The Rolta's family

di antonyhammett
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Qualcosa sta per cambiare ***
Capitolo 2: *** Steven and Trisha ***
Capitolo 3: *** Obscure ***



Capitolo 1
*** Qualcosa sta per cambiare ***


Come è dolce il rumore che fa la pioggia quando rapida si infrange a terra , è quasi come se la natura tenti di parlare e di stabilire un rapporto con noi…, a Londra non era di certo una novità che durante l’intera giornata piovesse più e più volte i cittadini oramai ci avevano fatto l’abitudine e per loro era prassi uscire con un ombrello sempre a portata di mano e anche io appartenevo a questa grande massa: ero una persona normale per quanto possa essere appropriata questa parola, avevo 22 anni e da poco mi ero laureato e come tutti i neolaureati passavo molto del mio tempo tra un colloquio e un altro per cercare di addentrarmi nel mondo del lavoro, insomma non proprio la vita che tutti avrebbero invidiato ma comunque non potevo lamentarmi infatti avevo un tetto sotto il quale vivere , una famiglia che mi voleva bene e tanti amici con i quali passare le mie giornate e soprattutto nottate, inoltre madre natura mi aveva dotato anche di un bell’aspetto ero alto più di un metro e 90 capelli biondi abbastanza lunghi , occhi verdi , un fisico atletico e un sorriso provocatorio che sembrava attrarre tutte le donne. Quasi tutte le giornate passavano allo stesso modo, la mattina tentando di trovare un lavoro e poi il pomeriggio e la sera ad ubriacarmi e a divertirmi con gli amici tra una discoteca e l’altra , nel nostro gruppo vi era una regola fondamentale ovvero che non avremmo mai fatto entrare una ragazza nella nostra vita, infatti queste ci servivano solo e unicamente per divertirci nei momenti più vuoti nei quali un semplice “fai da te” non sarebbe stato necessario. Rimorchiare in discoteca alle 3 di notte quando tutte erano ubriache era facile per tutti  persino per Stevenson decisamente il più brutto del nostro gruppo , questi era basso e tarchiato portava occhiali abbastanza vistosi tuttavia sapeva fare della simpatia la sua più grande arma di seduzione e una ragazza ogni sera era in grado anche lui di portarsela nel privèt, discorso completamente diverso per me infatti spesso capitava che dovevo gestire 2 o 3 donne ubriache vogliose di tutto e di più in una sola serata. Pensandoci bene all’età di 18 anni un rapporto serio con una ragazza lo avevo avuto peccato che lei forse era semplicemente alla ricerca di un’avventura e aveva paura che col tempo si sarebbe affezionata troppo a me e così dopo 6 mesi decise di lasciarmi fregandosene di quello che io provavo e fu probabilmente proprio a causa di questo che iniziai ad avere una visione così pragmatica della vita e in particolare delle donne viste come semplice oggetto del piacere. Purtroppo la sera del 15 settembre uno del gruppo peter rimorchiò la donna sbagliata infatti era la figlia 17enne di uno dei più grandi boss della mafia
“hei trisha perché non andiamo un po nel privèt,che ne dici ? “
“nel privèt è scomodo , che ne dici se invece andiamo a casa mia, noi due soli soletti eh? “ forse un pizzico di alcool fece accettare la proposta a peter che guidato unicamente dai suoi ormoni accettò senza pensare.
Dopo pochi minuti i due si ritrovarono in casa della giovane ragazza  più che casa si poteva parlare tranquillamente di una villa  ,solo la stanzetta di trisha infatti era grande quanto un appartamento
“dai peter togliti la maglia , non resisto più ho voglia di te”questi non se lo fece ripetere due volte naturalmente che in pochi secondi si spogliò e con violenza denudò da testa a piedi anche la ragazza e senza perdersi in preliminari o altro rapidamente entrò in lei, forti gemiti risuonavano per tutta la casa, di certo peter non conosceva le buone maniere e non aveva intenzione di fare l’amore ma voleva semplicemente divertirsi, durò diversi minuti il giovane prima di esaurire le energie a sua disposizione e addormentarsi vicino a trisha. Peter si svegliò alle prime ore dell’alba e a quanto pare la casa era ancora vuota così decise di rivestirsi rapidamente e scappare dalla casa facendo credere così a trisha una volta risvegliatasi e ripresasi dalla sbronza che nulla fosse accaduto, peccato che peccato che aveva tralasciato un dettaglio importante infatti non sapeva che la ragazza era ancora vergine e quindi il letto era rimasto macchiato di sangue: “aiutooooooooooooooo, papààààà c’è del sangue sul mio lettoooooo!” il risveglio per la famiglia Rolta fu tragico infatti qualcuno aveva violato la primogenita della famiglia “ trisha cosa è successo qu….” Non terminò la frase il boss William che rimase pietrificato alla vista del sangue “TRISHAAAAA” iniziò urlando”chi è entrato stanotte nella tua stanza?!? Chi ha osato violare mia figlia ?!”
“non ricordo papà” disse singhiozzando“mi fa tanto male, ero all’obscure ieri sera , poi non ricordo chi mi ha preso e mi ha portata qui..ti prego papà non chiedermi altro” e scoppiò in un lungo pianto
“hanno osato violare e far piangere mia figlia contro il suo volere, STEVENNNNNNNN vieni qui ho bisogno dei tuoi servigi” immediatamente si presentò un giovane ragazzo di 18 anni biondo con i capelli molto lunghi racchiusi dietro la testa con degli occhi quasi bianchi che non facevano trapelare nessuna emozione , vestito con un lungo cappotto nero e pantaloni neri racchiusi dentro un paio di anfibi del medisimo colore”mi dica mio padrone”
“ bene recati immediatamente all’obscure e cerca di capire chi è stato a fare questo a mia figlia e bhe poi già sai cosa fare… segui la classica procedura della famiglia Rolta “
“sono autorizzato anche a torturare per ottenere informazioni padrone ? “
“sei autorizzato a tutto , usa tutti i mezzi possibili per raggiungere il tuo scopo”
con un sorriso divertito rispose” così sia allora mio padrone , con permesso mi congedo per iniziare il mio lavoro” senza volerlo la vita di tante persone volenti o nolenti stava per cambiare in un modo o nell’altro e la follia della famiglia Rolta stava per ritornate dopo tanti anni.

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Capitolo 2
*** Steven and Trisha ***


Ero entrato a far parte della famiglia all’età di soli 5 anni mio padre discendeva da una famiglia di assassini e anch’egli era uno di questi,aveva servito per 40 anni i Rolta prima di perdere la vita in un incarico troppo difficile anche per uno del suo calibro e mia madre non l’avevo mai conosciuta..a dire il vero non sapevo nemmeno se fosse viva o morta. Prima della morte del mio vecchio vivevo con lui in una casa nella periferia di Londra , ricordo che fin da quando avevo due anni mi esercitavo nel combattimento e mi allenavo per più di 5 ore al giorno in modo tale da poter portare avanti il buon nome della nostra famiglia; quando lui morì forse per rimorso o per compassione il capo dei Rolta,William mi prese con se e mio nonno su richiesta di suo figlio(mio padre) continuò ad allenarmi questo almeno fino all’età di 12 anni quando un blitz della polizia in casa Rolta portò all’uccisione di mio nonno e alla cattura di molti membri della famiglia tra i quali figurava anche un giovane ragazzino biondo che andava appena per i 13 anni. Il Capo si salvò senza troppi problemi visto il numero infinito di avvocati che aveva a disposizione e grazie al sistema giuridico corrotto che da anni albergava non solo a Londra ma in tutto il mondo tuttavia inaspettatamente decise tra tanti membri della famiglia di salvare proprio quel giovane ragazzino dalla prigione pagando una cospicua cauzione. Fu proprio in quel momento che decisi così di entrare a vivere nella dimora della famiglia e di giurare servizio eterno a quel padrone che come un genitore mi aveva accolto nelle sue fila. La famiglia decise quindi per alcuni anni di ritirarsi dal mondo della mafia viste le numerose perdite di membri che vi erano state, almeno così era stato per 6 anni,così era stato fino alla notte del 15 settembre. Mentre scendevo le scale che davano sul giardino dopo tanto tempo ero contento, finalmente c’era qualcosa che andava un po’ a rompere la monotonia che vi era stata in quei 6 anni, certo non era bello essere felice per i problemi altrui però finchè ero io quello deputato a risolverli nessuno mi poteva vietare un sorriso e poi dopo anni di allenamento potevo mettere in pratica tutto quello che avevo appreso e liberare tutto l’odio che avevo accumulato in 18 anni di vita.Così mi incamminai verso l’obscure , non ero quasi mai uscito dalla dimora Rolta se non quando dovevo fare da guardia al Capo o al massimo quando andavo a trovare il mio vecchio, non adoravo stare con le persone forse per via della mia infanzia vissuta così lontano da queste , in tanti anni non avevo mai avuto un amico né frequentato una scuola pubblica per avere la possibilità di potermene fare eppure non ne sentivo il bisogno ero in grado di vivere con le mie sole forze e non dipendevo da nessuno, tutto quello che avevo lo avevo avuto perché IO lo avevo voluto.
”Stevennn aspetta voglio che tu oggi accompagni e vada a prendere trisha a scuola, cerca di capire qualcosa in più su questa storia”
“senza problemi signore, sarà fatto”, accompagnare una ragazzina a scuola e chi avrebbe mai detto che avrei visto anche io questo luogo vabbè un ordine non può mai essere discusso.
Era molto bella la figlia del Capo aveva dei capelli mossi color nero occhi belli come due smeraldi un viso delicato e pallido e delle labbra rosso sangue da fare invidia a tutti, tuttavia caratterialmente lasciava un po’ a desiderare sebbene 17enne infatti tranquillamente poteva competere in maturità con una bambina di 2 anni e inoltre per via di tutti quei soldi era naturalmente tanto viziata “ Steven , oggi mi accompagni tu a scuola ha detto papà” disse sorridente quasi come se avesse già dimenticato l’accaduto della scorsa notte
“si signorina, ho da sbrigare delle commissioni vicino la sua scuola e poiché suo padre si sente più sicuro se sono con lei quindi per la prossima settimana sarò la sua guardia del corpo personale” dissi scherzando con un leggero sorriso
“ahaha che onore avere te come guardia del corpo, ci conosciamo da tanto tempo in effetti steven e questa pensandoci bene è la prima volta che parliamo per così tanto tempo”
“ha ragione signorina, bhe comunque direi che si è fatta ora di incamminarci altrimenti difficilmente arriverà in orario” sebbene fosse viziata o infantile trisha da sempre era riuscita a far star bene le persone che erano intorno a se e quella mattina per un piccolo momento fece sentire anche me un essere umano.
Alle 8 arrivammo a scuola era così strano quel luogo, non avevo mai visto tante persone in un solo posto se non alle riunioni della Famiglia; tutti gli sguardi dei ragazzi erano rivolti a trisha e al suo misterioso accompagnatore che sembrava essere fuori luogo e a suo disagio in quell’ambiente che tra volti amichevoli nascondeva i più grandi giuda “steven, io vado con i miei amici vuoi unirti anche tu a noi prima che entriamo in classe”
“non si preoccupi signorina ho altro da fare, ci vediamo alle 13 quando esce, buona giornata”  così senza esitare mi allontanai rapidamente da quell’angosciante luogo seguito dagli sguardi meravigliati di molti ragazzi e ragazze che si fermavano su di me quasi come se io fossi una creatura proveniente da un altro mondo. Così indossai il cappuccio del cappotto e sotto le prime gocce della giornata che timide iniziavano a cadere dal cielo in terra finalmente arrivai all’obscure pronto a iniziare il lavoro così a lungo atteso e sperato.

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Capitolo 3
*** Obscure ***


L’obscure era stato sempre il locale più in voga tra i giovani di Londra, non era troppo costoso ma allo stesso tempo offriva ottima roba da bere , buona musica techno e inoltre era anche ben curato esteticamente :vi erano varie stanze per il privèt ,una grande pista per poter “ballare” e vari divanetti sparsi dove poter consumare in tranquillità il proprio drink in compagnia.
*dreenn* era prima mattina quando il campanello di quel locale tuonò come a segnare l’inizio della fine “salve signore cosa desidera, vuole prenotare una festa o acquistare un biglietto per stasera?” esordì uno dei 4 impiegati dell’obscure
“o nono nulla di tutto questo ma comunque grazie…sono solo in cerca di semplici informazioni, spero vogliate essere così gentili da aiutarmi ?” rispose gentilmente steven “si mi dica , che genere di informazione sta cercando ? è per caso nuovo della città? “
“no anzi a dire il vero ieri sera sono venuto anche qui e ricordo di aver visto un ragazzo e una ragazza minorenni entrambi allontanarsi ubriachi dal locale!, non ho intenzione di porre una denuncia riguardo al fatto che i due fossero minorenni ma sono interessato solo a sapere il nome di quel ragazzo…con le buone o le cattive!” il volto di steven si adombrò e il suo sguardo tipico degli assassini sembrava tutto fuor che amichevole “un..u..un momento che avviso il gestore” così preso il cellulare questi chiamò il proprietario dell’obscure che in pochi minuti arrivò come una furia al locale”COME OSI TU RAGAZZINO VENIRE NEL MIO LOCALE E MINACCIARE I MIEI DIPENDENTI IN CAMBIO DI INFORMAZIONI “e prendendo per il collo steven”ti conviene andartene prima che qui finisca male, sei ancora giovane e non è il caso di farti male”
“lasciami se tieni alla vita tua e a quella dei tuoi dipendenti “
“hm che cosa stai dicendo ragazzino”disse stringendo ancora di più la presa”a stento hai appena finito di mettere tutti i denti da lat…AAAAAAAAAAAAAAAAA” un forte urlo risuonò per tutto il locale quando steven con un pugno a livello del gomito piegò in due il braccio di quell’uomo “bene questo era il mio biglietto da visita, ora sei così gentile da dirmi chi era quel ragazzo di ieri sera”.
Nonostante il dolore lancinante il proprietario probabilmente per una ragione di orgoglio non ci stava a farsi mettere a terra da un ragazzino poco più che 18enne e così presa una forte rincorsa si scaraventò verso questi quasi come un giocatore di football in placcaggio; tuttavia rimase atterrito quando il ragazzo da che era sotto il suo sguardo attento in una frazione di secondo scomparve e minaccioso gli apparve alle spalle dove afferrandolo per il braccio facilmente lo fece librare in aria come un giocattolo e cadere violentemente in terra “questo è il secondo avvertimento , ti avviso che non ce ne sarà un terzo, tuttavia tu potrai ritenerti fortunato perché a contrario dei tuoi dipendenti se mi attaccherai una terza volta o non mi dirai il nome di quel ragazzo morirai mentre con loro mi potrò divertire torturandoli….allora valoroso comandante hai scelto quale sarà il tuo e il loro destino ?! “ alzatosi a stento e sanguinante in più parti egli rispose”sei uno stupido se pensi che io cederò ai ricatti di un ragazzin…..” nemmeno il tempo per terminare la frase o esalare un ultimo respiro che l’assassino di famiglia Rolta colpì con una velocità e una potenza inaudita il proprietario del locale in piena testa con un coltello “pessima scelta capitano! “.
“bene , passiamo ora ai sottoposti…è inutile per voi provare a scappare anzi il primo che si muoverà di un solo passo raggiungerà il suo capitano nel mondo dei sogni eterni”. Ogni passo che steven faceva verso i 4 malcapitati risuonava forte in tutto il locale e ricordava il rumore delle campane che annunciano la fine “iniziamo con la prima e unica domanda, quale è il nome del famoso ragazzo?” allora uno dei quattro” non ne abbiamo idea, non sappiamo nemmeno a chi ti stai riferendo anzi a dire il vero sono molti i minorenni che vengono nel nostro locale…ti prego lasciaci andare” fissato negli occhi il ragazzo steven gli sferrò con grande violenza un calcio al ginocchio che fece crollare in terra questi “non ti ho rotto la gamba solo perché sei stato il primo a parlare e quindi quello ad avere più coraggio…peccato che la risposta che volevo non era quella, hai 10 secondi per rialzarti…se in questo tempo non sarai in grado di tornare al tuo posto uno dei tuoi amici ti seguirà in terra.1..2..3..4..5..6..7..8” il ragazzo nonostante il dolore per proteggere i propri amici strinse i denti e lentamente tentò di riposizionarsi al suo posto”9..10!..che peccato c’eri quasi ma non sei in posizione perfettamente retta !”
”CHE STAI DICENDO SONO POSIZIONATO PERFETTAMENTE COME PRIMA!!”
allora sferrò nuovamente un calcio a questi stavolta all’altro ginocchio rompendogli così entrambe le gambe e facendolo cadere inevitabilmente nuovamente a terra”NESSUNO TI HA DATO IL PERMESSO DI PARLARE TANTOMENTO DI CONTESTARE, HAI 10 SECONDI PER RIALZARTI 1..2..3..4..5..6..7..8..9..10! , non sei tornato al tuo posto” così estratto il coltello dalla giacca si avvicinò al secondo ragazzo e glielo conficcò nel braccio destro” ho tempo fino alle 13 , ho ancora 4 ore a disposizione quindi posso divertirmi ancora per molto con voi almeno che non vi decidiate a far uscire quel nome!” preso così un terzo un quarto e un quinto coltello si allontanò dai 4 ragazzi posizionandosi a poco più di 10 metri da questi “cambiamo gioco, fin che non mi dite il nome di questa persona io lancerò a voi i miei coltelli, il primo che proverà o a schivarli o che cadrà a terra avrà perso… bhe ..che il divertimento abbia inizio “.
Sebbene per chiunque assistere a scene del genere porti il disgusto, steven ci provava divertimento..era stato cresciuto per questo e difficilmente sarebbe potuto cambiare, il suo credo era quello di proteggere anche a costo della vita e di altre vite quelle dei suoi padroni e non aveva alcuna esitazione quando vedeva gli sguardi impauriti delle sue vittime anzi erano proprio quegli sguardi che lo spingevano a continuare, così prese il primo coltello e in direzione di uno dei quattro ragazzi glielo lanciò ad altezza del petto, sebbene questi tentò di schivarlo venne colpito in pieno e inerme crollò in terra privo di vita “Come?? È morto?? Daiii è già finito il gioco mi volete far credere…vabbè vorrà dire che continuerò non mi sento soddisfatto altrimenti “ e così preso anche il secondo coltello mirò in direzione dell’altro ragazzo, tuttavia proprio mentre stava per farlo partire questi impaurito parlò ”fermoooooo ti prego non lanciare il coltello ti prego, il ragazzo che cerchi non so di preciso come si chiami ma ti so dire che si muove sempre con un gruppo di amici generalmente venivano tutte le sere qui per rimorchiare qualche ragazza ubriaca , ogni giorno prima di venire qui si riuniscono in baker street intorno alle 19 , ti prego ora lasciaci andare”
“oooo finalmente è uscita fuori la verità, c’è né voluta, però mi piace giocare e lo avete notato quindi ho deciso che potete andarvene ma a una condizione infatti io chiuderò gli occhi per 10 secondi e in questo tempo voi avrete la possibilità di scappare”
“bhe ma serj ha le gambe rotte come può scappare”
“ non è un mio problema , a voi la scelta se prenderlo in spalla oppure lasciarlo qui, l’importante per voi è in 10 secondi riuscire ad uscire dalle porte dell’obscure altrimenti tutto ciò che rimarrà al suo interno verrà raso al suolo si inizia.1..2..3..”....
giusto il tempo per muoversi dal loro posto e tentare di prendere serj che i tre ragazzi vennero trafitti dai coltelli di steven e caddero in una pozza di sangue “ poveri, davvero pensavate che vi avrei lasciato fuggire dopo che avete visto il mio volto..mi dispiace siete capitati nel posto sbagliato al momento sbagliato”.
*drinnn* “dammi buone notizie steven”
“padrone ho trovato il luogo dove dovrebbero riunirsi questi ragazzi, tuttavia ho dovuto usare come dire le maniere forti per ottenerlo non mi dispiacerebbe se potesse ripulire il locale”
“sarà fatto steven , grazie della splendida notizia...terrai sempre tu d’occhio trisha vero fino alla fine della mattinata?”
“senza alcun problema mio padrone , aspetto sue nuove direttive sul caso…a dopo”.

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