Christmas to you

di Angels_99
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


                                        Christmas to you


È una meravigliosa vigilia di Natale a New York e la nave cade limpida imbiancando la grande mela, che in questo periodo dell'anno è addobbata da numerose luci colorate e alberelli natalizi.

La detective Beckett, che solitamente festeggia questa festa al distretto, quest'anno è costretta a restare a casa dato che il 24 è di domenica, fatto per cui la Gates ha dato a tutti il giorno libero.

Sono le ventiquattro precise e Kate è raggomitolata sul divano a pensare, quando qualcuno bussa alla porta, si alza e va ad aprire allo scocciatore che ha disturbato i suoi pensieri.

-Castle, che ci fai qui- dice sorpresa della sua visita.-

-Ho visto che non rispondi al telefono e mi sono spaventato.-

-Ah già, dato che non lavoro il telefono è spento, scusa se ti ho fatto venire per niente.-

-Nessun problema.-

-Vuoi entrare?-

-Certo...- disse chiudendosi la porta alle spalle.-

-Scusa ancora Castle se ti ho fatto preoccupare mi dispiace!-

-Fa niente. Comunque dato che sono qui ti auguro un buon natale...- concluse la frase abbracciandola a se.

-Grazie, anche a te...- sussurra lei al suo orecchio destro.

-Ehi tutto bene? Stai tremando!-

-Lo so, due giorni fa si è rotta la stufa e nessuno è disponibile durante le feste.- Affermò separandosi dal suo caldo abbraccio.

-Si ma non puoi stare qui a congelarti, così ti ammalerai.-

-Fa niente, ormai mi sto abituando.-

-Tu non mi convinci.-

Si avvicina a lei e gli posa una mano sulla fronte -Ma tu scotti hai la febbre!-

-Ma no, è la tua mano che è calda!-

-Niente da fare, prendi il giubbotto.-

-Per andare dove?-

-Stasera dormi da me, non voglio lasciarti qui.-


 


 

Escono dalla casa cinque minuti dopo, il tempo che Kate ha impiegato a prendere il suo pigiama.

Il tragitto in macchina è molto silenzioso.

Le sarebbe piaciuto passare del tempo con Castle, ma non una notte intera. La cosa che la preoccupava di più, era che negli ultimi due mesi il loro legame d'amicizia era cambiato, non poteva negare che quello che provavano entrambi era amore, non sarebbero più riusciti a resistersi e sarebbero crollati l'uno nelle braccia dell'altra.

E che problema c'è!?

Disse la sua coscienza.

Non c'è nessun problema.

Rispose pensando tra se e se.

E allora cosa stai aspettando?

Lo sai.

Ancora per quel muro? Devi superarlo... ha ammesso di amarti, cosa pensi che ti aspetterà per tutta la vita?-

Dopo quelle parole, nascono in Kate alcune domande.

Si volta verso di lui e lo guarda domandandosi se deve dirgli la verità.


 

Passano altri venti minuti di silenzio prima di arrivare sotto casa, Castle scende, paga il taxi, apre la portiera a Beckett e salgono insieme le scale.

Entrano in silenzio nell'appartamento senza proferire parola, ambedue non sapevano cosa dire.

-Ehi...- chiese ad un certo punto preoccupato Castle -Non è che sei arrabbiata perchè ti ho fatto venire qui vero?-

-No, è che sono pensierosa- dice lei con un sorriso.

-Ok siediti pure sul divano, ti porto qualcosa di caldo da bere, poi ti mostro la tua stanza.-

-Va bene.-

Castle torna dopo due minuti con una tazza di liquido caldo e profumato.

-Tieni.-

-Grazie!-

-Come ti senti?-

-Sto meglio.-

-Da quanto sei in quel frigorifero?-

-Due giorni, non so cos'è successo a quella stufa, ma quando la accendo fa tutto fumo.-

-Capito, se vuoi farti una doccia calda hai il bagno privato in camera, vieni te la mostro.-

Si alzano in piedi, salgono le scale e lascia poi a Kate il suo tempo per lavarsi e vestirsi, nel frattempo lui va in salotto a guardare un po' la tv.

È l' una quando Beckett esce dalla doccia e si dirige in cucina a salutare il suo scrittore prima di andare a dormire.

Arriva in salotto, la televisione è ancora accesa, ma lui si è addormentato sul divano.

Si avvicina, prende una coperta dal fondo del divano e lo copre, facendo attenzione a non svegliarlo, poi va in cucina a bere un sorso d' acqua.

Sta per andare in camera, quando si ferma ancora a guardarlo, è a pancia in su e sta dormendo beatamente, il colletto della camicia leggermente aperto e un tenero sorriso stampato sul volto.

Durante la doccia ha riflettuto, quanto avrebbe voluto trovarlo sveglio in questo momento.

Lo fissa ancora dormire, doveva ammettere di essere veramente innamorata di quell'uomo.

Va da lui e si siede al suo fianco, sorride, allunga poi una mano e gli accarezza i capelli.

Senza fare troppi rumore, si distende in fianco a lui, posando la testa sul suo petto.

-Notte Rick- sussurra al suo orecchio -Ti amo-.

Poi le regala un affettuoso bacio sulla fronte, chiude gli occhi e si addormenta tra le braccia della persona che ama.

 

 

 

Angolo

Ciao a tutti sono tornata:)

Non chiedetemi come questa pazzia mi è venuta in mente perchè non lo so.

Però due cose da dire le avrei.

Punto primo (non è il più importante) non finisce così, non vi sbarazzerete mai di me:)

punto secondo voglio ringraziare più di qualsiasi altra persona Rebecca, che mi ha aiutata grazie.

Al prossimo capitolo ciao e buona serata a tutti

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***



 

La luce filtra leggera dalla grande finestra della sala illuminando la stanza, permettendo così alla detective di svegliarsi.

Tira un sospiro, apre gli occhi e sorride, è ancora abbracciata a Castle e il braccio di lui circonda il suo fianco. Sono faccia a faccia e tra loro c'è una distanza di pochi centimetri, le punte dei loro nasi si stanno sfiorando e le mani destre di entrambi sono unite insieme.

Sposta pian piano il braccio e legge l'ora sul suo orologio da polso: 7:30.

Deve fare qualcosa per separarsi dalla sua stretta, perchè non vuole ancora che lui scopra che hanno dormito insieme, ma soprattutto non vuole ancora dirgli che ha trascorso la notte più calda e più bella della sua vita.

Cerca di scivolare dal divano, facendo attenzione a non svegliarlo, posa i piedi ancora scalzi sul parquet del salotto e camminando sulle punte si avvia in camera.

Infila i suoi vestiti, scompiglia un po' il letto, poi piega il pigiama e infine esce dalla stanza.

Arriva alla porta, sfila le chiavi per poi tornare, abbassa la maniglia e percorre 5 minuti a piedi prima di arrivare al bar preferito di Castle. Entra e ordina due cappuccini con altrettanti crossaint.

Dopo altri 15 minuti è nuovamente sotto casa dello scrittore.

Infila le chiavi nella fessura ed entra. Ma qualcosa, o meglio, qualcuno la sorprende all'entrata:

-Ehi ciao, credevo fossi già tornata a casa!-

-No, sono solo scesa a prendere la colazione al bar sotto casa...-

-Guarda che puoi servirti dal frigo!-

-Grazie ma volevo ringraziarti in qualche modo e...- dice indicando i caffè -Ho pensato che ti avrebbe fatto piacere la colazione già pronta al tuo risveglio...-

-Oh, si si grazie, in effetti stamattina non avevo proprio voglia di cucinare.- Detto ciò sorride -Andiamo non restare sulla porta, il mio stomaco brontola!-

-Sei sempre il solito!-

-Beh non è colpa mia se hai colpito il mio punto debole!-

Si avvicina al balcone e posa la sporta.

-Allora, ci sono i soliti due cappuccini, croissant alla cioccolata e se non ti vanno quelli in alternativa ci sono due ciambelle. Da dove cominciamo?-

-Bella domanda, c'è l'imbarazzo della scelta! Dai siediti stai un po' qua!

-Va bene!-

-Allora quando torni a ibernizzarti?-

-Io la non ci torno fino a quando non trovo un tecnico, c'è da gelare!. Ma non preoccuparti, ho già chiesto a Lanie se posso stare per un po' da lei!

-Se vuoi puoi stare tranquillamente qui!-

-Lo so, ma non voglio disturbarti!-

-Ma tu non disturbi, sei la mia musa, e poi mi farebbe comodo un po' di compagnia adesso che non c'è Alexis!-

-Sei sicuro? Hai ancora un'ultima possibilità per dire di no!-

-Sono sicuro.-

Kate sorride sperando in quella risposta.

-Grazie!-

-Per te questo ed altro...-

Un piccolo momento di silenzio ed entrambi si perdono negli occhi dell'altro, fino a quando lei decide di dire qualcosa per smorzare l'attrazione che si è creata:

-Come mai Alexis non è in casa?-

-È uscita stamattina, aveva un impegno con alcune amiche e poi passa da loro la notte.-

-Uscita stamattina?- Domanda preoccupata -Verso che ora?-

-Credo per le sette. Perchè?-

-No no niente, è solo per sapere.- Risponde cercando di rimanere indifferente.

-Allora è scesa un pò la febbre?-

-Come?- dice cadendo dalle nuvole, non può crederci, Alexis li avrà sicuramente visti dormire insieme.

-Eh... si credo di si...-

-Ehi stai bene, sei pallida!-

-Si si tutto bene è il freddo!-

-Uhm... ok. Vuoi un'aspirina?-

-No grazie. Sto bene. Per quanto Alexis starà via?-

-Oggi e domani!-

Fantastico e adesso cosa gli dico se lo viene a sapere? Si prima o poi lo deve sapere ma non così!

Pensa Kate pensa, come posso rivelargli tutto? Si chiede tra se e se.

Trovato. Devo solo capire qual'è il momento giusto per dirgli quello che provo per lui e qualcosa mi dice che quel momento è arrivato. In fondo lui mi ama ed io amo lui, non credo sia così difficile, sono solo due semplici parole: ti amo.

Alza lo sguardo dal suo cappuccino fumante e lo guarda sorridendo, il sorriso più dolce e più romantico che una persona può dare alla persona amata e con tutto il coraggio che ha lo chiama:

-Castle.-

-Si. Problemi?- chiede dopo aver visto la sua faccia un po' preoccupata ed agitata allo stesso tempo.

-Ti devo dire una cosa!-

-Dimmi.-

-Beh io...-

nel momento stesso in cui trovò il coraggio per parlare il telefono del scrittore suonò, disturbando quel loro momento magico.

-Quando mi capiterà un'altra occasione!- si domanda nuovamente Kate.

E mentre Castle risponde dandole le spalle lei continua a fissarlo con lo stesso sguardo, lo sguardo di una persona che sa amare, lo sguardo di una persona che sa aspettare, lo sguardo di una donna innamorata del suo uomo.


 


 

Angolo

Eccoci quà e anche questo capitolo è finito. All'inizio pensavo di farlo di uno o due capitoli ma mi sa che l'allungo un po'.

Ringrazio tutti quelli che hanno recensito e che spero recensiranno ancora. Al prossimo capitolo

Ciao a tutti e Buon Natale:)

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


 

 

Conclude la telefonata poco dopo e incuriosito si rivolge nuovamente a Kate:
-Dicevi?-

-Io?-

-Si prima stavi dicendo qualcosa hai detto io... e poi è squillato il telefono.-

-Ah già...io credo che... credo che sia meglio che prenda l'aspirina.-

-Ok te la prendo subito.- Concluse deluso.

Accidenti ma perchè non gli ho detto la verità?

Si domanda Kate.

-Tieni. Allora io devo raggiungere mia madre in teatro, ha detto che ha bisogno del mio aiuto, non so per cosa, comunque vieni con me o vuoi restare qui?-

-No credo di no. Sai non voglio uscire ancora e prendere nuovamente freddo. Altrimenti non mi libero più di te!- disse sorridendo

-Ok come vuoi. Io spero di tornare tra mezz'ora!-

-Aspetta, ma Martha lavora anche per Natale?-

-Sì. Stasera deve recitare una commedia a cui sta lavorando, e adesso sta facendo le prove nel suo teatro.-

-Afferrato. Un'ultima domanda, poi ti lascio andare, ieri sera sono venuta solo con il pigiama e non ho niente di pulito da mettere!-

-Beh, intanto se vuoi prendi pure una mia camicia, poi se mi dai le chiavi vado a casa tua e ti prendo qualcosa.-

-Allora aspetta un secondo.- S'incammina verso il divano e prende, dalla tasca destra del cappotto, le chiavi porgendole poi in mano allo scrittore.

-Bene io vado, altrimenti arrivo in ritardo!-

-Aspetta!-

-Cosa c'è?-

-La cravatta...- allunga una mano e sorridendo sistema il nodo, sfiorando con le dita il suo petto, respirando il suo dolce profumo. -Perfetto, ora puoi andare!- conferma soddisfatta.

-Grazie!- si avvicina a lei e regala un tenero bacio sulla guancia della detective -Ciao.-

-C ciao.- Risponde imbarazzata Kate, arrossendo.

Lui esce e così la detective si trova sola in casa dello scrittore.

Va in camera di Rick, apre il suo armadio e cerca qualcosa di semplice da mettere.

Toglie la sua maglia e la mette nel cesto del bucato in bagno, prova la nuova camica e l'abbottona.

Sorride, pensando che in questo momento si trova in camera di Rick con la sua camicia addosso, di cui ha subito riconosciuto il profumo Calvin Klein dell'uomo.

Ora si sente veramente al sicuro.

Torna in sala e siede sul divano facendo riaffiorare il ricordo della sera passata.

Era stato bellissimo stringersi tra le sue braccia per poi addormentarsi nel suo caldo abbraccio.

Le cose tra loro sono cambiate da quando lui, al funerale di Montgomery le ha confessato i suoi sentimenti. Dal quel giorno lei ha finalmente capito che il sentimento di Rick è reciproco ma nonostante tutto, non ha mai trovato il coraggio per dirlo.

Con lui si sente veramente felice come non lo è più stata da quando sua madre è morta.

Prende in mano il telefono e si accorge di aver ricevuto un messaggio da parte di Lanie pochi minuti prima.

-Allora detective vieni da me o resti con il tuo Rick?-

Sorride pensando a come l'amica ha evidenziato l'ultima frase

Compone il numero dell’amica che le risponde subito.

-Hei tesoro! Allora che mi dici, vieni a farmi compagnia?-

-No Lanie scusa, ma credo che resterò qui!-

-Va bene non ti preoccupare, ma ricordati che poi voglio i dettagli!-

- Aspetta, aspetta, aspetta, di cosa?-

-Non fare l'ingenua con me, so benissimo che resti lì solo per star vicina al tuo scrittore e sono sicura che questa convivenza forzata, o quasi, porterà a qualcosa perciò ti dico già in anticipo, per farti preparare psicologicamente, che poi devi raccontarmi tutto quello che è successo!-

-Eh... proprio tutto tutto?-

-Ovviamente! Comunque ti lascio non voglio disturbarti altrettanto ciao Kate. E buona fortuna-

-Grazie ne avrò bisogno, ciao.-

Conclude la chiacchierata con l'amica e infila nuovamente il telefono nella tasca dei pantaloni.

Due ore. Era uscito già da due ore e ancora non tornava. E se gli fosse successo qualcosa? No, non deve nemmeno pensarci.

Scaccia via dalla testa questo brutto pensiero e sale le scale per tornare in camera, quando sente la porta aprirsi.

La rigida espressione sul viso della detective, si distende immediatamente il suo viso s’illumina d’un tratto di un sorriso felice e riconoscente.

-Ehi sei già tornato?-

-Si per fortuna. Allora ti sono mancato?-

-Ti piacerebbe!-

-Andiamo, ammettilo, lo so che in fin dei conti mi vuoi un po’ di bene!-

-Tantissimo.- disse ironica

-Non sei spiritosa!-

-Dai che scherzo. Comunque sì, un po’ mi sei mancato. Mi stavo annoiando senza le tue solite battute da dodicenne.-

-Fidati, mi sono annoiato di più io. Comunque detective, ho una proposta da farti!-

-Dimmi!-

-Ti va di venire a teatro con me stasera?-

-Ammettiamo che dica di si... non avrei niente da mettere!-

-Su questo ti sbagli- dice mostrandole la sporta che tiene in mano. -Ho fatto un salto a casa tua e ho preso qualcosa. Ma comunque, se ti fa piacere puoi venire pure con la mia camicia, ti calza bene lo sai!-

-No grazie, ma voto per i miei vestiti.-

-Allora è un sì o un no?-

Grazie allo sguardo da cucciolo di Castle e non solo a quello, Kate accetta.

-Ok va bene. Ma ad una condizione!-

-Tutto quello che vuoi.-

-Domani mattina la colazione la vai a prendere tu...-

-Ok va bene!-

-Ed un'altra cosa.-

-Dimmi!-

-Vengo con te solo perchè c'è Martha a recitare.-

-Sicuro.- disse sorridendo

-Ahh quando crescerai?-

-Non lo so. Ma nell'attesa ho portato il pranzo.-

-Niente pranzo di Natale?-

-Credo di no. Come ti ho detto Alexis è con delle amiche e mia madre mangia in teatro. Mi sento abbandonato, meno male che ci sei tu a farmi compagnia.-

-Già.- sorride –Dai, vai a cambiarti preparo tutto io.-

-Sicura?-

-Si Castle, credo di sapere come si scalda della pasta nel forno a microonde!-

-Giusto! Allora io vado.-

Lui và in camera a cambiarsi mentre Kate prepara la tavola. In cinque minuti sia Castle che il pranzo sono pronti.

Si siedono e parlano un po’:
-Allora cosa voleva Martha?- chiede incuriosita.

-Non ci crederai ma quello che ha trascritto il copione, ha sbagliato a scrivere le parti ed ora è in vacanza con la famiglia! Così mia madre ha chiesto se potevo scrivere qualcosa io. La storia è quella di Romeo e Giulietta, la conosciamo tutti, ma alcune cose vanno cambiate e riadattate, per questo ha chiesto aiuto a me.-

-Conosci le opere teatrali così bene?-

-Non tutte, ma alcune le conosco.-

-Non sapevo che ti piacesse il teatro.-

-Un po' da mia madre ho preso! Ma non tutte le opere mi piacciono. Tu invece da chi hai preso la passione per il teatro perché, se vieni con me, il teatro deve piacerti un po'.-

-Anch'io da mia madre, ogni week-end mi portava sempre, me ne sono innamorata fin da subito.-

- Qual'è la tua opera preferita?-

-Non è proprio un'opera ma è una fiaba: Cenerentola.-

-Sogni anche tu il principe azzurro?-

-Da ragazzina sì, ma adesso sono cresciuta, non sono come te!-

-Ah ahsimpatica.-

Sorridono entrambi -Sai Kate queste cose mi colpiscono!-

-Perché?-

-Perché sono tuoi ricordi e mi fa piacere che tu li condivida con me. Significa che ti fidi!-

-Beh ci conosciamo ormai da quattro anni è ovvio che mi fido di te, sei entrato a far parte della mia vita ormai!-

-Quante rivelazioni personali oggi!-

-Lo so, ma ogni tanto fa bene parlarne con qualcuno che sa ascoltare!-

-Hai ragione. Comunque basta parlare di passato, parliamo del presente, come mai il distretto non ha ancora chiamato?-

-Ho preso due giorni liberi per le feste, mi sono un po' stufata di fare il turno di Natale da sola!-

-Beh potevi chiamarmi, sarei venuto con te, se avessi avuto bisogno di aiuto!-

-Non volevo rovinarti il Natale!-

-Carino da parte tua. Ma sai che io ti sono sempre vicino e puoi contare su di me quando vuoi.-

-Grazie, me ne ricorderò.- sorride pensando a quanto è dolce una persona che sacrifica il Natale solo per stare vicino alla persona amata.

Finiscono di mangiare e poi sparecchiano insieme.

 

Il pomeriggio passa veloce. Dopo aver sistemato la tavola si siedono sul divano a parlare dei bei momenti passati insieme e anche di tutti gli ostacoli che hanno dovuto affrontare.

Poi guardano un po’ di televisione, infine scherzano e parlano insieme, come una semplice coppia. Infatti qualcuno avrebbe potuto scambiarli per una e felice coppia sposata.

 

L'ora di cena arriva in fretta ed eccezionalmente cucina Kate. .

Appena finito, entrambi vanno a prepararsi.

Lo spettacolo inizia alle 21.30 e non vogliono fare tardi.

Lui si veste con una camicia blu e giacca e pantaloni neri, invece Kate punta un po' più sull'elegante ovvero: una semplice maglietta scollata blu e pantaloni bianchi, con gli immancabili tacchi tredici. Doveva per forza mettere quello, perchè era l'uinca cosa carina che Castle gli aveva portato.

Una volta pronti, escono di casa, prendono un taxi e si dirigono in teatro.

 

 

 

 

 

 

 

Angolo

Ok, ok ok vi prego non uccidetemi lo so ho lasciato il capitolo in sospeso... ma vi prego abbiate pietà di una povere scrittrice. Ho ancora una vita davanti. Comunque scherzi a parte questo è il penultimo capitolo e per il 2013, non so quando, arriva il resto:)

Spero di non trovarvi con la lupara sotto casa mia domattina...

A presto con il prossimo capitolo e Buon Anno a tutti:)))

Ciao....

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***



Fuori l'aria è fresca ed il cielo è pieno di luminose stelle che rendono magnifica la serata.

Prendono un taxi e si avviano verso il teatro che è a quindici minuti di distanza.

-Come mai così taciturno?- domanda Kate dopo cinque minuti in assoluto silenzio.

-No niente, sto solo pensando!-

-Beh perchè non pensi anche quando siamo al lavoro, così stai zitto!- le dice sorridendo facendo ridere anche lui.

-Detto fatto. Comunque, siamo quasi arrivati.-

 Giunti al Broadway theatre Castle scende e da gentiluomo apre la portiera a Beckett che risponde con un sorriso e un flebile grazie.

Una volta pagato il taxi entrano. Il Broadway Theatre è uno dei più grandi ed ospitali teatri di New York. Le pareti interne sono di un colore marroncino e le poltrone, che a prima vista sembrano comode, sono di color nero.

Sul soffitto c'è un'enorme lampadario a forma d'onda di color grigio e sulle ringhiere dei palchi in alto ci sono attaccate decorazioni natalizie.

-I nostri posti sono laggiù.- dice Castle segnandoli con un dito.

-Ok, allora andiamo!-

-Fremi detective?-

-Un po'.-

Arrivano ai loro posti a sedere e attendono l'inizio del primo atto, che inizia quasi subito:

Nel palazzo dei Capuleti ferve la feste per celebrare il matrimonio di Giulietta con il conte Paride.

Alla festa sono presenti alcuni Montecchi, tra i quali il giovane Romeo, che viene poi conquistato da Giulietta...

Dopo altri quattro atti lo spettacolo è quasi giunto alla fine.

-Tua madre è bravissima. E complimenti anche a te che hai scritto in parte questa tragedia!- dice prendendolo inaspettatamente per mano.

Lui sorride.

-Grazie. Ti piace?-

-Anche se è triste... Si!-

Un'altra mezz'oretta e lo spettacolo finisce, le luci si accendono e tutti si alzano in piedi per applaudire...

-Che ne dici andiamo a trovare tua madre nei camerini?- domanda Kate

-No, meglio di no, l'ultima volta che l’ho fatto me ne sono pentito. Se vuoi parlarle puoi farlo domani quando rientra, alle sei.- dice sorridendo

-Allora torniamo a casa?- risponde altrettanto sorridente

-Ok,andiamo-

Prendono nuovamente un taxi e tornano a SoHo.

Il ritorno, come l'andata, è piuttosto silenzioso fino a quando Castle ,notando il suo leggero tremolio, decide di smorzare l'atmosfera:

-Ehi, tremi!-

-Non ti preoccupare! Sto bene.-

-No, tu non stai bene! E tutta colpa mia non avrei dovuto farti uscire, in fondo non stai ancora bene.- dice togliendo la sua giacca, posandola sulle spalle della detective.

-Grazie- risponde sorridendo affondando nella sua giacca, respirando il profumo.

-Dai, siamo quasi arrivati, appena arriviamo ti preparo un caffè caldo e poi sotto le coperte.

 

Arrivano, salgono le scale ed entrano in casa.
-Tu se vuoi vai a cambiarti, io intanto preparo qualcosa!
-Ok.- risponde sorridendo.
Lui va' in cucina e prepara un caffè caldo, mentre lei sale in camera.
Kate scende dopo poco già in pigiama...
-Ehi...- dice Castle con un sorriso -Stai benissimo.-

-Grazie!- risponde con un leggero sussurro, rispondendo al sorriso e abbassando la testa.


-Tieni.- dice porgendole una tazza in mano. Ma nel farlo si sfiorano le dita in una leggera carezza.
Alzano entrambi lo sguardo e si fissano intensamente,

-Beh f... forse è... è meglio che tu vada a cambiarti!- rispose lei, balbettando.


-Giusto vado!-
Poggia la sua tazza, ormai vuota, sul tavolo e va' in camera, chiude la porta e sospira.
Prende una maglia aderente nera e un paio di pantaloni dello stesso colore, si cambia ed accende il suo pc per controllare la posta.


Quando finisce scende per salutare Kate, per poi andare a dormire, ma sorprendentemente la trova già addormentata sul divano, sorride. E pensare che la stessa situazione era successa la sera precedente.
Si avvicina a lei e le parla dolcemente:
-Kate! Non è meglio che tu vada a letto! Domani ti sveglierai tutta indolenzita!-
Come risposta la detective si volta, dandogli le spalle.
-Vuoi che ti porti io?-
Questa volta risponde con un flebile 'Si'.
Si avvicina di più a lei e la prende in braccio, facendo appoggiare la testa di Kate sulla sua spalla.

Poi la porta fino in camera, la posa su letto, la copre e in silenzio esce.

 

Angolo:) Primo scusate per il ritardo.... secondo so ke avevo detto ke era l'ultimo capitolo ma nn ho fatto in tempo a scriverlo tutto... Voglio ringraziare un paio di persone: 1rebeccam ke ancora mi sopporta, nonostante gli abbia mandato la nube di fantozzi... e grazie xke mi dai qualche dritta.. KcherryB che mi ha aiutata moralmente... e ke mi ha fatto ritornare la voglia di scrivere ed infine Daina pinna... grazie a te mi sto allenando con i verbi... no dai scherzo:D grazie a tutti e anke a tutti quelli ke stanno o spero leggendo questa storia... se mi lasciate un commentino anke piccolo sarei moooltooo felice... a presto:)

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