One Tuch And I Was A Believer

di Emilylkjed
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***



Capitolo 1
*** 1 ***


Libera.

Finalmente la scuola era finita ed io potevo godermi l'estate che aspettavo da tutta una vita.

Sarebbero stati i tre mesi più emozionanti di una quattordicenne.

Appena arrivata a casa,preparai subito le valigie e le misi in macchina di mamma;non potevo più aspettare,dovevamo partire subito.

All'inizio della scuola ero riuscita a convincere mia madre a portarmi a Londra,città che avevo già visitato due volte,ma credetemi,non bastano per capire quanta bellezza racchiude quell'incredibile posto.

Così,dopo varie ricerche su internet per voli low-cost,trovammo quello adatto a noi,ed eccomi qua,energica e raggiante alle sei del mattino.

Alle sei e mezza eravamo già in viaggio per l'aeroporto e alle otto al check-in.

Avremmo dovuto aspettare ancora un'ora per l'arrivo dell'aereo,così abbiamo iniziato a gironzolare per i vari negozi dell'aeroporto.

Appena sentii la chiamata per il nostro volo,presi le valigie e mi catapultai sull'aereo eccitata.

Mia madre mi seguiva lentamente e decisamente svogliata,essendo una di quelle persone che preferisce prendere il treno.

Per arrivare a Londra ci vuole solamente un'ora,l'ora,che a causa della mia eccitazione,mi sembrava la più lunga di tutta la mia vita.

Arrivate all'aeroporto di Gatwick,che dista circa 44 chilometri dal centro di Londra,abbiamo dovuto prendere la metropolitana.

Io salii per prima,credendomi un'esperta ormai delle linee metropolitane,mamma mi seguiva dietro timorosa di qualche furto,senza dare troppo nell'occhio.

Arrivammo a Trafalgar Square,io mi girai verso mia madre e la guardai: “E' stupenda” mi disse.

Fui fiera di quel commento,cosi proseguii nell'intento di spiegarle la storia di quell'incredibile piazza.

Andammo in giro per ore ad osservare anche il particolare più insignificante di ogni cosa,pur essendo stanche.

Ad un certo punto ci fermammo a sederci su una panchina di fronte a Buckingham Palace;non riuscivamo più ad alzarci,talmente eravamo spossate,quando ad un tratto,attaccato ad un palo vidi un manifesto,andai a leggerlo.

Lessi con attenzione.

Rilessi di nuovo per essere certa di aver letto bene.

Gridai.

Mia madre si girò subito pronta a tutto,quando mi vide paralizzata,con gli occhi appiccicati al manifesto.

Cosa è successo tesoro?” mi chiese; “ Hai letto mamma?”

Sfortunatamente non comprendo l'inglese” “Ah già,scusa! Il manifesto dice che nelle prossime due settimane i One Direction saranno a Londra per un Meet & Greet aperto a tutti!” urlai.

Mia madre sconcertata e leggermente confusa mi chiese “Che cos'è un meet and greet?”; dovevo cercare di spiegaglielo nel modo più semplice possibile.

Allora; è dove tu,fan,vai a farti fare un autografo e fai una foto con loro”.

Feci un respiro profondo per non svenire;intanto la maggior parte delle persone intorno a noi mi stava fissando,con un'aria da inglese schifato.

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Capitolo 2
*** 2 ***


Dopo la notizia sconvolgente,tornammo in hotel dove ci diedero la chiave della nostra stanza;era un hotel piuttosto modesto,ma a noi non importava perchè saremmo state fuori tutti i giorni. La mattina seguente,io e mia mamma uscimmo dall'albergo alla mattina per fare colazione da Starubcks,dove fanno degli strepitosi cappuccini. Intanto io continuavo a vedere volantini dei One Direction ovunque,ero troppo stressata,così decisi di portare mia madre a visitare un parco e optai per Hyde Park. Un luogo tranquillo,baciato solo dai lievi raggi del sole e abitato da scoiattoli;l'aria tiepida mi scompigliava i capelli mentre con le cuffie dell'ipod nelle orecchie mi facevo trasportare dalla musica. Nello stagno c'erano pesci,cigni,animali maestosi che mi incantavo ad osservare. “Emi,ho fame!” gridò ad un tratto mia madre; “Arrivo,arrivo” risposi leggermente scocciata da questo risveglio brusco. Londra era meravigliosa,sfortunatamente mia madre non sapeva neanche una parola di inglese,così io dovevo farle da traduttore ovunque andassimo;dopotutto mi piaceva padroneggiare il mio inglese non ancora perfetto,così lasciai perdere le polemiche. Facemmo una lunga passeggiata,fino ad arrivare al Big Ben;non l'avevo mai visto da così vicino. Era enorme e possente,una cosa stupefacente;nonostante avessi nella mia città una torre ancora più alta,questa mi sembrava diversa,migliore,magica. Era già finita un'altra giornata,ma eravamo troppo stanche per tornare a piedi in albergo,così siamo salite sul Double Decker,quel famoso pullman rosso che a mia madre piacque molto. Eravamo state fortunate,per ora non aveva ancora piovuto,ed è strano visto che Londra è considerata la città più piovosa del mondo,dopo Seattle. Tornammo in Hotel e ci precipitammo nella nostra camera dove mia madre cadde in un sonno profondo. Io non riuscivo a dormire,pensavo all'incontro con i One Direction,con Harry e piangevo,non per tristezza ma per emozione;mi chiedevo a quel punto cosa avrei fatto quando mi sarei trovata di fronte a loro. Io sognavo,sapevo che non sarebbe successo nient'altro oltre che ad una foto con loro,ma ci credevo,credevo alle loro parole,ai loro sorrisi,io non li vedevo finti come tante persone famose,loro erano diversi. E piangendo mi addormentai,serena.

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Capitolo 3
*** 3 ***


Il giorno dopo,mi svegliai prima di mia madre,così andai allo starbucks più vicino per comprare del caffè,quando ad un tratto sentii delle urla,erano fortissime,allora corsi a vedere cosa stava accadendo ed eccoli li,tutti e cinque davanti ad una folla di ragazze impazzite che si sarebbero strappate anche i capelli pur di toccare uno di loro. I One Direction erano davanti a me,peccato che con la mia altezza non riuscivo a vederli chiaramente,così mi infilai tra le gambe delle ragazze più alte fino ad uscire letteralmente di fronte a loro. Mi scese una lacrima,ma feci finta di niente e mi asciugai gli occhi velocemente per non essere vista da loro;non volevo essere come le altre fans,volevo essere diversa,nel migliore dei modi. Da vera fan la prima volta che li vedi decidi che non diventerai ossessionata,poi cominci ad ascoltarli,a guardare le loro foto,a comprare il loro cd,poi il loro libro ed infine eccoti qua,con le lacrime agli occhi. Questo per me è essere più che ossessionata,ed io non voglio esserlo. Me lo ripeto più volte finché scoppio in un pianto senza fine,allora corro via,lontano da loro per paura che potessero vedermi. Tornai in albergo e mia mamma non si era ancora svegliata,allora ne approfittai per andare in bagno e sistemarmi. Aspettai che i One Direction se ne fossero andati e svegliai mia mamma per un altro giorno di passeggiata per Londra. Per distrarmi dall'accaduto convinsi mia madre ad andare a vedere Harrods,un negozio enorme che nemmeno io nel corso di questi due anni avevo visto. Entrammo e con stupore mia madre si mise a correre per tutto il primo piano: “Emi è enorme,è pieno di vestiti,è stupefacente!” mi misi a ridere “Lo so mamma,e non è finita qui;Harrods non ha solo un piano.” “Oddio veramente? Dai andiamo a vedere.” “Dove vuoi andare prima?” le chiesi, “Di là,no aspetta forse è meglio a destra,però a sinistra ci sono i vestiti che mi piacciono molto,ma anche al primo piano. Decidi tu cara.” Stressata già di prima mattina optai per il reparto vestiti che mia mamma adorava. Io mi sedetti su una poltrona e lasciai che mia mamma girovagasse per i camerini piena di vestiti. Mi avvicinai ad una macchinetta e presi una bottiglia d'acqua,me la misi in fronte per calmare il mal di testa causato dal pianto,lentamente mi calmai,ma poi arrivò la domanda: “Tutto bene amore?” mi chiese mia madre; e da lì iniziò il pianto vero e proprio con i singhiozzi che non puoi trattenere. Uscimmo da Harrods e tornammo in hotel: “Vai tu mamma,tu non hai mai visto Londra, io si,me la caverò qui in albergo, ho tutto quello che mi occorre.” “Ma Emi sei sorda per caso,io non so neanche dire ciao in inglese,come faccio ad andare da sola?” “tranquilla mamma,puoi anche non parlare,ma fallo per me,visita i posti più belli e non te ne pentirai.” Così,obbligata da me mia madre se ne andò;le diedi i soldi e le indicazioni per andare a visitare Oxford che non poteva perdersi per un mio capriccio. Appena finito di piangere scesi alla reception,misi a posto la chiave della camera e uscii per sgranchirmi un po' le gambe. Optai per Piccadilly Circus;avevo bisogno di un posto affollato che mi facesse dimenticare l'accaduto. Osservai con attenzione tutt'intorno a me,non avevo mai visto quella piazza. Sembra di essere a New York,era moderna con dei maxi schermi che passavano delle pubblicità,e lì,intorno a tutta la gente non mi sentivo più finalmente osservata:mi sedetti vicino alla statua e stetti immobile ad osservare le persone che passavano,certe di fretta,altre addormentate,dei signori anziani che parlavano e mi accorsi in quel momento che la mia città non era poi così diversa da questa,la gente era la stessa,l'umore era lo stesso,il modo di vivere.

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