Il ciclo di Innistrad

di Nezuchan Sketch
(/viewuser.php?uid=96135)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ritorno alla Bestia ***
Capitolo 2: *** Alleanze e inganni ***
Capitolo 3: *** Addio ***



Capitolo 1
*** Ritorno alla Bestia ***





Un liquido caldo e denso mi ricopriva gli artigli.
Un corpo senza vita era a terra, ai miei piedi.
Lo guardai senza interesse, come se fosse un giocattolo rotto, e lo scavalcai.
Guardandomi attorno, notai delle figure nell’oscurità, simili a lupi, anche se irradiavano una strana forza, simile a quella che mi pervadeva.
Poi guardai l’uomo che mi trovavo di fronte. Al collo portava una sorta di collare, probabilmente era un simbolo ecclesiastico della sua chiesa.
Brandiva una spada, e sembrava che la volesse usare per difendersi.
Ghignai, scoprendo le zanne.
Era davvero uno stolto, se pensava che sarebbe bastata quell’arma e la sua stupida fede a salvarlo.
Ormai il mio interesse era solo concentrato su di lui. Era l’unica creatura in quella radura che non era come me, come noi. Era un intruso, ma, soprattutto, era cibo.
La luna piena illuminava la radura e il simbolo sacro dell’uomo rifletteva quella luce, quasi come una torcia.
Con una velocità sovraumana, lo attaccai, lasciandomi andare alla bestia dentro di me.
La bestia voleva ucciderlo.
Voleva sentire la sua pelle dilaniata dai suoi… no, dai nostri artigli.
Voleva cibarsi di lui, nutrirsi, dopo tanto tempo che ciò le era stato negato.
Velocemente, l’uomo fu a terra, incosciente, ma quasi morto.
Mentre mi avvicinai a lui per finirlo, crollai a terra, tremando in preda alla trasformazione.
Una volta finita la trasformazione in licantropo, ululai, e, nel bosco, altri ululati risposero.
Prima di cibarmi dell’uomo, però, distrussi quel simbolo sacro, che una volta per loro voleva dire salvezza e protezione. Se il collare di Avacyn* era inutile, voleva dire solo una cosa.
Voleva dire prosperità e possibilità per l’ulubranco* di ritornare a cacciare come un tempo.
Ululai di nuovo.
Se Avacyn aveva abbandonato Innistrad, voleva solo dire che i problemi degli umani erano appena iniziati. 




*Avacyn: Angelo della speranza e divinità di Innistrad, misteriosamente scomparsa nel nulla. Con la sua scomparsa, i suoi simboli hanno perso potere.
Ulubranco: Così si chiama il branco di licantropi di Innistrad.


Questa flash fict è la prima di tre. Mi è stata ispirata giocando a Magic con un'amica. Spero che vi piaccia >.<

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Alleanze e inganni ***





“Sacerdoti, cacciatori, assassini… alle armi! Il nemico si avvicina!” Era appena iniziata la nottata, e già stavano suonando l’allarme. Era un brutto segno quello.
Molti  cittadini accorsero al grido del campanaro,  o al suono della campana. Tutti erano armati. Forconi, coltelli, martelli… qualsiasi cosa poteva diventare un arma, in mano a quei cittadini.
Ormai chiunque metteva in gioco la propria vita pur di salvare i propri cari. Non importava più se fossero santi o ladri. Bastava che aiutassero la città.
Un uomo dai capelli neri e la pelle pallida posò la mano sulla spalla di quello che doveva essere il capitano delle guardie. Al freddo tocco, questi sobbalzò, girandosi a guardare il vampiro. Lo riconobbe subito: era uno dei capitani delle guardie di Stromkirk* e dietro di lui c’erano altri vampiri.
“I nobili hanno deciso che dobbiamo aiutarvi a fermare qualsiasi cosa tenti di entrare” spiegò semplicemente, mentre gli altri vampiri non dissero nulla. L’uomo non disse niente, anche se si vedeva, nei suoi occhi, quel misto tra sbalordimento, felicità e fastidio. Se li avrebbero aiutati senza fare casini, lui non si sarebbe di certo lamentato.
Ben presto geist e zombie furono fuori le mura della città. Le battaglie contro queste aberrazioni erano state sempre difficili per gli umani. Ma quel giorno, con i vampiri al loro fianco, non fu difficile. Nessuno aveva mai pensato che una creatura della notte potesse aiutarli.
Non sospettavano minimamente che i vampiri li aiutavano solo perché così i nobili di Stromkirk avrebbero potuto nutrirsi di loro. Perciò, non volevano che degli indegni spiriti e dei sacrileghi non morti li privassero del loro nutrimento. E così, i vampiri combattevano al fianco degli umani, che erano ignari dell’inganno che i potenti nobili avevano ingegnato ai loro danni.


*Stromkirk è una famiglia di vampiri nobili di Innistrad.
Questa Flashfict è più corta dell'altra, ed è incentrata sui vampiri di Innistrad. La prossima che sarà pubblicata sarà l'ultima del ciclo di Innistrad. Spero che vi sia piaciuta^^

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Addio ***


Garruk iniziò a correre, inseguendo la negromante che gli aveva lanciato la maledizione: la sentiva incombere, ma lui non sarebbe crollato così facilmente.
Finalmente la vide. Avrebbe riconosciuto quella figura ovunque. La attaccò, prendendola di sorpresa, e dopo una breve lotta riuscì a bloccarla. Finalmente, poteva avere la sua vendetta e liberarsi della maledizione.
“Annulla la maledizione strega! Subito” Liliana rise e sparì, mentre la maledizione continuava il suo corso; fu solo la parola di Avacyn a dargli finalmente sollievo, facendogli per un attimo sperare che la maledizione fosse finalmente sparita. Ma questa era sempre presente, seppur bloccata dal decreto dell’angelo.
Era stato ingannato di nuovo da quella infima strega, riuscendo a farsela sfuggire di nuovo. Il cacciatore sospirò, guardando per un ultima volta Innistrad. Disse addio a quel piano su cui, finalmente, stava splendendo di nuovo il sole, prima di sparire nel nulla, lasciando quel luogo per sempre.



Note: Ecco l'ultima flash fict di questa serie. Spero sinceramente che vi sia piaciuta, dato che è la prima volta che pubblico questi racconti xD 
Recensite in tanti^^

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1448186