My horrible pain.

di californiall
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** This love is false like a monopoli's banknote. ***
Capitolo 2: *** probably, for the rest of my life. ***
Capitolo 3: *** I can't. ***



Capitolo 1
*** This love is false like a monopoli's banknote. ***


Era lì, esitante di una risposta.
Se ne stava dinanzi a me, battendo un piede a ritmo di tip tap con le braccia incrociate.
Il suo abbigliamento gli faceva da curriculum, polo della ralph lauren bianca, pantaloni armani e un paio di hogan blu jeans ai piedi.
Per non parlare dei numerosi abbagli provenire dal polso destro, un rolex d'oro pagato chissà quanti milioni di euro.

'beh, che hai deciso? parti con me o no?'

non trovavo le parole per dirgli:  'fanculizzati stronzo, sto con te solo per far contenti i miei'.

Ma perché dovevo esser nata proprio una Mesteer?
Perché son dovuta nascere proprio discendente di antichi sovrani?

Quindi ero destinata ad un matrimonio combinato, quelli che solo i reali o chi di religione indiana professa o chissà chi sono costretti.

Sono sempre stata per il vero amore, anche per il colpo di fulmine, ma cazzo,
non avrei mai immaginato di dovermi sposare con quell'avido che al posto del cuore ha un macigno placcato in diamante puro con dentro probabilmente il cemento o, non so, il carbone?

Questa è la storia di una ragazza, la sottoscritta, che è destinata allo schifo totale, perché se non c'é amore non c'è niente.

Piacere Alyssa, 16 anni, Roma.

Dicono che abbia un bel nome, ma io penso sia un nome stranissimo e stupido, per questo preferisco essere chiamata Ali.

Quindi quello schifo d'uomo stava aspettando una risposta. E io che gli avrei dovuto dire?

'Certo Eric, quando dovremmo partire?'

Proprio quello che dissi. 


'Domani alle 8 parte la nave, ti faccio mandare una limousine'

'Perfetto, a domani'

Si avvicinò e mi rifilò un bacio viscido, lasciandomi l'amaro del suo cuore di diamanti in bocca.

Questa vita era diventata straziante, e sapevo che dopo qualche mese, per regola, mi sarei dovuta unire in matrimonio con lui.


-

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Capitolo 2
*** probably, for the rest of my life. ***


wow.
direi perfetto.
una vacanza più di un mese.
su una nave da crociera lussuosissima.

via i problemi, ma ce ne è solo uno, uno che ne contiene tanti. Lui. Eric. Quell'uomo ricchissimo ma con un cuore di ferro.

Tornata da quella non gradita conversazione, volevo solo andare diretta in camera con una tazza di tè e vedermi un bel film in 3D, non ne potevo davvero più.

Ma le mie volontà furono stroncate da dei tacchi dirigersi verso di me.

-Alyssa, dove sei stata tutto questo tempo? Eric te l'ha data la buona notizia?

Era mia mamma, la regina Julia. Il suo nome d'incoronazione era Julia II, era una donna bellissima, una regina e madre abbastanza moderna, ma con me era sempre stata abbastanza severa. Voleva che mi insegnasse il giusto comportamento che deve avere una principessa, quel che sono, perché poi sarei dovuta salire io al trono.

-Sì mamma, parto domani mattina, sai dove posso trovare i miei documenti? Mi serve il passaporto.
-Li trovi tutti nella cassaforte dietro il quadro in soggiorno. Chiedo a Mandy di prepararti i bagagli?

Mandy, diminuitivo di Melanie, era la nostra capo-cameriera e mia allevatrice, quando i miei genitori erano all'estero per ragioni di Stato.
La consideravo come seconda mamma, la adoravo, perché ogni volta che nessuno era per darmi supporto, leì c'era, e mi donava tanti consigli e con lei passavo del tempo piacevole.

-No mamma, ci penso io.
-Perfetto, ricordati di farti trovare nella sala da pranzo alle 20.00 per la cena, sii puntuale.
Annuii, e lei si girò per andarsene.

Ma come se avesse avuto un lapsus, si fermò e si rigirò verso di me.

-Ah! Io e te dobbiamo parlare di una questione importante.
-Dimmi pure, mamma.
-Penso sia il caso di iniziare a organizzare i preparativi per il matrimonio. Ormai sono tre anni che siete fidanzati, non avete mai pensato alla data? O almeno non avete pensato a qualche particolare?

Deglutii a forza, come se non avessi più né ossigeno e né saliva. Matrimonio? Ho 16 anni. Non sono pronta. Non ho l'età per prendere questa decisione importante. Non è quello l'uomo che amo, non lo voglio sposare.

-Mamma ci stiamo pensando, appena decidiamo qualcosa sarai la prima a saperlo.
-Certo, ma sbrigatevi, i tempi sono stretti. Ora vado, devo compilare delle pratiche, ci vediamo a cena.
-A dopo mamma.

Non vedevo l'ora di scappare in camera mia, tutto questo era diventato troppo per me. Senza che me ne fossi accorta, mi addormentai.


- Era tutto sfocato. Mi trovavo in un luogo,o non so, uno spazio tutto bianco. Era strano ma allo stesso tempo piacevole. Dopo qualche istante comparve una figura maschile. Era un angelo? Mi era venuto a prendere perché ero morta? E invece no, si avvicinava sempre di più e quando si ritrovò più vicino a me notai subito gli occhi azzurri, degli occhi bellissimi, sembravano il cielo infinito, potevo tuffarmici. Alla fine, quando si trovò di fronte a me riuscii a notare le caratteristiche più visibili: aveva dei capelli biondissimi, era più alto di me, era bellissimo. Eravamo di fronte, mi sorrise, e io ricambiai il sorriso. Poi con una voce angelica, sembrava cantasse mi disse:' Se parlassi più forte, ti accorgeresti di me?' -

Mi svegliati intontita, ricordavo a malapena il viso, ma quelle parole non me le dimenticai mai.

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Capitolo 3
*** I can't. ***


Rimasi immobile per circa cinque minuti. Ero paralizzata. Quel sogno, inquietante ma allo stesso tempo piacevole, doveva avere una spiegazione. Che fosse stata un'esplicita dichiarazione di un uomo mai visto? Ero sudata, avevo il cuore a mille. Avevo paura e ricoperta di mistero. Nel mentre bussò alla porta Mandy. Mi veniva a ricordare che erano le 7.30 e che tra una mezz'ora sarei dovuta scendere per la cena, l'ultima per un po' di tempo. Non avevo tutta questa voglia di scendere e parlare, riparlare e parlare ancora del matrimonio. Ma dovevo, dovevo salutarli. Mi preparai indossando un vestito abbastanza aderente, calze nere e tacchi 6cm. Ero abbastanza alta, quindi non mi serviva esagerare così tanto. Alle 8 puntuali ero sotto, e sentivo alla mia destra dei ripetuti ma aggraziati passi di tacchi e uno scampanellare di bracciali d'oro. Era mamma. 'Buonasera mamma, dov'è papà?' 'Dovrà essere qui a momenti, intanto chiedo al cuoco di portare l'antipasto'. 'Sì mamma, io intanto aspetto papà qui in salone'. Annuendo si spostò in cucina per chiedere l'antipasto. Io ero seduta sulla poltrona di papà, esitavo. Avevo visto negli occhi di mamma la paura, il terrore di qualcosa che forse aveva sempre ignorato ma sapeva che sarebbe successo. Questo presentimento mi tormentava, tormentava i miei poveri neuroni che non ce la facevano più di tutta questa agitazione nell'aria. Ecco che arrivò papà: gli si leggeva l'agitazione in faccia. Mamma, come se avesse un radar, appena arrivò papà anche lei fece ritorno dalla cucina, si sedettero di fronte a me e papà iniziò con un lungo discorso. 'Sai, Aly, in questo periodo stiamo riscontrando forti problemi. Noi possiamo governare fino alla fine della nostra vita, ma pensiamo che sia meglio lasciare il potere a te, quando ti sentirai abbastanza responsabile. Eric sarebbe un ottimo sovrano insieme a te, quindi pensaci. Inoltre la famiglia di Eric potrebbe aiutarci a risolvere i problemi avendo un grado alto di potere.' Continuò mamma: 'esatto Alyssa, al ritorno dalla vacanza abbiamo deciso io e i genitori di Eric che vi sposerete, circa una settimana dopo, nel mese di Giugno. Non preoccuparti dei preparativi, pensa solo ad essere felice'. In quel preciso momento mi sentii morire, non ci credevo. Avevano pianificato tutto, ero condannata, la mia vita era stata distrutta, offuscata, pianificata da loro. Sentivo le lacrime agli occhi, non riuscivo a controllarle. Ma alzai gli occhi al cielo e le feci rientrare, non potevo recare ancora più dolore ai miei, non me lo potevo permettere. Così annuii con un falso sorriso, con un groppo in gola che quasi non mi permetteva di parlare. 'Sono contenta di questa conversazione, vedo che hai capito' disse entusiasta mio padre. Dopo la cena, salii in camera e fu lì che caddi nel letto con le lacrime che non si fermarono più. Piangevo interrottamente, non potevo continuare a fingere, non lo amavo, non volevo sposarlo, a 16 anni non volevo, non avevo ancora capito cos'era innamorarsi, cazzo, perché proprio io dovevo soffrire così tanto? Accesi l'ipod, volevo distrarmi. Mettendo la riproduzione casuale, partì 'Memories' di David Guetta. 'Tutte le cazzate che abbiamo fatto stanotte, questi saranno i migliori ricordi' Quanto avevo voglia di andare in un pub, ubriacarmi al massimo e scordare tutto anche se per poco. David sapeva come farmi tornare di buon umore. Amo la sua musica. È il mio artista e DJ preferito. Mentre ascoltavo memories fissavo quella foto di lui, quando venne a Roma. Quanto vorrei tornare a quei momenti. Voglio riabbracciarlo, è tutto per me. Erano le 22.30. Preparai le valigie e andai a dormire. Purtroppo sto dall'iphone e quindi la disposizione è venuta male.

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