A quarter of Silence

di mangakagirl
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ran ***
Capitolo 2: *** Shinichi ***



Capitolo 1
*** Ran ***


A quarter of Silence

Premessa:
Ciao a tutti! Parto con la premessa che questa fict è spoiler per tutti coloro che non hanno visto il film 15 di DC “A quarter of Silence”, a cui consiglio vivamente di andarsi a vedere il finale per capire quale parte del film ho ripreso.
Ammetto che a me questo film non è piaciuto molto per un semplice motivo: è cambiato il regista solito dei film di Conan ed ecco che “Puff!” spariscono tutti i momenti RanxShin che tutti noi RanxShin aspettavamo con ansia.
Quello che sto dicendo è che, effetti speciali bellissimi, bella sceneggiatura, musica e tutto, ma… cavolo! Esce un film all’anno, è l’unica possibilità di avere un momento RanxShin e nemmeno lo metti?! -.-
Me SDEGNATA! é__è
Inoltre vi avviso che ci sarà questo primo capitolo narrato in prima persona da Ran e il secondo (e ultimo) capitolo narrato in prima persona da Shinichi, ma comunque vi segnalerò il cambiamento per evitare pasticci nella comprensione ;)
Dopo questa premessa/papiro (scusate! ^^”) vi lascio alla fict.

Buona lettura!!! ^^
Mangakagirl

Ran

-ATTENTO!- urlo con gli occhi sbarrati, terrorizzata mentre, sopra il furgoncino che ci sta portando lontano dalla valanga, vedo dal finestrino Conan, con lo snowboard ai piedi, che rimane a mezz’aria cercando di scappare dalla valanga che lo minaccia alle spalle.
I nostri sguardi si incrociano per attimi che a noi sembrano ore.
Rimane a mezz’aria un’infinità di tempo, stupito dal mio sguardo terrorizzato, sorpreso di vedermi lì sotto, a metri e metri di distanza da lui, che rimango col fiato in sospeso credendo di morire di infarto da un momento all’altro, quando invece dovrei essere lontana da lui di almeno un kilometro.
I suoi occhi, incredibilmente blu e profondi come l’oceano, penetrano a fondo nei miei ed ecco che lo vedo.
Lui.
Lui, il ragazzo che ho sentito solo ieri sera e che credo sia qui in montagna di nascosto: altrimenti chi avrebbe sulla neve scritto i nomi dei souvenirs che volevo comprargli?
Ma mentre penso a tutto ciò e vedo Shinichi ricambiare il mio sguardo spaventato, ecco che tutto accade in una manciata di secondi: la valanga dietrostante lo travolge come un’onda di tsunami violentissima, inghiottendolo.
-NOOOOOOOOOO- il mio urlo disperato risuona in tutta la valle sovrastato dal terribile rumore della valanga che travolge ogni cosa senza pietà. Il cuore mi batte fortissimo, sembra voler sfondare lo sterno, porto le mani sul viso disperata rimanendo senza fiato.
Non posso credere a quello che ho appena visto.
-Conan-kun- sussurro sconvolta mentre Sonoko, a sua volta scioccata, mi afferra un braccio con forza, come a reggersi per non cadere dopo la scena che ha appena visto. Il conducente del furgoncino guida alla velocità della luce allontanandosi prontamente dalla distesa di neve che continua ad avanzare su tutto , compresa la strada che stiamo percorrendo.
Poco dopo ci fermiamo come si è fermata la valanga e io scendo prontamente dal mezzo col cuore in gola. Corro verso la distesa di neve che si è riversata sull’asfalto e vi sprofondo dentro con gli stivali mentre raggiungo il punto dove presumo si trovi il mio fratellino.
-Conan-kun!- urlo disperata cominciando a scavare nella neve soffice e dall’aspetto puramente innoquo: solo che non è innoqua, è un’ assassina.
Tutti, imitandomi, cominciano a scavare chiamando Conan a gran voce, tastando la neve e sondandola con lunghi bastoni per trovarlo prima che sia troppo tardi.
Tempo di sopravvivenza sepolti sotto la neve gelida: 15 minuti.
-Dannazione!- impreca mio padre -Quanti minuti sono trascorsi?- chiede attirando l’attezione di Ai, che fermamente gli risponde:
-11.50. La valanga è caduta 12 minuti fa-
-Che cosa stai dicendo!?- esclama mentre io continuo frenetica a scavare -Significa che abbiamo solo più 3 minuti per trovarlo prima che passino 15 minuti dalla caduta della valanga?!-
Sbarro gli occhi sconvolta: sono già passati così tanti minuti?!
-Non è possibile!- quasi urlo disperata mentre Ai continua autoritaria verso i Detective Boys:
-Forza! Aiutateci a trovare Conan-kun-
-Non ditemi che Conan-kun non aveva con sé il cellulare- dice Mitsuiko impallidendo mentre Ayumi porta le mani al viso.
-Non è possibile!- piagnucola.
No, non è possibile. Ha ragione.
Mi sfilo i guanti gettandoli sulla neve e afferro con mani tremanti il mio cellulare, cercando nella rubrica il suo nome. Tremo così tanto che leggo a fatica gli ideogrammi, ma finalmente lo trovo. Premo sul verde e comincio a pregare.
Prego che abbia con sé il telefono, che qust’insulso strumento ci aiuti a trovarlo.
Prego che il campo prenda.
-Ti prego, prendi- mormoro mentre sulle schermo aspetto che appaiano le parole che indicano che c’è segnale.
Finalmente spuntano e il mio cuore, la mia mente e il corpo si illuminano.
Una speranza.
-Prende!- esclamo in modo che tutti lo sentano e porto il telefono all’orecchio.
-Ascoltate tutti- ordina mio padre -Mettevi in ascolto e cercate di sentire se un telefonino suona-
Mi alzo in piedi e faccio qualche incerto passo nella neve, lasciandomi dietro impronte profonde.
Dove sei Conan-kun?
Non posso perderti.
Ti troverò.
Chiudo gli occhi portando il telefono davanti al petto e concentrandomi in cerca di captare il suono del suo cellulare.
Dannazione, perché?
Perché deve sempre essere tutto così difficile?
Perché deve sempre rischiare la sua vita per salvare quella degli altri?
Io non posso lasciarlo morire: perché lui per me c’è sempre stato, lui mi ha salvato la vita un sacco di volte…
Come quando sono stata buttata sulle le rotaie del treno*.
Avevo perso la memoria, eppure con lui era tutto diverso.
Era come se lo ricordassi, era come se fosse legato a Shinichi in qualche modo.
In quell’occasione non ha esistato due volte a gettarsi anche lui sulle rotaie, nonostante il treno fosse a pochi metri da noi, ad afferrarmi per le braccia e a tuffarsi lateralmente per evitare di morire con me.
Come quando, il giorno dopo quell’episodio, mi ha di nuovo salvato la vita afferrandomi per un polso, dicendo che mi amava, e poi facendomi tuffare in quel fiume del Tropical Land per evitare che quel pazzo chirurgo mi sparasse…*
Dopo attimi che sembrano interminabili, sento qualcosa. Un lontano vibrare che viene da dietro di me. Mi volto di scatto e comincio a correre urlando il suo nome. 
-Dove?-
-CONAN!-
Le urla delle persone che mi seguono, di mio padre e dei DB  mi arrivano alle orecchie, ma non li aspetto e non rispondo a nessuna delle loro domande.
Ho solo un obbiettivo: trovare Conan.
Lui è sempre riuscito a trovarmi ovunque…
Come quando, sulla nave da crociera Afrodite, io ero rimasta chiusa in una botola sul ponte della nave che stava colando e picco e lui, come solo Shinichi avrebbe saputo fare, mi ha trovata salvandomi la vita. *
Scivolo sulla neve giù per un breve pendio, ma questo non mi rallenta. Mi rialzo in fretta senza badare a quella che mi è rimasta attaccata ai vestiti, dirigendomi verso il rumore che presumo,spero, sia il suo telefono, e dopo pochi passi cado in ginocchio a terra cominciando a scavare disperata.
Ed ecco che dalla neve vien fuori il cellulare rosso di Conan che squilla, ma lui non c’è. Lascio perdere il cellulare e comincio a scavare lì attorno: se c’è il suo cellulare, anche lui deve esserci.
-Ti prego- mormoro scavando con forza  a mani nude -Ti prego, fatti trovare Conan-kun!-
-Voi tutti, cercatelo qua attorno- urla mio padre portando le mani attorno alla bocca come un megafono per amplificare il tono di voce. Tutti cominciano a scavare, ma senza successo.
Qualcuno mormora che non c’è, ma io non mi arrendo.
Non posso arrendermi.
Devo trovarlo: ad ogni costo.
Comincio a scavare con più forza sapendo che ormai è questione di pochissimo che il tempo scada; la neve si fa più dura e compatta, ma ancora non mi arrendo.
Nemmeno sento il dolore alle dita delle mani che cominciano a sanguinare e che ormai sono del tutto congelate e insensibili.
-Andiamo Conan, fatti trovare!-
Sonoko sbarra gli occhi sorpresa e tenta di fermarmi mettendomi le mani sulle spalle.
-Ran, le tue mani stanno sanguinando!-
Non me ne frega niente delle dita che sanguinano, voglio solo trovarlo!
Ma non ho nemmeno la forza di rispoderle: sono scoraggiata perché, nonostante continui a scavare, non lo trovo.
-Perché non ci sei Conan-kun?!- urlo furiosa e disperata battendo i pugni nella neve con foga mentre sento le lacrime farsi strada agli angoli degli occhi.
-Conan-kun- mormorano i DB capendo solo ora che il loro amico è seriamente in pericolo. Ayumi stringe gli occhi pieni di lacrime e dice:
-Potremo non rivederlo mai più-
-Impossibile- dice Genta sopreso mentre Mitsuiko scuote il capo.
Dannazione, ma perché non capiscono?!
È vero che hanno 7 anni, ma è anche vero che dovrebbero capire quando una situazione è grave sul serio!
Chiudo gli occhi e comincio a piangere abbassando il capo mentre Sonoko tenta di consolarmi, invano.
-Ran…-
Shinichi.
L’immagine di Shinichi mi fulmina la mente per un secondo. Apro gli occhi sorpresa del fatto di non averci pensato prima e afferro il cellulare tremante, cercando il suo numero in rubrica con le dita ferite.
Solo lui può aiutarci adesso.
Porto il cellulare all’orecchio e chiudo gli occhi sperando con tutta me stessa che, al contrario di tutte le altre volte, risponda.
Non sei lontano.
So che non sei lontano.
Altrimenti chi avrebbe scritto quelle cose sulla neve?
Sei stato tuù: la scrittura era la tua, quella ordinata e un po’ obliqua che hai da sempre.
E se anche fossi da qualche parte lontano da qui, vieni ad aiutarci.
Ti supplico Shinichi…
-AIUTACI SHINICHI!-
Il mio urlo risuona in tutta la valle, il suo nome si ripete più volte per via dell’eco sotto gli occhi increduli di tutti che mi guardano afflitti.
Non mi arrendo, non mi posso arrendere!
Shinichi mi aiuterà… Shinichi mi ha smepre aiutata… Shinichi c’è sempre stato…
Lui… Lui non puoi abbondonarmi proprio ora…
Che ne sarebbe di me se oltre a come già fatto Lui, sparisse anche Conan?
Un rumore sordo e improvviso squarcia il silenzio che si è formato tra noi, interrotto solo dai miei singhiozzi. Apro gli occhi sorpresa vedendo un pallone atterrare sulla neve con un tonfo.
Non può essere…
-Conan-kun- sussuro lasciando cadere il cellulare nella neve -CONAN-KUN- urlo capendo che è lui che ha lanciato il pallone. Mi alzo in piedi, corro verso il punto da cui il pallone è uscito, cominciando poi a scavare freneticamente.
Rimango sopresa quando vedo un ciuffo corvino spuntare tra la distesa bianco accecante della neve e scavo con più pacatezza, levando dal dolce viso di un bambino addormentato la neve.
-Conan-kun- mormoro mentre Sonoko e mio padre mi raggiungono agitati.
-L’abbiamo trovato!- urla mio padre mentre io prendo in braccio il corpicino inerme e gelato del mio fratellino disperata e spaventata.
Non può essere troppo tardi.
-Svegliati Conan-kun- mormoro muovendolo un po’, ma lui non reagisce.
I miei occhi si assottigliano e le lacrime mi rendono la vista vitrea.
Non può essere già…
Lo stringo forte al mio petto, lo abbraccio tentando di infodergli il mio calore chiudo gli occhi per l’ennesima volta.
-Ti prego Conan-kun- mormoro paingendo -Apri gli occhi- lo stringo più forte tenendogli la testolina appoggiata sulla mia spalla con una mano -Conan-kun!-
Piango forte, eppure lui non risponde.
Penso che sia finita…
Penso che non c’è l’ho fatta…
Che sono una pessima sorella…
Un lievissimo gemito mi fa sbarrare gli occhi e sussultare.
-Conan-kun- mormoro  allontanandolo dal mio petto e portando il suo viso davanti al mio. I suoi occhi blu come l’oceano si socchiudono leggermente, facendo brillare il loro colore perfetto e unico da dietro le palpebre.
Mi rendo conto solo ora che, se fosse morto davvero, non so come avrei potuto vivere senza incrociarlo ogni giorno con il mio azzurro-lilla.
-Ran…neechan- mormora pianissimo abbozzando un debole sorriso che gli ridà un po’ di colore alla guance esangui.
-Sia ringraziato il cielo- mormoro sorridendo a mia volta sollevata e abbracciandolo stretto a me mentre tutti attorno a noi esultano di gioia nel vedere che è vivo.
I DB vengono ad abbracciarlo e Sonoko gli passa una mano tra i capelli, per poi infilargli in testa il suo cappello.
-Così ti scalderai prima, Quattrocchi- mormora amorevolemnte mentre io continuo ad abbracciarlo come se temessi di perderlo di nuovo.
-Conan-kun, Conan-kun- continuo a sussurrare il suo nome con insistenza, finchè non mi alzo in piedi tenendolo ancora in braccio mentre ricomincia a tremare.
-Portiamolo subito alla baita- dice mio padre visibilmente sollevato mentre io annuisco. Tutti ci dirigiamo verso il furgoncino, dove poi salgo cautamente continuando a tenere il mio fratellino in braccio.
Avevo promesso che ti avrei salvato e ce l’ho fatta…
Non potevo permettere che tu morissi Conan-kun, perché per me sei troppo, troppo importante.
Gli sorrido mentre lui mi guarda come incantato dai miei occhi e gli poso un bacio sulla fronte.
-Mi hai fatto morire di paura, lo sai?- sussurro mentre lui ridacchia.
-Mi dispiace- mormora con un filo di voce, ma scuoto la testa.
-L’importante è che tu sia vivo-
-Tu mi hai salvato la vita- lo dice sorprendendomi. Non so, ma è come se nel suo tono di voce ci fosse più che gratitudine. Sorrido ancora mentre lui chiude gli occhi e si accoccola al mio petto.
-Grazie, Ran - lo mormora come avrebbe fatto solo un’altra persona.
Shinichi.

*Film “Solo nei suoi occhi”
*Film “Piano sul pelo dell’acqua”


Mangakagirl's Corner:
MInna konnichiwa!
Ok, la gente starà dicendo: ma se ha già scritto un papiro nella premessa, che vuole ancora??? -.-
Risposta: salutarvi e ringraziare chi ha letto fin qui! ^^
Dunque, se voleste lasciare una recensioncina (anche piccina)
io sarei SUPER FELICE! *^*
please, fatemi sapere se vi è piaciuta e se ho ripreso bene i pensieri di Ran
e quello che accade...
Sarei anche curiosa di sapere quanti la pensano come me riguardo a questo film: vi piace? .-.
Ok, la pianto di stressare ^^"
al prossimo capitolo,
mangakagirl!!!

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Capitolo 2
*** Shinichi ***


Shinichi

Mi ritrovo sospeso per aria, con ai piedi il mio snowboard mentre un urlo rimbomba nella valle e nelle mie orecchie forte, tanto da lasciarmi sconvolto.
-ATTENTO!- urla Ran guardandomi dall’interno del furgoncino sul quale si trova.
Il suo sguardo terrorizzato si rispecchia nei miei occhi blu come l’oceano, il suo azzurro-lilla penetra a fondo nella mia retina, rimanendo impresso chiaramente per infiniti istanti.
Come quando guardi una lampadina e la sua luce ti compare per un po’ davanti agli occhi perché rimane impressa sulla retina: Ran è la mia luce.
La sua disperazione, la sua paura, il suo tono di voce…
Tutto mi fa capire una cosa, troppo tardi: come al solito non ho minimamente pensato a lei, non ho pensato a cosa farà se dovessi morire, se dovessi abbandonarla anche io oltre a Shinichi
Imprimo a fondo nella mia mente la sua immagine: i suoi capelli corvini che svolazzano attorno al suo viso, le labbra dischiuse e rosse, le guance pallide e il viso cereo dalla preoccupazione,
Tutto accade nel giro di una frazione di secondo, il tempo che la valanga dietro di me mi travolga come uno tsunami.
-Nooooooooooooooo- sento il suo urlo solo per un attimo, poi la neve mi trascina sbattendomi da una parte all’altra, da un angolo all’altro, mi risucchia come un vortice, mi trascina giù e giù per interminabili secondi.
Vengo talmente scosso che sembra che la valanga stia cercando di strapparmi l’anima dal corpo, e mi chiedo se non sia davvero così in fondo.
Dopo qualche minuto, o ore, mi ritrovo sommerso di neve, schiacciato da ogni parte, bagnato fradicio, ma ancora vivo.
Apro piano gli occhi, socchiudendoli stancamente mentre delle voci lontane lontane rimbombano attorno a me.
-Moccioso, dove sei?-
-Conan-kun, dove sei?!- urla Ran chissà dove mentre sento un nodo allo stomaco.
Vorrei tanto risponderle, dirle che sono vivo, ma non riesco a proferire parola.
Sento solo le loro voci.
Tento di alzare piano la mano destra, cercando in qualche modo di fare qualcosa che possa farmi trovare, ma la mano cade stancamente accanto al mio corpo.
Non riesco a muovermi…
Dannazione, non va bene…
Non va bene…
I miei occhi si chiudono sfiniti, il mio corpo comincia a tremare mentre il freddo attacca le mie ossa sin dentro al midollo.
15 minuti.
Ho solo 15 minuti per farmi trovare…
L’immagine di Ran mi torna alla mente.
Chissà là fuori come sarà proccupata…
D’altronde non è facile trovare una persona sotto la neve…
Anche se io Ran l’ho sempre trovata… In ogni situazione…

Flashback
-Shinichi, gioca con noi!*- sbraita Ran mentre palleggio contro il muro del cortile della scuola. Ormai siamo anche in classe insieme, lei ha fatto subito amicizia con i nostri compagni e da giorni, visto che io sono un po’ più chiuso, non fa altro che tentare di coinvolgermi in giochi di gruppo.
Solo che io odio i giochi di gruppo -.-
-Se si gioca in tanti ci si diverte di più- dice un mio nuovo compagno mentre io smetto di palleggiare.
-Scusate, ma devo allenarmi per la partita di sabato- dico dispiaciuto mentre Ran alza il naso stizzita.
-Andiamo, lasciamolo stare questo asociale maniaco di calcio!- dice afferrando per un polso due compagni e trascinandoli via.

***

-Kudo!- un mio campagno, Iroda, corre verso di me con il fiatone, poi si ferma poggiando le mani sui ginocchi tutto trafelato.
-Che succede?- domando prendendo in mano il pallone con espressione interogativa.
-La tua amica, Mouri- riprende fiato -Non la troviamo da nessuna parte! Abbiamo cercato in tutta, ma TUTTA la scuola e non c’è! Aiutaci per favore- lagna mentre io alzo gli occhi al cielo.
-Ok ok- sbuffo trascinando i piedi sulla terra del cortile.
Ma perché quella bambina deve sempre nascondersi nei posto più impossibili? Poi tanto sono io che puntualmente la devo trovare!
Sbuffo ancora e mi dirigo prontamente verso la palestra, apro la porta poi raggiungo il soppalco di legno dove si fanno le recite teatrali. Il Liceo Teitan ne ha data una proprio la settimana scorsa: una noia! -.-
Ran mi ha costretto a vederla e io mi sono addormentato dopo appena 10 minuti.
Sposto la scala di legno e rivelo due porticine segrete in cui sono conservate le sedie di solito. Le apro e con fierezza osservo la figuara minuta di una bimba che, rannicchiata su se stessa, si contorce le mani con espressione preoccupata.
-Sempre la solita, eh?- domando mentre lei alza sollevata lo sguardo e schizza in piedi come un pupazzo a molla.
-Shinichi!- esclama correndomi in contro mentre io arrossisco. Ran si ferma a pochi centimetri da me ripensando al fatto di abbracciarmi: mi guarda con espressione triste come se ci tenesse tanto, ma io mi volto tossicchiando sempre più in imbarazzo.
-Dai andiamo frignona- commento con distacco mentre mi allontano verso l’uscita della palestra.
Poco dopo, mentre comincio a palleggiare da un piede all’altro passando davanti al fiume, la strada che tutti i giorni io e lei percorriamo per tornare a casa, il sole comincia a tramontare e a colorare tutto di rosso.
-Come facevi a sapere dove ero nascosta?- domanda Ran interrogativa, così mi volto verso di lei.
-La campanella del terrore- rispondo con semplicità -In quel film tutti i bambini che si nascondono nella scuola vengono mangiati dal mostro, per cui le probabilità che ti fossi nascosta a scuola erano pari a zero…-
-Ma… Come fai a sapere che ho visto quel film!?-
-Perché quando passiamo davanti al negozio di videonoleggio guardi sempre la locandina di quel film dicendo che i mostri non ti piacciono, però poi li guardi ugualmente…- mi accorgo che si ferma e lo faccio anche io afferrando al volo il pallone con le mani -… Così ho dedotto che ti trovavi in un luogo fuori dalla scuola, ma visto che ti piacciono gli animali ho pensato che avresti evitato il pollaio per non spaventare le galline, in palestra i giocatori di basket stavano pulendo gli armadietti, la piscina è ancora un cantiere e le reti sono troppo alte. Quindi l’unico posto possibile era sotto la palestra, inoltre ho notato che quando passiamo lì davanti guardi sempre la scala di legno - poso il pallone a terra e le rivolgo un sorriso -Sorpresa, vero?- domando soddisfatto mentre lei mi si avvicina tutta contenta.
-Questo significa che tu mi osservi sempre Shinichi- nota con gioia sorridendo mentre io arrossisco violentemente.
-B-Baro! Non è vero!- esclamo alzando il naso all’insù sdegnato, Ran mi osserva piegando la testa di lato.
-Perché sei arrossito?-
-Non sono arrossito, è solo il riflesso del tramonto!- rispondo stizzito tirando un calcio al pallone e correndo via con il cuore che mi batte forte.
Fine Flashback

Qualcosa nella mia tasca destra comincia a vibrare. Deve essere il telefono di Conan.
No, quello era nella sinistra…
Il telefono di Shinichi.
-AIUTACI SHINICHI!-
La voce di Ran, seppur lontana, mi arriva alle orecchie, scuotendo la mia anima dall’interno. Ciò significa che è lei che mi sta chiamando al cellulare.
Devo farmi trovare, devo dirle dove sono.
Stremato alzo la mano tremante e la porto alla vita, circondo l’interruttore della cintura spara-palloni con due dita e, nonostante i guanti, lo sento gelido. Con tutta la forza che mi rimane premo provocando un rumore assordante e la forza di reazione vincolare del pallone mi schiaccia ancor più nella neve provocandomi un gemito. Il pallone schizza fuori dalla neve e, dopo quelle che sembrano ore, lo sento atterrare.
Chiudo gli occhi sfinito e aspetto…
Non ho idea di quanto tempo sia passato quando un paio di mani tiepide mi spostano neve e capelli dalla fronte.
Alcune voci risuonano attorno a me, ma le forze mi hanno decisamente abbandonato.
Vengo sollevato dalla neve e sento la sua inconfondibile voce preoccupata chiamarmi.
-Svegliati Conan-kun- dice, ma io non riesco a riprendermi.
Vorrei risponderle, eppure mi sembra quasi impossibile.
 Attorno a me molte voci si mischiano e si sovrappongono, poi lei mi stringe al suo petto, passandomi una mano dietro la nuca e mettendo il mio viso sulla sua spalla.
-Ti prego Conan-kun- mormora tra le lacrime -Apri gli occhi!- aggiunge singhiozzando forte -Conan-kun!- mi chiama disperata appoggiando la testa alla mia e stringendomi forte.
Ad un tratto è come se l’energie, quelle che mi avevano abbandonato sin da quando mi sono ritrovato sollevato a mezz’aria. fossero tornate. Sento il calore di Ran, il suo profumo, la sua paura travolgermi e capisco che devo, devo per lei, aprire a tutti i costi gli occhi.
Con fatica, sollevo le palpebre riprendendo un po’ di colorito e emettendo un piccolo gemito mentre faccio vagare gli occhi attorno per capire dove sono.
Nevica.
-Conan-kun!- Ran, sorpresa, mi allontana dalla sua spalla e io, incrociando i suoi occhi azzurro-lilla stupendi, trovo la forza di parlare.
-Ran… neechan- il sussurrare il suo nome la fa scoppiare in lacrime.
-Grazie al cielo!- mormora prima di abbracciarmi ancora mentre attorno a noi è un tripudio di urla di gioia. I DB mi saltellano attorno, persino Haibara si avvicina; Sonoko, abbassata accanto a Ran, sorride e mi passa una mano tra i capelli, poi mi infila il suo cappello in testa.
-Così ti scalderai prima, Quattrocchi- mormora amorevolmente mentre Ran continua ad abbracciarmi come se temesse di perdermi di nuovo.
-Conan-kun, Conan-kun- continua a sussurrare il mio nome con insistenza, finchè non si alza in piedi mentre io comincio a tremare.
-Portiamolo subito alla baita- dice l’oji-san visibilmente sollevato mentre lei annuisce. Tutti si dirigono verso il furgoncino, dove poi sale continuando a tenermi in braccio.
Mi sorride mentre la guardo incantato dai suoi occhi e mi posa un bacio sulla fronte.
Il suo calore è così avvolgente che mi riscalda all’istante.
-Mi hai fatto morire di paura, lo sai?- sussurra mentre io ridacchio debolmente.
-Mi dispiace- mormoro con un filo di voce, ma lei scuote la testa stupendomi.
-L’importante è che tu sia vivo-
-Tu mi hai salvato la vita- le dico sorprendendola.
Ran mi ha salvato la vita, come io l’ho salvata a lei molte altre volte.
È quasi come se fosse un circolo vizioso…
E per quanto sia maledettamente rischioso ogni volta, credo sia fantastico il modo in cui riusciamo a trovarci in ogni parte del mondo:
New York,  l’Afrodite, Londra, la scuola…
Dopo essere rimasta così sorpresa dalle mie parole, sorride ancora mentre io chiudo gli occhi davvero sfinito e mi accoccolo al suo petto senza vergogna.
-Grazie, Ran- mormoro come avrei fatto se fossi stato davvero me stesso.
Shinichi.

*Film “Piano sul pelo dell’acqua”

 
Mangakagirl’s Corner:
Minna konnichiwa! 
Ok, sono tornata con questo secondo e ultimo capitolo di questa Long…
Che ve ne pare gente????? *^*
Spero che a qualcuno sia piaciuto ^^”
Ringrazio davvero di cuore le mie due neechan che hanno recensito lo scorso capitolo:

Hoshi Kudo e Nana Kudo
Ve l’ho già detto, ma ve lo ripeto ragazze:
Come farei senza le vostre recensioni?? :) Non ce la farei :)
Un bacio e un grazie enorme.
Grazie anche a chi legge soltanto e a chi l’ha aggiunta tra le seguite :)
A presto
(don’t worry, x vostra (s)fortuna torno presto!!!! xD )
Mangakagirl! <3

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