We still can find a way

di Lau_Vicky
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Duff ***
Capitolo 2: *** Axl ***
Capitolo 3: *** Duff ***
Capitolo 4: *** Axl ***
Capitolo 5: *** Duff ***
Capitolo 6: *** Axl ***
Capitolo 7: *** Duff ***
Capitolo 8: *** Axl ***
Capitolo 9: *** Duff ***
Capitolo 10: *** Axl ***
Capitolo 11: *** Duff ***
Capitolo 12: *** Axl ***
Capitolo 13: *** Duff ***
Capitolo 14: *** Axl ***
Capitolo 15: *** Duff ***
Capitolo 16: *** Axl ***
Capitolo 17: *** Duff ***
Capitolo 18: *** Axl ***
Capitolo 19: *** Duff ***
Capitolo 20: *** Axl ***
Capitolo 21: *** Duff ***
Capitolo 22: *** Axl ***
Capitolo 23: *** Duff ***
Capitolo 24: *** Axl ***
Capitolo 25: *** Duff ***



Capitolo 1
*** Duff ***


Un si. Una parola, due lettere. Solo un fottutissimo si. Perchè? Non lo so di preciso... L'amo? Non lo so di preciso... non so più tante cose da tempo ormai. Il mio primo matrimonio è andato a puttane dopo qualche mese. Cosa mi fa pensare che stavolta sarà diverso? Forse lei è diversa...
Analizziamo i fatti. Mandy era una ragazzina all'epoca, come me. Avevamo in testa solo di scopare il più possibile, fare soldi, divertirci al massimo. Linda è una donna, e io sono un uomo ora... bè... a pensarci però le nostre prospettive di vita non sono cambiate poi molto. Scopare, soldi, divertirsi... ah si, forse una famiglia. Forse. Per lei. Così mi ha detto... Se vuoi una famiglia ci dobbiamo sposare... lo vuoi Duff? Ci sposiamo? mi ha chiesto... e io... si. Così, senza pensarci nemmeno più di tanto. Tanto a che serviva pensare quando c'era l'alcool a farlo per me? Linda ha esultato. Credo di non averla mia vista così felice da quando le avevo proposto di andare ad abitare insieme. Anche li... perchè l'ho fatto? Insomma, che aveva che non andava il mio appartamento a Los Angeles? Stavo bene li... da solo... a volte, altre volte in compagnia. Non sono così così convinto di aver fatto la cosa giusta. Ma non sono convinto nemmeno di aver sbagliato. Il punto è che ho bisogno di stabilità. Almeno, il mio cervello me lo richiede. Stabilità, pace, tranquillità. Dopo tutto non è chiedere troppo. Non so se Linda sarà in grado di darmi tutto questo, ma almeno ci possiamo provare, è giusto darle una possibilità.
Non posso continuare così... si, ho fatto la scelta migliore. Sarò suo marito, un uomo sposato. Ma servirà questo impegno davanti a Dio a salvarmi dai miei peccati? A salvarmi... da lui? Di questo non sono per nulla sicuro. Saprò resistere? Saprò stare lontano da quell'assurda ed irresistibile tentazione che da anni mi tormenta? Saprò dire di no? Non lo so. So solo che al momento questa mi sembra la via più breve, la cosa più sensata da fare. Sarò un uomo sposato cazzo, non potrà che starmi lontano! Allora forse tutto finirà. ma mi chiedo... è davvero ciò che voglio?




***
Oddio XD non so che dire... perchèèè tocca a me quest'arduo compito? ç_ç
Vabè... credo di parlare anche per Vicky quando dico che amiamo questi due (immagino sappiate già di chi stiamo parlando, Duff a parte) e che niente, questo è un esperimento, speriamo vi piaccia. Ovviamente io (Lau) sono Duff, lei (Vicky) non poteva che essere Axl. Ah sapete una cosa? Lei è Axl! Cioè... scrivendo in prima persona fa quasi paura tanto si identifica O.O 
Vabè... me ne vado, un saluto da tutte e due, e al prossimo capitolo!
Ah ovviamente, se lasciate una recensione non disdegnamo graaaazie ^^

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Capitolo 2
*** Axl ***


Forse dovrei alzarmi. Forse dovrei prendere il telefono e chiamare Duff, magari. Non si fa sentire da una settimana lo stronzo. Ci vediamo sempre di meno da quando sta con quella, come si chiama? Lisa? Qualcosa del genere. Da quando sta con quella sgualdrina non fa altro che evitarmi. Insomma, non è la prima volta che sta con qualche ragazza, ma mai il nostro rapporto era cambiato. Allora perchè adesso si? Non si fa vedere mai. Prima non faceva altro che chiamare e farsi sentire anche quando per un motivo o per un altro non riuscivamo a vederci. Prendo un respiro profondo, l'unica cosa da fare era non fare nulla. Duff mi dice sempre che la mia gelosia lo opprime, lo soffoca. Ma no, non ci riesco. E' inutile, non ci so stare senza di lui. Mi alzo e immediatamente prendo il telefono. Un bel respiro profondo e compongo il numero. Squilla. Continua a squillare. E ancora...
"Duff!" ma subito mi rendo conto che quella era solo la sua voce registrata della segreteria. Fanculo.
Mi stendo di nuovo sul letto, mettendomi il telefono fisso sul ventre. Restare a casa mi ucciderà. Rialzo la cornetta. In questo momento soltanto una bella bevuta potrebbe risollevarmi il morale.
"Pronto?"
"Hey Slash, stasera ci sei?"
"Rose? Addirittura, a cosa devo l'onore?"
Sbuffo, odio quando si lamenta. Ok, non lo considero molto al di fuori della band, non usciamo mai insieme ma... per una volta un'eccezione si puo' fare.
"Evita le battute. Allora, ci sei o no?" 
"Certo, dove andiamo?" 
"A bere. Dovunque ti pare, ma a bere"
Dall'altro lato della cornetta il riccio sbuffa "Avete litigato ancora?"
Silenzio "Lui non c'entra niente" bugiardo.
"Andiamo Axl, ormai so che ogni volta che vuoi ubriacarti lui c'entra qualcosa"
Non mi va di parlarne "Ci vediamo dopo Slasher" attacco. No, non ho bisogno di parlarne. Non con Slash a meno.
 
Entro nel locale mezzo vuoto, scelto di proposito per non avere fan troppo invasivi, la folta chioma di Slash è visibile già da li.
"Ciao Slash"
"Aaaaxl!"
Bene, è già ubriaco "Mh hai iniziato senza di me?"
"Ceeerto!"
Inizio a bere anche io, prima birra, poi vodka, poi Jack.
In fin dei conti sta andando bene come serata. Mi sto giusto appoggiando a Slash, tracannando Jack Daniel's quando vedo l'ultima persona al mondo che vorrei vedere... Lisa. Oddio aspetta, non è che forse si chiama Lana? O Linda? Immediatamente mi nascondo dietro Slash iniziando a ridere, mettendomi fra i suoi capelli "Mi nascondo sotto i tuoi capelli. Voglio trovare l'universo parallelo che so che esiste qua sotto"
Slash ride ma io, nonostante l'alcol, so che non è una situazione piacevole. Resto nei suoi capelli per un po' e dove doveva sedersi quella troia? Vicino a noi?!?! Non era possibile! Merda!
Continuo a bere, se perdo conoscenza e' solo una buona cosa.
"Trovato qualcosa?" 
"Zitto!"
"Sei impazzito?" gli tiro i capelli, forse cosi si sta zitto "Aio!"
Alzo gli occhi al cielo per poi notare che riesco a sentire ciò che quella troia sta dicendo alle amiche, facendo la papera in una maniera atroce "Dimmi che posso compiere un omicidio"
"Si Axl tutto quello che vuo... cosa?!"
"Quella troia... puttana del cazzo..."
"Ma di chi parli?!"
"Zitto!" sta dicendo qualcosa, ha detto Duff. Duff, una sorpresa... non riesco a capire bene ma... no.
"Non ci crederete mai! Duff mi ha detto di si!"
Cosa? Si a cosa? A lasciarti morire all'angolo della strada?
"Oddio Linda non ci credo! Faccelo vedere!"
Vedere COSA?! E non si chiamava Lisa?
"Eccolo qui!"
Solo in quel momento mi giro e lo vedo... un fottuto anello al dito di quella puttana. Un anello. Lui ha detto di si... no, non può essere vero. Mi alzo di scatto, buttando via la bottiglia di Jack facendola schiantare sul pavimento, in mille pezzi.
"Cazzo Axl, potevi farmi male!"
"Fanculo!" urlo e barcollo verso l'uscita.
"Axl, sei tu? Stai sanguinando!" la voce di Linda è l'ultima cosa che voglio sentire! Ma merda, la mia mano... "Ti sei tagliato con il vetro"
Si sta pure avvicinando... è stupida o cosa?! "Vai a farti fottere da Duff! Vaffanculo a te e a lui!" e dopo averlo detto esco dal locale con la testa che mi gira, una grande voglia di vomitare e una mano da cui non smette di uscire sangue.

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Capitolo 3
*** Duff ***


 

Ho un mal di testa atroce. Nemmeno la doccia lo ha alleviato. Non ho fame, non ho sonno... e non ho voglia di uscire. Ma ho promesso a Linda che l'avrei raggiunta al Club. Probabilmente a quest'ora avrà già detto a tutti la lieta notizia. Se non altro arriverò a cose fatte e mi sarò risparmiato la rottura dei convenevoli. Non ho alcuna voglia di festeggiare. Eppure dovrei, no? Mi vesto, e alla fine esco. Non prendo nemmeno l'auto. Mi piace camminare per la città avvolta nella notte e respirare l'aria fresca, ebra di odori e di vita. E' una sensazione piacevole, che per un po' allevia quel senso di malessere che mi ha preso da quando ho detto quel cazzo di si. Me ne sto già pentendo e non è passato neanche un giorno. Dovrei andare li e dirle che non voglio più farlo. Ma non lo farò... perchè sono una testa di cazzo, perchè forse la amo o mi sto convincendo che è così, che è quella giusta, e che vivremo sempre felici e contenti. Una moglie, un cane, e almeno due figli in una bella villa bianca con piscina e un barbeque enorme per dare grandi feste alla domenica con i gli amici. Un bel quadretto. Dovrebbe piacermi. Ma... è come se mancasse qualcosa. E so cosa manca... è la stessa cosa da cui sto scappando. Di nuovo. 
Non è la prima volta che provo ad allontanarmi da lui. Non so perchè lo faccio. Perchè volersi a tutti i costi privare di una cosa che ti fa stare così dannatamente bene? Suona così assurdo. Ma la risposta è semplice a pensarci bene... perchè è come una droga. Ti fotte. E io sono già fottuto da un pezzo. La vuoi, ce l'hai, e stai da Dio. Non ti accorgi che invece ti sta distruggendo. E quando te ne accorgi e cerchi di ribellarti, di allontanarti e di sfuggirle… ti rendi invece conto che ti manca. Ti manca da morire.
La nebbia del fumo mi avvolge mentre varco la soglia. Odore di alcool, sesso e sudore... una volta mi piaceva questo posto. Adesso mi soffoca. Perchè non è più la stessa cosa da quando non ci andiamo più tutti insieme. Vedo Linda con le sue amiche e i loro ragazzi. Questo pomeriggio è andata a vedere il suo vestito... Dovresti comprarti anche tu qualcosa di carino mi ha detto Dirò a Jake di venire con te... Jake? Quel damerino del cazzo dovrebbe accopagnarmi a scegliere un vestito? Fanculo, scordatelo… le ho detto che ci sarei andato con Slash, o con Matt. In verità non ci andrò con nessuno dei due. Non ho bisogno di un vestito.
“Amore finalmente!” mi urla lei venendomi incontro. Strizzo gli occhi per vedere meglio oltre la sua testa cotonata e laccata… ci sono i suoi amici. Suoi, non miei. Mi salutano. Devo rispondere almeno con un falso sorriso di circostanza “Sono tutti così felici per noi! Dobbiamo festeggiare!”
Ah per l’amor di Dio, no… possibile che non lo capisca?! Non ho voglia di festeggiare! “Si…” pare che sia schiavo di questa maledetta parola “Senti…” vedo Slash seduto ad un tavolo poco più in là… la mia salvezza “c’è Slash… vi raggiungo ok?” non fare storie e vai dai tuoi amici da brava… ti prego…
“Ok…” grazie “non starci troppo però”
So che si preoccupa. Slash ultimamente è perennemente preso dalla scimmia. E Linda ha paura che posso avere influenze negative su di me. Sa che tiro di coca e che bevo. Non credo che l’idea che possa anche farmi in vena le vada a genio. Quello che non sa è che potrei benissimo ammazzarmi di coca e alcool, anche se l’idea di calarmi di eroina non mi sfiora proprio. Che cambia? Slash non è peggiore di me in questo senso. Ma glie lo lascio credere.
“Uhhhhhh guarda chi c’è!”
“Ciao Slasher” l'ennesima bottiglia di Jack è ancora semipiena, meglio. C’è un bicchiere in più… non so di chi sia e non mi importa. Mi verso un goccio e lo tracanno di colpo “Che si dice?”
“Niente di nuovo… ah no, aspetta! Una novità c’è a dire il vero!”
“Ah si?”
“Già… senti qui che bomba eh! Dunque… mi pare di aver sentito, e credo proprio di aver capito bene perché sordo ancora non sono, che qualcuno qui si è fatto incastrare un’altra volta!”
Ah cazzo, ecco… Linda l’avrà urlato per tutto il locale, ottimo “Veramente…”
“Ma certo che sei proprio uno stronzo cazzo! Ti sposi e lo vengo a sapere dalla tua lei che si vanta con le amiche dell’anello che le hai regalato” che si è scelta… ma ok “potevi farmela una telefonata”
“L’avrei fatto… solo ha fatto prima lei, tutto qui”
“E ok… va bene amico… congratulazioni, se così si può dire” fa tintinnare il bicchiere contro al mio e beve. E’ fradicio… ma ho come la sensazione che mi voglia dire qualcosa.
“Mi serve un testimone” almeno credo.
“Non c’è problema”
“Ok, grazie” discutiamo di questa roba come se gli avessi chiesto di dare un’occhiata al motore della mia auto… così, se ti va e non hai altro da fare, non è nulla di importante… cazzo dovrebbe essere il testimone del mio giuramento davanti a Dio.
“Senti Duff” sapevo che voleva dirmi qualcosa “sai che di solito mi faccio i cazzi miei ma… sei sicuro di quello che stai facendo?” perché mi fa questa domanda... non gli rispondo. Non so cosa rispondere. Sospira e scuote la testa “C’era qui Axl prima” cosa? Axl… che ci faceva Axl qui?! Di solito lui non viene in questi posto, tantomeno esce con Slash! Sento qualcosa di molto simile al panico salirmi alla gola… ho un brutto presentimento “ha sentito Linda dire quella cosa” le orecchie mi ronzano… no… non può essere… non doveva saperlo in questo modo, non da lei, non così! Dovevo essere io a dirglielo cazzo! Mi alzo di scatto, la sedia cade a terra attirando l’attenzione di qualcuno “Che stai facendo?!”
“Non doveva saperlo in questo modo!”
“Che cambia Duff? Prima o poi avresti dovuto dirglielo, e ti assicuro che la sua reazione sarebbe stata la stessa!” merda! “Hey! Duff!” mi chiama, ma io sono già lontano da lui… so che cosa pensa… lui non capisce, non ha mai capito. Eppure è l’unico a sapere, e ad accettare… a consigliare, e a sopportare. L’ha sempre fatto. Ricordo la prima volta che ci ha scoperti, mi viene da sorridere nel ripensare alla sua faccia sconvolta. E’ stato un buon amico in tutti questi anni. Almeno per me. Per Axl… bè, loro due sono troppo simili per andare d’accordo.
A mala pena mi accorgo che Linda mi si è parata davanti “Dove stai andando?!” no, non adesso, non fermarmi!
“Linda…”
“Avevi detto che saresti venuto subito!”
Non urlare dannazione! Mi fa male la testa “Senti io… non… non sto bene…”
La sua espressione cambia, si addolcisce. Non guardarmi così, innamorata. Mi fai sentire in colpa. Mi mette una mano sulla fronte delicatamente, cercando di captare qualcosa che non va “Non sei troppo caldo… sicuro di star male?”
“Si… ho mal di testa e… mmm… senti vado a casa” bugiardo “ci vediamo più tardi ok?”
“Vengo con te tesoro…”
“No! Non è necessario… dai ti stai divertendo, non voglio guastarti la serata”
Ed è quando mi guarda in questo modo che il mio cuore cede… come se fossi la cosa più bella e preziosa del mondo. Dovrebbe essere il contrario, aiuterebbe. Solo che io non credo di averla mia guardata in quel modo. Merita di meglio. Io sono solo un miserabile ipocrita “D’accordo… non farò tardi” mi bacia, dolce, amabile, sensuale… perché non può bastarmi questo, perché?!
Corro fuori il più velocemente possibile, sento il bisogno dell’aria fresca. I miei polmoni la richiedono, la mia testa la reclama. Eppure non mi sento meglio questa volta. Forse perché so cosa mi aspetta adesso.

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Capitolo 4
*** Axl ***


Sto ancora barcollando per strada e merda, la mano non smette di sanguinare. Forse non è un semplice taglio come pensavo. Forse dovrei andare in ospedale, forse servono dei punti... no, fanculo, l'unica cosa che voglio è tornare a casa. 
Continuo a barcollare, mi sento debole e la testa mi gira, lo stomaco anche. Vorrei vomitare e forse non è solo a causa dell'alcool. Arrivo sotto casa e dei cazzo di tizi si stanno avvicinando. Faccio finta di niente, cercando le chiavi nelle tasche. Appena si avvicinano di più però cambiano idea. Mi evitano guardandomi in modo strano. Devo avere proprio un aspetto terribile per aver allontanato anche quei... cosa? Ladri forse? O forse volevano farmi qualcos'altro?
Non ci penso ed entro in casa. Mi siedo immediatamente sulla poltrona, respirando profondamente. Sto male. C'è qualcosa che non va. Abbasso lo sguardo... quanto cazzo di sangue ho in corpo? Perchè non smette di uscire? Mi alzo e sento girarmi tutto. Ho voglia di vomitare anche l'anima. Resto in piedi per un po', prima o poi finirà tutto. Si, prima o poi...
Improvvisamente tutto diventa confuso, guardo la mano e le mie braccia... non sono mai stato cosi pallido. L'equilibrio mi assiste per poco e cado a terra, sfinito. Chiudo gli occhi, ho una gran voglia di dormire, ma quello che mi aspetta non è un sonno tranquillo. Sta diventando tutto buio, tutto troppo buio. Sto per perdere i sensi quando qualcuno bussa con insistenza alla porta. Non voglio alzarmi, anzi, non posso. I miei occhi stanno per chiudersi del tutto quando sento qualcosa che mi fa girare ancora di più la testa... una voce. Non è una voce qualsiasi... è Duff. La voglia di perdere del tutto i sensi adesso è decisamente maggiore. Che cazzo ci fa qui? Perchè non mi lascia in pace? Spero che finisca  presto questa tortura. Tanto Duff deve sposarsi. E nulla ha importanza in questo momento.

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Capitolo 5
*** Duff ***


Secondo capitolo di oggi... se non hai letto quello precedente, torna indietro ;)


***


Sono nel panico... che cazzo faccio?! Che gli è successo?!
"Bill! Bill cazzo!" urlo scuotendolo. Mi ha permesso di chiamarlo con il suo vero nome solo dopo un sacco di tempo... mi sembra così strano ora sentirlo chiamare dalla mia stessa voce... è stata una fortuna aver tenuto le chiavi di casa sua. Se non le avessi avute con me -e chissà poi perchè diavolo me le ero portate- non sarei riuscito ad entrare, e lui... non ci voglio pensare. C'è sangue ovunque, lui ne è pieno... sembra che si sia tagliato un polso, ma che cazzo gli è saltato in mente?! Panico... la gola mi si chiude, mi manca il respiro... merda... non è questo il momento per un attacco! Prendo il telefono con le mani che mi tremano e compongo il 911...
"Serve un'ambulanza" dico subito... mi fanno domande, ma io che cazzo ne so cosa è successo?! "Non lo so! Si è tagliato, non ne ho idea! Ha perso sangue, tanto... e... e continua a uscire, non so come fermarlo!" gli do l'indirizzo "Muovetevi!" sbatto giù il telefono e di nuovo mi precipito a terra, vicino a lui. Gli accarezzo la fronte. E' pallidissimo, quasi trasparente. E non riprende conoscenza. Sento sotto le dita il battito flebile del suo cuore. C'è ancora una speranza... non posso perderlo, ho bisogno di lui "Andrà tutto bene" mormoro scostandogli piano i capelli dal viso, tirando su col naso, perchè si... cazzo mi sta venendo da piangere. 
Finalmente arrivano i paramedici. Subito bloccano il sangue, e lo caricano sull'ambulanza.
"Vuole venire?" certo, certo che vengo... faccio mille domande, ma nessuno mi risponde. Mi sto incazzando sul serio "Si dia una calmata ok?! O la faccio scendere!" mi urla... lo mando a fanculo, e me ne sto zitto, guardando solo mentre altre mani si prendono cura di lui.
Lo seguo in ospedale, lo portano in una stanza e mi chiudono fuori. Posso solo vederlo mentre gli trafficano attorno, ma io non ci capisco un cazzo di quella roba. Gli mettono dell'ossigeno credo. E nessuno ancora mi ha detto niente. Quando il dottore esce dalla stanza dell'emergenza lo prendo per il camice strattonandolo. Mi guarda tranquillo e impassibile. Forse in pronto soccorso è abituato a scene isteriche di ogni tipo "Mi volete dire qualcosa?!"
"Si, certo" si stacca da me e si sistema la sua bella divisa "Non si è tagliato per autolesionarsi o suicidarsi, deve essere stato un incidente. C'erano delle schegge di vetro nelle ferite. Le abbiamo rimosse e suturato tutto"
Non... non si è tagliato... non volontariamente almeno. Boccheggio... cerco dell'aria "Allora... posso portarlo a casa?"
La sua faccia non mi piace... c'è qualcosa che ancora non mi ha detto "Vede ha perso molto sangue... non sarebbe tanto grave se avessimo del sangue per una trasfusione, ma il suo amico ha un gruppo molto raro... non disponiamo sacche di quel tipo purtroppo"
Zero negativo... so cosa vuol dire. ci scherzavamo sempre sul fatto che potevamo salvarci il culo a vicenda nel caso ci fosse accaduto qualcosa "Io ho il suo stesso gruppo" dico senza pensarci "prendete il mio, glie lo do io!"
"Lei è uno zero negativo?"
"Si"
"Il suo amico è fortunato allora... venga... le faccio fare un controllo per sicurezza, e se è tutto ok procederemo con una piccola trasfusione, così si potrà rimettere a breve"
 
E dopo un po' eccomi qui sdraiato su un lettino al suo fianco. Gli esami erano a posto, che credevano... guardo di lato lui che giace a poca distanza da me. Ancora non si è ripreso, anche se ogni tanto strizza gli occhi e borbotta qualcosa di indefinito. Mi dicono di stare fermo. sento l'ago entrarmi nella carne, e devo stringere gli occhi e i denti, cercando di non pensarci. Non voglio guardare: Ecco perchè non ho mai amato farmi. Odio gli aghi, non ce la farei mai ad essere un eroinomane. Solo il pensiero mi rivolta, e devo concentrare tutta la mia attenzione su di lui, per evitare di scappare come un bambino impaurito. L'infermiera mi mette anche un eflebo per sopperire alla mancanza di sostanze dovute alla trasfusione. Due aghi in un braccio solo... cazzo. Mi dice che non ci vorrà molto, un oretta e tutto dovrebbe essere finito. Ok... che cazzo faccio adesso? Mi danno una coperta e chiudono la porta, lasciandoci solo. Sento il continuo bip delle macchine. E' fastidioso e snervante. Volto appena lo sguardo sul lungo tubo che ci congiunge. Piano vedo il mio sangue entrargli nella vena, nutrirlo, risanarlo. Spero solo che serva, e che stia di nuovo bene. Mi farei anche prenere a pugni dopo, non mi importa. Voglio solo che stia bene.

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Capitolo 6
*** Axl ***


Era tutto buio. Non sentivo assolutamente nulla, tantomeno riuscivo a vedere qualcosa. Però non era un buio opprimente, piuttosto, confortante. Li non mi faceva male la testa, neanche lo stomaco. Li la mia mano non sanguinava più. Anzi li era come se non ce l'avessi un corpo. Mi sentivo stranamente leggero.
Non so di preciso quanto tempo sono rimasto li dentro, ma adesso tutto sta sbiadendo. Adesso quel buio non è più tanto scuro. Lentamente sento che il mio corpo e la mia mente si stiano ricollegando e Dio... sento così tanto dolore tutto insieme che vorrei urlare. La mano fa malissimo, la testa mi gira troppo e mi sento cosi stanco da non riuscire a muovere un muscolo. Non riesco nemmeno ad aprire gli occhi. Resto cosi per un po', con l'udito come unico senso a disposizione. Sento la voce di una donna, dove cazzo sono? Sta dicendo... che hanno finito. Chi? Cosa? Che cazzo mi stanno facendo?! Poi qualcuno risponde. Non uno qualsiasi... è Duff. Riconoscerei la sua voce tra mille.
Sento quasi un pizzico sul braccio, anzi un paio, e dei passi allontanarsi. Non ho voglia di capire, di sapere, così faccio ancora finta di dormire. Anche perchè gli occhi non si vogliono ancora aprire. Sento la mano di qualcuno sul viso, e poi la sua voce...
"
Hey Bill..." sento una stretta allo stomaco... non chiamarmi cosi. Non ora "I medici dicono che adesso è tutto a posto, dicono che ci vuole solo un po' di tempo per far abituare il tuo sangue a quello nuovo. Ci pensi, quel sangue è il mio..." sto male, malissimo. Non lo voglio il suo sangue. Vorrei sputarlo tutto. Meglio morto dissanguato che con il suo "Ti prego Bill svegliati... hanno detto che finita la trasfusione avresti ripreso conoscenza... ti prego..."
Lo sento singhiozzare... sta davvero piangendo per me? 
Cerco con tutte le mie poche forze di aprire gli occhi e all'inizio sembra un'impresa. Sono troppo debole.
Dopo vari tentativi però ci riesco. La luce mi sta quasi accecando. Tento instintivamente di alzare la mano per proteggere gli occhi ma non faccio altro che gemere sommessamente per il dolore. Fa molto più male di quanto pensassi.
Sposto lo sguardo verso Duff che adesso sorride, anche se ha gli occhi gonfi.
Sta per abbracciarmi ma io scuoto la testa "Vai... via" è l'unica cosa che riesco a dire. Non me ne fotte se ha donato il sangue per me. Non lo voglio qui.
"Come?"
"Ho detto..." non riesco a finire la frase "v... via..." Dio non ce la faccio a stare così!
"Bill lo so, avrei dovuto dirtelo io, ora sei arrabbiato ma... ma non mi importa, l'importante è che tu stia be..."
Riesco a trovare un po' di forze, incenerendolo con lo sguardo. Non gli lascio nemmeno finire la frase "Tu hai scelto lei... quindi vai via... vai da lei... e... lasciami in... in pace..."
Mi guarda tristemente ma so che è la cosa giusta da fare. Del sangue adesso non faceva la differenza. Lui si sarebbe sposato, questo non cambiava.
Silenzioso si alza, va verso la porta e si gira ancora verso di me "Io resto fuori, non me ne vado finchè non ti sarai ripreso del tutto"
Giro la testa da un'altra parte, evitando il suo sguardo. Lui vuole Linda, o almeno così andrà a giurare in chiesa. E questo mi fa più male di qualche scheggia di vetro nella mano.

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Capitolo 7
*** Duff ***


Mi odia... mi ha mandato via. E come posso dargli torto? Io sarei incazzato tanto quanto lui... eppure non voglio andarmene, non adesso. ha bisogno di me cazzo! Come può pensare che non mi importi, che lo lascerei solo? Non sono un mostro... o forse si? Mi ha fatto male vedere i suoi occhi guardarmi in quel modo... l'ho visto solo una volta quello sguardo, e grazie al cielo quella volta non era rivolto a me. Quando Izzy ci ha detto che se ne andava ho letto sul suo volto lo stesso odio... e la cosa mi fa paura. Non voglio perderlo, non posso... non ce la farei mai senza di lui. Abbiamo condiviso troppo, tutto. Siamo amici, fratelli... e molto di più. Ma non posso nemmeno continuare con quella farsa, nascosti da tutto e da tutti, facendo finta di niente, cercandoci e trovandoci di nascosto come due ladri. E' stata una cosa difficile da accettare per me. Mai avrei pensato di potermi sentire attratto in quel modo da un ragazzo. All'inizio avevo dato la colpa alla droga che ci facevamo, all'alcool... ma poi succedeva sempre più spesso. Non poteva essere solo colpa di quella merda. C'era dell'altro. Dell'altro che io stupidamente non ha mai capito, o più semplicemente mi rifiutavo di capire. E' meglio che esco dalla stanza, il silenzio si sta facendo pesante. Chiudo la porta e lo lascio solo, sedendomi pesantemente su una sedia li fuori, il viso tra le mani. Mi sento sfinito. Come fa la gente a donare il sangue? So che è una buona cosa da fare, ma non mi piace per niente come mi sento adesso. Anche se non credo sia solo per quello.
Non so quanto tempo passa di preciso. Ma come è ovvio che fosse nessuno di noi è passato inosservato: Certo l'ospedale è stato bravo a salvaguardare la nostra privacy, ma la voce che due dei Guns siano finiti per chissà cosa al pronto soccorso si deve essere diffusa in fretta. Domani sui giornali ne leggeremo delle belle, chissà cosa si inventeranno questa volta. l'ultima volta che Slash è finito in ospedale per un mal di stomaco hanno detto che l'avevano operato d'urgenza per un qualche danno immaginario causato dalla troppa droga. Curioso, davvero. Hanno molta inventiva i giornalisti. Comunque non mi stupisco quando vedo arrivare di corsa Linda verso di me, Slash e Doug dietro di lei. 
"Tesoro!" mi abbraccia, e io gemo... per il fastidio più che altro "Ma cosa è successo?! Sei sporco di sangue... accident Duff, mi è venuto un colpo!"
"Sto bene" mi limito a dire, poi alzo lo sguardo sul riccio davanti a me.
"Non credevo che quella bottiglia gli avesse fatto male fino a questo punto"
"Vi hanno detto..."
"Si... bè quando hanno avvisato Doug pareva foste finiti qui dopo chissà quale incidente stradale, ma ok... state bene, è solo una stronzata"
"Si" una stronzata che però poteva costargli la vita.
Doug sta parlando con il dottore. Sicuramente si sta informando se questa cosa avrà conseguenze sui suoi guadagni. Ma non ti preoccupare leccapiedi del cazzo... si è tagliato una mano, non le corde vocali. Non lo sopporto. Perchè abbiamo mandato via Alan, me lo spiegate?
"Credevo fossi andato a casa" mi dice Linda, accarezzandomi il viso.
Scanso la sua mano, spero non se la sia presa "Sono... solo passato un attimo a salutarlo... non lo vedevo da un po'..." mento di nuovo. La vede corrucciarsi. Non è stupida. Sa qualcosa... non ha mai visto di buon occhio Axl. In parte le do ragione, lui l'ha sempre tratta come una merda. Ma c'è dell'altro dietro quella antipatia. Non sopporta quando ci passo tempo insieme, dimenticandomi di tornare a casa da lei. E so che anche adesso non si è bevuta la storia del saluto... pace. 
Vedo un'infermiera entrare nella stanza, e dopo qualche minuto ne esce, sorreggendo Axl. E' pallido, ancora tanto... mi alzo e faccio per andargli incontro, vorrei essere io a sorreggerlo... ma non mi guarda nemmeno e si avvicina a Slash. Mi ferisce.. ma dopo tutto, lo fatto anche io, giusto?
"Ti accompagno a casa" mi offro, stupidamente. So già la risposta, e allora perchè glie l'ho chiesto?
"No" ribatte secco, freddo... "Ti dispiace..."
"Ok, andiamo" risponde Slash, guardandomi e sospirando. Gli faccio un cenno di assenso col capo: Forse è meglio così.
Doug saluta e se ne va. E' sollevato... tranquillo, la macchina Guns ti frutterà ancora un bel po' di verdoni. Che schifo.
"Andiamo a casa" casa... quale casa? La mia casa, non la tua... perchè adesso quasi non ti ci voglio? Mi prende la mano trascinandomi come un automa. Mi fanno firmare qualche scartoffia, poi usciamo e salgo sulla sua auto. Vedo quella nera di Slash passarci accanto, e per un secondo, un solo secondo, incrocio dal finestrino i suoi occhi. Sono taglienti, mi bruciano... vorrei urlare. E invece mi preparo psicologicamente ad un'altra notte insonne, nel mio letto, con la donna che dovrei amare visto che ci sposeremo. Invece non farò altro che pensare a lui, a Slash che l'ha accompagnato a casa e che probabilmente si fermerà li... ma vorrei esserci io li, dovrei esserci io al suo posto. E allora che cosa ci faccio in questa macchina del cazzo? Perchè non riesco a regaire?
"Stai bene tesoro?"
"Voglio andare a casa" 


***
Si ok lo sappiamo... questa cosa sta andando sul deprimente :'( ma... bè, c'è sempre un ma, no? In teoria...
Cmq, un grazie doveroso a Mandie che ci lascia sempre una recensione <3
Grazie cmq a chi legge e basta, anche se un piiiiiiiiccola opinioncina ce la potreste lasciare u.u
Ciao!

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Capitolo 8
*** Axl ***


Sto malissimo. Ero convinto che i medici acconsentissero a farmi passare la notte li, ma a quanto pare Doug gli ha fatto cambiare idea. Per non dare nell'occhio, dice. Sti cazzi, io sto male, sono debole, non ce la faccio a tornare a casa. Eppure non so come riesco ad alzarmi, aiutato ovviamente dall'infermiera, che anche dopo mi sorregge. Rivedere Duff mi fa di nuovo male, ma subito lo evito. Meno male che c'è Slash. Vado in macchina con lui, aggrappato ad una sua spalla.
"Cazzo Axl sei troppo pallido" dice, come se non l'avessi intuito.
"Sto bene..." mento, mentre mi porta a casa.
"Sicuro? Se vuoi puoi dormire da me stanotte, almeno se ti serve qualcosa ci sono io"
"Ti ho detto che sto bene" non dico altro, non è per lui è che proprio non ho voglia ne la forza per parlare. Sembrava che qualcuno mi avesse succhiato via la vita per poi rimettermela dentro. Era una sensazione orribile. 
Arrivati a casa Slash mi accompagna fino a dentro, sul letto.
"Dovresti cambiarti, la tua maglia è ancora sporca di sangue"
Scuoto la testa "Ho troppo sonno Slash, non ce la faccio a cambiarmi"
"Ti posso aiutare..."
"No davvero, non fa niente"
Mi stendo sul letto e la testa mi gira di nuovo.
Slash mi porta delle bende "
Ha detto l'infermiera che domani devi cambiartele"
Guardo la mia mano, nemmeno mi ero accorto che fosse tutta fasciata, polso compreso.
Annuisco "Appoggiale li, domani lo farò"
"Axl vuoi che resti qui a dormire?"
No Dio, vattene! Avrei voluto urlargli contro, ma lui non c'entrava niente "Io sto bene... vai a casa Slash"
Non lo vedo molto sicuro... ma che diavolo di aspetto ho? Sembrerò una specie di fantasma a quanto pare.
"Ok, domani mattina passo però, hai bisogno di una mano con quelle"
Gli sorrido tirato, come fosse un ringraziamento. Lui se lo fa bastare e se ne va, lasciandomi solo.
Vorrei piangere, vorrei sfogarmi. Ma appena chiudo gli occhi sento una stanchezza tale che mi fa addormentare immediatamente. Un sonno scuro e senza sogni.

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Capitolo 9
*** Duff ***


Secondo capitolo della giornata... se non hai letto l'altro torna indietro eh :)

***


Abbiamo finito di fare l’amore da poco. Amore… lo è davvero poi? Per lei probabilmente, ma io? Io cosa provo? Piacere si… ma non è la stessa cosa. L’ho cercata io, egoisticamente. Pensavo di alleviare un po’ ciò sento, quel malessere misto ad amarezza. Ma non è servito a gran che… il sesso non è sempre la cura per tutto.
Mi sento ancora un po’ debole, so che dovrei dormire. Ma non ci riesco. Continuo a pensare a quello che è successo. E mi guardo il segno che l’ago ha lasciato nella mia pelle. Mi sento così legato adesso… più di prima. Eppure lui non mi vuole. E ha ragione. In fondo perché dovrebbe? Speravano in parte che capisse perché ho fatto questa scelta. Che futuro abbiamo? Ne abbiamo discusso così tante volte da averne la nausea. Io non ce la faccio, sono un debole in questo genere di cose, ne sono consapevole. Non posso continuare a nascondermi come un ladro, ma il punto è che non abbiamo altra scelta, non c’è soluzione. Mi faccio schifo per averlo ferito in quel modo. Proprio lui. Ma non so che fare, davvero. Sto cadendo in uno stato di disperazione, e non trovo un modo per uscirne. Non trovo un modo e basta.
Ancora il panico mi chiude la gola. Sta accadendo un po’ troppo spesso ultimamente. Ma lui non è qui ad aiutarmi come dovrebbe. E Linda non mi fa lo stesso effetto. Mi volto. Sta dormendo con il sorriso sulle labbra, ancora nuda dopo l’amplesso. E’ così bella… dovrei sentirmi fortunato cazzo, perché non lo sono davvero?! Le scosto una ciocca mossa dal viso, sfiorandolo appena con la punta delle dita. Non le piacerà quando al suo risveglio non mi troverà qui. Ma posso affrontarla, lei.
Mi alzo cercando di non fare troppo casino, mi infilo i jeans senza nemmeno preoccuparmi di mettere un intimo sotto, poi la felpa, quella pesante con il cappuccio che riesce a coprirmi abbastanza. Le scarpe da tennis, controllo di avere le chiavi in tasca ed esco. Non le lascio un biglietto, tanto lei immaginerà dove sono andato. Lei non è stupida, come lo sono io.
Prendo l’auto. Voglio evitare di farmi comunque riconoscere per strada. E’ tardi si, ma qualcuno potrei incontrare comunque, e non ho voglia di intrattenermi con la gente adesso.
Rimando per qualche minuto fermo davanti alla sua porta, indeciso su cosa fare. Ormai sono qui, devo farlo… sono venuto per questo? Cerco di trovare un po’ di coraggio, quel tanto che basta per potermi definire uomo, e apro. C’è buio, e un silenzio surreale. Sta dormendo. Arrivo piano davanti alla sua stanza, cercando di non beccare nulla che lo faccia svegliare. Non voglio che si svegli. Mi caccerebbe.
Entro. Ha lasciato la porta aperta. Sta dormendo ancora vestito sdraiato sopra le lenzuola. Ha ancora addosso il suo sangue, le scarpe, tutto quanto. Sembra tranquillo, ma con la fioca luce che entra dai lampioni di fuori, posso chiaramente vedere il suo volto tirato, l’espressione dura e angosciata. Mi sento responsabile del suo sonno tormentato. Ed ora mi chiedo cosa sono venuto qui a fare. Dovrei parlarci, ma non voglio svegliarlo. E come posso parlargli se sta dormendo. Non ha senso. Ma se lo sveglio mi manderà via, e io non posso sopportare un altro allontanamento. Non voglio rovinare la nostra amicizia, il nostro rapporto. E non parlo del sesso. Quello dovrà finire per forza se mi sposerò. Se. Mi siedo piano, sospiro, sento il suo odore arrivarmi distinto alle narici. Poi mi sdraio, azzardo, tento… so che rischio, ma lo faccio lo stesso. Mi stendo su un fianco, non molto distante da lui. E lo guardo. So che se si sveglia si incazzerà da morire, ma voglio correre il rischio. Non voglio andarmene da qua. Lo osservo, studio ogni dettaglio del suo viso come se dovessi imprimerlo per sempre nella mia memoria. Non so quanto tempo passo così. Non ho guardato l’ora che lampeggia rossa sul soffitto creando sulla sua pelle diafana strani e macabri giochi di luce. Credo di aver smesso di farlo solo quando le palpebre hanno ceduto chiudendosi sotto al peso della stanchezza.

 

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Capitolo 10
*** Axl ***


Non ho mai dormito in quel modo. Era peggio di un coma. Non ricordo quasi nulla di ieri sera. Apro lentamente gli occhi, e li abbasso sulla mano. Le bende sono tutte sporche, così come la manica della mia maglietta. Mi metto seduto, tentando di non far caso al mal di testa post sbornia che ancora ho. Cerco di ricordarmi qualcosa e l'unica cosa è quella maledetta bottiglia che mi ha ridotto la mano in questo stato, poi... Duff. Linda. 
Mi alzo quasi di scatto. Ho bisogno di una doccia. Mi giro un attimo per prendere le bende e lo vedo... che cazzo ci fa nel mio letto?! Se avessimo scopato me lo ricorderei. No, non è possibile, lo avrei picchiato piuttosto che farmi scopare da lui dopo quello che mi ha fatto. E poi siamo tutti e due interamente vestiti. Non faccio rumore, voglio farmi prima una doccia e poi affrontare la situazione. 
Vado in bagno e apro l'acqua, buttandomi subito nella cabina. Resto sotto l'acqua per un po' e subito riesco a ricordare. No, io e Duff non avevamo per niente scopato. Esco dalla doccia e mi asciugo i capelli, guardandomi nello specchio. Sono ancora pallido, non come ieri sera, ma pallido. Osservo la mia mano, piena ti tagli suturati. Quei fili che mi escono dalla pelle mi fanno impressione. Mi rivesto e esco dal bagno, sedendomi di nuovo sul letto. Duff sembra ancora dormire. Se fossi stato bene l'avrei cacciato a calci fuori casa, ma ora non ce la faccio.
Mi sto fasciando di nuovo la mano quando sento qualcuno abbracciarmi da dietro. Lo guardo e lo scaccio in malo modo da me, tornando ad occuparmi delle bende "Vattene" gli dico, senza degnarlo di uno sguardo.
"No, dobbiamo parlare"
Continuo a non considerarlo "Non ho voglia Duff. Ho capito perchè l'hai fatto. Vuoi semplicemente stare lontano da me, stare lontano da quello che c'è fra di noi. Allora fallo e vattene" mi fa malissimo dirlo e proprio quando quella benda mi stava facendo saltare i nervi la mano di Duff va sulla mia, aiutandomi a metterla. Finalmente incontro il suo sguardo e mi sento anche peggio, come se avessi meno forze di quanto pensassi. 
Lui continua a fasciarmi la mano e quando ha finito resta li, a guardarmi, senza dire nulla. E nemmeno io so che dire. Vorrei solo baciarlo e far finta che tutto quello che c'era stato la sera prima fosse solo un incubo.
Abbasso lo sguardo sulla fasciatura senza sapere che dire "Vattene" è l'unica cosa che riesco a dire. Ma non e' quello che voglio.
Ma fallo Duff ti prego. Vattene da lei e non tornare qui. 

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Capitolo 11
*** Duff ***


Vattene? Adesso?! No… non l’accetto, non da te!
“No” dico serio, ostentando una sicurezza che non ho. Potrei cedere da un momento all’altro, lo so.
“Cazzo vattene!” urla voltandosi e spingendomi. La mano gli fa male, lo vedo prendersela e mordersi il labbro…
Non mi muovo… picchiami avanti, non mi manderai via “No” insisto.
Ed eccolo… lo vedo mentre mi viene addosso, mi spinge, urla, mi tira un pugno in pieno petto che per un attimo mi fa vacillare, ma non mi smuove. Non me ne vado Axl, rassegnati. Almeno, non prima di aver parlato.
“Esci di qui cazzo o giuro che ti ammazzo! Lo capisci che non voglio vederti?! Vattene a fanculo, tu e lei! Vatteneeee!”
Le sue urla sono uno strazio, ma le sue lacrime lo sono ancora di più. Si dimena mentre le mia braccia lo stringono, ma dopo un po’ di resistenza lo sento cedere, e abbandonarsi contro al mio petto. Lo stringo, forte, non voglio lasciarlo andare. Sfogati… piangi… picchiami... ma comunque rimango, finchè non avremo parlato come si deve.
Lo lascio contro di me tutto il tempo di cui ha bisogno per calmarsi un po’. Quando si stacca mi guarda. Vedo la sua mano che sanguina di nuovo dalle bende, per lo sforzo fatto. Qualche punto deve essere saltato. Senza dire nulla rifaccio con cura la medicazione. Forse è un modo per cercare di guadagnare tempo. Non lo so. Ma non posso scappare, nessuno dei due può farlo.
“Non voglio negare ciò che ci lega, non più” dico, sperando che capisca cosa voglio dire “non sto scappando da questo, o forse si… il punto è che non possiamo continuare in questo modo” non lo guardo mentre parlo, continuo a prendermi cura della sua mano senza alzare gli occhi da quello che sto facendo. Almeno non ribatte, meglio. Preferisco che mi lasci finire di parlare. Poi, se vorrà, me ne andrò “non ce la faccio, non lo reggo… tu forse sei più forte di me, o forse non ci pensi… ma io non posso continuare a nascondermi come se stessi facendo chissà quale peccato, non posso, lo capisci Axl? Non ce la faccio a fingere di continuo, io non sono così! Forse sposare Linda non è la soluzione migliore, ma è l’unica che ho trovato” instaurare un legame per spezzarne un altro… chiodo scaccia chiodo, o chiamatelo come volete “capisco la tua rabbia, hai tutte le ragioni per odiarmi… ma ti chiedo, saresti disposto a perdere tutto, per noi?” so che è una domanda difficile. La fama, il successo, i fans, i soldi… sono tutto per lui. Per me non è la stessa cosa. Mi piace tutto questo, ma non è fondamentale. A me basta guadagnarmi da vivere onestamente facendo ciò che mi piace, per lui è diverso… è il riscatto di una vita. Non ci rinuncerà. E non lo biasimo per questo. Ma le cose stanno così, non può nemmeno pretendere che io accetti una vita vissuta di nascosto. Lo guardo questa volta, cercando di intercettare una sua risposta. Ma lo vedo solo abbassare la testa muto. Mi basta “Stiamo colando a picco, te ne sei accorto? Tutti quanti” mormoro come se avessi detto una terribile profezia. E’ così. Non so quanto tempo ci vorrà, ma finirà. I Guns saranno solo storia un giorno. E lui non è disposto a rinunciarci adesso. Va bene. Affranco la benda, gli sollevo il mento con una mano, e a mio rischio e pericolo lo bacio. Per mia fortuna non si ribella, non vorrei trovarmi con il naso spaccato. Quando mi stacco mi sento vuoto… non vorrei andarmene, ma lo devo fare. Adesso è lui ad aver fatto una scelta. Nessuno dice nulla, io mi limito a voltarmi e ad uscire da quella porta. Non mi ferma, non mi chiama. Posso solo tornare a casa. So quello che mi aspetta. Linda sarà furiosa. Temo che lo sarà ancora di più dopo ciò che le dirò.


***
Ecco ç___ç che roba triste... 
Cooomunque, giovani, abbiamo iniziato una nuova "cosa" che voi DOVETE leggere èé
No vabè, diciamo che se ci fate un salto ci farebbe tanto tanto piacere :'D
Si chiama Missing Moments.
Ricordate il giorno in cui a Londra Duff è salito a sorpresa sul palco dei Guns? Ecco... la nostra storia narra questi fatti, ciò che è successo realmente e ciò che noi pensiamo (o vorremmo) che fosse successo nel dietro le quinte di quell'incontro inaspettato. Insomma, leggete e se vi va fateci sapere! Kiss.

 

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Capitolo 12
*** Axl ***


 
Se ne e' andato. Adesso sembra che io l'abbia lasciato e non viceversa. La mano mi fa male più di prima per lo sforzo che ho fatto. Vorrei piangere di nuovo ma non lo faccio. Perchè deve essere tutto cosi difficile? Lo so che non è mai stato semplice, che ci siamo sempre dovuti nascondere, che ci siamo sempre comportati come se stessimo facendo chissà che cosa. Come se stessimo rubando o uccidendo qualcuno.
Abbasso lo sguardo, c'è ancora un po' di sangue sulla benda. Sangue che non è il mio. E' il suo. Mi ha donato il suo sangue, una parte di se, quella più importante, quella che ti tiene in vita... e poi se ne è andato. 
Non ha alcun senso.
A questo punto era davvero meglio morire dissanguato. Non avrei dovuto sopportare tutto questo. Non voglio rinunciare ai Guns, alla musica, alla fama, a tutto. Ma nel tutto c'è anche lui. Mi sembra di star rivivendo le stesse cose di quando Izzy se ne era andato. E non è giusto, non voglio rivivere tutto quel dolore.
Perchè dobbiamo sentirci sbagliati? Non facciamo del male a nessuno. Abbiamo fatto più del male nascondendoci, in realtà. Tutto il male che io e Stephanie ci siamo fatti a vicenda. Tutto il male che Duff sta facendo a Linda. Perchè se una cosa è certa è che non sarà un bel matrimonio lungo e duraturo il loro. Si sfalderà prima che loro possano anche solo pensare di essere felici insieme. E non è una sottospecie di maledizione che voglio mandare loro. E' soltanto un dato di fatto.


***
Capitoli brevi ma sentiti u.u 
Già... Mandie grazie per le recensioni <3

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Capitolo 13
*** Duff ***


Come pensavo… eccola li in piedi ad aspettarmi mentre rientro. Indossa quel baby doll nero che tanto mi fa impazzire. Mi faceva… ora non mi importa.
“Sei stato da lui, vero?” mi chiede con le braccia incrociate al petto. Dura, seria. Incazzata. Delusa.
“Se lo sai perché me lo chiedi?” che fai adesso, il sostenuto? Ma d’altra parte, potrei ancora mentirle? Che senso avrebbe?
“Cristo! Ma quando finirà questa storia, me lo dici?! Io non ce la faccio più!”
Non urlare cazzo, sono stufo di sentire urlare! Stringo gli occhi e scuoto la testa che rimbomba di urla, le sue, quelle di Axl, le mie “Non urlare”
“Cosa?! Io urlo quanto mi pare! Sei uno stronzo cazzo! Avevi detto che era finita, hai accettato di sposarmi! E invece vai ancora da lui, continui a farlo!”
“Tu non sai niente, smettila di urlare adesso… per favore”
“Non che non smetto! E guardami in faccia, sto parlando con te Duff!”
Sbuffo… si lo so, così la faccio incazzare ancora di più “Vado a dormire”
Mi afferra un braccio, le sue unghie si conficcano nella mia pelle, fa male “Tu non vai da nessuna parte, stiamo parlando! Duff… ti prego…” prende un sospiro e allenta la presa… ha gli occhi lucidi… ti prego, non piangere per me “cerchiamo di risolverla ok? Io…io ti amo…” sto zitto… e lei mi guarda… so cosa si aspetta… ma io non posso dirlo, non più. Non voglio più mentire, sono stanco di doverlo fare. Sono stanco di tutto, non mi importa più di nulla “Tu non…” deglutisce. Lascia il mio braccio. Piange. Ma in silenzio. Il suo è un dolore composto. Niente scenate isteriche. Si volta e se ne va in camera, sbatte la porta. E’ casa mia, si. Ma sono io a dovermene andare. E’ finita… non ci sarà nessun matrimonio, nessun futuro, nessun cane, ne figli, ne casa con piscina e barbecue per le feste con gli amici. Niente di niente. Predo qualcosa e me ne vado.

Passo parte della notte in macchina. Sono riuscito a rovinare ogni cosa. La mia vita cade a pezzi. Mi sono bruciato anche l’unica possibilità che avevo di vivere una vita normale e felice, come tutti. Non ho più niente. Non ho più Linda, ne Axl, ne me stesso. Vorrei solo dormire per sempre, senza più preoccuparmi di nulla. Eppure dicono che dovrei essere felice con tutto quello che ho. Nessuno si rende conto che soldi e fama non sono niente? La mia vita è vuota, perché dovrei essere felice? Per cosa? Non so nemmeno dove andare adesso… o forse si. Vorrei andare da Slash, ma non voglio gettargli addosso il peso di questa situazione di merda. So che sta attraversando un momento del cazzo. E’ distante da noi anni luce, chiuso nel suo mondo fatto di vizi. Non vuole immischiarsi in queste faccende.
Ok. Vado da Matt. Lui non sa… ma è un buon amico. Non fa domande almeno. Dico solo che ho litigato con Linda, che sto di merda e ho bisogno un posto per la notte visto che lei sta ancora da me. Acconsente, e da buon amico mi offre il suo letto. E una bottiglia di vodka. Mi rendo conto che ormai la butto giù come se fosse acqua. Non mi basta una bottiglia per stordirmi. Non so quanto tempo passerò da lui. Domani vorrei andarmene. Non voglio pesare sulle sue spalle. Troverò qualcosa. Per fortuna nei prossimi giorni non ci sono impegni per la band. Almeno non sarò costretto a vedere gente, a vedere lui.


***
Scusate il ritardo nell'aggiornamento XD mea culpa (Lau)
Cmq per farci perdonare postiamo subito subito un altro capitolo!
A dopo!

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Capitolo 14
*** Axl ***


 

Secondo capitolo del giorno, se non hai letto quello precedente torna indietro!!!


***



Resto tutto il giorno chiuso in casa. Non ce la faccio a fare niente. Ho ripreso totalmente le forze visto che ho dormito tutto il tempo. Ma non è una stanchezza fisica, questa. Non ha niente a che fare con la mano, con la trasfusione. Anzi mi fa rabbia sapere che il mio corpo ha accettato quel sangue con tutta questa naturalezza.
 
 
Non voglio più pensare a Duff. E come posso non pensare a lui quando circola dentro di me?
 
Slash mi viene a trovare e gli dico che le bende me lo sono cambiate da solo, mentendo. Non è stupido, sa che non è normale che abbia sanguinato di nuovo la ferita. Dice che non devo fare sforzi, che devo stare a riposo. Lo so. Merda lo so! 
Se ne va dopo avermi portato qualcosa da mangiare. Anche se litighiamo spesso, sa sempre dimostrarsi un buon amico. E io invece lo tratto continuamente di merda. Mi chiedo come faccia a sopportarmi. Mi chiedo come abbiano fatto Izzy e Duff a innamorarsi di me. Ma in fondo se ne sono andati tutti e due. E questo credo spieghi tante cose.
Resto raggomitolato nel letto. Non ho fame, non ho sonno. Non sento assolutamente niente.
 
Sono passati un paio di giorni, mi sento meglio. La mano sta bene, non ha più sanguinato e sembra che le ferite si stiano rimarginando. E io continuo ad essere pallido solo perchè non ho mangiato quasi nulla. Apro il frigo e mi faccio un panino di fortuna, ma il pane ha la muffa. Lo sputo, dovrei uscire. Non esco di casa da quella maledetta sera. 
Mi vesto mettendomi dei jeans, scarpe da ginnastica e giubbotto col cappuccio per non avere problemi con i fan e vado al primo bar che mi trovo davanti. Mangio un panino come si deve e poi noto che sul bancone c'è un giornale. Uno di quelli scandalistici, di gossip, che leggono le signore dal parrucchiere, ma hey, sono stato come in un'altra dimensione per giorni, qualcosa di interessante lo dirà.
Inizio a sfogliarlo ma nulla, era talmente una noia che sbadiglio più volte. Chi si lascia, chi si mette insieme giurandosi amore eterno... stronzate. L'amore eterno non esiste. Sto per chiuderlo e andarmene quando vedo due volti conosciuti stampati sul giornale... Duff e Linda.
Matrimonio annunciato e subito ritirato.  
Sento una stretta allo stomaco. Duff non si sposa. Non dicono il motivo, solo che pare essersi tirato indietro all'ultimo, e lo fanno passare come l'ennesimo capriccio di una rockstar che lascia dietro di sè i cocci di un cuore infranto.
Non ha senso... perchè cazzo non è tornato da me? Dio, ci siamo nascosti per anni, meglio continuare a farlo no?
Pago e me ne vado, sapendo dove andare. Dobbiamo parlare. Non c'è altra scelta.

Arrivo a casa sua dopo un po', camminare però mi ha fatto solo bene.
Ho ancora le chiavi, entro e subito mi ritrovo davanti la persona sbagliata. Sembra stravolta... oh, come la capisco...
"Che ci fai tu qui?"
"Devo parlare con Duff" mi guarda come se fossi l'essere più spregevole sulla faccia della terra, ma non ha importanza.
"Se ne è andato, non so dov'è. Se sei qui dovresti sapere che ci siamo lasciati" che ti ha lasciato, vorrai dire.
"Allora perchè sei ancora in casa sua?"
Ha ancora quello sguardo, però si sposta di poco facendomi vedere delle valige "Per andarmene"
Resto in silenzio "Dove posso trovarlo?" chiedo dopo qualche secondo.
"Te l'ho detto, non lo so"
Altro silenzio. Forse davvero non lo sa. E' meglio andarmene... 
"Io l'ho sempre saputo" dice proprio mentre le volto le spalle "ha lasciato me perchè ama te. Fallo felice Axl, solo questo"
Mi giro del tutto verso di lei scuotendo la testa "No... Non posso... non stiamo più insieme" le rispondo con troppa tranquillità per poi andarmene davvero.
Lui ha lasciato entrambi. Perchè? 
Ha sempre meno senso.

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Capitolo 15
*** Duff ***


Slash è venuto a trovarmi oggi. Sto approfittando molto dell’ospitalità di Matt, forse un po’ troppo. Ma lui non si lamenta, non mi dice nulla, anche se me ne sto da giorni sul suo divano a sbronzarmi. Finchè Linda non lascia casa mia, poi torno lo giuro. E levo il disturbo. Sono tornato li qualche giorno fa, e ho trovato la mia roba in terra in mezzo alla strada. L’aveva lanciata giù dalla finestra in un attimo di pazzia forse. Me ne sono andato. Le passerà. Non ho nemmeno preso quella roba. Lei ha chiamato Slash. E’ l’unico con cui riesce a parlare. Gli ha detto che stava facendo le valige, che poteva dirmi di tornare, se ne stava andando. Gli ha detto di dirmi che non ce l’ha con me, ma so che non è così. Come potrebbe non avercela con me? Mi sono comportato da stronzo, e non se lo meritava. Ha tanti difetti Linda. E’ vanitosa, arrogante, a volte egoista… ma una cosa buona ce l’ha. Mi ama. E sul serio. Me l’ha dimostrato tante volte, standomi vicino in circostanze e condizioni in cui nessun’altro mai lo avrebbe fatto. Lei c’era. E io l’ho ripagata mentendole fino all’ultimo. Dopo tutto ho mentito anche a me stesso, non so cosa sia peggio.
“Niente prima pagina, ma almeno ti hanno dedicato un trafiletto” dice Slash gettandomi addosso uno di quei giornali. Nemmeno lo guardo, non mi interessa. Sbuffo e mi volto dall’altra parte.
Lo sento scalpitare. Non mi sopporta quando sto così. Non vuole vdermi in questo stato “Senti Duff, vuoi alzare il culo da quel cazzo di divano?! C’è la tua impronta ormai!” ma non rispondo “Duff… mi senti?!”
“Dai Slash, lascialo stare” grazie Matt.
“Lascialo stare?! Scusa ma che vuoi, lasciarlo li finchè non crepa? E’ assurdo!”
“Vi lascio soli, faccio un salto da Ace” no Matt non te ne andare… so che lo fai apposta, perché così Slash mi farà parlare, mi romperà le palle finchè non sputerò fuori tutto! E non voglio! Cazzo non voglio parlare, perché non se ne va anche lui?!
“Girati e guardami coglione, so a cosa stai pensando… ma non me ne vado, per cui rassegnati”
Ottimo, adesso legge anche nel pensiero. Sbuffo di nuovo e mi giro “Che vuoi?”
“Io? Niente… tu piuttosto?”
“Io? Cosa?!”
“Cosa vuoi fare Duff, non puoi stare così ancora per molto”
“Perché no?”
Lo sto facendo innervosire, lo vedo “Mi dici che cazzo ti prede?!”
“Non so che cosa vuoi dire Slash, lasciami in pace” forse sto esagerando.
Mi prende per la maglietta e mi solleva di peso “Smettila cazzo! Sei un idiota, lo sai?!” mi risbatte sul divano. E’ frustrato, non sa come comportarsi con me. Ma che vuoi Slasher, non c’è speranza per me “Senti… so come sono andate le cose, più o meno… quello che non capisco è… perché tutti e due?! Insomma… che senso ha?! Lasci Axl per sposare Linda, poi lasci Linda e rimane come un coglione sul divano di Matt… mi spieghi che cazzo ti è preso?! E parlami porca troia!”
Sospiro. Ok, vuole che parlo? Lo farò… non ci metterò molto, non c’è gran che da dire. Se non altro quando avrò finito potrà levarsi gentilmente dalle palle… sono stronzo, so che mi vuole solo aiutare, ma davvero non ho alcuna voglia di essere aiutato “Volevo sposare Linda perché credevo di amarla, me ne stavo convincendo, perché ero certo che fosse l’unica soluzione… l’unico modo per dimenticarmi di Axl e farmi una vita normale… ho lasciato Axl perché non ce la faccio più a nascondermi e a mentire, a far finta di nulla, e lui non vuole rischiare la sua vita per questo, e io non riesco a sostenere questo gioco, mi sta distruggendo… ho lasciato Linda perché non è la soluzione, le stavo solo facendo del male… contento? Hai avuto le risposte che cercavi, adesso vattene, per favore Slash…”
Sta zitto, non dice nulla… abbassa la testa e annuisce. Sembra aver capito “Hai fatto la cosa giusta.. con Linda intendo” e con Axl? Dimmi Slash, ho fatto la cosa giusta? Ma non me lo dice… si alza “Cerca di rimetterti ok? E chiamami se hai bisogno…” mi saluta, e se ne va. Ci si vede… si Slash, forse. Non lo so… mi giro dall’altra parte dopo un altro sorso di vodka, e cerco di dormire almeno per un po’.

 

 

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Capitolo 16
*** Axl ***


Esco dal palazzo e vado per strada. Cammino per un bel po' in realtà, visto che non so dove andare. Non ho la più pallida idea di dove Duff possa essere. Forse da Slash, ma non sarebbe un po' troppo scontato? Ma soprattutto, parlargli è davvero ciò che voglio? Cosa dovrei dirgli? Visto che non ti sei sposato ora possiamo tornare a scopare come ricci? Dio, che cazzo di situazione... E poi non era solo il sesso. Anzi, il sesso era l'ultimo dei problemi. Io voglio stare con Duff, non voglio che questa situazione di merda resti inalterata. 
Continuo a camminare e dopo un po' vedo una figura familiare. Slash.
"Hey Axl!" mi saluta subito e io gli faccio segno di abbassare la voce. E' vero, ho i capelli legati e gli occhiali da sole, ma sono riconoscibile lo stesso se mi saluta urlando.
"Hey..." non so che dirgli.
"Come stai? La mano è a posto?"
Annuisco "Si... sai dove sta?" non mi guarda, è ovvio che lo sa "Dove Slash? Ho bisogno di parlargli"
"Axl non so se è il momento giusto, forse ha bisogno di stare da solo ora. Deve capire cosa vuole"
Lo guardo "Anche io ne ho bisogno Slash. Dimmi dov'è" 
Sbuffa "A casa di Matt"
Neanche il tempo di salutarlo e corro via. E' meglio parlargli subito.
 
Busso con insistenza finchè non viene ad aprirmi... Cristo ha un aspetto orribile.
Appena mi vede però cambia totalmente espressione e chiude la porta, ma la blocco "Posso entrare?" gli chiedo retorico per poi entrare lo stesso. Lo guardo ancora, perchè non mi dice niente? "Duff, ho saputo di te e Linda..."
"E ora giustamente pensi che tra noi può tornare tutto come prima"
Effettivamente è una cosa assurda ma si, ci spero cazzo "No, beh, ecco..."
"Io non voglio tornare a nascondermi"
Lo guardo "Sai cosa ho sentito dire da un ragazzo gay a uno molto più anziano e con famiglia? Hai fatto finta di essere etero finora, non ti costa niente farlo fino alla morte" mi guarda malissimo, ma era la verità "Fino alla morte volevi giurare di amare Linda. Tu mi ami Duff, giura a me che lo farai ancora"
"Amare di nascosto non è amare" resto in silenzio, non so che dirgli "Non dici niente? Non vuoi nemmeno provarci... tu ci tieni troppo alla fama e ai soldi"
Distolgo lo sguardo, perchè quello non era il vero Duff. Era ubriaco, puzzava terribilmente di vodka "Sai che non è solo quello"
"Certo, tu vuoi sbattere in faccia al mondo che ce l'hai fatta! Tu preferisci l'orgoglio a me! Preferisci restare ricco, famoso e di farti scopare da me di tanto in tanto, di nascosto, piuttosto che amarmi davvero!" mi fa male sentirgli dire quelle cose, ma no, è l'alcol a parlare.
"Bene, tornerò quando sarai sobrio"
Sto per andarmene ma sento la sua mano stretta attorno al mio polso della mano sana. Lo guardo e il suo sguardo mi fa paura "No, tu sei venuto qui per qualcosa"
Cerco di sciogliere la sua stretta "Si era per parlarti, ma non voglio farlo se sei ubriaco"
"No! Io non sono ubriaco e tu non sei venuto solo per questo"
Lo guardo spaventato mentre lui mi spinge contro di se con forza. Mi sta facendo male "Duff lasciami" mi mette una mano su un fianco per poi girarmi di scatto. Sento il suo bacino contro il mio sedere. Il panico mi assale cerco di liberarmi in tutti i modi ma lui è più forte. Sto male, non voglio, non in questo modo! "Duff no! Lasciami!" inizio ad urlare a dargli gomitate, mentre le sue mani mi slacciavano i pantaloni. La mano mi fa male di nuovo e non mi permette di scacciarlo del tutto. Mi abbassa i pantaloni e cerco in tutti i modi di non farmi abbassare anche i boxer. Gli do dei calci e mi cade addosso. Peggioro solo la situazione cosi. Il suo peso su di me mi ha totalmente paralizzato. 
Sto per arrendermi, non voglio far saltare i punti e non ce l'avrei fatta comunque ad allontanarlo, quando poi sento qualcuno entrare... Matt. Inizio ad urlare di aiutarmi e immediatamente corre verso di noi, lui è molto più forte di me e anche di Duff e ci separa. 
Lo guardo come per ringraziarlo, lo stavo vedendo come un salvatore. Duff invece gli urla contro ma a me tutto sembrava surreale.
Mi tiro su i pantaloni e silenzioso me ne vado. Sto per chiudermi la porta alle spalle quando sento Duff singhiozzare. Si è reso conto di ciò che stava per fare. Se Matt non fosse arrivato l'avrebbe fatto e allo stesso tempo non se lo sarebbe mai perdonato.

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Capitolo 17
*** Duff ***


Non posso credere che stavo per farlo davvero... Dio... che cosa sono diventato? Che mostro orribile si è impossessato di me?! O forse sono sempre stato così? Mi faccio schifo... è vero, lui aveva ragione, era l'alcool a parlare e ad agire per me. Ma non serve più nascondersi dietro questa scusa, io sono così, punto. 
Matt mi fissa da minuti interi. Non so cosa sta pensando. Trovarsi davanti quella scena deve averlo sconvolto. Stavo per fottere Axl davanti ai suoi occhi. Chiunque sarebbe sconvolto. Lo stavo per fare sul serio... credevo fosse quello che voleva, ma no... urlava, si dimenava, mi allontanava. E allora perchè è venuto, cosa vuole, che vuole da me?! Perchè non mi lascia in pace?! Dovrei davvero fingere fino alla morte? Non sono capace di farlo! Perchè non lo capisce dannazione!
"Duff non voglio obbligarti a parlare, davvero... ma se vuoi restare qui devi darti una regolata. Non ti ho chiesto mai spiegazioni, ma questo è davvero troppo cazzo..."
Si, ha ragione, è troppo. Scusa amico, perdonami "Grazie Matt, davvero... e scusa..." mi alzo e me ne vado.
"Duff aspetta! Non andartene dai, Duff!" sento che urla da dietro la porta, ma non cerca di fermarmi davvero. Meglio così. Sono un peso scomodo anche per lui. 
Cosa faccio adesso? Dovrei tornare a casa, ma è così piena di ricordi da stordirmi. Non voglio pensare a quello che è successo. Vorrei bere ancora, e ancora... farmi una tirata, e chiudermi un un Club a farmi scopare da qualcuna. Ma non lo faccio. Sto camminando come uno zombie, mi sento vuoto, non ho più niente. Mi trascino in mezzo ala gente come se stessi andando al patibolo. Senza una meta. Qualcuno mi riconosce. Cerca di avvicinarmi, ma lo scanso in malo modo. Una ragazza mi salta al collo e tanta di baciarmi. Urla qualcosa... un ti amo senza senso... sorrido amaro. Se mi conoscessi davvero non mi ameresti, tesoro. Mi allontano velocemente, non riesco a stare in mezzo alla gente, non adesso. Vorrei andare da lui e chiedergli almeno scusa, ma sarebbe un inutile e agoniante tira e molla. Lui da me, io da lui... e niente si risolve comunque. Io non voglio fingere, lui vuole continuare a farlo, punto. I nostri voleri sono inconciliabili.
Mi ritrovo davanti allo studio di registrazione, un po' di musica potrebbe aiutarmi. Salgo, saluto velocemente e mi chiudo nella stanza che usiamo per provare e registrare. Odore di sudore, di strumenti, odore familiare. Il nostro. Quante volte siamo stati qui dentro insieme? Chiusi a chiave, a telecamere e microfoni spenti per non avere testimoni della nostra passione che si consumava. Credevo mi aiutasse stare qui, ma è solo peggio. Ovunque vado c'è qualcosa che me lo ricorda. Prendo il mio basso bianco, lo accarezzo piano, passo la punta delle dita sulle corde. Tiro fuori qualche nota, ma poi stancamente lo riposo a terra. Nemmeno tu compagno di una vita riesci ad alleviare il mio tormento oggi. Mi sdraio sul divano rosso e mi copro gli occhi con un braccio. Perchè non abbiamo un tasto OFF? Semplicemente per spegnerci un po' quando serve? Vorrei proprio spegnermi per un po'... e riaccendermi quando tutto questo sarà passato. Sto per ricadere nel sonno, ma sento qualcuno che sta aprendo la porta... chi cazzo è adesso?

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Capitolo 18
*** Axl ***


Sono di nuovo per strada, ma ho un'angoscia addosso che mi opprime il petto. Lo stava facendo. Stava per scoparmi anche se io non lo volevo. Non ero andato da lui per quello! Dio come faceva a non capire? Ma no, era ubriaco, non se ne rendeva conto, lui non l'avrebbe mai fatto... Eppure quelle cose che mi ha detto le pensava davvero, lo so. Ed era anche la verità, in parte. Stavamo cosi male entrambi, ma per cosa poi? 
Forse devo solo arrendermi alla realtà... non possiamo stare insieme. Duff ha ragione, non possiamo nasconderci per sempre.
Non ho voglia di tornare a casa pero'. Ho bisogno di sfogarmi e se vado a casa potrò solo deprimermi. La sala di registrazione è l'unico posto in cui voglio stare davvero adesso. Dio, solo la musica puo' confortarmi in questo momento.
Ci metto un po' ad arrivarci e quando entro dentro è tutto talmente buio che non riesco a vedere ad un palmo dal mio naso. Ma non importa. Mi piace quest'atmosfera. Vado vicino al pianoforte e mi siedo, ho solo voglia di suonare adesso, ma la mano mi fa male. Anzi, è tornata a sanguinare "Fanculo..." sussurro togliendomi la benda, osservando la ferita. Il sangue si sta per fermare.
Sospiro rimettendomi la benda, sperando smetta in fretta. L'immagine di Duff ubriaco e sopra al mio corpo mi sta tornando alla mente ma subito la scaccio, premendo un tasto del piano con la mano sana. Continuo a suonare con una mano sola, facendo tutto quello che potevo suonare, ma ho bisogno anche dell'altra mano cosi ci provo, ma fa male. Continuo lo stesso, non riesco a fermare la musica e non voglio. Continuando però anche un'altra ferita continua a sanguinare tanto da sporcare i tasti di rosso "Ah merda!" urlo, e smetto. 
Mi giro incazzato, sto per andarmene quando vedo qualcuno nell'ombra che mi fa sussultare dallo spavento... Duff. Vedere che è lui non mi fa stare meglio, anzi. Mi appoggio al pianoforte con la mano dolorante e gemo.  Si sta avvicinando e sento la paura attanagliarmi le viscere. Resto aggrappato al pianoforte, immobile. Non ho la forza per andarmene. E' meglio affrontarlo, una volta e per tutte.

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Capitolo 19
*** Duff ***


Stavo per muovermi, ma non l’ho fatto non appena ho capito che era lui. Il buio della stanza è stato mio complice in  questo. Vuoi anche il fatto che è andato dritto al suo piano, non si è accorto della mia presenza. E io me ne sto ben zitto. Vorrei rivelarmi, ma non appena sento le sue dita tirar fuori dolci note, cambio idea. Adoro sentirlo suonare. E’ rilassante… avvolgente. Una sensazione piacevole, di quelle che ti fanno sentire al sicuro. Ironia della sorte colui che mi procura adesso queste sensazioni, è anche causa dei miei mali. E io dei suoi, ovviamente. Mi siedo, e spinto da una forza troppo potente per resisterle, quasi in trance, mi alzo e mi avvicino. Tentenna, forse la mano gli fa male. Me ne rendo conto del tutto quando andando più vicino vedo che sanguina ancora. Smette. Impreca qualcosa che non capisco. E me ne sto li immobile dietro di lui, come un boia pronto a colpire. Come un ladro. Ecco, quello che non voglio essere. Così è sempre stato tra noi. Tutto nell’ombra, al buio, di nascosto. Non siamo mai stati liberi di essere ciò che siamo, mai. La cosa mi ferisce. Non mi piace mentire e fingere, io non sono così.
Poi si volta, e i suoi occhi cercano di mettere a fuoco qualcosa… me. Ci guardiamo nella semioscurità della stanza. Vedo i suoi occhi anche così. Luccicano, brillano, ma subito si induriscono, diventano gelidi. E quel gelo mi trafigge provocandomi un dolore sommesso. Apro la bocca per dire qualcosa, ma non ne esce nulla. Lui si alza, fa per andarsene, e istintivamente le mie mani si bloccano sulle sue braccia e lo fermano. Lo guardo più da vicino. Ha paura… ha paura di me? Davvero? Non voglio che abbia paura di me… “Scusami” mormoro, sicuro che ha capito di cosa parlo. “Non volevo… so che non eri venuto per… per quello…” non dice nulla, e il suo silenzio è anche peggio. Mi viene da piangere cazzo, non ce la faccio. Vorrei dirgli così tante cose. Vorrei dirgli tutto e niente. Quello che provo, quello che sento, e che mi sta straziando l’anima. Per lui forse è più facile, lui mi vuole e sta male se mi perde… ma io… io lo voglio, e scelgo di lasciarlo andare perché non voglio vivere in questo modo. E’ una mia scelta si, forse è per questo che fa più male. E’ un po’ come cavarsi un occhio da soli, o qualcosa del genere. Non ce la faccio, sono un debole… un maledetto, insignificante uomo che non riesce a controllare se stesso. Così nonostante tutti i miei sforzi per trattenermi, piango. Mi ritrovo a singhiozzare a terra, in ginocchio con il viso chino tra le braccia e le mani piantate sul pavimento di moquette. Mi libero, sfogo tutto ciò che ho trattenuto. Come un torrente in piena non riesco a fermarmi. E nemmeno lo voglio, perché più piango più mi sento incredibilmente lucido e leggero. Non smetto nemmeno quando sento le sue mani sulle mie spalle, anzi, piango ancora più forte, come un moccioso. Dimmi tu cosa devo fare Bill… ho la sensazione che qualsiasi scelta sia quella sbagliata. Non c’è via di uscita. 

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Capitolo 20
*** Axl ***


Avevo paura all'inizio. Mi aveva preso per un braccio come prima e non volevo finisse quello che aveva iniziato. Stavolta non sarebbe venuto Matt per dividerci. Ma non fa nulla anzi, con mia grande sorpresa si mette a piangere. In ginocchio. Non so cosa fare, cosa dirgli. E' una situazione troppo complicata, sono nel panico più totale. Ma dovevo stare calmo, cosi mi metto in ginocchio anche io davanti a lui, mettendogli la mano non sanguinante sulla spalla "Duff..." sussurro, ma lui non ascolta, continua a piangere "Duff non fare cosi..." non so davvero cosa dirgli. Fino a poco tempo prima avevo paura di lui e adesso lo sto consolando "Va tutto bene" ed è la più grande bugia che ho mai detto in vita mia. Niente andava bene, proprio niente.
"Va tutto bene? Dimmi cosa?! Non abbiamo via d'uscita!"
Lo guardo ancora più tristemente di quanto non stia facendo lui, se è possibile "Lo so, ma va tutto bene comunque. L'hai trovata tu prima di me la soluzione no? E' finita, dovremmo farci entrambi una vita, stare con qualcun'altro. Andrà tutto bene, dopo" non ci credo nemmeno io a quelle parole, ma le dico perchè è la verità. E' dura da accettare, ma Duff è nato per avere una famiglia. E io non posso dargliene una.
"No..."
Lo guardo mettendogli una mano sulla guancia, asciugandogli delle lacrime "Si è così" gli rispondo sorridendo triste. Mi avvicino di poco a lui baciandolo sulle labbra "Andrà tutto bene" gli ripeto di nuovo, mentre continuo a baciarlo. Gli metto le braccia attorno al collo stringendolo contro di me.
Vorrei continuare, nonostante quello che stava per fare prima, farei di tutto per poter stare con lui adesso.  Lo guardo e sento di stare anche io per piangere ma mi trattengo. Mi alzo e senza guardarlo vado via. E' la cosa giusta da fare. Si, è la cosa giusta.

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Capitolo 21
*** Duff ***


Non so per quanto tempo rimango li in quello stato. Dopo che se ne è andato. E’ chiaro. E’ finita. Lui non vuole rinunciare a tutto per me, per noi. E io non sono disposto a continuare questa farsa. Non voglio una vita fatta di bugie. E adesso lo so, non voglio nemmeno un rimpiazzo. Non voglio trovare qualcun altro come ha detto lui, con cui fare una famiglia felice. A che mi serve quando io saprei ciò che ho perso? Non ho bisogno di un surrogato, o di un’alternativa. Io so quello che voglio, adesso. Ma non posso averlo. Lui non vuole quello che voglio io. Piango tutte le lacrime che ho nel buio di quel fottuto stanzino.
Poi qualcuno entra, mi dice qualcosa e io lo mando a fanculo. Deve essere Chris, il proprietario.
E dopo un po’ arriva Slash. Deve averlo chiamato lui. Entra, sospira, scuote la testa e si siede di fronte a me.
“E’ ridicolo… lo sai?”
“Vattene”
“Oh no che non me ne vado cazzo… ma guardati…” devo fare proprio schifo, lo so. Sorprendentemente mia asciuga il viso con la mano. Sento la ruvidezza dei suoi calli sulla mia pelle “che c’è che non va Duff? Cosa pensi di fare?”
“Non… non lo so”
“Si che lo sai…”
Alzo gli occhi al cielo. Mi costa ammetterlo proprio con lui, ma da qualche parte dovrò pur iniziare “Vorrei… vorrei poter stare con lui e basta, ok? Senza problemi, menate, senza dover nasconderci! E’ chidere troppo forse?!”
“Lo so Duff… ma lo sai anche tu che non è così facile, cerca di capirlo…”
“Perché?! Per paura di quello che dice la gente?! Non me ne frega un cazzo! Mi hanno sempre criticato, sempre! Per i capelli, il trucco, i vestiti, la musica, tutto! Che differenza dovrebbe fare?!”
“Non è la stessa cosa”
Adesso mi sto incazzando… il dolore dentro di me sta lasciando posto ad una furia incontrollata, e non so se sia un bene, specie con Slash qui “Si che è lo stesso!” urlo “Perché cazzo dovrei preoccuparmi di loro?! Nessuno se ne è mai fottuto di quello che penso io, mai! Lui sa cosa vuol dire, lui ha sempre fatto di testa sua, senza fregarsene mai di niente e di nessuno! Non dovrebbe fare differenza adesso! Per cosa Slash, dimmelo! Peri i soldi? La fama, per questo? Vaffanculo cazzo!”
“Calmati…”
E’ troppo tardi amico mio “Non avremo più niente di tutto questo se continuaimo così, siamo rovinati da un pezzo! E guardaci! Tutti quanti! Abbiamo tutto ciò che abbiamo sempre voluto, eppure nessuno di noi è davvero felice, nessuno! Matt e Gilby non si sono mai sentiti davvero parte del gruppo, tu non fai altro che rifugiarti nella droga e infilarti aghi in vena, io e Axl ci stiamo distruggendo a vicenda, dimmi cazzo se siamo felici!”
Slash tace… mi guarda, mi lascia sfogare. E abbassa il capo mesto. No, nemmeno lui è felice. Lo so. Lo vedo, lo sento. E’ tormentato, la droga lo sta consumando. Ne è cosciente eppure non riesce a smettere “Vorrei solo che capisse che non ne vale la pena…” concludo il mio sermone abbassandomi di nuovo davanti a lui “abbiamo tutto… ma siamo soli ed insignificanti Slash…” mi alzo ed esco da quella stanza, finalmente. Fuori è buio. Ho lasciato Slash da solo, con i suoi demoni. E’ venuto a confortare me, ora avrebbe lui bisogno di essere confortato. Ma non ce la faccio. Io non posso farlo. Mi dispiace amico mio.

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Capitolo 22
*** Axl ***


L'avevo lasciato li, nella sala prove, a piangere. Sapevo che era la cosa giusta da fare eppure ora... ora sto malissimo. E' come se mi avessero tolto un pezzo del mio cuore. E fa male, molto più della mano, da cui fra l'altro un paio di punti sono saltati.

Sono rimasto a casa per giorni, isolato da tutto e tutti. Sono stato così male da non riuscire più nemmeno ad alzarmi.  Slash è venuto a trovarmi di tanto in tanto, ma non parlava. Non ha mai commentato tutta quell'assurda situzione. E ora è qui, con un cartone con dentro della pizza "Da quant'è che non mangi?"
Non gli rispondo, anche perchè non lo so. Lo stomaco mi gira sempre, ho una nausea perenne.
"Questa pizza è la più buona che c'è in giro, è un peccato buttare via anche questa"
Lo guardo. Ogni giorno ha portato roba da mangiare e ogni giorni il cibo è finito nel cassonetto. E ovviamente l'ha capito. Per farlo contento do un paio di morsi ad un pezzo e lo vedo un po' sollevato.
"Anche lui è in questo stato. State entrambi di merda Axl"
Eccola di nuovo, la nausea "Non ho più fame" mormoro per poi buttare il pezzo nel cartone. Mi chiedo come faccia Slash a fare la spola da uno all'altro, entrambi derelitti, quando lui stesso ha i suoi casini da risolvere. Amico, si... lui lo è.
"Ascoltami... io sono il primo che non vi capisce, il primo a dirvi che è una pazzia, ma se davvero siete cosi dipendenti l'uno dall'altro allora voi... "
"Allora noi cosa Slash? Dimmelo, cosa? Dovremmo stare insieme? E dovrei rinunciare a tutto?"
Mi guarda e ride "A tutto cosa Axl? Non ti vedi? Stai di merda. E per quanto i soldi e la fama siano belli non ti stanno certo aiutando. Anche la musica ti ha voltato le spalle... da quanto tempo è che non scrivi un pezzo decente?" abbasso lo sguardo, ha fottutamente ragione "E se persino lei ti sta abbandonando c'è solo una persona che proprio non vorrebbe farlo. Va da lui Axl. Finitela con questa farsa" sbatte il suo cartone sul tavolo, mi da una pacca sulla spalla e se ne va senza aggiungere altro. Sarebbe superfluo. Le sue parole sono la cosa più sensata che ho sentito negli ultimi tempi.
 
Ci sono andato alla fine. Sono qui, fuori dalla porta di Duff, e non so che fare. Forse me ne vado, si... mi volto, ma non faccio in tempo ad andarmene, che la porta si apre, ed eccolo... mi giro... i nostri sguardi si incrociarono. Ha un aspetto terribile. Come me "Duff, io..."
"Che ci fai qui?"
Il suo tono è talmente aspro da farmi gelare il sangue nelle vene. Il suo sangue "Ho... ho pensato molto in questi giorni e... Dio! Duff, non ce la faccio! Non posso stare lontano da te! Non me ne importa dei soldi e della fama. Che importanza hanno se io sto talmente male da non riuscire nemmeno a vivere? Devo essere giudicato male da tutto il mondo per stare con te? Beh che il mondo si fotta, io voglio te. Te e solo te!" e dopo averlo detto mi avvicino a lui baciandolo, avvinghiandomi al suo corpo. Mi è mancato cosi tanto.
Lui resta in silenzio ricambiando il bacio. Subito dopo mi guarda interdetto "Questo vuol dire che..." inizia a dire, ma lo fermo con un altro bacio.
"Che l'unica cosa che voglio adesso è fare l'amore con te" e dopo averlo detto mi chiudo la porta alle spalle, baciandolo ancora, aspettando impazientemente che la nostra passione venga consumata.

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Capitolo 23
*** Duff ***


Non so chi o cosa gli abbia fatto cambiare idea. Ho passato giorni da solo, a pregare che lo facesse. Forse qualcuno mi ha ascoltato allora, perché adesso è qui, e mi sta baciando come non faceva da un sacco di tempo. Ha detto che non gli importa della gente, dei soldi e della fama… l’ha detto davvero? Sorrido in automatico mentre le sue labbra sono ancora sulle mie. Chiudo la porta e lo tiro dentro. Mi stacco. Non ho alcuna voglia di farlo, ma la mancanza di aria inizia a farsi sentire “Lo dici sul serio Axl?” voglio accertarmi, non posso permettermi un’altra delusione.
“Si, sul serio… sono venuto per restare”
Lo vedo mentre quasi con imbarazzo abbassa la testa e inarca le labbra in un leggero sorriso. Non potete capire… voi non potete proprio capire… avete mai visto un essere più bello di quello che ho davanti? I capelli ramati gli scendono scomposti sulla pelle candida, leggermente colorata sulle gote. Gli occhi sono due pozze di mare, profondi, imperscrutabili, attraenti. Amo tutto in lui…
Mi avvicino, percorro quel viso con la punta delle mie dita, e di nuovo inesorabile cerco quelle labbra. Le bacio, le lecco, le mordo. Prima dolcemente, poi con bramosia, desiderio, man mano che la passione si accende. Abbiamo passato giorni d’inferno. E ora sto letteralmente in paradiso.

Per terra sul tappeto del mio salotto, sento la sua bocca sul mio corpo, mentre traccia scie incandenscenti sulla mia pelle. Non mi preoccupo di essere nudo anche se ho freddo. So che mi scalderà tra poco. Scende giù, sul petto, sul ventre, le sue mani non hanno pietà, mi accarezzano ovunque fino ad arrivare al centro del mio piacere. Le sento muoversi abilmente, e non posso che agitarmi sotto quelle attenzioni. Sussulto quando la sua bocca prende il loro posto. E’ un tocco così delicato da farmi chiudere gli occhi e sospirare ripetutamente. Nessuna mai mi ha fatto provare queste sensazioni. Al di la di tutti i sentimenti che provo per lui non posso che dire che Axl ha un talento naturale per questo genere di cose. Nessun pompino vale uno dei suoi. Gemo quando ci da dentro con più fervore. Sembra che mi stia sbranando. Fa un po’ male a volte, ma lo lascio fare, non voglio interromperlo. E’ troppo bello, troppo dannatamente tutto. Lo so, non ha senso. Ma non ho parole sensate per descriverlo. Mi contorgo sotto di lui, sente che sono quasi giunto all’apice, ma instancabile non si ferma, anzi, aumenta il ritmo, e gioca con me con la lingua e le labbra. Sono alla sua mercè… potrebbe farmi qualsiasi cosa adesso. L’orgasmo arriva, e inevitabilmente mi libero nella sua bocca gemendo, finalmente libero.
Apro gli occhi, cercando di respirare. Lo vedo stendersi al mio fianco, e posare la testa sulla mia spalla. Sorrise. Ed è la cosa più bella che abbia mai visto. Mi sento in pace con il mondo adesso. Bastava così poco… ma non è finita, abbiamo appena iniziato. Nessuno di noi è ancora sazio dell’altro. Accarezzo il suo braccio fino ad arrivare alla sua mano ferita, e intrecciare le sue dita con le mie. Le stringo. Non ti lascio andare, non questa volta. Non più. Ora non ti puoi tirare indietro. Fa paura a pensarci. Affrontare il giudizio della gente fa davvero paura. Ma siamo insieme, ce la possiamo fare. Accanto a lui, sento di poter fare qualsiasi cosa “Ti ho fatto star male… perdonami se puoi” mormoro ripensando ai giorni scorsi, ha ciò che entrambi abbiamo dovuto passare per la nostra stessa stupidità.
Annuisce “non importa.. anche tu sei stato male a causa mia”
E’ vero… ci siamo fatti male entrambi. Sorriso, gli bacio la fronte, la tempia, la guancia, e di nuovo cerco le sue labbra. Il suo sapore  meglio del miele, meglio del vino, è irresistibile e mi ubriacherei volentieri fino alla fine dei miei giorni. Sento di nuovo il desiderio bruciarmi le viscere. Lo voglio, adesso come mai prima d’ora. Ho l’impellente bisogno di farlo mio, di possederlo, di unirmi a lui. Come a suggelare la nostra promessa.

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Capitolo 24
*** Axl ***



		L'eccitazione è troppa fra noi due. Lo voglio, lo voglio come non l'ho mai voluto prima. Mi stendo a terra, sul tappeto, guardandolo mentre mi sbottona i pantaloni e mi spoglia. Apro le gambe facendolo andare nel mezzo e Dio se lo voglio sentire. Sono in astinenza di lui. E' da troppo tempo che non stiamo insieme sono davvero giunto al limite. 
Duff mi prende per le gambe, strusciando la sua erezione contro di me e già solo questo mi fa ansimare e sentire un caldo allucinante "Duff..." è l'unica cosa che riesco a dire in quel momento. Cerco di prendere un po' di fiato per poi guardarlo "Prendimi... p... pendimi, ti prego" ed è una preghiera la mia. Che Duff esaudisce molto presto visto che subito mi penetra facendomi gemere dal piacere. Anche se ha fatto in modo improvviso e preso dalla foga del momento, sento solo una minima parte di dolore, il resto è tutto piacere. Continuo a gemere mentre lui inizia a spingere nel mio corpo, ancora e ancora... E' una sensazione meravigliosa essere di nuovo uniti, di nuovo insieme. Mi aggrappo con una sola mano a lui, quella sana, mentre entrambi non smettiamo di gemere e godere. Dopo un po' Duff aumenta il ritmo e stringo gli occhi, mordendomi il labbro. Ormai il caldo è insopportabile cosi metto una mano fra i nostri corpi, fra le mie gambe e inizio a masturbarmi. Duff lo nota e mi aiuta, facendomi venire poco dopo, ma lui non ha ancora finito. Mi prende le gambe e le mette sulle sue spalle, appoggiando le mani a terra, facendosi leva per entrare di più nel mio corpo, cosa che mi fa quasi urlare. Poche profonde spinte dopo viene dentro di me e sento quella piacevole sensazione di accogliere il suo seme. Mi piace quando lo fa, mi sento ancora più legato a lui.
Dopo poco esce e si stende al mio fianco. Io mi giro verso di lui e lo bacio sorridendogli "Ti amo" bastano solo queste due parole. Del resto non mi importa. 

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Capitolo 25
*** Duff ***


Ti amo. Ha detto di amarmi. Non l'aveva mai detto prima d'ora. E' strano davvero sentirsi dire queste parole dall'amico di una vita, fratelllo, amante o quel che è stato fino ad ora. Cosa sarà invece d'ora in poi non lo so di preciso. Suona assurdo definirlo... il mio ragazzo? Cosa? Fidanzato? Merda... mi viene quasi da ridere, non so se per isterismo, euforia o che altro. Rido, e lui mi guarda malissimo... oh no Bill, non sto ridendo di te... rido perchè voglio farlo, perchè ho passato troppo tempo a piangere e lamentarmi, adesso ho solo voglia di ridere, sorridere e amare. E amarti.
"Ti amo anch'io William" inarco le labbra felino, mi piace pronunciare il suo nome.
Vedo quel sorriso tanto agoniato apparire nuovamente anche sulle sue labbra. Ah, le vorrei baciare ancora, ancora e ancora... fino a consumarle. Ma come è arrivato, lo vedo scomparire, lasciando il posto ad un'espressione ombrosa che per un istante mi fa tremare.
"Che faremo adesso?" mi chiede.
Ecco il motivo del suo cruccio. Già... che faremo? Qualcosa bisognerà pur fare. Vivere il nostro amore alla luce del sole non sarà facile, dovremo affrontare i giudizi della gente, che per persone come noi esposte ai media di continuo credetemi, potrebbe essere una vera tortura. Axl è fragile... io posso anche sopportare, ma lui, ce la farà? Spero di si con il mio aiuto. Gli starò accanto, sempre. E poi anche Slash ci aiuterà. E Matt, e Gilby... sono tutti dei buoni amici. Possono non capire, ma non giudicano mai. Non sarai solo amore mio... ma sai una cosa? Alla fine non dobbiamo fare proprio un cazzo. Dobbiamo solo vivere come ci pare, senza vergogna, ne timori, ne rimpianti.
"Niente... non faremo proprio niente" mormoro senza riuscire a togliermi il sorriso dalle labbra. E' più forte di me. Sono felice. Estasiato. Euforico. Lo stringo più forte contro di me, cercando di infondergli un po' della mia improvvisa, spavalda e sconsiderata sicurezza. Forse sono un folle, un incosciente. Ma mi importa? Per la verità no. Tutto ciò che voglio è qui adesso tra le mie braccia. Il resto, sinceramente, può anche andare a fare in culo.

THE END



***
Eccoci alla fine ragazze :')
Come vedete non abbiamo resistito all'happy ending per questi due.
Un ringraziamento a tutte coloro che hanno letto questa nostra prima fanfic a quattro mani.
E un doveroso ringraziamento a Mandie che ha recensito ogni capitolo senza mai mancare... GRAZIE!
Ora se vi va, passate alla nostra seconda fanfic 'MISSING MOMENTS'. Un 'dietro le quinte' secondo noi di un evento che ben conoscete.
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1362026&i=1
Ciao!
Lau & Vicky

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