Come conquistare il CUORE di Thad Harwood

di SmartieMiz
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Staremo a vedere, Duval ***
Capitolo 2: *** Battute DIVERTENTI ***
Capitolo 3: *** Pigiama party disastroso ***
Capitolo 4: *** Serenate imbarazzanti ***
Capitolo 5: *** Halloween in camera ***
Capitolo 6: *** Pericoloso party natalizio ***
Capitolo 7: *** Lezioni di spagnolo ***
Capitolo 8: *** Rose e cioccolatini ***
Capitolo 9: *** SOS! Fidanzata ***
Capitolo 10: *** Nuovi arrivati, nuovi piani ***
Capitolo 11: *** Di piani contorti e fraintendimenti ***
Capitolo 12: *** Di gelosia e coreografie bollenti ***



Capitolo 1
*** Staremo a vedere, Duval ***


Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà della Fox; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.



Come conquistare il CUORE di Thad Harwood



Protagonista: l’impavido Sebastian Smythe
Co-protagonisti: Nick Duval, Jeff Sterling
Povera vittima: l'attraente capo-consiglio Thad Harwood

Special guest star: assente in questo capitolo


Staremo a vedere, Duval



«Avete capito? Così perderemo le Provinciali!», sbotta autoritario il capo-consiglio.
Quel capo-consiglio, meglio conosciuto come il simpatico, diligente, studente modello Thad Harwood.
Così inizia il quarto anno alla severissima – pfff – Dalton Academy.
È l’ultimo anno, dobbiamo scegliere il college, decidere il nostro futuro e invece? Invece quelle quattordici cornacchie (escluso me, ovvio) pensano a come vincere il trofeo di una stupida gara di canto corale che non vinceremo nemmeno.
«Se valorizzassimo anche gli altri membri del gruppo forse no», dice Nick Duval accigliato.
«Cosa vorresti insinuare?», mi intrometto: «Vorresti dire che l’affascinante sottoscritto vi ha portati alla sconfitta?».
«No, ma tutti devono cantare», asserisce Duval: «TUTTI, nessuno escluso!».
«Ogni Usignolo deve far uscire la voce che c’è in lui!», aggiunge Jeff Sterling.
Alzo gli occhi al cielo. Ho una voce stupenda, perché sostituirla con quella di qualche cornacchia stonata?!
«Bene, potremmo fare una gara di duetti e decidere chi saranno i prossimi due Warblers a cantare alle Provinciali», propone Harwood: «Chi è a favore della mia proposta?».
«Io ci sto!», cinguetta Sterling alzando la mano.
Tutti alzano la mano, eccetto me.
«Sebastian, perché non sei d’accordo?», mi chiede Sterling perplesso.
«Perché la mia voce basta e avanza per tutti», rispondo seccato: «Non ci vogliono altre voci!».
«E così siamo quattordici contro uno. La proposta del Warbler Thad è accettata!», esclama Wes Montgomery battendo entusiasta il suo amato martelletto.
Maledetto Harwood!E con chi cavolo canto ora un duetto?!
Nonostante ciò, rimango letteralmente abbagliato dai suoi occhi e dal suo sorriso. È sempre così bello, perfetto… attraente.
Idea:canterò con lui il duetto.

«Forse dovremmo cantare insieme il duetto», gli dico appoggiandomi alla parete con un braccio.
«Questo che cosa te lo fa pensare, Smythe?», mi chiede lui con la sua allucinante simpatia.
«Quest’anno siamo capitati nella stessa stanza, quindi camera insieme, duetti insieme…».
… letto insieme, aggiungo mentalmente.
«… tutto insieme, è semplice!», concludo con un sorrisetto sarcastico.
«Beh, Smythe, forse non hai capito, ma il fatto che io ora sia il tuo compagno di stanza non significa che dobbiamo fare tutto insieme…», risponde lui imbarazzato mordendosi il labbro inferiore.
Ah, mi fa impazzire ogni volta che si morde le labbra, ma cerco di trattenermi per non saltargli addosso.
«… ma io canterò il duetto con Trent: me l’ha già chiesto lui. Mi dispiace», conclude Harwood, poi con un cenno mi dice: «Ora devo andare. Ciao!».
Caro Harwood, forse non hai capito.
Quando io voglio qualcosa, la ottengo. Sempre.

No, aspetta. Forse non sempre.
È già passata una settimana e sono l’unico Warbler che non si è esibito per la gara di duetti. Fantastico.
Harwood ha preferito quella cornacchia di Trent Nixon a me.
Ho notato anche un’altra cosa: in un anno mi sono fatto più di mezza Dalton e Thad Harwood manca all’appello.
In questa settimana di scuola non solo non sono riuscito ad ottenere il duetto, ma non sono riuscito nemmeno a farmi quell’Harwood.
Mi secca dirlo, ma ho bisogno dell’aiuto dei Niff, come li chiama amorevolmente Harwood.
Anche Nick Duval e Jeff Sterling mancano al mio appello, ma a loro non ci tengo affatto.
«Che cosa vuoi da noi due?», mi domanda il piccolo Sterling incuriosito.
«Proprio da voi due niente», rispondo sarcastico: «Da qualcun altro sì…».
«Basta con questi doppi sensi. Sputa il rospo», mi incita molto dolcemente Duval.
«Okay, proprio perché sono diretto ve lo dico in faccia chiaro e tondo: mi voglio fare Harwood».
Duval sgrana leggermente gli occhi.
«Tu… tu vuoi…».
«Voglio farmi Harwood. Parlo la tua stessa lingua, Duval», gli ricordo: «Aspetta, forse voi lo chiamate in qualche altro modo? Fare l’amore? Amarsi? Insomma, quella cosa!».
«Smythe, non provare nemmeno ad avvicinarti a Thad che ti spacco la faccia!», mi minaccia Duval mostrandomi i pugni.
«Ah-ah-ah, sto tremando!», sghignazzo divertito.
«Ma ti piace Thad?», domanda invece Sterling.
Io e Nick lo guardiamo increduli.
«Cosa-hai-detto?», gli chiedo scandendo bene le parole.
«Ho chiesto se ti piace Thad», risponde semplicemente il biondo: «Ne sei innamorato?».
«No, ovvio che no, ti sembro uno che si innamora? Pfff», rispondo pronto.
«Thad è un ragazzo speciale, se non lo ami davvero io e Nick non ti diamo il permesso di fartelo», aggiunge Sterling.
«Che?! Ah, giusto, mi ero dimenticato che Harwood ha due fantagenitori», rispondo sarcastico: «Questi credo proprio che non siano problemi vostri!».
«Carissimo Smythe, dopo la splendida notizia che ci hai annunciato cosa dovremmo fare noi due?», asserisce Nick sarcastico: «Dal momento che Thad è il nostro migliore amico, noi lo tuteliamo e lo proteggiamo dalle menti perverse come la tua!».
«Devi dimostrarci che lo ami davvero», aggiunge Sterling serio.
«Cavolo, ti ho detto che non lo amo!», sbraito imbronciato: «Voglio soltanto farmelo, è così difficile da capire?».
«Se vuoi fartelo dimettiti come capitano dei Warblers», mi sfida Duval con un sorriso alla Sebastian Smythe che, ovviamente, riesce alla perfezione soltanto al sottoscritto: «… quindi mai!».
«Se vincete voi, non poserò mai più gli occhi su quel bel didietro, se invece vinco io, beh, non solo me lo faccio, ma voi due diventerete i miei schiavetti», propongo.
«Affare fatto», accetta Nick: «Tanto vinceremo noi!».
«Staremo a vedere, Duval», concludo con un sorriso sghembo.

Mancano cinque minuti all’incontro con tutti i Warblers. Mi sto incamminando per l’aula canto con un sorriso enorme sul volto.
Mi dimetterò come capitano dei Warblers. Ovviamente quest’idea non mi piace affatto e non arrivo fino a questo punto per un essere come Harwood, ma l’idea di vedere Duval e Sterling sconfitti per l’ennesima volta nella loro futile vita è così allettante.
Spalanco le porte dell’aula canto e sfoggio la mia entrata a divo.
«Warblers, devo annunciare una notizia», esclamo.
«Dicci pure, Smythe», mi incita Wes.
«Do le mie dimissioni come capitano dei Warblers», rispondo con un sorriso smagliante.
I Warblers si guardano sconvolti: Trent Nixon fa un colpo di tosse, Flint Wilson rischia di affogarsi con la sua stessa saliva, David Thompson rimane a bocca aperta e il martelletto di Wes cade a terra.
E loro, poi.
Loro tre.
Sterling sgrana gli occhi, impaurito, stringendo forte la mano di un Duval paonazzo per la sconfitta.
1 a 0 per me, stupidi Niff.
Harwood, invece, sembra svenire da un momento all’altro.
«Ma… ma perché?!», mi chiede infine il capo-consiglio: «Hai una bella voce…».
2 a 0 ancora per me, vomitevoli Niff. Quel bel didietro sarà presto mio!
«… sono d’accordo con il fatto che anche gli altri Warblers debbano cantare, figurati, sono io che ho proposto la gara di duetti, ma non mi sarei mai aspettato una cosa del genere da te… cioè, sappiamo tutti che sei Sebastian Smythe!», continua Harwood imperterrito.
«Grazie eh, Harwood!», rispondo sarcastico: «Deduco che la simpatia è davvero il tuo forte».
«Senza Sebastian perderemo sicuramente le Provinciali!», si intromette Sterling, speranzoso di riuscire a risolvere la situazione schifosa in cui si trova: «… e noi non vogliamo perdere le Provinciali… vero?».
Ah-ah, è così squallido Duval che suggerisce a Sterling cosa dire pur di non ammettere che hanno perso e che ora sono sotto il mio potere.
«Secondo me la scelta di Sebastian è saggia, invece», aggiunge David, l’altro capo-consiglio: «… quindi d’accordo, Sebastian, da oggi in poi il solista sarà un altro Warbler che sceglieremo tutti insieme».
Fingo un sorriso e rido sotto i baffi: ho vinto.
«Siamo fottuti, Jeff», mormora Duval al suo ragazzo.
«Puoi dirlo forte!», rispondo con un sorriso.
Duval mi riserva un’occhiataccia. Wes batte il martelletto.
È deciso: Harwood sarà mio.




Angolo della pazza che scrive queste cose Autrice

Ciao a tutti! Avrei delle long da terminare, ma Sebastian Smythe me l'ha impedito (?) dicendomi di pubblicare questa nuova long tutta dedicata a lui e al suo *coff coff* Thad Harwood ;) è la mia prima commedia, serve soltanto per farvi sorridere un po' e spero di riuscire nel mio intento (:
Ah, ovviamente ci sono anche i Niff a complicare la situazione del nostro eroe (?) Smythe u.u
Riuscirà il nostro eroe nella sua impresa? (:
Ringrazio tutti coloro che leggeranno, al prossimo capitolo! :'D

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Capitolo 2
*** Battute DIVERTENTI ***


Come conquistare il CUORE di Thad Harwood



Protagonista: l’impavido Sebastian Smythe
Co-protagonisti: Nick Duval, Jeff Sterling
Povera vittima: l'attraente capo-consiglio Thad Harwood

Special guest star: assente in questo capitolo


Battute DIVERTENTI



«Ora siete sotto il mio potere», asserisco entusiasta.
La schiena di Sterling viene percossa da un brivido.
«Tu ci devi ancora spiegare perché ti sei rivolto a noi!», dice Nick scettico.
In effetti rivolgersi ai Niff non è mai stata una buona idea.
«Beh, ecco, solo voi conoscete bene Harwood e io ho bisogno di qualcuno che possa aiutarmi a conquistarlo», rispondo con un sorriso convincente.
«Ah, davvero? La tua intenzione non era semplicemente quella di fartelo?», rimbecca Nick freddo.
«Ovvio, ma Harwood è un soggetto difficile da domare e per farmelo devo prima conquistarlo».
La situazione è davvero strana: mi è sempre bastato sfoggiare un sorriso o uno sguardo accattivante oppure un occhiolino per portarmi a letto un ragazzo allo Scandals. Perché con Harwood ogni cosa è sempre così problematica?
«Io non ti darò il mio aiuto».
«Ma Duval, non sei posto di fronte ad una scelta, ma ad un obbligo. Abbiamo un patto, ricordi?», gli ricordo con un sorriso irresistibile.
«Bastardo…», impreca Duval che ancora non riesce ad accettare di aver fallito miseramente per l’ennesima volta.
«Beh, ai ragazzi piacciono i ragazzi divertenti», mi consiglia ad un tratto Sterling: «Per conquistare un ragazzo non bisogna soltanto guardarlo diversamente rispetto agli altri, ma bisogna complimentarsi continuamente con lui e soprattutto farlo ridere… proprio come è successo con noi due, vero, Nick?».
Duval sfoggia un sorriso forzato.
Sterling che ha dichiarato – o meglio, che si è fatto sgamare – il suo amore incondizionato per Duval alla fine del penultimo anno e che ora mi dà consigli su come rimorchiare – peggio, su come conquistare – i ragazzi. Pfff, è così ridicolo.
«Ora ti dimostro come sono divertente», asserisce Sterling convinto: «Qual è il colmo per un idraulico? Avere una figlia che non capisce un tubo!».
Sterling si scompiscia dalle risate e il povero Duval, per farlo felice, ride come un pazzo. Che tristezza. Ecco uno dei tanti motivi per cui penso che innamorarsi sia una cosa stupida: sei completamente, incondizionatamente e inconsciamente dipendente dal tuo compagno.
E io poi dovrei ridere alle battute squallide del bell’Harwood soltanto per conquistarlo. Assurdo, non mi abbasserei mai ai livelli dei Niff. Pfff, sono uno Smythe, io.
«Oh, Sterling, non mi avevi mai detto che tuo padre fosse un idraulico», dico sarcastico.
Sterling ammutolisce, forse perché per una volta ha compreso il mio sarcasmo.
Duval, invece, si lascia trascinare da una risata finalmente vera.
«Ah-ah, Smythe, questo significa essere veramente divertenti!», asserisce Duval sinceramente divertito.
«La battuta di Sebastian non l’ho capita», Sterling, ancora una volta, delude le nostre aspettative.
 
Beh, conquistare Thad Harwood sarà un gioco da ragazzi.
Io sono bello, seducente, divertente. Sono tutto quello che si possa desiderare e ho capito che per conquistarlo devo utilizzare il mio sex appeal – vabbè, quello è d’obbligo – e il mio ottimo senso dell’umorismo.
«Salve a tutti», saluto i Warblers una volta entrato in aula canto, poi mi avvicino silenziosamente al tavolo del Consiglio e sussurro ad Harwood: «… e ciao anche a te».
Harwood arrossisce immediatamente.
3 a 0 per me, incompetenti Niff.
«Vai a posto», mi incita Montgomery notando il disagio di Harwood.
Bene, un altro fantagenitore.Perché Harwood si circonda sempre di fantagenitori invece di cacciare le sue palle per rispondere agli altri?!
Mi siedo al divanetto più vicino al tavolo del Consiglio ed è così che ha inizio il nostro gioco di sguardi.
Lo guardo, gli sorrido, gli faccio l’occhiolino, mi mordo le labbra.
Il viso di Harwood sta andando in escandescenze e guarda altro, ma mi controlla di sottecchi.
«Allora, Sebastian ha dato le sue dimissioni», asserisce Thompson quasi con un sospiro di sollievo: «quindi ora dobbiamo eleggere il nuovo capitano dei Warblers. Candidati?».
«Sì, io», alza la mano Duval.
«Duval, non vogliamo perdere le Provinciali», asserisco.
«Non le perderemo affatto con me, Smythe. Ho una voce invidiabile», mi sfida Duval.
«Duval, fossi in te non mi candiderei affatto», continuo imperterrito.
Abbiamo un patto, cavolo, perché finge di dimenticarlo? Lui e Sterling ora sono sotto il mio controllo e devono fare tutto ciò che dico io.
«Ormai non sei più il capitano dei Warblers, quindi posso candidarmi», insiste Duval.
Mi alzo e mi avvicino a quell’idiota.
«Tesoro, abbiamo stretto un patto, ricordi?», gli sussurro con finta dolcezza, poi asserisco: «Se dico no è NO, intesi?!».
Duval mi fulmina con lo sguardo. Tra poco scoppia anche una tempesta.
«Qui siamo in democrazia», afferma Nixon: «La tua è anarchia totale, Sebastian!».
«Non è una dittatura, Smythe!», afferma una voce.
Mi volto e sforzo un sorriso per non dare un pugno a quel bel faccino di Harwood.
3 a 1 per voi, rivoltanti Niff.
«Duval, ricorda il patto… se lo infrangi non voglio dirti cosa potrebbe accadere a te o al tuo amato Jeffie…», gli sussurro all’orecchio facendo andare la mia mano lungo la schiena del suo ragazzo.
Sterling si irrigidisce.
«Smettila», mi intima Duval minaccioso.
«Se tu non ti candidi», insisto.
«D’accordo», si arrende Duval: «Ora leva di dosso le TUE mani dal MIO ragazzo».
«Okay, hai vinto tu», si intromette Sterling, poi urla ai quattro venti: «DUVAL HA CAMBIATO IDEA, NON SI CANDIDA PIÙ! CHI VUOLE CANDIDARSI?».
4 a 1 per me.
Finisco la mia rivoltante tortura nei confronti di Sterling e mi siedo al mio posto con un enorme sorriso. Harwood mi guarda sospettoso.
 
Il nuovo capitano dei Warblers è Trent Nixon. Non me ne può fregar di meno.
Esco dall’aula canto beccandomi le occhiatacce dei due rivoltanti sposini.
«Sebastian Smythe!», mi chiama Thad Harwood con un’espressione che è tutto tranne che amichevole: «Io e te dobbiamo parlare».
«Dimmi pure», rispondo sfoggiando un ammaliante sorriso.
«Seguimi», mi intima lui.
«Dove mi stai portando?», gli chiedo.
«Lontano dagli altri».
«Guarda che va bene anche la nostra stanza», gli dico pensando tutt’altro.
«Infatti è proprio lì che ti sto portando».
Meno male che Harwood non può leggere i miei pensieri perversi e che non sempre capisce i miei doppi sensi.
Harwood mi porta nella nostra stanza e si chiude la porta alle spalle.
«Cos’è questo fatto che Nick non può candidarsi?!», mi chiede Harwood quasi infuriato: «Chi saresti tu per impedirglielo?».
«Hai sentito Sterling? È stato stesso Duval a cambiare idea», rispondo semplicemente.
«Che cosa gli hai sussurrato quindi ti sei avvicinato a lui e Jeff?», insiste Harwood.
«Perché ti interessa così tanto?», gli chiedo avvicinandomi lentamente a lui.
… forse perché ti piaccio?, aggiungo mentalmente.
«Forse perché Nick è mio amico?», risponde il capo-consiglio con ovvietà.
«Perché non ne parli con lui, allora?», gli dico scocciato.
«Non pensi che abbia già provato a parlargli?».
«E che ti ha detto?».
«Mi ha detto che ha cambiato veramente idea perché non si sente all’altezza di portarci alle Provinciali», risponde Harwood.
Bravo, Duval. Così incominci a piacermi.
«E allora? Che cosa vuoi da me?», domando.
«Non riesco a credergli… è successo qualcosa secondo me».
«Niente che ti riguarda, fidati!», gli dico con un sorriso convincente.
«Siamo in una democrazia, Smythe, e ogni Usignolo deve far sentire la voce che c’è in lui».
«Già, Harwood, qualche volta dovresti farlo anche tu», ammicco con un sorriso pensando ad altro.
«No, io no… mi vergogno, e poi non mi vengono bene gli acuti».
«Secondo me in un altro contesto ti vengono molto bene…», continuo con il mio sarcasmo e le mie battute estremamente divertenti.
Ed è così che Harwood arrossisce di nuovo. Sono un fottuto genio, io.
«Doveva far ridere?», mi chiede il capo-consiglio perplesso e rosso come un peperone.
«Ma che hai capito, Harwood?! Non ti facevo così perverso», cerco di ribaltare la situazione: «In un altro contesto intendevo dire magari non davanti a noi Warblers… magari da solo nella tua stanza o sotto la doccia. Forse potrebbero riuscirti perché non sei circondato da altre persone e la timidezza non può bloccarti».
Bene, il mio discorso non sembra convincerlo perché l’ingenuo Harwood – che tanto ingenuo poi non è – arrossisce ancora di più. Non è colpa mia se mi vengono sempre doppi sensi così geniali o se lui fraintende tutto.
 
Ho capito che il mio ottimo senso dell’umorismo non è da tutti apprezzato.
C’è chi non lo capisce (Sterling), chi lo trova talvolta divertente e talvolta disgustoso (Duval), chi lo fraintende (Harwood).
«Allora? A casa di chi lo facciamo?», domanda Sterling.
«A casa mia», risponde Duval.
«Ragazzi, se volete posso partecipare anch’io», mi intrometto nella conversazione.
«Non sei invitato», sbotta Duval.
«E noi non ti vogliamo», aggiunge Sterling.
Bene, per l’ennesima volta nessuno comprende il mio senso dell’umorismo.
«Ma cosa?», domando infine esasperato.
«Il nostro pigiama party di sabato», risponde Sterling tranquillo: «Soltanto io, Nick e Thad. Tu no».
«Qualcos’altro, Jeff?!», sbraita Duval infuriato.
Per poter conquistare il cu… – ehm, scusate, il CUORE! – di Thad Harwood, ho bisogno di qualcos’altro. Ho bisogno della situazione adatta, del luogo adatto…
. Un’idea folgora la mia mente.
«Sabato saremo in quattro, e non si discute!», concludo.

 



Angolo della pazza che scrive queste cose Autrice

Ciao a tutti! Ed ecco il secondo capitolo di "Come conquistare il CUORE di Thad Harwood"! ;)
E così dobbiamo preoccuparci per il pigiama party che arriverà nel prossimo capitolo D: ahahahahah xD

Ringrazio tutti coloro che leggono e Diana924 che ha recensito! :)
Al prossimo capitolo! :'D

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Capitolo 3
*** Pigiama party disastroso ***


Come conquistare il CUORE di Thad Harwood



Protagonista: l’impavido Sebastian Smythe
Co-protagonisti: Nick Duval, Jeff Sterling
Povera vittima: l'attraente capo-consiglio Thad Harwood

Special guest star: assente in questo capitolo



Pigiama party disastroso


 

«NON SE NE PARLA!», sbraita Duval adirato.
«Tesoro di un Duval, sai cosa succede se non fate ciò che vi impongo», gli dico sorridente.
«Tu non verrai a casa mia sabato. Punto!», insiste Duval.
«Ah, davvero?», lo sfido avvicinandomi al suo amato Sterling e posandogli una mano sul fianco: «Questa mano potrebbe andare anche più giù… ti sembra il caso, Duval?».
«Lascia stare Jeff!».
«Ti piacerebbe».
«Subito!».
«Solo se mi confermi che sabato saremo in quattro a casa tua».
«Okay, vieni anche tu, ora però lascia stare il MIO Jeff!», sbotta Duval infuriato.
5 a 1 ancora per me. Quanto è bello vedere Duval piegarsi al mio volere così facilmente. Basta mettere in mezzo il suo amato Sterling e il gioco è fatto.
«Okay, dobbiamo soltanto avvisare Thad che verrai anche t…».
«Sterling, è proprio questo il punto: Harwood non deve sapere che verrò anch’io. Sarà una sorpresa!», interrompo il biondo con un sorriso che non promette nulla di buono: «Una piacevole sorpresa».
 
«Tu sei pazzo!», asserisce Duval irritato.
«Di Harwood», rispondo con un sorriso.
«Sei disgustoso».
«Tu e il tuo biondino di più».
«Non chiamarlo così!».
«Allora obbedisci e sta’ zitto».
«E se non funzionerà?», domanda Sterling incredulo.
«Fidati, dolce piccolo Sterling: i miei piani funzionano sempre», lo rassicuro.
«Che ore sono?», domanda il biondo.
«Le otto meno cinque. Bene, Harwood arriva tra cinque min…».
Il campanello interrompe l’odiosa voce di Duval.
«Vado ad aprire io!», asserisco fermando il biondo che già si stava precipitando verso la porta.
Mi avvicino alla porta e immagino la reazione di Thad nel vedermi a casa Duval.
«Ciao, Nic… ehm, ciao Sebastian, che ci fai qui?», mi domanda il ragazzo meravigliato: «… non pensavo avessero invitato anche te…».
«Ciao, dolcezza», rispondo con un sorriso ammaliatore: «Beh, ecco, Duval e Sterling hanno imparato a volermi bene. Dai, chi non ama il magnifico Sebastian Smythe?».
Harwood arrossisce per l’ennesima volta. 6 a 1 per me.
«Ora… ora posso entrare?», mi domanda timidamente il ragazzo.
«Oh, certo, entra pure, tesoro».
Non è da me chiamare gli altri con appellativi così melensi alla Niff, ma devo far di tutto pur di far mio quel bel didietro di Harwood.
«Ciao Nick, ciao Jeff», li saluta Harwood.
«Hey, amico, ciao!», risponde Jeff con un sorriso: «Ti è piaciuta la sorpresa? C’è anche Sebastian!».
Duval trattiene una smorfia. Harwood, invece, sforza un sorriso.
«Allora? Che cosa facciamo?», chiede Harwood quasi impaziente.
«Quello che vuoi tu», rispondo alla sua domanda ambigua.
«Guardiamo un bel film», propone Duval.
 
No, ti supplico, non lasciarmi!
Amore mio…

Non lasciarmi, ti prego!
Mi dispi…
No!
 
«Nooooo!», urla Sterling in preda ad una crisi di lacrime rischiando di affogarsi con la sua porzione di gelato al cioccolato: «Non può finire così il film!».
«Sterling, non tutti i film devono per forza finire con il vissero e felici contenti», gli dico accigliato ingoiando l’ennesimo popcorn.
Il film è stato di una palla mortale e i popcorn preparati dai Niff fanno pena. La prossima volta prendo anch’io il gelato, anche se sa tanto di depresso.
«Che fame», commenta Harwood.
«Tra un po’ devono arrivare le pizze», lo rassicura Duval.
«Perché nell’attesa non giochiamo ad obbligo, giudizio o verità?!», propone Sterling esaltato.
Nessuno sembra essere entusiasta dell’idea; Harwood accetta pur di farlo scemo e contento mentre io accetto pur di riuscire a concludere qualcosa.
«Ma siamo soltanto in quattro, non ha sens…».
«Invece ha senso, Duval», lo interrompo invitandolo a tacere.
 
«Giudizio!», decide Sterling.
«Quanto mi ami da 0 a 10?», gli domanda Duval con un sorriso.
«Oh, me lo chiedi pure? 11!», risponde Sterling buttandosi addosso a lui e riempiendolo di baci. Bleah.
«Okay, basta, fidanzatini», asserisco inorridito: «Ora è il mio turno. Harwood, obbligo, giudizio o verità?».
«Verità…».
«Ti piaccio?», gli domando facendogli l’occhiolino.
«No».
«Non mentire».
«No! Sono etero», risponde Harwood convinto.
Pfff, ancora con questa bufala.
Toc toc.
 «Le pizzeee!», esclama Sterling correndo verso la porta.
I Niff la pagheranno per non avermi chiesto di baciare Harwood nell’obbligo.
 
Quello che proprio ci vuole ora per concludere la serata in bellezza è una bella dormita. Sì, certo, una bella dormita: ho preparato un piano formidabile per farmi quell’Harwood stesso questa notte. Funzionerà, ne sono certo.
«Ragazzi, mi si stanno chiudendo gli occhi, sarebbe ora di andare a dormire», recito.
«Ma Sebastian, la serata è appena inizi…».
«Ho detto che mi si stanno chiudendo gli occhi e che sarebbe DAVVERO ora di andare a dormire!», ripeto con maggiore enfasi interrompendo quell’idiota di Sterling.
Duval, che ha subito colto il messaggio, si alza dal divano e ci porta in camera sua.
«Mia sorella non vuole che dormiamo in camera sua, e lo stesso vale per i miei genitori. Ci restano soltanto il mio letto e il divano… beh, io e Jeff possiamo anche dormire sul divano, mentre il letto lo lascio a voi, okay?», mente Nick.
«Io e Sebastian nello stesso letto?», chiede Thad sgranando gli occhi.
«Qual è il problema? Ti faccio schifo?», domando accigliato.
«No, cioè, io… io non dormo con Sebastian Smythe!», asserisce il capo-consiglio deciso: «Posso dormire benissimo con te e Jeff sul divano…».
«Ma Harwood, i tuoi amichetti hanno bisogno della loro intimità, non farmi credere che sei davvero così egoista nei loro confronti», cerco di persuaderlo con un sorriso irresistibile.
Thad arrossisce, ma non sembra convinto delle mie parole.
«Beh, ecco… posso dormire pure sulla sedia in cucina, non c’è prob…».
«Noooo, ma che dici, c’è un letto a disposizione, perché scomodarsi?», provo a convincerlo.
«Okay…», si arrende finalmente Harwood.
7 a 1 ancora per me. Ancora qualche minuto e Harwood sarà completamente mio.
 
Entriamo in stanza e chiudo la porta alle mie spalle. Il mio ghigno malefico deve aver spaventato Harwood perché ora mi sta guardando allarmato.
«Cosa c’è? Hai paura di me?», gli chiedo con finta dolcezza sdraiandomi sul letto, poi con un sorriso che non promette nulla di buono asserisco: «Mica ti posso far del male, io».
«No, ovvio che no, perché dovresti farmi del male?», risponde Harwood imbarazzato, ma sembra più che lo stia dicendo a se stesso che a me.
«Cosa aspetti? Spegni quella luce e vieni qui», ordino autoritario.
Harwood arrossisce per l’ennesima volta, dopodiché spegne la luce e si stende al mio fianco. Avverto il suo corpo caldo vicino al mio ed è inevitabile non poter non fantasticare con la mente.
«Buonanotte, Smythe», mi sussurra il ragazzo.
«’notte anche a te, Harwood», rispondo con un sorriso.
Aspetto impazientemente qualche minuto, poi mi decido a compiere la prima mossa.
«Ho freddo…», mormoro.
«C’è la coperta».
Ancora una volta a rispondermi è l’allucinante stupidità di Harwood.
«Sì, ma ho bisogno di qualcuno che mi abbracci…», insisto.
«Prendi uno dei peluche della sorellina di Nick».
Mi trattengo dalla voglia di prenderlo a pugni.
«Harwood, cavolo, potresti abbracciarmi?!», sbotto infuriato.
Non lo so se è perché l’ho intimidito, ma Harwood mi abbraccia senza dire una parola.
«Grazie», gli sussurro in corrispondenza dell’orecchio.
«Prego», risponde lui imbarazzato e titubante.
È a disagio, lo sento. E sento anche che tra poco è mio.
Aspetto ancora qualche minuto, dopodiché gli accarezzo leggermente la spalla e poi il braccio. Harwood ha un brivido, ma non si ritrae. La mia mano scende sul petto, poi va sempre più giù, sempre più giù, sempre più g…
«Ma che cazzo fai?!», Harwood si alza di scatto dal letto e accende la lampada: «Ma sei impazzito?!».
«Oh, scusa, credevo fosse il cuscin…».
«Credevo fosse un corno!», continua il capo-consiglio imperterrito: «Sei un pervertito del cazzo, ora vado a dormire a casa mia, ciao!».
Harwood prende le sue cose, si infila velocemente il cappotto e improvvisa una delle sue uscite drammatiche. Ridicolo.
«Cos’è questo trambusto?!», si lamenta Duval entrando in camera mia assieme ad uno Sterling assonnato.
«Dov’è andato Thad?», domanda il biondo preoccupato.
«Non preoccupatevi, verrà subito: non può resistere senza di me», rispondo calmo con un enorme sorriso sul volto.
Harwood mi telefonerà, dirà che gli dispiace tantissimo e tornerà subito da me piangendo. Ammetterà di essere stato così cretino da non avermi lasciato fare e che tutto ciò che desidera è farlo con me. Io rifiuterò inizialmente – sono pur sempre uno Smythe, io! – e lui mi implorerà inondando la stanza di lacrime finché non avrò compassione di lui e accetterò.
Me lo sento, succede sempre così. Nessuno sfugge al fascino di Sebastian Smythe.
Nessuno sfugg…
The sun goes down, the stars come out…
Duval e Sterling si guardano perplessi nel sentire la mia splendida, incantevole suoneria del cellulare.
«È lui», affermo convinto rispondendo al cellulare.
È una chiamata anonima, ma lo fa soltanto per farmi rispondere. Ah-ah, illuso.
«Pronto? Oh, ciao, Harwood, lo sapevo che avresti richiamato: non si può sfuggire al mio immenso fascino. Sì, lo so, sei stato davvero, incredibilmente stupido, ma forse puoi ancora venire da me. Ti do una seconda possibilità solo perché sei tu, okay? Ritieniti fortunato, bellezza», gli dico con un tono di voce sensuale.
«Mi scusi, non conosco nessun Harwood. Comunque sono il fattorino delle pizze, volevo dirle che…».
«Il fattorino delle pizze?! Nel cuore della notte?! MA CHI MI VUOLE PRENDERE PER IL CULO!», urlo furibondo.
«Ma sono soltanto le undic… aaaah!».
Butto il cellulare in aria che casualmente – no, aspetta, forse l’ho fatto apposta, vabbè, comunque non importa – va a finire in faccia a Sterling.
Ho perso.
Di nuovo.
 

 

Angolo della pazza che scrive queste cose Autrice

Ciao a tutti! Ed ecco il terzo capitolo di "Come conquistare il CUORE di Thad Harwood"! ;)
Che pigiama party disastroso D: Scusate la finezza di Mr. Harwood, ma quando ci vuole ci vuole u.u ;)
Ah, per la scena della telefonata bisogna ringraziare anche mia sorella u.u In pratica l'abbiamo scritta insieme ;) E così Seb fallisce di nuovo. Riuscirà mai a conquistarlo? D:

Ringrazio tutti coloro che leggono e Diana924 e JustAWarbler che hanno recensito! :)
Al prossimo capitolo! :'D

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Capitolo 4
*** Serenate imbarazzanti ***


Come conquistare il CUORE di Thad Harwood



Protagonista: l’impavido Sebastian Smythe
Co-protagonisti: Nick Duval, Jeff Sterling
Povera vittima: l'attraente capo-consiglio Thad Harwood

Special guest star: il celebre solista Blaine Anderson



Serenate imbarazzanti

 

Non può una nullità come Thad Harwood continuare a snobbarmi ed umiliarmi in questo modo.
Sono tornato a scuola di domenica. Non aveva senso rimanere a casa di Duval un altro giorno, almeno per me. Sterling avrà approfittato della mia assenza, invece, e ha fatto bene perché non darò più tregua a quei due.
«Stupidi Niff a rapporto!», asserisco entrando nella loro stanza senza nemmeno bussare.
«Smythe, ma sei cretino?! Si bussa!», mi ricorda Duval irritato infilandosi la prima maglietta che trova.
«Sono le quattro del pomeriggio, a quest’ora dovreste fare il sonnellino, bambini!», rispondo con un dolce e finto sorriso: «Oppure dovreste semplicemente studiare».
«Anche tu dovresti studiare», si intromette Sterling aggiustandosi i pantaloni.
Wow: per una volta dice qualcosa di intelligente quel ragazzo!
«Abbiamo finito prima», si giustifica Duval, poi dice scocciato: «Ora dicci cosa vuoi oggi».
«Harwood mi evita», rispondo.
«Non fa bene: fa benissimo».
«Sterling, non mi serve la tua ramanzina».
«E invece sì. Il nostro amico fa bene ad evitare le menti perverse come la tua».
«Okay, Duval, non mi interessa quel che hai da dire».
«Ma cosa vuoi che ti dica?! Prima ci chiedi ausilio e poi…».
«Appunto, ti ho chiesto un consiglio, non il terzo grado!», rispondo seccato.
«Sai già cosa pensiamo: non ti aiuteremo a farti Thad», asserisce Duval.
«Tesori, sapete già cosa succede se voi due non mi aiutate. Abbiamo un patto, ma devo ricordarvelo sempre ogni volta?!».
«Dicci precisamente cosa vuoi da noi, Smythe», dice infine Duval rassegnato.
Bene, ho vinto di nuovo io. Siamo 8 a 1? Boh, mi scoccio pure di tenere il conto.
«Già sapete il mio obiettivo», incomincio: «Il problema è che ora Harwood mi evita e mi serve qualcosa per attirare la sua attenzione verso di me».
«Non c’è niente di meglio di una canzone!», cinguetta Sterling con un sorriso imbambolato, poi sospira: «Oh, Nick mi ha dedicato tantissime canzoni, dapprima di metterci insieme».
«Sì, ho notato», rispondo seccato ricordando tutte le squallide serenate che noi Warblers ci siamo dovuti sorbire in aula canto per tanti mesi.
Oh, a proposito. Serenate.
Credo di aver trovato un piano.
Mi metterò in ridicolo, sì, lo so, ma farò di tutto pur di ottenere ciò che voglio.
 
Harwood ama le cose sdolcinate e melense: ricordo che alle serenate di Duval per Sterling cinguettava sempre come una ragazzina alla sua prima cotta.
Bene, ho capito cosa fare, devo soltanto rivolgermi a colui che è specializzato nelle serenate, e chi meglio del bel moretto sexy con la voce da favola?
«Blaine caro, avrei bisogno di un favore».
«Ciao anche a te, Sebastian», risponde la voce divertita dall’altra parte del telefono.
«C’è un ragazzo che…».
… che?
Fatti furbo, Smythe: se dici che c’è un ragazzo che vuoi farti, Anderson non ti darà mai il suo aiuto; ciò significa che devi mentire. Spudoratamente.
«C’è un ragazzo di cui mi sono innamor…».
«Awwwwww, ma che bella notizia!», fangirlizza Blaine: «Sebastian Smythe si è innamorato, awwksjaksdkmal, che cosa dolceeeee! *---*».
Bitch, please. -.-“
«Chi è il fortunato?», continua Blaine euforico: «Karofsky, vero? Ho già creato un nome per la coppia: Smythofsky! *---* Oppure Davastian!».­
«Blaine, non fare come Sterling che si inventa sempre i nomi delle coppie. Comunque NO, non è Dave».
«Chandler, allora! Chandlastian *---* Oppure Seblander!».
«Blaine Warbler Anderson, mi spiegheresti chi cazzo è questo Chandler?!».
«Un tizio che stava appresso al mio Kurtie».
«E chi lo conosce!».
«Poverino, non ha un compagno, quindi avevo pensato di accoppiarlo con te».
«Blaine… TU STAI MALE!», urlo irritato.
«Hey, calmati, così mi stoni un orecchio…».
«Ben ti sta».
«Okay, scusami, ma quando si parla di amore divento uno zuccherino. Allora? Chi è il fortunato?».
«Harwood», sputo fuori quasi in modo sprezzante.
«Ah, il mio amico Thad! È ancora capo-consiglio? Eh, sarà stato lui a metterti come solista l’anno scorso! Che gesto carino! Questo è proprio amoreeee *___* Comunque siete strani come coppia! Cioè, lui è così diverso da te, è un ragazzo dolce, simpatico, fine, gentile, gener…».
«Grazie, eh», sbotto scocciato.
«Comunque ho trovato un nome anche per voi due! Che ne dici di Thadastian? *---* È un nome così figo, però Klaine e Niff inventati da me e Jeff non li batte nessuno».
«Blaine, ti ho già detto tante volte che devi mettere meno courvoisier nel latte la mattina», rispondo sarcastico, poi dico: «Ora vorresti essermi d’aiuto, per piacere?».
«Okay, sono serio. Parla pure».
«Bene, mi sono innamorato…», argh, quanto mi secca dire tali oscenità: «... mi sono innamorato di Thad Harwood. Lui è un ragazzo molto… appunto, molto dolce, è un ragazzo così sdolcinato e mieloso, vorrei quindi dedicargli una serenata, perciò ho pensato: a chi rivolgermi per una serenata d’amore? Ho subito pensato a te! Tu sei specializzato in questo, non ti mostri mai ridic…».
«SMYTHE, MA MI STAI PRENDENDO PER IL CULO?!», Blaine sembra furibondo: «Ma come! Mi sono messo in ridicolo davanti a centinaia di persone da Gap per quel Jeremiah e tu dici che io sono specializzato nelle serenate?! Ma per favore».
«Blaine, per piacere… fai un favore ad un tuo vecchio amico. Non ti costa niente!», rispondo: «Passa un attimo alla Dalton, per piacere».
«Eheheh, tesoro, ci vuole la bellezza di due ore per arrivare a Westerville!».
«Okay, allora passa per le sette. E se Hummel sospetta qualcosa, mi secca dirlo, ma puoi portarlo con te: gli dimostro che davvero non mi interessi più».
«Ma che gesto gentile da parte tua!».
«Shhh, non fare tante storie. A dopo, Blaine Warbler».
«A dopo, Sebastian».
 
«Hey, bel morett… ciao Blaine, ciao altro», saluto Blaine e il suo odioso fidanzatino.
«Ciao anche a te, Smythe», risponde Kurt con un finto sorriso, poi con un sorriso ancora più ampio dice: «Io ora devo andare a sistemare una faccenda con Rachel. Permettiti di far del male al MIO Blaine e sei morto».
«Oh, non preoccuparti, nelle mie mani l’Usignolo starà al sicuro», rispondo sarcastico.
«Non mi chiamo Jeff Sterling, quindi capisco i tuoi doppi sensi, Smythe», asserisce Kurt freddo, poi si rivolge verso Blaine, lo bacia leggermente sulle labbra e gli intima: «Non fare guai, amore, okay?».
«Tranquillo, tesoro. Ti amo».
«Oh, ti amo anch’io».
«No, io di più!».
«No, io di più!».
«No, io».
«Io!».
«Sì, okay, Hummel, ora ciao», concludo annoiato trascinando Blaine nella grande scuola.
 
«E perché Harwood ti evita ora?», mi chiede Blaine incuriosito.
«Perché sono stato un po’ sgarbato nei suoi confronti… oh, Blaine, non mi metto di certo a raccontarti tutto ora. Vuoi aiutarmi o no con questa canzone, allora?».
«Sì, certo. E gli altri Warblers?».
«Sì, verranno tra 5 minuti. Ho fatto organizzare una riunione speciale da Wes e David alle otto. Verrà anche Harwood e quindi sarà costretto ad ascoltarmi».
«Che piano geniale, Sebastian, ma non pensi che il testo della canzone possa metterlo un po’ a disagio?».
«Naaaah, ma che dici! È perfetta», concludo con un sorriso quasi folle.
Alle otto in punto arrivano tutti i Warblers. Si fanno le otto e mezzo solo per salutare l’ex-Warbler.
«Allora, ragazzi, ho contattato Blaine perché volevo mi aiutasse a cantare una serenata per un ragazzo presente in questa stanza», asserisco mettendomi al centro dell’aula con Anderson: «Spero vi piacerà lo spettacolo».
 
Blaine: Sugar, sugar.
Sebastian: Mmm… ooh.
 
S: He sits alone waiting for suggestions
He’s so nervous avoiding all his questions
His lips are dry, his heart is gently pounding
Don’t you just know exactly what they’re thinking?
 
S e B: If you want my body and you think I’m sexy
Come on, sugar, let me know
If you really need me just reach out and touch me
Come on, honey, tell me so
 
Non abbiamo nemmeno finito di cantare e Harwood già è scappato silenziosamente dall’aula canto.

 

 
Angolo della pazza che scrive queste cose Autrice

Ciao a tutti! Ed ecco il quarto capitolo di "Come conquistare il CUORE di Thad Harwood"! ;)
Premetto che non ho nulla contro le ship Smythofsky e Chandlastian xD Volevo solamente fare una battuta perché Seb non conosce Chandler, ma in effetti nella serie tv non ha nessun contatto neanche con Thad nonostante sia un Warbler come lui, quindi premetto che volevo soltanto scherzarci sopra senza offendere niente e nessuno! Ognuno può shippare chi vuole ;)
La canzone che cantano Seb e Blaine è "Do ya think I'm sexy" :D Esiste la versione di Blaine, potete ascoltarla se vi va :) Ah, ho adattato la canzone: anziché mettere i pronomi femminili (she, her ecc...) ho messo quelli maschili per rendere meglio l'idea essendo dedicata ad Harwood ;)
E così il timido Harwood fugge via dall'aula canto... xD Riuscirà Bas nel suo piano? u.u
Ringrazio tutti coloro che leggono e in particolare Diana924 e JustAWarbler che recensiscono! :)
Al prossimo capitolo! :D

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Capitolo 5
*** Halloween in camera ***


Come conquistare il CUORE di Thad Harwood



Protagonista: l’impavido Sebastian Smythe
Co-protagonisti: Nick Duval, Jeff Sterling
Povera vittima: l'attraente capo-consiglio Thad Harwood

Special guest star: assente in questo capitolo



Halloween in camera

 

Harwood non si è fatto vedere per tutto il resto della serata. Che codardo.
Sono le dieci e prima o poi dovrà aprire quella fottutissima porta ed entrare in camera.
«È maleducazione lasciare l’aula canto nel bel mezzo di un’esibizione, signor Harwood!», gli rinfaccio non appena entra in stanza.
«Che cosa avrei dovuto fare?! Mi metti a disagio, lo vuoi capire? O meglio, la vuoi smettere una volta e per tutte?!», si sfoga Harwood sostenendo il mio sguardo.
Bella mossa, Harwood: mi hai appena rivelato che ti metto a disagio.
«Tesoro, con quale presunzione credi di essere tu il ragazzo a cui era dedicata la mia serenata?», lo sfido.
«Sebastian, è stato così palese: tutti quegli ammiccamenti, quegli scopa-sguardi, quei sorrisetti... erano tutti rivolti verso la mia direzione!», risponde l’ispanico adirato.
Scopa-sguardi. E bravo Harwood che conosce pure questi termini!
«Sai, la parete dietro di te era così interessante», asserisco sarcastico.
«Allora ammetti che la serenata era dedicata a me!», si illumina Harwood.
«Sì, okay, lo ammetto: umiliare gli altri è uno dei miei passatempi preferiti, okay?».
«Me ne sono accorto».
«Ora rispondi alla mia domanda», gli intimo avvicinandomi pericolosamente a lui: «Perché arrossisci sempre in mia presenza?».
E, come non detto, Harwood arrossisce violentemente.
«Io… no… cioè, non è vero», si ostina a dire Harwood arrossendo ancora di più.
«Ti piaccio, ammettilo», gli sussurro all’orecchio provocandogli un brivido lungo la schiena: «e anche tanto».
«No, ora smettila che vorrei dormire. Buonanotte!», conclude Harwood scocciato buttandosi sul proprio letto.
Sorrido compiaciuto: Harwood è pazzamente cotto di me e non lo vuole ammettere.
Tipico.

Siamo al 30 ottobre: il mese è passato velocemente tra frecciatine, battutine e altre serenate imbarazzanti e ancora non sono riuscito a farmi quell’Harwood.
Domani è Halloween e Wes e David organizzeranno un party in aula canto.
Cammino spensierato per i corridoi della Dalton quando ad un certo punto intravedo Harwood, Duval e Sterling che confabulano qualcosa: hanno l’aria di chi non vuole farsi vedere. Lo sento: si stanno nascondendo da qualcosa, o meglio, da qualcuno, e credo anche di sapere chi è quel qualcuno.
Li spio e origlio la loro conversazione.
«Per Halloween io e Jeff avevamo pensato ad un film in camera, quindi se proprio non vuoi andare alla festa di Wes e David puoi sempre venire da noi», gli dice Duval con un ampio sorriso.
«Ma no, non voglio disturb…».
«Ma quale disturbo! A noi fa piacere», asserisce Jeff con un sorriso ancora più grande.
«Non preocc…».
«Non preoccuparti tu», lo interrompe Duval.
«Va bene, se proprio insistete… grazie mille, ragazzi!».
«E di che? Sei nostro amico», conclude Jeff.
Harwood li saluta e va via. Esco dal mio nascondiglio e mi avvicino lentamente ai Niff che mi guardano quasi con aria spaventata.
«E così io non sono stato invitato alla vostra seratina dell’orrore», asserisco serio.
«Questi sono affari che non ti riguardano, Smythe!», sbotta Duval irritato.
«Caro Duval, tu e il tuo amato biondino siete i miei schiavetti e quindi non potete fare niente senza il mio consenso», rispondo accigliato: «Beh, oggi mi sento buono e generoso, perciò domani sera vi do il permesso di vedervi un film in camera, ma ovviamente saremo di nuovo in quattro. E non si discute!».
«Sapevo dove volevi arrivare», mormora Duval con disprezzo.
«Oh, Duval, ma come scotti!», esclamo appoggiando teatralmente una mano sulla sua fronte: «Forse la sconfitta brucia?».
«Questa era squallida», commenta Duval inorridito.
«Cosa? Il mio Nicky ha la febbre?!», domanda Sterling allarmato.
Ma perché quel ragazzo non capisce mai il mio ottimo senso dell’umorismo? Mi dà sui nervi, mi stizza in una maniera assurda!
«No, Sterling», mi limito a dire, poi asserisco: «Allora a domani sera».
«Okay, dobbiamo soltanto avvisare Tha…».
«NO», fermo Sterling per un braccio: «Harwood non deve sapere assolutamente niente. Sarà di nuovo una piacevole sorpresa».
 
È la sera del 31 ottobre.
Ho in mente il mio nuovo piano malefico che è piuttosto semplice: irromperò all’improvviso nella camera dei Niff fingendo di non sapere niente dei loro programmi serali e mi unisco a loro. Mi siederò al fianco di Harwood e, quando ci sarà un punto cruciale nel film, sarò lì pronto a tendergli la mano o a farmi abbracciare quando avrà paura. Ovviamente tutto questo soltanto per portarmelo prima a letto.
Sì, lo so, ogni giorno divento sempre più un fottuto genio: i miei piani sono sempre perfetti e studiati in ogni minimo dettaglio.
Con i popcorn in mano, spalanco la porta della camera dei Niff.
«Salve, ragazzi! Oh, ciao anche a te, Harwood. Non eri in camera e stavo incominciando seriamente a preoccuparmi per te», recito con un sorriso irresistibile.
Duval mi guarda disgustato, ma non dice niente.
«Oh, non ce n’era bisogno, Smythe», risponde Harwood arrossendo leggermente.
L’ho mai detto che sono un fottuto genio?!
«Bene, che fate?», domando fintamente incuriosito.
«Guardiamo un film dell’orrore», risponde semplicemente Sterling.
«Oh, ma che bel diversivo! Quasi quasi mi unisco a voi», continuo a recitare spegnendo la luce.
«P-perché hai spento la luce?», farfuglia Harwood quasi impaurito.
«Così si crea l’atmosfera», rispondo semplicemente: «Non ho mai guardato un film dell’orrore con la luce accesa».
Pfff, ma quando mai. Io spengo la luce così nessuno può vedere cosa faccio nel buio, piccolo Harwood.
Mi siedo sul letto insieme agli altri e circondo Harwood con il braccio. Lui sobbalza leggermente per poi arrossire ancora di più: il mio piano sta funzionando.
«Oh, io l’ho già visto questo film», mento: «È troppo pauroso per i debolucci come Sterling».
«Scherzi, Sebastian? Io amo i film del terrore! Più sono paurosi e meglio è», ribatte Sterling seguendo il film con due occhi vispi e attenti.
Se seguisse in questo modo così attento anche le lezioni, sarebbe davvero un asso a scuola.
«Ah, davvero l’hai già visto? Allora dimmi cosa succede dopo», mi sfida Duval con un sorriso sadico in volto.
Bene, Duval vuole rovinarmi la serata. Beh, non c’è problema, io ho sempre una battuta pronta a tutto.
«Non me lo ricordo bene, l’ho visto tre anni fa», rispondo accigliato.
«Come hai fatto a vederlo tre anni fa se il film è nuovo ed è uscito quest’anno?», continua Duval con un sorriso sempre più ampio.
E così Duval vuole mettermi in difficoltà. Che bastardo.
Forse non sa chi ha di fronte. Non si scherza con il fuoco. MAI.
«Un anno, tre anni… uff, ma che precisino che sei! È la stessa cosa», concludo sarcastico.
«Si, certo», mormora Duval con una faccia da schiaffi.
Mi trattengo dallo sferrargli un pugno solo perché devo fare bella figura con Harwood.
Do uno sguardo al film proiettato sullo schermo del computer e noto che una signora è appena entrata in una stanza tutta buia. La signora si avvicina lentamente all’unico oggetto presente nella stanza che è uno strano baule.
Cosa può esserci di così misterioso dentro quel baule?
Niente di che, ma ovviamente ci sarà qualcosa di così terribile che spaventerà a morte Harwood che, senza volerlo, si ritroverà tra le mie braccia. Io lo consolerò dicendogli che è tutto okay, che non è successo niente, che siamo ancora tutti vivi, e lui incomincerà a capire di essere sempre stato un cretino nei miei confronti e che…
«… no, non aprire quel baule, non aprire quel baule, non aprire quel baule… ho detto no… NON APRIRE QUEL BAULE!!!», urlo spaventato rifugiandomi tra le braccia di Harwood.
Il panico e l’angoscia mi attorcigliano lo stomaco.
Giuro che non l’ho fatto apposta a buttarmi tra le braccia di Harwood.
«E così il coraggioso Smythe ha paura dei film dell’orrore!», sentenzia Duval con un sorriso sadico in volto.
«Paura?! Questo film fa ridere!», replica il biondino profondamente divertito.
E io che pensavo che Harwood, Duval e Sterling avessero paura dei film horror: forse li sottovaluto troppo.
Che pessima figura che ho fatto. Devo rimediare.
Sono ancora tra le braccia di Harwood e ancora non sento sussurri di frasi consolatorie.
«Smythe, levati di dosso!», asserisce ad un certo punto il capo-consiglio con la sua solita simpatia.
«Ma che dolce che sei!», mormoro sprezzante per poi ricompormi.
Duval sogghigna e io gli fulmino lo sguardo. Gliela farò pagare prima o poi.
Eccetto per la spaventosa scena del baule, il film sembra essere davvero noioso, perciò decido di trasformare la visione del film in qualcosa di più piacevole e vivace.
«Scusatemi, dov’è il telecomando? Non si sente bene, devo alzare il volume...», asserisco improvvisamente fingendo di cercare il telecomando.
La mia mano va qua e là, alla ricerca di un telecomando che in realtà non mi serve, finché non si posa sulla coscia di Harwood. La mia mano va sempre più sopra e sento Harwood gemere al mio tocco. Sorrido compiaciuto.
«Sebastian, è un computer, per alzare il volume non ci vuole il telecoma… AH!».
Duval e Sterling, che non si erano accorti di niente, si girano di scatto all’urletto strozzato di Harwood.
«Che succede ora?!», domanda Duval spazientito.
«Wow, solo io e Nick non abbiamo paura dei film horror?!», parla Sterling che, come al solito, non ha capito un tubo.
«Oh, scusami, Harwood, credevo davvero fosse un tel…».
«CREDEVO FOSSE UN BEL NIENTE!», mi urla contro Harwood alzandosi immediatamente dal letto: «Sei un pervertito del cazzo, non mi stancherò mai di dirtelo! Basta, mi sono rotto di te, mi sono stancato dei tuoi stupidi giochetti! E con questo ciao!».
Harwood improvvisa un’altra delle sue squallide uscite drammatiche e va via.
«Sebastian, sei incredibile!», mi rimprovera Duval sprezzante accendendo la luce.
«La dovresti smettere», asserisce Sterling.
«Oh, io sarei incredibile. Dolci innocenti Niff, ancora non avete visto niente di me», concludo.

 


Angolo della pazza che scrive queste cose Autrice

Ciao a tutti! Ed ecco il quinto capitolo di "Come conquistare il CUORE di Thad Harwood"! ;)
La scusa del telecomando xD Ahahahah, questo è troppo, Bas u.u xD
Riuscirà mai l'impavido Sebastian Smythe (che poi ha paura dei film horror LOL xD) nel suo piano? u.u D:
Ringrazio tutti coloro che leggono e in particolare Diana924, JustAWarbler e Klaine 4ever che hanno recensito! :D
Al prossimo capitolo! :D

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Capitolo 6
*** Pericoloso party natalizio ***


Come conquistare il CUORE di Thad Harwood



Protagonista: l’impavido Sebastian Smythe
Co-protagonisti: Nick Duval, Jeff Sterling
Povera vittima: l'attraente capo-consiglio Thad Harwood

Special guest star: assente in questo capitolo



Pericoloso party natalizio

 

Anche dicembre è arrivato e, essendo vicini alle vacanze natalizie, tutti i Warblers si sentono più buoni.
I Niff, in particolare.
«Dobbiamo fare tante cose belle questo Natale!», cinguetta Jeff.
«Tutto quello che vuoi, tesoro», risponde Duval con un sorriso.
«Andremo a pattinare, prepareremo i dolci, ci coccoleremo vicino al camino…», incomincia ad elencare il biondo.
«C’è qualcosa da fare anche per me?», mi intrometto nella conversazione.
«TU, proprio TU, Sebastian Smythe, non ci rovinerai anche il Natale!», esclama Duval puntandomi un dito contro.
«Sì, invece: sono un Ninch».
«Un che?», chiede Sterling incredulo.
«Sono un Ninch, ovvero un Grinch che rovina il Natale dei Niff», rispondo accigliato.
«Squallida!», commenta Duval seccato.
«Bene, tesori, sapete già cosa fare», dico con un sorriso: «Saremo sempre in quattro e…».
«Alt, alt, Smythe!», mi interrompe Duval: «Io e Jeff non festeggeremo il Natale con Thad: lui andrà a casa sua e io a casa di Jeff!».
Bene: questo non l’avevo previsto.
«Idea!», mi illumino improvvisamente.
«Mi fanno paura le tue idee…», mormora Sterling teso.
«Organizzate un party natalizio la sera prima dell’inizio delle vacanze», propongo.
«Non puoi organizzarlo tu, Smythe?», mi chiede Duval confuso.
«No perché non verrebbe nessuno, o meglio, non verrebbe la mia preda», rispondo con ovvietà.
«E perché vuoi che organizziamo una festa?», chiede Sterling perplesso.
«Perché sì», concludo: «Fidatevi di me».
 
Riunione speciale in aula canto per i Warblers indetta da Nick Duval e Jeff Sterling.
Ah, quanto godo quando fanno tutto ciò che ordino loro!
«Ragazzi, siccome il 22 dicembre iniziano le vacanze di Natale, io e Jeff avevamo pensato di organizzare una festa per stare tutti insieme qui in aula canto il 21 dicembre! Che cosa ne pensate?», annuncia Duval sforzando un sorriso.

«Questa festa sarà la fine del mondo, ragazzi!», esclama Jeff quasi entusiasta, poi si rende conto di ciò che ha detto e dice: «Non in quel senso…».
«Per me va bene», asserisce serio il capo-consiglio Wes Montgomery battendo entusiasta il suo irritante martelletto.
«Io ci sto», concorda David Thompson.
«Anche io!», cinguetta Trent Nixon.
«Pure io!», squittisce Flint Wilson.
Tutti sembrano essere d’accordo, tranne uno.
 
«Parteciperai al party di Natale dei tuoi amici?», domando ad Harwood non appena usciamo dall’aula canto.
«Ah, non lo so ancora, ci devo pensare…», mormora l’ispanico.
«Beh, cerca di non mancare!», gli dico facendogli l’occhiolino per poi andarmene.
Mi incammino per i dormitori e apro la porta della stanza dei Niff.
«Dovete convincere Harwood a venire alla festa», asserisco deciso.
«Se non vuole venire non possiamo farci niente», si giustifica Duval.
«Invece sì!», protesto: «Ho un piano formidabile, funzionerà questa volta, ne sono certo».
 
E così è arrivato anche il 21 dicembre.
Per il party in aula canto i Warblers hanno optato per un abbigliamento casual; Montgomery e Thompson non si smentiscono mai: sono gli unici ad indossare la divisa della Dalton. Infine, non per importanza – o forse sì – Sterling che, per l’occasione, sfoggia un abbigliamento natalizio.
Mi volto avanti e indietro, ma nessuna traccia di Harw…
Oh, eccolo.
Indossa una camicia nera e dei jeans scuri stretti, e poi si offende se gli faccio qualche apprezzamentoinnocente. Okay.
«Ma guarda guarda chi si vede!», questo è il mio modo per salutarlo: «Oh, Harwood, sei uno schianto stasera; non credevo di avere un compagno di stanza così figo».
Lui arrossisce e non dice niente: è imbarazzato, lo sento, eppure gli ho fatto un semplice complimento.
DJ Nixon si occupa della musica; Flint Wilson, invece, si occupa di qualcosa di molto più interessante.
«Birre per tutti!», urla a squarciagola Flint.
Mi avvicino al bancone – ovvero un divano dell’aula canto utilizzato come bancone per le bevande – e prendo due birre.
Porgo una birra ad Harwood e gli dico:
«Hey, bellezza, prendine pure una».
Il mio piano sta funzionando alla grande: Harwood mi ringrazierà con un dolce sorriso che solo lui sa fare e berrà una birra, finché non ne berrà due, tre, quattro… poi sarà troppo stanco e ubriaco per tornare da solo in stanza e perciò io, da bravo e responsabile compagno di stanza, lo accompagnerò sino in stanza, lo adagerò delicatamente sul letto e…
«Grazie, ma io non bevo», asserisce semplicemente il capo-consiglio.
Cazzo.Tu devi bere altrimenti il mio piano non funzionerà!
«Andiamo, Harwood, è soltanto una birra», cerco di persuaderlo.
«Grazie ancora, ma non ne ho voglia».
Devo inventarmi qualcosa di più brillante.
«Hai forse paura di non reggere bene l’alcool?», gli chiedo con un sorriso sghembo.
«No, non è questo il problema, semplicemente non mi piace bere».
«Eh sì, vabbè, dicono tutti così», asserisco per poi bere un po’ di birra: «Hai paura di non reggere l’alcool e di fare cavolate dopo, vero? Che fifone che sei!».
«Ehi, non sono fifone!», sbotta lui.
«Ah, davvero? Me lo dimostri, allora?», gli chiedo con un sorriso mellifluo.
«E va bene!», asserisce Harwood convinto prendendo la birra tra le mie mani: «Ti dimostrerò come reggo l’alcool meglio di te!».
Ah-ah-ah, che paroloni! Nessuno regge l’alcool meglio di Sebastian Smythe.
Harwood finisce l’intera bottiglia sentendosi un eroe.
«Visto?», mi dice per poi trattenere un conato di vomito.
«Sì, certo», asserisco divertito.
«Non ti basta? Okay, ora ti faccio vedere io!», insiste lui andando a prendere altre bottiglie di birra.
Non lo sa, ma così sta soltanto facendo il mio gioco.
Bastano altri tre minuti per vedere un Thad Harwood completamente ubriaco e fuori di sé.
«Smythe, te l’ho mai detto che sei un figo da paura?!», si complimenta con me Harwood.
«Ma si sa», rispondo semplicemente con un sorriso accattivante.
«Ah, e poi il tuo sorriso, il tuo meraviglioso sorriso… mi fai andare in fibrillazione con questi tuoi sorrisi awwww», vaneggia Harwood perdendo l’equilibrio e cadendo accidentalmente tra le mie braccia.
Quando è ubriaco, Harwood è peggio di un Anderson sobrio che fangirlizza.
«Oh, ti sono caduto addosso, scusami, povero dolce cucciolo», blatera l’ispanico.
«Oh, di niente, dolcezza».
«Ma tu mi hai preso al volo… questo è amooooore!», continua a dire cose senza senso.
«Oh, sì, è proprio amore!», gli do corda divertito.
Ad un certo punto quel geniaccio di Sterling – perché sì, dai, ammettiamolo, a volte è un po’ d’aiuto – propone di giocare ad obbligo, giudizio e verità.
Ci mettiamo a terra tutti in cerchio e iniziamo il gioco; sono tutti un po’ ubriachi, eccetto Duval che si è rifiutato di bere per tenere sotto controllo il suo amichetto Thaddy. Ah, e nemmeno quei due lamentosi di Wes e David.
«Obbligo, giudizio o verità, amico?», chiede un Jeff Sterling per niente sobrio ad un Thad Harwood che non è da meno.
«Obbligooo, è più divertente! Ah-ah-ah», risponde Harwood completamente fuori di sé – sì, ormai l’abbiamo perso -.
«Bacia Sebastian», gli ordina Sterling con un sorriso malizioso.
Ah, per una volta ne dice una buona!
«Ti farò perdere la ragione con i miei baci mozzafiato», asserisce Harwood avvicinandosi minacciosamente a me.
Ah-ah, sì, certo, facciamoglielo credere; solo io so dare baci indimenticabili.
Mi limito ad un sorriso, aspettando impazientemente di ricevere il bacio tanto atteso.
Finalmente sento le sue labbra morbide e delicate sulle mie; è un bacio dolce, delicato, alla Niff, per intenderci, e giuro di non averne mai ricevuto uno del genere prima d’ora.
«HO TROVATO QUALCUNO CON CUI CANTARE IL DUETTOOOOO!», urla Harwood esaltato alzandomi con forza da terra e prendendo dei microfoni.
«Ma che cazz…».
«MUSICA!», urla DJ Nixon interrompendo le mie domande.
 
Harwood: Hey girl, I’m waiting on ya, I’m waiting on ya
Come on and let me sneak you out
And have a celebration, a celebration
The music up the windows down
 
Harwood è completamente ubriaco e non riesco a capire come faccia a cantare lo stesso bene.
Conosco la canzone, perché non cimentarmi in un duetto con lui?
 
Io: Yeah, we’ll be doing what we do
Just pretending that we’re cool
And we know it too
Yeah, we’ll keep doing what we do
Just pretending that we’re cool
So tonight
 
Insieme: Let’s go crazy, crazy, crazy till we see the sun
I know we only met but let’s pretend it’s love
And never, never, never stop for anyone
Tonight let’s get some… and live while we’re young
Oh-oh-oh-oh-oh-oh-oh-oh-oh-oh-oh
Oh-oh-oh-oh-oh-oh-oh-oh-oh-oh-oh
And live while we’re young
Oh-oh-oh-oh-oh-oh-oh-oh-oh-oh-oh
 
Harwood: Tonight let’s get some…
Io: and live while we’re young
 
Insieme: Hey girl, it’s now or never, it’s now or never
Don’t over think just let it go
And if we get together, yeah, get together
Don’t let the pictures leave your phone
 
Io: Yeah, we’ll be doing what we do
Just pretending that we’re cool
So tonight
 
Insieme: Let’s go crazy, crazy, crazy till we see the sun
I know we only met but let’s pretend it’s love
And never, never, never stop for anyone
Tonight let’s get some… and live while we’re young
Oh-oh-oh-oh-oh-oh-oh-oh-oh-oh-oh
Oh-oh-oh-oh-oh-oh-oh-oh-oh-oh-oh
And live while we’re young
Oh-oh-oh-oh-oh-oh-oh-oh-oh-oh-oh
 
«BASTA! Facciamo finta sia amore… facciamo i pazzi stanotteee», Harwood interrompe bruscamente l’esibizione per catturare le mie labbra in un bacio: «Viviamo finché siamo giovaaaaani».
Non so come, ma presto il bacio si trasforma in un intenso gioco di lingue e di morsi.
Harwood mi spinge bruscamente facendomi sdraiare completamente a terra; incomincia a sbottonare lentamente la mia camicia senza interrompere il contatto con le labbra.
«Hey, prima Jeff aveva detto soltanto un bacio, non un duetto più questo che state facen…».
«Shh, ma sta’ zitto un po’ e godiamoci lo spettacoloooo!», risponde Sterling esaltato tappando la bocca di Duval.
Oh, è in momenti come questi che amo quel ragazzo. Cazzo, l’ho pensato davvero?!
«Forse dovremmo continuare in camera», mi sussurra Harwood sulle labbra mordendomele leggermente.
«Mi sa di sì», concordo.
 
Arrivati in stanza, Harwood, con un sorriso sadico e malizioso che giuro di non aver mai visto trasparire sul suo volto, chiude la porta a chiave e mi spinge molto delicatamente contro la parete.
Ci liberiamo completamente delle nostre camicie per poi baciarci finché non decido di andare oltre; le mie mani vanno sui suoi fianchi per poi andare un po’ più giù. Harwood asseconda i miei movimenti per poi fermare le sue mani sulla cerniera dei miei jeans.
«Facciamolo», mi sussurra per poi catturare le mie labbra nell’ennesimo bacio.
Finalmente ho vinto.
Passiamo ancora qualche minuto a baciarci finché non decido di farla finita.
«Cazzo, Harwood, apri questa maledetta cerniera!», impreco.
«Ti piacerebbe!», mi sussurra per poi spingermi con molta delicatezza sul suo letto.
ALT!
Un momento.
Ricapitoliamo.
Harwood è totalmente ubriaco e io, beh, diciamo che sono abbastanza sobrio.
Se lo facciamo, lui non ricorderà niente della nostra prima volta.
«Non… non possiamo», mormoro flebilmente.
«Che? Perché, scusami?», mi domanda lui quasi perplesso.
«Io e te non possiamo farlo. Sei ubriaco, dopo non ricorderai niente», asserisco serio.
«Ubriaco? Io ubriaco? Ah-ah-ah, solitamente quello ubriaco sei proprio tu!», ridacchia lui: «Comunque, qual è il problema? Tu sei Sebastian Smythe, non ti frega niente dei sentimenti».
Sentimenti. Perché mi sento così confuso? Non ho mai provato una sensazione del genere prima d’ora…
«Harwood, io… mi dispiace», concludo per poi rivestirmi e uscire dalla stanza.
Non è possibile: io sono il tipo da una botta e via, perché mi sono lasciato sfuggire quell’Harwood così facilmente?!
Io non so cosa sono i sentimenti.
Io non so cosa significa fare l’amore.
Io… io credo di provare qualcosa per Harwood.
Qualcosa più forte di una semplice attrazione.
No, non può essere.
Sono soltanto un idiota che ha fallito miseramente.
Di nuovo.

 

 

Il tetro angolo del protagonista
 

COSAAAA? Ma vedete un po' cosa mi fa fare questa pazza autrice in questa ff! Cioè, mancava davvero poco per ottenere il cu...ore di Harwood e lei che fa? Lei mi fa cambiare idea... AAAAARGH!

Sebastian caro, la ff è mia e decido io. Per favore, ora va' via che devo scrivere l'angolo autrice. (:

TI ODIO!

Ringraziami piuttosto perché ho dato anche a te un angolo in cui scrivere tutto ciò che vuoi sulla ff. (:

-.-"  

 


Angolo della pazza che scrive queste cose Autrice  

Ciao a tutti! Ed ecco il sesto capitolo di "Come conquistare il CUORE di Thad Harwood"! ;)
Scusatemi per il piccolo delirio di sopra xDD Eh sì, Sebastian Smythe in persona mi ha chiesto un angolo tutto per lui (?) e perciò saremo costretti a sorbicerlo anche nei prossimi capitoli D:

Beh, che dire... questo capitolo è un po' più lungo del solito! x)
Per la scena del duetto, beh, mi sono ispirata senz'altro alla Rachel ubriaca della 2x14 xDD
Come canzone ho scelto Live While We're Young degli One Direction... mi piace davvero tanto quella canzone e, non so perché, ma la trovo adatta per la situazione, in particolare per i miei amati Thadastian! (:
E così Sebastian cambia idea e si ritira indietro... awww, ma allora è innamoratoooo! ♥ *---* e non riesce ad ammetterlo neanche a se steeesso. C'est l'amouuuuur! ♥
Ringrazio tutti coloro che leggono e recensiscono! :D
Al prossimo capitolo! :D

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Capitolo 7
*** Lezioni di spagnolo ***


Come conquistare il CUORE di Thad Harwood



Protagonista: l’impavido Sebastian Smythe
Co-protagonisti: Nick Duval, Jeff Sterling
Povera vittima: l'attraente capo-consiglio Thad Harwood

Special guest star: assente in questo capitolo



Lezioni di spagnolo

 

Le vacanze di Natale sono terminate. È gennaio e Harwood non ricorda assolutamente nulla di quel che è successo tra noi. Alla fine non è accaduto niente di concreto, ma comunque ci sono stati dei baci che lui non ricorda – o almeno finge di non ricordare –.
Io, al contrario, li ricordo eccome.
Quelle labbra, cavolo: morbide, delicate e invitanti. E poi ammetto che ci sapeva fare con quella lingua.
Non potevo negare che quando mi aveva baciato, avevo avvertito una strana sensazione allo stomaco.
«Farfalle!», le aveva denominate Sterling entusiasta: «Farfalle nello stomaco! Tu sei innamorato, Sebastian!».
«Neanche per sogno!», avevo sbottato.
«Andiamo, Smythe, in fondo provi qualcosa per Thad», aveva cercato di convincermi Duval: «altrimenti non gli staresti sempre dietro…».
«Già, se non glielo si dà subito, Sebastian Smythe si scoccia e lascia perdere cercando di attaccare con altri ragazzi, no?», aveva aggiunto Sterling diretto.
«È diverso, a me piacciono le prede difficili», mi ero giustificato accigliato.
Ma tutti e tre sapevamo che, in quel caso, le mie parole non erano state affatto vere.
C’è qualcosa in Harwood che mi attira come un magnete, e io non riesco a resistergli.
Oh, non prendetemi per un ragazzo sdolcinato e mieloso! Mica mi chiamo Blaine Anderson o Jeff Sterling! Sono uno Smythe, io; Sebastian Smythe, per l’esattezza, figo, stronzo, bello e dannato.
 
Avete assistito ad un mio momento di debolezza e depressione, cosa alquanto strana per uno come me.
Ma il vero, l’autentico e l’unico Sebastian Smythe è tornato, più deciso di prima, con un piano ancor più geniale.
Harwood ha origini ispaniche, sua madre è messicana e quindi anche lui sa parlare spagnolo fluentemente.
Io vado molto bene a scuola, ho una media impeccabile proprio quanto lui, ma ultimamente mi sto beccando impreparati a non finire perché non studio spagnolo – o meglio, fingo di non studiarlo –.
Vi starete chiedendo perché faccio una tale follia.
Semplice: innanzitutto non è una follia, ma è il mio nuovissimo ed eccezionale piano.
Il piano consiste nel chiedere ripetizioni di spagnolo ad Harwood. Ciò significa che il pomeriggio ci intratterremo più tempo in biblioteca rimanendo da soli, mentre gli altri studenti escono per prendere un caffè al Lima Bean o scorrazzano per i corridoi della Dalton. Staremo quindi soli, avete capito? SOLI.
È passata qualche settimana e ormai è noto a tutti che il perfetto Sebastian Smythe ha delle sospettose lacune in spagnolo.
«Ma cos’è successo, Sebastian? Tu sei sempre andato bene in spagnolo!», esclama Jeff sorpreso.
«Oh, biondino, la mia è soltanto una strategia. Fa tutto parte del mio nuovo imminente piano!», rispondo con un sorriso furbo.
«Non ti sei proprio stancato, eh?», mi domanda Duval imbronciato.
Sorridente, scuoto il capo.
 
Finita la lezione di spagnolo, trattengo Harwood in aula per qualche minuto.
«Hey, Harwood!», lo saluto.
«Ciao», risponde lui quasi titubante.
«Mi devi credere, ma ultimamente non sto capendo niente di spagnolo… sono francese, io», dico accigliato.
«Infatti il francese e lo spagnolo, anche se entrambe due lingue neolatine, sono abbastanza diverse», mi fa notare l’ispanico.
«Sì, ma lo spagnolo è pieno di accenti», sottolineo.
«Senti chi parla! Anche il francese ne è pieno, fidati», asserisce lui.
«Lo so, ma… ma ritengo che lo spagnolo sia una lingua molto difficile da imparare. Sai, avrei proprio bisogno di qualcuno che mi dia una mano…», rivelo fingendo di guardare altrove.
«Puoi prendere ripetizioni da qualche maestro, oppure esporre i tuoi problemi all’insegnante», mi consiglia lui pieno di buonsenso.
Lo guardo seccato, poi con un sorriso irresistibile cerco di persuaderlo: «Perché scomodarsi così tanto, Harwood? Ho un compagno di stanza ispanico che può insegnarmi lo spagnolo meglio di chiunque altro. Che ne dici, ti andrebbe di aiutarmi? Non ci tengo proprio ad essere rimandato. Devo mantenere perfetta la mia media scolastica, altrimenti addio college, addio futuro… addio tutto!».
Al mio dialogo superconvincente ho aggiunto una nota di tragicità. Fingo di piagnucolare perché sì, sono un ottimo attore e posso permettermelo. Devo intenerire Harwood. Lo devo colpire, lo devo scuotere, lo devo commuovere.
E Harwood, da bravo amante dei film drammatici, appoggia una mano sulla mia spalla e dice: «Ti aiuterò, Sebastian».
«Oh!», esclamo fintamente entusiasta, poi lo colgo in un abbraccio e lo stringo forte a me: «Oh, grazie, grazie, grazie!».
Harwood mi guarda pietrificato e sconvolto, ma non dice niente.
Per l’ennesima volta mi sono mostrato ridicolo, ma ormai non fateci più caso.
Farò di tutto pur di conquistare quell’Harwood.
 
Biblioteca, ore 18.00. Il cielo è buio e fa anche un po’ freddo. Gli studenti sono rintanati nella Sala Comune per riscaldarsi grazie al calore del camino. Altri sono in giro per Westerville e altri ancora sono nelle loro stanze a fare cosacce – ogni riferimento ai Niff è puramente casuale. Meglio così, almeno non irrompono improvvisamente in biblioteca e non ci rompono le scatole –.
E io e Harwood, invece, siamo soli in biblioteca.
«Ciao, Seb. Iniziamo?», mi saluta lui con un lieve sorriso.
«Certamente», rispondo con un sorriso raggiante.
Prendiamo posto ad un tavolo e Harwood apre un libro di spagnolo: «Bene, Sebastian, cos’è che non hai capito? Le ultime cose, vero?».
«Forse il problema principale è un altro. Non si tratta del fatto che non riesca a capire lo spagnolo, ma mi rifiuto di impararlo, quindi dammi almeno una buona ragione per farlo, Harwood», asserisco malizioso: «Dimostrami che lo spagnolo vale la pena di essere imparato…».
Harwood deglutisce: «È una lingua molto utile e molto parlata, potrebbe servirti in futuro».
Non sei assolutamente convincente, Harwood. Questa non è una ragione plausibile, ma preferisco lasciar stare. Forse è meglio non correre troppo. Ne avremo di tempo per conoscerci e impararci meglio…
«Okay, in realtà non ho capito un’acca di spagnolo sin dalla prima lezione», mento. Fingo di non aver capito niente così sarà costretto a incontrarmi più volte per darmi ripetizioni: «Credo proprio dovremmo partire da cose banali come ad esempio come ti chiami, quanti anni hai, il verbo essere e, perché no, anche l’alfabeto…».
Forse ho esagerato perché Harwood mi guarda come se fossi un extraterrestre: «Grandioso, sei proprio rovinato…».
«Eh, che cosa ci posso fare, c’est la vie», rispondo semplicemente.
«Innanzitutto levati dalla testa questo francese. Ora dobbiamo fare spagnolo e nient’altro, intesi?», sentenzia Harwood.
Nient’altro? Cosa intende con nient’altro?
Annuisco lentamente con un sorriso sghembo.
«Perfetto. Verifichiamo se ricordi qualcosa», inizia lui: «¡Hola!, ¿qué tal?».
«Mucho bien, gracias, ¿y tú?»
«Iniziamo bene!», asserisce lui sarcastico: «Non è mucho bien, Sebastian, ma muy bien».
«Non comprendo la differenza», mento.
«Mucho si usa prima di un sostantivo, mentre muy si usa prima di un aggettivo o un avverbio», mi spiega lui.
«Vorresti farmi qualche esempio?».
«Fammelo tu. Voglio verificare se hai capito», risponde lui premuroso.
«Oh, d’accordo», asserisco, poi ci penso un po’ su e dico: «Allora, con mucho posso dire… mmm… tengo muchos amigos… è corretto?».
«Sì. Bravo, hai anche concordato il nome nel genere e nel numero», mi fa notare lui con un lieve sorriso: «E con muy?».
Fingo di riflettere, poi dico: «Harwood es un chico muy atractivo y bonito».

Harwood arrossisce immediatamente: «Sì, è corretto…».
Sorrido intenerito: è così carino quando arrossisce…
Scuoto la testa deciso: non devo lasciarmi prendere da tali sdolcinati pensieri fin troppo nifflosi.
Harwood continua la sua entusiasmante lezioncina di spagnolo – io saprei come renderla veramente appassionante… –.
Non riesco a seguire nemmeno una spiegazione. Sono troppo occupato a contemplarlo con ammirazione: i capelli scuri, i luminosi occhi nocciola, le labbra rosse e piene, il corpo tonico e marmoreo.
Lui è… è meraviglioso. È dolce, è tenero, è gentile, è grazioso, è fine, è sincero, è buono. È tutto ciò di cui ho bisogno. È… è perfetto per me.
In me si alternano diverse sensazioni. Desiderio ed eccitazione sin da quando sono entrato in questa biblioteca, ma se ne sono aggiunte altre che di nuovo non riesco a definire. Farfalle, forse, come aveva detto Sterling.
Non riesco ad aspettare altri incontri in biblioteca. Voglio Harwood ora, in questo momento, in questo preciso istante.Voglio amarlo.
Avvicino inaspettatamente le mie labbra alle sue. Harwood non si ritrae, ma non risponde neanche al bacio. Unisco le nostre labbra in un bacio breve e delicato, appena sfiorato. Allontano leggermente le nostre labbra soltanto per guardarlo nei suoi incantevoli occhi scuri: leggo sentimenti ed emozioni che ancora una volta non riesco a decifrare. Forse passione, forse trepidazione. Non saprei.
Catturo le nostre labbra in un bacio più lungo ed intenso. Le nostre lingue si incontrano e le mie mani accarezzano la sua schiena e indugiano sui suoi fianchi.
Lo spingo verso il tavolo senza interrompere il contatto con le labbra. Gli sbottono lentamente il blazer e gli sfilo la camicia e la cravatta, lasciando delicati baci lungo il suo petto. Lui geme di piacere e prova a sbottonare anche il mio blazer, ma ad un tratto si interrompe.
Si allontana da me, si riveste e, tremendamente rosso in viso e quasi spaventato, esce dalla biblioteca senza dirmi niente.
E io, intanto, sono confuso.

 

 

Il tetro angolo del protagonista

No, non è possibile. Ero così vicino... ç__ç ah, che dire, aaah, c'est l'amour! ♥ (?) Ma che cosa sto dicendo! D:

Sebastian caro, ti stai innamorando! ♥ Awwww ♥


Zitto tu, Sterling! -.-"

Su, ragazzi, non litigate! u.u ♥

-.-"


Angolo della pazza che scrive queste cose Autrice

Ciao a tutti! Ed ecco il settimo capitolo di "Come conquistare il CUORE di Thad Harwood"! ;)
Mica vi eravate dimenticati di questa ff? D: Lol, spero di no :)
Piccolo delirio qui sopra: le scritte blu corrispondono ovviamente al nostro Sebbie, arancione a Jeffie e rosse a Nicky lol xD (:

Siamo partiti da semplici lezioni di spagnolo (?) per poi concludere diversamente... ma Thad va via.
E Sebastian è così confuso... ha rivalutato Harwood e sta apprezzando ogni cosa di lui: si ritrova a pensare a quanto sia bello, attraente, dolce e tenero allo stesso tempo... ne è forse incosciamente innamorato? :D ♥
Nifflosi... fusione tra la parola Niff e fluffosi, lol x) Dai, quei due ispirano sempre fluff! ♥ (ma la Thadastian non è da meno, eh! ;D).
Ah, dimenticavo: tantissimi auguri al magnifico Grant Gustin, il nostro fantastico Sebastian Smythe, che oggi compie 23 anni! :') ♥♥♥
Ringrazio tutti coloro che leggono e recensiscono! :D
Al prossimo capitolo! :D

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Capitolo 8
*** Rose e cioccolatini ***


Come conquistare il CUORE di Thad Harwood



Protagonista: l’impavido Sebastian Smythe
Co-protagonisti: Nick Duval, Jeff Sterling
Povera vittima: l'attraente capo-consiglio Thad Harwood

Special guest star: il celebre solista Blaine Anderson



Rose e cioccolatini

 

Febbraio.
Vi dice qualcosa questo mese?
Per me febbraio è semplicemente un mese come tutti gli altri, forse un po’ più freddo e un po’ più breve.
Ma ovviamente per i Warblers non è così.
«Tra quattordici giorni è San Valentino!», squittisce Flint Wilson eccitato irrompendo in aula canto.
«Febbraio è il mese degli innamorati, dobbiamo fare qualcosa di speciale!», dice David Thompson.
«Avevo pensato che potremmo fare uno spettacolo al Bel Grissino, proprio come facemmo due anni fa con Blaine», propone Trent Nixon con un sorriso.
«Che splendida idea!», commenta Thad Harwood esaltato.
«Sì!», cinguetta Sterling con gli occhi a forma di cuoricino.
Sogghigno, profondamente divertito.
«Cosa c’è che ti diletta così tanto, Smythe?», mi chiede Wes sarcastico e leggermente irritato.
«Come siete sdolcinati, Warblers. Mi sembra che ne abbiamo parlato già l’anno scorso al mio arrivo: mai più svenevoli spettacolini!», dico accigliato: «Il 14 febbraio è un giorno come tutti. Punto».
«Sebastian, ti ricordo che non sei più il capitano dei Warblers», mi rinfaccia Nixon infastidito: «Sono io a decidere, adesso, insieme al Consiglio e a tutti gli altri Warblers. Tu sei l’unico in questa stanza al quale non piace festeggiare San Valentino».
È in momenti come questo che rimpiango di essermi dimesso.
 
Le settimane passano molto velocemente e Harwood continua a non parlarmi da quell’allettante pomeriggio in biblioteca che si stava per trasformare in qualcos’altro.
Sono troppo orgoglioso per rivolgergli la parola, ma lui non è da meno.
Oggi è il 13 febbraio e c’è il grande spettacolo di San Valentino dei Warblers. Io mi sono rifiutato categoricamente di parteciparvi.
Harwood si sistema il blazer e la cravatta, si pettina i capelli, si infila il cappotto, si mette la sciarpa e lascia la stanza, congedandosi con un lieve saluto.
Lo spettacolo al Bel Grissino finirà tardi e la noia incomincia già ad assalirmi: non c’è niente da fare e nessuno da farmi.
Potrei andare allo Scandals, ma non ne ho voglia.
Mi butto sul letto, finché non decido di prendere il cellulare e chiamare Blaine per chiedergli un consiglio.
«Pronto?».
«Blaine».
«Hey, Sebastian! Come va?», mi domanda lui particolarmente allegro.
«Ho bisogno di un tuo consiglio», rispondo.
«Dimmi pure».
«Domani è il 14 febbr…».
«San Valentino», mi interrompe lui risoluto.
«Sì, okay, domani è San Valentino», ammetto esasperato: «La mia domanda è questa: come ci si comporta il giorno di San Valentino con la persona… ehm, amata?».
Devo continuare con la mia farsa altrimenti Blaine non mi darà mai suggerimenti e no, io non amo Thad Harwood.
«Tu e Thad state insieme?!», mi chiede Blaine emozionato.
«No! San Valentino non è soltanto la festa dei fidanzati, ma anche quella degli innamorati, no?», rispondo sarcastico.
«Giusto… quindi domani non saprai come comportarti con Thad?», mi domanda Blaine.
«Esattamente».
«Non lo so, Thad è molto sentimentale, puoi regalargli dei fior… oh, Kurt, sì, arrivo! Scusami, ma io e Kurt dobbiamo andare al Bel Grissino! Ci vediamo lì, ciao!».
«Blaine, non ho finito! E comunque non vengo al Bel Gris…».
Ma la chiamata è già terminata.
Impreco sottovoce.
Regalargli dei fiori. Ma per chi mi ha preso Blaine?!
 
Ora vi chiederete che cosa ci fa Sebastian Smythe fuori al Bel Grissino, con uno sciocco mazzo di stupide rose rosse tra le mani e una patetica scatola di cioccolatini a forma di cuore.
Sto aspettando che lo spettacolo finisca – non posso entrare nel locale, le mie orecchie non possono di certo sanguinare a causa di oscene stucchevolezze – e sto aspettando Harwood. È quasi mezzanotte, quindi possiamo considerarlo come un regalo di San Valentino.
Alt, un momento. Mi correggo: questo non è un regalo di San Valentino, è un semplice modo per comprare la gratitudine di Harwood, e anche qualcos’altro…
Harwood ama le cose sdolcinate, quindi basterà davvero poco per renderlo il ragazzo più felice del mondo (e per portarmelo a letto).
Lo show ha finalmente fine e i Warblers, dopo un rapido saluto, abbandonano il locale. Nascondo i regali dietro la schiena, poi mi apparto dietro un muretto e, quando passa Harwood, allungo una mano afferrando la manica del suo cappotto.
«Ma che caz… ah, ciao, Smythe», mi saluta Harwood arcigno.
«Non sono mai stato bravo con le parole», gli sussurro.
Bravo, Sebastian, così devi fare! Devi soltanto recitare, sarà un gioco da ragazzi…
«Buon San Valentino», dico infine con un sorriso mellifluo mostrandogli i fiori e i cioccolatini.
Harwood sgrana gli occhi e mi guarda come se fossi un alieno. Poverino, comprendiamolo: non è una cosa che capita tutti i giorni trovare nel cuore della notte un tenero cucciolo di Smythe che ti porge rose e cioccolatini e che ti augura un buon San Valentino.
«Oddio, Sebastian io non so proprio come…», Harwood sembra arrabbiato, poi s’interrompe e dice: «… io non so proprio come ringraziarti!».
Lo guardo confuso: prima mi si rivolge con tono imbronciato, poi mi ringrazia gentilmente rivolgendosi a me come se fossi l’ottava meraviglia del mondo. Ah, sarà il ciclo mestruale a renderlo così lunatico…
«Grazie, davvero», mi ripete con un leggero sorriso accettando i regali: «Buon San Valentino anche a te…».
 
Siamo ritornati alla Dalton per l’una di notte. La maggior parte dei Warblers, sfinita per aver fatto gli aaaah, gli ooooh e gli uuuuh di sottofondo a Trent Nixon, è andata a dormire.
Harwood, invece, non è in camera.
Insospettito, mi reco presso la stanza dei Niff: sarà sicuramente lì.
Sento le voci di Duval, Sterling e Harwood bisbigliare sommessamente.
Corro al piano inferiore e mi reco presso le cucine della Dalton e, dopo un’entusiasmante lite con il cuoco (ma perché all’una di notte se ne sta ancora in cucina? -.-“), ottengo finalmente un bicchiere di vetro. Salgo le scale, arrivo alla stanza dei Niffad e appoggio il bicchiere sulla porta, tendendo l’orecchio per origliare la conversazione.
«Glielo stavo per dire, ma mi sono fermato», mormora Harwood.
«Perché? Ma sei cretino?!», lo rimprovera Duval.
«Ragazzi, dovevate vederlo… come potevo dirglielo? Mi guardava con due occhi illuminati e quel sorriso, poi, ah, mi fa impazzire…».
«Sai bene che non dovresti fare certi pensieri», continua Duval imperterrito.
«Nessun pensiero, anzi, per dimostrarvi che per me questo non ha significato niente vi lascio le rose e i cioccolatini», asserisce Harwood.
«Grazie. I cioccolatini sono buonissimi!», commenta Sterling.
Come osa lasciare le rose e i cioccolatini che IO ho comprato per LUI a quei due spudorati?!
«Hey», lo richiama Duval. Dalla voce posso costatare che è severo: «Devi dirglielo, comunque».
«Ci provo…», gli promette Harwood.
Sento i passi di qualcuno avvicinarsi alla porta. Prendo il bicchiere e corro verso la mia stanza. Lascio il bicchiere sulla scrivania e mi butto sul letto.
Harwood entra e prendo il mio cellulare, fingendo di essere indaffarato.
«Disturbo? Devo dirti una cosa», Harwood cattura la mia attenzione.
«Oh, dimmi pure, tu non disturbi mai, Harwood», gli dico con un sorriso quasi dolce: si sta confessando, si sta confessando! E tra poco sarà mio! ;) *ghigna*
«Apprezzo tantissimo quello che hai fatto per me, Sebastian, davvero…».
Sorrido compiaciuto. Sta procedendo tutto a meraviglia.
Ora mi dirà che è stato un emerito cretino, che è mortificato e che è dispiaciuto così tanto del fatto che in questi giorni mi abbia evitato. Mi dirà che non può vivere senza di me e per farsi perdonar…
«… ma io sono già impegnato».
I miei pensieri si interrompono.
Sento il mondo crollarmi addosso.

 

 

Il tetro angolo del protagonista

Non ci credo nemmeno se lo vedo u.u O_O
Devo parlare con i Niff.


D:

ç__ç

 


Angolo della pazza che scrive queste cose Autrice

Ciao a tutti! Ed ecco l'ottavo capitolo di "Come conquistare il CUORE di Thad Harwood", arrivato con quasi un mese di ritardo! ;) (perdonatemi sigh ç__ç)
Il ritorno di Blaaaaine! :D Ma in questo capitolo non è molto d'aiuto a Sebbie :'D (o forse sì? ;D).
Colpo di scena! (?) Thadduccio è fidanzato! Chi sarà la/il fortunata/o? (:
Il prossimo capitolo dovrebbe arrivare o domani o venerdì o sabato ;)

Ringrazio tutti coloro che leggono e recensiscono! :D
Al prossimo capitolo! :D
 

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Capitolo 9
*** SOS! Fidanzata ***


Come conquistare il CUORE di Thad Harwood



Protagonista: l’impavido Sebastian Smythe
Co-protagonisti: Nick Duval, Jeff Sterling
Povera vittima: l'attraente capo-consiglio Thad Harwood

Special guest star: la smorfiosa Alice Howard



SOS! Fidanzata

  

«Gli spacco il culo!», sbotto furente.
Thad mi guarda sorpreso, sgranando gli occhi: «Non c’è bisogno di alterarsi così tanto, Sebastian, e comunque non è un ragazzo, ma una ragazza…».
«Sì, certo, e ti credo pure», rispondo seccato.
«Sebastian, sono etero», ribadisce lui esasperato.
«Ah, davvero? Eppure non mi è proprio sembrato che tu fossi etero un mese fa in biblioteca, mentre ripetevamo spagnolo…», lo sfido.
«Ero… ero un po’ confuso, okay?», si giustifica lui diventando porpora: «Sebastian, sei un bel ragazzo, mi attrai senz’alcun dubbio come attrai qualsiasi etero… ma la faccenda è chiusa, va bene? Ora sono impegnato…».
L’ha ammesso che sono un bel ragazzo – bel ragazzo? Pfff, di più – ma di certo non mi accontento di così poco.
«E, di grazia, chi sarebbe la fortunata?», gli chiedo accigliato.
Thad mi guarda in cagnesco: «Non sono affari che ti riguardano».
«Non me la conti giusta, Harwood… se sei impegnato significa che hai tradito la tua ragazza un mese fa…», ragiono.
«… ma infatti frequento questa ragazza dagli inizi di febbraio. Noi due non ci parlavamo nemmeno», mi rammenta Harwood.
«E come si chiama? Quanti anni ha? Che scuola frequenta?», insisto.
«Perché t’interessano tutte queste cose?».
«Vabbè, ho capito cosa fare. Ciao», lo saluto bruscamente sbattendo la porta.
 
«Neanche la notte di San Valentino ci lasci in santa pace!», sbotta Duval adirato facendomi accomodare nella sua stanza.
«Siete i miei schiavetti e no, mi dispiace, neanche a San Valentino», rispondo arcigno.
Sterling mi porge la scatola di cioccolatini che ho regalato ad Harwood: «Vuoi?», mi chiede gentilmente.
«Puoi tenerteli», rispondo arrabbiato, poi mi rivolgo a Duval: «Allora? Chi è la ragazza di Harwood?».
«Perché t’importa?», mi domanda Duval indagatore.
«M’importa e basta», taglio corto.
«Gli importa perché è geloso», risponde Jeff Sterling, la voce della coscienza: «e quando si è innamorati si è gelosi».
«Io non sono geloso di Harwood», rispondo risoluto: «Non sono innamorato di lui. Me lo voglio soltanto scopare, è così difficile da capire?!».
«Non è così», ribatte Nick: «È vero che ami le prede difficili, Smythe, in particolare i ragazzi già fidanzati o quelli etero, ma ad un certo punto molli, come hai mollato con Blaine… e questa faccenda di Thad va avanti da settembre, dall’inizio dell’anno».
«Hai anche provato a fare il carino con lui oggi che è San Valentino… e dimmi se questo non è amore!», cinguetta Sterling.
Gli do una sberla dietro al collo: «Piantala di dire cazzate, testa bionda».
«Permettiti ancora una volta di toccare il mio ragazzo!», lo difende Duval furioso mostrandomi i pugni.
Oh, che paura.
«Sì, okay, hai ragione», rispondo rapido, poi domando: «Allora? Mi volete dire chi cavolo è questa ragazza che Harwood ha incominciato a frequentare?».
«No», risponde Duval risoluto: «È semplicemente una ragazza che a quanto pare sta facendo sentir bene Thad, ed è questo quello che io e Jeff vogliamo».
«Se non mi dici come si chiama già sai cosa accade, Duval», lo minaccio infilando una mano sotto la maglietta di Sterling.
Duval mi si avvicina minaccioso: «Non oseresti…».
«Oso, invece», rispondo con un sorriso strafottente, spostando la mano più in giù con movimenti decisi.
«Alice», rivela Sterling nella speranza di lasciarlo libero: «Alice Howard!».
«Jeff! Ma sei cretino?!», lo rimprovera Duval.
«Finalmente te ne sei accorto», rispondo seccato allontanandomi dai due piccioncini.
«E ora dove vai?», mi chiede Sterling perplesso.
«Affari miei», concludo uscendo dalla stanza.
 
Entro in camera mia e incontro Harwood, sveglio, sdraiato sul proprio letto.
«Non dormi?», gli chiedo acido accendendo il mio computer portatile e trasportandolo sul letto.
«Non sono cazzi tuoi», risponde lui scorbutico.
«Che caratterino! Non ti rivolgere più a me in questo modo», gli dico accigliato.
«Avanti, sentiamo: come mi dovrei rivolgere?», mi chiede lui sarcastico.
«Tu non sai chi hai di fronte», rispondo semplicemente: «Non sai davvero cosa ti stai perdendo».
Harwood rotea gli occhi al cielo: «Piantala con questa storia… hai rotto! Tu, le tue frecciatine e i tuoi giochetti… sei un immaturo!».
«Non sono immaturo, mi sono semplicemente…», mi fermo immediatamente, prima di dire qualcosa di cui posso pentirmi amaramente per tutta l’esistenza.
Harwood ha gli occhi dilatati per lo stupore: «C-che cosa stavi dicendo?», stupefatto anche lui, mi invita a continuare.
«… sei una palla, Harwood. Mi sono semplicemente scocciato di te, volevo divertirmi un po’, tutto qui», rispondo infine.
Non posso credere di aver soltanto lontanamente pensato alla parola innamorato. Io non mi sono innamorato di Thad, no, assolutamente no…
Thad. Oddio, davvero ho pensato Thad anziché Harwood? Okay, sto seriamente perdendo la testa…
… sì, Sebastian, stai perdendo la testa per Thad, risponde una vocina nella mia mente molto simile a quella dei Niff.
Sì, okay, sto impazzendo, ne sono certo.
«Ah», si limita a dire Harwood. Non sembra molto convinto: «Fingo di crederti…».
«Sì, okay, ora va’ a dormire, bambino, che sono quasi le due», cerco di liquidarlo.
Thad sbuffa per poi voltarsi dall’altra parte del letto e affondare la testa nel cuscino.
Il computer ha finalmente completato il suo caricamento e mi connetto subito su Facebook.
Scrivo Thad Harwood e… ah, bene, mi ha pure bloccato.
Che ragazzo furbo.
Sbircio il profilo di Duval, ma nessuna traccia di Harwood; avrà limitato la visibilità dei suoi post.
E infine mi rimane soltanto Sterling.
 
Jeff Sterling ha stretto amicizia con Alice Howard
 
Credo di amare Jeff Sterling.
Clicco sul profilo di Alice Howard; c’è una foto di lei e Harwood che si baciano.
Bella copertura, Harwood, davvero.
Lei è mora e ha gli occhi verde chiaro, ma sono così preso da Harwood al suo fianco che non riesco a definire nemmeno se è una ragazza bella o brutta.
Antipatica sì, di sicuro. Ha anche un sorriso da sgualdrina.
… sarai mica geloso, Smythe?, mi chiedono nuovamente i Niff.
Vorrei staccarmi la testa, se solo potessi.
Oh, ma che ci posso fare?! Alice ha un sorriso fin troppo malizioso per i miei gusti e bacia quelle labbra che sono soltanto mie come se niente fosse.
Stringe forte a sé quel corpo che è soltanto mio. Stringe forte a sé il mio Thad.
… non solo hai pensato Thad, ma il TUO Thad. Sei innamorato, l’avevo detto io!, cinguetta Jeff Sterling nella mia mente.
Sì, ho decisamente sonno, forse è meglio che vada a dormire…
 
Sono le sette del mattino e vengo svegliato dalla voce indemoniata di Harwood a telefono.
«Oh, io di più!», squittisce un Thad Harwood irriconoscibile e fuori di sé.
Tendo l’orecchio per origliare meglio la conversazione.
«Amore, dai, tu!», insiste l’Harwood posseduto: «Attacca prima tu… no, tu! Dai, prima tu! Sì, ti amo anch’io, ora attacca tu. Insieme? E va bene… uno, due… ma non hai attaccato! Okay… no, dai… aaah, attacca tu…».
«Attacca Sebastian!», rispondo esasperato alzandomi di scatto e interrompendo bruscamente la chiamata.
«Come sei scortese! Non me l’hai fatta neanche salutare», sbotta Harwood corrucciato.
«L’hai anche salutata abbastanza», rispondo seccato.
 
Quando finiscono anche le lezioni di questa mattinata, mi rintano in camera e… oddio.
«No, Thad, sono meglio quelli grigi», sentenzia Sterling.
«Sì, concordo con Jeff, vada per i jeans grigi, e come maglietta ti consiglio quell… ah, salve, Smythe», mi saluta Duval una volta accortosi della mia presenza sulla soglia della porta.
Finalmente anche Harwood nota la mia presenza e, con indosso soltanto una canotta che risaltano i suoi muscoli e dei boxer, diventa rosso come un peperone.
«Fantagenitori, non potete fargli provare i vestitini da un’altra parte, che ne so, magari nella vostra stanza?», domando accigliato.
«I miei vestiti sono qui», si giustifica Harwood infilandosi velocemente i jeans grigi che gli ha suggerito Sterling, poi dice imbarazzato: «C-cerco di far veloce…».
Annuisco lentamente: Thad Harwood mezzo nudo non è una visione che rimuoverò così facilmente dalla mia mente.
«Devi uscire? Appuntamento con qualcuno?», gli chiedo facendogli l’occhiolino.
«Qualcuna», specifica Harwood alzandosi la cerniera dei pantaloni.
«Ah, giusto, sei etero, lo dimentico sempre, chissà perché!», rispondo sarcastico beccandomi l’occhiataccia di Duval: «E con chi, se mi è dato sapere?».
«Con la mia ragazza», risponde Harwood infilandosi una maglietta.
«E dove andate?», insisto.
«A spasso per Westerville».
«Oh, ma non lo sapevo, ci volevi tu a dirmelo!», rispondo sarcastico: «Dove, precisamente?».
«Penso proprio che non siano affari tuoi», risponde lui indispettito infilandosi il cappotto, poi ci saluta: «A stasera».
Harwood lascia la stanza e io mi affretto a chiudere la porta a chiave.
«Ti prego, Sebastian, lasciaci in pace almeno oggi che è San Valentino!», mi supplica il dolce piccolo Sterling.
«Ditemi immediatamente dove è diretto!», chiedo minaccioso avvicinandomi pericolosamente ai due piccioncini.
«Non te lo direm…».
«Lima Bean», risponde pronto Sterling interrompendo Duval.
Ho mai detto di amare Jeff Sterling?!
 
Come un razzo sono corso verso il Lima Bean – non mi sono neanche cambiato la divisa della Dalton con abiti quotidiani – e, agevolato dal passaggio in auto da parte di una vecchietta che ho corrotto, sono arrivato prima di Harwood.
Vedo una ragazza avvicinarsi al Lima Bean e la riconosco dalla foto che ho visto sul suo profilo: è Alice Howard.
In tutta sincerità, era meglio in foto, forse perché c’era Harwood ad oscurarla con il suo fascino…
Ripenso alle mie tattiche e ai miei diversi piani malefici:
Piano A:comportarsi da terzo incomodo infastidendo l’allegra coppietta per tutta la giornata.
Piano B: dire chiaro e tondo ad Alice di lasciar perdere ogni pretesa su Harwood.
Piano C:provare a sedurre Alice.
Il piano A è troppo lungo e non voglio perdere una preziosa giornata della mia vita appresso a loro.
Il piano B è troppo brusco, andrei io dalla parte del torto.
Il piano C è decisamente quello più efficace, ma poi passerei io dalla parte della sgualdrina.
Che cosa fare?
«Hey, scusami, mi sai dire l’ora?», una voce interrompe i miei pensieri.
Mi ha appena rivolto la parola Alice Howard e sul suo volto è comparso un sorriso che non promette nulla di buono. L’avevo detto io che era una sguattera…
«Sono le quattro e ventisette», rispondo semplicemente.
«Oh, grazie mille», mi ringrazia lei sorridendo ancora di più, poi dice: «Credevo che il mio nuovo ragazzo mi avesse dato buca, invece sono io ad essere venuta un po’ più in anticipo».
«Ah, sei fidanzata?», le chiedo fintamente interessato.
«Sì, ma per te non credo sia un problema… vero?», risponde lei guardandomi maliziosa e mordendosi le labbra, cercando di apparire sensuale ai miei occhi – per me non è altro che una smorfiosetta –: «Com’è che ti chiami?».
«SEBASTIAN! Che cosa ci fai tu qui?», Harwood, appena arrivato, interrompe la nostra conversazione.
«Vi conoscete?», Alice ci guarda sorpresa.
«Sì, è il mio compagno di stanza», risponde Harwood secco, poi la bacia sulle labbra come se niente fosse: «Buon San Valentino, amore mio».
«Buon San Valentino a te, cucciolo», risponde lei con un sorriso.
Troppa sdolcinatezza… vomito.
Perlopiù lei è anche una falsa: non ho nemmeno attuato uno dei miei piani che lei ha subito provato a rimorchiarmi… ad abbordare uno come me, poi, pfff, ce ne vuole!
Lo sta usando, e poi sarei io quello senza sentimenti che sfrutta gli altri…
«Harwood, dobbiamo parlare», gli intimo.
«Non puoi parlarmi stasera? Sai, ora sto con la mia ragazza», risponde lui infastidito.
«È importante», insisto.
«Non ti risparmi neanche a San Valentino?», mi chiede irritato.
«No, soprattutto a San Valentino».


 

 

Il tetro angolo del protagonista


Che smorfiosa... non la sopporto! D: Come si permette di trattare così il MIO THAD?!

Oooh! Nicky, ha detto davvero "il mio Thad"?! *---* ♥

Sì, Jeffie! ♥ ;)

-.-"


 


Angolo della pazza che scrive queste cose Autrice

Ciao a tutti! Ed ecco il nono capitolo di "Come conquistare il CUORE di Thad Harwood"! ;)
E come guest star abbiamo Alice Howard, la smorfiosa ragazza di Thad Harwood, nonché personaggio di mia invenzione xDD (è una tipa che ho inventato appositamente per Thad e la piazzo quasi in ogni mia ff in cui ho bisogno di una fidanzata per Thaddy XDD).
Che cosa ne pensate di Alice? Di Thad? Dei Niff? E del nostro eroe Bas? u.u
Penso sia ormai superfluo e ovvio il fatto che Sebastian stia combattendo contro se stesso perché in realtà, in fondo, in fondo, ma MOLTO MOLTO in fondo, ama Thad u.u (dopo questo capitolo lo ama di sicuro XD ;D).
Il prossimo capitolo dovrebbe arrivare o domani o sabato! ;)

Ah, dimenticavo... buon San Valentino a tutti, fidanzati e non! ;D ♥
Ringrazio tutti coloro che leggono e recensiscono! :D
Al prossimo capitolo! :D

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Capitolo 10
*** Nuovi arrivati, nuovi piani ***


Come conquistare il CUORE di Thad Harwood



Protagonista: l’impavido Sebastian Smythe
Co-protagonisti: Nick Duval, Jeff Sterling
Povera vittima: l'attraente capo-consiglio Thad Harwood

Special guest star: la smorfiosa Alice Howard, il bell'Hunter Clarington, l'adorabile Mr. Puss



Nuovi arrivati, nuovi piani

 

«Sbrigati», mi intima Harwood infastidito.
Invito Thad ad entrare nel locale, ma Alice ci segue.
«Posso parlare un attimo in privato con il mio amico?», le chiedo con finta gentilezza. Oddio, come suona male questa parola pronunciata dalla mia bocca…
«Certo», risponde lei cerimoniosa: «Intanto prendo un tavolo».
Le sorrido di gratitudine e lei sembra sciogliersi al mio sorriso. Harwood ha un’espressione minacciosa e ingelosita.
Trascino Thad nei bagni maschili per evitare occhi indiscreti.
«Ti vorrei strangolare», asserisce lui freddo non appena chiudo la porta.
«In realtà io avevo pensato ad un’altra cosa visto il luogo, ma questa volta sono serio», rispondo seccato avvicinandomi a lui e trattenendo l’istinto di sbatterlo contro la parete: «Alice è una sgualdrina».
«Come ti permetti di offendere la mia ragazza?!», mi chiede Harwood furente.
«Harwood, credimi, è la verità! Per farla breve, la tua ragazza, che a giudicare dall’aspetto fisico è anche la mia brutta copia, è una troia», rispondo asciutto.
«Senti chi parla! Tu cosa saresti per dire una cosa del genere, eh?», mi provoca lui.
Fingo di non averlo sentito: «Ci ha provato con me», rivelo.
«E io dovrei crederti! Caso mai è il contrario».
«Io non ho fatto niente stavolta, fidati».
«Tu sei soltanto cattivo», blatera Harwood: «Per qualche strano motivo non vuoi vedermi felice con qualcuno…».
«Non sono cattivo, okay? Sono soltanto… preoccupato per te», geloso è forse il termine più adeguato (l’ho pensato davvero?!): «Alice è una falsa».
«Proprio come te».
«Piantala, sto semplicemente cercando di aiutarti».
«Perché dovrei crederti, scusa?», asserisce Harwood irritato allontanandosi da me: «Ora se non ti dispiace vado dalla mia rag…».
«Te lo posso dimostrare!», lo interrompo.
«Come?», chiede lui incuriosito tornando indietro.
«Posso fare una registrazione e te la faccio sentire», rispondo semplicemente.
«Non flirterà mai con te davanti a me», mi fa notare lui.
«A parte il fatto che è così troia che sarebbe capace di farlo», mi becco l’occhiataccia di Harwood: «comunque avevo pensato che tu potessi rimanere tranquillamente in bagno e che io facessi finta di aspettarti al tavolo con lei».
«Avrai sicuramente qualche applicazione speciale per modificare le registrazioni», pensa ad alta voce Harwood: «Non posso fidarmi di te…».
«Avanti, Harwood, non essere stupido!».
«Scusami, Sebastian, mi spieghi perché mai dovrei accettare il tuo aiuto?! Perché vuoi aiutarmi?», sbraita lui: «Non so più come dirtelo, ma io non ho bisogno di te! Okay?».
«Fidati di me, per una volta!», rispondo innervosito uscendo dal bagno e facendo partire la registrazione con il cellulare.
 
Mi siedo al tavolo. Alice mi accoglie con un enorme sorriso.
«Thad?», mi chiede la ragazza incuriosita: «Dov’è?».
«È in bagno», rispondo pronto.
«Ah, okay», fa Alice, poi con un sorriso sempre più malizioso – qua ci vorrebbe un video, altro che registrazione! – mi dice: «Allora? Dove eravamo rimasti? Ah, sì, ti chiami Sebastian. Quanti anni hai?».
«Diciassette».
«Non lo avrei mai detto. Sembri più piccolo».
«Me li porto bene», scherzo – anche se in realtà ne sono convinto –.
«Thad è fortunato ad averti come compagno di stanza», dice lei con un sorrisino.
«Perché?», chiedo fintamente incredulo.
«Andiamo, chiunque sarebbe fortunata o fortunato ad averti come compagno di stanza», risponde lei maliziosa.
«Non capisco… è un complimento?», fingo di non aver capito.
«Sei un bel ragazzo, Sebastian. Mi piaci», ammette lei.
«Thad è un bravo ragazzo, non dovresti fargli questo».
Quanto mi sento ipocrita… come se io avessi buone intenzioni, sì, certo.
«Ma mica Thad me lo sposo!», ride di gusto: «Ho soltanto diciassette anni, bisogna sperimentare».
«Sei fidanzata, non dovresti dire queste cose…», continuo, pieno di finto buonsenso.
«Non è un problema per me se non è un problema per te», risponde lei sempre più maliziosa.
Ho una specie di déjà vu: l’anno scorso ho detto le stesse parole a Blaine…
Mi sa che Thad non ha tutti i torti…
«Thad è uno come tanti», aggiunge lei: «Chissà quanti ragazzi avrò dopo di lui… tu come la pensi?».
Thad NON è uno come tanti.
«Sono già passati tre minuti», dico improvvisamente fissando l’orologio e sorvolando la sua domanda: «Vado a vedere che fine ha fatto Thad».
Non le do nemmeno il tempo di ribattere che sfreccio verso il bagno.
 
«Allora?», mi chiede lui impaziente appena entro.
Gli porgo il cellulare, facendo partire la registrazione.
«Thad? Dov’è?».
«È in bagno».
«Ah, okay. Allora? Dove eravamo rimasti? Ah, sì, ti chiami Sebastian. Quanti anni hai?».
«Diciassette».
«Non lo avrei mai detto. Sembri più piccolo».
«Me li porto bene».
«Thad è fortunato ad averti come compagno di stanza».
«Perché?».
«Andiamo, chiunque sarebbe fortunata o fortunato ad averti come compagno di stanza».
«Non capisco… è un complimento?».
«Sei un bel ragazzo, Sebastian. Mi piaci».
«Thad è un bravo ragazzo, non dovresti fargli questo».
«Ma mica Thad me lo sposo! Ho soltanto diciassette anni, bisogna sperimentare…».
«Sei fidanzata, non dovresti dire queste cose…».
«Non è un problema per me se non è un problema per te».
«Thad è uno come tanti. Chissà quanti ragazzi avrò dopo di lui… tu come la pensi?».
«Sono già passati tre minuti. Vado a vedere che fine ha fatto a Thad».
Thad ha gli occhi inumiditi: «D-davvero ha detto questo? Davvero pensa questo di me?».
«Pare di sì», rispondo.
Mi fa male vederlo così afflitto… vorrei tanto abbracciarlo e consolarlo, in un modo o nell’altro.
«Non so se ringraziarti o meno, Sebastian. Mi hai salvato il San Valentino e me l’hai rovinato allo stesso tempo», sdrammatizza lui con una finta risata.
Fingo un sorriso e continuo a sentirmi un ipocrita. Ho fatto tutto questo per egoismo, perché lo voglio tutto per me, ma alla fine io non ho fatto proprio niente, è stata ad Alice a fare tutto e io non le ho dato neanche corda, anzi, in un certo senso mi sono messo dalla parte di Thad perché l’ho difeso. Gli ho evitato un due di picche.
«Ora cosa fai?», gli chiedo impaziente.
«Che cosa posso mai fare? Ritorno alla Dalton», risponde lui accigliato asciugandosi le lacrime.
«E non le dici niente?».
«Che cosa dovrei dirle?! Brava, continua così?», risponde Harwood sarcastico andando via.
«Hey», gli dico bloccandogli leggermente il braccio.
«Che c’è?», mi chiede.
Gli rispondo baciandolo lievemente sulle labbra.
«P-perché?», mi chiede confuso: non sembra essersi arrabbiato per il bacio.
«Ci tengo a te», rispondo semplicemente: «Forse non sembra, ma ti voglio bene».
Thad non dice niente: si limita a guardarmi confuso.
«Io… andiamo alla Dalton?», chiede infine quasi imbarazzato.
«D’accordo», rispondo.
Usciamo dal bagno e ci rechiamo presso l’uscita del locale.
«Hey! Dove state andando?», Alice richiama la nostra attenzione.
«È finita tra noi due, Alice!», asserisce Harwood freddo uscendo dal Lima Bean.
 
Harwood si è rintanato nella camera dei Niff.
«Non vuole parlare con nessuno», mi informa Sterling preoccupato.
«Ma io voglio parlargli», insisto: «Su, testa bionda, fammi entrare!».
«Non è il momento migliore, aspetta ancora un po’», spiega Duval.
Sbuffo: quanto la fa drammatica quell’Harwood!
 
Harwood torna in camera verso mezzanotte. Ha gli occhi rossi, tipici di chi ha pianto, e un’espressione funebre.
Si siede sul suo letto, senza dire una parola.
«Hey», cerco di catturare la sua attenzione sedendomi al suo fianco: «Non vale la pena di piangere per quella sgualdrina, okay?».
«Ha detto che sono uno come tanti…», è la risposta di Harwood: «Per tutti sono sempre uno come tanti! Non c’è nessuno che ci tiene veramente a me!».
«Ti ho già detto che io ci tengo a te», ripeto: «Mi fa strano ammetterlo, ma è così, quindi… perché negarlo?».
«Tu mi vuoi soltanto! Uno che mi vuole soltanto scopare come fa a tenerci a me?!», si sfoga lui infastidito sdraiandosi sul letto, poi dice: «Ora basta… buonanotte».
Non mi piace vederlo così triste e poi io ci tengo davvero a lui, anche se non so come dimostrarglielo.
Agisco d’istinto: mi stendo al suo fianco e gli accarezzo leggermente la schiena e i fianchi.
Thad freme leggermente quando avverte le mie mani sulla sua pelle.
«Non sei uno come tanti», gli sussurro in corrispondenza dell’orecchio: «Ti voglio bene davvero, Thad. Buonanotte».
Gli lascio delicati baci sulla guancia e sul collo finché non ci addormentiamo.
 
Mi risveglio con Thad tra le mie braccia alle sette del mattino.
Oddio: ho dormito con un ragazzo molto carino nello stesso letto, siamo completamente vestiti e non è successo niente. Nuovo record.
Rifletto su quel che è successo e ricordo che Thad era così emotivamente fragile che aveva bisogno di qualcuno che lo abbracciasse e lo facesse sentire importante – e chi meglio di me? –.
La cosa strana è che sono stato troppo dolce, fluffoso ma soprattutto maledettamente sincero, e ciò è inaccettabile per uno come me. E la cosa ancora più strana è che nella mia mente non è balenato nessun pensiero perverso.
Cosa mi sta succedendo? Sto impazzendo, questo è sicuro.
Thad sbatte leggermente le ciglia: «Sebastian, che ci fai qui?», mi chiede ancora assonnato.
«Niente, abbiamo dormito insieme», sorrido.
A queste parole, Thad sembra svegliarsi completamente: «Oddio, davvero?!».
«Non preoccuparti, non abbiamo fatto niente di quello che pensi tu, pervertito», rispondo sarcastico.
Thad si alza dal letto: «Perché abbiamo dormito insieme?», continua a chiedere, confuso.
«Perché avevi bisogno di qualcuno che ti rincuorasse dopo la rottura con quella vecchia megera», rispondo accigliato.
«Io… è stato un errore, okay? Ero soltanto molto debole in quel momento… non c’è niente tra noi due, Sebastian», si giustifica lui, anche se non sembra molto convinto di quello che dice.
«Ah, sì? Eppure stanotte non ti sei lamentato… stanotte non mi hai impedito di accarezzarti e baciarti», rispondo irritato.
Thad, arrossito, china il capo senza rispondere.
«Dobbiamo andare a lezione e non voglio fare tardi», dice infine.
 
Ci rechiamo a lezione senza proferire parola.
«Ragazzi, vi presento un nuovo studente proveniente dall’accademia militare di Colorado Springs», annuncia la prof. di mate con un sorriso.
«Mi chiamo Hunter Clarington, sono del quarto anno e ci tengo a precisare che non sono nemmeno remotamente bi-curioso», si presenta un ragazzo alto al suo fianco, con capelli castano chiaro e occhi verdi. È un bel ragazzo, non lo metto in dubbio, ma non fa per me.
Ha tra le braccia una deliziosa palla di pelo.
«Si chiama Mr. Puss», asserisce lui come se mi avesse letto nel pensiero: «Rispettatelo e otterrete rispetto anche da me».
Hunter Clarington
Sorrido malizioso: Sebastian Smythe ha appena pensato al suo nuovo piano per conquistare Harwood.
 

 

Il tetro angolo del protagonista


Nuovo piano muahahahahah :D

Ho paura! :(

Non oso immaginare... D:

;)

 


Angolo della pazza che scrive queste cose Autrice

Ciao a tutti! Ed ecco il decimo capitolo di "Come conquistare il CUORE di Thad Harwood", postato con un solo giorno di ritardo! :D (mi complimento con me stessa u.u ahahah xD).
Come guest star abbiamo di nuovo Alice che non DOVREBBE ritornare (utilizzo il condizionale perché non si sa mai! D: :33).
Avvertimento spoiler dovuto all'arrivo di nuovi personaggi, ovvero Mr. Clarington e Mr. Puss! :DD Li volevo inserire sin dall'inizio della storia, ma ero indecisa :33 ed eccoli qui, nel decimo capitolo! :D (forse Hunter si beccherà il ruolo di co-protagonista... boh, vedremo, vedremo XD).
Dire che Sebastian è cotto pazzamente di Thad mi sembra assai superfluo xD E Thad nemmeno scherza, eh u.u è inutile negare, anzi, così lo fai capire ancora di più! lol xD
Ringrazio tutti coloro che leggono e BrokenRoses e Diana924 che hanno recensito lo scorso capitolo! :D 
A
l prossimo capitolo (con il piano di Sebastian e con più Hunter e Mr. Puss!) ;) :D  

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Capitolo 11
*** Di piani contorti e fraintendimenti ***


Come conquistare il CUORE di Thad Harwood



Protagonista: l’impavido Sebastian Smythe
Co-protagonisti: Nick Duval, Jeff Sterling
Povera vittima: l'attraente capo-consiglio Thad Harwood

Special guest star: il bell'Hunter Clarington, l'adorabile Mr. Puss



Di piani contorti e fraintendimenti

 

I miei piani possono essere anche incredibilmente contorti, ma sono sempre geniali e hanno sempre un senso.
È pomeriggio e mi incammino per i dormitori, alla ricerca della stanza del nuovo arrivato.
Nessun pensiero perverso: devo soltanto spiegargli il mio piano.
Perché rivolgermi ad un perfetto sconosciuto? È piuttosto semplice: alla Dalton ormai mi conoscono tutti come Sebastian Smythe, il bello e dannato della Dalton, esperto scopatore e grande amante. Nessuno mi farebbe un favore perché non si fidano di me (e forse fanno bene!).
Imbocco un corridoio e noto una porta mai vista prima. È isolata dalle altre ed è bianca anziché marrone chiaro. Mi avvicino e noto una targhetta d’oro sulla quale è scritto Hunter Clarington – Mr. Puss.
Nessuna porta alla Dalton reca il nome dei coinquilini, ma questa, per qualche motivo a me ignoto, sì.
Tento di aprire la porta e, non appena la mia mano si appoggia sulla maniglia, scatta l’antifurto.
«Mani in alto!», Hunter Clarington apre minaccioso la porta e impugna una pistola.
Lo guardo, interrogativo.
«Ah, eri soltanto tu, mi sembra di averti incrociato a lezione», mormora Clarington mettendo a posto la pistola.
«Chi poteva mai essere, scusa?», gli chiedo accigliato. Bah, che tipo strano.
«Qualcuno che vuole riportarmi a Colorado Springs. Io lì non ci torno!», sbotta Hunter, poi mi chiede: «Allora, chi sei?».
«Sebastian Smythe», rispondo con un sorriso irresistibile.
«Bene, entra pure», mi invita lui.
Fingo un sorriso ed entro nella stanza, chiudendomi la porta alle spalle.
«Dunque, quale buon vento ti porta qui?», mi chiede Clarington altezzoso, sedendosi su una poltrona e accarezzando morbosamente il pelo di Mr. Puss.
«Vorrei creare una sorta di alleanza», rispondo.
«Alleanza?», ripete lui.
«Sì, un’alleanza», affermo: «Sono un Warbler, faccio parte del Glee Club della Dalton. Hai presente?».
«Sì, ne ho sentito parlare in giro».
«Bene. Tu, Hunter Clarington, devi essere il nuovo capitano dei Warb…».
«Dov’è il trucco?», mi interrompe lui freddo.
«Se mi facessi continuare a parlare, forse capiresti qualcosa!», rispondo infastidito: «Io ero il capitano dei Warblers, ma ho dato le mie dimissioni per una scommessa. Ho bisogno che tu sia il nuovo leader cosicché io possa dare ordini ai Warblers tramite te», rivelo.
«Perché proprio io che sono lo studente nuovo?», chiede lui accigliato: «Non potevi chiederlo a qualcuno di vecchia data?».
«Nessuno qui alla Dalton vuole avere a che fare con me, ma fidati, Clarington: sono potente e tutti mi temono. Insieme saremmo esplosivi! Insieme potremmo dominare i Warblers e governare la Dalton!», cerco di persuaderlo.
«L’idea è molto allettante, ma chi mi dice che posso fidarmi di te?», parla Hunter: «Dovresti fare qualcosa in cambio».
«Già diventerai il capitano dei Warblers, ti sembra una cosa da niente?», dico irritato.
«Ma lo diventerò per conto tuo, no? Dovrò fare quello che mi dirai tu, quindi non mi sembra una vittoria», mi fa notare Clarington.
«Okay, spara: cosa vuoi che io faccia?», dico seccato.
Il sorriso di Hunter si fa malizioso: «Dovrai prenderti cura di Mr. Puss. Pussy ha bisogno di qualcuno che si occupi di lui».
Ridacchio. E io che credevo volesse una scopata!
«Perfetto, affare fatto», concordo.
«Bene, ora come devo fare per entrare nei Warblers?», mi chiede lui.
«Una semplice audizione, poi dovrai vedertela con l’attuale capitano dei Warblers, Trent Nixon, e dovrai soffiargli il posto», spiego.
«Mm, benissimo. So come fare», risponde lui con un sorriso sghembo, poi si alza dal divano e mi dà Mr. Puss.
«Come?», chiedo incuriosito.
«Con il mio fascino», risponde semplicemente lui.
«Ma non avevi detto di non essere nemmeno remotamente bi-curioso?», domando, confuso.
«Appunto, tesoro: nemmeno remotamente bi-curioso», ammicca lui con un sorrisetto.

È sera e non ho notizie di Clarington.
Sono in camera mia, con Mr. Puss che mi fa le fusa. Harwood è andato a fare un giro con i Niff e continua ad evitarmi.
Sbuffo: ma quando arriva Hunter?! Devo sapere gli esiti della prima parte del nostro piano.
«Smythe, ce l’ho fatta!», Clarington spalanca la porta.
«Hey, tu hai addirittura l’antifurto e poi non bussi alle porte delle altre stanze!», dico irritato.
Hunter mi ignora, chiudendosi la porta alle spalle con le chiavi che gli ho appena dato.
«L’audizione è andata bene. Ho saputo anche come addolcire Nixon, ora sono io il nuovo capitano dei Warblers», mi annuncia lui entusiasta sedendosi accanto a me sul letto.
«Perfetto. Domani abbiamo l’incontro dei Warblers, posso già dirti cosa devi fare?», gli chiedo.
«Dimmi», risponde lui.
«Devi dare questo compito da fare: due Warblers, preferibilmente due Warblers che sono anche compagni di stanza, devono dedicarsi una canzone che esprima ciò che l’uno vuole o pensa dell’altro», rispondo.
«Un compito un po’ più semplice no, eh?», mi deride Clarington.
«È facile, Clarington, non ci vuole un arco di scienza per capirlo», rispondo sarcastico.
«Non mi aspettavo una cosa del genere da te. Insomma, mi hai fatto capire che il tuo scopo è quello di dominare i Warblers, e non dirmi che li vuoi dominare con delle… con delle canzoni?! È un piano stupido», parla lui.
«Uno, abbiamo un patto e tu farai tutto quello che ti dico io, senza protestare», dico innervosito.
«Posso disapprovare quanto mi pare e piace, questo non era presente nel patto», risponde lui crucciato.
«Due», lo ignoro: «in realtà il mio scopo non è soltanto quello di comandare i Warblers, ma è quello di conquistare un tizio».
Hunter mi guarda seccato: «Con una canzone?», mi chiede.
«Regola n°1: se si canta un duetto insieme, si è destinati a stare insieme», ammicco un sorriso: «Ma il duetto è una cosa troppo scontata. Harwood deve dedicare una canzone a me ed io una a lui. Voglio capire lui che cosa pensa di me e fidati, non è sempre facile trovare una canzone adeguata da dedicare all’altro».
«Mm, e così si chiama Harwood?», mi dice lui con un sorriso ambiguo.
«È soltanto mio», rispondo immediatamente riversandogli un’occhiataccia.
«Nome, prego?».
«Thad», le mie labbra devono essersi incurvate in qualche sorriso fin troppo strano e mieloso perché Hunter mi guarda divertito.
«Devi essere davvero innamorato di questo Thad per aver realizzato un piano così contorto appositamente per lui e per metterti in ridicolo con un compito del genere», mi fa notare lui con un sorriso mellifluo.
«Ma perché tutti pensate che ne sia innamorato? Me lo voglio scopare, punto! Cosa c’è di tanto complicato in questa parola?», replico accigliato.
«Dedicare una canzone è un gesto fin troppo romantico, a meno che tu non voglia dedicargli una canzone tipo Whistle. Lì ti darei ragione», mi spiega lui.
Un sorriso compare sulle mie labbra.
«Whistle… perché non ci ho pensato prima?!», mi do uno schiaffo.
«Forse perché non lo desideri abbastanza», risponde Hunter-voce-della-coscienza-Clarington: «Forse perché ci sono di mezzo i sentimenti…».
«Sta’ zitto», taglio corto burbero. Non ho bisogno di un altro grillo parlante, c’è già Duval a rompermi con i suoi discorsi spassionati.
Mi sembra di sentire delle voci provenire dal corridoio.
«Clarington, dovresti andare», dico.
Qualcuno bussa alla porta e Mr. Puss spicca un salto, rifugiandosi sotto il letto: «Sebastian, posso entrare?».
Cazzo.
«È lui! Va’ via, non deve sapere niente del piano che stiamo architettando!», bisbiglio ad Hunter.
«E come esco?», mi chiede lui.
«Non lo so! Non devi farti vedere!».
«E ho capito!».
«Chiuditi in bagno!», gli suggerisco.
«Okay».
Sento un miagolio. Impreco sottovoce.
«Portati anche quella fastidiosa palla di pelo», dico freddo.
«Si chiama Mr. Puss», risponde lui gelido.
«Sì, okay, come vuoi, è lo stesso».
«Sebastian, non mi interessa con chi stai scopando, ma io devo entrare, è anche la mia stanza!», riesco a sentire la voce di Harwood darmi fretta.
«Aspetta, arrivo!», rispondo, poi mi rivolgo freddo ad Hunter: «Sparisci, subito!».
«Ma non trovo Mr. Puss», risponde lui.
«Sta sotto il letto».
«Non c’è».
«Chiuditi in bagno!».
«Non senza di lui, ho bisogno di qualcuno che mi faccia compagnia».
«Chiuditi in bagno e sta’ zitto! Lo cerchiamo dopo!».
«Sfondo la porta se non apri!», insiste Harwood.
Spingo Hunter verso il bagno e chiudo la stanza a chiave. Mi avvicino alla porta e la apro, sfoggiando uno dei miei migliori sorrisi.
«Comunque non stavo scopando con nessuno, stavo semplicemente cercando queste», fingo mostrandogli le chiavi della stanza.
«Ah, d’accordo. Mi serve il bagno», dice lui entrando in camera.
Cazzo.
«Ehm… non puoi andare nel bagno dei Niff?», chiedo, sbarrandogli la strada.
«Cosa nascondi, Smythe?», la voce di Thad si insospettisce.
«Oh, niente, ma ora serve a me», mento, poi aggiungo sarcastico: «a meno che tu non voglia farti la doccia con me».
Thad mi guarda seccato: «E va bene, vado da Nick e Jeff…».
Sospiro di sollievo, ma ovviamente non posso stare tranquillo: Thad incomincia a tossire come un dannato.
«Harwood?», gli chiedo premuroso avvicinandomi a lui: «Tutto bene?».
«Sì, deve essere qualche allergia, magari un po’ di polvere», risponde lui: «Eppure è strano, non mi pare di essere allergico alla polvere… sono soltanto allergico al pelo dei cani e dei gatti».
Improvvisamente si sente un miagolio provenire da chissà dove.
«Gatti alla Dalton?», Thad inarca un sopracciglio, poi diventa improvvisamente serio: «Ah, sì, oggi a lezione la prof. ci ha presentato quel tipo con il gatto».
Mr. Puss sbuca fuori da sotto la poltrona.
«Chi c’è in bagno?», mi chiede Thad indispettito.
«Nessuno».
«Hunter, vero?».
«E se pure fosse? Geloso, Harwood?», gli chiedo compiaciuto.
«No, ma mi dà fastidio il fatto che io non possa usufruire del bagno della mia stanza perché tu stavi scopando allegramente con qualcuno», risponde lui accigliato.
Colgo gelosia nella sua voce. Sorriso soddisfatto e decido di approfittare della situazione che si è venuta a creare.
«Sì, è vero, me la faccio con Hunter Clarington, contento ora?».

 

Il tetro angolo del protagonista


Sta tutto procedendo a meraviglia ;)

ç__ç

D:

;)


Angolo della pazza che scrive queste cose Autrice

Ciao a tutti! Ed ecco l'undicesmo capitolo di "Come conquistare il CUORE di Thad Harwood"! :)
MI SCUSO IMMENSAMENTE PER L'IMMENSO RITARDO. Il motivo del ritardo è sempre lo stesso: scuola. :(
Bene, ecco spiegato il malefico piano di Sebastian che ha a che fare con il ruolo di leader dei Warblers e con delle canzoni da dedicare (:
Nelle sue parole, Hunter ha già dato un suggerimento ad una canzone presente nel prossimo capitolo ;)
Mr. Puss è un genio, è il mio mito, non c'è altro da aggiungere XD :)
Nessuna traccia dei Niff, ma ovviamente torneranno :)
Ringrazio tutti coloro che leggono e BrokenRoses, Diana924 e nessiep96 che hanno recensito lo scorso capitolo! :D
A
l prossimo capitolo! :) 

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Capitolo 12
*** Di gelosia e coreografie bollenti ***


Come conquistare il CUORE di Thad Harwood



Protagonista: l’impavido Sebastian Smythe
Co-protagonisti: Nick Duval, Jeff Sterling
Povera vittima: l'attraente capo-consiglio Thad Harwood

Special guest star: il bell'Hunter Clarington, l'adorabile Mr. Puss



Di gelosia e coreografie bollenti


Thad non sembra entusiasta della mia risposta.
Anzi, a giudicare dalla sua espressione, direi che non lo è affatto.
«Ah», si limita a dire.
«È proprio carino quell’Hunter», dico, continuando la farsa, poi aggiungo con un sorriso mellifluo: «Se non ti dispiace devo raggiungerlo in bagno, mi aspetta dell’eccitante sesso nella doccia. Vuoi venire anche tu?».
Thad mi guarda, inorridito: «Te lo dico con tutto me stesso: fottiti, Smythe».
«È quello che sto per fare, infat…».
Ma Thad è già andato via, dopo aver sbattuto fortemente la porta come da brava drama queen che si rispetti.
Non so più cosa fare.
Faccio il carino, e non va bene.
Faccio lo stronzo, e neanche va bene.
Che cosa devo fare?
 
Harwood non si è fatto vedere tutta la notte; sarà andato a dormire dai suoi cari fantagenitori.
Ho chiarito con Clarington ed è d’accordo sul fingere di frequentarci, anche se l’ho dovuto corrompere con del denaro. È furbo e malefico allo stesso tempo quel ragazzo.
È pomeriggio e questa mattina Thad mi ha completamente evitato.
Cammino per i corridoi e vedo Hunter, appoggiato alla parete, che sta fingendo di aspettarmi con un sorriso. Mi avvicino a lui e ricambio, catturando immediatamente le sue labbra in un bacio.
Tempismo perfetto: Harwood è nei dintorni con i suoi genitori e ci guarda. Ammicco un sorriso, per poi approfondire il bacio e far intrecciare le nostre lingue.
«Queste cose non potreste farle in privato?», mi ammonisce Duval: Harwood è troppo sconvolto al momento per poter parlare.
«Duval, proprio tu non dovresti parlare», rispondo accigliato, alludendo ai rivoltanti e stomachevoli baci Niff che mi ritrovo a sorbire quotidianamente.
Il trio mi ignora, andando via.
«Harwood è gelosissimo, è evidente», mi fa notare Hunter.
«È pazzo di me, l’ho sempre saputo», rispondo facendogli l’occhiolino, poi chiedo: «Che ore sono?».
«Le cinque».
Ci rechiamo presso l’aula canto. Hunter darà ai Warblers il compito che gli ho detto e io dovrò cantare una canzone ad Harwood.
Nessuna sdolcinatezza. Canterò qualcosa di stuzzicante insieme ad Hunter. Thad geloso è uno spasso, davvero. Voglio vedere fino a quanto riesce ancora a resistermi.
Hunter si schiarisce la voce ed esordisce: «Bene, buon pomeriggio a tutti. Come già sapete sono Hunter Clarington e sono il nuovo capitano dei Warblers…».
«Sì, e non saresti nemmeno remotamente bi-curioso, okay, perfetto, ora possiamo andare avanti?», lo precede Thad interrompendolo. Sorrido compiaciuto: è visibilmente rosso di rabbia.
Anche Hunter sorride, malizioso. «Lui è Mr. Pussy, portategli rispetto e noi faremo lo stesso con voi», continua, poi si siede su una poltrona, accarezza il gatto che si è sistemato comodamente sulle sue gambe e dice: «Le Provinciali sono in questo mese, ma non c’è nulla da temere: io vi porterò alla vittoria, basta soltanto che voi abbiate fiducia in me».
I Warblers annuiscono, lentamente. «Per allenarci un po’, avevo pensato di iniziare con un compito molto carino: durante questa settimana portate una canzone che rispecchia il carattere e la personalità del vostro compagno di stanza, ciò che pensate di lui o ciò che vorreste da lui, così posso farmi anche un’idea generale di voi e degli altri studenti della Dalton. Voglio un gruppo forte, unito, compatto. Se vogliamo vincere, dobbiamo essere una squadra, ragazzi!».
Okay, amo Hunter: è così persuasivo ed è riuscito a trovare una scusa buona per giustificare la stranezza e l’assurdità di questo compito.
Trent si è letteralmente sciolto e ridacchio: non ho mai visto Nixon così estasiato.
Alcuni Warblers sorridono, entusiasti. «Carino, davvero!», si complimenta Flint: «Iniziamo da domani?».
«Anche oggi», risponde Hunter con un amabile sorriso.
«Voglio iniziare io».
Qualcunomi ha preceduto. Tutti ci voltiamo verso quella voce.
Verso quel qualcuno.
Me lo potevo aspettare da chiunque, ma non da lui.
Duval e Sterling si guardano, sospetti. «Thad non canta mai davanti a tutti! Cos’è successo?», domanda Flint perplesso.
«Già, come mai?», incalza Trent.
«Cazzo, non posso cantare una canzone così, perché mi va?!», si irrita immediatamente Harwood.
Okay, a giudicare dalla determinazione e dal tono di voce, di certo non vuole dedicarmi una strappalacrime canzone d’amore.
Qui c’è da preoccuparsi.
Sono rimasto senza parole, e ciò non è possibile per uno Smythe come me. Devo cercare di gestire la situazione: «Una canzone per me?», esclamo, fintamente sorpreso, portandomi una mano sul petto: «Oh, che cosa dolce da parte tua. Quale onore!».
«Niente di dolce, Smythe», risponde Harwood inasprito.
«Sì, okay. Allora, Thad, con che cosa vuoi deliziarci?», gli domanda Hunter con un falso sorriso.
Thad lo guarda torvo: «Ascoltate», si limita a dire, mettendosi al centro della stanza.
«Ma come? Dobbiamo improvvisare la base music…».
«Canterò a cappella, non ho bisogno di voi inutili babbani con i vostri stupidi e insulsi aaah e oooh di sottofondo», risponde Thad risoluto interrompendo Flint.
Inarco un sopracciglio: qui abbiamo una Thad Berry.
Beh, sentiamo cos’ha il piccolo Harwood in serbo per noi.
 
He's a cold-hearted snake
Look into his eyes
Oh ohhh
He's been tellin' lies
He's a lover boy at play
He don't play by rules
Oh oh
Girl don't play the fool, no
 
Tutti i Warblers, scandalizzati, mi fissano.
 
You're the one givin' up the love
Anytime he needs it
But you turn your back and then he's off
and runnin' with the crowd
You're the one to sacrifice
Anything to please him
Do you really think he thinks about you
when he's out
 
Lo sta facendo apposta?
La voce sensuale, gli sguardi ammiccanti, i movimenti così disinvolti… e quei fianchi, cazzo. Li sta muovendo con così tanta naturalezza. Potrebbe farmi venire un attacco cardiaco da un momento all’altro.
E quel culo… okay, basta.
 
He's a cold-hearted snake
Look into his eyes
Oh ohhh
He's been tellin' lies
He's a lover boy at play
He don't play by rules
Oh oh oh
Girl don't play the fool, no
 
It was only late last night
He was out there sneakin'
Then he called you up to check that you
were waiting by the phone
All the world's a candy store
He's been trick or treatin'
When it comes to true love girl with him
there's no one home
 
He's a cold-hearted snake
Look into his eyes
Oh ohh
He's been tellin' lies
He's a lover boy at play
He don't play by rules
Oh oh oh
Girl don't play the fool, no
 
Thad sembra completamente fregarsi degli sguardi sconcertati dei Niff e di quelli eccitati degli altri Warblers che lo stanno decisamente spogliando con gli occhi – come sto facendo io, d’altronde –.
È così figo, sta cantando con una sicurezza e una grinta che credevo non avesse e… ma che sta facendo?!
Si siede sul tavolo del Consiglio, movimentando la coreografia per poi distendersi completamente.

 
You could find somebody better girl
He could only make you cry
You deserve somebody better girl
He's c-cold as ice
As cold as ice
He's cold as ice
He's cold as ice
Stay away from him girl


C-c-c-cold-hearted
Ooh, ah, ah
C-c-c-cold-hearted snake
C-c-c-cold-hearted
Ooh, ah, ah
C-c-c-cold-hearted snake


He's a cold-hearted snake
Look into his eyes
Oh ohhh
He's been tellin' lies
He's a lover boy at play
He don't play by rules
Oh oh oh
Girl don't play the fool, no
 
Si alza dal Tavolo del Consiglio che non riuscirò più a guardare in modo innocente e si avvicina a me.
 
Cold-hearted snake
Look into his eyes
Oh-uh
Oh oh oh
He's a cold hearted snake

  
Mi sussurra gli ultimi versi direttamente sulle labbra.
Cazzo. Accavallo le gambe, per non mostrare agli altri l’ardua battaglia che si è svolta all’interno dei miei pantaloni.
I Warblers applaudono animatamente. «Che sex appeal, Harwood», commenta Flint eccitato.
«Già, abbiamo appena scoperto un tuo lato nascosto», concorda Trent: «Sei un figo da paura, amico, e hai una voce davvero awww, dovresti cantare più spesso, sai?».
Thad accenna un sorriso.
«Senza parole, Smythe?», si gira verso di me, rivolgendosi con un sorriso da sgualdrina.
Lo fisso in quei dannati occhi nocciola, cercando di rimanere impassibile: «Okay, sono un serpente senza cuore. E ora? Cosa vorresti?».
«Da te assolutamente niente», risponde Thad, poi si rivolge ad Hunter: «Ecco, Clarington: spero che con questa canzone tu abbia compreso com’è quest’esemplare di Warbler che, ahimè, è anche il mio compagno di stanza. Divertiti con il tuo nuovo amichetto, mi raccomando!».
I Warblers si guardano circospetti. «Aspetta, aspetta», parla Sterling, poi illuminato dice: «Ho trovato un nome anche per voi! Huntbastian!».
Io, Thad ed Hunter lo guardiamo, seccati. Trent, invece, sembra essere deluso.
«Allora, Smythe? Che cosa mi canterai? Hai bisogno di giorni per prepararti e tentare invano di superare la mia grandiosità o riuscirai ad improvvisare qualcosa di ugualmente sublime al momento?», mi sfida Thad con voce suadente e facendo schioccare la lingua.
Troppa tensione sessuale.
Troppa. Non potrei rispondere più delle mie azioni.
«Non ho bisogno di tempo, io sono perfetto sempre», rispondo, accigliato: «È guerra aperta, Harwood».
«E che guerra sia», conclude lui, mettendomi alla prova.


 

Il tetro angolo del protagonista


:Q_____


:O

D:


 

Angolo della pazza che scrive queste cose Autrice

Ciao a tutti! Dodicesimo capitolo di "Come conquistare il CUORE di Thad Harwood"! :)
SCUSATEMI PER IL VERGOGNOSO RITARDO, SONO IMPERDONABILE, LO SO. Sono una persona orribile (?), cioè, non aggiorno da marzo! D:
Anyway, sono in fissa con Cold Hearted di Santana ed è da tempo che quando vedo il video immagino Sebastian al posto di Brody e Thad al posto di Santana (?) Non chiedetemi il perché, ma volevo a tutti i costi inserire un figo di Thad Harwood che canta e si muove a ritmo di quella canzone così awww *---*
Bene, Sebbie approfitta della situazione e sbaciucchia Hunter, ma che sia chiaro che non c'è niente tra i due u.u
Thad si è, diciamo, trasformato (?) I Niff, preoccupati di questo improvviso cambiamento, torneranno nel prossimo capitolo in maggiori dosi ;)
Ringrazio tutti coloro che leggono e Diana924 e Sunflower_ che hanno recensito lo scorso capitolo! :D
A
l prossimo capitolo! :) 

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