l'ombra del per sempre era solo un incubo

di valouis
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** —chapter one. ***
Capitolo 2: *** ─chapter two. ***



Capitolo 1
*** —chapter one. ***


la luce tenua di un palo della luce, il cielo che continuava a scattarci fotografie che andranno sullo sfondo di ogni stella dell'universo, la pioggia che ci aveva uniti sotto un'ombrello color nero, nero come la notte che c'era attorno ai nostri corpi.
- che facciamo adesso? ci siamo persi.
- sta tranquilla..
- tranquilla? spero scherzi, siamo nel mezzo di una città della quale neanche sappiamo il nome, non c'è né una casa, né un riparo, e neanche l'ombra di un fottuto abitante, dimmi come possa stare io tranquilla?
- non sei sola..
- a no? che buona compagnia quest'ombrello di merda, un palo della luce e un sentiero buio di fronte a noi, chi ti dice che a dieci passi da noi non ci sia un serial killer?
- Mery, e statti calma, abbiamo i telefoni..
- parla per te, il mio è scarico da quando siamo partiti, sapevo che le visite d'istruzione non vanno affrontate da soli.
- ma non sei sola, te lo ripeto, ci sono io che ho insistito per far coppia con te a questa gita, troveremo una soluzione, come l'abbiamo sempre trovata, adesso aspettiamo che il temporale finisca, poi riprendiamo a camminare.
Louis tolse la sua giacca a vento, la posò sulle mie spalle, vedeva che tremavo, poi appoggiò la fodera dell'ombrello a terra. ci sedemmo. - grazie Lou.
amavo il suo modo di essere così "dolce", lo amavo da più di tre anni, quando mi baciò in guancia sotto il canestro alle medie per una stupida scommessa fatta tra di noi, fatta..tra due migliori amici.
mi alzai un secondo, mi spostai un po' più in là, sotto la pioggia, volevo sentirmi legata al cielo, avevo bisogno di aiuto, avevo bisogno di compagnia perché la compagnia dei pensieri che il mio finto migliore amico, nonché il mio amore segreto, non facevano altro che abbattermi e illudermi di un amore che non avrebbe mai azzardato ad avvicinarsi dal palo della luce, a dove ero io.
un tuono, un'altra foto, il lampo.
intercettai il suo sguardo il quel secondo di luce quando abbassai gl'occhi a dove era lui.
mi sedetti sulla breccia diventata molle e zuppa.
sentì dei passi, un calore e un'odore della mia Inghilterra avvicinarmisi.
una mano intenta a cercare la sua coppia nel buio.
questa non trovò le mie dita fremanti ad incastrarsi con le sue nocche, ma il mio viso.
appoggiai la mia mano sulla sua, l'incastro.
sentì una vampata d'aria spostarsi dall'alto al basso, approfittai per capire.
era di fronte a me, mi prese delicatamente le mani, mi alzò in piedi.
sentivo ormai i miei capelli gocciolare e le sue mani accarezzarmeli, mentre il mio respiro era sempre più intenso.
cercai le sue guancie, come lui fece con me. mi avvicino le sue labbra all'orecchio.
- impossibile, quando l'acqua della pioggia lava via tutto di te permettendomi chiaramente di vedere i tuoi sogni, le tue speranze che coincidono alle mie, e i problemi che gelosamente custodisci e la mattina a scuola mi racconti, impossibile nascondere ciò che davvero una persona prova.
forse già sapeva che non avrei risposto e mi sarei limitata ad arrossire, sapeva già che il mio orgoglio non mi avrebbe mai portata a vomitate i sentimenti che nutrivo della dolcezza che traevo da ogni suo sorriso.
- e questo tuo silenzio, mi tenta, sempre di più, mi trae in inganno, cerca di farmi sbagliare e rovinare un rapporto d'amicizia nato al secondo anno di asilo.. mi fa illudere come tutte quelle volte che mi guardavi...
lo interruppi.
- ora basta..
- ecco lo sapevo, perfavore, scusami, fa finta di niente..
una lacrima mi percorse il viso, era sciocco ormai pensare che non glie ne fregasse niente di me e che io fossi solo la sua migliore amica. era ormai giunta a metà del suo percorso quella cosa salmastra, ma le dita di Louis, si sbarazzarono di lei, e le nostre labbra inumidite...non esitavano più a baciarsi.
le prime luci dell'alba mi permisero di riflettermi nei suoi occhi, e presumo lui fosse nei miei. mi abbracciò forte, poi mi strinse la mano e ci incamminammo alla ricerca di qualcuno che ci avrebbe riportato a casa.




ecco qui il primo capitolo, non so come vi possa sembrare, spero vi piaccia. venerdì pubblico il prossimo e niente, se volete mi trovate qui: https://twitter.com/twittahoran
vi bacio e vi abbraccio, lasciate un vostro pensiero, mi fa piacere c:

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Capitolo 2
*** ─chapter two. ***


proseguimmo la stradina, c'era una salita, mano nella mano, con la sua giacca a vento, il suo ordore sul mio corpo, le nuvole del fine temporale sopra le nostre teste.
era un sogno per me.
pura invenzione, anche se qualcuno dal futuro sarebbe venuto a dirmelo prima, giuro, non ci avrei mai creduto.
alla fine della salita, c'era il paesino, finalmente, ci sarebbe stato il mercato, si vedeva perché la bancarella del pesce era già aperta. ci avvicinammo sempre di più e chiedemmo informazioni.
l'uomo gentilmente ci disse di proseguire la salita e ci saremmo trovati nella piazza principale del paese di Islington.
volevo tornare a casa, la mia amata Doncaster, il mio college “the Hub”, i miei genitori pagano tantissimo quel college, ma non lo sostituirei con nessun altro al mondo, lo sceglierei altre dieci cento e mille volte se ne avessi l'occasione. mi sento così sicura e bene lì dentro, i corridoi bianchi e la luce che passava limpida tra le vetrate, le aiuole fuori, i parcheggi dove ci incontriamo sempre con Charlie e i ragazzi, il mio armadietto vicino alla mensa e all'aula di trigonometria.
adesso avevo Lou con me, e niente avrebbe compensato il mio cuore, tanto quanto lui.
trovavo tutto quel che mi era sempre mancato nei sui abbracci, nei suoi baci, nei suoi capelli ancora umidi e gli occhi di quel colore azzurro, che quasi sembrasse il cielo lo avesse lì dentro, vicino alla pupilla.
arrivammo in piazza come detto, era quasi vuota, c'era qualche macchina che passava, lavoratori, al telefono, con ancora la tazzina del caffè in mano, giacca e la cravatta, quelli con il viso che sarebbe caduto da un momento all'altro sul volante, chi avrebbe pagato oro per dormire ancora.
Lou risucì a chiamare Niall, ci disse che alle 12:05 sarebbe passato il nostro autobus davanti a quella piazza per andare al centro di Londra.
d'un tratto cominciai a sentire le gambe sempre più leggere, quasi da non percepirle. la vista cominciò ad affuscarsi. mi aggrappai a Lou
- Mery, Mery stai bene? 
- sì sì tranquillo, sarà che abbiamo passato la notte in bianco, ho solo bisogno di mangiare qualcosa.. sediamoci.
mi prese mi in braccio. poggiai la testa al suo petto. 
poi, il buio totale.
aprì gl'occhi, balzai subito impiedi, ma essendo a corto di energie, crollai sul pavimento. subito dall'altra stanza accorsero Louis e un'anziana signora.
- si è svegliata finalmente, tieni prendi questo
e la signora mi porse una tazza color bianco vecchio, sembrava acqua, senza chiedere bevvi subito.
mandai giù il primo sorso e realizzai che non fosse acqua quella.
- scusi, potrei chiederle cos'è questo? 
- te ne accorgerai presto stellina
guardai Lou che era sereno e confidava nella signora. sentì le budella contorcersi dopo qualche secondo, afferrai un piccolo vasetto di fiori e rivomitai quel poco liquido che avevo bevuto.
- perfetto, abbiamo finito, ora sei "pulita", vieni a fare colazione con noi o vuoi restartene qui? 
- grazie mille, lei è molto gentile, la raggiungo subito, giusto il tempo di poter sciacquare il vasetto
- tranquilla, l'ho messo lì apposta, se vuoi puoi anche gettarlo
andai in bagno accompagnata da Lou che mi teneva per fianco, anche se non sentivo più il bisogno sinceramente, stavo meglio. mi lavai il viso, le mani, mentre lui era lì a sorridermi con quei denti bianchissimi nonostante non avesse avuto modo per lavarli dopo quella notte. mi baciò, poi andammo nel piccolo cucinino dove ci attendeva seduta la donna. ci versò del thè alla menta e mii presi una fetta biscottata alla marmellata di ciliege.
- fra poco dovrebbe passare il vostro autobus, credo sia meglio che scendiate, vi ho preparato qualche panino e biscotto in quel sacchettino, mi raccomando giovanotto, sta attento e siate prudenti, la vita è bella, va vissuta, sbagliate, ridete, ma fatelo insieme, fidatevi del vecchio intuito di una vecchietta, reggetevi forte perché quella tempesta impetuosa vorrà farvi cadere come laisses..
- come cosa? - interruppe Lou con una faccetta dolce e perplessa
- come foglie, scusate il termine. ma quando l'amore tra due persone c'è, si sente che l'aria si riempe delle piccole sostanze di cui è fatto l'amore. giovani, amate, amate perché è la cosa più bella che esiste l'amore reciproco, non lasciate che torri e ferri si intromettano tra voi, dovete essere più forti.
- la ringraziamo davvero per tutto, non dimenticherò la nostra chiacchieratina signora Bianca, davvero, mi ha fatto molto piacere la sua compagnia mentre Meryfaith era ancora nel suo sonno. spero di rincontrarla presto. le sorrisi, e la abbracciai, poi Lou mi baciandomi in guancia, con quelle sue labbra così tenue e profumate, come se lavorate dal miglior pasticciere del mondo mi strinse la mano e scendemmo giù in piazza per prendere l'autobus del nostro gruppo.
erano lì che ci aspettavano, avrebbero fatto nota dell'accaduto alle rispettive famiglie. questa volta non me la sarei scampata facilmente, mamma e papà ci tenevano molto a questa visita d'istruzione, diranno che ho approfittato della situazione solo per stare con Lou..come se poi mia madre non sapesse come stanno le cose. papà mi preoccupa più di tutti. spero sia partito con la sua nuova partner, spero se ne sia andato veramente questa volta.
entrammo in autobus, Gelie mi fece cenno di sedermi vicino a lei, Lou andò da Niall, Harry e Liam giù in fondo. Gelie non se la smetteva più di sorridere, la strinsi a me più forte che potei.



tittirittittì, ecco il nuovo capitolo, il prossimo venerdì 15, vi aspetto. grazie a tutti quelli che stanno seguendo la storia, vi ringrazio da tutto il cuore, il prossimo capitolo sarà un po' più intrigante mlmlml

geah

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