Il richiamo del mare

di Himeno
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** The Call of the Sea ***
Capitolo 2: *** Blue as the Color of the Soul ***
Capitolo 3: *** Let Your Heart Decide ***
Capitolo 4: *** The Beginning of Our Journey ***



Capitolo 1
*** The Call of the Sea ***




Il Richiamo del Mare

 

Una donna conosce la faccia dell'uomo che ama

come un marinaio conosce il mare aperto.

-Honore’ De Balzac-

 

Non era una mattina come le altre. Per una ragazza era un giorno speciale.

Iris guardò fuori dalla finestra ammirando il sole del primo mattino specchiarsi nella distesa marina. La brezza con un leggero odore di salsedine le scompigliò i capelli sciolti e le penetrò oltre la leggera camicia da notte accarezzandole il corpo. Si era appena svegliata ed oggi avrebbe festeggiato il suo sedicesimo compleanno.

Doveva sbrigarsi. Era l’alba e a momenti sarebbe arrivato il suo amico. Il suo compagno di avventure. Andò verso l’armadio e ne prese un abito da popolana. Si cambiò in fretta e uscì di nascosto dalla villa. Arrivò nella stalla e sellò il suo cavallo.

-Vedo che sei già pronta- irruppe una voce calda e maschile alle spalle della ragazza.

Iris si girò e i suoi occhi ametista incontrarono quelli cobalto del suo compagno.

-Brandon!- lo chiamò andandolo ad abbracciare.

-Tanti auguri, Iris. Vieni che ti darò il tuo regalo- disse e lei annuì. Salirono a cavallo e andarono verso il loro posto preferito. Un luogo che ospita tutti i loro ricordi d’infanzia.

Mentre cavalcavano, la ragazza si beò della bellissima sensazione della sua lunga chioma castana che svolazzava nel vento e guardò verso il cobalto. Lo amava. Fin da piccola, Brandon era sempre stato il suo eroe. Con i suoi fluenti capelli blu e profondi occhi dello stesso colore, lui era uno dei ragazzi più belli che Iris avesse mai visto ed era anche il più ammirato dalle donne. A ogni ballo a cui partecipavano Brandon veniva sempre circondato da ragazze che facevano di tutto per attirare la sua attenzione. Ciò che placava la sua gelosia, era il fatto che lui rifiutava le loro avance con gentilezza e che stava sempre con lei e sua sorella Marina. Solo quest’ultime due con le loro famiglie erano a conoscenza del segreto del ragazzo. Cioè che lui era un pirata. E non un pirata qualsiasi ma Eclipse, il più temuto in assoluto. Prima di lui, il titolo di Eclipse era di suo padre Shade e prima di lui ci sono state generazioni di uomini valorosi pronti a saccheggiare e ad aiutare la povera gente vittima dei nobili tiranni. Ha preso il nome di Eclipse pochi mesi fa al compimento del suo diciottesimo anno ma in tutti questi anni suo padre l’ha addestrato nell’arte della spada e della frusta, e in più sa ogni cosa che un marinaio deve da sapere sull’acqua in cui naviga. Sia Brandon che Iris amavano il mare ed era proprio in una baia nascosta in cui stavano andando. In quel luogo incantato, non c’erano proibizioni. Potevano fare quello che volevano. Da bambini avevano nuotato nudi, avevano giocato a cacce al tesoro e a tante altre cose che per persone dell’alta società erano scandalizzanti, per non dire tabù. Con il passare del tempo, i loro giochi erano cambiati ma il posto rimaneva sempre quello.

 

Arrivati a destinazione, il cobalto scese da cavallo e andò ad aiutare lei a scendere con delicatezza, conoscendo la goffaggine dell’amica. Nel fare quel gesto, si ritrovarono con i visi molto vicini.

-Iris- sussurrò a pochi centimetri di distanza dalla sua bocca.

-S-sì?- arrossì vistosamente lei.

-Chiudi gli occhi-

Lei obbedì, sperando nel profondo che lui la baciasse. Desiderava tanto che il suo primo bacio fosse con lui. Non solo il primo ma tutti i baci che avrebbe dato in vita sua.

Rimase presto delusa poiché le prese la mano e la scortò, sempre a occhi chiusi, vicino a riva.

-Posso aprirli adesso?-

-Sì, ora puoi- sorrise porgendogli un cofanetto. –Buon sedicesimo compleanno-

Iris aprì gli occhi e gli si illuminarono gli occhi di gioia nel vedere il cofanetto. Lo prese in mano e lo aprì. Dentro si trovava una collana di perle bianche. Era semplicemente meravigliosa.

-Oh Brandon. E’ bellissima-

-Ti piace allora-

-Certo che mi piace. La adoro- lo baciò sulla guancia, fuori di sé dalla felicità. Solo dopo, capì cosa aveva fatto e arrossì guardandolo. Anche lui la fissava con un sorriso dolce stampato in faccia, era come incantato.

-Vuoi che ti aiuti a metterla?- le chiese dopo un po’.

-Sì, grazie- gli porse le spalle e spostò i capelli di lato.

Lui gliela mise e indugiò più del dovuto sul collo facendole una carezza che le provocarono dei brividi lungo la schiena.

-Girati. Voglio vedere come ti sta-

-E’ davvero un regalo stupendo. Ti sarà costato molto- gli disse girandosi verso di lui.

-Ad essere sincero, non mi è costato niente. Ma devo ammettere che i minuti trascorsi in apnea siano valsi la pena. Ti dona molto-

-Grazie. Minuti in apnea? Brandon! Non mi dirai che hai preso le perle direttamente dal fondo del mare?-

Il ragazzo sorrise e senza darle una risposta, si tolse la camicia e si tuffò in mare.

Lei lo guardò confusa. Che cosa stava facendo? Pochi minuti dopo, Brandon ritornò in superficie.

Non riusciva a staccargli gli occhi di dosso. Con i capelli bagnati e quel petto ben scolpito, sembrava un dio greco.

-Vedi?- le disse mostrandole una conchiglia che aveva in mano, estrasse un coltello e l’aprì prendendo la perla.

-Ma è fantastico-

-Modestamente-

-Il solito presuntuoso. Mi fai vedere in che parte stanno?-

-Adesso? Tra pochi minuti dobbiamo andare a prepararci per la tua festa, ricordi? I tuoi genitori hanno organizzato un ballo in giardino-

-Non importa. Passerò per il passaggio dietro le stalle, nessuno noterà i vestiti bagnati-

-D’accordo. Andiamo- disse ed entrambi si tuffarono in mare.

Iris gli stava dietro, si divertivano a nuotare e ad osservare le creature marine. Ogni tanto, Brandon girava lo sguardo e la guardava. In acqua, i vestiti erano diventati trasparenti mostrando il corpo di lei in tutte le sue curve. Era davvero bella. Per lui, era come una sirena, la sua sirena. Proprio come sua madre lo era per suo padre. Un tempo gli dissero che per ogni persona esisteva una sola anima gemella che ti completa. Lui l’ha incontrata quando aveva 6 anni. Iris. Era lei che lo rendeva completo e felice. Il suo amore per lei era più sconfinato e più forte del suo legame con il mare. Adorava anche il mare, certo, ma era Iris ciò a cui teneva di più.

Le mostrò il luogo marino dove aveva trovato le perle e subito ritornarono in superficie.

-Wow! Sei arrivato fin quaggiù a prendere tutte queste perle. Quando l’hai scoperta questa parte?- disse toccandosi la collana che indossava.

-Da circa un mese. Ho avuto abbastanza tempo per farti questo regalo-

-Sei un vero amico, grazie Brandon- gli disse facendogli un sorriso radioso.

A guardare quel sorriso, il suo cuore perse un battito per poi ripartire a mille. Agendo d’impulso, l’abbracciò beandosi del suo corpo formoso a contatto con il suo.

La ragazza si sorprese di quel gesto per poi ricambiarlo. Stare uno tra le braccia dell’altro, in mezzo al mare, era una sensazione bellissima.

 

Continua…

 

Ehilà gente! Che ne pensate di questa storia dedicata a Brandon, il figlio di Fine e Shade, e di Iris, figlia di Reid e Cecilia? Visto il mio amore per i pirati e il mare, ecco che la mia ispirazione è partita U__U Questa storia avrà pochi capitoli e sarà praticamente il continuo de “La conchiglia della memoria”. Considerato che ho in mente di fare altre storie extra su questi personaggi, ho creato la serie “Sea of memories”.

Bene, ora la pianto di parlare, spero che il capitolo vi sia piaciuto, ci sentiamo per il secondo, ciau =*

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Capitolo 2
*** Blue as the Color of the Soul ***


 

 

Blu come il colore dell’anima

 

Non capiva cosa gli fosse preso. Per quanto desiderasse mostrare ad Iris i suoi sentimenti, quello non era il momento giusto. Lei era una fanciulla ancora innocente e ignara di ciò che succede tra uomo e donna. Non voleva spaventarla con il suo ardore. Era stato con delle donne, certo, ma solo per bisogno fisico e mai per amore. Il suo cuore apparteneva solo ad Iris. Si staccò da lei e rimase a guardarla. Gli venne in mente la prima volta che l’aveva incontrata. Erano entrambi molto piccoli ed era anche il giorno in cui era nata sua sorella Marina. All’epoca, Iris era una bambina timida che stava quasi sempre nascosta dietro le gonne della madre, lui ci aveva messo del tempo a far uscire il suo lato vivace e selvaggio. Perché ne era certo. Non sapeva il motivo ma fin da subito capì che dentro a quella bambina si nascondeva un fuoco che aspettava solo di essere scoperto.

-C’è… qualcosa che non va?- gli chiese lei guardandolo confusa e imbarazzata allo stesso tempo.

-No, niente- scosse la testa. –E’ meglio che andiamo ora. Se no arriveremo in ritardo alla tua festa-

-Hai ragione. Allora ci vediamo dopo-

-Sì-

Si allontanarono e si diressero ognuno al suo cavallo per poi avviarsi nelle loro case e cambiarsi d’abito.

Iris entrò di soppiatto per non farsi vedere con i vestiti bagnati e giusto il tempo di abbigliarsi come si deve e sarebbe stata pronta per accogliere gli invitati.

 

Ma perché suo padre continuava a invitare certa gente? D’accordo che lui è un capitano della Marina Militare ma Iris non riusciva proprio a sopportare alcuni dei suoi sottoposti. Purtroppo, però, dovevano sempre essere invitati per pura cortesia.

Non vedeva l’ora che arrivasse Brandon con la sua famiglia. Appena sarebbero arrivati, avrebbe passato una piacevole festa con lui e Marina. Pur avendo solo 12 anni la sua cara amica, nonché sorellina del ragazzo che amava, era molto popolare tra i ragazzi e aveva già ricevuto alcune richieste di fidanzamento. Peccato solo che il padre era infinitamente geloso della figlia e non le avrebbe permesso di avere un fidanzato almeno fino al raggiungimento della maggiore età e forse anche oltre. Per adesso a Marina non interessava nessuno, perciò non aveva niente da ridire. Per lei esisteva solo il mare e la musica. Iris non aveva sentito mai voce più bella di quella di Marina. La sua amica aveva una voce magnifica come quella di una sirena e suonava il piano in maniera fantastica. Questa passione deve averla ereditata da sua madre Fine che ha una voce altrettanto bella.

Invece lei aveva preso l’impulsività e l’amore per il mare da suo padre Reid mentre da sua madre niente a parte il colore degli occhi. Cecilia sapeva fare tutto a differenza della figlia che era una frana in ogni cosa che faceva. Il cucito, suonare il piano, muoversi in modo aggraziato, risolvere situazioni difficili in modo ragionevole… cose che dovrebbe saper fare una nobildonna. Iris avrebbe dato qualsiasi cosa per essere come lei. Voleva essere abbastanza femminile per Brandon.

Per la festa aveva messo un bellissimo vestito violetto, come i suoi occhi, con del pizzo bianco sui bordi della scollatura a v e delle maniche a sbuffo. E aveva indossato anche dei tacchi bianchi non tanto alti per camminare abbastanza comoda. Sperava che lui avrebbe apprezzato.

Poi li vide. Il ragazzo era davvero bellissimo con il suo elegante vestito nero. Non appena fece il suo ingresso, tutte le ragazze lo adocchiarono. Sempre la solita storia…

Accanto a lui si trovavano i genitori, zia Fine e zio Shade sono sempre state persone molto attraenti e non potevano che avere due figli altrettanto belli. Fine indossava un vestito color porpora che le donava moltissimo mentre suo marito vestiva di blu scuro. Invece Marina, che si era messa a parlare con una sua amica, aveva un bell’abito giallo oro e portava una collana con un ciondolo a forma di conchiglia. Anche zia Fine ne indossava sempre una, solo che nella sua c’erano le iniziali del suo nome e di Shade. Da quello che le avevano raccontato, era stato lui a incidere le loro iniziali sulla conchiglia e a regalarla alla moglie quando erano ancora dei bambini. Iris lo trovava molto romantico e istintivamente andò a toccare la collana di perle che le aveva regalato quella mattina Brandon. Non se ne sarebbe mai separata.

 

-Eccola lì la tua Iris, fratello. Perché non vai da lei?- gli disse Marina con uno sguardo da so-tutto-io. La solita impicciona sua sorella ma almeno le era grato per averlo allontanato da tutte quelle signorine.

-Non è la MIA Iris-

-Certo, come no. Guarda che ho notato come vi guardate. Avrò anche dodici anni ma non sono stupida-

-Perché? Come ci guardiamo?- chiese preoccupato. Possibile che si sia notato il suo interesse per la sua migliore amica?

-Come due innamorati persi. Non capisco perché non vi dichiarate l’un l’altra? Anzi, dovresti fare tu la prima mossa-

-Certo che non puoi capire. Sei ancora una bambina, che ne puoi sapere dell’amore?-

-Ne so più di quanto pensi. E percepisco anche che c’è qualcosa che ti blocca dal confessarle il tuo amore- disse lanciandogli un occhiataccia. Lei non era più una bambina. Non era ancora interessata ai ragazzi ma aveva ormai dodici anni. Anche per lei gli anni passavano.

Brandon rimase a guardare la sorellina. Sarà pure un impicciona ma di sicuro era sempre stato un libro aperto per lei. Capiva sempre ciò che provava solo leggendogli in faccia. Non doveva meravigliarsi se Marina si fosse accorta dei suoi sentimenti per Iris.

-Semplicemente non posso-

-Perché non puoi, fratello mio?-

-Cosa potrei offrirle, me lo spieghi? La nostra famiglia è ricca, certo, ma sono anche un pirata. Rischio la vita ogni volta che vado per mare, che razza di vita potrei darle? Uccido e  saccheggio. Ho un anima nera come la pece. Potrei rovinarle la vita-

In parte, Marina gli dava ragione. Con gli anni, i loro genitori hanno saputo guadagnarsi ricchezze e un posto nell’Alta società tuttavia la vita di un pirata non è facile. Per i cari che rimanevano ad aspettarlo, toccava sempre pregare per il suo ritorno sano e salvo. Però suo fratello non aveva un anima nera. Era buono e generoso con tutti. Una persona che lei ammirava tantissimo.

-Non è vero che hai un anima nera-

-E allora di che colore pensi che sia?- le sorrise sarcastico.

-Si dice che il colore dell’anima sia blu come il mare. Non potrei essere più d’accordo- gli concesse un sorriso. –Sei una persona buona. Anche nostro padre ha fatto il pirata ma non per questo è una persona cattiva dall’anima nera. Ha ucciso ma ha anche salvato le vite di gente innocente. Proprio come stai facendo tu adesso che sei Eclipse-

-Sarà. Ma rimane il fatto che non posso costringere Iris ad aspettarmi e nel frattempo pregare per il mio ritorno. Un giorno potrei non tornare, non si sa che può succedere in futuro-

-Non è essere così pessimista! Vedi di tornare a casa dopo ogni viaggio se no te la farò pagare anche da morto-

-Capito- rispose scoppiando a ridere. La sua sorellina era sempre la solita.

-E poi… parla di questo con Iris. Ha il diritto di scegliere cosa fare. Una vita con te sarà difficile, certo, tuttavia potrai donarle anche tanta gioia e amore-

-Ci penserò- disse ritornando serio per poi abbracciarla. –Grazie Marina-

-Di niente, fratello mio-

“Ti aiuterò a coronare il vostro sogno d’amore, Brandon, è una promessa”

 

Continua…


Ancora un capitolo o due ed è finita anche questa ff ^___^ Che ne pensate? Nel prossimo capitolo ci sarà un breve momento FinexShade per le fan della RedMoon e la piccola Marina entrerà in azione con un piano per avvicinare Brandon e Iris. Ci sentiamo alla prossima! Bacioni :*

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Capitolo 3
*** Let Your Heart Decide ***


 

 

Lascia decidere al tuo cuore

 

A Shade non erano mai piaciute le feste dell’Alta Società. Se è per quello, nemmeno l’Alta Società. Era diventato nobile solo per dare un buon futuro alla sua famiglia. Come figli di un pirata, Brandon e Marina sarebbero stati considerati delinquenti e mai accettati da nessuno di rispettabile. Lui e il figlio continuavano con la pirateria, certo, ma nessuno sapeva la loro identità segreta, solo il loro fedele equipaggio, la propria famiglia e quella di Reid. Quale padre voleva che la sua progenie crescesse in un ambiente sporco come il rifugio dei pirati, pieno di truffatori e puttane? Lui no di certo. Forse in fondo, è sempre stato un nobile. Anche quando abbandonò la casa di suo zio, il governatore, le sue origini rimanevano aristocratiche. Adesso era Lord Shade e la sua famiglia poteva vivere nel lusso. Anche se a nessuno di loro interessava il lusso. Gli bastava poco per essere felice. A lui bastava avere Fine accanto per essere al settimo cielo. Gli bastava vedere i suoi ragazzi sorridere spensierati. Se gli avessero portato via loro, sarebbe stato come se gli portassero via la vita. Sarebbe morto.

-Amore mio, che cos’hai? Sei così pensieroso- gli disse sua moglie distogliendolo dai suoi pensieri.

-Oh niente di importante, Fine, tranquilla- rispose bevendo un sorso di vino rosso.

-Non mi inganni, caro. Ti conosco e so che c’è qualcosa che ti preoccupa-

-Già, mi conosci bene tu- le sorrise per poi tornare serio. –Stavo pensando a… cosa ne sarebbe di me se perdessi te e i ragazzi-

-Da dove ti è venuto questo pensiero pessimista? Noi siamo qui accanto a te e non ci perderai mai- lo baciò per poi fargli l’occhiolino. –La tua vita è stata segnata dal momento in cui mi hai incontrata. Non ti libererai tanto presto di me e dei nostri figli-

-Questa sì che è una bella notizia- scoppiò a ridere per poi baciarla con passione senza preoccuparsi dei presenti.

-Dovresti imparare a controllarti, sai, mio pirata viziato?- lo provocò la rossa.

-E’ impossibile per me controllarmi quando mi sei vicino. Ho una mezza idea di trascinarti in questo preciso istante all’interno della casa e approfittare di te in una stanza appartata. Reid e Cecilia capiranno-

-Non ci pensare nemmeno. Aspetteremo stasera-

-Ma perché?-

-Perché sì, non possiamo farlo sempre. Sono ancora indolenzita per quello che abbiamo fatto ieri notte-

-Ti consumo per bene, eh?- le sorrise malizioso.

-Sì. E sia chiaro, non mi lamento. Solo che dovremo darci una calmata- arrossì.

-Quando arrossisci così mi fai venire in mente quando ci siamo conosciuti. Eravamo dei bambini ma io lo ricordo come se fosse ieri- disse con tono tenero e pieno d’amore accarezzandole il viso.

-Anch’io. Ero una bambina piuttosto insignificante. Dicevano che ero troppo magra e avevo troppe lentiggini- ammise.

-Sciocchezze. Eri la più bella femmina che avessi mai visto. Indossavi un leggero e semplice  vestitino rosso e portavi i capelli legati in due codini. All’inizio pensavo che fosse stata la tua voce a farmi innamorare di te, “Voce di sirena”. Ma sbagliavo-

-Cosa allora?-

-Il tuo bellissimo sorriso. La prima volta che me l’hai mostrato è stato quando, nel giardino di mio zio, mi hai chiesto se volevo far parte del tuo posto speciale. Fu uno dei giorni più belli della mia vita-

-Uno dei giorni?-

-Certo. Ci sono tanti altri giorni che ricorderò per sempre finché vivrò. E tutti con te e i nostri figli- disse abbracciandola.

-Ti amo da impazzire, mio pirata Eclipse- sorridendogli commossa.

-Ti amo anch’io alla follia, mia principessa cantante. E spero con tutto il cuore che i nostri figli abbiano la nostra stessa fortuna nel trovare il vero amore- e la ribaciò. Bhè magari per la sua piccola Marina era ancora presto. O meglio, sarebbe sempre stato troppo presto per lei.

*************************************

Iris stava parlando con un gruppo di amiche finché non arrivò Marina insieme ad una ragazza che non aveva mai visto prima. Molto bella, con lunghi e mossi capelli neri e occhi azzurri. Doveva avere all’incirca la sua età, se non più piccola.

-Iris, lascia che ti presenti la mia amica Elise. Viene dalla Francia ed è arrivata poco fa. Devo ringraziare tuo padre per avermela lasciata invitare a questa festa-

-Figurati. È un piacere conoscerla, signorina Elise- disse la castana sorridendole. Quella ragazza aveva un aspetto simpatico.

-Il piacere è tutto mio, signorina Iris. Chiamatemi semplicemente Elise- le sorrise di rimando.

-E a me solo Iris. Mi va benissimo darci del tu-

-D’accordo. Marina mi ha parlato molto di te-

-Spero che ti abbia parlato bene- scherzò.

-Ne dubiti, amica mia?- disse stando alla scherzo, Marina.

-Certo che no- rise insieme alle due.

-Tranquilla. Ti ha elogiato tutte le volte che parlava di te. Mi ha detto che sei molto carina e simpatica. La migliore amica al mondo- disse Elise.

-Oh… grazie- arrossì la castana. Davvero era molto carina? In confronto a Marina e ad Elise si sentiva un brutto anatroccolo, che non diventava un cigno come nella favola.

Poi lo sguardo della ragazza francese si posò su qualcuno e si illuminò.

-Scusate un attimo. Devo andare a salutarlo- disse la mora andando verso un ragazzo. Iris vide chi stava raggiungendo la sua nuova amica ed ebbe un tuffo al cuore. Anche Brandon notò Elise e con un enorme sorriso la abbracciò con impeto.

-A quanto pare mio fratello si è accorto finalmente che è ritornata Elise-

-Da-da quanto si conoscono?- chiese Iris.

-Bhè… direi da una vita. Sai che alcune estati andiamo in Francia e lì anni fa l’abbiamo conosciuta. Mi sembra che Brandon aveva 10 anni ed io 4, mentre Elise ne aveva 7-

Santo cielo… Quella ragazza aveva solo 15 anni! Un anno in meno rispetto a lei. Iris continuava a guardare la coppia abbracciata con una dolorosa fitta nel petto. Gelosia. Non poteva essere altrimenti. Aveva visto Brandon rifiutare migliaia di ragazze e lei non si era mai preoccupata tanto prima di allora, con quella francese.

Marina osservò l’espressione dell’amica e sorrise. A quanto pare il suo piano stava funzionando. Presto sia suo fratello che Iris avrebbero ceduto, ne era sicura.

-Che cos’hai, mia cara? Preoccupata?- chiese la rossa nascondendo il sorriso.

-Chi, io? Ma dai, Marina! E’ normale che lui reagisca così con una sua… amica che non vede spesso- disse arrossendo dalla vergogna, Iris.

-Dici? Io invece credo che sia più una reazione di uno che non vede la propria innamorata da tanto tempo-

Iris lanciò un occhiataccia all’amica per poi guardare irritata il SUO Brandon con quel Elise. Sì, Brandon, alias capitano Eclipse, era suo e di nessun’altra.

A quel punto, la rossa si avvicinò all’orecchio dell’amica e le sussurrò parole molto importanti. Parole che non avrebbe mai dimenticato.

-Lascia che sia il tuo cuore a decidere, Iris-

Lei la guardò sorpresa per poi annuire. Basta indugi e incertezze. Avrebbe lasciato che il suo cuore le dicesse cosa fare.

 

Continua…

 

Giuro, il prossimo è l’ultimo capitolo XD Pensavo di riuscire a finirlo con questo ma c’era ancora un po’ da scrivere :P Il titolo l’ho preso dalla canzone di Celine Dion intitolata appunto “Let your heart decide”. Lascia decidere il tuo cuore o Lascia che sia il tuo cuore a decidere, è uguale, il significato è sempre quello :P Vedete come sono romantica? Ihihih Ci vediamo nell’ultimo capitolo! Bye bye :) 

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Capitolo 4
*** The Beginning of Our Journey ***


 

L’inizio del nostro cammino

 

Mettimi come sigillo sul tuo cuore, come sigillo sul tuo braccio;

perche’ forte come la morte e’ l'amore, tenace come gli inferi e’ la gelosia

-Cantico dei Cantici-

 

 

-Non sei cambiato per niente da quando ci siamo visti l’ultima volta, Brandon-

In effetti erano passati un paio d’anni dalla sua ultima vacanza in Francia. Non aveva proprio potuto allontanarsi da casa per il suo passaggio nella carica di Capitano Eclipse. Aveva dovuto superare prove e convincersi che il suo futuro era la pirateria. Non desiderava veramente essere un pirata, a lui bastava essere vicino al suo amato oceano. Però il suo equipaggio contava su di lui come una volta contavano su suo padre. Non poteva lasciarli. Adesso, nel rivedere la sua amica Elise, provò una certa nostalgia della sua infanzia e adolescenza. Prima era solo Brandon, figlio di Shade e Fine, mentre adesso era anche Eclipse, pirata molto temuto e rispettato. Avere due vite non era facile per giunta se erano incompatibili tra di loro. Da una parte c’era tranquillità e divertimento, nell’altra c’era pericolo e dolore. Come poteva anche solo pensare di chiedere a Iris di vivere il resto della sua vita con lui coinvolgendola nel dolore di essere la moglie di un pirata. Non poteva chiederle di aspettarlo sempre e pregare continuamente che ritornasse sano e salvo. Non poteva farla vivere nell’ansia e nella paura di perderlo. Preferiva lasciarla andare a qualcun altro piuttosto che offrirgli tutto ciò.

-Già. Tu invece sei sempre bellissima. Come sta il tuo fidanzato? Nell’ultima lettera che mi hai mandato hai detto che Maxwell è un duca adesso-

Brandon lo aveva conosciuto tre anni fa. Era un brav’uomo ed era più grande della sua fidanzata di cinque anni. Purtroppo nell’ultimo anno lo aveva colpito la prematura morte del padre e così diventò duca a soli vent’anni. Non dev’essere facile gestire da solo i possedimenti di famiglia e prendersi carico di varie responsabilità alla sua età, aveva pensato Brandon. E lo stimava per questo.

-Sta bene anche se è ancora in lutto per la morte di suo padre. Ci era molto affezionato. Abbiamo deciso di sposarci non appena avrò compiuto sedici anni. Tra meno di un anno. E spero che allora potrò essergli d’aiuto in qualche modo-

-Ne sono sicuro. Sei bravissima a tenere la contabilità e hai un bel senso dell’umorismo-

-E’ vero. Tu piuttosto? Che progetti hai per il futuro?- disse lei indicando con un cenno della testa Iris.

-Vi siete per caso messe d’accordo te e mia sorella?- le lanciò un occhiataccia. Ci mancava anche lei adesso.

-Niente affatto. E’ da anni che so del tuo amore per lei. Voglio solo la tua felicità, Brandon. Voglio che tu sia felice con la persona che ami come io lo sono con Max-

-Per me… è diverso-

Elise non sapeva della sua doppia vita. Non per questione di fiducia ma perché era rischioso. Meno persone sapevano il suo segreto, meglio era.

-In cosa è diverso, me lo spieghi? Tu ami lei e lei ama te quindi dov’è il problema? Non mi verrai a dire che sei timido? Tanto non ci credo- lo guardò con un sopracciglio alzato.

-Che ne sai che lei mi ama?-

-Lo capirebbe anche un muro. E in questo momento ci sta guardando con evidente gelosia negli occhi-

-Ma dai! Marina le avrà detto che siamo solo amici-

-Non credo se no non ci guarderebbe così. Comunque è gelosa perché ti ama. Questo è sicuro-

-Se lo dici tu- disse non sapendo che altro dire. In un certo senso gli piaceva sapere che Iris era gelosa di lui.

-Oh insomma, Brandon! Qualsiasi cosa tu abbia, devi essere onesto con lei e dichiararti. Poi sarà lei a decidere se accettarti o meno. Almeno non avrai rimpianti. Se starai zitto invece sono sicura che te ne pentirai prima o poi-

-Sei sempre stata brava con le parole, non c’è che dire- sospirò. Sua sorella aveva fatto apposta ad allearsi con lei sapendo quanto Elise ci sapesse fare. Con lei rimaneva sempre sconfitto.

-Allora? Che aspetti? Vuoi che ti ci porti di peso da lei? Sii uomo e abbi il coraggio per affrontare i tuoi timori-

“Io potrei anche avere il coraggio per dichiararmi ma Iris ne avrà per accettare una vita con me?” pensò lui.

 

************************************

 

D’accordo! L’alleanza Marina e Elise aveva vinto. Lui poteva pure dichiararsi sconfitto. Dopo che la sua amica si allontanò per andare a parlare con un'altra sua conoscenza, andò a cercare Iris. Pensava che fosse rimasta a parlare con sua sorella nelle vicinanze invece sembrava completamente sparita.

-Stai cercando Iris, per caso?- le chiese quella peste di Marina. Ancora si meravigliava che avessero lo stesso sangue. La sua sorellina era una vera volpe.

-Bene. Lo ammetto. Sono ufficialmente sconfitto-

-Era ora. Sai che voglio bene a entrambi e che voglio solo la vostra felicità. Elise ha voluto aiutarmi perché desidera la stessa cosa-

-Lo so, me lo ha già detto. Prometto che adesso sarò sincero con Iris. Non voglio più mentire, poi, qualsiasi risposta mi darà, sarò finalmente libero da questo fardello. Per anni, le mie bugie hanno oppresso la mia coscienza-

-Sono contenta che questo momento è arrivato alla fine. Tieni, è da parte di Iris- disse commossa porgendo al fratello un bigliettino con scritto che la ragazza lo aspettava al loro rifugio.

“Ha lasciato la sua festa di compleanno per andare alla nostra spiaggia?” pensò sorridendo. Che aveva da meravigliarsi? Questo comportamento per niente signorile e intraprendente non poteva che aspettarselo da Iris.

Sorrise a sua sorella e si diresse alle scuderie per prendere il suo cavallo e raggiungere la ragazza che ama.

-Buona fortuna, fratellone-

 

**********************************

 

La castana rimase a guardare l’orizzonte. Era ormai giunto il tramonto ed era sempre un bellissimo spettacolo vedere il sole che spariva nell’immensa distesa marina. A quest’ora deve aver letto il suo messaggio e l’avrebbe presto raggiunta. Grazie al cielo il loro rifugio non era tanto lontano da casa sua. Quando ha lasciato la sua festa di compleanno non aveva proprio ragionato. Stava solo seguendo il suo cuore e lui le aveva detto di andare lì dove lei e Brandon avevano trascorso momenti felici. Era stanca di aspettare. Non poteva rischiare che un'altra si portasse via il suo uomo. Aveva già aspettato troppo e se ne rendeva conto solo adesso. Lo amava alla follia. Brandon era la sua vita. Se non la faceva lui la prima mossa, l’avrebbe fatta lei. Al diavolo le esitazioni!

Ben presto, il ragazzo arrivò da lei e rimase alle sue spalle.

-Iris- la chiamò dolcemente.

-Sai già che questo comportamento maleducato nei confronti degli invitati è degno di me quindi non andrò a chiederti scusa. Quello che devo dirti è altro- disse decisa.

-Aspetta! Avrei anch’io una cosa da dirti e di certo non sono rimproveri per il tuo comportamento per niente da nobildonna-

-No! Sono io che ti ho fatto venire qui e perciò comincio io a parlare. Vedi io…-

-Ci sono tante cose che vorrei che tu sapessi ma comincerò nel dirti ciò che sento veramente nel cuore. Io…-

Avevano parlato nello stesso tempo senza ascoltare le parole dell’altro finché non giunsero le due più importanti.

-…Ti amo- dissero infine all’unisono. Strabuzzarono gli occhi sbalorditi e lei si volto di scatto verso di lui a bocca aperta.

-Che hai appena detto? Ed Elise?-

-Lei è solo un amica che, insieme a mia sorella, mi ha aiutato a ragionare. Ti amo, Iris. Sono stanco di opprimere i miei sentimenti-

-Perché avresti dovuto opprimerli? Non sai da quanto ho desiderato sentirtelo dire- lo guardò con le lacrime agli occhi.

-Non volevo costringerti ad una vita piena di terrore. La vita accanto a un pirata non è facile, Iris. Un giorno potrei non tornare a casa e spezzarti il cuore. Ma adesso so che è giusto che sia tu a scegliere se volermi o meno. Posso offrirti un’esistenza piena di amore ma anche piena di rischi a cui un pirata va incontro-

-Già. E’ a me che spetta la decisione. La vita è la mia e… ti amo alla follia. Non posso immaginare di continuare a vivere senza di te. Voglio stare al tuo fianco, non mi importa dei pericoli a cui andrò incontro. L’importante è stare insieme finché il Signore ce lo permetterà-

-Potresti soffrire e…- cominciò a dire ma fu bloccato dalla ragazza che gli posò il dito sulle labbra per zittirlo.

-Sono forte abbastanza, Brandon. Ci ameremo talmente tanto da farci dimenticare l’orrore delle battaglie. Anche se avremo poco tempo insieme, voglio passarlo con te fino alla fine. Finché morte non ci separi. Non rimpiangerò mai la mia decisione- disse solenne.

Brandon avvicinò delicatamente il suo viso a quello della ragazza. Le sue mani le strinsero i fianchi per far combaciare i loro corpi.

-Bene. Allora… sarebbe ora che ti faccia una certa domanda- le sussurrò vicino alla sua bocca.

-Quale… domanda?- disse guardando le sue labbra, ansiosa di ricevere il suo bacio.

-Vuoi sposarmi?-

Lei scoppiò a ridere e a piangere allo stesso tempo per poi annuire. Ovvio che accettava. Finalmente lui sarebbe stato suo e lei gli sarebbe appartenuta per sempre.

-Sì, amore mio, sì!-

E a quel punto, lui la baciò con ardore muovendo la bocca su quella di lei per indurla a socchiuderla. Assaggiò la bocca della ragazza come aveva desiderato da tanto. Era sua ora. Nessun uomo l’avrebbe toccata all’infuori di lui.

Lei era al settimo cielo. Da anni si chiedeva com’era essere baciata da colui che amava e finalmente il momento era giunto. La baciava e la toccava con mani esperte. Iris sapeva che non era un santo e che aveva avuto esperienze con le donne ma d’ora in poi lei gliele avrebbe fatte dimenticare. Gli avrebbe dato il mondo se avesse potuto. Certo, avrebbe avuto paura per lui ogni volta che andava per mare ma avrebbe pregato sempre per il suo ritorno e lo avrebbe aspettato per amarlo ogni singolo giorno.

Continuarono a baciarsi nella riva del loro luogo d’avventura, avrebbero avuto tempo dopo per andare a dare la notizia ai genitori.

 

**********************************

 

Era già sera inoltrata quando Brandon e Iris ritornarono a casa di lei e come previsto, trovare i loro genitori e Marina ad aspettarli in soggiorno. Gli invitati se n’erano andati tutti e adesso ai ragazzi gli spettava una bella ramanzina.

-Ma dove diavolo siete stati? Iris ti sei comportata male nei confronti di coloro che sono venuti alla tua festa. E’ una vergogna che la festeggiata se ne vada improvvisamente- la rimproverò Reid che era stato preoccupato per la figlia per ore insieme a sua moglie.

-Tesoro, cosa ti ha spinto a fare così? Eravamo tutti preoccupati per voi. Tu e Brandon siete spariti di colpo- disse Cecilia.

-Mamma, papà, mi dispiace. Non volevo farvi preoccupare ma io e Brandon avevamo da chiarire alcune cose- arrossì tenendo per mano il suo fidanzato.

I presenti notarono le loro mani intrecciate e li guardarono sorpresi, tutti tranne Marina che sorrideva raggiante.

-Oh mio Dio… figliolo, non sarà che…- disse titubante Fine.

-Sì mamma. Ho chiesto a Iris di sposarmi e lei ha detto di sì- disse sorridendo alla ragazza che amava.

Ci fu un attimo di silenzio prima che qualcuno riprese a parlare. A quanto pare era proprio destino che i due stessero insieme.

-Davvero?- chiese Reid.

-Sì, papà-

E sotto gli occhi increduli dei due fidanzati e di Marina, i loro genitori scoppiarono a ridere.

-Ma… che c’è di tanto divertente?- chiese Brandon.

-Oh niente, caro. Vedi, quando eravate piccoli, Reid aveva proposto di fare un matrimonio combinato tra voi due. Noi tutti avevamo notato che eravate una splendida coppia e non ci sarebbe dispiaciuto diventare parenti ma allora eravate troppo piccoli e non me la sentivo di organizzare il tuo futuro senza sapere la tua opinione. Volevo che fossi solo tu ha decidere- spiegò Fine.

-E la stessa cosa valeva per me. A quanto pare, è destino che voi vi amiate- disse Cecilia contenta per la figlia.

-Oh mamma- la andò ad abbracciare forte.

-Hai visto? Alla fine, le cose sono andate come avevo detto- disse Reid dando una gomitata al suo amico.

-Già. A questo proposito però, vorrei chiedere una cosa a mio figlio- disse Shade.

-Guai a te se hai intenzione di fargli annullare le nozze- scherzò il castano.

-No, tranquillo. Riguarda il suo futuro con Iris-

-Che cosa vuoi dirmi?- disse Brandon.

-Ecco… so che è difficile per te essere Eclipse e che non è mai stato tuo desiderio esserlo veramente perciò… se vuoi rinunciare, per me e l’equipaggio va bene-

-Cosa? Ma non volevi che continuassi ciò che tu hai fatto? Mi piace proteggere le persone più deboli e rubare ricchezze per darle ai più bisognosi-

-Lo so ma so anche che fa male sia a te che a lei sopportare i rischi di una simile vita. Tua madre mi ha accettato comunque e sono sempre tornato da lei, grazie al cielo. Tuttavia non posso chiedere lo stesso anche a voi due. L’equipaggio è d’accordo con me e se vorrai lasciare la pirateria, saremo dalla tua parte-

-I-io non so proprio cosa dire…- e guardò la sua ragazza.

-Bhè puoi dire “Sì, papà, rinuncio alla pirateria per continuare ad andare per mare come mercante onesto”-

-Come mercante onesto?- disse Iris.

-Sì. Potrete continuare a vivere onestamente andando comunque per mare. A te Brandon basta essere vicino all’immenso oceano per sentirti bene e puoi farlo anche senza essere un pirata-

-Grazie papà. Però sei sicuro che ai ragazzi non dispiacerà?-

-Non preoccuparti. Verrà scelto un altro capitano tra loro e se vorrai andarli a trovare, saranno felicissimi di vederti-

-D’accordo- sorrise il figlio per stringere a sé Iris. –Sono libero allora e adesso do il benvenuto a una vita felice con lei-

Tutti furono felici. Ci furono risate e grandi brindisi per i futuri sposi che presto avrebbero coronato il loro sogno d’amore.

-Finalmente- disse Marina. –Adesso diamoci da fare con i preparativi del matrimonio-

 

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Era il giorno delle nozze ed erano tutti in fermento. Iris era così felice che lei e Brandon avrebbero vissuto un esistenza tranquilla che le veniva da piangere. Ma non poteva se no rovinava il trucco che le aveva messo sua madre per il momento più importante della sua vita. Si guardò allo specchio e le sembrava di vedere un'altra persona. Non era mai stata così bella con il suo abito da sposa bianco con delle rose di seta sparse sulla gonna e sulle spalline. Sperava che il suo amato sarebbe rimasto incantato nel vederla.

-Iris, è ora di andare. Ti stanno tutti aspettando- disse suo padre porgendole il braccio.

Lei lo accettò e l’accompagnò fino all’entrata della cappella.

-Sii felice, figlia mia- disse Reid baciandola sulla fronte.

-Grazie papà. Lo sarò-

E appena il portone si aprì, partì la marcia nuziale e i presenti si voltarono tutti verso la sposa che veniva accompagnata da sua padre verso l’altare.

Non appena lui la vide, il suo cuore si mise a battere all’impazzata e rimase a bocca aperta ad ammirare la bellezza di colei che stava per diventare sua moglie.

Iris arrivò al suo fianco e Reid gli porse la mano di sua figlia con solennità.

I due sposi si guardarono con un sorriso carico di amore.

-Che abbia inizio il nostro cammino insieme, amore mio- disse lui e lei annuì al colmo della felicità.

 

FINE

 

 

Evvaiiiiii!!!! Ho finito anche questa. Mi piace sentire quel misto di soddisfazione e tristezza che provo ogni volta che finisco una storia. Bhè, in questo caso, non sarà proprio finita. Continuerò a scrivere dei personaggi della Conchiglia della Memoria e faranno tutti parte della serie Sea of memories. La prossima sarà Marina che sarà alle prese con i suoi problemi di cuore ;) e magari farò un extra con le coppie FinexShade e ReidxCecilia. Che altro dire? Spero che il capitolo vi sia piaciuto. Alla prossima! Baciotti <3

 

 p.s. Eccovi l’abito di Iris. Non essendo brava con le descrizione dell’abbigliamento, vi lascio la foto per farvi un idea.

http://i.imgur.com/HEHbkge.jpg

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