So close and still so far

di whirene
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I kinda wanna be more than friends. ***
Capitolo 2: *** There is something in you(r eyes) that gives me butterflies. ***
Capitolo 3: *** They were searching for sugar, but they found love instead. ***
Capitolo 4: *** Get out of my head and fall into my arms instead ***
Capitolo 5: *** Struck By Lightning. ***



Capitolo 1
*** I kinda wanna be more than friends. ***


So close and still so far.


- I kinda wanna be more than friends.



Nella frizzante aria di ottobre, Jeff Sterling scese dall'auto a fatica, portandosi dietro un'enorme valigia scura. La prima vista che ebbe della sua futura casa fu grandiosa: un edificio splendido, stile liberty con dettagli originali e un grande parco verde intorno. Una composizione ariosa e leggera, ma solida; una struttura resistente e adatta a contenere quegli angeli (con la reputazione di demoni) degli studenti, e sì che lui di architettura, e di collegi maschili, se ne intendeva. Insomma, se sua madre doveva rinchiuderlo in una gabbia, tanto valeva tenerlo in una dorata insieme a tanti altri figli di papà.

Sospirò e mosse qualche passo verso il portone, scoraggiato da quella che già si prospettava un'impresa immane: imparare a conoscere la Dalton e non rimanere mimetizzato con le pareti per tutto il periodo di permanenza. Non che gli anni scorsi ci fosse riuscito, ma i buoni propositi di Capodanno erano l'unica cosa positiva dell'inverno precedente, e aveva intenzione, se non di riuscire, almeno di provarci.

Uno stormo di ragazzi gli volteggiava intorno, perfettamente coordinati con le loro uniformi blu notte con i bordini rosso scuro, e riuscivano solo a farlo sentire ancora più estraneo. Non aveva il blazer né la cravatta di ordinanza, non esibiva gelatina in quella criniera bionda; non era uno di loro, semplice. Cominciava a presagire che sarebbe stato impossibile mescolarsi a loro, almeno finché una mano si posò leggera sulla sua spalla.

“Jennifer Stella?”

“Sterling” puntualizzò il biondo piccato. Ma almeno qualcuno lo conosceva, e non era sicuro che fosse una cosa positiva. Il tipo strano che lo aveva fermato era del tutto in linea con le regole della Dalton; tutto in lui gridava 'guardami, sono la perfezione', ed era sicuro di non essersi immaginato un certo qual ghigno supponente sul volto del ragazzo. Se non era il caso partire con il piede sbagliato, era sempre meglio di rimanere a casa, pensò Jeff, considerando che forse sarebbe stato meglio trattare con più gentilezza il suo 'nuovo amico', o qualsiasi cosa fosse.

Dopo qualche secondo di imbarazzante silenzio di decise a parlare. Gli tese la mano con un sorriso vagamente forzato e disse “piacere, sono Jeff Sterling”. L'altro fece un cenno di assenso con il capo “certo, ti avevo riconosciuto per via di quel cespuglio giallo che ti ostini a scarrozzare in giro attaccato al tuo cuoio capelluto”
Il biondo rimase pietrificato per un istante. Che cosa voleva da lui quel damerino che lo aveva abbordato per strada per poi insultare i suoi meravigliosi capelli dorati?
“con chi ho l'onore di parlare?” chiese gelido, mentre di soppiatto si guardava intorno per controllare se anche altri ritenevano i suoi capelli ridicoli. Ma, strano a dirsi, si era formata come una bolla d'aria attorno a loro. Sperava che la causa non fossero le sue ascelle, almeno...

“Sebastian Smythe, Seb per gli amici, ma tu puoi benissimo chiamarmi Sebastian, o Smythe, o signor Smythe, o comunque te lo permetta il tuo cervello infestato dalle radici delle spighe che hai in testa” suggerì l'altro ricambiando il saluto.
Jeff rimase scioccato da quella risposta tagliente. Lo conosceva da così poco e già si era reso odioso alla 'queen bee' della Dalton, a giudicare da come lo guardavano gli altri. “Allora, Seb” disse calcando con forza sul nomignolo “cos'hai contro di me?”
“Personalmente ancora nulla, ma ho la vaga impressione che il preside mi odi per avergli corretto un congiuntivo durante il suo solito pallosissimo discorso inaugurale di settembre, e che questa sia la sua vendetta” sospirò annoiato il ragazzo e fece un gesto ampio con la mano “fin quando non scoprirò che sei ossessionato dal buio e hai bisogno della lucina per dormire, o magari che hai paura dell'acqua e ti ritrovi a puzzare più di un cavernicolo, non posso dire di odiarti”
“Quindi tu saresti il mio... Compagno di stanza?” chiese Jeff stentando ancora a credere alle proprie orecchie.

Il ragazzo alto sbuffò, visibilmente contrariato dalla lentezza delle reazioni dell'altro ,“Ovviamente, testa di grano, cos'altro ti aspettavi? Una balia, per caso?”
Il biondo ammutolì; se quello era la persona con cui avrebbe condiviso ogni singolo momento dell'anno venturo, tanto valeva abituarsi alla sua poco ortodossa educazione. “Spilungone, allora, hai intenzione di accompagnarmi oppure devo fiutare la tua costosissima English Lavander fino alla batcaverna?”
Sebastian lo scrutò, impressionato dal repentino cambiamento nel compagno, poi accennò un sorriso sghembo e indicò il viale davanti a loro. “Dubito che come segugio saresti anche solo passabile. Puoi seguirmi, ma solo se ti porti appresso il tuo armadio privato. Essere il tuo facchino personale non è esattamente una mia priorità”.
Jeff ricambiò la smorfia e prese il gigantesco trolley in mano; lo avrebbe seguito dappertutto e, nonostante credesse fermamente che l'altro avesse scelto apposta la via con più scale per rendergli la vita ancora più ardua, non gli avrebbe mai dato la soddisfazione di chiedere una pausa, per nulla al mondo. La dignità prima di tutto, anche a costo di una milza nuova.



Nick si sistemò il nodo della cravatta e indossò il blazer, guardandosi lo specchio, anche se con la mente era da tutt'altra parte. Era un junior, quindi questo sarebbe stato l'ultimo anno di 'spensieratezza' prima del diploma, e aveva intenzione di viverlo il più possibile.
Avrebbe tanto voluto un ragazzo anche lui, perché vedeva tutti quanti intorno a lui trovare "il loro pezzo di puzzle mancante" - come avrebbe detto Blaine citando LA canzone - mentre il suo puzzle non era ancora completo.
Era stato fidanzato solo una volta ma, nonostante non fosse andata a finire tanto bene, continuava a credere nell'anima gemella, nell'amore vero.
Fu Thad, il suo compagno di stanza, a riportarlo alla realtà. “Nick, muoviti, o rischiamo di arrivare in ritardo a lezione. E tu sai quanto mrs. Stark odi i ritardatari” disse, avviandosi verso la porta.
Nick, senza dire nulla, seguì il suo compagno, che intanto si era diretto verso la scalinata che portava alle aule.
Mentre scendevano al piano inferiore, sentirono Sebastian parlare e dei tonfi, come se qualcuno stesse trascinando un peso per i gradini. “E quindi, biondina, di dove sei esattamente?”

Nick si chiese con chi Sebastian stesse parlando, visto che l'unico Warbler biondo era Logan - il cui sorriso terrificava anche Smythe, che non si sarebbe quindi permesso di affibbiargli un sopranome simile -, quando se lo ritrovò davanti: alto, biondo e dal fisico asciutto. No, non gli pareva di aver visto qualcuno del genere prima. Per un attimo Nick aveva creduto di aver avuto un miraggio perché, santo cielo, quel ragazzo era davvero stupendo. Quando i loro guardi si incrociarono il moro sentì le ginocchia cedere: il ragazzo nuovo aveva degli occhi verdi così profondi ed intensi che gli avevano fatto venire le farfalle allo stomaco. Avrebbe potuto guardarli per ore, ma il biondo continuò a salire le scale, voltandosi verso Sebastian.
Probabilmente gli altri si saranno detti qualcosa del tipo "ciao" o cose simili, ma Nick non li aveva sentiti. Era come in una specie di coma, come se tutto intorno a lui fosse improvvisamente vuoto, riempito solo dai suoi pensieri - alquanto confusi, al momento - e dai battiti del suo cuore, che erano accelerati. Forse avrebbe completato il suo puzzle.



“Senti, Seb, per quanto io adori la tua meravigliosa compagnia e creda fermamente che l'intera Dalton ruoti attorno ai tuoi capelli perfetti e pieni di gel, non è che c'è qualcun altro in questa scuola?” chiese il biondo, sfiancato dalle infinite rampe di scale dell'edificio, sedendosi in equilibrio precario sulla valigia nera, appena trascinata a fatica in camera.

L'altro lo guardò con un'espressione di vaga compassione, come se non avesse ancora capito che era la terra a ruotare attorno al sole e non il contrario, e si avvicinò alla finestra socchiusa. “Dipende se intendi con compagnia persone che vale la pena di conoscere o persone buone per farsi una canna insieme, e comunque lo intendessi, non ce ne sono molte, in ogni caso”

“Poche quante?” replicò scoraggiato Jeff. Ammesso che gli standard del moro fossero alti (e non aveva particolari problemi a crederlo), quella scuola era così grande che avrebbe sicuramente fatto amicizia, o almeno lo sperava. Per ora nei primi trenta minuti di soggiorno era riuscito a: farsi insultare davanti a tutti, essere ridicolizzato per i suoi capelli NON tinti, salito l'altezza equivalente di un grattacielo con 50 kili di cose varie. Non era niente male, dopotutto.
Sebastian lo fissò; accidenti, quel ragazzo nuovo non si arrendeva ancora. E pensare che aveva provato la sua strategia almeno un milione di volte: doveva andare tutto alla perfezione, non avrebbe passato certo un altro anno scolastico con un qualsiasi sconosciuto raccomandato che non aveva il minimo senso dell'umorismo. Tutti gli anni precedenti aveva funzionato, non si era mai neanche posto il problema che qualcosa potesse andare storto. E ora rischiava seriamente di rimanere intrappolato con la biondina, ma non doveva essere così pessima, dato che era già passata un mezz'oretta e non aveva ancora tentato di picchiarlo... Forse non sarebbe stato tanto tragico. forse.
“Bene, dunque fra le persone degne di considerazione trovi me, Sebastian, il signor Smythe e Seb” disse contando sulla punta delle dita aristocratiche dita con un leggero ghigno di divertimento.

“Estremamente divertente” sospirò il biondo, poi tornò alla carica: “chi erano quei due dietro di noi, sulle scale?”
“A-ha” annuì l'altro “era Thad. Tra gli altri è quasi il più sopportabile, poi è anche nei Warblers. E questo è un punto a suo favore”
“Dietro di lui c'era un altro ragazzo, con un sorriso che illuminava tutta la stanza. Ne sai qualcosa?” chiese Jeff ancora più insistente.
“Davvero, ho notato a malapena lui, cosa pensi mi interessi del suo inutile compagno di stanza che lo segue dappertutto come un cagnolino fedele? Comunque credo si chiami Nick e manchi del tutto di una personalità, anche se ha una voce non indecente. In ogni caso frena il tuo entusiasmo, biondina, che ho sentito dire che è appena uscito da una storia e bla, bla, bla, cazzate varie”
“Se non ti conoscessi da mezzora, direi che sei geloso” lo punzecchiò Jeff, ma ancora insicuro fin quando potesse spingersi senza irritare troppo il nuovo ''amico''
“Senti, Barbie, non ho la minima idea di chi ti creda di essere per potermi fare il profilo psicologico dopo così poco tempo, ma faresti meglio a tenere quella fogna chiusa, se non desideri ardentemente passare un anno scolastico i cui migliori momenti saranno assimilabili all'inferno' sorrise in maniera inquietante Sebastian. Quel bizzarro ragazzino stava rigirando impunemente il coltello nella piaga; zittirlo con qualche minaccia infondata sarebbe stato certo più semplice che rivelargli una verità scomoda. Perché alla fine non aveva rimorsi, solo rimpianti.



“Certo che potevi evitare di fare quella faccia da pesce lesso, prima. Il ragazzo nuovo ti avrà preso per guardone... O mentecatto, almeno” Nick sapeva di essere rimasto un po' (un BEL po') a guardare quel ragazzo biondo, ma non pensava che fosse stato così evidente.
“Quale faccia? Intendi quella che fai tu ogni volta che vedi Smythe?” Colpito e affondato. Sapeva della cotta che aveva Thad per il solista, e ogni volta che glielo faceva presente l'altro cominciare a balbettare e arrossiva. Come stava succedendo in quel momento.
“M-ma no, che dici? I-io una cotta per Sebastian? Tu stai proprio fuori!” disse, voltandosi verso la scrivania per nascondere il rossore sulle sue guance.
“Si, fuori come un balcone, proprio! Dai, Thad, ammettilo...” disse Nick sbeffeggiandolo scherzosamente.
“Cosa cambierebbe? Nulla. Sebastian non è un tipo da relazioni. Fine”. Fece una pausa, per evitare di esplodere, e si voltò nuovamente verso il suo compagno di stanza. “Comunque credo che dovresti parlarci. Con il ragazzo nuovo, intendo. Magari poi scopri che anche lui gioca nella nostra stessa squadra...”
“No, no, non se ne parla! Io dico. Lo hai visto?? Sembra uno di quei modelli della Hollister, avrà sicuramente file di pretendenti, quindi perché dovrebbe parlare proprio con me?? No, no, non ce la posso fare!” disse Nick arrossendo e gesticolando ad ogni parola, come faceva quando era in imbarazzo. “E poi sono uscito da poco da una storia disastrosa...Non credo di essere pronto...”
Thad sorrise tra sé e sé. Aveva appena avuto un'idea geniale per far superare la rottura (che era avvenuta circa tre settimane fa) al suo amico. Ora avrebbe solo dovuto parlarne con la mente più diabolica e perversa della scuola: Sebastian Smythe.
- Seb, dobbiamo vederci. Ho avuto un'idea geniale
- sebbene dubiti oltremodo della tua capacità di giudizio sulla definizione di geniale, sono aperto ad ogni possibilità


Sebastian fece un sorrisetto compiaciuto e infilò il cellulare in tasca. Se anche conosceva solo poco Thad, aveva il netto presentimento che sarebbero andati meravigliosamente d'accordo.

Thad sorrise leggendo il messaggio, prima di riporre il cellulare nella tasca del blazer. La stronzaggine di Sebastian era una delle cose che più amava del ragazzo, perché lo rendeva ancora più proibito... ed eccitante. E lui amava le cose proibite, visto che i genitori non gli lasciavano mai fare quello che voleva. Quando aveva fatto coming out avevano cominciato a trattarlo come se fosse uno sbaglio, un errore, e fare "il ribelle" gli sembrava l'unico modo per farsi notare da loro, per ricordargli che il loro AMATO Thad era ancora lì.
Si sistemò un'ultima volta il blazer - ci teneva ad essere sempre perfettamente in ordine - e scese in aula magna, dove avrebbe attuato il suo piano insieme a Smythe.
Sebastian ticchettava nervoso il piede sul pavimento di marmo del corridoio. Era arrivato con qualche minuto di anticipo, fatto insolito dato che per lui il tempo scorreva con diversa velocità che il resto della gente.

Thad non accennava ad arrivare, e questo lo metteva in una lieve ansia. Per una volta che cercava di fare le cose come si deve, allora l'universo si metteva inevitabilmente contro di lui in una sorta di malefico complotto cosmico. Poco male, ormai era abituato ad aspettarsi il peggio, e il ritardo di Thad non poteva - e non doveva - diventare una sua priorità.
Thad si precipitò giù dalle scale, dirigendosi verso il luogo di incontro con Smythe. Non voleva farlo aspettare troppo e - non lo avrebbe mai ammesso davanti a Duvall - aveva una voglia matta di rivederlo. Entrò nell'aula e lo vide appoggiato al muro, stupendo come sempre.
“Allora, Harwood, hai fatto con abbastanza comodo? Posso smettere di aspettare che muova il tuo” stupendo, ma non lo avrebbe mai ammesso “culo? E dire che il tono del messaggio sembrava anche abbastanza ragionevole per uno come te” lo stuzzicò. Sebastian, ignorando con prepotenza quel senso di sollievo che si stava spandendo dentro di lui. Si sollevò dalla parete fredda e si avvicinò al compagno a passi misurati, ma veloci. “Dunque, Thadduccio, c'è qualcosa di cui desideri parlarmi?”
Thad prese un attimo fiato, perché no, non poteva pensare a quanto sarebbe stato bello essere sbattuto sul quel muro da Sebastian proprio in quel momento, non ora che gli si stava avvicinando con il suo solito ghigno sul volto. Doveva darsi una calmata, o rischiava di avere una crisi isterica. “Già, si. Ho avuto un'idea per far uscire Nick dalla sua depressione post-separazione”
“Come se mi importasse del tuo Fido personale” sbuffò l'altro ragazzo, non abbastanza vicino a Thad per i suoi gusti. “Comunque ci sto, anche se non ho la minima idea di cosa tu stia parlando. Principalmente perché mi si prospetta un anno noioso qui alla Dalton, nonostante abbia Barbie come compagna di stanza. Ho il bisogno fisiologico di creare casini”

'Eh già, considerando quanti casini stai creando in me, creare casini è la tua specialità' pensò subito Thad, fingendosi pensieroso per un attimo. “Aspetta, il biondino sta in stanza con te?”

Pensa che culo, quel biondo avrebbe potuto vedere Sebastian sempre: appena sveglio, con i capelli in disordine, appena uscito dalla doccia... Scosse la testa, cercando di togliersi quei pensieri inappropriati dalla mente. Ancora non riusciva a convivere con l'effetto che Sebastian gli faceva, ma non poteva evitarlo: lo stravolgeva completamente, riducendolo ad una fangirl con gli occhi a cuoricino ogni volta che lo salutava o gli parlava. In effetti gli sembrava ancora impossibile che ci fosse diventato amico senza impazzire.

“Oh, certamente. Ti ha appena rubato il posto di mio BFF forever and ever. Che ne dici di iniziare ad essere geloso?” continuò imperterrito Sebastian. Come voleva che fosse davvero geloso, non riusciva neanche a capitarsene.
“Si, io ti voglio tutto per me” disse, senza neanche accorgersene. “Ehm.. Come, amico, ovviamente!” aggiunse poi, cercando di rimediare al danno. Non voleva che Sebastian capisse quello che realmente provava per lui, sennò lo avrebbe preso in giro a vita.

Se non gli venne subito un infarto condito con colpo apoplettico, Sebastian lo doveva certo al suo ferreo autocontrollo. Ma non aveva potuto evitare che per un momento la sua espressione meticolosamente costruita tremasse sotto il peso di sentimenti così imbarazzanti che stentava ad ammettere persino a se stesso, nascondendosi dietro ad un'armatura di sarcasmo. “Dunque, cos'è tutta questa considerazione per parucca-gialla?” si riprese dopo qualche istante, mentre tornava il solito, rassicurante stronzo di sempre.

“A Nick piace, quindi avevo pensato ad un modo per farli conoscere, visto che da solo non si farebbe mai avanti... Anche se non so se è gay o no, ma visti i capelli ovviamente tinti direi di sì” disse sedendosi sul divanetto di pelle nera e invitando Sebastian a fare altrettanto.
L'altro si sedette a pochi centimetri di distanza da Thad, appoggiando il braccio dietro il sedile. “Suppongo proprio che abiti anche lui nel nostro magico mondo degli unicorni, Thadduccio, dato che da quando ha visto Fido non ha smesso un attimo di blaterare quanto bella è la sua dentiera” disse con un sorrisetto cinico sulle labbra beffarde.
“Bene allora” disse. “Per attuare il mio piano ci serve il cellulare del biondino”
“Quello non è assolutamente un problema, posso procurarmelo mentre fa il suo riposino di bellezza quotidiano” rispose Sebastian, quasi infastidito dalla facilità di quel compito.
“Oh, bene. Poi scriviamo un messaggio anonimo a Nick dal suo telefono e glielo inviamo... Ed è qui che servi tu: deve essere un messaggio abbastanza spinto, in modo che attragga l'attenzione di Nick” disse sorridendo, soddisfatto dal suo piano geniale.
“Il sexting è un'arte che padroneggio alla perfezione” sogghignò soddisfatto, ammiccando involontariamente gli occhi color mare verso il ragazzo seduto accanto a lui.
“È per questo che ho chiesto a te... Io non saprei neanche da dove cominciare”
“Giovane verginello, farò finta di crederti” rise Sebastian. Dai, su, non era verosimile che un ragazzo come Thad non avesse ricevuto nessuna avance. “Quindi il piano è: derubo Barbie del suo gingillo telefonico, mando un messaggio sconcio a Fido, fingendomi la biondina, e aspettiamo che succeda qualcosa fra le due teste di rapa” ricapitolò il Warblers, poi si rivolse all'amico: “scusami, mi è sfuggita la tua parte nel diabolico piano. Cosa fai tu? Ti limiti a giostrarci come marionette per tuo divertimento?”
“Punto uno: non sono vergine” disse Thad, per vedere che faccia avrebbe fatto l'amico “Punto due: il mio contributo lo vedrai in seguito, e poi già aver attuato il piano mi sembra abbastanza. Punto tre: so divertirmi in altri modi, non ho bisogno delle marionette”
“Sei nervosetto, tesoro, ti serve per caso un buscofen?” lo stuzzicò ancora Sebastian mentre tentava di non ascoltare il fatto che Thad non fosse vergine. Beh, lo aveva intuito da tempo, ma non aveva mai voluto chiederlo per non sentire l'ovvia risposta. “Allora aspetterò che la principessina sul pisello si degni di farmi sapere cose ha in riserbo per noi comuni mortali” terminò il ragazzo, nonostante desiderasse con tutte le forze conoscere la 'sorpresa'.
Thad non era nervoso, era solo la presenza di Sebastian così vicina alla sua a confonderlo e mettergli agitazione: poteva sentire il profumo del suo dopobarba per quanto era vicino e ciò lo mandava in iperventilazione.
“Non riusciresti mai a strapparmi nulla di bocca. Una sorpresa è una sorpresa. Lo sarà per te come lo sarà per loro” disse, sorridendogli a mò di scherno.
“Come preferisci, Harwood. Lungi da me costringerti a fare qualcosa che non vuoi fare” concluse Sebastian. Era tardi, le lezioni dovevano cominciare e il tempo passato con Thad non era mai abbastanza. Sospirò lievemente e si alzò dal divano su cui era rimasta la forma del suo corpo. “Allora devo andare, letteratura europea alla prima ora. Tu?”
“Storia. È l'aula accanto alla tua, quindi possiamo andare insieme, se ti va” chiese, leggermente imbarazzato, poiché non sapeva come comportarsi senza sembrare un emerito idiota. Era Smythe a fargli quell'effetto e, Sebastian non lo sapeva e non lo avrebbe mai saputo, c'erano tante cose che gli faceva venire voglia di fare ma non avrebbe mai fatto, semplicemente perché non sarebbe mai riuscito a dichiararsi.

Non poteva rischiare di perdere quello che aveva con Sebastian - se poteva essere definito un qualcosa - solo perché voleva essere il suo ragazzo. Seb non era un tipo da relazioni, e questo lo sapeva fin troppo bene. Non vedeva come lui, che in confronto a tutti i ragazzi con cui era stato l'altro non era nulla, avrebbe potuto cambiare la situazione.
“Se proprio insisti, Harwood” acconsentì Sebastian sentendosi suo malgrado talmente felice da rasentare la stupidità. Gli tenne la porta aperta, con lo scrupolo di averlo trattato troppo freddamente, aspettando che anche lui si alzasse dal divano e lo raggiungesse.
Thad sorrise, perché non si sarebbe mai aspettato una reazione del genere da Sebastian, e lo raggiunse accanto alla porta.
Purtroppo il tragitto dall'aula magna a quella di storia fu troppo breve, e prima di quanto Thad avrebbe voluto, dovette andare a lezione.
“Allora, ci vediamo dopo in camera tua, d'accordo?” disse esitando sulla porta.
“Sì” disse semplicemente l'altro, toccandogli la spalla solo perché aveva bisogno di un contatto. Con un sorriso ebete entrò nella classe successiva, canticchiando qualche stupida canzone d'amore. Aveva la netta impressione che la giornata sarebbe trascorsa inspiegabilmente veloce.
Thad entrò in classe con la testa fra le nuvole, pensando già alla fine della lezione, quando avrebbe rivisto Sebastian.


Le lezioni non sembravano finire più, ma, dopo ore ed ore passate a fantasticare sul suo amico, finalmente fu libero e, senza celare il suo entusiasmo, si diresse verso la camera di Sebastian, sperando di trovarlo li.
Sebastian stava osservando la figura di Jeff semi-scoperta fra le lenzuola; povero ciccino, dopo un viaggio aveva pure diritto al riposo. Peccato che poi si sarebbe ritrovato un messaggio da Fido e una marea di spiegazioni scomode. Tanto peggio per lui; rimorchiare appena arrivato non solo era discutibile, ma era addirittura una prerogativa di Sebastian, mica del primo venuto con una faccia carina e i capelli tinti. Un sommesso bussare alla porta lo svegliò dai propositi omicidi nei confronti della bambolina che aveva già preso possesso dell'armadio, occupando ben più del quarto che gli aveva generosamente concesso.
Thad bussò piano alla porta, per evitare di svegliare il ragazzo nuovo che - molto probabilmente - stava dormendo. Quando Sebastian gli aprì la porta la prima cosa che avrebbe voluto fare era abbracciarlo, perché cavolo, gli era mancato da morire nonostante si fossero visti quella mattina, invece si limitò ad entrare nella stanza.
“Prendiamo il telefono e usciamo di qui, sennò rischiamo di svegliarlo” disse sottovoce.
“Come comandi” sbuffò insofferente Sebastian, sollevando con attenzione il cellulare dal comodino di Jeff per non fare rumore. Sotto lo sguardo del compagno si avvicinò al biondo, sfiorandogli quasi le orecchie con le labbra e sussurrò piano “Sogni d'oro, principessa delle fate”. Con un ultimo ghigno, si richiuse la porta dietro; ora il corridoio era deserto, a parte lui e Thad.

Thad si sentì ribollire dalla gelosia quando Sebastian si era avvicinato così tanto al ragazzo nuovo, perché avrebbe voluto anche lui sentirlo così vicino. Ma quando Sebastian lo prese per un braccio e lo trascinò per il corridoio si dimenticò di tutto il resto: c'erano solo loro due in quel corridoio, niente Nick, niente Jeff, niente scuola, loro e basta.
Tornarono nuovamente in aula magna e si sedettero sullo stesso divanetto (Sebastian sembrava essere ossessionato da quella stanza, anche se lui non ne sapeva il perché), prima di prendere il cellulare di Jeff e aprire un nuovo messaggio.
“Allora, piattola, immagino che saprai a memoria il numero del tuo fedel cavalier servente, non è vero?”
“Certo, da' qua!” disse, prima di prendere il telefono, digitare a memoria il numero e ridarlo a Sebastian, che lo guardava con un ghigno sul volto. “Che c'è?” chiese poi Thad a metà fra il curioso e l'imbarazzato.
“Ovviamente, come potrebbe essere, dato che è il centro del tuo mondo?” disse con una punta di rammarico nella voce. No, Thad non lo avrebbe scoperto tanto facilmente. “Hai qualche indicazione sul livello di porno dentro il messaggio?”
“Non è il centro del mio mondo!” sei tu, avrebbe voluto aggiungere, ma non poteva farsi sgamare così. “Beh, direi di non andarci troppo pesanti, sennò si capisce subito che sei tu” disse con un sorriso.
“Posso essere gentile, quando, ma soprattutto SE voglio” dichiarò Sebastian, poi aggiunse “quindi qualcosa di soft e classico, sul genere di ''toccami'' o ''voglio sentirti dentro di me'' andrebbe bene?”. Disse quelle parole con un certo tono di distacco, non poteva mica farsi travolgere da quel fiume in piena di emozioni, non di fronte a lui.
Thad tremò nel sentire quelle parole. Non tanto per le parole in sé, ma perché a dirle era stato Sebastian. Immaginava come sarebbe stato bello sentirgliele dire in un altro contesto, rivolte solo ed unicamente a lui, magari mentre stavano facendo l'am-
Scosse la testa, cercando di pensare a quello che Sebastian gli aveva chiesto.
“D-direi che 'Toccami' sarà più che sufficiente” disse esitando un po', sperando di non aver lasciato vedere troppo il suo imbarazzo.
“Come preferisci, che ''toccami'' sia” concluse l'altro componendo il messaggio e allungando le gambe sul tavolino di fronte al divano scuro che scricchiolò pericolosamente. “Non ci rimane che tornare in camera, rimetterlo al suo posto e aspettare che il pesce cada nella rete” disse soddisfatto il ragazzo.
“Già” disse Thad, poggiando anche lui i piedi sul tavolino e accoccolandosi istintivamente su Sebastian. Quando si rese conto di quello che aveva fatto sbarrò gli occhi e si alzò in piedi, terribilmente imbarazzato. “Oddio, scusa, non so che mi è preso! È solo che stanotte non sono riuscito a dormire troppo bene e ora sto crollando dal sonno. Andiamo a sistemare quel telefono, che è meglio”
“Non vorrai metterti anche a fare le fusa” rise Sebastian. “Su andiamo che fra poco la bella addormentata nel bosco si sveglia”. Cosa stava dicendo? L'unica cosa che voleva era rimanere lì per sempre. Che si fottesse la scuola, che si fottesse Nick, che si fottesse Jeff; ad ognuno i suoi problemi. A giocare a Cupido, le conseguenze potrebbero essere disastrose.
“Okay, andiamo!” disse, prima di seguire Sebastian che si era già avviato per il corridoio.
Inviato il messaggio e riposto il telefono al suo posto, non dovevano far altro che aspettare che la freccia venisse scoccata.


Piccolo rifugio delle disadattate sociali (le autrici):

Siamo due pulzelle (?): youmoveme e sebanana_abrams con un account comune dato che questa è solo la prima delle innumerevoli -ci dispiace per voi- ff che abbiamo in programma di fare (a breve una OS rating rosso-arancione scuro Huntastian perché sono il sesso *Q*, so stay tuned). Da long Niff a mini long Niff/Thaddastian in qualche minuto è tanto anche per questi livelli di pazzia.

Blah, blah, blah, blah, chiacchere a parte, aggiornamento ONCE (a Warblers, always a Warbler) a week per ben cinque settimane, a giorno variabile. Dobbiamo ringraziare what'sapp perché sennò sarebbe costata un patrimonio (?)



  • la prima dolce fanciulla (see, du vorte, a cì) di solito scrive di quel aafhkadjfhasf di Sebastian e del suo compare biondino Jeff, ha evidenti problemi psicologici e odia essere puntuale nelle sue scadenze. Ah, probabilmente le parti cattive e demenziali sono scritte da lei perché si diverte così (compatiamola). Probabilmente vi abbiamo attirato in questa trappola mortale con strategie di marketing particolarmente funzionanti, oppure con le minacce (molto più utili). Detto ciò, non odiatemi ♥

  • la seconda (realmente più dolce) si occupa di quel pasticcino di Thad e Nick, ovvero la cucciolosità fatta persona.


Disclaimer: purtroppo né Seb, né Thad, né Nick, né Jeff, né Glee, né le canzoni (in pratica nulla) ci appartengono, ma i personaggi nuovi sì, muahahahahahah *finta risata malefica, ma poi si strozza da sola*


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Capitolo 2
*** There is something in you(r eyes) that gives me butterflies. ***


So close and still so far.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

There's something in you that gives me butterflies.

 

 

Nick aveva passato tutto il giorno immerso nei suoi pensieri. Non aveva seguito neanche una lezione, perchè era troppo occupato a pensare a quegli occhi verdi, a quel sorriso stupendo, a quel ragazzo mozzafiato per prestare attenzione a quello che i professori dicevano.

Mentre si incamminava verso la sua stanza canticchiando, sentì il cellulare vibrargli bella tasca.
Gli era un messaggio anonimo.
'Toccami'. Ecco quello che diceva il messaggio. Solo questo. Senza firma, numero sconosciuto. Nick si chiedette chi potesse essere stato, e senza neanche pensarci rispose.

'Scusa? Non credo di aver afferrato il concetto'.

Due occhi scuri che si avvvicinavano, si avvicinavano sempre di più, incorniciati da capelli scuri, poi delle labbra si curvarono in un sorriso malizioso, come se lui solo fosse a conoscenza di un segreto che avrebbe fatto venire dei brividi caldi lungo tutto la colonna vertebrale. Una mano che passava a sfioragli gli zigomi con infinita dolcezza, in una promessa certa di piacere quasi intollerabile. Una vibrazione. Un momento?

Jeff aprì a fatica le palpebre; era così stanco che avrebbe voluto fondersi con il letto e diventare un'unica cosa. Quel materasso sarebbe sicuramente diventato la sua anima gemella, in assenza di altri. A tentoni, ancora semi addormentato, sollevò il cellulare dal comodino, desiderando tanto tirarlo fuori dalla finestra, almeno finché non notò sul display l'icona di un sms ancora da leggere

"scusa? Credo di non aver afferrato il concetto...".

Jeff si morrdicchiò l'interno della guancia. Quante canne si era fatto il mittente prima di scrivere quel messaggio totalmente insensato? Molte e di buona qualità, quello era sicuro. Compose veloce una risposta.

'ci conosciamo? Penso che tu abbia sbagliato numero'

"veramente sei stato TU a sbagliare numero, visto che sei stato il primo a scrivere... Comunque, no, non ci conosciamo. O almeno non ti ho nella rubrica."

'sei già ubriaco a quest'ora, forse dovresti parlarne a qualcuno, o frequentare una terapia di gruppo'

"prova a controllare i messaggi, simpaticone"

'scommetto che entro qualche mese starai in un centro di riabilitazione'

"allora ci vedremo lì... Tu sarai membro onorario, visto che non ti ricordi manco dei messaggi che spedisci"

Ad ogni buon conto Jeff decise di controllare i messaggi inviati, va bene che sembrava schizzato quello lì, ma era troppo lucido per essere sbronzo. Entrò nella cartella prescelta ed ebbe un infarto.
No, non era possibile. Non aveva fatto lui quella COSA. Non era opera sua. Come cazzo ci era finito quel messaggio osceno? Calma, doveva trarsi fuori da quell'impaccio virtuale senza sembrare un totale coglione davanti allo sconosciuto.

'merda'

"visto che avevo ragione? La prossima volta controlla, mister Simpatia"

'giuro, non sono stato io. E non mi pare di aver preso strane pasticche questo pomeriggio'

"hahaha. forse eri tu ad essere ubriaco allora"

'me lo ricorderei, o almeno credo. sono sempre stato una frana nelle relazioni sociali, ma non credevo di esserlo anche virtualmente'

"oh, non me ne parlare. Io appena mi trovo di fronte un ragazzo carino comincio a balbettare come un deficiente e l'unica cosa che vorrei fare è scappare a gambe levate. Virtualmente boh, è la prima volta che messaggio con uno sconosciuto"

'quindi sei una ragazza?'

"uhm... No."

'ah, bene. Suppongo giochiamo nella stessa squadra, allora, strano sconosciuto che ho tentato goffamente di rimorchiare non so bene quando'

"oh, davvero? beh, almeno ho evitato una figuraccia o un omofobo! diciamo che se era un tentativo di seduzione, con me non ha funzionato... Dovresti provare con il romanticismo, sai?"

'parli con uno che piange il giorno di San Valentino, mentre canta stupide canzoni d'amore perché è un foreveralone. Non è davvero il mio stile, quello. Te l'ho detto, dovresti credermi'

"io ti credo, infatti. Intendevo dire che con me ci vuole il romanticismo."
"Comunque anche io sono un foreveralone... Beh, lo sono diventato dopo che io e il mio ragazzo abbiamo rotto"

'beh, non voglio mica abbordarti. Per quanto ne so potresti benissimo essere un pedofilo che nel tempo libero coltiva con passione l'hobby del serial killer'
'se anche dicessi che mi dispiace cambierebbe qualcosa? Cosa te ne fai della mia comprensione?'


"Mi hai scoperto. Il mio unico obbiettivo era trovarti e ucciderti"
"Non per essere scortese; ma nulla. Oh; non dispiacerti; è storia passata ormai..."

'1: sono felice che tu non sappia nulla di me, rende la cosa meno strana e non riuscirai a trovarmi. 2: se posso supportarti con la mia amicizia a distanza, ne sarei lieto :) NB: NON STO TENTANDO DI RIMORCHIARTI, è per aiutare i meno fortunati, lol'
'che poi almeno tu una storia ce l'hai avuta, sei più fortunato di me, alla fine, anche se è andata male'


"ma ti pare? Io, un serial killer? Mi sento in colpa ad uccidere le mosche, figuriamoci le persone!
Non ho mai avuto un amico 'virtuale', ma c'è sempre una prima volta, giusto?"

'immagino di sì. Comunque le mosche sono insetti orribili, mi fa schifo anche toccarle. Cazzo, stannno tutto il tempo sugli escrementi di altri animali D:'

"Vedrai che prima o poi anche tu troverai qualcuno. Oh, fidati, a questo punto è meglio non essere stati fidanzati con nessuno che sorprendere il tuo ragazzo mentre se la fa con il migliore amico di tuo fratello"

'touché, ho un sacco di fratelli e non oso neanche immaginare. Come si dice? Meglio soli che male accompagnati?'

"esattamente. Io ne ho solo uno, ma vale per cento... Mi fa perdere la pazienza ogni volta che ci vediamo"

'la famiglia non si sceglie, gli amici sì, tranne quelli predestinati dal caso (tipo te)'

"dal caso o da qualcuno che ci ha fatto uno scherzo."

'non esiste nessun CI, lo scherzo lo hanno fattto solo a ME per ragioni ignote'

"forse qualcuno ce l'ha con te.."

'appena arrivato e già il bersaglio di tutti, che bello'

"oh, mi spiace per te... Però per avercela con te bisogna essere stupidi"

'ci sono molte persone che non la pensano come te, ma non mi pare il caso di piangerti addosso. Magari fra un po', ahahahhaa '

"andiamo, non puoi essere così male, sembri simpatico! Beh, in caso sappi che io ci sono.. Infondo gli amici servono a questo, no?"

'già amici? Non sarà che stiamo correndi troppo? LoL, allora abbiamo un accordo ;)
'

"uhmm..allora diciamo che siamo "amici di penna"? Haha, okay"

'amici di penna, totale sincerità, tanto la probabilità di incontrarsi è più o meno pari a quella di cavalcare un unicorno'

"già, infatti. Probabilmente vivrai a kilometri da questo schifo di Ohio. Cavalcare unicorni? Sembra divertente, lol"

'ehm, non vorrei rovinare i tuoi piani, ma vivo in Ohio anch'io. È divertente, a meno che non lo prendi nei suoi doppisensi nascosti'


"Sul serio? In effetti al doppio senso non ci avevo proprio pensato. Beh; dovrebbe essere divertente anche quello, no?"


'non ti facevo così disinibito, ma mi piaci ancora di più così'


"sul serio? ti piaccio?"

 

Nick sapeva che era una domanda stupida, che non poteva piacere ad una persona che non lo aveva.neanche mai visto, ma la domanda gli era venuta spontanea.


'in un certo senso. Non ti ho mai visto, ma sento di poter parlare di tutto con te'

 

Jeff si accorse con una certa sorpresa di aspettare con ansia la sua risposta, contando i minuti e controllando ogni secondo lo schermo per trovare la tanto desiderata icona.


"anche tu mi piaci."

 

Rispose semplicemente. Anche Nick si sentiva di poter parlare di tutto con quel ragazzo, visto che, non conoscendolo dal vivo, non lo giudicava.
Sorrise nel leggere quel messaggio, e proprio in quel momento rientró Thad che, notando il sorriso sul suo volto, gli chiese sbeffeggiandolo "Come mai così felice, Duvall? La ATNT* ha fatto una nuova promozione?"
Nick alzò lo sguardo dal telefono, che si sorprese a controllare ogni due secondi, per guardare in faccia Thad.

"No, sto solo parlando con un ragazzo"


Thad sorrise sotto i baffi, il loro piano stava riuscendo. Ora doveva soltanto passare alla fase successiva.

 


Un rumore distolse Jeff dal suo sogno ad occhi aperti, e il ragazzo si trovò costretto a guardare a destra per assistere all'entrata in scena di grande stile del compagno di stanza. Sebastian lo splendido, titolo che si era attribuito da solo quando era salito al trono del suo piccolo regno - la Dalton -, aveva appena terminato la doccia e tutto il mondo conosciuto doveva assistere a quello spettacolo.
'dai, sebastian, copriti. Non voglio sapere tutto di te, non in quel senso, almeno!' protestò debolmente il biondo. 'ma se non vuoi fare altro che sbirciare?!' lo sbeffegggiò l'altro, conscio del proprio fascino; per tutta risposta Jeff si coprì il viso con un cuscino, sospirando forte.
'che sono questi sospiri degni di Raperonzolo quando ha appena scoperto che il suo shampoo preferito non è più sugli scaffali del suo supermercato di fiducia?'


'vgryehuwxjnsdf' borbottò Jeff con il volto sempre coperto, almeno finché qualcuno lanciò il cuscino dall'altra parte della stanza. 'ecco, ora puoi parlare, Tania' ghignò soddisfatto il moro.
'Ha APPENA DETTO CHE GLI PIACCIO!' urlò il biiondo pieno di entusiasmo.

'chi, tua madre?' continuò Sebastian la scenggiata, nonostante conoscesse già la risposta. Anzi, strano che Fido ci avesse messo così poco, forse dopotutto le palle le aveva, ben nascoste, certo, ma da qualche parte dovevano pur esistere.
'beh, Lui, è evidente!' si sbracciava il compagno come infastidito da tali ovvie domande.

'lui chi?' insistesse l'altro benedicendo Thad e la corrente elettrica che aveva acceso quella lampadina.
'non so come si chiama, ma è bellissimo, dolce, comprensivo, e anche gay!' continuava imperterrito Jeff ad elencare gli infiniti pregi del misterioso sconosciuto virtuale.
'frena un attimo, Barbie, di chi stai blaterando?' smorzò la sua allegria Seb, come tirandogli addosso un secchio di acqua ghiacciata.

'beh, è una storia un po' lunga e strana...' incominciò vago il biondo, ma il moro lo bloccò

'senti, Cicciobbello, non posso mica passare le mie giornate a darti retta, dunque vedi di scorciare'
'allora, c'è questo ragazzo che abita in Ohio e, anche se non l'ho mai visto, mi comprende alla perfezione'
'aspetta un attimo; come fai a dire che è bello se non l'hai mai visto? Sono sicuro che ti aspetta una bella sorpresa, non appena ti invierà una foto' annunciò Sebastian in tono solenne.


'shhh, come sei poco romantico. Siamo due anime gemelle a distanza. Poi so che è bello perché lo capisco da come ragiona' sentenziò l'altro più che sicuro del suo punto di vista, stufo di parlare con quel cinico. Dare craniate ad un muro sarebbe stato più produttivo, probabilmente.
'cos'hai nel cervello, Marylin? Zuppa di cavolo nero?! Inizio a pensare che tu debba conoscere persone reali, non come quel maniaco. Domani pomeriggio ci saranno le audizioni per entrare a far parte dei Warblers, e ESIGO la tua presenza'
' m-ma io a-' balbettava l'altro senza capire troppo bene quello che Seb voleva da lui.


'e non accetto MA' concluse il discorso il moro, soddisfatto alla prospettiva di riuscire ad unire i due Romeo e Giulietta tecnologici 'e ora all'aula delle prove. Non vorrai mica presentarti senza esserti esercitato abbastanza?'. Seb prese Jeff per la cravatta (male annodata, notò) e se lo trascinò giù per le scale, mentre il suo ostaggio guardava con disperazione il proprio cellulare, e lo sconosciuto, allontanarsi sempre più dalla propria portata.

 


"Con un ragazzo, eh?" chiese Thad, uscendo dal bagno.
Nick, intanto, stava ancora guardando il telefono, sperando che l'icona dei messaggi si illuminasse nuovamente.
"Già. È bellissimo, simpatico, gentile e... Gay" disse lui, mentre un sorriso da orecchio a orecchio si faceva largo sul suo volto.
"Ma vi siete mai visti, almeno?" disse Thad, pur conoscendo già la risposta. Era contento di vedere finalmente il suo amico felice, dopo settimane di musi lunghi e Adele a palla. Stava quasi cominciando ad odiarla, per quante volte Nick lo aveva ammorbato con Don't You Remember.
"No, ma è dell'Ohio"
"E allora come fai a dire che è bello? Hai intenzione di prendere il primo treno che passa e raggiungerlo in totale stile Finchel?" okay, forse doveva smettere di stare su Twitter, stava cominciando a parlare come una fangirl professionista.
"Stile che? Vabbè, comunque so che è bello perchè è bello DENTRO"
Thad stava per fare un doppio senso, ma evitò. Non voleva rompere l'entusiasmo dell'amico, quindi decise di portarlo in aula prove, così Nick si poteva esercitare per la seconda parte del piano.


"Andiamo in aula prove, così ci esercitiamo per l'incontro di domani" disse, senza aspettare la risposta dell'amico e trascinandolo per le scale. Se voleva farlo cantare alle Provinciali doveva essere allenato da subito.
"È davvero necessario? Non penso mi serva molto esercizio per fare i soliti 'bop bop' 'uhhuaah', mentre Sebastian e Hunter si contendono le canzoni" disse, riuscendo per un pelo a mettere il cellulare in tasca, prima di essere trascinato in aula prove.
"Ti ricordo che quest'anno il vecchio consiglio se ne è andato, e io e Wes e David saremo i nuovi capi, quindi zitto e andiamo" disse scherzosamente, mentre si avvicinavano all'aula prove che, però trovarono occupata.


Fin da fuori si sentivano le urla isteriche di Sebastian 'no, no, e poi no. Mi rifiuto di fare la parte femminile, quella la riservo a te, barbie' e una voce molto più calma che ribatteva con decisione 'tu mi hai obbligato a fare questi stupidi provini, tu fai il controcanto da donna. Dopotutto sei così vocalmente dotato e versatile - tue parole testuali - che non dovresti avere alcun problema, o sbaglio?'
Sebastian, piccato nell'orgoglio si mise ad osservare distratto il cortile fuori dalle ampie vetrate, poi fece un sospiro. 'va bene' acconsentì il moro 'ma solo per questa volta, e se non entrerai nei Warblers, sarai mio schiavo a vita, nonché eterno debitore e capro espiatorio. Ci stai?' chiese con uno sguardo sfrontato all'altro che occupava il centro della stanza. 'puoi scommetterci' sibilò Jeff con un sorriso di sfida.


Nick e Thad rimasero fuori alla porta ad ascoltare, Nick perchè era curioso di sentire la voce del "ragazzo da copertina" -lo aveva soprannominato così-, anche se scommetteva che la sua voce fosse stupenda quanto lui; mentre Thad restava lì solo per sentire Sebastian, che ogni volta che cantava rendeva il suo stomaco una voliera e il suo cuore batteva più veloce di Bolt. Senza neanche accorgersene stavano trattenendo il respiro, aspettando solo che i ragazzi cominciassero a cantare.


Jeff era al centro della stanza, di spalle alla finestra. La luce si andava a perdere nei suoi capelli biondi, dandogli una strana aureola di santità, quando finalmente iniziò a cantare.
Era tanto che non lo faceva; aveva paura.

 

You’re on my mind

Every night

And in the morning when I wake

Don’t leave me lonely

Can you just hold me

Together before I break


Non sapeva per chi, o per cosa, cantasse, solo che era perfettamente felice. Più felice di quanto fosse mai stato: cantare rendeva tutto più sopportabile. Lasciar fluire fuori le parole senza avere più il controllo dei propri sentimenti era meraviglioso.


Appena il biondo iniziò a cantare Nick rimase senza fiato: la sua voce calda era la più bella che avesse mai sentito, e gli stava facendo venire le farfalle allo stomaco più di quanto la sua presenza non facesse già. Era così profonda e dolce da arrivargli direttamente al cuore, facendolo battere all'impazzata. Si sentiva stupido a provare certe cose per un ragazzo che aveva visto si e no due volte, ma non poteva evitarlo: forse era stato colpito dal famoso "colpo di fulmine". Fatto sta che, senza accorgersene entrò nella stanza, ignorando le proteste di Thad, per ascoltarlo meglio.


Sebastian, nell'angolo più scuro della stanza, continuava stoicamente ad accompagnare l'altro facendo la controparte femminile. Appoggiato con noncuranza al tavolo, aveva allungato le gambe in avanti e stirato le braccia con lentezza, sul volto il solito ghigno di sardonica indifferenza che minacciò di crollare non appena vide l'espressione di Thad che, ovviamente, doveva aver seguito il suo fedele cavalier servente.

'Harwood?!' balbettò Sebastian sorpreso smettendo all'istante di cantare.
Thad, il cui cuore batteva all'impazzata nel sentire Sebastian prendere tonalità così alte che rendevano la sua voce ancora più perfetta, saltò quando sentì l'altro chiamarlo.


"Uhmm. Hey, Seb, come va?" disse senza neanche pensarci, sentendosi come un ladri colto sul fatto.
'tralasciando il fatto che accompagno un totale incompetente solo perché mi ha supplicato di farlo, e il tutto con un controcanto femminile da tagliarsi le vene, discretamente. Comunque cosa ci fa Fido qui? Non è ora della sua passeggiatina quotidiana?' chiese con il sorriso beffardo da copione, mentre anche il biondo smetteva di cantare per osservare i nuovi arrivati.
"Sinceramente non so neanche io cosa ci faccio qui, speravo che Thad prima o poi me lo spiegasse." rispose Nick, ignorando il nomignolo con cui l'altro lo aveva chiamato.


Thad, non sapendo che dire senza rovinare il piano-sorpresa, inventò la prima cosa che gli venne in mente "Siamo venuti a provare una canzone" disse, girandosi poi verso Nick che lo guardava confuso, sperando che gli reggesse il gioco.
In realtà Thad sperava solo di incontrare Sebastian per i corridoi, visto che era da quella mattina che non si vedevano e a lui mancava da morire - cosa ridicola da pensare di uno che vive sotto il tuo stesso tetto - anche se non lo avrebbe mai ammesso a nessuno.
"Già, è proprio quello che siamo venuti a fare" aggiunse poco convinto Nick "E voi che ci fate qui, invece?" chiese, rivolgendo lo sguardo al ragazzo biondo che, seduto sullo sgabello del pianoforte, li guardava confuso.


'sono qui solamente perché Sebastian mi ha costretto' mormorò imbarazzato nel rendersi conto di come stava fissando in maniera intensa Nick. 'provvedo alla tua vita sociale e alla tua carriera artistica' sospirò l'amico raggiungendo Thad e l'altro piccioncino.


"stesso motivo per cui io mi trovo qui, Thad mi ha trascinato - rischiando quasi di farmi cadere per le scale" disse Nick, accennando un sorriso al biondo, che stava fissando come se fosse un asino volante. Distolse subito lo guardo, mentre le guance si arrossivano, sperando che l'altro non lo avesse notato.
"Beh, anche io sono provvedo alla tua vita sociale, Nicky. Sinceramente sono stufo di sentire Adele a palla."

 

'non è male Adele' li interruppe il biondo, incuriosito più che dal loro scambio di battute, da lui.
"già, infatti" rispose Nick, sorridendo al biondo, evitando di fangirlizzare come un'idiota perchè, santo panino, quel ragazzo si stava dimostrando sempre più perfetto.
"Penso che se ti ammorbasse con le sue canzoni quanto ha fatto con me, cominceresti a non sopportarla più neanche tu" rispose Thad, che stava a sua volta fangirlizzando poichè far mettere quei due insieme sarebbe stato più facile del previsto.
'santo cielo, prendetevi una camera!' Sbottò Sebastian scocciato da quei due picciocini 'e Adele è una lagna, questione chiusa'.


"Sono d'accordo" aggiunse Thad. Nick, intanto era diventato rosso come un peperone perchè, per la barba di Silente, Sebastian poteva anche evitare di metterlo in imbarazzo più di quanto stesse facendo da solo!
'mi dispiace di aver turbato la vostra fragile quiete interiore, Barbie e Fido, ma ho altre priorità' disse Seb avvicinandosi ancora a Thad per trovare un appoggio.
"Cioè?" chiese Thad, per evitare di pensare al fatto che Sebastian gli si era avvicinato e, oddio, riusciva a sentire ancora di più il suo profumo, mandando il suo cervello in pappa.
'non so, non tu, comunque' disse sentendosi un totale bugiardo, ma la sua vicinanza bastava a fargli dire cazzate più grandi del solito.
"oh" disse semplicemente Thad. Come aveva potuto soltanto pensare che Sebastian potesse pensare qualcosa che lo riguardasse? Era stato uno stupido, e doveva smetterla di farsi false illusioni, perchè lo sapeva che Sebastian era tipo da una botta e via, e lui non avrebbe di certo cambiato nulla.


Un silenzio imbarazzante calò nella stanza. Thad e Sebastian guardavano un punto a vuoto nella stanza, incapaci di guardarsi in faccia, mentre Nick alternava lo sguardo -sinceramente confuso - da Thad a Seb a Jeff, che li guardava a sua volta confuso.
Nick decise di rompere il silenzio.
"Ehm.. Come si chiama la canzone che stavi cantando? è molto bella." disse il moro, guardando il biondo.
'without you' disse semplicemente il biondo, fissando intensamente Nick, forse troppo intensamente, pensò, per poi distogliere lo sguardo. Era troppo bello, non poteva sopportarlo.
"Oh, non l'avevo mai sentita prima... e poi hai una voce davvero bella e particolare... Dovresti unirti agli Warblers" disse, cercando di non morire dall'imbarazzo. Perchè diavolo doveva essere così timido e impacciato quando parlava con un ragazzo carino - stupendo, si corresse, perchè carino era davvero riduttivo per descrivere il ragazzo che aveva di fronte.


'beh, è un'originale che ho scritto con i miei fratelli' sussurrò in un soffio, imbarazzato dalla sua stessa intraprendenza sfacciata.
"scrivi canzoni?" chiese, rendendosi conto subito dopo di quanto fosse idiota la domanda. Era ovvio, lo aveva appena detto! Quel ragazzo mandava il suo cervello in panne, tanto da farlo sembrare un'idiota.
'Lancillotto, te l'ha appena detto, ritardato' sbuffò Sebastian innervosito oltre che dal loro flirt strappacuore, anche dal silenzio teso fra lui e Thad. 'beh, ci provo' mormorò il biondo coprendosi con il palmo della mano le guance in fiamme.
Thad tirò una gomitata a Sebastian, come a dire "idiota, evita questi commenti rovina-atmosfera!" cercando anche di rompere il silenzio che si era creato tra loro, mentre Nick cercava di rimediare alla sua figura da idiota.


"Beh, se le canzoni sono tutte belle come questa si può dire che state facendo un ottimo lavoro!" disse, abbozzando un sorriso.
'grazie' balbettò sconcertato Jeff. Sicuro l'aveva detto solo per gentilezza, non era possibile che gli piacesse davvero, non a lui.
"è la verità" ribadì il moro che, preso da non si sa quale moto di coraggio, si sedette di fianco al biondo.
"ti va di cantare qualcosa? Thad mi ha portato qui per provare, tanto vale farlo, no?" disse; sorridendo, prima di aggiungere "comunque piacere, io sono Nick" gli tese la mano, senza smettere di sorridere, sperando di non sembrare un perfetto idiota.
'jeff' rispose semplicemente. Non riusciva a crederci: lui, il ragazzo con il sorriso più bello dell'universo, si era appena presentato e lo aveva addirittura invitato a cantare con LUI. Da non credere alla fortuna sfacciata.


Jeff. Jeff. Addirittura il nome era stupendo. Nick non poteva credere che quel ragazzo meraviglioso stesse ancora lì con lui e non fosse ancora scappato a gambe levate.
Gli sembrava un sogno, anche perchè un ragazzo così non poteva essere reale. Doveva essere morto e finito in paradiso perchè, santo panino, quel ragazzo era perfetto, troppo per essere umano.
"Beh, che canzone ti va di cantare?" chiese prendendo gli spartiti dal mobile affianco al piano.


Intanto Thad e Sebastian erano rimasti a guardare la scena in silenzio, anche se Thad avrebbe voluto cominciare a sclerare saltellando per la stanza come una quattordicenne che ha appena visto Niall Horan da Nando's.
Sopprimendo la parte di fangirl che sarebbe voluta restare a aweggiare per ogni singola cosa che i due dicevano, Thad decise che era meglio abbandonare quei due, lasciandoli da soli.
"Sebastian, è meglio se andiamo" sussurrò all'orecchio del solista, in modo che i due piccioncini non si accorgessero di loro.
'già, dimenticavo il progetto di scienze' mormorò l'altro, ancora frastornato dalla sensazione delle labbra di Thad vicino al suo viso.

 

'ehi, ma tu non segui nessun corso di scienze' protestò Jeff, spaventato dall'opportunità di rimanere solo con quel ragazzo che sembrava troppo meraviglioso per non nascondere qualche oscuro segreto.
'sto andando ad iscrivermi ora, mamma' disse Sebastian dando una pacca sulle spalle del biondo.

'a che ora è il coprifuoco?' continuò a sfotterlo per evitare di pensare alla figura di merda appena fatta. Già Thad pensava fosse un totale coglione, non poteva permettersi di sbagliare ancora.
'sono incredibilmente affascinato dai lipidi' affermò coraggiosamente Thad per salvare le ultime briciole della loro dignità come Cupidi in erba, quindi prese per il braccio Sebastian e lasciarono la stanza, ignorando con decisione le occhiate supplicanti degli altri due ragazzi che non volevano rimanere da soli. Ma nulla si ottiene senza soffrire, decise chiudendo la porta dietro le loro spalle e trovandosi davanti il corridoio deserto.


"Pare che il piano stia funzionando" disse Thad, chiudendo la porta. Non potè evitare di mostrare la punta di emozione che la faccenda gli dava: sapeva quanto soffrire per amore fosse doloroso, e voleva evitarlo almeno a Nick (che già aveva sofferto abbastanza).
'scusa per la mia uscita infelice sul corso di scienze, non so cosa mi è preso' sospirò appoggiandosi al legno e staccandosi a malincuore dal braccio di Thad. 'comunque non è andata tanto male, ora sono lì a provare qualcosa di melenso che per fortuna non riesce a torturarmi le orecchie' concluse con un sorriso soddisfatto 'c'è solo da sperare che stasera continuino quel patetico scambio di messaggi. Gli ho praticamente dovuto amputare il cellulare dalla mano'
"Oh, non preoccuparti, dovevamo pur inventare qualcosa, no?" Thad si appoggiò accanto a Sebastian, guardando fuori dalla finestra, per evitare di restare a fissare l'altro. "Già, il cellulare di Nick sembrava essere diventato un prolungamento della sua mano, e non faceva altro che ridacchiare e sospirare come Trent quando racconta del primo bacio Klaine. Direi che siamo sulla buona strada" disse poi, sorridendo sinceramente a Sebastian.


'solo al pensiero della ragazza e del nano da giardino mi viene la nausea, per non parlare dei suoi gusti decisamente discutibili' sbuffò. Anche il minimo accenno alla coppia felice per antonomasia bastava ad infastidirlo. Cazzo, perché non riusciva ad essere felice, se non con qualcuno, almeno da solo? Forse alla fine non era giusto aiutare Raperonzola con la sua vita sentimentale quando la propria era più desolante di Central Park durante un uragano.
"Beh, Jeff non è mica un brutto ragazzo, no? E poi bastava vedere Nick oggi in stanza per capire quanto gli piaccia! L'unica nota dolente è il fatto che sto provvedendo alla vita sentimentale di Nick, quando la mia è praticamente inesistente" disse Thad, sperando che Sebastian non gli scoppiasse a ridere in faccia.


'non hai delle fette di prosciutto davanti agli occhi, hai un maiale intero! Quasi mi dà fastidio alla vista quella chioma tinta color panna inacidita' disse l'altro serio. Possibile che ritenesse Platinette più attraente di lui? Con Thad non esistevano certezze, e forse era proprio quello ad intrigarlo di più.
"Sei per caso geloso?" chiese Thad, a mo di sfida.
'come se dovessi temere la concorrenza di quell'ibrido fra la Bella Addormentata nel bosco e Maga Magò' rispose l'altro di rimando, stimolato da quella conversazione, ma ancora di più dalla loro vicinanza.
"In effetti..." disse, senza aggiungere altro. Non voleva far capire assolutamente a Sebastian che gli piaceva, sennò sarebbe stata la fine. Sapeva che se avesse aggiunto altro si sarebbe reso ridicolo, quindi evitò, sperando che Seb cambiasse discorso, in modo da evitare spiacevoli ed imbarazzanti discorsi.


'dopotutto cosa puoi aspettarti dalle matricole?' sospirò il ragazzo 'di solito o si è dotati di talento, o di bellezza. Io sono solo l'eccezione che conferma la regola'.
"Anche tu sei stato una matricola, Seb. Davvero pensi di essere così bello?" chiese poi Thad scherzoso, sapendo quanto Sebastian ci tenesse a ricordare a tutti quanto fosse fantasticamente fantastico. Su questo Thad non aveva dubbi, visto che ne era innamorato da appena aveva varcato la soglia dell'aula di canto, ma lo divertiva vedere quanto ci tenesse a ribadirlo, come se non si vedesse da chilometri quanto quel ragazzo poteva avere tutti ai suoi piedi semplicemente sorridendo.
'una matricola estremamente affascinante' lo corresse Sebastian. Ormai era assoldato che lui fosse più bello di un dio greco, ma era innegabile che anche Thad avesse un certo nonsoché... Basta, erano troppo vicini e pensieri del genere non lo avrebbero portato da nessuna parte; tutti sapevano che Thad era uno che andava matto per una famiglia nel perfetto stile della Mulino Bianco, e continuare qualsiasi cosa ci fosse fra di loro era inutile e sfiancante. Si allontanò leggermente dal compagno, giusto per saggiare la sua reazione.


"Già, immagino" disse, prendendosi mentalmente a schiaffi subito dopo, conscio di essersi appena reso ridicolo.
Ma era stato più forte di lui, Sebastian era davvero un bel ragazzo, quindi poteva immaginare che lo fosse stato anche al primo anno, quando lui invece era un brutto anatroccolo. Certo, adesso non si considerava una divintà greca, ma diciamo che la pubertà aveva dato i suoi frutti, rendendolo come minimo guardabile. Thad si avvicinò a Sebastian, nonostante questi si fosse allontanato da lui, per guardarlo bene negli occhi e perchè davvero, nonostante provasse a non pensarci troppo, non riusciva a stargli lontano un attimo senza sentire un vuoto nel petto.


Era una calamita attrai-guai, ovviamente. Se no perché Thad si stava avvicinando a lui? Beh, non c'era altra spiegazione, tranne forse il fatto che voleva approfittare della sua popolarità all'interno della scuola. Tentando di mettere a tacere quelle vocine insistenti nella sua mente, sfoderò quello che inizialmente doveva essere il migliore dei suoi sorrisi, ma riuscì solo una smorfia stiracchiata.

'stasera guardo cosa si sono scritti per tutto il giorno, tu appura che canzone da suicidio hanno cantato, poi ci vediamo domani mattina qui per fare il punto del piano'. Merda, gli era uscita con un tono supponente. E Thad non era certo il tipo da prendere ordini, men che meno da lui. Thad ci rimase un pò male per il tono freddo e distaccato che aveva usato il solista; ma evitò di farne un dramma: non piaceva a nessuno, figurarsi se uno come lui potesse piacere a Sebastian.

 

"Okay" disse, sperando di celare la delusione e la tristezza che c'erano dietro quella semplice risposta. 'Stranamente arrendevole per un mollusco come lui' riflettè Sebastian sentendosi in colpa suo malgrado. Trattare Thad come un semplice tirapiedi non solo non era affatto divertente, lo faceva sentire sporco. Dopotutto gli amici 'veri' li poteva contare su una sola mano, e quel ragazzo dall'aria triste accanto a lui era la cosa che più si avvicinava ad una persona del genere.

'ma allora per questo corso di scienze?' chiese con rinnovata vitalità, sperando di poter cancellare le ultime parole dette che aleggiavano ancora fra loro, pesanti come macigni.
"Non c'è nessun corso di scienze, Seb" disse lui, cercando di non far sembrare la sua voce troppo spenta dalla delusione.

'beh, ma ce n'è uno di economia domestica. Ne ho bisogno per i crediti e poi non sarebbe male imparare a scaldare l'acqua del té, nonostante confido nella mia capacità di trovare un marito che sappia cucinare' tentò di ravvivare la conversazione, ma inutilmente.

 

Era stato un vero idiota ad usare quel tono.

'su, quegli occhi da cucciolo bastonato non basteranno a salvarti dal privilegio di assaggiare il mio primo uovo al tegamino crudo e andare in ospedale per intossicazione alimentare'. Dopo qualche istante di silenzio sollevò con delicatezza il mento di Thad fino a farlo arrivare all'altezza dei propri occhi 'allora, sei con me, nonna Papera?' Thad sorrise, incrociando lo sguardo dell'altro. Non riusciva a tenere il muso a Sebastian più di tanto, perchè riusciva sempre a farli sorridere. Al momento se lo stava immaginando con un grembiule alle prese con i fornelli, disperato manco fosse un concorrente di Masterchef.
"Si" rispose semplicemente, senza distogliere lo sguardo dal volto dell'altro, che era così vicino da farlo impazzire. 'bene, dunque credo che abbiamo un modulo di iscrizione da compilare, mio caro' lo prese per mano e corse lungo il corridoio deserto, manco fossero Kurt e lo gnomo; poi lasciò la presa e accellerò.

 

'vediamo se riesci a prendermi, Gordon Ramsay?' furono le sue ultime parole prima di precipitarsi a tutta velocità verso le scale che portavano alla segreteria.
Appena Sebastian lo prese per mano, Thad sentì nuovamente le farfalle allo stomaco e sentì di star vivendo quella che Trent chiamava "la-camminata-a-rallentatore-di-Kurt&Blaine", cosa che lo emozionò non poco. Quando però Sebastian lasciò la sua mano e prese a correre, non potè fare altro che sorridere ed inseguirlo. Lo avrebbe seguito dovunque, anche in capo al mondo.
Il cambio di idea repintino di Sebastian lo sorprese, ma non gli dispiacque: la sua spontaneità era uno dei motivi per cui si era innamorato di lui.

 

 

 

 

Piccolo rifugio delle disadattate sociali (le autrici):

E un altro capitolo è andato.

Finalmente abbiamo cominciato con gli sms ma non saranno molto presenti come in altre fanfiction a messaggi, perchè alla fine abbiamo preferito metterci anche delle descrizioni (che poi hanno preso il sopravvento, ma questi sono dettagli u.u), visto che non siamo davvero riuscite a lasciare solo dei messaggini messi così, senza nemmeno un po' di sequenze narrative.

Con questo capitolo la storia è entrata nel vivo, e col prossimo (che sinceramente è il mio preferito <3), e quello dopo ancora gli eventi prenderanno una piega ancora più sorprendente **semina panico, ma non spoilera nulla, scappa**

E nel prossimo capitolo ci saranno anche i personaggi nuovi!
Non potete capire, io li adoro troppo e quando Whi (aka Bianca) “li ha conosciuti” - perchè sono frutto della mia (di Rene) mente malata – sono piaciuti anche a lei, quindi non vediamo l'ora di farveli conoscere!

Smetto di parlarne prima di spoilerarvi tutto, va!

Che dire? Ringraziamo oneisnone e SofiaSOWK per aver recensito, le tre persone che hanno messo questa storia nei preferiti, e le dodici persone che l'anno messa tra le seguite! (wow, grazie! :D)


Alla prossima! **cerca di fare un'uscita alla Drama Queen, ma sbatte contro la porta**

 

Notes & Soundtracks:

*ATNT, è una compagnia telefonica americana.

- Canzone da cui è preso il titolo della storia: So Close - Jon McLaughlin
- Canzone da cui è preso il titolo del primo capitolo: Animal - Neon Trees 
- Canzone da cui è preso il titolo del secondo capitolo (che è la stessa canzone che canta Jeff): Without You - R5

 

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Capitolo 3
*** They were searching for sugar, but they found love instead. ***


N.B:
Jeff
Nick

 

 

So close and still so far.

They were searching for sugar but they found love instead.



'scusa se non mi sono fatto sentire tutto oggi, tentavo di riprendere una vita sociale, ma sono stai sforzi vani. Sto meglio con te, caro sconosciuto ;)'

 

 

 


"non ti preoccupare, ho avuto una giornata impegnata anche io. Anche io sto meglio con te, anche se oggi non sono stato affatto male..."

 


'ci conosciamo troppo poco per raccontarci già la nostra vita, ma è stata una bella giornata anche per me.'


"infatti, ma quando mi succede qualcosa di bello tendo a dirlo a tutti :)"


'sei l'esatto contrario di me, ma forse è meglio così, non possiamo annoiarci'


"già, almeno cercherai di farmi smettere di parlare a macchinetta, prima o poi!"


'mi piace ascoltare gli altri, soprattutto se non trovano nessun altro disposto a farlo, lol. '


"credo che il mio compagno di stanza sia ad un passo dal strapparsi le orecchie, credo sarà felice di sapere che ho trovato qualcun'altro che ascolta i miei scleri"


'felice di esserti d'aiuto ;) oh, il mio, beh.. È un tipo particolare, non credo andremmo molto d'accordo'
" :) comunque sono troppo emozionato per domani!"


'cosa succede domani?'


"ci sono le audizioni del glee club :)"


'anche voi ne avete uno? Stavo proprio pensando di provare anch'io, ma ho un po' paura del giudizio degli altri, ma soprattutto del mio crudele compagno di stanza D:'


"non ti preoccupare, sono certo che sarai bravo... anche se non ti ho mai sentito cantare, ma fa nulla. nel nostro coro decide il consiglio e poi tutti insieme, quindi il giudizio di un singolo conta poco"


'spero sia così anche da me. Sono appena arrivato in questa scuola, è tutto nuovo per me'


"beh, devi solo abituarti! oltre al tuo compagno di stanza hai conosciuto qualcun altro?"


'ci sarebbe un ragazzo molto... interessante'


"in che senso?"


'sei tu quello bravo a parlare, non io'
'beh, posso provarci'


"dai, provaci, giuro che non mordo... beh, almeno non i questi contesti :)"


'e quando morderesti? Ok, era squallida'


"devo per forza dirlo? mi sembra abbastanza ovvio..."


'immaginavo, lol. Ma non ho il diritto di saperlo, comunque, mi dispiace si ti ho dato fastidio. Non volevo, davvero'


"no, non mi da fastidio, ti pare? è che sono comunque abbastanza timido nel descrivere.. certe cose lol"
"cooomunque, stavi dicendo? questo tipo interessante"


'è davvero bello, ma la cosa che amo di più è il suo sorriso. Così cososo (?) che illumina tutta la stanza'
'e non si rende conto di essere così attraente'
'non ha senso quello che ho detto, ma va bene comunque. L'eloquenza non è proprio il mio forte'


"awww, che dolce che sei! vorrei che qualcuno dicesse queste cose anche a me!"


'sembri adorabile così, sono certo che lo sei anche nella vita reale c; parlami un po' tu. Qualcuno di speciale?'


"grazie c: beh si, oggi ho conosciuto un ragazzo..."


'davvero? Sono felice per te :)'


"già, ma credo che lui neanche mi consideri e sicuramente penserà che sono un'idiota."
"lui è bellissimo, stupendo e ha una voce fantastica, e tutto quello che ho saputo fare è sorridere e arrossire come uno scemo."


'sono sicuro che non è vero! Come fai a saperlo?'


"beh... non lo so, in realtà, ma sono sicuro sia così. se mi avessi visto lo avresti pensato anche tu"


'non penso che tu sia ridicolo u.u, e sicuro lui neanche lo pensa. Come è possibile non ritenerti una persona fantastica?'


"se cadessi dallo sgabello mentre stai cantando mi riterresti idiota o fantastico?"


'probabilmente un fantastico idiota, ma poi ci farei una risata sopra e ti prenderei in giro solo per tutto il resto della tua vita'
'scherzo, ovviamente. Capita, su con la vita :)'


" :) non sarebbe la prima volta che faccio una figuraccia, comunque."


'se ti sfotte per una cosa del genere, non penso valga la pena di conoscerlo oltre ;)'


"ti dico che non sono caduto, ma c'ero quasi! forse il suo compagno di stanza lo avrebbe fatto, ma lui... boh. non lo conosco molto bene, per ora"


'compagni di stanza stronzi, sono dappertutto'


"infatti, ma anche quelli che ti sopportano (anche se nella loro mente vorrebbero strangolarti), come il mio"


'allora sei fortunato, tienitelo stretto, ma senza soffocarlo, mi raccomando'


"hahah, no, non lo farò. e tu cerca di non strangolare il tuo"


'è più facile che lui mi accoltelli mentre dormo. Se non mi senti per tre giorni di fila, dovresti seriamente iniziare a preoccuparti'


"okay, sto comiciando a preoccuparmi... devo preoccuparmi?"


'speriamo di no, magari in fondo al cuore anche lui è un orso abbracciatutti (?)'


"forse. ora vado, il mio compagno di stanza mi sta guardando strano... ci sentiamo presto?"


'meglio che vada anche io prima che mi tiri il cellulare nel water e faccia partire lo scarico, ahahahah. Comunque certo, il prima possibile c:'


"e buona fortuna con l'audizione!"

 

Nick poggiò il cellulare sul letto sorridendo, mentre Thad si allungó verso il suo letto, sorridendogli a sua volta.
"Chi era, ancora lo sconosciuto?" disse, sorridendogli e ammiccando.
"Già, ma non ci siamo detti nulla di che... Ha detto che domani ha un'audizione per il suo glee club e mi ha anche detto che il suo compagno di stanza è insopportabile. È adorabile!" disse Nick, con un sorriso a trenta due denti.
"Posso immaginare..." rispose Thad, senza pensarci, e subito dopo aggiunse "beh, non tutti possono essere comprensivi come me, no?"
"Già, tu sei un amico fantastico, Thad, dico sul serio" disse lui, allungandosi a sua volta per abbracciare il suo amico.
"Wow, cos'è tutto questo affetto? Hai vinto degli sconti per le Twizzlers?"
"No, idiota! Se non fosse per te non sarei mai riuscito a parlare a Jeff!"
"A proposito! Come è andata dopo che io e Seb siamo usciti?"


Nick arrossì involontariamente e si sedette meglio sul letto, mentre un sorriso da orecchio a orecchio si faceva largo sul suo volto.
"E non omettere i dettagli sconci, eh!" disse Thad scherzoso, sapendo che avrebbe fatto imbarazzare l'amico, il quale infatti ridette istericamente ed arrossì di più.
"Smettila cretino, non c'è niente di sconcio..." per ora, avrebbe aggiunto se stesse messaggiando con il suo amico sconosciuto. Nick non mostrava a molti questo suo lato più intraprendente, perchè si vergognava del giudizio degli altri, ma con il ragazzo 'portato dal fato' era tutto così semplice e spontaneo da farlo sentire a suo agio.
"Comunque... Abbiamo cantato una delle sue canzoni "Can't Get Enough of You", ed è stato stupendo"
"Fammi capire, va sempre in giro con gli spartiti delle sue canzoni?" chiese Thad con un sorriso sincero sul volto. Era davvero contento che il suo amico fosse nuovamente felice, anche se sotto sotto era geloso, perchè avrebbe voluto che le cose fossero così facili anche per lui e Sebastian...


"No, ma sapeva le parti di piano a memoria, e anche il testo, quindi me l'ha scritta su due piedi in modo che potessimo duettare... Non puoi capire quanto è bravo a suonare il piano! Le sue dite scorrevano fluide sui tasti come se fossero piume, e la sua voce.. Dio, la sua voce è spettacolare! Credo di esserlo rimasto a fissare per un bel pò, stavo quasi per scordarmi di attaccare. Deve entrare assolutamente nei Warblers, sarebbe un elemento molto valido per il gruppo e mi fatto anche vedere qualche videoclip che ha fatto con i suoi fratelli e, diavolo, è anche un ballerino pazzesco, credo sia una cosa di famiglia e-"


"Si okay; okay Nick, ho capito, ma prendi fiato!" disse Thad ridendo, mentre Nick prendeva un bel respiro.
"Si, hai ragione, scusa! È che così stupendo, e tu sai quanto io possa diventare logorroico quando mi emoziono!" disse Nick imbarazzato "e tu e Seb cosa avete fatto quando siete usciti?" Thad arrossì e si rattristò contemporaneamente, cosa che non passo inosservata a Nick.
"Che c'è? É successo qualcosa, Thad?" chiese preoccupato.
"No, questo è il punto. Sai, io vorrei essere più che un amico per lui, ma non riesco a rassegnarmi al fatto che lui non mi considera altro che un amico, che non sopporta le relazioni amorose e, soprattutto, non cambierebbe per me. Abbiamo solo parlato, ha deciso di frequentare un corso di economia domestica, e ha chiesto il mio aiuto. Tutto qui" disse, leggermente deluso.


"E tu cosa farai? Lo aiuterai?"
"Certo! Sai che non riesco a spendere una giornata, ma neanche mezza, senza vederlo!" rispose lui, cercando di evitare alle lacrime che gli pizzicavano gli occhi di scendere.
"Prova a non pensarci, ad uscire con qualcun altro, ad dimenticarlo..." provò a consigliargli Nick, anche lui poco convinto del suo stesso consiglio.
"Ci ha provato, ma non posso! Non riesco a dimenticarlo, a dimenticare il suo sorriso, i suoi dannati occhi verdi, il suo ghigno malizioso, la sua voce, il suo profumo, non ci riesco! So di farmi del male a continuare a credere che magari potrei avere una possibilità, ma non posso fare altrimenti! Oh Nick, perchè l'amore deve essere così difficile?" disse, lasciando che le lacrime gli rigassero il volto, cercando conforto nell'abbraccio del suo amico che, senza dire nulla, rimase a consolarlo e tranquillizzarlo.

 


'la vuoi smettere di sorridere come una fangirl assatanata di Twitter che aspetta il suo idolo pronta a strappargli un retweet? Ti prego, ho le vene incrostate di zucchero, Barbie' sbottò Sebastian alla vista del compagno di stanza che ridacchiava fra sé e sé rileggendo per l'ennesima volta i messaggi di Fido.
'no' disse Jeff ignorandolo. Non riusciva a credere alla propria fortuna: quel giorno aveva conosciuto due persone meravigliose, lo sconosciuto dei messaggi, ma soprattutto Nick. Quel pomeriggio passato insieme era stato così bello che aveva quasi paura di essersi immaginato tutto perché, porca miseria, non poteva esistere cosa migliore che duettare con lui.
'per favore Cenerentola, tieni a freno i tuoi ormoni, o almeno non sfogarli su di me. Prendi piuttosto quell'ameba di Nick, gli sguardi che vi scambiavate mi facevano venire prepotentemente voglia di rigettare quello schifo che spacciano per pranzo a mensa' disse con una punta di gelosia infilata a fondo nel cuore.


'sei geloso' sentenziò Jeff con un gesto degno da mama del ghetto, per cui Sebastian rise forte. 'sapevo che ti drogavi, ma devi darmene un po'; sembra roba buona' tentò di difendersi l'altro, senza convincere neanche un pochino il compagno di stanza. 'secondo me fra te e Thad si può fare. Avete una buona chimica' aggiunse Jeff. Era vero; per quello che aveva visto quel giorno Thad se lo mangiava letteralmente con gli occhi, e anche Seb non era da meno. Oh, perché doveva fare sempre il superiore?

'non mi ricordo di aver richiesto il tuo parere, trilly, ma sicuro ti chiederò un consiglio quando dovrò scegliere il mio abito da sposa con la gonna ampia' sbuffò Sebastian innervosito dalla sua intromissione. Un conto era che fosse lui a gestire l'agenzia matrimoniale, un altro era che fosse la biondina tinta, nuovo guru delle relazioni della Dalton. 'secondo me sei spaventato dalla sua serietà e dal suo impegno' continuò imperterrito Jeff.


'hai aperto per caso la letterina che ho mandato alla posta del cuore?' piagnucolò il moro 'fammi il piacere, non immischiarti nelle faccende altrui, in particolare le mie, se preferisci che la testa ti rimanga saldamente attaccata al collo'.
'certo per te è più facile minacciarmi che accettare la verità' ammise l'altro 'comunque io sto sempre qui, se mai decidessi di guardare in faccia la realtà'.
'se vuoi scusarmi, fata madrina, ma io ho una vita sociale, al contrario di te' lo indicò con la mano ben tesa e andò in bagno a sciacquarsi la faccia.


'dove vai, seb?' chiese Jeff curioso.
'non penso siano affari tuoi' troncò la questione avviandosi verso la porta. Si girò e vide lo sguardo interrogativo del compagno 'ad un corso di economia domestica'. Appoggiò la mano sulla maniglia, fece un sospiro e osservò di nuovo l'altro 'con Thad' ammise controvoglia.

'vedi, lo sapevo. L'ho sempre saputo. E ora sarebbe il momento perfetto per dire che te l'avevo dett-' iniziò a scaldarsi il biondo, quasi più entusiasta dello stesso Sebastian.

'barbie, torna a giocare con il tuo amico Ken pedofilo, che è meglio. Tu non sai nulla, comunque' sussurrò in un soffio mentre chiudeva la porta dietro di sé. No, non era proprio il momento da 'te l'avevo detto'; nulla sarebbe cambiato perché non c'era nulla da cambiare.

'andrò nella camera di Thad, busserò, lui uscirà dalla porta, scenderemo le scale e frequenteremo quel corso, e tutto da buoni amici' si ripromise mentre si dirigeva verso il secondo piano.

 

Non c'era mai andato, ma, inspiegabilmente, conosceva la strada a memoria o qualcosa lo guidava in quei corridoi. O forse più semplicemente qualcuno glielo aveva detto e quelle teorie metafisiche erano solo un parto della sua mente dopo il terzo grado di Jeff. Arrivato davanti a quella porta, uguale ad altre mille della Dalton, si fermò. Non sapeva cosa lo bloccasse dall 'avvicinare la mano a dare qualche colpo; era tutto così semplice e impossibile allo stesso tempo. Rinunciò anche alla minima parvenza di educazione e aprì la porta, dopo aver indossato il sorriso più supponente ce riuscisse a creare sul momento.

 

La scena che gli si presentò davanti era incredibile: Nick stava abbracciando il suo Thad. Le loro teste erano così vicine che non era possibile distinguere i capelli dell'uno da quelli dell'altro, la mano sinistra di Nick era posata leggermente sul fianco di Thad, in un gesto di assurdo possesso, l'altra era invece intrecciata a quella del compagno. Fu orribile, come se qualcosa dentro di lui si fosse schiantato in mille frammenti, senza lasciare neanche una possibilità di riaggiustarlo. Il suo sorriso crollò, schiacciato dal peso dei propri sentimenti, ma fu ancora peggio vedere le lacrime negli occhi di Thad; non riusciva a sopportarlo.

'cosa succede?' balbettò ancora immobilizzato sul suo posto.

Thad alzò subito lo guardo verso Sebastian, che era di fronte a loro.

 

Sembrava... Confuso? Imbarazzato? E anche... Era gelosia quella? Thad decise di non crearsi false illusioni. "Uhm, nulla" rispose, asciugandosi le lacrime sulla manica del blazer.

"Non è quello che sembra, Sebastian" disse Nick, non sapendo che dire. Anche se infondo non stavano facendo nulla di male... Solo che sapeva quanto Thad piacesse a Sebastian - davvero, bastava guardarlo mentre parlava di Thad o lo guardava per capirlo - quindi, non voleva che si facesse strane idee.

'cosa succede? Hai per caso finito gli assorbenti, Fido? O è andata male con Raperonzolo?' disse tentando inutilmente di tenere a freno la lingua, ma era più forte di lui. Proprio quando sarebbe dovuto stare zitto, lì parlava a vanvera causando più casino che altro. In ogni caso meglio dire cazzate che malmenare Nick, riflettè fra sè e sè.

 

"No, Sebastian. Semplicemente non volevo che fossi geloso di una cosa che non stava accadendo. Io e Thad non stavamo facendo assolutamente nulla, e se tu sei così geloso e innamorato da non capirlo e da farti filmini mentali non è colpa mia!" disse, alzandosi da letto uscendo frettolosamente dalla stanza, prima di perdere la pazienza.

"E comunque, se vuoi saperlo, con Jeff è andata benissimo" aggiunse, prima di andarsene e scendere le scale, lasciando i due soli.


"ah" Sebastian rimase spiazzato da quel fiume di parole uscito dalla bocca di Nick che si solito era talmente calmo e tranquillo da rasentare la stupidità.

Guardò attonito la porta che sbatteva con le ultime parole che rimbombavano ancora. 'benissimo, benissimo, benissimo'; a quanto pare il lieto fine era destinato solo a pochi eletti scelti dal fato. Fra cui lui certamente non figurava. E il fatto che lo avesse sputtanato di fronte a Thad meritava come minimo un risarcimento di tre assoli e quattro duetti da scalare al suo montepremi. Si rese conto di aggrapparsi alle stupide cose inutili di ogni giorno, pur di non ammettere il vero problema che stava seduto sul letto di fronte a lui con gli occhi ancora lucidi.

'sei sicuro che vada tutto bene? A me non sembra. Se è stato qualcosa che ho detto, o fatto, dimmelo' dire quelle parole fu doloroso, ma necessario. Per salvarlo, almeno da se stesso, doveva sapere.


"Non preoccuparti, Sebastian, è tutto okay" disse, cercando di darsi una sistemata e di essere il più credibile possibile.

'non sarò comprensivo e coccoloso come Nick, ma posso provarci. Davvero, sei il mio unico vero amico, puoi parlarmi di tutto, sempre che lo desideri' disse impacciato da questo lato inesplorato del proprio carattere che non si faceva vedere troppo spesso.

"non fa niente, davvero. Sto bene." Si alzò e, prese le sue cose, uscì dalla stanza, chiudendo la porta "allora, dov'è questo corso di cucina? Non vorrai mica arrivare in ritardo alla prima lezione, vero?" disse, sorridendo.

Nonostante fosse ancora un pò triste, gli erano bastate quelle poche parole, vedere Sebastian, per fargli tornare il sorriso.

 

"Andiamo o vuoi che ti porti in braccio?" aggiunse quando vide che Sebastian non era intenzionato a muoversi.

'non credo che tu ce la possa fare' rise l'altro, ammorbidendo finalmente la postura rigida che aveva assunto non appena era entrato in quella camera. 'credo sia al piano terra, ma non ne sono del tutto sicuro; vale la pena di controllare' aggiunse aprendo la porta di legno scuro e dando un'occhiata a Thad sul cui volto era spuntato un sorriso un po' meno incerto.

"non sai nemmeno dove dobbiamo andare? Sei incorreggibile" disse scherzando.

'beh, l'avventura non è più eccitante della monotonia di questo manicomio' sentenziò Sebastian. "non penso che questa scuola sia così noiosa... Speriamo che il corso di cucina non lo sia, almeno!"
'scherzi? Potrei avvelenarti e sarebbe solo un incidente! Si preannuncia il corso migliore in assoluto' concordò in pieno.

"wow, rassicurante! Vorrà dire che sarai tu ad assaggiare quello che cucini" disse, sorridendo. Thad seguì Sebastian, che lo stava guidando verso l'aula. Quando arrivarono la trovarono vuota, con solo la professoressa ad aspettarli.


"Smythe, Harwood, siete in ritardo" disse, sistemandosi il grembiule e prendendo il ricettario.
"Ci scusi, ci eravamo persi" disse Thad, andando a sistemarsi dietro uno dei banconi da cucina, seguito da Sebastian.
"Per stavolta ve la passate liscia, ma che non accada più. Sapete, avrei cominciato senza di voi, ma a quanto pare siete gli unici interessati a questo corso... Bene, vediamo di cominciare. Oggi cucinerete insieme, così non sporchiamo troppi utensili." disse, avvicinandosi ai banconi e porgendo a Thad un foglio.
"Dovete cucinare una semplice torta al cioccolato. Gli ingredienti li trovate nella dispensa, le dosi sono scritte qui, e ricordatevi di scaldare il forno prima di infornare la torta."
La professoressa si avvicinò la porta, poggiando il grembiule sull'attaccapanni. "Avete un'ora e mezza di tempo, e vedete di non far esplodere la scuola. Arrivederci." aggiunse, prima di uscire e chiudere la porta.

 

Thad prese il foglio e guardò Sebastian, che sembrava confuso - adorabilmente confuso. "Beh, cominciamo col prendere gli ingredienti: 300 gr di zucchero, 9 albumi, 100 gr di farina-"
"Si si, signor capitano!" disse Sebastian mettendosi sull'attenti per prenderlo in giro e sfilargli la ricetta di mano, in modo da poter leggere tutti gli ingredienti. Thad, intanto andò a prendere la farina e lo zucchero dalla dispensa, che, purtroppo per lui, era troppo in alto. Tentò di allungarsi il più possibile per arrivarci, ma sembrava essere messa in alto apposta per fargli un dispetto.


Sebastian, che intanto aveva preso le uova, non potè che ammirare lo spettacolo che si ritrovava davanti: prendeva molto spesso in giro Thad per la sua altezza, ma in realtà la trovava adorabile (doveva smettere di frequentare Kurt, stava cominciando a parlare come lui), e adesso che stava cercando di allungarsi verso lo zucchero, lasciando intravedere un pezzo di schiena abbronzata, la trovava anche decisamente eccitante.

"Vuoi darmi una mano o resti lì a guardare? So di avere un culo fantastico, ma ti prego, ho bisogno del tuo aiuto" disse Thad senza neanche voltarsi. Perchè sapeva che Sebastian lo stava guardando, poteva sentire il suo sguardo bollente sulla pelle, e nonostante ne fosse felice, aveva davvero bisogno che prendesse quello stupido zucchero, prima che gli venisse un crampo.


Sentì Sebastian avvicinarsi e proprio quando era a due centimetri da lui la farina cadde, infarinando entrambi dalla testa ai piedi. "Oddio, scusa!" disse Thad, trovandosi zittito da un pugno di farina che Sebastian gli aveva tirato.
"Oops, scusa, non l'ho fatto apposta" disse lui, con tono fintamente innocente, scoppiando a ridere.
Thad prese un pugno di farina e lo lanciò a Sebastian, che smise di ridere e, armandosi di farina, lo minacciò.
"Ti conviene scappare, perchè sei un uomo morto!" Thad, senza farselo ripetere due volte, scappò da Sebastian e prese a correre per il laboratorio, ridendo e urlando come un cretino ogni volta che sembrava essere in trappola.

 

Sebastian continuava ad inseguire Thad, che sguizzava come un'anguilla per il laboratorio, senza smettere un attimo di ridere, e sbellicandosi quando faceva quegli urletti adorabili. Non si divertiva tanto da secoli, e sentiva qualcosa nel petto, come un senso di calore, gioia, completezza, ogni volta che lo sguardo di Thad incrociava il suo. Dopo qualche minuto passato a lanciarsi farina, ridere e prendersi in giro, Sebastian riuscì a mettere Thad all'angolo.
"Oh oh, pare che tu non abbia via di fuga, stavolta" disse, avvicinandosi al più basso, tenendo in mano un uovo.
"No, l'uovo no..." sospirò Thad senza fiato, sia dalla corsa sia dalla vicinanza di Sebastian.
"Saresti così carino impanato! '5 minuti solo 5 vedrai, e di Thaddino Panatino ti innamorerai'" canticchiò avvicinandosi, guardando Thad negli occhi. Stare vicino al ragazzo lo faceva impazzire, mandava i suoi neuroni a farsi benedire, e faceva volteggiare un branco di piccioni impazziti nel suo stomaco. Era lì, tutto infarinato, con quel sorriso stupendo sul volto e quelle labbra che, santo panino, avrebbe voluto baciare fino a perdere il fiato.


"Tu sei pazzo, ma stai proprio male male, eh!" disse Thad ridendo, mentre sentiva improvvisamente caldo, perchè Sebastian era ancora più sexy ed eccitante tutto scombinato ed era decisamente troppo vicino a lui per poter pensare logicamente.
'Già, pazzo di te' pensò il più alto, prima di rompere l'uovo in testa a Thad.

"Oh no, questo non avresti dovuto farlo!" disse Thad, fingendosi arrabbiato nonostante continuasse a ridere, e prendendo lo sciroppo al cioccolato che era dietro di lui.
"Cosa vuoi farci con quello?" disse Sebastian, ridendo ed indietreggiando.
"Questo" Thad aprì la bottiglia e la versò completamente su Sebastian, che lo guardava con una faccia sconvolta.

 

"Non puoi averlo fatto!" Sebastian, ancora sconvolto dalla pioggia di sciroppo che gli era entrato fin dentro le mutande, si mise a ridere, perchè la faccia soddisfatta di Thad era davvero troppo buffa per resistere.
"Invece si! E ora che hai da ridere?" chiese Thad, poggiando la bottiglia di vetro sulla dispensa e voltandosi nuovamente verso Sebastian, che era praticamente diventato un cioccolatino.
Sembrava uno di quei sogni perversi che aveva fatto, solo che stavolta era reale - e Sebastian era vestito, ma questi sono dettagli. L'unica cosa che avrebbe voluto fare era leccare tutto quel cioccolato via dalla sua pelle, baciare quelle labbra, sentire il sapore della sua pelle mischiato a quello del cioccolato... Thad deglutì, cercando concentrarsi e non perdere il controllo.


"Vieni qui, abbracciami!" disse Sebastian, attirandolo a sè. Però lo tirò troppo forte ed entrambi scivolarono sullo sciroppo, finendo a terra, uno sopra l'altro. Rimasero a guardarsi per qualche attimo negli occhi, prima di scoppiare a ridere: la situazione in cui si trovavano era davvero imbarazzante, nonostante fosse esattamente quello che volevano entrambi da sempre.
Quando lo sguardo di Sebastian incrociò quello di Thad, capì: doveva smettere di fare il cazzone e fingere di non essere innamorato del suo amico, perchè, davvero, non aveva provato mai niente di simile per nessuno prima. Vedendo Thad ridere si era reso conto di voler essere lui la ragione di quel sorriso.
Così fece la cosa che desiderava da mesi: accorciò le distanze tra loro e baciò Thad.

 

Un bacio leggero, a fior di labbra, ma che era bastato a farlo impazzire.
Thad, che ancora non poteva credere a quello che era successo - porca miseria, Sebastian lo aveva appena baciato -, premette le labbra nuovamente sulle sue, sapendo già che sarebbe diventato dipendente dal loro sapore, al momento mischiato a quello del cioccolato. Il solista rispose subito a quel bacio, prendendo il volto dell'altro tra le mani per poterlo approfondire. Aveva sempre immaginato come sarebbe stato baciare Thad, che sapore avessero le sue labbra, ma niente si avvicinava neanche lontanamente alla realtà, che era decisamente meglio: non sarebbe stato in grado di definire il sapore di quelle labbra carnose e morbide, ma l'unica cosa di cui è sicuro è che sono fatte per essere baciate. E lui di certo non avrebbe smesso di farlo.

 

Dopo qualche secondo Thad si staccò da Sebastian, più per mancanza di ossigeno che per altro. Non desiderava nulla all'infuori di quello, era del tutto felice. Spesso aveva sentito i soliti luoghi comuni sull'amore, ma non concordava: non era tre metri sopra il cielo. Sebastian lo aveva riportato diritto dal regno dei morti in quello dei viventi con il solo aiuto delle labbra. E, cazzo, non era poco. Era ancora fra le sue braccia, l'unica certezza che non fosse frutto della sua fantasia sfrenata. Era successo davvero: Sebastian lo aveva baciato, due volte, a dire la verità, e ora si sentiva vivo come non mai. Aveva voglia di cantare, ballare, urlarlo al mondo, piangere di gioia, scriverlo su tutti i muri della Dalton, ma si limitò a stringere ancora più forte le braccia, come se da quello dipendesse la sua intera vita. E forse era proprio così.

 

Sebastian lo strinse a sua volta. Era molto meglio di qualsiasi sua fantasia, incluse anche quelle in cui comparivano Ricky Martin e delle manette di pelo sintetico. Forse perché era reale, forse perché solo Thad riusciva a renderlo così felice senza un motivo. Si sentiva pieno di bolle di sapone, leggero e pesante allo stesso tempo. Era una strana sensazione, mai provata prima, ma poteva assuefarsi presto a questo senso di completezza incredibile. Abbracciati, stretti al massimo come se volessero fondersi in un corpo solo, rimasero per qualche minuto in quel disastro di cucina, lasciando che i minuti scivolassero sopra di loro silenziosi. Thad scostò dalla fronte di Sebastian una ciocca di capelli e gliela rimise a posto, con un sorriso lieve e imbarazzato.

 

'non sei in ordine come al solito' sussurrò vicino al suo orecchio, consapevole del calore che emanava ogni lembo di pelle del suo corpo. 'che ci vuoi fare?' mormorò l'altro, complice 'che tutto stia allo stesso posto in questo momento non è la mia priorità; sei tu' disse abbassando le labbra sul collo per leccare via una scia di sciroppo.
Thad vacillò sotto il peso di quelle parole, mai aveva sentito una cosa di quel genere uscire dalla bocca di Seb: scoprire, e scoprirlo, sarebbe stata la sua soddisfazione più grande. Non che la sua lingua addosso fosse da buttar via, però... Chiuse gli occhi abbandonandosi a quelle sensazioni da lungo tempo desiderate e sognate, quasi non riuscendo a sopportare la propria fortuna sfacciata.

 

'sei dolce' ringhiò Sebastian senza smettere di farlo impazzire, artigliando la schiena di Thad da sopra il blazer che ormai non era altro che una tavolozza di un cuoco incapace.

'sarà il cioccolato' balbettò l'altro tentando a malapena di non perdere gli ultimi brandelli di dignità che gli erano rimasti e non mettersi a gemere impietosamente.
'cosa c'è, Thadduccio? Non gradisci il mio trattamento? Sai, non è che lo faccia con tutti' disse il più alto provando a non suonare deluso, ma inutilmente.

Stava facendo del suo meglio, davvero, ma a quanto pare era un osso duro o si vergognava di ammettere che gli piaceva, sì, gli piaceva da morire.

Il francese scostò le labbra dal collo di Thad, perplesso dalla sua reazione, o meglio, dalla sua mancanza di reazioni. Osservò il volto dell'altro, ancora più bello e selvaggio con gli occhi chiusi, contratto dal piacere mentre si mordeva il labbro inferiore per non urlare, e fece un sorriso soddisfatto: non gli era per niente indifferente, solo doveva imparare a mostrarlo.

 

Sconcertato perché non sentiva più Sebastian addosso, aprì gli occhi e se lo ritrovò davanti a squadrarlo maliziosamente.

'ti ho fatto una domanda, sai?' ghignò ridendo con quei laghi verde acqua che ormai erano diventati tutto il suo mondo.

'davvero? Quando? Quale? Chi?' balbettò Thad stordito da quell'estasi a cui non era ancora abituato.

'nulla di cui tu debba preoccuparti' rispose enigmatico l'altro mentre continuava a fissare con insistenza le sue labbra. 'non mi pare il caso di torturarlo così' sentenziò circondandolo di nuovo con le braccia e baciandolo con trasporto. Brividi caldi corsero lungo le loro schiene e fecero scontrare i loro corpi, perfettamente complementari e speculari, due facce della stessa medaglia.

 

Dopo qualche secondo Sebastian si allontanò di qualche millimetro e sussurrò con voce roca e sensuale 'certo, se preferisci qualcosa di più aggressivo, si può sempre fare', accompagnando le parole ad uno sguardo da cospiratore. 'certo' annuì Thad; sarebbe andato in capo al mondo se solo Sebastian glielo avesse chiesto, inoltre non riusciva a pensare nulla di più eccitante che essere portato al labile confine fra sofferenza e piacere da quel dio che aveva l'onore di stringere fra le braccia. Ma Sebastian non gli lasciò il tempo per rifletterci sopra; si fiondò a mordicchiargli le labbra che ormai pulsavano doloranti di sangue. A Thad sfuggì un gemito che rimbombò dolce nelle orecchie dell'altro, ma il più alto non accennava a fermarsi.

 

Qualsiasi cosa all'infuori di loro due non li toccava: una cupola di vetro li copriva e proteggeva dal resto del mondo. Ma, come tutte le cose belle, non era destinata a durare. Infatti, proprio quando le cose stavano prendendo una piega decisamente più eccitante, la professoressa entrò nell'aula, strillando nel vedere la cucina messa a soqquadro.


"Harwood, Smythe, cosa diavolo avete fatto?" I due saltarono nel sentire quelle grida e, seppur contro voglia, si alzarono, cercando di darsi un contegno.
"Ehm.. Ci è sfuggita la situazione di mano. Ci dispiace, prof" disse Thad, imbarazzato dall'essere stato interrotto, non da un alunno (di quello non gliene sarebbe fregato nulla), ma da una professoressa, cosa decisamente più grave. Sebastian, invece, la guardava scocciato: non sopportava essere interrotto mentre era impegnato con un ragazzo, specie se era Thad. Aveva sognato quel momento da tempo, e il fatto che fossero stati interrotti da una cuoca fallita e svampita lo faceva incazzare non poco.
"Me ne sono accorta, Harwood! Per punizione pulirete tutto, e non fatevi più rivedere a questo corso!" disse, rossa dalla rabbia, prima di andarsene nuovamente, scioccata sia dalla cucina, sia dall'aver beccato due alunni - gli unici due partecipanti al suo corso - ad amoreggiare sul pavimento. Forse la consulente scolastica avrebbe finalmente trovato un impiego nella scuola.

 

Appena si chiuse la porta, Sebastian e Thad cominciarono a ridere.
"Oddio, ma hai visto che faccia a fatto? Era sconvolta!" disse Thad, che stava piangendo dalle risate, poggiato ad uno dei banconi per non cadere a terra come un sacco di patate.
"Già! Il bello è che pensa di punirci, lasciandoci qui da soli! Povera illusa, crede che passeremo tutto il tempo a sistemare la cucina!" disse Sebastian che, davvero, non poteva credere di avere un'occasione simile: sarebbe rimasto solo con Thad, stavolta senza interruzioni. Al pensiero di tutto quello che avrebbero potuto fare, si leccò le labbra e si avvicinò nuovamente a Thad, che lo guardava, il volto ancora arrossato e le labbra ancora gonfie di baci.


"E-e cosa intendi fare?" chiese come se non lo avesse intuito, la voce tremante dall'eccitazione.
"Oh, Thad, amo questo tuo lato ingenuo. Prima di pulire la cucina dovremmo pulirci noi, no? Voglio leccarti via tutto il cioccolato di dosso, fino all'ultima goccia... Ti sembra abbastanza buono come passatempo?" disse senza smettere di guardarlo negli occhi, lo sguardo scurito dall'eccitazione.
Thad deglutì al pensiero della lingua di Sebastian sul suo corpo, mentre i pantaloni cominciavano già a stargli stretti. Il tono, solo il tono con cui lo aveva detto lo aveva eccitato. Si chiese come aveva resistito tutto questo tempo ad un simile tentatore, perchè, dannazione, nessuno sarebbe riuscito a resistere ad una persona del genere.
"Fammi quello che vuoi, Seb. Sono tuo" disse, prima di prenderlo per la giacca e far scontrare le loro labbra in un bacio famelico.
La cucina, la professoressa e tutto il resto avrebbero potuto aspettare.


Dire che Nick era emozionato era dir poco: era eccitato, euforico, non vedeva l'ora che arrivassero le prove dei Warblers, perchè c'erano le audizioni e c'era lui.
Jeff. Se Nick fosse stato uno dei membri del consiglio, lo avrebbe fatto entrare subito nel glee, senza tutte quelle procedure e prove, ma sapeva quanto Thad e gli altri tenessero a queste tradizioni.
Si sistemò il nodo della cravatta, stringendolo troppo dall'euforia rischiando quasi di strozzarsi, e scese in sala prove, canticchiando allegramente una delle canzoni del gruppo di Jeff (che aveva scaricato da You Tube e messe sull'ipod, riascoltandole milioni di volte solo per sentire la sua voce).
Quando arrivò in sala, vide che era già piena di spettatori che volevano assistere alle audizioni (Blaine non esagerava a dire che erano come delle rockstar in quella scuola), e subito di andò a sedere insieme agli altri warblers.
Jeff era proprio di fronte a lui, che si stava torturando le mani dall'agitazione.
Quando i loro guardi si incrociarono, Nick gli sorrise e gli fece un cenno di incoraggiamento.
Dei colpi di martelletto fecero zittire tutti, prima che Thad iniziasse a parlare.


"Bene Warblers, oggi siamo riuniti per assistere alle audizioni di ragazzi che voglio entrare a far parte dei Warblers. Anche se non mi aspettavo tutta questa audience" disse ridendo, prendendo dalle mani di Wes la lista dei candidati e leggendola. "Che sono: Nathan Parker, Thomas George e Jeff Sterling. Bene, procediamo in ordine alfabetico. Thomas, quando vuoi"

Un ragazzo moro e dai tratti europei si sedette al piano e cominciò a cantare.

Non era male, ma Nick era sicuro che Jeff lo avrebbe battuto ad occhi chiusi. Quando fu il turno di Nathan, un ragazzo bruno con uno strano ciuffo alla Zac Efron,

 

Nick ne restò piacevolmente sorpreso, anche se non cambiava la sua opinione, Jeff avrebbe vinto di sicuro. Quando fu il turno di Jeff, Nick trattenne il fiato, emozionato e curioso allo stesso tempo. Sapeva che Jeff era bravo, ma era curioso di sapere cosa avrebbe cantato.

Jeff fece un respiro profondo prima di aprire la porta della sala; non aveva voluto sentire i due precedenti candidati per non morire prima del tempo, sicuramente erano fantastici, oltre che abbastanza belli, insomma il pacchetto completo.

Lo metteva a disagio il pensiero di esibirsi dopo di loro e dover reggere il confronto, in più non conosceva quasi nessuno e si era radunata una folla degna di uno stadio in quella stanza.

 

Nick, Nick, Nick.

Invece di tranquillizzarlo ripetere quel nome, il suo nome, lo rese ancora più nervoso. Doveva entrare a far parte dei Warblers, doveva e, più importante, voleva passare ogni minuto del proprio tempo libero con lui, non chiedeva altro.

 

You could hurt with a word
You could change my life
You could tell me the truth
It would cut like a knife
But I won't let go
But I won't let go
But I won't let go
You could fall, hit the wall
You could lose your way
You could lose, you could bruise
Spend it all in a day
But I won't let go
But I won't let go
But I won't let go

 

'ce la posso fare' pensava il biondo mentre cantava davanti a quella platea di sconosciuti.

Doveva guardare tutti, ma nessuno in particolare; si sa, il contatto visivo è di vitale importanza in questo genere di cose. Ma non c'era nulla da fare: un paio di occhi scuri attirava irrimediabilmente il suo sguardo, più potente di qualsiasi calamita, più magnetico di qualsiasi polo. E poi c'erano anche quelli che non lo definivano un secchione, impossibile! La tavola periodica di Mendelev era la sua bibbia personale.

 

Cos you know we are...
Made for each other
Can't take that away
Made for each other
Like sunshine and day
Made for each other
I'm here to stay
Cos you know we are
Made for each other
I'm made for you
Made for each other
Like stars and the moon
Made for each other we'll see it through
Cos you know we are made

 

Cercare di evitare gli occhi di Nick era una vera e propria sofferenza fisica, ne aveva bisogno come dell'aria che respirava. Accanto a lui Thad annuiva con forza e gli mostrava il pollice alzato, forse non era un totale obrobrio, allora. Appena qualche cetimentro distante c'era anche l'immancabile Sebastian che però sembrava distratto da qualcosa, o qualcuno vicino a Thad, o forse proprio Thad. Bene, avrebbe approfondito la questione appena sarebbe uscito vivo da quel tribunale dell'inquisizione, sempre pronto a farti a pezzi, come a prometterti un intero anno con Nick.

Cos you know we are made
You know we are made
Our love it won't fade
We just gotta be brave
You know we are made

 

Jeff tirò finalmente un sospiro di sollievo. La tortura era finita, cantare era ciò che di più meraviglioso esisteva al mondo - oltre a Nick, ovvio -, ma era sempre stato timido fino all'inverosimile. Lo aveva considerato per tutta la vita un ostacolo, un limite imposto da se stesso per arginare il mondo esterno, ma alla fine si era reso conto di essersi precluso i piccoli piaceri, i più importanti.

 

Sperava che i Warblers, ammesso e non concesso che entrasse in quella cerchia di privilegiati, gli insegnassero almeno a non desiderare di essere infilzato da un paletto piuttosto che parlare ad un pubblico. Accennò un inchino impacciato e si diresse fuori dall'aula alla massima velocità permessa dalle sue gambe ormai di gelatina. Chiuse la porta e si appoggiò al legno, senza fiato; chiuse gli occhi per raccogliere i pensieri: aveva cantato Made, una delle sue canzoni preferite, per un'audizione a cui aveva presenziato il ragazzo per cui aveva una mostruosa cotta.

In pratica si era dichiarato in maniera penosamente scontata e incredibilmente melensa, quasi come una matricola che chiede alla ragazza che gli piace di accompagnarlo al ballo di san Valentino.

 

Un momento: lui era una matricola, si ricordò. Oh, non andava affatto bene; in neanche cinque minuti di canzone Nick era riuscito a fondergli il cervello e non solo, beh, per quanto riguardava il cuore, quello si era liquefatto solo al suo primo sguardo. Aprì con cautela gli occhi, spaventato da quello che poteva ritrovarsi davanti. Due occhi verde mare che lo squadravano beffardi, in perfetta armonia con il sorrisetto tipico di una mangusta.

'dunque, Barbie, com'è stato il ballo delle debuttanti? Ken ti ha finalmente chiesto di ballare?'
'ehm, Seb io-' ba.bettò sorpreso il biondo, vedendo dietro al compagno di stanza uno sguardo di comprensione negli occhi scuri di Thad.

'su, lascialo stare, Bas. Non vedi che è sconvolto?'
Il più alto sbuffò scontento; certo che dopo avergli levato lo Scandals il martedì sera, Thad poteva almeno lasciargli tormentare la biondina.

 

A malincuore si spostò a lato di Jeff che stava spalle al muro, permettendogli di respirare di nuovo, e si avvicinò al moro che lo guardava soddisfatto. Thad osservava orgoglioso il suo Seb: non solo era bellissimo e cantava da dio, aveva anche un cuore d'oro, solo nascosto alla maggior parte delle persone. Gli spostò affettuosamente una ciocca ribelle dalla fronte e la unì al resto dei capelli, non senza giocherellarci un po'. Era più forte di lui, avevano un'attrattiva irresistibile su di lui. 'raperonzolo, aspetti per caso che un usignolo ti faccia il nido in bocca?' chiese il più alto con il tono appena addolcito da quel contatto da tanto tempo desiderato.

'io, uhm... Ehm... Credo di dover andare' disse Jeff sentendosi la metà marcia della mela fra quei due, evidentemente così innamorati da far male agli occhi, ma, passando accanto al compagno di stanza, gli sussurrò nell'orecchio

'a quanto pare io e Fido non siamo stati gli unici a darci da fare... Avrai qualcosa da raccontarmi, fra poco'. Sebastian lo lasciò andare con un sorrisetto soddisfatto: il loro malefico piano non era lontano dal terminare in bellezza.

 

"e non sarà l'unico a dover raccontare qualcosa, vero Jeff?" aggiunse Thad sorridendo, stringendo più forte la mano di Sebastian, come se non credesse ancora che tutto quello che era successo era stato reale e cercasse un appiglio.
"Io- cosa intendi dire?" disse Jeff imbarazzato, sapendo dove voleva andare a parare.
"Non fare il finto tonto! Si capisce che fra te e Nick c'è qualcosa, e poi lo capirebbe anche un bambino di due anni, visto il modo in cui lo guardi quando pensi di non essere visto!"
Jeff arrosì ancora di più mentre Thad e Seb si scambiarono un sguardo di intesa, sorridendosi.
"Beh, va da lui, che aspetti?" Thad notò Nick infondo al corridoio e il suo sorriso si allargò: erano proprio pazzi l'uno dell'altro, non aveva visto Nick così contento da mesi, e ne era felice, perchè Nick era suo amico, e voleva solo il meglio per lui.
"Oh, guarda chi c'é! Fido ha trovato la sua Barbie! Meglio se li lasciamo soli" disse Sebastian tirando Thad per mano.


Prima che Jeff potesse ribattere, i due se ne erano già andati, lasciandolo lì da solo a fare la figura dell'idiota. "Ehi, come mai se ne sono andati?" chiese Nick sorridendo, avvicinandosi al biondo, che era poggiato al muro.
"Boh, saranno andati da qualche parte a limonare" rispose Jeff facendo spallucce, mentre dentro impazziva per il sorriso che il moro gli stava rivolgendo. Se Nick avesse avuto dell'acqua in bocca si sarebbe strozzato dalla sorpresa, ma invece si limitò a strabuzzare gli occhi incredulo.
"Che cosa? Thad gliel'ha finalmente detto?"
"Beh, Sebastian mi ha parlato di una lotta col cibo, una cosa del genere, ma non ci ho capito troppo, aveva la testa da tutt'altra parte che non riusciva a spiegarsi" disse Jeff, sorridendo perchè, santo Dalton, Nick era la persona più adorabile (dolce, stupenda, simpatica, attraente... la lista potrebbe continuare all'infinito) che avesse mai visto, e gli faceva venire voglia di coccolarlo e baciarlo tutto il giorno.

 

"Lo sapevo, lo sapevo che si piacevano entrambi! Finalmente si sono decisi a parlare! Meno male, se Thad avesse pianto un'altra volta per causa di Smythe glielo avrei detto io!" Nick si appoggiò al muro, avvicinandosi a Jeff.
"E tu come stai? Come pensi sia andata questa audizione?"
Jeff si chiese se Nick si fosse accorto che durante l'audizione non aveva fatto altro che pensare e guardare lui, ma era stato inevitabile: Nick gli dava sicurezza, con quel sorriso rassicurante e luminoso da illuminare tutta la sala.
"Ehm, io spero sia andata bene, anche se anche gli altri due ragazzi non erano male..." disse Jeff; guardandolo incerto.
La sua insicurezza era uno dei suoi problemi più grandi, anche se grazie al tempo - e a Nick - stava cominciando a sentirsi più sicuro di sè e delle sue capacità.


"Non capisco perchè tu sia così insicuro. Gli altri sono stati bravi, si, ma tu sei stato migliore. Sei riuscito coinvolgere tutti, perfino Flint che in genere approfitta delle audizioni per farsi una dormita! La tua voce è stupenda, hai un dono speciale, Jeff, quindi non devi preoccuparti, perchè sicuramente hai sorpreso il consiglio. Tu non hai idea dell'effetto che fai." Soprattutto a me, pensò Nick, mentre continuava a sorridere rassicurante al biondo che, commosso da quelle parole, lo abbracciò.

"Davvero pensi questo di me?" chiese Jeff al suo orecchio, senza smettere di stringerlo. Aveva bisogno di quel contatto come non mai, giusto per accettarsi che Nick fosse reale e non frutto della sua immaginazione. Perchè era semplicemente troppo perfetto per essere reale, e Jeff non poteva ancora credere alla fortuna che aveva avuto nell'incontrarlo.


"Davvero."
Rispose sorridendogli sinceramente. Erano così vicini che poteva sentire il suo profumo, che a lui ricordava la California, quell'odore di crema solare, mare, sole, che lui aveva sempre amato. Sentiva il suo respiro sul collo, il suo stomaco attorcigliarsi e il suo cuore galoppare nel petto.
"Grazie" Jeff sciolse l'abbraccio per poterlo guardare meglio negli occhi "non so cosa avrei fatto senza di te. Probabilmente sarei scappato a gambe levate alla prima difficoltà, pentendomene subito dopo, grazie davvero Nick" disse alternando lo sguardo dai suoi occhi alle sue labbra, con l'unico desiderio di baciarle. Avrebbe voluto assaggiarne il sapore, per sapere se era come lo aveva sempre immaginato, fin dal primo giorno in cui lo aveva incrociato sulle scale.

 

Era piombato il silenzio tra loro, riempito solo dai loro battiti accellerati e dai loro respiri leggeri. Nick sentì il suo cuore battere sempre più forte mentre Jeff si avvicinava, accorciando ancora di più le distanze tra loro.
Jeff lo stava per baciare. Non ci poteva credere. Era quello che aveva sognato da sempre, e finalmente stava per accadere. Incrociò un'ultima volta lo sguardo del biondo, prima di chiudere gli occhi e aspettare.
Poteva sentire il respiro di Jeff sulle sue labbra, cosa che lo stava facendo impazzire ulteriormente, e le sue braccia ancora strette intorno alle sue spalle.


"Ragazzi, dobbiamo annunciare il vincitore."disse Wes affacciandosi sul corridoio, facendo voltare i due ragazzi contemporaneamente. "Oh scusate, ho interrotto qualcosa di importante? Mi dispiace"
Jeff e Nick, entrambi seccati da quella interruzione, lo seguirono senza dire una parola, ancora troppo sulle nuvole per poter anche solo dire una frase che avesse senso. Appena rientrarono nell'aula, Jeff venne preso nuovamente dall'agitazione, tutti gli sguardi degli altri puntati su di lui, che si andò a sedere accanto agli altri due candidati.


"È la prima volta che fai l'audizione, vero?" chiese sorridendogli amichevolmente Nathan.
"Già. A dire il vero mi sono appena trasferito. Voi quante volte aveva fatto l'audizione?" chiese lui, rassicurato dalle espressioni tranquille dei due ragazzi.
"Questo è la prima audizione anche per me, ma Tom ha già provato tre volte ad entrare nei Warblers"
"Già" aggiunse l'altro prima di avvicinarsi e sorridergli maliziosamente "quindi sei appena arrivato? Sei veloce a fare colpo sulla gente!"
Jeff arrossì, sorridendo imbarazzato, sperando che non si riferissero al fatto che era stato a guardare Nick tutto il tempo. Aveva provato a guardare da qualche altra parte, ma non c'era riuscito: Nick gli infondeva sicurezza e tranquillità, e lo faceva sentire molto più calmo, come se non ci fosse nessun'altro nella stanza.


"Cosa intendi dire?"
I due si misero a ridere, inteneriti da Jeff, che era così innocente e smarrito da non essersi accorto di nulla.
"Ma come non ti sei accorto di come ti guardava Nick? Non ti ha tolto gli occhi di dosso un attimo!"
"Sembrava quasi che ti stesse spogliando con gli occhi" aggiunse Nathan ammiccando, ricevendo una gomitata da Tom.
"Non lo vedi che è in imbarazzo? Evita!"
"Ma che c'è? Non è colpa mia, Duval potrebbe essere più discreto!"
Jeff vide Thad sedersi all'ultimo minuto, con i capelli sistemati alla meno peggio, le labbra gonfie e quello che era evidentemente un succhiotto sul collo, e sorrise. Nonostante non conoscesse bene Thad, conosceva abbastanza Sebastian da sapere quanto fosse cotto di quel moretto, e vederli insieme lo faceva sentire felice.
Vide che Thad stava guardando Sebastian, poggiato sullo stipite della porta, e capì l'entusiasmo di Nick quando gli aveva detto che si erano messi insieme: non aveva mai visto uno scambio così intenso e pieno d'amore prima.


Beh, lui guardava Nick nello stesso modo, ma, nonostante quello che gli avevano detto prima Nathan e Tom, dubitava che il moro potesse ricambiare i suoi sentimenti. Wes battè con forza il martelletto per richiamare al silenzio quello stormo di galline - altro che usignoli - al silenzio, 'allora, innanzitutto vorrei ringraziarvi per aver partecipato alle selezioni annuali e esprimervi i nostri più sinceri complimenti riguardo le vostre esibizioni. Purtroppo è da prassi che il numero dei partecipanti al club rimanga invariato nel passare del tempo e, considerando che manca un solo membro per raggiungerlo, siamo stati costretti ad operare una scelta. Quest'anno si è rivelata più ardua del previsto, essendo le performance tutte e tre davvero coinvolgenti, ma alla fine dalle votazioni un solo candidato è emerso come opzione migliore. Vorrei chiedervi di fare un caloroso applauso al signor Sterling, che da ora in poi farà parte dei Warblers'.


Se qualcuno avesse fatto un elettrocardiogramma a Jeff, sullo schermo sarebbe apparsa una linea retta seguita da uno sconfortante beep, poi una serie di alti e bassi, in delle montagne russe di valori sballati. Il cuore del ragazzo mancò qualche pulsazione, congelando il tempo in quel preciso istante; il sangue gli si ghiacciò nelle vene in una fugace sensazione di gelo attraverso tutto il corpo. Poi con gli occhi sbarrati dalla sopresa incrociò lo sguardo di Nick e quel suo sorriso indescrivibile sulle labbra e ogni cosa tornò a scorrere: tempo, sangue e emozioni.

'per Nathan e Tom, mi dispiace molto, ma non siete passati. E vi prego di non uccidere i membri confermati, non farete altro che aggravare la vostra posizione. Non è ancora giunto per voi il momento di lasciare il nido e volare come usignoli liberi ne-'

'penso che abbiamo compreso il messaggio Wes' lo bloccò Thad con una pacca sulla spalla. Non era certo il caso di infierire, era già molto se quei poveracci non avessero deciso di farla finita il giorno stesso, in particolare Tom che da tre anni tentava senza riuscirci.

 

'in ogni caso se avremmo mai bisogno di membri supplementari per qualche competizione, sarete i primi che convocheremo' sorrise Thad per addolcire almeno un po' quella amara pillola di delusione.
"grazie" risposero i due, andandosi poi a complimentarsi con Jeff.
"complimenti amico!" disse Nathan, dandogli una pacca amichevole sulla spalla.
"vorrei farti uno di quei discorsi che si fanno di solito, ma il tuo moroso si sta avvicinando, quindi meglio se vi lasciamo chiaccherare" aggiunse Tom sorridendogli, trascinando via Nathan, che invece voleva restare lì a guardare la 'Niff' nascere.
"Spero non solo parlare!" disse, prima che Tom con uno strattone lo trascinasse fuori dall'aula.

 

"Ehi!" esclamò Nick sorridendogli e avvicinandosi "ce l'hai fatta!"
"Già" disse il biondo, guardandolo con le guancie ancora rosse dall'imbarazzo "grazie per il sostegno! Senza di te sarei morto d'ansia!"
Nick sorrise, perchè Jeff era davvero adorabile, e quella sua aria da cucciolo gli faceva venire voglia di coccolarlo tutto il giorno.
"Ti pare? Questo e altro per te!" Nick sembrò fermarsi un attimo a riflettere prima di aggiungere "Senti...Che ne dici di andare a festeggiare stasera?" chiese, lievemente imbarazzato, abbassando lo sguardo.


Jeff non poteva credere. Nick, il ragazzo che gli piaceva ormai da quasi un mese, il ragazzo più bello che avesse mai visto, gli aveva chiesto di uscire.
Fosse stato da solo, avrebbe cominciato a saltellare dalla felicità, ma essendo in una sala piena di persone non gli pareva il caso, quindi si limitò a guardarlo sorpreso. Avrebbe voluto rispondere, ma sembrava che non avesse più la voce, era così felice da non riuscire a pensare nulla.
Nick, però, interpretò male la sua faccia sorpresa, infatti si affrettó ad aggiungere "con gli altri Warblers, ovviamente" pensando che il biondo non volesse stare da solo con lui. Come poteva un ragazzo stupendo come Jeff voler uscire con lui, probabilmente era anche fidanzato... Come gli era saltato in mente?


"Ah" disse Jeff deluso "certo ci sarò sicuramente" Abbozzò un sorriso, che il moro ricambiò.


'allora, Barbie, c'è qualcosa che vuoi raccontarmi su te e Ken?' lo punzecchiò Sebastian appena arrivarono in camera. 'ehm, no... nulla di importante' balbettò il biondo con una punta di imbarazzo per la propria stupidità: come poteva aver anche solo pensato che Nick desiderasse un appuntamento con lui? 'piuttosto, mi pareva di aver visto qualcosa fra te e Thad'.

'Aurora, sai che farsi i cazzi propri, e non intendo nessun doppiosenso in questa frase, allunga la vita?'
'da che pulpito, Sebastian!' protestò Jeff alzando le spalle per giustificarsi 'sei la persona più impicciona che conosco!'. L'altro rispose serafico 'la curiosità è un bene, amico. E comunque, se ci tieni molto a saperlo, è successo qualcosa'
'di quello se ne sarebbe accorto anche un cieco. Ma cosa in particolare?'
'nulla di importante, abbiamo giocato con il cibo' tranciò il discorso voltandosi verso la finestra per non vedere il compagno. 'che sarebbe un eufemismo per dire che ci avete dato dentro nell'aula di economia domestica?'

'se preferisci intenderlo così...' rispose Sebastian evasivo.

'ma quindi ora siete una specie di coppia?'
'ora siamo una specie di niente, per dirlo a parole tue. Come puoi immaginare, o anche solo sentir mormorare per i corridoi, non sono un grande fan delle relazioni'
'sbagli' mormorò Jeff 'vedo come guardi Thad e, su, è così evidente che anche Trent se ne è accorto!' 'e come lo guarderei, sentiamo, Tania'

'come se volessi salvarlo, proteggerlo da tutto quello che potrebbe ferirlo. Come se fosse l'unica cosa certa, il solo punto di riferimento, mentre tutti si muove e ti gira attorno. Come se non avesse difetti e anche solo guardarlo troppo ti facesse male perché non puoi sopportare tanta bellezza. Come se-'
'ho recepito il messaggio, biondina, non c'è bisogno che tu dia fondo alla tua vena poetica per me'

 


Nick sorrise entrando nella sua stanza, seguito da Thad, il quale gli stava raccontando del corso di cucina, con un sorriso così luminoso da essere più accecante di un faro. "

Stavamo cucinando, poi abbiamo cominciato a lanciarci il cibo e poi siamo scivolati sullo sciroppo, finendo a terra uno sopra l'altro. Era una sensazione stupenda, potevo sentire il petto di Seb abbassarsi dall'affanno e sentire il suo respiro addosso... Stavo per alzarmi, Seb mi baciato. Mi ha baciato capisci?? Io che pensavo di non interessargli minimamente, invece mi ha baciato, ed è stato stupendo! Beh, puoi immaginare cosa è successo dopo..." disse e vedendo la faccia quasi sconvolta di Nick aggiunse.

"Cioè, niente di esagerato, ma è stato.. intenso, e molto dolce." Thad si sedette accanto al moro, che stava controllando il cellulare, le guancie leggermente rosse al ricordo delle mani e labbra di Sebastian sulla sua pelle.

 

"Tu invece che racconti? - chiese, cingendogli le spalle con un braccio e sorridendogli - come va con Jeff?" Il moro sorrise leggermente; abbassando poi lo sguardo imbarazzato. Quello che era successo qualche ora fa era stato strano. Sembrava che Jeff volesse baciarlo, che stava per baciarlo, ma Nick non voleva illudersi. Magari si era immaginato tutto, scambiando un semplice sguardo amichevole per qualcosa di più. Sentiva di star quasi morendo dalla felicità, fra le braccia di Jeff si sentiva al sicuro, a casa, ma non era certo che il biondo sentisse le stesse cose, anche perchè era impossibile che a un ragazzo perfetto e stupendo come Jeff potesse piacere uno come lui, che era timido e insicuro su tutto.
"Niente di che, davvero" disse, con la voce spenta, mentre giocherellava col telefono passandolo da una mano all'altra, continuando a guardare l'interessantissima moquette che rivestiva il pavimento della stanza. Non voleva che Thad incontrasse il suo sguardo, che vi leggesse tristezza e insicurezza, perchè sapeva quanto il capo consiglio ci tenesse alla sua felicità, e non voleva rovinargli l'umore facendo la tredicenne in crisi.


Magari ne avrebbe parlato col ragazzo misterioso poi, ma al momento preferì mentire.
Thad preferì non chiedere altro, vedendo il faccino triste del compagno.
Quindi si alzò dal letto e si diresse in bagno per farsi una doccia.
"Posso andare a lavarmi o ti serve il bagno?" chiese, fermandosi sulla porta.
"No no, vai pure! Ti fai bello per Smythe?" Nick sorrise, vedendo il suo amico così felice, scoppiando a ridere quando l'altro gli fece la linguaccia.
"Punto primo: io non ho bisogno di farmi bello, perchè sono sempre bello" disse, sistemandosi il ciuffo e vezzeggiandosi.
"Punto secondo: si, stasera mi porta a cena a un ristorante francese. Non è fantastico?"
"Non me lo aspettavo da Sebastian, sinceramente. Non sembra un tipo così"
Thad fece spalluccie "Neanche io, ma non si finisce mai di conoscere le persone. A dopo, Fido" disse con un sorriso, prima di chiudersi in bagno e aprire la doccia, mentre non riusciva a smettere di sorridere perchè non poteva ancora crederci. Non poteva ancora credere di avere un appuntamento con Sebastian Smythe.



 

Piccolo rifugio delle disadattate sociali (le autrici):
Aggiornamento a sorpresa, ve lo sareste mai aspettate?
Sinceramente neanche noi! LOL
Ma visto che non avevo nulla da fare, e tanta voglia di sapere che ne pensavate di questo capitolo (che amo <3) e dei personaggi nuovi (che amo <3), ho convinto Bianca (beh, in realtà ha detto subito si, ma dettagli) a pubblicare oggi, così la ff durerà precisamente un mese.
Vi dico che questi non saranno gli unici personaggi nuovi che ci saranno, e gli altri potrebbero non piacervi *coff coff*
Beh, vorrei dire altro, ma devo scappare o mia madre mi tira appresso la borsa della palestra.
A presto!
*va via, canticchiando con i pinguini*

 

Notes & Soundtracks:
- Nathan e Tom esistono veramente. Per chi fosse interessato, questi sono Nathan (Sykes, dei The Wanted) e Tom (Parker, sempre dei The Wanted). Ho mischiato i cognomi (George è il cognome di Max George, sempre dei The Wanted hahaa) perchè mi andava LOL

Video da cui è ispirata la scena Foodastian: Teenage Dream – The Glee Project

(Bonus tracks):

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Capitolo 4
*** Get out of my head and fall into my arms instead ***


So close and still so far.

Get out of my head and fall into my arms instead.





Nick prese il cellulare e aprì la casella dei messaggi, cliccando sulla conversazione col ragazzo sconosciuto, mentre continuava a sorridere per il soprannome che gli aveva dato, 'Fido'.
Era così che lo chiamava sempre Sebastian, e ciò gli fece tenerezza.
Non sapendo come attaccare bottone, decise di scrivere un messaggio molto semplice.

"hey ciao, quanto tempo! Come te la passi? :)"

'mah, diciamo così e così, tu, come va con le audizioni e il compagno di stanza?'

"le audizioni sono andate benissimo! Nonostante gli altri avversari fossero bravini, ovviamente lui ha vinto. Il mio compagno di stanza? Sta benissimo, finalmente si è accorto di quanto il ragazzo che gli piace fosse innamorato di lui e si sono messi insieme. È felicissimo, sta addirittura cantando sotto la doccia! Lo stesso non si può dire di me... A te com'è andata l'audizione?"

'sono stato preso! Non riesco ancora a crederci, mi tremano le mani. Poi mi sembrava che lui mi guardasse, ma probabilmente è solo la mia fervida immaginazione'

"non essere così pessimista! Anche se pure la mia immaginazione fa brutti scherzi..."

'ci flashamo le cose, siamo accecati dai sentimenti (?) comunque cosa ti immagini tu?'

"si, infatti lol. Pensavo che il ragazzo che mi piace volesse baciarmi"

'allora é una cosa frequente! Anche io, vabbé, consoliamoci a vicenda :)'

"sul serio? Beh, questo mi consola! Era tutto così strano: ci eravamo abbracciati, dopo che mi ero congratulato per l'audizione, e poi senza sciogliere l'abbraccio mi ha guardato. Sembrava che volesse baciarmi, davvero, si stava pure avvicinando, ma magari quello me lo sono immaginato"

'omg, sembra la storia della mia vita! Magari voleva baciarti davvero, solo che era troppo impacciato o timido per farlo'

"beh, più che altro siamo stati interrotti, quindi non lo saprò mai. Tu che mi dici, tutto bene col tuo compagno di stanza? (scusa, mi ero scordato di chietertelo, lol)"

'gli è passato il ciclo, o meglio, un ragazzo glielo ha fatto passare. Sembra un'altra persona. Sorride un sacco, ed è un sorriso vero, non uno di quei ghignetti sarcastici che mi facevano accaponare la pelle'

"wow, allora è vero che l'amore cambia le persone! Anche il solista del nostro gruppo ha smesso di essere stronzo da quando esce col mio compagno di stanza!"

'ah, l'amore... Che cosa strana. Vorrei tanto trovare il mio lieto fine, ma forse sono solo un inguaribile romantico'

"allora siamo in due ad essere irrimediabilmente romantici. Vorrei solo un ragazzo che non mi tradisse col primo che passa"

'non ci pensare più a quello stronzo, è evidente che non ti meritava. Non riesco a capire come possa far soffrire una persona come te.'
'in ogni caso, meriti molto, molto di più di un ragazzo che non ti tradisca con il primo che passa'


"Come faccio a non pensarci? Mi sono sentito usato e ferito! L'ho capito solo ora quanto non mi meritasse, ma io lo amavo, capisci? E lui si è preso gioco di me, ferendomi e riducendo il mio cuore a brandelli. Infondo vorrei solo qualcuno che mi amasse quanto io amo lui, che mi facesse sentire a casa, bene. Che sia divertente e intraprendente quando serve, che sappia sorprendermi e che rimanesse al mio fianco. È chiedere troppo?"
"Santo Panino, sto diventando ridicolo"

'non ti preoccupare. Non ci sono passato, ma posso solo provare ad immaginare cosa significhi. E comunque non ci riuscirei appieno.'
'e no, non è chiedere troppo. O almeno, sennò abbiamo entrambi gusti difficili'


"Spero per te che non ti capiti mai. Ti fa sentire inutile. Comunque, io so di avere gusti difficili, ma sono anche fiducioso nel trovare qualcuno che li soddisfi"

'magari con il tempo passerà... troverai sicuramente qualcuno che ti faccia sentire amato e mentre stai con lui quello stronzo non sarà altro che il ricordo confuso di un incubo'

"lo spero! Ma per fortuna tu e il "modello di hollister" mi avete riportato il sorriso... E il mio compagno di stanza, ovviamente :)"

'raccontami un po' del tuo modello, ovviamente se non sono indiscreto c:'

"non preoccuparti. Beh. Lui è perfetto. Non solo dal punto di vista fisico, ma anche dal punto di vista caratteriale. È simpatico, dolce, tenero, sa far ridere, ha una voce stupenda... Te l'ho detto che scrive canzoni? Me ne ha fatta sentire qualcuna, e sono stupende!"

'sembra il principe azzurro, o almeno quello che vorrei fosse il mio'

"e del tuo ragazzo dal sorriso abbagliante che mi dici?"

'oh, nulla di che. Bellissimo è e bellissimo rimane, solo che vorrei essere io la ragione del suo sorriso'

"aww, ma cosa dolce! Fossi in lui mi metterei con te! :)"

'molliamo i nostri ragazzi inesistenti, modelli di hollister o pubblicità ambulanti di dentifrici, e continuiamo la nostra storia virtuale, lol. Ci ritroveremo fra dieci anni allo stesso identico punto a lamentarci di quello che non abbiamo mai avuto, troppo spaventati dal rischio di fallire'
'scusami per il delirio poetico, ahahaha'

"penso che dovremmo agire, se continuamo as aspettare ci cresce la barba più lunga di quella di Silente!"
"se sbagliamo, pazienza, ma almeno potremo dire di averci provato, invece di avere sensi di colpa per sempre!"

'è facile dirlo, ma quando si tratta di fatti, te lo dico sinceramente, mi cago in mano solo al pensiero di guardarlo negli occhi per più di due secondi'

"a chi lo dici! Ma sono stufo di aspettare, di essere così timido e di aspettare che siano gli altri a fare la prima mossa.."

'e poi la fregatura è che l'altro lo pensa allo stesso modo e si rimane fottuti.'
'in caso te lo chieda, oggi mi sento un po' uno scaricatore di porto'


"esatto. non voglio stare ad aspettare mentre magari lui trova qualcun'altro più coraggioso e bello di me. Non potrei sopportarlo se fosse per causa mia."

'allora che si fa? Si tenta la sorte stasera?'

"si. Mi inventerò qualcosa e lo incontrerò stasera"

'io anche avrei una sottospecie di appuntamento, ma staremo a vedere... Almeno se andrà male, avremo una spalla su cui piangere'

"già. beh, ora vado, poi fammi sapere come è andata!"

'perfetto, tanto dovrei prepararmi pure io. A dopo :)'

" :)"

Jeff sorrise guardando quel messaggio, quell'ultimo smile del ragazzo misterioso.
Era curioso: non si erano mai visti, ma avevano una strana sintonia, una chimica (virtuale, bene inteso) che non credeva di aver avuto con nessun altro.
Così come Nick era bellissimo e inavvicinabile, lui, non poteva trovargli altro nome, era l'esatto opposto. In un certo senso si sentiva incredibilmente attratto da entrambi.
'E' possibile provare qualcosa per una persona non reale?' si chiese mentre controllava allo specchio i capellli, ma subito scacciò via quel pensiero: gli sembrava di fare un torto a Nick che non aveva fatto nulla per meritarlo.

Un sommesso rumore proveniente dalla porta della camera lo fece sobbalzare e dallo spiraglio spuntò la faccia di Wes. 'Su, Sterling, sbrigati che sennò parte il pulmino che ci porta lì'
'Lì dove?' chiese Jeff mentre si avvicinava al compagno.
'Beh, allo Scandals, ovviamente!' replicò l'altro quasi infastidito dall'ovvietà della domanda; insomma, a Westerville non c'erano molti posti in cui potessero andare glee club esclusivamente maschili e dediti al lato rosa della forza.
'Probabilmente senza Smythe non ci riconosceranno nemmeno, quello è un habitué, ormai lo chiamano addirittura con soprannomi affettuosi' aggiunse l'asiatico scuotendo la testa con disapprovazione,
'In ogni caso ora sta tentando di mettere la testa a posto per Harwood, ma prevedo che sarà una catastrofe. Tu che ne pensi di questa storia?'

'Io?' si meravigliò il biondo sia perché il capo consiglio gli aveva chiesto un parere, sia perché non aveva mai sentito parlare una persona tanto velocemente, e pensava fosse umanamente impossibile farlo.
'Io, uhmm..., nulla'
'Ci scommettiamo un assolo?' continuò imperterrito Wes trascinandoselo giù per le scale.
'Ma io non ho assoli!' protestò il ragazzo.
'Beh, potresti averli presto' sussurrò con fare cospiratorio l'altro.
'Non mi piace scommettere sulla felicità degli altri'
'Dai su, ovviamente scherzavo' sbroccò Wes.
Già era di malumore per il ritardo della lettera delle convocazioni alle provinciali, ci mancava solo quella matricola biondina con la voce niente male che gli faceva la paternale. No, questo non la accettava.
'Io, ehm, sì, lo avevo capito' cercò di discolparsi Jeff mentre scendeva l'ultima rampa di scale per arrivare nel cortile. Nei colori del tramonto si intravedeva una sagoma bianca, probabilmente il pulmino. I due accelerarono il passo e in pochi secondi erano arrivati.

'Scusate, permesso', bofonchiava Jeff scostando le persone per farsi spazio nel corridoio fra le file di sedili. Con la coda dell'occhio adocchiò un posto libero e vi si accasciò stremato per riprendere fiato.
Poi si volse verso il finestrino e ogni proposito di respirare andò a farsi benedire: di fronte a lui c'era l'indescrivibile sorriso di Nick. Nick non potè credere alla sua fortuna: di tutti i ragazzi che facevano parte dei Warblers, vicino a lui si era seduto proprio Jeff.
Gli sorrise, perchè era inevitabile per lui quando quel biondo si trovava nel raggio di 10 m, figurarsi quando era così vicino, con le ginocchia che quasi si sfioravano.
Quando vide Jeff ricambiare il sorriso gli si attorcigliò lo stomaco: aveva un sorriso stupendo, e le fossette che si formavano sulle sue guancie erano adorabili.
"Beh, è la prima volta che vai allo Scandals?" chiese, non sapendo in che altro modo attaccare bottone.
"Si... È la prima volta che vado in un bar, in generale" disse lui, sentendosi un pò in imbarazzo, visto che lui era l'unico a non aver mai fatto esperienze del genere.
Solo che non lo trovava divertente, la musica a palla, gente compressata in pochi metri quadri, luci bassi e led accecanti, era tutto così confusionario che non aveva mai attirato la sua attenzione.
Aveva pensato di fingere un malanno all'ultimo, ma appena aveva visto Nick ci aveva ripensato.
Con lui sarebbe andato in capo al mondo.

"Oh, davvero?" chiese Nick, non potendo non trovarlo ancora più adorabile.
"Io saranno tre volte che vado, ma non preoccuparti, non è nulla di terrificante" gli sorrise rassicurante, mentre le porte del pulmino si chiudevano e il mezzo si metteva in moto.
"Se lo dici tu..."
"Davvero, almeno questo locale non è niente di che. E poi non preoccuparti, ci resto io con te, così se ci annoiamo possiamo andare da qualche altra parte" disse, prima di rendersi conto di aver dato per scontato che Jeff volesse stare con lui "beh, sempre se ti va di passare la serata con me, ovvio" abbassò lo sguardo imbarazzato, mentre Jeff sorrideva.
"Certo che mi va, sei la persona con cui mi trovo meglio qui. Ci sarebbe anche Sebastian, ma è tutto preso da Thad al momento, quindi..."
Nick alzò di scatto lo sguardo, guardando sorpreso il biondo.
" Anche io mi trovo bene con te, Jeff. Puoi sempre su di me, sappilo."
"Grazie Nick, mi fa piacere poter contare su qualcuno" Jeff lo abbracciò brevemente, prima che l'attenzione venisse richiamata da Wes, ovviamente grazie al suo martelletto, che sembrava portare ovunque.

"Siamo arrivati! Ci vediamo ad un quarto a mezzanotte qui, andate, e ricordatevi di usare le protezioni!"
Jeff sbarrò gli occhi, a metà fra l'imbarazzato e il preoccupato.
Nick scoppiò a ridere,mentre si alzava dal posto per scendere.
"Non ti preoccupare, in genere lo dice per Sebastian!" disse trattendendo a stento le risate, perchè Jeff gli ricordava troppo un cucciolo di pinguino, e lo trovava dolcissimo e buffo allo stesso tempo.
"Andiamo?"
"Oh si, certo" rispose distrattamente, ancora incantato dal suono della risata di Nick, che era una delle più stupende che avesse mai sentito.
Appena entrò in quel locale la cosa che più lo colpì furono le luci: soffuse, multicolori e fastidiose illuminavano un'intera popolazione di unicorni rosa.
Gente strana, molto, tanto da rasentare il pessimo gusto. Istintivamente si avvicinò di più a Nick, agrappandosi al suo braccio, come ad un salvagente.
C'erano troppe cose da vedere, tutto era nuovo; la musica troppo alta lo stordiva e cominciava a sentire un senso di soffocamento.

Si mise in punta dei piedi per provare a respirare e, sgomitando a destra e a manca, riuscì a raggiungere il bancone del bar.
Si girò per vedere dove fosse Nick, ma in quel marasma di volti sconosciuti e puzza di profumi troppi intesi non riconosceva nessuna faccia familiare. Lo prese il panico.

Com'era possibile che lo avesse perso? Fino a pochi secondi prima erano vicini, deliziosamente vicini, aggiunse, e ora si guardava intorno smarrito senza un punto di riferimento.
Appena Nick si accorse di essere rimasto solo cominciò a cercare Jeff dovunque, anche se riusciva a vedere poco e niente a causa della penombra in cui era immerso il locale e la sua scarsa altezza, che non gli permetteva di guardare oltre i due colossi che si trovava davanti, neanche se si fosse alzato in punta di piedi.
Non sapendo cosa fare, decise di avvicinarsi al bancone, sperando che in qualche modo anche Jeff lo avesse raggiunto, così da ritrovarlo senza doversi girare tutto il locale (cosa praticamente impossibile visto la calca che c'era).

Si sedette su uno degli sgabelli, continuando comunque a guardarsi intorno.
"Hey, vuoi qualcosa da bere?" chiese gentilmente il barista, attirando la sua attenzione.
"No, grazie sono apposto" rispose, riprendendo la sua ricerca del biondo.
Quando una mano si poggiò sulla sua spalla e sentì una voce fin troppo familiare dire "Dacci due birre belle ghiacciate, offro io" gli si ragelò il sangue nella vene, mentre lo sguardo si rivolgeva involontariamente su ragazzo che aveva parlato.
Nick sperava di essersi sbagliato, di essersi immaginato tutto, che fosse un.ragazzo con la voce simile alla sua, ma no, quello che si trovava davanti era proprio Jay, il suo ex.
"Allora Nick, come te la passi?" chiese con un sorriso malizioso, sorseggiando la birra che il barista gli aveva servito.
Ma è serio? si chiese Nick, mentre sentiva la rabbia ribollire dentro di lui.
Dopo avermi tradito per mesi ed essere anche stato colto sul fatto, per altro, mi sta seriamente chiedendo se sto bene?
Cosa pensa che gli risponda?
Che mi sto ancora struggendo, dopo quasi sei mesi, per lui?
Che torni da lui con la coda tra le gambe? Ma se lo può scordare! Grazie a Jeff e Thad sono riuscito a superare tutto, e di certo non ci ricasco un'altra volta.

Nick lo osservò, mentre la rabbia si faceva sempre più spazio nel suo corpo.
I suoi capelli rossi e ricci erano tenuti da non si sa quanti chili di gel (doveva avere la stessa mania di Blaine per quella cosa appiccicosa), era rimasto sempre lo stesso, anche il sorriso malizioso (che ora gli faceva solo venir voglia di tirargli un pugno sui denti) era ancora lì, cosa che lo fece innervosire parecchio.
Come poteva guardarlo come faceva un tempo, come se non fosse successo nulla?
Come se non avesse fatto quello che ha fatto?
Ci voleva davvero una bella faccia tosta, e se solo sperava di vedere Nick correre tra le sue braccia si sbagliava di grosso. Ormai non provava altro che odio per Jay. Ormai nel suo cuore c'era Jeff, e nulla avrebbe cambiato questa situazione, neanche un duetto sdolcinato o una serenata in piazza.

"Io? Prima che arrivassi tu stavo bene. Tu invece? Il tuo caro Max si lascia ancora scopare da te dopo che ha scoperto che sei uno stronzo?" disse, arrabbiato come non mai, senza distogliere lo sguardo iniettato di veleno da quel verme.
Jay rise, avvicinandosi a Nick e pogiandogli nuovamente una mano sulla spalla.
"Wow, non avevo mai visto questo lato di te. È eccitante" disse, avvicinandosi pericolosamente al suo volto sempre con lo stesso sorriso sulle labbra.
Nick si scansò subito, rimovendo quella fastidiosa mano dalla sua spalla.
"Non toccarmi! Come cazzo ti permetti?" Se Jay continuava a sorridere in quel modo, prima o poi Nick glielo avrebbe tirato davvero un pugno. Dritto in bocca, così magari avrebbe smesso di fare il cazzone.
"Una volta mi pregavi di toccarti" disse pel di carota, perdendo leggermente l'equilibrio e rischiando di cadere per riavvicinarsi a Nick "mi pregavi affinchè non smettessi, di andare più veloce e più forte. Dove è finito quel Nick?"

"Quel Nick se ne è andato tanto tempo fa. E non tornerà più."
"Sei sicuro? Sicuro che il pensiero delle mie mani su di te non ti ecciti per nulla? Che il pensiero dei nostri corpi avvinghiati come una volta non ti faccia alcun effetto? Potremmo rivivere tutto, qui, ora. So che lo vuoi Nick" disse Jay avvicinandosi ancora una volta a Nick, che senza accorgersene era finito spalle al muro. "S-si. Sono sicurissimo. Lasciami stare Jay, per favore" chiese Nick, quasi supplicandolo, spaventato dall'insistenza del roscio e dalla sua vicinanza. Era ubriaco, questo era evidente, e Nick non sapeva che fare. La paura lo immobilizzava, tanto da non riuscire a pensare chiaramente.
"Non mi pari molto convinto" Jay si avvicinò ancora di più, poggiando le braccia alle spalle, circondandolo. "Forse dovresti avere una conferma"

Era circa 20 minuti che Jeff stava cercando Nick in mezzo alla folla, e stava cominciando a perdere la pazienza.
Non per le varie avances che alcuni tipi gli avevano fatto - e che lui aveva gentilmente rifiutato (anche un tipo troppo insistente lo aveva costretto a dire "NO NON BALLO CON TE PERCHÈ MI FAI SCHIFO!" perchè quando era troppo, era troppo!) - ma perchè lui avrebbe voluto passare la serata con Nick, voleva ballare con lui, e - come aveva discusso con lo sconosciuto - voleva dirgli che gli piaceva.
Chissà, magari Nick non lo avrebbe rifiutato e avrebbero passato il resto della serata a baciarsi, come aveva sognato più di una volta.

E invece no, lui, per colpa della sua agitazione e stupidità, se lo era perso, e stava passando la serata a cercarlo in un lungo semi buio e pieno di gente.
Quando aveva quasi perso le speranze lo vide.
Forse sarabbe stato meglio se non lo avesse trovato, perchè nell'esatto momento in cui il suo sguardo aveva individuato il moro, un ragazzo roscio - davvero troppo vicino a Nick - lo aveva baciato.

Jeff, senza pensarci due volte, si voltò e si fece spazio fra la folla per raggiungere l'uscita.
Sentì il suo cuore rompersi in mille pezzi, e la realtà crollargli addosso come un macigno.
Come aveva potuto pensare che Nick non avesse un ragazzo? Tutte le cose che gli aveva detto sul pulmino erano state per cortesia, e lui invece ci aveva visto qualcosa di più, accecato dalla statosferica cotta che aveva per il moretto.

Era così concentrato nel fuggire da non accorgersi del fatto che la musica si fosse spenta. Nè del fatto che Nick lo avesse visto.
Infatti dopo che Jay aveva poggiato le labbra sulle sue, Nick lo aveva spinto via con tutta la forza che possedeva e, spazientito, gli aveva tirato un pugno - e anche abbastanza forte - sul naso, prima di correre anche lui verso l'uscita.
"Questa me la paghi, Nick!" urlò Jay con la voce impastata, avventandosi verso di lui ma, visto la quantità di alcool che circolava nella sue vene, prese l'equilibrio e cadde a terra, provocando una risata generale.
I due buttafuori presero il ragazzo e lo condussero fuori, nonostante le sue proteste.

"Jeff, aspetta!"
Nick vide il biondo camminare per il parcheggio e gli corse incontro, sperando che si fermasse. Quando il biondo si voltò tirò un sospiro di sollievo.
"Non dovresti essere col tuo ragazzo?" chiese Jeff, cercando in tutti i modi di non far sentire che stava per piangere, non voleva moatrarsi debole di fronte a nessuno. Era stato debole per troppo tempo in passato e ne era stufo.
"Jay? Non è il mio ragazzo!" Perchè Jeff era così freddo e arrabbiato con lui?
"E allora che stavate facendo poggiati al muro? Parlavate con le bocche molto vicine,mh?? Vabbè che sono biondo, ma non sono mica stupido, Nick!" disse il biondo, alzando la voce, mentre il moro lo guardava sempre più confuso.
Era...
Geloso? Jeff era geloso.

Questa considerazione colpì Nick come un treno in corsa.
Era geloso, perchè lui piaceva a Jeff. Non poteva crederci.
Piaceva a Jeff, ormai era evidente.
"Non è il mio ragazzo, ma il mio ex! Era ubriaco e ha provato a baciarmi, ma io l'ho scansato e gli ho tirato un pugno! Credeva che sarei tornato da lui strisciando, a pregarlo di tornare con me, ma per me ormai è storia chiusa. Io sono innamorato di un altro"
Nick si fermó per prendere fiato, che fra Jay, la corsa e il discorso gli era andato via.
Rimase a guardare il biondo, aspettandosi una qualunque reazione.
Reazione che arrivò poco dopo.

Il biondo si poggiò ad una macchina, sfinito quanto Nick, prima di chiedere
"Chi è? Lo conosco?"
Nick sorrise, perchè vederlo geloso lo rendeva ancora più adorabile.
Perchè ormai che era geloso lo avrebbe capito chiunque, e Nick si sentiva... felice.
Perchè, diavolo, lui, lui piaceva a Jeff "modello di hollister" Sterling.
Non ci poteva ancora credere.
Non c'era bisogno di parole, ciò che il biondo stava facendo glielo aveva confermato.
Si sentiva più felice di quelli di "Pazzi per la spesa" quando trovano un coupon, come i concorrenti di "Project Runway" qunado vengono graziati, come un bambino in un negozio di caramelle.

"Si che lo conosci! È biondo, alto..."
"Sebastian?" chiese Jeff, sorpreso e deluso, con un debole sorriso in volto.
"Non pensavo fosse il tuo ti-"
Prima che potesse dire altre cavolate, Nick afferrò il biondo per la giacca e premette le sue labbra contro quelle di Jeff, mettendolo a tacere.
'Dio mio, Nick Duvall mi sta baciando'.
Jeff rimase immobile mentre sentiva quelle labbra sconosciute, ma stranamente familiari sulle proprie.
Non poteva crederci, non doveva crederci.
Era sicuro un sogno.
Non poteva esistere tanta felicità concentrata in un solo istante.
Non voleva solo riuscire a sfiorarla per poi ricadere nell'abisso della desolazione e svegliarsi.

Aveva paura di aprire gli occhi e non trovarlo davanti a sé. Già si sentiva il cuore dilaniato dal terrore di essere solo in quel parcheggio.
Certo che come allucinazione era piuttosto reale; sentiva il respiro di Nick addosso al proprio viso e non ricordava di aver preso strane pasticche quella sera.
Assaporò per un ultimo secondo quella sensazione di abbandono totale, poi socchiuse leggermente una palpebra, come se potesse fare meno male vedere di meno.
E Nick era sempre davanti a lui.
Il suo mondo, da a terra in mille pezzi che era, si ricompose in un battito di cuore.

'Mi hai baciato?' mormorò Jeff ancora sotto shock con il rumore delle proprie pulsazioni nelle orecchie.
Nick andò nel panico a quella domanda, pensando che forse aveva interpretato male il comportamento di Jeff, scambiando semplice rabbia per gelosia.
"Si... scusa! Forse avrei dovuto chiedertelo prima, forse non mi sarei dovuto lasciare andare, oddio ho combiato un casino e -"
'Non ci credo' lo interruppe l'altro posandogli l'indice teso sulle labbra 'Ti stai scusando per avermi baciato?'
"Ehm.. già. Ho appena fatto la figura dell'idiota, vero?" disse, abbassando lo sguardo imbarazzato.
'non hai idea da quanto tempo lo - ti - stia aspettando' sorrise Jeff avvicinandosi di più a lui.
"anche io, ti cerco da una vita. Cioè, da quando ci siamo incontrati sulle scale, ma vabbè..."
Nick alzò lo sguardo, dandosi mentalmente dell'idiota per quello che stava dicendo: avrebbe fatto meglio a starsi zitto, invece di sparare cavolate melense e senza senso.

Quando incontrò il sorriso del biondo non potè non sorridere a sua volta.
Almeno non stava scappando via a gambe levate per colpa delle sue frasi da romanzo rosa.
'Mi sembra passata una vita da quel momento. Posso finalmente dire di aver trovato il pezzo che mancava al mio puzzle'
"Anche a me! Che ne dici di recuperare il tempo perduto, allora?" chiese, sorridendo e cingendogli il collo con le braccia, preso da uno spirito d'improvvisa intraprendenza.
'Dopotutto parlare non è così necessario... possiamo impegnare meglio le labbra' mormorò il biondo strofinando il naso sulla guancia di Nick.

"Mi hai tolto le parole di bocca" disse, prima di premere nuovamente le labbra del biondo sulle sue, stringendolo ancora più a se e alzandosi leggermente in punta di piedi, in modo da poter approfondire meglio il bacio.
Jeff sorrise nel bacio, stringendosi ancora di più a lui.
Finalmente tutto quello che aveva immaginato, sognato e sperato non era solo un pensiero vagante nella sua testa, ma realtà. Era tra le braccia di Nick e Nick era fra le sue: non avrebbe potuto chiedere di meglio.



Piccolo rifugio delle disadattate sociali (le autrici):

Eccoci con l'aggiornamento, puntuali come sempre! (tralasciamo il fatto che quando avevo quasi finito di sistemare l'html, il simpaticone ha deciso di cancellarsi e ho dovuto ricominciare tutto da capo xD)
Alloooora, vi è piaciuto questo capitolo?
I NIFF SI SONO BACIATI yaaaay ** (anche Whi e io stavamo fangirlando mentre scrivevamo)
E di Jay che ne pensate? Scommetto che lo avete odiato HAHAH
Teoricamente non doveva esserci, ma mentre stavo su Tumblr (sul tag The Wanted of course, visto che loro mi ispirano 'na cifra) ho deciso di aggiungere un pò di angst alla Niff (angst leggero, siete fortunati xD) mettendo un bel Jay ubriaco (non molto diverso dal Jay reale "da discoteca", in fondo xD)
Il prossimo capitolo sarà l'ultimo çwç
Quanto siete tristi da uno a dieci? (Io 10348492 çwç)
Cosa accadrà?
Cosa faranno i Thadastian? Passaranno una serata tranquilla (vi piacerebbe) oppure passeranno la serata ad accoppiarsi come ricci in calore?
Vi - ci, gli - piacerebbe, ma non accadrà forse.
Prima che dica altre ca***te (wow, mi autocensuro LOL) me ne vado.
A lunedì prossimo con l'ultimo capitolo!

Vi vogliamo bene (?)
Sere & Bianca.

Notes & Soundtrack.
- Allooooora, ovviamente, anche Jay esiste (e anche Jay [McGuiness] è dei The Wanted LOL). Eccolo.
- Anche il Max con cui Jay tradisce Nick esiste (inutile dirlo, è dei The Wanted hahaha) Here he is.
- Project Runway e Pazzi per la spesa sono programmi trasmessi su Sky (rispettivamente su Sky Uno e Real Time)
- Canzone da cui è preso il titolo della canzone: One Thing - One Direction


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Capitolo 5
*** Struck By Lightning. ***


So close and still so far.

Struck by Lightning.



Thad uscì canticchiando dalla doccia, e, dopo essersi asciugato i capelli, aprì l'armadio, cercando qualcosa da mettersi.
In genere non si faceva tutti questi problemi, ma stavolta era diverso.

 

Non era un appuntamento qualunque, nè un uscita con i Warblers. Stava per uscire con Sebastian, cioè la sua cotta da praticamente inizio anno, e non sapeva neanche dove sarebbero andati.

Cosa doveva mettersi?

Dei vestiti eleganti o vestiti informali?

Colori scuri o chiari?

Dio, gli sembrava di sentire Kurt disperarsi con lui e dire 'questo no' e 'Thad sei pazzo? Questi jeans non vanno bene!' e 'Ti prego, butta questa giacca di jeans! Ormai è fuori moda!' e
'Anche tu hai papillon? Aiuto, sono una maledizione!', tutto ciò mischiato alla paura di fare ritardo. Per un attimo aveva anche considerato di presentarsi in mutande (cosa che era certo a Seb non sarebbe dispiaciuta), ma alla fine aveva scartato l'idea, tornando a concentrarsi sulla pila di vestiti che aveva accumulato sul letto.

 

Dopo cinque minuti passati a dondolarsi sul letto, guardando alternativamente i vestiti e il soffitto in attesa di un'appirazione mistica o un consiglio divino; decise che era meglio alzarsi e decidere da sè.
Alla fine aveva optato per dei semplici jeans scuri e aderenti (ma non troppo, e di certo non come quelli di Kurt, che praticamente erano una seconda pelle) e una camicia bianca aderente e leggermente scollata che Kurt e le sue amiche gli avevano comprato per Natale -un giorno avrebbe lo ringraziato per averlo salvato da una crisi isterica - il tutto completato da un paio di converse.
Si guardò un attimo allo specchio, prima che qualcuno bussasse alla porta.

Oh cavolo, Sebastian era arrivato.

Prese un respiro, cercando di mantenere al calma, e andò ad aprire la porta.

 

'Buongiorno Harwood' disse semplicemente il ragazzo non appena riuscì a vedere Thad.

'è ancora più decente del solito' si ritrovò a pensare dandosi da solo dell'ipocrita: Thad era asdfghjkl e non poteva certo abituarsi a questo.

'Ci siamo messi tutti in tiro, vedo...' disse Sebastian, dopo aver deglutito notando il suo abbigliamento. Sarà che ormai lo vedeva solo con l'uniforme dei Warblers (e quella roba non donava a nessuno, eccezion fatta per Sebastian in persona), o nudo -non che la cosa gli dispiacesse, ben inteso!- , ma quella camicia inquietantemente femminile non gli stava male, affatto.

 

Quando Sebastian lo salutò sorridendo, Thad rimase imbambolato a guardarlo.
Indossava una camicia nera stile seconda pelle, con qualche bottone lasciato aperto che lasciava intravedere il suo petto abbronzato, e dei semplici jeans aderenti e una giacca di pelle stile Danny Zucko.

Ed era estremamente eccitante.

Troppo.

Cominciava già a sentire caldo, e non erano passati neanche dieci minuti. Non riusciva a smettere di guardarlo. Non era abituato a vederlo in vestiti diversi dalla divisa, anche se non gli stava male neanche quella. Quei jeans mettevano in risalto le sue gambe toniche, i suoi fianchi e il suo pa-
"Ti piace quello che vedi?" chiese Sebastian ridendo, riportando Thad alla realtà prima che potesse cominciare a fare pensieri a raiting rosso.

 

Deglutì, alzando lo sguardo e scacciando dalla mente quei pensieri.
"Si. La divisa non ti rende affatto giustizia" ammise, arrossendo leggermente e chiudendo la porta dietro di se.

'Nulla mi rende giustizia, farei meglio ad andare in giro alla maniera di Adamo; sicuramente anche a te non dispiacerebbe, considerando come mi divori. Magari un attimino per un fuori programma prima dell'appuntamento possiamo concedercelo... Forse non rispecchia il perfetto gentiluomo che sono, ma non sono le etichette che contano' sussurrò Sebastian all'orecchio di Thad, mordicchiandolo gentilmente con i denti.
"Sai che stavo pensando anche io di andare in giro come Dio ci ha creati, visto che non sapevo cosa mettere, ma poi ho pensato che sennò non ci saremmo nemmeno arrivati al ristorante, quindi ho optato per dei vestiti. Sai, per quanto tu possa essere irresistibile, ho fame" disse, tremando nel sentire Seb così vicino a lui, mentre una scarica calda lo colpì al basso ventre quando il più alto prese a torturargli l'orecchio.
Arrossì leggermente, perchè insomma erano pur sempre in un luogo pubblico, qualcuno sarebbe potuto passare in quel momento e vederli.


Ma quando incrociò lo sguardo di Sebastian, scurito dalla malizia, tutte le sue preoccupazioni sparirono, sostuite dalla voglia di mandare al diavolo tutto e farsi prendere da Sebastian.
"Perciò" continuò con la voce leggermente tremante d'eccitazione "nonostante l'idea del dopo cena mi ecciti (e tanto) penso che per esserci un dopo, ci debba anche essere una cena, no?"

Non era molto convinto di ciò che aveva detto, nè del fatto che le sue parole avessero un senso, perchè quando Sebastian aveva cominciato ad carezzargli un fianco da sopra la camicia lui non ci aveva più capito nulla.

'Santarellina Harwood in azione' sbuffò l'altro visibilmente spazientito, alzando le mani in segno di resa. 'facciamo come vuole la tua mammina, forse poi così me la farai conoscere, sai quanto ci tengo!' continuò a prenderlo per i fondelli e lo spinse con le mani nel ristorante.

Thad stava già per tranquillizzarsi, almeno finché Sebastian non terminò la frase con il consueto sorriso di scherno sulle labbra sottili 'sempre che io non scappi via con il cameriere prima della fine di questo appuntamento, dato che preferisco sbattere ripetutamente la testa contro un muro di cemento alla tua compagnia'.

 

Thad lo guardò sconcertato; l'eventualità, per quanto fosse remota e paradossale, lo metteva in uno stato di ansia perpetua. Sebastian si godette lo spettacolo del terrore negli occhi del ragazzo, ma soprattutto fu compiaciuto dal lampo di gelosia che gli aveva illuminato lo sguardo, prima di mostrare tutta la sua clemenza

'Ma mi sa che non lo farò, sai, non è nulla di che rispetto a te'
Thad seguì il ragazzo che li stava accompagnando al tavolo che, dopo avergli mostrato i loro posti, gli fece l'occhiolino, sorridendogli, voltandosi poi per andare a prendere i menù.

"Beh, allora potrei farlo io" disse Thad prendendolo in giro e sorridendo nel vederlo ingelosirsi.


Sebastian, infatti, appena aveva visto quel ragazzo sorridere a Thad, al suo Thad, aveva sentito un gran desiderio di ricordare a quel tipo che quello era il SUO ragazzo, e lui non poteva guardarlo così. Non poteva fargli l'occhiolino, non poteva. Decise però di lasciar perdere. Infondo non poteva rovinare il suo primo appuntamento con Thad facendosi cacciare dal locale.
Ma ingoiare la gelosia non era davvero il suo forte; gli rimaneva in gola, a metà della trachea, a ricordargli con quel sapore amaro che Thad poteva andarsene in qualunque momento volesse e che nulla avrebbe mai potuto legarlo a lui per sempre. Beh, ovviamente c'era il matrimonio, ma che Dio, o qualunque cosa ci fosse là sopra, lo fulminasse: era fuori discussione.

Non era una persona del genere, lì il matrimonio era illegale e non aveva certo il desiderio di rimanere incollato a qualcuno di pedante e puntiglioso come Thad, per carità.

 

Quindi fece quello che, presumeva, sapeva fare meglio: si sporse dalla sedia su cui si era seduto, superando il tavolo e evitando accortamente di far cadere il bicchieri per terra, e cercò il suo viso con le mani. Le sue dita esili accarezzarono lo splendido profilo degli zigomi, la curva della mascella, le labbra, la parte di collo scoperta dalla camicia, e appena più in giù. Poi concentrò la sua attenzione interamente sulla bocca di Thad; era così diversa dalla propria, sottile e pallida, mentre quelle di lui urlavano al mondo la sua voglia di essere baciate, perché certo quell'essere così carnose e invitanti non era una cosa normale.

Si avvicinò annullando la distanza fra loro, gli diede un bacio stranamente casto, solo una pressione di labbra e nulla di più. Dopotutto era in un luogo pubblico e doveva fare il buono, i sussurri e i respiri sconci li riservava per dopo, ad esclusivo beneficio di Thad.

Dopo un istante si allontanò per vedere la sua reazione: era totalmente rosso dall'imbarazzo, ma quella strana luce che aveva negli occhi era una muta promessa di qualcosa in più...

 

'Mediti ancora di scappare con il cameriere?' indagò fingendosi disinteressato mentre giocherellava distrattamente con le posate.

"Assolutamente no, Seb. " disse, tenendogli dolcemente la mano, senza preoccuparsi di quello che la gente poteva dire o pensare.
Guardò per qualche istante il ragazzo di fronte a sè senza dire nulla, costretto a voltarsi quando il cameriere tornò a portare i menù.
Sebastian lo guardò come se volesse incenerirlo, mentre Thad prese il menù e lo ringraziò sorridendogli, prima di voltarsi nuovamente verso il suo "ragazzo" - se così poteva chiamarlo - che aveva una faccia troppo buffa.
Appena il ragazzo se ne andò, Thad scoppiò a ridere.

"Se continui a guardarlo così prima o poi prenderà fuoco! Tranquillo, io non vado proprio da nessuna parte" disse sorridendogli, stringendo ancora di più la sua mano.
'Vorrei ben vedere' sbuffò Sebastian, sicuro -almeno per ora- del primato che occupava nel cuore di quello che forse poteva rivelarsi ben più di una delle solite avventure, l'unica cosa che potesse concedersi normalmente.

Ma forse era troppo presto per mettere dei punti in chiaro, e la paura di rimanere scottato era sempre tanta; certe cose non le dimentichi così facilmente. Cercando di assumere un'aria un po' meno truce verso quel mangia-uomini del cameriere, gli rivolse un sorriso 'stai-buono-o-ti-farò-passare-l-inferno' a 32 denti, mantenendolo abbastanza a lungo da far sentire il presunto innocente terribilmente a disagio. Poi si voltò verso Thad e chiese come se nulla fosse successo.

'Allora, abbiamo deciso cosa ordinare?'
"Uhmm, non saprei proprio. Hai qualcosa da consigliarmi? C'è così tanta scelta che non so decidere!"
'E tu, mio caro, adorato, ragazzo, hai qualcosa da suggerirci? Sai, è il primo appuntamento con il MIO ragazzo, e vorrei fosse una cosa speciale' disse inchiodandolo con lo sguardo. Il ragazzo fece un sorriso imbarazzato, mormorò di fretta qualche scusa e sparì in cucina, per nascondersi, probabilmente, pensò Sebastian.
Thad rimase colpito da quelle parole.

Non pensava che Sebastian fosse già così geloso, anzi, non immaginava proprio che lo fosse. Ma probabilmente lo aveva fatto solo per spaventare quel povero ragazzo che, infatti, era scappato a gambe levate. Anche se...
"Mi hai chiamato il 'tuo ragazzo'?" chiese, sconvolto da quanto solo quelle parole lo avevano fatto sentire bene.
'uhm.. Io... No... O almeno non credo...' si ritrovò a balbettare Sebastian sotto lo sguardo sbalordito e, perché no, scioccato di Thad. Non poteva crederci: aveva parlato di lui come del proprio ragazzo, roba da matti! Figurarsi se qualche settimana prima ci avesse anche minimamente pensato: Piattola Harwood il suo fidanzato? Follia pura.
"ah..." disse, mascherando la sua delusione bevendo un sorso d'acqua. Si era illuso nel pensare che Sebastian fosse serio nel dire quelle cose: era pur sempre di lui che si stava parlando, che fino a qualche settimana fa neanche considerava l'idea di uscire con lo stesso ragazzo due volte, quindi era pronto ad aspettare che digerisse l'idea. Non si era certo aspettato un cambiamento radicale da un giorno all'altro.
'Non escluderei del tutto l'opzione' si affrettò a rassicurarlo Sebastian, non potendo sopportare quello sguardo spento negli occhi di Thad. 'solo che non penso di essere ancora pronto per una cosa pseudo ufficiale. Sai che non sono il tipo da romanticismi e cazzate varie, e forse non lo sarò mai, ma posso provarci. Non sarà facile, né breve, te lo assicuro, quindi se preferisci lasciar perdere capisco'
"Tu proveresti questo per me?" chiese, guardandolo sorpreso. Sorrise, perchè davvero non poteva credere che Sebastian era disposto ad affrontare 'cazzate varie' come appuntamenti e smancerie per lui. Nonostante lo avesse portato a cena fuori in uno dei ristoranti più belli di Westerville ancora non ci credeva.
Era troppo bello. Forse non si sarebbe mai abituato ad una cosa del genere, perchè in quel momento Sebastian gli stava rivolgendo un sorriso così dolce e sincero da farlo sciogliere.
"Certo che aspetterò Seb. Infondo è la prima volta anche per me, quindi..."
'Beh, non è proprio mia abitudine portare gente qui, quindi magari sono partito con il piede giusto. Certo che però anche tu devi fare la tua parte ...' alluse il trasformista con tono improvvisamente lascivo senza smettere di fissare le labbra di Thad. Abbassò la mano sotto il livello del tavolo, sotto la tovaglia, avanzando con insinuante indifferenza verso il ginocchio del ragazzo di fronte a lui. Quando finalmente lo trovò, Thad sussultò sulla sedia con sguardo preoccupato, ma allo stesso tempo innegabilmente eccitato.

 

'Cosa fai, Sebastian?! Potrebbero vederci!'
'Non penso che questa debba essere la tua priorità ora come ora. Quando finirai di cercare senza posa l'approvazione degli altri? Quello che importa davvero è cosa pensi tu e le persone che reputi decisive nella tua vita. Nient'altro. Dunque se non hai in programma di scappare con il cameriere o con lo chef, non dovresti preoccuparti di nulla' concluse Sebastian allontanando a fatica la mano da Thad e rimettendola al suo posto, intorno al bicchiere. Con una leggera scrollata di spalle si versò un po' di vino rimuginando sul paradosso della situazione in cui si trovava: filosofeggiare con Thad, re delle smancerie e delle famose 'cazzate varie'. Chissà dove sarebbero andati a finire di questo passo...
Tra Thad e Sebastian era calato il silenzio. Thad continuava a guardarsi intorno, mentre pensava alle parole di Sebastian.
"Ok, scusa, non volevo essere così avventato" disse il francese, guardandolo leggermente nervoso, continuando a giocare col tovagliolo.
"È solo che non sono capace a fare... questo" indicò intorno "a fare il fidanzato. Io... non sono capace ad essere dolce e tenero, non è da me! Non riesco a fare il carino e il romantico, non riesco neanche a tenere le mani apposto - specialmente se ti vesti così. Vorrei essere un ragazzo modello, di quelli perfetti da film rosa ma-"
Thad gli prese la mano sul tavolo, costringendolo a fermarsi e guardarlo.
"Ehi, ehi Seb, smettila. Io non voglio un ragazzo sdolcinato, nè un ragazzo da film rosa. Mi piaci per quello che sei, quindi non c'è bisogno che cerchi di essere perfetto, per me già lo sei."
'in questa coppia basti già tu a fare il cretino per entrambi' sorrise con gli occhi verdi l'altro ragazzo e strinse più forte la mano di Thad.
'Allora vogliamo fare le cose come si deve, oppure possiamo farle alla mia maniera?' sussurrò accarezzando con l'indice le sue nocche.
"Facciamole come ti pare, a me basta stare con te." rispose il moro, guardandolo negli occhi.
Sorrise nel vedere Sebastian alzare gli occhi al cielo.
"Harwood, smettila di citare i libri di Nicholas Sparks, che sono sicuro che hai letto piangendo come una ragazzina, mi stai facendo venire il diabete!"
Thad scoppiò a ridere e Sebastian si finse scocciato.
"Basta che non mi dici di 'voler essere in due posti contemporaneamente' o 'di volerti sposare nella cappella dove si è sposata tua madre' sennò potrei mettermi a vomitare" disse, sorprendendo Thad.
"Aspetta, che hai detto? Mi paiono tanto frasi da Sparks queste..." esclamò il moro, prendendolo in giro e guardandolo ridendo.
"Beh.. Diciamo che ne ho letto qualcuno anche io... Ma solo perchè mia madre mi ha costretto, eh!" disse Sebastian sbuffando, guardando il moro offeso.
"Lo sapevo, lo sapevo! Sapevo che nonostante tu non te ne renda conto sotto sotto sei un romanticone! Magari quello che ha pianto leggendoli sei tu..." Thad sorrise nell'immaginarsi Sebastian che legge 'I passi dell'amore' piangendo quando Jemi muore, gli occhi gonfi di lacrime, e non poteva non trovarlo adorabile.
"No, non ho mai pianto per un libro..." Thad lo guardò poco convinto.
"E va bene forse quando ho letto 'I passi dell'amore' o 'Harry Potter e i doni della morte' potrei aver pianto.. Ma poco" disse; sorridendo leggermente imbarazzato.
Stava mostrando per la prima volta la sua parte insicura e sensibile, e si sentiva vulnerabile. Però ci teneva che Thad conoscesse tutto di lui, non solo quello che mostrava a tutti gli altri.

"Sei adorabile" disse semplicemente il moro, guardandolo e continuando a stringergli la mano.
"Adorabile non è un aggettivo con cui mi descrivono spesso... ma grazie" rispose sorridendo maliziosamente, guardandolo a sua volta.
"Davvero? E sentiamo, come che ti chiamerebbero?" fece Thad, mentre il cameriere gli serviva i piatti (cameriere che stavolta non degnò di uno sguardo).
'Principalmente si limitano a gemere e/o mugolare, buttando qualche volta frasi del tipo ''ancora'', o ''non ti fermare'', e in circostanze meno intime, siamo sempre sul sexy beast oppure sex bomb. Ma penso che per te potrei fare un'eccezione: chiamami come preferisci, e ti risponderò comunque'
"Bene. Allora ti chiamerò... Cretino!" disse, cercando di non mostrare imbarazzo per i riferimenti espliciti alle sue avventure di una notte che Seb aveva fatto. Per quanto potesse provarci, non si sentiva ancora del tutto disinvolto a parlare di certe cose.
'Anche cretino può essere incredibilmente romantico detto da te' riprese Sebastian, intrecciando le dita con quelle, appena più irrigidite, di Thad. Forse non l'altro non si sentiva a proprio agio, ma prima o poi l'argomento sarebbe uscito fuori, e Sebastian non aveva intenzione di fare l'ipocrita o nulla del genere; avrebbe detto in faccia a Thad la verità, anche se lui si fosse rifiutato di ascoltarlo.
'Senti, Thad, so che magari ti possa mettere a disagio questo mio lato... Non convenzionale, potremmo dire. Ma evitare di parlarne non ci porterà a nulla. Sappiamo entrambi del mio passato turbolento e sappiamo, tu meglio di me, che è passato. L'unica cosa che ti posso promettere è che proverò con tutte le mie forze a farlo diventare solo un ricordo sbiadito dal tempo, sempre ammesso che tu non voglia indietro il Sebastian mangia-uomini per una serata, o due'
"Non mi mette a disagio... ho solo paura di non essere all'altezza, ecco" esclamò il mori torturandosi le mani "e comunque, il Sebastian mangia uomini non mi dispiacerebbe. Affatto" disse poi alzando lo sguardo, morendosi un labbro.
'Allora potrai averlo quando preferisci, ma penso che tu ne abbia avuto già un assaggio alla disastrosa lezione di economia domestica. Che poi disastrosa è stata solo riguardo il lato culinario della cosa, e non del resto...' Sebastian deglutì, prese un sorso di vino e posò con delicatezza il calice sulla tovaglia candida. 'non devi ritenerti all'altezza, quelli al massimo erano buoni per due botte e via, o per un piano G. Tu sei più di questo, non ti potrei mai chiedere una cosa del genere'
"A me non è dispiaciuta affatto come lezione..." rispose il moro, continuando a torturarsi il labbro e a guardare l'altro, mentre tentata in tutti i modi di combattere l'istinto che lo spingeva ad abbassare lo sguardo imbarazzato.
Se Sebastian cercava di essere più "fidanzato" per lui, lui poteva benissimo provare ad essere piú intraprendente e meno cucciolo di pinguino.
Il francese sorrise nel vedere Thad in quello stato. Adorabile; adorabile era la parola giusta per definirlo.

'Qui quello adorabile sei solo tu' sussurrò più rivolto a se stesso che all'altro che, nel frattempo, era arrossito ulteriormente. 'beh, in ogni caso abbiamo tempo per pensarci, due orette almeno. O, per questa volta, posso anche accontentarmi di un bacio della buonanotte sulla soglia della tua camera. Speriamo solo di riuscire ad ignorare i gemiti di Barbie e Ken abbastanza da non farci distrarre. Se invece vogliamo ancora dare una una parvenza di serietà, vorrà dire che farò tutto ''all by myself'' ' ridacchiò con spensieratezza e infilzò con la forchetta un pezzo di salmone. 'comunque... Cosa fanno le persone normale ad un primo appuntamento, oltre a stuzzicarsi?'
"Non ne ho idea, è il primo appuntamento anche per me..." rispose, mentre mandava giù un sorso di vino.
Mentre mangiava, continuava a pensare alle parole di Sebastian.
Voleva tentare di fare tutto con calma, era disposto ad accontentarsi solo ad un bacio, tutto per lui. Thad non poteva ancora crederci.
E se Sebastian faceva 'dei sacrifici', anche lui poteva vincere qualche sua inibizione.
"E comunque non credo di potermi accontentare di un bacio solo..." Thad lo guardò negli occhi, cercando di essere sensuale senza sembrare un'idiota.
'Dobbiamo lavorare sul tuo lato sexy, ma partiamo già da un'ottima base' rispose maliziosamente Sebastian, cercando di ritrovare la concentrazione e quella decina di battiti che aveva perso in quello scambio di sguardi. 'ci penseremo più avanti; per ora limitiamoci a parlare, come dei veri gentiluomini. Poi potremmo darci al lato 'fisico', tanto per citare Olivia Newton John' sospirò con aria fintamente afflitta, sbattendo le ciglia languido. 'non hai idea di quanto mi sento gay con queste battutine degne di Hummel-fatina'
"Seb, tu sei gay" rispose il moro sorridendo.
L'idea di 'passare al lato fisico' mandava Thad fuori di testa, eccitandolo e spaventandolo allo stesso tempo.
Il ricordo della lezione di cucina era ancora vivido nella sua mente, così come la sensazione delle mani e delle labbra di Sebastian sulla sua pelle, e non vedeva l'ora di riprovarle. Solo che lo terrorizzava l'idea di fare qualcosa di sbagliato, di essere troppo imbranato, di non essere abbastanza per l'altro.
'Lo so' ammise l'altro, facendogli l'occhiolino, poi scoppiò a ridacchiare senza ritegno. Probabilmente lo avevano sentito anche quei due anziani signori nel tavolo nell'angolo vicino alla cassa e che non avevano smesso di guardarli con disapprovazione da quando si erano presi le mani. 'Che si fottano' mormorò a bassa voce Sebastian; stare con Thad lo rendeva incredibilmente felice e non doveva renderne conto a nessuno, se non a se stesso e al suo pezzo di puzzle mancante. Oh sì, gli era decisamente mancato sentirsi stupido e innamorato.
'Voglio fare qualcosa di stupido' disse Sebastian con voce risoluta dopo aver a mala pena degnato di un'occhiata gli altri avventori.
"Cosa?" chiese Thad curioso, nonostante sapesse che qualunque cosa Sebastian avesse voluto fare lui l'avrebbe fatta di sicuro.
'Questo' Sebastian si alzò dalla sedia e sporse sul tavolo. Prese fra le mani il volto di Thad, mentre con i polpastrelli gli accarezzava la nuca dolcemente in quel luogo dove i capelli diventano più morbidi e si muschiano con il profumo della pelle. Poi, senza preavviso, come annegato in quegli occhi scuri di fronte a sé, fece un sospiro profondo e posò le proprie labbra su quelle di Thad. Non importava nulla di tutto il resto, di tutto quello che li circondava, dei due vecchietti che li fissavano scandalizzati, della cameriera che, per guardarli, aveva versato troppo vino in un bicchiere.
Thad, nonostante fosse stato preso ala sprovvista da Sebastian, scollegò il cervello nel momento esatto in cui le loro labbra si unirono, rispondendo al bacio.
Prese il suo volto tra le mani per approfondire il contatto e, preso da uno spirito di intraprendenza, gli morse il labbro superiore, come chiedere il permesso a Sebastian di metterci la lingua, permesso che l'altro concesse con un gemito basso che non sfuggì alle orecchie di Thad, che sorrise.
Nonostante avrebbe potuto baciarlo per ore senza stancarsi mai, Thad si rimise a sedere e guardò Sebastian ridere di gusto nel vedere le facce ancora più scandalizzate di prima di quella coppia seduta all'angolo.
"Pensi che ci abbiano visti?" chiese Thad ridendo a sua volta.
'èE'abbastanza impossibile ignorarci, anzi, ignorarti. Andrà a finire che catalizzerai tutte le attenzioni su di te e a me non rimarrà nulla di meglio da fare che rimorchiare vecchi infermieri' sbuffò il francese con gli occhi scintillanti mentre tentava di trattenersi dal continuare a baciarlo.
"Stai scherzando, spero! Tu attiri l'attenzione di tutti, uomini o donne che siano. E anche se qualcuno dovesse avvicinarmisi, io ho attenzioni solo per te, quindi non cambierà nulla"
'Non mi pare proprio... Sarà che sono di parte' concluse Seb stringendo più forte la mano del ragazzo di fronte a lui. 'voglio, e devo -dato che è descritto dal manuale del perfetto fidanzatino- conoscerti meglio. Quindi direi di cominciare da qualche banalità: film preferito?'
"uhm.. The Avengers direi" disse, guardandolo ridendo prima di prendere un'altra forchettata di pasta.
"E comunque ti ho già detto che non voglio un ragazzo perfetto... Tu mi piaci così come sei, non ho bisogno di cioccolatini, fiori e serenate!"
'Ho capito il concetto, testa di broccolo. Il mio Il Signore degli Anelli, sempre che tu voglia saperlo, comunque. Io mi ci impegno voglio dello sforzo anche da parte tua! E sei davvero convinto di desiderare che io trovi soprannomi sempre più fantasiosi e offensivi per apostrofarti? Sai, dopo un po' stanca anche me'
"In realtà non ho ancora capito perchè mi chiami con i soprannomi... Thad e basta non ti va bene?"
'Non è esattamente quello che potrei dire originale, e preferisco morire che essere convenzionale. Poi che vuoi mettere la curiosità di sapere ogni volta quale nomignolo ti darò? Magari puoi iniziare anche tu'
Thad fece per dire qualcosa, ma il cameriere arrivò al tavolo, interrompendo il loro discorso.
"Desiderate altro? Qualcosa di delicato e dolce per concludere in bellezza la serata?" chiese il cameriere, stavolta non degnando di uno sguardo Thad, ma rivolgendo tutte le sue attenzioni a Sebastian, che lo guardava quasi disgustato.
"No, grazie. Io e il mio ragazzo qui, abbiamo altri piani per concludere la serata, che non saranno affatto delicati... Non è vero, dolcezza?" disse Thad, sperando che ciò facesse capire a quel tipo di girare alla larga.
Lusingato Sebastian intrecciò le proprie dita a quelle di Thad, fissando il cameriere per non perdersi neanche un secondo della sua reazione. 'Stiamo apposto così, grazie' sussurrò con un sorriso beffardo. Aspettò che se ne fosse andato.

'Aah, Thadduccio, esploriamo lati nascosti della nostra personalità? Non posso fare altro che sentirmi onorato, dolcezza' riprese, calcando volutamente sull'ultima parola.
"Ehi, hai detto tu di volere dei soprannomi! E poi non è un lato nascosto... Diciamo più inesplorato." disse lui, sorridendo mentre si avvicinavano all'uscita.
'Allora mi sento come Indiana Jones' rise Sebastian tenendo la porta aperta e sentendosi, suo malgrado, talmente felice da rasentare l'idiozia.
"Basta che non tiri fuori la frusta!" Thad rise, mentre il suo cuore esplodeva quasi di felicità. Con Sebastian vicino non riusciva ad non essere felice, euforico, tanto che avrebbe riso per qualsiasi scemenza gli avessero detto. Si sentiva leggero, completo, come se non ci fosse la gravità e nulla avesse un peso.

'Saresti sorpreso sapendo cosa potrei nasconderti' sussurrò lascivo verso l'orecchio di Thad. Apprezzava enormemente lo sforzo di Thad nell'essere più disinibito, certo, doveva ancora lavorarci su, ma aveva il migliore degli insegnanti, dopotutto...


Thad arrossì fin alla punta delle orecchie, ridendo, istericamente quasi, mentre entrava in macchina.
"Posso immaginarlo.."
'Perché limitarsi ad immaginarlo se puoi avere una visita privata solo per te?' continuò Sebastian chiudendo all'altro la portiera dell'auto e accomodandosi al posto di guida. Accese la radio e la sintonizzò su un canale, dopo qualche esitazione.
'Bella canzone, non trovi?' chiese Thad a Sebastian per rompere quel silenzio vagamente imbarazzato che si era creato fra loro. Va bene che anche prima erano 'soli', ma la presenza di tutte quelle persone attorno lo rassicurava, in un certo senso. Se da un lato l'unica cosa che desiderava era stare con Sebastian, dall'altro aveva paura di quello che sarebbe potuto succedere. Cose talmente belle non vengono, se non ad un prezzo (alto).
'Uhm, si, non è affatto male' assentì l'altro ragazzo, tamburellando nervosamente con le dita sul volante. Sembrava non riuscisse a darsi pace: controllava il proprio riflesso nello specchietto, fissava l'orario nel cruscotto che emanava una tenue luce verdastra, si sporgeva dal finestrino per vedere se ci fosse qualcuno, cambiava di continuo posizione sul sedile come se non riuscisse ad arrivare ad una decisione.
Thad, preso alla sprovvista dal comportamento così insolito di Sebastian, gli posò con delicatezza la mano sulla spalla per provare -almeno- a calmarlo. Ma era tutto inutile: sotto le proprie dita sentiva ogni singolo muscolo del corpo di Sebastian in tensione, pronto a scappare.

Iniziò a massaggiargli dolcemente la spalla, muovendosi piano piano verso il collo, come attratto da una calamita.
Quando Thad raggiunse finalmente il collo, superò senza problemi l'ostacolo del colletto della camicia.

Scese appena verso il primo bottone trasparente e lo slacciò con calma, liberando un altro lembo di pelle da poter toccare.

Non appena il ragazzo la toccò con i polpastrelli freddi per l'aria serale, Sebastian fece un sospiro e chiuse gli occhi, beandosi di quella sensazione.

Sentire sotto le proprie dita Sebastian sciogliersi mandava Thad su di giri (come se non fossero bastati l'abbigliamento provocante, il vino, gli infiniti scambi di allusioni, la promessa di baci e un intero appuntamento con quel ragazzo da sogno che ora stava coccolando). Si rese conto di quanto fosse paradossale la situazione: qualche giorno prima, mai avrebbe immaginato di poter essere così vicino a Sebastian, lo stronzetto (figo) bullo da stereotipo.
Mentre il respiro di Sebastian si faceva sempre più profondo e i suoi lineamenti da contratti a rilassati, Thad tentava di memorizzare per sempre quel momento: le ciglia chiare che proiettavano un'ombra malferma sulle guance, la vena giugulare che si muoveva ritmicamente, permettendogli di sentire il battito del suo cuore, il profilo netto del naso pallido in netto contrasto con l'oscurità che li circondava. Non ne avrebbe mai avuto abbastanza.
Sebastian continuava a respirare a bocca chiusa, per evitare di gemere perchè Santo Panino, le dita fredde di Thad a contatto con la sua pelle lo stavano eccitando da morire. Non che si eccitasse così facilmente in generale, ma quando si trattava di Thad bastava un niente per mandare i suoi ormoni in subbuglio.
Già evitare di sbatterlo al muro tutti i santi i giorni per lui (e il suo amichetto al polo sud) era uno sforzo immane, quando poi gli si era presentato davanti con quella camicia così scollata e aderente stava per mandare la cena al diavolo e passare direttamente al "dessert".
Sebastian prese un bel respiro e cercò di pensare a qualcosa che calmasse i suoi spiriti, anche se Thad che armeggiava con la sua camicia non era di certo d'aiuto.
“Qualcosa non va?” chiese Thad, confuso dalla reazione dell'altro. Sembrava come se fosse a disagio, come se si trattenesse, e Thad, troppo distratto, non se ne fosse accorto.
"No, no tranquillo è solo che..."
Thad nel sentire il tono incerto dell'altro sudò freddo. Si sentiva davvero un'idiota. Come gli era saltato in mente di seguire i suoi ormoni?
"Oddio Seb, scusa! È solo che pensavo che... Lasciamo stare, sto facendo la figura dell'idiota. Credevo di... Ma perchè non riesco a resisterti? Ho combinato un distastro! Volevo cercare di essere più sexy e invece ho fatto un casino!" disse Thad, sistemandosi meglio sul sedile, mentre continuava a gesticolare e a passarsi le mani tra i capelli imbarazzato.
Sebastian sorrise, perchè si stava davvero preoccupando di una cosa simile? Con lui?
"Ehi, ehi, Thad, tranquillo! Non hai fatto la figura dell'idiota, anzi! Davvero pensi di non essere sexy per me? Thad, l'unico motivo per cui non ho fatto nulla è perchè tu sei troppo eccitante, senza neanche bisogno che ti ci impegni, e, per una volta, non voglio ragionare con gli ormoni, ma con il cervello. Tu non sei uno dei tanti, Thad, è per questo che non mi sono lasciato andare troppo. Non voglio rovinare tutto, voglio fare le cose con calma..."
'Quasi non riesco a crederci. Non pensavo di sentire queste parole dalla tua bocca prima di morire. Fa strano' sussurrò Thad con un sorriso ancora un po' teso. Certo, una cosa era che Sebastian lo definisse 'speciale' e diverso dagli altri, un'altra che lo dimostrasse con i fatti.
'C'è sempre una prima volta per tutto, suppongo...' disse di rimando Sebastian, bloccando le spalle di Thad contro il sedile. Si sporse leggermente verso il suo volto 'ma non credo di poter aspettare molto di più' mormorò con voce roca all'orecchio del ragazzo sotto di sé, prima di passargli le mani intorno al collo e catturare le sue labbra in un bacio avvolgente.
Era da tutta la sera che aspettava questo momento. Si era fatto distrarre dall'atmosfera e dall'ansia che tutto potesse andare storto, ma l'unica cosa importante era avere Sebastian così vicino. Era così bello quasi da non poterlo sopportare.
Sebastian gli passò le mani attorno alla nuca, accarezzandogli la pelle senza riuscire ad averne abbastanza. Sentire il respiro di Thad mischiarsi al proprio era una croce e una delizia. Il suo sangue pulsava così velocemente (e in ogni parte del corpo) che era già tanto che non avesse un infarto.
Thad si staccò senza fiato dalle labbra di Sebastian; era molto peggio di una droga, ora non riusciva neanche ad immaginare come fosse l'astinenza da quel sorriso a volte sardonico, a volte malizioso, a volte tenere. Ora che ne conosceva il gusto, nulla avrebbe mai potuto reggere il confronto.
'come mi chiamo? Dove sono? Sebastian, Sebastian, Sebastian, Sebastian' era tutto quello che riusciva a pensare. Sembrava proprio che in quell'inferno avessero trovato il loro piccolo angolo di paradiso.
Ogni volta che si baciavano per Thad era sempre come se fosse la prima, e non poteva fare a meno di quelle labbra da cui sembrava dipendere la sua vita. Ogni volta che era insieme a Sebastian tutte le sue paure scivolavano via e il suo stomaco andava in subbuglio, come se fosse stato colpito da un colpo di fulmine.
"Sarebbe meglio se tornassimo a scuola" disse Sebastian, riacquistato un po' di autocontrollo. Si rimise seduto sul suo sedile e girò le chiavi, mentre continuava a guardare il moro.
"Te l'ho detto, voglio fare le cose per bene con te, e e finire a fare l'amore al primo appuntamento per colpa dei miei ormoni impazziti non mi pare proprio il caso. Avremo il tempo per queste cose, prima voglio che tu ti goda le 'cose romantiche'... Ma non aspettarti serenate da GAP, perchè non se ne parla proprio." Sebastian sorrise a Thad, che lo guardava ridendo, non potendo fare ammeno di notare le adorabili fossette che gli si formavano sulle guance ogni volta che rideva.
"Che c'è, ho detto qualcosa di male?"
Thad rise di nuovo e uní nuovamente le sue labbra con quelle di Seb in un bacio a fior di labbra, appena accennato.
"No, sei perfetto. Ora andiamo, non vorrei che il preside scoprisse che siamo oltre al coprifuoco... Anche se stare in punizione da solo con te non sarebbe tanto grave" disse il moro guardando l'altro maliziosamente, mentre si agganciava la cintura di sicurezza.
"Neanche per me, per niente. Ma non ho bisogno di punizioni per stare solo con te" rispose ridendo, mentre usciva dal parcheggio.
In fondo avere un ragazzo non era così terribile come aveva sempre pensato.
Il primo appuntamento con Thad era stato fantastico, e Sebastian era certo che gli altri sarebbero stati anche meglio.

 

 

 


La serata 'libera' dei Warblers era finita in bellezza (Flint che vomitava a cavalluccio di Richard) e tutti i ragazzi erano finalmente saliti sul pullman ai loro posti precedenti. Jeff e Nick si tenevano la mano mentre sedevano vicini, dimentichi di quello che gli altri potevano pensare.
Jeff si sedette sul lato del finestrino, posando la testa sul vetro freddo: erano successe così tante cose in quelle poche ore che aveva assoluto bisogno di schiarirsi le idee con qualcuno di imparziale che lo avrebbe ascoltato sempre, nonostante tutto.
Guardò dolcemente Nick che si era abbandonato sullo schienale del sedile con gli occhi appena socchiusi e, per la stanchezza, pendeva un po' verso la sua spalla. Prese il cellulare dalla tasca, digitando il numero ormai ben noto che era addirittura fra i preferiti, e selezionò l'opzione 'crea nuovo messaggio'


'la mia serata è stata sorprendente oltre ogni aspettativa. E a te come è andata?'


Nick vide con la coda dell'occhio Jeff scrivere un messaggio, e si ricordò del suo "amico di penna". Fece per prendere il telefono, quando gli arrivò un messaggio.
Lo lesse, sorprendendosi ancora del fatto che il messaggio fosse arrivato nell'esatto momento in cui stava per scrivere il suo. Gli sembrava un po' troppo strano, ma decise di non darci peso e rispondere.


"Ci siamo baciati. Ed è stato stupendo."


Nello stesso istante in cui Nick ripose il cellulare nella tasca del blazer quello del biondo vibrò senza discrezione. I loro sguardi si incrociarono evidentemente imbarazzati, almeno finchè Jeff iniziò a guardare concentrato il proprio cellulare per vedere chi fosse. Sicuro Nick lo avrebbe reputato un totale psicolabile ad affidarsi così tanto ad un estraneo, era meglio non dirglielo.
Senza riuscire a crederci lesse la risposta del ragazzo, poi guardò Nick con gli occhi spalancati per la sorpresa. Era solo una perfetta coincidenza o qualcosa di più?
"Che c'è?" chiese Nick, confuso da quella situazione. Nello stesso momento in cui aveva inviato il messaggio il cellulare di Jeff aveva vibrato. Era davvero troppo strano.

Che fosse Jeff il ragazzo con cui parlava da settimane?
'Sei tu?' disse semplicemente il biondo ancora troppo sbalordito da quella situazione. Non era scientificamente possibile, le probabilità matematiche erano innegabilmente contro di loro: era riuscito a trovare l'unica persona tra migliaia per puro caso.
"Non ci posso credere! Ho parlato di te CON TE, per tutto questo tempo!" esclamò Nick, cominciando a ridere, senza neanche sapere il perchè. Di tutte le persone con cui avrebbe potuto parlare di Jeff, era riuscito a parlarne proprio con lui! Non gli era mai successa una cosa simile, ma la sua domanda era un'altra.
"E come hai fatto ad avere il mio numero?"
'Te lo giuro, è la verità: il primo sms non l'ho mandato io. Non sono una persona del genere' rispose Jeff mentre veniva soffocato dalle sue stesse risate. Appena riuscì a prendere fiato assunse un'espressione assorta 'ora che ci rifletto, sono più che certo che ci sia lo zampino di Sebastian. Sarebbe proprio nel suo stile'
"In effetti anche Thad mi sembrava un po' troppo entusiasta nel vedermi messaggiare. Probabilmente Smythe lo avrà coinvolto nel suo piano... Comunque davvero pensi tutte quelle cose di me?" chiese poi Nick, ricordandosi di tutte le cose che Jeff aveva scritto sulla sua "cotta", che aveva scoperto essere lui, non potendo evitare di arrossire leggermente.
'Servirebbe a qualcosa negare?' sospirò Jeff diventando immediatamente rosso. 'si, ovviamente le penso. Non riesco ad immaginare nulla di più bello del tuo sorriso'
Nick abbassò lo sguardo arrossendo, mentre il suo cuore cominciò a battere sempre più velocemente. Jeff era davvero dolcissimo, e Nick non poteva ancora credere di essere appena uscito con lui.
"Anche io pensavo tutto quello che ho scritto 'allo sconosciuto'" disse allora il moro, alzando nuovamente lo sguardo.
'Siamo dei romantici senza speranza. Credi che troveremo un posto in questo mondo, Nick?'
"Certo che ce lo abbiamo un posto. Il mio posto è qui con te. Ora che ti ho trovato non ti lascerò andare via così facilmente..." rispose il moro, prendendo l'altro per mano e guardandolo negli occhi.
"È una minaccia?" chiese il biondo ridendo, mentre non riusciva a distogliere lo sguardo dall'altro. Aveva lo stomaco in subbuglio, avrebbe voluto baciare Nick fino a perdere il respiro perchè era troppo... troppo perfetto, e non poteva credere che un ad ragazzo del genere piacesse proprio lui. Se era un sogno non voleva assolutamente essere svegliato.
"No, è una promessa Jeff." Nick sorrise, prima di unire le sue labbra con quelle del biondo in un bacio dolce, ma appassionato.
Il primo di tanti.

 

 

FINE.

 

 

Piccolo rifugio delle disadattate sociali (le autrici):

 

E' finita.

Questa fanfiction è ufficialmente finita.

Non ci posso credere **le cries**

Beh, che ne dite del finale?
A noi piace un sacco akdfhbjdw *^* (ma va? Hahaha)

Sinceramente? Non pensavo (pensavamo, tutte e due xD) che questa ff potesse riscuotere tutto questo successo, essendo nata da uno sclero ed un semplice 'quanto mi piacerebbe scrivere una niff a messaggi', che poi di messaggi non ce ne sono stati tantissimi, ma ok.
Quella era l'idea iniziale LOL
Ci scusiamo per il ritardo della pubblicazione (5 giorni, shame on us çwç), ma i parenti ci avevano rapite, abboffandoci di pandoro e crispelle.

Mi chiedo come io sia sopravvissuta a questi 5 giorni in Calabria... I'M A SURVIVOR!
No, ok, sto delirando xD
Passiamo ai ringraziamenti (perchè si, ci sono dei grazie da dire)
Grazie alle 20 persone che l'hanno messa tra i le seguite, le cinque persone che l'hanno messa tra le preferite (vi lowiamo <3) e le persone che hanno recensito, aka silvia, meg, iza e sof, grazie mille <3

Un ringraziamento anche a tutti quelli che hanno letto, ovviamente, grazie!

INOLTRE RINGRAZIAMO: i The Wanted (che hanno ispirato tutte le parti scritte da me [Sere], e tutti i personaggi inventati), il Santo Panino (perchè va sempre ringraziato e.e) e l'inventore di Whatsapp, senza il quale questa ff non sarebbe mai nata.

 

A presto (semmai vorrete ancora avere a che fare con noi),

Sere & Bianca c:

 

Notes & Soundtrack.

 

  • il titolo del capitolo è preso dal libro di Chris, Struck By Lighting, appunto.

  • la canzone che ascoltano Thad e Seb in macchina è questa: Lightning – The Wanted (ditelo che vi ho sfracassato i maroni con i TW, ammettetelo e.e ma sono troppo bravi akjhvjcekjw ) che ha anche ispirato il titolo del capitolo.

  • se volete, il cameriere ha un volto: Siva Kaneswaran (indovinate un po'? E' dei The Wanted LOL)

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