Love Dust

di _Fiore di Loto_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Come tutto è iniziato ***
Capitolo 2: *** Rincontro. ***
Capitolo 3: *** Malintesi, corteggiamenti e gelosia. ***
Capitolo 4: *** Nuove conoscenze e lezioni di danza. ***
Capitolo 5: *** Eccessiva curiosità. ***
Capitolo 6: *** Furia e Paura. ***
Capitolo 7: *** A little pain. ***
Capitolo 8: *** New Comeback. ***
Capitolo 9: *** Feelings. ***
Capitolo 10: *** Capitolo decimo. ***



Capitolo 1
*** Come tutto è iniziato ***


Avevo sempre creduto che la mia famiglia fosse la migliore al mondo e che la mia vita fosse fantastica. Avevo tutto ciò che si potesse desiderare.
Una bella casa, due genitori amorevoli e comprensivi e due fratelli maggiori che mi riempivano di coccole e gentilezze.
La mia vita era perfetta così come lo era la mia famiglia.
Credevo che niente e nessuno avrebbe mai potuto rovinare quella favola famigliare, eppure successe proprio per mano mia.
Tutto iniziò quando avevo 12 anni.
Fin da piccola a prendersi cura di me erano stati i miei fratelli, in particolare Taemin più piccolo di Taesun di 3 anni.
Con me era sempre gentile e mi trattava con infinita dolcezza, aveva sempre parole di conforto e coraggio. Ogni giorno gli volevo sempre più bene e il cuore si colmava d’affetto per lui ogni minuto in più che passava.
Per 12 anni vissi nell’ignoranza dei miei sentimenti fino a quando iniziai ad accorgermi che ciò che provavo per Taemin era completamente diverso da quello che provavo per Taesun.
Quando Taemin mi sorrideva, mi parlava o mi toccava io arrossivo vistosamente e sentivo il cuore esplodere. Ero felice ma poi ci fu quella batosta.
Un giorno vidi Taemin insieme ad una ragazza nel retro della nostra scuola mentre si scambiavano effusioni. In quel momento il mondo mi crollò addosso, senti il cuore spezzarsi in migliaia di pezzi e finalmente capii.
Amavo mio fratello, lo avevo sempre amato e questo mi spaventava a morte.
Come era possibile innamorarsi del proprio fratello?
Non era un amore fraterno, il mio era un amore come quello tra un uomo e una donna.
Un amore vero ma insano e contro natura.
Ricordo che la paura mi attanagliava lo stomaco e non mi faceva dormire.
Passavo i pomeriggi a inzuppare il cuscino di lacrime.
Ero sola e non potevo confessarmi a nessuno perché sapevo che nessuno mi avrebbe compresa.
La favola della famiglia felice si era dissolta all’istante rendendomi ancora più depressa.
I miei genitori avevano capito che qualcosa non andava e, credendo si trattasse di un problema a scuola, mi spedirono all’accademia di arti musicali e spettacolo che frequentava anche Taemin da un anno.
Sapevano che noi andavamo molto d’accordo e mi mandarono lì apposta perché pensavano che con lui vicino mi sarei sentita meglio e avrei recuperato il sorriso che ormai stentavo a mostrare, ma non avevano idea di infliggermi così un dolore che mi straziava il petto.
Tutti i giorni vedevo intorno a mio fratello uno stormo impressionante di ragazze mentre io piano piano iniziavo a diventare popolare senza saperne,ancora oggi,il motivo.
Nell’armadietto trovavo diverse lettere d’amore a cui io puntualmente rispondevo con un rifiuto gentile ed educato, cosa che mi permetteva di instaurare un rapporto cordiale e di amicizia con quei ragazzi. La vita in accademia iniziava a piacermi anche se soffrivo come una bestia, ma poi una mattina mi alzai con l’idea di dimenticare Taemin.
Non potevo continuare a piangermi addosso.
L’occasione si presentò quando un ragazzo di nome Kim Kibum, più grande di me di 3 anni, ebbe il coraggio di farmi una dichiarazione in piena regola.
Mi chiese di incontrarci sul terrazzo dopo le lezioni.
Rammento ancora il suo viso arrossato e le parole che mi disse:
- < Yurim..tu…mi piaci!! Io mi sono innamorato di te fin dal primo momento in cui ti ho vista. So che hai rifiutato molti ragazzi quindi non ti pregherò di frequentarmi, non ti chiederò di fare nulla. Volevo solo che tu lo sapessi. >
Quel ragazzo dall’aria così mite e delicata mi colpì e gli proposi di metterci insieme.
Naturalmente la notizia si venne a sapere nel giro di 30 secondi creando scalpore tra gli studenti.
Non m’importava molto di quello che dicevano ma ero un po’ preoccupata per la reazione di mio fratello.
Non lo vidi per tutto il resto del pomeriggio ma la sera venne a bussare alla mia stanza e notai che era a disagio o magari infastidito per qualcosa.
Non sapevo cosa dire ma poi lui mi abbracciò stretta stretta a sé come non aveva mai fatto prima.
A quel tempo aveva solo 15 anni e mi superava già di una buona manciata di cm.
- < Ho sentito che ti sei messa con Kibum hyung. Non sapevo che ti piacesse, perché non me ne hai parlato? Noi….non parliamo più come una volta e questo mi distrugge. Che ti succede, Yu? Non voglio che tu ti allontani da me anche se stai diventando una donna ormai. >
- < Una donna? Ho solo 14 anni. >
- < Per me sei una donna. La mia amata sorellina è diventata una donna. >
Sentirlo parlare in quel modo e con quel tono così triste mi fece scoppiare a piangere, com’era prevedibile.
Quella notte dormimmo insieme abbracciati come non facevamo da tanto tempo e mi addormentai subito cullata dal suo respiro ma la mattina dopo lui non c’era più.
Con il passare del tempo ci vedemmo sempre meno a causa del suo debutto nel mondo dello spettacolo insieme ad altri 4 ragazzi, tra cui il mio ragazzo, come boy band: gli SHINee.
Strinsi amicizia con il leader Onew, il rapper Minho e il lead vocalist Jonghyun.
Erano molto simpatici e divertenti e mi consideravano come una sorella minore.
Quel poco tempo che passavamo insieme all’accademia lo trascorrevamo a cantare, ballare, parlare, scherzare e giocare.
Con loro mi sentivo di nuovo viva ma si sa che le cose belle hanno scadenza breve.
Anno dopo anno ognuno di loro si laureò lasciando l’accademia.
Il primo fu Onew, poi Jonghyun e nello stesso anno Kibum e Minho.
Rimanemmo solo io e Taemin per 2 anni, poi anche lui se ne andò.
La felicità che avevo ritrovato se ne era andata via un’altra volta.
Ero rimasta sola di nuovo.
In quei 2 anni lo avevo visto si e no 4 volte e da quando se ne era andato neanche una telefonata.
Capivo che era molto impegnato con il lavoro ma almeno una chiamata poteva farla, no?
Mi sarebbe bastata anche una sola striminzita risposta ai mille sms che gli avevo mandato.
Mi mancava da morire.
L’unico modo che avevo per parlare nuovamente con lui e rivederlo era far parte anch’io del mondo dello spettacolo.
Daltr’onde se Maometto non va alla montagna, la montagna va da Maometto.
Avevo alle spalle 4 anni di preparazione intensiva, avevo posato per delle foto pubblicitarie come modella, avevo avuto qualche parte in alcuni drama e avevo fatto parte del corpo di ballo in diversi video per la SM Entertainment, per la YG e altre importanti aziende.
Il mio volto ormai era conosciuto al pubblico e quando ci fu l’occasione firmai un contratto con l’agenzia degli SHINee.
E proprio oggi, all’età di 18 anni, finalmente lo rivedrò.

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Capitolo 2
*** Rincontro. ***


Era in piedi davanti alla porta che la divideva da lui mentre tra le mani stringeva con forza il suo cappotto.
Declutì a fatica e posò la mano sulla maniglia aprendo la porta.
Entrò nella stanza attirando l’attenzione dei 5 ragazzi che la guardarono increduli con gli occhi spalancati.
In un secondo se li ritrovò intorno con Kibum che l’abbracciava stretta.
Si erano lasciati quando lui si era laureato ma erano rimasti in buoni rapporti e non nutrivano nessun risentimento verso l’altro.
A turno i ragazzi l’abbracciarono contenti di rivederla dopo tanto tempo.
Solo Taemin era rimasto in disparte e non le si avvicinò, tanto era preso dalla bellezza della sorella.
Era cresciuta davvero tanto.
Aveva tutte le forme al posto giusto con una linea davvero invidiabile.
Si era alzata di molto e quei jeans attillati a vita bassa le mettevano in risalto le gambe magre e slanciate.
Non riusciva a toglierle gli occhi di dosso completamente rapito dal viso della sorella incorniciato da setosi e morbidi boccoli color biondo cenere con alcune ciocche tra il biondo dorato e il biondo aranciato.
I suoi occhi neri e profondi come l’oceano erano truccati con una semplice linea di eyeliner nero mentre alle labbra aveva sicuramente del burro di cacao alla pesca.
La bocca di lei si stese in un sorriso mostrando i suoi denti perfettamente dritti e bianchi come perle prima di coprirsi la bocca con una mano scoppiando a ridere.
Le sue mani, notò Taemin, erano molto curate e sicuramente anche morbide e delicate.
Le unghie erano limate alla perfezione e colorate di un tenue rosa antico.
Era un vero idiota.
Avrebbe dovuto immaginare che allontanarsi non sarebbe servito a nulla.
Gli occhi di lei si scontrarono con i suoi e la risata sulle sue labbra scomparve assumendo un espressione tremendamente seria.
Lentamente, senza alcuna fretta, camminò verso di lui e quando gli si fermò davanti la salutò con un misero ‘ciao’.
Il viso di Yurim si contorse in una smorfia d’ira e alzò il braccio schiaffeggiando Taemin con tutta la forza che aveva in corpo lasciandolo con la testa girata di lato e l’impronta della mano sulla guancia.
- < Mesi e mesi che non ci vediamo e l’unica che sai fare è guardarmi come fossi un fantasma e salutarmi con uno stupido ‘ciao’?! Non una telefonata, non un sms, niente! Niente di niente e pensi che tutto si possa aggiustare con un ‘ciao’? Spero tu stia scherzando!! Capisco gli impegni, capisco il lavoro, le fan, capisco tutto ma sono tua sorella, porca miseria! Almeno una volta vuoi alzare quella stupida cornetta e chiedermi come sto? E’ chiedere troppo? Cos’è, la fama ti ha dato alla testa? La tua famiglia non conta più niente? Io non conto più niente? Maledizione, non guardarmi con quella faccetta da cane bastone! Rispondimi!! > - urlò battendo i pugni sul petto del ragazzo.
Taemin le circondò la schiena con le braccia stringendola a sé con delicatezza, quasi avesse paura di romperla.
Affondò il viso nell’incavo del collo di lei inspirando quel profumo nostalgico e dolce che tanto gli era mancato.
- < Perdonami.> - disse con tono sinceramente dispiaciuto.
Yurim scoppiò a piangere e le gambe non la sorressero facendola scivolare a terra tra le braccia del fratello.
Taemin la strinse con più forza mentre sentiva gli occhi farsi lucidi.
I ragazzi decisero di andarsene per lasciargli un po’ da soli in privacy e intimità.
I due fratelli rimasero abbracciati per qualche minuto poi Taemin allentò la presa scostandosi un po’ per prendere il viso della sorella tra le mani e asciugarle le lacrime.
L’eyeliner le aveva macchiato gli occhi e ora dei rivoli neri le solcavano le guance.
- < Hai gli occhi neri. Sembri un panda. Andiamo a darci una sciacquata > - disse alzando la sorella tirandola per le braccia.
La accompagnò al bagno delle donne e aspettò fuori della porta che finisse di sistemarsi il trucco.
Quando era uscita non aveva più le guance macchiate e Taemin la prese per mano portandola fuori dall’edificio della SM.
- < Che stai facendo?! Non devi lavorare? >
- < Tu sei più importante e poi voglio passare del tempo con te. Mi mancano terribilmente le nostre chiacchierate. >
Passeggiarono per le strade di Seoul in cerca di un locale tranquillo dove poter scambiare due parole in pace e dopo una bella camminata Taemin la portò in un piccolo cafè carino e confortevole non troppo lontano dall’agenzia.
All’interno c’erano poche persone, il che, per l’idol, era perfetto.
Si sedettero ad un tavolo dietro ad una colonna aspettando che la cameriera venisse a chiedergli le ordinazioni.
- < Allora..ehm..come te la passi in accademia? >
- < Oh una meraviglia. L’unica persona con cui parlavo non mi rivolgeva la parola e poi se n’è andato senza farsi più sentire. Vivo nella mia stanza da sola senza alcuna compagnia, il resto della giornata la passo frequentando le lezioni e lavorando eppure un po’ di tempo per la famiglia lo ritaglio sempre. Taesun è anche venuto a trovarmi e ci siamo divertiti un mondo. E tu come te la passi? > - chiese con finto sorriso innocente.
- < Ti prego smettila di fare così > - pregò mortificato.
- < Così come? Ho solo risposto alla domanda che mi hai fatto. >
- < Senti, mi dispiace, davvero, ma sentivo il bisogno di allontanarmi un po’ per capire cos’è che volevo. >
- < E per farlo dovevi tagliare i ponti con la tua famiglia? >
- < Ho sempre mantenuto i rapporti con i nostri genitori e Taesun. > - confessò.
Yurim sentì il cuore spezzarsi ancora una volta.
- < Capisco. Allora il problema sono io. A questo punto è inutile rimanere qui a parlare. Sono contenta di averti rivisto almeno una volta. > - disse alzandosi dalla sedia prendendo il cappotto.
- < C-Che stai facendo? >
- < Me ne vado. Perché dovrei stare qui a parlare con qualcuno che non vuole vedermi? E’ già abbastanza umiliante, non credi? Salutami gli altri e da’ un abbraccio a Key da parte mia > - prese la borsa e si avviò verso la porta quando sentì prendersi per un braccio.
- < Aspetta! Parliamone. >
- < E di cosa vuoi parlare? Hai detto che volevi allontanarti da me perché non volevi più vedermi, no? Bene, me ne vado dalla tua vita! Non ti cercherò più, non verrò più a trovarti, non farò assolutamente nulla così magari sarai contento! Addio! >- esclamò uscendo di corsa dal locale e correndo lontano da lì attraverso le trafficate strade di Seoul.
Si sentiva così stupida….! Aveva fatto un viaggio a vuoto per sentirsi dire che l’unica con cui non voleva parlare era proprio lei.
Oltre a sentirsi sporca per quell’amore sbagliato ora si sentiva anche un’incredibile idiota.
Corse e corse senza sapere dove stesse andando, ma d’altra parte neanche le interessava.
Era così immersa nei proprio pensieri che non si accorse nemmeno che aveva iniziato a piovere.
Vagò ancora per un po’ fino a quando sentì squillarle il cellulare.
Appena rispose, l’utente dall’altra parte del telefono iniziò a sbraitare.
- < Yurim si può sapere dove sei? Sono ore che provo a chiamarti! Tuo fratello è preoccupatissimo! Non si da pace! Stai bene? Hai trovato riparo in qualche locale? Sei con qualcuno? Yu! Yu, rispondimi! Ci sei? Mi senti? Dove ti trovi? >
Sentendo la voce preoccupata di Key, Yurim non riuscì a trattenere le lacrime.
- < Yurim…? >
- < Kibum….Kibum aiutami….aiutami Key. Vieni a prendermi….ti prego..> - pregò tra un singhiozzo e l’altro con la voce rotta dal pianto - < Vieni a prendermi…>
- < Che è successo? Yurim così mi fai prendere un colpo! Dove sei? >
- < I-io non lo so. Sono scappata via senza vedere dove stessi andando. Ho paura da sola, Key! >
- < Sai dirmi più o meno la zona, i negozi? >
- < S-si. Qui ci sono molte boutique con abbigliamento d’alta moda e negozi con capi decisamente eccentrici. > - descrisse guardandosi bene attorno.
- < Ho capito, sarò lì tra 2 minuti. > - disse chiudendo la chiamata.
Yurim mise il cellulare nella borsa lasciandosi poi cadere a terra.
Non le importava di stare sull’asfalto bagnato, tanto era già zuppa.
Lasciò che la pioggia la bagnasse ancora di più sperando che tutta quell’acqua lavasse via la sua sensazione di sporco e la tristezza che la opprimeva.
Rabbrividì sentendo l’umidità fino alle ossa e iniziò a starnutire convulsamente.
Aspettò pazientemente che Key arrivasse mentre moriva di freddo.
Dopo aver aspettato ancora un po’ decise di provare a fare la strada a ritroso ma appena si alzò vide una macchina arrivare che poi si fermò di botto proprio davanti al marciapiede dove c’era lei.
La portiera si aprì ad una velocità impressionante e ne uscì un Key dalla faccia stravolta dalla preoccupazione.
L’abbracciò e la portò nell’auto dove c’era Jonghyun al volante.
Yurim si strinse contro il petto di Key piangendo copiosamente mentre il ragazzo le accarezzava i capelli completamente fradici.
- < Kibum..ti amo..>
Kibum s’impietrì a quelle parole ma fu solo un attimo.
- < Non si dicono le bugie piccola Yu. Non è me che ami. > - le disse asciugando il viso della ragazza addormentata.


Lentamente aprì gli occhi realizzando di trovarsi in una camera da letto che però non era la sua.
Le pareti erano bianche e così la scrivania, l’armadio e il comodino.
Fece per mettersi a sedere ma la sua mano toccò qualcosa di estremamente morbido e soffice.
Incuriosita si tirò su e vide Taemin ai suoi piedi che dormiva beato.
I capelli gli ricoprivano per metà gli occhi e il collo dandogli l’aspetto di un tenero angioletto.
Yurim non l’aveva mai visto dormire e sentì il cuore sciogliersi di tenerezza per tanta bellezza racchiusa in una singola persona.
Aveva sempre pensato che suo fratello fosse bello sia dentro che fuori.
Era un ragazzo alto, magro, con le labbra piene e rosee per non parlare di quegli occhi scuri brillanti come le stelle.
E poi c’era il suo sorriso.
Yurim era strettamente convinta che il sorriso di Taemin fosse la cosa più bella del mondo.
Suo fratello era sempre stato un ragazzo allegro quindi sorrideva spesso però c’erano dei sorrisi così radiosi che solo lei aveva visto e per questo si sentiva la ragazza più fortunata dell’universo.
Allungò una mano accarezzandogli i capelli e lo sentì mugugnare qualcosa.
- < Yu…Yurim..non te ne andare..rimani con me….non mi lasciare solo..>
Sentì le guance andarle a fuoco al suono di quelle parole e il cuore perse qualche battito.
Non ricordava che parlasse nel sonno.
Taemin sbattè le palpebre un paio di volte prima di aprire del tutto gli occhi ritrovandosi la sorella sveglia vicino a lui.
- < Stai bene! Mi sono preoccupato come un pazzo! > - esclamò con voce stridula.
- - < Mi dispiace di averti fatto stare in pensiero. Scusa. >
- < Non importa, l’importante è che non ti sia successo niente però mi sono davvero spaventato. E’ stato orribile non sapere dove ti trovassi con tutta quella pioggia. Promettimi che non scapperai più in quel modo. > - pregò.
- < Scusa un attimo ma tu non eri quello che non voleva vedermi? Perché mi hai portato al dormitorio nella tua stanza? >
- < Come hai fatto a capire che siamo nella mia stanza? >
- < Sei un maniaco del bianco e poi non credo che Kibum o gli altri tengano una mia foto da bambina sul comodino. >
- < Già. Comunque per quanto riguarda il discorso di prima è vero che volevo prendere un po’ le distanze ma non ce l’ho mai fatta del tutto. Sei sempre stata nei miei pensieri e ti ho osservata da lontano all’accademia senza farmi scoprire. Però ora rivoglio quel fantastico rapporto che avevamo. >
- < Lo sai che non è possibile. Siamo cresciuti, Tae. Non siamo più dei bambini. Tu sei un uomo ormai e io una donna. E’ vero che siamo fratelli ma capisci anche tu che siamo…diversi. >
- < Quindi non dovremmo più confidarci l’un con l’altro? >
- < Non dico questo ma siamo distanti e siamo cambiati. Ti confesso che ti percepisco come un estraneo nella mia vita. > - si sforzò di mentire sull’ultima parte.
- < Un….estraneo…? > - ripetè Taemin mentre sentiva spezzarsi sotto il peso crudele di quella parola.
- < Si Taemin, un estraneo. Da quando sei entrato in accademia e hai debuttato e hai iniziato ad allontanarti da me.>
- < E’ così sbagliato cambiare? >
- < Non lo so ma se per ‘cambiare’ intendi diventare un’altra persona, allora si, è sbagliato secondo me.>
- < E io sono diventato un’altra persona? >
- < Quello che so è che non sei più il bambino che io ricordo. Non so dirti se ora sei tutt’altra persona o no proprio perché mi hai tagliata fuori dalla tua vita. Io voglio che tu ragioni su quello che hai fatto, se credi sia stato giusto fare quello ciò che hai fatto. A me interessa solo questo. >
Taemin sgranò gli occhi udendo quelle parole sincere.
- < Mi stai dicendo…che mi perdoni? > - chiese con gli occhi che gli brillavano.
- < S-si ma voglio che tu ragioni. Pensa bene a quel che hai fatto e alle conseguenze della tua sprovveduta scelta. Ti ricordo che hai rischiato di perdermi del tutto. >
Il ragazzo annuì abbassando la testa e morsicandosi le labbra tormentato dai sensi di colpa per aver fatto soffrire la sorella.
- < Mi dispiace per averti causato tanta sofferenza. Io sono tuo fratello e non avrei mai dovuto farti piangere, invece ti ho causato dolore per 4 anni. Mi faccio schifo, sono un’idiota. Mi sento un mostro. > - disse con la voce tremante mentre con la mano tentava di nascondere le lacrime che gli scendevano a fiotti dagli occhi scuri. - < Sono un pessimo fratello. >
Yurim si liberò del lenzuolo scivolando accanto al ragazzo prendendogli una mano tra le proprie scoprendogli il viso.
Lentamente si portò alla guancia la mano del fratello accarezzandola con le dita.
- < Ho sofferto molto per te, è vero, ma non c’è stato giorno in cui io non abbia mai pregato per te e per la tua felicità. Anche se ho penato tanto io non ti ho mai odiato, neanche per un momento. Questo perché ho tantissimi bei ricordi di te quindi non dire che sei un pessimo fratello. Sono sicura che moltissime persone vorrebbero averti come fratello, ma non perché sei Taemin il lead dancer degli SHINee. >
- < E allora perché? >
- < Perché sei una splendida persona, Tae. E credimi non lo dico perché sei mio fratello, lo dico perché lo penso veramente. Tutto di te è meraviglioso. Sei stupendo dentro e lo sei anche fuori. > - rispose con tono morbido e dolce.
Taemin immaginò di perdersi nelle pozze nere della sorella prima di lasciasi andare a un pianto di sfogo e commozione.
Yurim lasciò la presa sulla mano del fratello e gli circondò la testa con le braccia facendogli posare il capo sul suo petto per poi posare lievemente le labbra sui capelli castani del ragazzo cullandolo lentamente con dolcezza.
Avrebbe voluto che il tempo si fermasse in modo da poterlo stringere tra le braccia per sempre ma sapeva che non era possibile.
Così assaporò al meglio la bellezza di quel momento ignara del fatto che dietro la porta della camera, Key, seduto a terra con la schiena contro il legno della porta e la fronte posata sul ginocchio alzato, versasse calde lacrime per la donna che mai sarebbe stata sua.

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Capitolo 3
*** Malintesi, corteggiamenti e gelosia. ***


- < Yurim hai fatto? Ti stanno aspettando tutti, muoviti. >
- < Un secondo solo, signorina Nanami. > - rispose dando un’ultima spazzolata ai capelli.
Il suo singolo di debutto era uscito ormai da un mese ricevendo molto apprezzamento dal pubblico ma il direttore dell’agenzia l’aveva informata che avrebbe inciso presto un mini-album e ora lei si trovava sul set dove si sarebbe girato il suo video musicale sulla prima canzone dell’album che aveva scritto insieme a Jonghyun e Seohyun, che erano stati tanto gentili da darle una mano per la stesura del testo.
Era la prima volta che scriveva una canzone ed era fiera del risultato.
All’inizio non sapeva neanche da dove iniziare ma poi aveva preso un semplice foglio bianco e ci aveva scritto sopra i suoi sentimenti, tutto ciò che sentiva o provava.
Seohyun le aveva corretto il testo in alcuni punti mentre Jonghyun aveva pensato alla base musicale e aveva aggiunto qualcosa al testo rivedendolo una seconda volta con Seohyun.
Era veramente grata a loro. Uscì dal camerino tutta pimpante e salutò un po’ timidamente Taemin con la mano. Le cose stavano andando a gonfie vele anche se a volte tra loro scendeva silenziosamente l’imbarazzo.
Per il resto tutti si prendevano cura di lei con affetto e altruismo.
Jinki era il suo miglior amico, Minho il papà, Kibum la mamma, Jonhyun il fratello apprensivo e Taemin…..Taemin non sapeva come definirlo.
Lei lo amava ma sapeva perfettamente di non essere corrisposta. Insomma avevano lo stesso sangue, erano fratelli!
Scosse la testa cercando di scacciare quei pensieri che sicuramente l’avrebbero fatta deprimere ancora di più, eppure non riuscì a non guardare il fratello con occhi intrisi di profonda tristezza.
Diede le spalle al ragazzo e zompettò verso Minho cercando di darsi un’aria allegra.
Appena la vide la salutò con un sorriso e lei cercò di ricambiare sforzandosi di muovere i muscoli facciali.
- < Stai bene così. Sei carina. > - le fece un complimento indicando con un cenno della mano l’abito che indossava.
Si trattava di un top nero con una stella applicata ad una bretella, un paio di shorts neri a vita bassa che le lasciava l’ombelico scoperto, degli anfibi di pelle nera, un guanto a mezze dita alla mano sinistra, una calza nera sopra al ginocchio alla gamba destra e, a completare il tutto, un cappello a modello di quello dei poliziotti pendente verso la parte sinistra della testa.
Era un look piuttosto strano per lei, che adorata pizzi e fiocchi, ma le piaceva e doveva ammettere che era proprio una forza.
- < Grazie > - disse prima che gli altri SHINee li raggiungessero accerchiandoli e solo allora Yurim notò che indossavano tutti abiti di scena neri simili al suo.
- < Ma che….> - iniziò.
- < Lavoreremo insieme a te a questo video come ballerini. > - rivelò Jinki dando una pacca amichevole sulla spalla di Minho che annuì sorridendo guardando sia i suoi amici sia lei.
La ragazza esultò dalla felicità prima di saltare al collo del suo migliore amico abbracciandolo forte.
- < E’ una bellissima notizia! La nostra prima collaborazione insieme, che bello! > - esclamò staccandosi da Onew con gli occhi che le brillavano.
- < E ce ne saranno moltissime altre, fidati. > - le dissero Taemin e Key facendo l’occhiolino.
- < Non vedo l’ora! >
Lavorarono tutta la mattinata senza fermarsi un secondo e riuscirono a terminare le riprese nel primo pomeriggio.
Yurim era stanchissima, tanto che appena salirono sull’auto della manager Nanami si addormentò di botto con la testa contro il finestrino.
Quando arrivarono al palazzo dove abitavano, Taemin si caricò la sorella sulle spalle per non svegliarla e la portò nel suo appartamento separato da quello che aveva sempre condiviso con gli altri ragazzi, ovvero il dormitorio degli SHINee assegnatogli dalla SM Entertainment.
Salutò i suoi amici sulla soglia dell’ascensore ed infilò le chiavi nella toppa della porta entrando nell’ingresso dove, con qualche difficoltà, si tolse le scarpe.
Camminò nel buio fino alla porta della camera di Yurim e la posò il più delicatamente possibile sul letto. Le tolse scarpe e giacca coprendola con la coperta per poi stendersi accanto a lei guardandola dormire e provando il forte desiderio di stringersi a lei.

Quando riaprì gli occhi si trovò ad un centimetro dal naso di Taemin che dormiva placidamente accanto a lei.
Sentiva il suo respiro sul collo e non riusciva a staccare gli occhi dalle labbra schiuse di lui.
Il forte battito del suo cuore le rimbombava nelle orecchie non facendola connettere bene.
Probabilmente, pensò, questa sarà l’unica occasione che avrò nella vita. Dovrei approfittarne eppure mi sembra così sbagliato….!
Baciare un ragazzo a tradimento…baciare mio fratello a tradimento….Non potrei mai farlo però…..lo amo!
Dai suoi occhi iniziarono a scendere delle lacrime mentre avvicinava di più la bocca alla sua.
Mancava lo spessore di un foglio quando Taemin aprì di colpo gli occhi.
Il cuore smise di battere e il respiro le si mozzò in gola. Credette di morire dalla vergogna.
Si morse le labbra a sangue mentre si allontanava dalla bocca di lui.
- < Yurim…che stavi facendo? Non dirmi che mi hai scambiato per Kibum hyung mentre dormivi? > - chiese con tono scherzoso.
Yurim rimase stupefatta a sentire quelle parole e ci mise un po’ a realizzare la cosa.
- < Ah….ahahaha de-deve essere così. Che stupida che sono. Ahahahaha. >
- < Non sei stupida. Io ho capito cos’hai. > - disse con faccia seria.
Alla ragazza le si gelò il corpo mentre sentiva nuovamente mancarle il respiro.
Iniziò a sudare freddo e le mani iniziarono a tremare.
Cosa avrebbe fatto ora che l’aveva scoperta? Sicuramente lui l’avrebbe allontanata e Yurim si sentì morire al solo pensiero di non potergli più parlare, non poterlo vedere né salutarlo.
- < T-Taemin…>
- < Kibum hyung ti piace ancora, vero? >
- < C-cos…>
- < Da quando l’hai rivisto sei strana. Il più delle volte hai il viso rosso, sei molto distratta, con la testa tra le nuvole e una volta ti ho beccata mentre gli lanciavi un’occhiata furtiva. E’ evidente che lo ami ancora e ti posso assicurare che sei ricambiata anche se gli altri hyung sperano di no. Sai, si sono infatuati di te. Anche Onew hyung, finalmente ha lasciato perdere il pollo! Ahahahaha. >
- < Io non sono più innamorata di Kibum oppa da tanto tempo. Certo, gli voglio un mondo di bene e a lui ci tengo moltissimo ma non è amore. L’amore è diverso e poi a me piace già un’altra persona. > - disse stringendo le gambe al petto guardando il ragazzo davanti a lei dritto negli occhi.
- < Oh…da-davvero? E…posso sapere chi è? Lo conosco? >
- < Si, lo conosciamo entrambi da diversi anni. >
- < Ah! E’ uno degli SHINee, vero? > - chiese con faccia curiosa.
- < Si ma non ti dirò chi è. Lo dovrai scoprire da solo. > - rispose alzandosi dal letto camminando verso la cassettiera in legno bianco che aveva comprato sua fratello per lei.
- < Non puoi lasciarmi così a metà! Dove vai? > - domandò Taemin scattando in piedi come una molla.
- < A farmi una doccia, cosa che dovresti fare anche tu. Puzzi. > - ridacchiò sparendo dietro la porta lasciando Taemin ad annusarsi.
Una volta nel box della doccia lasciò stendere i muscoli tesi sotto il getto caldo dell’acqua che lavava via tutto il sudore di quella mattina e portava via lo stress di poco fa.
Per un attimo aveva creduto davvero di perdere il rapporto con Taemin e in quei secondi aveva pensato di poter morire dalla paura.
Il pensiero di perderlo le distruggeva il cuore e le attanagliava lo stomaco.
Lei davvero, davvero, lo amava più di qualsiasi altra cosa al mondo e desiderava il suo amore come una pazza anche se sapeva che comunque era una cosa sbagliata e contro natura.
Aveva pregato sapendo però che Dio non avrebbe esaudito la sue preghiere per quell’amore intriso di peccato. Si era data dell’idiota così tante volte….!
L’unica cosa che poteva fare era stargli accanto nei panni veri quanto falsi di dolce e tenera sorella minore.
Sospirò pesantemente e chiuse il rubinetto dell’acqua uscendo dalla doccia stringendosi in un asciugamano color crema mentre con un altro si tamponava i capelli umidi.
Gli diede una veloce asciugata con il phone e poi tornò in camera dove, come una sciocca, aveva lasciato il pigiama.
Si mise i pantaloni bianchi con sopra stampati dei maialini rosa con le ali e una semplice canotta aderente che lei usava per dormire.
Guardò l’orologio e corse in cucina a sfogliare qualche libro di cucina non sapendo cosa preparare per cena, quando sentì suonare il campanello.
- < Taemin vai ad aprire, per favore?.....Taemiiiin! Taemin!! > - non ricevendo risposta marciò stizzita a passi pesanti verso l’ingresso borbottando quanto suo fratello fosse pigro e scansafatiche.
Aprì la porta con arroganza trovando sulla soglia proprio Taemin.
- < Ma…non eri in camera tua? Che ci fai qui? >
- < Sono andato a farmi la doccia dagli hyung, non ce la facevo ad aspettare che tu finissi e comunque devi venire di là prima che Jonhyun hyung e Jinki hyung diano fuoco alla cucina! Sono negatissimi!! >
- < E allora per quale motivo si sono messi a cucinare?! >
- < Non ne ho idea. > - concluse prendendola per mano trascinandola nell’appartamento vicino da cui provenivano delle urla starnazzanti.
- < Jonghyun stai dando fuoco alla padella! > - gridò Onew.
- < E tu stai attento con quel coltello, hyung! >
Quando Yurim entrò nella cucina si trovò davanti il caos più assoluto.
Jinki che per sminuzzare un cetriolo stava per mozzarsi le dita, Jonghyun che urlava disperato perché dalla padella uscivano fiamme, Minho che sbatteva la testa contro il muro e Kibum con un mestolo in mano che starnazzava come una gallina a cui stavano tirando il collo.
La ragazza corse a spegnere il gas e buttò la padella nel lavandino allontanando Jongh dal piano cottura mentre Taemin salvava da amputazione certa la mano del leader e Minho tappava la bocca alla Diva Key con una mano.
- < Che razza di idea assurda vi è venuta in mente?! > - li rimproverò Yurim.
- < Volevamo solo preparare la cena…>
- < Potevate chiamare me! > - li interruppe.
- < Volevamo prepararla per te perché eri distrutta dal lavoro! > - confessarono.
Yurim rimase interdetta e la sua espressione si addolcì mentre ai due ragazzi si colorarono le guance di un rosso acceso.
- < Vi ringrazio del pensiero gentile ma non c’è bisogno. Dopo una dormita mi sono ripresa, infatti prima stavo giusto pensando a cosa preparare per cena e visto che voi avete…diciamo…delle difficoltà che ne dite se cucino per tutti? Magari vi insegno anche qualcosa. >
I ragazzi si guardarono per un attimo bisbigliando qualcosa e poi si girarono verso la ragazza che aspettava una risposta.
- < Ecco…ci piacerebbe ma non vorremmo farti affaticare. > - parlò per tutti Minho.
Yurim, per tutta risposta, prese il laccetto per capelli che portava sempre al polso usandolo per legare i capelli in una coda di cavallo e afferrò la palandrana a scacchi rossi che Jonghyun si era appena tolto, indossandola.
Key le prese la mano cercando di fermarla.
- < Che stai facendo? Ti abbiamo detto che non vogliamo farti affaticare. >
- < Sto bene, Kibum. Cucinare non è poi così faticosissimo. Sta tranquillo. > - lo rassicurò con un dolce sorriso.
Kibum sentì il cuore accelerare il suo battito e le lasciò la mano sorridendo anche lui.
Avrebbe voluto baciare le morbide labbra di lei ma non aveva il coraggio, come in passato.
Anche quando stavano insieme non aveva mai provato a baciarla nonostante il suo istinto di maschio adolescente gli dicesse di farlo.
Lei aveva solo 14 anni e lui 17, gli sembrava un po’ sconveniente visto che praticamente Yurim era una bambina ancora ma il desiderio di baciarla veniva compensato dalle emozioni che provava quando lei pronunciava il suo nome con la sua voce melodiosa.
Quei due anni e mezzo in cui erano stati insieme erano per Kibum gli anni più belli della sua vita.
- < Nee, Kibum oppa ti ricordi quando abbiamo cucinato insieme la prima volta? >
- < Oh si, non mi sono mai divertito tanto a cucinare come quella volta! >
Iniziarono a parlare dei tempi passati e Key godette nel vedere le facce confuse dei suoi amici.
Evidentemente Yurim non aveva mai parlato con gli altri dei giorni interamente passati con lui e Kibum era contento del fatto che c’erano delle cose che solo loro sapevano, cose che solo loro due avevano condiviso, cose di cui solo loro ne erano al corrente.
Kibum era talmente felice che non si preoccupò di non nascondere i suoi sentimenti provandoci con lei tutta la sera sotto gli occhi shockati di tutti.
Sapeva di non comportarsi bene nei loro confronti, eppure si concesse di essere egoista per una volta.
Tutto ciò che voleva era riconquistarla in modo da tornare insieme e poterla amare come meritava.
Non era più una bambina, ora era cresciuta diventando una splendida ragazza di 18 anni.
Una giovane donna piena di vivacità e voglia di vivere, dolce e mite, determinata e paziente, carina e gentile quanto ammaliante e sensuale.
La ragazza perfetta.
Avrebbe fatto qualunque cosa per farla tornare con lui, tranne costringerla.
Quella era l’unica cosa che mai avrebbe fatto. Non le avrebbe mai imposto il suo amore.
Perché l’amava.
La vide alzarsi sulle punte dei piedi con un braccio proteso verso la credenza nel tentativo di aprire lo sportello. La sue gote rosse dallo sforzo erano semplicemente adorabili.
Kibum le andò dietro facendo aderire i loro corpi e le mise una mano su un fianco mentre con l’altra le apriva lo sportello in legno della credenza.
Yurim reclinò indietro la testa incontrando gli occhi sorridenti di Key e scese dalle punte.
La sua testa arrivava a metà petto del ragazzo.
- < Che cosa ti serve? >
- < Eh…uhm…il sale e un po’ di spezie. >
Il ragazzo allungò il braccio verso la credenza ma Taemin fu più veloce del suo hyung e porse alla sorella la saliera.
- < Ecco qui. Di spezie abbiamo solo pepe però. >
- < Andrà benissimo, grazie. > - rispose divincolandosi da Key e riprendendo a cucinare insieme a Minho, Jonghyun e Onew.
Mentre lei insegnava loro a cucinare, Kibum e Taemin non facevano che guardarsi male.
Il maknae si sentiva ardere di gelosia e Kibum, per la prima volta, avrebbe voluto appiccicare al muro il ragazzo.

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Capitolo 4
*** Nuove conoscenze e lezioni di danza. ***


CAPITOLO QUARTO
- < Signorina Nanami, che impegni ho per oggi? >
- < Allenamento intensivo con Luna delle f(x), HyoYeon, Yuri, SooYoung, Yoona e SeoHyun delle Girl’s Generation, Eunhyuk e Donghae dei Super Junior, Kibum e Taemin degli SHINee, Kai degli EXO-K e per finire Lay degli EXO-M. >
- < Eh?! Ma Luna, Eunhyuk, Taemin, SooYoung, Kai e Lay sono i principali lead dancer dei loro rispettivi gruppi! Che significa?! >
- < Significa che devi imparare a ballare. Sei molto sicura per quanto riguarda la tua voce e non hai nessunissimo problema a cantare davanti a persone che non conosci ma non si può dire lo stesso per il ballo. Per un idol che ha appena debuttato è fondamentale ballare, specialmente se si tratta di un idol solista. In parole povere non puoi non saper ballare. >
- < Ma io__> - tentò di parlare.
- < Capisco che ti vergogni, ma sei un idol adesso e la vergogna deve sparire. Assolutamente! Altrimenti non ti farai mai spazio nel mondo dello spettacolo, lo capisci questo? Vedrai che con i ragazzi ti troverai bene e ti aiuteranno a superare questo scoglio. So che non hai conosciuto tutti gli artisti dell’agenzia quindi questa è una buona occasione per fare conoscenza, no? E poi ci sarà anche Jessica, la voce principale e ballerina di supporto delle Girl’s Generation. Diciamo che anche lei è nella tua stessa situazione, anche se non è proprio così in realtà. Cerca di fare amicizia con lei, potrebbe esserti d’aiuto in futuro e non farti intimorire dal suo carattere da iceberg. > - finì aggiustandosi gli occhiali sul naso e chiudendo la sua agenda strapiena di foglietti.
L’accompagnò in tacito silenzio fino alla porta della palestra dove c’erano già tutti che parlavano animatamente tra di loro.
La manager aprì la porta senza neanche bussare entrando nella sala in cui di colpo calò il silenzio. Guardò per un attimo la ragazza per cui lavorava e poi le mise una mano sulla spalla stringendogliela leggermente.
- < Ragazzi, vi presento Yurim, l’ultima ad essere entrata nella SM Entertainment. Il vostro compito consiste nell’insegnarle a ballare, o meglio, dovete aiutarla a rompere il ghiaccio perché il suo problema è che non riesce a ballare in pubblico. Si vergogna.>
Yurim abbassò il capo, rossa di vergogna.
- < Sta scherzando, Nanami? > - urlò una voce femminile piuttosto alterata.
Yurim alzò gli occhi e vide una bellissima ragazza dal viso d’angelo poggiata alla parete con un piede sul muro e le braccia incrociate al petto.
Indossava una tuta rosa shocking e aveva i capelli color mogano legati in due bassi codini. I suoi occhi color nutella fissavano insistentemente Yurim con aria di sfida.
- < No, non sto scherzando. Voi l’aiuterete. >
- < Io ho già tanto lavoro da fare, non posso occuparmi di una mocciosa che ha paura del pubblico. E’ ridicolo e lei è patetica. > - sentenzionò con acidità.
Kibum si alzò da dove era seduto e si avvicinò a Yurim senza smettere di guardare la ragazza dal viso d’angelo.
- < Noona non ti sembra di esagerare? >
Negli occhi della ragazza, Yurim vide uno strano luccichio che però si spense quasi subito.
- < Oh che bella coppietta! Non ti fai scrupoli. Sei appena una novellina e ti accalappi subito uno degli SHINee, l’Almighty Key. Furba, eh? >
- < Smettila Jessica. Non ti ha fatto niente quella povera ragazza. > - intervenne un’altra ragazza dai lisci e lunghi capelli tinti di biondo.
- < E poi questa cosa aiuterà anche te a migliorare > - continuò una dai lunghi capelli neri legati in una treccia.
Jessica sbuffò sonoramente e si staccò dalla parete camminando verso Yurim.
La guardò con aria di sufficienza scrutandola dall’alto in basso e poi si decise a parlarle.
- < Io sono Jessica Jung, anno 1989 e sono__>
- < La voce principale e ballerina di supporto delle Girl’s Generation. Lo so. Non sono stupida. Sei anche un’ottima attrice e modella. Devo dire che il soprannome di “Ice Princess” ti calza a pennello. >
Jessica la guardò sorpresa e Yurim si spostò in modo da vedere anche gli altri.
Li indicò uno ad uno dicendo tutto ciò che sapeva su ognuno di loro.
- < Tu sei Kai il lead dancer degli EXO-K, lui è Lay il lead dancer degli EXO-M. Classe 1994 e 1991. Donghae e Eunhyuk, entrambi lead dancer dei Super Junior ed entrambi del 1986. Siete i miei miti! Voi 5 siete HyoYeon, Yuri, SooYoung, Yoona e SeoHyun delle Girl’s Generation. HyoYeon e Yuri sono del 1989, SooYoung e Yoona del 1990 e SeoHyun del 1991. Kibum è il secondo ballerino degli SHINee mentre Taemin..beh lo sapete tutti, è il lead dancer. Luna è la lead dancer delle f(x) nata il 12 agosto 1993. Ah, dimenticavo che Kibum è del 1991 mentre Taemin del 1993. Statemi a sentire, qui il punto è che dovete aiutarmi non insegnarmi a ballare perché quello lo so fare! >
Aveva detto così perché voleva dimostrarsi forte e anche perché voleva tenere testa a quella Jessica, ma sapeva di essersi scavata la fossa da sola.
Dopo un ora e mezza in cui tutti avevano mostrato a Yurim cosa sapevano fare, la signorina Nanami aveva rivelato il vero e proprio scopo di quell’allenamento: avrebbero dovuto partecipare a un programma di ballo a coppie e a gruppi.
Avevano pochi giorni per prepararsi e dovevano studiare le coreografie in fretta, ma i ragazzi erano in minoranza quindi furono chiamati anche Leeteuk e Jonghyun che accettarono di partecipare senza problemi.
- < Fra poco arriverà anche il coreografo quindi iniziate con i riscaldamenti intanto. Lui è uno che va subito al punto. >
Yuri, la ragazza con la treccia, e HyoYeon, la ragazza dai capelli tinti di biondo, iniziarono a fare delle serie di addominali insieme a Jonghyun e Leeteuk mentre Yoona, SeoHyun e Jessica si misero alla sbarra rispolverando qualche vecchio passo di danza classica.
Kai, Donghae, Lay e Eunhyuk facevano invece delle seria di flessioni in un angolo della palestra; SooYoung, Luna e Key provavano dei passi di canzoni di altri gruppi e Taemin si esercitava a ballare da solo.
Yurim si accucciò sul pavimento guardando sconsolata tutti gli altri che facevano del riscaldamento per prepararsi all’incontro con il coreografo per lei.
Lei che aveva paura di ballare in pubblico.
Si faceva pena però voleva ripagarli dell’aiuto.
Vide un’ombra avvicinarsi e quando alzò gli occhi, vide Taemin inginocchiato davanti a lei.
Le sorrise dolcemente prendendo una mano tra la sua.
- < Successe quando te ne andasti dall’accademia. > - iniziò a raccontare Yurim. - < Ero a lezione di danza e dovevamo provare la coreografia per uno spettacolo della scuola. I professori avevano riposto in me tutte le loro aspettative e ambizioni dandomi il ruolo di ballerina principale senza prima farmi sottoporre a una prova. Provavamo tutti i giorni e io nel pomeriggio tornavo nell’aula a provare. Provavo ovunque. Nei bagni, nei corridoi, in camera. Non mi fermavo mai eppure c’era un pezzo della coreografia che proprio non riuscivo a fare. Per quante volte provassi, sbagliavo sempre gli stessi passi. Sempre gli stessi. Persino la notte, invece di dormire, studiavo i passi e ripassavo tutto il balletto. Era diventata un ossessione. La mattina poi i professori mi beccavano mentre dormivo e mi sbattevano fuori dall’aula dove io provavo sotto gli occhi degli altri studenti che iniziarono a prendermi per pazza. E sai com’è finita? Che il maestro di danza mi ha cacciata dallo spettacolo perché ero un’incapace. Durante le ultime prove sbagliai e scivolai a terra e il maestro, furioso, mi rimproverò mortificandomi davanti alle mie compagne. Mi urlò: “tu sei indegna di essere la sorella di Taemin! Un passo simile lui sarebbe in grado di farlo dopo averlo visto una sola volta, se non mezza! Non meriti di essere una sua parente. Non sei che una nullità! Sei tagliata fuori dallo spettacolo e dalle mie lezioni. Vattene da qui!” Da quel giorno sono diventata lo zimbello dell’accademia e io non ho più ballato. Ma su una cosa aveva ragione, sai? Non merito di esserti sorella. Tu sei così bravo…il miglior ballerino della Corea. Io invece non sono niente a tuo confronto. Non valgo un centesimo. E’ meglio se io non partecipo a questo programma. Vi sto solo facendo perdere del tempo prezioso. > - concluse alzandosi ma Taemin la tenne stretta per la mano e la trascinò fuori dalla palestra.
Corse per i corridoi dell’agenzia e poi si infilò in una sala prove libera.
Chiuse la porta con un calcio e spinse Yurim contro la parete alle sue spalle, inchiodandola al muro tenendola ferma per i polsi. Il viso di Taemin era una maschera di rabbia e dolore, tanto che Yurim stentò a riconoscerlo per un primo momento.
- < Tu non sei inferiore a me! Non lo sarai mai! Chi ti ha detto quelle cose è solo un’ idiota e non doveva dirti quelle cose! Yurim tu sei brava a ballare. Sei la migliore che conosca e lo penso veramente. Io ti ho vista ballare, so di cosa sei capace! Non farti suggestionare da quello che dice la gente, tanto qualsiasi cosa facciamo verremo sempre criticati. Specialmente poi nel mondo dello spettacolo. Non puoi arrenderti alla prima difficoltà che incontri. Lascia stare gli altri, ti aiuterò io. Fa coppia con me, Yurim. Non abbatterti così. Sorridi e balla con me. Noi siamo fratelli ma anche se abbiamo lo stesso sangue siamo diversi ed è per questo che mi piaci. Sei la migliore sorellina che mi potesse capitare, sei l’amica più preziosa che ho. Sei davvero fantastica. Balliamo insieme e non darla vinta a quel bastardo. Mostra a tutti la tua luce. Tu sei la mia “SHINee Girl”. La “SHINee Girl” di quella canzone, sei proprio tu. > - lasciò la presa sui polsi della ragazza per prenderle delicatamente le mani tirandola dolcemente verso il centro della sala prove.
Tra gli occhi offuscati dalle lacrime, Yurim vide uno splendido sorriso che le scaldava le guance e si strinse forte al fratello.
- < Grazie per le tue parole. Voglio ricominciare. >
- < Allora iniziamo. Ti aiuto con il riscaldamento. >
Tra sorrisi appena accennati, occhiate complici e risatine sommesse Yurim iniziò a muovere qualche passo con incertezza e imbarazzo.
Non ballava da quasi un anno e si sentiva impacciata, così Taemin per aiutarla a sciogliersi accese lo stereo mettendo una canzone che di sicuro sarebbe piaciuta alla sorella. Prese per le mani la ragazza costringendola a ballare con lui scatenando una grande risata di Yurim.
Volteggiarono per la sala incuranti dello spiare degli altri ballerini attraverso la vetrata. Entrambi sentivano il cuore leggero e pieno di felicità.
Non ricordavano di essersi divertiti così tanto insieme prima d’ora.
Yurim si sentì inondare d’amore verso quel ragazzo con i capelli legati in un codino adorabile. Proprio in quel momento avrebbe voluto dichiarargli il suo amore.
Avrebbe voluto fargli ascoltare i battiti frenetici del suo cuore.
Avrebbe voluto fargli sapere quanto l’amasse, quanto era forte e struggente quel sentimento che provava.
Alla fine, dopo una giravolta, finì dritta dritta tra le braccia di Taemin, cosa che scatenò in lei un grande imbarazzo.
- < Tutto bene? >
- < Uh..si,grazie..>
Il ragazzo sorrise sollevato e il suo sguardo si spostò sulla vetrata dove Eunhyuk, Donghae, Jonghyun, Leeteuk, Key, Kai e Lay spiavano appiccicati al vetro fregandosene dei rimproveri delle ragazze che gridavano loro di non spiare perché era maleducato.
Solo Jessica e la signorina Nanami osservavano la scena senza battere ciglio ma con sguardo piuttosto curioso e interessato.
Taemin si staccò da Yurim e si coprì la bocca con una mano come era solito fare quando si sentiva in imbarazzo.
Yurim lo guardò non capendo il motivo del suo gesto ma poi seguì il suo sguardo e quando si girò vide la vetrata occupata dalle facce dei ragazzi, visione che le fece rizzare i capelli sulla testa.
- < “Oddio che vergogna!” > - pensò vergognandosi come una ladra.
Desiderò sprofondare dall’imbarazzo ma quando sentì la porta aprirsi cercò di dare l’impressione da “non è successo nulla” sforzandosi di apparire calma e tranquilla.
Sulla soglia c’era Jessica che continuava a squadrarli dall’alto in basso con un certo interesse. Spostò il peso da un piede all’altro e con gesto teatrale scostò la frangetta dagli occhi.
- < Se avete finito, piccioncini, qui c’è il coreografo. E’ appena arrivato. > - avvisò spostandosi per farlo entrare.
Nella sala fece ingresso un ragazzo alto, magro, con i capelli neri e uno splendido viso che sia Yurim, sia Taemin conoscevano molto bene.
- < Taesun! > - esclamò con gioia Yurim correndo ad abbracciare il fratello più grande con un meraviglioso sorriso stampato in volto.
Taesun contraccambiò felice il sorriso e l’abbraccio della sorella stringendola a sé e accarezzandole i capelli con affetto.
Yurim affondò il naso nelle pieghe della maglietta del fratello inspirandone l’odore, quell’inconfondibile profumo di casa così malinconico e così amato quanto odiato.
Non pensava che Taesun le fosse mancato così tanto, eppure era solo un mese che non lo vedeva; dal giorno del suo 18esimo compleanno, il 18 aprile.
Da quando aveva rotto con Taemin, il suo rapporto con Taesun era nettamente migliorato.
Avevano iniziato a parlare di più, a frequentarsi di più, quasi a conoscersi meglio e si confidavano molte cose.
Yurim sentiva di volergli un bene dell’anima ed era una persona indispensabile nella sua vita, ma non era Taemin.
Non aveva mai paragonato i due ragazzi fra loro, sia chiaro, però Taemin era Taemin.
Non riusciva ad immaginare di amare qualcun’ altro se non lui.
Per quanto fosse sbagliato riusciva a vedere al suo fianco solo lui.
Poteva non pensarlo, non sognarlo, non guardarlo, non immaginarlo; poteva anche cancellarlo dalla sua mente ma tanto sempre lì sarebbe rimasto.
Dal suo cuore, ne era sicura, non se ne sarebbe andato mai.


Angolino fiorelloso (?): salve a tutti! Vi prego, non linciatemi per il ritardo T_T
Allooooora vediamo, innanzitutto ringrazio di cuore chi recensisce la mia storia e la segue! Grazie di cuore! Spero che recensiranno sempre più lettori, per me è davvero importante leggere le vostre opinioni, quindi accetto volentieri anche critiche!
Volevo precisare un punto del capitolo per chi conosce da poco gli SHINee.
Quando Taemin dice “tu sei la mia SHINee Girl” si riferisce ad una canzone del gruppo, che si chiama appunto SHINee Girl (Per chi non lo sapesse SHINee vuol dire ‘ricevere la luce’) e dicendo così Taemin voleva intendere che Yurim brilla di luce propria. (scusate se non riesco a rendere bene il concetto D: )
Grazie a tutti! Alla prossimaaaaaa!
P.S vi chiedo perdono per questo capitolo osceno T_T il prossimo sarà sicuramente migliore! Lo giuro!





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Capitolo 5
*** Eccessiva curiosità. ***


Le truccatrici ammirarono orgogliose il loro operato terminato scambiandosi complimenti e sorrisetti soddisfatti.
Il viso di Jessica era meraviglioso e lei non faceva che rimirarsi allo specchio sotto i continui complimenti delle truccatrici.
- < Ehi! > - esclamò Yurim - < Avete ancora del lavoro da fare voi. > - riprese le truccatrici indicando le altre ragazze che aspettavano di essere truccate.
Le truccatrici sbuffarono lasciando il loro capolavoro a malincuore e si avvicinarono alle ragazze in attesa.
Yurim uscì dai camerini con indosso il suo vestito di scena ovvero un abito nero lungo fino alle ginocchia con la gonna un po’ gonfia.
Aveva delle finissime spalline in raso nero e leggermente scollato sulla schiena candida.
I capelli erano acconciati in un elegantissima crocchia tenuta ferma da un fermaglio con applicata una rosa di stoffa rossa.
Le scarpe erano piuttosto semplici essendo quelle classiche da ballo con il tacco non troppo alto.
Si trovava sul set del programma di ballo “Let’s Dance!” per il quale aveva ripreso a ballare e quella era l’ultima puntata in diretta speciale.
All’inizio i 16 ballerini erano stati divisi in 8 femmine e 8 maschi e i due gruppi si sarebbero dovuti affrontare in una sfida aperta.
Ognuno avrebbe scelto lo sfidante e, chi tra i due avrebbe vinto, avrebbe poi dovuto scegliere il ballerino con cui fare coppia nel corso del programma fino alla sfida finale.Le coppie che si erano formate erano Jessica-Key, Yoona-Leeteuk, SooYoung-Donghae, Yuri-Jonghyun, Luna-Kai, HyoYeon-Eunhyuk, SeoHyun-Lay e Yurim-Taemin.
In quel momento stava gareggiando la coppia Yoona-Leeteuk contro SooYoung-Donghae e dopo sarebbe stato il turno di lei e Taemin.
Era un po’ nervosa al pensiero di ballare con lui davanti a migliaia di persone e per la mente le passarono centinaia di pensieri.
E se avesse sbagliato i passi? Se avesse calpestato un piede a Taemin? Se, una volta sulla pista, si fosse scordata tutta la coreografia? Se fosse inciampata? O caduta? Oppure scivolata?
Avrebbe fatto una terribile figura davanti a un sacco di persone!
Le montò il panico nel petto e barcollò scombussolata dall’ansia.
La testa iniziò a girarle e si accucciò a terra tenendosi la testa tra le mani.
- < “ Oddio! E adesso?! Che faccio, che faccio?! “ > - pensò agitandosi.
Provò a distrarsi canticchiando stupide canzoncine ma l’unica cosa che riuscì a distrarla fu la vista di Taemin.
Teneva la testa abbassata intento a sistemarsi i polsini della camicia bianca come le nuvole, completamente assorto in quel che stava facendo.
Solo quando si arrese non riuscendo a chiudere i bottoni dei polsini, alzò lo sguardo scuotendo leggermente la testa.
Yurim era sicura di avere in quel momento un espressione totalmente da ebete mentre il cuore non accennava a rallentare la sua folle corsa.
Le guance iniziarono a bruciarle e si alzò di colpo quando si accorse che il personale dello staff la guardava in modo strano.
Si aggiustò la gonna del vestito sorridendo nervosamente e chinando la testa ringraziando lo staff per il lavoro che svolgeva lì allo studio con impegno e serietà.
Con la coda dell’occhio vide Taemin che accennava un sorriso e trotterellò come una bimba verso di lui.
- < Ehi > - fece un cenno della mano lui - < Pronta? Tra poco tocca a noi. >
- < Si, lo so e ho anche abbastanza fifa. Comunque qui quello che non è pronto sei tu. > - fece notare abbassando lo sguardo sui polsini e la cravatta attorcigliata a caso intorno al collo del ragazzo.
Yurim prese tra le proprie mani quelle del fratello abbottonando i bottoncini minuscoli color panna dei polsini per poi passare al colletto della camicia.
Le mani le tremavano ma riuscì ad abbottonare anche lì i bottoni mancanti e quando fu il turno della cravatta quasi le venne un attacco di cuore.
Sembrava una scenetta tipica da film d’amore.
La mogliettina devota che annoda la cravatta al solito marito incapace.
Il cuore le batteva al massimo per la troppa vicinanza; sentiva il respiro di Taemin sui capelli che le procurava brividi lungo tutto il corpo.
Con i suoi 165 cm di altezza arrivava a malapena a metà petto del ragazzo alto la bellezza di 180 cm.
La sua scarsa altezza però le permetteva comunque di arrivare almeno lì dove c’era il cuore e Yurim si stupì quando sentì i battiti forti del cuore di lui.
Sembrava quasi che battesse in quel modo accelerato perché erano strettamente vicini, tanto che Yurim sentiva il tepore delle labbra di Taemin sulla fronte.
- < “ Di questo passo finirà sicuramente con l’esplosione del mio cuore oppure…finirà che lo bacerò. Non resisto più.” >
Strinse l’ultimo nodo e aggiustò bene le pieghe della camicia passando le mani sulle braccia e il petto del ragazzo, poi diede un’ultima aggiustatina alla cravatta nera.
- < Ecco qui. > - annunciò sollevando la testa con un certo tremolio nella voce.
Taemin la guardava dritto negli occhi e istintivamente posò le mani sui fianchi di lei, stringendo tra le dita il tessuto del vestito.
Mille domande passarono per la mente della ragazza.
Perché la guardava così? Cosa nascondevano i suoi occhi? E quel gesto? Cosa significavano quelle mani sui suoi fianchi? Che volevano dire? Avevano significato, motivo? Perché l’aveva fatto?
Yurim non ne capiva il senso e tutto le pareva offuscato, confuso come i ricordi di un sogno non molto nitido.
Le pareva di trovarsi in un’altra dimensione dove galleggiava sospesa nell’aria, ma quel dolore, quella fitta al petto, era una sensazione troppo reale, troppo terrena per essere solo immaginazione.
Si portò una mano al petto in un gesto automatico desiderando placare, o meglio annullare, quel dolore che le mozzava il respiro in gola.
Il viso di Taemin era più vicino al suo rispetto a poco prima.
Che stava succedendo? Perché le stava infliggendo quella sofferenza senza neanche rendersene conto?
Perché le faceva innocentemente del male?
Lui, così trasparente, limpido, puro, con la sua gentilezza la feriva nell’amino perché Yurim sapeva, ne era sicura, che quella gentilezza era solo perché erano fratelli, eppure Taesun quella gentilezza gliela mostrava in modo diverso. Più…fraterno.
Taemin invece si comportava con lei usando i riguardi e i gesti gentili che si usano solitamente verso la persona amata.
Avrebbe dovuto essere contenta? No, perché lei per lui era solo una sorella e non sarebbe mai stato diverso.
Così a Yurim non rimaneva che tacere e tenere dentro di se tutte le sofferenze accumulate negli anni.
Avrebbe anche potuto divertirsi con altri ragazzi ma le sembrava di mettere le corna a Taemin, cosa che non sarebbe mai stata in grado di fare.
Era troppo rispettosa e innamorata di quel quasi uomo per poter fare una cosa come quella e solo il pensiero le faceva ribrezzo.
Non l’avrebbe mai tradito e non avrebbe mai smesso di amarlo anche se questo, praticamente, era un po’ come farsi suora.
- < Ehi, novelli sposini, è il vostro turno. > - li richiamò un ragazzo dello staff facendogli segno di muoversi.
Taemin si allontanò di scatto e si incamminò verso il centro dello studio con Yurim che lo seguiva come un fedele cagnolino.
I conduttori del programma li presentarono e loro fecero il loro ingresso accompagnato da applausi e gridolini.
Presero posizione sulla pista mentre le luci si abbassavano.
Taemin si chinò sul viso di lei avvicinando le labbra al suo orecchio bisbigliando.
- < Facciamo del nostro meglio e vinciamo. >
Yurim non potè rispondere perché la musica partì e il suo corpo istintivamente iniziò a muoversi. Nonostante l’agitazione e la paura sulla pista si sentiva piena di adrenalina e voglia di ballare.
Solo ora si rendeva conto di quanto la danza fosse importante per lei e quanto le era mancata.
Il ritmo la travolgeva, si sentiva un tutt’uno con la musica come se la sua stessa anima fosse fatta di note musicali.
Era come se fosse tornata a casa dopo un lungo viaggio, la sensazione era proprio quella.
Si sentiva completa e poi si trovava tra le braccia della persona che più amava al mondo. Finalmente era riuscita a provare nuovamente la felicità.
Quella felicità che solo lui era in grado di donarle.
Un gran sorriso le si stampò sulla bocca mostrandolo alle telecamere con orgoglio e fierezza. Taemin rafforzò la stretta sui suoi fianchi facendola piegare all’indietro nell’ultimo passo della coreografia.
Il pubblico si perse in applausi e le luci tornarono normali mentre loro erano ancora abbracciati al centro della pista.
I presentatori si complimetarono e poi chiamarono l’ultimo coppia Jessica-Key.
Dietro le quinte Kibum fermò Yurim complimentandosi per la bella esibizione mentre Jessica, nel suo abito rigorosamente rosa paillettato, la guardava con occhi sprezzanti.
- < Muoviti Key! > - ghignò tra i denti Jessica prendendo il povero ragazzo per un orecchio e trascinandolo verso la pista.
Yurim li guardò preoccupata scomparire dalla sua vista.
- < Certo che quella ragazza è davvero terribile. Chissà cosa avrà passato Kibum per tutto il periodo del programma. Spero non l’abbia maltrattato solo perché è più grande di lui di 2 anni. >
- < Stai tranquilla, in realtà non è così cattiva e fredda, anzi, è molto dolce e disponibile. >
- < Stai scherzando?! E’ vanitosa, mi guarda sempre dall’alto in basso e ogni volta che apre bocca lo fa per dirmi cattiverie! Io in questo non ci trovo nulla di dolce. > - obbiettò incrociando le braccia al petto.
- < E’ solo gelosa. > - rispose tranquillamente il ragazzo.
- < Gelosa?! E di cosa? > - domandò improvvisamente curiosa.
- < Beh, gli hai portato via il ragazzo che le piace. > - disse come se fosse la cosa più ovvia di questo mondo.
- < Oh, ora capisco…..Aspetta che?!?! Cosa avrei fatto io?!? > - urlò con le guance rosse.
Taemin le tappò la bocca con una mano e la portò, anzi trascinò, nel suo camerino chiudendo la porta.
- < Taemin, spiegami immediatamente! >
- < Sssh. Abbassa la voce scema, qualcuno potrebbe sentire. >
- < Parla! > - intimò con sguardo omicida.
- < E va bene, va bene. > - si rassegnò alzando le mani in segno di resa - < Quello che intendevo prima è che Jessica è scontrosa e antipatica con te perché le hai portato via Kibum hyung, il ragazzo che le piace. Contenta? Ora che lo sai cambia qualcosa? > - chiede sedendosi su una sedia con fare stanco.
- < Si! Certo che cambia! Cambia tutto! Potrei aiutarla a conquistare il suo innamorato. So tutto ciò che piace a Kibum. Mi trasformerò in Cupido! Che forza! > - esclamò con gli occhi che le scintillavano.
Taemin spalancò gli occhi inorridito da quell’idea assurda saltando in piedi come una molla.
- < Sei ammattita?! Come puoi fare una cosa del genere a Kibum?! E’ il tuo ex ed è ancora innamorato di te! Come pensi si sentirà quando saprà che la ragazza che ama sta facendo piani per farlo mettere con una ragazza che non sei tu?! Gli si spezzerà il cuore, tu glielo spezzerai. Non ci posso credere! Come ti è venuto in mente? >
Gli occhi della ragazza si velarono di lacrime e iniziò a tremare.
Taemin non aveva mai usato un tono così duro con lei.
- < S-scusa…io non sapevo dei suoi sentimenti…m-mi dispiace. >
- < E’ palese che ti viene ancora dietro, come fai a essere così cieca? Lui ti ama veramente, dovresti tornare con lui. Siete una bella coppia e scommetto che non esiterebbe a chiederti di sposarlo. E’ il sogno di tutte le ragazze, no? Trovare un ragazzo che ti voglia sposare. Sai, non solo voi lo sognate. Anche a noi ragazzi capita di desiderare di trovare una ragazza dolce e carina che ami solo il suo ragazzo, che guardi solo lui. Io so che Kibum hyung vive perché ci sei tu. Lui potrebbe lenire le tue ferite, per questo cerco di spingerti verso di lui. Perché non voglio che tu soffra. Per chi piangi la notte? Per chi sono versate quelle lacrime? >
Yurim s’immobilizzò sul posto confusa e sconvolta.
La testa le girava e non riusciva a pensare a nulla, mentre nel petto sentiva il cuore battere più forte di un tamburo.
Taemin la fissava in attesa di una risposta; gli occhi che cercavano di incatenarsi a quelli della sorella.
Yurim distolse lo sguardo dal viso del fratello girando di lato il capo fissando il vuoto e portandosi una mano all’altezza del cuore.
Il ragazzo si avvicinò a lei quel tanto che bastava per afferrarle il braccio incastrandola al muro con il suo corpo.
- < Yurim…>
- < Perché mi fai certe domande? Cos’è tutto questo discorso strano? Non capisco. > - rispose adirata girandosi verso di lui.
- < Rispondimi. Per chi è che piangi? Per chi soffri? Chi ti piace? C’è qualcuno, vero? Chi è? Voglio saperlo! >
- < No-non chiedermi più una cosa del genere! > - urlò imbarazzata e arrabbiata - < Che t’importa di chi mi piace? Sono cose mie e non sono affari tuoi! > - fece per andarsene ma lui la tenne per il polso con forza per non lasciarla andare.
- < Dimmelo! >
- < No! Lasciami! >
- < Prima dimmi chi è! > - esclamò con arroganza.
Yurim agì d’istinto e la sua mano si scontrò con la guancia del ragazzo in uno schiaffo pieno di rabbia.
Taemin si ritrasse lasciandole il polso e toccandosi la guancia colpita, incredulo.
- < Non avresti dovuto chiedermelo! Ti detesto! > - gridò prima di scappare via tra le lacrime.
Si sentiva in colpa per averlo schiaffeggiato di nuovo ma lui aveva davvero esagerato e le aveva fatto paura.
Non capiva perché volesse a tutti i costi sapere di chi fosse innamorata.
Le sembrava una reazione troppo esagerata per essere solo gelosia fraterna la sua.
Era sicura che ci fosse anche qualcos’altro ma non sapeva cosa.
Mentre correva per il back stage dello studio andò a sbattere contro qualcuno.
Alzò la testa realizzando di essersi scontrata con Minho.
- < Che succede, Yurim? > - le chiese premuroso.
Lei lo guardò negli occhi per poi abbracciarlo affondando il viso nelle pieghe della maglia di lui fregandosene delle conduttrice del programma che annunciava la vittoria della coppia SooYoung-Donghae.
Taemin, poco distante, fissava la scena con rabbia mentre Minho, incontrato il suo sguardo, gli rivolgeva occhiate di rimprovero. 

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Capitolo 6
*** Furia e Paura. ***


Da quel giorno era passato ormai un altro mese e le cose per la sua carriera andavano a meraviglia.
Il suo mini-album aveva venduto migliaia di copie ricevendo molto apprezzamento dal pubblico.
Era adorata da tutti nel mondo dello spettacolo proprio per il suo essere una ragazza semplice, dolce e gentile con tutti che non negava mai a nessuno un sorriso o una parola gentile.
Alla SM tutti la trattavano con riguardo, come se fosse stata una sorellina piccola ma per i Super Junior lei era come una figlia, tanto che si facevano chiamare ‘SuJu appa’.
In quell’edificio aveva trovato una nuova famiglia a cui si era legata in modo incredibile.
Voleva bene a tutti, anche a Jessica che comunque non si risparmiava qualche battutina velenosa da dirle ogni volta che le parlava.
Ormai Yurim sapeva che il suo comportamento era dovuto solo alla gelosia quindi non se la prendeva neanche più di tanto.
Certo, si, un po’ le dava fastidio ma avevano iniziato ad andare un pochino più d’accordo nell’ultimo periodo e cercava di passare sopra a certi commenti che Jessica proprio non riusciva a tenere per sé.
Purtroppo però non si poteva dire lo stesso di Taemin.
Si parlavano a stento e non facevano che punzecchiarsi a vicenda.
Yurim soffriva molto per quella situazione eppure non riusciva a chiedergli scusa per quello schiaffo; aveva esagerato e, sinceramente, pensava che un po’ se lo fosse meritato.
Addirittura Taemin se ne era andato di casa prendendo in affitto un altro appartamento rifiutandosi di stare nel dormitorio con gli altri ragazzi.
La verità era che si sentiva in colpa verso Yurim per essere stato troppo impiccione e il motivo per cui non voleva tornare al dormitorio era che non sopportava l’idea di dover vivere sotto lo stesso tetto con Key.
Il fatto che era ancora innamorato della sorella e che ci provava con lei ad ogni occasione lo mandava in bestia.
Non riusciva a concepire l’immagine di Key e Yurim nuovamente insieme.
Il solo pensiero lo faceva ardere di gelosia e lo rendeva triste.
Non capiva che gli succedeva e non capiva se stesso.
Fino a 2 mesi prima era pronto a gettare la sorella tra le braccia di Kibum mentre ora quelle braccia le avrebbe volentieri affettate.
Key non si sarebbe mai più dovuto avvicinare a Yurim o se la sarebbe dovuta vedere con lui.
Sindrome del fratello geloso? No, non ci credeva per niente.
La gelosia che provava era mille volte più intensa e dolorosa e sicuramente non era gelosia fraterna, altrimenti non si sarebbe dannato l’anima così tanto.
Per la verità poi non era geloso solo di Key, ma di tutti quelli che parlavano con lei e si facevano chiamare ‘oppa’ o ‘appa’.
Avrebbe incenerito anche quelli che la chiamavano ‘noona’.
Gli sarebbe piaciuto poterla chiamare ‘noona’ anche lui, ma Yurim era più piccola di lui quindi sarebbe dovuta essere lei a chiamarlo ‘oppa’ essendo minore di un anno ma lei non lo chiamava mai così.
Forse perché, essendo fratelli, erano molto in confidenza?
Però comunque era una forma di rispetto ed educazione visto che Taemin era più grande.
Ora che ci pensava non aveva mai chiamato Kibum ‘oppa’ se non rarissime volte, mentre gli altri SHINee li aveva sempre chiamati ‘oppa’ per rispetto.
Dio, che confusione!
- < “ Devo andare da uno psicologo. Ad ogni costo. “ > - pensò entrando nell’ingresso dell’edificio della SM Entertainment.
Percorse tutto il corridoio finchè, svoltato l’angolo, passò davanti alla vetrata di una sala prove dove scorse i profili di due persone che conosceva bene.
Yurim, con dei pantaloncini corti e i capelli raccolti in una coda di cavallo un po’ scomposta, provava i passi di una coreografia mettendoci tutto il suo impegno insieme a Kibum.
Che ci faceva lui lì? Perché ballavano insieme?
Rimase dietro la vetrata concentrandosi a guardare il viso della sorella dove scorse stanchezza ma anche determinazione e concentrazione.
Era così bello guardarla ballare. Lei era bella e lo era sempre stata.
Si meravigliò di non averlo mai pensato prima.
Continuò a seguire i suoi movimenti con lo sguardo totalmente rapito, fino a quando non scorse un sorrisino appena accennato sulla bocca di Key.
Kibum si avvicinò improvvisamente a Yurim e la strinse forte a sé abbracciandola da dietro e sotterrando il viso nell’incavo del collo di lei strofinando il naso contro la pelle della ragazza.
Taemin sentì montargli nel petto una rabbia inaudita e strinse i pugni così tanto che le nocche gli diventarono bianche.
Ridusse gli occhi a due fessure mentre osservava soddisfatto Yurim che si liberava dalla presa di Key afferrando il suo borsone e correndo via dalla sala prove con il viso rosso e una mano sul collo.
Fece per andarle dietro ma la vide infilarsi a velocità impressionante nella toilette per donne, quindi decise di provare a parlarle dopo.
Nel frattempo sarebbe andato nell’altra sala prove dove lo aspettavano i suoi amici.

Yurim si passò più volte la mano bagnata sul collo e sul viso.
Lì dove Key aveva passato le labbra sulla pelle bianca del suo collo, c’era un piccolo segno rosso.
Vedendolo si vergognò come una ladra e provò a mandarlo via passandoci con forza l’asciugamano arrossendo maggiormente la pelle come risultato.
Stizzita, gettò con astio l’asciugamano nel borsone e si cambiò maglietta.
Aprì violentemente la porta del bagno dirigendosi verso la sala prove degli SHINee dove avrebbe tenuto una lezione di danza con loro per ordine della sua manager, la signorina Nanami.
Anche se aveva ripreso a ballare, Nanami la costringeva comunque ad allenamenti forzati con uno dei gruppi dell’agenzia.
Bussò alla porta attirando l’attenzione dei ragazzi, i quali l’accolsero con un sorriso luminoso che quasi la abbagliò.
- < Ben arrivata, ti eri persa nuovamente tra i corridoi della SM? > - scherzò Minho.
- < No, questa volta no. Ero solo andata in bagno. >
- < Bene, allora iniziamo subito. Oggi ci eserciteremo col nostro primo brano, la nostra canzone di debutto: “Replay”. >
Yurim posò il borsone accanto allo stereo posizionandosi poi al centro della sala con davanti gli SHINee.
I ragazzi le mostrarono i passi spiegando i vari movimenti del corpo, in special modo braccia e gambe, insegnandole anche qualche trucchetto.
Stranamente Key non ci provò con lei, ma l’aiutò a migliorare i movimenti a volte impacciati e troppo insicuri.
Dopo un’ora di prove, fecero una piccola pausa per riprendere fiato e Yurim si sedette vicino al borsone prendendo un asciugamano pulito e una bottiglietta d’acqua.
Iniziò a bere e vide Jonghyun e Onew avvicinarsi.
Richiuse la bottiglia e fece per metterla nel borsone ma Onew la fermò.
- < Posso berne un po’? Sto morendo di sete! > - pregò il leader.
- < Certo, se non ti schifi non c’è problema per me. > - sorrise divertita porgendogli la bottiglietta di plastica verde.
- < Grazie mille! > - disse iniziando a bere come un cammello.
La ragazza ridacchiò insieme a Jonghyun che guardava il suo hyung divertito dalla sua espressione buffa.
Yurim si levò l’asciugamano dal collo passandolo sul viso mettendo così in vista il segno rosso che aveva sul collo.
Jongh se ne accorse subito e si avvicinò di più a lei sostando alcune ciocche di capelli castani.
- < Guarda guarda cosa abbiamo qui. E questo segno rosso sul collo da dove viene, eh mandrillona? >
La ragazza arrossì in meno di un secondo e la saliva le andò di traverso iniziando a tossire.
- < N-non è niente. E’ che mi sono sfregata troppo con l’asciugamano. >
- < non sparare cavolate, io non me la bevo. Questo qui, signorinella, è il chiaro segno di un succhiotto. Chi te l’ha fatto? >
Yurim sussultò coprendo istintivamente il seno con una mano.
Onew invece sputò tutta l’acqua che aveva in bocca causando l’espressione schifata di Jonghyun mentre Minho e Taemin erano come pietrificati per poi riprendersi qualche secondo dopo.
- < Che cosa?! > - urlarono i 3 ragazzi correndo verso di lei.
- < Massì, guardate voi. Yurim sposta la mano. >
- < N-no! > - esclamò con un filo di voce.
- < Facci vedere. > - disse imperativamente Taemin.
Yurim non riuscì a disubbidirgli, così levò la mano e spostò i capelli.
Sarebbe voluta morire dalla vergogna in quel momento.
Taemin passò le dita sul collo della sorella, la quale si sentì morire.
- < Chi ti ha fatto una cosa del genere? > - domandò Minho con tono morbido inginocchiandosi davanti a lei e posando una mano sulla sua spalla.
Lei non rispose ma il brevissimo sguardo che lanciò a Key fu intercettato da Taemin che si alzò in piedi guardando con occhi assassini il suo hyung.
Kibum non potè dire nulla perché gli arrivò in pieno viso un pugno che lo fece cadere a terra.
Taemin lo sovrastò afferrandolo per la maglietta, la sua faccia tramutata in una maschera di odio, rabbia e disprezzo.
- < Come hai osato farle una cosa come quella?! E’ mia sorella, bastardo! Come hai potuto metterle le mani addosso?! Guarda l’hai mortificata! Guarda come si vergogna per ciò che tu le hai fatto! Guarda come l’hai ferita! > - urlò alzando il braccio per dargli un altro pugno, ma Minho e Jonghyun lo bloccarono mentre Onew cercava di staccarlo da Key.
- < Basta, Taemin! Fermati! > - gli gridava Jongh.
Yurim assistette alla scena spaventata e, vedendo che neanche in 3 riuscivano a tenere fermo il fratello, corse da lui e si aggrappò al suo braccio implorandolo di calmarsi ma Taemin, con uno strattone, si liberò dalla presa della sorella fancendola cadere rovinosamente a terra.
Si girò verso di lei guardandola con occhi infinitamente tristi e lucidi per poi scansare malamente Jonghyun e scappare via.
Non ci pensò un attimo, che si rialzò correndo dietro al fratello.
Chiamava il suo nome a gran voce mentre percorreva tutti i corridoi di quel labirinto d’agenzia. Correva così veloce che rischiò persino di ruzzolare giù per le scale.
- < Taemin! Taemin, aspettami!! > - gridava con la speranza che lui la sentisse.
Con un salto, saltò gli ultimi tre gradini delle scale andando ad aprire il portone d’ingresso e uscendo dall’edificio.
Si guardò intorno e poi si diresse verso il parcheggio continuando a chiamarlo gridando con forza, fino a quando non si vide sfrecciare davanti agli occhi una macchina straniera guidata proprio dal fratello.
Iniziò a corrergli dietro agitando le braccia come una matta sperando che si sarebbe fermato riconoscendola, ma l’auto continuava ad andare avanti imperterrita.
- < Taemiiiin!!!!! > - urlò prima di accasciarsi al suolo.

Sfrecciava per le strade di Seoul fregandose del cellulare che squillava da più di un ora. Sicuramente erano i suoi amici che, preoccupati, cercavano di rintracciarlo per sapere dove si trovasse.
Di certo non sarebbero stati contenti nel sapere che aveva preso senza permesso la macchina di Jinki.
Lui che non aveva neanche la patente.
No, non sarebbero stati contenti, semmai furiosi.
La verità era che aveva paura della ramanzina che gli sarebbe toccata; questo era uno dei motivi per cui non voleva rispondere al telefono.
Per il momento desiderava solo stare in solitudine, con la sola compagnia di se stesso e riflettere.
Riflettere su quello che era successo, su come aveva agito e su cosa aveva provato.
Nel profondo sapeva cosa provava per la sorella, però non voleva crederci e si era auto convinto di non sapere niente su quei sentimenti.
Sapeva perfettamente di amarla ma non l’aveva neanche mai ammesso a se stesso.
Aveva paura che ammettendolo lei se ne sarebbe andata, si sarebbe dissolta nel nulla lasciandolo solo.
Per questo aveva cercato di allontanarla, ma non c’era riuscito.
Il suo cuore pregava ogni secondo di rivederla.
Non c’era niente che non amasse di lei.
Il suo inconfondibile profumo, i suoi occhi profondi e infiniti come l’Universo, il suo sorriso, i suoi capelli morbidi e l’adorabile modo in cui arrossiva facendosi piccola piccola abbassando gli occhi guardando a destra e a sinistra.
Amava tutte le sue espressioni, da quelle buffe a quelle super graziose.
Anche se una parte di sé si rifiutava, non poteva fare a meno di amarla.
Per questo quando aveva visto quel succhiotto sul suo collo si era infuriato.
Lei era sua e nessuno doveva permettersi di toccarla.
L’avrebbe ceduta solo a un ragazzo rispettabile con serie intenzioni.
Aveva sempre augurato a sua sorella tutta la felicità di questo mondo e sperava davvero di vederla felice in futuro accanto alla persona a cui avrebbe giurato amore eterno.
Quante volte aveva sognato di poterla sposare nei suoi sogni.
Ora sapeva che non gli sarebbe mai stato possibile condividere un’intera vita al suo fianco.
Svelto, asciugò quella lacrima solitaria sulla guancia concentrandosi a guidare.
All’improvviso, però, fece inversione passando all’altra corsia e tornando indietro.
Voleva tornare lì in agenzia dove c’era lei e non gli importava di andare veloce.
Voleva raggiungerla al più presto.
Andando a quella velocità, riuscì ad arrivare alla SM in mezz’ora.
Parcheggiò l’auto e scese camminando verso il portone d’entrata, quando il cellulare riprese a squillare.
Stavolta decise di rispondere. Accettò la telefonata portandosi il telefono all’orecchio e subito dovette allontanarlo per le troppe urla.
Jinki-hyung doveva essere proprio imbufalito.
- < Brutto idiota, sono esattamente 2 ore e mezza che provo a chiamarti! Ti avremo lasciato almeno 200 messaggi alla segreteria telefonica! Dove cazzo sei, razza di deficiente?! > - urlò Jongh completamente impazzito. - <…No, Onew, non te lo ridò il telefono! Ci parlo io con questo pezzo di cretino encefalitico! > - si sentì poi dire - < Rispondi, fungo ritardato!! >
- < Ah…eh…s-sono alla SM. Voi dove siete? >
- < Che cazzo ci fai alla SM a quest’ora?! Beh, comunque sia vedi di muovere il culo e di venire in ospedale. Ora! >
- < In ospedale? E’..per Kibum hyung? >
- < No, è per tua sorella. E’ stata ricoverata. >

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Capitolo 7
*** A little pain. ***


Taemin si sentì gelare come se il suo corpo fosse immerso in una vasca d’acqua ghiacciata. Sentiva un ronzio in testa ma non sapeva da dove provenisse.
Lì nel parcheggio, da solo, era come paralizzato.
Incapace di fare o dire qualcosa.
- < Ehi! Tae-cretino, ci sei? > - chiamò un’ultima volta Jonghyun prima che Minho gli prendesse il telefono.
- < Taemin-ah, stai bene? > - gli chiese con tono morbido senza però ricevere risposta - < Vieni. > - aggiunse dopo.
Taemin chiuse di scatto la chiamata iniziando poi a correre a perdifiato in direzione dell’unico ospedale nelle vicinanze.
Riuscì a prendere un taxi arrivando così nel giro di qualche minuto.
Si catapultò letteralmente fuori dall’auto lasciando due banconote sul sedile posteriore; salì di corsa a due a due i gradini delle scale e aprì con foga la porta piombando nel silenzioso ingresso.
Correndo si diresse verso il banco informazioni dove, due giovani infermiere, compilavano diligentemente dei moduli.
Taemin si precipitò subito verso di loro non preoccupandosi che le due ragazze avrebbero potuto fermarlo con domande e richieste una volta riconosciuto.
- < Scusate, potrei sapere in che stanza si trova Lee Yurim? > - chiese a bruciapelo.
Le due lo guardarono incredule e sorprese con gli occhi spalancati dallo stupore nel trovarsi all’improvviso Taemin davanti.
Il ragazzo sbuffò un po’ scocciato e ripetè la domanda.
- < Vi prego è urgente. Devo sapere la stanza di Lee Yurim. E’ veramente importante! > - supplicò con il viso martoriato dalla preoccupazione.
Le ragazze si ripresero di colpo dallo stato di trans in cui erano cadute e si misero immediatamente a controllare i registri.
- < Mmm…Lee Yurim…Lee Yurim…ricoverata questo pomeriggio… >
- < Si! Si, dovrebbe essere lei! > - esclamò.
- < Bene. Piano superiore, stanza 24. E’ la prima a sinistra, non può sbagliare. Se prende l’ascensore ce l’avrà davanti. >
- < Grazie! Grazie mille! > - ringraziò camminando spedito verso l’ascensore che, nel giro di 3 secondi, lo portarono al 1°piano.
Le porte non fecero in tempo ad aprirsi del tutto che lui era già uscito ritrovandosi in un corridoio completamente bianco che odorava di disinfettante.
Davanti la porta della camera di Yurim c’era un piccolo divanetto su cui erano seduti i suoi amici dall’aria tesa.
Jonghyun saltò in piedi appena vide Taemin uscire dall’ascensore e gli puntò il dito contro boccheggiando per poi saltargli letteralmente addosso afferrandolo per il colletto della maglietta portandolo contro il muro.
- < Finalmente sei arrivato, pezzo d’idiota! Si può sapere che cazzo ti è saltato in mente?! > - eslamò abbastanza su di giri lasciando la presa sulla maglia del maknae.
- < I-io…>
- < No! Tu niente! > - gridò tra i denti Onew alzandosi dal divanetto e piazzandosi davanti al viso impaurito del più piccolo. - < Ti rendi conto di quel che hai fatto? Hai preso la mia macchina senza permesso! Devo forse ricordarti che non hai la patente e quanto sia stato pericoloso il tuo gesto? Devo ricordartelo io?! Potevi fare un incidente! Potevi farti beccare dalla polizia! Potevi rimetterci la pelle, brutto rimbambito! Sei stato un irresponsabile! > - lo rimproverò il leader veramente arrabbiato.
Taemin abbassò la testa dispiaciuto.
- < M-mi dispiace! >
Onew si passò una mano sul volto stanco sospirando pesantemente e Minho gli posò una mano sulla spalla con fare gentile.
- < Ne riparleremo dopo quando saremo tutti un po’ più calmi e tranquilli. Ora pensiamo solo a Yurim > - propose Minho.
- < A proposito di questo, che è successo a Yurim? >
- < E’ svenuta. L’abbiamo trovata distesa sull’asfalto poco più avanti del parcheggio della SM. Era bollente e tremava, così l’abbiamo portata subito qui. Il medico ha detto che è a causa del troppo stress accumulato giorno dopo giorno e troppe emozioni nello stesso periodo. Suppongo che la discussione di oggi deve essere stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. In più la situazione tra te e lei non è delle migliori, o sbaglio? Dovresti darci un taglio con la tua gelosia. Non sto dicendo che la causa del suo mancamento sia unicamente tu, ma certo sei una parte. Così come lo è anche Kibum. Ha veramente esagerato questa volta. > - concluse Jonghyun.
- < No, è tutta colpa mia. Le ho messo pressione perché volevo sapere a tutti i costi chi le piacesse. Si è rifiutata di dirmelo ma io ho insistito e abbiamo finito per litigare. >
- < Sei un coglione. > - commentò senza troppi complimenti Jonhyun ricevendo un’occhiata furente da Minho e Jinki.
- < Lo so! Ma ero davvero curioso e geloso che non sono riuscito a controllarmi. Da quando l’ho rivista mi sento sempre così; curioso, geloso e ansioso in sua presenza. Forse dovrei andare davvero da uno psicologo. > - disse con tono sconsolato sedendosi sul divanetto.
I ragazzi lo guardarono pensierosi, poi Jinki espose il suo pensiero senza prima pensare se aprire bocca o no.
- < Non è che…ti sei, magari inconsciamente, innamorato di lei? >
I tre lo fissarono sconvolti con gli occhi fuori dalle orbite e la bocca mezza aperta in un perfetta espressione da ebete. Poi, come svegliatosi di colpo da un incubo, Jonghyun saltò in piedi prendendo per le spalle il leader.
- < Che cavolo ti salta in mente, hyung! Loro sono fratelli! Conosci il significato della parola ‘fratelli’? Vuol dire ‘chi è legato ad altra persona da vincolo di parentela derivante dall’essere nato dai medesimi genitori’! (tratto dal dizionario) Avere gli stessi genitori significa avere lo stesso sangue! Non mettere pensieri incestuosi nella testa del nostro piccolo maknae! >
- < Pensateci bene! Taemin dice di sentirsi ansioso e agitato quando è con lei e questo lo sappiamo bene anche noi. Quante volte l’abbiamo visto arrossire e cambiare atteggiamento in presenza di Yurim? Per non parlare poi della sua gelosia. Decisamente eccessiva per essere solo una normale gelosia fraterna nei confronti di una sorella più piccola, non credete? Taesun non si comporta così gelosamente con Yurim e neanche Jongh con sua sorella. > - spiegò Jinki.
- < M-ma..siamo..fratelli… > - ribattè debolmente Taemin.
- < E se non lo foste realmente? > - azzardò Minho.
Jonghyun, Taemin e Onew si girarono verso di lui ancora più sconvolti di quanto già non lo fossero.
- < Che stai dicendo Minho?! > - domandò Jonhyun non credendo alle parole del suo donsaeng.
- < Beh, se li mettete a confronto e li guardate bene si vede perfettamente che hanno dei tratti somatici molto diversi e lo stesso con Taesun. Lei e Taesun non si somigliano per niente. Taemin, hai una foto di tuo fratello? >
- < N-no, sul telefono no. >
- < Ok, non importa. Faremo un confronto con te. > - disse armeggiando con il suo enorme Samsung Galaxy S II facendo scorrere velocemente le dita sullo schermo sensibile. - < Ecco, guardate. > - invitò mostrando ai tre una foto che aveva scattato a Yurim nei camerini di un programma televisivo a cui avevano partecipato assieme.
Indicò prima gli occhi della ragazza e poi quelli del maknae facendo notare che gli occhi di lei non avevano il taglio a mandorla come quelli del fratello.
Gli occhi di Yurim erano si a mandorla, ma di poco e ricordavano tanto gli occhi degli occidentali. Il risultato era un paio di meravigliosi e delicati occhi da bambola, non troppo grandi e non troppo piccoli. Perfetti.
Poi Minho fece notare la carnagione. Tutte le cantanti che conosceva dovevano mettersi chili di cipria per avere la pelle bianca come gli occidentali o come delle bambole di porcellana da collezione e lo stesso valeva anche per i cantanti come loro.
Taemin aveva la pelle chiara ma era comunque quella di un asiatico e anche lui doveva ricorrere alla cipria quando si girava un MV, mentre Yurim non ne aveva bisogno perché aveva la pelle bianca, liscia, delicata e morbida al tatto per natura.
Era sempre stato così e Taemin lo ricordava bene.
Anche i capelli erano diversi e questo tutti gli SHINee potevano confermarlo.
Tutte le ragazze e ragazzi asiatici nascevano con i capelli neri o castani molto scuri; Yurim invece aveva sempre avuto i capelli color biondo cenere fin dalla nascita.
- < Che ne pensate ora? La mia ipotesi è tanto assurda? > - chiese Minho incrociando le braccia al petto.
- < Cavolo no, avevi ragione. > - rispose Jongh fissando la foto di Yurim.
- < Hai visto proprio bene Minho, non si somigliano per niente. > - commentò il leader guardando prima Taemin e poi il cellulare di Minho in continuazione strabuzzando gli occhi.
- < S-state dicendo che io e lei in realtà…non siamo fratelli? M-ma dai, non è possibile. Io mi ricordo di lei piccolina e poi anche se non abbiamo gli stessi tratti somatici non vuol dire per forza che non siamo fratelli, no? > - chiese Taemin con voce tremante e sguardo spaesato.
- < Taemin… i suoi tratti somatici non sono propriamente coreani. Deve essere per forza metà occidentale e la prova sono gli occhi. Sono poco allungati in confronto a quelli di tutta la popolazione coreana. Mi dispiace. > - spiegò Minho mettendo una mano sulla spalla del maknae.
Taemin però arretrò con la testa abbassata staccando la mano dell’amico.
- < Tae....>
- < Voglio vederla. >
- < Non puoi. Noi siamo qui da 2 ore e non ci hanno ancora fatto entrare.>
- < Non m’importa. >
- < Taemin, non puoi. >
- < Ho detto che voglio vederla! > - esplose con gli occhi lucidi.
Il suo sguardo era intriso di tristezza, incredulità e spavento; uno sguardo che lasciò senza parole i suoi hyung. Il leader sentì il cuore stringersi in una morsa vedendo il piccolo Taemin così…disperato.
Gli dispiaceva davvero tanto vederlo stare così male.
In sei e più anni che lo conosceva non l’aveva mai visto in quelle condizioni.
Mosse un passo verso il maknae ma lui indietreggiò ancora coprendosi il petto con un braccio.
- < V-voglio andare da Yurim > - piagnucolò tremando.
Onew e Jongh stavano per dirgli qualcosa, ma la porta della stanza numero 24 venne aperta da un’infermiera che teneva in mano una cartella grigia su cui stava scrivendo qualcosa prima di alzare lo sguardo verso i ragazzi che, intanto, si erano coperti il viso con un paio di enormi occhiali da sole.
- < Voi siete qui per la paziente Lee Yurim? >
- < Si, come sta? > - chiese subito Minho.
- < Ora sta bene. La febbre è scesa, non trema più ed è sveglia. Se questa notte non le si rialza la febbre, entro domani o dopodomani potrà ritornare a casa in tutta tranquillità. >
- < Posso vederla? > - domandò Taemin con il viso un po’ più disteso.
- < Oh, tu devi essere il suo ragazzo. Ahaha, che carino! Certo che puoi vederla ma non farla sforzare, d’accordo? >
Taemin, rosso come un pomodoro maturo, annuì con la testa per poi catapultarsi nella stanza impaziente di vederla.
Lei era seduta sul letto intenta a guardare fuori dalla finestra aperta da cui entrava del venticello tiepido che le scompigliava i capelli.
Si avvicinò piano al suo letto mettendole una mano sul braccio.
Yurim sussultò silenziosamente per poi posare la sua mano su quella del fratello stringendola leggermente. Si girò verso di lui sorridendo come rassicurata.
- < Sono contenta che non ti sia successo niente. Quando ti ho visto al volante di quella macchina mi sono seriamente preoccupata dato che non hai la patente. >
Taemin rimase interdetto nell’ascoltare quelle parole e sentì pizzicargli gli occhi nascosti dai ciuffi di capelli che ricadevano sulla fronte.
- < S-stupida! Non preoccuparti per me quando sei tu che stai male! Non avrò la patente ma comunque la macchina la so portare. Pensa piuttosto a non farti risalire la febbre che voglio riportarti a casa oggi stesso. >
Yurim sorrise divertita dalla reazione del fratello e gli buttò le braccia al collo ridacchiando.
- < C-che stai…? >
- < Sei tu che non devi preoccuparti per me. E’ stato solo un calo di zuccheri improvviso, sto bene ora quindi stai tranquillo. >
- < Cretina! Come puoi chiedermi di non preoccuparmi?! Mi hai fatto venire un colpo e se penso che è anche a causa mia…>
- < Tu non c’entri. E’ che ancora non sono abituata a tutti questi impegni fra prove, lezioni di ballo, spettacoli, set fotografici e altro.>
- < Non ti credo. E’ anche colpa mia per quella discussione che abbiamo avuto sempre per colpa della mia insistenza. Ti chiedo scusa. > - parlò con sincerità dando un bacio sulla guancia a Yurim che arrossì.
- < Così non vale però. Beh, accetto le tue scuse ma dobbiamo chiedere scusa anche a Kibum. >
- < Eeeh?! >
- < Forza, andiamo via da qui e torniamo a casa. Detesto stare rinchiusa in questa stanza che puzza di disinfettante. Voglio il mio letto > - disse sollevando le lenzuola e inforcando le ciabatte ai piedi del letto.
- < Che stai facendo?! Non puoi alzarti, devi stare a letto a riposare! Se ti agiti troppo poi ti risale la febbre! > - sbraitò il ragazzo cercando di fermare la ragazza che continuava a sgusciare via dalle braccia del fratello.
- < No, sto bene e voglio uscire da quest’ospedale odioso! > - canticchiò allegramente mentre saltellava da un piede all’altro.
Grazie ai suoi urletti i rimanenti SHINee decisero di entrare nella stanza, curiosi di vedere quel che stava succedendo lì dentro.
Quando aprirono la porta si trovarono davanti ad una scenetta esilarante, ovvero Taemin che rincorreva Yurim per tutta la stanza tentando di acciuffarla con l’intento di legarla al letto mentre lei ridacchiava, saltellava, canticchiava e faceva le pernacchie al fratello.
- < Siamo sicuri che quello che le hanno dato era una flebo e non qualche sostanza stupefacente? Perché a me sembra partita definitivamente di cervello.> - commentò Jonghyun.
- < Magari è soltanto felice di essere viva. > - optò Minho.
- < L’hanno drogata. > - ribatterono Onew e Jongh.
- < Minho-oppa! > - esclamò la ragazza girandosi all’improvviso verso di loro facendoli sobbalzare dallo spavento.
Yurim corse verso di lui stringendosi al petto del ragazzo lasciando Taemin quasi sconvolto.
- < Yu-Yurim…! > - esclamò Minho sorpreso dal gesto di lei.
- < E’ decisamente sotto l’effetto di qualche droga. > - commentarono ancora Jonghyun e Jinki.
- < C-che c’è, Yurim? >
- < Voglio andare da Kibum perché io, e anche Taemin, dobbiamo scusarci con lui ma Taemin-ah vuole che io rimanga a letto.>
- < Ehin, non iniziare anche tu a chiamarmi con quel nomignolo stupido! Sono più grande di te, quindi devi chiamarmi ‘oppa’! >
- < Taemin-ah. > - ribattè lei con espressione risoluta.
- < ‘Oppa’! >
- < Taemin-ah >
- < ‘Oppa’!! >
- < Minnie! > - esclamò sorridendo dolcemente.
Taemin arrossì nel giro di 1 secondo osservando il viso allegro della sorella e anche se quel soprannome assurdo non era nelle sue grazie, per una volta non ribattè.
- < Beh, insomma non dovevamo andare da Kibum? > - sbottò non riuscendo a sostenere l’imbarazzo che ora aleggiava nella stanza.
- < Giusto! Minho, puoi abbassarti per favore? Sei troppo alto per me e così non riesco a salire sulla tua schiena. >
- < Oh, si. Ok. > - annuì abbassandosi e facendo salire sulla schiena Yurim mentre Taemin, Onew e Jonghyun guardavano attontiti la scena.
- < Ma Kibum è qui in ospedale? > - chiese poi Taemin.
- < Si, è venuto per assicurarsi che il pugno che gli hai dato non l’abbia messo in fin di vita. >
- < E’ arrabbiato? >
- < Perché gli hai dato un pugno dopo che ha fatto un succhiotto a tua sorella? No, non è arrabbiato con te piuttosto lo è con se stesso. Ha detto che non riesce a credere a ciò che ha fatto. > - spiegò Jinki mentre camminava in testa al gruppo facendo strada verso la stanza in cui si trovava Key.
La ragazza, comodamente appollaiata sulla schiena del Flaming Charisma, ascoltava i loro discorsi pensierosa.
Pensava a Kibum, a quello che le aveva fatto al collo e a quanto gli aveva voluto bene. Il periodo in cui erano stati insieme era stato davvero prezioso per Yurim; con Kibum era stata davvero bene, tanto che per un periodo aveva creduto di essersi seriamente innamorata di lui.
Kibum era sempre stato buono e gentile con lei, l’aveva sempre trattata bene dandole tutte le attenzioni e l’affetto che lei desiderava, fino quasi a viziarla.
Parlavano di tante cose diverse quando avevano del tempo da passare insieme, oppure si divertivano a cucinare dopo che Yurim gli aveva fatto da insegnante.
Un po’ rimpiangeva quei momenti passati insieme al suo ex.
Avrebbe tanto voluto chiedere scusa a Kibum per non aver provato dei veri sentimenti d’amore nei suoi confronti come lui li provava per lei.
Aveva paura che se glielo avesse detto, si sarebbe arrabbiato e che poi avrebbe deciso di non parlarle più. In quel momento si sentì terribilmente egoista e si odiò.
Non voleva lasciar andare Kibum quando invece probabilmente gli avrebbe fatto un piacere non costringendolo ad esserle amico, lui che sicuramente avrebbe voluto essere qualcosa di più.
Era tremendamente confusa e la sua mente era in lotta con il suo cuore.
Non sapeva proprio che fare.
Sospirò mogia mogia quando si sentì addosso lo sguardo di 8 paia d’occhi dal taglio adorabilmente a mandorla.
Sgranò gli occhi quando si accorse di non essere più sulla schiena robusta di Minho, bensì tra le gentili ed esili braccia di Taemin che la tenevano in braccio senza neanche il minimo segno di sforzo.
Aveva sempre creduto che Taemin fosse fragile più di un bicchiere di cristallo in quanto a forza fisica, invece ora le dava tutt’altra impressione.
Le braccia di Taemin erano sempre magre rispetto ai suoi compagni, ma ora erano ‘ornate’ da muscoli anche se non tanto sviluppati, però a Yurim non importava che avesse pochi muscoli. A lei piaceva esattamente come era.
Era innamorata sia del Taemin dall’aspetto esteriore, sia di quello dall’aspetto interiore, anzi, le interessava molto di più.
Mentalmente, si disse di ricordarsi di ringraziare Jongh per aver portato Taemin con sé in palestra.
- < Stai bene? Non fai che sospirare. Vuoi tornare in stanza a riposare? Ti senti stanca? > - le chiese Onew con tono gentile.
- < Oh, nono. Sto bene. Non voglio tornare in quella camera, ora desidero solo parlare con Kibum. Insieme a mio fratello.
Jonghyun sbattè le palpebre abbassando lo sguardo per poi fissare in suoi occhi sulla figura della ragazza e ,successivamente, sbattè nuovamente le palpebre scuotendo leggermente la testa e girando il capo di lato fissando un punto non ben preciso.
- < Beh, la stanza è questa. Entrate, parlate, chiarite, fate pace, non vi ammazzate e poi, quando uscite, mi offrirete del pollo come risarcimento per questa giornata d’inferno. Forza, muovetevi che ho fame. > - proclamò enfaticamente il leader spingendo Taemin verso la porta della stanza.
Il ragazzo mise giù la sorella posando la mano sulla maniglia entrando nella camera.
Key era seduto sul bordo del lettino e si toccava continuamente la guancia destra mentre rimirava il suo viso riflesso in un piccolo specchio ispezionando la sua faccia priva di qualsiasi, anche minima, imperfezione sulla sua curatissima pelle.
Era un DivaH a tutti gli effetti.
- < K-Key hyung…> - sussurrò Taemin a voce abbastanza alta perché il suo hyung potesse sentirlo.
Quest’ultimo infatti si girò di scatto verso i due lasciando cadere lo specchietto sul lettino per poi rigirarsi di nuovo vedendoli particolarmente vicini, spalla contro spalla e le dita di Taemin che sfioravano il polso di lei.
Era una visione troppo dura per lui, neanche tanto per il fatto che erano fisicamente vicini ma perché, guardandoli da una certa distanza, sembravano una coppietta giovane e un po’ impacciata.
Una di quelle coppiette che solitamente le signore anziane definiscono ‘deliziosamente adorabili’.
Con lui Yurim non si era mai comportata in modo ‘adorabilmente imbarazzante’ come dovrebbe essere solito per le neo-coppiette.
- < Kibum oppa, dobbiamo parlare. > - la voce di Yurim era ferma nonostante l’agitazione e la tensione che vibrava nell’aria.
- < Mi dispiace per quello che ho fatto, è stato un gesto orribile da parte mia. Non avevo alcun diritto di farti un succhiotto. Sono un’idiota. >
- < Tu mi ami e questo ti da un motivo per cui l’hai fatto. Non sono arrabbiata con te perché comprendo i tuoi sentimenti. >
- < Si, è vero ti amo ancora ma questo non mi da il diritto di farti un succhiotto! Tu non sei mia e non sei più neanche la mia ragazza, quindi non dire stupidaggini. Avrebbe avuto senso se stessimo ancora insieme, ma purtroppo per me non è così. > - rispose girandosi di poco verso i due e Yurim vide un sorrisetto ironico dipingersi sulla bocca di lui.
La ragazza mosse qualche piccolo passo in avanti e poi riprese a parlare anche se in quel momento avrebbe tanto voluto abbracciare Key e il suo dolore.
- < Hai ragione tu, io non sono più la tua ragazza e non provo più i tuoi stessi sentimenti. Ti chiedo scusa per non amarti come invece meriteresti e vorrei veramente amarti per far sparire la tua sofferenza, ma non posso. Nel mio cuore e nella mia mente c’è un’altra persona. Questa persona è un tratto indelebile nella mia anima e anche se vorrei scacciarlo via non ci riesco. E’ più forte di me. Amo questa persona con tutte me stessa, con ogni fibra del mio essere. L’amore che provo supera di gran lunga tutta la mia forza di volontà. Questo amore è una tortura continua ma ho deciso di limitarmi semplicemente ad amarlo perchè non posso fare nient’altro per lui. Non posso dichiararmi a lui o finirei per perderlo per sempre, quindi ho deciso di stargli accanto come e quando posso perché anche solo un suo sorriso appena abbozzato mi rende incredibilmente felice. >
Kibum ascoltando quelle parole sentì un gruppo in gola e gli occhi pizzicargli.
Si voltò guardando il viso di Yurim rigato dalle lacrime.
Di colpo, si alzò dal lettino correndo ad abbracciarla.
Come ricordava, tenerla tra le proprie braccia era una sensazione piacevolissima.
- < M-mi dispiace…d-davvero..ma io..lo amo tantissimo..scusami..>
- < Non importa. E’ giusto così, però se non posso essere il tuo ragazzo posso essere il tuo migliore amico? Voglio starti vicino e fare il tifo per te. Voglio incoraggiarti e vederti felice. Voglio essere la spalla su cui potrai sempre contare o piangere. Me lo permetti? >
Yurim strinse forte le braccia intorno alla schiena di Kibum scoppiando in un vero e proprio pianto.
Taemin distolse lo sguardo sentendo lo stomaco stringersi in una morsa, ma fortunatamente Key fu veloce a staccarsi da lei sorridendo tranquillo e facendo una piccola carezza a Yurim.
Una carezza che non nascondeva doppi fini, una carezza da amico.
Yurim, asciugandosi le ultime lacrime, sorrise a sua volta voltandosi verso il fratello che, preso alla sprovvista, arrossì lievemente.
Taemin capì al volo il sorriso che la sorella gli aveva rivolto e si incamminò verso il suo hyung.
- < Hyung scusami! Ho agito in maniera eccessiva. Non dovevo tirati un pugno. Ho sbagliato. >
- < No, Taemin. Non devi scusarti di niente. Ti sei comportato da uomo difendendo tua sorella, l’unica donna che esisterà mai nella tua vita. >
Taemin e Yurim avvamparono e il ragazzo subito dopo iniziò a ribattere.
- < Come sarebbe a dire?! Stai dicendo che non avrò mai la ragazza?! >
Mentre lui discuteva con Kibum e Onew urlava che voleva il pollo, Taemin si ritrovò a pensare che alla fine Key aveva ragione.
Lei era l’unica ragazza su cui aveva posato gli occhi praticamente da sempre.
Aveva sempre guardato solo lei. Anche se in futuro avrebbe frequentato altre ragazze o si sarebbe sposato, lei sarebbe stata per sempre l’unica ragazza al mondo.
Il suo primo eterno amore.

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Capitolo 8
*** New Comeback. ***


Due giorni dopo, Yurim era tornata in perfetta forma e aveva insistito per ricominciare a lavorare, ma la sua manager l’aveva costretta al riposo forzato una volta finito il lavoro.
Per ora poteva portare a termine solo un impegno al giorno, massimo due, per non stancarsi troppo.
Una volta finito il lavoro però Yurim amava gironzolare nelle stanze della SM e parlare un po’ con i suoi colleghi.
Tecnicamente era vietato, ma il direttore glielo lasciava fare volentieri a patto che non disturbasse chi stava lavorando.
Ormai per i vari artisti dell’agenzia era normale vedere Yurim intrufolarsi piano piano nelle proprie sale prove per poi sedersi in un angolino ad osservare silenziosamente le coreografie e studiare i loro passi.
Più di ogni altra cosa osservava l’affiatamento e il lavoro di squadra sentendosi quasi invidiosa essendo una cantante solista.
Avrebbe voluto anche lei far parte di un gruppo e avere delle compagne.
Si sentiva un po’ sola e poi non voleva essere presa per la secondo BoA né tanto meno venire paragonata a IU.
Voleva far parte di un gruppo, magari poteva diventare il sesto membro delle f(x) ma non voleva avere a che fare con la sorellina di Jessica, una Jung nella sua vita bastava e avanzava!
Sopportava a stento la prima, figurarsi la seconda!
Poteva sempre entrare a far parte degli SHINee, chissene frega che erano una boy band, i gruppi misti sarebbero stati più fighi.
Doveva esporre la sua idea al direttore!
- < Ehiii, ci sei? Noi abbiamo finito le prove. > - sentì dire da una voce che ben conosceva. Taeyeon, con la testa inclinata di lato e un sorrisetto divertito sulle labbra, le sventolava la mano davanti agli occhi.
- < Unnie, non è che per caso le SNSD hanno bisogno di un altro membro? >
- < Eh…no, non credo..perchè me lo chiedi? >
- < Oh no, non è nulla d’importante. Grazie per avermi permesso di assistere anche oggi ai vostri allenamenti! Ora vado, ho una cosa importante da chiedere al nostro grande capo. Ciao! > - esclamò uscendo a razzo dalla sala prove delle Girl’s Generation.
Salì tutte le rampe di scale fino all’ultimo piano dove si trovava l’ufficio del fondatore e direttore della SM, Lee SooMan.
Yurim approfittò dell’assenza della segretaria per bussare alla porta dello studio senza dover chiedere il permesso a quell’acida sculettante bionda tinta cotonata della segretaria, una ragazza di massimo 28 anni che si dava arie da donna vissuta quando il suo unico scopo nella vita era accalappiarsi uno degli artisti dell’agenzia.
Una volta ci aveva provato con Taemin conoscendo la sua ‘preferenza’ per le noona.
Lui stesso aveva sempre detto che in amore l’età non conta, però dai, la segretaria era 10 anni più grande!
Lui era ancora un ragazzino che adorava il latte alla banana, non poteva mettersi con quella battona! Yurim l’avrebbe di certo impedito.
- < Yurim? Allora? Che sei venuta a fare qui? > - la voce profonda ma cordiale di Lee SooMan la destò dal suo piano per l’omicidio della segretaria.
- < Oh, direttore! Buongiorno! Mi scusi se la disturbo ma…ecco..avrei bisogno di chiederle delle cosette. >
- < Uh, ok. Siediti e parla. Sono curioso. >
- < Potrei entrare a far parte degli SHINee? Lo so che sembra veramente assurdo ma credo che i gruppi misti sarebbero più innovativi invece delle solo boy band e girl band, non pensa? Vede, le ho fatto questa richiesta perché sinceramente mi sento sola. Desidero far parte di un gruppo anche io. E’ deprimente per me essere una cantante solista, specialmente quando girano voci che mi etichettano come la sostituta di IU o di BoA. >
L’uomo la studiò per alcuni minuti fissandola in modo quasi inquietante, poi si decise a parlare.
- < E va bene, ti farò debuttare nuovamente con un gruppo. In realtà ci avevo già pensato e a quanto pare per te non c’è nessunissimo problema quindi è perfetto. In questa cartella ci sono le documentazioni sulle ragazze che ho adocchiato; in questo momento dovrebbero essere nella sala mensa. Vai da loro, chiacchiera e conoscile un pochino, poi annuncia la notizia del gruppo. Tutte loro sono delle trainee da almeno 3 anni e sono abbastanza preparate. Credo che saranno molto contente ma prima di debuttare insieme dovrete essere in sintonia, dovrete essere delle buone amiche e non conoscenti, capito? Intanto tu proseguirai la tua carriera da solista per un mese, poi ti dedicherai alla ragazze e a fare lezione con loro. Continuerai però con set fotografici, interviste, pubblicità a apparizioni brevi in alcuni programmi ma punteremo maggiormente ai set e agli spot pubblicitari. La tua immagine deve rimanere nelle menti del pubblico. Per ultimo vorrei che tu scrivessi dei testi per il gruppo ma senza alcun aiuto, dovrei farlo da sola. Ho già in mente delle idee per l’album. Vorrei che ci fosse un tuo brano solista, è chiaro? >
Yurim rimase shockata dalla trafila di cose che il direttore le aveva assegnato.
Scrivere un testo! E da sola! Avrebbe tanto voluto lanciarsi dalla finestra, si, proprio quella dell’ultimo piano.
- < Va..va bene. Farò tutto quello che mi ha chiesto. La ringrazio infinitamente per avermi ascoltata e per avermi dedicato del tempo prezioso. > - ringraziò inchinandosi per poi girarsi in direzione della porta.
- < Ah, Yurim? > - la chiamò Lee SooMan.
- < Si? Mi dica. >
- < Domani sostituirai Key ad un programma a cui sono invitati gli SHINee. Lui non potrà partecipare per motivi familiari. Tu sai cantare, ballare e te la cavi anche abbastanza bene con il rap. Sei perfetta come sostituta! >
- < Eh? Cosa? Ma io sono una donna, come posso sostituire Key? Le Shawols mi manderanno maledizioni! >
- < Non preoccuparti, abbiamo già avvisato le fan dell’assenza di Key tramite web. Andrà tutto bene. E ora forza, vai dalle tue compagne! >
Con la stessa gioia di uno studente che va a scuola sapendo di dover essere interrogato ma che non ha studiato, Yurim si trascinò fuori dallo studio non prestando attenzione ai rimproveri della segretaria e con la lentezza di un bradipo premette il tasto dell’ascensore.
Quando le porte si aprirono, Yurim si trovò davanti Taemin che, vedendo l’aura nera che circondava la sorella, si schiacciò contro le pareti interne dell’ascensore con faccia inorridita.
- < Uh? Minnie! > - esclamò lei con tono piatto.
- < Oh mio Dio! Yurim, vuoi farmi schiattare di paura? Sei orrenda! Che diavolo ti è successo? >
- -< Sta zitto, fungo! Dovresti essere più gentile con la tua sorellina! E poi non si dice ‘orrenda’ con tono schifato e spaventato a una ragazza! Vergognati, razza di maleducato! >
- < Sei nei tuoi giorni per caso? > - domandò innocentemente lui ricevendo per tutta risposta un’occhiataccia di fuoco.
- < Non sono cavoli tuoi e comunque si! Problemi? >
- < No, ma tu sembri averne abbastanza. >
- < Taemiiin! > - piagnucolò lei all’improvviso poggiandosi alla sua spalla e iniziando a raccontargli tutta la storia mentre l’ascensore continuava a scendere.
- < Che cosa?! Farai parte di un gruppo? Dovrai scrivere i testi? Domani sostituirai Key? Stai andando a incontrare gli altri membri futuri? Posso venire con te? >
- < Non ce la farò mai, non credo riuscirò a soddisfare le richieste e aspettative del direttore. E’ troppo per me! Sarà un fallimento. >
- < Che cavolo dici?! Sono sicuro che il capo sarà orgoglioso di te! Tu sei una forza della natura e io lo so. Ce la farai quindi sii fiduciosa e credi più in te stessa, capito? Andrà tutta a meraviglia, ne sono certo. Io e i ragazzi facciamo il tifo per te! > - la rassicurò lui con un sorriso smagliante che ridusse Yurim in brodo di giuggiole.
Il cuore le balzò nel petto quando lui le fece una carezza sulla testa con dolcezza disumana e quando Taemin le prese la mano tra la propria trascinandola fuori dall’ascensore, credette di morire per l’emozione.
Non era giusto. Con quei piccoli gesti la faceva innamorare ancora di più.
- < Sei scorretto. >
- < Come? >
- < Non è affatto giusto. Ti voglio sempre più bene. Ogni gesto che fai mi fa capire che il mio affetto per te cresce sempre di più. E poi tu ci sei sempre in qualunque momento per me e mi aiuti sempre. Voglio ricambiare. Cosa posso fare? >
Il ragazzo la tirò verso di sé stringendola in un abbraccio.
- < Restami sempre accanto. Mi basta questo. >
- < T-te lo giuro. > - rispose completamente imbarazzata e strafelice.
- < E’ una promessa, allora? >
- < Si. Una promessa. >
Taemin sciolse l’abbraccio regalando un frettoloso bacio sulla guancia a Yurim che rimase almeno per 5 minuti in trans con l’espressione da ebete.
Il fratello ridacchiò tirandola verso la sala mensa e lei si riscosse con le guance rosse completamente in fiamme.
- < Ah! Dobbiamo cercare le mie future compagne! Renditi utile e aiutami. Il grande capo mi ha dato una cartella sulle loro documentazioni.Guardiamo le loro foto e cerchiamole! >
- < Ma probabilmente quelle foto saranno vecchie non credi? Sono delle trainee già da un po’. Ora saranno un po’ cambiate, no? >
- < Mmm, hai ragione. E ora come facciamo? Taemin! >
- < Che c’è? >
- < Voglio davvero conoscere le mie nuove compagne. Voglio diventare loro amica anche se ancora non le conosco. E’ una sensazione che non ho mai provato prima. E' strano? >
- < No, non è così tanto strano. > - sorrise dolcemente.
- < Allora non mi preoccupo di fare questo. > - annunciò prima di salire in piedi sul tavolo della mensa sotto gli occhi sbigottiti di tutti.
- < Ehm…scusate l’interruzione ma devo trovare delle persone e fare loro un annuncio decisamente molto importante. Baek Youngmi, Kang Ae-Ri, Park Hae-Ni, Cha Soung-Hee, Cha Soung-Min e Han Soo-Rin se siete in questa stanza, per favore alzatevi in piedi. >
Nel silenzio tombale della sala si udì un rumore di sedie e sei ragazze, tutte allo stesso tavolo, in piedi.
Il volto di Yurim si illuminò e senza aspettare che Taemin le desse una mano, saltò giù dal tavolo correndo verso il gruppetto.
Quando si trovò davanti alle sei ragazze si inchinò presentandosi.
- < Piacere di conoscervi! Io sono Lee Yurim. > - esclamò porgendo loro la mano.
Le ragazze la strinsero a turno presentandosi a loro volta.
Baek Youngmi era una ragazza dai corti capelli neri e d’aspetto serio, alta più o meno 164 cm. Nel gruppo era la più grande, infatti aveva 21 anni già compiuti da qualche mese.
Kang Ae-Ri aveva tutto l’aspetto di una ragazza allegra e vivace, un po’ come la sua appariscente tuta dai colori fluo. Aveva quasi 18 anni e i suoi capelli castani erano raccolti in due trecce da cui si notavano delle ciocche tinte di diverse colori.
Park Hae-Ni era una ragazza dal viso delicato e simpatico. Sembrava essere una persona molto gentile e calma, affidabile.
Le sue labbra erano piene e rosse, proprio come piacevano a Jonghyun. Aveva 20 anni ma ne dimostrava qualcuno in meno per la sua bassa statura.
Cha Soung-Hee e Cha Soung-Min erano sorelle gemelle, una cosa un po’ rara nei paesi asiatici. Una era lo specchio dell’altra.
Yurim non aveva mai visto prima d’ora una coppia di gemelli ed era rimasta pienamente colpita quando le aveva viste.
La prima, Soung-Hee, aveva i capelli tinti di color rame mentre la sorella li aveva tinti color bronzo. Avevano 19 anni ed erano piuttosto bassine, arrivavano a stento al metro e 60. Soung-Min aveva un viso da bambina ed era molto timida e riservata, praticamente l’esatto contrario di Soung-Hee che era una ragazza esuberante e schietta. Dalla maglietta corta e i pantaloni leggermente abbassati, Yurim intravide il segno nero di un tatuaggio sul fianco di Hee e arrossì lievemente.
Entrambe avevano un fisico snello e asciutto.
L’ultima, Han Soo-Rin, era la più piccola con i suoi 16 anni.
Aveva i capelli neri lunghi fino alle spalle con la frangetta di lato.
Il suo viso ricordava quello delle bambole ed era adorabile.
Appena vide Taemin avvicinarsi a loro e posare il mento sulla spalla di Yurim, arrossì completamente spalancando la bocca e portandosi le mani al cuore, sospirò lievemente.
- < Qual è la notizia che devi darci? > - chiese Soung-Min con la sua voce delicata.
- < Oh,giusto! Il direttore ha deciso di farci debuttare tutte insieme come un gruppo di 7 membri. Le posizioni che ognuna avrà nella band sono ancora da decidere. Spero andremo tutte d’accordo! > - sorrise lei calorosamente.
- < A-a-a-aspetta. Unnie, stai dicendo che debutteremo con te? > - domandò Soo-Rin apparentemente agitata.
-
- < Stai scherzando?! Siamo tutte tue fan! Per noi è un sogno poter debuttare con te! > - esclamarono in coro.
- < Far parte di un gruppo con la grande Yurim. La mia vita ora ha un senso. Addio giornate tristi! > - esultò Soung-Hee.
- < Ma..ma dai, addirittura ‘grande’. Sono ancora una debuttante io. Eheheheh >
- < Stai scherzando?! Grande è dire poco! > - parlò Youngmi.
- < Balli da Dio! > - esclamò Ae-Ri.
- < Sai parlare bene giapponese, inglese, spagnolo, francese e italiano! Ora stai studiando cinese, vero? > - chiese la più piccola.
- < S-si…>
- < Hai una bellezza rara e unica ed è tutta natura! > - intervenne Soung-Min.
- < Il tuo modo di reppare è così cool. > - osservò Soung-Hee.
- < E cosa più importante e fantastica è che hai un’estensione vocale da paura! La tua voce è piena di sfumature. E’ delicata, dolce, gentile, romantica, soffice, profonda, felice, malinconica, rabbiosa, triste, forte. Riesci a esprimere tutte le emozioni delle tue canzoni con la voce. Riesci a fare delle note alte, altissime, davvero wow, per non parlare di quelle basse. Eppure con tutto il talento che hai non ti vanti proprio mai. Sei una grande persona, Yurim. > - finì Hae-Ni lasciando la diretta interessata senza parole e con le lacrime agli occhi.
Mai nessuno le aveva fatto simili complimenti. Era davvero così brava?
- < I-io….io non so davvero…cosa dire. Grazie. > - rispose chinando il capo con le guance arrossate.
Taemin sorrise divertito dalla reazione della sorella e con una mano le scompigliò teneramente i capelli.
- < Ya! I miei amati capelli! > - si lagnò lei come fosse una bambina piccola.
- < Aigoo, sei proprio una frignona. Però quando ti arrabbi sei così carina! Ricordami di farti i dispetti più spesso >
- < Ya! Smettila, stupido! > - esclamò con il viso in fiamme sbattendo i piedi per terra e agitando le braccia.
- < Aish, che antipatica che sei. Quando fai l’acida non mi piaci. >
- < E chissene frega! Permetti? >
- < Ahahahah, ti ho fatto arrabbiare! Missione compiuta! Beh, ora ti lascio sbollire, quando hai fatto vieni di sopra. Solita stanza, capito? >
- < Si, lo so ma ora smamma. >
- < Ah, che ragazza dolce! Vabbè, io vado. Ciao, ragazze! > - salutò lasciando la sala mensa correndo come una scheggia.
Yurim sospirò e si voltò verso le ragazze che la guardavano con gli occhi di fuori e le guance rosse.
- < Che..che c’è? > - chiese timorosa prima che le ragazze le si buttassero addosso tempestandola di domande.
- < Voi due state insieme? >
- < Da quanto? >
- < Chi è stato il primo a farsi avanti? >
- < Renderete pubblica la vostra relazione? >
- < Quello di prima era un invito per un incontro a luci rosse? >
- < Siete davvero carini carini assieme! >
- < Eh?..Eh?! Noi non stiamo insieme! >
- < Ma che stai dicendo? Si vede lontano un miglio che siete una coppia! >
- < No, vi state sbagliando. Noi non stiamo insieme. Siamo fratelli. >
A quelle parole l’intero gruppetto calò in silenzio e poi scoppiò in una fragorosa risata.
- < Questa potevi risparmiartela! Ahahahahah, sei davvero divertente! >
- < E’ la verità, Ae-Ri. >
- < Scusa Yurim, ma se tu sei sua sorella io sono Marilyn Monroe. Non vi assomigliate per niente! Avete dei tratti somatici troppo diversi. Il taglio dei tuoi occhi parla chiaro. Non è coreano. > - disse Youngmi.
Yurim si girò immediatamente nella direzione dove Taemin era corso via con la fronte corrucciata e la mano sul petto.
Le parole di Youngmi le avevano insinuato un grande senso di inquietudine e confusione.
- < Taemin…>



Angolino Fiorelloso (?) : Salve gente! Ecco qui il capitolo 8, spero vi sia piaciuto A dir la verità a me questo capitolo non piace molto, ma diciamo che è un capitolo di transizione per introdurre i prossimi capitoli.
Mi farò perdonare con il capitolo 9! Sono sicura che vi piacerà ma credo anche che mi odierete un po’, kekekekeke.
Ringrazio moltissimo chi segue la mia fan fiction, chi la recensisce sempre e chi l’ha messa tra i preferiti. Davvero, grazie infinite! *si inchina* Mi rendete tremendamente felice!

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Capitolo 9
*** Feelings. ***


    •  

      CAPITOLO NONO

       

      - < Scusatemi ma ora devo andare. Ho gli allenamenti con gli SHINee per la sostituzione di Key nel programma in diretta di domani. > - avvisò le ragazze per poi lasciare la sala mensa in fretta e furia.

       

      Corse come una matta sulle scale, impaziente di vedere quel viso che tanto amava e desiderava. Nella testa sentiva le parole di Youngmi farsi sempre più gravi e insostenibili.

      ‘Avete dei tratti somatici troppo diversi.’
      ‘Il taglio dei tuoi occhi non è coreano’.
      Sentiva l’irrefrenabile desiderio di piangere e urlare.
      Perché infondo l’aveva sempre saputo di essere diversa ma non ci aveva dato peso, troppo impegnata a struggersi per quell’amore non corrisposto.
      E se veramente era come diceva Youngmi?
      Se non fossero stati fratelli? Cosa avrebbe fatto?
      Da una prospettiva poteva essere una buona cosa, magari non avendo alcun legame di sangue Taemin l’avrebbe considerata come una ragazza invece che come semplice sorella minore. Però dall’altra parte era sicura che non sarebbe cambiato poi così tanto.
      Dopo aver vissuto per 19 anni credendo di essere fratelli, Taemin avrebbe potuto continuare a considerarla sua sorella lasciando Yurim sola con il suo eterno amore non corrisposto.
      Comunque, aveva deciso che quella sera sarebbe tornata a casa dei suoi genitori per indagare su questa storia.
      Doveva e voleva sapere.

      Erano le 20.00 esatte e lei si trovava davanti alla porta di casa dei suoi genitori.
      Per quella cena si era tirata a lucido sapendo che ci sarebbero stati anche degli ospiti.
      Evidentemente suo padre doveva discutere di affari con dei clienti o dei colleghi.
      Sua madre le aveva ripetuto almeno una decina di volte al telefono di vestirsi bene per far fare una bella figura a suo padre, quindi aveva scelto un leggero vestito di cotone lungo fino alle ginocchia con dei ricami sul corpetto e sull’orlo della gonna.
      L’abito aveva delle sottili bretelle che venivano nascoste dai boccoli chiari della ragazza. La cintura che aveva stretta in vita di colore viola chiaro si sposava alla perfezione con il rosa scuro del vestito.
      Si trovava stranamente a suo agio sui sandali dal cinturino rosa e dal plateau bianco abbastanza alto che aveva comprato giusto un’ora prima con Jessica.
      Aveva chiesto aiuto a lei su come vestirsi e dopo averle spiegato brevemente la questione, Jessica l’aveva presa per mano e trascinata per negozi dove avevano comprato scarpe, vestiti, profumi e accessori vari che potevano servirle.
      Jessica aveva decisamente ottimo gusto per la moda, non a caso posava per numerose riviste e sfilava in passerella.
      Yurim inspirò e si decise a suonare il campanello non avendo con sé le chiavi che aveva dimenticato nello svuota-tasche nell’appartamento che ora ricondivideva con Taemin dopo aver chiarito con Key e aver venduto alla SM l’appartamento che aveva comprato.
      La porta si aprì rivelando la figura della madre di Yurim, una donna sulla quarantina con i corti capelli neri elegantemente arricciati in tanti riccioli morbidi.
      La donna allargò le braccia stringendo la figlia in un caloroso abbraccio subito ricambiato.
      La mamma le era veramente mancata molto, specialmente nell’ultimo periodo in cui non aveva avuto tempo neanche per una telefonata.
      - < Sono così contenta di rivederti! > - esclamò baciandole le guance fresche a causa del leggero venticello di quella sera.
      - < Anch’io sono felice di rivederti, mamma. Mi sei mancata tantissimo. >
      - < Anche tu, tesoro. Ma ora vieni dentro, non stare fuori con questo venticello; non vorrei ti venisse il raffreddore. >
      - < Mamma, siamo a giugno inoltrato! > - ridacchiò entrando nell’ingresso e iniziando a slacciarsi i sandali.
      La madre la condusse nel salone dove suo padre, un signore che non conosceva, un ragazzo sulla ventina d’anni e una signora tutta in ghingheri, facevano conversazione seduti sul divano.
      Appena la vide, il genitore si alzò correndo ad abbracciarla e farle i complimenti per il vestito presentandola poi agli ospiti.
      Yurim salutò inchinandosi e stringendo loro la mano.
      Dopo le presentazioni la ragazza capì che il signore lì presente era un superiore di suo padre che era lì con la moglie e il figlio per discutere di un certo affare.
      Yoon Cholsu, così si chiamava, e sua moglie, la signora SooNi, avevano l’aria di chi si da tanta importanza mentre il ragazzo, Jaesung, era il classico sciupa femmine dai genitori ricchi e con la puzza sotto al naso.
      Per tutto il tempo della serata non smise un secondo di fissarla languidamente passandosi la lingua sulle labbra, cosa che fece inquietare non di poco Yurim, la quale cercava in ogni modo di non incrociare il suo sguardo.
      Alla fine però, mentre beveva, si scontrò con i suoi occhi e quando lui si morse il labbro, le andò l’acqua di traverso e si alzò dal tavolo scappando in bagno.
      Tossì così tanto che quasi le mancò l’aria.
      Si resse al lavandino e lo specchio le mandò indietro l’immagine di se stessa con il volto paonazzo.
      Prese un gran respiro e uscì dal bagno trovando a pochi metri dalla porta Jaesung con una mano nella tasca degli eleganti jeans neri.
      La stava aspettando e la fissava. Ancora.
      Yurim decise di ignorarlo e proseguì per tornare nella sala da pranzo ma lui la trattenne per il polso.
      Si girò guardandolo stranita e Jaesung lasciò subito la presa facendo un’espressione quasi dispiaciuta.
      - < Oh, scusa. Non volevo spaventarti ma solo farti i miei complimenti. Sei davvero una bella ragazza e questo vestito ti sta d’incanto. >
      - <…..grazie > - sussurrò accarezzandosi il polso che le aveva stretto.
      - < Sai, in agenzia girano molte voci su di te e tutte parlano della tua straordinaria bellezza. Sono fortunato ad averti incontrato. Ora posso testimoniare quelle voci e dire di esserne stato rapito. > - sorrise in modo un po’ sbarazzino guardandola dritto negli occhi.
      Yurim cadde prigioniera del suo sguardo magnetico e dovette ammettere che era un bel ragazzo, ma mai quanto Taemin.
      Jaesung si avvicinò tentando di prenderle le mani tra le sue, però lei si girò di scatto camminando verso la sala da pranzo e aiutando la madre a servire il dessert alla frutta. Lui arrivò qualche minuto dopo sedendosi tra i suoi genitori che iniziarono a parlare e rivolgere domande dirette a Yurim.
      - < Allora cara, sei una stella nel mondo dello spettacolo. Come ci si sente? Sei ancora molto giovane eppure già così famosa. > - parlò con tono mieloso SooNi, irritando Yurim.
      - < Per la verità io sono ancora una debuttante, non sono una stella della musica anche se ambisco a diventarlo in futuro. >
      - < Oh, hai ambizioni davvero molto alte! Mi piacciono le persone ambiziose. >
      Yurim sorrise disgustata dal tono viscido e tremendamente mieloso di quella donna.
      - < Sarai anche una debuttante ma tutte le persone che conosco, e sono tante, non fanno che parlare di te come anche tv e giornali. Ogni giorno ti vedo in televisione. Devi lavorare tanto e sodo. > - prese parola Cholsu.
      - < Si, lavoro molto e mi impegno tantissimo in tutto ciò che faccio. Da quando ho debuttato per me esiste solo lavoro e studio. >
      - < E l’amore? > - azzardò SooNi.
      Il padre di Yurim gonfiò il petto e con voce solenne disse:
      - < e’ ancora troppo piccola per certe cose. La mia bambina è pura e illibata come la più preziosa delle rose! >
      - < Papà, guarda che io a 14 anni stavo con Kibum. > - dichiarò tranquillamente lei togliendo probabilmente qualche anno di vita al signor Lee.
      - < Che cosa?! Perché non lo sapevo?! Kibum chi? Lo uccido. >
      - < Dai, che lo conosci. Kibum, il ragazzo fissato per la moda che sta nello stesso gruppo di Taemin. >
      - < Ah, Key! Però..se tu avevi 14 anni lui ne aveva 17! Argh! La mia bambina! Che cosa ti ha fatto? >
      - < Non mi ha fatto niente, papà, figurati se Key mi toccava. Per tutto il tempo che siamo stati insieme l’unica cosa che abbiamo fatto è stato semplicemente stare insieme. Non ci siamo mai baciati e lui non ha mai provato a farlo. L’unica cosa che faceva era prendermi la mano e abbracciarmi, ma succedeva di rado. >
      - < Non è che stava con te solo come copertura? Voglio dire, mi riesce difficile credere che non abbia mai provato a baciare una ragazza come te. E’ molto strano per un ragazzo adolescente in piena tempesta ormonale, non credi? > - sbottò Jaesung.
      - < Dove vuoi arrivare? > - sibilò Yurim.
      - < Beh, o aveva la fissa per le ragazzine innocenti o più semplicemente era, è, gay. Ma credo fermamente che sia la 2° opzione. Da un tizio che ama Lady Gaga e fare shopping il cui colore preferito è il rosa, non mi aspetterei altro. >
      In un istante tutta la rabbia che aveva in corpo esplose.
      - < Non ti permetto di parlare con quel tono di sufficienza e sdegno di un mio carissimo amico! Tu neanche lo conosci, con che diritto lo critichi? Kibum non ha mai provato a baciarmi perché è un ragazzo sensibile e rispettoso. Lui rispettava la nostra differenza d’età e anche se non ci siamo mai baciati, abbiamo passato dei bei momenti insieme! Ho dei meravigliosi ricordi con lui, quindi non posso sopportare che parli male di una persona per me importantissima! E poi se fosse gay, dov’è il problema? Kibum è sempre Kibum, gay, etero, bisex o quel che sia. E’ una persona fantastica e anche se fosse omosessuale a me non importerebbe! Lui è, e resterà sempre, un amico indispensabile per me! Non cambierà mai quel che provo per lui. Io continuerò a volergli bene per sempre! > - urlò con gli occhi velati di lacrime lasciando la sala pranzo e andando verso la porta per tornare a casa.
      Percorse un pezzo di strada interamente a piedi con passo veloce e deciso fino a quando accusò un certo dolore alle gambe e fu costretta a fermarsi sul marciapiede aspettando di veder passare un taxi.
      Un quarto d’ora dopo era ancora lì ad aspettare e si era fatto anche tardi; il suo orologio da polso segnava le 22.45.
      Sbuffò, appoggiandosi con la schiena a un palo della luce.
      Dietro di lei c’erano diversi negozi come pub o piccoli ristoranti ma non osava entrare per paura dei fan, anche se stare ferma poggiata a un palo attirava comunque l’attenzione dei passanti che la guardavano, sorridevano e le scattavano foto da una certa distanza certi che lei non se ne sarebbe accorta.
      Il cellulare che aveva in mano iniziò a vibrare e sul display lampeggiò la scritta “Taemin oppa heart “. Il suo cuore fece un balzo.
      - < Yoboseyo? >
      - < Ya, Yurim! Dove sei? La mamma mi ha chiamato tutta agitata dicendo che sei scappata di casa! E’ preoccupata da morire. Che cavolo hai combinato? >
      - < Io non ho fatto proprio nulla a parte difendere Kibum da un idiota patentato.>
      - < Che? Di che stai parlando? >
      - < Dopo te lo spiego, ora vieni a prendermi, per favore. E’ un secolo che sto qui ad aspettare un taxi! >
      - < Potrai aspettare tutto il tempo che ti pare, tanto non passeranno comunque. Oggi è sciopero. >
      - < Ah, ecco. Vieni a prendermi allora, ma prima controlla twitter e me2day. Scommetto che i fan hanno postato qualche foto. >
      Subito dopo aver attaccato usò la linea internet per entrare su twitter e come immaginava trovò un sacco di tweet di alcuni suoi fan con foto e scritte.
      Una diceva: “Quant’è carina la Principessa Gentile questa sera. Starà aspettando il principe azzurro? T.T”
      Yurim sorrise e pensò di giocare uno scherzetto a tutti i follone.
      Scrisse: “Uff. Il mio principe è decisamente in ritardo questa sera! ”
      In poco tempo fu sommersa di tweet a cui però non rispose ma scrisse semplicemente: “Ya! Maknae, sbrigati! upset Ho freddo! T.T” a cui, circa 2 minuti dopo, ci fu una risposta da parte di un ragazzo che conosceva alla perfezione e che diceva: “Il tuo cavaliere è arrivato, scema. Alza gli occhi”.
      Taemin, in sella a una moto nera e con il casco in mano, era proprio di fronte a lei e la guardava con un sorrisetto divertito che le fece tremare le gambe.
      Yurim saltellò verso di lui ficcando il cellulare in borsa e gli rivolse un’ occhiata scettica.
      - < Beh? Che c’è? >
      - < La sai guidare? Ce l’hai la patente almeno? >
      - < Certo che ce l’ho! L’esame per la macchina ancora non l’ho fatto ma per questo gioiellino si e sono riuscito a prendere la patente, donna di poca fede! Possibile che ti fidi così poco di me? >
      - < Io mi fido di te, ma ho comunque paura. E’ pericoloso. >
      - < Non sono un bambino, Yurim, e ora mettiti il casco e andiamo. >
      - < Aiutami. >
      - < Cosa sei, impedita? >
      - < Non rompere e aiutami a mettere quel coso! > - esclamò dura, al che fu costretto a fare come gli aveva detto.
      Taemin mise in moto il motore e partì a razzo, tanto che Yurim artigliò i fianchi del fratello urlando a squarciagola spaventata mentre lui rideva divertito.
      - < Ya! Rallenta, rallenta! Ho paura! Aaaah! > - gridò schiacciandosi contro la schiena di Taemin coperta da una leggera felpa primaverile.
      Il ragazzo sentì il cuore aumentare il suo battito sentendo il corpo di lei completamente schiacciato contro la sua schiena e le sue braccia che gli circondavano il petto stringendolo forte.
      Si sentiva così felice che avrebbe urlato dalla contentezza.
      Dopo aver sfrecciato per le strade notturne di Seoul illuminate a giorno a una velocità impressionante, Taemin fermò la moto levandosi il casco e aiutando Yurim a scendere dal suo prezioso motore.
      - < Ma…non siamo a casa! >
      - < Infatti siamo a Hongdae, il centro della vita notturna di Seoul. >
      - < E perché siamo qui? >
      - < Perché avevo voglia di divertirmi un po’ insieme all’unica ragazza dalla costante presenza nella mia vita. Non mi sono mai degnamente scusato per tutto quello che ti ho fatto passare. Il minimo che posso fare è farti divertire questa sera, qui a Hongdae. Non ci sei mai venuta prima, vero? >
      - < Vero. E’ la prima volta che vengo qui. Ma sono felice che sia stato tu a portarmici. Credo proprio che mi divertirò un mondo! > - esclamò sorridendo e prendendo Taemin per mano.
      Quel sorriso così luminoso e raggiante ebbe lo stesso effetto di una freccia sul cuore di Taemin. In quel preciso momento realizzò di essere seriamente e profondamente innamorato di lei e che mai sarebbe riuscito a dimenticarla. Non voleva dimenticarla.
      Strinse forte quella piccola mano così morbida e curata trascinando la ragazza per disco pubs, discoteche e norae bang.
      Quella sera si divertirono da matti comportandosi come semplici ragazzi spensierati della loro età.
      Non gli importava neanche di essere paparazzati; desiderò che tutto il mondo parlasse di loro due. Non gli importava più di nulla, voleva solo stare con lei e bearsi della sua presenza al suo fianco, sentire il suo cuore fare le capriole ad ogni sorriso di lei.
      Non poteva più cercare di nasconderlo o fingere: ne era proprio innamorato.
      Dopo essersi divertiti in città, Taemin pensò di portarla in un grande parco vicino casa illuminato da tante piccole lampade da giardino che proiettavano sull’erba fresca le ombre dei fiori racchiusi nelle aiuole e facevano luce sul laghetto che stava proprio al centro del parco.
      - < E’ stupendo, non è vero? > - chiese lei trasognata.
      - < Cosa? >
      - < Il cielo di notte. Le stelle brillano così tanto. Sono bellissime. >
      - < Io vedo qualcosa di molto più bello. > - rispose lui rivolgendole un breve sguardo. Yurim rimase a fissarlo per poi scoppiare a ridere e dargli un innocuo pugno sulla spalla.
      - < Scemo, guarda il cielo, non me. Il colore del cielo di notte è di un meraviglioso blu cobalto. Ah, sarebbe magnifico poter vedere l’Universo,no? >
      - < Io non ne ho bisogno. >
      - < Mmm? >
      - < Non ho bisogno di aspettare la notte per vedere il colore notturno del cielo. >
      - < Perché? >
      - < Mi basta guardare i tuoi occhi. >
      - < Ma che stai dicendo? >
      - < Sono dello stesso colore del cielo di notte. E non ho neanche bisogno di immaginare o desiderare di vedere l’Universo. Mi basta guardare i tuoi occhi un istante per potermi perdere nelle sue profondità. Io l’Universo…lo vedo nei tuoi occhi. > - disse guardandola fissa negli occhi lasciandola senza parole.
      Yurim aprì la bocca per parlare ma non ne uscì alcun suono.
      Taemin fu più veloce e si precipitò sulle labbra di lei, morbide e accoglienti come aveva sempre immaginato. Yurim aveva gli occhi spalancati dalla sorpresa.
      Le labbra di Taemin ero calde, rassicuranti, gentili e più morbide di un peluche o di un batuffolo d’ovatta.
      Si modellavano perfettamente alle sue, come se le labbra di lui fossero fatte apposta per congiungersi a quelle di lei, così tremanti e inesperte.
      Quel bacio, seppur crudele, era così gentile e tenero che Yurim sentì quasi il cuore esplodere di dolcezza.
      Chiuse gli occhi sentendo la mano di Taemin accarezzarle piano il collo e la guancia umida. Fu costretta a reclinare la testa indietro quando Taemin premette con più forza le labbra sulle sue cercando di approfondire quel bacio tanto bello quanto dal gusto tremendamente agrodolce nonostante il sapore fresco della lingua insicura e timida del ragazzo che accarezzava e cullava con dolcezza smisurata quella di lei.
      Yurim si sentiva tremendamente in imbarazzo, ma la felicità e l’amore che provava per lui ebbero il sopravvento.
      Spostò le mani sul suo petto accarezzandoglielo leggermente per poi intrecciare le dita nei suoi capelli soffici come piume.
      Taemin la stava uccidendo con in gesto più bello che potesse esserci sulla Terra. Non era giusto. Non lo era affatto.
      Dopo minuti che a Yurim parve un’eternità troppo breve, Taemin si staccò lentamente con le labbra rosse e la guance in fiamme.
      La guardò dritto negli occhi profondi e con le dita percorse lievemente la guancia fino al mento. Yurim aveva il fiato corto e gli occhi lucidi che all’ombra della notte sembrava risplendere come polvere di stelle.
      - < Perché…? > - domandò in un sussurro.
      - < Perché ti amo. >
      Sentì il respiro mozzarsi in gola e il cuore perdere qualche battito.
      Taemin l’aveva baciata e le aveva detto che l’amava.
      Aveva sempre desiderato che quel momento arrivasse e ora che era giunto, aveva paura. Certo, anche lei lo amava ma comunque non sarebbero mai potuti stare insieme. I loro genitori glielo avrebbero proibito e tutta la loro famiglia si sarebbe opposta. Perché ci pensava solo adesso?
      Non avevano alcun futuro insieme.
      - < T-Taemin…>
      - - < Lo so che è una cosa strana e sbagliata, ma le cose stanno così. Ti amo, anche se siamo fratelli. Ah, scusa per questa sparata; non avrei dovuto. Immagino che tu…insomma…sia sconvolta…e che io sia l’unico a provare certi sentimenti. Ma ti capisco, eh! Voglio dire, con questa sbottata improvvisa…>
      - < Nono, ti sbagli! Si, sono un po’ sconvolta ma…a-anche io…provo ciò che provi tu…Sono innamorata di te. >
      Il volto di Taemin, prima triste e malinconico, si illuminò di speranza appena sentì quelle parole.
      - < Da-davvero? E…da quando? >
      - < Beh, praticamente da sempre. Avevo 12 anni quando me ne accorsi. >
      - < Mi hai amato per 6 anni? >
      - < Già. Ben 6 anni di amore incondizionato. >
      - < Ma…e Kibum hyung? >
      - < Mi piaceva e piace tutt’ora, ma come amico. Quello che sento per te è completamente diverso. >
      - < Diverso? In che senso? >
      - < Più forte, travolgente a anche più doloroso. Qualsiasi cosa tu faccia, qualsiasi tuo gesto o parola mi rende felice. Quando sono con te tutto è più bello e il cuore mi batte fortissimo. Se questo non è amore, allora cos’è? >
      - < E’ amore, perché anch’io provo lo stesso. > - le disse dolcemente ravvivandole una ciocca dietro l’orecchio - < Nessuna ragazza che ho conosciuto mi ha mai fatto provare quello che mi fai provare te. E’ strano,no? Deve essere proprio amore. > - sorrise avvicinando il viso a quello di lei che però lo fermò.
      - < Aspetta. >
      - < Che c’è? >
      - < Taemin, noi siamo fratelli. La nostra famiglia non accetterà mai il fatto che noi ci amiamo. Non ci permetteranno di stare insieme. >
      - < Beh, basterà non dirglielo. >
      - < Anche se non glielo diciamo adesso prima o poi lo scopriranno e cosa credi che faranno? Ci separeranno e io non voglio perderti nuovamente. Farebbe troppo male. > - le labbra le tremavano mentre parlava. Di li a poco sarebbe scoppiata a piangere.
      - < Quindi mi stai…rifiutando. >
      - < No! Io ti amo! Ma non ci sarà mai un futuro per noi! Anche se i nostri genitori non lo scoprissero, noi non potremmo mai crearci una famiglia. Siamo fratelli e in quanto tali non potremmo mai avere…dei figli…>
      - < Ci sono migliaia di bambini negli orfanotrofi. >
      - < Potrà essere un cattivo pensiero ma se voglio avere dei bambini, li voglio con te solo. Anche se impossibile. Taemin, io ti amo, ti amo da sempre e questi sentimenti saranno sempre tuoi. Il mio cuore appartiene, ed è sempre appartenuto, solamente a te. Ricordalo. >
      - < Yurim, non dirmi addio. Non posso sopportarlo… >
      - < Non è un addio, io non me ne vado. Ci potremo vedere tutti i giorni alla SM e tutto sarà come è sempre stato. >
      - < Non puoi chiedermi di alzarmi domani facendo finta che nulla sia successo! Io sono pazzo di te e muoio sapendo di doverti trattare come una sorella minore quando invece ti tratterei come la mia ragazza! Non poterti toccare o baciare avendoti sotto gli occhi è una tortura inimmaginabile e non posso neanche mostrarmi geloso. Ti prego, Yurim, almeno per questa sera sii la mia ragazza e non la mia sorellina. Solo per questa sera. > - il suo tono era così disperato e pieno d’amore che Yurim si sentì morire.
      - < Va bene. Sarò…la tua ragazza. > - rispose affondando il viso nel petto di lui che l’abbracciò stretta a sé.
      Per quell’unica sera non sarebbero più stati fratello e sorella, ma solo un ragazzo e una ragazza stretti nel filo rosso del destino.


      Angolino fiorelloso (?): Lo so che sono in tremendo ritardo con questo capitolo ma spero che vi sia piaciuto e che non vogliate trucidarmi. ^^
      Spero di aver scritto bene il pezzo del bacio tra Yu e Tae, ero molto insicura per quel punto. A dir la verità alcune volte trovo difficoltà a descrivere Yurim perché è un personaggio caratterialmente molto lontano da me ma anche vicino in alcune occasioni. Lei è una ragazza dall’animo buono e gentile, timida e un po’ insicura ma anche molto, molto determinata. I suoi sentimenti sono “solidi” e veri e non ha paura di mostrarli a Taemin. Il suo intero mondo verte sul ragazzo che ama per il quale farebbe qualsiasi cosa. Nel prossimo capitolo penso seriamente che vorrete uccidermi o uccidere Yurim, ma vi prego, non odiatela.
      In questa ff ho messo anche i miei sentimenti, da Shawol e Taemint quale sono, ma descriverli è davvero difficile perché parole adatte non ci sono, però mi auguro che questi miei sentimenti siano arrivati anche a voi. heart
      Un grazie speciale va a Kklator, la cui recensione mi ha fatta letteralmente sciogliere. Kamsahamida heart
      Grazie davvero a tutte le persone che lasciano un commento.
      Non sapete quanta gioia mi regalate heart
      Siete il mio sostegno più grande * si inchina*
      Alla prossima heart heart heart

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Capitolo 10
*** Capitolo decimo. ***


- < Whuaa! Avete visto che figo pazzesco quel ragazzo? > - esclamò Ae-Ri indicando con un dito lo schermo del televisore.
Immediatamente Hae-Ni e Soung-Hee si precipitarono in salone appollaiandosi sul divano con la bava alla bocca.
- < Ma chi è? Voglio sapere il nome e tampinarlo su face book, twitter, me2day o qualsiasi altro social network! >
- < Soung-Hee! Smettila di sparare cavolate e vieni a darmi una mano in cucina! Oggi tocca a te lavare i piatti! > - la richiamò la sorella.
- < No, ora ho da fare. Devo contemplare l’immagine di questo gran pezzo di gnocco! Mio Dio, quanto è figo! Khyaaah! >
- < Soung-Hee…! > - grugnì Soung-Min scrocchiando le nocche una volta arrivata alle spalle della sorella. Il suo sguardo era assassino e gli occhi rilucevano di malignità.
- < So-Sou-Soung-Min…> - balbettò l’altra spaventata con la pelle d’oca.
- < I piatti! >
- < Volo! > - esclamò Soung-Hee alzandosi di scatto dal divano lanciando il cuscino per aria e correndo spedita in cucina.
Soung-Min era una ragazza timida, gentile e carina dall’aria ingenua e un po’ imbranata. 
Nel gruppo veniva definita come l’elemento ‘moe’ proprio perché sembrava un personaggio moe di una manga, o meglio, lo era nella realtà tranne che con la sorella. 
Con Soung-Hee non aveva pietà e l’immagine di ragazza dolce e minuta spariva lasciando spazio a un piccolo diavoletto dittatore.
- < Certo che quel ragazzo in tv era davvero carino. Peccato, l’ho potuto vedere per soli 5 minuti.> - sospirò Soung-Min prendendo in mano il barattolo di gelato allo yogurt strappandolo dalle grinfie golose di Hae-Ni che andò a frignare in camera da Yurim.
- < Yuriiim! > - esclamò Hae-Ni spalancando di botto la porta della stanza di Yurim che sobbalzò sul letto levandosi le cuffie dalle orecchie con faccia preoccupata.
- < Cos’è successo?! >
- < Soung-Min mi ha fregato il gelato! >
Yurim sentì cascarsi le braccia ma seguì ugualmente la sua unnie in salotto dove Ae-Ri si rotolava per terra dalle risate e Soung-Min si gustava il gelato placidamente spiaggiata sul divano.
- < Soung-Min unnie, puoi ridare il barattolo di gelato ad Hae-Ni unnie, per favore? >
- < Gnu. E non chiamarmi ‘unnie’, quante volte te l’ho detto? Sono solo un anno più grande di te. > - sorrise gentile.
- < Ridammi il gelato, donsaeng! > - piagnucolò Hae-Ni battendo i piedi per terra.
- < E’ finito. > - rispose lei pacificamente come sempre provocando la disperazione di Hae-Ni che si gettò a terra tra le lacrime.
Quell’appartamento era una gabbia di matti, Yurim se ne rendeva conto ogni secondo in più che passava.
Il campanello suonò e Yurim corse all’ingresso ad aprire la porta dove trovò Soo-Rin e Youngmi con 4 buste della spesa stracolme.
- < Non uscirò mai più con questo caldo asfissiante! > - esclamò esausta Youngmi mentre si trascinava dentro casa.
Yurim aiutò sia lei che Soo-Rin a portare le buste nella cucina dove Soung-Hee continuava a lavare i piatti mentre canticchiava “Shock” dei B2ST.
- < “Every day a shock, shock! Every night a shock, shock!” >
- < Datti all’ikebana, Hee! Sei una capra a cantare, sai fare bene solo le parti rap! Come farai quando debutteremo? >
- < La gentilezza tu in culo, eh Youngmi? Prenderò lezioni di canto, genioide! >
- < Moderate le parole voi due! > - intervenne Yurim – Soung-Hee riuscirà a migliore ancora di più, ne sono sicura. Nessuna di noi deve rimanere indietro! >
- < Yurim, ti amo! > - gridò Hee commossa.
- < Stai lontana da mia moglie! > - urlò di rimando Ae-Ri dal salotto prima che tutte scoppiassero a ridere.
Quell’appartamento era un manicomio,si, ma Yurim era contenta di starci.
In poco tempo erano diventate molto affiatate e unite, e insieme si divertivano come delle matte.
Non avevano ancora debuttato ma vivevano già tutte insieme proprio per conoscersi sempre di più e migliorare il loro rapporto.
- < Oh, cavolo! Ho dimenticato di comprare l’altro gelato! >
- < Mmm? Che gelato? >
- < Quello allo yogurt, Hae-Ni ne va matta. Vado a comprarlo. >
- < No, non ti preoccupare, vado io. > - disse fermando Youngmi - < Sei appena rientrata, riposati. >
- < Grazie, Yu. >
- < Ma figurati! > 
Si infilò le scarpe, afferrò le chiavi dallo svuota-tasche, prese qualche banconota dal portafogli e li infilò in tasca aprendo la porta.
- < Oh. Ciao. > - Minho, con il pugno alzato per bussare alla porta, era davanti a lei con i capelli cresciuti legati in un codino.
- < Ah! Minho! Che ci fai qui? > - chiese chiudendo la porta dietro di sé.
- < Non posso venire a trovare la mia ragazza? Beh, sono venuto a chiederti se ti andava di uscire prima della cena di stasera. >
- < Scusa, non posso. Devo aiutare le ragazze a sistemare. Però puoi farmi compagnia ora se ti va. Devo andare a prendere il gelato per le mie coinquiline. >
- < Si, ti accompagno. > - disse prendendola per mano.
Già, ormai stavano insieme da 3 mesi.
Era successo qualche giorno dopo che lei e Taemin si erano dichiarati.
Lui le parlava solo se necessario e si era messo con una ragazza che faceva principalmente la comparsa nei drama, ma ora le davano qualche parte più importante.
Era di origine giapponese e si chiamava Satsuki.
Senza dubbio era una ragazza molto carina coi capelli lisci, lunghi e neri, il corpo snello da modella e occhi da gatta.
Aveva un animo forte ed era gentile e simpatica, una compagnie piacevole.
Lei e Yurim erano diventate amiche e andavano molto d’accordo a dispetto di quello che credevano gli SHINee e le compagne della ragazza. Certo, all’inizio l’aveva odiata a morte e ci fu un periodo in cui non sopportava neanche la presenza del fratello.
Ricordava come fosse ieri quel giorno di 3 mesi fa.
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Sono all’agenzia insieme agli SHINee e alle mie future compagne di gruppo. Taemin non c’è, è a riposo, credo.
Meglio così. Non ho nessuna voglia di vederlo.
Key accende la televisione su un canale a caso. 
Si sta parlando di Taemin e della sua ragazza.
Il giornalista mostra delle foto che ritraggono Satsuki e Taemin durante un appuntamento e poi intervista il diretto interessato che conferma tutto con il sorriso sulle labbra.
Mi sento gelare mentre gli altri ascoltano l’intervista increduli.
Lui, che qualche sera prima mi aveva pregato di restare, di essere la sua fidanzata, ora ha la ragazza.
E non sono io.
La rabbia mi monta in corpo, inarrestabile, come un vulcano che erutta lava incandescente.
Schizzo fuori dalla SM per andare a casa a chiedere spiegazioni.
Entro nell’appartamento come una furia, le mani che tremano e gli occhi lucidi.
- < Taemin! Taemin! > - lo chiamo con voce tremante aspettando una sua qualunque risposta.
Apro la porta della sua camera e vi trovo un orribile sorpresa.
E’ vuota.
Le foto appese alle pareti non ci sono più, il comodino è spoglio, il letto non c’è, la scrivania e i suoi cd neanche, gli armadi sono vuoti.
- < Se n’è…andato… > - sussurro più a me stessa come per auto-convincermene.
Le lacrime iniziano a scendere copiose e senza freno, mentre mi accascio al suolo gridando disperata.
E’ tutto così assurdo, così incredibile.
Non può essere vero.
Ditemi che è un incubo e che quando mi sveglierò piangendo, lui sarà accanto a me asciugandomi le lacrime.
- < Perché…? Non capisco…! >
Sento dei passi frettolosi nel corridoio e poi una mano sulla mia spalla.
- < Yurim….>
- < Minho…perché..? Perché proprio lui?...Perchè proprio lui devo amare?! >
- < Non si sceglie chi amare. Succede e basta. >
- < Non è giusto! >
- < Tante cose sono ingiuste nella vita. >
- < Pe-però…lui…>
- < Yurim, mettiti con me. >

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E così adesso lei era la ragazza di Minho.
All’inizio si sentiva molto a disagio, ma ora invece era molto a proprio agio.
Gli piaceva parlare con Minho, preparargli il pranzo alzandosi presto la mattina, tenersi mano nella mano quando uscivano.
Adesso riusciva anche a baciarlo senza tanti problemi o imbarazzo.
Minho era il ragazzo perfetto.
Alto, bellissimo, gentile, premuroso, divertente, con un fisico da paura e una voce suadente.
- < Allora, come va? >
- < Benissimo, grazie. Io e le ragazze andiamo accordissimo e quando proviamo alla SM siamo in perfetta sincronia. Sono davvero contenta! Però sono anche preoccupata per la canzone che devo scrivere. Non ho alcuna idea! >
- < Beh, in realtà non mi riferivo a questo ma a Taemin. >
- < Oh. >
- < Se non ti va di parlarne capisco, ma..>
- < Nono, non è questo. E’ mi fa uno strano effetto sentire il suo nome da te, dopo che avete discusso per colpa mia. Mi dispiace tanto.>
- < Ehi, non è colpa tua. Ci ho discusso perché è stato pessimo nei tuoi confronti e poi adesso sono il tuo ragazzo, è giusto che ti difenda. >
- < Tu eri il suo hyung preferito, la vostra amicizia era fantastica e a causa mia ora è in frantumi. Come puoi dire che non è colpa mia? > - chiese con tono colpevole guardandolo negli occhi.
- < Io e Taemin ci parliamo ancora, quindi non dire più stupidaggini, ok? Non è assolutamente colpa tua. Lui si è comportato malissimo. Ha scelto e ha scelto male. Il suo comportamento è stupido e infantile. Quando capirà di aver fatto una grande cavolata, tornerà da te strisciando. >
- < Forse hai ragione tu.. >
- < Te lo assicuro. Intanto stasera ha deciso di venire. >
- < Che cosa?! E me lo dici ora, così?! Non sono psicologicamente pronta! Sono 3 mesi che non ci degnamo di uno sguardo, come mi comporto con lui?! >
- < Sii te stessa e andrà tutto bene > - la rassicurò Minho accarezzandole il viso - < Ora andiamo a prendere quei gelati, dai. Dovrebbe esserci un supermercato da queste parti, giusto? >
- < Si, è poco più avanti della fermata degli autobus. >
Passeggiarono vicini vicini a volto scoperto senza preoccuparsi di eventuali assalti di paparazzi, tanto ormai la loro relazione era stata resa pubblica.
Le Shawols erano a dir poco inviperite, ma alla fine erano contente per il Flaming Charisma se lui era felice.
La maggior parte di loro si erano mostrate molto mature e di questo Yurim ne era molto contenta.
Nel supermercato vennero riconosciuti ma fortunatamente non furono infastiditi in alcun modo da eventuali fan isteriche.
Quando tornarono a casa tutte stavano facendo un po’ di pulizie e Minho insistette per rimanere a dare una mano ignorando le proteste delle ragazze.
- < Ehi Minho, la tratti bene la nostra Yu? Perché se non è così ti spezzo le gambine, anche se è un vero peccato. > - disse Youngmi mentre metteva a posto i cuscini del divano.
- < Unnie! > - esclamò Yurim con le gote leggermente arrossate.
- < Do sempre il mio meglio per lei, in qualsiasi momento ci sono se ha bisogno di una mano e credo che lei questo lo sappia già. >
- < Si, lo so. >
- < Oddio, quand’è il matrimonio?! > - chiese Ae-Ri sbucando di colpo dal corridoio provocando risate generali.
Il pomeriggio di pulizie fu così. Divertente e allegro, spensierato.
Erano le 17.00 quando Minho annunciò che per lui era ora di andare e Yurim lo accompagnò alla porta.
- < Beh, allora a stasera. >
- < Si, a dopo. >
Minho si chinò sul suo viso e lei si alzò sulle punte per ricevere un bacio breve ma dolce.
- < Sono sicuro che sarai la più bella, anche più delle SNSD >
- < Si, nei tuoi sogni. >
- < Non ti farai bella neanche per me? Voglio sfoggiarti davanti a tutti al pieno della tua bellezza, voglio che tutti siano invidiosi di noi. Voglio che Taemin si roda dalla gelosia vedendoti al mio fianco bella più che mai quando dovresti stare con lui. >
- < C’è Satsuki al suo fianco. >
- < Ma dovresti esserci tu! Quel posto è tuo! Lui ama te! >
- < Ti prego, basta. Lui ha deciso di stare con Satsuki e io sto con te, non importa più se io e Taemin ci amiamo. Non avremmo alcun futuro insieme. >
- < Tu hai paura Yurim. Hai paura dei tuoi sentimenti ed è questa paura che non ti permette di vedere un futuro insieme a lui. >
- < Perché fai tutto questo per noi? >
- < Perché vi voglio bene e desidero la vostra felicità. Vi conosco da una vita ormai. Siete delle persone importanti per me e non sopporto vedervi soffrire. >
- < Minho…>
- < Dai, vai dentro. Si sta alzando un po’ di vento. >
- < Umh, si. Grazie di tutto. >
- < Figurati. Sei la mia ragazza, no? >
- < Si, sono la tua ragazza. >
- < A dopo! >
- - lo salutò con un sorriso e poi chiuse la porta chiamando a rapporto le sue inseparabile compagne.
- < Ragazze, adunata! Mi serve un bel vestito! >

Alle 19.00 precise una grande auto di lusso nera era venuta a prendere le ragazze sotto casa per portarle in un ristorante prestigioso in uno dei quartieri più ricchi di Seoul: Apkujong, pieno di enoteche, discoteche, teatri e ristoranti di alta classe.
Lee Soo-Man aveva fatto le cose veramente in grande.
Aveva prenotato un intera sala in uno dei locali più rinomati di Apkujong per festeggiare qualcosa che solo lui sapeva e aveva invitato i Super Junior, le f(x), BoA, gli EXO, le SNSD, gli SHINee e i TVXQ.
Per quella festa tutte si erano vestite eleganti.
Yurim, stretta nel suo mini-abito rosa con una fascia di raso nero intorno alla vita, era un piccolo gioiello.
Youngmi invece indossava un abito al ginocchio nero dal taglio adulto con una profonda scollatura sulla schiena e scarpe alte con il plateau. Hae-Ni aveva scelto un vestito rosso mono-spalla lungo fino ai piedi con un disegno di strass su un fianco, decisamente elegante. Ae-Ri portava un abito corto, nero, con le spalline e degli stivaletti dal tacco di media misura.
Soung-Hee e Soung-Min avevano lo stesso vestito a tubino ma di colore diverso, mentre Soo-Rin indossava un semplice abito blu dalla gonna ampia e i capelli raccolti in un’alta coda di cavallo.
Verso le 19.50 arrivarono al ristorante dove una scala di marmo coperta da un tappeto rosso le aspettava.
- < A questo punto dovrebbe partire la musica figa. > - ruppe il silenzio Hae-Ni facendo ridere le ragazze.
- < E’ vero! Dov’è ‘Sexy, Free and Single’ dei SuJu? Con quella come musica di sottofondo, si che sarebbe un’entrata in grande stile! > - scherzò Ae-Ri mettendo una mano sul fianco con espressione da gran diva.
- < Dai, andiamo. Ci stanno aspettando. > - disse Yurim incamminandosi sulla piccola scalinata seguita a ruota dalle altre.
Quando arrivarono alla porta d’ingresso un cameriere prese loro il nome accompagnandole verso una sala privata coperta da tende rosse. Appena entrarono, tutti i presenti iniziarono ad applaudire e Yurim vide Minho venirle incontro sorridente.
- < Sei bellissima. > - si complimentò con lei baciandola.
- < Gr-grazie. >
- < Eddai! Sono 3 mesi che state insieme e ancora ti imbarazzi? Se avessi la fortuna di avere un ragazzo come il tuo, gli salterei addosso in qualunque momento! > - la prese in giro Soung-Hee causando le risate di tutti e ricevendo un pizzicotto sul braccio da parte di Soung-Min.
I Super Junior accorsero in soccorso di Yurim e Leeteuk la abbracciò con fare protettivo rivolgendo uno sguardo truce a Minho.
- < Minho, tieni le mani lontano dalla mia figlioletta! Guai a te se provi a violarla! >
- < Ce-certo, hyung. Non lo farò mai. >
- < Stai dicendo che nostra figlia è poco desiderabile? > - Eunhyuk lo fulminò con gli occhi - < Ma l’hai vista bene?! >
-
- < Questo è un colpo basso, piccoletto! >
- < Potreste smetterla? E’ imbarazzante. > - sospirò Yurim.
Lee Soo-Man si avvicinò al gruppetto e le ragazze salutarono inchinandosi.
- < Benvenute a questa festa! >
- < Mi scusi, ma cosa si festeggia? > - chiese Soo-Rin.
- < La formazione decisiva del vostro gruppo. E’ stato scelto il nome e il ruolo che avrete nella band. Per l’album di debutto sono già pronte alcune canzoni. E poi, anche se in ritardo, ho organizzato tutto questo per festeggiare con tutti voi il mio compleanno. >
- < Tanti auguri allora! > - esclamarono le ragazze.
- < Ora vi dirò le formazioni. Lee Yurim sarà la prima voce principale, rapper e main dancer; Baek Youngmi sarà la sub-dancer e rapper principale; Park Hae-Ni seconda voce principale e sub-rapper; Kang Ae-Ri sari la ballerina principale, vocalist e main rapper; Cha Soung-Hee rapper, main dancer e vocalist; Cha Soung-Min dancer e main vocalist; Han Soo-Rin sarai la maknae, vocalist e dancer. Il nome del gruppo sarà SHINee GIRL’s abbreviato in SG che sta anche per Second Generation, quindi il nome completo sarà “SHINee GIRL’s: The Second Generation”. I nickname li deciderete voi le volete cambiare nome. Vi lascio anche la decisione di scegliere fra voi la leader. >
- < Dovremmo scegliere noi..la nostra leader? >
- < Avanti Soung-Min, non è così difficile, no? Siamo tutte d’accordo! > - le ammiccò Youngmi sorridendo sbarazzina.
- < Unnie ha ragione. Noi l’avevamo già deciso, che non ti ricordi sorellina? >
- < Scusate ma di che state parlando? > - domandò Yurim confusa.
- < Chi dovrà essere la leader. >
- < Ah, io voto Youngmi. >
- < Perché io? >
- < Perché sei la più grande. > - spiegò Yurim.
- < E che vuol dire? Non si sceglie un leader solo perché è il più grande. Un leader deve saper prendersi cura dei suoi compagni, deve essere responsabile, carismatico, simpatico, paziente e di gran talento. > - rispose Soung-Hee
- < Esatto. Proprio per questo abbiamo deciso… >
- < ….. che la leader sari tu, Yurim. > - completarono tutte e sei lasciando la ragazza senza parole.
- < C-come…? Perché?
- < Perché sei paziente, simpatica, carismatica, responsabile, hai un grandissimo talento e cosa più importante ci sei sempre per noi. Ci aiuti quando siamo in difficoltà, sei sempre pronta a rinunciare ad un appuntamento con Minho per stare con noi. Anche se sei stanca aiuti Soo-Rin con i compiti, quando sei un po’ sfiduciata ti preoccupi di infonderci coraggio. Ci sproni a fare del nostro meglio, a non arrenderci mai davanti alla prima difficoltà ma ad andare avanti. Lavori, ti alleni con noi e ci aiuti sempre. Sul set sei professionale ma sei te stessa e non ti vergogni a mostrarti per quel che sei, ovvero una ragazza tanto semplice da essere speciale. >
Ae-Ri era serissima in volto e così anche le altre.
Quel discorso l’aveva completamente spiazzata.
Gli occhi le bruciavano e iniziarono a lacrimare senza che se ne rendesse conto.
Minho le rivolse uno sguardo dolce e le accarezzò una spalla prima che le ragazze si stringessero intorno a Yurim ridendo.

Era poggiata coi gomiti sulla ringhiera della terrazza del ristorante intenta a guardare le luci splendenti di Seoul di notte, quando sentì una presenza accanto a sé.
- < Guardi il panorama? >
- < Si. Mi trasmette tranquillità. >
Minho sorrise guardando il viso rilassato di lei.
- < Mi ami? > - le chiese a bruciapelo.
Yurim sgranò gli occhi.
- < Minho, io… non sono ancora sicura di amarti. Scusami… >
- < Capisco.. >
- < Però grazie a te ora sto molto meglio, io sono davvero affezionata a te. Ti voglio bene. Ormai non ho più paura, mi sono abituata a te. Parlare con te mi piace molto e anche uscire insieme mi piace. Mi diverto molto con te. Credo che tra noi si sia creata una bella atmosfera. >
- < Sono contento. > - Minho l’abbracciò stretta e lei ricambiò il suo abbraccio.
Era felice con lui, davvero, però Taemin…era sempre nei suoi pensieri.
Era arrabbiata con lui eppure non riusciva ad odiarlo in nessun modo.
Minho sciolse l’abbraccio guardandola negli occhi.
- < Torniamo dentro? >
- < No, io rimango qui ancora un po’. Tu intanto vai, ti raggiungo dopo. >
Il ragazzo annuì baciandole la fronte e andandosene.
Yurim sospirò e iniziò a pensare alla canzone che doveva scrivere.
- < Taemin e io siamo vicini ma anche molto distanti. Il tema potrebbe essere questo. “I nostri cuori sono uniti e anche se le nostre mani sono distanti come le stelle nella notte, nessuno dei sue si dimenticherà dell’altro”. Potrebbe essere una buona frase. Ah, è proprio come diceva Lady Oscar; ‘ l’amore può portare solo a due cose: alla felicità completa o alla più lenta e triste agonia ‘. Beh, direi che per me è la seconda. >
Continuò a parlottare da sola fino che sentì di colpo qualcuno che la abbracciava da dietro.
Sapeva chi era e il cuore iniziò la sua folle corsa.
Il suo corpo e quello di Taemin combaciavano alla perfezione come fossero tasselli di un puzzle.
- < T-Tae… >
- < Restiamo così. Per un attimo. >
Le guance le si imporporarono e le sembrò che il cuore stesse per esplodere.
In quel momento il battito del suo cuore la stava facendo morire dall’emozione.
- < Che hai? Sembri triste. >
- < Non ho niente. Avevo solo voglia di abbracciarti. >
- < Taemin lasciami andare. >
- < No! Non voglio! > - gridò stringendo la presa - < Non voglio che Minho hyung ti tocchi! Lascialo, ti prego. >

Angolino Fiorelloso: *sbuca dal nulla strisciando per terra* Saaalve, perdonate il tremendo ritardo T.T spero non vi siate dimenticate di questa mia ff ç.ç Mi dispiace tantissimo di non essere puntale ma la scuola mi sta dando parecchio filo da torcere e poi sto scrivendo altre 3 fanfiction sugli SHINee (che mi auguro di riuscire a postare presto) dal tema decisamente diverso rispetto a quello di questa storia. Scrivo i titoli delle mie prossime opere(?)? Ma si, ve le spoilero.
“Converse” ha una trama triste, “Dream Fighter” rispecchia il sogno di ogni Shawols e l’altra,a cui non ho ancora dato un titolo, è un fantasy stile manga. Ringrazio ancora una volta Kklator e tutte le altre persone che leggono, recensiscono e seguono la mia ff. Davvero, grazie mille *si inchina* Spero di ricevere anche altre recensioni ** ahahahahah voglio critiche, critiche! Devo assolutamente migliorare il mio modo di scrivere!
Un bacio a tutte <3
Chu <3

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