Wild night at Malfoy Manor

di Nonna Minerva
(/viewuser.php?uid=8265)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. I want to know how it is like. ***
Capitolo 2: *** 2. A couple has to try new experiences. ***



Capitolo 1
*** 1. I want to know how it is like. ***


Wild Night at Malfoy Manor

Eccoci qui per il consueto appuntamento annuale con il compleanno di una delle mie beta preferite... Quest’anno però ho deciso di fare un qualcosa di un po’ diverso...

Causa studio e impegni vari, la storia sarà a capitoli. Solo tre, comunque, non vi preoccupate.

 

Auguro quindi un felicissimo ventesimo compleanno alla mia coloratissima beta Little Fanny!!

Auguri Sivy!!!

 

 

Wild Night at Malfoy Manor

 

 

 

A Little Fanny,

per i suoi 20 anni

con la supervisione accurata

ed entusiasta di Lupetta…

 

 

 

La musica martellante raggiungeva ogni angolo di Malfoy Manor.

L’ultima festa di Lucius era un vero successo. Successo incrementato peraltro dalla presenza di una vera celebrità: Lord Voldemort.

Il Signore Oscuro non amava questi festini che i suoi seguaci organizzavano di quando in quando, ma per il suo leale e fedele servitore Lucius Malfoy aveva pensato di poter bene fare un’eccezione.

E poi aveva una richiesta molto particolare da fare al padrone di casa.

 

Lo vide, dall’altra parte della stanza, occupato ad intrattenere i suoi ospiti, partecipando alla conversazione con distaccato interesse, senza lasciarsi troppo coinvolgere. Perché è così che un vero Malfoy si dovrebbe comportare.

 

Doveva parlargli. Subito.

 

Posò il suo calice sul primo tavolo che gli capitò a tiro, e con un guizzo austero del mantello si avviò con passo deciso verso Lucius.

 

***

 

Draco Malfoy si fece faticosamente strada tra gruppetti di Mangiamorte già ubriachi nonostante non fossero ancora le dieci, cercando con lo sguardo quei disgraziati dei suoi genitori.

Al diavolo suo padre e le sue maledette feste!

Gli riempiva la casa di gente senza un minimo di preavviso, dimenticando che suo figlio era solito gironzolare per casa sconvenientemente vestito ( o svestito ).

Insomma, riuscite a immaginare che smacco sarebbe stato per la sua reputazione se qualcuno l’avesse visto aggirarsi per i corridoi con  addosso solo  il suo morbido pigiamino verde?

 

Almeno avesse la decenza di invitare qualcuno di interessante!

Ma niente, negli ultimi tempi i gusti del suo sofisticato progenitore sembravano essere in decisivo calo. Non una ragazza degna di nota ( o qualcosa di più approfondito ) da settimane ormai!

“Padre!” esclamò il ragazzo, avvicinandosi al genitore.

“Sì, Draco?” rispose questo, scocciato dall’interruzione.

“Mi annoio terribilmente!”

“Ma come? Non hai ancora trovato nessuno di tuo gradimento?”

“Tu che dici?”

“Dal momento che sei qui ad infastidirmi, deduco di no.” Mormorò voltandosi di nuovo verso i suoi invitati. “Perché non ti guardi ancora un po’ in giro? Sta arrivando il Signore Oscuro, non mi va di fare brutta figura con lui.”

“D’accordo, ma non finisce qui. È ora che qualcuno prenda in mano seriamente queste liste degli invitati.” Minacciò Draco, allontanandosi contrariato.

Ma tu guarda che roba, pensò Lucius, si comporta come una checca isterica, mio figlio. Per fortuna che è etero.

 

Il ragazzo si allontanò dando a Lucius giusto il tempo di ricomporsi e sfoderare un sorriso tirato

( per un Malfoy, è la massima espressione di gioia, reale o apparente ).

“Si sta divertendo, padrone?”

“Proprio te cercavo, Lucius.”

Era solo un’impressione, o Voldemort era... nervoso?

“Bene, allora! Eccomi qui.”

“Ti devo parlare.”

“Mi dica.”

“Non qui. Possiamo appartarci un secondo?”

“Ma certo,” disse ossequiosamente Lucius, facendogli strada nel suo studio.

 

***

Certo che i ‘cattivi’ avevano proprio dei pessimi gusti in fatto di musica, pensò mentre avanzava furtivamente lungo il corridoio deserto.

Meglio così, avrebbe avuto più libertà di muoversi e cercare quello di cui aveva bisogno, il rumore avrebbe coperto i suoi spostamenti.

“Alohomora!” disse, puntando la bacchetta sulla serratura dello studio di Lucius Malfoy.

Iniziò a frugare nei cassetti della scrivania, quando sentì dei passi avvicinarsi e sembravano diretti proprio lì.

Maledizione!

Riuscì a nascondersi sotto la scrivania un istante prima che la porta si aprisse.

 

“Ecco, qui dentro.” Disse Lucius tenendo aperta la porta per il suo padrone. “Qui non ci disturberà nessuno.”

“Bene...” mormorò esitante, Voldemort.

“Di che mi voleva parlare?”

“Ecco... il fatto è che...”

“Sì?”

“Ho bisogno del tuo aiuto. So che tra voi Mangiamorte siete in molti a farlo...”

“Fare cosa?”

“Non fare finta di non saperlo, conosco bene le vostre... debolezze.”

“Non capisco...”

“Andiamo, hai capito benissimo. Andiamo, prometto di essere un allievo modello, e poi sono certo che a Narcissa non dispiacerà se coinvolgerete anche me.”

Gli stava davvero chiedendo quello che lui credeva?

“Io non so se sono la persona adatta a...” balbettò Lucius. “E’ proprio sicuro di...?”

“Oh, sono certo che sarai un insegnante fantastico. Chiedi a Narcissa se vuole unirsi a noi, ma da te non accetto un no come risposta. Ho deciso di farlo, ormai.

Voglio sapere cosa si prova.”

 

 

Continua...

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** 2. A couple has to try new experiences. ***


Lucius aspettò qualche minuto, cercando di ricomporsi, prima di tornare dai suoi ospiti

 

 

 

Lucius aspettò qualche minuto, cercando di ricomporsi, prima di tornare dai suoi ospiti.

 

Nessuno gli chiese niente; era abbastanza consueto che Voldemort prendesse da parte uno dei suoi seguaci per affidargli una qualche missione assolutamente segreta.

Questa volta doveva essere qualcosa di davvero importante, dedusse Severus, notando rientrare il suo padrone con un inconsueto sorriso soddisfatto che gli increspava le labbra.

Dedusse anche che a Lucius quella missione non andasse per nulla a genio, a giudicare dall’apprensione che stava cercando di nascondere dietro sorrisi affabili agli invitati.

Ma a Severus non la si fa, come non riuscì ad ingannare Narcissa, che si avvicinò a Lucius per sapere cosa era successo.

 

“Cosa voleva?” sussurrò. “Non ha preso di nuovo di mira Draco, vero?”

Lucius scosse la testa.

Narcissa sospirò sollevata, ma intuì che doveva essere comunque qualcosa di grosso.

“Allora cosa?”

“Ha detto... ha detto che vuole provare nuove esperienze, che vuole sapere, cito testualmente, cosa si prova.”

“Vuole venire a letto con te.” Commentò lei, cercando di riassumere in breve il divagare del marito.

Lui annuì gravemente.

“Tutto qui?” , osservò lei distrattamente, “E io chissà che mi credevo!”

“Tutto qui?” , le fece eco lui, sbigottito. “Hai capito quello che ho detto?”

“Certo che ho capito, ma non mi sembra il caso di farne una tragedia... In fondo, io trovo che sia giusto che una coppia, ad un certo punto del suo rapporto, faccia esperienze nuove, sperimenti nuove combinazioni...”

“Cioè vuoi che tentiamo qualche nuova posizione?”      

“Ma no, dico soltanto che magari potrebbe farci bene, come coppia, provare nuovi partner, per una volta soltanto, così, per consolidare quello che già ci unisce...”

Lucius la fissò allibito. Mai, da quando erano sposati, l’aveva sentita parlare così.

“Capisco...” mormorò lentamente. “Deduco che tu abbia già pensato a qualcuno, per questa, ehm... cosa.”

“Naturale.” Confermò lei. “Ovviamente deve essere una persona affidabile, che non vada a raccontare la cosa in giro. Dopotutto si tratterà di una volta soltanto, poi tutto come prima. Un amico, insomma.”

“E sarebbe?”

“Severus.”

“Ah.”

“E’ la persona più indicata, a mio parere.” Spiegò lei, pratica.

Lucius ci pensò su un attimo. Non che la cosa gli andasse a genio, ma almeno Piton sarebbe stato discreto.

“D’accordo,” acconsentì infine. “Almeno uno di noi due si divertirà.”

“Grazie, tesoro, sapevo che avresti capito. Vado a parlare con Severus.”

 

***

 

Ascoltando il dialogo fra Voldemort e Malfoy, aveva dovuto mettersi una mano davanti alla bocca per non scoppiare a ridere e farsi scoprire.

Povero Lucius, in fondo un po’ gli dispiaceva per lui... molto in fondo.

Quando li aveva sentiti uscire aveva abbandonato con cautela il suo nascondiglio ed aveva ripreso le ricerche.

Ma quello che cercava evidentemente non era in quella stanza.

Meglio andarsene prima che a qualcun altro venisse in mente di scambiare due parole in privato.

 

***

 

La festa era una noia mortale.

Dopo la conversazione con suo padre, Draco l’aveva visto allontanarsi al seguito dell’Oscuro Signore. Ecco l’unica persona a cui dava ascolto, a parte Narcissa, ovviamente.

 

Se fino a qualche minuto prima era deciso ad andare a cantargliene quattro non appena fosse tornato, nel vedere l’espressione seria del padre al suo ritorno nella sala, capì che forse era meglio rimandare. Evidentemente Lucius non era affatto soddisfatto della conversazione con il suo capo.

 

Vuotò l’ennesimo calice di Idromele Aromatico e si avviò barcollando verso le sue stanze.

 

***

 

Narcissa aveva raggiunto Severus che come al solito osservava con palese disinteresse e indifferenza lo svolgersi della festa, considerando il fatto di essere venuto largamente sufficiente a ripagare la cortesia dei padroni di casa che l’avevano invitato.

“Che posso fare per te, Narcissa?” chiese pacato.

“Ho una proposta da farti.” Replicò lei misteriosa.

“E sarebbe?”

La donna illustrò con poche efficaci parole quello che voleva da lui.

Severus ascoltò composto la proposta di Narcissa, poi tacque per alcuni istanti.

“Sarei molto felice di aiutarti,” disse infine, gli occhi che vagavano sulle persone che occupavano la stanza. “La questione è,” continuò, “Che il cuore mi impedisce di acconsentire a qualcosa che solitamente sarei disposto a fare per un’amica.”

Le parole di Severus lasciarono Narcissa non poco perplessa. Seguì il suo sguardo, perso nella sala, e si accorse del modo in cui stava guardando il loro padrone, il Signore Oscuro.

“Non gli togli gli occhi di dosso un istante, eh?” gli chiese.

“Cosa?” mormorò il mago, uscendo dalle sue fantasticherie e riportando la sua attenzione sulla padrona di casa.

“Non sapevo di questo tuo particolare interesse per Lui.”

“Sono cose private. Preferirei che non ne parlassi in giro.”

Narcissa rifletté velocemente. Il rifiuto di Severus cambiava radicalmente le cose. Però forse poteva risparmiare a Lucius l’ingrato compito che Voldemort si aspettava da lui.

“Non ti preoccupare non ne farò parola a nessuno. Però forse c’è una cosa che dovresti sapere riguardo all’Oscuro Signore.”

Gli fece cenno di avvicinarsi e gli mormorò poche parole all’orecchio.

Le labbra di Severus si dischiusero in uno dei suoi rari sorrisi.

 

***

 

Chi diavolo si era divertito a spostare la sua stanza?

Erano ormai dieci minuti che Draco fissava il muro vuoto dove, secondo i suoi calcoli, avrebbe dovuto trovarsi la porta della sua stanza.

“Ma- maledetti elfi,” bofonchiò fra sé facendo dietro front, continuando ad ondeggiare pericolosamente per via della massiccia quantità di alcool che aveva mandato giù quella sera.

Perse l’equilibrio, e attese impotente l’impatto col suolo, che però non avvenne.

Due braccia lo afferrarono da dietro, impedendogli la caduta, rimettendolo in piedi.

“Fossi in lei, io starei attento a dove mette i piedi, signor Malfoy. Non ci sarà sempre qualcuno a prenderla al volo. Potrebbe rischiare di rompersi il suo bel nobile nasino.”

Draco si voltò lentamente, per vedere chi l’aveva preso al volo e chi aveva pronunciato quelle parole tanto offensive.

Appena gli riuscì a mettere a fuoco il volto della persona dietro di lui, sgranò gli occhi e spalancò la bocca.

“TU?!?”

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=148130