Don't leave me alone

di _Ecchan_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'incendio ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2: La lettera (parte 1) ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3: Novità e Rivelazioni ***



Capitolo 1
*** L'incendio ***


KuroFic 1 La prima cosa che vide nel cuore della notte, quando aprì gli occhi, fu una densa cortina di fumo che le impediva di vedere a pochi centimetri di distanza dal suo viso. Il suo primo istinto fu quello di buttarsi ad aprire la finestra, ma si bloccò quando due mani la afferrarono per le spalle e la tirarono indietro mandandola a sbattere la testa contro lo spigolo della scrivania in mogano dove erano appoggiati alcuni importanti documenti. Tra di questi vi riconobbe una lettera che era sicuramente stata messa lì da poco e doveva contenere qualcosa d'importante. 
L'uomo che l'aveva ferita, quando vide che aveva adocchiato la lettera,  infilò una manò nella tasca della giacca e ne estrasse un pugnale che iniziò a fendere per colpirla, la ragazza inciampò nel tappeto finendo per terra, trovandosi dopo pochi secondi con un pugnale puntato alla gola, -ormai ti ho presa- l'aggressore avvicinò ancora di più l'arma alla ragazza, un solo movimento e avrebbe probabilmente anzi, sicuramente, perso la vita -non esattamente- riuscì a sussurrare afferrando la lama del pugnale.
Provò un dolore lancinante alla mano ma continuò a stringere per avere la presa ben salda, tanto che l'aggressore dovette lasciar andare la presa, lei ghignò divertita per poi impugnare l'arma dalla parte del manico e colpire l'uomo che cadde a terra.
Sapeva benissimo di non averlo ucciso però doveva  sbrigarsi ad uscire da quella casa. Afferrò la lettera e corse verso la porta di camera sua, per poi aprirla e trovarsi davanti un muro di fuoco. "Maledizione" fu quello che riuscì a pensare prima di sentire un grido proveniente dalla stanza al piano di sotto, quella dei suoi genitori e realizzò solo in quel momento che l'uomo che l'aveva aggredita probabilmente non era lì da solo. Cercò in camera sua qualcosa che la potesse aiutarla a spegnere il fuoco ma non trovò niente e l'unica soluzione, dopo quella di gettarsi tra le fiamme sperando di riportare meno danni del previsto, era quella di calarsi dalla finestra; da camera sua al giardino della villa c'erano più o meno tre metri d'altezza e forse avrebbe avuto la fortuna di atterrare in un cespuglio.
Si catapultò ad aprire la finestra, non avrebbe mai voluto rischiare ma la villa dove abitava aveva preso fuoco e aveva una ferita sulla tempia e una più profonda sulla mano. Poteva solo sperare nel meglio. Inspirò profondamente e, dopo aver preso coraggio, si lanciò.
L'impatto col terreno non fu minimamente paragonabile al dolore che provava nella mano, anche se, una volta atterrata, rimase con gli occhi serrati per paura che qualcosa potesse essere andato storto, teneva ancora la lettera stretta saldamente per paura di perderla, decise quindi di nasconderla nella tasca della camicia da notte per poi, assicurandosi che non ci fossero altri banditi in giro, alzarsi in piedi e correre verso il portone d'ingresso.
Avvicinò la mano sana alla maniglia ma, quando fece per aprirla, si ritrovò travolta da una figura che stava piangendo.

-Madre... perchè state piangendo?- aveva visto pochissime volte piangere sua madre, lei di solito era così forte, eppure ora stava mostrando la sua debolezza. -Elodie... devi scappare, loro ti stanno cercando per ucciderti!-
-Loro chi?- domandò cercando di non sembrare spaventata -e perchè dovrebbero volermi morta?-
-Non ho tempo per spiegarti purtroppo, figlia mia, hai con te la lettera?- annuì, -allora seguimi, tu devi scappare, devi salvarti!- afferrò la figlia per il polso e iniziò a correre verso la carrozza.
Elodie non riusciva a pensare a niente, se non al fatto che qualcuno la voleva morta.
La corsa fu la più breve della sua vita, anche se respirava a fatica sentendosi oppressa da un peso, salì sulla carrozza e rimase in attesa mentre sua madre pagava il conducente per portare Elodie a Londra.
-madre... perchè non venite con me?-
-eccole sono laggiù! Prendiamole prima che riescano a scappare-  "di nuovo quegli uomini" pensò Elodie,
-ascoltami bene, il conducente è disposto a portarti fino a Londra, io servirò da esca, li tratterrò fino a che non sarete partiti-
-no... non potete farlo-
gli uomini si stavano avvicinando sempre di più
-Arrivederci, Elodie-
la carrozza partì nel preciso istante in cui i banditi raggiunsero la madre di Elodie,  la quale riuscì a tenergli testa per qualche secondo, ma era troppo debole. Uno dei due uomini la raggiunse e, con un colpo deciso, la ferì al collo, Elodie vide il corpo di sua madre per terra, in una pozza di sangue, la vista iniziò a farsi sempre più sfocata a causa delle lacrime che iniziarono a scendere pochi secondi dopo, -mamma- sussurrò tra i shinghiozzi rannicchiandosi sulla panca.



ANGOLO AUTRICE:
Allora come vi pare?? (va a ripararsi dietro ad una trincea con l'elmetto da soldato)
Ho sempre avuto abbastanza paura a pubblicare qualcosa su Kuroshitsuji... e questa è la prima volta che pubblico!!!! (che emozione!!) 
Mi raccomando fatemi sapere come vi pare ok?
Baci
_Ecchan_

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Capitolo 2
*** Capitolo 2: La lettera (parte 1) ***



-Signorina Elodie, tra poco saremo a Londra- la ragazza sobbalzò, per quanto tempo era rimasta rannicchiata? Si sistemò sulla panca e guardò il suo riflesso nel finestrino della carrozza, gli occhi color zaffiro erano ancora un po' gonfi a causa del pianto e i capelli blu, solitamente raccolti in una coda alta, erano tutti spettinati. Sciolse i capelli e li pettinò un po' con la mano sana per poi strapparsi una striscia di stoffa dalla manica della camicia da notte e bendarsi frettolosamente la mano ferita, fermando poi la medicazione con il nastro.
Si ricordò solo in quel momento della lettera così, per ammazzare il tempo, decise di leggerla.
Aprì la busta e subito ne uscirono un foglio e una foto, la quale ritraeva un bambino che stava giocando. "ma... questo bambino è identico a me" pensò osservando attentamente la foto e cercando qualche differenza, decise quindi di leggere la lettera. Il foglio era molto spiegazzato ma Elodie riuscì lo stesso a riconoscere la scrittura di sua madre, quei tratti molto eleganti e tracciati frettolosamente che la distinguevano.
Iniziò a leggere sperando di trovare spiegazioni riguardanti il motivo dell'aggressione e la foto che le era stata data:

'Cara Elodie,
non saprei nemmeno come inziare perche il contenuto di questa lettera ti è stato nascosto per tanto, forse troppo tempo.
Mi avevano detto di aspettare fino al compimento dei tuo 16 anni almeno, ma io non potevo sopportare oltre, il peso che dovevo portare era troppo.
Voglio iniziare dicendoti che tu sei la gioia più grande della mia vita, so come hai sofferto a causa dei continui litigi tra me e tuo padre, e di come, a causa della crisi economica che ci ha colpiti anni fa, hai dovuto rinunciare a tutte le cose che ti piacevano; per esempio lo studio del pianoforte e del canto e tutti i balli a cui eravamo soliti partecipare.
Mi piaceva vedere come osservavi le persone più grandi che ballavano, immaginandoti da adulta, al loro posto. Sei cresciuta troppo in fretta figlia mia, hai iniziato ad occuparti della casa a soli otto anni e ogni volta che mi aiutavi a stendere i panni oppure a preparare il pranzo o la cena, mi sentivo la donna più felice del mondo. Ho capito però che la felicità che provavo vedendoti crescere di giorno in giorno, era una specie di compenso per il peso che ho dovuto portare e porto ancora oggi. Ora hai 14 anni, e sei pronta per sapere la verità.
Tu sei stata adottata. Non so come reagirai quando leggerai questa lettera, ma sicuramente vorrai sapere tutta la verità, che ora ti scriverò.
Tutto è iniziato il 10 dicembre 1875, faceva molto freddo quel giorno e io e la tua vera madre eravamo nella stessa stanza d'ospedale per due motivi completamente differenti. Tua madre avrebbe avuto pochi giorni dopo due bambini, mentre io avevo appena perso il mio a causa di un grave incidente. La vita per me aveva perso senso, ero andata a Londra solo per una vacanza e avevo in poco tempo perso una delle gioie più grandi della mia vita. Tua madre è stata molto gentile, mi ha consolata e in poco, pochissimo tempo siamo diventate amiche.
Quando quattro giorni più tardi siete nati tu e tuo fratello, mi sentivo felice per Rachel, eravate due bambini splendidi. Tuo fratello, Ciel, era nato per primo ed era un pochino più robusto mentre tu, nata per seconda, eri piccolissima e sembravi una bambola di porcellana.
Rachel rimase in ospedale nei giorni successivi, mi avevano messo nella stanza vicina quindi non la vedevo più tanto spesso, un giorno andò a farle visita la regina in persona, io credevo che volesse congratularsi, augurarle buona fortuna. Invece sentii Rachel scoppiare a piangere, non ne capivo il motivo e più ci pensavo più mi sentivo triste per lei e mi chiedevo cosa fosse successo. La regina andò via pochi minuti dopo essere andata a farle visita e io non ebbi abbastanza coraggio per andare a chiederle cosa stava succedendo.
La mattina seguente, quando mi svegliai trovai una lettera nella quale Rachel mi spiegava che non era previsto che avrebbe avuto due gemelli, e la regina non accettava ciò che era successo, devi sapere, Elodie, che il tuo vero padre era il cane da guardia della regina, ed ogni ordine della regina non poteva fare a meno di portarlo a termine. Perciò quando la regina ordinò a tua madre di abbandonarti, perchè sarebbe stato più vantaggioso tenere un figlio maschio per mandare avanti il nome Phantomhive, lei fu costretta, a suo malgrado, ad accettare.
Non sapendo a chi affidarti decise di darti in adozione a me, che avevo appena perso il bambino e, non sapendo cosa fare, accettai.
So che proabilmente ti sembrerà assurdo che te l'abbiamo tenuto nascosto per così tanti anni, ma fu tua madre, quando riuscii a rintracciarla, che mi pregò di non dirtelo fino a che non ti avessi ritenuta pronta. Rachel mi ha chiesto di inviarle delle tue foto, per vederti crescere, anche se a distanza, e io l'ho sempre accontentata.
Ti prego non odiarmi per averti tenuta nascosta la verità per così tanto tempo, anche se lo farai, sappi che io ti vorrò bene per sempre.
baci
Tua madre'

-Quanto manca per arrivare a Londra?-
domandò stringendo forte il pugno... troppo forte. La ferita ricominciò a sanguinare sporcando la medicazione e un angolo della lettera ormai spiegazzata,
-Non dovrebbe mancare molto, perchè me lo chiedete?-
un rumore di spari e il finestrino rotto a pochi centimentri dal viso di Elodie. Stava succedendo di nuovo. Ci fu una pausa di silenzio quasi surreale,
-scusatemi signorina, il viaggio non sarà più molto comfortevole-
La carrozza iniziò ad andare velocemente, troppo velocemente. Elodie continuava ad essere scaraventata da una parte all'altra come una trottola quando prendevano le curve, ma se serviva per non farsi raggiungere a lei andava più che bene.
Pioveva e la strada che stavano percorrendo era molto pericolosa oltre che buia. Il cavallo prese una curva molto larga e la carrozza slittò.
Elodie non capì all'istante quello che stava succedendo, la carrozza si piegò di lato, schiantandosi e iniziando a scivolare in quella che, alla ragazza, sembrò una caduta infinita.

-capo, credete che sia morta?-
-deve esserlo per forza, nessuno riuscirebbe a sopravvivere dopo una caduta del genere, e comunque, nel remoto caso in cui dovesse essere ancora viva, ormai è nella foresta, piove e molto probabilmente è anche ferita, la stradina che percorre la foresta è poco trafficata e potrebbe considerarsi davvero fortunata se qualcuno decidesse di aiutarla... Ora dobbiamo occuparci del conte Phantomhive e fare in modo che non riesca a leggere la lettera, ma per il momento, la nostra missione si può dire compiuta-
E i due si allontanarono

Elodie si sentiva stordita, era rannicchiata in un angolo della carrozza ormai distrutta e la cosa più inquietante era che non sapeva come uscirne. Tra l'altro i finestrini erano andati in frantumi e una scheggia abbastanza grossa le aveva ferito un fianco. Fece pressione più volte sulla portiera e, finalmente, strisciò fuori da quell'incubo. Rimase per un po' sdraiata per terra completamente indolenzita, per poi alzarsi con molta fatica e iniziare a camminare, nella speranza di trovare una strada che la potesse portare a Londra.
Proseguì per vari chilometri fino a che, a causa di una fitta al fianco, cadde su una stradina sterrata.

-Anche questa visita si è rivelata un buco nell'acqua-
-danna-sama, lo sapevate che a quest'età avrebbero iniziato ad arrivarvi proposte di fidanzamento-
-già... ma non immaginavo sarebbe stato tutto così noioso...  le ragazze nobili pensanso solo ad apparire belle, ai bei vestiti... tutto questo mi ha rotto-
-Danna-sama, se permettete, sarete costretto a fidanzarvi con una nobile per mandare avanti il vostro buon nome-
Alois sbuffò. Per quanto ancora sarebbe stato costretto a partecipare a quegli stupidi incontri? A lui l'amore sembrava la cosa più stupida al mondo.
La carrozza si fermò di colpo, -E adesso cos'è successo?- domandò il conte guardando distrattamente fuori dal finestrino -Non ne ho la più pallida idea Danna-sama- spiegò Claude. Alois scese dalla carrozza e, incuriosito, corse a vedere cosa l'avesse fermata.
Il cavallo era immobile vicino a quello che sembrava il corpo di una ragazza.
Il conte si avvicinò alla ragazza, la quale cercò di alzarsi ma gemette e si lasciò cadere di nuovo. 
-Claude... c'è una ragazza ferita... dobbiamo aiutarla!-
Alois non riuscì a capire come, ma sentiva crescere dentro di se il bisogno di proteggerla, cosa che non era mai capitata, forse perchè in quel momento sembrava la creatura più fragile del mondo.

Il demone comparve dietro al suo padrone, -Yes your highness- si inchinò, Alois prese in braccio la ragazza ferita, la quale dapprima si dimenò poi però, priva di forze, si lasciò trasportare.
"Sento che quest'ultima visita non si è rivelata proprio un buco nell'acqua Danna-sama" pensò Claude divertito prima di seguire il suo padrone sulla carrozza.


ANGOLO AUTRICE
hehehehe che tenero Alois
Alois: Non è divertente farmi comportare così da rammollito!
Elodie: E non fare lo smorfioso, negli avvertimenti c'era scritto, piuttosto, perchè io dovrei accettare di farmi aiutare da uno come lui??
Alois: Cosa intendi con il termine 'Uno come lui' ??
_Ecchan_: Ok... smettetela di litigare se non volete fare cose non scritte nel contratto che per sbaglio è finito nel camino.
Alois e Elodie: Che cosa??
_Ecchan_: Hey niente spoiler!! Comunque fatemi sapere cosa ne pensate della fic, sono accettate tutte le critiche sia positive che negative (ovviamente sempre che non siano solo per insultarmi)
Baci
_Ecchan_


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Capitolo 3
*** Capitolo 3: Novità e Rivelazioni ***


.
Un raggio di sole entrò dalla finestra posandosi sul viso addormentato di Elodie, la quale aprì gli occhi ma dovette sbattere più volte le palpebre prima di abituarsi alla luce del sole.
Mosse piano braccia e gambe poi, con molta fatica, riuscì a sedersi.
Era in una stanza molto grande con le pareti bianche impreziosite con decori oro che ricordavano un ramo di ciliegio, il pavimento era coperto in gran parte da un tappeto rosso, in un angolo della stanza c'era una libreria di legno di rovere, così come l'armadio appoggiato alla parete di fronte al letto.
-Finalmente ti sei svegliata-
Elodie si girò trovandosi di fronte ad un ragazzo biondo con gli occhi dello stesso colore del ghiaccio
-Dove mi trovo? E soprattutto... voi chi siete?-
La ragazza sentì un brivido, non di paura, di freddo; abbassò lo sguardo e notò che indossava un semplice top bianco che le copriva il petto. Afferrò la coperta e la strinse al petto cercando di coprirsi come meglio poteva
-è inutile che ti copri... tanto ti ho già vista -
Elodie iniziò ad arrossire violentemente, perchè si rivolgeva a lei dandole del Tu?
-E comunque, il mio nome è Alois Trancy, ti do il benvenuto alla mia residenza, sentiti pure libera di darmi del tu.
Ora mi faresti il piacere di dirmi il tuo nome e come mai ti trovavi in un bosco ferita?-
-Mi chiamo Elodie, casa mia è stata distrutta da un incendio e mi trovavo in un bosco ferita perchè la carrozza che doveva portarmi a Londra ha sbandato ed è finita giù da un dirupo-
ci fu una breve pausa di silenzio, poi il ragazzo fischiò
-wow-
Il commento di Alois alle orecchie di Elodie arrivò come un qualcosa di sarcastico, una presa in giro. 
Nella stanza per qualche secondo regnò il silenzio più totale fino a quando non entrò una cameriera per aiutare Elodie a vestirsi.
Alois si avvicinò alla ragazza e le sussurrò all'orecchio una frase che le fece ribollire all'istante il sangue nelle vene:
-Puoi anche rimanere "vestita" così Elodie, tanto non mi dispiace vedere il tuo corpo-
Elodie strinse forte i pugni rischiando di far riaprire la ferita sulla mano, mentre lo guardava camminare verso la porta iniziò a domandarsi: "ma come si permette? è un conte eppure si comportava in modo così presuntuoso e pervertito?"
-perdonate il danna-sama, è un ragazzino un po' troppo vivace-
"vivace? Egocentrico e pervertito vorrai dire!" stava per esclamare Elodie ma Alois si fermò sulla porta 
-Elodie, tra mezz'ora voglio vederti nel mio studio per discutere di una cosa molto importante- poi se ne andò.
La ragzza si alzò in piedi aiutata dalla cameriera, la quale iniziò ad aiutarla a vestirsi, notò solo in quel momento che la domestica che la stava aiutando a vestirsi aveva una benda che le copriva l'occhio sinistro,
-mi scusi... - non concluse aspettando di ricevere un nome in risposta
-Hannah, signorina- esclamò la cameriera aiutando Elodie ad indossare la sottogonna
-Hannah, potrei sapere cosa vi è successo all'occhio?- continuò la ragazza, senza smettere di fissare la domestica e notando che sobbalzò non appena ebbe sentito la domanda
-ecco... si può dire che è una punizione per non aver svolto al meglio il mio lavoro-
hannah fece indossare il corsetto alla ragazza
-adesso devo stringere un po', vi potrebbe fare male all'inizio ma non preoccupatevi, vi ci abituerete subito- per la prima volta Hannah guardò in faccia Elodie e non potè fare a meno di notare a quanto somigliasse al conte Phantomhive.
-ok, stringete pure- appoggiò le mani al muro per avere più stabilità mentre la cameriera cominciò ad allacciarle il corsetto cercando di essere delicata per non farle riaprire la ferita sul fianco.
Dopo aver allacciato per bene il corsetto, Elodie, sempre aiutata da Hannah, indossò l'abito: era un'abito bianco abbastanza semplice, con le maniche corte e un po' a sbuffo, la gonna le arrivava alle ginocchia ed era ornata da alcuni pizzi e fiocchetti che nel complesso rendevano l'abito molto femminile e conferivano ad Elodie un'aspetto dolce e tranquillo
.
La ragazza indossò degli stivali bianchi con i lacci, bianchi anch'essi, e si sistemò i capelli senza però raccoglierli come faceva al solito, poi si guardò allo specchio
-Grazie mille per avermi aiutata Hannah-
-Ho fatto solo il mio dovere- la cameriera fece un leggero inchino tenendo lo sguardo basso, Elodie si ricordò solo in quel momento di ciò che le aveva detto Alois,
-Hannah, potrei rimanere un attimo sola?-
-Come desidera signorina. Posso capirla benissimo, dev'essere dura per lei. Lo studio del signorino si trova al piano di sotto, in fondo al corridoio a destra. Con permesso- Hannah fece un lieve inchino per poi uscire dalla stanza, e così Elodie rimase da sola. Si buttò a pancia in su sul letto e, come era suo solito fare quando aveva un po' di confusione in testa, ripensò agli avvenimenti avvenuti nelle ultime 24 ore.
"ok, allora: mi sono svegliata, c'è stato un incendio dove abitavo, qualcuno ha tentato di ammazzarmi, credo a causa della lettera, mi sono buttata giù dalla finestra, ho trovato mia madre, sono stata caricata sulla carrozza senza avere nemmeno una spiegazione, siamo partiti, mia madre è stata uccisa..." il flusso di pensieri nella mente di Elodie si fermò di colpo mentre i suoi occhi tornarono lucidi, scosse la testa e riprese a pensare "... ho scoperto di avere un fratello gemello di nome Ciel, qualcun'altro, o forse lo stesso di prima, ha tentato di uccidermi, la carrozza ha sbandato, siamo caduti, mi sono salvata miracolosamente strisciando fuori dalla carrozza mezza distrutta, però ero ferita, così ho camminato fino a raggiungere una stradina, sono caduta e sono stata portata qui e curata. Alois, il ragazzo che mi ha salvata, si è rivelato un conte egocentrico e pervertito che punisce severamente la servitù quando non svolge il suo lavoro come si deve, l'occhio di Hannah ne è un esempio... " si fermò qualche secondo a fissare il soffitto, "E questo dovrebbe aiutarmi a togliermi la confusione dalla testa? La situazione è più complicata del previsto e tutto a causa di una stupida lettera... un momento... che fine ha fatto la lettera?" si alzò di colpo e iniziò a cercare nella stanza, "maledizione... non posso averla persa, magari qualcuno l'ha presa. E magari questo qualcuno è un conte biondo che mi deve parlare... Maledizione!" urlò mentalmente Elodie precipitandosi fuori dalla stanza.
Era talmente di fretta che si dimenticò di ciò che gli aveva detto Hannah e finì per girare tutta la residenza senza ovviamente trovare ciò che stava cercando.
Si appoggiò al muro sconsolata, "non posso essermi persa... non posso avere un senso dell'orientamento tanto pessimo" pensò sospirando.
All'improvviso inizò a percepire una vaga sensazione di vertigine, tutto intorno a lei cominciò a girare vorticosamente mentre una voce mielosa ripeteva "ti ritroverò", Elodie si portò le mani alla testa e serrò gli occhi per poi iniziare a correre senza sapere dove stesse andando, e poco dopo andò a sbattere contro qualcosa, o meglio, qualcuno.
Cadde per terra, -tutto bene, signorina?- Elodie riaprì gli occhi, trovandosi davanti tre figure praticamente identiche. A parlare era stato probabilmente quello in mezzo, che ora le stava porgendo la mano come appiglio per rialzarsi.
-Eh? A-ah, si... grazie- rispose lei mentre cercava di non pensare a ciò che le era successo poco prima, -credo... di essermi persa, potreste dirmi dove posso trovare lo studio del conte Trancy?- domandò poco dopo per interrompere il silenzio, i tre si bisbigliarono qualcosa all'orecchio per poi annuire e dire contemporaneamente: -Certo, ci segua signorina-
Camminarono per un po' in silenzio, i tre domestici davanti mentre Elodie li seguiva tenendo lo sguardo fisso sul tappeto finemente decorato che ricopriva parte del parquet e canticchiando mentalmente 'God save the queen' nel tentativo di tenere la mente occupata.
Aveva 'cantato' quasi metà canzone quando i tre servi si fermarono davanti ad una porta in fondo al corridoio e solo in quel momento a Elodie tornò in mente ciò che le aveva detto Hannah su come arrivarci e si diede mentalmente della stupida.
Non ci fu bisogno che bussassero alla porta, perchè quest'ultima si aprì da sola, o meglio, fu aperta da un uomo alto e, secondo la ragazza, anche parecchio inquietante, vestito di nero con capelli neri e occhi color ambra. 
-Voi tre, che ci fate qui?- il suo sguardo si posò sulla ragazza, la quale abbassò immediatamente lo sguardo, -capisco, lei deve essere Elodie. Si accomodi prego, il danna-sama la sta attendendo, riguardo a voi tre invece, tornate al vostro lavoro-
Elodie entrò velocemente nello studio di Alois, sentendo lo sguardo dell'uomo puntato addosso. 
-Elodie, ti stavo aspettando- il conte Trancy sorrise, fece cenno all'"uomo inquietante" di uscire e indicò alla ragazza la poltrona davanti alla scrivania,
-prego, siediti. Prima che tu me lo chieda, ti spiegherò tutto quello che devi sapere su questa villa. La servitù è composta da: Hannah che sarebbe la cameriera, Timber Thompson e Canterbury sono i servi mentre Claude è il mio maggiordomo-
Elodie annuì cercando di segnarsi mentalmente tutti i nomi,
-Questa è la mia residenza, o meglio, era la residenza di mio padre, è passata a me dopo la sua morte...- ci fu una breve pausa di silenzio dopodichè Alois riprese a parlare -e questo è tutto. Diciamo che sono poche le cose veramente importanti sulla residenza, ma ora saltiamo i convenevoli e andiamo al punto. Quando ti ho trovata sulla stradina stringevi una lettera, un po' sporca di sangue ma ancora leggibile. All'inizio non avevo intenzione di leggerla ma...-
-... poi l'hai letta- finì Elodie.
-Dovevo sapere qualcosa di più su di te-
Non sapeva come reagire, in effetti poteva rivelarsi un bene, magari l'avrebbe aiutata a trovare suo fratello. Ma pensandoci bene probabilmente non l'avrebbe fatto, non esistevano persone così premurose con una sconosciuta provenuta da chissà dove.
Elodie tenne lo sguardo basso mentre Alois iniziò a fissarla per capire cosa le stesse passando per la mente, poi si alzò e andò dietro alla poltrona dove si era seduta la ragazza
-A quanto pare la situazione è parecchio incasinata, eh?- le scompigliò i capelli, Elodie sprofondò nella poltrona arrossendo
-ti sbagli... ho tutto sotto controllo-
-eri ferita-
-tutto sotto controllo-
-e ti eri anche persa probabilmente-
-Se ti dico che ho tutto sotto controllo avrò tutto sotto controllo no? Perchè sei così premuroso nei miei confronti, nessuno è così gentile senza aspettarsi niente in cambio!- esclamò lei, furiosa.
Alois ritrasse la mano e rimase in silenzio, nessuno gli aveva mai parlato così.
Un ghigno si dipinse sul suo volto mentre tornava a sedersi
-Sei più interessante di quanto pensassi, Elodie. Ho deciso, ti aiuterò a trovare tuo fratello-
-E come avresti intenzione di fare?- domandò Elodie alzando un sopracciglio,
-Tu ci credi nel caso?- domandò il conte fissandola negli occhi
-E questo cosa c'entra?- chiese la ragazza, che ci capiva sempre di meno riguardo quel discorso
-Tu rispondi e basta- continuava a fissarla negli occhi
-Sì, ma dipende dal tipo di caso- abbassò lo sguardo
-Sai, proprio l'altro giorno ho accettato l'invito ad un ballo, organizzato dal conte Maguire, che si terrà domani sera-
Elodie ascoltò in silenzio chiedendosi: "Bene, e questo cosa dovrebbe c'entrare con mio fratello?" ma subito dopo Alois riprese
-Un ballo a cui casualmente è stato invitato anche il conte Phantomhive, e le mie fonti rivelano che anche lui ha accettato l'invito-
-con le tue fonti intendi... l'uomo inquiet.. ehm ehm, Claude?-
-ahaha, si, proprio lui. Comunque sia, sarà li che incontreremo il conte Phantomhive, e avrai di sicuro la tua occasione di parlargli-
-Cosa? M-ma io non saprei cosa dirgli! E poi... se si dovesse verificare qualche imprevisto... non so nemmeno come comportarmi ad un ballo-
Alois le rivolse un sorriso rassicurante,
-Non ti preoccupare, andrà tutto bene. Se ci sarà Claude con noi non ci saranno imprevisti, e riguardo al parlare con Phantomhive non preoccuparti, da quel che ne so è molto intelligente quindi non dovrebbe aver problemi a capire la situazione.-
Elodie cercò di calmarsi con qualche respiro profondo, aveva bisogno di tempo per assimilare tutte le informazioni. Alois, come se le avesse letto nel pensiero, aggiunse velocemente
-sicuramente avrai bisogno di un po' di tempo per riflettere, se vuoi ora puoi andare-
Ci fu una pausa di silenzio, poi la ragazza si alzò in piedi
-allora, con permesso-
si diresse verso la porta, ma appena la raggiunse fu fermata dalla voce del conte che si era alzato in piedi e l'aveva raggiunta
-Ah, quasi dimenticavo. C'è solo un piccolissimo, minuscolo dettaglio-
Elodie che aveva appena appoggiato la mano sul pomello, si girò, trovandosi faccia a faccia con Alois
-E... sarebbe?-
sul volto del ragazzo si dipinse un ghigno divertito
-Da oggi tu sei la mia fidanzata-


ANGOLO AUTRICE
Questo è l'abito indossato da Elodie:
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E dopo questa breve interruzione pubblicitaria (?) Vi lasciamo all'angolo/sclero vero e proprio dell'autrice:
Scusate per l'immenso ritardo!!!! Avevo perso completamente l'ispirazione anche se avevo quasi metà capitolo pronto... GOMEN-NASAI!!!!!!!
Elodie: La sua ragazza? Questo non era nel contratto!!!!
Alois: Infatti... anche se a me non dispiacerebbe *mette un braccio intorno al fianco di Elodie... si becca un pugno in testa*
Elodie: Fallo di nuovo e ti ammazzo!!!!! *sclera*
_Ecchan_: Owh!!!! La tenerezza!!!!
Comunque sia spero che questo capitolo vi sia piaciuto *-*
Come al solito accetto tutte le recensioni, e ne approfitto per ringraziare chi ha recensito i capitoli precedenti (
kamikiizumo, vexill, BriciolaFINE93, DeathVoice), chi ha messo la fic tra le seguite/preferite/ricordate, e anche chi solo l'ha letta perchè anche solo il fatto che sia letta a me basta e avanza ^^
Vi mando un grandissimo bacione (sperando di riuscire questa volta ad aggiornare presto)

Baci
_Ecchan_
p.s. Ho provato a disegnare come mi immagino Elodie e questo è ciò che è uscito (non l'ho colorata del tutto perchè sono pigra xD):
http://eliojou.deviantart.com/art/1-377476813?ga_submit_new=10%253A1371048237


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