Il Viaggio

di VigeeleBrune
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** La colazione è il pasto più importante. ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


sto litigando con il mio programma di html... spero sia leggibile...

Perché non mi chiama? Perché non scrive?... Una valanga di pensieri stupidi e irrilevanti la travolse e scaraventò il suo animo distratto giù da quella vecchia sedia da ufficio su cui avrebbe dovuto essere composta e concentrata sulle foto. Incredibile come la mente umana riesca a distrarti con si tanta facilità sebbene uno eserciti una quantità immensa di buona volontà per non perdere la concentrazione.

Non voleva nemmeno andarci in quella vacanza, avrebbe fatto meglio a rimanere a casa e prepararsi per il servizio in India invece di finire per fare tutto male e di fretta. “Oddio, sto diventando sentimentale!- Oddio sto invecchiando! Ho solo 24 anni, il treno dell'istinto riproduttivo e della sistemazione non è nemmeno in stazione, come posso voler intraprendere un viaggio per una destinazione che ancora non esiste?”

<<... ok e ricorda i bambini, a tutti piacciono i bambini! Franny... Franny?>>. Il blaterare del suo capo la fece riprendere da quel sonno che sembrava essere senza risveglio. “Scusa , sono così presa da ciò che vorrei visitare che mi sono lasciata trasportare dai miei pensieri... va be'. Ad ogni modo, cosa dicevi a proposito dei ...bambini? Stavi parlando davvero di bambini?”. Argomento perfetto al momento giusto.

Certo, sai come il ritratto di un bambino sorridente e tanti colori blabla incida sulle persone... insomma quelle cose che fai di solito” - “Si si...”. - “il volo parte alle 18 di domani sera, così quando arriverai sarete già pronti per lavorare. Ti ho mandato biglietto e prenotazioni varie sulla mail. Sta volta non lavorerai con Giulia ma uno del sesto piano, lui si occupa del settore orientale”. - “Oh, è per caso Luigi... sapevo che era lui a occuparsi del settore orientale.” - “No, Luigi ha cambiato. Ha incontrato una thailandese ed è rimasto lì... perdiamo sempre i migliori”. Strano con quanta frequenza ciò accadeva. “Questo si chiama Alessandro. È piuttosto giovane... penso abbia 27 anni, uno “bono”. Lo incontrerai già lì, è partito prima. Ad ogni modo, ti farà lui da guida.”. - “Fantastico, grazie. Allora oggi stacco prima che devo prepararmi”. Ricevuto il consenso della “padrona”, andò a bersi un caffè caldo al suo bar preferito. Sorseggiare un caffè espresso lungo e amaro prima di una partenza è sempre stato una sorta di rituale per Francesca. Si affrettò poi a giungere a casa per preparare l'attrezzatura in uno zaino e le poche cose che possono essere necessarie per sopravvivere due settimane nel deserto e qualche fermata nelle varie città in un altro. Sempre viaggiare leggeri in queste occasioni.

Essendo sempre stata molto attratta dalle culture orientali, non si sarebbe fatta di certo trovare impreparata sul paese di destinazione, ma sempre essere meglio pronti a tutto e una “ripassatina” non le avrebbe di certo fatto male. Dunque, giunta in aeroporto il giorno seguente, comprò una guida essenziale sull'India. Dio solo sa quanto arroganti e saccenti possono essere i giornalisti e, non conoscendo questo, per lavorare al meglio era bene essere informati.

Bene, 22 lingue... meno male tra cui anche l'inglese... Bene, l'arrivo a Nuova Dehli è previsto per le 9.35 circa... sarà meglio che dorma durante il volo o rischio di arrivare cotta.”




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Capitolo 2
*** La colazione è il pasto più importante. ***



odio il mio programma html... mi taglia pezzi di storia...


L'aereo atterrò con un'ora di anticipo. Alessandro non era riuscito ad arrivare prima, dunque si sarebbero incontrati direttamente all'albergo. La prima cosa che la colpì non furono quelle giganti mani dorate appese per decorare l'aeroporto, né le donne agghindate con il “sari”, il tipico indumento femminile, bensì quell'acre odore di cumino che le invadeva le narici. Era piuttosto fastidioso.

Giunta in albergo, decise di aspettare il collega su un divanetto della hall: “sempre che non mi addormenti accasciata qui, sarebbe alquanto imbarazzante”. Detto, fatto.

A svegliarla fu un giovane indiano dai capelli neri corvino (non potrebbe essere stato altrimenti e decisamente non il suo collega) vestito con un finissimo e assai elaborato “kurta”, ovvero ciò che prima, senza la mini guida, avrebbe definito come una “palandrana” molto elegante.

Senza dire una parola, il ragazzo le lasciò un biglietto con le indicazioni per un bar in fondo alla strada firmato “Ale”.

Identificarlo fu alquanto semplice: sebbene il locale fosse gremito, quel metro e 90 di massa bionda con stampato in faccia “turista” non poteva che essere lui.

<< Ehi... Alessandro? >> - << Oh, buongiorno! >> - << Piacere, sono Francesca.  >> . Si accomodarono all'unico tavolino disponibile e ordinarono un caffè.

<< Mi dispiace non essere venuto a prenderti in aeroporto ma stavo organizzando delle gite qui nei dintorni... dobbiamo essere al Chandni Chowk, il mercato, tra un'ora e mezzo. E' qui vicino quindi abbiamo ancora un sacco di tempo. Dimmi, com'è stato il viaggio?  >>.

Fantastico, chiacchierava come se fossero già conoscenti. Il servizio sarebbe stato più piacevole dell'ultima volta in Namibia. Giulia può essere assai insopportabile in ambito lavorativo.

<< Non dei più lunghi di certo, ma piuttosto stancante. Ero schiacciata tra un uomo decisamente troppo grande per il suo sedile e un bimbo scalciante decisamente troppo agitato per 6 ore di volo. Direi molto bene. La parte difficile è stata prima sai, non ho mai dovuto fare così tante visite mediche in una settimana e avevo molto lavoro da fare... wow...! Tu sei abituato, vero? Quante volte sei stato qui? >>

Gli scappò una leggera risata: << Si, la prima volta che sono venuto mi sembravano assurde tutte quelle precauzioni ma questo posto davvero ti cambia. Vedrai cose che raccontate non sarebbero mai la stessa cosa... Per me è la terza volta. Be' le pecche del viaggiare in economy, ma ehi, questo passa per il convento. Inoltre mi ritengo molto fortunato ad aver trovato un lavoro che mi permetta di fare ciò che amo: scrivere e studiare da vicino la filosofia di vita orientale, mi ha sempre affascinato tantissimo. >> - << Si, hai perfettamente ragione. Io amo viaggiare e mi immagino il mondo come una grande fotografia che ancora deve essere scattata. Il mio intento è scattarla ovviamente, quindi eccomi qui! >> Ecco come iniziare una conversazione con un perfetto sconosciuto che pensi di conoscere più di te stesso. << Mi piace quest'idea. Quindi, da quant'è che lavori per il giornale? >> - << Be' direi che sono ormai circa 4 anni... si, 4 anni e qualche mese. Ho iniziato appena finito il liceo facendo qualche piccolo servizio di periferia giusto per pagarmi l'università e per iniziare a introdurmi nel campo. Fino a l'anno scorso ho dovuto dividere la mia vita tra foto e studio. Sono laureata in fisica adesso ma ho più tempo per dedicarmi alla mia passione. Non so se continuerò a fare questo lavoro per sempre o se lo terrò come un hobby a parte... Fatto sta che sono riuscita a guadagnarmi una buona considerazione dalla capa dopo aver vinto un po' di concorsi e sai, una cosa segue l'altra... tu da quant'è? >> - << wow, sei veramente molto fortunata, lasciatelo dire. >> - <<  Be' modestamente la classe non è acqua >>. Interessante, il discorso si faceva lungo e sempre più personale sebbene fossero appena una ventina di minuti che si conoscevano, ma nulla è più piacevole di scambiare quattro risate con qualcuno che sembra condividere i tuoi stessi interessi. Il discorso continuò con lo stesso ritmo: << E' solo un anno per me. Ho lavorato per giornali molto più provinciali ma alla fine, dopo tanta fatica, sono riuscita ad aggiudicarmi un posto in questa redazione. Come ho detto prima: il connubio perfetto tra lavoro e interesse. Oddio, in verità immagino che i miei amici non siano troppo entusiasti di vedermi una settimana si e due no. >> -  << Si, ti capisco perfettamente. La mia vita sociale non vede più la luce del sole! Dopo settimane che non riuscivamo vederci, io e i miei amici siamo finalmente riusciti a organizzare un viaggio in barca a vela che non fosse di lavoro. Quattro giorni di puro relax, ma è stata molto difficile >>. Era facile confidargli fatti personali. Il suo volto proiettava fiducia. I suoi occhi color nocciola chiaro erano molto affabili. Le sue labbra costantemente inarcante verso l'alto ricordavano l'innocente sorriso di un bambino. Francesca era quasi ammaliata (non lo era mai), tanto che si sentì quasi stupida nel continuare a ridere. Pazzesco.

Per buona sorte, Alessandro intervenne spezzando un silenzio che stava per prolungarsi fin troppo: << Bene, direi che possiamo tornare ora in albergo e poi incamminarci verso la prima destinazione, immagino tu debba prendere l'attrezzatura >>. Si alzò dal tavolino accennando un sorriso e andò a pagare la colazione.

Buon Dio, gli ormoni di Francesca erano in festa. Era passata appena una settimana dall'ultima volta che era stata con un uomo ma si sentiva come una vergine. La vecchiaia è decisamente una brutta cosa, specialmente se si manifesta all'età di 24 anni.

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