Life

di ehicamy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo:nove anni prima. ***
Capitolo 2: *** Cercami su Google. ***
Capitolo 3: *** C'est l'amour. ***
Capitolo 4: *** The event. ***
Capitolo 5: *** Inaspettato. ***



Capitolo 1
*** Prologo:nove anni prima. ***


Prologo:nove anni prima.

 

Ci sono un bel po' di cose,che hanno reso quel giorno diverso dalla mia vita quotidiana.

Primo:era il 34esimo compleanno di mia madre.

Secondo:mio fratello fu portato all'ospedale d'urgenza,un pirata (maledetto) della strada me lo aveva asfaltato.

 

Da tempo,mi sforzo di capire cosa successe quel dieci luglio del 2003,d'altronde, avevo solo otto anni,e quando i grandi dicono a una bambina di otto anni che il suo fratellone è morto,non ci capisci molto...no?

Ma mi hanno sempre raccontato questo.

Finn non c'è più tesoro,è andato in un posto migliore” diceva mamma. Dentro di me muovevo la testa come fanno i cani quando sentono qualche rumore nuovo,non capivo,cosa voleva dire “posto migliore”? Era forse andato a vivere in un Luna Park?



 

Oggi.

Sono Joey Blake,mio malgrado 17enne.

Dopo il suicidio di mia madre per la morte di mio fratello,sono tornata a vivere a Londra,con mia nonna Savannah.

Il mio stupido nome è un derivato di quelle teste bacate di americani,anche se mi considero pienamente inglese. Prima che mia madre morisse,abitavamo tutti in Italia,per il lavoro di papà,ma dopo la sua morte mio padre decise di risposarsi con un'ochetta francese con dieci anni meno di lui (che schifo),così decisi di tornare alla mia terra a testa alta.

Che dire...la mia vita è stata una vera schifezza per molto,molto tempo,finchè i soldi di mia nonna per il mio mantenimento finirono,così cominciai a lavorare da Starbucks,fortunatamente.

Di quei tanti giorni,a lavorare dopo la scuola,ce ne fu uno in particolare,che mi segnò la vita per sempre...










Commento autrice:è il prologo,non c'è molto,ma non mi piacciono i riassunti e specialmente non amo anticipare nulla.


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Capitolo 2
*** Cercami su Google. ***


Era mattina e come ogni mattina mi svegliavo nell'enorme letto che mia nonna aveva scelto per me. Era una casa grande,forse troppo grande per due persone. -DUE persone- quella frase mi spaventava a morte,da quando mia madre e mio fratello erano morti. Avevo ancora il trucco sbavato dalla sera prima,che avevo interamente passato a piangere guardando vecchie foto di famiglia e "spulciando" tra le cose di mia madre. Finn era tutto per me, un fratello,un padre,un amico tutto. Per non parlare di mia madre,lei era...era la mia migliore amica. Ma dopotutto dovevo andare avanti perchè continuare a piangermi addosso non sarebbe servito a nulla,non sarebbero tornati. A un certo punto sentì la nonna gridare:-”Joey alzati!”-ma io non volevo alzarmi dall'unico posto dove mi sentivo davvero me stessa. A scuola,nessuno avrebbe capito quanto fa male sentirsi soli al mondo,tantomeno al lavoro,dove l'unica persona coerente con cui potevo parlare era quel "dongiovanni" da strapazzo di Mike,il capo. Decisi di alzarmi,controvoglia naturalmente. Mi trascinai fino al bagno e poi scesi subito in cucina,dove Charlotte (la vecchia nonna) mi aspettava per fare colazione. D'impatto i miei occhi caddero su una fetta di pane abrustolita che con fretta afferrai e uscì per andare al lavoro. Latte scremato,cacao e un pizzico di vaniglia,ecco il segreto del "caffè speciale" della giornata. Ne ero sicura,alle tre del pomeriggio ero fermamente convinta di averne serviti circa 500 tazze,di quella brodaglia schifosa. Solo noia,non provavo nient'altro. Ci fu un cliente in particolare,che ricorderò fino alla fine della mia esistenza,era gentile,pacato,non riuscivo a fare a meno di guardargli le mani,senza mai alzare la testa. -"Quattro e cinquanta hai detto,vero?"-chiese gentile. -"Hey...?!?"-continuò la voce. -"Oh,scusami tanto,ero persa nei miei pensieri"-affermai,alzando la testa di scatto e fissandolo dritto negli occhi. -"Tutto ok?"-disse. -"S-si,certo...sì sono quattro e cinquanta"- affermai seria,senza distogliere lo sguardo. Tantomeno fece lui,non la smetteva di scrutarmi con quegli occhioni stupendi,era come se volesse leggere oltre,oltre a ogni colore,oltre a ogni sfumatura,oltre a ogni particella dei miei occhioni verdi. Non riuscivo a spiegarmelo. -”Ragazzi,noi avremmo da fare,volete sbrigarvi e amoreggiare un'altra volta?!?”-sbottò la vecchiacchia dietro al mio “scrutatore”. -”Non stiamo amoreggiando!!”- rispondemmo all'unisono. -”Ci vediamo”- disse il ragazzo,facendo un cenno con la testa e sorridendo. Dio,non avevo mai visto sorriso più bello,giuro. In quell'istante mi pietrificai e fui costretta a cedere il mio turno alla cassa ad Alex,la mia grande amica,per seguire il misterioso ragazzo fino fuori Starbucks. -”Ehi! Tu! Scusami,ehi!”- gridai. Si girò di scatto,e vedendomi affannata a chiamarlo,si aprì in un sorriso a trentadue denti. Rimasi sbigottitta,un'altra volta. Dannazione alla sua bellezza. -”Sapevo che l'avresti fatto..”- affermò scuotendo la testa. -”Che avrei fatto cosa?”-domandai imbarazzata. -”Sapevo che mi avresti seguito.”-disse avvicinandosi a me. -”Oh! Mister perfezione! E allora dimmi,come mai ne eri così sicuro?!?-sbottai. -”Perchè sei una ragazza,e so l'effetto che faccio alle ragazze.”- enunciò,sfiorandomi il mento con l'indice destro. -”Ma davvero? Io invece penso che tu abbia appena fatto la figura dell'imbecille e del farfallone,mio caro Mister Modestia.”- replicai. -”Beh allora ci vediamo qui da Starbucks,domani alle 20.00 in punto,così ti farò vedere chi realmente sono,visto che (strano ma vero) non lo sai ancora.”- disse. -”Bene!”- annunciai. -”Bene!!!”- replicò beffardo. -”Aspetta!”-sbottai-”non so nemmeno il tuo nome!”- -”Mi chiamo Harry! Harry Edward Styles! Cercami su Google! Tu sei Joey vero!?!”- -”Perchè dovrei cercarti su Google? E come fai a sapere il mio nome?”- chiesi isterica. -”Tu cercami su Google e lo capirai. E...la targhetta sul grembiule,il tuo nome l'ho letto sulla targhetta Joey!”- detto questo salì su una Mercedes nera,con i suoi cinque cappuccini su un vassoio. Anche se era un completo imbecille,l'avrei rivisto,questo mi importava.

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Capitolo 3
*** C'est l'amour. ***


Le 8.35 del mattino.

-"Merda!"- sbottai.
Dovevo già essere al lavoro,ritardi del cazzo. Passare la serata a cercare uno sconosciuto su Google non aiutava per niente.

-"Joey,sei ancora in casa a quest'ora?"- chiese dubbiosa Charlotte.

-"Non adesso,nonna!!!"- esclamai.

-"Ok ok! Corri,altrimenti arrivi in ritardo e poi sono guai!"-

-"Nonna,cosa della frase 'NON ORA' non hai capito?"-

-"Come non detto!"- sbottò lei isterica.

Appena in tempo,qualcuno lassù mi ama.Misi quella stupida divisa da 'aiutante di Babbo Natale',presi la targhetta col nome in mano,e...e...BOOM! Ecco riaffiorare i ricordi. Quegli occhi,quelle mani...quel sorriso...

-"Joey Alexandra Collins! Pensi di rimanere a fissare il tuo nome per tutto il giorno,o intendi cominciare a servire mocaccini?"- strillò Mike.

-"Che cosa diavolo vuoi,Mike?Stavo solo...stavo solo finendo di cambiarmi,brutta testa bacata che non sei altro!"-sbottai.

-"Abbassa i toni Collins!O altrimenti questa settimana,i bagni te li becchi tu!"-

-"Ok,ora vado,ora vado..."- accennai con una smorfia di disgusto.

Un'altra giornata se ne stava andando,intanto aspettavo impaziente l'ora in cui avrei rivisto il mio 'belloccio imbecillone'.
Le 19.50.
Stavo camminando tranquillamente per tornare allo Starbucks dove lavoravo,e dove era stato concordato l'incontro con Harry. Mi faceva strano chiamarlo così dopo aver scoperto chi era,e mi faceva altrettanto strano pensare che da li a poco,sarei stata a qualche centimetro da una star mondiale. Se devo proprio dirla tutta,mi faceva persino effetto pensare che centinaia di migliaia di ragaze in tutto il modo,avrebbero ucciso,pur di stare al mio posto. Ero davvero l'una su un milione,wow.

Eccolo.Mi è prese l'ansia. Cominciai a sudare come un maiale in calore,cazzo. Parcheggiò una Jaguar grigia metallizzata,con la velocità che io ci metto a sbattere le palpebre. Uscì dalla portiera:fuori una gamba,fuori due,sportello chiuso. Si dirisse verso di me,con fretta,sembrava quasi fosse impaziente di rivedermi. Io,povera illusa. A circa cinque metri da me,buttò una manata dietro di sè,e si sentì il classico "CIU CIU!" delle macchine con chiusura centralizzata.
Vedevo tutta la scena a rallentatore,quasi fosse uno di quei film sdolcinati in cui "lei" guarda il ragazzo,con gli occhi a cuoricino e le labbra sognanti,mi sentivo una stupida.

-"Hey,credevo non saresti venuta..."- affermò,aprendo uno di quei soliti sorrisi che mi facevano pietrificare,Dio.

-"Come potevo non venire ad un appuntamento con Harry Styles dei One Direction?"-

-"Oh...quindi,immagino che tu sappia tutto,ora."- disse,quasi deluso.

-"Perchè quel faccino triste?Nn sei per nulla bello quando fai il broncio."-affermai sicura di me,buttandogli una manata ai capelli,scompigliandoli.

-"Quindi,tu pensi che io sia bello vero?"-

All'improvviso,sentì le mie guance avvampare per l'imbarazzo.

-"Non ho detto questo..."-continuai abbassando lo sguardo al pavimento.

-"Oh sì! Hai detto proprio così,signorina!Non esplicitamente,ma sono piuttosto bravo a leggere tra le righe."-affermò.

-"Ok lo ammetto,non sei per nulla male..."-

-"Beh,se è per questo,nemmeno tu sei malaccio,anzi,devo dire che sei belissima."-disse,calciando una lattina sul marciapiede,quasi fosse imbarazzato.

-"Raccontami qualcosa di te."-iniziò lui.

-"Beh,non c'è molto da dire,insomma...mio fratello è morto nove anni fa,investito da un pirata della strada,mia madre invece si è suicidata un anno dopo per esaurimento nervoso,e io...beh,io sono ufficialmente inglese da quando avevo 9 anni...Non so che altro dirti per il resto...ah,beh,a volte salto la scuola per lavorare da Starbucks,altrimenti io e mia non non ce la faremmo mai a vivere con la sua misera pensione...tutto qui."-

-"Cioè,mi stai dicendo che non vai a scuola,per mantenerti?"-replicò incredulo.

-"G-già,che ci trovi di strano?"-

-"Nulla...è solo....ammirevole."-

-"Grazie."-dissi,smettendo di camminare e fissandolo negli occhi.

-"Non vorrei sembrare il classico cascamorto che cerca di portarti a letto,però,ecco...ti andrebbe di venire a casa mia?"-

-"Beh..non so..."-

-"Giurosolennementedinontogliertiipantalonifinchènonsaraituachiedermelo!"- esclamò tutto d'un fiato.

-"Mi hai convinta,imbacillone."- affermai,sorridente.

-"Bene."-disse,e ci incamminammo verso la sua auto,diretti verso casa sua,a fare Dio solo sa che cosa.



SSSALVE GENTE!! QUESTO CAPITOLO PROMETTE BENE PER IL PROSSIMO (?) PERCIO',SE MI FACESTE UNA RECENSIONCINA PICCINA PICCIO',VE NE SAREI GRATA.

VOLEVO ANCHE RINGRAZIARE I LETTO RILENZIOSI,PERCHE' SO CHE CI SIETE,E MI SEMBRA GIUSTO CITARVI.

ALLA PROSSIMA,BACI ROX.

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Capitolo 4
*** The event. ***


Mezz'ora di macchina,abitava appena fuori Londra,quasi in periferia. Un punto a suo favore,mi piacciono quelli che non fanno gli snob.

Aprì il garage col telecomando e parcheggiò la jaguar in stile Edward Cullen. Mi aprì la portiera e con un gesto da gentiluomo mi aiutò a scendere.

-”Signorina,siamo arrivati.”- disse accennando un inchino.

Scoppiai in una risata fragorosa e iniziai ad imitarlo.
-”Signorina....ahahahahahahahaha!”-

-”Perchè ridi? Che ho detto?”- chiese,unendosi a me nella risata.

-”Non so,però mi fai pisciare addosso quando dici 'signorina'”-
-”Per quello che vale...sei bellissima quando ridi.”-

Smisi di ridere e imbarazzata abbassai la testa fissandomi le scarpe.
Lui si avvicinò a me,credevo che mi avrebbe baciata e,beh se l'avesse fatto,io di certo non l'avrei fermato. Invece no,non mi baciò. Sentivo il suo respiro sul collo,d'un tratto mi sfiorò il braccio con due dita,facendomi passare un brivido per tutta la colonna vertebrale. Poi mi prese la mano,la intrecciò alla sua. I brividi,ancora.

-”Andiamo dentro.”- mi sussurrò.

-”A fare cosa?”- chiesi dubbiosa.

-”Non faremo quello pensi,ti ho giurato che ti toglierò i pantaloni quando sarai tu a chiedermelo.”- replicò pacato.

-”Ok,allora mi fido.”- entrai.

Entrando mi ritrovai in salotto,in mezzo a un divano immenso e a poltrone di pelle nera. Alzai lo sguardo e vidi il soffitto circondato da una ringhiera,doveva sicuramente trovarsi la sua camera da letto lassù. Sorrisi maliziosamente a quel pensiero.

-”Ti va di bere qualcosa?”-strillò lui armeggiando nel frigorifero.

-”No,sono a posto!”-urlai di rimando.
D'un tratto,un rumore s'intromise tra i miei pensieri,riportandomi alla realtà.

-”Cazzo!”-esclamò qualcuno al piano di sopra.

-”H-harry...hai ospiti in casa?”-chiesi indietreggiando verso egli.

-”No,a parte te.”- rispose bevendo un sorso d'acqua dalla bottiglietta.
Mi tranquillizzai e con calma mi diressi di nuovo verso il salotto,buttandomi su una delle poltrone. Sbuffai,appena mi accorsi che il telecomando della TV era lontano da me,e che mi sarei dovuta alzare.

-”Al diavolo!”- sbuffai.

-”Hey Harry,lo sai che non mi devi rompere i coglioni quando sono in dolce compagnia...Perchè cazzo sei già a casa!?!”- sbottò una voce.

Spaventata mi alzai di colpo,trovandomi davanti una visuale non proprio spiacevole.
Un ragazzo sulla ventina,stava scendendo le scale dal piano i sopra,coperto solo da un paio di boxer bianchi,tenendo tra due dita una sigaretta e sbuffandone fuori il fumo a ogni frase detta.
Sgranai gli occhi,ero visibilmente imbarazzata,tanto che mi coprii il volto con una mano e saltellai verso la cucina gridando:-”Haaaaaarry!”-
Lui fece capolino con la testa da dietro la porta del frigo.
-”Che diavolo ci fai già TU a casa!”- sbraitò.

-”Hey bellezza! Ma dove scappi? Ahahah ebbravo il mio Harry! Questa è buona,Hazza!”- ghignò il “ragazzo seminudo”.

-”Scusami,lui è il mio coinquilino,fa parte della band...”-mi disse calmo-”Infilati qualcosa addosso! Dannazione Zayn,piantala di fare il maiale!”-continuò Harry,lanciando al moro la coperta che stava sul divano.


SSSALVE (ancora) GENTE! SPERO CHE QUESTO CAPITOLO VI PIACCIA ANCHE SE E' MOLTO BREVE (scusate ma sono strapiena di impegni) ,FATEMI SAPERE TUUUUTTO CON UNA RENCENSIONCINA PICCINA. Baci,alla prossima.

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Capitolo 5
*** Inaspettato. ***


Prendo il pacchetto delle sigarette dalla borsa e mi affaccio al balcone del salotto, accendendone una. Mi ero ripromessa di smettere, ma è più forte di me, mi piace la sensazione del fumo nei polmoni o forse, come dice mia nonna, mi piace solo farmi del male da sola.
Sento Harry urlare qualcosa di incomprensibile al coinquilino,ma decido che non deve importarmene niente,così continuo a fumare,spostando lo sguardo verso il cielo,ammirando quei bellissimi diamanti incastonati in un'infinità di blu scuro.

-”C'è che sei un idiota Zayn- sbotta Harry -lei mi piace!”- lo sento bisbigliare.

*Flashback* Luci,fumo,odore di alcool e di sudore. Musica a palla,gente che urla e gente che ansima. Una festa. Sono sola,nel centro della pista da ballo,proprio sotto le luci principali. Ho in mano un bicchiere colmo di vodka alla pesca,talmente fredda da far creare quella leggera brina sulle pareti del bicchiere. Fa caldo,talmente caldo che mi passo il bicchiere gelato alla base del collo e lo strofino piano sul petto,poi prendo un cubetto di ghiaccio e me lo ficco un bocca,sperando che un po' del caldo che provi diminuisca. Mi giro e vedo un ragazzo moro farsi strada tra la folla e venire verso di me con un sorriso da marpione. Sono ubriaca,tanto ubriaca. Mi avvicino a lui e comincio a muovermi e ondeggiare addosso a lui come una prostituta, finchè non butto la testa all'indietro e lascio che le sue mani bagnate dello champagne che ricopre la maggior parte dei suoi abiti,mi tocchino il collo,il petto,i fianchi,le cosce. Iniziamo a ballare in modo sensuale,lui mi bacia il collo e io ansimo sempre più. Non capisco più nulla. Si struscia contro di me,e la voglia di baciarlo è tanta,sono allo stremo. Lo fulmino con lo sguardo più sexy che mi riesce,finchè mi prende per mano e mi porta nei bagni,e beh sì,lo facciamo. *Fine flashback*
Scossi la testa a quel pensiero -”Zayn Malik.”- borbottai a occhi sbarrati. Mi tocco il labbro inferiore al ricordo di quella notte,poi torno alla mia sigaretta.
Sentii una mano calda sulla spalla,mi voltai e vidi Zayn che mi fissava pensieroso,mentre Harry,seduto in salotto sul divano, faceva zapping col telecomando,cercando qualcosa di decente da guardare.

-”Joey Collins. Ti ho riconosciuta sai?- disse -ci ho messo un po' ma alla fine mi sono tornati in mente i ricordi di quella sera...”- continuò guardando le stelle.

“Ma bene” pensai. -”Gliel'hai detto?”- sospirai.

-”No,non c'è niente da dire...o sbaglio?”- chiese.

Feci spallucce. -“Fa' come ti pare.”- sussurrai,sbuffando fuori il fumo della sigaretta.
Tornai dentro,sedendomi accanto ad Harry -”Che guardi?”- chiedo scompigliandogli i capelli.

-”Dovrei tornare a casa,mia nonna sarà in pensiero.”- borbottai.

-”Oh,certo...ti riaccompagno io.”- disse Harry sorridente.

Passarono cinque minuti di silenzio in macchina,che decisi di colmare -”Allora,tu e Zayn...vi conoscete da molto?”- chiesi.

-”No..insomma,da qualche anno. Ma la cosa che dovevi leggere su Google l'hai letta seriamente?”- disse scoppiando poi,in una risata contagiosa.

“Come glielo dico? Come gli dico che ho fatto sesso con uno dei suoi migliori amici nel bagno di una squallida discoteca?” pensai.
Mi tormentavo con dei 'se' e dei 'ma' senza senso.
Se Zayn glielo dicesse? Harry mi piace,non pensi che sia una sgualdrina.
Se lo venisse a sapere da qualcun'altro?
Non credo sopporterei un altro colpo al cuore.

Arriviamo finalmente a casa mia,e dopo avermi stampato un bacio a stampo sulla guancia mi lascia andare,aspettando che entri in casa prima di ripartire.
Credevo mi baciasse,ancora.
”Perchè non lo fa? Dannazione.” pensai.

Corsi in camera e mi lanciai sul letto,addormentandomi in volo,stanca dei problemi,delle ansie e della paura di non potermi fidare di nessuno.


SALVE GENTE.
Premetto che questi ultimi capitoli sono stati brevi,e prometto che mi farò perdonare,ma vorrei trattare ogni argomento uno per volta,senza fare troppi nodi,altrimenti non si capisce nulla (mio parere).

NIENTE,SPERO VI PIACCIA ANCHE QUESTO E VOLEVO RINGRAZIARE PER TUTTE LE VISUALIZZAZIONI.
Mi raccomando,recensite SEMPRE. Un bacio,alla prossima.

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