Alcuni segni non vanno più via.

di ohmymaljk
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Capitolo uno. ***
Capitolo 3: *** Capitolo due. ***
Capitolo 4: *** Capitolo tre. ***
Capitolo 5: *** Capitolo quattro. ***
Capitolo 6: *** Capitolo cinque. ***
Capitolo 7: *** Capitolo sei. ***
Capitolo 8: *** Capitolo sette. ***
Capitolo 9: *** Capitolo otto. ***
Capitolo 10: *** Capitolo nove. ***
Capitolo 11: *** Capitolo dieci. ***
Capitolo 12: *** Capitolo undici. ***
Capitolo 13: *** Capitolo dodici. ***
Capitolo 14: *** Capitolo tredici. ***
Capitolo 15: *** Capitolo quattordici. ***
Capitolo 16: *** Fine. ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***



“Il cuore di una donna è un profondo oceano di segreti”.
-Titanic. 




-1 anno prima.-                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                        

 

“Ei amore, io non ti lascerò mai” mi disse il biondo guardandomi negli occhi.
Cosa feci io? Beh, gli credetti. Credevo a tutte le cose che mi diceva.
E intanto lui, il grande figo della scuola nonché capitano della squadra di basket, se la faceva con tutte le Cheerleader.

                                                                                                       
                                                                                                                                                                                                                                                                                                    

-1 anno dopo.-

Kat, si io sono Kat. Che nome stupido, semplice, banale. Penserete voi, beh, lo penso anche io.
Sono la classica ragazza studiosa, quella che ad ogni domanda del professore sa rispondere. Ma non sono una secchiona, anzi. I libri è raro che li prendo.
Seguo solamente la lezione del professore, e tutto mi entra magicamente in testa.
Ho diciannove anni, ho gli occhi azzurri ‘come il mare’, come li definisce mia madre. Capelli lunghi, con i boccoli e di un biondo scuro.
Abito con mia mamma, mio fratello, mio padre e una bellissima gatta Persiana di nome Alis.
Mio padre, Trevor, sta fuori città praticamente tutto l’anno. Lo vediamo solo per le vacanze natalizie e pasquali.
Mia mamma lavora in un agenzia di viaggio a tempo pieno, e mio fratello, Tom, viene a scuola con me.
Siamo, come ci considerano i nostri amici, i ‘più ricchi della scuola’. Ma onestamente, diciamoci la verità a noi non importa più di tanto.
Tom ha la sua combriccola di amici, Max, Nathan, Jay e Siva. Per quest’ultimo ho una cotta pazzesca. Dio, mi chiuderei con lui nello sgabuzzino di casa per ore.
Lui mi dice sempre che sono la sua ‘piccola’, ma non sa che stravedo per lui, e penso non lo verrà a sapere mai.
Infine, ma non meno importante, c’è Noah, lei è il mio angelo custode, il mio rifugio durante la tempesta.
Insomma, lei è la mia migliore amica. Posso dire che è una tipa sensibile, dolce e simpatica. Capelli rossi, occhi marroni, un po’ di lentiggini e sorriso sempre stampato in faccia.
Penserete che ho una bella vita dopo tutto questo breve riassunto, ma invece no.
Da quando ho rotto con Lois, il capitano della squadra di basket, la mia vita è praticamente andata a farsi fottere.
Mi aveva lasciato con un semplice messaggio, dicendomi che si era stancato di me e che aveva voglia di cercarsi un’altra.
Nonostante avessi un magnifico fratello, tanti amici intorno e una splendida amica, tutto ciò non mi bastava.
Avevo cominciato a tagliarmi, era l’unico modo per stare bene.
Non lo sapeva nessuno, era il mio segreto più intimo. Indossavo sempre maglioni, felpe, bracciali per nascondere tutti quei brutti segni.
Se vi state chiedendo perché non mi metto con Siva, nemmeno io lo so. Mi piace, ma non voglio impegnarmi adesso, e poi non sono sicura che lui ricambi.
Detto tutto ciò, spero abbiate voglia di mettervi comodi e farmi compagnia leggendo passo passo la mia storia.




-Spazio Autrice-
Salve a tutti cari fan dei The Wanted e non!
Questa è la mia terza storia che scrivo sui The Wanted, e sono davvero molto contenta di aver visto che le altre due abbiano avuto molto successo, tutto ovviamente grazie a voi! 
Ai miei carissimi lettori de 'the story of us' spero mi seguirete anche in questa, che continuerò non appena finita l'altra (mancano due capitoli al termine) e ovviamente, se questa ha successo.
Quindi, fatemi sapere se siete curiosi di sapere un po' di più di questa storia e recensite!
Ultima cosa, forse la più importante. DEDICO QUESTA FF A DUE MIEI CARISSIMI AMICI (L. L.) CHE DA UN PO' DI TEMPO.. BEH SI TAGLIANO. VOGLIO FARGLI CAPIRE CHE IO PER LORO CI SONO, LI AMO CON TUTTA ME STESSA E SONO I RAGAZZI PIU IMPORTANTI DELLA MIA VITA. 
Un bacio, Desi. 

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Capitolo 2
*** Capitolo uno. ***


I heard  that your dreams came true.
I guess she gave you things I didn't give to you .

                                                                                                                                             Someone Like You– Adele.

    

12 Dicembre, 06:45.
La sveglia suonò puntuale come a tutte le mattine, e come sempre la feci tacere buttandola giù dal comodino.
Mi stiracchiai un paio di secondi e poi passai a strofinarmi gli occhi con le mani.
A guardare le mie dita tutte nere sporche dai residui di trucco, si direbbe che mi ero scordata a struccarmi la sera prima.
Mi sedetti un paio di secondi sul letto, avvicinai le ciabatte ai piedi e le infilai.
Misi la mia calda ed enorme vestaglia maculata per poi passare alla mia cabina armadio, per vedere cosa avrei dovuto indossare.

Sicuramente il solito maglione e la solita felpa, che mi avrebbero nascosto le braccia.
Presi tutto ciò di cui avevo bisogno per prepararmi e mi fiondai in bagno.
“Giorno piccina” disse una voce alle mie spalle.
Seev, lo avrei riconosciuto tra mille.
Mi voltai buttando tutto per terra e fiondandomi tra le sue braccia.
“Sei già qui? È molto presto” puntualizzai.
“Beh, sai che mi piace far colazione qui con voi.. ora vestiti, ti aspettiamo in cucina” rispose lui.
Entrai in bagno e mi feci una doccia veloce.
Mentre mi asciugavo mi soffermai a guardare tutti quei tagli. Era da un anno accidenti, possibile che non riuscivo a smettere? Mi domandai.
No. Mi risposi.
Era l’unica cosa che mi faceva star bene quando ero triste, e seppure in quel momento pensavo che era una cosa stupida da fare, sapevo che l’avrei fatta lo stesso ancora, e ancora..
Appena fui pronta andai in cucina, dove c’erano mio fratello Tom, Siva e il riccio, Jay.
“Buongiorno a tutti” dissi entrando in cucina, sorridendo. Sì, ero brava a fingere che tutto andasse bene e a sorridere.
“Allora, come sta la ragazza più bella e dolce di tutte?” disse il riccio venendomi accanto.
“Mhm, bene direi.” Risposi, e beh, altra bugia.
Addentai una brioche al cioccolato e preparai un caffè.
“Ei Kat, di pomeriggio che facciamo?” mi domandò Tom mentre beveva il suo latte.
“Non ne ho la minima idea, vedi un po’ tu” risposi.
Lui non mi rispose nemmeno.
Così me ne tornai in camera mia per preparare tutti i libri di cui avevo bisogno.
Mentre cercavo il libro di Fisica mi vibrò il telefono.
“Buongiorno Locca! Sto per arrivare a casa tua!” il messaggio era di Noah.
Sentii bussare alla finestra, sicuramente era lei.
Le veniva più facile entrare da lì, o meglio.. più vicino della porta di ingresso.
“Ma entrare normalmente dalla porta come alle persone normali no?” le dissi mentre entrava.
“Kat, Kat, Kat.. sai che non sono normale io” rispose la ragazza, poggiandomi una mano sulla spalla.
Buttò la sua cartella vicino alla scrivania –si, era una tipa disordinata e tanto- e mi aiutò a finire di sistemare la mia di cartella.
Quando fummo pronte, o meglio, quando fui pronta andammo dagli altri.
Appena Jay vide Noah le si fiondò addosso e la baciò. A sì, stanno insieme – per merito mio- da un bel po’ di tempo ormai.
“Allora, andiamo? Si sta facendo tardi” disse Siva prendendo la sua tracolla dell’Eastpack.
“Si certo, dai.” Risposi sorridendo.
Così, Tom, Jay e Noah andarono con la macchina di mio fratello, io andai con Seev con la sua macchina, come tutte le mattine.
Quando arrivammo, Max e Nathan ci stavano aspettando nella scalinata dell’entrata.
“Ah, finalmente! Credevamo foste scappati” disse Nathan vedendoci arrivare.
“Magari!” rispose Tom.
Lo vidi posare subito lo sguardo su una bionda, Kesley. Dopo di noi, era figa della scuola, quella che i ragazzi si portano a letto volentieri.
Eh sì, era stata con mezza scuola, se non con tutta. E mio fratello gli andava dietro, e devo dire che avevo notato che lei gli dava corda da un po’ e la cosa mi dava fastidio, tanto fastidio.
“Ei ragazzi, ci vediamo a lezione” disse Tom continuando a fissarle il culo e seguendola.
“Tuo fratello è proprio andato. Con tutte le ragazze che ci sono, giusto con quella deve mettersi” osservò Max.
“Concordo pienamente. Non mi sembra così adatta a lui” aggiunse Jay.
Stavo per rispondergli, ma il mio sguardo si poggiò su Lois e una ragazza che stavano ad abbracciarsi davanti alla porta della scuola.
Lui le mise le mani sul volto e la baciò dolcemente.
Avrei voluto prenderla a calci quella troia. Faceva male vederli, perché fino a tempo fa c’ero io al posto di quella.
“Ei Kat, tutto apposto?” domandò Siva vedendomi quasi con le lacrime agli occhi.
“Si, tranquilli. Entro dentro, a dopo” dissi, entrando e dirigendomi verso il bagno.
Non avrei dovuto farlo.. non lì, non proprio a scuola. Ma vedere Lois con quella, mi faceva morire dentro, lo volevo indietro.. ma non potevo riaverlo, e l’unico modo per star bene, era quello.
Mi fiondai in bagno, sperando di non trovare nessuno e presi le forbici dallo zaino.
Mi chiusi in quello più infondo e mi poggiai al muro.
Sfilai le maniche, rimasi a guardare un paio di secondi tutti quei tagli che avevo sul braccio.
Avvicinai le lame al polso destro ma la campanella suonò. Non potevo farlo, dovevo fiondarmi in classe o mi sarei beccata il ritardo.
Riposai le forbici nello zaino e uscii dal bagno.
Non molto distanti da me vidi mio fratello poggiato al muro con Kesley praticamente appiccicata a lui, quasi sul punto di baciarlo.
Corsi verso di loro per staccarli. No, mio fratello non doveva stare con quella cornacchia che la dava a tutti.
“Tom! Dai, andiamo in classe insieme?” domandai avvicinandomi.
“Te sempre in mezzo ai piedi, vero?” disse Kesley nervosa incrociando le braccia.
“Si Kat, arrivo” disse Tom, vedendo quanto ero arrabbiata.
Sapeva benissimo quello che pensavo a proposito della bionda, e sapeva ancora meglio che non volevo che si mettessero insieme.
Lo presi per mano e andammo in classe insieme, a Biologia.
Gli altri erano già seduti , c’era anche Lois con quella tipa. Vedendoli il mio cuore perse un colpo.


14:45 p.m.
“Seev, mi accompagni a casa?” domandai raggiungendolo verso l’armadietto.
“Certo, dai andiamo” disse mettendomi un braccio intorno al collo.
Arrivammo in macchina e mi aprii lo sportello. Entrai e lui andò dalla parte della guida e mise in moto la macchina.
“Hai deciso cosa fare di pomeriggio? Io avevo pensato di giocare un po’ a tennis.” Domandò il ragazzo.
“Ok certo, a tennis a casa tua?” domandai.
“Si, dal momento che ho il campo da tennis” rispose ridendo.
“Benissimo, siamo arrivati. A che ora vengo?” domandai aprendo lo sportello.
“Sono quasi le tre ora.. quindi, facciamo per le quattro e mezza?”
“Va bene, alle quattro e mezza sono da te”.
Mi sorrise e si avvicinò a me scoccandomi un lungo bacio sulla guancia.
Arrossì e lui se ne accorse.
“Ehm, ciao Seev. A dopo” gli dissi ancora imbarazzata.
Lui rise un po’, e quando scesi rimise in moto la macchina e andò via.
Entrai in casa, dove c’erano Tom e Max.
“Ei bellezza. Io pranzo qui, va bene per te?” disse Max abbracciandomi.
“Ovvio che va bene!” risposi ricambiando quell’abbraccio.
Mi baciò la testa e poi sciolsi quell’abbraccio.
“Sorellina, vieni un attimo qui?” mi urlò Tom dalla cucina.
Andai e vidi che era parecchio nervoso. Uh.
“Perché mi hai portato via mentre stavo per baciare Kesley?!” disse furioso.
Pft, avrei dovuto immaginarlo.
“Tom, quella si fa tutti i ragazzi, anche nel bagno della scuola, non si fa problemi. Tu sarai uno dei tanti, e non voglio vederti stare male per lei!”
“Tom, Kat ha ragione. È bella, ma.. non ha senso mettersi con una che vuole solo una sana scopata e poi il giorno dopo nemmeno sa più il tuo nome”
Tom non rispose, si limitò solo a bere la birra che aveva appena aperto.
Lo odiavo quando faceva così, io lo facevo per il suo bene a dirgli quelle cose, perché non lo capiva?
Mi passò anche la voglia di mangiare e così mi andai a coricare nel mio letto aspettando che si facesse l’ora di andare a casa di Siva.



 
16:50 pm.
Mi alzai e mi accorsi che ero in un ritardo pazzesco, Siva mi aveva chiamata circa 10 volte.
Andai a farmi una doccia veloce, e a sistemarmi un po’.
Per le cinque in punto ero pronta, e il che era strano. Non ero mai stata pronta in così poco tempo.
Misi una t-shirt e una felpa e un paio di jeans con le mie amate converse.
Tom e Max stavano a giocare con la play, gli dissi che stavo uscendo, ma nemmeno se n’erano accorti penso.
Presi le chiavi della macchina e corsi verso casa di Seev, che per fortuna era poco distante dalla mia.
“Eii, ma che cosa hai combinato? È da 40 minuti che ti aspetto!” mi disse vedendomi alla porta.
“Mi sono addormentata, scusami.”
“Beh tranquilla, ma ormai è buio per giocare fuori.. vieni però, entra lo stesso” disse.
Lì dentro c’era un caldo terribile. I riscaldamenti erano messi troppo forti.
Poggiai la borsa per terra e raggiunsi il ragazzo che si era seduto sul divano.
“Allora, che facciamo?” domandai accendendo la tv.
Sì, li ero praticamente a casa mia, facevo quel che mi pareva.
“Metti il cinema, magari troviamo qualcosa di interessante” disse mettendosi più comodo.
Eseguì l’ordine e trovai un film carino, peccato che era già cominciato da 30 minuti.
Sentivo troppo caldo, così mi levai la felpa, non pensando che sotto avevo solo una magia a mezzemaniche e non un maglione.
Siva poggiò subito lo sguardo sui miei polsi tutti rossi e rigati. Solo dopo essermene accorta ripresi in fretta la felpa e la indossai.
“Kat, levati la felpa” disse mettendosi seduto.
“No, ho freddo” risposi.
“Kat, levati quella felpa ti ho detto.”
“E se non la levo?” dissi.
“Te la levo io. E sai che ci riesco, quindi non opporti” insistette facendosi più serio.
Mi rifiutai ancora una volta e così (con forza) mi levò la felpa.
Cercai di nascondere le braccia, ma con scarsi risultati.
“Ti tagli!?” mi urlò alzandosi dal divano furioso.
“Perché non me lo hai detto!? mi dici sempre tutto, perché..” si bloccò, vedendo che avevo cominciato a piangere e si chinò ad abbracciarmi.
“Siva.. è difficile da spiegare io..” dissi tra un singhiozzo e l’altro.
“Kat, sono incazzato nero con te, ma ho bisogno di capire perché” disse staccandosi e poggiando ancora una volta lo sguardo sui tagli.
Mi fece alzare dal divano e mi portò in cucina e mi diede un bicchiere d’acqua.
“Dimmi, da quand’è che ti tagli?” domandò sedendosi accanto a me.
“Da quando ho rotto con Lois..” risposi, sorseggiando l’acqua.
“Quel fottuto bas.. Ehm.. cioè. Perché non me lo hai detto piccina?” mi domandò con quella sua dolce e rassicurante voce.
“Siva non ne vado fiera, ma è l’unico modo per stare bene” dissi.
“Kat, dai non piangere. Io.. voglio aiutarti a smettere” si alzò e mi abbracciò.
“La vedo difficile.. ormai, è un anno Siva.. io non so”
“Non potrai continuare così a vita, ti aiuterò io a smettere. Fosse l’ultima cosa che faccio” disse prendendo il mio viso tra le mani.
“E come farai?”
“Voglio starti vicino.”
“Mi stai già vicino, fai già tanto”
“No, non è vero! Non faccio già tanto, io.. devo starti più vicino.”
“Vieni a stare con me?” gli domandai con le lacrime agli occhi. 



-Spazio Autrice- 
Saaaaalve carissime!
Sono davvero contenta che la storia vi sia piaciuta, e spero di non avervi deluse con questo capitolo!
Cosa ne pensate?! Siva ha scoperto che la nostra Kat si taglia.. riuscirà a farle cambiare idea? Boh. Vedremo lol 
Ci risentiamo al prossimo capitolo, che non so quando pubblicherò. 
Vi voglio bene, un bacio, Desi. 

 

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Capitolo 3
*** Capitolo due. ***


I can still remember
When I was just a kid
When friends were friends forever
And what you said was what you did.
Blood on Blood
Bon Jovi.




“Ma certo piccina, cosa inventiamo a tuo fratello però?” disse Siva sedendosi accanto a me.
“Non lo so, ci verrà qualcosa in mente.” Risposi.
Magari averlo a casa mia mi avrebbe migliorato la vita, e forse ci saremo anche messi insieme e io sarei stata meglio.
“Siva, Tom non sa nulla. Noah non sa nulla, nessuno sa nulla. Quindi sta zitto, ok?”
“Certo, se è questo che vuoi..”


19:00 pm.
Arrivammo nel cortile di casa mia, cominciai a cercare le mie chiavi nella borsa mi accorsi che come sempre le avevo dimenticate dentro.
Così suonammo, a Seev venne quasi da ridere per la scusa che avevamo inventato.
“Ei! Ciao amico, ceni con noi?” disse Tom non appena si vide il ragazzo dentro.
“Fratellino.. sai che ti vogliamo bene” risposi cominciando ad entrare.
“E quella valigia?” disse Tom vedendo entrare Siva con essa.
“Ah ecco. Senti, ho avuto un problema a casa mia.. e ho pensato che tu, mio caro amico, fratello, compare.. potresti ospitarmi un po’, no?” disse Siva.
“Si certo, ovviamente puoi stare quanto vuoi.” Rispose.
“Ma, cosa è successo a casa tua?” domandò Tom.
“API. API OVUNQUE” dissi io di scatto.
Siva trattene una risata.
“Come scusa?” domandò Tom confuso.
“Ehm sì, c’è stata un invasione di api a casa mia. Tante api, ovunque!”
“Api? Delle api in casa tua? E come ci sono finite?” domandò Tom incrociando le braccia.
“Sono.. si sono annidate nella soffitta. Dovranno fare una disinfestazione”
“Ah capisco..” disse Tom facendo una strana faccia.
“Ah, Kat, fagli vedere tu dov’è la stanza degli ospiti..” disse Tom mentre andava in cucina.
“Oddiooo! Hai visto la sua faccia quando gli hai detto delle api?” disse Siva buttandosi sul letto quasi morto dalle risate.
“Quella è stata epica! Non potevamo trovare una scusa più idiota!”
“Beh, però ci ha creduto. E ora io starò qui con te, fino a quando non metterai a posto le tue idee” disse tirandomi a se.
Gli finii addosso, eravamo praticamente a poco da baciarci.
“Ti voglio bene, lo sai Kat?” disse spostandomi da sopra di lui e mettendosi a sedere.
“Anche io te ne voglio.” Dissi.
No cazzo, io ti amo. Non ti voglio solamente bene.
“Scendo a vedere cosa dobbiamo fare per cena” dissi imbarazzata.

“Ei Tom, allora. Mamma dov’è?” domandai entrando in cucina.
“Mamma tornerà verso le otto e mezzo, quindi dobbiamo arrangiarci” disse lui.
Quella sera toccava cucinare di nuovo a me, ormai c’ero abituata.
Misi a friggere delle patatine fritte e preparai qualche bistecca di maiale.
Alle otto eravamo già tutti a tavola a mangiare.
“Che hai fatto oggi Tom?” domandai mentre mangiavamo.
“Sono stato a casa.. a studiare” rispose. Vidi dai suoi occhi che mentiva, non aveva studiato e tanto meno non era rimasto a casa.
“Capisco..” dissi facendo finta di crederci.
“Dopo cena cosa si fa?” domandò Seev.
“Io esco, voi fate quello che volete” disse ancora Tom.
“Con chi esci?” domandai.
“Con Max. Andiamo a bere qualcosa. Vi unite a noi?”
“Ah no, lo sai che le discoteche non sono il mio forte. Poi se tu Siva vuoi andare..” dissi.
“No, non se ne parla.. non ti voglio lasciare da sola. Starò con te, tranquilla” rispose sorridente.
“Ok..” disse Tom con una strana voce alzandosi dal tavolo con il piatto.
Lo mise nel lavandino e si andò a buttare sul divano tipo balena arenata sulla spiaggia.
“Questo pomeriggio è stato con Kesley, ne sono sicura” dissi sottovoce.
“Ma no dai, te lo avrebbe detto”
“Si certo, me lo avrebbe detto come no.”
Sbuffai, presi i piatti dato che avevamo finito anche noi di mangiare e li riposi nel lavello.
“Mi abbandoni pure tu o mi aiuti a fare i piatti?” domandai con la faccia da cucciolo.
“Nah, dai. Io asciugo e tu lavi” disse venendo vicino a me.
“Certo, il compito più facile a te” risposi. Lui scoppiò a ridere.

00:20 am.
Tom era uscito già da un paio di ore, avevamo invitato Noah e Jay a guardare un film con noi.
Guardammo Transformers 3 tutti insieme.
“Quindi Seev, tu starai qui con Kat in questi giorni?” disse Noah sorridendo maliziosamente.
Sapeva della mia mini cotta per Siva, e se gli faceva capire qualcosa la chiudevo in cantina al freddo.
“Si, perché lo chiedi?”
“Ohw no, così. Una semplice domanda” rispose lei poggiandosi sulla spalla del riccio.
Lui cominciò a baciarsela.
“No ma esistono le camere da letto eh” dissi alzandomi dal divano.
“La camera da letto servirà a te e qualcun altro stasera” disse spostando la sguardo su Siva.
L’avrei ammazzata, gli stava facendo capire tutto. Il ragazzo scoppiò a ridere.
Andai in cucina a prendere un bicchiere fresco di thè alla pesca.
Mia mamma era a dormire dalla nonna che si era sentita poco bene, quindi avremo avuto tutta la casa per noi.
Stavo al buio in cucina, e sentivo le chiacchere dei ragazzi in soggiorno.
D’un tratto vidi alla porta un’ombra. Fece capolinea Siva.
“Ei, che fai sola?” domandò venendomi vicino.
“Nulla, mi era venuta sete” risposi sorridendo imbarazzata.
“Kat, se è per le battute di Noah.. sta tranquilla, non me la sono presa. So che scherzava” disse sorridendo.
Ma il fatto è che Noah non stava scherzando, lui mi piaceva ma non so perché non glielo dicevo.
“Domani è venerdì. Come ci organizziamo nel week-end? Insomma, cosa ti va di fare?” domandò il ragazzo vedendo che non parlavo.
“Non so, poi vediamo. Sai che odio fare programmi”
“Giusto..” rispose mettendo le mani sui miei fianchi.
Stavo andando su di giri, ero diventata sicuramente tutta rossa, fortuna che eravamo al buio, almeno non se ne sarebbe accorto.
Dai coglione, baciami accidenti.
“Ehi ragazzi, venite o no? Il film sta per finire!” urlò Jay.
“Andiamo dai, almeno la fine voglio vedermela!” disse Seev prendendomi per mano e trascinandomi con lui.


01:15 am.
Ero nel mio caldo lettuccio, sola soletta da circa quindici minuti, ancora non riuscivo a prendere sonno.
Siva era nella stanza degli ospiti, non molto lontano dalla mia.

-Ci trovavamo su una rampa di scale altissima di un parcheggio, quelle scale portavano al piano che c’è sotto terra.
Una tipa ci stava rincorrendo con un coltello, c’è l’aveva con Noah. Diceva che doveva pagargliela per non so che.
Noah era spaventatissima, mi teneva per mano mentre correvamo sempre più giù da quelle scale che sembravano non finire mai.
Arrivate ad un certo punto ci fermammo.
“Penso che l’abbiamo seminata” dissi io con il fiatone.
“Speriamo.. di chi cazzo sono questi passi?” disse la ragazza sentendo dei passi.
Cominciammo di nuovo a correre verso giù. Poi mi girai giusto il tempo di capire che la tipa dietro di noi non era quella che voleva fare del male alla mia migliore amica.
“Noah aspetta! Non è quella lì, magari ci può aiutare!” le dissi fermandomi.
“No Kat! Non fidiamoci di quella tipa, continuiamo a scendere”
“Ei, fidati di me. Dai andiamo” le dissi con voce rassicurante.
La presi per mano e salimmo allo stesso piano di quella ragazza.
“Salve. Cosa succede? Sembrate spaventate!” disse la tipa.
Bionda, capelli con i boccoli, faccino dolce e gentile.
“Ci stanno rincorrendo, qualcuno vuol farmi del male. Ha un coltello in mano!” disse Noah spaventata.
“Oh, mi dispiace ragazze. Volete venire a casa mia? Sto al piano 22” disse la ragazza sorridendo.
Tutto d’un tratto quello non era più un edificio dove c’era un parcheggio, era diventato un normale palazzo.
La ragazza ci condusse fino alla sua casa.
Piano 22. Notai che quello dove la tipa si era fermata, non era il piano di cui ci parlava.. era il piano numero 2.
“Ma, non stavi al piano 22?” domandai.
“Si, ma qui posso finire il lavoro con più facilità!” disse la tipa girandosi di scatto e sfoggiando dalla tasca del giubbotto un enorme coltello.
Nemmeno il tempo di reagire che Noah era per terra sanguinante. La tipa si mise a ridere e scappò.
“NOAAAH! NO, NOAAH!” urlai buttandomi a terra piangendo.

“NOOOOOOOOO!” urlai saltando in aria.
Ero tutta seduta, avevo fatto un incubo bruttissimo.
“Kat! Kat! Che succede?!” disse Siva entrando correndo in camera.
“Seev, ti prego dormi qui con me. Ho fatto un sogno bruttissimo!” dissi spaventata.
“Tranquilla piccola, è tutto apposto adesso. Ci sono io qui con te” rispose coricandosi accanto a me.
Mi accucciai tra le sue braccia che mi stringevano forte. Mi accarezzò i capelli e mi baciò la fronte.
“Dormi tranquilla, era solo un incubo” mi disse la sua voce rassicurante. 



-Spazio Autrice-
Salve mie carissime lettrici! Scusate per il ritardo, ma sono stata molto occupata in questi giorni!
Una delle cose che ho fatto è stata votare i nostri cari ragazzi ai PCA! Spero tanto che vincano, meritano quel premio. E voi, li avete votati vero!? :3
Venendo al capitolo. L'incubo che ha fatto la nostra povera Kat in realtà l'ho fatto io questa notte, waa. Che paura! Comunque, è grazie ad esso se questo capitolo è venuto fuori. Quindi, che ne pensate? Fatemi sapere quanto schifo fa, su dai. AHAHA *recensiteeeee*
Un bacio, Desi. 

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Capitolo 4
*** Capitolo tre. ***


Your hand fits in mine like it’s made just for me
But bear this in mind, it was meant to be
And I’m joining up the dots, with the freckles on your cheeks
And it all makes sense to me
Little Things – One Direction.



Siva’s pov.
Ero nel mio letto immerso nei miei pensieri. Pensavo a Kat, e a quello che ne stava facendo della sua vita.
Si tagliava perché soffriva per quello stronzo di Lois, e non era affatto una cosa bella. E cosa ancora più snervante, non mi aveva detto nulla.. avrei potuto aiutarla, sono il suo migliore amico accidenti, perché non si è voluta fidare di me?
Tutto d’un tratto la sentii urlare e corsi subito in camera sua.
Entrai correndo, era tutta sudata e quasi tremava.
“Kat! Kat! Che succede?”
“Seev dormi qui con me ti prego, ho fatto un sogno bruttissimo!” mi disse spaventata a morte.
“Tranquilla piccola, è tutto apposto adesso. Ci sono io qui con te” le risposi mettendomi accanto a lei.
Poggiò la sua testa sul mio petto e si accucciò tra le mie braccia che la cingevano a me. Le accarezzai un po’ i capelli.
“Dormi tranquilla, era solo un incubo” le dissi sottovoce per rassicurarla.
Dopo poco tempo si addormentò di nuovo, la spostai piano sul cuscino e la guardai un po’.
La guardavo mentre dormiva, pensavo a quanto fossi fortunato ad averla come migliore amica. Ma quale migliore amica? No, lei non era solo quello per me, lei era.. come una sorella.
L’avrei aiutata a smettere di tagliarsi, ah si. Spostai lo sguardo sul suo braccio sinistro. Lo alzai leggermente e guardai tutti quei tagli che si era procurata, alcuni erano fatti da poco. Dio, vederglieli mi faceva un male pazzesco.
Mi misi di nuovo coricato accanto a lei e la abbracciai di nuovo. Dopo poco tempo di addormentai.

06:45 am.
La sveglia di Kat suonò e io mi svegliai. Lei dormiva come un angelo in sonno profondo, quasi quasi non avrei voluto svegliarla.
Decisi di preparare la colazione e vestirmi, magari capire se Tom era tornato a casa sano e salvo e poi l’avrei svegliata.
Mi alzai e feci una doccia veloce. Mi rivestii e andai in camera di Tom.
“Coglione, svegliati cazzo! Sono le sette!” dissi sottovoce scuotendolo.
“No mamma, non voglio alzarmi. Voglio dormire! AAAAH! CHE MAL DI TESTA!” urlò.
“Ma brutto coglione sta zitto o sveglierai tutti!” risposi gentilmente.
A vederlo così era ubriaco, non sarebbe mai e poi mai potuto venire a scuola in quelle condizioni, così decisi di lasciarlo fottere e andare a preparare la colazione a Kat.
In cucina incontrai la madre.
“Salve signora Parker! Tutto bene?” domandai sorridendo.
“Ciao tesoro! Tutto apposto, grazie” rispose lei molto educatamente.
“Tom oggi non verrà a scuola, mi ha detto che sta male” dissi grattandomi la nuca, sperando che non andasse a svegliarlo. Si sarebbe accorta che era ubriaco.
“Ma faccia quel che vuole, tanto anche se gli dico di alzarsi non lo fa! Comunque ora vado, spero avrete una buona giornata! Ciao” mi disse prendendo la sua borsa dal tavolo.
“Grazie signora, lo spero anche io per lei” risposi.
Quando uscii dalla porta preparai il caffè e gli misi due cucchiaini di zucchero, come piacevano alla mia piccola.
Andai in camera sua e mi misi a sedere sul letto. Posai la tazzina sul comodino e le accarezzai la spalla scoperta. Non si svegliava.
Mi avvicinai lentamente al suo viso e le stampa un dolce bacio sulla guancia. Ecco, si svegliò.
“Ciao Seev!” disse sorridente, mentre si stiracchiava un po’.
“Buongiorno piccola. Ti sei ripresa da quel brutto sogno?” le domandai dolcemente.
“Si, grazie per essere venuto da me la scorsa notte” disse mettendosi a sedere sul letto.
“Non c’è bisogno di ringraziarmi, lo sai” dissi, poi le porsi la tazzina con il caffè ancora caldo.
“Ohw, mi hai fatto anche il caffè. Non dovevi” mi disse sorridendo.
“Invece sì. Bevilo e vestiti, Tom è ubriaco perso e non verrà a scuola. Ti aspetto di là” dissi alzandomi dal letto.

Kat’s pov.
Siva era appena tornato in soggiorno, mi era venuto a svegliare in un modo davvero dolce. Mi aveva anche preparato il caffè.
Stava facendo molto per me, e io gliene sarei stata riconoscente a vita. Potrà sembrare esagerato, ma per me è così.
Mi vestii in fretta e lo raggiunsi.
Prendemmo la mia macchina e arrivammo a scuola, andammo in cortile dove c’erano Jay e Noah ad aspettarci.
“Ei ragazzi, dove sono Nath e Max?” domandò Siva mentre andavamo verso di loro.
“Penso che stiano male per la brutta sbronza di ieri, Tom?”
“Stessa cosa” risposi io sbuffando.
“Dai Kat, vieni con me che abbiamo Storia insieme, dobbiamo assolutamente prendere i posti in fondo! Ho un sonno tremendo” disse Noah prendendomi per mano e trascinandomi in aula con lei.
Prendemmo posto in fondo, e mentre sistemavo le cose sul banco Noah mi fece segno di guardarmi dietro.
Mi girai e vidi Lois alle mie spalle.
“Cosa vuoi?” risposi alzandomi.
“Piccola.. sta tranquilla” disse prendendomi per i fianchi.
“Non sono la tua piccola, e levati quelle mani dal mio corpo!” gli dissi nervosa.
“Ei, voglio dirti una cosa. Vieni a casa mia più tardi”
“No, sono occupata” risposi secca.
“I tuoi impegni non saranno poi così importanti, e poi, la mia non era una domanda, era un’affermazione, o vieni, o vieni. Alle sei e mezzo.” disse, poi andò via.
“Andrai seriamente da lui?” disse Noah sedendosi insieme a me.
“Si, insomma.. sono curiosa di sapere cosa deve dirmi”

Siva’s pov.
Noah e Kat erano andate via da un po’, Jay mi aveva anche abbandonato e io avevo un’ora buca. Lo avevo appena letto nella bacheca della scuola. Bene, anchelei aveva un’ora buca, così la andai a cercare.
Andai nel posto in cui andava sempre, dietro il cortile della scuola, un po’ più lontano del parcheggio c’era un enorme quercia con un muretto fatto in pietra.
Lei andava sempre lì quando aveva le ore buche. Stavamo insieme da due mesi, ormai la conoscevo fin troppo bene.
Infatti, era lì.
Le andai dietro lentamente, poi le misi le mani negli occhi.
“Chi sono?” domandai ridendo un po’.
“Il mio cretino preferito” disse lei levando le mie mani dal suo volto.
Si girò e si alzò, le misi le mani sui fianchi e lei sul collo.
Mi avvicinai e ci baciammo dolcemente.
“Buongiorno Nareesha” le dissi quando ci staccammo.
“Buongiorno anche a te amore. Ho bisogno di parlarti” disse staccandosi.
Ho Bisogno Di Parlarti. L’unica frase che in un solo istante ti fa crollare il mondo addosso e ti fa pensare a tutti gli errori che hai commesso in vita tua.
Si mise a sedere sul muretto e io accanto a lei.
“Dimmi tutto amore” le dissi posando una mano sulla sua coscia.
“Amore, è da due mesi che stiamo insieme, i tuoi amici non lo sanno, nessuno lo sa! Sono stanca di vederti di nascosto, e poi, perché dobbiamo farlo insomma?!
Voglio che tu dica a tutti che stiamo insieme” disse, sottolineando le ultime parole.
Si girò verso di me con gli occhi lucidi.
“Lo farò amore, te lo prometto” le dissi baciandole la testa.
Lei mi sorrise e mi accarezzò la guancia con una mano. Sorrisi e mi misi a sedere sull’erba, poggiando la schiena al muretto. Mi ricambiò il sorriso e si mise a cavalcioni su di me.
Cominciammo a baciarci di nuovo. Mi posò le braccia al collo come aveva fatto poco prima e la sua lingua chiese il permesso di entrare tra le mie labbra, io acconsentii e cominciammo a baciarci con molta passione.

Kat’s pov.
“Dai Seev! Andiamo a casa, sono stanca di stare a scuola” dissi frignando mentre lui parlava con un suo amico.
“Si piccola, andiamo subito” mi rispose.
Salutò il suo amico e ci dirigemmo verso il parcheggio. Prendemmo la mia macchina, lui guidò fino a casa.
“Ho pensato, oggi pomeriggio.. potremo andare al cinema” disse lui.
“Ehm, ho un impegno” dissi.
“Che impegno è?” mi domandò mentre parcheggiava nel viale di casa.
“Devo.. andare a casa di un’amica” risposi mentendo. Se sapeva che dovevo andare da Lois si sarebbe incazzato e anche di brutto.
“E chi è?” rispose.
“Oh ma vuoi sapere proprio tutto” dissi nervosa.
Mi guardò malissimo, con quei suoi due occhioni meravigliosi. Rimasi a fissare le sue dolci labbra così carnose, quanto avrei voluto baciarlo.. averlo mio.
Stupida timidezza, stupida convinzione di non piacergli. Volevo aspettare che fosse lui a fare il primo passo.
“Devo vedermi con Lois a casa sua” dissi sputando il rospo.
“Tu cosa?” mi disse furioso.
“Si Seev, ma tranquillo. Non ho intenzione di tornare con lui”
“Kat, ti prego non andare. Non voglio che tu vada..”
“Sei geloso per caso?” domandai.
“No Kat, non sono geloso. Io non mi fido di quel tipo, ok?”
“Siva, dimmi quello che vuoi, io ci andrò lo stesso” risposi uscendo dalla macchina.

18:20 pm.
Ero in macchina, stavo andando verso casa di Lois. Sì, avevo vinto io alla fine, Siva mi aveva lasciata andare anche se con poca convinzione.
Arrivai a casa del ragazzo, parcheggiai e suonai al campanello.
Mi venne ad aprire, e dal suo sguardo non era affatto sorpreso di vedermi lì, si aspettava che sarei andata?
“Eccoti. Ti stavo aspettando” mi disse serio.
“Cosa devi dirmi?” domandai entrando.
Chiuse la porta. La chiuse a chiave. Cominciai ad innervosirmi quando cominciò ad avvicinarsi a me maliziosamente.
“Lois, non sono venuta qui per..” mi prese per i fianchi e mi tirò a se.
“Lasciami, e dimmi quello che mi devi dire” dissi cercando di liberarmi dalla sua presa.
“Non ti lascio, non lo farò mai più” disse cominciando a baciarmi il collo con foga.
“Lois! Ho detto lasciami!” urlai spingendolo via.
“Tu forse non hai capito una cosa.” Disse innervosendosi, tornando verso di me.
“Che tu lo voglia o no, torneremo insieme” continuò.
“E se io non volessi?” domandai, cosa che non avrei dovuto fare.
Mi prese per il braccio e mi sbatté al muro con violenza. Mi feci male alla schiena. Gemetti dal dolore.
“Vorrai, e come se vorrai” mi disse.
Sembrava quasi impazzito, avrei tanto voluto ascoltare Siva, non sarei dovuta andare.. non mi dovevo fidare.
“Lois, ti prego.. lasciami andare” dissi spaventata.
“No che non lo faccio. Tu resterai qua con me e si farà ciò che dico io” disse sfiorando il mio naso con il suo.
Stavo cominciando ad avere sempre più paura, avrei voluto solo andarmene.
Infilò le mani nella mia maglietta e cominciò a salire verso il reggiseno.
“Ti prego lasciami andare, non.. non voglio” dissi cominciando a piangere.
“Non mi piacciono le bimbe che piangono” rispose cominciando a baciarmi il collo.
“Dio, lasciami ti prego!” urlai.
Ma lui non mi ascoltò, anzi cominciò a baciarmi con foga, senza quasi lasciarmi respirare.
Lo spinsi di nuovo via, ma con scarsi risultati dato che non lo mandai tanto lontano..
“Cosa non ti è chiaro eh?! Non fare la bambina accidenti!” mi urlò.
Scoppiai in lacrime, volevo il mio Siva, volevo scappare da lì.
Mi tirò uno schiaffo in piena faccia.
“Smettila di piangere!”
“Come faccio a smetterla?! Ero venuta qui solo per parlare civilmente, e tu cosa fai?!” gli urlai singhiozzando, mettendo la mano sulla guancia.. mi aveva fatto parecchio male.
“Ti avevo dato un’altra possibilità Katherine, ma tu l’hai sprecata. Ora non azzardarti più a sgranarmi con gli occhi a scuola, oppure..” disse furioso. Poi guardò il pavimento, ma dopo pochi istanti tornò a guardare me.
“Vattene, vattene prima che ci ripensi!” mi urlò.
Andai velocemente verso la porta e girai la chiave, cominciai a correre verso la macchina ancora piangendo.
Entrai e cercai di metterla in moto, ma non funzionava.. ci mancava solo questa.
So che mi avrebbe uccisa, ma l’unico che poteva aiutarmi era Siva. Lo chiamai.
“Piccola, cosa è successo!? Perché piangi?!” mi domandò quando rispose, sentendomi singhiozzare.
“Seev, per favore, vienimi a prendere a casa di Lois, ti prego” dissi.
“Oddio sto arrivando, ma è successo qualcosa di grave?”
“Vieni e basta, fa più in fretta che puoi” dissi, poi bloccai il telefono. Speravo solo che Lois non si accorgesse che ero ancora lì fuori..

Siva’s pov.
Ero al parco, al parco con Nareesha. Il parco vicino casa di Lois. Mi chiamò la mia piccola piangendo, era disperata. Mi disse di correre a casa di quel fottuto bastardo, e così feci.
Dissi a Nareesha che l’avrei chiamata quella sera e cominciai a correre come non avevo mai fatto, ero praticamente impazzito.
Se le aveva fatto qualcosa di brutto l’avrei ammazzato, nessuno doveva toccare la mia piccola Kat.
Arrivai alla via della sua casa, vidi la macchina di lei parcheggiata e la raggiunsi in fretta.
Lei era lì dentro in lacrime. Aprii la portiera e mi si buttò addosso. Notai che aveva una specie di stampa rossa in faccia…
Dio.. le aveva alzato le mani. Ora se la sarebbe vista con me quel bastardo, non si sarebbe nemmeno dovuto permettere.



-Spazio Autrice-
Sssalve tesorucci miei! Sì, sono tornata un'altra volta e vi sto rompendo. Ma che volete farci? La mia testolina è piena di idee e scrivo, scrivo molto! 
Come ben vedete, in ogni capitolo non si ci annoia mai.. povera Kat, chissà se riuscirà ad uscire da questo brutto periodo. Secondo voi, cosa farà Siva? Fatemelo sapere, sono curiosa di vedere come vi immaginate il continuo!
Prima di lasciarvi, ringrazio tantissimo tutti quelli che hanno recensito lo scorso capitolo, hanno messo tra le seguite, preferite e ricordate la mia storia!
Vi lovvo tantissimo (?), sempre vostra Desi. 


 

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Capitolo 5
*** Capitolo quattro. ***


Chi è nell'errore compensa con la violenza ciò che gli manca in verità e forza.
Johann Wolfgang von Goethe.


Kat’s pov.
Stavo aspettando Seev che venisse, avevo ancora tanta paura, non riuscendo a capire come Lois potesse essere diventato così.
Quando il ragazzo arrivò e aprì lo sportello della macchina mi ci buttai addosso. Mi strinse forte e mi affondò la mano nei capelli.
“Piccola, ci sono qua io. Va tutto bene, tranquilla!” mi sussurrò all’orecchio.
“Non va tutto bene Siva, no!” gli dissi piangendo.
Lui sospirò stringendomi forte, forse anche troppo.
“Ora andiamo a casa mia, ti calmi mi spieghi tutto, e io domani ammazzerò Lois” disse prendendo il mio volto tra le mani.
Io annuii e mi asciugò le lacrime. Mi baciò la guancia e mi abbracciò un’altra volta.
Mi accompagnò dal lato del passeggiero, poi tornò alla guida e andammo a casa sua.
“Spiegami cosa è successo” disse facendomi sedere sul divano.
“Quando sono arrivata mi è praticamente saltato addosso, quello che diceva, il modo in cui mi toccava.. mi ha fatto spaventare. Ho cominciato a supplicarlo di lasciarmi andare, ma lui continuava e sempre di più.. quando ho cominciato a piangere mi ha tirato uno schiaffo” spiegai.
“Piccola, vieni qua.. –mi tirò a se.- Domani se la vedrà con me, non doveva nemmeno azzardarsi a metterti un dito di sopra”
“Ho avuto tanta paura.. non sarei dovuta andare” dissi.
“Non potevi saperlo.. e stai tranquilla, non permetterò che lo faccia di nuovo” disse baciandomi la testa.

Siva’s pov.
“Ho avuto tanta paura.. non sarei dovuta andare” disse. Mi fece una tenerezza incredibile. Come aveva potuto quel bastardo darle uno schiaffo? Lo avrei decapitato il giorno dopo. Ma che dico? Prima lo avrei preso a pugni.
“Non potevi saperlo.. e stai tranquilla, non permetterò che lo faccia di nuovo” dissi per tranquillizzarla baciandole la testa.
“Non dire nulla a Tom..”
“Si che devo dirglielo” risposi.
“Mi sgriderà, e io non voglio vederlo arrabbiato”
“Amore, ma che dici?! Tom non ti sgriderà, se sarà arrabbiato lo sarà per quello stronzo, non per te!”
“Però, glielo dici tu ok?” disse con voce tremante.
Era ancora spaventata a morte.
Le feci bere un thè caldo al limone, magari si sarebbe calmata un po’ più facilmente.
Quando finì, con la sua macchina tornammo a casa sua.
Mentre eravamo ancora fuori le dissi di andarsi a fare una doccia, con Tom ci avrei parlato io.
Lei entrò senza salutare né il fratello, né Max che era lì.
“Cosa le succede?” domandò Tom.
“Tom, devo parlarti..” dissi posando le chiavi della macchina sul mobile che avevo accanto.
Max si alzò e tutti e due mi vennero vicini.
“Andiamo in cucina” dissi seguito da loro.
Ci sedemmo a tavola, Tom si torturava le mani, impaziente di sapere cosa dovevo dirgli.
“Sai.. oggi tua sorella è stata da Lois” cominciai a dire. Vidi che nei suoi occhi tanta rabbia, a poco non diventavano anche rossi.
“Ed ecco.. lì da lui è successa una cosa”
“Siva, pochi giri di parole” disse Max.
“Le ha mollato uno schiaffo. L’ha trattata male, io sono subito corso lì.. lei piangeva, così ho deciso di farla calmare e portarmela via.. Domani vado a cercare Lois, non doveva azzardarsi.” Dissi tutto d’un fiato.
“Quel bastardo! Come cazzo si è permesso!?” urlò Tom alzandosi in piedi.
“Tom, anche io sono incazzato nero. Ma calmati, già Kat è spaventata, ci manchi solo tu..” gli dissi facendolo sedere di nuovo.
“Domani vengo a cercarlo con te, lo devo ammazzare, non doveva permettersi nemmeno!” disse ancora.
Max non parlava, era sconvolto.
“Tu ti unisci a noi domani?” gli domandai. Lui annuii e si alzò dal tavolo, andò penso da Kat.

Kat’s pov.
Avevo appena finito di fare una calda doccia, ora mi sentivo al sicuro e anche molto più rilassata.
Avvolsi un asciugamano al petto e andai in camera mia.
Stavo decidendo cosa mettere, quando mi sentii prendere per i fianchi.
“Mi dispiace per quello che ti è successo piccola..” mi sussurrò Max all’orecchio.
Mi girai e lo abbracciai.
“Sappi che gliela faremo pagare domani..” disse stringendomi a sé.
Io annuii con la testa e sciolsi quell’abbraccio.
“Sei bellissima Kat.. non te l’ho mai detto, ma lo faccio ora” disse Max guardandomi negli occhi.
“E perché proprio ora?” domandai sorridendo.
“Non so, non ne ho idea..” abbassò lo sguardo, si soffermò sulle braccia che subito nascosi dietro la schiena.
“Cosa sono quei segni sulle tue braccia? Che ti ha fatto quel bastardo oltre a darti uno schiaffo?”
“Non mi ha fatto niente, stai tranquillo” dissi girandomi.
“Kat, fammi vedere le braccia” disse.
“Non penso sia una cosa importante”
“Invece sì che è importante.” Disse, per poi prendere le mie braccia e portandole in avanti.
“Spiegami.” Disse secco.
“Non sono opera di Lois questi. Sono opera mia Max..”
Lui lasciò le braccia e si mise una mano alla bocca.
“Max, tu non capisci. Non puoi capire..”
“Tu ora mi spieghi il perché.”
“Sai, non è facile Max. Questo non è uno dei miei migliori periodi, ed è l’unica cosa che posso fare per stare bene”
“Scherzi vero?! Kat, non fare la stupida! Hai noi ragazzi, Noah per sfogarti! Perché devi farlo?” disse nervoso.
“Max, è diverso. Ti ho già detto che non puoi capire” dissi abbassando lo sguardo.
Spuntò Tom dalla porta.
“Sorellina..” mi disse con una voce dolce.
Io nascosi nuovamente le braccia dietro alla schiena.
“Ragazzi, potrei per favore vestirmi? Tom, torna tra cinque minuti”
“Va bene sorellina, fa in fretta” disse cominciando ad andarsene.
Implorai Max con lo sguardo di non dire nulla, lui mi fece cenno di sì con la testa e disse ‘tranquilla’. Poi se ne andò via.
Mi vestii con una semplice tuta, una maglietta e una felpa. Presi le ciabatte da sotto il letto e mi coricai nel letto.
Tom spuntò nuovamente dalla porta chiudendosi la porta alle spalle.
Si venne a coricare accanto a me, mi lasciai cadere sul suo petto, mentre lui mi accarezzava la spalla.
“Non doveva succedere..” mi disse.
“Purtroppo è successo.. ma ormai è passato” dissi facendo spallucce.
Lui sospirò profondamente senza dirmi nulla.
Mi addormentai senza nemmeno cenare, Tom non mi svegliò. Avevo avuto una brutta giornata, volevo solo riposare.

09:10 am.
Siva’s pov.
Mi ero svegliato da circa un’ora, non avevo chiuso occhio quella notte. Avevo pensato a tutto il tempo a come avrei dovuto fargliela pagare a Lois.
Tom mi raggiunse in cucina poco dopo. Non mi disse nemmeno buongiorno.
“Vado da Lois, hai il piacere di venire con me o mi lasci fare da solo?” domandò mettendomi una mano sulla spalla.
“Devo ammazzarlo, devo esserci” dissi sorridendo.
Con la sua macchina andammo a casa sua, non svegliammo nemmeno la mia piccola, era meglio che se ne stesse a casa.
Quando arrivammo parcheggiai e misi il freno a mano. Tom mi guardò e mi fece l’occhiolino, era proprio furioso, quando si trattava della sua sorellina diventava una bestia..
Arrivammo davanti alla porta e suonammo. Ci venne ad aprire sorridente, non immaginando che eravamo noi.
“Brutto bastardo, non azzardarti mai più a fare una cosa del genere alla mia Kat!” urlò Tom, per poi dargli un brutto pugno in faccia.
Il ragazzo non ebbe il tempo di reagire, che già Tom era a cavalcioni su di lui riempiendolo ancora di pugni e schiaffi.
Gli uscii il sangue dal naso. Io me ne restai a guardare appoggiato alla porta, non c’era bisogno del mio intervento dato che Tom se lo stava finendo per bene.

Kat’s pov.
Mi ero appena svegliata, erano le nove e mezzo e i ragazzi non c’erano.
Avevano lasciato un biglietto sul tavolo. ‘Piccola, siamo usciti. A dopo, ti voglio bene, Seev’.
Ohw perfetto, erano da Lois. Beh, gli stava a quel brutto bastardo.
Chiamai Noah, per dirle di venire a farmi compagnia. Ero sola, dato che come sempre mia mamma era al lavoro.
“Brutta troia mi hai svegliato, ma ok sto arrivando” fu l’unica cosa che mi disse.
Aww, la mia migliore amica è dolcissima! Sì sì.
Dopo nemmeno un quarto d’ora sentii suonare al campanello ed era lei.
Mi sbadigliò in faccia ed entrò. Buongiorno anche a te Noah.
“Devo raccontarti una cosa” mi disse sedendosi sul divano.
“Dimmi tutto”
“Ieri ho sentito parlare Jay con Siva..” cominciò a dire.
“Oddio veramente?! Di che parlavano?!” dissi tutta contenta.
“Lui gli diceva che è fortunato ad averti accanto, che ti vuole un mondo di bene e che farebbe tutto per te!”
“Aww, ma quanto è dolce..”
“Dai Kat, perché non muovi il culo? Tu gli piaci, e anche tu lo vuoi. Mettetevi insieme!” disse.
“Uhm, non lo so. Voglio che sia lui a fare la prima mossa” dissi torturandomi le mani.
Lei sbuffò e non rispose.
Poco tempo dopo arrivarono Tom e Siva.

Siva’s pov.
Avevamo, o meglio, Tom aveva dato una bella lezione a quel tipo.. sicuramente non avrebbe più nemmeno guardato Kat.
Tornammo a casa e c’era Noah.
Per far svagare un po’ la mia piccola decisi che volevo farle conoscere Nareesha.
Le avrei detto di aspettarci al cinema, io avrei portato Kat e le avrei fatto una sorpresa.
Lei era la mia migliore amica, doveva sapere che stavo con una tipa e che l’amavo. Speravo solo andassero d’accordo, ma sicuramente lo avrebbero fatto.
“Ei Kat, oggi pomeriggio io e tu andiamo al cinema” le dissi.
“Uhm, ok va bene” rispose sorridente.
Amavo quel suo sorriso, era la ragione del mio.
Vidi Noah darle un pizzicotto nel braccio.. da un paio di giorni quelle due erano strane, pft. Vabbè, saranno le solite storielle delle ragazze pensai.

Kat’s pov.
Stavo preparandomi per andare al cinema con Seev. Mi aveva chiesto di andare con lui, aww. Il nostro primo appuntamento! Non potevo crederci. Cioè, non mi aveva detto che era un ‘appuntamento’ ma era chiaro che lo era.
Quando fui pronta prendemmo la mia macchina e andammo.
“Kat, devo presentarti una persona” disse mentre ci avvicinammo all’entrata.
Vidi una ragazza con la pelle olivastra e i capelli lunghi e neri che ci fece ‘ciao’ con la mano.
NO ASPETTATE, QUALQUADRA NON COSA.
“Piccola, non te l’ho detto.. ma.. sono fidanzato con questo splendore da due mesi” disse Siva mettendole un braccio intorno al collo.
Spalancai la bocca, mi ero solo illusa.
“Sono.. Nareesha” disse la ragazza allungando una mano.
“Ciao Nareesha, sono Katherine. Ma chiamami pure Kat se vuoi” risposi fredda.
Siva se ne accorse, e anche molto.
“Allora? Entriamo a guardare il film o no?” disse per smorzare la tensione che stava per crearsi.
“Ohw, ehm.. che nausea che mi sta salendo, ragazzi scusate.. devo lasciarvi” dissi con una voce strana, poggiando una mano sulla pancia.
“Stai male? Vuoi che ti accompagno a casa?” chiese Siva premuroso.
“No tranquillo, vado sola. Voi guardate il film, scusatemi.. veramente” dissi sorridendo e tornando alla macchina con le lacrime agli occhi.
Ovviamente la nausea era una scusa, non volevo scoppiare a piangere davanti a tutti.
In realtà non avrei voluto piangere, ma non riuscivo a non farlo. Volevo solo che la mia vita cominciasse a migliorare, e invece stava andando di male in peggio.
Non c’è la facevo più, avevo bisogno di stare sola.. ma soprattutto di fare solo una cosa, ciò che mi faceva stare bene.
Andai in una piccola zona sperduta di Londra, era una specie di bosco. Andavo sempre lì quando ero triste, quando volevo starmene sola e fare quello che dovevo fare.
Nascosi anche delle forbici vicino ad un albero, in un posto che conoscevo solo io.
Mi misi seduta alle radici dell’albero, cominciai a farmi tagli sempre più evidenti sui polsi. 



-Spazio Autrice-
Tadadada! Eccomi di nuovo qui a rompervi lalalala. 
Alluuura, mi dispiace infrangere i sogni di qualcuna, ma no, non ci sarà nessun'orgia tra Nareesha, Siva, Lois e Kat in programma HAHAHAHAHAH 
Comunque, che ne dite del capitolo? Siva è proprio uno sciocco a non accorgersi che la sua piccola Kat è innamorata di lui.. Tadadaa! Vedremo che farò accadere nei prossimi capitoli, se lo saprà oppure se succederà qualcos'altro.. Ok basta non dico più niente, è che amo mettervi ansia, HAHAHAHAH SORRATEMI AMORI. <3
Grazie per aver recensito, messo tra le preferite/seguite/ricordate la mia storia, vi voglio un casino di bene!
Vostra (rompipalle) Desi. c: 

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Capitolo 6
*** Capitolo cinque. ***


Ci si autolesiona per far uscire ciò è rinchiuso dentro, per far respirare la nostra pelle da quel dolore lancinante che è imprigionato dentro di noi.
Non ci si fa male per far vedere agli altri quanto siamo forti ma per far vedere agli altri che la nostra anima sta lentamente morendo, è un segnale di aiuto..
Perché il più delle volte l'autolesionista non si rende neanche conto del male che si procura.

-//Cit.



Ora stavo decisamente meglio, sei tagli. Di solito ne facevo di più, ma Siva se ne sarebbe accorto.
Mi girava un po’ la testa, ma non ci facevo caso dato che ormai c’ero abituata.
Da seduta passai a coricata, a fissare tutti gli enormi alberi che si innalzavano verso il cielo infinito.
Il mio telefono squillò. Tom.
“Ei Tom..”
“Sorellina, Seev mi ha chiamato.. mi ha detto che stavi male e che stavi venendo a casa, ma dove sei?” domandò preoccupato.
“Ah tranquillo, sto un po’ meglio. Sto facendo una commissione adesso, appena posso torno” dissi.
“Ok, fa in fretta che ti aspetto, così stiamo un po’ insieme” disse, poi bloccò.
Stesi altri dieci minuti a fissare in alto, immersa nei miei pensieri. Ero stata una stupida, come avevo potuto pensare che uno come il Kaneswaran si fosse innamorato di una come me? Che stupida.
Presi la mia borsa e tornai in macchina. La misi in moto, e cominciai a proseguire dritto verso la stradina che mi avrebbe riportato alla strada principale.
Mi spuntò da in mezzo ai cespugli un cane, un husky per la precisione. Mi fermai di botto, per la paura di mettermelo sotto.
Spensi la macchina e misi il freno a mano, poi scesi e andai piano verso di lui.
“Ei bello, che ci fai qui tutto solo?” domandai con una voce dolce.
Lui all’inizio si spaventò e si accucciò per terra mettendo la coda tra le gambe.
“Non voglio farti del male.. sta tranquillo” gli dissi accarezzandolo sulla testa.
Era pieno di pelo, ma era anche tutto sporco di fango, e prima avevo visto che zoppicava. Era senza collare, così decisi di metterlo in macchina e portarlo dal veterinario dove al momento c’era anche la mia micia Alis che stava facendo una cura per i vermi.

“Salve signorina Parker, chi è questo bel cucciolone?” domandò la segretaria del veterinario non appena mi vide entrare.
“Stavo fuori città in una stradina isolata, l’ho trovato lì.. zoppica, è tutto sporco. Penso l’abbiano abbandonato. Potrei vedere il dottore?” domandai cortesemente.
“Certo, adesso è libero. Gli chiedo se può entrare” disse alzandosi dalla sedia e andando verso la porta dello studio.
“Si accomodi pure, ha 10 minuti da dedicarle” mi disse uscendo sorridente.
La ringraziai ed entrai con il cane.
Spiegai tutto al veterinario, che visitò l’animale e mi disse che era stato maltrattato, che era digiuno da giorni e addirittura era senza microcip.
“Quanto mi dispiace per questo povero cucciolo” dissi andando a mettermi vicino a lui.
“A vederlo, così.. ad occhio, direi che non ha più di un anno e mezzo” disse.
“Secondo lei potrei adottarlo?” domandai speranzosa.
“Beh, dipende, il gattino come la prenderà?”
“Bom, penso bene. In caso troverò una soluzione, ma stia certo che gli verranno date tutte le attenzioni che gli sono mancate!”
Alla fine riuscii a convincerlo, gli feci mettere il microcip, lo facemmo mangiare un po’, gli fece una puntura per la gamba che gli faceva male, e mi disse quante dosi di mangiare dovevo dargli per farlo stare meglio in pochi giorni.
Alis doveva stare ancora lì in clinica una settimana, povera cucciola.
Prima di tornare a casa passai da un negozio di animali, presi le ciotole, alcuni giochini, il mangiare, il guinzaglio, il collare.. insomma, pagai tutto con la carta di credito di papà.
Arrivai a casa e aiutai Floyd (lo avevo chiamato così) a scendere dalla macchina.
“Ora ti farò vedere la tua nuova casa amore mio” dissi cercando le chiavi di casa.
Riuscii a trovarle e aprii. Siva era tornato, c’erano Tom e Jay insieme a lui nel divano.
“Oh-oh! Chi è questa bestiolina qui?” domandò Jay.
“Abbiamo un nuovo ospite?” disse Seev.
“Ragazzi, lui è Floyd. L’ho trovato abbandonato.. guardate in che condizioni è. Il veterinario mi ha detto che è stato maltrattato, ma ora avrà tutte le cure di cui ha bisogno e anche tutto l’affetto che non gli hanno saputo dare” dissi sguinzagliandolo.
“No aspetta, è il nostro cane ora?” domandò Tom tutto contento. Aveva sempre amato i cani, i gatti non erano tanto di suo gradimento.
“Si fratellone” dissi guardando il cucciolo che andava in giro per casa odorando qualsiasi cosa.
“Ei piccola, possiamo parlare?” mi domandò Seev venendomi vicino.
“Certo, vieni in camera mia” dissi preoccupata. Mi levai la felpa, stavo morendo di caldo.
“Perché lo hai fatto ancora?” domandò indicando con un dito le braccia.
“Nulla lascia stare, ti prego”
“Per colpa di Lois, vero?”
NO CAZZO, CAPISCI CHE LA COLPA QUI E’ SOLO TUA?
“No Siva, non è colpa di Lois.”
“Aspetta un attimo signorina, non è che sei arrabbiata perché ti ho nascosto per due mesi di avere la ragazza!?” disse ridendo.
MA COSA CAZZO TI RIDI?
“Ma ti pare? Figurati se mi importa della tua ragazza” dissi.
“Come scusa? Ho capito bene?!” disse arrabbiato.
“Siva ti prego lasciami stare per un po’, non ho voglia di parlare ora!” dissi facendolo uscire dalla camera e chiudendomi a chiave.
Mi buttai sul letto e cominciai a piangere, come poteva non capire che ero innamorata di lui? Lo amavo accidenti, solo in quel momento capii che era già da parecchio tempo che avevo smesso di tagliarmi per Lois..
..e avevo cominciato a tagliarmi per Siva.

“Kat, mi apri?” domandò Tom bussando alla porta.
“Dai sorellina, c’è qualcuno che vorrebbe vederti!” insistette lui, quando io non risposi.
“Non voglio vedere nessuno!”
“Nemmeno se siamo io, con una bella cioccolata calda e il tuo cucciolone Floyd?” disse.
Mhm, la cosa che mi aveva portato la cioccolata calda mi aveva fatto sentire magicamente meglio.
“Entra!” dissi asciugandomi un po’ di lacrime.

Siva’s pov.
Kat mi aveva appena sbattuto fuori dalla sua stanza, non so che cazzo le succedeva. Ragazze, e chi le capisce. Sono strane, e anche tanto!
Sicuramente le aveva dato fastidio il fatto che non le avevo detto di Nareesha subito.
Uscii e presi la macchina dirigendomi verso casa di Noah, sicuramente lei mi avrebbe saputo dire cosa le succedeva.
“Ciao.. Jay?” dissi quando il riccio venne ad aprirmi alla porta. Ah sì, mi ero scordato che stavano insieme.
“Ciao Seev, bisogno di qualcosa?” domandò.
“Devo parlare con Noah, è urgente.”
“Si certo, entra Siva!” mi urlò Noah.
Jay mi fece entrare e vidi la ragazza che scendeva dalle scale con un asciugamano in testa, sicuramente aveva appena fatto lo shampoo.
“Noah devo parlarti urgentemente di Kat. Da soli però..” dissi sottolineando le ultime parole.
“Oddio, è successo qualcosa di grave?” domandò la ragazza alzando lo sguardo preoccupata.
“Mhm..” dissi, non volevo dire nulla di fronte a Jay, non che non mi fidassi di lui, anzi. Però Kat si sarebbe arrabbiata se avessi detto anche a lui del suo piccolo ‘problema’.
“Ok, ok. Io vado, a dopo amore” disse il riccio stampando un bacio alla ragazza.
Quando se ne andò Noah mi invitò a sedermi sul divano.
“Allora, dimmi tutto quello che succede” disse.
“Noah, tu non lo sai.. ma la nostra Kat ha un piccolo problema” cominciai a dire, non avevo la minima idea da daove cominciare.
“Che tipo di problema?” domandò.
“Lei.. ecco, lei.. si.. si taglia” dissi balbettando.
“Che cazzo stai dicendo!?” urlò la ragazza alzandosi dal divano.
“Noah calmati un attimo, l’ho scoperto da poco.. ho reagito allo stesso modo.. ma sto cercando di aiutarla a smettere” dissi alzandomi e facendola di nuovo sedere, sperando si calmasse.
“Siva, è uno scherzo?”
“No Noah, accidenti! Non sarei venuto fin qui! Non pensi?” dissi.
“Si, scusami è che..”
“Lo so. Anche io non volevo crederci, ma ora il problema è un altro, oggi aveva alcuni tagli che ieri non aveva, penso oggi l’abbia fatto di nuovo..
Mi vedo con una tipa da due mesi, non lo sa nessuno.. ma siccome lei è la mia migliore amica ho deciso di presentargliela oggi..”
“MA TU SEI COGLIONE O COSA?!” mi urlò la ragazza alzandosi nuovamente dal divano.
“Ma si può sapere che avete oggi tutte e due? Non fate altro che urlarmi contro!”
“Siva, non te ne sei accorto? Kat è innamorata di te, non vedi come ti guarda?”
“Come scusa? No, ti sbagli.. lei, lei è la mia migliore amica.. io il suo migliore amico. Lei non è innamorata di me” dissi incredulo.
“E invece si che lo è. Quando le hai chiesto di andare al cinema.. era felicissima perché pensava che fosse un appuntamento Siva.. ci credo che si è tagliata” disse incrociando le braccia.
Mi cadde il mondo addosso. La mia piccola era innamorata di me, io non me n’ero nemmeno accorto, e si tagliava per colpa mia. Soffriva per me, che razza di mostro ero?

Kat’s pov.
Tom era coricato nel letto accanto a me mentre sorseggiavo la mia cioccolata calda, non mi chiedeva perché stavo piangendo, si limitava solo a coccolarmi.
Floyd invece era ai miei piedi che dormiva.
Tutto d’un colpo sentimmo aprire la porta.
“Amori, sono a casa! Venite, devo parlarvi” urlò mia mamma.
Andammo in cucina da lei che si era appena accesa una sigaretta.
“Ciao mamma, che devi dirci?” disse Tom sedendosi a tavola.
Floyd spuntò dalla porta.
“E lui chi è?” disse mia mamma accarezzandolo.
“Lunga storia.. comunque, lui è Floyd. Floyd Parker” dissi sorridendo.
“Uh, va bene! Comunque, la mia agenzia mi ha dato il trasferimento in un’altra città..” disse, come se nulla fosse. IL TRASFERIMENTO IN UN’ALTRA CITTA?!
“Dobbiamo andarcene!?” disse Tom.
“No, voi no. Solo io. Ma.. spero di tornare presto” disse con voce malinconica.

Sarebbe andata via in due giorni, per un certo senso anche meglio, avremo avuto la casa tutta per noi, ma mi sarebbe anche mancata.
“Ei ciao Siva!” dissi vedendo il ragazzo entrare in cucina.
“Ciao Kat” rispose freddo.
“So che sei arrabbiato per come ti ho trattato prima, ma scusami, non volevo” dissi.
“No tranquilla, mi è già passata” disse ancora freddo.
“Cosa hai Seev? Lo sento che sei freddo..” dissi prendendogli la mano, ma lui mi scansò.

Siva’s pov.
Ero appena tornato a casa, ancora pensando a quello che Noah mi aveva detto. La mia piccola, innamorata di me.
Come avevo potuto non accorgermene? Stava soffrendo per me, ma io stavo con Nareesha, non potevo fare nulla.
“Ei ciao Siva!” disse vedendomi entrare.
“Ciao Kat” gli risposi freddo. Non volevo, ma cosa potevo fare? Avrei tanto voluto che quella cotta per me scomparisse.
“So che sei arrabbiato per come ti ho trattato prima, ma scusami, non volevo” disse accennando un sorriso.
“No tranquilla, mi è già passata”
“Cosa hai Seev? Lo sento che sei freddo..” disse prendendomi la mano. Ma gliela lasciai.
SCUSAMI KAT, LO FACCIO PER IL TUO BENE.




-Spazio Autrice.
Ccccciao amori! (?) 
Scusatemi se aggiorno adesso, vi avevo detto che lo avrei fatto presto e invece no. Sono stata a letto con la febbre in questi giorni, ho finito ora di scrivere çç
Comunque, la storia si intreccia sempre di più LOOOOOOL 
Siva ora ha scoperto che Kat è innamorata di lui, e beeeh? Come reagirà adesso? 
Vi ringrazio tantissimo perché a soli 6 capitoli siamo già arrivati a venti recensioni, non so che dire, grazie veramente!
Ora vi lascio, un kiss (?) a tutte e vi voglio bene.
Vostra, Desi. 

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Capitolo 7
*** Capitolo sei. ***


He's more than a man
And this is more than love
The reason that the sky is blue
The clouds are rolling in
Because I'm gone again
And to him I just can't be true
Unfaithful –Rihanna


    
Kat’s pov.    

“Siva, cosa succede?” domandai dolcemente.
“Kat non voglio farti soffrire! Lo so che sei innamorata di me..” disse mettendosi le mani dietro al collo.
Non sapevo cosa dirgli.

Siva’s pov.
Da quanto Noah mi aveva detto che Kat era innamorata di me sentivo dentro un mix di emozioni quasi inspiegabili.
Da un lato, mi sentivo in colpa perché se si tagliava o si era tagliata era per colpa mia.
Da un altro invece pensavo che ero innamorato della mia Nareesha, e saremo stati insieme felici e contenti.
L’altro lato invece diceva che non volevo farla soffrire, che dovevo fare qualcosa e.. no, non mi stavo innamorando di lei. O sì?
Mi squillò il telefono.
“Scusami, devo rispondere..” dissi prendendolo e andando in giardino. Era Nareesha.

“Ciao amore, come va con la tua amica?” disse la ragazza premurosa.
“Oh, ehm.. sta male, ma si riprenderà” risposi mentendo. Non volevo farlo, ma non volevo dirle che lei era innamorata di me.
“Ah capisco, quindi stasera non usciamo?” disse.
“Non lo so amore, penso di no.. scusami”
“No tranquillo, ti capisco.. Ci sentiamo dopo, ti amo”
“Anche io tesoro, a dopo” risposi e staccai.
Tornai in cucina ma Kat non c’era. Cominciai a cercarla in giro per casa, non era nemmeno in camera sua.
“Kat, dove sei?” cominciai a dire.
Passai dalla porta del bagno che era chiusa, sicuramente era lì.
“Lo so che sei qui. Aprimi” dissi bussando.
Lei mi aprii e vidi che aveva tutto il trucco colato. La strinsi forte a me. Ma lei lasciò subito la presa.
“Kat, io non so che dirti..”
“Non devi dire nulla Siva, tu hai la tua vita.. io la mia, scusami” disse, poi andò via.

Kat’s pov.
Presi Floyd e uscii, era sera, non avevo la minima idea di dove dato che erano le otto.
Così andai da Max, magari sfogarmi con lui mi sarebbe servito.
Appena arrivai suonai alla porta di casa e mi venne subito ad aprire.
“Ciao cucciolone!” disse accarezzando il cane.
“Max.. ho bisogno di te” dissi quasi disperata.
“Certo amore, entra vieni” disse facendomi entrare. Sguinzagliai il cane che cominciò a gironzolare per casa. Io e Max andammo a sederci sul divano.
“Che ti succede? Hai pianto a quanto vedo..” disse scansandomi una ciocca di capelli.
“Max sono innamorata di Siva, ma lui ha già la tipa.. mi sono tagliata e sono disperata”
“Wohoo, aspetta! Partiamo dal punto primo, quello più importante, ti sei tagliata di nuovo!?” disse furioso.
“Max.. io non c’è la faccio più” dissi lasciandomi cadere su di lui. Lui mi strinse a se e mi baciò la fronte.
“Cucciola.. non sai quanto mi dispiace sentirtelo dire, ma ora passiamo al secondo punto.. Ti piace Siva?!”
Io non risposi, mi limitai ad annuire con la testa.
“Ok, e lui è fidanzato?” chiese ancora.
“Si..” risposi con le lacrime agli occhi.
“Mi dispiace, io.. Kat devo dirti una cosa” disse allontanandosi un po’.
“Dimmi pure..” dissi abbassando lo sguardo.
“Sei così occupata a interessarti di Siva.. che non ti sei accorta che qualcuno è innamorato di te” disse mettendo una mano sulla mia gamba.
Alzai lo sguardo confusa per ciò che aveva appena detto. Il ragazzo cominciò ad avvicinarsi lentamente a me e le nostre labbra si incontrarono.
Mi misi a cavalcioni su di lui continuando a baciarlo con foga. Le nostre lingue si toccavano, giocavano tra di loro.
Misi le mani nella sua nuca, mentre lui mi tirò di più a se, fino a sentire il mio seno che premeva sul suo petto.
“Kat..” disse tra un bacio e l’altro. Mi staccai dalle sue labbra.
“Non volevo che ti staccassi..” disse sorridendo. Gli sorrisi.
“Max..” dissi accarezzandogli il collo con la mano destra.
“Smettila di soffrire per Siva, mettiamoci insieme..” mi disse lui, accarezzandomi la schiena.
Per un attimo tornai alla realtà, cosa minchia stavo facendo? Mi alzai da Max e misi le mani nei capelli.
“Ei piccola, che succede?” domandò lui alzandosi.
No, ero la piccola di Siva.
“Fai finta che non è successo nulla tra di noi, ti prego..”
“Ma.. come posso far finta di nulla?” domandò ancora il ragazzo.
“Non lo so, ora devo andare” dissi.
Presi la mia borsa, il cane e tornai a casa.

Tom’s pov.
“Siva, senti.. io esco con Kesley stasera, torno tardi, non so a che ora, sai domani non abbiamo scuola dato che cominciano le vacanze..”
“Si Tom, tranquillo vai” rispose freddo il ragazzo.
“..Ah un’ultima cosa, non dire nulla a Kat..” dissi prendendo il giubotto.
“Sii, vai tranquillo accidenti. Su via!” disse lui buttandomi praticamente fuori di casa.
Presi la macchina e andai a casa della bionda. Mi aveva chiesto di uscire, ovviamente non rifiutai. Come avrei potuto farlo?

Kat’s pov.
Ero appena rientrata in casa, Siva stava sul divano, appena mi vide si alzò e mi venne vicino.
“Tom dov’è?” domandai.
“Non so.. è uscito, forse è con Nathan” disse facendo il vago.
“Uhm, ok va bene.” Risposi andando in cucina.
“Kat, non vogliamo finire di parlare?” domandò seguendomi.
“Sto ordinando la pizza, tu la vorresti?” domandai facendo finta che non mi avesse detto nulla.
“Si ordinala anche per me per piacere, ma io voglio finire quel discorso” insistette lui.
“Cosa c’è da dire Siva? È solo una cotta, passerà. Tu stai con Nareesha, e non puoi lasciarla per me. Abbiamo finito, no?”
“No che non abbiamo finito! Perché non sei stata sincera con me?! Avresti dovuto dirmelo!” disse gesticolando.
“Non sapevo come farlo ok?” dissi.
Lui mi abbracciò.
“Sai che puoi dirmi tutto piccola, da quando l’ho saputo.. provo qualcosa di strano. Non dico che è amore, ma boh..” disse stringendomi sempre di più a lui.
“Siva stai con Nareesha da due mesi accidenti, finiscila. Non devi lasciarla per me” dissi sciogliendo quell’abbraccio.
“Non mi stai costringendo a farlo. E poi stai facendo tutto tu” disse accarezzandomi la guancia.
“Promettimi che tra noi due non cambierà nulla, non so che farei senza di te” dissi buttandomi tra le sue braccia di nuovo.
Te lo prometto piccola, non cambierà nulla” disse accarezzandomi i capelli. 



-Spazio Autrice-
Ciao amorini miei (?), voglio cominciare questo spazio autrice ringraziandovi per aver recensito il mio scorso capitolo, wohooo. Leggere cosa pensate è veramente fantastico, voi siete fantastiche!
Poi, avete presente che all'inizio dei capitoli comincio sempre con il mettere qualche frase di una canzone o di un film? Bene, sapete anche che voglio coinvolgervi nella storia il più possibile, quindi facciamo una bella cosa jdcxydhnjnb
Qui sotto scrivetemi una frase di un film, libro, canzone o quel che volete voi (specificate chi ha detto la frase, il film o chi canta la canzone) e nei prossimi capitoli userò le vostre frasi a seconda di come si addicono di più al capitolo! Spero tanto lo facciate.
Infine, ditemi cosa ne pensate di questo schifoso capitolo, e ci sentiamo presto.
Ciauuuuuz, vi amo lol 

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Capitolo 8
*** Capitolo sette. ***


Out on your corner in the pouring rain
Look for the girl with the broken smile
Ask her if she wants to stay awhile
And She Will Be Loved
And She Will Be Loved

She will be Loved– Maroon 5


-Vacanze di Natale cominciate, 21 Dicembre 2012-.
“Oggi doveva anche finire il mondo, eppure sono qui ad annoiarmi sul mio letto. Niente scuola, ed è positiva come cosa.” Pensai.
Erano le dieci e mezzo, Siva dormiva ancora beato. Lo sapevo perché pochi minuti prima mi ero alzata ed ero andata a vedere se era sveglio.
Tom invece era tornato a casa praticamente tre ore prima, non era ubriaco e il che era strano!
Mi alzai di nuovo dal letto e misi le pantofole. Floyd, che poco prima mi era saltato addosso per svegliarmi, mi seguii.
Andai in cucina, e aprii il frigo. Presi un succo all’ACE e tagliai una fetta di ciambella che avevo preparato la sera prima. (Preciso,io ho preparato)
Diedi da mangiare al cane e mi misi a sedere al tavolo a fare colazione.
Quando finii di mangiare erano le undici, e ancora ero sola soletta. Wow, che bello.
Ma sentii un rumore strano dal corridoio che portava alle camere da letto, come se qualcuno fosse inciampato.
Corsi a vedere cosa era stato, e vidi Tom che si stava rialzando da terra. Scoppiai a ridere.
“Cazzo ti ridi?” domandò passandosi una mano nella fronte, povero, si era fatto male.
“Scusa.. quando qualcuno cade è sempre divertente” dissi ridendo ancora.
Lui andò in soggiorno e si buttò sul divano. Mi misi accanto a lui.
“Allora, dove sei stato stanotte?” domandai.
“In giro, nulla di interessante” disse cominciando a giocherellare con i pollici. Quando lo faceva stava dicendo minchiate.
“Thomas Anthony Parker! Dimmi subito cosa hai fatto stanotte, siamo fratelli! Ci raccontiamo sempre tutto, no?” dissi avvicinandomi ancora di più a lui.
“Ti arrabbierai se te lo dico..” disse guardandomi un paio di secondi negli occhi.
Era uscito con Kesley, quella vipera.
“Sono uscito con Kesley, so quello che pensi di lei e mi dispiace! Ma lei mi piace, non posso farci nulla Kat!” disse sputando praticamente tutta quella cazzo di verità.
“Ok, non posso dirti quello che devi fare.. ma quando ti farà soffrire, ti dirò che te l’avevo detto” risposi alzandomi dal divano.
“Non capisco perché devi vedere sempre il lato negativo delle cose!” disse lui.
“Tom non sono negativa, io so che quella si fa i ragazzi nel bagno della scuola senza farsi problemi, ogni giorno ne ha sempre uno nuovo, e tu sei uno della lista!” dissi innervosendomi.
Vederlo soffrire per quella stronza era l’ultima cosa che volevo.
“Che ne sai tu?! Forse è cambiata, e se dovesse farmi soffrire.. fatti miei! Scusami ma ora vado a farmi una doccia, a dopo” disse secco e se ne andò.
Subito spuntò Siva dal corridoio un po’ confuso.
“Successo qualcosa?” domandò.
“Non voglio che esca con quella serpe velenosa! Lo farà soffrire e si pentirà!”
“E pure che fosse vero? Cazzi suoi, è maggiorenne e vaccinato! Fagli fare quello che gli pare”  
Siva aveva ragione, che mi piaceva o no Kesley si stava frequentando con Tom, e io non potevo farci nulla. Ostacolarli mi avrebbe fatto odiare da Tom, e non volevo che succedesse.
Sentii squillare il cellulare. Era Nathan.
“Ei Nath, buongiorno!” dissi felice.
“Buongiorno bellezza! Per stasera ho organizzato una mangiata a casa mia, Noah e Jay vengono.. voi ci siete?” domandò il ragazzo.
“Uhm, non so aspetta.”
Domandai a Siva se sarebbe venuto, ma mi rispose che per cena era da suo fratello Kumar.
“Siva non può venire, poi domando a Tom se viene e ti faccio sapere” dissi.
“Va bene babe, a dopo” disse il ragazzo e poi bloccò.
“Bene, io vado a vestirmi.. devo fare una cosa, ci vediamo stasera” disse scoccandomi un bacio sulla guancia.
“Stasera? Non torni per pranzo?” domandai.
“No, non posso.. scusami!” disse abbracciandomi.
Io mi sforzai a fare un sorriso. Lui andò a vestirsi e nel mentre che era in bagno presi il suo cellulare. Era sbagliato quello che stavo per fare, lo so.
Andai nei messaggi e c’è n’era uno di Nareesha risalente a dieci minuti prima.
Avrebbero passato tutto il pomeriggio insieme, ecco perché non c’era per pranzo..
Avrei voluto che fosse mio, avrei voluto che i suoi pomeriggi li passasse con me e non con Nareesha, avrei voluto essere la sua piccola ma non da semplice amica.
Sapevo che purtroppo tutto questo non sarebbe mai potuto succedere.
Posa il cellulare al posto dato che sentii Siva arrivare. Prese il cellulare e mi guardò sorridente.
Quant’era bello quando sorrideva, ero innamorata pazzamente di quel sorriso.
“Bene, vado. Ciao piccola, a stasera” disse il ragazzo andando via.
Erano le undici e mezzo, mi stavo annoiando e così decisi di andare a vedere che fine aveva fatto Tom.
Andai in camera sua, era coricato sul letto ad ascoltare musica. Quando mi vide mi invitò a coricarmi sul letto accanto a lui.
“Scusami per come ho reagito poco fa..” dissi stringendomi a lui con una voce da cucciolo.
Posò l’iPod e le cuffie sul comodino e mi strinse a se.
“Tranquilla amore, è normale che sei gelosa..” disse giocando con il mio labbro inferiore con il suo pollice. Adorava farlo, a me dava sui nervi e lui si metteva a ridere.
A volte sembravamo due fidanzati.
“Non sono gelosa..” dissi con una strana vocina.
“Pff, si che lo sei!” disse facendo lo spavaldo.
“Come vuoi tu!” risposi dandogli un bacetto sulla guancia.
“Come voglio io? Signorina Parker, io ho sempre ragione.. ricordalo!” disse ridendo.
Cominciò a farmi il solletico, un’altra cosa che odiavo.
“T-tooom! F-F-ini..scila!” dissi tra una risata e l’altra.
“Solo se dici che avevo ragione, sei gelosa! G-E-L-O-S-A!” disse lui.
“O..okk! Sono Ggg..elosa!” dissi ridendo come una matta.
Lui smise e si buttò sopra di me. Misi le braccia sulla sua schiena e lo abbracciai.
Poi si mise sui gomiti per non farmi peso. Ricordate quando ho detto che a volte sembravamo fidanzati? Ecco, questo era uno di quei momenti.
“Senti Tom.. stasera hai da fare?” domandai.
“Vuoi chiedermi di uscire? Siamo fratelli, insomma!” disse ridendo.
“Sei uno scemo! Nathan mi ha detto che ha organizzato una mangiata a casa sua per cena, e ci ha invitati! Vieni?” domandai.
“Si ottima scusa..” disse mettendosi coricato nel suo lato a pancia all’aria.
“Ma sei scemo?!” gli urlai ridendo.
“Scherzavo idiotaa! Certo che vengo!” disse tirandomi su di lui.
Lo strinsi ancora. Lui era il mio fratellone, amavo quei dolci momenti tra di noi, e lo volevo solo mio. Ero gelosa, sì ero gelosa di tutte le ragazze che gli si avvicinavano perché avevo paura che me lo avrebbero portato via.
“Sorellina, tu devi dirmi una cosa..” disse facendomi scendere da lui.
“Certo, cosa?” domandai mettendomi su un fianco.
“Ti piace Siva? Verità” domandò lui serio.
“Forse, un po’.. si.”
“Lo sapevo! Lo vedo da come lo guardi!”
“E dai, finiscila di prendermi per il culo!” dissi spingendolo un po’.
“Non ti sto prendendo per il culo, sei tu che pensi sempre male” rispose ridendo.
Sentimmo suonare al campanello.
“Vai tu o vado io?” domandò con occhi che dicevano ti prego vai tu, non voglio alzarmi!
“Vado io, tanto pure che ti dico va tu non alzeresti mai il culo dal letto..” risposi alzandomi. Lo sentii ridere alle mie spalle.
Quando aprii la porta mi vidi Max di davanti sorridente. Vedendo lui mi tornò alla mente il nostro bacio della sera prima.
“Ciao tesoro, posso entrare?” disse stampandomi un bacio sulla guancia.
“C-certo che puoi” dissi un po’ insicura.
Tom spuntò nel preciso istante in cui chiusi la porta.
“EI BROO!” urlò saltando praticamente addosso a Max.
“Ei ei! Tutto apposto?” rispose lui.
“Stasera andate alla cena di Nathan? Io non posso, ho un impegno in famiglia!” disse Max andando in cucina con mio fratello.
“Noi andiamo, si..” risposi io raggiungendoli.

19:30 pm.
Avevo appena finito di prepararmi e stavo aspettando che mio fratello si muovesse quello splendido culo che si ritrovava.
Io ero pronta da secoli mentre lui se la stava tirando per le lunghe da un’ora.
“Tom cazzo smuoviti o facciamo tardi!” gli urlai.
“Si, arrivo arrivo! Sta calma” disse lui uscendo dalla sua stanza.
Prendemmo la sua macchina e arrivammo a casa di Nath, che più che una casa era un palazzo.
Suonai alla porta e ci venne ad aprire Noah.
“Ei amore! Ciao!!” disse saltandomi addosso.
“Ciaao amoore!” dissi quasi senza aria.
“Ciao Noah, ciao!” disse Tom offeso perché la ragazza non l’aveva abbracciato.
“Cià” rispose lei per farlo incazzare ancora di più. Amava farlo.
Andammo da Nathan e Jay che erano in soggiorno.
“Ei ciao bellezza!” disse Nathan scoccandomi un bacio sulla guancia. Gli sorrisi e passai a salutare Jay.
“Wee riccio! Come va?” dissi scombinandogli i capelli.
“Ciao Kat, bene tu?” dissi risistemandoseli. Io risi mentre Noah si mise a sedere accanto a lui.
“Ragazzi, io vado nella sala video giochi. Voi cosa fate?!” domandò Tom strofinandosi le mani.
“Io e Noah restiamo qui a guardare un film” disse Jay mettendo una mano attorno al collo della ragazza.
“Io vorrei cominciare a preparare la cena. Kat mi aiuteresti?” domandò Nathan.
“Oh certo, andiamo pure” risposi sorridendo.
Arrivammo in cucina e cominciammo a preparare qualcosina.
“Bene, è tutto pronto! O almeno, il pollo sarà pronto tra poco..” disse Nathan guardando il timer del forno.
Io risi e mi affacciai due secondi fuori dalla porta che dava al giardino.
“Quante stelle che ci sono fuori..” dissi sorridendo.
“Vieni.. usciamo a guardarle” disse Nathan prendendomi per mano e portandomi fuori.
Andammo a sederci nella grande sedia a dondolo che c’era verso la fine del giardino.
“Kat, ti ho mai detto che i tuoi occhi sono splendidi?” mi domandò Nathan.
Penso di essere diventata rossa, le guance cominciarono a bruciarmi.
“Dai, non arrossire così” disse sorridendo e avvicinandosi a me.
“Fa freddo qui..” dissi per cambiare un po’ discorso.
Si levò la sua giacca e me la mise sulle spalle.
“Grazie Nath..” gli dissi sorridendo.
“Di nulla Kat” rispose ricambiando il sorriso.



-Spazio Autrice-
Zaaaalve a tutte! Intanto, BUON ANNO RAGAZZEEEE! Come ve lo siete passati il Capodanno?! Io bene, l'anno è cominciato benissimo! E il che è positivo, spero tanto in un possibile concerto sui The Wanted in Italia. jfhxuhd ok la smetto di blaterare lol.
Traaaanquille se non avevate idee per la frase da mettere, la mia dolce metà (solo lei capirà lol) mi ha consigliato quella bella canzone che tanto amo!
Cosa ne pensate di questo bel capitolo?! Il vu cumpra (HAHAHAHAHAHAHAH grazie tomsmile per l'idea del soprannome) non si muove il culo, ma intanto Nath e Max stanno puntando a Kat. Waaaa che intrecci che sto facendo, nemmeno io so come uscirne! HAHAHAHAHAHAHAHA 
Beeeeene, ora prima di andare vi lascio dicendovi di seguire su Twitter l'account @ItalyLovesTW fatto da me e quattro mie amiche (vi lovvo clubpervy).
La smetto di rompere e vado, ciaaaaaaauz. 

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Capitolo 9
*** Capitolo otto. ***


«L’amore è una strada a senso unico: parte da te e va verso gli altri.
Se pensi di trattenere per te qualcosa o qualcuno,

anche per un attimo, l’amore ti muore tra le dita.»
(M. Quoist)




Siva’s pov.
Ero con Nareesha al parco, stavamo passeggiando mano nella mano. Lei mi parlava, ma io purtroppo avevo la testa da un’altra parte. Pensavo a Kat.
“Ei cucciolo, ma mi stai ascoltando?” domandò la ragazza mettendosi di fronte a me. Mi fermai e le sorrisi.
“Scusami Nareesha, ho la testa da un’altra parte oggi..” risposi guardando per terra.
“Tranquillo. Ma succede qualcosa? Sai che puoi dirmi tutto!”
“Nulla piccola, stai tranquilla.. non è nulla di importante” risposi prendendola per mano e riprendendo a camminare.

Kat’s pov.
Stavo passando una bella serata insieme ai ragazzi e Noah. Ridevamo, scherzavamo e io non pensavo nemmeno minimamente a Siva.
“Allora, cosa facciamo durante queste vacanze?” domandò Jay bevendo la sua birra.
“Ovviamente party! Il Natale lo faremo o meglio, lo farete con le vostre famiglie e poi a Capodanno.. PARTY HAAAARD!” disse Tom praticamente urlando.
“Ah già, voi sarete soli per Natale.. volete che lo passiamo tutti insieme?!” domandò Nathan.
“No tranquillo, il Natale è fatto per stare con la famiglia.. avremo tempo per stare insieme!” risposi sorridendo.
“Uhm, vado due minuti al bagno. Kat, mi accompagneresti?” domandò Noah alzandosi.
“Certo, andiamo” risposi alzandomi.
Arrivate in bagno la ragazza chiuse la porta a chiave.
“Hai visto come ti guarda Nathan?! È cotto di te, aww!” disse saltandomi addosso.
“Cotto di me? Ma scherzi? No, siamo solo amici e lo sa bene..” risposi levandomela di dosso.
“Oh ma comprati un paio di occhiali!” disse spingendomi.
“Pff, torniamo di là” dissi aprendo la porta.

Avevamo finito di mangiare da circa mezzora, eravamo tutti nella sala videogiochi. A Tom squillò il cellulare.
Andò nell’altra stanza per rispondere e quando tornò ci disse che doveva andarsene.
“Kat, vuoi che ti accompagno a casa?” domandò posando il cellulare in tasca.
“No tranquillo, tu vai. Più tardi la accompagno io” disse premuroso Nathan.
Noah mi guardò con una strana aria maliziosa. Avrei voluto strozzarla.
“Va bene, ci vediamo domani, ciao Kat” disse Tom baciandomi la testa.
Io finsi un sorriso e lo salutai con la mano.
“Bene, ragazzi si è fatto tardi.. Noah deve tornare a casa, ti accompagno ok?” disse Jay. Bastardo.
“Di già andate via?!” domandai io.
“Uhm, si. Dobbiamo proprio.. ma tranquilla, mica sei sola!” disse Noah. Bastarda.
“Va bene, vi accompagno alla porta. Tu Kat, aspetta pure qui!” disse Nathan alzandosi.

“Mi aiuti a lavare i piatti? Se mamma torna e li vede tutti lì si arrabbia” disse Nath tornando pochi minuti dopo.
“Si certo, andiamo” risposi.
Scendemmo in cucina.
“Tu lavi, io asciugo e poi tu sistemi.” Disse Nathan.
“Si certo, tu il compito più facile!” risposi incrociando le braccia.
“Ahahahaha! Scusami” disse.
Cominciai a lavare i piatti, e lui ad asciugarli. Alla fine lui li sistemò anche, non gliela diedi vinta.
“Bene, ora vieni in giardino.. ho una sorpresa per te!” disse Nathan prendendomi per mano.
Uscimmo e mi portò fino a bordo piscina.
“Che vorresti fare Sykes?!” domandai.
“Nulla, solo.. guardare le stelle” rispose sorridendo.
Mi misi seduta e lui accanto a me.
“Ci pensi a quanto sarebbe bello farsi un bagno in piscina proprio ora?” domandò il ragazzo.
“No Nathan, non pensarci nemmeno” risposi alzandomi e cominciando a correre, avevo capito le sue intenzioni.
“Vieni qui Parker!” disse cominciando a rincorrermi.
“Nooo! Sento freddo, non voglio fare il bagno” dissi continuando a correre e ridendo.
Alla fine lui mi prese in braccio e cominciò a correre verso la piscina.
Quando fece per tirarmi mi aggrappai al cappuccio della sua felpa e mi trascinai in acqua anche lui.
L’impatto con l’acqua fu bruttissimo, dire che era gelida era dire poco!
“N-nathan.. h-ho ffreddo..” dissi aggrappandomi con le braccia al suo collo.
“Tranquilla piccola, ora usciamo” disse facendomi andare sulla scalinata.
“Sei uno scemo! Come ti è saltando in mente di buttarmi in piscina?!” gli urlai mentre uscivo.
“Dai, tanto per farci quattro risate!” rispose lui.
Quando uscimmo fu ancora peggio, stavo praticamente diventando un ghiacciolo.
“Scusami.. non avrei dovuto..” disse Nathan ridendo di nascosto mentre entravamo dentro.
“Già.. è stata un’ottima idea quella tua!” dissi ironica.
“Vieni in camera da me, ti do qualcosa di asciutto..” disse il ragazzo.
“Scherzi Nath? E l’intimo dove lo prendo?” domandai.
“Infatti ti do qualcosa di mia sorella, tranquilla!” insistette.

Dopo essermi asciugata e messa i vestiti della sorella di Nathan, lo raggiunsi in camera sua. Si stava mettendo una maglietta asciutta ed era in boxer.
Mi sentii leggermente a disagio.
“Ehm, scusa.. ti aspetto di la” dissi arrossendo.
“No tranquilla, puoi restare” disse lui sorridendo.
Mi misi a sedere sul letto mentre lui si metteva i jeans.
“Domani ti va di fare qualcosa insieme?” domandò il ragazzo mentre si allacciava la cinta.
Calmati Kat, stai calma.
“Oh, si certo che mi va! Dove mi porti?” domandai sorridente.
“Non lo so, ci penso su e domani mattina ti faccio sapere” rispose lui.
“Sono le undici e trenta, dai ti accompagno a casa..” disse ancora.
“Va bene, aspetta.. prendo la mia borsa” dissi.
Presi la borsa e uscimmo a prendere la sua auto. Arrivati a casa si fermò con la macchina davanti allo spiazzale.
“Bene.. allora domani mattina aspetto un tuo messaggio?”
“Si certo, ora vai che si sta facendo tardi.. notte” rispose il ragazzo scoccandomi un bacio sulla guancia.
“Ciao Nathan..” dissi uscendo e andando verso la porta. Presi le chiavi e aprii.
Ovviamente Tom non c’era, ma sentivo qualcuno in cucina parlare con Floyd.
“Oh, ciao Seev..” dissi entrando.
“Ciao piccola, dov’è Tom?” domandò.
“Con Kesley, io sono stata a casa di Nathan..” dissi prendendo qualcosa da bere nel frigo.
“E Jay con Noah erano con voi?” domandò il ragazzo.
“No, sono andati via un’oretta fa..” risposi facendo la vaga.

Siva’s pov.
Kat mi aveva appena detto che era stata con Nathan, da soli a casa sua. Ora la domanda non è perché, ma cosa hanno fatto?
Avrei voluto domandarglielo, ma non volevo che poi mi tempestasse di domande sul fatto del perché volevo saperlo. A dirla tutta, nemmeno io lo sapevo.
Sapevo solo che ero geloso.

Kat’s pov.
Ero a letto da circa cinque minuti, stavo a morire di sonno e così decisi di dormire.
Mi sentii stringere da dietro, mi girai ed era Tom.
“Ei, sono tornato..” disse sorridendo.
“Ciao Fratellone!” gli dissi girandomi e abbracciandolo.
“Dormi qui con me? Mi sento sola..” disse strofinando il naso con il suo.
“Certo che sto qui con te. Dai dormi” rispose lui.
Mi addormentai abbracciata con Tom.
Il mattino seguente mi svegliai per colpa dei raggi del sole, avevo dimenticato di chiudere le finestre la sera prima. Dannazione.
Tom stava dormendo beato accanto a me. Decisi di non svegliarlo.
Guardai lo schermo del cellulare. C’erano due messaggi.
Uno di Max. ‘Ciao splendore, che avete fatto ieri sera? Magari oggi ci vediamo e mi racconti, ti voglio bene x’.
Uno di Nathan. ‘Ciao cucciola. Dormito bene? Io ti ho sognata. Ah, più tardi ti passo a prendere e ti porto in un bel posto. Alle tre sono da te, bacio x’.

Decisi di non rispondere a nessuno dei due messaggi e di andare a farmi una doccia per svegliarmi un po’.
Mi alzai piano, per non svegliare mio fratello.
Prima di andare in doccia andai in cucina a bere un po’ d’acqua.
In cucina incontrai Siva che dava da mangiare a Floyd, si stava veramente dando da fare con il cucciolone.
“Ciao Piccola, dormito bene?” domandò scoccandomi un bacio sulla guancia.
“Si grazie.” Risposi accennando un sorriso.
Lui ricambiò il sorriso mentre andavo a prendere l’acqua.
“Vado a farmi la doccia, a dopo” dissi posando il cellulare sul tavolo.
Tornai in camera a prendere i vestiti e mi precipitai al bagno.

Siva’s pov.
Kat era appena andata  a farsi la doccia e aveva lasciato il suo cellulare sulla tavola che aveva preso a squillare. Era Nathan. Risposi.
“Buongiorno amore! Come mai non hai risposto al messaggio!?” disse subito lui.
AMORE?! NO ASPETTA, COSA MI SONO PERSO!?
“Nath sono Siva, Kat è sotto la doccia.” Risposi secco.
“Ah, ehm.. scusa. Potresti dirle di richiamarmi?” domandò.
“Certo, ma posso farti io una domanda?”
“Dimmi tutto Seev!” rispose.
“Tu e Kat.. state insieme?”
SIVA MA COSA CAZZO FAI? NON DOVEVI DOMANDARGLIELO, ACCIDENTI.
“No, però ieri sera eravamo parecchio vicini Seev..” rispose.
Una strana sensazione mi percorse tutta la schiena, ero.. geloso.
“Ah capisco.” Risposi un’altra volta secco.
“Come mai volevi saperlo?” disse curioso lui.
“Mhm, no così! Semplice domanda, ora vado ciao” dissi e bloccai la chiamata.
Non dovevano assolutamente uscire insieme, non dovevano mettersi insieme.

Kat’s pov.
Avevo appena finito di fare la doccia e mi ero rivestita. Stavo tornando in cucina per prendere il cellulare e chiamare Nathan. Avevo deciso, sarei uscita con lui e avrei cercato di dimenticarmi di Siva.
“Siva, dov’è il mio telefono? Lo avevo lasciato sul tavolo!” dissi notando che non era più lì.
“Oh, ho pulito il tavolo e l’ho spostato, ecco tieni” disse lui porgendomelo.
Siva era strano, troppo strano.
Feci per andarmene ma mi bloccò.
“Ha chiamato Nathan..”
“E che ha detto?”
“Che ti richiama lui” rispose guardando per terra.
“Va bene.” Risposi secca.
“Piccola, ti va di fare qualcosa nel pomeriggio?” mi domandò abbracciandomi da dietro.
Ma che caspita gli prendeva?!
“No Siva, sicuramente esco con Nathan, e poi tu.. non stai con Nareesha?” domandai.
“Non dobbiamo fare nulla di che.. e poi, ti piace Nathan?”
“Ma cosa ti importa?!” gli domandai furiosa.
“Sono il tuo migliore amico o no?!”
“Non lo so, ormai non ne vale più la pena..” dissi.
Presi la mia borsa da terra e corsi fuori. Siva mi rincorse e prima che potessi entrare in macchina mi bloccò.
“Dove stai andando!?” domandò.
“Non sono fatti tuoi!” risposi mollando la presa, entrando in macchina e cominciando ad andare verso la mia ‘salvezza’.
Si, andai al bosco, dove andavo sempre quando avevo bisogno di star bene.
Parcheggiai la macchina e andai sotto la mia quercia. Presi le forbici e alzai la manica.
“Scusami polso, scusami braccio, scusami pelle, scusami vita..” dissi cominciando a farmi alcuni tagli molto evidenti.
“COSA CAZZO STAI FACENDO!?” urlò Siva alle mie spalle. Merda.
Buttai via le forbici e misi la benda sul braccio sanguinante.
“Siva cosa ci fai qui?” domandai facendo pressione con la benda sui tagli.
“Ti impedisco di morire lentamente! Capisci che non puoi tagliarti cazzo!?” disse furioso.
“Tu non capisci! Non sai quanto è difficile per me!” gli urlai.
Lui mi abbraccio e mi strinse a sé.
“Non voglio che tu soffra così, io non so che fare o che dire.. giuro. Ti voglio un bene dell’anima e vederti tagliare mi fa crollare il mondo addosso piccola.” 



-Spazio Autrice-

Zzzzzalve tesoruccie mie! 
Sapete cosa ho notato?! Che siamo arrivate a trentasei recensionii, e siamo ancora all'ottavo capitoloo! Aww, siamo già all'ottavo capitolo? Dio Santo, ma così tanto scrivo? o: No, ok. Sto blaterando troppo. Shalalalala.
Alluuura, che ne dite di questo capitolo!? IL VU CUMPRA' ha le idee un po' confuse mi pare.. eh?! E Nathan che vuole uscire con Kat?! E lei che decide di uscire con lui!? E Max, cosa dirà?! Minchia questa storia è peggio di Beautiful, non potevo fare intrecci peggiori di questi.. non so manco io come uscirne. HELPATEMIII *sventola le manine*
Grazie per aver recensito lo scorso capitolo, per aver aggiunto alle preferite/ricordate/preferite la mia storia, vi lowwo! (?)
Desi. 

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Capitolo 10
*** Capitolo nove. ***


In your heart, in your heart, in your heart,
I can tell you can fit one more
Open up make a brand new start,
I don’t care who’s stayed before
Heart Vacancy
The Wanted



Sciolsi quell’abbraccio e lo spinsi via.
“Non capisci che se fai così è peggio Siva?!” gli dissi.
“Ma così come!? Io non ti capisco! Sto cercando solo di aiutarti Kat!” mi urlò lui.
Non risposi. Non sapevo cosa dire. Era una situazione difficilissima.
Mi misi a sedere ai piedi della quercia e sentii lui mettersi accanto a me.
“Ti voglio un bene dell’anima, devi smetterla Kat. Non voglio vedertelo fare più” disse baciandomi la spalla.
“Tu non capisci, non puoi capire il dolore che provo io!” gli risposi senza guardarlo negli occhi.
“Cosa devo fare allora?” domandò serio.
“Non lo so Siva, non lo so.” risposi alzandomi e andando alla mia macchina.
“Ci vediamo a casa?” disse lui aprendo lo sportello della sua.
Io annuii semplicemente e misi la misi in moto.

Arrivai e parcheggiai la mia macchina nel viale di casa seguita da Siva. Presi le chiavi ed aprì la porta.
Nathan era lì in soggiorno con Tom. Quando lo vidi sorrisi istintivamente, non so perché lo feci di preciso.
“Ciao Kat” disse lui dolcemente.
“Ciao Nathan.. vado.. vado a vestirmi” dissi sorridente.

Siva’s pov.
Non sapevo che fare con quella ragazza.
Da quando Nathan quella mattina aveva chiamato qualcosa si era accesa in me, non so cosa. Forse gelosia? Mhm.
Ma io stavo con Nareesha, non poteva piacermi Kat. E se mi piaceva? Avrei lasciato Nareesha per lei?
Oddio la mia testa stava scoppiando con tutte quelle domande. Parcheggiai la macchina dietro a quella della ragazza e entrai insieme a lei.
Quando Nathan la vide gli si illuminarono gli occhi, e la stessa cosa era successa a lei.
Se sarebbero usciti insieme si sarebbero presi per mano, e poi abbracciati, e poi baciati, e poi e poi.. si sarebbero messi insieme.
No cazzo. Lei era la mia piccola.
“Ei come va brò?” disse Nathan dandomi una pacca sulla spalla.
“Sto male, ho mal di testa.. penso che andrò a riposare” risposi accennando un piccolo sorriso.
“Io sono pronta, possiamo andare” disse Kat arrivando dalla sua stanza.
Nathan le sorrise e insieme uscirono.
GELOSIA PORTAMI VIA.

Kat’s pov.
“Dov’è che mi porti esattamente?” domandai mentre allacciavamo le cinture.
“Mhm, vedrai tra mezzoretta” rispose lui mettendo in moto la macchina.
“Lo sai che odio le sorprese Sykes!” dissi per scherzare.
“Si, ma non puoi odiare le mie!” disse lui soddisfatto.
Cominciò a fare retromarcia e io poggiai comodamente i piedi sul cruscotto dalla macchina e presi il telefono dalla tasca.
“Stai comoda?” domandò lui dopo un po’.
“Si, e anche molto. Perché?” domandai sorridente.
“Nulla, ma fa attenzione a non sporcare il vetro” disse ridendo di nascosto.
“Si si, poi te lo pulisci se si sporca!” risposi.
“See, lo pulisci tu!”

Dopo circa quarantacinque minuti (Sykes avevi detto che era solo mezzora, pff) arrivammo. Eravamo al Primrose Hill, il solito parco dove passeggiavano le coppiette felici e innamorate.
COPPIETTE FELICI E INNAMORATE?
“Hai visto che bel posto Parker?” domandò lui mettendomi un braccio intorno al collo.
“Si, questo parco mi piace proprio tanto” risposi sorridendo.
“Bene, allora facciamo quattro passi.” Disse il ragazzo prendendomi per mano.
Cominciammo a passeggiare per i vialetti vicini vicini.
Quel giorno il cielo era abbastanza nuvoloso, e ci credo eravamo in pieno dicembre! Faceva freddo ma non proprio molto, in ogni caso avevo Nathan che abbracciandomi mi faceva stare al caldo.
“Allora, cosa si fa per Capodanno?” domandò lui dopo un po’ per sciogliere il ghiaccio.
“Non so, Tom discuteva di fare qualche festa a casa nostra dato che siamo da soli, tu che dici?”
“Certo che si! Ci divertiremo da matti..” rispose Nathan tutto felice.
Io sorrisi senza rispondere.
Per un attimo la mia testa torno a qualche ora prima, a quando stavo a tagliarmi e Siva mi aveva fermata e detto tutte quelle cose. Stava con Nareesha ma si comportava come se volesse stare con me, ma quel ragazzo non è normale!
“Terra chiama Kat! Ci sei?” domandò Nathan schioccandomi le dita davanti agli occhi.
“Uhm si, ero sovrappensiero scusa! Che dicevi?” domandai.
“Dobbiamo prendere le bibite e scegliere la musica, meglio programmare tutto prima, giusto?”
“Si certo, ovvio. Per le bibite fate voi ragazzi. Io e Noah pensiamo alla musica.” Risposi.
“Ma.. non siamo venuti qui per parlare della festa di Capodanno, giusto?” disse il ragazzo fermandosi e mettendosi davanti a me. Mi prese le mani.
Mi persi in quei suoi occhioni così magnifici.
“Giusto..” risposi arrossendo.
“Non c’è bisogno di diventare rossa, tranquilla” disse ridendo.
“Stronzo..” risposi mettendomi le mani sulle guance.
“Ei, sei carina quando diventi rossa, lo sai?” disse lui togliendomele.
“Così mi fai arrossire di più Nath…” dissi guardando per terra.
“Ok, allora la smetto di essere dolce..” disse riprendendo a camminare.
“Ma io scherzavo!” dissi saltando sulla sua schiena.
Mi prese le gambe per non farmi cadere e mi portò a cavulluccio per un po’.

Siva’s pov.
Jay ci aveva raggiunti a casa di Tom, ora mancava solo Max che a quanto pare era uscito con una.
La mia testa era a Kat e a Nathan. Cosa stavano facendo? Si stavano sicuramente abbracciando e sbaciucchiando chissà dove.
Che nervi, dovrei esserci io al posto di Sykes. Ma tutto questo amore per lei mi sta venendo ora?!
O sono sempre stato innamorato della mia piccola senza rendermene conto? NON LO SO.
“Oh ma ci sei!?” domandò Jay scuotendomi un po’.
“Si si, sono qui. Che c’è?” domandai.
“Nulla, stiamo parlando ma tu sei proprio assente bro!” disse Tom ridendo.
“Già, che volete farci?” domandai accennando un piccolo-falso sorriso.
“Certo che tu sei strano, vuoi dirci cosa succede?!” insistette ancora il riccio.
“No, no, no! Lasciatemi stare per favore, se penso.. ah non rispondo delle mie azioni!” dissi alzandomi e andando in camera ‘mia’.

Tom’s pov.
Siva stava dando di matto da un paio di giorni. Non capivo cosa cazzo gli succedesse.
Problemi con Nareesha? Non lo so.
“Ma che cazzo ha? Certo che è proprio andato..” disse Jay.
“Non lo so, ma voglio assolutamente scoprirlo!” dissi serio.
“Beh, ok tu vacci a parlare. Io vado a casa di Noah! Fammi sapere che dice!” disse dandomi una pacca sulla spalla e uscendo.
Andai in camera di Seev. Bussai ma non rispose.
“Cazzo so che sei lì, rispondi!” dissi nervoso.
“Che vuoi?” domandò lui serio.
Io aprii la porta e mi sedetti accanto al letto con lui.
“Cosa cazzo hai? Dimmelo o non rispondo io delle mie azioni!” gli dissi.
“Tom, sono innamorato di tua sorella!” disse lui così, come se nulla fosse.
“Tu cosa? Ma tu stai con Nareesha, e lei forse con Nathan!”
“Stanno uscendo insieme!? No cazzo, non può essere” disse lui mettendosi a sedere di scatto.
“Non lo so, ma mi pare più che ovvio.”
“Tom non so cosa fare, non mi sono mai sentito così! Giuro!” disse disperato.
“Io non so che dirti. È una situazione non facile, non lo so..” dissi cercando di pensare a una possibile soluzione.
Lui si buttò di nuovo sul letto e si mise le mani in faccia.

Kat’s pov.
Io e Nathan eravamo appena arrivati nel centro del parco, dove c’è tutta la ‘foresta’ con alberi ovunque. Eravamo seduti al piedi di una quercia.
“Mi è venuta un’idea” disse Nath.
“Oh, che magnifica idea ti è venuta?” risposi con una strana voce.
“Giochiamo a nascondino!”
“Che?! Non siamo bambini Nathan, dai..” dissi sbuffando.
“Dai, non c’è età per queste cose! Su!”
Si alzò, mi prese la mano e mi fece alzare.
“Conti tu, io mi nascondo!” disse ridendo.
Sbuffai ancora una volta, mi girai verso il tronco dell’albero e cominciai a contare.
1..2..3..4..5..6..7..8..9..10..
“Nathan sto arrivando, oh-oh chissà dove sarai” dissi cominciando a cercarlo in tutti gli alberi che erano lì.
Dopo 5 minuti di ricerca, non riuscii a trovarlo.
Mi sentii mettere delle mani sui fianchi e baciarmi il collo dolcemente. Un brivido mi percorse la schiena.
“Hai perso Parker, ho vinto io..” disse lui con voce soddisfatta.
“Pazienza” risposi girandomi.
Gli misi le braccia sulle spalle ed eravamo a pochi centimetri di distanza.
“I tuoi occhi sono fantastici Kat..” disse sorridendo.
“Vogliamo parlare dei tuoi Sykes?” dissi ridendo.

Lui mi abbracciò forte e io lo lasciai fare poggiando la testa sul suo petto. In quel momento le farfalle presenti nel mio stomaco stavano ballando la hula, la macarena, l’hip-hop, la danza classica e quella moderna. Che mi stava succedendo? 


-Piccolo spazietto autrice che tanto piccolo non è perché sclero sempre e blatero, oops..- 
Zzzzzzzzzzalve! Come state? Io sto mangnificamente beneeee! I ragazzi hanno vinto ai PCA, oddio ancora non ci credooooo. Se lo meritano eeee jfhnuijrhf ok basta. :')
Allurs, (?) che dirvi? Prima di tutto MUCHO GRACIAS per le quaranta recensioni che ha la storia, e siamo a nove capitoli! Wohoooo, siete fantastiche!
Venendo al capitolo, che ne dite? Boh, io non so come commentarlo, fate voi! Vi dico solo che nei prossimi farò succedere taaaaaante belle cosuccie. jjfhcufh 
Prima di finire di rompervi i coglioni, saluto la mia amata Kesleeeeeey (lei capirà uu) e il mio caro ClubPervy che con molta pazienza segue la mia storia. Vi adoro!
E amo le mie lettrici, grazie ancora e a presto!
xx Desi. 

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Capitolo 11
*** Capitolo dieci. ***


Non puoi cambiare la situazione, l'unica cosa che puoi cambiare è scegliere cosa farne.
//Cit.



20:15 pm.
Ero a casa da circa un’oretta, Siva era scazzato al massimo e Tom era al telefono con Kesley da ore.
“Insoomma! Qualcuno mi da un po’ di attenzione qui dentro!?” urlai quando vidi che nessuno dei due mi davano conto.
Nessuno rispose. Seev continuava a cazzeggiare con il telecomando e Tom a parlare con quella.
“Ah, ho capito! Esco, vado da Max. Ciao!” dissi.
Mi misi la giacca, presi la borsa e mi diressi verso casa di George. Dovevamo chiarire qualcosa.

“Ei splendore, come mai qui?” disse lui vedendomi sulla porta.
“Uhm, non avevo nulla da fare” risposi sorridente.
“Perfetto, entra. Stavo per ordinare le pizze” disse facendomi entrare.
Mi levò la giacca da bravo gentiluomo che era (si certamente) e andammo in cucina insieme.
“So che sei uscita con Nathan oggi. Racconta” disse prendendo il cellulare.
“Non è successo nulla di particolare. Solo abbracci e nulla di più” dissi sorridendo.
“E tu? Sei uscito con una mi pare di aver sentito dire agli altri” dissi ancora.
“Si, si chiama Michelle. È simpatica, te la farò conoscere” rispose.
“Allora quel bacio.. quello dell’altro giorno, non è stato nulla?” domandai.
“No, perché?”
“Meglio così” dissi senza rispondere alla domanda che aveva appena fatto.
“Insomma, tu sei la mia.. migliore amica. Ci conosciamo da quando eravamo piccoli, no? Non possiamo stare insieme!” disse ridendo.
“Si infatti, hai ragione.. è stato solo un attimo di debolezza!” dissi ridendo anche io.

Ordinammo le pizze, arrivarono dopo circa 30 minuti.
“Vai tu ad aprire? Mi secca troppo alzarmi dal divano” disse Max cambiando canale.
“Ah, i soldi sono lissù” disse indicando un punto a caso, beh, li avrei trovati.
Sbuffai e mi alzai con molta poca voglia. Trovai i soldi e aprii la porta.
“Quanto ti devo?” domandai prendendo gli scatoli.
“Potremo fare qualcosa in meno se ho te..” disse lui senza farsi problemi.
Spalancai la bocca, sentii qualcuno toccarmi la schiena. Era Max.
“Senti, prendi i soldi e va pure a quel paese!” disse furioso.
Gli chiuse la porta in faccia e io scoppiai a ridere.
“Ma cosa ti ridi?!” domandò lui trattenendosi dal ridere.
“Ma sta zitto, che anche a te viene da ridere” dissi spingendolo.
Mangiammo le pizze e poi ci mettemmo a guardare un film ‘comodamente’ sul divano.
Io con la testa poggiata sulle sue gambe, le mie gambe per aria sullo schienale e lui tutto per i fatti suoi con i piedi sul tavolino. Comodi insomma.
Mi squillò il telefono con ‘Turn Around’ di Conor.
“Dimmi tutto Tom” dissi rispondendo.
“Ma si può sapere dove sei!? Te ne sei andata senza dire nulla!” domandò lui furioso.
“Senza dire nulla? Vi ho esplicitamente detto che stavo andando da Max, eravate voi che eravate troppo sulle nuvole e non l’avete capito!” dissi mettendomi a sedere.
“Ops.. vabbè, quando torni? Qui stanno venendo Jay e Noah.”
“Non lo so quando torno. Verrà anche Nathan?”  domandai.
“No, il tuo moroso non c’è sorellina” disse con voce sfacciata.
“Va beh, fanculo. A dopo” dissi e poi bloccai la chiamata.
“Max, posso chiederti una cosa?” domandai accucciolandomi (?) sul suo petto.
Mi mise una mano attorno alla vita.
“Certo, dimmi” disse.
“Potresti scoprire cosa ha Siva? Da quando mi sto frequentando con Nathan, o meglio.. dalla sera che eravamo soli a casa sua è strano” dissi con una voce da cucciolo.
“Mhm, ok. Cercherò di scoprirlo. Anche se penso che sia qualcosa chiamata ‘gelosia’, hai presente no?”
“Ma lui sta con Nareesha..” dissi ancora con quella vocina.
“Che ti posso dire? Quel ragazzo è strano!” disse lui ridendo.
Io sorrisi e continuammo a guardare il film.

Dopo un’oretta, quando quello finì me ne tornai a casa. Erano già le dieci passate.
Max mi aveva detto che avrebbe chiesto a Siva di uscire il giorno dopo, e avrebbe scoperto cosa aveva.
Quando arrivai, i ragazzi stavano giocando alla PlayStation e la povera Noah era buttata sul divano annoiatissima.
“Ei bellezza. Ti lasciano in disparte questi troioni?” domandai ridendo.
“Si, menomale che sei arrivata! Finito di scopare Max?” disse ridendo anche lei.
Siva si girò e mi guardò malissimo. Io diventai tutta rossa.
“Noah lo sai che Max è solo un amico per me..” risposi acida.
“Ehm, scusa.. non volevo infastidirti” disse lei pentita.
Andammo insieme in camera mia e gli raccontai del mio pomeriggio passato con Sykes.

“Perché non gli mandi un messaggio? Insomma, non si è proprio fatto sentire!” disse la ragazza prendendo il mio cellulare.
“No! Deve essere lui a cercarmi. Non io..” dissi levandoglielo dalle mani. Quella era capace ad inviargli qualcosa di nascosto.

Siva’s pov.
Noah e Kat erano andate di là, io e i ragazzi avevamo spento la Play ed eravamo andati a bere qualcosa in cucina.
“Siva hai lanciato un’occhiata bruttissima a Kat quando Noah ha fatto quella battuta..” disse il riccio trattenendo una risata.
“Pff, ma che dici” dissi negando.
“Si non negare Kaneswaran! L’hai guardata malissimo, troppo male!” disse Tom scoppiando a ridere.
“Smettetela, vi prego..” dissi esasperato.
Mi alzai e andai  a prendere la bottiglia di Vodka che Tom aveva messo in frigo.
“Oh-oh! Seev si da alla Vodka per dimenticare!” disse Jay.
“Il miglior modo per superare i momenti difficili bro, veramente, bravo!” aggiunse Tom facendo l’occhiolino.
“Vi detesto quando fate così!” dissi posando la bottiglia e il bicchiere.
Andai in camera mia. Nel corridoio incontrai le ragazze.
“Siva ma cosa hai?!” domandò Kat preoccupata. Nemmeno le risposi.
Dopo pochi minuti la vidi spuntare dalla porta ed entrare.
“Che vuoi?” le domandai senza nemmeno guardarla.
Lei chiuse la porta e si mise accanto a me sul letto.
“Voglio una spiegazione! Mi dici cosa hai?! Sei strano!” disse lei.
Mi alzai di scatto e la guardai.
“Kat.. ti piaccio ancora?” domandai speranzoso di un suo ‘si’.
“Siva tu stai con Nareesha..” disse alzandosi e dirigendosi verso la porta.
Mi alzai velocemente e riuscii a fermarla. Il suo corpo aderiva perfettamente con il mio, sentivo il battito del suo cuore farsi sempre più forte. Nemmeno mi guardò negli occhi.
Con un dito le alzai il viso e mi persi nei suoi occhi.
“Siva, non possiamo..” disse cercando di liberarsi dalle mie braccia che stringevano i suoi fianchi.
Mi avvicinai sempre di più a lei fino a quando le nostre labbra si incontrarono. Non mi spinse via, anzi ricambiò quel bacio, che di casto aveva fin troppo poco.
Quando ci staccammo notai che aveva gli occhi lucidi.
“Cosa ti succede?” domandai.
“Non posso farlo.. mi dispiace” disse liberandosi dalla mia presa e correndo via.

Kat’s pov.
23 Dicembre, 10:15 am.
Mi ero appena svegliata e la prima cosa che feci fu guardare il mio cellulare per vedere se c’erano messaggi del Sykes, ma nulla.
Per un secondo passai a pensare al bacio che ci fu tra me e Siva la sera prima. Ero confusa, non riuscivo più a capire nulla.
Mi alzai e andai in cucina. C’era solo Tom che giocava con Floyd.
“Buongiorno” dissi ancora mezza addormentata.
“Ciao sorellina, tutto bene?”
“Pff, tutto bene.. mah” risposi.
Lui fece una strana e buffa faccia.
“Hhm, capisco.. cosa c’è?” domandò ancora.
“Siva ieri sera mi ha baciata, non so che fare!” dissi disperata.
“Ti ha baciata!? Ah, pensa che è uscito con Nareesha!” disse Tom.
Avrei voluto ammazzarlo. Come poteva baciarmi e il giorno dopo uscire con quella? Non lo capivo.
Mi andai a vestire e decisi di andare a casa di Nathan, ma non gli dissi nulla. Volevo fargli una sorpresa.
Appena fui pronta mi vestii e andai verso la macchina. La misi in moto, feci retromarcia e mi diressi verso casa del ragazzo.
Quando arrivai parcheggiai nel vialetto e mi incamminai verso la porta.
Suonai al campanello, e aspettai un paio di secondi prima che qualcuno mi venisse ad aprire. Lo fece una ragazza, non molto alta, bionda e con un sorriso stampato in faccia. Era sua sorella, me ne aveva parlato.
“Ciao! Come posso esserti utile?” domandò.
“Ciao, sono qui per Nath.. è in casa?”
“Si, ma sta dormendo.. se vuoi puoi andare a svegliarlo!” rispose sorridente.
“Certo, se non disturbo..”
“Ma no, vai pure!” disse facendomi entrare.
Andai in camera sua e mi misi accanto a lui nel letto. Lo abbracciai da dietro.
Quando si accorse di me si girò tutto assonnato e mi sorrise. Ricambiai il sorriso.
“Buongiorno piccola” disse.
“’Giorno Nath” risposi sorridendo ancora.



-Spazio Autrice-
Zzzzzalve tesorucci miei, contenti che ho aggiornato!? jhcxfdjhb 
Questa sera non ho nessuno sclero da fare çç, scusatemi. Vi domando solo una cosa. Secondo voi, chi sceglierà Kat alla fine? Fatemi sapere, yo x 

Bacini al mio club pervy e come sempre alla mia amata kelss. (: 
xxDesi.

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Capitolo 12
*** Capitolo undici. ***


L'indecisione fa usare più gomma per cancellare che la matita per scrivere
//Cit.


Nath continuava a guardarmi negli occhi sorridendo. Mi ci perdevo ogni volta che li guardavo. Erano stupendi, avrei potuto osservarli per ore.
“Dai, vieni con me che vado a fare colazione” disse mettendosi seduto sul letto ancora assonnato.
Era anche più carino del solito con i suoi capelli tutti all’aria.
“Certo, andiamo” risposi seguendolo giù.
La sorella non c’era più, forse era uscita.
“Cosa ti va di fare oggi?” domandò il ragazzo mentre metteva dei cornetti in forno.
“Mhm, non lo so. Ma forse devo stare con Tom.”
“Capisco..” disse triste.
“Questi giorni sicuramente li passeremo lontani, eh?” domandai.
“Eh perché scusa?” domandò lui a sua volta.
“Beh.. il Natale” risposi.
“Oh, ma ne ho parlato con Tom, e siamo rimasti che lo passerete qui con noi”
“Ma.. non mi sembra giusto Nath, insomma.. è una festa da passare in famiglia” risposi guardando per terra.
“Ei, voi siete parte della famiglia. Lo sai bene” disse lui alzandomi il viso.
Io annuii sorridendo.
Prese  i cornetti dal forno e me ne passò uno.
“Grazie” risposi felice come una bambina che aveva appena ricevuto una caramella.

“Ei Nath, io ora devo andare..” dissi quando finimmo di far colazione.
“Va bene cucciola, ti chiamo più tardi?” domandò.
“Si si, a più tardi” risposi alzandomi.
Lui si alzò e mi venne vicino. Mise le sue mani sui miei fianchi e mi stampò un bacio vicino alle labbra.
Sorrisi, presi la mia borsa e andai via.
Arrivai a casa e c’era solo Siva. Tom a quanto pare era uscito. Ma si alternavano i turni?
“Ciao Kat” mi disse sorridente.
“Divertito con Nareesha?” domandai acida.
Lui sospirò senza dirmi nulla. Lo guardai un paio di secondi e feci per andarmene. Ma lui mi bloccò.
“Dai, facciamola finita Seev” dissi mollando la presa.
Andai a farmi una doccia, tanto per liberarmi da tutti quei pensieri che c’erano dentro la mia testa.
Quando uscii cominciai ad asciugarmi i capelli e sentii aprire la porta. Mi girai. Tom.
“Ei Tom..” dissi spegnendo il phon.
“Allora che si fa oggi?” domandò felice.
“Non lo so, ho dato buca a Nath per te quindi fatti venire in mente qualcosa di carino!” dissi indicandolo con la spazzola.
Lui si mise a ridere.
“Certo certo, mi occupo io di tutto, tu non preoccuparti” disse abbracciandomi da dietro e dandomi un bacio sul collo.
Gli sorrisi e lo feci uscire per continuare ad asciugarmi e prepararmi.

“Siva io e la mia adorata sorellina andiamo al Luna Park! Vieni con noi?” domandò Tom vedendomi entrare in cucina.
“Luna Park? Quando lo abbiamo deciso?” domandai confusa.
“Hai detto che volevi fare qualcosa di carino, il Luna Park mi sembra carino!”
“Ragazzi devo andare a casa io, passo il Natale con i miei fratelli e con mia mamma” disse Siva.
“Ma poi tornerai qui da noi no? Ci sentiremo soli senza di te!” disse Tom.
“Certo che torno, ormai si può dire che ci abito qui” rispose lui felice.
Siva andò a preparare le valigie per andarsene quei due giorni e noi andammo verso il Luna Park.
Era come se fossi tornata di nuovo bambina. Era da tanto che non ci andavo.
“Allora, andiamo prima sulla ruota?” disse Tom tutto contento.
“Andiamo!” dissi trascinandolo.

“Guarda, lo zucchero filato! Prendiamone un po’” disse Tom tutto contento.
“Sì dai! È da tanto che non ne mangio” risposi più contenta di lui.
Mentre lo mangiavamo, ci mettemmo a sedere su una panchina.
“Come va con Kesley?” domandai.
“Uhm, bene.. sono uscito con le stamane” rispose.
“Capisco.. eh.. pensi sia cambiata?”
“Sì altro ché! È tutta un’altra persona adesso” rispose con un mega sorriso stampato in faccia.
Io non dissi più nulla.
“E tu? Che mi dici? Tra Nath e Siva..” cominciò a dire.
“Sono confusa, non so che fare” dissi esasperata.
“Dii tutto al tuo fratellone, sai che so darti sempre i consigli giusti”
“Con Nath.. sto bene. Mi fa sentire speciale. Ancora non è successo nulla però. Con Siva, ultimamente litighiamo spesso.. non voglio che lasci Nareesha per me!”
“Devi ascoltare il tuo cuore.. che ti dice lui?” domandò.
“Non lo so.. con tutta questa confusione non riesco nemmeno a sentirlo”
“Vedrai che riuscirai a decidere, ne sono sicuro.” Disse, poi mi stampò un bacio sulla guancia.

Il resto del pomeriggio lo passammo a fare gli scemi sulle giostre, i bambini ci guardavano con delle facce troppo buffe come per dire ‘ma questi stanno bene?’
Ma a noi non importava, l’importante era che ci stavamo divertendo e stavamo passando un po’ di tempo insieme come ai vecchi tempi.

31 Dicembre 2012.
I giorni di Natale e il resto erano passati velocemente, io e Tom li avevo passati come deciso da Nath, che mi aveva regalato un bracciale bellissimo.
Con Nathan ancora non era successo nulla. Eravamo solo usciti un altro paio di volte, ma nulla di che.
Siva continuava a vedersi con Nareesha, che sarebbe venuta alla festa che organizzavamo per Capodanno.
La sera prima i ragazzi avevano dormito da noi, e proprio in quel momento io ero coricata accanto a Nathan nella mia stanza.
“Buongiorno” disse dandomi una bacio sulla guancia.
“Ciao..” risposi stiracchiandomi.
“Alzati, ti devo portare da una parte” disse felice.
“Prima dimmi dove” dissi.
“Non te lo dico, sai che amo farti le sorprese no?” disse lui sorridendo.
“L’altra volta al Primrose Hill, ora dove?” domandai alzandomi dal letto.
“Eh.. vedrai” disse vestendosi e andando giù.
Cominciai a vestirmi e Noah piombò in camera mia.
“Buongiorno..” disse assonnata.
“Ei, dormito bene?” le domandai.
“Eh si..” rispose sbadigliando.
“Io esco con Nathan ora, tu che fai?”
“Penso che andrò con Jay.. da qualche parte, non so..” disse.
“Ah.. giù sono arrivate Nareesha e Kelsey..” disse ancora.
Mi girai con un enorme istinto omicida verso di lei. KELSEY E NAREESHA?
“Mhm, vado a salutarle” risposi sorridendo ironicamente.
Andai in cucina dove c’era un enorme baccano. A volte mi mancava mamma che rimetteva ordine ovunque e li faceva tacere con un ‘insomma fate un po’ più di silenzio ragazzi!’.
“Buongiorno sorellina!” disse Tom dandomi un bacio sulla guancia.
“Ciao Tom” dissi sorridendo ancora ironicamente.
Lui avvertì la mia tensione e mi guardò come per dire ‘calma’.
“Da quanto tempo non ci vediamo Parker!” disse Kelsey.
“Oh, si già. Mi sei mancata Hardwick” risposi acida.
Lei mi sorrise e cominciò a baciarsi Tom. La odiavo, era insopportabile.
“Ti ricordi di Nareesha, vero?” domandò Jay indicando la ragazza.
“Si, ovvio che mi ricordo di lei..” dissi guardandola.
“Ciao.. tutto apposto?” disse alzandosi.
Mi stampò un bacio sulla guancia sorridendo. Era simpatica dopotutto.
“Tutto bene.. tu?” dissi insicura.
“Oh tutto apposto! Sono felice di passare il Capodanno con voi!”
“Anche noi siamo felici di averti qui” dissi accennando un piccolo-finto sorriso.
“Kat, dov’è Noah?” domandò Jay.
“Penso in camera mia.. la vado a chiamare” dissi andandomene.

“Allora, com’è?” disse la ragazza quando entrai in camera.
“Non potrò sopportare questa situazione! L’Hardwick che si slingua mio fratello, Nareesha che sta appiccicata a Seev! IMPAZZIRO’!” Dissi urlando ‘impazzirò’.
“Dai cerca di stare tranquilla, escitene con Nath.. e rilassati” dissi prendendomi il viso tra le mani e fissandomi negli occhi.
“Come faccio a stare calma se la mia vita è un inferno?” dissi mettendo la testa sulla sua spalla.
“Piccola, dai stai tranquilla.. è vero, è un brutto periodo.. ma cerca di essere forte!” disse lei battendomi un paio di colpi sulla schiena dolcemente.
“Non riesco, non sono forte e mai lo sarò Noah!” dissi sciogliendo l’abbraccio.
“Si invece, sei forte ma non te ne rendi conto! Devi provarci, non puoi continuare a tagliarti!” disse.
“Come sai che mi taglio?” domandai seria.
“Lunga storia.. ma non cambiare discorso!” disse indicandomi con il dito.
“Ei Kat, sei pronta per uscire?” chiese Nathan entrando in camera.
“Uhm, si dammi due minuti e arrivo” risposi sorridendo.
Lui annuii e se ne andò.
“Insomma lo vedi!? Hai un ragazzo che è pazzo di te, ti dedica tutte le attenzioni del mondo e tu corri dietro a uno che è indeciso, non sa che fare?!”
“Hai ragione Noah.. devo dimenticarmi di Siva.” Dissi sedendomi sul letto.
“Brava ragazza! Ora vestiti e vai con Nathan..!” disse andandosene.
Io cominciai a vestirmi e quando fui pronta raggiunsi Nath e uscimmo.

“Allora, mi vuoi dire dove stiamo andando!?” domandai poggiando come sempre i piedi sul cruscotto.  
“No, anche questa è una sorpresa! E non voglio rovinarla” disse ridendo.
“Ah perfetto, quanto ci mettiamo?” domandai ancora.
“Ah ma quante domande, su dai.. accendi la radio, goditi il viaggio e ascolta la musica!”
Sbuffai e accesi come mi aveva detto la radio. Mi rilassai e mi misi comoda nel sedile.
Dopo un po’, notai che quella strada era familiare.. e anche troppo.



-Spazio Autrice-
Zalve tesorucci miei (?) 
So che questo capitolo fa un po' schifo, che non faccio succedere nulla di emozionante tranne la fine, ah alla fine vi ho lasciato in suspense rhfcuifhd, ma purtroppo la mia testolina non riesce a formulare nulla di buono oggi.
Ho in mente però cosa fare succedere nel prossimo capitolo, giuro che mi farò perdonare! 
Ringrazio tantissimo tutti quelli che continuano a seguire la mia storia, lo scorso capitolo è arrivato a 9 recensioni e sono felicissima di questa cosa!
Un baaaaacio alla mia Kels come sempre, e alle mie quattro sclerate a cui voglio un bene infinito! 
Alla prossima, *RECENSITE* spero di aggiornare presto, *RECENSITE* e se vi va, ditemi che ne pensate, ma sempre se vi va. *RECENSITEEE!*
Ciauz. (: 

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Capitolo 13
*** Capitolo dodici. ***


Viviamo una vita che dura un attimo, e attimi infiniti che durano una vita
//Cit.


“Nath.. Nath dove stiamo andando esattamente?!” domandai nervosa scendendo i piedi dal cruscotto.
“In un bel posto, vedrai. Sicuramente non ci sei mai stata” rispose lui tenendo lo sguardo fisso sulla strada.
Cominciai ad essere più nervosa. La strada era quella, stavamo andando nel mio bosco.
Come era possibile che Nathan lo conoscesse? Dio non potevo crederci, no.
Arrivammo poco dopo, io ero nervosissima.
“Ei, che succede piccola?” domandò guardandomi negli occhi e mettendomi le mani ai fianchi.
“Nu-nulla..” dissi insicura.
“Mhm, non so se crederti o no.” Disse sorridendo.
“Credimi, credimi pure” dissi mollando la sua presa.
“Su, andiamo.. ti faccio vedere una cosa” disse prendendomi per mano.
Cominciai a seguirlo, facendo finta di non conoscere la strada.
“L’altro giorno ho trovato una cosa strana qui, vicino un albero” disse avvicinandosi alla mia quercia.
“C-cosa hai trovato?” domandai bloccandolo.
“C’era una forbici, c’era anche del sangue.. e strana come cosa non pensi?”
“Nath dai, sai che odio il sangue –mega super minchiata del secolo-, andiamo dove mi dovevi portare..” dissi tirandomelo via.
“Va bene, dai andiamo..” disse sorridendo.
Camminammo per un po’ senza dir nulla, arrivammo ad un laghetto, che non avevo mai visto.
Ci sedemmo per terra vicini.
“Che pace che c’è qui..” dissi guardando il cielo.
“Già, è per questo che amo questo posto.. vengo sempre qui quando ho bisogno di riflettere, o se sono triste.. aiuta molto”
“Eh ci credo, qui o ti rilassi o ti rilassi!” dissi scoppiando a ridere.
“Sai solo tu di questo posto, da oggi sarà il nostro. Quindi non dirlo a nessuno, ok?” mi disse dolcemente.
Io annuii con la testa e notai che si stava avvicinando a me. Non mi allontanai, anzi feci per avvicinarmi anch’io.
Quando le nostre labbra si toccarono chiusi istintivamente gli occhi, e notai che mi era anche venuta la pelle d’oca.
Istintivamente sorrisi sulle sue labbra, e lui fece lo stesso.
Quando ci staccammo i nostri nasi erano vicinissimi, ci guardavamo negli occhi sorridendo senza dire nulla.
Lui riprese ancora a baciarmi, giocando questa volta con la mia lingua.
Misi la mano destra sulla sua guancia e continuai a baciarlo.
“Era da tanto che volevo farlo..” disse quando ci staccammo.
Gli sorrisi e gli stampai un altro bacio.
Nel frattempo mi squillò il telefono, era Tom.
“Aieeh, che vuoi?” dissi rispondendo.
“Oh tornate a casa, dobbiamo preparare tutto! Abbiamo poco tempo” disse, poi bloccò la chiamata senza che io risposi.
“Mi sa che il nostro tempo di pace e relax è finito!” dissi posando il cellulare in tasca.
Lui si alzò, mi porse la mano e mi aiutò ad alzarmi.

Siva’s pov.
Avevamo cominciato a preparare tutto per la festa, ancora nessuna traccia di Nathan e Kat. E il che mi dava fastidio. Avrei voluto sapere cosa stavano facendo.
D’un tratto la porta si aprì ed entrarono mano nella mano.
1..2..3..4..5..6..7..8..9..10. Stai calmo Siva.
“Ei bro, vieni un attimo con me” disse Jay trascinandomi nella mia camera.
Io lo seguii senza oppormi.
“Ma che cazzo fai!? Tutti abbiamo notato come hai guardato quei due mentre erano mano nella mano!” mi rimproverò.
“Jay, non posso farci nulla ok? Sono geloso, non è colpa mia se Kat mi piace!”
“Si ok va bene, ma sta attento a quello che fai.. ti ricordo che Nareesha è qui” osservò lui.
“Ei, grazie.. mi hai praticamente salvato” dissi.
“Questo e altro per te, non c’è bisogno di ringraziare” disse dandomi una pacca sulla spalla.
Tornammo in salotto, vidi Nareesha parlarle con Kat. Ridevano e scherzavano, chissà che stavano a dirsi.

Kat’s pov.
23:30 pm.
La festa era cominciata da circa un’ora, ci stavamo divertendo e tutto procedeva per il meglio.
C’era anche Lois con le cheerleader, gli avrei rotto la bottiglia di Vodka che avevo in mano in testa.
Cominciai a bere appendendomi alla bottiglia, me la sentii prendere e levarmela dalle mani. Nathan.
“Ei cucciola, bere va bene.. ma datti una regolata” disse mettendomi le mani sui fianchi.
Mi poggiai al muro e lo tirai su di me.
Cominciammo a baciarci poco castamente lì davanti a tutti.
“Andiamo in camera tua..” disse lui baciandomi il collo.
“Mmhh, aspettiamo che si faccia mezzanotte” dissi prendendo il suo viso tra le mani.
“Perfetto –mi scoccò un bacio a stampo-. Io vado da Jay e Max, tu che fai?” disse indicando i due ragazzi seduti sul divano.
“Vado alla ricerca di Noah, penso sia sparita..” dissi guardandomi intorno.
“Va bene, fai la brava” disse e poi mi stampò di nuovo un bacio.
“Fai il bravo tu, guai a chi ti tocca!” dissi ridendo.
Andai nel corridoio che portava verso la mia camera, mentre passai dalla camera di mio fratello sentii delle urla.
Poggiai l’orecchio alla porta. Kelsey.. e Tom.
Mio fratello a quanto pare era bravo, alla ragazza piacev.. ma che sto a dire?
Decisi di lasciarli perdere, anche se avrei voluto entrare e urlargli contro a quella brutta serpe e continuai a cercare Noah. La trovai in camera mia.
“Ei, perché sei qui da sola?” domandai chiudendo la porta.
“Mhm, pensavo..” rispose guardando il soffitto.
“A cosa?” dissi sedendomi accanto a lei sul letto.
“Jay poco fa guardava due tipe.. ho paura che me lo portino via” disse tristemente.
“E stai qui a piangerti addosso? Cazzo dai, va da lui e dimostra a tutti che è tuo!” dissi facendole coraggio.
Lei si mise a sedere e mi guardò.
“Tu perché sei qui?” domandò.
“Uno, è la mia stanza, due sono venuta a cercarti.. e ho sentito mio fratello che se sta a scopà Kelsey nella sua stanza” dissi trattenendo una risata.
“Ma serio?! Oddio non posso perdermelo! Andiamo ad origliare”
“Porcona che non sei altro, io già che la posso vedere poco, tu mi fai anche sentire i suoi urli.. cioè la ammazzo.”
Lei scoppiò a ridere e insieme tornammo dagli altri.
Prima che scoccasse la mezzanotte vidi ritornare Kelsey con mio fratello, e dalla sua faccia era anche più che soddisfatta.
Siva stava a slinguarsi Nareesha già mezzo ubriaco, Max stava a scherzare con due ragazze e Jay era sul divano con Noah a scherzare e bere birra.
Tutti gli altri ragazzi, (la maggior parte mai visti) stavano per i cazzi loro o a ballare.
Io ero con Nathan a bere un po’ in cucina.
Allo scoccare della mezzanotte stappammo lo spumante e Nath mi baciò.
Vidi anche Tom baciare Kels, Jay baciare Noah e Siva Nareesha. Max, beh lui stava a baciarsi quasi tutte.
Ora cominciava la vera e propria festa, anno nuovo vita nuova.
Cominciammo a bere, vodka, rum e vari cocktails vari.

Mi svegliai confusa, con un mal di testa impressionante. Mi girai e vidi Nath mezzo nudo accanto a me che dormiva beato.
Lo scossi un po’ e si alzò di botto.
“Piccola, che.. che succede?” domandò confuso.
“Ma.. che è successo stanotte?” domandai senza rispondere alla sua domanda.
“Eri ubriaca persa, Max appresso a te.. ci provava e così ti ho portata qui quasi alla fine della festa.
Poi mi sono addormentato anche io..” disse grattandosi la nuca.
“Capisco.. aah! Che mal di testa!” dissi buttandomi sul letto.
Lui sorrise e si ricoricò mettendosi di fianco.
Mi accarezzò la guancia e mi baciò dolcemente. Poi mi sorrise.
“Se non fosse stato per te mi sarei scopata Max” dissi ridendo.
“Già.. menomale che c’ero. Tu sei solo mia” disse mettendosi su di me senza farmi troppo peso.
“Nath, ci divertiamo un po’?” domandai ridendo.
“Come vorresti divertirti?” mi chiese.
“C’è la panna spray in frigo?”
“Penso di si.. ma che hai in mente?!” domandò.
Mi alzai e lo trascinai fino in cucina. Ne trovammo due.
“Ora, conceremo i ragazzi per le feste..” dissi ridendo.
“Uh, mi piace..” disse prendendone una.
Da quanto avevo capito Kels, Nareesha e Noah erano state accompagnate a casa da Siva la sera prima mezze ubriache.
Così andammo in camera di Tom, dove i ragazzi stavano a dormire.
Cominciammo a mettergli la panna nelle guance, sul mento, sulle sopracciglia.
Sembravano tanti Babbi Natale (?).
Prima di scoppiare a ridere io e Nath scappammo in cucina.
“Oddio! Ma li hai visti?! Appena si alzano si incazzano di brutto..” disse piegandosi in due dalle risate.
Io ridevo così tanto da non riuscire nemmeno a respirare.
“Madonna, devo proprio vedere le loro facce!” dissi io.

Dopo 20 minuti, sentimmo urlare Tom ed entrambi scoppiammo nuovamente a ridere. 



-Spazio Autrice- 
Zalve zalvino (?) #scleromodeon 
Ringraziamenti aaaaaa le mie carissime lettrici che continuano a seguirmi con pazienza, e a recensire. Io vi aaaaaamo. jcudih

Momento di pubblicità: 
Passate dalla storia della mia dolce metà, che è davvero beeeellissima fjchyh: qui
Poi dalle mie due nuove OS: Brian e Thomas
Tipo che ve ne sarei troppo grata. jhfcuifd
BEEENE, RECENSITE RECENSITE RECENSITE RECENSITE QUESTO SCHIFOSO CAPITOLO uu E ALLA PROSSIMA AMORI MIEI!
Desi vi ama, xx. 

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Capitolo 14
*** Capitolo tredici. ***


Non prendendo nulla, non pretendo tanto, vorrei solo avere la mia principessa qui al mio fianco.
//Olli Vincent – L’unica tra tante.



Tom’s pov.
Appena sveglio, notai che sul mio viso c’era qualcosa.
Mi toccai le guance. Panna.
Sospirai profondamente, mi alzai e mi guardai allo specchio. Poi sentii Jay urlare e Nathan e mia sorella scoppiare a ridere.
Li avrei uccisi. Giuro.
Cominciai a correre in cucina e non appena mi vide Kat cominciò a correre ridendo.
Nathan era praticamente buttato a terra dalle risate.
“Tom! No, Tom fermati!” mi urlò salendo sul divano.
“Kat vieni qua!” gli dissi cercando di trattenere le risate.
Lei si avvicinò lentamente a me.
“Mi abbracci?” mi domandò ridendo.
Illuminazione. Se l’abbracciavo la sporcavo di panna. Mmh.
“Si Kat, ti abbraccio vieni qua!” le dissi aprendo le braccia.
Mi si buttò di sopra e le sporcai tutti i capelli con la panna.
“Toooooom! Ti uccido!” mi urlò contro.
Scoppiai a ridere e vidi Max e Jay spuntare con Siva non tanto contenti. Nathan si nascose in bagno e si chiuse a chiave.
Scoppiammo tutti a ridere.
“Nathan, esci che devo dirti una cosa?” chiese Jay.
“Noo! Sono occupato, andate via!” disse ridendo.
“Fanculo, aprimi!” urlò Jay.
Lui aprii la porta sorridendo come un ebete.
“Dimmi McGuiness” domandò.
“Ti ammazzooo!” disse entrando in bagno. Cominciarono a rincorrersi. Mi misi a guardare quella bellissima scena, Nathan terrorizzato fa sempre morire dal ridere.
Intanto non vidi più Max e Siva, chissà dove se n’erano andati.
Vidi Kat andare verso il bagno con il broncio stampato in faccia. Risi, non lo feci apposta ma mi venne istintivo farlo.
Vidi Max e Siva arrivare con due secchi d’acqua che mi facevano segno di stare zitto.
Abbassai lo sguardo trattenendo una risata, e vidi che buttarono tutta l’acqua addosso a Jay e Nathan che ci erano rimasti di merda.
“Tom, cazzo ti ridi?” domandò Nathan diabolico.
Gli scoppiai a ridere in faccia e vidi che partì alla carica.
Continuammo a giocare tra di noi in quel modo per tutto il resto della mattinata.

“Allora se ti va posso venire a darti una mano amore!” mi disse Kels per telefono.
“Certo che puoi, gli altri sono usciti.. mi hanno lasciato da solo a sistemare!” dissi prendendo il sacco della spazzatura vuoto.
“Arrivo subito” rispose felice e bloccò la chiamata.
Quegli altri stronzoni se n’erano usciti e avevano lasciato me a sistemare casa. Fortuna che stava venendo Kels.
Dopo dieci minuti sentii suonare al campanello.
“Ei amore, vieni” le dissi vedendola sul portico.
Lei mi sorrise ed entrò.
“Wow, che casino..” disse guardandosi intorno.
“Eh beh.. ieri ne abbiamo fatto tanto” dissi grattandomi la nuca.
Lei si girò verso di me e rise. Poi mi venne vicino e mise le sue braccia attorno al mio collo.
Le poggiai le mani sui fianchi e mi avvicinai alle sue labbra.
La bionda cacciò fuori la sua lingua che cominciò a giocare con quella mia. Cazzo se l’amavo.
“Tom.. fottiamocene del disordine..” disse baciandomi il collo.
Si può anche fare. Pensai.
“Ma sì, fottiamocene!” risposi prendendola in braccio e portandola in camera mia.
Finimmo sotto le coperte come alla notte scorsa. Con lei mi sentivo un altro, lei mi completava.

Mi sorrise e si accasciò al mio fianco.
“Thomas Anthony Parker..” disse accarezzandomi la guancia.
“Dimmi Kels.” Risposi sorridendo.
“Io ora devo andare” disse alzandosi e prendendo i suoi vestiti da terra.
“Ma.. come andare?” domandai triste.
“Beh si, il mio lavoro qui è finito, ho un appuntamento con il capitano della squadra di basket, Lois. Lo conosci?” domandò sorridendo.
Mi cadde il mondo addosso. Lei, Lois. Io. Mi aveva usato. Cazzo.
Se ne andò senza dirmi più nulla. Mi lasciai cadere sul letto e mi misi le mani in faccia.
Dopo un po’ decisi di rivestirmi, con molta poca voglia.
“Tooom! Siamo a casa!” urlò Nathan.
“Ma.. non hai sistemato?!” domandò Seev urlando anche lui.
Li raggiunsi con una faccia, penso, cadaverica.
“Ei bro, che è quella faccia così pallida?” domandò Jay.
“Niente..” risposi prendendo le bottiglie vuote sul tavolo.
“Cosa ti ha fatto quella stronza?” disse Kat venendomi vicino.
La guardai ma non le risposi.
“Perché siete tornati così presto?” domandai ignorandola.
“Ha cominciato a diluviare, è impossibile stare fuori!” disse Max cominciando ad aiutarmi.
“Tom! Non fare finta che non hai sentito! Cosa cazzo ti ha fatto quella troia?!” mi urlò in faccia un’altra volta Kat.
“Non ha fatto niente.” Risposi acido.
“Tom ammettilo, avevo ragione!” insistette.
“Cazzo no! Non lo ammetterò mai! Sto già male di mio, mi manchi solo tu Kat! Basta!” le urlai.
Non avrei voluto dirle quelle cose, ma ero triste e arrabbiato. E soprattutto stronzo, lei non c’entrava nulla.
Vidi che i suoi occhi si riempirono di lacrime, poi scappò in camera sua.
Nathan mi guardò malissimo e poi la rincorse.

Kat’s pov.
Non mi faceva male il fatto che Kels aveva lasciato Tom, insomma gli stava più che bene. Almeno aveva capito chi era veramente.
Mi facevano stare male le brutte cose che mi aveva appena urlato in faccia.
Appena arrivai in camera mi buttai sul letto e scoppiai a piangere.
Sentii qualcuno toccarmi la schiena. Mi girai. Nathan. Sorrisi. Finalmente.
“Piccola.. mi dispiace” disse dolcemente.
Mi misi seduta e lo abbracciai sprofondando il viso nel suo collo.
“Vedrai che gli passerà e ti chiederà scusa” disse dandomi un bacio sulla guancia.
Io non risposi, non sapevo cosa dire.
“Ora ti lascio un po’ da sola.. a dopo” disse stampandomi un bacio.
Poi andò via.
Fuori pioveva.
Io stavo male.
Ero sola.
Non potevo andare .
“Cara Kat, stai facendo una cazzata ma devi per forza farlo” mi dissi tra me e me.
Mi alzai dal letto e presi le forbici nella scrivania.
"Cosa stai facendo Kat?!" urlò mio fratello entrando in camera mia.
"Non.. non sto facendo nulla. Fa finta che tu non abbia visto niente, ti prego" risposi posando le forbici nel cassetto.
“Non ho visto nulla?! Kat ma ci sei o ci fai?” disse sposando lo sguardo sui miei tagli.
“E quelli.. no Kat. Non dirmi che tu..” disse sospirando.
“Si Tom! Mi taglio e non ne vado fiera!” dissi scoppiando in lacrime.
“Amore vieni qui.. scusami io..” disse aprendo le braccia.
“No Tom! Voglio stare da sola!” gli urlai e scappai via.
Volevo andarmene, uscire. Non sapevo dove ma avevo bisogno di stare da sola.
I ragazzi che avevano sentito le mie urla si preoccuparono, e quando mi videro passare cercarono di fermarmi ma con scarsi risultati.
Presi in fretta la giacca, le chiavi della macchina e uscii.
Entrai in macchina tutta fradicia, pioveva e anche forte.
Vidi Tom uscire di casa, così feci retromarcia e accelerai tutto d’un colpo fino ad arrivare a un incrocio.



-Spazio Autrice-
ODDIO MIO DESI, QUESTO CAPITOLO E' DISASTROSO, COSA HAI COMBINATO?! NOO. Penserete alcune di voi.. Beh, se lo avete pensato, vi dico che il prossimo sarà ancora peggiore di questo :3 

HAHAHAHAHAHAHAHAHA no ok, scusatemi ma non sto in ottima forma. Ieri ho litigato con il mio 'tipo' e sto malissimo. Caaaaazzo lo rivoglio indietro (?), no vabbè ho Kels che mi fa compagnia mlmlmlml cazzo sto a dì? No vabbè solo lei può capire lool 
E poi ho anche ripetuto no vabbè due volte, mio dio sto dando di matto.
Frequentando i The Wanted, e beh è ovvio diventare matti o: 
RECENSITEEEEEEEE E DITEMI QUANTO FA SCHIFO DA UNO A DIECI, NOVE NOVE NOVE NOVE LO SO. 
Ciauz, Desi.

-Fine sclero- 



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Capitolo 15
*** Capitolo quattordici. ***


When I look into your eyes
You’re not even there
It’s just a feeling
Just a feeling […]
//Maroon 5 – Just a Feelin’




Tom’s pov.
Ero arrabbiato con Kat, ma soprattutto non riuscivo a credere a ciò che i miei occhi avevano visto.
“Chi di voi lo sapeva?!” urlai rientrando in casa.
Vidi Siva e Max abbassare lo sguardo.
“Voi.. voi due lo sapevate e non mi avete detto nulla?!” urlai ancora più furioso di prima.
“Sono venuto a stare qui appunto per questo Tom! Volevo aiutarla a smettere!” sbottò Siva alzandosi dal divano.
Mi poggiai con la testa al muro senza dire nulla. Chiusi gli occhi e strinsi i pugni.
“Tom, non è il momento di litigare adesso! Dobbiamo cercare Kat, hai presente che è scappata senza dire nulla?” disse Jay cercando di calmarmi.
Sospirai profondamente e mi misi le mani in faccia.
“Avrei dovuto essere più presente, forse è colpa mia..” dissi abbassando lo sguardo.
“No Tom, tu non c’entri! Non è affatto colpa tua, ora non stare qui a buttarti fango addosso!” disse Nath.
Sospirai un’altra volta.
“Andiamoci a vestire e usciamo a cercarla, non mi fido più di tanto di Kat!” disse Max prendendo le sue scarpe.
Buttai il telefono sul divano e andai a vestirmi in camera mia.
Nemmeno mi importava cosa mi stavo mettendo, una tuta, una maglia e una felpa.
Mi sentivo malissimo, la mia sorellina stava soffrendo e io nemmeno me n’ero accorto.
“TOM CAZZO CORRI SUBITO!” mi urlò Max.
Preoccupato corsi in soggiorno e vidi che gli altri si erano catapultati fuori.
“Cosa succede?!” domandai a Max che mi lanciò le scarpe.
“Mettile! Mettile e corri da noi in macchina!” mi urlò uscendo.
Il cuore mi andò a mille. KAT.
Infilai le scarpe di fretta e corsi in macchina.
“Mi spiegate cosa è successo!?” urlai mettendomi la cinta.
Max fece retromarcia e accelerò tutto in una volta.
Ci stavamo dirigendo verso il pronto soccorso.
Poggiai la testa sullo schienale del sedile e chiusi gli occhi.
“Cosa è successo a Kat?” domandai trattenendo le lacrime.
Nessuno mi rispose.
“Ho chiesto cosa cazzo è successo a Kat.” Dissi nervoso.
Nessuno, un’altra volta, mi rispose.
Quando arrivammo all’ospedale Max mi poggiò una mano sulla spalla.
Chiusi gli occhi e sospirai. Entrai e chiesi di mia sorella.
“Ah, la ragazza arrivata poco fa.. uhm sì, venga con me” mi disse con un tono triste.
Mi cadde il mondo addosso.
“Possono.. possono venire anche i miei amici?” domandai con le lacrime agli occhi.
“Solo uno di loro.” Rispose fredda.
“Max, vieni tu.. scusatemi ragazzi” dissi guardandolo.
“No, ma figurati Tom.. vai pure Max” disse Nathan sospirando.

Entrai nella cameretta insieme a Max e l’infermiera.
Kat era stesa sul lettino, si può dire.. priva di vita?
“Cosa.. cosa le è successo?” domandai avvicinandomi a lei.
“Non si sa esattamente come l’incidente è avvenuto, si sa solo che ora.. è in coma” disse l’infermiera guardandomi.
Il mondo mi cadde addosso. Penso che stavo per svenire. Max mi tenne.
“Ei Tom, Tom non mi lasciare” disse dandomi degli schiaffetti in faccia.
Mi fece sedere e mi misi le mani in faccia.
“Si.. si salverà?” domandai all’infermiera.
“E chi può dirlo? Dobbiamo solo aspettare.. mi dispiace” disse mettendomi una mano sulla spalla.
Quando l’infermiera fu fuori scoppiai a piangere e Max si piegò sulle ginocchia.
“Max è colpa mia! Se non mi fossi arrabbiato con lei.. non saremo qui in questo momento, ma a casa.. e lei..” cominciai a dire singhiozzando.
“Ei Tom, sta calmo. So che è difficile, ma non fartene una colpa! Sono sicuro che tutto si aggiusterà, Kat starà bene..” disse prendendomi la mano.
“Devo chiamare mamma e papà..” dissi alzandomi e uscendo.

-3 giorni dopo-
Nathan’s pov.
Erano passati tre giorni da quando Kat era su quello stupido lettino d’ospedale, attaccata a tutte quelle macchine, senza dare segni di vita.
Quando Tom uscì piangendo mi cadde il mondo addosso.
Non riuscivo a crederci. Eravamo tutti distrutti. Non c’erano parole per descrivere una situazione del genere.
Ora i ragazzi erano tornati a casa a riposarsi un po’ e io stavo aspettando che Noah venisse.
Mi avvicinai al lettino e le presi la mano.
“Kat.. non so se puoi sentirmi o meno, ma.. sappi che ci manchi e vogliamo tanto riaverti qui tra di noi, sii forte per favore.. non lasciarci, ti prego..” le dissi piangendo.
“Ei Nath..” disse Noah alle mie spalle.
Mi girai e asciugai le lacrime.
“Ciao Noah..” dissi guardando per terra.
La ragazza mi abbracciò e mi strinse forte a se.
“Andrà tutto bene..” disse con voce tremante.
“Non piangere anche tu..” le dissi accarezzandole la schiena.
“Non c’è la faccio.. scusami” disse scoppiando a piangere.
Cercai di farla calmare dandole un bicchiere d’acqua.
“Se vuoi puoi andare a riposare un po’, sto io qua..” disse guardando Kat sul letto.
“No tranquilla, resto a farti un po’ di compagnia..” dissi sedendomi.

Tom’s pov.
Ero tornato a casa dopo due giorni, mi buttai sotto la doccia e ci restai per circa 30 minuti.
“Tom! Mi apri?” domandò Siva.
“Si aspetta.” Risposi uscendo e mettendomi l’accappatoio.
Aprii la porta.
“Dimmi.”
“Non vuoi riposare un po’? Tra poco dobbiamo tornare in ospedale..” disse.
“Mi sto già riposando e non immagini quanto” risposi freddo.
Non potevo farci nulla, ero così con tutti. Non riuscivo più a non rispondere male o semplicemente essere ‘felice’ per un solo secondo.
“Va bene.. scusa” disse andandosene.
Mi asciugai e mi rivestii in fretta, poi mi misi sul letto di Kat.
Riuscivo ancora a sentire il suo profumo o semplicemente era come se lei fosse lì.
In un solo momento mi rivennero in mente tutti i nostri momenti dolci, o la sua magnifica risata che ancora risuonava nella mia testa, come se lei fosse lì accanto a me.

Kat, ti voglio bene, mi manchi..” dissi affogando le lacrime nel suo cuscino. 



-Spazio Autrice- 
Zzaalve B|
Ok va bene, questo capitolo mi piace *o* forse perché io amo i drammi e boh, lo amo. Vabbè anyway, penso che sia il più triste che io abbia mai scritto, ma ook!
Spero piaccia anche a voi u.u
Comunque non sono molto felice, solo tre recensioni allo scorso capitolo? Capisco che non aggiorno più tanto spesso, ma.. ME TRISTE. ):
Ve laaaaascio, ciau e recensite questo capitolo plis. Ja? Ja. 
Ciau. xxDesi. 

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Capitolo 16
*** Fine. ***


Vivi ogni giorno come se fosse l’ultimo.
//Cit.


Tom’s pov.

-15 giorni dopo-
Erano passati quindici giorni esatti da quando Kat era su quello stupido lettino di ospedale.
Avevo perso le speranze ormai. I ragazzi mi dicevano che dovevo tenere duro, ma proprio non c’è la facevo.

15:15 pm.
Stavo nel corridoio con Max davanti la porta della camera che stavamo bevendo un caffè.
“Dai amico, fatti forza.. tutto andrà bene” disse mettendomi una mano sulla spalla.
“Non ci riesco Max.. è quindici giorni che sto qui a sperare, sperare e sperare.. e poi? E poi un cazzo di nulla!” dissi sottovoce per non farmi sentire.
La voce di mia sorella mi rimbombò in testa, mi sentivo chiamare. Ora mai la sentivo ovunque.
“Tom.. Tom.. Tom”
“Cristo ora mi sento pure chiamare, sento la sua vo..” cominciai a dire ma Max corse dentro.
“Oh cazzo” dissi buttando non so dove il bicchiere di caffè.
“Kat!” urlò Max correndo verso il lettino.
“Max.. dove sei? Non ti vedo” disse Kat toccandogli una mano.
Corsi verso il lettino e spostai Max buttandomi tra le braccia di Kat.
“Kat oddio, non.. non ci credo” dissi piangendo dalla gioia.
“Tom, aspetta” disse Max spiccicandomi da lei.
“Tom.. ragazzi.. non vi vedo” continuò a dire Kat.
“Ka..Kat, ma.. hai gli occhi aperti! Oddio Max chiama un’infermiera” dissi prendendola per mano.
Due minuti dopo Max entro con la dottoressa che entusiasta del risveglio di Kat la visitò e disse che ormai era fuori pericolo, era ancora debole ed era normale che non ci vedeva.. e che avrebbe riacquistato presto la vista.
“Tom non ci vedo, sono confusa.. non.. non capisco” disse Kat con una voce debole quando fummo soli.
“Kat, ssh.. ora non parliamo, pensa solo a riposarti. Quando starai meglio ti spiegherò tutto!” le dissi carezzandole piano il viso.
Mi fece cenno di sì con la testa e tornò a dormire.

Uscii fuori a sedermi un po’ nelle sedie e ad aspettare i ragazzi che stavano per arrivare.
“Tom..”
Alzai lo sguardo. Kelsey.
“Cosa vuoi tu qui?” sbottai alzandomi.
“Tom.. sono venuta qui per chiederti scusa” disse lei abbassando lo sguardo.
Non le risposi.
“Ho saputo di tua sorella.. ci sono veramente rimasta male.. non ho avuto il coraggio di venire per quello che avevo fatto..” disse continuando a non guardarmi.
“Perché allora sei qui? Hai detto bene! Con che coraggio sei venuta?” le dissi nervoso.
Lei si buttò tra le mie braccia e scoppiò a piangere.
“Tom non ho mai provato con nessun altro quello che ho provato con te, mi sono innamorata di te e non me ne sono accorta.. scusami scusami scusami” disse stringendosi a me.
In quel momento il ghiaccio che si era formato nel mio cuore per colpa sua si sciolse e non potei fare altro che stringerla a me e baciarle la testa.
Mi guardò negli occhi lucidi e sorrise dolcemente.
“Ti amo Thomas” disse.
“Anche io piccola” dissi baciandole la fronte.

-3 giorni dopo-.
Stavamo tornando a casa, io stavo a guidare e Hope era al mio fianco a osservare il vuoto.
Odiavo vederla in quelle condizioni, ma allo stesso tempo ringraziavo il cielo per il fatto che si era risvegliata.
La vista l’avrebbe recuperata, e quello era l’importante.
“Dove siamo arrivati?” domandò guardandosi intorno.
“Stiamo per arrivare Hope, tranquilla” disse Nath rassicurandola.
Arrivammo in dieci minuti e la aiutai ad entrare.
“Ti accompagno in camera?” domandai.
“No, vado sola.. tranquillo” disse accennando un sorriso.
“Ma dai, non.. voglio aiutarti” insistetti.
“Tom ti ho detto no, voglio andare sola” disse innervosendosi.
Feci spallucce e tornai fuori dagli altri che stavano facendo non so che in macchina.

Kat’s pov.
Non vedevo, mi sentivo persa e inutile. Avevo anche rotto con Nath, non me la sentivo di continuare la nostra relazione in quel brutto periodo per me.
Cominciai a toccare i muri per orientarmi, ma inciampai sul qualcosa. Cazzo.
“Kat!” sentii la voce di Max e sentii anche i suoi passi.
Mi aiutò ad alzarmi.
“Ei, va tutto bene?” disse carezzandomi il viso.
Sentii le lacrime agli occhi e lo abbracciai. Mi strinse a se forte.
“Max.. ho paura, non c’è la posso fare.. aiuto..” dissi singhiozzando
“Piccola andrà tutto bene, te lo prometto” disse prendendomi il viso tra le mani e asciugandomi le lacrime.
“Max, non vedo. Vedo tutti buio, sono stata in coma, non ricordo nulla di quel giorno.. io.. mi sento distrutta” dissi.
“Non sei sola piccola, noi siamo qui ok?” disse dandomi un bacio in fronte. Sorrisi dolcemente.

-3 giorni dopo-.
Tom’s pov.
“Ei ragazzi fate piano, Kat sta dormendo” dissi sentendoli fare baccano in cucina.
“Ohw.. si scusaci Tom” disse Jay facendo segno a tutti di stare zitti.
“THOMAS!” sentì urlare Kat per poi vederla saltarmi addosso.
“Tom, oddio Tom! Ci vedo Tom!” mi urlò cingendomi i fianchi con le gambe.
Mi salirono le lacrime agli occhi e me ne scesero un po’ per la felicità. La strinsi forte e sentii tutti i ragazzi saltarci addosso.



-1 anno dopo-.
Era passato un anno da quando avevo cominciato ad autolesionarmi. Ora avevo smesso.
Dopo il mio incidente mi ero fatta un esame di coscienza. Ero viva per miracolo, e dovevo ringraziare il cielo per avermi aiutata.
Passai a osservarmi le braccia, e vidi le cicatrici.
Mi promisi di non farlo più, anche se quei segni non sarebbero più andati via, erano un brutto ricordo del mio passato, ma quelle cicatrici erano la chiara dimostrazione che chiunque può uscirne fuori in un modo o nell’altro, perché la vita è una sola e non va sprecata.

Se vi state chiedendo con chi sono rimasta fidanzata alla fine, beh con nessuno. Siva, Siva avevo capito che era solo uno dei miei migliori amici, e con Nath.. non funzionava.
Con Kels, beh con lei alla fine diventammo ottime amiche.. e Jay andrà presto a vivere con Noah!
Tom è sempre il solito fratello deficiente che corre dietro a Max.
Insomma, un casino totale. Ma sono felice di stare con questi deficienti, perché grazie a loro ne sono uscita e ora finalmente sorrido. 




-Spazio autrice-
Ciao carissimi! Come avete potuto ben capire, questo è l'ultimo capitolo di Alcuni Segni Non Vanno Più Via. 
Io voglio ringraziarvi tutti per avermi seguito fino alla fine, per tutti i complimenti fatti e dirvi che senza di voi questa storia non sarebbe arrivata a questo punto.
Penso che questo sia uno dei capitoli più belli, la fine mi piace veramente e l'ho scritta con il cuore. 
Saranno forse parole inutili, ma se qualcuno di voi ha questo problema, non riesce ad uscirne e si sente solo, ricordatevi che non siete soli. Voi potete farcela, e spero di aver in qualche modo toccato il vostro cuore (:
Per ora non scriverò più FF sui The Wanted, mi concentrerò piuttosto sui One Direction, e se boh volete seguirle, ne sarei felice. Farò comunque OS sui ragazzi, non vi abbandono Fanmily u.u
Vi amo, vostra Desi. xx

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