Sending all my loving

di Kia85
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Dear Harry ***
Capitolo 2: *** I've just seen a face ***
Capitolo 3: *** P.S. I love you ***
Capitolo 4: *** Please, Mr.Postman ***
Capitolo 5: *** The word ***
Capitolo 6: *** Dear Hermione ***



Capitolo 1
*** Dear Harry ***


Sending all my loving

 

Prologo: “Dear Harry”

 

“Caro Harry,

                    Come stai? E come va il lavoro al Ministero?

Ho letto sulla Gazzetta del Profeta che un folle ha cercato di rapinare la Gringott, ma voi siete intervenuti subito e l’avete fermato. Spero che nessuno sia rimasto ferito. Che mi dici di Ron? Sta bene anche lui? Devi assolutamente raccontarmi tutto nei minimi particolari.

La Conferenza mondiale sui Controlli delle Creature magiche è davvero quanto di più intrigante abbia vissuto, dal punto di vista lavorativo, si capisce. In effetti ho incontrato così tante persone interessanti che non saprei proprio da dove cominciare a raccontarti. Pensa, proprio l’altro giorno stavo parlando con alcuni colleghi delle delegazioni di altre nazioni europee e ho scoperto che anche loro, ai tempi della scuola, avevano cercato di sensibilizzare i propri compagni sulla riabilitazioni degli elfi domestici. Allora ho cominciato a raccontar loro di quando ho fondato il C.R.E.P.A. e tutti sono sembrati molto entusiasti della mia iniziativa. Te lo ricordi il C.R.E.P.A., vero Harry? Certo che te lo ricordi, visto che eri uno dei pochi associati.

Comunque, quella sera siamo andati tutti insieme a mangiare in un ristorante babbano e ci siamo divertiti molto, se tralasciamo il fatto che quando siamo usciti siamo stati sorpresi da un acquazzone coi fiocchi. Sono tornata a casa con i vestiti fradici. Non sai che freddo…

Qui a Parigi il tempo è piuttosto bizzarro: si passa dal cielo terso al temporale in pochi istanti. Sarà questo fastidioso vento del nord. Devo ammettere che il clima non è poi così differente da Londra. Il che rende la nostalgia di casa più lieve.

Certo, se tu fossi qui, sarebbe tutto più semplice. È una settimana ormai che sono partita, ma mi sembra già passato un mese. Grazie al cielo la posta con i gufi ci aiuta a sentire meno la lontananza, vero? Ricevere le tue lettere così spesso mi rende estremamente felice e sono lieta che stai imparando a scrivere delle risposte dettagliate. Ti ricordi le tue prime lettere a scuola? Erano così striminzite, non ero mai pienamente soddisfatta di ciò che scrivevi. Mi lasciavano un senso di vuoto che veniva riempito solo quando riuscivo a vederti di persona, sano e salvo insieme a noi.

Ehi, Harry, hai mai provato a pensare cosa sarebbe successo se fossimo vissuti da semplici Babbani e fossimo stati lontani per tanto tempo? Voglio dire, come avremmo fatto a comunicare così frequentemente? Sarebbe stato molto più difficile, ne sono certa.

Adesso i Babbani hanno tutta la tecnologia a loro favore, ma, per quanto efficiente, la trovo così distante, non sei d’accordo? Una lettera vera e propria è molto più emozionante. Un unico foglio maneggiato da due persone che si trovano in due posti completamente diversi. Non c’è nulla che possa far sentire meno la lontananza. Oh, ma come facevano nell’antichità le persone lontane ad aspettare per giorni e settimane le lettere delle persone che amavano? Avremmo avuto anche noi la stessa pazienza? Tu cosa ne dici?

Ora ti lascio. Attendo la tua risposta.

Ti invio tutto il mio amore,

                                Tua

                                   Hermione

 

p.s. : ti stai ricordando di innaffiare le piante, vero Harry?”

 

 

 

Nuova storia, breve, pochi capitoli, qualcosa di rapido e indolore come “Il quinto elemento”. =) E proprio come quella storia, anche questa è nata come una oneshot, che sarà poi il capitolo 4. Ma la mia mente ha cominciato a lavorare su questa cosa… e sono usciti altri momenti troppo interessanti per essere ignorati.

Ok, nel prossimo capitolo torneremo indietro nel tempo di circa 1000 anni…in pieno Medioevo. ^^

Ringrazio trecentomila volte Lights per il banner stupendo. *_*

A presto

kia85

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Capitolo 2
*** I've just seen a face ***





 

Sending all my loving

 

Capitolo 1: “I’ve just seen a face”

 

Londra, 25 agosto 1012

 

“Gentile signora, con questa mia vorrei discutere con voi di una questione che mi sta molto a cuore. Non voglio arrecare alcuna offesa alla vostra persona, ma devo pregarvi di unirvi a me nello scioglimento di questo fidanzamento che nessuno di noi due ha desiderato, in quanto programmato dai nostri genitori  alla nostra nascita.

Vi prego di comprendere le mie ragioni. Non posso prendere come sposa una signora che non ho mai incontrato prima d’ora e di cui conosco solo il nome e la famiglia di origine. Sono sicuro che voi siate tra le signore più rispettabili e affascinanti del nostro regno. Tuttavia non posso decidere di questioni così importanti solo con la ragione. Comprendo bene le motivazioni che hanno spinto i nostri genitori a organizzare questo fidanzamento e spero vivamente che la riappacificazione tra le nostre famiglie possa avvenire tramite altre vie.

Gli uomini non devono agire unicamente in base alla ragione, è necessario ascoltare anche ciò che dice il cuore. Non è forse il cuore la parte più importante della nostra persona? Sento che potrei arrivare a odiare me stesso se dovessi sposarmi contro la mia volontà. Il matrimonio fra due persone deve essere basato sull’amore, non siete d’accordo con me? So che per molte persone le mie parole non hanno alcun significato, al giorno d’oggi i sentimenti sono futili cose di fronte agli affari. Ma non è vero che proprio l’amore ci viene insegnato nelle Sacre Scritture? Conoscerete certamente i versetti della lettera di San Paolo agli Efesini: E voi, mariti, amate le vostre mogli, come Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei… Così anche i mariti hanno il dovere di amare le mogli come il proprio corpo, perché chi ama la propria moglie ama se stesso.

Spero che i vostri sentimenti rispecchino i miei, milady, e prima di terminare questa preghiera, chiedo nuovamente il vostro perdono.

Vi porgo i miei più sentiti omaggi.

Il vostro umile servitore

Lord Harry James Potter”

 

*****

 

Harry stringeva fra le mani la lettera, scritta il giorno prima della sua partenza verso la residenza dei Granger. Nessuno della sua famiglia conosceva la reale destinazione di quel viaggio. Questo perché non aveva intenzione di far sapere che voleva soddisfare il suo desiderio di vedere per la prima e ultima volta la figlia dei Granger, lady Hermione, la sua promessa sposa.

Restava dell’idea che non aveva intenzione di sposarla senza amore, ma la curiosità di conoscere i lineamenti del suo viso era troppo forte per essere ignorata. Si sarebbe spacciato per il messaggero dei Potter e le avrebbe consegnato la lettera di persona. Quando giunse al castello, lo informarono che lady Hermione era con la sua dama di compagnia in chiesa. Harry perciò raggiunse la piccola chiesa nel villaggio accanto. La funzione era appena terminata e le persone stavano uscendo dall’edificio.

Il giovane aguzzò la vista e si accorse di due signore molto eleganti che, non appena misero piedi sul piazzale esterno, furono circondate da bambini poveri. La più giovane delle due signore cominciò a distribuire monete d’argento a tutti i bambini. Doveva essere lady Hermione. Harry la osservò meglio. Non sembrava aver un fascino particolare. I capelli erano ricci e crespi, sembravano indomabili e le incorniciavano disordinatamente il viso. Harry fece un passo verso di loro, afferrando la lettera dalla tasca.

Poi d’improvviso quello stesso viso si aprì in un sorriso che lo colse alla sprovvista e il giovane arrestò la sua andatura.

Quel sorriso… a Harry parve di conoscere quella ragazza e quel sorriso da sempre. Eppure era la prima volta che la incontrava. Mille ricordi si affollarono nella sua mente, ricordi di passeggiate a cavallo, di serate trascorse accanto al focolare a leggere libri, di risate e momenti felici. Ma Harry non sapeva dire con precisioni se fossero momenti già avvenuti oppure attimi di vita che doveva ancora vivere, con lei, Hermione.

Harry aveva appena visto il suo viso e questo lo rendeva così completo e felice che si dimenticò di doverle consegnare la lettera.

In effetti, pensò tornando sui suoi passi, non c’era più alcun bisogno di quella lettera.

 

 

Olè, il secondo capitolo. Stavolta è stato Harry a scrivere, anche se è stato inutile. Ahaha! J

Nel prossimo capitolo “P.S. I love you” faremo un bel salto in avanti di ben ottocento anni. E toccherà a Hermione rispondere alla lettera.

Dunque, io volevo che solo il capitolo 4 riportasse come titolo una canzone dei Beatles, ma poi ho trovato “I’ve just seen a face” perfetta per questo capitolo e “P.S. I love you” altrettanto perfetta per il prossimo, quindi a questo punto anche il penultimo capitolo avrà come titolo una canzone dei Beatles… Ahahah!  XD

Ringrazio Lights per il banner stupendo e Jaybree per la bellissima recensione che mi ha fatto davvero tanto piacere!

Alla prossima

kia85

 

 

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Capitolo 3
*** P.S. I love you ***





 

Prima di leggere questo capitolo, credo sia necessaria una premessa. Quando ancora il francobollo non era stato inventato (prima del 1840), le lettere venivano pagate dai destinatari. Molte persone non se lo potevano permettere, per cui cercavano di utilizzare dei codici da scrivere sulla busta. Il destinatario leggeva i simboli e poi consegnava la lettera al postino, evitando di pagare la tassa. Fine premessa! J

 

Sending all my loving

 

Capitolo 2: “P.s. I love you

 

Londra, 25 agosto 1812

 

“Potter! Potter Harry James!”

Troppo preso dal suo lavoro, Harry si accorse che il capo lo stava chiamando solo quando il suo collega, Ronald Weasley, gli diede uno strattone.

“Ehi, amico! Credo ci sia posta per te.” gli disse Ron con un sorriso.

“Ah, grazie.”

Harry appoggiò l’ascia a terra e si asciugò il sudore della fronte con il dorso della mano.

“Arrivo subito.”

Si incamminò verso l’uomo con passo strascicante. Era stanco, davvero molto stanco e sporco di terra e sudore. Ma se voleva guadagnare qualcosa prima di tornare a casa e riuscire a sposare la sua fidanzata, allora doveva sopportare ancora qualche mese il lavoro pe la nuova stazione ferroviaria. Dopotutto era quello il futuro dell’Inghilterra. Non c’era niente di più sicuro che lavorare per i nuovi servizi di trasporto.

Harry raggiunse l’uomo, che gli porse una lettera piuttosto stropicciata fra le mani.

“Ecco qua.”

“Grazie, signore.”

Era da parte di Hermione e questo gli fece comparire un sorriso sulle labbra.

“Sono due sterline.”

“Due sterline?! – esclamò Harry indignato – È assurdo.”

L’uomo rispose scrollando le spalle: “Viene da fuori Londra.”

Harry sospirò: in realtà non aveva bisogno di pagare, bastava semplicemente che cercasse i simboli sulla busta. Il codice segreto fra lui ed Hermione.

Harry rigirò la lettera fra le mani e finalmente li trovò. In un angolino in fondo alla busta c’erano dei simboli che agli occhi di chiunque altro potevano sembrare dei normalissimi scarabocchi, ma Harry sapeva leggere molto bene il loro vero significato.

“Mio caro.

Qui tutti bene.

Mi manchi.

Tua Hermione.”

Harry cercò di non sorridere per evitare di far insospettire il capo e di conseguenza far scoprire il loro piccolo segreto.

“Allora, hai deciso cosa fare?” gli chiese l’uomo impaziente.

Harry sospirò e fece per consegnare la lettera, quando si accorse di un altro piccolo scarabocchio al di fianco del quale vi era disegnato quello che sembrava un cuore.

P.s. Ti amo”

Era questo il significato di quell’ultimo scarabocchio. E d’improvviso Harry si sentì meno stanco, quasi rigenerato, con una nuova forza nelle sue braccia che gli aveva portato Hermione con quel piccolo scarabocchio.

“Rispeditela al mittente!” disse Harry.

Consegnò la lettera al capo e tornò al posto di lavoro, a tagliare legna con l’ascia.

Avrebbe tanto voluto conservare quella lettera, anche se dentro vi avrebbe trovato solo un foglio bianco, ma non se lo poteva permettere. E avrebbe tanto voluto scrivere una lettera vera a Hermione, una lettera senza segreti, in cui vi avesse inserito tutto il suo cuore. Le avrebbe detto che sentiva la sua mancanza e avrebbe tanto desiderato che lei fosse accanto a lui. Poi le avrebbe scritto che sarebbe tornato, anzi corso da lei non appena avesse guadagnato abbastanza soldi per mantenere entrambi e che doveva conservare queste parole nel suo cuore fino al giorno in cui si sarebbero rivisti di nuovo.

E avrebbe concluso quella lettera con poche parole, parole che Hermione sapeva, ma che Harry le avrebbe ripetuto per tutta la vita.

P.s. Ti amo”.

 

 

Oh, devo dire che questo capitolo è stato molto nostalgico da scrivere. Mentre lo ideavo è spuntata fuori la mia tesina della maturità, che era appunto sul francobollo come simbolo di cultura, e mi son detta: “E’ un segno del destino, devi assolutamente scriverlo così!” E quindi eccoci qui. Credo che per il momento sia il mio preferito.:)

Comunque nel prossimo Harry scriverà a Hermione e con “Please Mr.Postman” saremo catapultati direttamente nei favolosi anni ’60!!!

Grazie a Lights per il banner e a roxy per avermi riservato la sua 1000 recensione!! :D

A presto

Kia85

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 4
*** Please, Mr.Postman ***





 

Sending all my loving

 

Capitolo 3: “Please, Mr. Postman”

 

Londra, 25 agosto 1962

 

Tre settimane.

Tre settimane dall’ultima lettera di Harry.

Dove diavolo era finito?

L’ansia la torturava ogni giorno ormai, la teneva sveglia la notte, le faceva perdere l’appetito, le causava strani pensieri. Perché non scriveva? Cosa o, peggio, chi gli impediva di scrivere una dannatissima lettera alla sua fidanzata?

I suoi genitori avevano cercato di tranquillizzarla come potevano.

“Avrà avuto qualche corso extra da seguire all’università.” le diceva suo padre.

Ma Hermione non voleva crederci. L’università non aveva nulla a che fare con quella storia. Anche lei andava all’università, eppure ad agosto poteva scrivere tranquillamente una lettera al suo fidanzato.

Così alla fine anche i signori Granger si erano arresi.

C’era solo una persona che la capiva, una persona che rappresentava nello stesso tempo il suo migliore amico e il suo peggior nemico: il postino.

“Mi dispiace, Hermione, niente da fare oggi.” le disse un giorno mentre raccoglieva tutta la posta da consegnare alla famiglia Granger.

“Nessuna lettera da Harry, sei sicuro?” domandò lei, afferrando le lettere controvoglia.

“Sì, mi dispiace.”

“Oh, avanti.- lo implorò lei esasperata- Non puoi controllare un’ultima volta nella tua borsa?”

“Sarà almeno la centesima volta che me lo chiedi questa settimana e, mi dispiace, ma la risposta è sempre la stessa. - esclamò lui – No!”

Hermione gli afferrò la giacca con forza: “Ti prego, ti prego, ti preeeeeeego!”

Il postino esitò un istante. Poi alzò gli occhi al cielo e sospirò rassegnato.

“D’accordo. L’ultima volta, sia chiaro.”

Per quanto insopportabile fosse Hermione quando implorava in quel modo, e lo riconosceva anche lei, il postino dal cuore tenero la accontentava sempre alla fine, controllando una seconda volta fra le lettere che gli restavano nella borsa. Hermione si sentiva soddisfatta di quella piccola vittoria e gli voleva bene. Ma poi lo odiava perché non trovava alcuna lettera per lei.

Scene come quella si ripetevano ogni giorno ormai con poche variazioni.

“Sei in ritardo oggi. Per caso avevi più lettere da inserire nella tua borsa?” gli chiese Hermione, ammiccando nella sua direzione.

Il postino scosse il capo: “Hermione, non c’è nessuna lettera per te oggi.”

“Sei sicuro? Hai già controllato? Ti sto aspettando da stamattina.”

“Dai, rilassati. Prima o poi arriverà, ne sono sicuro.” le disse lui, con un vago gesto della mano.

“Non è che si sarà persa in qualche ufficio postale, vero? Hai provato a controllare sotto il tavolo? Magari ti è scivolata e non te ne sei accorto.”

Il postino sbuffò esasperato e se ne andò: “Ci vediamo domani, Hermione!”

“Oh, coraggio. Non ti faccio pena? – gli urlò dietro Hermione - Mi basta una sola lettera o anche una cartolina.”

Ma il postino era già lontano e le rivolse un cenno con la mano a mo’ di saluto.

Hermione sospirò e appoggiò la schiena alla cassetta delle lettere. Sì, avrebbe tanto desiderato ricevere qualunque cosa da Harry, anche un breve stupidissimo telegramma.

“Cara Hermione – stop – Come stai? – stop – Mi manchi – stop – Tuo Harry - stop”

Non chiedeva molto in fondo. Ma in cuor suo sapeva che non sarebbe bastato. Non avevano molte occasioni per incontrarsi, frequentando due università diverse. E l’ultimo incontro risaliva alle festività pasquali. Aveva bisogno di vederlo, abbracciarlo, guardarlo negli occhi e sentirgli dire che stava bene.

Poi all’improvviso qualcuno le toccò la spalla leggermente.

Hermione si voltò e con sua grande sorpresa vide nuovamente il postino davanti a sé. E il postino le sorrideva con un sorriso che avrebbe illuminato a giorno anche la notte più scura.

“Scusa, Hermione, ho dimenticato di consegnarti questa lettera!”

Hermione la prese con le mani tremanti e si accorse che era da parte di…

“Harry Potter.”

Prima che se ne accorgesse gettò le braccia attorno al collo del postino, il quale fu sbilanciato un po’ indietro.

“Oh, grazie! Tu sì che sai come far felice una ragazza!” esclamò Hermione, baciandogli una guancia, e lui si lasciò scappare una risatina divertita.

Dopodiché Hermione si affrettò ad aprire la busta. La lettera era breve e la ragazza la lesse tutta d’un fiato.

“Cara Hermione,

                         ti chiedo perdono per questo ritardo. Ma ho avuto alcune commissioni da sbrigare. Si tratta di una questione importante che vorrei tanto discutere con te e giuro che te ne parlerò non appena ci vedremo.

A proposito, sarò da te nel fine settimana.

Mi manchi.

Tuo Harry.”

Hermione sorrise fra sé, stringendo la lettera fra le mani. Che importanza aveva se la lettera era così corta? E se non si capiva niente di quello che era successo a Harry o di cosa avesse intenzione di parlarle?

“Allora? Cosa dice?” chiese il postino curioso.

C’era solo una cosa che contava in quella lettera.

“Harry sta arrivando!”

 

 

Et voilà, direttamente dagli anni ’60. Questo capitolo è stato il primo che ho ideato, ascoltando la canzone “Please Mr.Postman” dei Beatles. In realtà la loro è una cover, quella originale è delle Marvelletes ed è cantata con un punto di vista femminile per cui ho adattato la storia su quest’ultima versione.

Solo io mi sono ritrovata a shippare Hermione e il postino? Ci farò uno spin off!! Ahaha J

Il prossimo sarà il penultimo capitolo, Hermione scriverà a Harry, ma non so ancora che canzone usare. Sono indecisa fra tre… -_- Comunque saremo negli anni 2000.

Harry ed Hermione riusciranno mai a incontrarsi in questa storia? Mah! XD

Alla prossima

kia85

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 5
*** The word ***





 

Sending all my loving

 

Capitolo 4: “The word”

 

Londra, 25 agosto 2002

 

Harry rientrò a casa tardi quella sera. Gli allenamenti della squadra erano durati più del solito. Il mister li aveva spremuti fino all’ultimo residuo di energia conservato nei loro muscoli. L’inizio del campionato era ormai prossimo ed era giusto che si preparassero al meglio per affrontare le più grandi squadre di tutta la Gran Bretagna.

Ma quella sera Harry era davvero a pezzi!

Si trascinò verso la camera da letto, con l’unica intenzione di sprofondare nel materasso, dormire e non alzarsi fino al mattino seguente.

Tuttavia il computer acceso in sala attirò la sua attenzione. E Harry non poté fare a meno di chiedersi se Hermione gli avesse già risposto.

Guardò l’ora. A New York dovevano essere le sei passate. Perciò si sedette e controllò la posta. Aveva ragione, Hermione gli aveva risposto. La scritta “C’è posta per te” lampeggiava sullo sfondo celeste dello schermo.

Sorridendo fra sé, Harry cliccò sull’icona delle mail.

“Caro Harry,

                        come stai?

Sono appena tornata in albergo e non resistevo dalla voglia di darti la bella notizia. Le mani mi tremano ancora, ma devo sforzarmi di scrivere (se vedi degli errori grammaticali, ti prego di comprendermi). J

L’editore ha detto che il mio romanzo gli è piaciuto molto e lo vuole pubblicare. Non puoi immaginare quanto fossi sorpresa. Credo di aver avuto un’espressione così stupida sul viso che ancora mi chiedo come il signor James Winston non abbia potuto cambiare idea. Dopo tanti rifiuti, non mi aspettavo più che questo momento arrivasse. Gli ho detto che se c’era qualcosa, qualsiasi cosa che non andasse bene, avrei potuto cambiarla. Ma lui mi ha assicurato che era perfetto così com’era: la trama, lo stile… Dice che il protagonista è il personaggio più odioso e nello stesso tempo intrigante che abbia mai incontrato negli ultimi tempi. Cito testuale: un'adorabile faccia da schiaffi. Vuole pubblicare il libro con una tiratura iniziale di un migliaio di copie.

L’avresti mai detto, Harry? Il mio primo romanzo, stampato su carta vera, con una copertina vera e il mio nome sopra il titolo. Mi sembra ancora di sognare. Ma mi sono data così tanti pizzicotti e schiaffi sul viso che ora sono sicura di quanto sia reale tutto ciò.  

Sono così euforica stasera che non so cosa fare. Vorrei fare tutto e niente nello stesso momento. Vorrei correre a Londra per festeggiare con te, ma vorrei anche che tu fossi qui con me, nella più grande metropoli degli Stati Uniti!

E a proposito di questo piccolo grande successo, spero che non ti dimenticherai della tua promessa. Voglio sapere ciò di cui avevi intenzione di parlarmi prima della mia partenza. Me l’avevi promesso e non ti darò pace finché non me lo dirai.

Tornerò nel fine settimana, quindi preparati. Non accetterò ulteriori rimandi.

Con tutto il mio amore J

Hermione”

Il sorriso di Harry si allargò di più sul suo volto. E con un sospiro si abbandonò completamente allo schienale della sedia. Rivolse il capo all’indietro e fissò il soffitto.

Hermione aveva ragione: lui le aveva promesso che se il colloquio con quell’editore fosse andato bene, le avrebbe parlato di quell’idea che gli occupava la mente da qualche mese.

Ora doveva solo trovare il coraggio per affrontare quel discorso con lei.

E cosa ancor più importante doveva trovare le parole più giuste per Hermione, le parole non banali, poche parole, poche ma importanti, che potessero spiegare al meglio quello che lui provava per lei, quello che l’aveva fatto innamorare di lei dopo tanti anni d’amicizia e che ora gli faceva desiderare di passare tutta la vita insieme a Hermione.

E dopo averle consegnato la piccola scatola di velluto blu, dopo tutte le sue parole, Hermione avrebbe dovuto rispondere con una parola molto più semplice.

Una piccola parola, piccola ma significativa, che con due sole lettere poteva renderlo davvero l’uomo più felice della terra.

Un “sì” sarebbe stato davvero perfetto.

Un “sì” che ora gli aveva anche fatto perdere il sonno.

 

E siamo all’ultima lettera indietro nel tempo. 2002, tempo di email, tempo di smiley… Non mi piacciono molto le email, ma ci doveva essere assolutamente almeno un po’ di posta elettronica. J

In un mondo Babbano Harry l’ho sempre visto come uno sportivo, qualunque sport andava bene secondo me. Ed Hermione doveva avere a che fare con le parole, quindi scrittrice o giornalista.

E’ stato un capitolo difficile, avevo scelto un’altra canzone inizialmente. Ma poi è arrivata “The word” e ho capito che era lei la canzone perfetta per questo capitolo. Quindi grazie ai signori Lennon e McCartney per aver fumato marijuana e aver scritto questa canzone! :D

Ci si vede all’epilogo, “Dear Hermione”.

kia85

 

 

 

 

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Capitolo 6
*** Dear Hermione ***





Alla mia famiglia, nata e cresciuta in un ufficio postale.

 

Sending all my loving

 

Epilogo: “Dear Hermione”

 

“Cara Hermione.

                         Scrivo questa lettera subito dopo aver finito di leggere la tua.

Ti prego, non preoccuparti. Io e Ron stiamo benissimo dopo il tentativo di rapina della Gringott. È troppo complicato raccontare tutti i dettagli per lettera. Sarà più facile raccontartelo di persona. Riuscirà la tua sfrenata curiosità ad aspettare quel momento?

Sai, sono molto felice che ti stia trovando bene con i tuoi colleghi e che loro apprezzino il tuo impegno nel C.R.E.P.A. Ron non è dello stesso avviso. Lo so, non avrei dovuto raccontarglielo, ma la tua lettera è arrivata mentre ero in ufficio e sai che quando si impegna riesce a essere il peggiore degli impiccioni.

Ma cambiamo argomento. Mia cara Hermione, come ti vengono in mente certe questioni?

Cosa sarebbe successo se fossimo vissuti da semplici Babbani e fossimo stati lontani per tanto tempo?

Devo confessarti che sono scoppiato a ridere quando l’ho letto (e Ron mi ha lanciato un’occhiataccia, ma sono riuscito a tenerlo per me). Sei davvero unica!

Sinceramente non so come avremmo fatto. In qualche modo ce la saremmo cavata: probabilmente io sarei stato il più impaziente fra i due e ogni occasione sarebbe stata buona per raggiungerti in qualunque parte del mondo tu ti trovassi. Non lo sapremo mai con precisione.

Ma quello che so, quello di cui sono certo è il nostro presente nel mondo magico. E ringrazio il cielo ogni giorno per questo. Perché abbiamo la possibilità di comunicare così velocemente e poi…

Poi se stessi per morire per la mancanza di te, potrei sempre smaterializzarmi. Lo farei davvero, lo farei anche dopo aver spedito questa lettera. E potrei materializzarmi davanti la porta della tua camera e già immagino che faccia potresti fare, accorgendoti di me.

Prima sorpresa… poi sconvolta… arrabbiata… emozionata… e infine felice.

Sicuramente mi abbracceresti con trasporto e probabilmente io verrei anche sbilanciato indietro, ma ti sosterrei con tutta la mia forza per non farti cadere. E poi credo proprio che ti bacerei, perché… diamine, è un mese che non ti vedo! Allora tu mi correggeresti, ridendo: è passata solo poco più di una settimana, Harry.

A me sembra comunque un mese.

Alla fine ti direi che ti amo immensamente e poi mi inginocchierei e ti porgerei l’anello che ho comprato proprio l’altro giorno, in una gioielleria qui vicina. 

E ti chiederei di sposarmi.

E allora quale sarebbe la tua risposta, Hermione?

Con tutto il mio amore,

                                     Tuo

                                            Harry

p.s. : sì, le sto innaffiando le piante. Vedessi come sta crescendo il Frullobulbo.”

 

 

E siamo giunti alla fine. È stato davvero bellissimo scrivere questa storia, è stata molto personale… J

Ringrazio ancora Lights per il banner meeeeraviglioso! :D

Vi lascio con l’unico verso della canzone “The end” dei Beatles: “And in the end the love you take is equal to the love you make”

 

Alla prossima

Kia85

 

 

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