Bittersweet Revenge

di bluemary
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo: Il declino della luce ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1: Ricordi ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2: Sogni infranti ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3: Rinascita ***
Capitolo 5: *** Epilogo: L'ultima luce del tramonto ***



Capitolo 1
*** Prologo: Il declino della luce ***


Avvertenze: Nonostante siano indipendenti l'una dall'altra, questa fanfiction potrebbe essere considerata come un ipotetico seguito di "Frammenti di luce". Comunque questa storia, almeno inizialmente, è ambientata dopo la sconfitta di Freezer ed il ritorno di Goku sulla Terra, partendo dal presupposto che sul pianeta non siano mai arrivati né i Cyborg né Mirai Trunks.




-Prologo: Il declino della luce-


"Deliver me from this war
It´s not for me it´s because of you
Devil´s instant my eternity
Obey to kill to save yourself”


da "10th Man Down" dei Nightwish


È il tramonto, il momento in cui l’ultimo raggio di sole si tende ad accarezzare la terra per poi svanire all’orizzonte, colorando il cielo già rosso con un’ulteriore sfumatura simile al sangue appena versato.
Non un refolo di vento spazza la pianura in cui ogni forma di vita sembra essere stata cancellata in un battito d’ali, come se non fosse mai esistita, e il silenzio, dopo quella battaglia tra due grandi guerrieri che ha scosso l’intero pianeta, è qualcosa di incredibilmente profondo e quasi irreale, il giusto accompagnamento per il quotidiano declino della luce.
Una figura dà le spalle agli ultimi bagliori del tramonto, camminando verso la città più vicina con i passi fieri del vincitore.
Il suo incedere minaccioso contiene una nota di esultanza, la stessa soddisfazione che trapela dai suoi lineamenti spietati.
L’istinto della lotta, l’atavico desiderio di distruzione e morte insito in ogni cellula di quei guerrieri addestrati come assassini fin dalla nascita, è emerso in un’ondata di rabbia abbastanza ardente da cancellare mesi interi di ricordi e parole; i volti contenuti nella sua mente sono stati accartocciati come carta bruciata e poi ridotti in cenere, in modo da non ostacolare l’opprimente senso d’odio e frustrazione che gli avrebbe concesso di divenire quel perfetto guerriero di cui ancora adesso porta le sembianze.
L’ha invocato con una voce resa roca dalla collera e dall’umiliazione, e infine quel potere che gli spettava fin dalla nascita ha risposto al suo richiamo. I suoi occhi di tenebra sono diventati azzurri, di un azzurro cupo in grado di soffocare qualunque bagliore fosse riuscito a rischiarargli lo sguardo, in un passato che non è mai parso tanto distante. La bocca è ancora piegata in quel ghigno carico di arroganza che aveva spaventato i terrestri infinito tempo prima e ora è tornato per accompagnare con la sua derisione una mano portatrice di morte. Un’aura dorata e splendente lo circonda, emblema del guerriero perfetto, eppure quella luce quasi abbacinante nasconde la perversa bellezza dell’oscurità. Non c’è traccia di pietà o esitazione nei suoi lineamenti scolpiti dalla gioia selvaggia dell’assassinio, né per gli sventurati che presto assaggeranno la sua furia, né per il corpo steso inerte alle sue spalle.
Vegeta avanza fiero nella piana silenziosa e le sue mani sono sporche di sangue.

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Capitolo 2
*** Capitolo 1: Ricordi ***


Shari Aruna: Ti ringrazio molto del commento, in modo particolare perché hai specificato di non riferirti al narratore dell’anime, per la voce fuori campo XDD La odio anch’io, quella voce, tanto dice sempre le stesse cose ("il giovane Goku" e notare che ormai ha due figli, "il nostro eroe" ma nostro di chi?! Che se lo tenga XDD). Sappi comunque che la storia sarà molto breve, quindi non aspettarti troppo^^ Un bacione!
Liar: Grazie mille per il commento, ti avverto però che non sarà una storia allegra, spero la cosa non ti dispiaccia troppo^^
Kikk@93: Ti ringrazio molto, sia dei complimenti, che della domanda. In effetti avrei dovuto specificare meglio che il prologo di questa storia si ambienta dopo la sconfitta di Freezer, partendo dal presupposto che né i Cyborg, né Mirai Trunks siano mai arrivati sulla Terra, anche se avevo scritto che questa fanfiction può essere considerata il seguito di Frammenti di luce (ed in quest’ultima avevo specificato tutto). Comunque adesso ho aggiunto una nota in cui spiego questi dettagli, grazie ancora di avermelo fatto notare! Baci.
Bulma_89: Anche io adoro Vegeta, non a caso, una Drabble a parte, ho sempre scritto su di lui nel fandom di DB. Ti ringrazio molto del commento!
Topy: Grazie mille del commento, era proprio questa l’immagine che volevo dare di Vegeta!
Gan_HOPE326: Ti ringrazio molto di questo commento, ed anche di quello alla mia Drabble! Comunque, come ho già scritto a Shari, non attenderti una fanfiction lunga, perché questa sarà piuttosto breve. E poi, se qui c’è qualcuna che si deve preoccupare, quella sono io, specialmente dopo aver finito Seeds of Evil ed aver quindi avuto una definitiva dimostrazione delle tue capacità^^




-Capitolo 1: Ricordi-

- Mamma, perché non mi parli mai di papà?
Bulma si blocca, come folgorata, e le sue mani si aprono senza il suo volere, lasciando cadere a terra la camicia che stava stirando.
Un tempo era una bellissima donna, il volto dai tratti perfetti e il corpo formoso ma proporzionato ne sono tuttora la prova lampante, tuttavia le piccole righe attorno agli occhi e sulla fronte sembrano troppo profonde per essere dovute unicamente all’età e la invecchiano di parecchi anni.
Non è rimasto molto, nei suoi lineamenti, di quella ragazza allegra e amante della vita che si divertiva a viaggiare con gli amici, affrontando improbabili avventure, e a costruire invenzioni sempre più geniali e complicate, e tuttavia, nonostante i mesi interi di dolore e sofferenza incisi nelle piccole imperfezioni del suo volto, nulla è riuscito a cancellare l’estrema dolcezza che trapela dai suoi occhi.
Quei due spiragli di cielo sono rimasti quasi inalterati, mantengono sempre la solita luce decisa, tipica di una donna dall’animo forte e determinato, solo quelle ombre di tristezza che hanno preso il posto della spensieratezza giovanile, annidate nel suo sguardo simili a cicatrici, dimostrano l’amaro passato di cui ancora adesso porta le tracce.
Anche il luogo in cui abita non è più quella gigantesca dimora in cui era cresciuta, ma una casa piccola e pulita, decorata da numerose fotografie, sempre con lo stesso soggetto: una donna e un bambino, entrambi sorridenti, troppo somiglianti per non essere riconosciuti subito come madre e figlio.
Ed è proprio a fianco di una simile fotografia che un bambino di sette anni continua a fissarla con la stessa espressione truce adottata dai poliziotti quando devono portare avanti i loro interrogatori.
- Perché sei troppo giovane, Trunks, adesso non capiresti. – replica lei, non senza rafforzare la dolcezza della sua voce con una nota autoritaria.
Subito il volto del bambino si imbroncia in un’espressione scontenta, ma la donna lo ignora, perché sa che presto il solito nemico busserà alla porta del suo cuore e lei dovrà utilizzare tutto il suo autocontrollo per non lasciarsi sopraffare da esso. Stringe i denti, pronta alla lotta, e in un secondo i ricordi la assalgono, percuotendola con una violenza che ha imparato a sopportare senza un lamento, ma mai è riuscita a ignorare.

Bulma è in piedi, con la mano premuta contro la bocca aperta e gli occhi sgranati in un’espressione troppo sorpresa per lasciare spazio alle lacrime. Di fronte a lei, Yamcha, con cui ha seguito lo scontro tra i due saiyan più forti dell’universo, credendo, forse troppo ingenuamente, che si trattasse di un normale allenamento.
Ancora non riesce ad accettare quelle poche parole pronunciate dall’amico che hanno scosso il suo mondo.
- Non percepisco più l’aura di Goku.
Spinta da un’angoscia troppo profonda per poterla affrontare da sola, si getta contro di lui, afferrandogli le mani nella muta richiesta di fissarla negli occhi.
- Che cosa significa?
L’uomo scuote la testa.
- Ho sentito Vegeta scatenare una potenza incredibile, forse ha raggiunto lo stadio di super saiyan, ma poi…– mormora, lasciando che sia il silenzio a completare la frase per lui.
Rimane immobile per qualche secondo, fissando il pavimento. Quando poi solleva la testa, mostra degli occhi in cui si intrecciano paura e determinazione, perché Yamcha sa bene di non poter competere con un saiyan, eppure, allo stesso modo, è conscio del suo dovere in quanto amico e in quanto uomo.
Respira a fondo prima di pronunciare quella frase con cui volontariamente sceglie di mettere in pericolo la sua vita, forse anche per sfuggire allo sguardo annichilito della donna di cui è ancora innamorato.
- Vado a vedere cosa succede. – le dice, stringendole una spalla in un futile tentativo di rassicurazione, prima di spiccare il volo e sparire all’orizzonte.
Bulma respira a fondo per calmarsi e subito il suo primo pensiero è per il figlio, addormentato nella camera vicina. Lo prende in braccio, cercando di scacciare il confortante pensiero che tutto sia solo un incubo e presto le prime luci del mattino l’avrebbero svegliata e lei si sarebbe ritrovata nel suo letto, accanto a Vegeta o forse sola, ma ancora con il suo odore sulla pelle…
Lo ha sperato, nel più profondo abisso del suo animo, quell’angolo remoto e un po’ infantile con cui è sempre riuscita a convincersi di poter cambiare il mondo semplicemente con la propria volontà, ma adesso sa di non potersi illudere ancora.
È realtà quel nodo alla gola che le impedisce di respirare, è realtà quel sordo dolore nella parte sinistra del petto.
Sola, in un silenzio che la opprime quanto una prigione, stringe il figlio al seno e attende il ritorno di Yamcha.

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Capitolo 3
*** Capitolo 2: Sogni infranti ***


Aras: Ecco, dovremmo fare un comitato anti-narratore di Dragon Ball! Grazie mille di questo commento e di quello alla mia Drabble, un bacione^^
Shari Aruna: Ti ringrazio un sacco dei complimenti, sono felice che questa storia ti piaccia, e dopo le tue ultime recensioni anche alle mie originali temo di avere già esaurito tutte le parole che conosco per mostrarti la mia gratitudine! Inoltre mi fai quasi sentire in colpa per averti rattristato in questo modo, anche perché questa, come intuibile dai primi capitoli, non è decisamente un fanfiction allegra. A presto, un bacione!
Kikk@93: Sarà decisamente breve, visto che in totale avrà cinque capitoli, ma sono contenta che finora ti piaccia comunque. Grazie del commento, baci^^
Gan_HOPE326: Bulma è una dei pochi personaggi femminili che mi piace (non si può certo dire che il sensei Toriyama sia stato generoso nella sua opera, con noi povere donzelle), quindi mi fa piacere che tu abbia apprezzato una caratterizzazione alternativa. Ti ringrazio molto del commento!
Sonsimo: Ciao, in effetti mi avevi recensito anche la one-shot e mi scuso se non ti ho ringraziato via mail, ma mi sono tristemente dimenticata di quell’opzione; comunque ne approfitto per farlo qui, aggiungendo anche i ringraziamenti per questo commento, davvero grazie di cuore! Sono felice che questa storia ti piaccia, mi auguro solo che il suo svolgimento non ti deluda. Comunque non preoccuparti se non riuscirai a recensire, sono anch’io vittima degli esami universitari e so bene quanto tengano impegnate le persone^^




-Capitolo 2: Sogni infranti-

È diventato immortale.
Questo è l’unico pensiero a pervadere la mente di Vegeta, mentre, con il sangue dei due namecciani appena uccisi che nelle sue mani si mescola a quello di Goku, si dirige alla massima velocità verso la Capsule Corporation.
Bulma è lì, sulla soglia, con in braccio il bambino mezzosangue di cui non ha mai nemmeno provato a essere il padre.
La guarda a lungo, prima di avanzare verso di lei. Perfino a diversi passi di distanza riconosce ogni emozione annidata in fondo a quegli spicchi di cielo che adesso sono annebbiati dalle lacrime.
Paura.
Rabbia.
Disperazione.
Sono le emozioni che ha da sempre inflitto alle sue vittime, il nutrimento di ogni saiyan, l’euforico senso d’onnipotenza che acuisce la soddisfazione di una vittoria, ma quest’unica volta, mentre guarda la terrestre che gli ha tenuto compagnia sotto le lenzuola, non prova alcun senso di gioia per il pianto che le segna il volto.
- Hai ucciso Goku…– mormora lei in tono vacuo, come se la sua mente ancora non riuscisse ad accettare quel pensiero.
Anche senza chiedergli nulla, vista la sua espressione straziata, pare già sapere che le Sfere del Drago non ci sono più e nessuno potrà tornare in vita. Per un attimo Vegeta si stupisce dell’intuizione con cui la donna ha associato l’evocazione di Shenron di qualche minuto prima alle sue mosse, e uno strano quanto inspiegabile senso di orgoglio lo invade, nel riconoscere ancora una volta l’ingegno della compagna.
A dispetto degli scontri in cui la definiva una “stupida oca senza cervello”, ha sempre saputo delle sue qualità.
- Che ne hai fatto delle Sfere? – gli chiede la donna, una domanda che dimostra come anche la persona più intelligente e razionale della Terra abbia bisogno, in certe occasioni, di illudersi con false speranze.
- Distrutte, assieme al loro creatore. – replica Vegeta, frantumando in tal modo anche gli ultimi sogni della terrestre.
I suoi occhi azzurri spenti dal dolore vengono attraversati da un barlume di rabbia quando il saiyan avanza verso di lei.
- Come hai potuto? – chiede con un filo di voce, mentre due lacrime gemelle le solcano le guance.
Lui la guarda infastidito.
- Fatti da parte, donna!
Al di là dei suoi capelli azzurrini riesce a intravedere la cima dell’astronave con cui ha intenzione di abbandonare la Terra, ma Bulma non si sposta e continua a bloccargli il passo.
- Sei qui per uccidere anche me?
Non c’è traccia di paura in quella domanda, se non un’apprensione quasi dolorosa per il figlio che stringe convulsamente al petto, eppure queste parole irritano Vegeta più di quanto avrebbe potuto fare una supplica di pietà.
- Credi forse che non ne avrei il coraggio? Ora sono il guerriero più forte dell’universo e sono immortale. Ho ucciso Kakaroth, i due namecciani e tutti quei patetici terrestri che volevano fermarmi; credi davvero che mi farei problemi a eliminare una misera donna?
Lei ascolta l’elenco dei suoi assassinii con lo sguardo colmo d’orrore.
- Cosa ti è successo?
Il ghigno di Vegeta è un sorriso di pura malvagità.
- Nulla. Sono solo tornato me stesso.
- Io credevo fossi cambiato. – mormora Bulma, fissandolo con quegli occhi indomiti che adesso sono cristallizzati nella sofferenza, in cui per la prima volta il saiyan riconosce il suo più grande nemico.
E per questo desidera distruggerla, annientarla, umiliarla, per ribadire una vittoria di cui non è più tanto sicuro.
- Pensavi davvero che offrirmi il tuo corpo potesse cambiarmi? – la deride con voce crudele.
La donna deglutisce a stento, quasi soffocata dal sordo dolore che si agita nel suo petto e nella sua gola.
- Non ti ho offerto solo quello. – mormora, prima che un nuovo fiotto di lacrime, più intenso e doloroso del precedente, le inondi le guance.
Abbassa gli occhi, come per meglio sopportare la sofferenza causata da quelle parole, e la spietata impassibilità di Vegeta si incrina, facendo spuntare per un attimo uno sguardo di rammarico. Il suo braccio pare tendersi verso di lei in un tentativo consolatorio, ma subito dopo il suo volto si contrae in preda a una collera improvvisa, non appena si rende conto che il suo stesso corpo l’ha tradito, rivelando la sua debolezza. E tuttavia la sua ira è nulla in confronto alla rabbia che sta lentamente invadendo i pensieri di Bulma, una rabbia amara e pervasa di disperazione e rimpianto, al ricordo di ciò che il saiyan ha distrutto.
- Perché l’hai fatto?! Avremmo potuto vivere in pace!
Vegeta stringe i pugni.
- È stato lui a tornare sulla Terra! – ringhia, consapevole suo malgrado dell’amarezza presente nelle proprie parole. E, non appena le pronuncia, si rende conto che, se Kakaroth non si fosse più fatto vedere, probabilmente avrebbe davvero potuto trascorrere il resto della propria vita su quello stupido pianeta.
A questo pensiero la sua espressione s’incupisce ancora di più.
- Doveva pagare per le umiliazioni che ho subito. – sibila, quasi sentisse il bisogno di discolparsi.
- Perché hai scelto la vendetta? Perché hai voluto distruggere tutto per una cosa tanto stupida?!
Incurante del suo sguardo minaccioso, la donna lo fronteggia con lo stesso coraggio che dimostrava quando gli teneva testa nei giorni passati, ma è una rabbia nata dalla disperazione, la sua, e a Vegeta non regala alcuna soddisfazione.
- Io sono il Principe dei Saiyan! Non ho nulla di più importante della vendetta e della mia supremazia! – urla, rivendicando ancora una volta le sue origini, il motivo per cui ha scelto di rinnegare un futuro e una vita sulla Terra.
Il bambino scoppia a piangere, risvegliato da quella voce brusca che lo spaventa.
- Avevi me. – mormora la donna, prima che la voce le si spezzi in un singhiozzo – Avevi Trunks.
Il guerriero distoglie lo sguardo e per un attimo si fa strada in lui il morso di un rimpianto, al ricordo di quando ricercava l’orgoglio tra le sue lenzuola, perdendosi nei suoi sospiri e specchiandosi in quegli occhi così incredibilmente azzurri, in cui, per un solo secondo, sentiva che, forse, lui era ancora il numero uno.
- Credi davvero che mi sia mai importato qualcosa di te, terrestre? – sillaba, enfatizzando con scherno quell’ultima parola.
Questa domanda la colpisce come uno schiaffo, Vegeta scorge distintamente il momento in cui gli occhi della sua avversaria si dilatano per la sofferenza e anche l’ultimo bagliore di speranza presente in essi si spegne nel dolore più nero.
Un turbamento insopportabile si fa strada da qualche parte nel suo petto, mentre Bulma si racchiude in se stessa per meglio assorbire il crudele significato di quella frase che ha mandato in frantumi tutto ciò per cui ha lottato.
Solleva gli occhi su di lui, ma il suo è uno sguardo spento, di una donna distrutta, totalmente diversa dalla ragazza piena di vita e allegria che è sempre stata.
- Ho amato solo due uomini nella mia vita. E tu li hai uccisi entrambi. – mormora, prima di scivolare a terra, con la schiena appoggiata al muro della sua casa, annientata dall’uomo che ha amato più di se stessa.
Vegeta le risponde con uno sguardo impassibile.
Per un attimo si prepara realmente a tendere la mano con l’intenzione di ucciderla, dando ascolto al desiderio impellente di cancellare il suo vero nemico, la persona che l’ha cambiato maggiormente ed è riuscita a sondare le profondità più oscure del suo animo, rivelando debolezze che lui non sapeva di possedere.
Non ci riesce.
Nonostante tutti i suoi sforzi, una parte di lui si rifiuta all’idea di spegnere in tal modo le vite del figlio e della donna che forse è stata qualcosa di più di un semplice corpo con cui passare la notte.
Sa che distruggere la Terra dall’alto, senza fronteggiare quegli occhi azzurri che penetrano nei più profondi recessi del suo animo di tenebra, sarebbe di gran lunga più facile, ma nel momento in cui ritira la mano comprende di essere stato sconfitto. Un sapore bruciante gli invade la bocca a questo pensiero, un rancore che stranamente non riesce a prevalere sulla sconcertante amarezza provata dinanzi al pianto di una donna.
Lancia un breve sguardo a quella terrestre che ha osato entrare a piccoli passi nella sua vita e ora lo tormenta ancora una volta, l’ultima, prima di scomparire per sempre dai suoi pensieri.
- Addio, Bulma.
La donna si stringe il figlio al petto e non risponde. Non ha più nemmeno la forza di piangere, si limita a fissare il vuoto, lasciando che i rumori del decollo le attraversino la mente senza scalfire in alcun modo la sua espressione vacua.
In quel giorno che ha visto l’infrangersi di molte vite e molti sogni, il cielo nero e orfano di stelle ghigna solitario su una Terra priva di vincitori.

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Capitolo 4
*** Capitolo 3: Rinascita ***


Kirara: Ma no, non devi vergognarti se ti sei commossa, anzi, per me è una grande soddisfazione sapere che sono riuscita a farti emozionare così^^ Naturalmente anche io preferisco che le cose siano andate in maniera più positiva, con Vegeta che sceglie di vivere sulla terra, ma era da un po’ che mi stuzzicava l’idea opposta. Grazie mille del commento!
Shari_Aruna: Temo di essere un po’ fissata con Vegeta che si comporta da bastardo, non c’è stata una volta che io l’abbia descritto in maniera un po’ più dolce (beh, tranne che nella drabble, ma quella era comica e non conta XD). Però, come giustamente hai scritto, è proprio questa sua vena di crudeltà che mi affascina, il suo essere continuamente in bilico tra il bene ed il male. E sono felice che il "mio" Vegeta piaccia tanto a un’altra sua sostenitrice. Come ti è andato poi l’orale? Un bacione, ti ringrazio un sacco del commento!
Kikk@93: Grazie mille dei complimenti, ecco il nuovo aggiornamento^^
LORIGETA: Sono felice che la mia storia ti piaccia (sbaglio o dal tuo nick si evince che sei un’altra appassionata di Vegeta?), ti ringrazio un sacco del commento!
Topy: In effetti questa è stata la parte che più mi ha impegnato, ti ringrazio dei complimenti e della rassicurazione!
Aras: Sempre e comunque abbasso il narratore! Ti ringrazio dei complimenti, sono felice del tuo apprezzamento^^ Un bacio.
Miky_stardust: Ti ringrazio molto del commento! Per il finale non ti anticipo nulla, anche perché ormai quasi ci siamo, visto che questo è il penultimo capitolo, comunque sono felice che ti sia piaciuta l’indecisione di Vegeta, ho trovato piuttosto complesso descrivere il suo turbamento, perché ho cercato di non esagerare per non renderlo OOC, ma anche di mostrare in qualche modo come lui sia cambiato. Mi auguro ti piaccia anche la conclusione^^
Sonsimo: Non sai quanto mi faccia piacere il tuo apprezzamento sulle reazioni di Bulma e Vegeta, temevo in particolar modo di aver reso il saiyan un po’ OOC; sono inoltre felice che ti sia piaciuta quella frase, in quanto è proprio attorno ad essa che è nata tutta la storia: avevo già intenzione di descrivere una situazione in cui Vegeta sceglieva di tornare cattivo invece di vivere sulla Terra, ma grazie a quella frase sono riuscita a mettere i miei pensieri per iscritto. Sono io che ti ringrazio per il commento, spero solo che questi ultimi due capitoli non deludano le tue aspettative. Un bacio!
Gan_HOPE326: Grazie mille per il commento, sappi che appena avrò un po’ di tempo libero dallo studio darò un’occhiata anche alla tua storia, giusto per farmi un’idea della concorrenza e di quanto dovrò preoccuparmi XD Riguardo la tua domanda, troverai la risposta in questo capitolo, comunque io non ho mai pensato che Bulma amasse Yamcha. Un grande affetto, una grande amicizia sì, ma nulla a che vedere con l’amore che prova per Vegeta e nemmeno con il rapporto di amicizia che la lega a Goku. Alla prossima!




-Capitolo 3: Rinascita-

Un uomo non sa cosa significhi davvero il dolore fino a quando non si trova straziato da questo vortice travolgente e impietoso, che segna la pelle e sembra inghiottire ogni cosa tra le sue soffocanti spire prive di ogni luce, e non viene avvolto da un baratro nero come la notte, condannato a una caduta senza fine, in cui si perde ogni speranza e il futuro non diventa la normale prosecuzione della vita, ma un concetto semplicemente inaccettabile.
Bulma questo dolore lo conosce bene: un continuo tormento alla sua mente che non si è mai placato del tutto, ma che lei ha imparato ad accettare e diluire nella lunga giornata durante quelle piccole pause dal suo ruolo di madre, in modo da non trovarsi singhiozzante di fronte al figlio per cui ha scelto di vivere. È riuscita a soffocare l’odio e la disperazione con l’amore che prova per Trunks, a sovrapporre la sua immagine a tutti quei ricordi che nei primi tempi non le davano tregua, amari quanto uno schiaffo dato dalla mano di un bambino.
La morte l’aveva tentata più di una volta, in quei secondi trascorsi ad ascoltare l’eco della navicella su cui Vegeta era partito, offrendole un oblio pericolosamente allettante. Era stato il pianto di suo figlio a distoglierle la mente da quelle immagini di pace da cui si sentiva sempre più attratta.
- Non preoccuparti, Trunks. – gli aveva sussurrato, stringendolo come se fosse l’unico appiglio che ancora la legava alla vita – Hai già perso il padre, io non ti abbandonerò.
Era scappata alle prime luci dell’alba, dopo una notte in cui i fantasmi dell’amico morto e dell’uomo a cui aveva donato tutta se stessa si erano combattuti aspramente per ottenere la supremazia sul suo dolore e sui suoi pensieri.
Non aveva avvertito nessuno, si era limitata a sgusciare fuori da casa sua quando ancora i suoi genitori dormivano, troppo in colpa per poter affrontare le lacrime di Chichi e Gohan, troppo devastata dal dolore per poter rimanere con le persone che più di tutte le ricordavano il suo amico e l’unico compagno che avesse mai amato.
In un villaggio sperduto, dall’altra parte della Terra, ha ricominciato piano piano a vivere, consacrando ogni giornata al figlio. Una mattina dopo l’altra si è impegnata per ritrovare la serenità, dimenticandosi degli attimi in cui il dolore prende il sopravvento e ricordando solo i momenti felici.
È diventata brava a mascherare la tristezza che talvolta la coglie quando si lascia incantare dal tramonto, così come riesce a incassare quasi senza alcun cambiamento d’espressione quel colpo sordo nel suo cuore quando il figlio che tanto ama assume per un attimo lo sguardo corrucciato e tenebroso del padre.
Anche adesso, con le labbra contratte in una smorfia e il volto infantile pervaso dal disappunto, Trunks non può nascondere l’eredità di Vegeta.
- Ma mamma, io sono grande! Voglio sapere cos’è successo.
- No, Trunks, non è ancora giunto il momento.
Per un attimo il bambino sembra sul punto di ribattere, ma fin dai primi anni dell’infanzia ha imparato a non insistere su quest’argomento per non rendere infelice la madre, così si limita a mugugnare tra sé.
Sospira, poi l’espressione gli si intristisce all’improvviso.
- È vero che mi troverai un nuovo papà?
- Perché mi chiedi queste cose? – gli chiede Bulma, stupita.
Il bambino abbassa lo sguardo.
- A scuola mi hanno detto che prima o poi mi troverai un nuovo papà. Io vorrei conoscere quello vero, ma se lui non c’è più non ne voglio uno nuovo. – esclama con rabbia, nascondendo le lacrime con un’espressione dura. Nonostante abbia appena sette anni, appare evidente il suo retaggio saiyan, visto il modo con cui il suo orgoglio cerca istintivamente di nascondere ogni debolezza.
- Ho amato solo due uomini nella mia vita, Trunks, non ce ne saranno altri. – lo rassicura la madre, scompigliandogli affettuosamente i capelli.
Il bambino sgrana gli occhi, sorpreso.
- Hai avuto un fidanzato prima di papà?
Bulma scoppia a ridere.
È una risata dolce, quasi silenziosa, molto diversa da quell’esplosione di allegria con cui in passato manifestava il suo divertimento, e tuttavia pare rischiararle il volto.
- Non lo amavo in quel senso. – replica, stupita a quel pensiero che non le aveva mai attraversato la mente prima.
Forse perché i suoi sentimenti per Goku, un affetto e un’amicizia che erano sempre stati in bilico tra quelli di una sorella e quelli di una madre, erano parsi tanto naturali da non aver bisogno di spiegazioni.
- Gli volevo bene come a un fratello. Era il mio migliore amico… un uomo straordinario. – mormora, con un malinconico sorriso. Ormai il pensiero di Goku ha assunto quel sapore agrodolce dei bei ricordi e non la ferisce più come i primi tempi.
- Più di papà?
- Tuo padre era diverso. Era un uomo straordinario anche lui, ma non ha saputo vincere le ombre del suo passato.
Trunks aggrotta la fronte, nel tentativo di comprendere quella risposta troppo complessa per la sua giovane età.
- E perché adesso non ci sono più? – chiede ancora, deciso a profittare dell’insolita loquacità della madre su quest’argomento.
L’espressione della donna si indurisce all’improvviso.
- Perché un vigliacco non è riuscito a scegliere il futuro.
Il bambino stringe i pugni, con lo sguardo corrucciato, e per l’ennesima volta Bulma si sente stringere il cuore nel vedere il volto del figlio pervaso da una collera infantile che pure lo rende tanto simile al padre.
- Lo odio. – esclama lui all’improvviso, mordendosi un labbro per mantenere ferma la voce.
La mano della donna scende a carezzargli la testa, per poi stringerlo a sé.
- Lo odio anch’io, Trunks. – mormora, asciugandosi una lacrima che è riuscita a valicare i suoi occhi cristallini – Lo odio anch’io.

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Capitolo 5
*** Epilogo: L'ultima luce del tramonto ***


Ecco l'epilogo di questa storia, ringrazio tantissimo le persone che mi hanno seguito ed in particolar modo quelle che hanno commentato l'ultimo capitolo:
Miky_stardust: Trunks volevo proprio rappresentarlo così, un bambino curioso che, pur non essendo venuto a contatto col male causato da suo padre, si trova comunque a fronteggiarne le conseguenze; in quanto a Bulma, ho pensato che una donna forte come lei avrebbe potuto reagire in questo modo, ricostruendosi una vita, pur senza poter dimenticare il passato. Sono felice che tu ti sia affezionata alla mia storia, comunque scrivendola mi è tornata la voglia di dedicarmi ancora a DB, ho giusto una fanfiction in attesa di essere continuata…Ti ringrazio molto del commento^^
Aras: Il "bastardo" è appropriatissimo, non ti preoccupare XD Grazie mille dei complimenti!
Gan_HOPE326: Sono davvero felice che ti sia piaciuto questo capitolo, ci tenevo a rappresentare una Bulma plausibile e dalla personalità coerente con i fatti che ha dovuto affrontare. In quanto ai due uomini, sì, erano proprio Vegeta e Goku, a mio avviso le due persone che hanno contato di più nella sua vita (figli a parte, ovviamente). Grazie mille del commento!
Topy: Ho pensato che Bulma avrebbe potuto reagire così perché non sarebbe stato facile né per lei né per Trunks vivere a contatto con la famiglia e gli amici di Goku, quando ad ucciderlo è stato proprio l’uomo che lei amava. Credo inoltre sia una donna abbastanza forte da riuscire a rifarsi una vita da sola, recidendo ogni legame col passato. Ti ringrazio molto del commento^^
Shari_Aruna: Figurati, mi sembra il minimo che tu ti sia presa una bella pausa per ripigliarti dalle fatiche scolastiche! Mi auguro che sia andato tutto bene, in ogni caso adesso puoi tranquillamente goderti le meritate vacanze senza nemmeno l’ombra dei compiti! Venendo al tuo commento, hai capito alla perfezione le motivazioni che hanno spinto Bulma a lasciare la casa e gli amici, senza contare che un taglio netto con il passato secondo me era l’unica via per una sua "rinascita". Riguardo la tua riflessione, credo che non sia così facile odiare chi si ama, anzi, secondo me questo misto di odio ed amore è proprio uno dei sentimenti più dolorosi in assoluto, vista la sua natura conflittuale. Mille grazie per la recensione ed i complimenti, spero di non deluderti con quest’ultimo capitolo. Un bacione!
Sonsimo: Ti ringrazio tantissimo dei complimenti. Temevo che, a causa della brevità della storia, Trunks e Bulma non sarebbero stati caratterizzati sufficientemente, quindi sono felice di aver incontrato il tuo apprezzamento nei loro confronti. Come hai sperato, la domenica una pausa dallo studio non me la toglie nessuno, quindi ecco l’epilogo! Mi auguro sia di tuo gradimento^^




-Epilogo: L’ultima luce del tramonto-

Alla finestra, una sagoma muscolosa viene illuminata dal sole ormai in declino.
Ogni anno, quel giorno della primavera, il padrone dell’universo atterra sull’unico pianeta di cui ha rinnegato il possesso.
Lottando con se stesso e maledicendosi per la propria debolezza, si dirige verso quel piccolo villaggio un po’ solitario, per osservare ciò a cui ha rinunciato, il prezzo del suo potere e della sua vendetta.
Mille volte è stato sul punto di infrangere quel vetro e penetrare in casa per uccidere quello spicchio di passato che ancora lo tormenta. Mille volte ha dovuto lottare rabbiosamente contro quell’impulso privo di logica e razionalità con cui il suo istinto gli suggeriva di accostarsi a quella terrestre mai dimenticata e riprendere il possesso del suo corpo e del suo cuore.
Solo un’amarezza, del tutto ingiustificata in un saiyan, lo pervade, ricordandogli che ormai è troppo tardi per entrambe le cose e quella donna rimarrà per sempre il fantasma di un sogno perduto.
E qualcosa nella parte sinistra del petto si stringe dolorosamente, mentre guarda quella figura seduta sul letto del figlio che sorride con appena un’increspatura di tristezza agli angoli delle labbra. La fronte si aggrotta, restia ad ammettere questo turbamento che pure lo sta colpendo più a fondo di quanto abbia mai fatto un suo avversario; i pugni si contraggono nel riconoscere, annidato in profondità dentro di lui, quel senso di sconfitta che non è mai riuscito a soffocare, come se quella donna, una terrestre qualunque, nonostante tutto fosse davvero riuscita a cambiarlo.
Una rabbia profonda lo invade a questo pensiero, eppure il volto non obbedisce ai suoi comandi e rimane teso in un’espressione amara, senza alcuna traccia di rancore.
I suoi occhi riescono quasi a vedere un sogno lontano, dai contorni grigiastri e sfumati, che già una volta aveva creduto di distruggere e invece è rimasto intatto, e ad ogni suo assalto si rintana nei polverosi angoli del suo animo, come una spina sempre pronta a scalfirgli la pelle, un ultimo frammento di passato che non è riuscito a rinnegare.
La donna accarezza la fronte del figlio ormai addormentato e il saiyan, stingendo i denti, si incammina verso la piccola astronave con cui è approdato sulla Terra. Con un incedere meno fiero del solito, si allontana da quella casa, ancora prigioniero della sua maledizione, inseguendo i contorni di un ricordo che gli accarezza la mente con la derisoria promessa di una famiglia.
Sale sulla sua navicella senza voltarsi indietro, lacerato da quella consapevolezza che ogni anno gli rammenta il prezzo fin troppo elevato che ha dovuto pagare per la vendetta e il potere. E solo quando l’ultimo raggio di sole scompare all’orizzonte, lasciandolo avvolto da tenebre meno fitte di quelle presenti nel suo cuore, riesce ad ammettere che, forse, quel sogno tanto futile e insensato per un saiyan gli sarebbe piaciuto.

"The constant longing for your touch
This bitter ocean of hatred and pain
This loneliness I need to be who I am”

da "Astral romance" dei Nightwish


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