Dietro l'ombra di un ricordo

di BlackVoyager
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Memories • ***
Capitolo 2: *** To the Rescue..? • ***
Capitolo 3: *** Determination • ***
Capitolo 4: *** Just Life • ***



Capitolo 1
*** Memories • ***



Non ci poteva credere.

Si alzò seduto di scatto, ansimante: si era addormentato sotto ad uno degli alberi fioriti che cresceva, incredibilmente, all'interno della sua immensa tana sotterranea, ma c'era qualcosa di pazzesco che aveva visto durante quel breve riposo che lo aveva costretto a svegliarsi di soprassalto.
Si portò entrambe le zampe al volto, massaggiandosi con forza gli zigomi e la fronte adesso aggrottata in un'espressione dolorosa.
Gli ci vollero un paio di minuti per riprendersi, ed un'altra abbondante decina prima di decidere di alzarsi.. non sapeva cosa fare, avrebbe voluto correre da North e dirgli cosa aveva sognato, ma diamine, c'era sempre Frost in giro per quel dannato castello a ficcare il naso in qualsiasi cosa gli passasse vicino, e quella non era una cosa che il Pooka era pronto a condividere col nuovo guardiano.

Si diresse verso il grosso globo terrestre che troneggiava al centro dello spiazzo principale della caverna, ognuno dei guardiani ne possedeva uno all'interno del proprio rifugio per tenere sotto controllo tutti i bambini del mondo: milioni e milioni di piccole luci brillavano sulle lastre di metallo che ricoprivano la sfera formandone i continenti, ma gli occhi color smeraldo di Bunnymund avevano iniziato a vagare tra quei puntini luminosi cercadone uno in particolare, inutilmente. Sapeva che ormai quella lucina doveva essersi spenta da un pezzo.

No, non poteva affrontare questa cosa da solo, lo aveva già fatto una volta ed era andato tutto in malora.
Si morse il labbro inferiore con gli incisivi da roditore che si ritrovava, prima di battere con leggerezza la zampa sul terreno ed evocare una grossa buca scura: un balzo, silenzioso e rapido, e in un istante il coniglio scomparve.

-

-Jack, smetti di congelare miei elfi, non ho più nessuno che porta me biscotti!-
-Scusa North, adesso smetto promesso.-

Jack se ne stava nel palazzo di Santa Claus ormai da diversi mesi, allontanandosi giusto qualche ora al giorno per portare un pò di freddo scompiglio sul mondo. Si annoiava, ma perlomeno aveva qualcuno che gli facesse compagnia.
Fu mentre ciondolava vicino al tavolo di lavoro di North che, facendo correre lo sguardo all'interno della stanza, notò la comparsa prima di una grossa buca scura, e poi delle ormai familiari orecchie grigie del Pooka.

-Bunny! Qual buon vento amico mio, sei venuto ad aiutare me con preparativi per Natale?-

La voce profonda del guardiano dalla barba candida fece vibrare le lunge orecchie del coniglio, che nel frattempo era saltato sul pavimento rosso dello studio.

-No North, in realtà sono venuto per altro.. Jack..-

Fece un cenno col muso al pallido ragazzino, che rispose con un sorrisetto ironico ed una rapida alzata della mano poggiata sul bastone.
North si fece serio in volto, lui più di tutti era capace di capire cosa passasse per la testa del collega. Jack se ne accorse in tempo prima di mettersi a riempire il nuovo arrivato con una serie di battutine fastidiose, decidendo saggiamente di rimanere in silenzio.

-Amico, cosa è successo? Si vede che sei preoccupato per qualcosa.-

Il Pooka distolse lo sguardo da quello indagatore dell'uomo, stringendosi nelle spalle.

-Beh si, insomma..-

Voleva parlare, voleva davvero farlo, ma cavolo la presenza di Jack lo mandava in paranoia. Lui era ancora un ragazzino, e soprattutto era diventato un guardiano da così poco tempo.. cosa ne sapeva lui dei bambini, e di tutte quelle implicazioni che..

-Bunny, devi stare tranquillo, Jack non dirà niente, vero Jack?-

Ovviamente North aveva capito anche quella di faccende, e sebbene il ragazzo avesse messo la mano sul cuore proprio di fronte al coniglio per dimostrargli la sua buona volontà, quest'ultimo ancora non si sentiva del tutto tranquillo.
Ma d'altronde c'era poco da fare, aveva bisogno di una parlarne con qualcuno.

-Ok senti.. qualche ora fa io.. io ho sognato Amie.-

I grossi occhi azzurri di North si spalancarono a sentire quel nome: posò il pezzo di ghiaccio che stava modellando fino a pochi minuti prima, girando attorno alla scrivania e raggiungendo il coniglio.

-Hai idea di perchè hai sognato lei proprio adesso dopo questi anni?-

Bunnymund si strinse nuovamente nelle spalle, abbozzando un sorriso nervoso.

-Hey amico, è il motivo per cui sono venuto a parlarne con te, eheh..-

-Chi è Amie?-

Gli occhi del coniglio si alzarono al cielo. Lo sapeva che avrebbe dovuto aspettare di essere da solo con North.

-Non è nessuno, senti amico perchè non ti vai a fare un giro? Non hai nessuna splendida giornata da rovinare a qualcuno in Francia o a Philadelphia?-
-Hey Hey calmo coniglietto, volevo solo sapere il perchè di quest'agitazione..-
-Bunny, io credo che tu dovresti dire a Jack di Amie.-
-COSA? Maledizione North che ti viene in mente? Che c'entra lui con questa storia??-

Bunnymund si agitò com'era solito fare quando veniva fuori qualcosa su cui non si trovava particolarmente d'accordo, puntando il suo sguardo infuocato dritto verso quello dell'uomo in rosso.
Ma North era abituato a quello sguardo, ed era in grado di annullarlo con un semplice sorrisone. Era una cosa che il Pooka non sopportava.

-Dico solo che adesso anche Jack è guardiano, è giusto che sappia anche lui.-
-Ma Amie non è una cosa che riguarda TUTTI i guardiani, riguarda solo me! Io non..-
-.. non ti fidi di me.-

La voce del ragazzo lo raggiunse come una stoccata gelida nella schiena, interrompendolo. Il coniglio chiuse gli occhi, sapendo di essere dalla parte del torto. Jack era un ficcanaso infantile e rompiscatole, ma.. era grazie a lui che adesso i bambini del mondo credevano di nuovo in lui. In lui e negli altri guardiani, li aveva salvati tutti da Pitch.
Forse si meritava una chance.
Si passò una mano sugli occhi, sentendo di dover fare la cosa giusta per ripagare quel ragazzetto, perlomeno dandogli un po' di fiducia.

-E va bene..-

North sorrise soddisfatto battendo forte una mano sulla schiena del coniglio che rimase per qualche secondo senza fiato a causa della “pacca”, prima di iniziare parlare, concentrando su di sé la completa attenzione del giovane canuto.

-Amie è una bambina di cui mi sono preso cura non molti anni fa. Cioè non molti per noi, un po' di più per gli umani, una ventina circa. La trovai in una foresta, ma.. non voglio stare a dirti cose che non capiresti, ma diciamo che una volta arrivato, non riuscii a capire dove fossi finito. Rimasi da lei per diversi mesi, era completamente da sola nonostante avesse giusto quattro o cinque anni. Le diedi io quel nome, Amie. È un nome Pooka.-

Mentre raccontava,il suo sguardo sembrava volersi allontanare da quella stessa stanza, viaggiando verso l'orizzonte innevato che si poteva ammirare dalla finestra di quello studio.

-Perchè non la portasti nella tana? O non la riportasti da degli umani?-
- Oh ma andiamo non pensi che se avessi potuto lo avrei fatto? Ce l'ho un cervello pure io amico. Non potevo e basta, c'erano delle voci in giro della presenza di Pitch, anche se nessuno di noi lo aveva ancora visto dai secoli bui. E-e temevo che se un umano fosse passato per una delle mie gallerie, lui avrebbe potuto rintracciare la mia tana tramite esso e.. non potevo rischiare, non avevo idea di quali fossero le sue capacità. Per di più sembrava che quella stramaledetta foresta fosse grande quanto una nazione intera, non c'era mai una fine. Eravamo bloccati lì, e preferivo restare con lei.-
-Poi però giunse periodo di Pasqua, e Bunnymund fu costretto a muoversi da foresta per tornare a tana e iniziare con uova. Ricordo quell'anno, fu Pasqua magra per bambini di tutto il mondo.-
-Io.. se solo non avessi avuto tutta quella paura me la sarei portata dietro,  ma ero così preoccupato per la Pasqua da metterla davanti alla vita di Amie.. mi limitai a rassicurarla, promettendole che sarei tornato prestissimo, e lei.. lei si fidava di me, mi disse che mi avrebbe aspettato lì, e io confidai troppo nelle mie capacità. Tornai alla tana, diedi inizio alla nascita delle uova, ma quando riprovai a tornare la foresta non ne fui in grado. Non la trovai più.-

Bunnymund teneva le orecchie basse, ritornando con la mente a quei momenti dolorosi.
Si guardava le zampe, non aveva voglia di incrociare gli sguardi dei due guardiani: sapeva che sarebbero stati esattamente gli stessi di quando aveva raccontato, vent'anni prima, quello stesso episodio ai compagni.. colmi di insopportabile pietà.

-La cercammo tutti, ma non trovammo né foresta né bambina.-
-.. Eheh, me la ricordo ancora.. era davvero adorabile, in un certo senso somigliava a Sophie.-

Jack rimase in silenzio per qualche minuto, osservando il Pooka che in quel momento si trovava così emotivamente esposto. Aveva visto di cosa era capace in presenza dei bambini, ma soprattutto sapeva quanto fossero importanti per lui. Non fu difficile immaginare come quell'avvenimento lo avesse turbato.

-Non so neanche perchè sono venuto qua, in fondo l'ho soltanto sognata. Probabilmente avevo solo bisogno di parlarne con qualcuno, insomma..-
-Io credo che ci sia motivo, sai che i sogni di guardiani significano SEMPRE qualcosa.-
-North, tu sei sempre troppo positivo.-
-No, io credo che North abbia ragione.-

Bunny e North si voltarono verso a Jack, che nel frattempo era sceso dalla grossa scrivania di legno sul quale si era seduto per tutto il racconto di Bunny, raffreddando coi suoi piedi scalzi il pavimento rosso.

-Beh, secondo me avete una possibilità adesso rispetto a vent'anni fa di trovarla. Adesso ci sono io.-

Bunnymund si lasciò sfuggire un sorrisino ironico, avvicinandosi al ragazzino e guardandolo dall'alto in basso com'era solito fare quando Jack si metteva a dire cose che riteneva particolarmente stupide.

-.. e fammi capire, tu come saresti in grado di riuscire dove noi quattro guardiani abbiamo fallito?-
-Beh, è facile: ognuno di voi ha sempre saputo come agire in zone in cui ci sono effettivamente dei bambini da proteggere, da far sognare, da rendere felici e gioiosi, etc etc.. ma io non mi sono mai limitato a questo. Io il mondo l'ho girato TUTTO, sono stato in ogni angolo della terra, anche il più remoto, e io so che con l'aiuto di Sandy sarò in grado di capire perlomeno la zona in cui si trova Amie.
-Jack, cosa c'entra adesso Sandy?-
-E' facile North, con Sandy riusciremo a riportare a galla i ricordi più dettagliati  del coniglio riguardanti quel periodo, visualizzandoli tramite i suoi sogni. E da lì ci penso io a capire che posto è.-

Bunny rise di nuovo, anche se adesso dentro di sé non c'era solo scetticismo.
Piccola piccola, in fondo al cuore, si era accesa una scintilla di speranza.

-Frost, non per essere polemico ma la terra è molto, molto grande. Amico, possiamo anche provare, ma non credere di arrivare così facilmente dove noi abbiamo sbattuto il muso.-
-Beh, con Pitch è successo proprio questo se non sbaglio, coda di cotone..-
-Ooh, si continua pure con questa storia, rinfacciala ogni dieci minuti, è così che ti fai stare simpatico.-
-AHAHAHA! Ragazzi siete proprio uno spasso, ma adesso c'è cosa importante da fare. Chiamiamo Toothy e Sandy, abbiamo ricerca da fare.-

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Capitolo 2
*** To the Rescue..? • ***


(Chiedo anticipatamente scusa per la lunghezza del capitolo, non volevo fare pause fino alla fine per non interrompere il filo degli eventi, e così mi è venuto un po' lunghetto xD)



Lo sguardo color smeraldo del Pooka vagava nervoso all'interno dell'immenso stanzone, cercando di non posarsi troppo ripetutamente sui presenti.
Sentiva una discreta pressione sulle spalle, il fatto che i Guardiani si fossero riuniti là al Polo Nord per risolvere quella faccenda lo metteva a disagio, visto e considerato che non si trattava di un problema comune, ma di un.. fatto personale.
Toothiana si muoveva svolazzando sopra le teste dei presenti, cercando malamente di mascherare la sua agitazione.

-Toothy, amica mia, cosa è che preoccupa te? Stai facendo venire mal di testa a tutti!-
-Perdonami North, solo che io.. non sono affatto convinta di questa cosa. -

Bunnymund drizzò le orecchie nel sentire la fata pronunciare quelle parole, facendo rapido qualche passo verso di lei.

-Perchè dici questo? Non credi anche tu che questa sia faccenda importante da risolvere?-

L'accento russo dell'abitante del Polo rendeva ogni cosa che diceva incredibilmente divertente alle orecchie di Jack, che ad ogni frase non riusciva a nascondere un sorrisetto allegro.

-Io.. Bunny, non prendere a male ciò che sto per dire ma sono un po' preoccupata per questa storia della ricerca. Insomma, è vero che per noi il tempo passa più rapidamente perchè viviamo molto a lungo, ma.. per quella bambina sono trascorsi vent'anni, sono tanti! Specialmente per una creatura indifesa, lasciata in una foresta selvaggia, da sola.. io non so, non vorrei..-
-.. pensi che sia morta?-

La voce del Pooka fuoriuscì più rotta di quanto desiderasse, facendo rattristare ancora di più la fatina dei denti che già si sentiva non poco a disagio a fare l'avvocato del diavolo in quella situazione.

-Beh no non è detto, insomma può anche darsi che sia sopravvissuta fino a questo momento, ma mettiamo caso che grazie a Jack riusciamo ad individuare la foresta, raggiungerla e persino di trovare Amie.. ormai dovrebbe avere quanto, ventiquattro, venticinque anni? Sarebbe un'adulta, non potrebbe neanche vederti!-

La fata si era fatta adesso più vicina al coniglio, parlandogli faccia a faccia: sul resto della stanza era calato un silenzio meditativo, tutti stavano ragionando su ciò che Toothiana aveva affermato.. non aveva tutti i torti. Bunnymund era rimasto con la bocca aperta nel tentativo di dire qualcosa, ma le parole non sembravano avere un granché voglia di uscire.
Fu North ad intervenire per primo, cercando di allentare la tensione.

-Toothiana, io non credo che situazione sia così terribile come tu descrivi cara. Insomma, intanto io credo che se Bunny ha sognato Amie DEVE esserci motivo, i sogni dei Guardiani vogliono sempre dire qualcosa! E tu sai bene questo.-
-L'hai detto anche prima nel tuo studio, North, ma non capisco. Io ho sempre fatto sogni di ogni genere, ma non sono mai stati a significare niente in particolare.-
-Ti do ragione Jack, ma quanto hai sognato da quando sei Guardiano?-
-Beh io..-

Jack cercò di fare mente locale sull'ultima volta in cui aveva effettivamente sognato qualcosa, ma non ci riuscì.
Touchè.

-Quando non è Sandy a fare dormire e sognare noi, Guardiani fanno sonni silenziosi, per fare sì che quando deve succedere qualcosa di importante i sogni ci facciano.. drizzare orecchie! Ahahahah!!-

Bunny sorrise rassegnato alla battuta che inevitabilmente North gli riservava quasi ogni volta che si vedevano, era incredibile quanto riuscisse ad adattarla ad ogni contesto.
Ripresosi, anche grazie alle parole dell'uomo che, come sempre, lo avevano tirato su di morale, Bunny si passò la zampa dietro al collo massaggiandosi la nuca pelosa mentre prendeva nuovamente parola nei confronti di Toothiana.

-North ha ragione, erano anni che non sognavo niente. E anche io penso che significhi qualcosa. Oltretutto..- Il suo sguardo si fece vago allontanandosi dalle due enormi ametiste che lo fissavano poco più in alto. -.. al momento mi sarebbe sufficiente avere una risposta. Mi basta sapere cosa è successo, il fatto di non avere idea di che fine abbia fatto, se stia bene o no, mi sta facendo stare male da tutti questi anni, vorrei chiudere questo capitolo.. in un modo o in un altro.-

Toothiana lo guardò assumendo un'espressione triste e decisamente rassegnata: ciò che diceva Bunny era giusto, comprensibile e persino condivisibile da ognuno dei presenti, ma ciò non significava che la sua preoccupazione fosse sparita semplicemente sentendo quanto per l'amico fosse importante quella faccenda.
Non voleva vederlo soffrire.

-Bando a ciance! Bunny vieni qua vicino a Sandy, adesso farai piccolo pisolino.-

Il guardiano dei sogni gli sorrise compiaciuto, iniziando già a far muovere attorno al suo corpicino rivestito d'oro la polvere magica con cui era capace di trasportare chiunque nel mondo del sonno.
Bunny si avvicinò un po' riluttante, nonostante le parole di prima esprimessero tutta la convinzione che aveva a riguardo di ciò che stavano per fare, c'era ancora qualcosa che non lo convinceva del tutto.

-Si.. senti, non è che non mi fidi eh testa di ghiaccio, ma esattamente com'è che pensavi di far funzionare questa cosa?-
-Molto semplice: Sandy adesso ti farà addormentare, e grazie ai suoi poteri cercherà di tirare fuori la maggior quantità possibile dei ricordi che hai riguardo quel posto. Una volta fatto, li metterà nel mio cervello mentre sono addormentato, così che io li possa vedere chiari come li hai tu adesso in mente.. e se riesco a capire anche solo la zona in cui si trova questo posto, avremo perlomeno un punto da cui partire con le ricerche!-

Sul muso del grosso coniglio si dipinse una smorfia molto eloquente.

-Forza Bunny! Non fare quella faccia prima ancora di fare prova, dai possibilità a Jack.-
-Si si ok, però Sandy..- si avvicinò con la sua solita postura aggressiva all'ometto dorato, puntandogli minaccioso un dito dritto al naso -.. vedi di non far entrare nel cervellino di questo pivello cose troppo private, o me la paghi.-

Il Guardiano silenzioso assunse un'espressione seria mettendosi una mano sul petto ed alzando l'altra in modo molto solenne.
Bunny sospirò rumorosamente, prima di sedersi a terra davanti al collega: Sandy non perse tempo, iniziando a manipolare la sua sabbia dorata e facendola muovere vorticosamente attorno al proprio corpo, prima di spingerla delicatamente verso il Pooka che, non appena entrò in contatto con essa, roteò gli occhi chiudendo le palpebre per poi crollare disteso a terra con un tonfo.

Il lavoro dello spirito era appena iniziato.
Ciò che doveva fare non aveva niente a che vedere con il suo solito lavoro sulle menti addormentate dei bambini, quando si limitava a stuzzicare e dare vita alla loro fervida fantasia rendendo piacevoli le notti e tenendo lontani gli incubi di Pitch.
Adesso doveva penetrare nella mente del coniglio attraverso il sogno da lui indotto, cercando di selezionare i ricordi più intatti e pertinenti che riusciva a trovare, prelevarli e trapiantarli nella mente di Jack. Non era proprio una passeggiata, visto poi che non si trattava di menti semplici come quelle dei bambini con cui era solito interagire, ma di meccanismi mentali adulti e complicati, pieni di problemi e preoccupazioni da dover aggirare.

Il volto dello spirito, fino a quel momento contratto per l'impegno, si illuminò improvvisamente di gioia mentre con le mani richiamava a sé la sua polvere magica fuori dalla testa di Bunnymund, recuperandola in una specie di torrente che adesso gli si muoveva sinuoso davanti agli occhi: rimase ancora per qualche secondo a contemplare quella sabbia brillante, probabilmente per controllare che ci fosse tutto ciò che aveva trovato e che non avesse preso per sbaglio qualcosa di diverso, prima di voltarsi verso il ragazzino dai capelli bianchi alle sue spalle.
Un'altra fluida mossa delle sue manine e la polvere dorata scivolò lontana da Sandyman raggiungendo ed avvolgendo la testa di Jack, facendolo crollare così come aveva fatto pochi secondi prima con lo spirito pasquale.

Rimasero tutti in un silenzio di sospensione, in attesa che Jack Frost si svegliasse.
Passarono alcuni minuti, e quasi come se ci fosse stata effettivamente una connessione tra le loro menti i due belli addormentati aprirono gli occhi contemporaneamente.
Jack si alzò di scatto seduto, piantando il suo sguardo gelido nel vuoto, muovendo rapido le iridi all'inseguimento di scenari invisibili agli altri ma adesso ben chiari nella sua mente.
Dal canto suo Bunnymund dovette fare un grande sforzo di volontà per tirarsi su, iniziando subito a massaggiarsi le tempie con le zampe: Sandy lo guardò con un sorrisetto di scusa, ricevendo in cambio un'occhiataccia niente male.

Pochi istanti dopo, il silenzio venne rotto dalle parole entusiaste del ragazzino.

-CI SONO! Ci sono, ho capito dov'è questo posto!-

North saltò sul posto esultando con foga in russo, atterrando poi a pochi centimetri da un elfo che riuscì ad evitarlo per pura fortuna: Toothiana si fece scappare un sorriso speranzoso, nonostante fosse ancora preoccupata per i possibili risvolti di quella storia era stupita del risultato ottenuto da Jack.. e ne era felice.

Bunnymund non volle dare al giovane nessuna soddisfazione, perciò bypassò completamente la parte in cui avrebbe dovuto congratularsi con lui per la buona riuscita della sua idea, puntando dritto al punto focale della questione.

-Puoi portarmici?-

Jack non rispose, limitandosi a sorridergli assottigliando gli occhi gioiosamente: Bunnymund non ci poteva credere, era ironico che proprio colui in cui riponeva la minor quantità di fiducia possibile all'interno della cerchia dei guardiani l'avesse aiutato a fare un po' di luce su quella faccenda che lo attanagliava da così tanto tempo.. ma nonostante questo smacco morale, non fu capace di resistere a quell'ondata di speranza che gli aveva raggiunto l'anima, e si abbandonò ad un sorriso sollevato.

Fu un momento di pace relativamente breve, perchè subito la voce potente dello spirito del Natale risuonò nell'intero androne.

-Compagni, non abbiamo tempo da perdere! Forza, vediamo di chiarire faccenda di Amie, dopo potrò tornare a fare miei preparativi per Natale.-
-Oh andiamo North, è solo settembre.-
-NO JACK! Non “solo”, “GIA'” settembre! Forza forza, tutti a slitta!-

Sandy e Toohy espressero la loro approvazione ed iniziarono a spostarsi verso la stalla, ma il Pooka non fu così entusiasta dell'idea di North.

-Co-come slitta? Non possiamo usare le mie gallerie?- Era una domanda stupida, e purtroppo conosceva già la risposta. Ma l'idea di dover nuovamente viaggiare su quel trabiccolo lo metteva non poco in agitazione.
-E come pensi che riuscirei ad orientarmi io rotolando per le tue gallerie, di grazia?-
-Si si ho capito. Certo che se continui a essere così acido ti scambieranno per un ghiacciolo al limone, Frost.-

Toccava rassegnarsi.


-


Finalmente l'aria gelida del Polo Nord iniziò a lasciare spazio a brezze un po' più miti, e Bunnymund fu in grado di alzare la schiena dallo scomodo sedile della slitta senza rischiare di perdere le orecchie per assideramento.
Odiava volare su quella macchina di tortura. Soprattutto in compagnia di quello strafottente di Frost, che tanto di problemi non ne aveva visto che se anche fosse caduto avrebbe potuto galleggiare sulle correnti d'aria senza sfracellarsi duecento metri più in basso..

-Frost, come hai fatto a capire di che zona si trattasse?-
-Te l'ho detto, io il mondo l'ho girato tutto, a differenza di voi che lavorate solo in zone in cui ci sono dei bambini a cui dare attenzioni. Mi è bastato tornare con la mente ad alcune delle zone in cui ero sicuro non sareste mai arrivati.. ma il merito va tutto a Sandy, è riuscito a ricreare in me il tuo ricordo talmente alla perfezione che è stato davvero facile ricordare all'incirca di che posto si trattasse.-

Sandman sorrise felice, dondolandosi sul sedile a fianco del coniglio.

-Jack, ancora tu non hai detto a noi che posto è.-
-Beh quel tipo di foresta io l'ho vista soltanto in un posto North, il Congo.-
Bunnymund sobbalzò sul sedile, rivolgendosi di scatto a Jack. -A-aspetta, come il Congo? No ma non è pos..
-Molto bene allora!- annunciò North estraendo dal cappotto una piccola sfera di neve -Congo!-

Senza far terminare al Pooka la sua frase lanciò lontano davanti alla lunga file di renne la sfera di neve che, con la rotta ormai impostata, aprì un tunnel spaziale che li inghiottì in un istante.
Spuntarono in un cielo terso, di un azzurro davvero intenso rispetto a quello che erano abituati a vedere al Polo Nord, e al di sopra di un'immensa distesa verdeggiante.

Toothiana scosse la testa per riprendersi dal salto spazio-temporale appena affrontato, poi raggiunse rapida il fianco di Bunnymund poggiandogli una mano sulla spalla per farlo tornare pienamente cosciente.
Quel coniglio e le sfere magice di North non erano mai andati d'accordo, un po' come con la slitta. In generale, ogni volta che gli capitava di avere a che fare con North, Bunny si rendeva conto di quanto fossero diversi i loro modi d'agire, di vivere, di tutto.
Riuscì a far riprendere fuoco alle pupille, e si accorse che la fata gli era adesso seduta di fianco.

-Bunny, cosa stavi dicendo prima del salto?-

A Bunnymund tornò subito in mente il primo pensiero che aveva avuto a sentire Jack pronunciare la loro destinazione, e in un attimo gli si fece vicino.

-Jack, non può essere il Congo, ne sono sicuro al cento per cento. Hai sicuramente male interpretato i miei ricordi, te lo dico io amico.-
Jack lo guardò un po' storto. -Come fai ad esserne così sicuro, se fino a cinque minuti fa non sapevi neanche in che continente potesse essere questa foresta? Devi fidarti di me coda di cotone.-

Bunny arricciò il naso sentendosi chiamare di nuovo con quel soprannome odioso, ma fece finta di non aver sentito.

-Te lo dico io perchè: Amie non era africana, non ci somigliava nemmeno ti lontano ai bambini africani. Aveva la pelle chiarissima, e anche i capelli lo erano, quasi bianchi come i tuoi ragazzino. Che ci faceva una bambina così nell'Africa Nera? È ovvio che hai sbagliato con..-
-Maledetto canguro, ma perchè non provi a fidarti per una volta?- Lo interruppe lo spirito dei ghiacci, evidentemente seccato da quell'obiezione.
-Ma che ti entra in quella testa ghiacciolo? Intanto non chiamarmi canguro, e poi io io mi fiderei pure se ogni volta qualsiasi cosa che fai non venisse messa in dubbio dall'evidenza dei fatti! Dovevi dirlo fin dall'inizio che pensavi fosse l'Africa, ti avrei subito stoppato maledizione. Mi sarei evitato un viaggio su questa strappa-stomaco.-
-Che c'entra adesso mia slitta?-

Jack si imbronciò rapidamente alle parole del coniglio, iniziando a controbattere ogni sua frecciatina verbale con uno sguardo sempre più truce ed infastidito.
-Senti io vorrei tanto sapere cosa diamine hai da lamentarti, ti sto solo dando una mano, potresti almeno apprezzare il gesto!-
-Ok, vuoi sentirti dire questo amico? Apprezzo il gesto, anche se apprezzerei più..-

Improvvisamente il Pooka si bloccò.
Come se avesse totalmente scordato cosa stesse facendo o con chi stesse litigando, balzò al centro della slitta alzando in alto il muso, con il naso per aria: le narici rosa avevano iniziato a muoversi freneticamente, mentre con la testa il coniglio sembrava cercare la posizione migliore in cui fiutare l'aria.

-Ehm.. Bunny..-
-SHH. Jack finiamo dopo, NORTH!! NORTH ATTERRA QUA!-

Lo spirito natalizio non se lo fece ripetere due volte facendo violentemente virare la schiera di renne verso il basso: tutti sulla slitta furono costretti ad aggrapparsi come potevano alle sponde di legno per evitare di finire per aria, anche se effettivamente l'unico davvero in pericolo era anche l'unico che non poteva volare nel caso di un bel salto fuoribordo. Ed era anche l'unico che al momento pensava a tutt'altro.

North riuscì a fare atterrare l'ingombrante mezzo di trasporto in una specie di radura in mezzo alla foresta, costringendo le renne ad evitare o distruggere con i potenti zoccoli ferrati gli ostacoli che si erano trovate “sulla pista”.
Ancora prima che la slitta fosse totalmente ferma Bunnymund balzò fuori, atterrando sul terreno reso spugnoso dal fango e dal muschio tropicale: si mise ad annusare ancora più attentamente l'aria, facendo scattare il naso in ogni direzione alla ricerca della flebile traccia odorosa che lo aveva raggiunto in cielo.
Poi, dopo qualche interminabile minuto in cui nessuno aveva osato aprire bocca per paura di fare interferenza con le indagini, lo stesso spirito pasquale aprì bocca pronunciando le parole che tutti furono felici di udire.

-E' qui. Sento il suo odore, è debole, ma è suo.-

Jack lo raggiunse svolazzando fuori dalla slitta: decise di fare finta di niente riguardo alla discussione di poco prima, ne avrebbero riparlato quando tutta questa storia sarebbe finita. Gli voleva bene, sapeva che era solo per via di quella situazione che si era rigirato in quel modo.. ne era sicuro.

-Davvero? Come fai a ricordarti il suo odore dopo tutti questi anni?-
-Beh..- Bunny si passò la zampa sulla folta pelliccia che aveva sul petto grattandosi lo sterno: lo faceva spesso quando si metteva a parlare di cose a cui teneva, ormai si erano accorti tutti di quella sua strana abitudine. -.. ho passato praticamente un anno intero con quella bambina che mi dormiva addosso e tra le braccia, diciamo che l'odore mi è rimasto nel naso, eheheh..-

Toothiana lo raggiunse rapida come un uccellino, poggiandogli nuovamente la mano sulla spalla. Bunnymund la guardò sorridendo, conscio del fatto che dopo vent'anni avrebbe messo una pietra sopra a quell'enorme piaga nel suo cuore.. in un modo o nell'altro.

-Forza andiamo gente, abbiamo bambina da cercare, da?-

Bunnymund aprì la fila iniziando a camminare svelto tra la vegetazione fitta della foresta, annusando l'aria alla ricerca di quella traccia.

-beh North, credo che se la troviamo ci ritroveremo davanti una bambina, sarà cresciuta.-
-Hai ragione Jack, allora cerchiamo giovane donna con capelli chiari.-

Passarono alcune ore in cui il grosso coniglio guidò il gruppo tra le sterpaglie e i grossi alberi della foresta, aggirando paludi e acquitrini.
C'era un caldo terribile, e North fu felice di aver lasciato il suo grosso ushanka nero sulla slitta.
Jack però iniziava ad avere qualche problema.

-Hey.. hey Bunny, manca molto? Io sto morendo di caldo..-

Bunny si voltò a guardare il volto esausto del ragazzino, e fu tentato di infierire come quando era lui a crepare di freddo con quel rompiscatole tutto pimpante che gli saltellava intorno. Si trattenne, limitandosi a rispondere un po' sconsolato.

-Non lo so ragazzi, io continuo a sentire il suo odore, è un'ora che ci troviamo nella zona in cui è più marcato, ma.. non capisco. Eppure lo sento così forte adesso.. se non ci fossero tutti questi maledetti alberi, puzzano in maniera assurda.-

Erano fermi in una radura, o meglio in uno spazio erboso che si era formato alla base di un immenso albero dal fogliame fittissimo.
Toothiana svolazzava come sempre attorno al gruppo, scattando rapidamente da una parte all'altra attorniata da alcune delle fatine che avevano insistito per accompagnarla: improvvisamente, lo spirito della memoria si sentì toccare la gamba da una mano che le sfiorò le piume facendole un po' di solletico.
Non stette troppo a ragionarci su, pensò che si trattasse di Sandy che desiderava la sua attenzione per qualcosa e che quindi l'aveva toccata per chiamarla.

Ma quando si voltò vide che Sandy era da tutt'altra parte, ed un'ombra rapida le scivolò vicino rapida come una saetta: emise un grido acuto, attirando l'attenzione del resto dei guardiani, ma appena questi si voltarono non videro altro che un grosso cespuglio muoversi di fronte a Toothy.

Bunnymund estrasse rapido i suoi boomerang, superando Toothiana ed avanzando cauto verso il cespuglio.

-Tranquilla Toothiana, probabilmente è solo animale che ha voluto assaggiare te! HAHAHAHAH!.-
-North smettila!-

Con la punta del boomerang il coniglio agitò alcune delle foglie del cespuglio, e in risposta altre foglie si mossero leggermente.
Non sapeva cosa aspettarsi, aveva una conoscenza della fauna africana piuttosto scarsa.

-Sentite, magari è solo un'animale spaventato, io direi di proseg..-

-A.. Aster?-


Una voce fuoriuscì dal cespuglio, un po' titubante, e con una pronuncia strana.
Bunnymund si drizzò di scatto allontanandosi dal cespuglio d'istinto. Poi di nuovo, quella stessa voce.

-Aster? .. Aster? ASTER!-


La voce si fece squillante, e in un attimo il Pooka vide un'ombra rapida schizzare fuori dal cespuglio e catapultarglisi addosso: finì a terra, e gli ci volle qualche secondo per capire cosa stesse succedendo.
Vide per prima i volti dei compagni, un mix di espressioni tra lo stupido e il disorientato, ma tutti con la bocca letteralmente spalancata.

Poi tirando su la testa, il suo sguardo si posò su un paio d'occhi azzurri come il cielo, in parte nascosti da una fitta frangia incolta, ma brillanti come due gemme.

-Aster! Aster!!-


L'espressione dello spirito si contrasse, assumendo caratteristiche simili a quelle degli altri guardiani: allungò una zampa, raggiungendo il volto a cui appartenevano quegli occhi azzurri, spostando alcune ciocche chiare dalla fronte e dalle guance sporche di fango.
Adesso il volto della ragazza che lo aveva appena atterrato gli si mostrava chiaro davanti agli occhi.
Quel volto che aveva tante volte rivisto nei suoi ricordi, che adesso appariva così cambiato, cresciuto, ma che per lui era assolutamente inconfondibile.

-.. Amie?-

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Capitolo 3
*** Determination • ***


Ok, è venuto lungo pure questo, chiedo venia! XD


Era cambiata parecchio, in effetti.
Bunnymund la guardava con gli occhi sgranati, ancora disteso per metà sull'erba: era lei, non c'erano dubbi.
I capelli erano sporchi, gli stracci che aveva addosso sembravano fatti di pelle d'animale strappata ed erano tenuti assieme con legacci di fortuna, aveva le unghie lunghe e croste di sangue e fango su tutto il corpo.. ma era Amie.

Il Pooka si alzò seduto mentre un gran sorriso gli illuminò il muso.

-Amie sei tu? Per.. per gli Dei, sei.. sei.. ah.. ahahah!-

Non riusciva a trovare le parole, sentiva solo salire dallo stomaco una sensazione di gioia irrefrenabile che lo pervadeva ogni secondo che passava ad osservare quegli occhi così familiari.
La ragazza ricambiò il suo sorriso lanciandogli le braccia al collo e stringendosi forte a quel corpo morbido che ricordava così bene, nonostante gli anni trascorsi.
Bunnymund riconobbe quella stretta, e non fu in grado di resistere dall'abbracciarla a sua volta. Erano passati vent'anni, eppure sentiva ancora un affetto profondo e spontaneo per quella.. ex bambina.
Amie si allontanò di qualche centimetro iniziando a fissare lo spirito dritto negli occhi, senza smettere un solo momento di sorridere estatica.

Poi, con una delicatezza unica, socchiuse gli occhi poggiando la propria fronte su quella del Pooka.. una sola, minuscola lacrima sfuggì alle sue ciglia percorrendo rapida la guancia sudicia, mentre con le mani stringeva forte la pelliccia attorno al collo dello spirito.
I Guardiani, rimasti fino a quel momento in silenzio nello sconcerto generale, dovuto soprattutto alla sorpresa e la rapidità con cui era accaduto tutto, si sciolsero nell'assistere alla dolcezza di quella scena: si riusciva a percepire, in quel semplice gesto, la potenza del legame che quei due avevano costruito quando Amie era ancora una bambina.

Di scatto però, come se si fosse resa conto in quel momento della situazione in cui si trovava, la ragazza si slacciò da quell'abbraccio allontanandosi di un paio di passi dal coniglio e mettendosi a scrutare gli altri membri del gruppo con uno sguardo torvo e diffidente.
Così come avrebbe potuto fare un lupo messo alle strette, contrasse le labbra in un un ghigno minaccioso, mostrando i denti a coloro che, evidentemente, in quel momento considerava una minaccia: la sua postura si era fatta ricurva, e tutto in lei ricordava i tratti di una bestia pronta ad attaccare.

Bunnymund si alzò rapido, parandosi davanti alla ragazza e mettendogli le zampe davanti al volto per farla tranquillizzare.

-Hey hey piccola tranquilla, loro sono con me, sono altri spiriti! Siamo tutti amici qua.-

Amie sembrò fidarsi di quelle parole, tornando eretta ma senza smettere di tenere d'occhio gli sconosciuti.
Jack trovò quella scena particolarmente divertente, ridacchiando sommesso mentre si appoggiava al fidato bastone di legno nel vedere il suo amico correre ai ripari con quella strana tipa.
Ma Bunnymund non fece caso al ragazzino, in quel momento aveva altri mille pensieri su cui concentrarsi.

-Come sei sopravvissuta qua da sola per tutti questi anni? Cavoli, sei.. sei cresciuta davvero, l'ultima volta che ti ho vista mi arrivavi a malapena alle ginocchia.-
-ah.. mh..-

Il volto della ragazza era contratto in una smorfia concentrata, sembrava alla ricerca delle parole giuste per rispondere allo spirito ma più passavano i secondi, e più quel comportamento lasciava i presenti straniti.
Gli altri Guardiani si avvicinarono per capire meglio cosa stesse cercando di dire loro.

-Piccola tutto bene? Dai.. dimmi qualcosa..- La voce di Bunny iniziava a farsi un po' preoccupata, mentre di lontano una flebile consapevolezza sembrava iniziare a farsi strada nella sua mente.
-.. emh.. Aster.. torn.. torna?-
-Torna? Parli di me, che sono tornato?-
-Tornato! Aster, tornato!-

Felice come una pasqua la ragazza saltò nuovamente tra le braccia del coniglio, lasciando i presenti un po' interdetti.
Bunnymund le accarezzò la testa, prima di spingerla nuovamente distante da sè: la guardò intensamente negli occhi poggiandole le zampe sulle spalle, e cercando di esprimersi un po' più lentamente di quanto avesse fatto poco prima.

-Amie, ascoltami bene: capisci quello che dico?-
-Bunny che succede?- Toothiana si era fatta vicino allo spirito pasquale che però non sembrava avere intenzione di staccare i suoi occhi da quelli dell'umana. Amie dal canto suo aggottò le sopracciglia cercando di concentrarsi quanto più poteva.
-..si. Si, capi.. capici. Capisci.- ad enfatizzare quel suo tentativo di asserzione annuì con forza, lasciando Bunny un po' perplesso.

Si staccò dalla ragazza ed incrociò le braccia sul petto, assumendo un'aria meditabonda.

-Bunny, sai dire noi cosa sta succedendo? Perchè parla in questo modo?-
-Beh io credo.. credo che sia perchè è stata per tutto questo tempo da sola.-

Osservò preoccupato l'umana che, evidentemente a disagio per quella situazione, adesso si teneva stretta tra le braccia mantenendo il volto basso.
Non sapeva effettivamente come fare per farsi capire meglio di così: aveva trascorso gli ultimi vent'anni senza proferire parola con nessuno, limitandosi ad urlare o ringhiare al massimo, i muscoli della lingua e della bocca non erano più abituati a muoversi per permetterle di pronunciare parole precise, per non parlare del fatto che proprio non le venivano in mente. Riusciva ad interpretare e capire quasi senza problemi quello che sentiva, ma non riusciva a riprodurlo.

-A me sembra che capisca cosa diciamo, semplicemente faccia fatica ad esprimersi.-
-Si Jack, è quello che penso anche io.. maledizione, povera piccina, stare tutti questi anni da sola guarda come ti sei ridotta..- Il coniglio si avvicinò nuovamente alla ragazza, carezzandole il volto con espressione triste.

 -Bunny, vedi forse evitare di trattarla come se avesse ancora cinque anni potrebbe aiutarla a sbloccarsi da questa situazione.. magari un giorno tornerà a comunicare come una persona vera, e non come una bestia.-
-Hey amico, stai attento a quello che dici.- le parole di Bunny lo raggiunsero anche se si trovava alle sue spalle, ed Amie spostò la testa aggirando con lo sguardo il corpo del coniglio fino ad incrociare i grandi occhi azzurri dello spirito invernale, aggrottando il naso e sbuffando in segno di disprezzo.

-.. appunto.-
-Ragazzi non agitatevi, io sto pensando a problema maggiore adesso.-
-Di che parli North?-
-Com'è che Amie vede noi?-

Nonostante la sua bocca si fosse aperta per rispondere, il coniglio rimase in silenzio per qualche secondo.
Si portò una zampa al mento iniziando ad accarezzarsi il pelo, provando a ragionare sulle parole di North: effettivamente, nonostante ormai fosse chiaro che la ragazza era perfettamente in grado di vedere e toccare i Guardiani, tutto ciò non aveva senso. Era ormai un'adulta, ed era davvero, davvero davvero raro che delle persone ormai cresciute fossero in grado di vedere gli spiriti.
C'era sempre quel momento in cui i bambini, nonostante la fede che avevano avuto nei loro eroi, nonostante la convinzione della loro esistenza con la quale erano cresciuti.. semplicemente, smettevano di crederci. Era una cosa naturale, ed era necessario per permettere ai Guardiani di concentrarsi sulle nuove generazioni. Triste, ma necessario.

Amie non capiva il punto della situazione. Era ovvio che li vedesse, come poteva essere altrimenti?
Dal suo punto di vista, si trattava solo del suo coniglio e di altra gente strana che era lì, con lei. Non aveva idea neanche di cosa fossero, degli spiriti.
E questo per un motivo molto, molto semplice.

-Io credo che..-
-Oh, ma che scena incredibilmente commovente.-

Toothiana aveva preso timidamente la parola iniziando a svolazzare agile di fronte all'umana, ma una voce estranea l'interruppe raccogliendo l'attenzione di tutti i presenti. Sapevano benissimo a chi apparteneva.
L'intero gruppo dei guardiani si voltò rapido nella direzione da cui avevano sentito provenire la voce, ma non videro niente: Bunnymund aveva nuovamente impugnato i suoi boomerang, mentre due grosse sciabole lucenti erano spuntate in mano a North.

-Non pensavo di poter trovare un essere umano in questo.. posto sperduto, dimenticato dagli Dei.-

Stavolta alle loro spalle, la voce aveva assunto un tono ironico, ma ancora una volta nonostante la rapidità con cui tutti si erano voltati.. non videro niente.

-PITCH! Schifoso bastardo vieni fuori!-
-Calma coniglietto, non sono qua per combattere con voi.-

Comodamente appoggiato al tronco di un albero, a pochi metri dal gruppetto, Pitchblack se ne stava ad osservare l'eterogeneo gruppetto con il suo solito sguardo sufficiente ed un sorrisetto fastidioso dipinto sul viso spento.
I Guardiani si misero a semicerchio attorno all'umana, che dal canto suo non sembrava avere pienamente chiara la situazione.

-Cosa vuoi? Perchè sei qua?-
-Jack, è sempre un piacere vederti.. sai, ho avuto un po' di problemi con alcuni incubi ultimamente, ma diciamo che adesso ho.. la situazione sotto controllo.- si passò la mano tra i capelli neri come le tenebre ammiccando al ragazzo delle nevi, prima di riprendere a parlare sorridente. -In realtà ero solo curioso, volevo sapere cosa avessero da fare di così importante i cinque Guardiani tutti assieme.. e che dire, ammetto che si tratta di una cosa molto interessante.-

Lo sguardo brillante dell'uomo nero si posò su Amie, che dal canto suo non aveva smesso di guardarlo neanche per un istante: aveva una mano stretta sulla pelliccia di Bunny, più per un ricordo abitudinario che per una necessità vera e propria.

-Non c'è proprio niente di interessante Pitch, vattene se non vuoi prenderti una discreta quantità di legnate in quei denti orribilmente storti e sporchi che ti ritrovi!-
-Eheheh, come niente di interessante.. un'umana adulta che può vederci, la chiami una cosa “non interessante”? Devo confessarvi che mi fa non poca gola.. voi non potete capire cosa leggo io in lei.-

Amie sentiva la tensione che si era formata tra il nuovo arrivato ed il gruppo in compagnia del suo Pooka, ed era una cosa che le dava molto fastidio: fino a pochi minuti prima, anche il grosso uomo con la barba, il bambino pallido, il polletto ed il sole con la faccia rappresentavano una minaccia per lei, ma Aster le aveva detto che erano suoi amici, e gli amici di Aster non si toccano.
Ma quello appena arrivato non era suo amico.
Quindi era una minaccia.

Silenziosa come un'ombra sgusciò tra i corpi dei Guardiani che le facevano da scudo, raggiungendo in poche falcate l'uomo in nero: Bunnymund la sentì scivolargli al fianco ma non fece a tempo neanche a bloccarla con un braccio prima che le fosse completamente passata oltre.
Con gli occhi illuminati da una luce selvaggia, Amie si portò viso a viso con Pitch preparandosi a colpirlo con la mano armata di lunghe unghie indurite dagli anni della sopravvivenza e puntando direttamente alla faccia dello spirito tenebroso che, preso alla sprovvista da quell'attacco inaspettato, produsse un acuto -HYKES!- prima di scomparire nell'ombra prodotta dall'albero stesso.
La “zampata” della ragazza colpì il grosso albero staccandone una spessa fetta di corteccia: Amie rimase per qualche secondo a guardarsi attorno alla ricerca di Pitch che, secondo i suoi calcoli, sarebbe dovuto finire con il naso e forse un occhio in meno, e non trovandolo si rivolse un po' sconvolta al gruppo di spiriti.

I guardiani rimasero a bocca aperta a vedere la performance della ragazza. Specialmente Bunnymund, che rimase quasi traumatizzato da ciò che aveva appena visto.
La sua Amie, la dolce bambina candida come un ovetto di Pasqua nascosto in un cespuglio di margheritine, gentile, tranquilla ed affettuosa, era diventata una.. selvaggia, violenta.. bestia, capace di avventarsi su qualcuno puntando a sfregiarlo in volto con una forza tale da scortecciare un albero, senza neanche starci a riflettere.

-Ma sei impazzita? Ragazza, devi lavorare sulla gestione della rabbia!-

Pitch era ricomparso diversi metri più lontano, lasciando i Guardiani tra sé e l'umana: si teneva il petto con una mano, ed ancora mostrava un'espressione un po' sconvolta. Ma durò poco, perchè immediatamente un largo sorriso perverso gli attraversò il volto, mentre gli occhi gli diventavano due fessure sottili e brillanti.

-.. potrei aiutarti io se lo desideri.-

Amie lo guardò storto, sorridendo ironica alla sua proposta.

-No. Tu puzzo.-

la risposta dell'umana fu secca, provocando uno scoppio di risate incontrollabili nel silenzioso Sandy e in Jack, mentre Pitch cambiava espressione sdegnandosi della bassa offesa appena ricevuta.
In realtà, se avessero potuto entrare nella mente della ragazza avrebbero potuto leggere un discorso un po' più complesso, più simile a “non scherziamo strano uomo che sparisce nel nulla, puzzi di malvagità e cattiveria a due chilometri di distanza”. Ma ovviamente, la limitata capacità di espressione l'aveva costretta ad una sintesi piuttosto divertente.

-Molto bene,- si ricompose l'uomo nero. -Vorrà dire che per adesso mi ritirerò.. vedremo se il destino ci farà nuovamente incontrare.-

E senza aggiungere altro, né fare caso alle risate denigranti dello spirito invernale, scomparve in un'ombra.

-Maledizione, vorrei sapere cosa se ne farebbe Pitch di Amie. Che vantaggi può ottenere da un'adulta che vede noi spiriti? Non capisco sinceramente.-
-Non lo so Toothy, ma questa cosa ci costringe a guardarci le spalle..-
-Temo di si Jack. Tanto per cambiare.-

Amie tornò nei pressi dei Guardiani, sorridendo felice per il risultato ottenuto. North rise di gusto riponendo le sciabole, prima di mollare una pacca ben piazzata sulle spalle a Bunnymund.

-HAHAH! Visto la tua bambina? Dico che adesso sappiamo come che ha fatto a stare qua da sola tutti questi anni, AHAHAHAH!-

Bunny si prese la botta, ma non rispose a North. Aveva troppi pensieri per la testa, e si limitava a guardare un po' intristito la giovane umana che gli si era fatto nuovamente vicino, preoccupata adesso per l'espressione che leggeva in volto al coniglio.
Il Pooka provava sentimenti contrastanti, era al settimo cielo e ricolmo di soddisfazione e genuina felicità per aver ritrovato la sua adorata Amie, ma.. era anche spaventato da cosa quella foresta l'aveva fatta diventare.
I Guardiani intuirono il disagio dell'amico, ma non poterono fare altro che restare in silenzio mentre osservavano quella scena che, da un certo punto di vista, poteva risultare quasi straziante.. Bunny accarezzava il volto di Amie, che dal canto suo non capiva cosa lo affliggesse: lei non si era posta nessun problema, aveva passato la sua vita a sopravvivere senza che nessuno le insegnasse cosa era da essere umano, e cosa fosse da animale.
E adesso che dopo venti anni, l'unico punto di riferimento che la sua memoria le aveva permesso di ricordare era tornato da lei, si sentiva come colpevole di qualcosa, percepiva di aver fatto qualcosa che lo aveva rattristato a quel punto.. ma non capiva cosa.

Tentanto di interrompere quel silenzio ormai troppo pesante per tutti, Toothiana si sentì in dovere di tirare fuori l'argomento che dall'inizio le era balenato in mente, ma che fino a quel momento aveva avuto paura di mettere in tavola.

-Bunny, cosa credi che dovremmo fare adesso? Io.. io penso che Amie dovrebbe tornare tra gli umani.-

Il coniglio si voltò di scatto fulminando la fata con uno sguardo indescrivibile, un misto tra rabbia, frustrazione e tristezza.

-Non dire idiozie Toothiana, come puoi dire una cosa così? Io.. io l'ho cercata per tutti questi anni, non posso semplicemente prenderla e..-
-Bunny amico mio, non arrabbiarti con Toothy, quello che dice lei è cosa giusta: Amie è essere umano, dovrebbe stare con suoi simili, non in una foresta.-
-Si, questo lo so, ma..-

La discussione andava avanti, Bunny continuava ad opporsi alle motivazioni che sia North che Toothiana gli stavano dando, mentre Jack e Sandy si limitavano ad osservare in silenzio.
Amie non capiva, oltre al fatto che stavano parlando troppo velocemente per permettere al suo cervello di elaborare e capire le parole che dicevano, i concetti che esprimevano non le erano affatto chiari: aveva solo capito che parlavano di lei, e del fatto di andare da qualche parte.
Rimase in silenzio, ma si allontanò di qualche passo dal gruppetto, raggiungendo un basso alberello da cui strappò uno strano frutto che, una volta sedutasi su una roccia melmosa, iniziò a divorare in maniera piuttosto rude.

Sandy la osservò silenzioso come sempre, sospirando nel sentire Bunny difendere così tanto quella che in fondo era semplicemente l'idea che lo terrorizzava di più in quel momento, ovvero quella di dover abbandonare la sua “bambina” appena dopo averla ritrovata.
Lo spirito sei sogni decise quindi di dire la sua sulla faccenda, interrompendo la discussione in corso tra i guardiani posizionandosi esattamente in mezzo tra loro.

-Sandy, vuoi dire qualcosa?-

Delicatamente, sulla testa del Guardiano comparve una figura composta dalla sabbia magica che aveva pochi istanti prima evocato, rappresentante una boccia con un pesciolino dentro: dalla boccia il pesciolino saltò fuori, mentre attorno a lui iniziavano a crearsi le figure di alcune persone che gli camminavano attorno, rendendolo nervoso e guizzante.

Il messaggio era piuttosto chiaro, e Bunny fu il primo a coglierlo per perorare la propria causa.

-Esatto! Anche io la penso come Sandy, se riportassimo Amie adesso tra gli esseri umani non sarebbe in grado di integrarsi neanche un po', le faremmo solo un torto!-
-Si, sarebbe effettivamente un pesce fuor d'acqua.- commentò per la prima volta Jack, ricevendo in cambio un sorriso pieno di gratitudine da parte del Pooka.
-Uhm, forse avete ragione.. però cosa possiamo fare? Non possiamo lasciarla qua per sempre, non è.. non è giusto.-

Toothiana spostò lo sguardo sulla ragazza che adesso si era messa a districarsi i lunghi capelli sporchi da alcuni grumi di fango, sospirando triste nell'immaginarsi un essere umano costretto a passare l'intera esistenza così.
Bunnymund strinse entrambi i pugni, lanciando un'occhiata risoluta ad Amie, prima di rispondere alla collega.

-Ci penso io. La farò tornare una persona normale, alla fine le serve solo un po' di compagnia, avete visto anche voi! Capisce, e per quanto riesce parla anche! Va soltanto.. sgrezzata. La porterò con me nella mia tana, e..-
-Bunny, senza offesa, ma come pensi che possa tornare a comportarsi come un essere umano stando solo in compagnia di un coniglio, in una tana.. di coniglio? Cioè, andiamo, non mi sembra la soluzione adatta.-
-Jack, tu non capisci! E'.. è colpa mia se è ridotta in questa maniera, capisci? Mi sento in colpa, devo aiutarla!-

North ponderò per qualche secondo, ascoltando i due parlare della faccenda, prima di esprimere il proprio parere.

-Io credo che potremmo tenerla con noi per qualche tempo. Non in tua tana Bunny, al Polo Nord. Là puoi stare quanto vuoi, ci sarò io e c'è Jack, pure Toothy e Sandy possono stare qualche tempo per aiutare Amie.. tutti insieme noi possiamo fare tornare lei normale, e poi potrà andare di nuovo in città con esseri umani.-

Bunny si grattò il petto nervosamente, ragionando sulle parole appena espresse dal Guardiano natalizio.

-Si, si forse è la soluzione migliore..-
-Forza.- Jack gli posò una mano sulla spalla, scuotendolo un po' per incoraggiarlo. -Se sta con tutti è meglio, ha bisogno di noi. Non devi addossarti tutto il peso di questa faccenda, ci siamo noi per aiutarti!-

Bunny gli sorrise. Quel ragazzino lo faceva infuriare due volte su tre, ma solitamente la terza volta era quella in cui si comportava da vero amico.
Si liberò dalla presa gelida di Jack, e raggiunse la ragazza. Amie, appena vide il suo amico farlesi appresso, si alzò in piedi sorridendogli titubante, un po' incerta su cosa stesse effettivamente per succedere.
Il Pooka le prese le mani tra le zampe, ed iniziò a parlare con un tono molto tranquillo e dolce.

-Piccola, ti va di venire via con noi? Ti portiamo in un posto.. migliore di questo. Non puoi più vivere così, capisci vero?-

Amie lo guardò affondando le sue gemme azzurre nei pozzi smeraldini del coniglio, rispondendogli al meglio che poteva.

-Io.. io voglio.. Aster.- e senza attendere una risposta dall'amico, si poggiò delicatamente a lui affondando il viso nella pelliccia che aveva sul petto. Adesso che lo aveva ritrovato, sentiva di non voler abbandonare l'unico che, a sua memoria, in tutta la sua vita si era preso cura di lei.

Bunnymund sorrise avvolgendola con le sue braccia, e poggiando il mento sulla sua testa: fu un gesto che compì in modo quasi automatico, ma che gli causò una fitta di nostalgia allo stomaco.. quella era la posizione in cui Amie si addormentava sempre quando era piccolina.
Sorrise tra sé.
Amie sarebbe diventata la ragazza che era destinata ad essere, e lui l'avrebbe aiutata in ogni modo possibile.

North si fece avanti interrompendo quel prezioso momento nostalgico, abbracciando con forza sia Bunnymund che Amie tra le proprie grosse braccia e tirandoli su all'altezza del suo viso.

-Forza, torniamo al Polo! Tutti alla slitta!-

 

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Capitolo 4
*** Just Life • ***


Quarto capitolo! Pazzesco, non ho mai fatto una fic così lunga.
Spero vi piaccia, vi prometto già che dal prossimo gli eventi inizieranno a susseguirsi un pò più rapidamente di così XD Ma adesso avevo proprio voglia di dilatare i tempi, quindi.. slow fic is slow XD





L'impresa si rivelò essere impegnativa fin dai primi istanti.
In fondo, c'era da aspettarselo.. chi non avrebbe difficoltà ad adattarsi ad uno stile di vita impartito da canoni sociali, dopo ben vent'anni vissuti in totale libertà, schiavi soltanto delle necessità primarie imposte dalla sopravvivenza, ed in vista dell'unico desiderio del quieto vivere in confronto con la natura che ti circonda?

Persino il viaggio che condusse per la prima volta, perlomeno per quanto ricordasse, Amie fuori dalla foresta africana nel quale aveva speso la maggior parte della sua vita, fu degno di nota.
Nonostante lo scetticismo del Pooka, il gruppo raggiunse la slitta per fare ritorno al polo con Amie che, silenziosa come una biscia nella palude, li seguiva poco distante: si muoveva tra la fitta vegetazione tropicale con agilità, e fu grazie alla sua conoscenza della zona che furono in grado di raggiungere il grosso mezzo di trasporto dimezzando il tempo con il quale avevano trovato lei.

La ragazza rimase un po' interdetta nel trovarsi davanti quello strano, enorme veicolo in legno colorato a cui erano legate bestie che non aveva mai visto: si avvicinò loro cauta, cercandone il contatto visivo ed allungando la mano esile in direzione dei musi accaldati dal clima afoso.
Bunnymund non fece quasi a tempo a preoccuparsi di ciò che la ragazza stava facendo, poiché incredibilmente le grosse bestie si limitarono ad ammansirsi in sua presenza, senza dispensare calci o incornate come erano solite fare persino in presenza del loro padrone.

Più difficile, in compenso, fu per il coniglio cercare di convincere l'umana che non poteva ucciderne una per mangiarla, neanche con la scusa che essendo legate sarebbe stato sicuramente più facile buttarle giù.

La sorpresa arrivò quando la grossa slitta riprese il volto alla volta del castello di North: nonostante la preoccupazione generale su come Amie avrebbe preso la faccenda del volare su una slitta vista la sua esperienza di vita piuttosto limitata, rimasero tutti stupiti di come l'umana reagì bene alla cosa.
Anche se inizialmente la cosa la sconvolse un po', specialmente per via della sensazione in sé del sollevarsi da terra, e che la lasciò per qualche istante confusa, presto la ragazza si ritrovò a saltellare da un sedile all'altro della slitta per osservare meglio adesso le fronde degli alberi più alti così da vicino, adesso la foresta vista dall'alto, adesso le nuvole che da sempre aveva ammirato nei pochi squarci di cielo visibili dal sottobosco in cui solitamente viveva.

Del tutto noncurante delle sbandate che il trabiccolo di legno prendeva ad ogni virata delle renne, si sporgeva dalle sponde di legno provocando costanti picchi d'adrenalina in Bunnymund che correva a ritirarla dentro.
Dovette più volte metterla seduta di fianco a sé tentando di spiegarle che era pericoloso, ma ogni volta Amie lo guardava sorridendo, gli metteva una mano sulla guancia pelosa e lo guardava tranquilla, come a cercare di farli capire che non aveva niente di cui preoccuparsi.
Ovviamente non serviva a niente, ogni volta che si gettava verso la lunga fila di renne affiancando con un balzo North, oppure si metteva in piedi accanto a Jack sulla sponda posteriore della slitta per vedere il mondo che si lasciavano alle spalle.. il Pooka perdeva due anni della sua vita immortale.

-Adesso noi prendiamo stessa scorciatoia di prima!- Annunciò North felice, non appena si rese conto che il coniglio era riuscito a recuperare per l'ennesima volta e metterla seduta tra sé e Sandy.

Prese in mano la piccola sfera di neve, ci sussurrò qualcosa vicino in russo, e la scagliò di fronte alla sfilza di renne: Toothiana sembrò rendersi conto troppo tardi di cosa stesse succedendo, e non fece in terra a gridare un -NORTH, aspetta!!- che già la slitta si era infilata nel tunnel dimensionale.

Fu una volta usciti dall'altra parte del vortice luminoso che i guardiani si resero conto di ciò che lo spirito della memoria avesse intenzione di dire a North: si voltarono tutti verso l'umana che, come un sacco di patate, era crollata a terra ai piedi del Pooka e di Jack tenendosi stretta le braccia e rannicchiandosi quanto poteva contro le paratie di legno.

-Per gli Dei!! North, presto il cappotto!-

Jack fece un balzo raggiungendo la postazione di guida e prendendo il posto alle redini dello spirito natalizio che, appena liberatosi dalle briglie, si spostò al centro della slitta spogliandosi dell'enorme casacca rossa che lo avvolgeva coprendo il corpo tremante della ragazza.

-Shostakovich! Non avevo pensato che Amie è umana!-
-Diavolo, abituata com'era a vivere con più di trenta gradi, è un miracolo che non sia morta sul colpo per l'escursione termica.. come ho fatto a non pensarci!-

Bunnymund aveva raggiunto la ragazza sul pavimento della slitta, tenendola stretta e cercando di scaldarla ulteriormente.
Raggiunsero il più rapidamente possibile l'interno delle stalle polari, dove fortunatamente la temperatura risaliva qualche grado oltre lo zero: il Pooka prese in braccio il corpo ancora avvolta nel cappotto rosso di Amie, che un po' per cercare calore, un po' per riflesso incondizionato, affondò il viso nel collo di pelliccia del coniglio.

Pochi minuti, ed il calore degli interni del palazzo avvolse l'intero gruppo di Guardiani.
Bunny portò Amie davanti al grosso camino, posandola delicatamente sul tappeto morbido: ancora prima di smettere di tremare per lo shock termico subito poco prima, la ragazza fece capolino dal pesante abito di North iniziando a guardarsi attorno.
Aveva gli occhi spalancati e la bocca aperta mentre osservava gli immensi spazi interni che la circondavano, incapace di soffermarsi su qualcosa prima che qualcos'altro attirasse la sua attenzione.

I colori, i giocattoli, le vetrate, i mobili, i libri.. un'overdose di meraviglia.

North e Toothiana sorrisero vedendo che nonostante avessero fatto quella cappellata la ragazza stava bene, e così fece il Pooka.
Lentamente, iniziarono a fare capolino da ogni angolo dello stanzone i piccoli elfi che abitavano il palazzo assieme a North, facendosi vicini all'umana: da parte loro c'era quasi la stessa sorpresa che ebbe lei nel vedere quel gregge di strane creaturine scampanellanti, visto che non era praticamente mai successo che un essere umano finisse lì.

Amie dapprima si ritrasse da quegli esserini che le si avvicinavano così rumorosamente, ma poi si rese conto che oltre ad essere innocui erano anche molto buffi, ed iniziò a giocarci: fu comunque impressione comune che, nel vedere la ragazza muoversi sorridente attorno agli elfi, toccarli con la punta delle dita per vederne le reazioni e guardarli con così tanto interesse.. era quasi come stare ad osservare una leonessa curiosa che si trova per la prima volta in presenza di una cucciolata di iene, e che cerca di capire quanto e come siano reattivi controllandoli con un sguardo affamato.

Reazione diversa fu invece quella che ebbe nei confronti degli Yeti.
Dovette pensare che si trattasse di creature troppo assurde e grosse per essere benevole, e si limitò a rifugiarsi alle spalle del Pooka, che, nonostante i vari tentativi, non fu in grado di farle capire quanto quei bestioni mugolanti fossero innocui.

Era passata circa un'ora da quando avevano raggiunto il Polo, e ormai pareva che Amie avesse totalmente superato il piccolo imprevisto termico di prima.
Bunnymund le si avvicinò mentre ancora se ne stava seduta davanti al camino ad osservare divertita come gli elfi le si muovessero attorno frenetici,  accucciandolesi accanto.

-Amie, come stai adesso?-

La ragazza lo guardò sorridendo, scansandosi una ciocca di capelli scura dalla faccia e guardandolo felice.

-Bene! Bene.-
-Ottimo.- Le sorrise di rimando il coniglio. -Sei un po' sporca, hai ancora il fango tra i capelli e.. questi “abiti” non sono adatti a questo poso, hai sentito che freddo che fa.-

Amie si guardò addosso, passando in rassegna quello che fino a quel momento aveva considerato un abbigliamento pressochè perfetto: aveva ottenuto quelle pelli dall'ultima grossa scimmia che era riuscita a catturare ed uccidere, e anche se adesso erano un po' sporche in origine avevano un gran bel colore, nero e lucido.
Poi però, riflettendo sulle parole del suo amico, scorse lo sguardo sugli altri guardiani che nel frattempo le si erano avvicinati: quello enorme aveva dei vestiti che sembravano fatti in modo diverso, le ricordavano un po' quelli piccolini che aveva avuto da piccola, quando ancora c'era il Pooka con lei.. ed avevano un aspetto davvero comodo.
Anche il bambino pallido aveva dei vestiti, e anche il sole.

Assunse un'espressione rassegnata, annuendo a Bunnymund che, felice, le passò una zampa sulla spalla.

-Molto bene! In mie stanze ho un grande bagno, puoi andare a lavarti e fare come se tu fossi a cas.. ehm, diciamo che puoi stare a tuo agio ecco.-

Amie non capì bene tutto ciò che aveva detto North, ma gli sorrise gentile.
Le piaceva quel tipo, aveva la faccia buona e un odore che sapeva di dolce.

-D'accordo, senti Toothy non è che potresti accompagnarla a lavarsi Così magari le spieghi come funziona un bagno vero..-

Amie reagì subito alle parole del coniglio, bloccando qualsiasi possibile reazione della fata agitando le braccia in sua direzione, prima di rivolgersi accigliata a Bunny.

-No! Ehm.. bagno, Aster!-

Con le mani faceva gesti eloquenti, indicando prima sé stessa, poi il coniglio, e poi cercando di coinvolgere entrambi.
Jack, North e Sandy iniziarono a ridacchiare sotto i baffi, specialmente nel vedere la reazione imbarazzata del Pooka che, se avesse potuto, in quel momento sarebbe arrossito.

-Amie no, non possiamo fare il bagno assieme, tu sei una ragazza, è giusto che sia Toothy a..
-Noo! No, no io.. ah.. ricordo, bagno assieme! Aster!-
-Ricordi? AAAH no Amie non è la stessa cosa, avevi cinque anni a quei tempi, sei cambiata, il tuo.. il tuo corpo è cambiato, non sei più una bambina.-

L'umana, che più ascoltava parlare gli altri e più era in grado di esprimersi con parole nuove, assimilandole ed aggiungendole nuovamente al proprio dizionario, rimase momentaneamente in silenzio.
Osservava il coniglio con sguardo interrogativo, era evidente quanto non le fosse chiaro quel concetto: abbassò gli occhi sul proprio corpo, guardandolo come se non capisse cosa effettivamente intendesse Bunny.

-Ma.. cambiata? Perchè? Io non.. non cambiata..-

Bunnymund sospirò, capendo ciò che la ragazza intendesse.
Ovviamente, dal suo punto di vista non era cambiato niente, lei era la stessa da sempre: e anche Bunnymund era lo stesso, ancora più di lei a quanto pareva, quindi cosa poteva esserci di male nel fare il bagno assieme come facevano quando ancora vivevano nella foresta?
Lei se lo ricordava bene, in quei mesi in cui il Pooka le aveva fatto da padre, da fratello e da amico, era successo un sacco di volte.

E anche Bunny se lo ricordava bene.
Ma solo il pensiero di infilarsi in una vasca da bagno con lei adesso, con il corpo da adulta che si ritrovava.. di nuovo, il fitto strato di pelliccia che gli ricopriva il muso gli impedì di arrossire vistosamente. E non solo per il fatto in sé, ma soprattutto per via dei pessimi pensieri che gli erano venuti in mente pensando a quella che era stata la sua piccola, preziosa bambina.

Amie aveva nel frattempo assunto un'espressione molto triste, si sentiva a disagio adesso che sapeva cosa pensava il suo Aster di lei.
Bunny se ne accorse in fretta, sorridendole anche se in modo ancora un  po' imbarazzato e prendendola per le spalle.

-Piccola, ascoltami: non sei cambiata tu, come Amie, ma è cambiato il tuo corpo, perchè sei cresciuta.-
-ma.. ma Aster.. Aster non cresciuto, non.. cambiato.-
-Eh, si lo so. Io ho smesso di crescere ormai, e diciamo che non cambio un gran che nel tempo.. ma adesso non è importante, magari un giorno te lo spiego meglio. Comunque sia, quando una ragazza cresce non può più fare il bagno con chiunque, specialmente con dei maschi. Semplicemente non si fa, devi iniziare ad imparare queste cose che ti dico se vuoi tornare con gli esseri umani.-
-ma.. ma io..-

Amie si sbilanciò in avanti, raggiungendo il corpo del Pooka ed abbracciandolo fermamente.

-Io voglio.. Aster..-

*sigh*
Bunnymund sospirò, abbracciando di rimando la ragazza.
Per certe cose, non era cambiata neanche un po'.
Era come fare un balzo nel passato, quando una piccola e spaurita bimbetta bionda, ogni volta che il coniglio sembrava allontanarsi più di quanto lei desiderasse, gli si gettava addosso circondandogli ciò che trovava (il collo, una gamba, il petto) con le braccine corte e dicendogli “no, no io voglio stare con Aster!”.

Toothiana decise di intervenire, raggiungendo la ragazza e prendendola con sé con tocco deciso.

-Andiamo Amie, non succede mica niente se vieni un po' con me! Anzi, secondo me se ci ripuliamo e ci mettiamo dei bei vestiti nuovi, facciamo un bella sorpresa a Bunny, che ne pensi?-

La ragazza prese questa nuova opzione in modo più positivo rispetto a prima, adesso che aveva una motivazione diversa dal “vai da sola perchè devi andare da sola”, ed assentì sorridendo.
Le due si allontanarono, condotte da North attraverso le stanze del palazzo.

Bunnymund le guardò fino a che potè, abbandonandole con lo sguardo solo quando sparirono dietro agli Yeti: si passò una zampa sul muso stanco, accasciandosi disteso sul pavimento.
Jack gli si fece vicino, sedendoglisi di fianco con il lungo bastone appoggiato sulla spalla.
In realtà era molto indeciso su come comportarsi con lo spirito pasquale: una parte moooooolto insistente di sè desiderava prenderlo in giro fino allo sfinimento, ma una piccola parte, quella più ragionevole, cercava di fargli capire che forse non era il caso.. il Pooka non sembrava tropo in vena di scherzi.

-Senti.. ma perchè ti chiama Aster?-
-Uhm?- Il coniglio lo guardò di sbieco, sorridendo ironico. -E' il mio nome, ghiacciolo. Aster Bunnymund.. ma quasi nessuno mi chiama così.-
-E perchè Amie lo fa?-

Bunny portò le braccia dietro la testa, chiudendo gli occhi ed iniziando a sorridere nostalgico: i ricordi iniziarono ad affollargli la mente, riportandolo a quei mesi che adesso, con Amie in quelle “condizioni”, così cresciuta, sembravano davvero molto lontani.

-Non è colpa mia. Quando la incontrai, provai a dirle che ero il coniglietto pasquale, ma non aveva idea di cosa io stessi parlando.. le dissi allora di chiamarmi Bunnymund, ma proprio non ci riusciva. Quella piccola succhiapollice continuava a provarci, ma alla terza volta che mi chiamava BunnyMUM decisi che non era davvero il caso, e le dissi di chiamarmi Aster. Parlare non è mai stato il suo forte, eheh..-

Jack sorrise sentendo la storia dell'amico, immaginandosi divertito il Pooka poco felice di venire chiamato “mamma” dalla bambina.

-Non lo so Jack, è tutto troppo strano. Mi sembra di vederla ancora così piccola, ha gli stessi atteggiamenti di venti anni fa, ma.. è cresciuta insomma, è un'adulta, non riesco a capire se è una cosa che mi fa piacere oppure no.-
-Beh, a vedere da come hai reagito prima quando ti ha offerto di fare il bagno con lei, avrei detto che eri molto contento del cambiamento.-
-CO-COSA?? Jack non dire idiozie, vedi di starmi alla larga maledetto sputazzo di ghiaccio, altrimenti..-

Jack, ridendo come un bambino che ha appena fatto una marachella, saltellò con agilità qualche metro lontano dall'imbarazzato ed infuriato Pooka, che con il boomerang ben stretto tra le dita lo minacciava insultandolo.

Bunnymund sbofonchiò qualcosa mentre, allontanandosi da quel Frost, raggiungeva con pochi balzi una delle ampie finestre che davano sulle candide immensità del Polo Nord.
Si sentiva troppo nervoso per restare con quel moccioso, non si poteva mai fare un discorso serio con lui.. si chiedeva ancora perchè a volte ci provasse pure a confidarcisi.
Che ne poteva sapere un ragazzino che non pensava ad altro che fare palle di neve ed infastidire tutti, di cosa provasse in quel momento.

In fondo.. non era convinto di saperlo neanche lui.


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