Debbie, in bilico tra il Paradiso e l'Inferno.

di drewsvoice
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** “It’s just a Saturday” “No, it isn’t” ***
Capitolo 2: *** "You are not good, I know." ***
Capitolo 3: *** “Nervous?” “No: pathetic, stupid, arrogant and mean guy.” ***
Capitolo 4: *** “Hi, I’m Alien” “Oh, me too!” ***



Capitolo 1
*** “It’s just a Saturday” “No, it isn’t” ***


 


*un bellissimo banner invisibile con quella bellissima figliola 
-più comunemente chiamata Miley Cyrus-. c:  AHAH*


 

 
“Niall!” Urlo, scaraventandomi giù dalle scale. “Papà sta scendendo. Allora, tu sei pronto?” Chiedo euforica, stringendo il cappotto blu tra le braccia.
Lui mi sorride, perdendo però quel luccichio negli occhi.
“Oh, è Sabato?” Chiede, guardando di sfuggita il calendario alla sua destra.
“Si, il giorno in cui stiamo sempre insieme. Ricordi?” Domando ironica, incrociando le braccia.
“Oh” Risponde desolato. “È solo che…”, tentenna.
“Niall, le hai trovate le chiavi?” Urla Harry, salendo gli scalini.
Stringo i pugni, guardando ferocemente quest’ultimo.
“Capisco” Sussurro e indosso velocemente il cappotto, cercando di non rivolgere più i miei occhi sulla figura di mio fratello.
“Debbie, dove vai?” Mi domanda papà, in cima alle sale, impegnato ad abbottonare la camicia.
“Chiedi ad Anne se vuole uscire, io vado da Liam”, urlo arrabbiata.
“E il nostro Sabato?” Chiede, allargando le braccia.
“Se n’è andato a fanculo, insieme a tuo figlio”.
“Niall, che hai combinato?” Sbraita papà, rincorrendoci per casa.
Corro fuori, percorrendo velocemente il vialetto, mentre lui mi guarda, fermo sull’ultimo scalino, distrutto.
Suono al campanello della casa di fronte, aspettando che Liam mi apra.
“Debbie” Sussurra sorpreso, alternando lo sguardo fra me e mio padre. “Oggi è Sabato” Continua, corrucciando in modo buffo le sopracciglia.
Lo sposto velocemente, mi levo il cappotto e mi butto sul divano.
“Ehi, tesoro” Mi saluta Karen, sua madre, concentrata a fare l’uncinetto.
Alzo lo sguardo, sorridendole.
“Cos’è successo?” Domanda il ragazzo, raggiungendomi.
“Harry” Ringhio, coprendo le gambe incrociate con la coperta di lana.
Lui ride, appoggiando il telecomando accanto a me.
“Ma sembra un così bravo ragazzo!” Interviene Karen, sorridendo sorniona.
“Niall sta cambiando, a causa sua” Confido, puntando gli occhi lucidi sulla tv. “Oddio, c’è Leona Lewis!” Urlo, facendo rotolare giù dal divano Liam.
“Dove?” Chiede lui, osservando il programma meravigliato.
Gli stritolo le guance, divertita. “Scherzavo, c’è la Devonne!”. 
 

“Debbie” Mi chiama papà, seduto sul divano.
Appendo il cappotto e mi avvicino. “Cosa c’è?”.
“Parliamone” Mi implora, appoggiando la mano accanto a lui, e mi fa segno di sedermi.
“Sarebbe inutile” Rispondo fredda e mi porto una ciocca dietro l’orecchio.
“Debbie, non rendere le cose più difficili” Continua, mettendo la testa fra le mani.
“Non renderò più nulla difficile d’ora in poi, papà. Evitiamoci e basta, per favore”.
Faccio qualche passo indietro e raggiungo le scale.
“Lo stai facendo, Debbie. Dimmi cosa dovrei fare!” Dice lui, alzandosi e girandosi verso di me.
“Non puoi capire, papà” Rispondo, salendo velocemente gli scalini e rifugiandomi in camera mia.
Lui mi segue e bussa insistentemente.
“Per favore…”, sussurro. Lui sospira rumorosamente e se ne va.
Porto le gambe al petto e respiro lentamente.
Le labbra tremano, supplicandomi di lasciare l’orgoglio da parte.
E così scoppio, una volta per tutte.
Cosa c’è meglio di piangere tutta la notte sotto le note di Taylor Swift, risvegliarsi il giorno dopo e rivestirsi di quel muro freddo e compatto? Nulla, appunto.
‘Ti voglio bene, Zayn.’
Scrivo velocemente, avvolgendomi nel piumino.
 


Domenica, eh?
Cioè, sono le 4.00 del mattino ed io non ho chiuso occhio.
Prendo il telefono, digitando il numero del mio migliore amico.
“Debbie” Mi chiama lui dall’altra parte dell’aggeggio, con voce stanca.
“Non riesco a dormire” Mi lamento, appoggiando la testa sul fianco del materasso.
Tututu.
Grugnisco offesa e digito nuovamente il numero. “Perché diavolo mi hai chiuso il telef-”.
“Sto venendo da te” Mi interrompe, discolpandosi.
Mi catapulto davanti allo specchio e guardo l’orribile riflesso che mi si presenta davanti.
“No, no!” Urlo allarmata, toccando lievemente le occhiaie.
“Debbie, mi spieghi che succede?” Chiede lui, preoccupato e stizzito.
“Nulla, voglio solamente parlare un po’ ” Rispondo, sedendomi di nuovo sul pavimento.
“Okay”, mi accontenta.
Già lo immagino dall’altra parte, mentre si passa una mano tra i capelli e gioca con il telecomando della tv.
Accenno un piccolo sorriso, continuando ad ascoltare i suoi respiri farsi regolari.
 


Mi avvicino al calendario, posto alla destra della porticina.
“Lunedì…” Sbuffo e alzo gli occhi al cielo.
“Dude, oh my dude…” Canticchia Niall, versando i cereali nella tazza.
Alzo gli occhi al cielo. “Potresti smetterla?” Sbotto irritata, alzandomi dallo sgabello.
“Te la sei presa?” Domanda lui, sorridendo dolcemente.
Lo ignoro, mettendo lo zaino in spalla.
“Dai Debbie, è solo un Sabato!” Si lamenta, bloccandomi il passaggio. “Okay, prometto che oggi usciamo insieme”, continua.
Poi si volta, osservando il bus fermo davanti casa.
“Noi non ci conosciamo” Lo minaccio, superandolo.
 

Come non detto.
“Oggi usciamo?” Chiede il biondo, cercando di ammaliarmi con il suo sorrisino.
Stringo le braccia al petto, arrabbiata. “No, mi ‘spiace. Sono occupata e non accetto inviti dagli sconosciuti” Dico fredda e mi giro verso Dallas, la migliore amica di Niall,  che parlotta animatamente con Harry.
Cos’ha di così tanto speciale lui, eh?
Niall si arrende, scuotendo la testa e dirigendosi verso gli altri due, lasciandomi così in disparte.
“Ehi…” Sussurra Zayn al mio orecchio, dandomi poi un bacio sulla guancia.
Sorrido istintivamente, girandomi verso di lui.
Allaccio le braccia alla sua vita e appoggio la testa al suo petto.
“Mi sei mancato” Sussurro , accucciandomi a causa del freddo.
Lui butta la testa all’indietro e ride, facendo vibrare il petto.
“Cosa ti ridi? Mi sei mancato davvero tanto. È difficile condividere la casa con due teste bacate” Mi lamento, nascondendo il viso.
“Oggi hai da fare?” Chiede, staccandosi di qualche centimetro.
“No!” Urlo felice, stringendo le sue mani fra le mie.
“Ma avevi detto che eri occupata!”, si lamenta Niall.
Alzo una mano, schiacciandogli il naso. “Adesso lo sono”, ringhio.
“Idiota!” Mi apostrofa mio fratello, togliendo la mia mano dalla sua faccia.
Zayn ride ancora più forte di prima e smette poi di colpo.
“Ehi, non offendere la mia Debbie!” Urla, puntandogli un dito contro.
Poi si catapulta su di me e fa finta di riempirmi di baci.
Niall gli da uno scappellotto. “Già, siete perfetti insieme” Rotea gli occhi, ironico.
“Quindi oggi vieni da me?” Chiede poi il moro, fissandomi.
Annuisco e faccio una smorfia. Lui si leva gli occhiali da vista e li mette a me.
Poi si gira e fa per andarsene,  ma sbatte contro una colonna.
“Attento!” Urlo troppo tardi, scoppiando a ridere.

 


Yabadabadu!

Okay, spero vi piaccia il primo capitolo lol.
In ogni caso, nel banner c'era la Cyrus in tutta la sua bellezza bgjherg.
Peccato che io sia un'incapace e non ho la minima idea di come si carichi AHAHAHAHAHAH.
Comunque, fra due giorni è la Vigilia e l'aria natalizia è sotto ai piedi, davvero. 
Non ho riletto, quindi mi scuso per eventuali errori.

All I want for Christmas is... a review (?)  lol.
Sciah, ragazzuole belle c:



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Capitolo 2
*** "You are not good, I know." ***


*banner figo con la Cyrus. Un giorno lo vedrete, promesso.*





“Allora, si sono sistemate le cose?” Chiede il moro, portando alla bocca un pezzo di carne.
“No” Biascico e punzecchio qualche patatina.
Mi stiracchio e sbadiglio stanca, lasciando stare il cibo.
“Cosa è successo?” Continua lui, corrucciando la fronte.
Poi si alza dalla tavola e sparecchia tutto, velocemente.
“Debbie!” Urla felice Safaa e mi corre contro.
La prendo in braccio e le sorrido dolcemente. “Ma come ti sei fatta grande!”.
“Non la vedi da due giorni, Debbie” Si intromette Zayn, minimizzando la frase precedente.
“Andiamo a giocare?” Mi chiede la bimba, unendo le mani a mo’ di preghiera.
Annuisco allegra. “Certo!”, esclamo.
Lei fa per scendere giù dalle mie braccia, quando Zayn la blocca.
“Cosa si dice, Safaa?” Domanda serio, avvicinando il volto a quello della bimba.
Quest’ultima rotea gli occhi, con fare annoiato. “Grazie Debbie” Dice lei, girandosi verso di me nuovamente sorridente.
Il moro si avvicina ancor di più e le da un dolce bacio fraterno sulle labbra, facendola poi scappare in salotto alla ricerca dei giochi.
Lo guardo per qualche secondo, intenerita.
“Non me lo merito anch’io un bacino?” Domando poi, sporgendo le labbra.
Lui annuisce, poggiando le sue labbra sulle mie.
Gli do uno scappellotto, avendo però come risultato le sue labbra appoggiate del tutto sulle mie.
Mi circonda le spalle con il braccio, facendo un’espressione buffa.
“Allora, andiamo a giocare?” Chiede malizioso, ridendo sotto i baffi.
Altro scappellotto.
“Idiota!” Sussurro, stringendomi sempre di più a lui.
 

“Aha, ti ho trovat-” Urlo, bloccandomi di fronte all’armadio colmo solamente di vestiti.
Zayn scuote la testa, divertito. “Sicura di avere sedici anni?” Domanda, gettandosi sul letto.
Lo seguo, annoiata. “Uscirà prima o poi, vero?” Chiedo, ridacchiando nervosamente.
“L’ultima volta è restata lì per ben due ore” Ride, trascinandomi accanto a lui.
“Mi fai sentire un mostro, così” Esclamo, alzando le braccia al cielo.
Lui ride, cambiando canale. “Non è vero. Ci starà semplicemente spiando” Confida, fermandosi sul programma di musica.
“Crede ancora che noi siamo sposati?” Domando, scoppiando a ridere.
Lui annuisce e accenna un sorriso, prima di scatenarsi con la musica.
“Perché hai pianto?” Domanda poi, facendosi serio.
“Non ho pianto” Fingo, corrucciando le sopracciglia.
Lui si gira verso di me e con l’indice ed il pollice controlla l’occhio destro. “Ed invece si. Non stai bene, lo so”
Sospiro. “Sabato Niall è uscito con Harry. Mi sono sentita tradita, tutto qui” Sussurro, come per nascondere quel piccolo segreto da tutto e da tutti.
Le sue braccia mi avvolgono, calde ed accoglienti.
“Un giorno dovrai accettarlo, Debbie”, dice.
“È ancora troppo presto. E come se non bastasse, Domenica andiamo da mamma” Sbuffo, contrariata del fatto che -come al solito - vedrò i miei genitori discutere sull’uscio di una porta.
“Vuoi che venga con te?” Chiede, appoggiando la sua guancia sulla mia testa.
“Sì, almeno non mi sentirò di nuovo sola”.
Mi accuccio ancor di più nel suo abbraccio, respirando il suo profumo. 
 

“Casa, dolce casa!” Urlo ironica, chiudendo la porticina bianca alle mie spalle.
Faccio qualche passo, titubante del silenzio che regna in casa, e apro il frigo svogliata.
“È vuoto e, sai, dovresti chiuderlo” Mi interrompe Louis, il migliore amico di Harry, dopo qualche minuto.
Mi volto verso di lui, fissandolo con aria estremamente annoiata.
“Ma tu una casa non ce l’hai?”, e chiudo il frigo con la grazia di un ippopotamo.
Lui sobbalza, guardandomi stranito. “E tu saresti la sorella di Niall Horan…” Strabuzza gli occhi, come per indicare che non sono proprio un angelo.
“Non vedo dove sia il problema”.
Apro qualche sportello, alla ricerca di qualcosa da sgranocchiare.
Sono nervosa, estremamente nervosa. E lui non migliora di certo la situazione.
“Harry non ti va a genio, vero?” Domanda di punto in bianco, spostando di tanto in tanto lo sguardo sul cellulare.
Prendo il pacco di biscotti e lo apro furiosamente.
“No” Sibilo, infastidita. “Anzi, dov’è?” Mi guardo intorno, portando alla bocca un biscotto.
“Sta parlando con Niall” Sussurra, assottigliando lo sguardo. “Cose private, ha detto tuo fratello”.
Sbuffo, afferrando un altro biscotto.“Tanta pazienza, Tomlinson. Ci vuole tanta pazienza!”, sospiro.
Lui mi guarda interrogativo e poi si gira verso la porta, dove c’è Niall che sorride.
“Ciao principessa!” Mi saluta dolcemente e si avvicina per darmi un bacio, ma io mi scanso.
Allora lui prova a rubarmi il pacco di biscotti.  
“Niall, lascia in pace Debbie” Dice Anne, entrando in cucina con un vassoio vuoto. “Hai già mangiato la torta con Harry!” Esclama, puntando l’indice in su.
“Cosa?” Domanda Louis in un sussurro, fissando il vassoio demoralizzato.
“Louis, ti senti bene? Eh, io l’avevo detto che un po’ di torta ti faceva bene, ma Harry ha insistito con il fatto che non ne volessi!” Continua lei, appoggiando una mano sulla sua spalla.
Lui sbatte le ciglia più volte e carbura lentamente ciò appena detto dalla donna.
“Harry, scendi o ti distruggo!” Urla, facendo avanti ed indietro per la cucina. “E ti strappo anche le maniglie, così di amore per Jenna ne avrai ben poco!”.
Ma dove siamo finiti?
“Se non la finisci sarò io a strapparti la lingua, così di minchiate da dire ne avrai ben poche!” Lo minaccio io, prima che salga di corsa le scale, e divoro velocemente un altro biscotto.
Niall scoppia a ridere e si siede sullo sgabello accanto a me. Così, io scalo di un posto.
“Ciao principessa!” Urla papà, buttando la valigetta sul pavimento.
Sto per girarmi e chiedergli scusa, quando vedo lui abbracciare Anne.
Già, ormai lei è la sua principessa.
Afferro il pacco di biscotti e metto velocemente il cappotto, anche se devo solamente attraversare la strada.
“Dove vai?” Mi chiede Niall, ma non rispondo.
Sorpasso papà, troppo occupato a parlare della dura mattinata che ha dovuto affrontare e corro verso casa di Liam.
Lui viene ad aprirmi, sorridente. Entro, levo il cappotto e mi butto sul divano.
“Dov’è tua mamma?” Chiedo, osservando la poltrona vuota.
“È uscita con le sue amiche” La scimmiotta lui, accendendo la tv. “Mi ha chiesto di andare insieme a lei. Credi sia la crisi di mezz’età?” Chiede, guardando un punto fisso con disgusto.
Poggio il pacchetto di biscotti accanto a me e comincio ad ingozzarmi. “Hm, no. Però, fra due anni lo saprai” Dico convinta, stringendomi nella felpa.
“Perché?” Chiede lui, dando un morso al biscotto.
“Devo ricordarti il diciottesimo di tuo cugino Paul? Ricordo ancora la faccia di Niall, quello è stato un episodio indimenticabile!” Rido, sfregando le mani una contro l’altra.
“Be’, dai. Sua madre, zia Rose, era solamente un po’ ubriaca e, nonostante i suoi cinquanta e passa anni, ci ha provato con Niall. Insomma, non ci vedo nulla di male!” Si discolpa lui, serio come non mai. 
Lo fisso. “Sei serio?” Domando, alzandomi di scatto.
“No!” Urla, rotolando –letteralmente- dal ridere.
Sospiro sollevata, buttandomi sul divano, noncurante del viso rosso di Liam.
 

“Liam, sicuro di stare bene?” Gli domando preoccupata, mentre lui sciacqua energicamente la faccia.
Lui scoppia a ridere. “S-si”, balbetta.
“È morto…” Comincio, sapendo che quella storia lo porta a raggiungere tre barra quattro pacchi di fazzoletti.
“E ti ricordi quando ci ha provato pure con tuo padre il giorno del Ringraziamento, mentre ritornavamo a casa?” Racconta eccitato, allargando le braccia.
Ridacchio, divertita dalla sua reazione. “Sì, papà ha dovuto scandirle la frase ‘Ehi, zia Rose. Io sono sposato!’, indicando la mamma” Continuo, pensando ai vecchi tempi.
“Già, bei tempi quelli…” Sussurra lui, stoppando le risate. Poi si china sul lavandino, perdendosi nei suoi pensieri.
“Stai bene, Liam?” Domando allarmata, chinandomi un po’.
Lui volta il viso e mi guarda nel profondo degli occhi. “Sì. E tu?”. 
 


They don’t know about the things we do.
They don’t know about the I love you’s.
But I bet you if they only knew,
they will just be jealous of us.
They don’t know about the up all night’s.
They don’t know a thing of my life?  
   Just to fall in love it feels right.                     
Baby they don’t know about,
they don’t know about us.        

Yabadabadu!

Sinceramente non mi sembra granché, però spero vi piaccia.
Diciamo che è un capitolo di passaggio lol.
Forse ci metterò qualche giorno per scrivere il terzo, perché ci sono avvenimenti importanti, mi 'spiace *grilli*.
Va be', vi saluto ragazzuole bgrbkjwg.
Ps: BUON NATALE! 


 

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Capitolo 3
*** “Nervous?” “No: pathetic, stupid, arrogant and mean guy.” ***


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“Pa’, mi dispiace” Mi scuso, sedendomi accanto a lui.
Lui sposta lo sguardo dalla tv e mi da un bacio sulla fronte, circondandomi con il braccio.
“Non ti preoccupare” Mi copre con la coperta e si volta nuovamente verso la tv.
Mi volto anch’io e seguo il film, interessata.
“Sai, anche noi abbiamo avuto te e Niall davvero presto” Mi racconta lui, immergendosi nei vecchi ricordi.
“È per questo che tu e mamma non vi amate più?”, domando.
Lui sospira. “Debbie, le persone cambiano e con loro anche i sentimenti. Tu a vent’anni non sarai più, che so, cotta di Zayn”.
Lo colpisco. “Ehi, io non ho una cotta per Zayn!” Mi difendo e lui alza le braccia in alto.
“Eh, però io ho visto le occhiatine che lanci a Louis!”, continua.
“Non dirlo neanche per scherzo, papà” Dico io, contrariata.
Lui sbatte ripetutamente il gomito contro il mio fianco. “Oh, ora ho capito: tutte le visite che fai a casa di Liam, eh? Capisco che vi conoscete già da piccoli, che Karen è un’amica di vecchia dat-”.
Mi butto sul divano e affondo la testa. “Papà!” Lo richiamo, cercando di farlo smettere.
Che logorroico!

 
Harry entra in cucina e si butta sulla sedia.
“Ciao, eh!” Lo saluto ironica, portando alla bocca le patatine.
Lui mi guarda disgustato e accenna un saluto con il capo.
“Dove sono Niall e Zayn?”, domando.
“Al campo, si sono fermati al bar della scuola”.
“Amore, come sono andati gli allenamenti?” Urla Anne, dal piano di sopra.
Appoggio la guancia al palmo della mano e continuo a mangiare, fissandolo annoiata.
“Una merda, mi sono slogato la caviglia” Si lamenta, gemendo per il dolore.
“Mettiti un po’ di ghiaccio, prima che si gonfi”, gli consiglia lei.
Lui mi guarda. “Prendimi il ghiaccio” Mi ordina, con tono atono.
Alzo le sopracciglia e continuo a mangiare le patatine, aspettando che me lo chieda più garbatamente.
“E smettila di mangiare, grassona!” Esclama, massaggiandosi le tempie.
Le patatine mi si bloccano in gola e sento il bisogno di scomparire.
Abbasso lo sguardo e mi alzo. “Spero la caviglia ti si gonfi quanto un pallone da basket, idiota”.
 
 
Sospiro e sbatto le palpebre, senza togliere lo sguardo dal riflesso.
Ha ragione.
Apro tutti i cassetti e butto dentro una busta tutti gli snack.
Ha ragione.
La porta si spalanca e papà mi guarda interrogativo. “La cena è pronta, Debbie” Annuncia, con tono preoccupato.
Alzo lo sguardo verso di lui. “Stasera ceno da Liam”.
Lui sorride sornione e mi fa l’occhiolino, convinto che io sia cotta del ragazzo.
Alzo gli occhi al cielo e nascondo il sacco dentro l’armadio, provvisoriamente.
Sento già un peso in meno al centro del petto.
Scendo le scale ed esco, senza nemmeno salutare.
“Ehi” Mi saluta Liam, facendomi entrare.
Mi siedo come al solito sul divano. “È uscita di nuovo?” Domando, dando un’occhiata alla poltrona vuota.
Lui rotea gli occhi e si butta accanto a me. “Non ricordarmelo, per favore. È andata al pub”.
Scoppio a ridere, tenendomi la pancia.
Lui si alza e va in cucina, ritornando con dei tranci di pizza.
“Vuoi?” Me ne porge una, ma io scuoto la testa. “Tu, Debbie Horan, stai rifiutando la pizza?” Scherza lui, sbarrando gli occhi.
Accenno un sorriso e abbasso lo sguardo. “Ho già mangiato, sono piena quanto un uovo”, invento.
Lui ci casca e continua a mangiare.
Sposto lo sguardo sulla tv, cercando di frenare lo stomaco che brontola di continuo.
Lui sembra accorgersene. “Ne sei sicura? Ti sta bron-”.
“No, no!” Alzo il braccio, allontanandomi di poco. “Cioè, è l’effetto che mi fa il cibo cinese, non preoccuparti”, ridacchio.
Lui sussurra un imbarazzato “Okay” e si gira di nuovo, con lo sguardo perso e confuso.
 
 
Prendo una vecchia agenda, una di quelle che ti vengono regalate ma che non usi proprio perché appuntamenti non ne hai, e comincio a scrivere.
 

‘Le sue parole mi frullano in testa, non riesco a reprimerle.
Non riesco a sottrarmi da tutti quei vecchi ricordi.
Le memorie mi stanno uccidendo, pian piano, e
le vecchie cicatrici vengono a galla, insieme ai vecchi pregiudizi.
Ha ragione.
Ha ragione perché io sono la prima a rovinarmi.
Ha ragione perché mi sono vista allo specchio e ho visto quel mostro.
E lo stomaco brontola ancora, non cosciente che staserà ingoierà solo aria.’

 
Nascondo l’agenda nello zaino e mi metto sotto le coperte.
 
“Facciamo una partita di basket?” Chiede Harry, levandosi di dosso l’asciugamano.
Niall corre dentro e prende la palla, euforico.
“Sì” Urlo io, battendo le mani.
Lui fa una smorfia. “Tu? Cos’è che vuoi fare, la palla?”, mi indica superiore.
Rimango ammutolita, con le braccia ai fianchi e le labbra dischiuse, mentre loro due cominciano a giocare.
Cos’ho che non va?

 
Strizzo gli occhi, dai quali esce qualche gocciolina, e stringo il cuscino.
 
“Che cosa hai fatto?” Urlo, prendendo in mano la foto ormai bruciata.
“Senti, l'ho trovata sul ripiano della cucina, non ero cosciente di ciò che stava succedendo. O forse, preferivi che la casa andasse a fuoco?” Domanda lui, irritato.
Lo prendo per il colletto della polo e lo sbatto contro il bancone della cucina.
“Prova a rispondermi ancora con quel tono, brut-”.
Niall mi afferra, allontanandomi da lui. “Smettila, Debbie” Dice con tono fermo e poi mi lascia andare.
Mi giro verso di lui. “Lo stai difendendo?” Urlo, stringendo i pugni.
“Questa volta hai torto, mi ‘spiace” Mi rimprovera lui.
Alzo una mano, mostrandogli la foto disintegrata.
Lui scuote la testa,  facendo un passo indietro.
Sposto lo sguardo su papà, che prontamente abbassa lo sguardo.
Abbasso le spalle e me ne vado via, ridotta esattamente come la foto che ho tra le mani.

 
Ed ancora una volta, ha ragione lui.


 
“Guarda lì!” Urlo, indicando due bambini che corrono felici in riva.
Zayn ride e appoggia il mento sulla mia spalla, facendo aderire il suo petto con la mia schiena.
“Mi mancava venire qui” Confessa lui.
Sospiro, mi volto di lato e mi appoggio al suo petto. “Già, mancava anche a me”.
“Che ha combinato Harry?”, domanda.
“Nulla. Volevo stare un po’ con te” Ridacchio, alzando lo sguardo verso di lui.
“Hm. Comunque, Safaa era nascosta nello sportello della cucina” Dice, guardando qualche persona in riva.
“Davvero? Oh mamma, non ci credo!” Urlo, coprendomi il viso. “Tu mi avevi detto che non si nascondeva, ma che ci osservava!”, lo incolpo.
“Oh, avresti dovuto vedere la scena: Io stavo cenando, lei ha aperto lo sportello, mi ha chiesto di farle un panino e poi ha richiuso!” Racconta e si morde il labbro inferiore, per mascherare una risata.
Lo osservo e poi abbasso lo sguardo. “Ridi”, lo prego.
“Come siamo dolci oggi!” Esclama, stringendomi ancor di più.
Rido, continuando ad osservare i due bambini alla riva.


Yabadabadu!

Sono riuscita a mettere il capitolo, yeeeeeah. (?)
A me non piace proprio per niente, a dir la verità.
Anyway, oggi è il compleanno di Lou wjkbngkj.
Ma l'avete vista la foto che ha messo Justin, quella con Jazzy? Cioè, la dolcezza assoluta!
Ps: avete visto la gif? Miley in tutta la sua bellezza afhjkhg.

Buona Vigilia,dolcezze c:

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Capitolo 4
*** “Hi, I’m Alien” “Oh, me too!” ***


*rip banner (?), benvenute gif! lol c:*

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“Spegni quella radio, per l’amor del cielo!” Sussurro, fissando minacciosamente la professoressa di algebra.
“Già, non la smette più” Si lamenta la mia compagna di banco.
“Dovrebbero rinchiuderla” Dico io, sorridendole.
No, aspettate. Ho una compagna di banco?
Scatto verso di lei. “Chi sei tu?” Urlo, attirando l’attenzione in classe.
La professoressa si sistema gli occhiali e si appoggia sulla cattedra. “Perché mai deve sempre interrompere la mia lezione, signorina Horan?”.
“Non inte-” Sto per cominciare a parlare, mai lei mi blocca.
“E risponda a questa domanda: perché mai lei è sempre in presidenza?” Domanda, storcendo di poco il naso.
“Be’, forse perché la preside mi fa simp-”.
“E perché mai lei dev-” Sta per domandarmi, ma la fermo in tempo.
“E perché mai lei deve sempre interrompere le mie risposte?” Urlo, stringendo i pugni.
Alien mi guarda estremamente divertita, anche se copre con una mano il sorriso.
“Senta, Miss. Clarkson, io adoro profondamente il suo modo di esporre questa sua materia. Ma, diciamocelo, l’algebra non fa per me!” Dico con un finto linguaggio forbito, alzando le braccia verso il cielo.
“L’ho notato, devo dire. Adesso, dopo questo suo squisito intervento, può andare a conversare con la preside, no?” Chiede lei, indicando gentilmente la porta – alias: mi sbatte fuori-.
 

“Non la sopporto” Mugugno, facendo avanti ed indietro per il corridoio semi-deserto.
La ragazza di prima, la mia compagna di banco, corre verso di me.
“Ciao!” Mi saluta lei pimpante, mentre è indaffarata ad allacciare una sciarpa verde al collo.
“Ciao…” Sussurro, aspettando che mi dica il suo nome.
“Sono Alien”.
Alien? ALIEN? Ma quale persona sana di mente chiamerebbe sua figlia ‘Alien’?
“Oh, anche io!” Esclamo, facendo il saluto dei marziani.
Lei scoppia a ridere e diventa tutta rossa.
“Comunque, cosa ha detto la vecchia dopo che sono uscita?” Indago, portando le mani intrecciate al petto.
Lei porta un dito sul labbro inferiore. “Mannaggia, sempre lei! Ma ditemi voi, come si fa? Io proprio… Continuiamo con la lezione, ragazzi!” La imita lei, facendosi scappare qualche risata.
Una mano mi picchietta sulla spalla.
Mi volto. “Non la sopporto” Urlo, ritrovandomi davanti i ragazzi.
Zayn scoppia a ridere. “Cos’hai combinato?”, chiede.
Lo fulmino. “Non la sopporto” Piagnucolo, allacciandomi al suo abbraccio.
Lui mi culla ancora per un po’, facendomi quasi addormentare.
Niall –chi altro poteva essere?- tossisce. “Hm, ragazzi? State facendo le radici” Dice lui, smuovendomi un po’.
Ma Zayn, per tutta risposta, mi abbraccia ancora più forte.
“Zayn, tieni quella mano lontana” Lo minaccia il biondo, picchiettando un piede sul terreno.
“Comunque, lei è Alien” Annuncio, con gli occhi chiusi, alzando l’indice verso destra per indicarla.
Lei tossisce e ridacchia, imbarazzata. “Debbie, sono dall’altra parte!”. 
 
 

“Ciao…” Biascico, posando lo zaino a terra.
Anne si gira verso di noi e smette di apparecchiare.
“Com’è andata a scuola?” Chiede papà, sbucando dal salotto.
Mi siedo e osservo in silenzio la tovaglia azzurra.
“Bene” Dice Niall, sedendosi accanto a me.
“Ma’, che hai preparato per cena?” Spezza il silenzio Harry, guardandosi attorno.
Anne tentenna un po’ sul posto e poi sorride. “Abbiamo ordinato da Nando’s!” Esclama, attirando subito l’attenzione di Niall.
Papà si alza e prepara la tavola, osservando Niall che fissa il piatto meravigliato.
“Allora, buon appeti-” Fa per dire papà, ma viene interrotto dal biondo che mastica rumorosamente.
Mi giro verso di lui, disgustata. “Da quant’è che non mangi?” Chiedo, allontanandomi di qualche centimetro.
Lui alza gli occhi al cielo. “Mangia!” Sbraita lui, come una donna incinta.
Allontano il piatto. “Passo, mi hai fatto passare la fame”, lo incolpo.
 

“Dove andate?” Domanda Niall, girandosi verso i nostri genitori.
“A casa di nonna” Sussurra Anne, come se fosse una di famiglia.
“Ed Harry?”, continua il biondo.
“Da Tomlinson!” Esclamo e scuoto nervosamente il capo.
Papà ride, fa un cenno con la mano e poi esce insieme ad Anne.
“Guarda!” Urla Niall, puntando il dito sul televisore.
“L’orso della casa blu!” Urlo a mia volta, buttandomi sul divano.
È stato divertente giocare in allegria! C’è solo un inconveniente, che il tempo vola via” Canto io.
Addio, addio, amici addio. Noi ci dobbiamo lasciare, ma, ehi, io dico che è okay…” Continua lui.
Mi butto sul biondino, delicatamente.
Io non vedo l’ora di tornare, voglio ritornare!”, concludiamo insieme.
Osservo l’orso continuare a cantare e nel frattempo mi alzo.
“Quindi, mi hai perdonato?” Chiede dopo un po’, con un odioso sorriso stampato in faccia.
No.
Giusto in tempo il mio telefono vibra, così rispondo.
“Pronto?” Domando, corrucciando la fronte.
“Dolcezza” Dice dall’altra Zayn, con voce dolce.
Mi allontano di qualche passo per sentirlo meglio. “Zayn”.
“Debbie” Dice lui con fare ironico.
“Jawaad”, scherzo.
“Dobbiamo ancora continuare per molto?”, sbuffa lui. “Stai bene?” Chiede dopo qualche secondo.
“Sì, sono solo stanca” Mi lamento, sedendomi sullo sgabello.
“Debbie” Mi richiama lui, tra l’ironico ed il preoccupato.
“Jawaad”, lo imito.
“È successo qualcosa?” Domanda e sospira.
Aiutami, Zayn. Voglio andare via, aiutami. 
Sento dei passi avvicinarsi.
“Jà, devo andare. Ci vediamo domani” Sussurro, prima di pigiare il tasto rosso.
Salgo velocemente le scale e prendo l’agenda.     
           

Ti è mai capitato di voler scappare, senza un motivo preciso? 
Solo di voler scappare e andare lontano.
Forse perché sai che lì non starai mai bene, sai che, per un motivo preciso,
Dio ha deciso che quello non è il tuo posto.
Il posto dove troverai la felicità.
Che poi, felicità? Siamo mai stati realmente felici?

Ti è mai capitato di non sentirti capito?
Come quando cerchi di spiegare il perché di una cosa,
quando un perché non c’è.
Non riesci a spiegarlo nemmeno a te stessa.
 Le parole ti muoiono in gola.
Non puoi pronunciarle perché sai che provocherai solo del male.
E male, anche questo: può mai essere definito qualcosa tale?
Il male fa parte di noi, così come lo fa il bene.
Noi siamo il male, perché feriamo senza rendercene conto.
Feriamo, colpiamo ed affondiamo le persone che più amiamo.
E non riusciamo ad accettare, perché è difficile.
Siamo anche fragili, perché siamo i primi a distruggere noi stessi.
Noi che il male lo vogliamo combattere e poi ce l’abbiamo dentro.
Ti è mai capitato di dire la cosa sbagliata, pur sapendo
 che lo è?
Non facciamo altro che sopprimere quelle parole che urlano dentro di noi.
Sappiamo di sbagliare, ma non facciamo nulla.
E nulla: un’altra parola.
Ti sei mai sentito NULLA?
Ti sei mai sentito come se a nessuno importasse di te,
troppo piccolo e silenzioso in un mondo così grande e rumoroso?
Come quando vuoi qualcuno che ti capisca senza dire nulla.
O quando osservi le persone che ami da una vita cambiare.
Già, cambiare.
Tutti noi cambiamo, prima o poi.
I fatti, le persone, il mondo esterno: tutto questo ci fa cambiare.
Ma più di tutto le parole, ne siamo totalmente condizionati.
E sono esattamente le stesse che muoiono dentro di noi.’

 
Sento i passi del biondo sempre più vicini, così lascio stare.
“Debbie?” Domanda Niall, avvicinandosi alla porta.
Butto l’agenda dentro lo zaino, chiudendo quest’ultimo.
Mi metto sotto le coperte e aspetto che lui mi dia il bacio della buonanotte.
Lui, però, si siede sul letto. “Mi manca parlare con te”, dice.
Sospiro, girandomi dall’altro lato.
“Debbie…” Riprova, accarezzandomi un braccio.
Chiudo gli occhi e resto ferma immobile.
“Vado a dormire” Sussurra dopo un po’ e si alza dal letto, lasciandomi ancora una volta da sola.  




Yabadabadu!

Buonasera, dolcezze afhkjg.
Come avete passato il Natale?
Il capitolo sinceramente non mi convince, però va be'.
Vi piace Alien? Io l'adoro njkgbjw.

@xhemakesmehappy su twitter.




      

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