Battiti d'amore di un cuore spento

di MayaNp994
(/viewuser.php?uid=179821)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Imbarazzo -Ed- ***
Capitolo 2: *** 2. Sguardo Assassino -Bella- ***
Capitolo 3: *** 3. Riflessioni -Ed- ***
Capitolo 4: *** 4. Tradimento -Bella- ***
Capitolo 5: *** 5. Sensi di colpa -Ed- ***
Capitolo 6: *** 6. Il bacio del desiderio -Bella- ***
Capitolo 7: *** 7. Idiota -Edward- ***
Capitolo 8: *** 8. Attenzione, Piano Malefico in Corso! -Bella- ***
Capitolo 9: *** 9. Emmett Eccitato = Piano rovinato -Ed- ***
Capitolo 10: *** 10. Indifferenza -Bella- ***
Capitolo 11: *** 11. Geloso? Si, da morire. -Ed- ***
Capitolo 12: *** 12. Tu mi farai impazzire, Edward -Bella- ***
Capitolo 13: *** 13. Jacob Black -Ed- ***
Capitolo 14: *** 14. (Mini-capitolo) Bella,Jacob,Edward. ***
Capitolo 15: *** 15. La verità a portata di orecchio. -Bella- ***
Capitolo 16: *** 16. Sincerità -Ed- ***



Capitolo 1
*** 1. Imbarazzo -Ed- ***


E' ormai passato più di un secolo da quando iniziai la mia seconda vita.
Per quasi cientootto anni rimasi scapolo e del tutto libero da ogni sentimento umano come l'Amore.
Poi cedetti alla richiesta di Tanya, la vampira del Clan di Denali ormai trasferitasi in casa Cullen.
-Suvvia Edward, ti chiedo solo un paio di anni insieme e poi puoi decidere quello che vuoi! Ti prego!!- disse insistendo.
Era molto attraente, o almeno per gli umani, aveva il corpo slanciato e snello, il suo volto, liscio come il marmo, era attornato da capelli ricci, di colore biondo arancio, ed infine decorato da due occhi ambrati.
Sbuffai e le lessi nella mente.
Eh no caro! Questa volta non mi scappi, non rinuncerò come le altre volte! Ed è inutile che cerchi di scavare nella mia mente per cercare qualcosa che ti possa salvare... se vuoi tirartene fuori devi accettare EDWARD!
-Ok, ok!- dissi di malavoglia.
-Sì!- esultò.
Era incredibile quanto assomigliava ad Alice quando saltellava per la stanza euforica.
-Alice!!- gridò Tanya appena la vide entrare.
Mia sorella Alice, paragonata quasi sempre ad un folletto, è bassa e molto magra.
Ha i capelli corti e neri, un po' troppo sbarazzini per i miei gusti, ha la pelle chiara e di marmo, ovviamente come tutti noi.
E' molto aggraziata e le piace infinitamente ballare e vestire tutti noi, me compreso, all'ultima moda.
Meno male che quando ero umano avevo un senso dell'estetica decente, così Alice a volte mi fa scegliere i vestiti da solo e a mio piacimento.
-Dimmi Tanya...- disse senza entusiasmo, ovviamente sapeva già tutto grazie alle sue visioni.
-Io ed Edward proviamo a stare insieme!!- disse allegramente, ma la faccia di Alice non mutò espressione e questo mi preoccupò.
Di solito quando Tanya cercava di persuadermi ad accettare le sue proposte lei era sempre dalla sua parte, ma ora non era contenta per niente.
Edward la farai soffrire.
Sgranai gli occhi.
Ho visto Tanya molto depressa e arrabbiata.
-Cosa state facendo?- ci chiese Tanya quando vide come ci guardavamo intensamente.
-Mi sono appena ricordata che dovevo andare a prendere una stoffa per il vestito di Rosalie e del merletto... Potresti andarli a prendere tu?-chiese il folletto.
Sul volto di Tanya si aprì un sorriso entusiasto, quel giorno nulla l'avrebbe fermata.
Sfrecciò via in un secondo e prese, come sempre, la mia volvo metallizzata.
-Cosa hai visto esattamente?- chiesi appena fui sicuro che lei non ci avrebbe sentiti.
-Tu ti innamorerai.-
-Di chi?- non poteva di certo essere Tanya, altrimenti Alice non avrebbe detto che la avrei fatta soffrire.
-Non lo so.- sospirò.
 
Alice, Tanya ed io frequentavamo le stesse lezioni, del terzo anno, nella scuola di Forks, la piccola cittadina sperduta tra i boschi e coperta costantemente da nuvole portatrici di pioggia, invece i miei fratelli e l'altra mia sorella, cioè Jasper, Emmett e Rosalie, frequentavano l'ultimo anno..
 Rose  è alta, i suoi capelli sono biondissimi e lunghi, il suo viso è straordinariamente bello, talmente tanto che viene descritta come la ragazza più bella del mondo. La sua pelle, come quella di tutti i vampiri, è bianca, marmorea. Ha dei lineamenti slanciati e raffinati.
E' sposata con Emmett, molto muscoloso, con capelli ricci scuri, occhi dorati e delle fossette che Rosalie descrive come bellissime. È alto circa 1,95 metri. Emmett ha una forza sovrumana e supera tutti noi con molta facilità.
Jasper invece è il fidanzato di Alice, ed è caratterizzato da profonde occhiaie violacee e occhi che cambiano colore diventando da dorati come il caramello a neri come l'onice, a seconda della sete che prova. Ha i capelli folti, biondo miele. È alto, magro ma muscoloso.
-Questa sera c'è un temporale- disse Alice, mentre ci avviavamo verso l'entrata.
-Bene!- rispose entusiasto Emmett. -Jazz questa volta ti straccio!- e fece la sua fragorosa risata.
Mentre facevo il possibile per fermare tutte quelle voci in testa, una piccola pecca del mio potere, chiusi un attimo gli occhi e mi fermai in mezzo al corridoio.
Oggi sentivo che, nella mente degli essere umani, c'era qualcosa che li rendeva allegri.
Mio Dio, quanto è bella. Bella di nome e di fatto.
Devo chiederle di uscire, so che è appena arrivata e non mi conosce nemmeno... ma quelli sono dettagli...
Isabella Swan. Cosa ci troveranno di speciale in quello scorfano.
Quest'ultimo era il pensiero di Jessica Stanley. Una ragazza a dir poco insignificante.
Era sempre in cerca di qualche pettegolezzo e soprattutto della mia attenzione.
Sbuffai ed allontanai quel pensiero.
Era ovvio che la gente di Forks si sarebbe scaldata per così poco.
Qualcuno venne a sbattere contro di me ed io feci finta di aver subito la pressione del corpo che si scontrava con il mio.
Appena mi girai, vidi che per terra c'era una ragazza. Un'umana che non avevo mai visto prima.
Aveva una carnagione molto chiara, con capelli lunghi e lisci color castano scuro e occhi di un marrone cioccolato. Il suo viso è a forma di cuore, ha una fronte ampia, naso sottile e le sue labbra erano leggermente sproporzionate, un po' troppo piene.
Era alta e magra, ed a quanto pareva esercitava un'attrazione sugli umani a dir poco spettacolare... quasi quanto quella di Rose.
-Scusami.- disse guardando per terra ed arrossendo.
Cercai di leggerle nella mente ma... non sentivo niente.
Era come se non pensasse, io non riuscivo a percepire i suoi pensieri, cosa che era molto strana.
-Niente.- dissi sussurrando.
Poi mi misi in ginocchio per aiutarla a prendere i libri che le erano caduti.
Sentii i pensieri di Tanya intensificarsi di disprezzo e di gelosia, poi capii che la stavo fissando inconsciamente.
Arrossì.
Mi tirai su e la aiutai ad alzarsi, lei ringraziò e se ne andò.
-Chi era?- mi chiese Tanya con una nota d'ira nella voce.
-Non ne ho idea.- risposi confuso per quello che avevo sentito, o sarebbe meglio dire, per quello che NON avevo sentito.
-Edward!- disse quasi ringhiando.
-Tanya sto dicendo la verità- e la guardai con uno sguardo che non ammetteva discussioni o capricci.
Volevo rivederla e scoprire cosa era e chi era. Sembrava umana, aveva il sangue di un'umana ma perchè non potevo leggerle nella testa?
Edward.
Era la voce di Alice.
Edward ti assegneranno il posto accanto a lei durante la lezione di spagnolo.
Benissimo.
Feci un lieve cenno con la testa, lo vide solo Alice.
 
Entrai in classe e la ragazza era di fianco al professore.
-Signorina Swan può sedersi di fianco a...- disse il professore pensando.
Swan? Era la nuova arrivata? Colei che i pensieri di Jessica Stanley definivano uno Scorfano?
Io davanti ai miei occhi vedevo una creatura leggiadra, misteriosa e chissà che altro...
Guardai Alice, seduta vicino a Tanya, e lei fece un piccolo sorriso.
E' lei.
-Vicino al signor Cullen.- e il professore mi indicò.
Lei appena mi vide arrossì di imbarazzo, sicuramente per lo scontro di prima.
Si mosse con assoluta scioltezza e grazia fino ad arrivare al posto di fianco al mio.
Si sedette e tirò un sospiro di sollievo. Non le piaceva essere al centro dell'attenzione.
-Buongiorno- mi disse, dopo essersi rilassata.
-Buongiorno- e le sorrisi.
Lei sbiancò. Quanto avrei voluto leggerle nella mente solo per un breve istante.
-Ahora vamos a terminar la clase que hemos empezado ayer.!- disse il prof.
Ci continuavamo a fissare, io perchè volevo capire cosa avesse di strano e penso che la stessa cosa valga per lei.
-Sono Edward Cullen e tu sei Isabella Swan, giusto?-
-Chiamami Bella.- disse.
-Hai suscitato grande scalpore, tutti i ragazzi aspettavano il tuo arrivo.-
-Non credo di meritarlo...-
Ad un certo punto passò la sua lingua sul labbro superiore, una cosa del tutto spontanea, ma che fece generare emozioni che nemmeno io seppi spiegarmi.
Edward Cullen le sta parlando? WOW, devo proprio farmela amica... Sicuramente quando mi vedrà con lei si renderà conto che la sovrasto sia in intelligenza che in bellezza!
Di nuovo i pensieri di Jessica Stanley... Che noia questa ragazza.
 Dopo un po' sentii che Tanya stava fissando Bella e capii che stava cercando di farle del male con il suo potere psichico (uguale a quello di Jane dei Volturi) ma... non ci riusciva.
Alice cominciò a sghignazzare ed io trattenni a stento le risate per la faccia che fece Tanya quando vide che il suo attacco non sarebbe arrivato a destinazione.
Mi accorsi che Bella mi stava guardando con occhi interrogativi e curiosi, le sorrisi di nuovo e lei sgranò gli occhi. Strano, sembrava che nulla potesse metterla fuori gioco a parte il mio sorriso.
Finì la lezione di spagnolo e lei se ne andò salutandomi cortesemente e così feci anche io.
L'ora di spagnolo diventò da quel momento la mia preferita.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** 2. Sguardo Assassino -Bella- ***


Capitolo 2. Sguardo Assassino.
Stavo ancora pensando a quel sorriso lucente ed a quegli occhi dorati.
Ero imbambolata a fissarlo, quando lo vidi alzarsi e dirigersi fuori dalla mensa.
Cosa gli era successo?
Vidi avvicinarsi una ragazza un po' bassa e magra, con i capelli sbarazzini e neri come la pece.
Aveva gli occhi dorati anche lei. Sarà mica la sorella?
-Ciao- mi salutò -Sono Alice, frequentiamo la stessa classe di Spagnolo.-
Non me ne ero accorta, sarà perchè pensavo solo a quanto fosseattraenteEdward mentre sorrideva.
-Ah... Ciao, sono Bella.- e le sorrisi.
-E' davvero un piacere conoscerti, ti ho visto in classe e mi sei sembrata molto simpatica! Dove vivevi prima?- mi chiese allegramente.
-A Phoneix con mia madre... Ora vivo con mio padre, Charlie e tra un po' arriverà anche il mio...- ma perchè le stavo raccontando la mia vita? -Ragazzo.. tu da quanto vivi qui?- le chiesi cambiando argomento.
-Da circa cinque anni... Sei fidanzata?- chiese con un sorriso veramente impressionante.
-Si... da pochi mesi... tu invece?- Non mi sembrava sbagliato chiederglielo, in fin dei conti lei mi aveva fatto la stessa domanda.
-Si, certo, il mio ragazzo è laggiù- ed indicò il tavolo dove poco prima era seduto anche Edward.
-Quel Dio greco con i capelli biondi oppure il gigante tutto muscoli?- chiesi.
Rise -Il Dio greco! E il gigante è Emmett, e ci hai azzeccato è tutto muscoli e niente cervello..-
disse scherzando. -Vuoi unirti a noi?-
-Non vorrei disturbare...- dissi incerta.
-Non ti preoccupare!- e sorrise di nuovo.
Andai al suo tavolo, chiacchieravo con tutti, erano veramente simpatici, Rosalie e Alice andavano pazze per lo shopping e per la moda, come me, e Jasper ed Emmett scherzavano su tutto, anche su cose del tutto inutili e prive di senso.
Ma c'era una ragazza, che mi sembrava di aver già visto, che non parlava, mi fissava con uno sguardo assassino. Cominciai a sentirmi a disagio.
-Io, dovrei andare...- dissi cercando di essere cortese. Alice si alzò e mi diede un bacio sulla guancia e così fece Rosalie.
Ad Emmett e a Jasper li salutai normalmente.
Quando uscii dalla mensa mi sentii subito meglio, lontano da quello sguardo infuriato.
Andai verso la mia macchina, cercai di riprendermi e bevvi un sorso d'acqua.
-Sei stanca?- mi chiese una voce cristallina.
Mi girai e vidi Edward appoggiato ad una Volvo metallizzata, forse la sua macchina.
-Non tanto... Solo che una ragazza nella mensa mi ha messo un po' a disagio...- non gli dissi che era la ragazza che sedeva al suo tavolo.
-Mi dispiace... chi era?-
-Non lo so... mi guardava come se avesse voluto pigliarmi a calci..- scossi la testa per liberarmi da quel brutto pensiero. -La tua famiglia è molto simpatica- e sorrisi.
Lo vidi irrigidirsi.
-Hai parlato con i miei fratelli?- disse
-Sì...- dissi un po' imbarazzata, forse non voleva conoscessi la sua famiglia.
Poi sorrise. Io smisi di respirare per un decimo di secondo poi ricambiai.
Mi suonò il telefono.
-Eric.- sbuffai.
-Chi èEric?- chiese curioso.
-Il mio ragazzo...- dissi.
-Pronto?- dissi sempre guardando Edward e facendogli segno di aspettare due secondi, lui non sembrava volesse muoversi.
Bella! Come va?
-Bene tu?-
Bene, Amore chi è il ragazzo che hai di fronte?
-Come fai a saperlo?-
Basta che ti giri Piccola!
Mi voltai di scatto e sorrisi alla vista di Eric, era stupendo come sempre... ma c'era qualcosa in lui che da un po' di tempo non mi faceva provare le stesse emozioni che sentivo quando ci eravamo conosciuti.
Corsi verso di lui e lo abbracciai.
Lui mi prese il viso tra le mani e mi baciò intensamente... Io mi vergognai un po', davanti agli altri...
Mi girai nella direzione dove prima c'era la Volvo e mi resi subito conto che era sparita.
-Ma...- dissi un po' delusa che lui non ci fosse più ed insieme sollevata.
 
Alla fine del primo giorno di scuola, io ed Eric andammo a fare una passeggiata in montagna, chiacchierammo molto del più e del meno.
-Allora, quando potrebbe essere la nostra prima volta, Bella?-
Risi- Vuoi che fissi una data per il giorno in cui faremo sesso per la prima volta? Stai scherzando, spero!- dissi con le lacrime agli occhi per le risate.
-Non sto scherzando... Bella, sono stufo di aspettare...-
Oddio.
-Eric, ne abbiamo già parlato, non mi sento pronta...- dissi seria.
-Ma perchè? Bella ci conosciamo da mesi!-
Mi infuriai.
-E questo cosa vuol dire! Sei stato con me tutti questi mesi solo per portarmi a letto? E scommetto che appena lo avremmo fatto, mi lascerai come hai fatto con Bree.-
-Quella è una storia chiusa, Bella.- disse infuriato.
-Vai via.- risposi infuriata tanto quanto lo era lui.
Girò sui tacchi e se ne andò, lasciandomi sola sul sentiero di montagna.
Avanzai e piansi molto perlarabbia, quando arrivai davanti ad una villa colossale.
Era un'edificio di tre piani con grandi vetrate, attraverso le quali si poteva vedere un arredamento abbastanza moderno.
-Bella!- gridò una voce che conoscevo. Mi voltai. Era Alice.-Cosa ci fai qui?-
-Stavo facendo una passeggiata con Eric.- poi mi morsi il labbro, avevo sbagliato a nominarlo.
-E dov è adesso?- chiese curiosa -Sono ansiosa di conoscerlo.- sorrise.
Mi vennero le lacrime agli occhi.
-Hei, cosa c'è che non va?- chiese preoccupata.
-Ragazzi- dissi cercando di sorridere.
-Cosa ha fatto?- Era davvero confortante parlare con Alice, la sentivo come una confidente ed un'amica, anche se la conoscevo da un giorno.
-Mi vuole costringere a fare delle cose che non sono pronta a fare.- dissi facendo rigare il mio viso dalle lacrime.
-Vuoi un bicchiere d'acqua?-
-No, grazie. Sei molto gentile Alice, grazie per tutto quello che hai fatto oggi.-
Sorrise -Tra amiche si fa così.-
Ricambiai il sorriso e la abbracciai.
-Alice! Sbrigati dobbiamo andare a caccia...- disse Rosalie, fermandosi appena mi vide -... di saldi!! Oh ciao Bella!- salutai con la mano.
-Ciao! Scusate ora devo tornare a casa...- dissi asciugandomi con il dorso della mano gli occhi.
Mi girai e mi scontrai con Edward. Un'altra volta.
-Cosa ci fai qui?- disse freddo.
-Stavo facendo una passeggiata.- risposi altrettanto fredda. -Ora devo andare, Ciao Alice. Edward.-Volevo salutare Rosalie ma se ne era andata.
Poi mentre tornavo verso casa mia, vidi di nuovo quella ragazza, stesso sguardo assassino, si avvicinò a me e..
-Lui è mio- mi disse indicando Edward, che intanto sgranò gli occhi guardando la scena.
-E chi lo tocca.- risposi e me ne andai.
 
Quando rientrai a casa, non guardai neanche il mio ragazzo in faccia, preparai la cena e me ne andai in camera mangiando una mela.
Toc Toc
-Eric, non voglio parlarti, eclissati!-
-Emm. Bella non sono Eric.- Era mio padre.
Lo feci entrare e si sedette di fianco a me.
Mi accarezzò la testa e come un buon papà mi disse che se non ero pronta a fare una cosa, di aspettare anche se agli altri davafastidio.
-Grazie, papà- sorrisi forzatamente.
-Ah, Bella.- disse uscendo.
-Si?-
-Non mi piace il tuo ragazzo. Non me la racconta giusta.-
-Vuoi darmi lezioni di spionaggio, poliziotto?- dissi scherzando.
Rise con me e se ne andò a dormire.
Eric dormì sul divano e non venne in camera mia nemmeno una volta, per chiedermi scusa o vedere come stavo. Come avevo detto... c'era qualcosa in lui che non mi attraeva come all'inizio.
Che la scintilla si fosse già spenta?

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** 3. Riflessioni -Ed- ***


Capitolo 3. Riflessioni.
-Lui è mio- le disse Tanya indicandomi. Diventai peggio delle statue.
Ecco chi era la ragazza con lo sguardo assassino, Tanya! Dovevo immaginarlo.
-E chi lo tocca!- rispose Bella. Mi sentii deluso ed amareggiato.
Perchè dovevo innamorarmi proprio di un'umana, che non mi corrispondeva oltretutto.
Come poteva essere così interessante? Forse proprio perchè non sapevo quello che pensava, forse perchè conoscere una persona un po' per volta, come sto facendo con lei, mi rende un po' più umano.
Tanya venne verso di me e mi guardò, mentre io con lo sguardo vagavo sulla figura di Bella che piano piano spariva tra gli alberi.
-Cosa guardi?- mi chiese
-Bella.- le dissi con assoluta chiarezza e franchezza.
-Edward tu adesso stai con me, perchè guardi una squallida umana?-
-Perchè... - poi mi fermai a pensare due minuti. -Non lo so.- dissi infine.
Tanya andò a farsi una corsa ed io, triste, parlai con Alice.
-Hai visto come ha risposto a Tanya, sei sicura che è lei la ragazza della tua visione?- chiesi
-Si, comunque ha fatto bene a rispondere così...- disse un po' arrabbiata.
-Perchè?-
-Devi stare attento a come ti rivolgi alle ragazze Edward... Non puoi parlarle così freddamente... Si potrebbe offendere.-
Anche mia sorella mi faceva la predica.
-Hai scoperto qualcosa dai suoi pensieri?- mi chiese. Mi ero del tutto dimenticato di dirle che non riuscivo a leggerle nella mente.
-Non riesco.- dissi.
Lei sgranò gli occhi. -Come non riesci? Non puoi leggerle i pensieri? Perchè?-
-Non lo so, è come se avesse una specie di scudo.-
-Strano!-
Le venne una visione.
Bella era svenuta tra le mie braccia.
-Cosa vuol dire?- chiesi.
-Oggi Bella mi ha detto che le cose con il suo ragazzo vanno male...- disse.
A me non sembrava... Da come si sbaciucchiavano oggi in cortile.
-Cosa le è successo?- si intromise Rosalie.
-Lui vuole costringerla a fare qualcosa che non è pronta a fare.. non so voi ma io ho pensato subito al sesso..-
-Che brutto ...- rispose Rose.
Io strinsi i pugni e serrai le mascelle.
Come poteva un ragazzo tanto fortunato da stare con lei, a metterla alle strette per portarsela a letto.
Ci riuscirà. Pensò Alice.
-Non può essere!- gridai.-Sei sicura di quello che hai visto?-
-Sì, Edward mi dispiace tanto...- e cominciò a deprimersi.
Uscii e corsi fino a casa sua.
Cercai di fare piano ed entrai dalla finestra. Cigolò un po', ma Bella non si svegliò.
-Bella...- la guardai con uno sguardo da pesce lesso. Sicuramente fu così.
Mentre si contorceva tra le coperte, sussurrava qualcosa di incomprensibile e tornava di nuovo il silenzio. Bella parlava nel sonno. Chissà se mi sognava.
Eric!
Stavo cadendo in depressione quando..
Levami le mani di dosso!! Aiuto!!!!
Stava letteralmente urlando. Suo padre si svegliò ed io mi defilai dalla finestra.
-Bella!- disse il padre, ero quasi sicuro che fosse entrato in camera con la pistola.
 
La mattina dopo c'era il sole e quindi non andai a scuola, ma chiesi ad Alice se poteva tenere d'occhio la situazione.
Si era affezionata a Bella, la sentiva già come sua amica e sorella, così come Rose, Jazz e Emm.
-Edward.- Era Jasper.
-Dimmi.-
-Non ti preoccupare per i sentimenti di Bella.-
-Perchè?- chiesi confuso.
-Perchè ogni volta che ti vede, diventa molto nervosa ed anche felice.- disse sorridendo.
-Felice?- e rimasi a rimuginare su quella parola. Bella era felice quando la incontravo? Provava anche lei qualcosa per me allora!
Risi silenziosamente, ma Jazz, che può avvertire le emozioni delle persone o dei non-morti, sapeva che ero estremamente contento e beato per quella notizia.
Poi un lampo. Cosa sarebbe successo se Bella venisse a sapere la mia vera natura? Il mio vero io, il vampiro e non il ragazzo che lei vede a scuola? Sarebbe scappata lontano da me?
Quelle domande mi invasero e rimasi cupo per almeno due ore.
Tanya si avvicinò a me. -Edward, ti devo parlare.-
La guardai con sguardo distante.
Perchè non mi vuoi? Cos'ha lei che io non ho. Perchè mi stai facendo soffrire in questo modo. Non ti basto io?
Quella Bella poi, non mi sembra niente di speciale... Spero che il suo ragazzo se la porti all'inferno.
Mi alzai subito e tirai indietro la mano per darle uno schiaffo.
-Edward!- mi fermò Alice. -Ti ho visto appena in tempo. Cosa ha detto?-
-Niente che voglia o vada la pena ripetere.- dissi, irritato, guardando Tanya.
Lei abbassò lo sguardo e cominciò la stringere i pugni. So che non era colpa sua se avevo sentito quello che pensava, ma sembrava che volesse farmi sentire. Insomma non si può ignorare qualcuno che grida nella tua testa.
Ora pioveva. -Alice?- chiesi.
-Possiamo tornare a scuola.- annuì il folletto.
 
Eravamo in tempo per la lezione di spagnolo della quarta ora.
Appena mi vide Bella, mi ignorò. Cosa le prendeva?
È ancora offesa per ieri, Edward. Pensò Jasper.
Parlale e si risolverà tutto. Questa era Alice. Era sempre piacevole parlare con lei, in qualche modo ti dava la forza di agire.
Annuii.
Entrai in classe e sedetti al mio solito posto, di fianco a Bella, e la guardai mentre si rifaceva la coda di cavallo, lasciando scoperto il collo.
Il suo sangue non mi dava fastidio ed a quanto pare anche Jasper, il più recente vegetariano, ne è immune... Sembrava inodore.
La guardai, aveva l'aria stanca, forse per l'incubo che ebbe quella notte.
-La finisci di farmi la radiografia, Edward?- mi chiese un po' sgarbatamente.
-Non posso farci niente, oggi sei perfetta.- dissi.
Arrossì. -Se stai cercando di prendermi in giro, non ci provare, o almeno non provarci oggi, perchè sono veramente di malumore.-
-Io non ti sto prendendo in giro.- dissi serio. -Volevo chiederti scusa per ieri.-
-Non ti preoccupare, sono io che ho... - cercava la parola adatta.- "invaso" il tuo territorio.- disse abbassando lo sguardo.
-Mi farebbe piacere se venissi più spesso a trovarci.- sorrisi.
Il cuore le battè all'impazzata e non stava più respirando.
-Davvero?!- disse entusiata poi si schiarì la voce e ripetè -Davvero ti farebbe piacere?-
 Trattenni a stento le risate. -Sì mi farebbe molto piacere!- mettendo enfasi in quel molto.
Lei sorrise amorevolmente e sentii che i suoi battiti ancora non erano rallentati.
Alla vista di quel sorriso quasi mi sciolsi da quanto era bello e luminoso.
Bravo Edward!! Era Alice che esultava.
Cullen è troppo loquace per i miei gusti! Perchè proprio lei doveva prendere di mira. Ma poi anche lei, guarda come lo squadra, sono sicuro che adora tutto di lui. Però ha il viso triste... Era il pensiero di Mike Newton, un ragazzo egocetrico ed egoista. Può darsi che prima dell'arrivo della mia famiglia, fosse lui il più "bello" della scuola di Forks. A me non sembrava questo granchè e neanche il suo sangue mi attirava, mi disgustava in un certo modo.
Comunque il ragazzo aveva fatto centro, in Bella c'era qualcosa di triste.
Guardai Alice che mi annuì e poco dopo cominciò a guardare nel vuoto.
C'eravamo io e Eric... e Bella era messa in mezzo a noi. Stava separandoci.
La guardai confuso. Anche lei lo sembrava.
Cosa voleva dire?
-Edward.- disse Bella.
Mi girai e la guardai sorridendo. -La ragazza che mi guardava con quello sguardo agghiacciante è... è la tua ragazza?- ed arrossì. -Cioè, non per farmi gli affari tuoi, ma volevo capire perchè mi guardasse in quel modo.- abbassò la testa.
-Si, mi sembra logico.- dissi neutro.
-Allora? È la tua ragazza?- sembrava volesse sapere solo questo.
-Sì.- dissi.
Una nota di tristezza più marcata segnò il suo volto. Stava male perchè mi voleva tutto per sè?
-Ma le cose tra noi con vanno molto bene.- sospirò. Io sorrisi perchè quel piccolo gesto voleva dire che qualcosa in lei diceva che non voleva vedermi di fianco ad un'altra.
Suonò la campanella e mi salutò con un bacio sulla guancia destra ed io rimasi imbambolato, con la mano sulla mia guancia, guardando come percorreva leggiadramente il resto dell'aula prima di sparire nel corridoio.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** 4. Tradimento -Bella- ***


Capitolo 4. Tradimento.
Passò una settimana e passai molto tempo con i Cullen e feci nuove amicizie, tra cui Angela, Mike e Ben.
Quel giorno era quasi finito. Era l'ultima ora, ed avevo Ginnastica.
In una sola ora sono riuscita in qualche modo, a colpire dietro la testa, tre mie compagne di squadra con la palla da pallavvolo, inoltre riuscii a cadere all'indietro... da ferma.
Tutti, nel giro di due giorni, avevano capito che gli sport non facevano per me.
Mi andai a cambiare e una ragazza che conobbi il giorno prima, Jessica, mi disse che non ero l'unica che faceva figure simili, descrivendo come una volta sia caduta perchè il pantalone, troppo lungo, le era andato sotto le scarpe, facendola scivolare. Un po' mi tirai su di morale.
Ma ero quasi sicura che voleva qualcosa da me.
-Non puoi immaginarti con chi ho un appuntamento dopo!- disse entusiasta.
-Con chi?-
-Con un adone, alto e biondo. Muscoli scolpiti e un fondoschiena da urlo.-
Le dissi che ero contenta per lei e che spevavo che tra loro andasse tutto bene. Dopo cambiò argomento di conversazione.
-Sai è strano!- e mi sorrise falsamente.
-Cosa?-
-Edward Cullen- disse.
-Perchè?- chiesi.
-Ho saputo che una volta ha picchiato un ragazzo solo perchè gli era andato addosso ed inoltre ho saputo che lui e la sua famiglia...- si avvicinò per dirmi qualcosa nell'orecchio. -Fanno uso di droghe.-
Alzai un sopracciglio, scettica. -E da chi avresti preso queste notizie?-
-Ma è palese. Edward è sempre scontroso e non sembra notare nessuno al di fuori di se stesso, inoltre Alice, la sorella, è troppo vivace e si muove troppo e Jasper ha sempre quella faccia, come se fosse in crisi di astinenza da qualcosa. Emmett, l'armadio, secondo me fa uso di steroidi e Rosalie ha almeno una volta, fatto delle operazioni chirurgiche.-
 -Mettiamo in chiaro delle cose... Io conosco tutti di quella famiglia e ti posso assicurare che nessuno di loro fa uso di droghe o sostanze stupefacenti... Edward è simpatico e socievole ed a volte, sì è un po' freddo, ma se lo conosci meglio migliora e cominci a volergli un gran bene... Alice è solo, una scatenata e esuberante ragazza che si diverte a ballare quando vuole.
Jasper avrà perso parecchie ore di sonno ed Emmett sono sicura che sia andato in palestra per mettere su tutti quei muscoli. In quanto a Rosalie è naturalmente perfetta!-
-Se lo dici tu Bella...- disse facendo una smorfia. -Volevo solo metterti in guardia da loro.-
-Così ti puoi avvicinare tu?- dissi.
Lei, arrabbiata, prese la sua roba e se ne andò. Bene, al secondo giorno di scuola già avevo fatto una nuova inimicizia.
Mi misi il mio affidabile jeans stretto e la mia camicia a quadri con sotto una canottierina bianca ed uscii dalla palestra.
Diluviava.
Corsi fino alla macchina ed al momento di mettere la chiave nella serratura del mio pick-up, puntualmente, mi caddero a terra.
La pioggia continuava a scendere sempre più fitta ed io non riuscii a trovarle.
Quando ad un certo punto non mi bagnai più, guardai su e vidi un ombrello blu con Edward ed Alice riparati sotto.
Trovai finalmente le chiavi e mi alzai da terra, ormai ero più che fradicia.
-Grazie!- sorrisi.
-Di niente Bella. Volevo chiederti una cosa.- disse Alice.
-Certo dimmi.-
-Vuoi venire a fare shopping con noi oggi pomeriggio?- mi chiese allegramente.
-Noi, chi?-
-Tutti noi.- e sul suo volto si aprì quel sorriso che solo lei poteva fare.
-Non credo che tutti siano contenti.- dissi indicando la ragazza di Edward.
-Ah, non fare caso a Tanya è solo gelosa...- poi Edward le diede un colpetto sul braccio.
-Gelosa?- la ragazza, Tanya, era gelosa di chi?
-Lascia stare!- disse Edward sorridendo.
Oddio, mi sentivo l'aria mancare ed il cuore palpitare.
Arrossii e abbassai lo sguardo.
-Va bene, a che ora ci vediamo?- dissi.
-Ti veniamo a prendere noi, alle quattro, ti va bene?- chiese Edward.
-Va benissimo!- sorrisi e fecero per andarsene.
-Ehi!- si voltarono.
-Si?-
-Emmett fa uso di steroidi?- risero.
-Perchè ce lo chiedi?- dissero quando si furono calmati.
-Perchè girano brutte voci a scuola... su di voi.-
-Sono tutti pettegolezzi messi in giro da Jessica Stanley, si crede una grande osservatrice.-
-Già... ho notato. Va bene, ci vediamo dopo.- salii sul mio pick-up, li salutai con la mano e ritornai a casa dove mi aspettava una lunga discussione con Eric.
 
Entrai sbattendo la porta, lui si diresse verso di me e mi disse che mio padre lo aveva rimproverato per il sogno che avevo fatto quella notte.
-Scusami- dissi sinceramente dispiaciuta per la situazione in cui l'avevo messo.-Oggi esco con alcuni amici della scuola, vuoi venire con me?-
-No amore, oggi vado a farmi un giro con alcuni ragazzi che ho conosciuto oggi alla spiaggia.-
mi baciò teneramente e si avviò verso il bagno, chiudendosi dentro.
Io sospirai, ma poi pensai a come sarebbe stato bello quel pomeriggio ed a quanto mi sarei divertita con Alice e Rosalie ad indossare vestiti, con Emmett, Jasper e Edward a guardarci. Arrossii al solo pensiero.
-A cosa stai pensando?- disse Eric, che era già uscito dal bagno.
-A te, amore...- dissi insicura che la bevesse.
Lui sorrise.
Andai in camera mia e preparai i vestiti che mi sarei messa dopo la doccia. Optai per una minigonna bianca con una cintura nera, sotto avrei messo i pantacollant e sopra una maglietta a maniche lunghe bianca con una profonda scollatura a V.
Appena finii di vestirmi, sentii suonare un clacson, mi affacciai alla finestra e vidi i Cullen sulla volvo grigio metallizzata di Edward.
Scesi veloce le scale, diedi un bacio sulla guanca ad Eric ed uscii.
Vidi con mio grande piacere che Edward, appena mi vide, strabuzzò gli occhi.
Entrai in macchina ed Emmett mi prese in braccio a lui.
-Non potrei seguirvi in macchina?- dissi imbarazzata.
-Non ti preoccupare Bellina, non ti mordo mica.- disse ridendo fragorosamente.
-Non ne sarei così sicura- farfugliai. Tutti risero e mi unii anch'io.
-Non viene Eric?- mi chiese Rosalie. Sicuramente glielo aveva detto Alice.
-No, passa il pomeriggio con degli amici che ha conosciuto in spieggia ieri mattina.- Edward stranamente cominciò ad irrigidirsi. Cosa gli prendeva?
Arrivammo dopo mezz'ora al centro commerciale di Port Angeles e nel frattempo Emmett mi aveva strapazzata per bene visto che aveva, sfortunatamente, scoperto che soffrivo il solletico in modo veramente esagerato.
Scesi dalla macchina con gli occhi pieni di lacrime per le risate.
-Bella!!! muoviti dobbiamo provarci un sacco di vestiti e tornare a casa con un sacco di buste!- disse Alice.
-Arrivo!- dissi.
-Allora ti piace la moda!- disse Edward. -qual è  il tuo colore preferito?-
-Il blu ed il nero.- dissi sicura. Sorrisi vedendo che lui era vestito con i miei colori preferiti.
La camicia era blu ed i jeans attillati erano neri.
Si passò la mano tra i capelli bronzei e rise. Quanto era bella quella risata.
Rimasi ad osservarlo meravigliata ed abbagliata. Poi arrivò Tanya e me lo portò via.
Entrai nel negozio dove Alice e Rosalie si erano già messe all'opera e mi diedero almeno sette vestiti da provare.
Ogni volta che uscii notai che tutti mi guardavano con sguardo malizioso, soprattutto il commesso del negozio, a cui feci l'occhiolino per gioco e lo feci arrossire ancora di più.
Risi ed Emmett con me.
Tornai dentro il camerino e mi cambiai di nuovo, mettendomi un vestitino nero, che aderiva come una seconda pelle al mio corpo, pieghettato e con una cinturina nera che passava intorno alla vita ed inoltre era senza spalline.
Quando uscii vidi Edward fissarmi, arrossii.
-Bella, questo abito ti sta divinamente!- tutti annuirono all'esclamazione di Alice, tranne Edward che sgattaiolò fuori dal negozio e andò a farsi un giro. Rimasi delusa.
Comprai quell'abito e dopo corsi ad un bar per comprarmi qualcosa da bere, quando vidi una ragazza, che somigliava tantissimo a Jessica, che si baciava con un ragazzo molto carino.
Appena si staccarono rimasi sasso.
Lasciai cadere i sacchetti e mi portai una mano alla bocca.
Stavo piangendo, lo sapevo, e mi sentii alquanto debole quando vidi il MIO ragazzo baciarsi con una mia compagna di classe.
-Bella!- disse Eric vedendomi.
-Ommerda!- disse Jessica.
-Quindi sono questi gli amici che hai visto alla spiaggia?- dissi tra un singhiozzo e un'altro. -Sono veramente stupefatta da quanto siano effemminati e formosi.- dissi sarcasticamente.
-Bella fammi parlare io...-
-Tu che!! Tu non sei riuscito a portarmi a letto ed ora che fai? Ti fai la prima sgualdrina che incontri... Eric non ti voglio più vedere! Stammi lontano, fuori da casa mia e fuori dalla mia VITA!- urlai.
Mi sentii ancora più debole ma sentii due mani meravigliosamente fresche prendermi tra le braccia e portarmi via da quel luogo.
Quando ebbi un po' di forze da aprire gli occhi vidi che era Emmett a tenermi in braccio.
-Grazie Emm.- gli sussurrai.
-Di niente Bellina!- rispose sorridendo. Anche lui quando sorrideva diventava un armadio molto attraente. -Hai perso i sensi prima.-
-Non ho idea del perchè sia accaduto.-
-Hai preso parecchia pioggia oggi all'uscita, potrebbe essere quella che ti ha fatto sentire debole... sei sicura di non avere la febbre?.- ipotizzò Edward che, notai, sedeva vicino a me con Tanya in grembo.
Feci una smorfia -Sicurissima- e mi sedetti composta sulle gambe confortevoli quanto dure di Emmett.
-Alice, Rose potreste aiutarmi?-
-A fare cosa Bella?- mi chiese
-A radunare tutte le cose di quello stronzo e a buttarle sul pianerottolo... quando tornerà a casa se le porterà via.-
-Bella...- Questo era Jasper. -Hai appena scoperto che il tuo ragazzo ti ha tradita e non ne sei minimamente sorpresa o scossa!- vidi che mi guardava, dallo specchietto retrovisore, ed anche gli altri mi scrutavano soprattutto Edward.
-Beh, in un certo senso lo sapevo... e poi mi sono accorta che non provavo più niente per lui. Non mi piace quanto E...- poi rimasi in silenzio... stavo nominando Edward. Mi stavo quasi dichiarando.
Che stupida.
Andai a casa e come promesso, Rose e Alice mi aiutarono a mettere via le cose del mio ex.
Se le venne a riprendere e se ne andò per sempre

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** 5. Sensi di colpa -Ed- ***


Capitolo 5. Sensi di Colpa.
Passammo una settimana quasi sempre in compagnia di Bella. I miei fratelli l'avevano presa in simpatia e soprattutto io. Più di quanto volessi.
Era un giorno di pioggia ed Alice la voleva invitare a fare compere con lei e Rosalie. Io coinvolsi anche i miei fratelli perchè volevo stare più tempo possibile con Bella e quella era la soluzione adatta.
Edward. Era Alice.
Bella ha cambiato idea.
-Riguardo a cosa?- chiesi con un sussurro così labile che le orecchie umane non potevano udirlo.
Non vuole andare a letto con Eric... Però...
-Però?-
Però stasera la ferirà in qualche modo.
Strinsi la mano e poco dopo senti qualcosa che si stava per rompere e mi accorsi che avevo ancora l'ombrello in mano. Alice lo strappò dalle mie grinfie e si finse offesa. Era suo. Ops.
Ci appostammo davanti alla macchina ed udimmo Bella parlare con una ragazza che dai pensieri ero sicuro fosse Jessica Stanley.
-Non puoi immaginarti con chi ho un appuntamento dopo!-
-Con chi?-
-Con un adone, alto e biondo. Muscoli scolpiti e un fondoschiena da urlo.-
Certo però che Eric poteva invitarmi in un posto più romantico...
Eric? Il ragazzo di Bella? Non poteva essere...
Mi misi ad ascoltare ancora. Ero troppo curioso e così anche Alice, che appena ebbe sentito la notizia si coprì la bocca con una mano, sconvolta.
-Ma è palese. Edward è sempre scontroso e non sembra notare nessuno al di fuori di se stesso, inoltre Alice, la sorella, è vivace e si muove troppo e Jasper ha sempre quella faccia, come se fosse in crisi di astinenza da qualcosa. Emmett, l'armadio, secondo me fa uso di steroidi e Rosalie ha almeno una volta, fatto delle operazioni chirurgiche.- Alice quando sentii quelle cose digrignò i denti.
Da quando giravano quelle voci a scuola? Non le avevo mai sentite.
 -Mettiamo in chiaro delle cose... Io conosco tutti di quella famiglia e ti posso assicurare che nessuno di loro fa uso di droghe o sostanze stupefacenti...- Questa era Bella, ci stava difendendo, si era affezionata ad una famiglia di mostri in modo tale da non sopportare pettegolezzi e dicerie simili. Sorrisi e così fece Alice.
-Edward è simpatico e socievole ed a volte sì, è un po' freddo, ma se lo conosci meglio migliora e cominci a volergli un gran bene...-  Mi voleva bene! Quasi esultai dalla gioia di aver sentito quelle parole uscire proprio dalla sua bocca.
-Alice è solo, una scatenata e esuberante ragazza che si diverte a ballare quando vuole.-
Il folletto rise di quella descrizione azzeccata.
-Jasper avrà perso parecchie ore di sonno ed Emmett sono sicura che sia andato in palestra per mettere su tutti quei muscoli. In quanto a Rosalie è naturalmente perfetta!- Aveva descritto la nostra famiglia come normali umani, ma non sapeva quanto fosse sbagliata la sua descrizione.
Jasper è in astinenza davvero,  non dalle droghe ma dal sangue umano ed inoltre tutti noi non dormivamo da circa un secolo. La forza sovrumana dei vampiri non è data dai pesi o da quanto tempo stai in palestra ma dal sangue che ti circola in corpo e Rosalie... beh Rose è semplicemente quello che vedeva, perchè anche prima della trasformazione era la ragazza più bella del mondo, agli occhi degli uomini lo è sempre stata.
Io ed Alice ci guardammo con occhi veramente fieri e quasi commossi, si sarebbe messa a piangere se solo avesse potuto.
-Bella è stata fantastica, non credevo pensasse questo di noi... però non ha parlato di Tanya.-
-Penso che si odino a vicenda, per qualche oscura ragione...-
-Il destino vuole che questa oscura ragione sia proprio tu Edward!- rise il folletto.
Ci pensai, la abbagliavo, mi voleva bene ed inoltre diventa nervosa ogni volta che mi vedeva. Alice e Jasper dicevano che era Amore. Ma io pensai sia solo l'effetto che facevamo agli umani, anche se lei, per ora, di umano non aveva proprio niente.
La vidi uscire e fece una smorfia per quello che vide, la pioggia e l'umidità non le piacevano proprio.
Corse fino alla macchina e le caddero le chiavi. Andammo in suo soccorso, la coprimmo con l'ombrello così che lei riuscisse a prenderle.
-Grazie!- ci sorrise
-Di niente Bella. Volevo chiederti una cosa.- disse Alice tornando al punto principale della nostra conversazione
-Certo dimmi.- disse serena e calma. Di solito gli umani ci tenevano a distanza ma lei sembrava annullare il timore che facevamo.
-Vuoi venire a fare shopping con noi oggi pomeriggio?- Chiese Alice entusiasta di passare un pomeriggio con una nuova bambola per i suoi esperimenti sulla moda.
-Noi, chi?- mi guardò negli occhi ed arrossì.
-Tutti noi.- sorrise Alice.
-Non credo che tutti siano contenti.- disse indicando Tanya dietro di noi.
Tanya si stava bagnando tutta, non voleva avvicinarsi, qualcosa in Bella le incuteva terrore o forse era solo....
-Ah, non fare caso a Tanya è solo gelosa...- sgranai gli occhi e diedi un colpetto al folletto per intimarle di chiudere la bocca.
-Gelosa?- chiese confusa Bella.
-Lascia stare!- dissi sfoderando il mio sorriso sghembo che la faceva andare sempre in trans.
E neanche quella voltà fallì, infatti abbassò lo sguardo sulle sue mani ed ero quasi sicuro che fosse arrossita.
Ci mettemmo d'accordo per le quattro del pomeriggio e facemmo per andarcene quando ci richiamo chiedendoci se Emmett faceva uso di steroidi.
Noi le spiegammo che erano tutte invenzioni di quella squallida umana.
Salì sul suo pick-up jurassico e se ne andò salutandoci con la mano.
 
Quando tornammo a casa erano le due ed io non avevo niente da fare. Mancavano ancora quattro ore all'appuntamento con Bella e già fremevo dall'eccitazione.
-Edward... - era Tanya.
-Dimmi.- ero ancora arrabbiato con lei per quello che aveva pensato sette giorni prima.
-Posso chiederti un favore?- si avvicinò a me protendendo le labbra per farsi baciare, io mi voltai di lato.
-Non mi toccherai mai, vero?- mi chiese brusca -E' per colpa di quella Bella!! Quanto la odio, in questo momento vorrei staccarle la testa!-
La fulminai e si irrigidì.
-Non ti permettere più di usare questo tono quando parli di lei.- dissi.
-Ma perchè stai insieme a me?-
-Mi hai costretto tu.- dissi -Se fosse stato per me, te ne saresti pure potuta stare con le tue sorelle in Alaska!- le gridai contro. Ero veramente infuriato.
-Se la pensi così...-
Uscii e andai verso casa di Bella.
La sentii litigare con Eric ma alla fine fecero pace.
Mi piaci Bella... ma sono un uomo ed ho bisogno di cose che tu ancora non sei pronta a dare. Cazzo devo sbrigarmi Jessica sarà al centro commerciale tra venti minuti!
Dunque era lui!.
Mi appostai in cima ad un albero davanti alla finestra della sua stanza.
Vedevo Bella con lo sguardo perso e rossa in viso.
-A cosa stai pensando?- chiese quel parassita
-A te amore...- lo disse un po' incerta... non era vero! A chi stava pensando? Dove stava gravitando la sua mente prima dell'interruzione irritante di Eric?
Si vesti ed io gli diedi un po' di privacy ed inoltre non volevo vedere come si vestiva. Volevo stupirmi.
Si mise una gonna bianca e delle calze che le fasciavano le gambe in modo estremamente sexy.
Una maglietta a maniche lunghe con una scollatura invitante.
Jasper rise perchè sentiva l'eccitazione che provavo vedendola vestita in quel modo. Lo fulminai con lo sguardo e così come Tanya, che mi ebbero convinto a far venire.
Appena aprì lo sportello della macchina, Emmett la prese in braccio e lei imbarazzata disse che poteva seguirci in macchina.
-Non ti preoccupare Bellina.- Bellina?! -Non mordo mica.-
-Non ne sarei così sicura- Basta, Emmett era stato schedato, risi e tutti mi seguirono a ruota.
-Non viene Eric?- chiese Rosalie.
Ma perchè c'è sempre lui di mezzo, non si poteva parlare di qualcosa di più importante? Che ne so, pettegolezzi, dicerie oppure su quanto mi volesse bene!? Va beh l'ultima non mi pareva una bella idea, in quel momento... ma prima o poi l'avremmo affrontata.
-No, passa il pomeriggio con degli amici che ha conosciuto in spiaggia ieri mattina-
Le aveva mentito! Strinsi il volante, mi sentivo in colpa... io sapevo cosa stavo facendo ma perchè non volevo rivelarglielo? Ed anche se lo avrei fatto... mi avrebbe creduto?
Arrivammo al centro commerciale e dopo un paio di incitazioni da parte di Alice, entrammo nel negozio di abiti.
Avevo scoperto che le piaceva il nero ed il blu, proprio i colori che indossavo quel giorno.
Mi auto-congratulai per l'ottima scelta del vestiario.
 
Dopo essersi provata sette vestiti molto carini, Bella, uscì dal camerino vestita con un abitino nero che le aderiva e la fasciava così tanto da evidenziare tutte le sue curve.
Dovevo prendere un po' d'aria se non volevo saltarle addosso come solo un vampiro sa fare.
Mi appostai vicino ad un bar e quando la vidi dirigersi verso di esso, mi nascosi dietro una colonna... ma che diamine stavo facendo?
Bella si fermò di scatto e le caddero le buste per terra.
Piangeva, andai alle sue spalle ma ero sicuro che lei non se ne accorse.
-Bella!- disse Eric.
-Ommerda!- disse Jessica.
Oh no! È il ragazzo di Bella... quella domani mi pesta.
-Quindi sono questi gli amici che hai visto alla spiaggia?- disse singhizzando violentemente -Sono veramente stupefatta da quanto siano effemminati e formosi.-
Rimasi scioccato, stava usando il sarcasmo in un momento così delicato? Io non l'avrei mai fatto.
-Bella fammi parlare io...-
o cazzo! Che faccio ora! Sono unidiota!
-Tu che!! Tu non sei riuscito a portarmi a letto ed ora che fai? Ti fai la prima sgualdrina che incontri... Eric non ti voglio più vedere! Stammi lontano, fuori da casa mia e fuori dalla mia VITA!- Dentro di me ero beato e decisamente contento, ma mi odiai per quello che avevo provato, soprattutto quando Bella perse i sensi e si quasi si accasciò a terra.
La presi in braccio e informai i miei fratelli che era ora di andare a casa.
Entrai in macchina e dissi an Jasper di mettersi alla guida.
Lasciai Bella ad Emmett e Tanya si sedette sulle mie ginocchia.
Quando si sveglio, oltre a fare una smorfia vedendo Tanya, chiese ad Alice e a Rose se potevano aiutarla a buttare fuori tutta la roba di Eric.
Lo fecero. Io ero al settimo cielo, ma sapevo che prima o poi i sensi di colpa avrebbero preso il sopravvento.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** 6. Il bacio del desiderio -Bella- ***


Capitolo 6. Il bacio del desiderio.
Sapere che Eric mi aveva tradita non mi aveva scosso più di tanto, anche perchè sapevo che prima o poi lo avrei fatto anche io. Mi ero innamorata di Edward, ne ero sicura.
Lui però non ricambiava i miei sentimenti. Stava con... Tanya... solo il nome mi fa venire i nervi.
Quando il mio ex venne a riprendersi le sue cose bussò un paio di volte, ma non aprii.
Come poteva aspettarsi il perdono, dopo quello che mi aveva fatto.
Il giorno dopo andai a scuola e cercai Jessica. Era ovvio che le volevo parlare, ma non venne.
Codarda.
Il mio unico pensiero era fisso su Edward. Edward che sorrideva e rideva, Edward che passeggiava, Edward seduto vicino a Tanya... poi mi accorsi di una cosa... Non lo vedevo mai fare cose che erano di assoluta necessita, ad esempio andare in bagno, mangiare o bere.
Poi allontanai quel pensiero assurdo. Doveva farle per forza.
-Bella- disse con voce cristallina.
-Dimmi- come era bello sentire il mio nome pronunciato da lui...
-Come stai?- mi chiese
-Bene e tu?- sorrisi.
-Benone... sei sicura di stare bene?- ci risiamo.
-Si, non ti preoccupare... non ero così legata a lui da starci male per giorni.-
-Ma allora perchè ci stavi insieme...-
-Perchè non ho mai trovato nessuno migliore di lui..- fino ad ora.
-Non mi sembrava tanto difficile trovarne di migliori.-
-Ora lo so...- dissi.-Ho un'altro per la testa, ogni volta che lo guardoil mio cuore batte all'impazzata...- dissi, poi vidi la sua espressione.
Aveva gli occhi vuoti, non aveva capito che stavo parlando di lui?
-Sono felice per te.- disse freddo. No. Non aveva capito. Sospirai.
Mi alzai e uscii dalla mensa delusa e amareggiata. Sapevo che lui mi guardava mentre me ne andavo.
Andai davanti alla mia macchina e mi sedetti sul sedile del passeggero. Sbuffai.
Era così difficile esternare i miei sentimenti con Edward. Non che lui mi incoraggi molto a farlo.
Sognavo ad occhi aperti, le sue labbra morbide sulle mie, il suo tocco leggero sul mio corpo.
Spalancai gli occhi per poi capire che se fosse stato Edward al posto di Eric, avrei accettato subito la sua richiesta. E se mi avrebbe lasciata, sì che sarei caduta in depressione.
Scesi dalla macchina e venni bloccata da un braccio.
-Allora? Con chi stai adesso, puttana!- disse Eric in modo molto infuriato.
-Non sono affari che ti riguardano ed inoltre le puttane sono quelle che hanno ceduto a venire a letto con te!- dissi.
-Senti piccola, tu adesso vieni con me e rimarremo insieme finchè non avrai voglia di quello che ho voglia io...- frase molto intricata...- nessuna ragazza ha mai osato resistermi!-
-Lasciala andare!- gridò qualcuno. La voce cristallina e familiare. Era Edward!
-E tu chi saresti? Sentiamo!-
-Sono il suo nuovo ragazzo.- disse. Io spalancai gli occhi. Cosa? Lui mi fece un gesto con la mano per dirmi di assecondarlo.
-Amore... - dissi con le lacrime agli occhi. Quelle erano vere però. Volevo che tutto quello che stavamo dicendo fosse reale.
-Non ti preoccupare Amore, adesso questo ragazzo ti lascerà andare.-
-Altrimenti?-
-Altrimenti non so come tornerai a casa. Storpio se non la lasci andare, Del tutto illeso se invece la fai tornare da me... sta a te la decisione.-
-Non ci credo che sei il suo ragazzo.- rise.
-Non ci credi?- dissi io. -Lasciami e te lo provo.-
-Sono curioso di cosa ti inventi.- mi lasciò andare. Io mi avvicinai a Edward, mi guardava un po' curioso ed eccitato. Mi avvicinai sempre di più. Avvampai.
Ma riuscii ad appoggiare le mie labbra sulle sue. Un semplice bacio a stampo. Lui però mi trattene contro a se. La sua lingua si insinuò nella mia bocca e giocava con la mia. Gli intrecciai le mani tra i capelli bronzei per avvicinarlo di più a me, lui mi strinse a se per la vita.
Eravamo diventati il fenomeno del parcheggio. Sembrava non ci staccassimo mai.
Quando il baciò fu terminato, cosa che io non approvai, lui mi guardò con occhi pieni di felicità e passione.
Ci tenevamo ancora stretti l'uno all'altra ed Eric, a bocca aperta si avvicinò pericolosamente a Edward. Mi misi in mezzo per separarli.
-Basta!- dissi. -Non sono più tua.- esclamai infine.
Presi il mio finto ragazzo per mano e ci avviammo verso l'entrata.
Non avevo il coraggio di guardarlo in faccia, cosa che lui faceva senza nessun imbarazzo.
-Edward...-
-Dimmi- disse sorridendo.
-Non volevo metterti in mezzo a questa storia... Scusami.- abbassai lo sguardo.
-In teoria mi sono messo in mezzo da solo. E poi... -
Lo guardai curiosa. Non sembrava per niente dispiaciuto o imbarazzato.
-Non mi è dispiaciuto per niente.-
-Nemmeno a me... Baci da Dio!- dissi senza pensarci.
-Modestamente.- rise lui.
Vidi Alice avvicinarsi a me e abbracciarmi. Saltellava intorno a noi come se fossimo stati due novelli sposi.
Gli altri Cullen che mi guardavano fieri e felici, ci mancavano solo gli applausi.
-Alice- disse lui. -Non siamo veramente fidanzati.- mi rattristai ed Edward se ne accorse.
-Allora perchè vi tenete ancora per mano?-
Arrossii di nuovo e sfilai la mia mano dalla sua. Quanto volevo che Edward mi avesse preso tra le sue braccia e mi avesse fatto sua.
Lui mi continuava a guardare e riguardare.
Poi con una scusa corsi via.
Durante Educazione Fisica, quanto desiderai le sue labbra morbide e fredde.
Mentre i miei pensieri gravitavano intorno a lui, mi colpii una palla da basket in testa e mi ritrovai con un bernoccolo.
Che figura. Avrei dovuto spiegarlo a mio padre e sicuramente neanche i Cullen mi avrebbero risparmiato.
Quando uscii dalla palestra, vidi che Rosalie mi aspettava e preoccupata mi venne incontro.
-Bella!- disse con espressione contrita.
-Cosa è successo Rose?- dissi altrettanto allarmata.
-Edward. Vuole fare a botte con il tuo ex.- rispose. Perchè avrebbe dovuto farlo.
Corsi nel posto che Rosalie mi indicò.
-Cosa c'è Cullen.. Hai paura di un ragazzo come me?- disse Eric.
Mi nascosi dietro una macchina.
-Non vorrei farti male.-
-So che non stai con Bella.- disse il mio ex in risposta.-Ma tu lo vorresti... perchè non le dici la verità?-
-Quale verità?-
-La verità è che tu la AMI!!- rise. -Ma lei non ti ricambia.-
-E vero la amo. E allora? Cosa te ne importa a te!-
Mi amava? Le lacrime mi scorrevano limpide sul volto e  mi scappò un piccolo singhiozzo.
Edward si voltò e mi vide. Spalancò gli occhi.
-Bella!- gridò mentre corsi via.
Lui mi amava ma allora perchè stava con Tanya? Perchè non veniva da me?
Andai negli spogliatoi femminili e piansi lacrime di gioia con il sapore amaro.
Se davvero mi avesse voluto, lei l'avrebbe già lasciata.
Vediamo a che punto sai arrivare Edward Cullen. Vediamo quanto davvero mi desideri.
Alla fine mi sistemai, mi truccai di nuovo e uscii dagli spogliatoi.
Lo trovai lì, appoggiato, come un modello della Calvin Klein, agli armadietti.
-Ciao- gli sorrisi.
-Bella, mi dispiace per quello che hai sentito.-
-Perchè? Non era vero?-
Mi guardò con occhi vuoti e alla fine mi disse che tutto quello che avevo sentito, era pura menzogna.
-Non c'è problema.- dissi neutra, ma il mio cuore stava subendo un colpo troppo forte da poterlo sopportare.
-Mi dispiace... Alice vuole invitarti a fare shopping domani, vuoi venire?- disse speranzoso.
-Mi dispiace Edward. Non posso.- dissi con un sorriso sereno sul volto. Me l'avrebbe pagata e sicuramente avrei capito cosa provasse per me.
-Hai un'altro impegno?- si irrigidì.
-Ho un appuntamento.-
-Con chi?- ohmerda! Mi guardai intorno ed alla fine scelsi il ragazzo che più di tutto volevo allontanare dalla mia vita.
-Mike.-
Strinse i pugni. -Bene, divertiti con.... Mike.-
-Grazie.- gli diedi un bacio sulla guancia e me ne andai.
Salii sul mio pick-up e mi lasciai andare ad un pianto liberatorio e contemporaneamente ad una risata isterica.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** 7. Idiota -Edward- ***


Capitolo 7. Idiota.
Mike... Mike...Mike... solo il suo nome mi dava noia e irritazione.
Cosa credeva di fare Bella con quel bellimbusto? Non era adatto a lei. Lui non comprendeva le sue doti e tutte i suoi gesti. Ci voleva il ragazzo giusto.
Edward, sei un'idiota!!! Era Alice che mi urlava in testa. Era arrabbiata con me.
-Cosa avrei dovuto fare?-
-Dovevi dirle semplicemente la verità Edward, solo la verità, ed ora non uscirebbe con..- fece una smorfia. -Mike Newton.-
-La verità? Secondo te dovevo dirle che sfortunatamente per lei, un vampiro, cioè quello che sono, si è innamorato pazzamente della sua persona e del suo carattere? Rischiando così di farla scappare da me per l'eternità e rimpiangermelo per tutta la vita?- dissi stringendo i pugni.
-Perchè ora?- disse lei guardandomi fisso negli occhi. -Ora non stai rimpiangendo di averle detto una menzogna? Ed ora, non stai cercando di contenerti da staccare la testa al tuo "rivale"?- disse facendo le virgolette con le mani sull'ultima parola.
-Pff, rivale!- dissi
Alice incazzata nera se ne andò con la mia macchina lasciandomi a piedi. A me non dispiaceva sgranchirmi le gambe, e per sgranchire le gambe intendo correre per la foresta a 200 km/h.
Mentre tornavo a casa, passai un attimo a vedere Bella. Mi posizionai sempre sul solito albero che stava proprio di fronte alla sua stanza e mi misi ad ascoltare.
Si sentivano solo cose che si rompevano e singhiozzi interminabili. Poi tutto si placò.
Sentii solo un gemito e poi sussurrò: Edward.
Era ridotta in quel modo per causa mia, le faceva male sapere che non provavo niente per lei.
Rimasi lì ad ascoltarla piangere finchè non prese il cellulare e chiamò Mike. Si misero d'accordo per le sette.
Cosa dovevo fare? Dovevo lasciarle vivere la sua vita e cotruirmi la mia con Tanya?
Andai a casa e la cercai.
-Edward...- cominciò a dire. Ma non la feci terminare perchè mi fiondai sulle sue labbra.
Mi staccai immediatamente. Il bacio che avevo dato a Bella, quello a stampo, mi aveva procurato emozioni veramente forti ed intense che non volli staccarmi da lei.
Ma con Tanya era diverso. Non riuscivo a provare qualcosa di profondo e sincero. Se le avrei detto che l'amavo, quella, sì che sarebbe stata una menzogna.
-Perchè lo fai?- dissi.
-Faccio cosa?- rispose avvinghiandosi a me.
-Perchè sopporti tutto questo, anche se sai quello che provo per lei e che non proverò mai per te?- La vidi irrigidirsi.
-Se tu non mi hai ancora lasciata, vuol dire che qualcosa di me ti importa.- disse sorridendo falsamente.
-Tanya, non mi importa, senza offesa.- dissi tranquillo, l'avrei fatta sfogare, non c'erano problemi.
-Lo so, ed è per questo che me ne torno in Alaska...- Rimasi di sasso.
-Perchè?-
-Edward, l'unico motivo per cui sono venuta a vivere qui sei tu. Ma visto che il tuo cuore freme per un'altra, io, cosa posso fare più di quello che ho già fatto? Ho provato ad allontanarla, minacciarla e mi sono spinta persino oltre quello che avevo il diritto di fare, la stavo per colpire con il mio raggio di Dolore Edward e l'ho fatto solo per te. Ma tu non hai apprezzato.- disse a bassa voce.
-Non posso farci niente.- restai neutro.
-Ci rivedremo prima o poi.- mi diede un lieve bacio sulle labbra e corse via alla velocità della luce, dirigendosi all'areoporto.
 
-Alice!- la sentii chiamare da Jasper, da Emmett e da Rose.
Corsi anche io verso quella pazza di mia sorella e vidi che aveva in mano il cellulare.
 Ringhiava. Che diamine le prendeva?
-Lasciatemi stare. Bella sta commettendo un grosso sbaglio. È Edward quello che ama!- disse gridando.
-E tu come fai a saperlo?- dissi del tutto rigido ed anche adirato. Se mi amava perchè usciva con Mike?
-Non lo so, chiamalo intuito femminile ok?- disse porgendomi il telefono. -Chiama Bella e chiedile immediatamente scusa!- tutti gli occhi ormai erano fissi su di me.
-Brutto folletto malefico!- dissi sottraendole il cordless.
 
Tuuuu. Tuuuu. Tuuuu.
-Pronto?- disse Bella.
-Ciao...-
-Edward! Come stai?-
-Beh, piuttosto male.-
-Mi dispiace, verrei a consolarti ma.. Io e Mike ci stiamo divertendo molto a casa mia.- Casa sua?! No, ditemi che non è vero.
-Casa tua?- dissi irritato. Ed era palese.
-Certo... c'è qualche problema?- Noo! Ma stiamo scherzando?! La ragazza che amo è a casa sua, si presume da sola, con un'altro ragazzo ed io sono tranquillo come un toro quando gli si sventola davanti un panno rosso fuoco.
-No... nessun problema.- dissi. -Ci vediamo domani.-
-Ok. Ciao Edward... Ti Voglio Bene.- e poi mise giù.
 
Mi feci cadere sul divano e mollai il telefono su esso.
-Allora?!- dissero impazienti gli altri.
-E' a casa sua con lui.- dissi con voce cupa.
-COSA?!-  dissero Rose.
Alice ad un certo punto si mise a ridere, qualche secondo dopo cercai di leggerle nella mente ma stava facendo un elenco di tutti i profumi conosciuti e non.
Mi stava nascondendo qualcosa.
Emmett e Rose si misero a coccolarsi proprio di fianco a me ed Alice e Jasper stavano facendo "stretching" in camera loro, facendo udire certi versi veramente poco umani.
Andai in camera mia e accesi lo stereo. Misi una musica dolce e melodiosa.
Dovevo vedere cosa stava facendo Bella, ma il punto è, VOLEVO vedere?
Non me ne importò un emerito cavolo del mio cuore spento ed andai di fronte a casa sua verso mezzanotte.
Vidi Mike sulla porta e Bella che gli sorrideva. Cosa avranno mai fatto? Non poteva essere nulla di serio... Bella non avrebbe fatto mai una cosa del genere. Allora perchè, pur avendo fiducia nella sua intelligenza, avevo sempre lo stesso pensiero?
Newton si avvicinò e gli lasciò un bacio modesto sulle labbra. Dalla rabbia sradicai un povero pino.
Bella si girò verso la mia direzione ma poco dopo guardò il suo presunto ragazzo.
Si abbracciarono e tornò in casa.
 
Quella notte, la guardai sognare.
Edward ... ... ... Oh Edward... ... ...
Il letto... Il pavimento...
Letto? Pavimento? OH EDWARD??
Stava sognando di fare.... l'amore con me? Anche dopo quello che le ho detto, lei mi sogna e per di più in situazioni così intime e personali.
Emise alcuni gemiti e quasi sentii il mio cuore battere. Sì stava proprio sognando di venire a letto con me.
Quando non parlò più diventò rossa in viso ed esclamò un lieve: Ti amo.
Mi Ama!!! Poi mi irrigidii. Io le avevo detto l'inverso il giorno prima pensando che non mi ricambiasse.
Edward sei proprio un Idiota.

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** 8. Attenzione, Piano Malefico in Corso! -Bella- ***


Capitolo 8. Attenzione Piano Malefico in corso.
Ero furiosa, amareggiata, triste e semplicemente pazza d'amore per qualcuno che osava prendersi gioco di me.
Arrivai a casa ed urlai. Andai in camera mia e buttai tutto all'aria, piangendo e gemendo per il dolore che mi provocava la sua affermazione.
Quando finì di rompere tutto quello che mi trovai davanti, mi fermai e mi sedetti a terra, con le mani che mi coprivano il volto.
-Edward.- dissi singhiozzando.
Mi asciugai le lacrime e presi il telefono.
Dovevo farlo.
Volevo che fosse geloso.
Volevo farlo morire di rabbia.
Volevo che finalmente dicesse le cose in modo chiaro.
Volevo delle Certezze.
Aprii la rubrica del mio cellulare e cercai "Mike Newton".
 
Pronto?
Ciao Mike, sono Bella. Non so se ti ricordi di me, sono la ragazza nuova.
Oh, certo che mi ricordo di te.
Sono felice. Ti volevo chiedere un piccolo favore.
Dimmi, sono tutto orecchie.
Vuoi uscire con me?
Cosa? Ma tu non stai con Cullen?
No.
Allora va bene, facciamo alle sette?
Certo.
Ciao Bella, ci vediamo più tardi.
Ciao Mike.
 
Sbuffai, non vedevo l'ora che quell'appuntamento finisse... ed ancora non era iniziato!
Andai a farmi la doccia e rimasi sotto il getto d'acqua per circa un'ora e mezza.
Non riuscivo a togliermi Edward dalla testa.
Poi mi arrivò un messaggio. Era per caso il giorno, facciamo perdere la pazienza a Bella? Perchè la stavo perdendo ed anche di brutto.
 
From: Alice
-Bella! Stai per caso uscendo con Mike per fare ingelosire Edward?-
 
To: Alice
-Stanne fuori Alice.-
 
From: Alice
-Quando prenderai una decisione, io capirò tutto.-
 
E questo che diamine significava? Ci rimuginai per un po' ma poi mi arresi. Sarà sicuramente qualche delirio di Alice. Pensai.
 
Erano le sei meno un quarto e ancora mi dovevo vestire. Pensai ad un vestitino color pesca, un sandalo aperto con il tacco, nero, con un fiore davanti. Ed in più misi la mia collana portafortuna. Una catenina d'oro con una B come cindolo. Me l'aveva regalata Charlie e mi è subito piaciuta.
Bussarono alla porta ed andai ad aprire. Con tutta la mia forza di volontà sorrisi a Mike.
-Ciao- dissi
-Ciao Bella...- era nervoso.
-Cosa c'è Mike?- esclamai facendo eco ai miei pensieri -Qualcosa non va?-
-E' che... mi sento in colpa.- disse tutto d'un tratto.
-Vuoi entrare? Così mi spieghi tutto per bene?-
Entrammo in casa e lo feci accomodare in salotto. Accavallai le gambe, ma mi accorsi che non era stata una buona idea. Mike sgranò gli occhi.
-Perchè ti senti in colpa?- dissi facendo così distogliere l'attenzione dalle mie gambe.
-Mi sono innamorato.- ohmmerda.
-Di chi?- dissi deglutendo.
-Di Jessica. Ma lei non mi fila per niente. Pensa solo a Cullen.-
-Quindi?- dissi con un filo di irritazione per l'ultima parte della sua frase. Come si permetteva di pensare a Edward? Dopo avermi soffiato Eric da sotto gli occhi mi voleva sottrarre anche lui?
-Ho accettato di uscire con te solo per farla ingelosire. Ma appena sono arrivato qui, mi sono sentito in colpa ed ho voluto chiarire subito.-
-Che sollievo Mike.- dissi ridendo.
-Come?- chiese piuttosto curioso.
-Anche io ti ho chiesto di uscire per lo stesso motivo.- e cominciammo a ridere.
-Comunque ho un'idea.- disse. -Tu, tutto questo lo stai facendo per Cullen, vero?-
Annuii.
-Allora, usciamo insieme per farli rodere entrambi. Ci stai?- Ragionava bene il ragazzo!
Sorrisi e gli strinsi la mano.
A quel punto squillò il telefono.
Mi irrigidii, era Edward.
-E' Edward, Mike che faccio?-
-Rispondi!!-
 
Pronto?
Ciao...
Edward! Come stai?
Beh, piuttosto male. Oddio che aveva?
 Mi dispiace, verrei a consolarti ma.. - Mike mi fece un segno ed io capii subito cosa intendeva.- Io e Mike ci stiamo divertendo molto a casa mia.
Casa tua? - Era arrabbiato, io feci un sorrisetto.
Certo... c'è qualche problema?
No... nessun problema. Ci vediamo domani
Ok. Ciao Edward... Ti Voglio Bene. - e misi giù.
 
-Brava Bella!!- ci alzammo in piedi e cominciammo a saltare come due ubriachi.
-Oh, grazie, gli autografi dopo e le foto autografate le facciamo domani perchè adesso sono sfinita- dissi scherzando. - Ok, Allora è DECISO facciamo ingelosire quei due finchè non si inginocchiano dinnanzi a noi come due malati d'amore!- dissi e lui era d'accordo.
Ridemmo per ore. E lui mi racconto di come Jessica si comportava prima dell'arrivo dei Cullen.
Non l'avrei mai detto, ma Mike, non era affatto male.
Quando arrivò la mezzanotte, Mike dovette andarsene e con tutta sorpresa mi baciò. Era un bacio normale, modesto e senza lingua. Mi stava ringraziando per l'aiuto che gli stavo dando ed io glielo restituii proprio per lo stesso motivo.
Appena ci staccammo sentii un albero cadere proprio davanti casa mia. Mi girai in quella direzione. Questa foresta cade a pezzi. Pensai.
Mi rigirai verso Mike e lo abbracciai.
Appena lo vidi allontanarsi, rientrai in casa, mi tolsi quel vestito e le scarpe e andai a letto.
Mi addormentai quasi subito e sognai che Edward mi faceva sua.  Sul letto e poi sul pavimento e poi finalmente dirgli, Ti amo.
La mattina dopo appena entrata nel mio fidato pick-up dissi: Attenzione Edward Cullen.. Bella sta arrivando! E mi avviai verso la scuola.

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** 9. Emmett Eccitato = Piano rovinato -Ed- ***


Capitolo 9. Emmett eccitato = Piano Rovinato.
Sono passate due settimane dal primo appuntamento di Bella con Mike. Non mi ero mai avvicinato a loro e nemmeno la mia famiglia... In un certo senso glielo avevo vietato.
Alice aveva finito di catalogare tutti i profumi ed aveva cominciato a tradurre l'amleto, Romeo e Giulietta e Othello in portoghese, spagnolo, francese, italiano.
Vidi Bella arrivare con la macchina di Mike Newton. La rabbia mi assalì e cominciai a ringhiare.
-Ehi Eddino, calmati, ti sei fatto solo scappare la donna della tua vita... che sarai mai?- e rise fragorosamente. Lo guardai con una sguardo che avrebbe fatto paura anche al più spietato essere dei due mondi.
Dopo che mi fece gli occhi da cucciolo, come solo lei sapeva fare, Alice corse da lei ed Emmett la seguì.
Alla fine andai anche io insieme a Jazz e Rose.
-Congratulazioni Bella per la tua nuova conquista.- disse Alice sorridendo.
-Oh grazie!- rispose Bella rossa in viso, stringendosi a lui.
-E da quando provi questo sentimento così profondo per questo.... per Mike?- dissi.
-Non lo so... ma te ne avevo parlato in mensa, non ricordi?- domandò.
Annuii. Stringendo i pugni e ripensando alle parole che mi disse.
Ho un'altro per la testa, ogni volta che lo guardo mi fa volare in alto ed il mio cuore batte all'impazzata...
Mi voltai e me ne andai.
Come prima ora c'era Spagnolo... che fortuna!
Non credevo che Mike fosse così simpatico... Edward credo proprio che Bella si sia innamorata.
 Inn... Innamorata?!
No... Non poteva essere... La vidi con il cellulare in mano...
 
From: Mike.
Allora? Che mi dici?
 
To: Mike.
Ancora niente. :-(
 
From: Mike.
Come? Bella... cazzo sono due settimane che siamo in attesa...
 
Attesa?! Attesa di che? Oddio... Bella è rimasta incinta? No... No...
Dovevo dirle tutto... Sentii il folletto malefico ridere.
-Signorina Cullen, vorrebbe informare anche noi del perchè lei sta ridendo così intensamente?-
disse il professore.
-Mi scusi professore.- e ricominciò a ridere sommessamente.
Edward avevi una faccia da mongolo prima? A cosa pensavi?
Guardai verso l'alto e ricominciai a pensare a Bella.
Suonò la campanella e la vidi baciare Mike, prima di andarsene. Sospirai.
 
Durante il pranzo, di solito Bella si sedeva al nostro tavolo ma oggi è andata a sedersi con ... Mike.
Ma guarda questi! sempre a sbaciucchiarsi... non sanno fare altro? Ma perchè Bella non torna da Cullen?
Era la Stanley. Era gelosa di Mike.
-Ragazzi... non ce la faccio più- dissi alla mia famiglia.
-A fare cosa Eddino?-
-La finisci di chiamarmi Eddino?! Non riesco più a guardarla da lontano ed a vederla felice tra le braccia di un'altro...-
-Sei nervoso per il piano di Bella?- Alice diede un calcio a Emmett.
-Ah!- disse. Poi capì cosa si era lasciato sfuggire. -Ops.-
Feci un cenno a Rose, che ne sapeva quanto me di questo argomento ed era curiosa di sapere altro, così disse.
-Orsacchiotto mio...- disse facendo il labbruccio e facendo scendere una mano sul cavallo dei pantaloni di quell'armadio di mio fratello. -Mi dici di cosa si tratta?-
Emmett era già in difficoltà doppia.
No Emmett!!!-Guardai Alice, che continuava a sperare che non si arrendesse, con sguardo di qualcuno che ha appena vinto una scommessa.
Intanto l'Orsacchiotto di Rose aveva qualche problemino a tenere a bada il suo "parente"
-Ok!- disse roco. -Bella... ha ideato un piano con Mike...- si interruppe. Rose era ormai troppo curiosa e divertita da quello che stava succedendo a Emmett.
-Emmettino, se non finisci la frase, starai in astinenza da me per almeno tre mesi... o forse dovrei fare quattro?- disse maliziosa.
-NO!- urlò così forte che quasi tutti si girarono. Poi abbassò la voce. -Bella ha ideato un piano con Mike per fare ingelosire questo essere che ho di fianco e quell'umana patetica...- disse indicando Jessica.
-Adesso andiamo Rose. - disse eccitato. Quando si alzò Rose fu compiaciuta, come ogni volta, di vedere che Emmett si era talmente eccitato da le, da farsi venire un'erezione solo se lo sfiorava.
Io intanto guardai Bella, mentre, amareggiata per la scena che aveva visto, si alzò dal suo tavolo e portò via Mike. Ascoltai.
Hanno scoperto il piano... Finiamola... Vai da Jessica... è abbastanza gelosa adesso, per farla cadere ai tuoi piedi. Questa era Bella.
E tu Bella? Cosa farai?
Non lo so.
Mike rientrò in mensa ma non vidi Bella tornare con lui. Dovevo farmi avanti oggi.
 
 
Quando la scuola finì,la vidi e la presi per un braccio e la portai dietro la mia macchina.
-Edward che ti prende?- mi chiese.
La spinsi contro la portiera chiusa della volvo e mi avvicinai al suo corpo.
La guardai negli occhi e piano piano cominciai ad avvicinarmi... Non ce la facevo più. Bramavo un contatto. La sua bocca. Le sue mani tra i miei capelli. Volevo tutto di lei. Volevo che fossi io il suo primo... cosa che ormai non era possibile.
La baciai. Lei dischiuse le labbra e mi addentrai con la mia, fredda, lingua nella sua bocca. La sua giocava con la mia e viceversa. Era una cosa intensa e voluta da entrambi.
Le sue mani cominciarono a passare tra i miei capelli ed alla fine mi mise le braccia intorno al collo. Il suo bisogno era forte quanto il mio.
Non volevo staccarmi ma lei mi allontanò.
-Perchè mi hai fatto questo?- disse con le lacrime agli occhi.
No. Non volevo che piangesse per colpa mia. Di nuovo.
Ogni lacrima che scendeva era una fitta al mio cuore ormai spento da quasi un secolo.
Gliele asciugai.
-Perchè volevo dirti quello che significhi per me...- dissi.
-Non funziona così..- disse con voce rotta dal pianto. -Non puoi baciarmi prima, poi dire agli altri che non stiamo insieme, successivamente dire al mio ex che mi amavi, poi rimangiartelo e dopo... dopo vieni qui e mi dai un bacio di quelli da far perdere la testa.-
-Bella.. mi sembrava la cosa migliore da fare per farti capire.-
-Mi hai reso le cose abbastanza difficili Edward.- disse seria. -Cosa dovrei fare ora?-
-Dimmi solo due parole e sarà tutto apposto.- dissi speranzoso.
-No... tu stai con Tanya!!-
-Io non sto con Tanya.-
Vidi i suoi occhi color cioccolato sbarrarsi dalla sorpresa.
-No?-
-No.-
-Come mai?-
-Se ne è andata... è tornata in Alaska.-
-Perchè?- disse con gli occhi pieni di lacrime.
-Perchè io voglio te. Ti amo, da quando ci siamo conosciuti. Sei la ragazza migliore che io abbia trovato in tutta la mia vita.- dissi.
-Perchè me lo dici solo ora?-
-Perchè tu stavi con Mike!- dissi geloso.
-Idiota.- disse. Ero sorpreso. Non le avevo mai sentito pronunciare certe parole.-Ma non lo vedi?-
-Cosa?- esclamai.
-Io vivo solo per te.-
Si avvicinò ma la fermai per un secondo.
-Cosa era quella storia dell'attesa?-
Rise. Ed anche di gusto. -Non penserai mica che sia andata a letto con Mike e che sia rimasta incinta, vero?-
-Sì.- dissi secco.
-Oh. Edward, Edward, Edward... non mi conosci proprio... ma vedremo di recuperare...-
-Cosa attendevi?- chiesi curioso.
-Attendevo TE!- poi si impossessò delle mie labbra come feci prima con le sue.. e sapevo che ora, nessuno ci avrebbe fatto allontanare.

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** 10. Indifferenza -Bella- ***


Yeaaah!! finalmente torno a pubblicare sta benedetta storia! Avevo perso la chiavetta con i capitoli! 

Capitolo 10. Indifferenza.

Quando arrivai a scuola, subito dopo il mio "appuntamento focoso" con Mike, vidi un paio di occhi ambrati guardarmi da lontano con rabbia. Credevo si trattasse di Edward ma invece era Alice.
Alice? Perchè era arrabbiata con me?
La salutai con la mano ma vidi tutti i Cullen, Edward compreso, voltarsi da un'altra parte senza degnarmi di uno sguardo. Tranne la mia migliore amica che mi guardava con lo stesso sguardo assassino di Tanya qualche tempo prima.
Andai a biologia, un'altra lezione che avevo in comune con due dei Cullen, e vidi che Edward aveva preso posto di fianco a sua sorella, ed io dovetti stare da sola al primo banco.
Non potevo ne girarmi ne lanciare occhiatacce. Quella situazione era ridicola. Perchè mi stavano trattando come una lebbrosa?
 
La giornata di scuola passò senza che i Cullen mi girassero attorno, quando vidi Mike avvicinarsi e a depormi un casto bacio sulle labbra.
-Ehilà!- dissi.
Mentre guardai la volvo sfrecciarci davanti ed Edward guardarci con indignazione.
Appena fui sicura che non ci avrebbe sentiti, ne visti, mi rivolsi a Mike con una espressione abbattutta sul volto.
-Mi ha ignorata tutto il giorno. Mi sa che non gli interesso.-
-Figurati. Se ti ignora per quello che hai detto al telefono ieri vuol dire che è Geloso.-
-Dici?-
Annuì e mi diede un bacio sulla guancia. Se ne andò poco dopo.
Salii sul mio pick up e tornai a casa ripensando all'indifferenza di Edward nei miei confronti, ma soprattutto la rabbia negli occhi dorati di Alice.
Entrai in casa e vidi mio padre venirmi incontro ed abbracciandomi mi disse che era proprio felice per me e per Mike. Che?! Come aveva fatto mio padre ad avere informazioni così... Mie?
-Come fai a saperlo?- dissi mentre diventavo peggio delle statue.
Con l'indice si indicò il distintivo sulla camicia ed orgoglioso disse. -Sono il poliziotto numero uno di Forks.-
-Questo perchè sei l'unico poliziotto di Forks!- dissi scherzando.
-Ah. Ah. Ah. Mi fai morire Bella.- disse sarcasticamente poi mi diede un bacio sulla fronte e andò a lavoro.
Sentii il rumore della sua auto accendersi e allontanarsi.
Mi stesi sul divano e mangiai un panino guardando l'unico programma più problematico della mia vita. Beautiful.
Mentre ero immersa nella storia di intrecci d'amore e tradimenti folli e mentre quella troia di Brooke si faceva con il padre di Ridge, suonò il campanello.
Ero sicura che fosse mio padre quindi andai ad aprire per poi rifiondarmi di nuovo sul divano.
-Bellina... Non. Ci. Credo. Ti guardi Beautiful? Anche io!!-
Mi girai e mi accorsi che Emmett si era accomodato sulla poltrona, guardando attentamente il telefilm. Risi.
Vidi anche Alice, rigida, sulla porta.
-Guarda che puoi accomodarti Alice. Non ho la lebbra anche se per un momento mi avete fatto venire il dubbio, da come vi siete comportati oggi.- dissi acida.
-Ssssh!!- disse Emmett. -Brooke sta dicendo a Ridge che ha una storia con Eric e che quest'ultimo vuole lasciare Stephanie per lei.- lo guardai perplessa. Un ragazzo tutto muscoli che si guardava, appassionatamente, beautiful? Roba da non credere.
-Bella, ti stiamo ignorando perchè Edward ce l'ha imposto.-
-E perchè mai avrebbe voluto.-
-Uuuuuuh, questo è meglio di Beautiful!- intervenne Emmett. Lo guardai nera dalla rabbia. -Eddai Bellina, tutti sanno che ha una cotta molto ma molto profonda per te.-
-Si! Tutti tranne l'interessato. Me lo ha detto espressamente che non gli piaccio.-
-E' solo un bravo bugiardo.-
Rimasi in silenzio per qualche secondo.
-Quel piano con Mike è geniale Bella. Non avevo mai visto Eddino così irritato. Nemmeno io riesco a fargli perdere in questo modo la pazienza. Ma quel Mike! Giuro è un asso per questo genere di cose!- rise profondamente Emmett.
-Qua... Quale Piano?- dissi balbettando.
-Bella! So tutto del tuo piano.- disse Alice.
-Ok. - risposi arrendendomi -Comunque penso che sarebbe meglio smetterla.-
-No!!- tuonò il folletto. -Non devi. Devi continuare così e vedrai che prima o poi sarete felici.-
-Chi io e Mike?- chiesi.
-No.- rispose secca per poi addolcirsi dicendo. -Tu e Edward.-
Dopo quella affermazione gli dissi il mio piano e tutto quello che era successo la sera in cui Mike mi doveva portare fuori. Le spiegai anche dell'albero caduto, ma quando gliene parlai, entrambi cambiarono argomento.
Ci mettemmo d'accordo che ogni pomeriggio ci saremmo rivisti per ideare nuove tattiche per far cadere il MIO Edward ai miei piedi.
 
Passarono due settimane ed Edward continuava a fare l'indifferente. Nonostante le lacrime che versavo di notte, ed erano tante, ogni giorno se ne formavano di nuove. Andavo in bagno a piangere anche durante le lezioni, uscivo così tante volte che ero sicura che tutti pensassero che avessi seri problemi di incontinenza.
Una mattina i Cullen mi salutarono e quando vidi Alice farmi l'occhiolino capii che dovevo essere pronta alle frecciatine che lui mi avrebbe, sicuramente, mandato.
Tutti ci fecero le congratulazioni e mi strinsi più a Mike.
Anche Jessica ci vide, ne ero consapevole, perchè sentii dei brividi salirmi lungo la schiena, ma non lo feci vedere.
Edward iniziò con le sue frecciatine.
-E da quando provi questo sentimento così profondo per questo.... per Mike?- disse palesemente irritato
-Non lo so... ma te ne avevo parlato in mensa, non ricordi?- domandai guardando Mike sognante. Ovviamente stavo sognando che al posto della sua faccia ci fosse il viso angelico di Edward.
Annuì mentre strinse i pugni così forte che tra un po', se avesse avuto le unghie lunghe, gli avrebbero scavato i palmi.
Si girò e se ne andò.
Durante la lezione di Spagnolo, non avendo voglia di seguire la lezione del prof., messaggiai con Mike.
Mi scrisse se c'erano novità ed io gli risposi negativamente.
Edward, di fianco a me, si irrigidì, ma non sapevo il perchè.
Alla fine della lezione baciai Mike davanti a lui e me ne andai senza degnarlo di uno sguardo.
 
Arrivò la pausa pranzo ed Alice, che incontrai in bagno, mi suggerì di andarmi a sedere con Mike per attirare l'attenzione di Edward e così feci.
Ci sedemmo uno di fianco all'altra e cominciammo a darci teneri baci, finti ovviamente.
-Eh allora, da quanto state insieme voi due?- chiese Jessica gelosa da morire.
-Da circa due settimane, un giorno e quattordici minuti esatti.- risposi baciando il mento di Mike- Non potrei mai dimenticarmi di quel giorno.- lo guardai negli occhi.
-NO!- sentii un urlo venire dall'altra parte della mensa. Emmett.
Oddio. Avevo un brutto presentimento.
Non sentivo più niente di quello che stavano dicendo, ma ad un certo punto l'orso-senza-cervello, indicò Jessica, ma lei, fortunatamente, non se ne accorse.
Edward si girò verso di me e capii che era finito tutto.
Presi per mano Mike e lo portai fuori spiegandogli che ormai non aveva più senso continuare con quella farsa.
Rientrò nella mensa prendendo in mano le redini della sua vita ed intanto io cercavo di raccogliere i pezzi della mia e di farne qualcosa dove non c'era traccia di quell'angelo dannato di nome Edward Cullen.
 
Finirono le lezioni, che avevo smesso di seguire dall'episodio in mensa, ed andai verso il mio Pick-up.
Edward mi prese per il braccio e mi trascino proprio vicino alla portiera della sua volvo grigio metallizzata.
Non ebbi nemmeno il tempo di parlare che le nostre labbra si sfiorarono dando vita ad un bacio spettacolare e che sicuramente non avrei fatto finire tanto in fretta se non fosse per il fatto che lui stava tradendo la sua fidanzata.
-Perchè mi hai fatto questo?- chiesi quasi piangendo.
-Perchè volevo dirti quello che significhi per me...- rispose allibito dalla mia domanda. A lui forse pareva chiaro il motivo dei suoi tira e molla. A me invece mi stavano facendo girare la testa.
-Non funziona così..- dissi con una voce che diceva "ho appena finito di piangere". -Non puoi baciarmi prima, poi dire agli altri che non stiamo insieme, successivamente dire al mio ex che mi amavi, poi rimangiartelo e dopo... dopo vieni qui e mi dai un bacio di quelli da far perdere la testa.- Non poteva comportarsi in quel modo. Era assurdo, irrazionale. Come l'amore.
-Bella.. mi sembrava la cosa migliore da fare per farti capire.-
-Mi hai reso le cose abbastanza difficili Edward.- dissi così seriamente che stentai a riconoscermi. -Cosa dovrei fare ora?-
-Dimmi solo due parole e sarà tutto apposto.-
-No... tu stai con Tanya!!-
-Io non sto con Tanya.-
Fui sorpresa da quella affermazione. Mi aveva appena detto che era single ed io invece di essere felice facevo delle domande assolutamente idiote come...
-No?- ecco... come questa.
-No.-
-Come mai?-
-Se ne è andata... è tornata in Alaska.-
-Perchè?- dissi, mentre stavo per scoppiare in un pianto di gioia.
-Perchè io voglio te. Ti amo, da quando ci siamo conosciuti. Sei la ragazza migliore che io abbia trovato in tutta la mia vita.-
-Perchè me lo dici solo ora?-
-Perchè tu stavi con Mike!- Era geloso. Alice era un genio. Se non fosse stato per lei io avrei mollato la presa settimane prima, senza rendermi conto di quanto stessi sbagliando.
-Idiota.- dissi.-Ma non lo vedi?-
-Cosa?- Ora era lui a fare domande inutili.
-Io vivo solo per te.- Ok. Ditemi che non ho detto una cosa così sdolcinata.
Mi avvicinai per avventarmi su quelle labbra... ma lui non mi fece arrivare alla mia destinazione.
-Cosa era quella storia dell'attesa?-
Attesa? Ripensai a tutto quello capitato durante la giornata.
 
From: Mike.
Come? Bella... cazzo sono due settimane che siamo in attesa...
 
Scoppiai a ridere capendo qual'era la sua paura.
-Non penserai mica che sia andata a letto con Mike e che sia rimasta incinta, vero?-
-Sì.- disse serio.
-Oh. Edward, Edward, Edward... non mi conosci proprio... ma vedremo di recuperare...-
-Cosa attendevi?-
-Attendevo TE!-  Poi, finalmente, le mie labbra trovarono le sue e cominciò a crescere in me la passione e l'amore che mai e poi mai avrei voluto perdere.

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** 11. Geloso? Si, da morire. -Ed- ***


Capitolo 11. Geloso? Io? Si, da morire. (Edward)
Le sue labbra morbide e il suo corpo fragile mi facevano provare sensazioni straordinarie e del tutto nuove. Come se in centodieci anni di "vita" fossi stato un vegetale. Non provavo emozioni. Non sapevo cosa fosse l'amore, la passione e la gjelosia.
Da quando ho incontrato Bella il mondo che ho sempre creduto di conoscere è scomparso ed è mutato in un paradiso che ho voglia di esplorare... di vivere con lei.
-Bellina!!!-  disse Emmett.
Ci staccammo e Bella lo guardò facendo la finta arrabbiata.
-Bellina, non me ne volere, hanno usato armi sleali! Mi hanno ricattato con il sesso... non si fa!- disse facendo il bambinone. Bella guardandolo in faccia scoppiò a ridere e corse ad abbracciarlo.
-Non ti preoccupare Emmettino...- la guardai con un sorriso da ebete sulle labbra. Non aveva paura di noi. Strano.
Diede un bacio sulla guancia a Jazz e lui non glielo ha impedito pur essendo in astinenza dal sangue. Strano al quadrato.
Che cosa aveva Bella di così diverso dagli altri esseri umani? Perchè proprio lei doveva attirarmi? E perchè il suo sangue era inodore? Avrei indagato. Oh, si che lo avrei fatto.
-Bellaaaaaaa!!- urlò Alice facendo parecchie giravolte su se stessa.
Bella si avvicinò a me e mi chiese se fosse normale per un'umana muoversi così tanto. Io per tutta risposta risi.
Per un'umana muoversi quanto Alice, le avrebbe tolto il respiro e i muscoli le avrebbero fatto male per giorni... Ma Alice non era umana, era un vampiro, come me e come tutta la mia famiglia.
-Allora? Ci sono novità?- ci chiese Alice fissandoci.
-Si.- dissi semplicemente, prendendo la mano di Bella e facendo intrecciare le mie dita con le sue.
Lei arrossì.
-Aaaaaaaaaaaaah! Bella il tuo piano ha funzionato alla grande!- gridò Alice.
-Adesso mi potete spiegare perchè Alice e Emmett sapevano ed io e Jasper no?- chiese Rose un po' arrabbiata.
-Semplice- rispose Emmett -Noi abbiamo disobbedito ad Edward quando ci aveva chiesto di non andare a congratularci e...- Bella mi guardò con un ghigno stampato in faccia. -Siamo andati da Bellina e così ci ha spiegato... comunque Alice sapeva già tutto.-
-Hai dimenticato un particolare importante... Emmettino.- dissi
-E quale sarebbe Eddino?-
-Riguarda un po' di telefilm che ti guardi all'insaputa di qualcuno.-
Emmett spalancò gli occhi e sospirò. -Ok. Quanto vuoi?- disse tirando fuori il portafoglio.
-Una porsche giallo canarino per Alice.-
-Si!!!- esultò Alice e mi saltò in braccio. -Grazie! Grazie!- per tenerla dovetti lasciare la mano di Bella che rideva felice.
Se ne andarono e rimanemmo solo io e Bella.
La guardai e mi vidi riflesso nei suoi occhi color cioccolato.
Lei prese ad accarezzarmi la guancia e a darmi piccoli baci.
Io sussultai per quel contatto. -Quindi...- cominciò a dire.
-Cosa?- dissi chiudendo gli occhi, beato.
-Eri un po' geloso?- chiese
-Neanche un po'.- Menzogna più grande non fu mai detta.
Mise il broncio. -Allora se mi mettessi a baciare qualcuno adesso... non ti arrecherebbe nessun disturbo.-
-No.-
-E allora perchè hai minacciato Emmett?-
-Perchè odio le persone che mi nascondono le cose.-
-A chi lo dici.- disse guardandomi negli occhi.
-Mi piacciono i tuoi occhi.- disse e poco dopo si avvicinò e prese in ostaggio le mie labbra, che mai e dico mai, furono più felici.
-Edward.- disse sfiorando le mie labbra con le sue.
-mmm.-  volevo approfondire quel contatto, baciandola come non mai.
-Edward.- ok. Dovevamo parlare.
-Dimmi.-
-Cosa siamo noi?-  chiese. Domanda semplice. Risposta un po' più complessa. Cosa eravamo noi? Eravamo due ragazzi che si frequentavano? Amici che si baciavano appassionatamente?
-Siamo Edward e Bella. Siamo solo noi ed i nostri sentimenti. Nulla di più semplice.-
-Hai ragione, è semplice, siamo due ragazzi che si frequentano.-
-Solo?-
Sorrise. Quanto era bella. In quel momento sapevo di avere l'espressione persa e la faccia da cretino. Ma non mi importava.
-Si. Prima devi conquistarmi signor Cullen.- disse
-Pensavo di averlo già fatto. Signorina Swan.-
-Ma senza che tu lo volessi.-
-E chi te lo dice che non lo volessi?- dissi e subito dopo mi fiondai su quelle labbra e feci giocare la mia lingua con la sua. Lei si aggrappò al mio collo ed io la strinsi a me per la vita.
 
Quando tornai a casa, la chiamai.
 
Tuuu. Tuuu. Tuuu.
Pronto?
Ciao Bella. Sono Edward.
Si. Ti serve qualcosa?
C'è qualche problema?
Non posso parlare ora. Diciamo che c'è un ospite che non attendevo e non ho voglia di ricevere.
Chi è?
Eric.
Eric? Cosa ci fa lì?
Geloso Cullen? -  Rise. Rise? Cosa aveva da ridere?
No. Perchè dovrei?
Strano. Mi sarebbe piaciuto un Eddino geloso.
Mi dispiace non sono quel genere di ragazzo. - Ma che diamine stavo farneticando? Non ero quel genere di ragazzo? Ma stiamo scherzando? Certo che lo ero. Stavo massacrando il bracciolo della poltrona della sala. Meno male che Esme mi ha fermato se no, ADDIO POLTRONA.
Peccato davvero. Ora vado. Ti chiamo dopo. Ciao Edward.
Ciao Bella.
Riattaccai.
 
Dovevo andare a vedere cosa succedeva.
Mi posizionai sul mio albero davanti alla stanza di Bella e la vidi parlare con quell'obrobrio del suo ex.
Andiamo Bella. Non mi puoi tenere il muso a vita. Ho sbagliato, è vero, ma devi capire che anche io ho delle esigenze, come di sicuro, le avranno anche gli altri ragazzi.
Non è detto. Se qualcuno sta con una persona che ama non pensa ad altro all'infuori di lei. Non ero pronta a darti me stessa proprio per quella paura irrazionale e fondata che tu, dopo, mi avresti lasciata. Non posso farci niente e comunque adesso non ci penso più.
In che senso?
Eric, la nostra era una bella storia, lo ammetto, mi piaceva stare con te, mi facevi sentire amata – Si sentiva amata? Da quello sgorbio che l'ha tradita? Cominciai a pensare ad almeno cinquanta opzioni per farlo morire. Mi sentii subito meglio.- ma adesso ho incontrato qualcuno che mi fa sentire speciale... pensa solo a me e se devo dirti tutta la verità anche per me è la stessa cosa. Pensavo a lui anche quando stavo con te, ma al contrario di te, non ho mai pensato di tradirti o cose del genere.  - Eh chi è? Oddio. Potrebbe essere qualcuno della classe oppure potrei essere io. Sperai tanto in quella seconda opzione.
Voglio sapere chi è... Il tizio che ha fatto finta di essere il tuo fidanzato? -Mike?- Quello che ti sei sbaciucchiata davanti a me nel parcheggio della tua scuola? Quel... Cullen... o come si chiama? - Rispondi di sì, Rispondi di sì.
Si. Ora ti prego di andartene da casa mia.
Lo accompagnò giù e sulla porta lui la prese e la baciò. Lei continuava a dimenarsi, non voleva quel bacio.
Decisi di entrare in azione. Ero geloso da morire. Nessuno doveva toccarmi la Mia Bella.
-Lasciala andare!- gridai.
-Edward!- disse Bella. -Cosa ci fai qui?-
-Sono venuto a trovarti.-
-Cullen... chi non muore si rivede. Possiamo tranquillamente finire quello che stavamo facendo l'altra volta, quando sei scappato per seguire questa qui.-
-Questa qui? Ah certo, parla come se non ci fossi tanto, fa lo stesso.- disse. Ad un certo mi sentii assalire dalla rabbia e cominciai a ringhiare sommessamente.
-Se non vuoi farti male, Bella, entra in casa e restaci.- dissi cupo.
-Edward non vorrai mica fare sul serio vero?.-
-Questo tipo ha osato... baciarti... contro la tua volontà.- disse a denti stretti.- Non posso permettere che la passi liscia.-
-Geloso Cullen?- disse Eric.
-Geloso? Io?- dissi sghignazzando per poi ritornare serio.- Si. Da Morire!-
Cominciai ad andare avanti e lo presi per la maglietta. -Sei sicuro di voler continuare questa conversazione e farla sfociare in una rissa? Ti avverto che sarà molto doloroso.... per te.- dissi seriamente irritato.
-Basta!- disse Bella. -Edward. Mettilo giù.- la guardai poi feci una smorfia e lo lascia andare.
-Eric, vattene. Ora!!- disse poi.
-Ci rivedremo Cullen.-
-Come no, Northman.-
Si avviò verso la sua macchina e lo vidi sfrecciare via.
Bella si avvicinò a me e mi guardava sorridendo.
-Non è proprio il momento di sorrisi Bella.- la guardai indispettito.
-Uffa. Edward a volte sei veramente un guastafeste.-
-Ah si? Forse ti dovevo lasciare dimenare un altro po' tra le braccia di quello schifoso verme... ti sarebbe piaciuto dopo un po'.- dissi sicuro che i miei occhi fossero diventato neri come la pece.
-Beh, non sarà stato un bacio voluto ma...-
-Ma?-
-Ma mi ha fatto capire che sei geloso di me- e mi fece uno di quei sorrisi luminosi che solo lei sapeva fare.
-E dovevi baciarti con qualcuno per capirlo?- dissi.
-A quanto pare, un certo ragazzo di mia conoscenza...- disse mettendomi le mani sul petto -...Era troppo orgoglioso per dire che la gelosia lo stava mangiando vivo.- disse guardandomi negli occhi.
-Va bene, Va bene. Sono geloso. Contenta?- dissi alzando le braccia in segno di resa.
-Si.- ed annuì.
-Allora, signorina Swan. Vorresti uscire con me domani sera?-
-Certo signor Cullen, con piacere.- disse depositandomi una bacio sulle labbra.
-Solo un bacio a stampo?- dissi facendo il finto offeso.
-Il prossimo bacio, domani.- fece l'occhiolino e rientrò in casa.
Io, tornai alla mia, e con un sorriso da ebete mi persi nei miei pensieri ascoltando "Claire De Lune"  e a ripensare alla Mia Bella.
Verso l'una di notte andai a farle visita.
Pensavo dormisse tranquillamente quella notte, quando cominciò a blaterare qualcosa senza senso.
-Anthony... no... non ti dico niente... è una sorpresa.- Anthony? E chi diamine è questo Anthony. Eh no! Un'altro no!
Continuai ad ascoltare.
-Edward! Di a tuo figlio che non può...- Mio figlio?.
Rimasi con lo sguardo perso nel vuoto finche alcuni movimenti abbastanza rozzi mi fecero capire che il capo Swan si era svegliato e che era ora di dileguarsi insieme ad un mucchio di riflessioni e di sensi di colpa. 

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** 12. Tu mi farai impazzire, Edward -Bella- ***


Capitolo 12. Tu mi farai impazzire, Edward.
Ero davanti ad una casa colossale, quasi uguale a casa Cullen.
Mi sembrava tremendamente familiare. Entrai e mi accorsi di aver in mano alcuni sacchetti della spesa. La misi apposto negli armadietti della cucina.
-Mamma!!- Mamma? mi girai e vidi un bambino identico ad Edward.
Aveva i capelli rossicci e lo stesso sorriso sghembo che avevo imparato ad amare.
Mi guardò negli occhi e vidi il colore marrone dei miei occhi. Era nostro figlio.
-Dimmi Anthony.- Anthony, così lo chiamai. Un bel nome per un bel bambino.
-Ti prego mamma, posso aprire solo un regalo di natale? uno solo! Ti prego!!- disse il mio piccolo angioletto.
-No, non puoi.- dissi solo.
-Eddai!! almeno dimmi che cosa c'è qui dentro! Per favore!!- e mi indicò un piccolo pacchetto avvolto da un nastro rosso.
- Anthony No... Non ti dico niente, è una sorpresa.-
Sbuffò -Allora vado da Papino e di sicuro lui me lo dirà anche perchè è molto più bravo di te!- disse facendomi la linguaccia. Era incredibile quanto il suo comportamento rispecchiasse quello di Alice.
-Ah si, Eh!- dissi facendo un sorrisetto e cominciai a rincorrerlo per tutta la stanza fino ad arrivare al divano dove gli feci il solletico. Debolezza comune.
Poi però ad un certo punto i ruoli si sono capovolti e quella a subire il solletico fui io.
-Edward! Dì a tuo figlio, Che non può!!- dissi tra una risata e l'altra.
E così lo vidi. Il mio dio greco, la mia metà della mela, il mio angelo dannato.
Si passò la mano tra i capelli ramati e fece il sorriso che amavo.
-Anthony, lascia stare la mamma.- sospirai asciugandomi le lacrime -E poi, se proprio devi fare una cosa, falla bene!- e cominciò anche lui a farmi il solletico.
Certo! io lo chiamavo per difendermi e lui si allea con suo figlio. Un sorriso nacque sul mio volto quando vidi mio figlio ed il mio Edward allegri e lacrime di gioia riempirono i miei occhi, quando mi vidi riflessa nei loro. Finalmente felice.
 
Mi svegliai ben riposata quella mattina, anche se sentii lo scroscio dell'acqua. Non me ne importava. Quel giorno avevo un appuntamento con Edward.
Mi feci una doccia e mi vestii con un jeans nero ed una camicetta che evidenziava il seno, tutto accompagnato dalla collana con la B che mi regalò mio padre.
Misi le mie scarpe con il tacco nere e andai verso il mio Pick-Up.
Arrivai a scuola e vidi Alice che stava saltellando contenta verso di me.
Mi abbracciò e mi portò dove c'erano gli altri Cullen.
Emmett mi scompigliò i capelli così come Jasper. Quel giorno ce l'avevano con la mia testa.
Salutai Rose con un bacio sulla guancia, però non vidi Edward.
Mi rattristai.
-Ah no grazie!- disse quella voce cristallina che tanto adoravo.
Mi voltai e lo vidi alle mie spalle con gli occhi che esprimevano gioia, anche se faceva il finto offeso.
-Perchè fai l'offeso Signor Cullen?- chiesi facendo un sorriso.
-Perchè hai salutato tutti tranne me... Signorina Swan non sono comportamenti questi.- disse guardandomi negli occhi.
-Allora rimediamo subito.- mi avvicinai a lui e gli diedi un bacio sulla guancia.
-Così va bene?-
-mmm... Non lo so. Riproviamo.- disse prendendomi e trasportandomi in un altro mondo. La sua lingua giocava con la mia e le sue mani mi accarezzavano la schiena.
Io intrecciai le mie mani tra i suoi capelli ramati come ero solita fare.
Sentimmo qualcuno che si schiariva la voce.
Era Emmett. -Bellina... Non vorrei dirtelo ma... tra un po' possono anche denunciarvi per atti osceni in luogo pubblico.- sghignazzò l'orso.
-Come hanno fatto con te Emmett?- disse scherzosamente Edward.
-Io sono il detentore del record. Tecnicamente anche Rose.-
Rimasi a bocca aperta, poi scoppiai a ridere seguita a ruota da tutti.
Suonò la campanella e come prima ora c'era spagnolo.
Benissimo. La giornata iniziava alla grande.
Mi sedetti vicino ad Edward e rimasi a fissarlo, riflettere su alcune cose mentre guardava dalla finestra.
-Signorina Swan?-
-Si?- dissi sognante. Poi compresi che era il professore a chiamarmi. -Sì! ci sono!!- dissi mentre il sangue mi dalì sempre più al volto.
-Può evitare di guardare il Signor Cullen e prestare attenzione alla lezione.-
-Non ci posso fare niente.- bisbigliai mentre Edward mi sorrideva.
Smisi di respirare per alcuni secondi.
 
Quando finirono le lezioni della mattinata andai in mensa.
Non avevo molta fame così presi solo una bottiglietta di the alla pesca.
Mi andai a sedere vicino ad Alice che mi sorrideva nervosamente.
Edward dall'altra parte del tavolo la guardava pensieroso.
Ma che diamine avevano?
Ad un certo punto Emmett tirò fuori dallo zaino un qualcosa che sembrava un...
Oh No! Era un megafono, ma che cosa se lo era portato a fare?
Edward spalancò gli occhi e mi guardò con uno sguardo interrogativo, quasi uguale al mio.
-Cosa sta facendo?- mimai con le labbra a Edward.
-Non ne ho idea.- disse lui.
Si schiarì la voce e accese l'aggeggio.
Rose e Jazz trattenevano a stento le risate.
-Prova. Prova. - disse - Cari studenti della Forks High School..- Tutti si girarono a guardare quello scimmione impazzito.
-Volevo rendere partecipe la scuola della nuova coppietta che si è venuta a formare di recente.-
-Oddiosantissimo!- dissi appoggiando la testa sul tavolo.
-Un bell'applauso a... -Non dire i nostri nomi, non dire i nostri nomi.- Edward Cullen e Isabella Swan! Un applauso!!-
Ok. Lo ammazzo.
Tutti ci guardarono stupiti e sentivo alcune ragazze dire cose che non vale la pena ripetere.
-Jazz.. Mi devi cento dollari.-
-Oh si. ne valeva la pena.- disse Jasper divertito.
Edward cominciò a fare versi strani per poi esplodere dalla rabbia. -Ma siete completamente impazziti?-
-Ehi guarda che ci sento, non sono mica una talpa!!!- disse Emmett. Sghignazzai per quell'affermazione.
-Idiota..- disse Rose -Le talpe sono cieche, non sorde!-
-Va beh, quelli sono dettagli.- rispose Emm.
-No, ma voi siete completamente pazzi! Ma come diamine vi viene in mente di fare una cosa del genere.-
-Edward.- dissi mettendogli una mano sulla spalla. Lui mi guardò con aria dispiaciuta -Non fa niente, tanto prima o poi lo sarebbero venuti a sapere comunque...- sorrisi e lui ricambiò.
-Hai sentito Eddino, Bellina ha ragione. Io ho solo velocizzato i tempi.- sbuffò.
 
Alla fine della scuola andai a casa. Mi lasciai cadere sul divano.
-Quel pazzo di un Emmett.- dissi.
Mi squillò il telefono.
 
Pronto?
Bella sono Edward.
Edward!!
Volevo chiederti se ti va bene uscire per le nove.
Qualunque orario va bene. Basta che ci sei tu.
Rise.
Come potrei darti buca. Ci vediamo alle nove. Ciao Signorina Swan.
A dopo Signor Cullen. - Riagganciai.
 
 
Ok avevo solo due ore per fare tutto.
Preparai qualcosa da mangiare, ma alla fine addentai velocemente un panino.
Per la cena di mio padre, gli scrissi un biglietto:
Papà, la cena è in frigo. Riscaldala nel microonde per 1 minuto e mangia.
Torno per mezzanotte. Ti voglio Bene. Bella.
Andai a farmi la doccia e rimasi sotto il getto dell'acqua per almeno un quarto d'ora.
Mi misi l'intimo e il vestito che comprai durante la prima uscita che feci con i Cullen.
Misi le scarpe con il tacco e mi truccai leggermente.
I capelli li lasciai sciolti.
Erano le nove meno dieci ed ero nervosissima.
Suonarono alla porta e per un po' trattenni il respiro.
Mi arrivò un messaggio e lo lessi subito.
 
From: Alice
Bella! Stai calma e respira!!!
 
Ma che diamine!! Avevo per caso delle telecamere in casa?
Aprii la porta e mi trovai il mio ragazzo che mi aspettava davanti ad essa.
Sgranò gli occhi vedendomi.
-Non è giusto però.- eh?
-Cosa non è giusto?- chiesi.
-Così, sei una tentazione.- sorrisi imbarazzata.
Mi accorsi che era vestito con dei jeans neri ed una camicia bianca. Era stupendo.
Come potevo meritare tanto? insomma una ragazza come me come poteva fare innamorare un ragazzo del genere? Andava contro ogni logica.
Salimmo sulla sua Volvo grigio metallizzata e andammo a tutta velocità verso Port Angeles
Entrammo in un locale molto frequentato dai ragazzi della nostra età.
Quando ci videro entrare, il loro sguardo saettò da me a Edward. Cercavano di capire se avevamo una storia o se eravamo solo amici.
Ci sedemmo al bancone e ordinai una birra.
-Bevi Bella?- mi chiese preoccupato.
-Poco.-  risposi.
-Vuoi ballare?-
-Certo!- dissi euforica.
Mi piaceva scatenarmi in pista.
Io ed Edward cominciammo a ballare, appena vidi una ragazza che cominciava a strusciarsi di fianco a lui, digrignai i denti.
-Ehi Amore. - disse quella sgualdrina da quattro soldi. -C'è qualcosa che desideri?- Ok. l'ho notato solo io il doppio senso?.
-Si.- rispose Edward. Il mio cuore perse un battito da dolore.
-E allora prendila.- disse strusciandosi ancora di più a lui.
-Va bene.- scansò al tizia e venne verso di me.
Mi afferò per i fianchi e mi baciò appassionatamente.
Ci staccammo solo perchè non avevo più ossigeno.
-Tesoro...- dissi ansimando.
-mmm.- disse sul dirigendosi ancora verso la mia bocca.
-Tu mi farai impazzire Edward.- dissi prendendo in ostaggio quelle labbra perfette e lasciando tutti a bocca aperta.

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** 13. Jacob Black -Ed- ***


Capitolo 13. Jacob Black
La stringevo tra le braccia, bramavo le sue labbra, non mi importava nulla delle altre, lei era l'unica che volevo, l'unica che avrei voluto al mio fianco per l'eternità.
Le nostre labbra si muovevano decise e le nostre lingue si abbracciavano felici come se non ci fosse niente di più bello al mondo.
Ci separammo. Lei non mi guardava, aveva lo sguardo basso, era rossa in viso.
-Bella.- dissi mettendole un dito sotto il mento così che mi guardasse negli occhi. -Che cosa c'è?-
-Ho paura Edward.- Paura? Perchè? Avevo fatto qualcosa di male? Aveva capito che ero pericoloso? La guardai e mi persi nei suoi occhi color cioccolato. Ero disperato, l'amavo, non volevo perderla.
-Perchè hai paura?- chiesi rigido.
-Perchè dopo questo bacio, sono consapevole che non vorrò più staccarmi da te.-
Le sorrisi. Ero felice, completamente beato.
-Io, dalla prima volta che ti ho visto, sapevo già che non mi sarei potuto più allontanare da te, mia piccola e dolce Bella.-
Si avvicinò al mio orecchio e mi sussurrò una cosa che mi lasciò perplesso.
-Se ti avvicini a qualcun'altra....- disse con una voce morbida e sensuale. -Te lo taglio.-
e mi scoccò un bacio sulla guancia.
Sgranai gli occhi. Sapevo che non era minimamente possibile, ma rabbrividii comunque.
-Paura Edward?- disse sghignazzando.
-Sei crudele, Bella.- dissi facendo il finto offeso. -E poi dovrei offendermi più di così, perchè non hai la men che minima fiducia in me e nel mio amore per te.-
-Oh, scusami Amore. Mi perdoni?- disse facendomi gli occhi da cucciolo.... Aspettate, come mi aveva chiamato?.
-Come mi hai chiamato?- chiesi quasi urlando dalla gioia.
-Amore.- disse sicura.
La baciai -Non smettere mai di dirlo.- e le sorrisi.
 
Quando la serata fu terminata, la portai a casa sua e la salutai con un dolce bacio.
-Ci vediamo domani Mia Bella.-
-A dopo Amore mio.- disse dolcemente.
Poi rientrò in casa.
Sfrecciai verso la villa e mi fermai davanti alla porta a vetri. C'era Alice ad aspettarmi. Aveva l'aria preoccupata per qualcosa.
Le venne una visione.
Era tutto nero.
-Che vuol dire?-
-Sta arrivando Jacob.- disse Alice.
Mi irrigidii.
Jacob Black era un licantropo, un membro del corpo di guardia dei Volturi.
L'unico che hanno salvato dallo sterminio degli amici della luna.
L'unico sopravvissuto in tutto il mondo. L'unico ancora vivo, solo perchè aveva un animo crudele e sadico come quello di Aro, Marcus e Caius.
Un ragazzo mulatto, alto quasi quanto Emmett e ugualmente forte.
Veloce nei movimenti ed inoltre aveva la possibilità di riconoscere ogni creautura soprannaturale o meno.
Aveva i capelli neri, corti e abbastanza ribelli, gli occhi erano due pozze nere e le labbra carnose. Era antipatico e per niente... appetitoso.
Insomma puzzava in una maniera inaudita. Riconoscerei la sua puzza ovunque.
Questa deve essere casa Cullen... Ovvio. Il loro fetore si sente lontano un kilometro.
-Anche la tua non è da meno. Cane.- dissi.
-Ciao. Ci rincontriamo Edward.- rispose facendo un ghigno. -Alice- e fece un cenno a mia sorella.
-Jacob, come mai qui?- chiesi.
-Aro mi ha mandato qui per qualche tempo e sono venuto a salutarvi. Ci incontreremo spesso adesso. frequenterò la vostra stessa scuola.-
-Sai cos'è una scuola?- disse ad un tratto Emmett che si era materializzato dal nulla di fianco a me. -Bravo cucciolo, ti sei documentato!- risi.
Cominciò a tremare. -Aro non sarà contento se vi uccidessi... quindi tolgo il disturbo. Cullen. Alice. Fenomeno da baraccone.-
-Cane.-  rispondemmo in coro.
Ci guardò truce scomparendo tra gli alberi.
 
Passai la notte pensando a cosa sarebbe successo il giorno dopo.
Arrivò la mattina ed andai a prendere Bella.
 
To: Bella
Amore scendi, ti sono venuto a prendere.
 
Si sporse dalla sua finestra e fece un sorriso luminoso, fu quasi come se il sole fosse apparso e stesse illuminando la mia giornata. Per quel breve momento non pensai più a Jacob Black.
-Allora... Dormito bene?- chiese.
-Non ho chiuso occhio stanotte.-
-Problemi?-
-Una specie. Un vecchio conoscente è venuto a trovarci.-
-Non ti va a genio?-
-No. Per niente.- dissi cupo, poi le sorrisi -Tu hai dormito bene?-
-Divinamente... Ho fatto un sogno molto strano.-
-Cosa hai sognato?-
-Ho sognato di dirti....- poi silenzio. Mi stavo preoccupando cosa le prendeva?
-Bella?!-
-Di dirti qualcosa di strano e che ti allontavi per sempre da me.-
Le presi la mano e piano piano la strinsi.
-Questo non succederà mai.-
In un batter d'occhio arrivammo nel parcheggio della scuola e lì avemmo a che fare con tutti gli sguardi per non dire i pensieri di quattrocento studenti adirati ed eccitati... un po' da me... ed un po' da Bella. Ringhiai quando sentii nella mente di un ragazzo quello che le avrebbe fatto subire se solo fosse riuscito ad averla.
-C'è qualcosa che non va?- chiese Bella.
-Ti stanno guardando tutti... e non mi piace.-
-Come se a me piace vedere tutte le ragazze che ti guardano da capo a piedi. Soprattutto si fermano con lo sguardo all'altezza della vita...- disse con fare malizioso.
-pff.. Non ti rendi conto dell'effetto che fai TU! Sono certo che il 98% di questi ragazzi stia pensando a come portarti a letto.-
-Ed il resto?- chiese.
-Il resto non vuole morire. Il che è intelligente.- dissi ridendo. Lei mi seguì a ruota.
Ci fermammo davanti alla macchina dei miei fratelli e per mia sfortuna vidi Jacob.
Bella si fermò di colpo. Le vennero le lacrime agli occhi. Cosa era successo?
Un sorriso le comparve sul volto quando vide il cane. La gelosia si impossessò di me. Ero arrabbiato, frustrato e disperato. Le piaceva il cane? ed io?
Jacob si girò e rimase incredulo nel vederla.
-Bells!- disse correndole incontro. -Sei proprio tu!- e le diede un bacio sulla guancia, stritolandola con un abbraccio.
Io ero più rigido delle statue. Se ci fosse stato del sangue nelle mie vene mi sarebbe salito al cervello dalla rabbia.
-Jake!!- Chi?! Sembravano molto in confidenza.- Come mai da queste parti? ti credevo...- e cominciò a piangere.
-Morto?- finì lui la frase. -No. Sono sopravvissuto grazie ad un paio di amici.- sorrise e lei ricambiò.
-Cullen.- disse facendomi un cenno con la testa.
-Black.-
-Jake, tu conosci il mio ragazzo?- si irrigidì. Io sorrisi ma dentro di me esultavo come un tifoso allo stadio.
-Tu stai uscendo con Lui?-
-Si.- rispose e la abbracciai da dietro, appoggiando il mio mento sulla sua spalla.
Cullen, questa me la paghi!
 
-Conosci Jacob?- chiesi quando ci accomodammo durante l'ora di biologia.
-Si, è il mio migliore amico.- quando parlava di lui le si illuminavano gli occhi ed un sorriso involontario le si apriva sul volto. Com'era bella.
-Come l'hai conosciuto?-
-Viveva a Phoneix con suo padre.. Jake era diverso dagli altri e tutti lo ignoravano.- fece una smorfia. -Così sono andata a parlarci io. Siamo diventati subito amici e confidenti... pensa che abbiamo avuto persino una storia.-
Cosa?! Una storia? con un licantropo? ... Stavo impazzendo. Cosa avranno mai fatto durante quel periodo?
-Hai avuto una storia con Jacob?-
Mi guardò sorridendo. -Non essere geloso Edward. Non significa più niente per me. Questa storia l'ho avuta prima di mettermi con Eric... Comunque abbiamo capito quasi subito che eravamo destinati a rimanere solo amici e nient'altro.-
Sospirai sollevato.
-Bacia bene?-
Rise sotto i baffi. -Molto bene. Però non ricordo molto... dovrei baciarlo di nuovo per darti una risposta...-
Sgranai gli occhi e la guardai irritato da morire.
Si avvicinò a me e mi sussurrò all'orecchio. -Mi piace quando fai il geloso.- e mi diede un bacio a fior di labbra.
Durante la lezione vidi che messaggiava con qualcuno, mi avvicinai senza che lei se accorse e sbirciai. Rimasi di sasso.
 
From : Jake
Esci seriamente con Edward Cullen?
 
To: Jake
Si. Perchè?
 
From: Jake
E' pericoloso. Sta alla larga da lui e dalla sua famiglia.
 
-Sogna.- sussurrò lei visibilmente irritata.
 
To: Jake
Non ci penso nemmeno... Lupacchiotto.
 
From: Jake
Divertente Ibrido.
 
Lupacchiotto? Ibrido? Ma che razza di soprannomi sono?!
Bella mise via il cellulare e mi guardò teneramente.
Le feci il mio sorriso sghembo e sentii che per un secondo aveva smesso di respirare e che i suoi battiti non erano regolari.
Gongolavo per l'effetto che le facevo.
 
Dopo biologia andammo in mensa. Non mi piaceva il fatto che Jacob venisse a sedersi con noi. Bella si fermò a parlare con Mike. Ormai lo sopportavo, anche perchè, in fin dei conti, lui mi aveva aiutato a mettermi insieme a Bella.
Mi sedetti di fianco al cane in modo che lei non abbia la possibilità di sedersi vicino a lui. Ok, lo ammetto, sono paranoico.
Però mettetevi nei miei panni... Sono centonove anni che cerco la mia donna ideale.. ora che l'ho trovata sto rischiando di perderla per un Cane.
-Non sperarci Jacob.-
Mi guardò curioso.
-Bella non mi lascerà perdere.-
-Vedremo Cullen... Vedremo.-

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** 14. (Mini-capitolo) Bella,Jacob,Edward. ***


Capitolo 14 - Parte 1. Non so che fare! (Bella)
Jacob era tornato ed io mi sentivo al settimo cielo. Quando compresi che tutti quelli della sua specie stavano morendo uno ad uno, sprofondai nella depressione più nera.
Era il mio migliore amico. Non potevo cambiare quello che era, come lui non poteva cambiare quello che ero io.
Tutti pensavano che fossi una semplice e fragile umana. Quanto si sbagliavano.
Stare con un ragazzo come Edward mi piaceva, il suo corpo caldo mi dava sicurezza e mi faceva sentire un po' meno diversa. Se un umano può stare a contatto con me vuol dire che non sono così spaventosa o rivoltante..
Prima del ritorno di Jake mi ero quasi dimenticata di questa mia seconda natura. Lo sa mio padre, mia madre ed anche Phil. Non si sentivano a loro agio con me, solo Charlie ci riusciva.
Reneè mi aveva mandato a Forks per questo. Sapeva quello che ero... e ne era disgustata.
Quando mi dissero che loro non erano i miei genitori biologici ci restai male da una parte ma la mia anima abbandonò un macigno e cominciai a sentirmi più leggera dall'altra.
Perchè sapevo, in fondo al mio cuore, che due persone normali, due esseri umani, non potevano dare vita ad un essere come me.
Non sapevo quello che ero. Non riuscivo a comprenderlo. Non so che fare per riuscire a capire.
 
 
Capitolo 14 - Parte 2. Devo ancora scoprirlo. (Jacob)
Ero tornato con lo scopo di tenere i Cullen sotto controllo.
Aro, Marcus e Caius erano davvero impressionati dalla loro forza di volontà nel seguire il loro stile di vita "vegetariano".
Quando vidi che Edward Cullen usciva con la mia migliore amica, il sangue mi salì al cervello.
Sapevo che il sangue di Bella non sarebbe stato di suo gradimento, ma comunque ero preoccupato lo stesso.
Lei era convinta che fossero umani. Ne ero certo.
La sua natura fa si che lei non senta la freddezza della loro pelle.
Decisi di parlare con i Cullen.
Si riunirono tutti nel loro giardino, mi ero rifiutato di stare in un luogo chiuso con cinque vampiri puzzolenti.
Presi la parola.
-Cosa sapete di Bella?- chiesi
-Che è innamorata di Edward ed è la mia migliore amica.- disse il folletto con le visioni.
-Non intendevo in quel senso...-
-Allora in che senso intendevi?- disse il fenomeno da baraccone.
-Volevo sapere che cosa sapete sulla sua vera... Natura.- terminai.
Tutti mi guardavano come se avessi appena scoperto l'acqua calda.
-E' un'umana?!- disse la bionda.
-No.. Non lo è.- disse Cullen.
-Come fai a saperlo?- dissi.
-L'ho notato quando stava insieme a noi.. Era come se non sentisse che eravamo diversi, cosa che gli altri esseri umani sanno ed è per questo che ci temono.- spiegò -Inoltre ho notato che il suo sangue non attira nessuno della nostra famiglia, insomma è inodore.-
Tutti lo guardavano stupefatti. Solo lui si era accorto di tutto questo.
Cominciai a pensare che forse Cullen non era così stupido come credevo. Invece la stima che avevo per il folletto iniziò a calare, anche perchè, munita di visioni del futuro, aveva più possibilità di scoprirlo. Ma anche Edward aveva un asso nella manica. Leggeva nel pensiero così chiesi: -Le hai letto nella mente?-
Negò -Non riesco ad entrare nella sua testa.. e non sai quanto vorrei.-
Straordinario.
-Ma allora...- continuò il succhiasangue in astinenza -Cos è in realtà?-
-E' un'ibrido.-
 
Capitolo 14 - Parte 3. La mia dolce Bella. (Edward)
Ibrido. Ibrido. Ibrido.
Dove avevo già visto quella parola?
 
From: Jake
Divertente, Ibrido..
 
Il messaggio della lezione di biologia. Ecco dove lo avevo visto.
Lo sapevo che in lei c'era qualcosa di diverso.
Quella parola mi rimase impressa nella mente e dovetti fare uno sforzo enorme per chiedere spiegazioni al cane.
-In che senso Ibrido? Cosa l'ha concepita?-
-Sono sicuro che la madre fosse anche lei un ibrido, concepita da un umano ed un licantropo come me. Però lei è anche mezza... -
-Mezza?- chiese Alice con voce tremante. Jazz la tranquillizzò.
-Vampira.- farfugliai infine leggendo nei pensieri del cane.
-Ehi! non leggermi nella mente sanguisuga.-
-Dovrei informarti che anche la tua migliore amica è metà " sanguisuga"- disse Rosalie facendo le virgolette con le dita sull'ultima parola.
-Porta rispetto per la mia Bella.- disse il cane.
-La tua Bella?!- dissi io leggermente alterato.
-Si. La mia Bella è la persona migliore che io abbia mai conosciuto e non permetterò a quelli della tua specie di farne una vampira completa.-
-La mia dolce Bella non è certamente obbligata a diventare come noi, ma se lo vorrà non sarai certo tu ad impedirglielo visto il suo carattere..- dissi, sentivo quasi il fumo uscirmi dalle orecchie per l'irritazione.
La mia dolce Bella non sarà mai obbligata a diventare come me. 

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** 15. La verità a portata di orecchio. -Bella- ***


Capitolo 15. La verità a portata di orecchio.
Mi ero sempre chiesta cosa fossi. Fin da quando imparai a leggere, mi rintanavo in biblioteca cercando sui libri, una montagna di libri, notizie di persone uguali a me.
Jacob era un licantropo, Edward era umano.. ed io cos’ero in realtà?
Quali doti avevo? Che cosa potevo diventare? Quanto ero pericolosa? Quanto avrei vissuto?
Queste erano le domande che mi struggevano.. quelle che mi facevano più paura.
Suonarono alla porta. Era Edward.
Appena gli aprii, mi diede un enorme abbraccio. Non capivo il motivo di questo gesto di affetto ma lo gradii ugualmente.
-Ti mancavo così tanto, Signor Cullen?- sogghignai.
-Tu mi manchi sempre, Signorina Swan.- e mi baciò a fior di labbra.
-Vuoi entrare?- Annuì.
Andammo in camera mia e lui sembrava parecchio a suo agio. Come se ci fosse stato un sacco di volte, cosa che non poteva essere possibile.
Si sedette sul mio letto e notò il libro che stavo leggendo. –Guida al soprannaturale?- chiese incuriosito.
-Emm..- arrossii. –Si, mi sono sempre interessata a queste..- “Dio, che situazione” pensai. -..Leggende.-
Lui rise. –Io credo al soprannaturale.-
Lo guardai fisso. Come faceva un essere umano ad essere così bello?
-Davvero ci credi?- lui annuì.
Sospirai. –Quindi se ti trovi davanti un essere soprannaturale… non scappi urlando?-
-No, probabilmente starei lì e gli chiederei ogni dettaglio della sua esistenza..- I suoi occhi dorati brillavano. Sorrideva, felice dell’argomento.
-Quindi se ti.. dicessi qualcosa…- feci un respiro profondo. -.. che mi riguarda. Non scapperesti, giusto?-
Scosse la testa. Mi guardava fisso negli occhi. Ero sicura che dicesse la verità.
Mi andai a sedere di fianco a lui. –Edward.. io..- Avevo paura. E se se ne fosse andato?
-Dimmi, Bella.- mi incitò il mio ragazzo.
-..Io non sono.. umana.-
Rimase in silenzio per due minuti. Chiusi gli occhi, aspettando urla o cose simili. Ma non avvenne nulla di questo.
-Bella..- mi toccò il braccio con la sua mano calda. Aprii di scatto gli occhi. Sorrideva.
-Sei ancora qui?- mi scesero le lacrime quando tutta l’ansia se ne fu andata. Era ancora lì, pronto ad ascoltarmi. Chi altro avrebbe fatto lo stesso al suo posto? Persino mia madre mi aveva rifiutato, eppure lui era rimasto.
-Bella, va tutto bene.- disse stringendomi a sé. –Ti prego, non piangere.-
 
Ci volle un’ora per calmarmi.
-La mia vera mamma era metà Licantropo e di questo ne sono certa. Ma del mio padre biologico non so praticamente nulla..-
-Ha pensato a delle possibili opzioni? Non so.. magari era anche lui un Licantropo.-
-Non penso ma lo tengo comunque in considerazione..-Cercai di sorridere. -..Per ora sto cercando informazioni sui Vampiri.. La mia ultima spiaggia.-
-Se vuoi, ti posso dare una mano.- E mi diede una carezza sul volto.
-In questo momento, non mi importa cosa sono..- gli misi a mia volta la mano sul viso. -..ringrazio solo il cielo per avermi mandato te..-
Fu immediato. Lui mi fece stendere sul letto e cominciammo a baciarci. Baci bollenti come la lava. Le sue labbra erano come una droga, più le assaggiavi, più ne volevi.
Ed io volevo di più. Insinuai la lingua nella sua bocca e finalmente si cominciava a ragionare.
Tutta l’ansia, la paura e la tristezza svanirono nell’istante in cui Edward rispose al bacio con più foga di me.
Mi voleva anche se ero un mostro.
 
I giorni successivi li passai praticamente quasi tutti a casa di Edward. Non era cambiato nulla e la cosa era assolutamente confortante.
Mi presentò finalmente i suoi genitori. –Caspita, siete tutti affascinanti in questa famiglia!- esclamai appena li vidi. Loro si misero a ridere.
-Sei molto carina, Bella.- disse Esme. Era una donna bellissima. La pelle sembrava porcellana e i suoi occhi erano uguali a quelli di Edward. Dorati. Bellissimi.
Aveva i capelli rossicci e un corpo esile e sinuoso. Quanto quello di Rosalie e Alice.
In quel momento mi sentii una racchia.
-Edward, mi ha detto che cercavi dei libri sul soprannaturale.- Sorrise Carlisle, il padre di Edward, nonché uno dei pochi medici dell’ospedale di Forks.
Lui era un bellissimo uomo. Alto e magro, aveva anche lui la sua dose di muscoli ma non erano come quelli di Emmett. Biondo e con gli occhi dorati.
-Si, infatti.- sorrisi a mia volta. Era l’uomo più cordiale che io avessi mai incontrato in vita mia.
-Sarei felice di fornirti i miei libri..- ad un certo punto guardò Edward e poi di nuovo me. -..Ho una grande passione per il soprannaturale..-
Risi. –Tutti con la stessa passione, suona un po’ strano!-
-Quando si dice, le coincidenze.- disse ridendo Edward. Sembrava poco naturale.
 
Dopo un’ora nell’ufficio di suo padre, Edward uscì dalla stanza per parlare un attimo con i suoi genitori.
La porta era rimasta socchiusa.
-Edward. Non puoi permettere che lo scopra leggendo i libri. Devi dirle tu cosa siamo.- Esclamò Esme.
-Lo so.. sto cercando un momento adatto e pensavo che se avesse trovato alcune informazioni…-
-Capisco tesoro. Spera solo che la prenda bene, Edward.-
-Figliolo, io penso che lei abbia il diritto di sapere cosa siamo.- Disse pacato Carlisle. –In fin dei conti con te è stata sincera.-
Non potei fare a meno di ascoltare. Era assurdo. Voleva dire che i Cullen avevano un segreto simile al mio?
Insomma, chi erano veramente?

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** 16. Sincerità -Ed- ***


16. Sincerità
Lo sapevo che stavo forzando la cosa, ma volevo vederla. Volevo farle intendere che non me ne sarei andato.
Mi fece entrare e salimmo in camera sua. Ormai la conoscevo bene. C’ero entrato molte volte.
Mi sedetti sul letto mentre lei si era fermata sullo stipite della porta.
Sul comodino c’era un libro. Lo svogliai velocemente.
-Guida al soprannaturale?-  chiesi incuriosito e sconvolto allo stesso tempo. Quel libro era feccia.
Scritto per guadagnare soldi, sostanzialmente.
In quel libro si diceva che i vampiri dormivano in cripte, vestivano solo ed esclusivamente di nero e non avevano iridi.
Per non parlare del mito per il quale il vampiro non si può ammirare allo specchio. Se fosse stato vero, Rosalie si sarebbe data fuoco da sola per quanto era vanitosa.
-Emm, sì. Mi sono sempre interessata a queste leggende..- arrossì.
Oh Bella, tu fai parte di queste leggende. E come me, devi imparare a conviverci.
Decisi di alleviare la tensione ridendo e dicendole che credevo al mondo delle creature fantastiche, o quelle che i libri e gli scienziati si ostinano a definire tali.
-Quindi se ti dicessi qualcosa che mi riguarda.. non scapperesti, giusto?- il suo respiro era affannoso e il suo cuore andava veloce come un treno. Non doveva aver paura che io la lasciassi. Non doveva neanche avere in testa questa probabilità. Non l’avrei mai lasciata.
-No, probabilmente starei li e gli chiederei ogni dettaglio della sua esistenza…- Sorrisi.
-Edward, io.. – si fermò  per un po’ e la esortai a continuare. –Non sono … umana.-
In quel momento chiuse gli occhi. Io mi ero incantata a guardarla. Aveva l’aria sofferente, come se si aspettasse qualcosa di brutto. Quel suo viso corrucciato mi faceva stare male.
-Bella…- la sfiorai e le sorrisi appena aprì i suoi bellissimi occhi color cioccolato.
Pianse per quasi un’ora e mi spiegò per filo e per segno quello che era, o per meglio dire, quello che sapeva di essere.
-In questo momento non mi importa cosa sono, ringrazio solo il cielo di avermi mandato te.- e sorrise. Un sorriso che mai più doveva abbandonare. Un sorriso per cui avrei lottato fino alla fine della mia seconda vita.
La baciai come mai avevo fatto. Era un bacio che diceva che l’amavo, che la ringraziavo per la sua confessione. Un bacio che diceva di non preoccuparsi, che non l’avrei mai abbandonata. Che le sarei stato sempre accanto nel bene e nel male.
 
I giorni successivi li passammo sempre insieme. Anche la notte, anche se teoricamente lei non lo sapeva.
Decisi che dovevo confessargli cosa eravamo. Magari, degli amici “diversi” come lei, le avrebbe rallegrato la giornata. Ma come potevo tirare fuori un argomento come questo?
Era una cosa delicata. Una cosa che doveva essere detta nel momento opportuno.
La portai a casa e pensai di farle fare un ricerca con informazioni vere sui vampiri, visto che si stava basando su quell’argomento, e per questo casa mia era perfetta. Non c’era posto al mondo con più informazioni sui vampiri dell’ufficio di Carlisle.
Ma ovviamente, lui ed Esme non erano molto d’accordo sul mio piano.
-Edward.- Disse Esme in preda all’ansia. –Non puoi permettere che lo scopra leggendo i libri. Se davvero vuoi dirglielo devi dirle tu cosa siamo..-
-Lo so..- Ero sconfortato. Cosa dovevo fare?
-Figliolo, io penso che lei abbia il diritto di sapere cosa siamo. In fin dei conti con te è stata sincera. Devi dirglielo tu, Edward.-
 
Quando rientrai nello studio di Carlisle, Bella mi guardava con aria confusa. Aveva gli occhi spalancati.
-Dio, Bella.- mi avvicinai. –Cos’hai sentito?-
Non volevo che se ne andasse. Non volevo si sentisse presa in giro.
-Beh, direi tutto.- disse un po’ fredda.
-Va bene..- Era il momento della verità. -..Bella, anche noi abbiamo una sorta di .. – Come cavolo posso chiamarlo? -…Segreto.-
Le si illuminarono gli occhi. –Siete Licantropi?-
-DIO, NO!- ero inorridito. –Siamo vampiri.- dissi secco. Tolto il dente, tolto il dolore.
-Davvero?- sorrise. –Ho sempre voluto incontrare dei vampiri!-
-Beh, ci hai vissuto in mezzo.- risi. –E stai con uno di loro..-
Arrossì. –Quindi sei un vampiro.- Meditò su qualcosa.
-Che c’è?- chiesi preoccupato.
-Quel libro era pieno di sciocchezze, vero?- chiese come se sapesse già la risposta.
-Secondo te, perché ti ho portata qui oggi?- ridemmo insieme per tutto il tempo.
-Quindi.. tu sai anche di Jacob?-
-Esattamente. Quel cane puzza da morire!- esclamai disgustato.
-Puzza? Io penso che Jacob abbia un ottimo profumo.-
-Beh, per i vampiri i licantropi hanno un odore sgradevole…- Lei divenne rossa in viso per qualche ragione a me ignota. Abbassò lo sguardo.
-Quindi.. ho anche io un cattivo odore?-
Dio, ma che aveva capito. Mi avvicinai al suo collo e lo annusai piano. –Tu non hai un cattivo odore…- le venne la pelle d’oca e il suo cuore cominciava a battere forte. Le baciai il collo sensualmente e parlai sussurrando. -..Sai di fragola e.. cocco..-
-Edward…- con un gesto febbrile si attaccò alle mie labbra ed insinuò la sua lingua nella mia bocca. Non mi aspettavo una reazione così dopo quella rivelazione ma, ovviamente, la apprezzai.
-La sincerità paga.- risi mentre riprendeva fiato.
-Voglio che tu sia sempre sincero con me, Edward.- Mi passò una mano sul viso.
Ero consapevole del fatto che, la mia rivelazione era solo all’inizio.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1455095