Amore sotto il sole

di kibachan
(/viewuser.php?uid=13649)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***



Capitolo 1
*** 1 ***


CAP 1

CAP 1

L’IDEA

 

A Konoha era una torrida mattina d’estate. Il cielo era limpido, senza una nuvola, il sole picchiava come non mai e non c’era un alito di vento.

Nonostante questo negli uffici dell’Hokage fervevano i lavori come al solito; infatti Tsunade se ne stava stravaccata sulla poltrona, con i piedi sulla scrivania e la braccia a farle da cuscino con accanto una granita ghiacciata. (ma non si era detto che fervevano i lavori??  >_> n.d. Autrice)(negli uffici… non hai mica specificato che anche l’Hokage era indaffarata! N.d. Tsunade)

La donna guardò con aria annoiata fuori dalla finestra, il faccione di pietra del terzo Hokage fu l’unico a restituirle lo sguardo. Le strade erano deserte. Tutti erano tappati da qualche parte alla ricerca di un po’ di refrigerio.

Certo che ci si annoiava senza missioni da gestire e sottoposti da tiranneggiare…. Niente missioni equivaleva a niente scartoffie, e quindi niente tiranneggio.

“accidenti” sospirò Tsunade “che caldo abominevole! Ma come faranno a Suna a sopravvivere in questo periodo dell’anno?”

poi di colpo scattò in piedi e cacciò un urlo “UFFAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!! IO MI ANNOIO!!

il grido agghiacciante di Tsunade risuonò in tutto il villaggio (per dar prova del temperamento tranquillo dell’Hokage n.d. A)(ma senti da che pulpito! n.d. Tsu)(scusate la finiamo co sti siparietti e mandiamo avanti la storia? N.d. Sasuke)(ma che vuoi?! Tu stai da Orochimaru! Non scocciare!! N.d. A)(T_T n.d. Sasu)

comunque, dicevamo, l’urlo fu terribile quindi Shizune irruppe di corsa trafelata nell’ufficio per sincerarsi quanto la sua maestra/compagna fosse uscita di senno.

“che succede!?” chiese preoccupata seguita subito nella stanza da Tonton (non Ten Ten…. Tonton il maiale n.d. A) “sgrunt! Sei sorda Shizune? Ho detto che mi annoio! E la cosa mi manda in bestia!” ringhiò la donna stritolando una matita innocente.

“tutto qui… cioè volevo dire… che tragedia!” ribatté Shizune alzando impercettibilmente gli occhi al cielo. Poi il viso corrucciato della sua amica la intenerì e provò ad essere più gentile

“suvvia non fate così…. È peccato essere così giù di morale il giorno di ferragosto!”

non l’avesse mai detto!!

A quella frase il viso di Tsunade si illuminò di luce propria e gli occhi cominciarono a brillare di una inquietante luce satanica, sembrava Orochimaru quando vede Sasuke (è  sottinteso che ti detesto vero? N.d. Sasu)(si tranquillo.. ^_^ n.d. A)

“Shizune che idea! Che idea meravigliosa!” ghignò la bionda alzandosi in piedi

“sarebbe?” chiese titubante l’altra maledicendosi per essere stata la fonte di ispirazione di qualche progetto infernale

“organizzeremo una festa per ferragosto! Con tutti i ragazzi e i sottoposti, bisognerà venire in coppia!” spiegò Tsunade cominciando a fremere dall’eccitazione

“che bella idea!” commentò Shizune pensando >

“ovviamente le coppie saranno scelte a caso con un’estrazione, tanto per movimentare un po’ le cose!” le rispose immediatamente Tsunade

suicidio quando lo sapranno>

l’Hokage si misurò in una delle sue migliori risate sadiche che costrinsero Tonton a nascondersi dalla paura

“mi divertirò un mondo! Mwahahahahahahah! Presto Shizune!” ordinò

“portameli immediatamente tutti qui, quelli che non sono in missione, li voglio tutti al mio cospetto tra dieci minuti!”

 

Shizune eseguì mestamente convincendo tutti dicendo che si trattava di una missione. Riuscì a trovare: Naruto, Sakura, il team 8, il team 10, Lee, Tenten, Neji, Ami (una loro coetanea Genin) e Hanabi (la sorella di Hinata, genin novizia)

Non appena i ragazzi furono messi al corrente delle vere intenzioni della loro beneamata quinta Hokage le reazioni furono le seguenti:

 

Naruto: e perché dovremmo fare questa cosa?

 

Sakura: maestra, ma io dico….. con la situazione in cui ci troviamo!

 

Kiba: assolutamente NO!

 

Hinata: O/////O

 

Shino: ……

 

Ino: perché con l’estrazione?

 

Shikamaru: che palle…

 

Choji: ci sarà un buffet?

 

Lee: evviva!!

 

Neji: era destino che non potessi allenarmi in pace oggi

 

Tenten: Neji hai rotto…

 

Ami: wow!

 

Hanabi: perché mai dovrei passare la sera con uno qualsiasi di questi zotici?

 

Tsunade sorseggiò tranquillamente la granita assolutamente sorda alle loro proteste

“questo è un ordine” sentenziò “inutile dire che chi non partecipa viene degradato e rispedito direttamente all’accademia Ninja”

“COOSA????!”

inutile dire che tutti furono “felicissimi” di accettare l’idea dell’Hokage (viva la democrazia! N.d. Sasu)

“ah comunque l’idea è stata merito di Shizune!” puntualizzò Tsunade.

13 paia di occhi assassini di voltarono verso la ragazza incenerendola

“oh cavolo…. Accidenti a Tsunade!” commentò lei tra i denti con un gigantesco gocciolone sulla fronte.

 

                                                                            Fine cap 1

 

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** 2 ***


CAP 2

CAP 2

L’ESTRAZIONE

 

“Bhè, dato che siamo tutti d’accordo…” disse Tsunade beccandosi un’occhiata raggelante

“procediamo con l’estrazione” sentenziò tirando fuori da sotto la scrivania un’urna di terracotta con già tutti i foglietti all’interno. (che organizzazione… n.d. Sasu)(lo sai che sei una piattola?? Stai un po’ zitto! N.d. A) l’Hokage iniziò ad illustrare come sarebbe avvenuta l’estrazione “dunque qui dentro..” “mi scusi” una voce cavernosa si levò dal gruppo di ragazzi, Tsunade si zittì all’istante e tutti si voltarono nella direzione della voce: Shino stava facendo una domanda!!! (ma perché reagite sempre tutti così? N.d. Shino)(O__O n.d. A e Sasu)(uffa..  -_- n.d. Shino)

“volevo solo farle notare che siamo dispari, manca una ragazza per fare tutte coppie” disse con il suo tono sommesso “ma guarda, allora ha la facoltà di parola quello” commentò Neji. Kiba gli ringhiò.

Tsunade si sbatté lievemente  un pugno sul palmo della mano “ecco cosa mi stavo dimenticando! Hai ragione!” gli occhiali del ragazzo furono attraversati da un riflesso “bhè” parlò di nuovo “se serve un volontario che rinuncia io…” ma venne bloccato immediatamente da Kiba che gli saltò addosso e gli si appese al collo tentando di strangolarlo mentre sulle teste di tutti compariva un gocciolone. “he no caro mio! Se lo faccio col cavolo che tu te la svigni!!” gli urlò Kiba. I due cominciarono a litigare (più che altro Shino cercava di non soffocare) Ino si sporse un po’ verso Hinata che si ritrasse impercettibilmente arrossendo vedendola avvicinarsi “dì un po’ ma fanno sempre così?” chiese “si…” sospirò Hinata rivolgendo quindi uno sguardo divertito ai suoi compagni di squadra.

Tsunade sbatté le mani per richiamare l’attenzione “non preoccupatevi nessuno sarà costretto a rinunciare, stavo appunto per dire che per ovviare a questa problema ho invitato a partecipare anche un’altra persona, prego entra pure!” disse alzando la voce nella direzione della porta.

Sulla soglia comparve una ragazza bionda, con un grosso ventaglio legato sulle spalle e un’espressione assassina dipinta sulla faccia.

“Temari! Prego entra pure!” esclamò l’Hokage con un ghigno divertito mascherato da sorriso amichevole. E poi aggiunse rivolta ai ragazzi della foglia “ era qui per delle missioni burocratiche e sarebbe dovuta partire stamattina, ma l’ho convinta a rimanere” ??> pensò Shikamaru guardando la ragazza che gli rivolse uno sguardo ammiccante. Ino nel vedere la scena tirò un pestone all’innocente Shikamaru “ma perché!?? Ç_ç” si lamentò lui “fatti miei” rispose seccata la bionda.

Tsunade si rivolse di nuovo a Temari “ah Termari, a proposito di quella cosa che mi dicevi, non preoccuparti, tutto sistemato, ho telefonato a tuo fratello e ha detto che puoi tornare quando ti pare!” pensò rabbiosamente lei.

“bene ora che ci siamo tutti procediamo con l’estrazione!” annunciò L’Hokage indicando l’urna “qui ci sono i nomi dei ragazzi, ogni ragazza ne pescherà uno e quello sarà il suo cavaliere!” faccia disgustata di tutti i maschi presenti che Tsunade ignorò meravigliosamente, poi si avvicinò ai ragazzi in fila “forza Tenten! Comincia tu!” la esortò.

In quel momento a Naruto cadde l’occhio su Sakura, aveva una strana espressione: così triste…. Anche il volto di Naruto si intristì, poteva immaginare a cosa stesse pensando. Le si avvicinò “Sakura, che hai?” le chiese a bassa voce, la ragazza sussultò come se fosse appena uscita da un sogno “oh!.... niente!.... sto….. sto bene!” rispose “sei triste non è vero?” riprese lui come se Sakura non avesse parlato “perché sai che non c’è possibilità che esca il nome che desideri vero?” le chiese con un sorriso triste. Sakura scattò immediatamente “oh no! Ti prego non pensare questo! Non fare quella faccia!” esclamò attaccandosi con entrambe le mani al suo braccio “va tutto bene, Sasuke manca anche me…” le disse lui ma senza cambiare espressione.

A quel nome il cuore di Sakura ebbe una fitta ma non volle cedere “no Naruto, non è come pensi! Cioè forse…. Un attimo mi è venuto in mente Sasuke prima….. però non desideravo mica…. Cioè adesso io……. Tu……..” l’espressione di Naruto era mutata in una di leggero stupore mentre la ragazza era arrossita e cercava le parole per continuare la frase.

Ma proprio sul più bello Ino, non accorgendosi minimamente della situazione, la tirò per un braccio spezzando il momento “ah comincia! Chissà chi uscirà sono così curiosa!” le urlò nell’orecchio.

Naruto le rivolse un’occhiataccia di quelle che in genere conservava solo per Sasuke. (non ci credo hai parlato di me in modo normale! N.d. Sasu)(se non la smetti di intervenire rimedio subito! N.d. A)(sto zitto n.d. Sasu)(ecco bravo n.d. A)

La ragazza con i chignon, dopo un attimo di esitazione, si avvicinò all’urna e vi immerse la mano cominciando a rimestare ritrovo!> pensò.

Nel frattempo Hinata se ne stava un po’ in disparte con le mani giunte, gli occhi chiusi e intenta in chissà quali scongiuri (già…. Chissà quali… n.d. Sasu)(ancora tu??? Ma quando muori? N.d.A)(quando finalmente avrai pietà di me e lo deciderai n.d. Sasu)(allora ce ne vuole ancora! N.d. A)

pensava intensamente Hinata. Shino vedendola in quella posa e intuendo i suoi pensieri si avvicinò a lei da dietro e le disse all’orecchio “oh dio ti prego, fammi uscire con Naruto, farò qualsiasi cosa!” la ragazza spalancò gli occhi arrossendo dalla testa ai piedi “ah Shino!! Non dire certe cose ad alta voce!” gridò tentando di tappargli la bocca “perché ho indovinato per caso?” disse ironico lui.

Kiba a quelle parole si incupì di botto

Proprio nel bel mezzo di questa diatriba la voce di Hanabi sovrastò qualsiasi altro rumore “COSA?? Naruto Uzumaki????? Ma che sfiga è mai questa??” esclamò contemplando il suo biglietto pensò Shino.

Hinata per poco non collassò su se stessa, Shino aveva un gocciolone sulla fronte e Kiba ricominciava a sperare che magari….. ci sarebbe anche potuto uscire lui con Hinata!

Arrossì al solo pensiero e si voltò a guardarla stesa a terra  con tutti vicino che tentavano di rianimarla.

Intanto Naruto “ma perché proprio io con la mocciosa?? T_T” si lamentava con due fiumi di lacrimoni ai lati degli occhi. “a chi hai dato della mocciosa uomo/volpe!!” ribatté la piccola Hyuhga.

Sakura non riuscì a capire come mai si sentiva così sollevata da quella notizia e non riuscì a interrogarcisi abbastanza perché era arrivato il suo turno.

Senza pensare infilò la mano nell’urna e afferrò il primo biglietto che sfiorò.

Lo estrasse e lesse ad alta voce “Neji Hyuhga” un istante dopo la sua mascella stava spazzando il pavimento.

Tenten si voltò a guardare Neji che aveva sulla faccia l’espressione più ridicola che gli avesse mai visto “che c’è Neji? Non dici che era destino che accadesse stavolta?” gli chiese con voce maliziosa

“ non l’ho fatto perché spero davvero che il destino non mi riservi anche questo!” esclamò senza cambiare minimamente espressione e facendo sghignazzare sonoramente sia Lee che Tenten.

“vieni Hinata tocca a te!” chiamò Tsunade cercando di trattenere le risate al pensiero del povero erede del Byakugan nelle grinfie della sua allieva.

a Hinata tremava la mano mentre la infilava nell’urna, era anche arrossita, non le capitava spesso di avere tanti occhi puntati addosso certo, ma tutta quell’agitazione a pescare il biglietto non se le spiegava. In fondo cosa c’era da tremare? Naruto ormai era uscito con sua sorella e non c’era il rischio di dover passare la serata con suo cugino quindi….

Il suo sguardo vagò un istante su Kiba prima di afferrare il biglietto e estrarlo.

Lo aprì e lesse “Rock Lee  un “he?????’” generale si levò dal gruppo di gente mentre Temari aggiungeva sempre più punti alla lista di cose che avrebbe dovuto far scontare a Gaara per quella pagliacciata!

Cmq nessuno aveva sentito ciò che Hinata aveva detto, la cosa la fece arrossire ancora di più, Tsunade strappò il biglietto dalle sue mani e lesse a volume di voce umano “Rock Lee”. Hinata si sforzò di andare ad incontrare i suoi occhi. Lee immediatamente le sfoderò un sorriso radioso che la tranquillizzò e le permise di ricambiare. Tenten si incupì….. sapeva che lui era sempre gentilissimo con tutti però…..

Nel frattempo Shino si mise davanti a Kiba tentando di nasconderlo per non far notare che stava dando le testate al muro.

Mentre era ancora intento in questa attività però un gridolino di gioia lo fece distrarre.

“yay! Che fortuna!!!” era stata Ami a gridare e ora stava dirigendosi tutta trotterellante verso di lui.

Davanti al suo sguardo interrogativo lei aprì il biglietto con aria maliziosa e lesse “Inuzuka Kiba” senza staccare gli occhi nocciola dai suoi affilati.

“ah sono proprio contenta! Speravo davvero di uscire con te!” cinguettò facendolo arrossire.

Vedendo il suo imbarazzo Hinata si sentì stranamente a disagio, non riuscì a spiegarsi perché.

“forza ragazzi finiamo. È un’ora che siamo qui tra un po’!” replicò Tsunade “vieni Ino pesca tu”

la ragazza si portò con un gesto del capo la coda di cavallo dietro le spalle e pescò un biglietto, Shikamaru la guardava con aria annoiata. Lo lesse e il suo sorriso si smorzò leggermente “Shino Aburame” disse in tono piatto.

Kiba e Hinata guardarono il loro compagno di squadra.

A chi non lo conosceva poteva sembrare che non si fosse nemmeno accorto di quello che Ino aveva detto (anche perché gli si vede solo in naso uscire dal cappotto… n.d. Sasu)(ho la nausea ma mi trovo d’accordo con te n.d. A)(è la fine del mondo? N.d. Sasu) ma per loro che sapevano bene come era fatto era un libro aperto, le goccioline di sudore che gli colavano dalla fronte e il rossore alla base del collo volevano chiaramente dire che era a disagio…. Moooolto a disagio.

In effetti per un tipo come lui di peggio di una chiassosa come Ino Yamanaka poteva esserci giusto una bambina come Hanabi, ma dato che Hanabi, essendo la sorella di Hinata, la conosceva abbastanza bene si poteva dire che non ci fosse nulla di peggio!

Kiba vedendolo così in difficoltà scoppiò a ridere senza ritegno, Hinata invece gli si avvicinò “suvvia Shino, in fondo…. Una valeva l’altra no?” gli disse dolcemente “No. Non sarebbe stato lo stesso se fossi uscito con te. Avrei preferito di gran lunga” sentenziò lui facendo smettere tempestivamente Kiba di ridere.

Hinata arrossì impercettibilmente “non mi piace stare con le persone che non conosco” aggiunse il ragazzo.

Hinata si tranquillizzò (anche Kiba a dire la verità) “ma dai, in fondo non è proprio una sconosciuta no?” tentò di risolvere la questione “e non parlare così forte, se ti sente ci rimarrà male!” aggiunse.

Ma Ino non stava certo ascoltando i loro battibecchi, era troppo impegnata a pensare che in questo modo Shikamaru finiva per forza di cose con Temari, e la cosa era decisamente odiosa. Quella femmina proprio non la sopportava.

“bene, quindi è chiaro che la nostra ospite Temari si presenterà con Shikamaru” concluse Tsunade causando alla Yamanaka una buona serie di tic nervosi.

“mi raccomando, stasera niente abiti da ninja, vi voglio vestiti in maniera decente!” e sottolineò decente dando un’occhiata un tantino schifata al completo arancione di Naruto. “bene è tutto, andate ci vediamo stasera alle otto” li congedò.

“Ah! stasera!” sospirò svenevole Ami giocherellando un attimo con il nastro rosa che le legava l’estremità dei capelli neri “non vedo l’ora!” esclamò attaccandosi tipo polipo al braccio di Kiba. Lui per  tutta risposta si era divincolato con mala grazia dalla sua stretta e se ne era andato sbuffando. Ami lo guardò un po’ dispiaciuta “Oh ti prego scusalo!” le disse Hinata facendo un breve inchino “in genere lui….. non so cosa….” Poi si voltò verso la porta e corse dietro al ragazzo senza nemmeno finire di spiegare “hei Kiba aspetta!”. Gridò chiedendosi perché il suo stomaco si fosse annodato quando aveva visto Ami stringersi a lui.

 

                                                                                           FINE CAP 2

 

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** 3 ***


CAP 3

 

CAP 3

PREPARAZIONE

 

I ragazzi uscirono silenziosamente dal palazzo dell’Hokage e poi si dispersero a piccoli gruppi.

“AAH! Che rabbia!!” sbottò Ino non appena si ritrovò da sola con i suoi compagni, i due la guardarono perplessi.

“Shino Aburame! Shino Aburame!! Ma vi rendete conto della mia sfiga!?? Passerò la serata con un tizio pieno di scarafaggi nel colletto della giacca!” sbraitò. Era chiaro che il motivo reale dello sfogo non avesse nulla a che fare con il povero Shino e suoi cari insettini, ma per Ino rappresentava un ottimo capro espiatorio in quel momento. “oh avanti Ino non fare così! Shino non potrà essere tanto male” tentò di tranquillizzarla Choji, Shikamaru invece se ne stava un paio di passi più avanti a tentare di assimilarsi al paesaggio per non dover partecipare a una simile conversazione, ma il suo migliore amico sembrava essere di altro avviso “io sono stato abbastanza fortunato, Tenten almeno è una ragazza simpatica, pare che quello che a cui è andata meglio di tutti sia stato tu Shika! Accidenti Temari è proprio una bellezza vero?” disse candidamente pensò il ragazzo un istante prima di avvertire un istinto omicida alle sue spalle.

Cominciò a sudare freddo, si girò.

Ino non sembrava essere affatto di buon umore, anzi da come crocchiava i pugni sembrava volesse ammazzarlo.

Per riflesso lui si fece ancor più di bronzo “che hai da guardarmi così Ino? Volevi uscirci tu con Temari?” “Shikamaru sei morto!” Ino cominciò a rincorrerlo tirandogli addosso tutto quello che le capitava sotto mano compresi gatti e pietre, sotto lo sguardo interrogativo di Choji pensò.

Quando la ragazza riuscì a centrare Shikamaru con una lattina vuota però quello si ribellò “vuoi piantarla?? Sei solo una manesca senza un briciolo di femminilità, ringrazio dio di essere capitato con Temari e non con te, almeno potrò dire di essere uscito davvero con una ragazza!” Ino si bloccò immediatamente con la mano che ancora brandiva la munizione (nel caso specifico la busta delle patatine di Choji) per un attimo rimase ferma e Shikamaru, mordendosi la lingua per quanto si era appena fatto scappare di bocca, ebbe il presentimento che stesse sul punto di scoppiare a piangere, e invece “IDIOTA!!!” gli urlò tirandogli anche il pacchetto di patatine

“vai pure con Temari allora, non me ne importa un fico secco di te e di quello che pensi!! Tanto persino un tipo strano come Shino saprebbe apprezzarmi più di una testa vuota come te!!”

e detto questo girò i tacchi e se ne andò via di corsa.

Choji si avvicinò a Shikamaru per recuperare le patatine

“ma possibile che litigate sempre?” gli disse in tono esasperato

“maledizione! E di chi è la colpa stavolta!?” rimbeccò lui guardandolo male. Choji arrossì “e ora che farai? Le chiederai scusa?” “è logico, come al solito… è il modo più rapido per far pace con lei ammettere di avere torto anche quando non ce l’hai… solo…. Tra u po’…. adesso è troppo nera..” rispose lui tornando in modalità tranquillo cronico.

 

Nel frattempo Hinata aveva raggiunto Kiba, Shino  se ne era andato a casa sua già da un pezzo.

“hei! Certo che vai proprio veloce quando sei arrabbiato vero?” gli disse lei comparendogli accanto. Lui non rispose continuando a guardare dritto davanti a se

“perché hai trattato Ami in quella maniera prima?” gli chiese dolcemente Hinata dopo un po’. Kiba scattò come una molla pensò rabbiosamente e fulminandola con lo sguardo da tutti i suoi centimetri di più. Hinata indietreggiò leggermente e Kiba fece un lungo sospirò tentando di calmarsi. Ci mancava solo che cominciasse a farle paura e poi era a posto!

“niente è che…” la guardò. Erano soli in mezzo alla strada, il discorso era in parte avviato. Non ci voleva nulla a dirle “sono stufo che vai ancora dietro a Naruto, mi irrita sapere che ancora sei innamorata di lui nonostante non ci sia stato per tre anni, perché ti amo” non ci voleva nulla.

Ma lui per queste cose era sempre stato timidissimo, ogni volta che pensava al modo di dirglielo gli sembravano sempre una marea di cavolate.

Avrebbe voluto essere schietto come Shino, che con tanta semplicità prima aveva ammesso che avrebbe preferito uscire con Hinata. Lui non aveva il coraggio neanche di dirle questo: che gli sarebbe piaciuto passare quella serata insieme a lei.

“niente, è che oggi mi girano un po’ di mio, niente di che comunque, sarà il caldo” disse alla fine si disse.

Il viso di Hinata si rilassò in un sorriso.

“he già.. questo caldo è insopportabile” disse ridacchiando “senti hai da fare ora?” gli chiese. Lui scosse la testa “allora… bhe, se hai voglia logicamente…. Ti andrebbe di venire a prendere il thè da me?” arrossì un po’ mentre glielo diceva “se…. Se non hai qualcosa di meglio… da fare…. Ovviamente….. cioè se non ti va..” “si vengo” disse lui secco non credendo alla sua fortuna insperata. Magari avrebbe potuto dirglielo…… se……. Trovava un buon momento.

Hinata gli sorrise felice.

I due si incamminarono.

 

Intanto Sakura e Naruto stavano tornando a casa. Lui la stava accompagnando, così con la scusa camminava accanto a lei per strada e forse (molto forse) qualcuno avrebbe potuto pensare che stessero insieme. (se come no…. Sakura muore per me *_* n.d. Sasu)(modestino n.d. A).

“Naruto” lo chiamò la ragazza a un certo punto, lui alzò gli occhi azzurri sulla schiena di lei che lo precedeva di qualche passo. “ti piacerebbe se questa sera indossassi lo yukata tradizionale?” gli chiese a bruciapelo. Naruto pensò di aver capito male “he?” “avanti rispondi, lo so che hai sentito” ribatté lei.

Il ragazzo arrossì un po’ immaginando Sakura con lo yukata, accidenti se gli sarebbe piaciuto! Però…. “bhè dovresti chiederlo a Neji non a me” disse. Sakura si voltò a guardarlo “ perché tu non te li porterai appresso gli occhi stasera??” chiese provocatoria, poi davanti all’espressione allucinata del biondo che sembrava essere sul punto di misurarle la temperatura, arrossì e abbassò lo sguardo iniziando a giocherellare con le dita (ma che si è trasformata in Hinata? N.d. Sasu) “bhè per noi ragazze ninja non ci sono molte occasioni di apparire carine, quindi volevo, almeno stasera” poi sollevò il viso e gli sorrise apertamente “bhè io lo metto! Lo vedrò dalla tua faccia se ti piace oppure no!” aggiunse maliziosa. Naruto stava per dirle che  per lui lei era sempre carina ma Sakura era già corsa via lasciandosi dietro un gran nuvolose di polvere.

 

Nel frattempo a villa Yuhuga, nella camera di Hinata l’aria era abbastanza rilassata, in fondo Kiba era stato lì centinaia di volte e Hinata era la sua amica prima di essere la ragazza a cui moriva da dietro da anni.

Stavano parlando amabilmente mentre Hinata versava il thè nelle tazze.

Nella stanza accanto invece Hanabi era molto di più sul piede di guerra “OK!” disse ad alta voce parlando da sola (ma brava, 11 anni e già sta così… si vede che quelli della famiglia Yuhuga nascono proprio storti n.d. Sasu)(ha parlato quello con il fratello pazzo omicida e che tende a diventare pazzo omicida lui stesso… n.d. A)(di pazzi una come te non dovrebbe proprio parlare n.d. Sasu)(Sasuke hai tre secondi per sparire prima che scriva una fic tuaXKakuzu n.d. A)(con permesso io mi congedo ^^’’’’ n.d. Sasu)

“devo sfruttare il fatto che sono uscita in coppia con quel ritardato di Naruto! Non so perché ma a mia sorella piace tanto, ne approfitterò per tentare di farli mettere insieme!!” esclamò alzandosi in piedi e puntando un pugno verso l’alto “mia sorella è troppo una frana (e anche lui non scherza) se non ci penso io non ce la faranno mai! Non c’è che dire sono proprio una sorella minore invidiabile!!” si giustificò.

“ma prima” aggiunse “dato che comunque questa è la prima volta che esco con un ragazzo, e per di più di 5 anni più grande di me” si buttò a volo d’angelo sul suo armadio “DEVO TROVARE ASSOLUTAMENTE QUALCOSA DI DECENTE DA METTERMI!!!!” urlò cominciando a formare un gigantesco cumulo di vestiti sul suo letto.

Hinata stava parlando di qualcosa che Kiba non stava neanche ascoltando, era troppo concentrato a guardarla. Così, illuminata dal sole estivo che penetrava dalla finestra, i capelli lunghi del colore della notte che le scendevano morbidi a un lato del viso, era veramente bella.

Pensò che magari…. Poteva dirglielo… in fondo accidenti era o non era un Chunin? Un po’ di coraggio per diamine!

“Hinata senti” la chiamò. Lei alzò gli occhi a guardarlo con un sorriso. Metà del coraggio, già scarso, di Kiba andò a farsi benedire  a causa del sorriso “ecco….” È da un po’ che… che volevo dirti… una cosa” Hinata poggiò la mano un po’ più indietro di dov’era e le loro dita si sfiorarono. La restante metà del coraggio andò a fare compagnia alla prima parte “io…”  SLAM!!! La porta si spalancò di colpo “Hinata-chan!!!” Hanabi era entrata quasi sfondando la porta “meglio così o così??” chiese tirandosi su repentinamente i capelli in una coda e poi rilasciandoli cadere sciolti sulle spalle.

Kiba aveva perso l’equilibrio dallo shock e stava con la faccia spiaccicata per terra pensò rabbiosamente staccando la faccia dal pavimento e controllando se il suo naso aveva ancora una forma decente.

“non so Hana-chan… io ti vedo meglio con i capelli sciolti” disse Hinata guardandola pensierosa “tu dici?!?” ribatté lei piazzandosi davanti allo specchio a parete “ma così sarò uguale a tutti gli altri giorni!”

Kiba si stava irritando “Hanabi, stavamo parlando, non hai uno specchio anche in camera tua?” le disse cercando di essere gentile ma risultando invece alquanto aggressivo. Peggio per lui, perché Hanabi non era certo una che si fa intimidire “ma sentilo!!” gli ringhiò piazzandosi a due centimetri dal suo naso “tu piuttosto! Non ce l’hai una casa?? È un po’ che ci hai piantato le tende in camera di mia sorella!” “Hanabi…” tentò Hinata arrossendo furiosamente mentre anche Kiba raggiungeva livelli di rosso in faccia preoccupanti.

La ragazzina si alzò ben dritta “vabbé tolgo il disturbo per ora, ma tornerò!” disse prima di marciare verso la porta.

“mi dispiace Kiba” disse con un filo di voce Hinata mentre lui sembrava stesse riprendendosi da un infarto “è un po’ che è intenibile! Sarà la crescita…” continuò “comunque… cosa mi stavi dicendo?” a Kiba prese un altro colpo “bhè io… stavo” “Oh perdonami se ti interrompo” il ragazza lasciò cadere la testa in avanti arreso al suo destino “volevo chiedertelo anche prima ma mi vergognavo….” Arrossì leggermente “secondo te  Naruto mi vedrebbe se indossassi il kimono stasera?”

una pugnalata dritto al cuore avrebbe fatto meno male. Kiba si sentì di colpo come svuotato. Ma dove aveva la testa? Come gli era venuto in mente di dichiararsi? Ora quasi ringraziava quella piccola peste di Hanabi per averlo interrotto prima!

Hinata amava Naruto. C’era poco da illudersi, forse a lui voleva bene… ma gli interessava essere guardata solo da Naruto.

La tristezza di colpo venne sostituita dalla rabbia. Era stufo di quella situazione, stufo marcio.

Sbatté forte le mani sul tavolo e si alzò in piedi “devo andare  adesso” sentenziò in tono freddo mentre Hinata lo guardava un po’ stranita “ma come! Così all’improvviso!?” chiese alzandosi anche lei. Lui non rispose e si avviò alla porta “Kiba…” lo chiamò lei, ma quando stava per sfiorarlo lui si scansò “lasciami stare” ringhiò con un tono che non aveva mai usato con lei.

Hinata ci rimase talmente male che non riuscì neanche a dire niente quando lui uscì sbattendo la porta.

Cadde seduta a terra pensò…..

in quel momento Hanabi rientrò di nuovo nella stanza “Hina-chan! Neji ha detto che se mi metto la minigonna mi chiude a chiave in camera! Gli dici qualcosa??!” poi si zittì vedendola in quello stato “cos’hai Hina-chan? che è successo?” le chiese con voce dolce inginocchiandosi davanti a lei.

Hinata non rispose….

 

Un paio d’ore più tardi Hinata stava seduta alla scrivania sotto la finestra. Pensava a Kiba. C’era rimasta così male che si fosse arrabbiato con lei….. il modo in cui l’aveva guardata….. le era sembrato anche triste oltre che arrabbiato.

Era ancora assorta in questi pensieri quando una piccola farfalla con ali nere e celesti entrò leggiadra dalla finestra.

Sulle prime la ragazza neanche la notò, poi però quella fece tre giri intorno alla sua testa e poi si posò davanti a lei cominciando ad aprire e chiudere le ali in un ordinata successione. pensò un attimo prima di alzarsi  e andarsi ad affacciare alla finestra.

“Shino! Sapevo che eri tu!” esclamò Hinata sorridendo vedendo il ragazzo sorriderle da sotto la finestra.

“che ci fai qui?” gli chiese. Come risposta Shino le fece cenno con la mano di scendere.

Hinata scese incuriosita. Il ragazzo sembrava in difficoltà a trovarsi lì e si guardava intorno come se stesse controllando che non ci fosse nessuno in giro.

“allora cosa…” lui la zittì mettendole una mano sulla bocca “mi devi aiutare Hinata! Disse in tono non più alto di un sussurro. La ragazza era stupita da tutta questa segretezza “cosa posso fare per te?” sussurrò contagiata dal suo tono.

“l’Hokage ha detto di vestirsi decentemente….” Le disse imbarazzato “ma non capisco cos’è che devo cambiare….. insomma non mi pare indecente quello che metto” Hinata trattenne una risatina.

Shino era tanto forte, grande e grosso ma quando si trattava di queste cose era una vera frana! “per decente intendeva elegante” gli disse. Le sopracciglia di Shino emersero lentamente e pericolosamente da dietro le lenti scure, la ragazza ridacchiò di nuovo “tranquillo ti aiuto io” aggiunse trascinandoselo dietro diretta al quartiere in cui abitavano gli Aburame.

 

Quando Hinata entrò in camera di Shino rimase per un attimo ferma sulla soglia. In quella stanza di 2 metri per 2 c’erano più gabbiette e scatoline che altro.

Ad ogni angolo, su ogni mobile faceva bella mostra di se un “pezzo” dell’agghiacciante collezione di insetti di Shino, per di più tutti vivi e in buona salute!

pensò Hinata sorridendo tra se e se “non entri?” le chiese lui raggiunto il centro della stanza “hem…. Si certo” rispose titubante e poi, cercando di ignorare lo scarabeo rinoceronte maculato che sembrava averla presa di mira da dentro la sua gabbietta, puntò dritta all’armadio.

“dunque vediamo un po’ cosa c’è qui” commentò spalancando le ante. Sotto lo sguardo un tantino imbarazzato si Shino Hinata poté  constatare che lì dentro c’erano solo giacche e cappotti con il bavero alto e di colori che attraversavano tutta la scala dei grigi e dei verdi.

“Shino ma qui ci sono solo giacche dai colori deprimenti!” gli disse candidamente “perché non li definiamo mimetici?” ribatté lui leggermente offeso “come preferisci….. ma sta di fatto che non c’è altro” commentò facendosi poi pensierosa “vabbè dai….” Riprese dopo qualche istante “andiamo a vedere cosa  c’è nell’armadio di tuo fratello” (perché voi non lo sapete ma Shino ha un fratello n.d. A)(non dire quella parola in mia presenza n.d. Sasu)(quale? Fratello? O forse fratello maggiore? N.d. A. sadica)(ahhhha!!!!! Itachi io ti ucciderò!! §_§ n.d. Sasu)(continua a ripetertelo se ti fa piacere… n.d. A)

“ma lui ora non c’è” protesto Shino seguendola mentre si aggirava per i corridoi di casa sua come se non avesse fatto altro nella vita “appunto per questo ci andiamo, così possiamo saccheggiargli l’armadio in tutta tranquillità”

pensò Shino disperato.

Centrato l’obbiettivo, Hinata si mise a tirare tutto fuori dall’armadio del fratello di Shino sotto la supervisione allarmata di quest’ultimo (ma come si chiama sto fratello? N.d. Sasu)(e io che vuoi che ne sappia n.d. A)

“allora prendiamo questo, questo e pure questo…. Questo di sicuro” disse Hinata tirando alcuni capi in mano al compagno di squadra dietro di lei, poi si voltò e gli diede una rapida occhiata “qualcuno in questa casa usa fasce per capelli?” gli chiese “ho paura di risponderti” “eddai! In qualche modo dovremo sistemare quel cespuglio che ti ritrovi in testa!” instette lei “ma perché ti sono venuto a chiamare?” chiese Shino dando sempre più fondo alla teoria dello scambio di persona.

Tornati in camera la piccola, dolce e tenera Hinata schiavizzò il povero Shino e lo fece cambiare qualcosa come un centinaio di volte.

“Hinata ti prego basta, tra un po’ mi sento male” la supplicò lui all’ennesimo “non mi convince”.

“avanti l’ultima cosa…. I pantaloni lasciati quelli che hai addosso e provati questa” lo esortò porgendogli una camicia nera. Lui l’afferrò con aria sconfitta “non ti chiederò mai più niente, lo giuro sulla mia collezione di insetti” brontolò riandandosene in bagno.

Dopo un po’ riemerse più crucciato di prima “Hinata, questo proprio no, guarda quanto mi sta stretta!” le disse mentre cercava di allacciare il bottone di una manica.

Altro che troppo stretta, gli stava benissimo! Lui era alto e quella camicia gli si tendeva addosso proprio dove doveva tendersi.

“non è stretta è aderente!” disse Hinata scendendo dallo sgabello e avvicinandosi. Con gesto talmente veloce da non dargli neanche il tempo di scansarsi gli aprì i primi tre bottoni che lui aveva chiuso fino al collo

“ecco così sei a posto… aggiudicato!” esclamò tutta soddisfatta del suo operato “ma che scherzi? No no…. Guarda poi mi si vede tutta la faccia, il collo” protestò lui facendo per riallacciarsi la camicia, ma lei fermò le sue mani con le sue “Shino non ti fidi di me? Ti dico che va bene così” gli disse dolcemente e aggiunse “e poi è logico che ti si vede, questa sera non devi mimetizzarti, la gente deve  guardarti!” “guardare?? Me???” chiese lui arrossendo.

Dopo un altro po’ di proteste però il ragazzo si arrese.

“uff…” sbuffò mentre lei saliva in piedi sullo sgabello e tentava di infilargli a forza una fascia per capelli celeste “voglio proprio vedere come ti concerai tu dato che ti devono guardare” commentò. Hinata arrossì tutta e non rispose pensando al suo kimono rosa.

Quando ebbe finito lo guardò  “bhè adesso..” cominciò studiandolo circospetta “manca solo……… che ti levi questi!!!!!” esclamò tentando di levargli gli occhiali approfittando dell’effetto sorpresa.

Shino però si scansò e lei quasi cascò per terra “assolutamente no. Questo mai” ribatté lui.

“oh avanti!” lo esortò lei scendendo dallo sgabello e cominciando ad avvicinarsi minacciosa. Shino per tutta risposta scappò correndo. Hinata lo seguì “fermati!” “fossi matto”

la scena era davvero ridicola! Hinata lo stava inseguendo per tutta la casa!

“Shino non fare il bambino! Che ti cambia se te li levi?!” gridò lei. Lui non rispose neanche e accelerò.

Dopo circa dieci minuti si ritrovarono tutti e due senza fiato stesi per terra sulla veranda.

“anf…. Anf…. Anf…. Mi arrendo tieniti quei dannati occhiali” sbuffò Hinata senza fiato “vittoria” commentò lui più o meno nelle sue stesse condizioni.

Rimasero in silenzio a riprendersi per qualche minuto. Hinata di colpo ripensò alla sua ultima conversazione con Kiba. Era successo poche ore prima…. Ripensò al modo in cui l’aveva guardata, al modo in cui aveva scansato la sua mano.

Una piccola lacrima le scivolò giù dagli occhi bianchi, seguita poi da diverse altre. Si lasciò sfuggire un singhiozzo.

Shino scattò a sedere nel sentirla e si voltò a guardarla con aria apprensiva e interrogativa.

“Kiba è arrabbiato con me” esalò tra i singhiozzi Hinata dopo qualche istante “questo non è possibile” ribatté secco Shino “si invece!” insistette la ragazza alzandosi anche lei a sedere e guardandolo dritto in faccia “tu non c’eri prima, non sai come mi ha guardata!” gemette “io….. io vorrei chiedergli scusa….. però…… però….. non so neanche cosa ho detto  per farlo arrabbiare” pensò Shino.

“io…. Io non so che fare Shino….” Singhiozzò Hinata nascondendo il viso tra le mani “e…. e se….. se non volesse più parlarmi?” chiese con tono disperato.

Il ragazzo le accarezzò la testa delicatamente, lasciandola sfogarsi “questo, lo sai bene che è impossibile” le disse con voce ferma.

Hinata poggiò la fronte sulla sua spalla continuando a piangere. In questo momento Naruto non rientrava neanche lontanamente tra i suoi pensieri.

 

Nel frattempo, dall’altra parte del villaggio, Tenten era appena tornata a casa. Uscita dal palazzo dell’Hokage non era riuscita a staccarsi di dosso i suoi compagni di squadra e soprattutto il suo chiassoso sensei fino a poco fa (quel tipo assurdo di Gai…. Non mi piace >_> n.d. Sasu)(c’è qualcuno che ti piace? N.d. A)(no n.d. Sasu)(che tipo insopportabile n.d. A)

Non che gli dispiacesse stare con loro, anzi, solo che dopo la piega che la giornata aveva preso, la festa e tutto, doveva assolutamente tornare a casa.

Piombò in camera sua come una furia senza neanche salutare la madre affaccendata in cucina.

Si tolse rapidamente i vestiti rimanendo in biancheria e spalancò l’armadio.

Quella sera tutti, e soprattutto Lee (almeno sperava), si sarebbero resi conto che anche lei era una donna…..

 

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=144735