YOLO: You Only Live Once...

di 1Dsfreehug
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***




Le lacrime sono lo sciogliersi del ghiaccio dell'anima. 
_cit. Hermann Hesse

 

 

Ore 16.45
3 ore prima che inizi la grande festa, 3 ore prima di scoprire la verità, 3 ore prima di toccare del tutto il fondo.

 Eravamo in una specie di gita (anzi, il termine corretto sarebbe stato–Settimana di feste all’oscuro di insegnanti-) a Londra da circa una settimana e mezza, seconde e quarte insieme in un college londinese, il che vuol dire ragazzi e ragazze con gli ormoni che urlano “Hip-hip! Urrà” insieme, e di conseguenza la regola –Se troviamo ragazzi o ragazze insieme nelle stanze consideratevi sospesi-.
Ci stavamo preparando al mega ballo scolastico di primavera che avevano organizzato i ragazzi inglesi in nostro onore…Tema: “Da favola”.
Io, Sara e Samanta (le mie due compagne di stanza) ci stavamo preparando per la serata quando entrò di corsa il mio migliore amico barra vicino di casa.
-Luca! Che fai qui? Se ci beccano siamo morti!- urlai per lo spavento.
-Claudia…ti devo parlare…- il suo sguardo serio mi metteva ansia, allora mi prese il polso e mi adagiò sul letto con calma, poi riprese -…ho sentito gli amici di Nicholas parlare in spogliatoio…dicevano che ti sta solo usando e visto che la tiri tanto lunga se questa notte non otterrà ciò che vuole ti lascerà domani stesso.-...Nicholas il mio ragazzo?!
-Cosa? Oddio, senti Luca io ne ho già parlato con lui fin da subito e mi ha detto che mi aspetterà fino a quando sarò pronta. È una persona molto dolce: non mi farebbe mai una cosa del genere…stai tranquillo!-
Ma riprese subito con i suoi atteggiamenti da fratello maggiore protettivo:
-Ma ho sentito i suoi amici Claudia! Perché non mi vuoi credere?-
-Perché i suoi amici sono dei coglioni!- risposi.
-E per quanto riguarda il fatto che io sono il tuo migliore amico?! Quanto tempo è che siete insieme? Tre mesi? Si è già stancato, posso assicurartelo perché lo conosco da molto più tempo di te e credimi se ti dico che lui sarebbe capace di farlo!- l’aria cominciava a riscaldarsi e le mie amiche lo capirono, quindi uscirono dalla camera per lasciarci soli e fare la guardia fuori.
Presi un respiro e cercai di trattenere le lacrime: io amavo più di ogni altra cosa Nicholas e se davvero si fosse stancato di me, se davvero mi avesse usata...probabilmente non avrei mai superato una altra delusione….mio padre era già troppo.
-Tre mesi e mezzo!- precisai e presi un altro respiro -E se davvero si fosse stancato di me, io non credo che sia così perfido da usarmi in questo modo-.
-Prima che arrivassi te cercava il sesso in tutte quelle che glielo potevano dare. Il lupo perde il pelo, ma non il vizio! Perché non capisci?- tuonò.
-Perché non la smetti di fare il fratello maggiore?! Lo sai che non sopporto quando fai così!- urlai.
-Perché sei stupida!- questa frase mi ferì a morte così gli passai accanto e mi diressi verso la porta della stanza per aprirla.
-Ti prego vattene!- dissi tra le lacrime che sgorgavano copiosamente.

-Aspetta! Fammi vedere il trucco!- mi voltai verso Samanta che mi aveva chiamato all’improvviso         
-Tutto a posto bella!- mi disse con il pollice rivolto all’insù.
Ci stavamo dirigendo verso l’entrata della palestra con i nostri vestiti principeschi, ero triste perché il mio migliore amico non si era più fatto vivo dal pomeriggio, non avevamo mai litigato così.
-Ehi! Un sorriso sarebbe gradito!- mi incitò Sara e facendo così mi svegliai dal mio coma apparente e mi ritrovai in un posto favoloso! Probabilmente, se non l’avessi vista prima, non avrei mai creduto che quella, in realtà, era una palestra. Drappeggi oro e blu, cristalli, enormi lampadari, ammazza ma dove li trovavano tutti quei soldi! Tutto rigorosamente in tema, come ci avevano raccomandato, anche i nostri vestiti dovevano contare di almeno uno di quei due colori che adornavano dolcemente la sala.
Mi voltai più volte intorno cercando lo sguardo di Nicholas, quando notai Luca in distanza, lo salutai sforzando un sorriso ma si girò dall’altra parte.
-Ehi! Sei uno schianto questa sera Claudia! Uh, aspetta che non mi senta Nicholas altrimenti mi mette all’angolo!- mi girai e chi era? Quel coglione del migliore amico del mio ragazzo!
-Leva le mani dai miei fianchi Edoardo! Piuttosto lui dov’è?-
-In bagno bellezza!-
Non potendo entrare nei servizi per gli uomini, aspettai fuori, subito dietro l’angolo per fargli un sorpresa, quando sentii degli schiamazzi provenire dall’interno:
-Ehi aspetta Nicholas!- disse uno dei suoi amici.
-Che c’è?! Mi starà aspettando muoviti!-
-I preservativi! Ce li hai vero? Sai non vorrei andare così presto al battesimo del figlio di uno dei miei amici!-
-Certo che li ho presi! Ne ho due nel portafoglio in caso…- venne interrotto.
-Che farai se terrà le gambe chiuse?- una lacrima mi rigò il viso.
-Beh…se farà la stronza potrà pure considerarmi il suo ex!- cercai di trattenere le lacrime e continuare ad ascoltare, Luca aveva ragione...E avevo litigato con lui! Si! Poteva ben dirlo! Ero una stupida!
-Il solito stronzo!-
-E dai Davide! Sono tre mesi che aspetta!- e delle risate invasero il bagno.
Volevo piangere. Solo quello. Piangere all’infinito fino a sparire.
Uscirono tutti e tre insieme e mi trovarono davanti a loro con un viso sconvolto.
Nicholas mi prese la mano. Provai ribrezzo. Gli scostai la mano velocemente.
-No! Nicholas! Considerati tu senza nessuno con cui poter scopare! Stronzo!- sputai veleno dalle labbra pronunciando quelle parole.
Mi voltai e cominciai a correre verso la pista da ballo sentendo le risate da cretini dei suoi amici e Nicholas che mi implorava di fermarmi.
Riuscii a raggiungere il centro per cercare una via d’uscita. Stavano ballando una canzone lenta. Mi guardavo intorno con aria disperata, rossa inviso, intravidi anche Luca ed Edoardo che mi guardavano con aria preoccupata. Ero una principessa persa. Cominciai a piangere...quando mi sentii afferrare il braccio per farmi voltare: mi ritrovai faccia a faccia con il mio ex che mi prese il volto tra le mani per avvicinarlo al suo.
-Ehi amore! Noi stavamo scherzando! Lo sai come siamo fatti no?! Non devi piangere!- poi tentò di baciarmi in maniera forzata mentre mi divincolavo dalle sue grinfia. E fu questo ad essere la goccia che mi fece traboccare. Mi scostai velocemente e lo colpii con un ceffone poi gli urlaii in faccia:
-HAI RAGIONE SAI! NON DEVO PIANGERE PER UNO COME TE!- tutti si girarono a guardarci, la musica si spense.
-Claudia, non diamo spettacolo qua! Parliamone da un’altra parte!- mi sussurrò, con la mano che accarezzava la parte del volto dolorante.
-PERCHÈ? HAI PAURA DI PERDERE LA TUA REPUTAZIONE DA “CADONO TUTTE HAI MIEI PIEDI”? O FORSE È MEGLIO DIRE “CADO SULLE VAGINE DI TUTTE"?- gli inglesi presenti si guardarono intorno straniti perché non capivano l’italiano; mentre gli italiani si preoccuparono perché sapevano com’era fatto Nicholas. Ed ora anch’io lo sapevo. Sarebbe stato capace di picchiarmi a sangue. Andava in collera quando veniva ferito in orgoglio.
-SAI? È  PRORPIO VERO! IL LUPO PERDE IL PELO MA NON IL VIZIO! ED IO SONO STATA VERAMENTE UNA STUPIDA A NON CREDERCI! SEI PROPRIO UN STRONZO NICHOLAS!-.
Mi voltai e cominciai a correre a più non posso verso l’uscita.

Vedevo le stelle. La musica intanto era ripresa.

Ad un certo punto due energumeni mi afferrarono e mi portarono dietro la scuola: erano Davide e Mattia. Mi scaraventarono addosso al muro, poi mi riafferrarono bruscamente stringendo a più non posso le mie braccia per mettermi con il viso rivolto verso il muro. Cominciai a divincolarmi e ad urlare ma mi tapparono la bocca con la mano. Ad un certo punto sentii premere violentemente sui fianchi e due mani mi riportarono di nuovo rivolta verso Nicholas.
-Lo sai che odio quando mi si mette in ridicolo davanti a tutti! Ed ora tu ne pagherai le conseguenze! Credevo fossi diversa sai? Ma invece sei la solita puttanella!-
Provai ancora ad urlare, ma l’urlo era soffocato dalla mano di Mattia che mi teneva ancora chiuse le labbra. Avevo gli occhi spaventati di un cerbiatto quando scappa dagli spari del cacciatore. Nicholas avvicinò il suo bacino al mio cominciando ad andare su e giù e, tenendomi ancora saldamente i fianchi, mi fece inarcare la schiena. Mi liberarono la bocca ma fu richiusa subito da un bacio violento ed ossessivo. Gli altri due, intanto, mi tenevano ferme le braccia dietro la schiena. Realizzai che stavano per stuprarmi, tutti e tre.
Riuscii mio malgrado a tirare un calcio nei gioielli di famiglia a Nicholas che si accasciò a terra per il dolore. Davide allora accorse per dargli una mano ed io, in quel preciso istante riuscii a liberarmi; ma Mattia mi afferrò per i capelli e mi gettò a terra.
-VOI SIETE PAZZI!- urlai.
Il mio ex si rialzò e mi diede un pugno rompendomi un labbro, e poi un altro tagliandomi lo zigomo con il prezioso anello regalatogli dal padre.
-Troia!- disse. E mi strappò via una spallina del vestito. Ero assalita da un terribile terrore, quel spavento che non ti fa più parlare: riuscivo solo a piangere.
-Bastardo! Non toccarla!- mi girai e vidi Luca che cominciò a picchiare violentemente quello che fino a poche ore prima era stato l’amore incondizionato della mia vita.
Il mio angelo custode era arrivato. Anzi erano arrivati, perché poco dopo mi accorsi che anche Edoardo si stava dando da fare per liberarmi.
-Scappa bellezza! Ora!- mi sorrise in modo rassicurante e poi si immischiò nella rissa due contro tre.

Correvo, correvo a più non posso e piangevo, piangevo tremando.
Non volevo ritornare mai più. Mi sentivo persa totalmente in mezzo al buio di Londra. Cominciò a piovere. Ero tutta sporca. La gente mi guardava stranita quando passavo al loro fianco. Sapevo che era sbagliato ma volevo scappare dal mondo che mi aveva circondato fino a quel momento. Un borseggiatore mi afferrò la cloche e scappò portandosi con sé tutti i documenti ed il cellulare. Ero persa. Senza forze. Mi sentivo lacerare dentro. Inciampai e caddi in mezzo ad un marciapiede piangendo disperata. Mi alzai a stento e mi stesi sulla panchina lì a fianco continuando a piangere.


-Ehi stai bene?- alzai il volto e mi ritrovai davanti il viso di una ragazza preoccupata; ebbi paura, non mi fidavo più di nessuno ormai, quindi mi alzai e corsi via disperata.
-No! Aspetta! Voglio aiutarti!-.
-Danielle! Andiamo siamo in ritardo!-.
-Sembrava una principessa con quell’abito-.

Continuavo a correre quando la catenina del mio battesimo cadde rovinosamente; mi chinai, quindi, a raccoglierla e mi accorsi che il ciondolo si era aperto e subito mi vennero in mente le parole di mia madre:
“Di qualunque cosa tu abbia bisogno a Londra, vai all’indirizzo che trovi dentro il ciondolo” si preoccupava troppo, non vedevo l’ora di riabbracciarla.
Camminai per più di due ore sotto ad una pioggia incessante a piedi nudi (le decolté le avevo tolte da un pezzo e le tenevo in mano) quando arrivai in un quartiere pieno di ville da milioni di sterline. Forse avevo sbagliato, ma vidi un cartello che riportava la via che cercavo e infine una casa col numero civico indicato dal biglietto custodito dal ciondolo.
Suonai al campanello in ottone.
Inutile dire che mi trovavo davanti ad una casa talmente bella che anche le parole di un poeta sarebbero riuscite a rovinarla. Era ovvio che avevo sbagliato indirizzo: molto probabilmente a Londra esistevano più vie con quel nome.
Stavo per andarmene quando l’abitante della casa si fece avanti nel vialetto fino a raggiungere il cancelletto in ferro battuto. E proprio in quell’istante mi resi conto di non aver guardato il nome e il cognome di chi avevo interpellato nel bel mezzo della notte. Vidi la scritta. Lessi.
“Simon Cowell” oh mamma! Mi vergognavo talmente tanto del mio aspetto che non osai alzare il capo quando iniziai ad implorarlo di perdonarmi, ma fui interrotta:
-Claudia?!- rimasi scioccata. Come diamine…
-Conosci il mio nome?!-
-La catenina che hai al collo è un mio regalo di battesimo! L’ultima volta che ti ho visto avevi appena compiuto un anno! E…quanto sei cresciuta!- era lui quel Simon di cui mi parlava tanto la mamma!
Poi si accorse del mio aspetto stravolto.
-Ehi! Ma stai bene?- mi domandò preoccupato.
-No- dissi di nuovo tra le lacrime.
-Entra- e mi avvolse nel suo accappatoio in velluto bordeaux.

Mi medicò. Mi fece fare una doccia calda nella vasca idromassaggio. Mi diede dei vestiti puliti. E mi lasciò addormentare tra le morbidi coperte di un letto gigante senza chiedermi cosa mi fosse successo di così grave.
Molto probabilmente aveva capito che quello non era il momento adatto.
Mi sentivo a casa. Finalmente.

Non piangevo così da anni ormai. Non ricordavo più neanche il sapore delle lacrime.
Poche ore fa' avevo toccato del tutto il fondo; ma quando si tocca il fondo si comincia a risalire.
Da quella sera diventai più matura, la mia vita cambiò radicalmente.  

 


Angolo Autrice:
Ciao a tuttiiiiiii...:P
Volevo  precisare che i dialoghi scritti in grassetto/corsivo sarebbero quelli in italiano mentre quelli in grassetto in inglese...
Lasciate commenti susu!..:P

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***




La musica pulisce l’anima dalla polvere della vita di ogni giorno.
_cit. Auerbach Berthold

 

Il primo passo è quello di aprire gli occhi: fatto!..Oddio che luce!
Il secondo (e per giunta più difficile): portare le gambe giù dal letto e posarle sul pavimento freddo!...Oddio, pronta al contatto?...3…2…1…Ah già! Dimenticavo di trovarmi in una supermegavilla!
... E mi ritrovai ad affondare i piedi in un soffice e morbido tappeto.
Ripetevo quella procedura ogni mattina…ma oggi era diverso…piangevo.
-Colazione in camera!- sentii urlare dal corridoio Simon, che subito si fiondò in camera barcollando con un vassoio pieno di delizie appena sfornate. Mi sforzai di sorridere ma il volto mi faceva talmente male che anziché un sorriso ne venne fuori una smorfia di dolore.
-Ti si è gonfiato il viso? Accidenti! Corro a prenderti del ghiaccio!- si alzò per andare in cucina ma gli afferrai il polso per bloccarlo.
-Sei troppo gentile! Non disturbarti troppo, farò da sola: sono abituata!- e si sedette vicino a me.
-Come sei abituata?!- chiese nel panico.
-Faccio freestyle con la motocross-
-Ah!- tutti facevano la stessa faccia stupita quando lo scoprivano, poi riprese –Ti va di dirmi cosa ti è successo al volto?-
Mi vennero in mente tutte le immagini della serata appena trascorsa, un’altra lacrima mi rigò il viso, solo una, e spalancai gli occhi come ipnotizzata e scioccata allo stesso tempo.
-Scusa. Non volevo renderti triste. Ma hai un viso sconvolto: se è successo qualcosa di veramente grave sarebbe meglio che lo sappia; o perlomeno tua madre.-
Continuavo a non rispondere  e a rimanere immobile a fissare la parete celeste.
La scena si prolungò talmente tanto che Simon si alzò e se ne andò.
Non riuscivo a spiaccicare una sola parola, sillaba, consonante o qualsiasi suono vocale che possa uscire da una bocca. Mi sentivo esplodere dentro, sola, in quella stanza colorata dalle più impensabili tinte azzurrine: il silenzio fa paura!
Ero combattuta: rivelare al mondo ciò che mi era successo? O sigillare e riporre nell'armadio di casi chiusi e mai liberati ancora una volta?
Non potevo tenermi tutto dentro! No, non questa volta! Era finita l’era in cui Claudia subisce e basta!
Presi un bel respiro e andai verso la porta; sentii parlare Simon al piano di sotto con altre due voci maschili, mi guardai, allora, allo specchio del corridoio per verificare se ero presentabile…Oh, ma che importanza aveva? Tanto vestiti non ne avevo! E m’incamminai lungo le scale che portavano alle voci provenienti dalla cucina, con una semplice maglia a stampe di Simon che mi arrivava a metà coscia e un paio di culotte.
Mi bloccai all’entrata intenta ad osservare la scena, le mani serrate a pugno lungo i fianchi. Dopotutto, se mamma si fidava di Simon, perché io no?...Feci un passo in avanti.
Due ragazzi erano seduti al bancone ad isola cercando di fare colazione (uno sembrava non mangiare da secoli); mi affiancai a loro e con la coda dell’occhio li beccai a farmi la radiografia completa; ma proseguii verso Simon, girato verso i fornelli intento a preparare la colazione per un intero arsenale…Inglesi!
Mi fermai proprio dietro lui:
-Hanno tentato di violentarmi…ieri sera!- dissi d’un fiato…ora mi sentivo meglio!
Si girarono tutti e tre verso di me e pronunciarono in coro:
-Chi?!-
-Il mio ex-ragazzo…e i suoi amici!-
-Oh mio Dio!
- e mi strinse in un abbraccio imponente, da papà, abbandonando l’arte culinaria che stava creando.
-Devi andare a denunciarlo!- disse il biondo seduto dall’altra parte della tavola con abbastanza ferocia. Il mio respiro si fece sempre più affannoso e, con il cuore che batteva all’impazzata mi girai a guardare in volto Simon che mi teneva ancora nella sua morsa d’acciaio, cullandomi dolcemente per calmarmi.
-No! No ti prego non servirebbe a niente! Suo padre è troppo potente…servirebbe solo a far peggiorare le cose! E poi alla fine non ci sono riusciti! Mi hanno salvato due miei amici! Non ci sarebbero prove!-
-Ma perchè cerchi di proteggerlo?!- cercò di dire colui che mi stava abbracciando.
-No ti prego…- sussurrai cominciando a tremare tra le sue braccia.
-Louis dammi una coperta, per favore.- chiese al moro occhi azzurri, e, nonostante la mia rigidezza, mi fece sedere sullo sgabello per fare colazione, avvolgendomi in una coperta di non so quale tessuto morbido e caldo e se ne andò a telefonare, lasciando cadere il discorso “denuncia”.

-Sai cosa mi calma quando ho dei momenti di panico?...Cantare…mi fa sprigionare ogni piccolo sentimento che racchiudo…Tu sai cantare?- mi chiese il moro.
-Non sono molto brava!-
-Tu provaci!- mi consigliò facendomi un sorriso brillante.
A quel punto notai nell’altra stanza un pianoforte di un bianco lucente, mi avvicinai tremando, era da tantissimo tempo che non sfioravo i tasti di un piano, e cominciai ad intonare le prime note. (qui per la canzone: http://www.youtube.com/watch?v=r_8ydghbGSg )

 Skies are crying (tutto dentro me era un fiume di lacrime)

I am watching
Catching teardrops in my hands (ed io rimanevo a guardare...impassibile...soppportando)
Only silence as it’s ending, like we never had a chance (come potevo pretendere che sarebbe cambiato?)
Do you have to, make me feel like there is nothing left of me? (lui sapeva la mia storia...mi ero fidata...ed ora ne pago le conseguenze)

You can take everything I have
You can break everything I am
Like I’m made of glass
Like I’m made of paper
(si era preso tutto di me, quel tutto che ora è distrutto)
Go on and try to tear me down (ma non gli bastava...ed ora io cado in mille pezzi...distrutta)
I will be rising from the ground (ma nonostante tutto ho deciso che mi rialzerò ancora una volta da terra...Devo!)
Like a skyscraper!
Like a skyscraper!

As the smoke clears
I awaken, and untangle you from me
Would it make you, feel better to watch me while I bleed?
All my windows, still are broken
But I’m standing on my feet
(e pian piano mi risolleverò sotto gli occhi di chi crede che non ce la farò)

You can take everything I have
You can break everything I am
Like I’m made of glass
Like I’m made of paper

Go on and try to tear me down
I will be rising from the ground
Like a skyscraper!
Like a skyscraper!


Go run, run, run (ed ora il male se ne andrà via)
I’m gonna stay right here (lontano da me)
Watch you disappear, yeah
Go run, run, run
Yeah it’s a long way down
But I am closer to the clouds up here
(ed io risplenderò di nuovo come una stella lassù nel cielo)

 
You can take everything I have

You can break everything I am
Like i’m made of glass
Like i’m made of paper, Oh
Go on and try to tear me down

I will be rising from the ground (si...ho deciso...non lascerò mai più a nessuno il potere di gettarmi a terra!)


Like a skyscraper!

Like a skyscraper!


Like a skyscraper!

Like a skyscraper!

 

Si, ora avevo capito! Avevo subito duri colpi dalla vita, a cominciare da mio padre che ci aveva abbandonati a otto anni, lasciandoci ricoperti di debiti per colpa dei suoi loschi affari, e avevo taciuto. Ed ora dono tutto il mio amore ad un ragazzo violento. Ma non dovevo più, mai più stare zitta e nascondere tutto dentro me, altrimenti sarei caduta e non mi sarei mai più risollevata!
Mi sentivo libera, con un peso in meno, la musica a volte salva davvero la vita!
-Grazie!-
-Alla faccia del “non so cantare”! Comunque non c’è di che!-
Solamente all’ora mi ero resa conto di chi avevo davanti, avevo messo ben a fuoco i loro due giovani visi…
-A proposito! Non ci siamo ancora presentati!...- esclamò all’improvviso il biondo precedendomi -…io sono Niall…- non gli lasciai terminare la frase che la completai io:
-Horan! E tu Louis Tomlinson! Piacere, il mio nome è Claudia!- e sorrisi per la prima volta in quella giornata, mentre loro scoppiarono a ridere.

Ad un certo punto mi venne in mente che i miei amici non avevano mie notizie dalla serata appena passata: presi il telefono di casa con permesso e chiamai Luca, in un angolo della cucina per non disturbare.
-Dove sei? Stai bene?- mi chiese preoccupato.
-Al sicuro…da un amico di famiglia.-

 



Angolo autrice:
Hola!!!!..:P
mi scuso in anticipo per eventuali errori…
Lasciate commenti..ci tengo alle critiche per migliorarmi:P

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***





 

La logica ti porta da A a B.
L’immaginazione ti porta ovunque.
_cit. Albert Einstein

 

HARRY’S POV

Zayn aprì la porta di casa Cowell incavolato come un bestia:
-Ci hai fatti alzare alle otto di mattina per portarti dei vestiti da donna taglia 40?!- esclamò con le occhiaie che gli solcavano il viso, come del resto a tutti noi -E poi che te ne fai con dei vestiti da donna?!- ma, ovviamente, Simon era alle prese con il suo telefono e non rispose, così ci pensò Niall indicando una ragazza seduta in un angolo della cucina al telefono, vestita da una maglia maschile tanto grande da arrivarle a ricoprire quasi tutta la coscia lasciando vedere le gambe nude. Fu solo quando mi soffermai sul viso che notai che tagli e lividi lo ricoprivano.
-Che le è successo?- mi precedette Liam.
-Il suo ex con i suoi amici hanno tentato di violentarla ieri sera- spiegò Niall.
Beh, bella era bella: capelli castano cioccolato, occhi verdi, gambe dritte e fine ed un corpo da far venire voglia…forse è meglio che mi fermi!
-Come si chiama?- chiesi incuriosito.
-Claudia- mi disse ancora Niall mentre Louis scrutava il mio volto.
-Nome che non si sente ormai più tanto in giro- pensò a voce alta Zayn.
-È italiana- spiegò il biondo. Ah!
-Italiana?! E come conosce Simon?!- chiese sorpreso Liam.
-Il “grande capo” ha detto che conosce la madre da tantissimo tempo!-
-Anni?- continuai ad informarmi.
-Simon ha detto 16-
-Bene! Forse è meglio che le porti i vestiti, allora!-
-Harry!- mi chiamò Louis -Non avrai intenzione di…- beccato! E feci un sorriso innocente ma lui continuò -Ha appena avuto un attacco di panico! Non mi sembra né il momento né il caso adatto.
-Eddai Louis! Stavo scherzando!-
-Sarebbe meglio!-
mi avvertì.
Mi avvicinai a lei e le porsi i vestiti scegliendo le parole con cura:
-Simon ci ha detto di portarti questi. Forse è meglio se ti vai a cambiare così non prenderai freddo.- Idiota! Sembravo suo padre!
-Simon si preoccupa troppo, comunque grazie!- e prese la borsa di Topshop andandosene e sorridendomi nonostante gli occhi lucidi per il pianto, probabilmente fatto prima che arrivassimo.
-Harry vieni a fare colazione!- mi richiamarono gli altri quattro.
Nel momento stesso in cui arrivai a sedermi si fece avanti anche Simon e, dandoci delle spiegazioni, cominciò il riassunto del riassunto del legame paterno che lo univa a quella ragazza:
-Più o meno alla vostra età, anno più, anno meno, conobbi una ragazza che, studiando lingue straniere nella sua scuola in Italia, aveva partecipato ad un viaggio studio per migliorare ancora di più quel che già era capace di fare benissimo.  Alloggiava con i suo compagni di classe nel college che frequentavo io e un giorno la incrociai nei corridoi. Ci presentarono e da subito nacque un’amicizia incondizionata nonostante la lunga distanza che ci separava, lei la mia migliore amica ed io il suo...ad ogni possibile vacanza che avevamo a disposizione prendevamo l’aereo e ci incontravamo. Una volta passai tutta l’estate a casa sua ed imparai anche un po’ d’italiano! Poi rimase incinta e si sposò, ebbe una figlia e per il primo anno di questa bimba io fui per lei come un secondo padre solo che lei non se lo ricorda...era troppo piccola; poi io diventai quello che sono e cominciammo a vederci sempre meno, ma non persi mai i contatti con la madre, era meglio per lei e per i suoi fratelli che non mi conoscessero a causa di vita pubblica, ecc...voi mi capite no?!. Però ora quella ragazza ha bisogno d’aiuto e vi chiedo l’enorme favore di strale vicino, avete più o meno la stessa età: voi sapete come ci si comporta! Anche perché io devo stare via per una settimana e lei alloggerà qui per altre tre…ha bisogno di staccare la spina.-
-Davvero? Starò qui per altre tre settimane?!- Claudia scese dalle scale cambiata e gli corse incontro abbracciandolo felice come una pasqua. -Grazie! Grazie! Grazie!-
-Così farai sentire a Simon la tua voce!- disse Louis...Mi ero perso qualcosa?
-No!- disse lei.
-Si!- ribatté Niall.
-No!-
-Si!- questa volta era il turno di Louis.
-Si!- rispose Claudia.
-No!- disse Niall.
-Fregato!- e scoppiò a ridere.
-Aah! Perché ci casco sempre?!- Così Zayn si avvicinò a lui e gli posò la mano sulla spalla confortandolo:
-Rassegnati Niall!-
-Mi farai sentire!-
le disse Simon.
-Quel che dice il “grande capo” è legge!- e Louis alzò le mani innocente.
-Ti va di fare un giro per Londra?- le chiese Liam
-E me lo chiedi?- e lei sorrise, ancora una volta.
-Ok, allora io vado a prenderti le valigie al college e tu andrai con loro cinque. Ok?- le disse Simon.
-Perfetto!-
-Ah, Claudia!- la chiamò ancora una volta -Mi raccomando tienili d’occhio!-
-Ehi!- dissi offeso mentre lei scoppiava a ridere.

Stavamo camminando per dirigerci a vedere il cambio della guardia a Buckingham Palace, piano piano, tra autografi a destra e sinistra, e lei se ne stava li in disparte a guardarci sorridendo sotto sguardi indiscreti, un po' per i lividi che le ricoprivano il volto, un po' perchè era in nostra compagnia.
Stava parlando con Niall quando mi avvicinai e le cinsi le spalle con il braccio, tenendola stretta stretta al mio fianco:
-Sai? Parli benissimo l’inglese!- e mi guardò stranita, probabilmente a causa del mio comportamento.
-Grazie!- rispose.
-Non badarlo Claudia! Vuole solo portarti a letto!-
-Grazie Niall per avermi fatto passare per il puttaniere di turno!-  Così lei scoppiò a ridere e, con un sorriso stampato sulle labbra si staccò dalla mia presa e, rivolta a Niall:
-Questo l’avevo capito! Ma io non sono una facile! E lui non è di sicuro il bello di turno che mi farà cambiare idea!-
-Ooh…Questa fa male! Harry rifiutato!- mi avvicinai a Zayn mentre stava ancora godendo della scena e gli diedi uno spintone.
-Aspetta!- mi riavvicinai a lei cercando di salvare la mia considerazione davanti agl’altri:
-Bello in che senso? Vuoi dire che sono il tuo tipo?-
-Io non ho detto questo- e tenne la frase sospesa...un po’ sul vago.
-Si invece!- e con un sorriso beffardo si girò verso di me continuando a camminare:
-Sei tu che la interpreti come vuoi!-
-Allora vedi che ho ragione?-
-Ti vuoi solo salvare la reputazione davanti ai tuoi amici!-
-Colpito e affondato!- esclamò Liam.
-Sei tosta!- le dissi.
-Non mi conosci ancora!- e fece un’altra volta quel sorriso ammagliante.
-Se non l’hai capito era un avvertimento!- mi avvertì Louis.
 
Un giorno che la conoscevo e ed era come un uragano entrato nelle nostre vite.





Angolo autrice:
scusate l’attesa ma con la scusa della chiusura del quadrimestre a scuola non ho più tempo neanche per respirare D:
Quanto manca alle vacanze??? D:

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***




 "Live life for the moment because everything else is uncertain"
_Vivi la vita al momento perchè tutto il resto è incerto_

_cit. Louis Tomlinson

 

CLAUDIA’S POV


-Wow! Non ci posso assolutamente credere che resterò qui altre tre settimane!- ed ero lì che saltavo davanti a Buckingham Palace come una deficiente, in mezzo ad una folla di turisti che mi guardavano straniti.
Riprendemmo a camminare per le vie di Londra, Zayn ci guidò ai negozi (quel ragazzo a buon gusto!) ed io ovviamente ero super contenta di trovarmi circondata da vestiti!
Ad un certo punto Louis mi tirò in disparte.
-Sei sicura di stare bene?-
-Certo!-
-Come fai a superare le cose…- non lo lasciai terminare
-Così velocemente? Beh, sai, ho imparato a gettarmi alle spalle i dolori, non sono una che si fa rovinare la vita per colpa degli altri…e poi…non sei tu quello che dice “Si vive una volta sola?”- e si mise a ridere.
-Ti conosco da poco, ma devo dire che mi piaci come persona.-
-Devo sentirmi onorata allora!- e con gesti plateali mi rispose:
-Si beh…in effetti, dovresti! Dopotutto sono Louis Tomlinson io!-
-Louis chi?!- e scoppiai a ridere insieme a lui, poi ripresi -seriamente….grazie per oggi, Eleonor è davvero fortunata ad averti al suo fianco!- si fermò e mi abbracciò.
-Di qualunque cosa tu abbia bisogno.- e riprendemmo a camminare.
-Ehi Louis! Cos’è sta storia di voi due? Devo prepararmi a consolare Eleanor per caso?-
-Non ti preoccupare!- lo rassicurai –Louis mi stava solo raccontando di un possibile scherzo da poterti fare- e sentii una fragorosa risata da parte di tutti...conoscendo gli scherzi di Louis…
-Ahahah….spiritosa!- disse continuando a camminare ma rivolto all’indietro verso noi.
-Ehi Styles!- gli urlai –Attento al palo!-
-Si! Tipo questo…È vecchio!- infatti, quando si girò in avanti, batté contro il palo e cadde a terra.
-Ahia…!- e tralasciamo le altre parole.
Ridevamo tutti quanti come degli scemi, io e Niall  avevamo perfino le lacrime agli occhi e ovviamente Liam non perse l’occasione per fare una foto.
-Questa va su Twittah!- disse ridendo mentre Harry, ancora a terra, lo guardò indicandolo minacciosamente:
-Provaci!- lo sfidò mentre io m’inginocchiavo vicino a lui ancora ridendo.
-E tu cosa vuoi?- mi disse fingendosi arrabbiato.
-Io ti avevo avvisato! Dai non puoi non ridere è stata una scena troppo bella!... Nessuno l’ha ripresa?- e continuando a ridacchiare gli posai la mano sulla fronte, dove aveva preso la botta -Ti sei fatto tanto male?-
Si alzò e mi tese le mani incrociate, le afferrai e senza sforzo mi aiutò a tirarmi su da terra (ma quanta forza aveva?!) dicendomi:
-Si dai! Non metterti a fare la crocerossina adesso!- e mi ritrovai ad un centimetro dal suo volto mentre mi teneva ancora le mani tra le sue, decise a non farle andare via. Fu un breve ma intensissimo secondo che mi fece accelerare il battito cardiaco e nel quale respirai a pieno il suo inebriante profumo facendomi andare in estasi.
-A dir la verità penso che quella botta gli abbia fatto sparire anche l’ultimo neurone che gli era rimasto- Harry mi lasciò le mani (grazie Zayn….ti dovrebbero fare un monumento d’oro!) per controbattere ma ci ritrovò di nuovo tutti a ridere come degli scemi.
-Avete finito di prendere per il culo?!- ma noi continuammo.
-Scusate!- mi girai e vidi tre fan dei ragazzi, i quali si voltarono verso di loro –Oh mio Dio voi siete veramente gli One Direction!- e si misero a saltare dalla gioia –Vi prego! Vi prego! Possiamo fare una foto con voi?- disse una, e fu così che arrivarono una miriade di ragazzine, chi più grandi e chi molto più piccole di me. All’inizio mi guardavano stranite, ma io gli sorridevo e loro ricambiavano. Sapevo cosa voleva dire essere una di loro e sognare un giorno di incontrarli. Ed ora eccomi qui! In giro per Londra a scherzare con quei cinque deficienti.
Si avvicinarono due ragazze e chiesero la foto, i ragazzi si misero in posa, ma appena si avvicinò Niall si misero ad urlare:
-No! Tu facci la foto! La rovineresti perché sei un ciccione!- MA CHE CAZZ?! Così si allontanò da tutti noi e si mise in un angolo per non far vedere che qualche lacrima gli rigava il volto.
-No! Scusate ma noi la foto senza Niall non la facciamo!- intervenne Louis.
-Lui fa parte della band e quindi se non c’è lui non ci siamo neppure noi!- gli rispose bruscamente Liam.
-Non potete considerarvi vere Directioner!- gli disse Zayn guardandole in cagnesco.
Io intanto corsi da Niall, dopotutto anche lui oggi mi aveva aiutata:
-Ho fame!- gli dissi –Portami allo Starbucks più vicino che conosci che voglio ordinare il frappuccino al cioccolato maxi!- mi sorrise, così lo presi per mano e cominciammo a correre, seguiti a ruota dagli altri.

 Eravamo accomodati al tavolino del bar, io con il mio frappuccino al cioccolato maxi, chi con cookies e brownies e chi con caffè e altri frappuccini, e ovviamente Niall non aveva preso niente.
-Devi pur avere fame!- continuava ad insistere Harry.
-No! Sto bene!-
-Oh fa come vuoi! Io intanto vado a pagare!-
Sentii lo scampanellio della porta aprirsi e vidi una massa di ragazzi entrare…e li riconobbi! Vidi Luca entrare, poi Sara e Samanta! Così mi avvicinai a Niall:
-Devi sempre essere te stesso! Non devi mai cambiare, perché se anche ti conosco da a malapena un giorno posso affermare che tu sei una persona speciale!- mi alzai e corsi incontro a Luca, che, essendo girato, non mi aveva visto corrergli incontro e….gli saltai sulla schiena abbracciandolo.
-Claudiaaaaaaaa!- si mise ad urlare Sara in mezzo a tutti. Scesi dalla schiena di Luca e mi diressi verso le mie due migliori amiche per abbracciarle.
-Tu! Brutta schifosa di una nanetta!- mi chiamava sempre nanetta (solo perché lui era alto 1.80 e più)
-Si! Anch’io sono contenta di rivederti Luca!...Si! Sei mancato anche a me!- e mi abbracciò sussurrandomi all’orecchio:
-Hai idea di quanto tu mi abbia fatto stare in pensiero ieri sera? Non ho dormito per tutta la notte! Credevo fossi morta!-
-Drammatico!-
-Mi dispiace per quello che ci siamo detti ieri pomeriggio!-
-Me l’hai già detto!-
-Si lo so! Ma ora ti ho qui e te lo voglio ripetere: mi dispiace per tutto quello che è successo, perchè non sono riuscito a proteggerti, per il tuo volto...oddio...sei piena di tagli-
-Evvai! Abbracciamoci appassionatamente tutti quanti!- mi girai e vidi Edoardo che si gettava su noi due stringendoci nella sua morsa. Poi Samanta ci interruppe:
-Forse è meglio farlo fuori l’abbraccio! Qui ci stanno guardando tutti male! E poi non urlate!-
-Maniaca dell’educazione- le disse Edoardo, ma non fece neanche in tempo a passare un secondo che proprio quella che ci aveva sgridato per il nostro comportamento si mise a urlare davanti a tutti:
-Oh mio Dio! Oh my God! Dios Mìo!-
-Hai finito di urlare oh mio Dio in tutte le lingue? Ci stanno guardando tutti come se fossimo degli scemi!- le disse Sara.
-Ma chi se ne frega! Ci sono gli One Direction! Qui! E ci stanno guardando!- cominciò a dire tutta agitata. –Claudia! Ci sono gli One Direction! Vieni andiamo a farci una foto con loro!- mi prese la mano e facendosi spazio in mezzo a tutti raggiunse il tavolino dove, fino a poco fa, ero seduta e cominciò a parlare in inglese con loro:
-Scusate il disturbo! Io mi chiamo Samanta e lei è la mia migliore amica!- e loro mi guardarono divertiti, probabilmente avevano capito che non le avevo ancora detto che ero da Starbucks con loro –Noi siamo due Directioners! Voi siete i nostri idoli! Vi prego possiamo fare una foto con voi?-
-Ehi Claudia! Non ci avevi detto di essere una Directioner!-
mi disse Zayn
-Non volevo che ti montassi la testa Zayn!- e gli feci la linguaccia, poi mi accorsi che i miei amici italiani mi stavano guardando come se fossi un extra-terrestre.
Così mi girai verso gli inglesi e l’irlandese:
-Loro sono i miei amici: Luca, Sara, Samanta ed Edoardo; sono venuti con me in questo viaggio studio e partiranno domani verso mezzogiorno-
-Piacere di conoscervi- dissero Louis e Liam in coro –Prendetevi delle sedie ed unitevi a noi- proseguì Louis. Samanta continuava a starsene zitta e mi guardava sbalordita e scioccata allo stesso tempo così le spiegai:
-Hai presente quell’amico di famiglia che ti avevo detto? Beh, era Simon Cowell ed oggi mi ha affidato a loro mentre lui andava a prendermi le cose al college.-
-Sfigata mi dicono!- mi disse, io le feci la linguaccia e lei si mise a ridere tornando sé stessa.
-Traduci!- mi disse Zayn divertito dal sentir parlare italiano.

Sara e Samanta cominciarono a parlare con loro.
Mi accorsi dei graffi e degli ematomi che ricoprivano il volto di Luca ed Edoardo:
-State bene?-
-Tutto ok! Te piuttosto?!- mi disse Luca
-Sono stata meglio!-
-Gli abbiamo conciati per bene!-  ironizzò Edoardo per tagliare l’aria.
-Ma tu non eri il "BFF Foevah and Evah" di Nicholas?-
-Lo credevo anch'io...Lo conosco da quando andavamo all'asilo, ma ora è cambiato...quello stronzo naturale non meriterebbe amici- disse incazzato Edo mentre mi accorgevo con la coda dell’occhio dell’espressione triste di Niall a digiuno, e mi venne in mente una cosa:
-Luca non ho soldi con me in questo momento….posso chiederti un piccolo prestito?-
-Quanto ti serve?-
-10 euro!- e me li diede…lo adoravo!
Corsi trionfante con i soldi in mano verso Harry che era ancora in fila per pagare, mi avvicinai, quindi, di soppiatto verso lui e gli pizzicai il fianco facendolo sobbalzare:
-Buh!- gli dissi
-Ciao!- mi disse imbronciato facendo finta di essere ancora arrabbiato, e mi pizzicò il fianco per vendicarsi.
-Ok! Adesso siamo pari!...Senti, per i vestiti vi ripago appena arriviamo a casa che ho i soldi nel portafoglio. Per ora quanto ti devo per la colazione?-
-Una notte insieme può bastare!- mi disse con quel suo sorriso malizioso, così gli posai la mano sulla spalla per confortarlo:
-Sognare è bello!-
-Io c’ho provato!...No seriamente…offro tutto io questo giro- lo guardai intensamente negli occhi cercando di convincerlo e lui fece lo stesso...verde contro verde, e ridendo perchè avevo fallito nel mio intento mi disse:
-Non mi sognerei mai di far pagare una donna- 
-Signori e signore Harry Styles è un gentlemen!- e gli diedi un altro pizzicotto sul braccio, così lui tentò di farmi il solletico ma non ci riuscì.
-Qual è il cibo preferito di Niall?- gli chiesi
-Non ne ha uno in particolare ma se gli prendi un frappuccino al cioccolato lo faresti contentissimo- aveva capito le mie intenzioni. Così glielo presi e ci avviammo insieme verso il tavolino. Mi avvicinai al depresso e gli alzai il mento con l’indice verso di me, continuando a nascondere il frappuccino dietro la mia schiena.
-Un regalo non si rifiuta giusto?- gli chiesi.
-No- mi disse.
-E non si getta via-
-No-
-E non si regala ad altri-
-No-
-Ecco…se non finisci questo frappuccino ti seguo fino a casa tarmandoti finché non lo bevi tutto...e credimi…ne sono capace!-
Si mise a ridere e cominciò a mangiarlo come se non lo facesse da giorni.
Mi accorsi che non c’era neanche una sedia libera perchè Harry aveva fregato la mia, così mi sedetti in braccio a Luca che mi cinse i fianchi stringendomi a lui, sotto lo sguardo di tutti.
-È il vostro ultimo giorno qui, quindi?!- chiese Styles ai miei amici.
-Ehi! Che ne dite di festeggiare alla grande allora?- intervenne Niall felice come una Pasqua.
-Si io ci sto!- disse Luca.
-Questa sera a Regent’s Park fanno una festa con musica, fuochi d’artificio e bere. Vi va di venire?- continuò Niall
-E ce lo chiedi?- gli rispose Edoardo
-Ok allora questa sera alle otto ci troviamo davanti al Big Ben! Andiamo a mangiare qualcosa e…per le macchine ci pensiamo noi- gli disse Zayn.
-Eh no però! Io devo portare a cena fuori Danielle questa sera- disse Liam dispaiciuto.
-Eh che problemi ci sono!..ci raggiungete dopo..no?!- e così Louis risolse i tutti i problemi, ancora una volta.
-Scusate ma ora dobbiamo andare in studio a fare le prove altrimenti Paul ci ammazza!- disse Liam.
-E dobbiamo portarvi via la vostra amica…abbiamo una scommessa in sospeso!- disse Louis guardandomi e sorridendomi.
-Non ci provare- gli dissi.
-Si anch’io ti voglio bene- mi rispose facendo il mio stesso gioco.
Salutai tutti e poi fui afferrata da Niall che mi fece correre fuori fino agli studi, visto che eravamo in un ritardo pazzesco.


 


Angolo autrice:
Ehilà! Vas Happenin' Directioner?
*mancanza di Video Diary* :'(
Allora...vi piace la storia?..:P

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