Io.Lei.Loro.VAMPIRO?!

di sono_pHazza
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Primo Capitolo ***
Capitolo 3: *** Secondo Capitolo ***
Capitolo 4: *** Terzo Capitolo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo



Comincio a correre senza pensare e l’aria che si scontra con il mio viso sembra inesistente eppure sono più veloce della luce. I miei riccioli colpiscono la mia faccia solleticandomi. Tutto intorno a me scorre senza darmi il tempo di capire dove sono.
Mi fermo di colpo. Mi ritrovo in un incrocio, tra due macchine. I due guidatori inchiodano spaventati dalla mia improvvisa comparizione.
Ricomincio a correre a quella velocità assurda.
Ad un certo punto inciampo accorgendomi così di essere finito in un bosco mai visto prima.
Rotolo giù per una valle graffiandomi leggermente ma la mia pelle si cura in pochi attimi, non provo nemmeno dolore anche se il mio corpo viene scaraventato contro arbusti, sassi e tante altre cose. Finalmente mi fermo.
Mi rialzo guardandomi intorno spaesato. Comincio a camminare senza meta. Intorno a me riesco a distinguere diversi rumori: volatili cinguettare sommessamente, ruscelli, incauti cervi far rumore con gli zoccoli su foglie secche, ramoscelli rompersi per colpa del peso di cinghiali e il vento che si fa spazio tra gli alberi e gli arbusti. Sembra tutto così calmo mentre dentro di me si sta scatenando l’inferno. Mentre i miei piedi vanno avanti da soli, mi fisso le mani che brillano negli attimi in cui sono colpite da rari raggi di luce che scappano dal sole e raggiungono la Terra oltrepassando la fitta chioma della foresta che crea ombre spaventose. Sono un vampiro. Sono un fottutissimo vampiro.
Mi ritrovo in una stradina cementata e la seguo percorrendola sul bordo, e come se non bastasse si mette a piovere ed io a testa bassa mi bagno. Cammino per ore finché arrivo ad uno scrauso motel che però sembra fare al caso mio al momento. Entro, dietro al bancone c’è un grassone sudicio che guarda una partita di football alla tv in un alternarsi di rutti e flatulenze.
<< Mi scusi >>
<< Che vuoi? >> dice senza nemmeno guardarmi.
<< Una stanza >> mi avvicino.
<< Singola? >> ancora non mi guarda.
<< No quadrupla >> dico ironicamente.
<< Okk allora sono 1000 sterli…. DAI CAZZO PASSA! >> parla più con la tv che con me e di sicuro presta più attenzione al match che alla mia presenza.
<< Stavo scherzando >> dico poggiando le braccia sul bancone sporco.
<< Senti ragazzino non ho tempo da perd… MA DOVE CAZZO TIRI? >>
Sbatto le nocche così forte da ridurre quel pezzo di legno che mi separava dall’uomo, in mille pezzi.
Rimane esterrefatto e fissandomi, finalmente, mi passa un mazzo di chiavi
<< E’ la migliore camera di questo posto >> dice per poi scappare via.
<< Me l’immagino >> sorrido disgustato.
Cammino per questo corridoio triste ed igienicamente spaventoso per poi fermarmi davanti la stanza 234 che è la mia. Entro e dopo aver ammirato l’orribile poltroncina color vomito, le terrificanti tende rosso fuoco, la schifosa moquette verde, il tavolino senza una gamba ed il letto giallo, mi butto in bagno così mi posso fare una doccia. Vorrei togliermi questa sensazione di vuoto che mi divora, oltre la fame esagerata credo di sangue ma non voglio uccidere nessuno quindi vivrò con questo. Esco e dopo essermi annodato un asciugamano sulla vita, mi siedo sul letto. Poggio i gomiti sulle gambe e prendo la testa tra le mani.
<< Oh mio Dio… >> sussurro tra un singhiozzo e il tirare su con il naso.
<< Cosa sono ora? Un mostro? Sono una creatura del diavolo? Sono un figlio di Lucifero?! Forse è esagerato ma non mi viene in mente nient’altro di più cattivo al momento, oltre me stesso ovvio. Incredibile che ciò che sono deriva invece dal sentimento più nobile e più bello del mondo… l’amore. Pensare che ora io sono così per amore  fa impressione… >> mi dico.
<< Interessante >> sento dire da fuori la porta. Sussulto.
<< Chi è? >> chiedo fissando la porta spaventato.
<< Ciao! >> due fantasmi, credo, attraversano il legno che ci divide. Un bel ragazzo dai capelli castani, viso dolce, muscoloso, occhi marroni, denti perfetti << Ciao io sono Josh! Ti stringerei la mano ma non credo riusciresti a sentirmi >> umorismo macabro. Ora che sono in questo mondo dovrei abituarmi a cose del genere?
<< Ciao >> una ragazza molto bella, capelli viola molto mossi, occhi marrone chiaro, labbra carnose a cuore, anche lei denti perfetti, magra e con belle forme. << Io sono Jade! >> lui si siede sul letto accanto a me mentre lei si siede a gambe incrociate sulla orrenda poltrona davanti a me. Mi fissano.
Lei comincia a storcere il naso << Sei un vampiro? >> mi chiede tranquillamente << Sento il tuo odore >>
<< Si >> rispondo.
<< Un neo-nato >> dice Josh.
<< Si chiamano così quelli che vengono morsi da poco? >>
<< Si >> sorride gentilmente Jade << questa “forma” di verrà attribuita nei primi mesi subito dopo il morso e, ad ogni modo, non sarai un vampiro completo finché non berrai sangue umano >>
<< Grazie delle informazioni >> dico sorridendo.
<< Comunque sembra interessante la tua storia… >> incalza lui.
<< Beh si… suppongo lo sia >>
<< Ce la racconti? >> chiede speranzosa la ragazza.
<< Va bene ma solo se voi mi raccontate la vostra! >>
<< Solo se prima tu ci racconti la tua >> sorride sorniona quella con i capelli viola.
<< Okk… ma lasciate che mi vesta >> mi alzo, prendo i vestiti che indossavo prima, vado in bagno e me li metto. Esco e mi rimetto a sedere sul letto sotto gli sguardi dei due fantasmi.
<< Allora? >> chiede lei.
<< E’ una luuuuuuuuuuunga storia! Sei pronta? >> chiedo ridendo.
<< Abbiamo tutta l’eternità >> è divertente il ragazzo.
<< Bene allora… INIZIAMO >>  


 

 Spazio autrice
Ciao a tutte!! Io sono_pHazza! si pazza e pazza di Hazza (?)
Nick originale vero? NO.
Si si lo so però non mi veniva in mente niente di meglio :C
Comunque.......................
Per ora il protagonista è ignoto anche se potreste tranquillamente dedurre chi è :)
ma già nel prossimo capitolo si svela :)
I nostri fantasmi sono proprio loro:
Josh Devine  
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(ma quanto è seeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeecssssssssssssiiiiii Josh nella foto?!?!? lol)
e
Jade Amelia Thirlwall  
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L'avevate capito? :)
Comunque questa storia è un pò strana... si insomma avremo vampiri e storie d'amore dolciose (?) ma anche momenti di coglionaggine (?) più assoluta :)
 Spero davvero vi piaccia! :D
Grazie ai lettori silenziosi e grazie in anticipo a chi recensirà :3
VI AMO TUTTI,
ciao ciao
sono_pHazza
 
 

 



 



 

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Capitolo 2
*** Primo Capitolo ***


Primo Capitolo



Mi svegliai come tutti i giorni. Mi misi a sedere sul letto stropicciandomi gli occhi, non avevo voglia di andare a scuola ma non era nuovo per me il desiderio di rimanere a casa.
<< Muovitiiiiii!! >> urlò mia madre, Anne, dalla cucina. Come al solito c’era lei a ricordarmi dei miei sgradevoli doveri. Mi alzai lentamente e altrettanto lentamente andai verso il bagno.
Sicuro fosse libero, girai la maniglia e avanzai con la testa ma beccai solo la porta visto che era chiusa a chiave dall’interno.
<< Devi aspettare fratellino >> sghignazzò da dentro mia sorella maggiore.
<< Muoviti, Gemma! >> urlai io.
<< Stai calmo e lasciami fare >> disse aprendo l’acqua della doccia.
Mi misi con la schiena contro il muro e poggiai la testa anche. Aspettai e aspettai e aspettai.
<< Dai, Gemma!! >> urlai dando un pugno alla porta.
<< Eccomi!! >> urlò lei di rimando.
<< Ma si può sapere che succede?! >> disse Vanessa stropicciandosi gli occhi e sbadigliando. Vanessa è mia sorella adottiva, i miei l’hanno adottata quando aveva quindici anni e ora ne ha quasi diciotto mentre io li ho già compiuti. All’inizio è stata dura andare d’accordo ma alla fine ci siamo capiti a vicenda e ora siamo praticamente migliori amici, ci diciamo tutto anche se lei non vuole ancora parlarmi del suo passato.
<< Gemma si è rinchiusa in bagno… >> dissi scuotendo la testa in segno di disapprovazione.
<< Non mi sono rinchiusa in bagno! >> lei da dentro sentiva tutto ciò che dicevamo.
<< Gemma, ti prego mi fai entrare? >> chiese Vanessa implorante.
<< Certo, cucciola >> aprì la porta e la fece entrare per poi richiudersi dentro.
<< Ma stiamo scherzando?! Cos’è, una congiura contro di me?! >> urlai esasperato.
<< Ma ti pare?! >> ridacchiò Gemma.
<< Fanculo >> mi avviai verso la cucina.
<< Oh ma buongiorno >> disse mia madre sorridendo.
<< Buongiorno >> dissi abbracciandola e inspirando il suo profumo così dolce.
Mi sedetti al tavolo e cominciai a bere latte e mangiare biscotti. La mattina era odiosa ma il momento di pace quando si fa colazione è il mio preferito dell’intera giornata. Sei ancora leggermente nel mondo dei sogni mentre il tuo cervello a poco a poco si accende e comincia ad immaginare cosa potrebbe succederti nelle ore che hai davanti a te, cominci a pianificare che fare, sperare che qualcosa accada o semplicemente lasciare che l’unico pensiero nella testa sia quanto tempo bisogna lasciare il biscotto inzuppare per non farlo rompere.
Sentii dei passi provenire dalle scale e senza neanche girarmi capii che le mie care sorelle erano finalmente pronte, così mi asciugai i baffi che mi erano venuti bevendo e salii. Mi rinchiusi in bagno e mi feci una doccia bella calda. Le gocce che scorrevano veloci sulla mia pelle creavano una piacevole sensazione e con questo gesto quotidiano era ufficialmente iniziata la giornata. Mi vestii velocemente con un paio di jeans, le mie amate converse rigorosamente bianche, una semplice maglietta bianca a maniche corte e sopra un maglione blu. Presi le chiavi della mia amata moto e scesi di sotto dove trovai le ragazze parlare.
Erano le donne di casa e io l’unico uomo. I miei avevano divorziato due anni fa, un altro trauma per Vanessa, e quindi di maschio rimasi solo io. Dovevo proteggerle, curarle, coccolarle e trattarle bene; erano la mia famiglia.
<< Ah eccoti! >> Gemma si alzò e mi diede un bacio sulla guancia scappando via mentre le parole “ci vediamo stasera” venivano portate via con lei.
<< Ci vediamo piccoli miei >> mia madre diede prima un bacio sulla fronte a mia sorella minore, poi me e scomparve dietro la porta, andava a lavorare.
Guardai Vanessa che fissava il tavolo.
<< Ehi stai bene? >> dissi poggiando una mano sulla sua spalla.
<< Si si >> mi rispose uscendo velocemente.
Si sedette sulla mia moto rossa. Aveva anche lei un paio di jeans stretti, delle Vans blu, una camicetta a quadri blu, una borsona nera con un teschio e dei Ray Ban neri.
<< Perché gli occhiali se non c’è nemmeno un raggio solare? >> chiesi sorridendo e porgendole il casco.
<< Mi da fastidio la rifrazione >> lo prese e se lo mise.
<< La che? >> saltai su.
<< Lascia perdere >> sorrise sconsolata.
<< Ah ah ah >> la guardai un attimo poi misi in moto e come due schegge ci dirigemmo a scuola. Lei si strinse a me ma con poca forza, come se non volesse farmi male però spinse la testa contro la mia schiena. Aveva paura. L’aveva sempre avuta ma faceva finta di niente per sembrare quella forte ma io sentivo quando era preoccupata. La nostra velocità era abbastanza elevata per farci schiacciare i vestiti addosso, i capelli ballavano una danza ritmica con il vento e tutto intorno sembrava pennellate di colore che in realtà erano paesaggi.
Arrivammo e io parcheggiai
<< Eccoci cagasotto >>
<< Fanculo >> il casco finì dritto dritto contro il mio petto facendomi tossire.
<< Oh beh buongiorno anche a te, piccola >>
<< Oddio scusa >> disse venendomi ad abbracciare.
Finalmente aveva capito che c’ero rimasto male la mattina. Noi ci salutavamo ogni mattina con un  abbraccio, un bacio sulla guancia o una battutina; era il nostro rituale.
<< Vabbè per oggi ti lascio fare rompipalle >>
<< Sei uno stronzo >> disse stringendomi ancora di più.
<< Se continui così oggi non ti faccio compagnia >> si perché l’anno prima eravamo andati in scuole diverse ma, per comodità, la cosa cambiò. Vanessa si trasferì nella mia scuola nell’ultimo anno di liceo. Alquanto traumatizzante.
<< No no ti preeeeeego!! >> fece la faccia da cucciolo e io le diedi un bacio sulla fronte.
<< Tranquilla sorellina!! Io non ti lascerò mai da sola >> la presi per mano e ci incamminammo. Entrammo dal cancello principale che dava direttamente su un vastissimo cortile che precedeva la grande e imponente facciata della scuola. Tutti ci fissarono. Beh non era da me arrivare con una ragazza ma era mia sorella, Santo Dio!! Però qui nessuno la conosceva…
L’attenzione maschile fu riservata a lei (e vorrei vedere) e non c’era da stupirsi visto che mia sorella era dotata di una rara bellezza con la sua pelle candida, la sua folta mossa chioma castana scuro, la sua bocca a cuore, il suo nasino perfetto e i suoi occhi marroni dal taglio dolce (anche se al momento erano oscurati dagli occhiali da sole). In realtà poteva essere una ragazza normale eppure c’era qualcosa in lei di molto attraente anche se non era magra come le altre ma con delle belle curve. Mi sentii molto protettivo nei suoi confronti così misi il mio braccio sinistro sulle sue spalle fulminai con lo sguardo chiunque beccai mentre la fissava. Sapevo bene la reputazione dei ragazzi della mia scuola, non una delle migliori diciamo. Sulla scalinata vidi bene il mio gruppetto di migliori amici così mi avvicinai.
<< Ciao ragazzi!! >> sorrisi, ricambiarono. I loro occhi saettarono da me a Vanessa.
<< Ragazzi lei è mia sorella >> sorrisi e le diedi un bacio sulla guancia.
<< Quella che ogni volta che veniamo a casa tua si rinchiude in camera? >> chiese Louis.
<< Si esattamente >> risi leggermente.
<< Eh no no no no no >> fece pure dei gesti con l’indice della mano destra, il mio Boo Bear, mentre si alzava dal gradino su cui erano tutti seduti << Non si fa così eh!! >>
<< Non lo ascoltare… >> dissi scuotendo il capo in cenno di ironica disapprovazione.
<< Si ma parla anche? >> chiese Niall sorridente.
<< Si si che parlo!! >> disse lei.
<< Morde pure >> aggiunsi io. Beccandomi un’occhiataccia da lei << Comunque, piccolina, loro sono i miei migliori amici! Il biondino irlandese dalla grande e insaziabile fame si chiama Niall James Horan… >> il ragazzo alzò la mano come a dire “presente” << Il rapato a zero ma comunque figo e dolcioso è Liam James Payne >>
<< Fanculo >> ricevetti come risposta << e il ragazzo seeeeeecsssssi dagli occhi color ghiaccio e i capelli in disordine è… >>
<< Ti prego non dirmi che anche lui si chiama James di secondo nome >> disse lei interrompendomi e suscitando le risate di tutto il gruppo.
<< no no mi chiamo Louis William Tomlinson >> disse lui prendendole la mano e baciandola con fare languido.
<< Ti ricordo che hai una ragazza Tommo >> dissi.
<< lo so lo so e LA AMO! Comunque… minchia Vanessa ma hai freddo per caso? >>
<< No perché? >> chiese lei.
<< Sei gelida!! >>
Lei sbarrò gli occhi e fece un leggero passo indietro.
<< Ehm… ehm… ehm… >> balbettò.
<< Potevi dirmelo prima che avevi freddo no? Ho una giacca di pelle nella moto! Aspettami qui >> dissi con disapprovazione fraterna.
Ma guarda se adesso non si prende una polmonite, eh!!
Arrivai alla moto e ci trovai Madeline, una tipa di facili costumi.
<< Ciao Styles >> disse con voce sensuale ma che non mi fece ne caldo ne freddo.
<< Ciao Roteldy >> tirai sul il sellino e presi la giacca.
<< Insomma… ho visto quella ragazza… >> disse avvicinandosi pericolosamente e facendo scorrere il suo indice sui miei pettorali.
<< E allora? >> chiesi avvicinandomi e spingendola leggermente contro la moto. Ok forse non mi fa proprio “ne caldo ne freddo”…
<< Niente >> disse a pochi millimetri dalla mia bocca e poi se ne andò lasciandomi lì. Stronza. Pensai sorridendo.
Tornai dai miei amici e vidi Vanessa sulle gambe di Niall mentre se la ridevano allegramente. Mi schiarii la voce e lei si alzò subito
<< Tieni, deficiente >> dissi aiutandola a mettersi la giacca.
<< Grazie, coglione >> si risedette sulle gambe di Niall.
<< Ti voglio bene anche io >> dissi scompigliandole i capelli.
<< Fottiti >> disse cercando di riordinarli.
<< No grazie. Ho ancora tante ragazze sulla lista >> risi insieme ai miei amici.
<< Fai schifo >> una smorfia disgustata ma adorabile si fece spazio sul suo volto.
<< Lo so lo so >> dissi inchinandomi un paio di volte sotto gli applausi dei miei migliori amici.
<< E voi fate pena >> si alzò ma Horan la prese per i fianchi e la rimise sulle sue gambe.
<< Pure iooooooooo? >> disse con la sua solita faccia da cucciolo il ragazzo, che sembrava la perfetta copia di mia sorella pochi minuti prima.
<< Tu no biondino >> gli lasciò un bacio sulla guancia mentre il biondino (che soprannome squallido… anche se anch’io lo chiamo così) divenne paonazzo dall’imbarazzo.
<< Non comportarti da troia e muovi il culo >> le mie parole iniziarono quando la campanella di inizio giornata finì di suonare.
<< Ridillo e ti castro, fratellone >> fece un finto dolce sorriso << E so quanto ci tieni a quel coso. Dopotutto non è con quello che pensi? >> aggiunse mentre si alzava dalle gambe di Horan.
<< Colpito e affondato! >> rise Louis.
<< Fottiti >> gli dissi.
<< Ma io ti aaaaaaaamoooooo!! >> #tonomelodrammaticomodeon mi abbracciò fortissimo.
<< Allora ti devo spiegare una cosa… >> disse Liam notando la faccia interdetta di mia sorella << loro sono una coppia gay in realtà ed Eleanor e le centinaia di ragazze che si scopa tuo fratello sono tutta una copertura >> disse seriamente.
Mia sorella scoppiò in una fragorosa risata che contagiò tutti
<< M-mio f-fratello…. G-GAY?!?! >> disse tra un respiro e l’altro perché faceva fatica a parlare per il troppo ridere.
<< Ovvio!! >> dissi abbracciando Tommo e facendo una faccia fintamente indignata.
<< oddioooooo >> continuava a ridere come una pazza. Era diventata tutta rossa.
<< Ogni tanto respira, cogliona >> sorrisi.
<< Ogni tanto pensa, minchione >> sorrise.
<< Ogni tanto amatevi, simpaticoni >> aggiunse Liam.
Ma noi non potevamo!! Era un po’ come la presa per il culo della relazione con il mio migliore amico. Era una cazzata che però mi faceva scompisciare. E poi lei era la minore, anche se di poco, quindi doveva subire.
<< Dai muoviti o faremo tardi! >> presi mia sorella per mano e cominciai a correre verso la nostra classe.
<< Si ma manco me li hai fatti salutare!! >> disse arrancando dietro di me.
<< Dopo ci riparlerai >> mi fermai davanti alla nostra aula.
<< No aspetta mi stai dicendo che saremo in classe, insieme?!?! >> mi guardò esterrefatta.
<< Si, tesoro bello >> le lasciai un bacio sulla fronte.
<< Fanculo Harry, fanculo >> disse però aggrappandosi al mio braccio. Paura da primo giorno di scuola, un classico.
Entrai con lei al mio fianco sotto lo sguardo di tutti. Ci sedemmo vicini, agli ultimi banchi accanto alle finestre mentre tutti ci fissavano. Ma che minchia avete da fissare poi…
<< SI PUO’ SAPERE CHE CAZZO CI GUARDATE A FARE?!?! >> urlò Vanessa a tutti, precedendomi, con la sua solita finezza.
<< Calma calma dolcezza >> misi il mio braccio sulle sue spalle e la strinsi a me mentre lei fulminava tutti con il suo sguardo omicida.
<< Il fatto è che… ci sembra strano vedere Styles con una ragazza… in atteggiamenti affettuosi >> disse Brian O’Donley, il secchione.
<< Che intendi? >> chiese curiosa.
<< Si insomma… Styles usa le ragazze solo per… piacere… e non lo si vede mai abbracciare una ragazza… >> ma Brian farti i cazzi tuoi, no?
<< Ammazza che bella reputazione hai qui!! >> disse ridendo sommessamente.
<< Credo di aver esaurito gli insulti per te, per oggi >> dissi rivolgendomi a mia sorella che mi fece la linguaccia.
<< Sei molto bella >> disse ammiccando John Fritszhem, giocatore di football e coglione.
<< Si lo so >> risposi serio.
<< Harry, era uno sottospecie di complimento? >> chiese la minore alzando un sopracciglio.
<< Non ti ci abituare, stronza >>
<< Sempre dolce, babbuino >>
<< Siete carini come coppia >> disse sorridendo come un ebete Judy Elbert, la pettegola.
Qualcuno mi spiega perché tutta la classe ci sta fissando e ci parla?! MINCHIA VOLETE?!
Quella frase fece apparire una smorfia di disgusto sul mio viso come su quello di Vanessa, accompagnati da versi tipo “BLEAH”.
<< Al solo pensiero rabbrividisco >> disse lei.
<< Non puoi capire io >>
<< Ma tu sei quella nuova? >> disse Edmund Forten, quello sveglio (trololol).
<< Bhe direi… >> rispose lei.
<< E come ti chiami? >> chiese lui.
<< Io sono… >> venne interrotta dall’ingresso della professoressa Dersen, letteratura.
<< Buongiorno ragazzi >> disse appoggiando i suoi libri sulla cattedra e sedendosi.
<< Buongiorno professoressa >> in coro.
<< Allora allora allora… >> disse legandosi i suoi lunghi capelli bianchi che mettevano in risalto i suoi occhi verdi, ma non belli come i miei.
<< Abbiamo una nuova arrivata! >> disse guardando il rottweiler << Vanessa… >> disse leggendo il registro << Vanessa St… OH MIO DIO! >> disse alzando lo sguardo e saettandolo da me a quella accanto a me.
<< Oh mio Dio ti prego dimmi che non sei come tuo fratello!! >> disse congiungendo le mani a mo’ di preghiera.
<< Sempre gentile prof >> dissi scuotendo la testa.
Tutti ci guardavano stupiti.
<< No no stia tranquilla! Per fortuna non assomiglio per niente a questo qui >> disse indicandomi schifata.
<< Nel caso, sono fortunato io a non assomigliare a te! >>
<< A volte mi chiedo se hai qualche neurone… poi te ne esci così e mi dai la risposta >> sorriso finto.
<< Divertente, rompiscatole >>
<< Grazie, cespuglio >> disse scompigliandomi i capelli ma io me li rimisi “in ordine” con il mio solito gesto swisssssssssssssshoso (?) che, so perfettamente, fa impazzire le ragazze.
<< Ma-ma-ma… siete fratelli? >>
<< Si Geltrude >>
<< Minchia Styles mi chiamo Judy!! Da Juditte!! Non Geltrude… >> disse girandosi verso la lavagna.
<< Bhe allora se siamo tutti… >> cominciò la Dersen ma proprio in quel momento sulla porta apparve la figura affaticata di Meredith Smith,la ragazza più bella che io abbia mai visto.
I suoi capelli biondi erano legati in una treccia, i suoi occhi azzurri come il giacchio coperti da un paio di adorabili occhialoni da nerd, la sua bocca carnosa ricoperta di uno lieve strato di rossetto rosa, il suo naso lineare e perfetto arricciato in una smorfia e le sue guance morbide (?),adornate da due belle fossette, erano lievemente arrossate per la fatica che aveva fatto nel correre.
Uno dei suoi pochi difetti era il fatto che era una ritardataria cronica ma nel resto era perfetta: corpo SONO UN MASCHIO RICORDIAMOCELO, carattere, voti, reputazione… era p-e-r-f-e-t-t-a.
<< Mi scusi >> disse con la sua voce melodiosa. Poi mi guardò e il mio cuore perse un battito.
Poi guardò mia sorella e solo allora mi accorsi che la stavo ancora “abbracciando” così la lasciai di scatto per far si che Meredith capisse di non farsi strane idee.
La Smith con i suoi movimenti sinuosi e aggraziati si andò a sistemare al banco in terza fila accanto alla sua migliore amica,  Cloe Clow (che se ne stava tranquillamente con gli auricolari e la musica a palla) che invece era tutto il contrario.
Cloe aveva i capelli lunghi e molto mossi (quasi ricci) di un rosso intenso (non naturale), gli occhi verdi, le lentiggini, il naso leggermente a patata e la bocca piccola. Caratterialmente era proprio antipatica… pesante, volgare, pazza, tediosa, fin troppo sarcastica e poi mi odiava a morte per un motivo del tutto sconosciuto. Era la classica alternativa insurrezionalista (?) tutta manifestazioni e petizioni (?). Meredith erano un animo moderato, educato e non l’avevo mai vista arrabbiarsi ne dire parolacce. Ancora mi era ignoto il motivo del loro così forte legame se erano completamente diverse.
<< Bene iniziamo! >> disse la professoressa aprendo il libro di testo, seguita poi da tutti gli studenti. 



Spazio autrice 
Rieccomi con il primo capitolo!! :D
Lunghetto eh? xD
 Ora sapete chi è il nostro protagonista *--*
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Spero vi piaccia perchè ci metto l'anima a scriverlo :3
Per ora ho finito :)
Grazie per aver letto
Recensite se vi va ;)
VI AMO TUTTI,
ciao ciao
sono_pHazza 

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Capitolo 3
*** Secondo Capitolo ***


Secondo Capitolo 
 

<< Per la prossima volta portatemi una relazione sull’argomento che abbiamo trattato oggi! >> disse il professor Stons, musica, mentre veniva interrotto dalla campanella che indicava la ricreazione. Perfetto… pensai. Non ero stato attento per niente durante la lezione perché ero troppo occupato a fissare Meredith… quanto era bella.
<< Muoviti >> disse mia sorella dandomi uno schiaffetto sulla nuca.
<< Si si… >> dissi seguendola ma poi sorpassandola e dirigendomi al cortile interno.
Arrivammo e notai subito i miei migliori amici già riuniti sotto alla grande quercia al lato sinistro del piazzale. Appena arrivammo Vanessa si sedette lì sotto come me e gli altri. Cominciammo a parlare tranquillamente ma dopo qualche risata…
<< Su dai dicci com’era Harry da piccolo >> disse Niall a mia sorella mordendo il suo mega panino al salame.
<< Ecco ehm… >> era chiaramente in difficoltà. Era da relativamente poco che era stata adottata anche se io non ne avevo parlato con nessuno dell’adozione. Era mia sorella. Punto.
Il mio gruppo l’avevo conosciuto solo due anni fa, quando lei già c’era, anche se tra noi quattro si era già instaurato un rapporto molto forte non ritenevo fondamentale raccontare la sua storia.
<< Ero un angelo! >> dissi cercando di salvare la situazione.
<< Si come no! >> rise Liam.
<< Dicci di una marachella da bambino di Harry >> incalzò Niall addentando il panino di nuovo.
<< “marachella”?! Ma come parli Horan? Comunque… c’è quella volta che io… >> dissi.
<< Non l’ho chiesto a te >> disse il biondino << Dai Vanessa dicci qualcosa!! >>
Situazione di merda.
<< Ecco ehm… >> un lieve raggio di luce si fece spazio tra i rami e quasi colpì la pelle bianca del viso di mia sorella che si alzò di scatto.
<< Guarda! Il sole! >> disse Louis fissando il cielo nuvoloso che si stava schiarendo mostrando un caldo sole.
Fiuuuuuu… Argomento cambiato pericolo scampato (?)
<< Oh cazzo >> disse lei alzando la testa.
<< Tra poco ci sarà così tanta luce da illuminare tutto tutto >> a volte Niall sembrava un bambino che si meravigliava davanti a ogni cosa.
E un po’ gli ho sempre invidiato questa capacità di vedere il mondo sotto una luce migliore.
<< Oh cazzo!! >> disse mia sorella scappando via.
<< Ma che gli è preso?! >> chiese Liam preoccupato.
<< Ah non lo so >> disse alzando le spalle Louis.
<< Io vado a vedere >> mi alzai anch’io e la seguii fino al bagno delle femmine ma naturalmente non entrai.
Come faccio ora a sapere se sta bene?
In quel preciso momento arrivarono Meredith e Cloe che andavano in bagno.
<< Scusate ragazze mi fareste un favore? >> chiesi gentilmente mentre eravamo davanti alla porta.
La risposta di Med (?) << Ma certo! >> si confuse con lo << Scordatelo, Styles >> di Cloe che ricevette  un occhiataccia dalla migliore amica.
<< Dimmi Harry >> sorrise la bionda. Chissà perché il mio nome sembrava più bello detto da lei.
<< Lì dentro c’è una ragazza, si chiama Vanessa. Potreste chiederle come sta e riferirmelo? >> sorrisi.
Il viso di Med si spense leggermente. Gelosia? Se magari…
<< Va bene, Styles >> sbuffò e roteò gli occhi la Clow.
Entrarono mentre io rimasi ad aspettare fuori camminando avanti e indietro come fa un neo-padre davanti alla sala parto. Ero preoccupato per mia sorella. Strano no?
Dopo interminabili minuti le due ragazze uscirono
<< Allora? >> interpellai quella dagli occhioni azzurri.
<< Scusa ma io non te lo posso dire >> disse abbassando il viso imbarazzata ma incaricando l’amica con lo sguardo di dirmi che aveva detto la minore.
<< Quella Vanessa… >> disse Cloe << ha detto che non si sente bene e che non devi rompergli le palle perché se no è la volta buona che ti fa cambiare sesso >>
<< Sempre dolce vedo!! >> urlai verso la porta cercando di farmi sentire da Vanessa.
<< Fanculo Harry! >> ebbi di risposta.
<< E’ simpatica! >> disse la rossa.
<< No è stronza >> dissi io.
<< Sei odioso >> disse la mora alias il rottweiler alias la minore alias Vanessa alias mia sorella uscendo.
In uno scatto improvviso e del tutto inaspettato mi ritrovai ad abbracciare quella lì alias la mora alias il rottweiler alias la minore alias Vanessa alias mia sorella.
<< Mi hai fatto preoccupare, cogliona >> dissi stringendola. Ma che mi succede?!?
<< Non scappare più così o appena torniamo a casa ti sequestro il computer >> dissi sorridendo affettuosamente. BLEAH mi faccio schifo da solo.
<< Provaci e ti prendo la tua maglietta preferita e te la brucio >> disse con la testa sul mio petto.
<< Sei una tipa forte >> si intromise la rossa.
<< Grazie >> si staccò Vanessa.
<< Però visto che sei simpatica non capisco che ci fai insieme a Styles >>
<< Cloe!! >> la richiamò Med che ricevette un’alzata di spalle come risposta.
<< Guarda a volte me lo chiedo anch’io!! >> sorrise la mora.
<< Fanculo, con amore >> dissi.
<< Fanculo,e basta >> disse lei.
<< Certo che vi amate eh! >> disse ridendo la bionda. Che bella risata cristallina…
<< Eccome!! Lei è la piccola di casaaa >> dissi con la stessa voce che utilizzavo con Lux, la figlia dei vicini a cui facevo felicemente da babysitter.
<< Non ci provare, fratellone >> disse tirandomi un pugno in pancia che incassai bene facendo finta di niente ma che mi fece davvero male. Da dove esce tutta questa forza?
<< Tranquilla, sorellina >> le feci la linguaccia.
<< Ma voi siete fratelli?!?! >> chiese Cloe sconcertata.
<< Purtroppo si >> scosse la testa Vanessa.
<< Davvero?!?! >> chiese ancora.
<< Si perché? >> io non capivo.
<< Sembravate… bho… fidanzati >> disse Mad mentre le si rilluminava il volto.
<< ODDIO CHE SCHIFO >> urlò mia sorella.
<< BLEEEEEEEEEEEEEAH >> aggiunsi io.
La campanella suonò.
<< Ci vediamo ragazze >> sorrise mia sorella che venne salutata dall’energico movimento della mano destra della Clow.
<< Ciao rossa >> dito medio mentre se ne andava.
<< Ciao Meredith >> sorrisi e anche lei sorrise e arrossì leggermente.
<< Ciao Harry >> e se ne andò. Mi aveva salutato. cazzo. Mi aveva salutato. cazzo. Ed era arrossita. cazzo.
 
 
 
 

Spazio autrice
Rieccomi con il secondo capitolo!! :D
Si lo so che è corto ma è solo perchè il prossimo è di una lunghezza stratosferica lol
Spero vi piaccia perchè secondo me fa davvero cagare :C
Grazie per aver letto
Ditemi che ne pensate Meraviglie Mie <3
Sciauuuuuuuu :)
VI AMO TUTTI,
ciao ciao
sono_pHazza  



 


 a



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Capitolo 4
*** Terzo Capitolo ***


Terzo Capitolo


 
Il resto della giornata scolastica passò tranquillamente mentre io fissavo Med, il professore continuava a spiegare con parole unitili quell’argomento che al momento nemmeno ricordo. Starnutii quindi mi girai verso mia sorella per chiederle un fazzoletto per pulire il povero banco che era finito nella traiettoria del mio sputo ma mi fermai senza dire nulla rimanendo a fissarla. La sua testa girata di tre quarti verso la finestra, la mano destra poggiata sotto il mento e l’altra sulla pancia, un espressione triste adornata da un sorriso malinconico poi i suoi occhi…. Solo allora mi accorsi che si era tolta gli occhiali la mattina e vidi le sue iridi… nere. Così nere da renderle indistinguibili dalle pupille. Mi spaventai leggermente… Non credevo fosse possibile… Oltre il fatto che mi ricordavo bene il colore meravigliosamente marrone dei suoi occhi. Rimasi a fissarla. Cominciai a guardare fuori anch’io. Pochi raggi di sole si facevano largo tra le nuvole grigie che come al solito oscuravano il cielo di questa cittadina chiamata Holmes Chapel. Tornai a fissarla. Sembrava una bellissima statua per quanto era ferma…
<< A che pensi? >> chiesi veramente interessato.
<< Al passato… Al mio passato >> rispose sovrappensiero.
La mia curiosità stava scalciando nella mia testa mentre mille domande si ponevano nel mio cervello. Ogni volta che cercavo di sapere di più sulla sua vita prima di essere adottata sviava o mi diceva direttamente che non voleva parlarne. Forse ero anche intimorito dal suo continuo cambiare discorso… Che poteva aver passato? Un fascicolo giudiziario nascosto? Una famiglia difficile segreta? Abusi da minore? Un passato tormentato? Forse neanche lo volevo sapere… Il solo pensiero che lei avesse sofferto mi faceva morire…
Forse si accorse del mio silenzio e della sua risposta perché di scatto si girò verso di me con gli occhi lucidi…marroni occhi lucidi.
<< Stai bene? >> le chiesi prendendole la mano che teneva sotto al mento ma che aveva spostato poggiandola sul banco.
<< N-Si… si si non ti preoccupare >> si ritrasse. Poi sorrise dolcemente forse scusandosi per quel gesto che mi aveva ferito leggermente.
<< Io sono qui>> le sorrisi.
<< Anche io sarò qui, per sempre >> un altro sorriso malinconico si dipinse sul suo volto. La guardai un po’ confuso. Lei tornò alla sua posizione iniziale e io appoggiai il mento sulle braccia sul banco ricominciando ad ammirare Med.
Si ok… a fissare Med…
Passarono due ore e la campanella suonò. Mancava solo un’altra materia e poi saremmo potuti tornare felicemente a casa. Io avevo già invitato i ragazzi a pranzare e stare il pomeriggio a casa da me così ci saremmo divertiti con l’XBOX 360 o con la Play o con la Wii o… avremmo giocato ai videogiochi in pratica.
<< Da quanto ti piace? >> la voce di mia sorella mi svegliò dai miei pensieri.
<< Eh? >>
<< Da quanto ti piace? >> indicò la Smith sia con l’indice della mano destra che con lo sguardo.
<< Che ne sai che mi piace? >> risposi alzando un sopracciglio.
<< Forse perché è da quando siamo in classe che le stai sbavando dietro? >> sorrise.
<< Si nota così tanto? >> sorrisi anche io.
<< Diciamo che dovresti stare più attento… >> rise sommessamente << e poi sono tua sorella! Certe cose le noto >> mi scompigliò i capelli affettuosamente così la lasciai fare. Il suo tocco era rilassante. Così tanto che chiusi gli occhi.
<< Comunque io la approvo >> tesi le orecchie. << Sempre che ti interessi… >>
<< Ovvio che mi interessa ciò che pensi >>
Cominciò ad accarezzarmi la testa come si fa ai gatti e io adoravo quando lo faceva.
<< Mi sembra molto simpatica! Intelligente, educata e… bella è bella >> disse tristemente le ultime parole.
Aprii un occhio e la vidi mentre continuava a guardare fuori la finestra.
<< che c’è? >> chiesi prendendole la mano libera che aveva in grembo.
<< Niente… niente >> disse sorridendo alle nostre mani intrecciate.
<< No ora me lo dici >> mi dispiaceva vederla così.
<< è che… è così bella >> la guardò per un attimo.
<< E allora? Mi stai diventando lesbica? >> rise. Almeno l’avevo fatta ridere.
Tra una carezza e l’altra mi tirò uno schiaffetto sulla nuca.
<< Deficiente… >>
<< Dai dimmi >> sorridevamo come due idioti.
<< è nel pieno della sua giovinezza ed è così bella! Perfetta in ogni dettaglio… piena di… vita… tutto il futuro davanti! Un roseo futuro! E l’amore… l’amore… >>
Una lacrima sfuggì al suo controllo ma la asciugò subito. Le strinsi la mano, alzai la testa e l’appoggiai sulla sua spalla.
<< Anche tu sei così! >>
<< Non è vero… >>
<< Si invece! >> mi girai verso di lei e incatenai il suo sguardo con il mio. Si doveva ricordare per sempre quello che stavo per dirle << Sei bellissima e hai tutta la vita davanti! Un gran lasso di tempo da riempire con avvenimenti belli e brutti che nel corso degli anni diverranno ricordi, alcuni trascurabili e alcuni indimenticabili. Come il tuo primo amore… e se ci mette tanto ad arrivare significa che sarà ancora più intenso e più bello! Un giorno un ragazzo ti amerà per quella splendida persona che sei e tu amerai lui, insieme farete progetti, alcuni li porterete a compiere, altri rimarranno sogni ma ad ogni modo saranno speciali perché saranno vostri. >> lei rimase piacevolmente sorpresa dalle mie parole e sbarrò gli occhi, poi mi lasciò un dolce bacio sulla fronte. Sorrisi come un ebete a quel contatto con la mia sorellina a cui volevo un così grande e inspiegabile bene.
<< Ma se l’amore perfetto fosse già venuto ma ti fosse scivolato via dalle dita anche se hai combattuto con le unghie e con i denti? Ma se il fato avesse deciso di dividervi per sempre pur sapendo il legame speciale e indissolubile che vi legava? >> rimasi spiazzato dalle sue parole.
<< Beh… in quel caso… Non so… sarebbe un dolore troppo grande da sopportare >>
<< Eh già… >> si limitò a dire tristemente riportando lo sguardo ad oltre il vetro.
<< avete finito laggiù? >> chiese alterato Pedran, il professore di Matematica.
Di scatto mi rimisi seduto dritto.
<< Scusi prof >> disse Vanessa.
<< Scusi prof >> aggiunsi subito dopo.
<< dovete stare attenti! Di cosa parlavamo? >>
Io e la minore ci guardammo stupiti. Entrambi aprimmo la bocca cercando qualcosa da dire e scavando nel nostro subconscio sperando avesse registrato qualcosa oltre la nostra conversazione ma niente…
<< Ma insom… >> il professore fu interrotto dalla campanella che sanciva la fine del primo giorno di scuola.
<< Arrivederciiiiii!! >> io e il rottweiler scappammo con gli zaini in spalla.
Uscimmo velocemente e subito dopo i gradini all’entrata lei inspirò a pieni polmoni l’aria chiudendo persino gli occhi.
<< Bello stare fuori eh? >>
<< Eh già! E’ da troppo, assolutamente troppo tempo che vado a scuola! >>
<< A chi lo dici! >> risi.
<< Oh tu non tu puoi nemmeno immaginare da quanto tempo vado al lic… >> aprì gli occhi di scatto e mi guardò con i suoi occhi…azzurri?!?!  
<< Niente niente >> camminò a passo svelto verso la mia moto.
<< Che strano… >> mormorai.
<< Cosa? >> disse abbracciandomi e spaventandomi, Louis.
<< sai di che colore sono gli occhi di mia sorella? >>
<< e lo chiedi a me? >> ridacchiò << comunque sono di un colore fantastico! Tipo… una strana tonalità di grigio. >>
Sbarrai gli occhi… ma che cavolo…?!?!?!
<< Perché? >>
Cercai qualcosa da dire…
<< Aspetta! Ma!... hai guardato mia sorella negli occhi?! >> chiesi sorpreso (fintamente).
<< s-si e allora? >>
<< Come “allora?” ?!?! Perché guardi mia sorella negli occhi?!? >>
<< Oddio mio!! >> sbuffò << fare il fratellone gelosone non ti si addice! Scassi le palle più del solito! Comunque io prima di tutto guardo gli occhi di una ragazza non so te… >> mi guardò di traverso.
<< Divertente… >> si mise a ridere.
<< Ciao ragazzi!! >> si avvicinò Liam dandomi una pacca sulla spalla.
<< Ciao >> disse arrivando a testa bassa Niall.
<< Ehi Irlandese? Che succede? >> gli passai un braccio intorno al collo.
<< Quello stronzo del preside ha indetto un ballo scolastico tra due settimane per l’inizio dell’anno!! Era così contento! “vi divertirete!” >> imitò una voce stridula << a volte penso sia nato nel corpo sbagliato quello lì… è più felice lui per questa fiera dei popolari che una troia del primo anno… >> Niall aveva un autostima pari a nessuno. Era un ragazzo obbiettivamente meraviglioso! Un irlandese bonazzo diciamocelo! Diverse ragazze gli andavano dietro eppure lui si sentiva completamente inadatto ad una qualsiasi forma di bellezza… Odiavo quando si buttava giù per cazzate del genere… E poi alcune troie gli davano addosso ma non sapevano contro chi si mettevano.
<< Ma dai! Sarà divertente davvero! >> disse Louis.
<< Si per voi che non ci mettete niente a trovare una ragazza!! Ma non per me… >> odiavo vederlo così.
<< Dai te la troviamo noi una ragazza! >> sorrise dolcemente Liam.
<< Oppure potresti andare con la sorella di Styles! Dopotutto eravatecosì intimi stamattina >> disse maliziosamente Tommo.
Sentii una brutta sensazione al cuore. “M-Mia sorella?” mormorai ma nessuno mi sentì.
<< Si!! Lei è perfetta! >> Payne saltellò come una femmina.
<< E’ bella >> è bella? “è perfetta” uscì flebilmente dalle mie labbra mentre Boo si preparava ad elencare tutti i pregi di mia sorella.
<< E’ simpatica >> “è un mito”
<< E’ forte >> “è fantastica”
<< E’ intelligente >> “è un genio”
<< NON E’ OCA >> “ovvio”
<< Gli stai simpatico >> “penso di si”
<< E’ libera >> fece anche un occhiolino al biondo. “si ma… ad ogni modo… ALLORA!? STATELE LONTANO COMUNQUE!”
<< E’ bella >>
<< L’hai già detto >> disse Liam.
“sono d’accordo… comunque, caro Liam, mia sorella è così bella che bisogna dirlo due volte”
<< A te da fastidio Harry? >> Niall mi risvegliò dai miei strani pensieri.
<< No no >> “Si cazzo”
<< Infondo potrei provarci… >> sorrise l’irlandese.
<< Vabbè io ragazzi devo andare… Ci vediamo a casa mia! >> sorrisi fintamente e mi avviai verso la moto. Perché? Perché mia sorella? Con tutte le ragazze che gli vanno dietro perché Niall deve scegliere proprio mia sorella che poi neanche gli sbava dietro come fanno alcune?
Presi a calci un sassolino fino ad arrivare dietro un arbusto poco distante da dove si trovava il rottweiler. Tra i vari rami scorsi la sua figura appoggiata alla carrozzeria del mio mezzo di trasporto mentre era intenta a fissare i suoi occhiali da sole preferiti che rigirava tra le mani. Erano un semplice paio di Ray Ban neri vecchio stile che ultimamente erano tornati di moda anche se lei li portava da sempre, a prescindere. Con l’indice accarezzava quel graffio sulla stecca destra di cui le chiedevo sempre la provenienza e mi rispondeva con un semplice “nemmeno ricordo”, poi passò a quell’ammaccatura sulla scritta a lato e infine quella piccola imperfezione sul vetro. Non erano messi benissimo infatti io le avevo regalato un paio nuovo e costoso ma non volle mai lasciare quelli per un motivo a me totalmente sconosciuto. Fissava quell’oggetto con una tenerezza indescrivibile ma anche un sorriso malinconico finché una lacrima le rigò il viso. Una dopo l’altra le bagnavano quel volto perfetto e il mio cuore soffriva nel vedere quella scena. Uscii dal mio nascondiglio e l’abbracciai senza nemmeno lasciar si che lei capisse cosa stava succedendo. Cercò di asciugarsi le goccioline che le solcavano il viso ma la strinsi così tanto a me che non poté.
<< Che succede, piccola mia? >>
<< Niente davvero >> disse sommessamente.
<< Mi vuoi dire che piangi a cazzo? Sai sarà pure vero che sono scemo ma non fino a questo punto… >>
<< Questo è da vedere >> disse ridendo. Riesco sempre a farla ridere.
<< Dimmi >> la staccai da me e la guardai negli occhi.
<< Questi occhiali portano tanti ricordi con loro… Portano un gran peso… Ma ora sto bene tranquillo >> mi diede un bacio sulla guancia e salì sulla moto.
<< Non finisce qui >> dissi mentre le passavo il casco e lei mi faceva la linguaccia.
Salii anch’io e partimmo.

Tutto ciò che sta per essere narrato è uscito dai miei ricordi dopo la trasformazione ma prima non ne sapevo nulla. 

Come al solito si strinse a me e io andai veloce…forse troppo… un’auto della polizia ci fermò quando oramai mancavano pochi minuti da casa nostra. Entrambi accostammo. 
<< Allora allora allora… dì un po’ ragazzino… vuoi morire per caso? A questa velocità di certo hai tante possibilità stupido incosciente! >> disse arrabbiata una poliziotta sulla quarantina.
<< Mi dispiace! Non mi ero reso conto… >>
<< Si si non vi rendete mai conto e poi… BUM! Stupido… Una bella multa non te la toglie nessuno signorino… ? >>
<< Styles >>
<< Styl… Aspetta! Harry Styles? >>
<< S-si? >> dissi sorpreso guardando mia sorella che aveva la mia stessa espressione.
<< AH AH!! Sei tu il deficiente che ha spezzato il cuore di mia figlia! >>
<< Come scusi? Io cosa? >>
<< Teller ti dice niente? >> si mise una mano sul fianco e cominciò a battere con il piede.
Teller… Teller… Teller… !!
<< Rosaline! >> dissi dopo che mi ero ricordato.
Rosaline Teller, troietta bionda e finta del terzo anno, fidanzata con Derek Oldet giocatore di football, traditrice, bulla e pettegola.
Si me la ricordo bene… Era una delle tante feste che Derek aveva indetto a casa sua dopo una partita e sia alcol che… erba… non mancavano. Avevo bevuto molto, bere è come la mia kryptonite, e lei non era stata da meno; il fidanzato se la stava dando alla pazza gioia con una cheerleader e Rosaline aveva pensato bene di fargliela pagare con me e io di certo non mi sarei tirato indietro visto il corpo da favola che si ritrovava. Ma spezzargli il cuore era esagerato visto che c’era stato solo sesso tra noi.
<< Esatto!! >>
<< Si ma ancora non capisco… Mi dispiace >>
<< La mia dolce ed ingenua figlioletta è stata lasciata dal fidanzato perché l’ha beccata mentre TU la stavi baciando e ora ha il cuore spezzato la mia piccola >>
<< Davvero hai fatto questo Harry? >> mi chiese schifata la minore.
<< NO! E’ stata lei a baciarmi perché Derek si stava facendo un’altra davanti i suoi occhi! >> mi tappai la bocca. Cazzo…
<< CHE HAI DETTO RAGAZZO?! >> mi guardò sconvolta la donna.
<< Ecco forse mi sono espresso male… >>
<< Ora venite in centrale! >> disse tutta rossa in volto.
<< No la prego! >> protestò la mora.
<< Piuttosto dimmi come ti chiami tu! >> la Teller senior era davvero incazzata. Ops.
<< Vanessa >>
<< Cognome? >>
<< Styles >>
<< Styles?? >> disse incredula la poliziotta.
<< E’ mia sorella >> mi intromisi.
<< Ah bene. >> la donna ci stava già portando verso la macchina quando la minore le mise una mano sulla spalla e incatenò i loro sguardi.
<< Lei ora se ne andrà e ci lascerà in pace perché non abbiamo fatto niente di male ed inoltre si dimenticherà tutto quello che ci siamo detti. Chiaro? >>
<< SI >> disse la donna assente. Tornò nell’auto e sparì tra il traffico.
<< Ma… ma… ma… >> dissi incredulo.
<< sono molto persuasiva >> sorrise malignosamente.
<< E’ e’ impossibile… >> dissi indietreggiando.
Mi mise una mano sulla spalla e incatenò i nostri sguardi.
<< Tu ora mi porterai a casa e non ti ricorderai niente di quest’incontro. Chiaro? >>
<< SI >> e poi il buio. 

 
 

 Spazio autrice
Rieccomi con il terzo capitolo!! :D
E’ strano poiché ho aggiornato due volte nel giro dello stesso giorno ma ci ho messo tanto dall’aggiornamento del Primo Capitolo e poi amo tanto questo che non vedevo l’ora di farvelo leggere!! *--*
Ditemi cosa ne pensate!! <3
Grazie a todas (?)
Sciauuuuu Meraviglie Mie :*

 


 



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