Bright Lights

di Polina Raduga
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I can't take my eyes of you ***
Capitolo 2: *** Miss Independent ***
Capitolo 3: *** Sadness/happiness ***
Capitolo 4: *** Give me tonight ***
Capitolo 5: *** Incontri inaspettati ***



Capitolo 1
*** I can't take my eyes of you ***


Sydney, 25 maggio
Ore 05:30
 
 Quella mattina mi svegliai sulla spiaggia. Avevo passato la notte qua, da sola..
Il rumore del mare mi ha calmata molto. Avrei desiderato avere una casa qui, così avrei potuto trascorrere tutta la mia vita in tranquillità, e ora più che mai avevo bisogno di calma.
Non è la prima volta che vengo in questo posto.

La prima volta è stata molto tempo fa e da allora era cambiato tutto.Uno sguardo mi aveva cambiata quel giorno, aveva ridato in qualche modo vita alla mia esistenza, aveva acceso una fiamma..
Una fiamma che ora era stata spenta, forse parzialmente o forse totalmente ma ora non avevo bisogno di lei. Questo è almeno quello che credo. Mi ricordo ancora quei tempi tristi che passavo qua, venivo di prima mattina per poter cogliere la luce più bella del giorno, l'alba. La nascita del nuovo giorno. Quel giorno portai con me l'abum da disegno dove disegnavo di tutto. Avevo portato anche le tempere, cercavo di immortalare il tutto con più colori possibili. Quei colori che mancavano nella mia vita. C'è sempre qualcosa che manca nella vita. Avevo iniziato a disegnare gli scogli, quelle pietre irregolari che si univano al mare con quel tonfo, creando un qualcosa di magnifico. E quel magnifico avveniva su uno sfondo arancione, rosa, azzurro per poi passare al blu scuro che pian piano si trasformava in bianco candido.

-Mi piace il tuo cielo.- Aveva detto qualcuno alle mie spalle.
Inizialmente non feci molto caso e continuai a disegnare fissando ancora più attentamente il mio disegno. Stava dietro di me immobile, probabilmente mi osservava perché sentivo il suo sguardo su di me. C'era qualcosa che mi spingeva a girarmi ma non lo feci. La figura si sedette accanto a me. Stava fissando il mare, avrei detto che cercava calma anche costui. Posai il mio pennello e mi girai per guardare meglio chi fosse. Non vidi molto, a parte la sagoma del suo corpo e due occhi luccicanti che fissavano l'orizzonte. 
-Cosa ci fai qui a quest'ora?- Mi chiese.
Io non risposti, no anzì, risposi con il silenzio. Non mi andava di parlare con uno sconosciuto. 
-Va bene...ho capito che non mi vuoi rispondere. Questo vorrà dire che condivideremo il silenzio insieme..- 
Osservai meglio il suo volto...aveva deglio occhi stupendi. Direi che fossero delle perle, avevano un colore azzuro-verde molto intenso. Rimasi li a fissarli, non riuscivo a togliere lo sguardo e probabilmente lui se ne accorse perché si girò verso di me. Ci ritrovammo a fissarci gli occhi, gli specchi dell'anima. Forse i miei non erano così belli. No direi di no, decisamente di no. I suoi erano...perfetti. Sarei stata lì per l'eternità, mi stavo perdendo dentro di loro. Poi l'urlo di un gabbiano mi aveva fatto ritornare sulla terra. Distolsi lo sguardo e ripresi a dipingere, anche se avrei voluto immergermi di nuovo in quel azzurro, quel azzurro che mi attraeva come un magnete. Non sapevo cosa ci faceva lui qua, da solo .. come me del resto.
-Perché sei sola?-Mi chiese. Eh bella domanda,. Perché? Non lo sapevo nemmeno io. -Non lo so neppure io.- Risposi dopo un po'. -Hmm strano. Di solito non trovo mai nessuno qui a quest'ora. Mi pare di non averti mai visto. Come ti chiami?-  Mi chiede. Diciamo che non avrei voluto rivelare nulla di me, mi pareva troppo azzardato in quel momendo, ma i suoi occhi ritornarono a fissare i miei e io non feci altro che dire quello che voleva: - Mi chiamo Alyssa.. e non da molto tempo vengo qua per dipingere..
-Io sono Jake...- Mi porse la sua mano e io la strinsi immediatamente, come se fosse stato un impulso elettrico. Rimase un po' stranito da sta cosa e non solo lui. -Piacere...- dissi. Sentivo il calore che mi trasmetteva la sua mano. Il gelo mi stava abbandonando. Ritornai nel mondo reale ben presto perché lui ritirò la sua mano e la nascose nella tasca della sua giacca ritornando a fissare l'orizzonte. Poi si sdraio di colpo sulla sabbia fissando il cielo ancora abbastanza scuro.
-Disegni molto bene sai, anche se non so come riesci a disegnare con questa poca luce..-
-In effetti è ancora abbastanza presto, ma volevo cogliere il momento e poi ci vedo abbastanza per fare qualche schizzo adesso..-
-Eh si..è proprio bello avere la possibilità di esprimerti, vero?- Rimasi un po' perplessa da questa domanda.
-Ehm si, direi di si.- Non capivo cosa volesse insinuare.
-Come ho già detto, mi piace il tuo cielo. Tutti quei colori... e gli scogli fatti a matita....sono belli.-
-Grazie ancora.. - Non tutti avevano notato la mia passione per il disegno. E mi piace che qualcuno aprezzava quello che facevo, anche se il mio lavoro non era ancora finito e anzì era appena iniziato ero molto lusingata.
-Beh ora io dovrei scappare, altrimenti mi prenderò una bella sgridata da mia madre. E' stato un piacere conoscerti, Alyssa.- Mi porse di nuovo la sua calda mano, che io accettai con un grande piacere sorridendo a quei occhi che mi fissavano ancora. 
-Ehm ciao..- Si allontanò di qualche metro ma poi si fermò di colpo e girandosi mi disse: -Continua a seguire la tua strada, fai quello che il tuo cuore ti dice e non pensare alle conseguenze. Cogli la tua vita e non lasciare scappare l'occasione di essere felice,.- Perché mi stava dicendo quelle cose? -Non fare come me.....- aveva detto piano quasi sussurrando, ma l'avevo sentito.
-Come? Cosa vuoi dire? .. Ma lui ormai se ne andò. 
Mi lasciò così, di nuovo sola su quella spiaggia deserta, immersa nei miei pensieri.
Pensieri che riguardavano le sue parole. Perché me le ha dette? 
Mi ritrovai a fissare il mare, e ricordai di nuovo i suoi azzurri occhi. Quei occhi che mi avevano attirato, quello sguardo che non dimenticherò mai. Decisi di immortalare anche questo ricordo, il ricordo dei quelle perle e di quelle mani che mi avevano riscaldato con un solo tocco. Disegnai molto velocemente tutto quello che mi ricordavo di lui. Jake, così si chiamava.
Cercai di ricoradare le parole che mi aveva detto e le scrissi tutte, avevo deciso di seguire il suo consiglio. Deve aver pur avuto una ragione per dirmele, così ripensai a tutto quello che aveva detto. Si, lui aveva ragione. Io dovevo essere felice, non dovevo lasciare scappare l'occasione della mia vita, dovevo cercare la velicità, dovevo seguire i miei sogni. Avevo deciso che ci sarei riuscita. Non per lui ma per me stessa. Perché ogni persona ha il diritto di essere felice, e nessuno me lo poteva impedire. Roccolsi le mie poche cose e me ne andai. 

E ora sono di nuovo qua, in questo posto.
Sono di nuovo in questa spiaggia, ed è di nuovo l'alba. Avevo questa speranza di riincotrarlo. Ma ormai era passato troppo tempo. Forse non era nemmeno qua, magari si è trasferito o qualcos'altro.  Sta di fatto che ora avevo perso la mia felicità. Avevo perso quel pezzo importante della mia vita che era riuscito a sconvolgermela, a cambiarla, avevo iniziato ad amare come non avevo mai fatto. E ora non c'era più. L'avevo perso. Una lacrima mi era scesa sulla guancia. Forse una delle poche che mi sono rimaste. Non ho più la forza di piangere. Non ho più voglia di fare niente.
Avrei voluto incontrare Jake per dirgli che aveva sbagliato. La felicità è solo un illusione. L'amore che porta alla felicità non esiste! Non per me almeno. Il mio cuore si era spezzato e ripararlo non sarà facile o forse non riuscirò nemmeno a ritrovare me stessa. Sto vivendo per un dolce niente. 

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Capitolo 2
*** Miss Independent ***


Torniamo al periodo precedente del ritorno a Sydney.

[Miss Independent]
https://www.youtube.com/watch?v=dS1ZW0FdoIU * vi consiglio di accendere questa canzone, magari per rendere meglio l’idea della figaggine (?) della canzone ahahaha :D

Arriva il nuovo giorno.
Mi sono svegliata per le 10 come al solito. Quel giorno mi sentivo particolarmente felice, irraggiavo felicità da tutti i pori. Sarà per la bella stagione che c’era, infondo siamo a Los Angeles, cosa c’è di meglio? La mia vita stava prendendo una svolta. Avevo un lavoro che desideravo da sempre. Ero una tatuattrice. Amo disegnare, è una passione che ho da sempre, forse anche da quando ero in pannolino…Ahahaa! Mia madre mi raccontava come disegnavo sulla carta da parati in tutta la casa! Si, mi piaceva proprio. Ora sono felice. Ho inseguito il mio sogno, ho ottenuto un lavoro qua a LA dopo tanti sforzi si, ma ce l’avevo fatta. Certo le condizioni lavorative non sono le migliori, diciamo che il capo non è una delle persone migliori del mondo, ma per ora mi accontento di quello che mi ritrovo.
Mentre mi facevo la doccia accesi la radio. Lo facevo sempre, mi dava quella carica in più per sopravvivere a quello che mi aspettava allo studio. Alzavo il volume quasi al massimo, si magari dava fastidio ai vicini, ma non mi importava. Dopo esservi fatta la doccia mi sistemai per il meglio. Mi misi dei pantaloni neri attillati, una maglietta bianca con uno smile disegnato molto carino e una giacchetta di jeans blu. http://weheartit.com/entry/37288054/via/PhilAnselmo
Mi truccai come al solito, ovvero trucco abbastanza pesante per la maggioranza delle ragazze. Matita nera, mascara e il mio adorato rossetto rosso. Si mi piaceva essere così. Volevo sembrare forte. Avevo imparato a essere forte. Bisogna adattarsi, no? Pettinai i miei lunghi capelli rossi, che poi non era il mio colore naturale. Mi sono ormai abituata a tingermeli di come mi pareva. Un periodo ero nera, magari uno rosso, un altro ancora castano e così via. Mi piaceva cambiare.
Feci velocemente la colazione, presi la borsa e il cappello e finalmente usci fuori per prendere un taxi. Quando arrivai allo studio trovai già Zayn ad aspettarmi. Come al solito mi salutò con un caloroso abbraccio.
-Ciao bellezza! Allora…pronta per un'altra giornata stressante?-
-Ehm si dai. Penso che ce la farò a non impazzire! Almeno spero..Se Nick mi infastidisce ancora, giuro che lo picchio! E non sto scherzando.-
-Ehhi ! Non ti credevo capace di ste cose!-
-Non sai ancora di cosa sono capace.-
-Uhmm e questo mi incuriosisce ancora di più.- Rise. Oh dio che bel sorriso aveva. Era fantastico. Mi metteva quella allegria anche quando non ce l’avevo. I suoi grandi occhi marroni erano come grandi gioielli preziosi. E quei gioielli mi accompagnavano durante la giornata. Aveva una pelle ambrata, molto bella ed esotica. Mi ricorda tanto un principe degli Emirati Arabi! Ahahah si pazzesco. Era davvero bello. Zayn era un mio amico già da molto tempo. Ci siamo conosciuti quando venni qui per la prima volta. Ci scontrammo in stazione, lui stava correndo non so dove e aveva buttato giù le mie valigie. Si, simpatico, lo so. Era anche la sua prima volta qui. Avevamo fatto amicizia da subito. Abbiamo affrontato tanti problemi insieme, alloggiavamo in un appartamento prima, cercavamo il lavoro insieme, ci divertiamo insieme e lui mi fa stare bene. Abbiamo tante cose in comune: anche lui disegna molto bene, a volte invidio molto la sua bravura, penso che sia migliore di me, ma lui afferma il contrario. Siamo molto simili anche nel carattere, anche io sono cocciuta, molto indecisa (quando devo scegliere), estroversa (quando serve), buona ascoltatrice e tanto altro ancora che ora non sto a descrivere perché se no vi annoierei. Sta di fatto che lui era uno di quelle poche persone che mi sostengono ed era lui che aveva creduto in me sin dal inizio. Avevamo cercato la fortuna insieme, abbiamo lasciato il passato per cercare la felicità e ci stavamo riuscendo. Zayn rende le mie giornate migliori.
-Comunque  se prova a metterti le mani a dosso, lo picchio pure io. E stai certa che io sono più forte di te!- Ammise fiero di se stesso. -Oh si certo! Vogliamo parlare del fatto che non riesci nemmeno ad aprire un barattolo di sottaceti?!-
-Ehii! Erano sigillati molto bene! Non è colpa mia se li fabbricano così.-
Ridemmo insieme come al solito, finché non entrò Nick, il nostro capo. Uomo abbastanza robusto, pieno di tatuaggi e direi che in passato era un biker (?), veniva sempre in moto che per carità ma nemmeno una mosca si poteva avvicinare, altrimenti ti schiacciava, nel vero senso della parola. Nick è un uomo molto autorevole ed esigente, ci faceva lavorare come e quando voleva, non si interessava di te e dei tuoi problemi e se qualcosa non ti andava bene, potevi o cercarti un altro lavoro oppure stai certa che la tua settimana non sarà facile. Diciamo che spesso mi troviamo Nick a fissarmi in modo davvero inquietante, come se volesse qualcosa da me. Infatti non mancavano episodi dove mi metteva le mani addosso, cercava di baciarmi quando non volevo e molto spesso Zayn si intrometteva, creando guai anche per se stesso. Infatti, Nick o si sfogava con me il giorno dopo, o toglieva quei pochi soldi che ci dava come stipendio o ci creava casini.
Come al solito Nick si chiuse nel suo ufficio senza neppure salutarci, dove rimane per il resto della giornata, a parte quando deve fare pranzo ed esce a prendersi qualcosa.
 
La giornata passò bene, senza troppi intoppi riuscimmo ad accontentare tutti i clienti anche con le richieste più bizzarre. Mi piace tatuare, mi piace vedere la gente felice. Il disegno sulla pelle non viene sempre considerato bello da vedere su una persona, tanto più su una ragazza o donna. Questo almeno è quello che pensa la maggioranza di persone, che secondo me sono all’antica. Un tatuaggio è una forma di espressione, può dare felicità anche se non sembra. Zayn soprattutto, ha molte richieste di ritratti, che a lui escono meglio rispetto ai miei. Le persone si rivolgono a lui, per esempio, volendo mantenere un certo ricordo di una persona molto importante, o anche avvenimento molto importante. Questo li fa felici. E perché non dovrei rendere le persone felici con un gesto che so fare bene? Non vedo il motivo di disprezzare le persone tatuate, i tatuatori e i tatuaggi. I miei dicevano sempre che se mi facessi i tatuaggi sembrerei una prostituta o una carcerata. Ehm? Ma dove vivete gente? Non siamo più negli anni 40-50. Bisogna aprire la mente, come dice Zayn. Certe volte è veramente così filosofico da far schifo!
A fine giornata ci ritrovammo a casa mia per la cena. Quella sera non avevo voglia di ammazzarmi davanti ai fornelli, così decidemmo di ordinare delle pizze.
-Come la vuoi, Malik?-
-Hmm…voglio quella con il salamino piccante. Mi ispira.-
-Oh! Forte! Ora ispira anche me!-
Mangiammo guardandoci “Pearl Harbor”, uno dei nostri film preferiti.
-Ma mi dici perché voi donne siete così difficili?-
-Ma difficili dove?!- Gli dai una gomitata.
-Non sapete cosa volete e poi vi lamentate pure che noi non vi capiamo!- Mi urlò quasi offeso.
-Hmm sarà che non recepite bene i segnali che vi mandiamo.-
-Ma che caspita di segnali? Uno sguardo è un segnale?-
-Hm si potrebbe essere, dipende però da che sguardo.-
-Allora con tutti quelli sguardi che ho ricevuto io oggi dalle clienti vorrebbero dire che mi volevano.- Sorrise a 32 denti. –Ahahahah ovvio! Perché uno come te dove lo trovano!? Un kebab baro così caliente eh?- Risi come una matta e lui mise un finto broncio guardandomi male.
-E questo sguardo cosa vorrebbe dire?- gli chiesi.
-Hm pensaci. Voi donne gli lanciate sempre e ora lavoraci su con le tue meningi come faccio io!-
-Oh perché tu lavori! Se certo! AhHAHAHAHAH- Risi di nuovo e li mi penti di essere nata perché Zayn si mise a farmi il solletico, tanto da farmi piangere.
-Ahahahahhaah ojoj dai smettila! Ti prego!-
-No! Finché non ritirerai quello che hai appena detto!-
-Ma dai! Non dirmi che ti sei offeso? Ahahahaha no dai smettila per amor del cielo, mi farai morire!- Lo pregai.
-Guarda che anche io ho dei sentimenti! Mica sono di metallo! Avanti! Scusati con il Dio Malik!-
-AHAHHhahahahah nooo! Mai!!- E gli feci la linguaccia.
-E va bene, vorrà dire che oggi non rimarrò da te a dormire.- Si fermò e cambio posto sedendosi sulla poltrona rossa del mio salotto. Non mi guardava nemmeno. Era un bravo attore, lo dovevo ammettere. – Su dai. Non ti arrabbiare ora.  So che vuoi rimanere anche tu qua quindi ora smettila di fare il bambino capriccioso e vieni qua a darmi un abbraccio. Avanti…su!- Lo incitai. Inizialmente cercò di far finta di non vedermi, ma poi si arrese al mio sguardo supermegaextracucciolso e venne da me abbracciandomi forte, mooolto forte direi. –AHHHH però così mi stritoli!- -Così ti dimostro come ti voglio bene.- - Ma è troppo forte e ora puoi anche lasciarmi Zayn.- dissi. –Hmmm……no! Prima mi chiedi scusa!-
-Eh ancora con sta storia! Va bene scusa Zayn. Contento?-
-Non ancora, dimmi che sono il tuo migliore amico.-
-Ohh che tenero sei! Ma certo che sei il mio migliore amico!-
-Ti voglio bene Alyssa..-
-Anche io Zayn. Ma ora andiamo a letto per cortesia che ho tanto sonno, la giornata era difficile.
Andammo nella mia camera al piano superiore e ci addormentammo insieme nel mio letto.
-Zayn?-
-Si..?-
-Grazie.-
-Eh per cosa?-
-Perché mi stai vicino. Sei la persona più cara che ho. – Misi la mia testa sul suo petto e lui mi baciò dolcemente la testa. –Sai che puoi sempre contare su di me Alyssa. – Ti voglio bene.- -Anche io, notte.-
-Notte.-

Salve a tutti! Mi chiamo Polina e ho 18 anni. Abito a Verona eee…..basta ahahaah :D
Spero che questo capitolo sia abbastanza interessante. E’ la mia prima fanfic è spero di fare un buon lavoro. Vorrei però sapere cosa ne pensate voi? Scrivetemi le vostre opinioni, si accettano varie critiche.
Come potete vedere sono una fan dei One Direction (già da 1 anno direi) e si io gli amo, sono la mia vita
Questa storia dovrebbe raccontare la storia di Alyssa, e ci saranno anche molti altri personaggi successivamente e tante altre cose (grazie ai miei colpi di fulmine che mi vengono durante la giornata :D).
Come vedete, il capitolo non è lungo, ma io scrivo come mi viene ecco. Spero che vi piaccia, o almeno che sia decente. Grazie per la vostra attenzione e spero di essere una buona scrittrice! 

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Capitolo 3
*** Sadness/happiness ***


[P.O.V Zayn]

Il cinguettio degli uccelli continua a sentirsi sempre di più. Ero sveglio ormai da 20 minuti circa ma non volevo alzarmi, non volevo tornare alla realtà. Volevo rimanere così, qui nel letto a dormire con Alyssa. Mi piace la sua compagnia. Mi fa sentire speciale. Stavo cercando di non muovermi per non svegliarla, girai la testa per osservarla meglio. Stava ancora dormendo beatamente. Com’è dolce, l’espressione nel suo volto mi ispira tanta tenerezza. Adoro il suo profumo, non so come definirlo, ho sempre pensato che ogni persona avesse un proprio profumo indescrivibile e speciale. Lei è speciale. Non ci conosciamo da moltissimo ma ormai ho imparato tutto di lei. Saprei definire cosa vuole da una sua espressione del volto e da come si comporta, certo che però non riesco a capire cos’abbia nella sua testa, talvolta i “segnali” che emana sono così indecifrabili. E’ una buona amica per me, ora come ora la considero quasi come una sorella. Non sopporterei che le succedesse qualcosa, non me lo perdonerei mai. Ne abbiamo passate tante insieme. Dal giorno che ci siamo conosciuti in stazione, quando le avevo buttato giù per sbaglio i bagagli, non ci eravamo separati. Abbiamo affrontato tutti i problemi insieme. Dal lavoro poco trovabile alla casa più conveniente.
Non so come mi sono legato a lei. Quando avevo incrociato il suo sguardo alla stazione, qualcosa mi aveva fatto fermare. Forse il destino, che ne so, ma ora sono qua con lei, lei è con me.
 

 [P.O.V Alyssa]

Mi svegliai sentendomi osservata, ed infatti mi ritrovai lo sguardo di Zayn davanti.
-Mh..salve. E da molto che stai così?- gli chiesi
-Ciao piccola…ehm bhe no, non da molto-
-Hmm ok. Che dici ci alziamo?- gli proposi, -Nooo! Io voglio rimanere qui nel letto per tutto il giorno!-
-Ma Zayn…sai che oggi dobbiamo lavorare. Pensa al positivo, almeno oggi abbiamo il turno dal pomeriggio, quindi su dai alziamoci che mi devi aiutare a mettere un po’ in ordine.-
-Pff quanto sei noiosa. Eh va bene, ma solo perché oggi sono particolarmente buono.- Feci una faccia soddisfatta e mi alzai dirigendomi in bagno, per prima.
Mi guardai allo specchio, rimasi li a fissarmi. Avevo cambiato la mia vita. Era una svolta per me. Ormai ero una persona diversa da quella che ero qualche anno fa.
 
Vino a qualche anno fa vivevo a Sydney con la mia famiglia. Si famiglia, era solo una nome, ma non aveva nessun significato reale. I problemi che vi erano mi avevano fatto del male, molto male.  I miei sono divorziati da quando avevo 3 anni. Mio padre non aveva mai pensato a me e a mia madre. Non lavorava e non sapevamo come mantenerci. Mia madre era ancora molto giovane quando mi aveva concepito ed evidentemente era anche inesperta (?).  Era mia nonna che doveva sempre pensare a tutto. Ci aveva mantenuto quando mio padre se n’era andato. Spariva sempre e non tornava per un lungo periodo, senza preavviso e senza motivazione. Quando tornava diceva che andava a cercare del lavoro, ma non era  così, non aveva mai lavorato seriamente, si stava semplicemente nascondendo dai problemi, dai nostri problemi. Mia madre aveva deciso di lasciarlo e dedicarsi alla nostra vita, e lui come al solito sparì. Io crescevo e lui a volte veniva a trovarmi, gli volevo bene, almeno era quello che pensavo quando ero più piccola. Piangevo quando se ne andava di nuovo, non volevo che mi lasciasse, non capivo perché ci avesse abbandonato. Ma sempre più crescevo e sempre meno lui si faceva vedere, mi sa che aspettava finché non fossi più grande per lasciarmi definitivamente. Infatti quando avevo compiuto 18 anni, aveva smesso di telefonarmi, ormai non faceva neppure quello. La mia vita andava avanti senza di lui, e anche io e mia madre dovevamo andare avanti. Mia madre aveva incontrato un altro uomo. Inizialmente non ne fui tanto entusiasta, non sapevo cosa fare e come fare. Mi sentivo molto a disagio. Abbiamo vissuto insieme per 10 anni finché non ero scappata a LA. Avevo imparato ad accettarlo come un famigliare ma mai come un padre, non avevo un padre. Certo lui si era mostrato molto gentile, questo finché non aveva iniziato a bere e a rendere la nostra vita insopportabile. Alzava molto spesso la mano su mia madre, non aveva osato mai toccarmi, forse non ne aveva coraggio.  Avevo difeso molte volte mia madre, non so cosa sarebbe successo se non ci fossi io. Non voglio nemmeno pensarci. No, ecco che mi scendono le lacrime. Non volevo piangere ancora, ero stanca di soffrire, volevo essere felice. Avevo convinto mia madre a lasciarlo anche se lei diceva che sarebbe cambiato, era solo in uno stadio depressivo. Ma quale depressivo? Tu non sei un uomo se alzi le mani. Sei solo un codardo. Ora mia madre viveva con mia nonna, lontano da quel mostro. Avevo deciso di andarmene per cambiare aria. Volevo trovare la mia strada, la mia vita. E ci sto provando giusto ora.
 
Ritornai nel presente quando senti la voce di Zayn. -Alyssaa!!! Oh mi senti!? Cosa vuoi per colazione?-
-Ahn….si ti sento.- Mi asciugai la faccia dalle lacrime. –Mi va bene solo una tazza di caffè, grazie.- Gli risposi.
Mi lavai la faccia e i denti e scesi giù. Presi la tazza di caffè che mi aveva preparato Zayn e mi sedetti al tavolo insieme a lui.  Mi stava fissando di nuovo. Mi mette soggezione quando fa così. Cercai di guardare da un'altra parte ma alla fine scoppiai: - Si può sapere che hai da guardarmi così?!-
-Tranquilla, sai che ci sono sempre per te, vero?-
-Ehm ma si che lo so. Perché mi dici queste cose?-
-Non cercare di deviare il discorso Alyssa, sto vedendo dal tuo sguardo che c’è qualcosa che non va. – Mi disse avvicinandosi a me con la sua tazza di te ancora bollente.
-Ma nulla. Va tutto bene, cosa non dovrebbe andare?- Gli dissi cercando di convincere sia lui che me.
-Alyssa…su…avanti, dimmelo. Tanto non ti lascerò stare finché non parli.-  E continua a fissarmi con il suo profondo sguardo.
Sbuffai leggermente – Non mi va ora Zayn,, pensiamo a qualcosa di più positivo ti prego.-
-Eh va bene, ma quando vorrai parlare fai pure.- mi rispose.
-OK- Gli sorrisi e continuammo a fare la nostra misera colazione.
 
Facemmo velocemente le pulizie e ci sdraiammo sul divano.
-Ohhhhhh finalmente abbiamo finito! Non pensavo che c’erano così tante cose da fare in questo schifo di appartamento.- Disse Zayn.
-Oh grazie neh è il mio appartamento! Comunque quando avrò racimolato un po’ di soldi penso di cambiarlo, sono proprio stanca di questi mobili che cascano in pezzi e il tetto che cola!-
-Bhe se vuoi puoi venire a vivere con me..- Mi propose.
-Hm no, non voglio vivere con te e i tuoi vicini spacca timpani, preferisco la mia baracca.-
-Va bene, fai come vuoi, ma la prossima volta che vedi degli scarafaggi non venire da me lamentandoti e urlando.-
-Ehi! Non penso che tu saresti molto felice di vederli nel tuo bagno appena ti svegli. Tanto lo so che urleresti anche te. - Dissi soddisfatta.
-Va beh ma almeno risparmieresti soldi e poi mica vivi con i miei vicini ma vivi con me. -
-Hm si non sarebbe una cattiva idea ora che ci penso, bho ci dovremo pensare. – Risposi.
-Si, tra un ora abbiamo il turno, ti va di mangiare qualcosa fuori?- Mi propose. –Mh si dai. Aspetta che mi cambio e poi andiamo. –
 Sali in camera e apri il vecchio armadio buttando giù una pila di vestiti. Mi infilai dei leggings grigi, una maglietta nera con una stampa sopra e mi misi una giacchetta di pelle nera. Mi misi qualche accessorio qua e là, tipo dei piccoli orecchini a perla e una collare con delle piccole borchiette. Afferrai la borsa e infilai il cellulare la dentro, presi al volo delle scarpe nere e mi precipitai nel bagno.
http://weheartit.com/entry/39895557/via/audrey_marina_1
Mi sistemai velocemente i capelli e mi misi il solito trucco con la matita nera e rossetto scuro.
-Eccomi. Dai andiamo, se no facciamo tardi.- Dissi a Zayn mentre scendevo.
-Ok. Andiamo e non dimenticare le chiavi! –
-Oh si giusto….-
-Menomale che ci sono io.-
-Oh si se no che farei senza di te. – Risposi mentre chiudevo la porta di casa mia a chiave.
 

Salve donzelle! Eccovi il terzo capitolo. Eh niente spero che sia abbastanza decente da leggere e aspetto le vostre recensioni e spero tanto che non sia troppo corto mhhhhh non so ho scritto come mi sentivo (?) ahah non so come spiegarmi. Oggi è il primo del nuovo e ne approfitto per augurarvi un buon anno nuovo e tante belle fanfic da leggere e/o scrivere! Ecco tutto! ^^ Attendo le vostre opinioni, grazie!

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Capitolo 4
*** Give me tonight ***


Dopo aver pranzato, io e Zayn ritornammo al nostro solito lavoro. Durante la giornata notai le occhiate che mi lanciava Nick quando tatuavo. Non so cosa li stesse passando per la mente, ma avevo un brutto presentimento.
Alle 4 di pomeriggio feci una piccola pausa di 10 minuti, tanto per riprendere un po’ il fiato.
-Aly! C’è una chiamata per te!- sentì chiamarmi da Jessie, la responsabile delle prenotazioni.
-Si arrivo..- dissi. Lasciai la mia postazione per poi dirigermi nello stanzino dove stava il telefono riservato ai dipendenti.
-Si pronto.-
-Alyssa. Ciao  cara! Sono mamma!-
-Mamma! Oh dio, come stai? Va tutto bene?-
-Si tesoro, va tutto abbastanza bene, ti ho chiamato solo per sentire la tua voce. Ci manchi molto sai.-
-Oh mi mancate molto anche tu e la nonna. Come sta lei?-
-Ehm dai se la cava, anche se sai com’è il suo cuore, si preoccupa sempre per te, e da una parte ha ragione a preoccuparsi anche se non le fa bene. Non sappiamo nemmeno come aiutarti, ne come te la stai passando ora…-
-Sto bene mamma, e dirlo anche alla nonna. Ora ho un lavoro, anche se non perfetto, e poi ho un posto dove vivere che è già qualcosa visto che non sono arrivata da molto. E poi non sono sola, ho Zayn.- dissi mettendo su un sorriso guardandolo dalla finestra che si affacciava fuori dal negozio dove lui stava fumando e mi stava sorridendo pure.
-Hm mi piacerebbe tanto conoscere questo Zayn. – mi disse mia madre.
-Eh vedrò se un giorno riuscirò a portarlo da voi, vi piacerà sicuramente. –
-Ma state insieme o cosa?-
-Cosa??! Mamma no! No io e lui siamo solo dei buoni amici che cercano di sopravvivere in questo mondo crudele tutto qua. –
-Ok ok, ho recepito il messaggio Alyssa. Ah senti, qualche tempo fa mi aveva chiamato Skyie, e le ho dato il tuo numero di casa, voleva sentirti, le manchi molto. –
-Hm…va bene. – risposi
-Ora però devo andare mamma. Salutami la nonna mi raccomando. Ti voglio bene mamma.- le dissi con una tristezza enorme visto che non volevo separarmi dalla sua voce. Mi mancava molto.
-Va bene tesoro, ci sentiamo presto. Ti voglio bene anche io. E se ti chiama Skyie cerca di non essere scontrosa con lei, infondo siete amiche da una vita. –
-Si mamma va bene.. Ciao!-
-Ciao!- e riagganciai.
 
Uscendo dalla stanza mi venne incontro Zayn. – Ehi! Allora? Chi era al telefono?-
-Mia madre. Mi ha chiamato per sapere come stavo.-
-Ahn va bene. Sai oggi a casa mia vengono dei miei amici, se ti va puoi venire anche tu. Tanto non hai da fare nulla, giusto?- mi disse. –Mah sai sono straimpegnata ultimamente. Ho così tante cose da fare che non ho nemmeno il tempo per il mio migliore amico! Ma si Zayn che vengo. Non voglio mica rimanere dentro quella casa da sola.-
-Va bene allora ti vengo a prendere o arrivi da sola?-
-Hm no arrivo da sola.-
-No anzi, vengo a prenderti che non si sa mai che tu faccia tardi o chi sa quale cosa.-
-Eh va bene, allora vieni a prendermi per le 7:30, però ora torniamo al lavoro perché mi pare che Nick oggi non è di buon umore.- dissi e andai a ricevere il mio cliente.
 
Stavo ancora lavorando ma Zayn se ne stava andando prima oggi, evidentemente per preparare la casa al arrivo degli ospiti. –Aly io vado. Mi raccomando, passo alle 7:30 e cerca di essere pronta.- mi disse mentre stava per uscire dalla porta. –Va bene. Ciao!-
Verso le 6 stavo menomale finendo il mio lavoro, così cominciai a sistemare la mia postazione, non mi piaceva lasciarla in disordine. Notai che Nick era ancora nel salone, e stranamente eravamo soli. – Allora..grande festa oggi eh Lee?-
(Lee era il mio cognome) Rimasi stupita visto che mi aveva rivolto la parola, quando mai l’aveva fatto se non fosse per sgridarmi o prendermi in giro. –Ehm non è una festa, ci riuniamo con gli amici, tutto qua.- Poi mi accordi che lui sapeva dei miei piani con Zayn, e questo voleva dire che aveva origliato me e Zayn. –Hm capisco, si la giovinezza ti fa perdere la testa. Mi divertivo anche io al mio tempo. Ragazze, droga e rock a tutto volume. Si bella vita. Immagino che anche tu sei una festaiola come me, eh Lee?-
Non mi piace quando la gente mi chiama per il mi cognome, mi sembra che abbiamo un certo potere superiore su di me quando lo fanno. –Diciamo che non sono una pazza scatenata, ma mi piace divertirmi come a qualsiasi altra persona.- risposi senza esitare troppo. Sentendo la mia risposta, vedi Nick avvicinarsi a me sempre di più fino a giungere vicino al mio viso. Non osai muovermi. Avevo paura di lui, si, ammetto. Dopo tutte quelle volte che aveva osato palparmi quando nessuno vedeva o addirittura e arrivato a costringermi a baciarlo, ma menomale che c’è Zayn, però sta volta non c’era.
Lui non c’era. Ero da sola con questo essere che ora stava guardando il mio viso impaurito. Improvvisamente si mette e ridere: - Non devi avere paura tesoro. Non siamo mica piccoli. E poi non è la prima volta immagino. O no?- mi stava sorridendo maliziosamente, quasi provocandomi a reagire. Evidentemente voleva una reazione dalla mia parte. Ma io non reagivo. A quel punto si avvicino fino a prendermi per la vita. Mi prese bruscamente e mi attirò a se cercando di baciarmi. Mi ritrovai a distorcermi tutta. Ero nelle sue grinfie contro mia malavoglia. Urlai- NOO! Lasciami! Lasciami!-
-Eh no bella! Ti ho lasciato scappare diverse volte, ma sta volta non c’è il tuo amichetto a difenderti! Quindi sei mia!- urlava, mi aveva presa per la gola. Ero intrappolata. Non riuscivo a muovermi. Ero indifesa. Le lacrime cominciavano a scendere e sentivo il mio cuore esplodere. Non sapevo che cosa fare ne tanto meno cosa mi sarebbe successo.
In quel istante mi venne in mente l’immagine di mia madre che venne presa per la gola dal mio patrigno. Non avrei voluto rivederla per nulla al mondo! Non avrei permesso che questo maiale mi avesse toccata! Non l’avrei accettato.
Intanto costui mi distese sulla poltrona rossa dove tatuavo, mi teneva i polsi fermi. Stava iniziando a baciarmi e a leccarmi il collo. Mi sentivo lurida e sudicia. Ora capivo come si sentiva mia madre. Dio no! Non voglio! Ti prego.
Arrivava al mio seno e come un serpente la sua lingua girava attorno al mio collo e petto. Non reggevo più. Stavo urlando ma nessuno mi sentiva. Il negozio era ormai chiuso e non c’era nessuno a parte me e questo animale.
-Nooo! Ti prego basta!- urlai.
-Zitta! Lasciami divertire che poi tocca a te farmi piacere!- e rise. Lo odiavo e non sopportavo quella sua faccia grassa. Mi disgustava. Non sapevo cosa fare, ero bloccata.
Poi mi girò dall’altra parte per poi slacciarsi i pantaloni e abbassarseli. Stava cercando di togliere i miei ora, e lascia andare il mio polso per poter maneggiare bene i miei pantaloni. –Nick! Dai smettila ti prego!- Piansi ma non ottenni nessun risultato, anzi peggiorai le cose.-Stai zitta troia! Ti farò divertire visto che volevi tanto divertirti! –  SPLAT!
Mi aveva schiaffeggiato. Come aveva osato?! Qui bloccai il mio pianto che prima non voleva fermarsi. Adesso non ne potevo più. Visto che ora avevo una mano libera, cercai di trovare qualcosa e lo trovai. Presi e lo colpi con la macchinetta per tatuare. Da non credere. Aveva resistito al colpo e l’avevo fatto arrabbiare di più. –AhhH!! Brutta troia! Te la farò pagare! Ora vedi cosa ti faccio!- Mi urlò in faccia, ma stavolta non professai in pianto come l’altra volta, gli avevo sputato in faccia. –To!! E quello che ti meriti coglione! – gli urlai incontro. Da qui cercai di muovermi il più che potevo. Mi liberai dalla sua presa quando questo si cercò di mettersi i pantaloni. –Tanto non riuscirai a scappare! La porta e chiusa!- Mi urlò incontro. Si avevo capito che aveva preso le chiavi, mi aveva intrappolata. Ma non ero stupida. Gli lanciai tutto quello che trovavo per la strada, tanto per prendere un po’ di tempo. Nel momento in cui mi trovai bloccata tra la parete e lui, mi rimaneva solo un’uscita, la finestra. Dovevo spaccarla con qualcosa. Presi velocemente la sedia e la lanciai contro di essa con tutta la forza che avevo. Si spacco in mille pezzi, come anche la mia pazienza quando lo vidi vicino a me intento a prendermi, ma mi spostai e gli diedi un calcio. Poteva anche essere forte , ma io ero più svelta e furba. Presi il tubo dell’antincendio e lo colpi diverse volte sulla testa, era caduto a terra, era immobile. Finalmente era finita. Presi velocemente la borsa e uscii dalla finestra rotta. Ero terrorizzata. Mi misi apposto i capelli e i pantaloni e corsi via da quel posto. Non ci sarei mai ritornata. Non so cosa dirò ora a Zayn, non volevo dirgli di questa cosa, si arrabbierebbe e combinerebbe solo più guai di quanti ce ne siano ora. Non volevo che lui perdessi il lavoro per colpa mia. Non me lo sarei permessa di danneggiarlo.
Camminavo per la strada senza pensare a nulla, la mia mente ora era vuota. Era come se non ci fosse nessuno nel mio corpo. Mi sentivo ancora il suo respiro sul mio corpo, la sua lingua..
Volevo togliere questa sensazione. Non mi piaceva. Mi sentivo sporca, diversa, non ero me.
Giunsi a casa verso le 6:50 e tra poco sarebbe arrivato Zayn. Mi immersi nel caldo delle doccia cercando di dimenticare quello che avevo passato in quest’ultima mezz’ora. Mi stavo rilavando già per le 5 volta, volevo togliere la sensazione della sua presenza sul mio corpo., ma non ci riuscivo, era come un tatuaggio, sarebbe stato difficile toglierlo,ma si poteva fare, anche se non so come avrei fatto.  Stetti seduta sul mio letto con le braccia che cingevano le ginocchia, rimasi in silenzio per un po’ di tempo. Stavo riflettendo su cosa avrei fatto. Decisi di non dire nulla a Zayn, sarebbe stato peggio. Domattina avrei inventato qualcosa sul perché non andrò al lavoro, tanto a questo punto quel verme mi avrà già licenziato, sempre se sia ancora vivo dopo i colpi meritati che ha ricevuto.
Tornai al mondo reale, e cercai di mettermi qualcosa di carino da mettere. Non voglio rovinarmi la serata, voglio essere felice.  Scelsi tanto per cambiare una gonna nera, una camicia bianca con sopra un maglione nero, mi misi una collana, dei bracciali insomma tutto come si deve per una festa.  http://weheartit.com/entry/38466764/via/kalil
Feci appena in tempo quando senti il campanello suonare, Zayn come sempre era puntuale.
-Ehila! Ma come siamo belle! Dai andiamo che diamo l’inizio alla festa.- mi disse prendendomi per il braccio.
Quando arrivammo la casa era già piena, c’era così tanta gente che non sapevo nemmeno dove poter stare in piedi.
Salutai tutti quelli che conoscevo, ovvero solo una piccola parte di tutto quell’ammasso. Mi diressi in cucina dove si stava un po’ più meglio. –Alyssa! Ehilà! Come stai?- Mi girai e vidi Niall sulla soglia della porta. Era un amico di Zayn.
Un tipico irlandese biondo con gli occhi azzurrissimi che sicuramente attirano molto l’attenzione. L’avevo conosciuto quando conobbi Zayn e legai molto con lui, è davvero simpatico e molto carino. Non che io ci abbia messo occhio però.
-Ehi Niall! Ciao! Tutto bene dai..E tu?- Si va, meglio non poteva andare, non ero proprio brava a mentire ma questa volta mi sono superata. – Io benissimo, penso che ci divertiremo alla grande oggi.- mi rispose.
-Hm si lo spero proprio.- dissi sorridendo anche se dentro di me non ero molto felice.
Cercai di divertirmi il più possibile alla festa, non volevo pensarci a quello che era successo. Ma non ci riuscivo. Decisi che se volevo dimenticarmi di questo dovevo farlo per bene. Trovai Jessie, la nostra collega del salone, sapevo che lei disponeva di quella sostanza che ti fa andare in tilt il cervello, la droga. Non ci pensai due volte e ne presi 2 direttamente. Infondo volevo dimenticare. Pensavo che avrebbe funzionato.  Dopo un quarto d’ora le pasticche iniziarono a funzionare. Il mio corpo non era più su questo pianeta, mi pareva di volare, avevo la mente libera Caspita mi piace questa sensazione. Mi ritrovai a ballare in mezzo alla folla nel salotto, se era il salotto o meno questo non lo so, l’ho intuito forse.

Ascoltate questa canzone nel frattempo: http://www.youtube.com/watch?v=zlq1jPWo0QU

Ero come in un'altra dimensione, sentivo la musica suonare nei miei timpani così lontana anche se era al massimo del suo volume. Ballai e ballai per molto tempo, c’era anche Zayn e Niall accanto a me che ci davano dentro. Mi pare che si stessero strusciando contro delle tipe. Ma non ci avevo fatto caso, ero persa nel mio mondo. Mi ritrovai un tipo che si accostava vicino a me, pian piano si avvicina a me per prendermi, ma io mi scosto velocemente. Qualcosa mi aveva bloccato. Ripensai a lui. No! Non riuscivo a dimenticarmelo. A quel punto decisi di approfittare della situazione e mi riavvicinai al ragazzo di prima. Ballammo insieme. Pian piano i nostri corpi si univano insieme. Riuscii a non pensare a nient’altro che ai suoi bellissimi occhi, che si vedevano anche al buoi. Mi attirò a se e ci baciammo. Non sentivo questa piacevole sensazione da tanto tempo. Mi stava trasportando con se, ero attaccata a lui e non volevo staccarmi. Mi stava abbracciando a de dolcemente, e dopo un po’ mi aveva baciato la fronte. Ero protetta da lui. Si non lo conosco nemmeno, ma ero felice. Non era aggressivo, era dolce, mi accarezzava la guancia e mi baciava sempre con più foga tanto da togliermi il maglione che avevo. La situazione si stava scaldando parecchio. Ma il mio cervello non capiva più niente. Era spento. Mi ritrovai in cucina con costui. Siamo seduti sul tavolo. Le mie gambe erano attorcigliate al suo corpo, ci stavamo baciando con molta foga. Non avevo intenzione di fare sesso. Non ora. Lo bloccai quando si stava togliendo la maglietta. –Senti…penso che per ora può bastare.- gli dissi. Non mi rispose nulla però mi sorrise dolcemente e se ne andò. –Ti stai divertendo vedo.- Senti dire qualcuno alle mie spalle. –Oh caspita Zayn! Mi hai spaventata! Comunque si, mi stavo divertendo un po’- gli risposi. –Carino il ragazzo. Come si chiama?- Non sapevo cosa rispondergli visto che non sapevo come si chiamasse. –Ahhhaha che situazione. – dissi tra me e me ma lui mi ha sentito lo stesso: -Non glielo hai chiesto nemmeno..come immaginavo.-  Mi guardò perplesso e quasi meravigliato, forse anche deluso.
-Che c’è? Non c’è bisogno che tu mi guardi così, io mi stavo solo divertendo.- gli dissi sbottando.
-Tranquilla, solo che non pensavo che tu fossi …. ecco..
-Come?-
-Ehm ecco, una che non si interessa nemmeno di come si chiama il ragazzo con cui sta limonando..- mi rispose.
-Hm beh diciamo che oggi non volevo pensare a niente, tutto qua.-
-OK. La vita è tua e sai che io mi preoccupo per te, e poi devo sapere con chi prendermela se ti succede qualcosa.-
-Non ti devi preoccupare, non era niente. Sai che sono attenta-
-Va bene. E comunque se volevi delle pasticche potevi anche chiedermele .. -  Rimasi di stucco. Come aveva fatto a scoprire che le avevo prese.
-Guarda che io … non ho …. –
-Si si, vai a raccontarlo a qualcun altro va. – Se la stava ridendo mentre andavamo in salotto.
Erano le 4 passate e la gente se ne stava andando piano piano, lasciandoci un macello di sporcizia e disordine da sistemare, ma ovviamente nessuno di noi 3 lo avrebbe fatto. Io, Niall e Zayn ci guardammo e ci siamo intesi senza dire una parola. Ci sdraiammo sui divani tanto per capire in quale situazione ci trovavamo.
-Ehhh alla fine è stata una grandiosa festa, ragazzi. – disse Niall.
-Eh già, dovremmo rifarlo qualche volta. –
-Già.- dissi.
-Comunque, Alyssa si è divertita un mondo da quello che ho visto ehehehe- Mi disse Niall amicandomi.
-Hm si ho voluto fare qualcosa di particolare.- risposi
-Se questo lo chiami particolare mmmh. Eh comunque non permetterò più che tu prenda delle pasticche perché diventi una mangia uomini! –
-M a Zayn! Mica sono piccola! Non sono nemmeno tua sorella! Piantala. Dovresti almeno essere contento per me visto che ho fatto conquiste.- gli risposi.
Diciamo che non sono una esperta di relazioni, non ne ho avuto molte, solo una per dirla tutta. E tra l’atro era finita abbastanza male, costui mi aveva tradita. Si ecco, un’esperienza per niente piacevole, ma l’ho superata, e da quel tempo non ne ho avute altre, quindi era già tanto che riuscivo a rimorchiare qualcuno.
-Hm si beh hai ragione. Fai progressi bella.-mi disse Zayn.
-Eh beh però anche voi non avete perso tempo. Vi ho visto con quelle due.-
Si guardarono compiaciuti, soddisfatti. Avevo capito che il rimorchio era andato a buon fine ed ero contenta per loro.
-Bhe eh con sto caos che facciamo?- chiesi
-Io direi di fare tutto domani, ora sono stanco e ho sonno.- disse Niall.
-Certo, tu non hai mai voglia di fare nulla. Non mi aiuti mai!- Brontolò Zayn.
-V a beh dai ci penseremo domani. Zayn posso rimanere qua vero? Non ho mica voglia di tornare a casa a quest’ora.- gli dissi. –Oh ma certo. Però dormi con me. - Mi rispose.
 
Ci addormentammo subito appena ci stendemmo sul suo letto. Come sempre io misi la mia nuca sul suo petto, sentivo ancora il profumo che si mette sempre, era molto buono, delizioso. Mi aveva dato un bacio sulla fronte, che tenero che era certe volte.
-Ti voglio bene Aly . - mi disse.
-Anche io sai. -
-Buona notte. -
-Notte. –

Salve donzelle!
Sono lieta di continuare sta storia che avevo iniziato qualche tempo fa. Avevo fatto questo momento di pausa per vedere se continuare o meno a scrivere. Non mi sento ancora sicura se piaccia a qualcuno e se questo qualcuno è disposto a seguire e commentare (darmi dei consigli) questa mia prima storia.
Spero che con questo capitolo, la storia cominci a interessare di più, anche perché ho cercato di inserire più cose, che in seguito si rileveranno molto importanti (es: il ragazzo misterioso della festa e il segreto di Aly). Spero che a qualcuno interessi, perché se no , sarei costretta a smettere di scrivere, anche se ho dei buoni propositi per questa storia.
Grazie per la vostra attenzione!
Aspetto con piacere una vostra opinione!

Xoxo Polina Raduga

 

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Capitolo 5
*** Incontri inaspettati ***



Il cigolio della porta fece irruzione nel totale silenzio, però neanche un movimento si notò nel letto matrimoniale nella camera di Zayn. –Ragazzi….- disse piano Niall. – Ohi…è già mattina tardi..- Ma niente, nessuno dei due dormiglioni non si mosse.  –Ragaaaaazzi!- Niente. Zero movimenti solo respiri profondi e regolari. –Bhe allora non mi lasciate altra scelta. Dovrò ricorrere all’artiglieria pesante.-  Salì sul letto e cominciò a saltarci su. –Ehila! Dormiglioni svegliatevi! LA LA LA LA LA LA è mattina e Niall ha fame e il frigo e vuoto e io sto morendo!- -Ohhhhmmm….dai Niall lasciami stare- disse la voce assonnata di Alyssa. –No! Caspita io ho fame non mi potete lasciare morire in questo modo! No, ora vi alzate tutti e due e andiamo a fare la spesa. Avanti!- Tirò le coperte per terra e scopri i due soggetti che invece di alzarsi si raggomitolarono su se stessi. – Ma siete proprio uguali eh! Bhe allora io non mi muovo da qua finché non muoio, così vediamo chi si prenderà la colpa del mio precoce decesso.” E mise il broncio sedendosi in mezzo ai due. – Oh va bene va bene! Non fare il tragico però. Sono sveglia.- Disse Alyssa alzandosi ma senza aprire gli occhi. –Ora me ne vado in bagno se permetti.- -Si si fai pure.- Il biondo sorrise, contento che finalmente il suo pancino tra poco sarebbe stato graziato.
Dopo un po’ di tempo, il trio si diresse a un locale supermercato, in quanto le pance necessitavano di cibo da digerire. –Oh prendiamo anche il pollo dai.- Zayn prese una delle confezioni più grandi di pollo mettendolo nel carrello. –Si e prendiamo anche delle patate, carote ohh e pasta si si si si!- disse Niall tutto entusiasta mettendo tutte e di più nel carrello.
 

[P.O.V Alyssa]

Mi diressi al reparto dei gelati, volevo qualcosa di dolce e il gelato era la cosa giusta. Mi misi di fronte ai frigoriferi e mi misi a osservare le varie confezioni proposte. Optai per delle vaschette di gelato da 500 gr, ne scelsi di diversi tipi, tanto per avere un po’ di scelta e per accontentare il personaggio più ingordo di tutto il mondo, Niall. Formai una montagnetta di gelato nelle mie braccia, mi incamminai per raggiungere Zayn e Niall quando a un tratto…. SBAM!
-Aia…che male…- mi ritrovai a terra con tutto il gelato sparpagliato in giro. –Scusami non volevo..io…mi dispiace.- Alzai lo sguardo per vedere con chi mi ero scontrata e non credei ai miei occhi. – Skyie?- Vidi la mia amica seduta per terra di fronte a me che mi guardava perplessa e sorpresa quasi quanto me. –Aly?- - Non pensavo che tu fossi qui. Ma…cosa ci fai qua?- le chiesi. –Ecco…..ehmmm in realtà stavo cercando te. Volevo vederti Aly, ma è tu non mi hai mai chiamata.- -Bhe è un po’ logico che non ti abbia chiamata visto che non ci parliamo più Skyie.- dissi, mentre mi alzavo e raccoglievo le vaschette di gelato. Skyie mi porse alcune vaschette in braccio. – So che sei arrabbiata con me, ma non mi hai mai dato l’opportunità di farmi perdonare Aly. Ci tenevo molto a noi, anzi ci tengo ancora ed è per questo che sono venuta qui a LA. Avevo chiamato tua madre per sapere dove fossi esattamente ed eccomi qua. Solo che non … - La precedetti – Non pensavi di incontrarmi qui…hmm.- Rimasi al quanto sorpresa di vederla. Era vero, aveva perso contatto ormai da 2 anni probabilmente, tutto per colpa sua. Se non avesse fatto quello che aveva fatto. –Ehi! Tutto bene?- Zayn e Niall ci avevano raggiunti e stavano puntando gli occhi sulla mia “amica”. –Ehm ragazzi…questa è Skyie, una mia … vecchia amica.. – azzardai a dire così anche se non sapevo come ben definire la nostra situazione. –Ciao.- lei rispose imbarazzata dalla presenza di questi due che le sorrisero e le strinsero la mano. –Oh bene. Finalmente conosceremo qualche amica di Aly.-  Si amica mia, Skyie. Ci conoscevamo da tanto tempo, ma ero arrabbiata con lei e ora che si presentava qui cosa pensava di fare? Non potevo dimenticare tutto e andare avanti come se nulla fosse. –Bene, ora mi aiutate per favore con questi? E dovremmo andare, ci vediamo in giro Skyie, su su andiamo ragazzi.- esordì probabilmente troppo brusca. –Ehi ma….ok ok scusaci Skyie, si è svegliata male oggi.- disse Niall seguendomi. Non salutai nemmeno Skyie, non volevo. Non sapevo cosa fare con lei, anzi non sapevo come reagire a lei. Zayn ci raggiunse poco dopo in macchina. –Ma che cosa ti ha preso? Si può sapere perché hai liquidato così la tua amica?- mi riproverò sedendosi al poso del guidatore. –Ma niente e solo che….- non sapevo come giustificarmi, dovevo inventarmi qualcosa. Su dai pensa Aly pensa. – Bhe ecco, diciamo che io e lei non siamo nei buoni rapporti, non più almeno. Quindi la verità è che non volevo vederla. Non mi aspettavo di vederla, almeno non qui.- Mi misi la cintura di sicurezza e fissai un punto preciso davanti a me per non guardare Zayn che mi fissava comprensivo. Non volevo esprimere le mie emozioni davanti a lui. –Hmm va bene. Ora andiamo.- Mise in moto la macchina e partimmo. Durante il viaggio ripensai a lei, a tutto quello che eravamo e a tutto il tempo che abbiamo perso. Si mi mancava, terribilmente, ma non riuscivo a dimenticare i fatti accaduti. Da sempre Skyie è stata la mia migliore amica, no era l’unica mia vera amica. Ci siamo conosciute a scuola, io ero quella introversa, associale che non parlava con nessuno, mentre lei era quella intelligente e bella. Aveva i voti più alti di qualsiasi altra persona della scuola, si impegnava molto. Era una bella persona, sempre gentile e disponibile con tutti. Non so esattamente come abbiamo legato, ma era stata lei per prima a parlarmi. Quella volta rimasi scettica della sua improvvisa voglia di fare amicizia con me, in quanto la credei solo una di quelle che lecca culi a tutti solo per ottenere qualcosa, anche se non avevo pensato a cosa volesse ottenere da me. Non ero nulla. Ero solo una ragazza con problemi in famiglia, senza amici  e senza nessuna prospettiva per il futuro. Non ero ne bella ne intelligente come Skyie. Lei era perfetta in tutto. Era l’opposto di me: capelli biondi tendenti al mosso, occhi azzurri, grandi come due pozze di mare in qui perdersi, labbra rose e piccole ma perfette. Insomma era bellissima. Razionale, educata, sempre perfetta. Pian piano avevamo legato e da lì era nata una grande amicizia, basata sulla comprensione e sincerità.

[P.O.V Skyie]

Ritornai nel hotel da Liam. Mi stava già aspettando da un pezzo. Ero andata a comprare un po’ da mangiare e li avevo detto che sarei tornata preso, invece mi ero scontrata con Aly. Non ci credevo ancora che l’avevo rivista. Era cambiata molto. Non era più quella ragazza fragile e dolce che conoscevo prima, probabilmente non era molto contenta di vedermi. E non le biasimo se fosse ancora arrabbiata con me, lo sarei stata anche io. Senti Liam dalla camera: –Ehi! Sai, ti davo già per dispersa. E non dirmi che ti sei persa per strada perché il supermercato dista 500 metri dall’hotel.- -Si scusami, e che…ho incontrato Alyssa.- dissi demoralizzata poggiando il sacchetto sul tavolo. Liam vedendomi si alzò dal letto venendomi incontro. –Cosa? E .. e come sta? Cosa vi siete dette?- -Bhe in realtà non molto, era sorpresa di vedermi tanto quanto lo fossi io però poi se ne andata senza salutarmi.- dissi abbassando lo sguardo sulle mie scarpe, improvvisamente diventate troppo interessanti da ammirare. Liam mi abbracciò. È sempre stato un buon fratello per me, si è preso cura di me, c’è sempre stato quando avevo bisogno di lui, e in questo momento avevo bisogno di qualcuno che mi stesse accanto e mi capisse e lui lo stava facendo. –Dai vedrai che farete pace. Non credo che lei possa essere arrabbiata con te per sempre. Ti vuole bene Skyie, andrà tutto bene.- Accarezzò la mia testa. Quanto era dolce. – Si, lo spero tanto. Ora però lasciami che ho fame e dobbiamo ancora fare shopping.- Dissi staccandomi da lui e sorridendo. –Oh si dimenticavo quanto sei spendacciona.- 
 
 
 

Qualche anno prima
Parco centrale – 15.35 - 1.04.09

 
Avevo deciso di farlo. Si ormai non sopportavo più l’idea di vedere quello stronzo accanto ad Alyssa. Non si meritava lei. Avrei fatto qualsiasi cosa per proteggerla, e dico qualsiasi, anche questa.
Eccomi al parco all’ora prestabilita. Avevo mandato un messaggio a Sam, volevo incontrarlo qui e finalmente avrei aperto gli occhi ad Alyssa. Come pensavo si presentò in tutto il suo splendore dietro di me, prendendomi per i fianchi. Non si risparmiava di stuzzicare le altre ragazze anche se in teoria stava con Aly. –Skyie. Non pensavo ti saresti decisa. Ormai pensavo che avessi cambiato direzione…- mi sussurrò all’orecchio dolcemente. Ma non ci cascavo alle sue stronzate. Mi girai verso di lui e avvolsi le mia braccia attorno al suo collo. –Bhe non potevo resisterti, infondo mi sei sempre piaciuto e poi volevo divertirmi un po’. E tu sei la persona giusta.- dissi guardandolo in modo malizioso. Mi prese il mento con le mano e avvicinò le nostre bocche ma senza toccarle. Dovevo ammettere che era un bravo conquistatore, era un po’ logico come avesse così tanto successo con le ragazze, ma non doveva toccare Aly. Lei non è una di quelle puttane. Sentivo il suo fiato sopra la mia bocca. Era un po’ più alto di me, nonostante fossi già alta. Poi prese uno delle mie ciocche e se la arrotolò sul dito. Voleva sedurmi, questo l’avevo già capito. Scese con l’altra mano sul mio fondoschiena. Mi stava esplorando. Mi faceva schifo ma dovevo farlo se volevo portare a termine la missione. –Lo aspettavo da tanto tempo sai, portarti a letto è sempre stato uno dei miei più grandi desideri. Ma chi mi dice che non dirai nulla alla tua amichetta..- Era sospettoso, ma lo voleva. Voleva avere quello che desiderava. –Stai tranquillo, lei è solo una stupida bambinetta che non capisce cosa si perde..- Mi morsi il labbro inferiore con fare malizioso. Sapevo come fare impazzire i ragazzi, così con una mia mano arrivai a toccarli la cintura, sentii il suo respiro aumentare. Eccoci, ti ho nel pugno caro stronzetto. Lui sorrise e mi baciò con foga. Pregai di non reagire male, doveva accadere in modo naturale, come se io lo volessi, lo desiderassi. Mi attirò ancora di più a se, stringendomi forte. Pregai che Liam riuscisse a scattare bene le foto, doveva andare tutto bene. Dopo un po’ mi staccai. – Hmm senti che ne dici di se ci vediamo stasera da me..?- Li proposi , tanto per lasciare in sospeso la sua voglia e per lasciarmi andare. Esitò un attimo ma alla fine accettò di vederci alle 19.00 da me. E non avrei perso l’occasione di invitare anche Aly. Sarebbe stata una mossa pericolosa in quanto mettevo a rischio la nostra amicizia, ma dovevo farle capire con chi aveva a che fare visto che non mi credeva. 
 
Mentre Liam si faceva la doccia, ripensai ancora a quel giorno. Mi ricordo ancora come reagì Aly. Fu come una scossa per lei. Non riusciva a credermi, le avevo fatto vedere le foto, le avevo parlato e aveva anche colto Sam nel mio appartamento quando questo mi stava palpando. Bhe dire che era arrabbiata era poco. Era delusa, me lo aveva detto. Non solo da Sam, ma di me. Non credeva che fosse una tutta una farsa. Non mi lasciò molto tempo a spiegarmi, pianse. Non mi dimenticherò mai il suo sguardo. Era a pezzi, lo vedevo. Non so se ora era ancora delusa da me, ma speravo di aggiustare le cose. Le voglio bene e farei di tutto per lei, questo l’avevo già dimostrato ma lei non mi aveva creduto. Dopo quel giorno l’avevo chiamata a mandata messaggi su messaggi ma non mi rispose mai. Non sapevo come parlare con lei. Quando andavo a casa sua, non mi voleva vedere, sua madre mi convinse di lasciarla stare, aveva fin troppi problemi per pensare anche a me. Lo capivo, però non volevo perderla. E ora sono qua a LA e spero ancora che ci sia rimasto ancora uno scricciolo di amore per me in quel cuore puro e fragile. Ci spero ancora. Tanto.
 

Perdonami Aly. Ti voglio bene.

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