The Angel Of Brotherhood

di mitikpaul94
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo - The Angel Of Brotherhood ***
Capitolo 2: *** Ideali ***
Capitolo 3: *** Allenamento ***
Capitolo 4: *** Dove sono? ***



Capitolo 1
*** Prologo - The Angel Of Brotherhood ***


The angel of brotherhood

 

Siamo nell'Anno 2012 e ci troviamo in una città non molto conosciuta nel Sud Italia, parlo di Cosenza in Calabria. Qui un giovane ragazzo di nome Zack deve scrivere il suo destino, le sue scelte, il suo futuro, la sua vita, tutto dipenderà da ciò che farà, questa è la storia di un giovane ragazzo che arrivato alla maggiore età non sa cosa fare della sua vita cosi decide di lottare!

 

Ci troviamo in casa di Zack siamo ad Ottobre e le giornate sono molto fredde, la sua casa è molto piccola, quasi come tutte le case nella zona in cui lui abita, Zack come al solito quando si trova a casa sta nella sua stanza, entrando si possono vedere tanti poster su diversi videogiochi e anime, Zack stava giocando all'ultimo capito di Assassin's Creed, ovvero Brotherhood (siamo un po' indietro rispetto ad ACIII che uscirà tra qualche mese) Zack indossa la sua felpa preferita nera, con la scritta “Angel” sul d'avanti, è la sua felpa preferita dato che ha un cappuccio grande, che gli ricorda gli assassini e che indossa spesso quando esce, sotto porta un jeans blu stretto, e delle scarpe nere, i suoi occhi sono color castano come i suoi capelli. I suoi capelli sono corti ma comunque aggiustati, la parte d'avanti è piegata sul lato destro della fronte formando una frangia mentre di sopra sono tutti alzati. Intanto Zack è seduto sulla sua sedia e guarda il finale di Assassin's Creed Brotherhood...

 

-Wooooooooooooooooow certo che ogni volta che finisco un AC ci rimango di merda e chi se l'aspettava che Lucy sarebbe stata colpita da Desmond... pensò Zack nella sua testa ma quei pensieri furono fermati dalla madre di Zack che lo chiamò

 

-Zack vieni qui disse la madre

 

-Zack spense la play e si diresse verso la madre, che c'è mamma lo sai che quando gioco voglio tranquillità disse Zack con un tono molto annoiato

 

La madre di Zack aveva anche lei gli occhi castani, i suoi capelli erano lunghi, neri e lisci ma erano legati dietro formando una coda, indossava una maglia blu, con un pantalone bianco e le sue scarpe sono bianche

 

-Zack ormai hai compiuto 18 anni non pensi che dovresti smetterla di giocare? dovresti concentrarti sulla scuola e sul lavoro e poi dovresti trovarti una ragazza non vorrai rimanere qui a casa con noi per sempre?!? disse ridendo la madre del giovane ragazzo

 

-Mamma sai come la penso, giocare mi rilassa e mi fa stare bene e poi dopo le fregature che ho preso con tanta gente preferisco stare solo, per ora sto bene cosi disse Zack quasi innervosito dalle parole della madre

 

-Ancora a lei pensi?!? ma dai smettila sei un bel ragazzo troverai la ragazza giusta, e poi non sono tutte uguali le ragazze, troverai quella adatta a te disse la madre cercando di far cambiare idea al figlio

 

-Detta cosi sembra facile come cosa, purtroppo il lieto fine non esiste, mi sono fidato di molti amici e li ho persi, mi sono fidato di papà ed è sparito, e con lei? È andata lo stesso uno schifo, il fatto è che non riesco a fidarmi più di nessuno quindi meglio starmene solo, a malapena mi fido di Dolph disse Zack con un tono triste

 

-Sapevo che lo avresti nominato, sai che tuo padre se ne sempre fregato, perché ci pensi? Hai la tua famiglia, lui non ti ha mai capito, ti cercava una volta ogni tanto, è sempre stato cosi ecco perché lo ho lasciato, non c'era mai. Non devi stare male per colpa sua, e poi oltre me hai tuo fratello e John che ti ha cresciuto come suo figlio da quando avevi 3 anni, non hai bisogno di lui!!! disse la madre innervosita un po dalle parole del giovane Zack, ma voleva far star bene il proprio figlio cercando di incoraggiarlo

 

-Resta comunque mio padre e anche se non c'è mai stato mi manca, odiarlo non cambierà le cose, non mi farà stare meglio, certo John mi ha cresciuto come suo figlio, ma ci sono cose che puoi fare solo con un padre. I miei amici hanno imparato ad andare in bicicletta con i loro padri, io ho imparato solo e quando cadevo non c'era nessuno ad aiutarmi... certo è una cosa stupida ma è comunque una cosa che ti segna, comunque sia è inutile parlarne, devo vedermi con Dolph al parco ci vediamo dopo mamma, ti voglio bene ne riparliamo poi, Disse Zack dopo di che si apprestò ad andare alla porta ed usci

 

-Zack... non meritavi tutto questo, per colpa sua... disse la mamma piangendo per la tristezza del figlio

 

-Intanto Zack era sceso giù in cortile

 

-Brrrrrrrrrr che freddo qui fuori, sarà meglio alzare il cappuccio almeno mi scalderà, meglio sentirmi un p di musica almeno mi rilasso un po', comunque sia meglio affrettarmi prima che Dolph mandi millemila messaggi perché sono in ritardo pensò Zack

 

NB:Questo è il primo capitolo, ovviamente è una storia inventata, determinate cose sono prese come spunto della mia vita o da ciò che ho visto, questa storia è scritta per semplice intrattenimento ed è scritta senza alcuno scopo di lucro, in questa storia parlo di un ragazzo Zack che dopo aver compiuto 18 anni, si trova in una crisi con se stesso, suo padre se ne andato anni fa, e vive con la madre, John, e suo fratello più piccolo, la donna che amava lo ha lasciato e l'unico vero amico che gli resta è Dolph un ragazzo con cui è cresciuto fin da quando era bambino. questo più che un capitolo 1 io lo definirei un capitolo 0 diciamo un intro alla storia, in cui spiego come sono un po' i primi personaggi e le ambientazioni. Molte volte citerò video giochi,anime,film o cose che mi piacciono, ma tutti i meriti o i personaggi o nomi che citerò saranno delle relative società. Questa storia è ispirata soprattutto ad Assassin's Creed, spero che la storia vi piaccia, per quanto riguarda i capitoli, non ho sempre tempo libero per scrivere, quindi scrivo appena posso, vi avviso che a volte potrebbero esserci delle pause, dato che comunque non vivo al PC e ho diversi impegni, e poi se non sono ispirato non scrivo, perché anche se per me scrivere è un hobby è comunque una cosa importante, quindi lo faccio seriamente per questo preferisco scrivere quando sono ispirato. So che usare località Italiane e nomi Inglesi può sembrare un po' stonata come cosa, ma ho deciso di descrivere le località in cui abito e usare nomi inglesi, per rendere migliore la storia, piuttosto che inventare località inesistenti, spero che la miai dea piaccia. Ovviamente non sono uno scrittore, probabilmente mi sarà sfuggito qualche errore di punteggiatura spero possiate perdonarmi e capirmi, comunque sia il prossimo capitolo sarà il numero 1 vi aspetto alla prossima mitik

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Capitolo 2
*** Ideali ***


Capitolo 1 – Ideali

 

Zack era uscito da casa, in testa aveva mille pensieri, intanto si apprestava a lasciare il palazzo arancione in cui abita

 

-Merda sono già le 17 sarà meglio affrettarsi pensò Zack guardando sul suo orologio, aspetta... ora che ci penso l'appuntamento è ora, cazzo sono in ritardo meglio correre! Passerò per il viale! cosi Zack si mise a correre.

 

Il viale è posto di fianco ad una strada abbastanza affollata, in questo viale ci sono diversi alberi, molti usano questo viale per allenarsi, per rilassarsi o per fare una passeggiata, ma in quel momento Zack era tutto tranne che rilassato e si faceva strada tra i passanti

 

-Mentre correva Zack ripensava a suo padre e alla sua vita, lo stacco tra una canzone e l'altra era l'unico momento in cui Zack riusciva a sentire i rumori delle auto che passavano in velocità, i passanti che parlavano o i bambini che giocavano, dopo 10 minuti di corsa senza sosta Zack raggiunse il punto d'incontro con il suo amico

 

-Ed ecco il ritardatario, come sempre del resto! furono queste le parole che Zack senti, era Dolph il suo migliore amico

 

Dolph aveva i capelli color biondo cenere, mentre i suoi occhi erano azzurri, portava la barba ma non era molto lunga ma era molto curata, era alto sul metro e ottanta, anche lui indossava una felpa ma la sua era nera, sotto indossava un pantalone di tuta anche quello nero, con delle scarpe grigie

 

-Fanculo Dolph fatteli tu 2 chilometri in 10 minuti e poi vediamo se parli ancora disse stremato Zack

 

-Hahaha beh se fossi uscito prima non sarebbe successo, a cosa stavi giocando oggi? Qual'è il gioco che ti ha fatto fare tardi questa volta? disse ridendo Dolph

 

-Ha-Ha-Ha esclamò con un tono sarcastico Zack molto divertente Dolph comunque sia Assassin's Creed Brotherhood, è un gran bel gioco quindi merita del tempo come tutti i giochi a cui gioco io del resto disse Zack sorridendo cercando di trovare una scusa valida per il suo ritardo

 

-Beh questa volta non posso darti torto la storia è un gran bel gioco Disse Dolph

 

-Comunque sia volevo parlare un po' c'è un dubbio che ho da tempo e non riesco a trovae una risposta disse Zack diventando tutto ad un tratto serio

 

-Dolph si rese conto del cambio improvviso d'umore di Zack, probabilmente riguarda suo padre, vediamo se con questa battuta riesco a farlo ridere pensò Dolph

 

-Se devi chiedermi come nascono i bambini io non sono la persona adatta Disse Dolph ridendo

 

-Sei veramente un coglione è ufficiale... MA CHE CAZZO TI PASSA PER QUELLA TESTA?!? gridò Zack turbato dalle parole del suo amico

 

-Ma dai era per ridere un po, dai sono serio ora sediamoci su quella panca cosi potrai raccontami tutto e ti riposerai dopo quella “lunga corsa” disse ridendo Dolph

 

-Non criticarmi Dolph non sono allenato come te e comunque non è tanto male come tempo disse Zack

 

-Comunque sia stavo pensando un po' alla vita in generale, e mi chiedevo perché c'è tanto dolore nel mondo, mi chiedo se esista veramente un Dio lassù, mi chiedo perché lasci che il mondo vada in rovina, perché ci sia tanta sofferenza qui senza che lui faccia niente, più vado avanti e più smetto di credere non solo in Dio ma nella vita in generale spiegò Zack al suo amico cercando di trovare una risposta in lui

 

-Io non so dirti perché succeda tutto questo, perché il mondo non funzioni, o perche ci sia tanta sofferenza ma so che la vita è cosi, questa è l'unica che abbiamo, questa realtà è l'unica certezza che la vita ci da, la nostra unica certezza è che non abbiamo certezze è un paradosso lo so ma è cosi. Furono queste le parole di Dolph che cercava di aiutare il suo amico a stare meglio

 

-Comunque sia tu pensi troppo Zack esclamò Dolph dovresti rilassarti e viverti la vita cercando di essere felice più che puoi

 

-Magari fosse cosi facile Dolph disse Zack. Il fatto è che io non riesco a vivere bene in questo mondo, la corruzione è ovunque, non puoi uscire di casa senza avere paura che qualcuno ti aggredisca, ci sono omicidi quasi ogni giorno, rapine, i poliziotti sono corrotti o se ne fregano. Nessuno fa niente, non so perché ma non riesco ad essere felice, il mondo è tutto al contrario e io mi chiedo perché, perché sia cosi, perché gente come Ezio Auditore o Bat-Man o tutti gli altri eroi che non sto ad elencarti ora non esistano, il mondo ha bisogno di qualcuno di incorruttibile, di qualcuno che lotti ma più passa il tempo e più la gente onesta svanisce, vorrei un mondo migliore Dolph disse Zack con un tono triste

 

-Probabilmente non ci sono eroi perché nessuno ha le abilità di Ezio come combattere millemila nemici oppure l'occhio dell'aquila e tutte le sue abilità, giocando puoi sempre caricare i dati o ripetere il livello, ma nella vita reale hai solo una vita, non puoi caricare i dati, non puoi usare pozioni magiche per curarti, probabilmente la gente preferisce vivere tenendosi stretto quel poco che ha piuttosto che alzarsi e rischiare quel poco che gli resta e come biasimarli disse Dolph stupito dalla parole del suo amico

 

-E se qualcuno decidesse di farlo? E se qualcuno decidesse di lottare? Disse Zack

 

-E chi? tu? Disse Dolph

 

-Perché no? Disse Zack

 

-E come avresti intensione di farlo esclamò Dolph ridendo

 

-Da solo non potrei fare nulla, ma se riuscissi una confraternita, se riuscissi a trovare persone che la pensino come me, che vogliano combattere come me, potrei anche riuscire a migliorare un po' questo mondo

 

-Zack... Dici a me che sono stupido, ma non mi sembra che tu sia da meno, ti rendi conto di ciò che stai dicendo?!? Tu, senza addestramento, senza saper combattere, senza saper utilizzare un arma, senza armatura, vorresti andare qua e la uccidendo o catturando criminali creando una “Gilda” di Vigilantes che riesca a migliorare il mondo? Beh se volevi farmi ridere ci sei riuscito disse ridendo calorosamente Dolph

 

-Non lo so ma... qualcosa mi dice che devo alzarmi e devo combattere, alla fine non ho nulla da perdere, qualcuno deve pur farlo e perché non io? Perché non posso far diventare il mondo migliore? e poi anche se dovesse succedermi qualcosa o dovessi morire non sarebbe una grande perdita per il mondo o per la mia famiglia, ho perso la metà delle persone a cui tenevo quindi non mi preoccupo cosi tanto per la mia incolumità disse Zack

 

-Ma forse della tua incolumità importa all'altra metà non credi? Smettila di dire cazzate Zack non fare questi discorsi depressi con meperché non funzionano! non devi fare l'eroe, non devi dimostrare niente a nessuno, se qualcuno deve “salvare il mondo” quello non sei tu, puoi avere una vita felice anche in questo mondo di merda non vedo perché dovresti fare tutto questo, e non vedo perché tu debba farlo disse Dolph arrabbiato

 

-PERCHE' NON POSSO DOLPH PERCH' DIMMELO gridò Zack ad alta voce

 

-PERCH' SEI UNA NULLITA' COGLIONE COME ME, COME TUTTE LE PERSONE NORMALI NON PUOI FARLO DEVI CAPIRLO CAZZO rispose Dolph gridando

 

Ad un tratto Zack si alzò dalla panchina e si mise in ginocchio chinando il capo per terra

 

-Ti prego Dolph insegnami le basi del Free Running e del Parkour voglio diventare più forte ed agile, sono venuto qui anche per questo, tu sei l'unico che può aiutarmi a diventare più forte! disse Zack cercando di convincere il suo amico ad aiutarlo

 

-Alzati stupido stai facendo la figura del coglione e tutti ci guardano, non serve mettersi in ginocchio non ti insegnerò nulla! ora che so cosa faresti con i miei insegnamenti puoi scordartelo rispose Dolph innervosito dal gesto del suo amico

 

-Dolph solo tu puoi aiutarmi, e poi non lo faccio solo per quello, voglio diventare più forte anche per me stesso e soprattutto per mettermi in forma, e poi pensaci anche se tu mi insegnerestri le basi o se io diventerei bravissimo questo non mi aiuterebbe a battere gli altri, per cui mi servirebbe solo a metà, dai non dirmi di no, ho bisogno di te Dolph! Non puoi abbandonarmi proprio ora Esclamò con forza Zack

 

-Quello sguardo... lo ho visto spesso... le volte in cui veniva pestato dai ragazzi più grandi e continuava a lottare, le volte in cui cadeva e si rialzava, le volte in cui lo vedevo piangere per suo padre, spero che sia uno scherzo e che non voglia veramente andare a combattere, ma non posso dirgli no, non posso non d'avanti alla determinazione che vedo ora... pensò Dolph

 

-E va bene Zack mi hai convinto ti insegnerò ciò che so, ma ricordati queste parole... quando finirò con te sempre se non ti arrenderai prima, non sarai più lo stesso, la strada non sarà più un luogo dove camminare o passeggiare ma diventerà solo un percorso per te e gli oggetti diventeranno ostacoli da superare o scavalcare sei pronto? Domandò Dolph

 

-SI gridò Zack

 

-Bene perché il tuo addestramento amico mio comincia ORA! Rispose Dolph

 

 

NB:Ed ecco il primo vero capitolo della mia storia, qui vediamo Zack che confida i suoi pensieri e i suoi ideali al suo amico Dolph, che nonostante sia contrario a ciò che pensa Zack decide di insegnargli le basi del Free Running e del Parkour nel prossimo capitolo vedremo il primo allenamento di Zack insieme a Dolph! Questo capitolo è stato puntato sul dialogo, per far conoscere meglio il personaggio di Zack e la sua storia, cercherò di descrive queste discipline nel migliore dei modi magari parlando con qualche amico che le pratica, comunque sia spero che il capitolo vi sia piaciuto, aspetto i vostri commenti e i vostri giudizi su questa storia, avviso che probabilmente il prossimo capitolo lo pubblicherò tra una settimana (se riesco anche prima o dopo chi lo sa) questo perché sono molto impegnato e anche per i dettagli che dovrò inserire, ricordo che la storia non è già scritta ma viene scritta ogni giorno da me che ci lavoro appena posso, cerco ogni volta di migliorare il mio stile di scrittura e di dare più dettagli possibili, quindi per chi ha letto il prologo ho fatto delle piccole modifiche. Cerco di migliorarmi giorno dopo giorno e spero di essere sulla via giusta, ringrazio chi legge, se volete lasciate un commento fa sempre piacere sapere cosa pensano gli altri e spero che piaccia il mio lavoro, per oggi è tutto vi aspetto alla prossima saluti mitik

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Capitolo 3
*** Allenamento ***


Capitolo 2 – Allenamento

 

-Bene Zack sei pronto? Chiese Dolph.

 

Zack fece si con la testa.

 

-Bene cominciamo con un po di riscaldamento. Sembra una cazzata ma il riscaldamento è fondamentale, molti a volte lo ignorano e finiscono per farsi male, e dato che non ho intenzioni di portarti in ospedale fatti 2 chilometri di corsa senza fermarti. Disse Dolph ridendo.

 

-COOOOOOOOOOOOOOSA?!? gridò Zack. Ma se nemmeno 20 minuti fa mi sono fatto 2 chilometri di corsa, non credi di esagerare? Rispose stupito Zack.

 

-Esagerare? Sbaglio o fino a 5 minuti fa dicevi di voler essere un eroe? Questo è solo l'inizio, se pensi che sia facile ti sbagli, la vita non è un gioco. Non puoi caricare la partita, non puoi premere dei tasti sul controller per correre, arrampicarti o curarti, il corpo umano ha dei limiti. Se ho deciso di insegnarti è solo per farti vedere quali sono i tuoi. Concluse Dolph con un tono di voce molto serio.

 

-Hai ragione. Va bene andiamo! Rispose Zack che iniziò subito a correre.

 

Dolph raggiunse Zack e gli si affiancò, i 2 percorrerono i 2 chilometri prefissati e dopo 20 minuti si fermarono.

Sul volto di Zack si vedevano chiaramente i segni della stanchezza, eppure si poteva notare il sorriso sul volto di Zack.

 

-Visto c'è lo fatta. Disse Zack ridendo

 

- Bravo! Adesso riprendi il fiato, tra 10 minuti iniziamo con l'allenamento vero e proprio. Disse Dolph

 

-Va bene, intanto mi siedo perché non c'è la faccio più a stare in piedi. Rispose Zack

 

Passati i 10 minuti Dolph e Zack iniziarono a riprendere l'allenamento, Dolph spiegò a Zack come atterrare e come cadere senza farsi male facendo un salto, dopo 2 ore di allenamento e pratica Zack aveva imparato queste lezioni base.

 

-Bene Zack per oggi può bastare. Disse Dolph

 

-Come sono andato? Chiese Zack sfinito.

 

-Ognuno ha i suoi tempi, perciò tranquillo non importa quanto tempo ci metti, l'importante è imparare. Ora vattene a casa, fatti una bella doccia e riposati, te lo meriti campione. Disse Dolph dando una pacca sulla spalla al suo amico.Ti farò sapere io quando ci sarà il prossimo allenamento.

 

-I 2 Amici si salutarono e Zack prese la via per tornare a casa.

-Beh meglio muovermi, sono a pezzi e sta anche iniziando a piovere pensò Zack.

 

Non fece in tempo a pensarlo che iniziò a piovere

 

-Ecco ora sono fottuto. Pensò Zack

 

Zack iniziò a correre, dopo una lunga corsa, un po prima di arrivare a casa Zack vide qualcosa di strano in un vicolo.

 

2 Uomini stavano tentando di rapinare una ragazza.

 

-Ma che sta succedendo li... ma quei 2 vogliono rapinare quella ragazza, e adesso che faccio?

 

Zack si guardò intorno per cercare qualcuno ma non c'era nessuno, c'era solo lui li

 

-Devo chiamare la polizia. Pensò Zack, cosi preso il telefono dalla sua tasca, ma appena prese il telefono per poter chiamare la polizia Zack si fermò.

 

-Per arrivare la polizia ci vorranno almeno 10 minuti per quella ragazza potrebbe essere troppo tardi, se poi chiamo sarò preso come testimone, e i sensi di colpa mi tormenteranno.

 

-Devo prendere una scelta... Sono veramente un eroe?... Cazzo cosa devo fare? Pensò Zack dentro di se

 

Intanto...

 

I 2 uomini incappucciati e vestiti di nero si avvicinavano alla ragazza.

 

-Mi dispiace bella, ma questa non è la tua serata fortunata. Disse uno dei rapinatori

 

-Cosa volete da me? Esclamò la ragazza impaurita.

 

-Dammi la borsa e tutto ciò di valore che hai, Esclamò uno dei rapinatori.

 

-Dopo aver consegnato la propria borsa, un rapinatore iniziò a controllare la borsa della ragazza mentre l'altro la teneva sotto controllo.

 

Intanto l'altro rapinatore iniziò ad avvicinarsi verso la ragazza, che impaurita indietreggiò fino ad arrivare al muro

 

-La ragazza spaventata dalla situazione iniziò a gridare, ma il rapinatore la afferrò e le mise la mano alla bocca per evitare di far sentire le sue urla.

 

-E' inutile che gridi non verrà nessuno, questa è una città di codardi, anche se dovesse vederti qualcuno nessuno verrà ad aiutarti perché nessuno vuole rischiare la propria vita. Esclamò ridendo un rapinatore.

 

-Qua dentro ci sono solo 50 Euro. Però tra telefonino e la collana che ha al collo forse possiamo guadagnarci qualcosa. Esclamò il rapinatore che stava controllando la borsetta.

 

-La ragazza si fece coraggio e morse la mano del rapinatore, dopo di che inizio a correre piu in fondo dentro il vicolo

Prendiamola! Esclamò uno dei rapinatori e iniziarono a inseguirla.

 

Purtroppo la corsa della ragazza durò poco dato che quel vicolo era un vicolo senza uscite.

 

La ragazza si guardava intorno per cercare di trovare un uscita o una scala per scappare via.

 

Capolinea. Esclamò uno dei rapinatori. Quelle parole risuonarono nella testa della ragazza che sapeva di non avere scampo.

 

La ragazza si girò verso i rapinatori, guardando la ragazza non poteva non notarsi la paura nei suoi occhi azzurro mare, che sembravano sbiaditi in quel momento, i suoi capelli rossi sembravano quasi spenti, dentro quell'ambiente buio e tetro.

 

-Io non vi darò mai questa collana, è l'unico ricordo che mi è rimasto di mia madre! Gridò la ragazza, cercando di farsi coraggio

 

-Noi non ci prenderemo solo la collana ma anche te, tu adesso vieni con noi. Esclamò ridendo uno dei rapinatori

 

-La ragazza scoppio a piangere per la paure e mentre stavano per portarla via, ad un tratto si vide un ombra. Un uomo incappucciato era Zack! Il giovane ragazzo colpi con un pugno violento il volto, Il pungo fu cosi violento che il rapinatore cadde a terra e iniziò a sanguinare, mentre subito dopo Zack spinse l'altro rapinatore, che cadde a terra.

 

-Sono i figli di puttana come voi che rovinano questo mondo esclamò Zack

 

Tra la poca luce, il cappuccio largo e la pioggia, era difficile vedere il volto di Zack guardandolo sembrava veramente un assassino

 

La ragazza rimase sbalordita vedendo questa persona che la aveva salvata

 

-Scappa! Gridò Zack

 

-G-Grazie. Esclamò la ragazza che si mise a correre.

 

-Lo sai che la hai combinata grossa stronzo? Disse il rapinatore che era stato colpito dal pugno, che intanto si era rialzato e stava controllando le sue ferite.

 

-Brutto stronzo mi hai fatto male. Questa te la faccio pagare cara. Esclamò il rapinatore che iniziò a correre verso Zack

 

Zack impaurito e inesperto nel combattimento, si lanciò comunque contro il rapinatore.

 

Zack tentò di colpire di nuovo il rapinatore con un pugno, ma il pugno fu bloccato facilmente dal rapinatore.

 

Intanto il compagno del rapinatore di avvicinava a Zack cercando di prenderlo alle spalle.

 

Zack distratto dal combattimento con il primo rapinatore venne colpito alla testa dal suo compagno, dopo di che Zack cadde a terra e venne preso a calci da entrambi i rapinatori, dopo averlo colpito i rapinatori lo fecero rialzare e mentre uno lo teneva l'altro lo colpiva allo stomaco e al volto.

 

-Devi soffrire bastardo! Esclamò il rapinatore che lo colpiva.

 

Gli unici suoni che si sentivano in quel tragico momento erano la pioggia, i pugni che Zack e le grida di dolore del ragazzo,colpo dopo colpo, pugno dopo pugno, il sangue che perdeva il giovane ragazzo era sempre più.

 

A terra c'erano le gocce del suo sangue, e il ragazzo iniziò a sputare sangue

 

-Passami il coltello e tienilo. Disse il rapinatore che lo colpiva

 

-Aspetta lo abbiamo già ridotto male, non c'è bisogno di ucciderlo. Esclamò il rapinatore che lo teneva

 

-Sta Zitto! Passami quel coltello se non vuoi fare la sua stessa fine!

 

-V-Va bene... Esclamò il compagno del rapinatore che passò il coltello al suo compagno.

 

-Non c'è posto per gli eroi ragazzo, Addio!

 

Mentre il rapinatore si apprestava a colpire il ragazzo apparve una figura, Zack era accasciato a terra, tra la pioggia e i colpi subiti la vista di Zack ne aveva risentito, e vedeva tutto in modo appannato. L'unica cosa che Zack riusciva a vedere erano i rapinatori che cadevano a terra.

 

Arrivato al limite Zack chiuse gli occhi e svenne.

 

Cosa è successo a Zack? Zack morirà? E chi è la figura scura? Lo scoprirete nel prossimo capitolo

 

 

NB:Ebbene si dopo una lunga, lunghissima pausa di riflessione sono tornato con un nuovo capitolo, forse si può notare qualche miglioramento nello stile di scrittura, io stesso mi ero accorto dei problemi nei primi 2 capitoli, ho deciso di non riscrivere i primi 2 perché preferisco che si vedano gli errori, cosi si può notare un miglioramento e una mia crescita nel modo di scrivere. Questo è il massimo che posso fare, quindi almeno per ora non credo di poter migliorare ulteriormente lo stile di scrittura, e dato che per me scrivere è più un hobby che un lavoro, credo vada bene. Spero che piaccia il mio lavoro e questo capitolo perché ho dato veramente il massimo per scriverlo e migliorare. Ovviamente questa vicenda raccontata in questo capitolo è un evento di pura invenzione nato dalla mia mente, ora la storia cambia, e comincia a venire il bello della storia, spero che la storia piaccia e come sempre mi aspetto un commento da parte vostra. L'ultima volta ho detto che ci avrei messo una settimana e invece ci ho messo più di un mese e mezzo, per cui non voglio darvi una data per il prossimo capitolo, perché non so quando lo scriverò, ci vediamo al prossimo capitolo, saluti a tutti mitik

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Capitolo 4
*** Dove sono? ***


Capitolo iii – Dove Sono?

 

Il giovane ragazzo iniziò ad aprire gli occhi e con la vista ancora appannata iniziò a guardarsi intorno. Zack si ritrovò in una casa a lui sconosciuta. La casa era molto pulita e ordinata, i mobili erano pregiati mentre i muri erano tutti bianchi, non si sentiva nessun rumore, sembrava quasi che la casa fosse disabitata.

 

-Aaaaaaaargh che dolore alla testa ma dove sono? Iniziò a pensare Zack. Che intanto iniziò ad alzarsi in modo cauto dal letto.

 

Zack appena si alzò dal letto iniziò a pensare, e la confusione e il mal di testa del giovane furono fermati da un pensiero che fece in quel momento.

 

-Merda e se fossi stato preso in ostaggio da quei criminali? Non vedo altre spiegazioni, chi mi porterebbe qui?

 

-Avvicinandosi alla sedia Zack prese la sua felpa, era pulita e lavata, non c'erano macchie di sangue sopra, ma Zack non ci fece molto caso e la indossò.

 

-Mentre stava per avvicinarsi silenziosamente alla porta, passò d'avanti uno specchio che si trovava nella stanza, ma rimase sbalordito.

 

-Com'è possibile che ho semplicemente un taglio sul labbro sinistro? Quel bastardo mi ha colpito ripetutamente e con forza, non è possibile... beh non è il momento di pensarci ora, meglio cosi. Pensò il giovane, che intanto era arrivato alla porta.

 

-Con molta calma Zack apri la porta della stanza dove si era svegliato e in modo molto cauto iniziò ad uscire dalla stanza.

 

-C'era un lungo corridoio con diversi quadri appesi al muro, Zack si perse un attimo a guardare i quadri, erano strani, non riconosceva nessuna delle persone raffigurate sui dipinti.

 

Vedo che ti sei ripreso. Furono queste parole a bloccare i pensieri del giovane ragazzo

 

-Zack rimase paralizzato sentendo quelle parole, deglutì, e molto lentamente si voltò. Vide un uomo sulla quarantina d'anni, era alto sul metro e ottanta, i suoi occhi erano marroni, i capelli erano lunghi e folti e legati dietro, anche i capelli erano marroni ma si poteva notare qualche capello bianco, l'uomo indossava una camicia bianca e sotto portava un jeans blu con scarpe nere.

 

-Zack non riusciva a muoversi, si limitò semplicemente a guardare quest'uomo negli occhi con una sguardo spaventato ma pieno di coraggio.

 

-Quegli occhi... mi ricordano...

 

I pensieri dell'uomo furono interrotti quando vide il giovane, che si stava preparando per colpirlo.

 

-Tranquillo, se avessi voluto farti del male lo avrei già fatto. Esclamò la figura misteriosa.

 

-T-tu chi sei? Domandò il ragazzo spaventato.

 

-Vieni ti spiegherò nel soggiorno, non credo sia il caso parlare in un corridoio

-Zack in quel momento pian piano smise di aver paura e iniziò a seguire l'uomo, gli ispirava fiducia.

 

Arrivato al soggiorno Zack iniziò a guardarsi intorno, non si poteva negare che la casa fosse accogliente, dopo aver osservato la stanza il giovane si sedette sulla poltrona vicino al camino, mentre l'uomo misterioso era seduto sulla poltrona di fianco.

 

-Allora vuoi dirmi chi sei? Esclamò il giovane impaziente di avere risposte

 

-Vuoi un po' di tè?

 

-No, non voglio tè o altro, mi ritrovo a casa di uno sconosciuto che fa il gentile con me, dopo che ho affrontato 2 rapinatori che volevano derubare e fare del male ad una ragazza, fanculo il tè e l'educazione, voglio delle risposte! Rispose a gran voce il giovane alzandosi dalla poltrona.

 

-Va bene, va bene, capisco il tuo non fidarti, ma adesso siediti e cercherò di rispondere alle tue domande. Rispose L'Uomo

 

-Va bene. Zack si calmò e iniziò a sedersi continuando a guardare sempre fisso negli occhi l'uomo

 

-Mi presento, il mio nome è Adam e ho il piacere di parlare con? chiese l'uomo

 

-Zack... Esclamò il giovane.

 

-Se tu non vuoi farmi del male, immagino che tu non sia un alleato di quei malviventi, ho ragione?

 

-Si, esatto. Rispose ridendo Adam.

 

-Quindi quella figura che ho visto prima di svenire... eri tu?

 

-Si ti ho salvato, ti avevano ridotto veramente male, è stata una fortuna che io mi trovassi li in quel momento. Rispose Adam ridendo.

 

-Ma com'è possibile? Loro erano armati e poi tu avrai sulla quarantina d'anni, naaaaaaaaaaah è impossibile.

 

-L'età è solo un numero ragazzo, non guardare solo con gli occhi, non sempre ciò che vediamo è come sembra. Esclamò Adam con un tono serio.

 

-Cazzo questo tipo mi ricorda Ezio. Pensò ad alta voce il giovane.

 

-Chi scusa? Domandò L'uomo.

 

-N-Niente lascia stare, cambiamo discorso. Rispose Zack quasi imbarazzato per quello che aveva detto

 

-Piuttosto come hai fatto a batterli? C'era quella ragazza... e... i due rapinatori, è tutto cosi confuso, La polizia li ha catturati? Avrebbero dovuto interrogarmi, e sicuramente un medico avrebbe dovuto controllarmi, so come funzionano queste cose, sono sicuro che quei maledetti abbiano qualche amico fuori, mi verranno a cercare, è questione di tempo, spero che non abbiano visto il mio vol... il giovane venne interrotto da Adam.

 

-Sta tranquillo di questo non devi preoccuparti, non ti daranno mai più fastidio. Disse Adam

 

-C-Cosa vuoi dire? Chiese perplesso Zack

 

- Beh semplice, non ti daranno più fastidio perché li ho uccisi. Rispose Adam sorridendo.

 

-C-COOOOOOOOOOOOOOOOOOOSA?!? Esclamò il giovane alzandosi dalla poltrona.

 

-T-Tu sei pazzo... ho capito la tua strategia, stai facendo il gentile con me, ma... ma... tu sei un criminale peggio di loro, hai fatto fuori loro e adesso vuoi far fuori me, ma se pensi che io mi arrenda senza combattere ti sbagli! Cosi Zack si lanciò con rabbia sull'uomo, cercando di colpirlo con un pugno.

 

Ma Zack non fece nemmeno in tempo ad avvicinarsi alla poltrona che venne subito colpito con un pugno allo stomaco dall'uomo, il colpo fù velocissimo.

 

Il giovane non riusciva più a reggersi in piedi e iniziò lentamente ad accasciarsi a terra, il pugno era cosi potente che aveva quasi fatto perdere i sensi al giovane, lasciandolo senza fiato.

 

-Cosa credi? Solo perché sono più vecchio di te non vuol dire che io non posso batterti, sei troppo frettoloso ragazzo, ma apprezzo il tuo coraggio, e anche il tuo buon senso, non tutti al posto tuo avrebbero attaccato. Disse Adam.

 

-So cosa pensi, tutto questo può sembrarti strano, se vuoi sapere perché ti ho salvato, è perché tu mi ricordi una persona che conoscevo, ho sentito il discorso con il tuo amico, e ti ho visto spesso allenarti, se ciò che hai detto al tuo amico è vero e se vuoi veramente diventare più forte, se veramente vuoi migliorare un po questo mondo e diventare un eroe, devi fidarti di me.

 

Alla fine di queste parole Adam si inginocchiò e mise nella tasca della felpa di Zack un bigliettino.

 

-Se vuoi delle risposte ragazzo, leggi quel biglietto, le altre risposte le avrai col tempo se lo vorrai.

 

-P-Perché dovrei fidarmi di te? Chiese Zack, cercando di farsi forza per parlare.

 

-Puoi scegliere, puoi far finta che tutto questo non sia mai successo e continuare la tua vita normalmente, oppure puoi fidarti di me, e cambiare la tua vita. La scelta spetta a te, direi che abbiamo parlato anche troppo, buona notte ragazzo. Rispose sorridendo Adam.

 

Dopo queste parole l'uomo diede un colpo secco con la mano al collo del giovane, che svenne.

 

 

 

PS:Ed ecco finalmente il nuovo capitolo, mi scuso veramente per la lunghissima assenza, ho avuto veramente da fare, e adesso volevo dedicarmi un po' alla storia, per me scrivere è più un hobby e un passa tempo che un vero e proprio impegno, per cui non ho date precise in cui scrivo, la storia la scrivo giorno dopo giorno, quindi non sempre ho l'ispirazione, so che la mia storia in determinati tratti può ricordare film, giochi, ecc. Ma la storia la avevo già pensata cosi, inizialmente il personaggio di Adam doveva essere più anziano, ma questo era prima dell'uscita di Assassin's Creed 3, volevo dargli un età tipo quella che di Ezio su Revelations. Poi però giocando al gioco ho visto il personaggio Achille, e ho pensato che avrebbe ricordato ACIII cosi lo ho ringiovanito di qualche anno, personalmente avrei preferito eliminarlo (questo dubbio mi ha fatto pensare diverse settimane) ma ho deciso di lasciarlo, tutti hanno un maestro, per cui ho deciso di variare un po' le cose, come sempre spero che il mio lavoro piaccia. Per lo stile di scrittura sto cercando di migliorarlo capitolo dopo capitolo cercando di renderlo sempre più fluido, per quanto riguarda il solito problema dei sinonimi,sto provando ad usarli più spesso, ma non sempre è facile trovare il sinonimo adatto, ad esempio sull'identità di Adam avrei preferito rivelarla tra 2 o 3 capitoli, però vi lascio immaginare che ripetizione ci sarebbe stata in questi capitoli. Io cerco sempre di dare del mio meglio, come sempre vi invito a lasciare una recensione o un commento, accetto critiche purché siano costruttive, se la storia non piace, basta non leggerla, un saluto a tutti.

-mitik

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