Alive

di Micherula
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter 1 ***
Capitolo 2: *** Chapter 2 ***



Capitolo 1
*** Chapter 1 ***


Do you know who I am? I’m alive, you understand? Alive, alive, alive…” risuonava nelle mie orecchie come quegli stupidi motivetti pubblicitari, ma era piacevole. Era piacevole soprattutto sentirla dopo tanto tempo, era una sorta di vittoria personale. Sì, sono viva, idiota. Non avrei mai pensato di arrivare a questo punto, non avrei mai pensato di potrer credere a queste parole, mi sentivo forte e realizzata.
Si dice che le delusioni aiutino a crescere, non sarebbe meglio concimarsi? Insomma, alle piante di mia madre basta un po’ di letame brutto e maleodorante per essere rigogliose. Preferirei puzzare di letame piuttosto che farmi prendere il cuore e farlo masticare come un chewing-gum per poi essere sputato fra i rifiuti di tutti i tipi, dovrebbero fare la raccolta differenziata di cuori per assemblarne di nuovi e donarli a persone ferite come me.
Almeno ho i miei migliori amici: Luke e Rachel. Eh sì, siamo un bel gruppo, non mi hanno mai abbandonata in questo periodo buio, loro erano lì quando vagavo nell’ombra , con la luce e le braccia tese. Decisi di dedicarmi totalmente a loro, non avrei più perso tempo con altri ragazzi.
- Michelle, allora? Vieni o no? Muoviti, pensionata! - Luke con la sua simpatia…
- Non posso, altrimenti perdo il sussidio invalidità -
- Che? Senti, non starò qui a sentire le tue stupidaggini filosofiche! - si certo, questa è filosofia.
- Ci sono tantissime ragazze che aspettano solo di vedermi e non voglio deluderle per colpa tua! Quindi o vieni, o andiamo senza di te! -
- Luke, lo sai che odio le discoteche, e neanche a Rachel piacciono! Sei sicuro che voglia venire? -
- Sì! Solo perché ci va quello sfigato che le piace, Taylor… -
- Tyler non è sfigato! Comunque ok, mi preparo e vengo. -
E così con la voglia di muoversi di un bradipo comatoso, infilai la prima maglietta che mi capitò tra le mani e feci una sottile linea di matita nera sopra le ciglia. Ok, pronta per ore di tortura.
Salimmo nella macchina di Luke. Ancora dovevo abituarmi alla guida a destra e alla velocità di Luke. Era assurda la sua capacità di andare come un razzo in città senza schiantarsi contro un palo, o investire una povera vecchietta.
Arrivammo vivi e non appena entrammo Luke si dileguò alla ricerca di prede.
- Io vado a cercare Tyler, ok? -
- Ok Rachel, io vado a bere qualcosa… -
L’unica cosa positiva dell’andare in discoteca era la vendita di alcool, ne avevo davvero bisogno. Così scelsi un cocktail qualsiasi…
Erano due le possibilità: o il cocktail era davvero forte o il locale aveva un sistema per far girare la stanza. Optai per la prima opzione.
Annoiata e semi ubriaca uscii dall’uscita secondaria, lì c’era una sorta di piccola piazza dove molti andavano a rilassarsi e a fumarsi una sigaretta.
La mia attenzione fu catturata da un ragazzo appoggiato a una colonna, seminascosto. Aveva l’aria di chi avrebbe voluto essere dappertutto tranne che in quella discoteca, almeno non ero l’unica… Per quello che l’alcool mi permetteva di capire, quel ragazzo era davvero bello. Aveva un fisico slanciato, infatti era molto alto e magro, e aveva dei bellissimi ricci scuri. Wow. Osservai meglio il volto e lì mi si fermò il cuore. Ero sicura che gli angeli invidiassero la sua bellezza e l’immensità dei suoi occhi verdi o che lui stesso fosse un angelo. Era lì, fermo con il capo rivolto al cielo immerso in chissà quali pensieri, e ogni tanto aspirava il fumo dalla sigaretta. Detestavo il fumo, ma dovetti ammettere che era davvero sexy in quell’atteggiamento.
Così feci una cosa che da sobria non mi sarei mai sognata di fare.
- Ciao angelo! -
- Ce l’hai con me? Forse mi hai scambiato per qualcun altro, io sono Robert… - la voce era all’altezza del suo fascino.
- Ce l’avevo con te, ciao Robert! Sono Michelle e sono qui a importunarti perché sei bello e perché sono ubriaca come un’ubriaca! Hai presente no? Quando le ubriache si ubriacano! -
Oh, quanto mi pentii di questa frase l’indomani… Sorrise impercettibilmente. Quanto avrei voluto fotografare quel sorriso!
- Ma che stai dicendo? Ma sei qui sola? Ti va di fare un giro? Tranquilla non ti stupro, voglio solo la compagnia di qualcuno che come me non vuole essere qui. -
L’aveva capito anche lui guardandomi come io l’avevo capito guardando lui. Grazie al cielo il capogiro non mi ha permesso di mettermi a saltellare felice, altrimenti lo avrei fatto.
- Sì! - dissi sorridendo.
Uscimmo da quel luogo e iniziammo a camminare piano.
- Ti chiedevo… Sei qui sola? -
- No, sono con Luke e Rachel, solo che Luke crede di poter avere tutte le ragazze che vuole, quindi è là dentro, e Rachel è lì a perdere tempo con un ragazzo che la illude di continuo, insomma, io le ho detto che la penso in quel modo però non mi ascolta… Ops, sto dicendo cose che non c’entrano niente e che non ti interessano. Comunque, tu sei solo? -
Rise, - Non ti preoccupare, farò finta di sapere chi sono e di interessarmi… Oh ma davvero!? Ma non mi dire! -
Risi forse un po’ troppo forte.
- Comunque sono qui con tre miei amici, loro si divertono lì, ma non è per niente il mio ambiente. -
- Già, nemmeno il mio, preferirei di gran lunga andare a pogare a un concerto rock! Oddio ma quando bevo sono logorroica! Se in questo momento non avessi bevuto ti avviso che avresti parlato da solo! -
- Oh, non ci sarebbero stati problemi, io parlo tanto sempre e comunque… mmm ora che mi hai detto questo voglio portarti in un posto, vieni! -
Svoltammo a destra e camminammo per qualche isolato finché non giungemmo davanti a un locale. Entrammo. Era piuttosto piccolo, ma c’era tanta gente e una band dall’aria di essersi appena fatta una canna suonava buona musica. Ci guardammo e sorridemmo. Credo di avere un superpotere, sì, quello di poter vivere senza battiti del cuore, perché in quell’istante giuro che il cuore era fermo.
Avanzammo verso il piccolo palco e iniziammo a ondeggiare un po’ le spalle a ritmo. Ci divertimmo tantissimo, ridevamo come bambini il giorno di Natale. E quando lui si avvicinava per sussurrarmi qualche commento sulla band dimenticavo come si respirava. Notai che lo osservavano tutti e che parlavano fra loro guardandolo… Ma perché?
Si fece tardi, quindi tornammo molto ma molto piano alla discoteca… Mi salutò con un bacio dolcissimo sulla guancia. Dapprima sfiorò la mia guancia con le labbra, poi piano piano le poggiò e con la stessa lentezza si distaccò. A mala pena riuscii a dirgli ciao perché avevo ogni singolo muscolo del mio corpo pietrificato. Quando ormai era fuori dal mio campo visivo, vidi Luke e Rachel avvicinarsi verso di me. Non la smettevano di parlare e di ridere. Luke era sicuro di aver fatto colpo sulla ragazza più bella del locale e se ne vantava, Rachel mi raccontava di Tyler e di come avevano ballato e sapevo già che dopo qualche giorno avrei dovuto asciugarle le lacrime. Ero troppo confusa, felice, e avevo un’emicrania troppo forte per raccontare dell’incontro. Lo avrei fatto il giorno dopo. Così alla velocità della luce tornammo al nostro piccolo appartamento. Era ufficiale: mi si stavano aprendo nuovi orizzonti, nuovi orizzonti riccioluti dagli occhi angelici.

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Capitolo 2
*** Chapter 2 ***


La testa. Dolore. Esplosione fra 3, 2 ,1… Ahia… Uscii dal coma e con una lentezza da record mi alzai dal letto. Guardai la sveglia e mi accorsi di aver dormito troppo. Cazzo le tre, mi tocca studiare sta sera. Entrai in bagno e mi posizionai davanti allo specchio. Avevo due occhiaie che arrivavano alle ginocchia e i ricci non erano più tali, avevo solo una massa cespugliosa senza un apparente senso.
La doccia ghiacciata mi fece davvero bene. Il getto gelido mi rinfrescò la mente e potei ricordare buona parte della serata precedente. Sorrisi . Asciugai i capelli con cura e indossai una t-shirt bianca con un cardigan grigio e un paio di jeans.
Mi catapultai in cucina e trovai Luke e Rachel che pranzavano con del cibo da fast food scadente. Ma come fanno a mangiare quella roba?
- Bonjour! - dissi con allegria.
- Alla buon’ora! Vuoi? - mi chiese Rachel porgendomi un pezzo di cibo non identificabile.
- No, grazie. Comunque vi devo dire una cosa! -
- Hai ritrovato il cervello? - chiese Luke senza guardarmi poiché troppo impegnato a mangiare.
- Ieri sera ho ammirato la bellezza eterea! -
- E' una cosa che si mangia? - chiese Luke.
- Scherzi a parte... Ho conosciuto un ragazzo bellissimo e simpaticissimo e ci siamo fatti un giro insieme… E’ alto, bello, magro, bello, riccio, bello! Era un angelo! No aspetta… - Risi. - Si chiamava… Qualcosa con la erre! - ma come si chiamava?
- Vi rivedrete? Hai il suo numero? -
Mi accorsi che non avevo niente.
- No! Cazzo! E ora? -
- Ma non avevi detto che non avresti più perso tempo con i ragazzi? - mi punzecchiò Luke.
- Luke, stai zitto! - mi difese Rachel. - Magari se anche lui vuole rivederti lo potresti trovare sta sera alla discoteca! -
- Avrei da studiare… Ma va bene, tentare non costa nulla, magari ci faccio un salto. -
- Fai bene, scusate ragazzi ma vado a rivedere qualche puntata di Misfits. Michelle, dovresti vederlo, fa ridere tantissimo! E c’è quel figo di Robert Sheehan nella parte di Nathan! -
- Chi? Si, si, lo vedrò… Comunque ora che ci rifletto potrebbe chiamarsi Robert! -
Detto questo Rachel si alzò da tavola e andò nella sua stanza. Luke che mangiava era uno spettacolo disgustoso. Così tornai nella mia stanza e studiai per le tre ore successive.
Ero sul punto di concludere lo studio giornaliero che mi ero prefissata quando sentii Rachel urlare. Arrivai nella sua stanza immediatamente e la vidi in piedi sul letto a fissare lo schermo del cellulare. Avevo capito.
- Tyler? -
- Sì… Non l’ho letto ancora… -
- Fallo! -
- Rebecca potresti prestarmi i tuoi appunti di anatomia? Grazie xx -
- Oh… Mi sa che ha sbagliato numero. Mi dispiace Rach. -
- Sono proprio stupida a credere che voglia sentirmi… -
- Ma no… -
Passai una buona mezz’ora a consolare Rachel. La tentazione di picchiare Tyler era fortissima, ma Rachel mi ucciderebbe se lo trattassi male. Ma io non voglio trattare bene una persona che odio. Detestavo i falsi perbenismi ed essere costretta a comportarmi in quel modo mi costava una grande fatica.
Andai nella mia camera ed ebbi una crisi. Non mi ero mai preoccupata del mio abbigliamento e adesso sembrava una cosa di importanza nazionale. Alla fine decisi di indossare un paio di jeans chiari e una canotta verde militare con una camicia beige. Misi un po’ di matita nera e uscii di casa.
Odiavo prendere l’auto, ma dovetti farlo, il locale era troppo lontano.
Stetti un’ora lì, vicino a quella colonna a osservare un pezzo di carta fra le crepe delle mattonelle. Non arrivò nessun angelo riccioluto. Mentre mi chiedevo perché stessi facendo quella cazzata mi venne un’idea.
Uscii e andai in quell’altro pub dove suonavano band dal vivo. Osservai bene ogni persona lì dentro, ma nessuna somigliava a lui. Aspettai un po’ e poi decisi di mollare.
Tornai alla discoteca dove avevo lasciato l’auto e andai un’ultima volta alla colonna. Niente. Stavo per andarmene quando mi venne in mente di prendere quel pezzo di carta. Era ripiegato. Sono ridicola. Lo aprii. C’era una scritta piuttosto disordinata, probabilmente l’autore del biglietto andava di fretta. Lo lessi.
- Per l’ubriaca come un’ubriaca. Domani 16.30 Hyde Park. Ammesso che tu sia venuta qui e abbia trovato questo biglietto, in effetti è un po’ assurdo e improbabile però almeno… - Non c’era più spazio sul foglio.
Stavo per urlare. Andai in macchina di corsa e giunsi a casa. Mi precipitai in salotto dove Luke e Rachel stavano usando i loro portatili e urlai.
- C’era? - chiese Rachel ansiosa.
- No! -
- Quindi sei stata via per ore, da sola, e sei felice? Ragionamento logico. - si intromise Luke.
- Ho trovato un biglietto! Domani pomeriggio ci vedremo! Non posso crederci! -
- Che bello! - disse Rachel abbracciandomi.
E così, esaltata come una tredicenne alle prese con il suo primo ragazzo, andai nella mia stanza di corsa, presi gli auricolari ed entrai in un altro mondo, grazie Freddie Mercury!
So don’t stop me now! Don’t stop me ‘cause I’m having a good time, I’m having a good time!

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