Katherine since 1492

di jawaadscoke
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Peter's letter ***
Capitolo 2: *** a magic night ***
Capitolo 3: *** memories ***



Capitolo 1
*** Peter's letter ***


Bulgaria, 1490



Quella mattina mi svegliai con un grande sorriso stampato in faccia. La sera prima ero andata nel bosco, dove ci eravamo dati appuntamento io e Peter. L’amore tra umani non è niente in confronto a quello di un vampiro. Passionale,puro, eterno. Ma era comunque amore. Inevitabile.

 Mio padre non era a conoscenza dei nostri incontri notturni, e mia madre non approvava,ma mi copriva perché anche lei non voleva scatenare la sua ira.
Mi alzai dal letto ed andai verso la cucina dove c’era lei.
“Buongiorno” le stampai un bacio sulla guancia “dov’è papà?”
“Buongiorno Katerina” borbottò. “è uscito poco fa, e per poco non trovava questa” tirò fuori una busta con su scritto "per katerina" .
Riconobbi subito quella calligrafia e sfilai dalle mani di mia madre la lettera con noncuranza e rimanse sorpresa dal mio gesto.
“Katerina è l’ennesima volta che rischi di farti scoprire, e io non voglio più mentire a tuo padre”iniziò a urlare  “Se venisse a scoprire tutto non ci penserebbe un attimo ad uccidere quel ragazzo. Tra pochi giorni devi sposarti e non possiamo permetterci che tu rovini tutto. “

Erano mesi che mi ripeteva le stesse cose, ma io non le davo mai retta. Ma adesso il matrimonio era vicino, e non potevo evitarlo. Lo dovevo alla mia famiglia, avevamo bisogno di soldi. Il figlio della famiglia più ricca del paese scelse me come sua moglie, dopo avermi visto una mattina al lago.



Ci eravamo incontrate io e le mie amiche quella mattina all’alba.  Susan aveva chiesto a me a Meredith di raggiungerla. Ci disse che la sera prima fece l’amore con il vicino di casa che era anni che le andava dietro. Ero rimasta l’unica fra le tre ancora vergine e la cosa me la fecero pesare molto facendomi ingelosire. Eravamo sedute a terra con i piedi nell’acqua a spettegolare delle coppie amorose del paese quando alle nostre spalle sentiamo dei passi. Ci voltammo contemporaneamente e rimanemmo stupite da chi ci trovammo davanti.
“Salve” disse un uomo dai capelli castani e ricci con gli occhi verde smeraldo che fece letteralmente sciogliere le tre ragazze. Mi guardò affascinato e disse rivolto a me “Sono Daniel Smallwood.” Meredith e Susan si alzarono di scatto. Si sistemarono il vestito ed i capelli e si  presentarono. Daniel spostò lo sguardo verso di me
“E lei?”
 “Sono Katerina Petrova”
“E’ un vero piacere conoscerla, signorina” mi prese la mano e la baciò. Intanto le ragazze mi fissavano con invidia. Io arrossii involontariamente.
Rimase per poco a parlare con noi e poi se ne andò.
Il giorno dopo ricevetti una lettera dove lui chiedeva il permesso a mio padre di prendermi come sua sposa e appena si resero conto chi l'aveva mandata, fecero tutti i salti di gioia.


Per i miei fu un miracolo.
Per me una condanna.


Solo dopo conobbi Peter. Fu amore sin dall’inizio, ma lui sapeva che dovevo sposarmi, ma ciò non gli impedì di dichiarare il suo amore per me.

Corsi in camera e strinsi la lettera al petto, ignorando mia madre.
La aprii è iniziai a leggere quelle poche righe:


Cara Katerina,
raggiungimi stanotte nel bosco. Voglio godermi queste ultime sere con te prima del grande giorno. Non mancare. Ti amo.
Peter
 

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Capitolo 2
*** a magic night ***


Passai tutta la giornata a pensare a lui.
I suoi capelli neri e lunghi  così soffici. I suoi occhi tra l’azzurro ed il verde in cui mi perdevo ogni volta. La tenera fossetta ogni volta che sorrideva, ed il suo sorriso era così bello.
Non potevo crederci che tra qualche giorno sarei appartenuta a qualcuno che non fosse lui.
Quella sera volevo sono perdermi in un suo bacio. Le sue braccia forti e muscolose mi facevano sentire sempre protetta, al sicuro.
Daniel non era così male. Era sempre dolce, gli piaceva viziarmi e mi trattava come se fossi la sua principessa. Ma non era Peter.
Passai la giornata con la sua famiglia Smallwood. I suoi genitori  erano insopportabili, avevano un atteggiamento così altezzoso che mi dava sui nervi. Mi chiedevo se Daniel fosse davvero figlio loro. Lui era diverso, e gradivo la sua compagnia. Anche se ogni volta che ci baciavamo speravo che lui non capisse lo sforzo che dovevo affrontare. Era come se stessi tradendo Peter, anche se lui sapeva che dovevo farlo.

Arrivai a casa per cena e mangiai in fretta solo per non ascoltare mio padre che continuava a parlare della famiglia Smallwood e di quanto fossero colti, beneducati e finì per farmi venire un mal di testa terribile.
Mi misi sotto le coperte ad aspettare che tutti andassero a dormire e appena non sentii più rumori mi avviai verso la porta in punta di piedi, cercando di far meno rumore possibile.

“Dove vai?”

Sobbalzai. Per poco non lanciavo un urlo rovinando tutto. Era la nonna. Anche lei sapeva tutto della storia con Peter e solo lei capiva quanto fosse importante per me.
“Nonna! Mi hai spaventato”  ansimai. “Cosa fai sveglia?”
“Fai attenzione, c’è la luna piena stasera” disse evitando la mia domanda.
Ho sempre pensato che la vecchiaia l’avesse portata alla pazzia, facendole credere nel sovrannaturale.
“Non ti devi preoccupare,nonna. So badare a me stessa. Devo andare” risposi frettolosamente e uscii correndo verso il bosco.

Quando arrivai, vidi che non c’era nessuno. Stare da sola nel mezzo al bosco mi fece venire un po’ di paura, che se ne andò quando senti cingermi i fianchi e dei dolci baci sul collo che mi fecero rabbrividire.  Mi voltai lentamente per poi trovarmi faccia a faccia con lui. Mi scostò una ciocca di capelli dal viso, poi mi avvicinò baciandomi sulle labbra. Le farfalle nello stomaco si fecero sentire. Ci staccammo e gli sorrisi.
“Mi piace il tuo sorriso. Ma mi piace di più il fatto che sia per causa mia” disse con la sua voce così suadente.  Stese un lenzuolo per terra dove ci sedemmo, l’uno abbracciato all’altro, a guardare il cielo.

“Che hai?” chiese lui appena vide che una lacrima aveva appena rigato il mio volto e l’asciugò col pollice.

“Mi mancherai” dissi singhiozzando.

Mi abbracciò calorosamente e le lacrime cominciarono a scendere a dirotto. Mi baciò di nuovo ma stavolta con decisione.

Ci rendemmo conto che era il momento giusto. Mi sfilò il vestito delicatamente e io feci la stessa cosa con i suoi indumenti, fino a rimanere completamente nudi. Mi sentivo così impacciata, come una stupida ragazzina. Si mise sopra di me e mi mancò il respiro.
Le nostre labbra si staccarono improvvisamente.
“Sei sicura di volerlo? Non devi farlo per forza,sai?”
La situazione si ribaltò. Adesso ero io sopra di lui e ripresi a baciarlo con più foga. “Fammi tua
Le sue mani percorrevano ogni centimetro del mio corpo che rabbrividì. Le mie mani erano sulla sua schiena e ogni tanto con le dita giocherellavo con i suoi capelli.

Fu una notte magica.


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Sciau (?)
Sono Arianna, ma preferisco Ari ;)
Questa è la mia prima ff ed ho voluto farla su uno dei miei personaggi preferiti di The Vampire Diaries:
Katherine *--*
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate, anche se sono critiche negative, almeno posso migliorarmi!
Recensite ;)

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Capitolo 3
*** memories ***


Mi svegliai tra le sue braccia. L’avevo fatto. Non riuscivo a crederci. Era mattina presto e il bosco era pieno di vita.
Ripensai al giorno in cui ci siamo conosciuti.
 

Ero appena stata dalla sarta per prendere le misure del vestito. Fuori diluviava e casa mia era molto lontana. Mi tirai su il vestito e camminai tranquillamente. Correre era inutile, mi sarei bagnata in ogni caso. Spesso la gente si affacciava a controllare chi era quella pazza che aveva avuto la bella idea di uscire con quel tempo. Mancava ancora tanto ad arrivare a casa, e decisi di fermarmi in un’osteria. Quando entrai vidi che era pieno di uomini rozzi che appena mi notarono si soffermavano con lo sguardo nelle mie curve.
 Li evitai e camminai a testa alta verso il bancone.  Presi una tazza di tè e mi sedetti all’unico tavolo libero. Ad un certo punto mi sentii osservata. Mi voltai e vidi che qualcuno mi stava guardando. Peter. Gli feci un sorriso malizioso. Passò qualche minuto e lui continuava a non distogliere lo sguardo da me. Decisi di fare la prima mossa. Mi avvicinai e mi sedetti accanto a lui.
“Non trova maleducato fissare una persona che oltretutto non conosce… non ancora per il momento” dissi molto sicura di me.
“Non trova pericoloso parlare con gli sconosciuti?” rispose lui col mio stesso atteggiamento.
“Correrò il rischio” dissi con aria di sfida
“Le chiedo scusa se l’ho messa a disagio” fece per andarsene ma io insistei
“Oh niente affatto, al contrario mi lusinga il fatto che mi trova affascinante”
“Cosa ne sa lei di cosa penso di lei?” disse sempre tranquillo.
“Non è forse vero?”
Rimase zitto e sorrise.
 
 
Mi misi a sedere di scatto. Ritornai al presente.
Tra poco mia madre sarebbe venuta a svegliarmi e se avesse scoperto che ero uscita sarebbero stati guai.
“Peter svegliati!” dissi scuotendolo un po’.
Aprì gli occhi stanchi lentamente, poi li richiuse.
“Buongiorno” disse sorridendo.
“Niente buongiorno, dovresti già essere a lavoro!”
“Cazzo!”  si alzò. Prese i suoi vestiti e se li mise.
Peter lavorava come assistente per  un falegname, il signor Flower. La paga era pessima, ma era tutto ciò su cui la sua famiglia contava.
Mi vestii anche io con la sua stessa fretta.
Ci fissammo per qualche secondo sorridendo. Poi gli corsi in contro e lo abbracciai, per poi dargli un bacio.
“Grazie. E’ stato fantastico”
“Tu sei fantastica” mi sussurrò nell’orecchio.
Ci baciammo un ultima volta e poi entrambi andammo ognuno per la sua strada.


Andai a casa con passo affrettato e appena arrivai davanti la porta cercai di sentire qualcosa . Non sentii nulla, probabilmente dormivano ancora, e entrai.
Mi avviai verso camera mia in punta di piedi.

“Katerina?” sbiancai.

Provavano gusto a farmi venire gli attacchi di cuore?
Mio padre era seduto accanto al camino e mi guardava con aria interrogativa.
“Dove sei stata? disse severo.
“Ehm…” cominciai a sudare. M’inventai una scusa sul momento. “..Sono andata al mercato a prendere un po’ di frutta”
“Ah, e dov’è?”
“Che cosa?”
“Come che cosa, la frutta!”
“Ah..” accidenti. “..ehm mi è caduta,mi dispiace”
“Va bene..” disse “vado a lavoro, ciao tesoro” mi baciò sulla fronte e uscì.

Il nodo in gola mi si sciolse. L’avevo scampata.

Sussultai. Avevano appena bussato alla porta.
“Susan” ero felice di vederla .
Avevo bisogno di parlare con qualcuno della sera prima.
“Dov’è Meredith?”
“Ciao”disse con la sua voce squillante “Sono passata a casa sua, ma sua madre a detto che dormiva sempre”
La invitai ad entrare e le offri da mangiare, poi ci sedemmo in cucina.

“Allora, pronta per domani?” disse eccitata.
“Domani?”
“Buongiorno Katerina,sveglia! Il matrimonio!”

Rimasi immobile.

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