Viglia di Natale 2004 di Malila2009 (/viewuser.php?uid=201499)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Viglia di Natale, 2004 (prima parte) ***
Capitolo 2: *** Vigilia di Natale 2004 (seconda parte) ***
Capitolo 3: *** Vigilia di Natale 2004 (terza parte) ***
Capitolo 4: *** Vigilia di Natale 2004 (quarta parte) ***
Capitolo 5: *** Vigilia di Natale 2004 (quinta parte) ***
Capitolo 1 *** Viglia di Natale, 2004 (prima parte) ***
Annyong a tutti quanti^_^ come state ragazzotti/e? Ormai manca davvero poco al fatidico giorno X e io non sto nella pelle per aprire pacchi e pacchettini XD oki, ora la smetto. Volevo solo augurarvi una buona vigilia e un buon Natale con questa piccola one-shot a tema natalizio^_^ A causa del poco tempo di questo pomeriggio non ho potuto finire il capitolo, così oggi posterò la prima parte mentre la seconda parte quando avrò un pochino più di tempo. Spero davvero che vi piaccia e perdonate gli errori di scrittura
Buona lettura e un bacio,
la vostra Malila2009
2004,dicembre,Vigilia di Natale
Uffa, ma quando scende?- mormorava tra sè una bambina nascosta dietro al divano in salotto- Ormai dovrebbe essere qui da un pezzo, solo le 12.24!
Forse la mia compagna di classe aveva ragione, lui non esiste. Sono davvero i genitori che mettono i regali sotto l'albero...
Con il morale sotto le pantofole presi la mia coperta e cominciai a salire le scale per andare a letto.
PADA-BUMMMM!
Mi girai di scatto a quel frastuono proveniente dal salotto.
E' lui, ne sono sicura, è Babbo Natale!
Scesi gli scalini appena percorsi con molta delicatezza e mi tornai sui miei stessi passi, volevo assolutamente vederlo, almeno una volta nella vita e questa era l'occasione perfetta. Quella smorfiosa di Giulia si sarebbe dovuta rimangiare tutto quello che aveva detto. Il cuore mi batteva a mille, ero davvero molto vicina alla porta del salotto, ancora qualche passo e sarei riuscita a fare una fotografia come prova. Ancora un po', solo un'altro po'...
Click-click
Si! avevo fatto una foto a Babbo Natale! Ora devo solo accendere la luce...
Mi girai di nuovo verso l'albero di natale e quello che trovai non era quello che mi aspettavo. Quello non era Babbo Natale...
Un LADRO! Stavo per gridare a squarcia gola quando il ragazzo mi tappò la bocca facendo "Shhh"con un dito
-Sta' zitta e non urlare- mi sussurrò all'orecchio- Vuoi che mi scoprano? Ora tolgo la mano ma tu mi devi promettere di non urlare, okay?-
Feci di sì con la testa.
-Okay. Ma non fare altro rumore se no non finirò in tempo- disse mentre toglieva la mano dalla mia bocca
-Fare cosa?- domandai abbastanza curiosa
-Di consegnare i regali, non si vede?-
-Non li stavi rubando dall'albero?-
-No, io li stavo mettendo sull'albero. E' questo che fa Babbo Natale- mi rispose indicando una grossa sacca rossa a terra
-Babbo Natale? Ma tu non sei lui! Sei troppo giovane, non hai una grossa pancia, la barba bianca, il vestito rosso e le renne. Dove sono le renne?-
-Shhhhhhh. Ti ho detto di non fare rumore!-
-Scusa, ma tu non sei Babbo Natale, non sono mica nata ieri. Io ho ben 9 anni- dissi tutta fiera
-Si che lo sono. E ora vai a letto se non vuoi ricevere carbone per i prossimi natali della tua vita-
-Ma io ti ho aspettato tutta la notte...Posso farti qualche domanda?-
-Se rispondo mi lascerai lavorare?-
-Si, si. Te lo prometto-
-Va bene, allora forza chiedimi quello che vuoi-
-Tu sei davvero babbo Natale?-
-Si, sono davvero io. Perchè tutti pensano che debba essere un vecchio con la pancia e i capelli bianchi? Come potrei anche solo pensare di poter scendere e salire dai camini se avessi una zattera del genere e come farebbe un vecchietto a fare il giro del mondo senza rischiare di addormentarsi ogni 3x2?-
-Quindi non è vero quello che si pensa di Babbo Natale?-
-No, in verità non c'è un solo Babbo, siamo tanti e veniamo da tutto il mondo. Io sono Babbo n°0411 e vengo dall'Asia-
-Dall'Asia??? Il tuo nome è Babbo n°0411?-
-No, il mio nome vero è Seung-hyun e vengo dalla Corea-
-Wawhhhhh......da così lontano?! E quanti anni hai? Sembri davvero giovane-
-Si, in effetti io ho ancora 16 anni e questo è il primo natale che consegno i regali. Ero davvero emozionato di mettere in pratica tutto l'addestramento di questi ultimi anni-
-Ma allora hai solo 7 anni più di me! Anch'io voglio fare il babbo natale da grande, come posso fare?-
-Io non lo so-
-Ma come non fai a saperlo???-
-Mi hanno scelto. Una sera di dicembre stavo nella mia camera che provavo a comporre un rap e mi è arrivata una lettera dalla Commissione suprema dei Babbi Natale che mi d-
-Aspetta! Tu fai rap? I Babbi natale possono fare rap?-
-Si, non siamo persone di tutto il mondo che vivono vite normali durante tutto l'anno e solo la Vigilia ci riuniamo nelle varie sedi e iniziamo i giri delle consegne-
-E tu cosa fai nella vita normale?-
-Io vado ancora alle superiori e poi passo il tempo con i miei amici a divertirmi e beh...faccio anche rap-
-Mi fai sentire il tuo rap Seung-hyun?-
-I-Io...mi vergogno- disse con le guance rosse dall'imbrazzo
-Dai, dai ti prego- chiesi con lo sguardo da cucciola
-Va bene, ma ti prego non mi guardare, girati-
-No problem!- dissi e mi girai
........................................................
-WOW ma sei straordinario!- dissi ancora incredule a quello che avevo sentito. Aveva cantato Gingle Bells e Merry Xmas in versione rap. Ero talmente sbaloridita che la mia bocca faceva una perfetta O
-G-Grazie...- disse lui ancora rosso in viso
-Dovresti farlo come professione, sai? Oltre a fare il babbo ovviamente-
-Tu credi? In effetti il mio sogno sarebbe di diventare un famoso rapper, conosciuto a livello mondiale, che stupefaccia il mondo e lo renda felice. Voglio far sentire la mia voce in tutto il mondo- disse con occhi sognanti
-Tu ce la faraì, ne sono sicura!-
-Sai, sei la prima persona che mi sente cantare dopo i miei genitori-
-Allora sono onorata di essere tra le prime persone a sentire la futura stella nascente dell'oriente, Seung-hyun-
-Grazie piccolina. Ora però si è fatto tardi e io devo ancora finire le mie consegne e tornare a casa con miei amici-
-Anche loro sono babbi, come te?-
-Si, siamo 5 babbi e andiamo assieme a fare le consegne. Siamo diventati una unità da pochi mesi ma siamo molto affiatati, anche loro amano la musica come me. A volte proviamo a casa di uno di noi e cantiamo delle canzoni da noi scritte. Ji-yong, Babbo Natale n°0818, scrive le canzoni e io i rap-
-Che cosa fantastica! Vorrei conoscerli, posso?-
-No, mi dispiace piccolina. E' vietato conoscerci, io non dovrei nemmeno parlare con te. La seconda regola più importante per tutti i Babbi Natale è: non farsi mai scoprire. E io l'ho appena infranta-
-La seconda? E qual è la prima?-
-La prima è: far sì che la gioia regni sul mondo. Ora vai a dormire se no non potrò mettere sotto l'albero il tuo regalo- mi disse scompigliandomi il capelli
-Va bene- dissi sbuffando e dirigendomi obbedientemente verso le scale
-Un ultima cosa! Ti potrò vedere di nuovo il prossimo Natale?-
-Non lo so, non siamo noi che scegliamo le case. Io non posso prometterti niente- disse con uno sguardo triste
-Allora promettimi una cosa-
-Cosa?-
-Che ti sforzerai per diventare il miglior rapper di tutto il mondo!-
-D'accordo, te lo prometto. Ma tu promettimi un'altra cosa- disse serio
-Si.....lo so.....che ora devo andare a letto a dormire, va bene, va bene...- dissi sbuffando
-Ahahahaha- iniziò a ridere, una risata cristallina e anche un po' profonda e roca. Forse la cosa che lo avvicinava di più a un babbo natale. Però la sua era più bella e calda di quello che centro commerciale.
-No, non ti volevo dire quello. Volevo chiederti una cosa. Se mai riuscirò a fare un concerto così grande da riempire uno stadio, promettimi che tu verrai- disse cercando di evitare il mio sguardo guardando altrove
-Va bene, te lo prometto. Anche se dovessi volare dall'altra parte del mondo io sarò lì in prima fila. Seung-hyun, hai trovato la tua prima fan!-
-Grazie- mi disse sorriendomi- Un'altra cosa, come ti chiami?-
-Io mi chiamo Catherine, ma tutti mi chiamano Kat-
-Buon Natale Kat-
-Buon Natele anche a te Seung-hyun- lo salutai con un bacetto sulla guancia.
Passarono diversi anni e diverse Vigilie di Natale, ma non vidi più nè Seung-hyun nè altri babbi natale in casa mia. Ogni Natale scrivevo una lettera e chiedevo sempre la stessa cosa. Ma anno dopo anno non ricevevo quello che volevo. I miei genitori non capivano perchè non fossi più felice la mattina di natale che tutti i bambini aspettavano con ansia.
Forse avevano scoperto che aveva parlato con me, non gli avevano più assegnato casa mia e non faceva più il babbo natale...
...O forse si era dimenticato di me e della promessa...
To be continued... |
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Capitolo 2 *** Vigilia di Natale 2004 (seconda parte) ***
Xmas Eve 2
Hellooo.......! Allora
come stanno i miei VIP? Passato bene il Natale? ^_^ Ecco qua con la
seconda parte del mio primo one-shot, spero che che vi sia piaciuto
l'inizio anche me lo ero immaginato un po' diverso e ha preso poi una
piega tutta sua non solo nello scritto ma anche nella testolina della
vostra Malila XD Va buono, ora vi lascio. Un bacio e a presto^^
Malila2009
Kat's diary
12 Dicembre 2012
Erano passati ben 8 anni
dal nostro primo incontro, prima e ultima volta che ci siamo
incontrati, poi nulla. L'unica cosa che mi faceva ancora credere che
quello che avevo vissuto non fosse una mera immaginazione era un foto
un po' logorata dal tempo e dai troppi sguardi rivolti nel tempo.
L'unica prova della tua esistenza...
Che fine hai fatto.......?
-Che fai Kat?- mi disse la mia amica Jenny entrando
nella mia stanza dalla finestra. Che poi la mia stanza era al primo
piano! Come cavolo facesse ad arrampicarsi solo Dio lo sapeva.
-Niente, scrivevo un po'. Ma dimmi un po', tu entrare dalla porta come
tutti no, eh?- le risposi mettendo via il quadernino sotto la scrivania
-Sai che lo trovo noioso...Stai ancora pensando a lui?- mi chiese
sedendosi sul letto e abbracciando il mio peluche di Topolino
-Nh....-risposi raggiungendola. Jenny era l'unica alla quale avevo
raccontato tutto e che anno dopo anno mi aveva visto scrivere lettere
infinite a Babbo Natale chiedendo sempre la stessa cosa...Non
mi aveva mai detto se ci credeva ma non mi aveva nemmeno dato della
pazza quando ancora a 15 anni ero nascosta dietro il divano la vigilia.
Lei si limitava a starmi vicino quando a Natale ero giù di
morale e depressa.
-Hai scritto la lettera?-
-Si,ma sai...forse quest'anno...penso di non aspettare
più...sono passati anni-
-Non pensarci più, pensa ad altre cose, cose allegre. Ci
sono tante persone che ti vogliono bene e che ti stanno vicino durante
tutto l'anno e poi...-
-E poi...- chiesi curiosa
-Dai, te lo sei già dimenticata? Mi devi accompagnare a
Londra per il concerto!- disse tutta raggiante anche più di
un sole
-Ah...quello- risposi non proprio al settimo cielo. Jenny era ormai
davvero fissata con quella boy-band coreana, non mangiava e non beveva
se non riusciva a connettersi a un social net-work per sapere che cosa
stessero facendo in quel preciso momento. Non so come aveva fatto a
convincermi a partire per Londra, le sue doti persuasive non avevano
eguali! Ero però riuscita a scampare al concerto e menomale
perchè non credo che sarei riuscita a sopportare vederla
fangirleggiare (termine tecnico per riassumere il suo comportamento
esagerato davanti ad ogni cosa che facevano o dicevano) per ben due
ore, no no e poi il biglietto costava troppo per le mie povere tasche
prosciugate per quel viaggetto pre-natalizio di una settimana in
Inghilterra
-Hai messo tutto in valigia?-
-Si, si-
-Allora, ricapitolando: domani mattina presto i miei ci accompagnano in
aeroporto, l'aereo parte alle 9 e atterriamo alle 12 in tempo per
pranzare qualcosa in centro e trovare l'hotel che ho sapientemente
prenotato vicino allo stadio- disse tutta eccitata
-Lo sai che tu sei pazza?- le dissi in modo ironico- Ti piacciono
così tanto?-
Non lo avessi mai detto...
Jenny si girò contro di me e con sguardo allucinato mi
disse- Ma li hai visti?! Sono perfetti in ogni senso, umano e divino.
Ma non sono solo belli, hanno così tanto talento che
riuscirebbero a far impallidire tutte le band del mondo! Loro brillano
di una luce propria che riuscirebbe a illuminare tutta New York!-
-Okay, Jens, ho capito- dissi ancora scombussolata dal discordo di
presentazione della mia amica- Hai finito il regalo per il tuo
"bias"?-
-Oh yeah! Sia i guanti che il cappellino sono venuti benissimo.
T'immagini se l'indossasse davvero??? Potrei anche morire dalla gioia!-
disse con gli occhi a formi di cuoricini
-Va bene, io in tanto farò un giro per i negozi, un po' di
shopping londinese fa sempre bene-
-Ma sei sicura di non voler venire al concerto??? Guarda che con i miei
contatti riuscirei ancora a trovarti un biglietto-
-Grazie Jens, ma ne sono più che sicura. Adesso
però vai, se no domani non ti svegli e perdiamo l'aereo-
-Va bene mammina Kat. A domani mattina- disse mentre usciva dalla
finestra
15 Dicembre
-Brrrr........che freddo! Ma perchè deve fare
così freddo!- borbottai coprendomi fino al naso con la
sciarpa kilometrica che avevo avvolto sul viso per contrastare quel
vento gelido di metà Dicembre. Erano le 11.34 e di
lì a poco sarebbero usciti dallo stadio tutti quei fans
scatenati dei BIGBANG, che pii che nome era quello? Ba'...gusto son
gusti e io non sono nessuno per poter giudicare. Devo ammettere
però che erano davvero famosi, in fila c'era gente da tutta
Europa: Spagna, Svezia, Francia e Italia.
Tutti che indossavano rigorosamente coroncine e avevo dei cosi che
s'illuminavano di giallo, e Jenny non era certo di meno. Aveva
così tanta roba che avevo dovuto prestarle la mia borsa
perchè la sua era troppo piccola. E io deficiente mi ero
dimenticata "la foto" in una delle tasche interne di essa. Quando non
l'avevo vista nel mio portafoglio mi era preso un colpo, poi mi ero
ricordata di averla messa in una tasca perchè avevo paura di
farla cadere tirando fuori il portafoglio. Ancora assorta nei mie
pensieri non mi accorsi che le porte dello stadio si erano aperte e che
cominciavano a uscire i primi fan. Dopo circa 10 minuti vidi Jens
uscire tra la folla. Aveva uno sguardo perso e stralunato che mi aveva
davvero preoccupato
-Ehy Jenny, tutto bene?- le chiesi cercandola di farla riprendere dallo
stato catatonico in cui si trovava
-K-Kat...i-io...lo-loro-
-Cosa è successo???- le chiesi afferrandola per le spalle.
Mi stava davvero spaventando sul serio
-KAT E' STATO FANTASTICO! Loro erano semplicemente stupendi e
perfetti!- mi disse con gli occhi pieni di lacrime, lacrime
però di gioia perchè aveva un sorriso a 32 denti.
In quel momento tirai un sospiro di sollievo e le tirai anche un
nocchino sulla testa
-Sai che mi hai fatto prendere uno spavento? Pensavo ti fosse successo
qualcosa!-
-Oh kat, ma è successo una cosa! GD ha preso i guanti e il
cappellino che gli ho fatto a maglia! Li ha presi e mi ha regalato un
sorriso stupendo, credevo di crepare ad un c-certo punto...-
riuscì a dirmi prima di scoppiare in lacrime come una bambina
-Scemotta sono contenta per te- le dissi abbracciandola e
accarezzandole la testa- dai, adesso non fare così, devi
essere al settimo cielo non piangere a dirotto- allontanandola un po'
per vederla in viso- Ora torniamo in albergo così ti riposi
un po' e io mi bevo qualcosina di caldo che sto letteralmente morendo
dal freddo-
-Nhhh...- mi disse annuendo
-Approposito, mi fai vedere un po' la borsa? Ci ho lasciato dentro una
cosa importante-
-Si...eccola... e grazie mille-
Aprì la borsa e cominciai a rovistare tra le tasche.
NIENTE,
nelle tasche non c'era niente! Rovesciai tutto il contenuto per terra
per cercare meglio, ma niente, della foto nessuna traccia.
-Jens la foto non c'è!- dissi con le mani che mi tramavano e
non per il freddo
-Come può essere? Io non ho preso niente dalle tasche se non
quando ho preso il regalo per GD-
-Tu hai messo i guanti e il cappello in una delle tasche
interne?-
-S-Si...io davvero non sapevo che c'era una foto. La foto l'hai salvata
sul computer o sul cellulare?-
-No, non ne ho un'altra. Era l'unica foto- dissi ormai sull'orlo di una
crisi isterica
-Mi dispiace davvero Kat...Forse
è caduta quando ho tirato fuori il regalo. Kat non sai
quanto mi dispiace. - disse con
tono mortificato
-Lo stadio, devo tornare lì, devo trovarla, devo trovarla!-
dissi a Jens prima di correre via e tornare alla grossa
struttura inglese. Corsi talmente forte che non riuscì
nemmeno a sentire quello che Jenny stava cercando di dirmi urlando a
squarcia gola.
Dopo la corsa più veloce della mia vita arrivai alle porte
dello stadio. Bussai colpendo con vigore il vetro delle porte
finchè un omone grande e grosso mi aprì. Cercai
di spiegargli la situazione e lo pregai di farmi entrare. Dopo una
marea di suppliche l'omone acconsentì anche se controvoglia
lasciandomi solo 5 minuti per cercare la foto. Appena entrai nell'arena
rimasi davvero spiazzata. Era ENORME! Ma quanta gente era venuta al
concerto??? Cercai però di non pendermi in troppe
considerazioni perchè avevo solo 5 minuti per rovistare quel
posto. Quegli scalmanati di fan avevano lasciato di tutto là
dentro, poveri quelli che avrebbero dovuto pulire.
Trascorsero più di cinque minuti, ma della foto nessuna
traccia. Rovistai davvero a fondo quel posto e cominciavo anche ad
essere esausta. Ancora china sul pavimento non mi accorsi della figura
dietro di me se non qua mi poggiò una mano sulla spalla
spaventandomi e facendomi sobbalzare. Mi girai di scatto, era Jenny.
-Kat, è tardi, dobbiamo andare- mi sussurro piano
all'orecchio chinandosi su di me
-N-No Jens...io de-devo trovare la foto- riuscì a dirle
prima di scoppiare in lacrime
-Oh Kat, mi dispiace così tanto. E' tutta colpa mia e del
mio regalo. Mi dispiace davvero tanto - mi disse abbracciandomi mentre
singhiozzavo e bagnavo il suo cappotto con i miei lacrimoni- Adesso
dobbiamo andare, l'omone lì alla porta ci ha concesso anche
più di 5 minuti, ora ci butterà fuori a calci-
disse cercando di farmi ridere, senza però alcun risultato
se non quello di un pianto ancora più disperato.
*******************************************************************************************************
-Ehy Hyungs, avete visto che spettacolo? E' stato davvero magnifico-
disse un maknae un po' troppo euforico
-Si Ri, sai c'eravamo anche noi sul palco- rispose un Taeyang sdraiato
placidamente su un divanetto
-Abbiamo davvero conquistato tutti, tra urli e altro abbiamo
ricevuto anche un mucchio di regali dai fans- aggiunse Daesung
-Si, soprattutto il leader, guardatelo come è tutto felice
con quei cosi rossa- disse Daesung indicando Jiyong che non faceva
altro che accarezzarsi il viso con i guanti appena ricevuti in dono
-Siete gelosi perchè i miei guanti sono bellissimi!- disse
in tutta risposta GD facendo la linguaccia a tutti
-La ragazza che te li ha dati per poco non moriva quando li hai presi
dalle sue mani- disse Taeyang
-Già già, ma non ci sono solo questi, abbiati ai
guanti c'è anche questo cappellino- disse Jiyong tutto fiero
afferrando l'altro indumento facendo cadere un fogliettino di carta
-Hyung, guarda. Ti è caduto questo dal cappello- disse Ri
afferrando quella cosa da terra
-Cos'è?- chiesero tutti in coro, tranne Seung-hyun immerso
nei suoi pensieri seduto un po' distante dal resto del gruppo.
Per gli altri non era una sorpresa, faceva sempre così
quando Natale cominciava ad avvicinarsi. E tutti loro sapevano anche il
perchè del suo stato d'animo, lo sapevano anche troppo bene.
Anche se non aveva voluto dire niente, gli altri membri
avevano scoperto la fonte del suo stato d'animo qualche anno fa tramite
delle lettere di Babbo Natale trovate nel cassetto del più
grande. Anche se all'inizio si era rifiutato di sputare la
verità, arrabbiato anche per la violazione della sua
privacy, alla fine aveva raccontato quello che non aveva mai confessato
a nessuno: lui era depresso a causa di una bambina che lo aveva
"scoperto" la prima notte di consegna dei regali. Dopo essere tornato
alla base quella sera era stato chiamato dalla Commissione suprema dei
Babbi Natale perchè era stato scoperto e sgridato e non
solo, per punizione gli era stata revocata la consegna dei regali in
quella zona e nelle zone adiacenti per evitare altri contatti con la
"bambina". Seung-hyun sapeva di aver commesso un grave errore ad avere
dei contatti con lei, ma in cuor suo non era davvero dispiaciuto di
aver parlato con lei anche se per poco. Oltre a questa limitazione egli
non poteva cercarla nè avere alcun contatto se non fosse
stato lo stesso destino,caso o sorte a deciderlo. L'unica cosa che la
commissione non aveva potuto impedirgli era quella di ricevere le sue
lettere di natale perchè esse erano esplicitamente
indirizzate a lui e il volere e desiderio di un bambino era per tutta
la commissione la cosa più sacra al mondo. E furono proprio
queste lettere a far scoprire ai suoi amici quello che era successo
quella notte di tanti anni fa e a svelare l'arcano mistero dietro alla
sua depressione pre-natalizia. Ogni anno gli arrivava puntualmente un
lettera nella sua casella alla base, e tutti gli anni era lo
stesso desiderio: rivederlo
ancora. E tutte le volte a Seung-hyun gli si riempiva il
cuore di tristezza perchè non avrebbe mai potuto rivederla
nelle stesse circostanze della prima volta. Fu dopo le prime due
lettere che prese una seria decisione: diventare, assieme ai suoi
amici, il gruppo più famoso in tutta la Corea e non solo.
Così credeva di farsi riconoscere da lei e riuscire a
vederla, ma dopo tutto quel tempo ancora non era successo niente e per
giunta quell'anno non aveva ancora ricevuto alcuna lettera...
Forse si era anche lei stancata e dimenticata di lui alla fine, erano
passati 8 anni e lui non le aveva mai risposto...
Mentre era ancora immerso in questi pensieri venne riportato alla
realtà da un Daesung che lo chiamava a gran voce e con
insistenza per giunta- TOP hyung vieni qua!-
-Che c'e Dae?- disse TOP alzandosi e dirigendosi da quei 4 tutti
intorno a vedere non so cosa- Dimmi-
-Hyung, questo sei tu?- chiese Dae mostrandogli una vecchia foto un po'
logorata.
Seung-hyun la prese tra le mani e la osservò
attentamente. Non c'erano dubbi, quello era lui, in lui però
molto giovane, vicino ad un albero di natale con un grosso sacco rosso,
quello della sua prima consegna. Non poteva davvero credere ai suoi
occhi.
-Questo sono io, ma dove l'avete trovata???- domandò TOP
-E' caduta dal mio cappello- rispose GD indicando la sua testa
-Questa è una mia foto mentre consegno i regali per la prima
volta. Ma solo una persona in tutto il mondo mi ha mai scattato una
foto-
-Chi?- domandarono tutti in coro
-Lei, è stata lei. E' venuta al concerto. E' lei!-
esclamò tutto euforico
-Hyung ma cosa stai dicendo???- chiese Taeyang
-Mi ha riconosciuto, mi ha riconosciuto alla fine!- disse saltellando
con la foto in mano non accorgendosi che il manager era appena entrato
-Complimenti ragazzi, siete stati davvero fenomenali! Avete davvero
fatto divertire e commuovere i fan europei-
-Grazie manager Kim-
-Erano
davvero così coinvolti dalle vostre performance che alcuni
hanno fatto
perso delle custodie di macchine fotografiche e di cellulari.
Addirittura
c'è una ragazza che cerca con insistenza una foto che le
è caduta-
-Cosa?
Qualcuno cerca una foto?- domandò TOP riprendendosi dal suo
stato di gioia pura
-Si, una ragazza. Poverina, cercava con così tanta
insistenza che ho detto alla sicurezza di lasciarle cercare quello che
ha perso, anche se dubito fortemente che riuscirà a
ritrovare qualcosa in quell'arena gigantesca-
-E' Kat, ne sono sicuro, è lei!- disse Seung-hyun uscendo
poi dal camerino con tale furia che fece cadere un povero tecnico
E' qui, mi ha trovato!
Ripeteva tra sè e sè mentre correva per tornare
sul palco
Kat, aspettami, sto
arrivando...
Ciao a tutti, come avrete
capito ancora non è finita. Non pensavo di farla durare
più di un capitolo ma vedendo che nella mia testa le cose di
stanno dilungando e visto che ci ho messo un po' per questa seconda
parte e non volevo cancellarla o modificarla, volevo chiedervi una
cosa: vi piace? volete vedere come va a finire? o volete magari che
affretti le cose?
Io davvero non so come mi verrà questa storia
perchè più ci ripenso e più modifico
le azioni di tutti e la trama principale, se vi dicessi come
l'avevo pensata all'inizio mi direste sicuramente che sono due storie
totalmente diverse. comunque, fatemi sapere se vi piace
così. un bacione e a presto.
La vostra Malila2009
|
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Capitolo 3 *** Vigilia di Natale 2004 (terza parte) ***
Heelllllloooooo....!
*saluta come GD in One of a Kind* Come state gente? Spero bene ^_^
Visto che questa storiellina di Natale mi ha preso un po' la mano e
soprattutto l'immaginazione (cosa di cui i spesso manco purtroppo) ho
deciso che questa diventerà non più una one-shot,
ma una short-fiction very short. Ancora non so quanto manca
perchè scrivo ogni capitolo di getto e poi la notte non
faccio altro a pensare a come farla finire per non deludervi. Bando con
le ciance, voglio ringraziare tutti quelli che hanno letto i primi due
capitoli e sopratutto quelle personcine tanto carine che hanno
recensito o che hanno messo questa FF tra le seguite/ preferite (mi
avete reso una scrittrice da strapazzo molto felice :D), quali: minnie95,
Milda, lallinachan, saragiordanovips, BoomShakalaka_N e ScleroTimeGirl!
Ora vi lascio^_^
buona lettura e un
bacino dalla vostra Malila2009
E' qui, mi ha trovato!
Ripeteva tra sè e sè mentre correva
per tornare sul palco.
Kat, aspettami, sto
arrivando...
L'aveva incontrata solo una volta 8 anni fa, ma il suo
cuore batteva all'impazzata. Ora non era sicuramente più una
bambina, chissà come era diventata con il tempo. Quei
occhietti vispi e quell'aria curiosa che aveva quando gli aveva fatto
tutte quelle domande erano rimaste incise nella sua mente per tutto
quel tempo. Anche lui d'altronde era cambiato negli anni...
Ancora
qualche passo lo separava dall'entrata verso l'arena, non stava davvero
nella pelle di rivederla.
Varcò la soglia e arrivò sul palco.
Nessuno.
Non c'era nessuno nell'arena gigantesca.
E' andata via...MA
PERCHE'?! Se mi ha riconosciuto perchè non mi ha aspettato.
Che pensi che io mi sia dimenticato di lei?
No, impossibile, non potrei mai! Magari ce la faccio a rincorrerla se
non è andata via da tanto...
Mi girai subito per andare verso l'uscita dello stadio ma
ben presto mi trovai davanti gli altri membri che mi fermarono.
-Ehy hyung, che diamine ti è preso? Perchè sei
corso via in quel modo?- chiese Taeyang preoccupato
-Niente, ma adesso lasciati andare, devo trovarla-
-No TOP-hyung non puoi andare via così! Fuori si gela e noi
dobbiamo trovare in Hotel, tu stai ancora male- mi disse serio GD
-No, io adesso sto bene, devo trovarla! Lasciatemi andare!- cercai di
divincolarmi ma mi trovai un Daesung dallo sguardo severo a sbarrarmi
la strada
-Trovare chi?- chiese
-Kat, è venuta al concerto. Questa foto è sua.
Era lei la ragazza di cui il manager Kim parlava, quella che stava
cercando una foto nell'arena. Ne sono sicuro, deve essere lei per
forza!-
-Hyung ci sono state tante ragazze al concerto e altrettante che hanno
perso oggetti, non puoi sapere con certezza che sia lei. Stai ancora
male, non ti sei ancora ripreso dalla febbre di ieri- disse il Leader
cercando di farmi desistere.
-Ma Jiyong...-
-Hyung niente ma, adesso andiamo, è più
importante la tua salute!- disse con tono serio Daesung. Poche volte lo
avevo visto usare quel tono e quando lo faceva non scherzava affatto.
******************************************************************************************************************
-Ehy Tesoro, buongiorno- mi disse Jenny accarezzandomi la testa in modo
talmente dolce che mi ricordava quello di mia madre quando ero piccola-
Come stai?-
-'giorno Jens- risposi senza sentimento. Quello l'avevo perso assieme
al ricordo più prezioso di Lui.
-Mi dispiace tanto Kat, è stata colpa mia- disse don tono
mortificato la mia amica.
Nei restanti giorni a Londra si era continuamente scusata con me.
Sapevo bene che non era colpa sua, infatti tutte le volte le ripetevo
che l'unica ad aver fatto qualcosa di sbagliato ero io. IO non avevo
avuto abbastanza cura della foto dimenticandola nella borsa. IO non
avevo mai pensato a farne una copia. IO non ero riuscita a trovarla
nell'arena del concerto.
-Jens non è colpa tua, è tutta colpa mia, era la
cosa alla quale tenevo di più al mondo ma quando l'ho persa
non sono ri-riuss-cita a tr-trovaar- non riuscì a finire la
frase che scoppiai di nuovo in lacrime. Dopo la sera del concerto non
avevo lasciato la stanza dell'albergo. E con me era rimasta Jens. Le
avevo fatto perdere la sua vacanza tanto aspettata per il mio stato
d'animo.
Altro motivo per
sentirmi in colpa...
-Mi dispiace tanto Jenny, non hai potuto visitare Londra
perchè sei rimasta con me in queste quattro mura d'hotel,
scusami-
-Non dire nemmeno per scherzo queste cose sciocchina. Io sono venuta a
Londra per stare con te. Di vacanze nella nostra vita assieme ce ne
saranno altre mille. Una più divertente ed entusiasmante
dell'altra. Quindi ora voglio vedere la solita Kat, quella che sorride
sempre!- mi disse prima di prendermi le guance tra le dita e tirarmele
-Jessss mii...haiii ... halllleeeee-
-Ecco vedi, ora sei più bella!-
-Ghahhhie Hennnniii-
25 Dicembre
-Grazie babbo, questi orecchini sono stupendi- ringrazia mio padre per
il dono appena ricevuto- ma dimmi: ti sei fatto aiutare da qualcuno?-
chiesi curiosa
-Oh, be' credo che tu mi abbia beccato. Tua mamma mi ha dato qualche
"aiutino" sul modello...-disse molto vago evitando il mio sguardo
-Grazie allora anche a mamma per gli orecchini oltre che per le cuffie-
dissi dandole un bacetto sulla guancia
-Sono contenta che ti siamo piaciuti, sai quest'anno è il
primo in cui sei "felice" per i tuoi regali- disse mia madre e senza
volere iniziai a pensare di nuovo a tutto, evidentemente rattristandomi
un po' troppo perchè mia madre cercò subito di
correggersi- non intendevo che tu non fossi felice è
solo...è solo che avevi un visetto così triste-
-Lo so mamma, non ti preoccupare, ora sto meglio- risposi facendo un
sorriso che riuscì a ingannare i miei genitori, ma che non
riuscì a ingannare me stessa perchè io stavo
ancora male. Io davvero avevo provato a dimenticami di tutto, ma il
ricordo era inciso troppo in profondità nel mia mente e nel
mio cuore. Si perchè quelli che provavo non erano
più i sentimenti di una bambina piccola, ma quelli di una
giovane donna. Senza la foto la mia mente aveva cercato di ricostruire
una sua immagine non più legata al passato, ma una che
rispecchiasse il presente. Mi chiedevo come fosse, se fosse cambiato
d'aspetto, di taglio di capelli, la sua voce roca per la sua giovane
età e la sua risata. Quella però speravo non
fosse cambiata e fosse rimaste invariata nel tempo.
Dinggggg...Dooong.....
-Catherine, abbiamo ancora un altro regalo per te, l'ultimo per questo
Natale- disse mio padre andando ad aprire la porta.
-Mamma ma chi è?- chiesi a mia madre che era tutta sorridente
-Aspetta un po', ora lo scoprirai-
Dalla soglia della porta entrò Jenny assieme ai suoi
genitori anche loro tutti sorridenti come i miei.
-Buongiorno signori Kang e Buon Natale- li salutai. Si be', forse non
ve lo avevo accennato ma i genitori di Jenny sono coreani e si quindi
anche Jens è coreana.
-Auguri di Buon Natale anche a te Catherine- mi rispose sedendosi sul
divano assieme ai miei genitori
-Kat, Merry Cristmas!- mi disse Jens prima di stritolarmi in un
abbraccio d'orso, come li avevo definiti io.
-Anche a te Jenny, ma adesso fammi respirare che soffoco- dissi con un
filo di voce
-Ragazze mettetevi a sedere, vi dobbiamo dare il vostro regalo di
natale- disse la signora Kang
-Il NOSTRO regalo- dicemmo in coro girandoci insieme
-Si, ecco tenete signorine- disse mio padre porgendo ad entrambe una
busta-
Non esitammo un attimo e le aprimmo...
-Ma, ma, ma questo è un biglietto aereo!- gridò
la mia amica rendendomi sorda dall'orecchio sinistro-
-Per Seoul!- aggiunsi io dopo essermi ripresa dalla mia condizione di
sordità momentanea. Non ci potevo credere, i miei mi avevano
comprato davvero un biglietto per il paese che tanto avevo desiderato
conoscere??? Erano anni che io e Jens ci eravamo decise di farlo,
l'unica cosa che mancavano erano però i soldi. Io avevo
sempre amato l'oriente e infatti avevo deciso di studiare lingue e
culture orientali. Jens invece era più innamorata della
popolazione maschile orientale, soprattutto se erano attori o cantanti.
-Tesoro,
noi e i genitori di Jenny abbiamo pensato a lungo siamo stati d'accordo
sul mandarvi insieme- disse mia madre
-Sapevamo
che ne sareste state felici. E' un viaggio tutto pagato per due
settimane nella capitale coreana. Diciamo che è un premio
per il vostro eccellente risultato accademico di quest'anno- disse il
signor Kang
-GGGRRRAZIIIIE!- urlammo in coro
Non ci potevo credere, mi veniva voglia di gridare al mondo intero la
mia felicità.
-Ci pensi Kat? Noi due a Seoul!- disse Jenny- No! Aspetta!
-Che c'è che non va?-
-Per quando sarebbe la partenza?-
-Nel biglietto ci dovrebbe essere scritto...-risposi guardando il
prezioso pezzo di carta che mi avrebbe condotto in paradiso
-E' per il 20 Gennaio- disse la madre di Jenny
-Se è per il venti allora...ALLORA CI POSSO ANDARE!-
urlò Jenny come se fosse posseduta
-Si, Jenny lo abbiamo pensato apposta. Così potrete andarci-
aggiunse la signora Kang
-Andare dove scusate?- domandai non capendo niente. Qualcuno doveva
inoltre chiamare un esorcista perchè Jenny era stata
posseduta da un folletto saltellante isterico!
-Kat, guarda dentro la busta, c'è ancora "qualcosina"- mi
disse mio padre. E infatti trovai qualcosa: un biglietto, un biglietto
per il concerto dei...dei BIGBANG??? Ma che'?! E io che ci dovevo fare
di preciso con questo...
-Ma, ma avete anche preso di già anche i biglietti per il
concerto? Ma io vi amo mamma e papà- disse Jenny fiondandosi
su quella povera coppia di genitori
-Sappiamo che ti piacciono davvero tanto e così ho chiesto a
un mio vecchio amico di comprare le entrate per l'ultima tappa del
tour. Speriamo che vi divertiate assieme. Kat, sappiamo che tu non sei
tanto una fan sfegatata ma siccome viaggerete da sole pensavamo fosse
meglio se tu l'accompagnassi anche a questo concerto. Per favore
prenditi cura di questa scapestrata di una figlia- disse la madre di
Jenny con sguardo supplichevole
-Ah, be' si non ci sono problemi. Lo faccio volentieri, ci divertiremo
un sacco, vero Jens?- dissi con una specie di sorriso. Jens si
girò subito verso di me. Vedendo il mio finto sorriso
d'oscar capì cosa c'era che non andava in tutto quello che
stava succedendo: il concerto. Sapeva che il solo ricordo di quel
concerto mi faceva stare male.
-Grazie davvero a tutti. Entrambe siamo molto contente di questo
regalo, ma adesso dobbiamo pensare al pranzo di Natale, io comincio ad
avvertire un certo languorino- disse la mi amica cercando di far
cambiare argomento a tutti
-Si, avevamo pensato di andare tutti fuori a mangiare-
-Va bene, allora mentre voi decidete dove andare, io e Kat andiamo su
così lei si cambia per uscire, andiamo Kat- disse
prendendomi per un polso. Mi aveva salvata da quella situazione, non so
per quanto ancora avrei retto quel sorriso...
-Grazie Jens, mi hai salvato-
-Ho capito quello che non andava appena i due neuroni che ho in testa
si sono connessi. Tu come stai?-
-Non lo so- dissi sincera. Davvero non sapevo che provare in
quell'istante
-Non ci pensare più, pensa solo che conosceremo tutti quei
bei posti che abbiamo fino ad ora solo visto per foto, faremo shopping,
andremo a ballare, insomma ci divertiremo come delle pazze. E se vuoi
al concerto non ci andiamo nemmeno, io preferisco te a loro- mi
confessò Jens. sapevo che era sincera, lei avrebbe anche
rinunciato a loro pur di starmi vicina, ma io non potevo essere
così egoista da impedirle qualcosa che sapevo l'avrebbe
portata al settimo cielo- No Jenny, tu ci vai invece e ti diverti anche
i problemi mentali li ho io non tu. Diremo ai tuoi che ci sono andata
anch'io, tanto non lo sapranno mai-
-Kat, sei davvero troppo buona...-mi disse abbracciandomi
-Lo so- dissi io scherzando, ricevendo in cambio un nocchino dalla mia
amica- Sai cosa?-
-Nh?- mugugnò Jenny sciogliendo l'abbraccio
-Ho deciso di metterci una pietra sopra "tutto", non ci voglio
più pensare. Ho passato troppo tempo ad aspettare. Adesso
basta. Mi voglio godere la vita- dissi con tono fiero e deciso
-Brava la mai Kat! Così si fa'!- mi disse Jens battendo i
cinque- Adesso però cambiati che io ho davvero fame-
aggiunse facendo il labbruccio e massaggiandosi il pancino.
-Non cambi mai, sei la solita ingorda!- dissi e le tirai un cuscino in
faccia
-Come ti permetti? Allora se è la guerra che vuoi,
è la guerra che avrai!-
E così iniziò la prima guerra a cuscinate in
faccia del mondo...
Kat's diary
25 Dicembre
Oggi per la prima volta ho mentito alla mia migliore amica, ma l'ho
fatto per il suo bene. Non voglio che lei si preoccupi per me, non
voglio farla stare male. Non sono una cattiva persona,...
...vero Seung-hyun?
Spero
vi sia piaciuto^_^ mi raccomando, commentate e dite cosa ne pensate. Un
bacio e a presto *saluta con la manino*
|
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Capitolo 4 *** Vigilia di Natale 2004 (quarta parte) ***
Xmas Eve 4
Annnnyonggg...*saluta
tutta triste* rieccomi dopo diversi giorni. Se vi chiedete del
perchè del mio stato d'animo (no guarda, non interessa a
nessuno) è perchè domani si ricomincia quella
tortura che molti di voi chiamano scuola, ma io mi attengo
più al termine tecnico, cioè PRIGIONE. Dedico
quindi questo capitolo a tutti i miei compatrioti VIP e non. Facciamoci
forza tutti quanti *si fa pat pat sulla schiena da sola*
Buona lettura dalla vostra Malila2009 ^_^
24 Gennaio, Seoul
-Yah! Ma perchè devo andarci io?- chiedo abbastanza frustata.
-Dai, Kat, fammi questo piccolo favore *sguardo da cucciola*- risponde
Jenny- Io devo andare dal parrucchiere a farmi sistemare i capelli,
farmi manicure e pedicure per il concerto di domani-
-Ma mi spieghi perchè devi andare al salone di bellezza come
se stessi per andare alla ceremonia degli Oscar o al tuo matrimonio?-
chiedo sbuffando- Tanto non ti noteranno nemmeno...- concludo poi con
una dichiarazione più che innocente.
-Kat, guarda che questo sarà l'ultimo concerto del loro
primo tour mondiale ed è di certo più importante
degli Oscar, dei Grammy e anche del mio stesso matrimonio!- dice tutta
convinta alzando il pugno destro e con una strana fiamma negli occhi.
Okay, ora la mia amica comincia davvero a spaventarmi...Povero uomo che
se la sposerà, dovrà sempre fare i conti con
l'amore spropositato e incondizionato verso quei 5 ragazzi, mi dispiace
quasi per lui.
-Va bene, va bene, come dici te- dico per concludere e defilarmi da
quella situazione- dammi il coso così lo porto in negozio
per fargli cambiare le batterie-
-Non è un "coso", è il loro lightstick
ufficiale!- dice portendomi uno strana torcia con una corona gialla in
cima- Abbia cura del mio bambino, te ne prego- mi dice con tono simile
a quello di una mamma che lascia per la prima volta il filgio alla
baby-sitter. Alzo un sopraciglio e la guardo un po' male, non sta
bene...
-D'accordo- dico mentre metto il suo "bamibino" in borsa- Allora a
dopo, ciao- saluto agitando la mano e chiudendo la porta dietro di me.
Qualche ora dopo...
Non ci posso credere che ho dovuto cercare in ben tre negozi per
trovare le batterie di questo coso, neanche fosse una cosa venuta dallo
spazio o dal fututo! Se non fosse stato per il fatto che la mia amica
ci dormiva insieme e lo accendeva agitandolo per aria ogni volta che il
tv davano uno dei loro video o un programma in cui erano presenti, non
avrebbe avuto bisogno di cambiare le batterie. Ora capivo
perchè i suoi genitori mi avevano chiesto di tenerla
d'occhio. Fosse stato per lei i primi giorno della nostra vacanza ci
saremmo accampate fuori dalla sede della loro agenzia ad aspettare che
qulacuno del gruppo entrasse o uscisse. Io mi ero totalmente opposta a
una cosa del genere e l'avevo invece convinto a visitare un po' la
città, insomma fare la turista normale. Questa
città era così magica e bella, trovavo tutto
così sorprendente, anche le piccole cose che per loro sono
normale per me sono straordinarie. L'unica pecca era forse il freddo
invernale, venire a gennaio non era proprio il periodo perfetto per una
che soffriva di freddo cronico. Mentre la mia amica andava in giro con
calze e pantaloncini, io dovevo uscire super imbottita tanto da
sembrare l'omino Michellen. Ora che ci pensavo, in questo momento ci
stava davvero bene un bel cappuccino caldo con tanta schiuma, tanto per
sentire di nuovo le mani, ormai pezzi di ghiaccio attaccate alle mie
braccia. Entrai in una bella caffetteria e ordinai il mio bel
cappuccino al cameriere in un perfetto coreano, ero davvero contenta di
poter mettere in mostra quello che avevo imparato a scuola negli ultimi
5 anni di duro lavoro. Il camerire tornò con il mio ordine e
appoggio la tazza con molta delicatezza, io lo ringrazia e
gli sorrisi. Lui sembrò agitarsi per un istante e
diventò completamente rosso, allontanandosi subito. Devevo
ammaettere che non era affatto male, anzi era proprio carino. Da quando
eravamo arrivate a Seoul ero rimasta davvero affascinata dai ragazzi
orientali, non che fossero poi così diversi da quelli
occidentali ma qualcosa nei loro sguardi m'intrigava...non sapevo ben
definire cosa o, per meglio dire, sapevo cosa era ma non volevo
ammetterlo. Almeno non ad alta voce. Presi il mio diario dalla borsa e
cominciai a scrivere. Da dopo le feste, questo piccolo oggetto era
diventato il mio più caro confidente, tutto ciò
che non avevo il coraggio di dire a nessuno o a me stessa, lo
scrivevo. M faceva bene sfogarmi, almeno in questo modo.
24 gennaio
In ogni viso, ogni
sguardo che incrocio cerco il tuo. In ogni voce o sussurro
cerco il tuo. Chi lo sa, magari ci siamo già visti,magari
ora sto bevendo nello stesso posto in cui anche tu sei già
venuto, ti sei seduto e hai scerzato con i tuoi amici o siamo seduti
nella stessa caffetteria, a qualche tavolo di distanza ma non ci siamo
riconosciuti perchè siamo cambiati troppo.
Mi chiedo ormai da un po' di tempo come sei diventato con gli anni: hai
lo stesso sguardo? La stessa voce? Hai lo stesso sogno di un tempo o lo
hai già dimenticato tra i ricordi dell'adolescenza? Ho visto le persone intorno a me
cambiare una volta diventati adulti e magari anche tu hai riposto il
tuo sogno nel cassetto dimenticandotene. In fondo è passato
così tanto tempo che non mi stupirei che tu ti fossi
scordato anche di me Seung-hyun...
Chiudo il mio diario e lo appoggio a un lato per bever un sorso del mio
cappuccino fumante quando all'improvviso le luci del locale si
spengono. Noto che è tutto buio, anche in strada tutte le
luci sono spente. Cerco di girarmi verso il bancone e scorgere
qualcuno, ma è inutile con quel buio, poi sento qualcuno
parlare.
-Signori, siamo davvero spiacenti, ma a quanto pare c'è un
piccolo blackout e tutto il quartiere è rimasto senza luce.
Ci scusiamo tanto per l'inconveniente-
No, ma che'?! Ma stiamo scherzando??? Non potrebbe andare peggio...
-Un ultima cosa ancora, ci scusiamo anche per un ulteriore disturbo: le
nostre porte sono automatiche. Quindi non potrete uscire dal negozio
per il momento. Cercheremo in tutti i modi di trovare una soluzione per
farvi uscire al più presto, ma ancora non possimao
dirvi quando questo sarà possibile. Per scusarci
dell'inconveniente, i clienti che sono chiusi dentro non dovranno
pagare i loro ordini-
No, ma allora ditelo che ho la sfiga pazzesca! Be', l'unica
consolazione è ilmio cappuccino gratis. Al saperlo avrei
ordinato anche qualche dolcetto però... Ancora sbuffando per
la situazione sento qualcuno vicno rivolgersi a me - Mi scusi, il posto
è libero?-
-Ehmm...si, si è libero- domando ancora un po' sorpresa. In
quel buoi totale come ha fatto a vedere qualcosa senza nemmeno usare la
luce del cellulare...
-E' davvero una bella scocciatura, vero?- dice l'uomo dalla voce
profonda e roca che fa quasi paura. Con questa oscurità non
riesco a vederlo, ma dal suo tono di voce m'immagino un omone grande e
grosso.
-E-eh già- cerco di dire allo sconosciuto con voce un po'
incerta.
-Sa, la devo ringraziare- dice ad un certo punto sorseggiando qualcosa.
-C-come prego?-
-Si be', ecco, a dire la verità devo ringraziare la sua
borsa- risponde lui.
-Perchè la mia borsa-
-Perchè mi ha giudato fino al suo tavolo con questo buio,
come se fosse una stella cometa. Ed per giunta gialla come quella- dice
poi con tono scherzoso.
-Ma cosa sta dicendo, la mia borsa è ver- mi blocco
girandomi per prendere la mia borsa a terra e spalancando gli occhi
perchè è effettivamente gialla! Ma che'?! Cerco
di aprirla per capire da dove provenga quella strana luce...e ta dan!
Ecco svelato il mistero: quel coso si era acceso a mia insaputa. Faccio
per tirarlo fuori e ad un certo punto sento qualcuno sputare qualcosa e
tossire sonoramente davanti a me.
-Sta bene signore?- domando piuttosto preoccupata.
-L-Lei è una VIP?- sento ad un certo punto con tono alquanto
sorpreso e come dire...anche spaventato.
-No, signore non sono famosa- rispondo e non so perchè
comincio a sentire gli occhi di tutti puntati contro e so anche che la
colpa di tutto è di quel aggeggio che sembra sia l'unica
fonte di luce del negozio. Meglio se lo spengo...ma come cavolo si fa?!
Cerco di pigiare, girare, soffiare(?) sul coso ma niente. Intanto sento
dalla'ltra parte del tavolo l'uomo che sta...si ma sta ridendo. Sta
direndo della sottoscritta, ma come osa!
-Non intendevo dire che è famosa. Volevo solo chiederle se
lei era una fan. Sa, il lightstick che ha in mano è quello
dei BIGBANG. Visto che lei lo aveva in borsa pensavo fosse una fan-
-Ah...no, questo coso è di una mia amica. E' lei la fan-
cerco di dire tentando di spegnere la torcia gialla in mano- Lei per
caso sa come si spegnere questo aggeggio?- chiedo abbastanza speranzosa.
-Si, me lo dia- mi risponde. Mentre io gli porgo il lightstick ci
sfioriamo leggermente le dita e senzo come un brivido che scende lungo
la sciena e il mio cuore perde un battitto. Le sue grandi mani sono
davvero calde e morbide, niente a che vedere con i ghiaccioli che ho
io. Sento anche lui un po' rigido, forse per il contatto con le mie e
così gli lascio prendere l' oggetto.
-Ecco fatto- sento dire dopo nella stanza è tornato tutto
buoi e la sensazione degli sguardi addosso sparita- Tenga- dice poi
porgendomi sicuramente l'oggetto sotto il naso
-Grazie mille- dico mentre l'afferro alla cieca e lo metto dentro la
borsa.
-Allora lei non è una fan?- chiede ancora mentre sorgeggia
qualcosa.
-No, io non lo sono, non so nemmeno chi siano- dico sorgeggiando
anch'io la mia tazza con una cautela stratosferica per non versarmi
tutto addosso, quando per per la seconda volta sento qualcuno
strozzarsi.
-Si sente bene signore?- domando abbastanza allarmata. C'è
qualcosa che non va con questo tizio.
-No *tossisce*, sto bene *tossisce*. E' solo che mi hai davvero
sorpreso. Sai, quel gruppo è davvero famoso in Asia e tutti,
anche chi non è loro fan, li conosce. Quest'anno hanno fatto
anche un tour mondiale e hanno fatto davvero furore in ogni paese
visitato e questi li ha davvero consolidati come uno dei gruppi kpop
più famosi- dice con un po' troppo enfasi.
-Ah...-cerco di dire mentre sorseggio il mio cappuccino-
Allora anche lei è un fan?-
-No...cioè, diciamo che...- dice balbettando. Forse no ngli
odvevo chiedere una cosa del genere, forse si vergogna di essere loro
fan essendo un uomo adulto.
-Non si preoccupi, nè si vergogni. Non è mica un
reato se gli piace una boyband anche alla sua età. La musica
è una passione che non ha età- dico cercando di
rassicurarlo. Lui rimane muto qualche secondo e poi comincia a
sghignazzare. Ma perchè fa così??? Non ho mica
detto qualcosa di così buffo...
-Hai, ragione. Credo di essere loro fan, forse uno tra i primi e
più sfegatati in assoluto...-
-Be' non credo che lei possa superare la mia amica in questa categoria.
Lei ha fatto davvero di tutto, comprato ogni singolo album, gadget,
tutte le cianfrusaglie al mondo con il loro logo. E' andata
già a un loro concerto durante il loro tour mondiale, ma ha
deciso di venire anche qui in Korea per l'ultima data del tour- dico io
vantandomi del fanatismo della mia amica.
-Ma davvero??? Wow, accidenti. Ma allora tu non sei coreana?-
-No, a dire il vero sono qui in qualità di turista e
accompagnatrice della mia amica-
-Però parli davvero bene il coreano-
-Grazie. Ho studiato lingue orientali a scuola e questo è il
risultato di 5 anni di duri sforzi: una perfetta e fluida conversazione
con un coreano-
-Eh, già. Ma vedo che sei stata ripagata dei tuoi sforzi-
-Eh si- dico accennando un sorriso che lui non può vedere.
-Ma allora siete venute per conoscere la meravigliosa Seoul. Spero
davvero che vi stia piacendo-
-Assolutamente si!- dico con forse un po' troppa foga per lui ad un
certo punto comincia a ridere- Be' si, per visitare Seoul e per il
concerto della mia amica- dico tranquillizzando e abbassando la mia
euforia.
-Allora vieni anche tu al concerto?- chiede abbastanza curioso dal tono
di voce.
-In effetti dovrei, ho anche già il biglietto per il
concerto, ma penso di non ci andrò...-
-E perchè mai? Se hai l'opportunità dovresti
sfruttarla. Anche se non sei loro fan potresti comunque goderti un po'
lo spettacolo. Non sono affatto male. Hai mai sentito una loro canzone?
Hai detto che non li conosci nemmeno-
-No, a dire la verità mai. Non che abbia niente contro di
loro o la loro musica. Ma è il concerto di per sè
che non mi piace-
-E perchè mai?-
-Be' ecco...il ricordo di un loro concerto mi ricorda un avvenimento
molto spiacevole e anche doloro- dico con tono pacato cercando di non
pensare troppo a quel giorno. Pensare mi faceva rattristare ancora e
diciamocelo, piangere davanti ad uno sconosciuto non è
proprio la cosa migliore...
-Capisco. Sai, a me invece ad un loro concerto è
capitata una delle cose più belle nella vita-
-Spero sia stata davvero bella-
-Si, non immagini quanto, anche se è duarata davvero poca la
felicità- dice con tono un po' triste per trattarsi di una
cosa bella- Ma comunque, se vuoi sapere la mia opinione, anche se
è quella di uno sconosciuto dovresti andarci. Dovresti
affrontare il brutto ricordo e cambiarlo con uno bello-
-Forse dovrei...- dico sorseggiando un po' il mio cappuccino quando ad
un certo punto sento le porte del negozio aprirsi. Anche i lampioni per
strada stanno accendendosi pian pianino. La gente in caffetteria
comincia ad uscire. Ma in negozio non è ancora tornata la
luce.
Sento la mia borsa squillare. E' Jenny:
Dove cavolo sei finita con il
mio bambino?! Sono tornata in hotel da mezz'ora ma di te nessuna
traccia. Torna >.<
Jens
Accidenti,
ma che ore si erano fatte??? Siamo rimasti chiusi un bel po'.
-Cosa c'è? Il tuo ragazzo ti chiede dove sei, con chi sei e
cosa stai facendo?- domanda lui in tono scherzoso.
-No, peggio, la mia amica sta domandando per il suo "bambino" che
s'illumina di giallo-
-Ahaha, allora è meglio che corri-
-Si, è meglio. E' stato un piacere parlare con lei.
Arrivederci-
-Anche per me. Sai, ci sarò anch'io al concerto, magari ci
vediamo là-
-Forse...chi lo sa- rispondo prendendo le mie cose.
-A presto allora. Ci conto-
-A presto- dico allontanadomi e uscendo dal negozio con un sorriso
abbastanza compiaciuto nascosto tra i kilometri di sciarpa intorno al
collo.
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Capitolo 5 *** Vigilia di Natale 2004 (quinta parte) ***
Hi
VIPz! Rieccomi qua con l'ultima parte di questa fanfiction
che avevo cominciato la vigilia ma che si è prolungata un
po'
troppo (all'inizio doveva essere solo di 2 parte), ma che avrete capito
le cose sono andate un po' per le lunche ed io non sapevo bene come
continuare. Ringrazio innazittutto tutti coloro che l'hanno
messa tra le seguite/ricordate/preferite, recensita e anche solo letta.
Un grosso KOMAWO a minnie95, Milda, lallinachan, saragiordanovips,
BoomShakalaka_N, Tory Ah, lil_monkey, haven, sam_91 e ultima (ma non
per importanza) ScleroTimeGirl. Vi ringrazio infinitamente. Mi
raccomando continuate e ditemi se vi è piaciuto questo nuvo
capitoletto oppure no.
(Mi scuso anche per eventuali errori)
Bene, ora vi lascio leggere in santa pace.
Un bacio,
Malila2009 ^_^
25 Gennaio, Seoul
-Ehy Jens,
hai visto il mio diario da qualche parte? Non riesco a trovarlo da ieri
sera...- dico cercando per tutta la stanza messa tutta a soqquadro
dalla sottoscritta.
-Il tuo diario? No, non credo. Ma non lo avevi ieri in borsa?- risponde
mentre finisce di passare uno strato nero di eyeliner sopra l'occhio
perfettamente truccato con un ombretto arancione.
-Si, ma non lo trovo...in borsa non c'è, ma ricordo che
l'ultima volta che lo avevo preso è stato quando ero in
caffet- non finì la frase che ebbi come un
flahblack-Cavolo!- dissi passandomi una mano sopra la faccia.
-Ehy Kat, che c'è?- mi chiede Jens spuntando dalla porta del
bagno- L'hai trovato?-
-No, ma ora so dove è. In quella caffetteria. Ieri mentre
ero là a fare un di merenda c'è stato quel
blackout- dico mentre la mia amica mi fa di sì con la testa-
e bene, mentre stavo scrivendo è saltata la corrente e poi
ho conosciuto quel tizio...uscendo mi sono dimenticata il diario sul
tavolo. Cavolo, ma come faccio ad essere così
deficiente!-
-Ah...quel bello sconosciuto con cui hai parlato- comincia a dire la
mia amica con un tono che proprio non mi piace- la conversazione ti
deve aver preso molto per dimenticare quel quaderno...-continua usando
quel tono e insinuando chissà cosa.
-Ma cosa stai a dire! Per prima cosa non è bello,
cioè forse potrebbe esserlo ma io con il buio non l'ho
visto; secondo io sono stata "presa" dalla conversazione
perchè ero chiusa in un negozio al buio, quindi non avevo
grandi scelte di svago-
-Può darsi, ma intanto ieri sei stata tutta di buon
umore...Ma non vi siete nemmeno scambiati i numeri, Facebook, Twitter o
qualcosa?-
-Jens non mi è passato nemmeno per l'anticamera del cervello
perchè per prima cosa non gli ho nemmeno chiesto
il nome e poi non vedere in faccia qualcuno e chiedergli il
numero non mi sembra una buona idea...-
-Sarà, ma se non ti ha fatto niente al buio vuol dire che
una cattiva persona non è. E poi è un VIP, quindi
non deve essere così vecchio, magari qualche annetto
più grande ma niente di così eccessivo- dice
tornando in bagno a finire di truccarsi e con un tono da saputella-
Allora hai deciso di venire? Magari tra quelle migliaia di persone lo
riconosci dalla "roca voce"- chiede in fine sottolineando uno dei pochi
punti che avevo potuto dirgli riguardo al mio sconosciuto.
-Fai poco la spiritosa Jens, comunque ancora non lo so. Ora vado alla
caffetteria, magari qualche cameriere l'ha visto e messo via. Ciao-
dico salutando la mia amica e uscendo in fretta dalla porta.
Come sempre
da questi giorni c'è sempre un vento gelido che
prepotentemente si abbatte sulla mia faccia appena varco la porta
principale dell'albergo. Riparo subito 3/4 del mio viso sotto la mia
cara amica sciarpa polare di lana e mi dirigo come una velocista verso
il bar di ieri. Arrivo in una manciata di minuti e mi dirigo verso il
bancone in cerca di qualcuno che mi possa dare buone notizie sul mio
diario.
-Buongiorno. Mi scusi io ieri pomeriggio ero qua mentre c'è
stato il blackout e credo di aver lasciato un quaderno sul tavolino. Mi
saprebbe dire se qualcuno per caso l'ha trovato?- domando tutto d'un
fiato e con una velocità che il ragazzo alla bancone con mi
capisce, almeno non subito.
-Ieri...non saprei signorina. Aspetti un attimo che vado a chiedere- mi
dice in tono formale allontanandosi e dirigendosi in una
stanzina.
Speriamo bene...
Lo vedo tornare e con gli occhi cerco di scrutare se ha con se il mio
diario.
-Si, in effetti qualcuno ha trovato un quaderno, ma ci ha chiesto di
dare questo alla persona che avrebbe chiesto per lui. Ecco, tenga- dice
poi porgendomi un pezzo di carta che io afferro incredula.
Perchè mai una persona sconosciuta ha preso il mio diario?
Poteva benissimo lasciarlo a uno di quelli che lavorano qui! Valla a
capire certa gente...penso tra me e me mentre afferro il foglietto e
ringrazio il ragazzo.
Vediamo un po' cosa dice questo pazzo...
Ciao ragazza del
blackout,
se vuoi rivedere il tuo diario
non ti tocca che andare al concerto dei BIGBANG. Mi sento in dovere di
farti combiare idea su di loro e cosa c'è meglio di questa
opportunità? Naturalmente se non verrai non potrai riavere
il tuo diario.
A presto,
il ragazzo del blackout.
ps. questo è un
rapimento XD
No,
cioè! Quel tizio è impazzito? Mi sta forse
ricattando? Tutta questa situazione mi fa affiorare un sorriso sulle
labbra. Quel ragazzo deve tenerci tanto al quel gruppo per "rapire" il
diario di una sconosciuta. La gente a Seoul è davvero
imprevedibile. Torno in hotel ancora sorridente e Jens sembra percepire
il mio stato d'animo, anche perchè se non l'avesse fatto
sarebbe stata cieca come una talpa.
-Allora
l'hai trovato?- mi chiede credendo si sapere già la risposta.
-No- le rispondo mentre mi adagio sul letto- Non proprio- dico con un
fil di voce.
-Allora perchè sei così allegra?- domanda confusa
sedendosi ai piedi del letto.
-Jens- dico tutta seria mettendomi a sedere e guardandola dritta negli
occhi- è successa una cosa gravissima: il mio...il mio
diario, il mio...-
-Il tuo diario cosa???- domanda in allerta- Cosa è
successo???-
-Lui è, lui è stato ra...-
-Ra...-
-Rapito!- esclamo scoppiando poi in una fragorosa risata che mi fa
contorcere tutta ricevendo in cambio una cuscinata dalla mia amica.
-Scema! Mi hai fatto preoccupare- dice alzandosi forse per strangolarmi.
-No, Jenny sono seria- dico ancora tra le risate e fermando le sue mani
troppo vicine al mio collo- guarda qua- le dico estraendo il foglietto
dalla tasca dei jeans. Le si arresta subito e mi lo strappa dalle mani.
Lo guarda e mentre fa ciò i duo occhi si aprono fino a
diventare così grandi che ho paura che gli occhi le cadano
dalle orbite! Poi mi guarda e comincia a urlare come una ossessa per
tutta la stanza.
-Wow! Cioè non ci posso credere! Che cosa più
romantica: un rapimento solo per rivederti-
-Jenny ma
stai bene- dico guardandola un po' storto.
-Kat! Ma
non sei eccitata? Io al tuo posto starei facendo i salti di gioia...-
dice poi sospirando con dei cuori al posto degli occhi- Questo qua ti
sta praticamente chiedendo un appuntamento o quasi-
-Alt, alt.
Chi ha mai parlato di un appuntamento? Qua c'è
solo scritto che devo andare al concerto per riavere il mio diario. E
spiega anche il motivo per cui devo andare, cioè cambiare
idea sull'andarci- dico facendo calmare la mia amica.
-Ma Kat
come fai ad essere così cieca! Questo ragazzo del blackout
sta usando come scusa tutto questo, è chiaro- dice con il
solito tono da saputella che non sopporto- Bene, detto ciò
ti devi assolutamente preparare: vestiti, trucco, scarpe...no, wait! Ma
come farete a riconoscervi?-
-Giusto, a questo non ci avevo pensato. Di lui non so altro se non la
voce, che è coreano ed è un uomo- dico
accarezzandomi il mento con fare pensieroso.
-Capitan ovvio come sempre. Al concerto saranno quasi tutti coreani,
forse qualche fan straniero, ma magari è lui a trovarti. Hai
per caso qualche foto tra le pagine?-
-Si, ne ho una con te quando siamo andate in quella specie di luna park
e ci hanno fatto la foto con il dionosauro celeste-
-Allora è perfetto. Magari ha aperto il tuo diario e la ha
trovato! Problema risolto, ora mia cara Kat a prepararti per il tuo
appuntamento, chissà che non sia lui il tuo principe coreano
azzurro- dice con fare sognante. Povera pazza di una Jens, se solo
sapesse che io il principe coreano l'ho già
trovato molto tempo fa ma che ho perso...
***Qualche ora dopo***
-Uffa Kat,
a volte sei davvero una guasta feste!- sbuffa la mia amica mentre ci
dirigiamo verso lo stadio dove si terrà il concerto. WOW
devo dire che le cose sono davvero diverse da ciò che c'era
a Londra. Lo stadio è innanzitutto MOLTO più
grande, ci sono molte più persone (tutte asiatiche e credo
coreane per la maggior parte), e tutte sono fogate ma in una maniera
che direi essere ordinata. Ci sono persone che ascoltano le canzoni,
presumo del gruppo, altre che comprano oggetti vari dagli stand posti
fuori dalle porte principali, ma la maggior parte è
già in fila nelle rispettive porte d'entrata. Io e Jens ci
mettiamo in fila, dopo aver capito qual è quella giusta
secondo il nostreo biglietto.
-Kat, cerca di farti vedere il più possibile. Magari
è in fila già da prima di noi così
magari ci fa passare avanti e riusciamo a raggiungere le prime file
davanti al palco- dice allungando a più non posso il collo
come una giraffa.
-Approfittatrice- le dico guardandola storto.
-Mh- dice facendomi la linguaccia. Non hai voluto nemmeno farti
preparare per il grande incontro- borbotta poi.
-Basta Jens! Finiscila con questa storia- e non appena finisco di dire
quelle parole la porta si apre e cominciamo a muoverci. E la mia amica
sembra essersi scordata di tutto perchè mi affrerra un
braccio con le unghie laccate di giallo e nero e sembra voglia
sopprimere uno strillo che si tramuta poi in un o starno squittio(?).
Quando
siamo orami vicine alla soglia l'uomo ci struca, o meglio scruta me per
bene da capo a piede. Cosa
ho che non va? mi chiedo mentre l'uomo continua a
guardarmi.
-La prego
di seguirmi signorina- dice ad un certo punto afferrandomi per un
braccio.
No ma che'?!
-Scusi ma
cosa fa?!- urla la mia amica cercando di prendermi per l'altro
braccio.
Al che l'uomo domanda- Siete insieme?- e noi per tutta risposta
annuiamo. Poi mi lascia il braccio e comincia a parlare con qualcuno al
walky-talky.
-Bene,
perfetto- dice poi girandosi verso di noi- Prego, seguitemi- dice
facendoci uscire dalla fila e io a quel punto comincio a non capirci
più nulla e a pentirmi di non essere restata in hotel.
***Qualche
ora prima***
-Ya TOP!-
urla un Leader un po' incazzato.
-Che c'è?- domanda il rapper sorpreso dal tono di voce di
Jiyong.
-Cosa è questa storia che hai dato a tutti l'ordine di
trovare una ragazza al concerto? E poi perchè la vuoi in
prima fila? Si può sapere chi è?- domanda il
Leader.
-Ah quello. Beh non la conosco a dire la verità. L'ho
incontrata ieri in un bar quando c'è stato il blackout e ci
siamo messi a parlare e ho scoperto che lei non ci conosce...-dice TOP
raccontando la vicenda del giorno prima all'amico.
-Lei non ci conosce?! Ma dove vive? Nella cima dell'Everest?!- dice
Jiyong sgranando gli occhi all'afermazione del più piccolo-
No, scusa e questo cosa c'entra?-
-Prima di tutto lei non vive in un'area remota del mondo, è
solo che non ci ha mai sentito. E poi questa storia del concerto
c'entra pechè lei è venuta ad accompagnare al
concerto un'amica che è una nostra fan. Mi ha detto che
però in verità non voleva perchè dice
che a un nostro vecchio concerto a Londra gli è successa una
cosa brutta e che non voleva venire non perchè aveva
qualcosa contro di noi, ma che aveva un brutto ricordo del nostro
concerto. Allora io ho pensato di farle cambiare idea e così
ho chiesto a quelli alle porte che se avessero visto una ragazza
straniera la portassero in prima fila. L'ho fatto per lei ,
perchè cambiasse idea e sostituisse un brutto ricordo con
uno bello, quello della nostra ultima performance-
disse Seung-hyun con sincerità.
Leader dopo aver cambiato espressione domandò una cosa al
suo hyung ch elo colse di un po' di sopresa- Stai ancora a pensare a
lei? Lo fai per lei?- e il più grande capì subito
di essere stato smascherato. Jiyong riusciva a capire esattamente a
cosa gli passasse per la mente e l'altro non era in grado di
nasconderglielo- Si...- disse in un respiro. Si perchè
davvero lui non lo stava facendo per lei, o meglio lo stava facendo
perchè anche per lui quello stesso concerto era stato un
doloroso ricordo e credeva di sapere bene cosa avesse provato. Dopo
Londra non era riuscito più a non pensare a lei e
la cosa peggiore era che d'allora ogni volta che si esiviva cercava tra
la folla il suo volto. Perchè da quel fatidico giorno non
aveva fatto che ricreare nella sua mente il suo viso no più
da bambina ma da giovane donna, i suoi occhi, il suo nasino, le sue
labbra...si perchè ormai quello era diventato un'ossessione.
Non era più il voler incontrare una persona cara, un'amica.
No, per Seung-hyun, lei non lo era più. E sapere il fatto
che lei lo aveva pensato in tutti quei anni gli aveva riempito il cuore
di gioia ma il fatto di non aver ricevuto una sua lettera quel Natale
lo aveva fatto sprofondare nel baratro più totale
della depressione. Egli amici cecavno di farlo stare bene ma dopo
diversi tentativi avevano ad uno ad uno gettato la spugna. -Va bene, fa
come credi. Solo per questa volta e solo perchè ieri dopo
settimane intere sei tornato al dormitorio più sereno, quasi
contento. Lo anno notato tutti.- disse il Leader andandosene e
lasciandolo da solo. E si che aveva ragione ieri si era trovato a
ridere davanti a quella ragazza che non sapeva come spegnere il
lightstick dell'amica e a quel breve contatto con la sua mano un po'
fredda il cuore gli era salito in gola. Parlare con una perfetta
sconosciuta lo aveva fatto sentire bene e a quanto pare anche gli altri
se n'erano accorti. Sentiva di dover qualcosa alla "ragazza
del blackout", dargli qualcosa in cambio per la breve
serenità che gli aveva dato. Ed era stato davvero felice di
essere rimasto lì dentro anche dopo che avevano acceso tutte
le luci e aver trovato sul tavolo il suo diario. Si perchè
quel piccolo oggetto gli garantiva il fatto che lei sarebbe di certo
venuta e che avrebbe potuto di sicuro assistito al miglior concerto
della sua vita.
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