Un'estate particolare

di Bell_Lua
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'inizio ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Ultimissimo capitolo...fine della storia ***



Capitolo 1
*** L'inizio ***


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Capitolo 1: L’inizio

 

Volo per la Germania, una ragazza stava seduta tranquillamente, mentre molti attorno a lei si voltavano a guardarla, senza reprimere un giudizio a bassa voce. Tutto perché lei era diversa da loro.

Niente vestiti eleganti, niente tailleur. No, era l’opposto in realtà…

Indossava una maglietta dei Metallica, con un paio di jeans neri strappati in più punti, le All Star piene di disegni e colorate in modi impossibili, anelli particolari, gotici, in realtà, smalto nero e matita.

Gli adulti attorno a lei l’avevano già classificata come “sbagliata”.

Lei continuava ad ignorarli, d’altronde, l’esperienza d’ignorare le persone non le mancava. Da quando aveva cominciato a vestire in un certo modo ed ascoltare certa musica tutti la criticavano.

Anche molti “amici” si erano allontanati da lei per questo, quindi si era creata un muro tra sé ed il resto del mondo. Continuava ad ascoltare la musica proveniente dal suo mp3.

Stava andando 3 mesi a casa della nonna, una donna insopportabile, che ogni volta che si vedevano cercava di cambiare qualcosa di lei, che fossero i vestiti, la musica o semplicemente il suo modo di vivere.

L’unica cosa che poteva consolarla in quel momento era la musica.

 

In un’altra classe dell’aereo, precisamente la prima, altri 2 ragazzi affrontavano la stessa realtà della ragazza. Una realtà fatta di sguardi carichi di significati.

Erano due fratelli, due gemelli, che tornavano a casa. Uno diverso dall’altro, con due stili completamente diversi.

Uno aveva i rasta e aveva vestiti larghissimi, l’altro invece aveva dei vestiti attillati ed uno stile tutto particolare, tutto suo.

 

 

Aeroporto.

 

Finalmente volo terminato  pensò Karìn, mentre prelevava la sua valigia.

Aveva voglia di fumare una sigaretta, ma lì dentro ovviamente non si poteva.

Se esco non incrocio Helena…ma chissene!  

Helena era la nonna della ragazza ed in quel momento era l’unica persona che non voleva incontrare…ma doveva venire a prenderla.

La ragazza uscì dall’edificio e si sedette sulla valigia. Prese il pacchetto di sigarette e l’accendino appena acquistati all’interno e cercò di accendersene una.

Ma che culo, ho beccato l’unico accendino che non funziona, evvvai! E accenditi, stupido idiota!!!

Voltandosi, cercò qualcuno a cui chiedere di accendere e vide lì accanto un ragazzo che fumava.

- “Scusa, hai da accendere?” – chiese

Il ragazzo la guardò un istante e finalmente tirò fuori l’accendino.

La ragazza accese la sigaretta ed si concesse un leggero sospiro. Erano 3 ore che aspettava quel momento. Allora ridiede l’accendino al legittimo proprietario e si andò a sedere sulla sua valigia, in attesa della nonna.

 

Il ragazzo dell’ accendino rimase a fissarla ancora un po’, dopo che si fu allontanata, finché non vide ricomparire il fratello, che era andato in bagno poco prima.

-“Chi stai fissando tanto intensamente?” – chiese il ragazzo, vedendo il fratello completamente assente.

-“Bo, una tipa.”

-“E figurati se non era una ragazza!”

-“Ma che vuoi Bill? Mica mi metto a fissare i ragazzi!” – replicò un po’ annoiato il rastaro.

-“Scusa tanto! Be, andiamo? Gustav e Georg ci aspettano in macchina.”

Annuì e s’incamminò con Bill, voltandosi però un’ultima volta a guardare la ragazza.

Prima di girare l’angolo vide che si era alzata e stava parlando con un’anziana donna.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


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Cosa che non ho detto prima: è la mia prima FF, quindi siate clementi…purtroppo la storia non entrerà nel vivo fino al capitolo…bo, circa terzo o quarto, devo ancora scriverlo…diciamo che è in fase creativa ancora, sotto un telo bianco che lo nasconde al mondo… comunque… è una storia un po’ strana, che mi è venuta in mente stanotte, sul balcone di casa, mentre albeggiava e non dormivo, quindi forse sarà anche un po’ idiota in certi punti, dato che scrivo di notte e molte sere non mi ricordo nemmeno come mi chiamo dalla stanchezza…quindi…Ah, si, la nonna, be, è un po’ matta, ma in fondo e molto in fondo vuole bene a sua nipote…anche se non si direbbe a volte. E…altro? Bo, direi che dato che non so se i Kaulitz hanno qualche parente in Italia gliel’ho data io =) Una nonna, in uno sperduto paesino in campagna, in Toscana, se interessa a qualcuno.

Pensavo di non richiedere commenti, ma…por favor, please, per favore, va rog, in francese e tedesco non ricordo, comunque il senso era…tanti commenti, please!!! =) Danke, grazie, merci, thanks, multumesc e compagnia bella..

 

Ah, già… il disclaimer che nel primo non ho messo, scusate tanto!!!

Tom, Bill, Gustav, Georg non sono miei, non è a scopo di lucro, io non ci guadagno niente (tranne forse degli insulti =) ) e…be, in questo caso sono tutti maggiorenni

 

Capitolo 2

 

Eccola, no, non ce la faccio, scappo, si, si, ho deciso, scappo…ma dove? Pensava Karìn che vedeva Helena avvicinarsi sempre di più.

-“Potevi anche aspettarmi dentro, sai! Non è che devo correrti dietro,io!”

Evviva, cominciamo bene!

-“Si, d’accordo, scusa, è che avevo bisogno di una sigaretta”. Rispose lei,con tono noncurante, forse anche leggermente infastidita.

-“Sigaretta? Be, in casa mia non fumerai di certo!”

-“Infatti io non fumerò in casa tua” Le rispose con lo stesso tono di voce di prima

Lo farò nel giardino . Pensò bene di non dirle quelle parole, non voleva rischiare una crisi isterica.

Helena prese la valigia della nipote e la mise nel bagagliaio, ma praticamente la scaraventò dentro, quindi Karìn decise di prendere lei la chitarra (con la custodia nera).

La appoggiò delicatamente sul sedile posteriore ed andò a sedersi davanti.

-“Cos’è quella cosa nera sul mio sedile?”

Ma non si vede??? –“E’ una chitarra Helena”

-“Una chitarra? Be, non la suonerai certo a casa mia e chiamami nonna, non Helena”

 

Bill e suo fratello Tom raggiunsero la macchina di Gustav e Georg e si fondarono all’interno, non prima di aver lanciato i loro bagagli nel bagagliaio.

Bè…Tom lanciò la valigia, mentre Bill cercò di sistemare la sua in modo da non graffiarla, danneggiarla o rovinarla in alcun modo.

-“Finalmente! Quanto tempo è che siete stati via ragazzi?” Chiese Gustav

-“Dai, solo una settimana, neanche tanto a dire la verità!” Disse Tom

-“Neanche tanto? A me è sembrata un’eternità! Non c’era niente! Ma niente!” Sospirò Bill.

Lui era rimasto praticamente chiuso in casa tutto il tempo, a cercare di capire quello che dicevano in televisione e componendo canzoni. Tom, invece, era sempre stato in giro, con gente conosciuta lì.

-“Vabbè, andiamo adesso, però… Vi accompagniamo noi a casa…” fu la volta di Georg di parlare. Era stato zitto fino ad allora perché prima era immerso in un mondo tutto suo, a mandare sms alla sua nuova ragazza.

 

 

Per adesso questo era il secondo capitolo. Corto, molto corto, mi dispiace! Be, prossimo forse sarà più lungo, lo devo ancora ricopiare quindi non so…

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


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Capitolo 3

 

Arrivarono velocemente all’appartamento in cui vivevano solo loro due.

-“Grazie per il passaggio ragazzi! Vi volete fermare?” – chiese gentilmente Bill, mentre Tom, dopo aver salutato velocemente si era già fiondato in casa e probabilmente aveva già occupato il bagno.

-“No, Bill, io devo andare, mi aspetta Anya.”- rispose Georg

-“E io devo andare da Emma” – disse a sua volta Gustav

-“Ok, magari organizziamo qualcosa per vederci una di queste sere tutti insieme.”

I ragazzi si salutarono e poco dopo la macchina partì. Bill rimase un attimo a guardare il condominio in cui avevano scelto di vivere. Era bianco, di un bianco che splendeva sotto la luce del sole.

S’incamminò, tirandosi dietro la valigia ed entrò nell’appartamentino.

-“Tom, dimmi che non sei in bagno”. Il tono di voce aveva una nota supplichevole. Voleva farsi una doccia e sapeva per esperienza che Tom ci sarebbe stato minimo un’ora.

-“E invece ci sono e ci rimango. E non saranno accettate lamentele per la durata della mia doccia, spiacente!” rispose il fratello dal bagno, ridacchiando.

Bill si mise l’anima ed uscì sul balcone.

 

Appena la nonna finì di parcheggiare, Karìn si fiondò giù ed andò a prendere la sua amata chitarra.

La nonna prese la sua valigia ed si avviò verso casa.

-“Karìn!!!” – si sentì una voce alle spalle delle due

Karìn si voltò e vide Valery, una sua amica. Le due ragazze erano praticamente cresciute insieme ed erano completamente diverse.

Karìn aveva il suo stile e Valery il proprio. Valery era una ragazza da colori pastello, tessuti impalpabili e leggeri e neanche un po’ di trucco. Eppure si volevano davvero un gran bene, anche se si vedevano davvero poco, giusto il tempo dell’estate.

Quando pochi anni prima Karìn era tornata dall’Italia in una versione diversa da quella che Valery si aspettava, non cominciò a prenderla in giro, dicendole cattiverie, come invece molti altri avevano fatto. Lei l’aveva guardata (esaminata al microscopio rende meglio l’idea) e le aveva detto semplicemente “stai bene”.

Questo forse aveva anche rafforzato il legame che le univa. Karìn, Valery e Simon erano sempre stati migliori amici ed quei due furono gli unici a non giudicarla male e ad accettarla per com’era.

Valery l’abbracciò, ma data la rincorsa, finirono entrambe per terra.

Scoppiarono inevitabilmente a ridere, mentre la nonna Helena se ne andò in casa.

-“Sei qui!!!” – gridò Valery, rimettendosi in piedi

-“No, sono ancora in Italia, questo è un ologramma!” – rispose ridacchiando l’amica

-“Allora come ho fatto a buttarti per terra?”

-“La scienza oggi giorno fa miracoli e ha fatto gli ologrammi solidi!”

-“Dai, scema! Sono contenta di rivederti!” – le disse sinceramente Val

 Parlarono per un po’ di com’erano le cose in Italia e del volo, finché il cellulare di Val squillò.

-“Devo andare, è mio padre” disse.

Le due si salutarono e Karìn, rimasta sola, si fece forza per entrare nell’appartamento.

Ok, il segreto è respirare, non sarà così brutta questa vacanza. Dai, sarò anche gentile con Helena.

Entrò.

In tutta la confusione e l’allegria di prima non si era nemmeno resa conto del ragazzo che la guardava dal balcone, al 3° piano.

 

Bill rientrò dentro e trovò Tom che metteva apposto le sue magliette.

-“Oh, finalmente sei uscito, eh!” –sbottò un po’ scocciato.

-“Non fare il rompiscatole Bill! Stavolta c’ho messo anche poco, non rompere!”

-“Non indovinerai chi ho visto fuori dalla finestra!” disse entusiasta Bill

Tom si girò verso il grande armadio color mogano, senza scomporsi più di tanto e rispose al fratello:

-“Babbo Natale?”

-“EH?” – fece Bill

-“Niente, chi?” - chiese, sempre senza rigirarsi

-“La ragazza dell’aeroporto!”

-“Chi?”

-“Quella che fissavi!”

Tom si girò verso Bill, che lo guardava come in cerca di approvazione.

-“Ah”

-“E dici solo ah? Un po’ di entusiasmo, dai!!”

-“Vai a farti la doccia, Bill. E non rompere!”

 

 

Stavolta è venuto un po’ più lungo.

Grazie a mary : Lo stile nel vestire di Karìn è un po’ ispirato al mio. Certo che accetto suggerimenti, ma…devo aspettare ancora un po’ prima di far migliorare un po’ il rapporto tra nonna e nipote…magari succederà grazie all’aiuto di qualcuno…chissà! =) Grazie per il commento =)

 

Richiedo commenti? Sono indecisa…Ma si, dai!!! Commenti per favore =) Anche negativi, così mi rendo conto di cosa sbaglio e se c’è qualcosa che va bene… grassie =)

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


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Capitolo 4

 

-“Adesso ho una cena con delle mie amiche ed una mostra, quindi mi sa che devi rimanere sola… Ma non sarà un problema, no? Niente alcol, niente gente, niente sigarette, niente musica.”

-“Si si, va bene.”

-“Ma mi hai sentita?” chiese Helena

-“Si, va bene, vai! Ma lasciami le chiavi, no?”

-“E perché mai?” chiese un po’ alterata Helena.

-“Senti, in casa tua non fumerò, non berrò, non… ehm… niente! Ma non ho intenzione di marcire qui dentro, quindi me ne andrò un po’ in giro, forse da Val o da Simon, quindi se non vuoi che io lasci la porta aperta…molla le chiavi”

La donna lasciò le chiavi sul tavolino accanto alla porta della stanza della nipote ed uscì senza che altre parole uscissero dalle sue labbra.

Appena Karìn sentì la nonna chiudere la porta di casa, andò allo stereo accanto alla tv e mise su un cd misto.

Fece partire la prima traccia. Le note di Sweet Pandemonium riempirono l’ambiente.

Alzò notevolmente il volume della musica e si concentrò sul disfare la valigia, canticchiando qualche parola.

-“Today tomorrow seems so far away
In the waiting lane, yeah
So safe, in the blinding light of love unchained
In yesterday's grave, yeah”

 

Appena Bill uscì dal bagno sentì la musica proveniente dalla stanza di Tom.

Erano le note di Unholy Confessions.

-“Ascolti gli Avenged Sevenfold?” – chiese un po’ scioccato il ragazzo.

-“Si… mi calmano.”

-“Fammi capire…gli Avenged Sevenfold ti calmano?” Bill era sempre più scioccato.

-“Si…senti, sono passate 2 ore da quando sei entrato in bagno. Possiamo uscire adesso?”

-“Vuoi uscire? Ma non sei stanco?”

-“No, ho voglia di uscire. Be, vado da solo allora. Ok? A dopo”

Detto questo, Tom si alzò dal letto, prese uno dei mille cappellini che aveva ed uscì.

Bill non aveva voglia di uscire, è vero, ma dopo qualche minuto dall’uscita del fratello non ce la fece più a rimanere chiuso tra quelle quattro mura. Quindi decise di scendere almeno in giardino, o almeno in quel piccolo spiazzo verde che chiamavano giardino.

 

Intanto, in casa, Karìn spense lo stereo, prese l’mp3, il cellulare ed uscì per fumarsi una sigaretta nel giardino.

Però sulla porta si fermò e chiamò Valery.

Chiese alla ragazza se le andava di passare a fare due chiacchiere, ma era impegnata.

-“Vabbè, fa niente, non ti preoccupare, al massimo ci vediamo domani, ok?”

Detto questo riattaccò, si mise le cuffiette nelle orecchie e fece partire il random del lettore.

The Sharpest Lives partì nelle orecchie.

Nemmeno si ricordava di averla tra le canzoni, ma l’ascoltò volentieri.

Uscì di casa ed andò nel giardino. Si trovava proprio davanti al palazzo, giusto 4 scalini di pietra li divideva. Si sedette sul primo, bloccando l’entrata al portone ed accese una sigaretta.

Data la musica nelle orecchie, non sentì che qualcuno scendeva gli scalini.

 

Bill vide qualcuno seduto proprio davanti al portone, impedendo l’uscita.

Scommetteva fosse la ragazza di prima, anche se non aveva la stessa maglietta. I capelli erano gli stessi, quindi non si sbagliava.

-“Scusami…” –disse cortesemente per passare.

Niente. Nessuna reazione.

Allora si abbassò un po’ e sfiorò la spalla della ragazza.

 

Ad un tratto Karìn sentì qualcosa sulla sua spalla e presa alla sprovvista si spaventò. Si girò di scatto e vide un ragazzo un po’ strano.

Si tolse una cuffietta.

-“Scusa, non volevo spaventarti, è che…volevo uscire e non sentivi, allora…” –si sentì dire.

Dopo che riuscì a respirare nuovamente rispose:

-“Figurati…prego.” E si spostò per farlo passare.

Belli i capelli! Spostò lo sguardo anche sugli anelli. Ne vide uno gotico, bellissimo.

-“Bell’anello!” Quella frase sfuggì da sola.

 

Si guardò un attimo le dita e vide quello che la ragazza fissava, uno gotico, con una pietra nera in mezzo. A nessuno dei suoi amici era piaciuto il suo anello, ma era il suo preferito.

-“Sul serio?” – chiese un po’ timoroso.

Molti lo avevano già preso in giro prima, o per i capelli, o per altro del suo aspetto fisico. Facevano un complimento e poi prendevano in giro.

Molti avevano già detto la frase della ragazza, ma poi aggiungevano qualcosa come “per una ragazza” o … “è strambo come te”.

-“Si, è carino! Poi la pietra nera mi piace un sacco. Io non ne trovo mai così belli.” – La ragazza fece un timido sorriso.

Bill rimase a guardarla per un po’.

Non aveva la maglietta di quella mattina, ma una nera, con un teschio viola sul fianco.

 

Oddio, che mi fissa? Cos’ho? Che ho fatto… Insicura? Chi, io? Noo, ma chi l’ha mai detto? Smetti di fissarmi! Si guardò un attimo, ma le sembrava tutto apposto.

Se si mette a criticare quello che indosso io, gli sparo! Dopo i suoi ragionamenti “filosofici”, decise di presentarsi.

-“Mi chiamo Karìn.”

-“Bill”

Dopo aver stretto la mano al ragazzo era piombato un lunghissimo silenzio.

Decise di romperlo in qualche modo, ma non sapeva cosa dire, quindi si mise seduta e diede un altro tiro alla sigaretta, che si era ridotta tantissimo.

 

Bill intanto si stava scervellando per dire qualcosa di sensato. Parlare del tempo non gli andava…

Colpo di genio:

-“Abiti qui?”

-“No! Cioè si…be, all’incirca, sto da mia nonna per le vacanze”

Bill si sedette a sua volta sullo scalino, stando però attento a non sporcare gli indumenti che indossava.

-“Tu, invece?” chiese Karìn

-“Si, con mio fratello Tom”

 

D’un tratto partì la suoneria del cellulare di Karìn.

-“Si? Ok, si, ok! No, non mi va, no, va bene, ok, si, arrivo.”

Chiuse il cellulare e si voltò verso il ragazzo.

-“Be, me ne vado, ciao! Piacere di averti conosciuto, Bill.” Gli disse, mentre scendeva l’ultimo grandino e se ne andava.

-“Piacere mio Karìn.”

Lei fece un ultimo cenno con la mano prima di voltarsi e di andare verso casa di Simon.

 

Bill guardò sul gradino e vide un plettro bianco con un simbolo rosso.

Doveva esserle caduto quando si era alzata.

-“Chitarrista.” Disse rivolto a sé stesso.

Lo prese e se lo infilò in tasca.

Almeno aveva un motivo per rivederla.La trovava simpatica.

 

 

Oddio, ho postato 4 capitoli solo oggi! Per me è strano, molto strano!

Mi sa che forse riuscirò a mettere anche il quinto, ma ancora è nel mio cervellino che naviga in acque tempestose, quindi ci metterò un po’ a mettere su carta o… su Word le parole adatte.

Ps: non ci saranno tracce di twincest o altro. Volevo solo dirvelo.

 

Grazie a :

 

Giulia90: Non fa niente se non sei una fan dei Tokio Hotel, anche io li conosco poco, ma mi piacciono certi aspetti di loro e della loro musica. E questi mi hanno spinta a scrivere una FF su di loro. Sono contenta che la trovi carina, grazie =)

 

Kiriki: Ecco il nuovo capitolo, spero ti piaccia anche questo.

 

Mary: Grazie, grazie mille! =) Si, bè, i Kaulitz stavolta avranno l’arduo compito di fare anche questo. Però mi dispiace dirtelo, ma ci metteranno un pochino. Dato che si sono appena conosciuti devo far sviluppare un po’ i rapporti tra i personaggi. Fammi sapere se ti è piaciuto anche questo capitolo. =)

 

E chiedo nuovamente commentini, in tutte le 3000 lingue che conosco..seee, magari…

Comunque…recensite?

Grassie  =)

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


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Capitolo 5

 

Passarono un paio di giorni da quando Karìn conobbe Bill e solo allora si rese conto che il plettro era sparito, finito chissà dove, andato, insomma, non c’era più.

La ragazza pensò a tutti i posti in cui forse l’aveva lasciato e si decise di chiedere a Bill, che non aveva più visto in giro, se magari l’aveva trovato lui.

Salì fino al terzo piano, dove vide una targhetta con il cognome: Kaulitz e accanto, sul muro, a penna Bill und Tom.

Suonò lievemente.

 

-“Va ad aprire, Bill!” urlò Tom dal salotto.

-“Tu sei più vicino, vai tu!” urlò di rimando Bill che si stava asciugando i capelli.

 -“No, vai te!”

Dopo molti “no, io non ci vado” e altrettanti “vai tu”, Tom si alzò dal divano ed aprì.

 

Karìn, che si aspettava di vedere Bill aprire la porta sgranò gli occhi quando riconobbe il ragazzo dell’accendino, dell’aeroporto.

-“Ehm…ciao” disse “scusa, c’è Bill?”

Tom la guardò un po’ e si rese conto che era la ragazza di pochi giorni prima.

-“Ehm..si, te lo chiamo. BILL!!!”

Karìn si aspettava che Tom andasse da Bill (ovunque fosse) e lo chiamasse, non che urlasse il suo nome in quel modo…ma fece finta di nulla.

-“ARRIVO!!” altro urlo, da un’altra parte della casa.

Pochi istanti dopo arrivò Bill che fece un sorriso alla ragazza.

-“Ciao!”

-“Ciao, senti, avrei una cosa da chiederti…Ehm, per caso l’altro giorno quando ci siamo incontrati…quando me ne sono andata via, hai mica notato se c’era il mio plettro? E’ bianco, con un simbolo rosso.”

 

Tom ascoltava la ragazza e Bill parlare e appena sentì la parola plettro pensò “chitarrista”. Il secondo suo pensiero fu “sono sicuramente più bravo io”.

Bill intanto le stava rispondendo.

-“Ah, si, ti era caduto e l’ho preso io, scusa, poi mi sono dimenticato di ridartelo.”

-“Ah, be, fa niente, l’importante è che sia sano e salvo”

Bill chiese a Tom di andare in camera sua a prendere il plettro sulla scrivania.

Al ritorno li trovò che stavano ridendo.

Era un po’ deluso dal fatto che fosse il fratello al centro dell’attenzione e non lui, ma lasciò perdere, d’altronde mica poteva arrabbiarsi per una cosa così stupida.

 

Karìn ringraziò Bill per averle tenuto il plettro e se ne andò.

 

-“Allora, hai qualcosa da dirmi fratellino?” disse con tono canzonatorio Tom

-“Di che parli?” chiese a sua volta Bill.

-“Della tipa! Quella del plettro. Vi conoscete, che c’è tra voi?”

-“Senti, Tom guarda che hai capito male… Io non sono come te, non c’è subito qualcosa con la prima ragazza che incontro. Eppoi, bè, non è il mio tipo! Comunque l’ho conosciuta la prima sera che siamo tornati, quando tu sei uscito per i cavoli tuoi, io sono sceso un attimo nel giardino e allora ci siamo incontrati. Per forza abbiamo parlato. Che volevi, che stessimo zitti?”

-“Scusa tanto..allora…non ti piace, niente?”

-“Bo, non so!”

-“Che risposta è “non so”? Devo capirlo!”

 

Karìn ringraziò la sua buona stella per aver ritrovato il plettro. Ringraziò mentalmente anche Bill. Se non fosse stato per lui.

Tornò in camera sua, col suo portafortuna messo al sicuro nella tasca dei jeans e prese il suo quaderno. In esso scriveva le parole che le spuntavano in testa, che poi diventavano o una canzone o una poesia, oppure rimanevano soltanto lì, scritte su un foglio bianco.

Lo sfogliò un po’, ma dato che l’ispirazione non arrivava, decise di mettere su un altro po’ di musica, anche se alla nonna dava fastidio.

Lo chiamava “Rumore”. Per lei tutta la musica in realtà equivaleva al rumore. Che fosse rock, punk, pop, blues o altro.

Be, disprezzava più di tutto la house. Era l’unico punto sul quale andava d’accordo con la nipote.

Cercò un cd in particolare… l’aveva fatto lei, per le occasioni in cui non era né triste, né allegra…una via di mezzo con qualche spruzzo di malinconia.

Lo trovò e lesse la tracklist. Vi erano vari artisti, come 30 Seconds To Mars, The Used, Avenged Sevenfold, HIM, Metallica, Guns, Franz Ferdinand e tanti, tanti altri.

Scelse a caso e spuntò fuori Vermillion degli Slipknot.

Rimase un po’ ad ascoltarla, finchè non sentì la nonna chiamarla per cena. In realtà non aveva voglia di cenare, ma poco prima, parlando con Bill, aspettando il ritorno del fratello, lui le aveva consigliato di cercare di essere più dolce con la donna e meno sulla difensiva.

A questo punto, dopo averle tentate tutte, decise di provare anche questo.

-“Cosa c’è di buono da mangiare, nonna?” chiese con un’aria da angioletto, entrando in cucina.

La donna si voltò e rimase un po’ senza parole, al chè, la ragazza facendo un sorrisino chiese

-“C’è qualcosa che non va?”

-“No, è che…mi hai chiamata nonna e non Helena. E’ strano, tutto qui. C’è… be, se vuoi pizza. Ho pensato che magari ti mancava la cucina italiana, allora ho fatto questa.”

Spinse verso di Karìn una pizza capricciosa talmente invitante che ogni sua difesa crollò.

Disse solo grazie e cominciò a mangiare.

Era anche buona, oltre che bella.

Si voltò verso la nonna e fece un gran sorriso che praticamente sciolse la donna.

Fu molto felice di questo e si rese conto che forse non tutto era rovinato del loro rapporto nonna- nipote.

Ringraziò nuovamente mentalmente Bill.

Aveva avuto una bella idea, doveva ammetterlo.

Decise di tentare una cosa che mai avrebbe provato prima:

-“Ehm…nonna?”

-“Dimmi”

-“Senti, vorrei farti sentire un po’ della mia musica, così ti renderai conto che non è rumore. Che ne dici?” Nel dire questo fece una faccia angelica, dolce, al chè la nonna non poté rifiutare.

Andò con la donna in camera e fece partire lo stereo. Dopo Vermillion iniziò subito Disenchanted, ma ad Helena continuava a sembrare rumore… Allora tentò con un altro gruppo e cambiò cd. Ne mise uno che conteneva una delle sue canzoni preferite:  Pretending, versione acustica.

Sentì la voce del frontman cantare quelle parole e vide che la nonna non disdegnava la canzone.

Poi tentò con un altro cd ancora: A beautiful Lie dei 30 Seconds To Mars. Mise A Modern Myth e The Fantasy.

Alla donna piacque anche questo e a fine serata dovette ammettere che la ragazza non ascoltava rumore.

Almeno una delle cose su cui litigavano sempre era risolta.

Andò a letto più tranquilla e pensò di andare l’indomani da Bill e ringraziarlo per i consigli.

 

 

Grazie a tutti quelli che hanno recensito dovrei essere a studiare per guida, ma ogni volta che tocco il libro mi viene un’idea per la FF e non posso sprecarla, allora mi metto davanti al computer e scrivo e il tempo passa e il libro rimane dov’è… Prossimo capitolo, non ho la più pallida idea di quando lo posterò…forse stanotte o forse domattina… voi però continuate a recensire =) Mille grazie.

 

Judeau: I love HIM, come potevo non metterli nella FF?  =) Metto le canzoni che ascolto mentre la scrivo, quindi quelle che mi danno l’ispirazione. Bella sweet pandemonium, vero =)

 

Recensite, recensite recensite! Grazie mille!! =) =) =)

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


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Capitolo 6

 

Il giorno seguente, guardando fuori dalla finestra, Karìn vide pioggia, pioggia ed ancora pioggia. E un po’ di freddo quando aprì la finestra.

L’odore della pioggia le piaceva particolarmente e adorava stare ore e ore a fissare fuori dalla finestra tutta quell’acqua che cadendo sfiorava piante, fiori, alberi.

Era una cosa che le piaceva, senza un perché. Era un’altra delle cose che molte persone commentavano volentieri con un “ma non ti può piacere la pioggia, dovrebbero piacerti le giornate di sole”.

A lei piacevano le giornate di sole, ma a volte era rigenerante un acquazzone o un temporale.

Cominciò a salire le scale che conducevano al terzo piano, per andare a casa dei gemelli.

 

Ennesima scena nella vita dei fratelli:

-“Vai tu, io non posso”

-“No, vai tu, io non ho voglia”

Anche questa volta fu Tom ad aprirle.

-“Ciao, tu sei la tipa di ieri.” Disse subito, non appena la riconobbe.

-“Si, Karìn, piacere” Tese la mano.

Tom la strinse, presentandosi –“Tom. Ti chiamo mio fratello. Comunque entra!”

Karìn si preparò all’urlo del giorno precedente, ma non arrivò. Invece lo vide allontanarsi ed andare di persona dal fratello, mentre lei aspettava sulla porta.

Karìn entrò, quindi rinchiuse la porta alle sue spalle.

Nell’altra stanza Bill stava disteso sul letto ascoltando una canzone nota solo a lui.

-“Ehi, Bill, c’è di nuovo Karìn, la ragazza di ieri, quella del plettro. Vuole parlare con te.”

-“Si si, vado subito. Come mai sei venuto di persona ad avvisarmi? Dov’è il tuo solito urlo?”

-“Bo, mi andava, adesso non rompere e vai da lei, su!!

Bill si alzò dal letto ed andò da lei

-“Ehi, Karìn!”

-“Bill! Senti, sono passata a ringraziarti per le dritte di ieri. Avevi ragione, hanno funzionato.”

Parlarono del più e del meno per un po’, circa un paio d’ore, durante la quale si conobbero meglio. Anche Tom aveva partecipato ai discorsi e molte volte si erano ritrovati a ridere a crepapelle.

Tra le altre cose parlarono anche dei programmi che avevano per quella sera.

-“Sinceramente io non ho nulla da fare” – disse la ragazza

-“Noi usciamo con degli amici, ti va di venire?” chiese Bill. “Dovrebbe essere divertente, andiamo in un pub a parlare”

-“E bere” disse Tom

-“Tom, ma non riesci a pensare ad altro?” ridacchiò Bill mentre faceva quella domanda al fratello.

-“Ma si che penso ad altro, tipo che”

-“NO, aspetta, non voglio saperlo, mi potrebbe turbare e così resterei segnata a vita.” Commentò Karìn.

Tutti e tre risero.

Si organizzarono per uscire. Bill avrebbe chiamato Gustav e Georg e Karìn avrebbe telefonato a Valery e Simon.

-“Vabbè, allora scappo, ci vediamo qui davanti alle nove?”

Si salutarono.

 

Le nove di sera, davanti al condominio.

-“Ciao Karìn!”

-“Val, Simon! Be, sentite, gli altri non sono ancora arrivati, quindi ci tocca aspettare.”

-“Ma dov’è che andiamo, scusa?” Chiese Simon

-“Non lo so, un pub che conoscono loro. Tom ha detto che ci saranno anche due loro amici con le loro ragazze.” Rispose Karìn.

-“EHI!” sentirono quella specie di saluto provenire dalle loro spalle, quindi si voltarono tutti.

-“Tom, Bill! Finalmente! Loro sono Valery e Simon”

Tom prese la parola per presentare i suoi amici: -“Loro sono Georg e la sua ragazza Anya e Gustav con Emma.”

Una parola uscì dalle labbra di tutti i presenti: -“Piacere”.

-“Allora…andiamo?” Fece Bill, sorridendo.

Senza farsi sentire Simon commentò all’orecchio di Karìn : “ Non è che tra te e Bill c’è qualcosa, scusa?”

-“Ma cosa…? No, perché?”

-“No, così, Val e io ne parlavamo prima, ma…niente, se non c’è nulla!”

-“No, non c’è, piuttosto…ehm…dì a Valery di stare attenta a Tom, piuttosto”

-“E perché, scusa?”

Si voltarono a guardare Tom e Valery ridere e scherzare come fossero vecchi amici…Amici,poi…

Simon corrugò la fronte, guardando i due parlottare e rimase in silenzio finchè non arrivarono davanti al pub.

Videro due tavolini vuoti lì accanto e li unirono, così da riuscire a starci tutti e nove.

 

Dopo il primo giro di alcolici l’atmosfera era molto più rilassata. E tutti parlavano di tutto, come amici, appunto.

I gemelli e Karìn raccontarono come si erano per modo di dire conosciuti e si stavano divertendo un mondo, finché il cellulare di Tom non squillò. Si spostò un po’ per non farsi sentire, ma gli urli che provenivano dall’altra parte si sentivano piuttosto bene.

-“E’ la sua ex ragazza. Non lo molla nemmeno un istante. Lo chiama, gli manda messaggi, vuole tornare con lui, ma… be, Tom no.” Disse loro Bill

Tom chiuse il telefono di scatto e ritornò nella posizione di prima, con un sorriso sul volto, come a dire che andava tutto bene.

Un leggero silenzio si posò, come un velo impalpabile sulla tavolata.

Nessuno osava proferire parola.

Fu Gustav a sciogliere la tensione:

-“Io ho voglia di…ballare.”

Gustav e ballare nella stessa frase…nessuno riusciva ad immaginarlo e un coro di risate si levò dagli amici.

Alla fine però fu costretto da Emma a ballare e a loro si unirono anche Bill e Karìn e perfino Tom.

Rimasero tutta la notte lì a bere e parlare e soprattutto a ridere, finché davvero non furono stanchi e mezzi ubriachi.

-“Io vado a casa”disse Karìn che fu la prima a crollare, mentre Simon faceva a gara con Tom su chi riusciva a bere di più.

Fu Tom a vincere, sfortunatamente. Si, sfortunatamente, perché toccò a Simon pagare il conto alla fine.

Questa era la posta in palio.

 

Ognuno alla fine tornò alla propria casa e poco prima di addormentarsi Bill mandò un sms a Katrìn : “Mi sono divertito, domani ti va di vederci?”

La risposta non ci mise tanto ad arrivare, e Bill rimase a rimuginarci un po’ su.

“Si, ma solo se vengono anche Tom e Valery…”

 

 

Lo so, lo so, un ennesimo capitolo corto…è che oggi mi vengono così, scusate!!! Bo, stasera non mi andava di uscire quindi ho finito il sesto capitolo.

Mi sembra un po’ infantile come capitolo, ma non so, giudicate voi

 

Spero piaccia!

 

Dunque…i ringraziamenti…eccoli:

 

Judeau: Stavolta niente musica. Fare un capitolo lungo sarebbe meglio, lo so… da domani cercherò di farli un po’ più lunghi… oggi è andata così…Comunque grazie per i complimenti =) Per rispondere all’altra domanda…Si, sto in teoria studiando per scuola guida e tra poco ho l’esame di teoria. Peccato che appena mi metto a ripassare mi vengono in mente altre 40 cose da fare… e uscire con gli amici e mettersi a studiare non sono proprio due cose che si possono fare insieme. E preferisco uscire con gli amici… L’importante è che comunque ai quiz non faccia tanti errori. Finora mi è andata bene. Domani però mi toccherà studiare.

Ancora grazie per i complimenti. Dimmi se questo capitolo ti è piaciuto.

 

E grazie mille anche a mary: No, in questa FF non sono famosi, mi sa che mi sono dimenticata di scriverlo, vero? Mi dispiace!

Non so se far cambiare il rapporto tra Bill e Karìn o lasciarli versione amici. Che ne pensi?

 

Mi raccomando, recensite, che mi fate contenta =)

Anche giudizi negativi, servono a far migliorare la storia o almeno il mio modo di scrivere.

Grassie… baci =)

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Nuova pagina 1

Capitolo 7

 

L’indomani mattina Karìn si svegliò con un mal di testa feroce, dovuto alle bevute della sera prima. Era anche relativamente presto, se si pensa che era tornata a casa alle 5 del mattino ed era solo mezzogiorno… Sentiva la nonna trafficare in cucina con pentole e tegami o con mazze da baseball, fracassando qualsiasi cosa, per lei era uguale, il rumore era assordante.

Decise di alzarsi, preparandosi alla brontolata da parte della donna, per essere rientrata così tardi.

Appena mise in cucina prima di tutto la nonna la sorprese, perché al posto della faccia drammatica ed arrabbiata che si aspettava, c’era un sorriso ed un cordiale:

-“Ma buongiorno, dormito bene?”

Karìn sgranò lievemente gli occhi e rispose mugugnando che si, aveva dormito bene.

-“Oggi non ci sarò, ti preparo adesso anche la cena ed il pranzo per domani. Dovrai solo scaldare la roba. Ho da organizzare alcune cose fuori città, quindi forse tornerò domani sera.

Tu non combinare pasticci, mi raccomando! Niente feste!”

Il cervello della ragazza recepì solamente “casa vuota”, “torno domani sera” e “festa”.

Già stava pensando a cosa le serviva, a chi invitare, quale musica mettere…

Dato che però la nonna continuava a fissarla, probabilmente aspettando che la nipote la rassicurasse, bofonchiò qualcosa come un –“Stai tranquilla”

Tornò in camera sua, chiuse ovviamente la porta a chiave e si mise a buttare giù una lista, che andava dalle cose da fare, agli invitati, alla roba da bere.

Cominciò anche a fare un paio di telefonate.

-“Pronto?” – rispose dall’altro capo della linea una voce tremolante.

-“Valery? Stai bene?” le chiese Karìn

-“Nooo, ricordi ieri sera, ubriachi da far schifo?”

-“Quelli che dici tu eravate Tom e Simon e te, non anche io! Dai, senti questa: mia nonna va via oggi e torna solo domani sera.”

-“Uhm, se, e allora?”

-“Come e allora? Festa, no?”

Ci fu un momento di silenzio dall’altra parte e Karìn pensò che l’amica o si fosse riaddormentata o era stata male.

-“Festa?” – chiese Val con una voce un po’ più ferma.

-“Festa.”

-“Tom?” – richiese con una voce ancora più sicura, tanto che a Karìn sembrò più un ordine, che una domanda.

-“ Glielo chiedo, ma penso che verrà. Almeno spero. Però tu oggi mi aiuti, dato che abbiamo tempo solo fino a stasera. Quindi dovremo uscire a comprare” Non fece nemmeno in tempo a finire la frase, che Valery rispose:

-“Comprare? Ci sto, non bisogna che tu aggiunga altro, socia. Sono con te. Ma non è che forse anche Tom…sai…”

-“Ti prego, basta! Ho capito, chiamo anche lui. Contenta?”

-“Chiedi aiuto anche a Bill?” – Chiese Valery. Karìn immaginò che dall’altra parte la ragazza stesse ridacchiando, quindi disse subito

-“Non ridere, si, chiederò  anche a Bill, ma solo perché mi serve il suo aiuto. Ora attacco, devo chiamare altra gente. Ciao e rimettiti che per le tre devi essere qui, davanti a casa mia!”

Chiuse la chiamata e decise di salire dai ragazzi ad informarli della festa.

 

Tom si era appena alzato e vagava come uno zombie da una parte all’altra della casa. Bill invece era già sveglio, pettinato, truccato, si, anche truccato. Non aveva nemmeno un capello fuori posto.

Appena suonò il campanello, Tom mugugnò una qualche frase sconnessa e lanciò via il cuscino che ancora teneva tra le mani, mentre Bill aprì.

Un gran sorriso comparve sul suo volto quando vide davanti a lui Karìn.

-“Ehi, ciao! Tom, è Karìn, vuoi venire a parlarci anche tu?”

Il ragazzo ridacchiò mentre aspettava che Tom rispondesse.

Dall’altra stanza si sentì un grugnito ed un invito di andare a visitare un paese per Bill.

-“Forse è meglio che parliamo fuori, se no qui è la volta buona che mi lancia dietro qualcosa di più pericoloso di un cuscino.”

Scesero in giardino, dove Karìn si tuffò a mò d’angelo sull’erba. Si sistemò meglio, sempre stando sdraiata, mentre il ragazzo si appoggiò delicatamente su un gradino lì accanto.

-“Dunque…” esordì la ragazza, cominciando a raccontargli della sua idea per la festa.

-“Bello! Noi ci veniamo sicuramente!” – rispose entusiasta Bill

-“Si, ma mi serve anche aiuto per organizzare tutto. So che magari venire a comprare tutta la roba che serve, con me e Valery, non è una delle più entusiasmanti idee, ma davvero ci servite. Ti prego!!!”

-“Ok, d’accordo, vi aiuteremo, ma… organizziamo qualcosa anche per Valery e mio fratello per stasera, ok?”

Karìn sorrise all’idea di Bill. A Valery Tom piaceva, ma non sapeva se il ragazzo ricambiava o se la sera prima era gentile con lei solo perché sotto i fumi dell’alcool.

Si salutarono, con la promessa di rivedersi lì alle tre.

 

Karìn aveva già concluso la maggior parte dei preparativi. Aveva chiamato gli amici dei Kaulitz, aveva avvertito Simon e si era ritrovata anche a chiamare Sonja, una sua vecchia amica, che non vedeva da un sacco di tempo. Lei aveva acconsentito a partecipare alla festa.

Karìn aveva anche già preparato i cd con la musica. Aveva scelto, con l’aiuto telefonico di Simon i cd per la festa.

Non voleva qualcosa per ballare tanto, anche perché quasi tutti quelli che aveva chiamato erano piuttosto restii a…be, a muoversi, principalmente. Erano il genere di persone che si stravaccavano sul divano o su qualsiasi piano confortevole, a bere e parlare.

Quando guardò l’orologio e vide che erano le tre, prese le chiavi, il cellulare ed i soldi ed uscì.

Trovò i tre amici ad aspettarla.

-“Scusate per il ritardo. Andiamo.”

 

Dire che comprarono da bere non basterebbe per descrivere la quantità di alcolici con cui arrivarono a casa della ragazza.

Erano lattine su lattine, bottiglie di tutti i generi e tutte le grandezze, alcolici che partivano dai nomi più conosciuti a quelli completamente sconosciuti.

Però la birra primeggiava tra tutto.

Karìn e Valery lasciarono che fossero i ragazzi a portare il peso di tutte quelle borse.

Quando finalmente arrivarono e misero a terra tutto quello che avevano in mano, Tom esclamò:

-“MAI PIU’! Io non vi aiuterò MAI più! Che sia chiaro!”

Però non gli era dispiaciuto così tanto quando Valery gli chiedeva se poteva portare anche la sua borsa piena di cose.

Oltre agli alcolici avevano preso anche pacchetti di patatine, pop corn e schifezze varie da mangiare.

 

Presero dalla cucina un cucina un tavolo lungo e lo sistemarono nel soggiorno, dove c’era lo stereo più grande, che Bill aveva portato da casa loro e vi sistemarono sopra tutto il possibile, fino a non lasciare neanche un centimetro di spazio disponibile su di esso.

 

Il tempo di sistemare i mobili, in modo da non intralciare il cammino ed i primi invitati cominciarono ad arrivare.

I primi furono Georg e Anya, poi arrivarono anche Gustav ed Emma, insieme anche a Simon.

La festa era cominciata da un po’, quando qualcuno suonò alla porta. Karìn fece fatica a sentire il campanello, in tutto quel casino, però.

Sapeva già chi era: Sonja.

-“Ciao! Quanto tempo che non ci vediamo!Dai, entra, ti faccio conoscere un po’ di gente!”

Karìn aveva chiamato Sonja perché era il tipo di ragazza che piaceva a Bill, quindi voleva che almeno si conoscessero.

Infatti per prima andò da Bill.

-“Bill, questa è la mia amica Sonja. Sonja, lui è Bill.”

Li lasciò da soli, per andare a vedere come andavano le cose tra Valery e Tom.

Quando la vide da sola, a bere una birra, con un broncio sul volto, si meravigliò.

-“Ehi! Ma dov’è Tom? E cos’è quella faccia?” – chiese all’amica preoccupata.

-“Ah, non lo so! Gli è suonato il cellulare e se n’è andato via, dicendo che era una cosa importante.”

-“Andato via? Nel senso andato via da qui o andato in una stanza a parlare al telefono?”

-“Andato nel senso andato. Ha preso su una birra ed è uscito.”

La ragazza s’imbronciò ancora di più e Karìn si arrabbiò.

-“Bill” – disse lei, rivolgendosi al ragazzo che stava scherzando con Sonja. “Scusa se ti disturbo, ma tuo fratello ha preso e se n’è andato. Valery ha detto che ha ricevuto una chiamata e poi…andato.”

La stessa idea attraversò la mente di entrambi i ragazzi, nello stesso momento.

-“Giuro che se ci ricasca lo prendo a calci” – le disse Bill

-“La ex. Ma se lui non vuole più vederla, non ha senso incontrarla, no?”

Karìn non capiva, ma Bill le raccontò che tra Tom ed Alexandra (la sua ex) c’era una specie di tira e molla. Tom la lasciava, lei cominciava a chiamarlo, faceva un po’ la gatta e lui tornava da lei per un po’, poi si lasciavano e ricominciavano.

-“Dai, chiamalo al cellulare. Vedi di farlo tornare.”- proferì la ragazza.

Bill chiamò il ragazzo, ma questo disse che non erano affari del fratello,ma solamente suoi, quindi di lasciarlo in pace.

Poco dopo questa conversazione Tom spense il suo cellulare, così da non essere raggiungibile.

 

 

Finito il settimo capitolo…Dai, questo qui è lunghetto, no?

Dunque… sono indecisa se mettere un’anticipazione di cosa succederà tra Tom e Valery e Bill e Karìn…naaa, non la metto, rovinerei soltanto la storia. Non sono cattiva… =)

 

Ed ecco a voi i miei ringraziamenti:

 

mary: ops, mio errore di dimenticanza non aver scritto che con sono famosi. Non  mi andava che fossero tipo braccati da giornalisti e orde di fan agguerrite e ci tenevo invece che fossero ragazzi normali… be, normali, poi! Sai che l’idea della nonna che si sposa col nonno dei ragazzi è carina?  =) Bo, dai, ci penso, al massimo ti faccio sapere =) Spero che ti piaccia anche questo capitolo, fammi sapere =)

 

Mi ero dimenticata di ringraziare anche Kiriky, scusami. Sono contenta che ti piaccia la mia storia. Spero solo che non diventi noiosa. Ciao =)

 

Redundant: Sono contenta che ti piaccia la mia ff, è la prima che scrivo… Karìn è un po’ come me, forse un po’ meno pazza, però =) Valery e Simon non sono inventati. Solo i nomi sono stati creati dal mio cervellino bacato =) Nei prossimi capitoli cercherò di dare più importanza a questi due personaggi. Per i gusti musicali, be, anche quelli sono miei. HIM e 30STM sono i gruppi che preferisco di più, infatti le loro canzoni saranno MOLTO presenti nella storia. Spero che continuerai a leggere la mia storia. Poi fammi sapere se c’è qualcosa che non torna o altro. Grazie =)  ciaooo ah, il rapporto con la nonna pian piano migliora…

 

RubyChubb: Hai visto, ho fatto un capitolo più lungo. Meglio? =) Oddeo, Beautiful? No, ti preeego!! Non fare questo tipo di paragoni, il mio piccolo cuore non regge a questi colpi mortali =) No, dai, lo so che scherzi =) Cercherò di migliorare, promesso. Tu però dimmi che ne pensi. =)

 

Judeau: L’esame di teoria ce l’avrò all’incirca a metà luglio…paura!!! Più che altro devo calmarmi quando faccio i quiz, che di solito finisco 4 schede in un quarto d’ora. Sono troppo frettolosa a volte. Speriamo bene e crepi il lupo =) Poi comincerò pratica. Il mio istruttore è bravissimo e grazie a Dio non è un tiranno! Fortuna! Non vedo l’ora di avere la patente! Anche perché dove abito io se non hai la patente sei un po’ fregato, perché è difficile spostarsi da un posto all’altro. Finora ho scroccato passaggi =) Ritornando a parlare della ff, hai visto, capitolo lungo…be, almeno per i miei canoni è lungo! =) Tra Bill e Karìn, bè… adesso c’è un po’ Sonja, quindi vedrò cosa farò =) Niente anticipazioni… potrebbe succedere qualcosa, come potrebbe non succedere niente. =) Grazie per i complimenti, fammi sapere se questo capitolo è venuto bene… A me stanno venendo mille dubbi .ciau ciau

 

 

Anche stavolta richiedo commenti…anche negativi, devo pur sempre migliorare qualcosa, no? =)

Grassie =)

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Nuova pagina 2

Capitolo 8

 

La festa si concluse all’alba del giorno successivo.

Gli unici ancora lucidi erano Bill (data la preoccupazione per il fratello non aveva bevuto granché), Karìn e Gustav.

Gustav aveva l’arduo compito di riportare tutti quelli non in gradi di guidare a casa.

Tutti si erano più o meno divertiti, tranne appunto Bill, Karìn e Valery.

Valery non aveva capito perché Tom se ne fosse andato così, dato che i due non le avevano detto della telefonata fatta al ragazzo e ci era rimasta malissimo. Pensava che fosse stato per colpa sua.

In quel momento la ragazza stava dormendo pacificamente sul letto di Karìn. Ma tanto all’amica non serviva, dato che era impegnata a pensare dove si fosse cacciato Tom. Lei e Bill cercarono di chiamarlo altre volte, ma il suo cellulare era sempre staccato.

-“Certo che mio fratello non è normale! Ma come si fa ad andarsene, senza dire niente e non farsi più sentire?”

Bill era veramente preoccupato per lui.

Stavano seduti sul divano loro due e anche Sonja.

Lei sapeva solo che Tom se n’era andato. Non sapeva nemmeno il motivo di tutto ciò.

-“Ma starà sicuramente bene” – continuava a ripetere quest’ultima.

-“Non è per quello… se sta bene adesso, non starà bene dopo, se non avrà una valida spiegazione!” – rispondeva il ragazzo.

-“Ragazzi, io me ne vado… è stata una bella festa!”- Disse Gustav, prima di andarsene.

Sonja questa volta si fece accompagnare a casa, dato che non aveva la macchina.

 

-“Senti, vai a casa, dormi un po’! Tanto se Tom arriva a casa sarai lo stesso il primo a vederlo, no? Vai a riposare” Disse Karìn a Bill.

Il ragazzo se ne andò a casa, però si vedeva la preoccupazione sul suo volto teso.

Karìn andò nella sua stanza, voleva prendere il cellulare che aveva lasciato lì. Aprì delicatamente la porta, per non svegliare Valery, ma la trovò seduta, sveglia e col cuscino stretto al petto.

-“Val, stai bene?”- chiese con delicatezza l’amica

-“Si… ma senti, perché Tom se n’è andato via, così? Te sai chi era al telefono?”

Karìn non sapeva cosa risponderle. Se le diceva la verità non sapeva come avrebbe reagito la ragazza, ma dirle una bugia… Alla fine decise per la verità.

-“Secondo me e Bill è la sua ex ragazza. Sono una di quelle coppie tira e molla… mi dispiace!”

-“Dispiacerti di cosa? Lascia stare, ci sono abituata ormai.” – rispose tristemente Val

-“Abituata a cosa?”

-“Ai ragazzi sbagliati! Senti, ti dispiace se rimango qui, magari dormo un po’?”

La ragazza acconsentì ed uscì dalla stanza.

 

Casa Kaulitz

Pochi minuti dopo essere tornato in casa, Bill sentì la porta d’ingresso aprirsi per poi chiudersi.

-“Cazzo Tom! Ma dov’eri?” – Gli urlò dietro il fratello, vedendolo comparire in soggiorno.

-“Bill, non rompere, ero in giro!” – rispose, molto scocciato Tom

-“Con Alexandra scommetto!”

Tom si voltò verso il fratello, come per dire qualcosa, ma all’ultimo tornò a guardare di fronte a sé, nel vuoto.

Sempre rimanendo in quello stato disse con voce inespressiva:

-“L’ho lasciata”

Bill si mise di fronte al fratello e chiese:

-“Lasciata come tutte le altre volte o lasciata lasciata?”

-“Lasciata lasciata! Non mi chiamerà più. Non si farà sentire. Probabilmente nemmeno la rivedrò.”

Tom, dopo aver detto questo, si alzò dal divano sul quale si era momentaneamente appoggiato ed andò a dormire.

Bill rimase un attimo a riflettere su quella situazione.

Il fratello non sembrava contento della condizione in cui si trovava ora, ma secondo lui era meglio così. Quella ragazza aveva sempre impedito a Tom di essere felice e di vivere appieno i bei momenti che gli capitavano.

Decise di chiamare Karìn, per informarla delle novità e anche per tranquillizzare Valery.

 

Quando il telefono cominciò a squillare, Karìn corse subito a rispondere, per non svegliare Val.

-“Ciao, sono Bill, senti, Tom è tornato a casa.”

-“Come sta?”

-“Non lo so” seguì un lungo sospiro da parte del ragazzo. “L’unica cosa che so è che ha lasciato definitivamente Alexandra. Ma non so se sia una cosa buona oppure no.”

-“Scusa, in che senso? Hai detto anche tu che con lei era tutto un casino, no?”

-“Be, si… ma vedendolo così…depresso ci sono rimasto male ecco!”

-“Dai, non ci pensare, magari si riprenderà a breve. Senti, io lo direi anche a Valery, che ne dici.”

-“Si, si, diglielo, d’altronde ti ho chiamata anche per questo. Però non dirle che Tom è messo male, non so cosa potrebbe pensare, ma probabilmente si allontanerebbe da lui e non voglio che questo accada. Sono carini insieme.”

-“Non ti preoccupare. Tu piuttosto pensa a riposare! Hai una voce!”

-“Ti chiamo poi per dirti se ci sono novità.”

-“Ok, ciao”

 

 

Fine anche dell’ottavo.

Non mi sparate, per favore!!! Lo so che è corto, be, diciamola tutta: cortissimo!

Ma vi spiego perché…Dunque… ho già detto che Valery e Simon sono in realtà persone vere, a cui mi sono ispirata… e sono due miei amici.

Non avevo messo in conto che questi due miei amici quasi ogni giorno passano da EFP…e hanno letto la mia storia, quindi oggi sono arrivati a casa mia con un’unica intenzione: scrivere un capitolo loro.

Volevano anche uccidere Tom e fare finire Bill in prigione, ma grazie al cielo ho fermato il massacro…riducendo, be, ok, cancellando interi pezzi. Con la loro supervisione, logicamente.vabbè…quindi questo capitolo è per tre quarti loro!

Quindi i meriti vanno a loro: Marco e Claudia!

 

Vabbè! Fatto questo faccio come sempre i miei ringraziamenti personalizzati. Eccoli anche questa volta:

 

mary: Tom adesso sembra davvero un puttaniere… scusa Tom! Però dai, un po’ di azioni fuori dal comune ci stanno…non può mica essere tutto rose e fiori, no? Vabbè! Sono contenta che ti sia piaciuto il settimo chappy. Spero ti piaccia anche l’ottavo! =) Davvero nessun difetto? A, che bello, gioisco! =) Dunque…per rispondere alla domanda su quanti capitoli ci sono in tutto…ecco, il progetto iniziale prevedeva 10 capitoli, ma ormai non lo so nemmeno io. Potrebbero essercene 11 con epilogo, ma ti saprò dire più avanti. Anche perché devo sistemare un po’ sta tipa, Alexandra, che mi sta altamente sulle scatole. Poi vedrai =) Dimmi se ti è piaciuto anche questo chappy =) baci

 

giulia90: ehm…si, sono andata un po’ avanti. Tom così sinceramente non piace nemmeno a me, fa troppo il bastardo, ma il vecchio capitolo si è praticamente scritto da solo! Vabbè, lascia stare i miei pazzi ragionamenti, che è meglio =) Dimmi che ne pensi di questo capitolo =) grazie =)

 

Judeau: Quella festa è praticamente quello che succede ogni sabato a casa di una mia amica, quindi la dovevo aggiungere, ci tenevo troppo! =) Sei stato ad una festa così ieri sera? Wow… io starei a letto tutto il giorno dopo =) Dimmi che ne pensi anche di questo capitolo se ti va =) Danke =)

 

Oddio i ringraziamenti sono quasi più lunghi del capitolo…

Vabbè, chiedo (ancora) commenti,

Grassie =)

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Nuova pagina 1

Capitolo 9

 

Appena si svegliò, Karìn cominciò a mettere a posto il soggiorno.

Era tutto sottosopra! Almeno la festa era riuscita bene! Nel frattempo canticchiava.

 

So keep on pretending
Our heaven is worth the waiting
Keep on pretending it's alright
So keep on pretending
It will be the end of our craving
Keep on pretending yeah,
that it's alright

(Pretending – HIM)

Diede un’occhiata fuori dalla finestra. Il cielo era coperto, dava l’impressione di essere talmente pesante da cadere da un istante all’altro.

Distolse la sua attenzione dalle pesanti nuvole sopra la sua testa quando sentì dei passi leggermente strascicati dietro di sé.

-“Ti sei svegliata, finalmente! Dai, mi dai una mano qui, che se torna mia nonna sono finita?”

-“Ma che ore sono?” – chiese ancora mezza addormentata Valery

-“Sono le sei e mia nonna dovrebbe arrivare per l’ora di cena, dai, datti una mossa!”

-“E a che ora mangiate? Le otto?”

-“Be, veramente alle sette!”

Improvvisamente a Val passò completamente il sonno ed afferrò un sacchetto per la spazzatura.

-“Tu pulisci tavolo e mobili, io il pavimento! Sbrigati, dai! Se no tua nonna uccide anche me!”

-“Calmati, dovrei essere io quella agitata! Almeno mi concedi di mettere un cd?”

Improvvisamente Valery lasciò il sacchetto per terra, andò a prendere tutti i cd ed accese lo stereo… “Scelgo io, scelgo io!”

-“ Va bene!” – ridacchiò l’amica ed aggiunse, senza farsi sentire… “sembri una bambina a cui regalano un gioco”

-“Hai detto qualcosa?”

-“Eh? Io? No, ma figurati!”

Le note uscirono leggere dalle casse dello stereo, finché una voce non cominciò a cantare il primo pezzo della canzone.

 

So close no matter how far
Couldn't be much more from the heart
Forever trusting who we are
And nothing else matters

Never opened myself this way
Life is ours, we live it our way
All these words I don't just say
And nothing else matters
(Nothing else matters – Metallica)

 

-“Ogni volta che scegli te la canzone da ascoltare, metti sempre questa…fissata?”

-“Nooo! Macché!”

Continuarono a pulire, fino a far tornare alle condizioni precedenti l’intero salotto e rimise anche nel giusto posto i mobili.

Fu una vera faticata, ma in mezz’ora riuscirono nel loro intento.

Quando la nonna tornò a casa non si rese conto di nulla, sentì solo le dolci note di “A Modern Myth” dei 30 Seconds to Mars diffondersi per la casa.

 

Passò una settimana dalla festa e dall’episodio della sparizione di Tom e Karìn aveva sentito Bill solamente due volte ed entrambe le volte lui aveva detto che il fratello non era di buon umore. Più che altro non faceva nulla. Stava davanti alla tv. Basta. Nient’altro.

-“Tom, ti va di uscire un po’? E’ una bella giornata!”

-“Mmm…”-fece il fratello, continuando a guardare un telefilm in una lingua impossibile.

-“Tom, hai rotto!”

-“Si, ho rotto…”

Bill alzò gli occhi al cielo, facendo lunghi respiri per calmarsi e non prendere a calci il gemello. Era pur sempre suo fratello, infondo!

-“Tom, adesso ti alzi, ti fai una doccia, ti metti qualcosa di decente ed esci!” -  gli ordinò.

L’unica reazione che ebbe da suo fratello fu che girò la testa verso di lui per due secondi, prima di dedicarsi nuovamente al suo preziosissimo telefilm.

Bill decise di chiamare rinforzi: Karìn e Valery. Gli dispiaceva rompere le scatole alle ragazze, ma dato che né Gustav né Georg erano in città, dovette chiedere a loro.

 

Il telefono di Karìn squillò…aveva inizialmente deciso di non rispondere, ma vedendo il numero di Bill sullo schermo cambiò improvvisamente idea.

-“Che succede?”

-“Ciao anche a te…bè, Tom è impossibile! Ho cercato di parlarci civilmente, ma tutto quello che ottengo sono mugugni… Non è che tu e Val…ecco…non è che potreste…”

-“Cercare di darti una mano?”- finì lei, dato che le parole al ragazzo momentaneamente mancavano.

-“Ehm…si.”

-“Certo! Cioè, aspetta, dovrò chiedere a Valery. Se le va bene ci vediamo da voi tra un’oretta.”

Dopo aver riagganciato con Bill, la ragazza pensò a come chiedere a Val se le andava di aiutare Tom, dopo che il ragazzo l’aveva fatta stare male.”

Decise di prendere su il telefono e chiamare. Al massimo le avrebbe chiuso il telefono in faccia.

-“Val, ciao! Ho bisogno di un favore…o meglio, Bill ha bisogno di un favore, no…ehm…Tom ne avrebbe bisogno in teoria.”

-“Sai che non ho capito mezzo discorso? Respira e spiegati por favor!”

La ragazza spiegò all’amica in che condizioni era Tom e che aveva bisogno del suo aiuto per farlo ragionare un po’.

Valery accettò, anche se era molto scettica. Non riusciva ad immaginarsi un Tom in depressione.

 

Un’ora dopo, Karìn era fuori dal palazzo, ad aspettare l’arrivo della sua amica, fumando ed ascoltando il suo mp3:

 

Under the burning sun

I take a look around

Imagine if this all came down

I’m waiting for the day to come

(Oblivion – 30 Seconds To Mars)

 

Intanto stava riflettendo su tutta la situazione in cui si trovava… Era tornata dall’Italia per tre mesi, tra cui uno dei tre stava velocemente sfuggendo, aveva rivisto Valery e Simon, aveva conosciuto i gemelli, aveva anche conosciuto gli amici di questi e adesso doveva aiutare Tom (di cui la sua migliore amica era cotta) a superare una crisi amorosa.

Soffiò via il resto del fumo e schiacciò la sigaretta, proprio mentre stava arrivando Val.

Guardandola in volto, Karìn capì che le costava tanto aiutare il ragazzo, ma ormai Bill era diventato anche amico suo e gli amici non si lasciano soli nel momento del bisogno.

In silenzio salirono le scale conducenti al terzo piano, ovvero all’appartamento dei ragazzi.

Karìn fece un profondo respiro prima di suonare alla porta. Premette quel piccolo pulsante bianco, ricordandosi di quando sentiva all’interno gli urli di Tom e di Bill su chi andava ad aprire, ma adesso c’era solo un gran silenzio, finché Bill non andò ad aprire.

 

-“Ciao. Grazie per essere venute. Entrate”

Il ragazzo aveva un’aria stanca e capirono che era colpa del fratello. E’ snervante parlare ad un muro per una settimana e cercare di farlo ragionare ancora di più.

-“Dov’è Tom?” – chiese Valery, facendosi portavoce anche dei pensieri di Karìn.

-“E’ in soggiorno. Da quando ha smesso di guardare la tv ha cominciato ad ascoltare la musica. Venite, di qua.” – fece loro strada fino al salotto, dove trovarono Tom sdraiato sul divano, a guardare il soffitto bianco.

-“Tom…ci sono le ragazze.” Aspettò un paio di secondi per vedere la reazione. Nulla. Non mosse nemmeno un muscolo.

-“Hai presente? Karìn… e Valery!”

Al nome di Valery sgranò lievemente gli occhi e si voltò a guardare il terzetto, fermo sulla porta.

Aprì la bocca come per dire qualcosa, uscì solamente un flebile “ciao”, prima di riprendere a fare ciò che faceva prima, cioè nulla.

Valery sussurrò agli altri di andare nell’altra stanza e che ci avrebbe pensato lei. D’altronde, se non ci riusciva lei, l’unica che aveva ottenuto una reazione, seppur minuscola, dal ragazzo…

Karìn e Bill andarono in cucina a fare il caffè, lasciano i due da soli.

 

Dopo circa mezz’ora, durante la quale avevano finito di bere il loro caffè e avevano cominciato a stancarsi di non fare nulla, Valery uscì dal soggiorno.

-“Allora?”- domandò Bill

-“Bo, mi ha detto che ha rotto definitivamente con quella tizia, ma che ci vorrà un po’ a riprendersi. Quando gli ho fatto notare che era ormai una settimana che stava così mi ha guardata un po’ incredulo. Credo non si aspettasse nemmeno lui di stare così male per una ragazza con cui non stava neanche bene. Allora mi sono fatta raccontare la loro storia, da com’è nata a com’è finita quella sera.”

Ci fu un momento di silenzio, durante il quale Valery sospirò lievemente, prima di riprendere il filo del suo discorso:

-“Comunque penso che in un paio di giorni starà meglio.”

-“E scusa, come fai a saperlo?”

-“Be, dato che finalmente è riuscito a parlare della storia con qualcuno, si è anche reso conto dell’enorme cavolata che sta facendo…cioè di stare male per lei adesso. Ha aggiunto proprio lui che probabilmente lei nemmeno ci pensava più a lui.”

Bill si sentì rincuorato a sapere questa notizia.

Valery e Karìn andarono via, lasciando che i due fratelli parlassero del grande casino che si era creato.

 

Pochi giorni dopo le due amiche videro arrivare in giardino un Tom quasi nuovo, sembrava lo stesso giocoso, forse un po’ matto Tom di prima. E questo fece loro solo piacere.

Sul finire del primo mese di permanenza lì, Karìn organizzò un’altra festa a casa sua, ma questa andò fortunatamente bene, senza telefonate strane da parte di ex o altri problemi.

 

 

Fine nono capitolo. Ed ecco a voi la mia versione di Tom “vagamente” depresso… povero, mi ha fatto una pena! Anche solo immaginarlo sul divano che si guarda un telefilm in arabo o un’altra lingua a me incomprensibile…

Stavolta ho messo un po’ di musica, L’ha scelta il mio mp3…cioè ho messo il random e sono spuntate fuori quelle. Ormai escono fuori solo canzoni dei HIM, Metallica e 30 STM… Non mi lamento, però! =) Mentre stavo pensando a cosa inventarmi per questo capitolo ho ricevuto vari suggerimenti. Principalmente dalla mente malata di Marco…quello che voleva Tom morto, per intenderci. Ha proposto un suicidio di Tom (mi è sorto il dubbio che non gli piaccia Tom =) ma è solo un dubbio…seeee, come no!), un matrimonio a Las Vegas tra Sonja e Bill, con conseguente suicidio di Karìn… Ho pensato di escludere queste opinioni perché… bè, non me la sentivo… Ah, si, Marco ha detto di aggiungere che non è sadico! Ci devo credere? Certo che ho amici strani! Ah, si e tutte le frasi di Valery sono di Claudia, nel senso che le ha scritte lei. Voleva cooperare =)

 

Adesso passiamo ad un argomento a me mooolto caro: i ringraziamenti…ho già detto che amo rispondere alle recensioni? =)

Dunque…restando sul tedesco…danke a:

 

mary: vero che Tom era messo un po’ male? Povero… Comuuunque… davvero ti piace commentare la mia ff? Wow, quando ho letto il tuo commento ho fatto un sorrisone a 40.000 denti, tipo nei cartoni… ma grazie!!!!!! =) Spero ti piaccia (o che ti sia piaciuto, dato che i ringraziamenti sono alla fine) questo chapter… baci =)

 

Redundant: Anche io sono contenta che Tom abbia mollato Alexandra…be, se non posso farglielo fare io… =) Perché la “famosa” Alexandra esiste davvero, infatti mi ha infamata parecchie volte quando ha letto i capitoli…ma che ho detto di male? Bo! Sulla questione del rapporto Bill-Karìn, bè, veramente sono ancora indecisa…come amici sono carini, come coppia, non so proprio. Magari potrei farli mettere insieme e poi farli lasciare con la formula del “non ha funzionato ma restiamo amici”… anche se sembrerebbe una bastardata… Ci penso poi ti faccio sapere =) Ah, Marco e Claudia ringraziano per il complimento…specialmente Marco… adesso rompe che vuole finire lui la storia…finirebbe versione “Non aprite quella porta”, non so se hai visto il film… Fammi sapere che ne pensi anche di questo capitolo, ok? Danke =)

 

Judeau: Il lavoro per riaggiustare tutto non è stato poi tanto…seleziona, cancella, seleziona, cancella e così via =) No, scherzo, ma se hai un amico con manie assassine verso Tom Kaulitz è un po’ una fatica spiegarli che non vuoi farlo morire =) A proposito dell’ultimo capitolo della tua storia… io sono curiosa di sapere come va a finire…più che altro sono curiosa di sapere di Kurt ed Andrea. Ormai mi ci sono affezionata all’idea di loro due insieme =) … Però sarà l’ultimo capitolo, uffa… idea: fai un sequel sulle avventure di Magnus? E’ troppo forte =) Vabbè, aspetterò paziente l’ultimo tuo cap…Fammi sapere che te ne pare di questo, invece… ciau =)

 

giulia90: Ehm, si, gli ho fatto fare uno strano passaggio, vero? =) Sul neurone sperduto non so ancora cosa dirti… Be, forse riuscirà a tornare normale… forse… chissà =) L’immagine di Bill versione mamma preoccupata è quella che ho immaginato anche io, sai? =) Sono contenta che ti sia piaciuto il chappy =) dimmi che ne pensi anche di questo, baci =)

 

Smetto di chiedere recensioni? Naaaa…prego signore e signori, fate il vostro gioco…no, aspetta…mi sono confusa…fate la vostra recensione =)

Grassie =)

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


Nuova pagina 1

Capitolo 10

 

Era l’inizio del suo secondo mese in Germania.

Ogni giorno Karìn usciva con i gemelli e Valery. A volte si aggregava anche Simon, ma mai quando c’era Bill. Provava una sorta di astio nei confronti del ragazzo, anche se Bill ne era totalmente ignaro.

Da quando si era ripreso dalla batosta sentimentale, Tom e Val erano più uniti che mai. Non erano una vera e propria coppia, ma stavano bene insieme.

Tra Bill e Karìn, invece, non c’era nulla.  Ancora non si era capito se a lui lei piacesse o viceversa, ma si divertivano insieme e andava bene così.

Sonja non si era più fatta sentire, stranamente. E grazie al cielo nemmeno Alexandra.

I “fantastici 4”, come ormai scherzosamente chiamavano tra loro Bill, Tom, Karìn e Valery, stavano organizzando una giornata lontano dalla città, seduti ad un caffè accanto al parco pubblico. Era una bella giornata di sole, calda, ma non eccessivamente afosa e la voglia di andare via per un po’ dalla città era tanta! Erano rimasti solo loro 4, Simon e Sonja, mentre gli altri erano andati in un paesino di montagna.

-“Che ne dite del mare?” – chiese ad un certo punto Val

-“Mare? Intendi con la sabbia e tutta quella gente attorno? No, grazie, preferisco cuocermi sul balcone di casa mia.” – rispose Bill

-“Certo che sei noioso. Si, dai, andiamo al mare. Però ci vogliono un paio d’ore per arrivarci, in macchina.” – affermò Tom.

-“Anche io voto per il mare.” – disse contro ogni previsione Karìn. Infatti tutti si voltarono a guardarla, mentre rigirava la cannuccia nel suo bicchiere di Coca.

-“Ma tu non eri quella che disprezzava il mare?”- chiese Val.

-“Si, be, l’ultima volta che sono venuta disprezzavo tutto, ma adesso mi va.”

Tutti rimasero a guardarla con un’espressione incerta. Val era contenta, ma si ricordava chiaramente che l’amica odiava il mare, Tom invece non sapeva che pensare e Bill si preparava psicologicamente ad accettare la proposta per la gita. Tanto, se avesse rinunciato a quel punto, l’avrebbero trascinato a forza.

-“Vabbè, allora è deciso per il mare.” – disse, infatti, poco dopo per nulla entusiasta.

-“Però i cd da ascoltare in macchina li scelgo io.” – intervenne Val

Tutti e tre commentarono in coro –“Sempre la solita”, prima di mettersi a ridere. Val li guardò per due secondi, senza dire nulla, offesa, ma poi si aggiunse alle risate generali.

Dato che era giovedì ed i ragazzi lavoravano fino a sabato in un negozio di musica, decisero di partire proprio sabato.

Avevano chiamato anche Simon e Sonja, per invitarli, ma entrambi avevano rifiutato, accampando scuse assurde. Simon probabilmente perché non voleva passare tutto il sabato nelle vicinanze di Bill, ma nessuno capì perché Sonja avesse rifiutato.

 

Alle sette di sabato mattina, tutti i ragazzi si fecero trovare davanti a casa di Valery, dato che avrebbero preso la sua macchina.

Valery stava saltellando dalla gioia di partire. Stava letteralmente saltellando su e giù sul marciapiede, lanciando qualche gridolino, interpretabile come “evviva” oppure”che bello, andiamo”.

Mentre Bill finiva di sistemare la borsa frigo nel bagagliaio, Karìn si mise al posto di guida.

-“Spero che non sognerai di guidare tu, vero?” – le chiese Tom, avvicinandosi al finestrino aperto dalla parte della ragazza.

-“E invece non solo lo sogno, ma lo faccio!”- le rispose lei, facendo un sorrisino ironico.

-“Mi dispiace deluderti, ma tu ora ti sederai dietro, buona buona, senza fare commenti, magari dormi pure, ok?” Tom attendeva solo che la ragazza si spostasse da quel sedile, per poi finalmente partire, non si aspettava che lei rimanesse ferma ed immobile, con uno sguardo calmo ed un lieve sorrisino sulle labbra. Cosa che la ragazza stava appunto facendo.

-“No, no, al massimo te lo fai tu un pisolino, che ti vedo tanto stanco e fai guidare me, ok?” A quel punto la ragazza aveva assunto lo stesso tono di voce che aveva quando parlava con sua cugina. Si, sua cugina di 3 anni. A questo seguì un altro sorrisino.

-“Tom, io ti direi di lasciar perdere… Non la tirerai fuori da lì! Credimi!” – Valery cercò di far calmare i due, dato che la faccia di Tom aveva assunto varie sfumature di rosso…si, ma dalla rabbia di non averla vinta facilmente.

Karìn intanto si era sistemata lo specchietto, si era messa la cintura e aveva sistemato anche il sedile.

-“Se siamo pronti, allora salite, che io partirei.”- fece la ragazza, con un’espressione alquanto soddisfatta sul viso.

Bill cercò di sedersi sul sedile davanti, ma Val fu più veloce di lui e si sedette , chiudendo lo sportello.

-“No, no! Io mi siedo davanti, Bill. Mi spiace…Dai, ti siedi dietro con tuo fratello, non sei contento?”

-“Oltre al fatto che mi avete costretto a venire al mare, adesso non posso nemmeno scegliere dove sedermi? – il ragazzo, vagamente irritato, prese posto dietro, accanto al fratello che dava un’occhiata nel porta cd che Valery aveva portato con sé.

-“Ma qui non c’è niente da ascoltare” – disse poco dopo.

Aveva cercato invano qualche cd con artisti che piacevano a lui, ma non trovò niente di suo gradimento.

-“Ma si che c’è! Tutto quello che solitamente ascoltiamo io e Karìn!”

I ragazzi si guardarono un istante, prima che Val prendesse dalle mani di Tom i cd. Entrambi avevano un’espressione di puro terrore negli occhi.

Bill chiese con una voce lieve: -“C’è il cd di Nena, almeno?”

Karìn gli rispose con una faccia alquanto perplessa:

-“Chi?”

A quel punto il ragazzo sprofondò ancor di più nel sedile.

 

Karìn mise in moto e Valery mise il primo cd nel lettore.

La prima canzone cominciò ed invase la macchina:

 

You can\'t escape the wrath of my heart
Beating to your funeral song (You\'re so alone)
All faith is lost for hell regained
And love dust in the hands of shame (Just be brave)

 

-“Maddai, cambia canzone, non voglio ascoltare questa roba!” – commentò Tom

Let me bleed you this song of my heart deformed
And lead you along this path in the dark
Where I belong \'till I feel your warmth

-“Dai, ti preeego, cambia!!!”

 

Finita quella canzone cominciò la canzone preferita di Karìn che avvertì i ragazzi:

-“Se non state zitti su questa, giuro che vi lascio qui!”

I gemelli, notando lo sguardo della ragazza stettero zitti, giusto per non rischiare.

 

Baby join me in death
Baby join me in death
Baby join me in death

We are so young
our lives have just begun
but already we're considering
escape from this world

and we've waited for so long
for this moment to come
was so anxious to be together
together in death

Won't you die tonight for love
Baby join me in death
Won't you die
Baby join me in death
Won't you die tonight for love
Baby join me in death

This world is a cruel place
and we're here only to lose
so before live tears us apart let
death bless me with you

Won't you die tonight for love
Baby join me in death
Won't you die
Baby join me in death
Won't you die tonight for love
Baby join me in death

this live ain't worth living
this live ain't worth living
this live ain't worth living
this live ain't worth living

Won't you die tonight for love
Baby join me in death
Won't you die
Baby join me in death
Won't you die tonight for love
Baby join me in death

Baby join me in death

 

Poco dopo tutto quello che si sentiva in macchina erano solo le note delle canzoni che si susseguivano una dopo l’altra. Avevano cambiato cd 5 volte, a causa di lamentele e lagne da parte dei ragazzi. Finalmente avevano lasciato il cd dei 30 Seconds To Mars, che  Valery si era addormentata e così anche Bill. Tom guardava fuori dal finestrino, senza dire una parole, mentre Karìn…be, lei guidava e si godeva il viaggio, semplicemente.

Vide un cartello che informava che mancavano solo altri 10 chilometri al luogo dove dovevano arrivare.

 

 

Scusate il capitolino corto corto, senza molto senso, lo so… è che la giornata al mare sarà piuttosto lunghetta, quindi di conseguenza sarà un capitolo lunghetto e non mi andava di mettere il viaggio e la giornata nello stesso chapter.

Spero che non sia troppo noioso… Ditem se c’è qualcosa che non torna. Forse posterò lunedì se non sarò troppo rimbambita… ciauz

Dunque…grazie a chi ha recensito:

 

mary: Ma ciao! La reazione di Tom mi è venuta così… povero, mi dispiaceva farlo stare ancora così…anche perché un Tom depresso non ce lo vedo! Bo! Ditemi se ti piace questo chappy…non ha molto senso, però…bo, se vorrai recensire lo stesso grassie =) ciao, baci =)

 

Judeau: sono contenta ti sia piaciuto lo scorso capitolo…questo è un po’ strano, però mi andava di postarlo lo stesso, non so, tipo di transizione. Ho messo i HIM…Ormai sono dipendente dalle loro canzoni. =) Te mi raccomando: fai bello l’ultimo capitolo della tua storia =) Ciau! =)

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Nuova pagina 1

Capitolo 11

 

-“Ragazzi, svegliatevi, siamo arrivati.”

Tom era già sceso e Karìn cercava di svegliare Bill e Valery.

Dopo essersi resa conto che erano arrivati alla destinazione, l’amica balzò in piedi, con tutta la sua allegria impossibile per un’altra persona; il ragazzo invece quando si svegliò ci mise un po’ a capire dove fosse.

 

Dopo aver preso le loro cose, arrivarono sulla spiaggia. Andarono piuttosto vicini alla riva, furono fortunati, perché c’era molta gente. C’erano pochi adulti. Molti dei ragazzi che erano sdraiati tranquilli a prendere il sole, guardarono malissimo Tom e Bill, quando essi passarono accanto a loro.

Si sentivano commenti poco carini su Bill, soprattutto.

-“Non dici nulla, scusa?” – gli chiese Valery. Non poteva sopportare che persone che non lo conoscevano lo prendessero in giro per l’aspetto.

-“No, ormai, ci sono abituato. Se poi reagisci è peggio. Non ci fate caso!” – disse, sdraiandosi sull’asciugamano.

Karìn e Valery si guardarono per un attimo e decisero di non fare nulla, come aveva detto il ragazzo, ma se avessero continuato, probabilmente non si sarebbero trattenute. Sarebbero almeno andate a parlare con quei ragazzi.

 

Fino a pranzo nessuno aveva più fatto commenti su Bill, o almeno, non si erano più sentiti commenti su di lui.

Arrivò il momento di mangiare. Si erano portati i panini da casa, ma nulla da bere.

-“Faccio un salto io al bar”, disse Bill

 

Ritornò indietro dopo poco, con un’espressione strana sul volto.

-“Che è successo?”- gli chiese suo fratello.

-“Mmh… niente…” – rispose vago il ragazzo.

-“Altro che niente, hai una faccia! Dai, che è successo?” – gli chiese ulteriormente Tom.

-“Niente di che, in realtà… Ormai ci sono abituato.”

-“A che?” – fece Karìn.

-“Alle prese in giro. Al bar ho incontrato due ragazzi. Hanno cominciato ad insultare e me ne sono andato.”

Bill era piuttosto avvilito. E si vedeva.

Tom si alzò di scatto e cominciò a camminare in direzione del bar.

-“Ma che fa?” – chiese Valery.

Karìn fu più svelta di lei a capire il comportamento del ragazzo, quindi si alzò e gli corse dietro.

-“Tom, ma che vuoi fare? Dai, lascia stare?” – gli disse lei, cercando di fermare il ragazzo. Anche a lei dava fastidio che le persone giudicassero male Bill solo per il suo aspetto, ma non andava di certo a prenderli a calci per questo.

-“No, non lascio stare, per troppo tempo ho lasciato stare… cavolo, ma l’hai vista la faccia di Bill quando è tornato indietro? E’ mio fratello, non posso mire fare finta di nulla.” – Tom disse ciò, senza fermarsi.

Allora Karìn gli si piazzò davanti e cercò di farlo fermare. L’unico risultato fu che il ragazzo la ignorò e passò oltre, sempre senza fermarsi.  Capendo che non aveva senso cercare di fermarlo, disse:

-“Almeno fai parlare me? Così non si arriva alle mani?”

-“Karìn, guarda non ho voglia di mettermi a parlare con loro, non mi va proprio. Voglio solo…”

-“Cosa vuoi fare? Eh, Tom? Cosa? Fare a pugni, fare male e farti male? E a quale scopo se mi è dato sapere?”

Ormai erano arrivati davanti alla porta del bar, quando Tom d’un tratto si fermò, guardando Karìn.

-“E tu come faresti, scusa?”

-“Ma cos’è che vuoi? Che chiedano scusa a Bill?”

-“Beh, si.”

-“Allora fai parlare me, ok?” – disse la ragazza

Tom annuì con un cenno della testa, anche  se lievemente contrariato e poco incline a credere che la ragazza avrebbe potuto risolvere tutto a parole.

Entrarono nel bar, seguiti da Bill e Valery, che nel frattempo li avevano raggiunti.

-“Bill, chi sono i tizi?” – chiese, guardandosi attorno.

Lui le indicò due ragazzi.

Karìn li squadrò un attimo. Il più alto era un biondino con addosso dei pantaloncini, su chi spiccava chiara la scritta D&G, una canotta della stessa marca ed un paio di occhiali neri con una montatura bianca, sottile. L’altro, sempre un biondino aveva una maglietta a mezze maniche, con una scritta che occupava quasi tutta la schiena: Lee; un paio di pantaloncini azzurri e stava ridacchiando tutto allegro col suo amico.

Karìn avanzò di qualche passo verso loro e con un tono gentile disse:

-“Ciao”

I due ragazzi si voltarono verso di lei e risposero al saluto.

-“Scusate se vi disturbo – usava un tono ironico, ma nessuno dei due se ne rese conto – avrei bisogno di sapere una cosa.”

-“Cosa?” – chiese il più alto dei due.

-“Ecco…vedete il ragazzo accanto alla porta?”

Loro si voltarono e riconobbero Bill, perché ridacchiarono lievemente.

-“Si, lo sfigato di prima. Che vuole?” –chiese ancora lui

-“Mi ha detto che gli avete dato fastidio…e’ vero?”

-“E’ amico tuo? Cos’è, vuoi difenderlo ora? E’ scappato via per chiedere aiuto ad una ragazza!”

Detto questo i due…idioti, pardon, ragazzi, si misero a ridere.

-“Dimmi solo se è vero.” – incalzò Karìn

-“Si, dai, ma l’hai visto? Sembra uno sfigato, una checca!”

Karìn gli sorrise gentilmente, fece un lungo respiro e cominciò a dire al ragazzo:

-“E perché tu cosa sembri? Preso in gruppo ti senti forte, voglio vederti da solo. Sembri piuttosto tu uno sfigato, senza spina dorsale, senza cervello. Cos’è, sei così deficiente da prendertela con chi non veste come te, con chi non è la tua copia?Vicino ai tuoi amici scommetto che sei tu il capo, lo sbruffone, il fighetto della situazione. Da solo cosa sei? Un verme, ecco cosa sei, da pestare, sei nulla, mi fai schifo!”

Finì di dire questo con un tono di voce piuttosto alto, che fece girare molti curiosi verso di loro, sia i clienti, che il barman.

-“Senti, ragazzina…” cominciò a dire, dopo essersi ripreso dalle parole di Karìn.

-“No, senti tu sottospecie di creatura venuta fuori male – lo interruppe lei- adesso tu farai una cosa completamente sconosciuta al tuo povero cervellino bacato: chiederai scusa a quel ragazzo, dopo di chè te ne andrai, con la coda tra le gambe, insieme al tuo amico che non ha detto mezza parola per difenderti e non romperai più le palle alle persone che non le rompono a te. Capito, tesorino? Adesso vai, su!”

Il tizio guardò il suo amico che effettivamente non l’aveva mai aiutato o sostenuto mentre la ragazza gli riversava addosso quelle parole e cercò nuovamente di replicare, ma anche questa volta Karìn lo fermò.

-“No, no, se non hai intenzione di scusarti, allora non provare nemmeno a parlare. Ascolta, piuttosto, cosa che sicuramente non sarai abituato a fare… Tu adesso muovi quelle gambine che ti ritrovi e vai da lui. Dici: scusami, non volevo trattarti così, sono una merda… poi te ne vai. Comprendi?”

Il suo amico gli disse:

-“Io non c’entro in sta storia, ci si vede in giro” - e se ne andò, lasciandolo solo, davanti alla ragazza che lo guardava serissima.

-“Però muovi quel culo, non ho tutto il giorno!” – disse ancora lei, lanciandogli uno sguardo pieno d’odio.

Il ragazzo guardò lei, poi Bill e ancora lei, pensando a cosa fare.

Lei gli sorrise dolcemente e disse:

-“Senti, ciccio, o lo fai, o lui e suo fratello ti prendono a calci. Se poi chiamano i loro amici, rimasti sulla spiaggia, non so come si metterà per te.”

Il ragazzo sgranò gli occhi e chiese:

-“ I loro amici? Ma quanti sono?”

-“Sono quattro. Quindi, nel caso tu non sapessi contare, due più quattro fa sei, tesoro e sei contro uno non credo ti convenga poi! Che sarà mai! Vai da lui, gli chiedi scusa e te ne vai, intatto! Dai!”

Il ragazzo guardò nuovamente Bill e Tom e s’incamminò verso di loro. Si tenne all’incirca a due passi da loro, dicendo:

-“Senti, scusa, io…veramente non volevo prenderti in giro… Mi…mi dispiace.”

Bill lo guardò un instante e, dopo che il ragazzo cominciò a temere che chiamasse i suoi presunti quattro amici ancora sulla spiaggia, disse:

-“Va bene.”

Il ragazzo voltandosi verso Karìn chiese:

-“Posso andare adesso?”

Lei gli fece un sorrisino e disse:

-“Ma certo che puoi…ciao, eh!” mentre il ragazzo si allontanava gli fece anche ciao ciao con la mano.

Tom la guardava abbastanza sconvolto, mentre invece Valery e Bill sorridevano.

 

Dopo quello che era successo al bar, erano tornati in spiaggia, avevano nuotato, scherzato e riso, fino al tramonto.

Valery stanca chiese:

-“Che ne dite di andare a casa? Sarei un po’ stanca”

I due fratelli annuirono, ma Karìn li interruppe dicendo che dovevano fare un’ultima cosa prima di partire.

-“Cosa?” – le chiese Bill

-“Devo andare a farmi un tatuaggio”-rispose lei con un sorriso enorme sul volto.

Valery scoppiò a ridere –“Si, certo, come no, dai, andiamo!”

-“No, guarda che sono serissima! Voglio farmi un tatuaggio! Te l’avevo anche detto un paio di mesi fa al telefono”

La ragazza ci pensò un attimo su e finalmente ricordò –“Ah, si, quel simbolo sul polso!”

Karìn annuì.

-“Mentre venivamo qui ho anche visto un posto dove li fanno, dai, accompagnatemi, su!”

I tre furono d’accordo nell’accompagnarla e si diressero al luogo visto dalla ragazza.

 

-“Salve” –disse la ragazza entrando.

Un uomo sbucò dal retro, salutando.

-“Vorrei farmi un tatuaggio.” – disse la ragazza –“Esattamente questo qui”

Tirò fuori dallo zaino che si era portata dietro, un foglio.

L’uomo lo aprì, diede un’occhiata.

-“Si può fare. Dove?”

-“Polso sinistro.” Disse la ragazza.

L’uomo le disse il costo del tatuaggio e la fece accomodare nel retro, in un’altra stanza, dove la ragazza pagò e si sedette.

-“Ragazzi, voi potete anche aspettarmi di là.” Disse lei ai suoi amici.

Loro uscirono dalla stanzetta e si sedettero su delle sedie di plastica, tutte bianche. Passò un po’ di tempo finché la ragazza non li richiamò nel retro.

-“Che ne dite?” chiese loro, mostrando il polso. Sulla pelle chiara risalta quel simbolo, ancora gonfio di colore.

-“Ma è il heartagram!” – fa Bill

-“Si, non è bello?” chiede lei, ansiosa di sapere i giudizi dei suoi amici.

-“Cariiino” –fece Valery.

-“Mi piace”- fu il giudizio di Tom

-“Anche a me” –fu la risposta di Bill

 

Poco dopo, in macchina, mentre Tom guidava, gli amici si ritrovarono a parlare di tatuaggi in generale ed in poco tempo si ritrovarono a casa.

Ormai nel buio, i quattro si salutarono ed ognuno andò a casa sua.

Entrando in casa, Karìn fu accolta dalla voce della nonna:

-“Sei arrivata!” –fece la donna, ma vedendo la garza sopra il polso della ragazza si allarmò – “Ma che hai fatto?”

-“Niente, non ti preoccupare… E’…è un tatuaggio.”

La donna rimase ammutolita per un istante, prima di dirle:

-“Hai 18 anni, in effetti, puoi anche fare quello che ti pare, ma un tatuaggio! Ti rimarrà per sempre sulla pelle!”

-“Si, lo so!” – fece la ragazza.

Mostrò il simbolo alla nonna, che commentò con un: -“Non è il simbolo di qualche setta, vero?”

Karìn scoppiò a ridere, ma subito la rassicurò:

-“No, tranquilla!”

Non le disse però che era il simbolo di un gruppo musicale, dato che probabilmente la nonna avrebbe avuto un attacco di cuore.

Invece la salutò, prima di andare a letto.

 

 

Dovevo finire questo capitolo lunedì, ma Claudia mi ha detto che se non lo postava non mi faceva vedere mtv stasera, dato che sono a casa sua…e stasera c’è Bam, non potevo non vederlo…quindi…ecco a voi l’undicesimo capitolo…cavolo, ma sono davvero già a 11? Di solito verso il 5° mi rompo e abbandono la storia… Dunque…ecco un po’ di spiegazioni…dunque… la scena col tipo biondo è successa davvero, certo, non per Bill,ma per un mio amico che aveva la maglietta degli Iron Maiden…io non ci ho visto più, e allora…be… è successo quello che è successo. E la parte del tatuaggio ci tenevo troppo a metterla…lo voglio anche io!!!! Comunque…questo è tutto direi! Baci! =)

Ops, giusto, i ringraziamenti:

 

mary: Riciau!!! =) Te sei in casa? Come mai non vai al mare? Dai, non essere depressa, anche perché immaginarsi un vegetale parassita che si legge la mia storia non è proprio bello, quindi su con la vita! Beviti qualcosa…basta che non fai come me…ehm…dunque…Dimmi che ne pensi anche di questo picciolo capitolino =) Baci baci =)

 

Judeau: Eh, già, infilo i HIM ormai in ogni dove, canzoni adesso il tatuaggio col simbolo…mi sa che sono fissata…no, vero? =) Dai, sono troppo bravi per ignorarli, semplicemente non posso =) Join me è anche una delle mie preferite…come si fa a non adorarla quella canzone? =) Io aspetto il tuo capitolo, intanto =) Ti è piaciuto, invece questo? Be, ora vado, ciao, baci =)

 

Prego, mi raccomando, nuove recensioni, danke =)

Anzi, il mio consueto Grassie =)

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


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Capitolo 12

 

Karìn si svegliò di soprassalto e ci mise un attimo a capire perché: stava squillando il suo cellulare.

-“Se non hai nulla d’importante da dire riattacca e non rompere!”

La delicatezza non era il suo forte la mattina presto.

-“Karìn, sono Simon.”

-“Ciao…scusa, è che…”

-“Ti ho svegliata, lo so come reagisci la mattina…”

-“Che è successo?” – chiese lei all’amico

-“Avrei bisogno di parlarti due secondi… è successa una cosa fantastica!”

-“E sarebbe?” – chiese ancora la ragazza

-“Non ho voglia di dirtela per telefono, ci vediamo oggi? Chiamo anche Val.”- disse il giovane.

-“Oggi Val deve vedersi con Tom, non so se viene anche lei a parlarti… “ – evitò di dirgli che anche lei doveva incontrarsi con Bill

-“Le dirò di venire con lui. Tu sei vuoi porta Bill! Dai, che ci vediamo tra un’oretta nel parco, accanto alla fontana, ok?” – chiese ancora lui con voce impaziente.

-“Si, chiamo Bill e ci vediamo lì. Ciao”

Riattaccò e chiamò Bill, che fu d’accordo ad accompagnarla.

 

In un’ora arrivarono nel parco e videro Valery e Tom accanto alla fontana che li chiamavano a gesti.

-“Ciao! Sapete nulla di cosa vuol dirci Simon?” – chiese Val

-“No, volevo farti la stessa domanda.” – le rispose la ragazza

 

Pochi minuti dopo videro arrivare il ragazzo in questione con… Sonja!

-“Ciao ragazzi!” – fece lui

-“Vi conoscete?” – chiese Bill sorpreso

-“Si, ci siamo conosciuti alla festa a casa di Karìn un mesetto fa –“infatti è questo che volevo dirvi…volevamo, poi…ci siamo messi insieme…”

Un lungo silenzio scese sui ragazzi, mentre Sonja e Simon sorridevamo loro.

La prima a rompere il silenzio fu Val che disse:

-“Wow… questa proprio non me la sarei mai aspettata!” –disse lei. –“Ecco perché non siete venuti al mare con noi!”

-“Già! Dovevamo andarci noi per conto nostro.”

Tom e Bill sorridevano ai due ragazzi, mentre Karìn aveva solo mormorato un “wow, bello”

Non era sicura di quello che stava provando in quel momento… era gelosa?

Non lo sapeva neppure lei, ma almeno nessuno si rese conto dello scarso entusiasmo che la ragazza provava.

Era contenta per lui?

Non lo sapeva… Guardava con occhi vuoti la coppietta felice davanti a sé, con un finto sorriso dipinto sulle labbra…

Dopo aver passato un’altra oretta in loro compagnia, tornò a casa ed ignorando la nonna si chiuse in camera sua ed mise su una canzone, a tutto volume, guardando il soffitto. Non sapeva davvero cosa stesse provando in quel momento, Aveva solo bisogno di stare un po’ sola.

La parole della canzone erano:

 

Memories sharp as daggers
Pierce into the flesh of today
The suicide of love took away all that matters
And buried the remains in an unmarked grave in your heart

With the venomous kiss you gave me, I'm killing loneliness
With the warmth of your arms, you saved me
Oh, I'm killing loneliness with you
The killing loneliness that turned my heart into a tomb
I'm killing loneliness

Nailed to the cross together
As solitude begs us to stay
Disappear with a lie forever
And denounce the power of death over our souls and secret brings us in to start a war

With the venomous kiss you gave me, I'm killing loneliness
With the warmth of your arms, you saved me
Oh, I'm killing loneliness with you
The killing loneliness that turned my heart into a tomb
I'm killing loneliness

I’m killing loneliness
I'm killing loneliness

With the venomous kiss you gave me, I'm killing loneliness
With the warmth of your arms, you saved me

Oh, I’m killing loneliness with you

The killing loneliness that turned my heart into a tomb.

 

I’m killing loneliness

I’m killing loneliness with you

I’m killing loneliness with you

I’m killing loneliness with you

I’m killing loneliness

 

I’m killing loneliness

I’m killing loneliness

 

 

 

Scusate, capitolo corto corto… mi dispiace! Non dovevo postare fino a lunedì, ma quella imbelcil…cioè grandissima amica che mi ritrovo mi ha svegliata alle 9 per vedere l’inizio del live earth con lei…ero andata a letto alle 6… me tapina!Vabbè! Almeno ho visto i Linkin Park…che consolazione, mamma mia! Spero vi piaccia questo piccolo…be, chiamarlo capitolo è un po’ prendere in giro, ma…vabbè dai, capitolo! Se non torna qualcosa…be, capitemi! No, dai, avvisatemi che magari quando sarò lucida ci riguarderò…

Grazie a:

 

mary: Ma sei sempre la prima a recensire? Però!!! Grazie =) No, aspetta…fammi capire, ti ho detto di bere per far passare la depression?NO!! Non lo fare! Mi do da sola dell’imbecille! Scusa!!! Comunque la birra aiuta…ma lasciamo perdere che poi qualcuno mi spara…tipo qualche genitore =) Passando alle altre domande…si, sto studiando per guida…be, poi…studiare..ecco…io…ehm…*colpo di tosse* lasciamo stare =) Per adesso vado bene, poi chissà! Finché mentre faccio i quiz sto attenta e non mi metto a fantasticare su altre cose vado bene =) Spero ti sia piaciuto anche questo chappy … ciao ciao, baci =)

 

Judeau: Grande, ti sei fatto il tatoo…bello! Io non vedo l’ora di farmi il mio… devo farmene due, ma con calma =) Ancora compliments per la maturità =) E per l’ultimo capitolo che hai postato della storia… ti ho lasciato un commentino un po’ lungo, scusa! =) Dimmi che ne pensi anche di questo cap, ciao, baci =)

 

Messaggio alla nazione: recensite =) Vabbè, sto sclerando, scusate!

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


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Capitolo 13

 

Il cellulare squillava insistentemente ma lei non mosse un dito per rispondere. Non le importava di chi la chiamasse e non voleva parlare con nessuno.

Si era praticamente barricata dentro, con la musica a palla.

In quel momento un’altra canzone risuonava tra quelle quattro pareti:

 

I'm in love with you
And it's crushing my heart
All I want is you
To take me into your arms

When love and death embrace

I love you
And you're crushing my heart
I need you
Please take me into your arms

When love and death embrace
When love and death embrace
When love and death embrace
When love and death embrace

Ancora quel maledetto telefono… Decise di rispondere.

-“K non rispondevi più al telefono, che fine hai fatto?” – fu la prima cosa che Valery disse –“Ti ricordo che stasera c’è la festa a casa di Simon.”

-“Che? Che festa, scusa?”

-“Maddai, non dirmi che non eri attenta! L’abbiamo deciso stamattina al parco!”

Già…non aveva sentito una sola parola quella mattina, dopo la notizia ricevuta.

-“No, senti, io…io non posso venire…”

-“E perché no? Dai, ci vediamo tra mezz’ora, passo a prenderti, ok?”

-“No, mi sa che non hai capito, non ho la minima intenzione di andare a quella festa…”

-“E perché?”

-“Ecco…perché…ehm…sono stanca! E voglio riposare. Poi devo aiutare mia nonna in delle faccende.”

Mentire non era la cosa che avrebbe voluto fare, ma non poteva dirle cosa le passava per la mente perché… be, perché non lo sapeva nemmeno lei.

Aver saputo che Simon si era messo insieme a Sonja era stato come un colpo al cuore per lei. Doveva prima capirci qualcosa lei, doveva darsi un po’ di tempo. E darsi tempo non equivaleva con l’andare alla festa del ragazzo.

-“Si, ma se ci ripensi fammi uno squillo, ok?”

Non ci ripensò e nemmeno chiamò l’amica il giorno dopo.

Non vide nessuno dei suoi amici per due giorni, finché si decise di parlare della situazione con la sua migliore amica.

La chiamò e decisero di vedersi alla pista da skate, poco lontana da casa di Val.

 

Mentre stava guardando le acrobazie compiute dai ragazzini sugli skate, Karìn vide l’amica arrivare.

-“Ciao! Di cosa volevi parlami? Avevi una voce!”

-“Veramente ti volevo parlare di Simon e…Sonja.”

Le parlò della reazione avuta dopo aver ricevuto la notizia.

-“Ma lui… ti piace?”

Karìn abbassò lo sguardo sulle sue All Star, pensando alla risposta da dare a Valery.

-“Non lo so…”

-“Tu la fai troppo complicata… ti piace o no?”

-“Mmh… - fece un sospiro – si, lui mi piace, ma sta con Sonja. E non ci posso fare nulla.”

-“Be, dai, mica ti vorrai dare per vinta così, giusto?”

-“Ma si, perché no? Stanno così bene insieme!”

-“Mi stai prendendo in giro? Ieri sera alla festa hanno litigato e lei ci provava con Bill.”

Karìn scoppiò a ridere.

-“Maddai! Carina! E Bill? A lui piace?” –chiese, architettando qualcosa.

-“Be, non so, potrei chiedere a Tom…perché lo vuoi sapere?”

-“No…così…”

-“Ti conosco troppo bene, ragazza, dimmi immediatamente a cosa stai pensando…”

Karìn le disse che se magari Simon e Sonja non stavano bene insieme e se a Bill Sonja piaceva e viceversa…si poteva organizzare qualcosa.

-“Però devi dirlo a Simon.” –intervenne l’amica

-“Cosa devo dirgli?”

-“Che ti piace!”

Karìn annuì.

-“Ti rendi conto che manca meno di un mese alla mia partenza, giusto?”

-“Si, e quindi?”

-“Potrei anche lasciar perdere, tanto…”

-“Se lo fai ti cerco in Italia e quando ti trovo ti uccido…” – le disse con una voce assolutamente calma e tranquilla ed un dolce sorriso sul volto.

 

Tornata al palazzo, andò da Bill e gli spiegò il piano che aveva messo a punto con l’amica poco prima.

-“Sai che vuol dire far lasciare due tuoi amici per un tuo capriccio, vero?” – le chiese il ragazzo, alzando un sopracciglio.

Karìn ci rimase un attimo interdetta, non l’aveva mai vista sotto questa visuale.

-“Ma fregatene per una volta fratellino! Goditela sta vita, non essere così bacchettone!” – s’intromise nel discorso Tom.

 

Dopo aver stabilito anche con loro i dettagli dell’idea avuta dalla ragazza di Tom…si, Valery e Tom stavano finalmente insieme, si misero d’accordo per i dettagli.

 

-“Pronto?”

-“Ciao, Simon… senti, io e Val andiamo al pub stasera, ti va di venire? Dai, noi tre, come una volta?”

Simon acconsentì.

Nel frattempo, tre piani sopra, Bill faceva una telefonata a Sonja.

-“Dai, Sonja, vieni, che ci divertiamo! Altrimenti io che faccio da solo, ti prego! Andiamo in discoteca…”

E anche Sonja acconsentì.

 

Restava solo d’attendere la serata per mettere in opera il piano di Val.

 

 

E anche questo capitolo è finito.

Tra un’uscita e l’altra sono riuscita a buttare giù questo… Spero che sia venuto decentemente… =)

Ed ecco i ringraziamenti:

 

mary: ti sei affezionata alla mia storia? Ma grasssssie =) E io mi sono affezionata a te e alle recensioni (per altro velocissime) che fai =) Dunque…i quiz… praticamente per 4 schede di quiz ci metto un quarto d’ora ed il resto del tempo mi faccio un po’ i cavoli miei =) Tipo o piglio un foglio di carta e faccio i miei disegno o mi metto a scrivere inizi di canzoni o storie… =) Studia studia per il patentino =) Vabbè, lasciamo stare, non lo faccio io, non dovrei neanche stare a parlarne =) Grassie per i complimenti, dimmi che ne pensi anche di questo =) bacioni =)

 

Judeau: prima cosa che devo dire è questa: HO ASCOLTATO LA NUOVA CANZONE!!! Ok, troppo entusiasmo =) L’adoro già…fantastica!!!!!!  Per dire che la sto ascoltando ininterrottamente dalle 3 =) Mi piace l’inizio, prima che canti Ville eppoi…be, tutta, accidenti! Troppo bella!!! Ok, mi calmo =) Killing loneliness ce la dovevo mettere per forza! Ci stava benissimo!!! =) Karìn la mattina = me la mattina, cioè sclero totale! Una volta sono arrivata ad infamare una persona al telefono, per scoprire che era il tipo della scuola guida…figura del cavolo! Ma vabbè!!! =) Grassie per i complimenti =) Dimmi se ti piace anche questo… Baci, ciao =)

 

E rieccomi a chiedere recensioni….GRASSIEEEE =)

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


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Capitolo 14

 

Simon davanti al pub si aspettava di trovare sia Karìn, che Valery, ma vi trovò solamente la prima.

-“Ciao! Dov’è Val?”

-“Eh, non è riuscita a venire, ha litigato con Tom. Ti da fastidio se stiamo soli?”- chiese lei, con finta aria innocente.

-“No, figurati!”

Entrarono nel pub e si misero in un tavolino un po’ in disparte.

-“Cosa prendi?” – le chiese.

-“Una birra”

Dopo aver ordinato Karìn azzardò una domanda che le premeva da quando l’aveva visto fuori dal pub.

-“Senti…ma come va con Sonja? Ho sentito delle voci…”

-“Non va molto bene…ma… che voci?” – le chiese, alzando gli occhi sul suo volto.

-“Ma no…nulla di che…sai com’è la gente…comunque ho sentito dire che alla festa a casa tua, dopo che avete litigato, lei…ehm…non so come dirtelo… be, abbia…”

-“Si, ho capito! Ci provava col tuo amico, quel Bill.”

-“Si…come l’hai presa, ecco, volevo chiederti questo.”

Lui abbassò nuovamente lo sguardo sulle sue mani appoggiate sul tavolino di legno scuro.

-“Diciamo che mi ha chiesto scusa e l’ho perdonata, ma…se lo rifacesse non potrei guardarla in faccia.”

In quel momento, mentre diceva la frase “Sono sicura che non lo farà”, Karìn si sentì in colpa. Si, perché probabilmente Bill stava già attuando il piano, proprio mentre parlava con lui.

 

Il piano consisteva nel far uscire Bill con la ragazza e Karìn con Simon.

Bill, intanto, era fuori dalla discoteca, che aspettava Sonja.

-“Ciao, Bill, scusa, ho fatto un po’ tardi.” – disse questa, arrivando trafelata.

-“Non fa niente, dai, entriamo.”

-“Non c’è tuo fratello?”

-“Ehm…no, ha litigato con la sua ragazza e allora non è venuto.”

-“Ah, quindi siamo solo noi due?”

-“Si, se non ti spiace.”

-“Ma proprio per niente.” – gli rispose lei, facendo un gran sorriso.

Anche a Bill spuntò un grande sorriso nel vedere la ragazza così tranquilla, ma scomparve mentre stava pensando: “Accidenti, ma chi me lo fa fare.”

Grazie al cielo in quel momento risuonò nella mente la voce di Tom: “Lo fai perché ti piace, vivi un po’!”

 

Al pub tutto stava andando bene, anche se bè, Simon continuava a parlare di Sonja…

E in discoteca Sonja continuava a parlare di Simon…anche se non nello stesso modo in cui lui parlava di lei.

-“No, con Simon non sto proprio bene! Penso che nemmeno lui voglia continuare a vedermi.”

Simon diceva:

-“Sono sicuro che con Sonja si risolverà tutto.”

 

Arrivò il momento per tornare a casa e Bill convinse Sonja che era meglio se l’accompagnava. Non ci mise molto a convincerla, a dire la verità. Bastò che le dicesse:

-“Ti accompagno.”

Arrivati davanti a casa della ragazza, Bill si sporse verso di lei…

-“Mi sono divertito… Buona notte.”

Appoggiò le labbra su quelle della ragazza.

Fu un bacio casto, ma bastò a far arrossire il ragazzo.

Da lì vicino qualcuno fece lavorare la fotocamera del proprio cellulare, per immortalare quel momento. Tom guardò soddisfatto la foto e si allontanò, senza farsi vedere.

 

-“Mi sono divertito, ma è meglio se vado.” Disse Simon a Karìn, davanti a casa della ragazza.

Proprio mentre lui si stava voltando, lei lo fermò per la manica, tirandolo a sé e lo abbracciò.

Il ragazzo sgranò gli occhi, ma ricambiò l’abbraccio.

Anche questa volta una figura scattò una foto dell’avvenimento, immortalando quel gesto.

Anche Valery guardò la foto e sorrise tra sé e sé, prima di chiamare il suo ragazzo.

-“Ciao, qui abbiamo fatto. Da te?”

-“Anche qui… abbiamo ricavato un bacio, voi?”

-“Solo un abbraccio, ma spero basterà…che ne dici?”

-“Dico che andrà bene. Adesso vi raggiungiamo e guardiamo le foto. A dopo”

 

 

Finito il quattordicesimo capitolo, wow, già il 14! Scusate se è cortissimo! Ci ho messo un po’ ad aggiornare…bè, tra bevute, feste e caffè ingerito a grandi quantità (circa 5 tazze al giorno) non ero molto lucida, mi dispiace!!! =)  Dunque… questo è l’ultimo aggiornamento che faccio per un po’. Anche perché sabato prossimo ho l’esame di teoria, quindi mi tocca studiare e poi avrò l’esame di un corso d’inglese (aiuto, è orale!!!) e anche per quello dovrò studiare. Poi parto, quindi non so se aggiorno prima di partire… Comunque se non riesco ad aggiornare prima, saluto tutti quelli che hanno recensito la mia ff, grassie, vi adoro =) e…bè, ovviamente un saluto anche ai probabili, possibili…insomma, se qualcuno ha anche solo letto, bè, spero vi sia piaciuta…mancano pochi, pochissimi capitoli alla fine…

Grazie a:

 

Judeau: il piano per farli lasciare sta continuando…muahahaha (risata malefica =) ) parlando di canzoni finlandesi dei HIM …mai sentita Jykeva on rakkaus (non so se è scritto bene il titolo)? A me piace un sacco =) Comunque hai ragione a dire che sono tornati i “vecchi” HIM… l’ultimo album (Dark Light) mi è piaciuto, ma devo dire che il loro vecchio stile mi piaceva di più…non vedo l’ora arrivi settembre solo per comprare il cd =) e… non dire mai più che parli di cose inutili quando in ballo ci sono i HIM, per favore, mi è quasi venuto un colpo al cuore =) No, scherzo…be, dimmi se ti è piaciuto questo capitolo…ciao, baci =)

 

mary: guarda che anche se recensisci più tardi non mi offendo, tranquilla =) a me basta che mi lasci prima o poi un commentino =) Ho sconvolto un po’ la storia, dato che Karìn e Bill era…scontato, non so, magari era meglio se lasciavo perdere, ma…bo, mi piace più così =) Spero ti sia piaciuto anche questo…ciao, baciotti  =)

 

SonSara: Si, metto la mia faccina preferita dappertutto =) ! Be, trampò forse ne inizierò una sui miei idoli, ma non ho la più pallida idea di cosa scriverci… però ascoltando le loro canzoni mi vengono delle ideuzze niente male… in vacanza magari ci penso poi quando torno finisco questa FF, poi mi metto a lavorare sulla next =) Vero che ormai sembrava che Bill e Karìn diventassero una coppia? Non mi andava, però =) Vabbè, ti saluto e ti faccio i miei complimenti per la tua FF =) Mi piace un sacco =) Spero che ti sia piaciuto questo capitolo… ciao, bacini =)

 

Recensite, please =) Danke =)=)=)

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


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Capitolo 15

 

Casa Kaulitz, soggiorno. Giorno seguente.

-“Allora…ste foto?”- chiese Karìn

Tom, che le stava stampando, saltò su dalla sedia, brandendo 2 fogli…

-“Eccole qui.”

Le mise sul tavolino di legno scuro davanti ai suoi tre amici.

Tutti rivolsero la propria attenzione su quei due oggetti.

La prima a parlare fu Val:

-“Quindi… abbiamo le prove del tradimento di Sonja e quelle del tradimento di Simon…quale usiamo?”

-“Ehm…ragazzi, non per fare la guastafeste, ma…vi sembra giusto quello che stiamo facendo?” –chiese Bill. Si sentiva in colpa per quello che stavano combinando.

Certo, a lui Sonja piaceva, anche tanto, ma addirittura organizzare un piano per farli lasciare gli sembrava un tantino…be, diciamo esagerato.

Ma anche questa volta suo fratello intervenne per placare i sensi di colpa:

-“Si, a me sembra giusto, a Valery pure e giurerei che anche a Karìn va bene così. Non rompere con questa storia, perché se fossero davvero una bella coppia, onesta e compagnia bella, sai che non lo faremmo mai! Ma insieme non ci stanno proprio per niente bene! E ci ricavi qualcosa anche tu da qui, non dimenticarlo. Se poi Sonja avesse davvero voluto stare realmente con Simon non si sarebbe fatta baciare da te, non avrebbe tanto insistito su quanto siete carini alla festa del suo ragazzo, 5 minuti, neanche, da quando avevano litigato, ti sembra?”

In effetti Bill dovette ammettere che Tom aveva proprio ragione.

-“Quindi adesso noi prendiamo la foto di Bill e Sonja e la portiamo a Simon.” – concluse il ragazzo.

-“E perché non quella con me e lui?”

-“Perché quella è solo la foto di un abbraccio tra amici… se lui la giustificasse così, non avremmo più nada. Comprendido?”

 

Dark light
Come shine over all stars tonight
And blind
All fears that haunted you
Your smile
Dark Light


 
Una musica partì improvvisamente, facendo sussultare molti

-“Cos’è?” – chiese di scatto Bill

-“E’ il mio cellulare! Calma!” – rispose Karìn. Diede un’occhiata allo schermo. –“E’ Simon.”

 

-“Pronto?”

-“Ciao, sono Simon. Senti… dovremmo parlare…di ieri sera.”

-“Di… dell’abbraccio?” –chiese lei

-“Si… hai tempo? Adesso magari?”

-“Si, non ho molto da fare. Ci vediamo da qualche parte?”

-“Veramente sono sotto casa tua.”

La ragazza sgranò gli occhi, gli disse che sarebbe scesa in poco tempo e si girò verso i suoi amici.

-“Gliela porto la foto di Sonja?”

I gemelli le dissero di si, di portare la foto,ma di parlarci prima, di prepararlo un po’ prima di… “sganciare la bomba”.

Poco dopo la ragazza piegò la foto, se la mise nella tasca destra posteriore e scese gli scalini.

 

Simon era seduto sull’erba nel giardino, aspettando Karìn. Staccò un fiore lì accanto. Lentamente mosse un dito come per accarezzare i petali delicati, ma ci ripensò e lo buttò per terra.

Karìn scese gli ultimi gradini, andando a fermarsi proprio di fronte a Simon.

-“Ehi.”

-“Ciao… ti siedi anche tu?”

La ragazza rimase un attimo titubante. Simon aveva usato un tono di voce neutrale, non si capiva se era dispiaciuto per il gesto della sera prima o se non avesse capito i sentimenti di Karìn nei suoi confronti.

-“Quell’abbraccio… è stato solo un gesto amichevole, giusto?”

Karìn esitò a rispondere. Valeva davvero la pena di far soffrire Simon? Valeva davvero la pensa mostrargli la foto che aveva preso dalla tasca e che teneva tra le mani? E solo per essere felice per pochi giorni?

Rimise la foto nella tasca e alzò lo sguardo sul ragazzo davanti a sé.

-“Ti dico la verità: non lo so… o meglio…vorrei non saperlo.”

-“In che senso?”

-“Tu ci stai bene con Sonja?”

-“Si…”

-“Allora è stato un gesto d’amicizia. Scusami, ma adesso devo andare.”

Alzandosi, calpestò il piccolo fiore che prima Simon aveva guardato.

Si diresse in casa, dove l’aspettavano i suoi amici.

 

-“Allora? Che ti ha detto?” chiese immediatamente Valery, vedendola entrare nel soggiorno.

-“Che sta bene con la sua ragazza ed io ho lasciato perdere.”

Tom si alzò, si sistemò i capelli e le disse:

-“Ma non è possibile! Dai! Ma non si può così!”

-“Tom sta zitto!” – dissero Bill e Val.

Karìn rimise la foto sul tavolino ed andò ad accendere la tv, per pensare.

Lei quando aveva bisogno di riflettere, accendeva la tv e lo stereo.

 

 

Ecco il quindicesimo… avevo detto che non avrei aggiornato, ma… mi sono ripassata tutto il libro e dopo innumerevole tazze di coffee mi sono rimessa davanti al computer.

Spero che sia stato un capitolo carino… ci ho messo 3 giorni a scriverlo, cancellando e riscrivendo tutto daccapo… Tell me what you think about it =)

 

Grassie :

 

Judeau: Ikunnaprinsessa piace anche a me, anche se…bè, ancora non ho capito cosa dica… L’unica persona capace di tradurmi i testi è tornato a Lahti e io non è che ne sappia molto… Grazie per la recensione ed i complimenti… spero ti sia piaciuto anche questo capitoluccio. ciau, baci P.S.: “Grandi i HIM” =)

 

mary: l’esame i theory me lo hanno spostato al 20 luglio quindi adesso me la prendo con un po’ più di calma (grazie al cielo!)… per adesso sto tranquilla, tanto il 20 sarò in crisi =) No, dai, ce la farò =)… L’orale di inglese è andato fantasticamente =) Mi ha fatto spiegare “il ritratto di Dorian Gray” di Wilde. Mai letto? Io in inglese, in due giorni, dato che prima non lo avevo toccato… mi avevano detto che mi facevano domande su Shakespeare… Hanno cambiato idea due giorni prima, anticipando per di più l’esame… Be, almeno su 30 ho preso 28 =) … Se prendevo 30 avevo la vacanza premio in Inghilterra (LONDRA!!!) , ma… be, nada…pazienza! (La tipa mi ha abbassato il voto perché non sapevo cosa pensasse Dorian dei suoi amici)

Spero ti sia piaciuto questo capitolo… baciotti

 

SonSara: sinceramente è stata una sorpresa anche per me non far mettere insieme K e Bill… mi sono svegliata una mattina e ho riletto gli ultimi capitoli e mi sembravano banalissimi…quindi ho cambiato! Carina la faccina, vero? =) Mal di testa da ubriacatura? Ne so qualcosa, anche se fortunatamente io mi riprendo presto… Dimmi che ne pensi di questo cap =) Bacini

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


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E questo è l’ultimo capitolo di questa storia…poi c’è l’epilogo… be, godetevelo =)

 

Capitolo 16

 

Karìn era seduta ai piedi del divano nero, con la tv su un canale qualsiasi… dallo stereo usciva la voce di un certo cantante.

 

Your love is a razorblade kiss
Sweetest is the taste from your lips
Your love is a razorblade kiss
Sweetest is the taste from your lips

Teneva le gambe piegate, con le ginocchia strette al petto e faceva vagare lo sguardo per la stanza, senza dare importanza ai dettagli in cui incappava.

Accanto a sé teneva un libro dalla copertina nera e rossa ed il suo fedele blocco.

Vi scriveva di tutto dentro. Canzoni, poesie, di tutto, insomma.

Sopra vi era appoggiato un foglio scritto con accanto una penna nera.

Il foglio conteneva tutto ciò che pensava della faccenda creatasi.

Stava seriamente pensando di mandarlo a Simon,anche perché l’aveva scritta apposta… per fargli capire quello che era successo… Non aveva scritto del piano per farli lasciare, però.

Sulla fotografia l’unica nota era: “Tu sei felice con la tua ragazza… così mi hai detto. Ma ne sei sicuro? Guarda la foto per capirlo.”

Detta così sembrava una grandissima bastardata, ma non poteva fare diversamente. Doveva comunque comunicargli che la sua ragazza lo tradiva, in fondo era sempre un suo amico.

Piegò il foglio in 4 e lo mise in una busta (insieme alla foto), presa dal blocco.

Scrisse solo “Simon” sulla busta.

Dopo averla guardata un paio di volte, rigirandola tra le mani, la mise via, nel libro accanto a sé. Si ripromise di dargliela quando l’avrebbe visto di persona.

 

-“Che ne dite di fare una bella festa?” -  chiese Valery entrando nella stanza

Si trovò davanti tre persone che la fissavano con un’aria interrogativa e leggermente scioccata sul volto.

-“Ma ti sembra il momento?” – chiese Bill

-“Si, dai, voi due sembrate due stracci e io e Tom ci rompiamo a sentire le vostre lagne, quindi adesso tutti in piedi che facciamo una bella festa!!!”

Valery era entusiasta… voleva davvero festeggiare, anche se gli altri non avevano la minima voglia.

Uscì, portandosi via Tom, per andare a comprare da bere, lasciando la sua amica e Bill in casa, con l’arduo compito di scegliere la musica.

 

Mentre stavano passando in rassegna tutti i cd presenti in casa Kaulitz, Bill e Karìn discutevano della situazione.

Lui aveva chiamato Sonja poco prima e l’aveva invitata alla festa a casa loro. Chiaramente stavano bene insieme, anche se la ragazza non era sicura di voler lasciare Simon per mettersi con Bill.

 

La festa era nel vivo e mentre Karìn rideva di una delle battute di Georg, vide con la coda dell’occhio Simon entrare in casa.

Sonja era già arrivata da un po’ ed era con Bill accanto al piano. Si stavano baciando, incurante degli sguardi di tutti.

Karìn smise improvvisamente di ridere quando si rese conto del casino che si stava per creare.

Georg se ne rese conto e chiese:

-“Che c’è?”

-“C’è Simon. Vai a scollare Bill da Sonja.”

Il ragazzo si allontanò e Karìn si diresse verso Simon.

-“Ciao! Che ci fai qui?” – gli chiese quando arrivò davanti a lui.

-“Cercavo Sonja. Ha detto che veniva alla festa di Valery, quindi sono passato…”

-“Si, credo sia qui…ehm… se aspetti te la vado a chiamare. Magari prenditi da bere, ok?”

-“No, la cerco io, tranquilla.”

-“No, dai, prendi da bere, è una festa, divertiti… Sonja la trovo io.”

E prima che il ragazzo potesse replicare lo superò e si diresse verso Sonja, che era ancora accanto al piano.

-“Sonja…c’è il tuo ragazzo.”

Disse la parola “ragazzo” con disprezzo.

Anche se aveva tentato di farli lasciare, Sonja era una vera stronza a comportarsi così. Poteva scegliere in fondo se stare con Simon o se stare con Bill.

Lei la guardò con astio prima di dirigersi verso di Simon.

A Karìn si affiancò dopo poco Bill. Guardarono entrambi la stupida scenetta che gli si presentava davanti: Sonja arrivò da Simon e l’abbracciò.

-“Certo che sono proprio un cretino!” – disse Bill, alla sua sinistra.

-“Già, lo sei!” rispose lei con un sorrisetto.

-“Dici che è meglio se lascio perdere Sonja?”

-“Lo dico, ma tanto a che serve? Non mi ascolti!”

 

La festa finì poco dopo e tutti se ne andarono a casa. Rimasero giusto i quattro amici.

Erano tornati a scherzare come prima, o forse anche più di prima.

Bill, Karìn, Tom e Valery erano seduti sul divano nero a ripensare a tutto il casino.

Karìn stava pensando al tempo che passava.

-“Esattamente tra tre giorni avrò l’aereo. Mi sa che devo cominciare a preparare la mia roba.”

-“Tesoro, è vero… tre giorni, me n’ero dimenticata… mi mancherai!” le disse Valery.

-“Oddio, niente piagnistei, ti prego!” – le rispose Karìn, ridendo.

Tom e Bill risero con lei.

-“Niente piagnistei, d’accordo. Ti accompagneremo all’aeroporto.”

-“Be, adesso io me ne vado a lettuccio, sta albeggiando. Ciao ragazzi, ci vediamo domani.”

Karìn scese ed andò a casa sua.

Fece una lista delle cose che aveva da prendere, in modo da non dimenticare nullae si mise a letto.

Era stata una bella estate, in fondo. Non così orribile come si era aspettata.

 

 

 

Questo è stato l’ultimo capitolo…

Strano, vero?

Be, manca l’epilogo, ma arriverà anche quello… E’ strano per me riuscire a finire una storia… Di solito mollo dopo 5 capitoli… arrivo ad un punto morto e mollo lì… dunque…grazie a tutti quelli che hanno recensito questa storia…

Spero che l’ultimo capitolo non vi abbia delusi…

Quindi danke a :

 

RubyChubb: Eggià, Niente Karìn – Bill…ma davvero vi ha sorpreso così tanto? Wow! Be, spero che la storia ti sia piaciuta… e dimmi che ne pensi dell’ultimo capitolo =)

 

SonSara: oddeu, ubriacona…ba, forse a volte… io ho il brutto vizio di andare a troppe feste e lì si trova l’alcool quindi…be, si sa come va a finire… però stranamente rimango parecchio lucida e non sto quasi mai male dopo, quindi mi va anche bene =) Da quello che ho sapientemente dedotto…ti piace Tom… =) Val mi sa che non te lo cederebbe molto volentieri, ma se vuoi ci metto una buona parola =) Dimmi che ne pensi anche di questo cap, ok? =) Ciau ciau

 

mary: Hai visto? Ce l’ho fatta, ho finito la storia =) Certo, manca l’epilogo… ma ormai è la fine… Grazie per tutti i commenti che hai fatto alla mia storia finora =) Spero davvero che ti sia piaciuta =) Ciao, baciotti =)

 

Judeau: Si, buoni sentimenti… mi dispiaceva per Simon… ma sinceramente adesso non me ne frega più niente di lui… vado a momenti, che ci vuoi fare? Sono imprevedibile, anche se non è sempre una buona cosa =) Sai che non ho mai ancora sentito Amerika dei Rammstein? E’  bella? Mi documenterò =) Finalmente ho capito il senso di Ikunnaprinsessa =) Grassie per avermi “detto” dove trovare le parole =) spero che questa storia ti sia piaciuta =) Ciauu, baci =)

 

Be, dai, richiedo commenti, come siempre =)

Grassssie =)

Baci, Lu

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Capitolo 17
*** Ultimissimo capitolo...fine della storia ***


Nuova pagina 1

Avevo detto che il sedicesimo era l’ultimo capitolo, ma il non dormire la notte ed il fatto di bere a stomaco vuoto certe sostanze mi fa venire strane idee, quindi ecco l’ultima idea partorita dal mio cervellino bacato: il diciassettesimo capitoluzzolo… E questo sarà davvero l’ultimo! Poi finalmente me ne andrò anche io in vacanza (dopo venerdì) =) Olanda, arrivo =)

 

 

Capitolo 17

 

Hold me
Like you held on to life
When all fears came alive and entombed me
Love me
Like you love the sun
Scorching the blood in my vampire heart

Momento di silenzio.

Karìn cambiò posizione, sotto le lenzuola che l’avvolgevano.

 

Hold me
Like you held on to life
When all fears came alive and entombed me
Love me
Like you love the sun
Scorching the blood in my vampire heart

-“Sveglia del Cazzo!” – sbottò finemente, cercando a alla cieca sul comodino il cellulare.

Finalmente lo trovò… La tentazione di scagliarlo per terra e ridurlo in mille pezzetti era forte, ma la voce di Ville la calmò.

 

Hold me
Like you held on to life
When all fears came alive and entombed me
Love me
Like you love the sun
Scorching the blood in my vampire heart

-“Ho capito…” – Finalmente lo trovò e fermò la sveglia del cell.

Diede un’occhiata all’orologio… le 6 del mattino.

Bofonchiò qualcosa come un “vaffanculo!”, prima di scagliare lontano il lenzuolo che aveva addosso e di trascinarsi fuori dal letto.

Diede un’occhiata al calendario. Un cerchio rosso accerchiava il numero del giorno. Sotto, scritto con una penna rossa una nota: aereo, 9 a.m.

Già, ultimissima mattina di permanenza in Germania…

Diede un’occhiata alla camera… una valigia aperta, la custodia con all’interno la sua amata chitarra blu. La custodia nera aveva adesso su di essa altre quattro firme: Bill, Gustav, Tom e Georg. Sorrise nel vedere quei nomi segnati con l’indelebile bianca.

Le venne un momento di tristezza, interrotto però dal brontolio del suo stomaco.

Si trascinò fino in cucina, dove mandò giù almeno tre tazze di caffè con un biscotto.

Certo, non era molto, ma chi riesce a mangiare di più alle sei del mattino?

Dopo aver lavato la tazza usata si fece una doccia, per poi andare a vestirsi. Poi andò a svegliare la nonna, per salutarla.

Non l’avrebbe accompagnata all’aeroporto. Ci avrebbe pensato qualcun altro.

-“Nonna… io vado.”

-“Sicura di non voler restare un altro po’?”

Karìn fece un sorrisino forzato. Certo che avrebbe voluto restare…ma non poteva.

-“Nonna, guarda che io ci rimarrei pure qui, ma tra due settimane mi comincia la scuola…”

-“Lo so tesoro, comportati bene, però”

Dopo aver rassicurato la nonna sul suo comportamento futuro, la abbracciò e prese le sue cose, per uscire nel giardino.

 

Si era messa d’accordo con Bill, Valery e Tom per le 7 e li trovò già lì ad aspettarla.

-“Pronta?” – chiese Val

-“No, ma andiamo”

Un altro sorrisino forzato da parte di Karìn.

Bill e Tom misero la sua roba nel bagagliaio della macchina di Val ed entrarono nella vettura, seguiti dalle due ragazze.

Loro stavolta erano sedute entrambe dietro, lasciando guidare Tom.

-“Promettimi che mi chiami, che mi scrivi, che mi mandi delle e-mail.”

Valery era come sempre la più agitata. Ogni volta che si salutavano succedeva che la ragazza cominciasse a parlare di telefonate, di lettere e di rivedersi e non la finiva più.

A quel punto Karìn la fermò, dicendo:

-“Prometto che non farò nessuna di queste cose se non la smetti.”

Si ritrovarono a ridacchiare tutti e quattro.

Negli ultimi giorni di soggiorno i quattro erano sempre insieme.

Tom e Valery stavano ancora insieme, mentre gli altri due erano semplicemente buoni amici.

 

-“Siamo arrivati.”

Annunciò Tom, spegnendo il motore.

Scesero dalla macchina.

-“Ho l’aereo alle 9… Che ore sono?”

-“Sono le sette e mezza. Ti accompagniamo a fare il check – in?”

-“No, preferisco salutarvi adesso.” – disse la ragazza.

-“Adesso? Ma non vuoi che veniamo con te, a fare il check e a farti compagnia finché non devi andare?” – chiese Valery, visibilmente delusa

-“No, davvero, preferisco così.”

Valery l’abbracciò… o meglio: la travolse come un piccolo uragano, sempre ripentendo a manetta “chiamami, fatti sentire, fai la brava”

-“Quando mai ho fatto la brava?” – fece Karìn con un sorrisino ironico

Un veloce salutino anche a Tom… e alla ragazza uscì una lacrimuccia, velocemente asciugata, però dalla manica della maglia che indossava, quando abbracciò Bill.

-“Giuro che il prossimo anno torno…Ciao ragazzi!”

S’incamminò verso la sua meta, ma a metà strada si fermò, girandosi con un sorriso, per fare un ultimo salutino agli amici ancora lì fuori.

 

Volo per l’ Italia, una ragazza stava seduta tranquillamente, mentre molti attorno a lei si voltavano a guardarla, senza reprimere un giudizio a bassa voce. Tutto perché lei era diversa da loro.

Ma a questa ragazza ormai non importava più niente degli sguardi degli altri, perché era persa a ricordare le giornate trascorse da poco con i suoi amici, ascoltando il suo mp3.

Un leggero sospiro uscì dalle sue labbra, quando iniziò una delle sue canzoni preferite:

 

Pretending

Love is a flame that can't be tamed
And though we are its willing prey, my Darling
We are not the ones to blame

Trust is a word all lovers know
The glorious art of staining souls,

my Darling


We are not the ones to blame
The more we have the more we want
And the more it hurts our hearts, my Baby
It always ends up in tears

So keep on pretending
Our heaven is worth the waiting
Keep on pretending it's alright
So keep on pretending
It will be the end of our craving
Keep on pretending yeah,
that it's alright

When doubts arise the game begins
The one we will never win, my Baby
It always ends up in tears

So keep on pretending
Our heaven is worth the waiting
Keep on pretending it's alright
So keep on pretending
It will be the end of our craving
Keep on pretending
It's alright

So keep on pretending
Our heaven is worth the waiting
Keep on pretending it's alright
So keep on pretending
It will be the end of our craving
Keep on pretending
It's alright

Love is a flame that can't be tamed
And though we are its willing prey, my Darling
We are not the ones to blame

 

 

 

Ed ecco a voi la fine della mia storia.

Tempo di saluti e di ricordi… Oddio, forse sono stata un po’ noiosa, ma chissene! =)

Grassie mille a tutti quelli che hanno recensito la mia storia ed un saluto anche a chi ha solo letto. =)

Siete stati fantastici, grazie millissime (un’altra delle mie parole inventate) =)

Danke per i commenti dell’ultimo capitolo a :

 

mary: ciauuuuu… ecco, questo è stato l’ultimissimo capitolo della mia storia… Sono davvero contentissima che ti sia piaciuta =) Grazie per tutti i commenti che hai sempre fatto =) Anche a me mancheranno i tuoi commenti =) Spero non ti abbia delusa questo ultimo capitolo… Karìn e Bill non stanno insieme, mi dispiace se magari lo speravi… Forse al mio rientro dall’Olanda posterò un’altra FF, stavolta niente Tokio Hotel, però! =) Degli altri miei idoli, magari =) Chissà =) Un bacio ed un abbraccio gigantesco, ciao tesora =) (permetti la confidenza, vero? =) )

 

Judeau: Ho comprato Amerika (unica volta nella mia vita in cui comprerò una canzone da MSN musica =) ) E’ bella, mi piace molto! Grassie per i compliments =) Sono contenta che ti sia piaciuta la mia storia =) E spero ti sia piaciuto anche questo capitolo, anche se non è molto brillante… però come sempre ci sono i HIM =) Tu pensa a continuare la tua storia, che m’ispira un sacco, ok? =) Danke =) Un abbraccio gigante anche a te, ciauz, baci =)

 

E’ finita, oddeus, mi sento quasi triste, che strano…vabbè, un abbraccio a tutti, bacini baciotti, Lu. =)

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