Everything is possible

di Swaggers
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** This is me ***
Capitolo 2: *** New city; New life ***
Capitolo 3: *** It's time to party ***
Capitolo 4: *** Non Tutte le oche sono nel lago; ***
Capitolo 5: *** Non è possibile ***



Capitolo 1
*** This is me ***


                                                                        

THIS IS ME






Io sono Alexis ma gli amici mi chiamano Alex.
Vivo a Los Angels-California.
Sono bionda, con gli occhi color ghiaccio e qualche lentiggine qua e la, magra e alta 1.75. 
Frequento la L.A INTERNATIONAL HIGH SCHOOL, faccio la cheerleaders e questo mi rende molto popolare.
Nell'ultimo periodo mi sono montata un po' la testa e ho fatto amicizie sbagliate, questo mi ha portato all'assunzione di droghe, alcool e altre cose che la legge ritiene "sbagliate"... per questo mia madre ha deciso di mandarmi in Canada da mia zia che praticamente non è mai a casa visto il suo lavoro.
CHE COSA INUTILE.
Dovro' riniziare un'altra scuola, rifarmi altri amici e per me non è semplice.
Ho un carattere molto introverso e sto' male per tutto, appena mi giudicano e parlano male di me mi taglio per questo avevo iniziato a drogarmi, speravo di dimenticarmi tutto, di morire almeno avrei raggiunto mio padre nel cielo, la popolarità è arrivata dopo la sua morte, tutti avevano pena di me e mi sono diventati "amici" ma quelli che reputo davvero importanti sono due: Charlie e Luck.
Adesso li dovrò lasciare e questo mi rattrista.
HO DAVVERO PAURA DI ANDARE IN UN'ALTRA SCUOLA, PAURA DI NON ESSERE ACCETTATA E DI SEMBRARE UNA SFIGATA, NON VOGLIO TAGLIARMI ANCORA.









SPAZIO SCRITTRICE;
Beh questa è la prima volta che scrivo una FF e spero che sa positiva.
Ci tengo davvero ad avere tante recensioni posistive :)
Sarà lunga come storia e piena di casini ma credo che vi piacerà.


-Swaggers

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Capitolo 2
*** New city; New life ***


                                                                         

NEW CITY; NEW LIFE

 
Finalmente l’aereo è atterrato, non ne potevo più di quello scomodo sedile su cui sono stata per 5 lunghe ore!
Appena esco vedo mia zia che mi sorride e si sbraccia per farsi vedere. Le corro incontro e l’abbraccio, uno di quegli abbracci caldi e sinceri dei quali senti sempre nostalgia, io e lei abbiamo un ottimo rapporto da sempre, è come una sorella maggiore per me.
Usciamo dal aeroporto e ci dirigiamo in macchina, poso le valige nel bagagliaio e monto
Iniziamo a parlare di tutto quello che è cambiato in questi anni che non ci siamo viste, lei non sa per quale motivo io sono lì, mamma non gli e l’ha voluto dire per non spaventarle, ha preferito dirgli che doveva partire.
Arriviamo a casa che ormai è tardi quindi sfaccio la valigia e mi metto comoda nel letto ma appena dopo due secondi mia zia spalanca la porta.

-Ah Alex comunque domani è il tuo prima giorno di scuola-
-Cosa?!- non ci posso credere sono appena arrivata e già devo andare a scuola ma mentre finisco d’insultarla nella mia mente lei è già nel corridoio.
-Buona fortuna- dice ridendo.

7:00
La sveglia suona e la mia voglia di maledirla si fa ogni giorno più grande.
Oggi è la prima volta che vado in questa scuola e so già che sarà un inferno.
Vado in bagno e mi faccio una doccia per scaricare un po’ di tensione, esco frettolosa e mi vesto.
Mi metto dei jeans stretti, un paio di vans e una semplice felpa con le maniche lunghe per coprire le cicatrici del mio passato,poi passo un velo di eye-liner e mascare sugli occhi e me ne vado.
La scuola è vicina e quindi mentre ascolto Taylor Swift mi avvio per la grossa strada.
Stratford è davvero una città molto accogliente e carina, ti fa sentire come a casa, è una sensazione strana e nuova per me.
Mi trovo davanti ad un grande edificio che dovrebbe essere la mia scuola.
Entro e mi dirigo verso la segreteria dove,successivamente, mi danno la combinazione del mio armadietto.
Mentre poso i libri suona la campana e rimango sola in corridoio.
Lo chiudo e mi trovo davanti una ragazza, apparentemente simpatica.
Abbastanza alta, mora, con gli occhi neri a cerbiatto.

-Ciao mi chiamo Elis!- dice squittendo entusiasta.
-Io sono Alex…-  sono alquanto insicura mi mette un po’ a disagio questa situazione.
-Sarò la tua guida in questa scuola finché non ti ambienti-
OH FANTASTICO ADESSO MI TRATTANO COME UNA RITARDATA, SO COME SI STA’ A SCUOLAA
-Oh fantastico- mi limito a dire solo questo per poi tapparmi la bocca per evitare di incazzarmi.

Io e Elis andiamo in classe di Matematica dove appena entro vengo squadrata dalla professoressa.
-Tu devi essere Alexis-  Ma che cavolo sa anche il mio nome completo, lo odio.
-Ragazzi lei è una nuova alunna siate carini con lei- dice indifferente per poi riprendere la lezione con tranquillita.

Noto che alcune ragazze mi guardano e ridono, sono sicuramente delle cheerleaders, si nota dai vestiti che portano, un tempo li mettevo anche io e mi sentivo bene dentro a quegli abiti loro pero’ li portano in maniera diversa, come per farsene un vanto, sono diverse dalle mie vecchie amiche loro sono leccate dalla testa ai piedi, bionde finte e con il seno rifatto.
Io ed Elis ci sediamo nei banchi in fondo, giro appena la testa e noto un gruppo di ragazzi vicino alla finestra, mi soffermo a guardarne uno in particolare… i suoi occhi mi catturano subito sono di un’ambra mai visto eppure così bello, le labbra a cuorcino leggermente carnose e la pelle candida e lisci come quella di un bambino.
Ride, ha una risata stupenda che risalta i suoi denti bianchi come l’avorio.
MA COSA TI PRENDE ALEX! NON DEVI CADERCI DI NUOVO! RICORDATI CHE TI HANNO SEMPRE TRATTATA MALE I RGAZZI! NON RIFARE LO SBAGLIO CHE IN PASSATO TI HA PORTATO A TAGLIARTI E A VOLER DIMENTICARE!
Scuoto leggermente la testa e noto che anche lui mi sta’ fissando, mi giro di scatto e divento rossa come un peperone  e subito dopo sento di nuovo le loro risate.
Fantastico grande inizio!
Finalmente suona la campanella e io ed Elis ci dirigiamo verso la mensa.
E’ una grande sala con tanti tavoli.
Ci sediamo in uno dove non c’è nessuno ma non faccio in tempo ad addentare una pezzo di pane che vengo interrotta.

-Ciao bellezza- sento dire al mio lato, mi giro ed è lo stesso ragazzo che guardavo prima.
-Ciao- ico fredda per poi tornare a mangiare.
-Che c’è? Prima mi fissi e poi mi ignori? Hahahaha-
-Stavo guardando fuori dalla finestra- mento spudoratamente con la prima cosa che mi passa per la testa.
-Che peccato- dice sarcastico, è proprio arrogante questo tizio.
-Comunque Elis la prossima volta voglio farla io l’accoglienza se sono così carine- Elis sembra sciogliersi totalmente quando realizza che sta’ parlando con lei.
Il tipo se ne va e io mi giro subito verso Elis che è ancora in preda ad un attacco di cuore.
-Chi era quello?!- chiedo nervosa.
-Stai scherzando?! Lui è Justin Bieber! E ti ha appena parlato! Se la ragazza più fortunata del mondo!- boh mi sembrava di averlo già sentito da qualche parte quel nome ma non mi veniva nulla in mente nient’altro.
-E’ il ragazzo più ambito della scuola, pero’ è anche uno stronzo, se le è girate tutte le più carine per non parlare delle cheerleaders che se le è fatte due volte se non di più- sbotta arrabbiata –Adesso è ‘’impegnato’’ con Madison che è il capitano della squadra cheerleaders- continua amareggiata ma anche un po’ triste.

Ho capito che tipo è questo Biber, usa la sua fama per accalappiare ragazze portarsele a letto poi quando a finito le molla lì.
Meglio girarci alla larga a tipi come lui.

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Capitolo 3
*** It's time to party ***


IT'S TIME TO PARTY




Sono sdraiata sul mio letto ad ascoltare musica mentre fisso il soffitto quando mia zia interrompe i miei pensieri spalancando la porta e sbraitando qualcosa.
Mi tolgo le cuffie dalle orecchie e la guardo male.

-Che c’è?!- sbotto infastidita.
-Come è andato il primo giorno di scuola?- mi chiede esuberante.
-Tutto bene- dico fredda.
-Hai conosciuto qualcuno?-
-Si una ragazza ma ora smettila con le domande, mi sembra di essere in un interrogatorio- mi sta’ urtando il sistema nervoso questa donna.

Mi saluta e torna al lavoro, lasciandomi sola in casa.
Appena sento la porta chiudersi apro il cassetto accanto al mio e letto e tiro fuori un pacchetto di sigarette; ne prendo una e inizio a fumare.
Mi sento libera finalmente, era tanto che non ne fumavo una e mi mancava.
Sento il fumo penetrarmi la gola e pervadermi i polmoni, è una sensazione stupenda.
Arriva l’ora di cena e sono sola in casa quindi per oggi la salto, non ho fame.
Mi addormento come un sasso.

7:00

La sveglia suona e mi fa sobbalzare, che bello un altro giorno di scuola, non vedo l’ora di tornare in quel carcere minorile.
Mi alzo e faccio la mia solita routine.
Dopo circa 40 minuti sono fuori e percorro il viale che mi porta a scuola con le mani in tasca e le cuffie nelle orecchie.
Appena arrivo nel grande giardino vengo subito affiancata da Elis che è già raggiante di prima mattina.
Entriamo dentro e ci dirigiamo verso i nostri armadietti per prendere i libri, la prima ora non siamo nella stessa classe quindi ci salutiamo e ci dirigiamo ognuna nella rispettiva aula.
Il professore non è ancora arrivato per fortuna; mi siedo in fondo da sola e dopo poco entra tutto il gruppo dei montati, Bieber tiene il braccio intorno alle spalle di Madison con la mano che gli ricade sul suo seno.
Io mi chiedo come quella ragazza abbia il coraggio di farsi toccare così spudoratamente e in pubblico.
Mi nota e mi viene vicino.

-Ciao bellezza, è libero questo posto?- chiede sbarazzino.
-No- dico acida senza neanche guardarlo.
-Pazienza mi ci siedo comunque-si siede mettendo i piedi sul banco come se fosse il re del mondo.
-Justin cosa fai?! Non vieni accanto a me?- dice con una voce così acuta da farmi venire il mal di testa.
-No non ho voglia Madison- dice Bieber portando gli occhi al cielo e mettendo giù i piedi.

Entra il professore e inizia la lezione, non mi interessa affatto quello che dice quindi inizio a scarabocchiare sul quaderno.

-Che fai?- mi sussurra Bieber.
-Niente- dico girando la testa di poco, guardandolo negli occhi, cavolo sono bellissimi, color miele e così profondi, mi ci perderei, li fisserei per ore, così belli e a cerbiatto… scuoto la testa per riprendermi e riporto lo sguardo sul quaderno.

Suona la campana e mi dirigo fuori di fretta, incontro Elis nel corridoio e parliamo per un po’.

-Stasera c’è una festa, ti va di venire? Potrebbe essere una buona occasione per conoscere delle persone-
-Non lo so- rispondo, nell’altra scuola ero fissa alle feste ma questa volta sono insicura perché le persone sono diverse, mi sentirei come un pesce fuor d’acqua.
-Dai per favore- mi chiede supplichevole e facendomi il labbruccio, non riesco a resisterle.
-E va bene- dico accennando un sorriso.
-Perfetto! La festa inizia alle 19- mi dice felice.

Le ora passano veloci finchè non suona l’ultima campanella.
Torno a casa frettolosa per comunicare a mia zia che stasera non ci saro’.

-Zia sono a casa!- entro urlando e guardandomi in torno ma non vedo nessuno.

Vado in cucina e vedo un bigliettino sul tavolo: CIAO TESORO VOLEVO DIRTI CHE OGGI DEVO STARE AL LAVORO QUINDI TORNERO’ DOMANI. PS. IL CIBO E’ NEL FRIGO.
Oh bene almeno non ho neanche il coprifuoco.
Inizio a prepararmi dato che mi rimangono solo due ore.
Mi faccio un bagno caldo per rilassarmi un po’.
Dopo circa 30 minuti esco e avvolgo il mio corpo con un asciugamano alquanto corto.
Inizio ad asciugarmi i capelli e poi con la piastra gli do’ un leggero effetto ondulato.
Ritorno in camera e inizio a tirare fuori tutto dall’armadio, alla fine opto per un vestitino corto di colore viola e dei tacchi abbastanza alti neri.
Mi trucco con una linea di eye-liner, del mascara e un velo di phard, completo il tutto un po’ di rossetto e sono pronta.

19:00

Sento suonare alla porta e mi dirigo giù ad aprire, mi ritrovo Elis davanti con un vestitino blu e dei tacchi a spillo intonati.

-Sei bellissima Elis!- mi esce dalla bocca senza rendermene conto e la vedo sorridere.
-Grazie anche tu-  mi risponde contenta –Dai andiamo-

Saliamo in macchina e ci dirigiamo alla festa.
Entriamo nel grande giardino dove rimbomba della buona musica e le persone ballano e ridono.
Io seguo Elis al tavolo con tutte le bevande.

-Questa è la mia amica Alex- dice presentandomi ad un gruppo di ragazzi.
-Piacere Alex, io sono David- dice porgendomi la mano. E’ un bel ragazzo, alto, magro, con i capelli neri e gli occhi color prato.
Inizio a parlarci, è simpatico e scopro che anche lui viene da LA.
-Ti va di ballare?- mi chiede prendendomi la mano e trascinandomi in pista senza darmi neanche la possibilità di rispondergli.

Iniziamo a ballare in mezzo alla mischia, era tanto che non ballavo in modo così scatenato e mi ero dimenticata di quanto mi piacesse.
A un certo punto mi giro e sbatto contro qualcuno, alzo lo sguardo e mi imbatto di nuovo in quegli occhi color miele.

-Ehi splendore mi pedini per caso?- dice ridendo e continuando a fissarmi il fisico messo in risalto dal vestito aderente.
-Potrei farti la stessa domanda Bieber ma ho di meglio da fare- dico scocciata mentre me ne vado a prendere da bere.
–Lo sai che il mio colore preferito è il viola? E che con quel vestito sei proprio uno schianto?- mi urla per farsi sentire sopra la musica mentre ridacchia ma io lo ignoro anche se vorrei tirargli una manata così forte da fargli tornare il buon senso.

La serata termina e io vado alla ricerca di Elis, finalmente la trovo… è in un angolo a sbaciucchiarsi con un ragazzo, si stacca, mi guarda e ride. E’ ubriaca fradicia.
La prendo per un braccio e la porto via, saliamo in macchina e stavolta guido io, la porto a casa con me visto che mia zia non c’è e avito a sua madre di vederla in questo stato.


 
 
 
 

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Capitolo 4
*** Non Tutte le oche sono nel lago; ***


NON TUTTE LE OCHE SONO NEL LAGO;



7:00

Come al solito il maledetto suono della maledetta sveglia mi penetra nei timpani rompendoli, mi alza di malavoglia e con un mal di testa incredibile, mi giro e noto Elis che dorme beata in mezzo al suo mare di trucco colato, gli do’ uno scossone e si sveglia di colpo.

-Ma dove sono?-
-A casa mia, ieri sera ti sei ubriacata e volevo evitarti un’ipotetica strigliata da tua madre- dico sorridendo leggermente.
-Oh grazie mille- dice ridendo mentre si massaggia le tempie.
-Io vado a lavarmi te in tanto cerca qualcosa tra i miei abiti da metterti- esco e sparisco in bagno entrando nella doccia.

Dopo poco esco e copro il mio corpo con uno dei soliti asciugamani piccoli di mia zia.
Svolgo la solita routine,asciugo-vesto-trucco.
Giro lo sguardo verso Elis che è ancora davanti all’armadio a cercare qualcosa da mettere.

-Sbrigati o faremo tardi- dico guardandola male.
-Non so che mettermi!- continua lei disperandosi con le mani nei capelli-
-Tieni metti questi- gli tiro fuori dei pantaloni stretti, un cardigan e degli stivaletti e gli e li porgo; in un attimo e pronta e finalmente possiamo andare.

Quando sono con lei il tempo mi sembra che passi più veloce in fatti il solito tragitto lungo e noioso che faccio tutte le mattine oggi non l’ho nemmeno notato, quando parlo con lei mi sento bene, come se potessi dirgli tutto senza essere giudicata e questo mi piace pero’ mi fa avere anche tanta nostalgia dei miei migliori amici di LA che mi mancano terribilmente.
Entriamo a scuola e noto che Bieber è impegnato a maltrattare un ragazzo, sembra al quanto docile e fragilino. Gli vado vicino e lo guardo male.

-Che cavolo fai Bieber?!- dico puntandogli il dito contro e alzando la voce, il ragazzino mi guarda come se fossi dio sceso in terra.
-Niente di che, questo secchioncello non mi ha fatto i compiti- dici sghignazzando e stringendo la presa in torno alla sua maglia in modo da farlo attaccare completamente contro l’armadietto.
-Lascialo in pace- dico minacciosa.
-E tu chi saresti per farmi smettere?- mi dice con aria di sfida.
-Sono una che ti molla uno schiaffo in piena faccia se non la smetti di fare lo sbruffone con tutti- dico a mo’ di sfida anche io. Molla il ragazzo,che corre via, e si avvicina a me.
-Mi piacciono le ragazze aggressive- mi sussurra all’orecchio per poi guardarmi un attimo negli occhi e andarsene. Rimango lì per un po’ nella stessa posizione in trans.
-Wow Alex! Non conoscevo questo lato di te!- dice tutta esaltata Elis.
-Beh se è per questo neanche io- dico sorridendo. Beh era vero non lo conoscevo, era un nuovo lato di me.

Entro in classe euforica e noto che non ho il corso insieme ad Elis.
Come al solito mi siedo in fondo all’ultimo banco, da sola.
Dopo poco entra Mr. Bieber e tutta la sua banda,oche incluse.
Justin mi guarda e fa per venire a sedersi a canto a me ma Madison lo tira per un braccio e lo fa piombare accanto a canto a lei.
La lezione inizia ed è molto più noiosa rispetto agli giorni, dopo soli 20 minuti già non la reggo più-

-Posso andare in bagno?- dico agitando la mano come una bambina.
-Oh la bimba ha la vescica piccola… la lasci andare o se la fa sotto- dice Madison ridendo con quella sua vocina acuta. Giuro voglio morire, sento la classe ridere e guardarmi, mi vengono gli occhi lucidi e appena il professore mi da il via libera vado in bagno.

Cammino a passo svelto per il corridoio finchè non arrivo in bagno. Mi chiudo serro la porta e mi abbatto contro il muro, tiro fuori il piccolo pezzo d’acciaio che porto sempre con me e inizio a farmi un taglio, poi un altro più lungo, uno più profondo e continuo così fino a perdere il controllo fino a quando tutto il polso non è completamente rosso e gocciolante. Mi pulisco via tutto il sangue e poi le lacrime. Esco come se nulla fosse ma ancora completamente sovrappensiero, il corridoio è vuoto e silenzioso, non l’avevo mai visto così. Sento prendermi per un braccio e tapparmi la bocca. Mi sussulta il cuore e per un secondo smette di battere poi finalmente riesco a liberarmi e mi giro.
Vedo la faccia di Bieber, rimango a bocca aperta per un po’ poi riprendo padronanza del mio corpo.

-Tu sei la persona più stupida che io conosca!- sbotto furiosa per lo spavento che mi ha fatto prendere.
-Eddai non fare così, io volevo solo parlarti- dice ancora ridendo sotto i baffi.
-Ti ascolterò ancora per poco Bieber- dico con aria annoiata.
-Mi dispiace per quello che ha detto prima Madison in classe- dice guardandosi le punte dei piedi.
-Non fa nulla, ci sono abituata…- ho appena mentito spudoratamente, in realtà nessuno mi aveva mai sputato addosso tutto questo odio come ha fatto lei prima, mi ha fatto male, davvero molto male.
-Io ci ho rotto, non deve trattarti così- dice guardandomi negli occhi.
Si avvicina sempre di più a me, mi cinge i fianchi saldamente, è a mezzo millimetro da me.
-Fermo!- dico mettendo le mani sul suo petto per allontanarlo –Non voglio essere l’ennesima ragazza che ti porti a letto Bieber, non io- faccio per andarmene ma mi tira per il braccio costringendomi a girarmi verso di lui.
-Amo le sfide e te sei una sfida davvero grande e questo mi piace- dice accennando un sorriso –ah e mi fai impazzire quando mi chiami per cognome- dice spavaldo con quella voce roca che fa sciogliere, ma non me, non oggi, MAI.
Strattono leggermente il braccio e me ne vado, il corridoio oramai è pieno e io mi confondo tra la folla lasciandolo lì nello stanzino mezzo al buio.


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Capitolo 5
*** Non è possibile ***


NON E' POSSIBILE



17:00

Esco dal bagno e sento il telefono suonare, lo prendo e vedo che è Elis.

-Hei Elis!- dico pimpante.
-Hei Alex ti va di venire a vedere la partita di basket?-
-Ma si dai- dico sorridendo, almeno mi distraggo un po’.
-Perfetto tra 10 minuti sono da te-

Riattacca prima che io possa dire qualcosa.
Poi ripenso alla conversazione 10 MINUTI? MA SCHERZIAMO?! OK ALEX DATTI UNA MOSSA!
Inizio a mettere a soqquadro l’armadio prendendo le prime cose che mi capitano in mano.
Mi vesto con un paio di leggins,una felpa rosso scuro e le mie amate nike bianche, un filo di trucco e sono pronta. Pochi secondi dopo sento bussare alla porta, così scendo correndo e me ne vado con Elis.

-Hai mai visto una partita di basket?- mi chiede.
-No nella mia vecchia scuola giocavano a football-
-Beh allora ti piacerà- dice sorridendo.

In un attimo siamo arrivate e scendiamo dalla macchina dirigendoci in palestra.
C’è praticamente tutta la scuola a fare il tifo. Dopo poco si sente della musica che si fa sempre più forte ed entrano in campo le cheerleaders che si esibiscono con la loro coreografia.
Quando finiscono fanno per andarsene e nello stesso momento entrano i giocatori in campo.
Guardo Elis che stà praticamente sclerando dalla felicità.

-Guarda c’è Chaz!- dici saltellando.
-Chi è Chaz?- la guardo stranita.
-E’ il ragazzo più bello del mondo- dice come se ce l’avesse davanti, con due occhi a cuoricino.
Faccio per guardare tra i giocatori per capire chi sia e vedo che c’è anche David, poi continuo a guardare e vedo anche Bieber…
-Elis ma chi è Chaz?- la guardo in cerca di una risposta.
-E’ quello la!- dice emettendo tanti gridolini acuti e indicando un ragazzo.

Seguo il suo dito e vedo che è il ragazzo accanto a Bieber.
Non è male, è alto, con i capelli biondi un po’ mossi che gli ricadono leggermente sulla fronte.
La partita inizia e i ragazzi si muovono svelti, fanno punti su punti e canestri in continuazione. SONO DAVVERO BRAVI penso tra me e me.
Quando finisce la partita Elis corre giù dalle gradinate tirandomi con se.
Arriviamo davanti Bieber e il suo amico, Elis è totalmente in bisibiglio.

-Hei Alexis- dice Bieber guardandomi dalla testa ai piedi
-Ciao- dico acida, come odio quando le persone mi chiamano con il mio nome completo!
-Ciao bellezze- dice l’amico facendo totalmente impazzire Elis.
-Ciao io sono Elis e lei è la mia amica Alex- dice Elis tutta d’un fiato.
-Piacere- continuo io sorridendo.
Arrivo a casa che sono esausta, apro la porta e faccio per andare in camera mia ma sento chiamarmi dalla cucina.
-Alex sei tornata!- dice venendomi in contro e abbracciandomi.
-Eh si- dico staccandola da me.
-Stasera abbiamo ospiti a cena quindi fatti carina- sorride ammiccandomi.
-Cosa dovrei intendere dal tuo ammicco?- chiedo confusa grattandomi la testa.
-Viene una mia vecchia amica con suo figlio- dice sorridendo per poi scomparire di nuovo in cucina.

Corro di sopra e mi dirigo svelta in camera mia per poi chiudermi in bagno.
Dopo una lunga doccia esco e inizio a contemplare il mio armadio pensando a cosa potrei mettermi.
Opto per il normale e mi metto dei jeans grigi con le vans rosse e una felpa abbinata poi mi faccio i capelli lisci e mi metto un po’ di trucco.
Guardo il display del mio telefono e mi accorgo che è l’ora di cena infatti nello stesso momento suona il campanello. WOW CHE PUNTUALITA’ penso
Vado giù ad aprire e me lo ritrovo davanti.

NON E’ POSSIBILE





SPAZIO AUTRICE:
Scusate se non l'ho postato prima ma ho avuto davvero molte cose da fare.

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