Il destino della regina

di miyu pyon star
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il sogno del re ***
Capitolo 2: *** il regno di Carmelide ***
Capitolo 3: *** Il re e la principessa ***



Capitolo 1
*** Il sogno del re ***


Capitolo 1: il sogno del re

Era passato un anno ormai da quando Ginevra aveva abbandonato Camelot, dopo la condanna all’esilio. Il regno prosperava e le minacce di Morgana sembravano distanti. L’unica persona che non si rendeva veramente conto di ciò che accadeva era proprio il re: Artù. Viveva come in un limbo, una sorta di bolla che lo proteggeva da ciò che provava. Continuava a fare riunioni con i cavalieri, a sgridare e stuzzicare Merlino, a combattere in lunghe ma vittoriose battaglie … ma alla notte, quando la mente del giovane re si rilassava e lasciava i pensieri giornalieri alle spalle, era proprio il momento in cui il ricordo di Ginevra gli tornava, dolce e amaro allo stesso tempo. Non chiudeva occhio ormai da tempo. Non c’era sonnifero che Gaius potesse fornirgli. Inoltre, lo stesso medico diceva che le malattie d’amore le avrebbe curate il tempo. Imvece, Merlino continuava a pensare che solo il ritorno di Gwen avrebbe “curato” Artù, lei e soltanto lei poteva farlo.
Notte tempo, Artù stava finalmente riposando. Stava sognando, da quanto non accadeva! Stava camminando nel mezzo di una foresta incantata, era vestito con la sua solita armatura, ma non era armato. Il sentiero poi lasciò posto ad una piccola radura. Al centro di questa vi era una figura con il mantello calato sul volto. Artù si sentì rallegrare, era sicuramente la sua Ginevra. – Ginevra … - esclamò il giovane re, un po’ titubante. La figura era girata di spalle e si voltò. Aveva un abito un po’ inusuale per Camelot. Anzi, Artù pensò che fosse anche troppo scollata e volgare. Lei si limitò ad un sorriso. – Si, sono io! La vostra regina! – esclamò la ragazza. Poi allungò le mani, in queste vi era una bellissima spada. Artù non notò quell’arma di notevole fattura, ma le mani della fanciulla. Erano diverse da quelle di Ginevra e lei non poteva essere la sua amata. Improvvisamente, la foresta si fece nera e si udì una voce ridere. Da lontano, arrivò l’imitabile figura di Morgana, nell’abito nero come la notte. La ragazza si girò di scatto impugnando l’arma. – Non ci farai mai più del male, maledetta! – Urlò. Lanciò il mantello contro Artù e si scagliò contro la strega. Il giovane re non riuscì a vederle il volto, ma ebbe un sussulto quando spostando il mantello vide una ciocca di capelli della ragazza. Ricordava bene i bei riccioli mori di Ginevra, quelli invece era biondissimi, lisci ed incredibilmente lunghi. Gli occhi di Artù si aprirono di scatto e il ragazzo si alzò di colpo. Era stato davvero uno strano sogno.
Sempre durante la stessa notte, Merlino si svegliò di scatto. Aveva fatto lo stesso sogno, solo che lui era immobile, dietro ad Artù. Era come se non ci fosse perché lui continuava a chiamarlo, ma il re non lo sentiva. Aveva visto tutta la scena, e continuava a chiedersi chi diavolo potesse essere la fanciulla del sogno di Artù. Continuò a pensarci tutto il giorno, per questo era più distratto del solito. Finì, perfino, per inciamparsi nel mantello del re, rovesciare il pranzo di quest’ultimo, con un bel calcio nel didietro. A cena, il giovane mago continuava a rimuginare sulla propria zuppa, tanto che Gaius gli disse che se non aveva intenzione di mangiarla poteva sempre andare all’osteria, sempre se avesse avuto i soldi. Merlino accennò un sorriso e raccontò tutta la storia al medico. Gaius semplicemente gli consigliò di parlare col drago, vista la sua saggezza, avrebbe sicuramente dato delle risposte al ragazzo.
La notte successiva, Merlino uscì di nascosto dalla porta posteriore del castello e corse a lungo, in mezzo a boschi e radure. Quando fu certo di essersi allontanato dal castello, chiamò l’amico drago, nella loro lingua. Il drago arrivò quasi subito, atterrando davanti al ragazzo. – So cosa stai per chiedermi, giovane mago! Vuoi sapere del tuo sogno… - Disse il drago, senza esitazione. – Ho sempre pensato che la regina di Camelot sarebbe stata Ginevra! – Esclamò Merlino. – Infatti è così che sarà! Artù necessita di una moglie leale e combattiva! Quasi al livello di un cavaliere – Rispose il drago. Merlino non capiva, se era Ginevra la giusta moglie di Artù, doveva fare assolutamente qualcosa per farla tornare al castello. Ma la sua testa era ancora piena di dubbi, così decise di fidarsi completamente dell’amico drago. – Abbiamo qualche possibilità che lei ritorni? O che Artù ritiri l’udienza? – Chiese il mago. – No, e se lo vuoi sapere, tu non dovrai fare assolutamente nulla! – Rispose il drago. – Nulla! Ginevra deve tornare! – Esclamò Merlino. – Ginevra non deve tornare, Ginevra verrà! Sarà anche un’ottima regina per il regno e una degna compagna del re! Gli darà anche degli eredi! Lascia che le cose avvengano con i giusti tempi, Merlino! Non avere fretta e accompagna il re, in tutte le sue decisioni! – Concluse il drago. Poi si alzò in volo e se ne andò. Quando Merlino ritornò al castello, era già sorto il sole, ma nessuno si accorse del suo passaggio. Una volta entrato nel suo alloggio, Gaius era seduto al tavolo, il capo ricurvo a leggere una lettera. Merlino gli si avvicinò per saperne di più. Lui, semplicemente, gli rispose che  era una lettera che giungeva da un regno abbastanza distante di Camelot, un re, amico di Uther, faceva le condoglianze ad Artù e chiedeva al re di passare un po’ di tempo nel suo regno per tranquillizzarsi e superare il dolore della perdita del padre. Costui era re Leodagan, un valoroso sovrano che aveva combattuto molte battaglie, sia per Camelot sia per il suo regno, Camelide. La moglie del re era deceduta anni fa, durante il parto del terzo figlio, morto anche lui. Da solo, aveva cresciuto gli altri due figli: il maggiore, il principe Alionor, e la sorella, la principessa Ginevra Nicole. Al pronunciare il nome della principessa, Merlino ebbe un sussulto e iniziò a capire che il drago si riferiva proprio a quella ragazza.
 

Primo capitolo di una nuova fan fict!! E' la prima non anime che scrivo, spero che piaccia! L'idea mi è venuta così, impersonandomi nella misteriosa principessa!! Commenti e critiche sono ben accette!! Miyu ^-^

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Capitolo 2
*** il regno di Carmelide ***


Capitolo 2: Il regno di Carmelide

I soldati avanzavano a cavallo, lungo le colline aride. Al loro capo vi erano due cavalieri, di rango più nobile. Non molto distante da loro, vi era un bosco che costeggiava un bellissimo lago, e tra questi una piccola strada, ma abbastanza grande per far passare una carrozza. Alla vista del lago, uno dei due aumentò la propria velocità, era da troppo tempo lontano da casa. Dinnanzi a lui, il castello, una costruzione semplice, principalmente militare, ma con giardini, alberi e fiori. Così si presentava il signore di Camelide, re Leodagan, ai suoi ospiti, scendeva sempre per primo, nelle sue migliori vesti. Sarebbe partito lui stesso per la guerra, ma una vecchia ferita glielo impediva, così era costretto a mandare i figli, la cosa più cara che aveva, a guidare il suo esercito. Gli attendeva fiero, all’entrata principale del castello, proprio sul ponte che conduceva nel cortile. Appena arrivò il primo figlio si levò l’elmo facendo cadere una cascata di capelli biondi, avvolti in una treccia. Non aveva più di diciotto anni. Aveva il corpo minuto, ma questo non le impedì di divenire una delle migliori spadaccine del regno, e due occhi azzurri come il cielo. Il re sapeva bene che la prima persona che avrebbe visto era lei, la figlia. Come avrebbe voluto vederla in nobili e meravigliose vesti, come era giusto per una fanciulla. Ma era stata la stessa madre a volerla educata sia come principessa sia come guerriera. La ragazza abbracciò forte il padre, era così felice di essere a casa che nessuno se lo poteva immaginare. – Bentornata, figlia mia! – Disse il re. Poco dopo, arrivò anche l’altro cavaliere. Anche lui li levò l’elmo ed apparve un ragazzo sui venticinque anni, il volto ricoperto da una leggera barba castana, come i capelli, e gli occhi verdi. Appena vide il re, s’inginocchio davanti a lui. Il re gli mise una mano sulla testa, poi il ragazzo si alzò in piedi. – Alionor, Ginevra, è un dono riavervi a casa! – Esclamò il re. – Vi ringrazio, padre! – Rispose il ragazzo. Poi tutti si diressero dentro al castello. Ginevra correva a per di fiato per le scale, rincorsa dalla sua serva che le ricordava di levarsi l’armatura prima di recarsi nella propria stanza. Ma, come al solito, Ginevra non le prestava attenzione. La porta della stanza cigolò un po’ appena si aprì. Quella camera profumava di lavanda, come ogni giorno. L’arredamento era piuttosto spartano per una ragazza, ma a Ginevra andava bene così. Non c’erano fronzoli nella sua vita, ne stupidaggini come ricamo o arredamento. Pensò questo mentre si levava l’armatura. Davanti a lei lo specchio la metteva in relazione con la realtà, era una giovane donna. Infatti amava gli abiti, specialmente quelli color oro e rosso. Stranamente, quel giorno, quando aprì l’armadio scelse un abito azzurro. Qualche istante dopo, entrò un altro volto molto caro alla ragazza. – Bentornata, principessa! – Elsclamò. Ginevra le corse in contro abbracciandola. Era la moglie del fratello, l’avevano trovata che vagava per i boschi e l’avevano salvata da fine certa. Aveva detto di chiamarsi Elide, veniva da un regno lontano e stava scappando da delle persone che volevano ucciderla. Ginevra l’aveva presa con se come dama e, pian piano, suo fratello si era innamorato di lei. Aveva la pelle leggermente più scura, i capelli corvini e un portamento da regina. Il era ventre arrotondato, mancava ancora molto al lieto evento, ma cominciava a notarsi. – Caspita! Com’è cresciuto! – Esclamò Ginevra. – Siete stai via per tanto tempo … - Rispose Elide. – Tuo padre vuole parlarti. -. Ecco, pensò Ginevra, ci risiamo!
Ginevra scese le scale di corsa e incontrò il padre nella sala del trono. – Ho ricevuto una lettera, sai quel giovane re di cui ti ho parlato? – Domandò il re. – Il figlio del vostro caro amico. – Rispose la ragazza. – Si, cara, proprio lui! Ebbene sembra aver accettato la nostra offerta di venir a stare per un po’ di tempo da noi … - Disse il re, ma fu interrotto da Ginevra – La vostra offerta, non la mia! – Il re riprese fiato, sapeva bene quanto fosse restia la figlia a parlare di certe cose. – Ad ogni modo, tra qualche giorno arriverà e mi aspetto che tu lo tratti con ogni riguardo! – Esclamò il re. Poi si alzò e fece per andarsene. – C’è un’altra cosa che mi aspetto … - Continuò. – E sarebbe? – Domandò Ginevra. - …  che quel re se ne ritorni in patria con una regina! – Concluse Leodagan.
 

 

Commenti dell'autrice: quando pensavo alla mia "Ginevra" ho deciso di creare una ragazza molto combattiva e ribelle ... così mi sono accorta di averla fatta somigliare a Merida ( The Brave) ... Anche se l'idea originale era quella di Daenerys ( Trono di Spade)! Il principe Alionor è ispirato a Richard ( Spada della verità) mentre il re è ispirato a re Teoden ( Signore degli anelli).

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Capitolo 3
*** Il re e la principessa ***


Capitolo 3: Il re e la principessa

Il giorno tanto atteso sarebbe arrivato a giorni e Ginevra si sentiva sempre più in collera. Non riusciva proprio a capire perché il padre volesse mandarla via. Avrebbe combattuto fino alla morte per difendere i suoi cari e la sua terra. La vita di corte non faceva per lei. Questo pensava, mentre cavalcava tra i boschi vicino al castello. Andare a cavallo era per lei uno sfogo, un modo per sfuggire dalla sua vita.

Ad un certo punto scese da cavallo, e iniziò a camminare in mezzo a delle folte sterpaie. Ricordava anche le parole della madre, che aveva visto spegnersi assieme al fratellino. Lei si che era una guerriera vera e fiera, niente e nessuno l'avrebbero mai dominata. Finché non incontrò suo padre, un giovane cavaliere che le rubò il cuore. Ma a lei non sarebbe mai successo, non l'avrebbe permesso. L'unico uomo a cui avrebbe donato tutta se stessa sarebbe stato quello che l'avrebbe battuta in un duello, dimostrando la sua superiorità. Sorrise. Tanti ci avevano provato, ma lei li aveva sconfitti tutti. Pensò che quell'uomo non poteva esistere, mentre continuava a camminare per sterpaie e boschi.

Camelot. Artù si allacciò la cintura alla vita, fissandosi allo specchio. Forse quel viaggio capitava proprio nel momento giusto. Merlino entrò nella stanza del re, con una spada in mano. - Ho sentito dire che la principessa sia una ragazza molto bella … - Eslamò Merlino. - Una selvaggia! Una ragazzina cresciuta a suon di spade e armi... - Rispose Artù. Infatti, aveva sentito parlare di questa ragazza. Era il miglior cavaliere del regno, seconda solo al fratello maggiore. La madre, la defunta regina Nicole, era di Camelot, e aveva imparato a difendersi per necessità. Poi, diventò una grandissima guerriera. Poi scese le scale ed arrivò nel cortile del castello. Merlino lo seguì senza dir nulla, doveva. Voleva seguire il consiglio del drago, ma non ne era ancora del tutto sicuro. Da una qualche parte dentro di se, credeva ancora nel ritorno di Ginevra, la loro Ginevra.
Artù e Merlino salirono a cavallo, poi si avviarono al galoppo verso il regno di Carmelide. Erano otto giorni di cammino senza sosta, sarebbe stato un viaggio lungo, nella speranza di non incontrare dei nemici.
Galopparono per giorni e giorni, senza sosta. Finché non raggiunsero una radura dove decisero di fermarsi a riposare. I cavalli non ne potevano più ed anche loro erano piuttosto stanchi. In quella radura c’era anche un piccolo torrente dove abbeverarsi. Improvvisamente, uscirono degli uomini vestiti in nero, da dei cespugli. Artù sguainò la spada, cercando di difendere sia Merlino che se stesso.

Ginevra era ancora immersa nei suoi pensieri quando sentì dei rumori. Legò le briglie del cavallo ad un ramo, prese la spada dal fodero, legata attorno alla sella e si avvicinò piano. Si nascose dietro ad un cespuglio. Decise di osservare la scena prima di intervenire.
Vide un cavaliere e un altro ragazzo, probabilmente un suo servo da vedere l’abbigliamento. Il cavaliere era in difficoltà, così decise di intervenire.

Artù vide saltar fuori una figura dai cespugli lì vicino. Con una mossa fiondò la spada nel costato di uno degli uomini in nero, poi fece una capriola e fu davanti all’altro uomo. Lui aveva appena finito di combattere contro l’ultimo dei tre e rimase impietrito a guardarla. Un colpo alla testa e fu a terra anche l’ultimo dei tre.

Ginevra si alzò, scansando i capelli dal viso. – Tutto bene? Chiese.

Artù era immobile. Si trattava di una ragazza, dai lunghi capelli biondo grano e occhi celesti. – Siete feriti? – Chiese ancora la ragazza. Merlino decise di intervenire, visto che Artù si era immobilizzato. – Vi ringrazio! Stiamo bene! Siamo diretti al castello di Carmelide … - Disse. – Bene! Allora direi che non vi manca molto, vi posso guidare io … - Rispose lei.

Ginevra fissò per un attimo quel cavaliere. Perché si aggirava per quei boschi solo, con un solo servo? Ma non gli importò un granché, pensò solo che forse si erano smarriti. Che potevano far parte della scorta di quel re che stavano aspettando. Così riprese il proprio cavallo e si fece seguire da quei due. Pensò che probabilmente quel re che il padre attendeva tanto fosse già arrivato.

Artù non proferì parola, mentre, invece, Merlino rimase incuriosito da quella ragazza. Somigliava in modo incredibile a quella che aveva visto nel sogno. Forse anche Artù stava pensando lo stesso.

Qualche ora più tardi giunsero al castello. Ginevra rimase delusa, ad attenderla trovò solo il padre che andò ad accogliere quel cavaliere. Chi diavolo è? Pensò. – Benvenuto, caro Artù! Vi stavamo aspettando con ansia! – Esclamo Leodagan. Artù scese da cavallo, facendosi guidare da quel re. Si avvicinarono a Ginevra. – Oh, ma vedo che avete già conosciuto mia figlia! Lasciate che ve la presenti per bene, Artù Pendragon, mia figlia, la principessa Ginevra Nicole di Carmelide! – Concluse Leodagan. Ginevra rimase immobile - … voi siete quel re … - Disse. 


Commenti dell'autrice: Chiedo enormente scusa per il ritardo... la verità è che sto gestendo tantissime fan fict e scrivo un po' per una un po' per l'altra... è una vita faticosa quella dell'autrice -_-" ...
Va beh! Pensavo di realizzare un trailer di questa fict, magari quando avrò un po' di tempo...
Comunque, continuate a seguirla e a commentare! 
Miyu ^-^!!!

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