Don't leave me alone di _Ecchan_ (/viewuser.php?uid=156590)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'incendio ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2: La lettera (parte 1) ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3: Novità e Rivelazioni ***
Capitolo 1 *** L'incendio ***
KuroFic 1
La prima cosa che vide nel cuore della notte, quando aprì
gli occhi, fu
una densa cortina di fumo che le impediva di vedere a pochi centimetri
di distanza dal suo viso. Il suo primo istinto fu quello di buttarsi ad
aprire la finestra, ma si bloccò quando due mani la
afferrarono
per le spalle e la tirarono indietro mandandola a sbattere la testa
contro lo spigolo della scrivania in mogano dove erano appoggiati
alcuni importanti documenti. Tra di questi vi riconobbe una lettera che
era sicuramente stata messa lì da poco e doveva contenere
qualcosa d'importante.
L'uomo che
l'aveva ferita, quando vide che aveva adocchiato la
lettera, infilò una manò nella tasca
della giacca e
ne estrasse un pugnale che iniziò a fendere per colpirla, la
ragazza inciampò nel tappeto finendo per terra, trovandosi
dopo
pochi secondi con un pugnale puntato alla gola, -ormai ti ho presa-
l'aggressore avvicinò ancora di più l'arma alla
ragazza,
un solo movimento e avrebbe probabilmente anzi, sicuramente, perso la
vita -non esattamente- riuscì a sussurrare afferrando la
lama
del pugnale.
Provò
un dolore lancinante alla mano ma continuò a
stringere per avere la presa ben salda, tanto che l'aggressore dovette
lasciar andare la presa, lei ghignò divertita per poi
impugnare
l'arma dalla parte del manico e colpire l'uomo che cadde a terra.
Sapeva benissimo di
non averlo ucciso però doveva
sbrigarsi ad uscire da quella casa. Afferrò la
lettera e
corse verso la porta di camera sua, per poi aprirla e trovarsi davanti
un
muro di fuoco. "Maledizione" fu quello che riuscì a pensare
prima di sentire un grido proveniente dalla stanza al piano di sotto,
quella dei suoi genitori e realizzò solo in quel momento che
l'uomo che l'aveva aggredita probabilmente non era lì da
solo.
Cercò in camera sua qualcosa che la potesse aiutarla a
spegnere
il fuoco ma non trovò niente e l'unica soluzione, dopo
quella di
gettarsi tra le fiamme sperando di riportare meno danni del previsto,
era quella di calarsi dalla finestra; da camera sua al giardino della
villa c'erano più o meno tre metri d'altezza e forse avrebbe
avuto la fortuna di atterrare in un cespuglio.
Si catapultò ad aprire la finestra, non avrebbe mai voluto
rischiare ma la villa dove abitava aveva preso fuoco e aveva una ferita
sulla tempia e una più profonda sulla mano. Poteva solo
sperare
nel meglio. Inspirò profondamente e, dopo aver preso
coraggio,
si lanciò.
L'impatto col terreno non fu minimamente paragonabile al dolore che
provava nella mano, anche se, una volta atterrata, rimase con gli occhi
serrati per paura che qualcosa potesse essere andato storto, teneva
ancora la lettera stretta saldamente per paura di perderla, decise
quindi di nasconderla nella tasca della camicia da notte per poi,
assicurandosi che non ci fossero altri banditi in giro, alzarsi in
piedi e correre verso il portone d'ingresso.
Avvicinò la mano sana alla maniglia ma, quando fece per
aprirla,
si ritrovò travolta da una figura che stava piangendo.
-Madre... perchè state piangendo?- aveva visto pochissime
volte
piangere sua madre, lei di solito era così forte, eppure ora
stava mostrando la sua debolezza. -Elodie... devi scappare, loro ti
stanno cercando per ucciderti!-
-Loro chi?- domandò cercando di non sembrare spaventata -e
perchè dovrebbero volermi morta?-
-Non ho tempo per spiegarti purtroppo, figlia mia, hai con te la
lettera?- annuì, -allora seguimi, tu devi scappare, devi
salvarti!- afferrò la figlia per il polso e
iniziò a
correre verso la carrozza.
Elodie non riusciva a pensare a niente, se non al fatto che qualcuno la
voleva morta.
La corsa fu la più breve della sua vita, anche se respirava
a
fatica sentendosi oppressa da un peso, salì sulla carrozza e
rimase in attesa mentre sua madre pagava il conducente per portare
Elodie a Londra.
-madre... perchè non venite con me?-
-eccole sono laggiù! Prendiamole prima che riescano a
scappare- "di nuovo quegli uomini" pensò Elodie,
-ascoltami bene, il conducente è disposto a portarti fino a
Londra, io servirò da esca, li tratterrò fino a
che non
sarete partiti-
-no... non potete farlo-
gli uomini si stavano avvicinando sempre di più
-Arrivederci, Elodie-
la carrozza partì nel preciso istante in cui i banditi
raggiunsero la madre di Elodie, la quale riuscì a
tenergli
testa per qualche secondo, ma era troppo debole. Uno dei due uomini la
raggiunse e, con un colpo deciso, la ferì al collo, Elodie
vide
il corpo di sua madre per terra, in una pozza di sangue, la vista
iniziò a farsi sempre più sfocata a causa delle
lacrime
che iniziarono a scendere pochi secondi dopo, -mamma-
sussurrò
tra i shinghiozzi rannicchiandosi sulla panca.
ANGOLO
AUTRICE:
Allora
come vi pare?? (va a ripararsi dietro ad una trincea con l'elmetto da
soldato)
Ho
sempre avuto abbastanza paura a pubblicare qualcosa su Kuroshitsuji...
e questa è la prima volta che pubblico!!!! (che
emozione!!)
Mi
raccomando fatemi sapere come vi pare ok?
Baci
_Ecchan_
|
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Capitolo 2 *** Capitolo 2: La lettera (parte 1) ***
-Signorina Elodie, tra poco saremo a Londra- la ragazza
sobbalzò, per quanto tempo era rimasta rannicchiata? Si
sistemò sulla panca e guardò il suo riflesso nel
finestrino della carrozza, gli occhi color zaffiro erano ancora un po'
gonfi a causa del pianto e i capelli blu, solitamente raccolti in una
coda alta, erano tutti spettinati. Sciolse i capelli e li
pettinò un po' con la mano sana per poi strapparsi una
striscia
di stoffa dalla manica della camicia da notte e bendarsi
frettolosamente la mano ferita, fermando poi la medicazione con il
nastro.
Si ricordò solo in quel momento della lettera
così, per ammazzare il tempo, decise di leggerla.
Aprì la busta e subito ne uscirono un foglio e una foto, la
quale ritraeva un bambino che stava giocando. "ma... questo bambino
è identico a me" pensò osservando attentamente la
foto e
cercando qualche differenza, decise quindi di leggere la lettera. Il
foglio era molto spiegazzato ma Elodie riuscì lo stesso a
riconoscere la scrittura di sua madre, quei tratti molto eleganti e
tracciati frettolosamente che la distinguevano.
Iniziò a leggere sperando di trovare spiegazioni riguardanti
il motivo dell'aggressione e la foto che le era stata data:
'Cara Elodie,
non saprei nemmeno come inziare perche il contenuto di questa lettera
ti è stato nascosto per tanto, forse troppo tempo.
Mi avevano detto di aspettare fino al compimento dei tuo 16 anni
almeno, ma io non potevo sopportare oltre, il peso che dovevo portare
era troppo.
Voglio iniziare dicendoti che tu sei la gioia più grande
della
mia vita, so come hai sofferto a causa dei continui litigi tra me e tuo
padre, e di come, a causa della crisi economica che ci ha colpiti anni
fa, hai dovuto rinunciare a tutte le cose che ti piacevano; per esempio
lo studio del pianoforte e del canto e tutti i balli a cui eravamo
soliti partecipare.
Mi piaceva vedere come osservavi le persone più grandi che
ballavano, immaginandoti da adulta, al loro posto. Sei cresciuta troppo
in fretta figlia mia, hai iniziato ad occuparti della casa a soli otto
anni e ogni volta che mi aiutavi a stendere i panni oppure a preparare
il pranzo o la cena, mi sentivo la donna più felice del
mondo.
Ho capito però che la felicità che provavo
vedendoti
crescere di giorno in giorno, era una specie di compenso per il peso
che ho dovuto portare e porto ancora oggi. Ora hai 14 anni, e sei
pronta per sapere la verità.
Tu sei stata adottata. Non so come reagirai quando leggerai questa
lettera, ma sicuramente vorrai sapere tutta la verità, che
ora
ti scriverò.
Tutto è iniziato il 10 dicembre 1875, faceva molto freddo
quel
giorno e io e la tua vera madre eravamo nella stessa stanza d'ospedale
per due motivi completamente differenti. Tua madre avrebbe avuto pochi
giorni dopo due bambini, mentre io avevo appena perso il mio a causa di
un grave incidente. La vita per me aveva perso senso, ero andata a
Londra solo per una vacanza e avevo in poco tempo perso una delle gioie
più grandi della mia vita. Tua madre è stata
molto
gentile, mi ha consolata e in poco, pochissimo tempo siamo diventate
amiche.
Quando quattro giorni più tardi siete nati tu e tuo
fratello, mi
sentivo felice per Rachel, eravate due bambini splendidi. Tuo fratello,
Ciel,
era nato per primo ed era un pochino più robusto mentre tu,
nata
per seconda, eri piccolissima e sembravi una bambola di porcellana.
Rachel rimase in ospedale nei giorni successivi, mi avevano messo nella
stanza vicina quindi non la vedevo più tanto spesso, un
giorno
andò a farle visita la regina in persona, io credevo che
volesse
congratularsi, augurarle buona fortuna. Invece sentii Rachel scoppiare
a piangere, non ne capivo il motivo e più ci pensavo
più
mi sentivo triste per lei e mi chiedevo cosa fosse successo. La regina
andò via pochi minuti dopo essere andata a farle visita e io
non
ebbi abbastanza coraggio per andare a chiederle cosa stava succedendo.
La mattina seguente, quando mi svegliai trovai una lettera nella quale
Rachel mi spiegava che non era previsto che avrebbe avuto due gemelli,
e la regina non accettava ciò che era successo, devi sapere,
Elodie, che il tuo vero padre era il cane da guardia della regina, ed
ogni ordine della regina non poteva fare a meno di portarlo a termine.
Perciò quando la regina ordinò a tua madre di
abbandonarti, perchè sarebbe stato più
vantaggioso tenere
un figlio maschio per mandare avanti il nome Phantomhive, lei fu
costretta, a suo malgrado, ad accettare.
Non sapendo a chi affidarti decise di darti in adozione a me, che avevo
appena perso il bambino e, non sapendo cosa fare, accettai.
So che proabilmente ti sembrerà assurdo che te l'abbiamo
tenuto
nascosto per così tanti anni, ma fu tua madre, quando
riuscii a
rintracciarla, che mi pregò di non dirtelo fino a che non ti
avessi ritenuta pronta. Rachel mi ha chiesto di inviarle delle tue
foto, per vederti crescere, anche se a distanza, e io l'ho sempre
accontentata.
Ti prego non odiarmi per averti tenuta nascosta la verità
per
così tanto tempo, anche se lo farai, sappi che io ti
vorrò bene per sempre.
baci
Tua madre'
-Quanto manca per arrivare a Londra?-
domandò stringendo forte
il pugno... troppo forte. La ferita ricominciò a sanguinare
sporcando la medicazione e un angolo della lettera ormai spiegazzata,
-Non
dovrebbe mancare molto, perchè me lo chiedete?-
un rumore di
spari e il finestrino rotto a pochi centimentri dal viso di Elodie.
Stava succedendo di nuovo. Ci fu una pausa di silenzio quasi surreale,
-scusatemi signorina, il viaggio non
sarà più molto comfortevole-
La carrozza iniziò ad andare velocemente, troppo
velocemente.
Elodie continuava ad essere scaraventata da una parte all'altra come
una trottola quando prendevano le curve, ma se serviva per non farsi
raggiungere a lei andava più che bene.
Pioveva e la strada che stavano percorrendo era molto pericolosa oltre
che buia. Il cavallo prese una curva molto larga e la carrozza
slittò.
Elodie non capì all'istante quello che stava succedendo, la
carrozza si piegò di lato, schiantandosi e iniziando a
scivolare
in quella che, alla ragazza, sembrò una caduta infinita.
-capo, credete che sia morta?-
-deve esserlo per forza, nessuno riuscirebbe a sopravvivere dopo una
caduta del genere, e comunque, nel remoto caso in cui dovesse essere
ancora viva, ormai è nella foresta, piove e molto probabilmente è anche ferita, la stradina che percorre la foresta è poco trafficata e potrebbe considerarsi davvero fortunata se qualcuno decidesse di aiutarla... Ora dobbiamo
occuparci del conte Phantomhive e fare in modo che non riesca a leggere
la lettera, ma per il momento, la nostra missione si può
dire
compiuta-
E i due si allontanarono
Elodie si sentiva stordita, era rannicchiata in un angolo della
carrozza ormai distrutta e la cosa più inquietante era che
non
sapeva come uscirne. Tra l'altro i finestrini erano andati in
frantumi e una scheggia abbastanza grossa le aveva ferito un fianco.
Fece pressione più volte sulla portiera e, finalmente,
strisciò fuori da quell'incubo. Rimase per un po' sdraiata
per
terra completamente indolenzita, per poi alzarsi con molta fatica e
iniziare a camminare, nella speranza di trovare una strada che la
potesse portare a Londra.
Proseguì per vari chilometri fino a che, a causa di una
fitta al fianco, cadde su una stradina sterrata.
-Anche questa visita si è rivelata un buco nell'acqua-
-danna-sama, lo sapevate che a quest'età avrebbero iniziato
ad arrivarvi proposte di fidanzamento-
-già... ma non immaginavo sarebbe stato tutto
così
noioso... le ragazze nobili pensanso solo ad apparire belle,
ai
bei vestiti... tutto questo mi ha rotto-
-Danna-sama, se permettete, sarete costretto a fidanzarvi con una
nobile per mandare avanti il vostro buon nome-
Alois sbuffò. Per quanto ancora sarebbe stato costretto a
partecipare a quegli stupidi incontri? A lui l'amore sembrava la cosa
più stupida al mondo.
La carrozza si fermò di colpo, -E adesso cos'è
successo?-
domandò il conte guardando distrattamente fuori dal
finestrino -Non ne ho la
più pallida idea Danna-sama- spiegò Claude. Alois
scese
dalla carrozza e, incuriosito, corse a vedere cosa l'avesse fermata.
Il cavallo era immobile vicino a quello che sembrava il corpo di una
ragazza.
Il conte si avvicinò alla ragazza, la quale cercò
di alzarsi ma gemette e si lasciò cadere di nuovo.
-Claude... c'è una ragazza ferita... dobbiamo aiutarla!-
Alois non riuscì a capire come, ma sentiva crescere dentro
di
se il bisogno di proteggerla, cosa che non era mai capitata, forse
perchè in quel momento sembrava la creatura più
fragile
del mondo.
Il demone comparve dietro al suo padrone, -Yes your highness- si
inchinò, Alois prese in braccio la ragazza ferita, la quale
dapprima si
dimenò poi però, priva di forze, si
lasciò
trasportare.
"Sento che quest'ultima visita non si è rivelata proprio un
buco
nell'acqua Danna-sama" pensò Claude divertito prima di
seguire il suo padrone sulla carrozza.
ANGOLO AUTRICE
hehehehe che
tenero Alois
Alois: Non
è divertente farmi comportare così da rammollito!
Elodie: E non
fare lo
smorfioso, negli avvertimenti c'era scritto, piuttosto,
perchè
io dovrei accettare di farmi aiutare da uno come lui??
Alois: Cosa intendi
con il termine 'Uno come lui' ??
_Ecchan_: Ok...
smettetela di
litigare se non volete fare cose non scritte nel contratto che per
sbaglio è finito nel camino.
Alois e Elodie: Che
cosa??
_Ecchan_: Hey
niente spoiler!!
Comunque fatemi sapere cosa ne pensate della fic, sono accettate tutte
le critiche sia positive che negative (ovviamente sempre che non siano
solo per
insultarmi)
Baci
_Ecchan_
|
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Capitolo 3 *** Capitolo 3: Novità e Rivelazioni ***
.
Un raggio di sole entrò dalla finestra posandosi sul viso
addormentato di Elodie, la quale aprì gli occhi ma dovette
sbattere più volte le palpebre prima di abituarsi alla luce
del
sole.
Mosse piano braccia e gambe poi, con molta fatica, riuscì a
sedersi.
Era in una stanza molto grande con le pareti bianche impreziosite con
decori oro che ricordavano un ramo di ciliegio, il pavimento era
coperto in gran parte da un tappeto rosso, in un angolo della stanza
c'era una libreria di legno di rovere, così come l'armadio
appoggiato alla parete di fronte al letto.
-Finalmente ti sei svegliata-
Elodie si girò trovandosi di fronte ad un ragazzo biondo con
gli occhi dello stesso colore del ghiaccio
-Dove mi trovo? E soprattutto... voi chi siete?-
La ragazza sentì un brivido, non di paura, di freddo;
abbassò lo sguardo e notò che indossava un
semplice top
bianco che le copriva il petto. Afferrò la coperta e la
strinse
al petto cercando di coprirsi come meglio poteva
-è inutile che ti copri... tanto ti ho già vista -
Elodie iniziò ad arrossire violentemente, perchè
si rivolgeva a lei dandole del Tu?
-E comunque, il mio nome è Alois Trancy, ti do il benvenuto
alla mia residenza, sentiti pure libera di darmi del tu.
Ora mi faresti il piacere di dirmi il tuo nome e come mai ti trovavi in
un bosco ferita?-
-Mi chiamo Elodie, casa mia è stata distrutta da un incendio
e
mi trovavo in un bosco ferita perchè la carrozza che doveva
portarmi a Londra ha sbandato ed è finita giù da
un
dirupo-
ci fu una breve pausa di silenzio, poi il ragazzo fischiò
-wow-
Il commento di Alois alle orecchie di Elodie arrivò come un
qualcosa di sarcastico, una presa in giro.
Nella stanza per qualche secondo regnò il silenzio
più
totale fino a quando non entrò una cameriera per aiutare
Elodie
a vestirsi.
Alois si avvicinò alla ragazza e le sussurrò
all'orecchio
una frase che le fece ribollire all'istante il sangue nelle vene:
-Puoi anche rimanere "vestita" così Elodie, tanto non mi
dispiace vedere il tuo corpo-
Elodie strinse forte i pugni rischiando di far riaprire la ferita sulla
mano, mentre lo guardava camminare verso la
porta iniziò a
domandarsi: "ma come si permette? è un conte eppure si
comportava in modo
così presuntuoso e pervertito?"
-perdonate il danna-sama, è un ragazzino un po' troppo
vivace-
"vivace? Egocentrico e pervertito vorrai dire!" stava per esclamare
Elodie ma Alois si fermò sulla porta
-Elodie, tra mezz'ora voglio vederti nel mio studio per discutere di
una cosa molto importante- poi se ne andò.
La ragzza si alzò in piedi aiutata dalla cameriera, la quale
iniziò
ad aiutarla a vestirsi, notò solo in quel momento che la
domestica che la stava aiutando a vestirsi aveva una benda che le
copriva l'occhio sinistro,
-mi scusi... - non concluse aspettando di ricevere un nome in risposta
-Hannah, signorina- esclamò la cameriera aiutando Elodie ad
indossare la sottogonna
-Hannah, potrei sapere cosa vi è successo all'occhio?-
continuò la ragazza, senza smettere di fissare la domestica
e
notando che sobbalzò non appena ebbe sentito la domanda
-ecco... si può dire che è una punizione per non
aver svolto al meglio il mio lavoro-
hannah fece indossare il corsetto alla ragazza
-adesso devo stringere un po', vi potrebbe fare male all'inizio ma non
preoccupatevi, vi ci abituerete subito- per la prima volta Hannah
guardò in faccia Elodie e non potè fare a meno di
notare
a quanto somigliasse al conte Phantomhive.
-ok, stringete pure- appoggiò le mani al muro per avere
più stabilità mentre la cameriera
cominciò ad
allacciarle il corsetto cercando di essere delicata per non farle
riaprire la ferita sul fianco.
Dopo aver allacciato per bene il corsetto, Elodie, sempre aiutata da
Hannah, indossò l'abito: era un'abito bianco abbastanza
semplice, con le maniche corte e un po' a sbuffo, la gonna le arrivava
alle ginocchia ed era ornata da alcuni pizzi e fiocchetti che nel
complesso rendevano l'abito molto femminile e conferivano ad Elodie
un'aspetto dolce e tranquillo.
La ragazza indossò degli stivali bianchi con i lacci,
bianchi
anch'essi, e si sistemò i capelli senza però
raccoglierli
come faceva al solito, poi si guardò allo specchio
-Grazie mille per avermi aiutata Hannah-
-Ho fatto solo il mio dovere- la cameriera fece un leggero inchino
tenendo lo sguardo basso, Elodie si ricordò solo in quel
momento
di ciò che le aveva detto Alois,
-Hannah, potrei rimanere un attimo sola?-
-Come desidera signorina. Posso capirla benissimo, dev'essere dura per
lei. Lo studio del signorino si trova al piano di sotto, in fondo al
corridoio a destra. Con permesso- Hannah fece un lieve inchino per poi
uscire dalla stanza, e così Elodie rimase da sola. Si
buttò a pancia in su sul letto e, come era suo solito fare
quando aveva un po' di confusione in testa, ripensò agli
avvenimenti avvenuti nelle ultime 24 ore.
"ok, allora: mi sono svegliata, c'è stato un incendio dove
abitavo, qualcuno ha tentato di ammazzarmi, credo a causa della
lettera, mi sono buttata giù dalla finestra, ho trovato mia
madre, sono stata caricata sulla carrozza senza avere nemmeno una
spiegazione, siamo partiti, mia madre è stata uccisa..." il
flusso di pensieri nella mente di Elodie si fermò di colpo
mentre i suoi occhi tornarono lucidi, scosse la testa e riprese a
pensare "... ho scoperto di avere un fratello gemello di nome Ciel,
qualcun'altro, o forse lo stesso di prima, ha tentato di uccidermi, la
carrozza ha sbandato, siamo caduti, mi sono salvata miracolosamente
strisciando fuori dalla carrozza mezza distrutta, però ero
ferita, così ho camminato fino a raggiungere una stradina,
sono
caduta e sono stata portata qui e curata. Alois, il ragazzo che mi ha
salvata, si è rivelato un conte egocentrico e pervertito che
punisce severamente la servitù quando non svolge il suo
lavoro
come si deve, l'occhio di Hannah ne è un esempio... " si
fermò qualche secondo a fissare il soffitto, "E questo
dovrebbe
aiutarmi a togliermi la confusione dalla testa? La situazione
è
più complicata del previsto e tutto a causa di una stupida
lettera... un momento... che fine ha fatto la lettera?" si
alzò
di colpo e iniziò a cercare nella stanza, "maledizione...
non
posso averla persa, magari qualcuno l'ha presa. E magari questo
qualcuno è un conte biondo che mi deve parlare...
Maledizione!"
urlò mentalmente Elodie precipitandosi fuori dalla stanza.
Era talmente di fretta che si dimenticò di ciò
che gli
aveva detto Hannah e finì per girare tutta la residenza
senza
ovviamente trovare ciò che stava cercando.
Si appoggiò al muro sconsolata, "non posso essermi persa...
non
posso avere un senso dell'orientamento tanto pessimo" pensò
sospirando.
All'improvviso inizò a percepire una vaga sensazione di
vertigine, tutto intorno a lei cominciò a girare
vorticosamente
mentre una voce mielosa ripeteva "ti ritroverò", Elodie si
portò le mani alla testa e serrò gli occhi per
poi
iniziare a correre senza sapere dove stesse andando, e poco dopo
andò a sbattere contro qualcosa, o meglio, qualcuno.
Cadde per terra, -tutto bene, signorina?- Elodie riaprì gli
occhi, trovandosi davanti tre figure praticamente identiche. A parlare
era stato probabilmente quello in mezzo, che ora le stava porgendo la
mano come appiglio per rialzarsi.
-Eh? A-ah, si... grazie- rispose lei mentre cercava di non pensare a
ciò che le era successo poco prima, -credo... di essermi
persa,
potreste dirmi dove posso trovare lo studio del conte Trancy?-
domandò poco dopo per interrompere il silenzio, i tre si
bisbigliarono qualcosa all'orecchio per poi annuire e dire
contemporaneamente: -Certo, ci segua signorina-
Camminarono per un po' in silenzio, i tre domestici davanti mentre
Elodie li seguiva tenendo lo sguardo fisso sul tappeto finemente
decorato che ricopriva parte del parquet e canticchiando mentalmente
'God save the queen' nel tentativo di tenere la mente occupata.
Aveva 'cantato' quasi metà canzone quando i tre servi si
fermarono davanti ad una porta in fondo al corridoio e solo in quel
momento a Elodie tornò in mente ciò che le aveva
detto
Hannah su come arrivarci e si diede mentalmente della stupida.
Non ci fu bisogno che bussassero alla porta, perchè
quest'ultima
si aprì da sola, o meglio, fu aperta da un uomo alto e,
secondo
la ragazza, anche parecchio inquietante, vestito di nero con capelli
neri e occhi color ambra.
-Voi tre, che ci fate qui?- il suo sguardo si posò sulla
ragazza, la quale abbassò immediatamente lo sguardo,
-capisco,
lei deve essere Elodie. Si accomodi prego, il danna-sama la sta
attendendo, riguardo a voi tre invece, tornate al vostro lavoro-
Elodie entrò velocemente nello studio di Alois, sentendo lo
sguardo dell'uomo puntato addosso.
-Elodie, ti stavo aspettando- il conte Trancy sorrise, fece cenno
all'"uomo inquietante" di uscire e indicò alla ragazza la
poltrona davanti alla scrivania,
-prego, siediti. Prima che tu me lo chieda, ti spiegherò
tutto
quello che devi sapere su questa villa. La servitù
è
composta da: Hannah che sarebbe la cameriera, Timber Thompson e
Canterbury sono i servi mentre Claude è il mio maggiordomo-
Elodie annuì cercando di segnarsi mentalmente tutti i nomi,
-Questa è la mia residenza, o meglio, era la residenza di
mio
padre, è passata a me dopo la sua morte...- ci fu una breve
pausa di silenzio dopodichè Alois riprese a parlare -e
questo
è tutto. Diciamo che sono poche le cose veramente importanti
sulla residenza, ma ora saltiamo i convenevoli e andiamo al punto.
Quando ti ho trovata sulla stradina stringevi una lettera, un po'
sporca di sangue ma ancora leggibile. All'inizio non avevo intenzione
di leggerla ma...-
-... poi l'hai letta- finì Elodie.
-Dovevo sapere qualcosa di più su di te-
Non sapeva come reagire, in effetti poteva rivelarsi un bene, magari
l'avrebbe aiutata a trovare suo fratello. Ma pensandoci bene
probabilmente non l'avrebbe fatto, non esistevano persone
così
premurose con una sconosciuta provenuta da chissà dove.
Elodie tenne lo sguardo basso mentre Alois iniziò a fissarla
per
capire cosa le stesse passando per la mente, poi si alzò e
andò dietro alla poltrona dove si era seduta la ragazza
-A quanto pare la situazione è parecchio incasinata, eh?- le
scompigliò i capelli, Elodie sprofondò nella
poltrona
arrossendo
-ti sbagli... ho tutto sotto controllo-
-eri ferita-
-tutto sotto controllo-
-e ti eri anche persa probabilmente-
-Se ti dico che ho tutto sotto controllo avrò tutto sotto
controllo no? Perchè sei così premuroso nei miei
confronti, nessuno è così gentile senza
aspettarsi niente
in cambio!- esclamò lei, furiosa.
Alois ritrasse la mano e rimase in silenzio, nessuno gli aveva mai
parlato così.
Un ghigno si dipinse sul suo volto mentre tornava a sedersi
-Sei più interessante di quanto pensassi, Elodie. Ho deciso,
ti aiuterò a trovare tuo fratello-
-E come avresti intenzione di fare?- domandò Elodie alzando
un sopracciglio,
-Tu ci credi nel caso?- domandò il conte fissandola negli
occhi
-E questo cosa c'entra?- chiese la ragazza, che ci capiva sempre di
meno riguardo quel discorso
-Tu rispondi e basta- continuava a fissarla negli occhi
-Sì, ma dipende dal tipo di caso- abbassò lo
sguardo
-Sai, proprio l'altro giorno ho accettato l'invito ad un ballo,
organizzato dal conte Maguire, che si terrà domani sera-
Elodie ascoltò in silenzio chiedendosi: "Bene, e questo cosa
dovrebbe c'entrare con mio fratello?" ma subito dopo Alois riprese
-Un ballo a cui casualmente è stato invitato anche il conte
Phantomhive, e le mie fonti rivelano che anche lui ha accettato
l'invito-
-con le tue fonti intendi... l'uomo inquiet.. ehm ehm, Claude?-
-ahaha, si, proprio lui. Comunque sia, sarà li che
incontreremo
il conte Phantomhive, e avrai di sicuro la tua occasione di parlargli-
-Cosa? M-ma io non saprei cosa dirgli! E poi... se si dovesse
verificare qualche imprevisto... non so nemmeno come comportarmi ad un
ballo-
Alois le rivolse un sorriso rassicurante,
-Non ti preoccupare, andrà tutto bene. Se ci sarà
Claude
con noi non ci saranno imprevisti, e riguardo al parlare con
Phantomhive non preoccuparti, da quel che ne so è molto
intelligente quindi non dovrebbe aver problemi a capire la situazione.-
Elodie cercò di calmarsi con qualche respiro profondo, aveva
bisogno di tempo per assimilare tutte le informazioni. Alois, come se
le avesse letto nel pensiero, aggiunse velocemente
-sicuramente avrai bisogno di un po' di tempo per riflettere, se vuoi
ora puoi andare-
Ci fu una pausa di silenzio, poi la ragazza si alzò in piedi
-allora, con permesso-
si diresse verso la porta, ma appena la raggiunse fu fermata dalla voce
del conte che si era alzato in piedi e l'aveva raggiunta
-Ah, quasi dimenticavo. C'è solo un piccolissimo, minuscolo
dettaglio-
Elodie che aveva appena appoggiato la mano sul pomello, si
girò, trovandosi faccia a faccia con Alois
-E... sarebbe?-
sul volto del ragazzo si dipinse un ghigno divertito
-Da oggi tu sei la mia fidanzata-
ANGOLO AUTRICE
Questo è l'abito indossato da Elodie: http://i2.squidoocdn.com/resize/squidoo_images/-1/draft_lens5692112module128407781photo_1287878273Gothic_lolita_dress_by_Ve
E dopo questa breve
interruzione pubblicitaria (?) Vi lasciamo all'angolo/sclero vero e
proprio dell'autrice:
Scusate per
l'immenso
ritardo!!!! Avevo perso completamente l'ispirazione anche se avevo
quasi metà capitolo pronto... GOMEN-NASAI!!!!!!!
Elodie: La sua
ragazza? Questo non era nel contratto!!!!
Alois: Infatti...
anche se a me non dispiacerebbe *mette un braccio intorno al fianco di
Elodie... si becca un pugno in testa*
Elodie: Fallo di
nuovo e ti ammazzo!!!!! *sclera*
_Ecchan_: Owh!!!!
La tenerezza!!!!
Comunque sia
spero che questo
capitolo vi sia piaciuto *-*
Come al
solito accetto tutte le recensioni, e ne approfitto per ringraziare chi
ha recensito i capitoli precedenti (kamikiizumo, vexill,
BriciolaFINE93, DeathVoice), chi ha messo la fic tra
le
seguite/preferite/ricordate, e anche chi solo l'ha letta
perchè anche solo il fatto che sia letta a me basta e avanza
^^
Vi mando un grandissimo bacione
(sperando di riuscire questa volta ad aggiornare presto)
Baci
_Ecchan_
p.s. Ho provato a disegnare come mi immagino Elodie e questo
è ciò che è uscito (non l'ho colorata
del tutto perchè sono pigra xD):
http://eliojou.deviantart.com/art/1-377476813?ga_submit_new=10%253A1371048237
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