Summer

di rinoa81
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ino/Shikamaru ***
Capitolo 2: *** Hinata/Naruto ***
Capitolo 3: *** Neji/Tenten ***
Capitolo 4: *** Sakura/Naruto ***
Capitolo 5: *** Shikamaru/Temari ***
Capitolo 6: *** Kurenai/Asuma ***
Capitolo 7: *** Tsunade/Jiraya ***



Capitolo 1
*** Ino/Shikamaru ***


Summer Come vorrei che questo momento non finisse mai.

Un momento fatto di risate, di spensieratezza, di allegria.

Al mare, tutti insieme. Per rinfrescarci un pò della vita che a volte brucia troppo.

Non ci sono missioni qui, battaglie, feriti...

Niente morti.

Né dolori, né lacrime, né tristezza.

Sarebbe veramente bello, un mondo cosi. Ed é buffo pensare che combattiamo ogni giorno, facciamo la guerra per portare la pace. E' un controsenso bello e buono.

Ma non voglio pensarci, adesso. Voglio godermi questo momento...

Naruto tira palloni d'acqua a Kiba, che si arrabbia a morte, e lo rincorre per tutta la spiaggia. Hinata sembra un pò preoccupata, ma alla fine ride anche lei. Ridono tutti, scappa un sorriso anche a me.

Sakura dice che per quanto ci speri ancora, la sua squadra non tornerà mai più quella di prima. Quando un compagno ti lascia, qualcosa si rompe. Non potevo caprilo veramente fino a quando Asuma-sensei ci ha lasciati... aveva ragione. Per quanto ci provi, le cose non torneranno mai come prima.

Probabilmente Shikamaru andrà via presto dal nostro villaggio.

E' possibile rompere qualcosa che é già rotto?

Forse no, eppure Shikamaru lo sta facendo...

Eccolo li, sempre attaccato a quella ninja del deserto. Che ci troverà, mi chiedo... é rozza, violenta, poco femminile. E dire che ripeteva sempre che le donne sono una vera seccatura, che non si sarebbe mai fatto incastrare da una donna.

Che gran bugiardo.

Pff, che me ne importa, poi... faccia pure ciò che vuole.

Non me ne importa niente...

E allora perchè continuo a cercare il suo sguardo?

Maledizione... mi ha vista! Accidenti, accidenti, accidenti...

Calmati, Ino. Calmati. Insomma, non é successo nulla, ti ha solamente guardata. Sei ridicola, neanche fossi un'adolescente alle prese con il suo primo amore!

Amore, poi... non sono mica innamorata di Shikamaru! Che idee...

Ridicolo...

Innamorata di quel cretino... ma per favore...

E adesso perché sta venendo qui, quell'idiota? Perché non va a farsi un bagno insieme a quella sclerotica?

"Ciao."

"Ciao..."

Certo che é cambiato tanto... la sua voce é più matura... siamo cresciuti insieme, e me ne sto accorgendo soltanto ora?

"Come mai te ne stai qui, da sola?"

"Cosi..."

"Pensavo ti piacesse prendere il sole..."

"Ho paura di scottarmi, ho la pelle troppo chiara, ed é pericoloso espormi al sole, adesso. E' l'ora in cui batte più forte."

"Giusto..."

Pensavo che la conversazione finisse li, e invece lo vedo sedersi accanto a me, all'ombra.

"Stai bene?"

"Certo..."

"Ino..."

"Si?"

Mi guarda, con la sua solita espressione, strafottente, inespressiva. Sbuffa leggermente, poi si lascia cadere all'indietro sulla sabbia, con le mani dietro la testa a fargli da cuscino. Chiude gli occhi e tira un sospiro.

"Sei venuto qui per dormire?"

"No..."

"E allora?"

"Ti do fastidio?"

"No..."

"E allora... parli sempre troppo, Ino."

Sorrido un pochino, tra me e me. Un pò ha ragione, inutile negarlo. Mi piace l'atmosfera che c'é sempre tra di noi, anche quando litighiamo, mi piace. Mi fa stare bene. Ma questo non vuol dire niente, mica per questo significa che sono innamorata di lui.

Mi lascio andare all'indietro anch'io, sulla sabbia fresca, riparata dall'ombrellone dal sole. Metto le mani dietro la testa, come Shika, chiudo gli occhi e sorrido.

"Shika?"

"Uh?"

"Grazie..."

"Parli sempre troppo, Ino."

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Capitolo 2
*** Hinata/Naruto ***


Summer "Hinata-chan! Vieni a fare il bagno anche tu!"

Al solo sentirsi chiamare da lui si sentì le guance avvampare. Non era una cosa nuova, certo, non era la prima volta che Naruto la chiamava per nome. Non era la prima volta che si preoccupava per lei, sia per sciocchezze, sia per cose ben più serie. E la cosa la emozionava sempre, la faceva sentire speciale, anche se in realtà non lo era.

Si guardò intorno, gettando uno sguardo timido accanto a lei; c'erano Kiba e Choji che giocavano a carte, Sakura prendeva il sole, e un pò più in là, Ino e Shikamaru stavano riparati sotto l'ombrellone. Poteva chiamare tutti, o qualsiasi altra persona, ma aveva scelto lei, solo lei. Sicuramente agli occhi degli altri questa sarebbe sembrata una cosa di poco conto, una sciocchezza... ma per lei era diverso, tutto quello che Naruto le rivolgeva, le appariva grande, importante, un tesoro. Un tesoro da custodire gelosamente nel suo cuore.

Si alzò e si diresse verso il mare, rabbrividendo un pò quando fu a contatto con l'acqua, troppo fredda.

Naruto le corse incontro, afferrandole subito la mano.

"Vieni, devo assolutamente farti vedere una cosa!"

Non ebbe neanche il tempo di chiedergli cosa, che lui la stava trascinando chissà dove. Lo seguì senza dire niente, curiosa di sapere che cosa dovesse mostrargli con tutta quell'urgenza, notando che si dirigevano verso un gruppo di scogli, un pò lontano da dov'erano loro.

Quando furono arrivati, Naruto le fece segno di guardare verso il basso, sorridendo al suo solito. Lei s'incuriosì ancora di più, notando qualcosa attaccato sulla roccia. Guardò per bene, incredula, le piccole meraviglie che le si presentavano davanti. Era a dir poco meravigliata, non ne aveva mai visto una, e adesso aveva la possibilità di vederne addirittura due!

Si trattava di due stelle marine, una vicino l'altra. A dir poco bellissime. Ma quello che la stupì veramente fu il colore che le contraddistingueva, non credeva ne esistessero cosi.

"N- naruto-kun! Sono bellissime!"

"Eheh, lo so!" le disse mostrandole il segno della vittoria con le dita.

Rimase qualche minuto a fissarle, totalmente affascinata da quelle due stelle che sembravano toccarsi, per quanto erano vicine... e le venne in mente solo in quel momento, di quanto Naruto le fosse fisicamente vicino, per ammirare ancora quel piccolo spettacolo. Riuscì a sentire il suo respiro, mentre rimanevano in silenzio, per vari minuti, cercando di ignorare i battiti impazziti del suo cuore, e il rossore che sentiva colorare le sue guance per l'ennesima volta. E credette di svenire, quando lui le appoggiò una mano sulla spalla, chiedendole di tornare dagli altri, preoccupato forse del fatto che lei stesse tremando. Era vero, tremava, ma non per il freddo.
Sicuramente un'altra ragazza, al suo posto, avrebbe approfittato di quel momento, di quel posto, di quella piccola magia, e si sarebbe fatta avanti. Avrebbe raccolto tutto il coraggio possibile per togliersi quel peso dal cuore, e si sarebbe buttata.

Ma non Hinata Hyuga.

Tentò soltanto di dirgli un timido 'grazie' accompagnato da un sorriso, a cui lui rispose nel modo che lei adorava tanto.

Andava bene cosi, in fondo.

Rimasero un'altro pò a giocare in acqua con gli altri, per poi tornare definitivamente in spiaggia.

La sera accesero un falò, per poi sedersi tutti insieme vicino al fuoco, raccontando le piccole avventure di quel giorno. C'era chi raccontava di aver visto giganteschi mostri marini, per impaurire le ragazze... chi diceva che in quelle acque si aggiravano strani pesci, descrivendone addirittura la forma, facendo ridere tutti. Chi semplicemente diceva di aver raccolto delle conchiglie, e chi aveva passato il tempo costruendo castelli di sabbia.

"Un Kazekage che costruisce castelli di sabbia?" azzardò un divertito Kiba.

"Hai qualcosa in contrario, forse?" intervenne Temari parandosi davanti al fratello.

"Nonono, certo che no!"

E di nuovo risero tutti.

A volte Temari poteva mettere più paura di Gaara, era certo.

"Tu cosa hai fatto, Hinata?" chiese una curiosa Tenten.

"I-io..."

"Io e Hinata siamo stati a vedere delle stelle marine, oggi pomeriggio!" s'intromise Naruto, con la sua solita esuberanza.

"Davvero?" ri-chiese Tenten, per accertarsi che non fosse un'alta panzana come le precedenti.

Hinata annuì, sorridendo. "E-erano bellissime!"

"Una volta ne ho vista una tutta rossa!" s'intromise Rock Lee, convinto forse, di essere stato l'unico al mondo.

"Guarda che le più comuni sono quelle rosse, Lee..."

"Dici, Tenten?"

"Non lo dico io, é un dato di fatto!"

Altra risata generale. Naruto stava ridendo a crepapelle, tenendosi forte la pancia con una mano e sbattendo forte sulla sabbia con l'altra.

"Sei proprio un fesso! Ahahah!"

"Come ti permetti! Sentiamo, di che colore era la tua?"

Naruto smise improvvisamente di ridere, portando le braccia dietro la testa, guardando il fuoco.

"Erano due. Una gialla, e l'altra blu." Forse aveva usato un tono di voce troppo basso, affinché Rock Lee potesse sentirlo, ma era sicuro che Hinata, invece, l'avesse sentito molto bene.

Era arrossita.

Quelle due stelle ti ricordano noi, vero Hinata-chan?

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Ed eccomi qui, per ringraziarvi tutti!

rei22688, come vedi la Naru/Hina é arrivata subito! Un piccolo premio per essere stata la prima a lasciarmi un commento. Spero ti piaccia. ^^

two_dollar_bill, mi fa piacere ti sia piaciuta! E' probabile che scriverò qualcosa anche su Gaara, é uno dei miei personaggi preferiti!

sere4ruru, Se devo essere sincera, il bacio non credo c'azzeccasse molto ._.'' Però capisco che da brava sostenitrice della coppia vorresti baci a manetta *.*

_Rael_89, ti ringrazio tanto per i complimenti. La mia più grande paura é quella di far cadere i personaggi in OOC, sapere che non é successo é un sollievo XD Purtroppo sia la Sasu/Ino che la Kaka/Kure non sono attualmente nei miei 'piani', però non si sa mai, eh? Magari potrei fare un pensierino sulla Sasu/Ino...

Cici, ineffetti era un pochino triste, questa va meglio? ^^

uzumaki_fan, grazie mille, ed eccoti un'altra one-shot! Piaciuta? >.<

eleanor, sicuramente non mancherò di scrivere anche dal punto di vista di Shika, é doveroso! XD Non vorrei sbilanciarmi troppo, ma credo che la Neji/Ten sarà presto tra le tue mani! Ihih :P

Ino_chan, sono commossa, davvero ç_ç Ah, ma era un modo per comprarmi? Ma... ma... ! XD Comunque anche la Asu/Kure sta in un'angolino della mia testa, che aspetta di essere tirata fuori, incrocia le dita! XD

Un ringraziamento particolare a Selphie86 che é sempre la prima a voler leggere, anche mentre scrivo XD

E un'altro a Sakura84, da oggi mia beta-reader! L'ho deciso da sola, e allora? è_é

Un bacio a tutti, alla prossima!

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Capitolo 3
*** Neji/Tenten ***


Summer "Ne vuoi un pò, Neji?"

Guardò per un attimo il pezzetto di frutta che gli veniva offerto, per poi scuotere la testa. Forse era rimasto troppo tempo a fissarla, e lei aveva creduto che stesse guardando quella pesca, ma non era cosi. Doveva stare attento, sperava che nessuno se ne fosse accorto, si vergognò quasi per essersi concesso quella piccola debolezza. Ma non era colpa sua se la sua compagna di squadra quel giorno era cosi... uhm, luminosa. Tenten era sempre stata una ragazza che riusciva a trasmettere allegria, energia, calore... ma quel giorno era diversa. Lo aveva percepito fin dal momento in cui erano arrivati su quella spiaggia, liberi di trascorrere qualche momento di tranquillità. Lei si era liberata subito dei suoi vestiti, rimanendo in costume, precipitandosi in acqua, ridendo. Sapeva che aveva bisogno di un pò di riposo, non era come lui, che si ostinava ad allenarsi per giornate intere senza un attimo di tregua... ma lei era sempre lì, con lui, e gli sembrava che questo bastasse a togliergli un pò di fatica. E ora si ritrovava lì, incapace di non guardarla, attratto da quella solarità che lei emanava senza accorgersene, abbagliante come non mai. Doveva essere colpa di quel caldo torrido se aveva questi pensieri, si. Decise di guardare altrove, quasiasi altra cosa sarebbe andata bene, persino quella scena in cui Rock Lee si esibiva in pose assurde prima di tuffarsi da quel piccolo scoglio.

"Non ti piacciono le pesche, Neji?"

Si morse quasi la lingua per non imprecare, perchè quella ragazza doveva voler sapere sempre il perchè delle sue azioni? Perchè non si limitava come tutti gli altri a fare spallucce e fregarsene? Tornò un attimo a guardarla, scuotendo la testa, mormorando un 'non ne ho voglia' per poi riprendere a guardare da un'altra parte, verso il mare, questa volta. Lei finì di mangiare, quasi in fretta, e si mise accanto a lui, guardando nella sua stessa direzione.

"E' molto bello, vero?"

In un primo momento non capì a cosa si riferisse, poi notò cosa stesse guardando, e probabilmente avrebbe sorriso, se solo si fosse ricordato come fare. Si limitò ad annuire, in silenzio. Strano che lei ammirasse tanto qualcosa che le apparteneva... perchè lei era come il sole, questo era innegabile. Bella, accecante, irraggiungibile. O meglio, lui voleva vederla cosi, irraggiungibile, era più comodo per scrollarsi di quei pensieri che a volte diventavano insistenti.


"Andiamo a fare un bagno, Neji?"
All'inizio non aveva capito perchè lei si ostinasse a ripetere sempre il suo nome. Lo faceva spesso, quando si rivolgeva a lui, per chiamarlo, per chiedergli qualcosa... Neji, Neji, Neji... tutti lo avevano sempre chiamato solo per cognome, come forma di rispetto, e anche di timore, ovviamente. E a lui la cosa non era mai dispiaciuta affatto, anzi. Ma lei no, doveva fare sempre il contrario degli altri, e lo aveva chiamato per nome sin dalla prima volta. Inutile dire che la cosa lo aveva irritato parecchio, pensando fosse una sorta di sfida alla sua immagine, ma con il tempo si era reso conto di essersi sbagliato. Non era una sfida, né una forma di non rispetto nei suoi confronti, anzi. Chiamandolo per nome voleva soltanto fargli capire che per lei, lui non era uno Hyuuga, era solo Neji. Un compagno di squadra, un ragazzo, un amico. Glielo aveva spiegato lei un giorno, in uno dei loro soliti allenamenti, quando si era probabilmente accorta delle occhiate che lui le lanciava ogni talvolta che lo chiamava per nome. E aveva capito. E quando si era reso conto di quello che lei intendesse dirgli, aveva provato una strana sensazione, molto più appagante di quella che provava nel sentirsi chiamare per cognome.

E poi, aveva capito anche un'altra cosa. Lei continuava a chiamarlo per nome perchè si era ormai accorta, furba, che in quel modo lui non sapeva risponderle di no. Non sapeva se fosse o meno un problema, la colpa era sua, ad essere stato cosi debole e poco attento da lasciarglielo scoprire. In realtà non aveva il tempo di pensarci a fondo, perchè subito lei faceva qualcos'altro che lo disarmava, lo spiazzava. E per portare lui, Neji Hyuuga, a quel punto, ce ne voleva. Ma lei sembrava leggergli dentro, capire sempre di cosa avesse bisogno senza che lui lo dicesse.

Non le aveva chiesto di fare quella lunghissima nuotata con lui, ma lei era là.

Non le aveva chiesto poi, di sedersi accanto a lui per riprendere fiato.

Non le aveva chiesto di sorridergli.

E la cosa che lo sorprendeva tra tutte, era che a lui non dispiaceva.

La sentì fare un lungo sospiro, e vederla -con la coda dell'occhio, stendersi al sole.

"Stanca?" le chiese, con la sua solita aria di sufficienza.

Lei non lo guardò, sorridendo soltanto, con gli occhi chiusi. "Non sono cosi debole, Neji."

"Non l'ho mai pensato."

"No?"

Sembrò pensarci un attimo, facendo spallucce. "Forse una volta."

"O due?"

Non c'era nessun segno di rimprovero nella sua voce, né di offesa.

"Può darsi..." confessò, era inutile negarlo, lo aveva pensato davvero, all'inizio. Per poi ricredersi ancora una volta, con il tempo. E adesso poteva dire che Tenten non era una debole, tutt'altro.

Lei ridacchiò, e lui si chiese per quale strana ragione non si arrabbiava... lo avrebbe fatto chiunque.

Giusto. Lei era Tenten.

"Sai," gli disse, "quando abbiamo iniziato ad allenarci insieme, sapevo di esserlo. Mi rendevo conto dell'enorme abisso di forza che c'era tra noi, Neji..." lo guardò questa volta, dritto negli occhi, con uno sguardo rassegnato. "Però," continuò, "questo è stato uno dei principali motivi a spingermi per migliorarmi... devo ringraziarti." Gli sorrise sinceramente, tornando a sedersi accanto a lui. Lui non rispose, rimugiando sulle sue parole, non sapendo esattamente cosa rispondere. Perchè lo ringraziava? Tutti gli altri avevano sempre invidiato la sua forza, la sua abilità innata, non era di certo grazie a lui se lei era migliorata.

"Non ho fatto niente." tagliò corto, non voleva continuare quella conversazione, lo stava spiazzando per l'ennesima volta. Lei sembrò percepire il suo imbarazzo, Neji non era il tipo che accettava ringraziamenti e belle parole, era risaputo. "Ma di questo ne parleremo un'altra volta, ok? Adesso pensiamo a divertirciii!" gridò alzandosi di scatto, alzando il pugno verso il cielo. Nuovamente la voglia di sorridere gli si presentò davanti; forse per il sollievo di essere riuscito a chiudere il discorso, forse per il buffo gesto della ragazza, ma la cacciò via, automaticamente. Le annuì solamente, anche se non aveva idea di come divertirsi. Tutto quello che aveva sempre fatto nei rari periodi di riposo era stato... allenarsi.

"Facciamo un'altra nuotata? Costruiamo un castello enorme? Seppelliamo Lee nella sabbia?"

Ad immaginare l'ultima opzione, aveva rischiato grosso di ridere. Stava capitando troppo spesso quel giorno... attento, Neji. Cercò di ottenere un timbro di voce decente, riprendendo il controllo di sé, scegliendo ovviamente la cosa più scontata. "Nuotata." Lei gli mostrò un secondo la lingua, mormorando un "lo sapevo, uff!" e poi si preparò a rituffarsi in acqua. In un gesto istintivo, non capendo esattamente perchè, la bloccò afferrandole un braccio. Tenten non sembrò stupirsi di quel gesto, sebbene sussultò un pò, forse a causa della mano troppo fredda di lui. "Cosa c'è, Neji?"

"Non devi... cioé, se vuoi fare qualcos'altro vai pure, Tenten."

Lei inclinò la testa, afferrando subito ciò che in realtà lui volesse dire, e sorrise. "Io mi diverto in qualunque modo, Neji. Tu no. Quindi, secondo me é più giusto fare quello che potrebbe divertire te... e poi... devo pur sdebitarmi in qualche modo!"

"Ancora con questa storia..."

La sentì ridacchiare, gesticolando con le mani. "Dai, da quando in qua ti fai questi problemi? Andiamo!" Si tuffò senza dargli il tempo di rispondere, e la seguì con ancora le sue parole in testa... perché prendersi tanta pena su come far divertire lui? Tra i due, se c'era qualcuno a doversi sdebitare, non era certamente lei... iniziava a sentirsi in colpa per tutte le volte che l'aveva costretta ad allenarsi con lui, in condizioni non esattamente favorevoli, sotto la pioggia, in mezzo la neve, tra il vento, sotto al sole cocente e il caldo afoso... non l'aveva mai sentita lamentarsi, e quando capitava che si ammalasse, gli ripeteva che non vedeva l'ora di tornare ad allenarsi... insieme. Per tutta risposta lui non aveva fatto altro che approfittare della sua presenza, rispondere malamente, trattarla con indifferenza, con freddezza. E lei continuava a stargli accanto. Non sapeva se ridere o piangere.

Era vero, avevano ragione, quando gli dicevano che era viziato, ed egoista.

Pretendeva tanto da Tenten, dava per scontato tante cose, senza darle nulla in cambio. Molto comodo, non c'è che dire, degno di lui. Sapeva che sarebbe bastato anche un semplice grazie, o un sorriso di circostanza, ma non ci riusciva. O forse, non voleva. Decise che quella giornata stava prendendo una brutta piega per il suo cervello, e si impose di far morire lì tutti quei pensieri. Raggiunse Tenten, per dedicarsi completamente alla sua nuotata, lunghissima, ovviamente. Quando fecero ritorno a riva, gli altri si erano totalmente scatenati, regnava il caos incontrastato, non sapevano da che parte guardare... Sakura inseguiva Naruto, Choji tentava di recuperare le patatine che Akamaru gli aveva rubato, Kiba urlava contro Shikamaru che l'aveva battuto per l'ennesima volta a carte, il caos totale, per l'appunto. Si guardarono a vicenda disorientati, pregando mentalmente, sopratutto Neji, di non essere coinvolti. Dopo un attimo di incertezza, Tenten si lasciò scappare una risata, dirigendosi verso Rock Lee... lui capì subito quello che aveva in mente di fare, ricordando una delle tre opzioni che gli aveva offerto qualche ora prima, e sperò che il suo compagno si svegliasse prima che fosse troppo tardi. Tornò a guardare tutti i suoi amici divertirsi come matti, persino Gaara sembrava essere rilassato, il che diceva molto. Provò una fitta di invidia verso tutti, lui non sarebbe mai riuscito a divertirsi in quel modo... però, poteva provarci.

Al diavolo, per quella volta, poteva concederselo.

Era arrivato in tempo, fece segno alla sua compagna di non fare rumore, e si inginocchiò accanto a lei. Lei lo guardò dapprima incredula, poi gli sorrise complice, felice del piccolo miracolo che accadeva sotto ai suoi occhi. Neji aveva preso un pò di sabbia e iniziato a ricoprire una delle gambe del povero Lee, sogghignando di tanto in tanto. Naturalmente lei lo aiutò, ridacchiando. Quando ebbero finito, si affrettarono a scrollarsi un pò della sabbia che avevano addosso, scambiandosi uno sguardo soddisfatto. Nello stesso momento, Rock Lee si decise finalmente a svegliarsi, facendo per alzarsi e ovviamente non riuscendoci. La sua espressione bastò per far scoppiare tutti i presenti a ridere, e Neji decise che era meglio scappare prima che fosse scoppiata una guerra. Afferrò Tenten per un braccio, la seconda volta quel giorno, e la trascinò via.

"Ahahah, sei pieno di sabbia, Neji!"

"Anche tu."

"Hai visto che faccia ha fatto, Lee? Waah!"

"Divertente..."

Ad un tratto Tenten smise di agitarsi e ridere, certa di aver sentito male.

"Eh?"

"Ho detto che é stato divertente. Sciacquati, quando si saranno calmati, dovremo tornare."

"Davvero ti sei divertito?" gli chiese, incredula.

Reazione più che normale, in fondo... "Si, davvero." gli rispose, tranquillamente.

Per quella volta, poteva concederselo, no?

Vide lo sguardo di lei illuminarsi, e sentirla subito dopo urlare degli 'evviva' forse un pò troppo esagerati. Ma in fondo andava bene cosi, per una volta, aveva fatto qualcosa per lei, e si era divertito. Non era poi cosi male...

Quando finalmente si calmarono tutti, si apprestarono a tornare, ormai certi che il pericolo fosse passato. Conoscendo Rock Lee, a quest'ora si era già scordato del piccolo scherzo ricevuto, non era di certo un tipo vendicativo... Si era fatto tardi, il sole stava andando via, e Tenten si voltò per guardarlo un'ultima volta, mentre spariva. Lui se ne accorse e si fermò ad aspettarla, con un pensiero in testa.

"Peccato stia andando via, vero Neji? E' cosi bello!"

Un sorriso.

E lei sgranò gli occhi.

Un pensiero.

Per quella volta, poteva concederselo.

Il sole é ancora qui, accanto a me, Tenten.


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Note dell'autrice: E finalmente dopo tante peripezie, torno ad aggiornare con questa one-shot appena sfornata. Spero di poter tornare a scrivere normalmente, e ringrazio tutte le persone che hanno recensito e che non ho potuto ringraziare prima, scusate! ç_ç Yumi_chan, _Rael_89, sere4ruru, Hinata-chan6, rei22688, elenaor89, grazie mille veramente! Spero vi piaccia anche quest'altra storiellina :*

Un ringraziamento speciale alla mia beta-reader Sakura84, e a Selphie86 che come sempre tentava di sbirciare sul pc mentre scrivevo XD

Alla prossima! ^_^

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Capitolo 4
*** Sakura/Naruto ***


Summer "Ahioooo, che male!"

"Razza di pervertito!"

"Ma... ma... Sakura-chan..."

"Ridammi quel tubetto, Naruto!"

Era circa un quarto d'ora che litigavano per un tubetto della protezione solare. Ed era circa un quarto d'ora che Naruto le prendeva di santa ragione, da Sakura, ovviamente. Si era interstardito a volerle mettere un pò di crema, preoccupato per la sua pelle troppo chiara... esagerato come sempre, gli diceva Sakura. Lei dal canto suo si rifiutava, non voleva mettere quella roba che probabilmente non le avrebbe permesso di abbronzarsi come voleva, visto che avevano soltanto quei pochi giorni liberi per stare al mare! E cosi, era iniziata la lotta, tra lei che ripeteva di no e lui che frignava ad ogni pugno ricevuto. Tuttavia, anche se non sembrava, si stavano divertendo. Strano di certo, ma era il loro modo di farlo, faceva parte del loro rapporto, e quindi nessuno ci faceva caso o dava peso alle parole che volavano.

Chissà perchè, proprio quel giorno, Naruto si era messo in testa di metterle quella maledettissima crema. Che poi, diciamolo, non avrebbe fatto male a nessuno, avrebbe potuto accontentarlo e togliersela quando fosse stata sicura di non essere vista, e contenti tutti. Ma no, lei non sarebbe riuscita a prenderlo in giro nemmeno per una cosa cosi stupida, senza sentire i sensi di colpa bussare alla sua porta. E lei, di sensi di colpa, ne aveva abbastanza.

Sopratutto verso Naruto.

Ed erano quelli, che stavano per farla cedere... lui si preoccupava e lei lo trattava male. Lui le faceva una promessa e lei piangeva. Lui le sorrideva e a lei stringeva il cuore. Non era mai riuscita a dirgli neanche una sola parola, buona, per ricambiare tutto quello che lui le dava, incondizionatamente. Le stava accanto, la incitava, la consolava, la proteggeva... lei poteva dire di aver fatto altrettanto? No. Non riusciva nemmeno a farsi mettere un pò di crema solare...

Non poteva accontentarlo, perchè la paura di un contatto con lui, era davvero grande.

Gli unici contatti fisici che aveva avuto con Naruto, corrispondevano a pugni e pacche sulle spalle. Permettergli, adesso, un gesto cosi... confidenziale, no. Non poteva permetterselo.

Eppure, mentre si sentiva guardare da quegli occhioni azzurri, che cercavano intenzionalmente di intenerirla, sentiva le sue difese sgretolarsi. Lo guardò duramente, per fargli capire che non attaccava, che non c'era verso di farle cambiare idea, voleva che si arrendesse in quel preciso istante, e lui sembrò recepire. Le sorrise rassegnato, uno di cui quei sorrisi che le facevano stringere il cuore, e... eccoli, i sensi di colpa, che arrivavano puntualmente.

Non resistette oltre, e volse lo sguardo da un'altra parte.

Lui si allontanò, mettendo le braccia dietro la testa, guardandosi in giro.

Solo dopo un lungo momento, quando lo sentì parlare allegramente con qualcuno, forse era Kiba, riuscì a riposare serenamente, sdraiata sul suo asciugamano. Che cosa stupida avere dei sensi di colpa per una cosa sciocca come quella. Sicuramente lui aveva già scordato, abituato poi com'era ad essere trattato cosi da lei... però... non poteva fare a meno di ripensare ai suoi occhi. I suoi occhi sembravano non mentire mai, come invece spesso faceva il suo sguardo. Lasciava credere di non venire mai ferito, continuava a ridere, a sparare cavolate, e ripetere di non preoccuparsi. E la cosa più assurda era che non lo faceva per lui, ma per non fare restare male gli altri, lei. Quando lei lo sgridava, e poi si pentiva, lui lo capiva, e sorrideva. Quando lei lo picchiava, e poi non era capace di scusarsi, lui lo capiva, e riprendeva a parlare come niente fosse. Quando lei cercava di ringraziarlo, senza successo, lui lo capiva, e sghignazzava contento.

E avevano anche il coraggio di dire che era un tipo superficiale... quando invece era lei ad esserlo, le cose che faceva per lui erano piccole, e troppo, troppo riduttive per poter compensare le sue.

Tutto quello che posso fare per Naruto, sono solo piccole cose...

Si sentì travolgere da un'ondata di ricordi, mentre il sonno la avvolgeva lentamente, lasciandosi cullare dal rumore delle onde del mare, e dalle risate dei suoi amici.

Non é questo ciò che importa, Sakura, la cosa importante é che tu hai tanto a cuore Naruto, giusto?

Quando si risvegliò, la prima cosa a cui pensò fu chiedersi quanto avesse dormito. Si era addormentata sotto il sole, senza protezione solare, e chissà per quanto tempo. Buttò un'occhiata sulle braccia, sulle gambe, sulla schiena. Non era nemmeno rossa. Non si era ustionata... forse si era appisolata per pochi minuti, si disse.

"Ehi Sakura, sei tornata tra noi, finalmente?" la canzonò Ino appena uscita dall'acqua, mentre andava a recuperare il suo telo per sistemarsi al sole.

"Quanto ho dormito?" le chiese spontaneamente, riguardandosi le varie parti del corpo. Possibile che...

"Hai ronfato per tre ore di fila, bella mia! Ma da quant'è che non dormivi in modo decente?"

"Come ho fatto a non scottarmi, dovrei essere ustionata come minimo! Non prendermi in giro, Ino!"

La bionda la guardò con un sorrisetto che non prometteva nulla di buono, e le lanciò il tubetto della crema solare. "Sai, hanno inventato cose come questa, mia cara! Si chiama protezione solare e serve a non scottarti!" Sakura afferrò il tubetto lanciatole dall'amica, lo stesso per il quale aveva picchiato Naruto qualche ora prima. Guardò Ino con uno sguardo confuso e le ringhiò "So benissimo come si chiama e a cosa serve, stupida!"

Ino rise e indicò con la testa in direzione di Naruto. Stava rientrando dall'acqua anche lui, mentre scambiava qualche battuta con Shikamaru a proposito della sua svogliatezza persino nel nuotare.

"Sai," le disse la bionda, stendendosi al sole e infilandosi un paio di cuffie per ascoltare della musica, "é rimasto per un quarto d'ora con quello stupido tubetto in mano, prima di decidersi! Che razza di imbranato!"

"E' vero! Che carino, era tutto imbarazzato!"

Si girò di scatto verso Tenten, poco distante da lei, che cercava qualcosa da mangiare. "Penso dovresti essere meno aggressiva con lui, Sakura, l'hai traumatizzato quel poveretto!" Non la stava rimproverando, la sua voce era scherzosa e consigliera, ma il sentirsi dire quelle parole le facevano riaffiorare i sensi di colpa.

"E comunque, che problema c'é, mh? Tanto, tu..." si fermò a metà, trovando la sua pesca e correndo verso Neji.

Tanto, tu... cosa, Tenten?

La sua attenzione tornò su Naruto, praticamente di fronte a lei, ancora gocciolante.

"Aaaah, ti sei svegliata, Sakura-chan!"

Come aveva previsto, la sua voce era allegra e spensierata come prima, con il solito tono dolce, e il sorriso sempre lì sulle sue labbra. Il solito Naruto... Ironico pensò, che il contatto che tanto temeva era avvenuto, e lei non se lo ricordava neanche. Gli annuì con la testa, non sapendo cosa dire, come sempre. Lui si stese sulla sabbia, vicino a lei, mormorando un "dattebayooo..." Le venne da ridere, a vederlo cosi; rilassato come un bambino, sporco di sabbia, con gli occhi rivolti al cielo, sorridenti. Lo osservò con la coda dell'occhio, mentre lei si allontanava per un bagno, vedendolo chiudere gli occhi, immaginando volesse dormire un pò.

Quando tornò dall'acqua, lui era ancora lì dormiente, con qualche goccia di sudore che gli imperlava la fronte, e il sole puntato addosso.

Tutto quello che posso fare per Naruto, sono solo piccole cose...

Non é questo ciò che importa, Sakura, la cosa importante é che tu hai tanto a cuore Naruto, giusto?

...

Sakura... guardandoti ora, lo capisco... Tu, in fondo, sei...

"Ben svegliato, Naruto!"

"Uh..."

Penso dovresti essere meno aggressiva con lui, Sakura, l'hai traumatizzato quel poveretto!

E comunque, che problema c'é, mh? Tanto, tu...

Naruto si guardò intorno spaesato, doveva aver dormito almeno un'oretta, vista la posizione del sole. Si stirò braccia e gambe, e poi guardò Sakura. Aveva un'espressione che non riusciva a decifrare, stranamente, e sorrideva leggermente... era...imbarazzata? Inclinò la testa curioso, quando qualcosa catturò la sua attenzione, fra la sabbia, tra loro due. Istintivamente guardò attentamente le braccia, il petto, le gambe... e la sua espressione sorpresa fece scappare una risatina alla ragazza che gli stava accanto.

"Sakura-chan..."

Lei lo afferrò per una mano, costringendolo ad alzarsi e trascinandolo verso il mare. "Avanti dormiglione, corri a sciacquarti, sei pieno di sabbia!"

Lui sorrise e le afferrò l'altra mano libera, cercando di non farla cadere troppo violentemente sulla sabbia.

"Ihihihih! Ora sei sporca anche tu, 'ttebayooo!"

"Naruto ti ammazzo!"

Da poco lontano, Ino osservava la scena divertita, raccogliendo l'oggetto che poco prima aveva catturato l'attenzione di Naruto...

"Caspita, non sapevo che le creme solari servissero anche a questo!"


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Note dell'autrice: Devo dire che questa raccolta mi sta dando parecchie soddisfazioni, non me l'aspettavo! ._. Ringrazio come sempre tutti quelli che hanno letto e commentato, in particolare:

Ayumi Yoshida, ti ringrazio tanto per i complimenti! Eh sì, povero Rock Lee, ma come si dice, il fine giustifica i mezzi! Ihihih! Dai tirati su, non c'è mica bisogno di scusarsi, posso capire che in mezzo a più di duemila fanfiction in questa sezione qualcuna possa sfuggire, capita anche a me! ;) Grazie ancora :*

arwen5786: Sono contenta che ti siano piaciute, e di sapere che i personaggi risultino IC, é quello che mi dà più soddisfazione! Spero che anche questa sia di tuo gradimento anche se non è una sasu-saku! Non linciarmi! ç_ç

celiane4ever: Grazie anche a te per i complimenti, anche se Neji non é uno dei miei personaggi preferiti, ho cercato di renderlo più simile possibile all'originale! ^^ Spero non mi lincerai anche tu se questa non é una sasu-saku, avvertitemi in caso, corro a nascondermi! XD

Shuriken: Troppo buona, davvero! Per ora ho in mente altri personaggi da 'usare', ma chissà che Neji non appaia qualche volta! :P Grazie!

shizuka88: Sai che la maggior parte dei commenti positivi che ho ricevuto (anche in privato) erano da persone a cui non piace particolarmente quella coppia? Mamma mia, sono ancora più contenta e soddisfatta, in questo modo! Grazie mille! >__< Stai all'erta perchè credo che la Shika-Tema sarà una delle prossime! Un bacio!

E grazie anche alla mia beta-reader Sakura84, come sempre per avermi aiutata! :*

Alla prossima!

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Capitolo 5
*** Shikamaru/Temari ***


Summer Shikamaru Nara.

Sabaku No Temari.

Lui perennemente annoiato, lei perennemente attiva.

Il giorno e la notte, diversi ma simili, lontani ma vicini. Si erano ritrovati insieme con una semplicità estrema, come se fosse la cosa più ovvia del mondo da fare, complice anche il lavoro che li costringeva a stare vicini per tanto tempo. Ma nessuno dei due era bravo con le parole, né abbastanza romantico per una dichiarazione, quindi puntavano più sui gesti, che sulle parole. In fondo erano quelli che contavano più di tutti, e a loro, cosi simili in questo, andava bene cosi. Bastava che lui si alzasse all'alba soltanto per salutarla, quando lei doveva ripartire da Konoha per Suna. Bastava che lei gli chiedesse se non poteva rimandare al giorno dopo, quando era lui, a dover ripartire.

Ed eccoli li, adesso. Lui all'ombra, lei sotto il sole.

Stavano così, in quella afosa giornata di vacanza. Lui aveva ritenuto stupido stare al sole, uno spreco di energie partecipare alla gara di nuoto improvvisata dai suoi amici, una seccatura aver trovato un pò d'ombra proprio vicino a lei. Voleva riposare, dormire, come avrebbe potuto con lei che continuava a parlare con Sakura? Non aveva neanche un minimo di rispetto ed abbassare il tono della voce, figurarsi. Aveva passato metà della mattinata con Kankuro, e la rimanente con Gaara. Ora Sakura. Le avrebbe messo un cerotto in bocca da lì a poco, lo sentiva.

Fece uno sbadiglio rumoroso, apposta perchè le due ragazze lo sentissero, ma non servì a nulla. Ma cos'avevano sempre da spettegolare, le donne?

Si arrese e chiuse comunque gli occhi, provando a dormire, ma proprio in quel momento, Temari rise per una battuta dell'amica, così forte che era sicuro l'avesse sentita tutta la spiaggia. Ghignò divertito a quel pensiero, era sempre la solita. Ormai si era abituato ai comportamenti non esattamente femminili che lei spesso aveva, ma era fatta così, spontanea e selvaggia, sfacciata e naturale, e in fondo la cosa non gli dispiaceva.

Riprovò a prendere sonno, ma sembrava che per quel giorno avrebbe dovuto scordarselo, perchè lei aveva abbandonato Sakura e gli si era seduta vicino. Non aveva aperto gli occhi, ma percepiva chiaramente il suo profumo, stupendosi della facilità in cui lo aveva riconosciuto. Ne ebbe la conferma quando lei lo chiamò, a bassa voce. Si limitò a mugugnare, -sarebbe stato seccante aprire gli occhi e dirle che voleva dormire, e girarsi dall'altra parte. Ma lei non demorse, andò dall'altro lato e iniziò a solleticargli il viso con qualcosa, provando a richiamarlo.

Resistette alcuni secondi e poi aprì gli occhi, bloccando la mano che lo solleticava e rivolgendole un'occhiataccia. Per tutta risposta, lei ridacchiò malignamente, liberando la sua mano e rialzandosi, soddisfatta di essere riuscita nel suo intento.

"Mi annoio." dichiarò tranquillamente. Lui la guardò storto, pensando bene se buttarla in acqua o tornarsene a dormire. O meglio, riprovare, a dormire. Scelse la seconda opzione, tornando a chiudere gli occhi, ignorandola. Sembrò funzionare, non la sentì dire niente, anzi. La vide sott'occhi allontanarsi, verso l'acqua, meglio cosi. Avrebbe potuto riposare, finalmente. Si sistemò meglio, godendosi il suo riposo.

Riposo che, come detto prima, per quel giorno avrebbe dovuto scordare, perchè la sentì tornare e chiamarlo, a voce alta questa volta, prima di venire investito da una cascata di acqua gelida.

"Ma che...!" si tirò seduto, istintivamente, cercando di capire che cavolo fosse successo. Non ci volle tanto, Temari era praticamente ai suoi piedi, che lo guardava dall'alto con una mano su un fianco, e un secchiello nell'altra.

"Mai ignorarmi, Nara." gli disse, senza scomporsi.

Mendokuse...

"Ma sei matta? Sto cercando di dormire, se non l'avessi capito!" le rispose lui, seccato. Prima lo ignorava, poi non gli permetteva di dormire, e adesso si lamentava perchè era a lui ad ignorarla? Che seccatura...

Lei gli si avvicinò, come aveva fatto prima, mettendogli un braccio intorno al collo e dandogli un bacio a stampo sulla guancia. Sorrise della scoperta appena fatta, chi l'avrebbe mai detto!

Lui la guardò per un attimo, quella ragazza era decisamente strana, cambiava atteggiamento e umore nel giro di cinque minuti... decise di non farci caso, sarebbe stato troppo faticoso cercare di capire quello che le passava per la testa. Ormai aveva capito che non avrebbe dormito, era palese. La sentì avvicinarsi di più, e portò una mano ad accarezzarle i capelli bagnati, passando alcuni minuti cosi, in silenzio. Era veramente strano, il loro rapporto. Sembravano non sopportarsi, ma si cercavano in continuazione, non si erano mai detti che si piacevano, ma stavano insieme. Bastava la compagnia dell'altro per stare bene, avevano preso confidenza in modo veloce, e sviluppato una complicità di cui lui stesso si era stupito.

Approfittò dell'assenza dei compagni in spiaggia, per coccolarla un pò. In fondo se non poteva dormire, doveva pur fare altro, no? Forse era arrivato il momento di provare a dirle qualcosa per esprimere i suoi sentimenti... anche se non era necessario, in fondo. Perchè cavolo doveva mettersi a pensare a quelle cose, adesso? Colpa di Kiba forse, con tutti quei discorsi sulle ragazze, quella mattina, l'aveva stordito. Si riscosse da essi, sentendo uno strano verso provenire da Temari.
Non poteva credere ai suoi occhi... si era addormentata.

Una strana espressione si fece largo sul suo volto, trasformandosi poi in un ghigno. L'adagiò piano sull'asciugamano, in modo da non svegliarla, facendo attenzione ad ogni singolo movimento. Sapeva che Temari aveva il sonno leggero, bastava un niente per farla svegliare... figuriamoci poi se...

Tre...

Due...

Uno...

SPLASH!

L'urlo che lanciò la bionda fu musica per le sue orecchie, la guardò dall'alto, con il secchiello che aveva usato lei poco prima, tra le mani.

"Mai ignorarmi, Temari."

Lei ovviamente non capì, e iniziò ad urlargli contro quanto fosse idiota, fino a quando Shikamaru decise che era arrivato il momento di tapparle la bocca con un bacio. Le sembrò sorpresa in un primo momento, sopratutto perchè lui non si era mai lasciato andare a certe effusioni in luoghi pubblici, tantomeno davanti ai loro amici, che stavano oramai tornando dalla gara. Era sempre stato un tipo riservato, era risaputo. E non aveva tutti i torti ad esserlo, dato che i commenti iniziarono a piovere da tutte le parti. Credeva persino di aver sentito da qualcuno, una voce femminile, "prendetevi una camera" con un tono più acido che scherzoso. Chissà chi era stato...

Si separò da lei in fretta, passandole un braccio intorno al collo, chiedendole di fare una passeggiata... forse aveva qualcosa da dirle...

Lei accettò senza troppi problemi, aveva capito, forse. Ma voleva anticiparlo...

Fu lei, infatti, a parlare per prima, quando furono abbastanza sicuri che nessuno potesse sentirli.

"Ti sei offeso perché ti ho trascurato, oggi, cry-baby?" gli domandò, cercando di essere sensuale, bisbigliando.

"Mh? Assolutamente no." le rispose lui, secco. Di che stava parlando, ora?

"Povero cry-baby..." rise lei, ghignando al suo solito.

"Mendokuse... ti ho detto di no!"

Sabaku No Temari.

Shikamaru Nara.

Tanti gesti, poche parole.

Forse però, era arrivato il momento di usare anche quelle.


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Note dell'autrice: Prima di tutto, olèèèè ce l'ho fatta! Che fatica! XD Ora mi spiego; sono una accanita sostenitrice della coppia Shika/Ino per cui scrivere questa storia mi è costato un bel pò ò_ò Ma dovevo riuscirci, perchè volevo regalarla alla mia adorata sorellina che oggi compie gli anni! >.<
Beh, a questo punto sono curiosa, vorrei sentire il parere delle fans Shika/Tema, se possibile! Che ne pensate? Spero vi piaccia, e ringrazio come sempre tutti quanti! Ayumi Yoshida, MartyTorsy, Sakura niichan, e Touma, per le recensioni! Sono commossa ç_ç
Ah, ho intenzione di chiudere la raccolta con i sensei, quindi, Sakura niichan, accolgo volentieri la tua proposta!
Grazie come sempre alla mia beta-reader Sakura84 che anche questa volta mi ha salvata!
Un bacio a tutti, a presto! :)

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Capitolo 6
*** Kurenai/Asuma ***


Summer Quel giorno faceva caldo. Ma davvero tanto, forse era addirittura la giornata più calda che ci fosse stata in tutta l'estate. D'accordo, erano in vacanza, erano al mare, ma si sentiva così debole, che aveva perfino perso la voglia di fare un bagno. Ma aveva bisogno di mettersi un pò al riparo da quel sole cocente, quella mattina le nausee l'avevano risparmiata, non era il caso di richiamarle.

Kurenai decise di sedersi e bere qualcosa, per rinfrescarsi. Mandò giù a brevi sorsi il suo succo di frutta, quel caldo era veramente stancante. Posò il bicchiere ormai vuoto sul tavolino, stendendosi leggermente su di esso, appoggiando la testa sulle sue stesse braccia... Chiuse gli occhi per alcuni secondi, prima che una voce maschile la richiamasse dal suo dormiveglia. Ma era davvero esausta, quel caldo l'aveva sfiancata, e un bicchiere di succo di frutta non era bastato a farla stare meglio. Non riusciva nemmeno ad aprire gli occhi, li sentiva pesanti, riuscì soltanto a rispondere a quella voce con un mugugno. Avrebbe potuto avere due significati, completamente diversi, come "sì, sono sveglia" oppure "vorrei riposare", eppure l'uomo sembrava sapere esattamente quale fosse quello giusto, e le si sedette accanto.

Lei sapeva perché stava così, oramai era chiaro.

Non lo aveva detto ancora a nessuno, nemmeno a lui. Voleva averne la certezza, e l'aveva avuto solo qualche giorno prima, adesso si trattava solamente di trovare il momento adatto.

Lui le accarezzò dolcemente i capelli, scostandole alcune ciocche dal viso. Un gesto così semplice, ma che al tempo stesso lasciava intendere che fosse usuale, tra di loro. Lei sorrise debolmente, avvicinando ancora di più il suo viso contro le dita di lui, -un pò fredde, segno che era uscito da poco dall'acqua.

"Non stai scomoda, così, Kurenai?" le chiese lui, sottovoce. Evidentemente non voleva destarla troppo dal suo riposo, premuroso com'era. Lei scosse piano la testa, anche se, effettivamente, non era la posizione ideale per dormire... ma era così stanca, andava bene anche così...

L'uomo rise, mormorandole un "va bene", rimanendole comunque vicino, dandole un bacio sulla testa, e riprendendo ad accarezzarle i capelli, gentilmente. Passarono così alcuni minuti, fino a quando Kurenai decise che si era riposata abbastanza, e doveva dirgli assolutamente quellacosa. Lì, in quel momento, con lui che amorevolmente le carezzava la testa, facendo scivolare le sue dita tra i suoi capelli, con il rumore delle onde del mare in lontananza, con le risate dei loro ragazzi che echeggiavano in tutta la spiaggia.

Abbandonò il tavolino, diventato troppo scomodo ormai, per rifugiarsi tra le braccia del compagno. Lui la accolse tranquillamente, ridendo. La sua risata, calda e melodiosa, non l'avrebbe mai stancata. Chissà se avrebbe riso in quel modo, dopo averlo saputo... sicuramente sì, si disse, sarebbe stato felice quanto lo era lei. Fece per alzarsi un pò, voleva guardarlo negli occhi, mentre gli dava la notizia, ma lui la bloccò. Lei non capì, e riprovò, ma venne nuovamente fermata dal suo abbraccio, fatto più forte. Provò a chiamarlo, quindi, per avere una spiegazione.

"Rimani così." le disse soltanto, in un sussurro quasi, con uno strano tono, che non riusciva a definire. Non riusciva a capire, ma si lasciò convincere da quel tono indefinibile, e non si ribellò. Si accoccolò sul suo petto, cercando le parole giuste, avvertendo già il rossore farsi strada sulle sue guance. "Devo dirti una cosa..." iniziò, pensando che forse era stato un bene che non potesse guardarlo, le era più facile parlare. Lui rimase in silenzio, annuendo solamente.

Kurenai chiuse nuovamente gli occhi, sorridendo. Non era esattamente così che aveva pensato di dirglielo, ma in qualche modo era... perfetto. Schioccò la lingua, ridendo già dentro di sè per la reazione del compagno. "Sono... sono incinta, Asuma..." le parole erano rotolate giù dalla sua lingua velocemente, quasi in sussurro, ma era certa che lui avesse afferrato ogni singola parola. Si sentì stringere come poco prima, sentendolo ridacchiare, mentre le diceva piano all'orecchio, "lo so".

Sgranò gli occhi per la sorpresa. Come faceva a saperlo? Eppure era stata attenta, nonostante morisse dalla voglia di dirlo a qualcuno, aveva aspettato che Tsunade le desse la conferma. Possibile che la donna se lo fosse lasciato sfuggire? No, evidentemente lui si era accorto di qualcosa, era sempre stato un tipo a cui non sfuggiva nulla... Peccato, pensò, voleva fargli una sorpresa e invece era stato lui a fargliela. Ma d'altronde non era la prima volta, era già capitato che lui le anticipasse le sorprese o che le venisse a scoprire, se voleva.

Sbuffò leggermente, fingendosi arrabbiata, picchiandolo scherzosamente al petto. "Sei sempre il solito, mi rovini le sorprese!"

Lui rise ancora, e lei lo seguì. Si sentiva più libera, adesso, e più tranquilla. Anche se sapeva già che lui l'avrebbe presa bene, un pò di timore in fondo al suo cuore lo aveva avuto, inutile negarlo. Era una cosa del tutto naturale, in fondo.

Sentì una mano di lui andare a sfiorargli il ventre, in una delicata carezza, come se avesse paura di farle male.

"Sarai una buona madre, Kurenai." le disse all'improvviso, serio.

"E tu un buon padre, Asuma." asserì lei, convinta.

L'uomo non rispose, sospirando, mentre riprendeva ad accarezzarle i capelli. Kurenai si lasciò cullare nuovamente da quella sensazione di assoluta tranquillità e perfezione, avvertendo poi il viso di lui avvicinarsi al suo orecchio, cercando di liberarlo dalle ciocche di capelli con il naso. Quando raggiunse la meta, si schiarì la voce, usando comunque un tono basso e divertito. "Devo dirti una cosa..." la scimmiottò, facendola arrossire, sia per la sensualità che aveva, sia perchè sapeva cosa stava per dirle... sebbene non l'avesse mai fatto fin'ora, lo sapeva comunque.

"Ti amo..." La sua voce roca arrivò calda, sempre bassa, e dolce alle sue orecchie, facendola rabbrividire nonostante avesse caldo. D'istinto sorrise, prima dolcemente, poi pensò ad una piccola vendetta.

"Lo so" lo scimmiottò questa volta lei, trattenendo a stento una risata. Cosa che non fece lui, invece. Aveva previsto anche questo?

Asuma la baciò, e alla fine, lei tornò ad accoccolarsi su di lui, sorridendo.



"Waah, guardate com'è carina, sta sorridendo!"

"Non gridare... così la svegli, cretina!"

"A chi hai dato della cretina, tu?"

"A te! Sei sorda?"

"Mendokuse... volete finirla voi due?"

"Sakura-chan, torniamo in acqua, dai!"

"Ho fameeeee!"

"R-ragazzi... s-state facendo troppo b-baccano..."

Kurenai aprì gli occhi, guardando i ragazzi di fronte a sè, leggermente confusa. Fece per muoversi, ma sentiva le gambe e le braccia intorpidite, e Hinata la fermò.

"Faccia piano, sensei... dev'essersi addormentata..."

"Eh sì, non capisco come abbia fatto a non scottarsi! Dovrebbe stare più attenta, nelle sue condizioni..." aggiunse preoccupata Ino.

La donna annuì poco convinta, realizzando poco alla volta quello che era successo. Si accarezzò piano la pancia, quasi come aveva fatto lui prima, sorridendo amaramente.

Era stato soltanto un sogno, tremendamente realistico, e breve, come il loro amore.

"Stai bene?" la voce di Shikamaru sembrò scuoterla dai suoi pensieri. Quel ragazzo, il pupillo di Asuma, iniziava ad assomigliargli sempre di più... aveva preso a fumare come il suo maestro, e anche lui stava sviluppando la capacità di capire persone e situazioni con poco, studiando attentamente ogni gesto, ogni parola.

Avevi previsto anche questo, Asuma?

"Sto bene."

Alzò il viso al cielo, mentre un raggio di sole la costrinse a socchiudere gli occhi, e sorridere.

Ti amo anch'io, Asuma.


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Note dell'autrice: Ma è normale che mi venga da piangere? ç__ç Boh, tanto in me non c'è nulla di normale... quindi! Questo capitolo ho iniziato a scriverlo mentre ero al lavoro, in un momento di ispirazione improvvisa... per fortuna non c'era nessuno e ne ho approfittato per buttar giù qualcosa XD Che ne dite? Se qualcosa non dovesse esservi chiara, chiedete pure, eh! ^_^

Selphie86: Non ho ancora capito cosa esattamente ti abbia colpito così tanto, nonostante tu abbia provato a spiegarmelo XD Ma va bene così, contenta di non averti delusa, sorellina!

Lily_90: Le tue parole mi sollevano non poco, credimi! Sono contenta che ti sia piaciuta, grazie mille!

stefy90: Grazie mille anche a te, è una soddisfazione grandissima sapere di averci azzeccato! Beh sì, io sono una grandissima fan delle Shika/Ino, ma credo scriverò ancora qualche altra Shika/Tema, tranquila! ;)

Ayumi Yoshida: Collega! XD Essendo una fan delle Shika/Ino puoi capirmi meglio, credo! E hai ragione, non è facile scrivere di qualcuno o qualcosa che non ti piace... ma d'altra parte, è troppo facile farlo per quello che ti piace, no? Meglio non imporsi limiti, aiuta tantissimo! ^__^ Spero ti piaccia anche questo capitolo, grazie come sempre! :*

arwen5786: Un GRAZIE grandissimo anche a te! Troppo carina, davvero... per la Neji/Hinata, in questa raccolta ahimè, non la troverai, gli ultimi capitoli saranno dedicati ai sensei, come avevo anticipato la scorsa volta! Vedremo in futuro, ciao e grazie ancora! :)

Touma: Grazie anche a te per la mega-recensione, utilissima e preziosa. Mi sono accorta di alcune cose a cui non avevo fatto caso. ^^

shizuka88: E' stato un piacere, figurati! Grazie a te per averla letta e per i complimenti, a presto! ^^

Come al solito, grazie anche alla mia beta Sakura84!

Alla prossima!

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Capitolo 7
*** Tsunade/Jiraya ***


jirayatsunade C'era stato un tempo, quando era molto piccola, in cui Tsunade si era sentita sola, sopratutto quando arrivava l'estate. Tutti i bambini che conosceva partivano in vacanza, con i loro genitori o parenti, mentre lei no. Anche se, a dirla tutta, tra quei bambini non aveva trovato nessuno con cui le piacesse particolarmente giocare, non si divertiva veramente, perchè loro non volevano mai fare quello che voleva lei.

C'era stato un tempo, poi, quando Tsunade era un pò più grande, ma sempre bambina in fondo, in cui aveva trovato qualche amico all'Accademia, e l'estate iniziava quasi a piacerle. Anche se qualcuno partiva ugualmente, rimaneva sempre un amico che le faceva compagnia, e, nell'estate dei suoi tredici anni, Tsunade non si sentiva più tanto sola.

Ma la cosa più strana era che quell'amico che rimaneva al villaggio con lei, era lo stesso con cui andava meno d'accordo. Non le piaceva, Jiraya, faceva sempre lo sbruffone, ogni occasione era buona per mettersi in mostra,  in più era un piccolo pervertito e la prendeva sempre in giro. No, non le piaceva. Eppure, -contraddizione, era l'unico che riusciva a farla divertire, quando litigavano si sfogava, e in qualche modo riusciva a farla stare bene e sentire meno sola. Ricordava bene che erano più le volte in cui discutevano, che quelle in cui erano in pace, e anche se a quei tempi non lo avrebbe mai ammesso, Tsunade era felice così.

"Ihihihihih! Ho vinto io la scommessa, Jiraya! Ci sei finito tu legato al tronco!"
"Sta zitta, tavola piatta!"
"Brutto cretino di un porco! Ripetilo, se hai coraggio!"
"TAVOLA PIATTA!"
"Grrrr! Un giorno sarò così bella che avrai voglia di gridarlo a tutto il mondo!"


Passarono così i giorni, i mesi, e gli anni... la piccola Tsunade era ormai una ragazza, e l'estate dei suoi venti anni poteva definirsi la più bella fra tutte. Aveva pochi ma buoni amici, era diventata un ottimo ninja-medico, aveva scoperto l'amore, e ormai la solitudine era diventata solo un brutto ricordo. Amava l'estate adesso, era libera di andare dove voleva in vacanza, anche se per poco tempo. Ma non le importava, poteva passare ugualmente un pò di tempo con Dan, il suo grande amore, e tutto andava bene. Ironico però, se pensava che anni prima non sopportava l'estate e chi partiva... erano cambiate molte cose in lei, era cresciuta e maturata, ma c'era ancora una cosa che era certa, non sarebbe mai, mai cambiata.

Jiraya.

Lui continuava a non piacerle.

In tutti quegli anni il loro rapporto era l'unica cosa che non aveva subito mutazioni, lui continuava a prenderla in giro, discutevano, litigavano, e poi tornavano come prima. Ma ogni volta che aveva a che fare con lui, si sentiva strana, non avrebbe saputo trovare un termine adatto, forse non esisteva. Però, sapeva che la aiutava a crescere, anche se non se ne rendeva conto subito. A volte si ritrovava a fare paragoni tra Dan e Jiraya, sopratutto quando era arrabbiata con quest'ultimo. Li paragonava per far sfigurare in un certo senso, quel pervertito, ma alla fine non ci riusciva. Anzi, se doveva essere sincera fino in fondo, Tsunade sentiva di essere completamente se stessa quand'era con lui. Con Dan era diverso, forse perchè innamorata, non tirava mai fuori certi lati del suo carattere. Dan conosceva il lato gentile e sereno di Tsunade, mentre Jiraya era a conoscenza anche di quelli che lei stessa credeva di non avere. Tsunade non lo avrebbe mai ammesso, allora, ma quello strano rapporto con Jiraya, era uno dei suoi punti fermi.


"Che cosa hai detto, cretino?"
"Ho detto che sei così acida che nessun'uomo con un pò di sale in zucca sarà disposto a sopportarti!"
"Sei solo geloso di Dan, bleeeeeh!"
"Pfui! Ti dico che rimarrai zitella!"
"E io ti dico che ti innamorerai follemente di me, e mi pregherai di stare con te!"




Tsunade aveva ventiquattro anni adesso, era appena tornata dalla sua piccola vacanza estiva, ma le sembrava fosse stata lontana dal suo piccolo villaggio per chissà quanto tempo. Si era messa a girovagare, girava ovunque, come per controllare che ogni cosa fosse al proprio posto, e si sentì come sollevata nel vedere Jiraya che mangiava tranquillamente all'Ichiraku Ramen. Poteva ritenere concluso il suo giro di perlustrazione, e concedersi una bella ciotola di ramen insieme al suo amico. Tsunade iniziava a sopportarlo di più, lui aveva smesso di prenderla in giro, non le ripeteva più che era un maschiaccio, non le diceva più che sarebbe rimasta zitella per sempre. La stuzzicava ogni tanto, ma non era neanche lontanamente paragonabile alle prese in giro che le riservava tanto tempo fa. Lei aveva pensato che fosse dovuto al fatto che anche lui stesse cambiando. Si era trasformato dalla pecora nera della loro squadra ad un ninja degno di quel nome. Aveva sviluppato tecniche straordinarie e diventato sempre più forte, anche se, rimaneva comunque un pervertito.

Il loro rapporto non era totalmente cambiato, anzi, si era soltanto modificato un pò, e al contrario di quello che aveva sempre temuto, la cosa non le dispiaceva affatto. In fondo, rimaneva sempre uno dei suoi punti fermi.


"Aaaah che mangiata! Questo ramen é sempre più buono, ihihih!"
Ma come diavolo mangi, Tsunade-hime? Sei tutta sporca! Ahahah!"
"Uh? Dove?"
"Qui, intorno alle labbra... se vuoi... ti pulisco io...!"
"JIRAYA!"
"Ahahahah!"


Poi era arrivata lei. L'estate dei suoi ventisette anni. Avrebbe dovuto capirlo subito, che quella non sarebbe stata la solita estate a cui era ormai abituata e che tanto le piaceva. Non faceva molto caldo, anzi, spesso pioveva e faceva addirittura freddo, a volte. Il che non era assolutamente di buon auspicio. Si sentiva un pò nervosa, e aveva anche vinto un paio di partite a carte. Lo sapevano tutti che lei era a dir poco sfortunata nel gioco. Perchè non lo aveva capito subito, che qualcosa non andava? Ma poi, a dirla tutta, cosa avrebbe potuto fare? Non era mica in grado di prevedere il futuro, e non si sarebbe mai sognata di pensare una cosa del genere.

Una catastrofe.

La Grande  Guerra Ninja.

Tante vite stroncate.

E tra loro, Nawaki e Dan.

Aveva perso in pochissimo tempo, prima il suo caro fratellino Nawaki e poi il suo amato Dan. Sogni distrutti, progetti in frantumi, anime spezzate. Tutto nel giro di pochi attimi, e lei non aveva potuto fare nulla, in quella maledetta estate dove la pioggia non cessava di cadere.

Quella notte niente poteva consolarla, stretta al petto di Jiraya, continuava a piangere senza darsi tregua. E lui non diceva nulla, consapevole che qualsiasi cosa detta sarebbe stata inutile, e patetica, forse. Si limitava quindi a stringerla, ad ascoltare il suo pianto straziante, a tenerle la testa sul suo petto come per attutire i singhiozzi violenti che Tsunade emetteva.

Soltanto ore dopo riusciì a fermarsi, Tsunade, con un solo pensiero fisso nella mente.


"Domani partirò."
"Scappare non ti servirà a nulla..."
"Non posso rimanere qui, devo andarmene..."
"Va bene Tsunade-hime, va bene..."




Erano passati tanti, troppi anni da quel maledetto giorno, e Tsunade era cambiata ancora. Dopo la morte di Nawaki e Dan, aveva lasciato il Villaggo della Foglia esattamente il giorno dopo l'accaduto, convinta che rimanere in quel posto non avrebbe avuto più senso, o perlomeno non lo stesso che aveva avuto fino ad allora, e aveva troppi ricordi lì, che facevano male... troppo. Aveva avuto bisogno di cambiare aria, non voleva più saperne di Hokage, di ninja, e di missioni. Voleva dimenticare, voleva soltanto continuare a studiare le arti mediche, lontano da lì.

Non sapeva, Tsunade, che Jiraya era partito a sua volta, qualche giorno dopo di lei.

E non sapeva ancora, Tsunade, che lo shock ricevuto per la perdita dei suoi cari era stato così grande, troppo grande, che alla sola vista del sangue non riusciva più a muovere un singolo muscolo del proprio corpo.

Era diventata sgorbutica, intrattabile. Soltanto Shizune, la nipote di Dan, e unica amica ormai rimasta, riusciva a starle dietro con fatica. Tsunade passava le giornate a giocare a carte, dove puntualmente perdeva, accumulando un sacco di debiti di cui non si preoccupava minimamente. Giocava, beveva, passando da un villaggio all'altro, non rimanendo mai per troppo tempo nello stesso posto. Pensava ingenuamente che in quel modo i ricordi non la toccassero, ma si sbagliava. Aveva avuto ragione Jiraya, per l'ennesima volta. Scappare non le era servito a nulla.

Iniziava addirittura a pensare di aver commesso un errore ad andarsene in quel modo dal suo villaggio. Non era affatto un luogo comune, quando si diceva che il tempo aiutasse a guarire le ferite. Non che il dolore fosse passato, certo... ma non era più così insopportabile come lo era stato i primi tempi. Tsunade adesso riusciva a pensare più lucidamente, e si chiedeva se i suoi amici stessero bene, se qualcuno avesse bisogno di lei. Chissà che combinava Jiraya, quel maniaco un pò le mancava, doveva ammetterlo.

Le sue domande non avrebbero dovuto attendere molto, per ricevere risposta.

Nell'estate dei suoi cinquant'anni, la vita di Tsunade fu stravolta nuovamente. Aveva dovuto fare i conti con il passato, in tutti i sensi. Aveva rivisto Jiraya, e scoperto cosa stava combinando: la cercava. Cercava proprio lei. Lo aveva sentito, prima che lui si accorgesse della sua presenza in quel locale, mentre chiedeva informazioni al proprietario, aveva usato il termine 'bellissima donna' per descriverla. E lei non aveva saputo controllare il sorriso di soddisfazione che le era uscito fuori, inconsapevolmente. La sua prima rivincita. Seguita quasi subito da un'altra, quando Jiraya le aveva spiegato perchè la stesse cercando. Proprio lui, che l'aveva presa in giro per anni, l'aveva 'raccomandata' al Consiglio del Villaggio della Foglia per il ruolo di Hokage. Soltanto in quel momento Tsunade capì chi fosse veramente Jiraya.

La sera prima di partire per tornare al villaggio, mentre parlava, raccontava, e ascoltava Jiraya, all'improvviso scoppiò a ridere quando sentì il suo amico che le diceva quanto fossero invecchiati. Rideva e rideva, Tsunade, sotto gli occhi increduli e straniti di Jiraya, perchè lei quel giorno, quella sera, non si sentiva affatto vecchia. Non si sentiva più sola. In quella calda, afosa, sera d'estate, Tsunade era rinata.


"Sei pronta a tornare a casa, Tsunade-hime?"
"Credo di sì."
"Se avessi bisogno di aiuto fammi un fischio, arriverò subito da te."
 "Lo farò Jiraya, lo farò..."



Tsunade non credeva che un giorno avrebbe di nuovo trovato piacevole l'estate. Eppure, stava accadendo. L'estate dei suoi cinquantadue anni le piaceva. Erano ancora cambiate tante cose dentro di lei, ma era riuscita a trovare il giusto equilibrio. Il lavoro di Hokage era a dir poco impegnativo e stancante,  sia fisicamente che mentalmente, ma lo reggeva abbastanza bene, perchè non era sola. Shizune si occupava di lei come sempre, la consigliava e la richiamava quando necessario. Nonostante la sua assistente fosse molto più piccola di lei, a volte le sembrava sua madre, o comunque una sorella maggiore. E poi c'erano tutti i "suoi" ninja, e gli abitanti di Konoha... il legame che aveva con loro, andava al di là delle missioni e delle formalità, erano davvero come una grande famiglia. Non era cambiato poi molto, il suo villaggio, da quando l'aveva lasciato.

Doveva ammettere però, che all'inizio era stata dura, ma era bastato fischiare un pò di volte, e ogni cosa andava al proprio posto. Poi era arrivato un giorno in cui non aveva più avuto bisogno di chiamare aiuto. Si sentiva più tranquilla da allora, mentre lavorava, gettava un'occhiata alla sua finestra, dove Jiraya se ne stava tranquillamente appollaiato a leggere, o a scrivere uno dei suoi libri da bravo pervertito qual'era. A volte poi, capitava che l'aiutasse con i documenti, a prendere determinate decisioni, a suggerirle le squadre da mandare in certe missioni... e lei si ritrovava ad ascoltarlo, senza mettere in discussione nulla, e si chiedeva come e quando fosse successo che si fidasse di lui a quel modo.

E dopo il lavoro, lui usciva, stava fuori un pò e poi tornava sempre con qualcosa da mangiare per lei, e sopratutto, con qualcosa da bere. Oppure, nel migliore dei casi, la trascinava fuori portandola in qualche locale, o semplicemente andavano a prendere una boccata d'aria fresca. Tsunade aveva sempre pensato, nel periodo in cui non si erano visti, che lui fosse arrabbiato con lei, e deluso per aver abbandonato tutto e tutti, scappando via dal villaggio. In fondo erano amici, lui l'aveva sempre aiutata e sostenuta per tutti quegli anni, mentre lei non ci aveva pensato due volte ad andarsene e a ripagarlo così... e invece no, lui le aveva dimostrato ancora una volta quanto si sbagliasse sul suo conto, il loro legame era diventato qualcosa di indefinibile, ed era ormai sicura di non poterne fare più a meno. Ma lui non doveva saperlo, altrimenti si sarebbe montato la testa... come non doveva assolutamente sapere che quella sera, quando lui le aveva messo un braccio attorno le spalle con grande naturalezza mentre tornavano a casa, il suo cuore aveva mancato di un battito o forse due, per poi tornare a battere, anche se un pò più velocemente del normale.


"Ecco qui, la principessa é arrivata a casa sana e salva!"
"Smettila di urlare, ti sentiranno tutti!"
"Ahahah! Che c'è, hai paura che qualcuno ti veda con me?"
"Non essere ridicolo... non ho paura di nessuno!"
"Oh-oh, mi piaci quando fai la dura!"
"Jiraya, riesci ad essere serio per almeno cinque minuti?"
"Uhm, ok..."
"...Che diavolo fai, adesso?!"
"Ti bacio, mi sembra evidente."
"E perchè mai dovresti baciarmi, di grazia?"
"Beh... mi hai chiesto tu di essere serio..."
"Certo... dì piuttosto che ogni scusa é buona, porco!"
"Ahahah! E' vero!"
"Buonanotte, Jiraya..."
"Dai, non arrabbiarti, Tsunade-hime... adesso ti bacio, quanta fretta!"
"Adesso ti strozzo, maledetto!"



L'attuale estate di Tsunade non poteva avere definizioni. Se davvero avesse dovuto trovare un aggettivo per descriverla, era sicura di non poterlo trovare. Non era molto diversa dalle ultime due, ma nemmeno uguale. C'era qualcosa che non le tornava, ma dava la colpa al troppo caldo, non credeva ci fosse stata un'estate più afosa di quella a Konoha, non almeno negli ultimi cinquant'anni. Si era così lasciata convincere, Tsunade, a concedersi un giorno di riposo. Opera di Jiraya, ovviamente. Iniziava quasi a preoccuparsi, adesso, il rapporto che aveva con lui si faceva sempre più chiaro, e la cosa la spaventava. La spaventava perchè quello che li legava non era affatto un rapporto di amicizia, né fraterno. Le sembrava somigliasse di più ad un rapporto matrimoniale. Sì, matrimoniale. Come se fossero marito e moglie. Era pazzesco, assolutamente. Come se non bastasse, la gentile vecchietta a cui avevano chiesto informazioni li aveva scambiati appunto per una coppia. Tsunade non era una a cui importava dei pettegolezzi della gente, anzi, solo che quelli non facevano altro che aumentare i suoi sospetti. Ci aveva riflettuto bene, poi, quando erano tornati a casa, e il risultato era sempre lo stesso. Aveva analizzato il loro rapporto fin da bambini, quand'erano cambiate le cose in quel modo? Per quanto tentasse di non darci troppo peso, -in fondo mica erano sposati veramente! non riusciva a pensare ad altro... chissà se a lui quest'idea era saltata in mente... sicuramente, si disse, si sarebbe fatto una grossa risata. Non fu molto lontana dalla verità, ineffetti, ma non aveva previsto che Jiraya le chiedesse veramente di sposarlo. Aveva dovuto rifiutare però, Tsunade, forse perchè non lo aveva preso troppo sul serio, o forse perchè ogni volta che tentava di immaginare di rifarsi una vita con qualcuno, il senso di colpa la attanagliava. La cosa che stupì Tsunade però, era che non si fosse risposta "non lo sposo perchè non lo amo".

Non poteva più mentire, almeno non a se stessa.

Come immaginava, dopo quell'episodio non era cambiato niente. Jiraya era sempre lo stesso, e lei ne fu sollevata. Forse, pensava, stava davvero scherzando. Solo un paio di settimane dopo capì, Tsunade, capì ogni cosa. Come sempre, ci arrivava sempre troppo tardi.

"Dannazione... non lo reggi proprio l'alcool, tu... prendiamoci una pausa."
"Devi organizzarti con qualcuno abbastanza forte da tenere a bada l'Akatsuki. Non abbiamo idea del loro potere... e ora tu vuoi andare nella tana del lupo."
"Bene... é tempo di muoversi."

Se in quel momento fosse stata davvero sua moglie, Tsunade non gli avrebbe permesso di andare. Anche se lui aveva un tono di voce fermo e deciso, il tono che usava quando era sicuro di quello che faceva, lo stesso che aveva usato quando le aveva chiesto di sposarlo. E lei stupida, se ne era accorta soltanto in quel momento, grazie alle sue maledette paure che l'avevano distratta. Anche se lui non l'avrebbe ascoltata, probabilmente, lei avrebbe comunque tentato di fermarlo, ma ora sentiva di non averne nessun diritto. E in ogni caso, non avrebbe saputo convincerlo, come non era riuscita quella volta con Dan. Ma adesso non c'era Dan con lei su quella panchina, c'era Jiraya, e la paura di perderlo era maledettamente forte, e forse lui se n'era accorto.


"Torna vivo..."
"Uh?"
"Se dovessi morire anche tu... io..."
"Piangeresti per me? Ahahah, che dolce, mi sento onorato! Ma dubito piangeresti tanto come hai fatto per Dan! Ahahahah!"
"Stronzo..."
"Bene, facciamo una scommessa, allora. Gioca a poker e punta tutto sulla mia morte. Tanto tu perdi sempre, no? E al mio ritorno, quando tornerò sano e salvo..."
"Cos-?"
"Ahahah, sto scherzando!"
"Mh?"
"Essere rifiutato, rende un uomo più forte. E se non si ha abbastanza esperienza per scherzarci su, o di usarlo in altro modo, non può adempiere ai propri doveri di uomo."
"Quindi é responsabilità di un uomo essere forte, eh?"
"Diciamo di sì... ma gli uomini non sono fatti per cercare la felicità."
"Manda uno dei tuoi rospi, se sei nei guai. Verrò subito ad aiutarti."
"Non credo proprio, tu devi assolutamente rimanere al tuo posto. Tutto il villaggio conta su di te."
"Ci sono schiere di ninja degne di diventare Hokage."
"Tu sei la miglior persona per questo incarico, e questo é quanto!"


Jiraya non lo avrebbe mai saputo, purtroppo, ma su due cose aveva avuto torto, stavolta. Tsunade aveva vinto a carte. Aveva pianto come mai aveva fatto prima di allora, piangeva come una moglie che aveva perso il marito. E questa volta non c'era stato nessun petto sul quale rifugiarsi, nessuna carezza sui suoi capelli, nessun silenzio rassicurante. Tsunade era di nuovo sola. Ma al contrario di come aveva fatto tanti anni fa, questa volta non avrebbe abbandonato il suo villaggio. Non dopo tutto quello che Jiraya aveva fatto per riportarla là. Non sarebbe scappata un'altra volta dai suoi ricordi, ma se li sarebbe tenuta stretti, senza farne scappare nemmeno uno. Non lo avrebbe deluso per la seconda volta, sarebbe rimasta al suo posto, a compiere il suo dovere di Hokage, come voleva lui. Rideva e piangeva adesso, Tsunade, dopo l'ennesimo paragone fatto tra Dan e Jiraya, quest'ultimo aveva vinto per l'ennesima volta.

Aveva parecchi rimpianti Tsunade, e anche se adesso avrebbe avuto un'altro motivo per odiare l'estate, non l'avrebbe fatto.

Perchè in quell'ultima estate, Tsunade aveva scoperto il vero amore.


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Note dell'autrice: Non ci posso credere, ce l'ho fatta finalmente! Ok, ho capito che se non mi impunto a scrivere e aspetto semplicemente che arrivi l'ispirazione, sto fresca. XD Come la fame vien mangiando, a me l'ispirazione vien scrivendo, ecco. Questa volta ho cambiato un pò stile, non so che cavolo ne sia venuto fuori, spero non faccia troppo schifo. In realtà volevo scrivere una Tsunade/Jiraya già da mooolto tempo, ma chissà come, mi riduco sempre a rimandare quando voglio fare una cosa per bene. Ma passiamo ai ringraziamenti, che è meglio! Anche se è passato un pò di tempo, ci tenevo a ringraziare chi ha commentato il precedente capitolo, ma anche i recensori di "Distraction" e "Best Summer Ever". Quindi, un GRAZIE di cuore a:

Urdi, Touma, Ayumi Yoshida, Snow White, WishfulThinking, fullmetal manga lover, celiane4ever, Andrearomanista, Tsuyuko, Ely 91, DREEM, Zoe chan, eleanor89, Hilly89, ryanforever, Tenten84, Mimi18, Sakurina, e pinkie_chan!!

Credo e spero di non aver dimenticato nessuno, in caso vi autorizzo a frustarmi cento volte >_< Grazie mille per le vostre splendide recensioni, non sapete quanto mi facciano piacere! Ma grazie anche a tutti quelli che leggono e basta, e che continuano a seguire le mie schifezze. XD

Grazie anche a Selphie86 che è sempre la prima a leggere 'ste robe, persino le ShikaIno! Grazie per i consigli e le facce improbabili XDDD

Grazie alla mia tesorina, nonchè beta-reader, Sakura84, che sopporta i miei deliri mentre scrivo, e tutte le fregnacce che dico prima e dopo. XD

Per ultimo, un ringraziamento speciale và alle Mosche Bianche, che sto conoscendo pian piano, e che ADORO. Grazie a tutte, davvero.

See Ya!! 

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