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di Silvia_sic
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


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Capitolo 1

 

Si stavano avvicinando le vacanze natalizie e il miliardario, eccentrico supereroe del mondo aveva in mente una, come la chiamava lui, “idea strabiliante”. Definita così solamente dal suo punto di vista, molte persone avevano qualcosa da ridire a riguardo e tra queste persone c'era lei: Pepper Potts. La sua fidata assistente che si occupava di qualunque cosa e, in quel caso, doveva occuparsi anche di quell' “idea strabiliante”.

 

L'unico vero problema che sorgeva era l'impossibilità di soddisfare quell'assurda richiesta che aveva appena fatto visita alla mente geniale di Tony.

 

Intanto lui preso dall'euforia aveva già iniziato a pianificare il tutto, cominciando a dettare ordini a Pepper, mentre camminava velocemente per il laboratorio in cerca di un oggetto e dietro di lui la ragazza cercava di farlo ragionare, senza però ottenere molto successo.

 

-Mi è appena venuta in mente un'altra idea geniale!- affermò illuminato, battendosi un pugno sul palmo della mano. Pepper cercò di parlare, ma Tony cominciò immediatamente a spiegare i suoi progetti. -Una statua di ghiaccio!- esclamò voltandosi a guardare la ragazza dai capelli ambrati negli occhi.

 

-Statua di ghiaccio?- ripeté lei con sguardo abbastanza trasecolato.

 

-Signorina Potts, la vedo un po' assente stamani. Continua a ripetere qualunque cosa io dica.- le fece osservare l'uomo, assolutamente non conscio delle sue bizzarre proposte.

 

-Assente?- Tony le lanciò un sguardo come per confermare la sua teoria. Pepper sbuffò. -Ripeto ogni cosa che dice per farle capire che anche solamente pronunciarla è strampalato!-

 

-Indossare un singolo calzino è strampalato. Non una statua di ghiaccio.- asserì, mettendo in chiaro le cose, per poi girarsi e tornare a camminare con Pepper alle calcagna. -Ha qualche problema con il ghiaccio?- incalzò lui, volendo proprio sentire cosa avrebbe risposto l'assistente.

 

-In verità sì!- Tony si girò a malapena con uno sguardo stranito e subito Pepper si spiegò. -Odio il ghiaccio e tutte le cose fredde: vento, pioggia. Il freddo lo odio!- enunciò, mettendo a nudo tutto il suo disprezzo per le basse temperature.

 

-Oh andiamo, Pepper! Provi a bere dello Champagne a temperatura ambiente. Fa schifo!-

 

-Questo è un altro discorso.-

 

-Comunque direi che una statua a grandezza naturale è perfetta.-

 

-Grandezza naturale rispetto a cosa?!- chiese lei, sistemandosi la frangetta con una mano ormai al limite della disperazione.

 

-Dell'armatura, ovvio.- rispose Tony con uno schiocco delle dita.

 

Per quell'affermazione Pepper emise una risatina, che si avvicinava più all'isterica che alla divertita. -Lei non sta per niente bene!- esclamò rassegnata, scuotendo il capo.

 

-Io? Affatto! Non sono mai stato meglio. E quelle due tazze di caffè che ho bevuto prima sono proprio state un toccasana!- esclamò, bloccando poi improvvisamente la sua camminata e girandosi. Pepper per quella mossa così inaspettata non riuscì a rallentare in tempo la corsa e finì addosso al torace di Tony, trovandosi a pochi centimetri dal suo volto. Non riuscì a dire o fare niente in quel frangente, perdendosi negli occhi scuri dell'uomo. -Servirebbe anche a lei un po' di caffè.- disse lui dopo qualche secondo, Pepper riprese le distanze cercando di sembrare il meno imbarazzata possibile. Quell'uomo la faceva uscire di testa e non era solo per le sue assurde pretese...

 

-A me non serve un bel niente. Tony, si rende conto che quello che chiede è impossibile perfino per Madre Natura?-

 

-Non l'ho mai cercata, mi sembra.- asserì, alzando le spalle. -Piuttosto, segni sul quel suo quadernino: neve e statua di ghiaccio. Allungheremo poi la lista!- esclamò entusiasta, riprendendo a camminare nel verso opposto.

 

Pepper posò lo sguardo sull'agenda che teneva tra le mani, per poi metterla sul tavolo e tornare a seguire il suo capo. -Tony! Ma dove vuole che la trovi della neve a Malibu?!?-

 

-È Dicembre, Pepper. Da qualche parte nel mondo ci sarà della neve. Sono sicuro che in Artide ne troverà a tonnellate.- asserì tranquillamente come se fosse stata la cosa più normale del mondo.

 

-Come può solo pensare di portarla qui!? Le temperature minime raggiungono i 13 gradi! La neve si scioglierebbe in un paio di secondi.-

 

Quello era il problema: Tony voleva la neve per la festa di fine anno che aveva deciso di organizzare a casa sua. La neve. A Malibu. Non era per niente concepibile!

 

-Ha ragione. Si scioglierebbe.- affermò, pensandoci un po'. Pepper sospirò sollevata, era riuscita a fargli capire l'assurdità della cosa, ma ben presto tutte le sue convinzioni furono demolite. -La portiamo in casa!- esclamò Tony come illuminato.

 

-Prego?-

 

-Abbassiamo le temperature al di sotto dello zero e ci mettiamo dentro la neve.-

 

-Sta scherzando, vero?- domandò lei seria, credendo che Tony fosse arrivato al ciglio del burrone della pazzia.

 

-Per niente.-

 

-Lei sta andando-

 

-a prendere dell'altro caffè.-

 

-No! Fuori di testa! Lei sta andando fuori di testa!- gli sbraitò contro.

 

Tony la guardò interdetto, sbattendo le palpebre più volte. -Ha proprio bisogno di un po' di vacanze... Non le fa bene tutto questo stress.-

 

-È lei con le sue richieste assurde a farmi perdere la pazienza!-

 

-Ora non esageri...- affermò sbrigativo, mentre Pepper si era seduta sul divanetto e lo seguiva con lo sguardo. -Tutte le stanze non dovranno avere temperatura al di sopra dello zero, perciò sugli inviti è da scrivere di vestirsi abbondanti...- continuò a parlare di preparativi, intanto che Pepper lo ascoltava senza intenzione di dargli retta. D'un tratto trovò la soluzione al suo problema, impedendo così a Tony di procedere con quel piano strampalato.

 

-Non può farlo.- asserì con il sorriso sulle labbra, interrompendo il ciarlare di Tony che si girò guardandola negli occhi.

 

-Come, prego?- domandò, credendo di aver capito male.

 

-Ho detto che non può farlo.-

 

-E perchè, di grazia?- domandò lui, odiando quando vi veniva fatto notare di non poter fare qualcosa. Lui era Tony Stark e poteva tutto!

 

-Visto che in questa casa ci abito pure io, nonostante ci sia una notevole distanza da qui al mio alloggio, ho una percentuale di scelta abbastanza influente.-

 

Tony la guardò per un paio di secondi con la bocca spalancata, era un ragionamento che non faceva una piega, per suo svantaggio... -E di quanto sarebbe questa percentuale?-

 

-Sicuramente maggiore alla sua.-

 

-Cosa?! È casa mia!-

 

-Certo, ma analizzando il fatto che io non ho intenzione di congelare e che la direzione dei preparativi è completamente nelle mie mani, posso felicemente annunciarle che la mia percentuale di scelta arriva al 100%.- enunciò Pepper con un sorrisetto sulle labbra, lanciandogli uno sguardo di sfida.

 

Tony non seppe proprio cosa rispondere. Se Pepper si rifiutava di organizzare tutto, lui come avrebbe potuto fare? -Lei gioca sporco!-

 

-Io non gioco sporco. Sono solo oggettiva.- rispose, incrociando le braccia al petto e guardandolo con aria di sfida. -Come sempre sono disponibile a organizzare e prendere atto di ogni direzione per i preparativi della festa, ma se si tratta di neve io le lascio il campo libero e starò qui a guardarla. Come desidera procedere?-

 

Tony la guardò negli occhi azzurri come il mare. Ogni volta si rendeva conto che quegli occhi erano i più belli che avesse mai visto. Chiari, limpidi con quelle particolari sfumature azzurre che riflettevano perfettamente l'anima della ragazza. Si destò dai suoi pensieri solamente quando Pepper gli ripeté nuovamente la domanda. -Ok!- esclamò, alzando le braccia in segno di resa. -Niente neve qui dentro.-

 

Pepper sorrise soddisfatta, l'unica maniera per ottenere qualcosa con quell'uomo era ricattare e, a pensarci bene, a lei veniva benissimo. -Affare fatto, allora! Siamo entrambi contenti.-

 

-Qui quella contenta è solo lei.- sbuffò stizzito, buttandosi a sedere sul divano accanto a Pepper, ormai perso tutto l'entusiasmo.

 

-Guardi che così non mi fa sentire in colpa.- asserì lei, distanziandosi un poco da Tony e intuendo perfettamente il suo piano di persuasione.

 

Tony la fisso allibito. Possibile che riuscisse sempre a capire ogni sua mossa? -È davvero insensibile!- esclamò, mettendosi nel ruolo della vittima. Si alzò andando a prendere posto alla sua scrivania e digitando qualcosa per modificare il progetto a cui stava lavorando. -Io volevo la neve-

 

-Si tratta di un'ipotesi completamente-

 

-e lei ha deciso-

 

-irrealizzabile. Io non ho deciso-

 

-di bruciare tutte-

 

-un bel niente!-

 

-le mie speranze! È davvero una mossa di cattivo gusto!- protestò tanto da far sembrare a Pepper di discutere con un bambino testardo.

 

-Oh! La pensi come vuole!- esclamò, assolutamente non intenzionata a proseguire oltre. -Comunque non sono venuta qui per discutere di neve.- disse, mettendosi in piedi e avvicinandosi alla scrivania dove sedeva Tony, che interruppe tutte le sue proteste per ascoltarla.

 

-Ah davvero? Allora è qui per parlare delle statue di ghiaccio!- Pepper gli lanciò un'occhiataccia. -Depennate anche quelle, vero?- domandò amareggiato, ricevendo una risposta affermativa da parte della donna.

 

-Sono qui per ricordarle che la festa di fine anno lavorativo delle Stark Industries è domani. Saranno presenti tutti i dipendenti, perciò spero vivamente che lei si prepari un discorso, anche di pochi secondi, per augurare a tutti un felice fine anno. E dobbiamo pure discutere su cosa indosserà, perciò- Pepper continuò a parlare e a descrivere meticolosamente lo svolgersi della serata, quando improvvisamente a Tony venne un lampo di genio.

 

-No.- enunciò di punto in bianco con il sorriso sulle labbra. Pepper lo fissò un paio di secondi in silenzio senza capire a cosa si riferisse quell'affermazione.

 

-No. Cosa?-

 

-Non verrò.- affermò, mettendosi comodo e dondolandosi avanti e indietro sulla poltrona girevole.

 

-Credo di essermi spiegata male... Non-

 

-Affatto! Si è spiegata benissimo.-

 

-ha scelta! Deve venire per forza!-

 

-Mi dia un valido motivo perchè io debba essere presente domani sera visto che non avrò la mia neve!- esclamò, tornando ancora su quel discorso.

 

Pepper lo guardò con occhi trasecolati. -Motivo valido?!? Lei è il proprietario delle Stark Industries! Questo le basta?-

 

Tony scosse il capo lentamente. -Non vale quanto la mia neve...-

 

Pepper gli avrebbe volentieri tirato qualcosa di pesate in testa, ma tentò di stare calma, decidendo di continuare a stare al gioco. Lo avrebbe convito. Con le buone o con le cattive. -D'accordo.- rispose tranquillamente.

 

Lui non si aspettava di certo quella reazione, credeva che avrebbe ottenuto finalmente la sua neve, invece Pepper aveva deciso di lasciarlo con un pugno di mosche in mano. -In che senso: d'accordo?-

 

-Faccia quello che vuole. Per me non è un problema se non viene. Può fare sempre gli onori di casa Will.- asserì, recuperando la sua agenda e facendo per andarsene.

 

-Aspetti un momento!- Si fermò tornado a guardare Tony, che si era sollevato dallo schienale della poltrona. -Chi è questo Will?-

 

-William Zophres.- rispose lei, presentandogli il nome per intero. Ma dal silenzio e dalla faccia di Tony, capì che lui non aveva la benché minima idea di chi stesse parlando. -È il direttore amministrativo delle Stark Industries.-

 

Tony si ricordò del giovane e subito gli sorse un dubbio. -E perchè lo chiama Will?- domandò, intanto che la gelosia cominciava a crescere dentro di lui.

 

-Si fa chiamare così.- ripose lei tranquilla come se fosse la cosa più normale al mondo e che dopotutto era.

 

-Cosa dovrebbe fare lui al posto mio?-

 

-Prenderà il suo posto.-

 

-E starà con lei domani sera?- chiese, interessato per lo più a chi ronzasse intorno alla sua bella assistente, che evidentemente valeva per lui molto di più.

 

-Bhè... siamo seduti allo stesso tavolo. Io mi sarei dovuta mettere alla sua destra e Will alla sua sinistra, ma visto che lei mancherà... Toglieremo un posto.- In quel momento la mente di Tony non voleva neanche tollerare il pensiero della sua Pepper accanto a quel damerino. Non stava né in cielo né in terra! -Ora vado. Devo avvertirlo e poi aiutarlo a preparare il discorso.- asserì, riprendendo la sua camminata verso le scale.

 

-Non serve.- disse lui con tono secco.

 

Lei si girò, trovandolo a fissarsi le mani. -Come, scusi?-

 

Tony alzò lo sguardo per guardarla negli occhi. Non poteva certo rivelarle che l'idea di vederla accanto ad un altro uomo gli dava fastidio. -Ho detto che non serve. Verrò io domani sera.- Notò sul viso di Pepper aprirsi un sorriso. Quei sorrisi che sentiva solo suoi e che mai avrebbe potuto scambiare con altri.

 

-Bene. Vorrà dire che ora dovrò aiutare lei a preparare il discorso.- disse lei, tornando indietro e prendendo posto accanto a Tony che, malgrado lo sforzo, non riusciva a toglierle gli occhi di dosso.

 

 

 

Continua...

 

 

 

 

NdA:

Prima di tutto Buon Natale anche se in ritardo xD E ora passiamo all'inizio di questa ficcy ^^ Già... colei che ha interrotto brutalmente la pubblicazione domenicale della long-ff “Life is a Shine Blue” (se non l'avete ancora letta, fateci un salto e ditemi che ne pensate ;)) Dunque dunque dunque... questa storiella si suddividerà in 5 capitoli u.u e sarà pubblicata GIORNALMENTE, perciò la parola Fine la troverete il 31 dicembre :D Ma facciamo un passo alla volta... affrontando il primo chappy: mi crederete matta, ma ho iniziato a scrivere questa pazzia esattamente a fine luglio ahahah l'ho presa abbastanza in anticipo, eh? Infatti temevo di arrivare all'ultimo momento senza una ficcy per le festività e visto che l'anno scorso ho preso in considerazione il giorno di Natale, quest'anno mi dedicherò all'ultimo dell'anno!!! :D Bhè... cosa fondamentale da notare è che Tony e Pepper non stanno insieme e perciò non si vedrà neanche il loro dolce frugoletto Anthony (so che a molte di voi manca, ma ultimamente il mio amorino è in attesa di nuove folgoranti idee, o come dice Tony: “idea strabiliante!!!”) Appunto di questa dobbiamo parlare xD Vi dico che ho passato un pomeriggio intero a studiarmi il clima nei dintorni di Malibu, giuro che ci ho perso un'infinità! Ahahahah per poi scoprire cosa? Quello che già sapevo xD Poi... la neve in casa è nata perchè avrei davvero voluto riempire la mia di neve per fuggire al caldo afoso di luglio.

A questo punto il giudizio sta a voi come sempre ;) Lasciate una recensione piccina picciò x dirmi che ne pensate ;)

Eeeeee... a domani, gente!

Sic

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2

 

Puntualità? No. Lui non era decisamente un tipo puntuale. Figurarsi se quel piccolo pregio poteva farsi spazio tra i tanti difetti che possedeva. Pepper ormai si era rassegnata: la cerimonia e cena erano iniziati da più di due ore e naturalmente il titolare dell'azienda non si era ancora fatto vivo. E come se non bastasse in quel momento Tony avrebbe dovuto fare il discorso a cui lui e Pepper ci avevano lavorato per l'intero pomeriggio. O meglio: Pepper lavorava, Tony si perdeva a chiacchierare, tentava di distrarla con qualunque espediente con l'intenzione di farsi cacciare via, ma Pepper, intuendo perfettamente le reali intenzioni dell'uomo, non aveva ceduto e Tony era stato costretto a starsene lì in panciolle, cosa che più di ogni altra cosa non sopportava.

 

Fortunatamente la sorte stava dalla sua e a salvare la serata ci aveva pensato William, l'amministratore delegato, che prevedendo il peggio si era anch'egli preparato un discorso alternativo da fare. Perciò in quel momento, sul palco illuminato il signor Zophres faceva gli onori di casa, parlando alla platea che sedeva tra i tavoli nella stanza oscurata.

 

Pepper seduta al tavolo assegnatole, ascoltava in silenzio, come d'altronde il resto dei commensali, le parole di William, che con tono amichevole ringraziava i vari settori per il lavoro svolto, facendo anche una breve sintesi sull'operato annuale. Si sistemò un ciuffo di capelli ambrati dietro l'orecchio, insieme a tutti gli altri che le ricadevano dolcemente sulle spalle con delicate onde.

 

-Che mi sono perso?- Un sussurro di quella voce calda e profonda le sfiorò l'orecchio, facendola sussultare e quasi cacciò un grido per lo spavento. Si girò di scatto, incontrando Tony leggermente chinato su di lei.

 

-Si può sapere dov'era fino adesso?- gli domandò tenendo il tono della voce bassissimo.

 

-Posso sedermi?- lo domandò quasi gli servisse il permesso, indicando la sedia vuota accanto a Pepper.

 

-Lei deve sedersi! Questo è il suo posto! Ma si rende conto del ritardo che-

 

-È incantevole con questo vestito.- disse lui, interrompendola e osservando attentamente il lungo vestito beige che avvolgeva il corpo esile e perfetto della donna al suo fianco, che non appena sentì quelle parole le sue guance si tinsero di scarlatto. Fortuna che l'unica fonte di luce proveniva dal palco e si era risparmiata l'imbarazzo di far notare a Tony il proprio rossore.

 

Tony si sistemò meglio sulla sedia. -Quando servono gli antipasti?-

 

Lei lo fulminò con uno sguardo scettico. -Se è per questo che si trova qua, la informo che siamo già alla frutta.-

 

-Di già? A quest'ora?-

 

-Tony! È quasi mezzanotte! Secondo lei chi comincerebbe una cena a quest'ora?- lo ammonì con fare di rimprovero per non essere stato puntuale anche per quell'occasione.

 

Lui fece spallucce con fare innocente, per poi sorridere quando notò gli occhi azzurri della donna alzarsi al cielo con fare rassegnato. Si avvicinò maggiormente a Pepper per parlarle all'orecchio. Inspirò il suo profumo che tanto adorava, sfiorandole impercettibilmente il lobo con le labbra. -Allora cosa ci rimane da fare?-

 

Pepper sentì la terra mancarle da sotto i piedi, mentre il suo cuore accelerò di qualche battito per quelle poche parole sussurrate dall'uomo che le sfiorava la pelle con il suo caldo respiro. Deglutì a fatica, prima di rispondere.

 

-Per quanto mi riguarda può benissimo tornare da dov'è venuto. Qui non c'è più bisogno di lei.- affermò, recuperando un minimo di contegno senza nemmeno girarsi per guardarlo negli occhi. Di certo non gliel'avrebbe data vinta tanto facilmente.

 

Tony corrugò lo sguardo, osservando il delicato profilo di lei illuminato dalla tenue luce proveniente dal palco. -Cosa vorrebbe dire che non c'è più bisogno di me? Devo fare il mio discorso.-

 

-Ormai non occorre più....- asserì vaga, dando attenzione a Will sul palco che parlava.

 

-Come? L'intero pomeriggio mi ha tenuto in ostaggio per quella roba e ora mi dice che non occorre più? Si rende conto di quanto tempo ho perso?- esclamò abbastanza sconvolto senza però alzare il tono della voce.

 

Pepper fece spallucce. -Ovviamente. C'ero anche io con lei e, mi creda, se c'è qualcuno che ha perso tempo, quel qualcuno non è lei, Tony.- gli rispose di rimando, girandosi poi verso di lui con un sorriso che disarmò completamente l'uomo.

 

La fissò con la bocca leggermente socchiusa non sapendo cosa dire. Pepper gli sorrise per la seconda volta, per poi voltarsi nuovamente verso il palco. Solo in quel momento Tony si rese conto di esser stato messo in secondo piano dalla giovane donna che dimostrava un maggior interesse per l'uomo che parlava sul palcoscenico. Passò gli occhi al punto centrale che al momento intratteneva tutti i presenti: alto, biondo, spalle massicce, una mandibola perfettamente squadrata che avrebbe potuto far invidia al tizio di Beautiful; il genere di uomo che a Tony non faceva un baffo! Ma ciò che riusciva ad indispettirlo era l'attenzione che attirava su Pepper, attenzione che per il diretto interessato sarebbe dovuta appartenere esclusivamente a lui.

 

-Chi è e cosa sta facendo quell'energumeno?- domandò dopo un paio di secondi, facendo un leggero gesto col capo.

 

Pepper alzò gli occhi al cielo per l'ennesima volta. -Quell'energumeno, come lo chiama lei, è colui che sta salvando la sua reputazione.-

 

-Di certo non sono stato io a chiederglielo.- volle puntualizzare.

 

-Comunque si tratta di Will e fortunatamente si è preparato un discorso per sostituirla dai suoi principali doveri, Tony.- rispose lei, enfatizzando il fatto che su quel palco ci sarebbe dovuto essere Tony, che non appena ricordò il nome di Will fu scosso da un brivido di fastidio misto gelosia.

 

-Mi dia il mio discorso.- disse subito dopo.

 

Pepper si girò di scatto, incredula nel sentire quelle parole uscire dalle labbra di Tony. -Come, prego?-

 

-Il discorso. Quello che abbiamo scritto questo pomeriggio. So benissimo che ce l'ha con sé, quindi me lo dia, per favore.-

 

-Cosa vuole-

 

-Mi serve in questo-

 

-fare?

 

-preciso momento. Voglio solamente-

 

-Ora?! O no, Tony, non sarò-

 

-compiere il mio dovere. Sì, proprio ora, c'è-

 

-complice di una delle sue scenate! Dovere!? E da quanto-

 

-qualcosa che non le è chiaro? E io non faccio scenate!-

 

-le sta così a cuore? Tutto chiarissimo. Peccato che non ce l'ho qui con me.- affermò lei infine facendolo tacere una volta per tutte. Tony la fissò attentamente mentre la donna con disinvoltura sorseggiava un po' d'acqua. -Perchè mi guarda in quel modo?- gli domandò, notando il suo sguardo indagatore.

 

-Non le credo. Pepper, lei è una donna così perfetta e meticolosa che mai sarebbe partita di casa senza una copia del discorso che avrei dovuto fare.- asserì del tutto convinto delle sue ipotesi.

 

Lei involontariamente di morse il labbro inferiore, evitando di guardarlo negli occhi. -Se anche fosse non vedo la necessità di farle avere il discorso, constatando che Will la sta sostituendo nel migliore dei modi.- enunciò con la perfetta intenzione di punzecchiarle l'orgoglio dell'uomo.

 

Provocazione che fu subito accolta dai recettori di Tony che fece per alzarsi in piedi, ma Pepper lo bloccò afferrandolo per un polso. -Si rimetta seduto. Cos'ha intenzione di fare?-

 

Tony le sorrise, prima di abbassarsi su di lei, avvicinando il viso al suo orecchio. -Quello che ho intenzione di fare gliel'ho già detto. Ora sta a lei decidere: vuole darmi questo discorso sì o no?- le sussurrò quella domanda con una voce più suadente di quanto si aspettasse lui stesso.

 

Pepper fu scossa da un brivido che le attraversò la schiena per la spina dorsale, bloccandole la capacità di muoversi o anche solo rispondere. -Lo prendo come un no...- Non fece in tempo ad accorgersi di aver mollato la presa dal polso di Tony che quest'ultimo aveva già cominciato a parlare ad alta voce nel tentativo di attirare l'attenzione.

 

-Signori, credo che sia giunto il momento di chiuderla qui con questa nenia!- esclamò, facendo qualche passo in direzione del palco dove lo accoglieva lo sguardo sbalordito e leggermente imbarazzato di William. E come volevasi dimostrare Tony prese in testimone tutta l'attenzione della gente che inizialmente lo seguiva con lo sguardo in silenzio per poi esplodere in un cortese applauso.

 

Pepper si passò una mano sugli occhi, non credendo a ciò che stava succedendo. Tony continuò la sua camminata fino a salire sul piccolo palcoscenico e affiancare il signor Zophres. -Ora, se non ti dispiace, ma anche se ti dispiace fa lo stesso, continuo io qui.- affermò con quel suo “adorabile” caratterino e un sorriso compiaciuto.

 

William gli sorrise cortese, facendo un passo indietro. -Prego. Avevo detto a Pepper che sarebbe arrivato.- asserì con un tono di voce basso per poi lasciare spazio a Tony.

 

Lui per il solo fatto di sentire quel confidenziale modo di chiamare la sua segretaria si irritò più di quanto non lo fosse già. Strinse entrambi i pugni per poi rilasciarli, si posizionò davanti al microfono e si rivolse ai commensali. -Questa volta sarò breve per due semplici motivi. Uno: voi non avete nessuna voglia di starvene seduti ad ascoltare i profitti lavorativi, e tanto meno io ho voglia di parlarne; due: non ho con me un discorso da leggervi.- Una risata generale riecheggiò nella sala. -Bhè, in verità un discorso ci sarebbe, l'unico vero problema è che non ce l'ho qui con me. E a pensarci bene sarebbe pure scortese da parte mia leggere lo splendido e sentito discorso scritto dalla mia operosa assistente Pepper.- disse con tono decisamente possessivo. -La quale merita un applauso per il solo fatto di sopportare un tipo come me 365 giorni l'anno, perciò facciamo un applauso alla signorina Potts!- esclamò Tony, allungando una mano in direzione della bella donna che, imbarazzata come non mai, si limitava a sorridere e maledire mentalmente Tony sotto il rumore del battito di mani.

 

-Che dire ancora? Sinceramente non c'è nient'altro da dire se non di passare un buon fine anno e godervi le ferie pagate per tornare a Gennaio freschi come rose ed iniziare un altro anno lavorativo che, si spera, superi ancora il suo record di quest'anno. Perciò, in nome delle Stark Industries e naturalmente anche da parte mia, buone vacanze!- Sorrise alla platea, che lo ringraziò con un applauso che durò fino a quando non abbandonò il palco.

 

Poi lentamente le persone cominciarono ad avviarsi verso l'uscita, altre raggiungevano il signor Stark per fare gli auguri di persona e Tony molto cordialmente stringeva mani, sorrideva e scambiava qualche battuta, ma il suo sguardo era alla ricerca di lei.

 

Finalmente la notò con quei capelli dal colore particolare che le ricadevano dolcemente sulle spalle, avvolta da quel vestito chiaro che risaltava il suo corpo perfetto. Era stupenda. Non si rese neanche conto di essersi imbambolato a fissarla, mentre un affabile e pingue signore gli parlava. Scosse il capo riemergendo dalla sua allucinazione, strinse la mano all'uomo congedandolo per poi dirigersi a passo spedito verso di lei.

 

Solamente quando fu a qualche metro di distanzia si rese conto della presenza di Zophres che colloquiava amabilmente con Pepper. La sua Pepper. E cosa che lo fece ancora più incazzare erano i suoi occhi che contemplavano la donna. Quello proprio non riusciva a tollerarlo.

 

Le si avvicinò di spalle e fece notare la sua presenza poggiandole delicatamente e confidenzialmente una mano al centro della schiena. Lei si voltò di scatto, facendo ondeggiare i riccioli ramati di lato e fulminandolo con uno sguardo di rimprovero. Tony invece le sorrise sornione. -Non me la sono cavata poi così male, mi sembra.- affermò, non dando la minima attenzione al terzo incomodo.

 

-Se il suo intento era mettermi in imbarazzo allora si può dire che se la sia cavata splendidamente.- soffiò lei indispettita.

 

-Oh andiamo, Pepper, l'ho fatto solamente per dimostrare la mia gratitudine nei suoi confronti.- disse nel tentativo di farle sbollire la rabbia. Immediatamente giunse alle sue orecchie la risata poco gradita di William.

 

-Ma sì! Non prendertela. È stato carino da parte del signor Stark.- asserì Will con un sorriso. E per l'ennesima volta Tony nel loro secondo incontro colloquiale si irritò per quel confidenziale atteggiamento nei confronti di Pepper.

 

-Non mi sembra di conoscerla. Eppure prima tentava di rivestire il mio ruolo.- disse Tony in modo acido.

 

-Questo mai signor Stark! Non mi sarei mai permesso. Stavo solamente facendo un favore a Pepper, che mi ha gentilmente chiesto di intrattenere gli ospiti prima del suo arrivo. Comunque sono William Zophres, direttore amministrativo.- asserì cordiale, tendendogli la mano che Tony strinse senza troppo entusiasmo.

 

-Allora grazie per avermi tenuto in caldo il pubblico!- esclamò sorridendo. Pepper passava alternativamente gli occhi da Tony e Will senza dire una parola, ormai si era stufata di quella serata e l'unica sua priorità in quel momento era tornarsene a casa e levare quei tacchi alti che in quel momento le facevano vedere le stelle.

 

-Complimenti per il discorso, ammiro davvero molto la sua spontaneità e meticolosità di orazione.- si congratulò, parole che a Tony sembrarono più una presa in giro che un elogio.

 

-Signor Zophres,-

 

-Mi chiami pure Will.- lo ammonì gentilmente.

 

Tony avrebbe potuto anch'egli demolire il suo stato di superiorità facendosi chiamare per nome, ma preferì comunque starsene un gradino sopra di lui, così continuò il suo discorso. -Io dico solo quello che le persone vorrebbero sentirsi dire. Sinceramente non credo che i miei dipendenti ad una serata di chiusura dell'anno lavorativo vogliano sentir parlare di ciò che fanno ogni giorno. Lo ritengo davvero inopportuno.- Subito dopo si rivolse a Pepper, come se la conversazione con Will fosse stata un'ordinazione al bar. -Pepper, dobbiamo ancora discutere sulla mia neve. Poiché si è rifiutata di consegnarmi la copia del discorso, ha l'obbligo di accontentarmi.-

 

-Obbligo?! Non mi sembra la parola appropriata da usare in questo caso. Piuttosto era lei ad avere l'obbligo di trovarsi qui per l'inizio della serata. Cosa che, come ben sappiamo entrambi, non è successo.- rispose lei per le rime con un sorriso, sicura di aver ragione.

 

Tony fece per replicare e schiuse le labbra per parlare, ma William lo anticipò. -Neve? Vi serve della neve?- domandò, corrucciando lo confuso. Tony fece un profondo respiro cercando di trattenere la voglia che aveva di stampare sulla mandibola perfetta di “Mr. Impiccione” un ben assestato cazzotto.

 

-Sì!-

 

-No!-

 

Tony e Pepper risposero all'unisono, solamente lui in maniera affermativa e lei in negativa. -Tony, ne abbiamo già parlato e portare la neve nella villa a Malibu è la cosa più insensata che fin'ora abbia mai pensato.-

 

-Credevo che la questione dell'acquario con squali e pesci tropicali si fosse guadagnata il primo posto nella sua lista.- le fece notare, tirando fuori un altro argomento sul quale molto probabilmente c'erano state ore di discussione.

 

-Oh non si preoccupi quella si prende la medaglia d'argento. E comunque la risposta è no. Non ci sarà neve.- affermò risoluta.

 

William assistette interdetto a quel battibecco abbastanza insolito, dove i due si parlavano sopra riuscendo però a capirsi perfettamente. -Credo di avere la soluzione per il vostro problema.- Tony e Pepper smisero di bisticciare e si voltarono verso di lui, osservandolo incuriositi. -Da quel che ho capito: il signor Stark vorrebbe la neve in casa... Bhè, io non sarei in grado di fornirle abbastanza tonnellate che non si scioglierebbero, però se proprio ci tiene alla neve per la fine dell'anno, io ho una villa in montagna nel Canada e per l'appunto ho organizzato una festa per domani sera. Mi farebbe piacere avervi come ospiti. Poco prima stavo tentando di convincere Pepper e-

 

-Ci saremo!- affermò Tony senza permettere all'uomo di finire la frase. Al sol pensiero di Pepper con quello lì, avrebbe attraversato il mondo pur di starle accanto.

 

-Cosa?!?- esclamò lei sconvolta.

 

-Meraviglioso! Scusate, mi stanno chiamando.- asserì Will, voltandosi verso il gruppo di persone che l'aveva chiamato. -Comunque vi farò avere i dettagli domani mattina e naturalmente per le spese del viaggio me ne occupo io. Ci vediamo domani, buona serata.- Detto questo si voltò, lasciandoli finalmente soli.

 

Tony si girò verso Pepper che lo fissava seria. -Mi sta prendendo in giro?-

 

-Chi, io? Perchè dovrei farlo? Non è contenta che adesso la neve in casa non ci servirà più?-

 

-Non è questo il punto Tony! Lei mi ha fatto organizzare una festa per domani sera e ho già mandato tutti gli inviti. Ora mi spiega come facciamo?- gli chiese interdetta.

 

-Per prima cosa usciamo di qua.- enunciò prendendola improvvisamente per mano e dirigendosi verso l'uscita dell'edificio dove c'era più quiete.

 

Uscirono sotto il cielo stellato e Tony inspirò profondamente l'aria fresca fino a che non gli riempì i polmoni. -Sto aspettando.- gli fece notare lei.

 

Lui si girò, incontrando quegli occhi di un azzurro magnetico che lo facevano impazzire. -Basterà mandare un avviso di festa annullata.-

 

-E tutte le spese che sono già-

 

-Sono soldi miei quelli, non-

 

-state fatte? E le sembra un buon motivo per-

 

-si preoccupi per questo.-

 

-gettarli fuori dalla finestra in questo modo?-

 

-Io non getto fuori dalla finestra! E poi guardi il lato positivo della cosa!- esclamò entusiasta.

 

-E ce ne sarebbe uno?-

 

-Certo! Finalmente potrà godersi una vacanza senza preoccuparsi di organizzare qualcosa. L'ho fatto per lei, Pepper.- asserì annuendo convinto.

 

-E per la neve.- puntualizzò lei, che omise il fatto di detestare la montagna e che, per l'appunto, non ci voleva venire.

 

Tony inclinò di lato la testa, facendo spallucce. -Sì, anche quella.- affermò sorridendole. Pepper non riuscì a stare seria ancora per molto e sorrise anch'ella, o per rassegnazione o perchè incapace di tenergli il muso. Lui la guardò incantato tanto che si imbambolò per qualche secondo e solo in quel momento si accorse di stringere ancora la mano delicata di lei. La lasciò e al contempo abbassò lo sguardo, mentre un velo di imbarazzo coglieva entrambi.

 

-Viene a casa con me?- chiese lui dopo un po', offrendole un passaggio.

 

-Ehm... no. C'è Happy.- affermò indicando l'auto con l'autista che l'aspettava già da un paio di minuti.

 

-Ah, ok.- affermò leggermente dispiaciuto, infilandosi le mani nelle tasche dei pantaloni.

 

-Allora, buona notte, signor Stark.- lo salutò lei, camminando verso l'auto nera.

 

-E mi lascia così?- Lei si voltò a guardarlo, non capendo cosa volesse. -Non mi dà neanche il bacio della buona notte?- le chiese con uno sguardo da supplica.

 

Pepper rise scuotendo leggermente il capo rassegnata. -Buona notte, signor Stark.- gli ripeté con un sorriso e riprese la sua camminata.

 

Tony la seguì con lo sguardo fino a quando non la vide scomparire dentro l'auto scura, che partì silenziosa. -Buona notte, Pepper.- sussurrò appena.

 

 

Continua...

 

 

 

 

NdA:

Buooooon giorno! Non è mai successo credo... ma non ho mai pubblicato di mattina xD e sinceramente lo trovo un po' strano! Cioè: fuori c'è la luce del sole e non è mezzanotte come sempre! Vbb... sorvolando questo momento di sclero passiamo a questo chappy :) è entrato un nuovo personaggio a infastidire il nostro Tony: William Zophres (come sia nato sto qua neanche me lo ricordo, però l'altro giorno ero nel letto e girandomi verso il muro, dov'è appeso il poster di IRM2 ** tra la lista dei produttori mi ritrovo sto cognome ahahah giuro che ho riso per 5 minuti buoni!).

Ma visto che Will non merita molto spazio, passo direttamente a Tony e Pepper <3 una cosa la devo dire (anche se sicuramente mi prenderete per matta) qnd lui le sussurra all'orecchio giuro che mi vengono i brividiiiii e non capisco neanche perchè!!! ahahah

:'D ← ecco, io poco fa ero così qnd ho letto tutte le recensioni che mi avete lasciato ** (per me sono oro!!!) Grassssssssssie! E visto che non vi risponderò singolarmente mi sembra opportuno ringraziarvi qui u.u perciò grazie a: Fipsi, _M4R3TT4_, nicolettasole, mirianval, RoxyDowney, _Maria_ e Tittili :)

E ringrazio naturalmente anche quelli che hanno aggiunto la storia tra le seguite, preferite e ricordate (che citerò a fine ficcy, altrimenti rischio di impazzire)

Perciò... ora vado a pranzo xD Buon appetito anche a voi ;)

A domani ^^ Ciaoooo!

Sic

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3

 

Per raggiungere la cittadina montana del Canada dove Will aveva la villa, il jet privato Stark era sulla pista di partenza con qualche minuto di anticipo, peccato che quel 31 dicembre Tony, come naturalmente tutte le altre volte, era rovinosamente in ritardo.

 

Pepper lo aspettava comodamente seduta in salotto con la valigia pronta e davvero poca voglia di partire. Lei in montagna non ci voleva andare! Peccato che Tony era riuscito ad incastrarla abilmente ancora una volta costringendola alle sue volontà.

 

Non si scomodò minimamente di avvertire Tony dell'immenso ritardo, poteva solo sperare che si facesse un'ora tarda così da impedire al volo di decollare, ma proprio quando cominciò a sperare che il viaggio andasse in fumo, il suo capo si presentò in salotto con un sorriso smagliante dipinto sul volto: sembrava un bambino in trepidazione per partire verso la montagna.

 

-Pepper! Che ci fa lì seduta a leggere quella rivista? Dobbiamo partire, altrimenti faremo tardi.- puntualizzò lui.

 

La donna richiuse la rivista, riponendola sul tavolino davanti al chiaro divano e lo guardò leggermente sbalordita. Proprio dal “re del ritardo” doveva sentire la predica! -Guardi che io sono pronta da ben due ore. E se proprio vogliamo mettere in chiaro le cose: qui quello in ritardo è lei, è sempre stato lei!-

 

-Dettagli!- esclamò, muovendo per aria una mano. Subito dopo entrò Happy che silenziosamente prese le valige, caricandole in auto.

 

Pepper sospirò, alzandosi in piedi e recuperando il suo nuovo giaccone pesante, che l'avrebbe protetta dal gelo. Avrebbe pagato oro per restarsene tranquilla a casa, evitando si andare in un paesino sperduto in mezzo alla neve. Guardò Tony che vestiva un semplice paio di jeans, una maglia e una leggera giacchetta. -Non si porta qualcosa di più caldo da indossare?- chiese lei, accennando al cappotto che teneva tra le braccia.

 

-È in macchina.- affermò mettendosi gli occhiali da sole, nonostante fuori fosse quasi buio.

 

Si guardarono in silenzio per un paio di secondi, poi Pepper parlò, cercando una via di fuga a quel viaggio. -Ma devo venire per forza anche io? Che bisogno c'è? Io non le servo a niente!-

 

-Assolutamente, no! Lei è indispensabile!-

 

-A cosa?- chiese lei, gettando nuovamente il suo soprabito sul divano e avanzando di qualche passo verso Tony.

 

Lui ci pensò su un paio di secondi, dopotutto lei non era obbligata ad andare, ma Tony voleva assolutamente averla accanto almeno per quella sera, senza tirare fuori scuse inerenti al lavoro. -Ehmm... Lei è sempre indispensabile! E poi non vorrà mica deludere il povero Will che gentilmente ci ha invitato nella sua dimora in montagna vicino a Vancouver. Non è per niente professionale rifiutare un invito con così poco preavviso.- affermò lui, cercando una scusa plausibile per convincerla. Senza che Pepper potesse ribattere prese lui stesso il cappotto della donna sotto braccio e, poggiandole una mano sulla schiena, la accompagnò delicatamente alla porta.

 

-Adesso non tiri fuori queste scuse assurde! A lei non è mai interessata la buona educazione nei confronti degli altri.-

 

-Questo è vero!- asserì, mettendosi di fronte a lei per guardarla negli occhi da dietro le lenti scure. -Ma a lei sono sempre interessate!-

 

Pepper fece per ribattere, ma non riuscì a dire nulla, dopotutto Tony aveva ragione: la buona educazione non le era mai mancata! Gli sorrise, mentre lui sperava di convincerla. -Si tolga quegli occhiali da sole, fuori è quasi buio e così è ridicolo!- gli disse, prima di sorpassarlo ed uscire dalla porta.

 

Tony la guardò allontanarsi, poi si sfilò gli occhiali, osservandoli per un paio di secondi. Forse l'aveva convinta, o almeno era certo di raggiungere il Canada insieme a lei.

 

Corse fuori per raggiungerla, abbandonando gli occhiali da sole sul mobiletto d'ingresso.

 

********************************************************************************

 

Una volta decollato bastò davvero poco al jet per arrivare a destinazione. Arrivati all'aeroporto di Vancouver la differente e pungente temperatura si fece subito sentire con un venticello poco piacevole e la neve che cadeva lentamente dal cielo notturno a fiocchi.

 

Tony sembrava davvero soddisfatto, aveva ottenuto ciò che voleva! Pepper, stretta nel suo caldo giaccone e maledicendo quel freddo così pungente, guardava il suo capo che passeggiava tranquillo sulla pista con gli occhi rivolti verso il cielo e le mani infilate nelle tasche dei pantaloni. Si sentiva a proprio agio e a Pepper sembrò che non gli desse minimamente fastidio la bassa temperatura, anzi, inspirava a pieni polmoni l'aria fresca con la giacca completamente sbottonata. Scosse la testa rassegnata, se Tony voleva prendersi un raffreddore non era assolutamente affar suo, in un certo senso... Dopo avrebbe dovuto prendersene cura e Tony ammalato era un uomo intrattabile e capriccioso, più di quanto lo fosse già.

 

Più lo guardava e più cresceva in lei la rabbia per essersi fatta convincere. Non riusciva mai a dire di no a Tony quando si trattava di quelle cose, era più forte di lei. Quell'uomo, inconsapevolmente, le scombussolava l'anima, rendendola del tutto inerme. Ed era veramente odioso, o meglio: odiava amarlo così tanto.

 

Diede l'attenzione all'uomo mandato per condurli alla villa di Will; quel mezzo con cui era arrivato non poteva definirsi automobile, sembrava più un grosso furgone munito di catene ai pneumatici. L'uomo era completamente coperto: sulla testa una bizzarra cuffia di lana, una bella giacca pesante, mani protette da caldi guanti e avvolta intorno al collo una sciarpa. Finito di caricare i bagagli, volse lo sguardo verso Pepper.

 

-Possiamo andare.- disse sfregandosi le mani sul petto energicamente. Poi posò l'attenzione su Tony che passeggiava tranquillamente sulla pista col naso all'insù, completamente indifferente al vento e alla neve. -Ma il suo capo non ha freddo?- domandò poi incuriosito, intanto che aiutava Pepper a salire sull'alta Jeep.

 

-Non lo chieda a me. Ultimamente non riesco più a capire cosa gli passi per la testa!- esclamò rassegnata, accomodandosi sul sedile. L'uomo rise solamente, prima di chiudere lo sportello per impedire alla neve di entrare nell'autovettura.

 

-Signor Stark!- urlò, attirando l'attenzione di Tony, che si girò immediatamente abbandonando quel magnifico sogno che stava vivendo. -Così le verrà un malanno! È meglio se si copre un po'!-

 

Tony si avvicinò, tenendo sempre la giacca sbottonata. -Sciocchezze. Non ho neanche freddo.-

 

-Beato lei, allora! Ma credo che la signorina che è con lei gradisca molto di più un posto caldo, perciò possiamo anche avviarci. Si è fatto molto tardi e per stasera è stata prevista una tempesta di neve. Vorrei riuscire a portarvi a destinazione prima che accada.- affermò, leggermente preoccupato, grattandosi il naso diventato rosso dal freddo.

 

-Certo, andiamo!- esclamò Tony, soffiando poi nell'aria per vedere la nuvoletta di vapore formarsi per il suo caldo respiro. Salì sulla Jeep e prese posto accanto a Pepper che però non lo degnò di uno sguardo.

 

********************************************************************************

 

La Jeep procedeva lenta per le stradine in salita, procedendo verso la meta che forse avrebbero raggiunto in tempo. Il paesaggio tutt'intorno avvolto dal buio della notte era coperto da una coltre bianca di neve, che sembrava soffice e delicata.

 

Pepper osservava silenziosa fuori dal finestrino, notando che i grossi fiocchi di neve cominciavano a cadere dal cielo molto più copiosamente rispetto a prima. Dovette ammettere che era uno spettacolo meraviglioso: i fiocchi si posavano sul terreno come una spolverata di zucchero a velo, lasciando una coperta soffice e bianca. L'unico punto a sfavore di quella splendida danza con cui cadevano i fiocchi era il freddo! Questo non lo avrebbe mai potuto sopportare.

 

Tony posava di tanto in tanto lo sguardo su di lei, che se ne stava rannicchiata nel suo giaccone con i capelli che le ricadevano morbidi sulle spalle, osservando il paesaggio che percorrevano. Grazie alla luce di qualche lampione posto ogni tanto lungo la strada riuscì ad intravedere il rossore sulle sue gote e sulla punta del naso dovuto al freddo. Era sempre bellissima, in ogni circostanza. Sarebbe rimasto a guardarla giorno e notte per il resto della vita, tutto in lei era bello: i suoi occhi, il suo sorriso, la voce che usava per riprenderlo, la sua risata che di tanto in tanto si lasciava sfuggire... Tutto.

 

Una cosa però in quel momento lo disturbò: il suo silenzio. Non gli aveva rivolto parola da quando erano partiti da casa e la cosa stava andando avanti da troppe ore ed era sicuro che non avrebbe potuto resistere oltre senza ascoltare la sua armoniosa e delicata voce.

 

-Pepper, ha perso la lingua per caso?- chiese improvvisamente lui, interrompendo quel silenzio che lo stava uccidendo.

 

La donna girò leggermente il capo verso di Tony per guardarlo negli occhi, nonostante il buio. -No.- rispose solamente, tornando a volgere lo sguardo fuori dal finestrino.

 

-A bene! Pensavo che l'avesse dimenticata a Malibu!- scherzò nel tentativo di farla ridere o almeno sorridere. Ma... niente. L'espressione sul viso di Pepper non cambiò minimamente. -Avanti! Non faccia così! È da tutto il viaggio che non mi rivolge la parola! Posso sapere cosa le ho fatto?- domandò poi, arrivando al nocciolo del discorso e sporgendosi di più verso di lei, che gli sedeva accanto con un professionale margine di distacco. L'uomo alla guida della Jeep ascoltò in silenzio senza proferir parola e continuò a concentrarsi sulla strada, cercando di intravedere qualcosa oltre la persistente neve che calava a fiocchi dal cielo.

 

-Sa benissimo cosa ha fatto. E non ho intenzione di proseguire l'argomento.- asserì, abbandonando le mani in grembo che ormai avevano raggiunto la temperatura di due ghiaccioli.

 

-Ma non può arrabbiarsi per così poco,-

 

-Posso eccome-

 

-non mi sembra di-

 

-e le posso assicurare che-

 

-aver fatto nulla di male, dopotutto!-

 

-non potrei essere più arrabbiata di così!-

 

-Con me?-

 

-Sì, con lei.- disse, continuando a guardare dalla parte opposta.

 

-Pepper,- Tony tentò di attirare la sua attenzione e poggiò una sua calda mano su quella di lei. Quel contatto fu una scossa per entrambi e Pepper ritirò di scatto la mano, sentendo le bollenti dita dell'uomo, per poi girarsi e incontrando il suo viso a pochi centimetri dal suo. I suoi occhi scuri la fissavano con espressione quasi sorpresa e sbigottita. -...hai... hai le mani congelate...- riuscì a dire in un sussurro attonito, non accorgendosi nemmeno di averle appena dato del tu.

 

Pepper abbassò lo sguardo, non sapendo cosa dire o fare in quel momento. D'un tratto l'auto frenò, interrompendo il suo lento andare. -Signori, siamo arrivati.- enunciò la voce dell'autista.

 

Tony tornò immediatamente al suo posto, guardando poi fuori dal finestrino. Gli si presentò davanti agli occhi una piccola casetta di legno, che somigliava molto ad un rifugio più che ad una villa. -Devo aumentare lo stipendio a quel povero ragazzo! Se questa la definisce villa, allora non so come potrebbero definirsi tutte le mie abitazioni!- esclamò esterrefatto.

 

L'autista rise. -O no! La villa del signor Zophres si trova più in su! Questa è solo la baita. Vedete...- iniziò, girandosi verso i sedili posteriori. -...con quest'auto non riuscirei mai a portarvi fino là, i sentieri sono impraticabili con questo buio. Perciò vi lascio qualche minuto qua e poi dalla villa scenderà un mio collega con un gatto delle nevi, un veicolo appositamente strutturato per muoversi sulla neve, che vi porterà a destinazione.- terminò con un sorriso.

 

Tony e Pepper rimasero in silenzio, guardando l'uomo. -Vi scarico i bagagli e apro la baita!- esclamò con un insolito tono allegro, per poi scendere dalla Jeep.

 

Tony volse lo sguardo verso Pepper, cominciando a pensare di aver fatto male a “costringerla” a venire con lui. Non avrebbe mai potuto immaginare che patisse il freddo in quel modo: aveva le mani completamente congelate! Invece lui, stava addirittura bene, ma quello era per un diverso motivo.

 

Scesero entrambi dall'auto ed entrarono nella piccola baita preceduti dall'autista, che poggiò a terra i bagagli per poi accendere immediatamente le luci. Era molto più accogliente di quanto si aspettassero, era un'unica grande stanza che però comprendeva tutto il necessario: sull'angolo sinistro accanto all'entrata c'era una piccola cucina, munita di fornello, lavello e frigo; alla parete opposta alla porta c'era un camino, senza il fuoco acceso però, con difronte un morbido tappeto, un grazioso tavolino e un grande divano rosso dall'ampia seduta; in più c'era una piccola stanza a parte con bagno.

 

L'uomo presentò velocemente la baita. -Comunque tra circa dieci minuti scenderanno a prendervi. Ora devo proprio andare.- affermò, sistemandosi meglio il berretto in testa.

 

-Come? Lei non aspetta?- domandò Pepper, bloccandolo prima che aprisse la porta di legno massiccio.

 

-L'avrei fatto volentieri, ma temo che se aspettassi qui ancora qualche minuto, rischierei di non tornare più a valle rimanendo incastrato nella neve. Avrei dovuto portarvi direttamente alla villa, ma il ritardo dell'aereo ha cambiato i programmi e col buio della notte e questa neve non è per niente sicuro guidare con una Jeep.-

 

-Oh certo.- rispose lei, comprensiva.

 

-Bhè... spero vi divertiate alla festa. Buon fine anno!-

 

-Grazie, anche a lei.- rispose Pepper per entrambi, prima che l'uomo uscisse dalla baita.

 

Tony cominciò a guardarsi intorno, camminando per la stanza accompagnato da un leggero scricchiolio del legno del pavimento. Pepper se ne stava ferma in piedi con le braccia incrociate al petto nel tentativo di riscaldarsi un po' di più le mani. Non che nella baita facesse caldo, ma sicuramente si stava meglio che aspettare sotto la neve con il vento pungente che colpiva il volto.

 

-Poteva dirmi che era tanto freddolosa... Avrei evitato di accettare l'invito.- enunciò improvvisamente Tony, intanto che osservava degli oggetti sulla mensola sopra il caminetto. Lei si girò nella sua direzione.

 

-Mi sembra che l'argomento era saltato fuori qualche giorno fa, quando le era venuta la brillante idea di riempire la casa con della neve.-

 

Tony si girò, avvicinandosi e guardandola negli occhi. -Lei ha testualmente detto che odia il freddo, non che non riuscisse a sopportarlo. Sono due cose molto diverse.-

 

-Non si è chiesto perchè lo odio?-

 

-Non è il genere di domande che mi pongo abitualmente...-

 

-Secondo lei... con tutte le possibilità di trovare lavoro che avevo, perchè ho deciso proprio la zona di Los Angeles?-

 

-Perchè c'ero io, ovviamente!- esclamò, assumendo una posa da auto-elogio. Pepper rise, scuotendo il capo rassegnata. Tony sentendo la sua risata, sorrise spontaneamente, osservando il sorriso della ragazza dipingersi sul volto leggermente arrossato dal freddo.

 

-Questa è stata pura coincidenza... Comunque la causa clima influiva molto sulla mia decisione.- disse, continuando a sorridere.

 

-Allora devo proprio ritenermi fortunato di avere l'azienda principale a Los Angeles! Se l'avessi avuta ad Ottawa a questo punto sarei sul lastrico senza di lei!- esclamò, notando che anche con quella frase stava lentamente facendo sbollire la rabbia di Pepper.

 

Rimase qualche secondo a guardarla, come se fosse stato incantato. Ultimamente gli succedeva spesso quando erano insieme, cercava sempre di osservarla, anche con la coda dell'occhio, senza essere scoperto. Con lei stava bene e la desiderava da sempre, ma quel sentimento che provava nei suoi confronti era qualcosa di speciale, che perfino lui faticava a spiegare... Non lo aveva mai provato prima in tutta la sua vita.

 

Si destò dai suoi pensieri, solamente quando sentì il telefono vibrargli nella tasca della giacca. Lo prese leggendo sul display il nome di Will con cinque chiamate perse ed una in arrivo. Avviò la chiamata, avvicinandosi il cellulare all'orecchio.

 

-Tony?!- chiese allarmato.

 

-Sì?-

 

-O meno male che l'ho trovata! Ho provato a chiamala un paio di volte...-

 

-Sì... bhè... la linea prende e non prende...- disse, inventandosi una scusa anche se il suo tecnologico cellulare riusciva a prendere la linea ovunque. -Che devi dirmi? Noi ti stiamo aspettando alla baita.-

 

-Cosa?!?!- urlò tra l'atterrito e terrorizzato, tanto che Tony dovette allontanare il ricevitore dall'orecchio. -No, no, no, no....- cominciò a ripetere in preda al panico.

 

-Che succede?- domandò Tony del tutto tranquillo.

 

-Sono davvero mortificato... Non so come sia potuto succedere! Ho tentato in tutti i modi di avvertirvi!-

 

-Di cosa?- Tony non riusciva proprio a capire di cosa stesse parlando Will, che continuava a disperarsi.

 

-Siete bloccati lì! Entrambi i veicoli per venirvi a prendere sono sepolti per colpa della tempesta di neve. Oddio non so proprio cosa fare! È tutta colpa mia!- esclamò affranto, tanto che a Tony sembrò che si stesse per mettere a piangere.

 

Tony non seppe davvero cosa rispondere... D'altronde era colpa sua se ora erano bloccati lì, se fosse arrivato all'orario prestabilito quel caos non si sarebbe mai verificato, ma questo non lo avrebbe mai ammesso!

 

-Potrei chiamare il soccorso alpino e farvi prelevare con un elicottero di emergenza!- lo sentì dire dall'altro capo del telefono. Tony rise, lasciando Will alquanto interdetto.

 

-Lascia stare. Non c'è nessun problema.-

 

-Come? Davvero non le crea nessun disturbo?- chiese William, preoccupato più che mai intanto che la tempesta di neve si scagliava sulle montagne Canadesi. Tony lanciò uno sguardo a Pepper... pensandoci bene, l'avrebbe sicuramente ucciso, ma dopotutto che poteva farci se erano bloccati in quella piccola baita?

 

-A ha...- rispose affermativamente, non facendo intendere alla ragazza cosa stesse succedendo.

 

-Mi sento davvero un'imbecille! Avrei dovuto provvedere personalmente al trasporto aereo!- esclamò ignaro che il viaggio aereo era stato fatto con il jet personale di Tony.

 

-Sì sì...- disse Tony evitando volentieri quel discorso. -Qualche istruzione da darmi?-

 

-Oh sì certo!- rispose imbarazzato. -Il fuoco nel caminetto si accende con quel display posto in alto sopra la mensola e si alimenta autonomamente, ci sono delle coperte e piumini nella cassettiera sul lato destro della stanza e se avete fame il frigo è pieno, non fatevi scrupoli.- Tony seguì con lo sguardo la descrizione fatta da Will, assicurandone la veridicità. -L'unico sistema di riscaldamento è il caminetto, perciò ci vorrà un po' prima che riscaldi tutta la baita... Sono davvero mortificato!- ripeté, ricominciando una tiritera di scuse.

 

-Will.- disse Tony, zittendolo.

 

-Sì, signor Stark?- domandò come un agnellino.

 

-Ci vediamo- Stava per dire “domani”, quando si ricordò di Pepper e pensò che era meglio avvertirla con calma, altrimenti non sarebbe riuscito ad arrivare all'anno nuovo. -presto. Non preoccuparti.-

 

-Va bene, signor Stark, se dovessero esserci complicanze, chiami immediatamente e farò il possibile per portarvi via da lì!-

 

-Ok...- disse leggermente annoiato.

 

-La prego di porgere le mie scuse anche a Pepper, sono davvero mortificato!-

 

-Questo l'hai già detto.- rispose secco, infastidito dalla confidenza che quel Will aveva con Pepper. -Au Revoir!- esclamò, interrompendo la chiamata in un lampo e chiudendo il cellulare per evitare di esser ricontattato.

 

Pepper era accanto ad una piccola finestrella e guardava il buio della notte, riuscendo ad intravedere i fiocchi di neve che cadevano dal cielo con un notevole impeto, sotto l'ululato del vento freddo che però non riusciva ad oltrepassare le pareti della piccola ma resistente baita. Si sentiva stranamente al sicuro e a proprio agio tra quelle quattro mura insieme a Tony.

 

Si girò a malapena verso l'uomo, che aveva appena finito la chiamata. -Cosa le ha detto Will?-

 

Tony, senza rispondere, fece il giro del divano ed arrivò di fronte al caminetto per poi accendere il fuoco con quel particolare display. La fiamma si ravvivò subito, zampillando allegra nell'avvolgere la legna e cominciando a scaldare l'aria. Ridiede la sua più completa attenzione a Pepper che lo osservava con occhi incuriositi per l'insolita azione che aveva appena svolto.

 

Le sorrise, mostrando i suoi denti bianchissimi. -Prima aveva detto che non poteva arrabbiarsi più di quanto lo fosse già, vero?-

 

 

Continua...

 

 

NdA:

E oggi si ritorna alle vecchie abitudini! Pubblicazione nel cuore della notte xD

Tony e Pepper sono bloccati lì soli soletti ^^ ma chissà cosa succederà! E sopratutto come reagirà Pepper a questa notizia? Per saperlo non vi resta che aspettare dmn! (-.- oddio ma a cosa mi sn spinta... sarà la stanchezza xD) *anche Sic vuole rimanere bloccata in una baita in alta montagna sola con Tonyyyyy!!!*

Cmq ringrazio di cuore nicolettasole, Tittili, mirianval, RoxyDowney, evenstar, Fipsi e _Maria_ per il commento lasciato allo scorso capitolo :)

Ditemi che ne pesate di questo ;)

Bacioni!!!

Sic

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Capitolo 4

 

Non sapeva proprio da dove cominciare, come faceva a dire a Pepper che erano bloccati lì in quella baita dispersa tra le montagne con una tempesta di neve in arrivo? Nella possibilità migliore avrebbe fatto una sfuriata di quelle sante che duravano addirittura ore; in caso peggiore lui non sarebbe arrivato vivo all'anno nuovo.

 

Pepper lo fissava con sguardo perplesso, del tutto ignara di quello che stava succedendo. Tony si sfilò le scarpe umide con il solo aiuto dei piedi e si tolse la giacca gettandola sullo schienale del divano rosso. La donna seguì ogni suo movimento, non capendo il perchè di quei gesti così naturali e rilassati, poi visto che lui non si decideva di proferir parola, parlò lei: -Adesso cosa centra se prima ho raggiunto il culmine della rabbia?-

 

Tony si grattò nervosamente la nuca, facendo qualche passo verso di lei. -Bhè... vede... è difficile da spiegare... Non so davvero da dove iniziare.-

 

-Dall'inizio sarebbe un'ottima idea.- lo incitò lei, facendo uno di quei sorrisi che lo disarmavano completamente. Lui tentennò e si mise a gesticolare, pensando mentalmente alle parole che avrebbero dovuto introdurre il nocciolo della situazione. -Vuole aspettare l'anno nuovo per parlare?- domandò punzecchiandolo.

 

Tony rimase con la bocca socchiusa e gli occhi immersi in quelli blu magnetici di lei. -Siamo bloccati qui.- asserì secco, accorgendosi solo poi che era stato forse un po' troppo esplicito. Pepper lo fissò in silenzio, sbattendo le palpebre più volte e cercando un altro senso a quella frase senza trovarne, però, altra interpretazione.

 

-In che senso: siamo bloccati qui?- chiese, cercando di mantenere il respiro regolare per evitare qualche attacco di panico, assolutamente inconveniente.

 

Lui si rincuorò del fatto che Pepper non avesse ancora tentato di spaccargli qualcosa giù per la testa, l'aveva presa abbastanza bene la notizia... almeno era quello che credeva. -Può sembrare ridicolo, ma siamo proprio bloccati qui!- esclamò Tony, ridendo, ma tornò immediatamente serio quando notò che Pepper non era assolutamente entusiasta di quella notizia. Si schiarì la voce con un colpo di tosse. -Mi ha appena chiamato Will... e in fin dei conti nessuno può venirci a recuperare perchè la tempesta di neve, che si sta progressivamente avvicinando anche qui, ha bloccato quei cosi che avrebbero dovuto portarci alla villa.-

 

A Pepper caddero le braccia lungo i fianchi mentre un'espressione esterrefatta si dipingeva sul suo viso. Mai avrebbe potuto immaginare che quel viaggio degenerasse a tal punto. Perchè aveva accettato?! Quella domanda continuava a colpirla fastidiosa come un martello pneumatico. Era arrabbiata con se stessa più che mai, ecco cos'aveva portato il debole che aveva per Tony. Le veniva quasi da piangere, ma mantenne il controllo. Inspirò profondamente, non voleva dare la soddisfazione a Tony di sentirla urlare di rabbia. -Ok.- disse con voce calma e pacata, osservando la reazione di lui.

 

-Ok?- Quella reazione non se l'aspettava minimamente. -Cosa vale a dire: ok?- domandò con leggero sgomento. -Non è arrabbiata neanche un po'?-

 

-Non le darò questa soddisfazione.-

 

-Ma non è giusto!- protestò. -Ora che è colpa di Will lei non si arrabbia! Ma se fossi stato io al posto suo allora si sarebbe scagliata su di me l'ira del cielo!- Le situazioni si stavano invertendo. Ora era Tony che si stava alterando. E per cosa poi? Perchè lei non era arrabbiata!

 

-Non è colpa di Will. Se fossimo partiti all'orario prefissato a quest'ora non saremmo stati qui. Perciò se c'è qualcuno che deve prendersi la colpa questo è lei, Tony. Sia per il suo ritardo, sia perchè mi ha costretto a venire con lei.- Descrisse il tutto con voce tranquilla, che fece venire i brividi all'uomo, consapevole che fosse lui il colpevole per quella situazione. Fece qualche passo e si andò a sedere compostamente sul divano, con gli occhi persi a guardare le fiamme nel caminetto.

 

Tony rimase immobile, seguendola con lo sguardo e non sapendo cosa dire. -Allora non si arrabbi.- affermò ritirando tutto quello detto in precedenza. -Comunque!- esclamò, battendo le mani tra loro e guardandosi intorno. -È inutile piangere sul latte versato!- Lei si girò a malapena, guardandolo. -Se dobbiamo passare l'ultimo dell'anno qui, facciamo finta che i nostri programmi fossero stati proprio questi!-

 

Pepper gli lanciò uno sguardo abbastanza scettico. -Cioè in una baita in montagna con fuori una tempesta di neve?- Tony annuì semplicemente sorridendole. -Se lo lasci dire, in quanto a organizzazione non ha per niente buon gusto.-

 

-Adesso non saltiamo a conclusione affrettate!- tagliò corto lui. -Piuttosto...- cominciò. Camminò scalzo per poi sedersi sul tavolino, posto direttamente di fronte a lei, permettendo così di essere alla sua stessa altezza e guardarla negli occhi. -per questa sera mettiamo da parte i convenevoli. Cancelliamo totalmente il nostro rapporto lavorativo...- cercò di spiegarsi, mentre Pepper lo fissava interdetta. -Cioè... saremo solo dei conoscenti... degli amici!- esclamò come illuminato.

 

-Amici?- fece eco lei, non capendo dove volesse andare a parare.

 

-Sì. Per una sera smettiamola di darci del “lei” e cancelliamo dalla mente il lavoro. Ci sta?- domandò di conferma, volendo per una volta sentirsi più vicino a lei.

 

Pepper alzò le spalle del tutto indifferente alla maniera che usavano per rivolgersi l'uno con l'altra. -Come vuoi tu.- Sul viso di Tony si dipinse spontaneamente un sorriso, non riuscì a spiegarsi neanche lui il perchè, ma la cosa lo rallegrava parecchio.

 

-Affare fatto allora!- esclamò compiaciuto. Rimasero incantati a guardarsi negli occhi, uno di fronte all'altra, come se fosse appena scattata una strana scintilla. Pepper fu scossa da un brivido di freddo, che la costrinse a stringersi maggiormente la giacca intorno al corpo. -Hai ancora freddo?- domandò lui preoccupato.

 

-Abbastanza.- rispose lei in un sussurro.

 

Tony girò la testa in direzione del fuoco, notando che aveva cominciato a scoppiettare allegramente. -L'unico riscaldamento che abbiamo è quello, perciò ci vorrà un po' prima che riscaldi l'ambiente.- disse poi, tornando a guardarla. Percorse lentamente con lo sguardo il corpo di Pepper, soffermandosi per qualche istante sulle gambe. Nonostante il freddo portava una gonna che le arrivava al ginocchio, ad avvolgerle completamente le gambe aveva delle calze e ai piedi indossava degli stivaletti marroni con rigoroso tacco alto. Ormai però le calzature erano del tutto zuppe a causa della neve. -Secondo me dovrebb... dovresti toglierti le scarpe.-

 

-Cosa? Perchè?-

 

-Bhè intanto sono zuppe per colpa della neve e poi, se la temperatura delle mani è uguale a quella dei piedi, ti si staccheranno dentro quel grazioso paio di stivaletti marroni.- affermò con ovvietà. -Per non parlare del rischio di prendersi un raffreddore! Quindi togliti pure quel giaccone bagnato.-

 

-Così poi morirò di freddo sul serio!-

 

-Mi credi così poco diligente?-

 

-In un certo-

 

-Era una domanda retorica.- la bloccò lui, prima che potesse aggiungere altro. Si alzò in piedi, dirigendosi verso la cassettiera sul lato destro della baita. -Ti prendo delle coperte.- affermò, aprendo un cassetto e trovando subito i piumini. Li prese tutti, tornò indietro con una montagna di coperte tra le braccia per poi abbandonarle sul divano poco distante da Pepper, che lo osservava senza dire niente. -Bhè? Che aspetti? Togliti quella roba bagnata!- la incitò lui, risvegliandola dai suoi pensieri.

 

Era rimasta come imbambolata davanti ad ogni sua mossa, era la prima volta che lo vedeva preoccuparsi per qualcuno e questa volta quel qualcuno era proprio lei. Si sentiva onorata o quasi smarrita, non riusciva neanche lei stessa a capire cosa le stesse prendendo in quel momento, ma forse era semplicemente contenta di essere lì con lui.

 

Si sfilò la giacca calda, che come aveva detto Tony era pure umida per la neve, subito sentì un brivido di freddo percorrerle la schiena. Lui senza esitazione sfilò dalle mani di Pepper il soprabito, gettandolo in fondo al divano accanto alla sua giacca, poi prese una delle pesanti coperte avvolgendogliela delicatamente intorno alle spalle. Pepper lo fissò senza dire nulla, percorrendogli con lo sguardo i lineamenti marcati della mandibola, quegli occhi seri e color cioccolato che le piacevano tanto, sarebbe stata delle ore a guardarlo negli occhi. Tony si sedette nuovamente sul tavolino di fronte a Pepper, dicendole qualcosa, ma lei non capì, troppo presa ad ammirarlo.

 

-Cosa?- domandò smarrita.

 

-Non importa faccio io, tu pensa a scaldarti.- le disse solamente. Pepper lo guardò stranita, cosa doveva fare lui? Se ne rese conto quando sentì le dita calde dell'uomo percorrerle il polpaccio fino ad arrivare alla caviglia e alzandogliela leggermente. Quel contatto la fece sobbalzare e il cuore le cominciò a battere più velocemente nel petto. Si tranquillizzo leggermente solo quando realizzò ciò che Tony avesse in mente di fare. Voleva che si togliesse gli stivaletti! Ecco cosa le aveva detto prima! Lo lasciò fare, osservandolo in ogni suo movimento.

 

Lui intanto cominciava a sentire veramente caldo a differenza della donna e si sentì la saliva mancargli totalmente in bocca. Dio, se la voleva! Gli bastava un fievole contatto per mandarlo totalmente fuori di testa. Continuò quello che stava facendo, cercando di sembrare il più tranquillo possibile. Abbassò lentamente la cerniera laterale interna della calzatura, per poi sfilargliela delicatamente, accompagnandola con la mano nel movimento. Liberò completamente il suo aggraziato e sottile piede, coperto dalla leggera calza scura, sorreggendolo per il tallone. Dopo aver abbandonato lo stivaletto a terra, posò la mano sul collo del piede della ragazza con un gesto intimo e del tutto spontaneo, tanto che pure lui si accorse dopo della sua stessa mossa. Rimase immobile del tutto sorpreso del suo comportamento, poi alzò lo sguardo verso Pepper e cercò in qualche modo di smorzare l'imbarazzo provato da entrambi. -Avevo ragione. Ancora qualche minuto dentro quello stivaletto e ti saresti trovata senza le dita! Hai i piedi congelati!-

 

Pepper rise. -Grazie per l'avvertimento, non me ne ero accorta!- scherzò prendendolo in giro.

 

-Avanti, facciamo in fretta prima di perdere il piede sinistro!- esclamò lui, poggiando a terra il piede destro e cominciando a sfilarle l'altro stivaletto. -Ecco fatto.- disse una volta terminato. -Ora rannicchiati per bene sotto la coperta.- asserì, mettendosi in piedi e camminando verso il cucinino. -Dio, se fa caldo qui!- esclamò, sbuffando.

 

Pepper si girò verso di lui. -Mi stai prendendo in giro?-

 

-Chi io? Assolutamente no! Parlo sul serio. Io ho caldo.- affermò sincero, sfilandosi il maglione e rimanendo con una leggera maglietta a maniche corte nera, che aderiva perfettamente al suo busto, esaltando i suoi muscoli. Pepper lo guardò allibita, non tanto per il fisico scultoreo, quello era un dato di fatto ed era sempre un bel vedere, piuttosto per il fatto che Tony avesse veramente caldo!

 

-Ma che fai? Vuoi prenderti una polmonite? Rimettiti subito qualcosa addosso!- gli ordinò, sistemandosi meglio sul divano per guardare l'uomo che aveva infilato la testa nel frigorifero per vedere cosa ci fosse.

 

-Ma guarda te! C'è di tutto tranne che una bottiglia di Champagne! Manca un'ora a mezzanotte e non possiamo brindare decentemente.- protestò lui non ascoltando la donna.

 

-Tony!- lo richiamò con voce autorevole. Lui alzò la testa, guardandola negli occhi. -Infilati subito quel maglione!-

 

-Cosa? Perchè?-

 

-Come: perchè?! Non saranno nemmeno dieci gradi qui dentro e tu te ne stai tranquillo con solo una maglietta!-

 

-Non preoccuparti, il mio corpo è in grado di gestirsi autonomamente.- rispose lui tranquillamente, aprendo le dispense. -Toh! Guarda! Della cioccolata in bustine. Vuoi una cioccolata calda?-

 

Pepper lo guardò esterrefatta, non riuscendo più a seguire il discorso. -Cosa vuol dire che il tuo corpo è in grado di gestirsi autonomamente?-

 

Tony prese la bottiglia di latte dal frigo, continuando poi ad aprire gli armadi alla ricerca di tazze. -Nel senso che il reattore arc contribuisce a far aumentare la mia circolazione sanguigna quando ce n'è bisogno... La vuoi questa cioccolata o no?- chiese, sventolando la bustina di cacao.

 

-Sì... va bene... Ma sei sicuro di saperla fare?- Tony girò lo sguardo a malapena verso di lei, lanciandole un'occhiataccia scettica.

 

-Adesso non saltare subito a strane conclusioni solo perchè a volte mi è capitato di abbrustolire qualche-

 

-Abbrustolire?!?- si mise seduta di lato sul morbido divano, tenendo le gambe rannicchiate al petto e la coperta che la avvolgeva. -L'ultima volta è scattato l'allarme antincendio e gli erogatori d'acqua si sono attivati! Ti sembra di aver solo abbrustolito?-

 

-Futili dettagli! C'è stata qualche fiamma alta, ma niente di pericoloso.- affermò tranquillamente, facendo per aprire il fornello a gas.

 

-Fermo!- lo sboccò Pepper. -Qui non c'è alcun estintore e per di più la baita è fatta di legno ed è altamente infiammabile.- Tony rise di gusto, per la reale preoccupazione della ragazza.

 

-E allora cosa dovrei fare?- domandò, avvicinandosi a lei dal retro del divano. Si abbassò, piegando le gambe, appoggiò il mento sullo schienale, pochi centimetri da dove lei era seduta, che osservava attentamente ogni sua mossa. -La tua cioccolata non si riscalderà da sola come niente fosse...- lo disse con una voce così suadente e languida che per un momento a Pepper parve di sentirsi mancare. Lo guardò in quegli occhi scuri, ora così vicini ai suoi.

 

-P-puoi usare il m-microonde...- balbettò lei dopo un paio di secondi di silenzio, indicando con il dito l'elettrodomestico alle spalle di Tony. Lui voltò la testa, accorgendosi solo in quel momento della sua presenza.

 

-Non l'avevo notato.- asserì, rimettendosi in piedi e tornando all'angolo cottura. -Se la cosa ti rende più tranquilla useremo quel coso rumoroso...- disse del tutto indifferente, prendendo del latte per poi versarlo in una tazza insieme al composto già pronto. -Speriamo che il rumore non imbizzarrisca gli orsi...- affermò poi, sorridendo sotto i baffi sicuro della reazione che avrebbe avuto la donna a tal ipotesi. Mise la tazza nel microonde ed avviò, aspettando le urla preoccupate di Pepper, ma... non accadde nulla.

 

Si girò verso di lei, insospettito. La trovò a fissarlo con sguardo di rimprovero. -Tony, non sono stupida come quelle tue amichette senza cervello.- asserì sicura. -So benissimo che gli orsi vanno in letargo in inverno.- Lui sbatté le palpebre perplesso, dovette ammettere che a quel dettaglio non ci aveva proprio fatto caso, ma questo non glielo avrebbe mai detto.

 

-Oh certo! Era solo un test per metterti alla prova.-

 

-E l'ho superato?-

 

-A pieni voti!- esclamò, osservando quanto fossero belli quei suoi lineamenti delicati; gli occhi cerulei con sfumature di blu più intenso nei quali piaceva perdersi come se fosse stato alla deriva nell'oceano ed infine le sue labbra sottili e perfette che avrebbe voluto baciare ogni giorno della sua vita.

 

Rimasero in silenzio, non sapendo più cosa dire con un po' di imbarazzo da parte di entrambi. Il vento ululava fiero, scatenando tutta la sua potenza sulle montagne rocciose del Canada. La luce scomparve per un millesimo di secondo lasciando solo al fuoco il compito di rischiarare l'ambiente.

 

Il microonde si spense con un “din” e Tony si ricordò della cioccolata, si era pure scordato di quella tanto concentrato com'era ad ammirare Pepper. -Forse è meglio non esagerare col consumo di energia, altrimenti rischiamo di rimanere senza luce...- disse lei leggermente preoccupata e un po' spaventata dal tempo che si abbatteva fuori dalla baita.

 

-Già... forse è meglio.- concordò lui, recuperò la tazza, afferrandola per il manico. -La fortuna è dalla nostra! Credo sia pronta.- affermò, mescolando il contenuto con un cucchiaino, gettandolo poi nel lavabo.

 

Si avvicinò agli interruttori della luce accanto alla porta e spegnendo tutti i faretti della baita, solo il fuoco rischiarava leggermente il piccolo soggiorno con il divano dove Pepper era seduta. -Ma che fai? Così non si vede niente!- domandò lei. Tony non ci fece molto caso, facendo il giro del divano, passando poi davanti al caminetto sotto lo sguardo incuriosito della donna.

 

Con un leggero tocco accese la lampada all'angolo della stanza, che dava un'illuminazione fioca, ma abbastanza forte da rischiarare quella parte della baita. -Con questa non rischiamo di rimanere totalmente al buio.- disse, facendo spallucce. Si avvicinò a Pepper porgendole la tazza fumante. -Attenta, è calda.- Pepper la prese tra le mani congelate, verificandone l'alta temperatura, che però le diede un po' fastidio.

 

-Grazie... Tu non la bevi?- Tony si lasciò cadere sul divano distante un'intera seduta da lei, alzò le gambe, poggiandole sul tavolino, mentre continuava a guardare il fuoco dalle fiamme zampillanti.

 

-Avrei preferito un calice di Champagne!- ironizzò, poggiando la testa sullo schienale. -Comunque non preoccuparti per me, pensa a riscaldarti un po'.- Quella frase gli uscì spontaneamente, lasciando Pepper piacevolmente stupita. Non lo aveva mai visto così premuroso e dovette ammettere che quel suo nuovo lato le piaceva molto. Tornò a dare attenzione alla cioccolata, prendendo la tazza per il manico e soffiando leggermente prima di berne un piccolo sorso. Assaporò il gusto dolciastro della cioccolata constatando che era più calda la tazza che il contenuto. Si sporse verso il tavolino appoggiandoci sopra la bevanda e tornando ad avvolgersi nella coperta con un brivido di freddo.

 

Tony la guardò perplesso per quel gesto. -Non ti piace?-

 

-O no! È buona, solo che scotta troppo.-

 

-Tienila tra le mani così le riscaldi.- propose lui.

 

-Meglio di no. Mi verrebbero i geloni...-

 

Lui la fissò per qualche secondo, mentre lei teneva il mento appoggiato alle ginocchia rannicchiate al petto con lo sguardo perso nel vuoto immersa nei suoi pensieri. -Hai ancora freddo?- Pepper annuì solamente con gli occhi bassi. Tony tese una mano verso di lei, che alzò immediatamente lo sguardo, fissandola perplessa. -Fammi sentire la mano...- disse, ricordando il contatto tra le loro mani che c'era stato nell'auto. Lei rimase immobile, leggermente insicura sul da farsi. -Su! La mano!- la incitò nuovamente Tony.

 

Pepper si lasciò convincere, poggiando timidamente la mano sul palmo di quella dell'uomo, che la strinse teneramente. -Dio, Pepper! Sei sicura di essere viva? Un morto ha la temperatura molto più alta!- scherzò lui, rimanendo lo stesso un po' sconvolto.

 

Lei sorrise, facendo scivolare di malavoglia le dita dalla mano di lui. -Sì, sono viva e dopo questa avventura te la farò pagare cara!-

 

-Come? Vuoi vendicarti?!? E cosa mi farai?- domandò, sorridendo sornione.

 

-Non lo so, ci devo ancora pensare.- scherzò, sapendo perfettamente di non ricorrere a nulla.

 

-Bhè... allora sono ancora in tempo per farti cambiare idea!- esclamò con uno strano tono allegro. -Forza, vieni qui accanto a me.- la invitò lui.

 

Pepper sbatté le palpebre perplessa. -Perchè?-

 

-Se ti abbracci al mio corpo ti riscalderai prima.- asserì del tutto tranquillo, facendo rimanere la ragazza sconvolta. Mai avrebbe potuto spingersi ad atteggiamenti così intimi e amichevoli, intanto perchè lui era il suo capo e in secondo luogo: temeva che i suoi sentimenti per Tony potessero rivelarsi.

 

-No!- esclamò immediatamente.

 

-Vuoi morire di freddo?-

 

-Non morirò di freddo!-

 

-Oh certo! Così poi darai la colpa a me per aver patito il gelo inutilmente. Non ammetto repliche, vieni qui.- le disse con tono dolce, indicando il posto accanto a sé.

 

-Non voglio!-

 

-Mica mordo!-

 

-Questo lo so.-

 

-E allora perchè non vieni qui?!- chiese nel dubbio più assurdo, tirandosi su col busto e poggiando a terra i piedi, prima alzati sul tavolino.

 

-Non voglio!- ripeté lei, assolutamente non intenzionata a muoversi dal suo posto.

 

-A no?!?- domandò lui con un tono che le fece sospettare che quello che ne sarebbe seguito non avrebbe avuto conclusioni a suo favore. -Se tu non vuoi venire qui, allora... io verrò lì!- esclamò semplicemente alzandosi in piedi.

 

-No! Stai fermo lì!-

 

-Richiesta non accolta!- rispose con un sorriso, avvicinandosi a lei.

 

-Stop!- esclamò lei, alzando una mano nella sua direzione e guardandolo negli occhi. -Non sto scherzando, Tony.- asserì con voce seria.

 

Lui la guardò per qualche secondo negli occhi. -Neanche io sto scherzando.- enunciò, sedendosi accanto a lei, mantenendo sempre una certa distanza. -Anche se può sembrare strano... sono preoccupato per te...- affermò, abbassando lo sguardo leggermente in imbarazzo nel parlarle così apertamente. Non lo aveva mai fatto con nessuno. -Se ti succedesse qualcosa per colpa mia non riuscirei mai a perdonarmelo. Anche se si trattasse di un banale raffreddore... Quindi permettimi di darti una mano se posso.-

 

Non sapeva proprio cosa dire, le parole di Tony l'avevano spiazzata. Era vero che quella proposta non l'aveva per niente dispiaciuta, anzi! Aveva sognato e desiderato così tanto essere stretta dalle braccia di Tony, in quel momento però si sentiva insicura... -Ok.- disse in un sussurro. Tony alzò gli occhi verso di lei, non sicuro di aver sentito bene.

 

-Come?-

 

-Ho detto: ok... Va bene.- ripeté, accennando un sorriso.

 

Tony sorrise a sua volta, sistemandosi meglio sul divano, stendendo un braccio lungo la parte superiore dello schienale. Pepper gli si accoccolò affianco, poggiò la testa sulla sua spalla e si rannicchiò al suo corpo, stando immediatamente e inspiegabilmente bene nonostante l'imbarazzo che stava provando in quel preciso istante in cui Tony la strinse a sé, cingendole le spalle con un braccio.

 

Lui non disse altro, cercando di stabilizzare il battito del cuore che aveva preso a battergli forte nel petto, sicuramente lei se n'era accorta e in quel momento Tony gradì il suo silenzio, sarebbe stato troppo imbarazzante dirle quello che provava solo per l'aumento di battito del cuore, d'altra parte però solo lei gli faceva quell'effetto e Tony sapeva perfettamente il perchè. Si inebriò per profumo dolce e delicato di Pepper, più volte gli era capitato di stordirsi ogni volta che le passava accanto. Era come una piacevole droga.

 

-Meglio, vero?- domandò lui dopo un po', interrompendo il silenzio.

 

-Decisamente.- disse lei, sorridendo. -Forse con questo gesto ti sei salvato dalla mia vendetta.-

 

-Forse? Avresti già dovuto depennarlo dalla lista di cose da fare per l'anno nuovo!- esclamò lui, guardando dritto davanti a sé. -Se la metti così, vorrà dire che dovrò scaldarti al più presto per convincerti a risparmiarmi.- inventò quella scusa per stringerla più a sé, cingendola con entrambe le braccia.

 

Pepper non se ne dispiacque affatto, cominciando ad abituarsi a quella vicinanza e al piacere del tepore del suo corpo, senza accorgersene passò un braccio intorno al busto di Tony, mettendosi in una posizione più comoda. Lui sorrise, lieto che la ragazza si fosse rilassata. -Pepper, quando torniamo a casa, ricordami di regalarti un paio di guanti per la montagna.-

 

-Non scomodati, dopo questa puoi star sicuro che non metterò più piede in montagna!-

 

-È così terribile? Ti ho salvata dall'obbligo di stare in piedi su quelle scomode scarpe dal tacco alto! E adesso non dirmi che sarebbe stato meglio che stare qui sul divano al calduccio, perchè non ti credo!- Pepper rise solamente. -Bhè? Ho ragione, vero?- insistette lui.

 

-Sì, hai ragione.- disse lei con il sorriso sulle labbra.

 

-Adoro quando mi dai ragione!- esclamò, sorridendo soddisfatto.

 

-Lo immaginavo...- Come poteva non dargli ragione? Se fossero arrivati alla festa, difficilmente lui sarebbe rimasto con lei tutta la sera, analizzando il fatto che avrebbe potuto darsi alla pazza gioia con l'alcool, anche se era da quando era tornato dall'Afghanistan che non lo aveva mai visto ubriaco e cosa più stupefacente nessun'altra sua nuova amichetta gli aveva tenuto compagnia sotto le lenzuola. Cosa che le sembrava molto, ma molto strana. Naturalmente le sue abitudini esibizionistiche non erano scomparse, e se doveva dire la verità erano pure aumentate dal momento in cui aveva deciso di dire a tutto il mondo di essere Iron Man. Era in qualche modo cambiato... e Pepper non riusciva a capirne il motivo. -Tu invece?- chiese lei dopo un po'.

 

Tony sorrise, gli piaceva sentire la sua voce dire quel “tu” così intimo. -Io cosa?- domandò non capendo di cosa stesse parlando.

 

-Avresti preferito essere alla festa?-

 

-A dir la verità... no!- esclamò sorprendendo Pepper, rilassata sulla sua spalla. -Ho accettato l'invito quella sera solo perchè Will aveva invitato prima te... Non mi piaceva l'idea come ti guardava quella sera.-

 

Pepper piegò indietro il capo per guardarlo in viso, trovandoselo molto più vicino di quanto si aspettasse. -E come mi guardava?- lo provocò lei, sorridendo a malapena.

 

Tony abbassò lo sguardo, incontrando i suoi occhi cerulei che lo fissavano divertiti. -Evito di rispondere. Dobbiamo proprio parlare di quel cretino, imbranato che ci ha tenuti bloccati a mezza montagna?- Pepper gli diede un leggero pugno sulla bocca dello stomaco, facendolo sobbalzare. -Hey! Non sono mica fatto di ferro!- protestò lui.

 

-Non è stata colpa di Will.-

 

-Non sono io quello che ha una villa in alta montagna!- esclamò, adottando quella giustificazione strampalata. Pepper rise, riadagiando la testa sulla sua spalla e continuando a fissare il fuoco all'interno del camino. Ora si era riuscita a scaldare completamente, non sentiva più freddo, ma nonostante questo non si volle sciogliere da quell'abbraccio semplice ma unico. Chiuse gli occhi, inspirando a fondo il profumo di Tony così particolare, che mai avrebbe potuto confondere con altri.

 

 

Continua...

 

 

 

 

NdA:

Ed eccoci arrivati alla fine di questo corposo penultimo capitolo! :D Le cose stanno prendendo una bella piega, eh? xD

Vorrei precisare un paio di cosette:

  1. la storia del reattore arc che gestisce la circolazione sanguigna di Tony per scaldarlo di più è una una cosa che ho inventato per il pretesto di utilizzare Tony come fonte di calore dove attaccarsi come i koala! :Q___ Pepper tanto timorosa! Io gli sarei saltata addosso togliendogli pure la maglietta ahahah xD

  2. in questa ficcy Pepper odia il freddo, perchè io odio il freddo xD specialmente a mani e piedi ahahah a volte mi diventano dei ghiaccioli soprattt le dita delle mani qnd mi metto a scrivere in una stanza fredda D: non c'è tortura peggiore xD Per questo quelle come me dovrebbero avere un Tony Stark da abbracciare xD

  3. Io odio la cioccolata calda. u.u già giuro che proprio non riesco a berla, ma qui mi sta particolarmente a cuore perchè qnd mi è venuta quest'idea era estate e faceva un caldo bestiaaaa! E io che facevo? Cercavo i modi per fare la cioccolata calda ahahah immaginate la terribile scena di una poverella che con il ventilatore puntato in faccia, pensa a bevande calde e a come cucinarle xD (che poi ci ho perso davvero 2 ore per capire se si poteva o meno fare al microonde xP)

  4. altra cosetta... ma questa non è una precisazione, ma una domanda... in questo chappy Tony mi sembra leggermente OOC... secondo voi? Io ho tentato il più possibile di mantenerlo IC, ma volevo far confondere per bene sia Pepper che Tony (che polli, si amano e non lo capiscono xD) e probabilmente sn caduta fuori dal personaggio.... secondo voi?

Bhè.... ora non mi resta altro che ringraziare mirianval, nicolettasole, Fipsi, _Maria_, Tittili e RoxyDowney per aver recensito lo scorso chappy ;)

Fatemi sapere che ne pensate di questo! E... ci vediamo domani per l'ultimo attesissimo capitolooooo!!!

Bye Bye :D

Sic

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Capitolo 5

 

Rimasero in silenzio per qualche minuto, col sottofondo del vento forte che ululava come un lupo solitario in quel luogo freddo e sconfinato, contrapposto dal caloroso rumore del fuoco che intanto aveva scaldato la baita in cui si erano rifugiati.

 

-Dormi?- chiese dopo un po' Tony, notando il silenzio da parte di lei.

 

-No...- rispose, muovendosi impercettibilmente.

 

-È quasi mezzanotte, che vuoi fare?-

 

-Non chiederlo a me! Non so se ci sia molto da festeggiare qui.- affermò, restando abbracciata a lui.

 

-Già, non abbiamo neanche lo Champagne!- insistette Tony, facendola ridere. Adorava la sua risata, adorava tutto di lei. Non c'era cosa che non amasse in quella donna, ogni sua singola azione era speciale, perfino il modo in cui lo sgridava. -Possiamo fare il giochetto del desiderio.- propose lui con ottime intenzioni a riguardo.

 

-In che senso?-

 

-Prima dello scadere della mezzanotte devi esprimere un desiderio.- descrisse semplicemente. Pepper si alzò un poco, distanziandosi dal suo corpo per guardarlo dritto in viso.

 

-Non funzionava solo per le candeline del compleanno e le stelle cadenti?- domandò, perdendosi nei suoi occhi scuri.

 

-Fa differenza? A controllare se ci sono stelle cadenti non ci vado sicuro, qualcuno nel mondo compirà gli anni oggi, no? Approfittiamo dei loro desideri!-

 

Pepper rise. -Le regole per te sono sempre messe in secondo piano?-


-Non mi sono mai piaciute.- sentenziò accennando un leggero sorriso. -Comunque ci stai o no? Non mi vorrai dire che hai meglio da fare in questo momento!- affermò guardandosi in giro.


-E va bene, facciamo questa assurdità!-


-Perfetto! Io ho già fatto. Ora tocca a te, chiudi gli occhi ed esprimi un desiderio!- la incitò con uno strano entusiasmo nella voce.


La donna lo guardò abbastanza perplessa. -Già fatto?-


-Sono un uomo senza esitazioni, Pepper. Ora tocca a te! Forza, prima di arrivare all'anno prossimo!-


-Devi andare da qualche parte, visto che mi metti così tanta fretta?- lo guardò con quei suoi cristalli azzurri penetranti.


-Assolutamente no! Ma se non lo fai entro mezza notte non si realizza.-


-E questa regola chi l'ha inventata?-


-Io ovviamente! Idea mia, regole mie! E ora chiudi gli occhi ed esprimi il tuo desiderio...- le disse poi dolcemente.


Lei fece ciò che le era appena stato detto. Chiuse gli occhi. Le venne quasi da ridere, ma cercò di stare seria anche se sulle sue labbra si dipinse un lieve sorriso. Tony rimase in silenzio rapito ad ammirare la delicatezza del volto della ragazza. Quei lineamenti perfetti e dolci, le labbra sottili e rosee, che tentavano inutilmente di celare un sorriso, ed infine l'azzurro dei suoi occhi, in quel momento nascosti dalle sue palpebre con le ciglia lunghe e perfettamente incurvate verso l'alto. Era bellissima.


Pepper sospirò. Trovava veramente quella situazione del tutto bizzarra, non aveva mai visto Tony così spontaneo nei gesti che ora faceva e in un certo senso le fece piacere, come quell'assurdo giochino dei desideri. In quel momento però non sapeva proprio cosa desiderare... l'unica cosa che le venne in mente fu sperare di tornare a casa sani e salvi il più presto possibile. E così desiderò.


Rialzò le palpebre incontrando subito gli occhi di lui fissi sui suoi, ad una ventina di centimetri dal suo viso. Sorrise spontaneamente mostrando i denti perfetti, non seppe nemmeno lei il perchè di quel sorriso, ma anche Tony rise proprio come lei.


-Fatto?-


Pepper annuì. -E ora?-


Tony non rispose senza distogliere lo sguardo dai suoi occhi chiari. -Sai... devo dirti la verità- cominciò, facendo nascere quel velo di curiosità a Pepper. -...io non credo al fatto che i desideri si possano realizzare così magicamente.-


Lei corrugò lo sguardo un po' confusa. -E allora perchè hai insistito tanto con questa storia?-

-Io ho detto che non credo che si possano realizzare per qualche strana opera del fato, non ho mica detto che non possano realizzarsi...- affermò sicuro, confondendo ancora di più la ragazza.

-E allora per opera di chi dovrebbe realizzarsi il tuo desiderio?-

-Per opera mia.- enunciò tranquillamente.


Pepper non disse più nulla, osservando gli occhi di lui incuriosita e perdendo il filo del discorso.


Tony le carezzò una guancia con un gesto leggero della mano per poi seguire la linea della sua mandibola. Le prese il mento tra indice e pollice con un tocco leggero e dolce, continuandola a guardare affascinato.

Lei rimase immobile con il cuore che le batteva all'impazzata nel petto senza più controllo, lo lasciò fare. L'uomo avvicinò lentamente il viso a quello di Pepper, arrivando quasi a sfiorarle le labbra con le proprie. Alternava lo sguardo dai suoi occhi azzurri alle sue labbra perfette che desiderava baciare.

-T-Tony...- lo richiamò lei con un leggero tremolio nella voce. Non si distanziò, sentendo il caldo e regolare respiro dell'uomo sulle proprie labbra. -...che stai facendo?- gli domandò abbastanza insicura, non muovendosi di neanche un millimetro.

-Te l'ho detto...- iniziò sfiorandole impercettibilmente le labbra. -Realizzo il mio desiderio.- affermò poi rompendo quella loro piccola distanza. Sporgendosi in avanti, la baciò dolcemente, assaporando il sapore delle sue labbra che avevano ancora quel dolce aroma di cioccolata. Chiuse gli occhi, gustandosi quel bacio ardentemente desiderato, limitandosi però al solo contatto delle loro labbra. Pepper fece altrettanto, in un primo momento sorpresa e poi del tutto rapita da lui, che le passò dolcemente le dita sul collo intanto che la baciava lentamente e delicatamente in un gesto che pure a lui sembrò strano.

Ma ben presto quel sogno svanì. Tony si allontanò interrompendo quel dolce contatto. Pepper aprì gli occhi ancora un po' scossa dalle emozioni che l'avevano investita in così poco tempo. Sbatté ripetutamente le palpebre, non sapendo cosa dire, fissò gli occhi lucenti di lui.

-Ho realizzato il mio desiderio...- disse solamente con un sorriso.

Lei lo guardò per un paio di secondi in silenzio con la bocca socchiusa. -...posso cambiare il mio desiderio?- chiese con un sussurro.

Tony sorrise. -Credo tu sia ancora in tempo...-

-Ah... ok...- disse solamente, prima di sporgersi verso di lui. Gli prese il viso tra le mani, ormai calde, portandolo a sé. Lo baciò intanto che lui le passò le braccia intorno i fianchi, cingendola in una stretta leggera per attirarla al proprio corpo.

 

In meno di un secondo Pepper si ritrovò adagiata sul petto dell'uomo che intanto si era disteso di schiena sul divano, portandola con sé. Si lasciò andare stretta tra le sue braccia forti e al contempo delicate; le sue mani la riempivano di carezze dalle spalle, percorrendo la schiena interamente, fino alle gambe per poi tornare su. Una delicatezza che mai si sarebbe aspettata da uno come lui, sembrava quasi un tocco timido e insicuro proprio come i baci che le dava, casti e moderati, come se volesse vivere quel momento lentamente.

 

Tony in cuor suo stava impazzendo. Non riusciva ancora a credere a quello che stava succedendo, ma era felice. Felice forse era il minimo, Tony era al settimo cielo. E per la prima volta in vita sua stava provando cosa volesse dire amare una persona; il cuore gli batteva velocemente contro il petto e la lucina del reattore aumentò di intensità diventando un azzurro più intenso. Scese con le labbra a baciarle un lato del collo, a quel contatto Pepper rabbrividì, ma questa volta non di freddo, ma di piacere che quell'uomo le stava facendo provare. Tony tornò alle sue labbra, dandole dei baci fugaci, teneri e leggeri, come se una barriera gli impedisse di andare oltre. Aveva paura di quello che stava succedendo, perchè neanche lui riusciva a spiegarselo. Una cosa del tutto nuova e aveva paura di affrettare i tempi.

 

Le delicate e fini mani di lei scivolarono lungo i fianchi di Tony, che continuava a riempirla di attenzioni. Ad ogni sfiorarsi delle loro labbra era come il realizzarsi di un desiderio, ma non come quello espresso poco prima, era qualcosa che da tempo, segretamente, sognava ed ora si stava realizzando. In quel momento non le importava più il giudizio delle altre persone a riguardo. C'erano solo lui e lei, nessun altro. E quello che provava per Tony andava oltre ad ogni limite.

 

-Pepper...- la richiamò lui con un sussurro sulle labbra. Doveva parlarle, ma non riusciva a smettere di baciarla, stringerla a sé, amarla... Proprio quello le doveva dire. La amava. -Pepper... io devo...- ritentò, ma senza successo come se il suo corpo non rispondesse al volere della mente. -Io devo...- un altro bacio. -...parlarti.- terminò infine, distanziandosi un poco tanto da permettergli di incontrare gli occhi azzurri di lei.

 

-Cosa devi dirmi?- gli chiese leggermente preoccupata, con lo sguardo perso nel suo. Tony le sorrise, poggiandole una mano sulla guancia. Si tirò su col busto per mettersi seduto, lei fece altrettanto, mettendosi a cavalcioni su di lui, mossa che fece scivolare la gonna, che le copriva le gambe, leggermente verso l'alto, scoprendole di poco la coscia.

 

Lui la fissò per qualche secondo in silenzio, deglutendo a fatica. -Prima c'è una cosa di cui dobbiamo parlare... Cioè, che ti devo rivelare. È da troppo tempo che la tengo nascosta, e adesso non credo di riuscir a resistere ancora per molto.- iniziò, manifestando poi una risata per calmare l'agitazione che l'aveva colto.

 

La guardò negli occhi blu mare, che riuscivano sempre a calmarlo. Pepper gli passò una mano tra i capelli scuri, affondando le dita affusolate sulla nuca. -Ti ascolto.- gli disse dolcemente, cercando di metterlo a proprio agio, anche se il cuore della ragazza batteva così forte nel petto per l'agitazione da sentirne il rimbombo nelle orecchie.

 

-Bhè... è che...- cominciò insicuro se dirlo o meno, si passò la punta della lingua sulle labbra per inumidirle leggermente. -È complicato da spiegare.- affermò poi, abbassando lo sguardo. -Neanche io riesco a capirlo se devo dirti la verità...- Intrecciò le dita di una mano con quelle delicate e fini di lei.

 

Pepper fece scivolare la mano dalla sua nuca alla guancia, sollevandogli il viso delicatamente, per permettere ai loro occhi di incontrarsi. Si perse a fissarla in silenzio senza riuscir più a dire un'altra parola. Nella sua testa un turbine di pensieri creava una tempesta simile a quella che si abbatteva fuori dalla baita e nel suo cuore tutti quei forti sentimenti ed emozioni mai provate gli stavano facendo perdere la testa.

 

-Io ti amo.- glielo disse così, di getto senza curarsi degli effetti che avrebbe potuto creare, guardandola dritta negli occhi con sguardo sicuro e sincero. Lei sbatté le palpebre più volte incredula e stupita nell'aver sentito quelle parole fuoriuscire dalla bocca di Tony con le labbra leggermente socchiuse. Non riuscì a dire niente, anche se il suo cuore stava esplodendo di felicità. Lui, notando quello strano silenzio, fece più salda la stretta tra le loro mani. -Cioè... lo credo. È una cosa che non ho mai provato ed è... è strano. Mi sento strano come se dentro di me ci fosse un uragano e questo succede solo quando... bhè... ecco... vado fuori di testa.- ammise inciampandosi un po' tra le sue stesse parole. Sospirò, cercando di riordinare le idee. -L'unica cosa che so è che... con te sto bene, Pepper. Sei l'unica con cui vorrei restare per sempre. Perciò... ecco vedi... io credo di, anzi: lo so e basta! E so che puoi pensare che sia pazzo a dire una cosa del genere, ma è così... Io ti amo, Pepper.-

 

Riuscì ad intravedere il nascere di un sorriso sulle labbra di lei, che lo guardava con occhi felici e leggermente lucidi. -Se la mettiamo così, allora vuol dire che anche io sono pazza...- cominciò sorridendo, mostrando i denti bianchissimi. -...perchè anche io ti amo. Alla follia, Tony, alla follia.- gli confessò infine, non credendo neanche lei di essere riuscita a mettere a nudo i suoi sentimenti per lui.

 

La attirò a sé, baciandola con tutto se stesso. Con un bacio del tutto diverso da quelli che le aveva donato in precedenza, quello era profondo, passionale, intimo... libero. Fu quello il loro vero e primo bacio, l'inizio di una lunga serie per quella notte.

 

La fece distendere di schiena, mettendocisi sopra. Con attenzione a non schiacciarla col proprio peso, fece leva sulle proprie braccia, mettendo in evidenza i muscoli perfetti e possenti. Pepper si sporse in avanti, prendendogli il viso tra le mani per un altro di quei baci che gli facevano perdere la testa. Le loro lingue si sfioravano, cercavano, amavano in una danza piacevole per entrambi.

 

Le mani di Tony percorsero i vestiti di lei e subito ritenne necessario disfarsene immediatamente. La voleva, la desiderava, sognava quel momento da tempo che si fermò un secondo per rendersi conto che stava succedendo realmente. La guardò come per chiederle il consenso, lei annuì semplicemente, mostrando un sorriso lucente come le stelle. Lui cominciò con lo sfilarle il coprispalle scuro, lasciandolo cadere sul pavimento, poi passò ai bottoni della camicetta, slacciandone lentamente uno alla volta, senza smettere neanche un secondo di baciarla.

 

Pepper fece scivolare le mani sotto la maglietta di lui, sfilandogliela in un attimo. Notò come l'intensità del bagliore del reattore, aumentasse come se ci fossero lampi di energia. Tony si fermò, accorgendosi che le attenzioni della donna fossero concentrate al centro del suo torace, anche lui posò gli occhi sul congegno luminoso. Sorrise e scosse il capo, riuscendo infine a capire che quell'incremento di energia era dovuto solo grazie a lei.

 

-Perchè fa così?- domandò Pepper, passando le dita sull'azzurro di quella luce, che in parte le illuminava il viso.

 

Lui rise. -Te l'ho detto che vado fuori di testa! Succede solamente quando sono con te.- Pepper passò dai suoi occhi al reattore che emetteva bagliori più intensi ad intervalli regolari. Era bellissimo.

 

Lo ribaciò solamente, stringendosi a lui, gli passò le mani lungo la schiena muscolosa e perfetta, facendolo rabbrividire di piacere. Tony tornò a dare attenzione agli indumenti di lei, riuscendo ad intravedere la biancheria di pizzo nero, cosa che lo eccitò ancora di più. Cominciò a baciarle il petto, per poi risalire sul collo. -Lo sai, Pepper...- cominciò con respiro un po' affannato e fuori controllo come il battere del suo cuore. -devo chiederti scusa.- Le disse intanto che la donna era riuscita abilmente a sfilargli i pantaloni. Tony coprì i loro corpi recuperando la coperta abbandonata lì in un angolo, mentre con l'aiuto dell'altra mano si preoccupava di liberare la ragazza dagli ultimi indumenti che la coprivano.

 

-Per cosa?- domandò lei con un sussurrò inclinando il capo all'indietro. Tony risalì il suo collo con dei teneri baci alternati a piccoli morsi. Poggiò la fronte su quella di lei e la guardò negli occhi, lasciando che le loro labbra si sfiorassero di tanto in tanto.

 

-Scusa se ti ho costretta a venire in montagna con me...- affermò, per poi baciare il sorriso comparso sulle labbra della donna.

 

Lei fece scorrere le mani sul collo di lui, baciandolo ancora una volta prima di rispondere. -Adesso non c'è posto in cui vorrei essere se non qui...- ammise Pepper, sfiorando le labbra di lui con le proprie.

 

Tony rise. -Ah sì? Meglio. Perchè le mie erano delle finte scuse... Credo che costringerti a venire con me sia stata la cosa migliore che abbia fatto in tutta la mia vita.- concluse con fare soddisfatto, per poi tornare a baciarla.

 

Si appoggiò un po' più su di lei, che lo aveva attirato a sé, quasi non volesse mai più dividersi da lui. Per Pepper era il realizzarsi di un sogno, non sapeva quanto avrebbe ancora resistito senza sentirlo in sé. Gli passò una gamba intorno ai fianchi e sentì nitidamente l'eccitazione dell'uomo; si accorse che anche lui stava per raggiungere il limite. Era stupenda la dolcezza che ci metteva in ogni movimento, ogni gesto o bacio, finalmente Pepper si sentì amata da quell'uomo che per troppo tempo le era stato distante.

 

Si liberarono degli ultimi indumenti che separavano i loro corpi al contatto diretto. Tony scivolò in lei lentamente e dolcemente, attento a non farle del male. Pepper inarcò la schiena verso di lui, stringendosi al suo corpo e lasciandosi sfuggire un piccolo gemito di piacere.

 

Cominciò a muoversi dentro di lei con dolcezza e passione, cosa che mai aveva fatto. La sentiva sua ed era come se il resto non esistesse. Si muovevano in sincronia ad ogni movimento di lui ne corrispondeva un altro di lei come un'armoniosa e perfetta danza.

 

Illuminati dal fioco bagliore della lampada nell'angolo e il tenue chiarore del fuoco, in quella baita tra le montagne canadesi, fecero l'amore per la prima volta... Finalmente si erano ritrovati.

 

Intanto lo scadere della mezzanotte era passato da un bel po' di tempo, lasciandosi alle spalle il vecchio anno passato e pronto per affrontare un nuovo inizio...

 

Amarsi era stato il loro inizio, proprio come il loro nuovo cammino insieme.

 

Fine

 

NdA:

*fa ciao con la manina* Heilà! Come va? Ok ok ok passiamo direttamente al sodo xD

Bhè... dal chappy qua sopra capirete sicuramente la giustificazione al titolo ^^ Tony e i suoi giochini strani xD Però funzionano a quanto pare! Ahahah <3 <3 <3 ma dopotutto era logico che quei due combinassero qualcosa lì soli soletti in alta montagna (dove Will non è venuto a rompere xD)

Mi sono accorta di non aver spiegato a cosa si riferisse il “What if?” nelle note della ficcy... bhè proprio a questo u.u diciamo che questa situazione può collocarsi dopo il primo film e non prende in considerazione minimamente il secondo film xD Diciamo che li ho fatti avvicinare prima xD

Come sempre ringrazio chi ha recensito lo scorso capitolo: Vane_997, Fipsi, LallinaRogers, RoxyDowney, _Maria_, nicolettasole, Tittili e mirianval :)

Grazie anche a:

-kagome50, mirianval, nicolettasole, RoxyDowney e Vane_997 per aver aggiunto la storia tra le preferite;

-mirianval e nicolettasole per averla aggiunta tra le ricordate;

-ed infine tutti coloro che in questi 5 giorni hanno seguito la ficcy: aston, Fipsi, laFlo, LallinaRogers, mirianval, nicolettasole, sofy96, Tittili, valedisy e_M4R3TT4_

GRAZIE A TUTTI!!!

Ora colgo l'occasione per farvi gli auguri di buon fine anno ^^

p.s. Forse ci leggiamo domani :3 non vi prometto niente, ma potrei postare un'altra ideuzza xD

Un bacione!!!

Sic

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