Il Nostro Karma.

di Greta_Unicorn
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Numero 127:Sempre trattato male e sottomesso le donne. ***
Capitolo 2: *** NUMERO 514:Contribuito alla creazione dell’inferno nella vita di Catalina. ***



Capitolo 1
*** Numero 127:Sempre trattato male e sottomesso le donne. ***


-Avete presente quel tipo di soggetto che fa una bastardata dopo l'altra e a un certo punto si meraviglia che la sua vita fa schifo? Bene, quello ero io. Ogni volta che mi capitava qualcosa di buono, qualcosa di cattivo era in agguato dietro l'angolo. È il Karma: ecco perché ho deciso di cambiare. Ho fatto una lista di tutte le mie cattive azioni e da allora cerco di rimediare agli errori che ho commesso; mi sto solo sforzando di essere una persona migliore. Il mio nome? Earl! –
Erano solo le 10:45 e già ero seduto sul letto di quello schifoso Motel. Perché a quella miserabile ora ero già sveglio? Chiedetelo a mio fratello Randy che ha avuto la bella idea di svegliarmi per farmi le sue solite stupide domande.
“Earl.Earl!Earl!”                                                       
“Che c’è Randy?”
“Ho taaanto bisogno di cioccolato. Ahhh,e anche di patatine alla Paprika…mmmhh…già ho l’acquolina in bocca..Oh,oh,oh,ho anche voglia di una birra…credi che al Karma interessi se oggi ce ne stiamo tutto il giorno da Gamberone e riprendiamo con la lista domani? Ti preeego,dai,chiediglielo,io non ho voglia oggi di fare fatica!”
“Randy,il Karma non è mica una mamma alla quale puoi chiedere favori o di rimandare i compiti perché non ne hai voglia! Dai,alzati e vediamo cosa possiamo fare oggi,magari troviamo qualcosa di poco faticoso e poi andiamo da Gamberone!” Odio quando la mattina presto Randy è subito così attivo…insomma,non lo è durante tutta la giornata,lo deve essere nel momento più inadatto?!
Così ho preso la camicia a scacchi rossa e blu,mi sono infilato i jeans,mi sono allacciato la cintura e mi sono messo le scarpe. Dopo ho preso la lista dalla tasca della camicia,l’ho aperto e ho cominciato a leggere…allora,che cosa avrei potuto fare??
Numero 127 della lista:Sempre trattato male e sottomesso le donne.
Sarebbe stata ora di risolvere quel numero,sembrava abbastanza importante e non credevo che mi occupasse poi così tanto tempo!
Ho preso la macchina,ho caricato Randy che come al solito si lamentava perché non  aveva voglia di fare nulla e ho messo in moto.Sono arrivato da Joey e subito ho visto Gamberone in giardino,intento a scavare con una pala dei bambini.
“Bella Earl!”
“Helià,Gamberone! Cosa stai facendo?”
“Cerco tesori nascosti,sono ovuunque! In più se accumulo tanti tappi di birra li posso rivendere allo smaltimenti rifiuti…Finora ne ho trovati almeno 300 e mi manca tuto il retro…ma quanto bevevi quando stavi con Joey?!”
“Bhè,stavo con Joey e avevo due figli piccoli,quindi….credo che tu stesso possa capire…”
Appena sono entrato in casa uno dei due bambini mi è saltato addosso e mi si è attaccato ai pantaloni. Subito l’altro è spuntato da sotto il tavolo della cucina con in mano la fionda e le sue munizioni:forchette,sassi,pezzi di vetro e qualsiasi cosa trovata per terra.
Non ho fatto in tempo ad ammonirli che una scheggia di vetro mi si è conficcata nella gamba e una forchetta nel braccio.Non sopportavo la vista del sangue che cola dal mio bracci…
Come ci ero finito sul divano?!? Mi faceva molto male la testa e l’ultima cosa che ricordavo era di essere entrato in casa e di aver visto i bambini con la fionda… Accidenti,mi faceva un gran male la testa,probabilmente avevo dato una botta contro la porta nel cadere…finalmente ho visto Joey,ma lei non ne è sembra altrettanto entusiasta.
“Che cavolo vuoi,scemo? Sei finalmente venuto per dirmi che mi darai i soldi che mi spettano?”
“Senti,Joey,sono arrivato ad un punto della lista sul quale non mi sono ancora soffermato.Numero 127,sempre trattato male e sottomesso le donne.Voglio riparare ora,dimmi cosa posso fare per te!”
“Vuoi davvero aiutarmi? Allora mettiti nei miei panni!”
“Bhè,non credo che sia poi tanto difficile!”
In quello stesso momento ho capito di aver commesso un grosso errore. Ho visto la rabbia negli occhi di Joey che ha preso la borsetta ed è uscita di casa sbattendo la porta.
“Ex papà,dov’è andata mamma? Devo andare in bagno!”
Da quando io e Joey ci siamo separati i due bambini mi chiamano “Ex-papà”,anche se non sono biologicamente figli miei,mi sono preso cura di loro fin da quando sono nati.
Ma pensavo che con il divorzio,se ne sarebbe occupato Darnell e diciamocelo,speravo non sarebbero stati più un mio problema! Comunque faceva parte della lista,quindi me ne dovevo occupare.
“Ok,tesorino,Ex-papà è qui…”
Finita questa prima parte della mattinata apparentemente semplice,pensavo di andare da Gamberone per pranzo,ma sono stato ancora fermato. I bambini avevano fame.
“Ok ragazzi,bhè,io non sono proprio quello che si può definire un bravo cuoco…o comunque un cuoco,ma proverò a fare qualcosa per voi.Dunque,dove tenete la pasta? E la carne?”
Come mi fecero sapere la pasta veniva comprata volta per volta all’occorrenza,dato che i soldi potevano non bastare per le altre spese. La carne invece Joey la comprava da un camioncino che veniva una volta alla settimana nel campo Caravan e poi la conservava.Avevo deciso così di uscire per andare al Market e comprare della pasta.
“Spaghetti con cereali per tutti!” Purtroppo non avevano nient’altro con cui condire gli spaghetti,così i bambini hanno cominciato a piangere finché non ho messo i cereali al cioccolato nei piatti.
Dopo pranzo,mentre tutti dormivano,pensavo di farlo anch’io. Ma la porta ha suonato e una bella ragazza alta e bionda mi ha chiesto di Joey,dicendo di essere il suo appuntamento delle 3.
Appuntamento delle 3!? Che cosa poteva significare? Immediatamente dopo quella domanda,la collegai all’attività di Joey:decoratrice di unghie.Non potevo crederci.No,non anche quello!!!
“Signorina,mi dispiace,ma Joey non è disponibile in questo momento,potrebbe ripassare domani pomerggio,magari?Grazie.”
“No,mi dispiace,ma ho già pagato,vorrei che la Signorina Joey o chi per lei svolgesse il suo lavoro.”
Non ci potevo credere,non avevo la minima intenzione di fare anche quello!! Così ci siamo messi a litigare.Io sostenevo di non avere le competenze per quel lavoro e lei continuava a dire di non avere il minimo interesse sulle mie preferenze. Così fui costretto a farla entrare e la feci accomodare al tavolo della cucina dopo averlo sparecchiato e pulito davanti ai suoi occhi.
Non avevo idea di che cosa stessi facendo,ma andai avanti comunque.Dopo aver girato per diversi minuti per tutta la casa,vidi qualcosa che somigliava a una trousse ed era tutta colorata e sporca di smalti. In più emanava odore di alchool,così capii. In quella scatola c’era il materiale da lavoro di Joey. Così la presi e la poggiai sulla tavola alla quale era ancora seduta la ragazza,ormai spazientita.
Infilai la mano nella trousse e cominciai a cercare. Chissà cosa cercavo…
Trovai degli adesivi,dei pennellini e milioni di smalti.
Quattordici minuti dopo la ragazza era scappata dalle mie cure,riuscendo anche ad estorcermi 70$.
Erano quasi le 5 e  pensavo finalmente di poter dormire,quando scoprii che il pisolino pomeridiano dei ragazzi durava proprio fino alle 5 e ora reclamavano un giro al parco.
Anche se avevano 5 anni,dovetti allacciargli la giacca,metteregli le scarpe e cose così.
Appena arrivati al parco capii di aver sbagliato ad averli lasciati liberi:non li trovavo più.
Mi prese il panico.Eravamo in uno squallido quadratino di cemento dove milioni di bambini dai 2 ai 10 anni correvano all’impazzata,ma intorno c’era un boschetto dove quelli più grandi si riunivano per fare qualche cazzata.
Di sicuro quei due delinquenti si erano cacciati proprio in quel dannato boschetto. Chiamai Randy e insieme ci mettemmo a urlare i loro nomi correndo tra un albero e l’altro. Forse tutti gli anni passati sdraiati sul divano a mangiare schifezze e bere birra ci avevano resi meno atletici. Randy ne era la prova:giaceva sotto un pino contro il quale aveva sbattuto nella corsa. Cercai di avvicinarmi a lui,ma cominciava veramente a mancarmi il fiato…Pian piano lo raggiunsi e tentai di farlo rinvenire.
Dietro di lui,vidi una specie di falò e gente che urlava. Mi avvicinai a passo svelto,ma non troppo perché in fondo sono sempre poco atletico,e vidi che tra quei quattordicenni mezzi fatti e mezzi sbronzi c’erano anche i figli di Joey che stavano cercando di fare i duri. Uno beveva un sorso da una lattina di birra scadentissima,l’altro passava avanti e indietro la mano sulla fiamma di un accendino nero.
Gli arrivai da dietro e li presi entrambi per il collo della giacca. Ero furioso con loro. Non solo mi avevano fatto perdere un sacco di tempo e fatto prendere un colpo,ma avevano anche stancato alla grande me e Randy,che per di più era svenuto dopo aver sbattuto la testa contro un albero.
Li buttai nella macchina e ci dirigemmo verso casa. Loro piangevano e mi supplicavano di non dire niente a Joey. Io non dissi una parola,non riuscivo a pensare a nulla se sono al momento in cui avevo realizzato di non averli più dietro di me.
Arrivati a casa c’era già Gamberone intento a fare una partita a qualche strano videogioco,sdraiato sul divano e con una padella piena di pop-corn fumanti.
“Oh,Gamberone,per fortuna che ci sei tu qui a casa. Joey mi ha smollato i bambini per tutto il giorno,non ce la faccio più.Voglio solo tornare al Motel con Randy e comprarci per cena qualche schifezza da una di quelle orrende macchinette!”
“Come,Earl?! Non resti a fargli da mangiare?”
“Gamberone,per oggi ci ho rimesso 70$,25 anni di vita e molto tempo. Non posso stare qui a prendermi cura dei tuoi figli anche a quest’ora! Hai un locale,perché non ti inventi qualcosa da mangiare per cena,eh?”
In quel momento è entrata Joey e mi ha guardato subito malissimo mentre cercavo di dirigermi verso la porta.
“Ah,no,Frescone! Non penserai di cavartela così facilmente! Una madre non lascia i figli al pascolo all’ora di cena e per la nanna…dovrai fare anche quello,io non ho intenzione di muovere un dito!”
Decisi di preparare un’ottima zuppa di verdure per cena,insomma:qualcosa di salutare non poteva di certo far male in quella casa!
Uscii ancora una volta e pensai di svignarmela,tornare al Motel e lasciare che Joey se la prendesse con me dopo una bella dormita. Poi mi ricordai che stavo facendo tutto quello in nome del Karma,che probabilmente non l’avrebbe presa bene se avessi lasciato il lavoro a metà.
Così andai al negozio in fondo alla strada e cercai la verdura meno marcia tra tutta la roba marcia in quel posto. Riuscii a trovare qualcosa e così pagai e me ne tornai al campo. Randy dormiva steso sul divano,con i ragazzi intorno che l’avevano riempito di micciette. Al mio ingresso le accesero e queste esplosero tutte addosso a mio fratello che si svegliò di scatto e corse via gridando,per chiudersi nel bagno a piangere. Joey si stava dando lo smalto,mentre Gamberone era sempre preso da una partita a quel suo videogioco.
Mi misi in cucina e,togliendo qualche vetro di bottiglia dal tavolo,potei iniziare a tagliare la verdura.
Dopo circa due ore e tre quarti,eravamo tutti a tavola,davanti a un hot-dog con salsa.
Nonostante tutti i miei tentativi,la zuppa non era riuscita e per di più avevo bruciato metà della cucina. Non ce la facevo più,spervavo che i ragazzi fossero altrettanto stanchi,così avrei potuto metterli a letto subito e riposarmi anch’io. Per fortuna,almeno in quel momento della giornata,il Karma è stato dalla mia parte e dopo qualche altro piccolo problema causato dai pigiami e dagli spazzolini da denti,i bambini si sono messi sotto le coperte.
“Ex-Paaaapà,ci racconti una favolaaa??” piagnucolavano loro in coro. Questo era davvero troppo.
“Ragazzi,se non spegnete subito la luce,ex-Papà racconterà alla mamma cosa vi ha visti fare oggi nel bosco,d’accordo?”
Subito mi hanno dato la buona notte e si sono zittiti. Finalmente cel’avevo fatta,potevo tornarmene al Motel. Chiamai silenziosamente Randy,per evitare che qualcuno si svegliasse,prendemmo per l’ennesima volta la macchina e tornammo finalmente al Motel.
“Earl?”
“Che c’è Randy?”
“Se noi siamo maschi è perché dovevamo essere maschi,mentre le femmine sono femmine perché così dovevano essere. Però a volte può succedere che un uomo faccia la donna e allora è divertente,come hai fatto tu oggi per esempio,ma forse riesce a capire perché le donne sono donne.”
“Imbecille,le donne sono donne perché Dio sapeva che noi avremo avuto le palle di fare certe cose che voi uomini non potete fare! E,Earl,non pensare mai più di terrorizzare i miei figli per potertene tornare a letto con quel cretino del tuo amantefratello,hai capito?!!”
Joey doveva dire la sua,anche a costo di arrivare fino al Motel alle 11 di sera,spalancare la porta e svegliare mezzo Motel. Devo ammettere che però quella volta aveva ragione. Eh,già,aveva proprio ragione!
“Buonanotte Randy.”
“Buonanotte Earl.”

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Capitolo 2
*** NUMERO 514:Contribuito alla creazione dell’inferno nella vita di Catalina. ***


-Avete presente quel tipo di soggetto che fa una bastardata dopo l'altra e a un certo punto si meraviglia che la sua vita fa schifo? Bene, quello ero io. Ogni volta che mi capitava qualcosa di buono, qualcosa di cattivo era in agguato dietro l'angolo. È il Karma: ecco perché ho deciso di cambiare. Ho fatto una lista di tutte le mie cattive azioni e da allora cerco di rimediare agli errori che ho commesso; mi sto solo sforzando di essere una persona migliore. Il mio nome? Earl! –
“Forza, Earl, Randy, alzatevi!! Non posso aspettare tutto il giorno per pulire la vostra stanza!”
“Catalina, stai scherzando?! Sono solo le 8:50,come puoi svegliarci a quest’ora per fare le pulizie?!”
“Dai ragazzi, el director ha detto che dev’è essere tutto pronto per quando arriveranno quelli dell’immigrasion!”
“Quelli dell’immigrazione? Cosa stai dicendo?! E poi che c’entra la pulizia delle stanze?!”
“Earl, tu non capisci: stanotte hanno uciso un immigrato clandestino su questo piano e el director pritende che quand’arriva la polisia sia tutto pirfetto,così non penserano che l’han ammazato qui da noi! Vuol far creder che sia morto altrove e che il suo cadavere sia stato portato qui di nascosto da uno sconosciuto.
In realtà è stato Carl, l’eroinomane del 2°piano: avevano dei conti in sospeso con la vitima.”
“Carl!? Non me lo sarei mai aspettato…Mi dispiace molto, spero che il direttore riesca nel suo intento…ho sempre scambiato quattro chiacchiere con lui, sarebbe un peccato se finisse in prigione…”
“Jà, anche se mi invita sempre a rimanere quando pulisco la sua stanza, non ho mai pensato che fosse una cativa persona…Certo, tutti sanno che lui è Il Killer dei supermercati, quello che rapisce le ragazze nei negozi al supermercato, ma non pensavo che le uccidesse qui da noi!”
“Earl, già che siamo svegli, perché non andiamo tutti insieme a fare colazione al bar? Avrei taaaanta voglia di una colacena con fritelle, bacon, uova, vino, marmellata, tacos, formaggio…”
“Buona idea Randy. Catalina, ti va di unirti a noi? Dai, offro io!”
“Grasie Earl, sei un amigo, ma ho un turno da Chubby: sotto Natale c’è più clientela… I padri stanchi della loro stupida vida perfetta, stressati dallo shopping per i regali del Nadale alle mogli vengono a rilassarsi da noi…”
Catalina adesso lavora sia al Motel come cameriera che al locale di spogliarelliste di Chubby. Non molto tempo fa ci ha raccontato della sua situazione abitativa: dormiva in una stanzetta\lavanderia con altre 15 ragazze,10 anziani e 7 bambini in pochi metri, senza avere finestre e con il soffitto basso. Per forza, era la cantina del nostro motel.
Dato che nel contratto di lavoro c’è la possibilità di avere una stanza a basso costo vicino al lavoro, tutti i dipendenti si sono ritrovati lì! Ci ha fatto pena, così l’abbiamo aiutata a trovare un vero e proprio appartamento, a metà tra il Motel e il locale. Ma l’affitto chiaramente era più alto e lei non poteva permetterselo lavorando solo al Motel. Così è tornata ancora una volta a riempire il locale di Chubby con i suoi salti.
“Dai, Catalina, non ti preoccupare, facciamo colazione e con calma ti portiamo noi al lavoro!”
“Non avrete mica i cartellini da timbrare, vero?! Non avrebbe senso timbrare un cartellino per far vedere le proprie poppe a qualche vecchio stanco! Io non lo farei…”
“No Randy, non dobbiamo timbrare nessun cartellino, ma anche se i ritardi fossero tollerati, dopo devo tornare qui al Motel per dichiarare ai polissioti di non aver toccato niente nella stansa di Carl.”
In quel momento realizzai: la vita di Catalina non era per niente facile ,anzi :era un Inferno! E io che potevo aiutarla almeno pagandole l’affitto del nuovo appartamento che abbiamo trovato ,così da evitarle i doppi turni al suo secondo lavoro, non l’ho fatto! Lo aggiunsi subito alla lista:
NUMERO 514:Contribuito alla creazione dell’inferno nella vita di Catalina.
Di certo non era molto chiaro, ma non aveva importanza visto che non avrei dovuto ricordarmelo a lungo: avevo intenzione di porvi rimedio immediatamente.
“Catalina, cosa ne pensi della tua vita?”
“Bhè, non è proprio il masimo…insomma tengo que trabajar en dos posti: aquì al Motel devo pulire e sistemare, sia le stanze che la piscina e anche il giardino e le scale, poi devo lavare tende ,lenzuola e asciugamani…poi appena finisco deho correre da Chubby perché èl non tollera i ritardi e se arrivi dopo te fa far più cansoni e io lì faccio già i doppi turni: oltre che alla sera e alla notte, devo andarci anche la matina…E’ sorprendente quanti camionisti arrapati ci siano alle 10:30 della mattina…l’unica cosa che funziona è el nuovo appartamento, dove almeno posso dormire dos o tres horas e sensa che qualcuno mi svegli perché suo niño è stato rapito! A dir il vero a parte l’appartamento fa proprio schifo la mia vita…”
“Bhè, buone notizie: ho deciso di aggiungerti alla lista. Sono stato un egoista, una volta che potevo aiutarti non ho fatto nulla, nemmeno pagarti l’affitto in modo da evitarti i turni da Chubby. Davvero, adesso tu stai in vacanza qualche giorno e quando tornerai la tua vita sarà migliorata.”
Così uscii dal Motel, scesi gli scalini in metallo e arrivai alla mia El Camino.
Mi diressi verso il centro di Camden e cercai un’agenzia di viaggi dove potessi organizzare a Catalina una fantastica vacanza nella quale riprendersi per poi tornare e cominciare la sua nuova vita.
“Se qui non vuoi morire,
entra: potrai scoprire
come viaggiare,
dove finire.”
Questa era la scritta sulla vetrata di una saletta buia. Decisi di parcheggiare l’auto ed entrare. L’agenzia consisteva in questa saletta buia con una scrivania dietro alla quale stava un’anziana signora dai capelli rossi che contemplava il display di un computer, apparentemente spento, grazie alla luce fioca di una lampadina che usciva dalla parete grigiastra. La signora fece un gesto, invitandomi a sedermi su una sedia richiudibile di plastica gialla. Decisi di assecondare la signora, nel dubbi che fosse una strega.
“Salve, vorrei organizzare un viaggio da regalare ad una cara amica…sto cercando un posto dove non faccia molto caldo e dove lei possa rilassarsi. Vorrei potesse partire entro domani mattina, grazie.”
Tornai da Randy e Catalina, che durante la mia assenza avevano cominciato una maratona di cartoni animati.
“Forza Catalina, fuori di qui. Vai a preparare la tua valigia, e che contenga qualcosa di pesante!”
“Ma come Earl…partirò davvero?! E dove andrò?! ”
“Su Catalina, non c’è tempo per le domande stupide. Parti alle 2 di notte dall’aereoporto di Camden e non cercare di corrompermi: la destinazione è una sorpresa!”
All’1, quella notte stessa, Catalina si presentò con un paio di bagagli alla nostra porta perché l’accompagnassimo all’ aereoporto.
Ci salutò calorosamente, tentando sempre di scoprire la meta e la durata della sua vacanza, ma sempre ringraziandoci.
Salì sull’aereo senza ancora sapere nulla, con due valigie piene e una o due borse. Restammo lì a vedere l’aereo con Catalina partire per 6 giorni di soggiorno alle terme in Croazia, Europa!
Speravo si sarebbe divertita e rilassata, mentre io e Rendy le preparavamo una nuova vita. Per prima cosa però tornammo a dormire. Per quanto Catalina fosse importante, erano sempre le 2 e mezza di notte!
Come nostro solito ci svegliammo passata l’ora di pranzo, ma mangiammo comunque: avevamo davvero tanto da fare.
Per prima cosa andammo vero il centro, se così si può definire, di Camden.
Volevamo cominciare scegliendo per lei un’auto femminile, ma che rispecchiasse comunque la sua personalità di donna forte e allo stesso tempo sola.
E se c’è una persona che di auto perfette se ne intende qui, quello è Johhny.
Certo, forse non avrei dovuto fare acquisti da lui perché tutta la sua merce è rubata ,ma come resistere alla perfezione delle sue auto Europee?!
In più quando ancora avevo davanti a me una florida carriera da criminale, io e lui abbiamo fatto qualche colpo insieme e di sicuro l’amicizia che si sviluppa tra due complici è una tra le più salde.
Così entrai nel suo “locale” e gli parlai delle mie idee.
Poco meno di un’ora dopo ero alla guida di una meravigliosa  BMW nera decappottabile con interni rossi e milioni di inutili comfort che sicuramente Catalina avrebbe gradito.
Poi andai con quella magnifica auto dal ragazzo che aveva affittato l’appartamento a Catalina e lo convinsi a vendermelo per un prezzo in fin dei conti abbastanza basso. Certo, stavo spendendo davvero tanto, ma ancora non avevo finito: volevo arredare in modo grazioso la casa appena comprata.
Prima ci viveva un uomo di oltre cinquant’anni solo e senza lavoro che vi si tolse la vita. Chiaramente tutto in quella casa ,dal tavolo, alle tende e alla carta da parati, rispecchiava la sua grigia vita. Io e Randy tornammo al Motel per riposare e la mattina dopo ci svegliammo solo alle 10 per intraprendere un lungo viaggio verso la città relativamente vicina alla nostra Contea.
Volevamo andare in un vero, grande e in regola negozio di mobili.
Ma tra viaggio, auto e appartamento, avevamo speso abbastanza. Così andammo in un negozio di mobili usati. Randy rimase assolutamente spaesato da tutte quelle cose. Veramente, non avevamo mai visto così tante cose perfette e non rubate tutte insieme che rimanemmo in contemplazione per qualche minuto. Poi cominciammo con le spese pazze e comprammo di tutto. Dal divano antico ,alle sedie ergonomiche provenienti dalla casa di un qualche designer moderno ,fino al più semplice tostapane.
Avevamo ancora un paio di giorni prima che Catalina tornasse, così decidemmo di fare una cosa ancora più grande dell’appartamento comprato e ri-arredato e della BMW decappottabile: facemmo in modo che una piccola agenzia immobiliare appena fuori la nostra Contea la assumesse per una paga discretamente alta.
Nei giorni rimasti ci riposammo, in attesa di rivedere la nostra amica cominciare la sua nuova vita perfetta.
La andammo a prendere all’aereoporto con la sua nuova macchina e quando la vedemmo scendere dall’aereo tutta eccitata in previsione delle sorprese che le avevamo preparato e rilassata grazie alle Terme ,capii di aver speso bene tutti quei soldi per renderla felice.
La portammo subito alla sua nuova auto ,poi guidammo fino all’agenzia immobiliare e dopo all’appartamento. Non poteva davvero crederci, finalmente aveva tutto quello che una ragazza può desiderare nella vita…
“Earl?”
“Sì Randy?”
“Adesso Catalina è felice perché ha tutto nella vita…un lavoro ,una bella casa moderna, un’auto con il finestrino in alto…ma secondo me manca qualcosa…”
“Cosa, Randy?”
“Bhè,lei non ha un fidanzato. Pensi che se le dicessimo che io sono il suo nuovo fidanzato  per la sua nuova vita perfetta ci crederebbe?”
“Bhè Randy, le possibilità sono bassine, non credi?”
“Già, hai ragione . Ma quello mica glie lo possiamo comprare. Giiiusto?”
“Giusto. Bhè, buonanotte”
“Buonanotte Earl.”

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