Non è un caso, è semplice destino.

di _Verooo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un nuovo inizio. ***
Capitolo 2: *** L'importante è volersi bene. ***
Capitolo 3: *** Grandi scoperte, a casa Hutcherson. ***
Capitolo 4: *** Affacciati alla finestra amore mio. ***
Capitolo 5: *** Lascia che nevichi. ***



Capitolo 1
*** Un nuovo inizio. ***


IMPORTANTE!
Ciao ragazze,premetto che in questa fanfic Josh ha ventiquattro anni ed ha finito da poco di girare Hunger Games!

BUONA LETTURA :)







 



Mi chiamo Luce, che nome di merda.
Tutti mi chiamano Lux, che è simile solo che è più figo. Tutti tranne mia madre.
Mia sorella minore si è innamorata, e come tutti gli innamorati, sarebbe pronta ad andare in capo al mondo pur di stare col suo fidanzato. Ed é proprio quello che vuole fare. Dimenticavo, mia sorella si chiama Gemma. Sì lo so, Luce, Gemma…mia madre è fissata, ringraziate che non mi abbia chiamata Smeralda o Diamante. 
 
Comunque, mia sorella è innamorata, di uno che si chiama Connor. A quanto pare è intelligente   -lo era anche lei prima di innamorarsi-, bello, simpatico e ricco. Si sono conosciuti in un campeggio per gente super cervellona -che emozione.-  e si sono piaciuti sin dal primo istante. Però c'è un problema, lei è italiana, lui vive nel Kentucky, in America.
Ora, visto che si amano tanto hanno deciso di fare un andirivieni fra qui e lì. Il mese scorso è venuto qui, e visto che mia sorella non lo ha ucciso, trattato male, stuprato o cose del genere, i suoi genitori l'hanno invitata a stare due mesi da loro. Però c'è un altro però. Lei da sola ha paura. Ma si può a 19 anni compiuti, aver paura di viaggiare da soli?
Comunque sia, sta cercando di convincermi, e visto che non ho niente di meglio da fare forse ci andrò. Anzi, ci andrò di sicuro, ho già deciso.
Adesso lei è vicino a me che guarda la tv, sta vedendo tipo 'Innamorarsi a Manhattan' non so dove abbia preso quel DVD, mai sentito quel film, sta dicendo qualcosa di incomprensibile con i pop-corn in bocca, l'unica cosa che riesco a capire è 'fratello hfd Connor' bah, chi se ne frega se Connor ha un fratello di 9 anni che fa l'attore. E mettendo che questo film lo abbiano girato qualche anno fa, avrà si e no 13 anni. 
 
 
 

*2 settimane dopo*
 

 
«  Heiiiii SVEGLIA SORELLONA, il grande giorno è arrivato!»
« non c'è bisogno di urlare! E comunque, spero per te che non siano antipatici» le dico scendendo dal letto con un'aria sconsolata. Fra tre ore ho l'aereo, e tra meno di un'ora e mezza dovremmo partire..bene. 
Mi vesto e mi trucco in fretta, infilo le ultime cose nella valigia, controllo le liste per vedere se è tutto dentro, prendo il caricatore dell'iPhone e lo metto nella borsetta. Mia madre ci aspetta sulla soglia della porta per salutarci, non vuole venire all'aereoporto per evitare di fare scenate davanti a tutti. Comunque la scenata la sta già facendo, e non ci sarà modo di fermarla se non andare via. Scappiamo in macchina e arriviamo appena in tempo. Facciamo il chek-in di corsa. 
Eccomi, seduta sul sedile di un aereo. 
 
All'improvviso ho un nodo alla gola, come una paura di non aver messo nulla nelle mie valigie, di averle lasciate vuote, di aver dimenticato qualcosa di veramente importante. 
Mi giro e afferro la mano di mia sorella stringendola forte. Lei mi sorride, ha un grande sorriso, i capelli biondi e ricci le creano una cornice intorno al suo visetto pallido e minuto, ha gli occhi neri, come petrolio. Sono incredibilmente penetranti, quegli occhi. Io e lei siamo così diverse, quando ero piccola mi divertivo a farle credere che fosse stata adottata, lei si guardava allo specchio con un'aria pensierosa, quasi ci credeva. Io ho i capelli biondo scuro, ricci come i suoi, ma li liscio sempre. Ho gli occhi verdi. Un verde misto tra lo smeraldo e il verde scuro, quello del muschio. Ho quattro anni più di lei ma non si nota, ho il viso da bambina. Quest'anno se tutto mi va bene prenderò la laurea, psichiatria infantile. Non so cosa mi girava per la testa quanto ho scelto quel corso. 
 
Per le successive dodici ore del viaggio non ho fatto altro che sonnecchiare, mangiare qualcosa e far finta di giocare alle parole crociate. Poi la voce della hostess che rimbomba nel microfono mi sveglia di soprassalto. 
Stiamo atterrando, finalmente, iniziavo ad avere il sedere dolorante. 
 
Quando l'aereo apre le porte sento che le gambe mi tremano e la testa mi gira, credo di essere più pallida del solito in volto, e credo anche di aver fatto qualche smorfia o aver traballato, perché un signore mi afferra per le braccia e mi rimette dritta
« Tranquilla, dopo i lunghi viaggi succede sempre, prima volta su un aereo eh? »
Annuisco, non ho voglia di parlare, anche perché potrei rimettere. 
Mando uno sguardo veloce alle scale dell'aereo, sono troppo alte. Ed io odio le altezze. Decido di usufruire dello scivolo mobile per passeggeri con la sedia a rotelle. Vedo mia sorella correre giù per le scale senza paura, senza gambe che le tremano.
« Dovrebbero esserci Connor e suo padre » dice pensierosa guardandosi in giro 
« Ah, sì, Gemma! Ecco Connor! Sta agitando le braccia »
Gemma gli corre incontro col suo carrello stra pieno di valigie, mi chiedo se in una macchina sola c'entrino tutti quei bagagli..
Mi dirigo con passo deciso verso di loro, saluto calorosamente Connor, che ricambia il mio abbraccio e mi presenta subito al padre . È un signore non molto alto, sulla cinquantina, abbastanza magro coi capelli brizzolati. I suoi tratti sono molto simili a quelli di Connor, ha un'aria intelligente. 
 
Fortunatamente i nostri bagagli riescono ad entrare nel fuoristrada degli Hutcherson e arriviamo a casa sani e salvi. Un po' stanchi ma sani e salvi. Senza essere stati uccisi da qualche bagaglio. 
Arrivati a casa veniamo accolti da una splendida signora, anche lei bassina, con i capelli biondi -visibilmente tinti- dice di chiamarsi Michelle. Dio, quanto é gentile, ci ha anche preparato dei muffin. 
 
Ha un non so che di familiare, forse il suo sorriso, sono sicura di averlo visto già da qualche parte. È uno di quei sorrisi che ti fanno amare le persone, spontaneo, deciso e sincero. Continuo a cercare di mettere a fuoco la situazione, ricordo di aver visto già quel sorriso, ma non su di lei. Scuoto la testa pensando che sia sicuramente  un dejàvù o un lapsus. 
 
*
 
La mattina seguente mi sveglio più riposata che mai. Il letto ad acqua del fratello di Connor è davvero comodo. 
Ovviamente lui non c'è. É alle Hawaii a fare non ho capito cosa. Forse un altro film. Certo, questo ragazzino é fortunato a fare tutti questi film a 13 anni. 
 
Mi viene voglia di Muffin, cerco di sentire se qualcuno si sia già svegliato. Ne dubito, sono le 9 di mattina. 
Mi infilo la mia vestaglia-accappatoio rosa vellutato che mi fa molto coniglietto stupido. Cerco di scendere con un passo più felpato possibile le scale per dirigermi in cucina a mangiare. Entro piano piano in cucina e vedo Michelle ferma davanti al piano cottura che prepara frittelle. Mi coglie di sorpresa e ho un piccolo sussulto che riesco a nascondere molto bene con uno sbadiglio. 
« Buongiorno, dormito bene? » ha di nuovo quel sorriso accogliente sulle labbra. 
« Sì, quel letto è morbidissimo, grazie » le dico con un sorriso e una voce sincera, tanto sincera e dolce che mi sembra quasi impossibile che sia uscita dalle mie labbra. 
In meno di mezz'ora scendono tutti in cucina a fare colazione, io sono seduta su uno sgabello, poggiata all'isolotto e sto mordicchiando un Muffin al cioccolato, mia sorella si spalma il miele sulle frittelle e Connor mangia latte e cereali. I signori Hutcherson stanno facendo colazione con uova e pancetta. Lo squillo penetrante del telefono di casa ci fa sobbalzare tutti da quel momento di trance che ci era preso. Michelle corre a rispondere, dopo 10 minuti di intensa chiacchierata torna felice in cucina.
« Josh ha detto che tornerà per le vacanze di natale! » annuncia.
La famigliola urla di felicità e per poco Michelle non si commuove, mia sorella ed io restiamo a guardare, sorridenti, non sapendo che fare. 
Michelle si rabbuia un attimo e mi fissa 
« Torna domani » dice, più rivolta a suo marito che a me, nonostante mi stia guardando.
« Beh, sono sicuro che troveremo una soluzione !» risponde il signor Hutcherson tutto contento. 
« Sì, per domani  ti dispiace dormire in salotto cara? Il divano letto non è il massimo, ma si sta comodi… »
« non c'è problema! » dico col sorriso più accogliente che riesca a fare. Michelle sembra quasi tranquillizzata, torna a sedersi e inizia a fare i programmi per domani. Ha deciso che faremo l'albero di natale, tutti insieme, nessuno escluso. Sto per dirle che vorrei studiare perché fra due mesi ho un esame importante, ma non mi sembra il caso di rovinarle la festa, domani sarà un giorno di riposo.

 
 
 

*

 
 
 
 
 
Josh sarebbe arrivato alle 9. Giusto in tempo per la colazione. Decido che non sarebbe stato carino, visto che sono comunque ospite a casa di sconosciuti, farmi vedere in pigiama o struccata, almeno per fare bella figura. Mi butto sotto la doccia e ci rimango per una ventina di minuti, decisamente troppo, sono in ritardo. Mi vesto, mi asciugo i capelli e mi trucco in fretta. Visto che il quarto membro della famiglia non è ancora arrivato decido di provare ad allisciare i miei capelli incredibilmente crespi- inutile dirlo-  con scarsi risultati. 
Scendo appena in tempo di sotto, sono già tutti pronti e agghindati, ho fatto bene a prepararmi. 
Suona il campanello, Michelle corre ad aprire e ..e..è incredibile. Ecco dove avevo visto il sorriso di Michelle, in tv. Un ragazzo muscoloso  e biondo si fionda ad abbracciare sua madre, sta sorridendo, ha il sorriso uguale a quello di Michelle, fa venire il batticuore. Avrà avuto più o meno 20-22 anni, non era il tredicenne che immaginavo. Josh mi ricorda molto un personaggio di un film che ho visto poco tempo fa, mi sembra sia stato Hunger Games..non mi viene proprio in mente il nome, Gale? No.. Cato? Nono.. Edward? Nono, quello non c'entra proprio niente..
« PEETA! » ecco sì, il suo nome era Peeta! Però credo di averlo urlato un po' troppo, perché il ragazzo mi sta fissando compiaciuto e mia sorella mi ha dato un pizzico sulla schiena. 
« In carne ed ossa! » o mio dio, Josh sta rivolgendo il suo sguardo verso di me, sta sorridendo a me. Credo che morirò. No. Ok. Manteniamo la calma, hai 23 anni non puoi comportarti come una ragazzina di 15. 
Ok. Gli sorrido, non so che fare.
« Piacere, Joshua » menomale che ha detto qualcosa lui.
« Piacere mio, Luce, ma chiamami Lux. »
È lì che mi sorride e mi porge la mano. Gliela stringo, in confronto alla mia sembra la mano di un gigante, ha la stretta stabile e dolce allo stesso tempo. 
Si presenta a mia sorella, fa qualche battutina sarcastica ai due poi ci dirigiamo affamati in cucina. 

*

Sono le tre di pomeriggio, i genitori di Josh stanno montando l'albero mentre noi siamo seduti, comodi a far niente. 
« Grazie infinite. Non potete immaginare quanto sia leggero questo » dice il signor Hutcherson alzando un ramo e posizionando lo nell'apposito buco. 
« E questo era l'ultimo, bene, adesso ADDOBBATELO! »
Passiamo le successive due ore a giocare con le palline, le luci e tutto il resto dell'attrezzatura. Il risultato è più che soddisfacente, un Albero alto almeno 2 metri pieno di palline di tutte le forme e di tutti i colori, con tanto di fiocchetti e lucine colorate di tutte le dimensioni. Sono esausta, mi butto sul divano pensando di poter riposare un po', invece Josh mi afferra per un braccio e mi tira su 
« Signorina, ci sono da riportare gli scatoloni di sotto, passare l'aspirapolvere e rimettere apposto la sala… »
Con uno sbuffo prendo un po' di scatoloni e mi dirigo nel ripostiglio con lui. Faccio un po' di viaggi, metto apposto i cuscini sul divano, poi ci crollo sopra esausta, Josh fa la stessa cosa. 
La notte mi tocca dormire sul divano letto e Josh si offre di aiutarmi a prepararlo
« Credevo che le celebrità non sapessero fare i letti » gli dico con un sorrisino sarcastico mentre metto la federa al mio cuscino
« Beh, credevo la stessa cosa delle bionde » mi risponde lui di rimando alla mia provocazione
« Beh, non sono proprio bionda io, quindi… » 
Fa un sorrisino e scuote la testa, è così bello quando sorride. 
« Sció, devo dormire! Sono stanca. »  dico scacciando lo con un gesto della mano, lui invece si siede sul divano e mi guarda 
« Anche io sono stanco, sono talmente stanco che non riesco a salire le scale » dice con una voce assonnata accasciandosi sul divano 
« Ohh, poveroo! Ma smettila, e fammi spazio » mi infilo sotto le coperte e gli do qualche colpetto per mandarlo via ma vedo che ha gli occhi chiusi e sta dormendo, anche se non so ancora se sta facendo solo finta, comunque sia mi giro dalla parte opposta e mi addormento anche io. 



SPAZIO AUTRICE
Eccomi!
Ho sistemato la storia e spero che così sia più comprensibile
(come avevo detto stavo postando dal telefono e non mi faceva inserire il codice sorgente) 
Eh niente, spero  vi sia piaciuta,
se vi va lasciatemi una recensione *occhi dolci* tanto per invogliarmi a continuare/lasciare la fanfic.  


Fate le brave, al prossimo capitolo :P

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Capitolo 2
*** L'importante è volersi bene. ***


Essere svegliati da qualcosa che ti vibra sul sedere e che ti ha dato il tormento per tutta la notte non è il massimo.
Le prime luci del mattino illuminano la stanza con una luce fioca e fredda. Le tapparelle non sono abbassate del tutto e riesco a vedere da fuori un cielo pieno di nuvole bianchissime, sembra una di quelle giornate primaverili che ti fanno tanto venire voglia di fare una passeggiata all'aria aperta.
Quel coso che vibra continua a darmi fastidio e a farmi sobbalzare ogni volta.
Mi giro verso il mio compagno di divano letto (che durante la notte mi si è appiccicato alitandomi sul collo e ora che mi sono girata noto pure che mi ha un po' sbavato sul cuscino).
 Il suo dispositivo continua a vibrare ancora e mi chiedo come sia possibile che non lo senta se ce l'ha in tasca.
Vorrei infilargli una mano nella tasca e spostare il telefono ma non mi piace l'idea che si svegli e magari mi trovi con una mano nei suoi pantaloni.
 Mi tengo la testa con una mano e con l'altra inizio a stuzzicarlo ma ha il sonno davvero pesante. Provo a chiamarlo ma niente, decido che forse qualcosa di più drastico potrebbe farlo svegliare e visto che non mi sembra carino buttarlo giù dal letto forse tirargli i capelli è l'unica soluzione.
 -ahiaaa ma sei pazza?!-
 -scusa ho cercato di svegliarti in tutti i modi ma hai il sonno davvero pesante! E sbavi pure!- gli dico indicando la macchiolina che si è formata sul mio cuscino.
 -ah si..e perché tutta questa fretta di svegliarmi?-
-il tuo telefono ha vibrato per tutta la notte e stavo per avere una crisi di nervi-
-ah..- ha un'aria pensierosa e seria che non si addice per niente al suo viso pieno di lentiggini.
 Prende il suo telefono e inizia a scorrere tutte le sue notifiche, per lo più sono messaggi. Apre una pagina e vedo sopra la scritta 'love<3' .
 -beh divertiti- gli dico con voce assonnata mentre lo osservo che scorre i messaggi del suo 'amore' per arrivare al primo che gli ha mandato. Mi rimetto nel mio angolino e ricomincio a sonnecchiare..
                                                                                                                                                                *
-ei scusa..Lù?- sento una mano afferrarmi la spalla e scuotermi leggermente. -Luuu-
 -Josh che c'è?- stavo dormendo così bene, e mi chiama. Che poi Lù non si può sentire ma credo che dovrò accettarlo come diminutivo di Lux.
 -mi fai un thè?- mi sussurra nell'orecchio con una voce quasi dolce.
-tu mi hai svegliata per chiedermi di prepararti un thè?- gli chiedo incredula guardandolo male.
Lui annuisce e mi fa una specie di smorfia per convincermi ad accontentarlo.
 -ti ricordo che non sono la tua nuova colf. Ma perché i tuoi non si sono ancora alzati?-
-sono le sette loro si svegliano alle nove-
 Mi metto seduta sul divano e mi stiracchio, poi mi alzo e vado ad accontentare Josh.
Quando torno in salone con due tazze fumanti di Thè e dei biscottini lo vedo piuttosto pensieroso.
-che hai fatto?- gli chiedo come se fossimo amici da un sacco di tempo e lui si fidasse di me tanto da raccontai la sua vita.
 Scuote un po' la testa poi mi osserva per qualche secondo.
 -beh pensavo l'avessi capito visto che il mio cellulare ha vibrato tutta la notte, ho problemi con lei- non usa il suo nome, forse perché nominarla gli sarebbe troppo fastidio o lo farebbe star male. Fa un grande respiro poi continua -è gelosa, di tutto. Delle mie fan, delle mie amiche..non voleva che tornassi a Union perché poi l'avrei lasciata da sola, voleva che la portassi qui, però vedi mia madre diciamo che..non la ama tanto ecco..e poi c'eravate già voi altrimenti avrei provato a parlarle..-
-non rifilare scuse mi sembra che in camera tua lo spazio non manchi-.
Mi guarda e annuisce poi torna a guardare il suo telefono che vibra ancora.
 -forse dovresti spegnerlo per un po', tanto arrabbiata lo è già non può venirti ad uccidere, al massimo sparisce, e questo ti farebbe piacere, mi pare-.
 Fa un sorriso e scuote la testa -si hai ragione-.
 Fa una piccola pausa e resta a guardarmi mente mangio qualche biscotto quando lo guardo con aria interrogativa e gli chiedo -che c'è?- Lui sorride ancora di più e continua a guardarmi, dopo qualche secondo di silenzio sentenzia
-mi piace il modo in cui parli inglese, sei così adorabile quando cerchi usare la pronuncia giusta e il tuo accento è buffo-.
Faccio finta di essere offesa e mi incrocio le mani sul petto
 -sono qui da due giorni che vuoi?? Lasciami in pace o non parlo più! –
 lui se la ride di tutto gusto -ho detto che mi piace non che devi cambiare, non è il caso di agitarsi tanto- mi sta sorridendo ancora e mi guarda anche negli occhi. Ha un colore strano degli occhi, sono verdi e mezzi marroni..
Gli sorrido e forse sto anche arrossendo un po' perché mi sento bollire le guancie, l'inglese non é mai stato il mio forte specialmente per la pronuncia però me la cavo, poi se il mio accento è buffo lo è anche quello di mia sorella.
Proprio in quel momento Connor e Gemma scendono le scale con passo felpato e si dirigono in cucina, sono così silenziosi che sembra che tramino qualcosa, hanno entrambi la faccia soddisfatta e i capelli ricci di lei sono tutti scompigliati. Josh ed io li osserviamo scendere, prendere qualcosa che non si capisce cosa dalla cucina e andare via, solo Connor si è accorto di noi e ci ha fatto segno di fare silenzio, lei era troppo occupata a pensare per poterci vedere.
                                                                                                                                                                           *
Siamo tutti seduti in cucina, famiglia Hutcherson più due, e facciamo colazione, io e Josh non tocchiamo niente perché ci siamo ingozzati di biscottini un'ora prima.
Michelle sta preparando i piani per il giorno di natale e ha incaricato il signor Hutcherson di prepararmi la stanza degli ospiti.
 Così a fine colazione lui corre di sopra entusiasta e circa dieci minuti dopo mi chiama.
La stanza degli ospiti è di fronte a quella di Josh e tutto sembra tranne che una piccola e innocua stanza degli ospiti. C'è una finestra a muro lunga quansi tutta la parete che da sul giardino posteriore, una moquette di un colore avana e i muri sono dipinti con un verde tenue.
 Il letto è matrimoniale come tutti i letti di questa casa, c'è una grande libreria bianca davanti al mio letto, ed è vuota.
Il signor Hutcherson mi mostra la cabina armadio e mi dice che posso fare come se fossi a casa mia.
Mi precipito a prendere le mie valigie in camera di Josh ed entro senza bussare, lo trovo sdraiato a pancia sotto sul letto che maneggia il suo computer
-non farlo più ok? Potrei essere nudo-.
-beh mi dispiace avevo fretta di prendere le mie valigie..e poi che dovresti farci nudo in camera tua?-aggrotto le sopracciglia -bah lasciamo perdere non lo voglio sapere.-
 afferro due delle mie valigie, una con dentro i miei amati libri e una con i vestiti e corro in camera mia. Mi apro la valigia dei libri ed inizio a catalogarli e sistemarmi sulla libreria, più in alto ci metto tutti quelli che mi angosciano di più, i manuali di anatomia dell'università per quell'esame odioso che ho fra due mesi, libri di psicologia che dovrei leggere per un altro esame e quaderni degli appunti.
Tutta roba che avrei voluto studiare in questi mesi ma sicuramente non ce la farò. E non voglio bruciare i miei due mesi di vacanza qui a studiare.
 Continuo a catalogare i miei libri, i classici li infilo nello scaffale di mezzo, poi a portata di mano ci metto la mia saga di Harry Potter, immancabile, e subito dopo il signore degli anelli..qualcuno ha bussato alla mia porta e sta cercando di aprirla ma ci sono le mie valigie, una sopra l'altra a bloccare il passaggio. Distolgo l'attenzione dai miei libri e corro a spostare le mie valige.
 Josh è lì che mi sorride e si trascina le mie due valige restanti, entra in camera e le fa accasciare sulla moquette e si mette seduto sul letto.
-ma che ci fai con tutta questa roba?- mi chiede indicando le mie valigie
 -beh è l'essenziale..- in realtà no, mi sono portata dietro tutto il mio armadio, ma l'ho fatto per poter essere sempre a mio agio..poi non posso indossare sempre gli stessi vestiti!
 Torno alla mia valigia coi libri e ricomincio a sistemare tutto, Josh si alza e decide di aiutarmi, così mi faccio passare i libri da lui, ma non è un'ottima idea perché mi fa fare un sacco di confusione passandomi un sacco di libri alla volta.
-ma che ci fai con questi cosi?-
 -dove vado io vengono loro, facile no?-
 -si credo..ma non credi di avere esagerato un po'? Ti sei portata dietro tutta la libreria di casa tua?- Mi chiede passandosi tra le mani 'viaggio al centro della terra' di Jules Verne.
-oh no, questo è solo un quarto della libreria di casa mia, caro Josh-
 -ah..mi traduci il titolo di questo libro?- dice facendomi vedere sempre lo stesso libro di Verne.
-Journey to the Center of the Earth.come fai a non conoscerlo?-
-oh ma si che lo conosco ..ho girato un film su questo! Con Brendan Faster lo conosci? Ma perché non sei informata sul mondo del cinema?- mi chiede perplesso e con un sorrisetto soddisfatto
-oh, Oddio io quel film l'ho visto! Era in 3D..- gli dico e cerco di ricordare la sua faccia ma non mi viene in mente nulla.. -ma sei il ragazzino coi capelli lunghi?- la mia bocca è spalancata e non posso credere ai miei occhi. Il ragazzino con gli occhi belli e le lentiggini! Devo farlo vedere alle mie amiche.
-si sono io- mi dice sorridendo -e chiudi la bocca per favore- ha un sorriso a 32 denti e mi sta guardando come si guarda una caramella.
Scuoto la testa e chiudo la bocca, forse sono diventata rossa perché mi sento bollire le guance, mi porto le mani sul viso per far sparire il rossore e posiziono gli ultimi libri sulla libreria.
-quindi le bionde sanno leggere?- mi chiede ancora con un ghigno beffardo.
-sai, con tutte queste cose che stai scoprendo sulle bionde potresti farci un libro! E comunque, leggo e anche più di te, biondo.- gli sorrido ammiccando ai suoi capelli biondi ancora alla Peeta Mellark.
 -lo so, stavo pensando, e se non tornassi moro? Insomma così sono più sexy!- si sta guardando allo specchio e ha quell'aria da celebrità montata che credevo non gli appartenesse.
 Storco un po' la bocca e deve averlo notato dal riflesso dello specchio perché si gira e mi guarda perplesso
 -Non ti piaccio biondo?- mi chiede con la bocca leggermente aperta
 -se piaci alla tua ragazza allora sei bello anche biondo, Josh- gli dico con aria seccata legandomi i capelli in una coda.
Poi gli do le spalle e continuo a sistemare i miei libri, lui se ne sta in silenzio sul mio letto con il cellulare in mano.
Quando ho finito con i libri prendo le valigie con i vestiti ed inizio a sistemarli nella cabina armadio, Josh è così silenzioso che per poco non me ne dimentico, mi affaccio e vedo che si è addormentato con il cellulare sul petto. Lo lascio stare e continuo il mio lavoro.
Due ore dopo ho quasi finito, devo solo infilare l'intimo in un cassetto ma posso farlo anche dopo, sono esausta. Mi sistemo le mie valigie vuote in un angolino e rivolgo il mio sguardo di nuovo verso Josh che sta ancora dormendo. Mi avvicino a lui e sposto il suo cellulare sul comodino, poi prendo una coperta e lo copro.
Mi prendo il cambio e vado a farmi una doccia. Quando torno mi dimentico totalmente della sua presenza e mi sbatto la porta dietro le spalle facendolo svegliare, per fortuna che sono già vestita.
Josh si stiracchia e si stropiccia gli occhi poi mi guarda
-ehi mi hai messo tu la coperta?-
-si pensavo avessi freddo- gli dico cercando di sistemare i miei capelli ricci.
-oh bionda, sei riccia e porti gli occhiali!- mi guarda con aria sorpesa.
-ah si ma li odio questi capelli- gli dico modellando le punte dei miei capelli con un balsamo post-lavaggio -e questi li indosso per studiare e per riposare i miei occhi, di solito metto le lenti- (i miei occhiali sono odiosi, li porto da quando ero piccola, sono quasi cieca senza, sono enormi e neri, sembrano quasi quei cosi che vanno tanto di moda fra i giovani, che fanno sembrare fighi, ma non li indosso per sembrare una secchiona sexy e ne farei volentieri a meno.)
 -non lisciarteli i capelli, sei più carina così- Mi giro strizzando gli occhi e cerco di fargli una faccia cattiva. -sul serio?-
-si lasciali fanno così tanto amazzone!- Mi metto a ridere e lascio la mia crema per capelli, proverò come dice lui.
 -ti piacciono gli animali?- mi chiede pensieroso, come sempre sa cambiare discorso con una semplicità incredibile.
 -beh si, perché?-
 -ho tre cani! Diesel,Nixon e Driver- dice sorridendomi e facendomi vedere la foto che ha sul cellulare dei suoi 'cuccioli'
 -beh a me piacciono solo i gatti-
 -ah..- Josh rimane come imbambolato a guardarmi con la bocca aperta
-chiudi la bocca, per favore- gli dico guardandolo con la stessa aria che aveva lui prima. -stavo scherzando, mi piacciono tutti gli animali ! Li hai portati con te ?-
- Diesel e Nixon vivono sempre qui e sì Driver me lo sono portato con me, vuoi vederli?- mi dice con voce entusiasta.
Visto che non posso proprio rifiutare, annuisco e scendo in giardino con lui. Appena lo vedono iniziano a fargli le feste e a saltargli addosso, la più piccola, Nixon, si avvicina a me ed inizia ad annusarmi, poi se ne torna dal suo padrone.
-vieni qui!- Josh mi fa segno di avvicinarmi io scuoto la testa, un po' impaurita da quei giganti, specialmente da Diesel.
Proprio Diesel mi nota e corre verso di me tutto contento, peserà quasi quanto  me, ha il pelo corto e marroncino chiaro mi butta sul'erba e inizia a leccarmi le mani, ed annusarmi, se Josh non l'avesse fermato probabilmente avrebbe anche provato ad accoppiarsi con me.
Josh è visibilmente imbarazzato, io sto ancora seduta sull'erba e rido sistemandomi bene gli occhiali
 -scusa- dice Josh tenendo fermo Diesel e facendo un sorriso imbarazzato -non lo fa mai-
-figurati Josh, non è colpa tua- dico continuando a ridere.
In quel momento arriva Michelle con il pranzo dei cani (e che pranzo! Una busta enorme di carne in scatola) e la versa con l'aiuto di Josh in tre ciotole diverse, i cani iniziano a scodinzolare felici attorno ai padroni aspettando il loro cibo. Io mi godo la scena ancora seduta sul prato.
 A Josh squilla il telefono e quando risponde si sentono delle urla di donna, Josh ascolta poi riattacca e guarda la mamma con aria colpevole
-ehi mamma, non è che riusciresti a sopportare Melody per qualche giorno?-
 Michelle assume un'aria arrabbiata poi sospira -basta che vada via per natale- e corre verso l'entrata posteriore della casa con il cibo avanzato dei cani in braccio.
 Josh mi tende un braccio per alzarmi quando la porta del retro si apre di nuovo, ma non esce Michelle, ne un altro membro di quella famiglia, è una ragazza, mora con la pelle abbastanza scura e gli occhi azzurri, vestita bene.
Corre verso Josh e i tacchi le si incastrano nell'erba, questo la fa innervosire parecchio, io mi tiro sopra da sola senza usufruire della mano di Josh, finalmente lo raggiunge e gli si butta al collo facendo una vocetta smielata da oca e saltellando.
 -amore mio da quanto temmpoooo- Josh ha un braccio sulla sua vita e le sorride, non è uno dei suo soliti sorrisi, è più spento.
 L'oca si rivolge a me e mi para davanti la sua mano sinistra per farsela stringere, noto che ha un'enorme anello luccicante sul quarto dito.
 Mi si forma un groppo in gola, neanche io riesco a capire il perché, non me ne importa assolutamente niente di Josh, però questa situazione mi da fastidio.
Le sorrido e mi presento, facendo finta di essere felice di averla conosciuta, poi li lascio soli e me ne torno in camera mia scambiandomi uno sguardo di comprensione con Michelle.
 Per le scale incontro Connor e lo urto accidentalmente, lui si gira per salutarmi ma non me lo filo minimamente
-è già qui?- mi urla dal fondo delle scale, prima di entrare in camera e restarci per il resto della mia vita gli annuisco.
 Da quando c'è lei in quella casa si respira un'aria d'odio e ostilità. Lei e Michelle si lanciano
continuamente frecciatine, per lo più è lei che inizia con le battutine cattive ed i sorrisini malefici. Per non parlare di tutte le volte che cerco di studiare o leggere un libro in cucina o sul divano e lei viene a sedersi vicino a me e a raccorntarmi cosa ha fatto con Josh il giorno prima.
 Non che io non apprezzi il suo tentativo di starmi simpatica, ma voglio stare da sola. Oggi mi ha raccontato di come Joshino suo le ha dato il suo anello, faccio fatica a credere che sia successo davvero. Non riesco ancora ad inquadrarla, vorrei capire se lo fa apposta o se non ha altro di cui parlare. Vedo Josh uscire dalla cucina e venirsi a sedere sul divano con noi, mi alzo con una scusa e sgattaiolo di sopra, mia sorella e Connor ultimamente scappano sempre e la signora Hutcherson se ne sta in cucina con un'aria cupa, suo marito cerca sempre di metter pace ma non viene mai ascoltato.
 Tolgo il pc dalla custodia e lo accendo in modo che se mia madre avesse voluto avrebbe potuto videochiamarmi e vado a sdraiarmi sul letto.
 Josh bussa alla mia porta, io sono in una specie di dormiveglia e non rispondo neanche, entra lo stesso e si chiude la porta alle spalle, a chiave.
 -lei dov'è?- gli chiedo.
 -shh- mi fa segno di parlare a bassa voce poi continua bisbigliando -è a fare un bagno-.
 Gli annuisco e rimango nella mia posizione, il mio odio per lui questa settimana è cresciuto. Anche se non dovrei averne motivo .
Si mette a cavalcioni sul mio letto
 -posso?- mi chiede indicandomi il cuscino accanto al mio, gli annuisco.
 Si sdraia vicino a me guardando il soffitto.
-mi sei mancata- mi bisbiglia con la voce ancora più bassa di prima.
-anche tu- mi giro verso di lui e scopro che mi sta fissando.
-qual è il tuo colore preferito?- stavolta a cambiare discorso per evitare un momento di imbarazzo sono io.
 -cosa?-
 -ho detto- gli dico bisbigliandogli vicino all'orecchio -qual è il tuo colore preferito?-
Segue un minuto di silenzio nel quale non la smette di fissarmi.

 
 -i tuoi occhi-

-i miei occhi cosa, Josh?- gli chiedo guardandolo
 
-i tuoi occhi sono il mio colore preferito- .

 


 

spazio autrice.

 


 ciao ragazze! allora questo è il secondo capitolo, ci ho messo un po' a scriverlo, lo so chiedo scusa ç.ç 
spero almeno che vi piaccia. se vi va lasciate una recensione e ditemi cosa dovrei cambiare e cosa non. 

Tanto per intenderci, quando metto ''*'' al centro della storia voglio far intendere che è passata qualche oretta. 
Che ve ne pare della storia fino ad adesso? E questo Josh interessato così tanto come vi pare?
E la fidanzata? 
Ah, e comunque non so voi ma io una caramella la guardo così 
◕‿◕
ascoltatemi un attimo: il nome del capitolo fa sinceramente cagare (?) mi piacerebbe che deste voi un nome al capitolo, magari scrivendolo nelle recensioni.Che ne dite?  

Ciao bellezze, al prossimo capitolo tanti tanti bacini (?) e sopratutto  

                     Buon 2013 a tutte quante!
               spero che quest'anno sia migliore di quello passato e che possa portarvi tanta, tanta felicità !

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Capitolo 3
*** Grandi scoperte, a casa Hutcherson. ***


-ma nel senso che… ti piace il vede?- gli chiedo restando immobile sul suo petto ad ascoltare il rumore del suo battito cardiaco.
-sì, cioè no, nel senso che mi piacciono i tuoi occhi.- mi dice con voce tremolante. –da amico- .
-certo, perché se ti piacciono da amico ti piacciono in un modo diverso?- gli chiedo facendo una voce pressoché innocente.
-beh sì che è diverso, è diverso quello che si prova quando li si guarda.- mi risponde con voce sognante.
Ho ancora la testa posata sul suo petto ed ora lui mi sta accarezzando i capelli.
-beh, non so cosa provi tu, ma ora il tuo cuore sta battendo forte.- gli dico rimanendo ferma nella mia posizione.
-niente, non provo niente.- mi dice deglutendo. –ho solo paura che ci scopra e, lasciamo perdere, non voglio pensare a quello che farebbe.-
-avrebbe ragione.- mi allontano dal suo petto e mi riposiziono sul cuscino, lui mi sta guardando negli occhi.
Scuote la testa ed assume un’espressione contrariata. –non è vero, non avrebbe ragione. Il tuo, di colore preferito, qual è?- mi chiede guardandomi negli occhi e continuando a bisbigliare.
Penso un momento, poi bisbiglio –il blu, anzi, l’azzurro scuro.-
-mmh, l’azzurro scuro?.- mi chiede mordendosi un labbro.
-sì, hai presente quel momento della giornata in cui non è né pomeriggio né sera?-
-il crepuscolo?- mi chiede facendo un sorriso.
-esatto proprio il colore che assume il cielo in quel momento, solo un po’ più vivace.-
-diciamo che ho capito.- .
Proprio in quel momento, si sente una porta chiudersi e qualcuno –che penso sia Melody- ciabatta pigramente per il corridoio, i suoi passi si avvicinano sempre di più alla mia stanza, io e Josh ci guardiamo con ansia, ora anche il mio cuore batte forte e sto sperando vivamente che lei non si sia accorta di niente e che vada in camera di Josh (che poi sarebbe anche sua).
Tutte le mie preghiere sono servite a qualcosa, perché una porta si apre, ma non è quella della mia camera (anche perché era chiusa a chiave!).
-fila subito via da qui!- sussurro a Josh guardandolo male.
-non ti scaldare, principessa.- mi sussurra di rimando mettendosi a sedere e rivolgendomi un sorrisino antipatico.
 Rimanendo sdraiata sul letto allungo una gamba e faccio per tirargli un calcio nel sedere ma evidentemente prendo troppa poca forza, perché neanche lo sente. Però si accorge che ho allungato il piede e me lo afferra trascinandomi giù dal letto. Non ce la faccio più a trattenere le risate e neanche lui, ha un sorriso che gli arriva fin sopra gli occhi.
-ehi, tu non mi hai visto, intesi?- mi chiede ancora sorridendo con una mano sulla maniglia e l’altra sulla chiave.
-di cosa stai parlando?- gli chiedo facendogli un sorriso complice.
-perfetto- e mi lascia lì, seduta sul pavimento e ancora col sorriso da ebete. Gira lentamente la chiave, che inevitabilmente fa uno scatto all’indietro abbastanza forte. Mi guarda ed esce dalla stanza, solo che appena uscito lo vedo ritirarsi indietro e fare un lungo sospiro, poi vedo apparire mia sorella sulla soglia della mia porta. Mi accorgo solo ora di aver trattenuto il respiro.
Josh la guarda e le sorride –mi hai fatto venire un colpo!-
Lei si limita a sorridergli ed annuire, poi entra nella mia camera e chiude la porta alle sue spalle.
-fuga d’amore?-  mi chiede con un sorrisetto odioso.
-fuga di che?- le chiedo scoppiando a ridere.
-sei diventata rossa! –
-finiscila!- le dico guardandola con aria severa. –dov’è l’amore della tua vita?-.
-a fare spesa, con Michelle.- fa un grande respiro –se la prende troppo per quella lì, la odia davvero tanto.- mi dice alludendo a Melody, quella ragazza non sta simpatica a nessuno tranne al signor Hutcherson.
-beh, avrà le sue ragioni- le dico guardandola malinconica, come se mi dispiacesse.
-neanche Connor la sopporta!-
-oh, lo avevo notato!- le dico guardando il pavimento –l’hai sentita la mamma?-
Gemma si porta la mano alla fronte e inizia a maledirsi.
-no no porca… Ora mi uccide, tu l’hai sentita?-  mi chiede con una voce preoccupata.
-sì-
Il mio tono secco sembra scioccarla. Per rassicurarla le faccio un grande sorriso e le dico che ho inventato una scusa per lei.
-la chiamiamo ora?- 
Lei mi annuisce preoccupata ed io mi metto davanti allo schermo del pc.
 
 
                                                                                            *
 
Stamattina quando mi sono svegliata ho scoperto di essere rimasta sola in casa, con Melody.
Mi è venuta a svegliare pensando che io sapessi dove fosse Josh, mi ha implorato di dirglielo. Poi per fortuna in cucina abbiamo trovato un suo post-it.
Connor e Gemma sono a fare i regali di natale, Michelle e suo marito sono a fare la spesa per il pranzo del 25. Josh, beh, Josh ha detto di essere dovuto andare per forza ad un incontro con la sua manager.
-beh, io non so cucinare- mi dice Melody con un’aria sconsolata.
La guardo accigliata –non sai riscaldarti un po’ di latte?-
-io, sì, però..- mi guarda pigramente.
-vabè, ho capito- sbuffo e mi metto ai fornelli. Preparo dei pancake, un po’ ‘all’italiana’ come li definisce lei, poi preparo due cappuccini.
Sto spalmando tranquillamente la nutella sul mio pancake quando Melody inizia a parlare, e vi giuro, per un po’ mi è anche sembrata dolce e simpatica.
-sono buonissimi- mi dice masticando a bocca piena e con il miele che le cola da un lato della bocca –come fai? Non li ho mai mangiati così-
-beh,- le rispondo timidamente –ho trovato la ricetta su internet, diceva che era uguale a quella americana-
-sono più alti- dice con una montagna di cibo in bocca.
Non posso fare a meno di sorridere, capisco perché Josh la ama, perché è buffa.
-che fai nella vita?- mi chiede all’improvviso tra un sorso di cappuccino e l’altro.
-io beh…studio all’università, psichiatria infantile, ho 24 anni, dovrei di regola laurearmi l’anno prossimo, ma potrei farcela anche in questo..- le dico e parlando mi accorgo che mi sta ascoltando.
-oh, è bellissimo, io, beh io non sono mai stata brava a scuola, e beh, non lavoro. Io ne ho 22. Hai l’età di Josh- mi dice sconsolata. Io mi limito a  farle un senno d’assenso.
-tu devi essere molto intelligente- mi dice dopo qualche minuto di silenzio. –studi i comportamenti dei bambini vero?-
-una specie-
-beh, mi aiuterai con il bambino che avremo io e Josh, vero?- mi chiede facendomi gli occhi dolci.
E bum. Sento una strana sensazione al cuore, tipo senso di voler andare subito via, sento caldo, il cuore mi batte forte, non è possibile.
-avrete un bambino?- le chiedo cercando di essere più stabile possibile.
-fate tutti la stessa faccia, sì- mi sorride.
Mi sento come se il mondo mi fosse crollato addosso. Come se niente adesso, avesse senso.
Il solo pensiero di un Josh giovane, padre, mi fa venire la tachicardia.
Sto sudando freddo e non capisco neanche io il perché, dovrei essere felice per loro.
-ma che bello, tanti auguri- le dico col sorriso più forzato che abbia dovuto fare in tutta la mia vita.
Sento che sto sbiancando in viso. Corro verso il giardino con la scusa di voler vedere se i cani avessero da mangiare.
Mi tremano le gambe. Non capisco sul serio che mi succede. Non mi importa niente di lui, non in quel senso, ma mi ha dato fastidio, forse perché non mi sembra adatta a lui.
Cerco di farmi forza, di riprendermi da questa situazione strana.
Oggi è una bella giornata, non voglio rovinarmela per qualcosa di cui non dovrebbe importarmene nulla.
 
 
 
Visto che per le due di pomeriggio non è ancora tornato nessuno, faccio passare l’aspirapolvere a Melody, con un piccolo compromesso.
Preparare il pranzo, preparare gli spaghetti come sanno fare gli italiani.
Mi metto ai fornelli e sono quasi pronta a servire i piatti quando la porta di casa si apre ed entra un Josh Hutcherson insieme al fratello e a Gemma tutti sorridenti.
Io rivolgo uno sguardo truce a mia sorella per avermi lasciata sola con lei, lei alza le spalle poi mi sussurra nell’orecchio –tra qualche giorno mi ringrazierai-
Poco dopo rientrano anche i genitori di Connor e Josh.
-ah, spaghetti!- Esulta il signor Hutcherson sedendosi a tavola. -sono ottimi!-
-grazie signor Hutcherson- gli sorrido ormai abituata ai complimenti che ho ricevuto oggi per la mia pasta.
-mi chiamo Chris, cara- mi dice addentando un’altra forchettata di spaghetti.
-ah, grazie Chris- gli dico sorridendo, in realtà non ricordavo come si chiamasse, quindi lo chiamavo “signor Hutcherson” e avevo vergogna di chiedere il suo nome a qualcuno.
-ehi Lux, Michelle ed io- mi dice mia sorella indicando prima se stessa poi la signora Hutcherson –pensavamo che avremmo potuto festeggiare anche il 24. Come in Italia-
Le annuisco.
-quindi, magari cuciniamo noi?- mi chiede con voce incerta.
-va bene- le faccio un gran sorriso, sono elettrizzata all’idea. –c’è da comprare il pesce però- le dico guardandola
-a quello ci abbiamo pensato noi- mi interrompe Chris.
Annuisco a tutti soddisfatta e vedo Josh, Connor e Gemma tirare un sospiro di sollievo.
Domani è la vigilia di natale, il tempo è passato in fretta, Melody ancora non va via e mi chiedo se lo farà, ora che è incinta.
Ed io devo ancora fare i regali di natale, merda. In mente maledico ancora tutti per non avermi svegliata e non avermi chiesto di andare con loro,  insomma, non conto nulla?
Nel pomeriggio mi addentro nei centri commerciali di questa città, non che ce ne siano molti, ma sono tutti carini. 





spazio autrice:


Uh, chissà a cosa starete pensando adesso. Vi immagino tipo a sclerare per questa bellissima notizia. 
E mi odierete, e non leggerete più la mia storia (?) 
Nah, non siate così tragiche. Il capitolo è un po' cortino, di solito li faccio un po' più lunghi. 
scusate se è passato un po' di tempo dall'ultimo aggiornamento, dovrebbero multarmi xD 
comunque se vi va lasciate una recensione? *viiii pregooooo* potete anche scrivermi che faccio schifo, basta che sia un parere ! 
ora vi lascio Hasta la vista babies! alla prosssssima <3

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Capitolo 4
*** Affacciati alla finestra amore mio. ***


Per la seconda volta in vita mia, vengo svegliata da Melody. La donna incinta. Donna, beh oddio.
-io starei andando via, mi chiedevo se ti andava di venire a salutarmi-
La sento sussurrare con voce tremolante, forse ha paura che io mi giri e la mandi a quel paese. Guardo l’orologio, sono le sei del mattino.
-ei, ma vai via così presto?- le chiedo sorpresa.
-sì sì, era l’unico volo disponibile.- nella sua voce si sente una nota malinconica.
Le annuisco e le faccio cenno di scendere di sotto, io la seguo subito ancora in pigiama.
Mi guardo in torno e sono sorpresa di vedere che Josh non è nei paraggi.
-Melody…-
-dimmi- noto che ha gli occhi lucidi.
-dov’è Joshua?-
-oh, è in bagno- i suoi occhi sono ancora lucidi, la voce le trema.  Le scende piano piano una lacrima, non fa in tempo ad asciugarsela che gliene scende subito un'altra.
-stai bene?- le chiedo volgendomi verso di lei.
-sì sì non ti preoccupare, davvero.- fa un sorriso in mezzo alle lacrime che le rigano in viso, poi  mi porta le braccia al collo e ci abbracciamo.
-Oh, Melody, mi mancherai-
A quel punto scende Josh, si ferma a qualche passo da noi per lasciarci finire.
-anche tu, Lù-
-Lù?-
-Josh ti chiama così-
Mi giro verso di lui, pensavo fosse una cosa nostra, una cosa in segreto. Invece glielo ha detto. Quindi hanno parlato di me? Chissà di che cosa hanno parlato.
Mi rivolge un sorriso dolce e fa spallucce. Sorrido a tutti e due di rimando, poi li lascio soli, per dargli tempo di salutarsi.
Torno in camera mia e prendo un libro a caso, lo apro e cerco di convincermi a leggerlo.
Qualche minuto dopo sento in portone chiudersi.
Credo di aver lasciato la porta della mia camera leggermente aperta, perché Josh si intrufola nella mia stanza e se la chiude alle spalle.
-non ti starai prendendo un po’ troppa confidenza?- gli chiedo sorridendo mentre lo osservo avanzare verso il mio letto.
-me ne vado?-
Gli faccio segno di no con la testa, gli compare un sorriso allegro in volto.
Si siede sui piedi del mio letto, non azzardandosi ad avanzare neanche un centimetro in più, non senza il mio consenso. Quando gli indico il cuscino vicino al mio corre subito a sdraiarsi vicino a me, che sto seduta con la schiena poggiata al cuscino.
-hai detto a Melody che mi chiami Lù?-
-sì, che c’è di male?-
-niente da come me l’avevi descritta la immaginavo più gelosa-
-infatti le ho detto che ti chiamo Lù, non le ho detto cosa provo- diventa subito rosso dopo essersi reso conto delle parole che gli sono uscite dalla bocca.
-aaah, cosa provi?- gli chiedo con il naso infilato nel libro.
-no, era per dire- la sua voce è nervosa –cosa dovrei mai provare per te? Cioè, sei una mia amica-
-oh, mi consideri una tua amica?- continuo a far finta che non me ne importi nulla.
-io, beh sì, tu non mi consideri un tuo amico?-
-oh sì, ti ho fatto anche un regalo per natale, più amici di così- dico ironizzando.
Scuote la testa e sorride –non dovevi, bionda-
-sai che c’è? Non ti do il tuo regalo finché non la smetti di chiamarmi bionda-
-ti da fastidio?-
-sì, non sono bionda, sono biondo cenere, biondo scuro, fa quello che vuoi, ma non bionda.-
-veramente hai i capelli color caramello-
-non chiamarmi caramella.-
-non ci avevo pensato-
-oh, non provarci-
-va bene, ne troverò un altro-
-bravo- torno ad affondare la mia faccia nel libro che sto facendo finta di leggere.
-principessa!-
-tu sei pazzo!-
-e tu sei una principessa, decisamente.-
-finiscila Josh.- lo guardo con gli occhi ridotti a due fessure.
-ti voglio bene- mi da uno scossone e si mette a ridere vedendo la mia aria spaesata.
-anche io.-
Restiamo lì a parlare a bassa voce per un po’ di tempo, riesco a scoprire un sacco di cose su di lui, sui suoi film, le sue relazioni, la sua vita, in pratica vive tra Kentucky e L.A.
Poi mi chiede di me. Cosa vuole che gli dica?
 Vivo immersa nel verde in un paesino vicino Roma. Ho una gatto, Charlie. Ha il pelo rosso e lungo, è obeso ma non voglio farlo mettere a dieta. Ho paura che ce lo metta  mia madre in questi miei mesi di assenza, ma anche se lo facesse poi rimedierei.
I miei genitori sono un po’ come la famiglia del mulino bianco, 25 anni di matrimonio e ancora si chiamano amore e si danno i bacetti, ah vabé, fanno ancora l’amore, ma evito questo particolare.
Mio fratello, non è il bambino del mulino bianco, al contrario.
Un bambino di nove anni che non è altro che un concentrato di pazzia, ormoni, vivacità e perché no, anche un po’ di tenerezza. (si, ma poca). Spreca tutte le sue energie a giocare come un pazzo alla playstation, quando mamma lo butta fuori casa a giocare in mezzo al prato sta sempre col pallone in mano ed io sono costretta a fargli da animatrice e ,ovviamente, beccarmi un po’ di pallonate.
Non l’ho neanche salutato quando sono partita perché voleva restare a dormire, quindi il nostro rito del saluto lo abbiamo fatto la sera prima.
Non sono fidanzata da due anni, e il mio ex non piaceva al mio fratellino Francesco, quindi ho deciso che non mi fidanzerò finche lui non approva.
Josh se la ride di gusto mentre gli racconto del mio fratellino e dei problemi di obesità di Charlie il ciccione.
-sono già stato in Italia, ma mai a Roma-  mi dice ancora sorridendo
-beh, visto che ci abita la ragazza di tuo fratello vorrei augurarmi che prima o poi verrai-
-me lo auguro-
 
 
-avete finito di chiacchierare?- ci chiede Connor mentre scendiamo le scale ad andiamo a sederci a tavola.
Josh gli passa vicino a gli da un pizzicotto sul braccio, i due iniziano a farsi la guerra, sono così teneri.
Mi perdo ad osservarli per qualche secondo, poi la voce pimpante di mia sorella mi riporta alla realtà.
-noi dobbiamo preparare la cena-
-già stai pensando alla cena, Gè?- le dico mettendomi due frittelle in un piatto.
-sì sì, c’è da fare un dolce, di quello occupati tu, io penserò a pulire il pesce-
Annuisco soddisfatta –mi va più che bene-
Oggi si sono svegliati tutti un po’ più tardi, quando mi metto all’opera per preparare il mio dolce per stasera sono le undici passate ed ho un Josh impaziente che mi gira intorno.
-che farai?-
-bignè…con panna e cioccolato!- gli dico leggendo la mia ricetta e cercando gli ingredienti.
Lui mi osserva seduto sul tavolino finché il mio impasto non è pronto.
Mi osserva anche mettere nella sac-à-poche l’impasto e quando vede che devo spremerlo e formare dei tondini sulla teglia sembra piuttosto elettrizzato, quindi decido di fargli provare.
Direi che se la cava abbastanza bene, fa delle forme un po’ troppo grandi ma tutto sommato se la cava bene.
-sono un pasticcere provetto- dice tutto soddisfatto osservando la teglia che ha riempito lui.
Aspettiamo insieme che i bignè si cuociano. Io metto in ordine la cucina e lui se ne sta seduto sullo sgabello.
Quando ho finito controllo i miei dolci ma non sono ancora pronti, faccio per sedermi sullo sgabello accanto a Josh ma lui mi prende per un braccio e mi trascina verso di lui, ci abbracciamo, non che in questi giorni non ci fossimo mai abbracciati, ma questo è un abbraccio diverso, mi fa battere ancora più forte il cuore.
Prima di lasciarmi andare mi schiocca un bacio sul collo.
-tu- gli dico dandogli un colpetto –smettila- mi allontano un po’ da lui.
-non ho fatto nulla, io.-
-oh, Josh, sei elettrizzato all’idea di essere chiamato papà?- gli chiedo con non-chalance cercando di sviare il discorso.
-cosa?- ha gli occhi spalancati e giuro, forse, è anche sbiancato un pochino.
Sgrano anche io gli occhi, mi assale la paranoia che magari la sua fidanzata non gliel’ha ancora detto e voleva fosse una sorpresa.
-ti ha detto qualcosa Melody?-
Non so che fare. –io no…cioè oddio, si Josh. Scusa, forse era una sorpresa!-
-no, non è possibile-
Gli annuisco –mi ha detto “io e Josh avremo un bambino”-
-oh, sì io e lei abbiamo parlato sulla possibilità di avere un bambino, nell’anno nuovo.-
Il cuore mi batte all’impazzata. Sto diventando un calorifero.
-però è stato prima del litigio- mi dice tutto d’un fiato.
-avete litigato?-
-sì, e non è stato bello, però non ho voglia di parlare del perché.- mi dice abbassando la testa.
-mi dispiace-
-non fa niente, mi ha anche ridato l’anello-
Ora ricordo di non averglielo visto stamattina.
Sento il rumore del timer da cucina, dovrei cacciare i bignè.
Mi alzo in fretta e Josh mi aiuta a posare le teglie sul tavolino.
-ehi, Lù-
-dimmi Josh-
-menomale che ci sei tu-
-io non ho fatto nulla-
-tu non sai, quanto conta per me, sapere che posso venire a scherzare con te in qualsiasi momento della giornata- fa una pausa di riflessione –perché posso, vero?-
Mi esplode un sorriso in faccia. –certo che puoi Josh, puoi venire anche di notte-
-ne terrò conto- mi dice guardandomi con la faccia da pervertito e poggiandomi una mano sulla spalla.
-smettila Josh, mi metti paura- dovrei smetterla di guardarlo negli occhi quando fa quelle facce.
 
 
 
 
 
 
-Luceeee, passami subito quel piatto sbrigati- mia sorella è davanti alla padella che tiene tra una forchetta ed un’altra degli anelli di pesce fritti.
Io sto scorrazzando avanti e indietro con i piatti in mano e non  mi sento più i piedi. I ragazzi sono ancora di sopra a cambiarsi, Michelle e Chris invece ci stanno aiutando ad apparecchiare.
Quando Connor e Josh sono scesi serviamo la pasta con panna e salmone, poi passiamo al fritto misto.
Ho sempre odiato l’odore di fritto della vigilia, ma mi fa sentire a casa, e non festeggiarla mi avrebbe messo giù di morale.
 
Dopo cena mi sento esausta, gli stomachi di tutti sono strapieni e non ce la facciamo neanche a fare quattro passi. Restiamo sul divano a chiacchierare del più e del meno e Michelle ci illustra il programma per domani. Oh sì, c’è un programma.
La mattina ci si sveglia di buon ora e si scartano i regali, dopodiché arriverà la nonna di Josh, sua zia ed altri parenti, tra cui qualche ragazzino scalmanato. Pranzo più lungo della muraglia cinese, partite a carte e altri giochi di società e poi siamo liberi. Mi diverto un sacco a guardare Michelle che si fa tutti quei programmi mentali, la trovo così carina. Però a parte me e Gemma a quanto pare non la ascolta più nessuno.
Dopo quella piccola pausa di svago torno alla realtà e mi ricordo che ci sono i piatti da lavare, la signora Hutcherson si offre di fare tutto lei, ma Gemma, da brava nuora, insiste purché lei vada a riposarsi.
Suo marito ci aiuta a sparecchiare la tavola, poi Gemma liquida anche lui. Mi metto davanti al lavello, io lavo e mia sorella asciuga.
-basta, levati ci penso io.- Josh mi afferra per i fianchi e mi sposta di lato.
-no dai, vai a dormire- gli dico riprendendo la mia posizione.
-levati ho detto- e mi risposta di lato.
-beh allora grazie.-
Inizia a trafficare con i piatti da lavare ed io appoggio la testa sulla schiena, mi alzo in punta dei piedi e gli do un bacio sul collo.  Lo sento rabbrividire e vedo che gli compare un sorriso sulle labbra.
Connor arriva in soccorso di mia sorella che esausta se ne va a letto.
Io resisto qualche minuto più di lei, poi me ne vado anche io di sopra trascinando i piedi.
Chiudo le serrande dell’enorme finestra e mi infilo sotto le coperte con addosso solo la maglietta del pigiama. Adoro il fatto che questa casa sia scaldata 24 ore su 24, posso permettermi di girare in mutande quando voglio.
 
 
 
La porta della mia camera si apre piano piano, io sono in stato di trance e non capisco chi è il mio interlocutore.
-spegni la luce- mugolo da sotto le coperte, quella luce improvvisa mi ha quasi accecata.
-l’ho spenta esci da lì sotto- sento bisbigliare.
Sono troppo assonnata per muovermi, mi tolgo le coperte dalla faccia ma rimango ad occhi chiusi.
-Lù, ti prego svegliati-                   
Può esserci solo una persona in quella casa che mi chiama così.
-Josh...ma che vuoi?- gli chiedo girandomi verso di lui ed aprendo gli occhi piano piano.
-mi hai detto che potevo venire da te anche di notte-
-sì, ma non questa notte!-
-non essere acida, non ti si addice-
Lo guardo negli occhi, è in piedi davanti al mio letto e sta facendo la faccia da cucciolo bastonato per convincermi.
-e va bene, vieni qui- gli indico il cuscino vicino al mio, come sempre.
-no, stavolta vorrei che ti alzassi tu-
Sbuffo ed esco dal mio rifugio caldo.
-che c’è Josh?-
-è una sorpresa- vedo che abbassa gli occhi e rimane un po’ a guardare le mie gambe, poi alza un sopracciglio.
-smettila di guardarmi- mi abbasso un po’ la maglietta con scarsi risultati.
-sì scusa-  scuote la testa e si schiarisce la voce poi continua – c’è una cosa che ti piacerà molto-
-ah sì, cosa?-
-affacciati alla finestra, principessa-
-ti ho detto di non chiamarmi così- tiro su le serrande e rimango a bocca aperta; dal cielo scendono milioni di fiocchi di neve enormi ed il giardino è già completamente bianco, come i tetti delle case, gli alberi e le montagne che si vedono in lontananza. il cielo è così chiaro che sembra quasi giorno, guardo l’orologio e vedo che sono ancora le tre del mattino. –è bellissimo- sussurro guardando il panorama-
-sapevo che ti sarebbe piaciuto, principessa.-
Lo lascio stare, anche se mi da fastidio che mi chiami così perché mi sembra una cosa da bambini, devo ammettere che mi piace, che il mio cuore batte un pochino più forte quando me lo dice.
-come facevi a saperlo?-
-ho sentito Gemma parlare con Connor e gli stava dicendo che da voi non nevica mai a natale, e che vi sarebbe piaciuto svegliarvi la mattina di natale e vedere la neve.- fa una piccola pausa di riflessione – solo che pensavo fosse più carino svegliarti di notte, visto che il cielo è del tuo colore preferito-
-è vero- gli dico sorpresa guardandolo negli occhi.
-ti si sono illuminati gli occhi- mi porta una mano sulla guancia –sei così carina-
-g-grazie- gli afferro la mano e la porto lontano dalla mia guancia. Poi mi giro di nuovo ad osservare la neve che cade. Ho avuto paura che mi baciasse, non avrei saputo come comportarmi, non voglio un suo bacio, non voglio proprio un fidanzato in questo momento.
Mi abbraccia da dietro e rimaniamo un po’ così, a cullarci guardando la neve scendere dal cielo, c’è un silenzio tombale ed io sono in imbarazzo.
Si stacca e mi saluta, -buonanotte principessa- di nuovo, di nuovo principessa. Il cuore mi batte sempre più forte quando pronuncia quella parola, non posso fare a meno di sorridere. Però devo mettermi in testa che fa così perché è gentile, dolce e carino con tutti i suoi amici, non perché mi vuole particolarmente bene o perché prova qualcosa per me.




spazio autrice:

Ciao bellissime lettrici *-* eccomi, ho postato subitissimo stavolta, eh U.U lo so, il capitolo è di nuovo un po' più corto degli altri ma mi andava di fare il finale dolce :)) (perchè è dolce, vero?) 

grazie mille a chi ha recensito, siete fantastiche :D 
Lasciate una piccola recensione per favooore, come sempre se volete vi chiedo di dirmi cosa va/cosa non va in questa storia, ci tengo davvero tanto :)
spero che abbiate tirato un sospiro di sollievo per quanto riguarda la gravidanza di Melody, volevo solo spaventarvi un pochino U.U *mi odiano* 
Va bien, come al solito HASTA LA VISTAAAA! 
PS. Se volete potete seguirmi su twitter, sono @_yahhhh ovviamente vi seguo indietro :) 

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Capitolo 5
*** Lascia che nevichi. ***


Il mattino di natale sento qualcuno sfiorarmi le guance, il tocco mi sembra familiare, dolce e pieno d'amore.
Per un attimo penso alla mia mamma, al suo modo di svegliarmi così dolcemente per non farmi fare un brusco risveglio, penso che potrebbe essere Gemma, ma le mani che stanno sfiorando le mie gote sono decisamente più grandi.
« Ei, bionda, è giorno » Bionda, ancora si ostina a chiamarmi così, però almeno ha lasciato perdere principessa.
« Dai, non farti pregare fammi vedere i tuoi occhi » Josh sta sussurrando con una voce dolce e flebile, riesco a capire che si trova a pochi centimetri dal mio viso perché sento il calore del suo respiro e sento le lenzuola tirate nel punto in cui lui è appoggiato. « Dai, principessa »mi posa un bacio sulla guancia.
Automaticamente apro gli occhi e me lo trovo più vicino di quanto immaginassi.
« Ci voleva un bacio per farti svegliare? »
« Mai sentita la storia della bella addormentata nel bosco? »gli sussurro con gli occhi socchiusi.
Mi sorride, il suo sorriso è sempre stato bello e pieno di felicità, ma sta volta lo è ancora di più, o forse è quello che penso io.
« Buongiorno »gli dico mettendomi e sedere e stiracchiandomi.
« Buon natale »mi sussurra lui di rimando sedendosi vicino a me.
« Ah è vero! Grazie, buon natale Josh».
« Grazie »mi fa di nuovo uno di quei sorrisi a 32 denti ed io non posso fare a meno di ricambiare.
 «Sono già tutti svegli? »gli chiedo mentre cerco di abbassare con le mani i miei capelli crespi.
« No, Gemma e Connor no »
« Capisco »
 « Sono andato a svegliarli prima di venire da te »mi dice accennando una risata « Ed ho trovato tutto sottosopra »
« Non capisco proprio dove vuoi andare a parare » gli dico sorridendo.
« Non li hai sentiti stanotte?»
 « No! Che mi sono persa? »
 « Non ti sei chiesta perché io alle tre di notte fossi sveglio? Eh? »  mi dice guardandomi con un'aria imbronciata.
« Beh, no »
« Oh, quei due sono stati più di un'ora a divertirsi, ed io mi sono subito il rumore del materasso che scricchiolava e va beh, tua sorella »  Mi dice abbassando la testa e sentendosi quasi colpevole. 
« Come mia sorella?- gli chiedo ridendo.
« Oh si, direi che si amano molto »Accenna anche lui una risata.
« Non li avrei mai immaginati a fare casino durante la notte sai? Pensavo che avessero fatto piano, ecco »
 « Non è la prima volta »mi dice Josh, con il sorriso ancora in volto e scuotendo la testa. Rimango circa due minuti a fissare il muro davanti a me mentre Josh mi tocca piano piano i capelli.
« Però sarebbe proprio bello avere un piccolo Hutcherson che gira per casa, no? »gli chiedo pensando al discorso di prima.
« Sì, magari con i tuoi occhi »mi dice con aria sognante toccandomi una ciocca di capelli e spostandomela da davanti a dietro la spalla.
 « Ma io che c'entro? »gli chiedo guardandolo stralunata.
« Niente niente»si da una scossa e raddrizza la schiena
« Era, era solo un mio pensiero »
« Okai..»faccio finta di niente, pensare e ripensare a quello che dice certe volte Josh potrebbe portarmi alla pazzia. « Scendiamo di sotto ? »gli chiedo facendo una voce dolce che gli fa quasi brillare gli occhi, noto che è ancora un po' rosso in viso per quello che ha detto prima.
« Forse, oppure potrei »esita un attimo « Farti delle coccole finché mia mamma non ci viene a chiamare » mi dice esitante.
« Mmh, Michelle non si arrabbierà? Le salteranno tutti i piani »
« Michelle ti adora!»  mi dice facendomi un grande sorriso ed allargando le sue braccia.
« Oh, un'altra volta magari, o finirà per odiarmi »
 « E’una promessa? »mi chiede chiudendo le braccia.
« Sì, lo è »gli sorrido poi lo mando di fuori perché devo infilarmi dei pantaloni decenti, non posso scendere certo in slip.
 
*
 
 
 « Buon natale! »in cucina mi accoglie una sorridente Michelle vicino a Chris, suo adorato maritino e sorridente anche lui.
« Grazie buon natale anche a voi »trillo io di rimando, questa casa non può far altro che mettermi felicità.
La colazione di natale è qualcosa di veramente incredibile, Michelle sta facendo le frittelle come tutti i giorni ma oggi sembra che ci debba sfamare un esercito, sul tavolino del salone c'è un'enorme tovaglia rossa con disegnati tanti alberi di natale e casette innevate.
 Ah, la neve. Sulle finestre ci saranno circa dieci centimetri di neve e fuori in giardino ce ne saranno almeno venti.  
Josh aiuta sua madre a fare la cioccolata calda (anch'essa in quantità industriale) ed io porto i piatti in salotto, sotto l'albero ,rigorosamente accesso, ci sono tanti piccoli pacchetti, ognuno incartato in modo differente.
Gemma e Connor scendono le scale mano nella mano ed ancora in pigiama, sembra quasi una tradizione, perché noto che anche Michelle e Chris sono in pigiama. Solo io ho i pantaloni della tuta. Mentre faccio quei pensieri strani arriva Michelle con la torta di mele in mano seguita da Josh con un vassoio pieno di cioccolate fumanti. Io rimango immobile osservandolo mentre sistema una tazza per ogni posto.
 « Tu dove ti metti, principessa?»  mi dice quando ha finito il giro. Tutti ci stanno guardando, Connor ha un sorriso compiaciuto, Gemma mi guarda interrogativa, i signori Hutcherson non ho neanche il coraggio di guardarli.
« Non importa » gli rispondo a testa bassa.
« Allora ci mettiamo vicini »  si mette seduto affianco al padre ed io lo raggiungo subito. Finita la colazione ci abbandoniamo un po' tutti sul divano, Michelle prende entusiasta i regali per i figli e per noi, inizia la magnifica danza dello scambio di regali, non ci si capisce niente, e io non sono sicura di aver dato il regalo giusto a Josh.
« Scarta prima questo! »mi urla Gemma indicandomi un pacchettino quadrato di circa dieci centimetri, sembra una scatola molto bassa. « è da parte nostra- mi dice Connor indicando se e Gemma.
« Grazie!»sto ancora scartando il pacchettino, però intravedo la torre Eiffel stampata sulla scatola. Quando finisco di scartare vedo che è una 'Smart box' una di quelle con cui puoi regalare un viaggio ad un amico. Il viaggio è a Parigi. Sulla Smart box c'è una scritta a caratteri cubitali “vacanza romantica per due persone a Parigi, città dell'amore”.
Sono felice perché adoro Parigi e non ci sono mai stata, ma io non ho un fidanzato.
« Wow è fantastico grazie, io adoro Parigi! » vado ad abbracciare i due « Però sono sola! »
« Il viaggio puoi decidere di farlo quando vuoi, entro sei mesi »mi dice Connor.
« Beh, in ogni caso grazie »dico abbracciando di nuovo entrambi.

Josh si è presentato con la bustina di Tiffany&co. Solo per questo per poco non mi prendeva un infarto. Credo che regalare qualcosa di Tiffany sia la cosa migliore quando non si vuole sbagliare con una ragazza. Scarto la piccola confezione e vedo che è andato sul sicuro e sul classico, collanina media con la classica piastrina a forma di cuore con sopra scritto il logo 'Tiffany&co.' Con in più un altro ciondolino a forma di chiave. Io la adoro, non la toglierò mai più.

I signori Hutcherson sono andati un po' più sul 'non ti conosciamo quindi ti regaliamo una sciocchezza' il che mi rincuora, perché mi stavo vergognando del mio regalo, un misero porta torte di vetro per lei ed una camicia (sotto consiglio di Connor) per lui. Mi hanno regalato un portapenne di vetro trasparente/quasi rosa con incisi dei fiorellini, ovviamente dentro ci hanno messo dei torroncini.
 Loro sì che hanno capito la mia indole mangia-dolcetti!

 Io a Josh ho regalato dei guanti blu in pelle per la moto. Sembra contento del regalo ricevuto, anche se forse è un po' poco rispetto a quello che mi ha fatto lui, però è pelle buona, e sinceramente pensavo si tenesse almeno di cento dollari più basso.
 *
 
 
 
Michelle è nel panico puro, i suoi parenti arriveranno qualche ora più tardi perché le strade sono bloccate a causa della neve, le sono saltati tutti i piani poverina.
 Connor e Gemma si sbaciucchiano sul divano da quando abbiamo finito di scartare i regali e Josh e Chris stanno spalando la neve dal vialetto.
Io, ovviamente, sto in piedi davanti al cucinino e cerco di tranquillizzare Michelle.

 Josh fa entrare in casa i cani sostenendo che muoiono di freddo fuori, anche se hanno la loro cuccetta e la loro zona senza neve. Questo infastidisce un po' Michelle, che accetta purché non stiano in cucina o sui mobili. Inutile, perché Driver si accomoda noncurante delle urla di Michelle sul divano. Josh si siede accanto al suo cane ed inizia a parlargli con una voce quasi da stupido.
 Mentre lo osservo ho una strana sensazione, come un brivido che mi attraversa tutto il corpo, un brivido caldo però. Sento il bisogno di correre fra le sue braccia, però mi limito a mettermi seduta affianco a lui. Beh non proprio affianco, diciamo che mi appiccico proprio a lui.
« Ehi »mi dice girandosi e sorridendomi mentre tiene una mano ancora sul muso di Driver. Poi si gira di nuovo verso il suo cagnolino e continua a giocarci. Io me ne sto ancora appiccicata a lui con i gomiti poggiati sulle ginocchia e li osservo.

Driver all'improvviso si stacca da Josh e corre dai suoi compagni Nixon e Diesel. Josh si gira di nuovo verso di me ed osserva un momento le nostre cosce che si toccano, poi mi sorride e mi mette una mano sul ginocchio.
« Di tanto spazio su questo divano, proprio appiccicata a me devi stare? » mi chiede ancora sorridendo.
« Vado via»gli dico facendo finta di essere offesa. Mi sposto leggermente di lato ma lui mi raggiunge.
« Ce lo vediamo un film?»
« Sì certo, niente di sdolcinato però, ne ho abbastanza! »dico guardando mia sorella e Connor che si sbaciucchiano sull'altro divano. Josh abbozza una risatina.
« vediamo Catching Fire!»
« un tuo film?»gli faccio una voce cupa.
« Sì allora?»
« Narcisista! »gli urlo dietro mentre si alza e va ad accendere il lettore.
 Mi guarda un po' accigliato poi sorride di nuovo. « Di solito non mi riguardo mai- mi dice prendendo un plaid e mettendolo sopra le nostre gambe « Però sai, è un'ingiustizia che tu non conosca questo film!-
 « Oh Josh, guarda che il primo l'ho visto! »
 « Peccato che ti perdi sempre per strada eh?» mi dice forse alludendo al fatto che ho guardato solo viaggio al centro della terra ma non i sequel.
« Ma levati »gli dico dandogli un piccolo schiaffetto sulla spalla.
 « Lo vedi che sei troppo tenera quando cerchi di fare 'ste cose? » Mi dice strizzandomi una guancia.
« Mh.» mugolo io facendo quasi in mezzo sorriso.
« E sei buffa quando cerchi di parlare con la pronuncia giusta » fa una piccola pausa per risistemarsi bene la coperta sulle gambe « Ed hai delle guanciotte tenere »
 « Edevi finirla di lusingarmi »gli dico spostando la mano dal mio viso.
« Come vuoi » fa uno sbadiglio enorme poi mi porta un braccio dietro la spalla.
«Josh, questo trucco con me non l'avevano usato neanche alle scuole medie!»gli dico guardandolo accigliata e divertita.
Lui si limita ad abbozzarmi un sorriso ed a premere play. Guardiamo il film per le due ore successive senza preoccuparci di quello che ci succede intorno, devo dire però che il film è bello davvero, mi isolo e mi chiudo in uno mondo in cui ci siamo solo io, la spalla di Josh (che mi fa da cuscino) ed il film.
Riesco a distaccarmi dal mio 'isolamento' solo quando iniziano a scorrere i titoli di coda.
 « Uff »Josh sbuffa e si alza per andare a recuperare il CD. « Pensavo che avrebbero dovuto amputarmi il braccio »si lamenta massaggiandosi piano il bicipite.
« Ma perché non mi hai detto di spostarmi?»  gli chiedo accigliata.
«Perché eri talmente attenta al film che non mi hai guardato neanche un secondo, altrimenti te lo avrei detto »  gli faccio un segno di dissenso con la testa « Poi mi faceva piacere»si affretta a dire quando vede la mia espressione contrariata.
Torno a sorridere poi ci guardiamo qualche secondo negli occhi, lui è in piedi quasi davanti a me, che sono seduta sul sofà. Il suo sguardo si fa pensieroso ma io non interrompo in contatto visivo e non lo fa neanche lui.
Fa qualche passo avanti e adesso si ritrova proprio di fronte a me, si abbassa leggermente verso il mio viso ed esita un attimo, si guarda intorno ma nessuno in questo momento è interessato a noi. Torna a girarsi verso di me ed avvicina ancora di più il suo viso al mio, il mio cuore inizia a battere ancora più forte, non so se dovrei stare ferma ed accettare un suo bacio o scansarmi e farlo vergognare di averci provato. Sia chiaro, non che mi dia fastidio un bacio da parte di uno come lui, ma lo conosco appena, e non voglio correre. Non così tanto.
 Le nostre labbra si toccano, devo staccarmi ora, devo essere decisa.
 

« ANCORA QUI SIETE? ANCORA CON IL PIGIAMA ADDOSSO? DIO RAGAZZI STANNO PER ARRIVARE!» Michelle ed i suoi nervi mi salvano da quella situazione imbarazzante, Josh si ritrae immediatamente e mi fissa impaurito, io mi limito a fargli un mezzo sorriso.
 Mi alzo e corro di sopra urlando « La doccia è mia!»  più a mia sorella che agli altri due, a casa lo facciamo sempre ed io non mi sono ricordata di essere ospite a casa di mio cognato ed inevitabilmente ho fatto una figuraccia.
Comunque hanno un altro bagno, la doccia non è un problema, per noi in Italia sì, abbiamo due bagni, ma in uno c'è una vasca e in uno una doccia, quindi per noi è una lotta continua.

 Mentre mi lavo penso ancora a Josh e a quanto sia sul serio impossibile decifrare i suoi comportamenti, mi ha sempre trattata bene, questo sì, ma è iniziato tutto come un'amicizia. Poi dall'arrivo di Melody non mi ha più parlato molto e se lo faceva lo faceva di nascosto. Però la sera prima che Melody andasse via è stato più dolce con me. Dopo Melody ancora peggio, mi ci sono messa pure io a stuzzicarlo, a mettermi seduta appiccicata al suo corpo. Praticamente era come se gli dicessi “vieni, sto aspettando che mi baci”. Ma io non volevo quello, a me Josh piace come amico. Però ha provato a baciarmi, e so già che se ci fosse riuscito lo avrei scansato rovinando tutto. Anche la nostra amicizia.
Ma se la smettessi di farmi questi film mentali?
 E se i suoi gesti sono solo quelli di un amico affettuoso?
Se non sono nulla più di una cara amica?
Se si fosse pentito di aver provato a baciarmi?
Forse è ora che io inizi ad insaponarmi e risciacquarmi, mi sto trattenendo troppo a lungo qui sotto. Dieci minuti dopo esco dalla doccia, mi copro il corpo con un asciugamano abbastanza grande da arrivare fino alle ginocchia e mi metto un altro asciugamano a mo' di turbante intorno alla testa. Appena esco dal bagno, oltre alla nube fumante di vapore che esce con me e si espande nell'aria, vedo Josh, poggiato in un angolino che aspetta il suo turno paziente. Quella visione non può far altro che provocarmi una risata, insomma, non lo trovate buffo che si debba tenere il porto per la doccia? La mia risata gli fa alzare la testa, era anche lui sovrappensiero, chissà se pensava alla stessa cosa a cui pensavo io.

 «ce l'hai fatta, è mezz'ora che aspetto! »  mi dice in un tono stranamente calmo. Mi aspettavo urlasse contro di me per avergli fatto aspettare tutto questo tempo.
« Ehi scusa, mi sono persa nei pensieri..sai com'è … »gli balbetto io tenendomi con una mano l'asciugamano arrotolato intorno al mio corpo che per colpa dei miei movimenti stava per cedere.
«Oh sì, a proposito..io non… »So quello che sta per dire, che non doveva, non voleva anzi, è stato un attimo di debolezza, distrazione, eccetera.
« Josh non c'è bisogno di dire niente, davvero »gli dico cercando di confortarlo.
« Tutto come prima?»mi chiede sorridendo.
« Certo »gli sorrido di rimando, apre le braccia per farsi abbracciare.
« Che ne dici se ti abbraccio dopo? »  gli dico indicandogli il mio asciugamano.
«Okay… » Abbozza un sorriso e richiude le braccia « ti ricordo che abbiamo anche delle coccole in sospeso »
 Gli sorrido anche io « Possono aspettare » gli dico andando verso la mia camera.

 Ci salutiamo con la mano poi mi chiudo la porta alle spalle. Mi vesto in fretta e mi asciugo i capelli. Credo che oggi li lascerò ricci perché non ho voglia di usare la piastra e perché voglio perdere più tempo a truccarmi e a cercare di sembrare decente, la verità è che ho io bordo degli occhi rosso e la testa che mi scoppia. Per giunta ho anche un po' di raffreddore e di conseguenza anche il naso rosso. Mi applico più correttore possibile sugli occhi per fare in modo che sembrino più riposati, poi procedo col mio trucco abituale.

[Qualcuno bussa alla porta.]
«Avanti! »dico sorridente pensando sia Josh che voglia riscattare il suo abbraccio. Invece entra mia sorella.
« Luce, come stai? »mi chiede preoccupata.
« Io bene, perché ? »
«Niente niente »mi risponde pensierosa.
 «Tu come stai?»
Bene, stavo pensando..sono due settimane che sei qui..se vuoi insomma..puoi tornare a casa..so quanto ti mancano tutti e quanto è brutto essere in casa d'estranei… »
« No no, resto qui, ovvio, se vogliono ospitarmi ancora! »
«Sì sì certo…»  attraversa con lo sguardo la camera
« E Josh ci sta provando con te vero? » me lo ha detto più veloce della luce, ora mi fissa ed aspetta una risposta.
« Siamo solo amici »  sospiro. Lei alza le sopracciglia .
«Sì sì come vuoi! Ti piace la collana? »mi dice vedendo che me la sto rigirando tra le mani.
«Sì , è stato molto gentile »
«Gliel'ho suggerito io »  dice gonfiandosi in petto.
« Ah sì? Ed io che pensavo fosse perfetto! »
 « oh non esistono persone perfette, hai presente quando sei rimasta sola in casa con sono-figa-Melody? »  mi dice imitando la sua voce nell'ultima frase.
 « Bhè?!»
 « Bhè, è venuto con noi per comprarti un regalo »
 « Davvero? »
 « Sì e tu hai quasi gli occhi a cuoricino, dovresti vederti! »
 « Non è vero, smettila!»le dico dandole una piccola spinta
« Parlami di come vanno le cose con Connor! »
 « Umh..»fa una piccola smorfia  « Beh con Connor è tutto ok..mi bacia e mi coccola sempre, è molto affettuoso sai?»
« Allora non è per te »le dico ironizzando, in realtà lei è sempre stata una tipa appiccicosa.
« A quando le nozze?»  
« Ehhhh finiscila »mi da anche lei una piccola spinta.
« dovresti chiedermi a quando un bebè » Poi abbassa gli occhi.
 « che cosa? »i miei occhi sono sgranati -non dirmi che..»  ho paura a finire la frase.
 « non lo so, è ancora tutto da vedere, è successo ieri »
 «Oddio ma che cos'è, da quando sono qui dentro ho sentito parlare di ben due gravidanze! Oh dio… » Mi porto una mano alla fronte cercando di immaginare la reazione dei miei e per poco non mi sento male, ma come sorella maggiore e matura dovrei comportarmi in un modo completamente opposto, mi raddrizzo sulla schiena e faccio un grande respiro.
« è una cosa fantastica- inizio a dirle con aria sognante toccandole i capelli  « sarà simile a voi due, sarà felice e sarà amato, soprattutto dagli zii.»le dico facendole un grandissimo sorriso per rincuorarla.
 «non serve a niente far finta che andrà tutto bene, ho diciannove anni e due genitori che vogliono che diventi medico, con un figlio non sarà più possibile, Luce… »Ha gli occhi inondati di lacrime.
«non dire così, saranno tutti super felici »
 « Oh no, penseranno tutti che sia una disgrazia! »
 « No che non lo è! »
 « Connor è felice »  mi dice cacciando un sorriso dal suo viso rosso e pieno di lacrime.
« Allora devi esserlo anche tu »  Le asciugo le lacrime che cadono dai suoi occhi.
 « E non piangere, non fa bene al bambino »le dico ancora sorridendo, a dire il vero l'idea mi elettrizza, anche se non c'è niente di sicuro. Avrei voglia di gridare al mondo che forse avrò un nipotino, ma mia sorella mi chiede di non dire nulla a nessuno, neanche a Josh. So che lei in cuor suo spera che non sia successo nulla, che non si stia formando un'altra vita nel suo ventre.
« Connor è tutto quello che vuoi? »le chiedo guardando i solchi delle lacrime che si sono formati sulle sue guance.
« Sì, lui è...è fantastico »
« Perché qualsiasi scelta tu faccia io ti appoggerò sempre, sappilo »
« G-g-grazie Lù » mi dice abbozzando un sorriso quando pronuncia la parola 'Lù'
« come lo sai? »
« dannazione Luce, parla sempre di te! »scoppia in una grande risata, questa è la Gemma che conosco, non importa cosa le succeda, riesce a dimenticare tutto in due minuti.
« non ci credo »sbatto le palpebre più velocemente possibile per dare una nota comica alla nostra conversazione« No assolutamente non è possibile! »
 « credici invece! »Proprio in quel momento, mentre ridiamo complici, qualcuno bussa alla porta ed entra senza aspettare una risposta.
 « Ragazze scusate »è Connor e parla parecchio velocemente -i nostri parenti stanno arrivando e la mamma vuole tutti di sotto per accoglierli, almeno tra cinque minuti e non di più »
 Vedo che mia sorella cerca di nascondere il più possibile i suoi occhi rossi a Connor, così lo ringrazio e lo congedo velocemente con un 'adesso vai via che devo spogliarmi' .
Gemma cerca di risistemarsi gli occhi ma non le riesce molto bene, si vedono ancora le venuzze rosse sul bianco dell'occhio, però le sue pupille sembrano più chiare.
 Non voglio descrivere nei minimi dettagli il pranzo perché è un po' una noia, se non fosse un po' per i momenti di svago nei quali i bambini, figli di alcune cugine e cugini di Josh, fanno giro giro tondo o corrono intorno alla tavola.
La nonna è una gran chiacchierona, e parla anche un po' in dialetto, quindi un dialogo fra noi due non potrà mai esserci e mi limito sorridere dall'altro capo della tavola.
Connor è stra felice e cerca di trascinare un po' tutti nella sua felicità, cosa che gli viene bene vista l'allegria che c'è in quella famiglia.
 Michelle però ha la faccia esausta e forse anche un po' arrabbiata.
 Josh? Beh Josh. Josh è seduto accanto a me ma non mi calcola molto, sta parlando con sua zia Amanda e col suo fidanzato.
Io sto lì seduta a rispondere alle domande che rivolgono tutti a me e Gemma sulla nostra vita, la nostra famiglia ed il nostro paese. Mi sento osservata, decisamente.
 In men che non si dica si fanno le quattro di pomeriggio ed inizia subito a farsi buio, fuori continua a scendere la neve e gli altri membri della famiglia non vogliono trattenersi a lungo per paura di rimanere bloccati qui per chissà quanto tempo. Quindi in meno di mezz'ora la casa si 'svuota' e rimaniamo solo noi cinque in casa. Appena i bambini varcano la soglia di quel portone un silenzio pervade il salotto e tutti sembrano tirare un sospiro di sollievo, anche se nessuno dice nulla.
Dalla porta-finestra della cucina che da sul giardino osservo Connor e Gemma che scorrazzano felici nella neve e creano un piccolo uomo di neve.
« andiamo anche noi fuori principessa? »mi abbraccia da dietro e poggia il suo petto sulla schiena mettendo le sue braccia sulle mie, a loro volta incrociate sul mio petto. Tiene il naso tra i miei capelli ed il calore del suo corpo e del suo respiro mi pervade facendomi venire un piccolo brivido.
Per quanto io voglia tenere i piedi per terra e non voglia provare nulla per lui, non posso fare nulla, una punta, e dico proprio un pizzico, di amore lo provo per quell'uomo.
« Allora? »mi dice impaziente dopo aver posato un bacio sulla mia testa.
 « Mmh, fa freddo Josh, e sto anche male»  il suo abbraccio perde la consistenza che aveva prima e diventa più mollo « Ma chi se ne frega »gli sorrido e mi libero dalla sua stretta per andare a prendere il giubbotto ed i guanti, dopodiché mi lanciò a capofitto nei più di trenta centimetri di neve che sono caduti.
Non faccio neanche in tempo a girarmi verso di lui che mi arriva subito un palla di neve quasi in viso, ovviamente non posso far altro che ricambiare il favore mirando alla sua faccia, ma in realtà la mira non è mai stata una delle mie più grandi qualità, quindi riesco a prenderlo a malapena suo capelli ovviamente coperti da un cappellino di lana.
Connor e Gemma si uniscono al nostro gioco e va a finire che io mi becco della neve nella maglietta e non so neanche come ci sia finita.
Josh e Connor si sono divertiti a fare i loro giochini anche stavolta ed ora entrambi si lamentano della neve nei pantaloni e non solo. In mezzo alla neve sembriamo più piccoli almeno di dieci/quindici anni, molto presto si fa buio e smette di nevicare, solo quando rientriamo in casa ci accorgiamo di essere più zuppi di quanto credevamo, i miei capelli sono un disastro ed i miei pantaloni sono da mettere ad asciugare al sole per almeno due o tre giorni visto che mi sono messa tranquillamente seduta sulla neve, ma la situazione degli altri non è sicuro più bella della mia.
 Andiamo a fare un'altra doccia calda per riprenderci dal gelo di fuori e Josh, da bravo gentiluomo che è, mi lascia andare per prima.
Stavolta cerco di fare più presto possibile visto che non voglio essere responsabile di un futuro raffreddore di Josh. Quando esco dal bagno non lo trovo ad aspettarti fuori così busso alla porta per avvisarlo, mi apre un Josh senza maglietta e con un asciugamano azzurro in vita. E come se non bastasse mi sorride anche!
 La vista dei suoi addominali scolpiti e della sue braccia muscolose mi annebbia la mente e non trovo niente da dire, mi limito a sorridergli anche io, poi mi dice che sta morendo di freddo e si fionda verso il bagno.
La sera regna una grande pace a casa Hutcherson, sempre. C'è un clima rilassato e allo stesso tempo pigro, sarà anche un po' il tempo. Ceniamo con una tazza fumante di Thè seduti sul divano a guardare uno di quei quiz televisivi in cui ci sono più concorrenti che devono rispondere a delle domande, chi ne indovina di più vince.
 Verso le nove Michelle, che sembra stanca da questa mattina ci abbandona e qualche minuto dopo ci da la buonanotte anche Chris. Josh dorme sulla mia spalla e Gemma e Connor se ne stanno abbracciati sotto un plaid.
 « Josh alzati »gli scuoto un po' la spalla ma mi ricordo di quella tragica mattina il giorno dopo esserci conosciuti, ha il sonno pesante e non sente nulla, apparte un carro armato.
« Joooshuaaa »piagnucolo sul suo orecchio sperando che si svegli ma niente.  « Joooosh »ancora, non succede nulla.
Provo a svegliarlo con le buone, gli faccio qualche carezza e lo chiamo dolcemente ma non ci riesco lo stesso.
 « 'Fanculo Josh »perdo sempre la pazienza troppo presto, lo so, ma sono fatta così . Mi alzo dal divano cercando di liberarmi nel modo più dolce possibile di lui, ma visto che peserà almeno il doppio di me non ci riesco e lo faccio rovinare improvvisamente sul divano, a quel punto si sveglia e sbatte le ciglia, si risistema e torna a dormire.
 Lo copro con un plaid e lo lascio dormire sentendomi anche un po' in colpa per averlo mandato a quel paese, ma tanto non ha sentito.
Passo qualche ora al pc a parlare con le mie amiche in Italia e appena comunico loro che mi trovo nella stessa casa di un attore famoso (o almeno lo è qui in America) scateno il panico generale, tutte a dirmi di portarlo in Italia, di cercare di fidanzarmici, di passarci almeno una notte. Parlando di Josh mi viene in mente di andare a vedere se sia ancora in salotto o si sia svegliato e sia andato a dormire.
Scendo in salotto ma è deserto.
Raggiungo la camera di Josh e busso alla porta, stranamente mi risponde.
 « Ehi Josh..»
 « Ehi » è sotto le coperte e caccia solo la testa.
« Che ci fai sveglia a quest'ora principessa? »
 « Non avevo sonno e ho delle coccole da riscattare, o no? »
« Vieni qui » mi indica il cuscino vicino a lui, il pensiero che ci sia stata Melody sotto quelle coperte mi fa rabbrividire, anche se non metto in dubbio che le abbia cambiate dalla sua partenza o che perlomeno lo abbia fatto Michelle.
 Dopo un attimo di esitazione striscio sotto le coperte e ci ritroviamo corpo a corpo.
 Mi accoccolo nelle sue braccia e mi lascio fare grattini e massaggi, il suo raggio d'azione va dalla mia nuca alla schiena, senza andare troppo in giù, però. Lascia che io sonnecchi e lui non si ferma mai, neanche un attimo per riposarsi. Evito di pormi domande del tipo 'che starà pensando?' 'Avrò fatto male?' 'E se cercasse di andare oltre?' In realtà me le porgo, eccome, però evito di cercare delle risposte, so che la risposta per tutte è 'non mi importa' non mi importa davvero, e se provasse a toccarmi da qualche altra parte mi scanserei, e questo deve averlo capito visto che sta ancora tenendo le sue mani apposto.
« Ti ricordo che mi devi un abbraccio » lo sento mormorare piano tra i miei capelli.
« Tutto a tempo debito, Joshua » gli dico sorridendo, ma lui non può vedermi, visto che ho il viso affogato nel suo petto. Alzo la testa per fargli vedere il mio sorriso e mi posa un bacio sulla fronte.
« Oh mio dio Lù » mi dice con una voce preoccupata portando una mano sulla mia fronte.
« Che c'è ? » cerco di capire..
« Lù ma ti senti bene? »
« Sì, cioè ho un po' di freddo ma per il resto sto bene…Perché ? » la testa aveva finito di farmi male da qualche ora..
 « Lù tu sei bollente, hai la febbre »
 « No non è possibile sono due anni che non mi ammalo! »gli dico scuotendo la testa.
« Lù la tua fronte è così calda che sta per aprirsi in due, aspetta che prendo il termometro»  detto questo si stacca da me e lo sento correre di sotto per tornare poi quasi subito, si riaccuccia sotto le coperte e mi infila il termometro sotto l'ascella..
« Lù cacchio, 39.5, domani mattina chiamiamo il dottore » 
« Josh non è possibile, io non mi ammalo mai… »
« Shh, dormi, ci penso io a te. Hai freddo? »
« Sì »
 « Buonanotte principessa »Detto questo mi stringe tra le sue braccia e continua a farmi dei grattini sulla nuca finché non mi addormento. O forse continua ancora dopo, ma questo non me lo ricordo.






SPAZIO AUTRICE:
CIAO BELLEZZE! 
Innanzitutto grazie a tutte per aver recensito e grazie anche a chi segue in silenzio :)
C' ho meso un po' a pubblicare, ma ci ho messo sempre meno delle altre vole, quindi direi che ce la sto mettendo tutta per migliorare !
Ora devo lasciarvi, lasciate una recensione e mi scrivete cosa va e cosa non va, per favoreeeeee? *occhietti dolci* 




 

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