Sono solo parole

di EmmaHeit_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Nuovo taglio di capelli, nuova vita ***
Capitolo 2: *** Haribo ***
Capitolo 3: *** Posso chiamarti Beth? ***
Capitolo 4: *** Sono la sveglia e la invito ad alzarsi ***
Capitolo 5: *** Lui non è mio amico. E' il mio migliore amico. ***
Capitolo 6: *** Isn't She Lovely ***
Capitolo 7: *** Ti ricorderai di me? ***



Capitolo 1
*** Nuovo taglio di capelli, nuova vita ***


                                                                                 Capitolo primo:
 


Il grande orologio a pendolo dovrebbe segnare e rintoccare le tre del pomeriggio a breve, tra tre, due, uno, non mi sbagliavo. Emette un suono molto acuto e quasi fastidioso alle orecchie, ancora mi chiedo perché la zia ci sia così tanto affezionata da volerlo tenere in casa, forse le ricorda lo zio Albert, e non potrei biasimarla visto che lo aveva costruito lui. Mentre continuo ad osservare le lancette dell'orologio che continuano il loro percorso puntando alle quindici e uno, vedo la zia Tessy che passando per il salone si ferma davanti a me a fissarmi. Sono quasi sicura, anzi sono sicurissima che mi spronerà ad uscire, ma io ne non ne ho voglia, come del resto non nè avevo voglia ieri, nè tantomeno l'altro ieri.
<< Mia cara Beth, dovresti uscire, non puoi continuare a fissare quell'
orologio mattina e sera tutti i giorni. Dovrai pur costruirti una nuova vita non credi? >>
nonostante non voglia ammetterlo, la zia ha ragione.
<< si, credo tu abbia ragione. Ma di certo questo brutto tempo non mi stimola ad uscire, ma ti prometto che dopo andrò in cento a fare un giro >>
a
ccenna un sorriso e annuisce poiché sa che lo farò. Sicuramente la mia vita sarebbe cambiata, questa era una certezza,
il tempo avrebbe detto se in meglio o in peggio. La zia torna in cucina lasciandomi sola con me stessa e il grande orologio. Frugo nella mia borsa piena di cianfrusaglie e cartacce che dovrei buttare, e trovo il mio diario segreto. A volte mi fa bene scrivere, e in questo momento ho un assoluto bisogno di coprire i spazi bianchi di quel foglio con una penna e soprattuto tanta voglia di scrivere. Accarezzo la copertina, quasi mi aspettassi che mi restituisse la carezza, e leggo la prima pagina del diario, parla di me, di chi sono o meglio di chi ero. "Caro Diario, mi presento: sono Elizabeth Smith, per amici e familiari semplicemente Beth. Sono italiana, anche se il nome può ingannare sulla mia provenienza. Il perché di questo nome e cognome dalla provenienza inglese? Mia madre è Italiana, mio padre inglese. Così ho preso il cognome da quest'ultimo mentre il mio nome è stato preso da quello di mia nonna, la madre di mio padre, che ironia della sorte, è morta lo stesso giorno che io sono nata. La mia vita è apparentemente felice: una famiglia perfetta, tanti amici, una media dei voti a scuola molto alta, ma nel profondo del mio cuore so di non avere qualcosa, so di non essere completamente felice, sono vuota. Bene, questa è la mia vita in poche righe di quaderno". Rileggo con gli occhi la prima pagina del mio diario e senza pensarci due volte, volto pagina per scrivere un nuovo capitolo della mia storia. Frugo nella borsa cercando disperatamente una penna, che senza risultato non trovo. Mi dirigo in cucina, dove la zia sta cucinando pietanze non decisamente adatte a una semplice cena di venerdì sera, in cerca di una penna.
<< Zia, per caso hai una pen...aspetta ma quello è arrosto? Lo sai che ne vado matta? >>
guardo la sua faccia che è un misto fra: "che cosa ha detto?" e "questa è proprio matta!". Continuo a parlare
<< volevo chiederti se puoi darmi una penna >>
a
ccenno un sorriso.
<< Certo. Guarda se questa scrive >>
dice porgendomi la penna sulla mano
<< sono contenta che ti piaccia l'arrosto, spero che lo apprezzino anche i nostri ospiti >>. Momento. Momento. Momento. Ospiti? Ma come? Sono arrivata da poco, ancora non sono emotivamente pronta a stressarmi di piacere alla gente.
<< Ospiti? >>
Sono ancora sbigottita
<< ma zia, io... >>
mi interrompe
<< Beth non cominciare a frignare. Non devi preoccuparti, ti piaceranno >>
fa una pausa così accolgo l'occasione per continuare a parlare
<< sono certa che mi piaceranno, ma sarà più impossib
ile che io piaccia a loro >>
vedo che la zia arriccia
il naso e guardandomi dice
<< senti Beth, sono delle persone fantastiche e devi stare certa che gli piacerai. Te lo prometto >>
non mi andava di continuare a parlare così mentre continuo a borbottare torno dal mio amato
orologio e al mio diario. Mi siedo e trascrivo
il capitolo successivo della mia vita. Ora che ci penso questo non è un secondo, terzo o quarto capitolo, questo è un primo capito perché la mia vita sta cominciando da capo, quindi scrivo in alto a sinistra sul foglio: "Primo capitolo della mia nuova vita" lascia un rigo e cominciò a scrivere "caro diario, sono sempre io, Beth. Ti ricordi la mia vecchia vita? Beh dimenticala. È quello che sto facendo io. I miei genitori mi hanno spedito come un pacco postale dalla zia Tessy, la sorella di papà, in Inghilterra. Dicono che lo fanno per farmi imparare la l'inglese, ma io penso lo abbiamo fatto solo per togliermi dai piedi. Prima di partire mi sono tagliata i capelli, ora mi arrivano poco più in basso della spalla. Devo ammettere che mi donano. Dopotutto sai come si dice: "Nuovo taglio, nuova vita!" Eppure sono così triste, e la poggia non mi aiuta. In Italia ho lasciato tutti i miei amici, ormai erano troppo importanti per essere dimenticato da un giorno all'altro. Ok, ci sono i computer, le lettere e altre diavolerie simili, ma non è la stessa cosa. Prima di partire ho dovuto dire addio a ognuno di loro, non tornerò più in Italia o almeno per un po' di anni, così dicono i miei , dirgli addio è stata una delle cose più brutte e difficili che abbia mai fatto. Ora sono qui, a scriverti in una triste giornata di pioggia ad Holmes Chapel, la città di mio padre, e per di più questa sera ci sa anche una cena nella casa che ormai dovrei definire anche "mia". Sai che non sono brava a farmi degli amici, e così ho un po' di paura. Mia zia continua a ripetermi che dovrei andare in giro per la città, per conoscerla. Ma non ne ho voglia. L'unica cosa che voglio è tornare in Italia, nella mia città, nella mia casa, con le miei abitudini e i miei amici. Se prima mi sentivo vuota solo in parte, ora sento una voragine nel mio petto, che potrò chiudere solo con il tempo e con un nuovo capitolo della mia storia. Magari questo cambiamento di vita sarà positivo e avrà effetti positivi, forse riuscirò a colmare il mio vuoto. In caso contrario credo che non saprei dove andrei a finire. Il tempo ci darà delle certezze, per ora aspettiamo ansiose. Con amore Beth".



SPAZIO AUTRICE:
spero vi piaccia il primo capitolo di questa FF. Andando avanti, la storia diverrà sempre più divertente e appassionante. Spero vi sia piaciuta, aspetto tanti commenti . Baci
 
 

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Capitolo 2
*** Haribo ***


Comincia a piovere più forte e io come un'idiota, per dare ascolto a mia zia, mi trovo sulla strada che a breve mi porterà al centro del paese. Non so in che modo, ma ho i piedi fradici nonostante abbia i stivali che in teoria "non dovrebbero" far penetrare l'acqua, ma in pratica sono una totale fregatura. Finalmente arrivo al cosiddetto "centro". Questi sono tutti matti! Se chiamano "centro" questa piazzetta, non hanno mai visto piazza di Spagna! Poveri illusi! Il famoso centro che la zia tanto elogiava, è composto da circa venti negozi e una chiesa.
<< Non potevo chiedere di meglio! >>
dico in modo ironico e nello stesso momento che finisco la frase, una macchina passa vicino al marciapiede su cui sto passeggiando, e mi ritrovo completamente fradicia, dalla testa ai piedi. Naturalmente il guidatore di quella macchina, invece di guardare la strada, stava rispondendo al telefono e così ha fracicato una povera ragazza che stava passando per la strada e così invece di rallentare ha accelerato. Mi sembra ovvio!
<< questi inglesi sono proprio matti. I miei me la pagheranno di avermi spedito qui, in questo paese di cui non ricordo neppure il nome >>
borbotto tra me e me. Sento il freddo penetrare nei vestiti e nelle ossa, e non riesco a muovermi per il freddo.
<< e questa loro la chiamano estate! >> 
 questa volta non borbotto, anzi quasi urlo. La gente si gira verso di me, ma non sa cosa io abbia detto poiché fortunatamente ho urlato in italiano. Entro in un supermercato, con la speranza che ci sia il riscaldamento. E fortunatamente, grazie a Dio è così. Comincio a gironzolare per le corsie del supermercato per non attirare l'attenzione dei commessi che mi verrebbero incontro per chiedermi se possono essere di aiuto. Dopo aver ormai girato quasi tutto il microscopico supermercato, mi fermo davanti ai scaffali delle caramelle, sono quasi tentata di prendere un pacchetto..
<< io ti consiglio quelle! >>
 dice un ragazzo alle mie spalle indicando un pacchetto di caramelle che si trovano esattamente di fronte a me.
Rimango a bocca aperta senza girarmi per vedere chi avesse parlato.
<< Scusami, non volevo spaventarti. Solo che ho visto che eri impalata qui da circa 20 minuti e così volevo darti un consiglio >>
dice il ragazzo misterioso e devo devo ammettere che ha una bella voce.
Decido di girarmi per guardare negli occhi il ragazzo che mi aveva proposto di prendere il pacchetto di Haribo davanti a me, le quali sono anche le mie caramelle preferite, e incontro due occhi color...non so di che colore siamo, dire verdi sarebbe riduttivo. Ora che ci penso, potrebbero avvicinarsi al color smeraldo, anzi sono quasi sicura che sia così. Abbasso lo sguardo e noto il suo sorriso, semplicemente perfetto. E lo dice una fissata con i denti! Sulle guance noto delle fossettine che rendono il tutto ancora più perfetto. Tutta questa bellezza è contornata da ricci ribelli che profumano di pulito e per un momento mi lascio avvolgere da quel meraviglioso profumo che mi entra nelle narici.
<< ehy? >>
 dice passaandomi una mano davanti alla faccia.
<< figura di merda! >>
 mormoro tra me e me, ma così piano che non riesce a percepire le mie parole.
<< ehm...figurati. Anzi, grazie per il consiglio, sono anche le mie caramelle preferite! >>
 dico allisciando i miei capelli castani con la mano.
<< oh Figo! Un giorno potremmo vederci e mangiare caramelle tutto il giorno. Sarebbe divertente >>
dice con entusiasmo.


<< ehm...quando vuoi! >>

rispondo con un po’ di timidezza. Mi sento in imbarazzo, anzi…la sua bellezza mi mette in imbarazzo. Per un momento ho come l’impressione che non sia un umano, ma che venga da un altro mondo.

<< ora devo andare, mi devo incontrare con una persona. Penso che ci rincontreremo presto, il paese è così piccolo che è strano che sia la prima volta che ti veda qui! >>

dice prendendomi alla sprovvista. Non ha capito che non sono di qui forse perché il mio miglior insegnante di inglese è stato mio padre e così ho un accento puramente inglese.
<< in verità sono nuova, sono arrivata due giorni fa, ma oggi è la prima volta che esco di casa >>
 
rispondo con un filo di tristezza, non voglio che vada via.

<< allora ci vediamo presto, ora devo veramente scappare >>

agita la mano e nel giro di pochi secondi scompare dalla mia vista.

<< A presto. Spero... >>
ma quando lo dico lui è ormai troppo lontano per sentirmi.


Esco dal supermercato con la busta di caramelle che ho deciso di comprare, forse più per il ricordo di quel ragazzo dagli occhi color smeraldo che per la fame.
*suona il telefono*
Vedo la scritta "Zia Tessy”e senza esitare rispondo all'istante.
<< zia, non ci vediamo da appena 30 minuti, abbiamo resistito per 10 anni senza vederci! >>
<< in verità volevo chiederti se puoi prendere un dolce per questa sera, qualcosa da gustare a fine cena. Capito no? >>
<< cara zia, anche se vivevo in un altro paese so cosa è un dolce! >>
 << ok Tesoro, allora ci vediamo dopo >>
mi dice con un tono dolce e familiare. Mi sento un pò in colpa per come prima avevo risposto alla zia, dopotutto cosa c'entrava lei con il trasferimento? nulla. Anzi mi ospita anche a casa sua senza volere nulla in cambio.
<< A dopo zia. Ti voglio bene >> 
 le parole mi escono dalla bocca senza neppure pensarle e sento rispondere dall’altra parte della cornetta un
<< anche io te ne voglio, tanto >>
e per la prima volta dopo il trasferimento, trovo un punto a favore alla decisione dei miei genitori di mandarmi in questo piccolo paese.


Mi affretto verso la pasticceria, prima faccio e prima torno a casa. Ho i capelli un po’ inumiditi e i vestiti completamenti zuppi. Anche il mio cervello è annacquato, riesce a pensare solamente a due occhi color smeraldo. Metto in bocca l’ultima Haribo rimasta nel pacchetto e asciugando i piedi sul tappeto, entro nella pasticceria. La stanza è inondata da così tanti buoni odori, e tutti diversi, che a stento riesco a trattenermi del buttarmi addosso al vetro dei pasticcini. Ho due signori davanti, così mentre mi godo il dolce tepore che mi avvolge, mi siedo su un divanetto. Dopotutto chi mi corre dietro? Posso stare un po’ qui a gustarmi una cioccolata calda e il riscaldamento e poi tornare a casa. Ordino alla signorina dai ricci capelli una cioccolata e un pasticcino da gustarci insieme. Ogni volta che la porta della pasticceria si apre, oltre che a penetrare il gelo, si sente il rumore di una campanella che permette di capire quante persone entrino nel negozio. La porta si apre numerose volte, e quasi mi stupisco dato che nel paese non ci vive tanta gente. Finalmente arriva la cioccolata e poiché è ustionante, la sorseggio lentamente.
<< Ehy >>
Mi ustiono la lingua mentre cerco di capire chi sia. Aspetta un attimo…
<< ciao, sono sempre io, quello delle caramelle. È strano come il destino abbia voluto farci rincontrare >>
 dice sorridendo. Mentre parla cerco di ricompormi e cerco di non mostrare il fatto che mi ero appena ustionata la lingua e nel mio cervello stavo facendo un elenco illimitato di parolacce. Aggiungiamo anche questo all’elenco delle figuracce con questo ragazzo. Ora che ci penso non so neanche il suo nome.
<<  Ehy. Bhè, il destino è sempre imprevedibile >> ridiamo entrambi. Non riesco a sostenere il suo sguardo perfetto, così abbasso lo sguardo sulla tazza di cioccolata e  mi ricordo improvvisamente che non l’ho invitato a sedersi. << Comunque quel posto è libero, e stavo proprio cercando un compagno di chiacchiere, se ti va… >> non finisco la frase che lui si siede di fronte a me e cominciamo a parlare. Per un attimo, come avevo fatto anche al supermercato, penso che non sia un essere umano, ma un alieno. Semplicemente perfetto.





SPAZIO AUTRICE:
SO CHE IL CAPITOLO è UN POCHINO CORTO, MA L'HO FATTO PER ATTIRARE PIU' INTERESSE. SPERO CHE VI STIATE APPASIONANDO ALLA STORIA DI BETH (ANCHE SE SONO SOLO DUE CAPITOLI) E ALLE SUE NUOVE CONOSCENZE. LA STORIA DIVENTERA' SEMPRE PIU' INTRIGANTE, ANCHE SE ALL'INIZIO NON COMPAIONO, CI SARANNO ANCHE TUTTI I RAGAZZI, E SOPRATTUTTO CI SARA' UN VERO COLPO DI SCENA. SIETE CURIOSI? BHE' CONTINUATE A SEGUIRE QUESTA FAN FICTION E NON RIMARRETE CON IL DUBBIO. ORA VI SALUTO E VI INVITO A LASCIARE COMMENTI IN MODO CHE POSSA MIGLIORARE SEMPRE DI PIU'. BACI A TUTTI E BUONA LETTURA.


AUTRICE 
 
 
 

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Capitolo 3
*** Posso chiamarti Beth? ***


Let’s go crazy crazy crazy till we see the sun
I know we only met but let’s pretend it’s love
And never never never stop for anyone
Tonight let’s get some
And live while we’re young

                                                                                             

                                                                                                    Capitolo terzo:


Rimaniamo a parlare per quasi un'ora.
<< In tutto questo, non mi hai ancora svelato il tuo nome >>
dice rivolgendomi un sorriso ammaliante che lascia intravedere delle fossettine sulle guance. Come una stupida, lo seguo a ruota e sorrido anche io.
<< Sono Elizabeth. Elizabeth Smith. Per gli amici Beth >>
prendo un sorso di cioccolata calda e intanto il ragazzo dagli occhi smeraldo prende la parola
<< e io posso considerarmi amico? >>
dall'espressione che fa, capisco che sa cosa risponderò
<< Em...fammici pensare, non sono proprio sicura. Voglio dire, ci conosciamo solo da poche ore >>
abbasso lo sguardo per posare la tazza sul tavolo e quando lo rialzo mi ritrovo a perdermi negli occhi del ragazzo. Il sorriso che prima solcava il suo viso, si è trasformato in un finto broncio, simile a quello dei bambini piccoli. Continuiamo a guardarci negli occhi fino a quando non scoppiamo a ridere entrambi. Era da tanto che non mi sentivo così, felice. Neppure quando ero in Italia. Sta per aprire la bocca, quando il signore, un po' anziano, alla cassa ci interrompere
<< Ehi Harry sono le 5 e se oggi vuoi uscire prima, ti conviene alzare il tuo fondoschiena e venire qui >>.
Allora era così che si chiamava, Harry. Bel nome. Lo vedo alzarsi, per la seconda volta in una giornata non voglio che vada via, voglio passare altro tempo con lui.
<< Bè, ora devo andare. Comunque io sono Harold. Harold Styles. Ma per gli amici Harry, ma non so se tu potrai chiamarmi così >>.
E nuovamente mi perdo nei suoi occhi, nella sua perfezione. Ridiamo di nuovo insieme e mentre lui si posiziona dietro la cassa, io continuo a rimanere seduta. Piove di nuovo e io non ho l'ombrello. Devo ammettere che ultimamente la fortuna mi perseguita. Mi avvicino alla cassa per pagare
<< quanto è? >>
era impossibile non sorridere davanti ad Harry.
<< Se mi permetti di chiamarti Beth è gratis >>.
Dice ridendo. Si gira e prende qualcosa da una sacca
<< tieni >>
mi dice porgendomi un ombrello.
<< Ma...ma io non ti conosco, e poi come faccio a ridartelo? E poi non ce n'è bisogno, è solo un po' di acqua, no? >>
mento spudoratamente, io voglio quell'ombrello, ma è strano accettare qualcosa da un ragazzo che a malapena conosco.
<< Diciamo che è un buon motivo per cui rivederci, non trovi? E poi in questo paesino non esistono sconosciuti, ben presto lo imparerai anche tu >>.
Accetto l'offerta e vado avanti.
<< Forse hai ragione. Comunque devo ancora pagare >>
dico frugando nella borsa in cerca del portafoglio.
<< ho offerto io, prendilo come un "Benvenuta ad Holmes Chapel" >>
dice sorridendomi e indicando con la mano il cartello in cui vi era scritto il nome di questo paesino. Ci guardiamo un'ultima volta negli occhi e poi mi avvio verso la porta.
<< Comunque è stato bello conoscerti. Ci vedremo molto spesso Beth, me lo sento! >> ridiamo entrambi per la milionesima volta in pochi minuti e mentre scuoto la testa esco dalla pasticceria. Ricapitolando, in un solo pomeriggio ho: conosciuto un ragazzo fantastico, avuto una cioccolata calda gratis e un ombrello. Bè devo dire che questa Holmes Chapel mi sta davvero piacendo.



<< Zia credi che così vada bene, non sembro una mucca verniciata di blu?>>
dico mentre mi giro e rigiro davanti allo specchio.
<< Sei bellissima Tesoro >>
dice con aria sincera e materna.
<< Vado a finire di prepara giù di sotto, tu finisci di prepararti >>
dice mentre si allontana verso la porta. In fondo la zia ha ragione, questo vestito non mi sta male, non lo avevo mai messo. È blu lungo fino alle ginocchia, con maniche corte a palloncino abbinato a delle ballerine della stessa tonalità di blu. Sistemo tutti i vestiti che avevo sparpagliato per tutta la mia camera in cerca di qualcosa di decente da mettere. La stanza è molto grande e luminosa. Insieme al mio bagno privato è l'unica camera del secondo piano visto che quella della zia Tessy è al piano di sotto insieme a tutte le altre stanze. Solo ora mi accorgo di non aver mai scostato le tende, la camera sembra più buia e grigia di quanto sia, così apro tutte le tende che da ormai troppo tempo non erano state scostate. Di fronte alla mia finestra, che è lunga per tutta la parete, c'è un'altra finestra altrettanto grande. Anche le tende del vicino sono scostate, e si può intravedere un IMac su una scrivania e un letto matrimoniale. Sono curiosa di chi sia quella camera. Sento suonare il campanello e mi precipito giù dalle scale. Aspetto che arrivi mia zia e, insieme, apriamo la porta e salutiamo gli ospiti. Oh che sollievo, sono solo femmine, una donna che presumo sia la madre, e una ragazza più giovani dai liniamenti delicati e familiari. Entrambe le due ospiti abbracciano mia zia e poi rivolgono la loro attenzione a me
<< ciao io sono Anne >>
dice porgendomi la mano la donna dagli occhi chiari.
<< Piacere io sono Elizabeth, ma tutti mi chiamo Beth >>
dico stringendole la mano. Cavolo questa frase mi fa ripensare ad Harry.
<< Ciao io invece sono Gemma >>
dice la ragazza più giovane sorridendo e io faccio altrettanto. Ci sediamo sul divano mentre mangiamo qualche tartina.
<< Allora tuo figlio Anne? Volevo tanto farlo conoscere a Beth. Ricordi? Stiamo progettando questo momento da tanto >>
dice zia Tessy ridendo insieme ad Anne.
<< Arriverà a breve, aveva un impegno irremovibile e così tarderà un poco. Si hai ragione Tessy, è da quando sono nati che li vogliamo far conoscere >>
dice Anne sempre con un grande sorriso, seguita a ruota dalla zia e Gemma. Sbaglio o qui hanno capito tutti tranne me? È ovvio che sia così. Simulo una finta tosse per ricevere attenzione
<< Scusatemi, potete spiegare anche a me il motivo per cui ridete? Farebbe piacere ridere anche a me >>
dico mentre penso alla mia professoressa di italiano delle medie a cui avevo fregato questa frase.
<< Niente di che Beth, solo che io ed Anne ci conosciamo da quasi quindici anni, siamo molto legate, e suo figlio minore è quasi come un nipotino per me, come del resto Gemma >>
dice la zia Tessy rivolgendo lo sguardo alla ragazza e ricevendo indietro un altro sorriso, poi continua
<< e ha la tua stessa età, è più grande di te di soli quattro mesi. Magari potrà nascere qualcosa fra di voi, non si sa mai >> la zia ed Anne si guardano e si scambiano un sorriso. Per la prima volta da quando mamma e figlia sono venute in questa casa, mi accorgo che il loro sorriso ha un non so che di familiare. Mentre rifletto su dove potevo aver visto quel sorriso affascinante, suona il campanello della porta.
<< Deve essere Harry >>
dice Anne dirigendosi verso la porta.






Spazio Autrice:
ecco il nuovo capitolo, che come potete vedere, si è fatto molto attendere, e per questo vi chiedo "scusa". Grazie per le tante recensioni, spero che continuiate a seguire e recensire la storia. Con amore, E.





 

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Capitolo 4
*** Sono la sveglia e la invito ad alzarsi ***


                                              Capitolo quarto:



<< Harry, ecco >>
dico scoccando le dita e mettendo una mano sulla fronte. Giusto, quel sorriso lo avevo visto stampato sul viso di Harry poco prima. Gemma, che si trova accanto a me, la zia Tessy e Anne, che si trova davanti alla soglia con la porta aperta, mi fissano, questo è il segno che mi fa capire che poco prima avevo urlato invece che pensato. Merda. Dalla porta vedo entrare il ragazzo dagli occhi smeraldo.
<< Beth, che ci fai Q...>>
dice poi bloccandosi nel vedere zia Tessy
<< non mi dire che sei la famosa nipote di Tessy! Sai che lei e mia madre ci stanno progettando un matrimonio combinato da quando avevamo poco più di un anno? >>
dice ridendo mentre dà un bacio sulla guancia ad Anne. Quando sto per cominciare a parlare vengo fermata dalla zia Tessy
<< Aspetta, vi conoscete? >>
dice con un sorriso malizioso seguita a ruota da Anne e Gemma.
<< A quanto pare >>
dico sorridendo timidamente. Harry si siede, anzi più che si siede si getta sul divano e mettendo un braccio dietro al collo della sorella comincia a parlare
<< allora Beth, che ti dicevo? Qui non esistono sconosciuti, ci conosciamo tutti >>
e anche la zia, Gemma e Anne, che aveva chiuso la porta ed era tornata a sedersi, annuiscono all'affermazione di Harry. Mi sento ecco...un po' in soggezione.
<< Em...già avevi ragione >>
dico aggiustandomi il vestito blu e coprendomi le ginocchia. Si crea un silenzio imbarazzante, Anne si guarda con la zia Tessy e sorride, Gemma scrive qualcosa sul suo telefono, io guardo fuori dalla finestra sentendo gli occhi di Harry puntati su di me. A rompere il ghiaccio è la zia Tessy
<< che ne dite di accomodarci a tavola? Io comincio a sentire fame e suppongo anche voi. Anzi sono piuttosto stupita del fatto che Harry ancora non mi abbia chiesto quando si mangia >>
dice guardando Harry e lui illuminando il suo viso con un immenso sorriso risponde
<< hai ragione, ora che mi ci fai pensare sento fame >>.
Tutti si alzano così anche io faccio la stessa cosa. La zia ed Anne vanno in cucina a prendere da mangiare, Gemma al bagno, e così rimaniamo da soli io ed Harry che ci dirigiamo verso il tavolo.
<< sai Beth, mi piace questo vestito, mi aveva perfino fatto dimenticare di avere fame >>
dice con tono malizioso.
<< Aspetta, non ricordo quando ti ho dato il permesso di chiamarmi Beth. Oh aspetta forse lo ricordo, mai! >>
dico mentre entrambi come due idioti cominciano a ridere. Era la cosa che sapevamo fare meglio, ridere. Ci interrompono Anne e la zia che portano da mangiare al tavolo. Mi siedo, per colpa di Anne, vicino ad Harry, con la zia a capo tavola e Gemma e la madre di fronte a me. Parliamo del più e del meno, ma l'argomento che più interessante è quello che parla di Harry e il suo migliore amico.
<< Eravamo migliori amici, da sempre. Poi due mesi fa si è dovuto trasferire a Belfast, e mi ha lasciato da solo in questo piccolo e noioso paese >>
dice e posso notare nei suoi occhi del rammarico e una grande tristezza, posso perfino giurare di vedere i suoi occhi lucidi.
<< Fortunatamente ora è arrivata Beth per rialzare la media di età degli abitanti di Holmes Chapel >>
dice girandosi verso di me
<< e forse potrò riavere di nuovo un'amica con cui condividere le mie giornate >>
continua, guardandomi negli occhi. Cazzo, era perfetto. Sento arrossire, i suoi occhi mi mettono in soggezione, sono dannatamente perfetti, come lui d'altronde.
<< Allora sono felice di poter dire che ho già trovato un nuovo amico nella mia nuova città >>
dico sorridendo e poggiando la mia mano sopra la sua. Al contatto della sua pelle, subito scosto la mano e vedo gli occhi di Harry,che con aria interrogativa, quasi mi chiedono il perché abbia scostato la mano. La serata termina tra chiacchiere e risate. Anzi più risate che chiacchiere, e dopo aver salutato la famiglia Styles, era questo il cognome di Harry, salgo in camera mia. Sono stanchissima, oggi è stata una giornata piena. Slaccio la chiusura lampo sulla schiena del vestito sentendo uno sguardo fisso su di me, leggermente inquietante. Mi giro verso la finestra
<< Cazzo >>
quasi urlo.
<< Tesoro hai detto qualcosa? Ti serve un aiuto con il vestito? >>
sento la voce della zia che rimbomba per le scale.
<< No, no. È tutto apposto! >>
mi sbrigo a rispondere mentre tengo lo sguardo sulla finestra. Dall'altra parte, nella famosa camera che stavo fissando nel pomeriggio, c'è Harry, che seduto sul letto, mi guarda e ride. Così si era risolto il mistero su chi fosse il mio vicino. Chiudo le finestre, ma prima gli rivolgo una linguaccia e gli mimo con le labbra "lo spettacolo è finito", lui in cambio mi manda un bacio che tengo gelosamente nella mia mente. Tolgo il vestito e senza struccarmi, distrutta dalla giornata, mi butto sul letto e mi addormento sul momento.
 
Sento un suono che mi fa svegliare dal mio dolce sonno. Mi rigiro e rigiro nel letto sperando che il rumore cessi, ma non è così. Orami arresa, alzo la mascherina dagli occhi e cerco di capire da dove provenga questo suono. Guardo il comodino e vedo il cellulare illuminarsi
<< Giusto, il telefono >>
dico con tono scocciato e abbastanza acido poiché chi sta chiamando ha interrotto il mio sonno. Rispondo con aria assonnata e anche scocciata
<< pronto? >>
mentre aspetto la risposta guardo l’ora sulla sveglia, sono le 9:00.
<<  Sono la sveglia, preghiamo la gentile signorina Beth di alzare il culo e vestirsi >>
dice una voce dalla cornetta. Sto per rispondere male quando mi ricordo a chi appartiene quella voce
<< Harry come … come cavolo ti viene in mente di chiamarmi così presto? Voglio dire sono le nove! >>
dico sorridendo, ecco  l’effetto che mi provoca quel ragazzo dai capelli ricci e gli occhi smeraldo.
<< Dai Beth sbrigati che abbiamo tante cose da fare … >>
dice facendo una pausa
<< non in quel senso, così suona male >>
scoppia a ridere e io lo seguo a ruota.
<< Ti do dieci minuti per vestirti e lavarti, poi facciamo colazione insieme >>
dice con un pizzico di euforia.
<< Dieci? Con dieci minuti al massimo mi ci lavo i denti! Ma ora che ci penso, io non ti ho mai dato il mio numero >>
dico mentre faccio mente locale.
<< Se è per questo non mi hai mai dato neppure il permesso di chiamarti Beth! Ora sbrigati, hai solo dieci minuti! >>
dice mettendomi ansia e attacca. Scendo dalle scale e  vedo Harry seduto sul divano. Quando era arrivato? Non avevo sentito suonare la porta. Come mi vede si alza e mi viene incontro, mi dà un bacio sulla guancia e subito mi chiede
<< allora cosa vuoi fare? Dove andiamo? Che... >>
<< aspetta, aspetta, aspetta, ricordati che mi sono appena svegliata e faccio perfino fatica a ricordare come mi chiamo, quindi non cominciare a farmi tutte queste domande  che non ci sto capendo nulla >>
dico mettendomi una mano sulla fronte
<< per prima cosa andiamo a mangiare, ho veramente fame >>
dico toccandomi la pancia sorridendo, lui fa lo stesso.
<< Bene, dopo di lei monsieur >>
dice aprendo la porta.
<< quello vuol dire signore, cretino >>
ridiamo entrambi per l’ennesima volta
<< comunque devo avvisare la zia Tessy >>
dico.
<< Ci ho già pensato io >>
dice mettendosi una mano sul cuore.
<<  Allora monsieur vuole uscire o no? >>
dice con un sorriso così grande e luminoso da poter illuminare il mondo.
<< E' l'unica parola di francese che conosci per caso. Comunque sono pronta, andiamo Madame >> dico io uscendo dalla casa e cominciando a ridere.
 
 

Spazio Autrice:

cosa ne pensate? Vi è piaciuto questo capito? Ringrazio tantissimo coloro che stanno seguendo la storia e recensiscono ogni volta, grazie davvero. Spero vi piaccia l'inizio di questa storia, si dico inizio perchè ancora non è successo nulla lol ricordate: "Nulla è come sembra" ( ok sembro A di Pretty Little Liars)! Vorrei tanto ringraziare una delle mie mugliori amiche con la quale passo tutti i giorni cinque o sei ore insieme, e nonostante siano bruttte e noiose, lei le rende spaeciali. Con lei condivido TANTISSIMI momenti pervy (voleva che lo scrivessi lol) e ci divertiamo tantissimo, almeno io. E per concludere voi dedicarle questo capitolo (questo non rientrava nel contratto), perchè è emntrata nella mia vita così, per caso, e ora non potre più stare senza di lei, è fondamentale nella mia vita. Quindi Francy, so che stai leggendo, questo capitolo è per te. Con amore, ti voglio bene, la tua B.

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Capitolo 5
*** Lui non è mio amico. E' il mio migliore amico. ***


                                                   Capitolo quinto:
 

                                                                                                                                                                       Un anno dopo


Cerco disperatamente qualcosa di decente in tv. Ho la testa appoggiata sulla pancia di Harry e mentre lui gioca con i miei capelli io sistemo la coperta che abbiamo sulle gambe. Nonostante il divano sia abbastanza grande, Harry si trova all'angolo estremo. Io invece ho la testa immersa nel suo caldo maglione grigio e ho le gambe stese per il divano. E' abbastanza abituato a questo,  passiamo ogni giorno insieme. È il mio migliore amico. Da quando lo conosco la mia vita è migliore, e anche io lo sono. Ci conosciamo da poco, circa un anno, ma è già diventato una delle persone più importanti della mia vita, se non la più importante. In questo anno abbiamo imparato a conoscerci e ad imparare l'uno dall'altro. Ogni pomeriggio ci vediamo per fare i compiti insieme poichè abbiamo molte ore in comune e spesso ordiniamo la pizza o il cinese. La zia Tessy è ormai fuori da due mesi per fare uno stage a Londra, e per questo motivo molto spesso Harry rimane a dormire da me. Inoltre c'è Anne che mi ha quasi adottata come figlia, e soprattuto da quando la zia non c'è, per me è diventata quasi una madre. I miei genitori a volte mi chiamano, ma si tratta sempre di chiamate brevi e molto veloci perché sono molto impegnati con il lavoro. Quando la zia Tessy gli ha detto che dovevo stare per alcuni mesi a Londra, e mi avrebbe lasciata da sola a casa insieme ai vicini, loro hanno accettato subito. Secondo me non hanno sentito neppure ciò che gli disse la zia, a loro non importa nulla di me. Ma non ne faccio un dramma. Ora la mia vita mi piace, sono rinata dalle ceneri. Quest'anno mi ha cambiata, mi ha finalmente reso felice. Una delle scoperte più belle è stata la voce di Harry. Quando canta mi vengono i brividi e...e a volte non riesco perfino a respirare. La sua voce è una delle cose che amo di più al mondo. Quando lui canta, tutto il mondo si ferma, compreso il mio cuore. Harry è consapevole di ciò che mi provoca la sua voce e per questo spesso mi canta una canzone, a mio piacimento. La nostra canzone è Isn't she lovely. Fu la prima che sentimmo insieme, e da quel giorno la consideriamo la canzone della nostra amicizia. Suona il campanello della porta e non riesco a trattenere un sussulto. Ruoto la testa quanto mi basta per guardare gli occhi di Harry e lui accenna un "no" con la testa per dire che non aspetta visite. Presa dalla curiosità, mi alzo velocemente e vado ad aprire alla porta.
 
<< Ho una consegna per un certo Harry Styles. Ho bussato alla casa accanto e la ragazza mi ha detto che si trova qui >>

tengo la porta con una mano e Harry mi raggiunge sulla soglia.

<< Basta solo una firma qui >>

dice il postino indicando uno spazio bianco su un foglio.

<< Okay >>

risponde Harry mentre firma. Il postino fruga nella sua borsa e tira fuori una larga busta

<< ecco a lei >>

dice passandola ad Harry

<< vi auguro una buona giornata >>

e ritorna alla sua bici per poi dileguarsi per le strade della piccola cittadina. Harry gira e rigira quella busta tra le mani senza sapere che sia

<< sono così emozionato all'idea che qualcuno mi abbia scritto che non ho il coraggio di aprirla >>

mi dice mentre con un sorriso accarezza la busta con le dita. Lui non sa cosa sia, ma io si. So cosa c'è dentro quella busta e so esattamente da chi provenga.

<< Forse dovresti aprirla subito >>

dico incitandolo.

<< Si, hai ragione. Non sto più nella pelle, la curiosità mi corrode >>

con un dito rompe un lato della busta e ne sfila una più fina che si trova al suo interno. Delicatamente la tira fuori per poi leggere sul retro "X Factor". I suoi occhi fissano ad alternanza il logo del Talent show e i miei occhi. È felice. So che lo è. Riesco a vederlo dai suoi meravigliosi e splendenti smeraldi incastonati nel viso. Sempre cautamente apre la busta e all'interno trova un foglio che lo invita a presentarsi a un provino per entrate a X Factor.

<< Sei stata tu vero... >>

mi guarda negli occhi e accenna un sorriso che lascia intravedere le sue fossettine sulle guance

<< voglio dire, sei stata tu a mandare una richiesta per un provino vero? >>

mimo un sì con la testa e in pochi secondi mi ritrovo fra le sue braccia. Mi prende in braccio e mi fa roteare per il salone e poi mi stringe forte a lui. Ha il cuore a mille, riesco a sentirlo battere forte contro il mio petto. Giro la testa e c'è Harry che mi guarda negli occhi, questa volta non sorride, anzi sembra piuttosto serio. Il mio naso e il suo quasi si sfiorano e anche le nostre labbra.


POV. GEMMA

Guardo fuori dalla finestra mentre dall'altra parte della cornetta Jenny mi parla di qualcosa di cui non provo il minimo interesse.

<< Gemma? Gemma ci sei? >>

si è accorta che sta parlando da sola.

<< Merda >>

sussuro.

<< Senti ora ti devo lasciare, c'è quel cretino di mio fratello che sta per mettersi in un grande casino. Ci sentiamo presto, ciao >>

attacco a Jenny senza lasciarle il tempo di rispondere e poggio il telefono sul tavolo. Mi avvicino alla finestra e scosto leggermente la tenda per impicciarmi di quello che sta avvenendo nella casa davanti. Harry si trova più o meno a tre centimetri di distanza dalla bocca di Beth.

<< Stupido, baciala! L'ho capito dalla prima volta che l'hai vista che ti piaceva! >>

dico nel silenzio della casa vuota.


POV. BETH
 
Fisso i suoi occhi nei quali mi sono persa. Le sue labbra sono sempre più vicine, sempre di più, quasi sfiorano le mie...

<< Allora sei entusiasta della sorpresa? >>

rompo il ghiaccio e mi allontano da lui.

<< Emm...si certo che lo sono >>

sento nelle sue parole un pizzico di amarezza e questo mi fa pensare che poco prima, se io non lo avessi interrotto, mi avrebbe baciata. Ma cosa dico? È il mio migliore amico, probabilmente mi voleva abbracciare e io ho frainteso.

<< Come vuoi festeggiare questa bella notizia? >>

dico afferrando una caramella da una ciotola sul tavolo.

<< Beh, prima di tutto avvisando mia madre >>

afferra il telefono e digita il numero interessato. Sento la voce gioiosa di Anne dal telefono che continua a ripetere "Harry sono così orgogliosa di te". Un po' sono invidiosa del loro rapporto. Anche io vorrei una madre con cui confidarmi o con cui gioire nei momenti belli e piangere in quelli brutti. Continuiamo a vedere la tv mentre Harry gioca con i miei capelli. Sprofondo la testa nel suo caldo maglione grigio e sussurro

<< Harry, se il tuo provino avrà successo e ti prenderanno, ti ricorderai di me? >>

giro la testa in cerca dei suo occhi.

<< scherzi? Sei la mia migliore amica. Non potrei mai dimenticarti. E poi sei stata tu a rimediarmi l'audizione >>

fa una piccola pausa

<< mi accompagnerai? >>

mi guarda dritto negli occhi senza distogliere lo sguardo.

<< Certo, dopotutto sei il mio migliore amico, no? >>

sorrido e lui fa la stessa cosa.

<< Hai già qualche canzone in mente da portare?>> 

chiedo interessata.

<Isn't She lovely >>.

                                                                                                                   
                                                                                                                         ***

<< Quindi davvero porterai la nostra canzone al provino? >>

dico incredula mettendo in bocca pezzo di pizza.
 
<< Già >>

abbassa lo sguardo e poi lo rialza per guardarmi negli occhi

<< che ne pensi? >> 

dice aggrotando la fronte.

<< Cosa ne penso? Mi stai prendendo in giro? Quella canzone è perfetta per te, la tua voce riesce a redenderla più bella di quanto già sia. Quando canti quella canzone mi fai venire la pelle d'oca >>

rispondo sorridendo e accarezzandomi un braccio

<< inoltre è la nostra canzone >>

aggiungo sempre sorridendo.

<< L'ho scelta per questo. Voglio portare una parte di te sul palco insieme a me. Mi darai la  forza e il coraggio e magari riuscirò a non provare paura e a farmela sotto >>

dice ridendo e io lo seguo a ruota. Terminiamo la giornata guardando un documentario sui pinguini e mangiando caramelle. Io con la testa sul suo maglione, lui giocando  con i miei capelli. Poi senza accorgercene ci addormentiamo sul divano, uno vicino all'altro.



spazio me:
ALLOOOOOOOOOOOOOORAAAAAAAA
Comincio con lo scusarmi per questa enorme attesa,
solo che ho avuto una crisi e pensavo di non essere in grado di scrivere nulla.
Ma ora che ho ripreso a scrivere la FF non smetterò di nuovo.
Grazie a chi ha recensito, e a chi lo farà,
o a chi semplicemente segue la storia.
p.s questo capitolo 'è per i miei migliori amici:
Francesca e Pierfra
perchè mi hanno dato il coraggio di continuare
ad andare avanati.

OK VI LOVVO TUTTI,
CON AMORE EMMA
p.s del p.s se volete questo è il mio account twitter @LoveHermGranger


Spazi 

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Capitolo 6
*** Isn't She Lovely ***


Capitolo sesto:



" Harry?"
continua a rigirarsi nel letto. 

"Harry!" L'unica cosa che fuoriesce dalla sua bocca è un lamento.
"Harry alza quel cavolo di culo moscio che ti ritrovi!" Urlo mentre apro le ante del suo armadio e cerco qualcosa da fargli indossare. Apro i cassetti in cerca di qualcosa che lo faccia distinguere dagli altri, qualcosa che lo renda ancora più unico di quanto già sia.
Mi giro in direzione del letto dove Harry ancora dorme con le braccia avvolte al cuscino.
Quasi rossa dalla rabbia mi avvicino al letto e gli strappo le coperte.

"Harold Edward Styles, alza il culo prima che tu mi costringa a fare qualcosa di cui ti pentirai!"
L'unica risposta che ricevo è un altro mugolato che non ne vuole sapere di alzarsi dal letto. 
"Bene. L'hai voluto tu."
Dico dirigendomi al piano sottostante.
Per mia fortuna sia Anne che Gemma sono in salone a guardare la tv, così prendo una scodella abbastanza larga e profonda senza essere vista.
Torno al piano di sopra e dopo aver riempito la scodella di acqua gelata torno in camera di Harry. 

"Ti avverto per l'ultima volta, alzati sennò potrai pentirtene."
Dico sbattendo il piede per terra.

"No. Ho cambiato idea, non voglio più andare a fare il provino, voglio solo dormire."
Abbraccia il cuscino più forte tra le braccia.

"Avanti Harry. Quanti anni hai? Dieci per caso?" 
Non ricevo risposta così mi avvicino a lui fino a quando non raggiungo la distanza desiderata e rovescio tutto il contenuto della scodella sulla sua testa.
Ciò che vedo, giuro, è una delle scene più bella che abbia mai visto. 

"Cazzo Beth ora sono sveglio!"
"L'ho notato."
Dico scoppiando a ridere di fronte alla faccia di Harry completamente bagnata.

"Hai dieci minuti per cercare di asciugare il letto e non far pensare ad Anne che ti sia pisciato sotto e altri dieci per lavarti e vestirti."
Dico indicando i vestiti che ho preparato per Harry. 

"Ma c..."
"Niente ma. Ti ricordo che anche tu una volta mi hai fatto vestire in dieci minuti. Ricordi? Ti aspetto sotto."E con un sorriso sulle labbra chiudo la porta della sua camera.
Sto per scendere le scale quando una mano afferra il mio polso.
Mi giro per guardare Harry e la sua bellezza essere a pochissimi centimetri da me.
Sorride e questo mette in risalto le fossette sulle guance, sono adorabili. 

"Come hai chiamato il mio culo?" Dice sorridendo sempre di più. 
"Non l'ho chiamato in nessun modo." Rispondo arrossendo leggermente.
Ciò che mi provoca questo effetto non è l'argomento di "culi" di cui spesso parliamo, ma il contatto della sua pelle sulla mia e soprattuto delle sue gemme color smeraldo impiantati nei miei occhi color della terra. 

"Invece si." Annuisce mentre parla.
"Okay forse si." Dico con tono serio e cominciando a ridere insieme a lui. 
"Invece di ridere perché non cercate di sbrigarvi? Ve lo devo ricordare io o oggi è il giorno del provino?"
Vedo Gemma spuntare da sopra le scale e tenere le braccia conserte con un sorriso malizioso sul viso. 

"Già, sbaglio o manchi solo tu?" Dico volgendomi verso Harry. 
"Scusa ma le star si fanno sempre attendere, no?" Dice con un sorriso beffardo. 
"Okay superstar che ne dici di sbrigarti? Non vorrei trovare troppe fans qui fuori e fare tardi." 


***


Prendo il telefono dalla tasca e leggo sullo schermo: "quattordici chiamate perse". Senza leggere il nome di a chi mi aveva cercato chiamo il numero.
"ehi Beth era ora! " 
"Un momento...mamma?"
"Chi ti aspettavi che fosse Johnny Depp?"
Sussurro un "magari" e mi sposto in giardino per parlare con più tranquillità. 
"Comunque ti sto chiamando da questa mattina ma non mi hai mai risposto."
"Evidentemente per una volta ero io quella che aveva da fare e non tu." 
"Già, ma scusa ora devo andare, ho tanto lavoro da fare. Ciao Tesoro."
Attacca senza darmi la possibilità di rispondere.
Aveva chiamato solo per rimproverarmi di non aver risposto? Non mi aveva neppure chiesto come stavo, anzi non mi aveva chiesto nulla eccetto se mi aspettavo che rispondesse Johnny Depp.
Una lacrima mi riga il volto.

"Beth, allora come sto?"
Sento alle spalle la voce roca di Harry.
Asciugo in fretta le lacrime con il dorso della mano e mi giro di scatto sorridendo. 

"Aspetta, ma tu stai piangendo."
"Tu dici?" Sussurro abbassando lo sguardo e smettendo di sorridere.
Pochi secondi dopo ritrovo le sue braccia intorno al mio corpo.
Mi abbraccia così forte che posso sentire i battiti del suo cuore e il suo respiro sui miei capelli.

"Beth, sai che sei la mia migliore Amic..."
"Mia madre." dico tra i singhiozzi interrompendolo.
"È strano pensare come la persona che dovrebbe farmi sorridere sempre sia quella che mi fa versare tante lacrime, non credi?" Sorrido amaramente. 
"Ehi" mi dice prendendo la mia testa fra le sue mani e guardandomi negli occhi.
"Io sono qui per te, okay? Se non ti fa ridere lei, lo farò io. Neppure dovrò impegnarmi molto, giusto?"
La mia bocca si curva in un sorriso.
"Visto stai già sorridendo" asciuga le mie lacrime con i suoi pollici.
"Poi ricordati che quando sorridi sei sempre più bella"
Le sue mani lasciano la presa della mia testa e prende la mia mano. 
"Dai andiamo è ora, e io me la sto facendo letteralmente addosso"
"Sempre la solita femminuccia Hazza"
"Avevo detto che sei più bella quando ridi, no quando m'insulti"
"Ma io sono sempre bella!"
Ridiamo entrambi facendoci scivolare di dosso i problemi: io dimentico la chiamata con mia madre ed Harry per pochi minuti si dimentica dell'audizione.



***


"Ci siamo"
"Già ci siamo" dico sistemandogli la sciarpa leggermente stropicciata dopo il viaggio in macchina.
"Devi stare calmo"
Leggo un'aria attonita nel suo sguardo 
"Okay questo è impossibile, ma vai lì sopra e spacca il culo a tutti. Fagli vedere che Harry Styles è qui per un motivo e non di certo per fare una gita di famiglia. Quindi sali lì sopra e mostra a tutti quello che sai fare. Scommetto che anche loro proveranno quello che sento io quando tu canti."
Lo guardo negli occhi cercando di capire se stia o meno ascoltando ciò che gli sto dicendo. 
"Sono pronto. Dimmi solo che ci sarai."
"Sarò qui ad aspettati e quando avrai finito sarò la prima ad abbracciarti." 
Senza preavviso sento il mio corpo intrappolato nel suo.
Quegli abbracci erano i migliori, erano quelli che venivano dal cuore, quelli veri.

"Come "buona fortuna" ora devo andare, è il mio turno"
Si allontana da me, vedo Anne scoccargli un bacio sulla guancia e lui con il sorriso sulle labbra si pulisce dove era stato baciato guardando la mamma.
Prima di mettere piede sul palco mi rivolge un piccolo sguardo e io gli rispondo incoraggiandolo con un sorriso.
Mi avvicino ad Anne e Gemma per condividere con loro questi pochi minuti pieni di ansia.
Si sente la voce di uno dei giudici, Simon, che fa delle domande ad Harry e lui risponde a ognuna con grande semplicità. 

"Allora cosa canti?" Si sentono le parole scandite da Simon echeggiare in tutto il teatro.
"Isn't She Lovely di Steve Wonder"
Harry comincia a cantare e io rabbrividisco.
Quella è la nostra canzone e la sta cantando divinamente.
Poi improvvisamente finisce di cantare, guardo nel monitor davanti a me e capisco che l'esibizione è finita. Poco dopo vedo sbucare Harry dalle tende e venendomi incontro mi abbraccia così forte che potrebbe stritolarmi.

"Sono passato! Andrò ai bootcamp! Ti rendi conto Beth? E questo tutto grazie a te" mi stringe ancora più forte.
"Vacci piano Styles, Beth avrà anche mandato l'iscrizione ma ricordati che senza di me neppure avresti avuto una voce" anche se non la vedo so che Anne sta sorridendo e sta guardando Harry con la tipica faccia da "sono orgogliosissima di te Tesoro".
Mi stacco da Harry e permetto così agli altri di abbracciarlo.
Mi allontano da tutti per andare a prendere qualcosa da bere alla macchinetta.
Tutta quell'agitazione mi aveva messo sete. Mi avvicino alla macchinetta per cercare qualcosa da prendere. 

"Credo sia rotta però se vai in fondo al corridoio ne trovi un'altra identica" mi giro di scatto spaventata.
"Em...okay, grazie!" Pronuncio le parole prima di alzare gli occhi e vedere davanti a me un ragazzo dai capelli scuri e gli occhi misteriosi.
E' impossibile negare la sua bellezza. 

"Non c'è di che" risponde mentre si gira e se ne va. 
Wow che gentiluomo! Poteva almeno aspettare che andassi via io. Rimangio tutto quello che avevo detto di positivo di questo ragazzo.
Torno da Harry rossa in viso dalla rabbia, non so perché ma quel ragazzo mi aveva messa di cattivo umore nonostante non avesse fatto nulla di così oltraggioso.

"Per caso qualcosa non va?"
Chiede Harry con un pizzico di ironia.
"No, perché sembri leggermente incazzata, ma solo poco non si nota neppure!" 
Mi giro lanciandogli un'ochiataccia.
"Okay, okay sto zitto" alza le mani in segno di arresa e poi finalmente torniamo a casa. 


*** 


"Ehi Zia?"
"Beth, Tesoro. Come stai?"
Wow mia zia mi aveva chiesto come stavo mentre a mia Madre non era neppure passato vagamente per la testa.
"Tutto bene. Oggi Harry ha fatto il provino. Ce l'ha fatta! Beh non ancora, però per ora è passato ai bootcamp. Tu invece come stai lì a Londra?"
"Fagli i complimenti da parte mia e digli che a volte non gli farebbe male chiamare la sua zia affidata preferita. Io come sto? Beh cosa dire...Londra è bellissima e piena di opportunità, ma voglio tornare a casa mia e non vedo l'ora che arrivi settembre così potrò tornare da te."
Per un momento sento di avere una famiglia. Un brivido mi sale su per la schiena e una lacrima scende dal mio viso.
Che mi sta succedendo? Non sono il tipo di ragazza sensibile che piange.
Ultimamente tutte le mie emozioni sono amplificate, tipo Elena Gilbert subito dopo essere diventata vampiro. 

"Ti voglio bene zia e non vedo l'ora che tu torna" 
"Anche io, dai tesoro mancano pochi mesi"
"Già"
"Ora vado che sennò perdo il taxi"

"Oh si scusami zia, non volevo farti perdere tempo, scusami davvero"
"Non provare neppure a pensarlo. Tu non sei una perdita di tempo, e ogni qualvolta tu voglia fare una chiacchierata chiamami."
"Non esiterò a farlo, grazie"

Quella telefonata mi ha risollevato il morale, ma in ogni caso ho bisogno di una vaschetta di gelato. Giro in tondo per il salone mangiando con il cucchiaino il gelato nella vaschetta. Mi soffermo su una foto. Zio Alfred. E pensare che era così giovane! Inoltre non poté godere appieno della sua nuova vita da uomo sposato. Morì solo un anno dopo essersi sposato con la zia Tessy. Entrambi avevano venticinque anni e se ancora fosse qui oggi ne avrebbe avuti solo ventotto, come la zia. Non meritava di morire così giovane, era un bravo uomo. Mentre guardo più da vicino la foto sento degli occhi su di me. Alzo lo sguardo per contemplare fuori dalla finestra Harry intento a fissarmi. Prende il telefono e digita qualcosa, poco dopo arriva un messaggio sul mio cellulare. 

Da: Harry
Gelato, eh? Cosa aspettavi a chiamarmi?

Sorrido guardandolo e gli faccio segno di venire.
Ci sdraiamo sul divano e terminiamo la giornata mangiando gelato e guardando un film.




Allora cosa ne pensate? Vi piacciono Beth e Harry? 
E chi sarà mai il ragazzo "misterioso" che mette di cattivo umore a Beth?

Lo scoprirete nelle prossime puntate!
ANYWHEREEEEEEEEEEEEEEE ringrazio tutti coloro che recensiscono e leggono la storia. Siete veramente Fantastici e vi amo lol
MUCHLOVE mi dileguo, con amore E.

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Capitolo 7
*** Ti ricorderai di me? ***


 

                                                                                Capitolo settimo: 


"Allora superstar, come ti senti?"
" Beth come vuoi che mi senta? Stanno per dirmi se sono dentro o no a Xfactor. L'ansia sta per corrodermi."
"Magari ti sentirai meglio con queste" prendo dalla borsa un pacchetto di caramelle.
"Sono le nostre caramelle fortunate. Quelle che ho comprato il giorno in cui ci siamo conosciuti." Dico sfoderando un meraviglioso sorriso a trentadue denti.
"Penso che queste mi faranno sentire meglio" senza esitare apriamo il pacchetto di caramelle che dopo pochi minuti è completamente vuoto. 
"Harry credo che tu debba andare. Quel tizio strano con una cartellina in mano e l'auricolare si sta sbracciando per richiamare la tua attenzione. Sembra un cretino!"
Dico guardando il signore vestito di scuro e inclinando la testa per osservarlo meglio.
" No, no non voglio entrare. Beth per favore torniamo a casa. Sono sicuro che mamma ha preparato una torta perché è dispiaciuta di non essere potuta venire qui e Gemma avrà sicuramente ordinato la cena dal cinese. Non lasciarmi entrare lì, ho paura."
Osservo Harry senza battere ciglio per circa dieci secondi.
"Hai finito di lamentarti come un bambino di cinque anni o ne hai per molto?"
Incrocio le braccia aspettando una risposta. 
"Okay, hai ragione, vado."
Si avvia verso il palco. 
"Non hai dimenticato qualcosa?" Aggiungo, alzando la voce quanto basta per farmi sentire da Harry.
Ritorna da me e ci abbracciamo forte.
"Buona fortuna" sussurro nel suo orecchio. 
Mentre sale sul palco mi avvicino al monitor. La telecamera fa una panoramica generale su tutti i ragazzi in fila ansiosi per il resoconto dei giudici.
"Ecco Harry" penso quando la telecamera si posa su di lui. Poco vicino ad Harry c'è lo stesso ragazzo che avevo incontrato la scorsa volta alla macchinetta. "Spero che non passi" continuo a pensare riferendomi al ragazzo misterioso della scorsa volta. Simon comincia a parlare e dopo una piccola introduzione scandisce, nome per nome, coloro che entreranno a far parte del programma. Aspetto con ansia il momento che pronunci il nome di Harry ma, a mio malincuore, non avviene. Eppure non avevo dubbi, ero sicura che sarebbe passato. Quando lo vedo scendere dal palco il suo volto è buio, lui ci credeva e anche io. Prima che potesse avanzare di un altro passo  corro verso di lui e lo abbraccio. 
"Non sono passato" dice sprofondando la sua testa nell'incavo del mio collo. 
Gli accarezzo leggermente i capelli mentre continua a tenere la testa nascosta. Intanto vedo passare davanti a me il ragazzo misterioso. A quanto pare anche lui non era passato ma, a differenza di Harry, non mi dispiaceva affatto. 
"I ragazzi Niall Horan, Liam Payne, Zayn Malik, Louis Tomlinson e Harry Styles sono pregati di seguirmi."
Spunta dal palco uno dei dirigenti del programma che con una cartellina bianca in mano cerca i ragazzi appena elencati. 
"Harry, su alzati! " dico scuotendolo. "Hai sentito? Devi andare con il signore!"
Con aria attonita e abbastanza abbattuta si avvicina all'uomo vestito di bianco e poco dopo, insieme agli altri ragazzi, si avvia nuovamente sul palco.
Vedo Harry girarsi verso di me prima di salir e poi scomparire dietro le tende blu. Aguzzo la vista e mi accorgo che uno dei ragazzi chiamati insieme ad Harry è il ragazzo misterioso.
Passano alcuni minuti e io seduta su una poltroncina comincio ad innervosirmi.
Perché Harry era stato richiamato? Perché è lì dentro da circa dieci minuti?
Il mio cervello è un via vai di domande quando dal palco,correndo, arriva Harry verso di me e, come suo solito, mi stringe forte a lui in un abbraccio.
"Beth, mi hanno preso. Mi hanno preso! Ti rendi conto?"
"Cosa?" Non so se essere più contenta o confusa.
"Hanno detto che non volevano mandarci a casa perché per loro siamo dei talenti e così ci hanno riuniti in un gruppo!"
"Sono così contenta per te Harry" dico stringendolo ancora più forte.
Aspetta...quindi se tutti i ragazzi erano stati riuniti in un solo gruppo, se la matematica non mi inganna e le scimmie vivono sugli alberi, Harry era nello stesso gruppo del ragazzo misterioso.
Lo avevo odiato da subito, ma nonostante questo era impossibile dire che non fosse affascinante.
"Dai Beth vieni che ti faccio conoscere i miei nuovi amici"
"Ehm...okay" 
Ci avviciniamo a un piccolo gruppetto formato dagli altri componenti del nuovo gruppo di cui avrebbe fatto parte. 
"Ehi ragazzi, siccome lavoreremo insieme e credo che molto presto oltre a diventare colleghi diventeremo anche amici, vi presento la mia migliore amica" mi prende per la mano e mi sposta a sinistra per essere vista da tutti "lei è Elizabeth".
Rivolgo un sorriso generale e porgo la mano a ognuno di loro. 
"Io sono Liam"
"Io Niall"
"Io sono Louis"
"E io sono Zayn"

Allora il ragazzo misterioso aveva un nome. Zayn. Nome che non avrei scordato facilmente. 
"Comunque sono Beth, odio essere chiamata Elizabeth"

***
Noia. L'unica parola che mi viene in mente è noia. Rotolo a pancia sotto sul letto e cerco di trovare un passatempo. Zia è ancora fuori per lavoro, la maggior parte dei miei amici di scuola è partita per le vacanze, gemma ed Anna sono a fare una gita al lago ed Harry è nella sua casa in campagna con gli altri ragazzi della sua nuova band. Ottimo direi. Sono sola in una città piccolissima per giunta assolutamente vuota. Noia. Mi siedo sul davanzale della finestra sperando di vedere qualche salvatore che scenda dal cielo. Fortuna che tra pochi giorni Harry tornerà per poi riandarsene per XFactor pochi mesi dopo. Sento un rumore fastidioso e solo dopo poco mi rendo conto che è il mio telefono che sta squillando.
Appena leggo che la chiamata in arrivo è di Harry mi precipito a rispondere.
"Harry!"
"Beth! Allora come va la vita lì a Holmes Chapel?"
"Male senza di te."

"Lo so che manco un po' tutti, ma cosa ci posso fare? Le superstar sono così"
"Certo, certo sogna Harry. Invece lì
come va?"
"Ci stiamo divertendo. Mangiamo, stiamo in piscina, cantiamo e ancora mangiamo. In pochi giorni siamo già diventati amici. Se solo fossi venuta anche tu questa settimana sarebbe stata perfetta!"
"Già, ma questa è una buona occasione per conoscervi e sinceramente io non centrerei nulla lì in mezzo"
Sento dalla cornetta la voce di uno dei ragazzi chiamare Harry.
"Ora è meglio che tu vada prima che uno dei ragazzi mandi a fuoco casa. Ti voglio bene e divertiti anche per me"
"Certo che lo farò e ti voglio bene anche io"

***
Una notizia buona e una cattiva. Quella buona è che finalmente Harry è tornato a casa, quella cattiva è che domani partirà per Londra per tempo indeterminato per XFactor. Oggi è l'ultimo giorno che possiamo stare insieme prima che lui mi lasci definitivamente sola in questa piccola cittadina sperduta. Sento bussare alla porta di casa. "È Harry"penso e senza affrettarmi mi avvio verso il soggiorno per aprirgli. 
"Non ti affrettare mi raccomando, tanto c'è solo una persona che sta morendo di caldo fuori dalla porta"
"Harry fanno diciassette gradi, questo non è caldo è solo fresco"

"Scusa ma non tutti sono abituati al caldo come te"
Con la faccia da finto offeso si getta sul divano con la delicatezza di un elefante. 
"Styles la tua delicatezza mi colpisce ogni volta, davvero"
"Non posso farci niente se ho troppe qualità"
"Cosa c'entra?"
"Non lo so, ma volevo ricordati che sono un ragazzo perfetto casomai lo avessi dimenticato"

Lo guardo con un sopracciglio alzato fino a quando scoppiamo entrambi a ridere. 
"Dai su usciamo, è una così bella giornata!" 
"Okay, come vuole lei ragazzo perfetto"

Si avvia verso la porta e la apre per farmi passare.
"Ricordi? Dopo di lei Mensieur."
"Come potrei dimenticarlo? Non succede molto spesso di conoscere un ragazzo e il giorno dopo essere scambiata per un uomo dalla stessa persona."

Ci avviamo verso il parco dove eravamo soliti andare. Ci sendiamo sempre sotto lo stesso albero, il quattordicesimo nella fila di sinistra. E' una nostra tradizione da circa un anno.
Rimaniamo un pò in silenzio a contemplare il cielo e la quiete che ci avvolge.
"Harry?"
"Si?" 

Da sdraiata mi metto seduta e lo guardo negli occhi. Gli stessi occhi che mi ammaliarono la prima volta che lo vidi. 
"Ora non ci vedremo per molto tempo"
Sposto il mio sguardo verso il basso.
"Ti ricorderai di me? Voglio dire anche dopo, quando io e Holmes Chapel non saremo più gli unici a conoscerti."
"Beth me lo avrai chiesto minimo una ventina di volte. Non potrei mai dimenticarmi della mia migliore amica. Poi non è detto che siano tante settimane, magari usciremo al primo turno. Non è detto neanche che diventi famoso, e anche se fosse, ritornerò il solito Harry, quello che lavoro in un panificio e adora stare con la sua migliore amica. Sarò sempre io."

 

                                                                                     Ma io sapevo che non sarebbe stato così...




HOLA GENTE
PER PRIMA COSA VORREI VERAMENTE RINGRAZIARVI 
PER LE TANTISSIME RECENSIONI E VISUALIZZAZIONI
SAPPIATE CHE VI AMO TANTO. SPERO CHE LA STORIA
VI STIA PIACENDO E SE COSì FOSSE VI CONSIGLIO
DI NON PERDERVI LE PROSSIME PUNTATE LOL 
HARRY DIVENTERA' FAMOSO? HARRY E BETH RIMARRANO AMICI?
COSA SUCCEDERA'? LO SCOPRIRETE SOLO VIVENDO LOL 
LASCIATE UNA RECENSIONE PER DIRMI COSA NE PENSATE SE VOLETE
VE SE AMAAAAAAA

 

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