Goodbye

di Black Fire
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1- ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2- ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3- ***



Capitolo 1
*** Prologo ***



Quel giorno Midorikawa si era svegliato a causa del suo cellulare.
Se non fosse stato così stanco forse lo avrebbe buttato fuori dalla finestra.
Guardò il display.
Un messaggio.
Si, un solo messaggio!
Quella era la causa che lo aveva svegliato mentre stava dormendo tranquillamente.
Il messaggio era di Torch, incomprensibile come sempre.
O forse era lui che non riusciva a decifrarlo.
Dopo aver contemplato il soffitto della sua camera si decise a riprendere il suo cellulare.
Il messaggio gli sembrava più comprensibile.
“Muoviti. È successo una cosa tremenda. Vieni a casa di Hiroto.”
Midorikawa era dubbioso.
Cos’era successo di così terribile?
Si vestì il più velocemente possibile ed uscì di casa.
L’inverno non gli era mai piaciuto.
Troppo bianco.
Bianco, dovunque.
A volte gli ricordava le pareti degli ospedali e, poi, l’inverno era freddo.
Il suono del suo cellulare lo risvegliò dai suoi pensieri.
Un altro messaggio di Torch e, questa volta, era molto preoccupante.
Dopo pochi secondi realizzò quello che stava succedendo.
Il cellulare cadde a terra.
Midorikawa iniziò a correre facendosi spazio tra le persone che camminavano tra le strade.
Non gli importava se lo guardavano male.
L’unica cosa che doveva fare era arrivare a casa del suo migliore amico il prima possibile.
Sapeva cos’era successo, ma non voleva immaginarlo.
Non voleva nemmeno pensarlo, era troppo frustrante.
Si sentiva il cuore in mille pezzi, non aveva parole per descrivere il suo dolore.
Le persone che passavano tranquillamente tra le strade innevate gli erano d’ostacolo.
Gli sembrava che volessero impedire il suo passaggio.
Il tempo sembrava scorrere più velocemente.
In lontananza intravide Torch inginocchiato a terra vicino ad una persona stesa a terra.
Una persona dai capelli rossi.
_____________________________________________ 
Salve ^-^
È la mia prima fiction. Mi scuso per gli eventuali errori di scrittura e spero che questo primo capitolo sia di vostro gradimento.
Un bacio.

Shana_chan_

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Capitolo 2
*** Capitolo 1- ***


Capitolo 1-

Midorikawa si avvicinò piano.
Le gote rosse per il freddo erano rigate da lacrime salate che scendevano capienti dai suoi occhi neri.
I suoi piedi gli sembravano pesanti, si fermò a qualche passo da Torch.
- C-cos’è successo?- mormorò piano.
Torch lo guardò negli occhi poi riprese a guardare il corpo del ragazzo che giaceva a terra.
- Ho chiamato un’ ambulanza- disse flebile.
- Cos’è successo?- urlò Midorikawa fuori di sé. Non sapeva perché lo aveva chiesto in quel tono, non era da lui fare così. 
Si sentiva diverso. 
Strano.
Forse dipendeva dal fatto che Hiroto era steso a terra, immobile.
- L’ avevo chiamato questa mattina perché venisse a casa mia. Passati quindici minuti, non era ancora arrivato e così sono uscito e l’ho trovato… a terra. Sembra che gli abbiano sparato.
Midorikawa trattenne le lacrime.
Chi poteva provare tanto odio contro il suo migliore amico? 
Non poteva permettere tutto questo, ma in quel momento l’unica cosa che riusciva a fare era piangere, piangere e ancora piangere.
Avrebbe voluto urlare, cercare chi aveva commesso quello stupido reato, fare giustizia ma in fondo non sapeva nemmeno se Hiroto era vivo o morto.
Si continuava a ripetere che non doveva piangere e che doveva essere forte in quel momento, ma sapeva che non ci sarebbe riuscito.
Per un istante pensò di scappare, di tornare a casa buttarsi sul suo letto e pensare che fosse tutto un sogno, anche se sapeva che era
la realtà ma non sarebbe mai riuscito ad abbandonare Hiroto, nemmeno se lo avessero costretto.
- Non sapevo che fare e così ho ti ho chiamato. Tu sei il suo migliore amico, Midorikawa- continuò Torch.
“Il mio migliore amico” Penso il ragazzo, mentre guardava Hiroto.
È vero, lui era il suo migliore amico e non poteva lasciarlo solo.
Lui era solo il suo migliore amico e basta. Ma non ne era sicuro.
Il suono di una sirena rimbombò nelle orecchie dei due ragazzi che si girarono istintivamente.
Torch si alzò da terra e si avvicinò a Midorikawa- Tranquillo, adesso ci pensano loro- disse cercando di sembrare forte.
Il ragazzo annuì vigorosamente, ripensando alle parole dette dall’amico.
Si, ci penseranno i medici no?
Tutto si sistemerà, ovviamente.
Midorikawa lasciò salire Torch nell' ambulanza e la vide allontanarsi.
Se ci fosse salito lui, forse, non sarebbe nemmeno riuscito ad ascoltare i discorsi dei medici. Sarebbe stato troppo impegnato a capire se Hiroto si sarebbe svegliato. 
Sospirò e chiuse gli occhi.
Sentì un fiocco di neve appoggiarsi sulle sue guance, poi tra le sue ciglia.
Di nuovo lacrime.
No, non poteva farsi vedere così debole.
- Non hai nulla da nascondere- disse una voce alla sue spalle.
Midorikawa non disse niente, ma quando iniziò a singhiozzare si lasciò cadere a terra.
- S-Suzuno...- disse mentre piangeva.
Il ragazzo si avvicinò- Tranquillo, non succederà niente e magari riusciremo anche a trovare chi è stato- gli sorrise.
- Dici davvero?- domandò incredulo.
- Ci possiamo provare- Suzuno guardò dove l’ambulanza si era allontanata velocemente in direzione dell’ospedale e sperava con tutto il cuore che Hiroto fosse ancora vivo.
Mentre la neve scendeva dal cielo accompagnò Midorikawa a casa perchè, in quelle condizioni, non sarebbe riuscito ad aspettare tranquillamente in ospedale notizie del suo amico.
- Quando saprai qualcosa, chiamami subito- disse il verde entrando in casa, Suzuno annuì.
Anche se non l’avevo visto sapeva che lo avrebbe chiamato. Si chiuse la porta alle spalle e si lasciò scivolare fino a sentire il duro e freddo pavimento.
Pensava di aver esaurito tutte le lacrime, invece si accorse che ne aveva ancora tante da versare.
Ricordò vagamente la serata del giorno precedente passata con Hiroto a guardare un film.
Ricordava le risate, i pop-corn troppo salati che facevano bruciare le labbra, le calde labbra del rosso sulle sue.
No, non erano semplici migliori amici, erano diventati qualcosa di più.
Non voleva dimenticare quei momenti, non voleva parlare di Hiroto al passato.
No, non voleva, non poteva.
Si alzò dal pavimento ed andò in cucina a bere un bicchiere d’acqua, poi, si sedette sul divano.
Era troppo stanco e si addormentò.

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Buona sera ^.^
Spero che questo capitolo sia di vostro gradimento :)
Sinceramente, secondo me non è venuto molto bene, ma attendo il vostro giudizio.
Un bacio.

Shana_chan_

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Capitolo 3
*** Capitolo 2- ***


Capitolo 2-
 
 
Midorikawa camminava tra le strade innevate.
Quando era uscito di casa era rimasto stupito dal paesaggio bianco che si estendeva davanti ai suoi occhi, constatò che aveva nevicato tutta la notte.
Quella mattina si era svegliato ancora più stanco di quando si era addormentato. Al solo pensiero di Hiroto morente davanti all’abitazione di Torch lo faceva rabbrividire.
Era stato per alcuni interminabili minuti a guardare i granelli di polvere che turbinavano verso l’alto, mentre il sole illuminava il salotto di un color rosato che faceva riaffiorare dolci ricordi.
Aveva deciso che non avrebbe più pianto però, in qualche modo, doveva sfogarsi.
Camminare era stata, forse, la soluzione migliore ma quando uscì e vide il manto nevato sulla strada i pensieri aumentarono e, così, calde lacrime salate scesero lentamente sulle sue guance fredde.
Le aveva asciugate velocemente, come se cercasse di nasconderle, come un bambino che gli hanno appena restituito un gioco, rubatogli da qualcuno.
Si fermò a guardare una vetrina di strumenti musicali. Gli sarebbe piaciuto imparare a suonare ma, sfortunatamente, non era portato. Al contrario di Kiyama, un vero genio.
Quel pensiero gli fece veramente male.
 
 
 
Suzuno era stato anche lui sorpreso nel vedere quanta neve fosse scesa quella notte.
Aveva notizie di Hiroto, importanti.
Aver assistito a quella scena gli aveva provocato un senso di complicità e di angoscia.
Si sentiva inferiore agli altri e, allo stesso tempo, al centro dell’attenzione.
Suonò il campanello della casa di Haruya: sarebbe stato il primo a ricevere notizie del rosso ma si accorse troppo tardi che così facendo sarebbe solo entrato nella tana del lupo.
Il ragazzo dai capelli rossicci, lo fece entrare cordialmente.
- Ho notizie di Hiroto- disse cercando di sembrare il più freddo possibile.
L’altro annuì.
- Hanno detto che potrebbe non farcela- disse ma poi aggiunse, subito dopo, vedendo l’espressione preoccupata del suo amico- però... possono sbagliarsi. C’è sempre un’altra possibilità.
- Come l’ha presa Midorikawa?
- Non gliel’ho ancora detto- disse l’albino- non ci riesco e penso che non glielo dirò.
- Ha il diritto di saperlo!- ribattè Nagumo.
- Ma certo, tu sai quanto Ryuuji tiene ad Hiroto, e sai che non riuscirebbe a sopportare questo peso, almeno fino a quando ci sono delle speranze.
- L’unico che sta ancora sperando è solo Midorikawa. Deve conoscere la verità.
- Tu, non capisci, tu non hai mai perso la persona a cui tieni di più. Sei insensibile.- detto questo, Suzuno uscì.
Perchè non capiva? Perchè non riusciva a capire il dolore altrui?
Il ragazzo strinse i pugni, poi, cercando di calmarsi si incamminò verso il centro della città.
Camminando tra i vari negozi aperti tra la gente spensierata, gli parve di vedere il ragazzo dai capelli verdi. Lo chiamò e Ryuuji si voltò, con gli occhi gonfi per il troppo pianto.
Suzuno gli sorrise, amichevole. Una delle rare volte in cui sorrideva, ma davanti al verde proprio non riusciva a farsi vedere insensibile.
Il ragazzo si avvicinò - Mi ero promesso anche non avrei più pianto.
Fuusuke lo guardò negli occhi- Tranquillo non succederà niente, tu promettimi che non smetterai mai di sperare, capito?
Midorikawa annuì- Ho un favore da chiederti Suzuno.
 
 
 
 
L’albino guardò l’orologio attaccato alla parete bianca dell’ospedale.
Le 16:22.
Ancora pochi minuti e il medico che curava Kiyama sarebbe uscito dalla sua stanza.
Suzuno teneva tra le mani, una piccola rosa rossa.
Era stato lui a consigliarla al verde, sperava con tutto il cuore che Hiroto riuscisse a vedere quanto Midorikawa tenga a lui.
Il medico uscì e il ragazzo si avvicinò.
Il dottore era un uomo alto, sulla quarantina, capelli neri e carnagione scura.
- Posso entrare?
- Non è il caso- disse guardando la rosa che teneva in mano- ma se ci tieni tanto a darglielo, lo posso fare io.
- Grazie- disse Suzuno mentre gli porgeva la rosa rosa- Quando si sveglierà... o se si sveglierà, può dirgli che è da parte del suo migliore amico?
- Certamente- il medico sorrise.
Fuusuke uscì dall’ospedale, prese il suo cellulare e mandò un messaggio a Midorikawa poi ritornò a casa.
 
 
 
Il verde ricevette il messaggio subito dopo.
Sorrise. Doveva ringraziare vivamente Suzuno per quell’enorme favore che gli aveva fatto.
In fondo, se ci fosse andato lui, non avrebbe resistito.
Fuusuke aveva ragione: l’unica cosa che poteva fare era sperare.
Andò in soffitta, ricordando i giorni passati ad osservare le stelle insieme ad Hiroto.
Le guardavano ogni martedì ma solo quando il cielo era libero da ogni nuvola.
Guardò il cielo dalla finestra. -Buona notte Hiroto.
 

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Sera! :D
Vi lascio velocemente sperando che il capitolo vi sia piaciuto e vi auguro un felice anno nuovo. 
Ringrazio chi leggere e recensisce ^-^
Baci.

Shana_chan_
 

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Capitolo 4
*** Capitolo 3- ***


Capitolo 3-
 
Quella mattina Haruya l’aveva passata ad osservare il display del suo cellulare.
Era il momento di fare qualcosa. Doveva mandare un messaggio a Suzuno per chiedere informazioni di Hiroto.
Ma come poteva? Non era stato lui a dire che ormai non c’era niente da fare?
Si maledisse, poi prese l’iniziativa.
Lo avrebbe mandato a Hitomiko. Lei doveva pur sapere qualcosa di nuovo su Hiroto perchè si teneva in contatto con l’albino.
Ma decise che lo avrebbe inviato più tardi e così si mise il giubotto ed uscì.
Voleva andare a trovare Midorikawa e avrebbe rispettato la decisione di Suzuno: non dirgli niente mentre ci sarebbero state ancora delle speranze.
Si sentiva in colpa.
Arrivò a casa del verde, infreddolito. Midorikawa lo fece accomodare senza dire niente.
- Tutto bene?- chiese a quel punto Nagumo. Non sapeva come si doveva comportare ma sapeva che tenerlo distratto per un pò sarebbe stato sufficiente a distogliere i pensieri da Hiroto- hai già mangiato? Vuoi qualcosa?
Ryuuji fece cenno di no con la testa.
- Sicuro?- Insistette. Niente da fare, Midorikawa non parlava.
Stava quasi per perdere la pazienza. Ma poi sorrise amichevole.
- Ho paura- sussurrò Ryuuji.
Nagumo lo guardo per alcuni interminabili minuti poi iniziò a cercare qualcosa dentro la tasca del giubotto.
- Tieni- disse mettendo nella mano del ragazzo con gli occhi neri un sassolino.- Me l’aveva regalato Suzuno quando eravamo piccoli perchè mi portasse fortuna. Non ci ho mai creduto però ogni tanto fa bene credere in qualcosa, no? Giusto... per riempire quel vuoto dentro.
Midorikawa annuì.- Grazie mille!
Il rosso guardò l’orologio appeso alla parete della casa.- Vado, stammi bene- disse infine uscendo.
 
 
 
 
 
 
Hiroto non capiva cosa stava succedendo.
Aprì lentamente gli occhi, ma li richiuse non riuscendo a sopportare la luce accecante delle lampade a neon.
Bip. Bip. Bip
In quella stanza faceva veramente freddo. Si sforzò di aprire gli occhi e si stupì del bianco delle pareti di quella stanza. Si rese conto di non essere nella sua camera.
Provò ad alzarsi ma una fitta lancinante al petto lo costrinse a rimanere sdraiato.
Respirò profondamente cercando di calmarsi il più possibile ma ogni suo sforzo sembrava inutile.
Riuscì a ragionare solo pochi minuti più tardi.
Bip. Bip. Bip.
Si stupì di non avere nessun ricordo per il quale si trovava in quello stato.
Decise di trascorrere alcuni istanti ad esaminare attentamente la stanza in cui si trovava e vide, solo in quel momento, una rosa rossa appoggiata sul comodino vicino al letto.
Sorrise, non capendo chi gli avesse fatto quel bellissimo regalo.
- Grazie- sussurrò allo sconosciuto.
Bip. Bip. Bip.
Pensò a quanto fosse fastidioso quel rumore ripetitivo.
-Non è possibile spegnerlo?- Rise della sua domanda, fatta più che altro a sé stesso.
All’ improvviso si sentì stanco. Forse gli avevano somministrato qualche sonnifero ma non lo sapeva bene perchè, in quel momento, era troppo stanco e si addormentò.
 
 
 
 
Nagumo camminava tra le strade ancora innevate.
Rabbrividì.
Il freddo non gli era mai piaciuto. Tutto così bianco! No, non riusciva a sopportarlo.
- Dove stai andando?- una voce dietro alle sue spalle richiamò la sua attenzione.
Avrebbe riconosciuto quella voce tra mille dato che l’aveva sentita dalla sua infanzia.
- A fare un giro, Hitomiko.
- Con questo freddo?- la donna si avvicinò.
Il ragazzo annuì tenendo lo sguardo avanti.
- Hiroto... sono sicura che ce la farà.
- Ne sono convinto- rispose Haruya- ma voglio sapere chi è stato a compiere un simile reato!
- Lo scopriremo.- Mise la mano sulla spalla di Nagumo e poi continuò per la sua strada.
 



Sera ^^
Chiedo perdono per il ritardo!
Si, forse ho aspettato troppo ad aggiornare però il capitolo non mi piaceva come l'avevo scritto inizialmente e, così, tra cancellare il capitolo e riscriverlo il tempo è passato. In più con la scusa degli esami, quest' anno, sono piena di compiti T.T
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e se ci sono errori ditemelo dato che qualcuno mi sarà sicuramente sfuggito ^^" E cercherò di fare il prossimo capitolo più lungo :)
A presto!(E sarà sicuramente al più presto, lo giuro!)
Baci.

Black Fire
 

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