The Dark Side

di FleurTheApocalypse
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** The Dark Side ***
Capitolo 2: *** 2: Il Bacio Proibito ***



Capitolo 1
*** The Dark Side ***


Spostando nella mano guantata la sacca con le provviste,Lucifero aprì con una spallata la porta di vetro e condusse Eve fuori nella notte. La luce sulla porta d'ingresso era rotta, si accendeva e si spegneva a casaccio, e così si addentrarono nella semioscurità, la luna e il bagliore del lampione a distanza servivano solo ad accentuare le ombre.
 
 
 
Eve urtò contro la schiena di Lucifero, che sentì di nuovo uno strappo intenso, come su una forza gli stesse aspirando via il sangue aspirandolo. Ma non era sangue:lei gli stava succhiando tutto il potere. La vicinanza di Eve era un pericolo per lui. Il flusso di magia che aveva usato per rimediare al caos dei demoni era stato uno spreco folle; ma in quel momento, l'espressione abbattuta di Eve lo aveva addolorato e spinto a offrirgli conforto.
 
Un intento nobile che lo aveva solo indebolito. Il male in lui ringhiò e sibilò, percependo l'esaurimento delle forze, furibondo perchè voleva liberarsi, prenderlo, rubare tutto ciò che lui rappresentava. Eve si irrigidì e sollevò la testa, lo sguardo cercò quello di Lucifero. Ora che la loro sintonia era perfetta, lo sentiva, sentiva il seme demoniaco in lui. Il loro legame diventava ogni momento sempre più forte e, nelle ore in cui erano stati insieme, aveva involontariamente logorato le catene che tenevano a bada l'oscurità. "Lucifero.." Eve pronunciò quel nome in tono prudente. Si bloccò a metà passo, l'auto era a breve distanza,tutt'a un tratto divenne sospettoso. Un increspatura, un movimento, un lieve campanello d'allarme. "Angeli." gracchiò Lucifero digrignando i denti, chiamò a raccolta la magia di luce che rifluì in lui liscia, gradita sebbene il potere fosse appena sufficiente per incatenare la bestia. 
"Stammi vicino" le ordinò, consapevole dell'ironia del paradosso,quanto più gli stava accanto,tanto più gli sottraeva potere. Eve si spostò al suo fianco. Percependo gli angeli,Lucifero si concentrò su di loro, localizzandoli uno dopo l'altro fra le ombre. Ce n'erano solo tre,troppo pochi per destare preoccupazione, anche nella sua condizione di debolezza. Eppure c'era qualcos'altro, qualcosa che lo rendeva nervoso. Esaminò il perimetro, conscio di una corrente più forte che lo disturbava. L'odore era debole, il movimento nel flusso di magia un soffio leggero che si librava nell'aria segnalando la presenza di un Arcangelo potente,uno che abitava da tempo nel mondo degli umani. Gli venne in mente chi potesse essere quell'arcangelo, uno con cui aveva un conto in sospeso. "Michael" Eve gli si avvicinò di più, tremava, con il braccio gli sfiorò un fianco e Lucifero sentì lo scarto improvviso di potere,instabile, sbilanciato che passava da lui a lei. Se l'avesse lasciata continuare,presto sarebbe stato poco più che un guscio vuoto. "Sono qui" sussurrò Eve,guardandosi attorno,studiando i contorni sfocati degli edifici circostanti,in cerca di spettri o Angeli. Lucifero esaminò la zona,prestando attenzione al profilo basso delle spie irregolare che segnava il confine della proprietà. I rami spogli di un albero isolato ad arco su di essa,proiettando un reticolo di ombre sull'erba secca; forme strane, in movimento, che ondeggiavano e saltellavano a ritmo del vento che ululava. Eve si sfregò i palmi sulle braccia. " C'è qualcosa" Si. Qualcosa. Non un servitore minore ma un Arcangelo potente,scortato da un pugno di angeli minori. Lucifero si guardò lentamente intorno per testare il flusso di magia. Era quasi certo dell'identità dell'arcangelo e assolutamente sicuro del suo scopo. Voleva lei, voleva Eve. Ma prima avrebbe dovuto passare dal suo cadavere, il pensiero era quasi piacevole, l'oscurità ribolliva in lui, desiderava con furia essere liberata. Serrando i denti, la respinse tentando si sottometterla al suo volere. Gli angeli si avvicinarono, tre ombre si muovevano veloci e bassi, in abiti scuri, un attacco sincronizzato. La luce di un lampione in lontananza fece scintillare le loro lame, lame antiche. Santo cielo. Quei pugnali erano immersi nelle fiamme del regno degli angeli e raffreddati nel sangue degli innocenti.
 
Lucifero invocò il suo potere, fondendo luce e magia, raccogliendo le riserve prosciugate, l'essere dentro di lui fremeva, approfittando delle risorse indebolite. Fuori. Voleva uscire fuori.
 
 
Eve si strinse ancora più a lui, inspirò profondamente. Lucifero sapeva: Lei percepiva il demone parassita che lo contaminava, che strisciava attraverso il loro legame. L'ombra alla sua destra si mosse e lui la sferzò, ma la magia ricadde a breve distanza dal bersaglio. Era debole,il mostro di dimenava in lui, sussurrava in preda al desiderio. Tre angeli. Solo tre. Non voleva uno scontro. Doveva dare loro una possibilità. Lui dava sempre una possibilità. Intimò loro di allontanarsi, offrì una via di fuga com'era sua abitudine, ma la lingua era spessa in bocca,il sangue scorreva lento. Sforzandosi di pronunciare le parole per invocare protezione e antichi scudi difensivi,Lucifero costruì una fortezza nella mente, mattone per mattone,augurandosi che l'oscurità rimanesse nella sua cella. Lo sforzo non ebbe il successo che sperava. Cauto bloccò lo sguardo sull'angelo più vicino e poggiò la sacca con le provviste per terra.. Si bloccò,notando il cambiamento nel timbro della sua voce,il tono cupo. Cosa diavolo poteva dirle? che una parte di lui era demoniaca,che discendeva dal fetido inferno e che presto avrebbe perso la battaglia con cui tentava di tenerla incatenata? Eve scosse la testa gli afferrò il braccio e Lucifero sussultò a quel contatto, mentre sentiva che la magia veniva risucchiata a una velocità preoccupante. Come se percepisse che il contatto fisico era l'ultima cosa che Lucifero desiderava in quel momento, Eve lasciò cadere la mano e indietreggiò di un passo. "L-Lucifero ci siamo" Le parole erano concitate e acute,intrise di paura.Gli angeli gli accerchiarono come un branco di iene affamate.
 
Eve si guardò attorno sconvolta, lo sguardo guizzava ovunque;poi si lanciò ad afferrare per terra un pezzo di catena spezzata da qualche vandalo,Lucifero fu pervaso dall'orgoglio mentre si voltava per compiere il suo dovere. Doveva essere scossa, ma nonostante tutto era sempre coraggiosa,la sua Eve, che gli stava dietro con le mani strette a pugno attorno alla spessa catena. Da sinistra un angelo caricò,armato di una lama lucente del colore del sangue, un arma demoniaca che doveva superare di gran lunga il potere modesto di un angelo. Il taglio affilato si abbattè su Eve, ma Lucifero le si parò d'avanti per ricevere il colpo al suo posto. Ringhiò, il dolore lo trafisse spietatamente, forte,intenso. Il sangue caldo scorreva in rivoli lungo il braccio. "Lù no" sibilò Eve,lanciò con violenza la catena sulla spalla dell'angelo,che urlò voltandosi verso di lei con la lama protesa. Con un ruggito, Lucifero sentì svanire il controllo glaciale mantenuto per secoli,ridotto drasticamente dall'impeto furioso di proteggere Eve a qualunque costo. Spinse in avanti la mano sinistra, dando libero sfogo al suo potere che fluì libero..tutto oscurità mescolata alla luce.
 
Un impeto di potere si librò velocemente dal profondo,oscuro e minaccioso. La forza emanata che scorreva più potente di quanto avesse mai fatto prima,e la presenza del demone parassita che scivolava in lui trasformano il potere in qualcosa di completamente diverso,conferendole una forza tale da non riuscire quasi a sopportarla. Lo stomaco gli si aggrovigliò,dilaniato da un dolore incandescente e senza fine che gli sferzava le viscere. Cercò di richiamare il potere, di controllare l'impeto malvagio che sgorgava da lui. La sua arma era sempre stata la magia di luce,usata con rigido controllo e solo per proteggersi e difendersi.Il potere che ora pulsava in lui era ignoto,sconosciuto. Non riusciva a controllarlo.
 
La nuova magia ribolliva con forza e assoluta distruzione, ma a lui non era rimasto potere sufficiente per contenerla.Una voluta scura di vapore denso e orribile da lui come una nebbia soffocante. Travolto, l'angelo sussultò urlando,un suono breve e intenso che si spense mentre si disintegrava, spruzzando sangue e tessuto sibilante, come se fosse stato immerso nell'acido dalla testa ai piedi. La lama precipitò,svanendo prima che toccasse terra.Da destra e da sinistra si avvicinarono gli altri due angeli con le armi demoniache. La ferita sul braccio friggeva, i bordi bruciavano di un dolore livido e crudo. Mentre lottava per riacquistare il controllo, il sudore gli scendeva in rivoli caldi lungo la schiena. Il demone parassita era un miasma che lo assorbiva, una caligine nera che imbrattava le sue emozioni e il suo essere.
 
 
 
"Eve stà giù!!" Il cuore gli si riempì di sollievo vedendo che lei gli obbediva e si gettava sull'erba secca e bruna. 
Quel calore familiare di luce scintillante e di magia tagliente che sgorgava da lui non c'era più. Un angelo si scagliò su Lucifero, mentre l'altro si tuffò su Eve e le strinse la caviglia con le dita forti. Urlava trascinata sull'erba, tirava calci e si dimenava nel tentativo di liberarsi. Lucifero fu attraversato da una furia che non aveva mai conosciuto, una furia che aumentò fino a diventare una palla incandescente e sfrigolante. La mano bruciava e pulsava, l'oscurità scivolava libera rifluendo nelle vene in un fiotto oleoso,fluido. Al sicuro. Tieni Eve al sicuro. 
A un tratto le lame oscure gli squarciarono la pelle, attraversarono la giacca di pelle e la maglia, dall'interno all'esterno,fendendo l'aria con un sibilio, e andarono a infilzare l'angelo più vicino. L'essere urlò agonizzante. Con un ringhio, Lucifero roteò la mano e le lame sventrarono l'angelo mentre l'energia e la rabbia in fermento lo invadevano con un impeto violento. Ansimando, si rese conto con orrore crescente che gli piaceva. Gli piaceva l'intensità, così dissimile dalla lieve danza della magia di luce, nuova, insolita,una forza esaltante alimentata dalla stessa oscurità contro cui aveva lottato per anni.
Disgustato da se stesso,diede un violento strattone, liberandosi della creatura morta.L'ultimo angelo trascinava convulsamente Eve per una gamba, mentre lei lo scalciava con movimenti rapidi,intensi,sferrando colpi su colpi che gli rallentavano il passo. L'angelo si sbilanciò,lasciò la presa e sollevò la lama, voltandosi per affrontare Lucifero. Con il sangue che dalla ferita gli grondava sul dorso della mano, dove le punte affilate delle stesse lame lo avevano squarciato, Lucifero invocò l'oscura minaccia in lui,l'accolse,l'abbracciò scagliandosi contro l'angelo e affondando gli artigli affilati nel petto dell'ultimo aggressore. Con un violento strattone avvicinò l'angelo trascinandolo a se per fissare quello sguardo vuoto.L'angelo aveva osato toccare Eve,aveva cercato di prenderla,ferirla. ringhiando tranciò le grandi arterie e le vene che tenevano saldo il cuore pulsante dell'angelo, poi gi strappò dal corpo l'organo lacerato e il sangue sgorgò dalla cavità in un flusso sciropposo. Si raggelò,scosse la testa,si sentiva disorientato, primitivo,selvaggio.Respirando a fatica,era in piedi davanti a Eve, il braccio destro pendeva inutile lungo il fianco e pulsava di dolore. La sete di sangue pompava in lui, ormai fuori controllo.
Eve lo fissava. Era seduta per terra. Lucifero desiderava ardentemente tirarla a sè, assaporarla,reclamarla. Gli occhi di Eve erano sbarrati. Le labbra dischiuse. Scosso dalla forza delle emozioni, si sforzò di riportare in cella il seme dannato,lottando per tenerlo a freno. "Dobbiamo andar via."Quasi senza fiato,riuscì appena a formulare quelle parole: l'oscurità stava prendendo ancora una volta il sopravvento,piena e intensa, prendendosi gioco di ogni sua pretesa di dominarla. Sollevò la testa in cerca di ombre. Aveva neutralizzato l'ultimo angelo, ma li fuori aveva percepito la presenza di qualcos'altro,qualcosa di antico e infinitamente potente, un arcangelo vero che vagava ancora libero. Michael era lì. Si aggirava nella dimensione mortale senza un guardiano. A caccia di Eve.
Eve ,si guardò attorno,poi scostò una mano dal petto e la tese verso di lui. Voleva che l'aiutasse ad alzarsi.Sembrava non provare repulsione nè terrore verso di lui, per ciò che gli aveva appena visto fare. O per ciò che la sua anima aveva appena liberato.L'aria gli sibilò fra i denti,mentre tese a Eve la mano martoriata.Ecco allora,cos'era diventato. Per un istante chiuse gli occhi. No. Non cos'era diventato. Lui da sempre era un mostro.Era stato solo molto bravo a fingere di non esserlo.

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Capitolo 2
*** 2: Il Bacio Proibito ***


In nome del cielo cosa,stava accadendo?.La sua idea della realtà all'improvviso si era capovolta,e aveva il presentimento di non avere molte possibilità di scelta."Quindi in realtà cosa..." Lucifero socchiuse gli occhi sollevando la mano,il gesto e l'espressione arcigna la interruppero bruscamente. I suoi tratti erano segnati dalla tensione,come se si stesse concentrando per captare un suono quasi impercettibile. Si alzò si voltò e il suo corpo cominciò a luccicare,dapprima con una luce fievole,poi più forte,sempre più forte. Lo sguardo era intenso. Pericoloso. Eve sentì lo stomaco sussultare,a lungo,lentamente,un brivido nervoso le scosse il corpo."Dobbiamo andarcene Eve. ora".  Allungò una mano verso di lei, e anche a distanza, Eve riuscì a sentire l'energia pura che sprizzava scintille dalle sue dita. Questo appartamento si trova al centro di un covo di Demoni. Eve non capiva quelle parole e qualcosa in lei si irrigidì. "Covo di Demoni?" fissò la mano di Lucifero con diffidenza,incerta se potesse afferrarla o meno. "Non pensavo che avrebbero osato venire qui in mia presenza. Forse ho sopravvalutato il potere deterrente di Crowley" sollevò l'angolo della bocca in un sorriso ironico. Eve lentamente si rimise in piedi, lo sguardo giuzzò alla porta della cucina e in qualche modo,malgrado la luce del sole che fluiva attraverso la finestra,sentì l'oscurità,la minaccia. Tutt'a un tratto non era solo diffidente. Aveva paura."Troppo tardi" mormorò stringendole il polso con la mano,se la trascinò dietro. Eve si strinse contro la sua schiena,il cuore pompava,la bocca era asciutta. 
Il corpo muscoloso di Lucifero era teso,vibrava di energia anche se lui era perfettamente immobile. Il cuore le batteva contro le costole e a un tratto prese una decisione. Qualsiasi cosa dovevano affrontare gli avrebbe permesso di prendere il comando. Il potere di Lucifero la avvolse,caldo e forte,Eve sentì lo stomaco torcersi e aggrovigliarsi,come se si muovesse in sincronia con i nastri brillanti di luce. Chiuse gli occhi,si concentrò sui suoi battiti del cuore di Lucifero. Mente il suo batteva all'impazzata,quello di Luicifero era calmo. Forse gli arcangeli o demoni non potevano avere paura. Senza pensarci si strinse ancora di più contro la sua schiena,traendo conforto dalla calda solidità. Un dolore misterioso serpeggiò in lei,scivolando torcendosi,rimase senza fiato per l'intensità,era molto più forte di quanto avesse mai provato prima. Quel dolore affilato come un rasoio le colpì la pelle dall'interno,il potere esplose piegandola in due,zampillando ovunque con un ondata pulsante e casuale di luce e di forza. Udì uno schianto,quando vide una sedia voltare a ritorso e colpire il muro. "Santo cielo" Allontanandosi di scatto da lei,Lucifero come se si stesse ustionando. "Richiamalo Eve". "Non so come" urlò lei. Con un gemito basso,si premette l'avambraccio contro il ventre,lottando per rimanere in piedi mentre la luce continuava a scaturire senza controllo. Respirava seguendo lo schema,due brevi inspirazioni,un espirazione lunga e lenta,concentrandosi,focalizzando l'attenzione sul respiro invece che sul dolore. Era madida di sudore,sentiva freddo,malgrado l'ondata di calore che emanava.Voleva che smettesse,non era mai successo prima.. Mai. Concentrando gli sforzi,prestò attenzione allo schema respiratorio,barcollava ma riuscì a rimanere in piedi. Lanciandole un'occhiata,Lucifero allungò la mano come per toccarla di nuovo,ma poi frustrato  la lasciò ricadere su un fianco.Non ci fu nessun movimento,nessn rumore,ma all'improvviso Eve si rese conto che non erano più soli. La certezza crebbe in lei amara e fredda,Qualcosa li stava raggiungendo. 
Sollevò di scatto la testa,fissò l'uscio della cucina,in attesa. 
Il sangue le si gelò nelle vene, il cuore battea in una danza irregolare.La porta dell'ingresso fece uno schiocco secco,sbattendo contro il muro,un rumore di passi pesanti giunse dal corridoio. Una corrente d'aria turbinò attraverso la porta della cucina,intensa e pungente,portava con se il tanfo di morte.Non riusciva a respirare,sentiva il petto sbarrato,bloccato. 
Due Demoni si avvicinarono furtivamente e dietro ne sopraggiunsero altri due.
Le rimase impresso l'aspetto del demone più vicino a lei,tozzo e dal torace largo e sporgente,il viso crudele,gli occhi erano una cavità senza fondo,prive di luce, L'intera orbita era occupata da una biglia nera e tonda,niente sclera ne iride. Un brivido di consapevolezza le corse veloce sulla pelle. Era li per lei.
Con l'avambraccio premuto sul ventre indietreggiò di un passo,poi un altro,verso il ripiano della cucina e il ceppo dei coltelli,respirava ansimando.Lucifero le lanciò un'occhiata,il corpo era teso,si mosse così velocemente che lei riuscì solo a strillare per lo spavento. La tirò con forza a sè e la cinse con le braccia,sostenendola e trascinandola per la cucina. Poi si lanciò,catapultando entrambi oltre il vecchio ripiano,e fracassò con un colpo di stivale la finestra.....Eve sentiva l'aria fredda sul viso e la sensazione vaga e spaventosa delle finestre e del muro che cadevano giù a pezzi. 
Avvitandosi in volo,Lucifero si spostò sotto di lei per attutire il colpo,atterrando con un tonfo violento sull'asfalto.
Eve si sentì invadere da un flusso di nausea,l'impatto spinse con forza il fiato fuori dai polmoni. Sei piani. Erano precipitati per sei piani. Lui avrebbe dovuto morire o fracassarsi. E lei,invece doveva già essere morta."
Muoviamoci" ringhiò Lucifero,rimettendosi in piedi.Il sangue gli colava dalla spalla,correva lungo il braccio. Le parole le uscirono tumultuose "Ommiodio ommiodio ommiodio..." Lucifero l'aiuto a rialzarsi,e mentre lei barcollava,sollevando lo sguardo vide qualcosa alle spalle di Eve. Borbottando un imprecazione,la trasse a sè e scattò in avanti,sostenendola e trascinandola verso una macchina nera,parcheggiata abusivamente sul cordolo del marciapiede. Aprendo con violenza la portiera,Lucifero la spinse dentro e scappò di corsa dall'altra parte.Le mani di Eve si mossero convulsamente,infilò la destra nella maniglia e con la sinistra si appoggiò alla consolle centrale,mentre la macchina sfrecciava lungo la strada. Tremando distese le dita e cercò a tentoni la cintura di sicurezza,dopo vari tentativi riuscì ad agganciarne i pezzi con uno scatto sonoro. Lucifero le lanciò un'occhiata,con lo sguardo la controllò da capo a piedi per accertarsi che non fosse ferita. Apparentemente soddisfatto,riportò l'attenzione sulla strada.                                                                                                                 
 
Con i finestrini aperti  si dirigevano verso Nord, il vento ululava attraverso l'auto,avvolgendola nel suo gelido abbraccio.
 
 Eve percepì il malumore di Lucifero e non osò domandargli di chiudere il finestrino o di rallentare,e nemmeno dove stessero andando.Guidava con le dita strette attorno al volante,lo sgurado fisso davanti ,la mascella serrata.
 
Lucifero soffriva.Più di quanto lei riuscisse  a esprimere.
 
Era diverso...suscettibile,sconvolto. Eve chiuse gli occhi rivivendo i terribili eventi a cui aveva appena assisitito.
 
Gli lanciò un occhiata.Sembrava stesse per crollare o esplodere. Questo l'avrebbe dovuta spaventare,ma stranamente persò di aver capito. Umettandosi le labbra,ripensò al modo in cui l'aveva tenuta d'occhio con un desiderio lampante e lo sguardo acceso. Anche questo faceva parte della sua battaglia?.
 
Scivolando fuori dalla strada principale,Lucifero s'infilò in una strada stretta e finalmente si fermò sull'orlo di un basso dirupo. Non c'erano luci,ne tracce di case o abitazioni umane,solo il cielo di una notte senza fine.
 
Senza guardarla alzò i finestrini,accese il riscaldamento al massimo e praticamente si lanciò fuori dall'auto,soffermandosi solo a sbattere la portiera dietro di sè. Eve regolò le bocchette,lasciando che l'aria calda si spandesse  sulla pelle ghiacciata mentre fissava fuori dal finestrino. Lucifero se ne stava a una decina di passi,nella pozza di luce proiettata dai fari anteriori,la schiena rigida,le gambe distanziate,le mani chiuse a pugno lungo i fianchi. Provava dolore e lei voleva farlo sentire meglio.Tanto più,perchè in qualche modo,era certa che soffrisse almeno in parte per causa sua.
 
Risoluta,allungò la mano e spense il motore. Lucifero si voltò a guardarla,il petto si sollevava a ogni respiro profondo. Eve spense i fari,lasciando entrambi al buio,poi fu sopraffatta dal timore ed esitò,le dita stringevano la maniglia della portiera. Poteva-doveva restare là. Al sicuro,doveva lasciarlo lottare  contro il dolore segreto che lo tormentava.
 
Con il respiro irregolare, spalancò la portiera e scese dall'auto.
 
Ancora quel movimento fulmieo e se lo ritrovò davanti,vicinissimo;la notte era troppo scura per permetterle di distinguere chiaramente i suoi lineamenti,ma Eve riusciva a percepirne la tensione,a sentire il tamburellino delle emozioni.
 
La percorse una scarica di adrenalina che le fece battere il cuore all'impazzata,tanto che il cielo punteggiato di stelle cominciò a girare vorticosamente. Con un sibilio si appoggiò alla macchina,la schiena premeva contro il metallo freddo e il vetro. Lucifero emise un suono profondo,tra il lamento e l'imprecazione;poi le si avvicinò,afferrandole il braccio con la mano destra e appoggiando il sinistro sul tettuccio della macchina.
 
"Dimmi di no" disse con voce stridula,il respiro le sfiorava la guancia,il corpo era teso cme una corda. "Dimmi di no,mia Eve." Come se avesse potuto rifiutarlo,il suo profumo,intenso e virile,riuscì a toccarla nel profondo. Eve non riusciva a respirare a pensare,lo desiderava con forza,voleva sentire la bocca di Lucifero sulla sua,il sapore del suo bacio. Si sollevò sulle punte,offrendogli la sua bocca,e molto,molto di più. "Tu non capisci" la voce era ruvida,le labbra si muovevano sulla sua guancia. "Tu non sai cosa c'è sotto la luce". L'oscurità. L'agghiacciante oscurità che gli scorreva dentro e che a stento controllava. Eve lo sapeva,l'aveva sentita,l'aveva  vista. Ma lei lo voleva comunque anche per questo,voleva calmarlo,proteggerlo,stargli vicino e aiutarlo a combattere le sue battaglie interiori. Tenerlo al sicuro,anche da se stesso come lui aveva fatto con lei. Con il cuore che batteva forte,allungò una mano e gli slacciò un bottone della camicia,poi un altro,finchè la stoffa aprendosi,non rilevò la pelle dorata del petto,l'addome liscio e teso sopra muscoli e tendini compatti,un armonia semplicemente splendida che le fece asciugare la bocca.
 
facendo scorrere  il pollice sul suo labbro inferiore,avanti e indetro,in una tenera carezza,Lucifero avvivinò la bocca sulla sua,ma non la baciò ancora.Il respiro di Eve era perduto,andato,intrappolato da qualche parte nel petto.
 
I capezzoli turgidi le sfregavano sul pizzo del reggiseno,voleva le sue mani sui seni,sui glutei,la sua bocca sulla sua. Eve chiuse le labbra,gli leccò il pollice,lo succhiò,vide il fuoco divampargli negli occhi.
 
Qualunque fosse il rischio lei lo voleva. Lucifero piegò la bocca in un sorriso duro e virile,non c'era niente di tenero e delicato.Il sorriso divenne pura soddisfazione non appena premette il suo corpo massiccio su di lei. Eve sentiva caldo,malgrado al temperatura bassa,la consapevolezza di lui era deliziosa,le scorreva dentro,sentiva penetrare il suo tocco attraverso il maglione,fino alla pelle,e ancora più in profondità al sangue che ribbolliva caldo.
 
Lucifero piegò la testa e la baciò,invadendola,era delizioso,una stretta spirale di desiderio l'avvolse nel profodo.
 
Il bacio non era dolce. Vigoroso. Energico. La sensazione era tutt'altro che dolce. Non aveva mai provato niente di simile,quell'ondata di passione aspra e dolorosa la lasciò madida,trascinandola direttamente al culmine in un istante.
 
Schiudendo la bocca,Eve gemette quando Lucifero vi infilò la lingua,il piacere era acuto e violento mentre il bacio sprofondava in lei,voleva sentire il suo corpo,la pelle nuda sulla pelle nuda,scivolosa di sudore.
 
Il bacio era profondo duro,lingua e denti;sentiva le sue mani,quelle mani forti dalle dita indelicate,sulla vita,la schiena,le spalle. Eve lo avvicinò più a se,inarcando la schiena e offrendogli qualsiasi cosa,tutto.
 
Lo leccò,gli bagno le labbra con la lingua,lo mordicchiò con i denti;il suo corpo crepitava di calore diabolico che la faceva impazzire. Caldo, intenso e virile,il profumo di Lucifero la invadeva,la rendeva selvaggia,spingeva il desiderio su un limite finemente levigato,mentre con la mano le stringeva una coscia,le tirava su il ginocchio perchè lo cingesse con la gamba,avvicinandola e stringendola di più. Movimento con movimento.Respiro con respiro.
 
Un desiderio pericoloso gli pulsava dentro,distruggendo le solide mura del suo controllo. Lucifero si tirò indietro e la fissò,sostenendone lo sguardo dagli occhi chiari.Le palpebre erano intorpidite,la bocca umida e carnosa.Lucifero  sentì un ondata di calore avvolgersi in basso nel ventre,l'intensa furia dell'erezione.Un bacio. Un bacio,e Eve riuscì non solo a penetrare le sue barrirere difensive,ma ad abbratterle e rovesciarle come cardi al vento.
 
Voleva prenderla lentamente e con dolcezza,ma anche con violenza e senza freni,proprio li contro la portiera dell'auto.Sul cofano.Per terra.In ogni modo. 
In tutti i modi.

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