Incapacità d'amare.

di Jonasmakemesing
(/viewuser.php?uid=190259)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** PROLOGO. ***
Capitolo 2: *** 1 chapter ***
Capitolo 3: *** 2 chapter ***
Capitolo 4: *** 3 chapter ***
Capitolo 5: *** 4 chapter ***
Capitolo 6: *** 5 CHAPTER ***
Capitolo 7: *** 6 CHAPTER ***
Capitolo 8: *** 7 CHAPTER ***
Capitolo 9: *** 8 CHAPTER ***
Capitolo 10: *** CHAPTER 9 ***
Capitolo 11: *** 10 CHAPTER ***
Capitolo 12: *** 11 CHAPTER ***
Capitolo 13: *** 12 CHAPTER ***



Capitolo 1
*** PROLOGO. ***


PROLOGO.
 
Image and video hosting by TinyPic
 
Sono seduta allo sgabellino, ho impugnato le bacchette e una scarica di adrenalina mi ha pervaso. E' partita dalle dita e si è diffusa su per le braccia, è arrivata dovunque. Comincio a suonare. A caso. Scarico la mia energia su quei piatti. La mia rabbia. Alla faccia di chi dice che non sono abbastanza brava. Lui è lì. Sulla soglia della porta. E' appoggiato leggermente con la spalla al legno. I piedi incorciati. Mi guarda fisso , in viso. Non è riuscito a seguire le mie mani, troppo veloci per il suo sguardo pacato. Fingo che non esista. Mi concentro su quello che sto facendo e basta. Non lo so cosa sto facendo. Mi fermo di scatto, il respiro affannato. Lo lascio a metà. Pensava sarei andata avanti per ore. Ne sono capace. Ora voglio solo alzarmi lenta dal mio sgabellino. Voglio camminare a passo felpato, sicura, verso di lui. Spingerlo completamente contro il muro e , magari, dopo averlo lievemente illuso, andare via senza guardarlo. Rido del mio pensiero cattivo, anche un po' stupido. Non faccio nulla. Fisso il pavimento, sempre in silenzio.
 
NOTE DELL'AUTRICE:
 
Nuova FF sui Jonas Brothers, come sempre! Spero di avervi incuriositi con questo piccolo prologo e vorrei vi piacesse la stria che seguirà.. RECENSITE! xo

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** 1 chapter ***


1 CHAPTER
I MusicBlastsBoys sono una band pop/rock emergente. Stavano andando forte quest'anno, finchè James, il batterista ha lasciato il gruppo. Il motivo è stata una lite col cantante solista, Joseph; almeno così dicono i giornali. Ho sentito da alcune ragazzine in metro che i due membri del gruppo erano grandi amici, la lite deve essere stata davvero tremenda e su qualcosa di terribile, per rovinare un amicizia e per mettere James in condizione di andarsene. Questo è sempre quello che ho sentito dalle fan . Sinceraente poco mi importa. Sono venuta a New York solo per il lavoro. Spero che sia la volta buona. Non mi lascio prendere da queste storie , niente coinvolgimenti personali. Voglio solo fare soldi. Ero sprecata a Grand Prairie, decisamente. Sicuramente qui avrò più fortuna con la musica, con la vita. Non voglio altro. Sono così audace, così spregiudicata. Posso farcela. La metro si è fermata, sono arrivata a destinazione. Scendo , tocco l'asfalto con le scarpe , non mi guardo intorno, non alzo gli occhi, non voglio vedere nulla, nessuna distrazione. Corro dritta al palazzo grigio dove mi aspettano soldi e fama. Salgo le scale pacatamente, ho tutto il tempo di gustarmi la scalata al successo. Sorrido un po', quanto sono stupida a fantasticare così in grande. -Dana questi ti sbattono fuori a calci. Si sente lontano un kilometro che puzzi di poveraccia.- Tra un pensiero e l'altro mi rirovo davanti alla porta , eccomi in studio , entro con noncuranza, con prepotenza, come fosse casa mia. Tutti mi stanno fissando ma io dico solo -Quando comincio?- Un ragazzo con i capelli scuri , in felpa e jeans si volta verso di me e sorridendo maliziosamente mi provoca -Non ci servono groupie- Gli altri ridono con lui. Mi sento leggermente in soggezione, spero non si noti, contrabbatto subito. -Sono Den, la nuova batterista- Slenzio totale. Il tipo di prima mi guarda corrucciato. Viene verso di me. -Ci deve essere stato un errore. Noi non vogliamo una batterista!- un po' di disprezzo nella voce. Comincio ad arrabbiarmi e non poco. Questi coglioni mi stanno prendendo in giro, non mi piace. Voglio che capiscano chi hanno davanti. -Hei, fate poco gli stronzi. Mi avete mandato una mail. Mi avete pregato di venire qui.- Vado a passo sicuro verso un biondino seduto alla finestra, sta fumando. Prendo con facilità la sigaretta che ha tra le mani. La stringo tra due dita e la porto alla bocca, il vecchio proprietario mi sta fissando a bocca aperta, non riesce a parlare. Mi siedo di fianco a lui accavallando le mie gambe snelle. Faccio un tiro. Alito fuori la nuvola di fumo. Poi , con calma, riprendo. -..non me ne andrò di qui fin quando non mi saranno date spiegazioni.- Quello abbastanza alto, con i capelli scuri, quel coglione che poco fa mi aveva presa in giro , sta venendo verso di me. Mi porge la mano. La guardo per un po', decido di non muovermi. Si arrende. -Seguimi.- mi dice. Entriamo nella stanza affianco. Lui si siede dietro una scrivania, mi fa cenno col capo di sedermi. Mi accomodo e alzo i piedi difronte alla sua faccia, li incrocio sul legno. Mi guarda perplesso, poi comincia. -James, il nostro batterista, il mio migliore amico, ci ha lasciati. Da un giorno all'altro mi sono ritrovato con mille cose da fare. Da solo. Il disco che non andava in porto, il morale dei ragazzi sotto i piedi. Le spese. L'etichetta che premeva. Cominciavo a pensare che la nostra carriera sarebbe stata stroncata lì, sul nascere. A poco meno di un anno dal nostro esordio. Me la sono vista brutta.- Non mi aveva guardata nemmeno un attimo. Si era, invece, alzato e continuava aparlare guardando fuori dalla finestra, pioveva. -L'unica soluzione era trovare un sostituto. Non poteva continuare così. Ero depresso.- Si gira finalmente verso di me. Mi guarda negli occhi. -Un sostituto batterista, non un amico. Sia chiaro- Abbozza un sorriso malinconico. -Ho organizzato un contest, su internet, il modo più veloce, ho pensato. In pochi giorni sono arrivati così tanti demo. Solo uno mi ha colpito.- Torna dietro la scrivania, sempre in piedi e mi porge la mano, come a ricordarsi che non si è ancora presentato. -Sono Joseph. E tu sei..- Non mi da il tempo materiale di rispondere. -..sei carina, ma non sei il batterista che cerchiamo.- Tolgo i piedi dalla scrivania, uno per volta, la sigaretta che avevo usato, di scena, era finita nel cestino già da qualche minuto. Lo guardo. -Quindi tu sei Joseph, in persona. Mi hai mandato tu quella mail ed ora dici che non ti servo.- Si butta indietro a sedersi e ad alta voce comincia a parlare, più a se stesso che a me. -Cavolo, io non ti ho inviato nulla. Abbiamo scelto un ragazzo. Non avrei mai preso una come te.- Eccolo. L'ha sentita. La paura. La paura della semplicità, dell'inesperienza. Sono fottuta. Mi ha scoperto. Però un po' mi urta questa maledetta frase. -Una come me, come?- Mi alzo in piedi repentina. -Sei una ragazza,cazzo.- Mi urla in faccia di rimando. Rido. Non posso credere che ci siano ancora questi maschilisti del cazzo. Lo provoco. -Che c'è?! Ti fanno schifo le ragazze? Sei gay per caso?- Mi prende per il braccio e mi trascina fuori dalla porta. -Non dire cazzate ragazzina! Quelli come me puoi solo che sognarteli di notte.- Mi agito, mi divincolo, sfuggo dalla presa. -Non sono una ragazzina, sono Dan.- Si ferma e mi fissa. I nostri visi sono ad un palmo di distanza. -Non puoi essere Dan. Sei una ..- -Sono una ragazza si. Ma sono io. Quella che ti ha colpito è la mia musica.- Si allontana, porta le mani alla testa. -Non puoi essere tu, stai fingendo. Cosa vuoi da me eh..? Una foto, un autografo, vuoi essere seguita su twitter?- Parla da solo. -Il mio nome è Dana. Ma tutti fin da piccola mi hanno sempre chiamato Dan. Una sorta di abbreviazione, non che il mio nome sia lungo..ma ho pensato di utilizzarlo come "nome d'arte" ecco..- Ne rido. -Se non mi credi..- tiro fuori le bacchette dai jeans, sicura -.. posso darti una dimostrazione subito.Dov'è la batteria?- Sono seduta allo sgabellino, ho impugnato le bacchette e una scarica di adrenalina mi ha pervaso. E' partita dalle dita e si è diffusa su per le braccia, è arrivata dovunque. Comincio a suonare. A caso. Scarico la mia energia su quei piatti. La mia rabbia. Alla faccia di chi dice che non sono abbastanza brava. Lui è lì. Sulla soglia della porta. E' appoggiato leggermente con la spalla al legno. I piedi incorciati. Mi guarda fisso , in viso. Non è riuscito a seguire le mie mani, troppo veloci per il suo sguardo pacato. Fingo che non esista. Mi concentro su quello che sto facendo e basta. Non lo so cosa sto facendo. Mi fermo di scatto, il respiro affannato. Lo lascio a metà. Pensava sarei andata avanti per ore. Ne sono capace. Ora voglio solo alzarmi lenta dal mio sgabellino. Voglio camminare a passo felpato, sicura, verso di lui. Spingerlo completamente contro il muro e , magari, dopo averlo lievemente illuso, andare via senza guardarlo. Rido del mio pensiero cattivo, anche un po' stupido. Non faccio nulla. Fisso il pavimento, sempre in silenzio. Va via nervoso , non mi dice niente. E' inevitabile.. non può non aver notato il mio talento. Ritorna dopo una ventina di minuti. Sta guardandosi intorno. Poi dice -.. sei brava e non c'è dubbio. Ma io credevo che Dan fosse un ragazzo e non è molto corretto fingere di essere qualcun altro.- -Io non ho finto proprio niente. Quello è il mio nome. Ma poi non capisco che cazzo di problema hai.- Si è accorto che sono nervosa, si avvicina e ridendo mi sfotte -siamo una boyband.. non ci servono ragazze..- Questo m'ha stufata. E' così strafottente e stupido. Se non fosse per i soldi non ci lavorerei mai con uno così. Ma questa è un'occasione. Devo provarci. -Quello che so è che hai bisogno di me. O me o puoi andare a cantare in qualche squallido bar di periferia..non hai altre opzioni.- Era vero , non ne aveva. Lo aveva detto lui prima, in ufficio. Il mio troppo sapere, il mio troppo parlare, la sicurezza, l'avevano innervosito, stava per sbraitare. Andò via senza dire una parola. Poco dopo il biondino, Darren, era venuto a cercarmi. -Joe ha detto di dirti che.. possiamo provare. Non gli piaci ma..- Non gli faccio terminare la frase. Gli salto al collo e lo stringo, euforica. Sono dentro. -Scusami per la tua sigaretta..-gli dico sorridendo.

NOTE DELL'AUTRICE:
 
Spero che questo primo capitolo vi abbia "detto qualcosa", vi abbia fatto entrare un po' nell'atmosfera e sentirvi più vicino alla protagonista femminile, Dana, quella che per ora abbiamo conosciuto un pochino meglio. Chissà cosa succederà ora che è entrata nella band , speriamo che Joseph non la cacci via a calci ahahha! RECENSITE <3xo

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** 2 chapter ***


2 CHAPTER
P.V. Joseph

-Ma tu sei fuori amico! Lei lì non ci mette piede.. è ..è la nostra tana.. ma che ti è preso?- Darren mi sta facendo impazzire in questi giorni, non lo capisco proprio. Parla con calma, come se stesse dicendo cose sensate. Lui non capisce. Da quando quella Dana si è presentata da noi sta dando di matto. -Siamo una band di nuovo adesso. Dobbiamo essere uniti fratello! Ne va della salute del gruppo!- mi urla in faccia, si sbraccia, ma perchè si smuove tanto per lei?! Si, vuole che venga a vivere nel nostro appartamento. Dice che deve prendere il posto di James a tutti gli effetti, altrimenti la tratteremo sempre da estranea e non saremo mai più come una volta. Lo so, lo so. Noi viviamo tutti insieme, ma lei.. è una dnna. Come può convivere con tre ragazzi sconosciuti?! Non accetterà mai, ne io ho voglia di chiederglielo. Chissà poi cosa pensa quella lì. -Senti se proprio ci tieni chiediglielo tu..comunque per me non è una buona idea.- gli dico un po' cupo, spero che lei si renda conto della situazione e non accetti! -La chiamo e glielo dico subito!- è troppo eccitato quello lì, qui c'è qualcosa sotto.. Spero non perda la testa per una qualunque.

P.V. Dana

L'appartamento è al secondo piano. La scala è grigia, che squallore questo palazzo.. fanno musica, mi aspettavo abitassero in qualche mega villa. Ero felicissima quando Darren mi ha gentilmente chiesto di andare a vivere con loro, forse un po' dubbiosa sul perchè, non mi sembra di essere piaciuta molto a Joseph e l'altro, Peter, il bassista, manco lo conosco. Sarà stata un' idea di Darren, sicuramente. Quel biondino mi ha presa in simpatia. Meglio così, mi serve un alleato nel gruppo. Entro nella casa, mi sono state date le chiavi, mi sento padrona di qualcosa, parte di un tutto, è una bella sensazione. Questa è anche casa mia. Dentro non è affatto male. Si apre con un ampio corridoio , di lato le quattro stanze , dritto il salotto, mi dirigo verso quest'ultimo . E' luminoso, pieno di vetrate. Oddio, c'è un divano ad elle. IO ADORO I DIVANI AD ELLE. Già immagino i pomeriggi che passerò stiracchiata , in pigiama, a guardare la tv. E' in tinta con l'intonaco, color ocra. Darren ci è seduto sopra a gambe incrociate, lascio le borse lì nell'ingresso e corro a salutarlo. Lo abbraccio. Lo ringrazio per avermi invitato a vivere lì. -Lo so che è solo merito tuo- gli sussurro all'orecchio, mentre lo tengo ancora stretto nell'abbraccio. Arrossisce lievemente -Tu meriti di stare qui, sei una di noi adesso- E' così bello sentirlo dire. -Vai in camera tua, sistema la tua roba. E' la prima in fondo a destra.- mi dice sorridendo. Torno a prendere le mie cose e corro alla porta nella direzione che mi ha indicato. La apro di corsa.. è scorrevole, di legno. Non faccio in tempo a sospirare di sollievo e ci trovo Joseph. Sul letto, con le gambe stese e la schiena contro il muro. Le mani dietro la testa, come se mi stesse aspettando. -Eccola!- Parla a voce alta con un sorrisetto beffardo. E adesso che vuole? Cavolo. Darren dove mi hai mandato? Mi sento come una pecorella incastrata dal lupo. Lo fisso senza mostrare il timore per quello che dirà. -Che ci fai qui? Non è zona tua.- Sapevo che mi avrebbe creato dei problemi.. -Qui dentro non ci devi mettere piede, ragazzina!- Darren corre e ci raggiunge, ha sentito le urla dell'amico. E' venuto a salvarmi. Oh , grazie. -Joseph non fare lo stronzo.. lasciale la camera.- cerca di convincerlo con calma. Ho ,ormai, capito che è la sua tattica. Una delle sue caratteristiche, anche. -Ma tu sei davvero fuori! Non mi muovo di qui! Non ficcherà il naso in cose che non le appartengono..- Mi sento di troppo. Il dibattito è serio, non voglio che litighino per me. -Vorrà dire che toglieremo tutto, faremo una stanza nuova per Dana..- Darren ci riprova, sempre con noncuranza. Si sta esponendo troppo secondo me. Joe lo fissa , gli occhi di chi vuole dire tanto ma si trattiene. -Jos, lui non tornerà!- -Vaffanculo biondo, tieniti la tua stanza del cazzo e la tua puttanella del momento. Farai la sua stessa fine!- e scappà via dalla camera. C'è qualcosa che non so. Parlano di cose serie, vecchie. Di dolori personali. Si intravedeva dai loro sguardi. Per la prima volta penso che forse Joseph non è stronzo e basta. Lui non c'è l'ha con me. Solo non riesce a superarlo. Ma cosa?! Sicuramente riguarda James. Dana devi farti i fatti tuoi. I pensieri che mi frullano in testa vengono interroti da Darren. -Hei..è tutto okay. Puoi restare. Ci si abituerà..- mi guarda con un aria rassicurante. -Non voglio che tu debba fare discussione per colpa mia. Hai fatto già tanto.- mi sorride dinuovo e va via anche lui. Rimango sola in quella stanza così poco familiare. Mi ero fatta mille progetti. Addio pomeriggi a poltrire su quel favoloso divano a elle. Rido del pensiero, rido poco. Mi torna un riso amaro. Non mi sento più parte di un qualcosa. E' stata un'effimera illusione. Continuerò a sentirmi un'estranea qui dentro.


NOTE DELL'AUTRICE:
Questo capitolo forse è un po' deprimente..povera Dana! Quel Joseph però ha qualcosa che non mi convince, non è il nostro solito simpatico, dolce, tenero Jonas. Ha passato qualche guaio anche lui.. sapete. Sono le brutte esperienze ad averlo reso così.. . Se avrete la costanza di seguire la storia, vi sarà tutto più chiaro. Spero vi piaccia! RECENSITE babies . xo

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** 3 chapter ***


3 CHAPTER.
 
P.V. Dena
Mi sveglio. La luce del sole mi dordeggia sul viso. Quelle vetrate fanno passare tutta la luce. E' mattina ormai già da un po', ma mi piace stare a crogiolarmi nel letto. Mi alzo lentamente, sbadiglio, distendo le braccia e schiocco il collo. Non sono a letto. Una coperta color biscotto mi ha tenuta calda tutta la notte. Sento un odore provenire dalla cucina, provo a pensare a cosa sia. Prima di poter alzare le gambe nude dal cuscino morbido mi ritrovo Darren seduto di fianco.
-Buongiorno tesoro- cavolo, questo qua sorride sempre.
-Allegro eh?!- dico laconica. 
-Devi aver riposato male- si guarda intorno, poi ricomincia a guardarmi -..sei un po' acida- scherza.
Sorrido anche io adesso. -L'acidità è roba mia, personale, non c'entra come o quanto dormo!- poi alzandomi, mi sistemo la maglietta e torno a sedermi, incrocio le gambe. 
-Com'è che ho dormito qui, sul divano..?!-
-Sinceramente non lo so. Ti ci ho trovata sta notte. Ti ho portato una coperta perchè pensavo potessi avere freddo..- disse con voce quasi angelica.
-Oddio, sei schifosamente gentile!- 
-Lo prendo come un compliemnto?!- mi guarda dubbioso.
-Non lo so..hei ma che..sento un profumino..- mi alzo e vado verso la cucina.
Mi rincorre. -No, no , no! Tu non vai da nessuna parte. Sono così schifosamente gentile che ti ho preparato la colazione.-
Lo ha appena detto. Corro in cucina. Cavolo. Pancakes!
Faccio un passo indietro e lo trovo. Lo abbraccio meccanicamente. Sorrido. 
-Ma io ti adoro, biondo!-
E' felice, soddisfatto di essersi reso utile.
-Prometto che ricambierò il favore!- dico covinta. Anzi mi sblancio, lui mi mette quasi allegria -..sai cosa? Da oggi c'è una donna in questa casa! Si cambia vita!-
E' un buongiorno, allora.
Bussano alla porta.
-Chi è a quest'ora?- chiedo.
Darren si alza per andare ad aprire. -Sarà sicuramente Tomas..- 
Torna poco dopo con un tipo abbastanza alto. E' vestito in modo molto stravagante, ha uno zaino in spalla e un espressione da ebete. 
-Dena.. lui è Tom, il nostro compagno bassista.- Darren ci presenta. 
Porgo la mano ma il ragazzo 'nuovo' mi spinge a se e mi abbraccia. -Ciao pupa..!- ride.
Sembra stralunato. Molleggi asulle gambe. Direi che sta male. Continua a stringere. Oddio quanto puzza. 
-Biondo tirami fuori di qui!- cerco di divincolarmi, Tom continua a ridere.
-Ma tu sei tutto fumato amico- lo guardo e adesso rido anche io.
Darren mi guarda con faccia paziente -Lui è il fattone del gruppo. Sta cosù un giorno si e l'altro pure. Però è simpatico.. e se riesci a conoscerlo in un giorno in cui è lucido è ancora più simpatico!-
-Hey, hey, non dire così, mi fai passare per un tossico..- si intromette l'altro.
-E' quello che sei- e scherzando cominciano un botta e risposta molto divertente. 
-Dove sei stato?- chiedo 
Tom si passa una mano nei rasta e mi spiega che era mezzo fatto e si è addormentato nel parco. Che band di matti, penso. Sono così diversi eppure insieme fanno musica. 
Roba da non credere. 
-E tu signorinella dalle gambe sexy, sei il batterista.. mi dicono..mi piaci- mi squadra dalla testa ai piedi, si sofferma sulle mie gambe nude.
Darren mi tranquillizza dicendo che parla così solo per lo stato in cui si trova e che non vuole offendermi, sta scherzando. 
Si, ho deciso che mi è simpatico. Cerco un approccio. -Si tipo, sono il batterista, dammi il cinque!-
Ricambia il mio saluto. 
Ora ho due terzi del restante gruppo dalla mia parte. Solo quell'antipatico di Joseph mi rema contro. Se ci penso mi innervosisco. Meglio godermi la colazione con i miei due nuovi amici. 
-Tom fai colazione con noi?- chiedo cercando di essere il più gentile possibile -Darren ha fatto i pancakes!- aggiungo sorridente.
-Vi ringrazio belli, ma sono davvero stanco, vado a dormire, ci vediamo sta sera, credo. Ogni tanto venite a controllare se respiro eh- la butta sullo scherzo , ride e se ne va.
-Guarda sto tipo..- rido. 
-E' fatto così.. si fumerà qualche altra cosa e poi dritto a nanna..- scherza anche il biondino alla mia sinistra.
A questo punto prendo posto a tavola e comincio a mangiare.
 
P.V. Joseph
Che caos. Quei cretini mi hanno svegliato. Mi alzo dal letto nervoso, come faccio ormai da 3 mesi. Da quando se ne sono andati. Odio questa vita. Dormire è l'unica cosa bella che mi è rimasta. Indosso una canotta nera, i boxer intonati della sera prima tutti spiegazzati, mi agito nel sonno, ultimamente. Esco dalla porta della mia camera. Cammino scalzo verso la cucina, devo dire a quel deficente di stare zitto a quest'ora di mattina. Entro. Una scena rivoltante. Quella tipa è ancora qui. Pensavo che ieri fosse andata via. Dopo tutto quello che le ho detto è rimasta.. ma.. dove avrà dormito? Prima di andare in camera mia ho controllato , da James non c'era nessuno. Eppure non ha nulla addosso. Solo quella maglietta azzurra che la copre fino alle gambe. Sta mangiando come un maiale. Quel deficente di Darren le passa il caffè. Cavolo, è anche lui in tenuta da notte. Sbotto. -Non dirmi che.. cazzo! Darren è solo la prima notte cazzo! Te la sei già scopata....cazzo!-
 
P.V. Dana
Ci sta fissando con disprezzo. Ma per chi mi ha presa? Ieri sera mi devo essere addormentata sul divano perchè stavo un po' male. Non volevo entrare nella sua amata stanza di James! Pensa che io abbia approfittato di questa situazione solo per andare a letto con uno che conosco da così poco?!
-Hei. Io non sono qui per scopare. Cercavo solo un lavoro, non appagamenti diversi. Per niente.- Mi alzo in piedi e lo guardo dritto negli occhi, come a tenergli testa. -Esigo un po' di rispetto!-
Darren ci sta guardando sconvolti.
Joseph ha la risposta pronta. -In questa casa ormai non si può più sapere cosa si combina. Succede di tutto. Mi aspetto davvero qualsiasi cosa.-
Il biondino gli lancia un occhiata. Una di quelle che sta a dire 'hei. io non centro un cazzo. Non sfogare su di me  tuoi problemi.'. Però non lo dice. Ci è rimasto male. Molto male. Non si aspettava che Joseph lo incolpasse. C'è dinuovo tensione. Io e Darren stiamo così bene. Lui è davvero carino con me. Mi fa sentire accettata. Ma poi arriva Joseph e... tutto ritorna grigio, spento, angosciante. Come in Texas. Come le urla di mio padre. I pianti di mia madre. Sono scappata per mettermi in una situazione peggiore, da quanto vedo. Brava Dana, ci sai proprio fare, sei grandiosa nel metterti in grovigli impossibili da sciogliere.
Joseph se ne va e sbatte la porta. Io sono stanca di tutto questo. Voglio sapere. Voglio sapere per quale motivo è così strano. Perchè i suoi occhi sono tanto scuri. Perchè non si fida più degli altri. Quanto male gli ha fatto la vita prima che io lo incontrassi?!
-Darren..- nello sguardo lascio intendere tutto, ma lo dico lo stesso. -Raccontami cosa gli è successo. Io devo sapere!-
Lui mi si avvicina, poggia una mano sulla mia spalla. -Non posso dirtelo io. Aspetta che impari a conoscerti e forse un giorno sarà lui a raccontartelo.-

NOTE DELL'AUTRICE:
eccomi ragazzi, ecco anche un nuovo capitolo. Devo dire che se non tanto vi ha colpito , vi capisco.. neanche a me piace molto. E' un capitolo di transizione.. e non mi piacciono molto, ma ne avevamo bisogno, ne avevate bisogno per capire un po' di più. Vi ho presentato Tom, il basso della band, un fattone tremendo, spero vi sia piaciuto come personaggio, è molto simpatico a mio avviso. Inoltre, siamo un po in suspance... Dana scoprirà e farà sapere pure a voi quale oscuro storia tormenta Joseph? Alla prossima xoxo

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** 4 chapter ***


4 CHAPTER
P.V. Dana: Sono incazzata nera. Questo qui crede di poter fare come gli pare?! Non mi importa cosa gli passa per la testa, ma sul lavoro non si scherza. Sulla musica non si scherza. Darren mi ha detto che il signorino ha deciso di punto in bianco di mandare al diavolo le prove. Tra meno di due mesi abbiamo il ritorno in scena. Io voglio essere pronta. Voglio suonare, voglio provare. Non possiamo prenderci il lusso di rimandare. Lui è sempre il primo a ripeterlo e oggi viene fuori che non ha voglia di lavorare?! Non lo capirò mai. Eppure mi sono rotta di stare ai suoi comodi. Sono l'ultima arrivata, ma ormai a tutti gli effetti una componente della band. Sono importante anche io. Cosa sarebbe la loro musica senza la mia batteria? Cosa sarebbero i suoi testi senza i nostri strumenti?! Maledico chiunque pensi che la batteria sia solo rumore. Che ignoranza. Non riescono a vederlo che c'è vita in quello che faccio? Lui crede di potermi liquidare così come tutti quelli che ascoltano musica e non fanno altro che esaltare l'assolo di chitarra. Io non ci sto. Sono una persona, ho il diritto di essere rispettata. Voglio sapere perchè. Per questo sono qui, seduta sul letto disfatto che ha lasciato sta mattina, in camera sua. E' andato a correre, con questo tempo tornerà a momenti e io starà qui , pronta ad attaccarlo.
 
P.V Joseph: La corsa è stata stancante. Come ogni volta sento il bisogno di fermare il dolore con altro dolore, la fatica. Sto così male che neanche l'iniezione del più potente veleno potrebbe aiutarmi a placare quello che ho dentro. La pioggi mi scende veloce sul capo, mi alzo il cappuccio, ma mi bagno tutto comunque. Mi sento colpevole, di tutto. Forse è colpa mia se Sophie ha scelto lui, ed è sicuramente colpa mia se James è andato via. Penare a lui mi fa piegare in due dal dolore. Lo sento nel torace, come un colpo di pistola. Lui potrebbe essere dovunque, solo. Chissà cosa gli è capitato, chissà se ha ancora la forza di pensare alla nostra amicizia, chissà se ha mai pensato di tornare a casa. Sono sudato, ma prima di farmi una doccia fredda devo salire in camera, voglio prendere un cd da mettere in sottofondo. Ho bisogno di stare tranquillo.
 
Apro la porta e me la ritrovo da vanti. Ma che diavolo...
 
P.V Dana: E' in piedi, davanti a me. Mi guarda con occhi sbarrati. Vuole sapere che ci faccio in camera sua, ma non lo chiede. Nessuno parla. Cazzo. Mi tocca rompere il silenzio. -Scusami, non dovrei essere qui..- mi alzo con cautela dal suo letto, quasi a temere la sua reazione. -..io volevo parlarti, ecco.- Wow. Mai stata tanto calma mentre mi rivolgevo a lui. Perchè non lo sto attaccando?! Forse perchè i suoi occhi mi fanno capire che già sta male di suo. Forse dovrei solo farmi gli affari miei...mi dirigo verso la porta come per andarmene. Lui si è seduto sul letto, dove poco fa ero io. Le mani sulla testa, si piega sulle ginocchia. Dopo poco mi fa segno ocn la mano -..vieni, dimmi.- E' la prima volta anche per lui. Il suono dolce della sua voce, non l'avevo mai sentito. Mi viene da pensare che se gli parlassi con più colma, senza urlargli in faccia, forse, sarebbe più carino di rimando. Mi vado a sedere a fianco a lui, un po' imbarazzata. Aspetto un po e sfacciata gli chiedo -Perchè hai annullato le prove?!- come se fossi indifferente al suo sguardo buio. Guarda sempre a terra, il suo sguardo basso mi fa sentire al di fuori del suo mondo, costruisce un muro quando cerco di avvicinarmi. Ha paura. Ha paura di farsi guardare negli occhi. Sospira, come se volesse tirar fuori chissà cosa, poi dice tutt'altro -..non mi sentivo molto bene, tutto qui.- -Si.. è con questo tempo sei andato a correre..sei tutto bagnato, ti verrà davvero un malanno!- provo a togliergli la felpa, mi viene cos', spontaneo. Subito si ritira. -Toglimi le mani di dosso , che te ne frega di come sto..- e non parlava certo di un possibile raffreddore! Risposi allo stesso modo, camuffando il tutto con la sua stessa scusa. -Mi importa di come stai... se prendi il raffreddore non continueremo le prove. Mi importa di come stai..- contino a ripeterlo, voglio che capisca. Se lui si fosse mostrato solo un po' più gentile nei miei confronti, io gli avrei offerto il mio aiuto da tempo. Ma lui non era il tipo che si lasciava aiutare. Non aveva dato spazio alle preoccupazioni di Darren ne scherzava più come un tempo con Tom. Le sue canzoni..non scriveva più. Poco prima avevo notato il libretto dei suoi testi fisso su una pagina vuota, completamente bianca. Non poteva continuare così, si stava distuggendo. Ma per quale motivo? Avrei dovuto scopriro, ma prima cercare di avvicinarmi a lui. Mi alzo dal letto e vado a sedermi sul pavimento, in un angolo, lì per terra c'è la sua pila di dischi preferiti, ne prendo uno, lo scruto attentamente. Gli chiedo con un cenno della testa se posso metterlo allo stereo, mi dice di si. -Traccia numero 6. aggiunge. Torno a sedermi a terra , mi appogglio al muro con la schiena e porto le ginocchia al petto, chiudo gli occhi e comincio ad ascoltare. Poco dopo sento mani calde sulle mie fini calze nere. E' seduto proprio accanto a me, vicinissimo. Non dice nulla, mi guarda, io tengo lo sguardo basso. Si è creata una c erta atmosfera, forse è per la canzone. Prende un'iniziativa, si protrae verso di me e con la mano destra mi attorciglia una ciocca di capelli, lentamente. Lo guardo di scatto come per chiedergli che cavolo gli è preso. Allontana la mano, si è reso conto della stranezza della situazione. Si è alzato adesso e ha abbassato il volume. Torna a sedersi sul letto e comincia a parlare con tono pacato. -Era da tanto che non ascoltavo quella canzone in compagnia di qualcuno. Mi è sembrato strano che ti piacesse.. perch ti è piaciuta vero?- Sorrido lievement, neanche me ne accorgo ma gli angoli della mia bocca si sono piegati teneramente. -Si, mi è..piaciuta molto.- -Sto cercando di scrivere qualcosa su questo sound , per il nuovo album , ma non ho nessuna ideaa particolare, ho un blocco, un peso...- Lo guardo attentamente, fisso le sue labbra mentre parla. -Ah... ma che vuoi che ti importi..- sprofonda all'indietro nel materasso. Mi alzo di scatto e , dall'altro lato del eltto, mi avvicino a lui, è con gli occhi chiusi, come se fingesse di dormire. E la situazione ora è ribaltata, sono io che cerco un contatto fisico. Gli accarezzo una guancia con le mie solite mani gelide, rabbrividisce. Sorrido. -Se ti va posso aiutarti a scrivere qualcosa..possiamo farlo insieme..- Ha aperto gli occhi ora ride di gusto, ma non quel riso amaro di prima, una risata scherzosa, quasi d'affetto. -Tu.. scrivi?- Mi sistemo sul letto. -Bhè, qualcosina, qualche volta... in Texas avevo il mio gruppo ed ero io a scrivere i testi.- -Hai abbandonato il tuo gruppo in Texas per venire qui..?- -... io.. sono scappata.- La voce rotta. Non dico più nulla. Mi guarda negli occhi, per la prima volta da quando sono qui. -Scappata.. da cosa?- Rprendo -Tutti scappiamo da qualcosa Joseph. Anche tu.- Non risponde. Capisce che le cose sono molto sottili, impercettibili a chi non ha sensibilità adatta. Si alza e con un viso diverso, più pulito, più simpatico anche , mi fa capire che non è momento per le cose tristi, che non vuole parlare di nulla che lo angosci o che angosci me.
 
P.V Joseph: Forse lei non è così diversa da me. Forse Dana ha sofferto quanto me. I suoi occhi si sono fatti neri come la pece quando le ho chiesto del suo passato. Non voglio rovinare questo momento. Odio ammettero ma siamo stati bene oggi insieme. Forse non è male come pensavo. Quando è arrivata sembrava volesse mettere i piedi in testa a tutti ed ora l'ho sentita così fragile. Mi piacciono i tipi così. Non si lasciano attraversare da nulla all'apparenza. Questa è anche la mia migliore qualità. Ci accomuna un vuoto all'interno che forse non colmeremo mai, ma cerchiamo di coprirlo con la strafottenza, l'arroganza. Ora capisco il suo comportamento. Non voglio vederla triste, credo che il suo viso corrugato mi provochi dolore. Ho sentito qualcosa che non oso spiegare, nel momento in cui il suo sguardo si è fatto basso e la sua voce è cambiata. Forse merita un'opportunità anche lei per rifarsi una vita. Io no, per me è troppo tardi, ma potrei aiutarla; da quando è arrivata non faccio altro che darle addosso. Ho fatto lo stronzo, come ogni volta. Mi alzo in piedi e tolgo la felpa, la getto a terra. -Io devo fare una famosa doccia, sono tutto sudato..scusami.- -..io mi sono trattenuta più del dovuto..scusami tu..- si ala anche lei,di fretta e corre verso la porta. -hei , hei.. aspetta .. che ne dici se dopo riparliamo della questione delle canzoni...- chiedo un po' inbarazzato. Mi sorride leggermente e annuisce. Ha un bel sorrisino. Non l'avevo mai notato. Esco lasciandola in camera mia. Spero mi aspetti lì.
 
NOTE DELL'AUTRICE : CHIEDO SCUSA PER LA DIFFERENTE SCRITTURA, DAVVERO, LO SO CHE E' UN DISASTRO, MA STO AVENDO PROBLEMI CON I CODICI >.< SPERO POSSIATE PERDONARMI!

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** 5 CHAPTER ***


5 CHAPTER.

P.V. Dana
 
E' così tardi. Dovevo essere alle prove mezz'ora fa. Non è da te fare tardi a lavoro, Dan! Da questa mattina ho notato che c'è qualcosa che non va in me, assolutamente non va. Ho scorto un sorriso, un sorriso vero, da qualche parte, guardandomi distrattamente allo specchio mentre mi pettinavo. Ho indossato un maglione colorato, non si addice ad una batterista. Rido, che cavolo dico. Tutto si addice ad una persona che sorride. Vorrei mi si addicesse una persona. Vorrei che quel sorriso che solitario nasce raramente sul mio viso pallido diventasse felicità, anche per un secondo, ma felicità intensa. Camminare piano. E' questo che sto facendo, invece di correre, sbattere. Non ho urlato contro nessun passante, ancora, dato alcun calcio a nessun palo della luce, imprecato contro nessuna auto. Passeggiare allegramente mi lascia il tempo di guardarmi intorno. Ho ignorato questa città da quando sono arrivata. E le facce delle persone?! Come ho fatto a lasciarmi scappare quelle?! Mi ero persa uno spettacolo. Guardale. Lì , ognuna con la sua espressione, ognuna che trasmette un'emozione. E' meraviglioso. Oggi ache il sole sembra brillare di più. Mi sento viva. Sono arrivata in questo covo di matti, quello che loro chiamano studio. Devo contenermi. Questa improvvisa voglia di essere di buon umore verrà cacciata via a sprangate, me lo sento. Devo smettere prima che si trasformi tutto in un momento cupo. Mi aspetta una bella strigliata da Joe. Entro dalla porta e cerco di essere cauta anche nel camminare. Ecco Joseph. Quella felpaccia grigia gli sta proprio bene, dovrebbe metterla più spesso. Questo pensiero mi fa quasi arrossire. Oh mamma.. Dan, adesso ti metti ad arrossire?! Oggi hai perso proprio la testa! Mi avvicino e cerco di nascondere il viso nel collo alto del maglione. Voglio dargli l'impressione di essere naturale. Dio non voglia che lui capisca cosa significa per me vederlo.
 
P.V. Joseph
 
E' arrivata, mi sento su di giri. Dopo l'altra sera la guardo con occhi diversi. Ho sbagliato tutto. Non dovevo giudicarla. Avevo già ascoltato la sua musica, avrebbe dovuto dirmi tutto, avrebbe dovuto bastarmi per capire che anima straordinaria vive in quel corpo gracile. La musica è sempre stata la chiave. La cosa più importante. Non posso credere di averla lasciata da parte riguardo alle mie considerazioni su di lei. La musica ha influenzato tutta la mia vita. Ed ora mi ha portato a lei. Il giorno in cui l'ho vista suonare.. io .. non ci potevo credere! Mi odiavo per quanto fosse brava. E la canzone. Lei l'ha ascoltata , ad occhi chiusi, come me. Lei l'ha apprezzata. Il suo cuore l'ha accolta. E' meraviglioso. Mi sono sentito così affine al suo essere. Non riesco a spiegarlo. Avrei dovuto capirlo. Guardarla negli occhi. Questa mattina è terribilmente in ritardo. Ahhh, Dana! Ora dovrò sgridarti tesoro. Rido visibilmente del mio pensiero. Spero non mi abbia visto. In realtà sembra che stia cercando di evitare il mio sguardo. Forse per lei non è stata così una rivelazione accarezzare le mie gote su quel letto sfatto.Dovrei solo comportarmi come il "solito Joe". Quello che adesso è il "solito Joe". -Hei Den, se in ritardo. Non voglio che capiti più.- molto prefessionalmente. Mi sta fissando negli occhi adesso. Mi mette quasi soggezione. Questa raazza è incredibile. O tutto o niente. E' fatta per essere un estremo. -Non succederà più.- sibila. Ora si è seduta alla sua postazione. Gioca con i piatti. I ragazzi l'hanno seguita e hanno preso gli strumenti, ache se Tom continua a fare battute stupide invece di concentrarsi. Dana non ride, non ride affatto. Sembra assorta in chissà quali pensieri. Non devo immischiarmi nella sua vita. Non devo alimentare alcun contatto, legame. La mia vita è in un punto che potrei definire "l'orlo del baratro", l'ultima cosa di cui ho bisogno è qualcuno che mi spinga giu, o che peggio, mi trascini con sè.
 
NOTE DELL'AUTRICE:
 
Salveee gentaglia! Ecomi di nuovo qui, mi scuso per avervi fatto attendere , ma come saprete meglio di me , questa vita è frenetica! Ma passiamo al nostro capitolo. Sembra che io e i codici di scrittura abbiamo trovato un accordo ahahhaha, sembra! Per quanto riguarda la storia.. spero vi stia piacendo.. Questo capitolo è una tremenda contrapposizione, per questo lo amo! Inizia con la luce, termina con il buio. Forse troppo corto per quanto tempo è passato, lo so. Vi aspettavate di più.. ma come sapete sono i miei famosi capitoli di transizione, si antepongono ai capitoli d'effetto. Hanno un loro scopo, giuro. Al contrario degli altri che ,però, sono noiosi questo mi piace!... godetevelo ;) xoxo

 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** 6 CHAPTER ***


6 CHAPTER.
 

P.V. Joseph
 
Io non riesco proprio a capire. Sembriamo due sconosciuti. In realtà siamo due sconosciuti. Solo che io credevo che... dopo quella volta.. in camera mia.. sembrava ci fossimo avvicinati un po'. -Non che mi interessi sia chiaro- . Vorrei solo capire perchè è così sfuggente.
 

-Joseph fai schifo! Non ti stai impegnando per niente..voi sconfiggerli o no quei mostri interplanetari?!- Darren e Tom mi hanno costretto a giocare a questo stupido videogame. Wow. Ho degli amici davvero maturi! Non posso crederci che dopo quattro ore di prove hanno ancora l'energia per fare qualcosa! -Andiamo ragazzi, sono stanco, lasciatemi andare!- -Lasciatelo andare è uno sfigato, vi farà perdere tutti i punti!- è entrata nel salotto sbattendo la porta della cucina, con i suoi soliti modi da comandante, sta bevendo dalla lattina, una birra. Parla con aria di sfida, di superiorità. Non mi guarda nemmeno, si fa alleata degli sguardi divertiti degli altri due. Ora con le gambe spinge per farsi spazio. Reclama il "suo divano", così lo chiama. E' fatta così. Mi alzo e le cedo il mio posto, anche gli attrezzi di gioco. -Prego signorina, mi mostri se è pi capace lei di me- uso il suo stesso tono antipatico. Come da copione incrocia le gambe sotto il sedere e si stravacca sul tessuto morbido, appoggia le spalle fino a sprofondare e gli altri due sono costretti a stringersi ai lati. Io mi stendo sulla penisola del divano e cerco di rilassarmi. -Davvero sai giocare a questo gioco?- le ha chiesto Tom con il suo solito briciolo di lucidità. Dana si stringe nelle spalle come a voler mostrarsi modesta, poi dice -Dodicesimo livello. Pianeta dei mutanti alieni. 3000 punti.- Darren la fissa incredulo. -Sorella, sei una grande!- Tom con il suo fare amichevole le batte il pugno , felice che sia nella sua squadra. -In Texas non avevo molto da fare, sapete...- Ogni volta che menziona qualcosa del suo passato tiene lo sguardo basso. E' incredibile cpome riesca acambiare umore da un secondo all'altro. Ora ritorna l'aria da strafottenza. -Allora li distruggiamo questi mostri?- Durante la partita continuo a tenere gli occhi chiusi, ma sento le continue esortazioni e complimenti dei ragazzi. -Sei proprio un asso!- Darren sembra divertirsi davvero. -Ho le mani veloci, sono una batterista ricordi?- Dana sta ridacchiando. Nn la sento quasi mai ridere, ridere sul serio. La maggior parte delle volte lei canzna, sfotte, ride solo di menefreghismo e strafottenza. La partita è finita e i tre idioti stanno cantando e ballando solo per aver fatto qualche punto ad uno stupido videogame. Lei si è alzata, me la ritrovo addosso. Sulla penisola del divano che è corta e stretta, troppo per entrambi. -Hei.. sfigato..- Apro gli occhi e neanche realizzo cosa sta facendo. -..ti ho appena dimostrato che valgo molto più di te.- sento le sue labbra ridere sulla pelle lasciata libera dal collo della maglietta. Non ho nemmeno il tempo di cercare di provare a rispondere. Se ne va via, con passo lento, da vincente. Non posso fare altro che restare a guardare il suo ancheggiare verso il corridoio.
 

P.V. Dana
 
Ho indossato un maglione più pesante e mi sono messa in un angolo della mia stanza, sto leggendo un fumetto che mi ha prestato Tom. Ho appena trovato la mosizione ideale sulla moquette quando bussano alla porta. -Avanti- Joseph è qui, in piedi, impalato. Mi guarda. -Hai un letto tanto comodo ..perchè stai lì per terra?- Sono quasi seccata dalla sua presenza -..che diavolo vuoi?- E' timoroso , ma alla fine riesce a trovare le parole -L'altra sera.. mi hai detto che se mi andava.. potevamo parlare un po' di musica.. qualche volta.- Non credevo avrebbe mai accettato questa mia proposta. Eppure ora è qui. -..ma evidentemente sei troppo impegnata e non mi vuoi fra i piedi!-continua lui arrabbiato. Non sapevo fosse venuto per questo. L'avrei accolto diversamente. -Hey.. io .. mi dispiace di aver fatto l'antipatica.- l'ho ammesso! Cavolo! No Dana! Mai ammettere un difetto, mai ammettere che è stata colpa tua. Sei una donna! Non puoi sottometterti così. Fa per andarsene. Ho fatto una cvosa che non faccio mai. Ho porto una sorta di scuse, indirettamente. Io non .. io non sono abituata. Ho fatto uno sforzo, per lui. Potrebbe degnarsi di rimanere. E invece no.. se ne va. Non avrei dovuto! Lui.. lui è un coglione! Io volevo, davvero volevo parlare di musica con lui. Avrei addirittura trovato un po' di spazio per lui, qui, accanto a me. Gli avrei fatto i complimenti per quanto è stato bravo alle prove. Avrei voluto. Neanche il tempo di questi pensieri che lo vedo rientrare , furioso, sconvolto, sbatte la porta. Siamo soli in questa camera con la porta chiusa e confesso di avere un po' paura di quello sguardo, lo sta puntando su di me. -Porca troia Den! Io non ti capisco. Io non ci capisco più niente. Da quando sei arrivata tu.. tu mi hai mandato in confusione il cervello, tu stai peggiorando la situazione. Io stavo provando a trovare un equilibrio nella mia vita. Ora arrivi tu. Ti ho odiato, poi mi dimostri che forse sei diversa da tutta questa merda che mi investe ogni volta che provo a ricominciare la mia vita. Ora sei tu che mi odi. Pensavo che tra di noi.. le cose andassero meglio! Tra di noi.. ma cosa siamo noi? Non siamo amici.. non siamo neanche conoscenti, tu non sai niente di me.. non siamo nemmeno colleghi perchè io preferirei di gran lunga avere James al tuo posto!- Va avanti e indietro per la stanza, ininterrottamente. Sento le lacrime colarmi all'estremo degli occhi. -Pensi che io sia contenta di stare qui? Non fai altro che rinfacciarmi il mio essere me stessa! Mi dispiace ok.. non sono il tuo fottuto amichetto del cuore! Non sono James. Non posso rimpiazzarlo! Non avreste dovuto cercare un altro batterista! Tu sei così maledettamente attaccato al tuo passato.. è questa la verità! Non è colpa mia! Tu non riuscirai mai a stare meglio finchè continui a restare attaccato ai ricordi. Io non c'ntro nulla con tuto questo. Nulla. Non voglio sentirmi parte di questa cosa.. non posso sopportarlo! Dio. Dovrei andarmene.- Non mi guarda, non ha il coraggio di guardare la ragazzina sputasentenze che gli ha appena detto la verità sul suo conto. -Tu non sai niente di me- -Lasciami in pace Joseph. Tu! Tu sei quello che non sai niente di me. - Non piangere Dan! Non piangere! -Tu sei solo una bambina, stai giocando ad essere una rockstar.. hai ragione solo sul fatto che non dovevamo farti entrare nella band! Tu non sai cosa sono i rapporti umani. Un giorno sei allegra e allora credi di poter comportarti da amica con Darren e Tom, l'altro giorno ti gira male e fai la comandante in casa mia! Ci credo che sei sola.. parliamoci chiaro Dan, una ragazza che viene da un posto così lontano tutta sola.. !Nessuno ti ha cercata. Mai. Non è arrivata una telefonata, una lettera da parte della tua famiglia. Non ti ho visto uscire con un solo ragazzo da quando sei qui e .. la città è grande, hai delle belle gambe.. come si spiega la tua costante solitudine?! Sei una tipa strana, nessuno vuole starti vicino. E' questo! Nessun ragazzo uscirebbe con una psicopatica megalomane che cambia umore a battito di ciglia.- Ha detto tutto d'un fiato. Senza pensare , senza soffermarsi un attimo a riflettere su quanto siano orribili le parole che gli scivolano dalla bocca. Deve essere quello che pensa. Bene! Mi alzo fuoriosa, lo spingo, gli urlo contro - Cosa credi? Che voglia stare sola? Ma sono fatta così, non riesco ad avvicinarmi veramente a nessuno. L'hai detto anche tu.. è un dato di fatto! Ma.. a che serve legarsi a qualcuno? Alla fine tutto cade a pezzi! Famiglia, amici, tutto! Non resta più niente.- Le mie urla saranno arrivate in strada. Avevo un peso dentro. Mi sono sfogata. Mi vergogno di tutto quello che ho detto, che ho ammesso, ma non c'è l'ho fatta a trattenermi. Ora non mi resta che andare lontano da qui, più lontano possibile via da tutto questo male, da lui.
 

NOTE DELL'AUTRICE:
 
VOGLIO SINCERAMENTE RINGRAZIARVI PER QUANTO SIETE CARINE! PARLO CON VOI, RAGAZZINE DOLCI, CHE MI STATE SEGUENDO IN OGNI CAPITOLO! AAAAWWWW** . Coooomunque. Non c'è molto da dire su questo capitolo.. come sapete Joseph e Dana sono due personaggi mooolto difficili, ma anche tanto fragili. Complessi. In questa parte vediamo proprio il crollo di entrambi, non completamente, ma qualcosina, le maschere stanno venendo giù. Sembrerà una litigata .. ma credetemi è stato bene così.. avevano bisogno di sfogarsi, l'uno con l'altro.. di aprirsi. Non vi sembra un po' un cane che si morde la coda? Non appena fanno un passo l'uno verso l'altro.. litigano subito dopo, si allontanano ancora, sempre più. Vi avviso che sarà sempre così, fra loro due. Sono incapaci di amare. Dite che riusciranno a superare tutto questo male, insieme? Al prossimo capitolo! xoxo

 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** 7 CHAPTER ***


7 CHAPTER.
 

P.V Dana
 
-Cosa diavolo è successo? Dan. Guardami. Vi ho sentiti urlare e Joe è andato in camera sua, sembrava arrabbiato, ha sbattuto la porta.-
 

-Darren, devo andare via. Devo scappare.-
 

Mi sta fissando mentre metto alla meglio le mie poche cose dentro il borsone nero, quello con cui sono arrivata, lo stesso con cui me ne andrò. Mi tira per un braccio, ha un espressione terribilmente disperata, vuole parlare. Mi fa cenno di sederci sul letto. -Hey, non c'è nulla da dire. Sapevo che sarebbe arrivato il momento.- Non capisce, continua a guardarmi spaesato, vuole risposte. -Il momento per cosa?- -Il momento di cambiare aria.- Mi fermo per un attimo a fissare la sua espressione interrotta, la stretta sul mio braccio si fa più forte, come una supplica a rimanere. Sento di dovergli delle spiegazioni. E' vero io e Darren non siamo amici di vecchia data, ma da quando sono qui ci siamo sempre comportati da tali. Dopo la prima mattina, tutt'oggi continua a prepararmi la colazione, continua ad essere gentile con me, gli voglio bene. Inoltre lui ha fatto un grande gesto nei miei confronti sta sera. E' corso in camera mia. Non da Joseph. Sono como fratelli eppure lui è qui, stringe il mio braccio. Poi ci si mette il peso sullo stomaco , la mia coscienza che vuole vomitare tutto fuori. Darren è un bravo ragazzo, lui non mi giudicherà. -Io non faccio parte della vostra famiglia, Darren. Io non faccio più parte di niente. Ne avevo una, tempo fa. Eravamo normalissime persone con una vita normalissima.. e poi..- Ecco, sta succedendo di nuovo, sento una sensazione di nausea che mi impedisce di aprire la bocca. E' un segreto troppo radicato che adesso non ce la fa a mostrarsi. -Mio padre era un brav'uomo, portava le camice stirate e ordinate come le tue, il colletto e le maniche dovevano essere impeccabili. Ci teneva a sembrare a posto per il lavoro. Quando lo ha perso è crollato. Non si è fatto la barba per un mese. Non ha indossato più camicie. Mamma diceva che era depressione e che sarebbe passata. Il giorno dopo non ha potuto dirlo più e non era passato niente. Sono rimasta sola in quella casa e avevo paura. Non so dove sia andata mia madre. So che non mi ha portata con sè. Mio padre c'era a casa, ma non c'era. Per me non c'era nessuno. Per un po' sono andata avanti. Ho ripulito casa, buttato via le bottiglie vuote, mi sono subita le crisi, e sono andata a riprendere mio padre quando si metteva nei casini. Ma io ... avevo solo diciott'anni.. non sono durata a lungo. Non sai quanto mi sento in colpa per aver abbandonato mio padre. Io ho fatto come mia madre. Sarei dovuta restare e risolvere la situazione, ma non sono stata capace. Non sono stata capace di fare nulla. Non riuscivo a studiare e pulire casa contemporaneamente e allora ho evitato di fare entrambe le cose. No sarei niente se non fosse per la mia batteria, Darren!-
 

Il ragazzo biondo mi ha tenuta stretta a se per quasi un ora. Mi ha asciugato tutte le lacrime con le sue mani fredde e pallide, identiche alle mie. Non sapeva cosa dirmi, l'ho capito, ma è stato confortante sentire delle braccia intorno alla schiena. Non le sentivo da tanto.
 

-Non andare via. Ti prego. Risolveremo tutto, te lo prometto.- Ha detto solo questo.
 

P.V. Joseph
 
-Che cavolo vuoi biondo?! Va via!- -Joseph.. voglio solo parlare..come..come i vecchi tempi, ricordi? Io e te siamo amici da quanto? Neanche lo ricordo. Ci sei sempre stato, a rubarmi le ragazze, a tirarmi fuori dai guai- sorride. -Non parlare di stronzate dolci, cosa vuoi?- -E' distrutta, Joseph.- Eccolo. Il mio grande amico. Fanculo. Sei un traditore. Un traditore. Siete tutti traditori. Tu, James. Non esiste più neanche l'amicizi per me. Non siete niente. -Brutto stronzo, sei andato a consolarla..bhè tornaci. Qui non ti voglio.- Finge di scusarsi in mille modi, insiste che siamo fratelli, amici da sempre e che lo fa per me. Da lui non me lo aspettavo. Si è messo dalla parte di quella troietta che è appena arrivata. -Siete tutti uguali. Anche tu. Anche tu ti metti contro di me Darren?! Siamo fratelli eh? ...Fanculo.- Come ogni volta fa il paraculo, crede che ricordarmi di quelle quattro pacche sulle spalle che mi ha dato quando James e Trisha se ne sono andati mi faccia pensare a lui come una persona fidata. -Io non sono James. Lo sai.- gli faccio segno di andare via, ma non ne vuole sapere di lasciarmi in pace. Neanche tra le mie mura di casa posso stare bene. La gente rompe il cazzo. Andate via tutti. Vuole abbracciarmi, ma non sono gay come lui. Non me ne faccio niente di un abbraccio. Volevo solo che i miei migliori amici non mi avessero tradito per delle troiette del cazzo. Da quando è arrivata Dana fa lo splendido, compra i fiori, si mette il profumo, mi fa pena. -Non mi hai mai chiesto, neanche una volta, come stavo. Da quando c'è lei non siamo più amici.- Non si arrende e andando avanti e indietro per la stanza continua a far sentire le sue ragioni -Joseph io sono tuo amico, forse il migliore da quando James se nè andato. Forse non sono lui, ma meglio così.. io non ti avrei mai fatto una cosa del genere e per quanto tu sia arrabbiato ora, se ci rifletti lo sai bene. Io non sono contro di te. Tu vedi tutti come una minaccia. Guardi il mondo con occhi contorti. Non c'è nessun nemico Joseph. Vogliamo solo aiutarti. So quanto sei stato male, c'ero anche io. Mi ha spezzato il cuore tutto quello che è successo, ma nessuno ha potuto fare nulla. E' andata così. Non guarirai se sfoghi il tuo male su di lei. Lei non c'entra nulla. Non farle del male Joseph. Ne ha avuto già abbastanza, se ne fa già abbastanza da sola, credimi.- Forse ha ragione. Ma cosa vuole dire..?! -Cosa le è successo?! Tu lo sai,vero?-
 

Una lunga chiacchierata. Mi ha finito un pacco di sigarette che era pieno. Questa stanza è una cappa di fumo e di parole pesanti. Non credevo che lei ..
 

-Joseph.. lei vuole andare via. Solo tu puoi convincerla...sai cosa fare, amico.- Ci siamo salutati da amici, come facevamo da piccoli, con la spalla. Darren è un amico e questo non devo mai più metterlo in dubbio. Mai più. Ora devo andare a prendere la frangettina bruna, tirarla per la coda se necessario. La sua musica deve continuare a suonare. Voglio ascoltarla.
 

NOTE DELL'AUTRICE:
 
Salve babieees! Scusate per il ritardo, ma aspettavo con ansia una recensione ahhahaha! Poi ho avuto problemi col pc, ho perso tutto quello che avevo scritto e ho dovuto ricominciare da capo :/ Passando al nostro capitolo, la triste storia della povera Dana è stata finalmente svelata: la ragazza ha avuto problemi familiari e il suo nucleo si è sfasciato completamente. I suoi genitori non hanno retto e le hanno lasciato il peso di tutto sulle gracili spalle bianche. E' una ragazza che continua a scappare ogni volta che crolla. In questo capitolo ho dato una visibilità maggiore a Darren perchè in realtà sarà un anello conduttore lungo la storia, qualche volta sembrerà dividere, ma è il magico aiutante, credetemi! Come potete vedere ha giocato un ruolo importante raccontando a Joe la storia di Dana. Forse, adesso, Joseph capirà che non è il solo a soffrire, forse avrà un po' più di riguardo nei suoi confronti. Vi lascio, ma vi giuro che ci risentiamo prestissimo xoxo

 

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** 8 CHAPTER ***


8 CHAPTER.
 

P.V Joseph
 
All'aeroporto è tutto così triste. Non ho visto un'espressione felice da quando sono qui , eppure mi sono scontrato con tanti visi correndo alla ricerca dei suoi piccoli zigomi rosei. Sembra che che nessuno voglia andare via , non vogliono lasciare. Siamo tutti così maledettamente attaccati a qualcosa. Chissà se anche lei sta pensando che infondo le dispiace andarsene. Faccio slalom fra i bagagli a mano di una famiglia che sembra tornare a casa dopo una bella vacanza, mi precipito fra la folla. -
 

Alla biglietteria non c'è.-
 

Darren mi ha detto che lei ha intenzione di prendere il volo delle sei. Probabilmente sta già per imbarcarsi. I piedi scivolano sul pavimento, corro così tanto che non si crea alcun attrito, mi sto sbracciando, mi sto sbracciando, ma cazzo! NON LA VEDO. Mi metto a sedere su una poltroncina, accanto ad una bambina, dalle vetrate trasparenti vedo il tramonto. L'aereo che stavo cercando si è appena levato in volo e io sono rimasto a guardare. Mi sento uno stupido.-
 

-Perchè sei triste?-la bambina al mio fianco mi ha rivolto una domanda, è tanto dolce. Tolgo gli occhiali, -per fare presto non ho messo le lentine- mi strofino gli occhi e le sorrido. -Va tutto bene piccola- Guardo la poltrona vuota dopo la sua. -Sei sola? Dove sono i tuoi genitori?- -Mia mamma è in bagno, si sta ripulendo la camicia, una signorina maleducata le ha versato il caffè addosso.- Rido per il modo in cui l'ha detto. -Bhè la tua mamma deve essere proprio arrabbiata,vero?- -Certo che lo è , è la sua camicia preferita! Strapperà tutti i capelli a quella lì.--
 

P.V. Dana-
 

Questa donna è una psicopatica, vuole che le ripaghi una camicia per qualche macchia di caffè.. -Signora non sia stupida , lei dovrebbe ripagarmi il biglietto piuttosto, mi ha fatto perdere l'aereo!- -Guardi, non dica sciocchezze- mi guarda con aria di superiorità -per stare qui a discutere con lei ho dovuto lasciare sola mia figlia, quindi muoviamoci e mi dia i suoi dati anagrafici!- E così dicendo ci incamminiamo verso la testolina bionda che si alza in piedi, avvistata la mamma da lontano.-
 

P.V. Joseph-
 

-Guarda Joe, quella è la mia mamma!- si è alzata e voltando la testa scopro una piacevole sorpresa. -Cazzo! Cazzo! Cazzo! Quella è Dana! Forza andiamo!-
 

-Mamma..lui è il mio amico Joe, è triste perchè la sua fidanzata è partita e ha detto almeno tre volte 'cazzo' da quando lo conosco!- dice la bimba divertita. Cerco di difendermi e con un tono infantile al massimo riesco a dire solo -Non l'ho detto... forse non così tante volte! E lei non è la mia ragazza!- La signora si rivolge a Dana -Vede, pochi minuti è le si è già avvicinato uno squilibrato! Ora mi scriva i suoi dati che le mando il conto della lavanderia!- e le porge un bigliettino. Lo prendo, prima che Dan possa controbattere -Pagherò tutto io signora, stia tranquilla. La ringrazio molto per averla trattenuta- dico e non mi accorgo di star sorridendo. La signora si allontana tenendo per mano la bambina che si volta indietro a farmi ciao. -
 

Ora mi aspetta una chiacchierata con un'altra bambina, molto meno dolce e carina,direi.-
 

P.V Dana-
 

-Come cazzo ti sei permesso di venire qui e perchè cazzo hai detto che avresti pagato? Io non voglio che paghi per i danni che faccio, mi occupo io di me stessa!- Ogni santa volta entra con prepotenza nella mia vita, crede di poter scegliere cosa è giusto per me, si sbaglia di grosso. -Non ho tempo per te e le tue stupide manie di protagonismo! Non so cosa tu sia venuto a fare qui, ma levati dai coglioni, ho un aereo da prendere!- così dicendo, gli do uno spintone e proseguo dritta per la mia strada.-
 

-Dan, voglio che torni a casa con me.--
 

Mi fermo. Non mi volto. Mi ha appena chiesto di restare? Dan non devi dargli retta. Fino a ieri ti ha solo disprezzata, ti ha reso la vita impossibile, ricordi? Continua a camminare, fingi di non aver sentito. Dan?! Perchè non mi ascolti? Perchè continui a stare lì, pietrificata?!-
 

Mi ha raggiunta ed è qui di fronte a me , con gli occhi incastrati nei miei. Vorrei riuscire a non guardarli. -Dana.. ascolta, io ho sbagliato tutto con te. Non so neanche come chiederti scusa, mi sento così impacciato. Non trovo le parole , il chè è pessimo per uno che scrive canzoni, decisamente!- Sorrido. Quando è nervoso comincia a fare strani giri di parole. A volte penso che dovrei baciarlo per chiudergli la bocca. Scrollo la testa per scacciare via il clichè di lui che la raggiunge in aeroporto , lei non parte e si baciano supportati dall'applauso di fondo di tutti quelli intorno. -So solo che mi sono sentito bene quando eri in camera mia. Bene come non mi sentivo da tanto. Vorrei che tu ci venissi più spesso. E se parti oggi, sarà piuttosto difficile...ti prometto che non ti urlerò mai più contro e che, per quanto possibile, cercherò di comportarmi da gentiluomo.- Tiene le sopracciglia lievemente in tensione mentre mi porge la mano. Aspetta una risposta. Non riesco a capire perchè mi sono fermata di scatto quando mi ha detto quella cosa, prima. Perchè Dana? Forse perchè nessuno mi ha mai chiesto di 'tornare a casa'. Forse perchè ho bisogno di una casa. E non intendo quattro muri ed un tetto. Sorrido leggermente e gli porgo la mano -Torniamo a casa.-.
 

NOTE DELL'AUTRICE:
 
Ciao bimbe! Vi devo chiedere scusa, prima di tutto! DAVVERO, PERDONATEMI! Non vorrei trascurarvi.. ma purtroppo ho sempre poco tempo, anche per scrivere, spero di non aver fatto uno schifo.. fatemi sapere veramente quello che pensate di questo capitolo, ma soprattutto per 'come è scritto', please, ci tengo moltissimo! Volevo, poi, dirvi che questa scena , mi ha, inevitabilmente, portata a ricordare la scena di Jonas L.A. ..quando Joe va a prendere Stella *-* Giuro che ho fatto il possibile per distaccarmi da quello.. ma non credo di esserci riuscita, amo troppo quella puntata e quindi mi condiziona un casino ahahhahahah chiedo scusa anche di questo! Coooooomunque. Chi se lo aspettava che sarebbe tornata???? Alzate le manineeeeeeee! AHAHHAHAHAHHAHAH. SARANNO DAVVERO TUTTE ROSE E FIORI D'ORA IN POI?! NON METTETECI LA MANO SUL FUOCO: vi ricordo che Joseph ha ancora molti problemi con il suo 'oscuro segreto', e Darren si merita una bella strigliata per aver detto tutto a Joe, aspettate che Dana lo venga a sapere HAHAHAHAHAHHA. MANDO UN BACIONE ALLE MIE FEDELISSIME E SPERO NON VI STUFI IL PROSEGUIMENTO DELLA STORIA .. aspetto le vostre recensioni xoxo.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** CHAPTER 9 ***


9 CHAPTER.
 

-Quando si mangia Darren..? Io sto fumato dalla fame, non ne posso più di canne pre-pranzo! Chiama la donnina di casa, che si metta a cucinare!-
 
-Tom non fare così.. adesso ti preparo io qualcosa. Sono chiusi lì dentro da un'eternità! Non credo che usciranno presto sai...in realtà mi fa piacere, da quando Joe è andata a riprenderla stanno sempre insieme-
 
P.V Joseph
 
E' un piacere intenso essere tanto solo con lei, abbandonato alle sue premure. Lei è come il mare, autonoma, non si cura del resto. La guardo mentre si sistema la gonna lunga, scendendo dal mio letto. Abbia ascoltato un vecchio vinile che mi piace tanto. Dalla prima all'ultima traccia. Mi sto accorgendo che queste ore passate con lei sono qualcosa di bello. Quando ho accanto Dana perdo quel bisogno e quel desiderio di qualcosa che sento sempre. Sembra che lei mi metta in comunicazione con la bellezza delle cose, come se fosse il nervo attraverso il quale percepisco il sole, il vento, il mare, la luna e le tenebre. La bellezza di cui lei stessa non si accorge nemmeno, mentre mette le due ciocche nere dietro le orecchie bianche, raggiungo quella bellezza attraverso lei stessa. Forse è questo che fa l'amore... Amore. Che diavolo dici coglione? Ti sembra il modo di rovinare tutto con questa parola insignificante e stupida?! L'amore non esiste. Esiste stare bene. Con lei sto bene. E basta. Non voglio mai più sentire quella parola ne nella mia testa , ne da qualcun altro. Devo smetterla con questi pensieri. Mi sta fissando, come se capisse che qualcosa, d'un tratto, non va. Voglio portarla fuori. Prenderemo una boccata d'aria e faremo due passi. -Voglio portarti a vedere una cosa.- Mi ha sorriso e mi ha teso la mano, mi piace tenerla per mano.
 

P.V Dana-
 

Mi ha portata in una favola. E' un giardino ampio e luminoso, tira un leggero venticello fresco, ma non sento freddo. MI ha tenuto la mano tutto il tempo, mentre passeggiamo a piedi nudi sul prato e costeggiamo i cespugli di rose bianche curate. Ogni tanto alzo lo sguardo dai fori per guardare nei suoi occhi. Ricambia il mio sguardo con una tale spensierata felicità. E' magnifico! Rido. Non sono bella, ma mi sento tale, in questo momento, mi fa sentire tale. Siamo in silenzio da tanto, troppo. Sento il bisogno di dire qualcosa. So che sta per uscire un disastro, tutto confuso, come al solito, quando cerco di dire qualcosa che sento. -Mi sento come se fosse giusto..tu ed io, Joseph.. . E' così, non è vero? Tutto adesso sembra dalla nostra parte, non credi? Ho farfugliato, ma il suo sorrisino appena abbozzato, mi fa capire che ha ricevuto il messaggio. Non risponde alla mia domanda, non ha bisogno di una risposta. So, in quell'istante, che la pensa come me. Ci fermiamo sotto ad un albero frondeggiante, mi fa segno di sederci, vuole parlarmi di qualcosa, ha il viso serio.
 
P.V Joseph
 
Mi incanto nel vedere i suoi capelli corvini baciati dal sole. Eppure sotto la sua pelle c'è quella massa di freddo, sulla quale la dolcezza si limita a galleggiare. -Dana io devo scusarmi con te. Se avessi saputo cosa hai passato.. della tua infanzia infelice.. della tua famiglia.. io non mi sarei comportato come ho fatto. Avrei dovuto avere maggiore delicatezza nei tuoi confronti.. io.. avrei dovuto avere..- Mi interrompe e riesco giusto a vedere di sfuggita un lacrimone che nasconde con i capelli. Si alza furiosamente. -Avresti dovuto avere pietà! E' questo che vuoi dire.. pietà! Io non ho bisogno dell'elemosina di nessuno! Non volevo essere accettata per questo! Volevo entrare nella band per la mia musica, conoscere nuove persone con l'aiuto del mio carattere, non avrei utilizzato mai una storia strappalacrime per questi fini!
 

P.V Dana-
 

Prendo rapidamente le scarpe con la mano e scappo via piangendo, corro a piedi scalzi fin quando non arrivo sull'asfalto bollente. Lui non ha idea di come la mia vita sia stata strappata dalle sue radici.
 

NOTE DELL'AUTRICE:
 
Lo so , lo so, ho davvero esagerato sta volta, non ho scuse! E' che sono partita, sono stata in Sicilia per un po'..mi sono dedicata al relax, niente pc.. e non potevo aggiornare, non ho neanche scritto niente..sono tornata da poco e appena ho finito di studiare mi sono messa all'opera! Spero che vi piaccia come sempre! Anzi spero che ci sia ancora qualcuno che mi segue ahhahahahahha! xoxo

 

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** 10 CHAPTER ***


10 CHAPTER.
 

P.V Dana
 
-Stronzo! Da te non me lo aspettavo. Credevo fossi mio amico, Darren.-
-Dana io volevo solo aiutarti.. aiutarvi.-
-Non avevi il diritto di parlarne con nessuno! E' la mia vita. Non avresti dovuto dirgli niente.-
Mi abbraccia da dietro come per farmi tenere giù le braccia, sono molto agitata.
-Nessuno lo userà contro di te. Nessuno vuole farti del male. Lui tiene a te.-
Non è vero, non posso fidarmi di nessuno , è sempre stato così! Lo spingo via in malo modo e lo caccio via dalla mia stanza. Voglio restare sola a piangere e a disperarmi per quanto mi vergogno del mio passato. Mi stendo sul letto cercando di riposare, già so che non ci riuscirò, ho la testa affollata di pensieri.
Darren ha detto che lui tiene a me. Anche io stavo cominciando a crederci. Devo essermi sbagliata. Non avrebbe detto quelle cose. Non avrebbe rovinato un momento tanto delicato. Forse si è accorto di essersi spinto troppo in là con me e non vuole. Ha fatto marcia in dietro, stava cercando di farmi capire che lo fa solo perchè gli faccio pena. Perchè ora sa che non ho una casa, una famiglia e non avevo uno straccio di lavoro prima di questa stupida cosa della band. Perchè la gente rovina sempre tutto?! Perchè?! Non potevi startene zitto brutto coglione! Credi che i tuoi occhi scuri abbiano potere su di me? Credi davvero che i miei respiri siano frenati dai tuoi silenzi? Non dipendo da nessuno. Io non mi faccio incatenare da te. Non sono venuta qui per questo. Se pensi di potermi tenere come la tua bambolina ti sbagli di grosso. Mi sento fragile, ma non così tanto da lasciarmi andare a te.
 

O forse si?.
 

P.V Joseph
 
Busso piano alla porta, poco convinto. Ci sono zero possibilità che mi lasci entrare. Sono due giorni che mi ignora completamente. Sta continuando o forse dorme. Spero sia la seconda, non potrei sopportare un nuovo rifiuto.
Sono sorpreso di quello che sento.
-Vieni.-
La voce intorpidita, forse dormiva, cavolo, mi dispiace averla svegliata.
Entro piano e rimango imbambolato davanti a lei.
E' sdraiata a letto, con le coperte fino alle spalle. Sembra che abbia freddo, indossa una grossa felpona e ha i capelli tutti raccolti nel cappuccio che ha su, si ribella solo un ciuffetto di frangia che sbuca sulla fronte. Ha gli occhi rossissimi. Sonno, lacrime.
Mi fa segno con la mano di sedermi sul bordo del letto, di fianco al suo corpo piccolo e ranicchiato.
-Non pensavo mi avresti lasciato entrare.- -Neanche io.- mi risponde freddissima.
Vorrei stringerla in un abbraccio, ma non azzardo nessun movimento.
Si siede a gambe incrociate, ora siamo con i visi l'uno di fronte all'altro.
-Ci sono modi più carini di dire cose tanto brutte.-
Non capisco a cosa si riferisce e non rispondo, aspetto che vada avanti. Riesco a stento a riconoscere la sua pelle chiara, è tutto buio nella stanza.
-Bastava dire che.. non ti va di passare del tempo con me, che non vuoi confondere le cose. Ecco, questo sarebbe stato ottimale.- volta il viso dall'altra parte, guardando fuori dalla finestra che sta sulla parete alla quale il suo piccolo letto è attaccato.
Capisco ora dove vuole andare a parare.
-Non hai capito. Hai sbagliato tutto.- le accarezzo una guancia -Dana io..io non volevo mettere nessun paletto tra me e te. Senti. Neanche io ho capito bene come possono proseguire le cose, a cosa andiamo incontro insomma..ma io volevo, al contrario, che tu ti avvicinassi a me. Sono stato uno stupido, hai ragione sul fatto che ci sono modi carini per dire le cose brutte, ma ti giuro che l'unica cosa che volevo lasciar intendere era che..puoi fidarti di me. Conta su di me per qualsiasi cosa. Ci sarò. Voglio davvero starti vicino.- mi fermo un attimo. Credo che le mie parole l'abbiano davvero sconvolta. Ora la sto guardando negli occhi per provare a decifrarli. Sento un po' di tensione, leggera nell'aria e come mio solito provo a scioglierla con ironia.
-Se solo me lo permettessi. Sei troppo tosta per chiedere aiuto. Magari adesso mi picchi anche.- sorrido e continuo ad accarezzarle le gote.
Dana sta sorridendo con dolcezza, stancamente.
Per qualche istante rimaniamo in silenzio.
 

P.V Dana-
 

Mi sento dolorante. Un dolore silenzioso. E' meraviglioso che lui sia qui e sia tanto forte, forte anche per me, per il mio dolore.Sento che mi sto abbandonando ad una specie di beatitudine. Sento che mi sto rilassando, con un grande respiro, mentre la bocca di Joseph si muove sulla mia. Il cuore mi sobbalza dentro con un'improvvisa reazione. Le sue labbra, per mi sfiorano e le sue mani che premono il collo, sotto l'orecchio ed il suo respiro caldo, che aleggia ritmicamente su di me mi stanno facendo fremere stranamente, mi stanno facendo vibrare in tutto il mio essere. Mi sento come un violino sotto l'archetto, rabbrividisco ad ogni tocco delle sue labbra.
 

Adesso abbiamo staccato le labbra. Sono esausta. Appartengo decisamente alla categoria delle -donne sognanti- , la cui passione si esaudisce col bacio. Questo bacio vivo ha soddisfatto il mio desiderio.
 

Mi guarda negli occhi. Mi tiene stretto la mano nella sua.  
-Prima che cominci a pensare e pensare e.. non è stata una cosa da niente. Domani non sarà tutto come prima.-
 
NOTE DELL'AUTRICE:
 
Vi è piaciuta la sorpresina?! AHAHHAHAH PRENDETE LO SPUMANTEEE! FINALMENTE! Ma pensate davvero che adesso le cose andranno bene per sempre?! Sapete già come funziona tra loro due. Se volete sapere cosa succederà , non dovete fare altro che seguire la storia e come al solito lasciare le vostre tenerose recensioni che amo! xoxo

 

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** 11 CHAPTER ***


11 CHAPTER.
 

P.V Dana
 
Joseph solleva lo sguardo , mi guarda e si stira dolcemente. -Oh, si sta tanto bene così!- Protesta.
-Non disturbarti allora, vado io.-
Fa per alzarsi comunque.
-No, non alzarti- dico cercando di liberarmi dalle sue muscolose braccia -vado io- dico leggermente intorpidita dall'affettuoso abbandono.
Mi dirigo in cucina scalza, per fare del caffè.
Mentre mi accingo a prendere la macchinetta e a riempirla una voce squillante mi raggiunge.
Darren è dietro di me, sta seduto sul tavolo della cucina. -Sbaglio o sei tremendamente felice ?!-
Rido nervosamente. Dio, lo sono.
Lui sembra essersi dimenticato della sfuriata dell'altra volta.. lui è così. C'è sempre, si prende tutte le urla, i pianti isterici, gli spintoni, quando poi dovrei ingraziarlo perchè è anche merito suo se cinque minuti fa ero accoccolata fra quelle braccia calde.
-Darren senti.. io..devo chiederti scusa.-
Mi avvicino a lui cercando di trovare pace con le mani. -Hei.. va tutto bene, anzi alla grande direi!- mi sorride e mi abbraccia, ricambio.
Intanto il caffè è pronto e un profumino deve aver raggiunto la camera di Joe perchè l'ho sento gridare di fare presto.
-Se vuoi scusarmi.. ora devo andare.-
Darren mi da una pacca sulla spalla -va pure.-
 

P.V Joseph
 
Apre la porta di schiena ed entra col vassoio che le ingombra entrambe le mani.
-Verrei ad aiutarti, ma... non riesco proprio ad alzarmi- ride.
Poggia il tutto sulla scrivania e si siede sul bordo del letto.
Mi porge la mia tazza -Eccoti il tuo caffè- sorride.
Lo prendo e comincio a sorseggiarlo.
-Cazzo! Scotta da morire- mi sono bruciato come un coglione.
Lei ride di me -Che genio!-
E' bellissima quando ride.
Non posso crederci. Qualche giorno fa eravamo completamente distanti. Sentivo che mai avrei trovato una connessione con lei .. e invece.. guardaci ora.. sembriamo in completa sintonia.
Mi diverto un mondo quando passiamo del tempo insieme.
-Stai ridendo di me?!- le lancio in faccia un cuscino e adesso sono io che rido di lei.
E' troppo orgogliosa anche quando giochiamo, me la farà pagare, continuo a ridere solo a pensarci. Infatti, eccola che mi lancia indietro il cuscino, mi colpisce lo stomaco.
Ha posato la tazza affianco alla mia, là dove l'ho messa prima, quando mi sono scottato la lingua. Adesso ha le mani libere e posso bloccarla. La tiro sul letto, al posto accanto al mio e la tengo stretta fra le braccia. Cerca di liberarsi, ma è inutile. E' troppo, troppo piccola e fragile fra i miei arti possenti. La stringo sempre di più quasi a stritolarla. Si accorge anche lei che il momento giocoso è finito, si è lentamente trasformato in qualcosa di ancora più tenero. Si gira col viso vero il mio e le stampo un bacino sulla fronte. Vorrei tenerla sempre così. Non voglio che mi sfugga di nuovo.
 

P.V Dana-
 

La sua espressione ingenua e felice gli riesce dolce. I suoi occhi di un nocciola ,cupo a volte,mi incantano. Per qualche segreta ragione la paura sembra tremargli nell’iride. Ammiro tutto di lui. Mi piace la fronte spaziosa con i folti capelli neri, la bocca carnosa ed l mento. Amo le sue mani, grandi e forti e nervose, scure rispetto alle mie, bianchissime. Mi piace il petto che sento respirare sotto la mia testa.
Distolgo lo sguardo per un attimo. Mi piace anche la sua stanza. In questi giorni sembra essere diventata anche la mia.. quindi la nostra (?).
Incrocio i poster sul muro, poi lo sguardo va dritto alla sua chitarra preferita.
-Joseph, cantami qualcosa, per favore.- quasi lo imploro con la voce.
Si alza e mi guarda con un sorriso –Certo piccola, quello che vuoi.-
E comincia a suonare e poi ad intonare delle paroline dolci a caso.
Sento di essere in pace, la pace dei sensi.
Lui è tutto quello di cui avevo bisogno.
Continua a cantare finchè riesce a continuare ad inventare qualcosa su quanto sono buffa quando mi faccio le treccine, o su quanto siano belle le mie gambe quando porto le calze.
Ad un certo punto conclude perché non riesce più a trattenere le risate. Ridiamo insieme.
Prende un foglio dal cassetto dal comodino come se si fosse appena ricordato di qualcosa.
 

P.V Joseph
 
Un po’ insicuro le porgo il foglietto maltrattato e scarabocchiato –sto scrivendo qualcosa..che te ne pare?-
Legge attentamente la mia malandata scrittura e ha un’espressione molto attenta, quasi mi fa paura, sembra un giudice severo.
-Suonala- mi dice e così comincio.
E lei mi viene dietro cantando qualche parolina qua e là, come capita.
Ha una voce così sottile, angelica.
Non le ho ancora chiesto se mi aiuta a finirla, ma sembra aver capito da sola che questo era il mio intento nel mostrargliela.
Prende una matita e aggiusta delle cose con un estrema fermezza, come a dire.. ‘Non può che essere così.’
Io la lascio fare. E’ lei stessa a mostrarmi con entusiasmo tutte le sue idee e a cercare conferma nei miei occhi, sperando che le dica che mi piace, che sono d’accordo. C’è una sintonia speciale che mi lega a lei anche nella musica. Condividiamo una passione così forte. Non poteva che essere così.
-Qualche volta mi insegni a battere con quelle asticelle sui tamburi, ok?!- rido sapendo di averla terribilmente innervosita.
Mi guarda come se volesse uccidermi –Come ti permetti?!- e mi spinge sul letto e torniamo a giocare come qualche ora prima.
Mi alzo un attimo per posare la chitarra, la nostra lezione di musica è finita, per oggi.
Mi segue come se sentisse già la mia mancanza. Nel girarmi per tornare indietro me la ritrovo d’avanti, mi butta le braccia al collo sollevando il viso, chiedendo un bacio.
Rido e la prendo tra le braccia, ancora, baciandola e stringendola.
 
NOTE DELL'AUTRICE:
 
devo scusarmi, sul serio! Lo so vi ho praticamente appese sul più bello... è la scuola ragazze, mi prende sempr emolto tempo, ma ora che è finita credo di poter affermare con sicurezza che aggiornerò regolarmente! Spero che questo capitolo vi piaccia, ancora uno di "tregua", come voi stesse l'avete definito.. si, godetevi questi momenti dolcissimi! Dio..quanto invidio Dan awwwww** . Ancora grazie alle mie fedelissime che mi seguono con regolarità! xoxo

 

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** 12 CHAPTER ***


12 CHAPTER.

P.V Joseph

Cavolo, mi sto toccando i capelli, sono un po' nervoso , anzi probabilmente sembro molto imbarazzato e faccio strani giri di parole, lei sta morendo dal ridere, devo essere proprio buffo. Finalmente al punto -Dan io..volevo chiederti se volevi trasferirti nella mia stanza.. cioè tu ormai sei sempre lì con me, è stiamo bene e vorrei che tu passassi anche la notte con me.. ecco.- l'ho detto, l'ho detto!
Non ride più. Brutto segno. Spero non.. oh no! Non avrà pensato che con questo le sto chiedendo di fare sesso..no. Sei un coglione Joseph! Hai rovinato tutto come al solito. Io non voglio portarla a letto, non in questo modo almeno.
Sono seduto sul divano del salotto, quello che le piace tanto, mi viene sopra e mi stringe le braccia al collo, con fare sensuale si morde il labbro inferiore. -..e sentiamo.. perchè vuoi che resti con te, di notte? Hai paura del buio,Joseph?- scoppia a ridere e si sistema meglio sul mio corpo che non può non avere almeno un minimo di reazione a quello che sta accadendo. Mi concentro e le dico -Spero tu voglia credermi.. io non.. forse mi sono espresso male..- capisce immediatamente che sono in difficoltà. Mi zittisce con l'indice e mi sussurra all'orecchio -Tranquillo. Lo so che non sei quel genere di ragazzo. Anche io voglio dormire con te.- sono rasserenato dalle sue parole. Non sono un pervertito, bene.
-E poi se avessi cattive intenzioni.. non ci sarebbe certo bisogno di aspettare che sia buio. Passiamo così tanto tempo.. insieme.. noi due..- ridacchia ancora e mi lascia lì, solo, dirigendosi in cucina.
Fa sempre così. Lancia l'amo e quando sto per abboccare...lascia la presa e fa la sua uscita di scena d'effetto. Mi lascia come uno stupido a riflettere sulle sue parole e con lo sguardo incantato a guardare il suo ancheggiare..-


P.V Dana

-Darren. Ho un fottutissimo bisogno di aiuto.-
-Hei, Dan calma..che succede?-
Lo prendo per un braccio e lo porto in un angolo della cucina. -Non urlare e ascoltami bene! Abbiamo un codice rosso!-
Darren mi fissa con uno sguardo stralunato, mentre scuote la testa per aggistarsi il ciuffetto biondo. -Codice rosso?! Ma che diavolo stai ...-
-Joe vuole che passi la notte con lui.-
-Ohhh mio Dio che cosa romantica!- si mette a sfottere in momenti come questi!
-Deficente, è una cosa seria. Io.. non so cosa fare.. come comportarmi.. tu sei un ragazzo..giusto? Aiutami.-
Mi guarda un po' perplesso -..certo che sono un ragazzo!- vede il mio viso supplichevole e continua -ok, ti aiuterò, che vuoi sapere?-
Ci sediamo alla penisola della cucina, Joe è nel salone che guarda la tv, probabilmente si è anche addormentato quindi siamo al sicuro. L'operazione segreta può cominciare. -Quello che vorrei capire è che....quando un ragazzo dice una cosa.. sta davvero solo pensando a quella cosa?
-Dan ma che stai farfugliando.. io non ci capisco nulla! Cosa sono tutti questi problemi? Accidenti! Passate praticamene la vostra vita in simbiosi sul letto della sua stanza da ormai tre o quattro mesi, quale differenza vuoi che ci sia adesso? Non cambierà nulla!-
Lo guardo poco convinta -Tu sei sicuro che lui non si aspetti nient'altro da me?..bhè vedi.. io in sua presenza faccio quella sicura di sè e cerco di rimediare sullo scherzo, ma io...ho davvero paura. Non volevo arrivasse questo momento perchè... dopo potrebbe finire tutto..- mi poso le mani sul viso, disperatamente.
Darren si alza e mi viene dietro, mi abbraccia e mi conforta come suo solito -credi che lui stia aspettando solo quello..? Sii sincera con te stessa.-
-No. Lui è diverso.
- Mi fa una carezza sulla guancia -Già, l'hai appena detto- -Si, ma.. lui avrebbe anche tutto il diritto di chiedermi di più..probabilmente quattro mesi per lui sono tanti.. e io cosa farei nel caso in cui ci trovassimo in una tale situazione?-
Un'espressione di eterna pazienza si espande sul volto del biondino -Dana, per favore, sta calma. Se vi troverete in procinto di farlo è perchè entrambi ne avrete voglia. Non ti costringerà a fare nulla che non vuoi. Io penso che lui voglia soltanto..passare la notte con te. Stringerti e guardarti dormire. Sentire le tue mani addosso e farti sentire le sue. Non c'è niente di più dolce.. e Joseph ha davvero bisogno di dolcezza. Ci sono cose che tu ancora non sai e.. cose che lo tormentano. Probabilmente quando sei con lui il dolore va via , ma di notte torna a prenderlo e gli fa male. Forse tu sei la cura .. e vuole tenerti con sè , sempre.-
Sono incantata dalle sue parole. Sul serio Joseph pensa queste cose di me?!
-Darren sai che sembri terribilmente gay quando dici queste cose?- lo sfotto con affetto, mi guarda male e gli salto in braccio per ringraziarlo.
Proprio in questo istante sta entrano Joe in cucina. CI vede così..vicini.
-Hei, tu, biondino, leva quelle viscide braccia dalla mia batterista.- lo dice con un tono così sexy..
Darren si allontana subito da me, anche se sappiamo che Joe sta scherzando.
-Anzi, prova a renderti utile e vieni con me, abbiamo da fare noi due..- lo tira e lo porta con se, escono.


P.V Joseph-


Camminiamo in silenzio per un po', fin quando non siamo ben lontani da casa.
Prendo per primo la parola, d'altronde sono io che l'ho trascinato fuori senza una ragione.
-Senti Darren, mi vergogno anche un po' a chiedertelo .. ma volevo parlare di Dana..-
Subito un sorrisino beffardo e soddisfatto compare sulle labbra di quel biondino irritante.
-No..scusa.. non ho capito bene Joseph.. tu, ma proprio tu.. il bello e tenebroso, il begnamino di tutte le nostre fan, il preferito di ogni donna..sta chiedendo aiuto al sottoscritto?!- ridacchia .
Sapevo che l'avrebbe fatto, quanto lo odio in questo momento.
-Hei amico, non goderci troppo ok? Quante volte ti ho aiutato a fare il figo con quelle ragazzine sciatte che alla fine non ti scopavi mai?-
-Appunto , dico.. sono sempre stato io quello considerato sfigato , mentre tu e James eravate gli idoli delle donne ed ero io a chiedervi consiglio, sono vissuto per anni nella vostra ombra di icone sexy..credi sia stato facile?-
Lo guardo e scoppiamo a ridere -Quanto sei stupido, moccioso.- gli strofino la testa in segno di fratellanza Poi è lui a riprendere il discorso -Ebbene.. ora sei tu che mi cerchi consiglio? Che c'è ..le tue tattiche non funzionano più?..-
Mi ha quasi esasperato -Darren lo sai.. quei trucchetti sono per le ragazze che vuoi scoparti e basta.. non vanno bene per lei.- mi passo una mano fra i capelli - Tu lo sai, io ho trattato -diversamente- una ragazza solo una volta.. e ora non credo di esserne più capace..-
Sa di cosa parlo.. lui sa tutto e per un attimo si fa serio -Dai spara!-
-Bene.. io ..non so a cosa pensare! Lei ha fatto intendere di aver capito che non voglio portarla a letto e basta, ma si è mostrata abbastanza sicura, come se, in caso accadesse, non ci sarebbero problemi.. ecco, per lei. Ma.. io non ho idea di come comportarmi adesso..le ho detto una cosa e vorrei rispettarla, ma dall'altra parte mi sbuca in testa continuamente l'idea che lei mi abbia preso per uno stupido, come se avesse mentito per assecondarmi..se invece si aspettasse di più?- wow, quanto ho parlato, riesco sul serio ad essere così sincero quando mi confido con Darren?!.
-Credi che lei ti menta? Pensavo la vedessi -diversa- ecco.- quello che dice mi fa spesso riflettere ecco perchè cerco aiuto a lui e non a quel fattone di Tom, lui direbbe solo robe come -rilassati amico, prendi un tiro, dopo andrà tutto meglio- e poi tornerebbe a dormire!
-No! Io .. sono confuso. So che lei è diversa, lo so. Certe volte, però, sembra l'opposto della ragazzina fragile, alcune volte lei.. si mostra così sfacciata, come se sapesse cosa vuole, è forte, sicura. Quasi mi intimidisce il suo atteggiamento, mi sorprende, mi lascia senza parole. Non so cosa aspettarmi. Quando di pomeriggio stiamo insieme e scherziamo, ci facciamo le coccole ..lei sembra così piccola e indifesa, chi mi dice che di notte non si trasformi in qualcun'altra?!-
Darren mi fissa torcendo gli occhi verso il cielo ed è pronto a rispondere -Sei serio,amico?-Scoppia a ridere. -Continua a fare semplicemente quello che stai facendo.. sembra molto felice e, credimi, lei non è così sicura di sè come vuole lasciarti credere!- forse sa qualcosa che non so.
-Avete parlato? Ti ha detto qualcosa di me?- domando ansioso.
Ancora una volta un sorrisetto beffardo compare sul suo viso -Nahh..-
-Andiamo amico, so che sai qualcosa.. perchè non me lo dici? Lo so che con quella tua aria da gay sai farti amiche tutte le ragazze e loro ti confidano tutti i loro segreti.. è proprio per questo che non te le scopi mai..- sorrido io questa volta.
Mi sfida con sguardo sicuro -Gay hai detto? Bhè questo ragazzino con l'aria da gay non sa proprio nulla, sbrigatela da solo!- e corre via ridendo.
Lo odio quando fa così!

NOTE DELL'AUTRICE:
Mhhhh SALVE RAGAZZE! Ecco se avessi potuto avrei intitolato questo capitolo "SEGHE MENTALI" HASHAHAHAHAHHAHAH! Joseeeeeeeeph, da te non ce lo aspettavamo! LOL. Parlando seriamente, non mi piace affatto il modo in cui l'ho scritto.. è un capitolo di "transizione", sapete, la prossima volta ..verrà il bello HAHAHAHAHHAHAH comunque, sul serio, mi scuso se non sono riuscita ad " affinarlo " per bene dal punto di vista della scrittura! Spero almeno vi piaccia la situazione che si è venuta a creare, che vi incuriosisca! Aspetto commenti, anche negativi! xoxo

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1481201