Due gemelle scatenate

di San e Rachel
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 - L'Apocalisse?! No... sono solo le gemelle Dickinson! ***
Capitolo 2: *** 2 - S.O.S – Due squilibrate VS due idioti – Si salvi chi può ***
Capitolo 3: *** 3 - Naiadi ***
Capitolo 4: *** 3.5 - Naiadi - 2a parte ***
Capitolo 5: *** 4 - La promessa ***
Capitolo 6: *** 5 - Seduta Spiritica ***
Capitolo 7: *** 6 - Una dolce prigionia ***
Capitolo 8: *** 7 - La decisione di Allie ***
Capitolo 9: *** 8 - Il sigillo dei morti viventi ***
Capitolo 10: *** 9 - Bye, bye, Allie! ***
Capitolo 11: *** 10 - Giorni placidi e tranquilli ***
Capitolo 12: *** 11 - Vendetta ***
Capitolo 13: *** 12 - Il ballo delle verità ***
Capitolo 14: *** 13 - Buio totale ***
Capitolo 15: *** 14 - Una trasformazione pericolosa ***
Capitolo 16: *** 15 - Piccole rivelazioni ***
Capitolo 17: *** 16 - Superficialità ***
Capitolo 18: *** 17 - Cuori in frantumi ***
Capitolo 19: *** 18 - Morte Interiore ***
Capitolo 20: *** 19 - Tentativo di corruzione ***
Capitolo 21: *** 20 - At the beginning of new life ***
Capitolo 22: *** 21 - Come un fulmine a ciel sereno ***
Capitolo 23: *** 22 - Le acque si calmano... o no? ***
Capitolo 24: *** 23 - Ritorno ai luoghi del loro passato ***
Capitolo 25: *** 24 - Dove tutto é cominciato, dove tutto finirà... ***
Capitolo 26: *** 25 - Ma é davvero tutto finito?! ***



Capitolo 1
*** 1 - L'Apocalisse?! No... sono solo le gemelle Dickinson! ***


Due gemelle scatenate

Capitolo 1 - L'Apocalisse?! No... sono solo le gemelle Dickinson!


Una ragazza dall'aria sbarazzina, con grandi e brillanti occhi verdi e lunghissimi capelli castani, spezzati qui e lì da graziose meches rosa shocking, era appostata tra il binario 9 e 10 della stazione King's Cross a Londra.
Con in mano un cellulare, stava componendo un SMS.
"Ma dove si sarà cacciata quella scema?"-, pensò scrutando la folla in cerca della sorella.
Il treno sarebbe partito pochi minuti dopo, e lei di certo non aveva intenzione di perderlo! Era troppo entusiasta all'idea di andare lì, ad Hogwarts. Era sempre stato il suo sogno, non che la scuola di prima la detestasse, ma Hogwarts era Hogwarts, punto e basta.
Improvvisamente scorse una figurina identica a lei, con l'unica differenza che i capelli arrivavano poco più su delle spalle, correre a perdifiato, andando a sbatacchiare di qua e di là con il carrello.
- Ce ne hai messo di tempo... hai detto che dovevi solo fermarti all'edicola!!! -, sbuffò la prima ragazza, contrariata.
- Senti, - disse l'altra con il fiatone, - NON ME NE PARLARE! Evitiamo il discorso... non è proprio giornata, si vede che è il primo giorno di scuola!
Rachel, la gemella dai capelli lunghi, fece spallucce. Non capiva perchè si facesse tanti problemi, sarebbe stato un anno divertente e pieno di nuove conoscenze, perchè detestarlo tanto?
- Tanto lo so che volevi rimanere a Beauxbatons con quell'azzeccosa della tua amica Fleur!-, bofonchiò la ragazza prendendo il carrello con i bagagli e spingendolo nella parete tra il binario 9 e 10. Lo seguì, stando attenta a non farsi vedere dai babbani, e dopo poco si ritrovò al binario 9 e 3/4. La sorella la raggiunse dopo pochi secondi, spingendola via dall'entrata al binario, facendola sbattere contro qualcuno.
Rachel cadde a terra.
Si rialzò, imbarazzatissima, inchinandosi centinaia di volte, ripetutamente, alla persona che aveva urtato.
- OH! SONO MORTIFICATA! MI SPIACE!... NON VOLEVO... MIA SORELLA... QUELLA SCEMA... MI SPIACE!!! -, disse senza riuscire a dare un senso alla frase.
Un biondino, dall'aria affascinante, così pensò Rachel quando ebbe il coraggio d'alzare lo sguardo su di lui, la guardava dall'alto in basso. Aveva uno strano sorriso dipinto sul volto, un sorriso piuttosto ironico, che in quel momento sembrava molto una smorfia di disappunto. Accanto a lui c'era un'altra figura, un altro ragazzo biondo, a cui però non badò molto, non essendo stato coinvolto nello scontro.
- Ehm... mi perdona?
Si sentì tremendamente imbecille. "Mi perdona?". Che diamine di domanda era?! Che figura...
Un risolino divertito scappò dalle labbra di San, la sua gemella. Rachel le pestò il piede, continuando a sorridere nervosamente in direzione dei due ragazzi.
San, dopo averle pestato il piede a suo volta, tentò, fallendo, di trattenere delle risatine isteriche nel guardare la faccia della sorella, assai disperata. Aveva due lacrimucce che le facevano DIN-DON dagli occhi e osservava con disperazione i due misteriosi personaggi che non avevano ancora aperto bocca.
- Oh guarda Ares, non sapevo ci fossero dei pollai qui intorno, ma devono esserci per forza, se no come spiegheremmo la presenza di due galline?! -, bofonchiò con un'aria quasi snob il ragazzo coinvolto nello scontro.
Le orecchie di Rachel si arrossirono di botto. Come si permetteva?!
- BRUTTO SCREANZATO!!! -, ormai era partita. Le suppliche di San di fermarsi non servirono a nulla. Continuò la sua ramanzina: -STUPIDO, BORIOSO, ARROGANTE, VISCIDO, VERME SCHIFOSO. MA COME OSI? GALLINA A ME? SE IO SONO UNA GALLINA, TU SEI UN POLLO! COCOCOOCOCOCO!!! -, urlò adirata puntandogli il dito sul petto, facendolo indietreggiare di alcuni passi.
Rachel non si fermò e continuò ad urlargli dietro, finché il ragazzo non fu fermato da una valigia che lo fece inciampare e andare a gambe all'aria. Si rialzò quasi subito, massaggiandosi il sedere dolorante.
- COME TI SEI PERMESSA BRUTTA RACCHIA?! SAI CON CHI STAI PARLANDO?! NON IMMAGINI NEMMENO COME POSSO RIDURTI!
- OH! LASCIAMI INDOVINARE! ARROGANTE E BORIOSO, OCCHI DI GHIACCIO, CAPELLI BIONDI, QUASI BIANCHI, IMPOMATATI, SPILLA DA PREFETTO SERPEVERDE... DRACO MALFOY! E NON CHIAMARMI RACCHIA... E NON PROVARE NEMMENO A TOGLIERMI PUNTI, NON SONO NEMMENO SMISTATA! CREDEVI NON TI RICONOSCESSI? NEL MONDO DELLA MAGIA TUTTI CONOSCONO IL TUO MAGNIFICO PAPARINO, SBATTUTO DUE MESI FA AD AZKABAN! CREPA MALFOY! -, detto questo alzò il dito medio della sua mano, e dopo una bella linguaccia, riprese il carrello e se ne andò, stizzita.
San la guardò a bocca aperta, tanto che la sua mascella toccava praticamente a terra. Raccolse le sue cose e corse urlando a squarciagola dietro la sorella.
- EHYYYYYYYYYYYYY! RACHEEEEEEL?! MA DOVE CAVOLO VAI SENZA DI ME?! TORNA QUIIIIIIII!!!!
Il biondo prefetto serpeverde, con gli occhi sgranati dallo shock, si girò verso il cugino, Ares Lestrange, figlio di Rodolphus Lestrange e Bellatrix Black, che si sarebbe trasferito quell'anno da Durmstrang ad Hogwarts, dopo l'ennesimo arresto, con conseguente condanna al bacio del dissennatore, per la madre.
- Ehm... beh... é un peperino però... -, disse Ares sorridendo angelicamente, tentando di sbollire Draco che, sapeva, sarebbe scoppiato di lì a momenti.
- HAI VISTO COSA HANNO OSATO FARE?! PRIMA MI VENGONO ADDOSSO, POI QUELLA M'INSULTA! E TU MI DICI CHE È UN PEPERINO?! -, urlò tutto d'un fiato Malfoy, che ormai era un vulcano in piena eruzione.
- L'hai chiamata... gallina... -, replicò il cugino tentando di rimanere impassibile, soffocando delle risatine improvvise.
- PERCHÈ NON È UNA GALLINA?! LA DIFENDI PURE?! MA TU DA CHE PARTE STAI?!
- Dalla parte di due indifese quanto gnocche ragazze, no? E' logico... -, disse lui scuotendo la testa, incredulo. - Vuoi dirmi che non hai notato quanto erano...
Draco gli mollò un calcio nei cosiddetti e se ne andò, ancora più irritato.
Il cugino lo seguì a passo di pinguino con gli occhi lacrimanti, o per meglio dire, con le cascate del Niagara al posto degli occhi.

***


Poco dopo il fischio del treno annunciò la partenza. Le porte si chiusero e il treno iniziò a muovere i primi passi verso Hogwarts.
Le due gemelle avevano girato ormai tutti i vagoni, ma di una cabina libera nemmeno l'ombra. Ne trovarono però una semi-vuota, occupata solo da due ragazzi.
Una graziosa Grifondoro dai capelli rossi e gli occhi cerulei, e un ragazzo moro, perennemente spettinato, con due profondi occhi smeraldo, e una cicatrice in testa a forma di... saetta??
HARRY POTTER!
Rachel e San si catapultarono nello scompartimento, senza troppi complimenti. La gemella con i capelli corti tese la mano al bambino sopravvissuto, che la guardò stralunato.
- Ciao, ciao! Scusate l'intrusione! Sapete com'è, gli altri vagoni hanno le cabine tutte occupate! Io sono San! Molto piacere di conoscervi! Lo specchio qui di fianco a me invece è Rachel, mia sorella, ma questo non è importante, no no!
I due occupanti della cabina si guardarono l'un l'altro perplessi.
Rachel mollò uno scappellotto alla sorella, spingendola fuori dalla cabina. Le due presero a litigare...
- AGROAR! COME SAREBBE QUESTO NON È IMPORTANTE!? CAPISCO CHE SEI UNA FAN DI POTTER, MA CACCHIO SONO TUA SORELLA!!!
Improvvisamente Rachel si sentì tirare i capelli e si girò.
- CHI ROMPE? -, sbraitò furente.
NO! Ancora loro! Quei due biondi... Malfoy e compare. CHE INCUBO!
- Toh, che coincidenza guarda chi si vede! Le due galline ambulanti!
Una strana luce brillava negli occhi di Draco, sembrava in cerca di vendetta, il che alle due non piacque  per nulla. Il ragazzo dagli occhi verdi, ovvero Harry Potter, mise il naso fuori dalla cabina.
- Ah, sei tu Malfoy... e ti pareva che potessi mancare... senti, ti vuoi eclissare? Non ho molta voglia di litigare al momento, quindi, tu e il tuo nuovo scagnozzo, fareste meglio a sparire dalla mia vista!
- Ma che diavolo vuoi Potter?! Chi diavolo vuole litigare con te? Non sei interessante come credi, sai? Il naso rificcalo nella tua cabina e continua a sbaciucchiarti la tua ragazza! - sbraitò Draco, notando Ginny dietro ad Harry - Almeno faresti qualcosa di utile... per te stesso ovvio!
Ginny era già pronta, bacchetta in mano, per lanciargli una fattura orcovolante, ma San e Rachel la precedettero, lanciando entrambe a Malfoy l'incantesimo per l'ammutolimento, "SILENCIO!".
Ares scoppiò in una fragorosa risata.
- Questo é decisamente divertente!!! -, ruggì il biondo figlio di Bellatrix, piegandosi in due dalle risate.
Contagiate, Rachel e San presero a ridere, seguite a ruota da Ginny ed Harry.
Malfoy era l'unico a non trovare la cosa divertente. Scoccò uno sguardo di fulmini dardeggianti al cugino...
-Ok, ok... Finite Incantatem... -, farfugliò ancora in preda ad attacchi di risatine.
Draco guardò gelido le due ragazze, ignorando Potter e consorte, avvicinandosi a una distanza pericolosa.
- Se pensate che finisce qui la cosa, vi sbagliate di grosso! Ve la faccio pagare cara questa!
- Ti bastano venti galeoni? -, chiese noncurante Rachel, sorridendogli maliziosamente.
Del fumo iniziò ad uscire dalle orecchie di Draco, ora era davvero furioso. Nessuno aveva mai osato prendersi gioco di lui fino a quel punto, stavano davvero esagerando. Ares, accorgendosi della situazione, tentò di trascinarselo via, prendendosi a sua volta un pugno sul naso. Draco fece sbattere la ragazza contro la parete del vagone, guardandola minacciosamente negli occhi.
- Non scherzerei tanto se fossi in te, ragazzina.
Il ragazzo le era praticamente addosso, schiacciandola al muro. Dopo un momento di sbandamento, tornò in sé, mollandogli uno schiaffo.
- Lasciami andare, fottuto bastardo... o dirò tutto a Silente! -, disse tentando di allontanarlo.
- Oh, che paura... dirà tutto a Silente... Ti ricordo che sono un prefetto, cara piccola, la tua parola contro la mia non vale nulla!
San si avvicinò a Draco e, dopo avergli tirato i capelli, gli tirò ripetuti pugni sulla schiena. Lui, in tutta risposta, stando bene attento a non far scappare Rachel, le diede un forte spintone.
Harry, approfittando della distrazione di Malfoy, lanciò un Tarantallegra. Il ragazzo mollò la presa di Rachel e, usando Ares come partner, iniziarono a ballare un tango.
San e Rachel sgranarono gli occhi, divertite.
- Bel colpo, Potter... -, fu tutto ciò che riuscì a dire Rachel.
Improvvisamente arrivarono Hermione e Ron.
- Finite Incantatem... -, borbottò il rosso, di malavoglia. Quello spettacolo era unico, ma era pur sempre un prefetto, e come tale doveva mantenere l'ordine.
- No? Già finito? E io che stavo per andare a compare qualcosa da sgranocchiare nel guardare lo spettacolo... -, disse sarcastica Ginny.
I due cugini corsero via a tutta birra, non prima di aver lanciato qualche provocazione al gruppo di grifondoro e alle due sorelle.
- Che codardi... -, bofonchiò Harry.
- In ogni caso, bello scherzo! -, disse ancora ridacchiante Hermione, zittita poco dopo dal borbottante Ron.
Rachel fece un piccolo inchino per ringraziare il rosso e il moro e si presentò al piccolo gruppetto presentando, alquanto di malavoglia, anche sua sorella San. Era ancora arrabbiata per com'era stata trattata in precedenza, quando avevano incontrato Harry e la sua, a quanto pareva, ragazza.

Ginny si soffermò a guardare le due gemelle. Anche se avessero avuto lo stesso taglio di capelli si sarebbero riconosciute immediatamente. Rachel aveva davvero buon gusto nel vestire e appariva molto femminile. Portava una camicia con maniche a tre quarti rosa confetto, accompagnata da una graziosa gonna lunga poco sopra il ginocchio di colore bianco. Ai piedi portava delle scarpe di vernice nera, chiuse da un piccolo laccetto intorno alle caviglie. I capelli erano ben curati e pettinati, sembravano quasi finti dalla loro perfezione, non un capello era fuori posto. Il viso aveva un effetto naturale, ma portava un leggero trucco. Gli occhi erano contornati da una matita nera ed evidenziati da un ombretto dello stesso colore della camicia. Sulle guance aveva un leggero phard color pesca che ne risaltava il colore, mentre le labbra erano cosparse di un rossetto di colore leggero tutto brillantato. San era alquanto trasandata, sembrava un po' un maschiaccio. Indossava dei Jeans piuttosto malridotti, troppo larghi per lei, tenuti in vita da una cintura. Indossava una maglia senza maniche nera e portava un pulloverino, munito di cappuccio, dello stesso colore in vita. Al polso portava uno strano bracciale, che le pareva si chiamassero borchie , accompagnato da altri bracciali più semplici, mentre, ai piedi, portava delle scarpe da ginnastica. I capelli erano lasciati sciolti, con un'aria assai ribelle. Non indossava quasi per niente trucco, tranne che per la matita nera ben calcata sugli occhi e del semplice lucidalabbra.
Entrambe, comunque, una in stile bambolina di porcellana, l'altra in stile punk, erano decisamente ragazze su cui l'occhio cadeva facilmente. Sarebbero stati tempi duri per le fidanzate di tutta Hogwarts.
Le due, infine, si accomodarono in cabina con Hermione, Ron, Harry e Ginny, e raccontarono loro lo spiacevole incontro al binario 9 e 3/4 con Malfoy e cugino.
- Nostro padre ha detto che quello... il cugino di Malfoy, intendo... é il figlio di Bellatrix Lestrange... calmati Harry... beh... non mi sembra se la sia presa a male per quello scherzetto del tango... anzi rideva peggio di noi... magari non é della stessa pasta del cugino... -, fece notare Ginny.
- Sì, sì... i sogni son desideri...-, canticchiò il fratello, ricevendo uno schiaffone dietro il capo dalla sua ragazza, Hermione.
- Piantala Ron, in ogni caso, diverso o no, Malfoy rimane sempre Malfoy... stupido, vigliacco e deficiente!
- Su questo non ci piove, ma di certo che lui abbia un altro alleato potrebbe rivelarsi un bel problema... -, rimuginò Harry.
- Oh, in ogni caso la mia sorellina lo sottomette facilmente, vero Rachel? Non c'è di che preoccuparsi, prefetto o no!
- Io odio i prefetti... senza offesa Hermione e Ron... ma secondo me non servono a nulla!!! I capiscuola, quelli sì che servono... sono del settimo anno, sono più autoritari e via dicendo... ma i prefetti sono inutili... e Malfoy é il capo-inutile!!!-, disse lei sicura mentre scartava una cioccorana.
- In ogni caso i conti non cambiano, ci sono e basta e purtroppo... dettano legge uh uh... che brutta cosa...
- Ma dai San! In fin dei conti non possono fare tutto i capiscuola, non trovi Rachel? -, domandò Hermione ironicamente.
- Manco i prefetti facessero qualcosa... -, bofonchiò la ragazza guardando fuori dal finestrino con aria assorta.
Le guance di Hermione si tinsero di una leggera tonalità scarlatta. Chiese scusa, dicendo che aveva impegni, ed uscì dalla cabina.
- Ma se l'é presa?-, chiese la ragazza mortificata. Di risposta si beccò uno sguardo omicida dalla gemella, che uscì dallo scompartimento seguendo Hermione.
Ron sbuffò, Harry sospirò e Ginny si appoggiò stancamente con le testa sul suo braccio. Rachel aveva colpito la ragazza nel suo punto debole. Era molto orgogliosa di essere un prefetto e sapeva di svolgere un buon lavoro, ma quell'affermazione l'aveva smontata del tutto.


***


San era appena uscita dallo scompartimento. Vide Hermione varcare la soglia per passare nel vagone successivo. La seguì, quando però sbatté contro qualcuno. Quella era decisamente la sua giornata NO .
- Scusami!-, disse lo sconosciuto aiutandola a rialzarsi, porgendole una mano.
- No scusam... eh?! No, non di nuovo! -, brontolò la ragazza, con un tono piagnucolante. Voleva andar a parlare con Hermione, non incontrarlo ancora!
- Ahhh! Tu sei la gemella di quella pazza... -, fece il cugino di Malfoy, Ares Lestrange, con un sorriso di scherno.
- Oh, tu sei il cugino di quel pollo che subisce sempre! -, ribatté a tono lei.
- Cerca di moderare i termini, bimba. Tu e quella scema di tua sorella avete già dato troppo fastidio per stamattina!
- Bugiardo! Siete voi che avete dato fastidio, se non ci davate delle galline non sarebbe successo nulla! -, grugnì infuriata la ragazza. Aveva gli occhi in fiamme e sembrava volesse mangiarselo da un momento all'altro.
- Bah... perché non te ne torni da Potter & co.? Avete una certa affinità con gli sfigati, o sbaglio?-, chiese lui, noncurante degli sguardi omicidi.
- Veramente quello che ha affinità con gli sfigati sei tu, essendo sfigato già per di tuo! Harry non ha proprio nulla che possa dargli anche solo l'aria dello sfigato! Non provare mai più ad offenderlo! -, disse lei praticamente saltandogli addosso con l'intenzione di strangolarlo.
- Aiutooo! Toglietemi di dosso questa cagnaccia pazza!!!
Si beccò uno scappellotto dietro la testa.
San allungò il collo per vedere chi fosse. Era Hermione.
- Lasciala stare, brutto idiota... scommetto che sarai serpeverde, vero? Oh, non preoccuparti, che appena ti becco a scuola tolgo almeno 10 punti alla tua casa!-, disse furiosa la ragazza dai capelli color miele.
Ares la guardò furioso. Ma come si permetteva quella?! Solo perchè era un prefetto non aveva il diritto di andare in giro a fare la so-tutto-io-tolgo-punti-a-chi-voglio-perchè-mi-va. San lasciò andare il ragazzo, non prima di avergli tirato un pizzicotto e sorrise ad Hermione.
Ares fece una smorfia di disgusto alle due...
- Mezzosangue...-, bofonchiò prima di andarsene furioso.
Di seguito, si beccò un oggetto indefinito (una scatola di legno di gelatine tuttigusti+1) dietro la testa.
Se ne andò imprecando, mentre le due ragazze ridevano di gusto.
- Grazie mille Hermione, mi hai evitato il carcere a vita per aver ucciso un povero idiota!
- Di nulla... mi stavi cercando, vero?!-, chiese la grifondoro, sorridendo cordialmente.
- Beh... a dire il vero sì... ehm... mi dispiace per le cose che abbiamo detto mia sorella ed io, non farci caso. Sono certa che tu svolgi un ottimo lavoro ma... beh, nulla lascia stare-
Hermione le sorrise ancora una volta, tenendole la mano...
- Amiche?
- Che domande! -, disse l'altra tutta allegra stringendole a sua volta la mano.
Improvvisamente qualcuno inciampò, cadendo addosso a San...
- Puff... pant... anf... scusa... sorellina... ti... cercavo... No... -, si rialzò,-... No... veramente cercavo Hermione... scusami!!!-, disse con le lacrimucce agli occhi. San, intanto, era ancora sotto di lei, un po' malridotta. No. Decisamente, quella era la sua giornata out!

FINE 1° CAPITOLO

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Capitolo 2
*** 2 - S.O.S – Due squilibrate VS due idioti – Si salvi chi può ***


Capitolo 2

Capitolo 2 - "S.O.S – Due squilibrate VS due idioti – Si salvi chi può"


Hermione, Harry, Ron e Ginny erano seduti al tavolo Grifondoro a chiacchierare con i loro compagni: Neville, Dean (che Ginny aveva lasciato un mese prima, dopo la dichiarazione di Harry mentre era in vacanza a "La Tana"), Seamus, Lavanda, Calì e tutti gli altri. Purtroppo però la mancanza dei gemelli e di Lee Jordan al tavolo si sentiva. C'era proprio bisogno di qualche erede che prendesse il posto di Fred e George. Ciò che i ragazzi non sapevano, é che gli eredi erano già arrivati... e proprio in quel momento si stavano apprestando a fare lo smistamento con i ragazzini del primo anno.
Quando tutti i mocciosi furono stati assegnati alle loro case, la McGranitt chiamò due ragazze.
- Dickinson, Rachel -, disse, chiamando prima la gemella con i capelli lunghi. Procedeva in ordine alfabetico anche per loro.
La ragazza trotterellò su per le scale, sedendosi per nulla imbarazzata sullo sgabello. Il capello si manteneva sulla sua testa senza scivolare solo grazie alla folta capigliatura riccia e lunga.
La ragazza alzò un momento lo sguardo sulla folla e, nel vedere tanti occhi puntati tutti addosso a lei, arrossì. Decise di far finta di nulla, quello era il momento più importante dell'anno, non voleva apparire superficiale e distratta! Il cappello iniziò a rimuginare sui pensieri della ragazzina, ma soprattutto sul suo carattere, in modo da poter decidere a che casa assegnarla.
Improvvisamente la fessura sul cappello si aprì, e da questa ne fuoriuscì un urlo deciso che si udì in tutta la sala...
- CORVONERO!!!
Dal tavolo corvonero si elevarono applausi, fischi ed urla eccitate. Rachel scese le scale, abbracciò la sorella, augurandole buona fortuna, e andò dai suoi nuovi compagni di casa, tutta contenta per quel benvenuto "caotico". Si sedette accanto ad una ragazza un po' stramba con orecchini a forma di ravanelli e lunghi capelli biondi, che leggeva un giornale, "Il Cavillo". La ragazza alzò lo sguardo, blu quasi elettrico, e le sorrise.
- Piacere, io sono Luna Lovegood!
- Piacere mio!-, le sorrise. Era una tipa un po' stramba, ma sembrava simpatica. Magari sarebbero diventate amiche.
- Dickinson, San!-, chiamò la McGranitt.
La ragazza, un po' tentennante, salì le scale e si accomodò sullo sgabello, cappello sugli occhi.
Il cappello fece un lungo silenzio che fece rabbrividire la ragazza. Perchè diavolo ci metteva così tanto a decidere quel vecchio coso puzzolente? Il cappello emise due colpettini di tosse e poi urlò a tutto fiato:
- SERPEVERDE!
San per poco non cadde dalla sedia, come aveva detto?! Serpeverde?! Prese in mano il capello e iniziò stropicciarlo dalla rabbia in tutte le maniere possibili ed immaginabili.
- COME DIAVOLO TI SEI PERMESSO DI SEPARARMI DA MIA SORELLA BRUTTO PEZZO DI STOFFA E PELLE AMMUFFITO?!
Sotto le risa dei presente, la McGranitt strappò il capello dalle mani della ragazza, inferocita.
- Vada al suo tavolo, signorina Dickinson!!!
La ragazza le lanciò uno sguardo d'odio, quella brutta racchia ambulante... di sicuro gliel'avrebbe fatta pagare, oh sì! Qualche scherzetto non le avrebbe fatto male, magari le avrebbe tolto quella faccia da mummia che si ritrovava! Hermione rimase un attimo spiazzata, e lei che voleva togliere punti a serpeverde per difenderla! Successivamente venne chiamato anche Ares Lestrange, che come previsto, risultò essere Serpeverde (e fiero di esserlo).

***


- Accidenti, nessuna delle due é capitata in Grifondoro, che peccato...-, disse Ginny, delusa.
- Io direi "Accidenti, San é serpeverde"-, replicò sarcastico Harry.
Più avanti nella serata, nel vivo del banchetto, Rachel si alzò dal suo tavolo e si diresse a quello Serpeverde. Prese la sorella e la portò a quello Grifondoro. Le due si sedettero l'una accanto all'altra, tra Ginny ed Hermione.
- Ciao... -, disse con un tono lugubre, Rachel.
- Ciao... -, le fece eco la sorella piuttosto abbattuta.
- Che peccato che non siete finite in Grifondoro... - fece notare Hermione - Mi dispiace San, ma ora non è il caso che io punisca quel deficiente, altrimenti ci andrai in mezzo anche tu...
- Oh, figurati...
- Dai ragazze, non abbattetevi! Potremmo comunque sempre  vederci tutti quanti! -, disse una Ginny tutta pimpante, con la speranza di risollevare il morale al gruppo.
- Sì, sono d'accordo con te Gin! -, affermò deciso Harry.
- Per me non é un problema... ho anche già fatto amicizia con Luna Lovegood, e quello gnocco di Micheal Corner ci prova con me... davanti alla sua ragazza Cho... é uno spettacolo vedere come lo sgrida, ghghgh... -, disse sadica. Poi continuò -Il problema... é mia sorella... insomma... quelle serpi non hanno l'aria molto simpatica...-, imitò il verso di un serpentello, beccandosi uno scappellotto da San.
- Beh... se fai il verso del serpente, prendi in giro anche San... ti ricordo che é serpeverde anche lei...-, le fece notare Ron.
- Esattamente! Sgrunf, siamo sicuri che non dovevi finirci tu in serpeverde?
- Io? Serpe? Ma scherzi? Una ragazza dolce, simpatica ed intelligente come me? No, no, sono corvonero, non c'é nessun errore!!!-, rispose tutta pimpante.

***


Il mattino dopo, Martedì 2 Settembre, cominciarono le lezioni. San e Rachel si incontrarono davanti all'aula di pozioni. Avevano doppie pozioni Serpeverde/Corvonero del 6° anno, alla prima ed alla seconda ora. Si prospettava una mattina movimentata, quanto disgustosa per la presenza di quell'unticcio del professor Piton.
- Io odio la scuola... -, fu l'unica cosa che riuscì a bofonchiare da quando si era alzata, San. Rachel roteò gli occhi: la faceva davvero troppo lunga. Entrarono nell'aula e si sedettero allo stesso banco. Rachel continuava a cercare con lo sguardo Luna, con la speranza di trovarla fra la grande mischia di studenti che stava entrando in aula.
La notò putroppo solo all'ultimo momento, quando entrò anche il professor Piton, era seduta ad un banco centrale delle prime file. Si rassegnò, l'avrebbe salutata alla fine della lezione. Come al solito Piton si divertì a togliere punti alla casa di Corvonero, non essendo la sua adorata Serpeverde, ma grazie alla loro intelligenza riuscirono anche a guadagnarne qualcuno.
Ma la cosa peggiore della prima lezione di Pozioni fu un'altra.
- Corvonero e Serpeverde... -, disse improvvisamente il professor Piton verso metà lezione facendoli rabbrividire tutti,-... sono, a mio parere, le case migliori. Siete gli unici che mi danno qualche soddisfazione. Per cui ho deciso di farvi collaborare, per dimostrare ai Grifondoro ed ai Tassorosso come si lavora. Formerete gruppi di studio a quattro, e preparerete una delle pozioni di livello avanzato che io ora elencherò qui, sulla lavagna!-, spiegò con un brillio sinistro negli occhietti malvagi.
I Serpeverde lanciarono qualche commentino di disdegno, non avevano intenzione di collaborare con quei sapientoni dei Corvonero. Ma bastò uno sguardo di Piton per zittirli immediatamente, furono completamente raggelati. San e Rachel si guardarono qualche istante. La gemella dai capelli corti tirò un pizzicotto sul braccio alla sorella, per vedere se stessero sognando o meno, che lanciò un urlo di dolore che riecheggiò per tutta l'aula.
- Signorine Dickinson! E' tutta la lezione che date fastidio! Siete irrecuperabili! Credo che dovrete lavorare con gli studenti migliori del corso, per migliorare la vostra condotta... Malfoy, Lestrange, Dickinson e Dickinson. Formato il primo gruppo!
Le due sbiancarono, mentre i due cugini presero a sghignazzare di gusto.
- Ma, ma professor Piton! La prego, non disturberemo più, ma non ci metta con... con quelli! -, disse disperata San.
- QUELLI, signorina Dickinson, sono i migliori. E ora si zittisca, o sarò costretto a metterla in punizione!
La ragazza si gonfiò di rabbia e mise il muso. Era davvero antipatico quell'uomo, soprattutto era davvero disgustoso il modo in cui lodava quei due cretini. In ogni caso non rispose a tono, non era certo intenzionata a scontare una punizione, si limitò solamente a fare una linguaccia ai due biondi Serpeverde.
- Vi incontrerete -, continuò Piton una volta formati tutti i gruppi (la povera Luna era capitata con Cho Chang e Micheal Corner, che orrore...), -... tre pomeriggi a settimana, dopo le lezioni. Ho già chiesto agli altri professori di aiutarmi in questo progetto, per cui se ne avrete bisogno verrete giustificati in una materia se per un giorno non studierete. Ovviamente ci sarà bisogno della conferma di Madama Pince, perché lavorerete in biblioteca. Decidete voi orari e giorni, e che nessuno ne approfitti per studiare di meno, Madama Pince vi controllerà!
La campanella suonò.
Di malavoglia, Rachel pulì il suo calderone con un tocco di bacchetta e vi gettò dentro i libri. Uscì dal sotterraneo con l'umore sotto le scarpe. San non stava molto meglio.
- Quel disgustoso unticcio aquilino deficiente... quanto lo odio! Aveva ragione ieri Ron a chiamarlo idiota!!!!-, disse furente, la gemella dai capelli lunghi.
- Uffa... potessi me ne tornerei direttamente da dove siamo venute... si stava decisamente meglio!
Le due gemelle svoltarono l'angolo e si ritrovarono davanti Draco ed Ares, ancora sghignazzanti.
- Bene, bene, guarda chi si vede cugino, le nostre compagne di gruppo! Hanno tanto da imparare poverine, dovranno fare molti lavori extra per recuperare!
-... taci Malfoy... -, bofonchiò Rachel, di pessimo umore.
Ares si avvicinò alla ragazza e le prese il mento con una mano, alzandole il viso...
- Tu, brutta maghetta da due soldi, mi stai urtando non poco... -, le strinse ancora di più la presa sulla mascella, facendola male,-... cerca di portare rispetto... i Lestrange e i Malfoy non perdonano, ricordatelo!-, un lampo di soddisfazione attraversò lo sguardo del biondo figlio dei Lestrange, mentre scrutava orgoglioso il viso sofferente della ragazza.
San gli si avvicinò e gli tirò un forte schiaffo.
- Smettila! Lascia stare mia sorella! Chi ti credi di essere?! Sei solo un marmocchio viziato che non sa nulla della vita! Ti va sempre tutto per il verso giusto perchè sei raccomandato, ma sappi che fai solo schifo!
Il ragazzo si portò una mano sulla guancia; cominciava a capire le reazioni di Draco e anche lui iniziava a perdere la pazienza.
Draco prese il braccio del cugino, quando lo vide alzarsi pericolosamente, mano schiusa.
- Lascia perdere... sono due galline... non ne vale la pena... andiamocene!-, disse allarmato, mentre vide il professor Piton arrivare in lontananza.
- Si cagati sotto Malfoy! Figurati se si fa vedere dal suo pucci pucci Piton a commettere un gesto che possa macchiare la sua figura di "Verme viscido e perfetto nel fare il lecchino"! Ma perchè non te lo sposi?!
Stavolta fu la mano di Malfoy a partire, colpendo violentemente la ragazza dai capelli corti.
- Che accidenti ne vuoi sapere tu? Vai al diavolo, Dickinson, sei solo una montata... tornatene in quella scuola di perfettini che é Beauxbatons, di sfigati qui ne avevamo già abbastanza!
Detto questo girò sui tacchi e se ne andò, incurante del professor Piton che aveva assistito alla scena.
Rachel era a dir poco infuriata. MA COME SI ERA PERMESSO DI COLPIRE UNA RAGAZZA? Mentre Ares rimaneva con San per spiegare l'accaduto al professor Piton, incavolato nero, lei prese a correre, inseguendo il biondo serpeverde.
- TORNA QUI, LURIDO BASTARDO!-, disse prendendogli il mantello svolazzante e facendolo cadere all'indietro. Sbilanciata dal peso caduto, anche lei inciampò, sbattendo proprio addosso al ragazzo.
- TOGLIMI LE TUE LURIDE MANI DI DOSSO DICKINSON! -, urlò il biondo incavolato nero- VUOI FINIRE ANCHE TU COME TUA SORELLA?! GUARDA CHE NON CI METTO NIENTE A COLPIRE ANCHE TE, BRUTTA BAMBOCCIA!
La ragazza prese la mano del ragazzo, mordendogliela. Il ragazzo emise un urlo sofferente.
- VAFFANCULO MALFOY! VEDI DI NON FARMI INCAZZARE PIù DEL DOVUTO, LA PROSSIMA VOLTA POTREI MORDERTI QUALCOS'ALTRO!!
Il ragazzo la spinse violentemente a terra, facendole mancare di pochi centimetri il muro.
- PROVA ANCORA AD ALZARE LE MANI SU DI ME, ANZI I DENTI, CHE IO NON SO COSA TI FACCIO! ASPETTATI UN BEL PO' DI PUNTI LEVATI ALLA TUA CASA!
- OH! NON CREDERE DI PASSARLA LISCIA! PITON HA VISTO TUTTO, VERRAI MESSO IN PUNIZIONE, ED ANCHE A TE VERRANNO TOLTI PUNTI! PARLERò CON SILENTE! NON HO LA PIù PALLIDA INTENZIONE DI FARE QUELLA CAZZO DI POZIONE CON VOI DUE... DUE... VERMI SCHIFOSI BORIOSI ARROGANTI VISCIDI BASTARDI SNOB MONTATI!!! OH MI SENTIRà SILENTE! GLI DIRò TUTTO! DALLE PRESE IN GIRO ALLO SCHIAFFO CHE HAI DATO A MIA SORELLA, POI NE RIPARLIAMO OK? PROVA A TOGLIERMI SOLO MEZZO PUNTO E TI FACCIO SBATTERE FUORI DI QUI NEL GIRO DI POCHE ORE, SONO STATA CHIARA, SIGNOR SONO-IL-RE-DEL-MONDO?
- Sta zitta marmocchia, ricordati che tu non hai nessun potere, ok, io sarò punito, ma tu non pensare di passarla liscia! Ti assicuro che ti renderò la vita un inferno! -, disse il ragazzo ridacchiando malignamente.
Di tutta risposta la ragazza gli mollò un ennesimo calcio nei cosiddetti (il suo destino è essere preso a calci lì da me? ndRachel) (sob ç.ç ndDraco) e se ne andò, camminando con la grazia di un elefante, incavolata a morte. Tornò da Piton, e gliene disse di tutti i colori. Come poteva permettere a quello schifoso figlio di un mangiamorte ancora più schifoso, di passarla liscia? Ohhhh... no, non aveva capito proprio nulla. Sarebbe stata LEI, e LEI SOLTANTO, a rendere all'altro la vita un inferno!


Fine capitolo 2

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Capitolo 3
*** 3 - Naiadi ***


Capitolo 3

Capitolo 3 - Naiadi


Si svegliò improvvisamente, madida di sudore.
Ancora quel dannato incubo! Ormai erano mesi che la perseguitava. E anche San faceva lo stesso identico sogno, perché?! Erano lontane da quel luogo maledetto. Ma ciò non cambiava, forse, perché Allie continuava a perseguitarle... perché Allie non le avrebbe mai lasciate in pace finché non l'avessero seguita nell'aldilà.

***



Quel mattino, in sala grande, Rachel e San si sedettero nuovamente accanto al gruppetto dei Grifondoro. Ormai era un'abitudine, ed anche gli altri Grifondoro non erano più infastiditi dalla loro presenza. Era il 15 Settembre, quel pomeriggio avrebbero avuto il primo incontro con Malfoy e Lestrange. Che orrore! Silente aveva tolto 50 punti a Serpeverde perché Malfoy aveva colpito San, e 20 a Corvonero, perché Rachel l'aveva morso per benino, facendogli un solco da cui aveva continuato ad uscire sangue per almeno 5 minuti. San stava mangiucchiando distrattamente la sua fetta di pane imburrato, accompagnato da marmellata d'arance. Rachel continuava a spalmare la marmellata sul suo. Avevano entrambe delle occhiaie da far paura, era forse per via del temporale scoppiato la notte? Il gruppetto di amici grifondoro le osservavano alquanto preoccupati. Sembravano aver perso molta della loro vitalità, dal primo giorno di scuola. Rimanevano sempre le solite peperine, ma qualcosa era diverso.
- Oggi pomeriggio cominciate le lezioni con Malfoy e Lestrange, vero? -, chiese Ginny, titubante e incerta su come avrebbero potuto reagire.
Beh, reagirono in due modi completamente diversi!
Rachel si abbatté ancora di più, e se non fosse stato per Hermione sarebbe cascata con la testa nel piatto.
San invece si irritò non poco.
- Senti Ginny, potresti evitare per favore? Non ce l'ho con te, ma al momento proprio vorrei evitarne di parlarne, finché è possibile! Mi è bastato vedere le loro facciacce di prima mattina, che ho già la giornata rovinata, ci manca solo questo!
- Dai calma San... - disse Harry nel tentativo di difendere Ginny - Non lo faceva per cattiveria... cioè... non aveva più pensato al fatto che foste nella stessa casa e che li incontri spesso...
San sbatté i pugni sul tavolo con una faccia assatanata.
- Ok, sto zitto! -, sbuffò il moretto.
- Sì, é meglio... -, bofonchiò Rachel prendendo il suo calice di succo di zucca e bevendo tutto in un sorso.
- QUANTO LI ODIO1-, urlò poi appoggiando il calice sul tavolo in malo modo, attirando l'attenzione di molti presenti in Sala.
Hermione e Ron si guardarono preoccupati. Non avevano un bel presentimento, forse quel pomeriggio sarebbe stato meglio mandare qualcuno ad osservare il quartetto, prima di avere un finale assai tragico.
L'ora delle lezioni era ormai arrivata e gli studenti si avviarono in direzione delle proprie aule. Malfoy e Lestrange ignorarono le due gemelle, anche quando se le trovarono a pochi metri di distanza, e lo stesso fecero loro. La mattinata passò abbastanza tranquilla, e purtroppo veloce. Si trovavano a lezione di pozioni, dove Piton stava dando le ultime informazioni riguardo al suo progetto. Poco dopo si congedò e lasciò libero spazio ai ragazzi. Il quartetto, che si teneva ancora il muso, si avviò sulle rive del lago, dove avrebbero potuto stare più lontani gli uni dalle altre.
Si sedettero sulla riva Nord, all'ombra di un salice piangente. Rachel prese parola.
- Allora... vi chiederei molto gentilmente di cessare le ostilità, almeno quando collaboriamo per questa cavolo di pozione... negli altri momenti della giornata fate quello che volete, ignorateci, prendeteci in giro... ma vorrei che quando ci riuniamo per il progetto, voi rispettaste noi, così come noi faremo con voi!
Draco e Ares si guardarono, e un po' di malavoglia annuirono, con un cenno del capo in segno di sì.
- Molto bene. Ora dobbiamo decidere i ruoli! Chi dirige, chi si occupa della stesura del procedimento del progetto, perché alla fine di ogni incontro dovremo dare a Piton, come sapete, una piccola pergamena con 10 cm di resoconto di come é andata la giornata. Poi dobbiamo decidere che pozione fare. Decidere chi procurerà gli ingredienti e chi si occuperà di custodire il calderone.
- Direi di scegliere una pozione all'apparenza difficile, ma che riusciamo a padroneggiare bene, in modo da riuscire a prendere un bel voto. Voi sicuramente non ne avete bisogno, essendo i cocchi di Piton, ma noi sì, standogli sulle balle! -, disse con fare noncurante San.
- Oh, piantala Dickinson! Abbiamo detto che cessiamo le ostilità almeno per il progetto, rispetta la cosa! Non sei diversa da noi tre!
- Da quando sei tanto bravo bambino, Malfoy?-, chiese Rachel, con fare noncurante, per proteggere la sorella dal suo attacco.
- Brutte racchie, la volete smettere? Lo vedete che siete voi a cominciare? E per colpa vostra abbiamo perso 50 punti... siete due deficienti, ecco cosa siete!-, disse Ares stizzito, sdraiandosi, appoggiando la testa sul prato, chiudendo gli occhi.
- Ma sta zitto... se un certo idiota non mi avesse colpita nessuno di noi avrebbe perso punti! Poi ti ricordo che sei stato tu a raccontare tutto a Piton! -, borbottò San.
- Ciò non toglie che sei comunque una deficiente...-, sibilò lui con un ghigno divertito.
- Sì, sì... ha parlato il poppante...
- OHHHH VOLETE FINIRLA?! - urlò Malfoy incavolato nero - Fra poco non so cosa vi faccio, dannazione, state zitti tutti e due e aiutate Dickinson e me con l'assegnazione dei ruoli, scansafatiche!
I due emisero un piccolo grugnito e, di malavoglia, si misero a lavorare seriamente.
Improvvisamente Rachel sentì qualcosa. Alzò il viso.
Posò la pergamena su cui stava facendo l'elenco delle cose da fare, sull'erba e si alzò, avvicinandosi di più al lago.
Vi si specchio, ma stranamente la sua espressione era diversa. C'era lei, eppur ei suoi capelli erano raccolti in due trecce e non vi era traccia di meches rosa.
-... Allie...-, sussurrò la ragazza, inginocchiandosi sul bordo del lago e avvicinandosi allo specchio dell'acqua.
- Ma tua sorella ha qualche rotella fuori posto?-, chiese Ares sghignazzando ancora una volta.
San la guardò terrorizzata. Ares nel vedere la sua espressione si zittì all'istante. Ma che diavolo era preso a quelle due matte? Si terrorizzavano per la loro immagine riflessa nel lago?! La gemella dai capelli corti trascinò l'altra lontano dalla sponda del lago, stringendola forte a se.
- Rachel, fa attenzione...
Alcune lacrime rigarono il volto di Rachel.
- Mi stava chiamando... lasciami tornare lì, San... mi stava parlando... Allie mi vuole...-, sussurrò tra le lacrime.
- Ma siete matte? Che diamine vi é preso? San, perché non ci hai detto che tua sorella é pazza?-, chiese sempre Ares, insospettito.
Di rimando, San si girò verso di lui di scatto, fulminandolo. Come diamine si permetteva quel brutto serpentello da strapazzo di dire quelle cose della sua sorellina?
- STA ZITTO! TU NON CAPISCI NULLA, NON SAI NULLA, NON POTRAI MAI CAPIRE!
Draco guardò stralunato i tre, ma che diavolo gli prendeva a quelli? Non poteva allontanarsi nemmeno un secondo che già si rimettevano a litigare?
Rachel intanto si era liberata dalla stretta della sorella. Si stava slacciando il cinturino delle scarpe.
- Che diamine fa ora? Lo vedi che é tutta matta?!-, continuò imperterrito il serpeverde.
Rachel posò le scarpe sul bordo e si avvicinò di nuovo allo specchio dell'acqua, cadendovi dentro.
San schizzò in piedi, allarmata. Sempre la stessa storia! Dannato fantasma. Per colpa sua era la terza volta quel mese che Rachel tentava il suicidio. Fece per buttarsi dietro alla sorella, per ripescarla, ma qualcuno la fermò. Era Ares, che le indicò con un cenno del capo qualcuno che si era già buttato. Malfoy.
Malfoy ritornò a galla, con la ragazza svenuta tra le braccia. Risalì sul prato e la fece sdraiare sull'erba. Era fredda, pallida, e tremava.
- L'ho detto io che é scema... ma guarda... si é buttata nel lago... dovrebbe saperlo che é ghiacciato anche se é il 15 Settembre!-, le fece notare ancora una volta Ares.
San, sull'orlo di una crisi di nervi, si voltò di scatto verso il ragazzo, che si spaventò. Cosa diamine era successo al suo volto? Era sbiancata di botto e gli occhi non erano più verdi, ma azzurri, velati come da una patina di ghiaccio.
Fu tutto molto veloce.
Il cielo si oscurò improvvisamente, il vento cambiò direzione, e il lago formò prima increspature, poi onde grandissime. Una di queste si abbatté proprio su Ares, congelandolo. Tutto tornò normale, mentre San cadeva in ginocchio.
Aveva il respiro affannato e sembrava priva di forze. Ares era rimasto immobile, non solo dal freddo congelante, ma dalla situazione. Era stato un caso? Non era stato un caso? Era forse diventato pazzo anche lui?! Anche Malfoy aveva avuto la stessa reazione di Ares, ma decise di non pensarci al momento. La cosa più importante era portare Rachel in infermeria, altrimenti si sarebbe presa una polmonite e poi, Madama Chips, avrebbe saputo come curarla e farla rinvenire.
Si caricò sulle spalle la ragazza e corse veloce verso il castello.

FINE 3° CAPITOLO

Saaaaaaaaaaaaaaaalve a tutti gentili e fedeli lettori! Eccoci di nuovo a rapporto con una nuova Fan Fiction, che speriamo vi piacerà tanto, anche se le protagoniste sono due sconosciute... a noi piacciono tanto!

Volevamo fare i ringraziamenti a tutti quelli che l'hanno letta, ma soprattutto a chi ci ha sostenuto recensendo!

Ovvero, un grazie speciale a:

Ninphadora, Ginny, ChoChang90, Anonima, Unkown, Akane1988, jessy92 e Ginevra14!

Ci si sente nel prossimo chap!

Rachel e San

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Capitolo 4
*** 3.5 - Naiadi - 2a parte ***


Capitolo 3.5 - Naiadi

Capitolo 3.5 - Naiadi - 2a parte


Un brivido gli corse su per la schiena, stava letteralmente gelando, ma non ci badò più di quel tanto. Continuava a guardare la ragazza che stava in ginocchio a pochi metri da lui. Aveva uno sguardo diverso dal solito, la ricordava sempre allegra con uno sguardo fiero, ma in quel momento aveva l'espressione terrorizzata. Quello che più non gli era chiaro era l'accaduto precedentemente, era stato solo un attimo, ma gli aveva praticamente scombussolato l'esistenza.
- Di... Dickinson? Ehm... San?-, provò a chiamarla, ma la ragazza non rispose. Si inginocchiò accanto a lei e le alzò il volto con una mano. Stava piangendo...
- Dickinson! Cos... no ... cioè... non... oddio... non piangereEeEeEeeEeeEeeEeeEEEEeeEe -, disse allarmato il serpeverde.
La ragazza era scossa da violenti singhiozzi e tremava. Sembrava quasi fosse in un mondo lontano, quasi non lo sentisse nemmeno. Il biondino provò a punzecchiarla un pochino, per vedere se reagiva a tono come suo solito, ma, rimase assai sorpreso nel constatarlo, la ragazza non fece una piega. Ora iniziava a preoccuparsi sul serio. E se qualcuno li avesse visti così, perchè passava da quelle parti in quel momento? Che figura c'avrebbe fatto? Sicuramente l'avrebbero incolpato d'averla fatta piangere!
Ma tutto sommato, sapeva, nel profondo del cuore, che la sua vera preoccupazione non era che qualcuno potesse vederli in quel momento. La sua VERA preoccupazione era che non poteva fare nulla per aiutarla... sembrava quasi si stesse autodistruggendo autonomamente, imboccando una via senza ritorno, dell'oblio, dell'abbandono di sé stessa e della sua anima... una via senza ritorno.
Tentò di farla sollevare da terra, continuando a punzecchiarla con frasi del tipo: "Ma come Dickinson? Non mi vuoi più insultare ora che hai campo libero?"
La ragazza alzò per un momento lo sguardo su di lui e rimase qualche secondo a fissarlo.
-... Dickinson...-, sussurrò lui mortificato. Si curvò di nuovo su di lei e la prese in braccio. Probabilmente era sotto shock, era meglio portarla dentro, da qualche professore, possibilmente Silente.
Nel frattempo una persona nascosta dietro il salice piangente era accasciata a terra, senza fiato...
-... una Naiade...-, fu solo capace di sussurrare prima di correre via, confusa.
 

***


Nell'infermeria regnava il silenzio più assoluto. Un ragazzo stava finendo di asciugarsi i capelli con un asciugamano, dopo essersi cambiato con una tuta sportiva. Sedeva su una sedia accanto ad un letto, dove giaceva addormentata una moretta. Madama Chips le aveva somministrato alcune pozioni, per assicurarle un lungo sonno senza sogni né incubi, ma purtroppo non poteva fare di più per lei, ora doveva farcela contando solo sulle sue forze. Il ragazzo si soffermò qualche secondo ad osservarla.
- Dickinson... dai apri gli occhi... non fare la scema... -, disse con un tono insicuro.
Sapeva benissimo che Rachel non fingeva, altrimenti non l'avrebbe nemmeno tirata fuori dal laghetto, ma qualcosa lo faceva sempre rimanere sulle difensive quando c'erano lei e la sorella.
Sentì dei passi avvicinarsi all'infermeria. Si girò, giusto in tempo per vedere il cugino varcare la soglia con in braccio l'altra gemella, svenuta.
- E' svenuta mentre la portavo qui... credo... sia uno shock... vado a chiamare il professor Silente o la McGranitt...-, disse Ares stendendola su un lettino.
- Chiama Silente... credo sia più adeguato per questa situazione, dato che sa sempre i fatti altrui, la McGranitt non penso ci possa essere di molto aiuto.
Ares annuì. Fece per andarsene, ma poi si girò di nuovo verso il cugino.
- Senti... ma secondo te é stata la Dickinson... San... a fare... beh... hai visto...-, chiese un po' imbarazzato.
- Non lo so... ma di sicuro non è stato un caso e poi, a pensarci bene, chi altri potrebbe essere stato? Sua sorella sicuramente no, era svenuta a terra e lì c'eravamo solo noi... o che abbiamo acquisito inconsciamente qualche strano potere o che so io!
Ares scosse il capo, ancora più confuso, e se ne andò, diretto al quarto piano, verso l'ufficio del preside, sperando di trovarlo lì.
Un urlo riecheggiò per la grande sala e Malfoy balzò in piedi di soprassalto, con il cuore il gola. Si era appisolato un momento ed ecco che Rachel era rinvenuta! Si avvicinò a lei e la prese, attento a non farle male, per le braccia, tentando di calmarla.
- Dickinson, calma! Non c'è nessuna Allie qui e tua sorella si trova anche lei in infermeria!
- Ma... ma... Allie... lei... mi ... stava chiamando... io...
Malfoy le passò una mano sulla guancia, asciugandole le lacrime, poi l'abbracciò un po'.
Rachel nascose il viso nel petto del ragazzo, e trattenne in singulti e i gemiti, stringendo due lembi della sua maglia.
Aspettò che si calmasse un pochino poi prese coraggio e le fece la domanda che più lo incuriosiva.
- Dick... cioè, Rachel, ma chi è Allie? Parli sempre di lei, ma nessuno l'ha mai vista, di chi si tratta?
La ragazza strinse gli occhi, quasi in una smorfia di dolore.
- Allie... é ... Allie...
Improvvisamente una voce tuonò nella grande sala dell'infermeria, rivolta alla ragazza.
- Non sei tenuta a spiegare nulla, Rachel!
La ragazza si staccò da Malfoy di scatto e scese giù dal letto, correndo verso il preside. Lo abbracciò...
- Zio!!! E' stato terribile... é la terza volta questo mese... sono stufa... mandala via, zio, ti prego!!-, disse la ragazzina tra le lacrime e i singhiozzi.
- NON È TENUTA A SPIEGARE NULLA?! STA SCHERZANDO SPERO! MI SONO RITROVATO A PESCARLA FUORI DA UN LAGO, MENTRE MIO CUGINO HA RIPORTATO QUI L'ALTRA CHE ERA SOTTO SHOCK, MI PARE IL MINIMO CHE CI FORNIATE UNA SPIEGAZIONE, SOPRATTUTTO PER IL FENOMENO CHE SI È MANIFESTATO!
- MALFOY! -, abbaiò la professoressa McGranitt, che era arrivata con il preside e Ares,-... si zittisca e se ne vada! La ringraziamo per aver salvato la ragazza, 20 punti a Serpeverde, ma ora andatevene, le due gemelle hanno bisogno di riposo e silenzio assoluto!
- 20 PUNTI A SERPEVERDE?! STA TENTANDO DI COMPRARMI PER CASO?! IO VOGLIO SAPERE LA VERITÀ!
- SE NE VADA SE NON VUOLE ESSERE TRASFORMATO IN UN FURETTO!-, disse autoritaria la professoressa, ricattandolo con quel piccolo scherzetto che due anni prima gli aveva giocato il professor Malocchio Moody, trasformandolo in furetto bianco avanti a tutti dopo aver preso in giro Potter e compagnia.
- Senta, la smetta di ricattarmi! Non intendo disturbare o mancare di rispetto a nessuno, ma dato che ne siamo coinvolti mi sembra giusto almeno avere una spiegazione della situazione! -, grugnì il biondino, per nulla intenzionato a darla vinta alla McGranitt.
- Oh, e lei crede di essere coinvolto signor Malfoy?-, sorrise Silente, gentilmente. Malfoy arrossì un po', ma non abbassò lo sguardo.
Ne era certo! Era coinvolto, e ora voleva sapere!!!
- Dai... Draco... basta insistere...-, disse Ares che si era seduto sul letto accanto a San, un po' preoccupato per la ragazza, che era cascata svenuta come una pera cotta.
- No, io voglio sapere... Praticamente ora ci siamo dentro, anche se minimamente... ma siamo coinvolti e poi se dovesse riaccadere?! Almeno se sappiamo i dettagli possiamo essere più preparati ad affrontare un eventuale situazione di pericolo, ma così abbiamo le mani legate!
- Giusto ragionamento...-, assentì Silente. - Rachel, cara, io e te dopo parliamo... ora resti un po' con Minerva, io devo fare una chiacchierata con questi due giovanotti!
La ragazza si staccò dallo zio, mentre lui le accarezzava la testa, come una bimba piccola. Si asciugò gli occhi ed annuì.
Il buon preside uscì dalla sala, seguito da Ares e da Malfoy.
Ma prima che quest'ultimo seguisse suo zio, lei lo tirò per una manica della tuta, facendolo girare verso di sé.
-... Malfoy... io... volevo... dirti grazie... per tutto!
- Ah... sì, sì ok Dickinson -, rispose lui, se risposta si poteva chiamare. Quando la ragazza mollò la presa affrettò il passo per raggiungere il cugino e il preside, più impaziente che mai.

***


Effettivamente, pensò Ares, ritrovarsi nell'ufficio del preside dopo 15 giorni di scuola, in una situazione normale, sarebbe stato come dire sospensione. Ma stavolta era diverso. Stavolta, lo sentiva, avrebbe scoperto cose che mai avrebbe potuto immaginate, di certo.
Si sedette accanto al cugino, sulle sue sedie accanto alla scrAresia, dietro la quale vi era Silente, appoggiato allo schienale, con le mani incrociate sotto il mento, gomiti appoggiati sui braccioli della poltrona di pelle. Scrutava i due attentamente, quasi volesse assicurarsi di qualcosa. Era così, infatti, temeva che i due serpeverde avrebbero rivelato, anche involontariamente, qualche particolare di troppo, magari durante una lite. In ogni caso aveva le mani legate, in qualche modo doveva rischiare e quello sembrava il rischio minore. I due ragazzi sembravano piuttosto a disagio, per via di tutto quel silenzio, ma poco dopo Silente si decise a parlare.
- Sapete cosa sono le Naiadi?-, chiese alzandosi ed avvicinandosi al trespolo di Fanny, accarezzandole il dorso.
Dei punti interrogativi spuntarono sulle teste dei due ragazzi, che sgranarono gli occhi ancora più avidi di sapere.
- Nessuna idea, signor Preside. -, tagliò corto Malfoy.
- Le Naiadi erano le ninfe delle fonti, dei fiumi, dei ruscelli, dei laghi, delle acque stagnanti, delle cascate. Avevano poteri guaritori e profetici. SeguAreso il corteo di Bacco accanto ai satiri e questi ultimi spesso le rincorrevano nei boschi per giacere con loro. Gentili ma schive si nascondevano agli occhi degli uomini e potevano essere vendicative nei confronti di quegli umani che tentavano di costringerle a cedere i loro favori. Erano esseri immortali. Dico erano perché oggi sono quasi del tutto estinte... essere immortali purtroppo non le ha risparmiate dalla furia di Voldemort, che ha comunque trovato il modo di ucciderle... ma... sapete... tutt'oggi esistono... in incroci... San e Rachel sono figlie di una Naiade e un mago molto potente... mio fratello minore Alceus... sapete lui ha quasi 40 anni meno di me... ma non sono qui per parlarvi di mio fratello... suppongo vogliate sapere cosa é successo prima, vicino al lago...
I due ragazzi erano alquanto confusi... Quelle ragazze non erano comunissime maghe, ma possedevano il sangue di una Naiade... Qualcosa si fece più chiaro nella loro mente, riguardo soprattutto lo strano fenomeno accaduta sulla riva del lago, ma c'erano ancora troppi punti interrogativi. Annuirono in direzione di Silente, incitandolo a proseguire. L'uomo fece una breve pausa, quasi come volesse prepararsi psicologicamente ad affrontare il fatto.
- Il fatto che siano Naiadi... c'entra con lo strano fenomeno "atmosferico", se così lo possiamo definire, che si è manifestato oggi? -, domandò Malfoy, facilitandogli un poco il lavoro.
- Sì... ma in realtà non é questo ciò che voglio dirvi... avete insistito per sapere... ora continuerò a dirvi ciò che volete ad una sola condizione, altrimenti ho finito, potete andare!
- Ci dica!-, disse sicuro Ares.
- Proteggetele... ma non da loro stesse... proteggetele da Allie!-, il suo sguardo assunse un'aria preoccupata, quanto triste.
- Ma chi è questa Allie?! Come facciamo anche solamente a diffidare di lei, se nemmeno sappiamo chi sia? Sembra quasi si parli di un fantasma...
- ... e i serpeverde conquistano il boccino d'oro!-, disse sarcastico Silente, con un vago luccichio negli occhi.
Draco ed Ares per poco non cascarono dalla sedia. Ma li stava prendendo in giro o cosa?!
- Senta, siamo seri, di chi stiamo parlando?
- Di Allie Dickinson... o meglio... della sua anima.
- L'anima di Allie Dickinson? Cos'era qualche parente malvagio che vuole portarsi nell'aldilà per vendetta tutta la famiglia?
Silente li guardò da sopra gli occhialini a mezzaluna.
- No... era semplicemente la terza gemella... la gemella di San e Rachel, suicidatasi in circostante misteriose, il 15 Maggio di quest'anno.
Ares finalmente cominciò a comprendere.
- HO CAPITO! Era lei la figura che Rachel vedeva riflessa nel lago! ED ERA LEI CHE HA SPINTO RACHEL A BUTTARSI!!
- E tu che le davi della scema... deficiente! - sbottò Draco irritato- Però non capisco... cioè, so che i gemelli hanno davvero un rapporto fortissimo... ma... addirittura tornare per portarle con se...
- Allie... sapete, prima di buttarsi dal sesto piano del castello di Beauxbatons, Allie scrisse una lettera... in cui dichiarava di odiare San e Rachel. Quella stessa lettera che é sulla scrAresia davanti a te, Malfoy.
- Odiare? -, Draco prese, incerto, la lettera fra le mani e, facendo attenzione a non rovinarla, l'aprì per leggerne il contenuto.


"Questo é il mio ultimo saluto a questo mondo inutile. Inutile come la mia esistenza. Perché sono nata? Tanto c'erano già le mie sorelline perfettine... Ieri é stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. La colpa é tutta di San... di San e di quell'oca di Rachel! Dannate cretine. Che possano bruciare nelle fiamme dell'inferno... Non bastava che due mesi fa spifferassero della nostra "anormalità" al ragazzo di San, che a sua volta l'ha spifferato a tutta la scuola! Dovevo anche scoprire che il ragazzo in questione era Francois... il ragazzo che amo da così tanto tempo... non ricordo nemmeno da quanto, ma é tanto. Ed ecco li, ieri, su quel dAreso della sala comune... perché proprio mia sorella doveva farmi così male? Puttana... lei, e anche quella Rachel, idiota, che non sa far altro che starnazzare tutto il giorno. Io le odio. LE ODIO! Da quando tutti sanno della nostra mamma ninfa, ci evitano, per paura... o forse semplicemente perché i 'purosangue' non se la fanno con le 'ibride' come noi. Stronzi. Stamattina ho ucciso Francois... non so quando troverete il cadavere... non so se troverete mai il cadavere, ma non me ne potrebbe importare di meno. L'ho ucciso. Ed ora mi uccido. E perseguiterò quelle due troie fino alla morte. E se non moriranno per mano mia, moriranno comunque perché impazziranno, grazie a me. Sono un genio, almeno questo. Ora vado, e muoio... contenti? Sono sicura di sì. Vi aspetto care sorelline, non fatemi attendere troppo. Per SEMPRE vostra, Allie."


- No... non è possibile che un essere umano arrivi a tanto... per uno stupido ragazzo poi?! Dannazione a questa pazza, non poteva suicidarsi e lasciare in pace il resto del mondo?! -, urlò infuriato Malfoy.
Silente fece un paio di colpettini di tosse, per ricordargli che stava comunque parlando di sua nipote.
- Allie ha sempre avuto complessi di inferiorità rispetto a San e Rachel... non so perché... era splendida quanto loro, ma non voleva saperne... e in fondo San e Rachel stesse sapevano dell'odio della sorella nei loro confronti... Fatto sta che Allie ha mantenuto la parola. Le perseguita... in sogno... la vedono riflessa negli specchi, come quando morì... una semplice veste bianca, ricoperta di sangue, i capelli sporchi di fango... e gocce di sangue che le scendono ovunque dalla testa, dalle labbra... dagli occhi.
Ares si trattenne a stento dal correre in bagno per liberarsi da quel senso di oppressione allo stomaco e dai continui conati di vomito.
Draco era confuso. Perplesso. Shockato.
- Allie era più debole delle sue gemelle di carattere... e ora é proprio al carattere che sta puntando... anche se sembra il contrario, Rachel é più debole di San, motivo per cui é stata assegnata né a Grifondoro né a Serpeverde... ed Allie ora perseguita lei, sperando in un momento di distrazione di San.
- Però... però a quanto pare anche San sta iniziando a cedere... cioè... lo shock che diceva Ares...
Silente annuì.
- Più tempo passerà e più si indeboliranno, logicamente. L'unico modo per evitare questa catastrofica situazione sarebbe far sparire Allie, facendole ritrovare finalmente la pace interiore che non ha. Impresa praticamente impossibile, aggiungo... È per questo che la situazione è così delicata, purtroppo un fantasma, o meglio un'anima, non si può catturare, soprattutto se appare in sogno e non materializzandosi...
- Professore... -, si intromise Ares,-... piccola curiosità... ma perché San e Rachel si sono trasferite ad Hogwarts?-, chiese non riuscendo ancora a capire.
- Per due semplici motivi... ciò che ha portato Allie alla pazzia é stato l'essere ignorata, odiata, schifata da tutti i suoi compagni di scuola, quando hanno saputo della sua, tra virgolette, anormalità. Rachel e San non sono state deboli da caderci... ammetto che Rachel stava per mollare, ma fortunatamente San é riuscita a recuperarla. Ebbene, non potevano più vivere altri 2 anni per nove mesi lì, dove tutti sapevano cosa sono in realtà. Qui invece sono apprezzate da tutti... -, guardò i due serpeverde ed aggiunse,-... o meglio, quasi da tutti. E poi un altro motivo é che avevano bisogno di un parente accanto... sapete, loro non hanno nemmeno i genitori... sempre Voldemort si é occupato di loro ormai 15 anni fa... così... beh... penso sia tutto qui. Altre domande?
- No... direi che più chiaro di così non sarebbe potuto essere. -, bofonchiò Malfoy appoggiandosi allo schienale della sedia e guardando il cugino.
Ares ricambiò lo sguardo. Dopo pochi minuti si congedarono dal preside. Ora erano nei corridoi di Hogwarts, mentre i loro cervelli ancora rielaboravano tutto ciò che avevano sentito in quella stanza.
- Sai cosa significa, questo?-, chiese Ares. - Silente ci ha dato la sua fiducia. Dovremo proteggerle... te la senti?
- C'è ancora una cosa che mi sfugge... con quel quasi tutti Silente si riferiva a noi due, ma allora perchè ci ha dato fiducia? La cosa non mi torna...
- Non ne ho la più pallida idea e non mi passa nemmeno per l'anticamera del cervello...
Improvvisamente sentirono una strana voce. Una risata di ragazza. Dolce e cristallina. Somigliava molto a quelle di San e Rachel. Si guardò intorno, ma non c'era nessuno.
- Ehm... forse ho le allucinazioni... -, disse sarcastico Ares.
Draco s'irrigidì e indicò una finestra del corridoio al cugino. Una figura si mostrò loro, come riflessa, e li congelò all'istante. Allie sapeva...
- Se prima non ne eravamo coinvolti, ora ci siamo dentro completamente. Ho il dubbio che la nostra amichetta si vuole divertire anche con noi. I due rabbrividirono, mentre la ragazzina dagli occhi rossi, assatanati, sorrideva loro dal vetro della finestra, salutandoli.


Fine capitolo 3.5


Grazie a tutti coloro che continuano a leggere questa strampalata e ormai... brrr... terrificante storia. Non è nostra abitudine farlo, ma vorremmo chiedere, non è che quando leggete potreste lasciare un piccolo commentino? Please ç__ç ci farebbe tanto piacere... Altrimenti potremmo mandarvi Allie a fare un salutino... NO! ASPETTATE SCHERZAVAMO! AHHHHHH!!!!

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Capitolo 5
*** 4 - La promessa ***


Capitolo 4 - La promessa

Capitolo 4 - La promessa


Passò qualche giorno da quel terribile momento. Le due gemelle erano tornate ai loro abituali litigi con i due biondi Serpeverde, tranne quando lavoravano insieme che dovevano collaborare. Di Allie, dopo la sua ultima apparizione nella vetrata del corridoio, non si ebbero più notizie. Le due potevano finalmente recuperare un po' di ore di sonno arretrate, recuperando così tutte le loro energie. Al tavolo Grifondoro spiccava, come sempre, l'allegria del gruppetto di Potter. Fra loro sembrava non fosse successo niente, ma qualcuno sapeva troppo.
- Allora... come procede la pozione con quelle due serpi?-, chiese Ginny sarcastica. Rachel stava per rispondere, ma fu bloccata da alcuni colpetti di tosse di Hermione: le era andato del bacon di traverso.
- Stai bene, amore?-, chiese Ron tutto uno zucchero.
Harry trattenne una risatina. Era così strano vedere il rosso tanto amorevole e attento con la ragazza.
- Sì, si sto bene... -, rispose
Hermione ricomponendosi subito. Il suo sguardo si posò furtivamente sulle due gemelle, poi tornò a guardare il suo adorato Ron e, dopo avergli dato un bacio a fior di labbra, rificcò il naso in uno dei suoi libri.
Rachel e San si guardarono. Hermione era strana da qualche giorno a quella parte. Effettivamente, avevano notato entrambe, era strana dal 15 Settembre.
- Domani arriverà finalmente il nuovo professore di Difesa!!! E sapete chi é? Me l'ha detto ieri mamma via gufo... BILL!!!-, disse Ginny tutta pimpante. Era risaputo che Bill fosse il suo fratellone preferito.
Ron grugnì. La cosa lo infastidiva non poco, perchè in fin dei conti era sempre stato lui quello più attento e vicino a Ginny.
Harry sorrise alla rossa che per poco non si mise a saltellare per tutta la sala dalla gioia.
- Vostro fratello Bill si occupava di tombe egiziane e cose del genere, vero?-, chiese Rachel curiosa.
Ginny e Ron annuirono in coro.
- Ma... si occupava oltre di tombe di defunti... anche delle loro anime?
San quasi si strozzò con quel bicchiere d'acqua.
Hermione squadrò le due, senza farsi notare, con uno sguardo gelido. Ginny, invece, diede qualche colpettino sulla schiena a San per farle passare l'attacco di tosse che le era preso.
Ron prese parola.
- Da quello che so, sì... é anche esperto di sedute spiritiche... ricordo che una volta lui, Charlie, Fred e George, quando io avevo 6 anni, volevano costringermi a partecipare ad una seduta... ma io rifiutai... non ero così stupido...
- Dì che ti facesti pipì sotto dopo aver accettato, e mamma si arrabbiò con Bill per averti chiesto di fare una cosa del genere...-, lo corresse Ginny, saccente.
Ron divenne rosso peggio dei suoi capelli.
- Mostriciattolo! Non è vero! Non farmi fare la figura del codardo!
- Tu sei un cordardo, è diverso... -, rispose la sorellina con fare noncurante.
- Ah... eh... Che lezioni avete ora? -, domandò Harry con un sorriso scemo dipinto sulle labbra.
- Noi abbiamo pozioni... che orrore!-, rabbrividì
Rachel.
Improvvisamente sentì una mano posarsi su una sua spalla. Si voltò di scatto, ma non c'era nessuno...
- Qualcosa non va?- le chiese Ron tra una fetta di pane e l'altra.
- Mi era sembrato... no ... niente...-, sorrise in direzione del rosso, anche se continuò a toccarsi la spalla, terrorizzata.
Dal tavolo Serpeverde, però, a Draco e Ares non era sfuggita la scena. Malfoy aggrottò le sopraciglia e iniziò a giocherellare nervosamente con un cucchiaino. Fu interrotto dall'invasione di una moretta alla tavolata che si sedette accanto a lui, civettando e attaccandosi subito dopo al suo braccio.
- Ehm... le Dickinson stanno andando a lezione... le seguo.. tu liberati di questa e poi raggiungimi...-, gli sussurrò Ares.
Draco annuì, guardando il cugino andare via a passo felpato, seguendo le due gemelle, senza farsi notare.
- Senti, Pansy cara, tu non hai lezione ora? Hai anche tu un tuo gruppo di lavoro, giusto? Sai perchè Piton si sta già aggirando per la sala a richiamare i ritardatari...
- Ma io volevo stare un po' con te... non mariniamo le lezioni insieme da Maggio scorso... mi mancano le nostre... 'visitine' ala torre Est!-, disse decisa a portarlo con sé sulla torre e saltargli addosso.
- Beh, a quei tempi Piton non chiedeva dei rapporti sulle lezioni... ma soprattutto non chiedeva di svolgere lavori simili! -, disse lui raggelando al solo pensiero di dover passare un minuto solo in più con la ragazza.
- E va beeene...-, si rassegnò
lei. Gli diede un bacio a fior di labbra e trotterellò via, con le sue amiche civette.
Malfoy si passò ripetutamente la manica della divisa sulle labbra, disgustato. Si alzò in fretta e furia dalla tavola, come per paura che tornasse la moretta, e si avviò verso l'aula di pozioni.
La lezione si prospettò noiosa, come sempre. Gli alunni stavano preparando una pozione che richiedeva parecchio impegno perchè, un minimo di disattenzione, avrebbe rischiato di far saltare per aria l'intera aula. San ebbe l'impressione di scorgere una figura nel liquido del calderone, ma poi si convinse di esserselo immaginata, per via del troppo caldo. Rachel, al contrario, rimase intenta a fissare la pozione che bolliva, quando, improvvisamente, questa iniziò a congelare.
- Da quando questa pozione doveva diventare ghiacciata? -, domandò ingenuamente San - Accidenti non dirmi che ho sbagliato tutto!
- Che state combinando voi due? La pozione deve bollire, mica ghiacciare?-, chiese ancora più ingenuamente Ares, mentre Rachel si portò le mani sul volto, davanti agli occhi...
- ...no... no ...-, sussurrava ripetutamente.
- No, no che non deve congelare? Dai non ti abbattere sorellina, basterà rifarla! Ti do una mano io!
- Non credo intendesse no per quello Dickinson... -, disse Malfoy notando il tono di voce con cui aveva parlato Rachel.
San e Ares si guardarono un lungo istante.
- Ma si sono bevuti il cervello?-, chiese Ares perplesso.
San fece spallucce.
Rachel cadde a terra in ginocchio.
- Rachel? Ti senti male? -, domandò la sorella inginocchiandosi accanto a lei.
- Distruggi quel calderone... distruggi quel calderone... distruggilo... ti prego... Allie... é lei!!-, farfugliò la ragazza sempre accovacciata a terra, incurante delle grida irritate di Piton, che minacciava di togliere 50 punti a corvonero.
San si alzò di scatto, prese il calderone, tirò un calcio alla porta e, dopo essere salita nel corridoio del piano di sopra, lo lanciò direttamente fuori da una delle finestre. Tornò dalla sorella e tentò di farla alzare per trascinarla fuori da quella stanza.
- DICKINSON! ESIGO UNA SPIEGAZIONE! E' IMPAZZITA? ERA UN CALDERONE IN PELTRO PREGIATO!!!-, sbraitò Piton infuriato.
- L'ha pagato lei?! Se ne stia zitto che è meglio, io non devo spiegarle proprio nulla... mi ha davvero scassato... -, rispose lei a tono con una strana luce negli occhi.
Rachel fece per rialzarsi, ma quando vide ancora quella figura riflessa nella pozione verdastra del calderone della sorella, si inginocchiò di nuovo a terra, urlando, tra le lacrime. Stavolta fu Malfoy a sbarazzarsi di Allie, mollando un calcione al calderone, che cadde a terra, frantumandosi in mille pezzi, rovesciando tutto il suo contenuto sul pavimento.
Gli occhi di Piton uscirono dalle orbite.
- TUTTI FUORI DI QUI!!! -, urlò terrorizzato.
Pochi secondi dopo che tutti gli studenti avevano lasciato l'aula si udì un'esplosione che la distrusse completamente. Nella confusione del momento San ne approfittò per allontanarsi con la sorella.
Corsero tutto il corridoio dei sotterranei, salirono tre rampe di scale, arrivando fuori ad un terrazzo, dove Rachel potesse prendere aria. Si appoggiò con orrore alla balaustrata della terrazza, e continuò a piangere, sempre più forte.
- Perché non se ne va? Ormai solo se chiudo gli occhi per un momento la vedo... perché non ci lascia in pace? Ho paura!-, disse battendo un piede a terra, contrariata e triste.
Improvvisamente le due sentirono una presenza dietro di loro. Si girarono e videro Hermione.
- Ho parlato con Silente...- disse in apprensione la ragazza con i capelli color miele.
- E che hai intenzione di fare ora? Spifferare tutto a tutti? -, disse San guardando gelida l'amica e mettendosi davanti a Rachel, come per proteggerla. - Avevo ragione a pensare che fossi diventata strana, ultimamente... ora so perchè... ma almeno potevi evitare di origliare i nostri discorsi!
- Mi spiace... comunque vorrei sapeste che non dirò nulla a nessuno... sentite io non sono incrocio tra niente... però so come ci si sente ad essere disprezzata dai maghi purosangue, perché i miei genitori sono babbani... diciamo che sono una cosiddetta "mezzosangue". Per favore, non arrabbiatevi con me, mi dispiace... ho visto tutto al lago l'altro giorno... vi tenevo d'occhio perché avevo paura Malfoy e Lestrange vi facessero qualcosa... non volevo crederci, ma ho riconosciuto subito i vostri poteri, ho letto molto sull'argomento... ma non volevo pensare voi foste pericolose, così ho chiesto tutto a Silente... mi ha raccontato anche di Allie... a me Harry Ron e Ginny... e voglio che sappiate che saremo dalla vostra parte sempre e comunque...-, disse, abbozzando un piccolo sorriso finale.
Rachel scostò un po' San e si avvicinò all'amica, abbracciandola.
- Non dovete... Allie se la prenderà anche con voi!!!-, disse riprendendo a piangere, mentre Hermione la stringeva un po' e le accarezzava i lunghi capelli castani e rosa.
- Rachel ha ragione... apprezzo il fatto che vogliate aiutarci e so che avete affrontato molte situazioni di pericolo, ma questa volta è diverso... se ci tenete davvero a noi, per favore, statene fuori...
- Ma... ma San... magari potremmo trovare una soluzione tutti insieme e far sparire per sempre Allie... -, disse un po' titubante Hermione.
- ALLIE NON SE NE ANDRÀ MAI, ANZI! SARÀ SEMPRE PIÙ AGGUERRITA, SEMPRE! SE LA PRENDERÀ CON CHIUNQUE TENTERÀ DI AIUTARCI E NON VOGLIO ACCADA! STATENE FUORI! È UN PROBLEMA NOSTRO!
Hermione posò una mano sulla spalla di San...
- Sono certa che Bill... no, scusa... il professor Weasley troverà una soluzione... é vero, Silente che è un mago potentissimo, non l'ha trovata... ma Bill ha comunque già avuto a che fare con le anime dei defunti... e comunque noi-, e si fecero avanti Ron, Harry e Ginny che si erano nascosti, aspettando che Hermione le calmasse, -... non vi abbandoniamo... rimarremo con voi, sempre. Silente ha detto che ha già detto ad altre persone di proteggervi, ma noi vogliamo comunque contribuire, non vi lasceremo mai sole!
- Che diavolo ha fatto lo zio?! E chi sarebbero?! Dannazione ma statene fuori, che due rotture di scatole! -, disse San allontanandosi dalla terrazza e dal gruppetto di ragazzi.
Harry, Ron, Ginny ed Hermione ci rimasero male. Loro volevano solo aiutarle, perchè si ostinava tanto?!
Rachel si allontanò un po' da Hermione...
- Non fateci caso... ha solo paura... l'ultima amica che ci ha aiutato... beh... stava per rimanerci... credo la conosciate, é la ragazza di Bill Weasley, Fleur Delacour... sapete, quando frequentava ancora beauxbatons, lei era la nostra migliore amica... -, spiegò la ragazza ravviandosi i capelli all'indietro, e sistemandosi una ciocca dietro un orecchio.
- Capisco... ma in ogni caso lei era sola ad aiutarvi, non siamo in tanti! Sarà tutto molto più facile e meno pericoloso! -, continuò Hermione.
- Sì è vero, poi mio fratello non è un principiante, non dovete preoccuparvi!
- Sono sicuro anch'io che troveremo una soluzione e nessuno ci lascerà nulla!
Rachel guardò dietro il gruppetto. Nel vetro della porta-finestra c'era il riflesso di Allie che le sorrideva e la salutava...
- Ci sto!- disse ignorando la figura della gemella e allungando una mano verso Harry, il più vicino a lei. Lui gliela strinse con entusiasmo, e lei capì di aver fatto la cosa migliore.
- Non preoccupatevi per San... ci penso io a lei... -, poi si girò di nuovo verso il riflesso,-... e tu eclissati, hai già disturbato abbastanza per oggi. SENZA CHE FAI QUELLA FACCIA, STUPIDA! LO SAI, NON MI FAI PAURA QUANDO STO IN COMPAGNIA!-, si alterò Rachel quando vide l'anima farle una linguaccia.
"Ma che bambina...", si ritrovò a pensare Ginny. Agli occhi dei quattro però il riflesso non era apparso.
- Come mai noi non la vediamo?
- Oh... avete a che fare con un'anima timida... -, disse distrattamente Rachel mentre vide la figura di Allie scomparire pian piano, i suoi occhietti rosso sangue puntati su di lei.
I due ragazzi sorrisero, il fatto di non essere più i soli a proteggerle li rassicuravano, sarebbero state più al sicuro. Ma, non sapevano perchè, si sentivano molto più partecipi alla situazione, del gruppetto di Potter. Forse perchè anche loro vedevano Allie?
Comunque, più partecipi o no di Potter & Co., pensarono sia Ares e Draco, avevano promesso a Silente di proteggerle, e ora rinnovavano quella promessa nelle loro menti, guardando quella figura demoniaca scomparire pian piano dal vetro. Non avrebbe torto un solo capello alle gemelle... sì, questa era davvero una promessa!!!

FINE CAPITOLO 4

 

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Capitolo 6
*** 5 - Seduta Spiritica ***


Capitolo 5 - Seduta spiritica

Capitolo 5 - Seduta Spiritica


Era il 25 Settembre. La sala grande era tutta in fermento. Di li a poco sarebbe arrivato il nuovo professore di Difesa contro le arti Oscure, e nessuno, tranne il gruppetto di Harry Potter al tavolo Grifondoro, sapeva chi fosse.
Era ormai cominciato il banchetto, fuori la pioggia batteva insistente sulle grandissime finestre della sala, quando il grande portone si aprì. Era il custode Gazza, seguito da un uomo sui 25/26, capelli rosso fuoco, lunghi, raccolti in una coda, e i cui abiti non sarebbero stati fuori moda ad un concerto Rock. Era seguito da una bellissima ragazza, con lunghi capelli argentei e profondi occhi azzurri, che tutti riconobbero come colei che aveva partecipato al Torneo Tremaghi, due anni prima: Fleur Delacour.
E molti riconobbero anche l'uomo, per via della somiglianza con i Weasley. In effetti era proprio un Weasley. Il secondogenito Bill, che a suoi tempi era stato anche prefetto e caposcuola di Hogwarts.
Silente si alzò in piedi.
- Benvenuto professor Weasley... signorina Delacour-, aggiunse facendo un cenno con il capo alla mezza-veela.
- Scusi il ritardo, professor Silonte...-, disse Fleur con un piccolo cenno in ricambio del saluto del preside. - Purtroppo la pioggia ha rollentato l'aereo... Avevo detto a Bill di non prendere un mezzo babbano, ma sapote, ha la stessa passione per le cose babbane, come suo padre...-, disse scoccando uno sguardo omicida al ragazzo accanto a lei. Silente sorrise, mentre si accorgeva che la pronuncia inglese della ragazza era migliorata nettamente, forse proprio grazie alle lezioni di Bill. Fatto stava che l'accento Francese era quasi del tutto scomparso.
- Non preoccupatevi. Ragazzi...-, disse poi alzando la voce,-... sono orgoglioso di presentarvi il nuovo professore di Difesa, Bill Weasley, e la signorina Delacour, che adempirà al compito di Guaritrice, insieme a Madama Chips!
Mormorii di approvazione si levarono da tutti i tavoli. I ragazzi sicuramente avrebbero passato il resto dell'anno in infermeria, mentre le ragazze a Difesa contro le arti oscure.
Dalle tavolate gli alunni acclamarono, battendo le mani, il nuovo professore e la nuova guaritrice. Poco dopo la presentazioni, Bill si congedò dal preside e si avvicinò al tavolo grifondoro per salutare il fratello, la sorella e i loro amici, seguito da Fleur. Ginny saltò letteralmente in braccio al fratello e lo abbracciò forte, forte.
- Bill! Mi sei mancato tanto! Sono così felice di vederti!
- Ehy, ciao piccola Gin! -, disse lui scompigliandole affettuosamente i capelli. - Ciao anche a voi ragazzi, Ron... -
Il volto di Rachel si illuminò in un grande sorriso nel rivedere Fleur. Si alzò dalla tavolata e seguì l'esempio di Ginny, senza però saltarle addosso.
- FLEUR! Santo Cielo, non mi aspettavo di ritrovarti qui! Che bello vederti!!!!! Non sapevo fossi diventata Guaritrice. Complimenti, davvero!-, disse abbracciandola forte.
- Rachel. Che bello vederti, piccolina. Come stai?
- Bene... più o meno... aspetta, vado a chiamare San, é a tavolo Serpeverde, stava litigando con Ares Lestrange.... non ti avrà nemmeno vista... torno subito.
Detto questo lasciò l'amica, corse al tavolo serpeverde, inciampò nello sgambetto che le aveva messo Pansy, e cadde addosso a Malfoy, che era seduto accanto ai due litiganti.
Pansy si gonfiò di rabbia. Doveva sbattere faccia a terra, non faccia contro il petto di Malfoy. Quest'ultimo l'aiutò a rimettersi in piedi. Rachel era tutta rossa in volto per la figuraccia fatta e continuò a scusarsi, come sua abitudine, continuando ad inchinarsi.
- Dickinson, non preoccuparti, sono vivo e vegeto, ma ora finiscila di scusarti!
- Dickinson, faresti meglio ad arieggiare da qui, stavamo parlando di cose importanti riguardanti la nostra casa, ma soprattutto Malfoy e me... faresti meglio ad eclissarti, non sei la benvenuta qui! -, disse con aria altezzosa Pansy, che cominciava ad innervosirsi.
- Taci Pansy, brutta racchia...-, l'apostrofò Ares. Si divertiva un mondo prendere in giro Pansy, anche mentre litigava con San non si lasciava sfuggire l'occasione di metterla in ridicolo.
Rachel finì di scusarsi con Malfoy e prese San per un orecchio...
- Invece di litigare sempre con questo qui, dovevi ascoltare Silente... C'è FLEUR!
- AHIA! -, borbottò la ragazza, - Guarda che ci sento ancora, lo so benissimo che c'è Fleur...
- E ALLORA PERCHé NON SEI VENUTA A SALUTARLA! MUOVITI, SCEMA, VIENI!!!-, disse tirandola per il braccio e trascinandola al tavolo Grifondoro.
- No... dai Rachel lasciami! Non ci voglio venire!
San faceva in resistenza in tutte le maniere
- SENTI NON SO CHE PROBLEMI HAI CON I GRIFONDORO, MA NON ME NE IMPORTA UN FICO SECCO, O VIENI A SALUTARE FLEUR O TI MANGIO!
San si liberò della presa della sorella.
- MANGIAMI PURE QUANTO VUOI! IO NON CI VENGO!
Rachel non si arrese. Le mollò uno schiaffone dietro la testa e se la trascinò...
- Fleur! Guarda chi ti ho portato... scusala fa un po' di capricci ultimamente...
San grugnì, fece un piccolo cenno della testa per salutare Fleur e mise il muso voltando lo sguardo verso la porta della grande sala.
- Qualcosa mi dice che è ancora arrabbiata con noi...
- Lo è, lo è Harry...
- Mi dispiace di impicciarmi degli affari vostri- aveva preso parola Bill - Ma... credo d'aver trovato la soluzione al vostro problema. Non ne voglio parlare ora, è da incoscienti... vediamoci più tardi nell'aula di difesa... vi spiegherò tutto...
Detto questo prese la sua ragazza per mano ed insieme andarono al tavolo dei professori.
I ragazzi si guardarono...
- Cioè, scusa, anche Bill sa tutto?-, chiese Rachel in direzione del gruppetto Grifondoro
- Scusate... abbiamo chiesto noi a Silente il permesso di parlarne con Bill, sapendo che lui avrebbe potuto trovare una soluzione al problema...
- Non prendetevela con Hermione, l'idea non è stata sua, ma di tutti noi!
- Ron ha ragione, dovete capire che nulla ci farà cambiare idea, siamo decisi ad aiutarvi e così faremo!
Gli occhi di San brillarono. Era commossa, e alcune lacrime rigarono le sue guance.
Rachel mosse la labbra in direzione dei ragazzi, in un flebile grazie, sorridendo dolcemente, poi guardò la sorella e l'abbracciò.
- Hai visto San? Abbiamo anche noi dei veri amici...
- Sì... sì... -, balbettò la sorella.
Malfoy ed Ares, che si erano avvicinati un poco al tavolo grifondoro, e avevano sentito tutto, si sorrisero a vicenda. Era bastato uno sguardo per capirsi di volata, quel pomeriggio ci sarebbero stati anche loro, a sentire l'idea di Bill, ma nessuno l'avrebbe saputo.
Più tardi le due gemelle, in compagnia di Harry, Ginny, Hermione e Ron si avviarono nell'aula di difesa contro le arti oscure. Vi trovarono Bill e Fleur, come promesso.
Tutti i banchi erano stati messi accanto al muro in fondo all'aula, mentre al centro della stanza spaziosa vi era un tavolo, con otto sedia, sopra cui era appoggiata una strana tavoletta e un oggetto di legno con una lente trasparente al centro.
- Ma che roba é?-, chiese curioso Ron.
- Ma... questa... Bill... NON VORRAI FARE UNA SEDUTA SPIRITICA?-, gracchiò Hermione spaventata, portando le mani sulle labbra.
- Certo che sì! L'unico modo per attaccare un'anima é in questo modo! Riusciremo a scacciarla grazie al grande potere dello spiritismo! -, disse Bill tutto entusiasta, con gli occhi luccicanti.
- Tu sei completamente fuori! È pericolosa una cosa del genere, lo sai bene! -, continuò Hermione irritata.
- Figurati se ti da retta... -, le fece notare Ron, pensando ai vecchi tempi.
- Io credo sia una buona idea! -, disse Harry deciso.
Rachel e San si tenevano per mano, e si guardarono un po' sconcertate...
- Io ho paura... ma se é l'unico modo...
- Beh, è normale avere paura, ma mi raccomando, non fatelo notare ad Allie... lei sa... è vero, ma in queste cose è necessario avere decisione, l'Oui-ja Board non è un gioco!
I ragazzi si sedettero intorno al tavolo tondo. Bill avrebbe fatto da intramezzo fra Allie e i ragazzi, perciò si sedette in mezzo alle due gemelle. Il loro compito era il più importante, Bill poteva richiamare uno spirito, certo, ma lui non conosceva il suo aspetto, per questo entravano in gioco Rachel e San.
- Tutti pronti?-, chiese Fleur, decisa.
Tutti annuirono.
Fu così che la seduta cominciò.
Misero tutti una mano sulla lente di legno al centro della Oui-Ja Board e chiusero gli occhi.
Bill formulò alcune frasi in una lingua antica, forse Latino arcaico.
Calò il silenzio per alcuni minuti. Bill riprese a formulare le frasi, quando si fermò di scatto, notando una figura in mezzo a loro.
- Ci siamo...
- Allie... -, dissero in coro le due gemelle, rabbrividendo.
Il fantasma di Allie era ferma a mezz'aria, poco più su della tavola Oui-Ja Board.
- Ti piacerebbe trovare la pace interiore, andare finalmente nel riposo eterno?-, chiese Bill alla ragazzina in mezzo al cerchio.
Lei lo guardò, come per capire cosa stesse dicendo.
Bill ripeté di nuovo, stavolta nella stessa lingua arcaica di poco prima.
Le labbra pallide del fantasma si schiusero in un ghigno malefico. Puntò un dito sulla lente di legno dove erano posate le mani dei ragazzi, che prese a muoversi, sulle lettere. Ne prese due a formare la parola: NO!
- Perchè no? -, insistette il rosso. - Sarebbe bello non essere più costretta a vagare sola e senza meta... finalmente essere felice!
Gli occhi di Allie si arrossarono ancora di più, tanto che delle gocce, all'apparenza lacrime, rosse cominciarono a scenderle dagli occhi. Il suo aspetto si stava tramutando, stava diventando quello che abitualmente Rachel e San vedevano nei loro sogni. Ora non rideva più, ora sembrava infuriata.
La lente di legno riprese a muoversi, mentre Hermione cominciò ad allarmarsi. Harry stava entrando in trance, dopo aver sentito le voci dei genitori e di Sirius dopo l' apertura della porta comunicante con l'aldilà. Stava per svenire. La catena si sarebbe presto spezzata.
- Bill! Non possiamo continuare... Harry sta per...-, cominciò Ginny, ma Bill non le diede ascolto, troppo concentrato a seguire e mettere insieme le lettere che stava indicando il fantasma. La frase finale diceva "Non me ne andrò finché non avrò ucciso Rachel e San".
Le sue labbra si mossero in un sussurro, che nessuno però riuscì a percepire e iniziò a muovere la mano, salutando allegramente i ragazzi. Ormai era troppo tardi, Harry era caduto a terra svenuto e la catena fu spezzata. Bill si alzò di scatto dalla sua sedia, l'espressione terrorizzata.
-Accidenti, questa non ci voleva!
Da dietro la scrAresia sbucarono fuori due ragazzi, altrettanto allarmati.
- MALEDIZIONE A QUELL'IDIOTA DI POTTER!
- CALMA! STATE TUTTI CALMI! Ricomponete immediatamente la catena... Malfoy vieni al posto di Harry... forse riusciamo a riprenderla prima che esca dalla porta tra la sua dimensione e la nostra!
I ragazzi provarono a ricomporre la catena, ma ormai la loro concentrazione era andata dispersa, erano tutti troppo terrorizzati dall'aver fallito. San e Rachel in particolar modo, anzi, sembravano quasi ricadute in trance dalla paura.
Ormai era fatta. Allie era stata liberata.
- E... e ora cosa succederà?-, chiese Ginny che era inginocchiata a terra accanto ad Harry e lo teneva tra le braccia.
- Non lo so... -, disse Bill passandosi una mano fra i lunghi capelli.
Rachel ricominciò a singhiozzare stringendosi a Fleur.
- Calma, calma... in uno dei miei libri ho letto che è possibile far tornare indietro uno spirito che è stato liberato per sbaglio. Il problema è che... bisognerà convincere Allie a volere la pace interiore...
Rachel singhiozzò ancora più forte, mentre San si strinse nelle spalle, tremava ed era terrorizzata.
Malfoy si avvicinò alla gemella dai capelli lunghi e la fece staccare da Fleur. Le appoggiò le mani sulle spalle e la guardò dritta negli occhi.
- Ora basta piangere, vedrai che andrà tutto bene, ma tu non lasciarti andare, ma soprattutto non dare retta ad Allie in nessuna circostanza. Ogni volta che ti apparirà dovrai dirmelo, promesso?
Gli occhi di Rachel si allargarono per la sorpresa.
- Tu... tu... sai tutto? Allora alla fine zio Silente ti ha detto tutto?
Draco si schiaffò un mano in fronte. Che diavolo aveva combinato? Aveva mandato all'aria tutto...
- Beh... diciamo di sì...
Intanto Ares si era avvicinato a San, che continuava a tremare come una foglia. Le posò una mano sulla testa, affettuosamente.
- Bimba... dai non piangere... sistemeremo tutto, te lo prometto.-, disse curvandosi un po' per essere alla sua altezza. La guardò negli occhi e le sorrise dolcemente. E quando lui allargò le braccia, San gli andò incontro, stringendosi forte a lui e lasciandosi andare in un pianto disperato. Lui l'abbracciò forte, infondendole più coraggio possibile.
Malgrado i continui battibecchi che avevano i quattro, alla fine avevano legato parecchio. In quei dieci giorni, grazie al professor Piton, avevano imparato a conoscersi meglio, soprattutto quando preparavano la pozione. Più che altro tra loro c'era una certa fiducia. Anche se si prendevano in giro a vicenda sapevano che i due Serpeverde non avrebbero mai rivelato nulla del loro segreto. Ron aiutò Ginny a portare Harry in infermeria mentre Hermione, Ron e Fleur discutevano sull'accaduto e sulle possibili soluzioni del caso.
La discussione dei tre fu interrotto da alcune urla provenienti dal corridoio. I sette uscirono dall'aula e trovarono Harry, che intanto era rinvenuto, davanti a Ginny, a mo' di difesa, e Ron con la bacchetta puntata contro qualcosa. Qualcosa apparentemente invisibile. Fu Rachel la prima a scorgere una strana aura. Improvvisamente la stessa figura che aveva terrorizzato i tre grifondoro, apparve di nuovo. Allie, lì, corporea, nel suo vestitino bianco perlaceo macchiato di sangue, gli occhi rossi con un'espressione raggiante, come di trionfo.
- Non è possibile... -, disse in un sussurro San.
Bill iniziò a sudar freddo. Lui voleva aiutarle non peggiorare la situazione. Allie continuava a ridere e avanzava verso il gruppetto, che a sua volta indietreggiava. Arrivò davanti a Bill che stava a capo del gruppo.
- Grazie... Grazie oh mio eroe... Ora la mia vendetta sarà più facile!
Una pozza di sangue iniziò a fermarsi sul pavimento, proprio sotto i piedi di Allie, la quale si inginocchiò e iniziò a scrivere usandolo come inchiostro.
La frase che scrisse fece rabbrividire persino Bill...
"La prima a morire sarà Rachel, poi la seguirete tutti, prima San e gli altri in ordine alfabetico!", scrisse ridendo come una bimba che sta giocando al gioco più bello del mondo.
Malfoy si fece avanti fino a trovarsi a faccia a faccia con Allie.
- Stai lontana da noi marmocchietta, cresci! Cresci e tornatene da dove sei venuta, smettendola con questi infantili capricci!
L'anima corporea alzò lo sguardo verso Malfoy, continuando a sorridere.
- Ih ih... tu devi volere molto bene a Rachel... se non vorrai stare troppo lontano da lei, per troppo tempo, non preoccuparti, ti accontento, mi occuperò di te subito dopo di San!
Detto questo scomparve, continuando a ridere divertita... eppure era una risata priva di felicità, una risata vuota, fredda, cattiva!


FINE CAPITOLO 5

OLA!! Ringraziamo tutti quelli che continuano a seguirci senza buttarci ortaggi e verdura appresso XP Una sola cosa... non é che dopo aver letto lascereste qualche commentuccio? ç.ç Non é nostra abitudine chiederne, come sapete, ma non ricevere nemmeno un commentino per capitolo é un po' desolante ç___ç Vabbè, poi fate come volete, non é che vogliamo costringerci ^^'''' Ringraziamo da ora tutti quelli che commenteranno, ma anche quelli che si limiteranno solo a leggerla. Sapere solo che la nostra fanfiction viene letta volentieri ci riempirà di gioia, commenti o no! ^__^

San e Rachel Dickinson

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Capitolo 7
*** 6 - Una dolce prigionia ***


Capitolo 6 - Una dolce prigionia

Capitolo 6 - Una dolce prigionia


Entrò in camera sua, sbattendo la porta furiosa. Il professor Piton le aveva assegnato una bella punizione, solo perchè era sparita con San durante la confusione dovuta all'esplosione, come se non avesse altro a cui pensare. Mise il naso nell'armadio per cercare dei vestiti un po' più comodi, quando sentì un leggero venticello accarezzarle dolcemente la pelle, accompagnato da un brivido che le percorse la schiena. Le tende stavano svolazzando nella stanza. Si diresse verso la grande finestra e la chiuse rumorosamente. Una sua compagna di stanza entrò in quel momento e iniziò a raccontarle, come suo solito, la sua giornata, come se le interessasse. Rachel alzò lo sguardo su di lei, pronta ad inventare una scusa per levarsela dai piedi, ma quello che vide la fece raggelare. Dietro alla ragazza, seduta davanti allo specchio, c'era Allie. Si stava spazzolando accuratamente i capelli, tutti sporchi di fango. Si tirò una ciocca di capelli che si staccò come nulla fosse dalla sua testa, lasciando un enorme buco nella capigliatura, lasciando scoperta un enorme cicatrice.
- Che ci fai qui? Vattene!-, sibilò Rachel terrorizzata.
- Come, scusa? Sono tua compagna di stanza, scusa eh...-, disse la ragazza, Padma Patil.
- NON TU!!! LEI!!!-, disse infuriata la ragazza indicando alle spalle di Padma. Padma si girò ma non vide nulla. Ed in effetti non c'era nulla... Allie era scomparsa.
- Sei completamente scema Dickinson? Stai attenta a non rivolgerti con quel tono a me, ma soprattutto piantala di dire cose insensate, sei ridicola!
Rachel perse la pazienza. Prese una borsa, vi infilò alcune sue cose, e dopo aver guardato glacialmente la compagna di stanza uscì, intenzionata a non tornate in quella stanza. Arrivò nei sotterranei, davanti all'entrata della sala comune serpeverde. Bene, e ora? Non sapeva la parola d'ordine. Che stupida. Aspettò fuori, appoggiata ad una colonna, che qualcuno arrivasse per chiedergli di far uscire un momento la sua gemella.
Ancora quella sensazione sgradevole. Si girò meccanicamente. Allie era accanto a lei, con un ghigno malefico stampato in faccia.
Le si avvicinò, guardandola dritta negli occhi. Le accarezzò una guancia e iniziò ad indietreggiare piano, piano, facendole segno di seguirla.
- Voglio solo parlarti... vieni con me... ci divertiremo... -, continuava a dire.
- Allie... no ... per favore...-, sussurrava la ragazza, ma i suoi piedi era come se si muovessero autonomamente. Si sentì tirare un braccio...
- Lasciala andare subito...-, disse glaciale Ares Lestrange, tirando Rachel verso di sé.
Il volto di Allie si oscurò. Come diavolo si era permesso quello di ostacolarla? Era quasi sua, l'aveva quasi fatta cadere nella sua trappola, MA LUI AVEVA ROVINATO TUTTO! Si congedò temporaneamente, subito dopo aver maledetto Ares.
Rachel sospirò, appoggiando la testa sul petto del ragazzo, tremando.
- Grazie...-, disse in un soffio, abbracciandolo.
Ares la strinse un po', poi l'allontanò per guardarla bene in viso.
- Ma cosa ci fai qui?
- Ero venuta a cercare San... me ne sono andata dal mio dormitorio... non voglio più rimanere sola. Voglio chiedere a zio Albus se posso stare in stanza con San.-, spiegò lei, mentre cominciava a riprendersi dallo spavento. Lui annuì, comprendendo la situazione. Prese lo zaino della ragazza e se lo caricò in spalla.
- Vieni, piccolina... San é dentro con Draco... stavamo controllando il resoconto dell'ultimo incontro, siccome domani dobbiamo consegnarlo a Piton alla prima ora e non avremo tempo di correggerlo. Bezoar... -, aggiunse distrattamente la parola d'ordine rivolto al quadro che nascondeva l'entrata della sala comune e dei dormitori.
- Ah eccoti finalmente! Si può sapere dov'eri finito?! Ci hai lasciato fare tutto il lavoro a noi! -, lo rimproverò San, poi notò un esile figura dietro al ragazzo - Rachel, ma che ci fai qui?
-... Allie...-, fu solo in grado di dire la ragazza, sentendosi addosso gli sguardi inquisitori di tutti i serpeverde in sala comune.
Draco si alzò e si avvicinò ai tre.
- Ah Rachel! Era ora ti facessi vedere, lo sai benissimo che non abbiamo tempo da perdere! Sbrigati ad aiutarci a finire questo lavoro del cavolo!
San gli tirò uno scappellotto dietro la testa.
- Che diavolo ti salta in mente di maltrattare mia sorella?!
- Shhh! Sta zitta cretina, altrimenti che diavolo penseranno gli altri Serpeverde?! Era una scusa per farli zittire!
- Oh... -, rispose lei grattandosi la testa, rimasta stupita.
- Ehm... Draco... pensavo che potremmo andare in camera tua... siccome sei un prefetto ed hai la camera a solo... sarebbe meglio, no? Staremo più.... 'tranquilli'-, disse Ares sottolineando l'ultima parola.
- In... camera... mia?! -, domandò ironico il biondo,- No, no no no! Non mi sembra proprio il caso ora!
- Senti deficiente... -, gli sussurrò Ares irritato ,-... Rachel é stata appena quasi aggredita da Allie, non é il momento di discutere, non può stare qui dove tutti la possono disturbare... per favore, muoviti e non fare il demente (che sei)-
- Ma... ma...
- Dai Malfoy, tanto lo sappiamo che sei disordinato, non preoccuparti, non sei l'unico su questa terra...
- VUOI FINIRLA SAN?! -, sbottò Draco arrossendo.
I due presero a litigare, mentre Ares tentava di fermarli. Rachel li guardò perplessa, poi scoppiò a ridere. E rise così, serena, come non lo faceva da settimane.
- Siete... pfff... ahahah siete troppo buffi!!!-, disse portandosi una mano alle labbra.
Malfoy pensò fosse proprio un peccato nascondere quel bel sorriso, ma non fu tanto stupido da dirlo. Si limitò a sbuffare e ad accettare di portarli nella sua camera.
- Non provate a toccare nulla, altrimenti vi sbatto fuori tutti e tre!
- Sì, sì... di certo non abbiamo intenzione di toccare le tue mutande... -, disse San indicando un paio di Boxer che spuntavano a da sotto al letto. Gli occhi di Draco sbucarono dalle orbite, mentre il suo viso andò in fiamme.
I tre presero a ridere forte mentre il ragazzo le fece sparire in fretta e furia.
Si sedette incavolato sul davanzale della finestra, sbuffando peggio di una vecchia locomotiva. Rachel gli si avvicinò e si sedette accanto a lui.
- Dai, non te la prendere, non é successo nulla...-, tentò di tirarlo su di morale, sfoderando uno dei sorrisi più dolci del suo repertorio. San e Ares erano da parte che li osservavano e ridacchiarono ancora più forte quando videro lo sguardo imbarazzato che Draco aveva rivolto alla ragazza, arrossendo fin dietro le orecchie.
- Ah ah ah... dai cugino, ormai l'hanno capito anche i muri che...
Non poté finire la frase. Malfoy gli aveva puntato la bacchetta addosso in un atteggiamento da: Dì un'altra parola e sei morto!
- Dai, dai... Abbiamo da fare, domani dobbiamo consegnare, finiamo sto lavoraccio e poi andiamo a parlare con lo zio, sei d'accordo con me sorellina?
Rachel, senza staccare lo sguardo da Draco, annuì...
- Sì... sì, il resoconto... giusto... me ne stavo dimenticando... -, disse distrattamente alzandosi. Prese il borsone dalle mani di Ares e prese una pergamena, pronta a riscrivere, ciò che avevano buttato giù loro, in bella copia.
- Posso sedermi alla tua scrivania, Malfoy?-, chiese girandosi di nuovo verso il biondo prefetto. Si rese conto in quel momento che lui non le aveva staccato gli occhi di dosso. San diede una gomitata ad Ares e gli indicò di nuovo Draco. I due scoppiarono in una sonora risata, ancora più sguaiata della precedente.
Draco sbraitò contro il cugino e San. Come diavolo si permettevano di prenderlo in giro in quel modo?!
- Sì, siediti dove vuoi Dickinson, sai quanto me ne può fregare! -, disse Draco scorbuticamente sdraiandosi sul suo letto e chiudendo gli occhi.
Ares e San continuarono a sghignazzare divertiti.
- OH! San! Noi dovevamo fare quella cosa, ricordi?-, disse facendole un occhiolino di intesa.
- Quale cosa?-, chiese Rachel curiosa, prendendo posto sulla sedia della scrivania.
- Quale cos... - disse San, prendendosi subito dopo una gomitata da Ares - Ah, sì, sì quella cosa! Credo...
Rachel decise di ignorarli, e prese ad intingere la punta della sua piuma di falco nel calamaio.
San si avvicinò all'orecchio di Ares e gli sussurrò...
- Senti, ma di quale cosa parli?
Il ragazzo si schiaffò una mano in fronte, possibile fosse tanto ottusa ed ingenua?
- Zitta, e vieni, non so nemmeno io cosa, é una scusa per lasciarli da soli... sempre la solita deficiente!!!-, le sussurrò a sua volte, roteando gli occhi, rassegnato.
Lei gli tirò un pizzicotto.
- Stupido cretino! -, disse a bassa voce uscendo dalla stanza, evitando di fare rumore per non farsi notare da Malfoy e sua sorella.
Richiusero la porta, e la sigillarono con un incantesimo, e senza le bacchette che avevano molto facilmente rubato una dal comodino accanto a Malfoy e l'altra dalla scrivania dove stava scribacchiando Rachel, non sarebbero riusciti ad uscire di lì molto facilmente.

***


Draco aprì pigramente un occhio e scrutò la stanza. Si era appisolato. Alla scrAresia notò Rachel addormentata sopra alla pergamena, con una piccola bajour di fianco, per illuminare la stanza senza disturbarlo. Si girò dalla parte opposta, deciso a riprendere sonno, ma solo poco dopo realizzò quello che aveva visto. Che diavolo ci faceva Rachel nella sua stanza?! Ma soprattutto, dov'erano finiti quegli altri due deficienti?!
Si alzò dal letto, tutto allarmato e si avvicinò alla scrivania. Rachel sentì dei movimenti e si alzò di soprassalto, per paura fosse Allie. In realtà non dormiva del tutto, era uno stato di dormiveglia.
Si girò e vide Malfoy avvicinarsi...
- Santo cielo... mi devo essere appisolata, scusa... é che fare questo coso senza quei due che fanno confusione é una noia mortale...-, disse mortificata.
- Ah... non preoccuparti... a che punto sei arrivata?
- Mi manca poco... -, disse guardando la pergamena, raggiante.
- Perfetto, grazie sei stata bravissima! Pensavo già non ce l'avremmo fatta a finire in tempo! -, disse lui tutto contento.
Le guance della ragazza assunsero un leggero colorito scarlatto. Ora che ci pensava, era sola in camera da letto con lui. Forse non erano proprio bei pensieri, ma si sentiva dannatamente attratta da quel ragazzo. Scosse la testa, scacciando quei pensieri, dandosi della stupida. Figurarsi se un Malfoy avrebbe mai potuto prendere in considerazione una come lei.
Draco prese una sedia, che si trovava dall'altra parte della stanza e si sedette accanto a lei.
-Dunque fammi dare un'occhiata... mh...
Rachel sentì il suo corpo andare in fiamme, era tanto, troppo vicino a lei.
- Beh... er... allora... io... io vado... sono già le nove... meglio che vada a parlare con zio Albus...-, disse imbarazzata al massimo, con il cuore che batteva peggio di un tamburo.
Si avvicinò alla porta e tentò d'aprirla, ma questa non si mosse di un millimetro.
- Beh? Si è bloccata di nuovo? Scusa, a volte capita, è un po' scassata come porta... -, Draco sorrise dolcemente, - Aspetta, ti do una mano...
La circondo da dietro con le braccia e insieme a lei fece leva sulla maniglia. O meglio, lui faceva leva sulla maniglia, lei era troppo occupata a godersi quell'abbraccio involontario per poter muovere anche un solo muscolo.
- Maledizione non si apre! Aspetta... vuoi vedere che quei due cretini si sono divertiti a chiuderci dentro?!
Rachel rise di gusto.
- Conoscendoli, direi proprio che hai centrato ed affondato, signor Malfoy! 10 punti a serpeverde!!-, scherzò imitando il tono lugubre di Piton. Anche lui rise, l'abbracciò, sempre da dietro, e le passò un pugno affettuosamente sulla testa, scompigliandole i capelli. Se quello era il paradiso, pensò Rachel, era contenta di essere morta.
- Evitami Piton almeno adesso, ti prego... domani ci tocca subircelo tutta la mattinata...
Draco si sedette sul letto e fece segno a Rachel di sedersi accanto a lui.
- Per il coprifuoco verranno a tirarci fuori, ne sono certo, altrimenti chi lo sentirà tuo zio? Non so come, ma lui sa sempre tutto di tutti, è davvero pazzesco!
- E' un vecchietto in gamba... -, rispose lei divertita, sedendosi accanto a lui.
- Non c'è dubbio... beh, da qualcuno avrai per forza preso... mi consolo solamente che l'aspetto l'hai preso da qualche tuo altro parente!
Il suo tono era piuttosto imbarazzato, probabilmente, pensò Rachel, il suo doveva essere una sottospecie di complimento.
Risero entrambi. Lui si fermò un attimo a guardarla. Era così dolce e tenera. Certo, aveva il suo bel caratterino, e quando voleva sapeva dargli in testa meglio di chiunque altro, ma nessuno poteva mettere in dubbio quanto fosse amabile, quando era tranquilla. Le posò una mano sulla guancia, accarezzandola. Le sue lunghe dita sprofondarono in quella marea di morbidi, profumati e setosi capelli castani e rosa. Lei chiuse gli occhi, assaporando quel momento. Appoggiò una mano su quella con cui il ragazzo le stava trasmettendo dolci brividi. Delicatamente lui la fece girare,, si avvicinò e curvandosi un po' su di lei le diede un piccolo bacio sulla fronte.
Lei non poté fare altro che arrossire.
Le passò un braccio intorno alla vita e la strinse forte a se, appoggiando la sua testa su quella di lei, annusando il suo dolce profumo.
- Sono contento d'averti conosciuta, Rachel... -, le bisbigliò in un orecchio. La ragazza stava per rispondergli, ma qualcosa la bloccò. Si strinse forte al ragazzo, mentre calde lacrime presero a scorrerle lungo le guance. Malfoy alzò lo sguardo. Davanti a loro stava Allie. Li guardava con un odio allucinante.
- Vedo che trovi sempre il modo di farti amare, sorellina cara... Goditi questi attimi finché puoi, perchè la tua morte è ormai vicina... Ti potrai divertire ancora per poco!
La ragazza si alzò di scatto, allontanando Malfoy ed avvicinandosi a quella dannata anima rompipalle e guastafeste.
- Perché non te ne vai a fare un giro all'inferno, eh, Allie? Dove c'é tutta la gente rompicazzo come te???-, disse con gli occhi arrossati dalle lacrime.
- Taci brutta troia! Stai attenta, verrò a prenderti quando meno te l'aspetti! Soffrirai come un cane, non temere!
Detto questo scomparì, lasciando scritto a terra un altro dei suoi messaggi raggelanti.
"Questa notte sarà l'ultima in cui tu chiuderai gli occhi"
Malfoy si mise in cerca della sua bacchetta, rovistando in tutti i suoi cassetti, ma di lei non c'era traccia.
- Brutti cretini, pure le bacchette si sono portati via! -, disse tirando un calcio al letto, furioso.
Rachel si accasciò a terra, spaventata. Si portò le mani sulle labbra, cercando di soffocare i singhiozzi, mentre calde lacrime continuarono a scendere insistentemente dai grandi occhioni verde smeraldo. Draco la guardò, e si sentì dannatamente impotente. Cosa poteva fare per tirarla su di morale? E NON POTEVA NEMMENO CANCELLARE QUELLA FOTTUTA SCRITTA, ACCIDENTI! Si curvò su di lei e la prese in braccio. Si sedette sul letto, facendola sedere sulle sue gambe e la strinse forte. Lei si accoccolò tra le sue braccia, continuando a sfogarsi.
- Non darle retta... non riuscirà a portarti via da noi... ho promesso a tuo zio di proteggere te e tua sorella e non ho intenzione di rimangiarmi la parola data... non lascerò che Allie ti faccia del male... te lo prometto Rachel!

***


Successivamente, andarono a parlare con il preside, che accettò di spostare Pansy Parkinson in un'altra camera, in modo che Rachel potesse stare con la sorella.
- Shono daffero contenta che lo shio abbia ashettato! -, disse San entusiasta, mentre mangiucchiava, come suo solito. Inghiottì di colpo e si mise a saltellare sul grande letto.
Rachel le buttò un cuscino appresso.
- Tu con me non ci parlare!!! Non mi é piaciuto quello scherzetto di chiudermi in camera di Malfoy!!!
- Non è colpa mia! È stato quel deficiente di Ares, io non ho fatto proprio nulla! A proposito... è successo qualcosa fra voi due? Mi sembrate così... melensi rispetto al solito! Vi scambiate sempre dolci sorrisini teneri, teneri...
Rachel le scoccò uno sguardo raggelante.
- Con quell'arrogante, borioso, presuntuoso, vanitoso.................. dolcissimo serpeverde? Sì... é stato... uaaahh...-, non riuscì a continuare. Si lasciò cadere sul letto, sprofondando con la testa nel cuscino, più rossa dei capelli dei Weasley.
San ridacchiò e si sedette sul letto della sorella, accanto a lei.
- Sei proprio andata...
- Sono proprio contenta... sai... -, bofonchiò rimanendo con il viso nel cuscino, -... credo di essere proprio cotta... e... e lui mi tratta così dolcemente...
- COTTA?! RACHEL MI PRENDI IN GIRO?!
La sorella la guardò storta, che diavolo le era preso ora?
- TU SEI DIRETTAMENTE FUSA!
- Accidenti... maledetta te... mi hai fatto prendere un colpo...-, disse risprofondando divertita nel cuscino.
- Beh... è la verità! Però, sono contenta che vi siate avvicinati, state bene insieme e poi... pfff... vedere Malfoy così teneramente indifeso ed imbarazzato è uno spettacolo davvero unico!
- Oh signorina, ascoltami bene... tu ed Ares avete proprio esagerato oggi pomeriggio... comunque... sto morendo di sonno... 'notte, eh!-, disse con tono misto tra l'offeso e il divertito.
- Tsk, tsk dovresti ringraziarci invece! Altrimenti non vi sareste mai sbloccati... romanticoni! -, finì la sorella scoppiando a ridere e tornando sul suo letto.
- 'notte 'notte San... -, disse Rachel, addormentandosi contenta, senza però dimenticarsi della frase di Allie.
- 'notte 'Notte Rachel... -, le fece eco la gemella dai capelli corti.

FINE CAPITOLO 6

Ciaooo! La fanfiction procede a vele spiegate ^o^ Bello bello! A noi piace molto come sta venendo, spero voi siate dello stesso parere.

Vorremmo ringraziare Claudia, shin_88, mary1986 e Draias per aver commentato con tanto entusiasmo. Grazie davvero tantissimo. Vorremmo ringraziare doppiamente Draias, perché la sua recensione ci ha colpito davvero molto. Grazie mille ^___________^

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Capitolo 8
*** 7 - La decisione di Allie ***


7 - La decisione di Allie

Capitolo 7 - La decisione di Allie


Si sentiva gelare. Ormai erano già a ad ottobre. Si rigirò un pochino nel letto, in cerca del copriletto, per poterlo usare come coperta, ma non lo trovava. Sbuffò e accese la piccola luce del comodino, sicuramente era caduto a terra. Si stropicciò un pochino gli occhi e guardò stancamente il letto. No, aveva addosso pure il copriletto, perchè aveva tanto freddo allora?! Si sentiva anche bagnata, probabilmente aveva sudato durante la nottata. Abbassò le coperte fino alla vita, in modo da potersi stiracchiare un pochino. Qualcosa non andava, perchè la sua camicia da notte era rossa? Sembrava quasi... quasi sporca di sangue... Guardò in direzione della sorella, trovandosi faccia a faccia con Allie. Era sdraiata sotto le coperte affianco a lei, con il suo tipico risolino malefico dipinto sulle pallide labbra. Rachel schiuse le labbra, pronta ad urlare, ma qualcosa glielo impedì. Allie aveva avvolto le sue mani intorno al collo della ragazza e stava cercando di strangolarla.
- Muori bastarda! Che tu possa essere maledetta per l'eternità!
- Al... li... lasc... non... Allie sono pur sempre tua sorella... tu... ah...-, ormai le mancava il respiro, mentre la gemella morta stringeva sempre più forte la presa.
- Tu sei mia sorella solo di sangue, per me sei come un'estranea, cara Rachel. Ti piace? Te l'avevo detto che t'avrei assicurato una morte piena di sofferenza... ma non preoccuparti, tra poco pure il tuo amante ti raggiungerà, assieme a quella troia di San e a tutti i tuoi amici... ma non sarà bello come credi... vi renderò l'esistenza un inferno anche nell'aldilà!
- Allie... perché sei così ... cattiva... cough cough...-, ormai l'ossigeno non arrivava più. Sentiva il sonno impossessarsi di lei. Ma era un sonno diverso dal solito. Era un sonno strano. Era forse quello, il sonno senza ritorno?
Tentò di liberarsi, con le ultime energie. Fu tutto inutile.
Chiuse gli occhi, mentre sentiva l'ultima aria che le era rimasta nei polmoni uscire in un soffio.
Dalla mano di Rachel cadde un medaglione, preso poco prima sulla scrivania. Allie indietreggiò terrorizzata nel vederlo, cadendo pesantemente giù dal letto. San nel sentire il tonfo sordo si svegliò. Corse in direzione di Allie e cominciò a colpirla ripetutamente con un cuscino. Questa sembrava non reagire, ma a poco a poco tornò un'anima vagante, impossibile da catturare e svanì. San corse sul letto della sorella e la scosse violentemente, nel tentativo di farle riprendere i sensi.
- RACHEL! RACHEL RISPONDIMI! -, urlava fra le lacrime.
Rachel era fredda, ghiacciata; bianca come il latte e le sue labbra avevano acquistato un colorito violaceo. Non poteva però essere finita così!!! La lasciò un minuto, corse più veloce che poteva fuori in sala comune e gridò in direzione del dormitorio maschile. Non le importava che tutti si svegliassero, aveva bisogno di Ares e Draco, d'urgenza. I due arrivarono quasi subito, allarmati da quelle urla.
- San... calmati, che succede?-, chiese Ares un po' scosso.
- Ma sei impazzita?! Sono le quattro del mattino, che hai da urlare tanto?! -, bofonchiò Malfoy irritato.
- ALLIE! ALLIE ERA QUI! RACHEL... LEI... RACHEL È FREDDA! NON RIESCO A SVEGLIARLA!
Gli occhi dei due ragazzi si spalancarono di botto. Draco, preso da una rabbia incontenibile verso quel dannato fantasma, corse velocemente in camera delle ragazze (essendo prefetto le scale non lo ributtavano fuori), e si avvicinò al letto dove Rachel giaceva immobile, priva di sensi, appesa ad un filo tra la vita e la morte.
La prese tra le braccia e la portò nella sala comune serpeverde, in modo che potesse farsi aiutare anche da Ares e San.
- Dobbiamo chiamare Madama Chips! Presto, uno di voi due vada a chiamarla mentre qualcuno resti qui ad aiutarmi!
Improvvisamente, quasi tutti uscirono fuori dai dormitori. La prima a fare domande fu Pansy.
- Che diamine ha fatto questa scema per ridursi in questo stato? E' piena di sangue, che schifo... che fetore!!-, disse tappandosi il naso, disgustata.
San le mollò un pugno sul naso, e gliene avrebbe tirati altri se Ares non l'avesse fermata.
- BRUTTA STRONZA! NON OSARE MAI PIÙ DIRE UNA COSA DEL GENERE SU MIA SORELLA!
Pansy si mise a piagnucolare.
- IO DICO SOLO LA VERITà!!! AD HOGWARTS NON CI SONO PERICOLI, PER ESSERE IN QUELLO STATO AVRà FATTO QUALCOSA DI STUPIDO TIPO SCIVOLARE E SBATTERE A TERRA, NO? E' TUTTA SCEMA QUELLA Lì!-, disse piagnucolando tra le lacrime dal dolore del pugno.
San strattono violentemente per liberarsi della presa del ragazzo. Era furibonda, avrebbe voluto pestarla a sangue con le sue mani, magari si sarebbe resa conto che ad Hogwarts di pericoli ce n'erano eccome!
Ma si fermò quando vide Madama Chips arrivare con un ragazzo che era andato a chiamarla, insieme a Fleur.
- Mon dieu! Cosa le é successo?-, chiese Fleur affrettandosi con Madama Chips vicino al divano.
- NON PERDETE TEMPO IN CHIACCHIERE! PENSATE A CURARLA INVECE! -, urlò Malfoy infuriato, sull'orlo di una crisi.
Le due donne rabbrividirono, ma Fleur si arrabbiò.
- DEFICIONTE DI UN MALFOY! SE NON SAPIAMO COME HA FATTO A REDURSI COSì, COME PENSI CHE POSIAMO ALIUTARLA?-, disse infuriata, senza nemmeno occuparsi della pronuncia.
- HA TENTATO DI STRANGOLARLA! -, urlò a tutto fiato San. - NON VEDETE I SEGNI SUL SUO COLLO?!
- Quali segni?-, chiese calma Madama Chips.
San si schiaffò una mano in fronte. Giustamente, un fantasma non lasciava mica segni...
- MA CHE IMPORTANZA HA?! -, urlò imbestialito Draco, che aveva davvero perso la pazienza.
- Dracuccio, perchè te la prendi tanto per quella? Pensa a me piuttosto che ho il naso spaccato da quella vipera! -, piagnucolò la moretta.
Draco perse la pazienza. Prese Pansy in braccio, la portò in camera sua e la chiuse dentro a chiave. Ah, piccola nota: la buttò nella stanza poco delicatamente!
Tornò in sala comune, e vide la guaritrice e l'infermiera affaccendarsi per aiutare Rachel.
Non sapeva cosa diamine le stessero facendo, ma vide il colorito della ragazza ritornare un po' più roseo, idem per le labbra.
Si avvicinò al cugino e a San. I minuti trascorrevano lenti, sembravano interminabili, eterni, finché le due donne non smisero di fare il loro lavoro e non guardarono verso i ragazzi. Questi deglutirono, per paura che non fossero riuscite nel loro intento, ma le due donne sorrisero dolcemente. Rachel era salva.
Videro la ragazza aprire piano piano gli occhi.
- San...-, sussurrò quasi impercettibilmente. La gemella dai capelli corti si avvicinò alla sorella e le prese la mano.
- Shhh... sono qui sorellina...
Anche Malfoy si avvicinò e strinse l'altra mano della ragazza.
- Guarda sorellina, ci sono qui anche Draco ed Ares... questi due grandi antipatici...
Rachel sorrise teneramente...
- Che ci fate qui, antipatici?-, chiese divertita, prima di richiudere gli occhi, esausta.
- Ti riportiamo a dormire, ecco che ci facciamo qui... -, disse Malfoy prendendo in braccio la ragazza e riportandola nel suo letto. Questa volta però non avrebbe rischiato di nuovo, si sedette sul letto accanto a lei, pronto per vegliarla per tutto il resto della nottata.


***


Il mattino dopo Rachel non andrò a lezione, né si presentò in sala grande per la colazione. Le voci su ciò che era successo quella notte avevano fatto il giro della scuola, e in poco tempo c'era addirittura qualche serpeverde che giurava si fosse quasi strangolata da sola. Tutte baggianate, ovviamente, ma ad Hogwarts si sa, non importava la veridicità di un pettegolezzo, l'importante é che ci fosse qualcosa su cui sparlare... o meglio, qualcuno. Nemmeno San andò a lezione. Rimase tutto il mattino con la sorella. E furono entrambe contentissime quando Ares e Draco accompagnarono (di malavoglia) Potter e Co. in sala comune serpeverde. Hermione e Ginny si catapultarono da Rachel e San, abbracciandole.
- Ragazze! Che paura abbiamo avuto quando abbiamo saputo. Fortuna che state bene... Oddio Santo quel fantasma é tutto pazzo... comunque l'importante é che nessuno ci sia rimasto secco... ah vi abbiamo portato dei regalini!-, disse Hermione, scambiandosi uno sguardo d'intesa con la rossa accanto a lei.
Le due sorrisero, e Ginny fece vedere loro ciò che aveva nascosto fino a quel momento nel suo zaino.
Era un megaposter, logicamente mobile come tutte le foto del mondo magico, in cui una figura di due attori babbani che le due gemelle adoravano, Orlando Bloom e Brad Pitt, sorridevano ed ammiccavano, nei panni dei personaggi che avevano interpretato nel loro ultimo film "Troy", Achille e Paride. Le due gemelle, che letteralmente "stravedevano" per i due attori, si buttarono addosso Hermione e Ginny, strozzandole in un abbraccio collettivo.
Draco, Ares, Harry e Ron invece osservarono disgustati il poster.
- Che orrore... ma dai... sono più bello io!-, disse Ron deciso.
- Convinto...-, rispose Harry sarcasticamente.
- Dai Harry non scherziamo, di quelli sono decisamente meglio io!
- Piuttosto non capisco cos'abbiano tanto da stravedere per loro, tanto non li conosceranno mai, meglio guardare noi che siamo alla loro portata, no?
- Oh Harry, sta zitto! -, lo rimproverò Ginny, - Non ditemi che siete gelosi di uno stupido poster?!
- Per me potete anche sposarvelo il poster -, disse con fare noncurante Malfoy - La cosa non mi potrebbe fare nè caldo nè freddo...
Il cugino gli tirò una gomitata in pieno stomaco, ricordandogli che non era una bella cosa mentire, ma fu zittito subito dall'altro che per poco non se lo mangiava vivo. Non l'aveva nemmeno ancora perdonato per la volta in cui l'aveva chiuso nella sua stanza con Rachel.
- Io credo che un giorno me lo sposerò Orlando Bloom!! Insomma, non si può proprio essere più belli di così...-, disse Rachel con gli occhietti sbrilluccicosi e le mani incrociate a mo' di preghiera. Hermione si disse d'accordo. San e Ginny invece preferAreso Brad Pitt.
Harry, Ron, Draco ed Ares, dal canto loro, non preferAreso nessuno dei due (e meno male), anzi in quel momento avrebbero volentieri mollato qualche pugno al poster, tanto per provare il brivido di picchiare un attore babbano, in carne ed ossa o no poi non faceva differenza.
- Non è che per caso avete portato anche qualche dolcetto da sgranocchiare? Ho una fame... e purtroppo ho finito le mie dispense stamani con Rachel!
- Eh... no, mi dispiace... Non ci abbiamo pensato nemmeno lontanamente a portare qualcosa di commestibile -, rispose mortificata Hermione.
- Chiediamo perdono! -, disse Ginny mettendosi in ginocchio e facendo finta di chiedere perdono.
- Oh non preoccupatevi... é ora che San si metti a dieta... ha messo su 3 kg questo mese... da quando siamo ad Hogwarts si ingozza peggio di un maiale...-, fece sarcastica Rachel, punzecchiando la sorella, che arrossì visibilmente. Non le andava che dicesse cose del genere davanti ai ragazzi!!!
- Non è vero, non ho messo su nemmeno un etto! E poi ti ricordo, cara sorellina, che peso sempre meno di te! -, borbottò vendicativa San. Questa volta fu Rachel ad arrossire di botto. Come aveva osato dire quelle cose davanti... davanti a lui?! E se avesse pensato che fosse grassa?!
Rachel buttò un cuscino appresso alla sorella.
- .. solo perché tu sei un maschiaccio, e fai sport, mentre io sono troppo delicata per compiere certi sforzi...-, balbettò ancora più imbarazzata.
San sghignazzò.
Ares prese parola...
- Delicata? Alla faccia... se tu sei delicata... diciamo che non fai sport perché sei sfaticata, é più verosimile la cosa!-, disse poi cominciando a sghignazzare con San.
Rachel iniziò a rincorrere i due, decidendo che quello era il momento migliore per iniziare a praticarne uno: la corsa!
Il gruppetto scoppiò a ridere alla vista della buffa scenetta e, poco dopo, scoppiò un'autentica rissa di cuscini che coinvolse tutti i presenti.
Solo al suono della campanella, che annunciava il pranzo, il gruppetto si calmò.
- Cavoli! Noi andiamo, prima che vengano gli altri serpeverde e ci trovino qui... i grifondoro non devono essere molto ben accetti da queste parti... ci vediamo più tardi ragazzi!-, disse Ginny tutto d'un fiato. Scoccò un bacio affettuoso sulla guancia alle sue amichette adorate, San e Rachel. Hermione la imitò. Anche Ron voleva imitarle, ma si beccò un pugno in testa da Draco, che gli fece uno sguardo alla: "Provaci e ti sgozzo!"
Ron si mise a piagnucolare.
- Mica voglio violentarle! Voglio semplicemente salutarle con un semplice bacetto sulla guancia!
Hermione lo colpì un'ultima volta con un cuscino, prima di prenderlo per un orecchio e trascinarselo dietro, fuori dal dormitorio dei Serpeverde. Le due gemelle, ancora sghignazzanti, salutarono con un cenno della mano Harry, che uscì in fretta e furia seguendo il suo gruppetto.
- Beh... tutto sommato i Grifondoro non sono poi così male come dicevi tu, cugino...-. gli fece notare Ares.
- Taci deficiente, non mi pare il momento! E poi, ti ricordo, che anche tu eri della mia stessa idea, soprattutto all'idea di farli entrare qui!
- Ops... sgamato!-, sorrise angelico, mentre San scosse la testa, rassegnata. Era proprio irrecuperabile, quel ragazzo. Eppure non riusciva a fare a meno di volergli bene.
- Non è il caso che andiate anche voi a pranzo? Altrimenti quegli assatanati dei nostri compagni si mangeranno tutto il cibo del banchetto...
- Hai fretta di mandarci via, San?
La ragazza fece una linguaccia.
- Sei un antipatico Malfoy. La prossima volta ti dirò: non andare, così crepi di fame!
- Io ho fame... San tu non hai fame? Dai, andiamo a pranzo... non sei nemmeno venuta a colazione stamattina, non é da te... su vieni, rimane Draco a fare compagnia a Rachel...-, disse Ares sottolineando l'ultima frase.
- Andate pure, ma se chiudete di nuovo qualche porta a chiave, poi la chiave ve la do io, in quel posto lì!-, disse Rachel con tono intimidatorio.
- No... no sta tranquilla... tanto ormai il più è fatto, la porta chiusa non è più necessaria! -, disse la ragazza facendo l'occhiolino alla sorella, che arrossì, - ANDIAMO A MANGIAREEE!!! E TU MALFOY, CREPA DI FAMEEEE!
San prese Ares sotto braccio, e se ne andarono, come sempre, ridacchiando di gusto, con fare complice.
Draco e Rachel scossero la testa, increduli. Non credevano, davvero, che l'intelligenza umana potesse toccare livelli così bassi.
- Quei due non mi piacciono affatto, quando si trovano insieme, mi danno i brividi... -, disse Draco portandosi una mano sulle tempia, con un espressione buffissima dipinta sul volto.
Si sedette accanto a Rachel, ma si irrigidì improvvisamente quando lei gli prese la mano. Gliela guardò un istante, poi sfilò dal suo dito l'anello dei Malfoy, indossandolo di seguito lei stessa.
- Stanotte...-, cominciò lei in un filo di voce,-... sei stato tu a tenermi la mano tutto il tempo, vero? Mia sorella non porta anelli...-, chiese alzando poi lo sguardo, incontrando quello azzurro-grigio del serpeverde.
- Beh... sì, non mi andava di lasciarvi ancora incustodite, Allie sarebbe potuta tornare... -, disse lui intento a guardarsi la punta delle scarpe, per non dare a vedere che era arrossito. - Inoltre tua sorella non aveva nemmeno intenzione di mettere piede nella stanza, dal momento che io ti avevo portato di nuovo qui, per riposare... ho l'impressione volesse lasciarci soli, di nuovo...
La ragazza sorrise. Si avvicinò a lui e lo abbracciò. Chiuse gli occhi, appoggiando il viso sul suo petto. Draco rimase rigido, come una statua di marmo. Che le prendeva ora?
- Con te vicino, mi sono sentita protetta... mi sono sentita sicura, per la prima volta da quando sono arrivata qui ad Hogwarts... grazie... Draco.-, disse stringendosi più forte a lui.
Lui si sciolse un pochino e le passò un braccio intorno alla vita.
- Ti sarei stato accanto anche se tu avessi tentato di mandarmi via a calci nel sedere... -, disse lui ridacchiando.
Lei si allontanò un po', per guardarlo in viso.
- Come é successo?
Draco non capì.
- Intendo... il giorno prima ci odiavamo, quello dopo andavamo d'amore e d'accordo... non fraintendere, questo mi fa felice, ma vorrei capire come mai hai adottato questo cambiamento di atteggiamenti nei miei confronti...-, spiegò lei. Era davvero colpita da quella cosa, e decisamente troppo ingenua per arrivarci da sola.
- Lascia perdere... a dire il vero non so nemmeno io il motivo preciso -, mentì lui - In fondo però è meglio così.
Bugiardo. Si sentiva un vero bugiardo, ma non era ancora pronto a rivelarle tutto. In quei giorni aveva parlato spesso delle due gemelle con suo cugino e la cosa era saltata fuori. Effettivamente anche lui se ne stava rendendo conto già da solo, ma quello che l'aveva stupito davvero era la sicurezza con cui Ares aveva detto quella frase: "lo capirebbero anche i muri che sei innamorato di lei".
Qualcosa lo distolse dai suoi pensieri. Rachel aveva lo sguardo perso in un punto imprecisato, dietro di lui.
Si girò e guardò nello specchio appeso al muro: ANCORA LEI!!
Diamine, ma lo faceva proprio apposta a disturbarli quando erano da soli?!?!! Che noia!!!
Ormai Allie, sia riflesso in specchi o vetri o altro, sia corporea sotto forma di fantasma, era una vera e propria persecuzione. Non la sopportava più, accidenti!
Rachel si strinse di nuovo a lui...
- Tenterà di nuovo di uccidermi...-, disse sospirando e chiudendo gli occhi.
- Questa volta sta pur certa che non riuscirà ad avvicinarsi a te... ho parlato con tuo zio e lui è d'accordo con me. Ora sono ufficialmente la tua guardia del corpo, quindi dormirò ai piedi del tuo letto finché non riusciremo a risolvere la situazione! Allie non potrà più farti del male!
Lei sorrise.
- Sei gentile Draco... ma non credo questo basti a fermarla... però ora sono più sicura...
- No, di certo non la fermerà, ma le impedirà di fare altri attacchi simili a quelli di questa notte!
Lei si alzò e si avvicinò allo specchio.
- Hai sentito Allie? Ora non puoi farmi più niente...-, disse appoggiando una mano sul vetro, in corrispondenza della mano della gemella. Il suo sguardo diventò malinconico all'improvviso. - Ti volevo così bene, sorellina... e te ne voglio ancora... non riesco a fartene una colpa ciò che sta succedendo... ti prego solo... non fare del male ai miei amici... perseguitami quanto vuoi, ma lascia in pace gli altri.
Allie sembrò un attimo titubante.
- Non ci sarebbe più gusto... brutta bugiarda... -, disse con una gelida risatina, spostandosi dallo specchio al vetro della finestra.
Rachel la seguì
- Senti, lo sai meglio di me che io non dico bugie! L'hai sempre saputo... Ti supplico, sorellina, sta' alla larga dai miei amici!
- Sai Rachel... con te non mi diverto più! Penso cambierò soggetto... -, si morse le labbra e ammiccò in direzione del biondino seduto sul letto della ragazza. - Lui ti piace tanto, vero? Dato che non riesco ad ucciderti con le mie mani, posso sempre portarti alla pazzia per il dolore d'aver perso una persona tanto cara! Sei felice Rachel? Per colpa tua ora un sacco di persone sono in pericolo!
Con una risatina, Allie scomparve. In preda alla rabbia, Rachel batté un pugno sul vetro così forte da frantumarlo in mille pezzi, che le ferirono le braccia e il viso.
- SEI SOLO UNA POVERA IDIOTA ALLIE! E SAI CHE TI DICO? SONO CONTENTA CHE SEI MORTA!!!-, urlò infuriata, in realtà, più con sé stessa che con il fantasma, anche se in effetti quest'ultimo le stava rovinando la vita.
Draco corse verso di lei, prendendole le mani fra le sue.
- Ma tu guarda se dovevi andare a rompere pure una finestra... Aspettami qui, torno subito, faccio un salto in infermeria... -, il ragazzo la fece sedere sul letto e si allontanò con passo veloce dal dormitorio, diretto verso l'infermeria del castello per procurarsi qualche pozione per disinfettare le ferite della ragazza.
Allie si materializzò...
- Uh uh uh... che sciocco... ma non doveva essere la tua guardia del corpo?
Rachel si alzò di scatto...
- Ancora qui? VAI VIA, DANNATA! CHE TU SIA MALEDETTA, ALLIE!!!
- Calma, calma... non ho intenzione di farti nulla... te l'ho già detto il mio piano... no, semplicemente sono venuta per avvisarti che fra poco morirà qualcuno... indovina indovinello, chi sarà il primo? Prova a scoprirlo, se ci riesci...-, disse sadica. Scomparve, ancora una volta.
Rachel si sedette di nuovo appoggiando i gomiti sulle ginocchia, e le mani tra i capelli. Forse l'unico modo per salvare gli altri era davvero farsi uccidere una volta per tutte...
 

***


San ed Ares stavano litigando di nuovo.
- La smetti di sbraitare e gracchiare come un corvo? Te l'ho già detto, Silente mi ha nominato tuo bodyguard personale, devo seguirti anche nel bagno!!!
Lei gli pestò un piede, scoccandogli uno sguardo da cui volavano fulmini dardeggianti.
- BOYGUARD UN CORNO! STAMMI ALLA LARGA BRUTTO PERVERTITO, SOPRATTUTTO QUANDO VADO IN BAGNO! -, urlò la ragazza chiudendosi, appunto, nel bagno - CON MIO ZIO CI PARLERÒ IO! INTANTO TU INIZIA AD ECLISSARTI DALLA MIA VISTA!
- Non mi muovo di qui...
Di risposta qualcosa piombò da sopra la porta del bagno. San gli aveva lanciato una scarpa addosso.
- Ahio! Guarda che 'ste cose fanno male in testa!
Se ne beccò un'altra.
- Ho capito, ho capito, me ne vado... ti aspetto fuori!!!-, disse uscendo dal bagno delle ragazze ed appostandosi avanti alla porta, come le guardie del corpo che aveva visto nei film.
San mise il naso fuori dalla porta per controllare il ragazzo, o meglio, per vedere se era uscito per davvero! Si avviò verso il lavandino e si sciacquò il viso, facendo ben attenzione a non far colare la matita nera che le contornava gli occhi. Fu contenta di notare che Allie non le aveva fatto visita, fino a quel momento. Girò i tacchi e si diresse a gattoni verso la porta del bagno, aprendola cautamente senza far rumore. Ares guardava fisso davanti a se, quindi avrebbe potuto sgattaiolare via a gattoni a destra o a sinistra, in quel modo non l'avrebbe vista sicuramente!
Fece per andarsene, ma improvvisamente si sentì tirare indietro da una forza strana ed invisibile.
Sbatté contro il muro, violentemente, e ricadde a terra, con un dolore allucinante alla testa.
- Ma che diavolo...?! Che male! -, bofonchiò irritata portandosi una mano dietro la nuca dolorante.
Sentì uno spiffero di aria fredda passarle lungo il corpo. Improvvisamente, proprio davanti a lei, a pochissimi centimetri dal suo corpo, si materializzò Allie.
- Ciao, sorella!-, disse con un sorrisetto malefico, mentre scrutava con gli occhietti rossi di sangue la sorella terrorizzata.
- Che diavolo vuoi Allie?-, rispose San, sperando di non dare a vedere la paura che l'aveva pervasa.
- Io? Stavo solo osservando come ti divertivi con il tuo nuovo fidanzato... vedo che ti sei ripresa in fretta dopo la storia di Francois!
- Quello non è il mio fidanzato... oltre che insopportabile sei pure stupida...
- Chiudi quella boccaccia, deficiente... basta chiacchierare... passiamo ai fatti... é tempo che tu muoia!
San deglutì rumorosamente.
- Non contarci troppo puzzona! -, la provocò tentando di svignarsela dal bagno.
- Come osi, piccola lurida serpeverde dei miei stivali. Ti faccio vedere io chi é Allie Dickinson!-, disse mentre intorno al suo corpo si formava una potente, e minacciosa, aura nera.


FINE CAPITOLO 7


Salve a tutti fedeli lettori, luci dei nostri occhi! (Piantala di fare la deficiente! ndRachel)(Ma sto per morire! Potrò beh permettermi di dire qualche stupidata! ndSan)(Allora io avrei dovuto essere la stupidità in persona! ndRachel)(Ma tu lo sei... ndSan)

*Dopo una piccola battaglia le due tornarono a scrivere i ringraziamenti, un po' scompigliate*

Ehm, ehm... stavamo dicendo, che vi ringraziamo davvero tanto per continuare a seguirci, ma sopratutto a recensirci.

x Claudia: Grazie per considerare positivo il fatto che aggiorniamo spesso, ce la stiamo mettendo tutta per sfornare nuove idee e continuarla il più presto possibile!

x Elysa: Graaaaazie! Contaci che continueremo così, anzi speriamo di fare ancora meglio nei prossimi chap!

x Ninphadora: Eh eh... continua a seguirci che ne vedrai delle belle! ^o^ Grazie per i complimenti!

Un saluto a tutti e al prossimo chapo chapo!

Rachel e San

 

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Capitolo 9
*** 8 - Il sigillo dei morti viventi ***


8

Capitolo 8 - Il sigillo dei morti viventi


Ares iniziava a spazientirsi, ma soprattutto ad annoiarsi. Perchè diavolo ci metteva tanto? Che diavolo avevano da fare le ragazze in bagno per passarci tanto tempo? o Forse era semplicemente caduta nel water? Scosse la testa trattenendo una risata.

Intanto Allie era pronta a dimostrare alla sorella quanto poteva essere pericolosa.
- San... con te non fallirò... con te, non posso permettermelo. Volevo colpire Rachel, perché é una debole, ma tutto sommato la mia vittima preferita sei comunque tu... dopo Francois ovviamente!
San si morse nervosamente le labbra guardandosi intorno, cercando una via di fuga. Dalla porta principale non poteva certo passare, o si sarebbe imbattuta in Ares, rischiando di mettere in pericolo pure lui.
- Ora che siete morti entrambi, perchè non vi mettete insieme e continuate l'esistenza insieme felici e contenti?! Sarebbe una possibilità! -, disse la ragazza tentando di allungare il più possibile il discorso.
- NON... SCHERZARE! -, disse aumentando la sua forza malvagia a dismisura. - ATTENTA SAN! ATTENTA A TE! NON SCHERZARE CON ME! NON PROVARCI NEMMENO!
- E chi scherza? -, domandò la ragazza innocentemente, facendo infuriare ancora di più Allie - Guarda che io parlavo seriamente!
Improvvisamente si sentì un lamento provenire da uno dei gabinetti.
Mirtilla Malcontenta, uscì da uno dei cubicoli, più incavolata che mai.
- INSOMMA!!! STAVO RIFLETTENDO SULLA MORTE, CHI MI INFASTIDISCE?
Le due gemelle sgranarono gli occhi, alla vista del fantasma che si presentò davanti a loro.
- ALLORA?! AVETE INTENZIONE DI OCCUPARE IL MIO BAGNO ANCORA PER MOLTO CON I VOSTRI STARNAZZAMENTI?!
- Veramente... io stavo per andarmene! -, disse San tentando di sgattaiolare via dalle due entità.
Allie invece non aveva intenzione di andarsene. Prese a litigare furiosamente con Mirtilla, mentre San sghignazzò e sgattaiolò via. Uscì per la porta in fretta e furia e prese Ares per una manica, tirandoselo dietro nella sua sfrenata fuga.
Il ragazzo tentò di farla fermare, aveva il fiatone e non ce la faceva più a continuare a correre. San continuava a ridere e sembrava non avere intenzione di fermarsi a riposare.
Quando Ares riuscì a frenarla bruscamente, entrambi persero l'equilibrio, cadendo l'una addosso all'altro.
San guardò Ares negli occhi e riprese a ridere.
- Sai, nel bagno ho incontrato Allie, diceva di volermi fare fuori una volta per tutte e che non poteva permettersi di fallire... ma ad un certo punto... pfff... è comparsa Mirtilla Malcontenta che ha iniziato a farci la ramanzina e si sono messe a litigare fra loro.
Ares la guardò, perplesso.
- I fantasmi sono proprio stupidi... soprattutto i fantasmi femmina!-, puntualizzò con un ghigno divertito, beccandosi un calcio nei cosiddetti. Ululò dal dolore, e per fargliela pagare le mise una mano dietro la testa e la tirò a sé, stringendola così forte quasi soffocandola.
- Chiedi scusa o non ti lascio andare!
La ragazza si dimenò come una furia per tentare di liberarsi dalla presa, ma inutilmente. Ares era assai più forte di lei e spesso l'aveva messo al tappeto per scherzare, ma ora le stava facendo male.
Furono però interrotti...
- Mi spiegate che ci fate qua a terra?-, chiese Fleur ridacchiando. Accanto a lei c'erano Bill e Draco. Malfoy era andato in infermeria per prendere qualcosa per disinfettare le ferite di Rachel. Fleur l'aveva seguito per curare lei i tagli, e siccome Bill era presente, era andato anche lui per assicurarsi che andasse tutto bene. Si sentiva dannatamente in colpa per aver liberato Allie.
San, libera finalmente dalla presa del ragazzo gli pestò con forza un piede.
- SEI PROPRIO UNO STRONZO! -, gli urlò infuriata nera.
- Qualcosa mi dice che siamo arrivati nel momento sbagliato... -, disse un imbarazzato Bill.
- Oh, oh ... abbiamo interrotto qualcosa di grosso... Ares, Ares, ma che le hai fatto? Questa volta sembra arrabbiata proprio sul serio! -, disse sarcastico Malfoy, gustandosi la vendetta contro il cugino.
- Sta' zitto... e poi non dovresti essere con Rachel? NON DIRMI CHE L'HAI LASCIATA SOLA!!!??
- Allie non attaccherà di certo Rachel, in questo momento, pare abbia in mente di prendersela con me!
- Ma é comunque pericoloso lasciarla sola... non significa che solo perché ha preso di mira te, non provi di nuovo a strangolarla!!!-, disse Ares tutto allarmato.
- Oh beh, a quanto pare non bastava avere in giro Allie che strangola la gente, ci mancavi anche tu! -, disse San arrabbiata da morire, allontanandosi poi dal gruppetto in direzione della sala grande.
- Oh, cugino cattivo, alla faccia della Bodyguard! L'avrò lasciata sola, è vero, ma tu hai fatto di peggio!
- Ma io scherzavo!!!-, rispose stizzito Ares.
- Non pare lei l'abbia preso come uno scherzo, non ti è passato per l'anticamera del cervello che forse le stavi facendo male sul serio?! Deficiente!
- No... -, rispose in un soffio dandosi dello stupido. Si congedò dai tre e corse dietro alla ragazza, per scusarsi.
- E finalmente la capì... Allora, andiamo da Rachel?
Fleur e Bill si guardarono l'un l'altra dopo aver guardato il biondino. Erano rimasti un po' spiazzati. In ogni caso annuirono e affrettarono il passo in direzione della sala comune serpeverde


***


Intanto Ares aveva raggiunto San, e stavano litigando, di nuovo.
- Insomma, San!!! Ti ho detto che mi dispiace!!!!
- Cavoli tuoi! Lasciami in pace, devo andare a parlare con lo zio Albus!
La ragazza riprese a camminare velocemente, ma Ares le si parò davanti, stringendola per le spalle e curvandosi un po' per stare alla sua altezza.
- ASCOLTAMI, DANNAZIONE! TI HO DETTO CHE MI DISPIACE, MI SPIACE, VA BENE? TI PREGO SAN, NON DIRE A TUO ZIO CHE TI DO FASTIDIO, IO VOGLIO STARE CON TE!!!
Si tappò immediatamente la bocca. Io voglio stare con te?!?!?! Suonava come una cosa decisamente equivoca.
La ragazza, infatti, inarcò un sopraciglio.
- Prego? -, domandò con una strana espressione dipinta sul volto.
- Ehm... hai capito, non farmelo ripetere!!!-, bofonchiò lui imbarazzato, lasciandola andare ed abbassando lo sguardo, a mo' di cane bastonato.
- Oh... -, disse San portandosi una mano sotto al mento con fare pensoso.
Continuava a fissare il ragazzo, aspettando che quest'ultimo rialzasse lo sguardo.
- Dunque, dunque... non dovrei dire allo zio Albus che mi ha appioppato un maniaco pervertito, al posto di una bodyguard?
Il ragazzo divenne scarlatto in volto.
- Non sono un pervertito! Stavo solo scherzando!!!! E poi hai visto che dovevo seguirti in bagno? Se non interveniva Mirtilla, a quest'ora saresti già nell'aldilà a fare compagnia ad Allie!!!
- Bof... me la sarei cavata comunque... -, borbottò ciondolando - E poi che ti importerebbe? Oh giusto, andrebbe a rotoli la promessa fatta... sì, sì... In ogni caso, se permetti, vorrei anche avere un po' di privacy, dato che anche io ho una vita privata, ti pare?
- Ok, ok... ma tu promettimi che non dirai cose false a tuo zio... prometto che avrai la tua privacy... d'accordo?-, aggiunse, infine,  sorridendole dolcemente. La ragazza rimase un attimo spiazzata, arrossendo.
- Se, se va bene! Non dirò nulla, ma tu piantala di fare quella finta faccia da angioletto! -, lo rimproverò San. -Ah, e la prossima volta che provi a seguirmi in bagno, altro che una scarpa in testa! Ti ritrovi un pugno spiaccicato a quella tua bella facciotta!
Gli occhi del ragazzo brillarono di felicità, improvvisò una piccola danza della vittoria, abbracciando la ragazza. Quando si accorse che lei era quasi di pietra, imbarazzatissima, divenne rosso peggio dei capelli dei Weasley e la lasciò...
- Ehm... scusa...
- Come... cavolo ti sei inventato... sta sottospecie di danza?! È... è ridicola! Ballatela da solo!
Se doveva essere sincera, la strana danza non l'aveva imbarazzata per nulla, era abituata a fare cose più stupide. Ma il trovarsi il ragazzo così vicino era una novità, soprattutto perchè non stavano litigando!
- Che ne dici di andare finalmente a pranzo? Io avrei ancora fame...-, disse lui, tentando di cambiare discorso.
- Sì, forse è meglio... -, acconsentì lei sospirando.
Mentre camminavano, l'uno vicino all'altra, lui le passò un braccio sulle spalle, come nulla fosse, beccandosi un morso sulla mano.
- AHIO!!! Volevo solo essere gentile!!!-, disse lui con due lacrimoni DIN-DON-DAN agli occhi.
- SEI SOLO UN PERVERTITO LESTRANGE! -, urlò lei facendogli una linguaccia e allontanandosi da lui, come se avesse avuto la peste.
- Eddaaaaaiii Dickinson, era solo un gesto affettuoso!!-, piagnucolò lui ricominciando a rincorrerla, e chiedendosi se mai lei avrebbe accettato anche un minimo "contatto" con lui.

***


Un rumore di piatti, accompagnato da molte risate, proveniva dalla sala grande. Gli alunni di Hogwarts stavano allegramente cenando, in compagnia dei loro amici. Solo uno studente non era presente all'appello, si trattava di Rachel. Ma non era sola, con lei c'era uno dei prefetti, precisamente quello dei Serpeverde.
Improvvisamente un piccolo gruppetto con a capo Hermione, entrò nella sala comune serpeverde vuota, se non per la presenza di Rachel che sonnecchiava e Draco che leggeva un libro sulla poltrona accanto al divano dove c'era la ragazza.
Hermione, seguita dalle risa di Harry, Ron, Ginny, Ares e San, sbatté violentemente sul tavolino un grosso librone polveroso di almeno 2000 pagine, facendo sobbalzare Draco e Rachel, che le prestarono subito attenzione.
- IL SIGILLO DEI MORTI VIVENTI, COMUNEMENTE IDENTIFICATI CON ZOMBIE E/O FANTASMI, è UN INCANTESIMO BREVETTATO DA COSETTA CORVONERO NEL 999 d.C., E LA SUA UTILITà STA NEL SIGILLARE IN UNA DIMENSIONE PARALLELA A QUELLA DEGLI INFERI I SUDDETTI, FINCHé IL LORO NOME NON VERRà PRONUNCIATO CON IL DESIDERIO DI FARLI TORNARE SULLA TERRA, SEMPRE, OVVIAMENTE, SOTTO FORMA DI ZOMBIE E/O FANTASMI!-, lesse quasi urlando tutto d'un fiato, mentre i suoi occhi brillavano di gioia allo stato puro e soddisfazione.
- Significa, che potremmo far sparire Allie? -, chiese incredula Ginny.
- Hai capito bene! -, rispose entusiasta Hermione. - Guarda qui! Guarda, guarda!
Gli occhi delle due gemelle brillavano di gioia. Finalmente avrebbero potuto liberarsi di Allie, e vivere in pace la loro vita senza rischiare di imbattersi nella gemella?
Rachel e San, sedute l'una accanto all'altra, stavano sfogliando il capitolo sull'incantesimo "Il sigillo dei morti viventi". Tutto ciò era semplicemente stupendo.
- E' un incantesimo avanzato, ma ho già parlato con Bill, se ne occuperanno lui e Silente... purtroppo dovrete partecipare anche voi, perché siete le dirette interessate, ma Silente ha già confermato che prenderà tutte le precauzioni possibili per far andare a buon fine il progetto!!!-, spiegò Hermione con occhioni sbrilluccicosi.
Ron le accarezzò la testa come si fa con un cagnolino.
- Eh, che brava la mia Herm. Sei proprio un piccolo genietto...-, disse abbracciandola forte da dietro e dandole un bacio sulla guancia.
La ragazza sembrò soddisfatta dai complimenti e dalle coccole, per cui si accoccolò tra le sue braccia, e non disse più nulla se non interpellata.
Ginny si strinse forte ad Harry, imitando il fratello e l'amica.
Le due gemelle, vedendo la scenetta melensa, si misero a ridacchiare. Riaffondarono i nasi nel libro solo allo sguardo dei quattro piccioncini, risultava alquanto assassino.
- Però non capisco una cosa... Rachel ed io precisamente cosa dovremmo fare?
- Partecipare alla seduta dell'incantesimo? -, domandò Draco ironico.
- Moooolto spiritoso Malfoy, e dimmi, cosa dovremmo fare durante questa seduta?
- Bella domanda Dickinson!
- MA SE È QUELLO CHE CHIEDEVO DALL'INIZIO! MI PRENDI PER SCEMA?!
- Tu sei scema San... -, finì Malfoy, prendendosi un pugno in testa dalla ragazza.
Hermione finalmente si decise a parlare.
Bill e Silente disegneranno un cerchio a terra, all'interno del quale vi sarà una stella a quattro punte. Per ogni punta vi saranno Silente, Bill, la McGranitt e Fleur. Voi starete al centro della stella, circondate da candele in fiamme. Sarete l'esca per Allie. Quando lei si farà vedere il piano passerà alla seconda fase. I quattro professori cominceranno a formulare l'incantesimo. E' un rito lungo e spossante, se non sbaglio in latino arcaico, per cui non ci capirete neanche nulla. Per voi potrebbe essere pericoloso, una minima disattenzione da parte dei quattro, e si scioglierebbe la barriera che vi protegge... Allie potrebbe attaccarvi in qualsiasi momento, senza barriera, una volta nel cerchio non potrete scappare, sarete inchiodate al suolo... comunque assisteremo anche noi, Fleur, Madama Chips e il professor Vitious, che in caso di attacchi potenti, proverà a tener lontano il fantasma prima del fine del rito. Se tutto andrà per il verso giusto, Allie rimarrà sigillata in una dimensione parallela per luuuungo tempo!
Malfoy sgranò gli occhi sconcertato.
- MA SEI COMPLETAMENTE SCEMA GRANGER?! È TROPPO PERICOLOSO!
- Preferisci che Allie continui a girovagare liberamente, in modo che abbia via libera per uccidere San e Rachel?
- No, certo che no ... però...
- Però nulla Malfoy... -, finì facendo una smorfia Ginny.
- Oh... ma dovete capirlo... con Allie in libertà può passare più tempo con Rachel!
San si prese due pugni, in contemporanea da Rachel e Draco, sulla testa.
- Ahia! Ma era la verità!
Malfoy sembrava piuttosto infastidito. Rachel, ingenua, non aveva capito che era irritato da ciò che aveva detto San, e non dalla pericolosità del sigillo dei morti viventi. Gli prese una mano tra le sue e gli sorrise, come per ringraziarlo.
- Non preoccuparti, Draco, non ci accadrà nulla...-, disse mentre il suo sguardo prendeva un'espressione dolce e lucente.
Il viso di Draco prese di nuovo a colorirsi di rosso. Dalla stanza si alzarono delle risatine dei presenti, soprattutto del cugino e dalla gemella dai capelli corti. Malfoy ruggì, facendo zittire tutti quanti.
- D'accordo, ma appena si presenterà un pericolo dovrete smettere immediatamente!
- È praticamente imp ...
Hermione non riuscì a terminare la frase, Ron le aveva messo una mano davanti alle labbra per zittirla. Se Draco avesse saputo che era impossibile interrompere la seduta, sicuramente non avrebbe mai permesso alle Dickinson di provare a liberarsi della gemella, ma avrebbe provato a cercare una soluzione più sicura.

FINE CAPITOLO 8

Questa foto é per darvi un'idea di come noi immaginiamo San e Rachel

http://www.egoio.net/efp/stories/San e Rachel/images/gemellinedickinson copia.jpg

Queste due doll sono state fatte da noi, per cui vi preghiamo di non usarle per cose vostre, o quanto meno, chiederci almeno prima il permesso.


E arrivarono a scrivere l'ottavo capitolo! Ciao a tutti quanti, siamo sempre noi! (Ma va? E chi vuoi che sia? ndRachel)(Shh! Lasciami scrivere! ndSan)
Corriamo subito a ringraziare, come sempre ovviamente, chi legge la nostra fan fiction e ci recensisce.

x Draias: Ed ecco a te un nuovo capitolo, sperando di aver scritto abbastanza in fretta! Anche noi odiamo Allie... fa paura ç.ç sigh sigh...

x janice: Richiesta esaudita!

x claudia: Grazie, grazie per i complimenti! Ti auguriamo buone vacanze e un buon divertimento con i tuoi compagni di classe! Ti faremo trovare un bel po' di capitoli per quando tornerai, sperando continuerà a piacerti la ff! ^. -

x shin_88: Graaaaazie! Speriamo di riuscire a continuare così, in modo da non deludere le tue aspettative!

Un bacio, baciotto a tutti, ci vediamo al prossimo capitolotto!

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Capitolo 10
*** 9 - Bye, bye, Allie! ***


9

Capitolo 9 -  Bye, bye Allie!



La sera stessa i ragazzi iniziarono i preparativi per il rito. Avrebbero utilizzato ancora l'aula di difesa, essendo la più sicura. Bisognava spostare i tavoli, disegnare il cerchio con la stella all'interno, ma soprattutto disporre le candele nel modo giusto. Hermione e Bill divisero i ruoli e vigilarono affinché tutto fosse perfetto, non potevano sbagliare ancora. Rachel dal canto suo era ancora parecchio debilitata, e le ferite che si era procurata quel mattino per colpa di allie le bruciavano maledettamente. Era seduta sul divano della sala comune serpeverde, a sfogliare uno dei libri che aveva preso Hermione dalla biblioteca. Vi erano parecchi disegni sul rito del "Sigillo dei morti viventi". Era un po' dispiaciuta per non poterli aiutare, ma in quel modo forse avrebbe trovato spunti per svolgere al meglio la funzione, senza intoppi.
Ares, che passava in quel momento per la stanza, le si sedette a fianco. Allungò lo sguardo per osservare meglio quello che la ragazza stava leggendo, ma non disse nulla a riguardo. Si lasciò affondare nel divano, sospirando. Rachel lo guardò con uno sguardo curioso.
- Qualcosa non va?-, chiese la ragazza, un po' inquieta.
Il ragazzo la guardò a sua volta, sospirando nuovamente.
- No, va tutto bene... sono solo un po' stanco, tutto qui...
- Sicuro?-, insistette la gemella dai capelli lunghi.
- Sì è solo che... beh insomma... questa cosa preoccupa un pochino anche me...
La ragazza abbassò lo sguardo sul libro. Sospirò e lo chiuse. Tolse gli occhiali che usava ogni tanto per la stanchezza agli occhi e si girò verso di lui, abbracciandolo.
- ... anche io, ho paura...-, disse chiudendo gli occhi, un po' spaventata. Ares assunse un'espressione ancora più malinconica, e ricambiò l'abbracciò dell'amica.
Già, peccato che proprio in quel momento arrivò qualcuno.
- Che state facendo?-, chiese una voce raggelante alle loro spalle.
Rachel si allontanò un po' da Ares per vedere chi fosse e il suo volto si illuminò con un dolce sorriso.
- Ciao, Draco!!-, disse alzandosi ed avvicinandosi al prefetto serpeverde.
- Ciao... Rachel... -, disse gelido il serpeverde, allontanando un po' la ragazza da sé e fulminando il cugino con lo sguardo. - Stavo giusto cercando te, Ares... La Granger ti... sta dando la caccia, dato che te la sei svignata lasciando il lavoro a metà, senza dire nulla a nessuno... ma tu quando mai dici qualcosa a qualcuno... non sapevo sapessi anche pugnalare alle spalle!-, disse furioso, gettando sul tavolino alcuni fogli su cui c'era il resoconto dei compiti svolti per la preparazione del rito, e se ne andò nel dormitorio serpeverde, chiudendosi in camera sua, dove nessuno l'avrebbe disturbato.
- Ma che gli é preso?-, chiese Rachel in ansia, fissando il punto in cui era scomparso Malfoy, sulle scale del dormitorio maschile.
- Davvero non l'hai capito? - domandò Ares incerto - Draco ci tiene molto a te e ha pensato che io... eh eh... Scusa, torno dalla Granger, prima che mi faccia completamente fuori!
Mille punti di domanda spuntarono nella mente della ragazza, mentre vedeva il figlio di Bellatrix Lestrange uscire dalla sala comune, attraverso il quadro che nascondeva il passaggio segreto.
" Ha pensato che lui cosa?! E poi in che senso ci tiene a me? Mah... 'sti ragazzi so' tutti strani...", pensò, come sempre, ingenuamente.
Ares tirò furioso un calcio al muro del sotterraneo che conduceva al dormitorio dei serpeverde. Ma come diavolo gli era saltato in mente a Draco di pensare... di pensare che lui ci provasse con Rachel?! Figurarsi se gli avrebbe tolto la luce dei suoi occhi! Non ci pensava nemmeno, piuttosto si sarebbe impiccato, anche perchè quello che gli avrebbe fatto il cugino sarebbe stato peggio delle torture che, sicuramente, facevano all'inferno!
Arrivò nella classe si difesa contro le arti oscure e si beccò una bella ramanzina da Hermione, mentre Ron, San, Ginny ed Harry sghignazzavano per il comportamento autoritario della ragazza. Probabilmente da grande sarebbe potuta diventare una buona "Professoressa McGranitt".

***


*Toc Toc*

Rachel continuava a bussare sulla porta della sua camera, non voleva mollare. Il ragazzo si alzò dal letto sbuffando, non era intenzionato a parlare con il cugino, perchè continuava ad insistere?!
- Senti, va via! Non voglio sentirti, lasciami in pace! -, urlò aprendo bruscamente la porta.
Si trovò davanti la ragazzina che, dal sorriso timido che aveva poco prima, passò ad un espressione triste, triste.
- Ah, ecco io... no cioè... -, balbettò Malfoy.
- Scusa, non volevo disturbarti... E' POI CHI TI HA DETTO CHE POTEVI ALZARE LA VOCE CON ME, EH? BRUTTO IDIOTA!-, disse riacquistando la sua caratteristica parlantina peperina, che in quei giorni aveva messo un po' da parte. Quando era con Draco le veniva naturale essere dolce e gentile... MA NON IN QUEL FRANGENTE! Come osava quel cretino alzare la voce con lei?!
- Ah, sì hai ragione scusa... ma pensavo fossi Ares... -, rispose timidamente il biondino, grattandosi con l'indice la punta del naso, con fare imbarazzato.
Le guance imbronciate di Rachel si sgonfiarono di botto. Perché non le rispondeva più a tono...
- Mhhh... ok... perdonato... -, fece lei titubante. - Posso entrare?-, chiese poi tornando sicura.
- E-entrare? Eh... sì ma certo, perchè no? Eh eh... non c'è nessunissimo problema!
Si spostò dalla porta e la invitò ad entrare con un cenno della mano.
- Ah beh... almeno stavolta non ci sono le mutande a terra...-, lo stuzzicò un po' lei per vedere se reagiva. Effettivamente, anche la piccola, tenera, dolce Rachel, quando voleva, sapeva essere cattiva.
- CHE FAI?! LA PARTE DI SAN?! GUARDA CHE NON È DIVERTENTE, NON È STATO BELLO ESSERE INVASI NELLA PROPRIA PRIVACY E DERISO! -, le rispose lui con il viso bordeaux.
Lei si girò verso di lui, incrociando le mani dietro la schiena, e sorridendo dolcemente.
- Allora nessun serpente ti ha mangiato la lingua!-, fece con un tono divertito.
- Mi stai prendendo in giro Dickinson?! Guarda che te la faccio pagare!
Le si avvicinò bloccandola contro il muro. La guardò fisso negli occhi per qualche minuto... Alzò una mano e fece per accarezzarle il viso, ma al contrario, prese a farle il solletico.
- AHH!!! NO ... PER FAVORE, IL SOLLETICO NOOO... TUTTO MA NON QUELLO!! AHAHAHAH!-, disse lei dimenandosi, ridendo a crepapelle.
Lui non smise, anzi! Prese a farle il solletico a più non posso, ridendo con lei.
- Questa è la tua punizione, mia cara!
A quel punto lei riuscì a sgattaiolare via, sotto il braccio appoggiato al muro del ragazzo, ma lui la fermò in tempo, prendendola da dietro, alzandola di qualche centimetro da terra.
- Ahh mettimi giù... delicatamente!!!-, puntualizzò quando vide che il ragazzo si stava già preparando a farla cadere pesantemente come un sacco di patate, sedere a terra.
- D'accordo!
Si avvicinò al letto e la lasciò andare come un sacco di patate, ridendo ancora di più.
- Mi spiace Dickinson, ho vinto io, e ti ho battuta su tutta la linea!
Così lei molto tranquillamente si alzò a sedere e lo tirò per la cravatta con forza, facendolo cadere sul letto, con il viso sul materasso.
Lui si ritirò su con molta facilità e le bloccò le braccia, mettendosi sopra di lei.
- Ah, ah... errore Rachel, spiaccicandomi la faccia non mi batterai mai, cerca un altra tattica! -, disse facendole l'occhiolino.
Lei rise ancora un po', poi fece finta di assumere un'espressione seria, a dire il vero molto buffa, un po' pensosa.
- Mhh... dici che una ginocchiata lì nei paesi bassi funzionerebbe?
Il ragazzo sbiancò. La sua ultima ginocchiata non era stata molto... "tenue, dolce e delicata", proprio per niente. E notò con orrore che le ginocchia della ragazza erano proprio tra le sue gambe, in una posizione decisamente pericolosa.
- Non avresti il coraggio di farlo, vero?
La ragazza sorrise. Sì, l'aveva eccome il coraggio. Malfoy si catapultò praticamente dalla parte opposta del grande letto.
- Eh, no! Questa volta proprio, no!
Lei scoppiò in una sonora risata.
- Ah ah ah... sei troppo buffo, Draco!!-, disse mantenendosi la pancia, che a forza di ridere le faceva male.
- Tu invece per nulla, sei pericolosa! Anzi, quando vuoi sai trasformarti in una vera befana! -, rispose lui facendole una linguaccia.
- Befana a me? COME ?!?!-, disse mantenendo un tono scherzoso, buttandogli letteralmente addosso e ricambiando il solletico di poco prima.
Malfoy però non rise nemmeno un pochino, e come biasimarlo? Lui il solletico non lo soffriva! Avvolse le braccia intorno al corpo della ragazza e la strinse a se.
- Vedi, ti ho fregata ancora io!
- Ohhh! Cattivo, potevi dirmelo che non soffri il solletico... non mi sarei mica buttata tra le braccia del lupo cattivo (ovvero tu), con tanto entusiasmo!!!-, disse fingendosi offesa, mentre si accoccolava tra le braccia del serpeverde, appoggiando il viso sulla sua spalla e chiudendo gli occhi.
- Dunque... io sono il lupo cattivo e tu chi sei? La gentile e dolce vecchietta, o la piccola e graziosa Cappuccetto Rosso?
- Ma cappuccetto Rosso, ovvio... anzi rosa, siccome ho le meches rosa...
Lui ridacchiò e le diede un bacio sulla fronte.
- Cappuccetto Rosso, la peperina della situazione che ha disubbidito a papà... direi che ti si addice...
A quel contatto, la ragazza arrossì un po'.
Sapeva benissimo che c'era un rischio molto elevato, e si chiese, se davvero fosse morta, cosa avrebbe fatto senza Draco, che ormai era il suo migliore amico. Probabilmente al bivio in cui si sceglie se andare nell'aldilà o tornare sotto forma di fantasma, lei avrebbe scelto di tornare come fantasma... e se questo voleva dire vita eterna, pazienza... ma non voleva separarsi già da Draco.
E fu con quei pensieri tristi che i suoi occhi si inondarono di lacrime. Abbracciò forte il ragazzo, gettandogli le braccia al collo.
- Tu mi proteggerai, in qualunque momento, sempre, contro chiunque, vero Draco?-, chiese in preda ad una crisi di panico.
- Non preoccuparti piccolina... Papà Draco è sempre pronto a difendere la sua bambina preferita!
La ragazza si lasciò sfuggire una risatina, gli voleva così tanto bene...
- Vedrai che andrà tutto bene e finalmente non dovrai più preoccuparti di Allie, sparirà una volta per tutte dalla tua vita...
Lei lo allontanò un po', per guardalo in volto.
- Però... c'é anche la possibilità che io sparisca dalla tua, di vita...
- No, non ci contare troppo Dickinson... nemmeno a volerlo ti lascerei uscire dalla mia vita...
La ragazza sorrise, mentre una lacrima le scivolò via dagli occhi, lungo una guancia. Draco la guardò agitato. Cosa poteva fare per tirarla un po' su?
Le asciugò la lacrima con il pollice, mentre le accarezzava una guancia e le sussurrava dolcemente di non piangere.
Lei annuì, stava per dire qualcosa, quando sentì le labbra calde del ragazzo posarsi sulle sue.
Quel piccolo bacio a fior di labbra fu capace di risvegliare in lei sentimenti struggenti, pieni di passione, che nemmeno lei stessa credeva di poter provare.
Il ragazzo si allontanò un po', riaprendo gli occhi.
Farfugliò qualcosa che a Rachel sembrò molto una scusa. Lei gli posò un dito sulle labbra...
- Non c'é nulla da perdonare, se non sbaglio...
- Mi sono lasciato andare troppo... non avrei dovuto...
Rachel scosse la testa. A lei non era dispiaciuto affatto, anzi... le era piaciuto... anche se era stato un contatto leggero, durato soli pochi secondi. Draco non doveva nemmeno farsi passare per l'anticamera del cervello una cosa simile!
Lo abbracciò di nuovo, quando improvvisamente si sentì un rumore di campane. Erano le campane di Hogwarts, che segnavano il coprifuoco.
Era scoccata l'ora X.
I due si affrettarono ad uscire dai sotterranei dei dormitori serpeverde, e corsero verso l'aula di difesa, tenendosi per mano.
- Non è il momento di fare i piccioncini! -, li rimproverò Hermione - Dobbiamo iniziare il rito!
San ridacchiava, li trovava così carini insieme quei due.
- Granger taci! -, ruggì Malfoy.
- Sì, sì... non scaldarti tanto... Forza, forza! Tutti ai vostri posti!
Prima di cominciare la cerimonia, Ginny si avvicinò a Rachel e San e le abbracciò.
- Andrà tutto bene, state calme e non preoccupatevi, per qualsiasi evenienza vi aiuteremo noi!-, disse sorridendo dolcemente alle due amiche.
- E chi si preoccupa? Guarda che siamo ormai delle grandi esperte in paranormale, potremmo anche guadagnarci un sacco di soldi! -, disse ridacchiando San, facendo la linguaccia all'amica.
Rachel le tirò uno scappellotto, possibile che sua sorella non era capace di rimanere seria nemmeno in una situazione come quella?
Rachel diede un ultimo sguardo a Malfoy, gli sorrise e si avviò con San al centro della figura disegnata sul pavimento, all'interno del grande cerchio di candele. Le due si presero per mano, per darsi forza a vicenda. Bill e gli altri professori iniziarono a pronunciare la formula necessaria per il compimento del rito.
Il professor Silente teneva lo sguardo fisso sulle due ragazze, augurando loro mentalmente che non accadesse nulla di male. Scacciò tutti i pensieri, liberò la mente, si concentrò, ed eccola... Allie era apparsa, sulle due ragazze, come risucchiata dalla loro formula. Da quel che aveva spiegato loro Hermione, Allie non riusciva a vedere nessun altro se non San e Rachel, nascoste dietro una barriera. E vedendole sole, senza possibilità di muoversi, anche un fantasma furbo come Allie sarebbe caduta nella trappola.
Infatti, accompagnata dal suo ormai affezionato ghigno malefico, Allie si avvicinò alle due, intenzionata a portarle con se una volta per tutte.
- Le mie care gemelline sono tutte sole... Tutte e due in un colpo solo... si prospettano attimi divertenti... !
San e Rachel deglutirono. Era il momento della verità.
Le due non riuscirono a capire cosa disse Silente, fatto sta che pochi attimi dopo era tutto finito. Il buio, seguì un luce accecante, e quando Allie si stava dirigendo in picchiata verso le due sorelle, scomparve improvvisamente, inghiottita da quella luce soprannaturale. Quando le due riaprirono gli occhi, tutto era alla normalità, ma di Allie non vi era traccia.
Bill riprese fiato e sorrise a 92834 denti, facendo il segno della vittoria.
- CE L'ABBIAMO FATTA! Ricordatevi però, ora, che LEI sarà alla pari di colui che non deve essere nominato. Non dovrete dire il suo nome per nessuna ragione al mondo ... Altrimenti il lavoro fatto fino ad adesso sarà stato inutile!
Tutti si ritrovarono d'accordo.
Dopo poco uscirono dall'aula. Silente diede loro il permesso di rimanere un po' in giro, sebbene il coprifuoco fosse scoccato, perché, a detta sua, si meritavano un po' di "svago". I professori se ne andarono. Fleur se ne andò con Bill, non prima di aver abbracciato San e Rachel fino al soffocamento, felice come chi ha scoperto che il proprio compleanno é arrivato in anticipo. Infine, Silente fu l'ultimo ad andarsene, dopo aver abbracciato a turno le due gemelle, che per lui erano come due figlie.
Rimasero i quattro grifondoro, i tre serpeverde, e l'unica corvonero, che si fermarono a chiacchierare sulle gradinate che, scendendo si arrivava ai sotterranei dei serpeverde, mentre salendole si giungeva alla torre Grifondoro.
Rimasero a chiacchierare e scherzare a lungo, del più e del meno, e finalmente, dopo tanto tempo, San e Rachel riuscirono a sentirsi finalmente libere.
Alzarono contemporaneamente lo sguardo al cielo, che si intravedeva dalla finestra di fronte a loro. Diedero un ultimo saluto alla loro gemella, promettendole che un giorno l'avrebbero raggiunta, ma quel giorno era ancora molto, molto lontano.
 

Fine capitolo 9


- E finalmente le gemelle furono libere da Allie! Stiamo saltellando un po' di gioia... vero Rachel?
- E me lo domandi pure? >.< Mi faceva una paura da matti Allie... ueeeeh ç.ç
- Su su, non preoccuparti, passiamo invece a ringraziare chi ha letto e chi ha recensito!
- Shi, shi! Meglio!

Janice! Ti ringraziamo tanto per apprezzare così i nostri personaggi e il rapporto che abbiamo creato tra loro, ma soprattutto per i complimenti che ci hai fatto (molto apprezzati come sempre) e perchè ci segui!

Ciao ciao a tutti raga, un baciotto!

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Capitolo 11
*** 10 - Giorni placidi e tranquilli ***


10

Prima di cominciare, vorremmo farvi un... ehm... regalino, se così lo si può chiamare.

RULLO DI TAMBURI!!!

PARAPAPAPAAAAAA

Vi presentiamo... ALLIE!!

Cliccate sui link e vedrete ben tre sue foto!

Vi preghiamo di non usarle per nessuno scopo, senza prima averci chiesto il permesso, ci abbiamo lavorato molto, e non ci piacerebbe se qualcuno ce le "rubasse". Ci fareste davvero molto contente se lasciaste un commentino o qualcosa, anche se ci mandaste un'e-mail, con le vostre impressioni sull'aspetto del fantasma ^.^

Allie 1

Allie 2

Allie 3

Allie 4

Capitolo 10 - Giorni placidi e tranquilli



L'inverno arrivò senza farsi attendere troppo.
Era il 10 Novembre, e la vita ad Hogwarts scorreva serena, tranquilla, forse anche un po' monotona a parere di San ed Ares, il cui passatempo preferito era diventato quello di prendere in giro Rachel e Draco. I due infatti si erano confidati, l'una con la sorella e l'altro con il cugino, riguardo al bacio di quella sera, nella camera del ragazzo. Da allora non c'erano stati più sviluppi, anche se spesso Rachel veniva assalita da valanghe di strillettere da parte delle ragazze innamorate perse di Malfoy. Pareva, infatti, che Pansy Parkinson avesse sentito la discussione di Draco e Ares, così sprovveduti da parlarne in sala comune, ed avesse messo in giro la voce che Rachel Dickinson stesse perseguitando Malfoy, dicendo di essere innamorata di lui.
Quel mattino del 10 Novembre, una graziosa ragazza, sconosciuta da tutti, con scintillanti capelli di un colore tra il rosa confetto e il rosa shocking, si presentò in sala grande come nulla fosse. "Ma da dove poteva essere venuta quella aliena?", fu la domanda che frullò nelle menti di molti. La videro sedersi al tavolo Grifondoro, con Potter, Granger, i due Weasley ed una delle due gemelle Dickinson.
- Buondì a tutti!-, disse lei sprizzando felicità da tutti i pori di primo mattino.
Ginny, Hermione e gli altri la guardarono con aria interrogativa, quando San lanciò un urlo spaccatimpani.
Avrebbe riconosciuto la faccia di sua sorella (che dopotutto era anche la sua) tra miliardi.
- PAZZA! TU SEI PAZZA?! CHE DIAVOLO HAI FATTO AI CAPELLI EH?! ODDIO GUARDA... MA COME HAI POTUTO?!
Rachel la guardò interrogativa, come dire: "Che diavolo c'è di male?"
Hermione si portò una mano davanti alla bocca, imitata subito dopo da Ginny.
- R-Rachel?! -, domandò incredula.
Ron ed Harry si guardarono perplessi.
- Scusa, sai, se te lo dico... -, disse Ron,-... ma così sembri un confetto a grandezza umana...-
- Beh? Volevo cambiare un po'!!!
- Cambiare un po' non significa... oddio.... te li sei anche tagliati, ora ti arrivano poco più giù delle spalle... quei capelli così belli, te li invidiavano tutte le ragazze...-, disse Ginny dicendo addio ai folti capelli castani della ragazza che lei ammirava così tanto.
- Ma che c'entra la lunghezza dei capelli? Quelli ricrescono! Ma guarda... te li sei pure lisciata! -, piagnucolò San. - Ora in comune ci è rimasta solo la faccia e il colore degli occhi... fortuna che non ti sei messa delle lenti a contatto colorate, almeno quello...
- Le ho già ordinate in un negozietto di Diagon Alley, mi arrivano domani... azzurre!!! Fico, eh?-, chiese tutta pimpante.
La gemella spalancò la bocca, tale che la mascella quasi toccava terra.
- MA COME HAI POTUTO?!
Rachel la guardò, sorpresa. E ora perché se la prendeva tanto?
- Che palla che sei, San! Per una volta in vita mia vorrei essere considerata da tutti un essere a parte, e non la tua copia!!!-, disse irritata, girando il cucchiaino nel suo caffé dopo averlo zuccherato.
- Oh, oh oh! Cos'è, eravamo solo due brutte copie allora?! Ma che bellezza!
San prese una fetta di pane dalla tavolata e se la divorò in mezzo secondo, nervosa com'era. Non le andava giù il cambiamento radicale della gemella, le sembrava un brutto presagio. In fin dei conti chi le avrebbe assicurato che non voleva cambiare altre cose nella vita? Magari pure le sue compagnie! No, decisamente quella storia non le andava giù.
Ares e Draco, che avevano visto la scena da lontano, si avvicinarono al tavolo grifondoro assai incuriositi. Si piazzarono davanti alla misteriosa ragazza. Ares pensò fosse davvero carina, a parte il fatto che sembrava un confetto vivente, come aveva detto Ron poco prima. Si sedette fra San e lei, guardando quest'ultima. Le fece mille complimenti, provandoci spudoratamente. San gli tirò uno scappellotto sulla testa, che idiota che era quel ragazzo... Ares iniziò a massaggiarsi il punto in cui era stato colpito, piuttosto irritato. Gli aveva fatto fare la figura del fesso.
- Che c'é? Sei forse gelosa?-, la stuzzicò lui con un sorrisetto malizioso.
- No, stai semplicemente per essere sbranato da tuo cugino...
Draco, infatti, aveva retto il gioco fino a quel momento, ma ora stava proprio scoppiando. L'aveva riconosciuta, eccome se l'aveva riconosciuta. Il suo modo di muoversi... il modo di parlare... la dolce voce e la risata cristallina... non aveva dubbi.
La gemella-confetto, si girò verso Draco, notando solo in quel momento la sua presenza.
- DRACO!!!-, disse schizzando in aria e avvicinandosi a lui, saltandogli al collo.
- Come sto? Ti piace il mio nuovo look?
Ares guardò con terrore Malfoy, che strinse fra le braccia le ragazza. Cominciava a sudare freddo, ma era ancora incredulo fosse davvero lei.
- Stai benissimo! Ti dona davvero molto, hai fatto bene a cambiare un po'!
La ragazza lanciò un urletto eccitato, contenta che almeno ad una persona piacesse con i capelli così. Gli gettò le braccia al collo e lasciò che lui la coccolasse un po'. Si sedettero l'uno accanto all'altra, al tavolo serpeverde. Rachel era ancora arrabbiata con la sorella e gli altri, e di certo Malfoy non era uno a cui piaceva essere visto 24 ore su 24 in compagnia dei grifondoro. Ok, erano suoi amici, ma aveva anche ... ehm... leggermente paura di ciò che gli avrebbe fatto il padre una volta evaso da Azkaban (perché sarebbe evaso di certo), se avesse saputo che se la faceva proprio con Harry Potter & co.
- Ricordatemi di uccidere quell'idiota di Malfoy... ora chi la farà più tornare guardabile... tsk -, borbottò San, tirando un altro scappellotto ad Ares - E tu pure ad andare a lodarla. Cretino!!!
- Ma dai San, in fin dei conti se a tua sorella piace, perchè prendersela tanto? Dopo tutto quello che è successo, ci credo anche io che abbia voluto cambiare un po'! -, le fece notare Harry, irritandola ancora di più.
- L'altro giorno...-, si intromise Ginny,-... mi aveva accennato che voleva cambiare look... aveva detto che in fondo... Vita nuova, pettinatura nuova... non so se capite. Penso l'abbia fatto per abbandonare la vecchia Rachel.. ora é sicura di sé, é libera, non deve avere più paura... forse voleva lasciarsi alle spalle voi-sapete-chi e tutto ciò che poteva ricordarle voi-sapete-chi... e cambiare forse é la soluzione migliore... dopotutto, Rachel continua tutt'ora a far incubi... come se anche dall'altra dimensione quel maledetto fantasma riuscisse a prendere contatto con la sua mente e disturbarla... diventare un'altra persona, una persona diversa, sgargiante, frizzante, felice, l'aiuterà a non pensare ai suoi sogni...-, spiegò, un po' in apprensione per l'amica.
- Oh bene! Allora ti aveva detto anche queste cose, sì, perfetto... a me invece non dice più nulla! Starò facendo la lagna, lo ammetto, ma ormai mia sorella è completamente su un pianeta diverso dal mio!
Si strofinò gli occhi con una manica della divisa, non voleva e non poteva piangere davanti a tutti quanti come una bambina piccola, ma l'improvviso allontanamento della sorella le faceva male.
- Ah... ma non credo l'abbia fatto per farti un torto... -, tentò di giustificarsi Ginny.
-Lascia stare... tanto le carte in tavola non cambiano...
- SAN!!-, la sgridò Hermione,-... MA COME PUOI SOLO PENSARE CHE TUA SORELLA SIA DIVENTATA COMPLETAMENTE DIVERSA DA TE? Se non ti dice le cose, stanne certa, é perché sa che tu hai avuto paura come lei... in fondo tu c'eri dentro quanto lei, forse anche di più per il fatto di Francois, quindi non vuole essere un peso per te... e se vuoi sapere come faccio ad esserne sicura, é perché me lo ha detto!!! "Ho già disturbato troppo mia sorella, con la mia debolezza e le mie paure... non posso più, devo cominciare a diventare indipendente"... mi ha detto proprio così!!!-, disse agitata, per paura di non riuscire a far capire a San quanto in realtà Rachel le volesse bene, e lo facesse per non darle altri disturbi.
San sbatté i pugni sul tavolo.
- DANNAZIONE! PERCHÈ DEVE SEMPRE DIRE COSÌ, MI CHIEDO IO! Mia sorella sa benissimo che io ci tengo che mi dica tutto quella che non va, perchè mai dovrebbe dire una cosa simile?! Poi che cavolo è questa storia?! Lei che dipende da me?! Ma quando mai?! È sempre stata lei a prendere tutte le decisioni, anche per le sciocchezze... ed ero sempre io che mi confidavo con lei. Rachel mi ascoltava, mi consigliava e mi sosteneva... sempre senza batter ciglio, ignorando i suoi problemi per i miei!
Intanto al tavolo serpeverde...
- Ieri ho parlato con tuo cugino Ares... intendo, prima di tornare al dormitorio Corvonero... ogni scusa era buona per mettere in mezzo al discorso San... San di qui, tua sorella di la, ah ma lo sai che San... santa pazienza, ma come fai a sopportarlo? E' asfissiante...-, chiese Rachel tra un biscotto al cioccolato e l'altro.
- Bella domanda, anche se con me non ne parla così liberamente... non dico che non tiri fuori l'argomento, ma ogni volta che tenta di farlo lo stronco sul nascere!
- Comunque sarebbero troppo carini insieme... stavo pensando di organizzare qualcosa questo fine settimana ad Hogsmeade, per farli uscire insieme...
- Non è una cattiva idea... potrebbe essere la volta buona in cui possiamo prenderci la rivincita su quei due... ghghgh... in fin dei conti loro non fanno altro che prenderci in giro, perchè non poterlo fare anche noi?
- Sono d'accordo... allora io dirò a San che tu mi hai invitato ad uscire, ma io mi vergogno di rimanere sola con te ad Hogsmeade per un appuntamento, così abbiamo deciso di organizzare una cosa a quattro, e tu provvederai a trovarle un accompagnatore tra i tuoi amici, che guarda caso sarà Ares... per quanto riguarda Ares, non dirgli nulla del piano, perché sarebbe così eccitato che lo verrebbe a sapere tutta la scuola in due secondi... -, disse lei divertita.
- Perfetto! Sei proprio un genietto Rachel... Non sai da quanto tempo mi pregustavo una vendetta simile!
- Allora é deciso!!!-, disse tutta contenta, guardando con un ghigno divertito verso il tavolo grifondoro, dove San ed Ares stavano litigando di nuovo.
- Sicuro, c'è solo una cosa che ancora non mi convince... riusciranno mai a non litigare?! -, domandò facendo spallucce, come se si stesse rispondendo da solo.

***


- OOHHH!!! TI PREGO SAN! TI PREGO TI PREGO TI PREGO TI PREGO!! HO ACCETTATO L'INVITO, MA NON VOGLIO RIMANERE SOLA CON LUI... E SE PROVA A BACIARMI DI NUOVO? HO PAURA!!! TI SUPPLICOOO-, la pregò Rachel congiungendo le mani a mo' di preghiera, mentre si dirigevano a cura delle creature magiche.
- Da quando hai paura di un possibile contatto fisico con Malfoy? Non andavi mica in paradiso quando ti stringeva fra le sue, mhhh... com'era? Ah, sì! Forti e possenti braccia, dove potevi annusare il suo buonissimo profumo da capogiro!
- Ma... ecco... ehm... ho l'impressione che la sua mente sia un po' perversa ultimamente... e se mi violenta? Brr...-, disse appuntando in mente di chiedere scusa a Malfoy appena l'avesse visto.
- Sì, sì ho capito, non entrare in dettaglio... Ma che dovrei venire a fare, scusa? A reggere la candela?! Che due scatole... vedere voi che fate i piccioncini per un'intera giornata, non mi si presenta come un allettante gita!
- Ma... mica ti faccio fare la candela? Draco chiederà ad uno dei suoi amici di venire con noi... non ci sarà problema a convincere uno dei serpeverde più carini, siccome piaci praticamente a tutta la scuola!
- Chi piace a tutta la scuola? Mi risulta che sia tu, quella... In fin dei conti le strillettere non sono arrivate a me... in ogni caso, che provi a chiederlo a quei due idioti di Tiger e Goyle e ti assicuro che ti saluto all'istante! Già che non andiamo molto d'accordo, non mi sorprenderebbe un colpo così basso!
- Oh, non dire stupidate... ho detto: Ragazzi più carini di serpeverde... non mi pare Tiger e Goyle facciano parte della categoria... no credo lo chiederà tipo a Theodore Nott o Blaise Zabini... Blaise poi è proprio gnocco!-, cercò di convincerla il più possibile. In effetti sia Theodore che Blaise erano due gran bei pezzi di ragazzi.
- Sì, anche se, a mio parere, se la tirano un po' troppo... -, sospirò - D'accordo... ma solo per questa volta però, dovrete pure imparare ad uscire anche da soli... e poi gli appuntamenti al buio non m'ispirano proprio...
- Oh... vedrai... rimarrai... ehm... sorpresa!!-, disse sorridendo a 98759783 denti.- Dai, vieni... -, aggiunse poi prendendo la sorella sotto braccio.

***


La domenica arrivò in fretta. Rachel finì di sistemarsi il trucco rimproverando, tra una passata di mascara e un'altra, la sorella del suo abbigliamento troppo maschile ed abituale, ma dovette rassegnarsi. Con il fatto dell'averla portata per farle un favore, non poteva dirle nulla, che minacciava di non andare con lei all'appuntamento. Alle 11.00 in punto le due si trovavano a camminare per le vie di Hogsmeade, dirette al luogo dell'appuntamento. Draco e Rachel avevano deciso di incontrarsi direttamente lì, evitando che la brunetta cambiasse idea all'ultimo momento.
Entrarono da Madama piediburro, priva degli angioletti che c'erano a S. Valentino, ma comunque ornata con fiori e cuoricini ovunque, apposta per le coppiette. Rachel vide Draco seduto ad un tavolo con Ares.
Trascinò la sorella...
- Ciao! Scusate il ritardo... siete qui da molto?-, chiese sedendosi accanto a Draco. San, dal canto suo, aveva il mento che quasi toccava terra, con la bocca spalancata al massimo. ARES?!?! CHE CAVOLO CI FACEVA ARES LÌ?!
Prese un attimo in disparte la sorella, facendola alzare dalla sedia e staccare da Malfoy.
- Carino! Un ragazzo carino, uno degli amici di Draco! Oh sì, bell'amico si è portato! Quel racchione ambulante ed antipatico, ecco chi! E io dovrei subirmelo tutta la giornata?! -, le sussurrò in un orecchio.
- Ti pregooooo... -, la pregò Rachel con occhioni da cane bastonato.
- Tu lo sapevi chi avrebbe portato, vero?! -, domandò lei inquisitrice, - E poi, non avevi detto a Malfoy di invitare un amico carino?!
- Oh... inezie... e poi Ares non é carino scusa? Se dici che é brutto ti sparo, perché lo sai meglio di me che é un figo della Madonna!-, rispose li con tono intimidatorio.
- Hai ragione, non è brutto, è direttamente osceno! -, rispose provocatoria San.
Rachel assunse lo sguardo di uno spaniel cocker che aveva appena fatto un bisognino sul tappeto.
- Non te ne andrai vero? Ok, lo sapevo che era lui... ma ti prego, non lasciarmi sola con Draco... e se mi salta addosso?
- Perchè non me l'hai detto? E poi figurati se quel fifone ambulante ha il coraggio di saltarti addosso... tsk... non è abbastanza uomo per farlo!
Alla fine, comunque, Rachel riuscì a convincere San a rimanere... e fece di più. Verso metà appuntamento, lei e Draco si dileguarono, lasciando San e Ares da soli, da Mielandia.
San si voltò un momento per mostrare un nuovo tipo di dolce alla sorella, ma di lei non c'era traccia. Si avvicinò ad Ares, che era intento a scegliere se comprare le cioccorane o le gelatine tutti gusti+1, e richiamò la sua attenzione tirandolo per una manica.
- Senti, ma noi due non eravamo qui per assicurarci che tuo cugino non saltasse addosso a mia sorella? Allora perchè se la sono svignata, rimanendo soli? Non ti pare un po' sospetto?
- Veramente, l'idea di Draco e Rachel era quella di farci rimanere soli... da quello che mi ha detto prima che voi arrivaste da Madama Piediburro -, rispose lui arrossendo un po'.
La ragazza sentì la rabbia salirle in testa, ribollirle il sangue nel cervello e farle uscire fumo dalla testa e dalle orecchie. DANNATA SORELLA!!!
- E non hai fatto nulla per impedirlo?! Perchè non me l'hai detto?! Ora trovarli sarà praticamente impossibile!
- Beh... potremmo sempre rassegnarci prima di cominciare, e rimanere da soli... guarda, non ti salto mica addosso eh... -, puntualizzò lui, decisamente offeso dal comportamento della ragazza. Cosa c'era di male nel rimanere un po' sola con lui? Ma lo odiava a tal punto?
- E dargliela vinta? Oh no, assolutamente! Non ci penso nemmeno, avrebbe dovuto avvisarmi prima della sua strampalata idea! -, lo contrastò lei, non notando nemmeno il tono offeso del ragazzo, troppo impegnata com'era a pensare al nuovo libro che avrebbe scritto molto presto: "Mille modi per uccidere una sorella".
Decise di mollarla lì, da sola. Insomma... era insopportabile questo suo "ignorarlo".
- Senti, io me ne vado, poi fai che cazzo ti pare a te, mi hai stancato!-, disse con un tono neutro, uscendo dal negozio senza nemmeno degnarla di uno sguardo.
La ragazza rimase lì a bocca aperta e, dopo qualche secondo di esitazione, gli corse dietro. Non sapeva nemmeno lei perchè, ma in fin dei conti un po' le dispiaceva di come aveva reagito. Si mise davanti a lui, guardandolo attentamente e cercando un qualcosa di sensato da dire, che risultò un ridicolo balbettio di mezze frasi.
- E... tradotto significherebbe?-, scherzò lui. Aveva capito benissimo che voleva chiedergli scusa. Scosse la testa, divertito. Le accarezzò la testa, affettuosamente.
- Sei proprio unica, San... litighiamo sempre, ma non ci riesco proprio ad odiarti... sei un tipo strano...-, esitò un paio di secondi,-... sarà per questo che mi piaci tanto.-, disse, infine, senza distogliere lo sguardo da quello verde e confuso di lei. Un po' perplessa e disorientata era ancora più carina!
La ragazza si portò due dita sulla fronte, ripetendosi continuamente che non era impazzita completamente. Non si sarebbe mai aspettata che il suo compagno di litigi le avrebbe detto una frase simile. Decise di lasciar stare.
- Ehm... sì, insomma... ora che hai intenzione di fare? Hai in mente qualche posto dove andare?
- Mi va bene ovunque... é indifferente, l'importante é che ci sia tu con me...
- Dai, smettila di scherzare, sto parlando seriamente. Dove vuoi andare? Ti lascio scegliere, guarda che è un grande onore questo! Tsk, tsk...
- Mhhh... te l'ho detto, é uguale... decidi tu... ah, senti, posso tenerti per mano, mentre camminiamo?-, chiese lui sorridendole dolcemente.
- Prego?! -, domandò arrossendo di botto. Non aveva ancora capito se si divertiva a metterla in difficoltà, per vendetta, o se parlava seriamente.
- Non ti sto prendendo in giro, parlo seriamente!-, disse lui, sincero, neanche avesse percepito i pensieri della ragazza, che ormai aveva il volto in fiamme. Lui le sfiorò la mano, e quando vide che lei non opponeva resistenza, gliela prese tra le sue. Si abbassò un po', per essere alla sua altezza, e le diede un bacio sulla guancia.
- Mi piaci arrabbiata, ma anche così, tenera e indifesa, non sei affatto male... é ancora presto, ma magari fra qualche settimana potrei chiederti di diventare la mia ragazza, chissà...-, disse cominciando a camminare. Si tenevano per mano, ma lei era leggermente più indietro rispetto a lui. Non voleva fargli vedere quanto ormai il suo viso fosse dello stesso scarlatto delle divise di quidditch grifondoro.
Camminava a testa bassa infatti, tanto che, ad un certo punto, andò a sbattere contro un palo. Iniziò a prenderlo a calci, pensando alla figuraccia tremenda che stava facendo in quel momento.
- Stupido palo, ha osato mettersi in mezzo al mio cammino! Credo mi spunterà pure un bernoccolo gigante... evviva! -, constatò passandosi una mano dove aveva preso la botta, notando che le faceva piuttosto male.
Il ragazzo la osservò divertito, poi le si avvicinò, prendendole il viso in una mano, alzandoglielo. Con la mano libera le alzò la frangia, e guardò un po' il bernoccolo.
- Ahi... deve far male... vieni bagniamo un fazzoletto alla fontana e ...-, non poté finire la frase, quando si accorse della distanza pericolosa con cui erano divisi i loro volti: nemmeno tre centimetri.
- ... e lo facciamo sparire? -, finì la frase San.
Sorrise dolcemente al ragazzo, sussurrando un flebile "Grazie".
Accidenti!
Era TROPPO bella, TROPPO dolce per essere vera. Non poteva più frenarsi. Era impossibile.
Annullò la distanza tra le loro labbra, premendo le sue su quelle della ragazza, quasi con avidità, eppure, riuscì a notare San, c'era una certa quantità di dolcezza e delicatezza, in quel bacio. Non riusciva a staccarsi da lui, si sentiva impotente. Era come se quelle labbra l'avessero incatenata. E ne voleva sempre di più, non riusciva ad accontentarsi. Si abbracciarono, continuando quel contatto con foga, e passione smisurata, con una voglia di rimanere così vicini all'infinito.
Nessuno dei due aveva intenzione di interrompere quell'atmosfera così, per rimanere in tema, magica.
Eppure, a malincuore, dovettero separarsi, quando si udì la voce amplificata (con Sonorus) della McGranitt, chiamare tutti gli studenti di Hogwarts per tornare a scuola. Si incamminarono insieme, in silenzio, rimanendo mano nella mano, salendo sulla stessa carrozza di Rachel e Draco... stavolta furono loro a sghignazzare divertiti.
 

FINE CAPITOLO 10

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Capitolo 12
*** 11 - Vendetta ***


Capitolo 11

Capitolo 11 - Vendetta


Era il 20 novembre e si respirava un'aria tranquilla ad Hogwarts. Fra i nostri amici sembrava andare tutto a gonfie vele, nessuno aveva litigato pesantemente. Certamente c'erano ancora i piccoli litigi di San ed Ares, ma quelli chi poteva sostituirli? Si trovavano tutti e quanti nell'aula di difesa, sotto richiesta di Fleur. Si era messa in testa di riunire tutti per passare un po' di tempo insieme, bevendo allegramente un tè.
- Ancora non capisco come avete fatto a convincermi a partecipare a questa pagliacciata...-, sbuffò Ron contrariato guardando le ragazze che apparecchiavano alcuni banchi messi tutti accanto all'altro a formarne un unico grande.
- Eddai... quanto ti lamenti-, lo riprese Hermione. -Tanto é Sabato Pomeriggio e per via della pioggia gli allenamenti di Quidditch ti sono saltati, manco avevi niente da fare... e poi é bello bere il tè in compagnia mentre fuori piove... fa molto chic!
Harry e Ron si scambiarono un'occhiata divertita.
- Oh, certo, fa Chic...-, le fece eco Ares che era appena entrato nell'aula insieme a San, Rachel e Ginny.
- Oh?!-, disse improvvisamente la gemella dai capelli rosa, che indossava una tuta dello stesso colore dei capelli, sembrando una big bubble a grandezza umana. - Ma dov'é Draco?-, chiese un po' delusa. - Ares, mi avevi detto che lo avremmo trovato qui!!!-, si girò verso di lui lagnandosi.
Il ragazzo fece spallucce. Che ne sapeva lui di cosa saltava in mente al cugino? Magari era in bagno, perchè si lagnava tanto?
- Su, su sorellina... vedrai che arriverà presto!
Rachel la guardò con due lacrimucce che le facevano DIN-DON dagli occhi. Non era molto convinta che il ragazzo sarebbe venuto, lui odiava quel genere di cose.
- Si, dai Rachel, vedrai che viene... -, tentò di tirarle su il morale Ginny. Ormai non era tanto segreto che la ragazza era cotta del prefetto serpeverde.
Ares, infatti, iniziò a prendere in giro la gemella confetto. Si divertiva troppo a metterla in imbarazzo, quando la vedeva così in ansia nell'attendere Draco. Hermione gli tirò uno scappellotto dietro la testa.
- Già Rachel pensa che non viene, ci manchi solo tu che la rendi più insicura!
- Ma perché mi becco solo scappellotti? Uhhh... Sannuccia!-, disse abbracciando la gemella "normale" come fosse un cagnolino appena stato bastonato.
- Sa-Sannuccia?! -, balbettò tentando di staccarselo di dosso, - È osceno! Dai, finiscila e chiedi scusa a mia sorella! Ragazzo idiota...
Il ragazzo si appallottolò in un angolino, con due lacrimoni agli occhi...
- Nessuno mi vuole... nessuno mi capisce... sono un bimbo incompreso...
San si schiaffò una mano in fronte. Era proprio un'idiota quando faceva il bimbo. Rachel, che aveva lo sguardo fisso verso la porta dell'aula, notò Draco che osservava la scena divertito, seminascosto. Allora non voleva davvero entrare, pensò tristemente.
Ma lui doveva esserci, eh!!
E quando Rachel Dickinson si impuntava su qualcosa, gente, era impossibile farle cambiare idea.
Uscì dall'aula, con uno strano luccichio deciso negli occhi e si avvicinò al ragazzo, che si accorse di essere stato sgamato...
- Ah... eh eh... Ma ciao Racheluccia cara, ero appena arrivato! Eh, sì... mi ero soffermato un attimo a guardare la buffa scenetta...
Lei mise le mani sui fianchi, e lo guardò incavolata nera.
- SEI SOLO UNO STUPIDO MALFOY!!!-, disse rimanendo ferma ad osservarlo decisamente stizzita.
- D'accordo... d'accordo... ti chiedo scusa! E solo che... insomma... lo sai benissimo anche tu!
- OOHHH!! io so solo che sei un arrogante e presuntuoso, che si crede troppo superiore in confronto a noi comuni mortali per stare un po' con noi in compagnia a chiacchierare e bere il tè!!!
- Ma... ma no! Che hai capito?! Semplicemente... ecco... è una cosa imbarazzante! -, sbottò lui, arrossendo leggermente.
La ragazza si raddolcì, scoppiando in una risatina divertita.
- E credi che avere Ares come cugino e migliore amico sia meno imbarazzante che prendere il tè con noi? Dai, vieni, sciocchino...-, sorrise dolcemente prendendogli la mano, mentre anche lui cominciò a ridere di gusto. Effettivamente, anche essere cugino di Ares Lestrange, pensò, era imbarazzante, eppure lui non si era mai fatto questi problemi.
I banchi erano stati coperti da una tovaglietta bianca e dal grazioso servizio da tè. Al centro del tavolo c'era un vassoio pieno di biscotti, di tutti i tipi, che avrebbero fatto gola anche alla persona meno golosa del mondo. Fleur era raggiante, felicissima. Fece il giro della tavolata e servì a tutti la loro tazza di tè.
Bill guardava la ragazza, sorridendo...
Fleur si girò verso di lui e gli fece una linguaccia.
Il ragazzo rise di gusto. Fleur era proprio stramba, ed anche un po' buffa. In quel momento, essere insieme a tutti i suoi amici, le dava un aspetto ancora più raggiante del solito.
Gliel'aveva confidato la notte prima, a letto. Era preoccupata per San e Rachel e voleva fare tutto il possibile per farle distrarre quando non vi erano lezioni, e svaghi vari.
Anche se il pericolo era sparito, i ricordi non potevano essere cancellati così facilmente, per questo si metteva tanto d'impegno. La sua idea era stata davvero ottima. Le due ragazze ridevano allegramente, fra una battuta e l'altra dei presenti.
- Questi dolci sono davvero ottimi! -, affermò Harry.
- Sono d'accordo ma... Rachel, tu non dovevi iniziare a fare sport per perdere peso e abolire i dolci? -, domandò San mangiucchiandosi un biscotto.
Il biscotto che Rachel stava per addentare, le scivolò via i mano con la facilità di una foglia che cade dall'albero. La dieta! Se ne era scordata! MA PROPRIO DAVANTI A DRACO DOVEVA RICORDARE QUEL PICCOLO PARTICOLARE "INSIGNIFICANTE"?
Malfoy la guardò storta.
- Dieta? Rachel ma sei scema? Dovresti ingrassare, non dimagrire... Sei troppo ossuta per i miei gusti, meglio che ti metti un po' più in carne che togliertela!
Gli occhi di Rachel brillarono come due fanali!!! La trovava magra? EVVIVA! Prese ad infilare in bocca biscotti uno dopo l'altro, prendendo sul serio ciò che le aveva detto Draco. Lei? Magra agli occhi di Draco? EVVIVA!!
La sorella sgranò gli occhi. Come aveva fatto Malfoy a convincerla così velocemente?! Lei aveva passato una vita a tentarci, ma Rachel era quasi sul punto di piangere perchè si trovava grassa!
Ma soprattutto perchè aveva paura di non piacere a Malfoy con il fisico che aveva!
- Ah, Malfoy... ho sentito che tua madre e i genitori di Pansy Parkinson hanno deciso la data del vostro matrimonio...
*SBADABUM*
Dopo l'affermazione di Ron, si era sentito un tonfo tremendo. Rachel era caduta all'indietro con la sedia su cui si stava allegramente dondolando.
Draco porse una mano a Rachel, per aiutarla ad alzarsi, mentre Hermione tirò un pizzicotto al suo ragazzo.
- Deficiente!
- AHIA! È colpa mia?! Ho sentito stamattina la notizia da alcune ragazze serpeverde, mentre passavo per uno dei corridoi della scuola.
- È una bugia, sei proprio un credulone Weasley! -, sbuffò Malfoy irritato.
Rachel tirò un sospiro di sollievo.
- Ahi, ahi, che botta...-, disse facendo una linguaccia come per prendersi in giro da sola. Era proprio una stupidina...
Bill si schiarì la voce con un colpetto di tosse, richiamando l'attenzione dei presenti.
- So che non dovrei dirvelo, dato che Silente avrebbe voluto fare una sorpresa a tutti gli studenti, ma non resisto... In ogni caso, comunque, l'avrebbe annunciato domani sera. Sotto natale, ovvero tra un mese circa, o anche meno, si terrà una specie di ballo del ceppo, preceduto da un prestigioso banchetto pieno delle migliori leccornie che si trovano sul mercato!
I presenti scoppiarono in urla di gioia, Ron fece una sottospecie di danza della vittoria (non si é ancora scoperto il motivo), mentre Fleur tirò uno schiaffò dietro la testa del suo ragazzo.
- Mo sei stupido? Doveva essere una sorprosa!!-, disse incavolata.
- Lo è stata, no? È un po' anticipata ma pur sempre una sorpresa!
Fleur mise il muso, ma come aveva potuto? Silente ci teneva tanto a dare personalmente la notizia! L'idea gli era venuto soprattutto per far svagare un po' le nipotine!
Bill prese la ragazza, facendola sedere sulle sue gambe...
- Eddai... l'ho detto per Rachel... dopo la cretinata detta da mio fratello Ron era un po' giù, no?
Evidentemente, pensò Fleur, la conosceva troppo bene, perché sapeva che quelle paroline magiche l'avrebbero fatta tornare in pace con sé stessa. Lo abbracciò e lo baciò...
- Eh... ma come devo fare con toi? Ce n'est pas possible... sai sempre cosa dire per calmarmi, mi conosci meglio di quanto io conosce me stessa!!
Il giovane uomo le sorrise e la strinse un po' più forte. Com'era dolce la sua Fleur.
Intanto Ares e San stavano litigando di nuovo.
Lui le aveva chiesto davanti a tutti di andare al ballo insieme, e lei gli aveva sbattuto in faccia, impassibile, un deciso e netto: NO!
Il ragazzo ci era rimasto malissimo, pensava che dopo il bacio che si erano scambiati le cose sarebbero state differenti fra loro, almeno un pochino! San, invece, era irritatissima. Ok, l'aveva baciato, e allora? Non stavano di certo insieme. Non le sarebbe dispiaciuto andare al ballo con lui, ma se gliel'avesse chiesto in un altro momento, non lì, davanti a tutti quanti!
Draco continuava a sghignazzare, prendendosi una gomitata dal cugino.
- Sono irrecuperabili...-, fece notare Ginny, scuotendo la testa, rassegnata. Harry la guardò, facendo spallucce. Lui non era di idea diversa... quei due non avrebbero mai smesso di litigare.
- Ehm... in ogni caso... -, riprese parola Bill, - Domani fate finta di essere sorpresi per la notizia, mi raccomando!
Fece l'occhiolino ai presenti prendendosi un altro schiaffo dietro la testa da parte di Fleur.
Le informazioni di Bill si rivelarono esatte. La sera dopo, durante la cena, Silente annunciò la data del ballo. Informò gli studenti che avrebbero avuto tre settimane di tempo, ovviamente nei week-end, per andarsi a procurare tutto il necessario per la festa. Urla di gioia si alzavano dalla sala, mentre le ragazze già sognavano ad occhi aperti l'abito che avrebbero indossato.
Qualche ora dopo, prima del coprifuoco, Draco aveva portato Rachel nella sala comune dei serpeverde.
- Ecco... io avrei una cosa da chiederti... -, disse il biondino arrossendo fin dietro le orecchie.
Rachel lo guardava con tanti punti interrogativi sulla testa, attendendo che il ragazzo si decidesse a parlare. Ma i due non si accorsero che, in realtà, non erano affatto soli. Una moretta, per precisare Pansy Parkinson, stava osservando decisamente irritata i due giovani innamorati. Aveva passato tutta la sera a cercare Draco, per invitarlo al ballo con lei... e il ragazzo dov'era?! A divertirsi con quella sgualdrina di una Dickinson! La odiava, la odiava da morire! Prima che Rachel entrasse in scena, lei era l'unica ragazza a cui Draco dava retta.
- Beh? Allora...? E' una cosa importante?-, chiese la ragazza confetto (sono un confettino, trallallero ndRachel) (No, sei una stupida, é diverso... ndSan) sorridendo dolcemente.
- No! Cioè sì! Oh cielo... -, sospirò portandosi una mano sulla fronte. Stava facendo la figura del cretino.
- Oh, al diavolo! Rachel, ti piacerebbe venire al ballo con me? -, domandò tutto d'un fiato.
- Certo che sì!-, rispose lei gentilmente, sorridendogli ancora una volta.
In realtà dentro di sé stava urlando come una forsennata, festeggiando, sparando i fuochi d'artificio mentalmente. Gli sarebbe saltata addosso..., ma era meglio evitare altre figuracce e limitarsi a fare la bimba dolce.
Pansy si rigonfiò di rabbia. Quella pazza era entrata nelle grazie di Malfoy, del suo Dracuccio adorato! Doveva trovare il modo per metterla al tappeto una volta per tutte.
- Pazza... mhhh... certo, dovrei trovare il modo di confermare questa teoria... e di quella tizia che non esisteva di cui parlava sempre...
Uscì dalla sala comune senza farsi vedere di due e corse verso la biblioteca, in cerca di quel grosso librone polveroso che aveva visto la Granger portare in sala comune serpeverde. Perché mai quelle due sceme delle Dickinson avevano esultato a tal punto quando l'avevano visto? Doveva scoprirlo!
Cercò per tutta la biblioteca, senza però trovarne traccia. Si era confusa o semplicemente l'aveva ancora quella so-tutto-io ambulante? Sentì dei rumori di passi avvicinarsi nella sua direzione e si nascose dietro una pila di libri. CHE COLPO! La Granger stava rimettendo a posto proprio il libro che le interessava tanto!
Quando Hermione se ne fu andata, la serpeverde corse subito verso lo scaffale. Andò da Madama Pince, segnò che aveva preso il libro e se ne andò, a passo felpato, evitando di farsi notare da qualcuno proprio con QUEL libro.
Arrivò in camera sua e si buttò sul letto, iniziando a sfogliare il librone in cerca di un possibile segno lasciato dalla Granger. Nulla. Avrebbe dovuto attenersi solamente alla sua intelligenza... (Perchè Pansy è intelligente? ndSan)(Ma quando mai? ndRachel) leggendolo tutto avrebbe dovuto andare ad intuito.
Improvvisamente però si accorse di qualcosa. Aprì il libro a pagina 875, da cui usciva fuori un foglietto, con degli appunti, in una scrittura elegante sottile ed affusolata. Tutti avrebbero riconosciuto quella scrittura perfetta. Perfetta come la proprietaria: Hermione Granger.
Lesse il piccolo pezzo di pergamena...
"Promemoria x Ron ed Harry: Il rito si svolgerà alle 23.00 nell'aula di difesa contro le arti oscure. Ricordatevi di parlare con il preside per mettere a punto le norme di sicurezza per le gemelle".
TOMBOLA!
Lesse tutto d'un fiato il rito. Fantasmi... anime turbate... Ora cominciava a mettere a fuoco le idee. Perchè parlava sempre di un essere che non vedeva nessuno? Perchè era un'anima! Un sorriso soddisfatto si dipinse sulle sue labbra, si sentiva realizzata per l'ottimo lavoro svolto. Non sapeva ancora tutto, ma il più era fatto. Almeno ora sapeva cosa cercare esattamente e sarebbe stato tutto molto più semplice.
Tentò di ricordare come diavolo si chiamasse quell'essere che vedevano solo loro.
Rimase così, sdraiata sul letto, a fissare il soffitto fino alle 22.00, quando improvvisamente un flash le balenò nella mente...
-... ME LO RICORDO!!! Ora devo solo indagare sul come contattarla...-, disse scattando in aria, compiaciuta di se stessa. Giurò solennemente che quella piccola troia di Rachel Dickinson l'avrebbe pagata cara per essersi messa tra lei ed il suo Draco. Oh... sì, decisamente! Ma la vendetta é un piatto che va gustato freddo, così decise che la sua di vendetta avrebbe colpito la corvonero lentamente, ma dolorosamente. L'avrebbe distrutta!

Fine capitolo 11

 

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Capitolo 13
*** 12 - Il ballo delle verità ***


Capitolo 12 - Vendetta

Capitolo 12 - Il ballo delle verità


Un piccolo gruppetto di ragazze stava girando per le vie di Hogsmeade. Stavano dando un'occhiata alle vetrine dei negozi di vestiti, pensando a che tipo di abito avrebbero potuto comprare. Entrarono in un negozio dall'apparenza carina, che aveva esposti diversi tipi di abiti da sera. Iniziarono a curiosare tra di essi, sperando di trovarne uno adatto a loro.
- No... no ... no ... oh, accidenti! Non ce n'è uno decente, sono tutti stra-fru fru! Che schifo...
- Di certo non ci sono vestiti da sera sportivi, San... Oh, che carino questo qui! Quasi quasi lo compro... Ero convinta fosse meglio usare quello dell'anno scorso, però non mi dispiacerebbe cambiare!
- Hermione ma è bellissimo! Ti starebbe una meraviglia! -, disse Ginny, la quale gli occhi luccicavano già di ammirazione, nell'immaginare l'amica con l'abito in questione.
Improvvisamente gli occhi di Rachel sbrilluccicarono...
- HO TROVATO IL MIO VESTITO!-, sentenziò quasi urlando indicando un grazioso vestito lilla, smanicato, con una scollatura da urlo, che non lasciava spazio all'immaginazione, lungo oltre le caviglie. Semplice, sì, ma semplicemente delizioso!!
- Oh no, starai scherzando vero sorellina? Tu non vai in giro con quella scollatura, te lo scordi!
Ginny ed Hermione la fulminarono con lo sguardo.
- Non darle retta, Rachel, è davvero stupendo! Sembra fatto apposta per te! -, affermò Hermione.
- Sorellina, io credo che quello accanto ti starebbe da Dio!!!-, sentenziò tutta uno zucchero Rachel, per distogliere l'attenzione della sorella dalla scollatura da giramento di testa del vestito che aveva scelto lei.
Ed in effetti, anche gli occhi di San brillarono alla vista del vestito che le aveva indicato Rachel.
Color argento, di un argento brillante, brillantato se sotto la luce giusta, con una sola manica (a giro), semplice, lungo anche questo oltre le caviglie, non scollatissimo, ma che lasciava intravedere una buona parte del petto, quella sinistra, a cui mancava la manica.
La ragazza prese il vestito e quasi prese a fargli le coccole dalla gioia. Anche Ginny nel frattempo aveva trovato un abito carinissimo, rosso fuoco. Sembrava quello di una principessa, tutto ricamato e pieno di pizzetti e trine. Corsero tutte quante nei camerini a provarselo e, poco dopo, erano già alla cassa, pronte a pagarlo.
Uscirono dal negozietto, filiale di Madama McClan che si trovava a Diagon Alley, e trovarono fuori ad aspettarle Harry, Ron ed Ares. Draco era in giro con i serpeverde invece, se non voleva rischiare lo sgozzamento all'uscita del padre da Azkaban era meglio non farsi vedere, purtroppo, con i Grifondoro e le Dickinson...
- Hermione! Fammi vedere il vestito che hai comprato, ti pregoOoOoOoO -, piagnucolò il rosso.
- Fossi matta! Lo vedrai la sera del ballo, sempre che non mi farai girare le scatole...
- Che ragazza crudele! -, brontolò prima che Hermione gli pestasse molto "dolcemente" il piede destro.
- Che ne dite di andare a bere una burrobirra ai tre manici di scopa? Magari incontriamo anche Malfoy, non si sa mai... se ci incontra "per caso", nessuno gli dirà nulla. -, propose Harry.
Gli occhi di Rachel sbrilluccicarono di nuovo.
- IO! IO! VENGO IO AI TRE MANICI DI SCOPA!!! IO VOGLIO UNA BURROBIRRA!!!-, disse saltellando entusiasta prima su un piede e poi sull'altro almeno una decina di volta, prima che San le mollasse uno schiaffo dietro la testa. Che gemella degenere che aveva!
Rachel non ci fece caso, ma letteralmente la trascinò fino al locale, ignorando gli insulti di San. Gli altri le seguirono divertiti. Arrivati al locale si sedettero ad un tavolo, cercando con lo sguardo Malfoy.
E la prima ad individuarlo fu, purtroppo, Rachel. Se l'avesse visto prima qualcun'altro, probabilmente avrebbe potuto evitare alla ragazza confetto quella visione atroce...
Malfoy era al tavolo con Pansy Parkinson, avevano le mani sul tavolo, intrecciate, e parlavano a bassa voce, sorridendosi a vicenda. CHE ORRORE!
- Ma... ma... ma... ma che sta facendo quell'imbecille?-, chiese Ares decisamente contrariato, nel vedere la ragazza incupirsi di botto.
- Ohi... mi sa che avevo ragione, ieri... secondo me quei due sono promessi sposi...-, disse Ron beccandosi uno scappellotto da tutti i presenti, esclusa Rachel.
La gemella confetto non abbassò nemmeno lo sguardo, continuava a fissarli. Sembrava una statua di pietra. San le si avvicinò un pochino e, prendendola per mano, tentò di consolarla.
- Dai sorellina non preoccuparti, probabilmente sta solo fingendo per non destare sospetti... In fin dei conti sappiamo tutti quanto ti vuole bene, no? Abbi fiducia in lui, sicuramente ci sarà una spiegazione valida!
Rachel si divincolò dalla presa della sorella, con violenza.
- Tanto... che me ne importa? Non stiamo mica insieme?1 Può fare ciò che vuole, per quel che mi riguarda... anzi, guarda, spero mi invitino al matrimonio, così posso buttargli i confetti addosso quando escono dalla chiesa!!!-, disse con gli occhi arrossati per le lacrime che tratteneva imperterrita. Ginny stava per dire qualcosa, ma la ragazza prese la sua borsa, la busta con il vestito e se ne andò a passo veloce, senza girarsi una volta in più verso il tavolo dei due serpeverde.
Ares andò verso i due serpeverde, intenzionato a tirare il collo al cugino se non si fosse scollato da quella vacca in calore e non fosse andato a cercare Rachel. Ovviamente lo tirò in disparte, giravano fin troppe voci per la scuola, non voleva peggiorare le cose-
Draco lanciò un'occhiata al tavolo degli amici, da cui fu fulminato all'istante.
- Si può sapere che ti prende Ares?!
L'unica cosa che il cugino riuscì a dire fu molto illuminante nella mente di Draco.
- Rachel é incazzata nera!
- Ra-Rachel era qui?! Oh cazzo...
- Sì, l'hai detto, "Oh, cazzo!". Muoviti ad andarla a cercare, e se ti vedo di nuovo con quella serpeverde vacchesca la prossima volta non sarò tanto buono, potrei staccarti la testa a morsi!!!-, disse Ares intimidatorio. Fu in quel momento che Draco si rese conto di avere a che fare con un Lestrange... infatti gli occhi verdi di Ares brillarono di una luce strana, quasi cattiva. Ma Draco, pensò, tutto sommato quella luce la conosceva bene... anche il suo sguardo era così quando si incavolava. Per quanto potessero bravi ragazzi, erano, pur sempre, figli di Lucius e Narcissa Malfoy e Bellatrix e Rodolphus Lestrange... sottolineando Bellatrix e Lucius.
Si diede mentalmente dello stupido per aver portato Pansy ai tre manici di scopa. In realtà se la stava lavorando per benino perché la ragazza, seppur minorenne, era già nella cerchia più stretta di colui-che-non-deve-essere-nominato... come Draco stesso ed Ares, del resto.
Il ragazzo corse fuori dal locale, intenzionato a trovare Rachel il prima possibile. Pansy si gonfiò di rabbia e tentò di seguirlo, ma Ares l'afferrò e la fermò giusto in tempo, aiutato subito dopo da Ron ed Harry. Hermione, Ginny e San, invece, presero a sorseggiare la loro burrobirra, sospirando.


***


Aveva passato una buona parte di Hogsmeade, ma non l'aveva trovata. Accidenti a lui e alla sua pessima idea! Perchè doveva sempre rovinare tutto? Stupido, stupido, stupido! E se ora lei, come sicuramente avrebbe fatto, non gli avesse più rivolto la parola? Cosa avrebbe fatto senza di lei? No, non era proprio intenzionato a farsi portare via Rachel da quella bamboccetta, ma soprattutto da uno stupido equivoco.
Finalmente, come un angioletto rosa, gli apparve dinnanzi. Era lì, tutta sola, su un muretto poco lontano dalla Stamberga Strillante, con le ginocchia portate al petto, mantenute con le braccia, e la testa nascosta su di esse. Lo zaino e una busta erano buttati a terra neanche fossero sacchi della spazzatura.
Lei aprì gli occhi, ancora rossi, non voleva piangere, non poteva e non doveva! Lo allontanò violentemente...
- Che c'é? Che vuoi? Ti sei stancato della Parkinson e hai pensato: "Oh cavoli, non ci ho pensato posso andare a divertirmi un po' con quella stupida, tanto mi casca subito ai piedi!"?!? Beh, mi spiace per te, ma non é così...
Un grosso nodo le si era formato alla gola, mentre gli occhi pian piano si riempivano di lacrime, sempre di più. Se li asciugò in fretta, sperando lui non se ne fosse accorto. Non POTEVA essere vista da LUI mentre piangeva per LUI!
- Non dire sciocchezze... Hai davvero così poca fiducia in me? Pensi davvero che io con te mi diverta solamente e che ti usi come rimpiazzo a quella vacca?! -, le domandò lui, alquanto irritato. - Se la pensi così, significa che allora non mi conosci nemmeno un po'!
Non riuscì a frenare la rabbia e gli tirò uno schiaffo, così violento che gli fece girare il viso di lato e rimase il segno delle cinque dita, rosso come marchiato a fuoco.
Si portò una mano davanti alla bocca...
- Oh... oh... a-accidenti... scusa... non... volevo... non era mia intenzione ... io... -, abbassò il viso, mortificata, mentre le lacrime prendevano a scendere come fiumi, abbassando tutte le sue barriere difensive.
Draco, un po' sbalordito, si portò una mano sulla guancia rossa, sorridendo amaramente. Aveva fatto bene. Se l'era proprio meritato...
- Io... capisco tu sia arrabbiata... ma... ma insomma devi capire che io ci tengo davvero a te, più di quanto tu non creda, e non vorrei mai fare nulla che possa farti soffrire... L'ho fatto, senza volerlo, e non me lo perdono, nè mai lo farò. Ma devi capire che quello che hai pensato tu, ha fatto male a me. Credevo tu avessi capito cosa provo davvero... e non avrei mai pensato potessi metterlo in dubbio dicendo che ti usavo solamente...
Le diede un bacio sulla fronte e si alzò in piedi, salutandola con un cenno della mano.
- Faresti meglio a tornare dagli altri, qui fuori fa freddo... -, disse iniziando ad incamminarsi.
La ragazza strinse gli occhi, appallottolandosi ancora di più su se stessa. Ecco. Era nella ragione. Ora era passata al torto. Aveva una forza incredibile quel ragazzo, nel rigirare le cose e farla sentire un verme... il più spregevole dei vermi!

***


San stava bevendo il suo boccale di burrobirra, quando vide Ares tornare a sedersi, dopo aver fatto fare una figura di cacca a Pansy davanti a praticamente tutta Hogsmeade, fuori dalla porta del locale.
- Quanto é vacchesca quell'antipatica... dovrebbero fare una casa tutta per lei: VACCA ROMPICOGLIONI!-, sentenziò tornando a prendere il suo boccale.
San quasi si strozzò con un sorso, sputacchiando un po' e ridendo.
Il ragazzo le diede qualche colpettino sulla schiena, per evitarle lo strozzamento.
- Vacca rompicoglioni? Uhauhauhauhauaha! Che bella casa! Effettivamente non sarebbe una cattiva idea. Descrizione di Vacca Rompicoglioni: Casa formata da una sola ragazza, una moretta di nome Pansy Parkinson. Ella è assi brutta, quanto antipatica, ama alla follia Draco Malfoy. Quest'ultimo, però, non la considera minimamente, tranne quando ha bisogno di favori o ha alle spalle i genitori!
- Oddio, concordo, ma in questa descrizione non credi che Draco sembri uno sporco approfittatore?-, chiese con un cipiglio.
- Perchè, non lo è? -, scherzò lei. - Vabbè, sarò buona, fermiamoci al fatto che non la considera minimamente!
La ragazza rise di gusto, e ancora una volta Ares si fermò a contemplarla. Era troppo bella... stupenda. L'avrebbe volentieri rimpicciolita a mo' di bambola per portarla sempre con sé nel taschino. Avrebbe voluto tenerla sempre con sé. Inconsciamente prese la mano che lei aveva sul tavolo, accanto al boccale di burrobirra mezzo vuoto.
San la ritrasse istintivamente e smise di ridere, irrigidendosi.
- Non mi sembra proprio il caso, e poi il locale è pieno...
Ricominciò a sorseggiare la sua burrobirra, evitando di incrociare lo sguardo del ragazzo.
Lui sentì il peso allo stomaco, che aveva ogni volta che lei lo respingeva, farsi più forte ogni minuto che passava, di estenuante attesa. Attesa che lei potesse rivolgergli la parola, od uno dei suoi sorrisi ammiccanti e birichini. Ma perché doveva sempre ignorarlo dopo un semplice contatto? La prese per il braccio, poco più su del gomito, con violenza, facendola alzare. La trascinò fuori dal locale senza nemmeno permetterle di prendere il mantello. Fuori nevicava.
- Ma che diavolo ti prende?! Si gela qua fuori... brrr... potevi almeno farmi prendere il mantello! -, disse tentando di riscaldarsi sfregando fra loro le mani.
Il ragazzo l'abbracciò...
- Così... hai ancora freddo?
Le guance di San presero un colorito più acceso del normale, stava arrossendo di nuovo.
- No... ma... Sarebbe il caso di tornare dentro, altrimenti ci prenderemo l'influenza! Non mi sembra il caso, no? -, disse tentando di trarsi d'impaccio. Si sentiva in imbarazzo fra le sue braccia.
Il ragazzo aprì il suo mantello e l'avvolse, abbracciandola sempre con più forza, respirando il buon profumo dei suoi capelli castani e rosa. Odoravano sorprendentemente di pesca...
- San... perché tenti sempre di respingermi? Quel bacio... ha significato qualcosa solo per me?-, disse abbassando un po' la testa, in modo che le sue labbra stessero a livello dell'orecchio destro della ragazza. - Davvero non provi nulla per me?-, chiese con un tono che San non gli aveva mai sentito... un tono cupo, freddo, ed infinitamente triste.
- Non... non è quello... è che... che io... non lo so... Abbiamo sempre avuto un rapporto strampalato... soprattutto perchè litigavamo. cioè no quello lo facciamo ancora, anche se tu alla fine mi hai sempre aiutata, però... Beh, mi dispiacerebbe se cambiasse, poi magari rovineremmo tutto... ecco... ohhh... -, si stava ingarbugliando con le parole in un modo incredibile. Non sapeva nemmeno lei cosa voleva, come poteva spiegarlo a lui?! Perchè le aveva fatto quella domanda proprio in quel momento?
Ares sospirò. Quello era il momento giusto.
Le alzò il viso con le mani, e, come l'ultima volta ad Hogsmeade, posò le sue labbra su quelle di lei.
La ragazza spalancò gli occhi e lo spinse via con una violenza inaudita.
Sorrise, amaramente, nello stesso modo in cui, nello stesso momento, anche suo cugino stava sorridendo a Rachel dall'altra parte del villaggio.
Le scompigliò i capelli...
- La tua risposta prima non era molto chiara... così ho voluto forzarti un po', per capire... a quanto pare, piccolina, hai le idee forse anche più chiare delle mie... Non ti darò più fastidio, contenta?-, disse con un sorriso rassicurante, che però la fece sentire ancora peggio. Tornò nel locale, sedendosi accanto ad Harry e Ron. Il trio cominciò a parlare di Quidditch, mentre Hermione e Ginny si avvicinarono a San. Avevano visto tutto (come tutti i presenti nel locale e fuori, d'altronde).
- San... -, la chiamò piano Hermione posandole una mano sulla spalla.
La ragazza non rispose, era lì, immobile. Bene, ora l'aveva combinata davvero grossa. Non voleva che il loro rapporto cambiasse, perchè ci si era affezionata e ora? Spingendolo via aveva peggiorato di più il tutto, ora non le si sarebbe nemmeno più avvicinato. Hermione e Ginny si scambiarono uno sguardo d'intesa.
- San, San? -, insistette Hermione.
- San-, provò Ginny,-... dai non rimanerci male... lo sai com'é Ares, vedrai che gli passa tutto in pochi giorni, e ricomincerete ad essere amici... no ... ehm... a litigare più di prima, anche meglio!!-, tentò di farla ridere, con pochi risultati. San, rincuorata solo un pizzico, fece un flebile sorriso. Ma non voleva tornare nel locale. Le due amiche sembrarono intuirlo.
- Hermione, vai a prenderle il mantello, la borsa e la busta con il vestito, tanto abbiamo finito qui, torniamo alle carrozze e a scuola, ok?-, disse Ginny sorridendo dolcemente. San le fu davvero grata.
Così Hermione tornò nel locale, salutò Ron con un bacio, sorrise ad Harry ed Ares e, dopo aver preso le cose sue e delle sue due amiche, le tre insieme si avviarono verso le carrozze.


***


Erano quasi arrivate ai confini del villaggio, dove c'erano le carrozze con i Thestral, quando videro una cosa rosa appallottolata su un muretto, che solo dopo essersi avvicinate di parecchi metri, riconobbero come Rachel.
Hermione e Ginny sospirarono di nuovo, non era proprio giornata per le due gemelle. San corse in direzione della sorella, abbracciandola forte. Le loro amiche decisero d'attendere, forse fra sorelle si sarebbero capite e consolate meglio.
- No... ti prego Rachel... non piangere... non stare male per quello stupido...
- Non é uno stupido... -, disse la sorella tra le lacrime,-... sono io la stupida!!!-, cominciò ad agitarsi, alzò il viso e alzò il tono di voce,-... gli ho dato uno schiaffo, solo perché mi ha sputato in faccia la verità sui suoi sentimenti... mi ha abbracciata per provare a consolarmi, e io l'ho ripagato con un bel 5 marchiato a fuoco sul suo volto... sono... sono... Cristo Santo, mi faccio schifo da sola!!!
- Non... non è colpa tua... in fin dei conti la situazione era alquanto equivoca... -, ora anche San stava piangendo. -Però, se Malfoy ti ha detto la verità sui suoi sentimenti... è una bella cosa, no? Si, si sistemerà tutto, non credi? Non devi farti schifo... di certo lui avrà capito...
Rachel abbracciò San.
- Che ti é successo sorellina? Perché piangi anche tu? Se scopro chi é stato lo...
San mise una mano sulle labbra della sorella. Meglio che non continuava, perché in fondo se l'era voluta lei, si era cacciata nei guai con Ares da sola, respingendolo, ed era lei nel torto, non lui!
- Non preoccuparti, non è nulla d'importante. Sono stata io a fare il guaio, quindi al massimo puoi ammazzare me solamente! -, abbozzò un sorriso, che al momento sembrava solo una strana smorfia. Voleva rassicurare la sorella, ma così aveva peggiorato il tutto. Stupida lei che si lasciava sempre andare in quegli altrettanto stupidi piagnistei.

***

Per i giorni successivi Rachel e San non si avvicinarono al tavolo serpeverde e, anche quando incontravano Draco e Ares nei corridoi, non si rivolgevano la parola, anzi, facevano finta di non conoscersi. Intanto era arrivata la vigilia di natale, giorno in cui si sarebbe svolto il ballo del ceppo
Tutte le ragazze erano ognuna nei propri dormitori a prepararsi, mentre i ragazzi erano già agghindati e infricchettati, pronti per fare un po' i dongiovanni.
Rachel era su alla torre corvonero, insieme a Luna e Padma Patil, le sue compagne di stanza.
Aveva raccolto i capelli con un fermaglio dello stesso colore lilla del vestito, lasciando libere alcune ciocche della frangia e dietro la nuca, che scendevano morbide lungo il collo, sulle spalle.
Mise un filo di trucco, e una collanina d'argento, completa con braccialetto e anellino uguali, per abbellire il tutto, e quando fu pronta, si avviò insieme a Luna giù per le scale.
Ormai era da quando aveva litigato con Draco che non faceva che pensare chi lui avrebbe portato al posto suo al ballo... forse la Parkinson, per vendicarsi di lei. Ma lo faceva davvero così meschino? O forse era semplicemente lei che aveva troppa poca fiducia in se stessa, in lui e nel loro "quasi" rapporto.
Erano giunte all'ultima rampa di scale, che portava direttamente nella hall del castello, poco lontano dall'entrata della Sala Grande, che lo vide.
Avvolto in uno smoking nero, camicia bianca e scarpe dello stesso colore del vestito. Capelli come sempre tirati indietro, ma stavolta aveva lasciato qualche ciocca libera davanti agli occhi, rendendosi ancora più affascinante agli occhi delle ragazze.
Non poté fare a meno di pensare che fosse solo, e con lui nessuna Pansy Parkinson o Millicent Bullstrode
Draco si avvicinò alle ragazze, fermandosi proprio davanti a Rachel. Le porse il braccio, deciso. Non voleva altre dame, voleva lei. Rachel si portò una mano alla bocca, trattenendo le lacrime. Draco... Draco la stava aspettando?
- Posso avere l'onore di essere il suo accompagnatore, milady? -, domandò lui con un leggero inchino.
Luna ridacchiò, fece l'occhiolino all'amica e corse via, verso il suo accompagnatore, Terry Steeval.
Rachel intanto stava tremando. Commossa, emozionata, felice, confusa... non sapeva nemmeno lei cosa fosse in quel momento, fatto stava il suo cuore batteva così velocemente che in una gara di velocità con una ferrari, avrebbe di certo vinto.
Scese gli ultimi gradini, e prese il braccio di Draco.
- Temevo non me l'avresti più chiesto...-, disse in un filo di voce sorridendogli dolcemente.
Lui la strinse un attimo a se, dandole un leggero bacio a fior di labbra.
- Figurati se mi lascio scappare la più bella dama di Hogwarts che si sia mai vista...
Si abbracciarono di nuovo, e poi insieme, raggianti e con una nuova luce negli occhi, si avviarono insieme nella sala grande.
Quando entrarono notarono che la stanza gigantesca era stata allestita a festa proprio bene. Vitious, con l'aiuto di Bill e Fleur, aveva decorato con festoni, palloncini e stelle filanti. I quattro lunghi tavoli non c'erano, ma al loro posto, in metà sala, vi erano tanti piccoli tavolini rotondi, alcuni da 2, altri da 4 ed altri ancora da 6 o 8 posti.
In fondo alla sala vi era un piccolo palco, dove le sorelle stravagarie stavano suonando le canzoni del loro ultimo disco. I due ragazzi andarono a salutare Ron ed Hermione, ad un tavolo, ed Harry e Ginny ad un altro, senza però intrattenersi molto. Meglio lasciare i piccioncini da soli. Dopo un buon quarto d'ora di chiacchierata con Bill e Fleur, i due andarono in mezzo alla pista da ballo, che occupava l'altra metà della sala. Draco la strinse forte a sé, e insieme rimasero per tutta la sera, a ballare...


***


San era in sala grande da un pezzo, attorniata da 10... no, forse anche 20, ragazzi, per lo più
serpeverde o grifondoro, che le chiedevano se voleva ballare con loro.
Si sforzava di sorridere, ma si vedeva lontano un miglio che non era interessata a ballare con nessuno di loro. Sembrava una locomotiva, infatti, una vecchia locomotiva che sbuffava a più non posso. I ragazzi però erano molto insistenti, volevano convincerla a tutti i costi. Blaise Zabini, in particolar modo, non aveva intenzione di ricevere un no, da parte sua. La tirò a se con forza, avvolgendola in una specie di abbraccio.
- Dai Dickinson, lascia questi perdenti e vieni a ballare con me, ci divertiremo insieme! -, disse ammiccando, avvicinandosi pericolosamente al suo viso.
- Lasciami andare imbecille! Mi stai facendo male, lasciami andare! -, urlò San, tentando di liberarsi dalla presa del ragazzo, ma ogni suo sforzo era inutile, lui la teneva ben stretta e non era intenzionato a mollare la presa.
- Se non sbaglio, la signorina ha detto che non vuole ballare...-, disse qualcuno alle spalle di Blaise, appoggiando una mano sulla sua spalla, stringendo con così tanta forza che mancava poco gliela slogasse. Blaise si girò di scatto...
- Non metterti in mezzo, Lestrange!
Ares gli mollò un pugno, così forte da farlo sbalzare all'indietro a cadere a terra. E dovette massaggiarsi la mano un paio di volte prima di riprendere a parlare... aveva una mascella bella dura, quel coglione di Zabini, accidenti!
Guardò gli altri ragazzi con fare intimidatorio, mettendosi tra loro e San.
- Qualcuno non ha capito ed ha bisogno di un ripasso?-, chiese guardandoli negli occhi uno ad uno, distruggendoli con lo sguardo. Lo sguardo cattivo dei Lestrange.
I ragazzi iniziarono ad indietreggiare, con vari timidi e stupidini sorrisini, dipinti sulle labbra.
- Oh, no, no abbiamo capito benissimo, Lestrange! Non ci interessa ballare con lei, brrr, no assolutamente! Abbiamo adocchiato ragazze più carine dall'altra parte della sala, andremo da loro! -, disse uno dei ragazzi che, poco prima, circondavano San.
Ares grugnì un pochino e borbottò qualcosa che sembrava molto un "Brutti cretini, buffoni!". Sì girò un attimo verso la ragazza, abbozzò un timido sorriso. Fece per allontanarsi, in modo da disperdersi tra la folla di studenti, ma qualcosa lo fermò. Si sentì tirare per una manica, San lo stava trattenendo.
- Ah... grazie per l'aiuto...
-... ma... ma ti pare... -, disse lui diventando più rosso dei capelli dei Weasley.
San si mordicchiò le labbra, giocherellando con un lembo del vestito, alquanto imbarazzata.
- Beh... non credevo qualcuno avrebbe mai fatto una cosa simile, per difendere una ragazza...
aLui la guardò mentre arrossiva. Er così dannatamente tenera.
- beh... penso... che certe volte l'amore faccia fare cose un po' strambe...-, disse, mentre subito dopo già si schiaffeggiava mentalmente. Ma come gli era venuto? Doveva o no lasciarla in pace? E invece che faceva? Si dichiarava... EVVIVA!
Lei sorrise timidamente, ma al contempo dolcemente, arrossendo quasi quanto il ragazzo. Sentiva il cuore batterle forte, forte e il viso andare in fiamme.
- Ti andrebbe di ballare? Piccolo ringraziamento per il salvataggio! -, disse sorridendo raggiante e facendogli l'occhiolino. Era sempre la solita.
Il volto di Ares passò dal rosso carota allo scarlatto, con sfumature di rosso fuoco. Insomma, praticamente aveva passato tutte le tonalità purpuree, prima di fare un cenno con la testa. Le porse il braccio, e lei vi si appese, stringendolo, ed appoggiando la testa sulla sua spalla. Altro rossore acuto per lui!
La guidò in mezzo alla pista da ballo, e qui le fece scivolare le braccia intorno alla sottile vita, tirandola a sé.
Lei appoggiò le braccia sulle sue spalle, circondando il suo collo ed aggrappandosi a lui, in modo che i loro corpi aderissero al meglio.
Santo cielo, quella ragazza lo faceva andare di matto.
Abbassò un po' il viso, inebriandosi un po' di quel profumo di pesca. Dio, quanto gli era mancato quel dolce profumo in quel mese.
- Ares... -, sussurrò ad un certo punto la ragazza. Lui la allontanò leggermente da se, per guardarla negli occhi. San distolse per un momento lo sguardo, perchè ora aveva quello sguardo triste? Le accarezzò una guancia, come per rassicurarla.
- Mi dispiace... per quello che è successo l'ultima volta...
Lui tornò ad abbracciarla...
- Non importa piccolina... non fa niente... insomma, facesti bene a respingermi, se non provi lo stesso.. sei stata leale e non mi hai preso in giro. Non c'è alcun problema.
San si strinse più forte a lui.
- Non lo so cosa provo... se sia semplice affetto o di più... ma... mi sei mancato... -, bisbigliò, iniziando ad essere scossa da alcuni singhiozzi. Si diede mentalmente della stupida, perchè stava piangendo ancora? Stava diventando proprio una frignona, proprio lei che prima non versava mai una lacrima. Ora piangeva per una minima sciocchezza, quando c'era lui di mezzo.
Il ragazzo l'allontanò di nuovo per guardarla negli occhi...
- Perché piangi, San? Ho fatto qualcosa che ti ha fatto male? Che ti ha deluso? Che...
La ragazza posò un dito sulle sue labbra, sorridendogli, mentre le guance brillavano di piccole perle d'acqua.
Lo abbracciò di nuovo, mentre lui le asciugava le lacrime con piccoli baci sulle gote.
- Tu non hai fatto proprio niente di cui pentirti... nulla di nulla...
Le passò una mano tra i setosi capelli castani, accarezzandola dolcemente...
- Dio mio, San, quanto ti amo...-, disse lui con tono deciso, eppure dolce e gentile.
Dolce, perché era semplicemente la pura verità.
Ogni giorno che aveva passato senza di lei si era reso conto sempre di più che ciò che provava non era una cottarella adolescenziale e passeggera. Oh, no ... amava San Dickinson come la sua stessa vita, anzi, di più. Amava tutto di lei: il suo bel caratterino, ma sapeva essere anche dolce quando voleva, e da ragazza grintosa e intimidatoria riusciva a passare in un attimo allo stato di bimba indifesa e tenera. Gli piacevano i suoi capelli, le sue labbra carnose, che tanto sapevano di fragola, e i suoi occhi, così brillanti e luminosi che due stelle in cielo tranquillamente potevano andare a farsi un giro e farsi sostituire da essi. Perché i suoi occhi verdi non era simili a due stelle... erano PROPRIAMENTE due stelle!
San dischiuse leggermente le labbra, tentando di balbettare un qualcosa di sensato, senza però riuscirci. La amava... l'amava davvero... e lei invece? Continuava ad essere insicura, chissà poi per quale strano motivo, facendolo soffrire. Si sentiva da schifo, si odiava per questo. Perchè diavolo si era innamorato di lei? Perchè doveva subirsi una deficiente come lei? Si alzò sulle punte, in modo di arrivare all'altezza delle suo viso e gli diede un bacio su una guancia, molto, molto vicino alle labbra del ragazzo.
Lui la guardò confuso.
- Qu-questo... per-perché?-, chiese, un po' stravolto. Era la prima volta che prendeva lei l'iniziativa di un "contatto" di quel tipo.
San gliene diede un altro, facendogli scoppiare, letteralmente, il cuore in petto.
- Per chiederti perdono... perdono per tutto il male che ti ho fatto e sicuramente ti farò in futuro, per via delle mie stupide insicurezze...
Lui le sorrise e l'abbracciò ancora una volta, forte, forte.
- Vuoi darmi una possibilità San? Ti prego... se... se poi non funzionerà ti lascerò stare... ma... vorresti darmi un periodo di prova, per dimostrarti quanto ti amo e che anche tu puoi amarmi?-, le sussurrò per nulla tentennante.

- Ares... io ho paura... ho paura che il nostro rapporto cambi radicalmente e che, se per caso qualcosa dovesse andare storto... ti perderei per sempre.. -, ammise lei, con un grosso groppo in gola.
Lui le prese il viso tra le mani e le diede un piccolo bacio a fior di labbra.
Poi appoggiò la fronte sulla sua e le sussurrò parole di conforto, sperando in un sì...
- San, sono pronto a giurartelo sul mio nome... Non farei mai niente che possa rovinare il nostro rapporto, e ancor di meno farei qualcosa che possa farti soffrire, perché ti amo, e sarei disposto a morire pur di dimostrartelo!
La ragazza si passò una mano sugli occhi, asciugandosi le lacrime che continuavano a rigarle le guance. Sorrise. Era stufa di fuggire, non voleva più, voleva rischiare il tutto per tutto. Si rialzò nuovamente sulle punte, circondando il collo del ragazzo, e ricambiò il bacio a fior di labbra, lasciandolo completamente spiazzato.
- Voglio correre il rischio di stare accanto ad un ragazzo idiota come te... che si diverte tanto a provocarmi e a farmi arrabbiare... sarà divertente!
Felice come mai lo era stato in vita sua, la strinse forte a sé, sussurrandole dolci parole d'amore... e anche qualche frecciatine per vendicarsi di avergli dato dell'idiota.
Ormai erano sereni. Mentre abbracciava Ares, San riuscì persino a scorgere Rachel chiacchierare allegramente ad un tavolo con Draco... no diciamo che Rachel parlava, e lui pendeva dalle sue labbra. E tutto e bene quel che finisce bene... o no?!
Sì... ma non ancora!
Vide Pansy avvicinarsi al tavolino della sorella e di Malfoy e ridacchiare maliziosa.
Lasciò andare Ares dall'abbracciò e gli indicò con un cenno della testa la Parkinson.
- Che diamine vuole ora quella vacca?
San fece spallucce. Si presero per mano e si avvicinarono giusto in tempo per catturare le facce inorridite dei due amici, e l'ultima frase del discorso di Pansy...
- ... allora, Dickinson, pronta al ritorno della terza gemella?

 

Fine capitolo 12

San: AHHHHHHHHHH!!! FERMATIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!! ATTENTA CON QUELLA SCOPA, DEVI COLPIRE PANSY NON ME!

Rachel: SCUSA, NON L'HO FATTO APPOSTA... E' CHE SONO ACCECATA DALLA RABBIA ARGOAR è.é

San: Lasciamo perdere...-, scuote la testa guardando la gemella che rincorre Pansy con una scopa, -... ehm... dicevamo? Ah, sì... un altro capitolo é finito... Vedo che i commenti sono scesi... ç.ç

Rachel: E' colpa di Pansy!

San: Che c'entra la Parkinson, ora?

Rachel: Non lo sai? Tutto ciò che succede é colpa sua... anche le catastrofi naturali... é sempre per colpa sua... tutto ciò che accade nel mondo é per causa sua!!!

San: vabbé... passiamo ai ringraziamenti che é meglio --'''

Shin_88: Eh eh era logico che sarebbe accaduto qualcosa, non potevamo mica farla finire così bene? Nooo-ooo siamo troppo sadiche noi!!! (soprattutto Rachel ndSan) (Eh? Che ho fatto stavolta? Chi mi chiama? Chi mi vuole? ndRachel_che_alza_lo_sguardo_dalla_TV_e_guarda_gemy) (Lascia perdere... sei stupida te --* ndSan). Grazie che continui a seguirci!! Questo capitolo é stato un po' movimentato, speriamo ti sia piaciuto ^o^

MKeira: AHHHHHHHHHHHHHHHHH!! (Che ti urli? ndSan) (VAI VIA, CON LEI CI PARLO IO, E' IL MIO IDOLO >.< ndRachel) (Ok... MKeira ti ringrazio e lascio la parola a Rachy prima che mi sbrani... é pericolosa con la scopa in mano... ndSan). DUNQUE! DA DOVE COMINCIO? AH Sì! GRAZIEEEEEEEEEEEEEE SONO COMMOSSISSIMAMENTE COMMOSSISSIMA ç_ç INSOMMA RICEVERE COMMENTI DA TE, CHE SEI UNA SCRITTRICE CHE IO ADORO (La tua "Lo sfregiato di Hogwarts" é semplicemente stupendosa *O*) PER CUI GRAZIE GRAZIE GRAZIE! SONO TROPPO CONTENTA CHE LA MIA STORIA TI PIACCIA! Anche San lo é, ma io lo sono di più XP (stupida... ndSan) (buuh ç.ç ndRachel). Spero di cuore che continuerai a seguirci!!!

GRAZIE POI A TUTTI COLORO CHE HANNO LETTO, SEPPURE NON ABBIANO LASCIATO UNA RECENSIONE!!

CIAO, ALLA PROSSIMA!!!

San & Rachel Dickinson

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Capitolo 14
*** 13 - Buio totale ***


13

Capitolo 13 - Buio totale



- ... allora, Dickinson, pronta al ritorno della terza gemella?

Il tempo sembrava essersi fermato per Draco, Rachel, Ares e San. Erano completamente sbiancati e guardavano con terrore Pansy. Lei sapeva di Allie?! Lei... lei aveva intenzione di farla tornare?! No, non era possibile, non doveva farlo! Draco si avvicinò a Pansy e la strattonò, poco delicatamente.
- CHE CAVOLO STAI DICENDO PARKINSON?! SEI COMPLETAMENTE PAZZA?! Stai mentendo, tu non sai come...
Un ghigno divertito si dipinse sulle labbra della ragazza, no, lei non era affatto pazza, voleva solo vendetta.
- No amoruccio... non sono mai stata così sincera in vita mia... quella troietta dovrà pagarla per essersi messa fra me e te! Io la odio!
Uno spiffero di vento gelido colpì stranamente le spalle delle due gemelle. Eppure... eppure erano più sicure che tutte le finestre erano chiuse, perché fuori nevicava.
Si avvicinarono alle finestre che davano sul lato Nord del cortile di Hogwarts, dove c'era il grande lago.
Uno strato di neve di almeno mezzo metro, era posato al suolo, mentre il lago era ghiacciato.
Improvvisamente si sciolse, ed una fitta nebbiolina derivante probabilmente da quello strano disgelo improvviso, si formò sulla sua superficie, coprendolo un po'. Era buio, e solo le luci provenienti dalla sala e dalla Luna Piena, non sarebbero bastate a vedere qualcosa fuori. Eppure, loro la videro.
Lì, mentre pian, piano, camminando, uscì prima la testa, ed infine il resto del corpo, lentamente, dando loro tempo di realizzare cosa stesse succedendo. Uscì dal lago intatta, per nulla bagnata, come sempre insanguinata, e contornata da una terrificante aura malefica, e da un bagliore perlaceo tipico dei fantasmi.
Allie era al centro del lago, sulla sua superficie, fluttuava beatamente, mentre sorrideva loro e le salutava.
Le due lanciarono contemporaneamente un urlo, che riecheggiò per tutta la sala. La musica si fermò bruscamente, mentre tanti sguardi si posarono sulle due. Rachel, se solo non fosse stato per Draco, che l'aveva sorretta e fatta riprendere, sarebbe svenuta, aveva avuto un forte capogiro. Stava vivendo finalmente una nuova vita, felice, finalmente felice! Perchè Allie era tornata? Perchè doveva rovinarle la vita in quella maniera? PERCHÈ?! San, invece, stava tremando come una foglia.
Il professor Silente si alzò dal suo tavolo, a cui stava chiacchierando con Piton e la McGranitt, e si avvicinò alle due. San, tremando, gli indicò la finestra. L'anziano preside, deciso, guardò oltre il vetro, verso il lago, e fu lì che vide il fantasma, che giocherellava con una delle sue trecce, e gli sorrideva maliziosamente, salutandolo con la mano.
- Venite... subito nel mio studio...-, disse tentando di nascondere l'orrore. Si avviò verso l'uscita della sala, aprendosi senza problemi un corridoio nella folla, seguito a ruota da San, Rachel, Draco ed Ares. Silente, nel passare per la sala, chiamò tutti coloro che avevano partecipato al rito: Bill e Fleur, i professori Vitious, Piton e McGranitt, e i quattro grifondoro Potter, Granger e i due Weasley.
Così, il gruppo, uscì dalla sala, seguendo Silente, sotto gli sguardi inquisitori di tutta Hogwarts.
L'anziano preside si sedette cautamente sulla sua poltrona, per evitare di cadere. Si vedeva lontano un chilometro che era preoccupato, anzi preoccupatissimo. Non avrebbe mai creduto potesse accadere una cosa simile, aveva dato per scontato che la perfida nipote fosse ormai sparita per sempre.
- Ora cosa faremo? Ripeteremo il rito? -, domandò Hermione, dopo che uno dei presenti le rivelò il problema.
- Non credo sia possibile, signorina Granger... Lei non è stupida, non ci cascherebbe una seconda volta e ... ora... non è più sola...
Harry batté violentemente una mano sulla scrivania, richiamando l'attenzione.
- PRETENDO L'ESPULSIONE DI PANSY PARKINSON ED IL RITIRO DELLA BACCHETTA A VITA!!!-, disse al preside senza troppi problemi. Ormai era abituato ad urlargli contro... basti pensare al loro ultimo discorso dell'anno precedente, quando Harry in preda alla rabbia gi sfasciò mezzo ufficio.
- Questo, Harry, non é possibile, temo...
- PERCHÈ NO?! PERCHÈ NON È POSSIBILE?! LA PARKINSON È UN PERICOLO NON SOLO PER NOI, MA ANCHE PER L'INTERA HOGWARTS! GUARDATE COS'HA FATTO!
Ginny abbracciò Harry, nel tentativo di calmarlo almeno un poco.
- Harry... se il preside ha detto che ciò non è possibile, avrà le sue buone ragioni, no?
- Le ho, mi creda signorina Weasley... purtroppo le decisioni riguardo situazioni così delicate, qui ad Hogwarts, non le posso prendere da solo...
- Allora... -, provò Ares, che intanto stava tranquillizzando San tra le sue braccia,-... parlatene con chi si occupa della restrizione della magia tra i maghi minorenni... ci sarà pure qualche deficiente a quel cavolo di ministero che possa spezzarle la bacchetta, accidenti!-, disse cominciando ad agitarsi. Quando sentì San tra le sue braccia sussultare un po', la strinse di nuovo, con più forza, calmandosi nuovamente e sussurrandole dolci parole per tirarla un po' su, anche se ciò era praticamente impossibile.
Rachel dal canto suo era appallottolata su una sedia, con la testa sulle ginocchia, e non aveva la minima intenzione di muoversi. Se ogni tanto non si fossero i sentiti i suoi singhiozzi, qualcuno avrebbe potuto pensare forse morta.
Draco le teneva la mano, stringendogliela forte, per farle ricordare che lui c'era, era lì pronto ad aiutarla.
- Sono d'accordo con mio cugino, un qualche modo per fare sparire quella stupida ci sarà di sicuro!
Silente emise un colpetto di tosse, per l'inadeguato soprannome dato alla Parkinson, anche se in fondo, in fondo, pensava qualcosa di simile.
- Proverò a fare tutto ciò che è in mio potere, ma nel frattempo voi dovrete stare molto attenti, Allie cercherà sicuramente la vendette, e sarà più agguerrita di prima.
Silente si tolse gli occhialini a mezzaluna e portò due dita al setto nasale, chiudendo gli occhi, cominciando a rimuginare. Dopo poco riprese a parlare.
- Dunque... professori, signorina Delacour, Malfoy, Lestrange, e voi quattro Grifondoro, ascoltatemi bene!
Tutti si misero sull'attenti, pronti a non perdersi nemmeno una parola.
- San e Rachel non devono essere lasciate sole nemmeno un istante... Se vanno in bagno, beh... andateci in gruppo. In biblioteca chiederà il permesso a Madama Pince di farvi stare tutti insieme, promettendole che non farete confusione. E, professori, possibilmente tra una lezione e l'altra, scortate le due ragazze nei corridoi. Questo é quanto... ah, sì... i dormitori non sono più sicuri, per cui usufruiremo della stanza delle necessità, trasformandola in un dormitorio per le due gemelle e tutti voi. Bill e Fleur, si proprio voi, starete con i ragazzi. Mi fido del loro buon senso, ma avere un insegnante di difesa ed una guaritrice sempre con loro, sarà meglio. Avete capito tutti?
Tutti i presenti annuirono, decisi.

***


Il gruppetto uscì dallo studio di Silente, lasciandolo discutere con i professori. Dovevano decidere come affrontare il caso Parkinson. Arrivarono in un corridoio dell'ottavo piano, dove si fermarono. Da una parte stava una parete vuota con un vaso grande come una persona, dall'altro capo, invece un grande arazzo raffigurante Barnaba il Babbeo. Bill fece avanti e indietro tre volte, sfruttando tutta la larghezza del luogo. Pensava alla stanza, un posto dove avrebbero potuto proteggere le due gemelle, quando la lucidissima porta comparve. Stando a capo del gruppo l'aprì, rivelando un luogo piuttosto confortevole, addobbato nel migliore dei modi. Dava una sensazione di grande calore, un senso di protezione che sarebbe stato sicuramente utile, nelle condizioni in cui si trovavano. C'erano cinque letti a castello, disposti uno in fila all'altro. Di fianco ad essi c'era un piccolo comodino di legno, finemente lavorato. Al centro della stanza c'era un grande tappeto rosso, rotondo, all'apparenza soffice soffice. Dalla parte destra, invece, c'era un piccolo salottino, arredato con un tavolo basso, tre divani e quattro poltrone. Di fianco ad esso, nella parete, c'era un enorme camino, con il fuoco acceso, che riscaldava l'ambiente. Sembrava non mancare proprio nulla. Infine, come ultima cosa, c'era un gigantesco armadio a muro, diviso in dieci ante , uno a testa. Entrarono in quel piccolo nido, dove avrebbero passato sicuramente molto, molto tempo. Avrebbero dovuto farci l'abitudine, a vivere lì. Sicuramente non sarebbe stata una brutta esperienza, il luogo era accogliente e la compagnia non era da meno. Dimenticandosi il vero motivo per cui si trovavano in quella situazione, sarebbe stato anche divertente, sembrava di fare un gigantesco pigiama party ogni sera!
Rachel si buttò sul primo letto che incontrò, dove finalmente poté sfogarsi, con la testa sotto il cuscino.
Ares si sedette su una poltrona, San sulle sue gambe, e la stringeva forte, cullandola e coccolandola. Draco, Harry, Ron e Bill uscirono dalla stanza per andare a fare un giro di pattugliamento, ed assicurarsi che Allie non li avesse seguiti, scoprendo così dove si sarebbero nascosti. Bill, infatti, era il custode segreto del gruppo, e solo se Allie fosse riuscita ad estorcere informazioni da lui, sarebbe riuscita a trovare la stanza delle necessità. e siccome Bill non era uno sprovveduto, le sarebbe stato molto difficile. Per quanto riguardava il pericolo Parkinson, valeva la stessa cosa. Non avrebbe visto la stanza delle necessità neanche camminandoci dentro.
Hermione e Ginny si lasciarono cadere stancamente su un divano, mentre Fleur si sedette accanto a Rachel, sperando di riuscire a risollevarla, almeno un po'.
Fleur maledì mentalmente Draco per essere uscito a controllare la situazione. Avrebbe fatto meglio a rimanere con Rachel, sicuramente lui sarebbe stato il più adatto a starle vicino, in quel momento. Le mise qualche ciocca di capelli dietro le orecchie, dopo averle fatto alzare il viso dal cuscino. Aveva lo sguardo spento... così come aveva anche San. Le fece male vederlo... la luce negli occhi che tanto le rendeva uniche, per la loro gioia di vivere, si era spenta. L'abbracciò forte, forte. Il suo modo di fare sembrava molto quello di una mamma, sì, Fleur aveva quella caratteristica capacità che solo le mamme riuscivano ad avere. La dolcezza nel sapere come trattare i propri figli. Non che considerasse Rachel come tale, ma sicuramente le voleva bene come ad una di famiglia. Non le disse nulla di particolare, sapeva che non sarebbero servite a niente, le solite frasi di conforto, ma la lasciò sfogare. Hermione e Ginny si erano addormentate sul divano, anche loro erano rimaste assai scosse.
Improvvisamente, Ginny, che era lì lì per addormentarsi, scattò in aria. BASTA ABBATTERSI! Pensò ad una cosa che serviva in quel momento, e subito apparve.
In mezzo alla stanza, sul tappeto rosso, un grande tavolo di legno di noce, rotondo e lucido, con su piatti, bicchieri, tovaglioli, posate e brocche di succo di zucca. In mezzo al tavolo due vassoi, uno con dolcetti di zucchero, pasta frolla e crema al cioccolato, mentre l'altro con dei piccoli rustici dal profumo invitante. A dividere i due vassoi, un vassoio un po' più piccolo con una torta al cioccolato, con su scritto: Buon Natale a tutti!
Tutti la guardarono accigliati, Hermione si svegliò di scatto e si prese a schiaffi mentalmente. Era quasi mezzanotte, ed al ballo non erano stati molto, così che nessuno aveva mangiato nulla. Forse in quella situazione tragica nessuno di loro aveva davvero fame, ma tutto sommato l'idea di Ginny era ottima! Quando i quattro ragazzi tornarono, videro una buffa scenetta di Ginny, Hermione e Fleur che provavano ad imboccare una Rachel decisamente contrariata.
- Ma che diavolo succede qui?-, chiese Ron, molto attratto dalle leccornie sul tavolo.
Nessuno gli diede retta.
- DAAAI RACHY, MANGIA QUALCOSAAA! Guarda, anche San sta mangiando!!!-, tentò di convincerla Fleur, con pochi risultati.
Rachel riaffondò la testa nel morbido cuscino di piume d'oca. Sua sorella mangiava sempre... anche se in quel momento lo stava facendo perchè era praticamente imboccata. Lei non aveva fame. Sentiva lo stomaco chiuso, che si rigirava. Se solo avesse toccato qualcosa di commestibile, o non, era sicura che avrebbe rimesso nel giro di un istante. Le tre ragazze non si arresero, però. Hermione le porse uno dei lucenti e regali calici che si trovavano sulla tavolata.
- Bevi questo, se non vuoi mangiare al momento non importa, basta che non diventi un'abitudine... Ti farà tornare un poco le forze -, disse sorridendole dolcemente.
La ragazza mugolò qualcosa di strano, che molto somigliava ad un ringraziamento. Si alzò a sedere, bevendo avidamente dal calice. Effettivamente, pensò , la sua gola era prosciugata. E, tutto sommato, ora che aveva sentito il gustoso sapore del succo di zucca, si era anche accorta di avere un certo appetito. Scoccò uno sguardo omicida ad Hermione...
- Lo sapevi, che mi sarebbe venuta fame...
- Ovvio!-, disse riprendendo il suo atteggiamento da so-tutto-io, come la chiamava sempre Malfoy. Ormai Hermione si era abituata a quel nomignolo, e lo prendeva quasi come un complimento. L'umore generale cominciò a risollevarsi, e quando tutti si sedettero attorno al tavolo per mangiare, Draco prese posto sul letto accanto a Rachel, che non aveva comunque alcuna intenzione di alzarsi.
- ...ehilà...-, disse lei, arrossendo. Doveva sembrare proprio una stupida frignona lamentosa in quel momento.
Draco le sorrise, accarezzandole dolcemente una guancia.
- Ho qualcosina per te...
Il ragazzo le porse dei biscotti al cioccolato, che aveva portato via dalla tavola. Sapeva che Rachel adorava, quel tipo di dolci. La ragazza inizialmente non sembrava intenzionata a prenderli, poi allungò timidamente una mano, ne prese uno prese e iniziò a sgranocchiarlo, rivolgendo lo sguardo davanti a se. Draco ridacchiò, dandole un bacio sulla fronte. Prese anche lui un biscotto e lo mangiucchiò insieme a Rachel.
- Certo che sono davvero buoni... gnam gnam... -, fece in tono buffo, sperando di strapparle anche un misero sorriso.
Ed infatti, la ragazza lo guardò dapprima titubante e un po' perplessa, poi scoppiò in una risata cristallina.
- Santo cielo... quanto sei buffo!!!-, disse attirando l'attenzione degli altri, che videro Draco con metà biscotto in bocca e l'alta fuori, e presero a ridere dietro una delle due gemelle. Facendo l'offeso, il ragazzo si ficcò tutto il biscotto al cioccolato in bocca e mise il broncio.
Rachel rise ancora più di gusto, era troppo carino quando faceva l'offeso in quella maniera. Prese un altro dei biscotti, emise degli "aaaahhhmmmm" e tentò di imboccare il ragazzo, che la guardava scioccato.
- Rachel, cos...
Non fece in tempo a finire la frase che la ragazza gli aveva infilato il biscotto in bocca, continuando a sghignazzare.
Draco tossicchiò un paio di volte. Si girò stizzito verso la ragazza, fece per sgridarla, ma lei gli posò un dito sulle labbra, facendogli la linguaccia, Lo prese per mano e lo condusse al tavolo, dove si sedettero nei due posti liberi tra Fleur ed Hermione.
Le ragazze si sorrisero e Rachel riprese a chiacchierare allegramente con tutti. Si divertì soprattutto a continuare la scena di poco prima, tentando di imboccare Draco che indietreggiava sempre di più con la sedia.
I presenti risero di gusto, nel vedere quella buffa scenetta. Si gustarono quel momento come uno dei più belli mai vissuti... probabilmente i momenti in cui avrebbero potuto stare ancora così tranquilli e felici, senza troppe preoccupazioni, non sarebbero stati molti. Allie, purtroppo, era in agguato...
E ogni tanto, tra una battuta ed una risata, San e Rachel si guardavano di sottecchi. Avevano entrambe la stessa, identica, stramaledettissima sensazione che, pian piano, il buio più totale stava calando sulle loro vite e su quelle dei loro amici.
Un buio totale da cui difficilmente sarebbero riuscite ad uscire, per ritrovare finalmente la luce.
 

Fine Capitolo 13


San:Buuuuuh... ç.ç che brutta cosa... sniff... quella stramaledetta gemella è di nuovo fra noi... È COLPA SUA SE IL MONDO CADE A PEZZI!

Rachel:No, scusa, quella era di Pansy!

San:No, è soprattutto di Allie!

Rachel:Pansy!

San:Allie!

Rachel:Pansy!

San:Allie!

Rachel:Pansy!

San:Allie!

Draco&Ares:VOLETE FINIRLA!?!?! È COLPA DI ENTRAMBE, OK?! MA BASTA!

Rachel&San: ç.ç

Ehm, ehm... vorremmo ringraziare tutte le persone che continuano a seguirci! Sia chi recensisce e chi preferisce solo leggere!

Janice: Vero? Vero? È tanto, tanto dolce, ma ricordati che è mio! *SBOM* Ahia... ç.ç (Cretina! Ti pare il caso di metterti a sbavare in questo modo e a dire che è tuo?! Ti ricordo che sei stata insicura fino ad adesso, sempre che non lo sei ancora e non puoi dire così ad una povera e gentilissima ragazza che ci fa anche i complimenti! Lasciagliene un pezzetto! ndRachel)(Fossi matta... ndSan)*SBOM*(Prova a ridirlo e ti becchi di nuovo la scopa in testa, ora prendo io in mano i ringraziamenti, sorella degenere! ndRachel) Ti prego di scusarci ^.^' Grazie per continuare a seguirci e grazie anche per i complimenti! *ç* Continua a seguirci mi raccomando, le gemelle Dickinson non spariranno tanto in fretta dalla scena!

Mary1986: Continuata abbastanza in fretta? Speriamo tanto di sì, in modo da non deludere le tue aspettative! Grazie mille per i complimenti!!! ^o^

shin_88: Anche io odio quella brutta vacca di Pansy! (Non si era capito... sgrunf... ndSan)(Taci tu! ndRachel) Mi aggrego a te per il super omicidio di Pansy! Ghghghgh... finalmente mi vendico io! Facendo una parentesi, grazie mille anche a te per i complimenti! ^o^o^o^ Sono sempre molto graditi!

jessy92: Siamo felicissime ti sia piaciuta già dal primo capitolo! Purtroppo noi avevamo paura fosse troppo frivolo e superficiale, e che di conseguenza non attirasse i lettori... ç.ç fortunatamente alla fine è piaciuto lo stesso, grazie anche a te per i complimenti e perchè continui a seguirci!

Al prossimo chap gente, sperando che prima non sia passata Allie a prelevarci! Tao, tao!
 


Rachel e San Dickinson

 

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Capitolo 15
*** 14 - Una trasformazione pericolosa ***


Capitolo 14 - Una trasformazione pericolosa

Capitolo 14 - Una trasformazione pericolosa


Silente affrettò il passo fino ad arrivare ad uno dei corridoi dell'ottavo piano. Ad un certo punto una strana porta comparse dal nulla e lui sparì al suo interno. Degli sguardi curiosi si posarono su di lui, salutandolo. Due ragazze, per la precisione due gemelle, lo salutarono affettuosamente, chiamandolo zio Albus.
- Sono contento di vedere vi siate riprese, ma ora avrei bisogno un attimo di quei due giovanotti laggiù... -, fece segno a due serpeverde, per la precisione a Draco Malfoy e ad Ares Lestrange, - Sì, parlo proprio di voi due, venite con me.
I due si guardarono l'un l'altro e seguirono l'anziano uomo, fuori dalla stanza.
Entrarono in un'aula poco distante, e Silente lanciò alla porta un incantesimo imperturbabile, in modo che nessuno potesse origliare, soprattutto né Ginny, né Ron, che avevano ereditato alcune orecchie oblunghe dai gemelli Weasley.
- Mi dispiace riportarvi questa notizia, anche perchè capita in un momento già troppo difficile, ma non posso farne a meno, in fin dei conti, riguardano i vostri genitori...
I due Serpeverde si irrigidirono. I loro genitori?
- Pare siano evasi da Azkaban, aiutati da Voldemort... e purtroppo ho il presentimento che vorranno venire qui a prendervi, per portarvi con loro al suo cospetto.
Le espressioni dei due ragazzi si fecero improvvisamente cupe, forse anche più di quando avevano saputo dell'esistenza di Allie.
- Io... non ho alcuna intenzione di andare con mia madre!-, disse Ares più deciso che poteva, ma con scarsi risultati. La sua voce tremava.
- E... nemmeno io con mio padre... -, affermò Draco, - A nessuna condizione, nessuna... Rachel... io... voglio stare con lei!
Il preside sorrise tristemente.
- Questo lo so... ma... penso sia meglio non vi facciate vedere troppo insieme a loro. Sarebbe troppo pericoloso. Ho preso tutte le precauzioni possibili, ma d'altronde 3 anni fa Sirius Black riuscì ad eludere queste difese, ci potrebbero riuscire anche Lucius e Bellatrix... e se loro vedessero quanto siete affezionati alle gemelle, sarebbe troppo pericoloso... devono già difendersi da Allie, non me la sento di esporle ad altri rischi!
I due ragazzi abbassarono tristemente lo sguardo. Come avrebbero potuto proteggerle da Allie, stando lontani da loro? Ma soprattutto, come avrebbero potuto sopportarlo? Certo, nella stanza delle necessità avrebbero potuto stare insieme, ma i momenti erano ben pochi. In fin dei conti, però, Albus Silente aveva ragione. Se i loro genitori li avessero visti in compagnia delle gemelle, probabilmente avrebbero dato in escandescenza. Acconsentirono tristemente, con un cenno della testa.
- Bene! Logicamente alzerò difese anche intorno a voi. I professori vi scorteranno, come faranno con le gemelle, e soprattutto guai a voi se rimanete da soli anche un solo istante, sono stato chiaro? Dovete essere sempre insieme, meglio ancora se con voi ci fossero anche Ron ed Harry. Siamo intesi?-, chiese con tono autoritario. I due annuirono con fare deciso, così l'espressione di Silente tornò quella normale e rassicurante di sempre.
- State attenti...-, disse prima di aprire la porta e togliere l'incantesimo imperturbabile dalla stanza. Andò via, salutandoli con un piccolo inchino del capo, diretto al suo studio.
- Che si fa?-, chiese Ares incerto, guardando il cugino.
- Pensi dovremmo parlarne agli altri? Io non ne sono tanto sicuro... non vorrei allarmare Rachel e rattristarla più di quanto non lo sia già...
- Beh... cominciamo a parlare con Harry e Ron... poi si vede... dai, andiamo, fra poco abbiamo lezione!-, rispose, sbuffando un po' annoiato. Alla prima ora avevano Divinazione... una barba!
- Sì... d'accordo... -, rispose
Draco, seguendo il cugino.
I due si avviarono verso l'aula di divinazione, facendo ben attenzione a stare, casualmente, più distanti del solito dalle due gemelle. Arrivarono, infatti, pochi minuti prima che iniziasse la lezione. Erano rimasti vuoti solo i tavolini di fronte alla professoressa Cooman e i due, a malincuore, dovettero sedersi lì.
Videro qualche tavolino più in dietro, San, seduta proprio accanto Pansy Parkinson, e si lanciavano sguardo omicidi.
- Che sfiga... proprio accanto a quella vacca...-, disse Ares contrariato.
- Sei sicuro sia un caso? Oh no, aspetta... e se si fosse portata dietro quel fantasma rognoso?! -, domandò Draco preoccupato, - Come diavolo facciamo ad evitare di stare loro così vicino?! Siamo o non siamo le bodyguard?!
- Bodyguard o no io San non la mollo... mia madre e tuo padre al momento sono deboli, non sono in condizione di sfondare le difese di Hogwarts! E io San e Rachel non le abbandono!!!
Un ghigno divertito si dipinse sulle labbra di Draco.
- Non la molli? Oh, oh ...
Il ragazzo arrossì, mollando un pugno in testa al cugino.
- Taci, e pensa a coccolarti quella big bubble!
- Come l'hai chiamata?! -, sbottò Malfoy irritato, - Non è un big bubble! E almeno Rachel non gioca a fare i tira e i molla, ma soprattutto almeno ha tutta la testa di un colore, non fa l'arcobaleno gigante!
Ricambiò il pugno sulla testa di Ares, con l'aria offesa.
- GUARDA CHE L'ARCOBALENO GIGANTE IN TESTA CE L'AVEVA ANCHE LEI!!!-, urlò incavolato. Tutti si girarono a guardarli, proprio mentre Ares aveva preso per il colletto della camicia il cugino e stava per mollargli un ennesimo pugno in testa.
San ridacchiò. Aveva sentito tutta la discussione. Quei due erano unici... Insomma, erano capaci di litigare persino per due ragazze diverse! Insomma, di solito si litiga per una ragazza, non per due!!!
- Non ci avevo pensato! -, disse Draco battendo un pugno sull'altra mano, come avesse appena scoperto l'acqua calda. Ares si risedette sbuffando.
L'aria era piuttosto frizzante ed allegra, quando improvvisamente uno spiffero d'aria gelida colpì Ares, proprio dietro al collo. Si passò una mano, come se qualcosa l'avesse appena solleticato, sotto la nuca, ma nulla. Si girò e le finestre erano chiuse.
- Mica mi hai soffiato sul collo per prendermi un po' in giro?, chiese come nulla fosse al cugino.
Draco cadde quasi dal suo pouf. MA COME DIAVOLO GLI VENIVA?
Ares si diede una grattatina alla testa. Eppure avrebbe giurato d'averlo sentito.
- Ti pare che ora mi metta a soffiarti sul collo come un povero deficiente?
La faccia del ragazzo passò ad una smorfia scioccata, per poi iniziare a ridere a crepapelle, attirando l'attenzione di tutti i presenti. Chi diavolo gli stava facendo il solletico? Dannazione, lo soffriva da morire!
- Uahahah oddio basta...-, disse
tra una risatina e l'altra. Draco lo guardò inorridito. Era impazzito di botto? L'aula della professoressa Cooman e di Fiorenzo faceva sempre un brutto effetto, ma non credeva fino a quel punto...
Ares smise di ridere e riprese fiato, aveva il respiro affannato. Ma che cavolo aveva quell'aula?! Draco scosse la testa, quando sentì anche lui uno spiffero d'aria che lo fece letteralmente rabbrividire.
- Hai finito di fare il deficiente Ares?! Ti ho detto che non sono stato io! Perchè ti metti ora tu a soffiare?! Cretino!
Ares lo guardò con un cipiglio.
- Ma sei idiota? Sto letteralmente dall'altra parte del tavolo, di fronte a te, come farei a soffiarti il collo?
- Guarda che tu mi hai fatto la stessa domanda, e poi ho sentito uno spiffero d'aria! Io non sono pazzo, mica me lo sono immaginato! E poi le finestre sono chiuse!
Ma lo stava prendendo in giro?!
Improvvisamente si udì una risatina divertita. I due si girarono e videro Pansy alzare la mano in direzione della professoressa.
- Uh uh uh... professoressa...-, cinguettò deliziata e divertita.-... Dickinson é svenuta sbattendo la testa a terra! Ih ih ih... neanche avesse visto un... fantasma!!-, si soffermò sull'ultima parola, sottolineandola con un tono più serio, guardando in direzione di Draco ed Ares.
Allie! Come avevano fatto a non pensarci prima?! Ares corse in direzione di San.
- Parkinson, questa ce la paghi
! -, sbottò Draco irritato, - Non so come, non so quando, ma la pagherai!
La Cooman li guardò incuriosita, ma di che stavano parlando?!
- Professori, posso
lasciare la lezione per portare S... Dickinson -, si corresse, un po' agitato,-... in Infermeria?
La professoressa Cooman e Fiorenzo si guardarono.
- D'accordo, ma vi accompagnerò io, Silente ci ha dato istruzioni ben precise di non lasciarvi soli per i corridoi!-, rispose il centauro, aprendo la porta della saletta di Divinazione. Fece passare Ares con in braccio San e richiuse la porta, non prima di aver lanciato uno sguardo preoccupato alla Cooman. Se quel dannato fantasma di cui aveva loro parlato Silente era in sala, in quel momento, era pericoloso lasciarli soli...
Il centauro sorpassò il ragazzo, e cominciarono a scendere le scale, ed addentrarsi nei corridoi, in direzione dell'infermeria. O no?
- Ma... Fiorenzo... di qua non si va in infermeria... stiamo andando al corridoio nord dell'ottavo pia... -, si bloccò, quando capì dove lo stava portando il nuovo professore di Divinazione.
- Non posso portarvi in infermeria... é isolata a quest'ora di mattino, solo madama Chips non riuscirebbe a difendervi. No, andiamo alla stanza delle necessità... la vostra stanza. Silente ha detto ad alcuni di noi professori più fidati dove si trova l'entrata della stanza. Spero solo che quel maledetto fantasma non ci stia seguendo... e anche che non stia facendo qualcosa di brutto nell'aula...-, spiegò, serio.
Ares si morse le labbra. Suo cugino era rimasto di sopra... Arrivarono nella stanza delle necessità ed Ares posò San sul divano.
- Vado ad avvertire Silente della situazione, facendo portare qui, possibilmente, anche gli altri. Voi non muovetevi per nessuna ragione al mondo da qui, spero di essere stato abbastanza chiaro! Non è un gioco e credo tu lo sappia bene... -, disse Fiorenzo, congedandosi poco dopo dai due.
Dopo poco arrivò Fleur, che quasi sfondava la porta, agitata, affannata e anche un po' sudata. Era stranamente tutta scomposta, il che non era da lei. Doveva aver corso alla velocità della luce.
- SCUSA!!! Silonte mi ha ordinato di rimanere qui nel caso succedosse qualcosa, ma ero scesa al pian terreno a prendere delle cose in informeria... dunque, cosa é successo?
Ares guardò un paio di secondi San, sedendosi accanto a lei e prendendole una mano tra le sue. Cominciò a spiegare, senza distogliere lo sguardo dal volto assopito della fanciulla.
- Eravamo a Divinazione... stavo.. ehm... litigando con Draco perché sentivo degli spifferi dietro il collo e credevo fosse lui a farmi degli scherzi... quando abbiamo sentito Pansy ridacchiare. quando ci siamo girati abbiamo visto San, svenuta. Avremmo dovuto capirlo prima che era quella befana ambulante di Allie... la Parkinson ce l'ha fatto capire prima che io uscissi dall'aula con Fiorenzo.
Fleur scosse il capo.
- Ha battuto la testa? -, domandò la giovane donna. Ares annuì. Fleur lo fece spostare, per visitare la ragazza. Fortunatamente non era nulla di grave, probabilmente era svenuta per via dello shock.
Dopo poco arrivò Silente, seguito dopo pochi minuti dai quattro Grifondoro, Bill e Malfoy.
- Non riusciamo a trovare Rachel, pare che stamattina non si sia presentata a Difesa da quanto ci ha detto Bill!-, disse Draco agitatissimo.
- Era venuta con noi a lezione-, spiegò Hermione,-.. intendo, con me Ginny, Harry e Ron, avevamo doppia difesa con i corvonero del sesto anno... ci ha lasciato un attimo solo, uscendo dall'aula per andare a chiedere una cosa a Padma Patil, che era fuori a chiacchierare con Calì. L'abbiamo tenuta d'occhio, perché era avanti alla porta... mi sono girata un attimo per prendere una cosa dalla borsa, e quando mi sono rigirata ho visto Padma e Calì sedute avanti a noi e di Rachel nessuna traccia!!!
Silente, dopo Draco, sembrava il più preoccupato di tutti. La sua nipotina era sparita, era sola, con tutti quei pericoli che giravano... Stava iniziando a perdere la calma anche lui, quella caratteristica che lo personalizzava lo stava lasciando e ciò di certo non giovava ai presenti, essendo lui il punto di riferimento, che iniziarono ad innervosirsi e a preoccuparsi ancora di più.
- Avete provato a controllare nella sua vecchia stanza? -, domandò Fleur, - Magari si è ricordata di aver dimenticato qualcosa, o magari è andata in biblioteca!
Draco tentò di svignarsela dalla stanza, ma Bill lo fermò bruscamente per un braccio.
- Ci manca solo che sparisci anche tu, adesso! Rimani qui e piantala di fare l'incosciente! Troveremo Rachel, ma noi professori!
- Bill ha ragione, Malfoy! Resta qui con gli altri e sta' calmo. Signorina Delacour, appena finisce, ci raggiunga nella hall, devo disporre nuove norme di sicurezza, e devono esserci tutti i professori. Passa anche per l'infermeria e chiama Poppy!
Detto questo uscì, seguito da Bill, che prima di andarsene raccomandò a Fleur di stare attenta nell'andare da sola verso la Hall. La giovane donna annuì e Bill se ne andò. Draco sbatté un pugno contro il muro, lasciandolo appoggiato su di esso e posandovi la fronte sopra, chiudendo gli occhi per calmarsi. Non serviva a niente incavolarsi. MA CHE DIAMINE COMBINAVA QUELLA SCEMA?!??!?! PERCHé SI ERA ALLONTANATA DA POTTER E GLI ALTRI?!
Ares si avvicinò al cugino, posandogli una mano sulla spalla, per tentare di rassicurarlo, almeno un pochino
. La verità era che anche lui era molto scosso, come tutti i presenti del resto. Hermione fece comparire l'enorme tavolo in noce, si sedette ad un lato di esso e iniziò a scrivere su una pergamena i possibili posti dove Rachel sarebbe potuta andare e quelli dove Allie aveva colpito. Fece anche uno schizzetto della mappa del castello. Voleva capire se la gemella fantasma agiva dove sentiva la presenza di San e Rachel, o uno di loro, o se agiva a caso. Ginny si offrì di darle una mano, non se la sentiva di rimanere ferma a fare niente.
Improvvisamente lo sguardo di Harry si illuminò.
- Perché non ci ho pensato subito? LA MAPPA DEL MALANDRINO!!!-, disse tirando fuori il suo baule da sotto il letto e prendendo la mappa che era posseduta ai gemelli Weasley e, prima ancora, ai malandrini, di cui faceva parte anche il suo papà, ai tempi di Hogwarts.
- ECCO!! Dunque... vediamo... Rachel... Rachel...
- Allora? ALLORA?! ALLOOORAA??!!-, chiese Ron camminando avanti e indietro per la stanza, ad intervalli regolari, sull'orlo di una crisi di nervi.
Intanto San si era svegliata e Fleur le aveva raccontato tutto ciò che era successo dal suo svenimento a quel momento, quando si udì un urlo di Harry, a metà tra il disgustato e lo spaventato.
- E' fuori in cortile, poco lontano dal lago, e sta correndo inseguita da... Micheal Corner?!
Draco corse fuori dalla stanza. Harry, Ron ed Ares tentarono di trattenerlo, ma lui si era dimenato violentemente, facendoli cadere a terra. San si alzò dal divano, bruscamente, avendo un capogiro. Ma si riprese immediatamente.
- MALFOY ASPETTAMI! -, urlò, voleva andare anche lei ad aiutare sua sorella.
Fu però fermata da Ares che la strinse forte a se e la riportò dentro. Malgrado lei si dimenasse e gli urlasse dietro non la lasciò andare.

***

Rachel continuava ad inciampare e a rialzarsi sempre più faticosamente. Micheal le era ormai alle costole.
- Dai bellezza, che vuoi che sia? Vieni qui, su, lo so che non puoi resistermi!
- VA AL DIAVOLO, CORNER!!!-, disse lei senza girarsi, continuando a correre.
L'aveva strattonata violentemente per il braccio, allontanandola dall'aula di difesa e l'aveva rinchiusa in un aula, prendendole la bacchetta. Erano soli, ed aveva cercato di approfittarsi di lei. Fortuna che era riuscita a scappare saltando dalla finestra... meno male che erano al primo piano, anche perché se non fosse riuscita a scappare, sarebbe stata la fine, nessuno l'avrebbe sentita. Ora stava correndo da almeno mezz'ora e quel deficiente non si arrendeva. Dannazione, perché ad Hogwarts non ci si poteva smaterializzare? Almeno sarebbe potuta scappare con facilità. Tra l'altro aveva ancora lui la sua bacchetta. Quel deficiente anziché usare la propria, le aveva sbottonato la camicia usando la sua. Ma era idiota? Probabilmente sì!
"Oh, accidenti!!", pensò quando vide di essere arrivata al confine della foresta proibita. NON POTEVA addentrarsi lì. A parte che era pericoloso per chiunque, ma poi con Allie in giro era un vero e proprio suicidio!!
Si fermò per riprendere un secondo fiato e decidere dove andare. Si nascose dietro ad un albero, ma quando ebbe il coraggio di uscire dal nascondiglio, per controllare dove si trovava Corner si accorse che il ragazzo era sparito, eppure non si sentiva sicura. Aveva davvero rinunciato ed era tornato al castello? Uscì cautamente da dietro l'albero, assicurandosi di non fare rumore e di non trovarsi il ragazzo davanti. Quando si sentì qualcuno sbatterla violentemente a terra, tentando di levarle i vestiti di dosso, un'altra volta. Questa, però, sembrava ben deciso a non fallire.
- Brutta birichina, mi stai facendo attendere troppo, e questo non è un bene per te...
- LASCIAMI
CORNER!! MI STAI FACENDO MALE!-, disse mentre le lacrime cominciarono a bagnarle le guance. NON VOLEVA!
Il ragazzo la strappò
violentemente via il maglione. Era rimasta solo con la camicia. Mise una mano sotto la gonna, accarezzandole una gamba, salendo sempre di più, fino a raggiungere la congiunzione delle sue cosce.
La ragazza spalancò gli occhi infuriata, quando sentì la mano del ragazzo toccare la sua verginità.
Fu tutto molto veloce e violento, Micheal non ebbe nemmeno il tempo di scappare.
Una potente aura argentata si sprigionò dal corpo della ragazza, che aveva reagito al tocco impudico del giovane Corvonero, scacciandolo via. Quando Micheal si rialzò, dopo aver sbattuto violentemente contro il tronco di un albero, non vide più la ragazza dai capelli rosa confetto. Davanti a lui, una figura femminile stupenda, mista tra il paradisiaco e l'infernale, bellissima, eppure pericolosa. Una donna dai tratti maturi, con profondissimi occhi blu ghiaccio, scintillanti, e lunghi capelli color dell'oceano. Aveva degli strani segno attorno agli occhi, ed aveva un'aria minacciosa. Labbra carnose rosso sangue, una dentatura bianca e perfetta, con due canini accentuati ed altamente pericolosi. Carnagione chiarissima e sopracciglia lunghe, dello stesso, stupendo, colore dei capelli.

***

Per darvi un'idea della trasformazione ecco vi una foto http://hpdickinson.altervista.org/trasformazione.jpg e questo é il sito da cui é stata presa http://elfe-de-lune.fldev.net/ , fategli una visitina,ok?

***


- Mi sembrava di averti avvertito, Micheal!-, disse la donna con una voce familiare. Sembrava quella di Rachel, ma era più bassa di un'ottava, più profonda... più tutto!
- Non dovevi osare toccarmi! Non si offende in questo modo una naiade, ora ne pagherai le conseguenze!
Il ragazzo, terrorizzato, lanciò un urlo. Riecheggiò talmente tanto che anche Draco riuscì ad udirlo, individuando la posizione dei due. Prese a correre sempre più forte, sentiva addosso la paura, sentiva che Rachel si trovava in guai davvero seri quella volta. Non gli importava se il fiato gli mancava, se le gambe volevano cedere ad ogni passo per la stanchezza della corsa, nemmeno al cuore che stava per scoppiargli in petto. Voleva solo Rachel, riavere la sua piccola, dolce Rachel al sicuro fra le sue braccia. Corner l'avrebbe pagata cara, molto cara, parola di Draco Malfoy!
Ad un tratto si fermò, chiedendosi come mai avesse urlato Corner. Non doveva essere Rachel quella ad urlare? Assalito da dubbi atroci, prese a correre di nuovo, arrivando al confine nord della foresta proibita. Vide Corner a terra, in preda a spasmi di paura, ed una donna, che aveva stranamente la divisa scolastica, con lunghi capelli blu oceano e profondi occhi di ghiaccio. Si chiese chi poteva essere, quando avvicinandosi riconobbe gli occhi. Erano gli stessi di quella volta, vicino al lago, il 15 Settembre. Gli stessi occhi di quando San scatenò un'onda anomala contro Ares. Quella, se aveva fatto bene i suoi calcoli, doveva essere Rachel... trasformata in Naiade. Accidenti, era terrificante. Bellissima, ma terrificante!

Fine Capitolo 14

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Ringraziamenti, commenti, comunicazioni etc...

Un tremolio si sente nell'aria. Un tremolio di persone terrificate...
Draco: Rachel, che cavolo ci fai sotto a quel tavolo?! Sono io a dover essere terrificato, non tu!
Rachel: ç.ç Ma io...
Draco: Uff... dai, vieni qui...
La ragazza si accoccola tra le braccia di lui, lasciandosi cullare dolcemente.
San: Ehy piccioniiiiiiiii!!!! Qui avremmo dei ringraziamenti da scrivere!
Ares: Ghghghgh, vedo che anche tu non hai intenzione di mollarla, anche se non siete ancora insieme ufficialmente!
Due pugni volano rispettivamente prima sulla testa di San e poi su quella di Ares.
San&Ares: DEFICIENTI! DAI AL LAVORO, HOP!
Bene, ora che finalmente siamo di nuovo tutti riuniti qui, possiamo finalmente passare a ciò che dovevamo fare! Ringraziamo, come sempre, anche se non ci stuferemo mai di dirlo, tutti quelli che commentano e/o leggono la nostra fan fiction!

shin_88: Ti auguriamo in anticipo buone vacanze, pensa a divertiti che noi pensiamo a lasciarti tanti capitoli per un buon rientro a casina! ^.^ Grazie per continuare a commentarci e, appena avremo un attimo di tempo libero, leggeremo sicuramente la tua fan fiction! (Io ho letto i primi due capitoli, in uno spazio di tempo oggi pomeriggio in cui ci siamo prese una pausa dalla fanfiction ^o^ Mi piace, appena leggo il tre te la commento anche ^_- ndRachel)

jessy92: Grazie per il complimento ed ecco a te un nuovo aggiornamento! Siamo d'accordo anche noi! Brrrrrrr

janice: Siamo felici ti piaccia e prego! Ma prego di cosa?! (Guarda che Ares non te lo lascio, nemmeno un pezzetto! Al massimo ti lascio Draco! ndSan_che_da_Draco_a_janice)(Ehy! è.é ndRachel_che_tenta_di_riprenderselo)(Mica è tuo? ndSan)(No, ma lei vuole Ares, prego è tutto tuo! ndRachel_che_porge_Ares)(Ehy lo dico io! ndSan)(E il nostro parere non lo volete? ç.ç Ci sentiamo due pupazzi di pezza che sono contesi tra delle pazze furiose, tali siete! ndDraco&Ares)(CHE COSA?! ZITTI VOI DUE! nd San&Rachel&janice_che_fanno_volare_pugni_in_testa_ai_due)Ricomponendoci, grazie di continuare a recensirci e a seguirci!

Al prossimo chapoooooo!!!
 

Rachel&San Dickinson

 

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Capitolo 16
*** 15 - Piccole rivelazioni ***


Capitolo 15 -

Capitolo 15 - Piccole rivelazioni


Si avvicinò cautamente, per paura che la ragazza non lo riconoscesse e che lo aggredisse.
- Rachel... -, la chiamò titubante.
Lei non rispose, continuava a fissare Corner, sembrava quasi avesse puntato la sua preda, pronta per farla fuori.
- Rachel! -, riprovò lui, questa volta più convinto.
Voltò lo sguardo verso il biondino, levandolo dalla "preda" per qualche istante. Sembrava terribilmente arrabbiata, fuori di se.
- Sono io, Draco... :
- Mi prendi per deficiente? Lo so chi sei!!!-, sbottò la donna, con fare arrogante. - Va via, potrebbe succederti qualcosa... mentre uccido questo essere immondo qua a terra!!-, disse brusca. Si girò di nuovo verso Micheal. Alzò le braccia, incrociandole avanti al seno, con le mani aperte, appoggiate sul petto, poco più giù delle spalle. I capelli lunghi oltre il fondoschiena, cominciarono a svolazzare come attraversati da un venticello leggero. Chiuse gli occhi, e dalle mani lattee si formarono due piccoli stalattiti di ghiaccio. Le impugnò, pronta a lanciarle contro il giovane corvonero...
A draco si sarebbero rizzati i capelli in testa, se solo non fossero stati tutti impiastricciati di gel. Ma che era successo alla sua Rachel? Quella non era lei... era fredda... troppo crudele... Rachel non avrebbe mai ucciso un altro essere vivente, nemmeno il suo peggior nemico! Si lanciò in direzione della ragazza, prendendola per le braccia, evitandole un qualsiasi movimento.
- Ti prego adesso basta! Pensa a ciò che stai per fare, ti pare valga la pena di sporcarsi le mani per uno così ed essere macchiata di questo omicidio per tutta la vita?!
- SEMPRE MEGLIO CHE PERDERE IL MIO ORGOGLIO! LASCIAMI IMMEDIATAMENTE, NON PERDONO CHI PROVA A VIOLENTARMI!!!
Gli occhi di Draco schizzarono fuori dalle orbite, che cavolo aveva provato a fare quel brutto porco?! Lasciò per un attimo la ragazza, avvicinandosi al viscido Corvonero, tirandogli un pugno che gli spaccò letteralmente il naso.
- NON CREDERE CHE QUESTO FATTO NON PASSI PER LE ORECCHIE DI SILENTE! TI ASSICURO CHE QUESTA NON LA PASSI LISCIA, OH NO! LUI SAPRÀ PUNIRTI ANCORA MEGLIO DI NOI DUE MESSI INSIEME! ALTRO CHE MORIRE, LA TUA PENA DOVRÀ ESSERE SUPERIORE! CON LA MORTE TI LIBERERESTI SOLO DELLE TUE COLPE!
Improvvisamente il cielo, che si era rannuvolato alla trasformazione di Rachel, tornò sereno... per quanto potesse essere sereno il sette Gennaio.
Draco si girò. Rachel era a terra, raggomitolata su se stessa, tremante, con il viso nascosto tra le braccia, appoggiate sulle ginocchia portate al petto.
Mollò quell'emerito idiota di Corner, quando vide Bill avvicinarsi velocemente: ci avrebbe pensato lui a quel farabutto. Si avvicinò alla ragazzina e le mise un braccio dietro la schiena e l'altro sotto le gambe, prendendola in braccio, stringendola forte.
- Io... scusa... perdo il controllo... ti ho fatto qualcosa di male? Oh, Draco, non volevo mi vedessi in quello stato... mi odio durante la trasformazione... mi sento sporca, mi sento cattiva... ti... che ti ho detto? Qualsiasi cosa sia stata, ti prego, perdonami...-, disse la ragazza passandogli le braccia intorno al collo, stringendosi di più a lui, nascondendo i singhiozzi sul suo petto.
- Non preoccuparti... non hai fatto nulla di grave, hai solo spaventato quel cretino, che se lo meritava. A me non hai fatto proprio nulla di male! -, tentò di rassicurarla lui.
Il ragazzo si girò un momento, e vide Bill far apparire, con un leggero movimento della bacchetta, delle corde, con cui legò stretto Micheal Corner per evitare che scappasse. Silente, stavolta, non l'avrebbe risparmiato!
Strinse di più la ragazza tra le sue braccia. Le diede un bacio sulla fronte per rassicurarla e la portò nel castello, senza farsi vedere da nessuno... fortuna che tutti erano a lezione: Rachel non avrebbe retto agli sguardi curiosi della gente. E soprattutto sperava non ci fosse Allie in giro. Arrivò all'ottavo piano, percorse il lungo corridoio, fece avanti e indietro tra volte davanti alla parete vuota di fronte all'arazzo di Barnaba il babbeo, ed apparve la porta, che aprì velocemente.
Fu quasi letteralmente catapultato a terra da San. Vedendoli entrare, Ares aveva finalmente lasciato andare la ragazza che era corsa più veloce che poteva verso la porta.
- Che le è successo?!-, domandò preoccupata.
Draco guardò Rachel, che ancora tremava tra le sue braccia. La ragazza alzò il viso e guardò la sorella. Le fece un flebile sorriso.
- Non... é successo nulla... Corner... lui mi ha dato un po' fastidio, ma Draco gli ha mollato un bel pugno e l'ha steso... ora é Bill con lui, lo sta portando dallo zio Albus...-, spiegò evitando tutti i particolari, trasformazione compresa.
San la guardò storto, no, Rachel non si sarebbe mai scossa così tanto per "un po' di fastidio", come lo definiva lei. La gemella dai capelli confetto lo intuì, ma le fece segno di non insistere al momento, non se la sentiva di raccontarlo, al momento.
- Sì... d'accordo...
Si scansò un pochino per lasciarli passare, in modo che Draco potesse adagiarla sul letto, seguendoli con lo sguardo.
Il ragazzo si sedette sul letto accanto a lei e l'abbracciò di nuovo. Lei nascose il viso sulla sua spalla, e rimasero così, a coccolarsi ancora un po'. Le accarezzò i capelli e le baciò la fronte più volte, cercando di tranquillizzarla, di risollevarla. Perché doveva accadere proprio a lei, che già era fragile in quel momento?
Ares si avvicinò a San, e si abbracciarono.
- Tranquilla San... vedrai che te lo racconterà lei-. San si strinse forte a lui, sapendo che Ares lo diceva per il suo bene. Ma ciò che Ares non sapeva era che la sorella non gliel'avrebbe detto molto presto...
Bisbigliò un sì poco convinto, ma continuò a tenere fisso lo sguardo su Rachel. Doveva essere successo qualcosa di grave, se lo sentiva come marchiato a fuoco sulla pelle.
- Ti ha ferita per caso, quel viscido verme? Vuoi che chiami Fleur? -, domandò Ginny tutta preoccupata.
- N... no... non preoccupatevi, davvero... io sto bene...-, disse poco convinta guardando gli sguardi apprensivi dei suoi amici su di lei. - E... e smettetela di guardarmi così... non sono mica stata aggredita da Allie!!-, continuò un po' agitata stringendosi a Draco. Il ragazzo fece segno agli amici di lasciarla stare per un po'.
Poco dopo, infatti, Rachel si addormentò per qualche ora. Si trovava ancora fra le braccia di Draco, che non la lasciò andare nemmeno per un secondo. Gli altri amici, tranne San ed Ares, erano scesi con Silente, nel suo ufficio. Voleva comunicare loro i nuovi turni di guardia per proteggerli.
Quando Rachel si svegliò, vide Draco, Ares e San seduti al tavolo, a palare sottovoce. Avevano degli sguardi preoccupati.
- Io... vado a farmi una doccia...-, disse la ragazza attirando la loro attenzione. Si strofinò gli occhi, ancora un po' assonnata, e si alzò dal letto. La sua divisa era rovinata... il giorno dopo sarebbe dovuta passare a prenderne un'altra. Prese il suo baule da sotto il letto, prese un maglione largo ed un paio di Jeans forse due taglie più della sua, l'accappatoio, ed uscì dalla stanza.
Draco scattò in piedi. Ma che le veniva? Non poteva andare in giro da sola!
A San, invece, si rizzarono i capelli in testa, letteralmente.
- DOVE CAVOLO VAI MALFOY?!
- Tu che dici? Seguo Rachel, magari, prima che si ritrovi di nuovo da sola?
- TI PARE IL CASO CHE VADA TU, CON LEI, DATO CHE VUOLE FARSI UNA DOCCIA?! IO VADO CON LEI!
Il ragazzo ci pensò due secondi. Giusto... non... poteva... andare ... con lei...!!! Arrossì di botto. Che stupido! Che figuraccia!!! Tornò a sedersi, guardando il tavolo come se in quel momento fosse la cosa più interessante del mondo. Ares dal canto suo scoppiò in una risata fragorosa.
-Sei tutto stupido... uahuahahu!-, ululò tra le risate
I due si guardarono, poi si alzarono di scatto, correndo verso la porta. Cercarono di uscire contemporaneamente, con il disastroso risultato che si incastrarono.
- MALEDETTO! TUTTA COLPA TUA!!! VAI IN DENTRO, ESCO PRIMA IO!!!-,urlò Ares. Draco annuì, ma sbagliarono entrambi, così che si incastrarono ancora di più.
- Ma porte più larghe no? Una sola Millicent Bullstrode qui dentro non ci passerebbe!!!-, si lamentò il figlio di Bellatrix, sbuffando. Dopo poco tornarono Hermione, Ginny, Ron ed Harry. Harry e Ron, tra le risate, li aiutarono, mentre Hermione e Ginny si diressero alle docce.
Draco tornò al suo tavolo e a guardarlo come fosse la cosa più interessante del mondo, con il viso completamente bordeaux. Dannazione a suo cugino, doveva sempre fargli fare figure del genere!
- Dai Malfoy, non te la prendere, sono cose che succedono... credo! -, disse Ron, continuando a ridere.
Intanto Hermione e Ginny entrarono nei bagni, e trovarono Rachel davanti allo specchio a pettinarsi i capelli bagnati, e San in piedi, accanto alla porta, appoggiata allo stipite, in guardia.
Ginny ed Hermione raccontarono loro l'accaduto, sperando di farle sorridere un po'.
- I vostri amichetti hanno fatto la pensata di raggiungervi quando si sono accorti che eravate sole... ma si sono incastrati nella porta... Harry e Ron li stanno aiutando...-, disse Ginny in tono buffo.
San scoppiò a ridere, ed anche Rachel si concesse una risata divertita.
- Che stupidi!-, fece Hermione un po' rassegnata, scuotendo il capo.
- Sono direttamente due idioti... -, affermò San, addolcendo lo sguardo, mentre Rachel acconsentiva con un cenno ripetuto della testa.
Hermione e Ginny sorrisero. Fortunatamente Rachel era diventata un poco più forte, dall'inizio dell'anno, altrimenti non avrebbe retto tutti quegli shock.
- Vuoi una mano per sistemarti i capelli, Rachel? Ho letto qualche libro utile sull'argomento! Dicevano come farli diventare più lucidi... evitare le doppie punte... acconciarli elegantemente e via dicendo!
- No... no, credo che tornerò al mio colore naturale... ho già comprato la pozione per togliere il colore...-, affermò facendole vedere una piccola ampolla con una sostanza cremosa verde acido.
- Peccato, mi ero abituata a vederti così!
- Non solo tu Ginny, ma in ogni caso se vuoi una mano non c'è nessun problema!
San guardò nuovamente la sorella con sguardo inquisitore. Quella ne era la prova, per farle togliere il colore confetto dai capelli doveva essere successo qualcosa di grave.
- Non preoccupatevi... solo... mhhh... restereste qui con me finché non finisco?-, chiese un po' tentennante.
- Ma certo! Che domande Rachel, non ci muoveremo di qui per nessuna ragione al mondo! -, rispose Hermione, sorridendo a più non posso.
La ragazza sorrise alle amiche.
Due ore dopo, i capelli erano tornati quelli di sempre. Castani, lunghi, mossi, meches rosa sparse di qua e di là.
- Non sono ancora della lunghezza di prima... beh, poco male, tanto ho una ricrescita veloce!!-, sentenziò alzandosi dallo sgabello davanti allo specchio. Buttò l'ampolla e tutto ciò che non le serviva più nel cestino e si girò verso le amiche.
- Possiamo andare!
Sorrise un po' titubante a San, sorpassandola e uscendo dal bagno. Le tre la seguirono subito, dirigendosi nella stanza delle necessità. Quando Ares la vide iniziò a piagnucolare, prendendosi un pugno in testa dal cugino: ora non poteva più chiamarla big bubble gigante...
- Harry, guarda! I capelli di Rachel sono tornati quelli che ammiravo tanto!!!
Harry abbracciò Ginny da dietro, scoccandole un bacio sulla guancia.
- Sì... sì... carini... ma meglio i tuoi!!-, disse facendo una linguaccia a Rachel.
La ragazza ricambiò con un dolce sorriso. Era proprio bello vedere come Harry adorasse la sua ragazza. Erano troppo carini insieme!!
Draco era rimasto seduto al tavolo (dopo aver dato il pungo ad Ares logicamente), con il mento appoggiato su una mano, a guardarla. Non sorrideva, anzi aveva un'aria preoccupata. Perché quel cambiamento, proprio in quel momento? Hermione e Ginny un po' di tempo prima dissero che forse aveva cambiato il colore di capelli per cambiar vita, per dimenticare un fatto. Essendo tornata Allie forse si sentiva di nuovo nella vecchia vita, di nuovo la vecchia Rachel, e forse quei capelli rosa erano fuori posto, secondo la logica della ragazza. No... doveva esserci qualcos'altro. Forse voleva dimenticare l'accaduto di quella mattina...
Rachel gli si avvicinò, sedendosi accanto a lui e attaccandosi al suo braccio.
- Come mai sei tornata al vecchio look?... Ti mancava o ...
- Mi mancava...-, si affrettò a rispondere lei.
- Mh... sì, capisco... -, rispose lui in tono poco convinto.
- Non ce la faccio a rimanere chiusa qui dentro... mi sento come in una prigione!! San, andiamo a farci un giro-, chiese alla sorella, con occhioni lacrimosi, sperando in un sì.
Lei acconsentì con un cenno della testa, sorridendole.
- Certo, vieni! -, disse prendendola per mano.
Draco ed Ares si allarmarono di nuovo, non potevano andare in giro di sole, quando l'avrebbero capito?! Fecero per alzarsi, ma San li fermò con uno sguardo omicida.
- Non ci allontaneremo, staremo qui fuori, ma statevene qui buoni!
Le due uscirono, richiudendo la porta con un violento "SBAM".
Rachel si appoggiò al muro, accanto all'arazzo.
- Draco sa...-, farfugliò abbassando lo sguardo.
- Draco sa che cosa? -, domandò la gemella curiosa.
- Mi ha capita... -,continuò l'altra,-... lo ammetto, ho di nuovo cambiato look per lasciarmi .. beh... la faccenda di oggi alle spalle... San, mancava poco che Corner mi stuprasse... sentivo le sue dita sul corpo, tra le gambe... Dio mi sentivo morire... così mi sono trasformata... non sono riuscita a controllarmi! Se Draco non fosse arrivato, avrei ucciso quel pervertito!-, disse con le lacrime agli occhi. Erano cinque anni che riusciva a controllare la trasformazione. Era troppo pericolosa, perdevano la loro naturale dolcezza, la loro coscienza, diventavano cattive, spietate, non avevano compassione di niente e nessuno... e più di una volta quando erano piccole avevano quasi mandato all'ospedale compagni di scuola.
San la guardò shockata, tirando un pugno al muro.
- Dannazione questa non ci voleva... Di Draco mi fido, ma di Corner no! E se andasse di nuovo in giro a spiattellare tutto?! -, si avvicinò alla sorella, abbracciandola, - Vabbè dai, quel che è fatto è fatto, l'importante è che tu stia bene... Almeno per una volta quella trasformazione è stata davvero utile, ti ha aiutata a proteggerti da Corner...
- Ma Draco mi ha vista mentre stavo per uccidere quel babbeo!!-, disse stringendosi alla sorella, scoppiando in lacrime.
- Avevano visto anche me, anche se io non mi ero trasformata del tutto, ricordi? Eppure non ci hanno mai disprezzate per questo e sono sicuro che Draco ti voglia bene allo stesso modo di prima. Avrà capito che eri accecata dalla rabbia, ed è abbastanza intelligente da capire che in quei momenti è difficile tenere il controllo, padroneggiando se stessi...
- Come potrebbe odiare la persona di cui è perdutamente innamorato, Rachel? E poi, non ti avrebbe nè soccorsa, nè aiutata, se gli avessi fatto schifo, ti avrebbe lasciata uccidere Corner, lasciandoti portare questo peso sulla coscienza per sempre, non credi anche tu?
Rachel abbassò lo sguardo, sperando vivamente che la sorella avesse ragione.
- Come va tra te e Ares?-, chiese poi cambiando discorso. Vide la sorella diventare paonazza, decisamente imbarazzata ed impacciata.
- Con... con Ares? P-perchè questa domanda? Non stavamo parlando di Draco?
- Abbiamo finito di parlare di Draco, ora parliamo di Ares! Com'é? Eh? Ti piace molto vero? Si vede lontano un chilometro, e lui é dolcissimo con te, ti coccola sempre!!
Il viso di San prese un colore di una tonalità ancora più rossa di prima, se possibile.
- Sì ma... cioè no!!! Ma perchè mi fai queste domande? -, chiese piagnucolando.
- Eddaaaiii... dillo alla sorellina tua che ti piace un sacco!!!-, la punzecchiò Rachel con un sorrisetto malizioso.
- Ma che dici?! -, esclamò tentando di evitare il discorso, ma soprattutto non se la sentiva di dirle che stavano insieme, l'avrebbe presa in giro a vita!
- State insieme?-, chiese curiosa Rachel.
Canestro!
Aveva centrato in pieno il punto.
San si girò di lato, evitando lo sguardo della sorella, imbarazzata. Il volto di Rachel si illuminò in un sorriso entusiasta. Saltò al collo della gemella, abbracciandola forte, forte, forte.
- EVVIVAAA! BRAVA HAI PRESO LA DECISIONE GIUSTA!!!-, urlò quasi sfondandole il timpano dell'orecchio sinistro.
- Ehi calma! Non deve saperlo tutta la scuola! -, bofonchiò lei, tentando di calmarsi e di far tornare la sua temperatura corporea a livelli normali. - Però Rachel, quando vi fidanzerete ufficialmente tu e Draco? Sarebbe anche ora!
Stavolta fu Rachel ad arrossire.
- Beh... mi ... mica posso chie ... chiedergli:" Dra ... Draco fidanziamoci..."?... De... devo aspettare lui... no?-, balbettò in un silo di voce.
- No, affatto! -, un ghigno divertito di dipinse sulle sue labbra, - Perchè non ti dichiari tu, chiedendogli di diventare il tuo ragazzo?
- Fossi matta!!!-, disse sgranando gli occhi.
- Perchè no?! In fin dei conti fino a qualche anno fa eri sempre tu a dichiararti ai ragazzi, non loro a te!
- Era diverso... ecco... ero così avventata perché, mi piacevano sì, ma non li amavo... con Draco é diverso... voglio che sia una cosa speciale, con l'atmosfera giusta... io voglio passare con lui il resto della mia vita!!-, disse decisa, pensando con una dolce espressione, al volto dell'amato. Dio, se lo amava. Sarebbe stata disposta a sposarlo anche subito... lo amava dal profondo del cuore!
San le sorrise.
- Si, l'avevo capito, però chissà... magari tra qualche anno chi ti dice che lo amerai ancora? Forse ti converrebbe buttarti, tanto non credo avresti nulla da perdere e poi... lui ti ricambia di sicuro, quindi non rischieresti di essere rifiutata! Se aspetti lui, magari perchè la pensa come te, andrete avanti in eterno così! Gestendo tu poi, la situazione, potresti renderla davvero speciale come l'hai sempre sognata!
- Ma non é romantico che sia la ragazza a fare il primo passo!!!-, sbottò infastidita Rachel. Lei voleva una cosa classica, magari con inginocchiamento, mazzo di fiori e anello di fidanzamento. Oddio, era bello sognare, aspettarsi una cosa da Draco Malfoy... era più facile piovesse arcobaleno. Però, non avrebbe fatto lei il primo passo. MAI!

Fine capitolo 15

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Ed eccoci di nuovo qui!!! Piaciuto nuovo capitolo? Speriamo tanto di sì!

mary1986: Grazie per i complimenti ed ecco a te il nuovo capitolo!!!

shin_88: Grazias grazias! (Davvero trovi sia fantastica? ç.ç Io ho paura a trasformarmi, sob sob! ndRachel)

jessy92: Grazie mille per continuare a seguirci e a recensirci! Ed ecco a te il prox capitolo! (Ma davvero mi trovi bellissima anche trasformata in naiade? ç.ç Sniff... sono commossa! Grazie! ç____ç ndRachel)

Trinity Granger: Grazie millissimissime anche a te! È la prima volta che ci recensisci, grazie mille per averlo fatto! CI fai felici, felici! ^o^ Ed ecco a te il prossimo capitolo!!!

janice: Grazie per i complimentes ed ecco a te il nuovo chapo chapo!

Rachel: Ma davvero anche tu mi trovi bellissima anche trasformata in naiade? ç.ç Sniff... sono commossa! Grazie! ç____ç
San: Ma Ares rimane mio, mi spiace deluderti, ma ora che mia sorella sa la verità anche lei sta dalla mia parte! *___*
Rachel: Chiedo perdono janice... ^^''''
San: Puoi sempre prenderti Ron od Harry!
Ginny&Hermione: COME PREGO?!
San: Embè? Che c'è di male? Fate un po' a testa! Harry, Ron, vero che voi siete d'accordo?
Harry&Ron: Ehm...
Ginny&Hermione: COME SAREBBE A DIRE EHM?! SAN PERCHÈ LI HAI MESSO IN TESTA QUESTE SCIOCCHEZZE?!
Ginny ed Hermione si armano ed iniziano ad inseguire San.
Rachel: Io me la svignerei eh... ^^'''''''''''''
San: Come te la svigni?! Rachel aiutami, sorella degenere!
Rachel: Fossi matta! O.o''''
Draco&Ares: Bene, allora prendiamo noi il comando, dato che siamo stati zitti fino ad adesso! Ringraziamo sempre i nostri fedeli lettori e anche chi recensisce! Ci vediamo nel prossimo capitolo!!! E dimenticate le figuracce che queste due ci fanno fare, il nostro povero orgoglio! ç___ç
 

Rachel&San Dickinson

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Capitolo 17
*** 16 - Superficialità ***


16

Capitolo 16 - Superficialità


4 Febbraio

Ormai era troppo tempo che Allie non si faceva vedere, il che preoccupava tutti quanti. Che stesse tramando qualcosa? Probabile, troppo probabile, e il fatto che ci mettesse tanto tempo non prometteva nulla di buono. Ma in questo speciale giorno, nessuno si sarebbe preoccupato di quello.
Erano le sei del mattino, mancava ancora almeno un'ora alla sveglia, ma San era già in piedi. Stava finendo di impacchettare un piccolo oggetto e, quando finì, saltò sul letto della sorella, infilandosi sotto le coperte con lei e svegliandola, logicamente.
- Buon compleanno sorellina!!! -, disse tutta euforica, porgendole il pacchettino.
Rachel aprì gli occhi, ancora tutta assonnata.
- San... non é neanche ancora giorno... -, disse strofinandosi gli occhi gonfi. La sera prima erano andate a dormire oltre l'una, moriva di sonno.
- Scusa! -, fece una linguaccia, - Ma volevo essere la prima a dartelo e a farti gli auguri! Non potevo permettere a Malfoy di battermi sul tempo!
Rachel si alzò a sedere.
- Accipicchia... é vero!!!-, disse tutta euforica abbracciando la gemella.
- TANTI AUGURI AUGUROSI!!!-, disse strapazzandola di baci e abbracci. Le due sorelle sorrisero insieme, e si scambiarono i regali.
Sentendo quel gran vociare, tutti si svegliarono. Hermione fu la prima a connettere il cervello. Scese dal letto, buttandosi addosso alle due, sul letto di Rachel, ed abbracciandole.
- AUGURIIIII!!-, urlarono tutti insieme. Anche Fleur e Ginny si buttarono sulle due ragazze.
Ares, appena connesse la parola, si buttò fra le ragazze. Alzandosi di scatto, però, picchiò la testa, mettendosi a piagnucolare come un bambino piccolo. Gli era venuto un bel bernoccolo. Draco, alquanto irritato, tanto per iniziare bene la mattinata, gli teneva una borsa del ghiaccio sulla testa.
- Quanto sei scemo ragazzo mio...
Non diede il regalo subito a Rachel lui, no . Aveva in mente qualcosa di davvero speciale, appena fossero rimasti soli. Frugò nella tasca del pigiama, facendo ben attenzione a non farsi vedere dagli altri, e tirò fuori un piccolo anellino. Lo osservò qualche secondo, come per assicurarsi che fosse davvero il suo e poi lo ripose in tasca.
- Non l'ho fatto apposta! Volevo abbracciare Sannuccia per farle gli auguri...-, disse piagnucolando. San ridacchiò e gli diede un bacio sulla guancia.
- Dai... vuol dire che l'abbracci dopo...-, disse Ginny divertita.
Il ragazzo arrossì violentemente, anche se era solo un bacio sulla guancia, gliel'aveva dato davanti a tutti!!!
- Sì, hai tutta la giornata per abbracciarla! -, continuò Hermione, stando al gioco di Ginny.
- Siete due brutte pettegole... non vi sopporto...-, bofonchiò il serpeverde sbuffando ed incrociando le braccia, mettendo il broncio.
- Ma quanto la fai lunga Ares! -, sbuffò Harry. Non sopportava che desse della pettegola alla sua Gin!
- Devi capirlo Harry, fa il timidone! -, disse Ron, con una risatina.
- Lo dite solo perché ho chiamato pettegole quelle due pettegole!-, insisté prima che Draco gli premette di più la borsa del ghiaccio in testa, così magari, distratto dal freddo, avrebbe smesso di prendere in giro quelle due e far irritare ancora di più Harry e Ron.
Ma, dato che il ragazzo non sembrava intenzionato a smetterla, gli infilò un cubetto di ghiaccio all'interno del pigiama, facendolo urlare a più non posso.
- Uh... questo era davvero un colpo basso! -, esclamò Hermione.
- DANNATO!!!-, disse sfilandosi la camicia del pigiama, non riuscendo a trovare il cubetto, che gli stava scendendo con una lentezza, estenuante e dolorosa, per la schiena.
Draco gli mollò la borsa del ghiaccio in faccia.
- DEFICIENTE TI PARE COSA DI SPOGLIARTI QUI IN MEZZO?
Il biondo prefetto serpeverde prese Rachel e la fece girare, coprendole gli occhi con una mano.
Rachel emise un piccolo "cucù" alzando lo sguardo, per incontrare quello di Draco, che le sorrise dolcemente.
Bill scosse la testa e l'aiuto a levarlo. Poveretto, gli faceva pena. Ares si avvicinò pericolosamente al cugino, con l'intenzione, come minimo, di strangolarlo all'istante, ma fu fermato da San, che si mise fra i due. Sorrise, facendolo letteralmente sciogliere e, prendendolo per mano, lo fece risedere accanto a lei.
La calma tornò nella stanza, e mentre tutti andavano avanti e indietro per prepararsi per le lezioni, Ares, seduto sul letto di San accanto a lei, le porse un piccolo pacchetto.
- Auguri, piccola mia...-, disse dolcemente, dandole un bacio a fior di labbra.
Le guance di San si colorirono leggermente.
- Ma dai... non ce n'era bisogno...
- No, non ce n'era bisogno, ma ho voluto farlo... certo é una cosina da niente, non eguaglierà mai la tua bellezza... però mi é sembrato adatto a te, ecco!-, disse, soddisfatto di aver trovato le parole giuste.
La ragazza arrossì un'altro po'. Lo abbracciò, un po' commossa, ed aprì il pacchetto. Dentro vi era una scatolina lunga e sottile, del gioielliere magico di Hogsmeade. Non lo aprì, ma lo guardò perplessa. Alzò lo sguardo su Ares...
- Ehm... qua... qualcosa non va? Dai, aprilo...-, fece lui incoraggiante.
Con un piccolo "Clack", la ragazza aprì la scatolina, che si rivelò contenere una catenina d'oro bianco, con un ciondolo davvero speciale, semplice, ma speciale: una stellina normale, ma non era quella la cosa bella... no . Girandola, infatti, sul retro, si potevano distinguere chiaramente le lettere S&A. Sentì le lacrime salirle agli occhi...
- San ed Ares...-, le sussurrò lui all'orecchio destro, prima di darle un caldo bacio sul collo.
La ragazza sussultò.
Lui le sorrise e le prese la catenina dalle mani. Le spostò i capelli dalle spalle, e glielo mise.
- Sei incantevole!-, disse lui abbracciandola, e posandole le labbra sulla fronte.
San lo abbracciò di nuovo, con l'intenzione di non staccarsi da lui nemmeno per un istante. Il ragazzo rimase un po' spiazzato, allora le era piaciuta! Ne era davvero felice!
- Tu sei matto... chissà quanto hai speso... grazie... - disse allontanando il viso dalla sua spalla, dandogli un bacio sulle labbra.
Si guardarono per alcuni secondi, poi Ares scoppiò in un urlo di gioia. La strinse forte a sé...
- QUANTO SEI DOLCE!!!-, disse coccolandola.
Tutti si girarono a guardarli. Rachel, che stava facendo colazione al tavolo con Draco, sputacchiò un po' d'acqua che le era andata di traverso.
- Ehhh! Ma quanto miele di prima mattina... credo che ne farò indigestione...-, disse Rachel facendo un occhiolino alla sorella.
Lei se la mangiò con lo sguardo. Ecco perchè non voleva dirglielo, già si sentiva in imbarazzo per conto suo, se poi ci si metteva anche Rachel!
- Oh sì, tanto di quel miele da ricreare l'intero alveare... -, continuò Draco, sempre in cerca di vendetta contro i due.
- Vai al diavolo, Draco!-, sbottò irritato Ares. Lasciò San, prese la sua borsa (era già vestito di tutto punto), se la mise in spalla ed uscì dalla stanza, stizzito.
- Ma che gli é preso ora?-, chiese Harry in direzione di San.
La ragazza fece spallucce. Non ne aveva la più vaga idea del perché di quel comportamento.
Harry lasciò perdere anche lui, malgrado gli dispiacesse vedere l'amico andare via in modo così brusco. Una ventina di minuti dopo erano usciti tutti dalla stanza, pronti per andare a lezione. San brontolava peggio di una teiera sul fuoco, perchè doveva andare a lezione anche il giorno del suo compleanno?! Le sarebbe piaciuto molto andare ad Hogsmeade a divertirsi, altro che, tsk, due ore di Piton di prima mattina!
Entrarono nell'aula di pozioni. Dal ritorno di Allie, Silente aveva disposto che le lezioni dovevano essere in comune a tutte e quattro le case. Se tutti i ragazzi del sesto anno si fossero riversati insieme in una classe, probabilmente Allie si sarebbe fatta viva meno facilmente. Così le stanze erano state ingrandite ed aggiunti una cinquantina di banchi. Grifondoro, Tassorosso, Serpeverde e Corvonero del sesto anno facevano lezione tutti insieme.
- L'unica cosa che non va in queste lezioni é l'assenza di Ginny!-, sentenziò Harry contrariato.
- Beh... lei é del quinto anno...-, gli fece notare Hermione.
- Ma non mi va di lasciarla da sola!
- Non é sola! Fa lezione con le altre tre classi del suo anno, delle altre case.
- Ma é comunque sola. Nessuno di quei bambocci sa di Allie... nessuno la proteggerebbe, anche perché da quando Allie é quasi corporea, sa far sparire il sangue del suo vero aspetto. Vedere una ragazzina un po' palliduccia non fa paura a molti...-, disse Ron preoccupato.
- Oh, quante chiacchiere... e tu Ron, taci, stai allarmando Harry più del dovuto!!!-, Rachel era contrariata
- Poi, senza offesa Harry, non è che io voglia avere manie di protagonismo, ma non credo proprio che Allie abbia intenzione di puntare a Ginny... è una nostra cara amica, è vero, ma per ora ha sempre puntato o a Rachel o a me!
- È vero, quindi non preoccuparti troppo, vedrai che starà benissimo! E in ogni caso i professori sanno e la proteggerebbero! -, disse Hermione.
- D'accordo... proverò a fidarmi... -, acconsentì Harry, non ancora del tutto convinto.
La lezione filò liscia come l'olio. Noiosa, ma, grazie al cielo, veloce.
Quando uscirono incontrarono Bill e Ginny fuori alla porta.
- Le lezioni sono sospese, perché noi professori abbiamo una riunione. Vi ho portato Ginny, non mi sembrava sicuro lasciarla venire da sola. Non allontanatevi da Fleur per nessuno motivo... Avete il permesso di Silente di stare un po' fuori in cortile, data la bella giornata, per passare un po' all'aria aperta il compleanno delle gemelle. Ma badate, dovete tornare prima di mezzogiorno, perché a quell'ora tutti torneranno a lezione, e non vorrei rimaneste soli, siamo intesi?-, spiegò il giovane insegnante, passandosi una mano tra i capelli, che quella mattina aveva lasciato sciolti.
Tutti annuirono. L'uomo lì salutò e se ne andò.
- Tuo fratello, Gin, quando fa il professore serio e autoritario fa un po' paura...-, disse Rachel ridacchiando.
- Non me ne parlare... é una tortura a lezione chiamare "Professore" il mio fratellone preferito!-, disse rassegnata, scuotendo la testa.
- Sai che roba... -, borbottò Ron, gelosissimo.
- Eh... eh... forse è meglio andare, eh Ron? Sì, sì, mancano poche ore a mezzogiorno, non vorremmo giocarci la mattina, no? Forza ragazzi! Dai amore, vieni! -, domandò Hermione, trascinandosi dietro il suo ragazzo.
Harry abbracciò, tutto contento e finalmente rasserenato, la sua ragazza, scompigliandole affettuosamente i capelli per poi prenderla per mano.
Rachel e San rimasero dietro le due coppiette.
- Senti... ma dove sono finiti Malfoy ed Ares? -, domandò San, notando che erano spariti.
- Non so... Ares non c'era a lezione, hai visto anche tu... Forse Draco é andato a cercarlo! A proposito é questo il ciondolo che ti ha regalato?-, disse prendendo la stellina tra le mani,-... é stupenda... cavolo, deve essergli costata un occhio della testa!
- Infatti... mi dispiace avergli fatto sborsare tanto... non era neanche necessario poi... però... ehm... non prendermi per scema, ma... è il mio piccolo tesoro... -, rispose San, mentre gli occhi le luccicavano e il cuore le batteva forte, forte.
Rachel sorrise e l'abbracciò.
- Uaahh sono così felice per te!!-, disse sfregando affettuosamente la guancia su quella della sorella.
- Però... però vorrei sapere tanto anch'io perchè se l'è presa tanto... cioè... non è una novità che Draco dica una frase di scherno come quella... ma di solito si prendevano a pugni in testa... ah, a proposito di Draco, che ti ha regalato?
Rachel fece spallucce.
- Niente...-, disse in tono noncurante. - Ma d'altronde non mi aspettavo nulla, non stiamo neanche insieme!!
San per poco non cadde a terra, ma che gli saltava in testa a quello scemo?!
- Come sarebbe a dire... niente?!
- Niente!-, ripeté Rachel ruotando gli occhi.
Insomma, che si aspettava? Lei e Draco dopotutto erano solo amici... beh... un po' più di amici... però alla fine... erano amici, ecco! Come era amica con Harry, Ron, Ares e Bill, così lo era con Draco, quindi perché doveva farle un regalo, se gli altri quattro non gliel'avevano fatto?
- B-beh... forse è andato a comprare qualcosa adesso... che cercare Ares, magari prima non ha potuto... -, tentò di tirarla su la sorella.
- Non capisco perché tu stia tentando di tirarmi su, ma ti dico subito che non serve a nulla. San, io non mi aspettavo nulla, e lui non ha deluso nessuna mia aspettativa, mi sono spiegata?
- Sì... però... -, provò a giustificarsi. Forse quella davvero delusa non era Rachel, ma lei. Sperava tanto che Draco le facesse un bel regalo, per farle capire quanto ci tenesse a lei!
- Muoviamoci, dai, o li perdiamo di vista!-, disse posando il libro di pozioni in borsa.
San acconsentì tristemente con un cenno del capo e affrettò il passo, seguendo Rachel.
Poco dopo arrivarono in cortile e si sedettero su alcune panchine, chiacchierando allegramente, se così si poteva definire! Le due gemelle chiacchieravano, mentre gli altri quattro passavano il tempo a fare i piccioncini melensi, tra baci, baciotti e coccole a non finire!
- Sorellina, non ti senti un po'... fuori luogo? -, le bisbigliò San in un orecchio.
Rachel fece spallucce, e lei che poteva farci?
- Senti... so che non dovremmo, ma tanto Allie è da tanto che ormai non ci da più fastidio, non credo lo farà proprio ora... che dici se andiamo a farci un giretto per il castello? Tanto non ci allontaneremo troppo, in ogni caso...
- Ci sto!-, disse Rachel.
LIBERTA', fu il suo primo pensiero in quel momento!
Le due fecero un ghigno divertito e iniziarono ad allontanarsi dal gruppetto di Grifondoro.
- Allora, mia cara ragazza, dove desidera andare in primis? Ci restano ancora diverse ore!
- Al bagno, mi sto facendo sotto!-, disse poco romanticamente la ragazza con i capelli lunghi.
San scoppiò a ridere. Le due si presero a braccetto e si diressero verso i bagni del secondo piano. Avere Mirtilla Malcontenta a disposizione, nel caso arrivasse Allie, era un vantaggio.
Mentre Rachel usufruiva del bagno, San si guardò allo specchio, controllando che non le si fosse sbavato il trucco.
Sentì uno strano spiffero alle spalle. Si girò terrorizzata. Cacchio, ma le aveva seguite o cosa?
Vide la ragazza fantasma sulla soglia ridere maliziosamente. Si avvicinò alla sorella, che indietreggiò di pochi passi, finché il lavandino non le fece da ostacolo.
Allie allungò un braccio, toccandole una guancia, e scomparve.
San sentì una fitta allo stomaco, poi il vuoto totale, vide tutto buio e per un attimo le sembrò di svenire. Quando riaprì gli occhi era tutto normale, con l'unica differenza che il suo corpo si muoveva, ma non sotto suo comando. Capì all'istante: Allie aveva preso possesso del suo corpo. Se non fosse uscita entro mezzanotte sarebbe rimasta nel suo corpo per sempre. Zio Albus gliel'aveva detto, accidenti, che idiota! Si era completamente dimenticata che il giorno del loro compleanno Allie avrebbe acquistato questo potere, e se non avesse abbandonato il corpo della vittima che stava possedendo, entro lo scoccare del primo rintocco del giorno seguente, quel corpo sarebbe stato sempre e solo suo... per l'eternità!
Sentì il panico invaderla. Che diavolo poteva fare ora?! Provò a gridare, ma dalle sua labbra non fuoriuscì alcun suono. Provò anche a tentare di fermarsi, ma nulla, Allie la comandava come la sua schiavetta. Dannazione, ora come avrebbe fatto?! Si maledì mentalmente per avere avuto quella pessima idea, la defunta gemella sicuramente stava aspettando solo un'occasione come quella, per agire. Loro due sole, completamente incustodite.
Rachel uscì dal gabinetto, smettendo immediatamente di parlare. Il bagno era deserto, era sola. Dove cavolo era finita quella disgraziata?! Accidenti, le aveva fatto uno scherzo davvero di pessimo gusto!
Si girò verso lo specchio e vide il riflesso della sorella. Si voltò di scatto.
- Ma dov'eri? Non ti avevo vista... non mi piace che giochi a nascondino!!!-, disse rigirandosi poi verso lo specchio e lavandosi le mani. Quando si rigirò verso San (o meglio, Allie), vide la sorella sorridere in un modo strano, quasi cattivo.
- San che hai?
La gemella non rispose ed uscì velocemente dal bagno, lasciandola lì con i suoi dubbi.
- San, dove si trova Ares?-, pensò Allie. Stranamente, San, riuscì a sentirla.
Ma che diavolo ne sapeva lei di dov'era finito, e che le poteva importare poi ad Allie?! Un atroce dubbio assalì la sua mente, che Allie avesse intenzione di uccidere Ares, usando proprio il suo corpo?!
- Lascia stare Ares, lui non c'entra! Ti stai vendicando, no? Hai il mio corpo! Mi usi come una marionetta! -, urlò.
- Senti, troia, o mi dici dov'é quell'idiota del tuo ragazzo, o ti caccio immediatamente dal tuo... no ... dal MIO corpo... sono io che comando! Ops... forse però non vuoi assistere a quando diventerà mio anche Ares!
- Il TUO corpo?! TE LO SEI GIOCATA IL TUO CORPO! QUESTO È MIO! E Ares CAPIRÀ SUBITO CHE NON SONO IO! Perchè... perchè lui mi conosce!
- Scommettiamo?-, domandò ad alta voce Allie, a sé stessa, individuando Ares che camminava verso di lei.
"Allie, non pensarci nemmeno, stagli lontana!", voleva urlarle. Ma non lo fece, perchè? Semplicemente perchè Allie sarebbe stata ancora più determinata.
- Illusa... -, fu solo in grado di dirle.
- San! Ti cercavo! Ma ti é dato di volta il cervello? Santo cielo, quegli altri quattro cretini che non si sono accorti che vi allontanavate... ma... dov'é Rachel?-, disse lui guardandosi intorno.
- Mhh.. é con Malfoy...-, disse posandogli una mano sul petto ed avvicinandosi a lui.
- Con Malfoy? Com'é che hai ricominciato a chiamarlo Malfoy?-, chiese lui, quando si accorse dello strano sguardo della ragazza. - Piccola, che hai?-, chiese passandole una mano sotto il mento ed alzandole di più il viso, preoccupato.
San avrebbe urlato dalla gioia, Ares se n'era accorto!
- Oh... nulla, nulla, perchè? Ho qualcosa di strano? -, domandò Allie, con uno sguardo malizioso.
- Sei... ehm.. come dire... err... -, disse lui allontanandosi di qualche passo, quando sentì la mano della ragazza scendere per la sua schiena, pericolosamente verso il fondoschiena.
Era decisamente bordeaux, mentre la ragazza sembrava ancora più attratta da lui, senza un minimo d'imbarazzo dipinto sul volto.
- Che c'è? Hai paura di me, tesoro mio? -, domandò abbassando lo sguardo, - Credevo ti facesse piacere un rapporto un po' meno superficiale... ma soprattutto che io mostrassi quanto ti amo anche in pubblico!
San, se solo fosse stata padrona del suo corpo, sarebbe cascata a terra. Ma che diavolo si era messa in testa di fare quella pazza?! Come poteva dire quelle cosa ad... ad Ares!
- No... ehm... non é questo... ma... ecco... hai la febbre?-, chiese improvvisamente posandole una mano sul polso e guardando attentamente le lancette del suo orologio, contando i battiti.
Allie si alzò un po' sulle punte, posando le sue labbra su quelle del ragazzo.
San sentì la rabbia salire, ma come diavolo si permetteva?!
- Non ho la febbre... Semplicemente ho voglia di stare con te...
San, o meglio, il corpo di San, prese la mano di Ares, e lo trascinò dentro un'aula. Lo fece entrare e richiuse la porta alle sue spalle, a chiave.
- San... dai, non scherzare...-, fece lui serio, anche se un po' spaventato dal comportamento anomalo della ragazza, mentre lei si avvicinava a lui con sguardo cupido e bramoso.
- Perchè dovrei scherzare?! Dannazione, per una volta in vita mia che ti dimostro quello che provo davvero, tu ti rifiuti di credermi! Allora va a quel paese! -, urlò infuriata Allie. Ovviamente il suo modo d'agire era tutto calcolato, pensò San, doveva averla studiata davvero bene, in quel tempo che non l'avevano più vista agire. Ma lei si fidava di Ares, era sicura che lui avrebbe riconosciuto Allie!
La ragazza gli diede le spalle, incrociando le braccia, singhiozzando.
- Ora tu penserai che sono sfacciata! Non lo credere, sai... sono meno sfacciata di molte altre... se dico certe cose é perché ti amo davvero!
Gli occhi di Ares si allargarono dalla gioia.
- OH! No, no, no! Non potrei mai pensare una cosa del genere, amore mio!-, disse avvicinandosi a lei. Posò le mani sulle spalle della ragazza e le diede un bacio sulla guancia, abbracciandola da dietro, facendo scivolare le braccia lungo i suoi fianchi.
Allie sorrise sulle sue labbra. Ci era cascato come un povero pollo, era troppo ingenuo quel ragazzo. Per quanto potesse amare San, era pur sempre un ragazzo e il desiderio di possedere un corpo tanto ambito avrebbe fatto perdere la testa a chiunque! San era senza parole, che diavolo stava facendo quel cretino ambulante?! Capiva l'essere tonti ed ingenui, ma ora la stava tirando troppo alla lunga!
Allie lo fece sedere su una sedia, e si sedette su di lui, in modo che i loro petti combaciassero alla perfezione. Gli passò le braccia intorno al collo e cominciò a baciarlo con passione.
Ares rimase interdetto. Non se lo aspettava davvero.
Quando lui rispose al bacio, lei si allontanò un po', avvicinando le labbra al suo orecchio destro, leccandogli il lobo.
- Ares... io ti voglio...-, sussurrò stringendosi forte a lui, premendo il seno sul petto del ragazzo, in modo da averlo definitivamente in pugno.
Il ragazzo ci rimase di sasso. San non fu da meno... no, come... come aveva potuto cedere a quel suo istinto maschile di merda?! Credeva fosse diverso dagli altri, che fosse speciale, che l'amasse per quello che era, davvero, non solo... per avere il suo corpo...
Allie ghignò divertita, sentiva il dolore della sorella crescere sempre di più, ed era quello che voleva.
- Tu... mi vuoi? -, domandò innocentemente.
Lei accostò di nuovo le labbra al suo orecchio, sussurrando con un filo di voce.
- Stringimi, fammi godere fino all'estasi, non c'é nessuno in giro per questo piano, sono tutti fuori, nessuno sentirà niente...-, disse accarezzandogli il petto,-... nessuno saprà niente, quando mi farai tua...-, premette un po' il bacino contro quello del ragazzo, che arrossì così tanto da diventare scarlatto come le divise da quidditch grifondoro.
Non c'era dubbio, quella ragazza lo faceva impazzire.
- ALLIE VATTENE! VATTENE DAL MIO CORPO! -, iniziò ad urlarle la vera San, che stava letteralmente perdendo la ragione.
Allie si tolse il maglioncino e la camicia, e riprese a baciarlo, con trasporto.
Il ragazzo, perse del tutto la ragione.
La prese in braccio, la fece sdraiare sulla scrivania e le si fece sopra. Puntellando un gomito sulla cattedra, in modo da non schiacciarla con il suo peso, prese a baciarle avidamente il collo, mentre le mani di lei affondarono tra i suoi capelli, tra gemiti di piacere.
San stava per scoppiare. Possibile che Ares la conoscesse così poco? Possibile credesse davvero che lei si sarebbe lasciata andare così? Dio, la faceva davvero una ragazza così frivola e superficiale?
Possibile anche che lui, cedesse subito se lei gli diceva di farla sua? Ma non aveva un minimo di pudore?! Ormai la sua rabbia era al limite, sentiva che poteva scoppiare da un momento all'altro.
Allie prese una mano di lui e la fece passare sul suo seno, facendoglielo accarezzare. Fece per slacciarsi il reggiseno, ma qualcosa la fece tentennare. Iniziava a fare fatica a rimanere nel corpo di San, la ragazza era in preda ad una rabbia troppo elevata.
E fu così, che si ritrovò fuori dal corpo.
Da quel corpo diverso da quando ci era entrata. Da quel corpo dai lunghissimi capelli argentei e profondi e scintillanti occhi colore dell'oceano. San si era trasformata, ed ora levitava a mezz'aria di fronte a lei, che era tornata ad essere un semplice fantasma.
- COME DIAVOLO HAI FATTO?-, tuonò Allie. Mancava così poco perché Lestrange fosse suo. Il ragazzo sbarrò gli occhi. Che accidenti stava succedendo?
- CAZZO DAI A ME DELLA TROIA?! BRUTTA BASTARDA GIURO CHE TROVERÒ IL MODO DI FARTI SPARIRE DEFINITIVAMENTE DALLA MIA VITA! SE SOLO NON FOSSI MORTA, IN QUESTO MOMENTO TI UCCIDEREI CON LE MIE MANI!
- Fatto sta che non puoi farlo, cara sorellina! -, la provocò.
Ares guardò prima l'una, poi l'altra. Si soffermò, infine, sulla bellissima donna sconosciuta.
- S... San?-, balbettò terrorizzato e confuso.
Lei lo fulminò con lo sguardo. Che era successo alla sua dolce San? Prima si comportava in modo strano, provocandolo fino ad impazzire, poi... poi lo guardava così con... con odio? Una lampadina si accese nella sua testa, Allie era sbucata all'improvviso dal nulla, non che fosse una novità, ma da quel momento le due avevano iniziato a discutere.
- Attento a te, Lestrange! Ti conviene fuggire, prima che sia troppo tardi... potrei ucciderti con le mie stesse mani!
- Ma... ma.. San... cosa... sta succedendo?
L'aura della ragazza si potenziò così tanto che fece finire il ragazzo contro una parete, mentre Allie si smaterializzò, per non essere spazzata via.
- Guai a te, se osi avvicinarti ancora una volta a me! Se hai bisogno di soddisfare i tuoi desideri corporei, cercati una sgualdrina!
Allie era andata. Quel deficiente l'aveva distratta, e lei era fuggita.
Scese a terra, con grazia ed eleganza, e tornò se stessa. Gli lanciò uno sguardo omicida.
- SPIEGAMI CHE E' SUCCESSO! NO, PERCHé DUE MINUTI FA TENEVI IL TUO BACINO SUL MIO COSO, DUE SECONDI DOPO VUOI UCCIDERMI! SPIEGATI!-, disse lui furioso, alzandosi con la schiena e la testa doloranti. Aveva sbattuto violentemente contro la parete.
- POSSIBILE CHE TU NON TI SIA ACCORTO CHE NON ERO IO?! CHI VOLEVI BEATAMENTE SCOPARTI ERA ALLIE! VEDO CHE MI CONOSCI DAVVERO MOLTO, LESTRANGE! SAI CHE TI DICO? -, urlò staccando violentemente la catenina, regalatole la mattina da Ares, e rompendola, - VAI AL DIAVOLO! NON FARTI NEMMENO PIÙ VEDERE! CON ME HAI CHIUSO! UNO CHE MI CONSIDERA COSÌ SUPERFICIALE, DOPO AVERMI DETTO CHE MI AMA, PUÒ SOLO FARE QUELLO!
Il ragazzo non ebbe il tempo di ribattere. San se ne era già andata.
Si maledì da solo. Raccolse la catenina e si sedette su una sedia, stringendola in una mano.
- Che stupido sono stato...-, fu tutto ciò che riuscì a dire a se stesso.
 

FINE CAPITOLO 16


Ahia... ahia... questo capitolo è stato davvero massacrante... ma noi vogliamo comunque continuare a ringraziarvi per continuare a seguirci e a recensirci.

mary1986: Grazie, siamo felici che ti piaccia! MI raccomando, continua a seguirci!

janice: Ahm... ehm... forse il discorso di chi se lo tiene al momento non è proprio adatto, anche perchè ehm... sì... lo sai eh... Qui la situazione è davvero tragica... Riguardo a Draco beh... se vorrà che la nostra storia prenda una piega più seria, dovrà dichiararsi lui! Sono una ragazza all'antica io, su queste cose! >.< Vojo una bella dichiarazione in vecchio stile! Eccoti qui un chappy con Allie, anche se non credo si possa definire molto bello... sniff... e pensare che era il nostro compleanno! Dannata Allie! Comunque sappi che noi non abbiamo proprio ciò che si definisce "una vita perfetta". Anzi, direi che è un totale disastro... !!! Avere Allie alle calcagna e tutti questi problemi che si accumulano non è una bella cosa! Grazie come sempre per continuare a seguirci, anche San dal suo lettuccio ringrazia tanto!

Ci si vede al prossimo chapy, sperando sia assai più allegro!
 

Rachel&San Dickinson

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Capitolo 18
*** 17 - Cuori in frantumi ***


17

Capitolo 17 - Cuori in frantumi


4 Febbraio - Ora di pranzo

Era tornata nella stanza delle necessità, sbattendo la porta violentemente, incavolata al massimo, sembrava una furia. Rachel si alzò e le andò incontro.
- Si può sapere che ti é successo? Prima sei stata a dir poco odiosa!
San abbracciò la sorella, scoppiando a piangere.
- Oddio, San, che hai? Non ti senti bene?-, chiese allarmata, la gemella dai capelli lunghi.
Le due si sedettero sul letto, Rachel continuò a stringere la sorella.
- Tesoro, dai, dimmi che é successo...
Ma San non riusciva a parlare. Aveva un groppo in gola e le lacrime le offuscavano la vista. Solo quando arrivarono Hermione, Ginny e Fleur, un'ora dopo, San si era un po' calmata, e dopo aver raccontato tutto alle amiche, si addormentò, sfinita. La trasformazione risucchiava loro sempre molte energie. La lasciarono dormire, e si sedettero intorno al tavolo, preoccupate.
- E se Allie colpisse di nuovo? La giornata é ancora lunga... potrebbe impossessarsi di chiunque!-, disse Ginny, preoccupata.
- Ma non possiamo allarmare tutta la scuola, dicendo che un fantasma alquanto birichino tenta di impossessarsi dei corpi altrui! -, fece notare Hermione.
Rachel guardò pensierosa sua sorella.
- In ogni caso dobbiamo evitare che riaccada... le possibili conseguenze le abbiamo viste! -, insistette Ginny!
- Ares ci sarà rimasto di merda...-, disse Fleur, abbandonando la sua caratteristica finezza che la contraddistingueva ovunque. In effetti, pensò, ci era rimasta di merda pure lei!!!!!!
- Come ha fatto a non accorgersi che quella ... ehm... impudica... non era San?-, chiese Rachel, portandosi le mani tra i capelli, appoggiando i gomiti sul tavolo, guardandolo con espressione sconfortata e preoccupata. Confusa e decisamente delusa.
- Una parola: M-A-S-C-H-I-O!-, fece Ginny, irritata.
In effetti, Ares aveva solo reagito al suo naturale essere uomo!! Certo, forse un po' pervertito, ma quale ragazzo non lo é, pensò Hermione portandosi una mano al mento.
- Dannazione! E' inconcepibile!-, disse Fleur sbattendo una mano sul tavolo, alzandosi in piedi, mentre i lunghi capelli biondi le ricadevano sulle spalle, lungo le braccia, disordinatamente.
- San starà soffrendo da cani... appena acchiappo Ares lo riduco a una polpetta!!-, disse Rachel anticipando i pensieri dell'amica francese.
Hermione tentò di calmarle un pochino, in fin dei conti il ragazzo non aveva tutte le colpe.
- Ferme, ferme... perchè di sicuro anche lui starà soffrendo da cani, in questa situazione! In fin dei conti è andata così, non possiamo fare nulla per cambiare il passato!
- Ma Hermione! Non l'ha riconosciuta! Non gli è nemmeno passato per l'anticamera del cervello che quella non fosse San, appena Allie gli ha praticamente posato su un piatto d'argento il corpo di sua sorella!
- Lo so Ginny, ma sicuramente anche lui sarà rimasto spiazzato da questa storia! Non puoi attribuirgli tutta la colpa solo perchè è maschio e segue i suoi istinti, anche se un po' troppo perversi!
-... poi lo disintegro!! No, anzi, prima di disintegrarlo lo faccio al forno con patate... con una mela in bocca come un maiale...-, continuò Rachel che non le aveva calcolate minimamente.
Le ragazze la guardarono perplesse, mentre progettava la morte più dolorosa per Ares.
-... Ehm.... dicevo... -, si ricompose Hermione, mentre Rachel continuava i suoi progetti,-... la prima cosa é trovare i ragazzi e farli parlare con Ares. Non ha tutte le colpe... ok, é stato uno sporco maiale, ma in fondo quando si ama non si ama solo con il cuore... si desidera anche la persona in questione. E non ditemi che voi siete vergini, perché non ci credo!-, finì irritata guardando Ginny e Fleur. No, in effetti non lo erano nessuna delle due. Continuò la sua spiegazione: -Quando si ama é normale desiderare un rapporto anche carnale, oltre che sentimentale!!! Dico bene, Rachel?
Rachel sbatté un paio di volte gli occhi.
- Mhh... forse prima di accoltellarlo nel sonno dovrei torturarlo un po', che ne dite?-, chiese mentre si appuntava in mente di trovare una macchina per le torture. Poteva chiederla a Piton: sadico com'era nel godere delle disgrazie altrui, ne avrebbe sicuramente avuta una. Ginny e Fleur risero, mentre Hermione si schiaffò una mano in faccia. Non l'aveva ascoltata nemmeno un secondo!
- Rachel dai... ti faccio un esempio, quando stai con Draco, ci stai bene perchè lui è dolce con te, no? Però ad esempio immagino desideri anche poterlo baciare e abbracciare, e in questo modo desideri già un rapporto più fisico, giusto? In questo caso la situazione era la stessa solo... un po' più spinta... -, finì la frase esitando. Era proprio quel "un po' più spinta" che cambiava radicalmente il tutto.
- In ogni caso, capisco lui abbia voluto avere un rapporto anche più fisico, ma non capisco come abbia fatto a non capire che non era San, essendo lei così pudica e riservata!
Rachel scosse la testa e si alzò.
- Ares avrà avuto le sue ragioni... mi spiace solo che abbia detto a mia sorella di amarla, senza conoscerla davvero...-, disse con gli occhi lucidi. Uscì dalla stanza, senza che le altre potessero ribattere.
- Non dovrebbe girare sola per i corridoi!-, fece notare Fleur.
- Lasciamola sola almeno cinque minuti, ne ha bisogno... la raggiungiamo fra poco...-, disse Ginny, tristemente.
Rachel le aveva stroncate su tutti i fronti. Aveva dannatamente ragione. Come si può dire di amare una persona, se non la si conosce davvero?

***


Scosse la testa. Non si poteva, ecco tutto! Non si poteva considerare amore quello che si prova per una persona che ti è completamente estranea. Oh, era d'accordo sul fatto che avessero passato una marea di momenti insieme, dove avevamo imparato a conoscersi meglio, ma a questo punto non poteva dire che Ares conoscesse sua sorella San, decisamente no . Mettendo anche l'ipotesi che si lasciasse andare con il ragazzo, di sicuro non l'avrebbe fatto così volgarmente, ma sarebbe andata di più sul romantico, come piaceva anche a lei del resto! Come aveva potuto essere così stupido?! Tirò un calcio alla parete di fianco a lei. Non si meritava San, ecco cosa pensava! E lei sentiva la coscienza roderle, se solo non l'avesse spinta a mettersi con lui...
- Che ti ha fatto il muro?-, chiese Ron alle sue spalle. La ragazza si voltò di scatto, e vide con lui Harry e Draco.
ACCIDENTI, CHE MOTO IRREFRENABILE DI VOMITARE ALLA SOLA VISTA DI UN RAGAZZO!!
- Va al diavolo... maschio!!!-, sottolineò l'ultima parola con voce nauseata.
Prese a camminare velocemente in direzione opposta dei ragazzi. Che disgusto! Che orrore! Odiava i ragazzi, li detestava! Una banda di maniaci pervertiti, ecco cosa erano!!! E Draco non era da meno, pensò mentre due lacrime si formarono ai bordi dei suoi occhi, che prontamente asciugò con una manica della maglia.
Sotto, sotto, anche lei sperava che almeno le desse un piccolo pensierino, non di certo per avidità... no ... semplicemente voleva vedere se per lui contava più di una semplice amica! A quanto pareva no, nemmeno quello! Nemmeno un bacio sulla guancia le aveva dato, nulla! Iniziò a singhiozzare, maledicendosi mentalmente. Quanto odiava gli uomini, erano degli esseri inutili, per quanto la riguardava potevano anche sparire dalla faccia della terra!
Improvvisamente, però, sentì una stretta al braccio, poco più sul del gomito, impedirle con forza di andare avanti. Si girò verso la fonte dell'ostacolo.
- Che diavolo vuoi, Malfoy?-, chiese fredda come un catino di acqua ghiacciata.
- Ah... Rachel perchè piangi? È successo qualcosa? -, domandò lui, guardandola tristemente e cercando di stringerla forte a se, per confortarla.
Lei lo allontanò violentemente.
- NON TOCCARMI MAI PIù!-, gridò mentre si accorgeva pian piano delle calde lacrime che le rigavano il viso.
Il ragazzo non mollò la presa, però.
- Ma cosa ti ho fatto ora Rachel? Ti prego dimmelo! Ho fatto qualcosa che ti ha ferita... od offesa?! -, chiese con uno sguardo assai malinconico.
- Lasciami andare! GUAI A TE SE MI FAI ARRABBIARE! LASCIAMI SUBITO!!!
Draco mollò la presa. Gli occhi di Rachel stavano cambiando di nuovo colore...
- Rachel, ma se non ti spieghi come posso sapere che ti ho fatto di male, per farmi odiare tanto?!
- ESISTI!-, sbottò lei infuriata, prima di alzare i tacchi e girarsi, camminando velocemente verso le scale. Malfoy sbuffò furibondo, doveva essere successo qualcosa di davvero grave, per farla arrabbiare così, non ne dubitava, ma come diavolo si permetteva di trattarlo in quel modo, senza nemmeno fornirgli una spiegazione logica? E lui... e lui che stava anche per dichiararsi. Cretino! Ecco cos'era, un cretino! Quella ragazza era troppo lunatica per i suoi gusti. Iniziò a camminare di nuovo, nella direzione opposta a quella di Rachel, con un passo molto pesante, che lasciava intravedere tutta la rabbia che portava dentro.
Fece improvvisamente dietro-front.
ACCIDENTI, si stava facendo mettere i piedi in testa da una ragazzina, solo perché era figlia di una ninfa. Ma che diamine gliene importava, poteva anche ucciderlo, ma Draco Malfoy era pur sempre Draco Malfoy, e non si sarebbe fatto sopraffare da una ragazza qualunque, che l'amasse o meno!
Le corse dietro, afferrandola violentemente per un braccio, strattonandola.
- Adesso basta fare la parte del bravo bambino! Ora mi dici che diavolo ti prende, perchè io non ti permetto di trattarmi così, come se fossi il tuo zerbino! Non puoi essere tutta dolce e carina e poi tutto ad un tratto urlarmi dietro in quella maniera! Eh no signorina, questo non l'accetto proprio, ora mi spieghi o ti giuro che faccio crollare l'intera scuola!
La ragazza gli tirò uno schiaffo.
- Lasciami immediatamente. Vuoi sapere qual é la tua colpa? SEI CUGINO DI QUEL PORCO MAIALE STRONZO PERVERSO DI Ares LESTRANGE!!! Ah... hai anche un'altra colpa... sei un maschio, che é sinonimo di perverso!
Lui la guardò un secondo, confuso. Poi riprese il suo comportamento deciso. La strattonò violentemente, sbattendola contro il muro. Le prese i polsi con una sola mano e glieli fermò con forza sopra la testa, per evitare che lei scappasse. Le puntò un dito sul petto, con fare minaccioso.
- SENTIMI BENE! NON SO COSA ABBIA FATTO QUELL'IMBECILLE, MA CHE LUI SIA STUPIDO, NON SIGNIFICA CHE ANCHE IO LO SIA! CAZZO E IO CHE VOLEVO ANCHE DICHIARARMI! MA CHI ME LO FA FARE? TI CREDEVO DIVERSA, RACHEL, MA SEI UNA STRONZA, COME TUTTE LE ALTRE!!-, disse stringendo sempre con più forza i suoi polsi, fino a farle male.
Bene. Ora aveva avuto la conferma che anche Draco Malfoy aveva il cervello piccolo come una capocchia di spillo, come tutti i ragazzi.
- Mi stai facendo male, lasciami!-, disse chiudendo gli occhi. Sentiva che a momenti le sue braccia si sarebbero spezzate. Lui era troppo forte, e lei troppo piccola e fragile per riuscire a divincolarsi da quella presa violenta e potente. Poteva trasformarsi, ma a quel punto, se già lo odiava così ed avrebbe avuto voglia di ucciderlo, figurarsi come naiade cosa gli avrebbe potuto fare. No... era un ragazzo, ma non voleva ucciderlo di certo... perché, in fondo al suo cuore, lo sapeva: lo amava...tanto... troppo, con tutto il cuore, e niente avrebbe cambiato quella cruda realtà. Lo amava, ed era tutto lì.
Malfoy mollò la presa sui polsi della ragazza.
- Tu ci distingui guardando l'insieme di cosa siamo in natura, uomini certo, ma ti assicuro una cosa: di certo noi siamo migliori di voi donne, in quanto abbiamo il coraggio di dire le cose in faccia come stanno! Ma soprattutto non ci divertiamo a giocare ai tira e molla, facendo soffrire qualcuno che sappiamo ci ama davvero! Oh no, solo le donne sanno essere così viscide... sempre avide, egoiste e gelose l'una dell'altra... fate proprio schifo!
- Almeno... almeno non diciamo di amare una persona senza conoscerla... oh, cazzo...-, disse portandosi una mano sulle labbra,-... ho fatto la stessa cretinata di tuo cugino... ho ammesso di amarti... oh, beh, ma almeno non stavo per fare sesso con te, anche se in realtà non eri te, ma Allie!
Draco ci capiva sempre meno. Ma che stava dicendo quella pazza?!Solo dopo associò quelle parole a San ed Ares e al fatto che Silente disse che Allie avrebbe approfittato di quel giorno per impossessarsi di loro.
- Senti... forse ho capito qualcosa... ma mi spiegheresti tu, un attimo con calma, lasciando da parte per un secondo la rabbia? Vorrei capire qualcosa anche io...
La ragazza posò il suo sguardo velenoso su di lui. Se si potesse uccidere con uno sguardo, state sicuri che Draco sarebbe già morto e sepolto. La ragazza spiegò tutto l'accaduto, anche se l'attenzione di Draco era, sì, sulle sue parole, ma soprattutto sui movimenti con cui la ragazza si stava massaggiando i polsi. C'erano ancora i segni della stretta, e probabilmente le facevano parecchio male.
Si pestò mentalmente, per averle fatto quello, ma in fin dei conti non aveva tutti i torti, ad essersi infuriato! Quando Rachel finì il racconto, prese parola lui...
- Mi dispiace ammetterlo, ma sono d'accordo con la so-tutto-io! Che colpa ne ha mio cugino se è tonto? E poi anche lui ci starà male, non solo la tua cara gemellina... ti pare! Almeno San ne era a conoscenza, ma lui si è ritrovato in quella situazione senza sapere nulla a riguardo! Prima si trova la sua ragazza fra le braccia e poi dopo che tenta di ucciderlo! Alla faccia del piccolo shock!
Rachel abbassò lo sguardo, poi lo rialzò, velato di lacrime.
- ... ti odio...-, sussurrò portandosi le mani sul viso, piangendo.
E ora che diamine aveva detto da farla piangere? DANNAZIONE!
Riprese a sbuffare.
- Cavolo Rachel, sta volta che ti ho fatto, eh? Ho solo esposto la verità di come stanno i fatti!
- Appunto! E mi sento così da schifo che se potessi morire all'istante, lo farei. Hai ragione... hai sempre ragione... ti odio!
Draco si sbatté una mano in fronte. Ma era scema o cosa?!
- Mi odi perchè ho ragione?! Ma che ragionamento è?!
- Senti... voglio stare un po' da sola... ciao!-, disse asciugandosi velocemente gli occhi, girandosi per andare via.
Draco la fermò un attimo per un braccio.
- Ok, ok... ma in ogni caso non ha senso il fatto che tu mi odi perchè ho ragione... anche tu hai la tua parte di ragione... diciamo che insieme facciamo l'iper ragione, ecco! La ragione dai due punti di vista! Mi si è pure incantato il disco, cribbio!
La ragazza si girò e gli fece un flebile sorriso. Draco notò ancora una volta che si manteneva un polso, maledicendosi mentalmente.
- Scusa... per tutto ciò che ho detto... per tutto ciò che ho fatto... non ero in me... me la sono presa ingiustamente con Ares, perché al momento non potevo prendermela con Allie... sapessi quando ho saputo ciò che é successo... il mio primo pensiero é stato che se mia sorella non si fosse trasformata, non l'avrei mai più rivista. Volevo bene ad Allie, ma lei é il mio passato, e non voglio rischiare di perdere San, né di vederla soffrire, perché é la persona più cara che ho al mondo...-, disse mentre le lacrime rigarono insistentemente le sue gote, arrossate dall'imbarazzo.
Draco si allarmò nuovamente. Si guardò intorno, assicurandosi che non ci fosse nessuno in giro, perchè non si era dimenticato della fuga del padre da Azkaban, e, cautamente, la strinse fra le sue braccia.
- No... dai non piangere... ti capisco, sono cose che capitano, l'importante è chiarire le cose, dopo, no? -, disse ingarbugliandosi un poco con le parole.
Lei annuì.
- ... e non é vero che ti odio... anzi ti voglio tanto bene, non puoi neanche immaginare quanto...-, sussurrò affondando il viso nel suo petto.
Lui sospirò.
- Nemmeno io ti odio... Rachel... Su però, ora non piangere, altrimenti diventi brutta! -, provò a provocarla, per vedere se reagiva.
Lei ridacchiò un po', stringendosi di più a lui.
Ma lo stava perdendo. In quel momento era dolce, ma non era più il suo Draco, lo sentiva.
Si era spezzato qualcosa tra loro, e sarebbe stato difficile ricostruirlo.
E lui si allontanava ogni secondo di più...


Fine capitolo 17

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Capitolo 19
*** 18 - Morte Interiore ***


18

Capitolo 18 - Morte interiore


Nei giorni seguenti l'aria che si respirava tra i ragazzi era fredda, fredda come quella che si sentiva quando si usciva all'aperto. Era tornato il freddo, il sole era ormai raro vederlo, lasciava sempre spazio ad un cielo coperto e a neve, tantissima neve. Ormai i momenti in cui tutto il gruppo era riunito erano nulli, praticamente solo nel momento in cui dormivano. Ognuno aveva cambiato i suoi abituali orari. C'era chi si alzava prima e chi dopo, chi andava a dormire presto e chi fin troppo tardi... e a tavola non mangiavano mai insieme, c'era sempre chi mangiava prima e chi dopo. Insomma, un vero disastro!
Era il 10 Febbraio, e fu davvero un giorno disastroso. Micheal Corner era stato sospeso per una settimana, ma ora era tornato, con una faccia di marmo più di prima. Quando Rachel lo incontrava per i corridoi aveva una gran voglia di massacrarlo di botte, ma fortunatamente San la calava, e lei si limitava a beffeggiarlo davanti a tutti... aveva avuto un buon maestro (Draco).
Fortunatamente non aveva ancora aperto bocca, riguardo la vera identità di Rachel, ma la loro paura era che si trattasse solo di una questione di tempo. San si era ripresa un po', ma ormai si era chiusa ancora di più in se stessa e si dimostrava più fredda, tranne con Rachel. Sembrava non fidarsi più di nessuno e questo era preoccupante.
Dicevamo, quello fu un giorno davvero orribile per le gemelle. Arrivate nell'aula di pozioni, erano venute a sapere che la lezione non si sarebbe tenuta, e camminando da sole per i sotterranei, per tornare all'ottavo piano, incontrarono Ares e Draco, con Allie.
CON ALLIE??!?! CHE DIAMINE CI FACEVANO CON ALLIE?!
- Senti, mi sono rotto che ci segui ovunque! Lasciaci in pace!-, sbottò Ares guardando il fantasma senza alcuna paura.
- Dopo quello che c'è stato fra noi, non puoi ignorarmi! -, rispose a tono l'anima, alquanto irritata. Gli si avvicinò ancora di più, guardandolo dritto negli occhi. San strinse i pugni e fece per andarsene, ma fu bloccata dalla sorella. Si nascosero insieme, dato che non le avevano ancora viste, per poter origliare indisturbate.
- Non ti avvicinare, dannazione! E' tutta colpa tua se ora San mi odia! Vai al diavolo Allie, é quello il tuo posto, brutto fantasma di infimo livello!-, disse il ragazzo disgustato.
Allie riprese il suo vero aspetto, mentre riappariva la ferita sulla sua testa, e il sangue riprese a scorrerle lungo tutto il corpo, dalle labbra e dagli occhi.
- Prego? Infimo livello... a me? Stai giocando con il fuoco, rischi di scottarti, Lestrange! Sia ben chiara una cosa, non rinuncio a te, sarai mio, che si fotta quella puttana di San!
Detto questo scomparve dalle loro viste.
- Ares... qui le cose si stanno complicando, Allie ha puntato troppo a te, anzi sembra quasi... si sia innamorata di te! -, gli fece notare il cugino.
- Ma figurati... lo fa solo per colpire la dolce San... -, bofonchiò Ares irritato.
- Non ci metterei la mano sul fuoco...
Rachel guardò San. Non sapeva nemmeno lei cosa pensare...
- Andiamo via... per favore...
- San... dai... lascia perdere... hai visto, no? Ti ha chiamata "la dolce San"... significa che quel fantasma idiota non...
Uno spiffero improvviso le colpì le spalle, impedendole di parlare. Sentì la sgradevole sensazione di uno stalattite di ghiaccio trapassarle una spalla. Si voltò di scatto. Allie era dietro di loro che ascoltava la discussione, ed aveva appoggiato una mano insanguinata sulla spalla di Rachel, sorridendo maliziosamente.
- La... lasciami... Allie... mi stai congelando la spalla...-, disse socchiudendo gli occhi, dal dolore.
- LASCIA ANDARE MIA SORELLA! -, urlò San totalmente infuriata, mentre il suo colore degli occhi iniziava a mutare. Finalmente era ancora a portata di mano, questa volta non se la sarebbe lasciata sfuggire.
- Trasformati pure, cara sorellina, ma a me non puoi farmi niente, te lo ricordo... e, ah, un'altra cosa, rischieresti di uccidere i due spettatori là...-, disse indicando Ares e Draco che erano accorsi dalle urla della ragazza. Draco si avvicinò a Rachel, tirandola via dalla presa di Allie.
San sentì la rabbia salire fino alle stelle, non poteva attaccarla in nessuna maniera, non poteva sconfiggerla e questo fatto la faceva impazzire. Un ghigno divertito si dipinse sulle labbra della defunta gemella, che si riavvicinò con fare sdolcinato ad Ares.
- Oh, che carino, sei venuto di nuovo da me, tesoro mio!
- Non toccarmi...-, disse lui allontanandosi velocemente, facendosi accanto a San. Prese una mano della ragazza.
- NON SO COSA DIAMINE TU TI SIA MESSA IN TESTA, Nè VOGLIO SAPERLO. QUEL GIORNO, IN QUELL'AULA, NON ERI TU... IO PENSAVO SOLO A SAN, CREDEVO FOSSE SAN E TUTT'ORA MI PENTO DI AVER SOLTANTO SFIORATO IL SUO CORPO SENZA ACCORGERMI CHE NON ERA LEI! IO AMO SOLO LEI, SONO STATO CHIARO? VA ALL'INFERNO, è QUELLO IL TUO POSTO, CON SATANA!!
Allie sorrise.
- Cambierai idea molto in fretta... Lestrange... tanto lei continuerà a rifiutarti in eterno! -, affermò divertita, notando la sorella che si liberava dalla presa del ragazzo.
- Rachel... credi proprio non ci sia più speranza? -, domandò Draco, sussurrandole in un orecchio.
La ragazza guardò Draco, facendo spallucce. Si allontanò da lui senza dir nulla, avvicinandosi alla sorella.
- Allie non ti conviene colpirci ora, o sbaglio? Sei sotto il comando di Pansy Parkinson no? Sei legata a colei che ti ha fatto tornare, se le disubbidisci, o non avvisi dei tuoi spostamenti, potrebbe farti tornare nell'altra dimensione solo con la forza del pensiero!
Allie corrucciò la fronte. Dannata pettegola.
Se ne andò, riservando il suo ultimo sguardo ad Ares.
Uno sguardo trionfante si dipinse sul viso di Rachel, quanto le piaceva averla vinta su Allie! Era una soddisfazione troppo gradevole, dopo tutto il tempo che l'aveva tormentata finalmente poteva prendersi una piccola rivincita! Si mise a saltellare di gioia per il corridoio, noncurante degli sguardi storti che ricevette dagli altri tre, non capivano che avesse da esultare tanto.
- Oh, ma siete tre Zombie? Ora finalmente sappiamo come ricattarla! Comunque basta chiacchiere, vieni sorellina...-, disse prendendo la mano di San. Fecero per andarsene, ma Ares fermò la gemella dai capelli corti, trattenendola per un braccio.
- Devo parlarti!-, disse serio.
Lei continuava a fissare il pavimento, senza alzare nemmeno per un momento lo sguardo.
- Parla, no? Ci sento benissimo!
- Da soli...-, disse guardando Rachel e Draco.
Draco fece spallucce e prese a camminare via. Rachel lanciò uno sguardo omicida al ragazzo, ed uno preoccupato alla sorella e se ne andò.
San sospirò, alzò lo sguardo gelido, guardandolo dritto negli occhi.
- Allora? Che volevi dirmi? -, domandò, come se non sapesse già di cosa si trattava.
Il ragazzo le lasciò il polso. Alzò una mano, accarezzandole una guancia. Lei chiuse gli occhi un paio di secondi, come persa in quel gesto così dolce, ma pi allontanò la sua mano, prendendolo per il polso.
- San... io ti amo... sto impazzendo... dammi un'altra possibilità, te lo chiedo in ginocchio... -, disse abbassandosi, puntellando le ginocchia sul freddo pavimento di pietra. Era disposto a tutto, anche ad umiliarsi, per lei, per il suo amore, per rivedere di nuovo il suo dolce sorriso, riservato solo per lui.
San tentò di farlo rialzare, trovava ridicolo il fatto che si fosse messo giù in ginocchio, per farsi perdonare. E se li avesse visti qualcuno? Che avrebbero pensato?!
- Io mi fidavo di te, mi fidavo ciecamente! Pensavo mi conoscessi davvero, ma ho capito che non mi conosci affatto!
Una lacrima iniziò a scenderle lungo la guancia. La ragazza se l'asciugò prontamente, si era ripromessa di non versare più neanche una lacrima per lui, e invece lo stava facendo di nuovo.
Il ragazzo si alzò di scatto, abbracciandola.
- Sono solo un uomo... San... solo un uomo... ma ti prego perdonami... ti supplico! Io diventerò matto. Non mangio più, non dormo più, tutto ciò che mi interessa al momento é poterti stare di nuovo accanto. Ti prometto che non ti sfiorerò mai più, nemmeno con un dito!
Lei iniziò ad essere scossa dai singhiozzi, perchè doveva sempre avere quella capacità di farla intenerire in qualsiasi istante? Lo maledì per quello, la faceva sembrare quasi una debole... ma non le importava in quel momento... Si strinse forte a lui...
- Sei uno stupido, ecco cosa sei! Ma che ti è saltato in mente che io potessi comportarmi così?!
- Ehm... ho solo risposto al messaggio dei miei ormoni, pardon...-, disse lui un po' imbarazzato, stringendola ancora più forte.
- Allora... allora mi perdoni? Cioè... pace?!-, chiese allontanandola un po', per guardarla bene in viso.
Gli venne quasi da ridacchiare, per l'espressione buffa della ragazza, aveva un tenero faccino tutto intristito, ma sembrava quasi tentasse di sorridere, di mostrarsi forte, di far smettere alle lacrime di cadere.
Sembrava non sapesse nemmeno lei, cosa fare, in fin dei conti era una ragazza piuttosto orgogliosa.
Le prese il mento con una mano, avvicinando il viso al suo, annullando la distanza che divideva le loro labbra, assaporando le sue calde e un po' salate dalle lacrime. Fu un bacio veloce... già troppo per averle promesso che non l'avrebbe mai più nemmeno sfiorata.
Le sorrise stringendola di nuovo...
- Ti amo...-, sussurrò stringendola a sé.
Lei ricambiò l'abbraccio e rispose un po' titubante, non era sicura se faceva bene a dirglielo... Dopo quello che era successo, ma soprattutto dopo aver capito che lui non la conosceva così a fondo, non voleva ripetere il suo stesso errore... ma le sue labbra sembravano muoversi da sole.
- Anche io... -, continuò quasi impercettibilmente, - Ti amo...
Il sorriso di Ares si schiuse in un dolce sorriso, mentre riprendevano a baciarsi, come da giorni ormai non facevano, assaporando di nuovo quelle sensazioni paradisiache, quei contatti pudici, eppure così appassionati, quello sfioramento di labbra e lingue che la portava direttamente fra le nuvole. Ma perché passare allo stadio successivo? Si stava troppo bene così.

***


Ma come abbiamo già detto, quella fu una giornata disastrosa, che di certo non poteva avere un lieto fine. E se c'era stato per San ed Ares, non poteva dirsi lo stesso per Rachel e Draco.
I ragazzi avevano lasciato soli Ares e San pochi minuti prima, ed in quel momento camminavano l'uno accanto all'altro. Lei a testa bassa, lui con le mani in tasca, e guardavano ovunque, fuorché l'altro/a .
Draco aveva tentato più volte di spiccicare parola, ma non gli veniva in mente nulla di intelligente da dire... quindi passò al banale.
- Si saranno chiariti, secondo te? Tua sorella non sembrava molto intenzionata a perdonarlo, per non dire che non lo era per nulla.
- Dipende da ciò che le dirà Ares... se lui non la prenderà per i polsi sbattendola vicino al muro e farle così male che dopo sei giorni avrà ancora le fasciature per coprire i lividi, allora forse lo perdonerà...-, disse lei con fare noncurante, parlando esplicitamente delle bende che aveva LEI ai polsi.
- Beh, ovviamente, ma se San non sarà così deficiente da dirgli di odiarlo, senza dargli nemmeno una minima spiegazione, lui di sicuro non la tratterà con così tanta violenza... -, continuò lui con tono piatto.
- Sì, sì, caro, fai pure l'ironico, prego, infierisci, continua all'infinito...-, disse lei senza posare lo sguardo gelido su di lui neanche una volta. Continuò a camminare per la sua strada, a testa alta, con lo sguardo fisso avanti a sé.
- Certo, e tu continua a fare l'offesa, ma soprattutto il ghiacciolo vivente, tanto lunatica come sei non è una novità! Andresti a nozze con quella svitata della tua casa, che si mette i ravanelli al posto degli orecchini!
La ragazza si fermò e si voltò verso lui di scatto, alzando minacciosamente una mano per schiaffeggiarlo.
- NON... OSARE... CHIAMARE SVITATA LUNA... E' UNA DELLE MIE PIù CARE AMICHE! NON LA CONOSCI NEANCHE, NON OSARE MAI PIù METTERLA IN MEZZO NEI NOSTRI DISCORSI!
- Va bene, va bene... calma i bollenti spiriti...
La ragazza abbassò il braccio e riprese a camminare. Lui la seguì a pochi passi di distanza.
- A proposito Rachel... -, disse raggiungendola. -, Si può sapere perchè siamo cambiati tanto? Insomma, è per via di quello che mio cugino ha fatto a tua sorella che sei diventata così, nei miei confronti? No, perchè io ancora mi chiedo che diavolo ho fatto di male, per farmi prendere a pesci in faccia in questo modo. Oh, ammetto che ho agito violentemente e ho sbagliato però... Ogni volta che ci rivolgiamo la parola litighiamo!
- Tu non c'entri, sono cambiata io, punto e basta. Bye, bye Rachel cagnolino che sottostava a chiunque, anche quando la trattavano male, benvenuta nuova Rachel, fiera, sicura, e che soprattutto appena gli si avvicina quel puttaniere di Micheal Corner lo prende a calci nei cosiddetti e se ne va, ridendo soddisfatta.
Allora era per Micheal Corner? Aveva alzato le sue barriere a tal punto per ciò che era successo? Forse, semplicemente, Micheal Corner aveva aperto una serie inspiegabile e concatenata di fatti che l'avevano scioccata: la possessione della sorella da parte di Allie; il litigio di San ed Ares; la violenza con cui l'aveva trattata, facendole così male... forse, tutto sommato, aveva ragione ad essere delusa degli uomini.
Sembrava quasi che la sua vera natura, quella di naiade, iniziasse ad impossessarsi di lei. Sembrava capire il loro vero punto di vista e ne andava fiera! Draco grugnì e le passò avanti, aumentando il passo. Non aveva proprio voglia di discutere in quel momento. Perchè sapeva che se le avesse detto qualcosa avrebbero litigato ancora, soprattutto perchè lui non pensava che Rachel fosse un cagnolino, ne lo fosse mai stata!
Sentì improvvisamente la presenza della ragazza allontanarsi dal lato opposto. Si girò... stava seguendo Micheal Corner a testa bassa. Che diamine stava succedendo? Che... che la stesse ricattando?
Fece dietro-front e si mise a seguire i due, facendo ben attenzione a non farsi scoprire.
Ad un certo punto Micheal si fermò.
- Ciao piccola puttanella... tu sai perchè sono qui vero? Sai cosa ha significato per me essere sospeso?
- Te lo sei meritato!-, disse lei soffiando come un gatto.
- Attenta a te Dickinson, ti ricordo che il coltello dalla parte del manico ce l'ho ancora io!
La ragazza roteò gli occhi, esasperata. In realtà, sapeva che se Micheal le avesse chiesto qualunque cosa avrebbe dovuto accettare. Era colpa sua se lui sapeva il loro segreto, quello di essere Naiadi, e non poteva permettere che nessuno venisse a saperlo... più per sua sorella, che stava già passando un periodo orrendo, che per sé.
- Cosa vuoi?-, disse in un filo di voce, abbassando la testa, sconfitta.
Lui le alzò il viso con una mano. La fece indietreggiare un po', fino a farla entrare in un'aula, che richiuse a chiave.
- Cosa... vuoi da me... Corner? Non ti bastava la Chang?
Lui non rispose. Si limitò a sorridere beffardo, facendola sedere su un banco attaccato al muro. La ragazza appoggiò la schiena alla parete, senza opporre resistenza, mentre i suoi occhi si riempivano di lacrime. Ormai era finita, ormai sarebbe successo, non poteva più evitarlo.
Lui le intimò, sussurrando in un orecchio, di non trasformarsi, e di fare la buona, e così lui non avrebbe detto niente a nessuno.
L'ansia crebbe nel cuore di Draco, dannazione perchè era entrata?! Perchè si faceva ricattare in quel modo? Lanciò un Alohomora per tentare di far aprire la serratura della porta, ma con orrore si accorse che questa non scattava. Corner era furbo, doveva ammetterlo, aveva fatto un incantesimo di protezione sulla porta, in modo che nessuno fosse riuscito ad interromperlo. Prese a correre a perdifiato verso l'ufficio di Silente, sentiva che Rachel questa volta era davvero in grave pericolo.
Prese a correre a perdifiato verso l'ufficio di Silente, sentiva che Rachel questa volta era davvero in grave pericolo.
Intanto Rachel era in preda alla disperazione. Si stava aggrappando all'unica, misera, speranza, che quando avrebbero sentito le sue urla, qualcuno sarebbe andata a prenderla di certo. Magari Draco... Perché ci aveva litigato di nuovo?
Micheal continuava a baciarla con avidità, toccandola ovunque, con violenza, fino a farle male. Perché stava succedendo? E perché non poteva impedire ciò che sarebbe successo di lì a poco?

*ATTENZIONE, QUESTO PEZZO HA RATING NC17, NON C'è NULLA DI CHE, MA SE VI DA FASTIDIO L'NC17 NON LEGGETE!*
Sentì le labbra del ragazzo premere sulle sue, facendo pressione per schiuderle.
Sentì la sua lingua penetrare nella sua bocca, e si sentì così nauseata che di lì a poco avrebbe vomitato di certo. Quel sapore era disgustoso... viscido, proprio come lui.
Sentì una sua mano stringerle violentemente i polsi, e in quel momento capì che in realtà Draco non le aveva provocato nemmeno la minima parte di dolore che le stava provocando Corner.
E, ancora, sentì una sua mano scivolare lungo la sua schiena, lungo una gamba, alzare la gonna, ed insinuarsi tra le sue cosce, proprio come quel giorno, nel parco. E quando la sua mano raggiunse il punto d'incontro delle sue gambe, non riuscì a tenere per sé un gemito. Ora aveva davvero paura. Non le abbassò nemmeno gli slip, ma cominciò ad accarezzarla, con una bramosia da far paura a chiunque. Si sentiva sporca... dannatamente, maledettamente sporca. Stava al suo gioco. Gli stava facendo da puttana. Tutto per non essere disprezzata quando sarebbero venuti a sapere il suo segreto. Ma quando avrebbero saputo ciò che stava succedendo, non l'avrebbero disprezzata comunque? Strinse gli occhi quando sentì un dito del ragazzo accarezzarle con prepotenza le piccole labbra, e quando sentì il rumore della zip del suo pantalone, chiuse gli occhi, per non vedere ciò che sarebbe successo in pochi secondi. Calde lacrime presero a scendere copiosamente dagli occhi, quando lui entrò in lei, portandole via la verginità che aveva custodito fino a quel punto con orgoglio, portandole via ciò che aveva di più caro, abbassando e neutralizzando le sue difese. Come avrebbe più potuto guardare ancora negli occhi il suo Draco?
*ORA POTETE LEGGERE*
Il ragazzo continuò a fare i suoi comodi per diversi minuti... minuti che alla ragazza sembrarono interminabili. Come avrebbe fatto ad andare avanti così? Aveva già perso in parte Draco e con quel fatto era sicura di averlo perso del tutto... e cosa avrebbero pensato i suoi amici e sua sorella, a sapere che ora lei era così miseramente sporca? Corner si staccò violentemente da lei, ritirò su la zip dei pantaloni e la guardò con aria soddisfatta.
- Sei stata brava Dickinson, quasi alla pari di una concubina... ma la prossima volta dovrai collaborare anche tu, non farmi fare tutto a me... eh eh... -, rideva, rideva! Era stato tutto un gioco per lui... Non gli importava niente di averle rovinato per sempre la vita, gli importava solo di aver soddisfatto i suoi piaceri!
Se ne andò, lasciandola lì, a rotolarsi nel suo dolore, nel suo sentirsi una misera puttana. Si alzò lentamente dal banco, si ricompose il più possibile, ed uscì dalla stanza. Il suo sguardo era spento. Rachel si era assopita in un angolo remoto del suo cuore, e forse non sarebbe mai più tornata. Alzò lo sguardo. Corner si era già dileguato. Vide arrivare Draco e suo zio.
- RACHEL! COME STAI? COSA é SUCCESSO?
La ragazza sorrise. Ma era un sorriso fiacco. Era un sorriso privo di luce. No, pensò Draco, quello non era un sorriso... quella era solo la pallida imitazione dell'espressione di un essere vivente.
- Sto bene, zio... Corner... lui se ne é andato... l'ho pregato di non farmi nulla... e se ne é andato...-, disse toccandosi i polsi. Le facevano così male, che sarebbe scoppiata a piangere, quasi sentendoseli cadere.
Silente notò che la ragazza continuava a sfregarseli e la guardò preoccupato, anche perchè non solo Draco si era accorto dello strano sguardo.
- Forse è il caso passare da Madama Chips, dovrebbe dare un'occhiata ai tuoi polsi...
- No... non é nulla... sto be...-, improvvisamente sentì una fitta alla pancia. Quel deficiente era stato troppo violento. Alzò di nuovo lo sguardo... doveva farsi dare dare una pozione anticoncezionale, o sarebbe potuta rimanere fregata.
- Sì... sì, é meglio andare da Madama Chips...-, disse tutto d'un fiato, senza degnare Draco di uno sguardo neanche una volta. Non ce la faceva. Stare davanti a lui la faceva sentire ancora peggio...
Cominciò a camminare. Silente e Draco si guardarono e la seguirono.
Facendo attenzione a non farsi sentire da Rachel, Silente mise in guardia il giovane prefetto serpeverde.
- Non so cosa sia successo in quella stanza con Corner, ma ho un brutto presentimento... Mi raccomando, stalle sempre vicino, anche se lei tenterà di allontanarti... te ne prego... ne ha bisogno!
Draco annuì, continuando a guardare Rachel che il quel momento gli sembrò fragilissima. Si stringeva nelle spalle, e tremava, ed avrebbe potuto giurare di vedere una lacrima cadere dal mento a terra...
Arrivarono in infermeria, dove Madama Chips controllò i polsi della ragazza. Non sembrava nulla di grave, non erano nemmeno slogati, ma sicuramente dovevano far male. Silente salutò la nipotina e tornò nel suo ufficio, avrebbe voluto stare con lei, ma non poteva, era carico di lavoro. Draco, invece, si offrì di restare, ma Rachel gli ricordò che doveva andare a lezione e praticamente lo cacciò dall'infermeria, rimanendo sola con Madama Chips.
- Pare che tu non voglia nessuno in giro... per caso hai qualcosa che vuoi dirmi, cara?
- ... ho... bisogno di una pozione anticoncezionale...-, disse lei in un soffio, tremando.
Madama Chips la guardò preoccupata.
- Che ti è successo? Stai tremando come una foglia... qualcuno... ti ha forzata a fare...
- La prego, non lo dica a zio Albus!!!-, disse scoppiando a piangere.
Madama Chips l'abbracciò, con fare materno.
- Non preoccuparti cara... te la senti di raccontarmi cos'è successo? Forse possiamo trovare una soluzione insieme al tuo problema...
La donna le diede una pozione che avrebbe dovuto, in caso di fecondazione, fermarla in tempo. Poi si sedette sul bordo del letto e le prese le mani tra le sue. La ragazza raccontò tutto, tralasciando il particolare di "come" l'avesse ricattata, mentre l'infermiera le medicava i polsi.
- Accidenti che schifo! -, esclamò lei altamente disgustata, - Però non puoi tenerti tutto dentro così, sai, queste cose sono punite anche a norme di legge... è abuso di persona... dovresti denunciarlo! Ricatto o no, non deve preoccuparti... l'importante è che sia assicurato alla giustizia! Altrimenti potrebbe continuare a fare del male a te... e magari anche a qualche altra ragazza!
- Ma... se... se ... venisse a sapere che mi sono abbassata così a lui, mi odierà!!-, disse, pensando allo guardo gelido che Draco le avrebbe riservato, saputa una cosa simile.
- Credo che se lui ti ami davvero capirà... piuttosto la rabbia la riserverebbe a quello che ti ha fatto tanto male... non credi?
- Non ho fatto nulla per impedire che me lo facesse... e ... la prego non dica niente a nessuno... correrò il rischio... ma quel ricatto era vero Madama Chips... lui dirà a tutti che sono mezza-Naiade... sarò costretta ad andarmene da questa scuola, tutti mi odieranno, ed io non voglio!
- Mi sembra che tu abbia dei veri amici ora, no? Ad esempio Fleur... lei mi parla spesso di te e mi ha detto che ti considera come una sorellina minore... e a quanto mi hai raccontato lei sa già tutto il tuo passato... Non resteresti sola e non vedo motivo per cui gli altri dovrebbero odiarti...
Rachel scosse il capo.
- La prego... se... se sentirò il pericolo allora dirò tutto a zio... ma per ora no, la prego...
- Io non dirò nulla, cara, te l'ho promesso... posso solo limitarmi a consigliarti ciò che trovo più saggio da fare, in quanto trovo sia già un pericolo...
- Posso dormire qui stanotte? La prego, non me la sento di tornare nella stanza delle necessità con gli altri.
Madama Chips acconsentì.
- Va bene... ma per qualsiasi cosa, anche il minimo rumore, non esitare a chiamarmi, sono nella stanza affianco, d'accordo?
Rachel annuì. L'infermiera le diede un pigiama e le disse di coricarsi. Erano ancora le cinque del pomeriggio, ma era sicuramente stanca.
Quando Rachel si mise a letto, arrivarono San, Ares e Draco, che avevano saltato le lezioni del pomeriggio.
- RACHY! COME STAI??-, chiese Ares tutto uno zucchero, abbracciandola così forte da soffocarla... logicamente l'aveva fatto apposta a strozzarla quasi.
- Sto.. coff... bene... mi ... lasci... per... cough... coff.. favore?
Ares allentò la stretta, senza però lasciarla andare.
San si sedette accanto a lei, prendendola per mano, mentre Draco si sedette sul letto vuoto, accanto al suo.
- Sorellina, che ti è successo? Hai avuto un malessere? Questo idiota di un Malfoy non ha voluto raccontarci nulla! Ci ha detto solo che eri qui in infermeria!
- Ho incontrato Corner... ehm... lui voleva di nuovo... mi ha fatto un po' male ai polsi,ma niente di che, gliene ho dette quattro e se ne é andato!-, disse. Ares e San parvero berla, ma Draco capì subito che persino lei era poco convinta delle sue parole.
- Quanto lo odio quel viscido! Appena lo incontro per i corridoi lo castro! voglio vedere poi se andrà ancora in giro a provarci con le ragazze! -, sbottò San infuriata.
- Oh... non credo sia tanto scemo da farsi tirare un calcio da te... anzi non lo scalfiresti nemmeno!
- Come prego?! Vuoi dire, signorino Malfoy, che sono una pappamolle?!
- Dico solo che lui è sicuramente più forte di te!
Rimasero a chiacchierare a lungo, tra litigi di Draco e San, e battibecchi di Rachel e Ares, la situazione sembrava essere tornata come un tempo. Ma tutti e quattro sapevano che qualcosa era cambiato... che qualcosa si era spezzato. Draco e Rachel non si parlavano praticamente mai, né si guardavano di sfuggita. San si sedette sul letto, tra le gambe di Ares, che la strinse forte, ma non ci fecero neanche caso, troppo intenti a litigare con gli altri due. Erano le 21.00 passate quando Madama Chips li mandò via, ammonendoli perché Rachel doveva dormire.
E quando i tre se ne andarono, Rachel poté giurare di aver visto Draco sorriderle dolcemente, prima di andarsene.
Forse, fare pace non sarebbe stato poi così difficile...
E le tornò in mente ciò che era successo quella mattina, in quella dannata aula vuota, con quel fottuto bastardo. Rabbrividì nel pensare che lui non ne aveva avuto abbastanza, che sicuramente sarebbe tornato, e che ancora una volta lei non avrebbe potuto fare niente.

Fine capitolo 18

Ueppa gente! Grazie a tutti coloro che continuano a leggere la nostra Fan Fiction e a commentarla... anche se abbiamo tristemente notato che le recensioni sono scese... ç.ç buuuuh Ci dispiace un po', ma vabbè, vi perdoniamo perchè molti sono in vacanza! Al prossimo Chapyyyy!!!

Rachel&San Dickinson

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Capitolo 20
*** 19 - Tentativo di corruzione ***


19

Capitolo 19 - Tentativo di corruzione

08.00 AM - 14 Febbraio 2004 - Stanza delle necessità

San aprì gli occhi di scatto, madida di sudore. Che sogno orribile... Allie che uccideva qualcuno. Fortuna che non era un'ESP o una veggente, per cui non faceva sogni premonitori, pensò, alzandosi e notando che le uniche due persone che già erano sveglie erano Ares e Rachel, seduti al tavolo, che come al solito litigavano.

Si avvicinò ai due, mugugnando un " 'giorno" e si sedette al tavolo con loro, morta di sonno.

- Che è successo questa volta, per farvi litigare?

- Che può succedere? Il tuo ragazzo é un cretino!

- Ha parlato miss-sono-intelligente-più-di-te! -, le fece il verso Ares. Lei di rimando alzò il dito medio della sua mano destra, sibilando un "Fottiti".

Tra quei due non scorreva proprio buon sangue... anzi, forse, se avessero potuto, si sarebbero scannati a vicenda. Rachel mise il muso ad Ares, mentre il ragazzo riprese a mangiare nervosamente la sua colazione, ignorando la gemella dai capelli lunghi. San sbatté qualche volta la testa sul tavolo. Possibile che dovessero litigare sempre? Cioè... capiva il fatto di non andare d'accordo... ma era una cosa pazzesca quella situazione! Dopo pochi minuti si svegliò anche Draco, che diede un, come al solito, freddo buongiorno agli altri, e si sedette accanto al cugino. Davanti a lui apparve un caffé, che prese a bere di gusto, insieme al numero della gazzetta del profeta arrivato quella mattina alle sei.

- C'é qualche notizia importante?-, chiese Rachel sporgendosi per vedere i titoli.

Draco aggrottò le sopraciglia. Accidenti a loro... stavano arrivando. Tirò il cugino per l'orecchio e gli fece leggere l'articolo. Ares rabbrividì. Lucius Malfoy e Bellatrix Lestrange erano stati avvistati nei pressi di Hogsmeade, in quei giorni, mentre l'oscuro signore, colui-che-non-deve-essere-nominato, continuava ad attaccare babbani. Il numero di vittime saliva vertiginosamente e questo preoccupava non poco il ministero della magia. Non riuscivano più a gestire la situazione. Rachel fece il giro del tavolo e diede un pizzicotto a Draco, poteva almeno risponderle! Il ragazzo si limitò a sorriderle e a far scomparire la copia del giornale.

- Ma... ma...

- Non preoccuparti Rachy, non c'era nulla di importante!-, disse Ares, noncurante, addentando una fetta di pane imburrato e cosparso di marmellata ai frutti di bosco.

San scrutò attentamente Ares, no, non la convincevano fatto e anche Rachel sembrava dello stesso parere. Si avvicinò al ragazzo appoggiandosi con un braccio sulla sua spalla.

- Davvero non c'era niente d'importante? Allora perchè hai rabbrividito? Ma soprattutto perchè avete fatto sparire il giornale? Che cosa strana...

- Mhhh... diceva solo di qualche attentato ai babbani, nulla di più... come al solito, insomma...

Improvvisamente si udì uno schiarimento di voce.

- "Lucius Malfoy e Bellatrix Lestrange, evasi la settimana scorsa da Azkaban, sono stati avvistati da fonti certe nei pressi di Hogsmeade..."-, lesse a gran voce Hermione, che aveva fatto riapparire il giornale, svegliando tutti.

Le due gemelle rimasero senza parole, mentre i due cugini avrebbero sbranato la Granger seduta stante. Avevano custodito quel segreto per non farle preoccupare, e lei che faceva?! Spifferava tutto?!

- Oh, grazie so-tutto-io! Ora ci hai davvero rallegrato la giornata! -, sbottò Draco irritato.

- Non potevi di certo nasconderglielo a vita!!!

- Ma tu lo sapevi?-, chiese Ares accigliato.

- Lo sappiamo tutti, tranne San e Rachel... o meglio... ora lo sappiamo davvero tutti... Silente ci ha avvisati... sapeva che non ce ne avreste parlato... e in caso di bisogno, senza sapere, non avremmo potuto difendervi!

Rachel, con sguardo omicida, si girò verso Draco.

- Perché non ce l'avete detto?

- Ti sembrava il caso di dirlo? Avevate e avete tutt'ora già un sacco di gatte da pelare, ci mancava solo ti mettervi a carico anche i nostri problemi! E in ogni caso, appunto, sono nostri problemi, non vostri, quindi non era necessario che voi lo sapeste! Ce la sappiamo cavare benissimo da soli!

- Ma quanto sei scemo Malfoy... -, disse San irritata.

Ares sospirò. Prese San per una mano, tirandola a sé e facendola sedere sulle proprie gambe. L'abbracciò...

- Scusa piccolina... ti giuro che abbiamo agito in buona fede... Avete già tanti di quei problemi, non volevamo allarmarvi ulteriormente! -, disse accarezzandole una guancia con il dorso della mano.

- Sei un cretino Ares... e se loro fossero arrivati a voi? Magari trovandovi soli? Cosa avreste fatto?!

Non voleva offenderlo ancora, era semplicemente preoccupata... Rachel sospirò. Capiva l'agire in buona fede, ma il fatto che le avessero lasciare all'oscuro del tutto le dava fastidio. Sapeva che non era così, ma le dava la sensazione quasi che non si fidassero di loro.

- Guarda che Ares ha ragione, San... non pensiate si tratti di una questione di fiducia -, continuò Draco, sorseggiando il suo caffé.

Rachel abbassò lo sguardo.

- Sono qui per voi no? E... se... riescono... -, disse Rachel abbassando lo sguardo, stringendosi nelle spalle.

- Non pensarlo neanche, stupida... non ci prenderanno... possiamo cambiare discorso ora?-, sbottò Ares freddo come un ghiacciolo. Frattanto gli altri erano tornati a dormire, tanto quel giorno non c'erano lezioni, né loro potevano andare ad Hogsmeade, tanto valeva godersi il calduccio del letto.

San continuava a stare seduta sulle gambe di Ares, lasciandosi coccolare un pochino, in una stato di dormi-veglia. Rachel intanto faceva una partita a scacchi con Draco, per passare un po' il tempo. Improvvisamente Rachel sentì una fitta al ventre. Ormai erano quattro giorni che quei dolori andavano avanti. Strizzò gli occhi, assumendo un'espressione sofferente. Draco la osservò. Lei riaprì gli occhi di scatto e si alzò...

- Io... vado a prendere una boccata d'aria... scusa...-, disse avviandosi verso la porta ed uscendo fuori. Draco decise di seguirla, poteva essere pericoloso, anche perché la scuola era deserta, erano tutti ad Hogsmeade.

La ragazza affrettò il passo, voleva stare da sola, non con Draco alle calcagna. Accelerò sempre di più finché non si ritrovò a correre, sperando di riuscire a seminare il prefetto serpeverde. Improvvisamente si fermò, con una fitta lancinante alla pancia. Si appoggiò ad un pilastro, senza fiato. Si lasciò scivolare lungo il freddo marmo della colonna, accasciandosi a terra, con il fiato grosso, mentre il dolore anziché diminuire, aumentava, espandendosi per tutto il ventre, come pugnalata da mille o più coltelli. Ciò che le aveva fatto Micheal non era stata solo violenza sessuale... ma violenza allo stato puro. Le aveva provocato un dolore inimmaginabile, trattandola senza il minimo riguardo, e più i suoi muscoli si contraevano, più lui spingeva, facendole tanto male che le aveva desiderato di morire all'istante. Draco sì fermò accanto a lei e la guardò preoccupato. Si abbassò e, passandole una mano dietro la schiena e una sotto alla gambe, la prese in braccio.

- Meglio andare in infermeria...

La ragazza non rispose... non provò nemmeno a ribellarsi... voleva liberarsi da quel dolore al più presto... la stava letteralmente distruggendo. Si strinse forte a lui. Quant'era che non lo sentiva così vicino? Il suo profumo però non era cambiato. Le piaceva sempre e comunque, la mandava in visibilio.

- Draco... non voglio andare in infermeria... Madama Chips... lei non può fare nulla per questo dolore...-, disse appoggiando la testa sulla spalla del ragazzo, chiudendo gli occhi.

Draco la guardò sorpreso.

- Come sarebbe a dire che Madama Chips non può fare nulla? È una guaritrice, no?

- Ti dico che non può... -, disse lei facendogli segno di metterla giù. Lui ubbidì.

La ragazza abbassò lo sguardo, poi lo rialzò sorridendo dolcemente, anche se aveva il volto rigato di lacrime.

- Possiamo... passare la mattina insieme?

Lui le si avvicinò, guardandola dritta negli occhi. Le asciugò le lacrime con un gesto veloce e le poggiò le mani sulle spalle.

- Non so cosa ti sia successo Rachel, ma... spero ti passi presto, perchè vederti con queste fitte di dolore non mi piace per nulla... -, sorrise dolcemente, - Certo che possiamo passare la giornata insieme, che domanda stupida!

Improvvisamente, mentre metteva le mani nelle tasche dei Jeans (era festa, per cui non avevano la divisa), Draco sentì qualcosa. Lo tirò fuori... era l'anello che voleva dare a Rachel... l'anello della famiglia Malfoy. Lo guardò attentamente e poi guardò la ragazza... lei aveva uno sguardo curioso dipinto sul volto, non capiva cosa avesse in mente. Draco le prese la mano destra e le infilò l'anello all'anulare.

- Sai... questo volevo regalartelo per il tuo compleanno... ma poi dopo il nostro litigio mi è mancato il coraggio, dato che è San Valentino ne approfitto per dartelo ora... È un anello che appartiene da sempre alla nostra famiglia... eh eh... è per... per farti capire che ti voglio bene, Rachel... però... mi dispiace, ma al momento non me la sento di avere un rapporto serio con te, sento di non conoscerti come credevo...

No! Non poteva farlo! Non così!! Un anello... dal ragazzo che amava... era tutto ciò che aveva sempre sognato! Non poteva dirle non voglio un rapporto serio con lei. Avrebbe preferito non glielo avesse dato e non le avesse detto quelle parole... avrebbe preferito continuare a vivere nel beneficio del dubbio di ciò che lui provava per lei. Le si formò un nodo in gola, mentre tentava di trattenere le lacrime, che abbassarono senza alcuno sforzo tutte le sue barriere... tutte le sue difese... lasciandola completamente vuota. Rachel ora si sentiva solo un involucro vuoto, in cui prima vi era un'anima allegra e gioiosa, che era stata fatta a pezzetti e ogni pezzetto le era stato strappato via pian piano. L'ultimo pezzetto se ne era appena andato.

- Io... non lo... voglio... -, riuscì solo a dire prima di toglierselo e rimetterlo nelle mani del giovane.

Si fece forza, anche se quel groppo in gola le faceva dannatamente male. Si asciugò gli occhi con una manica del maglioncino bianco di lana e lo guardò.

- Non... non mi sembra di averti mai chiesto un rapporto serio... quindi cosa ti fa pensare che io lo voglia?

- Beh... forse tu non l'hai mai desiderato... fino a poco fa, invece, per me era la cosa che più contava al mondo... ma ora... ora sono troppo confuso...

La ragazza strizzò gli occhi, per non vedere, per estraniarsi da quel mondo, da quel momento così doloroso.

- Tu... sei.... proprio un bell'egoista... a farmi questo discorso... e cattivo... e meschino... -, disse portandosi le mani agli occhi e scoppiando a piangere.

- Sono pur sempre un Malfoy, Rachel, non ho mai imparato cosa significa avere pietà... ma soprattutto cosa vuol dire rispettare ed amare davvero il prossimo...

Fece una smorfia.

- ME NE SONO ACCORTA! E... ed é per questo che il nostro rapporto non potrà mai funzionare... io.... non voglio vederti mai più... Malfoy... oggi stesso chiederò a zio Silente il trasferimento... penso che me ne andrò a Durmstrang...-, disse lei con un sorriso falso e amaro. Scosse il capo, per fargli capire quanto fosse delusa da lui, e si diresse in infermeria, da sola.

Draco fece per seguirla, ma i suoi piedi sembravano inchiodati al freddo cemento di pietra. Era nel torto, nel più schifoso torto mai esistito, si faceva schifo da solo. Perchè le aveva detto quelle cose? Non lo sapeva nemmeno lui... Forse il cambiamento nella ragazza lo aveva shockato a tal punto da renderlo insicuro anche dei suoi sentimenti? Possibile... Scosse la testa, si diresse verso la stanza delle necessità, ma non voleva tornare lì... tornò indietro e si diresse verso il cortile, per starsene un po' da solo e in pace. Si appoggiò ad un salice... lo stesso salice piangente del 15 Settembre 2003... lì, dove tutto era cominciato. Vide dall'altra parte del lago una ragazza, abbassata a raccogliere dei fiori. In un primo momento non la riconobbe, ma fu solo quando lei alzò la testa e si girò verso di lui con gli occhi iniettati di sangue che si ricordò che ad Hogwarts non c'era nessuno... tranne loro, ed Allie. La defunta ragazzina gli si avvicinò, con un sorriso a metà tra il malefico e il malizioso.

- Oh... il piccolo Malfoy tutto solo soletto... con tutti i pericoli che girano... che hai? Sei triste? Hai litigato con mia sorella un'altra volta?

- Fatti gli affari tuoi stupido fantasma impiccione!

- Oh.... no no no no, non si fa così, Dracuccio! E dimmi... dov'é Ares?-, disse sedendosi accanto a lui. Il biondo sentì una sgradevole sensazione di freddo pungente. Si scostò un po' da lei, ma stranamente non aveva paura... gli faceva... solo.... un po' senso, ecco!

La guardò un po'. Lei ricambiò lo sguardo, capendo al volo. Prese un aspetto diverso, normale, senza ferite e sangue. Un aspetto illusorio, ma che lo fece tranquillizzare.

- Hai capito, Malfoy, non ho intenzione di farti del male... io... e te... siamo uguali... tu sei solo, proprio come lo ero io, e lo sarai sempre, anche dopo la morte, proprio come me!-, disse lei strappando dell'erba dal terreno, pensando con disgusto alle sue sorelle.

- Tu sei proprio sciocca... avevi le tue sorelle e tuo zio, mica eri sola... Io invece con chi mi ritrovo? Con un cugino idiota e un padre evaso da Azkaban che mi sta cercando perchè gli faccio comodo!

- Tsk... sorelle... quelle due non erano mie sorelle... sempre insieme... sempre inseparabili... due puttane, ecco cosa sono! E zio Albus... lui non mi ha mai capita... ha sempre preferito quelle due troie a me! Ma tu forse non sei solo Draco... l'oscuro signore ti vuole al suo cospetto, Draco... non fare quella faccia... sorpreso? Sono schierata dalla parte di tu-sai-chi!! Ieri ad Hogsmeade ho fatto una chiacchieratina con tuo padre e tua zia... sai... l'oscuro signore ha saputo della mia presenza qui ad Hogwarts da... mhh... spie fidate... il professor Piton, per l'appunto... e mi ha voluta tra le sue file... buffo, vero? Ma io sono una naiade, sono potente, e lui può restituirmi un corpo nuovo, un corpo bello e forte, con cui potrò allenarmi per avere poteri sempre maggiori... per diventare degna di essere la sua sposa... ma perché non vieni anche tu con noi, Draco? Ti ho sentito prima, con mia sorella, io sento sempre... com'era? Ah, sì... "Sono pur sempre un Malfoy, non ho mai imparato cosa significa avere pietà... ma soprattutto cosa vuol dire rispettare ed amare davvero il prossimo"!

- Senti cara, mi fai un favore? Va al diavolo! Io non mi faccio comandare a bacchetta come uno stupido cane in calore! -, sbottò lui, alzandosi e tornando a dirigersi verso il castello.

Improvvisamente i suoi piedi rimasero inchiodati al suolo. Allie si avvicinò a lui, levitando, tornando al suo aspetto originale. Gli si parò di fronte e rise maleficamente.

- Sei un Malfoy... sei cattivo... nelle tue vene scorre un sangue perfido, un sangue impuro, che al solo richiamo del male risponde... dammi retta... passa dalla parte del potente... ti perdonerà per essere stato titubante... e in cambio della tua eterna fedeltà, lui ti darà tutto ciò che vorrai... passa dalla nostra parte, e sarai indistruttibile... e anche Rachel sarà tua... perché tu la desideri no? Tu la vuoi, così come l'ha avuta Micheal Corner... vuoi sentirti in lei, come una cosa sola, vuoi il suo corpo, vuoi sentire scandire le lettere del tuo nome dalle sue labbra, mentre fate l'amore, più e più volte, raggiungendo insieme l'inferno e il paradiso... é questo che ti manda in Tilt quando le sei affianco... non l'amore... tu sei cattivo, tu non proverai amore... mai... ma desiderio carnale sì... e tu brami possedere il corpo di Rachel più di ogni altra cosa, no?

- Io non voglio avere il suo corpo, stupido fantasma id... -, mise a fuoco solo in quel momento le parole di Allie... Corner... Corner aveva... ora era tutto chiaro! Ora capiva il perchè Rachel avesse quei dolori e fosse così... strana... era stato proprio un deficiente a non intuirlo! -, SENTI VISCIDA COSA SANGUINANTE, LASCIAMI ANDARE! SE IO DESIDERO QUALCOSA ME LA CONQUISTO, NON STO A FARE LE MOINE AD UN ESSERE DISGUSTOSO COME VOLDEMORT, CHE SENZA SEGUACI SAREBBE GIÀ STATO SCONFITTO, MA SOPRATTUTTO DA UNO CHE SÌ È FATTO SCONFIGGERE DA UN MARMOCCHIO IN FASCE, DA POTTER! ECLISSATI DALLA MIA VISTA!

L'anima vagante sorrise amaramente.

- Puoi andare... ma la prossima volta non sarà così buona... ti ucciderò, sappilo, senza complimenti... é l'ultima volta che ti parlo da amica... scegli: L'oscuro Signore del male o la morte!

- La tua sparizione dalla mia vista! -, rispose lui, senza un minimo di timore. Non si sarebbe fatto mettere i piedi in testa da nessuno, soprattutto da un'animetta insignificante come Allie che doveva attaccarsi agli altri per continuare a "sopravvivere".

Il fantasma scomparve, e lui filò dritto verso il castello, sicuro che quella cosa sanguinante fosse andata dal suo padrone per raccontarle cosa fosse successo. Non gli importava! Doveva solo trovare la sua Rachel, e chiederle scusa. Passò in infermeria, sperando di trovarla lì, ma con orrore si accorse che la ragazza non c'era. Iniziò a vagare per il castello, sperando di trovarla, altrimenti... sapeva già come fare! Avrebbe chiesto la mappa dei malandrini a Potter, calpestando il suo orgoglio, ma almeno avrebbe trovato la Rachel. Si stava dirigendo al corridoio dell'ottavo piano, quando un urlo squarciò il silenzio ovattato del castello. Quella voce... Riuscì solo a sussurrare il nome di Rachel, prima di cominciare a correre freneticamente verso la direzione delle urla, miste a pianti e singhiozzi disperati. In cuor suo stava avvenendo un dissidio: sperava che urlasse, in modo da trovarla prima, ma dall'altro lato sperava non sentirla urlare più, perché significava che stava bene... che se lo era solo immaginato. Purtroppo si avverò la prima opzione... Incrociò Corner che stava appena uscendo da un'aula. Entrò di corsa al suo interno e vide lì a terra la sua Rachel... piangeva disperatamente, mentre tentava di rivestirsi... quel dannato bastardo l'aveva fatto ancora! Uscì di corsa dall'aula, buttandosi con tutta la furia di cui era capace su Corner, atterrandolo, e cominciando a colpirlo violentemente... In volto, nello stomaco, sul petto, facendogli mancare il respiro. DOVEVA MORIRE QUEL MALEDETTO PERVERTITO BASTARDO!!! Solo l'arrivo di Ares, San e gli altri, che avevano sentito anche loro le urla dell'amica, evitò che Draco uccidesse il ragazzo, che era ridotto comunque maluccio. San, con le lacrime agli occhi, si catapultò nell'aula, abbracciando la sorellina. Avrebbe dovuto capirlo prima, accidenti!!! Ares, invece, teneva fermo il cugino, tentando di farlo calmare, mentre Corner stava disteso a terra, privo di sensi.

- Ra-Rachel... sorellina mi dispiace... -, disse San, mentre continuava ad abbracciarla forte, forte.

Rachel rimase immobile, facendosi stringere dalla sorella... forse, era salva? Fleur si avvicinò alle due, ed accarezzò la testa di Rachel.

- Madama Chips... lei lo sa, vero? Non mi ha voluto dire perché qualche giorno fa sei stata in infermeria... era per questo, vero? Dai... shh... non piangere, piccolina... é finito... é tutto finito... hai preso la pozione anticoncezionale?

Rachel emise un mugolio di assenso e si strinse forte alla sorella.

- Scusa se non te l'ho detto... non volevo mettere in pericolo anche te...

- Ma quale pericolo? Dovevi dirmelo accidenti... ti avremmo protetta tutti insieme! Lo odio! Lo odio! Brutto bastardo!!!

Ginny abbracciò Hermione, piangendo come una fontana, mentre quest'ultima tentava di consolare l'amica, ma era praticamente impossibile, dato che lei era nelle sue stesse condizioni. Ron si avvicinò ad Harry. I due si guardarono, annuendo.

- Andiamo noi a parlare con Silente... voi restate con Rachel...-, disse Harry serio. Bill seguì i due, dopo essersi accertato che Ares aveva Draco sotto controllo.

- Calmati... per l'amor di Dio, sta fermo... non ucciderlo, ci penserà il tribunale a lui, non sporcarti ulteriormente del suo sangue!!!-, disse al cugino trattenendolo per le braccia.

- COME PUOI DIRMI UNA COSA SIMILE DOPO QUELLO CHE QUEL BASTARDO HA FATTO A RACHEL?! E SE L'AVESSE FATTO A SAN?! NON AVRESTI FORSE REAGITO COME ME?! LASCIAMI ANDARE DANNAZIONE!

-NO, NON TI LASCIO ANDARE, DEFICIENTE, VUOI ANDARE AD AZKABAN A VITA? LASCIA PERDERE, E PENSA A RACHEL, HA BISOGNO DI TE IN QUESTO MOMENTO... E STA FERMO, CRISTO SANTO, TORNA IN TE!!!-, disse girandolo e mollandogli un pugno in pieno naso. Draco sembrò tornare in possesso del suo senno.

Si diresse frettoloso verso l'aula e fece scansare le ragazze, trovandosi a faccia a faccia con Rachel, dopo essere riuscito miracolosamente a far staccare la gemella dai capelli corti. Si lasciò cadere in ginocchio e l'abbracciò forte, nascondendo il viso. Singhiozzava, dannazione stava piangendo! Perchè? Perchè non riusciva nemmeno a smettere? L'allontanò un po', per assicurarsi stesse bene, per quanto una che aveva appena subito una violenza carnale potesse stare bene. Le prese il viso tra le mani, nervoso, agitato, mentre i sensi di colpa presero spazio nel suo cuore. Se non l'avesse lasciata da sola, per ben due volte, tutto ciò non sarebbe accaduto. Le passò le mani tra i capelli, appoggiando la fronte a quella sua, mentre sentiva uno strano senso di affanno impossessarsi dei suoi polmoni. Si specchiò nelle grandi e profonde iridi verdi della ragazza, continuando ad accarezzarla, ad asciugarle le lacrime con tanti piccoli baci sulle gote. Le tre ragazze decisero di uscire un po' dall'aula, quei due avevano assoluto bisogno di rimanere da soli. Rimasero così finché la ragazza non smise quasi del tutto di singhiozzare, rimanendo sempre abbracciati. Più volte Draco aveva provato a spiccicare parola e altrettante volte si era zittito da solo. Ci mancava solo che si mettessero a discutere ora... perchè lui provava a chiederle scusa... in più ora Rachel aveva bisogno di sfogarsi, non di parlare... La ragazza, inondata da mille emozioni differenti, ancora persa nel dolce profumo di Draco, così, stretta a lui, con il viso affondato nella sua camicia, si strinse a lui, cercando le parole adatte. Alla fine tutto ciò che riuscì a dire non fu molto, ma colpirono il ragazzo affondo, dritto al cuore.

- Io... sto bene... non devi mica fartene una colpa perché mi hai lasciata sola... solo... ti prego, promettimi che non mi dirai più le cose che mi hai detto prima... forse mi hai fatta più male tu, dandomi ciò che desideravo da tanto, ma sfumando subito il mio sogno con le tue parole crude, che Micheal, facendomi ciò che sai... -, disse ricominciando a singhiozzare.

- So... so che è troppo tardi per dirlo Rachel... ma perdonami... sono solo uno stupido ragazzo... uno stupido idiota, aggiungo! Hai ragione tu... sono egoista... e me ne rendo conto... scusami per tutto quello che ti ho fatto... -, le diede un piccolo bacio sulla fronte... poi si spostò dandogliene uno sulla guancia ed infine uno leggero a fior di labbra, stringendola ancora più forte a se. La ragazza sorrise un po'. Un sorriso diverso da quello di quei giorni... un sorriso luminoso, non più velato di tristezza.

- Allora... siamo di nuovo amici?-, disse sorridendo come una bimba che ha appena ricevuto un bel dono.

Lui pensò. Era scioccata... era stata stuprata... non era pronta... non era ancora il momento di quel passetto avanti. Annuì, sorridendole dolcemente di rimando. Lei parve soddisfatta, accucciandosi di nuovo tra le sue braccia e lasciandosi cullare dall'impercettibile movimento del petto del ragazzo, ad ogni respiro. E il battito del suo cuore fu come una dolce ninna nanna, con cui, solo pochi minuti più tardi, si addormentò.

Fine capitolo 19

Trinity Granger: Hai ragione, Corner é proprio odioso umpf >.< (Non dirlo a me T_T''' ndRachel) Stiamo continuando come meglio possiamo, spero che la storia continui a piacerti, ancora mille grazie per i complimenti ^_^

MKeira: Ciao, o somma scrittrice ke io adoro *.* (Lecchina ndSan) (Sparati T_T ndRachel). Povera me shi ç.ç (Povera Rachel nella fanfiction, non tu, demente ndSan) (Quoto quello che ho detto prima: Sparati T_T!!! ndRachel). Corner é proprio un pezzo di merda, concordo...

Janice: Ma come ti viene in mente? Allie é antipatica, tu invece sei sempre dolce, gentile e simpatica, non ci permetteremmo mai >.< No, in realtà assomiglia molto ad una.. ehm... "amica" mia (Kissà ki é... ndSan) (La conosci, la conosci... si hai indovinato, proprio lei, quella vipera serpentesca T_T... ndRachel). Abbiamo continuato il prima possibile, e speriamo con tutto il cuore ke ti piacerà anche queso chappy ^o^

Notiamo con davvero molto rammarico che le recensioni sono calate di brutto... ueee ç___ç Non é nostra abitudine chiederlo, ma per favore, vi preghiamo, vi supplikiamo, vi scongiuriamo, lasciate un commentino-ino-ino alla fine di questo chappy, non sapete quanto valga x noi essere spronate, sapendo che la fanfiction piace almeno a qualke anima ç.ç

San e Rachel Dickinson

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Capitolo 21
*** 20 - At the beginning of new life ***


At the beginning of new life

Capitolo 20 - At the beginning of new life

Quel 20 Febbraio 2004 fu il giorno più brutto per gli studenti di Hogwarts. In realtà, tutti trascorsero una normalissima giornata studentesca, ma ciò che trovarono al loro ritorno dalla mensa, all'ora di cena, segnò solo l'inizio di una serie di tragici eventi.

***


- EDDAIII SAN!! Ancora con questa storia? E poi ora stiamo anche insieme, che ti costa farmi entrare in bagno??-, disse Ares sbuffando, mentre San gli aveva sbattuto la porta in faccia.
Ma San già lo ignorava. Era entrata in bagno, con nessuna intenzione di far entrare anche Ares, che ancora si ostinava con quella storia della "bodyguard"!! Ma appena era entrata si era sentita male. Una puzza tremenda, come di qualcosa andato a male. Una puzza di marcio. Eppure... l'aveva già sentito quell'odore...
Decise di controllare nei vari cubicoli, aprendo le porte uno ad uno. E fu solo quando ebbe aperto l'ultima porta che cacciò un urlo disperato, allontanandosi dalla porta ed uscendo dal bagno, piangendo. Ares l'abbracciò...
- San... cosa ... che hai? Che é successo? C'era Allie?-, chiese lui preoccupato e nervoso.
Lei scosse la testa stringendosi più forte a lui. Il ragazzo entrò nel bagno, per vedere cosa l'avesse spaventata tanto, mentre lei tentava di trascinarlo fuori per la manica della divisa.
- Non andare! Ti prego non devi guardare!
Lui si divincolò dalla presa, sussurrandole di stare tranquilla. Prese il suo fazzoletto verde dalla tasca e lo mise davanti al naso e alla bocca, per non respirare quell'odore nauseante, saturo di aria viziata. Andò verso l'ultimo cubicolo e rimase scioccato. Il fazzoletto scivolò dalle sue mani, cadendo in una pozza di sangue rosso vivo, ancora fresco. E lì, nel cubicolo, sfigurato e mutilato delle gambe, delle braccia e degli occhi, giaceva il corpo senza vita di Pansy Parkinson.
Indietreggiò pure lui, con lo sguardo pieno di terrore. Chi diavolo poteva fare una cosa simile? Ok, in molti odiavano la Parkinson, ma non al punto di ucciderla... in quella maniera.
- Do... dovremmo avvertire lo zio...
Il ragazzo annuì, prendendo la mano di San. Quando uscirono fuori, si ritrovarono in una folla di ragazzi che si stava dirigendo ai propri dormitori.
- Cosa é successo San? Stai piangendo...-, disse Hermione uscendo dalla mischia ed abbracciando l'amica.
- Ah... niente... -, rispose asciugandosi le lacrime, per non allarmare l'amica inutilmente, - Hai per caso visto lo zio Albus dov'è andato?
- Credo sia ancora nella sala grande... -, disse squadrando i due amici con fare inquisitorio.
Ares allontanò un po' San dalla grifondoro e parlò a quattr' occhi con quest'ultima.
- Vai a chiamare immediatamente Silente... in questo bagno c'è Pansy Parkinson... morta... e non solo!!!-, disse in tono lugubre. La ragazza spalancò gli occhi, tremando. Annuì e corse via, verso la sala grande. Ares abbracciò di nuovo San ed erano ancora così quando arrivò Silente a passo , seguito da Hermione e dagli altri. Bill fu il primo ad entrare in bagno, facendosi largo tra la folla di curiosi che si era fermata all'arrivo di Silente per vedere cosa stesse succedendo.
Quando scovò il corpo, che giaceva in bagno, si trattenne a stendo dal lanciare anche lui un urlo. Era una cosa davvero disgustosa. Corse fuori dalla porta, richiamando dentro anche Silente. Rimasero dentro parecchi minuti, e il nervosismo tra i presenti cresceva a dismisura.
- Pensate... Pensate che stiano tentando di farlo sparire? -, domandò Hermione incerta.
- Non so... di certo il bagno verrà chiuso... Santo Cielo chi può aver fatto una cosa del genere?-, chiese Rachel che stava letteralmente stritolando la mano di Draco dalla paura.
- Non credo sia stata Allie... lei non poteva ribellarsi a Pansy... se l'avesse fatto la sua anima sarebbe tornata nell'aldilà all'istante... -, disse incerto Harry, mentre Ginny piangeva tra le sue braccia. Pansy era una cagnaccia antipatica, ma nessuno meritava la morte che era stata riservata a lei!
Ares si avvicinò al cugino, bisbigliandogli qualcosa nell'orecchio. Il ragazzo sgranò gli occhi incredulo... non era possibile. San, infatti, non aveva notato quella scritta... essendosi shockata nel vedere il cadavere... ma Ares l'aveva vista... "Siamo arrivati".
- Non...
Draco fu subito zittito dal cugino, che gli mise una mano davanti alla bocca per impedirgli di parlare, facendogli segno di non dire niente, non era certo il momento giusto.
Silente uscì dal bagno e guardo Ares e Draco.
- Vi aspetto nel mio ufficio fra un'ora!
Detto questo se ne andò. Bill uscì subito dopo, con una faccia da funerale. Fleur, che era entrata in bagno dopo di lui, in veste di guaritore ufficiale di Hogwarts, lo seguì a ruota. Si avvicinò alle ragazze e tentò di tranquillizzarle.
- Non preoccupotevi... scopriremo il colpevole...-, disse accarezzando i capelli di Hermione, che l'abbracciò, piangendo.
Le uniche cose che vennero in mente ad Ares fu che purtroppo loro il colpevole l'avevano già trovato, e non era per niente una buona notizia...
Un'ora dopo i due si diressero nell'ufficio di Silente, miracolosamente erano riusciti a sgattaiolare via senza farsi vedere dagli altri. In questo modo non avrebbero rischiato di essere scoperti, per origliamento, se così si può definire. Silente era seduto, come sempre, alla sua scrivania. Li osservò entrare, dopo averli salutati con un cenno della testa.
- Immagino voi sappiate già, perchè vi ho fatti venire qui... noto anche che non siete venuti accompagnati da Bill... siete due incoscienti!
Ares e Draco si sedettero di fronte all'anziano preside.
- Bill stava parlando con Rachel, San ed Hermione... non... ci sembrava il caso di far sapere la verità, e se Bill fosse venuto con noi si sarebbero preoccupate il triplo del dovuto.
- E oltretutto i corridoi sono ancora frequentati... non abbiamo passato il coprifuoco tsk...
- Malfoy, Lestrange! Non mi sembra il caso di prendere le cose così alla leggera! Se davvero i vostri genitori sono arrivati fino a qui, significa che non siete più al sicuro... dovrete stare attenti ed essere sorvegliati il doppio degli altri!
- Preside per me la cosa più importante al momento é non far allarmare San, e sono sicuro che Draco pensa lo stesso per Rachel, quindi non ci dica cosa é giusto o cosa é sbagliato!!
- Capisco non vogliate allarmarle, ma non è proprio la cosa più importante al momento...
- Vuole proteggerle o vuole darle in pasto ai lupi?! Se sapessero la verità di certo tenterebbero di trovare una soluzione per aiutarci, finendo davvero nei guai!
- Anche voi siete nei guai, volete capirlo? Santo Cielo... siete due incoscienti... la prossima volta che vi becco da soli in giro vi incateno al muro della stanza delle necessità!
- È impazzito? Non potrebbe mai farlo! Siamo abbastanza grandi e responsabili per pensare con la nostra testa!
- Oh, sì, ma siccome ora siete sotto la mia protezione e il ministero della magia vi ha affidato a me...-, disse prendendo una pergamena che tese loro, datata quel pomeriggio,-... farete ciò che dico io. Qui fuori c'é la professoressa McGranitt, vi accompagnerà lei nella vostra stanza dopo... ma ora parliamo d'altro... Siete ragazzi intelligenti, credo... spero... per cui forse avete capito il pericolo in cui vi trovate...
Una vena cominciò a pulsare freneticamente nella tempia sinistra di Draco. Ma li aveva presi davvero per scemi? Li stava prendendo per i fondelli o cosa?
- Arrivi al punto...-, sbottò Ares stizzito. Draco capì che anche lui stava pensando le stesse cose.
- ... sì... ci sto arrivando... il punto é che stavo pensando di trasferire voi e il vostro gruppo alla caserma degli Auror, dove avrete difese più alte che qui. Qui ci sono io, é vero, ma oggi sono stato lontano un'ora, ed avete visto la strage che é accaduta, per cui non potete più rimanere qui. Alla caserma con voi verranno anche Bill e la signorina Delacour, e sono certo che i signori Weasley con Charlie e Percival, Ninphadora Tonks e Remus Lupin saranno disponibili a trasferirvi con voi. Verrete anche addestrati a combattere, nel caso in cui abbiate bisogno... Allie vi seguirà anche lì, ma lì non potrà neanche sfiorarvi. So che é passata al signore oscuro, e tramite alcune spie tra i mangiamorte sappiamo che diventerà molto presto umana... insomma una naiade completa e potente. Con l'aiuto del signore oscuro il suo potere aumenterà di centinaia di volte, neanche San e Rachel potranno nulla contro di lei, per cui mentre starete via, elaborerò un piano per evitare la cerimonia di reincarnazione di mia nipote in un nuovo corpo, e per farla scomparire completamente dalla faccia della terra!
I due annuirono, salutarono e fecero per uscire, quando a Draco venne in mente un dettaglio che aveva completamente dimenticato... spie... PITON! PITON ERA UNA SPIA!
Tornò dentro in fretta e furia dal preside.
- Ho una cosa da confessarle!
L'anziano uomo annuì e lo incoraggiò a parlare.
- Piton... il professor Piton è una spia, alleata con l'oscuro signore!
Silente sorrise amaramente.
- Lo so ragazzo mio...
I due ragazzi annuirono, abbassando il capo, delusi dal comportamento del professor Piton. Uscirono dalla presidenza e trovarono fuori la professoressa McGranitt, che li scortò fino alla stanza delle necessità, dove, infine, Draco raccontò della sua discussione con Allie di qualche giorno prima. Ormai era inutile tenerli all'oscuro di tutto.
- E'... terribile...-, disse Rachel sdraiandosi sul suo letto, con lo sguardo vuoto.
- Allora... Allie tornerà in vita?
Ares guardò Draco, che non accennava a parlare. Prese parola.
- A quanto pare userà con lei lo stesso incantesimo che due anni fa lo riportò ad avere finalmente un corpo, quando catturò Harry.
Harry, seduto al tavolo, si tolse gli occhiali, portandosi due dita al setto nasale. Chiuse gli occhi e si perse nei suoi pensieri. Gli faceva ancora troppo male ripensare a quel momento...
- E non c'è nulla che noi possiamo fare, per impedirlo?
- Non credo Herm... Silente ci tiene inchiodati qui, anche volendo non potremmo fare nulla...
- Ma fratellone, non posso credere che dobbiamo rimanere con le mani in mano intanto che quel mostro torni in vita!!!
- Invece purtroppo è così Gin! È dura come cosa, lo so anche io... -, strinse i pugni, battendoli sul tavolo, - Lo so anche io dannazione!!!
- Ehi... ora calmati Weasley... sei noioso... -, sbuffò Draco.
- Senti, Malfoy, tappati la bocca e non dare fastidio, ne stai dando già troppo!-, scattò Ron furibondo, beccandosi di rimando un calcio da Hermione.
- Ma sentitelo... come se tu stessi facendo qualcosa di buono!!!-, lo riprese, fredda come un ghiacciolo.
- Oh sentite, basta... non mi pare sia il caso di litigare!!-, fece notare Ares, scuotendo il capo.
- ZITTO TU!-, urlarono i due in coro.
Improvvisamente entrarono Bill e Fleur.
- MA SIETE DEMENTI O COSA?-, tuonò il Weasley maggiore,- ... LE VOSTRE URLA SI SENTONO FINO IN FONDO AL CORRIDOIO... VOLETE FARVI SCOPRIRE DA QUALCUNO?
Tutti tacquero, mentre Fleur si avvicinò a San e Rachel, sedute sullo stesso letto e le abbracciò, per incoraggiarle.
- Oh Bill, va a quel paese! Chi vuoi che passi mai da qui?!
- Allie forse? -, domandò accigliato.
- Ah... beh...
- Ron, sei un'idiota! Ben tornato fratellone mio!
Harry si buttò sul suo letto, seguito poco dopo da Ginny, che lo abbracciò forte. Ron tentò di farsi perdonare da Hermione, mentre al tavolo rimasero Bill, Ares e Draco a discutere, cercando di trovare una qualche soluzione, inutilmente.
- Silente ha detto anche a voi due che ci sposterà alla caserma per Auror, vero? Stanotte, quando tutti dormono e nessuno ci vedrà... dobbiamo dirlo agli altri... ma come?-, disse mentre Fleur si sedeva accanto a lui e gli prendeva una mano tra le sue.
- Amore... voi ditelo ad Harry e Ron, alle ragazze ci penso io...-, sorrise dolcemente. Bill annuì, i due si diedero un piccolo bacio a fior di labbra e si lasciarono le mani. Bill andò con Draco ed Ares nell'angolo salotto, facendo andare dietro loro anche Harry e Ron. Si sedettero sulle poltrone e presero a parlare seriamente.
Fleur si avvicinò al letto dove c'erano San e Rachel, e fece segno anche ad Hermione e Ginny di avvicinarsi.
- E' successo qualcosa vero? Ho sentito Bill che diceva di ascoltarlo attentamente...-, fece Hermione preoccupata sedendosi sul bordo del letto, accanto a San.
Ginny salì sul letto di sopra e si affacciò, drizzando le orecchie come due antenne, intenta a non lasciarsi sfuggire nemmeno una parola.
- A dire il vero sì...
- E riguarda Allie e colui-che-non-deve-essere-nominato? -, domandò la rossa innocentemente.
- Esattamente...
- Dai Fleur, non tenerci sulle spine! Che soluzione avete trovato?
- Sempre avida di sapere tu... eh Hermione?
- Beh... insomma... -, balbettò arrossendo.
Le due gemelle guardarono curiose Fleur, aspettando che parlasse e la giovane donna se ne accorse, perciò si fece coraggio e prese parola.
- Questa notte andremo via da Hogwarts. Silente ci scorterà con molti auror, tra cui Ninphadora Tonks, ed altrettanti maghi in gamba, quali Remus Lupin e i signori Weasley, alla caserma degli Auror dove avremo, ognuno di noi, ben tre guardie del corpo personali... non fate quelle facce, capisco che non vogliate andarvene né vogliate lasciare tutti i vostri amici, ma é per la nostra incolumità, non...
Improvvisamente la voce di Harry tuonò nella stanza.
- NEANCHE PER SOGNO! IO RIMANGO QUI, DOVE C'è SILENTE, LUI è L'UNICO DI CUI VOLDEMORT ABBIA PAURA NON POSSIAMO ALLONTANARCI DA LUI!
Bill si passò una mano tra i capelli e poi rialzò lo sguardo, cercando di tranquillizzarlo.
- Harry, oggi pomeriggio Silente é stato via un'ora sola e guarda cosa é successo. Ok, non te ne può fregare di meno della Parkinson, ma immagino che te ne fregherebbe molto se una cosa del genere accadesse a Ginny o le altre! Lucius Malfoy e Bellatrix Lestrange sono nel castello, o nei dintorni, non lo sappiamo, fatto sta che non riusciamo a trovarli, e se non ce ne andiamo via al più presto potrebbero...-, tacque.
Un'altra voce tuonò assieme a quella di Harry, era San.
- NON HO DI CERTO INTENZIONE DI VIVERE UNA VITA FATTA DI GUARDIE DEL CORPO!!! VUOL DIRE CHE NON POSSO PER ESEMPIO STARE SOLA CON MIA SORELLA, O CHIUNQUE ALTRO, CHE HO SEMPRE QUALCUNO CHE ASCOLTA QUELLO CHE DICO E MI SEGUE AD OGNI PASSO, DICENDOMI QUESTO SÌ E QUELLO NO?! OH NO, IO MI RIFIUTO!
- Ma siete impazziti tutti quanti?! -, sbottò Hermione, - Se Silente dice che è meglio così, significa che è la soluzione migliore!
Rachel prese una mano della sorella.
- Hermione ha ragione... basta ribellarci sempre, sono stanca... voglio solo che tutto ciò finisca... non mi importa più niente... finite la, tu ed Harry... non serve a niente tuonare in questo modo... é una decisione di Silente, stop!-, disse senza alcun tono di voce. Era rimasta indifferente alla notizia, perché ormai non le importava davvero più niente, bastava solo che San, Draco e tutto i suoi amici stessero bene.
San si morse le labbra nervosamente.
- Rachel... vorrebbe dire non avere più un minimo di Privacy... io non accetto una cosa simile... è orribile... vorrei solo... riavere la libertà che ci è stata sottratta...
- Che resti qui e sei in pericolo di morte o vai a lì e stai al sicuro, ma senza privacy, è la stessa cosa, perché da oggi, dopo ciò che é successo alla povera Pansy, non potresti comunque rimanere più da sola, é indifferente... e allora io dico che é meglio andare lì dove almeno siamo senza privacy, ma al sicuro, anziché rimanere qui, dove siamo senza privacy ed in pericolo!-, disse asciutta Ginny. Ed effettivamente, il suo ragionamento non fece una piega. Rachel fu la prima ad annuire, ritrovandosi completamente d'accordo.
San ed Harry non dissero più nulla. Ginny aveva ragione... certo... ma quello era stato davvero un bel colpo. Bill e Fleur sospirarono, sapevano già che non tutti l'avrebbero presa a bene, ma non avrebbero saputo come calmarli. Fortunatamente era andata bene, si erano rassegnati alla cosa senza troppe pieghe. Draco si alzò dal divano e si sedette accanto a Rachel, prendendola per mano e sorridendole dolcemente, come per infonderle coraggio, anche se sapeva che lei era forte, sì, lo sapeva, ma voleva starle vicino e rassicurarla.
Ma al contrario di ogni sua aspettativa, la ragazza scoppiò a piangere, ed appoggiò la testa su una sua spalla.
- Sono così stanca...-, sussurrò chiudendo gli occhi, come se ormai si fosse rassegnata al suo destino.
Alcune lacrime rigarono anche il volto di San. Ares le si avvicinò e l'abbracciò.
- Dai, non piangete... vedrete che si sistemerà tutto... il nostro paese é pieno di auror in gamba... beccheranno Malfoy e Lestrange, senza offesa Draco ed Ares -, precisò Hermione,-... e tutto tornerà al proprio posto!!
- Sono d'accordo con Hermione, andrà tutto a posto!
- Comunque, Granger, nessuna offesa. Io con mio padre non ho proprio nulla a che fare... l'unica cosa che ci accomuna è il sangue e il cognome...
Rimasero a chiacchierare sul cambiamento repentino che le loro vite avrebbero subito quella notte, e poi, verso mezzanotte prepararono le valige. Alle due tutto era pronto.
Silente entrò in camera e li trovò seduti tutti intorno al tavolo, nervosi ed ansiosi.
- Siete pronti per partire?-, chiese il preside, avvicinandosi al gruppo, seguito da Remus Lupin e Ninfadora Tonks.
- Sì! Siamo tutti pronti! -, esclamò Hermione, dopo aver controllato che tutti gli amici avessero fatto la valigia.
Il gruppetto si avviò piano, piano in direzione dell'uscita del castello, evitando di fare rumore. Nessuno avrebbe dovuto sapere di quello spostamento, soprattutto con in giro Malfoy e Lestrange a piede libero.
Fu così che, usciti dal castello, salirono sulle carrozze trainate dai Thestral e si avviarono verso la loro nuova vita.

FINE CAPITOLO 20

 

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Capitolo 22
*** 21 - Come un fulmine a ciel sereno ***


Nuova pagina 1

Capitolo 21 - Come un fulmine a ciel sereno


Le carrozze di fermarono davanti ad un immensa distesa di terra, praticamente deserta ed isolata dal resto del mondo, magico o no .
Il primo a scendere dalla carrozza avanti a tutto fu Silente, seguito a ruota da Tonks, Lupin e Kinglsey Shecklebolt. Dalla carrozza seguente scesero Molly ed Arthur Weasley con Ginny, Ron, Harry, Hermione, Charlie e Percival.
Nell'ultima infine avevano preso posto Ares, Draco, le gemelle, Fleur e Bill. Tutti si radunarono intorno al preside, custode segreto non solo dell'ordine della Fenice, ma anche della caserma degli Auror, di cui era direttore da quell'anno. Svelò loro che in quel luogo vi era la caserma, accertandosi che nessun altro sentisse oltre il piccolo gruppo, e per magia apparve dinnanzi ai loro occhi un grandissimo edificio, simile ad una fortezza insormontabile, di cemento ed acciaio. Quella era la caserma Auror più rinomata di tutto il mondo della Magia, fondata da Godric Grifondoro, Salazar Serpeverde, Cosetta Corvonero e Tosca Tassorosso, 20 anni dopo la fondazione di Hogwarts.
Diversi "Ohhhh" si levarono nell'aria. Non aveva un aspetto troppo rassicurante, portava una certa inquietudine... ma qualcosa le dava un aspetto anche affascinante, allo stesso tempo. Silente, a capo del gruppo, fece strada al suo interno. Sembrava abbastanza accogliente, anche se pareva una fortezza, da quante guardie erano state disposte.
- Accidenti... -, esclamò Harry poco convinto. Ancora non si fidava troppo ad allontanarsi da Silente, in lui aveva riposto tutta la sua fiducia e sapere che li affidava ad altre persone lo lasciava un po' perplesso.
- Chissà se le stanze sono carine!
- Ma dai Gin... non mi sembra questa la cosa importante al momento! -, le fece notare Hermione, affascinata dal luogo.
- Lo so, ma chissà per quanto tempo dovremo stare qui, non voglio mica vivere in una di quelle stanze brutte e sudice come nelle caserme militari babbane!!!-, rispose la rossa contrariata. Fleur, Hermione, San e Rachel si ritrovarono completamente d'accordo.
- Le vostre stanze...-, cominciò Silente-,... sono nell'ala Ovest, dove si trovano anche le sale dei ricevimenti, dei congressi ed altro, per cui non preoccupatevi, ho provveduto io stesso a renderle più confortevoli possibile... simili a quelle di un Hotel!-, rispose allegro. I ragazzi erano già nervosi, meglio mettere loro un po' di buon umore.
- Comunque...-, si intromise Tonks, dopo aver sbattuto contro un'armatura del corridoio, come suo solito,-... ora sapete come mai Silente vi ha permesso di venire qui ed allontanarvi da lui... lui dirige anche la caserma Auror, per cui non starete molto lontani da lui, perché ha assegnato temporaneamente la carica di preside a Minerva!!-, li tranquillizzò con i suoi sorrisi buffi e simpatici.
La mascella di San per poco non toccò terra.
- Ma zio?! Hai lasciato la carica di preside?! Ma se hai sempre adorato da morire il tuo lavoro!
- Non preoccuparti, è comunque una cosa temporanea, finché questa storia non si sarà finalmente risolta!
- E se non si risolverà? Starà per sempre qui con noi?
- Oh... ma quanto sei pessimista Malfoy... la fai troppo lunga! Sei noioso! -, sbuffò Ron vendicativo.
- In ogni caso, ora che so che Silente starà con noi, mi sento più sicuro! -, affermò Harry tutto contento.
- Lecchino...-, sibilò Ares in direzione di Harry senza farsi sentire da nessuno. San però lo sentì e gli mollò uno scappellotto dietro la testa.
- AAAHHI! CHE HO FATTO ORA?!-, alzò la voce, urtato.
- Lo sai benissimo cos'hai fatto... stupido! -, disse la ragazza, facendogli segno di abbassare la voce.
Ares non riusciva a capire. Decise di lasciar perdere, e ripresero a seguire il gruppo. Silente li condusse alle loro stanze, e presentò loro le personali guardie del corpo che li avrebbero seguiti ovunque, donne per le ragazze e uomini per i ragazzi.
- Ahò come sarebbe? Anche io voglio una guardia del corpo come quella di Harry!!-, disse Ginny con gli occhietti a cuoricino guardando quell'uomo che era praticamente identico a Brad Pitt.
Harry mise il broncio, e probabilmente da quel giorno non avrebbe mai più smesso di guardare in cagnesco quell'odioso Auror.
- Infatti, come sarebbe a dire che le donne stanno con le donne e gli uomini con gli uomini? Così non c'è più gusto... -, acconsentì Hermione, facendo disperare il povero Ron.
- Trovo sia meglio così, invece, per evitare stupide gelosie... -, disse Bill, portandosi una mano alla tempia, che pulsava al solo pensiero di lasciare la sua Fleur in compagnia di un Auror come quello assegnato ad Harry.

- Molto bene, posate i vostri bagagli. Troverete gli orari per il vostro addestramento affissi sulla bacheca della vostra sala comune. Quello é l'ingresso, e da lì si passa a due dormitori differenti, maschile e femminile. Ci sono due stanze con cinque letti... e badate che non sono matrimoniali!!!-, spiegò Lupin che da vice-direttore della caserma aveva organizzato tutto. - Il pranzo é servito in mensa alle 13.00 in punto, e la cena alle 19.00. La mattina la colazione é alle sei e trenta, dopodiché comincerete con le lezioni. Il coprifuoco é alle undici di sera, se vi becco in giro dopo quell'orario, il giorno dopo farete il triplo degli esercizi in palestra.
- COOOOOOOME?! -, domandò San shockata. Non aveva mai amato le regole, era sempre stata una tipina piuttosto ribelle... e lo sport che faceva lo praticava per passione, non per obbligo! No, di certo non avrebbe avuto vita facile lì dentro, ma non sembrava l'unica. Anche gli altri ragazzi avevano gli occhi fuori dalle orbite, dallo shock. Rachel in particolar modo. Allenarsi? Lei? Ok, voleva cominciare a praticare un po' di sport, anche se Draco tempo prima le aveva detto che la considerava magra, ma quello era troppo!
- Io... sport... no... uhhh...-, piagnucolò la gemella dai capelli lunghi aggrappandosi al braccio di Draco, con nemmeno la più pallida intenzione di mollarlo facilmente.
Il giovane prefetto serpeverde deglutì. Anche lui era dello stesso parere della ragazza, era sempre stato abituato ad essere servito e riverito e l'unico movimento che faceva era quando si allenava a Quidditch.
- D-dai Rachel... non sarà così dura... credo... forse... ci farà bene... -, balbettò poco convinto.
Senza ascoltare altre obiezioni, Silente e Lupin li mandarono a nanna, dicendo loro di non rimanere a chiacchierare ulteriormente, perché il mattino dopo si sarebbero dovuti svegliare alle sei, ed erano già le tre!

***

Il mattino dopo, o meglio, l'alba dopo, gli Auror non ritrovarono svegli i loro protetti, ma dei veri zombie in miniatura! Ben pochi erano riusciti a chiudere occhio, ma per quelle poche ore nessuno sarebbe riuscito a riposarsi e a risvegliarsi in perfetta forma! Rey, l'Auror di turno che seguiva Ron, dovette svegliarlo a suon di urla e quasi sfondò la porta, quando vide che il ragazzo non si alzava. Alla fine entrò in camera sua con un secchio d'acqua per svegliarlo, tra le risa di tutti. Il rosso fece un salto di almeno dieci metri, seguito da un urlo che riecheggiò per tutta la caserma.
- Tu... tu sei pazzo! Stammi alla larga!
Indietreggiò così tanto, per allontanarsi dall'Auror che gli stava a fianco, che cadde dal letto. Si rialzò con fatica, massaggiandosi il di dietro dolorante, maledicendo quella dannata giornata. Hermione entrò nella stanza, guardando Ron, che la guardò di rimando come un cucciolone bastonato. Lei alzò un cipiglio: ... effettivamente, secondo la ragazza, ben gli stava, così imparava a dormire sempre. Prese sotto braccio Rey.
- Mi accompagni a fare colazione? Vorrei chiederti un po' come funzionano le cose qui, e la mia guardia sta un attimo litigando con quella di Fleur perché hanno indossato le stesse scarpe, questa mattina.-, chiese sorridendo ammiccante al giovane Auror, molto simile a Keanu Reeves.
Ron spalancò la bocca così tanto da toccare il pavimento. Ma che diamine faceva quella matta? Flirtava con la sua guardia del corpo? Rey arrossì visibilmente, al contatto con la ragazza, il che fece infuriare il giovane Weasley ancora di più. Si avvicinò ai due, facendo staccare Hermione, mettendosi davanti a lei in segno di protezione.
- Sta alla larga dalla mia ragazza, sei qui per badare a me, non ha lei! E tu... -, si voltò verso la sua ragazza, - ... smettila! Ti diverte tanto farmi rodere dalla gelosia?!
- OHI! CUCITI LA BOCCA, RONALD WEASLEY, E NON FARMI INCAVOLARE! STAVO SOLO CERCANDO DI ESSERE GENTILE, E SICCOME TU NON SAI NIENTE DI QUESTA CASERMA, COME ME, CHIEDEVO A REY, CHE MI È SEMBRATO PIÙ INTELLIGENTE DELLA MIA GUARDIA CHE SI CHIAMA HEIDI E CHE LITIGA PER UN PAIO DI SCARPE! -, sbottò lei furiosa, spostando il ragazzo. Si riattaccò la braccio di Rey e se lo trascinò via. Ron, mogio, li seguì, sconfitto, senza dire più nulla.
A tavola regnava il silenzio più assoluto. Appena qualcuno provava ad aprir bocca veniva subito zittito e minacciato di fare esercizi di punizione. La depressione cominciava a farsi largo nei cuori dei ragazzi... si sentAreso veramente in prigione, in quel momento. San guardò con fare piagnucolante la gemella, con l'aria di chi dice: "te l'avevo detto che era meglio non venire".
Poco dopo si sentì Silente, schiarirsi la voce ad un microfono collocato per l'occasione.
- Cari insegnanti, Auror, apprendisti Auror e studenti alle prime armi, ho da farvi un annuncio. Come ben sapete, cosa di cui io stesso ieri sera vi ho messi al corrente, sono giunti otto studenti di Hogwarts, più l'insegnante di difesa contro le arti oscure e la guaritrice. Vi ho già esposto tutta la situazione riguardo Allie Dickinson, Lucius Malfoy, Bellatrix Lestrange e voi-sapete-chi, per cui mi aspetto che tutti collaboriate alla difesa dei nostri protetti! Che nessuno dia loro fastidio durante gli allenamenti. Che nessuno dia loro fastidio fuori gli allenamenti. In pratica, che nessuno li infastidisca, mai, o verrà dritto nel mio ufficio, di volata! Ora, passiamo a cose più allegre. Sono contento di presentarvi Bill Weasley, il vostro nuovo insegnante di difesa contro le arti oscure. Il vecchio insegnante, Anthony Tibald, é stato trasferito ad Hogwarts. Una sorta di scambio culturale, insomma!
Bill si mise accanto a Silente, sorridendo seguito a ruota da Fleur.
- Lei invece, ci darà una mano, in quanto guaritrice, nell'infermeria della caserma. Mi raccomando, non fatevi portare inutilmente da lei con ferite irreali per vederla, in quanto è già impegnata. - rise sotto i baffi - In quanto posso solo augurarvi una buona continuazione del vostro addestramento, sperando che andiate tutti d'accordo e che non nascano divergenze, inutili divergenze, aggiungo.
Quando Silente se ne fu andato, scoppiò una baraonda in mensa.
- Ma... stavano tutti zitti per l'annuncio o sbaglio? Ora non si capisce più niente!!!-, fece notare Ginny ridacchiando.
- Direi proprio di sì... -, disse Harry scompigliandole i capelli.
- Oh dai è ridicola questa storia... anzi è a dir poco orrenda! -, piagnucolò San in preda ad una crisi nervosa.
- Io la trovo divertente!!!-, aggiunse Rachel addentando un biscotto al cioccolato. Fortuna che c'erano anche lì, erano i suoi preferiti!!!
Stava per addentare l'ennesimo biscotto, quando Draco glielo tolse di mano e se lo cacciò in bocca. Finito di masticare, dopo aver ingollato, sotto gli occhi pieni di lacrime di Rachel, le sorrise.
- Era l'ultimo... -, farfugliò lei come una bimba a cui é stato rubato il lecca-lecca.
San scoppiò a ridere, beffeggiando la sorella e vendicandosi per la frase di poco prima. Lei le diede uno scappellotto e poi iniziò a battere ripetutamente i pugni sul petto di Draco, urlandogli che era cattivo.
- Ehy, calma! Era solo uno scherzo... era solo un biscotto!
- MA IO SONO PICCOLA E DEVO NUTRIRMI!!!-, disse lei con tante lacrimucce ai bordi degli occhi.
- No, tu sei grassa e devi metterti a dieta!-, le fece notare Ares.
Il labbro della ragazza tremò come un neonato sul punto di piangere. Guardò Draco...
- Sono grassa?
Lui la fissò, indeciso se ridere o se piangere.
- Te... te l'ho già detto... a mio parere sei fin troppo magra...
- E comunque, Ares, se dici a mia sorella che è grassa, lo dici pure a me! Siamo alte uguali e peso giusto qualche kg in meno di lei, quindi significa che anche io sono grassa?!
- Ma tu sei soda...-, disse lui contrariato, beccandosi un ennesimo scappellotto. - Doveva essere un complimento comunque...-, bofonchiò prendendo l'espressione da cane bastonato di Ron di poco prima.
- Alla faccia del complimento! -, sbottò lei infuriata.
- Ma era un complimento!! Fai sport e sei soda, per questo sembri ancora più magra di Rachel, tutto qui!!!-, disse lui girando il cucchiaino nel suo caffè, svogliatamente.
- Se sono più magra di Rachel significa che sono direttamente anoressica, dato che Draco dice che è troppo magra!
- Draco lo dice perché sa che Rachel é una balena, ma siccome é cotto, cotto di lei non vuole darle un dispiacere.
Rachel scoppiò a piangere, dando uno schiaffo dietro la testa al povero Draco.
- AH E'
COSÌ? SONO UNA BALENA?! TI ODIO!!!
- Ehy Rachel! Che fai credi a quel cretino?! Se tu sei una balena io sono Topo Gigio, insomma!!!
- Beh, la somiglianza con Topo Gigio la posso trovare, ma non significa che Rachel è una balena...
- Ma la smettete di parlare a vanvera voi quattro? Draco, non sei topo Gigio, San non sei anoressica, Rachel non sei una balena...-, Hermione si fermò un paio di secondi su Ares,-... Ares non sei intelligente...
Il ragazzo fece per emettere un "e tu non sei bella", ma fu fermato da San, che intuendo la cosa, lo prese per le orecchie.
- Non provarci nemmeno!
- Poro Aresuccio... si fa riprendere dalla mammina! -, ridacchiò Malfoy.

***

20 Marzo 2004 - Caserma Auror - Ore 16.00

San era appena tornata da una lezione, ed era nel dormitorio a farsi una doccia, quando sentì improvvisamente la porta del bagno spalancarsi. Uscì dalla doccia, infilando l'accappatoio e vide con orrore la sorella, pallida come un cencio, con la testa "nella" tazza del wc. Le si avvicinò, pensando a cosa fare, senza averne una minima idea.
- Accidenti, non ti sarai abbuffata di troppi biscotti stamani?
Rachel alzò un dito come per segno di darle un momento. Quando quel piccolo inconveniente ebbe fine, si rialzò, sudata e di un colorito verdognolo. Aprì la fontana del lavandino e vi si immerse con tutta la testa sotto, per rinfrescarsi un po'.
- Accidenti... non è che tutti questi allenamenti improvvisi ti stanno facendo rigirare troppo lo stomaco? Sarebbe meglio avvisare lo zio Albus, almeno ti esenterà!
- Non credo siano gli allenamenti...-, rispose la sorella, incerta, senza uscire con la testa da sotto l'acqua.
- No? -, domandò con la stessa incertezza, - Che altro può essere, allora?
- Non ne sono sicura... vado a parlarne con Fleur e ti faccio sapere...-, disse alzandosi. Prese il phon, si asciugò in fretta i capelli, ed uscì di corsa dal bagno, diretta in infermeria. San rimase con mille punti interrogativi in testa, quando un orrendo pensiero le passò per la mente; non poteva essere! Si vestì in fretta e furia e corse dietro alla sorella. Entrò in infermeria e si nascose dietro il separé del letto dove era seduta Rachel, e dove Fleur la stava visitando. Sentì la mezza-veela sospirare e sussurrare qualcosa in un filo di voce.
- Di chi é?-, chiese speranzosa.
Rachel si alzò a sedere.
- Micheal Corner... é l'unico... no ho avuto altri rapporti e di certo non é stato concepito dallo Spirito Santo... -, disse sarcastica, portandosi nervosamente una ciocca di capelli dietro un orecchio.
Le venne un tuffo al cuore, mentre iniziava a tremare. Sua sorella era davvero incinta... sperava fosse tutto un incubo e che di lì a poco si sarebbe svegliata.
- Corner... Corner... Pure questa doveva farti... bastardo...
- Perché la pozione anticoncezionale non ha fatto effetto?-, chiese Rachel con le lacrime agli occhi, ignorando le imprecazioni contro Corner di Fleur.
- L'hai presa subito dopo... il primo rapporto? Forse ne sarebbero servite più di una... o forse era troppo poco potente... o forse era direttamente troppo forte... ehm... sì Corner...
- O forse non l'ho presa dopo l'ultima volta, cazzo!-, sbottò infuriata con se stessa Rachel.
San uscì fuori dal nascondiglio.
- Ah, pensavo saresti uscita prima...-, disse Rachel, sorridendole dolcemente, eppure con gli occhi velati di una tristezza quasi paurosa.
- Non è il momento di scherzare sorellina... a quanti mesi sta?
- Il primo, ovvio...-, disse Fleur sedendosi, meditabonda.
- Quindi volendo potrebbe abortire... Rachel... so che è crudele come soluzione, ma pensa a cosa comporterebbe anche il non farlo...
- Scordatelo! Non ho la minima intenzione di perdere il mio bambino... Corner non lo saprà mai, questo é quanto!-, disse alzandosi, abbottonando i Jeans.
- Corner forse no, ovvio... Ma tu lo saprai sempre e dovrai portarti dentro questo peso finché avrai vita, ricordandoti del purché hai avuto questo bambino!
- Me ne frego... lui... accidenti, San, non puoi capire... sono giorni che ho capito di essere in cinta, e mi va bene così. Io... io lo sento una parte di me... se io abortissi, una metà di me morirebbe! -, disse toccandosi il ventre ed abbassando lo sguardo.
San si sedette, passandosi una mano tra i capelli. Quella era davvero una pessima situazione. Rachel riprese parola.
- Sorellina... io... non voglio che Draco lo sappia... -, disse
asciugandosi le lacrime. - O almeno, non ancora... presto o tardi se ne renderà conto da solo...
- Non c'è bisogno che lui lo sappia al momento, c'è ancora tempo... però se lascerai che se ne accorga lui stesso, senza dirgli nulla... il vostro rapporto potrebbe incrinarsi davvero, questa volta...
Rachel annuì.
- Allora... allora vuoi essere vicino a me quando glie ne parlerò?-, chiese sedendosi accanto alla gemella.
Fleur decise che era meglio lasciarle sole.
Si alzò e lasciò l'infermeria, appostandosi davanti alla porta, per assicurarsi che nessuno entrasse a disturbarle.
- Certo... che domanda stupida, pensi che possa solamente sfiorarmi l'idea di lasciarti sola in un momento come questo?
Le due si abbracciarono. Rachel scoppiò in lacrime e sorrise.
- Ci pensi? Diventerai zia...-, disse un po' sarcastica.
San rise di gusto. Che scema che era...
- Beh, vorrà dire che ti farò un po' da babysitter... sarà divertente, no? Zia San a rapporto con i pannolini puliti! Zia San pronta ad aiutare bimbo a fare il bagnetto! E zia San pronta a tutto il resto!
Le due risero e rimasero abbracciate ancora un po'. Quando uscirono dall'infermeria trovarono tutti i loro amici a litigare con Fleur, perché non voleva farli entrare.
- La smettete? Andate a fare chiasso altrove, ci sono dei malati qui!!!-, li riprese Bill che era appena arrivato in soccorso della sua ragazza.
- Beh? Che ci fate tutti qui? Rachel ha avuto solo un piccolo giramento di testa, per via dell'affaticamento dato dagli allenamenti, non essendoci abituata... Come vi allarmante in fretta! -, borbottò la gemella dai capelli corti.
Draco si avvicinò a Rachel, provocandole un peso allo stomaco terribile.
- Sicura di stare bene? Ma tu hai pianto, hai tutta la matita sciolta...-, disse asciugandogli una guancia ed abbracciandola.
- Ha avuto un capogiro, si è spaventata un attimo, ti pare? Ha rischiato di finire a terra come una pera cotta! -, lo aggredì San.
- Ehy calma... che diavolo ti è preso? Sei scontrosissima! Stavo solo chiedendo perché sono preoccupato!
- Sei un impiccione, ecco tutto!
Rachel calmò San.
- Draco, San... e... si, anche Ares... un'idiota non può mancare... potreste venire con me?-, chiese Rachel guardando Draco negli occhi.
- Certo... -, rispose lui un po' insicuro.
Rachel rientrò in infermeria, portandosi dietro gli altri tre. San si sedette accanto a lei su un lettino, mentre Ares e Draco si sedettero su quello di fronte.
- Devo... dirvi una cosa... in realtà non volevo dirvela, ma poi ho parlato con San, ed ha detto che vi avrei solo fatti incavolare più che se ve l'avessi detto di persona.
- Arriva al dunque...-, la interruppe Ares, serio.
Rachel sospirò, stringendo forte la mano della sorella e chiudendo gli occhi.
- Ho... io... accidenti, é difficile... sono in... ASPETTO UN BAMBINO!-, lo sputò fuori, infine, così velocemente, che per Ares, ma soprattutto per Draco, fu una doccia gelata.
- Ma... ma tu non avevi... preso...
- Qualcosa da ridire Malfoy? Mica è colpa sua, prova ad accusarla e vedi come ti accuso io dopo!
- SAN! Draco non la stava accusando, possibile che tu ci debba sempre aggredire?-, sbottò Ares irritato.
- E possibile che tu debba sempre gridare quando sei in torto?! Magari non la stava accusando, ma non mi pare il caso ricordare una cosa simile, dato che non è una bella situazione!
Draco li ignorò, continuando a guardare la ragazza incredulo. La guardò con un barlume di speranza negli occhi. Era sicuro che avrebbe abortito... di certo!!! Rachel avvertì il pensiero del ragazzo, ma lo stroncò immediatamente. Perché dovevano pensare che avrebbe abortito? Se l'avesse fatto non si sarebbe nemmeno presa la briga di dirglielo, e che diamine! La facevano davvero così scema?
- No, Draco. E' mio figlio, e me lo tengo...-, disse anticipando la sua domanda, fermando il litigio di San ed Ares.
Ares deglutì. Tenerlo? Cacchio, questo era un problema!Il volto di Draco assunse un colorito ancora più pallido del solito, per quanto fosse possibile.
- Ma... tenerlo... capisco che è figlio tuo... però hai una vita davanti... comporterebbe a rinunciare a tutto...
- Se Rachel vuole tenerlo o no sono fatti suoi... in ogni caso non sarà sola... qualsiasi sia la sua scelta io non l'abbandono di certo... poi sta a voi scegliere quale via seguire.
Ares si rassegnò. Si sedette accanto a Rachel e le diede un bacio sulla guancia.
- Ti seguirò ovunque, cognatina mia, non ti libererai di me facilmente!!!-, disse con un sorrisetto maligno.
- Cognatina?! -, domandarono in coro Draco e San.
Il ragazzo li guardò incuriosito, che aveva detto di strano ora?
Rachel scoppiò in una buffa risata, mista tra il divertimento ed in singhiozzi del pianto.
- Okay, cognatino... mi rassegno ad averti sempre tra i piedi!!!-, scherzò lei abbracciandolo. Come avrebbero fatto senza quel buffone di Ares? Era l'unico davvero che sapeva rimetterle di buon umore.
Lui l'abbracciò coccolandola un po', lasciando rodere un po' di gelosia Draco. Ma che poteva importagli al momento? Proprio nulla, le voleva bene e non l'avrebbe mai abbandonata... Draco geloso o no! Se non si faceva avanti era colpa sua, non lo riguardava il problema! Quando i due "cognati" smisero di fare "finta" che si volevano bene, Rachel si girò verso Draco. Si alzò ed andò a sedersi sulle sue gambe, abbracciandolo.
- E tu cosa hai deciso?-, chiese appoggiando la testa sulla sua spalla.
Lui la strinse forte a se, inspirando il suo dolce profumo.
- Che non ti liberai mai di me...
Tentò di sembrare il più sicuro possibile, ma sentiva che dentro di se albergava una certa paura ed insicurezza, che Rachel colse al volo. Ma non gliene fece una colpa, la trovava una cosa normale.

FINE 21° CAPITOLO

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Capitolo 23
*** 22 - Le acque si calmano... o no? ***


Nuova pagina 1

Capitolo 22 - Le acque si calmano... o no?
 

Era passato qualche giorno, dalla scottante notizia. Rachel era piuttosto nervosa, anche perchè sua sorella San non accennava minimamente a lasciarla sola, nemmeno per un secondo, e questo la faceva infuriare. Ok, capiva che era preoccupata e voleva aiutarla, ma stava diventando davvero asfissiante! Ma non era sufficiente, no, ci si dovevano mettere anche Draco e gli altri, sempre a chiederle come stava, e che cavolo, era incinta non convalescente! Ed erano trascorse ormai due settimane circa dal loro arrivo alla caserma. Gli allenamenti si facevano sempre più duri, così come i malesseri di Rachel sempre più frequenti. Era il 5 Aprile, quando cominciarono i problemi gravi. Rachel fu esentata dalle lezioni, ma poteva assistere, e San non si concentrava a dovere durante gli allenamenti, troppo occupata ad essere sempre attenta che la sorella stesse bene. Veniva continuamente ripresa dai professori, e fu così che il rapporto con Ares prese ad incrinarsi, fino ad arrivare al punto che entrambi erano così nervosi da aggredire chiunque rivolgesse loro la parola. Inoltre San non aveva nemmeno intenzione di stare un attimo tranquilla con lui, da soli, e questo faceva infuriare da morire il ragazzo. Stavano insieme o no?! Capiva che sua sorella era in gestazione, ma se per qualche ora rimaneva con Draco e gli altri non moriva nessuno!
- Eddai San!
-, disse Ares risolutamente risentito. - Rachel non rischia di morire se ti allontani un'oretta... dai già ci sono 'ste bodyguard del cazzo, potresti almeno venire un po' nel dormitorio, che é vuoto, non ti salto mica addosso, e 'sti scimmioni non possono entrare!
- E se Rachel si sentisse male proprio mentre non ci sono? Non ci pensi?! Magari poi chiede di me e io non sono presente! È troppo imprudente!
- Santo cielo, non é successo niente in dieci giorni, al massimo ha vomitato un po'... fattelo dire, ma se si sentisse male proprio mentre non ci sei, sarebbe davvero una sfiga nera!
-, improvvisamente si raddolcì. Posò le mani sulle spalle della ragazza e si abbassò un po' per guardarla bene negli occhi...
- Dai, piccolina, devo darti una cosa... e dirtene un'altra!!!
-, le sorrise speranzoso.
Rachel tirò uno scapaccione alla sorella.
- Sei proprio invadente, stupida, vattene voglio rimanere sola con Draco!!!
-, disse strizzando l'occhio ai due ragazzi, che risero sotto i baffi. San arrossì violentemente: non ci aveva mica pensato che la sorella volesse rimanere un po' con il serpeverde.
- Ah... eh... ops... scusami sorellina.... non mi era nemmeno passato per la mente...
San prese Ares per il braccio e se lo trascinò via, lasciando la sorella con Draco, continuando a fissare il pavimento. Rachel e Malfoy si misero a ridere sguaiatamente, mentre Ares lanciava segni di ringraziamenti alla gemella dai capelli lunghi.
San entrò nel dormitorio maschile, Ares si fermò un momento in corridoio a parlare con le loro due guardie del corpo di turno.
- Sentite... é una cosa spaventosamente importante, vero che voi siete bravi bimbi e ci lasciate soli mezz'ora?! Ecco, bravi, grazie, molto gentili, ciao, a dopo!
-, disse tutto d'un fiato, sorridendo come uno scemo, e richiudendo la porta alle sue spalle.
I due non ebbero nemmeno tempo di rispondere. Si guardarono, fecero spallucce, e decisero che mezz'ora di privacy potevano ammetterla.
San si era seduta a gambe incrociate sul letto del ragazzo. Ancora non aveva ripreso il suo normale colorito, e le sue guance erano di una vaga gradazione purpurea. Aveva proprio fatto la figura della cretina.
- Ahm... che volevi dirmi?
- San, devo
parlarti...-, fece lui in tono solenne.
La ragazza per poco non cadde dal letto.
- Questo lo avevo capito!!! Ma di che devi parlarmi?
- Ecco... io... -, il ragazzo si sedette accanto a lei. Tirò fuori una scatolina lunga, che San conosceva fin troppo bene, e gliela porse.
- Angelo mio, io vorrei che tu riaccettassi questa...
-, disse aprendola e mostrandole il contenuto: la catenina con il ciondolo a stella che le aveva regalato al compleanno, con le loro iniziali.
La ragazza lo guardò colpita, arrossendo repentinamente.
- La catenina... -, bisbigliò, mentre tentava di trattenere le lacrime, al ricordo di quel giorno.
Accidenti... dopo che gliel'aveva sbattuta a terra in quella brusca maniera, rompendola, l'aveva fatta anche riparare... lei non l'aveva nemmeno ascoltato, non gli aveva creduto, tanto era in preda alla rabbia...
Lui lasciò cadere la scatolina sul letto e la tirò a sé, stringendola forte.
- Mi dispiace San... sono passati due mesi, ma tutt'ora mi sento un verme schifoso... perdonami, amore mio, ti prego...
-, disse affondando il volto rigato di lacrime nei capelli della ragazza.
Piangeva? L'amava così tanto da arrivare a piangere ed umiliarsi per lei?
San si strinse forte a lui.
- Ares... ti prego non piangere... non è colpa tua... Non devi sentirti quello che non sei nemmeno lontanamente...
Il ragazzo le prese il viso tra le mani, dandole tanti piccoli baci sulle guance, sulla fronte, sulle gote, intorno alle labbra, ed infine sulle labbra stesse. La baciò con un impeto mai mostrato prima d'ora. L'amava! L'amava molto, troppo!!! L'amava così tanto che avrebbe venduto l'anima al diavolo per renderla felice, se ci fosse stato bisogno. L'amava a tal punto che avrebbe scalato una montagna a mani nude per dimostrarle il suo infinito amore, urlato all'intero mondo dalla cima di quel monte stesso, avrebbe davvero perso sangue e sudato per lei. Tutto, purché non le mancasse niente. E, prima cosa, l'avrebbe protetta a costo della sua stessa vita, perché, bene o male, se lei fosse morta, lui sarebbe morto con l
ei, per cui non aveva paura di sacrificarsi per lei: il suo piccolo angelo, mandatogli probabilmente dal cielo come regalo divino. Lui non meritava una ragazza perfetta, dalla bellezza quasi soprannaturale, come lei, ma se Dio gliel'aveva affidata una ragione doveva esserci: questa ragione era che, meritata o no, lui l'avrebbe protetta fino alla fine dei suoi giorni, anche se lei non avesse ricambiato. San si staccò un momento da lui, fissandolo intensamente, perdendosi nel suo sguardo tanto verde quanto dolce. Si chiedeva perchè lui continuava ad ostinarsi con lei. Era fredda, sempre. Con lui era direttamente un puro ghiacciolo, soprattutto nell'ultimo periodo. Non gli aveva mai davvero dimostrato ciò che provava, tranne la volta che gli aveva detto apertamente di amarlo, anche se in un sussurro quasi impercettibile. Eppure lui c'era sempre quando aveva bisogno. Come poteva pensare di essere un verme schifoso? Quello non era Ares, no, il verme schifoso, l'unico che poteva esistere in quella stanza, era lei stessa! Si faceva schifo, schifo da morire per come lo trattava. Il ragazzo le accarezzò una guancia, asciugandole l'ultima lacrima ancora appesa alle sue lunghe ciglia.
- San... so cosa stai pensando... in effetti, mi fa male quando vedo che mi ignori... ma non importa... potresti trattarmi anche come uno zerbino, io ti amerei, sempre e comunque, nella vita e nella morte, ti seguirei anche all'Inferno, pur di poter continuare a vedere il tuo sorriso, quello di cui mi sono innamorato. Per cui, ti prego, sorridi, e non piangere più, ok?
-, disse, infine, prendendo la catenina dalla scatola di velluto e spostandole i capelli dal collo. Gliela mise, ammirandola ancora una volta quasi estasiato.
- Ares... perchè? Io davvero non ti capisco... Perchè proprio io? Tu hai così tanto affetto da dare, quanto quello da ricevere, perchè non una ragazza che possa soddisfare questo? Perchè un ghiacciolo come me, hai scelto?
- Non lo so
... dovresti chiederlo a Lui!
-, disse alzando un dito verso il soffitto. Le sorrise...
- No, forse lo so... sei una ragazza in gamba, bellissima, dolce quando vuoi, ma sai farti rispettare, e mi piace stare ore a coccolarti tra le mie braccia, anche se alla fine
finiamo sempre per litigare... ecco... penso che non mi piacerebbe una ragazza tipo Ginny od Hermione. Sono mie amiche, voglio loro molto bene, ma le trovo un po' passive... insomma... diciamo che preferisco essere dominato anziché dominatore!!! -, disse soddisfatto, facendole una piccola linguaccia. San lo guardò perplessa. Era proprio unico quel ragazzo... Scoppiò in una risata cristallina, era troppo buffo con quell'espressione dipinta in viso.
- Sei proprio uno stupido Ares... però non cambiare mai... a me piaci così come sei... e anche se spesso mi dimostro fredda e crudele, ti assicuro che i miei sentimenti verso di te non cambiano mai... Purtroppo è una parte del mio carattere, che anche sforzandomi, non sono mai riuscita a cambiare... Ricorda, però, che sono sempre innamorata persa di te...

***

Rachel era seduta su un divano della sala comune, che continuava a guardare nervosamente l'orologio, e la porta del dormitorio maschile.
- Se quel demente di Ares fa qualcosa a mia sorella, ci vai di mezzo anche te, sappilo!!!-, scherzò lei cacciando fuori la lingua.
- Mi risulta che
sia stata tu ad obbligarli, praticamente, a rimanere soli! Inoltre non farà loro male, ne hanno bisogno... e poi ti pare che Ares le salti addosso dopo quello che è successo con Allie?
La ragazza si avvicinò a lui, accoccolandosi contro il suo corpo.
- ...
mi sa che la tireranno per le lunghe... 'notte! -, chiuse gli occhi e fece finta di ronfare alla grande.
Lui rise, stringendola forte e prendendo ad accarezzarle i setosi capelli castani
e rosa.
- Mi sembra che la cosa non ti dispiaccia affatto...
- Dispiacermi? E perché dovrebbe? Li ho mandati via per rimanere sola con te... Ricordi?!?!-, canticchiò divertita, come nulla fosse.
- Infatti... sei una bimba birichina, sai Rachel?
- Bimba birichina? A me? Oh... sono indignata!!!! -, poi ci pensò su due secondi. - Hai detto solo birichina, non hai detto birichina, ma tanto carina!!!-, disse facendo finta di mettere il broncio.
- Perchè dovrei dirti che sei carina? Ti ricordo che sono un Malfoy, non mi abbasso a questi stupidi termini da mocciosetti! - rise - Tu sei una bimba tanto birichina quanto bella, altro che carina..
.
La ragazza sembrò soddisfatta. Si accoccolò di nuovo tra le sue braccia e rimasero così a lungo, finché non si udirono strani rumori provenire dai corridoi.
- Che starà succedendo? Sento delle urla... -, disse lei, un po' spaventata
Draco la fece alzare dalle sue gambe, si avvicinò alla porta e curiosò fuori. Gli venne un tuffo al cuore, quando si trovò faccia a faccia niente di meno che con... suo padre, Lucius Malfoy. L'uomo rise, una risata agghiacciante che riecheggiò per la stanza. Fece per chiudere la porta, ma fu sbattuto violentemente contro la parete, dietro di essa.
- Figliolo, quanto tempo... mi aspettavo un'accoglienza più calorosa... -, si avvicinò alla ragazza, che indietreggiava sempre di più, tremendo come una foglia. - Oh... vedo che ti stavi divertendo un po' con questa piccola cagnetta... potevi sceglierla anche un po' più decente, ha la faccia troppo da santarella, ma forse ho capito il tuo gioco... volevi domarla un pochino...
- Se... se ne vada immediatamente... fra poco sarà qui Silente, non le conviene rimanere!!!-, disse lei fronteggiandolo, senza abbassare lo sguardo,
eppure tremando, tradendo tutta quella sicurezza che voleva mostrare, ma di cui in realtà non ne aveva neanche la metà.
- Hai sentito? Silente verrà a farmi la bua! -, affermò, continuando a ridere, rivolto ad una figura femminile che stava sulla porta, ridacchiando a sua volta. Draco, ripresosi un pochino dalla botta, non potè fare a meno di riconoscerla... quello sguardo era inconfondibile, era lo stesso che a volte rivedeva negli occhi del cugino. Bellatrix Lestrange era lì, così come suo padre, non era solo un brutto sogno.
- Draco, nipotino mio! Ti trovo abbastanza bene, credo, senti, dove si trova Ares? Non vorrai farmi rimanere ancora a lungo lontana dal mio adorato figlioletto!
Rachel spalancò
gli occhi. Quella era Bellatrix Lestrange? Come diamine poteva una donna così bella essere anche tanto spietata?!
- Suo figlio non verrà con lei, signora Lestra
nge!
Una specie di fitta colpì Rachel. Se Draco ed Ares, a volte, avevano lo sguardo gelido, quello della donna era indescrivibile.
- Sta zitta, sgualdrinella! Mio figlio, volente o nolente, verrà con me, senza che tu mi detti legge
.
- Suo figlio non sarà mai un mangiamorte. Lui é diverso, lui é buono, e non passerebbe dalla vostra parte nemmeno sotto la maledizione imperius!
- TACI RAGAZZINA!!!-, abbaiò Bellatrix puntandole la bacchetta contro, da cui scaturirono delle luminose scintille rosse. Quando l'incantesimo colpì Rachel, la ragazza si ritrovò catapultata contro il muro, violentemente, ricadendo poi senza forze, pancia a terra.
Il primo pensiero di Draco, dopo Rachel, fu il bambino!!! Rischiava di perderlo, accidenti, non ci aveva pensato!!!
Si mise davanti a lei, in segno di protezione, portando su di se gli sguardi disgustati dei due parenti.
- Sono... alquanto disgustato, Draco... non ti facevo così... patetico...
Si udì una scivolata per il corridoio, seguita poi dalla comparsa di Ares e San, che ancora si tenevano per mano. Il ragazzo raggelò all'improvviso, non era possibile stesse succedendo davvero. Avevano sentito l'allarme della caserma suonare, che avvertiva di un intrusione e si erano diretti subito a cercare Draco e Rachel. I due Auror a loro guardia, intanto, stavano cercando i due ragazzi che erano fuggiti come dei fulmini sotto i loro occhi.
- Madre... Zio... cosa...-, il suo sguardò si fissò su Draco, che si era inginocchiato a terra e teneva Rachel tra le braccia, priva di sensi.
- Ares... anche tu con una delle due brutte copie di Allie Dickinson? Lasciala subito e vieni con noi, fra poco c'é la cerimonia per i nuovi mangiamorte, ed il rito di reincarnazione della Naiade!-, disse la madre, puntando la bacchetta su San, con fare
minatorio.
La ragazza si fece avanti, trovandosi di fronte alla donna, con Ares alle spalle.
- Brutta copia a chi?! E poi lui non va proprio da nessuna parte, ci porti me al rito di reincarnazione, che almeno, una volta per tutte, posso distruggere quella dannata anima insignificante!
Lucius lanciò lo stesso incantesimo a San, che svenne all'istante, cadendo a terra priva di sensi.
- DANNATO!-, urlò Ares buttandosi contro suo zio, che lo fermò con un semplice "Pietrificus Corpus".
Draco, dopo aver posato Rachel
sul divano, si lanciò contro il padre, che era voltato di spalle.
- SPARITE SUBITO DA QUI! ANDATE AL DIAVOLO VOI E IL VOSTRO PADRONE! LECCATEGLI PURE TUTTO QUELLO CHE VOLETE, MA NON COINVOLGETE ANCHE NOI!
Lucius fece per reagire alle provocazioni del figlio, ma Bellatrix lo fermò.
- Andiamocene, stanno arrivando Silente e gli Auror del ministero!
Detto questo i due corsero via, poiché non ci si poteva materializzare/smaterializzare all'interno della caserma
.
- Dannazione! -, sbottò Draco, infuriato nero, sedendosi accanto a Rachel. - Non vorrei avesse perso il bambino Ares... il bambino di Rachel... gli vuole già un bene così immenso...
Silente entrò in camera, con espressione cupa.
- Siamo arrivati tardi... -, disse contrariato Lupin al suo fianco, scuotendo la testa.
- State tutti bene?-, si preoccupò Tonks con fare materno, avvicinandosi ai quattro, senza riuscire ad evitare di prendere una storta, schivando il tavolino in cui stava per incappare.
I due biondi serpeverde annuirono, per quanto riguardava loro stessi.
- Chiamate Fleur, per favore... -, domandò Draco, inquieto.

Fine Capitolo 21

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E un altro capitolo se n'è andato, facendo avvicinare sempre di più l'esito finale della fan fiction. Siamo felicissime continui a piacervi, molto, molto!

mary1986: Grazie per considerarla bella, ecco a te l'aggiornamento!

stefy91: Eheh... grazie! Ma non essere troppo curiosa, perchè tanto non riveliamo nulla! XP (San sei crudele! ndRachel)(Aho! Tanto anche te non riveleresti nulla! ndSan)(Beh... effettivamente... ndRachel) Continua a seguirci che ne vedrai delle belle e, mi spiace dirtelo, ma prima o poi dovrà beh finire! Purtroppo sarebbe alquanto difficile continuarla in eterno, ma non è detto che non torni in una nuova versione!

sara: Addirittura? Grazie, grazie! Anche se non pensiamo di meritare tanto, fate sempre tanti complimenti, che ci fanno davvero un piacere immenso, ma non riteniamo di essere così brave! Vi ringraziamo lo stesso di cuore, le vostre recensioni ci aiutano a continuare la storia, ispirandoci al massimo!!!

Che altro dire? Al prossimo chapy!!!

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Capitolo 24
*** 23 - Ritorno ai luoghi del loro passato ***


Capitolo 23 – Ritorno ai luoghi

Capitolo 23 – Ritorno ai luoghi del loro passato

 

Fleur stava visitando Rachel, che si era appena svegliata. Era sotto shock, ma fortunatamente stava bene.

- Dovrebbe essere tutto a posto... ma non ne sono sicura... mi dispiace Rachel, non mi è possibile dirlo con certezza... potrebbe essere ancora sano, come potrebbe essere... non esserci più...

- Se c'é ancora… -, si intromise Madama Chips,- ... non avrai problemi. Altrimenti avrai una piccola emorragia interna dovuta all'interruzione della gravidanza... tutto in pochi giorni, staremo a vedere...

Rachel sentì le lacrime salirle agli occhi. C'era... la possibilità di averlo perso?!

Si portò una mano in grembo

... il suo bambino...

- Fleur, dov'é Draco?-, chiese, con un orribile groppo in gola che le impediva quasi di respirare o alzare la voce.

La ragazza scosse la testa e fece spallucce… non ne aveva la minima idea! Fleur sospirò.

- Poverino… sicuramente si sentirà in colpa...

Dopo poco entrarono in infermeria San e tutti gli altri. Circondarono il letto di Rachel...

- Come stai?-, chiese Hermione  accomodandosi sul bordo del letto e prendendole una mano.

Ginny si sedette dall'altro lato del letto, prendendole la mano destra.

- Non preoccuparti, sono sicura che sta bene! Ehm... abbiamo saputo l'accaduto, e io sono certa che il bambino è ancora vivo, ma soprattutto sano!

Rachel sorrise alle amiche.

- Grazie, ragazze... sono sicura anche io che é così.

Le due le strinsero forte la mano per incoraggiarla, poi si alzarono. Fu il turno di Draco di avvicinarsi al letto. Si guardarono un paio di istanti, poi lei allungò le braccia verso di lui.

Il ragazzo si sedette accanto a lei, stringendola forte, accarezzandole i lunghi capelli castani.

Rachel scoppiò a piangere.

Stava succedendo qualcosa, dentro di lei.

Qualcosa di terribile, di irreparabile.

E si sentiva vuota.

Tremendamente vuota.

Anche San prese a piangere silenziosamente, girandosi verso Ares per non mostrare la sua debolezza alla sorella. Il ragazzo la strinse forte.

- Shh... non piangere...-, sussurrarono contemporaneamente Draco ed Ares, l'uno a Rachel, l'altro a San.

Ma non servì a nulla... Purtroppo entrambe sapevano che non c'era solo il problema del bambino, in quel momento. Lucius Malfoy e Bellatrix Lestrange avevano scoperto dove si trovavano i loro figli, Allie stava per essere riportata in vita... il tutto prospettava solo la battaglia finale. Dovevano impedire che la terza gemella resuscitasse, che i due perfidi genitori portassero via loro Draco ed Ares e salvare, insieme a tutti i loro amici, che avrebbero voluto evitare di coinvolgere, il mondo babbano e quello magico. Voldemort andava fermato, ma questa volta definitivamente.

Improvvisamente entrarono Tonks e Lupin, con delle facce da esequie.

- Professor Lupin... Tonks... che succede?-, chiese Harry allarmato.

- E' terribile... si tratta di Allie... lei é tornata in vita... e il suo aspetto non é quello di essere umano, bensì di Naiade... é potentissima... hanno attaccato Beauxbatons, e voi-sapete-chi ha dato a lei le redini della nuova base che prenderà il posto della scuola!-, spiegò rialzandosi, dopo essere inciampata nel suo mantello (non si sa come).

San si separò da Ares, facendo scollare a sua volta Draco da Rachel. Si sedette sul letto accanto a lei.

- Rachel... appena ti sarei ripresa un pochino dallo shock... dobbiamo partire... È colpa nostra se Allie è diventata così e noi dobbiamo fermarla... dobbiamo tornare indietro...

- E io, malgrado mi pianga il cuore a dirlo, sono d'accordo... ormai è l'unica soluzione che vedo possibile...

Era stato Silente a parlare. Aveva riflettuto a lungo sulla situazione e, l'unica che gli era venuta in mente, era quella. Le due gemelle, logicamente non sole, dovevano tornare indietro a Beauxbatons, per affrontare Allie una volta per tutte. Forse insieme sarebbero riuscite a sconfiggere la grande forza acquisita dalla fanciulla, grazie ai loro poteri di Naiadi.

- Zio...-, sussurrò Rachel. Era stata un'egoista. La sua preoccupazione era stata solo lei. Lei stessa ed il suo bambino. Non aveva pensato a tutte le conseguenze del ritorno ufficiale di Lucius e Bellatrix, della reincarnazione di Allie sottoforma di Naiade... che stupida!

- Hermione, mentre voi eravate fuori dall'infermeria aspettando che Fleur vi facesse entrare, ha fatto una ricerca in biblioteca...-, intervenne Bill.

Hermione si illuminò improvvisamente, ricordandosi degli appunti che aveva preso. Agguantò un foglio appallottolato, tutto stropicciato, dalla tasca della divisa, ed espose loro i risultati dei suoi studi veloci di poco prima.

- Ho scoperto che un fantasma che torna in vita -umana, ninfea o altro non conta- si indebolisce nel luogo della sua morte. L'unico modo per sconfiggere Allie sarà colpirla alle spalle proprio nel parco di Beauxbatons, nel punto in cui si suicidò... ed a farlo devono essere due persone con i suoi stessi poteri... ossia... beh... voi!-, disse riaccartocciando gli appunti disordinati e rificcandolo in tasca.

- Sembra quasi scritto apposta per la nostra situazione... -, fece notare San, portandosi una mano al mento con fare pensoso.

- Effettivamente... anche io sono rimasta alquanto colpita quando l'ho letta!

- In ogni caso -, s'intromise Harry, - Dato che ci è stata offerta questa opportunità direi di sfruttarla!

- Partirete domani mattina per la Francia. Verrà una scorta di cinquanta Auror scelti da me stesso, con voi. Viaggerete con i mezzi di trasporto babbani, aerei e treni, e cambierete spesso percorso, evitando che qualcuno possa seguire le vostre tracce. Vi sposterete lentamente, come foste in viaggio di piacere, vi fermerete in alberghi e via dicendo, per non attirare l'attenzione. Opterò per Auror in gamba, ma giovani, così che apparirete agli occhi degli altri  una scolaresca in viaggio d’istruzione... e, mi raccomando, non usate per nessuna ragione al mondo la magia, se non per autodifesa!-, spiegò Lupin, che aveva già preparato il piano con Silente, in precedenza.

I presenti acconsentirono senza batter ciglio.

- Bene, io direi di fare un party per festeggiare l'ultima sera insieme prima di partire per la battaglia!!! Che ne dite?!

- Dico che per una volta tanto hai avuto una buona idea, Ron!

- Sei cattiva Herm... -, piagnucolò il rosso offeso.

- Su, su, non te la prendere fratellone...

- Ahm... scusate la domanda... Ron, sottolineo una cosa che hai detto... L'ULTIMA sera INSIEME prima di partire per la battaglia... perché ci hai messo anche "insieme"?-, chiese Ares alzando un cipiglio. Non era stato proprio un buon augurio.

- Eh... ecco io... beh... magari ci separeranno negli alberghi! -, esclamò entusiasta della scusa trovata.

Tutti risero. Ron era proprio scemo, certe volte!!

I ragazzi si avviarono verso la sala comune, Rachel disse loro che li avrebbe raggiunti di certo, ma più tardi.

Draco, San ed Ares rimasero con lei.

- Mh... chissà se riusciranno a procurarsi quei buonissimi biscotti al cioccolato che fanno la mattina... -, disse San, per sciogliere un po' la tensione che si era creata, in seguito ad interminabili minuti di silenzio.

- Ti pare il momento di pensare ai biscotti al cioccolato?!

San e Draco si scoccarono sguardi dardeggianti, quando udirono dei singhiozzi.

Rachel si era portata le mani sul viso.

- BASTA! SMETTETELA DI LITIGARE SEMPRE!-, tuonò scuotendo il capo, infuriata. - LO SAPRETE CHE POTREMMO MORIRE? Questione di giorni... chi vi dice che il piano funzionerà? SMETTETELA DI LITIGARE!!!

I due si fermarono immediatamente. San aveva ancora le mani che deformavano il viso del ragazzo, mentre lui le stava ancora tirando i capelli, scena che fece scoppiare a ridere non poco Ares.

- Raschel, ti pfego, non pianghere! -, la supplicò quasi Draco.

- San... uahauha... lasciagli il viso, é ridicolo che supplichi Rachel così!!!-, disse Ares tra una risatina isterica e l'altra.

- Gli sta bene, e poi il viso deformato gli dona!!! Non trovi anche tu? Gli da una certa aria... mpf... ridicola...

San scoppiò a ridere a ruota dietro ad Ares, mentre Draco mise il broncio, totalmente offeso.

- On lo tfofo... fivefente...

San lasciò andare Draco. Il biondino si massaggiò le ganasce doloranti, poi si avvicinò al letto, incurante degli ululati divertiti dei due dietro di lui, ed abbracciò Rachel...

- Non far caso a quei due dementi... e poi Rachel, qualsiasi cosa succeda, io non lascerò mai che tu muoia! Te lo giuro! Andrà tutto bene... ne sono certo!

San mollò una gomitata ad Ares, che ancora ruggiva dalle risate, e gli fece segno di seguirla senza far rumore. Meglio lasciarli soli.

Rachel non aveva ancora smesso di piangere. Aveva un brutto presentimento, se lo sentiva fin dentro le ossa, qualcosa, ne era certa, sarebbe andato storto e lei avrebbe perso qualcuno a lei molto, troppo, caro.

Draco le prese il viso tra le mani, alzandoglielo.

- Draco... quando tutto sarà finito... se... se finirà bene... noi rimarremo amici? Staremo sempre insieme, come ora? Tutto questo é cominciato perché quando avete saputo tutto, Allie vi ha presi di mira, ma quando Allie non ci sarà più, quando sarete liberi, tu mi abbandonerai?

- Rachel... come puoi anche solo pensare una cosa simile? Allie... diciamo che è stata la scusa per creare qualcosa di più grosso... ma ciò che c'è fra noi tutti non cambierà mai, al massimo si evolverà in un sentimento ancora più profondo, ma di sicuro non superficiale...

La ragazza abbassò lo sguardo.

- E... ed io... ho qualche possibilità che il tuo sentimento d'amicizia verso di me diventi qualcosa di più?

Il ragazzo sorrise.

- Uhm... fammi ci pensare... credi che un milione su una sia troppo poco?

- Dici davvero?-, chiese lei con uno strano brillio negli occhi.

- Beh, a dire il vero no ... perchè... insomma... per me tu non sei una semplice amica già adesso...

Solo in quel momento, Rachel si accorse che le loro labbra distanziavano solo pochi centimetri.

Si diede una piccola spinta, annullando quella minima distanza, assaporando le calde labbra del ragazzo che amava.

Lui ricambiò il bacio, con tutta la passione che teneva repressa dentro da troppo, troppo tempo ormai. Aveva capito, capito d'aver sbagliato in passato. Non voleva di certo perderla di nuovo, questa volta era determinato a fare le cose come si dovevano, una volta per tutte. Frugò in una delle tasche dei jeans e ne tirò fuori il piccolo anello appartenuto alla sua famiglia da sempre. Si allontanò un pochino dalla ragazza, prendendole la mano sinistra fra le sue e mettendole il gioiello all'anulare.

- Rachel, questa volta non sarò così stronzo e codardo da tirarmi indietro... Sappi che sono innamorato di te, ormai non so nemmeno io da quanto... forse da sempre... Ti amo come mai non ho amato nessuno in vita mia, voglio passare gli anni che mi rimangono al tuo fianco... A te... a te piacerebbe rimanere al mio? Qualunque sia la tua risposta, però, sappi che io non ti abbandonerò mai e continuerò a proteggerti finché avrò fiato in corpo e il mio cuore batterà in petto.

Rachel guardò l'anello. La vista si appannò, mentre il cuore cominciò a battere così velocemente che prima o poi sarebbe schizzato fuori dal suo torace.

Aprì la bocca più e più volte, richiudendola quasi subito... Non sapeva neanche lei cosa dovesse dire.

Alla fine decise di non dire nulla. Fece scivolare le braccia sulle sue spalle, intorno al suo collo, e lo fece curvare un po' su di sé, avvicinando i loro volti. Sorrise, mimò con la bocca un "C'é da chiederlo?!", e lo baciò di nuovo, stavolta più dolcemente.

Draco sorrise sulle sue labbra e la strinse, nuovamente, forte a se, ricambiando il bacio della ragazza.

Lei si lasciò cadere all'indietro, tirando il ragazzo per il colletto della camicia nera. Presero a baciarsi, come se in quel momento esistessero loro. Loro, e nessun’altro.

E, finalmente, quella sera, raggiunsero insieme la completezza dell'essere.

Finalmente, diventarono il suo Lui e la sua Lei.

 

***

 

Un'ora dopo...

- Ma che fine hanno fatto quei due?-, chiese Harry ridacchiando in direzione di San.

La ragazza scosse il capo... chissà che stavano combinando!!! Aveva fatto bene a lasciarli soli?

- Non chiederlo a me... saranno rimasti a coccolarsi fino adesso sicuramente! Almeno spero si siano chiariti una volta per tutte, altrimenti è la volta che tiro per il collo entrambi!

- Oh beh, comunque che vogliate possa succedere? -, domandò Hermione, con il naso affondato in un libro.

- Un ragazzo, una ragazza, soli, circondati da letti... secondo te che può succedere?-, disse Ginny aggregandosi alle risatine di Harry.

San tirò uno scappellotto dietro la testa dei due.

- VI PARE CHE POSSANO FARE UNA COSA SIMILE DOPO QUELLO CHE È CAPITATO A MIA SORELLA?!

- Te la fai troppo santarellina tua sorella...-, disse Bill addentando una pizzetta.

Fleur annuì.

- Si amano, e Rachy si fida di lui come di nessun'altro... Poi Draco é dolcissimo con lei, la coccola sempre, non ci vedo nulla di male se accadesse... anzi significherebbe davvero che Rachel non é rimasta traumatizzata, il che non può che fare a tutti noi solo un immenso piacere!-, spiegò la mezza-veela sorridendo amabilmente in direzione dell'amica.

- No, no! So anche io che mia sorella non è santa, ma... oddio... non fatemi ci pensare! Sto male al solo pensiero... -, disse la ragazza iniziando ad arrossire sempre più.

- Eddai, in fin dei conti se Rachel è felice non c'è nulla di male! Prima o poi l'avrebbe fatto comunque con qualcuno!

- Non è questo il punto Gin! Per favore, cambiamo discorso!

- E qual é il punto?-, chiese Ron curioso con la bocca piena, guadagnandosi un "Sei disgustoso" da Hermione.

- Ecco... MA CHE DOMANDE! NON SONO AFFARI TUOI!!! IDIOTA!

- Vedi?! Non lo sai nemmeno tu...-, la prese in giro Harry facendole l'occhiolino.

Ares in tutto questo era rimasto seduto su una poltrona, con lo sguardo perso nel vuoto.

Anche lui voleva stare con la ragazza che amava, come probabilmente Draco stava in quel momento con Rachel!

Lui e la sua dannata promessa di non sfiorarla mai più. Ma non poteva negare a se stesso di desiderare non solo la comunione dei loro spiriti e dei loro cuori, ma anche dei loro corpi. Desiderava San, questo é quanto.

La ragazza, nel frattempo, si era seduta su un divano affianco a lui, borbottando come una caffettiera sul fuoco, quando è il momento di spostarla da esso. Certo che sapeva il motivo per cui era tanto incavolata, eccome! Era sempre stata abituata a considerare sua sorella come una parte di se stessa e, in un certo senso, sembrava che Draco gliel'avesse rubata. Ma non era questo il punto. Semplicemente immaginare anche solo lontanamente i due insieme, o meglio Rachel a letto con un uomo, la faceva sentire terribilmente in imbarazzo.

Quando Draco e Rachel li raggiunsero, due ore dopo, nessuno fece domande. Ma i due avevano una strana aria di complicità, si tenevano sempre per mano, ma soprattutto, al dito di Rachel, spiccava lucente e scintillante, l'anello della famiglia Malfoy. I due stavano, una volta per tutte, insieme!

 

***

 

Beauxbatons. Non la ricordavano così. La ricordavano come un castello, decisamente piccolo in confronto ad Hogwarts, ma non per questo meno notevole, su cui batteva sempre il sole, luminoso e occupato da ragazzi belli e sorridenti.

Ma tutto ciò non v'era più.

Con la distruzione della scuola di magia Francese, sembrava che oltre il benessere, anche la luce e la pace avessero abbandonato quei luoghi, per lasciare spazio solo a nuvoloni neri e gonfi, venti ululanti e piogge battenti. E lì, in fondo al parco, le cui piante erano tutte appassite, la vista più raccapricciante e macabra di tutte: un ammasso di 200 o più corpi mutilati e grondanti di sangue... gli studenti che non erano riusciti a scappare.

Hermione e Ginny si strinsero fra le braccia dei loro ragazzi, come sempre. Ci mancò poco che il gruppetto non rimettesse tutto quello mangiato la sera prima. Quello spettacolo era letteralmente da rigetto.

Non si dissero addio ne l'avrebbero mai fatto. Si erano solamente scambiati qualche coccola e qualche saluto. Ora erano pronti ad affrontare la battaglia che avrebbe deciso l'esito della loro esistenza e di quella di molte, moltissime, altre persone.

 

FINE CAPITOLO 23

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Dire che le avventure delle due gemelle sono ormai agli sgoccioli è dire nulla. Siamo finalmente arrivate al penultimo capitolo della saga. Volevamo dare un ringraziamento speciale a Ninphadora e chiederle perdono in ginocchio! Ci siamo dimenticate di ringraziarti, in quanto abbiamo controllato i ringraziamenti solo per il 22 capitolo. Stupide! Non pensare che non abbiamo letto la tua recensione, anzi! Ci ha fatto un piacere da morire, davvero... Avevamo paura, infatti, che la nostra fan fiction risultasse agli occhi dei lettori una stupida Mary Sue. Soprattutto, notavamo una quantità di letture, inizialmente, assai bassa. La prima cosa a cui abbiamo pensato e che le due gemelle risultassero antipatiche, perchè stravolgevano una storia, con la loro entrata in scena, e si appioppassero subito Malfoy e il cugino gnocco. Ci dispiaceva, lo ammettiamo, ma continuando a scrivere abbiamo felicemente notato che invece piaceva, il che non poteva far altro che invogliarci sempre di più a continuare a scrivere, sfornando ad ogni capitolo nuove idee sempre più pazzoidi, come siamo noi del resto!

Idee pazze per ragazze pazze, no? Eheh ... mi pare che i conti tornino! Beh, che altro dire? Che ti ringraziamo davvero di cuore per averci detto il tuo punto di vista, che ci ha rassicurate davvero tanto!

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Capitolo 25
*** 24 - Dove tutto é cominciato, dove tutto finirà... ***


Capitolo 24 - Dove tutto é cominciato, dove tutto finirà

Capitolo 24 - Dove tutto é cominciato, dove tutto finirà...

Rachel e San si presero per mano, per farsi forza a vicenda. Assunsero il loro aspetto di Naiadi, preparate per passare all'attacco contro Allie. Ora dovevano solo trovarla e, finalmente, se tutto fosse andato per il verso giusto, sarebbero state libere.

- E' strano che siamo riusciti a penetrare qui così facilmente...-, disse Hermione portandosi una mano al mento con fare assorto, mezz'ora dopo che erano entrati nel castello, alla ricerca di Allie.

San e Rachel, che ora avevano l'aspetto di due donne sulla ventina, con lunghi capelli una argentei e l'altra blu oceano, continuavano a tenersi per mano, ed erano a capo-gruppo, si guardarono: Hermione aveva tremendamente ragione.

O quella era una trappola, o non sapevano davvero cosa pensare.

- Dovremmo stare più attenti... non mi piace come stiamo gironzolando a vuoto e poi... sembra di essere in un labirinto...

- Harry ha ragione... e poi... brrr... mi da il brividi questo posto!

- Trappola o no, ora l'importante è trovare Allie, riusciremo a trarci d'impaccio...

- San, giusto per non litigare come sempre, ti pare il caso di cascare in una trappola? No sai, saremmo un po' in difficoltà, ma soprattutto in svantaggio in quel caso!

- Hai altre idee Malfoy? Direi proprio di no!

- Ma che ne sai tu di quello che mi passa per la testa?!

- FINITE LA IMMEDIATAMENTE!-, tuonò Rachel, mentre i vetri del corridoio si frantumavano e i suoi occhi divenivano patinati.

- Rachel calmati...-, le disse Fleur prendendole la mano. Gli occhi della ragazza tornarono blu. - E voi smettetela, Rachel ha ragione, non é il momento di litigare, lo farete dopo!-, continuò la mezza-veela rivolta ai due ragazzi.

- Non stavamo litigando... stavamo scambiandoci pareri! In ogni caso... Rachel, la senti anche tu? Ho una strana sensazione... come se...

- Come se...?-, la forzò Ginny, in ansia.

- Come se qualcuno ci stesse seguendo...-, concluse Bill, voltandosi indietro. Aveva l’ anormale sensazione che un’ombra li avesse osservati tutto il tempo.

- Rimanete... uniti... per carità, non scappate come dei folli per qualsiasi cosa, tenetevi tutti per mano e...-, fece un passo indietro, cadendo in una botola.

- BILLY!!!!-, urlarono Fleur e Ginny in corso, inginocchiandosi ai bordi dell’apertura nel pavimento di pietra.

- Acciderba... lo sapevo io... siamo in trappola!! Chissà quanti altri trabocchetti ci sono qui!!??-, disse Ron appoggiandosi al muro. Improvvisamente si sentì un rumore, la parete a cui il rosso si era appoggiata si rivoltò su se stessa, facendolo cadere all'indietro, ed Hermione, che lo teneva per mano, fu trascinata nel passaggio segreto insieme a lui. Scomparvero dietro la parete...

- RON! HERMIONE!!! RON, CI SENTITE???-, chiesero Ares ed Harry in coro, battendo sulla parete, nel tentativo di farla riaprire. Ma non arrivò risposta, né il muro si mosse di mezzo centimetro.

- Fermi... ora non è il momento di andarli a cercare! Sicuramente Allie ce li ha preparati su un piatto d'argento! Vediamo di non separarci anche noi!

- Ma San come puoi praticamente abbandonarli a se stessi?!

La ragazza fulminò la rossa con lo sguardo: se avessero iniziato ad andare in panico e a separarsi per cercare gli altri, sicuramente avrebbero fatto il gioco di Allie e avrebbero perso in partenza.

- Sì... sì, San ha ragione... come ha detto Bill, prendetevi tutti per mano, guardate sempre chi sta alle vostre spalle, non perdete di vista nessuno, e nel caso uno solo cadesse in un trabocchetto, gli altri siano pronti a tirarlo subito fuori! Vigilanza costante!!!-, disse Harry.

- Harry, vai avanti tu!-, disse Rachel. -Sei l'unico che sa combattere contro i mangiamorte, e noi dobbiamo risparmiare le energie per Allie!-, continuò nervosamente. Harry annuì e si portò avanti al gruppo, bacchetta in mano, occhi aperti per accorgersi di ogni singolo, minimo, movimento.

Andarono avanti ancora un bel pezzo, senza imbattersi in intoppi, e la tensione continuava a salire. Ad un certo punto Harry si fermò di scatto.

- H-Harry che ti è preso? -, domandò Ginny.

- Siamo in un vicolo cieco...

- E' un muro... strano... credo sia più... qualcosa... non so... un'illusione ottica...-, terminò Harry. In effetti quel muro sembrava quasi fatto di plastica. La ragazza rossa vi si avvicinò e vi appoggiò una mano: era finto. Completamente finto. La mano passò attraverso.

- Venite...-, sussurrò la Grifondoro, facendo un cenno agli altri di seguirla.

- L'attraversiamo prima noi ragazzi... voi rimanete qui... se non c'é pericolo torniamo a chiamarvi!-, spiegò Ares nervoso. Le ragazze annuirono.

Così lui, Harry e Draco attraversarono il muro, come fosse una sottile parete d'acqua. Improvvisamente tornarono indietro...

- Ehm...-, fece Harry, sconvolto,-... é una camera da letto... ma non ci hanno visti entrare...-, non volle spiegare più niente, prese Ginny per mano e fece segno agli altri di seguirlo.

Tornarono indietro fino al bivio che avevano incontrato poco prima e presero l'altra strada. Si ritrovarono di nuovo in un vicolo cieco.

- Stiamo girando a vuoto... quella pazza ci sta prendendo in giro, ne sono sicuro! -, borbottò Draco.

Ginny, ancora una volta, notò un'altra cosa strana nel corridoio. C'era una piccola porticina, abbastanza grande però da far passare una persona a gattoni. (con una pozione, posata su un tavolo, con su scritto: bevimi XDDDDDDDDDD ndSan) (Eh sì, abbiamo fatto Alice nel paese dei balocchi…ndRachel) (Non era delle meraviglie?! ?_? ndSan) (Ehm… è, poi, uguale… -///- ndRachel)

- Ehm... c'è una porticina microscopica qui... magari porta in qualche altra strana stanza...

- Vado prima io...-, disse Ares accovacciandosi a terra.

- No, sei troppo grande, rischi di rimanere incastrato... ci vado io, sono la più piccolina, qui!-, disse Ginny rialzandolo per il colletto. Si mise a gattoni, aprì la porticina, ed entrò.

- Non doveva andare prima lei... sono preoccupato...-, sbottò Harry improvvisamente, mezz'ora dopo, dando un calcio al muro. Senza accorgersene aveva calciato un mattone semimovibile, che fece scattare altri trabocchetti. Una botola si aprì sotto i piedi di Ares e San, che vi precipitarono dentro. Fleur, invece, fu intrappolata sotto una rete caduta dal soffitto, ed inghiottita in uno scivolo chiuso apparso nella parete a cui era appoggiata. Erano rimasti solo Harry, Draco e Rachel.

- E... e ora?-, chiese Rachel allarmandosi.
- DANNAZIONE!!! IO SEGUO GIN!!!
- Ehi, fermo Potter... sei troppo grande pure tu! Ti incastreresti dentro! E non mi sembra il momento di separarci pure noi tre! Saremmo spacciati! Continuiamo a cercare Allie...
Improvvisamente si sentì
una voce.
- RAGAZZI!! VENITE!!! Il tunnel si allarga più avanti, ci entrate anche voi!-, era Ginny...
Il volto di Harry si illuminò, e si catapultò dentro la porta, spalmandosi a terra.
Rachel lo seguì, e Draco fu l'ultimo ad entrare, dopo essersi accertato che nessuno li seguisse.
Dopo mezz'ora di "gattonamento" sbucarono in una grande stanza, con il pavimento in marmo nero e grigio. Le mura in pietra e molte colonne del colore del pavimento ai lati a formar e un corridoio, con un tappeto rosso, che portava fino ad un trono. Ginny era ai piedi del trono, svenuta. Non c'era nessun'altro nella stanza.
- GINNY!-, urlò Harry correndo verso di lei, ma sentì una strana forza, a metà del corridoio, che lo ricacciò indietro, catapultandolo contro una colonna, con violenza.
- E' una barriera, la sento...-, disse Rachel, portandosi le mani all'altezza del petto, incrociando i polsi, e formando una sfera d'acqua con i palmi delle mani. La gettò verso il trono, ma questa fu ricacciata indietro proprio come Harry, infrangendosi contro la parete dietro di loro.
- Accidenti questa non ci voleva... e poi che diavolo ci fa un trono qui?! Quell'esibizionista si è fatta fare pure un trono?!
- Ihih... se parli così male di me mi deludi Dracuccio... vedo che non sei proprio intenzionato a seguire il mio consiglio... male... molto male...
Una figura si materializzò all'interno della barriera, seduta sul trono.
- Oh... ho preso un'altra mocciosetta del vostro stupido gruppetto di amici... ormai sono già diversi... ma non temete, degli altri se ne stanno occupando i miei servi! Ne faranno polpette, come ora io farò con voi!
- Lascia andare subito Ginny!!!-, sibilò Harry, rialzandosi ed appoggiandosi faticosamente alla barriera. Aveva battuto la schiena e la testa, ed ora si sentiva spaventosamente confuso, disorientato e debole.
- E se decidessi di non farlo? -, ghignò la figura. - Non mi sembri nella condizione di dettar legge!
Harry strinse
i pugni, dannazione aveva ragione... li aveva completamente in pugno. Ma non poteva rinunciare. Doveva salvare Ginny! Prese a correre ripetutamente contro la barriera, finendo ogni volta a terra, ma non rinunciava, continuava a rialzarsi e a ritentare, voleva indietro la sua ragazza!
- Patetico... alquanto patetico...
- FATEVI INDIETRO!-, esclamò improvvisamente Rachel. San ed Ares erano appena arrivati nella stanza. San le aveva spiegato che la botola in cui erano caduti si ricongiungeva ad uno strano tunnel che portava proprio lì.
Le due gemelle si presero per mano. Alzarono le altre due mani in alto, da cui si formarono cento, forse 200, stalattiti di ghiaccio, che puntarono verso la barriera. Questa si infranse, cadendo a terra come mille pezzi di vetro, che scomparvero dopo poco.
Un applauso echeggiò per la sala, una risata cattiva, fredda, una risata senza sentimento. Harry alzò il viso contorto dalla paura... conosceva quella risata... oh, se la conosceva!
Dalla penombra infondo alla stanza una figura che riconobbe subito fece alcuni passi, arrivando sotto la luce di una torcia, la cui fiamma era verde, come tutto in quella stanza.
Voldemort era lì, davanti a loro.
- Brave, brave... veramente! Non pensavo sareste mai riuscite ad infrangere quella barriera, era una delle più potenti che esistano... oh, chi si rivede... Potter, Harry Potter... due piccioni con una fava, direi...
Un ghigno di dipinse sul volto di Allie, che corse in direzione dell'oscuro signore del male, lanciandosi fra le sue braccia.
- Mio signore... finalmente...
Voldemort la guardò quasi con disgusto.
- Chi ti ha detto di toccarmi? Ti ho dato tutto quello che volevi, ma non ti permetto di mettermi le tue sudice manacce addosso!
Allie si allontanò da lui, inginocchiandosi.
- Mi scusi, mio signore, volevo solo... non era mia intenzione.
- ZITTA!-, tuonò lui. - Piuttosto... perché non mostri il castello alle tue sorelle?
- Sarà fatto!-, disse lei, mentre la sua bocca prese ad incurvarsi in un ghigno malefico. Voldemort schioccò due dita, e le tre scomparvero, catapultate fuori dal castello. San e Rachel caddero malamente a terra, facendosi anche parecchio male. Allie ricadde elegantemente con i piedi per terra.
Il primo pensiero delle due ragazze fu per i quattro che erano nella sala con Voldemort.
- Maledizione... -, fece San massaggiandosi il fondo schiena dolorante, nel punto in cui aveva battuto, - La vedo male! Che diavolo ti sei messa in testa Allie?! Una visita al castello? Ti facevo meno scema!
La ragazza ghignò di nuovo.
- Ora vedrai quanto sono scema, sorellina...

***

- Dove cavolo hai fatto finire Rachel?! -, chiese un po' titubante Draco.
- Oh, non preoccuparti, vi ricongiungerete all'inferno, il che sarà tra poco... allettante non credi anche tu?
- Dove diamine é Silente quando serve?-, farfugliò Ares sbattendo un pugno sul muro accanto a lui. Era la fine, lo sapeva. La profezia, quella di cui gli aveva parlato Harry, stava per avverarsi. O sarebbe morto Voldemort per mano di Harry, o sarebbero morti tutti per mano di Voldemort. Evviva!
... perché nessuno può vivere, se l'altro sopravvive...
Le parole della profezia gli rimbombavano nella testa, proprio come quando Silente gliela mostrò nel pensatoio, e questo non era un bene, pensò Harry, massaggiandosi una tempia. Prese la sua bacchetta, pronto a difendersi.
- Buffo, no? Harry... si stanno ripetendo gli eventi di quattro anni fa, nella camera dei segreti... ricordi? Ginny Weasley, priva di conoscenza... e più lei si indebolisce, più io mi rafforzo...-, si curvò sulla ragazza accarezzandole una guancia, con sguardo avido.
- NON TOCCARLA CON LE TUE SUDICE MANI, VOLDEMORT, TI AVVERTO! TOCCA ANCORA GINNY E IO...
- TU cosa?-, chiese l'uomo rialzandosi, ridendo nuovamente. - Tu non puoi nulla contro di me, Potter... mi sei sfuggito più volte, tutta fortuna... stavolta non ci saranno spade, cappelli parlanti, fenici, fantasmi usciti dalla bacchetta o Silente e gli Auror ad aiutarti... é giunta la tua fine. Preparati a rivedere i tuoi cari genitori, che non hanno impedito la tua morte, l'hanno solo ritardata di qualche anno!

- Hai ragione, non ci saranno intoppi, ma solo io e te! Questa volta sarà il termine della storia, finalmente scriveremo la parola fine. Non mi lascerò battere Voldemort, sono molto più motivato di te a vincere!
- Non ci giurerei moccioso... tu non hai un minimo d'ambizione, non conosci il vero potere!
- Vuoi scommettere?!

Draco sgattaiolò senza farsi vedere accanto a Ginny, la prese in braccio, e la portò con sé al sicuro in fondo alla stanza, insieme ad Ares.

La battaglia finale era cominciata, o la vita o la morte...

***

- Voi due non potrete battermi mai!-, disse Allie, accompagnando la sua affermazione con una risata priva di felicità, ma satura di puro odio.

- Qui ti sbagli! Sei tu che non potrai batterci!!

-Ah sì? E perché di grazia?

Rachel sorrise. San la imitò. Si guardarono intorno.

Quello era il luogo esatto dove Allie era morta e, senza neanche farlo apposta, Allie era nel punto dove aveva tratto l'ultimo respiro, prima di chiudere gli occhi ed abbandonarsi tra le braccia della morte. In quel medesimo punto, non un centimetro di più, non uno di meno.

E così la battaglia ebbe inizio!

La storia di Allie era, forse, giunta al termine.

Proprio lì, dove tutto é cominciato... proprio lì, dove tutto finirà.

***

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Eh, pare che scriveremo un capitoletto in più :P Non avevamo calcolato che dovevano trovare Allie, prima di combatterla, che sceme XD Beh... in realtà potevamo concludere il tutto in questo capitolo, ma poi sarebbe venuto troppo lungo, e molte persone non possono permettersi di stare troppo tempo a computer, così abbiamo deciso di dividere gli avvenimenti finali in due capitoli. Così la fanfiction si concluderà in 25 capitoli esatti (anche se in realtà sono 26, contando il 3.5 come capitolo a sé stante). Speriamo la cosa vi faccia piacere, e non vi infastidisca, anche perché bene o male, il capitolo finale lo pubblicheremo comunque entro domani pomeriggio/sera. Ma passiamo ai ringraziamenti:

Lulù Black: Grazie mille Lulù!! E' la prima volta che recensisci, non sai quanto la cosa ci faccia piacere ^___^

Stefy91: Eh eh, si, finalmente Draco e Rachel stanno insieme ^_^ (che é quella risata? ndSan) (Mh... niente, niente... ndRachel). Ci fa piacere che tu continui a seguirci, e speriamo che a te faccia piacere avere un capitolo in più, data la reazione che hai avuto quando hai saputo che il 23 era il penultimo =P

claudia: Bentornata, ci fa piacere tu ti sia divertita! ^_^ Beh, cmq se anche riparti per il mare non é un problema, tanto per domani sarà bell'e finita :p ... forse... (Che é quel forse?! NdRachel) (Mh? ... niente... niente XD ndSan)

Qui vi lasciamo, sperando leggerete in molti il prossimo ed ultimo capitolo!

San e Rachel Dickinson

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Capitolo 26
*** 25 - Ma é davvero tutto finito?! ***


Capitolo 24 - Dove tutto é cominciato, dove tutto finirà

Capitolo 25 – Ma è davvero tutto finito?!

Harry, rassicurato dall'allontanamento di Ginny, stava studiando Voldemort e, quest'ultimo, stava studiando lui stesso. Erano fermi così da parecchi minuti, ormai, nessuno dei due sembrava intenzionato a lanciare il primo attacco, ma nemmeno ad abbassare minimamente la guardia.

- Hai intenzione di andare avanti così a lungo, Voldemort?

- Potrei farti la stessa domanda, Potter, che aspetti a farti sotto? Non volevi tanto vendicarti di me?

- Se non sbaglio, non sono l'unico che cerca vendetta!

Voldemort scoppiò in una risata funesta, che non prometteva nulla di buono. Puntò la bacchetta verso il giovane grifondoro, e scandì bene l'incantesimo.

- CRUCIO!

Harry sentì un dolore infinito, un male mai provato prima, pervadergli il corpo, penetrare nel sua sangue, infiltrarsi nelle sue ossa, spandersi in ogni singolo filamento di muscolo. Era uno spasimo lancinante ed atroce! Avrebbe preferito tutto... cessare di vivere, scomparire, qualsiasi cosa, ma non quello!

Cadde a terra in un tonfo, dalla sua bocca neanche il minimo gemito uscì fuori. Non ne aveva la forza, o semplicemente quel dolore era così forte da essersi introdotto anche nella sua mente, facendogli dimenticare tutto, tutto, persino di avere una voce per urlare!

- Tsk... ti sei rammollito, Potter, eri più forte quand'eri un mocciosetto in fasce...

Voldemort si sentì spingere via, poi notò una rossa ragazzina attaccata al suo braccio, stava morsicandoglielo.

- Non provare mai più a fare male al mio Harry!!!

I due biondi serpeverde, invece, avevano gli occhi fuori dalla orbite, ma era impazzita del tutto?!

- Hai fegato ragazzina, ma sei tanto coraggiosa quanto stupida!

Le diede uno strattone violento e la fece finire malamente a terra, facendole battere la testa.

Ma si distrasse e si dimenticò di Harry, che nel frattempo, un po' malridotto ed ansante, si era rimesso in piedi. Con Bellatrix Lestrange non aveva funzionato, ma stavolta di sicuro... provava un desiderio di uccidere Voldemort così profondo che se avesse alzato la bacchetta ed urlato Avada Kedavra, era sicuro sarebbe morto di colpo il mago oscuro più temuto degli ultimi 1000 anni, e probabilmente ne avrebbe anche goduto. Alzò la bacchetta, ricambiando l'incantesimo di poco prima.

- CRUCIO!-, sillabò con un piacere intenso. Aveva voglia di fargli male. Tutto il suo sangue stava ribollendo di un piacere unico, e quando vide l'oscuro signore cadere a terra, affannato, non poté che essere soddisfatto di se stesso.

Ma se ne pentì quasi subito.

Voldemort, era pur sempre Voldemort, non aveva di certo pensato di passarla liscia.

Il capo dei mangiamorte alzò la bacchetta verso di lui, irato, e scandì un incantesimo oscuro di cui Harry non conosceva neanche l'esistenza.

- APYRADOMARSI!-, e dalla sua bacchetta una grandissima palla di fuoco partì in direzione di Harry, che la beccò in pieno.

Cadde a terra, avvolto da lingue di fuoco. Sentiva il suo corpo bruciare, il caldo e le fiamme corrodergli i vestiti, ma poi il sollievo. Il fuoco era scomparso. Alzò lo sguardo e vide Draco con la bacchetta ancora gocciolante, puntata verso di lui.

Si alzò per miracolo, mentre le scottature e le ustioni facevano un male da impazzire

***

Stavano provando tutti gli attacchi più forti che conoscevano, ma Allie sembrava essere ancora superiore ad entrambe. Provavano sempre a fare attacchi combinati, ma lei riusciva sempre a prevederli e a scansarli, separandole con un semplice colpo e mandandole a terra ai due lati opposti del parco.

- Siete due illuse se credete anche solamente di potermi scalfire! Vi ricordo che il mio signore mi ha pur sempre dato nuovi poteri! Sono più forte di chiunque altro, dopo di lui, sono la sua sposa!

- Chiudi il becco e ricorda che lui ti usa solamente come strumento di piacere!

- BUGIARDA! SEI SOLO GELOSA SAN! COM'ERI GELOSA CON FRANCOIS! AVEVI CAPITO CHE NE ERO INNAMORATA! ECCO PERCHÈ TE LO SEI PRESA TU!

- Non dire sciocchezze! Tu non dicevi mai nulla né a me né a Rachel! Ti tenevi sempre i pensieri per te, eri chiusa, sempre! Come pensi che avrei potuto capirlo?!

- Perché ci stai facendo questo, Allie? Ti volevamo bene... ricordi quando scartavamo tutte e tre insieme i regali di compleanno? O quando io e San ci picchiavamo perché lei ti faceva piangere sempre? Ricordi quando a Natale andavamo tutte e tre in slitta insieme? Perché ci stai facendo questo, sorellina?-, chiese Rachel mentre piccole perle di lacrime scendevano dai suoi occhi di Naiade.

Il solito ghigno malefico, che tanto la caratterizzava, le si dipinse di nuovo sulle labbra.

- Quante sciocchezze Rachel, erano tutte frottole... in realtà voi siete sempre state le due predilette da tutti, le due gemelle preferite, avevate un'intesa fortissima che io non sono mai riuscita a comprendere! IO ERO SOLO LA TERZA INCOMODA! Ma ora finalmente mi sto vendicando... finalmente è giunta l'ora...

- LA TERZA INCOMODA?! INTESA FORTISSIMA?! DANNAZIONE SIAMO TRE GEMELLE, COME L'AVEVAMO FRA NOI L'AVEVAMO ANCHE CON TE! FORSE TU SEMPLICEMENTE NON SEI MAI RIUSCITA A COGLIERLA PERCHÈ HAI SEMPRE E SOLO PENSATO DI ESSERE DI TROPPO!

- STA ZITTA SAN! CHIUDI QUELLA BOCCACCIA! SEI, E SARAI, SEMPRE E SOLO UNA PUTTANA!-, disse lanciando contro la sorella dai capelli corti una stalattite di ghiaccio, che si conficcò nello stomaco della ragazza, facendola cadere pesantemente a terra, tornando al suo aspetto umano.

Rachel spalancò gli occhi, che si velarono di lacrime.

- S... San...-, corse verso la gemella, prendendola tra le braccia. San era pallida, quasi bianca, stava perdendo molto sangue, ma non si muoveva. Ad ogni minimo movimento il dolore aumentava. Una goccia di sangue cominciò a scorrerle dall'angolo della bocca.

- San... non preoccuparti... ora... ti porto da un medico.

Si alzò, prendendo la sorella in braccio, ma una stalattite colpì anche lei alle spalle, facendola ricadere pesantemente sotto il peso del suo stesso corpo.

La stalattite era conficcata nella carne della spalla, in modo tale da averle colpito dei nervi, togliendole l'uso del braccio.

- ALLIE! MI HAI COLPITA ALLE SPALLE, DANNATA!!!-, urlò con il volto rigato di lacrime, battendo un pugno a terra. La sorella... sua sorella la stava lasciando... e lei non poteva fare niente.

- Divertente vero? Direi che siamo sul punto di scrivere la parola fine... Sì, fine! Non puoi nemmeno immaginare quanto mi senta soddisfatta! -, scoppiò in una risata gelida, più fredda del ghiaccio più intenso. Al confronto quelle stalattiti che le avevano colpite erano calde, calde come il clima dell'arido deserto.

- Rachel... pensa a sconfiggere Allie... ti prego... -, disse a fatica la gemella dai capelli corti. Erano nel punto esatto dove la gemella era morta, doveva indebolirsi molto, prima o poi, non poteva rinunciare . Doveva sconfiggerla. C'erano tante persone che ci avrebbero rimesso, la sua vita in confronto non vale niente. Il mondo magico e quello babbano ora erano nelle sue mani e in quelle di Harry.

***

Harry era esausto, mentre Voldemort era ancora nel pieno delle forze. Cosa doveva fare?! Come avrebbe potuto ucciderlo? CI DOVEVA ESSERE UN MODO ACCIDENTI!!! LA PROFEZIA LO DICEVA, UNO DEI DUE SAREBBE MORTO, NON DICEVA "HARRY SAREBBE MORTO", PER CUI

DOVEVA ESSERCI QUALCOSA, ACCIDENTACCIO!

Non c'era qualche incantesimo più potente di quelli che già conosceva? Non esisteva qualcosa che era abbastanza forte da sconfiggere l'oscuro signore? Se lo doveva inventare lui?!

- Harry, ce la farai, ne sono sicura! -, tentò d'incoraggiarlo Gin, che nel frattempo si era rialzata, prendendosi un altro violento spintone da Voldemort.

Sì! Ginny aveva ragione! Non doveva perdersi d'animo.

Si guardò intorno, approfittando che Draco ed Ares stavano distraendo Voldemort lanciandogli qualche incantesimo minore, tanto per prendere la sua attenzione.

Improvvisamente tutto gli fu più chiaro. Puntò la bacchetta verso la corda che teneva il lampadario, e sotto di esso vi era proprio, indovinate un po', Voldemort!

- Reducto...-, sussurrò per non farsi sentire.

L’enorme lampadario cadde sul pavimento, investendo in pieno Voldemort... e Ginny.

***

Rachel strinse forte la sorella a se, con il braccio sano. Come poteva pensare che lei l'abbandonasse al suo destino? Non poteva, dannazione! Doveva sicuramente esserci una soluzione alternativa, ne era certa! Doveva esserci un modo per salvare sua sorella San e salvare tutti da Allie... magari anche per salvare lei stessa... sì... lei non credeva che Allie fosse perfida, affatto, semplicemente serbava nel cuore troppo rancore, rancore che si era trasformato in odio. Era convinta che c'era un modo per salvare tutti quanti!

Improvvisamente una mano si poggiò sulla sua spalla.

- Hermione!-, disse stupita e felice di vederla.

- Scusa il ritardo, abbiamo dovuto sistemare un paio di mangiamorte che volevano ucciderci, eh eh...-, disse Ron alle spalle della sua ragazza.

Rachel sorrise.

- Hermione rimani con San... credo di aver trovato un modo...

La Grifondoro annuì.

Si parò di fronte ad Allie, lo sguardo era corrucciato, ma dolce allo stesso tempo. La gemella al servizio delle tenebre indietreggiò di qualche passo. Che diavolo si era messa in testa quella? Accidenti, aveva un pessimo presentimento. Si mise in posizione d'attacco, pronta a difendersi ad un possibile attacco di sua sorella, non poteva mostrarsi debole!

- Allora Rachel? Sei sconvolta vero? Perchè non lasci che io ti uccida una volta per tutte? Finalmente finirebbe tutto quest'incubo, non trovi?

Ecco! Allie era indietreggiata, era di nuovo al punto di poco prima, e di un anno prima, quello della sua morte.

- VAI!-, urlò Rachel alzando la mano.

Provocò una fitta coltre di nebbia in modo che Allie non vedesse nulla, si girò e si ritrovò faccia a faccia con Ron, che con uno stalattite di ghiaccio che gli aveva dato Rachel, la colpì al centro del cuore.

L'ultima cosa che vide prima di cadere a terra, senza vita, fu la sorella in lacrime che le chiedeva scusa, dicendole che le avrebbe voluto bene, per sempre.

Si accasciò al suolo, con un ultimo respiro. Le lacrime le rigarono gli occhi.

Allie morì, ancora una volta, in quello stesso luogo, e stavolta senza tornare mai più.

***

Se un secondo prima era stato colto dalla gioia, gioia per aver trovato un modo per sconfiggere, apparentemente, l'oscuro signore, ora soffriva. Ginny era rimasta sotto al lampadario insieme a Voldemort. La strinse forte fra le braccia.

- Gin... oddio mi dispiace... -, farfugliò fra mille singhiozzi, mentre calde lacrime scendevano lungo le sue guance.

Draco si avvicinò. Sussurrò qualcosa, un incantesimo oscuro appreso dal padre, per assicurarsi che Voldemort fosse svenuto, e che sarebbe rimasto privo di sensi fino all'arrivo di Silente e degli Auror.

Questi arrivarono dopo poco.

- OH NO! GINNY!!-, disse Tonks correndo verso Harry e la ragazza che teneva tra le braccia, scivolando due o tre volte sul pavimento di marmo.

- Harry, come sta?-, chiese Ares poco dopo. Anche Fleur e Bill erano con gli auror, infatti erano andati proprio loro a chiamarli, tramite metropolvere.

- Sta morendo... sta morendo...-, disse Harry stringendo forte il corpo di Ginny a sé, accecato dalle lacrime, cullandola avanti e indietro, sperando di udire la sua voce.

- Non preoccuparti Potter... sono sicuro che c'è un modo per salvare Ginny... -, disse Draco, appoggiando una mano sulla spalla del ragazzo.

- Fleur, puoi fare qualcosa per mia sorella? Ti prego, dimmi che è possibile... -, domandò quasi supplicante Bill, inginocchiandosi accanto ad Harry e al corpo, ormai quasi senza vita, della piccola Weasley.

- Bill prendila in braccio e materializzati nell'infermeria di Hogwarts, ci vediamo lì!-, rispose la ragazza smaterializzandosi a sua volta.

- Ares, Draco, venite anche voi, Rachel e San sono già ricoverate in infermeria... Allie é morta...-, disse prendendo la sorellina in braccio ed appoggiando una mano sulla spalla di Harry per portarlo con sé.

- Noi non sappiamo materializzarci!

- Vi porto io!-, disse poi Tonks, posando una mano sulla spalla di Draco e l'altra su quella di Ares.

Così il gruppo si smaterializzò.

***

Si ritrovarono pochi attimi dopo nell'infermeria della cara e vecchia Hogwarts. Rachel andò incontro al gruppetto, lanciandosi in lacrime fra le braccia di Draco. Aveva la spalla fasciata, alquanto dolorante, ma non le importava, al momento quello era niente. Il suo cuore era stato ferito molto più gravemente, dalla battaglia. Madama Chips, nel frattempo, stava cercando di salvare San, che giaceva su un letto dell'infermeria, lottando fra la vita e la morte. Draco non fece domande, si limitò a stringerla forte a se, accertandosi di non farle male alla spalla. Ares era stravolto. Seduto in corridoio, con la testa tra le mani, i gomiti poggiati sulle ginocchia, piangeva, come mai in vita sua.

Harry non era da meno. Era nello stesso stato dell'amico, se non peggio, non faceva che piangere, disperarsi, invocare il nome di Ginny. Aveva subito troppe perdite importanti in vita sua, e quella di Ginny l'avrebbe fatto impazzire, fino ad uccidersi con le sue stesse mani, perché aveva impressione che chiunque venisse a contatto con lui doveva soffrire, per un motivo o l'altro, se non per mano di Voldemort, per mano sua!

Ron ed Hermione sedevano accanto ad Harry, cercando di sostenerlo il più possibile. Stavano tutti e tre abbracciati, piangendo insieme, anche se il rosso e la ragazza dai capelli color miele avrebbero voluto evitarlo, per non abbattere ancora di più l'amico.

- Non è colpa tua Harry... non è colpa tua... -, riusciva solamente a dire Hermione, tra un singhiozzo e l'altro.

Improvvisamente Fleur uscì dalla stanza.

- San si é appena svegliata Rachel, ha chiesto di vederti...

Rachel annuì. Aveva voglia di sorridere, ma non lo fece, quando ripensò che Ginny era ancora appesa tra la vita e la morte. Lasciò la mano di Draco ed entrò in infermeria.

Ares si chiese quando avrebbe chiesto di lui.

Harry era contentissimo per San, ma continuava a piangere. Non poteva farne a meno.

Dopo poco uscì Rachel, di nuovo, in lacrime.

- Ginny...-, riuscì a dire solo.

Harry saltò in piedi e le si avvicinò, prendendola sgarbatamente per le spalle.

- COSA? GINNY COSA?? PARLA! MUOVITI! COSA E' SUCCESSO A GINNY?!??!-, chiese strattonandola un po', urlando.

Il volto della ragazza si trasformò in una smorfia di dolore. La spalla le faceva un male cane. Buttò fuori tutto in un attimo, sperando Harry la lasciasse andare. Ginny era in coma. Viva, sì, ma dormiva e chissà per quanto tempo avrebbe continuato a farlo.

- In... coma...

Harry si accasciò a terra, piangendo, se possibile, ancora più disperatamente di prima.

Hermione e Ron si avvicinarono a lui, si inginocchiarono e lo abbracciarono. Tutti e tre piangevano come fontane, dalla disperazione.

- La... stanno... -, continuò Rachel,-... la stanno preparando per portarla al San Mungo... in isolamento... Anche San verrà trasferita all'ospedale, in osservazione.

Ares si avvicinò alla gemella dai capelli lunghi. Fece per chiederle qualcosa, ma le parole non gli uscivano, aveva la voce strozzata dal pianto. Rachel lo guardò tristemente e, prendendolo per mano, lo portò in infermeria, magari vedendolo le cose sarebbero cambiate. Non ne era sicura, ma aveva il terribile presentimento che sua sorella si fosse dimenticata del ragazzo.

***

- Sorellina...-, sussurrò Rachel destando San dallo stato di dormiveglia in cui stava piombando. - Ti ho portato Ares, sei contenta?

San sbatté un paio di volte gli occhi per mettere a fuoco. Poi guardò il ragazzo...

- Ares? -, domandò innocentemente, - È qualche nuovo studente?

Rachel si portò una mano davanti alla bocca, mentre Ares si sentì morire. L'aveva dimenticato? Com'era possibile? Dopo tutto quello che avevano passato insieme... dopo tutto il tempo che erano stati insieme... non voleva crederci...

- Ma... San... Ares... é Ares... il tuo ragazzo... ricordi?-, ma ogni tentativo della gemella con i capelli lunghi fu inutile.

- Lasciaci soli...-, disse Ares, cupo.

Rachel annuì, preoccupata. Tranquillizzò la sorella che si poteva fidare ed uscì dall'infermeria, pronta a dare l'ennesima notizia poco buona agli altri.

Ares si sedette sul letto e le prese le mani tra le sue.

- Perché proprio io? Perché hai dimenticato proprio me, angelo mio?

- Io non capisco... non mi ricordo... eri davvero il mio ragazzo? Non è che hai elaborato uno stupido scherzetto con quell'idiota di Rachel per prendermi in giro?

Il ragazzo le prese il viso tra le mani, e le diede un piccolo bacio a fior di labbra, dolce, anche se un po' salato, per via delle lacrime versate da lui.

San non provò l'istinto di scostarsi. Quel ragazzo aveva qualcosa che l'attirava. Chiuse gli occhi, nel breve istante del bacio, poi lui la lasciò andare.

- Ti amo San...-, le accarezzò una guancia,-... ma non posso... mi spiace... non ce la faccio... a rimanere accanto a te, se tu non provi più niente per me. Si potrebbe riprovare, ma sarebbe inutile, perché hai dimenticato tutto ciò che abbiamo passato insieme... non sei più la San che amo... ormai... é finita... Addio...-, le lasciò il volto e si alzò. Andò via con passo deciso, richiudendo la porta alle proprie spalle.

Quella fu l'ultima volta che San ed Ares si videro.

***

Giugno.

Un mese era passato e San era ormai guarita. Erano tutti al San Mungo, nella corsia di rianimazione, aspettando l'ultimo responso di Fleur, che era diventata MediMago a tempo pieno all'ospedale.

La giovane donna uscì dalla camera di isolamento di Ginevra Weasley e scosse il capo, rassegnata.

Tutti rimasero delusi.

La piccola rossa Grifondoro non dava segni di riprendersi.

Rachel uscì dal reparto, in preda all'ennesimo conato di vomito.

Quando uscì dal bagno trovò Draco ad aspettarla.

Era arrivato il momento di parlargli.

- Draco... devo parlati di una cosa, urgente...-, disse avvicinandosi a lui, appoggiato ad un pilastro con le mani nelle tasche dei Jeans, ed abbracciandolo.

Lui ricambiò l'abbraccio, accarezzandole dolcemente la testa.

- Dimmi tutto... t'ascolto piccola mia, che cos'è successo di così tremendo? Sembri piuttosto agitata. Ginny non si è ancora ripresa, vero?

- Anche, ma non é questo... Draco... io lascio la scuola... torno a casa mia, in Francia... abito vicino Tolone... e volevo chiederti se...

Lui l'allontanò un po' da sé, sorpreso, confuso, arrabbiato. Tornava in Francia?!

- Come sarebbe che torni in Francia e lasci la scuola? Hai intenzione di lasciare anche me con Hogwarts?! Perchè questa assurda idea ora?!

- No, no ascolta, non mi hai fatta finire di parlare... io sono incinta Draco, non posso continuare gli studi, devo occuparmi di mio figlio... ti andrebbe di venire con me?

Il ragazzo tentennò.

- Ma... ma se tu resti qui non vuol dire che devi per forza seguire le lezioni... e poi ci sarebbero anche tuo zio e Madama Chips pronti ad aiutarti... sarebbe meglio, no?

- Mio figlio deve avere una vita tranquilla... non sbattuta tra infermiere, presidi e baby-sitter... I miei avevano un negozio laggiù, a Tolone, lo riprenderò in mano e lo riaprirò, basterà per dar da vivere a me e il piccolo. Non te la senti vero? NON TE LA SENTI DI DIVENTARE PADRE, SOPRATTUTTO SE DI UN BAMBINO NON TUO, VERO?-, alzò la voce, infuriata, pestando un piede a terra.

Draco voleva negare. Non era vero, voleva dire. Ma non ci riusciva... non sapeva mentire a Rachel... e quella sarebbe stata una menzogna bella e buona. Quel figlio era di Micheal Corner non suo... e lui aveva solo 17 anni, non voleva... non poteva e non voleva diventare già padre!

Avrebbe voluto vivere una vita tranquilla con lei, finire gli studi... trovarsi una piccola abitazione che si sarebbero potuti permettere e, una volta sposati, avere tanti bei bambini... non voleva che la sua vita venisse già scritta! Abbassò il capo, posando lo sguardo buio sul freddo pavimento di pietra. Tante lacrime presero a scesero sulle guance di Rachel. Era delusa, delusa da morire. Dopo quello che le aveva confessato, dopo la notte passata insieme... pensava che lui si sentisse, anche se in una piccola parte, pronto a prendersi a carico del bambino. Quanto si era sbagliata.

- Mi fai solo schifo...-, sussurrò lei a denti stretti. Detto questo alzò i tacchi e se ne andò.

Quella fu l'ultima volta che Rachel e Draco si videro.

***

Passarono i mesi. Era Natale 2004 e Rachel era nella sua casa, in un paesino vicino Tolone, con San ed un piccolo bebé nella culla. Erano sedute sul divano davanti al fuoco e leggevano le lettere dei loro amici.

Hermione disse loro che una volta finita Hogwarts si sarebbe iscritta a Giurisprudenza, ed avrebbe aperto uno studio a Diagon Alley.

Ron ed Harry tornavano tutti i giorni al capezzale di Ginny, che non accennava a svegliarsi. Sapevano che entrambi si sarebbero iscritti all'accademia per Auror.

Fleur e Bill si erano sposati il mese prima, e Fleur aveva scoperto da due giorni di essere incinta. Purtroppo non erano andati al loro matrimonio, poiché il giorno prima Rachel aveva partorito.

Infine, loro due, si occupavano del negozio a Tolone, nel quartiere magico. Erano sempre state brave in pozioni, ed infatti il loro negozio trattava proprio articoli del genere.

Non avevano saputo più nulla di Ares e Draco, se non che Ares si era trasferito a Durmstrang. Draco invece pareva fosse tornato a casa, a Malfoy Manor, dove era stato accolto con il padre con una bella punizione. Dopo questo, il silenzio...

FINE

Buuuuuh ç.ç che finale triste!!! Sob... sniff... eppure l'abbiamo scritto noi! Sì, sì! Siamo alquanto anormali. E così le vicende delle gemelle Dickinson sarebbero giunte al termine, direte voi... e così diremmo anche noi, se non avessimo in mente un sequel della storia (più che averlo in mente, diciamo che lo stiamo pure già scrivendo XD ndSan&Rachel)! Siamo troppo affezionate a queste due peperine. (Che alla fine siamo anche noi... sembriamo esibizioniste! ndSan)(Succede, succede... ndRachel) In ogni caso, ciò che più ci fa male è il finale, pieno di delusioni ed addii... ehhh... ma ci rifaremo, prima o poi! Ci metteremo ancora più d'impegno e scriveremo al meglio la continuazione, che dite? Contenti lettori adorati? Sì sì? (No, no! ndTutti)(Crudeli! ç.ç ndSan&Rachel). Qualunque sia la risposta ci ritroverete presto sui vostri pc-schermi! Ringraziamo davvero di cuore tutti quelli che hanno continuato a leggere la fan fiction capitolo per capitolo, fino alla fine, ma soprattutto tutte le persone che ci hanno continuato a sostenere recensendoci, ovvero:

Ginny, ChoChang90, Anonima, Unkown, Akane1988, Ginevra14, Draias, Ninphadora, Janice, MKeira, Lulù Black, Sary, Jessy92, claudia, sara malfoy, shin_88, mary1986, Elysa, Trinity Granger, stefy91, Elisa

Speriamo che vi piacerà e, con questo, vi salutiamo! Alla prossima serie!!!

San & Rachel Dickinson

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