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Lista capitoli: Capitolo 1: *** 1 - L'Apocalisse?! No... sono solo le gemelle Dickinson! *** Capitolo 2: *** 2 - S.O.S – Due squilibrate VS due idioti – Si salvi chi può *** Capitolo 3: *** 3 - Naiadi *** Capitolo 4: *** 3.5 - Naiadi - 2a parte *** Capitolo 5: *** 4 - La promessa *** Capitolo 6: *** 5 - Seduta Spiritica *** Capitolo 7: *** 6 - Una dolce prigionia *** Capitolo 8: *** 7 - La decisione di Allie *** Capitolo 9: *** 8 - Il sigillo dei morti viventi *** Capitolo 10: *** 9 - Bye, bye, Allie! *** Capitolo 11: *** 10 - Giorni placidi e tranquilli *** Capitolo 12: *** 11 - Vendetta *** Capitolo 13: *** 12 - Il ballo delle verità *** Capitolo 14: *** 13 - Buio totale *** Capitolo 15: *** 14 - Una trasformazione pericolosa *** Capitolo 16: *** 15 - Piccole rivelazioni *** Capitolo 17: *** 16 - Superficialità *** Capitolo 18: *** 17 - Cuori in frantumi *** Capitolo 19: *** 18 - Morte Interiore *** Capitolo 20: *** 19 - Tentativo di corruzione *** Capitolo 21: *** 20 - At the beginning of new life *** Capitolo 22: *** 21 - Come un fulmine a ciel sereno *** Capitolo 23: *** 22 - Le acque si calmano... o no? *** Capitolo 24: *** 23 - Ritorno ai luoghi del loro passato *** Capitolo 25: *** 24 - Dove tutto é cominciato, dove tutto finirà... *** Capitolo 26: *** 25 - Ma é davvero tutto finito?! ***
Capitolo 1 *** 1 - L'Apocalisse?! No... sono solo le gemelle Dickinson! ***
Due gemelle scatenate
Capitolo 1 -
L'Apocalisse?! No... sono solo le gemelle Dickinson!
Una ragazza dall'aria sbarazzina, con grandi e brillanti occhi verdi e
lunghissimi capelli castani, spezzati qui e lì da graziose meches rosa shocking,
era appostata tra il binario 9 e 10 della stazione King's Cross a Londra.
Con in mano un cellulare, stava componendo un SMS.
"Ma dove si sarà cacciata quella scema?"-, pensò scrutando la folla in cerca
della sorella.
Il treno sarebbe partito pochi minuti dopo, e lei di certo non aveva intenzione
di perderlo! Era troppo entusiasta all'idea di andare lì, ad Hogwarts. Era
sempre stato il suo sogno, non che la scuola di prima la detestasse, ma Hogwarts
era Hogwarts, punto e basta.
Improvvisamente scorse una figurina identica a lei, con l'unica differenza che i
capelli arrivavano poco più su delle spalle, correre a perdifiato, andando a
sbatacchiare di qua e di là con il carrello.
- Ce ne hai messo di tempo... hai detto che dovevi solo fermarti all'edicola!!!
-, sbuffò la prima ragazza, contrariata.
- Senti, - disse l'altra con il fiatone, - NON ME NE PARLARE! Evitiamo il
discorso... non è proprio giornata, si vede che è il primo giorno di scuola!
Rachel, la gemella dai capelli lunghi, fece spallucce. Non capiva perchè si
facesse tanti problemi, sarebbe stato un anno divertente e pieno di nuove
conoscenze, perchè detestarlo tanto?
- Tanto lo so che volevi rimanere a Beauxbatons con quell'azzeccosa della tua
amica Fleur!-, bofonchiò la ragazza prendendo il carrello con i bagagli e
spingendolo nella parete tra il binario 9 e 10. Lo seguì, stando attenta a non
farsi vedere dai babbani, e dopo poco si ritrovò al binario 9 e 3/4. La sorella
la raggiunse dopo pochi secondi, spingendola via dall'entrata al binario,
facendola sbattere contro qualcuno.
Rachel cadde a terra.
Si rialzò, imbarazzatissima, inchinandosi centinaia di volte, ripetutamente,
alla persona che aveva urtato.
- OH! SONO MORTIFICATA! MI SPIACE!... NON VOLEVO... MIA SORELLA... QUELLA
SCEMA... MI SPIACE!!!-, disse senza riuscire a dare un senso alla frase.
Un biondino, dall'aria affascinante, così pensò Rachel quando ebbe il coraggio
d'alzare lo sguardo su di lui, la guardava dall'alto in basso. Aveva uno strano
sorriso dipinto sul volto, un sorriso piuttosto ironico, che in quel momento
sembrava molto una smorfia di disappunto. Accanto a lui c'era un'altra figura,
un altro ragazzo biondo, a cui però non badò molto, non essendo stato coinvolto
nello scontro.
- Ehm... mi perdona?
Si sentì tremendamente imbecille. "Mi perdona?". Che diamine di domanda era?!
Che figura...
Un risolino divertito scappò dalle labbra di San, la sua gemella. Rachel le
pestò il piede, continuando a sorridere nervosamente in direzione dei due
ragazzi.
San, dopo averle pestato il piede a suo volta, tentò, fallendo, di trattenere
delle risatine isteriche nel guardare la faccia della sorella, assai disperata.
Aveva due lacrimucce che le facevano DIN-DON dagli occhi e osservava con
disperazione i due misteriosi personaggi che non avevano ancora aperto bocca.
- Oh guarda Ares, non sapevo ci fossero dei pollai qui intorno, ma devono
esserci per forza, se no come spiegheremmo la presenza di due galline?! -,
bofonchiò con un'aria quasi snob il ragazzo coinvolto nello scontro.
Le orecchie di Rachel si arrossirono di botto. Come si permetteva?!
- BRUTTO SCREANZATO!!!-, ormai era partita. Le suppliche di San di fermarsi non
servirono a nulla. Continuò la sua ramanzina: -STUPIDO, BORIOSO, ARROGANTE,
VISCIDO, VERME SCHIFOSO. MA COME OSI? GALLINA A ME? SE IO SONO UNA GALLINA, TU
SEI UN POLLO! COCOCOOCOCOCO!!!-, urlò adirata puntandogli il dito sul petto,
facendolo indietreggiare di alcuni passi.
Rachel non si fermò e continuò ad urlargli dietro, finché il ragazzo non fu
fermato da una valigia che lo fece inciampare e andare a gambe all'aria. Si
rialzò quasi subito, massaggiandosi il sedere dolorante.
- COME TI SEI PERMESSA BRUTTA RACCHIA?! SAI CON CHI STAI PARLANDO?! NON IMMAGINI
NEMMENO COME POSSO RIDURTI!
- OH! LASCIAMI INDOVINARE! ARROGANTE E BORIOSO, OCCHI DI GHIACCIO, CAPELLI
BIONDI, QUASI BIANCHI, IMPOMATATI, SPILLA DA PREFETTO SERPEVERDE... DRACO
MALFOY! E NON CHIAMARMI RACCHIA... E NON PROVARE NEMMENO A TOGLIERMI PUNTI, NON
SONO NEMMENO SMISTATA! CREDEVI NON TI RICONOSCESSI? NEL MONDO DELLA MAGIA TUTTI
CONOSCONO IL TUO MAGNIFICO PAPARINO, SBATTUTO DUE MESI FA AD AZKABAN! CREPA
MALFOY!-, detto questo alzò il dito medio della sua mano, e dopo una bella
linguaccia, riprese il carrello e se ne andò, stizzita.
San la guardò a bocca aperta, tanto che la sua mascella toccava praticamente a
terra. Raccolse le sue cose e corse urlando a squarciagola dietro la sorella.
- EHYYYYYYYYYYYYY! RACHEEEEEEL?! MA DOVE CAVOLO VAI SENZA DI ME?! TORNA
QUIIIIIIII!!!!
Il biondo prefetto serpeverde, con gli occhi sgranati dallo shock, si girò verso
il cugino, Ares Lestrange, figlio di Rodolphus Lestrange e Bellatrix Black, che
si sarebbe trasferito quell'anno da Durmstrang ad Hogwarts, dopo l'ennesimo
arresto, con conseguente condanna al bacio del dissennatore, per la madre.
- Ehm... beh... é un peperino però...-, disse Ares sorridendo angelicamente,
tentando di sbollire Draco che, sapeva, sarebbe scoppiato di lì a momenti.
- HAI VISTO COSA HANNO OSATO FARE?! PRIMA MI VENGONO ADDOSSO, POI QUELLA
M'INSULTA! E TU MI DICI CHE È UN PEPERINO?! -, urlò tutto d'un fiato
Malfoy, che
ormai era un vulcano in piena eruzione.
- L'hai chiamata... gallina...-, replicò il cugino tentando di rimanere
impassibile, soffocando delle risatine improvvise.
- PERCHÈ NON È UNA GALLINA?! LA DIFENDI PURE?! MA TU DA CHE PARTE STAI?!
- Dalla parte di due indifese quanto gnocche ragazze, no? E' logico...-, disse
lui scuotendo la testa, incredulo. - Vuoi dirmi che non hai notato quanto
erano...
Draco gli mollò un calcio nei cosiddetti e se ne andò, ancora più irritato.
Il cugino lo seguì a passo di pinguino con gli occhi lacrimanti, o per meglio
dire, con le cascate del Niagara al posto degli occhi.
***
Poco dopo il fischio del treno annunciò la partenza. Le porte si chiusero e il
treno iniziò a muovere i primi passi verso Hogwarts.
Le due gemelle avevano girato ormai tutti i vagoni, ma di una cabina libera
nemmeno l'ombra. Ne trovarono però una semi-vuota, occupata solo da due ragazzi.
Una graziosa Grifondoro dai capelli rossi e gli occhi cerulei, e un ragazzo
moro, perennemente spettinato, con due profondi occhi smeraldo, e una cicatrice
in testa a forma di... saetta??
HARRY POTTER!
Rachel e San si catapultarono nello scompartimento, senza troppi complimenti. La
gemella con i capelli corti tese la mano al bambino sopravvissuto, che la guardò
stralunato.
- Ciao, ciao! Scusate l'intrusione! Sapete com'è, gli altri vagoni hanno le
cabine tutte occupate! Io sono San! Molto piacere di conoscervi! Lo specchio qui
di fianco a me invece è Rachel, mia sorella, ma questo non è importante, no no!
I due occupanti della cabina si guardarono l'un l'altro perplessi.
Rachel mollò uno scappellotto alla sorella, spingendola fuori dalla cabina. Le
due presero a litigare...
- AGROAR! COME SAREBBE QUESTO NON È IMPORTANTE!? CAPISCO CHE SEI UNA FAN DI POTTER, MA CACCHIO SONO TUA SORELLA!!!
Improvvisamente Rachel si sentì tirare i capelli e si girò.
- CHI ROMPE?-, sbraitò furente.
NO! Ancora loro! Quei due biondi... Malfoy e compare. CHE INCUBO!
- Toh, che coincidenza guarda chi si vede! Le due galline ambulanti!
Una strana luce brillava negli occhi di Draco, sembrava in cerca di vendetta, il
che alle due non piacque per nulla. Il ragazzo dagli occhi verdi, ovvero
Harry Potter, mise il naso fuori dalla cabina.
- Ah, sei tu Malfoy... e ti pareva che potessi mancare... senti, ti vuoi
eclissare? Non ho molta voglia di litigare al momento, quindi, tu e il tuo nuovo
scagnozzo, fareste meglio a sparire dalla mia vista!
- Ma che diavolo vuoi Potter?! Chi diavolo vuole litigare con te? Non sei
interessante come credi, sai? Il naso rificcalo nella
tua cabina e continua a
sbaciucchiarti la tua ragazza! - sbraitò Draco, notando Ginny dietro ad Harry -
Almeno faresti qualcosa di utile... per te stesso ovvio!
Ginny era già pronta, bacchetta in mano, per lanciargli una fattura orcovolante,
ma San e Rachel la precedettero, lanciando entrambe a Malfoy l'incantesimo per
l'ammutolimento, "SILENCIO!".
Ares scoppiò in una fragorosa risata.
- Questo é decisamente divertente!!!-, ruggì il biondo figlio di Bellatrix,
piegandosi in due dalle risate.
Contagiate, Rachel e San presero a ridere, seguite a ruota da Ginny ed Harry.
Malfoy era l'unico a non trovare la cosa divertente. Scoccò uno sguardo di
fulmini dardeggianti al cugino...
-Ok, ok... Finite Incantatem...-, farfugliò ancora in preda ad attacchi
di risatine.
Draco guardò gelido le due ragazze, ignorando Potter e consorte, avvicinandosi a
una distanza pericolosa.
- Se pensate che finisce qui la cosa, vi sbagliate di grosso! Ve la faccio
pagare cara questa!
- Ti bastano venti galeoni?-, chiese noncurante Rachel, sorridendogli
maliziosamente.
Del fumo iniziò ad uscire dalle orecchie di Draco, ora era davvero furioso.
Nessuno aveva mai osato prendersi gioco di lui fino a quel punto, stavano
davvero esagerando. Ares, accorgendosi della situazione, tentò di trascinarselo
via, prendendosi a sua volta un pugno sul naso. Draco fece sbattere la ragazza
contro la parete del vagone, guardandola minacciosamente negli occhi.
- Non scherzerei tanto se fossi in te, ragazzina.
Il ragazzo le era praticamente addosso, schiacciandola al muro. Dopo un momento
di sbandamento, tornò in sé, mollandogli uno schiaffo.
- Lasciami andare, fottuto bastardo... o dirò tutto a Silente!-, disse tentando
di allontanarlo.
- Oh, che paura... dirà tutto a Silente... Ti ricordo che sono un prefetto, cara
piccola, la tua parola contro la mia non vale nulla!
San si avvicinò a Draco e, dopo avergli tirato i capelli, gli tirò ripetuti
pugni sulla schiena. Lui, in tutta risposta, stando bene attento a non far
scappare Rachel, le diede un forte spintone.
Harry, approfittando della distrazione di Malfoy, lanciò un Tarantallegra. Il
ragazzo mollò la presa di Rachel e, usando Ares come partner, iniziarono a
ballare un tango.
San e Rachel sgranarono gli occhi, divertite.
- Bel colpo, Potter...-, fu tutto ciò che riuscì a dire Rachel.
Improvvisamente arrivarono Hermione e Ron.
- Finite Incantatem...-, borbottò il rosso, di malavoglia. Quello spettacolo era
unico, ma era pur sempre un prefetto, e come tale doveva mantenere l'ordine.
- No? Già finito? E io che stavo per andare a compare qualcosa da sgranocchiare
nel guardare lo spettacolo...-, disse sarcastica Ginny. I due cugini corsero via a tutta birra, non prima di aver
lanciato qualche provocazione al gruppo di grifondoro e alle due sorelle.
- Che codardi... -, bofonchiò Harry.
- In ogni caso, bello scherzo! -, disse ancora ridacchiante Hermione, zittita
poco dopo dal borbottante Ron.
Rachel fece un piccolo inchino per ringraziare il rosso e il moro e si presentò
al piccolo gruppetto presentando, alquanto di malavoglia, anche sua sorella San.
Era ancora arrabbiata per com'era stata trattata in precedenza, quando avevano
incontrato Harry e la sua, a quanto pareva, ragazza.
Ginny si soffermò a guardare le due gemelle. Anche se avessero avuto lo stesso
taglio di capelli si sarebbero riconosciute immediatamente. Rachel aveva davvero
buon gusto nel vestire e appariva molto femminile. Portava una camicia con
maniche a tre quarti rosa confetto, accompagnata da
una graziosa gonna lunga poco sopra il ginocchio di colore bianco. Ai piedi
portava delle scarpe di vernice nera, chiuse da un piccolo laccetto intorno alle
caviglie. I capelli erano ben curati e pettinati, sembravano quasi finti dalla
loro perfezione, non un capello era fuori posto. Il viso aveva un effetto
naturale, ma portava un leggero trucco. Gli occhi erano contornati da una matita
nera ed evidenziati da un ombretto dello stesso colore della camicia. Sulle
guance aveva un leggero phard color pesca che ne
risaltava il colore, mentre le labbra erano cosparse di un rossetto di colore
leggero tutto brillantato. San era alquanto trasandata, sembrava un po' un
maschiaccio. Indossava dei Jeans piuttosto malridotti, troppo larghi per lei,
tenuti in vita da una cintura. Indossava una maglia senza maniche nera e portava
un pulloverino, munito di cappuccio, dello stesso
colore in vita. Al polso portava uno strano bracciale, che le pareva si
chiamassero borchie , accompagnato da altri bracciali più
semplici, mentre, ai piedi, portava delle scarpe da ginnastica. I capelli
erano lasciati sciolti, con un'aria assai ribelle. Non indossava quasi per
niente trucco, tranne che per la matita nera ben calcata sugli occhi e del
semplice lucidalabbra.
Entrambe, comunque, una in stile bambolina di porcellana, l'altra in stile punk,
erano decisamente ragazze su cui l'occhio cadeva facilmente. Sarebbero stati
tempi duri per le fidanzate di tutta Hogwarts.
Le due, infine, si accomodarono in cabina con Hermione, Ron, Harry e Ginny, e
raccontarono loro lo spiacevole incontro al binario 9 e 3/4 con Malfoy e cugino.
- Nostro padre ha detto che quello... il cugino di Malfoy, intendo... é il
figlio di Bellatrix Lestrange... calmati Harry... beh... non mi sembra se la sia
presa a male per quello scherzetto del tango... anzi rideva peggio di noi...
magari non é della stessa pasta del cugino... -, fece notare Ginny.
- Sì, sì... i sogni son desideri...-, canticchiò il fratello, ricevendo uno
schiaffone dietro il capo dalla sua ragazza, Hermione.
- Piantala Ron, in ogni caso, diverso o no, Malfoy rimane sempre Malfoy...
stupido, vigliacco e deficiente!
- Su questo non ci piove, ma di certo che lui abbia un altro alleato potrebbe
rivelarsi un bel problema... -, rimuginò Harry.
- Oh, in ogni caso la mia sorellina lo sottomette facilmente, vero Rachel? Non
c'è di che preoccuparsi, prefetto o no!
- Io odio i prefetti... senza offesa Hermione e Ron... ma secondo me non servono
a nulla!!! I capiscuola, quelli sì che servono... sono del settimo anno, sono
più autoritari e via dicendo... ma i prefetti sono inutili... e Malfoy é il
capo-inutile!!!-, disse lei sicura mentre scartava una cioccorana.
- In ogni caso i conti non cambiano, ci sono e basta e purtroppo... dettano
legge uh uh... che brutta cosa...
- Ma dai San! In fin dei conti non possono fare tutto i capiscuola, non trovi
Rachel? -, domandò Hermione ironicamente.
- Manco i prefetti facessero qualcosa... -, bofonchiò la ragazza guardando fuori
dal finestrino con aria assorta.
Le guance di Hermione si tinsero di una leggera tonalità scarlatta. Chiese
scusa, dicendo che aveva impegni, ed uscì dalla cabina.
- Ma se l'é presa?-, chiese la ragazza mortificata. Di risposta si beccò uno
sguardo omicida dalla gemella, che uscì dallo scompartimento seguendo Hermione.
Ron sbuffò, Harry sospirò e Ginny si appoggiò stancamente con le testa sul suo
braccio. Rachel aveva colpito la ragazza nel suo punto debole. Era molto
orgogliosa di essere un prefetto e sapeva di svolgere un buon lavoro, ma
quell'affermazione l'aveva smontata del tutto.
***
San era appena uscita dallo scompartimento. Vide Hermione varcare la soglia per
passare nel vagone successivo. La seguì, quando però sbatté contro qualcuno.
Quella era decisamente la sua giornata NO .
- Scusami!-, disse lo sconosciuto aiutandola a rialzarsi, porgendole una mano.
- No scusam... eh?! No, non di nuovo! -, brontolò la ragazza, con un tono
piagnucolante. Voleva andar a parlare con Hermione, non incontrarlo ancora!
- Ahhh! Tu sei la gemella di quella pazza... -, fece il cugino di Malfoy, Ares
Lestrange, con un sorriso di scherno.
- Oh, tu sei il cugino di quel pollo che subisce sempre! -, ribatté a tono lei.
- Cerca di moderare i termini, bimba. Tu e quella scema di tua sorella avete già
dato troppo fastidio per stamattina!
- Bugiardo! Siete voi che avete dato fastidio, se non ci davate delle galline
non sarebbe successo nulla! -, grugnì infuriata la ragazza. Aveva gli occhi in
fiamme e sembrava volesse mangiarselo da un momento all'altro.
- Bah... perché non te ne torni da Potter & co.? Avete una certa affinità con
gli sfigati, o sbaglio?-, chiese lui, noncurante degli sguardi omicidi.
- Veramente quello che ha affinità con gli sfigati sei tu, essendo sfigato già
per di tuo! Harry non ha proprio nulla che possa dargli anche solo l'aria dello
sfigato! Non provare mai più ad offenderlo! -, disse lei praticamente
saltandogli addosso con l'intenzione di strangolarlo.
- Aiutooo! Toglietemi di dosso questa cagnaccia pazza!!!
Si beccò uno scappellotto dietro la testa.
San allungò il collo per vedere chi fosse. Era Hermione.
- Lasciala stare, brutto idiota... scommetto che sarai serpeverde, vero? Oh, non
preoccuparti, che appena ti becco a scuola tolgo almeno 10 punti alla tua
casa!-, disse furiosa la ragazza dai capelli color miele.
Ares la guardò furioso. Ma come si permetteva quella?! Solo perchè era un
prefetto non aveva il diritto di andare in giro a fare la
so-tutto-io-tolgo-punti-a-chi-voglio-perchè-mi-va. San lasciò andare il ragazzo,
non prima di avergli tirato un pizzicotto e sorrise ad Hermione.
Ares fece una smorfia di disgusto alle due...
- Mezzosangue...-, bofonchiò prima di andarsene furioso.
Di seguito, si beccò un oggetto indefinito (una scatola di legno di gelatine
tuttigusti+1) dietro la testa.
Se ne andò imprecando, mentre le due ragazze ridevano di gusto.
- Grazie mille Hermione, mi hai evitato il carcere a vita per aver ucciso un
povero idiota!
- Di nulla... mi stavi cercando, vero?!-, chiese la grifondoro, sorridendo
cordialmente.
- Beh... a dire il vero sì... ehm... mi dispiace per le cose che abbiamo detto
mia sorella ed io, non farci caso. Sono certa che tu svolgi un ottimo lavoro
ma... beh, nulla lascia stare-
Hermione le sorrise ancora una volta, tenendole la mano...
- Amiche?
- Che domande! -, disse l'altra tutta allegra stringendole a sua volta la mano.
Improvvisamente qualcuno inciampò, cadendo addosso a San...
- Puff... pant... anf... scusa... sorellina... ti... cercavo... No... -, si
rialzò,-... No... veramente cercavo Hermione... scusami!!!-, disse con le
lacrimucce agli occhi. San, intanto, era ancora sotto di lei, un po' malridotta.
No. Decisamente, quella era la sua giornata out!
Capitolo 2 *** 2 - S.O.S – Due squilibrate VS due idioti – Si salvi chi può ***
Capitolo 2
Capitolo 2 - "S.O.S –
Due squilibrate VS due idioti – Si salvi chi può"
Hermione, Harry, Ron e Ginny erano seduti al tavolo Grifondoro a chiacchierare
con i loro compagni: Neville, Dean (che Ginny aveva lasciato un mese prima, dopo
la dichiarazione di Harry mentre era in vacanza a "La Tana"), Seamus, Lavanda,
Calì e tutti gli altri. Purtroppo però la mancanza dei gemelli e di Lee Jordan
al tavolo si sentiva. C'era proprio bisogno di qualche erede che prendesse il
posto di Fred e George. Ciò che i ragazzi non sapevano, é che gli eredi erano
già arrivati... e proprio in quel momento si stavano apprestando a fare lo
smistamento con i ragazzini del primo anno.
Quando tutti i mocciosi furono stati assegnati alle loro case, la McGranitt
chiamò due ragazze.
- Dickinson, Rachel -, disse, chiamando prima la gemella con i capelli lunghi.
Procedeva in ordine alfabetico anche per loro.
La ragazza trotterellò su per le scale, sedendosi per nulla imbarazzata sullo
sgabello. Il capello si manteneva sulla sua testa senza scivolare solo grazie
alla folta capigliatura riccia e lunga.
La ragazza alzò un momento lo sguardo sulla folla e, nel vedere tanti occhi
puntati tutti addosso a lei, arrossì. Decise di far finta di nulla, quello era
il momento più importante dell'anno, non voleva apparire superficiale e
distratta! Il cappello iniziò a rimuginare sui pensieri della ragazzina, ma
soprattutto sul suo carattere, in modo da poter decidere a che casa assegnarla.
Improvvisamente la fessura sul cappello si aprì, e da questa ne fuoriuscì un
urlo deciso che si udì in tutta la sala...
- CORVONERO!!!
Dal tavolo corvonero si elevarono applausi, fischi ed urla eccitate. Rachel
scese le scale, abbracciò la sorella, augurandole buona fortuna, e andò dai suoi
nuovi compagni di casa, tutta contenta per quel benvenuto "caotico". Si sedette
accanto ad una ragazza un po' stramba con orecchini a forma di ravanelli e
lunghi capelli biondi, che leggeva un giornale, "Il Cavillo". La ragazza alzò lo
sguardo, blu quasi elettrico, e le sorrise.
- Piacere, io sono Luna Lovegood!
- Piacere mio!-, le sorrise. Era una tipa un po' stramba, ma sembrava simpatica.
Magari sarebbero diventate amiche.
- Dickinson, San!-, chiamò la McGranitt.
La ragazza, un po' tentennante, salì le scale e si accomodò sullo sgabello,
cappello sugli occhi.
Il cappello fece un lungo silenzio che fece rabbrividire la ragazza. Perchè
diavolo ci metteva così tanto a decidere quel vecchio coso puzzolente? Il
cappello emise due colpettini di tosse e poi urlò a tutto fiato:
- SERPEVERDE!
San per poco non cadde dalla sedia, come aveva detto?! Serpeverde?! Prese in
mano il capello e iniziò stropicciarlo dalla rabbia in tutte le maniere
possibili ed immaginabili.
- COME DIAVOLO TI SEI PERMESSO DI SEPARARMI DA MIA SORELLA BRUTTO PEZZO DI
STOFFA E PELLE AMMUFFITO?!
Sotto le risa dei presente, la McGranitt strappò il capello dalle mani della
ragazza, inferocita.
- Vada al suo tavolo, signorina Dickinson!!!
La ragazza le lanciò uno sguardo d'odio, quella brutta racchia ambulante... di
sicuro gliel'avrebbe fatta pagare, oh sì! Qualche scherzetto non le avrebbe
fatto male, magari le avrebbe tolto quella faccia da mummia che si ritrovava!
Hermione rimase un attimo spiazzata, e lei che voleva togliere punti a
serpeverde per difenderla! Successivamente venne chiamato anche Ares Lestrange,
che come previsto, risultò essere Serpeverde (e fiero di esserlo).
***
- Accidenti, nessuna delle due é capitata in Grifondoro, che peccato...-, disse
Ginny, delusa.
- Io direi "Accidenti, San é serpeverde"-, replicò sarcastico Harry.
Più avanti nella serata, nel vivo del banchetto, Rachel si alzò dal suo tavolo e
si diresse a quello Serpeverde. Prese la sorella e la portò a quello Grifondoro.
Le due si sedettero l'una accanto all'altra, tra Ginny ed Hermione.
- Ciao... -, disse con un tono lugubre, Rachel.
- Ciao... -, le fece eco la sorella piuttosto
abbattuta.
- Che peccato che non siete finite in Grifondoro... - fecenotare Hermione - Mi dispiace San, ma ora non è il caso cheio punisca quel deficiente, altrimenti ci andrai in mezzoanche tu...
- Oh, figurati...
- Dai ragazze, non abbattetevi! Potremmo comunque semprevederci tutti quanti! -, disse una Ginny tutta pimpante,con la speranza di risollevare il morale al
gruppo.
- Sì, sono d'accordo con te Gin! -, affermò deciso Harry.
- Per me non é un problema... ho anche già fatto amicizia con Luna Lovegood, e
quello gnocco di Micheal Corner ci prova con me... davanti alla sua ragazza
Cho... é uno spettacolo vedere come lo sgrida, ghghgh... -, disse sadica. Poi
continuò -Il problema... é mia sorella... insomma... quelle serpi non hanno
l'aria molto simpatica...-, imitò il verso di un serpentello, beccandosi uno
scappellotto da San.
- Beh... se fai il verso del serpente, prendi in giro anche San... ti ricordo
che é serpeverde anche lei...-, le fece notare Ron.
- Esattamente! Sgrunf, siamo sicuri che non dovevi finirci tu in serpeverde?
- Io? Serpe? Ma scherzi? Una ragazza dolce, simpatica ed intelligente come me?
No, no, sono corvonero, non c'é nessun errore!!!-, rispose tutta pimpante.
***
Il mattino dopo, Martedì 2 Settembre, cominciarono le lezioni. San e Rachel si
incontrarono davanti all'aula di pozioni. Avevano doppie pozioni
Serpeverde/Corvonero del 6° anno, alla prima ed alla seconda ora. Si prospettava
una mattina movimentata, quanto disgustosa per la presenza di quell'unticcio del
professor Piton.
- Io odio la scuola... -, fu l'unica cosa che riuscì a bofonchiare da quando si
era alzata, San. Rachel roteò gli occhi: la faceva davvero troppo lunga.
Entrarono nell'aula e si sedettero allo stesso banco. Rachel continuava a
cercare con lo sguardo Luna, con la speranza di trovarla fra la grande mischia
di studenti che stava entrando in aula.
La notò putroppo solo all'ultimo momento, quando entrò anche il professor Piton,
era seduta ad un banco centrale delle prime file. Si rassegnò, l'avrebbe
salutata alla fine della lezione. Come al solito Piton si divertì a togliere
punti alla casa di Corvonero, non essendo la sua adorata Serpeverde, ma grazie
alla loro intelligenza riuscirono anche a guadagnarne qualcuno.
Ma la cosa peggiore della prima lezione di Pozioni fu un'altra.
- Corvonero e Serpeverde... -, disse improvvisamente il professor Piton verso
metà lezione facendoli rabbrividire tutti,-... sono, a mio parere, le case
migliori. Siete gli unici che mi danno qualche soddisfazione. Per cui ho deciso
di farvi collaborare, per dimostrare ai Grifondoro ed ai Tassorosso come si
lavora. Formerete gruppi di studio a quattro, e preparerete una delle pozioni di
livello avanzato che io ora elencherò qui, sulla lavagna!-, spiegò con un
brillio sinistro negli occhietti malvagi.
I Serpeverde lanciarono qualche commentino di disdegno, non avevano intenzione
di collaborare con quei sapientoni dei Corvonero. Ma bastò uno sguardo di Piton
per zittirli immediatamente, furono completamente raggelati. San e Rachel si
guardarono qualche istante. La gemella dai capelli corti tirò un pizzicotto sul
braccio alla sorella, per vedere se stessero sognando o meno, che lanciò un urlo
di dolore che riecheggiò per tutta l'aula.
- Signorine Dickinson! E' tutta la lezione che date fastidio! Siete
irrecuperabili! Credo che dovrete lavorare con gli studenti migliori del corso,
per migliorare la vostra condotta... Malfoy, Lestrange, Dickinson e Dickinson.
Formato il primo gruppo!
Le due sbiancarono, mentre i due cugini presero a sghignazzare di gusto.
- Ma, ma professor Piton! La prego, non disturberemo più, ma non ci metta con...
con quelli! -, disse disperata San.
- QUELLI, signorina Dickinson, sono i migliori. E ora si zittisca, o sarò
costretto a metterla in punizione!
La ragazza si gonfiò di rabbia e mise il muso. Era davvero antipatico
quell'uomo, soprattutto era davvero disgustoso il modo in cui lodava quei due
cretini. In ogni caso non rispose a tono, non era certo intenzionata a scontare
una punizione, si limitò solamente a fare una linguaccia ai due biondi
Serpeverde.
- Vi incontrerete -, continuò Piton una volta formati tutti i gruppi (la povera
Luna era capitata con Cho Chang e Micheal Corner, che orrore...), -... tre
pomeriggi a settimana, dopo le lezioni. Ho già chiesto agli altri professori di
aiutarmi in questo progetto, per cui se ne avrete bisogno verrete giustificati
in una materia se per un giorno non studierete. Ovviamente ci sarà bisogno della
conferma di Madama Pince, perché lavorerete in biblioteca. Decidete voi orari e
giorni, e che nessuno ne approfitti per studiare di meno, Madama Pince vi
controllerà!
La campanella suonò.
Di malavoglia, Rachel pulì il suo calderone con un tocco di bacchetta e vi gettò
dentro i libri. Uscì dal sotterraneo con l'umore sotto le scarpe. San non stava
molto meglio.
- Quel disgustoso unticcio aquilino deficiente... quanto lo odio! Aveva ragione
ieri Ron a chiamarlo idiota!!!!-, disse furente, la gemella dai capelli lunghi.
- Uffa... potessi me ne tornerei direttamente da dove siamo venute... si stava
decisamente meglio!
Le due gemelle svoltarono l'angolo e si ritrovarono davanti Draco ed Ares,
ancora sghignazzanti.
- Bene, bene, guarda chi si vede cugino, le nostre compagne di gruppo! Hanno
tanto da imparare poverine, dovranno fare molti lavori extra per recuperare!
-... taci Malfoy... -, bofonchiò Rachel, di pessimo umore.
Ares si avvicinò alla ragazza e le prese il mento con una mano, alzandole il
viso...
- Tu, brutta maghetta da due soldi, mi stai urtando non poco... -, le strinse
ancora di più la presa sulla mascella, facendola male,-... cerca di portare
rispetto... i Lestrange e i Malfoy non perdonano, ricordatelo!-, un lampo di
soddisfazione attraversò lo sguardo del biondo figlio dei Lestrange, mentre
scrutava orgoglioso il viso sofferente della ragazza.
San gli si avvicinò e gli tirò un forte schiaffo.
- Smettila! Lascia stare mia sorella! Chi ti credi di essere?! Sei solo un
marmocchio viziato che non sa nulla della vita! Ti va sempre tutto per il verso
giusto perchè sei raccomandato, ma sappi che fai solo schifo!
Il ragazzo si portò una mano sulla guancia; cominciava a capire le reazioni di
Draco e anche lui iniziava a perdere la pazienza.
Draco prese il braccio del cugino, quando lo vide alzarsi pericolosamente, mano
schiusa.
- Lascia perdere... sono due galline... non ne vale la pena... andiamocene!-,
disse allarmato, mentre vide il professor Piton arrivare in lontananza.
- Si cagati sotto Malfoy! Figurati se si fa vedere dal suo pucci pucci Piton a
commettere un gesto che possa macchiare la sua figura di "Verme viscido e
perfetto nel fare il lecchino"! Ma perchè non te lo sposi?!
Stavolta fu la mano di Malfoy a partire, colpendo violentemente la ragazza dai
capelli corti.
- Che accidenti ne vuoi sapere tu? Vai al diavolo, Dickinson, sei solo una
montata... tornatene in quella scuola di perfettini che é Beauxbatons, di
sfigati qui ne avevamo già abbastanza!
Detto questo girò sui tacchi e se ne andò, incurante del professor Piton che
aveva assistito alla scena.
Rachel era a dir poco infuriata. MA COME SI ERA PERMESSO DI COLPIRE UNA RAGAZZA?
Mentre Ares rimaneva con San per spiegare l'accaduto al professor Piton,
incavolato nero, lei prese a correre, inseguendo il biondo serpeverde.
- TORNA QUI, LURIDO BASTARDO!-, disse prendendogli il mantello svolazzante e
facendolo cadere all'indietro. Sbilanciata dal peso caduto, anche lei inciampò,
sbattendo proprio addosso al ragazzo.
- TOGLIMI LE TUE LURIDE MANI DI DOSSO DICKINSON! -, urlò il biondo incavolato
nero- VUOI FINIRE ANCHE TU COME TUA SORELLA?! GUARDA CHE NON CI METTO NIENTE A
COLPIRE ANCHE TE, BRUTTA BAMBOCCIA!
La ragazza prese la mano del ragazzo, mordendogliela. Il ragazzo emise un urlo
sofferente.
- VAFFANCULO MALFOY! VEDI DI NON FARMI INCAZZARE PIù DEL DOVUTO, LA PROSSIMA
VOLTA POTREI MORDERTI QUALCOS'ALTRO!!
Il ragazzo la spinse violentemente a terra, facendole mancare di pochi
centimetri il muro.
- PROVA ANCORA AD ALZARE LE MANI SU DI ME, ANZI I DENTI, CHE IO NON SO COSA TI
FACCIO! ASPETTATI UN BEL PO' DI PUNTI LEVATI ALLA TUA CASA!
- OH! NON CREDERE DI PASSARLA LISCIA! PITON HA VISTO TUTTO, VERRAI MESSO IN
PUNIZIONE, ED ANCHE A TE VERRANNO TOLTI PUNTI! PARLERò CON SILENTE! NON HO LA
PIù PALLIDA INTENZIONE DI FARE QUELLA CAZZO DI POZIONE CON VOI DUE... DUE...
VERMI SCHIFOSI BORIOSI ARROGANTI VISCIDI BASTARDI SNOB MONTATI!!! OH MI SENTIRà
SILENTE! GLI DIRò TUTTO! DALLE PRESE IN GIRO ALLO SCHIAFFO CHE HAI DATO A MIA
SORELLA, POI NE RIPARLIAMO OK? PROVA A TOGLIERMI SOLO MEZZO PUNTO E TI FACCIO
SBATTERE FUORI DI QUI NEL GIRO DI POCHE ORE, SONO STATA CHIARA, SIGNOR
SONO-IL-RE-DEL-MONDO?
- Sta zitta marmocchia, ricordati che tu non hai nessun potere, ok, io sarò
punito, ma tu non pensare di passarla liscia! Ti assicuro che ti renderò la vita
un inferno! -, disse il ragazzo ridacchiando malignamente.
Di tutta risposta la ragazza gli mollò un ennesimo calcio nei cosiddetti (il suo
destino è essere preso a calci lì da me? ndRachel) (sob ç.ç ndDraco) e se ne
andò, camminando con la grazia di un elefante, incavolata a morte. Tornò da
Piton, e gliene disse di tutti i colori. Come poteva permettere a quello
schifoso figlio di un mangiamorte ancora più schifoso, di passarla liscia?
Ohhhh... no, non aveva capito proprio nulla. Sarebbe stata LEI, e LEI SOLTANTO,
a rendere all'altro la vita un inferno!
Si svegliò improvvisamente, madida di sudore.
Ancora quel dannato incubo! Ormai erano mesi che la perseguitava. E anche San
faceva lo stesso identico sogno, perché?! Erano lontane da quel luogo maledetto.
Ma ciò non cambiava, forse, perché Allie continuava a perseguitarle... perché
Allie non le avrebbe mai lasciate in pace finché non l'avessero seguita
nell'aldilà.
***
Quel mattino, in sala grande, Rachel e San si sedettero nuovamente accanto al
gruppetto dei Grifondoro. Ormai era un'abitudine, ed anche gli altri Grifondoro
non erano più infastiditi dalla loro presenza. Era il 15 Settembre, quel
pomeriggio avrebbero avuto il primo incontro con Malfoy e Lestrange. Che orrore!
Silente aveva tolto 50 punti a Serpeverde perché Malfoy aveva colpito San, e 20
a Corvonero, perché Rachel l'aveva morso per benino, facendogli un solco da cui
aveva continuato ad uscire sangue per almeno 5 minuti. San stava mangiucchiando
distrattamente la sua fetta di pane imburrato, accompagnato da marmellata
d'arance. Rachel continuava a spalmare la marmellata sul suo. Avevano entrambe
delle occhiaie da far paura, era forse per via del temporale scoppiato la notte?
Il gruppetto di amici grifondoro le osservavano alquanto preoccupati. Sembravano
aver perso molta della loro vitalità, dal primo giorno di scuola. Rimanevano
sempre le solite peperine, ma qualcosa era diverso.
- Oggi pomeriggio cominciate le lezioni con Malfoy e Lestrange, vero? -, chiese
Ginny, titubante e incerta su come avrebbero potuto reagire.
Beh, reagirono in due modi completamente diversi!
Rachel si abbatté ancora di più, e se non fosse stato per Hermione sarebbe
cascata con la testa nel piatto.
San invece si irritò non poco.
- Senti Ginny, potresti evitare per favore? Non ce l'ho con te, ma al momento
proprio vorrei evitarne di parlarne, finché è possibile! Mi è bastato vedere le
loro facciacce di prima mattina, che ho già la giornata rovinata, ci manca solo
questo!
- Dai calma San... - disse Harry nel tentativo di difendere Ginny - Non lo
faceva per cattiveria... cioè... non aveva più pensato al fatto che foste nella
stessa casa e che li incontri spesso...
San sbatté i pugni sul tavolo con una faccia assatanata.
- Ok, sto zitto! -, sbuffò il moretto.
- Sì, é meglio... -, bofonchiò Rachel prendendo il suo calice di succo di zucca
e bevendo tutto in un sorso.
- QUANTO LI ODIO1-, urlò poi appoggiando il calice sul tavolo in malo modo,
attirando l'attenzione di molti presenti in Sala.
Hermione e Ron si guardarono preoccupati. Non avevano un bel presentimento,
forse quel pomeriggio sarebbe stato meglio mandare qualcuno ad osservare il
quartetto, prima di avere un finale assai tragico.
L'ora delle lezioni era ormai arrivata e gli studenti si avviarono in direzione
delle proprie aule. Malfoy e Lestrange ignorarono le due gemelle, anche quando
se le trovarono a pochi metri di distanza, e lo stesso fecero loro. La mattinata
passò abbastanza tranquilla, e purtroppo veloce. Si trovavano a lezione di
pozioni, dove Piton stava dando le ultime informazioni riguardo al suo progetto.
Poco dopo si congedò e lasciò libero spazio ai ragazzi. Il quartetto, che si
teneva ancora il muso, si avviò sulle rive del lago, dove avrebbero potuto stare
più lontani gli uni dalle altre.
Si sedettero sulla riva Nord, all'ombra di un salice piangente. Rachel prese
parola.
- Allora... vi chiederei molto gentilmente di cessare le ostilità, almeno quando
collaboriamo per questa cavolo di pozione... negli altri momenti della giornata
fate quello che volete, ignorateci, prendeteci in giro... ma vorrei che quando
ci riuniamo per il progetto, voi rispettaste noi, così come noi faremo con voi!
Draco e Ares si guardarono, e un po' di malavoglia annuirono, con un cenno del
capo in segno di sì.
- Molto bene. Ora dobbiamo decidere i ruoli! Chi dirige, chi si occupa della
stesura del procedimento del progetto, perché alla fine di ogni incontro dovremo
dare a Piton, come sapete, una piccola pergamena con 10 cm di resoconto di come
é andata la giornata. Poi dobbiamo decidere che pozione fare. Decidere chi
procurerà gli ingredienti e chi si occuperà di custodire il calderone.
- Direi di scegliere una pozione all'apparenza difficile, ma che riusciamo a
padroneggiare bene, in modo da riuscire a prendere un bel voto. Voi sicuramente
non ne avete bisogno, essendo i cocchi di Piton, ma noi sì, standogli sulle
balle! -, disse con fare noncurante San.
- Oh, piantala Dickinson! Abbiamo detto che cessiamo le ostilità almeno per il
progetto, rispetta la cosa! Non sei diversa da noi tre!
- Da quando sei tanto bravo bambino, Malfoy?-, chiese Rachel, con fare
noncurante, per proteggere la sorella dal suo attacco.
- Brutte racchie, la volete smettere? Lo vedete che siete voi a cominciare? E
per colpa vostra abbiamo perso 50 punti... siete due deficienti, ecco cosa
siete!-, disse Ares stizzito, sdraiandosi, appoggiando la testa sul prato,
chiudendo gli occhi.
- Ma sta zitto... se un certo idiota non mi avesse colpita nessuno di noi
avrebbe perso punti! Poi ti ricordo che sei stato tu a raccontare tutto a Piton!
-, borbottò San.
- Ciò non toglie che sei comunque una deficiente...-, sibilò lui con un ghigno
divertito.
- Sì, sì... ha parlato il poppante...
- OHHHH VOLETE FINIRLA?! - urlò Malfoy incavolato nero - Fra poco non so cosa vi
faccio, dannazione, state zitti tutti e due e aiutate Dickinson e me con
l'assegnazione dei ruoli, scansafatiche!
I due emisero un piccolo grugnito e, di malavoglia, si misero a lavorare
seriamente.
Improvvisamente Rachel sentì qualcosa. Alzò il viso.
Posò la pergamena su cui stava facendo l'elenco delle cose da fare, sull'erba e
si alzò, avvicinandosi di più al lago.
Vi si specchio, ma stranamente la sua espressione era diversa. C'era lei, eppur
ei suoi capelli erano raccolti in due trecce e non vi era traccia di meches
rosa.
-... Allie...-, sussurrò la ragazza, inginocchiandosi sul bordo del lago e
avvicinandosi allo specchio dell'acqua.
- Ma tua sorella ha qualche rotella fuori posto?-, chiese Ares sghignazzando
ancora una volta.
San la guardò terrorizzata. Ares nel vedere la sua espressione si zittì
all'istante. Ma che diavolo era preso a quelle due matte? Si terrorizzavano per
la loro immagine riflessa nel lago?! La gemella dai capelli corti trascinò
l'altra lontano dalla sponda del lago, stringendola forte a se.
- Rachel, fa attenzione...
Alcune lacrime rigarono il volto di Rachel.
- Mi stava chiamando... lasciami tornare lì, San... mi stava parlando... Allie
mi vuole...-, sussurrò tra le lacrime.
- Ma siete matte? Che diamine vi é preso? San, perché non ci hai detto che tua
sorella é pazza?-, chiese sempre Ares, insospettito.
Di rimando, San si girò verso di lui di scatto, fulminandolo. Come diamine si
permetteva quel brutto serpentello da strapazzo di dire quelle cose della sua
sorellina?
- STA ZITTO! TU NON CAPISCI NULLA, NON SAI NULLA, NON POTRAI MAI CAPIRE!
Draco guardò stralunato i tre, ma che diavolo gli prendeva a quelli? Non poteva
allontanarsi nemmeno un secondo che già si rimettevano a litigare?
Rachel intanto si era liberata dalla stretta della sorella. Si stava slacciando
il cinturino delle scarpe.
- Che diamine fa ora? Lo vedi che é tutta matta?!-, continuò imperterrito il
serpeverde.
Rachel posò le scarpe sul bordo e si avvicinò di nuovo allo specchio dell'acqua,
cadendovi dentro.
San schizzò in piedi, allarmata. Sempre la stessa storia! Dannato fantasma. Per
colpa sua era la terza volta quel mese che Rachel tentava il suicidio. Fece per
buttarsi dietro alla sorella, per ripescarla, ma qualcuno la fermò. Era Ares,
che le indicò con un cenno del capo qualcuno che si era già buttato. Malfoy.
Malfoy ritornò a galla, con la ragazza svenuta tra le braccia. Risalì sul prato
e la fece sdraiare sull'erba. Era fredda, pallida, e tremava.
- L'ho detto io che é scema... ma guarda... si é buttata nel lago... dovrebbe
saperlo che é ghiacciato anche se é il 15 Settembre!-, le fece notare ancora una
volta Ares.
San, sull'orlo di una crisi di nervi, si voltò di scatto verso il ragazzo, che
si spaventò. Cosa diamine era successo al suo volto? Era sbiancata di botto e
gli occhi non erano più verdi, ma azzurri, velati come da una patina di
ghiaccio.
Fu tutto molto veloce.
Il cielo si oscurò improvvisamente, il vento cambiò direzione, e il lago formò
prima increspature, poi onde grandissime. Una di queste si abbatté proprio su
Ares, congelandolo. Tutto tornò normale, mentre San cadeva in ginocchio.
Aveva il respiro affannato e sembrava priva di forze. Ares era rimasto immobile,
non solo dal freddo congelante, ma dalla situazione. Era stato un caso? Non era
stato un caso? Era forse diventato pazzo anche lui?! Anche Malfoy aveva avuto la
stessa reazione di Ares, ma decise di non pensarci al momento. La cosa più
importante era portare Rachel in infermeria, altrimenti si sarebbe presa una
polmonite e poi, Madama Chips, avrebbe saputo come curarla e farla rinvenire.
Si caricò sulle spalle la ragazza e corse veloce verso il castello.
FINE 3°
CAPITOLO
Saaaaaaaaaaaaaaaalve a tutti gentili e fedeli lettori! Eccoci di nuovo a
rapporto con una nuova Fan Fiction, che speriamo vi piacerà tanto, anche se le
protagoniste sono due sconosciute... a noi piacciono tanto!
Volevamo fare i
ringraziamenti a tutti quelli che l'hanno letta, ma soprattutto a chi ci ha
sostenuto recensendo!
Ovvero, un
grazie speciale a:
Ninphadora,
Ginny, ChoChang90,
Anonima, Unkown, Akane1988,
jessy92 e Ginevra14!
Un brivido gli corse su per la schiena, stava letteralmente gelando, ma non ci
badò più di quel tanto. Continuava a guardare la ragazza che stava in ginocchio
a pochi metri da lui. Aveva uno sguardo diverso dal solito, la ricordava sempre
allegra con uno sguardo fiero, ma in quel momento aveva l'espressione
terrorizzata. Quello che più non gli era chiaro era l'accaduto precedentemente,
era stato solo un attimo, ma gli aveva praticamente scombussolato l'esistenza.
- Di... Dickinson? Ehm... San?-, provò a chiamarla, ma la ragazza non rispose.
Si inginocchiò accanto a lei e le alzò il volto con una mano. Stava piangendo...
- Dickinson! Cos... no ... cioè... non... oddio... non
piangereEeEeEeeEeeEeeEeeEEEEeeEe -, disse allarmato il serpeverde.
La ragazza era scossa da violenti singhiozzi e tremava. Sembrava quasi fosse in
un mondo lontano, quasi non lo sentisse nemmeno. Il biondino provò a
punzecchiarla un pochino, per vedere se reagiva a tono come suo solito, ma,
rimase assai sorpreso nel constatarlo, la ragazza non fece una piega. Ora
iniziava a preoccuparsi sul serio. E se qualcuno li avesse visti così, perchè
passava da quelle parti in quel momento? Che figura c'avrebbe fatto? Sicuramente
l'avrebbero incolpato d'averla fatta piangere!
Ma tutto sommato, sapeva, nel profondo del cuore, che la sua vera preoccupazione
non era che qualcuno potesse vederli in quel momento. La sua VERA preoccupazione
era che non poteva fare nulla per aiutarla... sembrava quasi si stesse
autodistruggendo autonomamente, imboccando una via senza ritorno, dell'oblio,
dell'abbandono di sé stessa e della sua anima... una via senza ritorno.
Tentò di farla sollevare da terra, continuando a punzecchiarla con frasi del
tipo: "Ma come Dickinson? Non mi vuoi più insultare ora che hai campo libero?"
La ragazza alzò per un momento lo sguardo su di lui e rimase qualche secondo a
fissarlo.
-... Dickinson...-, sussurrò lui mortificato. Si curvò di nuovo su di lei e la
prese in braccio. Probabilmente era sotto shock, era meglio portarla dentro, da
qualche professore, possibilmente Silente.
Nel frattempo una persona nascosta dietro il salice piangente era accasciata a
terra, senza fiato...
-... una Naiade...-, fu solo capace di sussurrare prima di correre via, confusa.
***
Nell'infermeria regnava il silenzio più assoluto. Un ragazzo stava finendo di
asciugarsi i capelli con un asciugamano, dopo essersi cambiato con una tuta
sportiva. Sedeva su una sedia accanto ad un letto, dove giaceva addormentata una
moretta. Madama Chips le aveva somministrato alcune pozioni, per assicurarle un
lungo sonno senza sogni né incubi, ma purtroppo non poteva fare di più per lei,
ora doveva farcela contando solo sulle sue forze. Il ragazzo si soffermò qualche
secondo ad osservarla.
- Dickinson... dai apri gli occhi... non fare la scema... -, disse con un tono
insicuro.
Sapeva benissimo che Rachel non fingeva, altrimenti non l'avrebbe nemmeno tirata
fuori dal laghetto, ma qualcosa lo faceva sempre rimanere sulle difensive quando
c'erano lei e la sorella.
Sentì dei passi avvicinarsi all'infermeria. Si girò, giusto in tempo per vedere
il cugino varcare la soglia con in braccio l'altra gemella, svenuta.
- E' svenuta mentre la portavo qui... credo... sia uno shock... vado a chiamare
il professor Silente o la McGranitt...-, disse Ares stendendola su un lettino.
- Chiama Silente... credo sia più adeguato per questa situazione, dato che sa
sempre i fatti altrui, la McGranitt non penso ci possa essere di molto aiuto.
Ares annuì. Fece per andarsene, ma poi si girò di nuovo verso il cugino.
- Senti... ma secondo te é stata la Dickinson... San... a fare... beh... hai
visto...-, chiese un po' imbarazzato.
- Non lo so... ma di sicuro non è stato un caso e poi, a pensarci bene, chi
altri potrebbe essere stato? Sua sorella sicuramente no, era svenuta a terra e
lì c'eravamo solo noi... o che abbiamo acquisito inconsciamente qualche strano
potere o che so io!
Ares scosse il capo, ancora più confuso, e se ne andò, diretto al quarto piano,
verso l'ufficio del preside, sperando di trovarlo lì.
Un urlo riecheggiò per la grande sala e Malfoy balzò in piedi di soprassalto,
con il cuore il gola. Si era appisolato un momento ed ecco che Rachel era
rinvenuta! Si avvicinò a lei e la prese, attento a non farle male, per le
braccia, tentando di calmarla.
- Dickinson, calma! Non c'è nessuna Allie qui e tua sorella si trova anche lei
in infermeria!
- Ma... ma... Allie... lei... mi ... stava chiamando... io...
Malfoy le passò una mano sulla guancia, asciugandole le lacrime, poi l'abbracciò
un po'.
Rachel nascose il viso nel petto del ragazzo, e trattenne in singulti e i
gemiti, stringendo due lembi della sua maglia.
Aspettò che si calmasse un pochino poi prese coraggio e le fece la domanda che
più lo incuriosiva.
- Dick... cioè, Rachel, ma chi è Allie? Parli sempre di lei, ma nessuno l'ha mai
vista, di chi si tratta?
La ragazza strinse gli occhi, quasi in una smorfia di dolore.
- Allie... é ... Allie...
Improvvisamente una voce tuonò nella grande sala dell'infermeria, rivolta alla
ragazza.
- Non sei tenuta a spiegare nulla, Rachel!
La ragazza si staccò da Malfoy di scatto e scese giù dal letto, correndo verso
il preside. Lo abbracciò...
- Zio!!! E' stato terribile... é la terza volta questo mese... sono stufa...
mandala via, zio, ti prego!!-, disse la ragazzina tra le lacrime e i singhiozzi.
- NON È TENUTA A SPIEGARE NULLA?! STA SCHERZANDO SPERO! MI SONO RITROVATO A
PESCARLA FUORI DA UN LAGO, MENTRE MIO CUGINO HA RIPORTATO QUI L'ALTRA CHE ERA
SOTTO SHOCK, MI PARE IL MINIMO CHE CI FORNIATE UNA SPIEGAZIONE, SOPRATTUTTO PER
IL FENOMENO CHE SI È MANIFESTATO!
- MALFOY! -, abbaiò la professoressa McGranitt, che era arrivata con il preside
e Ares,-... si zittisca e se ne vada! La ringraziamo per aver salvato la
ragazza, 20 punti a Serpeverde, ma ora andatevene, le due gemelle hanno bisogno
di riposo e silenzio assoluto!
- 20 PUNTI A SERPEVERDE?! STA TENTANDO DI COMPRARMI PER CASO?! IO VOGLIO SAPERE
LA VERITÀ!
- SE NE VADA SE NON VUOLE ESSERE TRASFORMATO IN UN FURETTO!-, disse autoritaria
la professoressa, ricattandolo con quel piccolo scherzetto che due anni prima
gli aveva giocato il professor Malocchio Moody, trasformandolo in furetto bianco
avanti a tutti dopo aver preso in giro Potter e compagnia.
- Senta, la smetta di ricattarmi! Non intendo disturbare o mancare di rispetto a
nessuno, ma dato che ne siamo coinvolti mi sembra giusto almeno avere una
spiegazione della situazione! -, grugnì il biondino, per nulla intenzionato a
darla vinta alla McGranitt.
- Oh, e lei crede di essere coinvolto signor Malfoy?-, sorrise Silente,
gentilmente. Malfoy arrossì un po', ma non abbassò lo sguardo.
Ne era certo! Era coinvolto, e ora voleva sapere!!!
- Dai... Draco... basta insistere...-, disse Ares che si era seduto sul letto
accanto a San, un po' preoccupato per la ragazza, che era cascata svenuta come
una pera cotta.
- No, io voglio sapere... Praticamente ora ci siamo dentro, anche se
minimamente... ma siamo coinvolti e poi se dovesse riaccadere?! Almeno se
sappiamo i dettagli possiamo essere più preparati ad affrontare un eventuale
situazione di pericolo, ma così abbiamo le mani legate!
- Giusto ragionamento...-, assentì Silente. - Rachel, cara, io e te dopo
parliamo... ora resti un po' con Minerva, io devo fare una chiacchierata con
questi due giovanotti!
La ragazza si staccò dallo zio, mentre lui le accarezzava la testa, come una
bimba piccola. Si asciugò gli occhi ed annuì.
Il buon preside uscì dalla sala, seguito da Ares e da Malfoy.
Ma prima che quest'ultimo seguisse suo zio, lei lo tirò per una manica della
tuta, facendolo girare verso di sé.
-... Malfoy... io... volevo... dirti grazie... per tutto!
- Ah... sì, sì ok Dickinson -, rispose lui, se risposta si poteva chiamare.
Quando la ragazza mollò la presa affrettò il passo per raggiungere il cugino e
il preside, più impaziente che mai.
***
Effettivamente, pensò Ares, ritrovarsi nell'ufficio del preside dopo 15 giorni
di scuola, in una situazione normale, sarebbe stato come dire sospensione. Ma
stavolta era diverso. Stavolta, lo sentiva, avrebbe scoperto cose che mai
avrebbe potuto immaginate, di certo.
Si sedette accanto al cugino, sulle sue sedie accanto alla scrAresia, dietro la
quale vi era Silente, appoggiato allo schienale, con le mani incrociate sotto il
mento, gomiti appoggiati sui braccioli della poltrona di pelle. Scrutava i due
attentamente, quasi volesse assicurarsi di qualcosa. Era così, infatti, temeva
che i due serpeverde avrebbero rivelato, anche involontariamente, qualche
particolare di troppo, magari durante una lite. In ogni caso aveva le mani
legate, in qualche modo doveva rischiare e quello sembrava il rischio minore. I
due ragazzi sembravano piuttosto a disagio, per via di tutto quel silenzio, ma
poco dopo Silente si decise a parlare.
- Sapete cosa sono le Naiadi?-, chiese alzandosi ed avvicinandosi al trespolo di
Fanny, accarezzandole il dorso.
Dei punti interrogativi spuntarono sulle teste dei due ragazzi, che sgranarono
gli occhi ancora più avidi di sapere.
- Nessuna idea, signor Preside. -, tagliò corto Malfoy.
- Le Naiadi erano le ninfe delle fonti, dei fiumi, dei ruscelli, dei laghi,
delle acque stagnanti, delle cascate. Avevano poteri guaritori e profetici.
SeguAreso il corteo di Bacco accanto ai satiri e questi ultimi spesso le
rincorrevano nei boschi per giacere con loro. Gentili ma schive si nascondevano
agli occhi degli uomini e potevano essere vendicative nei confronti di quegli
umani che tentavano di costringerle a cedere i loro favori. Erano esseri
immortali. Dico erano perché oggi sono quasi del tutto estinte... essere
immortali purtroppo non le ha risparmiate dalla furia di Voldemort, che ha
comunque trovato il modo di ucciderle... ma... sapete... tutt'oggi esistono...
in incroci... San e Rachel sono figlie di una Naiade e un mago molto potente...
mio fratello minore Alceus... sapete lui ha quasi 40 anni meno di me... ma non
sono qui per parlarvi di mio fratello... suppongo vogliate sapere cosa é
successo prima, vicino al lago...
I due ragazzi erano alquanto confusi... Quelle ragazze non erano comunissime
maghe, ma possedevano il sangue di una Naiade... Qualcosa si fece più chiaro
nella loro mente, riguardo soprattutto lo strano fenomeno accaduta sulla riva
del lago, ma c'erano ancora troppi punti interrogativi. Annuirono in direzione
di Silente, incitandolo a proseguire. L'uomo fece una breve pausa, quasi come
volesse prepararsi psicologicamente ad affrontare il fatto.
- Il fatto che siano Naiadi... c'entra con lo strano fenomeno "atmosferico", se
così lo possiamo definire, che si è manifestato oggi? -, domandò Malfoy,
facilitandogli un poco il lavoro.
- Sì... ma in realtà non é questo ciò che voglio dirvi... avete insistito per
sapere... ora continuerò a dirvi ciò che volete ad una sola condizione,
altrimenti ho finito, potete andare!
- Ci dica!-, disse sicuro Ares.
- Proteggetele... ma non da loro stesse... proteggetele da Allie!-, il suo
sguardo assunse un'aria preoccupata, quanto triste.
- Ma chi è questa Allie?! Come facciamo anche solamente a diffidare di lei, se
nemmeno sappiamo chi sia? Sembra quasi si parli di un fantasma...
- ... e i serpeverde conquistano il boccino d'oro!-, disse sarcastico Silente,
con un vago luccichio negli occhi.
Draco ed Ares per poco non cascarono dalla sedia. Ma li stava prendendo in giro
o cosa?!
- Senta, siamo seri, di chi stiamo parlando?
- Di Allie Dickinson... o meglio... della sua anima.
- L'anima di Allie Dickinson? Cos'era qualche parente malvagio che vuole
portarsi nell'aldilà per vendetta tutta la famiglia?
Silente li guardò da sopra gli occhialini a mezzaluna.
- No... era semplicemente la terza gemella... la gemella di San e Rachel,
suicidatasi in circostante misteriose, il 15 Maggio di quest'anno.
Ares finalmente cominciò a comprendere.
- HO CAPITO! Era lei la figura che Rachel vedeva riflessa nel lago! ED ERA LEI
CHE HA SPINTO RACHEL A BUTTARSI!!
- E tu che le davi della scema... deficiente! - sbottò Draco irritato- Però non
capisco... cioè, so che i gemelli hanno davvero un rapporto fortissimo... ma...
addirittura tornare per portarle con se...
- Allie... sapete, prima di buttarsi dal sesto piano del castello di
Beauxbatons, Allie scrisse una lettera... in cui dichiarava di odiare San e
Rachel. Quella stessa lettera che é sulla scrAresia davanti a te, Malfoy.
- Odiare? -, Draco prese, incerto, la lettera fra le mani e, facendo attenzione
a non rovinarla, l'aprì per leggerne il contenuto.
"Questo é il mio ultimo saluto a questo mondo inutile. Inutile come la mia
esistenza. Perché sono nata? Tanto c'erano già le mie sorelline perfettine...
Ieri é stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. La colpa é tutta di
San... di San e di quell'oca di Rachel! Dannate cretine. Che possano bruciare
nelle fiamme dell'inferno... Non bastava che due mesi fa spifferassero della
nostra "anormalità" al ragazzo di San, che a sua volta l'ha spifferato a tutta
la scuola! Dovevo anche scoprire che il ragazzo in questione era Francois... il
ragazzo che amo da così tanto tempo... non ricordo nemmeno da quanto, ma é
tanto. Ed ecco li, ieri, su quel dAreso della sala comune... perché proprio mia
sorella doveva farmi così male? Puttana... lei, e anche quella Rachel, idiota,
che non sa far altro che starnazzare tutto il giorno. Io le odio. LE ODIO! Da
quando tutti sanno della nostra mamma ninfa, ci evitano, per paura... o forse
semplicemente perché i 'purosangue' non se la fanno con le 'ibride' come noi.
Stronzi. Stamattina ho ucciso Francois... non so quando troverete il cadavere...
non so se troverete mai il cadavere, ma non me ne potrebbe importare di meno.
L'ho ucciso. Ed ora mi uccido. E perseguiterò quelle due troie fino alla morte.
E se non moriranno per mano mia, moriranno comunque perché impazziranno, grazie
a me. Sono un genio, almeno questo. Ora vado, e muoio... contenti? Sono sicura
di sì. Vi aspetto care sorelline, non fatemi attendere troppo. Per SEMPRE
vostra, Allie."
- No... non è possibile che un essere umano arrivi a tanto... per uno stupido
ragazzo poi?! Dannazione a questa pazza, non poteva suicidarsi e lasciare in
pace il resto del mondo?! -, urlò infuriato Malfoy.
Silente fece un paio di colpettini di tosse, per ricordargli che stava comunque
parlando di sua nipote.
- Allie ha sempre avuto complessi di inferiorità rispetto a San e Rachel... non
so perché... era splendida quanto loro, ma non voleva saperne... e in fondo San
e Rachel stesse sapevano dell'odio della sorella nei loro confronti... Fatto sta
che Allie ha mantenuto la parola. Le perseguita... in sogno... la vedono
riflessa negli specchi, come quando morì... una semplice veste bianca, ricoperta
di sangue, i capelli sporchi di fango... e gocce di sangue che le scendono
ovunque dalla testa, dalle labbra... dagli occhi.
Ares si trattenne a stento dal correre in bagno per liberarsi da quel senso di
oppressione allo stomaco e dai continui conati di vomito.
Draco era confuso. Perplesso. Shockato.
- Allie era più debole delle sue gemelle di carattere... e ora é proprio al
carattere che sta puntando... anche se sembra il contrario, Rachel é più debole
di San, motivo per cui é stata assegnata né a Grifondoro né a Serpeverde... ed
Allie ora perseguita lei, sperando in un momento di distrazione di San.
- Però... però a quanto pare anche San sta iniziando a cedere... cioè... lo
shock che diceva Ares...
Silente annuì.
- Più tempo passerà e più si indeboliranno, logicamente. L'unico modo per
evitare questa catastrofica situazione sarebbe far sparire Allie, facendole
ritrovare finalmente la pace interiore che non ha. Impresa praticamente
impossibile, aggiungo... È per questo che la situazione è così delicata,
purtroppo un fantasma, o meglio un'anima, non si può catturare, soprattutto se
appare in sogno e non materializzandosi...
- Professore... -, si intromise Ares,-... piccola curiosità... ma perché San e
Rachel si sono trasferite ad Hogwarts?-, chiese non riuscendo ancora a capire.
- Per due semplici motivi... ciò che ha portato Allie alla pazzia é stato
l'essere ignorata, odiata, schifata da tutti i suoi compagni di scuola, quando
hanno saputo della sua, tra virgolette, anormalità. Rachel e San non sono state
deboli da caderci... ammetto che Rachel stava per mollare, ma fortunatamente San
é riuscita a recuperarla. Ebbene, non potevano più vivere altri 2 anni per nove
mesi lì, dove tutti sapevano cosa sono in realtà. Qui invece sono apprezzate da
tutti... -, guardò i due serpeverde ed aggiunse,-... o meglio, quasi da tutti. E
poi un altro motivo é che avevano bisogno di un parente accanto... sapete, loro
non hanno nemmeno i genitori... sempre Voldemort si é occupato di loro ormai 15
anni fa... così... beh... penso sia tutto qui. Altre domande?
- No... direi che più chiaro di così non sarebbe potuto essere. -, bofonchiò
Malfoy appoggiandosi allo schienale della sedia e guardando il cugino.
Ares ricambiò lo sguardo. Dopo pochi minuti si congedarono dal preside. Ora
erano nei corridoi di Hogwarts, mentre i loro cervelli ancora rielaboravano
tutto ciò che avevano sentito in quella stanza.
- Sai cosa significa, questo?-, chiese Ares. - Silente ci ha dato la sua
fiducia. Dovremo proteggerle... te la senti?
- C'è ancora una cosa che mi sfugge... con quel quasi tutti Silente si riferiva
a noi due, ma allora perchè ci ha dato fiducia? La cosa non mi torna...
- Non ne ho la più pallida idea e non mi passa nemmeno per l'anticamera del
cervello...
Improvvisamente sentirono una strana voce. Una risata di ragazza. Dolce e
cristallina. Somigliava molto a quelle di San e Rachel. Si guardò intorno, ma
non c'era nessuno.
- Ehm... forse ho le allucinazioni... -, disse sarcastico Ares.
Draco s'irrigidì e indicò una finestra del corridoio al cugino. Una figura si
mostrò loro, come riflessa, e li congelò all'istante. Allie sapeva...
- Se prima non ne eravamo coinvolti, ora ci siamo dentro completamente. Ho il
dubbio che la nostra amichetta si vuole divertire anche con noi. I due
rabbrividirono, mentre la ragazzina dagli occhi rossi, assatanati, sorrideva
loro dal vetro della finestra, salutandoli.
Fine capitolo 3.5
Grazie a tutti coloro
che continuano a leggere questa strampalata e ormai... brrr... terrificante
storia. Non è nostra abitudine farlo, ma vorremmo chiedere, non è che quando
leggete potreste lasciare un piccolo commentino? Please ç__ç ci farebbe tanto
piacere... Altrimenti potremmo mandarvi Allie a fare un salutino... NO!
ASPETTATE SCHERZAVAMO! AHHHHHH!!!!
Passò qualche giorno da quel terribile momento. Le due gemelle erano tornate ai
loro abituali litigi con i due biondi Serpeverde, tranne quando lavoravano
insieme che dovevano collaborare. Di Allie, dopo la
sua ultima apparizione nella vetrata del corridoio, non si ebbero più notizie.
Le due potevano finalmente recuperare un po' di ore di
sonno arretrate, recuperando così tutte le loro energie. Al tavolo Grifondoro
spiccava, come sempre, l'allegria del gruppetto di Potter. Fra loro sembrava
non fosse successo niente, ma qualcuno sapeva troppo.
- Allora... come procede la pozione con quelle due serpi?-, chiese Ginny
sarcastica. Rachel stava per rispondere, ma fu bloccata da alcuni colpetti di
tosse di Hermione: le era andato del bacon di
traverso.
- Stai bene, amore?-, chiese Ron tutto uno zucchero.
Harry trattenne una risatina. Era così strano vedere il rosso
tanto amorevole e attento con la ragazza.
- Sì, si sto bene... -, rispose Hermione ricomponendosi subito. Il suo
sguardo si posò furtivamente sulle due gemelle, poi tornò a guardare il suo
adorato Ron e, dopo avergli dato un bacio a fior di labbra, rificcò il naso in
uno dei suoi libri.
Rachel e San si guardarono. Hermione era strana da qualche giorno a quella
parte. Effettivamente, avevano notato entrambe, era strana dal 15 Settembre.
- Domani arriverà finalmente il nuovo professore di Difesa!!!
E sapete chi é? Me l'ha detto ieri mamma via gufo... BILL!!!-,
disse Ginny tutta pimpante. Era risaputo che Bill fosse il suo fratellone
preferito.
Ron grugnì. La cosa lo infastidiva non poco, perchè in fin dei conti era sempre stato lui quello più attento e vicino a Ginny.
Harry sorrise alla rossa che per poco non si mise a saltellare per tutta la
sala dalla gioia.
- Vostro fratello Bill si occupava di tombe egiziane e cose del genere, vero?-,
chiese Rachel curiosa.
Ginny e Ron annuirono in coro.
- Ma... si occupava oltre di tombe di defunti... anche delle loro anime?
San quasi si strozzò con quel bicchiere d'acqua.
Hermione squadrò le due, senza farsi notare, con uno sguardo gelido. Ginny,
invece, diede qualche colpettino sulla schiena a San per farle passare
l'attacco di tosse che le era preso.
Ron prese parola.
- Da quello che so, sì... é anche esperto di sedute spiritiche... ricordo che
una volta lui, Charlie, Fred e George, quando io avevo 6 anni, volevano
costringermi a partecipare ad una seduta... ma io rifiutai... non ero così
stupido...
- Dì che ti facesti pipì sotto dopo aver accettato, e mamma si arrabbiò con
Bill per averti chiesto di fare una cosa del genere...-, lo corresse
Ginny, saccente.
Ron divenne rosso peggio dei suoi capelli.
- Mostriciattolo! Non è vero! Non farmi fare la figura del codardo!
- Tu sei un cordardo, è diverso... -, rispose la sorellina con fare noncurante.
- Ah... eh... Che lezioni avete ora? -, domandò Harry con un sorriso scemo dipinto sulle labbra.
- Noi abbiamo pozioni... che orrore!-, rabbrividì Rachel.
Improvvisamente sentì una mano posarsi su una sua spalla. Si voltò di scatto,
ma non c'era nessuno...
- Qualcosa non va?- le chiese Ron tra una fetta di pane e l'altra.
- Mi era sembrato... no ... niente...-, sorrise in direzione del rosso, anche
se continuò a toccarsi la spalla, terrorizzata.
Dal tavolo Serpeverde, però, a Draco e Ares non era sfuggita la
scena. Malfoy aggrottò le sopraciglia e iniziò a giocherellare nervosamente con
un cucchiaino. Fu interrotto dall'invasione di una moretta alla tavolata che si
sedette accanto a lui, civettando e attaccandosi subito dopo al suo braccio.
- Ehm... le Dickinson stanno andando a lezione... le seguo..
tu liberati di questa e poi raggiungimi...-, gli sussurrò Ares.
Draco annuì, guardando il cugino andare via a passo felpato, seguendo le due
gemelle, senza farsi notare.
- Senti, Pansy cara, tu non hai lezione ora? Hai anche tu un tuo gruppo di
lavoro, giusto? Sai perchè Piton si sta già aggirando per la sala a richiamare
i ritardatari...
- Ma io volevo stare un po' con te... non mariniamo le lezioni insieme da
Maggio scorso... mi mancano le nostre... 'visitine'
ala torre Est!-, disse decisa a portarlo con sé sulla torre e saltargli
addosso.
- Beh, a quei tempi Piton non chiedeva dei rapporti sulle lezioni... ma
soprattutto non chiedeva di svolgere lavori simili! -, disse
lui raggelando al solo pensiero di dover passare un minuto solo in più con la
ragazza.
- E va beeene...-, si rassegnò lei. Gli diede un bacio a fior di labbra
e trotterellò via, con le sue amiche civette.
Malfoy si passò ripetutamente la manica della divisa sulle labbra, disgustato.
Si alzò in fretta e furia dalla tavola, come per paura che tornasse la moretta,
e si avviò verso l'aula di pozioni.
La lezione si prospettò noiosa, come sempre. Gli alunni stavano preparando una
pozione che richiedeva parecchio impegno perchè, un minimo di disattenzione, avrebbe rischiato di far saltare per aria l'intera aula. San
ebbe l'impressione di scorgere una figura nel liquido del calderone, ma poi si
convinse di esserselo immaginata, per via del troppo caldo. Rachel, al
contrario, rimase intenta a fissare la pozione che bolliva, quando,
improvvisamente, questa iniziò a congelare.
- Da quando questa pozione doveva diventare ghiacciata? -, domandò ingenuamente
San - Accidenti non dirmi che ho sbagliato tutto!
- Che state combinando voi due? La pozione deve bollire, mica ghiacciare?-,
chiese ancora più ingenuamente Ares, mentre Rachel si portò le mani sul volto,
davanti agli occhi...
- ...no... no ...-, sussurrava ripetutamente.
- No, no che non deve congelare? Dai non ti abbattere sorellina, basterà
rifarla! Ti do una mano io!
- Non credo intendesse no per quello Dickinson... -,
disse Malfoy notando il tono di voce con cui aveva parlato Rachel.
San e Ares si guardarono un lungo istante.
- Ma si sono bevuti il cervello?-, chiese Ares perplesso.
San fece spallucce.
Rachel cadde a terra in ginocchio.
- Rachel? Ti senti male? -, domandò la sorella inginocchiandosi accanto a lei.
- Distruggi quel calderone... distruggi quel
calderone... distruggilo... ti prego... Allie... é lei!!-, farfugliò la ragazza
sempre accovacciata a terra, incurante delle grida irritate di Piton, che
minacciava di togliere 50 punti a corvonero.
San si alzò di scatto, prese il calderone, tirò un calcio alla porta e, dopo
essere salita nel corridoio del piano di sopra, lo lanciò direttamente fuori da una delle finestre. Tornò dalla sorella e tentò di
farla alzare per trascinarla fuori da quella stanza.
- DICKINSON! ESIGO UNA SPIEGAZIONE! E' IMPAZZITA? ERA UN CALDERONE IN PELTRO
PREGIATO!!!-, sbraitò Piton infuriato.
- L'ha pagato lei?! Se ne stia zitto che è meglio, io non devo
spiegarle proprio nulla... mi ha davvero scassato... -, rispose lei a tono con
una strana luce negli occhi.
Rachel fece per rialzarsi, ma quando vide ancora quella figura riflessa nella
pozione verdastra del calderone della sorella, si inginocchiò
di nuovo a terra, urlando, tra le lacrime. Stavolta fu Malfoy a sbarazzarsi di Allie, mollando un calcione al calderone, che cadde a
terra, frantumandosi in mille pezzi, rovesciando tutto il suo contenuto sul
pavimento.
Gli occhi di Piton uscirono dalle orbite.
- TUTTI FUORI DI QUI!!! -, urlò terrorizzato.
Pochi secondi dopo che tutti gli studenti avevano lasciato l'aula
si udì un'esplosione che la distrusse completamente. Nella confusione del
momento San ne approfittò per allontanarsi con la
sorella.
Corsero tutto il corridoio dei sotterranei, salirono tre rampe di scale,
arrivando fuori ad un terrazzo, dove Rachel potesse
prendere aria. Si appoggiò con orrore alla balaustrata della terrazza, e
continuò a piangere, sempre più forte.
- Perché non se ne va? Ormai solo se chiudo gli occhi
per un momento la vedo... perché non ci lascia in
pace? Ho paura!-, disse battendo un piede a terra,
contrariata e triste.
Improvvisamente le due sentirono una presenza dietro di loro. Si girarono e
videro Hermione.
- Ho parlato con Silente...- disse in apprensione la ragazza con i capelli
color miele.
- E che hai intenzione di fare ora? Spifferare tutto a
tutti? -, disse San guardando gelida l'amica e mettendosi davanti a Rachel,
come per proteggerla. - Avevo ragione a pensare che fossi diventata strana,
ultimamente... ora so perchè... ma almeno potevi evitare di origliare i nostri
discorsi!
- Mi spiace... comunque vorrei sapeste che non dirò
nulla a nessuno... sentite io non sono incrocio tra niente... però so come ci
si sente ad essere disprezzata dai maghi purosangue, perché i miei genitori
sono babbani... diciamo che sono una cosiddetta "mezzosangue". Per
favore, non arrabbiatevi con me, mi dispiace... ho
visto tutto al lago l'altro giorno... vi tenevo d'occhio perché avevo paura
Malfoy e Lestrange vi facessero qualcosa... non volevo crederci, ma ho
riconosciuto subito i vostri poteri, ho letto molto sull'argomento... ma non
volevo pensare voi foste pericolose, così ho chiesto tutto a Silente... mi ha
raccontato anche di Allie... a me Harry Ron e Ginny... e voglio che sappiate
che saremo dalla vostra parte sempre e comunque...-, disse, abbozzando un
piccolo sorriso finale.
Rachel scostò un po' San e si avvicinò all'amica, abbracciandola.
- Non dovete... Allie se la prenderà anche con voi!!!-,
disse riprendendo a piangere, mentre Hermione la stringeva un po' e le
accarezzava i lunghi capelli castani e rosa.
- Rachel ha ragione... apprezzo il fatto che vogliate aiutarci e so che avete
affrontato molte situazioni di pericolo, ma questa volta è diverso... se ci
tenete davvero a noi, per favore, statene fuori...
- Ma... ma San... magari potremmo trovare una soluzione tutti insieme e far
sparire per sempre Allie... -, disse un po' titubante Hermione.
- ALLIE NON SE NE ANDRÀ MAI, ANZI! SARÀ SEMPRE PIÙ AGGUERRITA, SEMPRE! SE LA PRENDERÀ CON CHIUNQUE TENTERÀ DI AIUTARCI E NON VOGLIO
ACCADA! STATENE FUORI! È UN PROBLEMA NOSTRO!
Hermione posò una mano sulla spalla di San...
- Sono certa che Bill... no, scusa... il professor Weasley troverà una
soluzione... é vero, Silente che è un mago potentissimo, non l'ha trovata... ma
Bill ha comunque già avuto a che fare con le anime dei
defunti... e comunque noi-, e si fecero avanti Ron, Harry e Ginny che si erano
nascosti, aspettando che Hermione le calmasse, -... non vi abbandoniamo...
rimarremo con voi, sempre. Silente ha detto che ha già detto ad altre persone
di proteggervi, ma noi vogliamo comunque contribuire,
non vi lasceremo mai sole!
- Che diavolo ha fatto lo zio?! E chi sarebbero?!
Dannazione ma statene fuori, che due rotture di scatole! -, disse San
allontanandosi dalla terrazza e dal gruppetto di ragazzi.
Harry, Ron, Ginny ed Hermione ci rimasero male. Loro volevano solo aiutarle,
perchè si ostinava tanto?!
Rachel si allontanò un po' da Hermione...
- Non fateci caso... ha solo paura... l'ultima amica che ci ha aiutato...
beh... stava per rimanerci... credo la conosciate, é la ragazza di Bill
Weasley, Fleur Delacour... sapete, quando frequentava ancora beauxbatons, lei
era la nostra migliore amica... -, spiegò la ragazza ravviandosi i capelli
all'indietro, e sistemandosi una ciocca dietro un orecchio.
- Capisco... ma in ogni caso lei era sola ad aiutarvi,
non siamo in tanti! Sarà tutto molto più facile e meno pericoloso! -, continuò
Hermione.
- Sì è vero, poi mio fratello non è un principiante, non dovete preoccuparvi!
- Sono sicuro anch'io che troveremo una soluzione e nessuno ci lascerà nulla!
Rachel guardò dietro il gruppetto. Nel vetro della porta-finestra c'era il
riflesso di Allie che le sorrideva e la salutava...
- Ci sto!- disse ignorando la figura della gemella e allungando una mano verso
Harry, il più vicino a lei. Lui gliela strinse con entusiasmo, e lei capì di
aver fatto la cosa migliore.
- Non preoccupatevi per San... ci penso io a lei... -, poi si girò di nuovo
verso il riflesso,-... e tu eclissati, hai già disturbato
abbastanza per oggi. SENZA CHE FAI QUELLA FACCIA, STUPIDA! LO SAI, NON MI FAI PAURA QUANDO STO IN COMPAGNIA!-, si alterò Rachel quando
vide l'anima farle una linguaccia.
"Ma che bambina...", si ritrovò a pensare
Ginny. Agli occhi dei quattro però il riflesso non era apparso.
- Come mai noi non la vediamo?
- Oh... avete a che fare con un'anima timida... -, disse distrattamente Rachel
mentre vide la figura di Allie scomparire pian piano,
i suoi occhietti rosso sangue puntati su di lei.
I due ragazzi sorrisero, il fatto di non essere più i soli a proteggerle li rassicuravano, sarebbero state più al sicuro. Ma, non sapevano perchè, si sentivano molto più partecipi
alla situazione, del gruppetto di Potter. Forse perchè anche loro vedevano
Allie? Comunque, più partecipi o no di Potter & Co.,
pensarono sia Ares e Draco, avevano promesso a Silente di proteggerle, e ora
rinnovavano quella promessa nelle loro menti, guardando quella figura demoniaca
scomparire pian piano dal vetro. Non avrebbe torto un solo capello alle
gemelle... sì, questa era davvero una promessa!!!
Era il 25 Settembre. La sala grande era tutta in fermento. Di li a poco sarebbe
arrivato il nuovo professore di Difesa contro le arti Oscure, e nessuno, tranne
il gruppetto di Harry Potter al tavolo Grifondoro, sapeva chi fosse.
Era ormai cominciato il banchetto, fuori la pioggia batteva insistente sulle
grandissime finestre della sala, quando il grande portone si aprì. Era il
custode Gazza, seguito da un uomo sui 25/26, capelli rosso fuoco, lunghi,
raccolti in una coda, e i cui abiti non sarebbero stati fuori moda ad un
concerto Rock. Era seguito da una bellissima ragazza, con lunghi capelli
argentei e profondi occhi azzurri, che tutti riconobbero come colei che aveva
partecipato al Torneo Tremaghi, due anni prima: Fleur Delacour.
E molti riconobbero anche l'uomo, per via della somiglianza con i Weasley. In
effetti era proprio un Weasley. Il secondogenito Bill, che a suoi tempi era
stato anche prefetto e caposcuola di Hogwarts.
Silente si alzò in piedi.
- Benvenuto professor Weasley... signorina Delacour-, aggiunse facendo un cenno
con il capo alla mezza-veela.
- Scusi il ritardo, professor Silonte...-, disse Fleur con un piccolo
cenno in ricambio del saluto del preside. - Purtroppo la pioggia ha
rollentato l'aereo... Avevo detto a Bill di non prendere un mezzo babbano,
ma sapote, ha la stessa passione per le cose babbane, come suo padre...-,
disse scoccando uno sguardo omicida al ragazzo accanto a lei. Silente sorrise,
mentre si accorgeva che la pronuncia inglese della ragazza era migliorata
nettamente, forse proprio grazie alle lezioni di Bill. Fatto stava che l'accento
Francese era quasi del tutto scomparso.
- Non preoccupatevi. Ragazzi...-, disse poi alzando la voce,-... sono orgoglioso
di presentarvi il nuovo professore di Difesa, Bill Weasley, e la signorina
Delacour, che adempirà al compito di Guaritrice, insieme a Madama Chips!
Mormorii di approvazione si levarono da tutti i tavoli. I ragazzi sicuramente
avrebbero passato il resto dell'anno in infermeria, mentre le ragazze a Difesa
contro le arti oscure.
Dalle tavolate gli alunni acclamarono, battendo le mani, il nuovo professore e
la nuova guaritrice. Poco dopo la presentazioni, Bill si congedò dal preside e
si avvicinò al tavolo grifondoro per salutare il fratello, la sorella e i loro
amici, seguito da Fleur. Ginny saltò letteralmente in braccio al fratello e lo
abbracciò forte, forte.
- Bill! Mi sei mancato tanto! Sono così felice di vederti!
- Ehy, ciao piccola Gin! -, disse lui scompigliandole affettuosamente i capelli.
- Ciao anche a voi ragazzi, Ron... -
Il volto di Rachel si illuminò in un grande sorriso nel rivedere Fleur. Si alzò
dalla tavolata e seguì l'esempio di Ginny, senza però saltarle addosso.
- FLEUR! Santo Cielo, non mi aspettavo di ritrovarti qui! Che bello vederti!!!!!
Non sapevo fossi diventata Guaritrice. Complimenti, davvero!-, disse
abbracciandola forte.
- Rachel. Che bello vederti, piccolina. Come stai?
- Bene... più o meno... aspetta, vado a chiamare San, é a tavolo Serpeverde,
stava litigando con Ares Lestrange.... non ti avrà nemmeno vista... torno
subito.
Detto questo lasciò l'amica, corse al tavolo serpeverde, inciampò nello
sgambetto che le aveva messo Pansy, e cadde addosso a Malfoy, che era seduto
accanto ai due litiganti.
Pansy si gonfiò di rabbia. Doveva sbattere faccia a terra, non faccia contro il
petto di Malfoy. Quest'ultimo l'aiutò a rimettersi in piedi. Rachel era tutta
rossa in volto per la figuraccia fatta e continuò a scusarsi, come sua
abitudine, continuando ad inchinarsi.
- Dickinson, non preoccuparti, sono vivo e vegeto, ma ora finiscila di scusarti!
- Dickinson, faresti meglio ad arieggiare da qui, stavamo parlando di cose
importanti riguardanti la nostra casa, ma soprattutto Malfoy e me... faresti
meglio ad eclissarti, non sei la benvenuta qui! -, disse con aria altezzosa
Pansy, che cominciava ad innervosirsi.
- Taci Pansy, brutta racchia...-, l'apostrofò Ares. Si divertiva un mondo
prendere in giro Pansy, anche mentre litigava con San non si lasciava sfuggire
l'occasione di metterla in ridicolo.
Rachel finì di scusarsi con Malfoy e prese San per un orecchio...
- Invece di litigare sempre con questo qui, dovevi ascoltare Silente... C'è
FLEUR!
- AHIA! -, borbottò la ragazza, - Guarda che ci sento ancora, lo so benissimo
che c'è Fleur...
- E ALLORA PERCHé NON SEI VENUTA A SALUTARLA! MUOVITI, SCEMA, VIENI!!!-, disse
tirandola per il braccio e trascinandola al tavolo Grifondoro.
- No... dai Rachel lasciami! Non ci voglio venire!
San faceva in resistenza in tutte le maniere
- SENTI NON SO CHE PROBLEMI HAI CON I GRIFONDORO, MA NON ME NE IMPORTA UN FICO
SECCO, O VIENI A SALUTARE FLEUR O TI MANGIO!
San si liberò della presa della sorella.
- MANGIAMI PURE QUANTO VUOI! IO NON CI VENGO!
Rachel non si arrese. Le mollò uno schiaffone dietro la testa e se la
trascinò...
- Fleur! Guarda chi ti ho portato... scusala fa un po' di capricci
ultimamente...
San grugnì, fece un piccolo cenno della testa per salutare Fleur e mise il muso
voltando lo sguardo verso la porta della grande sala.
- Qualcosa mi dice che è ancora arrabbiata con noi...
- Lo è, lo è Harry...
- Mi dispiace di impicciarmi degli affari vostri- aveva preso parola Bill -
Ma... credo d'aver trovato la soluzione al vostro problema. Non ne voglio
parlare ora, è da incoscienti... vediamoci più tardi nell'aula di difesa... vi
spiegherò tutto...
Detto questo prese la sua ragazza per mano ed insieme andarono al tavolo dei
professori.
I ragazzi si guardarono...
- Cioè, scusa, anche Bill sa tutto?-, chiese Rachel in direzione del gruppetto
Grifondoro
- Scusate... abbiamo chiesto noi a Silente il permesso di parlarne con Bill,
sapendo che lui avrebbe potuto trovare una soluzione al problema...
- Non prendetevela con Hermione, l'idea non è stata sua, ma di tutti noi!
- Ron ha ragione, dovete capire che nulla ci farà cambiare idea, siamo decisi ad
aiutarvi e così faremo!
Gli occhi di San brillarono. Era commossa, e alcune lacrime rigarono le sue
guance.
Rachel mosse la labbra in direzione dei ragazzi, in un flebile grazie,
sorridendo dolcemente, poi guardò la sorella e l'abbracciò.
- Hai visto San? Abbiamo anche noi dei veri amici...
- Sì... sì... -, balbettò la sorella.
Malfoy ed Ares, che si erano avvicinati un poco al tavolo grifondoro, e avevano
sentito tutto, si sorrisero a vicenda. Era bastato uno sguardo per capirsi di
volata, quel pomeriggio ci sarebbero stati anche loro, a sentire l'idea di Bill,
ma nessuno l'avrebbe saputo.
Più tardi le due gemelle, in compagnia di Harry, Ginny, Hermione e Ron si
avviarono nell'aula di difesa contro le arti oscure. Vi trovarono Bill e Fleur,
come promesso.
Tutti i banchi erano stati messi accanto al muro in fondo all'aula, mentre al
centro della stanza spaziosa vi era un tavolo, con otto sedia, sopra cui era
appoggiata una strana tavoletta e un oggetto di legno con una lente trasparente
al centro.
- Ma che roba é?-, chiese curioso Ron.
- Ma... questa... Bill... NON VORRAI FARE UNA SEDUTA SPIRITICA?-, gracchiò
Hermione spaventata, portando le mani sulle labbra.
- Certo che sì! L'unico modo per attaccare un'anima é in questo modo! Riusciremo
a scacciarla grazie al grande potere dello spiritismo! -, disse Bill tutto
entusiasta, con gli occhi luccicanti.
- Tu sei completamente fuori! È pericolosa una cosa del genere, lo sai bene! -,
continuò Hermione irritata.
- Figurati se ti da retta... -, le fece notare Ron, pensando ai vecchi tempi.
- Io credo sia una buona idea! -, disse Harry deciso.
Rachel e San si tenevano per mano, e si guardarono un po' sconcertate...
- Io ho paura... ma se é l'unico modo...
- Beh, è normale avere paura, ma mi raccomando, non fatelo notare ad Allie...
lei sa... è vero, ma in queste cose è necessario avere decisione, l'Oui-ja Board
non è un gioco!
I ragazzi si sedettero intorno al tavolo tondo. Bill avrebbe fatto da intramezzo
fra Allie e i ragazzi, perciò si sedette in mezzo alle due gemelle. Il loro
compito era il più importante, Bill poteva richiamare uno spirito, certo, ma lui
non conosceva il suo aspetto, per questo entravano in gioco Rachel e San.
- Tutti pronti?-, chiese Fleur, decisa.
Tutti annuirono.
Fu così che la seduta cominciò.
Misero tutti una mano sulla lente di legno al centro della Oui-Ja Board e
chiusero gli occhi.
Bill formulò alcune frasi in una lingua antica, forse Latino arcaico.
Calò il silenzio per alcuni minuti. Bill riprese a formulare le frasi, quando si
fermò di scatto, notando una figura in mezzo a loro.
- Ci siamo...
- Allie... -, dissero in coro le due gemelle, rabbrividendo.
Il fantasma di Allie era ferma a mezz'aria, poco più su della tavola Oui-Ja
Board.
- Ti piacerebbe trovare la pace interiore, andare finalmente nel riposo
eterno?-, chiese Bill alla ragazzina in mezzo al cerchio.
Lei lo guardò, come per capire cosa stesse dicendo.
Bill ripeté di nuovo, stavolta nella stessa lingua arcaica di poco prima.
Le labbra pallide del fantasma si schiusero in un ghigno malefico. Puntò un dito
sulla lente di legno dove erano posate le mani dei ragazzi, che prese a
muoversi, sulle lettere. Ne prese due a formare la parola: NO!
- Perchè no? -, insistette il rosso. - Sarebbe bello non essere più costretta a
vagare sola e senza meta... finalmente essere felice!
Gli occhi di Allie si arrossarono ancora di più, tanto che delle gocce,
all'apparenza lacrime, rosse cominciarono a scenderle dagli occhi. Il suo
aspetto si stava tramutando, stava diventando quello che abitualmente Rachel e
San vedevano nei loro sogni. Ora non rideva più, ora sembrava infuriata.
La lente di legno riprese a muoversi, mentre Hermione cominciò ad allarmarsi.
Harry stava entrando in trance, dopo aver sentito le voci dei genitori e di
Sirius dopo l' apertura della porta comunicante con l'aldilà. Stava per svenire.
La catena si sarebbe presto spezzata.
- Bill! Non possiamo continuare... Harry sta per...-, cominciò Ginny, ma Bill
non le diede ascolto, troppo concentrato a seguire e mettere insieme le lettere
che stava indicando il fantasma. La frase finale diceva "Non me ne andrò finché
non avrò ucciso Rachel e San".
Le sue labbra si mossero in un sussurro, che nessuno però riuscì a percepire e
iniziò a muovere la mano, salutando allegramente i ragazzi. Ormai era troppo
tardi, Harry era caduto a terra svenuto e la catena fu spezzata. Bill si alzò di
scatto dalla sua sedia, l'espressione terrorizzata.
-Accidenti, questa non ci voleva!
Da dietro la scrAresia sbucarono fuori due ragazzi, altrettanto allarmati.
- MALEDIZIONE A QUELL'IDIOTA DI POTTER!
- CALMA! STATE TUTTI CALMI! Ricomponete immediatamente la catena... Malfoy vieni
al posto di Harry... forse riusciamo a riprenderla prima che esca dalla porta
tra la sua dimensione e la nostra!
I ragazzi provarono a ricomporre la catena, ma ormai la loro concentrazione era
andata dispersa, erano tutti troppo terrorizzati dall'aver fallito. San e Rachel
in particolar modo, anzi, sembravano quasi ricadute in trance dalla paura.
Ormai era fatta. Allie era stata liberata.
- E... e ora cosa succederà?-, chiese Ginny che era inginocchiata a terra
accanto ad Harry e lo teneva tra le braccia.
- Non lo so... -, disse Bill passandosi una mano fra i lunghi capelli.
Rachel ricominciò a singhiozzare stringendosi a Fleur.
- Calma, calma... in uno dei miei libri ho letto che è possibile far tornare
indietro uno spirito che è stato liberato per sbaglio. Il problema è che...
bisognerà convincere Allie a volere la pace interiore...
Rachel singhiozzò ancora più forte, mentre San si strinse nelle spalle, tremava
ed era terrorizzata.
Malfoy si avvicinò alla gemella dai capelli lunghi e la fece staccare da Fleur.
Le appoggiò le mani sulle spalle e la guardò dritta negli occhi.
- Ora basta piangere, vedrai che andrà tutto bene, ma tu non lasciarti andare,
ma soprattutto non dare retta ad Allie in nessuna circostanza. Ogni volta che ti
apparirà dovrai dirmelo, promesso?
Gli occhi di Rachel si allargarono per la sorpresa.
- Tu... tu... sai tutto? Allora alla fine zio Silente ti ha detto tutto?
Draco si schiaffò un mano in fronte. Che diavolo aveva combinato? Aveva mandato
all'aria tutto...
- Beh... diciamo di sì...
Intanto Ares si era avvicinato a San, che continuava a tremare come una foglia.
Le posò una mano sulla testa, affettuosamente.
- Bimba... dai non piangere... sistemeremo tutto, te lo prometto.-, disse
curvandosi un po' per essere alla sua altezza. La guardò negli occhi e le
sorrise dolcemente. E quando lui allargò le braccia, San gli andò incontro,
stringendosi forte a lui e lasciandosi andare in un pianto disperato. Lui
l'abbracciò forte, infondendole più coraggio possibile.
Malgrado i continui battibecchi che avevano i quattro, alla fine avevano legato
parecchio. In quei dieci giorni, grazie al professor Piton, avevano imparato a
conoscersi meglio, soprattutto quando preparavano la pozione. Più che altro tra
loro c'era una certa fiducia. Anche se si prendevano in giro a vicenda sapevano
che i due Serpeverde non avrebbero mai rivelato nulla del loro segreto. Ron
aiutò Ginny a portare Harry in infermeria mentre Hermione, Ron e Fleur
discutevano sull'accaduto e sulle possibili soluzioni del caso.
La discussione dei tre fu interrotto da alcune urla provenienti dal corridoio. I
sette uscirono dall'aula e trovarono Harry, che intanto era rinvenuto, davanti a
Ginny, a mo' di difesa, e Ron con la bacchetta puntata contro qualcosa. Qualcosa
apparentemente invisibile. Fu Rachel la prima a scorgere una strana aura.
Improvvisamente la stessa figura che aveva terrorizzato i tre grifondoro,
apparve di nuovo. Allie, lì, corporea, nel suo vestitino bianco perlaceo
macchiato di sangue, gli occhi rossi con un'espressione raggiante, come di
trionfo.
- Non è possibile... -, disse in un sussurro San.
Bill iniziò a sudar freddo. Lui voleva aiutarle non peggiorare la situazione.
Allie continuava a ridere e avanzava verso il gruppetto, che a sua volta
indietreggiava. Arrivò davanti a Bill che stava a capo del gruppo.
- Grazie... Grazie oh mio eroe... Ora la mia vendetta sarà più facile!
Una pozza di sangue iniziò a fermarsi sul pavimento, proprio sotto i piedi di
Allie, la quale si inginocchiò e iniziò a scrivere usandolo come inchiostro.
La frase che scrisse fece rabbrividire persino Bill...
"La prima a morire sarà Rachel, poi la seguirete tutti, prima San e gli altri in
ordine alfabetico!", scrisse ridendo come una bimba che sta giocando al gioco
più bello del mondo.
Malfoy si fece avanti fino a trovarsi a faccia a faccia con Allie.
- Stai lontana da noi marmocchietta, cresci! Cresci e tornatene da dove sei
venuta, smettendola con questi infantili capricci!
L'anima corporea alzò lo sguardo verso Malfoy, continuando a sorridere.
- Ih ih... tu devi volere molto bene a Rachel... se non vorrai stare troppo
lontano da lei, per troppo tempo, non preoccuparti, ti accontento, mi occuperò
di te subito dopo di San!
Detto questo scomparve, continuando a ridere divertita... eppure era una risata
priva di felicità, una risata vuota, fredda, cattiva!
FINE CAPITOLO 5
OLA!!
Ringraziamo tutti quelli che continuano a seguirci senza buttarci ortaggi e
verdura appresso XP Una sola cosa... non é che dopo aver letto lascereste
qualche commentuccio? ç.ç Non é nostra abitudine chiederne, come sapete, ma non
ricevere nemmeno un commentino per capitolo é un po' desolante ç___ç Vabbè, poi
fate come volete, non é che vogliamo costringerci ^^'''' Ringraziamo da ora
tutti quelli che commenteranno, ma anche quelli che si limiteranno solo a
leggerla. Sapere solo che la nostra fanfiction viene letta volentieri ci
riempirà di gioia, commenti o no! ^__^
Entrò in camera sua, sbattendo la porta furiosa. Il professor Piton le aveva
assegnato una bella punizione, solo perchè era sparita con San durante la
confusione dovuta all'esplosione, come se non avesse altro a cui pensare. Mise
il naso nell'armadio per cercare dei vestiti un po' più comodi, quando sentì un
leggero venticello accarezzarle dolcemente la pelle, accompagnato da un brivido
che le percorse la schiena. Le tende stavano svolazzando nella stanza. Si
diresse verso la grande finestra e la chiuse rumorosamente. Una sua compagna di
stanza entrò in quel momento e iniziò a raccontarle, come suo solito, la sua
giornata, come se le interessasse. Rachel alzò lo sguardo su di lei, pronta ad
inventare una scusa per levarsela dai piedi, ma quello che vide la fece
raggelare. Dietro alla ragazza, seduta davanti allo specchio, c'era Allie. Si
stava spazzolando accuratamente i capelli, tutti sporchi di fango. Si tirò una
ciocca di capelli che si staccò come nulla fosse dalla sua testa, lasciando un
enorme buco nella capigliatura, lasciando scoperta un enorme cicatrice.
- Che ci fai qui? Vattene!-, sibilò Rachel terrorizzata.
- Come, scusa? Sono tua compagna di stanza, scusa eh...-, disse la ragazza,
Padma Patil.
- NON TU!!! LEI!!!-, disse infuriata la ragazza indicando alle spalle di Padma.
Padma si girò ma non vide nulla. Ed in effetti non c'era nulla... Allie era
scomparsa.
- Sei completamente scema Dickinson? Stai attenta a non rivolgerti con quel tono
a me, ma soprattutto piantala di dire cose insensate, sei ridicola!
Rachel perse la pazienza. Prese una borsa, vi infilò alcune sue cose, e dopo
aver guardato glacialmente la compagna di stanza uscì, intenzionata a non
tornate in quella stanza. Arrivò nei sotterranei, davanti all'entrata della sala
comune serpeverde. Bene, e ora? Non sapeva la parola d'ordine. Che stupida.
Aspettò fuori, appoggiata ad una colonna, che qualcuno arrivasse per chiedergli
di far uscire un momento la sua gemella.
Ancora quella sensazione sgradevole. Si girò meccanicamente. Allie era accanto a
lei, con un ghigno malefico stampato in faccia.
Le si avvicinò, guardandola dritta negli occhi. Le accarezzò una guancia e
iniziò ad indietreggiare piano, piano, facendole segno di seguirla.
- Voglio solo parlarti... vieni con me... ci divertiremo... -, continuava a
dire.
- Allie... no ... per favore...-, sussurrava la ragazza, ma i suoi piedi era
come se si muovessero autonomamente. Si sentì tirare un braccio...
- Lasciala andare subito...-, disse glaciale Ares Lestrange, tirando Rachel
verso di sé.
Il volto di Allie si oscurò. Come diavolo si era permesso quello di ostacolarla?
Era quasi sua, l'aveva quasi fatta cadere nella sua trappola, MA LUI AVEVA
ROVINATO TUTTO! Si congedò temporaneamente, subito dopo aver maledetto Ares.
Rachel sospirò, appoggiando la testa sul petto del ragazzo, tremando.
- Grazie...-, disse in un soffio, abbracciandolo.
Ares la strinse un po', poi l'allontanò per guardarla bene in viso.
- Ma cosa ci fai qui?
- Ero venuta a cercare San... me ne sono andata dal mio dormitorio... non voglio
più rimanere sola. Voglio chiedere a zio Albus se posso stare in stanza con
San.-, spiegò lei, mentre cominciava a riprendersi dallo spavento. Lui annuì,
comprendendo la situazione. Prese lo zaino della ragazza e se lo caricò in
spalla.
- Vieni, piccolina... San é dentro con Draco... stavamo controllando il
resoconto dell'ultimo incontro, siccome domani dobbiamo consegnarlo a Piton alla
prima ora e non avremo tempo di correggerlo. Bezoar... -, aggiunse
distrattamente la parola d'ordine rivolto al quadro che nascondeva l'entrata
della sala comune e dei dormitori.
- Ah eccoti finalmente! Si può sapere dov'eri finito?! Ci hai lasciato fare
tutto il lavoro a noi! -, lo rimproverò San, poi notò un esile figura dietro al
ragazzo - Rachel, ma che ci fai qui?
-... Allie...-, fu solo in grado di dire la ragazza, sentendosi addosso gli
sguardi inquisitori di tutti i serpeverde in sala comune.
Draco si alzò e si avvicinò ai tre.
- Ah Rachel! Era ora ti facessi vedere, lo sai benissimo che non abbiamo tempo
da perdere! Sbrigati ad aiutarci a finire questo lavoro del cavolo!
San gli tirò uno scappellotto dietro la testa.
- Che diavolo ti salta in mente di maltrattare mia sorella?!
- Shhh! Sta zitta cretina, altrimenti che diavolo penseranno gli altri
Serpeverde?! Era una scusa per farli zittire!
- Oh... -, rispose lei grattandosi la testa, rimasta stupita.
- Ehm... Draco... pensavo che potremmo andare in camera tua... siccome sei un
prefetto ed hai la camera a solo... sarebbe meglio, no? Staremo più....
'tranquilli'-, disse Ares sottolineando l'ultima parola.
- In... camera... mia?! -, domandò ironico il biondo,- No, no no no! Non mi
sembra proprio il caso ora!
- Senti deficiente... -, gli sussurrò Ares irritato ,-... Rachel é stata appena
quasi aggredita da Allie, non é il momento di discutere, non può stare qui dove
tutti la possono disturbare... per favore, muoviti e non fare il demente (che
sei)-
- Ma... ma...
- Dai Malfoy, tanto lo sappiamo che sei disordinato, non preoccuparti, non sei
l'unico su questa terra...
- VUOI FINIRLA SAN?! -, sbottò Draco arrossendo.
I due presero a litigare, mentre Ares tentava di fermarli. Rachel li guardò
perplessa, poi scoppiò a ridere. E rise così, serena, come non lo faceva da
settimane.
- Siete... pfff... ahahah siete troppo buffi!!!-, disse portandosi una mano alle
labbra.
Malfoy pensò fosse proprio un peccato nascondere quel bel sorriso, ma non fu
tanto stupido da dirlo. Si limitò a sbuffare e ad accettare di portarli nella
sua camera.
- Non provate a toccare nulla, altrimenti vi sbatto fuori tutti e tre!
- Sì, sì... di certo non abbiamo intenzione di toccare le tue mutande... -,
disse San indicando un paio di Boxer che spuntavano a da sotto al letto. Gli
occhi di Draco sbucarono dalle orbite, mentre il suo viso andò in fiamme.
I tre presero a ridere forte mentre il ragazzo le fece sparire in fretta e
furia.
Si sedette incavolato sul davanzale della finestra, sbuffando peggio di una
vecchia locomotiva. Rachel gli si avvicinò e si sedette accanto a lui.
- Dai, non te la prendere, non é successo nulla...-, tentò di tirarlo su di
morale, sfoderando uno dei sorrisi più dolci del suo repertorio. San e Ares
erano da parte che li osservavano e ridacchiarono ancora più forte quando videro
lo sguardo imbarazzato che Draco aveva rivolto alla ragazza, arrossendo fin
dietro le orecchie.
- Ah ah ah... dai cugino, ormai l'hanno capito anche i muri che...
Non poté finire la frase. Malfoy gli aveva puntato la bacchetta addosso in un
atteggiamento da: Dì un'altra parola e sei morto!
- Dai, dai... Abbiamo da fare, domani dobbiamo consegnare, finiamo sto
lavoraccio e poi andiamo a parlare con lo zio, sei d'accordo con me sorellina?
Rachel, senza staccare lo sguardo da Draco, annuì...
- Sì... sì, il resoconto... giusto... me ne stavo dimenticando... -, disse
distrattamente alzandosi. Prese il borsone dalle mani di Ares e prese una
pergamena, pronta a riscrivere, ciò che avevano buttato giù loro, in bella
copia.
- Posso sedermi alla tua scrivania, Malfoy?-, chiese girandosi di nuovo verso il
biondo prefetto. Si rese conto in quel momento che lui non le aveva staccato gli
occhi di dosso. San diede una gomitata ad Ares e gli indicò di nuovo Draco. I
due scoppiarono in una sonora risata, ancora più sguaiata della precedente.
Draco sbraitò contro il cugino e San. Come diavolo si permettevano di prenderlo
in giro in quel modo?!
- Sì, siediti dove vuoi Dickinson, sai quanto me ne può fregare! -, disse Draco
scorbuticamente sdraiandosi sul suo letto e chiudendo gli occhi.
Ares e San continuarono a sghignazzare divertiti.
- OH! San! Noi dovevamo fare quella cosa, ricordi?-, disse facendole un
occhiolino di intesa.
- Quale cosa?-, chiese Rachel curiosa, prendendo posto sulla sedia della
scrivania.
- Quale cos... - disse San, prendendosi subito dopo una gomitata da Ares - Ah,
sì, sì quella cosa! Credo...
Rachel decise di ignorarli, e prese ad intingere la punta della sua piuma di
falco nel calamaio.
San si avvicinò all'orecchio di Ares e gli sussurrò...
- Senti, ma di quale cosa parli?
Il ragazzo si schiaffò una mano in fronte, possibile fosse tanto ottusa ed
ingenua?
- Zitta, e vieni, non so nemmeno io cosa, é una scusa per lasciarli da soli...
sempre la solita deficiente!!!-, le sussurrò a sua volte, roteando gli occhi,
rassegnato.
Lei gli tirò un pizzicotto.
- Stupido cretino! -, disse a bassa voce uscendo dalla stanza, evitando di fare
rumore per non farsi notare da Malfoy e sua sorella.
Richiusero la porta, e la sigillarono con un incantesimo, e senza le bacchette
che avevano molto facilmente rubato una dal comodino accanto a Malfoy e l'altra
dalla scrivania dove stava scribacchiando Rachel, non sarebbero riusciti ad
uscire di lì molto facilmente.
***
Draco aprì pigramente un occhio e scrutò la stanza. Si era appisolato. Alla
scrAresia notò Rachel addormentata sopra alla pergamena, con una piccola bajour
di fianco, per illuminare la stanza senza disturbarlo. Si girò dalla parte
opposta, deciso a riprendere sonno, ma solo poco dopo realizzò quello che aveva
visto. Che diavolo ci faceva Rachel nella sua stanza?! Ma soprattutto, dov'erano
finiti quegli altri due deficienti?!
Si alzò dal letto, tutto allarmato e si avvicinò alla scrivania. Rachel sentì
dei movimenti e si alzò di soprassalto, per paura fosse Allie. In realtà non
dormiva del tutto, era uno stato di dormiveglia.
Si girò e vide Malfoy avvicinarsi...
- Santo cielo... mi devo essere appisolata, scusa... é che fare questo coso
senza quei due che fanno confusione é una noia mortale...-, disse mortificata.
- Ah... non preoccuparti... a che punto sei arrivata?
- Mi manca poco... -, disse guardando la pergamena, raggiante.
- Perfetto, grazie sei stata bravissima! Pensavo già non ce l'avremmo fatta a
finire in tempo! -, disse lui tutto contento.
Le guance della ragazza assunsero un leggero colorito scarlatto. Ora che ci
pensava, era sola in camera da letto con lui. Forse non erano proprio bei
pensieri, ma si sentiva dannatamente attratta da quel ragazzo. Scosse la testa,
scacciando quei pensieri, dandosi della stupida. Figurarsi se un Malfoy avrebbe
mai potuto prendere in considerazione una come lei.
Draco prese una sedia, che si trovava dall'altra parte della stanza e si sedette
accanto a lei.
-Dunque fammi dare un'occhiata... mh...
Rachel sentì il suo corpo andare in fiamme, era tanto, troppo vicino a lei.
- Beh... er... allora... io... io vado... sono già le nove... meglio che vada a
parlare con zio Albus...-, disse imbarazzata al massimo, con il cuore che
batteva peggio di un tamburo.
Si avvicinò alla porta e tentò d'aprirla, ma questa non si mosse di un
millimetro.
- Beh? Si è bloccata di nuovo? Scusa, a volte capita, è un po' scassata come
porta... -, Draco sorrise dolcemente, - Aspetta, ti do una mano...
La circondo da dietro con le braccia e insieme a lei fece leva sulla maniglia. O
meglio, lui faceva leva sulla maniglia, lei era troppo occupata a godersi
quell'abbraccio involontario per poter muovere anche un solo muscolo.
- Maledizione non si apre! Aspetta... vuoi vedere che quei due cretini si sono
divertiti a chiuderci dentro?!
Rachel rise di gusto.
- Conoscendoli, direi proprio che hai centrato ed affondato, signor Malfoy! 10
punti a serpeverde!!-, scherzò imitando il tono lugubre di Piton. Anche lui
rise, l'abbracciò, sempre da dietro, e le passò un pugno affettuosamente sulla
testa, scompigliandole i capelli. Se quello era il paradiso, pensò Rachel, era
contenta di essere morta.
- Evitami Piton almeno adesso, ti prego... domani ci tocca subircelo tutta la
mattinata...
Draco si sedette sul letto e fece segno a Rachel di sedersi accanto a lui.
- Per il coprifuoco verranno a tirarci fuori, ne sono certo, altrimenti chi lo
sentirà tuo zio? Non so come, ma lui sa sempre tutto di tutti, è davvero
pazzesco!
- E' un vecchietto in gamba... -, rispose lei divertita, sedendosi accanto a
lui.
- Non c'è dubbio... beh, da qualcuno avrai per forza preso... mi consolo
solamente che l'aspetto l'hai preso da qualche tuo altro parente!
Il suo tono era piuttosto imbarazzato, probabilmente, pensò Rachel, il suo
doveva essere una sottospecie di complimento.
Risero entrambi. Lui si fermò un attimo a guardarla. Era così dolce e tenera.
Certo, aveva il suo bel caratterino, e quando voleva sapeva dargli in testa
meglio di chiunque altro, ma nessuno poteva mettere in dubbio quanto fosse
amabile, quando era tranquilla. Le posò una mano sulla guancia, accarezzandola.
Le sue lunghe dita sprofondarono in quella marea di morbidi, profumati e setosi
capelli castani e rosa. Lei chiuse gli occhi, assaporando quel momento. Appoggiò
una mano su quella con cui il ragazzo le stava trasmettendo dolci brividi.
Delicatamente lui la fece girare,, si avvicinò e curvandosi un po' su di lei le
diede un piccolo bacio sulla fronte.
Lei non poté fare altro che arrossire.
Le passò un braccio intorno alla vita e la strinse forte a se, appoggiando la
sua testa su quella di lei, annusando il suo dolce profumo.
- Sono contento d'averti conosciuta, Rachel... -, le bisbigliò in un orecchio.
La ragazza stava per rispondergli, ma qualcosa la bloccò. Si strinse forte al
ragazzo, mentre calde lacrime presero a scorrerle lungo le guance. Malfoy alzò
lo sguardo. Davanti a loro stava Allie. Li guardava con un odio allucinante.
- Vedo che trovi sempre il modo di farti amare, sorellina cara... Goditi questi
attimi finché puoi, perchè la tua morte è ormai vicina... Ti potrai divertire
ancora per poco!
La ragazza si alzò di scatto, allontanando Malfoy ed avvicinandosi a quella
dannata anima rompipalle e guastafeste.
- Perché non te ne vai a fare un giro all'inferno, eh, Allie? Dove c'é tutta la
gente rompicazzo come te???-, disse con gli occhi arrossati dalle lacrime.
- Taci brutta troia! Stai attenta, verrò a prenderti quando meno te l'aspetti!
Soffrirai come un cane, non temere!
Detto questo scomparì, lasciando scritto a terra un altro dei suoi messaggi
raggelanti.
"Questa notte sarà l'ultima in cui tu chiuderai gli occhi"
Malfoy si mise in cerca della sua bacchetta, rovistando in tutti i suoi
cassetti, ma di lei non c'era traccia.
- Brutti cretini, pure le bacchette si sono portati via! -, disse tirando un
calcio al letto, furioso.
Rachel si accasciò a terra, spaventata. Si portò le mani sulle labbra, cercando
di soffocare i singhiozzi, mentre calde lacrime continuarono a scendere
insistentemente dai grandi occhioni verde smeraldo. Draco la guardò, e si sentì
dannatamente impotente. Cosa poteva fare per tirarla su di morale? E NON POTEVA
NEMMENO CANCELLARE QUELLA FOTTUTA SCRITTA, ACCIDENTI! Si curvò su di lei e la
prese in braccio. Si sedette sul letto, facendola sedere sulle sue gambe e la
strinse forte. Lei si accoccolò tra le sue braccia, continuando a sfogarsi.
- Non darle retta... non riuscirà a portarti via da noi... ho promesso a tuo zio
di proteggere te e tua sorella e non ho intenzione di rimangiarmi la parola
data... non lascerò che Allie ti faccia del male... te lo prometto Rachel!
***
Successivamente, andarono a parlare con il preside, che accettò di spostare
Pansy Parkinson in un'altra camera, in modo che Rachel potesse stare con la
sorella.
- Shono daffero contenta che lo shio abbia ashettato! -, disse San entusiasta,
mentre mangiucchiava, come suo solito. Inghiottì di colpo e si mise a saltellare
sul grande letto.
Rachel le buttò un cuscino appresso.
- Tu con me non ci parlare!!! Non mi é piaciuto quello scherzetto di chiudermi
in camera di Malfoy!!!
- Non è colpa mia! È stato quel deficiente di Ares, io non ho fatto proprio
nulla! A proposito... è successo qualcosa fra voi due? Mi sembrate così...
melensi rispetto al solito! Vi scambiate sempre dolci sorrisini teneri,
teneri...
Rachel le scoccò uno sguardo raggelante.
- Con quell'arrogante, borioso, presuntuoso, vanitoso..................
dolcissimo serpeverde? Sì... é stato... uaaahh...-, non riuscì a continuare. Si
lasciò cadere sul letto, sprofondando con la testa nel cuscino, più rossa dei
capelli dei Weasley.
San ridacchiò e si sedette sul letto della sorella, accanto a lei.
- Sei proprio andata...
- Sono proprio contenta... sai... -, bofonchiò rimanendo con il viso nel
cuscino, -... credo di essere proprio cotta... e... e lui mi tratta così
dolcemente...
- COTTA?! RACHEL MI PRENDI IN GIRO?!
La sorella la guardò storta, che diavolo le era preso ora?
- TU SEI DIRETTAMENTE FUSA!
- Accidenti... maledetta te... mi hai fatto prendere un colpo...-, disse
risprofondando divertita nel cuscino.
- Beh... è la verità! Però, sono contenta che vi siate avvicinati, state bene
insieme e poi... pfff... vedere Malfoy così teneramente indifeso ed imbarazzato
è uno spettacolo davvero unico!
- Oh signorina, ascoltami bene... tu ed Ares avete proprio esagerato oggi
pomeriggio... comunque... sto morendo di sonno... 'notte, eh!-, disse con tono
misto tra l'offeso e il divertito.
- Tsk, tsk dovresti ringraziarci invece! Altrimenti non vi sareste mai
sbloccati... romanticoni! -, finì la sorella scoppiando a ridere e tornando sul
suo letto.
- 'notte 'notte San... -, disse Rachel, addormentandosi contenta, senza però
dimenticarsi della frase di Allie.
- 'notte 'Notte Rachel... -, le fece eco la gemella dai capelli corti.
FINE CAPITOLO 6
Ciaooo! La fanfiction
procede a vele spiegate ^o^ Bello bello! A noi piace molto come sta venendo,
spero voi siate dello stesso parere.
Vorremmo ringraziare
Claudia, shin_88, mary1986 e Draias per aver commentato con tanto entusiasmo.
Grazie davvero tantissimo. Vorremmo ringraziare doppiamente Draias, perché la
sua recensione ci ha colpito davvero molto. Grazie mille ^___________^
Si sentiva gelare. Ormai erano già a ad ottobre. Si rigirò un pochino nel letto,
in cerca del copriletto, per poterlo usare come coperta, ma non lo trovava.
Sbuffò e accese la piccola luce del comodino, sicuramente era caduto a terra. Si
stropicciò un pochino gli occhi e guardò stancamente il letto. No, aveva addosso
pure il copriletto, perchè aveva tanto freddo allora?! Si sentiva anche bagnata,
probabilmente aveva sudato durante la nottata. Abbassò le coperte fino alla
vita, in modo da potersi stiracchiare un pochino. Qualcosa non andava, perchè la
sua camicia da notte era rossa? Sembrava quasi... quasi sporca di sangue...
Guardò in direzione della sorella, trovandosi faccia a faccia con Allie. Era
sdraiata sotto le coperte affianco a lei, con il suo tipico risolino malefico
dipinto sulle pallide labbra. Rachel schiuse le labbra, pronta ad urlare, ma
qualcosa glielo impedì. Allie aveva avvolto le sue mani intorno al collo della
ragazza e stava cercando di strangolarla.
- Muori bastarda! Che tu possa essere maledetta per l'eternità!
- Al... li... lasc... non... Allie sono pur sempre tua sorella... tu... ah...-,
ormai le mancava il respiro, mentre la gemella morta stringeva sempre più forte
la presa.
- Tu sei mia sorella solo di sangue, per me sei come un'estranea, cara Rachel.
Ti piace? Te l'avevo detto che t'avrei assicurato una morte piena di
sofferenza... ma non preoccuparti, tra poco pure il tuo amante ti raggiungerà,
assieme a quella troia di San e a tutti i tuoi amici... ma non sarà bello come
credi... vi renderò l'esistenza un inferno anche nell'aldilà!
- Allie... perché sei così ... cattiva... cough cough...-, ormai l'ossigeno non
arrivava più. Sentiva il sonno impossessarsi di lei. Ma era un sonno diverso dal
solito. Era un sonno strano. Era forse quello, il sonno senza ritorno?
Tentò di liberarsi, con le ultime energie. Fu tutto inutile.
Chiuse gli occhi, mentre sentiva l'ultima aria che le era rimasta nei polmoni
uscire in un soffio.
Dalla mano di Rachel cadde un medaglione, preso poco prima sulla scrivania.
Allie indietreggiò terrorizzata nel vederlo, cadendo pesantemente giù dal letto.
San nel sentire il tonfo sordo si svegliò. Corse in direzione di Allie e
cominciò a colpirla ripetutamente con un cuscino. Questa sembrava non reagire,
ma a poco a poco tornò un'anima vagante, impossibile da catturare e svanì. San
corse sul letto della sorella e la scosse violentemente, nel tentativo di farle
riprendere i sensi.
- RACHEL! RACHEL RISPONDIMI! -, urlava fra le lacrime.
Rachel era fredda, ghiacciata; bianca come il latte e le sue labbra avevano
acquistato un colorito violaceo. Non poteva però essere finita così!!! La lasciò
un minuto, corse più veloce che poteva fuori in sala comune e gridò in direzione
del dormitorio maschile. Non le importava che tutti si svegliassero, aveva
bisogno di Ares e Draco, d'urgenza. I due arrivarono quasi subito, allarmati da
quelle urla.
- San... calmati, che succede?-, chiese Ares un po' scosso.
- Ma sei impazzita?! Sono le quattro del mattino, che hai da urlare tanto?! -,
bofonchiò Malfoy irritato.
- ALLIE! ALLIE ERA QUI! RACHEL... LEI... RACHEL È FREDDA! NON RIESCO A
SVEGLIARLA!
Gli occhi dei due ragazzi si spalancarono di botto. Draco, preso da una rabbia
incontenibile verso quel dannato fantasma, corse velocemente in camera delle
ragazze (essendo prefetto le scale non lo ributtavano fuori), e si avvicinò al
letto dove Rachel giaceva immobile, priva di sensi, appesa ad un filo tra la
vita e la morte.
La prese tra le braccia e la portò nella sala comune serpeverde, in modo che
potesse farsi aiutare anche da Ares e San.
- Dobbiamo chiamare Madama Chips! Presto, uno di voi due vada a chiamarla mentre
qualcuno resti qui ad aiutarmi!
Improvvisamente, quasi tutti uscirono fuori dai dormitori. La prima a fare
domande fu Pansy.
- Che diamine ha fatto questa scema per ridursi in questo stato? E' piena di
sangue, che schifo... che fetore!!-, disse tappandosi il naso, disgustata.
San le mollò un pugno sul naso, e gliene avrebbe tirati altri se Ares non
l'avesse fermata.
- BRUTTA STRONZA! NON OSARE MAI PIÙ DIRE UNA COSA DEL GENERE SU MIA SORELLA!
Pansy si mise a piagnucolare.
- IO DICO SOLO LA VERITà!!! AD HOGWARTS NON CI SONO PERICOLI, PER ESSERE IN
QUELLO STATO AVRà FATTO QUALCOSA DI STUPIDO TIPO SCIVOLARE E SBATTERE A TERRA,
NO? E' TUTTA SCEMA QUELLA Lì!-, disse piagnucolando tra le lacrime dal dolore
del pugno.
San strattono violentemente per liberarsi della presa del ragazzo. Era
furibonda, avrebbe voluto pestarla a sangue con le sue mani, magari si sarebbe
resa conto che ad Hogwarts di pericoli ce n'erano eccome!
Ma si fermò quando vide Madama Chips arrivare con un ragazzo che era andato a
chiamarla, insieme a Fleur.
- Mon dieu! Cosa le é successo?-, chiese Fleur affrettandosi con Madama Chips
vicino al divano.
- NON PERDETE TEMPO IN CHIACCHIERE! PENSATE A CURARLA INVECE! -, urlò Malfoy
infuriato, sull'orlo di una crisi.
Le due donne rabbrividirono, ma Fleur si arrabbiò.
- DEFICIONTE DI UN MALFOY! SE NON SAPIAMO COME HA FATTO A REDURSI COSì, COME
PENSI CHE POSIAMO ALIUTARLA?-, disse infuriata, senza nemmeno occuparsi della
pronuncia.
- HA TENTATO DI STRANGOLARLA! -, urlò a tutto fiato San. - NON VEDETE I SEGNI
SUL SUO COLLO?!
- Quali segni?-, chiese calma Madama Chips.
San si schiaffò una mano in fronte. Giustamente, un fantasma non lasciava mica
segni...
- MA CHE IMPORTANZA HA?! -, urlò imbestialito Draco, che aveva davvero perso la
pazienza.
- Dracuccio, perchè te la prendi tanto per quella? Pensa a me piuttosto che ho
il naso spaccato da quella vipera! -, piagnucolò la moretta.
Draco perse la pazienza. Prese Pansy in braccio, la portò in camera sua e la
chiuse dentro a chiave. Ah, piccola nota: la buttò nella stanza poco
delicatamente!
Tornò in sala comune, e vide la guaritrice e l'infermiera affaccendarsi per
aiutare Rachel.
Non sapeva cosa diamine le stessero facendo, ma vide il colorito della ragazza
ritornare un po' più roseo, idem per le labbra.
Si avvicinò al cugino e a San. I minuti trascorrevano lenti, sembravano
interminabili, eterni, finché le due donne non smisero di fare il loro lavoro e
non guardarono verso i ragazzi. Questi deglutirono, per paura che non fossero
riuscite nel loro intento, ma le due donne sorrisero dolcemente. Rachel era
salva.
Videro la ragazza aprire piano piano gli occhi.
- San...-, sussurrò quasi impercettibilmente. La gemella dai capelli corti si
avvicinò alla sorella e le prese la mano.
- Shhh... sono qui sorellina...
Anche Malfoy si avvicinò e strinse l'altra mano della ragazza.
- Guarda sorellina, ci sono qui anche Draco ed Ares... questi due grandi
antipatici...
Rachel sorrise teneramente...
- Che ci fate qui, antipatici?-, chiese divertita, prima di richiudere gli
occhi, esausta.
- Ti riportiamo a dormire, ecco che ci facciamo qui... -, disse Malfoy prendendo
in braccio la ragazza e riportandola nel suo letto. Questa volta però non
avrebbe rischiato di nuovo, si sedette sul letto accanto a lei, pronto per
vegliarla per tutto il resto della nottata.
***
Il mattino dopo Rachel non andrò a lezione, né si presentò in sala grande per la
colazione. Le voci su ciò che era successo quella notte avevano fatto il giro
della scuola, e in poco tempo c'era addirittura qualche serpeverde che giurava
si fosse quasi strangolata da sola. Tutte baggianate, ovviamente, ma ad Hogwarts
si sa, non importava la veridicità di un pettegolezzo, l'importante é che ci
fosse qualcosa su cui sparlare... o meglio, qualcuno. Nemmeno San andò a
lezione. Rimase tutto il mattino con la sorella. E furono entrambe contentissime
quando Ares e Draco accompagnarono (di malavoglia) Potter e Co. in sala comune
serpeverde. Hermione e Ginny si catapultarono da Rachel e San, abbracciandole.
- Ragazze! Che paura abbiamo avuto quando abbiamo saputo. Fortuna che state
bene... Oddio Santo quel fantasma é tutto pazzo... comunque l'importante é che
nessuno ci sia rimasto secco... ah vi abbiamo portato dei regalini!-, disse
Hermione, scambiandosi uno sguardo d'intesa con la rossa accanto a lei.
Le due sorrisero, e Ginny fece vedere loro ciò che aveva nascosto fino a quel
momento nel suo zaino.
Era un megaposter, logicamente mobile come tutte le foto del mondo magico, in
cui una figura di due attori babbani che le due gemelle adoravano, Orlando Bloom
e Brad Pitt, sorridevano ed ammiccavano, nei panni dei personaggi che avevano
interpretato nel loro ultimo film "Troy", Achille e Paride. Le due gemelle, che
letteralmente "stravedevano" per i due attori, si buttarono addosso Hermione e
Ginny, strozzandole in un abbraccio collettivo.
Draco, Ares, Harry e Ron invece osservarono disgustati il poster.
- Che orrore... ma dai... sono più bello io!-, disse Ron deciso.
- Convinto...-, rispose Harry sarcasticamente.
- Dai Harry non scherziamo, di quelli sono decisamente meglio io!
- Piuttosto non capisco cos'abbiano tanto da stravedere per loro, tanto non li
conosceranno mai, meglio guardare noi che siamo alla loro portata, no?
- Oh Harry, sta zitto! -, lo rimproverò Ginny, - Non ditemi che siete gelosi di
uno stupido poster?!
- Per me potete anche sposarvelo il poster -, disse con fare noncurante Malfoy -
La cosa non mi potrebbe fare nè caldo nè freddo...
Il cugino gli tirò una gomitata in pieno stomaco, ricordandogli che non era una
bella cosa mentire, ma fu zittito subito dall'altro che per poco non se lo
mangiava vivo. Non l'aveva nemmeno ancora perdonato per la volta in cui l'aveva
chiuso nella sua stanza con Rachel.
- Io credo che un giorno me lo sposerò Orlando Bloom!! Insomma, non si può
proprio essere più belli di così...-, disse Rachel con gli occhietti
sbrilluccicosi e le mani incrociate a mo' di preghiera. Hermione si disse
d'accordo. San e Ginny invece preferAreso Brad Pitt.
Harry, Ron, Draco ed Ares, dal canto loro, non preferAreso nessuno dei due (e
meno male), anzi in quel momento avrebbero volentieri mollato qualche pugno al
poster, tanto per provare il brivido di picchiare un attore babbano, in carne ed
ossa o no poi non faceva differenza.
- Non è che per caso avete portato anche qualche dolcetto da sgranocchiare? Ho
una fame... e purtroppo ho finito le mie dispense stamani con Rachel!
- Eh... no, mi dispiace... Non ci abbiamo pensato nemmeno lontanamente a portare
qualcosa di commestibile -, rispose mortificata Hermione.
- Chiediamo perdono! -, disse Ginny mettendosi in ginocchio e facendo finta di
chiedere perdono.
- Oh non preoccupatevi... é ora che San si metti a dieta... ha messo su 3 kg
questo mese... da quando siamo ad Hogwarts si ingozza peggio di un maiale...-,
fece sarcastica Rachel, punzecchiando la sorella, che arrossì visibilmente. Non
le andava che dicesse cose del genere davanti ai ragazzi!!!
- Non è vero, non ho messo su nemmeno un etto! E poi ti ricordo, cara sorellina,
che peso sempre meno di te! -, borbottò vendicativa San. Questa volta fu Rachel
ad arrossire di botto. Come aveva osato dire quelle cose davanti... davanti a
lui?! E se avesse pensato che fosse grassa?!
Rachel buttò un cuscino appresso alla sorella.
- .. solo perché tu sei un maschiaccio, e fai sport, mentre io sono troppo
delicata per compiere certi sforzi...-, balbettò ancora più imbarazzata.
San sghignazzò.
Ares prese parola...
- Delicata? Alla faccia... se tu sei delicata... diciamo che non fai sport
perché sei sfaticata, é più verosimile la cosa!-, disse poi cominciando a
sghignazzare con San.
Rachel iniziò a rincorrere i due, decidendo che quello era il momento migliore
per iniziare a praticarne uno: la corsa!
Il gruppetto scoppiò a ridere alla vista della buffa scenetta e, poco dopo,
scoppiò un'autentica rissa di cuscini che coinvolse tutti i presenti.
Solo al suono della campanella, che annunciava il pranzo, il gruppetto si calmò.
- Cavoli! Noi andiamo, prima che vengano gli altri serpeverde e ci trovino
qui... i grifondoro non devono essere molto ben accetti da queste parti... ci
vediamo più tardi ragazzi!-, disse Ginny tutto d'un fiato. Scoccò un bacio
affettuoso sulla guancia alle sue amichette adorate, San e Rachel. Hermione la
imitò. Anche Ron voleva imitarle, ma si beccò un pugno in testa da Draco, che
gli fece uno sguardo alla: "Provaci e ti sgozzo!"
Ron si mise a piagnucolare.
- Mica voglio violentarle! Voglio semplicemente salutarle con un semplice
bacetto sulla guancia!
Hermione lo colpì un'ultima volta con un cuscino, prima di prenderlo per un
orecchio e trascinarselo dietro, fuori dal dormitorio dei Serpeverde. Le due
gemelle, ancora sghignazzanti, salutarono con un cenno della mano Harry, che
uscì in fretta e furia seguendo il suo gruppetto.
- Beh... tutto sommato i Grifondoro non sono poi così male come dicevi tu,
cugino...-. gli fece notare Ares.
- Taci deficiente, non mi pare il momento! E poi, ti ricordo, che anche tu eri
della mia stessa idea, soprattutto all'idea di farli entrare qui!
- Ops... sgamato!-, sorrise angelico, mentre San scosse la testa, rassegnata.
Era proprio irrecuperabile, quel ragazzo. Eppure non riusciva a fare a meno di
volergli bene.
- Non è il caso che andiate anche voi a pranzo? Altrimenti quegli assatanati dei
nostri compagni si mangeranno tutto il cibo del banchetto...
- Hai fretta di mandarci via, San?
La ragazza fece una linguaccia.
- Sei un antipatico Malfoy. La prossima volta ti dirò: non andare, così crepi di
fame!
- Io ho fame... San tu non hai fame? Dai, andiamo a pranzo... non sei nemmeno
venuta a colazione stamattina, non é da te... su vieni, rimane Draco a fare
compagnia a Rachel...-, disse Ares sottolineando l'ultima frase.
- Andate pure, ma se chiudete di nuovo qualche porta a chiave, poi la chiave ve
la do io, in quel posto lì!-, disse Rachel con tono intimidatorio.
- No... no sta tranquilla... tanto ormai il più è fatto, la porta chiusa non è
più necessaria! -, disse la ragazza facendo l'occhiolino alla sorella, che
arrossì, - ANDIAMO A MANGIAREEE!!! E TU MALFOY, CREPA DI FAMEEEE!
San prese Ares sotto braccio, e se ne andarono, come sempre, ridacchiando di
gusto, con fare complice.
Draco e Rachel scossero la testa, increduli. Non credevano, davvero, che
l'intelligenza umana potesse toccare livelli così bassi.
- Quei due non mi piacciono affatto, quando si trovano insieme, mi danno i
brividi... -, disse Draco portandosi una mano sulle tempia, con un espressione
buffissima dipinta sul volto.
Si sedette accanto a Rachel, ma si irrigidì improvvisamente quando lei gli prese
la mano. Gliela guardò un istante, poi sfilò dal suo dito l'anello dei Malfoy,
indossandolo di seguito lei stessa.
- Stanotte...-, cominciò lei in un filo di voce,-... sei stato tu a tenermi la
mano tutto il tempo, vero? Mia sorella non porta anelli...-, chiese alzando poi
lo sguardo, incontrando quello azzurro-grigio del serpeverde.
- Beh... sì, non mi andava di lasciarvi ancora incustodite, Allie sarebbe potuta
tornare... -, disse lui intento a guardarsi la punta delle scarpe, per non dare
a vedere che era arrossito. - Inoltre tua sorella non aveva nemmeno intenzione
di mettere piede nella stanza, dal momento che io ti avevo portato di nuovo qui,
per riposare... ho l'impressione volesse lasciarci soli, di nuovo...
La ragazza sorrise. Si avvicinò a lui e lo abbracciò. Chiuse gli occhi,
appoggiando il viso sul suo petto. Draco rimase rigido, come una statua di
marmo. Che le prendeva ora?
- Con te vicino, mi sono sentita protetta... mi sono sentita sicura, per la
prima volta da quando sono arrivata qui ad Hogwarts... grazie... Draco.-, disse
stringendosi più forte a lui.
Lui si sciolse un pochino e le passò un braccio intorno alla vita.
- Ti sarei stato accanto anche se tu avessi tentato di mandarmi via a calci nel
sedere... -, disse lui ridacchiando.
Lei si allontanò un po', per guardarlo in viso.
- Come é successo?
Draco non capì.
- Intendo... il giorno prima ci odiavamo, quello dopo andavamo d'amore e
d'accordo... non fraintendere, questo mi fa felice, ma vorrei capire come mai
hai adottato questo cambiamento di atteggiamenti nei miei confronti...-, spiegò
lei. Era davvero colpita da quella cosa, e decisamente troppo ingenua per
arrivarci da sola.
- Lascia perdere... a dire il vero non so nemmeno io il motivo preciso -, mentì
lui - In fondo però è meglio così.
Bugiardo. Si sentiva un vero bugiardo, ma non era ancora pronto a rivelarle
tutto. In quei giorni aveva parlato spesso delle due gemelle con suo cugino e la
cosa era saltata fuori. Effettivamente anche lui se ne stava rendendo conto già
da solo, ma quello che l'aveva stupito davvero era la sicurezza con cui Ares
aveva detto quella frase: "lo capirebbero anche i muri che sei innamorato di
lei".
Qualcosa lo distolse dai suoi pensieri. Rachel aveva lo sguardo perso in un
punto imprecisato, dietro di lui.
Si girò e guardò nello specchio appeso al muro: ANCORA LEI!!
Diamine, ma lo faceva proprio apposta a disturbarli quando erano da soli?!?!!
Che noia!!!
Ormai Allie, sia riflesso in specchi o vetri o altro, sia corporea sotto forma
di fantasma, era una vera e propria persecuzione. Non la sopportava più,
accidenti!
Rachel si strinse di nuovo a lui...
- Tenterà di nuovo di uccidermi...-, disse sospirando e chiudendo gli occhi.
- Questa volta sta pur certa che non riuscirà ad avvicinarsi a te... ho parlato
con tuo zio e lui è d'accordo con me. Ora sono ufficialmente la tua guardia del
corpo, quindi dormirò ai piedi del tuo letto finché non riusciremo a risolvere
la situazione! Allie non potrà più farti del male!
Lei sorrise.
- Sei gentile Draco... ma non credo questo basti a fermarla... però ora sono più
sicura...
- No, di certo non la fermerà, ma le impedirà di fare altri attacchi simili a
quelli di questa notte!
Lei si alzò e si avvicinò allo specchio.
- Hai sentito Allie? Ora non puoi farmi più niente...-, disse appoggiando una
mano sul vetro, in corrispondenza della mano della gemella. Il suo sguardo
diventò malinconico all'improvviso. - Ti volevo così bene, sorellina... e te ne
voglio ancora... non riesco a fartene una colpa ciò che sta succedendo... ti
prego solo... non fare del male ai miei amici... perseguitami quanto vuoi, ma
lascia in pace gli altri.
Allie sembrò un attimo titubante.
- Non ci sarebbe più gusto... brutta bugiarda... -, disse con una gelida
risatina, spostandosi dallo specchio al vetro della finestra.
Rachel la seguì
- Senti, lo sai meglio di me che io non dico bugie! L'hai sempre saputo... Ti
supplico, sorellina, sta' alla larga dai miei amici!
- Sai Rachel... con te non mi diverto più! Penso cambierò soggetto... -, si
morse le labbra e ammiccò in direzione del biondino seduto sul letto della
ragazza. - Lui ti piace tanto, vero? Dato che non riesco ad ucciderti con le mie
mani, posso sempre portarti alla pazzia per il dolore d'aver perso una persona
tanto cara! Sei felice Rachel? Per colpa tua ora un sacco di persone sono in
pericolo!
Con una risatina, Allie scomparve. In preda alla rabbia, Rachel batté un pugno
sul vetro così forte da frantumarlo in mille pezzi, che le ferirono le braccia e
il viso.
- SEI SOLO UNA POVERA IDIOTA ALLIE! E SAI CHE TI DICO? SONO CONTENTA CHE SEI
MORTA!!!-, urlò infuriata, in realtà, più con sé stessa che con il fantasma,
anche se in effetti quest'ultimo le stava rovinando la vita.
Draco corse verso di lei, prendendole le mani fra le sue.
- Ma tu guarda se dovevi andare a rompere pure una finestra... Aspettami qui,
torno subito, faccio un salto in infermeria... -, il ragazzo la fece sedere sul
letto e si allontanò con passo veloce dal dormitorio, diretto verso l'infermeria
del castello per procurarsi qualche pozione per disinfettare le ferite della
ragazza.
Allie si materializzò...
- Uh uh uh... che sciocco... ma non doveva essere la tua guardia del corpo?
Rachel si alzò di scatto...
- Ancora qui? VAI VIA, DANNATA! CHE TU SIA MALEDETTA, ALLIE!!!
- Calma, calma... non ho intenzione di farti nulla... te l'ho già detto il mio
piano... no, semplicemente sono venuta per avvisarti che fra poco morirà
qualcuno... indovina indovinello, chi sarà il primo? Prova a scoprirlo, se ci
riesci...-, disse sadica. Scomparve, ancora una volta.
Rachel si sedette di nuovo appoggiando i gomiti sulle ginocchia, e le mani tra i
capelli. Forse l'unico modo per salvare gli altri era davvero farsi uccidere una
volta per tutte...
***
San ed Ares stavano litigando di nuovo.
- La smetti di sbraitare e gracchiare come un corvo? Te l'ho già detto, Silente
mi ha nominato tuo bodyguard personale, devo seguirti anche nel bagno!!!
Lei gli pestò un piede, scoccandogli uno sguardo da cui volavano fulmini
dardeggianti.
- BOYGUARD UN CORNO! STAMMI ALLA LARGA BRUTTO PERVERTITO, SOPRATTUTTO QUANDO
VADO IN BAGNO! -, urlò la ragazza chiudendosi, appunto, nel bagno - CON MIO ZIO
CI PARLERÒ IO! INTANTO TU INIZIA AD ECLISSARTI DALLA MIA VISTA!
- Non mi muovo di qui...
Di risposta qualcosa piombò da sopra la porta del bagno. San gli aveva lanciato
una scarpa addosso.
- Ahio! Guarda che 'ste cose fanno male in testa!
Se ne beccò un'altra.
- Ho capito, ho capito, me ne vado... ti aspetto fuori!!!-, disse uscendo dal
bagno delle ragazze ed appostandosi avanti alla porta, come le guardie del corpo
che aveva visto nei film.
San mise il naso fuori dalla porta per controllare il ragazzo, o meglio, per
vedere se era uscito per davvero! Si avviò verso il lavandino e si sciacquò il
viso, facendo ben attenzione a non far colare la matita nera che le contornava
gli occhi. Fu contenta di notare che Allie non le aveva fatto visita, fino a
quel momento. Girò i tacchi e si diresse a gattoni verso la porta del bagno,
aprendola cautamente senza far rumore. Ares guardava fisso davanti a se, quindi
avrebbe potuto sgattaiolare via a gattoni a destra o a sinistra, in quel modo
non l'avrebbe vista sicuramente!
Fece per andarsene, ma improvvisamente si sentì tirare indietro da una forza
strana ed invisibile.
Sbatté contro il muro, violentemente, e ricadde a terra, con un dolore
allucinante alla testa.
- Ma che diavolo...?! Che male! -, bofonchiò irritata portandosi una mano dietro
la nuca dolorante.
Sentì uno spiffero di aria fredda passarle lungo il corpo. Improvvisamente,
proprio davanti a lei, a pochissimi centimetri dal suo corpo, si materializzò
Allie.
- Ciao, sorella!-, disse con un sorrisetto malefico, mentre scrutava con gli
occhietti rossi di sangue la sorella terrorizzata.
- Che diavolo vuoi Allie?-, rispose San, sperando di non dare a vedere la paura
che l'aveva pervasa.
- Io? Stavo solo osservando come ti divertivi con il tuo nuovo fidanzato... vedo
che ti sei ripresa in fretta dopo la storia di Francois!
- Quello non è il mio fidanzato... oltre che insopportabile sei pure stupida...
- Chiudi quella boccaccia, deficiente... basta chiacchierare... passiamo ai
fatti... é tempo che tu muoia!
San deglutì rumorosamente.
- Non contarci troppo puzzona! -, la provocò tentando di svignarsela dal bagno.
- Come osi, piccola lurida serpeverde dei miei stivali. Ti faccio vedere io chi
é Allie Dickinson!-, disse mentre intorno al suo corpo si formava una potente, e
minacciosa, aura nera.
FINE CAPITOLO 7
Salve a tutti fedeli lettori, luci dei nostri occhi! (Piantala di fare la
deficiente! ndRachel)(Ma sto per morire! Potrò beh permettermi di dire qualche
stupidata! ndSan)(Allora io avrei dovuto essere la stupidità in persona!
ndRachel)(Ma tu lo sei... ndSan)
*Dopo una piccola battaglia le due tornarono a scrivere i ringraziamenti, un po'
scompigliate*
Ehm, ehm... stavamo dicendo, che vi ringraziamo davvero tanto per continuare a
seguirci, ma sopratutto a recensirci.
x Claudia: Grazie per considerare positivo il fatto che aggiorniamo spesso, ce
la stiamo mettendo tutta per sfornare nuove idee e continuarla il più presto
possibile!
x Elysa: Graaaaazie! Contaci che continueremo così, anzi speriamo di fare ancora
meglio nei prossimi chap!
x Ninphadora: Eh eh... continua a seguirci che ne vedrai delle belle! ^o^ Grazie
per i complimenti!
Capitolo 9 *** 8 - Il sigillo dei morti viventi ***
8
Capitolo 8 - Il sigillo dei morti viventi
Ares iniziava a spazientirsi, ma soprattutto ad annoiarsi. Perchè diavolo ci
metteva tanto? Che diavolo avevano da fare le ragazze in bagno per passarci
tanto tempo? o Forse era semplicemente caduta nel water? Scosse la testa
trattenendo una risata.
Intanto Allie era pronta a
dimostrare alla sorella quanto poteva essere pericolosa.
- San... con te non fallirò... con te, non posso permettermelo. Volevo colpire
Rachel, perché é una debole, ma tutto sommato la mia vittima preferita sei
comunque tu... dopo Francois ovviamente!
San si morse nervosamente le labbra guardandosi intorno, cercando una via di
fuga. Dalla porta principale non poteva certo passare, o si sarebbe imbattuta in
Ares, rischiando di mettere in pericolo pure lui.
- Ora che siete morti entrambi, perchè non vi mettete insieme e continuate
l'esistenza insieme felici e contenti?! Sarebbe una possibilità! -, disse la
ragazza tentando di allungare il più possibile il discorso.
- NON... SCHERZARE! -, disse aumentando la sua forza malvagia a dismisura. -
ATTENTA SAN! ATTENTA A TE! NON SCHERZARE CON ME! NON PROVARCI NEMMENO!
- E chi scherza? -, domandò la ragazza innocentemente, facendo infuriare ancora
di più Allie - Guarda che io parlavo seriamente!
Improvvisamente si sentì un lamento provenire da uno dei gabinetti.
Mirtilla Malcontenta, uscì da uno dei cubicoli, più incavolata che mai.
- INSOMMA!!! STAVO RIFLETTENDO SULLA MORTE, CHI MI INFASTIDISCE?
Le due gemelle sgranarono gli occhi, alla vista del fantasma che si presentò
davanti a loro.
- ALLORA?! AVETE INTENZIONE DI OCCUPARE IL MIO BAGNO ANCORA PER MOLTO CON I
VOSTRI STARNAZZAMENTI?!
- Veramente... io stavo per andarmene! -, disse San tentando di sgattaiolare via
dalle due entità.
Allie invece non aveva intenzione di andarsene. Prese a litigare furiosamente
con Mirtilla, mentre San sghignazzò e sgattaiolò via. Uscì per la porta in
fretta e furia e prese Ares per una manica, tirandoselo dietro nella sua
sfrenata fuga.
Il ragazzo tentò di farla fermare, aveva il fiatone e non ce la faceva più a
continuare a correre. San continuava a ridere e sembrava non avere intenzione di
fermarsi a riposare.
Quando Ares riuscì a frenarla bruscamente, entrambi persero l'equilibrio,
cadendo l'una addosso all'altro.
San guardò Ares negli occhi e riprese a ridere.
- Sai, nel bagno ho incontrato Allie, diceva di volermi fare fuori una volta per
tutte e che non poteva permettersi di fallire... ma ad un certo punto... pfff...
è comparsa Mirtilla Malcontenta che ha iniziato a farci la ramanzina e si sono
messe a litigare fra loro.
Ares la guardò, perplesso.
- I fantasmi sono proprio stupidi... soprattutto i fantasmi femmina!-,
puntualizzò con un ghigno divertito, beccandosi un calcio nei cosiddetti. Ululò
dal dolore, e per fargliela pagare le mise una mano dietro la testa e la tirò a
sé, stringendola così forte quasi soffocandola.
- Chiedi scusa o non ti lascio andare!
La ragazza si dimenò come una furia per tentare di liberarsi dalla presa, ma
inutilmente. Ares era assai più forte di lei e spesso l'aveva messo al tappeto
per scherzare, ma ora le stava facendo male.
Furono però interrotti...
- Mi spiegate che ci fate qua a terra?-, chiese Fleur ridacchiando. Accanto a
lei c'erano Bill e Draco. Malfoy era andato in infermeria per prendere qualcosa
per disinfettare le ferite di Rachel. Fleur l'aveva seguito per curare lei i
tagli, e siccome Bill era presente, era andato anche lui per assicurarsi che
andasse tutto bene. Si sentiva dannatamente in colpa per aver liberato Allie.
San, libera finalmente dalla presa del ragazzo gli pestò con forza un piede.
- SEI PROPRIO UNO STRONZO! -, gli urlò infuriata nera.
- Qualcosa mi dice che siamo arrivati nel momento sbagliato... -, disse un
imbarazzato Bill.
- Oh, oh ... abbiamo interrotto qualcosa di grosso... Ares, Ares, ma che le hai
fatto? Questa volta sembra arrabbiata proprio sul serio! -, disse sarcastico
Malfoy, gustandosi la vendetta contro il cugino.
- Sta' zitto... e poi non dovresti essere con Rachel? NON DIRMI CHE L'HAI
LASCIATA SOLA!!!??
- Allie non attaccherà di certo Rachel, in questo momento, pare abbia in mente
di prendersela con me!
- Ma é comunque pericoloso lasciarla sola... non significa che solo perché ha
preso di mira te, non provi di nuovo a strangolarla!!!-, disse Ares tutto
allarmato.
- Oh beh, a quanto pare non bastava avere in giro Allie che strangola la gente,
ci mancavi anche tu! -, disse San arrabbiata da morire, allontanandosi poi dal
gruppetto in direzione della sala grande.
- Oh, cugino cattivo, alla faccia della Bodyguard! L'avrò lasciata sola, è vero,
ma tu hai fatto di peggio!
- Ma io scherzavo!!!-, rispose stizzito Ares.
- Non pare lei l'abbia preso come uno scherzo, non ti è passato per l'anticamera
del cervello che forse le stavi facendo male sul serio?! Deficiente!
- No... -, rispose in un soffio dandosi dello stupido. Si congedò dai tre e
corse dietro alla ragazza, per scusarsi.
- E finalmente la capì... Allora, andiamo da Rachel?
Fleur e Bill si guardarono l'un l'altra dopo aver guardato il biondino. Erano
rimasti un po' spiazzati. In ogni caso annuirono e affrettarono il passo in
direzione della sala comune serpeverde
***
Intanto Ares aveva raggiunto San, e stavano litigando, di nuovo.
- Insomma, San!!! Ti ho detto che mi dispiace!!!!
- Cavoli tuoi! Lasciami in pace, devo andare a parlare con lo zio Albus!
La ragazza riprese a camminare velocemente, ma Ares le si parò davanti,
stringendola per le spalle e curvandosi un po' per stare alla sua altezza.
- ASCOLTAMI, DANNAZIONE! TI HO DETTO CHE MI DISPIACE, MI SPIACE, VA BENE? TI
PREGO SAN, NON DIRE A TUO ZIO CHE TI DO FASTIDIO, IO VOGLIO STARE CON TE!!!
Si tappò immediatamente la bocca. Io voglio stare con te?!?!?! Suonava come una
cosa decisamente equivoca.
La ragazza, infatti, inarcò un sopraciglio.
- Prego? -, domandò con una strana espressione dipinta sul volto.
- Ehm... hai capito, non farmelo ripetere!!!-, bofonchiò lui imbarazzato,
lasciandola andare ed abbassando lo sguardo, a mo' di cane bastonato.
- Oh... -, disse San portandosi una mano sotto al mento con fare pensoso.
Continuava a fissare il ragazzo, aspettando che quest'ultimo rialzasse lo
sguardo.
- Dunque, dunque... non dovrei dire allo zio Albus che mi ha appioppato un
maniaco pervertito, al posto di una bodyguard?
Il ragazzo divenne scarlatto in volto.
- Non sono un pervertito! Stavo solo scherzando!!!! E poi hai visto che dovevo
seguirti in bagno? Se non interveniva Mirtilla, a quest'ora saresti già
nell'aldilà a fare compagnia ad Allie!!!
- Bof... me la sarei cavata comunque... -, borbottò ciondolando - E poi che ti
importerebbe? Oh giusto, andrebbe a rotoli la promessa fatta... sì, sì... In
ogni caso, se permetti, vorrei anche avere un po' di privacy, dato che anche io
ho una vita privata, ti pare?
- Ok, ok... ma tu promettimi che non dirai cose false a tuo zio... prometto che
avrai la tua privacy... d'accordo?-, aggiunse, infine, sorridendole
dolcemente. La ragazza rimase un attimo spiazzata, arrossendo.
- Se, se va bene! Non dirò nulla, ma tu piantala di fare quella finta faccia da
angioletto! -, lo rimproverò San. -Ah, e la prossima volta che provi a seguirmi
in bagno, altro che una scarpa in testa! Ti ritrovi un pugno spiaccicato a
quella tua bella facciotta!
Gli occhi del ragazzo brillarono di felicità, improvvisò una piccola danza della
vittoria, abbracciando la ragazza. Quando si accorse che lei era quasi di
pietra, imbarazzatissima, divenne rosso peggio dei capelli dei Weasley e la
lasciò...
- Ehm... scusa...
- Come... cavolo ti sei inventato... sta sottospecie di danza?! È... è ridicola!
Ballatela da solo!
Se doveva essere sincera, la strana danza non l'aveva imbarazzata per nulla, era
abituata a fare cose più stupide. Ma il trovarsi il ragazzo così vicino era una
novità, soprattutto perchè non stavano litigando!
- Che ne dici di andare finalmente a pranzo? Io avrei ancora fame...-, disse
lui, tentando di cambiare discorso.
- Sì, forse è meglio... -, acconsentì lei sospirando.
Mentre camminavano, l'uno vicino all'altra, lui le passò un braccio sulle
spalle, come nulla fosse, beccandosi un morso sulla mano.
- AHIO!!! Volevo solo essere gentile!!!-, disse lui con due lacrimoni
DIN-DON-DAN agli occhi.
- SEI SOLO UN PERVERTITO LESTRANGE! -, urlò lei facendogli una linguaccia e
allontanandosi da lui, come se avesse avuto la peste.
- Eddaaaaaiii Dickinson, era solo un gesto affettuoso!!-, piagnucolò lui
ricominciando a rincorrerla, e chiedendosi se mai lei avrebbe accettato anche un
minimo "contatto" con lui.
***
Un rumore di piatti, accompagnato da molte risate, proveniva dalla sala grande.
Gli alunni di Hogwarts stavano allegramente cenando, in compagnia dei loro
amici. Solo uno studente non era presente all'appello, si trattava di Rachel. Ma
non era sola, con lei c'era uno dei prefetti, precisamente quello dei
Serpeverde.
Improvvisamente un piccolo gruppetto con a capo Hermione, entrò nella sala
comune serpeverde vuota, se non per la presenza di Rachel che sonnecchiava e
Draco che leggeva un libro sulla poltrona accanto al divano dove c'era la
ragazza.
Hermione, seguita dalle risa di Harry, Ron, Ginny, Ares e San, sbatté
violentemente sul tavolino un grosso librone polveroso di almeno 2000 pagine,
facendo sobbalzare Draco e Rachel, che le prestarono subito attenzione.
- IL SIGILLO DEI MORTI VIVENTI, COMUNEMENTE IDENTIFICATI CON ZOMBIE E/O
FANTASMI, è UN INCANTESIMO BREVETTATO DA COSETTA CORVONERO NEL 999 d.C., E LA
SUA UTILITà STA NEL SIGILLARE IN UNA DIMENSIONE PARALLELA A QUELLA DEGLI INFERI
I SUDDETTI, FINCHé IL LORO NOME NON VERRà PRONUNCIATO CON IL DESIDERIO DI FARLI
TORNARE SULLA TERRA, SEMPRE, OVVIAMENTE, SOTTO FORMA DI ZOMBIE E/O FANTASMI!-,
lesse quasi urlando tutto d'un fiato, mentre i suoi occhi brillavano di gioia
allo stato puro e soddisfazione.
- Significa, che potremmo far sparire Allie? -, chiese incredula Ginny.
- Hai capito bene! -, rispose entusiasta Hermione. - Guarda qui! Guarda, guarda!
Gli occhi delle due gemelle brillavano di gioia. Finalmente avrebbero potuto
liberarsi di Allie, e vivere in pace la loro vita senza rischiare di imbattersi
nella gemella?
Rachel e San, sedute l'una accanto all'altra, stavano sfogliando il capitolo
sull'incantesimo "Il sigillo dei morti viventi". Tutto ciò era semplicemente
stupendo.
- E' un incantesimo avanzato, ma ho già parlato con Bill, se ne occuperanno lui
e Silente... purtroppo dovrete partecipare anche voi, perché siete le dirette
interessate, ma Silente ha già confermato che prenderà tutte le precauzioni
possibili per far andare a buon fine il progetto!!!-, spiegò Hermione con
occhioni sbrilluccicosi.
Ron le accarezzò la testa come si fa con un cagnolino.
- Eh, che brava la mia Herm. Sei proprio un piccolo genietto...-, disse
abbracciandola forte da dietro e dandole un bacio sulla guancia.
La ragazza sembrò soddisfatta dai complimenti e dalle coccole, per cui si
accoccolò tra le sue braccia, e non disse più nulla se non interpellata.
Ginny si strinse forte ad Harry, imitando il fratello e l'amica.
Le due gemelle, vedendo la scenetta melensa, si misero a ridacchiare.
Riaffondarono i nasi nel libro solo allo sguardo dei quattro piccioncini,
risultava alquanto assassino.
- Però non capisco una cosa... Rachel ed io precisamente cosa dovremmo fare?
- Partecipare alla seduta dell'incantesimo? -, domandò Draco ironico.
- Moooolto spiritoso Malfoy, e dimmi, cosa dovremmo fare durante questa seduta?
- Bella domanda Dickinson!
- MA SE È QUELLO CHE CHIEDEVO DALL'INIZIO! MI PRENDI PER SCEMA?!
- Tu sei scema San... -, finì Malfoy, prendendosi un pugno in testa dalla
ragazza.
Hermione finalmente si decise a parlare.
Bill e Silente disegneranno un cerchio a terra, all'interno del quale vi sarà
una stella a quattro punte. Per ogni punta vi saranno Silente, Bill, la
McGranitt e Fleur. Voi starete al centro della stella, circondate da candele in
fiamme. Sarete l'esca per Allie. Quando lei si farà vedere il piano passerà alla
seconda fase. I quattro professori cominceranno a formulare l'incantesimo. E' un
rito lungo e spossante, se non sbaglio in latino arcaico, per cui non ci
capirete neanche nulla. Per voi potrebbe essere pericoloso, una minima
disattenzione da parte dei quattro, e si scioglierebbe la barriera che vi
protegge... Allie potrebbe attaccarvi in qualsiasi momento, senza barriera, una
volta nel cerchio non potrete scappare, sarete inchiodate al suolo... comunque
assisteremo anche noi, Fleur, Madama Chips e il professor Vitious, che in caso
di attacchi potenti, proverà a tener lontano il fantasma prima del fine del
rito. Se tutto andrà per il verso giusto, Allie rimarrà sigillata in una
dimensione parallela per luuuungo tempo!
Malfoy sgranò gli occhi sconcertato.
- MA SEI COMPLETAMENTE SCEMA GRANGER?! È TROPPO PERICOLOSO!
- Preferisci che Allie continui a girovagare liberamente, in modo che abbia via
libera per uccidere San e Rachel?
- No, certo che no ... però...
- Però nulla Malfoy... -, finì facendo una smorfia Ginny.
- Oh... ma dovete capirlo... con Allie in libertà può passare più tempo con
Rachel!
San si prese due pugni, in contemporanea da Rachel e Draco, sulla testa.
- Ahia! Ma era la verità!
Malfoy sembrava piuttosto infastidito. Rachel, ingenua, non aveva capito che era
irritato da ciò che aveva detto San, e non dalla pericolosità del sigillo dei
morti viventi. Gli prese una mano tra le sue e gli sorrise, come per
ringraziarlo.
- Non preoccuparti, Draco, non ci accadrà nulla...-, disse mentre il suo sguardo
prendeva un'espressione dolce e lucente.
Il viso di Draco prese di nuovo a colorirsi di rosso. Dalla stanza si alzarono
delle risatine dei presenti, soprattutto del cugino e dalla gemella dai capelli
corti. Malfoy ruggì, facendo zittire tutti quanti.
- D'accordo, ma appena si presenterà un pericolo dovrete smettere
immediatamente!
- È praticamente imp ...
Hermione non riuscì a terminare la frase, Ron le aveva messo una mano davanti
alle labbra per zittirla. Se Draco avesse saputo che era impossibile
interrompere la seduta, sicuramente non avrebbe mai permesso alle Dickinson di
provare a liberarsi della gemella, ma avrebbe provato a cercare una soluzione
più sicura.
FINE CAPITOLO 8
Questa
foto é per darvi un'idea di come noi immaginiamo San e Rachel
Queste
due doll sono state fatte da noi, per cui vi preghiamo di non usarle per cose
vostre, o quanto meno, chiederci almeno prima il permesso.
E arrivarono
a scrivere l'ottavo capitolo! Ciao a tutti quanti, siamo sempre noi! (Ma va? E
chi vuoi che sia? ndRachel)(Shh! Lasciami scrivere! ndSan)
Corriamo subito a ringraziare, come sempre ovviamente, chi legge la nostra fan
fiction e ci recensisce.
x Draias: Ed ecco a te un nuovo capitolo, sperando di aver scritto abbastanza in
fretta! Anche noi odiamo Allie... fa paura ç.ç sigh sigh...
x janice: Richiesta esaudita!
x claudia: Grazie, grazie per i complimenti! Ti auguriamo buone vacanze e un
buon divertimento con i tuoi compagni di classe! Ti faremo trovare un bel po' di
capitoli per quando tornerai, sperando continuerà a piacerti la ff! ^. -
x shin_88: Graaaaazie! Speriamo di riuscire a continuare così, in modo da non
deludere le tue aspettative!
Un bacio, baciotto a tutti, ci vediamo al prossimo capitolotto!
La sera stessa i ragazzi
iniziarono i preparativi per il rito. Avrebbero utilizzato ancora l'aula di
difesa, essendo la più sicura. Bisognava spostare i tavoli, disegnare il cerchio
con la stella all'interno, ma soprattutto disporre le candele nel modo giusto.
Hermione e Bill divisero i ruoli e vigilarono affinché tutto fosse perfetto, non
potevano sbagliare ancora. Rachel dal canto suo era ancora parecchio debilitata,
e le ferite che si era procurata quel mattino per colpa di allie le bruciavano
maledettamente. Era seduta sul divano della sala comune serpeverde, a sfogliare
uno dei libri che aveva preso Hermione dalla biblioteca. Vi erano parecchi
disegni sul rito del "Sigillo dei morti viventi". Era un po' dispiaciuta per non
poterli aiutare, ma in quel modo forse avrebbe trovato spunti per svolgere al
meglio la funzione, senza intoppi.
Ares, che passava in quel momento per la stanza, le si sedette a fianco. Allungò
lo sguardo per osservare meglio quello che la ragazza stava leggendo, ma non
disse nulla a riguardo. Si lasciò affondare nel divano, sospirando. Rachel lo
guardò con uno sguardo curioso.
- Qualcosa non va?-, chiese la ragazza, un po' inquieta.
Il ragazzo la guardò a sua volta, sospirando nuovamente.
- No, va tutto bene... sono solo un po' stanco, tutto qui...
- Sicuro?-, insistette la gemella dai capelli lunghi.
- Sì è solo che... beh insomma... questa cosa preoccupa un pochino anche me...
La ragazza abbassò lo sguardo sul libro. Sospirò e lo chiuse. Tolse gli occhiali
che usava ogni tanto per la stanchezza agli occhi e si girò verso di lui,
abbracciandolo.
- ... anche io, ho paura...-, disse chiudendo gli occhi, un po' spaventata. Ares
assunse un'espressione ancora più malinconica, e ricambiò l'abbracciò
dell'amica.
Già, peccato che proprio in quel momento arrivò qualcuno.
- Che state facendo?-, chiese una voce raggelante alle loro spalle.
Rachel si allontanò un po' da Ares per vedere chi fosse e il suo volto si
illuminò con un dolce sorriso.
- Ciao, Draco!!-, disse alzandosi ed avvicinandosi al prefetto serpeverde.
- Ciao... Rachel... -, disse gelido il serpeverde, allontanando un po' la
ragazza da sé e fulminando il cugino con lo sguardo. - Stavo giusto cercando te,
Ares... La Granger ti... sta dando la caccia, dato che te la sei svignata
lasciando il lavoro a metà, senza dire nulla a nessuno... ma tu quando mai dici
qualcosa a qualcuno... non sapevo sapessi anche pugnalare alle spalle!-, disse
furioso, gettando sul tavolino alcuni fogli su cui c'era il resoconto dei
compiti svolti per la preparazione del rito, e se ne andò nel dormitorio
serpeverde, chiudendosi in camera sua, dove nessuno l'avrebbe disturbato.
- Ma che gli é preso?-, chiese Rachel in ansia, fissando il punto in cui era
scomparso Malfoy, sulle scale del dormitorio maschile.
- Davvero non l'hai capito? - domandò Ares incerto - Draco ci tiene molto a te e
ha pensato che io... eh eh... Scusa, torno dalla Granger, prima che mi faccia
completamente fuori!
Mille punti di domanda spuntarono nella mente della ragazza, mentre vedeva il
figlio di Bellatrix Lestrange uscire dalla sala comune, attraverso il quadro che
nascondeva il passaggio segreto.
" Ha pensato che lui cosa?! E poi in che senso ci tiene a me? Mah... 'sti
ragazzi so' tutti strani...", pensò, come sempre, ingenuamente.
Ares tirò furioso un calcio al muro del sotterraneo che conduceva al dormitorio
dei serpeverde. Ma come diavolo gli era saltato in mente a Draco di pensare...
di pensare che lui ci provasse con Rachel?! Figurarsi se gli avrebbe tolto la
luce dei suoi occhi! Non ci pensava nemmeno, piuttosto si sarebbe impiccato,
anche perchè quello che gli avrebbe fatto il cugino sarebbe stato peggio delle
torture che, sicuramente, facevano all'inferno!
Arrivò nella classe si difesa contro le arti oscure e si beccò una bella
ramanzina da Hermione, mentre Ron, San, Ginny ed Harry sghignazzavano per il
comportamento autoritario della ragazza. Probabilmente da grande sarebbe potuta
diventare una buona "Professoressa McGranitt".
***
*Toc Toc*
Rachel continuava a bussare sulla porta della sua camera, non voleva mollare. Il
ragazzo si alzò dal letto sbuffando, non era intenzionato a parlare con il
cugino, perchè continuava ad insistere?!
- Senti, va via! Non voglio sentirti, lasciami in pace! -, urlò aprendo
bruscamente la porta.
Si trovò davanti la ragazzina che, dal sorriso timido che aveva poco prima,
passò ad un espressione triste, triste.
- Ah, ecco io... no cioè... -, balbettò Malfoy.
- Scusa, non volevo disturbarti... E' POI CHI TI HA DETTO CHE POTEVI ALZARE LA
VOCE CON ME, EH? BRUTTO IDIOTA!-, disse riacquistando la sua caratteristica
parlantina peperina, che in quei giorni aveva messo un po' da parte. Quando era
con Draco le veniva naturale essere dolce e gentile... MA NON IN QUEL FRANGENTE!
Come osava quel cretino alzare la voce con lei?!
- Ah, sì hai ragione scusa... ma pensavo fossi Ares... -, rispose timidamente il
biondino, grattandosi con l'indice la punta del naso, con fare imbarazzato.
Le guance imbronciate di Rachel si sgonfiarono di botto. Perché non le
rispondeva più a tono...
- Mhhh... ok... perdonato... -, fece lei titubante. - Posso entrare?-, chiese
poi tornando sicura.
- E-entrare? Eh... sì ma certo, perchè no? Eh eh... non c'è nessunissimo
problema!
Si spostò dalla porta e la invitò ad entrare con un cenno della mano.
- Ah beh... almeno stavolta non ci sono le mutande a terra...-, lo stuzzicò un
po' lei per vedere se reagiva. Effettivamente, anche la piccola, tenera, dolce
Rachel, quando voleva, sapeva essere cattiva.
- CHE FAI?! LA PARTE DI SAN?! GUARDA CHE NON È DIVERTENTE, NON È STATO BELLO
ESSERE INVASI NELLA PROPRIA PRIVACY E DERISO! -, le rispose lui con il viso
bordeaux.
Lei si girò verso di lui, incrociando le mani dietro la schiena, e sorridendo
dolcemente.
- Allora nessun serpente ti ha mangiato la lingua!-, fece con un tono divertito.
- Mi stai prendendo in giro Dickinson?! Guarda che te la faccio pagare!
Le si avvicinò bloccandola contro il muro. La guardò fisso negli occhi per
qualche minuto... Alzò una mano e fece per accarezzarle il viso, ma al
contrario, prese a farle il solletico.
- AHH!!! NO ... PER FAVORE, IL SOLLETICO NOOO... TUTTO MA NON QUELLO!!
AHAHAHAH!-, disse lei dimenandosi, ridendo a crepapelle.
Lui non smise, anzi! Prese a farle il solletico a più non posso, ridendo con
lei.
- Questa è la tua punizione, mia cara!
A quel punto lei riuscì a sgattaiolare via, sotto il braccio appoggiato al muro
del ragazzo, ma lui la fermò in tempo, prendendola da dietro, alzandola di
qualche centimetro da terra.
- Ahh mettimi giù... delicatamente!!!-, puntualizzò quando vide che il ragazzo
si stava già preparando a farla cadere pesantemente come un sacco di patate,
sedere a terra.
- D'accordo!
Si avvicinò al letto e la lasciò andare come un sacco di patate, ridendo ancora
di più.
- Mi spiace Dickinson, ho vinto io, e ti ho battuta su tutta la linea!
Così lei molto tranquillamente si alzò a sedere e lo tirò per la cravatta con
forza, facendolo cadere sul letto, con il viso sul materasso.
Lui si ritirò su con molta facilità e le bloccò le braccia, mettendosi sopra di
lei.
- Ah, ah... errore Rachel, spiaccicandomi la faccia non mi batterai mai, cerca
un altra tattica! -, disse facendole l'occhiolino.
Lei rise ancora un po', poi fece finta di assumere un'espressione seria, a dire
il vero molto buffa, un po' pensosa.
- Mhh... dici che una ginocchiata lì nei paesi bassi funzionerebbe?
Il ragazzo sbiancò. La sua ultima ginocchiata non era stata molto... "tenue,
dolce e delicata", proprio per niente. E notò con orrore che le ginocchia della
ragazza erano proprio tra le sue gambe, in una posizione decisamente pericolosa.
- Non avresti il coraggio di farlo, vero?
La ragazza sorrise. Sì, l'aveva eccome il coraggio. Malfoy si catapultò
praticamente dalla parte opposta del grande letto.
- Eh, no! Questa volta proprio, no!
Lei scoppiò in una sonora risata.
- Ah ah ah... sei troppo buffo, Draco!!-, disse mantenendosi la pancia, che a
forza di ridere le faceva male.
- Tu invece per nulla, sei pericolosa! Anzi, quando vuoi sai trasformarti in una
vera befana! -, rispose lui facendole una linguaccia.
- Befana a me? COME ?!?!-, disse mantenendo un tono scherzoso, buttandogli
letteralmente addosso e ricambiando il solletico di poco prima.
Malfoy però non rise nemmeno un pochino, e come biasimarlo? Lui il solletico non
lo soffriva! Avvolse le braccia intorno al corpo della ragazza e la strinse a
se.
- Vedi, ti ho fregata ancora io!
- Ohhh! Cattivo, potevi dirmelo che non soffri il solletico... non mi sarei mica
buttata tra le braccia del lupo cattivo (ovvero tu), con tanto entusiasmo!!!-,
disse fingendosi offesa, mentre si accoccolava tra le braccia del serpeverde,
appoggiando il viso sulla sua spalla e chiudendo gli occhi.
- Dunque... io sono il lupo cattivo e tu chi sei? La gentile e dolce vecchietta,
o la piccola e graziosa Cappuccetto Rosso?
- Ma cappuccetto Rosso, ovvio... anzi rosa, siccome ho le meches rosa...
Lui ridacchiò e le diede un bacio sulla fronte.
- Cappuccetto Rosso, la peperina della situazione che ha disubbidito a papà...
direi che ti si addice...
A quel contatto, la ragazza arrossì un po'.
Sapeva benissimo che c'era un rischio molto elevato, e si chiese, se davvero
fosse morta, cosa avrebbe fatto senza Draco, che ormai era il suo migliore
amico. Probabilmente al bivio in cui si sceglie se andare nell'aldilà o tornare
sotto forma di fantasma, lei avrebbe scelto di tornare come fantasma... e se
questo voleva dire vita eterna, pazienza... ma non voleva separarsi già da
Draco.
E fu con quei pensieri tristi che i suoi occhi si inondarono di lacrime.
Abbracciò forte il ragazzo, gettandogli le braccia al collo.
- Tu mi proteggerai, in qualunque momento, sempre, contro chiunque, vero
Draco?-, chiese in preda ad una crisi di panico.
- Non preoccuparti piccolina... Papà Draco è sempre pronto a difendere la sua
bambina preferita!
La ragazza si lasciò sfuggire una risatina, gli voleva così tanto bene...
- Vedrai che andrà tutto bene e finalmente non dovrai più preoccuparti di Allie,
sparirà una volta per tutte dalla tua vita...
Lei lo allontanò un po', per guardalo in volto.
- Però... c'é anche la possibilità che io sparisca dalla tua, di vita...
- No, non ci contare troppo Dickinson... nemmeno a volerlo ti lascerei uscire
dalla mia vita...
La ragazza sorrise, mentre una lacrima le scivolò via dagli occhi, lungo una
guancia. Draco la guardò agitato. Cosa poteva fare per tirarla un po' su?
Le asciugò la lacrima con il pollice, mentre le accarezzava una guancia e le
sussurrava dolcemente di non piangere.
Lei annuì, stava per dire qualcosa, quando sentì le labbra calde del ragazzo
posarsi sulle sue.
Quel piccolo bacio a fior di labbra fu capace di risvegliare in lei sentimenti
struggenti, pieni di passione, che nemmeno lei stessa credeva di poter provare.
Il ragazzo si allontanò un po', riaprendo gli occhi.
Farfugliò qualcosa che a Rachel sembrò molto una scusa. Lei gli posò un dito
sulle labbra...
- Non c'é nulla da perdonare, se non sbaglio...
- Mi sono lasciato andare troppo... non avrei dovuto...
Rachel scosse la testa. A lei non era dispiaciuto affatto, anzi... le era
piaciuto... anche se era stato un contatto leggero, durato soli pochi secondi.
Draco non doveva nemmeno farsi passare per l'anticamera del cervello una cosa
simile!
Lo abbracciò di nuovo, quando improvvisamente si sentì un rumore di campane.
Erano le campane di Hogwarts, che segnavano il coprifuoco.
Era scoccata l'ora X.
I due si affrettarono ad uscire dai sotterranei dei dormitori serpeverde, e
corsero verso l'aula di difesa, tenendosi per mano.
- Non è il momento di fare i piccioncini! -, li rimproverò Hermione - Dobbiamo
iniziare il rito!
San ridacchiava, li trovava così carini insieme quei due.
- Granger taci! -, ruggì Malfoy.
- Sì, sì... non scaldarti tanto... Forza, forza! Tutti ai vostri posti!
Prima di cominciare la cerimonia, Ginny si avvicinò a Rachel e San e le
abbracciò.
- Andrà tutto bene, state calme e non preoccupatevi, per qualsiasi evenienza vi
aiuteremo noi!-, disse sorridendo dolcemente alle due amiche.
- E chi si preoccupa? Guarda che siamo ormai delle grandi esperte in
paranormale, potremmo anche guadagnarci un sacco di soldi! -, disse ridacchiando
San, facendo la linguaccia all'amica.
Rachel le tirò uno scappellotto, possibile che sua sorella non era capace di
rimanere seria nemmeno in una situazione come quella?
Rachel diede un ultimo sguardo a Malfoy, gli sorrise e si avviò con San al
centro della figura disegnata sul pavimento, all'interno del grande cerchio di
candele. Le due si presero per mano, per darsi forza a vicenda. Bill e gli altri
professori iniziarono a pronunciare la formula necessaria per il compimento del
rito.
Il professor Silente teneva lo sguardo fisso sulle due ragazze, augurando loro
mentalmente che non accadesse nulla di male. Scacciò tutti i pensieri, liberò la
mente, si concentrò, ed eccola... Allie era apparsa, sulle due ragazze, come
risucchiata dalla loro formula. Da quel che aveva spiegato loro Hermione, Allie
non riusciva a vedere nessun altro se non San e Rachel, nascoste dietro una
barriera. E vedendole sole, senza possibilità di muoversi, anche un fantasma
furbo come Allie sarebbe caduta nella trappola.
Infatti, accompagnata dal suo ormai affezionato ghigno malefico, Allie si
avvicinò alle due, intenzionata a portarle con se una volta per tutte.
- Le mie care gemelline sono tutte sole... Tutte e due in un colpo solo... si
prospettano attimi divertenti... !
San e Rachel deglutirono. Era il momento della verità.
Le due non riuscirono a capire cosa disse Silente, fatto sta che pochi attimi
dopo era tutto finito. Il buio, seguì un luce accecante, e quando Allie si stava
dirigendo in picchiata verso le due sorelle, scomparve improvvisamente,
inghiottita da quella luce soprannaturale. Quando le due riaprirono gli occhi,
tutto era alla normalità, ma di Allie non vi era traccia.
Bill riprese fiato e sorrise a 92834 denti, facendo il segno della vittoria.
- CE L'ABBIAMO FATTA! Ricordatevi però, ora, che LEI sarà alla pari di colui che
non deve essere nominato. Non dovrete dire il suo nome per nessuna ragione al
mondo ... Altrimenti il lavoro fatto fino ad adesso sarà stato inutile!
Tutti si ritrovarono d'accordo.
Dopo poco uscirono dall'aula. Silente diede loro il permesso di rimanere un po'
in giro, sebbene il coprifuoco fosse scoccato, perché, a detta sua, si
meritavano un po' di "svago". I professori se ne andarono. Fleur se ne andò con
Bill, non prima di aver abbracciato San e Rachel fino al soffocamento, felice
come chi ha scoperto che il proprio compleanno é arrivato in anticipo. Infine,
Silente fu l'ultimo ad andarsene, dopo aver abbracciato a turno le due gemelle,
che per lui erano come due figlie.
Rimasero i quattro grifondoro, i tre serpeverde, e l'unica corvonero, che si
fermarono a chiacchierare sulle gradinate che, scendendo si arrivava ai
sotterranei dei serpeverde, mentre salendole si giungeva alla torre Grifondoro.
Rimasero a chiacchierare e scherzare a lungo, del più e del meno, e finalmente,
dopo tanto tempo, San e Rachel riuscirono a sentirsi finalmente libere.
Alzarono contemporaneamente lo sguardo al cielo, che si intravedeva dalla
finestra di fronte a loro. Diedero un ultimo saluto alla loro gemella,
promettendole che un giorno l'avrebbero raggiunta, ma quel giorno era ancora
molto, molto lontano.
Fine capitolo 9
- E finalmente le gemelle furono libere da Allie! Stiamo saltellando un po' di
gioia... vero Rachel?
- E me lo domandi pure? >.< Mi faceva una paura da matti Allie... ueeeeh ç.ç
- Su su, non preoccuparti, passiamo invece a ringraziare chi ha letto e chi ha
recensito!
- Shi, shi! Meglio!
Janice! Ti ringraziamo tanto per apprezzare così i nostri personaggi e il
rapporto che abbiamo creato tra loro, ma soprattutto per i complimenti che ci
hai fatto (molto apprezzati come sempre) e perchè ci segui!
Capitolo 11 *** 10 - Giorni placidi e tranquilli ***
10
Prima di cominciare,
vorremmo farvi un... ehm... regalino, se così lo si può chiamare.
RULLO DI TAMBURI!!!
PARAPAPAPAAAAAA
Vi presentiamo... ALLIE!!
Cliccate sui link e
vedrete ben tre sue foto!
Vi preghiamo di non
usarle per nessuno scopo, senza prima averci chiesto il permesso, ci abbiamo
lavorato molto, e non ci piacerebbe se qualcuno ce le "rubasse". Ci fareste davvero molto contente se lasciaste un commentino o qualcosa, anche se ci mandaste un'e-mail, con le vostre impressioni sull'aspetto del fantasma ^.^
L'inverno arrivò senza farsi attendere troppo.
Era il 10 Novembre, e la vita ad Hogwarts scorreva serena, tranquilla, forse
anche un po' monotona a parere di San ed Ares, il cui passatempo preferito era
diventato quello di prendere in giro Rachel e Draco. I due infatti si erano
confidati, l'una con la sorella e l'altro con il cugino, riguardo al bacio di
quella sera, nella camera del ragazzo. Da allora non c'erano stati più sviluppi,
anche se spesso Rachel veniva assalita da valanghe di strillettere da parte
delle ragazze innamorate perse di Malfoy. Pareva, infatti, che Pansy Parkinson
avesse sentito la discussione di Draco e Ares, così sprovveduti da parlarne in
sala comune, ed avesse messo in giro la voce che Rachel Dickinson stesse
perseguitando Malfoy, dicendo di essere innamorata di lui.
Quel mattino del 10 Novembre, una graziosa ragazza, sconosciuta da tutti, con
scintillanti capelli di un colore tra il rosa confetto e il rosa shocking, si
presentò in sala grande come nulla fosse. "Ma da dove poteva essere venuta
quella aliena?", fu la domanda che frullò nelle menti di molti. La videro
sedersi al tavolo Grifondoro, con Potter, Granger, i due Weasley ed una delle
due gemelle Dickinson.
- Buondì a tutti!-, disse lei sprizzando felicità da tutti i pori di primo
mattino.
Ginny, Hermione e gli altri la guardarono con aria interrogativa, quando San
lanciò un urlo spaccatimpani.
Avrebbe riconosciuto la faccia di sua sorella (che dopotutto era anche la sua)
tra miliardi.
- PAZZA! TU SEI PAZZA?! CHE DIAVOLO HAI FATTO AI CAPELLI EH?! ODDIO GUARDA... MA
COME HAI POTUTO?!
Rachel la guardò interrogativa, come dire: "Che diavolo c'è di male?"
Hermione si portò una mano davanti alla bocca, imitata subito dopo da Ginny.
- R-Rachel?! -, domandò incredula.
Ron ed Harry si guardarono perplessi.
- Scusa, sai, se te lo dico... -, disse Ron,-... ma così sembri un confetto a
grandezza umana...-
- Beh? Volevo cambiare un po'!!!
- Cambiare un po' non significa... oddio.... te li sei anche tagliati, ora ti
arrivano poco più giù delle spalle... quei capelli così belli, te li invidiavano
tutte le ragazze...-, disse Ginny dicendo addio ai folti capelli castani della
ragazza che lei ammirava così tanto.
- Ma che c'entra la lunghezza dei capelli? Quelli ricrescono! Ma guarda... te li
sei pure lisciata! -, piagnucolò San. - Ora in comune ci è rimasta solo la
faccia e il colore degli occhi... fortuna che non ti sei messa delle lenti a
contatto colorate, almeno quello...
- Le ho già ordinate in un negozietto di Diagon Alley, mi arrivano domani...
azzurre!!! Fico, eh?-, chiese tutta pimpante.
La gemella spalancò la bocca, tale che la mascella quasi toccava terra.
- MA COME HAI POTUTO?!
Rachel la guardò, sorpresa. E ora perché se la prendeva tanto?
- Che palla che sei, San! Per una volta in vita mia vorrei essere considerata da
tutti un essere a parte, e non la tua copia!!!-, disse irritata, girando il
cucchiaino nel suo caffé dopo averlo zuccherato.
- Oh, oh oh! Cos'è, eravamo solo due brutte copie allora?! Ma che bellezza!
San prese una fetta di pane dalla tavolata e se la divorò in mezzo secondo,
nervosa com'era. Non le andava giù il cambiamento radicale della gemella, le
sembrava un brutto presagio. In fin dei conti chi le avrebbe assicurato che non
voleva cambiare altre cose nella vita? Magari pure le sue compagnie! No,
decisamente quella storia non le andava giù.
Ares e Draco, che avevano visto la scena da lontano, si avvicinarono al tavolo
grifondoro assai incuriositi. Si piazzarono davanti alla misteriosa ragazza.
Ares pensò fosse davvero carina, a parte il fatto che sembrava un confetto
vivente, come aveva detto Ron poco prima. Si sedette fra San e lei, guardando
quest'ultima. Le fece mille complimenti, provandoci spudoratamente. San gli tirò
uno scappellotto sulla testa, che idiota che era quel ragazzo... Ares iniziò a
massaggiarsi il punto in cui era stato colpito, piuttosto irritato. Gli aveva
fatto fare la figura del fesso.
- Che c'é? Sei forse gelosa?-, la stuzzicò lui con un sorrisetto malizioso.
- No, stai semplicemente per essere sbranato da tuo cugino...
Draco, infatti, aveva retto il gioco fino a quel momento, ma ora stava proprio
scoppiando. L'aveva riconosciuta, eccome se l'aveva riconosciuta. Il suo modo di
muoversi... il modo di parlare... la dolce voce e la risata cristallina... non
aveva dubbi.
La gemella-confetto, si girò verso Draco, notando solo in quel momento la sua
presenza.
- DRACO!!!-, disse schizzando in aria e avvicinandosi a lui, saltandogli al
collo.
- Come sto? Ti piace il mio nuovo look?
Ares guardò con terrore Malfoy, che strinse fra le braccia le ragazza.
Cominciava a sudare freddo, ma era ancora incredulo fosse davvero lei.
- Stai benissimo! Ti dona davvero molto, hai fatto bene a cambiare un po'!
La ragazza lanciò un urletto eccitato, contenta che almeno ad una persona
piacesse con i capelli così. Gli gettò le braccia al collo e lasciò che lui la
coccolasse un po'. Si sedettero l'uno accanto all'altra, al tavolo serpeverde.
Rachel era ancora arrabbiata con la sorella e gli altri, e di certo Malfoy non
era uno a cui piaceva essere visto 24 ore su 24 in compagnia dei grifondoro. Ok,
erano suoi amici, ma aveva anche ... ehm... leggermente paura di ciò che gli
avrebbe fatto il padre una volta evaso da Azkaban (perché sarebbe evaso di
certo), se avesse saputo che se la faceva proprio con Harry Potter & co.
- Ricordatemi di uccidere quell'idiota di Malfoy... ora chi la farà più tornare
guardabile... tsk -, borbottò San, tirando un altro scappellotto ad Ares - E tu
pure ad andare a lodarla. Cretino!!!
- Ma dai San, in fin dei conti se a tua sorella piace, perchè prendersela tanto?
Dopo tutto quello che è successo, ci credo anche io che abbia voluto cambiare un
po'! -, le fece notare Harry, irritandola ancora di più.
- L'altro giorno...-, si intromise Ginny,-... mi aveva accennato che voleva
cambiare look... aveva detto che in fondo... Vita nuova, pettinatura nuova...
non so se capite. Penso l'abbia fatto per abbandonare la vecchia Rachel.. ora é
sicura di sé, é libera, non deve avere più paura... forse voleva lasciarsi alle
spalle voi-sapete-chi e tutto ciò che poteva ricordarle voi-sapete-chi... e
cambiare forse é la soluzione migliore... dopotutto, Rachel continua tutt'ora a
far incubi... come se anche dall'altra dimensione quel maledetto fantasma
riuscisse a prendere contatto con la sua mente e disturbarla... diventare
un'altra persona, una persona diversa, sgargiante, frizzante, felice, l'aiuterà
a non pensare ai suoi sogni...-, spiegò, un po' in apprensione per l'amica.
- Oh bene! Allora ti aveva detto anche queste cose, sì, perfetto... a me invece
non dice più nulla! Starò facendo la lagna, lo ammetto, ma ormai mia sorella è
completamente su un pianeta diverso dal mio!
Si strofinò gli occhi con una manica della divisa, non voleva e non poteva
piangere davanti a tutti quanti come una bambina piccola, ma l'improvviso
allontanamento della sorella le faceva male.
- Ah... ma non credo l'abbia fatto per farti un torto... -, tentò di
giustificarsi Ginny.
-Lascia stare... tanto le carte in tavola non cambiano...
- SAN!!-, la sgridò Hermione,-... MA COME PUOI SOLO PENSARE CHE TUA SORELLA SIA
DIVENTATA COMPLETAMENTE DIVERSA DA TE? Se non ti dice le cose, stanne certa, é
perché sa che tu hai avuto paura come lei... in fondo tu c'eri dentro quanto
lei, forse anche di più per il fatto di Francois, quindi non vuole essere un
peso per te... e se vuoi sapere come faccio ad esserne sicura, é perché me lo ha
detto!!! "Ho già disturbato troppo mia sorella, con la mia debolezza e le mie
paure... non posso più, devo cominciare a diventare indipendente"... mi ha detto
proprio così!!!-, disse agitata, per paura di non riuscire a far capire a San
quanto in realtà Rachel le volesse bene, e lo facesse per non darle altri
disturbi.
San sbatté i pugni sul tavolo.
- DANNAZIONE! PERCHÈ DEVE SEMPRE DIRE COSÌ, MI CHIEDO IO! Mia sorella sa
benissimo che io ci tengo che mi dica tutto quella che non va, perchè mai
dovrebbe dire una cosa simile?! Poi che cavolo è questa storia?! Lei che dipende
da me?! Ma quando mai?! È sempre stata lei a prendere tutte le decisioni, anche
per le sciocchezze... ed ero sempre io che mi confidavo con lei. Rachel mi
ascoltava, mi consigliava e mi sosteneva... sempre senza batter ciglio,
ignorando i suoi problemi per i miei!
Intanto al tavolo serpeverde...
- Ieri ho parlato con tuo cugino Ares... intendo, prima di tornare al dormitorio Corvonero... ogni scusa era buona per mettere in mezzo al discorso San... San di
qui, tua sorella di la, ah ma lo sai che San... santa pazienza, ma come fai a
sopportarlo? E' asfissiante...-, chiese Rachel tra un biscotto al cioccolato e
l'altro.
- Bella domanda, anche se con me non ne parla così liberamente... non dico che
non tiri fuori l'argomento, ma ogni volta che tenta di farlo lo stronco sul
nascere!
- Comunque sarebbero troppo carini insieme... stavo pensando di organizzare
qualcosa questo fine settimana ad Hogsmeade, per farli uscire insieme...
- Non è una cattiva idea... potrebbe essere la volta buona in cui possiamo
prenderci la rivincita su quei due... ghghgh... in fin dei conti loro non fanno
altro che prenderci in giro, perchè non poterlo fare anche noi?
- Sono d'accordo... allora io dirò a San che tu mi hai invitato ad uscire, ma io
mi vergogno di rimanere sola con te ad Hogsmeade per un appuntamento, così
abbiamo deciso di organizzare una cosa a quattro, e tu provvederai a trovarle un
accompagnatore tra i tuoi amici, che guarda caso sarà Ares... per quanto
riguarda Ares, non dirgli nulla del piano, perché sarebbe così eccitato che lo
verrebbe a sapere tutta la scuola in due secondi... -, disse lei divertita.
- Perfetto! Sei proprio un genietto Rachel... Non sai da quanto tempo mi
pregustavo una vendetta simile!
- Allora é deciso!!!-, disse tutta contenta, guardando con un ghigno divertito
verso il tavolo grifondoro, dove San ed Ares stavano litigando di nuovo.
- Sicuro, c'è solo una cosa che ancora non mi convince... riusciranno mai a non
litigare?! -, domandò facendo spallucce, come se si stesse rispondendo da solo.
***
- OOHHH!!! TI PREGO SAN! TI PREGO TI PREGO TI PREGO TI PREGO!! HO ACCETTATO
L'INVITO, MA NON VOGLIO RIMANERE SOLA CON LUI... E SE PROVA A BACIARMI DI NUOVO?
HO PAURA!!! TI SUPPLICOOO-, la pregò Rachel congiungendo le mani a mo' di
preghiera, mentre si dirigevano a cura delle creature magiche.
- Da quando hai paura di un possibile contatto fisico con Malfoy? Non andavi
mica in paradiso quando ti stringeva fra le sue, mhhh... com'era? Ah, sì! Forti
e possenti braccia, dove potevi annusare il suo buonissimo profumo da capogiro!
- Ma... ecco... ehm... ho l'impressione che la sua mente sia un po' perversa
ultimamente... e se mi violenta? Brr...-, disse appuntando in mente di chiedere
scusa a Malfoy appena l'avesse visto.
- Sì, sì ho capito, non entrare in dettaglio... Ma che dovrei venire a fare,
scusa? A reggere la candela?! Che due scatole... vedere voi che fate i
piccioncini per un'intera giornata, non mi si presenta come un allettante gita!
- Ma... mica ti faccio fare la candela? Draco chiederà ad uno dei suoi amici di
venire con noi... non ci sarà problema a convincere uno dei serpeverde più carini,
siccome piaci praticamente a tutta la scuola!
- Chi piace a tutta la scuola? Mi risulta che sia tu, quella... In fin dei conti
le strillettere non sono arrivate a me... in ogni caso, che provi a chiederlo a
quei due idioti di Tiger e Goyle e ti assicuro che ti saluto all'istante! Già
che non andiamo molto d'accordo, non mi sorprenderebbe un colpo così basso!
- Oh, non dire stupidate... ho detto: Ragazzi più carini di serpeverde... non mi
pare Tiger e Goyle facciano parte della categoria... no credo lo chiederà tipo a
Theodore Nott o Blaise Zabini... Blaise poi è proprio gnocco!-, cercò di
convincerla il più possibile. In effetti sia Theodore che Blaise erano due gran
bei pezzi di ragazzi.
- Sì, anche se, a mio parere, se la tirano un po' troppo... -, sospirò -
D'accordo... ma solo per questa volta però, dovrete pure imparare ad uscire
anche da soli... e poi gli appuntamenti al buio non m'ispirano proprio...
- Oh... vedrai... rimarrai... ehm... sorpresa!!-, disse sorridendo a 98759783
denti.- Dai, vieni... -, aggiunse poi prendendo la sorella sotto braccio.
***
La domenica arrivò in fretta. Rachel finì di sistemarsi il trucco rimproverando,
tra una passata di mascara e un'altra, la sorella del suo abbigliamento troppo
maschile ed abituale, ma dovette rassegnarsi. Con il fatto dell'averla portata
per farle un favore, non poteva dirle nulla, che minacciava di non andare con
lei all'appuntamento. Alle 11.00 in punto le due si trovavano a camminare per le
vie di Hogsmeade, dirette al luogo dell'appuntamento. Draco e Rachel avevano
deciso di incontrarsi direttamente lì, evitando che la brunetta cambiasse idea
all'ultimo momento.
Entrarono da Madama piediburro, priva degli angioletti che c'erano a S.
Valentino, ma comunque ornata con fiori e cuoricini ovunque, apposta per le
coppiette. Rachel vide Draco seduto ad un tavolo con Ares.
Trascinò la sorella...
- Ciao! Scusate il ritardo... siete qui da molto?-, chiese sedendosi accanto a
Draco. San, dal canto suo, aveva il mento che quasi toccava terra, con la bocca
spalancata al massimo. ARES?!?! CHE CAVOLO CI FACEVA ARES LÌ?!
Prese un attimo in disparte la sorella, facendola alzare dalla sedia e staccare
da Malfoy.
- Carino! Un ragazzo carino, uno degli amici di Draco! Oh sì, bell'amico si è
portato! Quel racchione ambulante ed antipatico, ecco chi! E io dovrei subirmelo
tutta la giornata?! -, le sussurrò in un orecchio.
- Ti pregooooo... -, la pregò Rachel con occhioni da cane bastonato.
- Tu lo sapevi chi avrebbe portato, vero?! -, domandò lei inquisitrice, - E poi,
non avevi detto a Malfoy di invitare un amico carino?!
- Oh... inezie... e poi Ares non é carino scusa? Se dici che é brutto ti sparo,
perché lo sai meglio di me che é un figo della Madonna!-, rispose li con tono
intimidatorio.
- Hai ragione, non è brutto, è direttamente osceno! -, rispose provocatoria San.
Rachel assunse lo sguardo di uno spaniel cocker che aveva appena fatto un
bisognino sul tappeto.
- Non te ne andrai vero? Ok, lo sapevo che era lui... ma ti prego, non lasciarmi
sola con Draco... e se mi salta addosso?
- Perchè non me l'hai detto? E poi figurati se quel fifone ambulante ha il
coraggio di saltarti addosso... tsk... non è abbastanza uomo per farlo!
Alla fine, comunque, Rachel riuscì a convincere San a rimanere... e fece di più.
Verso metà appuntamento, lei e Draco si dileguarono, lasciando San e Ares da
soli, da Mielandia.
San si voltò un momento per mostrare un nuovo tipo di dolce alla sorella, ma di
lei non c'era traccia. Si avvicinò ad Ares, che era intento a scegliere se
comprare le cioccorane o le gelatine tutti gusti+1, e richiamò la sua attenzione
tirandolo per una manica.
- Senti, ma noi due non eravamo qui per assicurarci che tuo cugino non saltasse
addosso a mia sorella? Allora perchè se la sono svignata, rimanendo soli? Non ti
pare un po' sospetto?
- Veramente, l'idea di Draco e Rachel era quella di farci rimanere soli... da
quello che mi ha detto prima che voi arrivaste da Madama Piediburro -, rispose
lui arrossendo un po'.
La ragazza sentì la rabbia salirle in testa, ribollirle il sangue nel cervello e
farle uscire fumo dalla testa e dalle orecchie. DANNATA SORELLA!!!
- E non hai fatto nulla per impedirlo?! Perchè non me l'hai detto?! Ora trovarli
sarà praticamente impossibile!
- Beh... potremmo sempre rassegnarci prima di cominciare, e rimanere da soli...
guarda, non ti salto mica addosso eh... -, puntualizzò lui, decisamente offeso
dal comportamento della ragazza. Cosa c'era di male nel rimanere un po' sola con
lui? Ma lo odiava a tal punto?
- E dargliela vinta? Oh no, assolutamente! Non ci penso nemmeno, avrebbe dovuto
avvisarmi prima della sua strampalata idea! -, lo contrastò lei, non notando
nemmeno il tono offeso del ragazzo, troppo impegnata com'era a pensare al nuovo
libro che avrebbe scritto molto presto: "Mille modi per uccidere una sorella".
Decise di mollarla lì, da sola. Insomma... era insopportabile questo suo
"ignorarlo".
- Senti, io me ne vado, poi fai che cazzo ti pare a te, mi hai stancato!-, disse
con un tono neutro, uscendo dal negozio senza nemmeno degnarla di uno sguardo.
La ragazza rimase lì a bocca aperta e, dopo qualche secondo di esitazione, gli
corse dietro. Non sapeva nemmeno lei perchè, ma in fin dei conti un po' le
dispiaceva di come aveva reagito. Si mise davanti a lui, guardandolo
attentamente e cercando un qualcosa di sensato da dire, che risultò un ridicolo
balbettio di mezze frasi.
- E... tradotto significherebbe?-, scherzò lui. Aveva capito benissimo che
voleva chiedergli scusa. Scosse la testa, divertito. Le accarezzò la testa,
affettuosamente.
- Sei proprio unica, San... litighiamo sempre, ma non ci riesco proprio ad
odiarti... sei un tipo strano...-, esitò un paio di secondi,-... sarà per questo
che mi piaci tanto.-, disse, infine, senza distogliere lo sguardo da quello
verde e confuso di lei. Un po' perplessa e disorientata era ancora più carina!
La ragazza si portò due dita sulla fronte, ripetendosi continuamente che non era
impazzita completamente. Non si sarebbe mai aspettata che il suo compagno di
litigi le avrebbe detto una frase simile. Decise di lasciar stare.
- Ehm... sì, insomma... ora che hai intenzione di fare? Hai in mente qualche
posto dove andare?
- Mi va bene ovunque... é indifferente, l'importante é che ci sia tu con me...
- Dai, smettila di scherzare, sto parlando seriamente. Dove vuoi andare? Ti
lascio scegliere, guarda che è un grande onore questo! Tsk, tsk...
- Mhhh... te l'ho detto, é uguale... decidi tu... ah, senti, posso tenerti per
mano, mentre camminiamo?-, chiese lui sorridendole dolcemente.
- Prego?! -, domandò arrossendo di botto. Non aveva ancora capito se si
divertiva a metterla in difficoltà, per vendetta, o se parlava seriamente.
- Non ti sto prendendo in giro, parlo seriamente!-, disse lui, sincero, neanche
avesse percepito i pensieri della ragazza, che ormai aveva il volto in fiamme.
Lui le sfiorò la mano, e quando vide che lei non opponeva resistenza, gliela
prese tra le sue. Si abbassò un po', per essere alla sua altezza, e le diede un
bacio sulla guancia.
- Mi piaci arrabbiata, ma anche così, tenera e indifesa, non sei affatto male...
é ancora presto, ma magari fra qualche settimana potrei chiederti di diventare
la mia ragazza, chissà...-, disse cominciando a camminare. Si tenevano per mano,
ma lei era leggermente più indietro rispetto a lui. Non voleva fargli vedere
quanto ormai il suo viso fosse dello stesso scarlatto delle divise di quidditch
grifondoro.
Camminava a testa bassa infatti, tanto che, ad un certo punto, andò a sbattere
contro un palo. Iniziò a prenderlo a calci, pensando alla figuraccia tremenda
che stava facendo in quel momento.
- Stupido palo, ha osato mettersi in mezzo al mio cammino! Credo mi spunterà
pure un bernoccolo gigante... evviva! -, constatò passandosi una mano dove aveva
preso la botta, notando che le faceva piuttosto male.
Il ragazzo la osservò divertito, poi le si avvicinò, prendendole il viso in una
mano, alzandoglielo. Con la mano libera le alzò la frangia, e guardò un po' il
bernoccolo.
- Ahi... deve far male... vieni bagniamo un fazzoletto alla fontana e ...-, non
poté finire la frase, quando si accorse della distanza pericolosa con cui erano
divisi i loro volti: nemmeno tre centimetri.
- ... e lo facciamo sparire? -, finì la frase San.
Sorrise dolcemente al ragazzo, sussurrando un flebile "Grazie".
Accidenti!
Era TROPPO bella, TROPPO dolce per essere vera. Non poteva più frenarsi. Era
impossibile.
Annullò la distanza tra le loro labbra, premendo le sue su quelle della ragazza,
quasi con avidità, eppure, riuscì a notare San, c'era una certa quantità di
dolcezza e delicatezza, in quel bacio. Non riusciva a staccarsi da lui, si
sentiva impotente. Era come se quelle labbra l'avessero incatenata. E ne voleva
sempre di più, non riusciva ad accontentarsi. Si abbracciarono, continuando quel
contatto con foga, e passione smisurata, con una voglia di rimanere così vicini
all'infinito.
Nessuno dei due aveva intenzione di interrompere quell'atmosfera così, per
rimanere in tema, magica.
Eppure, a malincuore, dovettero separarsi, quando si udì la voce amplificata
(con Sonorus) della McGranitt, chiamare tutti gli studenti di Hogwarts
per tornare a scuola. Si incamminarono insieme, in silenzio, rimanendo mano
nella mano, salendo sulla stessa carrozza di Rachel e Draco... stavolta furono
loro a sghignazzare divertiti.
Era il 20 novembre e si respirava un'aria tranquilla ad Hogwarts. Fra i nostri
amici sembrava andare tutto a gonfie vele, nessuno aveva litigato pesantemente.
Certamente c'erano ancora i piccoli litigi di San ed Ares, ma quelli chi poteva
sostituirli? Si trovavano tutti e quanti nell'aula di difesa, sotto richiesta di
Fleur. Si era messa in testa di riunire tutti per passare un po' di tempo
insieme, bevendo allegramente un tè.
- Ancora non capisco come avete fatto a convincermi a partecipare a questa
pagliacciata...-, sbuffò Ron contrariato guardando le ragazze che
apparecchiavano alcuni banchi messi tutti accanto all'altro a formarne un unico
grande.
- Eddai... quanto ti lamenti-, lo riprese Hermione. -Tanto é Sabato Pomeriggio e
per via della pioggia gli allenamenti di Quidditch ti sono saltati, manco avevi
niente da fare... e poi é bello bere il tè in compagnia mentre fuori piove... fa
molto chic!
Harry e Ron si scambiarono un'occhiata divertita.
- Oh, certo, fa Chic...-, le fece eco Ares che era appena entrato nell'aula
insieme a San, Rachel e Ginny.
- Oh?!-, disse improvvisamente la gemella dai capelli rosa, che indossava una
tuta dello stesso colore dei capelli, sembrando una big bubble a grandezza
umana. - Ma dov'é Draco?-, chiese un po' delusa. - Ares, mi avevi detto che lo
avremmo trovato qui!!!-, si girò verso di lui lagnandosi.
Il ragazzo fece spallucce. Che ne sapeva lui di cosa saltava in mente al cugino?
Magari era in bagno, perchè si lagnava tanto?
- Su, su sorellina... vedrai che arriverà presto!
Rachel la guardò con due lacrimucce che le facevano DIN-DON dagli occhi. Non era
molto convinta che il ragazzo sarebbe venuto, lui odiava quel genere di cose.
- Si, dai Rachel, vedrai che viene... -, tentò di tirarle su il morale Ginny.
Ormai non era tanto segreto che la ragazza era cotta del prefetto serpeverde.
Ares, infatti, iniziò a prendere in giro la gemella confetto. Si divertiva
troppo a metterla in imbarazzo, quando la vedeva così in ansia nell'attendere
Draco. Hermione gli tirò uno scappellotto dietro la testa.
- Già Rachel pensa che non viene, ci manchi solo tu che la rendi più insicura!
- Ma perché mi becco solo scappellotti? Uhhh... Sannuccia!-, disse abbracciando
la gemella "normale" come fosse un cagnolino appena stato bastonato.
- Sa-Sannuccia?! -, balbettò tentando di staccarselo di dosso, - È osceno! Dai,
finiscila e chiedi scusa a mia sorella! Ragazzo idiota...
Il ragazzo si appallottolò in un angolino, con due lacrimoni agli occhi...
- Nessuno mi vuole... nessuno mi capisce... sono un bimbo incompreso...
San si schiaffò una mano in fronte. Era proprio un'idiota quando faceva il
bimbo. Rachel, che aveva lo sguardo fisso verso la porta dell'aula, notò Draco
che osservava la scena divertito, seminascosto. Allora non voleva davvero
entrare, pensò tristemente.
Ma lui doveva esserci, eh!!
E quando Rachel Dickinson si impuntava su qualcosa, gente, era impossibile farle
cambiare idea.
Uscì dall'aula, con uno strano luccichio deciso negli occhi e si avvicinò al
ragazzo, che si accorse di essere stato sgamato...
- Ah... eh eh... Ma ciao Racheluccia cara, ero appena arrivato! Eh, sì... mi ero
soffermato un attimo a guardare la buffa scenetta...
Lei mise le mani sui fianchi, e lo guardò incavolata nera.
- SEI SOLO UNO STUPIDO MALFOY!!!-, disse rimanendo ferma ad osservarlo
decisamente stizzita.
- D'accordo... d'accordo... ti chiedo scusa! E solo che... insomma... lo sai
benissimo anche tu!
- OOHHH!! io so solo che sei un arrogante e presuntuoso, che si crede troppo
superiore in confronto a noi comuni mortali per stare un po' con noi in
compagnia a chiacchierare e bere il tè!!!
- Ma... ma no! Che hai capito?! Semplicemente... ecco... è una cosa
imbarazzante! -, sbottò lui, arrossendo leggermente.
La ragazza si raddolcì, scoppiando in una risatina divertita.
- E credi che avere Ares come cugino e migliore amico sia meno imbarazzante che
prendere il tè con noi? Dai, vieni, sciocchino...-, sorrise dolcemente
prendendogli la mano, mentre anche lui cominciò a ridere di gusto.
Effettivamente, anche essere cugino di Ares Lestrange, pensò, era imbarazzante,
eppure lui non si era mai fatto questi problemi.
I banchi erano stati coperti da una tovaglietta bianca e dal grazioso servizio
da tè. Al centro del tavolo c'era un vassoio pieno di biscotti, di tutti i tipi,
che avrebbero fatto gola anche alla persona meno golosa del mondo. Fleur era
raggiante, felicissima. Fece il giro della tavolata e servì a tutti la loro
tazza di tè.
Bill guardava la ragazza, sorridendo...
Fleur si girò verso di lui e gli fece una linguaccia.
Il ragazzo rise di gusto. Fleur era proprio stramba, ed anche un po' buffa. In
quel momento, essere insieme a tutti i suoi amici, le dava un aspetto ancora più
raggiante del solito.
Gliel'aveva confidato la notte prima, a letto. Era preoccupata per San e Rachel
e voleva fare tutto il possibile per farle distrarre quando non vi erano
lezioni, e svaghi vari.
Anche se il pericolo era sparito, i ricordi non potevano essere cancellati così
facilmente, per questo si metteva tanto d'impegno. La sua idea era stata davvero
ottima. Le due ragazze ridevano allegramente, fra una battuta e l'altra dei
presenti.
- Questi dolci sono davvero ottimi! -, affermò Harry.
- Sono d'accordo ma... Rachel, tu non dovevi iniziare a fare sport per perdere
peso e abolire i dolci? -, domandò San mangiucchiandosi un biscotto.
Il biscotto che Rachel stava per addentare, le scivolò via i mano con la
facilità di una foglia che cade dall'albero. La dieta! Se ne era scordata! MA
PROPRIO DAVANTI A DRACO DOVEVA RICORDARE QUEL PICCOLO PARTICOLARE
"INSIGNIFICANTE"?
Malfoy la guardò storta.
- Dieta? Rachel ma sei scema? Dovresti ingrassare, non dimagrire... Sei troppo
ossuta per i miei gusti, meglio che ti metti un po' più in carne che
togliertela!
Gli occhi di Rachel brillarono come due fanali!!! La trovava magra? EVVIVA!
Prese ad infilare in bocca biscotti uno dopo l'altro, prendendo sul serio ciò
che le aveva detto Draco. Lei? Magra agli occhi di Draco? EVVIVA!!
La sorella sgranò gli occhi. Come aveva fatto Malfoy a convincerla così
velocemente?! Lei aveva passato una vita a tentarci, ma Rachel era quasi sul
punto di piangere perchè si trovava grassa!
Ma soprattutto perchè aveva paura di non piacere a Malfoy con il fisico che
aveva!
- Ah, Malfoy... ho sentito che tua madre e i genitori di Pansy Parkinson hanno
deciso la data del vostro matrimonio...
*SBADABUM*
Dopo l'affermazione di Ron, si era sentito un tonfo tremendo. Rachel era caduta
all'indietro con la sedia su cui si stava allegramente dondolando.
Draco porse una mano a Rachel, per aiutarla ad alzarsi, mentre Hermione tirò un
pizzicotto al suo ragazzo.
- Deficiente!
- AHIA! È colpa mia?! Ho sentito stamattina la notizia da alcune ragazze
serpeverde, mentre passavo per uno dei corridoi della scuola.
- È una bugia, sei proprio un credulone Weasley! -, sbuffò Malfoy irritato.
Rachel tirò un sospiro di sollievo.
- Ahi, ahi, che botta...-, disse facendo una linguaccia come per prendersi in
giro da sola. Era proprio una stupidina...
Bill si schiarì la voce con un colpetto di tosse, richiamando l'attenzione dei
presenti.
- So che non dovrei dirvelo, dato che Silente avrebbe voluto fare una sorpresa a
tutti gli studenti, ma non resisto... In ogni caso, comunque, l'avrebbe
annunciato domani sera. Sotto natale, ovvero tra un mese circa, o anche meno, si
terrà una specie di ballo del ceppo, preceduto da un prestigioso banchetto pieno
delle migliori leccornie che si trovano sul mercato!
I presenti scoppiarono in urla di gioia, Ron fece una sottospecie di danza della
vittoria (non si é ancora scoperto il motivo), mentre Fleur tirò uno schiaffò
dietro la testa del suo ragazzo.
- Mo sei stupido? Doveva essere una sorprosa!!-, disse incavolata.
- Lo è stata, no? È un po' anticipata ma pur sempre una sorpresa!
Fleur mise il muso, ma come aveva potuto? Silente ci teneva tanto a dare
personalmente la notizia! L'idea gli era venuto soprattutto per far svagare un
po' le nipotine!
Bill prese la ragazza, facendola sedere sulle sue gambe...
- Eddai... l'ho detto per Rachel... dopo la cretinata detta da mio fratello Ron
era un po' giù, no?
Evidentemente, pensò Fleur, la conosceva troppo bene, perché sapeva che quelle
paroline magiche l'avrebbero fatta tornare in pace con sé stessa. Lo abbracciò e
lo baciò...
- Eh... ma come devo fare con toi? Ce n'est pas possible... sai sempre cosa dire
per calmarmi, mi conosci meglio di quanto io conosce me stessa!!
Il giovane uomo le sorrise e la strinse un po' più forte. Com'era dolce la sua
Fleur.
Intanto Ares e San stavano litigando di nuovo.
Lui le aveva chiesto davanti a tutti di andare al ballo insieme, e lei gli
aveva sbattuto in faccia, impassibile, un deciso e netto: NO!
Il ragazzo ci era rimasto malissimo, pensava che dopo il bacio che si erano
scambiati le cose sarebbero state differenti fra loro, almeno un pochino! San,
invece, era irritatissima. Ok, l'aveva baciato, e allora? Non stavano di certo
insieme. Non le sarebbe dispiaciuto andare al ballo con lui, ma se gliel'avesse
chiesto in un altro momento, non lì, davanti a tutti quanti!
Draco continuava a sghignazzare, prendendosi una gomitata dal cugino.
- Sono irrecuperabili...-, fece notare Ginny, scuotendo la testa, rassegnata.
Harry la guardò, facendo spallucce. Lui non era di idea diversa... quei due non
avrebbero mai smesso di litigare.
- Ehm... in ogni caso... -, riprese parola Bill, - Domani fate finta di essere
sorpresi per la notizia, mi raccomando!
Fece l'occhiolino ai presenti prendendosi un altro schiaffo dietro la testa da
parte di Fleur.
Le informazioni di Bill si rivelarono esatte. La sera dopo, durante la cena,
Silente annunciò la data del ballo. Informò gli studenti che avrebbero avuto tre
settimane di tempo, ovviamente nei week-end, per andarsi a procurare tutto il
necessario per la festa. Urla di gioia si alzavano dalla sala, mentre le ragazze
già sognavano ad occhi aperti l'abito che avrebbero indossato.
Qualche ora dopo, prima del coprifuoco, Draco aveva portato Rachel nella sala
comune dei serpeverde.
- Ecco... io avrei una cosa da chiederti... -, disse il biondino arrossendo fin
dietro le orecchie.
Rachel lo guardava con tanti punti interrogativi sulla testa, attendendo che il
ragazzo si decidesse a parlare. Ma i due non si accorsero che, in realtà, non
erano affatto soli. Una moretta, per precisare Pansy Parkinson, stava osservando
decisamente irritata i due giovani innamorati. Aveva passato tutta la sera a
cercare Draco, per invitarlo al ballo con lei... e il ragazzo dov'era?! A
divertirsi con quella sgualdrina di una Dickinson! La odiava, la odiava da
morire! Prima che Rachel entrasse in scena, lei era l'unica ragazza a cui Draco
dava retta.
- Beh? Allora...? E' una cosa importante?-, chiese la ragazza confetto (sono un
confettino, trallallero ndRachel) (No, sei una stupida, é diverso... ndSan)
sorridendo dolcemente.
- No! Cioè sì! Oh cielo... -, sospirò portandosi una mano sulla fronte. Stava
facendo la figura del cretino.
- Oh, al diavolo! Rachel, ti piacerebbe venire al ballo con me? -, domandò tutto
d'un fiato.
- Certo che sì!-, rispose lei gentilmente, sorridendogli ancora una volta.
In realtà dentro di sé stava urlando come una forsennata, festeggiando, sparando
i fuochi d'artificio mentalmente. Gli sarebbe saltata addosso..., ma era meglio
evitare altre figuracce e limitarsi a fare la bimba dolce.
Pansy si rigonfiò di rabbia. Quella pazza era entrata nelle grazie di Malfoy,
del suo Dracuccio adorato! Doveva trovare il modo per metterla al tappeto una
volta per tutte.
- Pazza... mhhh... certo, dovrei trovare il modo di confermare questa teoria...
e di quella tizia che non esisteva di cui parlava sempre...
Uscì dalla sala comune senza farsi vedere di due e corse verso la biblioteca, in
cerca di quel grosso librone polveroso che aveva visto la Granger portare in
sala comune serpeverde. Perché mai quelle due sceme delle Dickinson avevano
esultato a tal punto quando l'avevano visto? Doveva scoprirlo!
Cercò per tutta la biblioteca, senza però trovarne traccia. Si era confusa o
semplicemente l'aveva ancora quella so-tutto-io ambulante? Sentì dei rumori di
passi avvicinarsi nella sua direzione e si nascose dietro una pila di libri. CHE
COLPO! La Granger stava rimettendo a posto proprio il libro che le interessava
tanto!
Quando Hermione se ne fu andata, la serpeverde corse subito verso lo scaffale.
Andò da Madama Pince, segnò che aveva preso il libro e se ne andò, a passo
felpato, evitando di farsi notare da qualcuno proprio con QUEL libro.
Arrivò in camera sua e si buttò sul letto, iniziando a sfogliare il librone in
cerca di un possibile segno lasciato dalla Granger. Nulla. Avrebbe dovuto
attenersi solamente alla sua intelligenza... (Perchè Pansy è intelligente?
ndSan)(Ma quando mai? ndRachel) leggendolo tutto avrebbe dovuto andare ad
intuito.
Improvvisamente però si accorse di qualcosa. Aprì il libro a pagina 875, da cui
usciva fuori un foglietto, con degli appunti, in una scrittura elegante sottile
ed affusolata. Tutti avrebbero riconosciuto quella scrittura perfetta. Perfetta
come la proprietaria: Hermione Granger.
Lesse il piccolo pezzo di pergamena...
"Promemoria x Ron ed Harry: Il rito si svolgerà alle 23.00 nell'aula di difesa
contro le arti oscure. Ricordatevi di parlare con il preside per mettere a punto
le norme di sicurezza per le gemelle".
TOMBOLA!
Lesse tutto d'un fiato il rito. Fantasmi... anime turbate... Ora cominciava a
mettere a fuoco le idee. Perchè parlava sempre di un essere che non vedeva
nessuno? Perchè era un'anima! Un sorriso soddisfatto si dipinse sulle sue
labbra, si sentiva realizzata per l'ottimo lavoro svolto. Non sapeva ancora
tutto, ma il più era fatto. Almeno ora sapeva cosa cercare esattamente e sarebbe
stato tutto molto più semplice.
Tentò di ricordare come diavolo si chiamasse quell'essere che vedevano solo
loro.
Rimase così, sdraiata sul letto, a fissare il soffitto fino alle 22.00, quando
improvvisamente un flash le balenò nella mente...
-... ME LO RICORDO!!! Ora devo solo indagare sul come contattarla...-, disse
scattando in aria, compiaciuta di se stessa. Giurò solennemente che quella
piccola troia di Rachel Dickinson l'avrebbe pagata cara per essersi messa tra
lei ed il suo Draco. Oh... sì, decisamente! Ma la vendetta é un piatto che va
gustato freddo, così decise che la sua di vendetta avrebbe colpito la corvonero
lentamente, ma dolorosamente. L'avrebbe distrutta!