Aria di cambiamenti

di minda92
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Confessioni ***
Capitolo 2: *** Un nuovo inizio ***
Capitolo 3: *** Nuovi incontri, vecchie conoscenze e nuove proposte ***



Capitolo 1
*** Confessioni ***


Eva era ancora tra le braccia di Lucia, si stava lasciando consolare da quell’abbraccio materno che le era mancato a Parigi. Lei così matura per i suoi 22 anni, madre di una bambina meravigliosa avuta con il suo fratellastro  che le aveva nuovamente spezzato il cuore. A disturbare quel momento madre-figlia il suono di un messaggio: “ Eva per favore raggiungimi al porto di Civitavecchia, ti spiego quando arrivi. Alice P.S. Non dire niente a mamma”. Eva prese la borsa e disse a Lucia:
“Mamma mi presti la macchina e baderesti a Marta, ho bisogno di riflettere un po’ da sola.”
“Certo tesoro” disse Lucia, cercando di nascondere la sua preoccupazione per quella figlia così donna ma ai suoi occhi ancora bambina.
Eva salì in macchina e accese la radio, non voleva restare sola con i pensieri degli ultimi giorni; voleva vederci chiaro anche sul messaggio di sua sorella. L’aveva vista negli ultimi giorni un po’ preoccupata, gli scritti non le erano andati molto bene e la cosa non le quadrava.  Alice era sempre andata bene a scuola, ci teneva ai voti e non capiva il perché. Dopotutto con Francesco andava bene, le aveva chiesto anche di andare a vivere insieme ed era entusiasta, dopotutto anche quando lei era andata a New York sua madre non era molto entusiasta ma l’aveva lasciata partire lo stesso. La sera prima di partire per New York era stata concepita Marta, a quel pensiero le sue labbra si incurvarono in un sorriso triste. Marta la sua piccola, così simile a suo padre ma con il suo sorriso, ormai era la sua ragione di vita. Con questi pensieri arrivò al porto, cercò tra la folla sua sorella finché non la vide.
“Ali cosa è successo? Perché non sei sulla barca con Francesco?”
“Eva, non ce l’ho fatta!” disse Alice tra le lacrime e si lasciò andare all’abbraccio quasi materno di sua sorella.
“Ali calma. Ci sono qua io. Calma! Tranquillizzati e spiegami tutto, io sono qui per te!” disse Eva. Quanto le era mancata sua sorella, era cambiata nell’ultimo anno ma non sapeva che sua sorella stava vivendo la sua stessa situazione dopo la maturità. Lei però fece la sua scelta, non convinta del tutto ma scelse la maturità e la sicurezza di Alex all’innocenza  e all’insicurezza di Marco.
Alice tra le lacrime iniziò a parlare:
“Eva tu sei tornata per Marco vero? Hai provato a dimenticarlo con Jean e non ci sei riuscita, non è vero?”
“ Si Ali..” disse Eva mentre una lacrima le rigava il viso, “ non ho mai smesso di amarlo, dopo tutto quello che abbiamo passato meritavamo una seconda possibilità! La meritavamo!”
“Meritavamo? Perché parli al passato?”
“ Ali, Marco ha fatto la sua scelta ora c’è Maya nel suo cuore. Dopo tutto quello che abbiamo passato, volevo riprovarci ma sono arrivata tardi! Ora però raccontami perché sei rimasta a terra.”
“Eva io mi sono innamorata di Rudi, pensavo che con Francesco sarei riuscita a voltare pagina! E’ stato così fino a quando la sera prima degli scritti non ho trovato questo post-it in camera di Rudi…” e le mostrò il post-it verde con la scritta Alice ti amo , “ ..e questo ha rimesso in discussione tutto, io pensavo che la notte alle terme fosse stata un’incidente, un errore di due amici, la canzone che mi ha dedicato, pensavo fosse da fratellastro e poi ho trovato questo post-it e ho rimesso in discussione tutto. Ho capito molti suoi sguardi, attenzioni, frasi e gli ho lasciato una lettera in cui gli chiedevo di venirmi a dire cosa provava per me. Ma come vedi non è venuto, è solo un ragazzino che non sa cosa vuole! E io non me la sono sentita di andare via per l’estate con Francesco e l’ho lasciato partire da solo; e sai cosa ha fatto Rudi? Ha detto a mamma di lasciarmi andare a vivere con Francesco!”
“Vieni qui, lasciati abbracciare!”
Le sorelle Cudicini rimasero abbracciate, piangendo in silenzio l’una nell’abbraccio fraterno dell’altra. Fu Alice a rompere quel silenzio carico di parole e di comprensioni, entrambe innamorate dei fratelli Cesaroni:
“Eva io non voglio e non posso tornare a casa, come lo spiego a mamma, a Giulio e poi non posso farmi vedere così da Rudi”
“Tranquilla! Fammi fare una chiamata e risolviamo tutto!” disse Eva prendendo il cellulare.
“Nonna sono Eva”
“Tesoro, mamma mi ha appena detto quello che è successo. Come stai?”
“Non lo so! Nonna ti volevo chiedere una cosa, visto che stai andando in vacanza con Fernando, potresti prestarmi casa tua? Almeno io e Marta stiamo più tranquille e io non ho sempre sotto gli occhi ricordi di Marco?”
“Certo tesoro e dai un bacio alla piccola da parte mia!”
Eva chiuse la chiamata e si rivolse ad Alice:
“Tutto risolto! Staremo a casa dalla nonna almeno fino a quando lei non torna e poi vedremo come fare. Così tu non vedrai Rudi e io non avrò continuamente sotto gli occhi ricordi di me e Marco. Dirò a mamma che voglio starmene tranquilla, almeno ti copro. Però Ali prima o poi dovrai uscire allo scoperto.”
“Eva tu cosa vuoi fare realmente ora?” chiese Alice timidamente.
“Tornare a casa da Marta e abbracciarla!” rispose Eva con un mezzo sorriso eludendo la domanda con una mezza risposta. Alice se ne accorse e lasciò cadere la domanda, oggi non valeva la pena insistere ma prima o poi avrebbe posto nuovamente la domanda a sua sorella. Presero le valigie e si avviarono verso la macchina, prima di salire in auto assaporarono un’ultima volta la brezza marittima, che scompigliò i loro capelli.
“Alì assapora quest’aria perché è aria di cambiamenti, i nostri” aggiunse Eva sorridendo mentre si metteva alla guida.
“Andiamo va! Prima che ti compri una barca e salpi per il mare aperto!” le rispose Alice con il sorriso.

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Capitolo 2
*** Un nuovo inizio ***


Il viaggio di ritorno si svolge silenziosamente, entrambe  perse nei loro pensieri, quando entrarono a Roma fu Alice a rompere il silenzio:
“Eva, lasciami davanti casa di Jolanda, devo aggiornarla sulle ultime novità, almeno tu puoi tornare a casa, preparare le valige,  parlare con la mamma e prendere le chiavi dalla nonna.”
“Okay, le tue valige lasciale in macchina, ti mando un messaggio appena ho fatto tutto così mi raggiungi a casa di nonna.”
Eva dopo aver lasciato Alice davanti casa di Jolanda , si dirige verso casa. Non fa in tempo ad aprire il cancello e viene accolta da sua figlia che le corre incontro sorridendo:
“Mamma, finalmente sei tornata! Mi sei mancata tantissimo!”
Dietro Marta, vede correre sua madre leggermente in difficoltà. La scena la fa sorridere e le risolleva un po’ l’umore.
“Mamma dovrei parlarti di una cosa, andiamo dentro.”
“Eva mi devo preoccupare? Per caso riguarda ciò che è successo con Marco?”
“Si, in un certo senso”
Eva, Marta e Lucia entrarono in casa e si sistemarono in soggiorno, dopo essersi accomodati sul divano, Eva cominciò a parlare:
“Mamma, ho già parlato con la nonna, lei è d’accordo io ho deciso di andare a stare a casa sua con Marta. In questa casa ci sono troppe cose che mi ricordano Marco e se resto qui non  riesco a superare la cosa. Lo devo fare soprattutto per Marta perché non voglio che mi veda triste. E non vorrei dire qualcosa di sgradevole su suo padre e poi devo trovare le parole giuste per spiegarle cosa è successo tra me e Marco. Ho bisogno di riprendere il controllo sulla mia vita, trovare nuovi stimoli professionali e un lavoro. State tranquilli potrete continuare a fare i nonni a tempo pieno.”
“Tesoro, credo di non poter obiettare nulla. Io voglio che tu sia tranquilla e trovi la tua dimensione qui a Roma. Voglio il meglio per mia figlia e per mia nipote. Certo, vorrei che tu restassi qui, per me resterai sempre la mia bambina, anche se ora sei una madre anche tu. Però rispetto la tua decisone, per qualsiasi cosa io, noi siamo qui. Ti voglio bene tesoro.”
“Ti voglio bene anch’io mamma e grazie.”
“Anch’io ti voglio bene nonnina.” aggiunse Marta mentre si accoccolava tra le braccia di Eva, facendo comparire un sorriso sul viso di Eva e Lucia.
“Piccolina, anch’io ti voglio bene” le rispose Lucia accarezzandole la testa.
“ Ehi piccola vuoi aiutarmi a fare le valigie? Andiamo a stare un po’ a casa di nonna Gabriella tu ed io, sole solette. Sei contenta?”
“Siiiii. Che bello!!! Corro a fare la mia valigia, con tutti i miei giocattoli!” disse Marta, correndo in mansarda, seguita da Eva.
Nel frattempo nella stanza dei ragazzi Rudi era ancora sul letto, immerso nei suoi pensieri, stava cercando di capire perché Alice fosse partita senza salutarlo, senza lasciargli un messaggio, un post-it. Si decise ad alzarsi per andare a farsi una doccia per riprendersi e per scacciare per un po’ quei pensieri. Mentre tornava nella stanza, dopo essersi fatto la doccia, la sua attenzione fu attirata da una busta gialla, la raccolse e lesse: “Caro Rudi, questa è una lettera confusa... In questi ultimi giorni capire cos'hai in quel maledetto cuore è impossibile, forse perché anche nel mio c'è tanta confusione...Ha un nome questa confusione, Rudi, lo ha per te? Perché io all'improvviso vacillo e non so più da che parte andare. Mi sono allontanata da te perché non era più possibile starti accanto sapendo che non mi amavi...Ma ora che sto per prendere il largo, non posso partire senza sapere cosa provi esattamente per me”. Dopo aver finito di leggere si mette qualcosa addosso e nel frattempo cerca di capire qual è la cosa migliore da fare…Viene distolto dai suoi pensieri da una vocina:
“Zietto, che fai? Perché guardi nel vuoto? Mi fai la voce di paperino?”
Rudi imitò paperino sotto lo sguardo divertito di Marta, che dopo avergli fatto un’applauso aggiunse:
“A cosa stavi pensando zio?”
Rudi avrebbe voluto rispondere che era Alice a tormentare i suoi pensieri ma si limitò a dire:
“Nipotina, lo zio stava pensando a cosa fare, c’è una sua amica a cui vuole tanto bene ma non gliel’ha detto e lei ora è partita!”
“Marta, dove sei? Dai che dobbiamo andare.” Disse Eva sulle scale.
“Mamma sono in camera di zio Rudi!”
Entrare in quella stanza per  Eva fu l’ennesimo colpo al cuore in quella giornata, troppi ricordi di lei e Marco quando erano felici insieme, prima da amici-fratellastri poi fidanzati, poi di nuovo amici e poi la notte della maturità quando due amici ancora innamorati avevano fatto la cosa più bella della loro vita, la loro figlia Marta. I suoi pensieri furono interrotti da Rudi:
“Dove andate di bello?”
“Andiamo a stare un po’ dalla nonna, per stare più tranquille e io ho bisogno di staccare un po’!”
“Capisco!”  disse Rudi, capiva pienamente cosa stava passando Eva in quel momento, “Eva hai sentito Alice? Sai se è arrivata in Grecia?”
“Ehm! No, non l’ho sentita per niente! Vuoi che le dica qualcosa da parte tua quando la sento?”
“No, grazie. Al massimo le mandò un messaggio io dopo.”
Mentre uscivano dalla stanza Marta rivolgendosi a Rudi disse:
“Zio, io quando voglio bene ad una persona glielo dico, è bello quando te lo dicono! Io ti voglio bene zio, soprattutto quando mi fai fare vola vola e la voce di paperino”
“Grazie, piccola. Ti voglio bene anch’io!”
Rudi continuò a rimuginare sulla lettera,  indeciso sul da farsi. L’ultima frase di Marta l’aveva colpito per la semplicità dei bambini. Decise di andare a farsi una passeggiata per Roma, convinto che Alice fosse partita con Francesco per la Grecia; forse Roma l’avrebbe aiutato a schiarirsi le idee.
Eva dopo aver caricato le valigie in macchina, rientra in casa per prendere Marta e Lucia le dice:
“Tesoro fatevi almeno accompagnare.”
“No mamma, tranquilla. Tu vai in libreria, ti riporto la macchina io appena mi sono sistemata. Almeno vengo a vedere se trovo un libro da leggere.”
“Va bene tesoro. Allora lascia Marta con me, la porto in libreria e tu puoi sistemarti tranquillamente.”
“Okay, allora io vado!”
Eva dopo aver preso le chiavi da Gabriella iniziò a sistemarsi e inviò un messaggio ad Alice: “Ali sono a casa di nonna, mi sto sistemando. Puoi venire tranquillamente quando vuoi. J”
Alice arrivò dopo venti minuti e aiutò Eva a sistemare. Dopo un’oretta avevano finito e si ritrovarono in cucina a prendere un caffè.
“Sorellina ci pensi siamo di nuovo a casa insieme! Anzi questa volta c’è una persona in più, la mia nipotina!”
“Certo, Ali!” rispose Eva sottotono, “Sai che prima o poi dovrei dirlo alla mamma…Però posso capirti dopotutto anch’io appena tornata da New York mi sono nascosta da tutti, però almeno tu non torni incinta!” aggiunse sorridendo.
“Si, hai ragione!” rispose Alice facendole la linguaccia.
Vennero interrotte dallo squillo del cellullare di Eva:
“Papà, ciao come stai?”
“Ciao tesoro, io sto bene, tu come stai? La mamma mi ha raccontato tutto!”
“Io sto cercando di superare la cosa. Ora voglio cercarmi un lavoro qui a Roma!”
“Eva, già sai cosa penso. Marco non ti hai mai meritato! Hai già gettato troppe occasioni per lui”
“Papà, per questa volta fammi decidere da sola e vorrei che tu rispettassi le mie scelte”
“Certo, io voglio solo il meglio per mia figlia! Ciao tesoro e per qualsiasi cosa non esitare a chiamarmi!”
“Ciao papà!”
“Non li ha mai sopportati i Cesaroni! Immagina se sapesse che anche l’altra figlia ha perso la testa per un Cesaroni come la prenderebbe!” disse Alice, dopo aver assistito alla chiamata.
“ Di sicuro non darà una festa! Io vado in libreria da mamma a prendere Marta, hai bisogno di qualcosa?”
“No, grazie. Ora devo chiamare la mamma ed essere convincente!”
Mentre Eva usciva di casa, Alice chiamò Lucia:
“Mamma, posso stare al telefono pochi minuti.”
“Alice, siete arrivati? E’ andato tutto bene?”
“ Siamo quasi arrivati, stiamo per attraccare e poi andiamo a cena. Il viaggio è andato bene però un po’ stancante”
“Tesoro ti chiamo domattina allora. Un bacio e saluta Francesco”
“Ti risaluta e anche tu saluta tutti. Un bacio.”
Mentre Alice parlava al telefono con Lucia, Eva entrò in libreria, accolta dall’abbraccio di Marta. E insieme si diressero verso gli scaffali dei libri. Eva si lasciò trasportare in quell’universo fatto di libri, del resto i libri erano il suo rifugio da sempre, lesse diverse trame di libri ma nessuno la colpì. Si ritrovò così davanti allo scaffale dei classici, ne prese diversi e la scelta ricadde su “L’Esclusa” di Pirandello, lo prese e si diresse alla cassa, dopo aver preso un libro anche per Marta.
“E’ un bel libro! Come mai questa scelta?” le chiese Lucia.
“Parla di una donna che viene condannata da innocente e assolta da colpevole, e poi parla di seconde possibilità…”
“Messaggio ricevuto. Mi raccomando per qualsiasi cosa..”
“Noi siamo qui. Lo so mamma! Marta saluta la nonna. Ciao mamma e stai tranquilla starò meglio.”
“Ciao nonna!”
“Ciao tesoro”
Eva e Marta rientrarono in casa e trovarono la tavola apparecchiata.
“Ho già ordinato le pizze, stanno per arrivare, dobbiamo festeggiare al nuovo inizio!” disse Alice sorridendo.
“Ziaaaaaaaaaaa ma tu non dovevi essere sulla barca come i pirati, con il tuo fidanzato?”
“No, non sono partita più. Ma non devi dirlo a nessuno, deve essere un segreto tra noi tre, okay?”
“Va bene, sarà il segreto del nostro gruppo segreto, come lo chiamiamo?” chiese Marta.
“Il Cudicini’s Club” affermò Eva entrando.
Dopo aver mangiato la pizza Marta crollò tra le braccia di Eva, dopo averla portata al letto, Eva e Alice si ritrovarono sul divano per vedere un film che davano in tv.
“Eva mi sei mancata! Non sai quanto avrei voluto averti qui in quest’ultimo periodo!”
“Ali anch’io avrei voluto tornare prima, forse le cose sarebbero andate diversamente…E anche a me sono mancate a Parigi le nostre serate.”
“Eva io ci sono per qualsiasi cosa tu abbia bisogno. So che fa male, ma ti sarò accanto e lo supereremo insieme.”
“Sei cresciuta Ali, sei più saggia. Dovrei essere io ad offrirti la mia spalla e invece sei tu ad offrirmi la tua”
“Tu l’hai fatto oggi al porto, mi hai ascoltato e mi stai aiutando. Tra le due sei tu quella che deve stare su, soprattutto per Marta; è la cosa più bella che il vostro amore ha prodotto.”
“Eh, già! La nostra notte dopo la maturità, prima della partenza per New York, mi ha regalato la cosa più preziosa al mondo, mia figlia.”
“E’ fortunata Marta ad avere una madre come te. Ti rialzerai anche questa volta, devi decidere solo cosa vuoi fare ora.”
“Grazie Ali, appena lo saprò sarai la prima a saperlo. Ora andiamo a dormire almeno ci lasciamo alle spalle questa giornata”
Le sorelle Cudicini andarono a dormire con la speranza che domani sarebbe andata meglio…
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Angolo autrice
Questo è un capitolo di passaggio, spero vi piaccia
 
 
 
 

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Capitolo 3
*** Nuovi incontri, vecchie conoscenze e nuove proposte ***



Eva viene svegliata da sua figlia che arriva saltellando sul suo letto:
“Buongiorno mammina,  andiamo al parco oggi?” disse Marta facendo gli occhi dolci.
“Certo, però oggi pomeriggio.”
“Siiiiiii andiamo al parco!!” disse Marta, lasciando Eva nel letto che sorrideva.
Eva resta altri cinque minuti nel letto, dopo di che si alza e va a fare colazione in cucina, dove viene raggiunta da Alice.
“Sei riuscita a dormire?”
“Diciamo di si! Ho recuperato un po’ di sonno perso durante la maturità. Tu?”
“Si, mi sono svegliata solo due volte.”
Vennero interrotte dallo squillo del cellulare di Alice,
“Cavolo, è mamma!”
“Rispondile e cerca di essere il più naturale possibile!”
“Mamma buongiorno,…qui va tutto bene…Ti saluto io Francesco, sta ancora dormendo. Ciao e saluta tutti.”
“Ali, è andata bene. Cerca di essere più naturale possibile ogni volta.”
“Ora capisco quanto è stato difficile per te tenere nascosto la gravidanza e il tuo ritorno da New York”
“Ciao Sardina, cerca di divertiti in Grecia…sappi che ti voglio bene e che non credo agli incidenti alle terme! :) Rudi.”
“E’ di Rudi! Mi ha detto di divertirmi in Grecia e che non crede agli incidenti!”
“In effetti ieri era leggermente strano, ha parlato di una persona a cui non aveva detto quanto tenesse!”
“ Non so cosa pensare e cosa rispondergli!”
“Ringrazialo e digli che anche tu gli vuoi bene, semplice!”
“Grazie sorellona! Messaggio inviato. Vado a sistemare le camere e tu sistemi la cucina?”
“Si vai, io e Marta finiamo di fare colazione e poi sistemiamo”
Verso le undici suonarono alla porta, Alice guardò Eva interrogativa e lei la rassicurò:
“Nasconditi e stai tranquilla! Ci penso io!”
Quando Eva aprì, si trovò davanti Rudi con un sacchetto con i cornetti:
“Buongiorno Eva, ho pensato di portarvi i cornetti”
“Vieni, Marta scendi zio Rudi ha portato i cornetti, vedrai che sarà contenta! Rudi non sei passato solo per i cornetti vero?”
Intanto Marta era scesa e salto in collo a suo zio:
“Zio Rudi, grazie per i cornetti! Ora mi fai paperino?”
Rudi dopo aver accontento la richiesta di sua nipote, si accomodò sul divano con Marta sulle sue gambe che si gustava il cornetto.
“ Rudi rispondi alla mia domanda.” lo incalzò Eva con un sorriso.
“ Sono passato perché vorrei un consiglio su un mio amico, gli piace una ragazza però lei è partita in vacanza con un altro.”
Marta nel frattempo si era sporcata tutta con la cioccolata, dopo essersi fatta pulire da Eva si mise a giocare con le costruzioni.
“Ma lo conosco questo ragazzo?”
“No, l’ho conosciuto quest’anno. Scusa Eva non voglio angosciarti con questa storia, è che…”
“Rudi, anche se ho il cuore spezzato, questo non vuol dire che non possa ascoltare gli altri e puoi dirmi tutto. Io sono pronta ad ascoltare la storia di questo tuo amico ed aiutarlo!”
“Eva, mi sono innamorato di Alice! Ecco l’ho detto, è che pensavo che tu potessi darmi qualche consiglio.”
“ L’hai detto tutto d’un fiato! Lei lo sa? Raccontami tutto dall’inizio e poi vediamo come farti stare meglio. ”
Alice nel frattempo era nascosta dietro la porta, stando ben attenta a non farsi vedere soprattutto da Rudi.
“ Lei all’inizio di quest’anno si era innamorata di me, ma io ero ancora innamorato di Miriam. Così per un po’ ci siamo evitati, lei nel frattempo aveva iniziato a lavorare al locale di Francesco e dopo un po’ aveva iniziato ad uscire con lui. Poi la sera del concerto al parco, lo stesso dove noi andavamo a correre tutti i giorni l’anno scorso, li ho visti baciarsi e ho sentito un leggero fastidio, però in quel momento non ci ho fatto caso. Le ho organizzato la festa a sorpresa per i suoi 18 anni, anche se è uscita per metà; poi è venuto fuori che quel Francesco si faceva mantenere e tua sorella c’è stata male e ci siamo riavvicinati molto. Lei mi ha spronato a partecipare alla battaglia delle band, nonostante non volesse vedere Francesco e io ho scritto una canzone su noi due. Dopo ha messo il suo zampino anche sul nostro ingaggio nel locale e li è successo l’incidente, come lo ha chiamato tua sorella!”
“Incidente?!”
“ Diciamo che io e Alice scherzando abbiamo fatto l’amore! Non abbiamo affrontato l’argomento per due giorni, o meglio ero io a evitarla. Perché la cosa mi aveva destabilizzato e in quel momento ho iniziato a realizzare di provare qualcosa di più per lei. E poi l’argomento è stato archiviato da lei come incidente e lei è tornata con il barista. E’ sorto qualche problema quando non riuscivo a non far vedere la mia scarsa simpatia nei confronti di Francesco, per tranquillizzarlo quando iniziava ad essere sospetto gli ho fatto credere di essere geloso  e di aver paura di perderla come amica. Poi ho convinto vostra madre a lasciarla andare a vivere insieme a lui per non vederla in giro per casa, in modo da riuscire a togliermela dalla testa. Al concerto dopo la maturità ho cercato di fargli capire quanto la amassi con la canzone che le ho scritto e poi ieri mattina ho trovato la lettera nella quale mi diceva che era confusa e che voleva capire cosa provavo per lei! Solo che io sono arrivato tardi, o meglio l’ho letta tardi e credo che ormai sia in alto mare con Francesco”
Eva aveva ascoltato in silenzio tutto il racconto, ora però doveva cercare di aiutarlo senza  fargli fare gesti impulsivi e mantenere segreta la presenza di Alice.
“ Rudi sono leggermente spiazzata da tutto ciò, se devo essere sincera non me l’aspettavo. Dopotutto voi due fino a qualche anno fa eravate cane e gatto…e qualsiasi cosa io ti dica rischio di sbagliare.”
“Io pensavo di andare in Grecia!”
“No! Rudi dovresti andare a colpo sicuro e andare in Grecia non ti aiuterà a trovare Alice. Non sai in quale città si trova! Ora lei è partita e forse questo viaggio aiuterà entrambi a capire i vostri sentimenti…” Eva facendosi coraggio continuò “..anche a me e Marco è successa una cosa simile, stavamo per andare insieme in Sardegna però poi io l’ho visto baciarsi con Rachele e sono andata a Milano da mio padre. Nonostante la lontananza io non smettevo di pensare a Marco, solo che quando sono tornata non l’ho dato a vedere per non far preoccupare nessuno, soprattutto mamma e Giulio. Però nonostante la lontananza io non riuscivo a togliermi dalla testa Marco e così anche lui! Poi il resto della storia lo conosci già! Quindi tu goditi questa estate e cerca di capire cosa provi per Alice e poi come dice Venditti “Certi amori non finiscono
fanno dei giri immensi e poi ritornano” se il vostro amore è destinato a sbocciare vedrai che succederà! Tu cerca di farti trovare pronto e coraggioso nell’affrontare i tuoi sentimenti”
“Grazie Eva! In tutto questo parlare di me, mi dispiace che tu abbia dovuto aprire un cassetto che stai cercando di chiudere. Eva, io per qualsiasi cosa tu abbia bisogno ci sono, se vuoi parlare, anche se vuoi prendermi a schiaffi ci sono!”
“Grazie Rudi! Io sto cercando di andare avanti e superare il tutto per Marta!”
“Senti ti va se porto Marta al parco, ci prendiamo un pezzo di pizza e tu stai per qualche ora tranquilla? A me non può che fare bene.”
“Siiiiiiiii al parco con zio Rudi! Mamma si si si!” aggiunse Marta saltellando.
“E va bene. Rudi stai attento e mi raccomando”
Dopo essersi preparata Marta diede la mano a Rudi, felice di passare un po’ di tempo con lo zio dai capelli buffi.
“Alice puoi uscire da dietro la porta, ha chiuso il cancelletto!” disse Eva, che si era accorta della presenza di sua sorella, “hai sentito tutto vero?”  aggiunse appena entrò in soggiorno.
“Si. Ora mi sono più chiare molte cose però anch’io ho bisogno di chiarirmi le idee. Ora cosa ne pensi se prepariamo il pranzo?”
“Cosa vogliamo fare?”
“Un’amatriciana! E comunque stai tranquilla che Rudi è cambiato, è più maturo!”
“Lo spero” disse Eva sorridendo.
Verso le tre Eva andò al parco, Marta appena la vide le saltò in collo sotto lo sguardo divertito di Rudi.
“Cosa avete fatto di bello questa giornata?”
“Le ho fatto bere della birra, abbiamo giocato a poker e per pranzo l’ho portata a mangiare la coda alla vacinara!” disse Rudi cercando di trattenere a stento le risate.
“Ma cosa dici zio!” disse Marta dando un buffetto a Rudi che si era seduto vicino a loro, poi continuò “Zio mi ha fatto salire sulla macchina grande rossa e ho visto tutta Roma. Poi siamo andati al signore dei panini e da quello dei gelati. Poi siamo andati a dare le mollichine di pane alle paperelle al laghetto e poi siamo andati ai giochini.”
Dopo il racconto Marta tornò ai giocare sotto lo sguardo di Rudi e Eva, Rudi verso le quattro le lascia perché doveva andare da Diego. Eva seduta sotto un albero stava leggendo il libro e di tanto in tanto alzava gli occhi per controllare Marta.
“Mamma vieni, ho visto Nana!” disse Marta prendendo Eva per la mano e trascinandola verso un ragazzo che aveva un san bernardo. Marta appena arrivò davanti al cane, arrestò la corsa viste le dimensioni dell’animale.
“Puoi accarezzarlo se vuoi, è addestrato!” disse il proprietario.
“Marta stai attenta però!” disse Eva rispondendo allo sguardo interrogativo di sua figlia.
“ Guarda che il cane è addestrato e poi è un bambinone” aggiunse il ragazzo.
Eva lo guardò, era un ragazzo sui venticinque anni, fisico atletico, indossava un paio di pantaloncini rossi e una t-shirt bianca. Aveva un bel viso, un po’ di barba incolta, occhi verdi e capelli castano chiaro.
Nel frattempo Marta aveva preso confidenza con il cane, “come si chiama?”
“Lei  è  Nana, come il cane di Wendy e tu invece come ti chiami?”
“Marta! Posso giocare con Nana?”
“Certo, ovviamente se alla mamma sta bene. Comunque io sono Gianluca.” Disse il ragazzo tendendo la mano verso Eva.
“Marta stai attenta e stai qui vicino. Io sono Eva “ rispose Eva stringendo la mano a Gianluca.
“Sai ti stavo osservando prima, eri concentrata nella lettura e poi ad intervalli regolari alzavi lo sguardo verso tua figlia. Controllavi dove fosse e poi tornavi a leggere con la stessa passione. Certo il libro non è una tipica lettura estiva e richiede un po’ di impegno. Non fraitendermi mi piace Pirandello.”
“Certo, ma secondo me non ci sono letture leggere o pesanti, ma libri che lasciano il segno e altri no!”
Vennero interrotti dalla chiamata di Lucia che le chiedeva di passare a casa.
“Marta andiamo, nonna Lucia deve dirci una cosa. Saluta Nana.” E dopo aver salutato Gianluca e Nana si diressero verso casa Cesaroni.
“Eva noi stavamo pensando di andare nel week-end al mare e volevamo che anche tu e Marta veniste con noi.” Disse Lucia dopo aver fatto accomodare Eva in soggiorno.
“Si farà bene alla pupa e anche a te, poi co’ sto caldo a Roma non se po’ sta’!” aggiunse Giulio.
“ Se a Marta va bene per me non ci sono problemi. Io ne approfitterò per andare un po’ in montagna a riorganizzarmi le idee.”
“Si al mare con i nonni!”  disse Marta lasciandosi abbracciare da Giulio.
“Allora Marta viene con i voi e io vado in montagna!”
Dopo essersi messi d’accordo per organizzarsi Eva e Marta rincasarono e trovarono la cena pronta, dopo cena Marta si addormentò stanca per la giornata appena trascorsa, dopo averla messa a letto Eva raggiunse Alice sul divano.
“Ali che ne dici visto che Marta va al mare questo week-end, io e te non ce ne andiamo a Pescasseroli. Stiamo tranquille e ci facciamo un week-end tra sorelle come ai vecchi tempi?”
“E’ una fantastica idea, almeno ci sottraiamo per un po’ all’afa romana! Prenoto tutto io, tu vai a dormire che io non ti porto in braccio a letto!”
La mattina seguente Eva si alzò per le nove e si preparò. Oggi aveva il colloquio per un posto da redattrice nel settimanale, anche se non è ancora riuscita a capire chi ha inviato il suo curriculum.
Flashback  (Parco):
“Pronto?”
“Salve, sono Luca Corrente il direttore del settimanale Roma Weekly ho ricevuto il suo curriculum e vorrei concordare con lei un colloquio per un posto nel nostro settimanale.”
“Sono sorpresa! Mi dica l’orario e il luogo del colloquio.”
“Bene, signorina ci vediamo alle 10.30 nella nostra sede in via dei ciclamini 9.”
“Arrivederci!”
Sede del giornale Roma Weekly.
“Buongiorno signorina Cudicini, si accomodi.”
“Buongiorno, signor Corrente”
“Ho letto il suo articolo su La Pierre e sono rimasto piacevolmente colpito, ho cercato informazioni su di lei e mi ha sorpreso che non lavorava per nessun giornale. Poi mentre leggevo i curricula ricevuti per il posto vacante e ho visto il suo, vanta un ottimo curriculum nonostante la sua giovanissima età, a 19 anni ha lavorato per Up to you, a 21 ha lavorato per Oneup radio e successivamente a Parigi in un ottimo giornale. Io la vorrei nel nostro team, lei è un ottimo elemento e sarebbe perfetta per la nostra redazione”
“Io sono lusingata della proposta, posso pensarci? Ho una figlia e dovrei organizzarmi per non lasciarla sola.”
“Ha tempo fino a lunedì, per darmi una risposta. Se lunedì mattina lei si presenterà saprò che è dei nostri. Le lascio i dettagli contrattuali, sono indicati il compenso, i tempi di consegna e tutto ciò che le serve sapere.”
“Grazie! Un’ultima domanda, è possibile sapere da chi è stato inviato il curriculum?”
“Diciamo che il nostro amico comune Franco Benvenuti mi ha aiutato a contattarla.”
“Grazie per l’informazione e arrivederci!” rispose Eva cordialmente.
Dopo il colloquio era tornata a casa, trovò Marta che giocava con Alice, per il momento non voleva parlarne con nessuno della proposta di lavoro, avrebbe approfittato del week-end in montagna per decidere.  Nel frattempo voleva parlare con Franco della vicenda, si diedero appuntamento in un bar il pomeriggio.
“Eva sono qui!” disse Franco non appena la vide. Non era cambiato molto, aveva la solita aria bonaria.
“Ciao Franco come stai?”
“Bene tu?”
“Bene grazie. Franco perché hai inviato il curriculum a quella redazione? Non che la cosa mi dispiaccia però vorrei vederci chiaro!”
“Dritta al punto insomma! Non sei cambiata per niente!” rispose Franco con un sorriso “Ho letto l’articolo su La Pierre, ho provato a chiamarti a Parigi e mi hanno detto che non lavoravi più lì. Con me c’era Luca, siamo amici di vecchia data, ha ascoltato tutto, mi ha chiesto informazioni su di te e mi ha detto di inoltrargli il curriculum perché gli mancava una redattrice e voleva fare le cose regolarmente. Infatti non c’è stata nessuna pressione da parte mia per farti assumere, lui leggendo l’articolo era rimasto colpito e visto che ti conoscevo ne ha approfittato per averti nella sua squadra!”
“Ma chi ti ha fatto avere il mio curriculum?”
“E’ stato Marco, ci sentiamo qualche volta. All’inizio era rimasto stupito della richiesta però è stato felice di darmelo. Mi dispiace per come siano andate le cose tra di voi!”
“Basta palare di me! Tu cosa fai? Racconta” disse Eva cercando di sviare il discorso.
“Io sono ancora affiliato con la radio di Londra e con Giorgio. Però con Simona, vista la sua bravura in campo discografico abbiamo deciso di ricomprarci il Rock Studio, il proprietario ha deciso di rimetterlo in vendita, lo vorremmo riaprire per farlo tornare come ai vecchi tempi e farne la base per la nostra casa discografica.”
“Wow! Ma è una magnifica idea!”
Nel frattempo li aveva raggiunti Simona e dopo i classici convenevoli disse:
“Franco, tu non stavi cercando una giornalista/ speaker per la radio?”
“Si!”
“Hai davanti la migliore!” disse Simona indicando Eva “ ancora si parla del suo programma!”
“Simona ha ragione, perché non c’ho pensato prima. Saresti perfetta, visto che presumo dalla domanda di prima che Luca ti abbia offerto un posto hai un po’ di tempo per pensarci, diciamo tutto il week-end. Dovrai occuparti di fare qualche intervista e dare le news! Poi se accetterai parleremo bene delle tue mansioni.”
“Franco, Simona sono lusingata della vostra offerta. Vi faccio sapere. Ora io scappo a casa, ci sentiamo e mi raccomando voglio esserci alla riapertura del Rock Studio.”
Eva tornò a casa, preparò la borsa per Marta e l’accompagnò da Giulio e Lucia e poi torno a casa per preparare la sua.


Nota dell'autrice: Mi scuso per chi segue la mia ff per il ritardo nel pubblicare il capitolo. E vi ringrazio per le recensioni che ci lasciate.
Questo capitolo ha visto:
Rudi sfogarsi con Eva, mi piace pensare che si aiutano tra di loro.
Le due nuove proposte lavorative per Eva e infine la decisione delle sorelle Cudicini di trascorrere il week-end in montagna.

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