Songbird

di a small town girl
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Brittany ***
Capitolo 2: *** Santana ***
Capitolo 3: *** Brittana ***



Capitolo 1
*** Brittany ***


Santana camminava con lo sguardo perso tra le vie più affollate della Grande Mela, si era trasferita lì da qualche anno per cercare di lasciarsi completamente alle spalle tutto il suo passato ma la verità era che non poteva fare a meno di ripensare agli anni trascorsi. Le capitava spesso di uscire di casa senza sapere dove andare, solo per non rimanere da sola dentro quell’appartamento che non le apparteneva affatto, non c’era niente di suo, neanche una foto, anche quelle avrebbero riportato alla memoria i ricordi da cui lei cercava di fuggire anche se con scarsi risultati. Quel giorno aveva un appuntamento con la psicologa che da quando si era trasferita era l’unico contatto umano costante che aveva, era terrorizzata dall’idea di affezionarsi di nuovo a qualcuno, l’ultima volta il dolore era stato troppo grande, quasi insopportabile. Conosceva a memoria la strada che doveva percorrere, non era lontano da casa sua e ci andava sempre a piedi, ormai camminava su quei marciapiedi senza fare più caso ai negozi che un tempo le servivano come punti di riferimento.
Santana camminava sempre con la testa bassa per evitare gli sguardi di chiunque la cercasse, quel giorno era diverso dopo anni aveva trovato il coraggio di guardare le persone che la circondavano, non sapeva perché ma si sentiva più serena, forse grazie al sole che splendeva ed emanava un tiepido calore che da mesi mancava in quella città. Per un istante i suoi occhi si persero in due iridi azzurre come il cielo e la sua mente si svuotò, perse immediatamente il contatto visivo con quegli occhi, ma doveva ritrovarli, così si ritrovò a correre tra la folla cercando quello sguardo che avrebbe riconosciuto ovunque.
Si fermò dopo qualche minuto, di scatto, come se qualcuno avesse riacceso la luce della ragione che le era stata portata via da quegli occhi, le lacrime iniziarono a cadere lungo il viso di Santana, non le controllava, i ricordi che aveva tentato di tenere lontani per tutto quel tempo erano tornati più vividi che mai e non era pronta a riviverli, si mise a camminare velocemente per tornare nell’appartamento privo di sentimenti che la ospitava per cercare di tornare alla stabilità che era riuscita a raggiungere dopo tanti sforzi.
Per giorni non riuscì a smettere di pensare a ciò che aveva visto, non era possibile che fosse vero ma era troppo reale per essere stata solo un’allucinazione. Erano le sette del mattino, prese il telefono e fece un numero che non aveva fatto dai tempi del liceo sperando che appartenesse ancora a Quinn. Le rispose con una voce un po’ assonnata, Santana non si presentò, non chiese scusa per l’orario che non era proprio dei migliori disse solo “Ho visto Brittany”, Quinn rimase in silenzio.













lasciate una recensione se vi va e mi farete felice c:

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Capitolo 2
*** Santana ***


Brittany era in ritardo, avrebbe dovuto essere a lavoro già da un quarto d’ora, sapeva che nessuno se la sarebbe presa con lei ma la infastidiva il fatto che la stessero aspettando.
Da quando era stata dimessa dall’ospedale si era dovuta ricostruire una vita, non ricordava nulla del suo passato se non il suo nome, del quale tra l’altro non era neanche certa, le sembrava troppo somigliante a quello di una famosa cantante e pensava che durante il lungo sonno del coma avesse potuto aver sognato di essere lei. Viveva in un piccolo appartamento in affitto al sesto piano di un palazzo non molto alto rispetto a quelli che lo circondavano e lavorava in un piccolo bar, si era trovata bene da subito, la proprietaria era una ragazza sulla trentina con la quale era semplice fare amicizia, le aveva raccontato di quello che le era successo o meglio di quello che le avevano raccontato perché lei non riusciva proprio a ricordare niente che fosse accaduto prima del risveglio in un letto di un grande e pulito ospedale di quella città, così Emma ogni giorno, quando Brittany entrava nel locale la accoglieva sorridente e le chiedeva se ci fossero novità della sua vecchia vita.

La ragazza quel giorno camminava di fretta guardando i volti della gente che le passavano affianco quando vide quegli occhi, diversi dagli altri, neri come i più profondi fondali marini dove la luce del sole non riesce ad arrivare, guardando in quegli occhi si sentì a casa, come se avesse ritrovato tutto ciò che aveva perduto.
Ma un istante dopo era dentro il bar ed Emma le stava già chiedendo se avesse scoperto qualcosa sulla vecchia Brittany, quel giorno le rispose con un nome “Santana”, non ebbe dubbi o esitazioni, era sicura che quel nome in qualche modo facesse parte della sua vita e quel nome lei lo aveva appena letto negli occhi di quella sconosciuta in mezzo a quell’onda di sguardi che in ogni momento si muovono a New York. “è tua madre?” sarebbe stata forse la cosa più scontata ricordare il nome della donna che ti aveva messo al mondo, “No…” “E allora? Dimmi, sono curiosa!” “Ma non lo so! Credo di averla appena vista lì fuori” “Tesoro sono felice che ti ricordi qualcosa, ma hai idea di quanto sia improbabile che tu abbia incontrato qualcuno che conoscevi, qui, a New York, in una delle città più grandi del mondo?” “Sì, lo so, è solo che ho visto quella ragazza, quegli occhi e non ho avuto dubbi sul suo nome, non è strano?” “Sì, ma magari le somigliava molto…”. Entrò un cliente e Brittany lo servì con la sua solita gentilezza, il discorso con Emma si era concluso in quel modo, ma lei non riusciva a smettere di pensare a qull’istante in cui quegli occhi l’avevano guardata, le sembrava che si fossero appena risvegliati da un lungo sonno privo di speranza, come se stessero aspettando lei per ritrovare la pace che aveva perduto. Non potevano essere sensazioni date da una perfetta sconosciuta, era certa di aver conosciuto Santana e che quello fosse il suo nome, non quello di una che forse le somigliava, era più sicura di conoscere il nome di quella ragazza di quanto non lo fosse del suo. Doveva ritrovare quello sguardo ma non aveva idea di come avrebbe potuto fare, avrebbe trovato un modo anche se tutto ciò che aveva erano un nome e uno sguardo.

















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Capitolo 3
*** Brittana ***


La telefonata con Quinn non era stata molto d’aiuto a Santana, infatti non aveva fatto altro che ripeterle quanto fosse impossibile che Brittany fosse lì a camminare per le strade di New York, tutti sapevano della sua morte, nessuno era sopravvissuto a quel disastroso incidente aereo, ma Santana non voleva rassegnarsi, non poteva essersela immaginata, le era capitato qualche volta di immaginarla così forte da sentirla vicina a lei, ma quella volta era stato diverso, non erano stati i suoi pensieri a metterla davanti a quella ragazza, lei era lì e i suoi occhi non mentivano.
Santana uscì di casa determinata a guardare in faccia ogni persona che le fosse passata vicino, avrebbe indagato negli occhi di tutte le ragazze per ritrovare il cielo dello sguardo di Brittany. Iniziò a percorrere la strada che aveva fatto quel giorno prestando attenzione a chiunque, dopo solo quache metro si accorse che sui muri e nelle vetrine era pieno di volantini con un disengno dei suoi occhi, il suo nome e un numero di telefono scritto con i colori dell’arcobaleno. Il cuore di Santana cominciò a scoppiare di gioia, Brittany era viva e la stava cercando, non aveva nessun dubbio che fosse lei, in fondo non era cambiata così tanto, qualsiasi cosa fosse successa lei era lì da qualche parte e la stava cercando. Prese in mano il cellulare e non esitò nel comporre quel numero “Pronto” sentire la voce di Brittany le fece quasi mancare il respiro, non poteva credere che stesse succedendo davvero “Sono io, sono Santana e tu sei viva!” lo disse come se fosse una sola parola mentre le lacrime le riempivano gli occhi, ma finalmente, dopo anni quellelacrime erano di gioia.


Santana entrò nel piccolo bar e Brittany le corse incontro, si ritrovarono in un abbraccio privo di parole che durò molto a lungo e fu il momento migliore delle loro vite sino a quel punto, si staccarono da quella stretta e i loro sguardi si persero uno dentro l’altro, fu Brittany ad interrompere quel silenzio “Non ricordarmi di te mi è mancato più di qualsiasi altra cosa” “Ma cosa è successo? Non ricordavi nulla?” “No, ma poi ti ho vista e ora ricordo di noi… dovevo trovarti, sono stata intelligente, non trovi?” “Britt tu sei un genio, l’ho sempre detto!” le loro mani si avvicinarono come due calamite di poli opposti che si attraggono senza che niente le ostacoli, le strinsero, nessuna delle due aveva intenzione di lasciare la mano dell’altra per niente al mondo. Le lacrime cadevano dagli occhi di entrambe le ragazze, non potevano fermarle, ma neanche ci provavano erano giuste e avevano sperato così tanto che arrivasse quel momento, sembrava tutto così incredibilmente irreale, magico. Le loro labbra si avvicinarono, i loro occhi si chiusero, le loro mani si strinsero e le loro menti trovarono la pace che per troppo tempo era mancata ad entrambe. Brittany e Santana si completavano, le loro vite erano tornate a scorrere, come se il tempo sino a quel momento fosse stato fermo, si erano aspettate tanto e adesso erano lì, pronte ad amarsi ancora e più di prima senza lasciarsi mai più.
Si guardarono ancora negli occhi come per essere certe di quello che stava succedendo e Emma esplose in un applauso e grida di gioia, sembrava una bambina felice per aver trovato sotto l’albero proprio ciò che desiderava, San e Britt scoppiarono in una risata all’unisono e imitarono un inchino davanti a quel pubblico così generoso.



















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