And when I saw you I knew that I finally found you

di drunkonlove
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Buongiorno Londra! ***
Capitolo 2: *** L'appuntamento ***
Capitolo 3: *** Ci conosciamo? ***
Capitolo 4: *** Il fratello ***
Capitolo 5: *** L'inaugurazione ***
Capitolo 6: *** Il nuovo lavoro ***
Capitolo 7: *** Il pigiama party ***
Capitolo 8: *** Dillo con parole tue ***
Capitolo 9: *** Fuori controllo ***
Capitolo 10: *** Piscina riscaldata ***
Capitolo 11: *** Sotto la pioggia ***
Capitolo 12: *** La sfilata ***
Capitolo 13: *** La partita ***
Capitolo 14: *** Un compleanno da ricordare ***
Capitolo 15: *** Fuori città ***
Capitolo 16: *** Festa a sorpresa? ***
Capitolo 17: *** Preparativi effervescenti ***
Capitolo 18: *** Fine di una storia? ***
Capitolo 19: *** Una nuova coppia ***
Capitolo 20: *** La lettera ***
Capitolo 21: *** La festa ***
Capitolo 22: *** Guai in paradiso ***
Capitolo 23: *** Amici di letto? ***
Capitolo 24: *** Il pranzo ***
Capitolo 25: *** Lunga è la notte ***
Capitolo 26: *** Il risveglio ***
Capitolo 27: *** Una vecchia conoscenza ***



Capitolo 1
*** Buongiorno Londra! ***


 BUONGIORNO LONDRA!
 


A bagnare le strade della città era una pioggerellina leggera e fastidiosa, tipica dei mesi autunnali. Ancora in pigiama e con una tazza di caffè tra le mani Debby scostò leggermente la tenda della sua camera per osservare il panorama di Londra: il cielo era grigio ormai da qualche giorno e la pioggia cadeva ininterrottamente praticamente dall’inizio del mese.
-Tesoro io esco che sono già in ritardo.- disse suo padre affacciandosi alla porta della sua camera mentre si allacciava i polsini della camicia.
-Buona giornata papà.- rispose Debby correndo verso il genitore per schioccargli un bacio sulla guancia.
-Se hai bisogno chiamami.- disse il padre prendendo la borsa appoggiata sulla sedia vicino alla porta d’ingresso.
-Certo.- disse Debby sorridendo e salutando il padre con un cenno della mano.
Quando la porta si chiuse e le chiavi ebbero fatto due giri nella serratura Debby tornò in camera sua e, appoggiata la tazza di caffè sul comodino, si distese sul letto a pancia in su fissando il soffitto bianco, lasciando che mille pensieri le sfiorassero la mente.

Erano circa le undici e venti quando Debby decise che per quella mattina aveva pensato abbastanza, si alzò e preso un asciugamano dalla sua valigia, poi andò in bagno per farsi una doccia fredda che la svegliasse dal torpore in cui era caduta dopo essersi alzata insolitamente presto. Sotto il getto freddo della doccia Debby iniziò a canticchiare.
“Non devo dire grazie a nessuno, nella vita cammino da solo, finora i miei passi li ho fatti uno ad uno e ora sono più grande di loro ma il mondo è più grande di me, più grande di te, la responsabilità che hai davanti, più grandi di me, più grandi di te, ormai sei nel mondo dei grandi sii grande anche te.”
Entrando in cucina avvolta nel suo asciugamano verde Debby vide una busta infilata sotto la porta e si chinò per raccoglierla.
-E’ da parte di mamma … - disse sbuffando - Vediamo cosa dice …-
Dopo aver letto le prime righe Debby corse in camera sua e frugò nella borsa in cerca delle chiavi, quando le ebbe finalmente trovate andò ad aprire la porta e davanti a lei trovò un pacco regalo né troppo grande né troppo piccolo, era avvolto in una carta da regalo dorata e aveva il nastro rosso. Sollevò il pacco da terra e, dopo aver richiuso la porta con due giri di chiave, lo appoggiò sul tavolo della cucina, sciolse il nastro e tolse la carta regalo: una scatole di scarpe. Un enorme sorriso comparve sul suo viso, Debby aprì velocemente la scatola e tirò fuori un paio di open toe Louboutin tacco dodici ricoperti interamente di strass color oro su fondo nero. La ragazza se li rigirò un po’ tra le mani poi li rimise nella scatola e li portò in camera sua riponendoli nel fondo dell’armadio.
-Adesso non mi servite più.- disse chiudendo le ante dell’armadio.
Sentì le chiavi girare nella serratura, corse in cucina e guardò l’orologio, segnava le dodici in punto, era suo padre.
-Ciao tesoro.- disse il padre posando borsa e impermeabile sul divano.
-Ciao papà.- rispose Debby affondando tra i cuscini del divano.
-Allora come hai passato questa mattinata?- chiese il padre prendendo una pentola dall’armadietto e riempiendola d’acqua.
-Come al solito.- rispose Debby alzandosi dal divano - Vado in camera a vestirmi.-
-Va bene.- disse il padre accendendo il fornello.
Dopo aver indossato la biancheria Debby si sedette sul letto con la valigia ai suoi piedi, tirò fuori un po’ di abiti poi finalmente trovò un paio di pantaloni della tuta blu e una T-shirt grigia con qualche disegno.
-Sabato arriva tuo fratello da Ibiza.-
-Ah … ok.- disse Debby entrando in cucina.
-Non sei felice? Insomma prima che tu ti trasferissi in Italia con tua mamma voi due andavate d’amore e d’accordo.- disse il padre sedendosi su una sedia.
-Papà erano più di due anni fa …-
-Sì è vero, ma vi siete visti spesso, lui ha passato in Italia vacanze di Natale e Pasqua e anche dei periodi in estate.-
-Passava tutto il tempo a chattare con i suoi nuovi amici inglesi oppure giocava alla playstation … e la sera usciva in cerca di qualche ragazza che gli tenesse compagnia.- disse Debby scocciata.
-Sono sicuro che tornerete a volervi bene e a passare molto tempo insieme come ai vecchi tempi.- disse il padre sorridendo e scompigliando i capelli di Debby.
-Lo spero tanto … mi è mancato tantissimo in questi due anni e mezzo.- disse Debby sospirando.

-Debby io torno al lavoro, ci vediamo questa sera verso le sette. Perché tu non vai a farti un bel giro per Londra oggi pomeriggio?- disse il padre infilando alcuni fogli nella borsa da lavoro.
-Ma piove …-
-Ti dovrai abituare piccola mia, non sei più in Italia.- disse il padre aprendo la porta - Buon pomeriggio.-
-Buon lavoro.- disse Debby affacciandosi alla porta - A questa sera.-
Debby si affacciò alla finestra e vide il padre salire in auto e andarsene, la aspettava l’ennesimo pomeriggio di noia. Forse però andare a fare un giro per Londra non era una cattiva idea, da quando era tornata nella città in cui era nata non era mai uscita di casa se non per andare dal panettiere o dal giornalaio sotto casa. Decisa a riassaporare l’aria della sua Londra Debby andò in camera sua e dopo cinque minuti uscì cambiata. Indossava un paio di jeans slavati, una canotta bianca con un disegno del Big-Bang e sopra la sua giacca di pelle preferita, a completare il look il bauletto di Louis Vuitton che le aveva regalato suo fratello per i suoi diciotto anni. Prese le chiavi dal mobile della cucina sui cui le aveva lasciate qualche ora prima e uscì.
Per fortuna la pioggia aveva smesso di cadere, ma l’aria rimaneva fredda e umida. Camminando per le vie di una Londra semi-deserta Debby sorrise ripensando a quante ne avevano combinate lei e suo fratello Max correndo per quelle vie affollate e nascondendosi poi nei vicoli bui e stretti per non farsi beccare. Debby cercò di ricacciare indietro le lacrime poi andò a sedersi su una panchina di pietra nel parco dove spesso andava a giocare con suo fratello e suo padre. Non molto lontano da lei, seduti su un’altra panchina, c’erano quattro ragazzi, molto probabilmente erano amici, la fissavano da qualche minuto e si scambiavano battute ridendo, Debby cercò di far finta di niente continuando a bere la sua cioccolata che aveva acquistato da Starbucks poco prima.
-Ciao bella.- disse un ragazzo non troppo alto, capelli castani e occhi verdi, avvicinandosi a lei.
Debby non rispose e tornò a guardare lo schermo del suo i-Phone.
-Questa volta Tom hai fallito.- disse un altro ragazzo che stava fermo in piedi pochi passi dietro l’amico.
Dalla panchina, dove ormai erano rimasti in due, si alzò un ragazzo abbastanza alto, occhi blu e riccioli biondi che spinse Tom contro Debby facendole cadere la cioccolata a terra.
-Sei un cretino! Anzi, due cretini siete! Non vi hanno insegnato l’educazione?- disse Debby alzandosi dalla panchina e dirigendosi verso l’uscita del parco per tornare a casa.
-Scusami, non era mia intenzione, è stato Jay a spingermi.- disse il ragazzo che le era finito addosso rincorrendola.
-Non mi interessa e non devi scusarti, i cretini come voi purtroppo non hanno abbastanza cervello per capire cosa è giusto e cosa sbagliato.- disse Debby accelerando il passo.
-Per scusarmi ti invito a cena da me questa sera.- ribattè il ragazzo.
-Mangiatela da solo la tua cena. Addio.- disse Debby uscendo dal parco.

Quando il padre rientrò in casa erano circa le sette e trenta.
-Scusa per il ritardo Debby, è che l’ultimo cliente non se ne voleva più andare.- disse il padre entrando in camera sua per togliersi giacca e cravatta.
-Non preoccuparti.- disse Debby sorridendo - Ho ordinato la pizza per tutti e due.-
-Perfetto.- disse il padre entrando in bagno - Allora mentre aspettiamo mi faccio una doccia.-
Pochi minuti dopo qualcuno suonò il campanello, doveva essere arrivata la pizza. Debby prese 15 sterline dal suo portafogli e andò ad aprire.
-Ciao.- disse il ragazzo porgendole le pizze.
-Ecco a te.- disse Debby dandogli le 15 sterline.
-Comunque io sono Nathan e scusa ancora per oggi … Tom è un cretino.-
-Non sei tu a doverti scusare Nathan e comunque ormai è acqua passata.- disse Debby sorridendo.
-Io non abito molto lontano da qui, magari qualche volta potremmo vederci, solo se ti va.-
-Vedremo … sai io non sono una che ama uscire.-
-Comunque sai dove trovarmi, lavoro alla pizzeria da lunedì a venerdì. E’ stato un piacere.- disse Nathan sorridendo.
-Anche per me Nathan … comunque io mi chiamo Debby.- disse la ragazza ricambiando il sorriso.
-Allora ciao Debby.-
-Ciao Nathan.- disse Debby chiudendo la porta e appoggiando le pizze sul tavolo.
-Lo conosci?- chiese il padre entrando in cucina.
-No … cioè l’ho visto oggi al parco, sai quello dove io e Max andavamo sempre a giocare, quello non molto distante da qui.-
-Sì, ricordo perfettamente il vostro parco.- disse il padre sedendosi a tavola -Sai Max non ci è più andato da quando tu te ne se andata, dice che senza di te non è la stessa cosa. Ci tiene a te, e molto-
-Dovrebbe anche dimostrarlo però …- disse Debby prendendo dal frigo una bottiglia d’acqua.
-Allora oggi sei uscita poi?-
-Sì, un giretto veloce.-
-E come è stato tornare a respirare l’aria di Londra?- chiese il padre prendendo una fetta di pizza.
-Così … normale.-
-Sicura?-
-Beh … è stato bello diciamo, in fondo qui è dove sono nata e cresciuta.- rispose Debby posando il bicchiere sul tavolo.

Dopo aver guardato un po’ di televisione con il padre Debby andò in camera sua, si infilò sotto le coperte con le cuffie nelle orecchie e fece partire una delle sue canzoni preferite, iniziando a canticchiare a bassa voce.
“My heart is sinking as I'm lifting up above the clouds away from you and I can't believe I'm leaving, oh I don't kno-kno-know what I'm gonna do. But someday I will find my way back to where your name is written in the sand … Cause I remember every sunset, I remember every word you said, we were never gonna say goodbye singing la da da da da”
-Buonanotte tesoro.- disse il padre entrando nella stanza.
-Buonanotte anche a te papà.- disse Debby togliendosi le cuffie e schioccando un bacio sulla guancia del padre.
-Canti davvero bene sai.- disse il padre sorridendo e uscendo dalla camera.
-Grazie.- disse Debby lasciandosi ricadere sul letto.
Quando il padre uscì dalla sua stanza Debby frugò tra le lenzuola per trovare l’i-Pod e lo spense posandolo sul comodino, poi si tirò le coperte fin sopra la testa e si addormentò.



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Capitolo 2
*** L'appuntamento ***


L'APPUNTAMENTO



 -Buongiorno Londra!- esclamò Debby spalancando la finestra di camera sua -Anche oggi è una bellissima giornata come vedo.-
-Ringrazia che non piove.- disse il padre camminando a passo veloce nel corridoio.
-Non sei ancora uscito?- chiese Debby sorpresa che il padre fosse ancora a casa -Sono già le nove.-
-Sono un po’ in ritardo …- rispose il padre bevendo velocemente il suo caffè -Ma per fortuna il primo cliente arriva alle dieci.-
Mentre il padre correva avanti e indietro cercando alcuni documenti e l’ombrello Debby si distese sul divano accendendo la TV.
-Ci vediamo a pranzo tesoro.- disse il padre entrando in cucina.
-Buon lavoro papà.- disse Debby tenendo gli occhi fissi sullo schermo della televisione.
-Grazie.- rispose il padre uscendo dall’appartamento.
-Uff … anche oggi è prevista pioggia.- disse Debby sbuffando -Però un giretto prima che inizi a piovere magari riesco a farlo.-
Debby si alzò dal divano e andò in camera sua, sollevò la valigia da terra e la appoggiò sul letto, poi iniziò a buttare vestiti in giro per tutta la camera in cerca di qualcosa da mettersi.
-Prima o poi dovrò disfare la valigia e mettere tutto nell’armadio.- disse Debby guardando la stanza piena di vestiti. -Ecco dov’erano finiti!- esclamò tenedno in mano un paio di jeans scuri stracciati.
Per completare il look Debby optò per un maglione color cammello e un paio di Vans nere.
-Spero non piova, non ho voglia di prendere l’ombrello.- disse Debby infilando nel bauletto Louis Vuitton il suo i-Phone.
Aprì velocemente la borsa per assicurarsi che ci fosse tutto poi uscì chiudendo a chiave la porta.
 
Il suo i-Phone segnava le dieci e trentacinque quando le prime gocce di pioggia iniziarono a cadere sulle strade di Londra.
-Cavoli! La pioggia proprio non ci voleva.- disse Debby cercando riparo sotto un portone.
-Hey! Che sorpresa! Non credevo sapessi dove abito.- disse un ragazzo uscendo dal portone.
-Nathan?- chiese Debby guardando il ragazzo.
-Sì, sono io.- rispose Nathan sorridendole.
-Ciao … no, non sono una stalker, stai tranquillo. E’ solo che ha iniziato a piovere e non ho portato l’ombrello.-
-Io ce l’ho …- disse Nathan infilando le chiavi in tasca.
-Vuoi sfottere?- chiese Debby guardando il ragazzo dritto negli occhi.
-Non mi permetterei mai.- disse Nathan aprendo l’ombrello.
-E’ meglio per te che sia la verità.- disse Debby con lo sguardo fisso sullo schermo del suo i-Phone.
-Cosa guardi?- chiese Nathan incuriosito.
-Sto guardando su un sito meteo le previsioni, vorrei sapere quando smette di piovere.- rispose Debby sempre con lo sguardo incollato al cellulare.
-Non fidarti dei siti … e poi siamo a Londra, è normale che piova.- disse Nathan ridendo -Tu non sei di qui, altrimenti porteresti sempre con te un ombrello.-
-Diciamo che devo riabituarmi a Londra … ma è una lunga storia e presumo che tu debba andare a lavorare.- rispose Debby sorridendo a Nathan e mettendo una mano sotto la pioggia per constatarne l’intensità.
-Attacco sempre alle cinque di sera, stavo uscendo a fare un giro, giusto per non stare sul divano a guardare la TV tutto il giorno.-
-Anche io sono uscita per lo stesso motivo.-
-Non voglio sembrare troppo invadente …- disse Nathan sorridendole -Ma se andassimo a fare un giro insieme?-
-E’ che mio padre mi aspetta per pranzo e insomma …-
-Se non ti va non c’è problema.- disse Nathan sorridendo -Non sentirti obbligata.-
-Però mi farebbe piacere.- rispose Debby sorridendogli –E se andassimo anche a pranzo insieme? Insomma l’ora di pranzo non  poi così lontana.-
-Se va bene per te allora è perfetto anche per me.- disse Nathan invitando la ragazza a stare sotto il suo ombrello con un cenno della mano.
-Grazie.- disse Debby infilandosi sotto l’ombrello accanto a Nathan.
Debby riprese dalla tasca il cellulare e inviò al padre un messaggio:”Oggi non torno per pranzo, sono con un amico, non preoccuparti. Ti voglio bene.”.
-Allora, adesso di tempo ne abbiamo, perché non mi racconti la tua lunga storia?-
-Se proprio ci tieni …- disse Debby guardandolo intensamente negli occhi –Io sono nata qui a Londra e ho vissuto qui con mio fratello e i miei genitori fino a due anni fa circa, quando i miei hanno divorziato e io mi sono trasferita a Ferrara, in Italia, con mia mamma.-
-E come mai ora sei tornata? Ti sei stancata dell’Italia?-
-Beh … a dire il vero non lo so nemmeno io.- rispose Debby perplessa -Insomma, ho finito il liceo e boh … non avevo molta voglia di iniziare subito l’università … così mia mamma mi ha suggerito di tornare a Londra per un anno e stare un po’ con mio fratello e mio papà.-
-E tu hai accettato.-
-Esatto …- disse Debby sorridendo -Solo che arrivata qui mi sono un po’ pentita. Voglio dire, non che Londra sia brutta, però piove sempre …-
-Siamo a Londra baby!- disse Nathan ridendo.
-Adesso però voglio sapere un po’ di te.-
-Uh … beh … cosa posso dirti, sono un normale ragazzo inglese di diciannove anni che lavora in una pizzeria da asporto cinque sere a settimana, vive con i genitori e ha degli amici.-
-Simpatici i tuoi amici …- disse Debby sorridendo.
-Ti assicuro che sono veramente simpatici. Solo che Tom ecco, lui ci prova un po’ con tutte.-
-Ma dai, davvero? Sembrava un ragazzo così serio l’altro giorno al parco.- disse Debby ridendo
-Sei una ragazza divertente.- disse Nathan fermandosi e guardandola negli occhi -Mi trovo davvero bene con te.-
Debby sorrise un po’ imbarazzata, in fondo si erano appena conosciuti.
-Allora, ti porto a fare un giro turistico per Londra?- chiese Nathan tornando a camminare.
-Trovo che sia un’ottima idea.-
 
-Eccoci.- disse Nathan aprendole la porta -Questo è il ristorante di qui ti avevo parlato, ci venivo spesso con i miei, è un posto carino e tranquillo.-
-Grazie.- disse Debby entrando -E’ davvero carino, mi piace!-
Debby e Nathan vennero accompagnati da un cameriere al secondo piano del ristorante dove vennero fatti accomodare a un tavolo vicino alla vetrata, con una discreta vista su quella parte di Londra.
-Allora … ristorante italiano, cosa mi consigli?- chiese Nathan aprendo il menù.
-Qualsiasi cosa, tanto è tutto buonissimo!- rispose Debby aprendo a sua volta il menù.
-Ok, allora io ho scelto.-
-Cosa prendi?- chiese Debby incuriosita.
-Lasagne.- rispose Nathan chiudendo il menù e appoggiandolo sul tavolo.
-Ottima scelta! Le prendo anche io.-
-Buongiorno, ditemi.- disse il cameriere.
-Due lasagne e una bottiglia d’acqua frizzante.-
-Grazie.- disse il cameriere avviandosi verso la cucina.
 
-Piove ancora …- disse Debby sbuffando.
-Tanto abbiamo l’ombrello.- disse Nathan aprendole la porta del ristorante -E poi casa mia non è molto distante da qui cinque minuti al massimo. Se ti va puoi salire.-
-E’ che non voglio disturbare.-
-Non disturbi affatto.- disse Nathan sorridendole -Inoltre i miei sono fuori città tutta la settimana per lavoro.-
-Povero cucciolo, sei a casa tutto solo.- disse Debby con tono scherzoso.
-Beh … tutto solo non direi.- disse Nathan cercando di incuriosire Debby.
-E chi c’è con te?-
-Da oggi ci sei tu.- disse Nathan sorridendole -Sono solo due giorni, ma mi accontento.-
-Dai, scemo.- disse Debby tirandogli un pugno sulla spalla.
-Ahi … che dolore.- disse Nathan ridendo.
-Io non sarò forte … ma nemmeno tu mi sembri in grado di sollevare un’auto.-
-Ok, tregua.- disse Nathan fermandosi davanti al portone di casa sua -Allora sali?-
-Se proprio insisti … poi piove ancora e non ho l’ombrello per tornare a casa.-
-Posso chiederti una cosa?- disse Nathan aprendo il portone ed entrando.
-Certo.- disse Debby sorridendogli.
-Posso considerare questa uscita come un primo appuntamento?- chiese Nathan fermandosi davanti a lei e guardandola negli occhi.
-Oh … beh, direi di sì.-
-Bene. Quarto piano, scale o ascensore?-
-Scale.-
Dopo aver salito quattro piani di scale Nathan e Debby entrarono nell’appartamento del ragazzo: era spazioso e ben arredato e aveva un’aria accogliente. Subito Debby si sentì a casa.
-Davvero carino.-
-Grazie. L’ha arredato tutto mia mamma recuperando mobili qua e là.-
-Ha buon gusto tua mamma.-
-Allora, che si fa?- chiese Nathan togliendosi la giacca e appoggiandola su una sedia.
-La casa è la tua … decidi tu.-
-Non so … era giusto per stare un po’ insieme.-
-Beh, allora potremmo guardare un po’ di TV, così stiamo insieme e se i programmi che ci sono ci annoiano parliamo.-
-Non ci avevo pensato.-
-Eh, ma io sono un livello sopra gli altri.- disse Debby ridendo.
-Sei bellissima quando ridi.- disse Nathan sistemandole una ciocca di capelli dietro l’orecchio sinistro.
-Grazie.- disse Debby sorridendogli.
-Allora, ci mettiamo comodi sul divano?-
-Oh yes!- disse Debby posando la borsa sul tavolo.
-Che guardiamo?- chiese Nathan buttandosi tra i cuscini del divano.
-Quello che trasmettono a quest’ora.-
-No, davvero? Pensavo potessimo guardare quello che trasmetteranno fra mille anni.- disse Nathan ridendo e facendo posto a Debby sul divano.
Nathan accese la televisione sul canale dello sport dove stavano trasmettendo una vecchia partita di campionato tra Chelsea e Manchester United. I due ragazzi erano seduti sul divano l’uno accanto all’altra e ogni tanto si scambiavano dolci sguardi accompagnati da sorrisi. Dopo alcuni minuti Nathan decise di buttarsi e così avvolse le spalle di Debby con il suo braccio e intrecciò la sua mano con  quella della ragazza, Debby allora appoggiò la testa sul suo petto e strinse la mano del ragazzo.  Così abbracciati i due ragazzi finirono per addormentarsi poco tempo dopo, non accorgendosi che la pioggia aveva cessato di cadere e che ormai si stava facendo buio.
 
-Che ore sono?- chiese Debby aprendo gli occhi e guardando Nathan.
-Le cinque e mezza.- ripose il ragazzo continuando ad accarezzarle i capelli.
-Nate, ma tu non iniziavi a lavorare alle cinque?- disse Debby sciogliendo la sua mano da quella di Nathan e mettendosi seduta.
-Cavoli! Hai ragione, sono in super ritardo.- disse Nathan alzandosi dal divano e correndo in camera a prendere la giacca.
-Nate?-
-Che c’è?-
-La giacca è qui sulla sedia.- disse Debby prendendo la sua borsa dal tavolo.
-Uh … grazie.-
-E’ stata una bella giornata.- disse Debby avvicinandosi alla porta.
-Sono contento che ti sia piaciuta.- disse Nathan aprendo la porta.
I due ragazzi uscirono dal’appartamento e, per fare più in fretta, questa volta presero l’ascensore.
-Grazie di tutto.- disse Debby avvicinandosi a Nathan e schioccandogli un bacio sulla guancia.
-Grazie a te di aver accettato.- disse Nathan abbracciandola.
-Ciao Nate.-
-A presto Deb.- disse Nathan salutandola con un cenno della mano.
Debby rimase qualche istante ferma davanti al portone guardando Nathan correre e allontanarsi tra le vie affollate di una Londra che stava tornando a casa dal lavoro.
 
-Buonasera tesoro.- disse il padre entrando in casa -Tutto bene oggi?-
-Benissimo .. cioè bene, direi.-
-Benissimo? Ho sentito bene?- chiese il padre mettendo le bistecche sul fuoco -Chi è il fortunato che ha conquistato il tuo cuore?-
-Papà!- esclamò Debby guardandolo male.
-Scusa.-
-Comunque si chiama Nathan, è l’unica cosa che per ora mi va di rivelarti.-
-Va bene, lo so che dovrei starne fuori, però ti voglio bene e dopo la storia con Markus …-
-No, non pronunciare il nome di quel traditore!- disse Debby sedendosi a tavola.
-D’accordo.- disse il padre portando in tavola le bistecche -Adesso mangiamo, che è meglio.-
Dopo aver cenato Debby andò dritta in camera sua e si infilò sotto le coperte ripensando alla bellissima giornata passata con Nathan. Erano ormai una decina di mesi che non usciva più con un ragazzo, dopo quello che le era successo in Italia aveva preferito tenersi alla larga dai ragazzi, ma Nathan era diverso.








my space... Heyla bella gente (?) scusate se non mi sono presentata lo scorso capitolo *fa gli occhi dolci per farsi perdonare* comunque l'ho fatto ora ;) spero vi piaccia la storia e se vi va lasciate una piccola recensione :) che dire di altro, se volete sono su twitter, mi chiamo @HugMeJay come qui ;) se mi seguite ricambio :) BYEEEEEEEE

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Capitolo 3
*** Ci conosciamo? ***


CI CONOSCIAMO?



 Quando Debby entrò in cucina l’orologio appeso al muro vicino alla porta d’ingresso segnava le dieci e trentacinque. Fuori il cielo era nuvoloso e di lì a poco probabilmente sarebbero scese le prime gocce di pioggia.
-Quando ti serve qualcosa ovviamente non lo trovi mai.- disse Debby frugando qua e là nei vari cassetti della casa.
Debby andò in camera sua e prese dal comodino il suo i-Phone poi compose il numero del padre.
-Ciao tesoro, hai bisogno?-
-Sai per caso dove posso trovare un ombrello? In casa nostra intendo.-
-Prova a guardare dietro la porta di camera mia, dovrebbero essercene due.-
-Grazie. Buon lavoro.-
-Ciao Debby.-
Dopo aver preso con sé l’ombrello e la borsa Debby uscì di casa. Quella mattina sarebbe andata in cerca di un lavoretto, così giusto per non stare seduta sul divano o distesa sul letto tutto il giorno e poi magari avrebbe anche potuto incontrare nuove persone con cui costruire un buon rapporto d’amicizia. Leggendo gli annunci sul giornale del giorno prima Debby aveva trovato l’indirizzo di un ristorante che non doveva distare moltissimo da casa sua, tre o forse quattro fermate di metro. Dopo aver frugato un po’ nella borsa Debby tirò fuori un pezzettino di carta sul quale si era annotata l’indirizzo e il nome del ristornate, poi entrò in un negozio di alimentari per chiedere informazioni.
-Buongiorno.-
-Buongiorno. Mi scusi, potrei chiederle un’informazione?-
-Certo.-
-Ecco, saprebbe dirmi a quale fermata della metro dovrei scendere per arrivare a questo ristorante?- chiese Debby mostrando alla signora il pezzetto di carta.
-Ce l’hai la mappa della metropolitana di Londra?-
-Sì, eccola.- disse Debby porgendole la mappa.
-Devi prendere questa linea qui e poi scendi alla terza fermata, comunque non è molto distante nemmeno dalla quarta fermata.- disse la signora mostrando con il dito il percorso sulla mappa.
-Grazie infinite.- disse Debby ritirando in borsa il foglietto di carta e la mappa.
-Di niente, figurati.-

-Ecco, dovrebbe essere questo.- disse Debby tenendo tra le mani il pezzettino di carta e guardando l’insegna sopra la porta davanti a lei.
Dopo qualche istante di esitazione Debby decise di entrare nel locale.
-Buongiorno.-
-Buongiorno, sono qui per il lavoro, ho visto l’annuncio sul giornale ieri.-
-Mi segua.-
Debby seguì il cameriere fino a quando non si trovarono davanti a una rampa di scale.
-E’ la prima porta a destra.-
-Grazie.-
Debby salì le scale e arrivata davanti alla porta bussò.
-Avanti.-
-Buongiorno.-
-Ciao, prego siediti.- disse l’uomo davanti a lei sorridendo -Sei qui per il lavoro immagino.-
-Esatto.-
-Bene. Quanti anni hai?-
-Diciotto, quasi diciannove.-
-Come la mia Charlie.- disse l’uomo annotando qualcosa su un foglio. -Quindi hai finito la scuola da poco, giusto?-
-Già. Ho fatto l’esame di maturità in Italia quest’anno.-
-In Italia?- chiese incuriosito l’uomo.
-E’ una lunga storia. In breve comunque mi sono trasferita in Italia più di due anni fa e ho finito lì le scuole poi a fine agosto sono tornata a Londra da mio padre … sa i miei hanno divorziato.-
-Mi dispiace.-
-Ormai è una cosa superata.-
-Sono felice per te. Quindi immagino che tu non abbia mai lavorato.-
-No, mai. Vede mia madre e mio padre ecco, come dire, stanno bene economicamente e io ho sempre avuto tutto quello che desideravo senza troppi problemi. Adesso peò ho voglia di nuove esperienze.-
-Mi sembri una ragazza sveglia. Il lavoro è tuo.-
-Grazie.-
-Inizierai lunedì alle undici, questo è il foglio con gli orari.- disse l’uomo porgendole il foglio su cui aveva annotato qualcosa poco prima -Adesso se vuoi puoi andare di sotto a conoscere i tuoi colleghi.- disse l'uomo alzandosi per andare ad aprire la porta e uscire.
Debby seguì il proprietario e uscì a sua volta dall'ufficio, proprio in quell'istante il suo telefono squillò.
-Mi scusi.- disse Debby fermandosi sul primo scalino.
-Rispondi pure, io ti aspetto di sotto.- disse l'uomo sorridendole.
-Hey Nate.- rispose Debby.
-Ciao Debby, come stai?-
-Bene, bene ... tu?-
-Così ... che stai facendo?-
-Ho appena finito di parlare con il proprietario di un ristorante, ho avuto il lavoro.-
-Allora dobbiamo festeggiare.-
-Per così poco?-
-Era un modo diverso per chiederti di uscire.-
-Capito.- sorrise Debby -E quando sarebbe?-
-Allora accetti?- chiese Nathan sorpreso.
-Certo, mi fa piacere.-
-Questa sera, in una specie di pub del centro.-
-Ottimo.-
-Passo da te alle nove.-
-Mi farò trovare pronta.-
-Ciao Deb.-
-Ciao Nate ... e grazie.- disse Debby riattaccando.
Debby scese le scale e raggiunse il proprietario.
-Eccomi.- disse riponendo il foglio con gli orari nella borsa.
-Laggiù ci sono i tuoi nuovi colleghi.- disse l'uomo indicando un bancone dietro al quale stavano un ragazzo e una ragazzo, dovevano avere entrambi più o meno l'età di Debby -Se vuoi puoi andare a conoscerli.-
-Certo.- sorrise Debby -Grazie di tutto.- aggiunse stringendo la mano dell'uomo.
Debby percorse il salone e arrivata davanti al bancone si fermò.
-Tu devi essere Debby, giusto?- disse sorridendole una ragazza più o meno alta come lei, portava lunghi capelli color miele e aveva grandi occhi colore dell'oceano.
Quel volto era familiare a Debby, era convinta di averla vista da qualche parte, ma si chiedeva dove visto che era a Londra solo dall'inizio del mese.
-Esatto.-
-Piacere, io sono Charlotte, ma tutti qui mi chiamano Charlie.- disse la ragazza stringendo la mano di Debby -E lui è James.- disse indicando il ragazzo seduto sul bancone.
-Jay, mi chiamo Jay.- disse il ragazzo saltando giù dal bancone -Piacere di conoscerti Debby.- aggiunse stringendole la mano.
-Piacer...- Debby si interruppe e rimase qualche secondo a fissare il viso del ragazzo -Tu ... tu sei il cretino del parco.-
-Ah ... già, il parco.- disse Jay imbarazzato passandosi una mano dietro la testa -Ti chiedo ancora scusa per me e anche per Tom ... ma non potremmo ricominciare da zero?-
-Potremmo ...- disse Debby sorridendogli.
-Ciao bella straniera, io sono Jay.- disse il ragazzo porgendole la mano.
-Ma che fai?- chiese Debby perplessa.
-Ricomincio da capo.- sorrise il ragazzo.
-Ciao ricciolo, io sono Debby.- disse Debby ridendo e stringendo la mano a Jay.
-Debby ... questo nome non mi è nuovo ... e nemmeno tu.- disse Charlie scavalcando il bancone -Debby ... Debby George?- chiese indicandola.
-Sì ... ma come fai a ... aspetta ...- disse Debby fermandosi a guardare la ragazza.
Le due ragazze si scambiarono un'occhiata e poi si abbracciarono.
-Ma ... cosa sta succedendo?- chiese Jay osservando perplesso la scena.
-Lei, lei è Debby sai quell'amica di cui ti avevo parlato, quella che si era trasferita in Italia.-
Jay annuì.
-Non è fantastico che sia qui?- chiese guardandolo.
-E' meraviglioso.- disse Jay sorridendo, Debby e Charlie sembravano davvero felici di essersi ritrovate.
-E' passato un sacco di tempo, dobbiamo raccontarci un milione di cose.- disse Debby sedendosi su uno sgabello del bar.
-Hai ragione,devi spiegarmi perchè sei tornata.- disse Charlie sedendosi accanto a lei -Ti va di restare un po' qui?-
-Certo.- rispose Debby sorridendo -Così possiamo iniziare a raccontarci una parte.-

Quando Debby rientrò a casa erano circa le sette e trenta e suo padre era già ai fornelli.
-Ciao tesoro.-
-Ciao papà, tutto bene al lavoro?-
-Tutto bene, grazie. E tu sei riuscita a ottenere il lavoro?-
-Sì.- disse Debby felice -E sai cosa?-
-Dimmi.-
-Ho rincontrato Charlotte, ti ricordi di lei, vero?-
Suo padre annuì.
-Lavora anche lei lì, suo padre è il proprietario.-
-Che ne dici se mi racconti tutto davanti a un bel piatto di pasta?- propose il padre.
-Mi sembra un'ottima idea.- disse Debby togliendosi la giacca.

Dopo aver cenato con il padre Debby andò in camera sua per scegliere l'outfit adatto, ma sarebbe stata un'impresa ardua in mezzo a tutto quel disordine.
-Se mettessi a posto non sarebbe meglio?- chiese il padre affacciandosi nella stanza della figlia.
-Hai perfettamente ragione ... domani mattina metto tutto in ordine, gli armadi sono fatti per quello, no?-
-Già ... a che ora hai detto che passa a prenderti quel Nathan?- chiese il padre entrando nella stanza.
-Verso le nove.- rispose Debby guardando un paio di pantaloni.
-Dice che sale per un caffè?-
-Papà!- esclamò Debby guardandolo male.
-Ok, ok non mi intrometto più.- disse il padre uscendo dalla stanza.
Una volta sola Debby iniziò a frugare nelle valigie ancora piene sperando di trovare l'abito adatto nel minor tempo possibile. Alla fine optò per un paio di leggins con stampe tribali nere racchiuse in delle fasce dai colori più svariati, una morbida camicia bianca semitrasparente e un paio di biker boots borchiati. Prima di vestirsi però Debby decise di farsi una doccia veloce.
-Papà io faccio la doccia.- disse la ragazza entrando in bagno -Stai attento al campanello.- aggiunse aprendo il getto della doccia.
-Tranquilla.- le sorrise il padre distogliendo per un attimo lo sguardo dal giornale.
Debby entrò sotto il getto caldo della doccia e si rilassò per una decina di minuti.
-E' già arrivato?- chiese Debby uscendo dal bagno avvolta nel suo accappatoio.
-Non ancora.- rispose il padre ripiegando il giornale per poi posarlo sul tavolino.
La ragazza entrò in camera sua e indossò gli abiti che aveva scelto precedentemente, mentre si stava infilando i biker boots il campanello suonò. Debby corse velocemente al citofono e disse al ragazzo che tempo cinque minuti e sarebbe scesa.
-La giacca non la prendi?- chiese il padre vedendola uscire dalla stanza con solo la borsa e la sciarpa in mano.
-Che sbadata, me ne ero scordata.- rispose Debby tornando in camera a prenderla -Grazie.- aggiunse tornando in cucina e indossandola.
-Buona serata.- disse il padre aprendole la porta.
-Grazie.- disse Debby scendendo i primi gradini -Anche a te.-
La ragazza percorse velocemente le scale e uscita dal palazzo si trovò di fronte Nathan.
-Ciao.- disse il ragazzo sorridendole -Come stai?- chiese aprendole la portiera dell'auto.
-Bene, grazie.- rispose Debby salendo in auto -E tu?- aggiunse chiudendo lo sportello.
-Non c'è male.- rispose il ragazzo prendendo posto in auto -Musica?- chiese guardandola.
Debby sorrise e Nathan accese la radio, dopo pochi secondi partirono le note di Numb di Usher, Debby sapeva quella canzone a memoria e così iniziò a canticchiarla.
-Sei brava.- disse Nathan svoltando a sinistra a un semaforo.
-Grazie.- disse Debby sorridendogli -Ma ti assicuro che il mio fratellone è molto più bravo di me.-
-Quindi hai un fratello ...-
-Già .- disse Debby osservando il gioco di luci della Londra notturna.
-Me lo presenterai, vero?- chiese Nathan rallentando in prossimità di un incrocio.
-Un girno.-
-Siamo arrivati.- disse il ragazzo parcheggiando in una piccola via.
Debby scese dall'auto e si fece guidare da Nathan per arrivare al pub di cui le aveva accennato quella mattina.
-Hey Nate.- disse un ragazzo moro, piuttosto alto e con la pelle olivastra avvicinandosi a Nathan per poi battergli un sonoro cinque -Piacere, io sono Siva.- disse rivolgendosi poi a Debby e porgendole la mano.
-Piacere mio, io sono Debby.- disse sorridendogli.
Quel ragazzo era davvero bello, avevo un viso stupendo e un fisico perfetto, Debby pensò che doveva sicuramente fare il modello, o forse l'attore.
-Lei invece è Nareesha, la mia ragazza.- disse Siva indicando la ragazza che stava in piedi accanto a lui.
-Piacere.- le sorrise Nareesha.
-Piacere Debby.-
-Hey bro, come va?- chiese un ragazzo alto più o meno come Nathan entrando nel locale.
-Ciao Parker.- disse Siva abbracciandolo.
-Sykes, buonasera.- disse il ragazzo salutandolo con un cenno della mano -E lei sarebbe?- chiese indicando Debby.
-Debby.- disse la ragazza porgendogli la mano.
-Ah ... la ragazza del parco, giusto?- chiese Tom passandosi una mano fra i capelli.
-Esatto.- rispose Debby.
-E' un piacere conoscerti bellezza.- disse il ragazzo sorridendole maliziosamente -Io sono il grande Tomhas Anthony Parker.-
-Sera gente!- esclamò Jay entrando nel locale seguito da Charlotte.
-Sera Jay.- dissero in coro Siva, Tom e Nathan.
-Ciao ragazzi.- disse Charlie salutando con la mano.
Anche Charlie e Jay erano arrivati, adesso i ragazzi erano al completo. Siva propose di prendere posto nel locale e tutti lo seguirono verso un tavolo abbastanza grande dove, una volta seduti, ordinarono da bere.

Era circa mezzanotte, si stavano divertendo tutti parecchio, Jay e Siva avevano lasciato il tavolo da una decina di minuti e si erano lanciati in improbabili passi di danza sulla piccola pista da ballo del locale.
-Guarda come si divertono quei due.- disse Nareesha indicando Siva e Jay -Sono matti.-
-Mi fanno troppo ridere, sono dei pessimi ballerini.- disse Charlie sorridendo -Sopratutto Jay, non sa proprio muoversi.-
-Che dici, vado a insegnargli qualche passo?- chiese Nareesha guardandola.
-Direi che è meglio se non vuoi che li buttino fuori dal locale.- rispose ridendo Charlie.
-Io vado al bar, voi ragazze volete qualcosa?- chiese Nathan alzandosi dalla sedia.
-No, grazie.- risposero Debby e Charlie.
-Ok.- disse Nathan allontanandosi.
Appena Nathan sparì tra la folla Tom si fiondò accanto a Debby sorridendole.
-Ti va di ballare?- le chiese scostandole una ciocca di capelli dal viso.
-No.- rispose Debby senza guardarlo negli occhi.
-Peccato ...- disse Tom dispiaciuto -Sai, sei davvero una bella ragazza.- aggiunse posandole una mano sulla coscia.
-Ho bisogno di una boccata d'aria.- disse Debby alzandosi dalla sedia per poi dirigersi verso l'uscita del locale.
-Sei il solito cretino.- disse Charlie lanciandogli un'occhiataccia -Perchè devi provarci con tutte?-
Senza nemmeno dargli il tempo di rispondere Charlie si alzò dalla sedia e, presa la giacca, raggiunse Debby all'esterno del locale.
-Hey.- disse Charlie sedendosi accanto all'amica sulla panchina.
-Quel Tom mi dà terribilmente sui nervi.-
-Sei proprio sicura?-
-Cosa intendi?-
-Secondo me un po' ti piace.-
-Quanto sei scema!- disse ridendo Debby -Dai, non è il mio tipo.-
-Però ti piace.- disse Charlie scompigliandole i capelli.
-Charlie!- la rimproverò Debby.
-Devi ammettere che Parker ha il suo fascino.-
-Forse per te ...- disse Debby alzandosi dalla panchina -Torniamo dentro?-
-Ti manca già il nostro Parker, eh?-
-Cosa devo fare per farti smettere?- chiese Debby guardando l'amica.
-Dire che è sexy.- rispose ridendo Charlie.
-Non è male ... posso dirti solo questo, ti accontenti?- chiese aprendo la porta del locale, lasciando passare Charlie prima di lei.
-Sì, direi che mi accontento.- disse Charlie abbracciandola.
Debby e Charlotte tornarono nel locale e si unirono a Jay, Siva e Nareesha, raggiungendoli sulla pista da ballo per scatenarsi nelle danze.









hey bella gente ;) scusate tantissimo per il ritardo, credevo ci avrei messo meno *occhi dolci* sorry ... volevo ringraziare chi segue la storia e che l'ha messa tra le preferite/ricordate e ovviamente ringrazio tutti quelli che hanno la pazienza di leggere :) che dire, questo capitolo non mi convince molto comunque ... nel prossimo arriverà Max da Ibiza, spero di riuscire a metterlo in fretta :D grazie mille a tutti e ... se vi va lasciate anche solo una piccola recensione per farmi sapere cosa ne pensate della storia ... e ultimo, giuro che poi chiudo ;) se volete sono su twitter @HugMeJay ;) much love a tutti :*

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Capitolo 4
*** Il fratello ***


IL FRATELLO




Quella mattina Debby si era alzata presto e come promesso al padre la sera prima aveva iniziato a riordina la sua camera, togliendo i vestiti dalle valigie e mettendoli nell’armadio. Ogni tanto si fermava e beveva un sorso di caffè dalla tazza che aveva appoggiato sul comodino, poi tornava al lavoro. Visto alle undici e mezza suo fratello sarebbe atterrato a Londra suo padre aveva chiuso il concessionario e si era preso una mattinata libera, approfittandone per andare a fare un po’ di spesa, prima di uscire si era però racca mondato con Debby che fosse pronta al suo rientro, ma la ragazza era ancora troppo addormentata per capire quello che le veniva detto, così al suo rientro il padre la trovò seduta sul letto in pigiama mentre sfogliava una rivista di moda.
-Hai deciso che non vieni con me all’aeroporto?- chiese il padre appoggia dosi allo stipite della porta.
-Max … cavoli!- disse Debby lanciando la rivista sulla scrivania -Mi vesto in cinque secondi.-
-Io intanto sistemo la spesa, fai veloce.- disse il padre chiudendo la porta della camera della figlia.
Debby aprì l’armadio che aveva appena finito di riordinare con cura e buttò nuovamente tutto in giro per cercare qualcosa di comodo. Indossò un paio di pantaloni azzurri tendenti al blu, una maglione color granata e un paio di all star grigie.
-Eccomi, sono pronta.- disse entrando in cucina mentre si sistemava la sciarpa azzurra.
-Bene, andiamo allora.- disse il padre prendendo le chiavi di casa dal mobile vicino alla porta d’ingresso.
Per fare più in fretta presero l’ascensore e una volta furori dal palazzo Debby si sedette sugli scalini, aspettando che il padre andasse a prendere la macchina nel garage.
 
-Manca ancora più di mezz’ora, se vuoi andare a farti un giro o a prendere qualcosa la bar, vai pure.- disse il padre sedendosi su una poltroncina.
-Ok, vado a prendermi una brioche magari.-
Debby si diresse verso il bar con il cellulare tra le mani, impegnata a scambiarsi sms con Charlotte. Lo stesso stava facendo un ragazzo che camminava nella direzione opposta alla sua, lo scontro tra i due fu inevitabile.
-Scusami, mi dispiace, mio padre mi dice sempre di non messaggiare mentre cammino.- disse il ragazzo raccogliendo i pezzi del suo cellulare da terra.
Debby conosceva quella voce, alzò lo sguardo e vide Nathan.
-Hey Nate, ma sei tu!- esclamò abbracciandolo -Come mai qui?-
-Sto aspettando un amico, torna oggi dalle vacanze.- disse il ragazzo ricomponendo il suo cellulare -Come mai anche tu da queste parti?-
-Io aspettò che arrivi mio fratello, torna da Ibiza.- disse Debby infilando il cellulare in borsa.
-Anche il mio amico arriva da lì, che coincidenza!- disse Nathan divertito -Hai già fatto colazione?-
-Ho preso solo un caffè.-
-Allora che ne dici se andiamo al bar a prenderci qualcosa?-
-Mi sembra un’ottima idea.- disse Debby sorridendo.
I due ragazzi si sedettero a un tavolino del bar e ordinarono, iniziando a parlare del più e del meno.
 
Dopo aver fatto colazione con Nate Debby si era seduta su un divanetto non lontano dal padre e stava messagiando nuovamente con Charlie.
-Posso?- chiese un ragazzo moro, non molto alto, indicando il posto vuoto accanto a Debby.
-Oh, certo.- disse Debby senza staccare gli occhi dallo schermo del suo i-Phone.
-Come va?- chiese il ragazzo avvicinandosi a Debby.
La ragazza pensò di scappare, era per caso un maniaco quell’uomo che si era seduto vicino a lei? O forse era un killer? Prima di fare la figura dell’idiota Debby decise di guardarlo in faccia, magari lo conosceva.
-T… T… Tom?- chiese stupita.
-In carne e ossa!- disse il ragazzo sorridendo -Allora, come te la passi?-
-Così … tu?-
-Così …- disse Tom imitando la voce della ragazza.
-Non sei simpatico.- disse guardandolo per la prima volta negli occhi.
Tom aveva dei bellissimi occhi, come aveva fatto a non accorgersene? Rimase qualche secondo in silenzio a perdersi in quei meravigliosi occhi verdi, poi Tom le accarezzò dolcemente una guancia e la ragazza tornò alla realtà.
-Ricominci?- chiese Debby irritata.
-A fare che?- chiese Tom facendo il finto tonto.
-Lascia perdere …- disse Debby alzandosi dal divanetto -Ora devo andare.-
-A presto bella.- disse Tom rimanendo seduto sul divanetto e ammirandola allontanarsi.
-Ciao.- disse Debby girandosi e salutandolo con un cenno della mano.
 
-E’ già arrivato Max?- chiese Debby appoggiando la testa sulla spalla del padre.
-Eccolo là.- disse indicando il figlio che si dirigeva verso di loro.
Quando Max giunse nella sala degli arrivi si fermò un attimo e si sedette sulla sua valigia, iniziando a guardarsi in giro per capire dove fossero suo padre, sua sorella e i suoi amici.
-Max!!- urlò Debby abbracciandolo da dietro.
-Hey!- disse Max accarezzandole le braccia -Come sta la mia adorata sorellina?-
-Bene, bene.- disse schioccandogli un bacio sulla guancia -Al mio fratellone invece come vanno le cose?-
-Anche per me tutto bene, finalmente sono a casa.- disse alzandosi dalla valigia e abbracciando Debby -Mi sei mancata.-
-Anche tu … tanto.- disse stringendo forte il fratello.
-Hey Max, come è andata?- chiese Tom dirigendosi verso di lui insieme a Nathan, Jay e Siva.
Debby si girò di scatto e vide i quattro ragazzi andare incontro al fratello.
-Tutto a meraviglia. E tu come te la passi Tom?- chiese Max abbracciando l’amico.
-Aspettate un attimo … voi due vi conoscete?- chiese Debby sgranando gli occhi.
-Io e Tom siamo praticamente inseparabili.- disse Max con un enorme sorriso stampato in faccia.
-E conosci anche …- disse indicando gli altri tre ragazzi.
Max annuì, poi andò a salutare anche gli altri.
-Perché scusa, tu li conosci?- chiese Max curioso.
-Più o meno.-
-Cioè …- chiese Max trascinando la valigia fino all’uscita dove il padre li aspettava seduto in auto.
-Cioè … più o meno.- disse Debby aiutando il fratello a caricare in auto i bagagli.
-Ci conosciamo da un paio di giorni.- disse Nathan avvicinandosi all’auto per salutare il padre di Max e Debby.
-Ok …- disse Max perplesso.
-Ragazzi io ho fame, che ne dite se andiamo tutti a pranzo insieme?- chiese Jay sporgendosi dal finestrino della sua auto parcheggiata dietro a quella del padre dei fratelli George.
-Ottima idea!- disse Max salendo in auto -Va bene se andiamo alla pizzeria di Nate?-
-Perfetto, ci troviamo lì davanti a mezzogiorno e mezza?- chiese Nathan salendo sui sedili posteriori dell’auto di Jay.
-Ok, allora ci vediamo fra un’oretta.- disse Max chiudendo la portiera.
Le due macchine partirono e dopo un tratto di strada insieme presero due vie diverse, i ragazza infatti andarono a casa di Jay, mentre Max, Debby e il padre andarono a casa loro.
-Come hai fatto a conoscerli?- chiese Max salendo le scale.
-Al parco.- disse Debdy prendendo le chiavi di casa dalla borsa.
-Vedo che usi ancora la borsa che ti ho regalato l’anno scorso.- disse Max sorridendo.
-Mi piace davvero tanto.- disse Debby sorridendo a sua volta ed entrando in casa.
-Sono contento.- disse Max sistemando la valigia vicino al divano.
-Ragazzi, scusatemi ma devo scappare, oggi pomeriggio devo lavoro e vorrei sistemare due faccende prima di aprire.- disse il padre correndo in camera a prendere la sua borsa da lavoro -Ci vediamo a cena.- aggiunse uscendo dall’appartamento.
-Bene!- esclamò Debby buttandosi sul divano -Non vedevo l’ora di passare un po’ di tempo da sola.-
-Era ironico, vero?- chiese Max sedendosi accanto a lei.
-Certo … credi che mi diverta da sola?- chiese Debby appoggiando la testa al petto del fratello.
-Perché non vieni con me e i ragazzi? Tanto li conosci.-
-No, no e ancora no!-
-E il motivo sarebbe?- chiese Max accarezzandole i capelli.
-Sono i tuoi amici, insomma avrete un sacco di cose da ragazzi da dirvi e io sarò lì sola soletta, tanto vale stare a casa.-
-Ma ci sarà anche Nareesha, la ragazza di Siva. E’ simpatica, davvero.-
-Lo so.-
-Conosci anche lei?-
Debby si limitò ad annuire. Forse non era poi così male andare con suo fratello, in fondo dovevano solo pranzare e se poi c’era anche Nareesha avrebbe potuto parlare un po’ con lei, giusto per conoscerla meglio.
-Allora, vieni?- chiese Max facendo gli occhi dolci.
-Ok …- disse Debby alzandosi dal divano -Ma solo perché c’è un’altra ragazza.-
-Io mi faccio una doccia.- disse Max entrando in bagno e togliendosi la maglietta -Comunque tu e Nathan … insomma … ti piace?- chiese buttando anche i pantaloni a terra.
-Sono cose che non ti riguardano.- disse Debby lanciandogli un cuscino -E chiudi la porta.-
Max chiuse la portò e si buttò sotto il getto caldo della doccia, era bello essere a casa ed era ancor più bello avere di nuovo accanto la sua amata sorellina.
 
-Max!!!!!!!- urlò Debby guardando per l’ennesima volta l’orologio -Sono le dodici e venticinque, muoviti!-
-Sono quasi pronto.- disse il ragazzo uscendo dalla sua stanza.
-E cosa ti manca? Devi truccarti forse?- chiese Debby vedendo che il fratello era vestito e aveva già le scarpe.
-Il portafogli e il cellulare … e anche un ombrello, non si sa mai.- disse Max rientrando in camera sua.
-Oggi c’è un timido sole, perché porti l’ombrello?-
-Il tempo a Londra è imprevedibile.- disse Max mettendosi la giacca.
-Se lo dici tu …- disse Debby chiudendo a chiave la porta.
-Lo terresti tu?- chiese Max porgendole l’ombrello.
-Lo sapevo …-
-Le borse servono a questo, no?-
Debby prese l’ombrello dalle mani del fratello e lo mise nella sua borsa. I due ragazzi camminarono per una quindicina di minuti prima di giungere davanti alla pizzeria dove lavorar ava Nathan.
-Scusate il ritardo.- disse Max salutando gli amici.
-Nessun problema, entriamo?- chiese Nathan avvicinandosi a Debby e salutandola con un abbraccio.
-Certo.- risposero in coro tutti.
I ragazzi entrarono nel locale e si sedettero in un tavolo con una discreta vista su quella via di Londra e iniziarono a raccontarsi le loro vacanze tra una fetta e l’altra di pizza.
 
Debby e Max rincasarono verso le cinque, dopo aver fatto un po’ di shopping per le vie di Londra, erano esausti.
-Lo vuoi un caffè?- chiese Max appoggiando le chiavi sul mobile di camera sua.
-Sì, grazie.- disse Debby entrando in camera sua e posando le borse dello shopping sul letto.
-Ordinata la tua stanza.- disse Max in tono ironico.
-Divertente …- disse Debby chiudendo la porta in faccia al fratello.
Debby cercò di risistemare velocemente la camera, piegando alcuni vestiti che aveva buttato in giro quella mattina, lasciando però gli acquisti nelle loro buste, li avrebbe sistemati più tardi.
-Adesso è in ordine.- disse entrando in cucina e prendendo la tazza di caffè che le aveva preparato il fratello.
-Allora ti andrebbe di mettere a posto la mia?- chiese Max sedendosi sul bancone della cucina.
-Scordatelo.- disse Debby affondando tra i cuscini del divano.
Mentre fuori cominciava a calare la sera e si accendevano tutti i lampioni suonò il campanello.
-Chi sarà? Papà non può essere, ha detto che arrivava alle nove.-
-E’ Tom.- disse Max andando ad aprire all’amico -Non è un problema per te se si ferma qui un po’, vero?-
-Nessun problema.- disse Debby accendendo la TV.
-Bene, perché si ferma anche a dormire.-
-Ok.- disse Debby facendo zapping -No, aspetta a dormire hai detto?- chiese poi ripensando attentamente alle parole del fratello.
Max annuì.
-Io vado in camera mia.- disse Debby versandosi un altro po’ di caffè e aprendo un armadietto per prendere un pacco di biscotti -A domani.- disse poi sbattendo la porta di camera sua.
-Ci sono problemi?- chiese Tom entrando.
-No, le passerà.- disse Max chiudendo la porta.
-Ma per cosa se l’è presa esattamente?-
-E a te cosa importa?- chiese Max entrando in camera sua seguito dall’amico.
-Niente, era solo così, tanto per chiedere.- disse Tom togliendosi le scarpe e sedendosi sul letto di Max.
-Ma perché oggi date tutti delle risposte così vaghe?- chiese Max inserendo un dico nella Playstation -Non mi starete nascondendo qualcosa?-
-No … cosa dovremmo mai nasconderti?- chiese Tom facendo posto all’amico sul letto.
-Non so, dovete dirmelo voi.- disse Max prendendo un cuscino dalla poltrona che c’era vicino alla finestra per poi sistemarlo ai piedi del letto.
-Ti siedi per terra?- chiese Tom prendendo una manciata di patatine dalla ciotola che teneva tra le gambe.
-Oh, sì, sto più comodo. Il letto è tutto tuo.- disse Max passando un joystick a Tom -Ma ti stai già ingozzando?- chiese guardando divertito l’amico con la bocca piena di patatine.
-Sono qui per essere mangiate.- disse Tom appena ebbe la bocca sgombra.
-Iniziamo?-
-Che la sfida abbia inizio!- urlò Tom posando a terra la ciotola con le patatine.
 
La casa era in silenzio, Tome Max dovevano finalmente essersi addormentati e Debby decise di andare in cucina a posare i biscotti e a prendersi un bicchiere d’acqua.
-Max ce l’hai un asciugamano da prestarmi?- chiese Tom entrando in cucina in mutande.
-Tom?- chiese Debby sorpresa, senza girarsi.
-Ah … sei tu Debby.- disse Tom accendendo la luce -Scusa, pensavo fosse tuo fratello.-
-Per quale motivo hai acceso la luce, si può sapere? Mi dà fastidio agli occhi.-
-Hai un bel fisico.- disse Tom squadrando da capo a piedi la ragazza, che indossava solo il reggiseno e un paio di vecchi pantaloncini da calcio di suo fratello.
-Ma come fai … Oh santi numi!- esclamò Debby correndo in camera sua.
Tom spense la luce della cucina e cercò di raggiungere la camera della ragazza a tentoni, sperando di non inciampare. La porta della camera era socchiusa e Tom notò che Debby era seduta per terra intenta a raddrizzare una maglietta a maniche corte, che infilò subito dopo.
-Perché sei scappata?- chiese Tom entrando e sedendosi sul letto della ragazza -Non ti piacciono i complimenti?-
-Esci dalla mia camera.- disse Debby mettendosi a sedere sul letto accanto a Tom e indicandogli la porta.
-Hai due occhi stupendi.- disse Tom accarezzandole le spalle.
-Non ci senti?- chiese Debby andando a sedersi sulla sedia della scrivania -Ho detto che devi uscire, ho sonno.-
-Cosa c’è che ti spaventa tanto in me, si può sapere?- chiese Tom avvicinandosi alla ragazza.
Debby non sapeva cosa rispondere, in effetti Tom aveva ragione, perché lo odiava? Non c’era un motivo preciso, insomma l’incidente del parco ormai se l’era dimenticato, a volte può capitare e poi si erano visti solo un paio di volte, non gli aveva nemmeno dato la possibilità di farsi conoscere. Eppure quel ragazzo le dava tremendamente sui nervi, ma allo stesso tempo la attirava come il miele le api.
-Hai perso la voce?- chiese Tom ridendo.
-No.-
-Allora, me lo dai o no questo asciugamano?- chiese Tom sedendosi sulla scrivania.
-Sì … aspetta un attimo.- disse Debby alzandosi dalla sedia e andando a frugare nell’armadio -Ecco, tieni.-
-Grazie piccola.- disse Tom sorridendo.
-Non chiamarmi così!-
-E perché?-
-Mi fa innervosire.-
-Ok piccola.- disse Tom accarezzandole dolcemente i capelli
-Fuori.- disse Debby aprendo la porta.
-Ok, ok, me ne vado subito.- disse Tom mettendosi a spalla l’asciugamano -Buona notte piccola.-
-Buona notte cretino.- disse Debby sbattendo la porta.

La sveglia appoggiata sul comodino segnava le tre e mezza passate, Debby chiuse l’armadio e si infilò sotto le coperte ripensando alla sua conversazione, se così si poteva chiamare, con l’irritante e attraente amico di suo fratello. 







hola gente ;) grazie a tutti quello che hanno messo la storia fra le seguite/preferite/ricordate e grazie anche a quelli che leggono in silenzio
 e con l'arrivo di Max da Ibiza ci siamo tutti!! Yeah! che dite, vi va di lasciare una recensioncina? *occhi dolci* giusto per sapere se vi piace e se devo continuare ...
follow me on twittah @HugMeJay e se me lo dite ricambio subitissimo ;) adios!

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Capitolo 5
*** L'inaugurazione ***


L'INAUGURAZIONE
 



 Un timido sole faceva capolino tra le numerose nuvole che affollavano il cielo di Londra in quella domenica mattina di metà settembre. Debby si era svegliata quando avevo sentito il padre uscire di casa, ma non aveva voglia di alzarsi così rimase a rigirarsi nel letto per qualche minuto. Guardò la sveglia sul comodino, erano le nove e mezza, avrebbe avuto ancora un’ora buona di tranquillità prima che Tom e suo fratello si svegliassero e iniziassero a fare casino. Dopo una decina di minuti Debby si alzò e si trascinò fino in cucina dove trovò un biglietto appoggiato sul tavolo, appena lo prese in mano riconobbe la scrittura di suo padre.
-Mi ero completamente scordata che oggi alle undici e mezza papà avrebbe inaugurato il suo nuovo concessionario.- disse appoggiando il biglietto sul bancone della cucina.

Dopo essersi asciugata i capelli Debby tornò in camera sua e indossò una paio di pantaloni grigi della tuta e una maglietta a maniche corte bianca. Nel frattempo Tom e Max si erano svegliati e avevano iniziato a fare casino, prima in camera di Max, poi in cucina.
-Si può sapere per che diavolo state facendo tutto questo casino?- chiese Debby entrando in cucina.
-Non vuole preparare il caffè.- disse Tom indicando Max.
-Siete come due bambini dell’asilo.- disse Debby ridendo -Al caffè ci penso io. Voi andate a mettervi almeno una maglietta, certo che anche un paio di pantaloni non sarebbero male.-
-Ti dà tanto fastidio se stiamo in mutande?- chiese Max sedendosi sul divano.
-Potrei abituarmi …- rispose Debby aprendo l’armadietto e prendendo tre tazze.
-Bene, allora stiamo in mutande.- disse Max accendendo la tv.
Debby versò il caffè nelle tre tazze poi prese un pacco di biscotti e uno di brioches dall’armadietto e li posò sul tavolo.
-Se volete il caffè è pronto.- disse andando a sedersi sul divano vicino al fratello.
-Io lo bevo velocemente che poi devo farmi la doccia.- disse Max alzandosi e andando a prendere la sua tazza di caffè -Anzi, me lo bevo in bagno.-
Max entrò in bagno e si chiuse la porta alle spalle. Debby si ritrovò nuovamente sola con Tom.
-Allora, hai dormito bene?- chiese Tom prendendo alcuni biscotti e posandoli sul tavolo vicino alla sua tazza.
-Da quando avete smesso urlare e litigare direi di sì, prima non proprio.- disse Debby spezzando a metà una brioche.
-Scusa, ma sai noi maschi siamo un po’ … rumorosi.- disse Tom sorridendole.
Debby si alzò dal tavolo e andò a sedersi sul divano per guardare un po’ di tv e immediatamente Tom, presa la tazza e qualche biscotto, si sedette accanto a lei.
-Cosa guardi?- chiese il ragazzo ingoiando un biscotto.
-Credo sia un film.- disse Debby bevendo un sorso di caffè.
-Non sei una ragazza di molte parole.- disse Tom appoggiando la sua testa sulla spalla di Debby.
La ragazza si alzò di scattò dal divano e Tom si ritrovò con la testa sul cuscino.
-Che è successo?- chiese Max entrando in cucina avvolto nel suo accappatoio blu.
-Niente … niente.- si affrettò a rispondere Tom -Vero Deb?-
-Tutto a posto, tranquillo Max.- disse Debby mettendo la sua tazza nel lavandino
-Se lo dite voi …- disse Max perplesso -Io vado a vestirmi.-
-Adesso vado anch’io.- disse Debby ritirando i biscotti e le brioches in un armadietto.
-Oggi dobbiamo andare a quella cosa di papà, giusto?- chiese Max entrando in camera sua.
-Giusto.- disse Debby sedendosi sul letto del fratello -Ma cosa avete fatto qui dentro?- chiese constatando lo stato pietoso in cui era ridotta la camera.
-E’ solo un po’ disordinata …- disse Max sedendosi accanto alla sorella.
-Solo un po’?-
-Niente che non si possa rimettere in ordine.-
-Basta che ci pensi tu.- disse Debby alzandosi dal letto -Vado a vestirmi allora.-
Anche Max si alzò dal letto e quando la sorella uscì chiuse la porta e iniziò a vestirsi. Debby entrò in camera sua e aprì l’armadio, voleva essere perfetta per la sua prima uscita “pubblica” londinese, ci teneva a fare bella figura, soprattutto per il padre. Per constatare la temperatura che faceva fuori Debby aprì la finestra e mise fuori una mano.
-Pantaloni.- disse richiudendo la finestra.
Visto che la temperatura non era proprio estiva Debby scelse un paio di pantaloni lunghi color caramello, un top bianco e una giacca rosa molto intenso. A completare il look c’erano un anello d’oro con incastonata fra i brillanti una pietra rosa salmone, un paio di decolletéescon plateau bianche, numerosi braccialetti color oro e una borsa con forma rettangolare color sabbia.
Max e Debby uscirono contemporaneamente dalle loro camere e rimasero fermi qualche secondo a osservarsi. Debby non credeva che il fratello avrebbe mai indossato uno smoking e Max non credeva che la sorella sarebbe mai tornata a indossare un paio di tacchi.
-Sei splendida.- disse Max continuando a fissare la sorella.
-Anche tu fratellone.- disse Debby legandosi i capelli in una coda alta.
Quando Debby ebbe finito di farsi la coda Max la abbracciò forte e le diede un bacio sulla fronte.
-Allora che facciamo?- chiese Debby restando tra le braccia del fratello -E’ ancora presto.-
-Dovremmo passare a casa di Tom, così che anche lui possa mettersi qualcosa di decente.-
-Viene anche lui?-
Max annuì.
-Presumo quindi che ci siano anche gli altri.-
-Hai indovinato.-
Debby e il fratello entrarono in cucina dove Tom, che intanto si era rivestito, li aspettava seduto sul tavolo.
-Possiamo andare.- disse Max prendendo le chiavi di casa dal mobile vicino all’entrata.
I tre ragazzi uscirono dall’appartamento e salirono sull’auto di Max con direzione casa Parker.

-Questa … questa … tu … tu abiti qui?- chiese Debby sgranando gli occhi nel vedere l’enorme villa davanti alla quale Max aveva posteggiato.
-Benvenuta a casa mia piccola!- esclamò Tom scendendo dall’auto e suonando il citofono.
-Ti sei dimenticato un’altra volta le chiavi?- chiese Max chiudendo la macchina.
-Diciamo che le ho perse … il che è diverso.- disse Tom entrando dal cancello.
-Sei il solito idiota.- disse Max ridendo -Tu non vieni Deb?- chiese vedendo che la sorella stava ferma davanti all’auto.
-No, non … non …-
-Dai piccola, entra che ti mostro la mia reggia.- disse Tom tornando indietro e prendendola per mano.
-So camminare anche da sola.- disse Debby lasciando la mano di Tom.
-Era per aiutarti con i tacchi, camminare sulle pietre non mi sembra il massimo.- disse Tom chiudendosi il cancello alle spalle.
-Ce la faccio benis...-
-Presa!- disse Tom afferrando la ragazza per un braccio -E poi tu ce la faresti da sola … fortuna che c’è Super Tom qui.-
-Grazie.- disse Debby sorridendo imbarazzata.
-Suono?- urlò Max che era già davanti alla porta d’ingresso.
-Sì!-
Max suonò il campanello e venne ad aprire una donna sulla cinquantina, abbastanza alta, magra, lunghi capelli neri, grandi occhi verdi e un sorriso contagioso sul viso.
-Oh ciao Max, vieni.- disse spostandosi per lasciar passare il ragazzo -Tom ha perso le chiavi?- chiese divertita.
-Esatto.-
-E’ davvero un disastro quel ragazzo.- disse la donna ridendo -Buongiorno Tom.-
-Ciao Kate.- disse Tom entrando in casa.
-E chi questa bellissima ragazza a cui tieni la mano?- chiese facendo arrossire entrambi.
I due si lasciarono subito la mano e si allontanarono l’uno dall’altra.
-Ehm … è … è sua sorella.- disse Tom indicando Max.
-Volete qualcosa ragazzi?- chiese la donna chiudendo a chiave la porta.
Tutti e tre scossero la testa.
-Bene, allora io torno a fare i lavori.- disse la donna allontana dosi dai ragazzi.
-Vado in camera mia a cambiarmi, massimo cinque minuti e sono di ritorno.- disse Tom salendo le scale.
-Ok, noi ti aspettiamo qui.- disse Max appoggiandosi al muro.
I genitori di Tom erano spesso in giro per il mondo per lavoro e tornavano a casa solo una o due volte l’anno, lo facevano da sempre, e Tom era cresciuto insieme a Kate, la domestica, che negli anni era diventata per lui come una seconda mamma.
-Senti, sono passati ben venti minuti, io vi aspetto fuori.- disse Max guardando l’orologio.
-Vengo anch’io con te.- disse Debby rimettendosi la giacca.
-E Tom chi lo avvisa?- chiese Max aprendo la porta.
-Uhm … ok, resto.- disse Debby sedendosi su una sedia.
Max uscì dalla casa e, attraversato il giardino, si sedette in auto. La sorella intanto stava esplorando la casa ed era andata al piano di sopra, fermandosi inconsapevolmente proprio davanti alla camera di Tom.
-Sono ... ciao Deb.- disse Tom sorpreso di trovare la ragazza lì fuori.
-Max ci aspetta in macchina.- disse Debby dirigendosi verso le scale.
-Aspetta, puoi almeno guardarmi?-
Debby si fermò e si girò verso il ragazzo, poi scoppiò a ridere.
-Che c’è?- chiese Tom perplesso.
-Sei tutto spettinato.- disse Debby ridendo.
-Hai ragione.- disse Tom guardandosi allo specchio.
-E … ecco diciamo che non sai fare il nodo alla cravatta.-
Tom cercò di aggiustarsi la cravatta ma non ci riuscì.
-Aspetta, faccio io, posso?-
-Certo.- disse Tom sorridendo.
Debby si avvicinò a Tom e gli sistemò i capelli, poi passò alla cravatta e gli fece un nodo perfetto. Quando alzò la testa si trovò a pochi centimetri dal viso del ragazzo, i due rimasero a guardarsi intensamente negli occhi per qualche secondo, poi Tom si avvicinò ulteriormente a Debby e le scostò una ciocca di capelli dal viso.
-Adesso sei perfetto.- disse Debby allontanandosi da Tom e rompendo l’imbarazzante silenzio.
-Grazie.- disse Tom sorridendo.
Imbarazzati e pensierosi i due ragazzi si avviarono verso l’uscita e pochi minuti dopo si trovarono seduti in auto diretti al concessionario del padre di Max e Debby.

Quando Debby, Max e Tom arrivarono tutte le persone presenti stavano applaudendo, probabilmente il padre aveva appena finito il suo discorso.
-E adesso c’è un piccolo rinfresco.- disse il padre indicando un tavolo dalla parte opposta del locale.
Tutti si diressero verso il tavolo pronti ad abbuffarsi mentre il padre di Debby e Max si diresse verso i figli.
-I miei piccoli.- disse abbracciandoli.
-Papà!- esclamarono in coro i due.
-Scusate.- disse sciogliendo l’abbraccio -Ciao Tom.- disse poi porgendo la mano al ragazzo.
-Salve signor George.- disse Tom stringendo la mano all’uomo -Ci scusi per il ritardo, è colpa mia.-
-Non preoccuparti, è stato noioso. La parte divertente viene adesso, pettegolezzi e tartine.- disse ridendo.
I ragazzi si dispersero nella sala: Max e Tom si diressero verso il buffet pronti a fare conquiste mentre Debby andò a cercare Nathan.
-Hey! Che bella sorpresa.- disse Nathan vedendo Debby avvicinarsi a lui.
-Ciao Nate!- disse Debby abbracciandolo.
-Ti va qualcosa da bere?-
-Sì, un succo, grazie.-
-Succo in arrivo.- disse Nathan porgendole un bicchiere.
-Allora, cosa hai fatto in queste poche ore in cui non ci siamo visti?- chiese Debby prendendo a braccetto Nathan.
-Niente di speciale, ho guardato un po’ di tv e giocato un po’ alla playstation.- rispose Nathan sedendosi su un divanetto -Tu invece principessa?-
-Ho respirato, mangiato e dormito, poco.- disse Debby sedendosi in braccio a Nathan.
-Cose impegnative vedo …- disse il ragazzo ridendo -E come mai hai dormito poco?-
-Quei due cretini di Tom e mio fratello hanno fatto casino fino a tardi ieri sera.- disse Debby posando il bicchiere sul tavolino.
-Playstation immagino.-
-Esatto.-
-Sei davvero bellissima oggi.- disse Nathan sorridendole.
-Grazie … anche tu sei molto carino, ti sta bene la camicia.- disse Debby scivolando accanto al ragazzo e appoggiando la testa alla sua spalla.
Debby e Nathan rimasero a parlare per un po’, ridendo e scherzando, e l’evidente intesa non passò inosservata né a Tom né a Max.

-Scusami Deb ma devo proprio andare, questa sera rientrano i miei genitori e gli avevo promesso che avrei cenato con loro.- disse Nathan alzandosi dal divanetto.
-Ok, buona serata.- disse Debby schioccando un bacio sulla guancia al ragazzo.
Nathan abbracciò Debby e dopo averla salutata con la mano uscì dal concessionario, toccandosi la guancia dove la ragazza l’aveva baciato, quel gesto l’aveva sorpreso ma gli aveva fatto un enorme piacere.
-Finalmente soli.- disse Tom sedendosi sul divanetto accanto a Debby.
-Non vedevo l’ora.- disse Debby in tono ironico.
-Allora … - disse Tom facendo oscillare il bicchiere che aveva tra le mani -Ti stai divertendo?-
-Abbastanza … tu?-
-Diciamo che ci sono attività più divertenti, comunque … -
-Già … -
-Deb … ma quello che … insomma questa mattina quando … ecco … quando ci siamo quasi … hai capito credo … beh cosa …- disse Tom tenendo la testa bassa e facendo lunghe pause tra una parola e l’altra, era una delle poche volte in cui si trovava in imbarazzo con una ragazza.
-Ah … già … me ne ero quasi scordata.- disse Debby mentendo e fingendo di essere indifferente alla cosa.
-Quindi … è acqua passata?- chiese Tom torturandosi le mani.
-Non mi sembra di piacerti, o mi sbaglio?- chiese Debby stuzzicando il ragazzo.
-Giusto.- disse Tom con la delusione negli occhi -E io ti … ti piaccio?-
-Hai intenzione di farmi l’interrogatorio ancora per molto?- disse Debby spaventata da quella domanda.
-Allora ti piaccio?- insistette Tom sperando in una risposta positiva.
-No, che razza di domande fai? Se ti sopporto a malapena.-
Tom portò un braccio dietro le spalle della ragazza e le diede un bacio sulla guancia. Debby tolse il braccio del ragazzo dalle sue spalle e si alzò dal divanetto.
-Te ne vai già?-
-Non sai quanto mi dispiace.-
-Comunque sei bellissima oggi.- disse Tom bevendo l’ultimo sorso di succo dal bicchiere -Ci vediamo a casa.-
Debby andò a cercare il fratello e quando lo trovò gli chiese conferma di quello che aveva detto Tom. Anche quella sera sarebbe rimasto a dormire da loro.







 


Questo è come mi sono immaginata Curt George, il papà di Max e Debby (è l'attore che interpreta Rufus Humphrey in Gossip Girl)

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Capitolo 6
*** Il nuovo lavoro ***


 IL NUOVO LAVORO
 


Quel lunedì mattina Londra si era svegliata sotto una pioggerellina leggera che si faceva sempre più insistente fino a trasformare quella giornata in una tipica giornata londinese di pioggia. Quando Debby si svegliò l’orologio del suo i-Phone segnava le otto e trentaquattro minuti, aveva tutto il tempo di prepararsi con calma per il suo primo giorno di lavoro. Il ristorante apriva alle undici ma il suo turno iniziava alle nove e mezza perché c’era ovviamente da sistemare il locale. Dopo una doccia veloce Debby andò in camera sua e indossò gli abiti che aveva preparato la sera prima, nel caso si fosse svegliata tardi, indossò un paio di jeans chiari aderenti e un maglione color sabbia, poi andò in cucina e cercò le sue Padra alte di pelle nera, recuperandone una da sotto il divano e l’altra sul davanzale. Siccome era ancora presto Debby decise di fare colazione fuori e, presa la borsa e la sciarpa nera, uscì di casa.

-Vorrei avere io Parker che mi gira in mutande per casa.- disse Charlie sistemando i tovaglioli nei piatti.
-Non è tutto questo gran spettacolo.- disse Debby apparecchiando un tavolo da otto.
-E dai … il fatto che ti dia sui nervi non vuol dire che non sia comunque un bel vedere.- disse Jay appoggiando una pila di piatti su un tavolo -Sappiamo tutti che lui e Max sono quelli messi meglio come fisico.-
-Jay ha ragione.- disse Charlie aprendo un cassetto per prendere un po’ di posate.
-Ok, è messo bene, ma questo non vuol dire che mi debba piacere.- disse Debby sedendosi sul bancone -E poi non tiene mai le mani a posto.-
-Ti dà fastidio che ci provi con te?- chiese Jay sedendosi accanto a lei.
-Abbastanza.- rispose Debby seccamente.
-Se vuoi ci parlo io.- disse Jay passandosi una mano tra i suoi riccioli color oro.
-Per ora no, grazie.-
-Ok, ma se ci fossero problemi non esitare a chiamarmi, intesi?- chiese Jay scendendo dal bancone.
-Intesi.- disse Debby sorridendogli.
-Ragazzi io vado un attimo a casa, ho dimenticato di caricare la lavatrice.- disse Charlie togliendosi il grembiule -Cinque minuti e sono di ritorno.-
-Ok.- dissero in coro Jay e Debby.
Quando la porta del locale si chiuse alle spalle di Charlotte Debby scese dal bancone e raggiunse Jay in cucina.
-Jay posso farti una domanda?- chiese Debby sorridendo maliziosamente.
-Sentiamo.- disse Jay passando uno strofinaccio sul fornello.
-Charlotte ti piace?-
-Co… cosa scusa?-
-Non fare il finto tonto, lei ti piace, si vede.-
-E dimmi piccola Deb, a te piace Tom, vero?-
-Io vado di là a sistemare le ultime cose perché tra poco apriamo.- disse Debby uscendo dalla cucina.
-Scappi adesso?- chiese Jay seguendo la ragazza nella sala ristorante.
-Io?- chiese Debby girandosi verso Jay con sguardo innocente.
-Sì, proprio tu signorina.- disse Jay sorridendole.
-Comunque Charlie ti piace, sei cotto di lei.-
-Fai meglio a scappare piccola Deb.- disse Jay ridendo.
Jay e Debby si rincorsero avanti e indietro per tutto il locale, salendo e scendendo le scale più volte, poi Jay riuscì finalmente a fermare Debby e la prese per i fianchi stringendola a sé, proprio in quell’istante nel ristorante entrò Charlotte che, senza salutare i due ragazzi, andò al piano di sopra e si chiuse nell’ufficio del padre.
-E’ meglio se vai a parlargli, credo abbia frainteso la situazione.- disse Debby rifacendosi la coda che.
-Dici?- chiese Jay mordicchiandosi il labbro.
-Che ti piaccia o meno è comunque una tua cara amica.-
-Hai ragione, vado.- disse Jay salendo i primi gradini -Augurami buona fortuna.-
-Buona fortuna grande Jay.- disse Debby ridendo.
Jay le fece il verso poi bussò alla porta e, con sorpresa, Charlie venne ad aprirgli con un grande sorriso stampato in viso; era andata velocemente nell’ufficio del padre solo per rispondere la telefono, la sua “fuga” non aveva nulla a che vedere con lui e Debby e questo rese Jay molto più tranquillo.

Erano le due passate, tutti i clienti se ne erano andati da un pezzo e gli unici rimasti nel locale, insieme ai cuochi, erano Jay, Charlie e Debby.
-Bene, adesso dobbiamo rimettere tutto a posto e preparare per questa sera.- disse Jay sparecchiando il tavolino a cui avevano pranzato lui e le due ragazze.
-Anche voi finite il turno alle quattro e mezza?- chiese Charlie riempiendo d’acqua un bicchiere.
Jay e Debby annuirono.
-Dopo che facciamo?- chiese Jay togliendo le tovaglie sporche dai tavoli.
-Io andrei a casa.- disse Debby passando lo straccio sui tavoli che erano già senza tovaglia.
-No, no dirlo nemmeno per scherzo. Tu vieni con noi a fare un bel giro carina.- disse Charlie cercando una stazione radio che trasmettesse qualcosa di decente.
-Ma sono stanca.- protestò Debby.
-E dai, sarà un giretto breve, ti prego.- disse Charlie guardandola con gli occhi dolci.
-Sì, ti prego, vieni con noi.- disse Jay inginocchiandosi davanti a lei.
-Tirati su scemo, per favore.- disse Debby ridendo -Che sia breve però.- aggiunse aprendo l’armadio dove si trovavano le tovaglie pulite.
-Che bello!- esclamò Charlie abbracciandola forte.
-Ragazze, non per rovinare il momento, ma ha ricominciato a piovere forte.- disse Jay passando la scopa sul pavimento della cucina.
-Uff … comunque nell’ufficio di mio padre dovrebbero esserci due o tre ombrelli.- disse Charlie aiutando Debby a sistemare le tovaglie sui tavoli.
I tre ragazzi passarono il resto del pomeriggio al ristornate a sistemare i tavoli e a riordinare il bar, rimanendo al locale fino alle cinque e mezza circa, per poi uscire e andare a fare un po’ di shopping e a bere una cioccolata calda in centro a Londra.

-Meno male che era solo un breve giretto.- disse Debby salendo le scale del palazzo dove abitava seguita da Jay e Charlie.
-Però devi ammettere che è stato divertente.- disse Charlie raccogliendosi i lunghi capelli color miele in una coda.
-Siamo arrivati?- chiese Jay trascinandosi per il corridoio.
-No, abbiamo sbagliato piano.- disse Debby ridendo e inserendo le chiavi nella serrature.
-Non è per nulla divertente, sono distrutto.- disse Jay raggiungendo Debby e Charlie.
I tre ragazzi entrarono in casa e trovarono Max e Tom seduti sul divano che guardavano una partita.
-Ancora shopping tu?- chiese Max voltandosi verso la sorella.
-Tanto non paghi tu.- rispose Debby posando per terra le borse.
-Possiamo posarle qui anche noi?- chiese Charlie togliendosi la sciarpa.
-Certo.- disse Debby sorridendo.
-Scusate, ma perché siete tutti bagnati?- chiese Tom alzandosi dal divano e mettendosi in piedi davanti ai tre ragazzi.
-Ci siamo divertiti un po’ sotto la pioggia.- disse Jay togliendosi le scarpe.
-Siete strani.- disse Tom prendendo una bottiglia di succo dal frigo.
Debby, Jay e Charlie andarono in camera della ragazza per togliersi i vestiti bagnati e mettersi qualcosa di asciutto.
-Appoggiate i vestiti su quella sedia.- disse indicando la sedia della scrivania.
-Ma davvero non disturbiamo?- chiese Charlie sfilandosi la felpa.
-Davvero, state tranquilli.- disse Debby prendendo un paio di pantaloni della tuta e una maglietta a maniche corte dall’armadio e porgendola a Charlie.
-Grazie.-
-Adesso vado a prendere qualcosa anche per te Jay.- disse uscendo dalla sua camera.
Debby andò in camera del padre e cercò una tuta, poi tornò in camera sua.
-Tieni, dovrebbero andarti bene, mio padre è alto più o meno come te.- disse porgendogli i vestiti.
-Grazie.- disse il ragazzo sorridendole -Vado in bagno a cambiarmi?-
-Per me non c’è problema, se vuoi puoi cambiarti qui, sempre che vada bene anche a Charlotte.-
-Per me non c’è nessun problema.- disse la ragazza togliendosi i pantaloni.
I tre ragazzi si tolsero i vestiti bagnati e ne indossarono di asciutti, poi tornarono in cucina.
-Ma tu ti sei trasferito qui?- chiese Debby vedendo Tom ai fornelli.
-A casa sarei tutto solo, qui invece ci sei tu.- disse Tom sorridendo maliziosamente.
-Ora capisci Charlie?- chiese guardando l’amica.
-E’ davvero carino.- disse Charlie a bassa voce.
-Ok … visto che sei già ai fornelli, a fare cosa poi non so, non è saresti così gentile da preparare una bella cioccolata calda per tutti?- chiese Debby sedendosi accanto al fratello sul divano.
-Stavo proprio per prepararla.- disse Tom voltandosi verso Debby -Però prima voglio un bacio sulla guancia.-
-Tom vacci piano, è mia sorella.-
-Ok, per questa volta va bene così.-
-Loro si fermano anche a cena?- chiese Max indicando Jay e Charlie che erano seduti a tavola.
-Non so, se per te non ci sono problemi …-
-Per me va bene.-
-Ragazzi, vero che vi fermate a cena?-
-Non volgiamo disturbare ulteriormente.- disse Jay alzandosi dalla sedia e andando a sedersi sul bancone della cucina, vicino ai fornelli.
-Jay per favore … Tom non chiede nemmeno e si ferma qui tutti i giorni, tu per una volta ti fai mille problemi.- disse Max voltandosi verso l’amico.
Jay sorrise a Max poi iniziò a chiacchierare con Tom del più e del meno. Intanto Max, Debby e Charlie stavano comodamente seduti sul divano mentre guardavano un programma di musica alla tv.

-Ci vediamo domani.- disse Debby salutando Jay con un abbraccio.
-A domani piccola Deb.- le sussurrò Jay nell’orecchio facendo sorridere la ragazza.
-Ciao.- dissero in coro Tom e Max.
-Ciao ragazzi, grazie di tutto.- disse Jay uscendo dalla’appartamento con le sue borse dello shopping.
-Adesso vado anch’io.- disse Charlie uscendo dalla camera di Debby con i vestiti bagnato in mano -Jay aspettami- urlò poi la ragazza.
-Ok, non mi muovo da qui.- disse il ragazzo rientrando nell’appartamento.
-I tuoi vestiti te li riporto poi quando li ho lavati.- disse Charlie abbracciando Debby.
-Non preoccuparti, non c’è bisogno che li lavi.- disse Debby dando una bacio sulla guancia all’amica.
-Ci vediamo domani allora.- disse Charlie prendendo le sue cose.
-A domani ragazzi.- disse Debby salutando con la mano Jay e Charlie.
-Ciao.- dissero in coro i due ragazzi.
Debby chiuse la porta e andò a sedersi sul divano tra Tom e suo fratello.
-Non so voi ma io ho un sonno pazzesco.- disse Max sbadigliando -Vado a dormire.-
-Buona notte fratellone.- disse Debby schioccandogli un bacio sulla guancia che il fratello ricambiò subito.
-Notte Max.- disse Tom cambiando canale.
-E mi raccomando … giù le mani da mia sorella.- disse Max dirigendosi verso la sua camera.
-Tranquillo.- disse Tom portando un braccio dietro le spalle di Cheryl non appena Max chiuse la porta della sua stanza.
-Tom!- esclamò Debby scocciata.
-Fai piano.- disse Tom mettendogli una mano davanti alla bocca.
Debby tolse la mano di Tom e si alzò dal divano.
-Vado a dormire anch’io.-
-Vengo con te.- disse Tom alzandosi e prendendo Debby per mano.
-Hai sentito quello che ha detto Max?- chiese Debby fulminando Tom con lo sguardo.
-Quando?- chiese Tom divertito -Io non ho sentito nulla.- aggiunse poi lasciandosi cadere sul divano e tirando a sopra di sé la ragazza.
-Mi metto a urlare.- minacciò Debby.
-Non ti conviene piccola.- disse Tom dandole un bacio sulla guancia -Guarda che io non mangio le persone.-
-Te le porti a letto … che è tutt’altra cosa.- disse Debby ridendo.
-Ah … è questo che si dice di me in giro?- chiese Tom facendo finta di essere sorpreso.
-A quanto pare non hai una bella reputazione.- disse Debby cercando di divincolarsi dalla presa di Tom, che le cingeva i fianchi con le braccia.
-Non mi scappi.- disse Tom ridendo -Quindi alle brave ragazze come te non piacciono i tipi come me … interessante.-
-E ai ragazzi come te non piacciono le ragazze serie, elementare.-
-Ma quel Markus … beh … tuo fratello mi ha detto che è un tipo un po’ alla Thomas Parker.-
-Ti concedo tutto Tom, ma non di parlare di quel verme.- disse Debby cambiando completamente espressione.
-Scusami, non volevo, pensavo fosse una cosa superata.- disse Tom accarezzandole i capelli -Giuro che non volevo, mi dispiace.-
-Non preoccuparti, non è colpa tua, ho avuto una reazione esagerata.- disse Debby lasciando che Tom le accarezzasse i capelli.
I due ragazzi rimasero in silenzio per alcuni istanti. Debby appoggiò la sua testa sul petto di Tom, per la prima volta la vicinanza del ragazzo non le dava per niente sui nervi.
-Forse è perchè non ne ho mai parlato con nessuno.- disse Debby scostando la testa per guardare negli occhi Tom.
-Forse … sai anche a me era successa una cosa simile, lui non era il mio migliore amico però comunque mi sono sentito tradito, ci sono stato male per mesi, era uno schifo.- disse Tom dando un bacio sulla testa a Debby
-Non sai quanto ti capisco … vorrei davvero poter cancellare quella storia dalla mia testa.-
-Lo so che forse non sono la persona più adatta, ma se hai bisogno di qualcuno con cui sfogarti io sono qui.-
-Grazie.- disse Debby sorridendo.
Tra le braccia di Tom si sentiva sicura, era una sensazione tanto strana quanto stupenda.
-Andiamo a dormire?- chiese Debby alzandosi dal divano.
-Ottima idea.- disse Tom seguendo la ragazza i corridoio.
Debby arrivò davanti alla porta della sua stanza ed esitò un attimo.
-Buona notte piccola.- disse Tom baciandola sulla guancia.
-Buona notte.- disse Debby entrando in camera sorridendo.

L’aver scoperto un lato dolce e umano di Tom la spaventava un po’ ma decise di non pensarci troppo e così, indossato il pigiama, si infilò velocemente sotto le coperte e pochi minuti dopo entrò nel meraviglioso mondo dei sogni.






salve gente :) prima cosa volevo ringraziare tutti quelli che hanno meso la storia tra le preferite/seguite/ricordate e tutti quelli che leggono silenziosamente ... se volete su twitter sono @HugMeJay ;)
fatemi sapere cosa ne pensate e buon carnevale a tutti!! Yeah!! :)

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Capitolo 7
*** Il pigiama party ***


IL PIGIAMA PARTY


 Era una domenica mattina come tante nella piovosa Londra, per la precisione era l'ultima domenica di settembre ma anche l'ultimo giorno di quel mese. I fratelli George erano svegli solo da un paio di minuti quando l'orologio sulla appeso alla parete della cucina segnava le undici e venti, il che era una cosa abbastanza normale, visto che sia Debby che Max amavano dormire fino a tardi.

-Ciao.- disse Debby sorridendo -Dormito bene?- chiese poi scostando le tende per vedere il cielo di Londra.
-Non male, grazie.- rispose Max stiracchiandosi -C'è il sole?- chiese avvicinandosi alla finestra.
Debby annuì poi aprì il frigorifero e prese una bottiglietta di succo.
-Facciamo colazione?- chiese Debby sedendosi su uno sgabello e versando un po' di succo in un bicchiere.
-Ottima idea.- rispose Max aprendo un armadietto per tirare fuori due tazze e appoggiarle sul bancone.
-Cereali?- chiese Debby agitando la scatola di cereali che teneva in mano.
-Yes, baby.- rispose Max sorridendo -Tra te e Nat come va?- chiese versandosi un po' di latte nella tazza.
-Bene, perchè?- disse Debby perplessa.
-No, ma dico ... state ... insomma state insieme?-
-Siamo amici Max, ci siamo conosciuti nemmeno un mese fa.- disse Debby seccata.
Quando Debby chiamava suo fratello per nome voleva dire che era davvero arrabbiata ma, nonostante questo, Max decise di insistere sull'argomento.
-Ok ... ma c'è già stato un bacio?-
-Ti interessa così tanto?- chiese Debby inzuppando una brioche nel latte.
-Sono tuo fratello, certe cose dovrei saperle.- rispose Max sedendosi sullo sgabello accanto a quello della sorella.
-E invece io non te le voglio dire.
-Allora uscite insieme.- affermò Max posando una mano sulla schiena della sorella.
-Come amici.- disse Debby cercando per l'ennesima volta di chiudere la conversazione su quell'argomento.
-No, no c'è di più.- insistette Max.
-Credi quello che vuoi.- disse Debby alzandosi e posando la tazza nel lavandino.
-Il fatto che parlare di Nathan ti dia così fastidio conferma la mia tesi.- disse Max soddisfatto del risultato ottenuto.
-Senti Max, io e Nathan siamo usciti una paio di volte, è vero, ma tra noi non è successo nulla, siamo solo amici, punto e basta.- disse Debby riponendo i cereali nell'armadietto.
-Va beh ... vado a farmi una doccia, se arriva Tom fallo salire.- disse Max entrando in bagno.
-E' sempre qui quello?- chiese Debby appoggiandosi allo stipite della porta del bagno.
-E' il mio migliore amico.- rispose Max scandendo bene la parola "amico".
-Sicuro che sia solo tuo amico?- disse Debby facendo il verso a Max.
-Divertente.- disse Max togliendosi il pigiama e lanciandolo alla sorella -Mettilo sul mio letto, grazie.- aggiunse sorridendo.
-E se non volessi?- disse Debby chiudendo la porta.
Debby andò in camera di Max, rifece il letto e ritirò i vestiti del fratello nell'armadio poi andò nella sua stanza e fece lo stesso.
 
Debby stava sfogliando alcune riviste di moda appuntandosi su un foglio le ultime tendenze quando il campanello suonò.  La ragazza controllò l'ora sul suo i-Phone: le undici e cinquantotto, doveva essere Tom.
-Ciao.- disse Debby aprendo la porta.
-Ciao piccola.- disse Tom abbracciandola -Come stai?-
-Bene, grazie.- disse Debby chiudendo a chiave la porta -E tu?- chiese per non sembrare sgarbata.
-Beh, adesso che ti ho vista direi una favola.- rispose sorridendo maliziosamente.
-Ciao Tom.- disse Max entrando in cucina a torso nudo.
Tom salutò l'amico con un cenno della mano poi prese per un braccio Debby e la trascinò sul divano, dove era già seduto Max.
-Io torno in camera mia, divertitevi.- disse Debby alzandosi dal divano.
-Nooo!- esclamò Tom afferrandole una mano e impedendole di andarsene -Dai, stai un po' con noi.- aggiunse sorridendole.
-Max digli di lasciarmi andare.- disse Debby arrabbiata.
-Tom puoi lasciarla andare?- chiese Max guardando l'amico.
-Uffa ... - rispose Tom lasciando il braccio della ragazza.
-Grazie.- disse Debby sorridendo.
Mentre Debby stava per riprendere a sfogliare la sua rivista il campanello suonò nuovamente.
-Vado io.- urlò Max alzandosi dal divano -Ciao Nathan ...- disse perplesso aprendo la porta.
-Nathan?!?!?- esclamò Debby sorpresa entrando di corsa in cucina.
-Ciao Deb.- disse Nathan agitando la mano.
-Ciao Nat.- disse Debby felice di vederlo.
Nathan si avvicinò a Debby, la strinse a sè e la baciò, lasciando Max e Tom a bocca aperta. Alla fine Max ci aveva visto giusto, fra Nathan e sua sorella c'era qualcosa di più che una semplice amicizia.
-Mi devi delle spiegazioni signorina.- disse Max guardando la sorella negli occhi.
-Ok ... innanzi tutto scusa, avrei dovuto dirtelo.- disse Debby stando ferma in piedi davanti al fratello.
-Non ... non lo sapeva?- chiese Nathan indicando Max.
-No, la tua ragazza non mi aveva avvisato e quando gli ho chiesto cosa c'era tra di voi  mi ha risposto "siamo solo amici".-
-Eh che avevo paura della tua reazione, non sapevo se l'avresti presa bene.- cercò di giustificarsi Debby.
-Beh comunque avresti dovuto dirmelo.- disse Max abbastanza arrabbiato -Credevo ti fidassi di me.-
-Ma io mi fido ciecamente di te, davvero.- disse Debby abbracciando il fratello     -Scusa.- aggiunse appoggiando la testa sul petto nudo del fratello.
-Ti voglio bene.- disse Max stringendola forte -Anche se ogni tanto mi fai arrabbiare.- disse dandole un bacio sulla testa.
-Deb e Nat ... pensa te ... non l'avrei mai detto.- disse Tom distendendosi sul divano.
-Fai posto Tom.- disse Nathan mettendosi davanti alla tv.
-Ok, ma togliti da davanti che non vedo.- disse Tom rannicchiandosi in un angolo del divano -Deb vieni qui vicino a me?- chiese guardando la ragazza con occhi dolci.
-Tom.- disse Max in tono di rimprovero.
-Che c'è?- chiese Tom aggrottando le sopraciglia -Non le ho mica detto "vieni a letto con me".-
-Oh ma credimi, se non ci fosse stato Nathan gliel'avresti chiesto.- disse Max sedendosi accanto all'amico.
-Ma io non penso sempre a quello, finitela con questi pregiudizi.- disse amareggiato e arrabbiato Tom.
-Cucciolo.- disse Debby sedendosi in braccio al ragazzo e accarezzandogli una guancia.
-Vedete, lei mi vuole bene e non mi giudica come voi.- disse Tom abbracciando Debby -Grazie.- aggiunse dandole poi un bacio all'angolo della bocca, che non sfuggì a Nathan e Max.
-Ecco ...- commentò Max -Sei il solito.-
-Giù le mani dalla mia piccolina.- disse Nathan tirando uno schiaffo sul collo a Tom.
-Vi fermate ... anzi, ti fermi a pranzo Nathan? Tanto Tom so già che rimane anche a cena, vero?- disse Max infilandosi la t-shirt verde che era appoggiata sul tavolino davanti al divano.
-Io mi fermo anche a dormire però.- disse Tom giocherellando con il telecomando.
-Ma tanto questa sera dormiamo tutti a casa di Charlotte, c'è il pigiama party.- disse Debby sedendosi in braccio a Nathan.
-Già ... me ne ero scordato.- disse Nathan baciandole il collo.
-Non davanti a noi.- protestò Tom.
-Gelosone.- disse Max ridendo.
-Stupido!- disse Tom tirandogli un pugno sulla spalla.
-Allora ti fermi a pranzo?- chiese Max rivolgendosi a Nathan.
-Ma sì, dai.- rispose Nathan sorridendo.
-Avete programmi per oggi?- chiese Max cambiando argomento.
-Io e Deb andiamo in palestra verso le due mezza.- disse Nathan togliendosi la felpa.
-Mh ... ottima idea.- osservò Max -Se veniamo anche io e Tom, che ne dite?-
-Mi sembra perfetto.- rispose Nathan passandosi una mano tra i capelli.
-Dove vai?- chiese Max guardando Tom alzarsi dal divano.
-A pisciare.- disse Tom voltandosi verso l'amico -Metti un paio di pantaloncini corti e aderenti.- sussurrò poi all'orecchio di Debby facendola sorridere.
 
Il cielo di Londra era ormai completamente blu quando Debby, Nathan, Tom e Max rientrarono dopo più di due ore di palestra .
-Che sudata ragazzi!- esclamò Max entrando in casa -Non ero più abituato. Domani mi farà male ogni singolo muscolo del corpo.-
-Dopo due mesi ad Ibiza e uno a poltrire sul divano nessuno reggerebbe due ore e mezza di allenamento.- disse Tom togliendosi le scarpe e lanciandole in camera di Max.
-Sì, ma io ho un certo fisico, guarda qua.- disse mostrando i muscoli delle braccia all'amico.
-Io scappo a casa ragazzi, devo farmi ancora la doccia.- disse Nathan bevendo velocemente un bicchiere d'acqua fresca.
-Uff ... perchè non rimani ancora un po'?- chiese Debby avvicinandosi a Nathan e facendo gli occhi dolci -Solo un pochino.-
-Cinque minuti.- disse Nathan abbracciandola.
-Guarda Nat che abbiamo due bagni, ti presto un asciugamano e dei vestiti puliti e ti fai qui la doccia.- disse Max rigirandosi tra le mani il menù del ristorante messicano -Anche perchè è già tardi e devi ancora cenare.-
-Dai rimani.- lo pregò Debby riempiendolo di baci.
-Ok, ok rimango.- disse Nathan togliendosi la giacca -Ma sicuri che non disturbo?-
-Sicurissimi.- disse Max prendendo il cellulare dalla tasca -Ordino messicano?- chiese poi sventolando il menù del ristorante.
-Per me va bene.- disse Debby entrando in camera sua.
-Anche per me è ok.- disse Nathan seguendo in camera la ragazza.
-Tom!!- urlò Max non vedendo più l'amico in cucina -Per te??-
-Anche per me messicano va bene.- disse Tom uscendo dalla camera di Max con in mano un asciugamano.
-Io chiamo allora.- affermò Max componendo il numero del ristorante.
Debby e Nathan intanto si erano spostati nella camera di Max e stavano cercando un asciugamano e dei vestiti puliti per Nathan.
-Questi ti vanno?- chiese Deb mostrandogli un paio di pantaloni neri della tuta.
-Va bene tutto.- rispose Nathan sedendosi a terra accanto alla ragazza.
-Ok, allora tieni questi e ... beh il bagno della camera di mio papà sai dov'è.- disse Debby chiudendo i cassetti e l'armadio.
-Un bacino prima della doccia me lo dai?- chiese Nathan abbracciandola.
-Certo.- disse Debby sorridendo al ragazzo.
Debby lasciò Nathan con un bacio poi entrò in cucina dove trovò il fratello sdraiato sul divano.
-Stanco?- chiese guardandolo.
-Un po' ... tu invece mi sembri in ottima forma.- disse alzandosi e andando dietro al bancone della cucina.
Debby gli sorrise.
-Nat si sta facendo la doccia?- chiese Max prendendo un pacchetto di patatine da un armadietto.
-Sì, è nel bagno della camera di papà.- rispose Debby versandosi un po' di latte in un bicchiere -C'è qualcuno in bagno?- chiese rimettendo il latte in frigo.
-Boh ... non so.- rispose Max ingoiando una manciata di patatine -Comunque non credo.- aggiunse dopo aver deglutito.
Debby sciacquò il bicchiere e lo posò nello scolapiatti sopra il lavandino poi andò davanti alla porta del bagno e, non sentendo nessun rumore, la aprì e, una volta entrata, si trovò davanti Tom a petto nudo, questo indusse Debby a chiudere istintivamente gli occhi pensando che il ragazzo fosse nudo.
-Cosa ci fai nel bagno di casa mia?- chiese la ragazza portandosi una mano davanti agli occhi per essere sicura di non riuscire a vedere nulla.
-La doccia.- rispose Tom sistemandosi i capelli davanti allo specchio.
-Sei nudo?-
-No.-
-E invece sì.-
-Allora hai guardato.- affermò Tom divertito.
-No, no, ho chiuso subito gli occhi.- si affrettò a precisare Debby.
-Io dico che hai visto.-
-No e anzi, sai che faccio? Me ne vado.-
-Aspetta, lascia che ti aiuti.- disse Tom avvicinandosi alla ragazza -Non vorrei che inciampassi da qualche parte.-
-No! Non provare a toccarmi.- disse Debby cercando di uscire incolume dal bagno.
-Presa!- esclamò Tom afferrandola da dietro.
-Che schifo, lasciami!- urlò Debby agitandosi.
-Problemi?- chiese Max sedendosi sul divano per godersi la divertente scenetta che si profilava.
-Non è divertente Max.- disse Debby cercando di divincolarsi dalla presa di Tom -Dovrò bruciare questi vestiti.- aggiunse schifata.
-Che cosa sta succedendo?- chiese Nathan entrando in cucina in accappatoio.
-Si stanno divertendo un po'.- disse Max guardando l'amico -Vuoi un po'?- chiese mostrando il sacchetto di patatine.
-Grazie.- disse Nathan sedendosi accanto a Max.
-Nathan almeno tu, aiutami!- lo implorò Debby -E tu mollami scemo.- disse tirando un calcio sulla gamba a Tom.
-Una domanda ... ma io ti faccio così schifo?- chiese Tom stringendo più a sè Debby.
-Tom sei nudo, certo che mi fai schifo!- rispose Debby sconcertata dalla domanda del ragazzo.
-Dammi la mano.-
-No.-
-Ti fidi di me?- chiese Tom prendendole una mano.
-No.- rispose decisa Debby -O almeno non adesso.-
-Beh dovresti ... perchè io ...- disse Tom posando la mano di Debby sul suo fianco.
-Non ... non sei ...-
-No scema!- disse Tom divertito.
-Sei uno stronzo.- disse Debby riaprendo gli occhi e tirando un pugno a Tom -Potevi dirlo subito che indossavi i boxer ... e voi due, beh potevate avvisarmi.-
-Ma era divertente.- si giustificò Max.
-Per me no.- disse Debby saltando in braccio al fratello.
-Adesso vado a farmi la doccia, quindi non entrare Deb.- disse Tom entrando in bagno.
-Non preoccuparti, non ho interesse a vederti nudo.- disse Debby ridendo.
 
L'orologio sul cruscotto della macchina di Max segnava le nove meno venti quando parcheggiò davanti alla casa di Charlotte: dieci minuti di ritardo. Tom, Nathan, Debby e Max scesero dall'auto e, suonato il campanello, entrarono nel cortile e si diressero alla porta.
-Hey ragazzi.- disse Charlie aprendo la porta -Entrate.- aggiunse spostandosi per lasciare il passaggio.
-Sono già tutti qui?- chiese Debby abbracciando l'amica.
Charlotte annuì e, girata due volte la chiave nella serratura, prese il cappotto dell'amica e lo posò sul letto di camera sua.
-Allora ... fra te e Nat come va?- chiese Charlie a bassa voce.
-Bene ... insomma per ora sta andando tutto ... bene.- rispose Debby sedendosi sul letto.
-Ma lui ti piace?-
-Sì ... o almeno credo.-
-Cosa vorrebbe dire "o almeno credo"? Cavoli Deb! Nathan è una ragazzo stupendo, è così dolce e gentile, non fartelo scappare.-
-Lo so, lo so ma ...-
-Ma cosa?- chiese Charlotte interrompendo l'amica -Non devi farti sedurre da Tom, lui non ti merita e poi dai, non preferirai davvero quel consumato sciupa femmine al nostro piccolo Nat?-
-Charlie lasciami respirare, conosco entrambi da nemmeno un mese e anche se a volte Tom mi dà davvero sui nervi, beh altre ... non so, per ora sto bene con Nathan e non voglio farmi troppe domande.-
-Oh, ma dovresti.-
Max, Tom e Siva intanto avevano preso il controllo della playstation e avevano iniziato a giocare e, di conseguenza, a urlare e litigare. Jay e Nareesha non avevano intenzione di sorbirsi per tutta la serata quei tre davanti alla playstation e, non vedendo arrivare Charlie e Debby, Jay decise di andare a cercarle.
-Ecco dove eravate finite.- disse Jay entrando in camera di Charlie -Venite di là dai, quei tre hanno già monopolizzato la playstation.-
-Arriviamo subito.- disse Charlie spegnendo la luce della stanza -Io e te comunque dobbiamo finire di parlare.- aggiunse rivolgendosi a Debby.
-Di cosa dovete parlare?- chiese Jay incuriosito.
-Cose da ragazze.- rispose Charlie chiudendo la porta della stanza.
-Cose da ragazze.- le fece il verso Jay -Scommetto che dovete parlare di ragazzi.- disse sorridendo.
-Ma va? Non ci voleva poi così tanto a capirlo.- disse Charlie entrando in salotto seguita da Debby e Jay.
-Ciao.- disse Debby salutando con la mano senza venir considerata.
-Ciao Debby.- disse Nareesha uscendo dalla cucina e abbracciandola.
Jay tossì forte un paio di volte e finalmente ottenne l'attenzione degli altri ragazzi.
-Ah ... ciao.- disse Tom posando il controller.
-Smettete subito di giocare o tolgo la corrente.- li minacciò Charlotte.
-Ok, ok la smettiamo.- disse Siva sedendosi sul divano.
-Allora che si fa?- chiese Max spegnendo la tv.
-Obbligo o verità!- esclamò entusiasta Charlotte.
-Nooo!- dissero in coro tutti.
-Avete dei segreti nascosti? Avete paura che vengano allo scoperto?-
-No, no.- si affrettarono a dire tutti.
-Bene, allora non vedo cosa ci impedisca di giocare.- concluse soddisfatta Charlotte.
-Beh ... ci sono due coppie, magari non vogliono giocare.- disse Max bevendo un bicchiere di succo.
-Nathan, Debby, Siva, Nareesha per voi va bene?-
-Sì, per me non c'è nessun problema.- disse Debby sedendosi a terra accanto a Nareesha.
-Nemmeno per noi ci sono problemi.- le fecero eco gli altri.
-Perfetto!- disse felice Charlotte -Chi inizia per primo?- chiese guardando gli altri.
Tutti fissarono Tom.
-Che cosa c'è? Non guardate me, non sono io che ho voluto giocare e quindi non inizierò.-
-Dai, ti prego.- disse Max facendo gli occhi dolci e appoggiando la testa sulla spalla dell'amico.
-Piantala scemo.- disse Tom spostandogli la testa -Visto che nessun di voi è coraggioso mi vedo costretto a iniziare ... ma lo faccio solo per la mia piccola Deb.- disse sorridendo maliziosamente.
A quest'ultima parte di frase tutti iniziarono a fissare prima Nathan e poi Tom, come se fossero a una partita di Tennis.
-Stavo scherzando ragazzi.- disse Tom rompendo l'imbarazzante silenzio che si era creato nella stanza -Allora, iniziamo?-
-Ehm ... sì.- disse Charlotte ancora un po' perplessa dalle parole di Tom -Obbligo o verità?- chiese rivolgendosi a Tom.
-Verità.- rispose sicuro Tom, convinto di non aver nulla da nascondere, o almeno convinto di riuscire a nasconderlo bene.
-Bene bene ... fatemi un po' pensare ...- disse Charlotte portandosi un dito davanti alla bocca -Ecco: andresti a letto con Debby?- disse provocando lo stupore di tutti.
Tom non si aspettava una domanda di questo tipo, Charlie era stata davvero cattiva, o semplicemente molto furba. Forse voleva aiutare la loro relazione, forse lei sapeva che tra lui e Debby c'era qualcosa e voleva rendere tutto più semplice.
-Allora?- lo sollecitò Siva -Cosa rispondi Tom?-
-No.- disse Tom dopo aver fatto un grande respiro.
-Dai Tom, non mentire.- disse Jay appoggiandogli una mano sulla spalla -Nathan non si arrabbia.-
-Davvero, non mi offendo, è un gioco e bisogna dire la verità.- intervenne Nathan in aiuto di Jay.
-Tom guarda che non si scandalizza nessuno.- disse Siva prendendo un po' di pop-corn dalla ciotola.
-Sappiamo tutti che...-
-Sapete cosa? Ditemi cosa sapete?- disse Tom interrompendo Max -Voi non sapete un bel niente!- aggiunse alzandosi e dirigendosi verso la veranda.
-Mi sa che abbiamo esagerato.- commentò Max.
-Avete esagerato.- dissero Debby, Charlie e Nareesha indicando i ragazzi.
-Facciamo uno spuntino?- chiese Charlie alzandosi da terra.
-Sì dai, tutti in cucina.- disse Jay aiutando Debby ad alzarsi.
Tutti i ragazzi andarono in cucina, tranne Debby che andò a cercare Tom. Lo trovò appoggiato a un pilastro della veranda che fumava una sigaretta, per paura di disturbarlo si fermò sulla porta appoggiandosi allo stipite.
-Che bel cielo stellato.- esordì Debby dopo una decina di minuti con la frase più banale del mondo.
-Già ... -
-Sono stati stupidi, scusali.-
-Non preoccuparti, ci sono abituato.-
-Io ... io ...-
-Tu cosa?- chiese Tom con tono dolce voltandosi verso Debby.
-Ecco, io non penso che tu sia così ... è vero, ti conosco da poco, abbiamo avuto i nostri problemi ... però boh, io ti vedo diverso da come ti descrivono loro.- disse Debby torturandosi le mani.
-Davvero?- chiese Tom sorpreso.
-Davvero.- rispose Debby guardandolo negli occhi.
-Vieni qui.- disse Tom facendole un cenno con la mano.
Debby si avvicinò lentamente al ragazzo poi appoggiò la sua testa al suo petto e lasciò che le cingesse le spalle con un braccio.
-Tu mi vuoi bene?- chiese Tom guardandola.
-Non so ... forse non ti voglio solo bene ... forse ti ...- rispose Debby un po' incerta lasciando la frase a metà, non era sicura che quello fosse il momento giusto per fare un ulteriore passo verso Tom.
-Anch'io.- disse Tom stringendola a sè.

 







salve gente *saluta con la mano* visto che ero in vacanza sono riuscita a mettere un nuovo capitolo abbastanza in fretta yeah! :D ringrazio tutti quelli che hanno messo la storia tra le preferite/seguite/ricordate e quelli che leggono silenziosamente :) che dire del capitolo fare un pigiama party è sempre stato il mio sogno ma non ne ho mai fatto uno lol e poi Deb e Tom alla fine non sono carini? Voi da che parte state? Nate o Tom? ok, non vi annoio più ... adios **
(follow me on twitter @HugMeJay)

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Capitolo 8
*** Dillo con parole tue ***


DILLO CON PAROLE TUE


 

La prima a svegliarsi quella mattina fu Charlotte, con la testa ancora appoggiata al petto di Jay la ragazza diresse lo sguardo verso il vecchio orologio appeso alla parete del salotto e si stupì di essere già sveglia a quell’ora,  nonostante la sera prima avesse fatto le ore piccole. Scostò con delicatezza il braccio di Jay dai suoi fianchi poi, facendo leva con un braccio sul tappeto, si alzò e senza far rumore si diresse in cucina. Presa una tazza e versatoci dentro un po’ di caffè tornò in salotto e si sedette sul tavolo, attendendo in silenzio il risveglio degli altri ragazzi. Nathan e Debby avevano dormito insieme sul divano, stretti l’uno all’altra, in una posizione che Charlotte riteneva essere scomodissima. Max e Tom erano nei loro sacchi a pelo e ripensandoci si erano mossi parecchio durante la notte e avevano anche russato. Nareesha e Siva invece avevano dormito nella camera degli ospiti, stavano insieme da un’eternità e Charlie non sarebbe rimasta sorpresa se di lì a poco Siva avesse proposto il matrimonio a Nareesha.

 
-Allora gente, che fate oggi?- chiese Jay sedendosi sul divano.
-Io lavoro.- disse Charlie sistemando alcuni dvd su una mensola -E forse sono già anche in ritardo.- aggiunse prendendo la borsa e le chiavi -Tieni, chiudi tu.- disse lanciando le chiavi a Jay.
-E tu come farai?- chiese Jay infilandosi in tasca le chiavi.
-Ne ho un altro mazzo.- rispose la ragazza infilandosi la giacca -Ci vediamo.- disse dirigendosi alla porta.
-Ciao Charlie.- dissero tutti in coro.
-Io devo scappare ragazzi, devo aiutare mia mamma a portare dei vecchi mobili a un mercatino dell’antiquariato.- disse Nathan prendendo una ciambella dalla scatola appoggiata sul tavolino -Ciao piccola.- disse avvicinandosi a Debby e schioccandole un bacio sulla guancia -Ci vediamo questa sera.-
-Non vedo l'ora.- disse la ragazza abbracciandolo -Ciao Nate.-
-Ci si vede ragazzi!- urlò Nathan aprendo la porta d’ingresso per uscire.
-Meno due.- disse Jay appoggiando la sua tazza di caffè sul tavolino.
-Max?- chiese Debby guardando il fratello.
-Oh … io non so, credo andrò a casa a giocare ai videogiochi con Tom.- disse il ragazzo passandosi una mano dietro la testa.
-Come al solito.- commentò Debby.
-Vuoi venire anche tu?- chiese Tom abbracciando la ragazza da dietro.
-No, grazie ma preferisco evitare.- rispose Debby voltando il capo per guardare il ragazzo negli occhi.
-Come vuoi.- disse Tom dandole un bacio sulla guancia.
-Tom andiamo?- chiese Max dal corridoio.
-Arrivo bro!- esclamò Tom raggiungendo l’amico nel corridoio d’ingresso.
-Ci vediamo a casa Deb e se hai bisogno di un passaggio chiama.- disse Max prendendo la sua giacca.
-Ok, ciao Max.-
Tom e Max uscirono dalla casa dove ora rimanevano solo Jay, Siva, Nareesha e Debby.
-Tu e Nareesha immagino andrete a casa tua per stare un po’ soli.- disse Jay rivolgendosi all’amico.
-Uh … no, io ho un servizio fotografico oggi e credo mi occuperà tutta la giornata e credo anche la serata.- disse Nareesha cercando la sua borsa -E’ tutto tuo.- aggiunse sorridendo.
-Visto? Sono tutto tuo Jay.-
-Avete visto la mia borsa?- chiese Nareesha guardando sotto il divano.
-Dovrebbe essere sul bancone della cucina.- suggerì Debby.
-Grazie.- disse Nareesha sorridendole -Ciao ragazzi, ci sentiamo.-
Anche Nareesha lasciò la casa di Charlie e, raggiunta la stazione della metropolitana più vicina, si diresse nel centro di Londra.
-Tu Deb hai da fare?- chiese Jay addentando una ciambella.
-In teoria no.- disse la ragazza sedendosi accanto a Jay.
-Ti va se andiamo a casa mia?- chiese il ragazzo guardandola.
-Certo.- rispose Debby sorridendo.
-Vieni anche tu?- chiese Jay rivolgendosi all’amico.
-Mi sembra un’ottima idea.- disse Siva raggiungendo i due ragazzi sul divano.
-Siva tu vieni con la tua auto?- chiese Jay alzandosi e raccogliendo le sue cose.
-Sì.- rispose Siva uscendo sotto il porticato davanti all’ingresso -Ci vediamo a casa tua allora, io inizio ad andare.-
-Ok, a dopo.- disse Jay salutando l’amico con la mano.
-Io sono pronta, possiamo andare anche noi.- disse Debby sistemandosi la sciarpa.
-Perfetto, se vuoi già andare in macchina qui ci sono le chiavi.- disse Jay porgendole le chiavi -Io ti raggiungo subito, il tempo di chiudere.-
Debby prese le chiavi dell’auto di Jay e si diresse verso il cortile dove aveva parcheggiato il ragazzo la sera prima e una volta raggiunta l’auto salì.
 
Erano a casa di Jay da ormai un’oretta buona e ancora non avevano combinato nulla di buono a parte svuotare il frigo di ogni singola provvista rimasta.
-Adesso chi va a fare la spesa?- chiese Jay constatando il frigo quasi completamente vuoto.
-Andremo dopo pranzo.- rispose Siva poggiando una mano sulla spalla dell’amico e chiudendo con l’altra lo sportello del frigo.
-Cioè tu vorresti ancora pranzare?- chiese Debby seduta sul divano voltandosi verso i due ragazzi.
-Sì, certo … ci trovi qualcosa di strano?-
-No, no.- disse Debby facendo posto sul divano al ragazzo -Solo che io non ce la faccio più, mi sento scoppiare.-
-E’ normale Deb, ti sei divorata metà della torta che mia nonna aveva preparato per … beh per il mio appuntamento con Charlie che non c’è mai stato.- disse Jay scostando una sedia dal tavolo in modo da riuscire a sedersi.
-Perché non c’è mai stato? Ti ha dato buca?- chiese Siva accendendo premendo un tasto del telecomando per accendere la televisione.
-No, sono io che non ho trovato il coraggio di invitarla.-
-Sei un idiota Jay.- commentò Debby -Sarebbe stata la ragazza più felice di questo mondo se gliel’avessi chiesto.-
-Non sono sicuro di piacerle.-
-Jay ha dormito abbracciata a te tutta la notte.-
-Deb ha ragione.- disse Siva abbassando un po’ il volume -Sei stato proprio un idiota.-
-Ho un’idea.- disse Debby sorridendo.
-Le tue idee mi fanno paura.- disse Jay sorridendo a sua volta.
-Chiamala e invitala a uscire questa sera.- disse lanciando a Jay il cellulare che il ragazzo aveva lasciato sul tavolino davanti alla tv.
-Oh … no, non se ne parla.- disse Jay afferrando al volo il suo cellulare.
-Jay … adesso, chiamala!- disse Debby in tono minaccioso.
-Ora starà lavorando, possiamo fare che la chiamo dopo pranzo?- chiese il ragazzo sfogliando le prime pagine di una rivista di sport.
-Va bene.- disse Debby sorridendogli soddisfatta di aver convinto l’amico a provarci almeno.
-Ma dopo pranzo, intesi?- disse Siva guardando l’amico.
-Intesi.- sorrise Jay felice di aver trovato il coraggio necessario per chiedere alla ragazza di cui era innamorato da una decina di mesi di uscire.
 
-Allora, sei già andata a letto con Tom?- chiese Jay voltandosi verso i sedili posteriori dell'auto di Siva per guardare Debby.
-Jay!- lo rimproverò Siva.
-C... Co... Cosa?- chiese Debby sbarrando gli occhi.
-Lascialo perdere, quello che ha mangiato deve avergli fatto male.- disse Siva frenando in prossimità di un semaforo rosso.
-Perchè mi hai fatto quella domanda?- chiese Debby curiosa di sapere il motivo che aveva spinto Jay a porle quell'imbarazzante domanda.
-Così ... tanto per parlare.- disse Jay armeggiando con la radio.
-Così per parlare? Davvero?- chiese Debby per niente convinta della risposta del ragazzo.
-Senti, c'è una storia, una specie di leggenda su Tom.- disse Jay sfilandosi gli occhiali da sole e voltandosi nuovamente verso i sedili posteriori -Secondo le voci che girano e ripeto, sono voci, una ragazza, conosciuto Tom, finisce a letto con lui nel giro di una settimana, giorno più, giorno meno.-
-Sono solo voci Jay ...- disse Siva svoltando nella strada a destra che portava alla periferia della città.
-Interessante.- disse Debby digitando velocemente qualcosa sullo schermo del suo iPhone.
-Davvero lo trovi interessante?-
-Per piacere Jay, credi davvero che mi interessi?- disse Debby guardandolo male -Aspetta ... ma quindi anche Charlotte ...-
Jay si limitò ad annuire. La cosa lo aveva sempre infastidito, e parecchio, anche se era successo prima che lui si innamorasse di Charlie.
-E tu come fai a saperlo, scusa?- chiese Debby incuriosita.
-Me l'ha detto lei.- rispose Jay -E' successo più o meno un anno e mezzo fa, quando le ho fatto conoscere tutti i ragazzi e quindi anche Tom.- aggiunse tornando a guardare la strada davanti a sè.
-Ragazzi siamo arrivati.- annunciò Siva entrando nel grande parcheggio del centro commerciale.
-E' il momento.- disse Debby slacciandosi la cintura.
-Già ...- disse Jay estraendo dalla tasca dei pantaloni il suo cellulare -Speriamo vada bene.-
-Accetterà sicuramente, vedrai.- disse Siva spegnendo l'auto.
Jay compose il numero di Charlotte che ormai aveva imparato a memoria e in silenzio attese che la ragazza gli rispondesse.
-Hey Jay.- disse Charlotte dall'altro capo del telefono.
-Ciao Charlotte, tutto bene?- chiese il ragazzo per prendere tempo.
-Uh ... sì, sì.- rispose la ragazza sedendosi sugli scalini -E tu?-
-Tutto bene.- disse Jay facendo poi un respiro profondo -Senti dovrei chiederti una cosa.-
-Dimmi pure.-
-Ti andrebbe se questa sera ... ecco, se uscissimo insieme?- chiese Jay incrociando le dita.
-Intendi un appuntamento?-
-Esatto, un appuntamento, ma solo se ti va.-
-Certo che mi va!- disse entusiasta la ragazza.
-Passo a prenderti alle otto.-
-Perfetto, allora ci vediamo alle otto.- disse Charlie riattaccando.
-E' fatta!- esclamò Jay esultando.
-Visto? Te l'avevo detto io.- disse Debby aprendo la portiera.
-Ce l'hai la lista della spesa?- chiese Siva chiudendo l'auto.
-Dovrei averla nella tasca della felpa.- rispose Jay entrando nel centro commerciale.
-A che piano è il supermercato?- chiese Debby fermandosi davanti al cartello delle indicazioni.
-Al terzo, ci sono venuto con Nareesha la settimana scorsa.- disse Siva salendo sulle scale mobili.
 
-Comunque non mi hai ancora risposto.- disse Jay infilando la spesa nelle buste.
-Con chi ce l'hai?- chiese Siva aiutandolo.
-Con Deb.- rispose Jay prendendo il portafogli dalla tasca dei jeans.
-A cosa scusa?- chiese Debby aiutando Siva a mettere le ultime cose nelle borse.
-A quella domanda su Tom.-
-Jay ... seriamente vuoi che ti risponda?- chiese Siva guardando l'amico.
Jay annuì poi prese lo scontrino dalle mani della cassiera e rimise in tasca il portafogli.
-No.- disse Debby spingendo il carrello in direzione dell'ascensore.
-Veramente?- chiese Jay sorpreso voltandosi verso la ragazza.
-Sì.- disse Debby entrando nell'ascensore -Perchè sei così sorpreso?-
-No, è che ... boh, sei la prima che riesce a resistergli.- disse Jay seguendo l'amica nell'ascensore.
-Jay ricordati che sono solo voci.- disse Siva premendo il pulsante del piano terra.
-E comunque credo di non interessargli.-
-Deb non scherzare.- disse Jay uscendo dall'ascensore -Tu gli piaci, questo è fuori discussione.-
-Su questo Jay ha ragione.- intervenne Siva prendendo le chiavi dell'auto dalla tasca.
-Sarà anche come dite voi.- disse Debby varcando l'uscita del centro commerciale -In effetti diciamo che ci sta provando abbastanza con me ... però lo fa con tutte.-
-Hai ragione anche tu.- disse Siva aprendo il portellone dell'auto.
-Ma lui ti piace?- chiese Jay a bassa voce avvicinandosi alla ragazza -A me puoi dirlo, non lo rivelerò a nessuno.-
-Jay non fare come i bambini dell'asilo su, ormai hai ventidue anni.- disse Siva caricando le buste sulla macchina -E avresti potuto anche aiutarmi.- aggiunse chiudendo il portellone.
-E' un segreto tra me e lei.- disse Jay indicando prima se stesso e poi Debby.
-Allora ditevi questo segreto mentre io vado a riportare il carrello.- disse Siva allontanandosi dai due ragazzi.
-Quindi?- chiese Jay curioso.
-Quindi no.- rispose decisa Debby.
-Non mentire.- disse Jay salendo in auto.
-Quale parte di 'no' non ti è chiara?- chiese Debby accomodandosi sui sedili posteriori.
-Il concetto è chiaro ... solo che pensavo il contrario.- disse Jay allacciandosi la cintura.
-E pensavi male.- disse Debby chiudendo la portiera.
-Avete fatto?- chiese Siva aprendo lo sportello dal lato guida.
Jay e Debby annuirono.
-Bene, allora andiamo.- disse salendo in auto e mettendosi alla guida.
 
Quando l'auto di Siva accostò davanti al palazzo in cui abitava Jay l'orologio da polso del ragazzo segnava le cinque meno venti.
-Grazie Siv.- disse Jay scendendo dall'auto.
-Di niente.-
-Ci vediamo.- disse Debby aprendo la portiera di Siva per schioccargli un bacio sulla guancia -Salutami Nareesha.- aggiunse richiudendo lo sportello.
-Sarà fatto.- disse Siva sorridendole -Hai preso tutte le buste?- chiese poi rivolgendosi a Jay.
-Sì.- rispose Jay avviandosi verso l'entrata -Ci sentiamo.- aggiunse salutando l'amico con la mano libera.
-Ciao ragazzi.- li salutò Siva mettendo in moto.
Debby aiutò Jay a portare le borse in casa e una volta lì sistemarono insieme la spesa.
-Pronto per questa sera?- chiese Debby sedendosi sul divano.
-Non proprio.- disse Jay prendendo posto accanto alla ragazza -Sono terrorizzato all'idea di rimanere solo con lei ... questa volta sarà diverso, non saremo lì perchè siamo amici ma perchè l'ho invitata io ... sarà un appuntamento, cavoli sto già sudando.-
-Sei tenerissimo Jay.- disse Debby scompigliandogli i riccioli.
-Vero che mi aiuti a scegliere cosa mettere?- chiese il ragazzo appoggiando la testa sulla spalla di Debby.
-Certo, tu sei un vero disastro in fatto di moda.- rispose Debby ridendo.
-E tu invece? Ti vedi con il piccolo Nate?- chiese Jay bevendo un sorso di birra dalla lattina che aveva in mano.
-Già.- sorrise Debby -Non vedo l'ora.-
-Che cosa farete?-
-Le solite cose che fanno tutti.-
-Anche ...-
-E a te cosa importa?-
-Lo prendo come un sì.- disse Jay appoggiando la lattina sul tavolino davanti alla tv.
-Prendilo come vuoi.- disse Debby portandosi le gambe al petto per stare più comoda -Comunque ... a che ora hai detto che passi a prenderla?-
-Alle otto.- disse Jay allungando i piedi sul tavolino -E tu a che ora ti vedi con Nathan?-
-Non ne ho idea, credo venga per cena.-
-Ma avrete la casa tutta per voi?-
-Più o meno.- disse Debby appoggiandosi a Jay -Mio padre ha un'importante cena di lavoro e resterà fuori fino a tardi, mentre Max l'ho spedito a dormire a casa di Tom, ma credo che a cena ci toccherà sopportarli.- si spiegò meglio Debby.
-Che ne se andiamo di là in camera a scegliere i vestiti? Così poi tu puoi andare a prepararti.-
-Sì, sì andiamo.- disse Debby alzandosi dal divano.
-Ragazzi buonasera.- disse Tom, il fratello di Jay, entrando in casa.
-Ciao Tom, tutto bene al lavoro?- disse Jay buttando nel cestino la lattina vuota.
-Sì, direi di sì.- rispose Tom posando le chiavi e la giacca sul tavolo della cucina -Ciao bella.- disse rivolgendosi a Debby.
-Hey Tom.- disse la ragazza salutandolo con la mano -Tuo fratello ha un appuntamento questa sera.- aggiunse sorridendo.
-Charlotte?- chiese Tom prendendo una bottiglietta d'acqua dal frigo.
-Esatto.-
-Finalmente!- disse il ragazzo dando una pacca sulla spalla al fratello -Aiutalo a vestirsi però Deb.-
-Stavamo andando proprio a scegliere i vestiti.- disse Jay raggiungendo Debby.
-Vi lascio lavorare allora.- disse Tom entrando in camera sua, chiudendosi la porta alle spalle.
-Fammi un po' vedere cos'hai nell'armadio.- disse Debby entrando nella stanza di Jay.
-Ecco a lei.- disse il ragazzo aprendo le ante dell'armadio.
-Io direi questa t-shirt azzurra con ... sì, con questa felpa blu.- disse Debby indicandole a Jay -E poi ... questi pantaloni qua ... no, no, questi neri.- aggiunse porgendoli al ragazzo.
-Vado a cambiarmi.- disse Jay prendendo i vestiti.
-Ti aspetto qui.- disse Debby sedendosi sul letto del ragazzo.
-Allora?- chiese Jay entrando in camera dopo un paio di minuti.
-Perfetto.- disse Debby sorridendo -Sei bellissimo.-
-Grazie.- disse Jay dandole un bacio sulla guancia.
 
Debby era tornata a casa da un'oretta buona, aveva fatto la doccia e si era asciugata i capelli.
-Che dici Max?- chiese Debby entrando in cucina in mutande e reggiseno.
-Sono ... wow!- disse Tom entrando nell'appartamento.
-Ma ... ma lui prima ... non, non era ...- balbettò Debby.
-Tom smettila di fissarla.- disse Max lanciando un'occhiataccia all'amico -Hai visto anche troppo.- aggiunse coprendogli gli occhi con una mano.
-Comunque sei davvero sexy, vorrei tanto essere Nathan per questa sera.- disse Tom meritandosi così uno scappellotto da Max.
-Vai in camera tua e mettiti qualcosa.- disse Max rivolgendosi alla sorella.
Debby si girò e si diresse verso la sua stanza.
-Hey Deb.- disse Max per attirare l'attenzione della sorella che infatti si fermò e si voltò verso di lui -Sei stupenda.- disse sorridendole.
Debby sorrise a sua volta poi entrò in camera sua, si sedette sul letto e, spalancate le ante dell'armadio, rimase a fissarlo alla ricerca di qualcosa di carino da indossare quella sera.
-Trovato niente?- chiese Max affacciandosi nella camera della sorella.
-Non ancora.- disse Debby scuotendo la testa.
-Posso aiutarti?- chiese Max andando a sedersi sul letto accanto alla sorella.
-Certo.- disse Debby sorridendo, felice che il fratello si fosse offerto di darle una mano.
-Questo è molto carino.- disse Max indicando un abito al ginocchio nero con una cerniera che partiva dalla vita e risaliva fino alla leggera scollatura.
-Anch'io pensavo di indossare quello, lo stavo fissando da un po', ma non ero convintissima.- disse Debby alzandosi ed estraendo il vestito dall'armadio.
-E i tacchi dove li hai?- chiese Max guardandola.
-Un po' sparsi nella camera, tutti ancora all'interno delle loro scatole.- disse Debby indossando l'abito che il fratello aveva scelto per lei.
-Fra te e Nathan c'è un bel rapporto, è un ragazzo fantastico e io mi fido di lui.- disse Max curiosando qua e là fra le scatole di scarpe -Sono certo che non ti farà mai soffrire e che se ci sarà qualche problema lo affronterete insieme.- aggiunse aprendo una scatola e rigirando tra le mani le pumps color nude che aveva trovato al suo interno.
Max fece una pausa e portò alla sorella le scarpe che aveva scelto.
-Questa sera ... insomma, credo di sapere il perchè mi hai spedito da Tom ...- disse risedendosi sul letto.
-Max ... dai, non c'è bisogno che tu faccia quel discorso.- disse Debby infilandosi le scarpe -Non sarà certo la prima volta per entrambi.-
-Ok,ok ... ma mi raccomando, state attenti.- disse alzandosi dal letto.
 -Certo. Adesso vai dal tuo amichetto.- disse Debby spingendo il fratello fuori dalla stanza -Grazie.- aggiunse sorridendogli.
-Di nulla.- disse Max uscendo dalla camera della sorella per entrare in quella accanto dove Tom si stava rimbecillendo davanti alla play station.
 
I raggi della luna filtravano dalle fessure delle tapparelle e illuminavano i volti dei due ragazzi distesi nel letto. La sveglia appoggiata sul comodino segnava l'una meno venti, il padre di Debby sarebbe rientrato di lì a poco.
-E' meglio se mi rivesto.- disse Nathan raccogliendo da terra i suoi boxer e indossandoli.
-Mio padre dovrebbe tornare tra poco.- disse Debby alzandosi e indossando l'intimo.
-E' stata una serata meravigliosa.- disse Nathan infilandosi la camicia per poi indossare anche i jeans.
-Lo credo anch'io.- disse Debby indossando la t-shirt di suo fratello che di solito usava per dormire.
-Deb ...- disse Nathan sedendosi sul letto -C'è una cosa che voglio dirti.- aggiunse dopo che anche la ragazza l'ebbe raggiunto.
Debby immaginava cosa Nate le avrebbe detto, molto probabilmente era la stessa cosa che voleva dirgli lei.
-Ecco, noi ci frequentiamo da un po' ormai.- riprese prendendole la mano -Sarà quasi un mese ... e ... quello che provo per te cresce ogni giorno.-
Debby gli sorrise e questo diede a Nathan il coraggio per andare avanti.
-Insomma, quello che ... che sto cercando di dirti è che ...- disse Nathan guardandola negli occhi -E' che non riesco a trovare il modo giusto ... non sono mai stato bravo in queste cose ...-
-Hey Nate.- disse Debby posando una mano sulla spalla del ragazzo -Dillo con parole tue.- aggiunse sorridendogli dolcemente.
-Ti amo.- disse Nathan, poi si avvicinò a Debby e la baciò.
-Anch'io ti amo.- disse Debby staccando le sue labbra da quelle di Nathan per un istante, riunendole immediatamente dopo.

 








salvee gente :) eccomi qua con un nuovo capitolo *yeah*
ringrazio tutti quelli che hanno messo la storia tra le seguite/preferite/ricordate e tutti quelli che hanno la pazienza di leggere :)
è qualche capitolo che nessuno lascia più recensioni çwç spero che la storia vi interessi ancora ... che ne dite se facciamo un paio di recensioni per questo? :')
vi lascio il link di una One Shot su Tom che ho scritto un po' di tempo fa  http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1486554&i=1 se vi va di passare :)
se volete conttatarmi sono su twitter (@HugMeJay) mi fa piacere conoscere fan dei ragazzi #TWFanmily :D
non vi annoio più e vi saluto *agita la mano* un bacione a tutte **

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Capitolo 9
*** Fuori controllo ***


FUORI CONTROLLO




 La neve aveva iniziato a cadere il pomeriggio precedente e non aveva più smesso di farlo, così quella mattina Londra era coperta da una coltre bianca ed era uno spettacolo meraviglioso. Max era in piedi già da un paio d'ore e se ne stava alla finestra a rimirare i fiocchi che lentamente cadevano dal cielo mentre Debby era ancora al caldo tra le coperte del suo letto.
-Max hanno suonato.- disse il padre asciugando una padella -Puoi andare tu?- chiese riponendo la padella nell'armadietto.
Max andò alla porta e si trovò davanti Tom con in mano un vassoio.
-Ho portato la colazione!- esclamò felice entrando in casa -Oh, buongiorno signor George.-
-Buongiorno Tom.- disse Curt.
-Non ti aspettavo.- disse Max chiudendo la porta.
-Volevo farvi una sorpresa.- disse Tom posando il vassoio sul tavolo -Vi ho portato un po' di dolci per la colazione.-
-Perchè farvi? Perchè vi ho portato?- chiese Max sedendosi sul divano.
-Perchè volevo fare una sorpresa a te e alla tua sorellina.- rispose Tom andando a sedersi accanto all'amico.
-Ah ... capito.- disse Max accendendo la tv -Comunque Deb dorme ancora.-
-Posso ... posso andare a svegliarla?- chiese Tom titubante.
-A tuo rischio e pericolo.- rispose Max ridendo e facendo ridere anche il padre.
-Al mattino non sempre è di buon umore.- disse Curt prendendo la sua giacca dalla sedia -Vado al lavoro ragazzi.- aggiunse uscendo di casa.
-Ciao pa!- lo salutò Max.
Tom intanto era entrato nella stanza di Debby e si era seduto sul letto accanto lei, le stava accarezzando dolcemente la schiena quando la ragazza si mosse nel letto.
-Buongiorno piccola.- disse Tom vedendo che la ragazza aveva aperto gli occhi.
-Giorno Tom.- gli sorrise la ragazza.
Debby rimase qualche istante in silenzio, si stiracchiò e si mise a sedere sul letto.
-T... To... Tom?!?!- urlò saltando fuori dal letto -Cosa ci fai qui? Che ore sono? Perchè mi hai svegliata?-
-Sono venuto a svegliarti perché ti ho portato la colazione.- disse Tom alzandosi dal letto.
 -Esci subito dalla mia stanza!- esclamò Debby spingendo fuori il ragazzo.
-Ok, ok me ne vado.- disse Tom triste uscendo dalla stanza.
-Te l'avevo detto io.- disse Max quando l'amico tornò in cucina.
-Te l’avevo detto io … te l’avevo detto io.- disse Tom facendo il verso a Max.
-Ti piace, eh?- disse Max dando una pacca sulla spalla all’amico.
-Cosa?- chiese Tom non capendo a cosa si riferisse Max.
-No, la domanda giusta è “Chi?”- lo corresse Max.
-Ok, ma dimmi chi almeno.-
-Mia sorella.- disse Max guardandolo.
-Nah … dai, non è il mio tipo.- disse Tom arrossendo un po’.
-Woah!- esclamò Max ridendo -Non puoi mentirmi bro.- aggiunse facendogli l’occhiolino.
-Non mi piace Max, te lo giuro!- cercò di ribattere Tom.
-Tom, tranquillo.- disse Max appoggiando una mano sulla spalla dell’amico -Mia sorella fa questo effetto a molti ragazzi.- aggiunse sorridendogli.
-Quale effetto? Quali ragazzi?- chiese Debby entrando in cucina.
-La maglietta dove l’hai lasciata?- chiese Max guardando la sorella che indossava solamente un paio di pantaloni della tuta e il reggiseno.
-Scusa tu vai in giro in mutande.- rispose Debby aprendo il frigo.
-Ma c'è Tom adesso.-
-E allora? Cosa c'entra?- chiese Debby versandosi un po' di succo d'arancia in un bicchiere.
-Mettiti questa.- disse Max lanciandole la sua maglietta.
-Che palle!- protestò Debby -E questo?- chiese indicando il sacchetto che c'era sul tavolo.
-Sono per te piccola.- le sorrise Tom -Cioè, per noi.- si corresse dopo aver ricevuto un'occhiataccia da Max.
-Posso?- chiese aprendo il sacchetto.
-Certo.- rispose Max sorridendole -Arriviamo anche noi.- aggiunse alzandosi dal divano.
-Ma fuori nevica ancora!- esclamò felice Debby correndo alla finestra.
-Dopo andiamo a giocare a palle di neve al parco?- propose Max dividendo a metà una brioche al cioccolato.
-Andate.- disse Debby indicando prima Max e poi Tom.
-Perchè non vieni anche tu?- chiese Tom facendo la faccia da cucciolo.
-Dai scemo, smettila.- disse Debby ridendo -Verrò anch'io.- aggiunse finendo di mangiare la sua brioche alla crema.
-Che bello!- esclamò Tom abbracciandola da dietro.
-Piano con l'entusiasmo.- disse Max lanciando un'altra occhiataccia a Tom.
-Papà?- chiese Debby versandosi del caffè in una tazza.
-E' uscito poco prima che questo cretino venisse a svegliarti.- rispose Max bevendo un sorso di succo d'arancia.
-Questa sera ti ricordi che siamo a cena da Nathan, vero?- chiese Debby guardando il fratello.
-Certo baby!- disse Max sorridendole.
 
Erano circa le undici quando i ragazzi varcarono il portone del palazzo.
-E’ meraviglioso!- esclamò Debby guardando in su e lasciando che i fiocchi di neve si posassero sul suo viso.
-Tu sei meravigliosa.- le sussurrò Tom in un orecchio, meritandosi così una gomitata nella pancia.
-Da quanto tempo non vedevi la neve sorellina?- chiese Max mettendo un braccio dietro le spalle di Debby.
-Da troppo tempo.- rispose lei stringendosi al fratello.
-Non escludetemi.- disse Tom cercando di infilarsi tra i Debby e Max.
-Dai, vieni in mezzo a noi.- disse Max sciogliendo la presa dalla sorella per far posto a Tom tra loro.
Una decina di minuti dopo i ragazzi si trovavano davanti all’ingresso del parco, quel parco dove Max e Debby andavano spesso a giocare quando erano piccoli.
-Che la guerra abbia inizio!- gridò Tom lanciando una palla di neve a Max.
-Se vuoi la guerra … che guerra sia.- disse Max ricambiando il favore dell’amico.
-Vittoria! Vottoria!- disse Debby esultando dopo aver preso in pieno volto Tom e aver colpito Max su una spalla.
-Scappa piccola!- disse Tom correndo verso la ragazza.
Tom iniziò a rincorrere Debby per tutto il parco fino a quando non riuscì a sorprenderla da dietro, tenendola stretta a sè.
-Lasciami andare!-
-No, adesso mi vendico.- disse Tom sorridendo maliziosamente.
-Non farmi male.- disse Debby facendo gli occhi dolci.
-Non potrei mai.- le sorrise Tom dandole un bacio sulla guancia.
-Voi due ... poche coccole.- disse Max facendo segno a Tom e Debby che li avrebbe tenuti d'occhio -Vado a prendere tre cioccolate calde.- aggiunse allontanandosi dai due ragazzi.
-Vendetta!- urlò Tom buttando Debby a terra per poi lasciarsi cadere sopra di lei.
-Hai detto che non mi avresti fatto male!- protestò Debby.
-Scusa ... se vuoi ti dò un bacino così passa tutto.- le sorrise maliziosamente Tom.
-Togliti quel sorriso dalla faccia.- disse Debby cercando di svincolarsi da Tom -E poi oggi sei già stato anche troppo affettuoso.- aggiunse guardandolo negli occhi.
-Tu però no.- disse Tom alzandosi da terra -Me lo dai almeno un bacino sulla guancia?- chiese guardandola.
-Se mi aiuti ad alzarmi ... forse.- rispose Debby sorridendogli.
Tom prese le mani di Debby e la aiutò ad alzarsi tirandola a sè, i loro visi erano a pochi centimetri l'uno dall'altro, Debby riusciva a sentire il respiro di Tom su di lei e involontariamente si stava avvicinando sempre di più a lui.
-Ecco le cioccolate ragazzi!- disse Max sedendosi su una panchina e appoggiandovi sopra tre bicchieri.
-Grazie.- sorrise Debby andando a sedersi accanto al fratello.
l'arrivo di Max era stato provvidenziale, probabilmente Debby avrebbe baciato Tom e se ne sarebbe pentita subito dopo, doveva ringraziare suo fratello, così si avvicinò a lui e gli diede un bacio sulla guancia.
-Prima ho ... ho interrotto qualcosa?- chiese Max bevendo un sorso della sua cioccolata.
-No, no.- si affrettò a negare Tom.
-Ok ... se lo dici tu.- disse Max poco convinto -Solo non fate cazzate.- aggiunse guardando Tom e sua sorella.
-Non preoccuparti.- lo rassicurò Debby.
-Dopo la pausa cioccolata calda si torna alla guerra.- disse Tom posando sulla panchina il suo bicchiere.
-Però dobbiamo fare delle squadre.- disse Debby sistemandosi la sciarpa.
-Maschi contro femmine.- propose Max.
-Max!- lo rimproverò Tom.
-Che c'è?- chiese lui stupito.
-Io e Deb contro di te, ci stai?-
-E perchè adesso devo essere io quello da solo?-
-Hai paura di perdere fratellone?- disse Debby stuzzicandolo.
-Accetto.- disse convinto Max stringendo la mano a Tom.
-E chi perde ... chi perde paga il pranzo.- disse Tom buttando il suo bicchiere nel cestino.
-Perfetto.- sorrise Max.
-Guarda chi si vede!- disse Debby correndo incontro a Siva -Come mai da queste parti?- chiese abbracciandolo.
-Facevo un giro, mi piace camminare sotto la neve.- rispose Siva dando un bacio sulla guancia a Debby.
-Ti va di fare una bella lotta a palle di neve?- chiese Max abbracciando l'amico -Tu e io contro Tom e mia sorella.-
-Sarà divertente.- disse Siva sorridendo.
-Chi perde paga il pranzo.- precisò Tom.
-Che la sfida abbia inizio, allora.- disse Siva lanciando una palla di neve a Tom.
-Ritirata! Ci attaccano!- urlò Tom trascinando con sé Debby dietro un cespuglio per elaborare una tattica vincente.
-Vinceremo noi!- urlò Max inseguendo Tom e Debby.
-Lo vedremo.- disse Tom fermandosi di colpo e lanciando due palle di neve a Max.
I ragazzi iniziarono una lunga lotta a palle di neve, rincorrendosi per tutto il parco, facendo sorridere i passanti. Debby e Max si stavano divertendo come non facevano da tempo mentre Siva e Tom forse non si erano mai divertiti così tanto.
 
La battaglia a palle di neve l'avevano vinta Tom e Debby, così adesso toccava a Siva e Max offrire il pranzo. I ragazzi erano andati in un ristorante carino nelle vicinanze del London Eye, fuori stava continuando a nevicare ed era uno spettacolo meraviglioso, tutti a Londra sembravano più felici con la neve e si iniziava a respirare l'aria natalizia.
-Allora noi andiamo a pagare.- disse Siva alzandosi dalla sedia seguito da Max.
-Ok.- disse Tom finendo di bere la sua coca-cola.
Max e Siva si diressero alla cassa lasciando soli Tom e Debby.
-Tom.- disse Debby per attirare l'attenzione del ragazzo.
-Che c'è piccola?- chiese lui alzandosi dalla sedia per andare a sedersi sulla panca vicino a lei.
Debby si avvicinò a Tom, lo abbracciò e poi gli schiocco un bacio sulla guancia. Tom sorrise automaticamente, finalmente anche Debby si era decisa a mostrarsi più affettuosa nei suoi confronti.
-Per prima.- disse Debby sorridendogli.
-Grazie.- disse Tom dandole un bacio sulla testa -Ti voglio bene piccola.- aggiunse alzandosi dalla panca per infilarsi la giacca.
-Anch'io.- gli sorrise Debby.
-Eccoci.- disse Max tornando al tavolo per prendere la sua sciarpa.
-Possiamo andare.- disse Debby prendendo la sua borsa.
I ragazzi si diressero verso l'uscita e una volta fuori cercarono la stazione più vicina della metro per fare ritorno a casa.
 
-Ci vuole ancora molto?- chiese Debby spalancando la porta della camera del fratello.
-Un attimo, un attimo.- disse lui infilandosi i jeans.
-Siamo già in ritardo e come al solito è colpa tua.- disse Debby sedendosi sul letto.
-Due minuti, dammi ancora due minuti.- disse Max abbassandosi e tirando fuori da sotto il letto le sue converse bianche.
-Che maglia metti?- chiese Debby andando ad aprire l'armadio.
-Quel maglione che c'è là sulla sedia.- rispose Max indicando un maglione grigio di cotone invernale.
-Ok ... io ti aspetto di là.- disse Debby uscendo dalla stanza del fratello.
-Non è ancora pronto tuo fratello?- chiese Curt posando il giornale sul tavolo.
-Quasi.- disse Debby sedendosi accanto al padre.
-Mi chiedo quando dovrà lavorare e rispettare degli orari come farà.- disse perplesso Curt -Vorrei affidargli il nuovo concessionario ma non so se sia la scelta giusta.-
-E' meglio di no.- disse Debby sorridendo al padre -Credo che per lui ci voglia qualcosa di meno impegnativo, qualcosa con poche responsabilità.-
-Vedo che hai molta stima di tuo fratello.- commentò ironicamente il padre.
-Lo sai che gli voglio un mondo di bene ... è solo che a volte è davvero imbranato.-
-Stavate parlando di me?- chiese Max entrando in cucina.
Debby annuì.
-E sarei io l'imbranato quindi?- chiese fingendosi offeso.
-Sei l'imbranato più dolce del mondo.- disse Debby abbracciandolo.
-Ti voglio bene piccolina.- disse Max stringendola forte.
Max e Debby salutarono il padre poi scesero le scale e una volta in auto si diressero a casa di Nathan: una ventina di minuti dopo erano arrivati.
-Hey Max.- disse Nathan battendo il cinque all'amico -Deb?- chiese preoccupato non vedendola.
-La tua piccola arriva, tranquillo.- rispose Max sorridendo -Si stava sistemando il trucco in macchina.- aggiunse posando la giacca di pelle sul divano della sala.
-Scusate il ritardo.- disse Debby entrando di corsa in casa.
-La mia Deb!- disse Nathan correndole incontro per abbracciarla.
-Nate.- gli sorrise per poi baciarlo -Signori Sykes, buona sera.- li salutò cortesemente Debby sorridendo.
-Ciao Debby.- disse la madre di Nathan andando ad abbracciarla -Finalmente ho il piacere di conoscerti, Nate ci parla così tanto di te.- aggiunse facendo arrossire Debby.
June, la madre di Nathan, era una graziosa donna sulla cinquantina, aveva due grandi occhi azzurri, come quelli del figlio, lunghi capelli biondi raccolti in una coda alta e indossava un abito al ginocchio, giallo e aderente, che metteva in risalto la sua figura.
-Piacere Debby.- disse il padre di Nathan stringendole la mano.
Craig aveva più o meno la stessa età della moglie e come lei aveva gli occhi azzurri, ma i suoi capelli erano castani, era un taglio abbastanza giovanile che lo faceva sembrare un trentenne, era un uomo attraente, uno di quelli che quando camminano per strada non passano certo inosservati.
-Nate è già tutto in tavola ... e se avete bisogno noi siamo di sopra.- disse June al figlio.
-Ok mamma, grazie.- disse Nathan per poi fare strada a Max e Debby.
-Tuo padre è davvero un bell'uomo.- commentò Debby una volta che furono soli.
-Deb!- la rimproverò Max -Comunque anche tua madre non è male.- aggiunse sorridendo.
-Volete cenare con i miei genitori?- chiese Nathan ironico.
-Se per te non è un problema.- disse Max scherzando -Buon appetito.- aggiunse servendosi.
 
-Arrivederci.- disse Max salutando i genitori di Nathan -Grazie per la bella serata.- aggiunse salutando anche Nathan per poi uscire dall'appartamento.
-Ciao Nate.- disse Debby baciando Nathan.
-Ci sentiamo piccola.- disse Nathan abbracciandola per poi unire le sue labbra con quelle della ragazza -Notte.- aggiunse accompagnandola all'ascensore.
-Notte.- disse Debby entrando nell'ascensore.
Una volta uscita dal palazzo dove abitava Nathan Debby raggiunse Max in auto.
-Finalmente.- disse Max quando la sorella salì in macchina.
-Se vuoi torno dentro.- disse Debby indicando il palazzo.
-Dai, scherzavo.- le sorrise Max -Non ci hai messo molto, avete fatto in fretta però, Nate deve dirmi come si fa.-
-Che stupido che sei!- disse Debby tirandogli un pugno sulla spalla -Non i stupisco se Tom è il tuo migliore amico.- aggiunse accendendo la radio.
Le note di Heroes di Mika invasero l'abitacolo, Debby amava quella canzone, era dolce e delicata, la sua preferita dell'ultimo album del cantante.
-A proposito di Tom.- disse Max svoltando in una strada a destra -Devo passare un attimo a casa sua, ho dimenticato lì le mie chiavi ieri.-
-Ma non starà dormendo?- chiese Debby guardando l'ora sul suo i-Phone.
-Non credo proprio, sta sempre sveglio fino a tardi.- rispose Max imboccando un grande viale che portava alla periferia della città.
Circa quindici minuti dopo Max accostava davanti alla villa di Tom.
-Tu stai pure in macchina, faccio veloce.- disse Max scendendo dall'auto -Anche se sono sicuro che a Tom farebbe piacere vederti.- aggiunse sorridendo maliziosamente.
-Scendo anch'io.- disse Debby slacciandosi la cintura -Ma non per Tom, sia chiaro.- aggiunse una volta fuori dall'auto.
-Ha aperto subito ... strano.- disse Max spingendo il cancellino ed entrando nel giardino.
Molte luci della casa erano accese, sia al piano terra che a quelli superiori, e la musica era abbastanza alta, troppo perchè la stesse ascoltando da solo.
-Max ... Max ma quelli chi sono?- chiese Debby indicando una decina di ragazzi che scherzavano tra la neve a bordo piscina.
-Ehm ... non saprei.- rispose lui perplesso -Forse è meglio se andiamo a dare un'occhiata dentro.- aggiunse correndo verso la porta d'ingresso.
Una volta dentro Max e Debby si trovarono davanti il delirio più totale: c'erano decine di ragazzi qua e là, la maggior parte ubriachi, che ballavano sui tavoli, saltavano sui divani, scivolavano sul corrimano delle scale, si rotolavano a terra, sembravano una banda di matti. In tutto questo però né Max né Debby riuscivano a vedere Tom.
-Guarda, è là sul quel divano!- urlò Max per farsi sentire dalla sorella indicandolo.
-Vado a vedere come sta.- disse Debby alzando il volume della voce affinché Max la sentisse -Tu intanto prova a mandare via tutti questi matti.-
-Proverò con il vecchio trucco della corrente, vado a cercare il contatore.- disse Max dirigendosi verso l'esterno della casa.
Debby attraversò tutta la sala, facendo finta di essere divertita, per raggiungere Tom. Il ragazzo era seduto su un divano con in mano una bottiglia di birra, probabilmente l'ennesima di quella sera, sembrava piuttosto ubriaco e non in grado di reggersi in piedi da solo.
-Tom.- disse Debby sedendosi accanto a lui.
-Chi è?- chiese Tom guardandola -Debby? Ti amo Debby, da quando ti ho vista la prima volta, voglio stare con te per sempre.-
-Ok, mi sa che hai bevuto un po' troppo.- disse Debby alzandosi per poi alzare anche Tom.
-Ma io dico davvero.- disse Tom appoggiandosi a Debby.
-Sì, lo so.- disse Debby trascinando Tom verso il bagno.
Improvvisamente saltò la luce, la musica si spense e il disappunto si sparse tra i ragazzi.
-Mi spiace gente, festa finita!- urlò Max entrando in sala -Tutti a casa, forza.- aggiunse aprendo la porta d'ingresso.
In pochi istanti la casa si svuotò.
-Faccio tornare la corrente.- disse Max sperando che la sorella lo sentisse -Poi vado a dare un'occhiata in giardino.-
Una volta tornata la luce Debby porto Tom in bagno, lo fece mettere in ginocchio davanti al wc e gli tenne la testa per aiutarlo a stare su. Vedere qualcuno che vomita non era la massima aspirazione di Debby, ma senza di lei Tom non ci sarebbe riuscito.
-Come va?- chiese Max appoggiandosi allo stipite della porta.
-Sta vomitando anche l'anima.- rispose Debby guardando il fratello -Deve aver bevuto parecchio.-
-A volte lo fa.-
-Cosa?-
-Dà una festa, invita mezza Londra, beve come se non ci fosse un domani e poi sta male per un paio di giorni.- spiegò Max.
-Perchè lo fa?- chiese Debby perplessa.
-Così ... senza un motivo preciso.-
Quando Tom ebbe finito di vomitare Debby lo portò sul lavandino e lo aiutò a sciacquarsi la faccia.
-Ti aiuto a portarlo di sopra.- disse Max mettendo un braccio di Tom dietro il suo collo.
Max e Debby portarono Tom al piano di sopra, in camera sua, e lo misero sul letto.
-Dove dici che ce l'ha il pigiama?- chiese Debby accendendo una lampada.
-Non ne ho idea.- rispose Max aprendo un cassetto -Prendi una maglia e un paio di pantaloni della tuta qualsiasi, io vado giù a prendergli un'aspirina.- aggiunse uscendo dalla stanza.
-Ma ... ma devo vestirlo io?- chiese Debby quasi spaventata.
-L'hai già visto in boxer ... o mi sbaglio?- disse Max affacciandosi alla porta.
-L'hai già visto in boxer o mi sbaglio, o mi sbaglio ...- disse Debby facendo il verso a Max -Sei capace a svestirti da solo?- chiese poi rivolgendosi a Tom.
-Non puoi farlo tu?- farfugliò Tom.
-Ok, ok, farò io.- sbuffò Debby.
Debby iniziò a svestire Tom, poi gli infilò i pantaloni e la maglietta puliti e lo mise a letto.
-Mi dai la mano?- chiese Tom guardandola.
-E perché?-
-Perché ho bisogno di te.- rispose Tom prendendole la mano.
-Hai bevuto davvero troppo ragazzo.- disse Debby a bassa voce lasciando che Tom le tenesse la mano.
-Ti riporto a casa?- chiese Max entrando nella stanza di Tom.
-Ehm … ok.- rispose Debby alzandosi -Tom, potresti lasciare la mia mano?-
-No.- disse lui stringendo forte la mano di Debby.
-Ti prego, dai.- lo implorò Debby -Sono stanca.-
-E allora dormi qui con me.-
-Ma fai sul serio?- chiese Debby sbarrando gli occhi.
-Ti sembro uno che scherza?- chiese Tom mettendosi a sedere sul letto.
-Dai Tom, lasciala.- disse Max guardando l’amico.
-Ho detto di no.-
-Io rimango, ma tu ti addormenti subito, intesi?- chiese Debby risedendosi sul letto.
-Agli ordini.- le sorrise Tom felice di aver ottenuto quello che voleva.
-Sicura?- chiese Max alla sorella.
-Sicura.- rispose lei togliendosi la giacca e appoggiandola su una sedia.
-Allora io vado a dormire nella stanza qui accanto.- disse Max aprendo la porta -Se hai bisogno chiama.- aggiunse uscendo dalla stanza.
-Notte.- disse Debby sorridendo al fratello.
Debby cercò di mettersi comoda accanto a Tom e, tenendogli la mano, si addormentò un ventina di minuti dopo.

 










hola gente! scusate per il ritardo ma questa settimana è una settimana d'inferno a scuola D:
ringrazio chi ha messo la storia tra le preferite/seguite/ricordate
*occhi dolci* mi lasciate qualche recensione? c:
se volete followarmi (?) su twitter mi chiamo @HugMeJay (ditemelo che ricambio subito asdfghjkl)
non mi dilungo troppo e vi saluto ... bye bye bellezze ;)

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Capitolo 10
*** Piscina riscaldata ***


 PISCINA RISCALDATAPISPISPIPPI
PISCINA RISCALDATA





Il sole era tornato a splendere su Londra quella mattina e la neve, caduta fino alla sera prima, era ormai un lontano ricordo per i suoi abitanti, tutti pronti per affrontare una nuova lunga giornata di lavoro.
-Buongiorno dormiglioni.- disse Max entrando in camera di Tom -La colazione è pronta.- aggiunse andando ad aprire le tende.
-Giorno.- disse Debby tirandosi le coperte fino a sopra la testa.
-Chiudi quelle tende Max.- disse Tom coprendosi gli occhi con una mano.
-Ho già capito, me ne vado.- disse Max chiudendo le tende -Se mai avrete voglia di uscire dal letto, io sono di sotto in cucina.- aggiunse uscendo dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle.
-Giorno Tom.- disse Debby mettendosi a sedere sul letto.
-Giorno piccola.- disse lui schioccandole un bacio sulla guancia -Grazie per ieri sera.- aggiunse sorridendole.
-Figurati.- disse lei appoggiando la su testa sul petto del ragazzo.
-A proposito di ieri sera … ti ho detto qualcosa di strano?- chiese Tom accarezzandole i capelli.
-Ehm … sì.- rispose Debby ridendo.
-Perché ridi?-
-Hai detto che mi ami e che vuoi stare con me per sempre e altre cose simili.- disse Debby guardandolo.
-Ah … ehm …- balbettò Tom imbarazzato.
-Tranquillo, eri ubriaco.- sorrise Debby rassicurandolo.
-Ti fidi di me?- chiese Tom guardandola negli occhi.
-Più o meno.- rispose lei ridendo.
Tom si alzò dal letto e aprì la porta, poi si voltò e guardò Debby.
-Non vieni con me?- chiese allungando la mano verso la ragazza.
-Arrivo.- disse Debby alzandosi e andando a intrecciare la sua mano con quella di Tom.
Tom trascinò Debby in guardino, a bordo piscina.
-Che cosa ci facciamo qua?- chiese Debby stringendosi nella sua giacca di pelle.
Nonostante ci fosse il sole l’aria era fredda e c’erano diversi centimetri di neve a terra.
-Ci tuffiamo?- chiese Tom guardandola.
-Ma tu sei completamente matto!- esclamò Debby allontanandosi dal bordo piscina.
-Ma è riscaldata.-
-Non mi interessa, ci saranno si e no due gradi!-
Senza ribattere Tom si avvicinò a Debby, la prese per mano e, raggiunto il bordo della piscina, si tuffò trascinando con sé anche la ragazza.
-Sei un idiota!- esclamò Debby una volta riemersa dall’acqua.
-E’ divertente, non trovi?- chiese Tom avvicinandosi a lei.
-No, per niente.- rispose seccata Debby.
-Non ti piace nemmeno un po’?- chiese avvicinandosi ulteriormente a Debby per poi cingerle i fianchi con le braccia.
-Nemmeno un po’.- rispose Debby portando le braccia dietro il collo del ragazzo.
-Sicura?- chiese Tom sorridendo maliziosamente.
-Sicura.- sorrise lei.
La distanza tra i loro corpi si stava annullando, anche i loro visi erano sempre più vicini. Debby trovava Tom incredibilmente sexy tutto bagnato e lo stesso pensava Tom di lei.
-Ragazzi.- disse Max affacciandosi alla finestra della cucina.
-Eh … noi stavamo … ecco …-
-Lo so cosa stavate per fare.- sorrise Max -Ma non credo sia questo il momento giusto.-
-Già … veniamo dentro adesso.- disse Debby allontanandosi da Tom.
-Meglio.- disse Tom dirigendosi verso il bordo.
Una volta fuori dalla piscina Tom e Debby corsero velocemente in casa dove Max li aspettava con due asciugamani.
-Vado a casa a prenderti dei vestiti asciutti?- chiese Max porgendo alla sorella una tazza di thè caldo.
-Può prendere una mia tuta.- propose Tom bevendo un sorso di caffè.
-Per te va bene?- chiese Max guardando la sorella.
Debby annuì e così Max andò di sopra a prendere una tuta grigia dall’armadio di Tom.
-E’ stato divertente.- disse Debby sorridendo a Tom -Dovremmo rifarlo qualche volta.-
-Credo anch’io.- disse Tom dandole un bacio all’angolo della bocca.
 
-Ci sentiamo Tom.- disse Max abbracciando l’amico.
-Sicuro bro.- disse Tom battendogli il cinque.
-Tom.- gli sorrise Debby -Ci si vede.-
-Certo piccola.- disse Tom abbracciandola -Non vedo l’ora di stare di nuovo solo con te.- le sussurrò all’orecchio facendola sorridere.
Max e Debby lasciarono la villa di Tom e si diressero verso casa loro.
-Allora, prima in piscina tu e Tom … - disse Max lasciando in sospeso la frase.
-Io e Tom cosa?- chiese Debby guardando fuori dal finestrino.
-So che tra voi c’è attrazione, si vede.- disse Max svoltando a destra.
-No Max, non c’è un bel cavolo di niente.-
-E perché stavi per baciarlo?- chiese Max imboccando un viale alberato.
-Non lo so perché, non so cosa mi sia preso.- rispose Debby prendendo il suo i-Phone dalla borsa.
-Andateci piano.- si raccomandò Max -Conosco bene Tom e non è un santo, so bene dove vuole arrivare.- aggiunse parcheggiando davanti al palazzo in cui abitavano.
-Non preoccuparti.- gli sorrise Debby -Sto con Nate adesso e sto bene con lui.-
-Quando eri avvinghiata a Tom non sembrava però.- disse Max lanciando una frecciatina alla sorella.
-Hai intenzione di farmi la predica ancora per molto?- chiese Debby scocciata.
-Lo faccio per il tuo bene.- rispose Max chiudendo la portiera -Ricordati che conosco da Tom da molto più tempo di te.- aggiunse raggiungendo la sorella davanti al portone.
Debby e Max salirono nell’appartamento dove trovarono il padre intento a cucinare.
-Ciao papà.- disse Debby andando ad abbracciarlo.
-Ciao tesoro.- disse Curt dandole un bacio sulla guancia -Buongiorno Max.- disse poi sorridendo al figlio.
-Giorno papà.- disse lui posando le chiavi dell’auto sul mobile vicino alla porta d’ingresso.
-Dieci minuti e si pranza.- disse Curt apparecchiando la tavola.
-Perfetto.- disse Debby andando a sedersi sul divano per guardare un po’ di tv.
 
Dopo aver pranzato con il padre e il fratello, Debby uscì di casa verso le tre e mezza per andare a lavorare al ristorante.
-Hey Deb!- urlò Jay correndole incontro.
-Ciao ricciolino.- disse Debby abbracciandolo -Charlie?- chiese scompigliandogli i capelli.
-E’ di là.- rispose Jay indicando la cucina -Novità?- chiese accompagnando Debby in cucina.
-Più o meno.-
-Deb!- disse Charlie asciugandosi le mani in uno straccio -Tutto bene?- chiese abbracciandola.
-Non male di sicuro, ma nemmeno troppo bene.- rispose Debby togliendosi la giacca.
-Racconta.- disse Charlie mettendosi comoda sul bancone della cucina.
-Posso rimanere anch’io?- chiese Jay appoggiandosi allo stipite della porta.
Debby annuì e Jay chiuse la porta per poi appoggiarvi la schiena.
-Ho quasi baciato Tom.- ammise Debby imbarazzata.
-Lo sapevo!- esclamò Jay guardandola per poi scoppiare a ridere.
-C'è poco da ridere.- disse Debby tirando un pugno sulla spalla a Jay -Sappi che non è stato divertente.-
-E’ stato molto, ma molto, divertente.- disse Jay sorridendole -Vero?- chiese poi conferma a Debby.
-Forse.- rispose vaga Debby.
-E Nathan?- chiese Charlie guardandola.
-Sto bene con lui.-
-Ma è attirata da Tom più di quanto lo sia da Nate e beh ... sappiamo tutti che a Parker non si resiste.- disse Jay andando a sedersi accanto a Charlie.
-E io vi dimostrerò il contrario.- disse Debby incrociando le braccia sul petto.
-Resisterai ancora una settimana, non di più.- annunciò Jay sicuro della sua previsione.
-Vedremo.- disse Debby con sguardo di sfida -E fra voi due come va?- chiese indicandoli.
-Bene.- disse Jay guardando Charlotte -Vero?- chiese conferma alla ragazza.
-Benissimo direi.- sorrise lei.
Jay e Charlotte uscivano insieme solo da un paio di settimane ma erano davvero molto innamorati, lo erano da anni, solo che nessuno aveva avuto il coraggio di fare il primo passo.
-E' meglio se iniziamo a lavorare.- propose Jay andando ad aprire la porta.
-Io resto qui in cucina.- disse Charlotte scendendo dal bancone.
-Ok, noi andiamo di là a preparare la sala.- disse Debby uscendo dalla cucina seguita da Jay.
-Ma tuo fratello ... insomma sa di te e Tom?- chiese Jay prendendo una decina di tovaglie dall'armadio.
-Ci ha visti e, per fortuna, bloccati.- rispose Debby aiutando Jay a stendere una tovaglia.
-Quindi tu l'avresti baciato ma non volevi farlo.- dedusse Jay.
-Già ... solo che quando te lo ritrovi davanti tutto bagnato, con la maglia appiccicata al corpo che mette in risalto il suo fisico non puoi fare molto resistergli.- disse Debby gesticolando per simulare la situazione.
-Immagino.- le sorrise Jay.
 
Quella sera Debby tornò a casa molto tardi, dovevano essere le due, o forse le tre. Finito il turno di lavoro infatti era andata insieme a Jay a prendersi qualcosa da bere, mentre Charlotte era tornata a casa perchè doveva ripassare per l'esame di anatomia che doveva dare il giorno dopo.
-Hey Max, ancora sveglio?- chiese Debby togliendosi i tacchi e andando a sedersi sul divano accanto al fratello.
-Non riesco a prendere sonno.- disse lui facendo posto alla sorella -Tu invece? Come mai sei rientrata così tardi?- chiese facendo zapping.
-Dopo il mio turno sono uscita con Jay, siamo andati a prenderci qualcosa in un locale in centro.- rispose Debby sfilandosi la giacca.
-Ci facciamo una bella crepe alla nutella?- chiese Max guardando la sorella.
-Mi sembra un'ottima idea.-
-Fate largo, George va ai fornelli!- disse Max alzandosi dal divano per andare verso il bancone della cucina.
-Metti tantissima nutella.- si raccomandò Debby.
-Sarà fatto.- le sorrise Max.












hey bella gente gabri gabra è qui presente (?)
ecco il nuovo capitolo sfghjkl spero vi piaccia c:
vi va di lasciare qualche recensioncina?? *-*
ringrazio chi ha messo la storia tra le preferite/seguite/ricordate e tutti quelli che leggono :') thanks
se volete seguirmi su twitter sono @HugMeJay (come sempre se me lo dite ricambio subito)
baci **

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Capitolo 11
*** Sotto la pioggia ***


SOTTO LA PIOGGIA




 La fine di ottobre si avvicinava e a Londra faceva sempre più freddo. Era un normale sabato mattina a casa George, Max, Debby e Tom erano seduti sul divano a guardare la televisione mentre Curt era uscito un paio d'ore prima e sarebbe rimasto fuori per l'intero week-end.
-Che ne dite se organizziamo una festa questa sera?- chiese Tom posando la sua tazza di caffè sul tavolino.
-Non mi sembra il caso Tom.- rispose Max guardandolo -Devi ricordati cosa è successo l'ultima volta che hai dato una festa?-
-Ok, niente festa.- disse Tom deluso.
-Una domanda.- disse Debby quando ebbe finito di mangiare la sua brioche -Ma tu resti qui tutto il fine settimana?- chiese guardando Tom.
-Yes babe!- rispose Tom sorridendole -Sei contenta?-
-Non troppo ... ma ormai è come se vivessi qui e ci ho fatto l'abitudine.- disse Debby alzandosi dal divano -Vado a vestirmi.- aggiunse dirigendosi verso camera sua.
Debby entrò in camera sua che stranamente era in ordine e si tolse il pigiama per poi piegarlo e riporlo nell'armadio. Non le andava di stare in tuta ma non voleva nemmeno vestirsi come se dovesse uscire così optò per un paio di jeans con risvolto, una canottiera color panna, una felpa a righe bianche e blu e un paio converse grigie.
-Oggi pomeriggio mi lasciate casa libera?- chiese Debby tornando in cucina.
-Viene Nate?- chiese Max voltandosi per guardare la sorella.
-Esatto.- sorrise Debby.
-Ok, andremo a farci un giro.- disse Max alzandosi per andare a posare la sua tazza nel lavandino -Giusto Tom?- aggiunse cercando la conferma dell'amico.
-Ma piove.- sbuffò Tom.
-Per questo che hanno inventato gli ombrelli.- disse Debby andando a sedersi accanto a lui sul divano.
-Vado a farmi una doccia.- disse Max aprendo la porta del bagno -Comportatevi bene.- aggiunse guardando Tom e sua sorella.
-Tranquillo bro.- disse Tom sorridendogli per poi andare a chiudere bene la porta del bagno.
Debby e Tom erano di nuovo soli.
-Allora, come sta la mia piccolina?- chiese Tom mettendole un braccio dietro le spalle.
-Bene.- rispose Debby sorridendogli.
-Ho un'idea.-
-No.-
-Ma se non sai nemmeno di cosa si tratta.-
-Se è una tua idea so già che è molto pericolosa.-
Tom si avvicinò al divano, prese Debby di peso, se la mise a spalla come un sacco di patate e, uscito dall'appartamento, scese velocemente le scale tra le urla di protesta della ragazza.
-Mettimi giù!- urlò Debby per l'ennesima volta.
Non appena Tom la fece scendere Debby si diresse verso le scale ma lui la bloccò prendendola per un braccio.
-Ti ricordi quando mi aveva detto che ti sarebbe piaciuto correre sotto la pioggia mano nella mano con qualcuno di speciale?- chiese Tom guardandola negli occhi.
Debby annuì.
-Adesso sta piovendo ... e ... - disse Tom titubante allungando la mano verso la ragazza.
Debby intrecciò la sua mano con quella di Tom e si fece guidare da lui sotto la pioggia insistente di Londra.
-E' bello vero?- chiese Tom vedendola sorridere.
-Stupendo.-
-E tu che non volevi fidarti di me.-
Correvano veloci tra i passanti che li guardavano stupiti e divertiti. Era bello sentire le gocce di pioggia sulla pelle, Debby provava un senso di grande libertà e si stava divertendo un mondo.
-Non so se quella persona speciale con cui volevi correre sono io ...- disse Tom fermandosi -Ma lo vorrei tanto.- aggiunse riprendendo a correre.
-Ed è così ... Tom.- disse Debby a bassa voce, non voleva che Tom la sentisse.
Stavano correndo sotto la pioggia da una decina di minuti, Debby non riusciva a lasciare la mano di Tom e nemmeno voleva farlo, avrebbe voluto che quella corsa sotto l'acqua potesse non finire mai ma Tom la stava trascinando verso l'ingresso del palazzo e lei non poteva far altro che seguirlo. Improvvisamente Tom si fermò e avvicinò a sè Debby posandole una mano sulla schiena e spostandole un ciuffo bagnato dal viso con l'altra. I due ragazzi si guardavano intensamente negli occhi, sapevano bene cosa sarebbe successo di lì a poco ma nessuno provò a opporsi. La maglietta bagnata di Tom evidenziava  il suo fisico scolpito e lo rendeva terribilmente sexy, a Debby tornò in mente la scena della piscina, sorrise pensando che questa volta non c'era nessun Max pronto a fermarli. Tom e Debby erano sempre più vicini e la ragazza riusciva a distinguere i battiti del cuore di Tom dai suoi. Il ragazzo le cinse i fianchi e la avvicinò ulteriormente a sè fino a quando i loro corpi non aderirono completamente l'uno all'altro e posò le sue labbra su quelle della ragazza. Tom e Debby provarono emozioni che non avevano mai provato prima, più passavano i secondi più il bacio diventava appassionato, non avevano la minima intenzione di staccarsi, sarebbero rimasti così per giorni.
-Finalmente.- disse sorridendo Max che aveva osservato tutta la scena dalla finestra dell'appartamento.
Fin da quando era tornato da Ibiza Max aveva capito che tra Tom e sua sorella c'era attrazione e con il passare del tempo si era convinto di questo, la scorsa settimana ne aveva avuto quasi la conferma quando li aveva visti in piscina e aveva iniziato a "essere fan" della coppia. In fondo non era così tragico vedere il suo migliore amico baciare la sua sorellina, poteva abituarsi all'idea. Nel frattempo Debby e Tom erano rientrati nel palazzo e appena Max sentì la porta aprirsi si fiondò in camera sua, non voleva metterli in difficoltà e obbligarli a spiegare perchè erano tutti bagnati. Era sicuro che se la cosa si fosse fatta seria sarebbero stati loro a dirglielo.
 
-Allora noi usciamo.- disse Max prendendo la sua giacca.
-Starete fuori per quanto?- chiese Debby uscendo da camera sua sistemandosi il maglione.
-Boh ...- rispose Max mettendosi in tasca le chiavi di casa -Senti, quando possiamo tornare fammi uno squillo.-
-Oh ... mi sembra una buona idea.- disse Debby sistemando il divano.
-Ciao piccola.- disse Tom avvicinandosi a Debby per lasciarle un delicato bacio sulle labbra.
-Ciao Tom.- sorrise Debby.
Max e Tom uscirono dall'appartamento e Debby si sedette sul divano in attesa di Nathan. Vederlo la spaventava, dopo quello che era successo quella mattina non era più così sicura dei suoi sentimenti. Inoltre Debby non sapeva se tenere nascosto a Nate il bacio o confessargli tutto, non sapeva davvero cosa fare, in quel momento avrebbe voluto non essere mai volata a Londra, non era sua intenzione giocare con i sentimenti degli altri, non l'aveva mai fatto prima, l'aveva sempre reputata una cosa orribile e questo la faceva stare ulteriormente male. Il suono del campanello la distrasse dai suoi pensieri.
-Hey Nate.- disse appena il ragazzo entrò in casa.
-La mia piccola.- le sorrise Nathan abbracciandola -Questi sono per te.- aggiunse dandole un grande mazzo di fiori.
-Grazie mille, sono bellissimi.-
-Mai quanto te.- disse Nathan avvinando il suo viso  a quello della ragazza per baciarla.
-Possiamo fare di meglio.- disse Debby sorridendogli maliziosamente.
-Prima porta a destra, giusto?- chiese Nathan prendendola in braccio.
-Giusto.- rispose Debby per poi riprendere a baciare Nathan.
 
-Che ore sono?- chiese Nathan mettendosi su un fianco.
-Ehm ... le cinque meno venti.- disse Debby dopo aver controllato sulla sveglia.
La sera iniziava a calare su Londra mentre tutti si preparavano a tornare nelle loro case dopo una giornata di lavoro.
-Ti amo Deb.- le sussurrò Nathan per poi iniziare a baciarle il collo.
-Ti amo anch'io Nate.-
-Hai detto che sono quasi le cinque?- chiese Nathan appoggiando la testa sul cuscino.
Debby annuì.
-Facciamo merenda?- propose Nathan -Ho una fame.- aggiunse indossando i boxer e poi i jeans.
-Pure io sto morendo di fame.- disse Debby infilandosi la biancheria.
-Max?- chiese Nathan mettendosi la maglietta.
-L'ho spedito fuori con Tom.- rispose Debby allacciandosi i jeans per poi infilarsi il maglione -Adesso però gli dico che possono tornare.- aggiunse prendendo il suo i-Phone.
-Vado di là a vedere che c'è.- disse Nathan uscendo dalla stanza.
-Io chiamo Max e arrivo.-
Debby fece uno squillo a Max, come concordato, poi raggiunse Nate in cucina.
-Ho detto a Max di passare in una pasticceria a prendere qualcosa.- disse Debby sedendosi sul divano accanto a Nathan.
-Ottimo.- sorrise Nathan mettendole un braccio dietro le spalle -Tra poco è il tuo compleanno, hai già pensato a cosa fare?- chiese lasciando che la ragazza appoggiasse la testa sulla spalla.
-No ... ma ha detto Charlie che ci penseranno lei e Jay.- rispose Debby sorridendogli -Mi fido di loro.-
-Diciamo che ci penserà Charlie.- disse Nathan ridendo -Jay è un po' imbranato a volte.-
-Povero Jay.-
-Comunque io ho già in mente una sorpresa per te e credo che ti piacerà ... o almeno spero.- disse Nathan dandole un bacio sulla guancia.
-Mi piacerà sicuramente.- disse Debby avvicinando le sue labbra a quelle del ragazzo.
-Salve gente!- esclamò Tom entrando in casa.
-Ciao Tom.- lo salutò Nathan agitando la mano senza voltarsi.
-Servitevi.- disse Max posando una borsa di plastica sul tavolo.
-Arriviamo.- dissero in coro Debby e Nathan.
 
-Spero di riuscire a passare alla sfilata della mamma di Charlie domani.- disse Nathan prendendo la sua giacca.
-Oh … me ne ero quasi scordata.- disse Debby giocherellando con i lacci della felpa -Non so nemmeno perché mi sono fatta convincere ad andare.-
-Una volta era il tuo mondo.- disse Max scompigliandole i capelli.
-Ma ora non più.- disse Debby appoggiandosi alla parete della cucina -Ho chiuso con quella roba e la colpa è … beh tu sai di chi è la colpa.- aggiunse guardando il fratello.
Max le sorrise e le schioccò un bacio sulla guancia.
-Vado a farmi un pisolino in camera di papà.- disse Max imboccando il corridoio -Poco casino voi due.- aggiunse indicando Tom e Debby.
-Tranquillo Max.- lo rassicurò Tom.
Max si chiuse in camera del padre e non appena mise la testa sul cuscino cadde nel mondo dei sogni.
-Ci sentiamo piccolo Nate.- disse Debby abbracciando il ragazzo.
-Ciao amore.- le sussurrò Nathan per poi unire le sue labbra con quelle della ragazza.
Nathan uscì dall'appartamento chiudendosi la porta alle spalle, subito Debby andò alla finestra e lo guardò allontanarsi nelle strade affollate di Londra.
-Hey Deb.- disse Tom abbracciandola da dietro -Come stai?- chiese appoggiando la guancia a quella della ragazza.
-Non mi lamento.- rispose Debby tenendo lo sguardo fisso sulla strada.
-Ti va se questa sera ...- Tom si bloccò di colpo, Nate se ne era appena andato e Debby stava con lui -Niente, che scemo che sono.- riprese schioccandole un bacio sulla guancia.
-Che c'è Tom?- chiese con tono dolce Debby.
-Nulla di importante.-
-Tom … parla.-
-Ecco ... mi chiedevo se, come amici sia chiaro, ti andrebbe di uscire a mangiare una pizza con me.-
Debby annuì guardando il ragazzo.
-Davvero ti va?-
-Certo.-
-Sfida alla play?- chiese Tom staccandosi dalla ragazza.
-Se vinco io però mi porti anche a luna park.- disse Debby voltandosi verso il ragazzo.

-Accetto.- le sorrise Tom.                                    
















Hola a todos e ... Happy #MaxMonday!! :P
ecco un nuovo capitolo sfghjkl e finalmente (?) tra Tom e Debby è successo *yeah* oppure *buuu* ahahah dipende da che parte state ;)
ringrazio di cuore chi ha messo la storia tra le preferite/seguite/ricordate, chi ha recensito :3  e anche chi legge silenziosamente
fatemi sapere cosa ne pensate, lasciate anche una minuscola recensione *-* mi piace sapere cosa ne pensate, conoscere il vostro parere :')
lo so che lo scrivo sempre e sarete stufe ahahahahah comunque se volete seguirmi su twitter sono @HugMeJay e se me lo dite ricambio asdfghjkl
baci e abbracci Gossip Girl xx ahahah ;P
bacioni :*

                                    

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Capitolo 12
*** La sfilata ***



LA SFILATA



 Un timido sole faceva capolino tra le nuvole che coprivano il cielo della fredda Londra quella mattina, era la penultima domenica di ottobre.
-Buongiorno!- eslclamò Charlie entrando in camera di Debby.
-Charlie?- chiese Debby stupita.
-In carne e ossa.- rispose la ragazza spalancando le tende.
-La luce!- disse Debby coprendosi gli occhi con un braccio.
-Sveglia dormigliona.- disse Charlie avvicinandosi al letto e scoprendo l'amica -Avevi promesso che mi avresti accompagnata a fare shopping questa mattina.-
-Ah ... già.- disse Debby mettendosi a sedere sul letto.
-E poi devi anche aiutarmi a preparare il locale per questa sera.- disse Charlie sedendosi accanto all'amica.
-Quanto tempo ho?- chiese Debby stropicciando gli occhi.
-Venti minuti ti bastano?-
-Me li farò bastare.- sorrise Debby alzandosi dal letto e trascinandosi in cucina.
-Ti preparo la colazione.- disse Charlie sistemandosi dietro il bancone della cucina.
-Grazie.- disse Debby aprendo la porta del bagno per poi chiudersela alle spalle una volta entrata.
-Buongiorno!- esclamò Tom entrando in cucina.
-Giorno Tom.- gli sorrise Charlie.
-Charlotte?- chiese Tom sedendosi su uno sgabello davanti alla ragazza.
-No, sono Max e ho cambiato sesso e nome.- rispose Charlie sarcastica.
-Che ci fai qui?- chiese prendendo dal piatto una delle fette biscottate con marmellata che Charlie aveva preparato per Debby.
-Scemo! Sono per Deb!- lo rimproverò Charlie.
-Scusa.- disse Tom con la bocca piena -Allora, che ci fai qui?- chiese una volta finito di mangiare.
-Potrei farti la stessa domanda.- rispose Charlie versando del caffè caldo in una tazza -Comunque sono venuta a prendere Deb.-
-Uscite?- chiese Tom versandosi del succo in un bicchiere.
Charlotte annuì.
-Dove andate di bello?-
-Shopping.-
-Ragazzi buongiorno.- disse Max entrando in cucina.
-Giorno Max.- gli sorrise Charlie.
-Tu e Deb uscite, giusto?- chiese Max lanciandosi a peso morto sul divano.
-Giusto.- rispose Charlotte sedendosi sul bancone.
-Deb?- chiese Tom non vedendo la ragazza.
Charlie indicò Debby che proprio in quel momento era uscita dal bagno in biancheria intima.
-Giorno piccola.- le sorrise Tom andando ad abbracciarla.
-Giorno Tom.- disse Debby scompigliandogli i capelli -Vado a vestirmi e arrivo.- aggiunse schioccandogli poi un bacio sulla guancia.
-Max oggi che facciamo?- chiese Tom andando a sedersi accanto all'amico.
-Andiamo in palestra?- propose Max.
-Ottimo.- sorrise Tom -Così questa sera saremo in formissima alla sfilata, ci guarderanno tutte.-
-A proposito della sfilata.- disse Max voltandosi verso Charlie -Come dobbiamo vestirci?-
-Come volete ... solo non in tuta.-
-Quindi anche in jeans va bene?- chiese Max guardandola.
Charlotte annuì.
-Eccomi, sono pronta.- disse Debby tornando in cucina.
-Lì c'è la colazione.- disse Charlotte indicando il tavolo sul quale c'era un piatto con delle fette biscottate e una tazza.
-Grazie.- disse Debby sedendosi e iniziando a mangiare.
Una decina di minuti dopo Debby e Charlotte erano pronte per uscire.
-Noi andiamo.- disse Debby dando un bacio sulla guancia prima al fratello e poi a Tom.
-Non spendete troppo.- le sorrise Max.
-Ciao belle.- le salutò Tom.
Debby e Charlie uscirono dall'appartamento e una volta in strada si diressero verso la stazione metropolitana più vicina per raggiungere velocemente il centro di Londra.
 
Erano all'interno dei grandi magazzini da più di un paio d'ore e Debby iniziava a essere stanca.
-Quando ce ne andiamo?- chiese Debby sedendosi su una poltrona fuori dai camerini.
-Tra un po'.- rispose Charlie sistemandosi il top davanti allo specchio -Come mi sta?- chiese voltandosi verso l'amica.
-Bene.-
-Deb! Non mi hai nemmeno guardata.-
-Sono stanca.-
-Una volta ti piaceva fare shopping.- disse Charlie guardandosi allo specchio.
-Una volta, hai detto bene.-
-Lo prendo.- disse Charlie rientrando nel camerino.
-Adesso andiamo a pagare e poi a casa?- chiese Debby alzandosi dalla poltrona.
-Adesso tocca a te fare shopping.- rispose Charlie uscendo dal camerino.
-No ... non mi va.-
-Deb non puoi continuare a evitare lo shopping e tutto quello che riguarda il mondo della moda.- disse Charlie dirigendosi verso la cassa insieme all'amica.
-E invece posso.- disse Debby incrociando le braccia sul petto.
-Solo perchè Markus era un modello e l'hai conosciuto su una passerella non significa che tutto  il mondo della moda faccia schifo.- disse Charlie posando sul bancone della cassa tutti i vestiti.
-Non è per quello.- disse Debby guardando a terra.
-Deb non mentire a te stessa, sappiamo benissimo che è per Markus.- disse Charlie prendendo il portafogli dalla borsa -Prima o poi dovrai superare questo scoglio e prima lo fai meglio è.-
-E allora shopping anche per me.- sorrise Debby.
-Evviva!- disse Charlotte felice.
Debby e Charlotte iniziarono a vagare qua e là per i grandi magazzini, quaranta minuti dopo erano davanti ai camerini con una marea di abiti appoggiati su una poltrona.
-Ne provo solo dieci.- disse Debby prima di entrare nel camerino.
-Ok, ok.- disse Charlie porgendole il primo vestito.
Debby aveva provato quasi tutti i dieci vestiti che Charlotte aveva scelto, ne mancava solo uno, e fino a quel momento nessuno l'aveva entusiasmata particolarmente.
-Questo è l'ultimo.- disse Charlie passandolo all'amica.
-E se anche questo non mi piace?- chiese Debby indossandolo.
-Mi arrendo.- disse Charlotte appoggiandosi al muro.
-Allora?- chiese Debby uscendo dal camerino.
Charlotte rimase a fissare l'amica senza dire una parola.
-Lo sapevo, non mi sta bene.- disse Debby delusa.
-Guardati allo specchio.- disse Charlie indicandolo all'amica.
Debby andò davanti allo specchio e rimase sorpresa, quel vestito era perfetto per lei, le calzava a pennello. Era un mini dress aderente blu elettrico con scollo all'americana bordato di nero che esaltava perfettamente il fisico di Debby.
-E' meraviglioso.- disse Debby girandosi verso l'amica.
-Lo compri allora?-
-Certo.- sorrise Debby rientrando nel camerino per cambiarsi.
-Nathan rimarrà a bocca aperta.- disse Charlotte avvicinandosi al camerino in cui si stava cambiando l'amica -E anche Tom.-
Debby uscì dal camerino tenendo in una mano l'abito che aveva deciso di comprare.
-Devo parlarti.- disse seria Debby guardando Charlotte.
-Così mi fai preoccupare.-
-Ieri ... ecco ieri mattina pioveva.- disse Debby avviandosi alla cassa seguita dall'amica.
-Lo so, ho anch'io le finestre.-
-Non è quello ... è che ... insomma ero a casa.- disse Debby passando alla commessa l'abito e la carta di credito -E con me c'erano anche Tom e mio fratello ... poi Max ha deciso di andare a farsi una doccia.- aggiunse prendendo la borsa che la commessa le stava porgendo.
-Fino a qui mi sembra tutto normale.- disse Charlie raccogliendo da terra le sue borse per dirigersi poi verso l'uscita dei grandi magazzini.
-Poi però è successa una cosa ... ti ricordi che Jay aveva detto quella cosa?-
-Quale? Jay ne spara talmente tante.-
-Che io ... che non avrei resistito una settimana.-
-Ah ... ora mi ricordo.-
-Ecco ieri mattina eravamo sul divano io e Tom e parlavamo ...-
-Deb arriva al punto.-
-Ci siamo baciati.- disse Debby tutto d'un fiato abbassando le testa immediatamente dopo.
-Cosa?- chiese Charlie fermandosi di colpo -Hai baciato Tom? Ma seriamente?-
Debby si limitò ad annuire.
-E Nathan lo sa?-
-No ... volevo dirglielo ieri pomeriggio ma poi non ho avuto il coraggio.-
-Brava.- commentò Charlie guardando l'amica -Tu sai cosa si prova a essere traditi, non avresti dovuto farlo.-
-Lo so, lo so ... è che è successo tutto così all'improvviso.-
-Vieni qua.- disse Charlie abbracciandola.
-E alla sera io e Tom siamo usciti a mangiare una pizza e poi siamo andati al luna park.-
-Di male in peggio.- disse Charlie ridendo -Sapevo che prima o poi tu e Tom avreste combinato qualcosa.-
-E adesso?- chiese Debby guardando l'amica.
-Adesso devi scegliere: Nathan o Tom.- rispose Charlotte entrando in un ristorante seguita da Debby.
-Ho fatto una cosa orribile, non riesco a capacitarmi ... cioè cavoli io ci sono passata e so che è bruttissimo, si sta davvero male e io non voglio far soffrire nessuno dei due.- disse Debby accomodandosi al tavolo.
-Non pensarci più adesso.- le sorrise Charlotte sedendosi di fronte a lei -E questa sera ti faccio dimenticare io.-
-No Charlotte, scordati che io mi ubriachi.-
-Ma una volta sola.- la guardò Charlie con occhi dolci.
-L'ultima volta che mi sono ubriacata è finita male, quindi no.-
-Finita male? In che senso?- chiese Charlie curiosa.
-Ehm ... sono finita a casa di uno sconosciuto, cioè un amico di Markus, e per poco non ci sono finta a letto.- rispose Debby appoggiandosi allo schienale della sedia -Poi per fortuna è arrivato Markus e mi ha portato via.-
-Divertente.- disse Charlotte ridendo -Pensa se questa sera finisci a casa di Tom ...- aggiunse sorridendo maliziosa.
-Charlotte ho detto che non mi ubriacherò e non lo farò, stanne certa.- disse Debby incrociando le braccia sul petto.
-Questo lo vedremo.-
 
-Questo dove va?- chiese Debby mostrando all'amica un abito da sera di Oscar De La Renta.
-In quella rella laggiù, quella vicino alla postazione trucco numero due.- rispose Charlie sistemando i nomi degli invitati sulle sedie nelle prime file.
Debby andò a sistemare il vestito poi tornò da Charlie.
-C'è altro da fare?- chiese Debby sedendosi sul bordo della passerella.
-Ehm ... non credo.- disse Charlie guardandosi intorno -Puoi andare a casa se vuoi.- aggiunse sorridendo all'amica.
-Ok, allora vado a riposarmi un po'.- disse Debby alzandosi -Ci vediamo questa sera.- aggiunse prendendo la sua borsa da una sedia della prima fila.
-A questa sera.- disse Charlotte abbracciandola.
Debby uscì dal salone e si sedette su una panchina stringendosi nella sua giacca di pelle, quella sera faceva davvero freddo a Londra, poi cercò il telefono nella borsa e una volta trovato compose il numero di Max.
-Hey Deb, bisogno?-
-Tom?- chiese Debby stupita.
-Yes babe!-
-Mio fratello?-
-E' uscito, è andato a prendere la pizza per tutti.-
-Ok ... niente allora.-
-Di cosa avevi bisogno?-
-Di un passaggio per tornare a casa ma non importa, prenderò la metro.-
-Vengo io a prenderti, dimmi solo dove sei.-
-Non preoccuparti, prendo la metro.-
-Insisto Deb, non voglio che giri da sola per Londra.-
-Tom ho quasi  diciannove anni.-
-Dove sei?-
-Davanti al salone dove ci sarà la sfilata questa sera.-
-Dieci minuti e sono lì.-
-Ti aspetto.-
Debby riattaccò e si mise comoda sulla panchina, prese le cuffie e l'iPod dalla borsa e mise in play la sua playlist preferita. Le aveva fatto piacere il fatto che Tom avesse insistito tanto per venire a prenderla, iniziava a volere davvero bene a quel ragazzo.
Una decina di minuti dopo, come promesso, Tom parcheggiava davanti al locale dove si sarebbe tenuta la sfilata.
-Hey bella.- disse Tom scendendo dall'auto.
-Ciao Tom.- disse Debby abbracciandolo -Grazie.- aggiunse sorridendogli.
-Figurati.- disse Tom aprendole la portiera -Max ci aspetta a casa con la pizza.-
-Ottimo.- disse Debby prendendo posto in auto.
 
-Deb seriamente non vieni?- chiese Max affacciandosi in camera della sorella.
-Non ho voglia ... almeno adesso.- disse Debby guardando il fratello.
-Charlie ci teneva tanto.- disse Max sedendosi sul letto accanto alla sorella.
-E' che non me la sento, troppi ricordi.- disse Debby appoggiando la testa sul cuscino.
-Ti sei pure comprata quel vestito meraviglioso.- disse Max indicando l'abito appeso alla'armadio.
-Magari facci un salto.-
-Allora dico a Charlie che sei un po' in ritardo perchè dovevi finire di prepararti.- disse Max alzandosi dal letto -Passo a prenderti tra una mezzoretta.- aggiunse uscendo dalla stanza.
Max e Tom uscirono di casa e raggiunsero velocemente il luogo della sfilata mentre Debby si alzò controvoglia dal letto e iniziò a prepararsi.
-E adesso chi me lo allaccia il vestito?- sbuffò guardandosi allo specchio -Meglio che prima cerchi le scarpe.-
Debby andò in camera sua, frugò qua e là, aprì diverse scatole e alla fine le trovò: un paio di pump nere di Louboutin che le aveva regalato suo padre per il suo diciottesimo compleanno.
-Deb! Sono a casa.- disse Max posando le chiavi dell'auto sul tavolo della cucina.
-Arrivo.- disse Debby infilandosi le scarpe -Mi potresti tirare su la cerniera del vestito?- chiese entrando in cucina.
-Certo.- le sorrise Max andando ad aiutarla.
-Bene, prendo la pochette e possiamo andare.- disse Debby tornando in camera sua.
-Ok.- disse Max specchiandosi velocemente -Sono bello questa sera, vero?-
-Sei sempre bello Max.- disse Debby abbracciandolo da dietro.
-Grazie.- disse Max dandole un bacio sulla fronte -Andiamo?- aggiunse indicando la porta.
-Andiamo.- gli sorrise Debby.
 
Debby era arrivata all'evento da un paio d'ore, la sfilata le era piaciuta e poi certi modelli erano davvero molto carini.
-Uno Shirley Temple per favore.- disse Debby appoggiando i gomiti sul bancone del bar.
-Per me un Long Island.- disse Tom sistemandosi accanto a Debby.
-Arrivano subito.- disse il barista.
-Stai benissimo.- disse Tom cingendo la vita di Debby con un braccio -Sei stupenda, togli il fiato.- le sussurrò all'orecchio facendola rabbrividire.
-Grazie.- disse Debby con voce flebile.
Ecco perchè non voleva andare a quella stupida sfilata, ci sarebbe stato Tom e ci sarebbe stato anche Nathan, e non aveva la minima idea di come avrebbe gestito la cosa.
-E' da tutta la sera che ti fisso, non riesco a staccarti gli occhi di dosso.- disse Tom lasciandole una scia di baci sul collo.
-Non qui Tom.- disse Debby nel tentativo di respingerlo.
-Natahn non dovrebbe lasciare sola una ragazza così bella.- le sussurrò Tom riprendendo a lasciarle delicati baci sul collo.
-Ecco a voi.- disse il barista posando sul bancone davanti ai ragazzi i due drink.
-Grazie.- sorrise Debby.
-Andiamo in un posto dove possiamo stare io e te soli?- chiese Tom sorridendole maliziosamente.
E adesso? Cosa avrebbe fatto? Debby sapeva che seguire Tom sarebbe stato molto pericoloso, una parte di lei le diceva di rimanere lì ma un'altra parte di sè voleva tremendamente passare del tempo sola con quel ragazzo.
-Non credo sia il caso.- disse Debby bevendo un sorso del suo drink.
-Ti divertirai.- disse Tom avvicinando le sue labbra a quelle della ragazza -Te lo assicuro.- aggiunse per poi lasciarle un delicato bacio a fior di labbra.
Tom intrecciò la sua mano con quella di Debby che lasciò il suo drink sul bancone e seguì il ragazzo.
-Qui non ci vedrà nessuno.- disse Tom aprendo la porta del bagno degli uomini.
Il cuore di Debby accelerò di colpo i battiti e anche respirare divenne più faticoso per lei. Tom la trascinò all'interno di un bagno, chiuse la porta e la spinse contro la parete, poi iniziò a baciarla vogliosamente.
-Tom ... non qui.- continuava a ripetere Debby cercando di convincere il ragazzo ad allontanarsi.
-Questo vestito ti sta benissimo ... ma secondo me stai meglio senza.- disse Tom facendo scorrere la mano lunga la schiena della ragazza.
-Tom ... Tom ti prego ... non qui.- disse Debby iniziando però a giocare con il bottone dei pantaloni del ragazzo.
Il profumo inebriante del ragazzo l'aveva completamente avvolta, le era difficile respingerlo perchè anche lei voleva quello che voleva Tom, ma Debby sapeva che stava sbagliando, di là in sala c'era Nathan e Nathan non meritava quello.
-No Tom ... non posso.- disse Debby spingendo il ragazzo contro la parte e uscendo di corsa dal bagno.
-Deb! Deb scusa ... credevo che ...- disse Tom scivolando contro la parete per mettersi a sedere sul pavimento con la testa tra le mani -Sono il solito idiota.-
Debby si sistemò velocemente davanti allo specchio del bagno delle donne in cui era entrata e poco dopo tornò in sala.
-Hey Charlie, hai visto Nate?- chiese Debby raggiungendo l'amica al bancone del bar.
-E' laggiù vicino alla passerella insieme a Jay.- rispose Charlie indicando i due ragazzi.
-Grazie.- le sorrise Debby per poi dirigersi velocemente verso il suo ragazzo.
-Hey amore.- disse Nathan con un sorriso a trentadue denti -Mi sei mancata in questi venti minuti.- aggiunse abbracciandola e riempiendola di baci.
-Anche tu.- disse Debby stringendolo forte.
-Andiamo a casa mia?- chiese Nathan guardandola negli occhi.
-Ottima idea.- rispose Debby sorridendogli.
-Jay, ci si vede.- disse Nathan abbracciando l'amico.
-Ciao Nate.- lo salutò Jay -Deb a domani.- aggiunse schioccando un bacio sulla guancia alla ragazza.
-A domani Jay.- disse Debby salutandolo con un cenno della mano.
Debby e Nathan andarono a salutare Charlie e la madre della ragazza poi, avvisato Max, uscirono nel parcheggio e saliti in auto si diressero a casa di Nathan.
-I miei non ci sono.- disse Nathan girando le chiavi nella serratura -Abbiamo casa tutta per noi.- aggiunse aprendo la porta ed entrando nell'appartamento.
-Beh ... perfetto, no?- disse Debby togliendosi i tacchi e sistemandoli accanto alla porta d'ingresso.
-Già ...- le sorrise Nathan -Ci mangiamo qualcosa?- chiese entrando in cucina e accendendo la luce.
-Qualche schifezza tipo merendine o patatine.- disse Debby seguendo il ragazzo in cucina -Mi puoi tirare giù la cerniera del vestito?-
Nathan annuì e andò ad aiutare Debby.
-Posso mettere una delle tue maglie?- chiese Debby sfilandosi il vestito.
-Certo tesoro.- disse Nathan guardandola dirigersi verso la sua camera.
Un paio di minuti dopo tornò con una maglia di Nathan che le arrivava appena sotto il sedere.
-Qui ci sono le patatine.- disse Nathan agitando il sacchetto che aveva in mano -E lì le patatine.- aggiunse indicando il tavolino davanti alla tv.
-Ci mettiamo comodi sul divano?-
-Yes piccola.-
Debby e Nathan si sistemarono sul divano abbracciati e iniziarono a mangiare un po' di schifezze, finendo per addormentarsi un'oretta dopo.  

 
















salve bela gente gabri gabra è qui presente (?) it's #WantedWednesday!!!!
ok devo andare a farmi curare LOL
scusate tantissimissimissimo per il ritardissimo *faccia da cucciolo* ma in queste settimane ci hanno bombordadato di verifiche e interrogazioni
grazie mille a chi ha messo la storia tra le preferite/ricordate/seguite *-* un grazie di cuore a chi ha recensito :3 e un grazie anche tutti quelli che leggono silenziosamente
che dire ... beh non so, lascio a voi i commenti :)  mi lasciate un paio di recensioni anche qui *occhi dolci*
come always se volete seguirmi su twitter sono @HugMeJay e se me lo dite ricambio subito :D
bacioni a tutte e buona Pasqua!!!! :*
sfghjkl domani esce il nuovo video di All Time Low asdfg
ok me ne vado ... ciao *saluta con la mano*
  

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Capitolo 13
*** La partita ***


 LA PARTITA

 

-Deb è tutta la mattina che ti rigiri quel telefono tra le mani.- disse Charlie entrando in camera per sistemare nell'armadio dei vestiti puliti.
-Fa vedere un po'.- disse Jay sedendosi sul letto accanto a Debby.
-No Jay, non ti faccio vedere proprio un bel niente.-
-Dai, ti prego, ti prego.- la supplicò Jay facendo la faccia da cucciolo.
-Se fai così però non vale.- disse Debby guardandolo per poi fargli vedere il cellulare.
Jay lesse attentamente il messaggio più volte, era di Tom e diceva:"Scusami per ieri sera, sono stato stupido, come sempre ... spero di non aver rovinato tutto.".
-C'è qualcosa che non so?- chiese Jay guardando Debby con aria indagatrice.
-Non te l'ha detto Charlie?- chiese Debby sorpresa.
-No.- rispose Jay passandosi una mano tra i capelli -Charlie, perchè non me l'hai detto?-
-Credevo che lei non volesse che lo sapessi anche tu.- si giustificò Charlie.
-Ma Jay è mio amico, insomma lui sa tutto e ... comunque la sera della sfilata di sua mamma.- disse Debby indicando Charlie -Ecco io e Tom ... insomma siamo finiti in bagno insieme e ...-
-L'avete fatto?- chiese Jay agitato -Dimmi di no, ti prego.- aggiunse abbracciandola.
-No, no tranquillo ... però ci siamo andati vicino.- disse Debby appoggiando la testa sul petto del ragazzo.
-Adesso sono più tranquillo.- le sorrise Jay -Anche se credo che finirete presto a letto insieme ... e un po' mi dispiace, secondo me non è il ragazzo giusto per te.-
-Jay!- lo rimproverò Charlie -E' adulta e vaccinata, saprà riconoscere da sola cosa è bene o meno per lei.- aggiunse sedendosi su un puff ai piedi del letto.
-Vorrei farvi presente che io sto ancora con Nathan.- disse Debby rigirandosi tra le mani l'iPhone per l'ennesima volta -E tengo molto a lui.-
-Ma tieni molto anche a Tom.- precisò Charlie -Quindi adesso vai a casa e fai pace con lui, subito.-
-Ma non gli parlo da una settimana praticamente.- disse Debby alzandosi dal letto -Che cosa gli dico?- chiese preoccupata.
-Troverai le parole strada facendo.- rispose Charlie seguendo Debby al piano inferiore.
-Ma a casa ci sarà anche Max.- disse Debby con aria preoccupata.
-Non credo.- le sorrise Charlie.
-Sai qualcosa che io non so?- chiese Debby guardando l'amica.
-Max è uscito con una.- rispose Charlie passando a Debby la sua giacca.
-Ah ... e chi sarebbe?-
-Una ragazza.-
-Davvero? Voglio sapere il nome.-
-E' tuo fratello, chiediglielo.-
-Che palle!- sbuffò Charlie -Faccio che andare.- disse dirigendosi verso la porta seguita da Charlie.
-Mi raccomando Deb, fai pace con quel pazzo di Tom.- si raccomandò Charlie abbracciandola.
-Farò del mio meglio.-
-Aspettatemi!- urlò Jay correndo per le scale.
-Jay non ammazzarti.- disse Charlie ridendo dopo aver visto il ragazzo inciampare nel tappeto della sala.
-Sono ancora vivo!- disse Jay felice per poi andare ad abbracciare Debby -Fammi sapere come è andata tra te quell'idiota di Tom.- aggiunse schioccandole bacio sulla guancia.
-Sarà fatto.- sorrise Debby salutando con la mano i due ragazzi.
Debby uscì, percorse il vialetto d'ingresso e salì in auto poi mise in moto e partì alla volta del suo appartamento dove avrebbe trovato quasi sicuramente Tom.

Debby era a casa da quasi un'ore e come previsto c'era anche Tom ma lei aveva continuato a ignorarlo come faceva da una settimana a questa parte. Voleva proteggere la sua relazione con Nathan e credeva che far finta che Tom non esistesse l'avrebbe aiutata ma sapeva benissimo che non era così perchè da giorni non pensava ad altro che non fosse Tom.
-Hey Deb.- disse Tom per richiamare l'attenzione della ragazza.
-Non rompere Tom.- disse seccata Debby.
-Perchè mi stai ignorando in questi giorni?- chiese Tom mettendosi davanti alla tv.
-Spostati Tom! Non vedo.-
-Rispondimi!- disse Tom spegnendole la tv.
Debby si alzò dal divano, si avvicinò a Tom, lo spinse contro il muro e lo baciò.
-Così va meglio?- chiese Debby guardandolo negli occhi.
-Wow!- esclamò Tom felicemente sorpreso -Direi che è perfetto.- aggiunse per poi riprendere a baciare la ragazza.
Nel giro di poco Tom e Debby si trovarono in camera della ragazza.
-Non c'è nessuno in casa, vero?- chiese Tom spingendo Debby sul letto.
-Vero, siamo soli.- rispose Debby sorridendogli -La prossima volta dovresti metterti un paio di pantaloni della tuta.- aggiunse armeggiando con i tre bottoni dei pantaloni del ragazzo.
-E tu dovresti mettere un vestito.- disse Tom sfilandole la maglietta -Magari senza mutandine.- aggiunse per poi riunire le sue labbra con quelle delle ragazza.
Un rumore distrasse improvvisamente Tom e Debby: qualcuno stava girando le chiavi nella serratura.
-Tuo padre?- chiese Tom reggendosi sulle braccia.
-No, ne sono sicura perchè ha detto che sarebbe tornato nel tardo pomeriggio.-
-Max cazzo!- esclamò Tom mettendosi a seder sul letto.
-Dobbiamo rivestirci.- disse Debby lanciando a Tom il suo maglione -E in fretta.- aggiunse infilandosi la maglietta.
-E dobbiamo inventarci qualcosa.- disse Tom mettendosi il maglione.
-Ragazzi sono a casa.- disse Max posando le chiavi sul tavolo della cucina.
-Muoviti a mettere le scarpe cretino.- disse Debby indossando la felpa per poi legarsi i capelli in una specie di chignon.
-Non ne trovo più una.- disse Tom abbassandosi per guardare sotto il letto.
-Vado di là a ...- Debby si bloccò di colpo quando il fratello aprì la porta della stanza.
-Buongiorno.- sorrise Max appoggiandosi allo stipite della porta.
-Ciao Max.- dissero in coro Tom e Debby preoccupati.
-Che stavate facendo?- chiese Max curioso.
-Niente di particolare.- si affrettò a rispondere Debby.
-Sarà ...- disse Max non troppo convinto -Tu cosa stai facendo?- chiese poi indicando Tom.
-Oh ... guardavo se era pulito sotto il letto.- rispose Tom provocando la risata dei ragazzi.
-Che succede?- chiese una ragazza fermandosi qualche passo dietro Max.
-E quella chi è?- chiese Tom a bassa voce in modo che solo Debby potesse sentirlo.
-La tipa con cui è uscito Max, credo.- rispose Debby mantenendo un tono di voce basso.
-Tom, Debby, lei è Rachel.- disse Max indicando la ragazza.
-Piacere di conoscervi.- disse Rachel sorridendo.
Rachel era una bellissima ragazza, aveva due splendidi occhi versi, lunghi capelli castano molto scuro tendente al nero, delle labbra perfette e tutte le curve al posto giusto. Debby constatò che la ragazza non doveva superare di molto il metro e sessanta ma la cosa era positiva visto che Max non era poi così alto.
-Piacere mio.- disse Debby stringendo la mano della ragazza.
-Come hai detto che si chiama?- chiese Tom passandosi più volte la mano dietro la testa.
-Rachel.- rispose Max lanciando un'occhiataccia all'amico.
-Ok ... allora piacere, io sono l'unico, grande e inimitabile Thomas Anthony Parkler.- disse Tom stringendole la mano.
-Noi andiamo di là e iniziamo a cucinare qualcosa.- disse Max prendendo per mano Rachel e dirigendosi verso la cucina.
-Arriviamo anche noi.- disse Debby andando a chiudere la porta della sua camera -E' davvero bella questa Rachel.- aggiunse andando a sedersi sul letto.
-Mai quanto te.- le sorrise Tom.
-Come sei dolce.- disse Debby sorridendogli a sua volta.
-Comunque ci è andata bene.- disse Tom sedendosi sul letto accanto a Debby -Ma la prossima volta andiamo a casa mia.- aggiunse riempiendole di baci una guancia.
-Ci sto.- disse Debby stringendolo forte a sè.
-Ho una sorpresa te.- disse Tom cercando qualcosa nella tasca dei suoi pantaloni -Pensavo che non li avrei più usati, ma visto che abbiamo fato pace ... ecco.- aggiunse porgendo a Debby due biglietti per la partita di quel pomeriggio Chelsea - Manchester United.
-Ma davvero sono per noi?- chiese Debby guardandolo.
-Certo.- le sorrise Tom per poi unire le sue labbra con quelle della ragazza.

Erano circa le due quando Rachel, dopo aver pranzato insieme ai ragazzi, lasciò l'appartamento di Max e Debby.
-Allora?- chiese Max andando a sedersi sul divano accanto a Tom.
Il ragazzo non rispose.
-Tom?- chiese Max guardando l'amico.
-E' ok.-
-Cosa vuoi dire con "è ok"?-
-Max non mi interessa, ve bene? E' la tua ragazza, la tua vita, fai quello che vuoi.- disse Tom stizzito.
-Che cosa ti prende? Si può sapere?- chiese Max nervoso.
-Scusami, è che oggi ho altro per la testa.-
-Chi è lei?- chiese Max tornando a utilizzare un tono di voce normale.
-Ma perchè deve essere per forza una lei?-
-Perchè lo so.- disse Max spegnendo la tv con il telecomando -Posso sapere chi è?-
-Tua sorella.- rispose Tom senza guardare in faccia l'amico.
Tom non ce la faceva più a sopportare tutto da solo, aveva bisogno di confidarsi con qualcuno, cosa strana per uno che voleva dare l'impressione di essere un duro, e non c'era persona più adatta che il suo migliore amico.
-Credo di essermi innamorato di tua sorella.- disse Tom torturandosi le mani.
-Immaginavo fosse lei.- affermò Max appoggiandosi allo schienale -E questa mattina non stavate facendo proprio nulla ... vero?-
-Max quelle sono cose tra me e tau sorella.- disse Tom portandosi le mani al volto -Non dovevo dirtelo, ho sbagliato, cancella tutto.- aggiunse alzandosi dal divano.
-Tom! Fermati.- disse Max afferrando l'amico per un braccio e obbligandolo a risedersi -Dovrei essere incazzato con te, ma non ci riesco ... vedere mia sorella felice è l'unica cosa che mi interessa e se la sua felicità sei tu ... allora per me non ci sono problemi.-
-Davvero?- chiese sorpreso Tom.
-Davvero.- gli sorrise Max -So bene che Debby tiene moltissimo a te, solo che è troppo orgogliosa per ammetterlo, e poi siete una bella coppia.-
-Ma lei sta con Nate.- disse Tom con la delusione in volto.
-Lei tiene anche a Nathan, gli vuole bene e capisci che non vuole ferirlo.- disse Max appoggiando una mano sulla spalla di Tom -Dalle tempo.-
-Non dirlo a nessuno.- si raccomandò Tom.
-Tranquillo.- lo rassicurò Max.

-Noi andiamo.- disse Tom entrando in camera di Max.
-Io esco con Nate questa sera, quindi ci vedremo domani mattina.- disse Debby andando ad abbracciare il fratello.
-Non fare tardi.- si raccomandò Max -Tu invece?- chiese rivolgendosi a Tom.
-Andiamo a casa mia?-
-A che ora?-
-Passo a prenderti io dopo aver portato Deb da Nate.-
Debby e Tom salutarono Max e, una volta fuori dal palazzo, salirono sull'auto del ragazzo.
-Davvero non ti da fastidio portarmi da Nate?- chiese Debby allacciandosi la cintura.
-No, tranquilla.- le sorrise Tom imitandola.
-Lo lascerò il prima possibile.- disse Debby sistemandosi la sciarpa.
Tom rimase sorpreso da quella frase, allora Max aveva ragione, Debby teneva davvero a lui, ci teneva così tanto che avrebbe addirittura lasciato Nathan per lui.
-Solo che non è facile, io gli voglio bene.-
-Deb prenditi il tempo che ti serve.- disse Tom svoltando in una strada a destra.
-E' che non voglio più mentire a nessuno, ma è così diffcile.-
-Io sono qui, su di me potrai sempre contare.- disse Tom accarezzandole una guancia.
-Grazie.- gli sorrise Debby.
Il sorriso di Debby si accese ulteriormente quando vide in lontananza lo Stamford Bridge.
-Eccoci arrivati.- disse Tom posteggiando.
-Sono anni che non vengo a vedere una partita del Chelsea.- disse Debby aprendo la portiera.
-Ecco perchè sono entrato nella tua vita.- disse Tom facendo il giro dell'auto e andando a intrecciare la sua mano con quella della ragazza.
Una decina di minuti dopo Tom e Debby erano comodamente seduti sulle poltroncine della tribuna dello Stamford Bridge, lo stadio era gremito di gente, l'atmosfera era quella delle grandi occasioni e in effetti lo era.
-Vado al bar, vuoi qualcosa?- chiese Tom alzandosi.
-Un thè caldo.-
-Perfetto, torno subito.- disse Tom per poi sparire tra gli spettatori.
Era bello essere di nuovo in quello stadio, Debby aveva sempre adorato andare allo stadio, si provano emozioni meravigliosi e c'è un'atmosfera fantastica.
-Thè caldo per la mia principessa.- disse Tom porgendole un bicchiere.
-Grazie.- sorrise Debby.
-Hai visto?- chiese Tom sedendosi sulla poltroncina.
-Cosa?-
-Torres è titolare.-
-Ho visto, sono felicissima, quel ragazzo è fantastico.-
-Guarda che mi offendo.- disse Tom con la faccia da cucciolo.
-Ma tu sei speciale, non solo fantastico.- disse Debby abbracciandolo.
-Stanno entrando in campo.- disse indicando i ventidue giocatori che camminavano sul terreno di gioco insieme all'arbitro e ai suoi assistenti.
-Speriamo di vedere una bella partita.- disse Debby mettendosi comoda sulla poltroncina e preparandosi a vivere mille emozioni.

La partita era finita 3-2 per il Manchester United e il Chelsea aveva finito in nove, infatti erano stati espulsi Ivanovic e Torres, ma comunque Debby si era divertita.
-E' stato un bel pomeriggio.- disse Tom rallentando in prossimità di un semaforo rosso.
-Concordo pienamente.- disse Debby allungandosi verso il ragazzo per schioccargli un bacio sulla guancia.
-Hai bisogno che ti venga a prendere questa sera?- chiese Tom ripartendo quando il semaforo diventò verde.
-No, no, credo che mi fermerò a dormire da Nathan.-
-Ah ... ok.- disse Tom un po' deluso.
-Comunque grazie.- disse Debby infilandosi la giacca.
-Figurati.- le sorrise Tom -Se hai bisogno chiama.- disse accostando davanti al palazzo dove abitava Nathan.
-Ci sentiamo.- disse Debby aprendo la portiera.
-Ciao piccola.- disse Tom salutandola con un gesto della mano.
Debby suonò al citofono e pochi secondi dopo le fu aperto, la ragazza entrò nel palazzo e prese l'ascensore.
-Ciao Debby.- le sorrise June, la madre di Nathan, aprendole la porta.
-Salve signora Sykes.- la salutò cortesemente Debby.
-Nathan è in camera sua, sta finendo di prepararsi.- disse June invitando Debby ad accomodarsi.
-Grazie.- disse Debby sedendosi sul divano accanto alla madre di Nathan.
-Siete proprio una coppia stupenda.- disse June guardando la ragazza.
Debby si sentiva in imbarazzo, aveva appena passato un intero pomeriggio sola con Tom, dove non erano mancate le coccole e quella mattina era andata molto vicino per la seconda volta a fare qualcosa che Nathan non si meritava.
-Lo credo anch'io.- disse Debby fingendosi entusiasta.
Debby voleva davvero bene a Nathan, era un ragazzo fantastico, ma Tom aveva qualcosa di speciale e negli ultimi giorni non riusciva proprio a toglierselo dalla testa.
-Ti posso offrire qualcosa?-
-Sono a posto così, grazie.-
-Ecco il mio bambino.- disse June indicando Nathan che faceva il suo ingresso in salotto.
-Mamma!- la rimproverò Nathan -Ormai sono un uomo.- disse infilandosi la felpa.
-Vi lascio soli.- disse June sparendo in cucina.
-Ciao piccola.- disse Nathan abbracciando Debby -Mi sei mancata.- aggiunse riempiendola di baci.
-Anche tu.- gli sorrise Debby -Dove mi porti?- chiese mettendo le braccia dietro il collo del ragazzo.
-E' una sorpresa.- rispose Nathan per poi riunire le sue labbra con quelle della ragazza.

Se ne stava con la testa appoggiata sul petto di Nathan, avevano passato una bella serata, si era divertita e almeno per un po' aveva smesso di pensare a Tom. Alzò lo sguardo e vide che Nathan stava ancora dormendo beatamente, era così bello, e lei si sentiva così male al solo pensiero di poterlo far soffrire.
-Hey amore, come mai sveglia?- chiese Nathan accarezzandole i capelli.
-Non riesco a dormire.- rispose Debby spostando la testa sul cuscino di Nathan.
-Ci andiamo a fare una bella cioccolata calda?- chiese il ragazzo infilandosi la maglietta.
-Ottima idea.- sorrise Debby seguendo Nathan in cucina -Sicuro che non svegliamo i tuoi?- chiese sedendosi sul bancone.
-Sicuro.- rispose Nathan prendendo il latte dal frigo.
-Ma proprio non vuoi dirmi dove mi porterai?- chiese Debby andando ad abbracciare Nathan.
-Non cercare di convincermi a rivelartelo, è una sorpresa.- rispose Nathan accendendo il fornello.
-Dai, ti prego ... ti amo tanto tanto.- disse Debby facendogli gli occhi dolci.
-Lo scoprirai la mattina dopo il tuo compleanno, quando ti darò il biglietto.- disse Nathan versando il cacao e il latte nel pentolino.
-Uff ... ma almeno è un posto romantico?-
-Non lo so.-
-Sei cattivo Nate.- disse Debby tirandogli un pugno sulla spalla -Ma io ti amo lo stesso.- aggiunse baciandolo.
-Anch'io ti amo piccola mia.- disse Nathan stringendola a sè.

 











questa è come mi sono immaginata Rachel, la nuova ragazza di Max
 

 









hola gente!! e buona domenica a todos ;)
ecco un nuovo capitolo *yeah* scusatemi per il ritardo ... spero di farmi perdonare con il capitolo :'3
Deb è ancora indecisa (pure io ahahah)

ringrazio moltissimo chi ha recensito, chi ha messo la storia tra le preferite/seguite/ricordate e anche chi legge silenziosamente :)
fatemi sapere cosa ne penste del capitolo!! aspetto le vostre recensioni *occhi dolci*
come sempre se volete su twitter sono @HugMeJay ;)
bacioni a tutte e buona settimana!! :*

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Capitolo 14
*** Un compleanno da ricordare ***


UN COMPLEANNO DA RICORDARE




 

 Quella mattina fu un intenso profumo di caffè a svegliare Debby. La ragazza aprì gli occhi e notò con sorpresa che la porta della sua stanza era aperta, eppure era sicura di averla chiusa la sera precedente.
-Buon compleanno tesoro!- disse il padre entrando nella stanza con un pacco tra le mani -Questo è per te.- aggiunse porgendole il pacco.
-Grazie.- sorrise Debby abbracciando il padre.
Debby scartò velocemente il pacco e si trovò tra le mani una meravigliosa clutch con tracolla di Chanel.
-E' bellissima papà.-
-Sono contento che ti piaccia piccola mia.- disse il padre dandole un bacio sulla fronte -Scappo al lavoro.-
-Buona giornata papà.-
-Buon compleanno sorellina.- disse Max appoggiandosi allo stipite della porta con una tazza di caffè in mano.
-Grazie fratellone.- disse Debby andando ad abbracciarlo.
-Se vieni di là in cucina ti do il mio di regalo.- disse Max prendendola per mano.
Debby strinse la mano di Max e lo seguì in cucina.
-E' quello.- disse Max indicando una busta appoggiata sul tavolo.
Debby si sedette su una sedia, scartò il piccolo pacchetto e non appena vide il regalo i suoi occhi si illuminarono: era uno wrap scarf bracelet di Alexander McQueen.
-E' meraviglioso.- disse Debby voltandosi verso il fratello -Grazie.-
-Facciamo colazione?- chiese Max sedendosi accanto alla sorella.
-Prima mi farei una doccia.- disse Debby rimettendo il braccialetto nella confezione.
-Ok ... allora poi facciamo colazione con Tom.-
-Non vedo l'ora.- disse Deby ironica.
-Sei seria?- chiese Max perplesso.
-Potrei.- rispose vaga Debby.
-Ma tu vuoi bene a Tom?-
-Perchè?-
-Così, per sapere.- disse Max posando la sua tazza nel lavandino.
Debby andò in camera sua senza rispondere al fratello, prese dei vestiti puliti ed entrò in bagno.
-Comunque sì.- disse Debby chiudendosi la porta del bagno alle spalle.
Debby aprì il getto della doccia in modo che l'acqua diventasse calda e si tolse i vestiti.
-Arrivo.- disse Max precipitandosi alla porta.
-Hey bro!- disse Tom battendo il cinque a Max.
-Ciao idiota.- disse Max abbracciando l'amico.
-Tua sorella?- chiese Tom non vedendo la ragazza.
-Fammi capire.- disse Max chiudendo la porta d'ingresso -Tu ormai vieni qui solo per mia sorella?-
-Non sarai geloso?- chiese Tom dando una pacca sulla spalla all’amico.
-Si sta facendo la doccia.- disse Max indicando la porta del bagno.
-Ok … avete già fatto colazione?-
-Non ancora, quando esce dalla doccia la facciamo.-
-Perfetto, nemmeno io l’ho fatta.- disse Tom sedendosi su uno sgabello.
-Non avevo dubbi.- disse Max tagliando la torta al cioccolato che era andato a comprare quella mattina nella pasticcerai preferita di sua sorella -Per la festa di questa sera è tutto a posto?-
-Questo pomeriggio Siva e Nareesha vanno a sistemare le ultime cose, sono sicuro che le piacerà.-
-Speriamo.- disse Max mettendo le fette di torta su tre piattini -A che ora inizia?-
-Credo verso le dieci.-
-Posso portare anche Rachel?- chiese Max versando del caffè in una tazza.
-Certo.-
-Buongiorno.- disse Debby uscendo dal bagno con i capelli ancora un po' bagnati.
-Buon compleanno!- disse Tom andando ad abbracciarla -Tantissimi auguri piccola.- aggiunse riempiendola di baci sulla guancia.
-Grazie.- gli sorrise Debby.
-Facciamo colazione?- chiese Max mettendosi comodo su uno degli sgabelli del bancone.
-Mi sembra un'ottima idea.- sorrise Debby -Se non prendo un caffè subito dovrete raccogliere i miei pezzi a terra tra non molto.- aggiunse sedendosi accanto a Max.
 
L'ora di pranzo era ormai vicina e Debby si ricordò che sarebbe dovuta uscire con Jay e Charlie così si vestì velocemente, andò a salutare Tom e suo fratello e li avvisò che non sarebbe tornata per pranzo poi uscì dal palazzo e salì in auto in direzione della casa dell'amica.
-Auguri Deb!- esclamò Charlie appena la vide -Stai diventando vecchia.- disse abbracciandola.
-Grazie.-
-Auguri bella!- disse Jay venendole incontro sorridente.
-Grazie James.- disse Debby scompigliando i capelli al ragazzo.
-La mia piccola!- disse Nathan correndole incontro per poi prenderla in braccio -Auguri amore.- aggiunse riempiendola di baci.
-Grazie amore.- gli sorrise Debby.
I ragazzi entrarono in casa dove trovarono Siva e Nareesha seduti sul tappeto della sala indaffarati a fare chissà cosa.
-Ciao bellissima.- le sorrise Siva alzandosi -Tantissimi auguri.- disse andando ad abbracciarla.
-Grazie Siv!-
-Buon compleanno!- disse Nareesha abbracciandola -Quanti sono?-
-Diciannove.-
-Sei piccolina, come il nostro Nate e la nostra Charlie.- disse Nareesha sorridendole.
-Adesso che si fa?- chiese Nathan guardando gli altri ragazzi.
-Io, Deb e Charlie andiamo a pranzo insieme.- disse Jay mettendosi la felpa -E' un incontro esclusivo tra super amici.- aggiunse ridendo.
-Era un modo carino per dire che non potete venire.- precisò Charlie.
-Io e Siv possiamo rimanere qua a finire ... tu sai cosa?- chiese Nareesha tornando a sedersi sul tappeto.
-Certo.- rispose Charlie infilandosi la giacca -Vi lascio un paio di chiavi.- aggiunse lanciandole il mazzo di chiavi che aveva in tasca.
-Tu Nate che fai?- chiese Jay guardando il ragazzo appoggiato al muro.
-Credo che andrò a casa.- disse Nathan prendendo le sue cose -Lasciatemi però salutare la mia ragazza.- aggiunse stringendo a sè Debby.
-Ti amo.- gli sussurrò Debby per poi unire le sue labbra con quelle del ragazzo.
-Anch'io ti amo piccola mia.-
Jay, Charlie, Debby e Nathan uscirono di casa e lasciarono soli Siva e Nareesha, i primi si diressero in centro, sarebbero andati a pranzo nel loro fast food preferito, mentre Nate prese la sua auto e tornò a casa.
-Ragazze che volete?- chiese Jay togliendosi giacca e sciarpa e appoggiandole sulla sedia.
-Il solito.- risposero in coro Debby e Charlie.
-Perfetto.- sorrise Jay allontanandosi dal tavolo.
-Cosa avete progettato per oggi?- chiese Debby curiosa.
-Si parte alle cinque con un giro in battello sul Tamigi.- rispose Charlie giocherellando con il portatovaglioli -Saremo io, te, Nathan e Jay.-
-Che cosa romantica.- commentò sarcastica Debby.
-Ti piacerà.- le sorrise Charlie -Poi cena in un ristorante super chic, uno di quelli da favola.-
-Spero almeno si mangi bene.-
-Abbi fiducia nella tua Charlie.-
-E saremo sempre noi quattro?- chiese Debby arrotolandosi le maniche della camicia.
-Sempre noi, siamo o non siamo i fantastici quattro?- chiese Charlie ridendo.
-Lo siamo, lo siamo.-
-Poi verso le dieci c'è una sorpresa.-
-Sono stufa delle sorprese.- sbuffò Debby.
-Ma non posso dirtelo, è ... lo scoprirai.-
-Eccomi bellezze.- disse Jay posando sul tavolo il vassoio.
-Grazie.- gli sorrisero le due ragazze.
-Buon appetito!- disse Jay accomodandosi al tavolo.
 
-Sono tornata.- disse Debby entrando in casa.
La ragazza non ricevette nessuna risposta così decise di fare un giro della casa e non vi trovò nessuno, nè suo fratello, nè quell'idiota di Tom e nemmeno suo padre.
-Cercavi qualcuno?-
Debby si girò di scatto portandosi una mano sul cuore.
-Cazzo Tom! Mi hai spaventata a morte.-
-Scusa piccola.- disse il ragazzo abbracciandola.
-Stammi lontano.- disse Debby scivolando dalla presa del ragazzo -Mi hai fatto perdere dieci anni di vita.- aggiunse lanciandogli un'occhiataccia -Renditi utile e versami un po' d'acqua in un bicchiere.-
-Agli ordini.- le sorrise Tom eseguendo quanto richiesto da Debby.
-Mio fratello?- chiese Debby prendendo il bicchiere d'acqua dalle mani di Tom.
-Non so ... prova a vedere in  camera sua.- disse Tom sedendosi sul bancone.
-Così potrà spaventarmi anche lui?- chiese Debby guardandolo -E poi ho già controllato.-
-Secondo me non hai guardato bene.- disse Tom guardando la ragazza aprire la porta della camera di Max.
-Max so che sei nascosto qui.- disse Debby entrando nella stanza -Non mi spaventerai, esci.-
Debby si sedette sul letto in attesa che il fratello facesse la sua comparsa, qualche istante dopo sentì qualcosa afferrarle la caviglia e saltò in piedi urlando.
-Mi cercavi?- chiese Max guardando la sorella agitarsi.
-Sei un cretino!- esclamò Debby incrociando le braccia sul petto.
-Lo sai che ti voglio bene.- disse Max abbracciandola da dietro.
-Tu e il tuo amichetto mi sembrate due bambini dell'asilo.-
-Però devi ammettere che siamo stati bravi.-
-Due bravi bambini di tre anni.- disse Debby uscendo dalla stanza -Siete molto maturi.- aggiunse entrando in cucina seguita da Max.
-A che ora passano a prenderti?- chiese Max aprendo il frigo.
-Charlie viene qui tra poco, dobbiamo prepararci.- rispose Debby mettendosi comoda sul divano.
-E immagino che noi dovremmo andare fuori dalle scatole.- disse Max richiudendo il frigo dopo aver preso una bottiglietta di succo.
-Non dovete andarvene, basta solo che non rompiate.- disse Debby facendo posto a Tom sul divano.
-Capito.- le sorrise Tom -Ci chiuderemo in camera di Max.-
-Tu e Nate quando partite?- chiese Max raggiungendo i due ragazzi sul divano.
-Noi dobbiamo partire?- chiese Debby sorpresa.
-La sua sorpresa.- rispose Max bevendo un sorso di succo.
-Grazie di avermelo ricordato.- disse Debby alzandosi dal divano -Devo assolutamente preparare la valigia.- aggiunse andando velocemente in camera sua.
-Dove andrete?- chiese Tom entrando in camera della ragazza chiudendo la porta.
-Non me l'ha detto, vuole che sia una sorpresa.- rispose Debby prendendo da sopra l'armadio la sua valigia verde mela.
-Quanto starete via?-
-Un paio di giorni, credo.-
-Ti mancherò?- chiese Tom abbracciando da dietro Debby.
-Forse.- rispose Debby sistemando alcune magliette nella valigia.
-Forse?- chiese Tom un po' deluso.
-Certo che mi mancherai, scemo.- gli sorrise Debby scompigliandogli i capelli.
-Anche tu mi mancherai da morire.- disse Tom sbaciucchiandole una guancia.
-Ti chiedo una sola cosa.- disse Debby voltandosi per guardare il ragazzo negli occhi -Non riempirmi di messaggi e telefonate perchè Nathan non è stupido.-
-Capito.- disse Tom sollevandole il mento con due dita -Farò del mio meglio.- aggiunse unendo le sue labbra con quelle della ragazza.
-Ragazzi.- disse Max aprendo la porta.
Non appena sentirono la voce di Max, Tom e Debby si allontanarono l'uno dall'altra cercando di sembrare il più normali possibili.
-Charlie è qui.- aggiunse Max richiudendo la porta.
-Ci avrà visti?- chiese Tom sedendosi sul letto.
-Non credo.- disse Debby mettendo le ultime cose in valigia.
-Me ne vado in camera di tuo fratello.- disse Tom lasciandole un delicato bacio sulle labbra.
Quando Tom fu uscito Debby chiuse la valigia e andò in cucina a salutare Charlie. Max e Tom, come promesso, si chiusero in camera del primo e lì rimasero.
-Ciao bella!- disse Charlie abbracciando l'amica -Come vanno i preparativi?-
-Per la partenza?- chiese Debby appoggiando la schiena alla porta d'ingresso.
Charlie annuì.
-Ho già fatto tutto.-
-Allora adesso possiamo dedicarci a noi.- affermò felice Charlie.
-Già ...- sbuffò Debby.
-Che c'è?- chiese Charlie guardando l'amica.
-Indossare un vestito da sera non è la mia massima aspirazione.- rispose Debby trascinandosi svogliatamente in camera sua -Ma per questa sera farò un'eccezione.-
-Brava la nostra Debby.- sorrise Charlie.
-I nostri vestiti sono appesi lì.- disse Debby indicando i due abiti da sera.
-Quale vuoi?- chiese Charlie prendendoli.
-E' uguale.- disse Debby lasciandosi cadere sul letto -Quello meno vistoso.- aggiunse sprofondando la testa tra i cuscini.
-Questo color prugna secondo me ti sta meglio.- disse Charlie mostrando l'abito all'amica.
-Perfetto.- disse Debby coprendosi la faccia con un cuscino.
-Debby! Alzati e provalo, ora!- disse Charlie lanciandoglielo.
-Uffa.- sbuffò Debby alzandosi contro voglia dal letto.
-Muoviti e fai poche storie.- disse Charlie mettendosi comoda sul letto.
Debby si tolse i vestiti e indossò l'abito che Charlie aveva scelto per lei.
-Allora?- chiese Debby voltandosi verso l'amica.
-Sei favolosa.- disse Charlie sorridendole -Nathan dovrà stare attento.-
-Scusate l'interruzione.- disse Tom affacciandosi alla porta -So che ti avevo promesso che non avremmo disturbato.-
-Appunto.- disse Charlie guardandolo male.
-Ma ho lasciato qui da qualche parte il mio cellulare.- riprese Tom entrando nella stanza.
-Cercalo e fai in fretta.- disse Charlie acida.
-Sei bellissima.- disse Tom fermandosi davanti a Debby.
-Fai poco il deficiente e muoviti a cercare il tuo cellulare.- disse Charlie spingendolo lontano da Debby.
-Ok, ok me ne vado e il cellulare lo cerco dopo.- disse Tom alzando le mani in segno di arresa -Arrivederci.- aggiunse uscendo dalla camera.
-Che rompi palle Tom!- disse Charlie sbattendo la porta -Non so come tu faccia a sopportarlo per tutto il giorno.- aggiunse sedendosi ai piedi del letto.
-E' ... è simpatico.- disse Debby appoggiandosi alla scrivania.
-Simpatico ... sì, immagino quanto sia simpatico sotto le coperte.- disse Charlie guardando l'amica.
-Per tua informazione non sono mai andata a letto con Tom.- disse Debby incrociando le braccia sul petto.
-Oh ma ci finirai presto.-
-Allora, che ne dici se finiamo di prepararci?-
-Cambi argomento ... interessante.- disse Charlie portandosi un dito davanti alla bocca.
-Piantala scema e muoviti a vestirti che tra poco arriveranno i nostri cavalieri.- disse Debby lanciandole la felpa.
-Mi aiuti a mettere il vestito?- chiese Charlie alzandosi.
-Arrivo.- disse Debby avvicinandosi all'amica.
Una volta che Charlie ebbe indossato il suo vestito le ragazze passarono al trucco, Debby optò per un trucco naturale mentre Charlie decise di osare, aveva sempre osare con il make up.
-Come ci facciamo i capelli?- chiese Charlie guardando Debby.
-Io li vorrei fare così.- disse Debby mostrando all'amica una foto.
-Perfetto.- le sorrise Charlie.
-Tu?-
-Io credo che li lascerò sciolti.- disse Charlie prendendo il necessario per pettinare Debby.
Una decina di minuti dopo Charlie aveva finito e Debby si guardò allo specchio sorpresa dall'abilità dell'amica.
-Dovresti andare a fare l'hair stylist o la make up artist.-
-Ogni tanto ci penso, mi piacerebbe davvero tanto.- disse Charlie sistemandosi i capelli davanti allo specchio.
-Ragazze sono arrivati!- urlò Max correndo alla porta.
-Arriviamo.- dissero in coro le due ragazze.
-Buonasera.- disse Max spostandosi per far entrare in casa Jay e Nathan.
-Sera Max.- disse Nathan battendo il cinque al ragazzo.
-Max.- lo salutò Jay con un cenno della mano.
-Le vostre signore arrivano subito.- disse Max chiudendo la porta.
-Max muoviti!- urlò Tom dalla camera dell'amico -Dobbiamo finire la partita.-
-Il dovere mi chiama.- disse Max sorridendo -Ci vediamo questa sera ragazzi.- aggiunse Max  per poi sparire in camera sua.
Intanto Charlie e Debby avevano fatto il loro ingresso in cucina.
-Siete stupende.- disse Jay non appena vide le due ragazze.
-Meravigliose.- disse Nathan guardandole.
-Grazie.- dissero le ragazze in coro.
-Andiamo?- chiese Nathan indicando la porta.
-Non mi saluti nemmeno?- chiese Debby fingendosi offesa.
-Scusami tesoro.- disse Nathan andando ad abbracciarla -Ti amo.- aggiunse per poi unire le sue labbra con quelle della ragazza.
-Adesso possiamo andare.- disse Debby prendendo dal tavolo la sua clutch.
-Allora andiamo.- disse Jay aprendo la porta e uscendo seguito a ruota dagli altri ragazzi.
 
-E adesso?- chiese Debby uscendo dal ristorante in cui avevano cenato.
-Adesso c'è una sorpresa.- disse Nathan indicando la limousine nera parcheggiata lì davanti -Prego.- aggiunse aprendole la portiera.
-Grazie.- sorrise Debby salendo in auto.
-Charlie.- disse Jay facendo segno alla ragazza di salire.
-Grazie James.- disse Charlie facendogli la lingua.
-Anch'io ti amo.- disse Jay prendendo posto in auto accanto alla ragazza.
-Ci siamo tutti?- chiese Nathan entrando per ultimo.
-Tutti.- disse Jay portando un braccio dietro le spalle di Charlie.
-Può andare.- disse Nathan rivolgendosi all'autista.
-Posso sapere dove andiamo?- chiese Debby appoggiando la testa sulla spalla di Nathan.
-Lo scoprirai tra poco.- rispose il ragazzo baciandole una guancia.
-Sarà divertente.- disse Jay guardandola -Fidati.- aggiunse facendole l'occhiolino.
-E' tutto il giorno che mi fido di voi.-
-E ti sei divertita?- chiese Charlie prendendo lo specchietto dalla sua pochette.
-Direi proprio di sì.- sorrise Debby.
-Ci siamo quasi.- annunciò Jay guardando fuori dal finestrino.
Un paio di minuti dopo l'auto accostò e i quattro ragazzi scesero.
-Qualcosa mi dice che c'è una festa.- disse Debby dirigendosi mano nella mano con Nathan all'ingresso del locale.
-Prego.- disse Jay aprendo la porta del locale.
-Saresti un perfetto portinaio.- disse Charlotte ridendo.
-Saresti un perfetto portinaio ...- disse Jay facendole il verso -Entra prima che ti spinga sotto un'auto in corsa.-
-Come siamo gentili.- disse Charlie guardandolo -E meno male che sono la tua ragazza e prima ancora la tua migliore amica.- aggiunse entrando nel locale.
-Sai che ti amo.- disse Jay abbracciandola.
-Lo so.- sorrise lei.
-Sera gente!- esclamò Tom andando verso i ragazzi.
-Ciao Parker.- gli sorrise Nathan.
-Sei ... sei bellissima.- disse Tom guardando Debby -Quello lì.- aggiunse indicando Nathan -E' davvero fortunato.-
-Ciao Tom.- gli sorrise Debby abbracciandolo -E grazie.-
-Di cosa?-
-Della festa, sono sicura che sia opera tua.-
-Lo ammetto, è opera mia.-
-Tom dov'è il bar?- chiese Jay guardandosi intorno.
-Jay!- lo rimproverò Charlie tirandogli un leggero pugno sulla spalla -Sembri un alcolizzato ... o forse lo sei.- disse ridendo.
-E' laggiù.- disse Tom indicando il fondo della sala.
Jay si diresse al bar e trascinò con sè anche l'incolpevole Charlotte.
-Gli altri?- chiese Debby cercando il fratello, Siva e Nareesha tra la folla.
-Sono di sopra.- rispose Tom facendo cenno ai ragazzi di seguirlo.
Nathan e Debby seguirono Tom e, salita una scala a chiocciola, si trovarono in una specie di salottino che si affacciava sulla pista da ballo.
-Salve a tutti.- disse Debby salutando tutti con un gesto della mano.
-Ciao sorellina.- disse Max sorridendole.
-Tantissimi auguri Debby.- disse Rachel porgendole un pacchettino -Spero ti piaccia.-
Debby aprì la busta e ne tirò fuori una collana in argento con il suo nome.
-Grazie mille, è bellissima.- disse Debby sorridendole.
-Sono contenta che ti piaccia.- disse Rachel tornando a sedersi accanto a Max.
Debby pensò che doveva esserci lo zampino di Max, conosceva Rachel da nemmeno una settimana e dubitava che la ragazza, per quanto dolce e simpatica, le avrebbe fatto quel regalo senza l'intervento del suo adorato fratellone.
-Stai benissimo!- esclamò Nareesha abbracciando Debby.
-Anche tu non scherzi.- disse guardandola.
-Grazie bella.- le sorrise Nareesha -Andiamo a sederci?- chiese indicando i divanetti.
-Meglio.- disse Debby seguendola -Questi cosi mi stanno uccidendo.- aggiunse indicandosi le scarpe.
-Ciao Deb.- le sorrise Siva quando la ragazza si sedette accanto a lui.
-Sera Siv.-
-Lì ci sono un po' di regali per te.- disse Max indicando un tavolo dietro le loro spalle sul quale c'erano almeno una quarantina di buste e pacchettini.
-Li aprirò ... un giorno.- disse Debby prendendo dal vassoio poggiato sul tavolino davanti a lei un drink.
-Dove porti la mia sorellina?- chiese Max guardando Nathan.
-Non me lo vuole dire.- disse Debby incrociando le braccia sul petto.
-E' una sorpresa, te l'ho già detto mille volte.- disse Nathan allentandosi il nodo della cravatta -Pazienta ancora qualche ora.- aggiunse sedendosi accanto a Debby.
 
Era l'una quando Debby, dopo aver passato le due ore precedenti a ballare in pista con Nareesha, Charlie e Rachel, tornò esausta ai divanetti.
-Ciao Tom.- disse Debby lasciandosi cadere a peso morto su uno dei divanetti.
-Divertita?- chiese il ragazzo guardandola.
-Molto ... adesso però non ce la faccio più.- rispose massaggiandosi le tempie -Ho fame, sonno e mi fanno male i piedi.-
-Ti va se andiamo a casa mia?-
-Solo se prima passiamo a prendere qualcosa da mangiare.-
-Ci sto.- disse Tom sorridendole -Aspetta, ti aiuto.- aggiunse andando ad aiutare la ragazza ad alzarsi.
-Grazie.- disse Debby afferrando le mani del ragazzo -Giuro che non metterò più questi trampoli per un po'.-
Tom e Debby raggiunsero l'uscita del locale e salirono sull'auto del ragazzo, parcheggiata lì vicino.
-Dove vuoi che ci fermiamo?- chiese Tom rallentando in prossimità di un semaforo rosso.
-Per me è indifferente.- rispose Debby prendendo l'iPhone dalla sua clutch.
-Qui vicino c'è un fast food.- disse Tom svoltando a destra.
-Per me va benissimo.- disse Debby digitando velocemente un messaggio.
"Ero un po' stanca e così sono andata via, scusa se non ti ho salutato. Ti amo."
-Chi è?- chiese Tom sporgendosi verso la ragazza.
-Nate.- rispose Debby inviando il messaggio.
-Devo prendere qualcosa anche per lui?- chiese Tom parcheggiando nel piccolo piazzale semideserto davanti al fast food.
-No, non gli ho detto che sono con te.-
-Ok ... cinque minuti e torno.- disse Tom scendendo dall'auto.
"Ok, non preoccuparti.Ti amo anch'io piccola."il messaggio di Nathan la fece sorridere, le piaceva che la chiamasse piccola, la faceva sentire protetta.
-Ecco qua.- disse Tom aprendo la portiera e porgendo due buste alla ragazza.
-Hai comprato cibo per un esercito.- disse Debby ridendo -Va bene che ho fame ... però.-
-Sempre meglio abbondare.- disse Tom mettendo in moto.
Una decina di minuti dopo Tom parcheggiava nel cortile di casa sua.
-I tuoi non ci sono mai?- chiese Debby chiudendo la portiera.
-Quasi mai.- disse Tom mettendo in tasca le chiavi dell'auto -Dovrebbero tornare per Natale.- aggiunse raggiungendo la ragazza sul vialetto d'ingresso.
-Me li presenterai?- chiese Debby fermandosi davanti alla porta.
-Certo.- disse Tom infilando le chiavi nella serratura -Ma noi non siamo ...-
-Shh!- disse Debby portandogli un dito davanti alla bocca per poi baciarlo appassionatamente.
-Hai fatto tutto tu.- disse Tom entrando in casa seguito dalla ragazza.
-Lo so.- sorrise Debby posando le buste del fast food sul mobile vicino all'ingresso -Posso lasciare qui le scarpe?- chiese guardandolo.
-Fai pure.- disse Tom togliendosi la giacca -Andiamo di sopra?- chiese prendendola per mano.
-Ok.- rispose Debby stringendo la mano del ragazzo.
Una volta raggiunto il piano superiore Debby e Tom andarono dritti nella camera del ragazzo.
-Che si fa?- chiese Debby sedendosi a gambe incrociate sul letto.
-Io un'idea ce l'avrei.- disse Tom sorridendole maliziosamente -Non so se ti piace però.- aggiunse mettendosi in ginocchio sul letto e facendo cenno a Debby di indietreggiare.
-Sentiamo.- gli sorrise Debby distendendosi sul letto.
-Potremmo iniziare così.- disse Tom distendendosi sopra la ragazza per poi prenderle il viso tra le mani e baciarla.
-Come inizio non è male.- gli sussurrò Debby iniziando a slacciare i bottoni della camicia del ragazzo.
-Ma tu non avevi fame?- chiese Tom sfilandole la giacca.
-Mi è passata.- sorrise Debby guardando Tom togliersi la camicia.
-Questo coso che hai addosso ... come si toglie?-
-Faccio io.- disse la ragazza tirandosi a sedere.
Debby si tolse il vestito e facendo attenzione a non rovinarlo lo sistemò sulla sedia della scrivania.
-Ora vai meglio?- chiese Debby slacciando il bottone dei pantaloni del ragazzo.
-Decisamente.- rispose Tom lasciandole una scia di baci sul collo.
-Tom ... credo abbiano suonato.-
-Cazzo! Sempre nei momenti meno opportuni arriva la gente!- disse Tom alzandosi dal letto -Vado a vedere chi è.- aggiunse aprendo la porta di camera sua -Tu non muoverti.-
-Tranquillo, non scappo.- gli sorrise Debby.
Tom andò alla finestra del corridoio e vide Max e Nathan davanti al cancello.
-Ci sono tuo fratello e il tuo ragazzo.- annunciò Tom rientrano in camera.
-Forse dovremmo vestirci.- disse Debby prendendo il suo vestito.
-Direi.- disse Tom mettendosi la camicia -A meno che tu non voglia vedervi ucciso da Max e Nathan.- aggiunse sorridendole.
-Hai già aperto?- chiese la ragazza sistemandosi il vestito per poi infilarsi la giacca.
-Non ancora.- rispose Tom infilandosi la giacca -Quando siamo pronti apro.-
-Vado di sotto a mettermi le scarpe poi sono pronta.- disse Debby uscendo dalla stanza di Tom.
-Vengo anch'io di sotto.- disse Tom seguendola giù per le scale.
Una volta di sotto Debby prese i sandali che aveva lasciato vicino all'ingresso e se li mise mentre Tom andò ad aprire.
-Sera Tom.- disse Max entrando in casa -Deb è qui?-
-Eccomi.- disse la ragazza raggiungendo Tom, Max e Nathan.
-Ciao amore.- disse Nathan lasciandole un delicato bacio a fior di labbra.
-Che facevate?- chiese Max appoggiando la schiena al muro.
-Guardavamo una puntata di "Gossip Girl".- rispose Tom guardando Debby.
-E' una delle mie preferite.- disse Debby reggendo il gioco -Ma credo che a voi due non interessi.- disse guardando Max e Nathan.
-Infatti.- le sorrise Max.
-Pronta per partire piccola?- chiese Nathan stringendo Debby a sè.
-Pronta.- rispose Debby baciandolo dolcemente.
-Andiamo a casa?- chiese Max guardando la sorella -Così magari dormiamo un po'.-
-Ottima idea.- disse Debby prendendo la sua pochette.
-Allora buon viaggio.- disse Tom abbracciando Debby.
-Grazie.-
-Trattala bene, mi raccomando.- disse Tom abbracciando Nathan -E divertitevi.- aggiunse salutandoli con la mano.
-Sarà fatto.- sorrisero per poi dirigersi verso l'auto di Max.
-Ciao bro!- disse Tom battendo il cinque Max.
-Ciao scemo, ci vediamo.- gli sorrise lui.
















*ta-dà* sono ancora viva! :P
buenos dias gente e buon #MaxMonday!!!
ci ho messo un'eternità per questo capitolo ma è uscito very long (?) spero solo non sia noioso ... e magari spero anche di farmi perdonare per la lunga attesa
speriamo che il nostro piccolo Nath si riprenda presto *istinto proettivo da mamma* :'3
fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo ... ditemi se vi fa schifo oppure è passabile lol
ringrazio chi ha recensito, chi ha messo la storia tra le preferite/seguite/ricordate wrftghjkl davvero mille grazie :') e grazie anche a chi legge silenziosamente
bene people vi saluto ... buona settimana
besos

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Capitolo 15
*** Fuori città ***


FUORI CITTA'


Parigi si stava lentamente svegliando, un timido sole faceva capolino tra le nuvole che decoravano il cielo, l'aria fredda e pungente di quel periodo penetrava dagli spifferi delle finestre, il profumo di caffè si mescolava a quello di croissant per le strade della città popolate da turisti curiosi mescolati agli abitanti della città che percorrono in fretta i viali parigini per recarsi al lavoro in orario.
-Hey amore.- disse Nathan guardando Debby stiracchiarsi -Buongiorno.- aggiunse sorridendole per poi lasciarle un delicato bacio a fior di labbra.
-Giorno.- disse Debby strofinandosi gli occhi -Che ore sono?- chiese mettendosi a sedere sul letto.
-Quasi le dieci.- le sorrise Nathan.
-Da quanto tempo sei lì a fissarmi?- chiese Debby sbadigliando.
-Da un po'.- disse Nathan alzandosi dal letto -Mi ha chiamato Tom prima.- aggiunse infilandosi la felpa.
Perchè mai Tom avrebbe dovuto chiamare Nathan?
-Cosa voleva?- chiese Debby cercando di sembrare indifferente.
-Sapere come era andato il viaggio e com'era la città.- rispose Nathan provandosi alcuni capellini davanti allo specchio.
-Uh ... va bene.- disse Debby alzandosi dal letto -Oggi che si fa?- chiese abbassandosi per cercare nella sua valigia qualcosa da mettere.
-Oggi ti porto sulla Tour Eiffel.- rispose Nathan sedendosi sul bordo del letto dopo aver scelto quale cappellino indossare.
-Non vedo l'ora.- disse Debby infilandosi un paio di jeans.
-Sono contento che fra te e Tom si sia venuto a creare un bel rapporto.- esordì Nathan dopo qualche istante di silenzio -Allla fine è un bravo ragazzo, anche se a volte è un po' ... come dire, un po' cretino?-
Debby sorrise e, una volta finito di vestirsi, andò a sedersi accanto a Nathan.
-Tom non ha mai avuto un'amica, le ragazze se le è sempre portate a letto.- riprese Nathan -Con te invece ... non so, andate davvero d'accordo ed è bello che abbia finalmente trovato un'amica vera.-
Debby non riusciva a capire dove Nathan volesse arrivare, perchè le stava facendo quel discorso?
-Già ...- sorrise Debby cercando un modo per chiudere lì il discorso su Tom -Allora, andiamo?- chiese alzandosi e avviandosi verso la porta.
-La mia piccola ha fame.- disse Nathan ridendo.
-Sì ho fame, problemi?- disse Debby facendogli la linguaccia.
-Ti amo.- disse Nathan abbracciandola da dietro.
 
Dopo aver fatto colazione in una pasticceria Debby e Nathan erano saliti in cima alla Tour Eiffel e vi erano rimasti quasi un'ora, da lassù si godeva di una vista mozzafiato della città, si potevano ammirare i palazzi di tutta Parigi, i grandi viali e la Senna.
-Adesso che facciamo tesoro?- chiese Nathan sedendosi su una panchina del viale davanti alla Tour Eiffel.
-Sei tu che hai organizzato il viaggio.- rispose Debby sedendosi accanto al ragazzo e appoggiando la testa al suo petto.
-Hai ragione.- disse Nathan lasciandole un bacio  a fior di labbra -Passeggiata lungo la Senna poi pranzo?- chiese guardando la ragazza.
-Ci sto.- sorrise Debby sistemandosi la giacca per poi alzarsi dalla panchina imitata da Nathan.
I ragazzi si diressero verso la Senna e scesero le scale che separavano la città dalla passeggiata lungo il fiume che pullulava di bancarelle che vendevano le cose più svariate.
-Ci prendiamo dei churros?- chiese Debby fermandosi davanti a una bancarella che vendeva dolci.
-Non gli ho mai assaggiati.- disse Nathan prendendo il portafogli dalla tasca -E' arrivata l'ora di provare.- aggiunse andando alla cassa.
Dopo aver ordinato Nathan aspettò che la ragazza della bancarelle gli desse il sacchetto con i churros e, una volta preso quello che aveva ordinato, tornò da Debby e ricominciarono a camminare.
-Domanda da un milione di dollari.- disse Nathan spezzando a metà un churros -Meglio Londra o Parigi?- chiese guardando la ragazza.
-Londra è casa mia e sono a Parigi da poco più che un giorno ... come posso scegliere?-
-Allora mi dispiace, non vinci un milione di dollari.-
-Meglio Madrid.- sorrise la ragazza prendendo una churros dal sacchetto.
-Scusa e tu quando ci sei andata a Madrid?- chiese Nathan curioso.
-Lo scorso maggio con mamma.- rispose Debby pulendosi le mani in un tovagliolino di carta -E' una città meravigliosa, ci sono palazzi splendidi e un sacco di ragazzi carini.- aggiunse buttando il tovagliolo in un cestino.
-Più carini di me?- chiese Nathan guardando la ragazza con aria di sfida.
-Forse ...- rispose vaga Debby -Sai ho sempre avuto un debole per gli spagnoli.-
-No ma seriamente tu credi che possa esistere qualcuno più bello del sottoscritto Nathan James Sykes?- chiese Nathan cercando di rimanere serio.
-Mio fratello è molto più attraente di te ... per esempio.- disse Debby per poi scoppiare a ridere.
-Spero tu stia scherzando, sono io l'unico attraente e sexy tra noi cinque idioti.- disse Nathan ridendo per poi baciare dolcemente Debby.
 
Da una decina di minuti Debby era seduta a un tavolino di uno delle decine di McDonald di Parigi e mentre aspettava che Nathan tornasse con il vassoio aveva iniziato a messaggiare con Tom.
"Come mai hai chiamato N questa mattina?"
"Per sapere come andava piccola."
"Ok ... però ti avevo detto di non farlo."
"No piccola, tu mi avevi detto di non chiamare o mandare messaggi a te :P"
"Hai ragione ... comunque come te la passi?"
"Non male direi ... sono qui seduto sul divano a casa tua con due belle ragazze e altre tre mi aspettano di là in camera."
"Sei un cretino ... e comunque non ci credo!"
"Infatti sono qui con tuo fratello ;)"
"Ah ecco ..."
"N non è lì con te?"
"Era andato a ordinare da mangiare ma sta tornando. Ci sentiamo :) x"
"Ti voglio bene piccola :) xx"
-Eccomi tesoro.- disse Nathan sedendosi accanto a Debby -Chi era?- chiese indicando il cellulare della ragazza.
Debby sul subito pensò di mentire, di dire a Nathan che era Charlotte, ma poi capì che le bugie non l'avrebbero portata da nessuna parte e decise di dirgli la verità.
-Era Tom.- rispose Debby prendendo una patatina.
-Come sta?-
-Bene direi, è a casa mia con mio fratello.-
-E dove credevi che fosse?- chiese Nathan ridendo -Ormai vive lì.-
-Già ... è come avere due fratelli, è strano visto che fino a pochi mesi non avevo nessuno in giro per casa se non mamma.-
-Però devi ammettere che ti diverti.-
-Quello è vero, sono due idioti ma sono due idioti adorabili e divertentissimi.-
 
 
Dopo aver passato il pomeriggio a fare shopping tra i viali di Parigi ed essere saliti sulla ruota panoramica in "Place de la Concorde" Debby e Nathan erano andati a cena in un grazioso ristorante vicino a "Notre Dame" e poi erano tornati in albergo.
 -Se viene a dormire così non mi ritengo responsabile delle mie azioni.- disse Nathan squadrando da capo a piedi la ragazza che indossava solo un paio di slip e una canottiera.
-Sono pronta a correre il rischio e ad assumermi le mie responsabilità.- disse sorridendo maliziosamente per poi infilarsi sotto le coperte accanto a Nathan.
-Ma tu ci pensi mai al futuro?- chiese Nathan portandosi le mani dietro la testa.
-A volte ... ma preferisco vivere il momento.- disse Debby appoggiando la testa al petto del ragazzo.
-A volte mi chiedo se abbia già incontrato la donna della mia vita, mi chiedo se magari quella donna sia tu. Insomma ci siamo incontrati per caso e rivisti per caso ... credo molto nel destino.- disse Nathan baciando Debby sulla testa.
Debby rimase in silenzio, mentre Nathan progettava un futuro insieme lei progettava di lasciarlo per stare con Tom, in quel momento si sentì una nullità, una vigliacca, una stronza perchè stava giocando con i sentimenti di un ragazzo dolcissimo.
-So che sembra una cosa affrettata ma io ti amo davvero tantissimo, non ho mai provato nulla di simile per nessun'altra.- riprese Nathan dopo una breve pausa -E anche se ci conosciamo solo da una paio di mesi sento che sarai una parte importante della mia vita.-
Perchè Nathan doveva essere così dannatamente dolce e adorabile? Perchè? Debby iniziò a chiedersi se davvero valeva la pena di lasciare Nathan per provare a stare con Tom, un ragazzo completamente diverso da Nathan, un ragazzo da "avventure" più che da storie serie. La sicurezza che aveva acquistato nei giorni precedenti su quello che c'era e ci sarebbe stato fra lei e Tom iniziò a diminuire e si fece strada l'idea di restare con Nate, di provare a superare il piccolo sbandamento che si era presa per Tom.
-Ti sto annoiando?- chiese Nathan notando lo sguardo perso nel vuoto della ragazza.
-Assolutamente no ... stai dicendo delle cose meravigliose.- rispose Debby alzando lo sguardo per poi perdersi in quegli occhi meravigliosi.
-Tu sei meravigliosa.- le sussurrò Nathan -Dormiamo?- chiese poi baciandola.
-Dormiamo.- gli sorrise Debby mettendosi comoda sul suo cuscino -Ti amo Nate.- aggiunse prima di spegnere la luce.
-Anch'io ti amo.- disse Nathan intrecciando la mano con quella della ragazza.














pensavate mi avessero rapito?? lol invece sono ancora qua ;)

sorry tantissimo per il ritardo ma fino a oggi pomeriggio non avevo idee
grazie mille a chi ha recensito, a chi ha messo la storia tra le preferite/seguite/ricordate e anche a chi legge silenziosamente :)
che ne dite di this new capitolo?? se mi lasciate qualche recensione magari mi stimolate e aggiorno più inf fretta :))
martedì wrtghjkl esce il video di Walks Like Rihanna sdfghjkl non vedo l'ora
*fine del momento sclero* lol
baci e abbraci me 

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Capitolo 16
*** Festa a sorpresa? ***


FESTA A SORPRESA?

Debby e Nathan erano tornati da Parigi la sera prima e si erano fermati a dormire a casa del ragazzo.
Era una fredda mattinata di inizio novembre a Londra, le temperature sfioravano lo zero e i primi fiocchi di neve iniziavano a danzare lentamente nell'aria.
-Buongiorno ragazzi.- disse la signora Sykes quando Nate e Debby entrarono in cucina.
-Buongiorno June.- le sorrise Debby.
-Ciao mamma.- disse Nathan schioccandole un bacio sulla guancia.
-Vi ho preparato la colazione.- disse June portando in tavola due tazze di caffè caldo.
-Grazie.- dissero in coro i ragazzi.
-Io vado al lavoro.- disse June prendendo il cappotto e la borsa -Buona giornata ragazzi.- aggiunse uscendo di casa.
-Dormito bene piccola?- chiese Nathan guardando Debby.
-Benissimo.- rispose Debby abbracciandolo.
-Ti amo.- disse Nathan prima di unire le sue labbra con quelle della ragazza.
-Anch'io ti amo Nate.- disse Debby staccandosi dalle labbra del ragazzo qualche istante per poi riprendere a baciarlo.
-Ragazzi buongiorno.- disse il padre di Nathan entrando in cucina.
Debby e Nathan si staccarono immediatamente l'uno dall'altra e si sedettero a tavola.
-Giorno papà.- disse Nathan bevendo un sorso di caffè -Come mai ancora a casa?-
-Mi sono preso la mattinata libera.- disse il padre versandosi un po' di succo in un bicchiere.
-Ah ... - disse Nathan pensieroso -E quindi stai a casa tutta la mattina?-
-E' un modo gentile per chiedermi di togliermi di mezzo?- chiese il padre sorridendo al figlio.
-Una cosa simile.- rispose Nathan spalmando la marmellata su una fetta biscottata.
-Avevo già previsto questa tua richiesta.- disse il padre finendo di bere il succo -Infatti prendo il capotto e me ne vado a fare un giro in città.- aggiunse posando il bicchiere nel lavandino.
-Buona giornata signor Sykes.- disse Debby rimasta in silenzio fino a quel momento.
-Buona giornata anche a te Debby.- disse Craig prendendo il cappotto e un ombrello -Salutami tuo padre.- aggiunse aprendo la porta.
-Sarà fatto.- gli sorrise Debby.
-Ci vediamo ragazzi.- disse Craig chiudendosi la porta dell'appartamento alle spalle.
Debby e Nathan erano finalmente soli.
-Dopo colazione ti porto a casa?- chiese Nathan guardando la ragazza.
-Posso andarci anche da sola.- rispose Debby andando a mettere la sua tazza nel lavandino.
-E se io volessi accompagnarti a tutti i costi?- insistette il ragazzo.
-Se vuoi accompagnarmi per me non c'è nessun problema.- disse Debby riponendo la bottiglia di succo in frigorifero.
-Allora ti accompagnerò.- le sorrise Nathan spingendola contro la parete -Vuoi tornare a casa subito?- le sussurrò all'orecchio.
-Non ho fretta.- disse Debby portando le braccia dietro il collo del ragazzo.
-Perfetto.- disse Nathan unendo le sue labbra con quelle della ragazza.
-Che ne dici se andiamo in camera tua?- chiese Debby lasciando per qualche secondo le labbra di Nathan.
-Mi sembra un'ottima idea piccola.- rispose Nathan prendendola in braccio.
Nathan spalancò la porta della sua stanza con un calcio e lasciò Debby sul letto poi chiuse la porta e girò due volte la chiave nella serratura.
 
Era circa mezzogiorno quando l'auto con a bordo Nathan e Debby posteggiò davanti al palazzo dove abitava la ragazza.
-Sali?- chiese Debby guardando Nathan.
-Se vuoi che salga ... allora salgo.- disse Nathan slacciandosi la cintura per poi aprire la portiera.
-Allora sali.- disse Debby scendendo dall'auto.
Nathan prese la valigia di Debby dal bagagliaio poi raggiunse la ragazza all'ingresso del palazzo e insieme entrarono in ascensore.
-C'è qualcuno a casa?- chiese Nathan posando la valigia davanti alla porta dell'appartamento.
-Non ne ho idea.- rispose Debby cercando le chiavi nella borsa.
Debby girò le chiavi nella serratura e, una volta aperta la porta, entrò in casa.
-Sono a casa!- urlò Debby posando la borsa e le chiavi sul tavolo.
-Sorellina!- esclamò Max correndole incontro -Com'è?- chiese abbracciandola.
-Così.- disse Debby stringendo forte il fratello.
-Hey Nath.- disse Max battendo il cinque all'amico -Che fai, ti fermi a pranzo?-
-Sappi che non accetterà un "no" come risposta.- disse Debby sorridendo.
-Allora mi fermo.- sorrise Nathan sedendosi sul divano accanto a Max.
-Bentornata piccola!- disse Tom abbracciando Debby da dietro e riempiendola di baci sulla guancia.
-Amico vacci piano.- disse Nathan guardando il ragazzo negli occhi -Ti ricordo che è la mia ragazza.- aggiunse tornando a guardare la televisione.
-Tranquillo, non te la rubo.- lo rassicurò Tom.
-Che fai, mi aiuti a disfare la valigia?- chiese Debby guardando Tom.
-Se questo significa stare soli io e te almeno per un po' ... allora ti aiuto molto volentieri.- disse Tom a bassa voce in modo che solo Debby potesse sentirlo.
-Allora tieni questa.- disse Debby lasciando a Tom la sua valigia.
Debby e Tom entrarono in camera della ragazza e chiusero la porta.
-Ti è piaciuta Parigi?- chiese Tom posando la valigia sul letto.
Debby alzò le spalle, non le andava molto di parlare del viaggio e forse non le andava nemmeno di parlare con Tom.
-Qualcosa non va piccola?- chiese Tom abbracciandola da dietro e posandole il mento sulla spalla.
-Tutto a posto.- rispose Debby abbozzando un sorriso.
-Non è tutto a posto.- disse Tom stringendola forte a sè -E non provare a ripetere che va tutto bene.- aggiunse schioccandole un bacio sulla guancia.
-Devo parlarti.- disse seria Debby guardando il ragazzo.
-Devo preoccuparmi?- chiese Tom lasciando la ragazza e andando a sedersi sul letto.
-Non lo so.- rispose Debby prendendo posto accanto a Tom -Forse.-
-Tranquilla.- disse Tom vedendola un po' nervosa.
-Credo che dovremmo rallentare.- disse dopo alzandosi di scatto e iniziando a camminare avanti e indietro per la stanza.
-In che senso?- chiese Tom perplesso.
-Noi due, io e te, ecco ... dobbiamo rallentare un po'.- rispose guardandolo negli occhi.
Tom non disse nulla questa volta, ancora non aveva capito bene cosa volesse dire quella frase "dobbiamo rallentare" ma non voleva interrompere Debby un'altra volta.
-In questi giorni che ho passato a Parigi con Nate ho capito delle cose.- disse Debby facendo un respiro profondo per cercare di calmarsi -Non so se lo amo ... non credo ... ma comunque continuo a dirglielo e non so se lo faccio per abitudine o perchè lo sento veramente, sono confusa e non so che fare.- aggiunse singhiozzando, lasciando che le lacrime bagnassero le sue guance.
-Hey, hey.- disse Tom andando ad abbracciarla -Stai tranquilla piccola, non piangere.-
-Giuro che non lo faccio apposta, davvero.- disse Debby stringendo forte Tom -Io voglio stare solo con te, lo sai vero?-
-Certo che lo so.- le sussurrò Tom baciandola sulla fronte.
I due ragazzi rimasero abbracciati per qualche minuto poi quando Tom notò che il respiro di Debby era tornato regolare e che aveva smesso di piangere si sedette sul letto e la prese sulle ginocchia.
-Prenditi il tempo che ti serve Deb ... io sarò qui ad aspettarti, lo sai.-
-Grazie Tom, grazie.- disse Debby schioccando un bacio sulla guancia al ragazzo.
 
Dopo aver pranzato a casa George Max, Debby, Tom e Nathan hanno attraversato una Londra coperta di neve e hanno raggiunto la casa di Charlotte dove si sarebbe tenuto il "meeting" per organizzare la festa a sorpresa per il compleanno di Siva.
-Salve gente.- disse Tom entrando in sala.
-Ciao Tom.- dissero Nareesha e Jay che se ne stavano seduti sul divano con in mano una tazza di cioccolata calda.
-Jay!- esclamò Debby correndo ad abbracciare il ragazzo -Mi sei mancato.-
-La mia Deb.- disse Jay stringendola forte.
-Chiariamo le cose.- disse Nathan mettendosi comodo su una poltrona -Debby è mia, non tua o di Parker, intesi?-
-E' geloso il nostro Nathan.- disse Charlotte ridendo -Vado a prendere le cioccolate anche per voi.- aggiunse sparendo in cucina.
-Dove hai lasciato Siva?- chiese Max guardando Nareesha.
-L'ho spedito a fare la spesa.- rispose Nareesha posando la sua tazza di cioccolata sul tavolino -Poi Kumar lo porterà un po' in giro per Londra.-
-Ecco qua.- disse Charlotte posando sul tavolino tre tazze di cioccolata calda -E questa è per te Nate.- aggiunse porgendo al ragazzo una tazza di thè.
-Grazie.- le sorrise Nathan.
-Allora ... avete già in mente dove potremmo farla?- chiese Max prendendo la sua tazza di cioccolata dal tavolino.
-Avevo pensato di farla al Cargo.- disse Charlie sedendosi sulle ginocchia di Jay.
-E' carino come posto.- disse Jay bevendo un sorso della sua cioccolata -Ci siamo stati la settimana scorsa, c'è buona musica e si mangia bene.-
-Tu Nareesha avevi qualche idea?- chiese Max prendendo un pezzo di carta e una penna per prendere qualche appunto.
-Avevo pensato al Ronnie Scott's.-
-E' quel posto dove suonano musica jazz dal vivo?- chiese Nathan posando a terra la sua tazza.
-Proprio quello.- gli sorrise Nareesha.
-Non è male come locale, ci sono stato un paio di volte con mamma e devo dire che mi sono sempre divertito.-
-Altre proposte?- chiese Max annotando qualcosa sul pezzo di carta che aveva preso prima.
-Io avrei una proposta allettante.- disse Tom sfilandosi la felpa -E se la facessimo a casa mia? Insomma, alcolici a non finire, musica a tutto volume, piscina riscaldata, decine di stanze ... cosa volete di più?-
-In effetti non è un'idea malvagia.- disse Max grattandosi la testa.
-E bravo Parker.- disse Jay battendo il cinque all'amico.
-Allora è deciso per casa Parker?- chiese Max spostando alcune riviste dal tavolino per poi sedersi al loro posto.
Tutti i ragazzi annuirono e Max cerchiò "casa Parker" sul pezzo di carta cancellando gli altri due locali.
-Io però ho bisogno di aiuto per sistemare la casa e tutto il resto.- disse Tom bevendo un sorso di cioccolata.
Tutti i ragazzi si guardarono ma nessuno disse una parola. Tom era un ragazzo fantastico, simpatico e divertente preso a piccole dosi però e nessuno degli altri, a parte Max, aveva mai stretto un legame così forte con lui da poterci passare insieme anche intere settimane.
-Max tu sei l'unico che riesce a reggere Tom per davvero molto tempo.- disse Charlotte cercando di non mancare di rispetto a Tom.
-Sentite ragazzi se nessuno vuole aiutarmi farò da solo, non preoccupatevi.- disse Tom fingendo un sorriso, gli faceva male sapere che nessuno voleva provare a passare più tempo con lui.
Debby provò una forte stretta al cuore nel vedere Tom deluso, triste e il suo istinto le propose di offrirsi volontaria per aiutare Tom ma immediatamente dopo si ricordò di quello che aveva chiesto a Tom quella mattina, dovevano rallentare un po' e passare con lui più tempo del necessario non avrebbe aiutato, anche se Debby moriva dalla voglia di stare molto tempo con Tom.
-Debby.- disse Max all'improvviso facendo sì che tutti i ragazzi si voltassero a guardare la ragazza -Tu e Tom andate molto d'accordo, ti va di aiutarlo?-
-Ehm ... non so.- disse Debby contenendo l'entusiasmo, in realtà era felicissima che suo fratello gliel'avesse chiesto.
-Per me è ok.- disse Nathan sorridendole.
-Dai Deb, tu sei sempre stata brava in queste cose.- disse Charlotte per convincerla.
-Accetto.- disse Debby alzandosi e portandosi al centro della sala -Ma a una condizione.-
-Sentiamo.- dissero gli altri ragazzi.
-Che io e Tom sceglieremo anche la musica.- disse Debby facendo l'occhiolino a Tom, lei e Tom adoravano ascoltare musica e sapeva che si sarebbero sicuramente divertiti.
-Allora segno.- disse Max appoggiandosi al tavolo per scrivere -Tom e Debby: decorazioni e musica.-
-Adesso bisogna distribuire gli altri incarichi.- disse Charlotte dirigendosi in cucina.
-Io penserò agli inviti.- disse Max annotando quanto detto su un pezzo di carta.
-Nate e Nareesha potrebbero occuparsi della torta.- propose Debby.
-Giusto.- le sorrise Nareesha -E penseremo anche al cibo.-
-Ragazzi il campanello.- disse Max indicando la porta.
-Amore hanno suonato!- urlò Jay affinchè Charlotte potesse sentirlo.
-Arrivo, arrivo.- disse Charlotte uscendo dalla cucina con in mano una ciotola di patatine e una di biscotti.
-Vado io?- chiese Jya alzandosi.
-Se vuoi.- gli sorrise Charlie posando sul tavolino le due ciotole.
Jay andò alla porta e quando la aprì si trovò davanti Rachel, la ragazza di Max, e altre due ragazze.
-Ciao.- disse Rachel sorridendogli.
-Prego.- disse Jay scostandosi dalla porta per far entrare le tre ragazze.
Jay era abbastanza perplesso, che cosa ci facevano qui Rachel e le sue presunte amiche?
-Jay, Jay non chiudere la porta!- le urla di suo fratello richiamarono la sua attenzione.
-Finalmente Tom, dovevi essere qui un'ora fa.- lo rimproverò Jay.
-Lo so, lo so e chiedo scusa ma ho avuto da fare al lavoro.- disse Tom entrando in casa.
-Andiamo ragazze, gli altri ci aspettano in salotto.- disse Jay guidando il gruppo fino alla sala.
-Rachel.- disse Max andando ad abbracciarla.
-Ma tu lo sapevi?- chiese Jay a bassa voce in modo che solo Charlotte potesse sentirlo.
-Certo scemo.- rispose lei arruffandogli i capelli.
-E perchè non me l'hai detto?-
-Mi sarà passato di mente.-
-Sono il tuo ragazzo, certe cose devo saperle.-
-Ti amo Jay.- disse Charlotte baciandolo.
-Ti amo anch'io.- disse Jay stringendola a sè dopo il bacio.
-Ragazzi lei è Rachel, ma credo che già la conosciate.- disse Max indicando la ragazza.
-Ciao a tutti.- disse Rachel salutando i ragazzi con un gesto della mano.
-E loro sono Brittany e Chantal.- riprese Max indicando prima una e poi l'altra.
Le ragazze sorrisero poi presero posto sulle sedie che Tom e Nareesha avevano portato per loro. Debby si soffermò a guardare le due ragazze, le piaceva farsi un quadro più o meno preciso delle persone che vedeva per la prima volta: Brittany era abbastanza alta, portava i lunghi capelli biondi legati in una coda di cavallo, aveva due grandi occhi blu e un sorriso accattivante mentre Chantal era minuta, aveva un caschetto castano e gli occhi da cerbiatta.
-Comunque, nel caso non ve ne foste accorti, ci sono anch'io.- disse il fratello di Jay agitando le braccia.
-Hey Tom.- disse Debby andando ad abbracciarlo -Scusali, sono tutti presi dalle due amiche di Rachel.- aggiunse schioccandogli un bacio sulla guancia.
-Ragazzi mi spiace interrompere le presentazioni e tutto il resto ma dovremmo ancora decidere alcuni particolare per la festa.- disse Max richiamando l'attenzione di tutti.
I ragazzi si misero tutti seduti intorno al tavolino della sala, chi per terra, chi sulle sedie e chi sul divano, e ripresero il "meeting" per la festa a sorpresa di Siva.
 
 
Erano ormai le otto, i genitori di Charlotte erano rincasati una paio d'ore prima e avevano portato con loro anche i nonni paterni della ragazza e suo cugino Percy, tutti i particolari per la festa di Siva erano stati definiti e i ragazzi si preparavano a una festa improvvisata a casa di Charlotte. Infatti i genitori della ragazza avevano invitato tutti a rimanere per la cena e la loro proposta era stata accolta con piacere da tutti.
Il salotto pullulava di gente e il volume piuttosto alto della televisione faceva sì che per parlare tra loro le persone dovessero quasi urlare, in tutto questo casino Tom e Debby sgattaiolarono fino alla camera degli ospiti e si chiusero la porta alle spalle.
-Mi abbracci?- chiese Debby guardando il ragazzo negli occhi.
-E lo chiedi?- disse Tom stringendola a sè.
Tom e Debby rimasero abbracciati per diverso tempo, secondi, forse minuti.
-So che questa mattina ti ho detto che dovevamo rallentare un po' ... ma sai una cosa? Non lo pensavo veramente.- disse Debby sedendosi sullo scrittoio in mogano della stanza -Credo solo mi serva del tempo per dire a Nathan come stanno le cose, non so quanto ci vorrà ... spero poco.-
-Non dobbiamo forzare i tempi, secondo me dobbiamo lasciare che le cose si sistemino da sole.- disse Tom mettendosi in piedi davanti alla ragazza -Sai come si dice, se son rose fioriranno.- aggiunse per poi prenderle il viso tra le mani e baciarla.
-Ragazzi la cen...- Percy si interruppe di colpo quando notò che i due ragazzi erano troppo vicini perchè stessero solo parlando.
Debby e Tom si staccarono non appena si accorsero della presenza di Percy, speravano davvero che il ragazzo non avrebbe detto nulla altrimenti sarebbe stata la fine, la loro serata tra amici si sarebbe trasformata in una vera e propria tragedia.
-Percy tu non dirai niente, vero?- disse Tom avvicinandosi al ragazzo.
-Sarò muto come un pesce, giuro.- disse il ragazzo portandosi la mano destra sul cuore.
-Percy ci possiamo fidare?- chiese Debby guardandolo dritto negli occhi.
-Certo.- disse Percy sorridendole -Non voglio far litigare nessuno ... io vengo in pace.- aggiunse sfociando in una fragorosa risata che suscitò anche quella di Tom e Debby.
-Sarà il nostro piccolo segreto allora.- disse Debby uscendo dalla stanza degli ospiti seguita da Percy e Tom.
-Già.- le sorrise Percy.













salve gente :))

mi pensavate scomparsa nel nulla? Beh avevate ragione di crederlo lo ma ora sono tornata!
scusatemi tantissimissimo per l'enrome ritardo ma fra le ultime verifiche e l'ispirazione che tardava ad arrivare ...
spero che questo nuovo capitolo sia di vostro gradimento :)
mi raccomando fatemi sapere cosa ne pensate!!
se volete seguirmi su twitter sono @HugMeJay (ditemelo che ricambio!)
happy #WantedWednesday fanmily!! :*

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Capitolo 17
*** Preparativi effervescenti ***


PREPARATIVI EFFERVESCENTI


Il giorno del compleanno di Siva si avvicinava sempre di più, mancavano solo due giorni alla festa a sorpresa e i ragazzi stavano ultimando i preparativi. Max aveva spedito tutti gli inviti da una settimana buona, Jay e Charlotte si erano occupati degli alcolici e della torta, Nathan e Nareesha avevano pensato ai regali mentre Tom e Debby avrebbero dovuto provvedere ad addobbare la casa e a scegliere la musica ma in realtà non avevano fatto ancora molto. Nella settimana precedente Debby e Tom si erano trovati a casa del ragazzo tutti i giorni ma, invece di preparare la casa per la festa, avevano preferito divertirsi insieme, guardare film, giocare a palle di neve o alla play station.
-Parker ti muovi?- chiese Debby entrando in camera del ragazzo.
-Arrivo, arrivo.- rispose Tom prendendo cellulare e portafogli dalla scrivania.
-Le chiavi della tua auto le ho io.- disse Debby dirigendosi verso le scale.
-Ok babe.- disse Tom raggiungendola -Questa volta che hai detto Max?- chiese mentre scendevano le scale.
-Che ero a dormire da una vecchia amica dell'asilo.-
-Non ha fatto nessuna domanda?-
-Credo non abbia nemmeno sentito, stava guardando la partita del Manchester City in televisione.-
-Resti anche questa sera?- chiese Tom aprendo la porta d'ingresso.
-Non credo.- rispose Debby uscendo di casa seguita da Tom.
Debby aveva approfittato del fatto che dovesse organizzare la festa di Siva con Tom per passare più tempo con il ragazzo e così spesso si era fermata a dormire da lui. In questa settimana aveva visto pochissimo tutti gli altri ragazzi, era uscita un pomeriggio con Charlotte e una sera era andata a cena con Nathan, per il resto era sempre stata a casa di Tom.
-Conosco un tipo che è davvero bravo.- disse Tom aprendo la portiera dell'auto.
-A fare cosa?- chiese Debby mettendosi comoda dal lato del passeggero.
-Se mi lasciassi finire le frasi.- disse Tom sorridendole -Dicevo che conosco un tipo davvero bravo a fare il dj, credo potrebbe essere una buona soluzione per la festa.-  aggiunse chiudendo la portiera e mettendo in moto.
-Prima voglio conoscerlo.- disse Debby allacciandosi la cintura -Non compro mai a scatola chiusa.-
-Possiamo fare un salto a casa sua dopo il centro commerciale.- propose Tom uscendo dal cancello di casa sua.
-Ci sto.- gli sorrise Debby.

-Senti, ma se dopo essere andati da Chad ci fermassimo fuori a pranzo?- chiese Tom passando la spesa a Debby perchè la imbustasse.
-Avviso Max.- disse Debby prendendo l'iPhone dalla borsa.
-Lo prendo per un sì?- chiese Tom finendo di mettere nelle buste le ultime cose.
-Sì.- gli sorrise Debby.
Debby compose il numero di Max e attese che il fratello rispondesse.
-Hey sorellina!-
-Ciao Max, com'è?-
-Così ... stavo sfogliando il giornale.- disse Max girando un'altra pagina del Daily Mirror.
-Senti ti spiace se resto fuori a pranzo?- chiese Debby dirigendosi verso l'uscita del centro commerciale con Tom.
-Con quella tua amica dell'asilo?- chiese Max guardando distrattamente il giornale.
-Ehm ... no, veramente con Tom.- rispose Debby aiutando Tom a sistemare la spesa nel bagagliaio dell'auto del ragazzo.
-Non è che state passando un po' troppo tempo insieme voi due?- chiese Max chiudendo il Daily Mirror -Comunque per me non c'è nessun problema.-
-Ti voglio bene fratellone.-
-Ti voglio bene anch'io.-
-Che ha detto?- chiese Tom non appena Debby ebbe chiuso la telefonata.
-Nulla di particolare ... solo che forse stiamo passando un po' troppo tempo insieme.- gli sorrise Debby.
-Pronta a conoscere Chad?- chiese Tom chiudendo il portellone del bagagliaio per poi salire in auto.
-Sono curiosa di vedere che tipo è.- disse Debby allacciandosi la cintura.
-Ti piacerà.- le sorrise Tom guidando fino all'uscita del parcheggio e svoltando a sinistra una volta fuori.
-Spero solo che sia davvero bravo.-
-Tranquilla, fidati di Parker.-
Una decina di minuti dopo Tom posteggiava davanti a una graziosa palazzina a tre piani.
-Siamo arrivati.- disse Tom slacciandosi la cintura per poi scendere dall'auto.
-Carina questa zona.- disse Debby imitando il ragazzo.
Tom suonò al citofono e immediatamente dopo si aprì il cancellino, i due ragazzi percorsero il vialetto e si fermarono davanti alla porta d'ingresso in attesa che qualcuno venisse ad aprire.
-Hey Tom!- disse un ragazzo biondo sui venticinque anni aprendo la porta -Come ti va la vita?- chiese abbracciandolo.
-Non male, dai.- rispose Tom sorridendo.
-E questa bellissima ragazza?- chiese Chad sorridendo a Debby.
-Debby, piacere.- disse la ragazza porgendogli la mano.
-Piacere mio, Chad.- le sorrise nuovamente il ragazzo stringendole la mano -E' la tua ragazza?- chiese poi scostandosi dalla porta in modo che Tom e Debby potessero entrare.
-Purtroppo no.- rispose Tom posando la sua giacca su una sedia all’ingresso -E’ la ragazza di Nate.-
-E' un uomo fortunato il piccolo Nate.- disse Chad chiudendo a chiave la porta -Accomodatevi pure.- aggiunse facendogli strada in salotto.
Tom e Debby si misero comodi sul divano mentre Chad si sedette sulla poltrona sistemata quasi di fronte al divano.
-Vi va un caffè ragazzi?- chiese Chad guardandoli.
-Magari.- gli sorrise Debby.
-Ma!- urlò Chad voltandosi verso la cucina -Ci porti tre caffè?-
-Arrivano subito.- disse la donna prendendo la caffettiera dallo scolapiatti sopra il lavandino.
-Allora Tom, a cosa devo questa tua visita?-
-Sono passato per sapere se ti andrebbe ti fare il dj a una festa.-
-Compleanno di Siva.- disse Chad sorridendo dopo aver controllato la data sul suo orologio da polso.
-Esatto.- disse Tom appoggiandosi allo schienale.
-Ecco a voi i caffè.- li interruppe la madre di Chad posando un piccolo vassoio sul tavolino davanti al divano.
-Grazie mamma.- gli sorrise Chad.
-Buongiorno Flo.-
-Tom, tutto bene?-
-Tutto a posto grazie.-
-Salutami i tuoi genitori.- si raccomandò la donna.
-Quando li sento riporterò i suoi saluti.-
-Vi lascio proseguire.- disse la donna sparendo in cucina.
-La festa è a casa mia, venerdì.- disse Tom allungandosi verso il tavolino per prendere il suo caffè.
-Conta pure su di me.- disse Chad rimescolando il suo caffè -A che ora comincia?-
-Sugli inviti mio fratello ha messo le nove, quindi penso che arriveranno tutti più o meno per quell’ora.- rispose Debby bevendo un sorso del suo caffè.
-Verrò nel pomeriggio a montare tutto insieme a due amici e poi la sera arriverò almeno un’oretta prima.- disse Chad posando la tazzina vuota sul vassoio.
-Perfetto.- sorrise Tom.
-Che dite parliamo un po’ del genere di musica che vorreste?- chiese Chad prendendo il suo iPod dalle tasche dei jeans.

Dopo aver discusso con Chad della musica per la festa ed essersi dati appuntamento col ragazzo per il giorno della festa, Tom e Debby erano andati a pranzo al Gourmet Burger Kitchen e avevo fatto rientro a casa Parker verso le due.
-Ora che si fa?- chiese Tom posando e buste della spesa sul bancone della cucina.
-In teoria dovremmo iniziare a sistemare la casa.- disse Debby togliendosi la giacca e appoggiandola sul bancone vicino alle buste.
-In pratica …- disse Tom cingendo i fianchi della ragazza -Potremmo divertirci un po’- aggiunse unendo le sue labbra con quelle della ragazza.
-Dipende cosa intendi per divertimento.- disse Debby portando le sue braccia dietro il collo del ragazzo.
-Questo.- disse Tom prima di riprendere a baciarla.
I due ragazzi furono interrotti dall’arrivo di Percy che per far notare la sua presenza tossì un paio di volte.
-Percy?!- disse sorpreso Tom.
-In carne e ossa.- sorrise il ragazzo salutandoli con un cenno della mano.
-Che … che ci fai qui?- chiese Debby perplessa.
-Mi ha mandato mia cugina.- rispose mostrando ai ragazzi le borse che teneva nella mano destra -Per la festa.-
-Oh … giusto.- disse Tom prendendo le borse e mettendole sul tavolo della cucina -Dirò a Kate di metterle al fresco.-
-Vi saluto.- disse Percy facendo per andarsene.
-Una domanda, come hai fatto a entrare?- chiese Tom fermando il ragazzo.
-Kate, mi ha aperto lei.- rispose Percy sorridendo.
-Ancora una cosa.- disse Debby avvicinandosi al ragazzo -Non una parola su quello che hai visto.-
-Tranquilla.- la rassicurò Percy sorridendo.
-Tu ragazzo mio sorridi troppo.- disse Tom pensieroso.
-Dicono che se sorridi trasmetti energia positiva agli altri e ne benefici tu stesso.- disse Percy cercando le chiavi dell‘auto nelle tasche della giacca.
-Muto come un pesce piccolo o te ne pentirai.- disse Tom guardandolo dritto negli occhi.
-Ragazzi rilassatevi, non dirò nulla a nessuno.- disse Percy sorridendo nuovamente -Ora se non vi spiace andrei visto che ha iniziato a nevicare piuttosto forte.- aggiunse salutandoli per poi dirigersi all’uscita.
-Che dici, riprendiamo da dove abbiamo lasciato?- chiese Tom sorridendole maliziosamente.
-Parker.- disse Debby mettendo le mani sul petto di Tom -Avremo tempo.- disse guardandolo negli occhi.
-Quindi?-
-Quindi iniziano a sistemare per la festa.-

Tom e Debby avevano trascorso l’intero pomeriggio a preparare la casa per la festa di Siva, erano ormai le sette e fuori era buio da un po’.
-Ci vediamo domani allora.- disse Debby prendendo le sue cose.
-Deb io non ti lascio andare a casa.- disse Tom abbracciandola da dietro.
-Perché?-
-Ha nevicato tutto il pomeriggio e poi è buio adesso.-
-Mi ritieni un’incapace?-
-Perché non ti fermi a dormire?-
-Ancora?-
-Ti prego.- la implorò Tom.
-Però mio fratello lo chiami tu questa volta.- disse Debby cercando il su iPhone per poi darlo a Tom.
-Chiamo?- chiese Tom componendo il numero di Max.
-Chiama.- gli sorrise Debby andando a posare di nuovo le sue cose in camera del ragazzo.
-Hey Deb.-
-Sono Tom.-
-Cosa ci fai con il cellulare di mia sorella?- chiese Max curioso.
-Ehm … può fermarsi a dormire da me tua sorella?- chiese Tom titubante.
-Solo non fare cazzate Tom.-
-E’ un sì?- chiese Tom incrociando le dita.
-Sì.- sorrise Max -Salutamela.-
-Sarà fatto.- disse felice Tom prima di chiudere la telefonata.
-Allora?- chiese Debby raggiungendo Tom.
-Affermativo.- disse Tom abbracciandola -Ah … ti saluta.- aggiunse schioccandole un bacio sulla guancia -Ceniamo?-
Debby si limitò ad annuire e seguì Tom in cucina.
-Pizza, cinese, messicano.- disse Tom mettendo sul bancone i menù -Oppure chiedo a Kate di cucinarci qualcosa.- aggiunse sedendosi su uno sgabello.
-Vada per il messicano.- sorrise Debby.
-Perfetto, ordino subito.- disse Tom prendendo dalla tasca il suo cellulare.
-Posso farmi una doccia?- chiese Debby rigirandosi il menù del ristorante tra le mani.
-Fai pure.- rispose Tom componendo il numero del ristorante messicano -Gli asciugamani puliti sono nel secondo cassetto del mobile dietro la porta del bagno.-
-Grazie.- disse la ragazza sorridendo per poi dirigersi verso le scale e salire al piano superiore.
Debby entrò in camera di Tom e andò nel bagno a essa collegato, prese un asciugamano pulito e aprì il getto della doccia poi si spogliò ed entrò.
Al piano inferiore intanto Tom aveva chiamato il ristorante messicano e aveva ordinato
un guacamoieburger per Debby e un baconburger per sè.
-Tom.- disse Debby entrando in cucina avvolta in un asciugamano color porpora -Non è che mi presteresti qualcosa da mettermi?-
-Tipo una tuta?-
-Tipo.-
-Vieni con me.- disse Tom uscendo dalla cucina per poi salire al piano di sopra seguito dalla ragazza -Dovrei avere delle tute che ti vanno nell’armadio.- aggiunse una volta in camera.
In un paio di minuti Tom recuperò dall’armadio una tuta grigia e una canottiera nera con delle scritte bianche e le diede a Debby.
-Grazie.- disse Debby prendendo i vestiti per poi entrare in bagno e cambiarsi.

Dopo aver cenato messicano Tom e Debby avevano deciso di guardare un film e avevano optato per “Mission Impossible: protocollo fantasma”, Debby adorava Tom Cruise e a Tom non dispiaceva per niente quel genere di film.
-Ti è piaciuto?- chiese Debby voltandosi verso Tom.
-E’ carino.- rispose Tom baciandole la fronte -E a te è piaciuto?-
-L‘avrò visto un milione di volte … fai un po’ te.- disse Debby ridendo.
-Forse, ma solo forse, ti piace.- disse Tom stringendola a sé per poi schioccarle un bacio sulla guancia.
-Ci guardiamo un altro film?- chiese Debby guardandolo.
-Ci sto.- le sorrise Tom -Prima però ci prepariamo una bella cioccolata.-
-Buona idea.- disse Debby alzandosi dal divano per poi andare in cucina insieme a Tom.
Dopo essersi preparati la cioccolata calda Tom e Debby tornarono in sala e portarono con loro anche un pacchetto di biscotti al cioccolato, poi scelsero di guardare “Capodanno a New York” ma finirono per addormentarsi abbracciati l’uno all’altra quando il film non era arrivato nemmeno a metà.
















ta-dà :P

Questa volta ho matenuto la parola, visto? Essendo a casa da scuola e non avendo nulla da fare sono riuscita ad aggionare i fretta! :)
Ringrazio chi ha recensito lo scorso capitolo sfghjkl (e chi ha recensito anche gli altri, grazie), chi ha messo la storia tra le preferite/seguite/ricordate e anche chi legge silenziosamente :')
Questo capitolo è un po' di passaggio, non succede nulla di ecclatante ma ... preparatevi al prossimo lol
Mi raccomando, fatemi sapere cosa ne pensate! ;)
Se volete seguirmi su twitter sono @HugMeJay anche là (ditemelo che ricambio)
much love xx

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Capitolo 18
*** Fine di una storia? ***


FINE DI UNA STORIA?






In città iniziava a respirarsi l'aria delle feste, mancava ormai solo poco più di un mese a Natale e Londra era un tripudio di luci e colori che, insieme alla neve caduta abbondantemente nei giorni precedenti, rendevano l'atmosfera magica.
-E' permesso?- chiese Tom bussando della porta della cucina del ristorante.
-Tom!- disse Debby buttandogli le braccia al collo.
-Ciao piccola.- disse Tom lasciandole un delicato bacio a fior di labbra -Jay e Charlotte?- chiese poi stringendola a sè.
-Jay è di turno al bar mentre Charlotte è nell'ufficio di suo padre, doveva sistemare alcune faccende.- rispose Debby schioccandogli un bacio sulla guancia.
-Ti posso rapire?- chiese Tom sorridendole prima di baciarla.
-Mh ... credo di sì.- gli sorrise Debby.
-Bene.- disse Tom abbassandosi per caricarla sulla spalla destra.
-Tom io direi che questo non è il modo adatto per passare inosservati.- disse la ragazza ridendo -E poi non sono un sacco di patate.-
-Tranquilla, ho parcheggiato vicino.- la rassicurò Tom uscendo dal ristorante con la ragazza in spalla per poi dirigersi alla macchina.
-Hey!- un ragazzo più o meno della loro età stava camminando verso di loro a passo svelto e quando fu vicino Tom riconobbe Percy.
-Ancora tu?- chiese Tom mettendo giù Debby.
-Sarà destino.- disse Percy ridendo -Comunque tre indizi fanno una prova ... quindi fra voi due c'è qualcosa.- aggiunse tornando serio.
-E se anche fosse?- chiese Tom guardandolo con aria di sfida.
-Non dirò nulla anche questa volta, tranquilli.- disse Percy passandosi una mano tra i capelli -Ci si vede questa sera alla festa.- aggiunse superando i due ragazzi per poi entrare nel ristorante del padre di Charlotte.
-Questo ragazzo ci perseguita.- disse Tom riprendendo a camminare.
-L'importante è che non dica nulla.- disse Debby intrecciando la sua mano con quella di Tom facendolo sorridere -E poi è così piccolo e indifeso, è troppo tenero.-
-Non dovrò forse pensare che ti piace il cugino minorenne della tua migliore amica.- disse Tom voltandosi verso la ragazza.
-Tranquillo Parker.- disse Debby stringendo il braccio del ragazzo -Tu sarai sempre al primo posto.-
Nel sentire quelle parole Tom sorrise automaticamente e le sue guance presero un leggero colorito roseo, adorava Debby, avrebbe dato tutto per stare con lei e sapere che la ragazza ricambiava i suoi sentimenti lo faceva sentire al settimo cielo.
-Hai già pranzato?- chiese Tom salendo in auto.
-Ho mangiato un panino al volo.- rispose Debby allacciandosi la cintura.
-Hai ancora fame?- chiese il ragazzo mettendo in moto.
-No, tranquillo.- gli sorrise Debby -Ti va se passiamo da casa mia? Vorrei farmi una doccia e cambiarmi.-
-Nessun problema.- disse Tom uscendo dal parcheggio per poi dirigersi verso casa della ragazza.
-Credi che dovrei venire con Nate questa sera?- chiese Debby voltandosi verso il ragazzo.
-Io ... io credo di sì.- rispose Tom svoltando a destra.
-Non ti dà fastidio?-
-E' il tuo ragazzo e io sono ... sono solo un amico.- disse Tom posteggiando davanti al palazzo dove abitava la ragazza.
-Sai bene che sei molto più che un amico per me.- disse Debby accarezzandogli una guancia.
-Lo so.- disse Tom prendendole la mano -Ma ...-
-Nessun ma Parker.- disse Debby slacciandosi la cintura per poi prendere tra le mani il viso di Tom e baciarlo -Adesso possiamo andare.- aggiunse sorridendo dopo averlo baciato.
 
Erano quasi le sette di sera e Debby era esausta, aveva passato l'intero pomeriggio a casa di Tom, aveva sistemato le ultime cose, aveva parlato al telefono con Chad per fare alcuni cambiamenti sulla playlist della serata e si era assicurata che la torta sarebbe stata consegnata un'ora prima dell'inizio della festa.
-Tom!- urlò Debby entrando in camera del ragazzo.
-Sono qui, non c'è bisogno di urlare.- disse Tom uscendo dal bagno a torso nudo.
-Io vado che devo ancora andare in centro a prendere il regalo per Sev.- disse Debby andando ad abbracciare il ragazzo.
-Ma non ci pensavano Nate e Nareesha ai regali?- chiese Tom con sguardo interrogativo.
-Lo so ma io voglio prendergli qualcosa lo stesso.- disse Debby schioccandogli un bacio sulla guancia -Ci si vede questa sera.- aggiunse uscendo dalla camera del ragazzo.
-Non hai fatto nemmeno un commento.- disse Tom deluso.
-Su che?- chiese Debby tornando in camera del ragazzo -Ah ...- disse dopo aver constatato che Tom non indossava la maglietta.
-Allora?- chiese Tom avvicinandosi alla ragazza.
-Tom sai benissimo cosa penso del tuo fisico, non c'è bisogno che te lo ripeta.-
-Non me lo vuoi proprio fare un complimento?-
-Ci vediamo questa sera.- disse Debby sorridendogli -E ricordati di mettere anche la cravatta.- aggiunse per poi baciarlo prima di sparire dalla vista del ragazzo.
Una volta uscita da casa Parker Debby si diresse verso il centro di Londra, aveva pensato a una camicia per il regalo di Siva, conosceva un negozio che aveva dei modelli meravigliosi, avrebbe sicuramente trovato quello che cercava.
 
-Arrivo, arrivo.- disse Debby dirigendosi verso la porta saltellando su un piede.
Erano le nove meno dieci e tutti i ragazzi avrebbero dovuto essere a casa di Tom per le nove, Debby era in ritardo e lo sapeva, ma non poteva farci niente. Era stata una lunga e faticosa giornata, tra il lavoro e gli ultimi preparativi non aveva avuto un attimo per respirare e stava ancora scegliendo cosa indossare.
-Nate!- disse Debby con un enorme sorriso stampato in faccia.
-Ciao piccola.- le sorrise Nate unendo le sue labbra con quelle della ragazza.
-Lo so, sono in enorme ritardo.- disse Debby tornando a passo svelto in camera sua.
-Vuol dire che arriveremo un po' dopo.- disse Nathan seguendola in camera -Stiamo andando a una festa, non a scuola.- aggiunse sedendosi sul bordo del letto.
-Credi che questi bracciali potrebbero andare?- chiese Debby voltandosi verso Nathan.
-Per quanto ne capisca io di moda ... credo di sì.- rispose Nate sorridendole -Però forse è meglio se vieni con due scarpe uguali.- aggiunse indicando i piedi della ragazza.
-Uh ... già, meglio che metta anche l'altro sandalo prima che me lo dimentichi.- disse Debby ridendo per poi sedersi accanto a Nate e indossare l'altro sandalo -Adesso va meglio?- chiese alzandosi e mettendosi davanti al ragazzo. (Outfit)
-Sei incantevole.- le sorrise Nathan arrossendo un po'.
-Manca solo la pochette, dovrei averla qui da qualche parte.- disse Debby frugando nell'armadio -Eccola!- aggiunse trionfante dopo averla trovata.
-Bene, allora andiamo?-
-Certo.-
Debby e Nathan uscirono da casa della ragazza, erano le nove e la festa sarebbe iniziata in quell'istante, per fortuna la casa di Tom non distava più di dieci minuti di macchina da lì e sarebbero arrivati comunque più o meno in orario.
 
La festa era iniziata da più di un'ora, tutti sembravano divertirsi e, cosa più importante, Siva era davvero entusiasta e non smetteva di ringraziare i ragazzi.
Quando verso le nove e un quarto Debby e Nathan erano arrivati ad attenderli c'era mezza Londra, era incredibile quanta gente potesse contenere quella villa, avevano fatto un'ottima scelta per quanto riguardava la location.
-Hey Deb!- le sorrise Siva venendole incontro con un calice di champagne in mano.
-Auguri Sev!- disse Debby abbracciandolo.
-Grazie.- disse Siva schioccandole un bacio sulla guancia -E grazie mille anche per la camicia, la adoro.-
-Sono felice che ti sia piaciuta.- disse Debby sorridendogli -Sai dov'è Nate?-
-Ehm ... credo sia in sala seduto non so dove.-
-Ok, grazie mille e divertiti.- disse Debby lasciandosi Siva alle spalle per poi dirigersi in salotto dove sperava di trovare Nathan.
-Guarda chi si rivede.- una voce familiare richiamò l'attenzione di Debby.
La ragazza cercò di capire da dove provenisse quella voce ma dato che il corridoio era piuttosto buio intravide solamente una figura che le veniva incontro senza riuscire a capire di chi si trattasse.
-Percy?- chiese Debby una volta che riuscì a guardare in faccia il ragazzo.
-Già.- sorrise il ragazzo -Bella festa.-
-Lo credo anch'io.- disse Debby sorridendogli, doveva ammettere che Percy stava proprio bene con indosso quella camicia bianca  la cravatta leggermente allentata.
-Cerchi Tom?-chiese Percy rompendo il silenzio che si era creato tra loro.
-Veramente cerco Nate.- rispose Debby scrutando il ragazzo.
-Giusto, il tuo ragazzo ...- disse Percy con un velo di ironia -Ho qualcosa di strano?- chiese poi notando lo sguardo indagatore della ragazza.
-No, no.- si affrettò a rispondere Debby -Allora ci si vede in giro.-
-Divertiti Deb.- disse Percy salutandola con un gesto della mano per poi sparire in chissà quale parte della casa.
-Piccola mi cercavi?- chiese Nathan abbracciandola da dietro.
-Esatto.- rispose Debby sorridendogli -Te l'ha detto Sev?-
-Proprio lui.- disse Nathan abbracciandola per poi unire le sue labbra con quelle della ragazza.
Mentre erano abbracciati e si scambiavano dolci baci Debby notò in lontananza Tom che li fissava, sembrava triste, immediatamente la ragazza capì, Tom era veramente innamorato di lei e ci stava male nel vederla con un altro.
-Nate io ... ecco io vorrei parlarti.- disse Debby facendosi seria di colpo.
-Deb qualcosa non va?- chiese Nathan preoccupato.
-No ... cioè sì.- rispose Debby prendendo per mano il ragazzo -Potremmo andare in un posto più tranquillo?-
-Va bene.- disse Nathan seguendo la ragazza al piano superiore.
Era arrivato il momento di parlare con Nathan, probabilmente la festa di compleanno di Siva non era la scelta migliore, ma Debby aveva trovato il coraggio di affrontare la cosa e non voleva aspettare oltre.
-Non so da dove iniziare.- disse Debby appoggiandosi alla ringhiera del corridoio che dava sull'ingresso -E' difficile.-
-Tranquilla piccola.- disse Nathan cercando di abbracciarla ma la ragazza lo respinse -Che cosa succede?- chiese allora il ragazzo perplesso.
-E se ci prendessimo una pausa?- chiese Debby tenendo lo sguardo fisso sul pavimento.
-Deb ...- disse Nathan non riuscendo a credere a quello che aveva appena sentito -Mi stai ... mi stai chiedendo di ... di chiuderla qui?- chiese poi quasi in lacrime.
-No!- esclamò Debby come per scacciare dall'idea dalla testa -Sto dicendo che sono un po' confusa, ho bisogno di un po' di tempo solo per me, per chiarirmi le idee.-
-In poche parole mi stai lasciando.- disse Nathan lasciando che le lacrime rigassero il suo viso.
-Nate è una pausa ... noi stiamo ancora insieme solo che ...-
-Deb io ti amo, lo sai questo, vero?- disse Nathan con la voce rotta dal pianto -Io darei la vita per te ... ti prego dimmi che stavi scherzando.- la supplicò inginocchiandosi davanti a lei.
-Non ... non stavo scherzando Nate, credimi è difficile anche per me ma ho bisogno di tempo per riflettere.- disse Debby lasciando che le lacrime bagnassero anche le sue guance.
-Non pretendevo che mi amassi quanto ti amo io ma nemmeno credevo di avere così poca importanza per te.- disse Nathan in lacrime alzandosi -Ricordati che non sono io ad aver chiesto questa maledetta "pausa di riflessione".- aggiunse prima di percorrere il lungo corridoio e chiudersi in bagno.
Nell'istante in cui Nathan si chiuse la porta del bagno alle spalle Debby scoppiò in un pianto disperato, cosa aveva appena fatto? Come le era saltato in mente di chiedere una "pausa di riflessione" al ragazzo che più di tutti teneva a lei? E adesso?
-Debby, è tutto a posto?- Debby si voltò e si trovò davanti suo fratello.
-No, va tutto male.- disse Debby buttandosi tra le braccia del fratello.
-Tranquilla, si sistemerà tutto.- disse Max accarezzandole la schiena per calmarla -Che ne dici se lasciamo la festa e andiamo a mangiarci qualche schifezza in un fast food?- chiese poi baciandole la fronte.
-Mi sembra una buona idea.- rispose Debby forzando un sorriso per poi asciugarsi le lacrime.

















e dopo due settimane di sole e di mare ... I'm backkkkk!!!  *la folla esulta* lol

bene bene (?) ringrazio tutti quelli che leggono, grazie a chi ha messo la storia tra le preferite/ricordate/seguite sfghjkl e grazie mille a chi recensisce!
che ne pensate di questo capitolo? se volete potete picchiarmi, sono stata cattiva e lo so çwç
nel caso invece preferite la coppia Debby-Tom allora fatemi una statua (?)
che dite smetto di annoiarvi? direi di sì va
ci vediamo al prossimo capitolo! bacioni xx ily


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Capitolo 19
*** Una nuova coppia ***


UNA NUOVA COPPIA




Quando Debby aprì gli occhi la sveglia sul comodino segnava le dieci e dieci, la ragazza si guardò intorno e notò che non era nella sua stanza ma in quella del fratello che dormiva ancora accanto a lei. Debby decise di rimanere lì fino a quando non si sarebbe svegliato anche Max, non aveva voglia di alzarsi ed era ancora un po' giù per quello che era successo la sera prima alla festa di compleanno di Siva, dormire ancora un po' le avrebbe fatto bene.

 
-Buongiorno.- sorrise Debby non appena Max aprì gli occhi.
-Giorno Deb.- disse Max con la voce ancora impastata dal sonno -Dormito bene?-
-Mai dormito meglio.- disse Debby stiracchiandosi.
-Ci credo.- disse Max mettendosi seduto sul letto -Mi hai usato come cuscino per quasi tutta la notte.-
-Scusi signor George.- disse Debby tirandogli un cuscino.
-Ahi!- esclamò Max quando il cuscino lo colpì.
-Esagerato!- disse Debby dandogli una spintarella che lo fece cadere dal letto.
-Questa me la paghi Deb!- minacciò un dolorante Max tirandosi su da terra.
-Sto tremando di paura.- disse ironica Debby guardando il fratello.
Senza dire nulla Max corse verso la Debby, la buttò sul letto e iniziò a farle il solletico, sapendo che la sorella lo soffriva.
-Smettila Max, ti prego!- lo supplicò la ragazza.
-Devi soffrire ancora un po'.- disse Max ridendo.
-Preparo i pancakes per colazione.- propose Debby sperando che il fratello la smettesse.
-Ormai è ora di pranzo.- disse Max liberando la sorella dalla presa -Ma ok.- aggiunse sorridendole per poi raggiungere la cucina e buttarsi a peso morto sul divano.
-Quanta fame hai?- chiese Debby raggiungendo il fratello in cucina.
-Molta.- rispose Max guardandola -Potresti accendermi la tv?-
-Povero, tu sei stanco, vero?- sbuffò Debby andando ad accendere la tv.
-Grazie.- le sorrise Max mandandole un bacio.
-Prego.- disse Debby sciacquandosi le mani.
-Che programmi hai per oggi?- chiese Max facendo zapping.
-Nessuno.- disse Debby prendendo il preparato per i pancakes.
-Ti va di venire con me e i ragazzi al bowling questo pomeriggio?-
-Non so se sia una buona idea.- disse Debby aggiungendo al preparato l'acqua e mescolando il tutto.
-Per Nate?- chiese Max alzandosi dal divano per raggiungere la sorella ai fornelli.
-Esatto.- sospirò Debby prendendo una padella e accendendo il fornello -Nate l'ha presa molto male e non lo biasimo.- aggiunse versando un po' versando un po' dell'impasto per i pnacakes sulla padella.
-Si sistemerà tutto, vedrai.- disse Max prendendo il cartone del latte dal frigo -Se ne farà una ragione.-
-Il problema è che io gli ho chiesto una pausa, ho paura che lui abbia ancora delle speranze su di noi come coppia e non voglio ferirlo più di così.- disse Debby girando i pancakes -Avrei dovuto lasciarlo subito ma credo di non averne avuto il coraggio ... mi sento uno schifo.-
-La mia piccola Deb.- disse Max abbracciandola da dietro -Hai fatto quello che ti ha suggerito il tuo cuore, non puoi aver sbagliato.- aggiunse baciandole la testa.
-Dici così solo perchè se mio fratello.- disse triste Debby togliendo i pancakes dal fuoco e mettendoli in un piatto.
-Non è vero.- disse Max prendendo lo sciroppo d'acero da un armadietto -Se non ami più Nate hai fatto bene, è inutile sprecare tempo per cercare di far funzionare una relazione in cui non credi.-
-Il fatto è che tra noi le cose sono sempre andate bene, tutto funzionava a meraviglia e poi io ho rovinato tutto.- disse Debby portando in tavola i pancakes -E' solo che non sento più per lui quello che sentivo prima ... da quando mi sono accorta di provare qualcosa per Tom tutto è cambiato.- aggiunse versando in due bicchieri del succo per lei e Max.
-Credimi, anche per Tom è cambiato tutto quando sei arrivata qui.- disse Max mettendosi nel piatto quattro pancakes per poi cospargerli di sciroppo d'acero -Non l'ho mai visto così innamorato.-
-Spero solo che tra me e Tom le cose funzionino, io tengo davvero a lui.- disse Debby addentando un pancake.
-Se Tom prova a farti soffrire se la dovrà vedere con me.- le sorrise Max scompigliandole i capelli.
-Comunque per oggi al bowling è ok.- disse Debby bevendo un sorso di succo.
-Tom sarà felicissimo.- disse Max masticando un boccone -Ha insistito tanto perchè ti convincessi a venire.-
-Che dolce.- disse Debby arrossendo.
-Sei proprio cotta di Tom.- disse Max ridendo.
-Smettila di ridere.- disse Debby lanciandogli un'occhiataccia -E poi ci sarà anche Nate quindi ...-
-Non credo il piccolo Nath abbia voglia di venire, credo debba ancora smaltire quello che gli hai detto ieri.- disse Max finendo di bere il suo succo.
-Povero.- sospirò Debby pensierosa.
Nonostante Debby volesse chiudere la storia con Nathan teneva ancora molto a lui e sapere che stava soffrendo la faceva stare male.
 
Debby e Max erano arrivati nel parcheggio del bowling da un decina di minuti e se ne stavano comodamente seduti in auto con la radio accesa in attesa che arrivassero anche gli altri.
-Per la prima volta in vita nostra siamo in anticipo.- disse Debby guardando il fratello -Stiamo facendo progressi George.- aggiunse schioccando un bacio sulla guancia al fratello.
-Ti ho sempre detto di avere fiducia nel caro vecchio Max.- le sorrise Max scompigliandole i capelli.
-Max!- lo rimproverò Debby.
-Oh ... scusa, dimenticavo che ti sei fatta bella per Tom.- disse Max ridendo.
-La finisci?- chiese Debby incrociando le braccia sul petto.
-Di fare che?-
-Di prendermi in giro perchè mi piace Tom.-
-Scusa.- disse Max stringendola a sè.
-Quella non è la macchina di Jay?- chiese Debby indicandola.
-Già.- rispose Max infilandosi in tasca le chiavi dell'auto -Scendiamo?-
-Certo.- sorrise Debby aprendo la portiera per poi scendere.
-Ma quello non è il cugino di Charlie?- chiese Max guardando la sorella.
-Sì.- rispose Debby sistemandosi la sciarpa -Non è adorabile?-
-Giudicando dalla tua faccia sì ... comunque sono un ragazzo e non trovo adorabile un altro ragazzo, se permetti.-
-Sempre a fare il duro tu.- sbuffò Debby.
-Hey ragazzi!- sorrise Charlotte incamminandosi verso di loro mano nella mano con Jay.
-Ciao Charlie.- disse Debby correndo ad abbracciarla.
-Poi mi devi spiegare perchè sei sparita dalla festa ieri.- le sussurrò Charlie stringendola a sè.
-Magari domani davanti a un caffè?-
-Ci sto.-
-Quando avete finito poi anch'io vorrei un abbraccio.- disse Jay guardando Debby.
-Povero Jay.- disse Debby andando ad abbracciarlo.
-Adesso va meglio.- disse Jay schioccandole un bacio sulla guancia.
-Abbiamo portato con noi anche Percy, spero non sia un problema.- disse Charlotte indicando il cugino.
-No, tranquilla.- le sorrise Debby -Ormai Percy è uno di noi.-
-C'è una cosa che dovresti sapere.- disse Max rivolgendosi a Percy -Deb pensa che tu sia adorabile.- aggiunse ignorando le occhiatacce che gli stava lanciando la sorella.
-Sei il solito cretino.- disse Debby spingendo il fratello.
-Lo so.- disse Max ridendo.
-Non sei affatto simpatico.- disse Debby facendogli la linguaccia.
-Posso dire una cosa?- chiese Jay guardando gli altri ragazzi -Anche io trovo che Percy sia adorabile.- aggiunse quando gli altri annuirono.
-Ragazzi potreste gentilmente smetterla? State mettendo in imbarazzo il mio cuginetto.-
-Scusaci.- dissero Jay e Debby in coro.
-Comunque mi fa piacere che mi troviate adorabile.- disse Percy ridendo.
-Salve gente!- urlò Tom dirigendosi verso di loro a passo svelto seguito da Siva.
-Devi sempre farti riconoscere Parker.- lo rimproverò Charlotte.
-Che cosa ho fatto?- chiese Tom raggiungendola.
-Urli.-
-Ma era per farmi notare.- si giustificò Tom.
-E ci sei riuscito direi, visto che si sono girati tutti.- disse Max ridendo.
-Ragazzi buon pomeriggio.- disse Siva salutandoli con la mano.
-Hey Sev.- disse Jay battendogli il cinque.
-Nareesha?- chiese Debby guardandolo.
-Diciamo che ieri sera ha bevuto un po' troppo.- le sorrise Siva.
-Capito.-
-Entriamo?- chiese Max guardando gli altri.
-Nate non viene?- chiese Jay perplesso.
-Non sapeva ancora, in ogni caso ci raggiungerà dentro.- rispose Max incamminandosi vero l'entrata seguito da tutto il gruppo.
 
Stavano giocando da più di due ore ed erano arrivati alla quarta partita, ma il gruppo dei partecipanti si era ridotto, Tom e Debby infatti si erano stufati e avevano deciso di andare a prendere qualcosa al bar.
-Sev tocca a te.- disse Jay passandogli una palla.
-Ragazzi preparatevi all'ennesimo strike del magico Siva.- disse il ragazzo prendendo la palla dalle mani di Jay.
Siva rimase qualche istante in silenzio alla ricerca della concentrazione poi partì e lasciò andare la palla che rotolò fino ai birilli buttandoli giù tutti.
-Cosa vi avevo detto?- chiese il ragazzo voltandosi verso gli amici trionfante.
-Qualcosa mi dice che Sev ha fatto di nuovo strike.- sorrise Debby.
-Ed è proprio così.- disse Siva andando a batterle il cinque.
-Vi abbiamo portato qualcosa.- disse Tom posando sul tavolino delle bibite e due sacchetti di patatine.
-Avete fatto bene.- disse Max aprendo la bottiglia di Coca-Cola e versandosene un po' in un bicchiere.
-Ne metti un po' anche a me?- chiese Percy prendendo un bicchiere.
-Certo.- disse Max versandogliene un po'.
-Charlie è il tuo turno.- disse Jay consultando il foglietto su cui si era appuntato l'ordine.
-Eccomi.- disse Charlotte andando a cercare un palla adatta a lei.
-Vai Charlotte!- la incitò Percy.
La ragazza si preparò e lanciò la palla finendo a terra e causando la risata di tutti.
-Non è divertente.- disse Charlotte tirandosi su.
-Charlie, guarda un po'.- disse Percy indicando lo schermo sopra la pista.
-Wow! Strike!- urlò Charlie iniziando a saltare e ballare -Alla faccia vostra.- si rivolse poi ai ragazzi facendogli la lingua.
Dopo il fortunato strike di Charlotte i ragazzi ricominciarono il giro, il primo a tirare era Max che era secondo in classifica ed era di poco staccato da Siva.
-Vieni qui.- disse Tom facendo cenno a Debby di andare a sedersi sulle sue ginocchia.
-Che c'è?- chiese Debby raggiungendolo e sedendosi.
-Niente, volevo solo averti vicina a me.- le sorrise Tom baciandola dolcemente.
Quando erano andati insieme al bar a prendere qualcosa da mangiare per tutti, Debby aveva raccontato a Tom come stavano le cose, gli aveva spiegato che aveva chiesto a Nathan una pausa, che in realtà sapeva già di addio visto che lui l'aveva presa piuttosto male, e che a breve loro due avrebbero potuto stare insieme.
Tom aveva cercato di contenere la sua gioia ma non era riuscito nel suo intento, era troppo felice perchè finalmente lui e Debby avrebbero potuto stare insieme senza più doversi nascondere.
-Funzionerà tra di noi?- chiese Debby appoggiando la testa al petto del ragazzo.
-Certo.- disse Tom baciandole la testa -Non devi nemmeno farti queste domande.-
-Voglio che sia tutto perfetto questa volta.- disse Debby sorridendo al ragazzo -Chissà, magari potresti essere quello giusto.- aggiunse prendendo il viso del ragazzo tra le mani per poi baciarlo con passione.
-Complimenti, vedo che hai già trovato un nuovo amichetto con cui divertirti.-
Stava sognando o quella era davvero la voce di Nathna?
Debby si staccò da Tom e guardò nella direzione da cui proveniva la voce, non si era immaginata nulla, Nathan era davvero lì, li stava fissando e sembrava piuttosto arrabbiato.
-Posso spiegare.- disse Debby alzandosi e andando verso Nathan.
I ragazzi fermarono la partita di bowling e rimasero in silenzio ad osservare la scena.
-Non voglio sentire ancora le tue bugie.- disse Nathan con gli occhi pieni di lacrime -Avrei dovuto capirlo dall'inizio, voi due avete sempre passato un sacco di tempo insieme ... povero illuso io che pensavo foste solo amici.-
Debby non sapeva cosa fare e cosa dire, vedere Nathan così la distruggeva, lui era un ragazzo fantastico e non meritava quello che lei gli stava facendo.
-Scusa.- sussurrò Debby guardando Nathan -Scusa.- ripetè più forte.
-Non le voglio le tue scuse.- disse Nathan lasciando che le lacrime scorressero sul suo viso -Ormai non servono a nulla.-
-Non volevo ferirti, davvero.- disse Debby scoppiando a piangere -So cosa si prova a essere traditi dalla persona che si ama ed è bruttissimo ... scusa.- aggiunse tra i singhiozzi.
Nathan rimase qualche istante a fissarla, avrebbe voluto correre verso di lei, stringerla forte a sè e dirle che andava bene così, che accettava le sue scuse e che era pronto a ricominciare tutto da capo, ma era come se qualcosa dentro di lui glielo impedisse.
-Mi ... mi dispiace ... davvero.- singhiozzò Debby guardando Nathan.
-Dispiace anche a me.- disse Nathan asciugandosi le lacrime con la manica della giacca.
Nathan i guardò intorno, tutti sembravano attendere una sua mossa ma lui era confuso e ferito, non aveva la minima idea di cosa dovesse dire o fare e si maledisse per aver messo piede dentro quell'edificio.
-Credo ... credo che ... tra ... tra noi sia ... sia finita.- balbettò Nathan lasciando che le lacrime rigassero nuovamente il suo viso.
Debby si rifugiò tra le braccia del fratello e lo strinse forte.
 -Non piangere piccola.- disse Max accarezzandole i capelli per tranquillizzarla.
-Mi dispiace, non volevo che finisse così.- disse Nathan prima di girarsi e iniziare a correre verso l'uscita dell'edificio.
 
Quando Debby, Max e Tom rientrarono a casa George trovarono Curt intento a preparare la cena, erano le sette e dieci e Londra era ormai avvolta dal buio.
-Sera signor George.- gli sorrise Tom.
-Ciao Tom.- disse l'uomo pulendosi le mani in uno strofinaccio -Ti fermi anche tu a cena?-
-Sua figlia mi ha obbligato.- disse Tom indicando Debby.
-Ha fatto bene.- sorrise l'uomo per poi tornare ai fornelli.
Debby aveva insistito tanto affinchè il ragazzo si fermasse, dopo quello che era successo quel pomeriggio aveva davvero bisogno di stare con il ragazzo che amava e Tom ovviamente non se l'era fatto ripetere due volte, anche lui infatti non vedeva l'ora di passare del tempo solo con Debby.
-Hai bisogno di una mano papà?- chiese Max togliendosi la giacca.
-Mi farebbe piacere.- rispose Curt sorridendo al figlio.
-Vado a lavarmi le mani e arrivo.- disse Max dirigendosi verso il bagno.
-Dobbiamo aiutarti anche noi?- chiese Debby guardando il padre.
-No, tranquilli.- rispose Curt rimescolando il sugo -Vi chiamo quando è pronto.-
-Ok.- sorrise Debby intrecciando la sua mano con quella di Tom.
-Come stai?- chiese Tom quando i ragazzi furono in camera di Debby.
-Così.- sospirò Debby alzando le spalle.
-Così bene o così male?- chiese Tom togliendosi giacca e scarpe per poi sedersi sul letto con la schiena appoggiata alla spalliera.
-Dipende.- disse Debby mettendosi comoda accanto a Tom -Adesso che sono con te bene.- aggiunse portando un braccio del ragazzo dietro le sue spalle.
Tom sorrise, era bello sapere che Debby stesse bene quando era con lui.
-Siamo una coppia?- chiese Debby guardando il ragazzo.
-Se tu vuoi.- rispose Tom prima di baciarla dolcemente.
-Allora siamo una coppia.- gli sorrise Debby riprendendo poi a baciarlo.
Anche se aveva rotto con Nathan solo quel pomeriggio Debby si sentiva già pronta a intraprendere una nuova relazione, erano settimane che lei e Tom ne parlavano e adesso che era arrivata l'occasione di iniziare una storia vera e propria non voleva lasciarsela scappare, amava Tom da tempo e non voleva aspettare oltre.
-Visto che siamo una coppia ...- disse Tom incerto.
-Continua.- sorrise Debby immaginando cosa Tom volesse dirle.
-Vado?- chiese il ragazzo guardandola.
-Vai.- rispose Debby baciandogli dolcemente il collo per poi tornare a guardarlo negli occhi.
-Ti amo Deb.- disse Tom avvicinando le sue labbra a quelle della ragazza.
-Anch'io ti amo Tom.- sussurrò Debby poco prima che la distanza tra le loro labbra si annullasse completamente.























hola people!

sono in super extra mega iper ritardo e lo so, vi chiedo scusa *occhi dolci*
è solo che in queste settimane ci sono stati imondiali di nuoto e ho passato molto tempo davanti alla tv lol
ringrazio di cuore chi ha recensito la storia sfghjkl grazie davvero, chi ha messo la storia tra le seguite/preferite/ricordate e anche chi legge silenziosamente :')
bene parliamo del capitolo ... che dire, ecco non è che Debby non abbia cuore, è solo che ama Tom c:
vi saluto gente, a presto (speriamo lol)
bacioni xx

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Capitolo 20
*** La lettera ***



LA LETTERA



Anche quella mattina, come le capitava ormai da diversi giorni, Debby si svegliò accanto a Tom. Nonostante stessero insieme da poco più di due settimane Debby sentiva di amare Tom come non aveva mai amato nessun, non voleva certo giungere a conclusioni affrettate ma qualcosa dentro di lei le diceva che Tom avrebbe potuto essere quello giusto. Aveva solo diciannove anni, era giovane, ma pensare al matrimonio o al costruirsi una famiglia non le sembrava un crimine e poi Debby aveva sempre amato fantasticare sul futuro.

-Ti va se prima di andare al ristorante passiamo un attimo da casa mia? Sai, sono praticamente tre giorni che non ci metto piede.- disse Debby bevendo un sorso caffè.
-Certo.- le sorrise Tom mettendo la sua tazza nel lavandino.
-Hai programmi per oggi pomeriggio?- chiese Debby mangiando l'ultimo pancake rimasto.
-No.- rispose Tom versandosi del succo in un bicchiere -Tu sì invece?-
-In realtà nemmeno io ne ho.- disse Debby finendo di bere il suo caffè -Ma pensavo che potremmo stare un po' a casa mia, magari con Max e Rachel.- aggiunse andando a mettere nel lavandino la sua tazza e il piatto dei pancakes.
-Mi sembra un'ottima idea.- sorrise Tom baciandole la fronte.
-Però prometti che non starete tutto il tempo attaccati alla play station.- disse Debby guardandolo negli occhi.
-Lo prometto.- disse Tom unendo le sue labbra con quelle della ragazza -Possiamo andare?- chiese poi guardandola.
Debby annuì, prese dal bancone la sua borsa e si diresse alla porta seguita da Tom.
Una decina di minuti dopo l'auto su cui viaggiavano posteggiò davanti al palazzo in cui abitava Debby.
-Spero ci sia a casa qualcuno perchè io non so più dove ho messo le chiavi.- disse Debby scendendo dall'auto.
-La mia compagnia ti fa male.- disse Tom ridendo infilandosi in tasca le chiavi dell'auto.
Debby suonò il campanello e con sua sorpresa fu il padre a risponderle, di solito a quell'ora era già al lavoro, ma forse aveva preso qualche giorno di ferie oppure aveva deciso di andare più tardi al lavoro, in entrambi i casi lei non poteva saperlo visto che erano tre giorni che non tornava a casa.
-Ciao papà.- disse Debby andando ad abbracciarlo.
-Ciao tesoro.- disse il padre schioccandole un bacio sulla guancia -Tutto bene?-
-Tutto bene, grazie.- gli sorrise Debby.
-Buongiorno signor George.- disse Tom sorridendogli.
-Ciao Tom.- gli sorrise Curt.
-Come mai ancora a casa?- chiese Debby posando la sua borsa sul tavolo.
-Mi sono preso un paio di giorni di ferie, nell'ultimo periodo non ho avuto nemmeno il tempo di respirare.- rispose Curt versandosi del latte in un bicchiere -Volete?- chiese poi guardando i due ragazzi.
-No, no, grazie.- risposero quasi in coro i due ragazzi.
-Ah Deb.- disse il padre iniziando a frugare tra le decine di buste ammucchiate sul bancone della cucina -E' arrivata questa per te, è di mamma.- aggiunse porgendo la busta in cui era contenuta la lettera alla figlia.
-Ok.- disse Debby prendendola -La leggerò più tardi.- aggiunse infilandola nella borsa.
-E' di un po' di tempo fa, ma visto che tu e tuo fratello la posta non la prendete mai ...- disse Curt bevendo un sorso di latte -Lavori oggi?-chiese poi cambiando discorso.
-Già.- gli sorrise Debby -Max?-
-E' uscito, ha detto che andava in palestra se non sbaglio.-
-Noi adesso andiamo.- disse Debby prendendo la sua borsa e andando a intrecciare la sua mano con quella di Tom -Ci vediamo più tardi.-
-Buona giornata ragazzi.- sorrise Curt guardandoli uscire dall'appartamento.
-Ciao.- lo salutarono i due ragazzi prima di chiudersi la porta alle spalle.
 
Il ristorante era quasi vuoto, c'erano solo un paio di tavoli occupati, prima di poter finalmente pranzare Debby decise di leggere la lettera che le aveva dato il padre quella mattina così la prese dalla borsa e cercò un posto tranquillo.
Anche se nell'ultimo periodo trascorso in Italia il suo rapporto con la madre si era un po' complicato Debby le voleva un bene dell'anima e spesso ne sentiva la mancanza, ma non aveva mai confessato questa cosa a nessuno nè tantomeno aveva chiamato la madre da quando era arrivata in Inghilterra, se non un paio di volte, e ricevere quella lettera le aveva fatto un enorme piacere.
Debby aprì lentamente la busta e ne estrasse la lettera.
 
Cara Debby,
so che ormai in questo mondo ultra tecnologico non si usa più prendere carta e penna e scrivere una lettera, ma l'idea mi piaceva e così eccomi qui in una tranquilla serata autunnale china sulla mia scrivania a raccontarti della mia vita.
In questi due mesi sono successe un po' di cose, sai?
Markus è passato spesso e ha chiesto di te, io gli ho risposto che ti sei trasferita a Londra e che non vuoi più saperne di lui, continua a scusarsi e a ripetermi che ha sbagliato, dice di essere cambiato. Io lo ascolto pazientemente tutte le volte ma alla fine lo congedo con un "riferirò tutto a Debby ma non ti garantisco niente". Quando la volta dopo torna gli ripeto sempre più o meno le stesse cose e lui se ne va deluso, sempre dopo essersi scusato per la millesima volta. Spero non ti dispiaccia il fatto che ti ho tenuta all'oscuro di questa cosa, in fondo tu mi avevi detto che volevi tagliare i ponti con Markus e io ho preferito non tornare sull'argomento. Più di una volta mi ha chiesto il tuo indirizzo ma io non ovviamente non gliel'ho dato, ho fatto bene?
Per quanto riguarda la tua vecchia mamma, che dire? Ho fatto un po' di domande di lavoro a riviste di moda inglesi così posso avvicinarmi a voi, io e tuo padre andiamo ancora abbastanza d'accordo e ci terrei davvero a stare più vicina a te e Max, so che il mio rapporto con lui non è dei più idilliaci ma potremmo lavorarci.
Fra te e Max le cose vanno molto invece, vero? Tuo padre mi ha raccontato qualcosa, dice che passate molto tempo insieme e che non siete mai stati così uniti, sono felice di questo.
Un uccellino mi hai detto che hai trovato l'amore, è un amico di tuo fratello, un certo Nathan, giusto? L'uccellino mi ha riferito che sembri davvero innamorata e che non fai altro che pensare a lui.
Spero tu sia felice perchè te lo meriti davvero tanto tesoro.
 
con affetto
 
la tua mamma
 
Quando ebbe finito di leggere la lettera Debby la ripiegò e la rimise nella sua busta, quella sera avrebbe chiamato la madre, c'erano un sacco di cose che voleva raccontarle, era davvero troppo tempo che non la sentiva.
-Deb, è arrivato il tuo fidanzato.- la voce di Jay distrasse la ragazza dai suoi pensieri.
-Arrivo subito.- disse Debby alzandosi frettolosamente da terra per poi riporre la lettera nella sua borsa.
-Tutto bene?- chiese Jay guardandola.
-Tutto bene.- sorrise lei.
-Ciao piccola.- disse Tom correndole incontro e stringendola a sè.
-Ciao Tom.- disse Debby baciandolo dolcemente.
-Immagino che tu non abbia ancora pranzato.- disse Tom prendendole la mano.
-Esatto.- disse Debby schioccandogli un bacio sulla guancia.
-Che dici, passiamo da McDonald's e poi andiamo a casa tua?- chiese Tom guardandola.
-Perfetto.- sorrise Debby.
-Ragazzi, ci si vede.- disse Jay salutandoli con la mano.
-Ciao Jay.- disse Tom sorridendogli.
-Salutami Cherlie.- disse Debby andando ad abbracciarlo -Ci sentiamo.- aggiunse schioccandogli un bacio sulla guancia.
-Sarà fatto.- disse Jay sorridendole -Fate i bravi voi due.- aggiunse indicandoli.
-Tranquillo.- sorrise Debby intrecciando la sua mano con quella di Tom per poi dirigersi verso l'uscita del locale.
 
 
Erano le sei e mezza e la città era già avvolta nel buio, Max, Debby, Tom e Rachel avevano appena finito di guardare "La memoria del cuore" e le due ragazze erano in lacrime.
-E' uno dei film più che io abbia mai visto.- disse Debby asciugandosi le lacrime con il dorso della mano.
-Come vorrei avere un ragazzo come Leo.- disse Rachel con un fil di voce -Se ci fossero più uomini come lui il mondo sarebbe un posto migliore.- aggiunse asciugandosi le lacrime con un fazzoletto.
-Io non sono abbastanza?- chiese Max guardandola, fingendosi offeso.
-Tu sei un ragazzo favoloso e io ti amo.- rispose Rachel unendo le sue labbra con quelle del ragazzo.
-Anche a me il film è piaciuto molto.- disse Tom stringendo Debby a sè.
-Bravo il mio Tom.- disse Debby baciandogli la guancia.
-Mi è appena arrivato un messaggio da Sev.- annunciò Max guardando lo schermo del suo cellulare.
-Che cosa dice?- chiese Tom curioso.
-Chiede se questa sera ci va di andare al "Ronnie Scott's", dice che ci saranno tutti i ragazzi.- rispose Max mostrando a Tom il messaggio.
-Per me è ok.- disse Tom sorridendogli -Per voi?- chiese poi guardando le due ragazze.
-Anche per me va bene.- disse Debby alzandosi e andando a prendere qualche biscotto da sgranocchiare.
-Per me non c'è nessun problema.- sorrise Rachel.
-Perfetto, allora gli rispondo che noi quattro ci saremo.- disse Max digitando velocemente il messaggio.
-Ma ceniamo là?- chiese Debby tornando a sedersi sul divano accanto a Tom.
-Non so.- disse Max alzando le spalle.
-Prova a chiederglielo.- suggerì Tom rubando un biscotto a Debby.
-Non ce n'è bisogno, mi ha già detto lui tutto.- disse Max leggendo il messaggio -Ci dobbiamo trovare davanti al locale per le otto.-
 
Come previsto al "Ronnie Scott's" c'erano tutti, i primi ad arrivare erano stati Siva e Nareesha, subito dopo li avevano raggiunti Max, Tom, Debby e Rachel, un paio di minuti dopo si erano uniti al gruppo anche Jay e Charlotte e per ultimo aveva fatto capolino nel locale Nathan, accompagnato da una misteriosa ragazza bionda: "Sono Holly, piacere di conoscervi. Nathan mi ha parlato molto di voi.", così si era presentata non appena si era trovata davanti i ragazzi.
La serata era trascorsa tranquilla tra chiacchiere e risate e si erano fatta presto mezzanotte.
-Vado a prendere una boccata d'aria.- disse Nathan posando il tovagliolo sul tavolo dirigendosi all'uscita.
-Aspetta, vengo anch'io.- disse Debby alzandosi dalla sedia per poi seguire Nathan -Sempre che non ti dispiaccia.- aggiunse una volta raggiunto il ragazzo.
-Non mi dispiace affatto.- le sorrise Nathan.
Debby sentiva come il bisogno di parlare un po' con Nathan, da quando si erano lasciati non si erano praticamente rivolti la parola e Debby voleva assicurarsi che le cose tra loro fossero a posto e che potessero mantenere un rapporto di amicizia.
Non appena la ragazza uscì dal locale l'aria gelida della notte londinese la investì facendola rabbrividire.
-Tieni, metti questa.- disse Nathan porgendo a Debby la sua giacca.
-Grazie.- gli sorrise Debby -Sicuro di non avere freddo tu adesso?- chiese indossandola.
-No, tranquilla.- la rassicurò Nathan.
-E' davvero carina Holly.- buttò lì Debby appoggiando la schiena al muro -E sembra una brava ragazza.-
-Sarà.- sospirò Nathan -Ma per me è solo un modo come un altro di passare il tempo.- aggiunse con lo sguardo perso nel vuoto.
-Non ti facevo così cinico.- disse Debby perplessa.
Nathan non rispose e rimase a fissare il vuoto, non era nel suo carattere usare le ragazze ma stava ancora male per la storia con Debby e l'unico modo per non pensarci era andare con altre ragazze.
-Nate.- riprese Debby -Io volevo ancora scusarmi per come è andata tra di noi, mi sono comportata da schifo. Io giuro che non volevo ferirti, solo che le cose sono andate così, sono sfuggite al mio controllo ... scusa.-
-Le cose cambiano, le storie finiscono.- disse Nathan alzando lo sguardo e sorridendole -Non devi sentirti in colpa.-
-Sai, amo Tom come non ho mai amato nessuno, mi butterei nel fuoco per lui e credo che ... credo che sia quello giusto.- disse Debby dopo alcuni istanti di silenzio.
-Anche lui lo crede.- disse Nathan appoggiandosi al muro acanto a Debby.
-Cosa?- chiese Debby incerta sul significato dell'affermazione di Nathan.
-Che tu sia quella giusta.- rispose Nathan sorridendole -Si vede che vi amate, siete davvero una bella coppia e io sono felice per voi.-
Debby sorrise nel sentire le parole del ragazzo, sapeva quanto era stato difficile per lui dire quelle cose, sorridendo per di più.
-Rientriamo?- chiese Nathan guardandola.
-Hai freddo?- chiese Debby dirigendosi alla porta seguita dal ragazzo.
-Un po'.- le sorrise Nathan.



















SALVEEEE PEOPLE

finally I'm backkk *la folla esulta*
questo capitolo non è chissaà che cosa, non succede nulla di ecclatante ma spero vi piaccia comunque :)
è il ventesimo capitolo e non so quanti ancora ce ne saranno, ma al fine non è lontanissima ( oddio, dipende dal tempo che ci metterò a scrivere ahahah)
ringrazio chi ha rceensito, chi ha messo la storia tra le prefrite/seguite/ricordate e anche chi legge silenziosamente :')
fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo yay
baci xx

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Capitolo 21
*** La festa ***



LA FESTA



Era una fredda giornata di dicembre, l'aria era gelida e il sole non faceva capolino nel cielo da una decina di giorni.
Tom stava guidando verso Whitstable, una cittadina di circa trentamila abitanti nella contea del Kent, accanto a lui Debby dormiva profondamente e a tenergli compagnia in quel viaggio era la radio sintonizzata su una stazione sportiva.
Quando Debby e Tom avevano lasciato casa della ragazza l'orologio appeso alla parete del soggiorno segnava le sette e dieci e Tom contava di raggiungere Whitstable per le nove. Il programma della giornata comprendeva passeggiata sulla spiaggia e pranzo in un locale tipico del luogo, per poi fare ritorno a Londra e trascorrere il pomeriggio insieme  casa del ragazzo.
 
-Quando hai detto che arrivano i tuoi genitori?- chiese Debby stringendosi nella sua giacca.
-La prossima settimana, però il giorno preciso ancora non lo sanno.- rispose Tom portando un braccio dietro le spalle della ragazza.
-Credi che gli piacerò?- chiese Debby guardandolo.
-Ti adoreranno.- le sorrise Tom -Quando ho chiamato mamma per dirle che mi ero fidanzato e che questa volta avevo intenzioni serie si è quasi messa a piangere, era felicissima.-
-Sei serio?- chiese Debby stupita.
-Serissimo.- rispose Tom baciandole la testa -Non vede l'ora di conoscerti.-
-E se non gli piacessi? Se non fossi quella che si aspettava?- disse Debby preoccupata.
-Impossibile.- disse Tom lasciandole un bacio a fior di labbra -Tu invece quando mi presenterai tua mamma?- chiese poi stringendola a sè.
-Quando arriverà.- disse Debby guardando verso il mare.
-E quando arriverà?- la incalzò Tom.
-Un paio di giorni prima di Natale.- rispose Debby tornando a guardare la spiaggia davanti a sè.
-Che tipo è?- chiese Tom richiamando l'attenzione della ragazza.
-E' una donna sveglia e determinata ma anche dolce e divertente.- rispose Debby sorridendogli -Andrete sicuramente d'accordo.-
-Una donna da sposare.- affermò Tom guardandola.
-Già.- sospirò Debby -Capisco perchè papà si fosse innamorato di lei.- aggiunse con un velo di tristezza nella voce.
Debby e Tom rimasero qualche istante in silenzio, continuando a camminare sulla spiaggia stretti l'uno all'altra. Tom aveva compreso che il divorzio dei suoi genitori era ancora una ferita aperta e molto profonda per Debby e, per quanto cercasse di nasconderlo, aveva sofferto e ancora soffriva tanto per questo.
-Fame?- chiese Tom interrompendo il silenzio.
-Un po'.- ammise Debby guardandolo.
-Conosco un posto dove si mangia davvero bene, ti va?- chiese guardandola.
Debby annuì e insieme si incamminarono verso il lungomare fermandosi poche centinaia di metri dopo davanti a un vecchio locale in mattoni con l'insegna consumata dalla salsedine e dal vento.
I due ragazzi furono accolti da una graziosa signora sulla sessantina, probabilmente la moglie del proprietario, che li fece accomodare in un tavolo accanto a una delle grandi finestre che davano sul mare. Il locale non era molto grande ma era ben tenuto ed frequentato per lo più da gente del posto, era dicembre e di turisti da quelle parti se ne vedevano raramente.
 
Dopo aver pranzato a Whitstable Debby e Tom fecero ritorno a Londra dove arrivarono verso le quattro di pomeriggio.
-E adesso che si fa?- chiese Debby lasciandosi cadere sul divano.
-Io una mezza idea ce l'avrei.- rispose Tom sorridendole maliziosamente.
-Non ne ho voglia Tom.- disse Debby guardando il ragazzo -Mi hai fatto camminare tutta la mattina e adesso sono stanchissima.-
-Se la metti così allora ce ne staremo qui a guardare un po' di tv.- disse Tom sedendosi accanto alla ragazza.
-Sei arrabbiato?- chiese Debby accoccolandosi al ragazzo.
-Ti sembro arrabbiato?- chiese Tom iniziando a baciarle dolcemente il collo.
-No.- sorrise Debby alzando con un dito il mento del ragazzo per poi unire le sue labbra con quelle di Tom.
-Ti amo.- disse Tom stringendo a sè Debby.
-Anch'io ti amo.- disse Debby lasciandogli un bacio a fior di labbra.
La televisione del salotto era ancora spenta e la casa era silenziosa, in lontananza si udì il rumore di un'auto che frenava e pochi istanti dopo quello di una portiera che sbatteva.
-Mi sa che abbiamo visite.- annunciò Tom alzandosi dal divano.
-Sicuro?- chiese Debby guardandolo.
-Sicuro.- le sorrise Tom un istante prima che il campanello suonasse -E potrei dirti anche chi è.- aggiunse dirigendosi verso l'ingresso.
-Se è per questo anch'io immagino chi possa essere.- disse Debby ridendo -C'è solo una persona che verrebbe a casa tua a quest'ora senza preavviso: mio fratello.-
Tom raggiunse l'ingresso e, dopo aver aperto il cancellino, girò la chiave nella serratura del portone d'ingresso.
-Mia sorella è qui?- chiese Max quando ancora era a una ventina di metri da Tom.
Tom annuì sorridendo.
-Immaginavo.- disse Max raggiungendolo.
-Cosa ti porta da queste parti?- domandò Tom spostandosi per lasciar entrare l'amico.
-Grandi notizie.- disse Max togliendosi la giacca.
-Bene ... credo.- disse Tom chiudendo il portone d'ingresso.
-Salve.- disse Debby sorridendo andando ad abbracciare Tom.
-Ciao Deb!- disse Max stringendola a sè -Tutto bene?-
-Tutto bene.- sorrise Debby schioccandogli un bacio sulla guancia -Ho sentito che hai grande notizie!- aggiunse entusiasta Debby tornando in salotto.
-Già.- disse Max seguendo la sorella.
Tornati in salotto Debby e Tom si accomodarono sul divano, Max invece rimase in piedi davanti a loro.
-Ho un lavoro gente, da lunedì sarò personal trainer in una palestra del centro.- annunciò Max sorridendo.
-Non ci credo!- esclamò Debby sgranando gli occhi.
-Non è possibile.- disse Tom ridendo.
-Ragazzi, credetemi, è la verità.- disse Max serio guardandoli.
-Il mio fratellone.- disse Debby andando ad abbracciare il fratello -Sono fiera di te.- aggiunse poi soddisfatta.
-Complimenti amico.- disse Tom battendogli il cinque.
-La domanda adesso é ... riuscirà a non farsi cacciare dopo una settimana?- disse Debby suscitando la risata di Tom e Max.
-Lo spero.- disse Max incrociando le dita.
-Io direi di festeggiare.- propose Tom.
-Sono d'accordo.- sorrise Max -Che ne dite di uscire a cena noi tre e Rachel?-
-Io veramente avevo pensato a qualcosa di più ... grande.- disse Tom lasciandosi cadere sul divano.
-Grande quanto?- chiese Debby spaventata.
-Grande.- rispose Tom guardandola.
-Tom io so cosa hai in mente e non credo sia una buona idea.- disse Max sedendosi accanto all'amico.
-Invece secondo me è una buona idea.- ribattè Tom -E' dal compleanno di Siva che non organizziamo una festa di quelle che dico io, mi sembra giunta l'ora.-
-Io ribadisco che non la trovo una grande idea.- disse Max dando una pacca sulla spalla all'amico -Però la casa è la tua, la vita pure ... fai quello che vuoi.- aggiunse alzandosi dal divano.
-Te ne vai?- chiese Debby notando che il fratello aveva indossato la giacca.
-Sì.- rispose Max schioccandole un bacio sulla guancia -Ci si vede ragazzi.- aggiunse prima di sparire dalla vista dei ragazzi e uscire dalla casa di Tom.
Tom e Debby erano di nuovo soli, il ragazzo se ne stava sul divano con lo sguardo perso nel vuoto mentre Debby era in piedi e lo osservava.
-Io credo sia una buona idea.- disse Debby rompendo il silenzio -Insomma, è solo una festa.- aggiunse mettendosi comoda accanto a Tom.
-Vuoi dire che per te andrebbe bene?- chiese Tom voltando la testa verso di lei in modo da riuscire a guardarla negli occhi.
-Esatto.- sorrise Debby appoggiando la testa al petto del ragazzo.
 
Tom aveva passato il pomeriggio a mandare messaggi e fare telefonate per assicurarsi che alla sua festa ci fosse mezza Londra e Debby l'aveva aiutato, armandosi di pazienza e buona volontà. Mentre Tom amava le grandi feste, quelle feste dove di solito non conosci nemmeno un terzo degli invitati, se non per sentito dire, Debby preferiva le serate in compagnia degli amici più cari ma ogni tanto nemmeno a lei dispiaceva divertirsi un po'.
-Sono già arrivati i tre ragazzi che devono stare al bar?- chiese Tom sistemando delle ciotole di patatine qua e là.
-Credo di sì.- disse Debby togliendo i cuscini dai divani -Questi li metto in camera tua?-
-Meglio.- le sorrise Tom.
Debby salì le scale lentamente per evitare di cadere e,una volta raggiunto il piano superiore, entrò in camera di Tom e lanciò i cuscini sul letto.
-C'è ancora qualcosa da fare?- urlò Debby affacciandosi alla ringhiera del primo piano.
-No, tranquilla.- le rispose Tom.
Non rimanendo più nulla da sistemare prima dell'inizio della festa Debby decise di vestirsi. Ormai aveva metà del suo guardaroba a casa di Tom e non le fu difficile trovare qualcosa di carino da mettere, optò per un abito con top in pizzo a maniche corte e gonna a ruota nera, ai piedi decise di indossare un paio di sandali bianchi di vernice con tacco a cuneo e plateau.
-Quanta eleganza!- disse Tom entrando in camera.
-E' troppo?- chiese Debby voltandosi a guardarlo.
-Sei stupenda.- le sorrise Tom unendo le sue labbra con quelle della ragazza.
-Non hai risposto alla mia domanda.- sottolineò Debby voltandosi verso lo specchio per sistemarsi i capelli.
-No, non è troppo, se è questo che vuoi sapere.- disse Tom sedendosi sul letto.
-Perfetto.- gli sorrise Debby.
-Sai se Max alla fine ha deciso di venire?- chiese Tom guardando Debby prendere posto sul letto accanto a lui.
-No.- rispose Debby alzando le spalle.
-Sembrava quasi arrabbiato oggi quando se n'è andato.- osservò Tom ripensando all'atteggiamento dell'amico.
-Già.- sospirò Debby -Ma non riesco a capire il motivo.-
-Forse era solo un po' stanco.- suggerì Tom.
-Forse.- disse Debby passando le mani sulla gonna del vestito -O forse voleva solo passare una serata tranquilla con Rachel.-
 
Erano le undici e mezza e la festa era iniziata da un paio d'ore, la musica risuonava in tutta la casa e gli invitati sembravano divertirsi parecchio.
Debby, Charlotte e Nareesha si stavano scatenando in pista, Jay era da qualche parte a bere birra insieme a Siva che cercava di tenerlo sotto controllo, Nathan se ne stava seduto in un angolo del salone a chiacchierare con Percy mentre Tom era salito nella postazione del dj e si stava divertendo a mettere le sue canzoni preferite.
Gli unici a mancare all'appello erano Max e Rachel che avevano disertato la festa preferendo passare una tranquilla serata in uno ristornate lungo il Tamigi.
Tom e Debby non se l'erano presa molto, avevano intuito che Max aveva dei pensieri per la testa e avevano preferito non insistere.
-Ragazze vado a prendere da bere, volete qualcosa?- chiese Debby guardando Charlotte e Nareesha.
-Per me nulla.- rispose Nareesha continuando a scatenarsi a ritmo di musica.
-Anche per me niente.- le sorrise Charlotte.
-Torno subito.- disse Debby voltando le spalle alle ragazze cercando di farsi strada tra le decine di persone che popolavano la sala.
Una volta raggiunto il bar Debby si appoggiò al bancone e attese che uno dei baristi le prestasse attenzione.
-Buonasera.- esordì Nathan appoggiandosi al bancone accanto a lei.
-Ciao Nate.- disse Debby sorridendogli.
-Come va?- chiese il ragazzo allentandosi il nodo alla cravatta.
-Bene.- rispose Debby sforzandosi di guardare il ragazzo negli occhi -Tu?-
-Si tira avanti.- sospirò Nathan.
Nonostante avessero chiarito tra loro c'era ancora un certo imbarazzo per come era finita la loro storia, non si erano visti molto nell'ultimo periodo e la maggior parte delle volte che gli era capitato di trovarsi soli si erano limitati a conversazioni noiose sul tempo e su quello che stava succedendo in Inghilterra in quel periodo, niente di personale, niente che riguardasse la loro vita o i loro progetti.
Anche quella volta la conversazione si era arenata praticamente subito e un velo di imbarazzo era sceso sui due, per fortuna uno dei tre baristi si accorse di loro sciogliendo la tensione del momento.
-Cosa posso offrirvi ragazzi?- chiese il ragazzo sorridendo.
-Per me un mojito.- rispose Debby ricambiando il sorriso.
-Anche per me un mojito, grazie.- le fece eco Nathan.
-Arrivano subito.- disse il barista allontanandosi da loro.
-Ti stai divertendo?- chiese Nathan provando nuovamente a instaurare una conversazione.
Debby si limitò ad annuire e Nathan capì che quella era la fine della loro conversazione. Nathan si sentì in imbarazzo più del solito, capiva benissimo di non essere il benvenuto nella vita di Debby in quel periodo ma non riusciva a spiegarsi del tutto il motivo. Lui provava ancora dei sentimenti forti per lei e forse lei lo sapeva, ma inizialmente gli era sembrato che anche Debby volesse mantenere comunque un rapporto di amicizia, ultimamente però la ragazza mostrava chiari segni di opposizione a questa amicizia e Nathan si stava ormai rassegnando.
-Ecco a voi.- sorrise il barista mettendo sulla porzione di bancone occupata dai due ragazzi i mojito.
-Grazie.- sorrise Debby prendendo il suo -Ci si vede in giro Nate.- aggiunse allontanandosi e scomparendo tra la folla.
-Ci si vede.- disse Nathan quasi sussurrando, sicuramente Debby non l'aveva sentito.
In pochi secondi Debby fu di nuovo da Charlotte e Nareesha e riprese a scatenarsi sulle note dei pezzi che Tom si divertiva a mettere, Nathan invece rimase appoggiato al bancone con in mano il suo mojito, nella testa mille pensieri e nel cuore l'amore che ancora provava per Debby.
 
Casa Parker si stava lentamente svuotando, la festa stava volgendo al termine e ormai solo i più temerari, e resistenti, erano rimasti sulla pista da ballo.
Debby e Tom si erano chiusi in camera del ragazzo per stare un po' soli.
-Ti è piaciuta la festa?- chiese Tom accarezzando la porzione di schiena della ragazza lasciata scoperta dalla profonda scolatura del vestito.
-E' stata epica.- rispose Debby slacciando lentamente uno a uno i bottoni della camicia di Tom.
-Addirittura epica?- chiese Tom quasi sorpreso.
-Proprio così.- sorrise Debby lasciando che Tom si togliesse la camicia.
-Sono contento che tu ti sia divertita.- disse Tom baciandole il collo -Ma la parte migliore viene adesso.- aggiunse sorridendole per poi sfilarle delicatamente il vestito.
-Lo so.- disse Debby aiutando il ragazzo a disfarsi dei pantaloni.
Debby si lasciò cadere sul letto e Tom si distese sopra di lei reggendosi con le braccia per non farle male.
-Sicuro che non ci disturberà nessuno?- chiese Debby guardando Tom.
Il ragazzo non fece in tempo a rispondere perchè la porta si aprì di colpo e la figura di Nathan apparve davanti ai loro occhi. Tom e Debby si guardarono increduli e imbarazzati, senza avere la più pallida idea di cosa dire o fare.
Nathan intanto era fermo sulla soglia con lo sguardo pieno di rabbia e la mascella serrata, teneva gli occhi fissi sul corpo di Debby, quasi come preso dal desiderio di farla sua per un'ultima volta.
Guardandolo meglio Debby e Tom notarono che Nathan doveva aver bevuto abbastanza e probabilmente non era pienamente cosciente di quello che stava facendo, per questo ogni mossa o parola azzardata poteva provocare una tragedia.
Tom si alzò con cautela dal letto e fece qualche passo verso Nathan ma prima che potesse raggiungerlo Nathan gli si scagliò contro e con un pugno lo prese in pieno volto, lasciandolo stordito e sanguinante sul pavimento.
Debby osservò la scena senza riuscire a credere ai suoi occhi, incapace di agire.
Conosceva Nathan da tre mesi e gli era sempre sembrato un ragazzo tranquillo, uno di quelli che non amano cacciarsi nei guai ama desso tutte le sue certezze stavano venendo meno, anche il dolce e sensibile Nathan aveva un lato oscuro.
Quando Tom trovò finalmente la forza di rialzarsi Nathan lo colpì nuovamente in volto, facendolo ricadere di nuovo a terra.
-Mi dispiace.- mormorò Nathan voltandosi verso Debby -Mi dispiace.- ripetè guardandola negli occhi prima di dirigersi barcollando verso la porta aperta e varcarne la soglia.
Solo dopo essere uscito dalla stanza Nathan si rese veramente conto di quello che aveva appena fatto e guardandosi le mani insanguinate si maledisse per aver agito impulsivamente.




















salve c:

quanto tempo è passato dall'ultimo capitolo? decisamente troppo e mi scuso per questo *occhi dolci*
ringrazio di cuore tutte le buone anime che aspettano pazientemente secoli per leggere il capitolo successivo, quelle che recensiscono e quelle che hanno messo la storia tra le preferite/seguite/ricordate sfghjkl grazie :3
spero il capitolo sia uscito decentemente visto che l'ho scirtto a pezzi lol
fatemi sapere cosa ne pensate! c:
un garnde bacio a todos X

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Capitolo 22
*** Guai in paradiso ***


GUAI IN PARADISO


Erano le quattro del mattino quando l'auto di Debby accostò nei pressi di un fast food nella periferia di Londra, la ragazza lanciò un'occhiata distratta a Nathan, seduto accanto a lei, poi mise le quattro frecce e si slacciò la cintura.
-Torno subito.- disse Debby aprendo la portiera.
Nathan annuì abbozzando un sorriso e Debby scese dall'auto richiudendosi la portiera alle spalle.
La ragazza rimase qualche istante ferma sul marciapiede chiedendosi se Tom avrebbe approvato quello che stava facendo. Quando lo aveva lasciato all'ospedale una ventina di minuti prima lui stava ormai dormendo e i medici le avevano assicurato che non c'era bisogno che lei rimanesse lì tutta la notte, così aveva deciso di recuperare Nathan che se ne stava in sala d'aspetto e di aiutarlo a smaltire, almeno in parte, la grande quantità di alcool che aveva ingerito quella sera.
Debby era ancora ferma sul marciapiede quando le tornarono in mente le parole che le aveva detto Tom mentre andavano all'ospedale "E' stato un incidente, sono sicuro che non capiterà mai più. Nathan è un bravo ragazzo, se non avesse bevuto tutti quei drink non avrebbe mai fatto una cosa del genere. Non essere arrabbiata con lui." e convita di stare facendo la cosa giusta si incamminò a passo svelto verso il fast food.
La temperatura era sotto zero e l'aria gelida le pizzicava la pelle. Guardandosi intorno notò che nel grande parcheggio davanti al locale c'erano una decina di macchine e questo voleva dire che probabilmente era ancora aperto. Raggiunta la porta Debby fece il suo ingresso nell'enorme salone e si diresse decisa al bancone, ordinò due hamburger e due porzioni di patatine e lasciò detto che sarebbe tornata subito, giusto il tempo di parcheggiare l'auto.
Uscita dal locale Debby tornò velocemente alla sua auto e rimise in moto entrando nel parcheggio del fast food e parcheggiando vicino all'entrata, così che Nathan non dovesse fare troppa strada.
-Hai bisogno di aiuto?- chiese Debby guardando Nathan aprire la portiera e poggiare i piedi sull'asfalto.
-Credo di farcela, grazie.- le sorrise Nathan tenendosi alla portiera per aiutarsi a scendere.
-Come vuoi.- disse Debby scendendo a sua volta dall'auto.
-Forse un aiuto potrebbe servirmi.- si corresse Nathan chiudendo la portiera.
-Non muoverti che arrivo.- disse Debby chiudendo a chiave l'auto per poi raggiungere Nathan.
Una decina di minuti dopo i due ragazzi erano seduti a uno dei tavoli che davano sulla cucina a vista con davanti un piatto stracolmo di patatine con al centro un enorme hamburger.
-Posso chiederti una cosa?- Nathan addentò il suo hamburger e lo posò nel piatto, portando lo sguardo su Debby.
-Certo.- sorrise lei sgranocchiando una patatina.
-Perchè ti stai prendendo cura di me?- chiese Nathan pulendosi la bocca con un tovagliolo di carta.
"Perchè nonostante tutto ti voglio ancora bene." pensò Debby, ma pronunciare quelle parole poteva essere rischioso. Nathan l'amava ancora mentre le gli voleva solo bene.
-Perchè hai bevuto troppo e non eri in grado di tornare a casa da solo.- rispose Debby scegliendo una versione credibile ma non del tutto vera.
Debby si aspettava un ulteriore domanda di Nathan ma non fu così. I due ragazzi continuarono a mangiare in silenzio per diversi minuti chini sui loro piatti.
-Ho fatto una cazzata.- affermò Nathan bevendo un po' d'acqua.
Debby rimase in silenzio, lo sguardo fisso sul piatto semivuoto.
-Non credo ci sia una spiegazione accettabile per quello che ho fatto.- proseguì Nathan con tono incerto -Non è nel mio carattere prendere a pugni la gente, credimi. Non so davvero cosa mi sia preso. Voglio solo tu sappia che mi dispiace.-
-Non è a me che devi chiedere scusa, non sono io quello in ospedale con il naso rotto e un occhio nero.- disse Debby incrociando lo sguardo del ragazzo.
-Lo so.- mormorò Nathan -Ma voglio lo stesso che tu sappia che non mi perdonerò mai quello che ho fatto questa sera.- aggiunse prendendo due patatine dal piatto.
-Ok.- disse Debby dando un morso al suo hamburger -Accetto le tue scuse.- riprese posando il panino nel piatto -So che il Nathan che conoscevo non avrebbe mai fatto una cosa simile, ci può stare la scusante dell'alcool e ci può stare anche il fatto che vederci insieme in quel momento ti abbia annebbiato il cervello, ma quello che hai fatto resta comunque grave. Detto questo, credo che Tom sia disposto a perdonarti e forse anche a dimenticare, è un ragazzo meraviglioso e tiene tanto a tutti voi.-
Quando Debby finì di parlare Nathan non disse nulla, sapeva che probabilmente sarebbe stato perdonato da tutti. C'era però una cosa di cui non era certo, la fiducia di Tom e soprattutto quella di Debby, avrebbe dovuto lavorare sodo e dimostrare a entrambi che l'episodio di quella sera era soltanto un episodio, uno stupido errore causato dall'alcool e dalla delusione per la rottura con Debby.
 
Il sole stava sorgendo, erano le sei e mezza di una tranquilla domenica invernale e la neve aveva ricominciato a cadere su Londra. Debby stava dormendo seduta su un divanetto nella sala d'aspetto dell'ospedale con la testa appoggiata al petto di Nathan e il busto coperto dalla giacca del ragazzo.
Nathan non era riuscito a chiudere occhio e se ne stava in silenzio a osservare Debby dormire, contemplando la sua bellezza.
-Il vostro amico è sveglio.- disse un uomo sulla quarantina avvicinandosi a Nathan -E' ancora un po' confuso ma sta bene.- aggiunse rimanendo in piedi davanti al divanetto.
-Grazie.- gli sorrise Nathan.
Quando il dottore se ne fu andato Nathan svegliò delicatamente Debby accarezzandole dolcemente i capelli.
-Si è svegliato?- chiese Debby con la voce ancora impastata dal sonno.
Nathan le sorrise e annuì.
-Posso andare da lui?- chiese Debby mettendosi a sedere.
-Certo.- disse Nathan guardandola.
Debby si alzò dal divanetto ridando a Nathan la sua giacca e si incamminò verso la stanza di Tom.
-Grazie per essere rimasto qui con me.- disse Debby voltandosi a guardarlo -Ti voglio bene.- aggiunse quasi in un sussurro.
Al sentire quelle parole Nathan sorrise e il suo cuore accelerò i battiti. Non doveva farsi illusioni, Debby amava Tom e Tom amava Debby, non poteva mettersi in mezzo, ma sapere che nonostante tutto la ragazza tenesse ancora lui lo rendeva il ragazzo più felice che avesse mai camminato sul pianeta.
Dal canto suo Debby aveva voluto ringraziare Nathan e dirgli che gli voleva bene, perchè voleva fargli sapere che lei teneva ancora lui e che non avrebbe voluto perderlo, Nathan era davvero un ragazzo speciale e sì, aveva sbagliato, ma tutti meritano una seconda occasione.
-Ciao amore.- le sorrise Tom non appena la vide.
-Giorno.- disse Debby entrando nella stanza -Come stai?- chiese poi baciandogli dolcemente la fronte.
-Bene ... credo.- rispose Tom facendola sorridere.
-Ti hanno già detto quando potrai tornare a casa?- chiese Debby andando a sedersi sul bordo del letto a lato di Tom.
-No.- disse Tom scuotendo la testa -Ti amo piccola.- aggiunse dopo una breve pausa, prendendole una mano e stringendola tra le sue.
-Ti amo anch'io.- sorrise Debby prima di distendersi delicatamente accanto al ragazzo.
-Sei stanca?- chiese Tom accarezzandole la schiena.
-Un pochino.- rispose Debby sbadigliando.
-Perchè non vai a casa a farti una bella doccia e un riposino?- le suggerì Tom.
-Non voglio lasciarti solo, già me ne sono andata questa notte.- disse Debby baciando dolcemente il collo del ragazzo.
-Io me la cavo anche da solo.- disse Tom guardandola -Ti prego, vai a casa a riposarti almeno per un paio d'ore.- aggiunse baciandole la testa.
-Più tardi.- disse Debby stringendosi a Tom.
I due ragazzi rimasero abbracciati in silenzio nel letto per diversi minuti, scambiandosi baci e coccole.
-Hey Nath!- sorrise Tom non appena vide il ragazzo sulla soglia.
-Ciao ragazzi.- disse Nathan entrando -Questo è per te.- aggiunse porgendo una tazza a Debby -E' caffè, l'ho appena preso sotto al bar.-
-Grazie.- disse Debby mettendosi a  sedere sul letto e prendendo la tazza dalle mani di Nathan.
-Come stai?- chiese Nathan andando a sedersi su una sedia a lato del letto.
-Abbastanza bene.- disse Tom guardandolo -Sono solo un po' indolenzito, ma credo sia normale dopo averle prese ed essere finito ko per ben due volte.- aggiunse sorridendogli.
-A proposito del nostro scontro ...- disse Nathan passandosi una mano tra i capelli -Mi spiace, non ... non volevo spedirti all'ospedale, davvero.-
-E' tutto ok, stai tranquillo Nate.- lo rassicurò Tom -Diciamo che avevi bevuto un po' troppo e hai perso il controllo. Cose che capitano, soprattutto se non sei abituato a bere così tanto.-
-Non sei arrabbiato con me?- chiese Nathan sorpreso.
-Per niente, te l'ho detto, sono cose che possono capitare.- disse Tom tirandosi a sedere -E adesso per favore prendi questa signorina e portala a casa.- aggiunse indicando Debby -E' stanca e ha bisogno di riposare.-
-Ho detto che a casa ci vado dopo.- disse Debby finendo di bere il suo caffè.
-E invece ci vai adesso, con lui.- disse serio Tom -Siete entrambi stanchi, questa notte non avete chiuso occhi e avete bisogno di rimettervi in sesto.-
-Ma io non voglio andare a casa.- protestò Debby.
-Niente ma, forza.- disse Tom spingendola dolcemente giù dal letto.
-Ok, ok.- sbuffò Debby -Me ne vado.-
-Tom, ci si vede.- disse Nathan salutandolo con la mano.
-Ci si vede Nate.- gli sorrise Tom -E prenditi cura della mia principessa.- si raccomandò prima che il ragazzo uscisse dalla stanza.
-Lo farò.- disse Nathan sorridendogli.
-Torno fra un paio d'ore.- disse Debby schioccando un bacio sulla guancia a Tom -Ciao amore.-
-Ciao piccola.- disse Tom guardandola uscire dalla stanza insieme a Nathan.
Nathan e Debby uscirono dalla camera di Tom e in un paio di minuti raggiunsero il parcheggio dell'ospedale.
-Dammi le chiavi.- disse Nathan allungando una mano aperta verso Debby.
-La macchina è mia quindi guido io.- disse Debby prendendo le chiavi dalla borsa e aprendo l'auto.
-No, guido io.- ribattè Nathan -Forza, dammi le chiavi.-
-Ho detto che voglio guidare io, fine del discorso.- disse Debby iniziando ad alterarsi.
-Debby.- disse Nathan con tono pacato -Ti ho detto di darmi le chiavi.-
-Non rompere i coglioni Nate, se ho detto che guido io, guido io.- sbottò Debby fulminando il ragazzo con lo sguardo.
-Sei troppo stanca per guidare, non hai praticamente chiuso occhi questa notte.- disse Nathan avvicinandosi a Debby -Mi dai le chiavi?- chiese una volta fermatosi davanti alla ragazza.
-No.- rispose secca Debby.
-Deb, ti prego.- la implorò Nathan -E' per il tuo bene, non sei nelle condizioni ideali per guidare anche solo per pochi minuti.-
-E va bene.- sbuffò Debby porgendo le chiavi a Nathan -Prego.- aggiunse aprendogli la portiera.
-Grazie.- le sorrise Nathan salendo in auto.
-E scusa se ho avuto una reazione un po' ... brusca.- disse Debby sorridendogli prima di chiudere la portiera.
-Tranquilla.- sussurrò Nathan guardandola fare il giro dell'auto per poi prendere posto accanto a lui.
 
Nathan lanciò un'occhiata all'orologio appeso alla parete della cucina: le nove e mezza. Il ragazzo constatò che erano passati ormai venti minuti da quando Debby era uscita dalla doccia e, per quanto una ragazza potesse metterci a prepararsi, venti minuti erano decisamente troppi per indossare una tuta, così spense la televisione e decise di andare in camera della ragazza.
Giunto davanti alla porta Nathan rimase fermo e in silenzio qualche istante, indeciso se bussare o meno.
Avvicinando l'orecchio alla porta Nathan sentì la voce della ragazza intonare "Because Of You" e decise di bussare. Bussò una volta, poi una seconda e infine una terza, ma la ragazza sembrava non essersi accorta, così Nathan decise di aprire la porta.
-Oh ... scusa.- mormorò Nathan guardando Debby seduta sul letto in biancheria intima.
-Mi hai visto anche meno vestita di così.- disse Debby sorridendogli -Ma se la cosa ti imbarazza adesso mi metto una maglia.- aggiunse alzandosi e andando a frugare nell'armadio alla ricerca di un maglione o una di felpa oversize.
Debby rimase un paio di minuti con la testa dentro l'armadio, valutando varie opzioni, e quando finalmente trovò qualcosa che le andava, lo indossò. La ragazza si girò poi verso Nathan e lo trovò a dorso nudo con un sorriso malizioso stampato in faccia.
-Perchè ... insomma tu ... ecco, perchè ... tu ... tu sei ...- balbettò Debby rimanendo ferma davanti all'armadio guardando Nathan avvicinarsi lentamente.
-Sei bellissima, lo sai?- sussurrò Nathan colmando la distanza che lo separava da Debby.
Debby non rispose, era come paralizzata, non riusciva più a ragionare. Nathan le si avvicinò ulteriormente e le prese i fianchi attirandola a sè.
In quel momento Debby avrebbe voluto liberarsi dalla presa di Nathan, chiedergli cosa stava facendo, urlargli qualche parola e andarsene dalla stanza sbattendo la porta, ma non riuscì a fare niente di tutto questo e lasciò che le labbra del ragazzo si appoggiassero sulle sue. Nathan la baciò prima dolcemente, poi con passione sempre crescente. Debby si ritrovò a ricambiare il bacio, nonostante la vocina nella sua coscienza continuasse a ripeterle che stava sbagliando.
Quasi senza rendersene conto pochi minuti dopo Debby e Nathan erano distesi sul letto e si baciavano sempre con più voglia.
La vocina nella testa di Debby si era ormai ridotta a un sussurro e la ragazza si lasciò andare completamente, travolta dall'improvvisa rinata passione. Nathan le sfilò delicatamente il maglione che volò sul pavimento, raggiunto poco dopo dal suo reggiseno e dal dai pantaloni del ragazzo.
Mentre Nathan le baciava dolcemente il collo Debby iniziò a sentirsi strana e in pochi secondi realizzò quello che sarebbe successo di lì a poco.
-Non posso.- mormorò portando le mani sul petto di Nathan -Non ... non posso.- ripetè guardandolo negli occhi.
-Scusa ... non ... non dovevo.- le sussurrò Nathan -Sono stato uno stupido.-
-Siamo stati stupidi.- disse Debby mettendosi a sedere sul letto.
Mentre si rivestiva Nathan ripensò alle parole con cui Debby l'aveva fermato, gli aveva detto "Non posso.", "Non posso." non era uguale a "Non voglio.", avevano un significato diverso. Se Debby non poteva era perchè era fidanzata e questo Nathan lo capiva, ma perchè invece non gli aveva detto "Non voglio."? Voleva dire che era ancora innamorata di lui? C'era ancora speranza per la loro storia quindi?
-Dobbiamo dirlo a Tom.- la voce di Debby richiamò Nathan alla realtà.
-Cosa?- chiese il ragazzo voltandosi a guardarla.
-Dobbiamo dirlo a Tom.- disse seria Debby indossando un paio di jeans per poi sedersi sul bordo del letto.
-Sicura?- chiese Nathan andando a sedersi accanto a lei.
Debby si limitò ad annuire.
-Come vuoi.- le sorrise Nathan avvolgendole le spalle con un braccio -Glielo diremo insieme.-
-Ho paura.- disse Debby guardando Nathan con gli occhi gonfi di lacrime -Ho paura delle conseguenze di quello che abbiamo quasi fatto. Amo Tom più di ogni altra cosa al mondo, credo che sia quello giusto e non voglio perderlo. Ma abbiamo fatto una cazzata e adesso tutto il mondo mi sta crollando addosso. Ho tanta paura Nate.-
-Tranquilla, andrà tutto bene.- disse Nathan baciandole la testa -Ci sono qui io.- aggiunse stringendola a sè.
























buonasera e buona settimana people :)))

speravo di metterci meno a scrivere questo capitolo ma continuavano a veniri nuove idee e continuavo a scrivere e cancellare, riscrivere e cancellare ... quindi ci ho messo un po'  
che dire, non è molto lungo ... però spero vi piaccia :)
ringrazio tutti quelli che hanno recensito :') quelli che hanno messo la storia tra le preferite/seguite/ricordate e chi legge silenziosamente :)
fatemi sapere cosa ne pensate! :D
un bacione X

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Capitolo 23
*** Amici di letto? ***


AMICI DI LETTO?



Da una ventina di minuti Max se ne stava appoggiato allo stipite della porta della camera d'ospedale di Tom e lo guardava dormire. Mai e poi mai avrebbe pensato che il piccolo Nathan avrebbe messo al tappeto il suo migliore amico, e per ben due volte, ma alle feste a casa Parker succede sempre l'imprevedibile.

-Hey Max.- sentendo la voce famigliare di Debby il ragazzo si girò e vide la sorella venire verso di lui in compagnia di Nathan.
-Ciao ragazzi.- sorrise Max -Qualcosa non va?- chiese poi notando la preoccupazione mista a paura che campeggiava sui loro volti.
Nessuno dei due ragazzi rispose e a Max bastò una frazione di secondo per capire quello che stava succedendo.
-Volete che ne parliamo un po'? O preferite parlarne direttamente con Tom quando si sarà svegliato?- chiese Max guardando i due ragazzi.
-Tu sai già quello che è successo?- chiese Debby perplessa.
-No.- rispose Max -Ma lo immagino.-
-E' così evidente?- chiese Nathan.
-Un po'.- disse Max incamminandosi verso la sala d'aspetto.
Debby e Nathan seguirono Max e una volta giunti in sala d'aspetto si accomodarono su un divanetto.
-Allora, chi comincia?- chiese Max mettendosi comodo.
-Abbiamo quasi fatti sesso.- andò dritta al punto Debby.
-Prevedibile.- sorrise Max compiaciuto del suo intuito.
-E' un bel casino.- sospirò Nathan lasciandosi cadere contro lo schienale del divanetto.
-Un casino grosso, molto grosso.- commentò Max -Sinceramente un po' me l'aspettavo, insomma voi due a casa da soli, che altro potevate combinare? E' persino sorprendente che vi siate fermati un po' prima.-
I tre ragazzi rimasero in silenzio per qualche istante, ognuno perso nei suoi pensieri, ognuno intento a cercare un modo per uscire incolume da quella storia.
-Anche se non state più insieme è trasparente come l'acqua che vi piacete ancora. Eravate innamorati e questo nessuno può negarlo, si vedeva dai vostri sguardi.- riprese Max -Ma stavate insieme da poco, era ancora presto perchè voi due comprendesse di aver trovato la persona giusta, quella con cui passare il resto della vita ... e il fascino di Thomas Anthony Parker ha fatto il resto.-
Le parole di Max risuonarono continuamente nella testa di Debby. Fino a un momento prima credeva di amare veramente Tom, credeva che fosse lui quello che giusto, ma suo fratello le aveva appena detto il contrario. E se Max avesse avuto ragione? Se fosse stato davvero Nathan quello giusto?
-Ti sbagli di grosso Max.- sbottò Debby cercando di scacciare dalla sua mente l'idea di aver commesso un errore lasciando Nathan.
-Pensala come vuoi.- disse Max alzando le spalle -Se sei così convinta dell'amore che ti lega a Tom allora vai da lui e raccontagli quello che è successo, poi ne riparliamo.-
-Tu non sai niente di me, niente!- sbraitò Debby scattando in piedi -Io amo Tom e lui ama me, niente e nessuno potranno dividerci, chiaro?- aggiunse Debby prima di voltare le spalle a Max e Nathan e incamminarsi verso il lungo corridoio che portava alla stanza di Tom.
Mentre procedeva a piccoli passi verso la stanza di quello che ancora formalmente era il suo ragazzo Debby ripensò alle parole di Max e a quello che poche ore prima lei e Nathan avevano combinato. Non era certo una bella situazione, su questo Max aveva ragione, e forse aveva ragione anche sul fatto che lei provasse ancora qualcosa per Nathan, ma adesso era Tom il suo primo pensiero, lo amava davvero e voleva passare con lui il resto della sua vita. O forse no, forse era solo stata abbagliata dal luccichio del fascino di Tom, fascino a cui nessuna donna a Londra e dintorni poteva resistere.
All'improvviso le tornarono in mente le settimane trascorse con Nathan, la semplicità e la trasparenza del loro rapporto, la gioia che provava ogni volta che stava con lui, la felicità negli occhi di Nathan, la dolcezza e la bontà di quel ragazzo che avrebbe dato la vita per lei, e il pensiero che suo fratello avesse ragione si insinuò nella sua mente.
-Qui non può entrare, mi spiace.- la voce di un'infermiera la riportò alla realtà.
-Oh ... scusi.- mormorò Debby accorgendosi di aver oltrepassato da un pezzo la stanza di Tom.
-Sta cercando qualcuno in particolare?- chiese la donna.
-Il mio ragazzo, ma so dove trovarlo.- disse Debby guardandola -Ero solo sovrappensiero e non mi sono accorta di aver superato la sua stanza.- aggiunse sorridendole per poi voltarsi e percorrere il corridoio in senso opposto.
Debby percorse una cinquantina di metri poi si fermò, fece un respiro profondo ed entrò nella stanza. Tom era sveglio e stava guardando la tv.
-Ciao amore.- le sorrise il ragazzo.
Quelle parole furono come una pugnalata per Debby, se solo Tom avesse saputo quello che stava per dirgli non l'avrebbe certo chiamata così.
-Devo ... devo parlarti di una cosa.- disse Debby spegnendo la tv.
-C'è qualcosa che non va?- chiese Tom preoccupato.
Debby rimase in silenzio qualche istante, riflettendo su quale fosse il modo migliore e meno doloroso per comunicare a Tom la notizia, ma arrivò alla conclusione che nessun modo sarebbe stato meno doloroso di altri, quello che aveva fatto era orribile, fine.
-Ecco ... è successa una ... una cosa tra me e ... e ... e Nate.- balbettò Debby tenendo lo sguardo fisso sul pavimento.
-Non è quello che penso vero?- chiese Tom con la voce incrinata e gli occhi lucidi.
-Dipende da cosa pensi.- disse Debby con le lacrime agli occhi.
-E' ... è ... è successo?- chiese Tom lasciando che le lacrime scorressero veloci lungo le sue guance.
-Quasi.- disse Debby tenendo la testa bassa per poi lasciarsi andare in un pianto silenzioso.
-Esci.- sussurrò Tom indicandole la porta -Esci!- ripetè più forte.
-E' finita?- chiese Debby singhiozzando.
-Vattene!- le ordinò Tom.
-Mi ... mi  dispiace Tom.- mormorò Debby.
-Ho detto che devi andartene.- disse Tom guardandola dritta negli occhi.
Debby lasciò la stanza con lo sguardo pieno di rabbia e lacrime di Tom impresso nella mente e la consapevolezza che molto probabilmente la parola "fine" era stata messa alla loro storia.
 
Quando Max e Nathan arrivarono a casa George trovarono Debby addormentata sul divano con un cuscino stretto tra le braccia e un'aria triste dipinta sul volto, evidentemente anche la sua chiacchierata con Tom non era andata a buon fine.
-Credi che Tom la perdonerà?- chiese Nathan seguendo Max in camera sua.
-Non credo.- rispose Max chiudendosi la porta della sua camera alle spalle -Tom è orgoglioso, anche troppo a volte, e non lascerà che la sua ragazza possa divertirsi come, quando e con chi vuole senza che venga punita. E la punizione di Debby in questo caso sarebbe la fine della loro storia.- aggiunse sedendosi sul letto dopo essersi tolto le scarpe.
-Si amavano?- chiese Nathan mettendosi comodo accanto a Max.
-Certo.- disse Max appoggiando una mano sulla schiena di Nathan -Si amavano davvero, si amavano come pochi, un amore vero e puro, ma troppo grande e difficile da gestire anche per loro.-
-E Tom le avrebbe chiesto di sposarla, vero?- cercò conferma Nathan.
-Vero.- sospirò Max -Gli ripetevo sempre che era presto, che si conoscevano da pochissimo, ma lui non voleva sentire ragioni, diceva che Debby era la donna della sua vita e che non se la sarebbe lasciata scappare. Pensa che era pure già andato a vedere un paio di anelli.-
-E allora perchè non l'ha perdonata? E perchè tu in ospedale hai detto quelle cose su me e Debby?- chiese Nathan confuso.
-Capirai tutto strada facendo Nate.- gli sorrise Max.
-Voglio saperlo adesso Max, merito una spiegazione.- disse Nathan serio guardando l'amico.
-Perchè Tom non l'ha perdonata te l'ho già detto, è troppo orgoglioso, e poi credo che sia umano avere dei dubbi sulla tua relazione se la tua ragazza finisce a letto con un altro.-
-Non è successo, non abbiamo fatto sesso.- lo corresse Nathan.
-Non importa, stavate per farlo. E questo basta.- disse Max guardandolo -E vuoi sapere perchè ho detto quelle cose su te e mia sorella?-
Nathan si limitò ad annuire.
-Le penso davvero quelle cose, penso davvero che tu sia quello giusto per lei, sei un ragazzo meraviglioso, nessuno può dire il contrario. Devi solo darle tempo, deve riabituarsi all'idea di stare con te, forse all'inizio ti sembrerà poco presa e presente nella relazione ma vedrai che col tempo le cose miglioreranno.- spiegò Max.
-Sicuro?- chiese Nathan perplesso.
-Sicuro.- lo rassicurò Max -Tienila stretta, non lasciarla andare, proteggila, amala, falla sentire unica, rendila felice. Te lo chiedo da fratello, da uomo a uomo.-
-Lo farò.- disse Nathan guardando Max -Te lo prometto.- aggiunse portandosi la mano destra sul cuore.
-Conto su di te.- disse Max dandogli una pacca sulla spalla -E ora va di là a vedere come sta.- lo esortò.
Nathan si alzò dal letto e andò in cucina dove trovò Debby ancora addormentata, così si sedette accanto a lei e iniziò ad accarezzarle dolcemente i capelli fino a quando la ragazza non si svegliò. Senza dire una parola Debby mise le sue braccia attorno al collo di Nathan e sprofondò la testa nel petto del ragazzo lasciando che le lacrime le rigassero il viso.
-Non piangere piccola.- le sussurrò Nathan -Ci sono qui io.-
 
Più i minuti passavano più Debby si rendeva conto che la sua storia con Tom era giunta al termine, sebbene nessuno dei due avesse pronunciato frasi come "Tra noi è finita." era chiaro che non c'era futuro per il loro amore, e il fatto che Tom non avesse chiamato o lasciato messaggi andava a rafforzare i suoi presentimenti.
Debby era ancora stretta a Nathan quando sentì il rumore delle chiavi nella serratura e pochi istanti dopo vide il volto di Tom comparire nella stanza.
-Posso parlarti un secondo?- chiese freddo il ragazzo senza guardarla.
-Certo.- disse Debby lasciando Nathan per fare strada a Tom in camera sua.
Una volta in camera di Debby i due ragazzi si chiusero la porta alle spalle e si sedettero sul letto uno di fronte all'altra.
-Lo sai vero?- chiese Tom sforzandosi di guardarla negli occhi.
-Cosa?-
-Che è finita tra noi.- nel sentire quelle parole Debby si sentì morire dentro e riuscì a stento a trattenere le lacrime.
-Sì.- mormorò Debby tenendo la testa bassa.
-Senti.- disse Tom dopo qualche istante di silenzio -Io ti amo, non è che da un giorno all'altro i miei sentimenti per te cambiano, e forse non cambieranno mai, ma non può funzionare.- aggiunse per poi fermarsi e aspettare la reazione di Debby, che però non arrivò -Guardami.- la supplicò prendendole le mani.
-Non ... non ci riesco.- singhiozzò Debby -Mi metterei a piangere, a patto che mi rimangano ancora lacrime.-
-Deb, piccola.- le sussurrò dolcemente Tom stringendo forte le mani della ragazza -Io non voglio che tu soffra.-
-E allora perchè mi hai detto che è finita? Perchè?- urlò Debby in preda alla disperazione.
-Non piangere.- disse Tom abbracciandola.
-Come faccio a non piangere, me lo spieghi? Io ti amo Tom, lo vuoi capire?- disse Debby con la voce rotta dal pianto.
-Anch'io.- le sussurrò Tom -Ma non possiamo stare insieme, non funzionerebbe mai.-
-Perchè dici queste cose? Se ci amiamo perchè non possiamo stare insieme? Perchè? Spiegamelo!-
-Perchè ci faremmo solo del male.-
-Non è verò! Sono tutte stupidaggini!- urlò Debby picchiando i pugni contro il petto di Tom.
-Tranquilla, non agitarti.- disse Tom stringendola ancora più forte a sè.
-Tu mi vuoi felice?- chiese Debby alzando lo sguardo verso Tom.
-Certo.- le sorrise il ragazzo.
-Allora dimmi che mi ami e che staremo insieme per sempre.- disse Debby in tono di supplica.
-Non posso.- disse triste Tom.
-Ti odio!- gridò Debby tirandogli uno schiaffo -Vattene da qui, vattene immediatamente e non farti mai più vedere!-
-Deb, per favore, non fare così.- le disse Tom riavvicinandola a sè.
-E come dovrei fare? Dirti che va bene, che sono contenta che il ragazzo che ami mi abbia lasciato? Che vivrò felice per sempre sapendo che tu starai con un'altra? E' questo che vuoi?- chiese Debby arrabbiata e delusa.
-No, non voglio questo.- cercò di tranquillizzarla Tom.
-E allora cosa vuoi?-
-Che tu sia felice, solo non con me.-
-Non capisco. Forse sono stupida, ma non ci arrivo.- disse Debby asciugandosi le lacrime con il dorso della mano.
-Noi stiamo bene insieme, ma da amici, da amanti ... non da fidanzati, capisci?- disse Tom guardandola.
-No. Ma va bene, se è questo che vuoi.- disse Debby incrociando le braccia sul petto.
-Amici?- chiese Tom porgendole la mano.
-Amici di letto? O amici per finta?- chiese Debby quasi in tono di sfida.
-Amici.- disse Tom con la mano sempre tesa verso Debby -E se vuoi sì, amici di letto, ma non credo che i tuoi prossimi fidanzati ne saranno contenti.- aggiunse strappando a Debby un sorriso.
-Amici allora.- disse Debby stringendogli la mano -Amici un po' speciali.- aggiunse con un sorriso malizioso stampato in faccia.
In un lampo nella mente di Debby si formò l'immagine di quella che sarebbe stata la sua vita, felicemente fidanzata con Nathan davanti a tutti e segretamente innamorata di Tom nel profondo del suo cuore. Amare due persone era sbagliato? Forse. Ma Debby amava Tom e Nathan  in due modi diversi, con Tom era amore vero, amore passionale, con Nathan era quel tipo di amore che con il tempo diventa voler bene, è il tipo di amore su cui si basano i matrimoni e le famiglie. La prospettiva di dover fare il doppio gioco a vita un po' la spaventava ma si disse che aveva solo diciannove anni e che per adesso sarebbe andato bene anche così.
-Me lo dai un bacio?- la voce di Tom la risvegliò dai suoi pensieri.
-Dammelo tu.- gli sorrise Debby.
Tom non se lo fece ripetere due volte e, preso il volto di Debby tra le mani, la baciò con quanta più forza e passione riuscì.






















*si alza il sipario* *la folla applaude* lol

ecco un nuovo capitolo *esultano*
questa volta non ci ho messo tanto, visto?
devo ammettere che è stato difficile, non avevo idea di come dovesse finire la cosa ma poi mi è venuta un'illuminazione ed eccoci qua :)
forse non è ancora ben chiara la scleta di Debby, ma lo sarà presto, promesso ;)
ringrazio di cuore tutte quelle persone adorabili che recensiscono, quelle che hanno messo la storia tra le preferite/seguite/ricordate e anche quelle leggono silenziosamente :)
fatemi sapere cosa ne pensate! :)
un grosso bacio e buon Natale (?) lol magari riesco a pubblicare il prossimo capitolo anche prima di Natale :)
adios people X

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Capitolo 24
*** Il pranzo ***


IL PRANZO
 


Quella mattina Debby si era svegliata presto e aveva deciso di andare a farsi un giro per schiarirsi un po' le idee. Aveva bisogno di stare da sola e pensare. Aveva poi deciso di entrare a fare colazione in un bar e così da una mezz'oretta buona se ne stava seduta a fissare la tazza di caffè fumante davanti a lei.
Suo fratello preferiva Nathan a Tom come suo fidanzato a lungo termine. Nathan sembrava ancora innamorato di lei e lei provava ancora qualcosa per lui. Tom sosteneva che tra loro non potesse funzionare, ma lei era innamorata di lui. Un bel casino insomma.
Finì velocemente di bere il suo caffè e lasciò sul tavolino cinque sterline, poi uscì dal locale e a passo svelto si diresse verso la fermata della metropolitana più vicina, decisa ad andare a casa di Tom e parlare seriamente con lui.
Mentre se ne stava seduta sugli scomodi seggiolini della metro vagava col pensiero a quello che era successo negli ultimi due giorni e cercava di convincersi che una soluzione si poteva ancora trovare.
Debby scese alla decima fermata della metro e dopo un centinaio di metri a piedi si trovò davanti casa Parker e con la mano che le tremava suonò il campanello.
-Chi è?- chiese una voce femminile.
-Ciao Kate, sono Debby.- rispose la ragazza riconoscendo la donna.
-Ciao tesoro, vieni pure.- disse Kate aprendole il cancellino.
Debby percorse lentamente il vialetto e trovò Kate ad aspettarla alla porta.
-Ho chiamato Tom, si sta vestendo.- le annunciò Kate.
-Grazie.- sorrise Debby.
-E' meglio se vado adesso.- disse Kate sparendo in una delle tante stanze della casa.
Debby rimase sola nell'ingresso in attesa di Tom.
-Si può sapere chi è quella testa di cazzo che rompe i coglioni a quest'ora del mattino?- chiese un assonnato Tom scendendo le scale.
-Se disturbo torno un altra volta.- ribattè Debby arrabbiata.
-Cazzo, scusami.- disse Tom raggiungendola a passo lento -Credevo fosse tipo tuo fratello o uno dei miei amici cretini.- si giustificò il ragazzo.
I due ragazzi rimasero in silenzio per quasi un minuto, senza nemmeno riuscire a guardarsi negli occhi.
-Allora ...- riprese Tom passandosi una mano tra i capelli -Cosa ti porta da queste parti?-
-Volevo parlarti.- disse seria Debby.
-Ok.- sospirò Tom intuendo che la ragazza non era certo venuta per due chiacchiere di piacere -Andiamo in camera mia?- chiese accarezzandole un braccio.
-Non sono venuta per fare sesso Parker.- lo avvisò Debby.
-Lo so Deb, lo so.- disse Tom lasciandole un delicato bacio sulla fronte -Andiamo?-
-Andiamo.-
Una volta in camera del ragazzo i due si sistemarono sul letto, uno di fronte all'altra.
-Ho riflettuto molto su quello che è successo negli ultimi due giorni.- esordì Debby sforzandosi di guardare Tom negli occhi.
-Anch'io.- disse Tom sorridendole, come per rassicurarla.
-Hai presente la storia degli "amici di letto"?- chiese Debby guardandolo, il ragazzo annuì -Ecco, non mi sembra una cosa da persone intelligenti, non voglio più farla.-
-Tranquilla.- le sorrise Tom accarezzandole una mano.
-Senza di te io non so cosa fare, non so più chi sono e cosa voglio. Anzi, io so cosa voglio, voglio passare la mia vita con te.- riprese Debby cercando di ricacciare indietro le lacrime -E credimi, mi sto odiando con tutta me stessa per averti ferito facendo quasi sesso con Nathan, è stato l'errore più grande di tutta la mia vita. Non so cosa mi sia preso. Io non lo amo più, lo sai questo? Sì, forse provo ancora qualcosa per lui, ma credo si chiami affetto, amicizia. Se ti va possiamo riprovarci io e te, e questa volta niente e nessuno si metterà in mezzo a noi, te lo prometto. Io ti amo ancora Tom e non riesco a pensare a una vita senza te.-
Tom rimase in silenzio a riflettere sulle parole di Debby. Non aveva la minima idea di come e cosa rispondere. Certo, anche lui l'amava ancora, e forse l'amava più di prima, i suoi sentimenti non erano certo cambiati nel giro di così poco, ma valeva davvero la pensa di riprovarci? Sì. Ci avrebbero riprovato e questa volta ce l'avrebbero fatta, ne era sicuro.
-Perchè non dici nulla?- chiese Debby lasciando che le lacrime le bagnassero le guance.
-Non piangere piccola, non piangere.- disse Tom avvicinandosi a lei e stringendola a sè.
Debby lasciò che Tom la stringesse a sè e appoggiò la sua testa sul petto del ragazzo, riuscendo ad ascoltare il battito regolare del suo cuore.
-Riproviamoci allora.- disse Tom baciandole la testa.
-Davvero?- chiese Debby asciugandosi le lacrime con il palmo della mano.
-Davvero.- le sorrise Tom -Ah ... anch'io ti amo ancora piccola mia.- aggiunse lasciandosi ricadere all'indietro sul letto con Debby tra le sue braccia stringendola ancora di più a sè.
 
Nathan seduto sul divano di casa sua guadava annoiato la televisione, aveva passato la mattinata a fare zapping, senza mai trovare qualcosa di veramente interessante. Una soap opera un po' vecchiotta, un film in bianco e nero, un programma di gossip, un notiziario sportivo, una serie tv per ragazzine ... tutte cose noiose, soprattutto per un ragazzo innamorato che attendeva con ansia un messaggio o una chiamata. Ma il suo telefono non aveva mai dato segni di vita, appoggiato sul tavolino di fronte a lui, non aveva nè vibrato nè squillato, il nulla.
Proprio quando stava per perdere le speranze ecco che il display si illuminò e Nathan notò con piacere che la chiamata era da parte di Debby.
-Hey piccola.- esordì Nathan sollevato e felice.
-Ciao Nate.- disse Debby altrettanto felice di sentire la voce del ragazzo -Senti, mi stavo chiedendo se ti andrebbe di venire a pranzo da me.- aggiunse titubante.
-E lo chiedi pure? Non vedo l'ora.- rispose Nathan colto da un'improvvisa allegria.
-Perfetto.- sorrise Debby.
-Per che ora?- domandò Nathan.
-Mezzogiorno?- propose Debby.
-E che mezzogiorno sia.- disse soddisfatto Nathan.
-Ah ... ci sono anche mio fratello e Tom.- annunciò Debby -Spero non sia un problema.-
-Figurati, nessuno problema.- disse Nathan ingoiando il boccone amaro.
-Ci vediamo dopo allora.-
-A dopo.-
Non appena Nate ebbe chiuso la telefonata si lasciò sprofondare tra i cuscini del divano preso da un enorme senso di sconforto. Poteva capire la presenza di Max, insomma, era suo fratello, ma Tom? C'era qualcosa che non gli quadrava, perchè mai avrebbe dovuto invitarlo?
 
-Quindi se non ho capito male voi due avete deciso di riprovarci.- disse Max guardando Tom e Debby.
-Esatto.- sorrise Debby.
-E questa volta abbiamo intenzioni serie, vogliamo che funzioni, davvero.- aggiunse Tom per rassicurare l'amico.
-Tom, tu avevi intenzioni serie già una settimana fa.- disse Max dando una pacca sulla spalla all'amico -E comunque avete la mia benedizione, non che io sia convinto che tra voi due durerò, sia chiaro, ma voglio darvi fiducia.-
-Grazie fratellone.- disse Debby abbracciandolo da dietro.
-Mi sa che è arrivato Nate.- disse Tom scostando la tenda della finestra della camera di Max per guardare fuori.
-Vado io ad aprire.- si offrì Max.
-Veniamo anche noi tanto.- disse Debby trascinando Tom in cucina.
-C'è ancora qualcosa da fare?- chiese Max spalancando la porta d'ingresso.
-No, è tutto sistemato.- rispose Debby -Tom, piantala, sta arrivando Nate!- aggiunse poi rivolta a Tom che non la smetteva di baciarle il collo.
-Lo so, ma non è ancora arrivato.- le sorrise Tom prima di unire le sue labbra con quelle della ragazza.
-Voi due, per piacere.- li ammonì Max.
-E' permesso?- la voce di Nathan risuonò nella stanza.
-Entra pure Nate.- gli sorrise Max abbracciando l'amico.
-Ciao Nate.- lo salutò Debby schioccandogli un sonoro bacio sulla guancia.
-Ciao Deb.- sorrise Nathan.
-Sykes, piacere di rivederti.- disse Tom dandogli una pacca sulla spalla.
-Tom.- lo salutò Nathan con un cenno della testa.
-Allora ... possiamo sederci a tavola, che dite?- propose Debby chiudendo la porta d'ingresso.
-Direi che è un'ottima idea, ho una fame!- disse Max accomodandosi a tavola.
L'atmosfera era a dir poco glaciale, nell'aria c'era una tensione tale che si tagliava con il coltello, nessuno era a proprio agio.
-Ho cucinato io.- disse Debby portando in tavola la teglia di lasagne.
-Cucina italiana, mi piace!- disse Nathan sforzandosi di fare un sorriso sincero.
Quando era comparso sulla porta dell'appartamento a Nathan non erano certo sfuggite le effusioni di Tom e Debby e la cosa gli aveva dato parecchio fastidio, si sentiva di troppo e non sapeva per quanto ancora sarebbe stato in grado di reggere la situazione.
-Ti starai chiedendo perchè ti ho invitato a pranzo, immagino ...-
-In effetti ... sì, me lo sono chiesto.- disse Nathan sistemandosi il tovagliolo sulle gambe.
-Io e Tom volevamo dirti in prima persona che abbiamo deciso di riprovarci, stiamo di nuovo insieme.- disse Debby prendendo posto accanto a Tom.
-Davvero? Non me ne ero accorto.- commentò sarcastico Nathan -Scusate.- aggiunse subito dopo, accortosi che i tre ragazzi lo stavano guardando male.
-Tranquillo.- sorrise Debby -Comunque, ecco, non volevo che venissi a saperlo per vie traverse e dopo chissà quanto tempo, ho preferito informati subito e di persona.-
-Grazie.- disse Nathan con un sorriso amaro stampato in volto.
 
Il pranzo era trascorso molto lentamente, l'imbarazzo regnava sovrano e i commenti sarcastici di Nathan non si facevano mancare, così come non mancavano le effusioni tra Tom e Debby, che infastidivano parecchio Nathan; era come se volessero sbattergli in faccia la loro felicità ritrovata, il loro amore e la loro relazione, e Nathan non la trovava una cosa di buon gusto.
-Cazzo, ma la volete smettere?- sbottò Nathan all'ennesimo bacio tra Tom e Debby -Io vi salutò.- Nathan lanciò il tovagliolo sul tavolo, prese la sua giacca e uscì dall'appartamento sbattendo fragorosamente la porta.
-Vado io.- disse Debby alzandosi dalla sedia per poi rincorrere Nathan fino al piano terra.
Mentre scendeva le rampe di scale alla velocità della luce Debby ammise a se stessa che lei e Tom avevano probabilmente esagerato, la ferita di Nathan era ancora aperte e troppo profonda e loro lo sapevano, non avrebbero dovuto lasciarsi andare a tutti quei baci. Doveva parlare con Nathan e spiegargli come stavano le cose, glielo doveva, e forse lo doveva anche a se stessa.
-Nate! Nate!- urlò Debby nel tentativo di fermare il ragazzo.
-Deb, ti prego, non mi va di parlare con nessuno adesso.- protestò Nathan mettendosi a sedere sui gradini fuori dal palazzo.
-Ma io non sono nessuno, io sono Debby George!- ribattè la ragazza sedendosi accanto a lui.
-E va bene, mi arrendo.- disse Nathan alzando le mani.
-Abbiamo esagerato io e Tom.-
-Ma va, figurati.-
-Da quando Sykes sei così sarcastico?-
-Non so ...-
-Bene ... comunque Nate, davvero, abbiamo esagerato e volevo chiederti scusa.- disse sincera Debby.
-Scuse accettate.- le sorrise il ragazzo.
-Nate, io tengo ancora molto a te, lo sai. Voglio davvero che rimaniamo amici.- disse Debby guardando Nathan dritto negli occhi.
-Amici?- chiese Nathan quasi incredulo -Vuoi davvero che rimaniamo amici?-
-Esatto, mi piacerebbe molto.-
-Noi non siamo mai stati amici Deb ... e non lo saremo mai.- sentenziò Nathan.
-Ti prego Nate, possiamo almeno provarci.- lo supplicò Debby.
-L'ultima volta che abbiamo provato rimanere solo amici ho mandato uno dei miei migliori amici all'ospedale.- osservò Nathan -Non credo sia poi una così buona idea.-
-Giusta precisazione.- ammise triste Debby -Quindi?-
-Quindi ... non lo so Deb, come ti ho detto non credo che sia una buona idea, anche se credimi, lo vorrei davvero tanto.- disse Nathan con un filo di tristezza nella voce.
-Un passo alla volta e vediamo come va.- sospirò Debby passandosi le mani sulle ginocchia -Immagino non ti vada di rientrare, quindi ti saluto.- aggiunse schioccando un bacio sulla guancia del ragazzo -Per qualsiasi cosa hai il mio numero e sai dove abito, ciao Nate.-
-Ciao Deb.- sussurrò Nathan alzandosi dai gradini -Ci tengo anch'io alla nostra amicizia ... ti voglio bene.- aggiunse sorridendole per poi salire in auto.
Debby aspettò che Nathan e la sua auto sparissero completamente dalla sua vista, poi tornò nel palazzo e salì in casa.
-Nate?- chiese Max non appena vide la sorella tornare tutta sola.
-Non se la sentiva, ha preferito andare a casa.- rispose Debby andando a sedersi in braccio a Tom sul divano -Dice che noi due abbiamo un po' esagerato con baci e carezze, e ha ragione.- aggiunse guardando Tom.
-Ma che ci posso fare se non riesco a trattenermi dal mostrare il mio amore per la mia principessa?- domandò Tom lasciando piccoli baci sul collo di Debby.
-Sei un cretino Parker.- disse Debby ridendo -E io ti amo anche per questo.- aggiunse prendendo il viso del ragazzo tra le mani per poi baciarlo con passione.
-Non davanti ai miei occhi, per favore!- protestò Max.
-Scusa fratellone.- disse Debby scivolando accanto a Tom -La smettiamo ... almeno per una mezz'oretta.- aggiunse voltandosi a guardare il fratello.
-E' un buon inizio.- sorrise Max andando a sedersi sul divano insieme a Debby e Tom.





 






salve gente! :)
se ve lo foste chiesto, sì, sono ancora viva e mi dispiace un casino di non aver aggiornato per mesi :'(
ma adesso che ho finito il liceo e ho un po' di tempo sono tornata a scrivere yay
il prossimo capitolo dovrebbe arrivare presto, ho già in mente come deve essere e ho già buttato giù qualche riga :)
questo è un capitolo un po' così, di passaggio se vogliamo, ma nel prossimo ... SBAM
comunque io ancora non ho idea di come far finire la storia, quindi ho due finali alternativi: uno per Deb+Nate e uno per Deb+Tom ;)
ringrazio tutte quelle buone anime che hanno messo la storia tra le seguite/preferite/ricordate e chi ha recensito e anche chi ha letto silenziosamente :)
fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo e della storia in generale ... e magari chi preferite tra Tom e Nate! ;)
se volete seguirmi sui social: twitter - @hugmejay e instagram - xitslu :) chiedetemi il follow back!
un bacio a tutti gente! Xx

 

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Capitolo 25
*** Lunga è la notte ***


LUNGA E' LA NOTTE
 

Max, Tom e Debby avevano passato il pomeriggio in camera di Max a sfidarsi ai videogiochi, inutile dire che si erano fatti un mondo di risate e si erano divertiti un sacco. Col passare delle ore poi le abilità di Debby era migliorate di molto e la ragazza aveva iniziato a pregustare di riuscire finalmente a sconfiggere almeno uno dei suoi due avversari, così proprio all'ultimo era riuscita ad avere ragione di Tom e aveva festeggiato saltando sul letto e cantando a squarciagola "We Are The Champions" dei Queen.
E le grandi celebrazioni di Debby avevano spaventato il padre, Curt era infatti corso nella camera dove erano i ragazzi per accertarsi che tutto fosse a posto e, una volta appreso il motivo di tanto casino, si era fatto una risata. Poi verso le sette, dopo essersi fatto una doccia veloce e aver indossato qualcosa di abbastanza elegante, ma non troppo, su consiglio di Debby, aveva lasciato l'appartamento diretto in un ristorante del centro per una cena di lavoro.
Nel frattempo Tom, per riacquistare le vecchie buone abitudini, aveva chiesto se poteva restare a dormire ... in realtà si era autoinvitato, ma aveva dato alla sua affermazione un tono interrogativo giusto per non sembrare scortese.
-Ordino qualcosa al cinese? O preferite il messicano?- chiese Max agitando i menù dei ristoranti.
-E se invece ci facessimo un giro veloce al fast-food più vicino?- suggerì Debby.
-Guido io.- annunciò Tom prendendo le chiavi dell'auto di Max dal mobile accanto alla porta d'ingresso.
-Ha deciso lui.- disse Debby alzando le mani in segno di resa.
-Solo non esagerate con le salse.- si raccomandò Max.
-Tranquillo.- lo rassicurò Debby.
Debby e Tom uscirono dall'appartamento e saliti in auto si diressero al fast-food. Una volta lì parcheggiarono vicino alla porta d'ingresso del locale ed entrarono, constatando con piacere che la fila non era esagerata.
-Cosa prendiamo allora?- chiese Tom guardando Debby.
-Io direi di prendere hamburger e hot-dogs di ogni tipo e tre porzioni di patatine.- rispose Debby.
-Mi sembra un'ottima idea.- sorrise Tom.
La coda venne smaltita in un tempo abbastanza breve e una ventina di minuti dopo Debby e Tom erano sulla strada del ritorno.
Tom rallentò in prossimità di un semaforo e guardò distrattamente fuori dal finestrino.
-Debby, guarda là.- disse Tom indicando quello che sembrava un vicolo cielo dalla parte opposta della strada.
-Non vedo nulla, a parte ... un vicolo cielo?- disse Debby cercando di aguzzare la vista, ma era buio e non riusciva a vedere più di qualche ombra.
-Non vedi quel ragazzo a terra?- chiese Tom mantenendo lo sguardo fisso sul vicolo.
-Mi spiace Tom ... aspetta, adesso vedo qualcosa ... un corpo a terra.- disse Debby focalizzando finalmente il ragazzo.
-Io credo e spero di sbagliarmi, ma non è Nate?- il semaforo era diventato verde e Tom decise di accostare.
Debby rimase in silenzio cercando di scrutare attentamente quel ragazzo a terra per trarre degli indizi utili, ma i suoi tentativi furono vani.
-Che dici se scendo e vado a dare un'occhiata?- buttò lì Tom guardando Debby.
-Posso venire anche io?- chiese la ragazza.
-Certo.- le sorrise Tom.
Quando Tom ebbe posteggiato l'auto, lui e Debby scesero e si diressero all'altro lato della strada, fermandosi ai piedi del corpo del ragazzo.
Tom si inginocchiò a terra per guardare il ragazzo in viso e con suo grande dispiacere apprese che era proprio Nathan. Sanguinava dal naso e dalla bocca, aveva un taglio sul sopracciglio destro e l'occhio sinistro gonfio, davanti a quella visione a Tom si chiuse lo stomaco.
-Cazzo!- disse Tom voltandosi verso Debby nel buio di Londra.
-Oh mio Dio!- esclamò Debby coprendosi la bocca con una mano mentre gli occhi le si riempivano di lacrime.
-Non farti prendere dal panico tesoro, ti prego.- disse dolcemente Tom nel tentativo di calmarla.
-Ok.- disse Debby facendo un respiro profondo.
-Io vado in macchina a prendere il mio telefono e chiamo un'ambulanza, tu stai qui con Nate.-
-Va bene.- disse Debby mettendosi seduta e stringendo una mano di Nate tra le sue.
-Torno subito.- annunciò Tom, per poi attraversare di corsa la strada.
Debby rimase sola per un paio di minuti, poi Tom fece il suo ritorno.
-Hey piccola, ce la farà il nostro campione, stai tranquilla.- disse Tom vedendola che Debby era particolarmente turbata e spaventata.
-Sicuro?- chiese Debby stringendosi a Tom.
-Sicuro. Se la caverà alla grande.- le sorrise Tom baciandole la fronte.
 
E in effetti Tom aveva avuto ragione, Nathan se la sarebbe cavata.
Oltre alle piccole ferite sul volto, Nathan aveva riportato una ferita provocata da un arma da taglio, un coltellino forse, al fianco sinistro e aveva perso parecchio sangue, ma i dottori avevano detto che non c'era da preoccuparsi.
Erano le due di notte, Debby sonnecchiava accoccolata a Tom sul piccolo divano della sala d'attesa, Max li aveva raggiunti e camminava nervosamente avanti e indietro facendo venire il mal di testa a Tom. I genitori di Nathan erano nella camera con loro figlio, che dormiva e non si era ancora svegliato.
-Max, potresti sederti qui e stare fermo per qualche secondo? Mi stai facendo venire il mal di testa.- disse Tom massaggiandosi le tempie.
-Sono nervoso e non riesco a stare fermo, non è colpa mia.- protestò Max -Vado cercare un bar, vuoi qualcosa?- chiese poi guardandolo.
-Un caffè, grazie.- rispose Tom.
Max lasciò la sala d'attesa e si diresse all'uscita, l'ospedale era silenzioso e avvolto nella penombra.
-Guarda un po' che torna dal mondo dei sogni.- disse Tom non appena Debby aprì gli occhi.
-Novità?- chiese Debby ansiosa.
-Ancora niente.- rispose Tom accarezzandole una guancia -Ma lo sai, il dottore ha detto che ci potrebbe volere un po' prima che si svegli ... ha perso molto sangue e ha subito un intervento.-
-Già.- sospirò Debby -E' solo che ... non so, vorrei che fosse già sveglio e che mi dicesse che sta bene e che ce ne andassimo da qui tutti insieme.-
-Anche io, ma purtroppo non possiamo ... non ancora almeno.- disse Tom con un filo di amarezza nella voce.
Due figure avanzavano nel corridoio semibuio e Debby scattò in piedi alla velocità della luce, andandogli incontro.
-Non si è ancora svegliato.- disse June, la madre di Nathan, intuendo quello che Debby voleva sapere -Mi spiace tesoro.- aggiunse abbracciandola.
-Tu e Tom avete già fatto molto qui, perchè non andate un po' a casa a riposarvi?- suggerì Craig, il padre di Nathan.
-In effetti ha ragione.- disse Tom abbracciando Debby da dietro.
-Ma io volevo restare ancora un po' ...- disse Debby delusa.
-Prometto che se si dovesse svegliare sarai la prima che chiamo.- le sorrise June.
-E io vigilerò affinchè avvenga davvero così.- aggiunse Craig.
-Va bene.- si arrese Debby.
-Signori Sykes, arrivederci.- li salutò Tom.
-Arrivederci June, arrivederci Craig.- gli fece eco Debby.
-Ciao ragazzi.- dissero in coro June e Craig.
Tom e Debby presero le loro giacche dalla sedia accanto al divanetto su cui erano seduti fino a poco prima e imboccarono la via dell'uscita.
-Dove state andando?- chiese Max quandò li incrociò nel parcheggio.
-A casa.- rispose Tom.
-Posso unirmi a voi? Ho i caffè e anche delle ciambelle.- disse Max agitando il sacchetto che aveva in mano.
-Certo.- gli sorrise Tom -Ti spiace guidare?- chiese poi guardando l'amico.
-Per niente.-
-Andiamo a casa di chi?- chiese Debby guardando i due ragazzi.
-Casa mia, è più vicina.- propose Tom.
-Perfetto.- sorrise Max -A me le chiavi.- aggiunse poi lasciando i caffè e le ciambelle a Debby.
 
Debby dormiva profondamente nel letto di Tom da ormai un paio d'ore. Al contrario Tom e Max non erano riusciti a dormire per più di una ventina di minuti e adesso se ne stavano seduti sul terrazzo a fumare una sigaretta e bere un birra.
-Fai sul serio con mia sorella, eh?- chiese Max bevendo un sorso di birra.
-Pare sia così.- ammise Tom -Ci sono stati dei problemini, degli incidenti di percorso, ma adesso le cose sembrano andare bene.-
-Sai che io preferisco comunque Nathan, vero?-
-Lo so, ma ti farò cambiare idea.-
-Nathan è più un tipo affidabile, con lui al fianco di mia sorella sarei stato più ... tranquillo, insomma lui è un classico "bravo ragazzo".- spiegò Max -Tu invece sei un tipo imprevedibile, un giorno vedi tutto nero e quello dopo tutto bianco. E so che sei davvero preso da mia sorella, lo vedo, ma la vostra storia è partita dal lato fisico, dovete conoscervi bene e solidificare il rapporto prima di fare mosse azzardate.-
-Che ci posso fare se tua sorella è bella da togliere il fiato?- chiese Tom spegnendo la sigaretta e lasciandola nel posacenere.
-Niente.- constatò Max.
-Appunto.-
-Ti tengo sotto controllo.- lo avvisò Max.


 




salve gente! :)
e dopo le vacanze al mare eccomi di nuovo qui :)
lo so, questo capitolo è un po' corto e forse dovevo unirlo al prossimo, ma non volevo caricarlo fra un'eternità e così ho preferito dividere in due il tutto ...
ringrazio di cuore chi ha recensito e chi ha messo la storia tra le prefrite/seguite/ricordate e grazie anche a chi legge silenziosamente :)
fatemi sapere cosa ne pensate! ;)
un bacio! Xx

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Capitolo 26
*** Il risveglio ***


IL RISVEGLIO
 


Nathan si era svegliato. Questa era la buona notizia che Tom, Debby e Max avevano ricevuto quando si erano svegliati nella tarda mattinata di quella fredda giornata di metà dicembre. I ragazzi avevano fatto colazione e si erano cambiati a tempo di record, per poi precipitarsi all'ospedale.
Quando arrivarono all'ospedale trovarono la sala d'attesa quasi deserta, questo probabilmente perchè era orario di lavoro e le persone sarebbero venute a trovare i loro cari nella pausa pranzo o nel tardo pomeriggio.
All'angolo opposto della stanza, seduti sulle scomode sedie di plastica blu, si trovavano Siva e Nareesha che stavano svogliatamente sfogliando una rivista. Tom, Debby e Max attraversarono la sala e li raggiunsero.
-I tre moschettieri.- sorrise Siva quando li vide arrivare.
-Giorno Siv.- Debby lo abbracciò, schioccandogli un sono bacio sulla guancia -Ciao Nareesha.- si rivolse poi alla ragazza, abbracciando anche lei.
-Ragazzi, buongiorno.- disse Tom mettendosi seduto su una delle sedie.
-E' così stanco e senza brio perchè questa notte Debby non ha soddisfatto i suoi desideri più selvaggi.- disse divertito Max, suscitando la risata di Siva e Nareesha, mentre Debby e Tom lo guardavano con aria minacciosa.
-Divertiti pure amico.- disse Tom dandogli una pacca sulla schiena -Intanto io una ragazza che mi ama davvero e con cui mi diverto un mondo, ce l'ho.-
-Questa mi è piaciuta Parker.- gli sorrise Nareesha battendogli il cinque.
-Tregua.- disse Max alzando le mani in segno di arresa -Andiamo al bar a prendere un caffè, così, per spezzare l'attesa?- propose poi guardando i ragazzi, che annuirono, così tutti insieme lasciarono la sala d'attesa e scesero al bar dell'ospedale.
 
Una quarantina di minuti dopo i ragazzi fecero ritorno dal bar e trovarono nella sala d'attesa del terzo piano Jay e Charlotte.
-Quante facce conosciute!- Jay sorrise e si diresse verso i suoi amici, mano nella mano con Charlotte.
Seguirono baci e abbracci e pacche sulle spalle, poi tutti insieme andarono a sedersi sulle scomode sedie blu.
Debby seduta in braccio a Tom cercava di chiacchierare tranquilla con Charlotte, che stava seduta sulla sedia accanto, ma Tom si immetteva quasi ogni minuto.
Max e Siva se ne stavano in piedi al centro della sala e discutevano di sport, mentre Nareesha e Jay avevano intrapreso una lunga conversazione che aveva come argomento l'arredamento del nuovo appartamento di Jay, sfogliando riviste e visitando siti internet.
Qualche minuto più tardi un uomo sulla sessantina con una camice bianco si avvicinò a loro a passo spedito.
-Nathan è sveglio, come immagino saprete, e adesso è pronto per ricevervi.- annunciò il dottore.
-Fantastico!- sorrise entusiasta Debby.
-Ovviamente, sarebbe meglio se entraste a gruppetti.- comunicò loro l'uomo -Ma dai, siete dei ragazzi simpatici, entrate pure tutti insieme.- aggiunse sorridendogli.
-Grazie.- dissero quasi all'unisono i ragazzi.
Il dottore si voltò e si allontanò lungo il corridoio da cui era venuto.
I ragazzi esitarono qualche istante e si guardarono, poi come se avessero ricevuto il segnale del via, si alzarono e insieme raggiunsero la camera di Nathan.
I genitori di Nathan salutarono il figlio e uscirono, lasciando spazio al caravanserraglio dei suoi amici.
I sette ragazzi si strinsero nella piccola stanza dell'ospedale. Nathan sorrideva felice di vedere i suoi amici.
-Immagino vorrete sapere i dettagli della mia disavventura.- esordì Nathan mettendosi seduto sul letto, e subito Debby gli aggiustò i cuscini in modo che stesse più comodo -Stavo passeggiando tranquillo per Londra quando all'improvviso sono stato aggredito da due ragazzi.- iniziò a raccontare Nathan, tutti lo stavano ascoltando curiosi e attenti -I ragazzi avranno avuto più o meno la nostra età, indossavano guanti e uno dei due anche un passamontagna, volevano il mio portafogli e quanto di prezioso avessi addosso ... io ero spaventato, ma ho comunque cercato di liberarmi dalla presa di uno dei due e a quel punto l'altro tipo mi ha infilato qualcosa di appuntito nel fianco sinistro. Io sono caduto a terra, mi tenevo una mano premuta sul punto in cui sentivo dolore e con l'altra cercavo di difendermi dai pugni e i calci che i due simpaticoni hanno iniziato a tirarmi.- proseguì Nathan, poi allungò la mano verso il comodino e bevve un lungo sorso d'acqua -Poi, quando non avevo più le forze, mi sono rannicchiato su me stesso, cercando di respirare piano, il dolore stava diventando insopportabile, ma per fortuna i miei due aggressori hanno deciso che poteva bastare così e se ne sono andati con il mio portafogli. Di quello che è successo dopo ricordo ben poco, credo di essere svenuto e poi mi sono risvegliato in ospedale.- concluse Nathan, bevendo un altro sorso d'acqua.
Dopo aver ascoltato la storia di Nathan i ragazzi rimasero in silenzio, spostando lo sguardo nelle varie direzioni, poi finalmente Max ruppe il silenzio e propose di entrare a turni nella stanza, in modo da poter parlare con Nathan in tutta tranquillità. I primi a entrare furono Siva e Nareesha, seguirono Jay e Charlotte, poi fu la volta di Debby.
-Finalmente, la mia preferita.- sorrise Nathan quando la ragazza entrò nella stanza accostando la porta.
-Ciao Nate.- lo salutò Debby chinandosi sul letto ad abbracciarlo.
-Mi spiace.- mormorò Nathan -Mi spiace per come mi sono comportato al pranzo, insomma ...-
-Nate, tranquillo. Tu non devi scusare di niente.- lo rassicurò Debby -Quella che deve scusarmi semmai sono io, non sono stata proprio delicata ... potevi dirti di me e Tom in un altro momento, magari da soli io e te senza un pubblico a giudicare la tua reazione.-
-Forse potevi.- ammise Nathan strappando a Debby una risata.
-E' tutto a posto tra noi?- chiese Debby.
-Tutto a posto.- confermò Nathan -Ma non posso prometterti che sarò un angioletto, Tom dovrà stare attento.- aggiunse incuriosendo Debby.
-Nate?- chiese Debby perplessa.
-Se ci sarà l'occasione io non mi tirerò di certo indietro, questo volevo dire.- spiegò Nathan.
-E poi mio fratello crede che tu sia un bravo ragazzo.- sorrise Debby guardandolo.
-Lo sono, infatti.- disse Nathan passandosi una mano tra i capelli -Sei tu che hai un ascendente negativo su di me e tiri fuori il lato oscuro di Nathan James Sykes.-
-Ah ... adesso è colpa mia?- chiese divertita Debby.
-Potrebbe.- le sorrise Nathan.
-Cercherò di fare in modo che non si presenti l'occasione.- affermò Debby andando ad appoggiarsi al davanzale, costringendo Nathan a voltare la testa per guardarla.
-Bene.- disse Nathan lisciando con le mani la coperta -Ma se Tom dovesse spezzarti il cuore, beh, se la dovrà vedere con il sottoscritto.- aggiunse in tono scherzosamente minaccioso.
-Grazie.- gli sorrise Debby -Ma dovrai metterti in fila.-
-Perchè?-
-Mio fratello.-
-Giusto.-
-Ma tu poi non eri quello del "non so se riusciremo a essere amici perchè non lo siamo mai stati" e cose così?- chiese Debby dopo alcuni minuti.
-Ero, appunto.- precisò Nathan.
-La velocità con cui cambia idea la gente mi sorprende ogni volta.- commentò Debby ridendo.
-Anche tu sei piuttosto abituata a cambiare idea.- le fece notare Nathan.
-Hai perfettamente ragione Nate ... sono un disastro.- ammise Debby divertita.
-Credo che uno dei miei propositi per il nuovo anno sarà quello di mantenere la stessa idea per un tempo ... decente diciamo.- disse Nathan cercando poi di spostare i cuscini per mettersi disteso.
-Aspetta.- Debby si precipitò ad aiutarlo.
-Grazie.- le sorrise Nathan.
-Figurati.- disse Debby baciandogli dolcemente la fronte.
Sul viso di Nathan comparve un enorme sorriso.
-Era un bacio amichevole.- si affrettò a precisare Debby.
-Stavi flirtando con me, ammettilo.- la stuzzicò Nathan.
-Assolutamente no.- ribattè Debby -Ti sarebbe piaciuto però, vero?-
-No.- le sorrise Nathan ammiccando -Posso dartelo anch'io un bacio ... sulla guancia?-
-Certo.- sorrise Debby chinandosi verso il ragazzo, che le schioccò un sonoro bacio sulla guancia destra.
-Puoi chiamare gli altri due, adesso.-
Debby passò una mano tra i capelli di Nathan e gli sorrise, poi uscì dalla stanza per rientrare pochi secondi dopo con Max e Tom.
 
Tom, Debby e Max lasciarono l'ospedale quando fuori era ormai buio. Avevano mangiato un panino al volo a pranzo e adesso erano piuttosto affamati, e dopo una decina di minuti di macchina Max, che era alla guida, posteggiò nel parcheggio di un ristorante italiano.
I ragazzi entrarono e si accomodarono in un tavolo da quattro, apparecchiato per tre, con vista sulle affollate vie di Londra, e ordinarono piatti tipici della cucina italiana.
-Che vi siete detti tu e Nate?- chiese Max bevendo un sorso di vino bianco dal calice.
-Tutto e niente.- rispose Debby spezzando a metà un grissino.
-Cioè?- insistettè Max.
-Cose così ... sai ...- disse Debby sgranocchiando una metà di grissino.
-No, non so.- disse Max posando il calice di vino sul tavolo.
-Sei troppo curioso.- disse Debby incrociando le braccia sul petto.
-Anche Tom vuole saperlo.- ci riprovò Max.
-In realtà ...- esordì Tom -Beh, sì, interessa anche a me.-
-Siete due rompiballe.- sbuffò Debby.
-Lo sappiamo.- ammise Max per tutti e due.
-Abbiamo parlato di noi.- disse Debby restando sul vago -E con noi intendo me e lui.- precisò.
-Ed entrando nello specifico?- la esortò Tom.
-Abbiamo chiarito la nostra situazione, ovvero che siamo amici.- disse Debby versandosi dell'acqua nel bicchiere -E poi abbiamo parlato della sua brutta avventura e di come si sentiva.- mentì, ma nella testa di Debby questa era una bugia a fin di bene -Contenti adesso?-
-Soddisfatto.- le sorrise Max.
-Soddisfatto pure io.- gli fece eco Tom -Ah ... una cosa molto importante: ti amo.- aggiunse poi stringendo la mano di Debby.
-Ti amo anch'io.- sorrise Debby, sporgendosi verso Tom per unire le sue labbra con quelle del ragazzo.
-Ci sono anch'io qui.- fece notare loro Max.
-Il terzo incomodo.- commentò Tom.
-Scusate se la mia ragazza aveva già in programma di uscire con le amiche.- disse stizzito Max.
-Non te la sarai mica presa?- chiese Debby allungandosi verso il fratello per abbracciarlo.
-Un po'.- ammise Max -E' solo che vedo voi due sempre insieme e sempre così in sintonia ... mentre io e Rachel ultimamente ci vediamo poco.- aggiunse triste.
-I casi sono due: o non è quella giusta per te oppure devi stupirla perchè lei si sente un po' trascurata.- spiegò Debby.
-Indagherò.- disse Max versandosi dell'altro vino -E poi ovviamente verrò a riferirti e tu mi aiuterai.-
-Mi sembra un ottimo piano.- gli sorrise Debby.









 

hola! :)
questa volta sono più che puntuale con il nuovo capitolo, che dite?
ecco che il nostro Nate si è svegliato e racconta cosa è successo e chiarisce le cose con Debby! :)
anche questo capitolo non è lunghissimo, lo so ...
ringrazio di cuore tutti quelli che leggono, quelli che hanno messo la storia tra le preferite/seguite/ricordate e quelli che recensiscono!
fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo e della storia in generale! ;)
la fine non è poi molto lontana, penso quattro/cinque capitoli ... e poi ho in mente un sequel ... fatemi sapere se l'idea vi piace! :)
un bacio! Xx

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Capitolo 27
*** Una vecchia conoscenza ***


UNA VECCHIA CONOSCENZA


Quando Debby si svegliò allungò la mano sotto le coperte per cercare quella di Tom, ma non la trovò. Si strofinò gli occhi e sbadigliò. Accanto a lei il letto era vuoto e anche freddo, questo voleva dire che Tom era già sveglio da un pezzo.
La ragazza si trascinò in bagno e si sciacquò la faccia con acqua ghiacciata, si spazzolò i capelli arruffati e si lavò i denti. Poi tornò in camera e cercò tra i mucchi di vestiti sparsi sulla sedia della scrivania e sul piccolo divano una felpa di Tom. Quando la trovò se la infilò e scese in cucina, dove si aspettava di trovare il ragazzo.
-Giorno amore!- le sorrise Tom non appena la ragazza varcò la soglia della cucina.
-Buongiorno.- disse allegra Debby andando ad abbracciare il ragazzo.
-Ti starai chiedendo perchè mi sono alzato presto ...- disse Tom guardandola, la ragazza annuì -Ho deciso di farti una piccola sorpresa e prepararti la colazione.-
-Grazie tesoro.- gli sorrise Debby, per poi baciarlo dolcemente.
-E sarei anche venuto a portartela a letto, ma mi hai anticipato.- aggiunse Tom.
-Se vuoi torno nel letto.-
-Non è una brutta idea.- ammise Tom sorridendole -Solo che finiremmo per fare altro e la colazione si raffredderebbe.- aggiunse ammiccando.
-Già.- concordò Debby -Quindi ... posso accomodarmi?- chiese indicando il tavolo.
Tom annuì e le diede un bacio a fior di labbra. Il ragazzo portò in tavola latte, cereali, succo d'arancia, caffè, pancakes, cookies e fette tostate e poi si sedette di fronte a Debby.
-Mi sono fatto aiutare da Kate.- disse Tom versando del caffè nella tazza di Debby che gli sorrise -Ma ti posso assicurare che lei mi ha solo dato dei consigli, che poi io ho messo in pratica.-
-E' stato davvero dolce da parte tua.- disse Debby addentando un cookie.
-Per la mia principessa, questo e altro.- disse Tom aggiungendo il latte ai cereali.
Debby sorrise. Erano passate due settimane da quando lei e Tom avevano deciso di riprovarci e aveva amato alla follia ogni secondo giorni. Quando non era al lavoro passava la maggior parte del tempo a casa di Tom e ormai suo fratello e suo padre doveva andare a casa Parker per vederla. Amava alla follia anche Tom e pensava di aver finalmente trovato quello giusto.
-Stavo pensando che potresti trasferirti qui.- disse Tom dopo alcuni minuti di silenzio, riportando Debby al presente -Insomma, ormai passi molto tempo a casa mia e in queste due settimana ti sei sempre fermata qui a dormire ... credo che ... che sia il passo successivo ...- aggiunse titubante, ma curioso di sapere cosa ne pensasse Debby.
-Mi piacerebbe.- esordì Debby cospargendo il suo piatto di pancakes con lo sciroppo d'acero -Ma non vorrei correre troppo.- aggiunse frenando l'entusiasmo di Tom.
-Afferrato.- disse un po' deluso Tom.
-Non fraintendermi, io ti amo da morire Tom e voglio sicuramente andare a vivere con te e passare il resto dei miei giorni accanto a te, voglio svegliarmi ogni mattina al tuo fianco e fare tutte quelle cose come fare la spesa o arredare la casa o andare a comprare il regalo per i tuoi genitori ... solo che forse è presto.- spiegò Debby -Vorrei parlarne con papà e con Max, sai tengo molto alla loro opinione. E visto che domani arriva mia mamma, potrei cogliere l'occasione per discuterne anche con lei.-
-Quindi il tuo è un sì o un no?- chiese confuso Tom.
-Il mio sarebbe un sì.- rispose Debby bevendo un sorso di caffè.
-Ma ...- la invitò a proseguire Tom.
-Ma vorrei parlarne prima con la mia famiglia e capire se anche secondo loro la convivenza è la ovvia conseguenza del nostro rapporto.- riprese Debby allungando la mano verso quella di Tom per stringerla -Ti amo.- aggiunse poi sporgendosi verso di lui e baciandolo.
-Ti amo anch'io.- sorrise Tom baciandola nuovamente.
 
Mancavano poco più di settantadue ore a Natale e Londra era in fibrillazione. La città era un tripudio di luci, colori e profumi e trasmetteva gioia e allegria come mai durante l'anno.
Quella sera ci sarebbe stata una sfilata di beneficenza organizzata dall'azienda dei genitori di Tom, che sarebbero atterrati a Londra nel pomeriggio, giusto in tempo per presenziare all'evento. L'intera organizzazione era stata affidata a June, la madre di Nathan, che aveva arruolato il figlio come aiutante.
Debby era stata invitata da June a sfilare in passerella, ma lei aveva categoricamente rifiutato. Rachel, Charlotte, Nareesha e la nuova ragazza con cui si vedeva Nathan avevano invece accettato.
-Guarda un po' chi si degna di farci visita.- Nathan sorrise nel vedere arrivare Debby.
-Ciao Nate.- lo salutò Debby andando ad abbracciarlo.
-A cosa devo l'onore?- chiese il ragazzo.
-Tom e mio fratello si stanno facendo una lunga chiacchierata su ...-
-Se non vuoi dirmelo, non c'è problema.- disse Nathan quasi intuendo il disagio della ragazza.
-No, tranquillo.- gli sorrise Debby -Questa mattina Tom mi ha chiesto se, ecco, se volevo andare a vivere con lui e ... insomma, a me piacerebbe molto, ma volevo che anche la mia famiglia fosse d'accordo. Max in primis.-
-Capisco.- disse Nathan -E a me non avresti chiesto?- chiese poi in tono scherzoso.
-Sono venuta per questo, in realtà.- disse Debby restando al gioco.
-A malincuore mi tocca ammettere che siete davvero carini insieme e sempre a malincuore vi do la mia benedizione.- disse serio Nathan, lasciandosi però scappare un sorriso immediatamente dopo.
-Grazie.- sorrise Debby fingendosi sollevata -E invece tu quando mi presenti la tua nuova dolce metà?- chiese poi curiosa.
Nathan scosse la testa e si coprì il viso con le mani.
-Ho detto qualcosa di sbagliato?- chiese Debby.
-No.- rispose Nathan -Solo che, ecco ... mi hai ricordato che devo scaricarla.- aggiunse trattenendo un sorriso.
-Nate?- chiese perplessa Debby.
-Queste ragazze sono così ... così tutte uguali.- sospirò Nathan deluso -E noiose.-
-Un giovane uomo cerca la donna perfetta ma si rattrista sempre più a ogni nuova conoscenza. Il suo cuore come tutti sanno sarà sempre e solo della meravigliosa Debby George.- disse divertita Debby.
-Simpatica la ragazza.- commentò Nathan -Stavi forse flirtando con me?- aggiunse dopo alcuni istanti.
-No.- rispose Debby ridendo -Volevo solo essere ... simpatica.-
-Comunque si chiama Hannah.- disse Nathan rispondendo all'iniziale domanda di Debby.
-Solo Hannah?- chiese Debby guardandolo.
-Che vuoi sapere?-
-Niente, lasciamo stare.- disse Debby scuotendo la testa -Non mi sembra che quella ragazza sia un argomento di conversazione interessante per te ... e nemmeno per me.- aggiunse sorridendo.
-Ottima osservazione.-
-E tu come stai?- chiese Debby cambiando l'argomento della conversazione.
-Bene, credo ...- rispose Nathan passandosi la mano tra i capelli -La ferita fa ancora male ogni tanto, ma ho delle pastiglie magiche che in venti minuti fanno sparire il dolore.- aggiunse estraendo dalla tasca un sacchettino con all'interno quattro "caramelle" verdi.
-E quei due stronzi che ti hanno aggredito?- chiese Debby sentendo la rabbia salire a fior di pelle per come quei due malviventi avevano conciato Nathan.
-Ancora niente.- disse Nathan abbozzando un sorriso.
-Mi spiace. Devono pagare per quello che hanno fatto.-
-Deb, io sto bene adesso.- disse Nathan mettendole una mano sulla spalla -E' questo l'importante, no?-
-Sì, è questo l'importante.- sorrise Debby -Cambiando di nuovo discorso ... questa sera come ci dobbiamo comportare? Nel senso, a che ora dobbiamo essere qui e dove dobbiamo trovarci?-
-La sfilata inizia alle nove e mezza.- disse Nathan tirando fuori dalla tasca un volantino -E ... prima c'è un aperitivo, alle sette e mezza ... non so, facciamo per le otto e mezza nel parcheggio qui dietro e poi vi scorto io all'interno?- propose Nathan.
-Perfetto, lo dirò agli altri.- disse Debby appuntandosi l'ora e il luogo sulle note del telefono -Adesso scusami Nate, scappo a controllare quei due e a conoscere il mio destino.-
-Tranquilla.- le sorrise Nathan abbracciandola -A questa sera.- aggiunse schioccandole un bacio sulla guancia.
-A questa sera Nate!- disse Debby scompigliandogli i capelli.
-Non flirtare con me.- disse Nathan con un sorriso furbo stampato in faccia.
-Non lo faccio.- disse Debby avvicinandosi a Nathan per baciarlo sulla guancia -Sono soli baci amichevoli e gesti affettuosi amichevoli.- precisò prima di dirigersi verso l'uscita.
 
-Sicuro che Max non abbia fatto storie?- chiese Debby entrando in casa di Tom, seguita dal ragazzo.
-Sicuro.- affermò Tom chiudendosi la porta alle spalle -E adesso che ne dici di festeggiare?- propose poi sorridendole maliziosamente.
-Manca ancora il consenso dei miei genitori.- lo avvertì Debby.
-Vero.-
-E poi tra poco non dobbiamo andare a pranzo da Jay?-
-Già.- sbuffò Tom deluso -Mi sa che oggi non avremo nemmeno un minuto solo per noi.- disse iniziando a baciare dolcemente il collo della ragazza.
-Recupereremo il tempo perso questa notte.- disse Debby portando le braccia dietro il collo del ragazzo che spostò la sua attenzione dal collo alle labbra della ragazza.
-Mi sembra un'ottima idea.- le sussurrò Tom per poi baciarla con passione.
-Anche a me.- disse Debby lasciando cadere a terra il cappotto.
-E se invece sfruttassimo anche questo momento?- Tom si tolse la giacca di pelle e la lasciò cadere a terra, poi sfilò a Debby il maglione e lasciò che la ragazza gli slacciasse la camicia di jeans.
-Non sembra male nemmeno questa come idea.- sorrise Debby facendo scivolare a terra i suoi jeans.
Tom la prese in braccio e la ragazza legò le sue gambe intorno alla vita del ragazzo, poi i due ripresero a baciarsi con passione foga.
Pochi secondi dopo qualcuno tossì un paio di volte attirando l'attenzione dei ragazzi.
-Cazzo! Almeno andate in camera.- disse Max quasi disgustato.
Debby e Tom si lasciarono e recuperarono da terra i loro vestiti.
-Come mai qui?- chiese Tom infilandosi la camicia.
-Sono passato a prendervi per andare da Jay.- rispose Max appoggiando la schiena alla porta d'ingresso.
-Potevi avvisare.- disse Tom allacciandosi la camicia.
-Credo che la prossima volta lo farò.-
-Meglio.- disse Debby infilandosi il maglione -Perchè questi momenti sono abbastanza imbarazzanti.-
 -Dovrò farci l'abitudine, comunque.- disse Max facendo roteare le chiavi dell'auto intorno all'indice -Andiamo?- chiese poi quando i ragazzi indossarono le loro giacche.
-Andiamo.- confermò Tom prendendo la mano di Debby, per poi seguire Max sul vialetto e salire in auto.
 
Jay aveva quasi finito di arredare il suo nuovo appartamento, contava di trasferirsi lì per il nuovo anno, e aveva invitato tutti i ragazzi a pranzo. Nathan aveva dovuto rifiutare l'invito perchè doveva aiutare la madre, ma aveva promesso che sarebbe venuto a fare un salto e così fece.
Il pomeriggio volò in fretta tra chiacchiere e videogiochi e quando i ragazzi guardarono fuori dalle ampie finestre del salotto si accorsero che il buio stava lentamente avanzando su Londra.
Nareesha, Charlotte e Rachel andarono insieme a Nathan al lussuoso hotel in cui si sarebbe tenuta la sfilata mentre gli altri ragazzi tornarono a casa per rinfrescarsi e indossare abiti eleganti.
-Deb!- Max chiamò la sorella dal salotto, dove stava cercando di fare il nodo alla cravatta con risultati discutibili.
-Che c'è?- chiese Debby uscendo di corsa dalla sua stanza con indosso un abito lungo senza maniche, il corpetto nero e la gonna metà nera e metà rosa.
Max rimase a bocca aperta nel vedere la sorella, quel vestito le calzava a pennello, sembrava una diva di Hollywood pronta a sfilare sul red carpet degli Oscar.
-Sei bellissima.-
-Grazie.- sorrise Debby andando incontro al fratello -Di cosa avevi bisogno?-
Max agitò la cravatta e Debby con pazienza disfò il tentativo di nodo di Max e gliene fece uno a regola d'arte.
-Grazie. Senza di te non saprei cosa fare.- disse Max abbracciando la sorella.
-Sono tornata per questo!- sorrise Debby sparendo in camera sua -Metto i sandali e sono pronta.- disse poi alzando il tono di voce per farsi sentire da fratello.
-Perfetto.- disse Max sedendosi sul letto della sorella.
-Tom, Jay e Siva a che ora arrivano?- chiese Debby infilandosi un sandalo.
-Dovrebbero arrivare tra pochi minuti.- rispose Max dopo aver controllato l'ora sul suo orologio da polso -Perchè tu non hai voluto sfilare?-
-Lo sai che il mondo della moda mi ricorda persone a me sgradite.-
-Ti saresti divertita secondo me, invece.-
-Mi divertirò lo stesso.-
Pochi secondi dopo il campanello suonò: Tom, Jay e Siva erano di sotto che li aspettavano in auto. Max e Debby presero i cappotti e le chiavi di casa, poi scesero in strada e salirono sull'auto di Siva, che mise in moto e partì alla volta dell'hotel "Café Royal".
 
Sembrava che tutta Londra si fosse data appuntamento quella sera nei saloni del "Café Royal".
Debby aveva sottovalutato la grandezza e l'importanza dell'evento.
I genitori di Tom erano atterrati un paio d'ore prima e avevano preso posto in prima fila. Tom non aveva ancora avuto l'occasione di presentarli a Debby, occasione che sperava si sarebbe presentata più tardi quella sera stessa.
I ragazzi avevano avuto posti riservati in prima fila, dalla parte opposta rispetto ai genitori di Tom, e accanto a loro aveva preso posto anche Nathan.
La sfilata era iniziata da pochi minuti e a calcare la passerella per primi erano stati gli uomini, o meglio, i ragazzi, visto che l'età dei modelli non superava i trent'anni.
In passerella stava sfilando con passo sicuro e deciso un ragazzo alto, biondo con due grandi occhi azzurri e un fisico perfetto che si intravedeva sotto la camicia bianca aderente.
Debby sbattè le palpebre un paio di volte. Non voleva crederci. Non poteva essere lui, non lì, non a Londra.
Guardò ancora una volta il modello, lo fissò sfilare elegante fino a quando non raggiunse la fine della passerella.
Era lui: Markus Huber. Il suo ex-fidanzato e l'ex-uomo della sua vita.
Debby, le labbra socchiuse e lo sguardo fisso sul volto del ragazzo, si stava ancora chiedendo se fosse possibile quando Markus incrociò il suo sguardo e le sorrise. E per poco non le venne un infarto.
Quando il passato torna a farti visita non sempre è piacevole, e Markus per Debby era tutto fuorchè piacevole.
-Deb, tutto bene?- chiese Tom vedendola turbata.
-Tutto a posto.- sorrise Debby per rassicurarlo.
Ma non andava tutto bene. E in quel momento Debby ringraziò il cielo di non aver deciso di sfilare, perchè in caso contrario si sarebbe trovate dietro le quinte insieme a quel finto angelo di Markus.
 
Dopo la fine della sfilata la sala che l'aveva ospitata si svuotò e tutti si trasferirono al bar dell'hotel.
Tom aveva promesso a Debby che gli avrebbe presentato i suoi genitori ed era andato a cercarli.
-Guarda un po' chi si rivede.- Markus si avvicinò a Debby con passo sicuro, i suoi occhi color ghiaccio la fissavano con desiderio e il suo viso era illuminato dal suo sorriso dolce e furbo.
-Ciao.- gli sorrise Debby, cercando di tenere a freno l'odio e la rabbia.
-Sono venuto in pace, sono stufo della guerra.- Markus sorrise e si passò una mano tra i capelli biondi.
Debby rimase in silenzio a fissarlo. Capiva perchè si era innamorata di lui anni prima: era bello da togliere il fiato, sexy, furbo, carismatico e ti guardava nel modo in cui ogni ragazza vorrebbe essere guardata. E poi c'era il suo accento, quel forte accento tedesco che lo rendeva ancora più affascinante.
Debby non negava di essere stata bene con lui, ma a posteriori non cadrebbe più tra le sue braccia solo per due complimenti e un sorriso.
-Ci beviamo qualcosa?- propose Markus rompendo il silenzio che si era creato tra loro.
-Non sono dell'umore giusto.-
-Debby, te l'ho già detto, vengo in pace. Non voglio che tu mi perdoni, perchè so che non potresti, ho sbagliato e ti ho ferita, e mi dispiace.- Markus parlava con la sicurezza che pochi ragazzi hanno e sorrideva sereno mentre pronunciava parole che sembravano essere state prese da un romanzo d'amore -Non chiedo niente di più di un drink insieme, così, in memoria dei vecchi tempi, quelli belli. Perchè non puoi negare che c'è stato un tempo in cui io e te ci divertivamo un mondo ed eravamo innamoratissimi.- aggiunse sempre con quel sorriso d'angelo stampato in volto -E io lo sono ancora nel profondo del mio cuore.- pronunciò quest'ultima frase quasi in sussurro poi portò una mano dietro la schiena di Debby e insieme raggiunsero il bancone del bar.
Debby si guardò intorno alla ricerca di una faccia conosciuta, ma nè Max, nè Tom, nè nessuno dei suoi amici era nei paraggi. Così si rassegnò a bere un drink con Markus, sperando di finire il drink alla velocità della luce per poi scappare in qualche angolo e nascondersi in attesa di volti conosciuti.
 
La speranza di Debby di bere in fretta il suo drink e andarsene svanì nel nulla quando Markus insistette per andare a sedersi a un tavolo e chiacchierare tranquilli di quella che era stata la loro vita negli ultimi mesi.
Debby apprese che Markus aveva intrapreso a tempo pieno la carriera di modello e che stava anche studiando recitazione. Lei gli raccontò del lavoro al ristorante, della sua mancanza di idee per il futuro, della storia con Tom e della prossima convivenza con il ragazzo.
Markus era stato gentile e più simpatico di come Debby lo ricordava. Stava iniziando a pensare che forse qualcosa in lui era cambiato dall'ultima volta in cui si erano visti. Certo, non lo avrebbe mai perdonato per l'essere andato a letto con la sua ex-migliore amica, ma almeno lo sopportava e lo trovava anche divertente.
-Sai, stavo pensando che tu hai sempre preferito stare dietro le quinte delle sfilate, non amavi sfilare ... non hai pensato di frequentare una scuola di moda?- disse Markus sorseggiando quanto ancora rimaneva del suo drink.
-E' un'idea che mi aveva già attraversato la mente, ma in questi ultimi mesi sono stata molto più presa dalle mie vicende sentimentali che ho lasciato da parte tutto il resto.-
-Pensaci.- le consigliò Markus.
-Lo farò.- sorrise Debby finendo il suo drink.
-Posso fartelo un complimento?- chiese Markus appoggiandosi allo schienale della sedia.
Debby annuì.
-Sei veramente bellissima.- dopo aver pronunciato quelle parole Markus si aprì in un enorme sorriso.
-Grazie.- mormorò Debby imbarazzata.
-Amore, ecco dove eri finita!- la voce di Tom fece voltare Debby.
-Ciao tesoro.- sorrise la ragazza -Lui è...-
Prima che Debby potesse finire la frase Markus si alzò in piedi e andò a stringere la mano a Tom.
-Markus Humber, il coglione che lo scorso anno ha spezzato il cuore alla tua ragazza.-
-Thomas Anthony Parker, piacere di conoscerti.- sorrise Tom stringendo la mano al ragazzo.
-Scusa se te l'ho rubata.- Markus sorrise a Tom, poi allungò la mano verso la sedia e prese la sua giacca -Ora è meglio se tolgo il disturbo.-
Markus si avvicinò a Debby e le schioccò un bacio sulla guancia.
-E' stato un piacere rivederti.- disse il ragazzo prima di allontanarsi e sparire tra la folla.
-Questo è il famoso Markus, il ragazzo stronzo che ti ha spezzato il cuore?- chiese Tom quando il ragazzo fu lontano.
-Già.- sospirò Debby -Ma è cambiato. Sono rimasta sorpresa anch'io, è gentile e simpatico e divertente ... sembra un'altro.-
-Avrà imparato dai suoi errori.-
-Lo spero.- Debby sorrise e si avvicinò a Tom con la sedia, appoggiandosi poi a lui e lasciando che il ragazzo le cingesse la vita con le braccia.
-I miei genitori hanno promesso che domani a pranzo saranno a casa, spero di riuscire a presentarteli.- disse Tom baciandole la fronte.
-Non ho fretta.- disse Debby accarezzando il viso di Tom -Ti amo.- aggiunse alzandosi leggermente per poterlo baciare.
-Ti amo anch'io piccola.-










 
salve gente! :)
nuovo capitolo, nuova vita (?) ahah
questo capitolo è tornato a essere uno di quelli lunghi, non so se vi fa piacere o meno ... by the way la fine non è lontana!
ringrazio di cuore tutti quelli che hanno recensito e hanno messo la storia tra le preferite/seguite/ricordate e grazie anche a chi legge in silenzio :)
come sempre mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate del capitolo e della storia! ;)
un bacione a todos! Xx

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