Crazy boy

di lallinachan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Trasferimento ***
Capitolo 2: *** I won't let this built up inside of me ***



Capitolo 1
*** Trasferimento ***


-Guardate! È quella nuova!- maledizione!

-Oh, usa la treccia, guardate che sfigata!- adorabile, tremendamente adorabile.

-Ehi, sfigata, cosa ci fai qui? Le sfigate come te non dovrebbero girare per il nostro territorio!- ma erano degli animali?

-Se non vi zittite scoprirete quando un calcio nelle parti basse, dato da una sfigata, possa far male, chiaro?- e finalmente i suoi nuovi compagni si zittirono e la lasciarono avviarsi in santa pace verso la sua aula.

-Ciao!- -Ngh...- forse poteva anche metterci un po' più di impegno, in fondo per ora quel ragazzino paffuto era il primo che le si avvicinava con il sorriso.

-Io sono Choi Seung Hyun, e tu sei?- -Kim Chaerin...- ecco, ora assomigliava di più ad un essere umano. Ora che lo notava il ragazzino aveva una voce particolarmente roca nonostante l'età, che fosse più grande? Eppure sembrava avere la sua età.

-Oh, bel nome! Quanti anni hai?- -Dodici...- su, poteva anche sforzarsi di dare risposte un po' più espansive, per esempio poteva cominciare con il dare risposte complete, come quelle che le facevano scrivere alle elementari.

-Oh, anche io! Lascia perdere quelli là, prendono in giro chiunque non sia bellissimo... non che tu non lo sia, cioè, non intendevo insultarti... ecco...- -Grazie, tanto non mi offendo spesso, più che altro mi infastidiscono le loro voci, se ci pensi chi ti insulta assume sempre un tono di voce saccente, è una cosa che odio!- ecco, perfetto, aveva appena dimostrato tutta la sua pazzia all'unica persona che non l'aveva ancora insultata. Rimase in silenzio in attesa di un insulto che però non arrivò, sostituito da un sorriso amichevole.

-Ha senso! Vuoi che ti accompagni in classe?- si ripeté di comportarsi gentilmente.

-Uhm... sì, grazie...- -Perfetto... come mai sei venuta in questa scuola?- bella domanda.

-I miei genitori si sono trasferiti qui perché è nata mia sorella minore... dicevano che era ora di lasciare la campagna...- lei invece era del parere opposto, quella grossa città non le piaceva, per niente.

-Oh! Fico! Comunque a me la tua treccia piace... è molto... diversa dal solito!- ovvio che era diversa dal solito, difficilmente qualcuna aveva una treccia così lunga. In fondo quasi nessuna aveva i capelli fino a metà sedere.

-Grazie... questa è la mia aula...- -Oh! È anche la mia! Immagino che ti abbiano detto di presentarti agli altri!- la fortuna oggi stava girando.

-Sì...- -Oh, che cosa imbarazzante... se vuoi io non ho il compagno di banco, vuoi sederti vicino a me?- mentre parlava il ragazzino appoggiò la sua cartella al banco e le sorrise.

-Ehm... ok...- con un sospiro appoggiò la cartella al banco ed attese in silenzio che l'insegnante entrasse.

-Buongiorno classe! Tu sei la nuova ragazza? Presentati?- lei in tutta riposta si lisciò la gonna con aria imbarazzata e si schiarì la gola.

-Io sono Kim Chaerin, ho la vostra età e mi sono trasferita qui per mia sorella...- il maestro annuì obbligando la classe a fare un inchino per salutarla e le fece cenno di tornare a posto.

Le lezioni erano noiose, tanto quanto quelle nella sua vecchia scuola. La netta differenza però stava nel fatto che almeno nella sua vecchia scuola se guardava fuori dalla finestra vedeva i prati, lì invece vedeva sol il cemento grigio di un palazzo in costruzione. A fine giornata fece per andarsene velocemente ma Seung Hyun la afferrò per il polso con un sorriso.

-Mi faresti un favore?- -Ehm... certo...- -Perfetto, vieni devi venire a casa mia... però dopo non mi picchiare! Non subito almeno...- cosa diavolo voleva come favore? Però ormai lei aveva acconsentito e non era da lei tirarsi indietro.

Seguì lentamente il suo nuovo compagno attraverso le strade di Seoul, notando ogni passo la differenza con la campagna. Quando arrivarono notò che la casa del ragazzino era tanto vicina al fiume Han quanto lontana da casa sua, cosa che implicava il dover fare mezza città a piedi, da sola. Il ragazzino le fece cenno di nascondersi dietro un bidone davanti a quella che doveva essere casa sua, chissà cosa diavolo tramava.

-Mamma! MAMMA! Vieni fuori un secondo!- cosa diavolo aveva in mente?

Un pessimo presentimento l'avvolse mentre attendeva la sua sentenza da dietro il bidone.

-Arrivo, piccolo, arrivo!- una donna uscì dalla casa strofinandosi le mani in un grembiule azzurro e sorrise a suo figlio.

-Dimmi, miele- -Guarda!- dopo questo piccolo dialogo Chaerin venne tirata da dietro il bidone e si ritrovò faccia a faccia con il ragazzino.

Due millesimi di secondi dopo stava dando il suo primo bacio, niente di particolare, un semplicissimo bacio a stampo, però era pur sempre il suo primo bacio, dato ad un perfetto estraneo dalla voce roca. Quando l'altro lasciò andare il suo volto lei avvampò completamente, cominciando a far saltare lo sguardo dalla madre di lui, assolutamente sorpresa, e lui, tutto sorridente e leggermente rosso in volto.

-Visto mamma? Era il mio primo bacio!- la donna annuì lentamente, scrutando i tratti della ragazzina.

-Oh, grazie per avermelo fatto vedere, miele...- cos'altro poteva dire?

-La riaccompagno a casa...- detto questo si avviò attraverso le strade di Seoul.

Chaerin ci mise un po' a riprendere il controllo del suo corpo, abbastanza da dover correre per raggiungere l'altro che ormai era tre incroci più avanti.

-Dove vivi?- era matto ed era il caso di farglielo notare.

-Ma sei matto? Quello se permetti era anche il mio primo bacio e avrei preferito decidere io a chi darlo! Senza parlare del fatto che c'era tua madre a fissarci! Dei!- con un gemito si strinse nella giacca della divisa, chiedendosi perché fosse così sottile nonostante i -8° che Seoul stava sfoggiando in quella gelida giornata di gennaio.

-Oh, non lo sapevo, scusa... comunque ci tenevo a farlo vedere a mia madre, non so perché... non mi picchiare però! Mia madre era preoccupata perché non ho la ragazza perché sono ciccione- era matto, punto.

-Tu sei matto... completamente matto! Aaaarg! Ma quindi ora? Siamo...- -Boh... immagino di sì...- che cosa stupida, che cosa stupida!

-E sia... ma per poco! Non ci conosciamo nemmeno!- -Allora stiamo insieme una settimana, tanto per...- era matto, completamente matto!

-E sia... tu sei matto, completamente matto!- -E tu sei carina quindi a me non dispiace stare con te- le aveva fatto un complimento?

-Non dire cavolate... comunque anche tu saresti carino se non fossi così...- -Obeso? Lo so, tranquilla... solo che non ho voglia di smettere di mangiare, tanto non cambia nulla...- non avrebbe detto quello, a quello non ci stava nemmeno pensando.

-Veramente io stavo per dire matto... non importa... facciamo così, noi oggi siamo stati insieme e da domani torniamo amici... da qui vado da sola, altrimenti mia madre si preoccupa se mi vede tornare con un ragazzo... a domani!- -Ciao!- detto questo si salutarono.

Chaerin si tolse le scarpe con dei movimenti sgraziati, attirando l'attenzione di suo fratello maggiore che poltriva allegramente sul divano, guardando un film sulla guerra o qualcosa di simile.

-Cosa succede Chaerin? Andata male a scuola? Come mai ci hai messo tanto a tornare? La mamma stava per avere un infarto e papà è uscito a cercarti...- lei in tutta risposta si accoccolò sul divano, affondando il viso nel petto di suo fratello.

-Oh... problemi con i nuovi compagni? Anche a me oggi hanno dato un po' di fastidio... volevano che entrassi nel club di baseball...- certo, lui aveva sempre il suo problema opposto.

-Veramente è il contrario... prima mi hanno insultata, poi ho conosciuto un ragazzo simpatico ma mi ha baciata quindi oggi sono fidanzata e domani no... che cosa stupida...- -Oh! Il tuo primo bacio! Com'è stato?- -Himchan! Che domanda imbarazzante! Non è stato niente di che, solo un semplicissimo bacio...- -Si è spinto oltre? Se ha osato io gli spacco il muso!- ed ecco che suo fratello tornava ad essere il solito iperprotettivo.

-No, solo un bacio a stampo, smettila di agitarti che mi sposti... comunque quello è tutto matto... sei ore dopo avermi conosciuta mi bacia...- suo fratello emise un grugnito di disappunto e la lasciò accoccolarsi al suo petto.

-Se vuoi lo picchio! Di solo una parola e lo picchio!- non ce n'era bisogno, in fondo in fondo come primo bacio non era stato poi così male, pubblico a parte.

-Non serve... in fondo in fondo lui è carino...- Himchan osservò la testolina nera si sua sorella con aria sorpresa.

-Oh! Allora un pochino ti piace!- -Certo, mi ha dato il mio primo bacio, mi piace per forza...- non era un gran ragionamento ma la voce cantilenante di suo fratello l'aveva spinta a rispondere di getto.

-Ok, comunque domani ti accompagno io a scuola, così me lo fai conoscere...- sarebbe uscita prima di casa, per scappare da suo fratello e i suoi tentacoli appiccicosi da mamma orsa pressante.



~ I'm back on the microphone! ~

bene, dopo giorni e giorni di duri ripensamenti ho deciso di pubblicare una nuova FF nello stesso fandom... *si sente molto fangirl*
non so se questa FF può interessare qualcuno ma cercherò comunque di non renderla del tutto noiosa *piena di autostima*
Detto questo vi lascio alla mia seconda fangirllosa (si può dire? D:) FF che spero vi piaccia, grazie mille per essere qui a leggere questa mia idea contorta, Saranghaeyo

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Capitolo 2
*** I won't let this built up inside of me ***


-Miele, stai ancora ascoltando quella musica?- la voce di sua madre gli gelò il sangue mentre, colto sul fatto, saltava verso il mangianastri per zittire B.I.G.

-Ehm... no, stavo studiando e ho lasciato la cassetta senza accorgermene...- sua madre lo guardò sorridendo dolcemente mentre gli accarezzava i capelli corvini.

-Miele, per studiare ci sarebbe bisogno di avere un libro vicino, sai?- effettivamente il libro più vicino era chiuso nella sua cartella, ancora sigillata da quando era tornato da scuola e si era chiuso nella stanza con la musica, ignorando le domande di sua madre sugli occhi lucidi che proprio non era riuscito a nascondere.

Perché per quanto lui provasse a far finta di nulla, stava male lo stesso quando i suoi compagni lo insultavano, scovando ogni suo singolo difetto, persino quelli che lui, assolutamente ipercritico con se stesso, non aveva scovato. Quel giorno, per esempio, avevano scovato una tonalità altalenante nella sua voce che, per quanto perennemente baritonale, continuava a fare le bizze ultimamente, rendendogli complicata l'idea di rappare anche solo per scherzo. Quell'insulto aveva fatto più male del dovuto perché gli aveva ricordato quanto fosse impossibile realizzare l'ambizione stupida che si era incastrata nella sua giovane mente. Con la voce altalenante, sua madre decisa a farlo diventare un grande medico e suo padre deciso a farlo diventare un eroico soldato era impossibile anche solo insinuare a bassa voce che lui, infondo, voleva lavorare con la musica da grande. Gli avrebbero sicuramente rifilato frasi fatte su quanto i sogni da bambini cambiavano ogni giorno. Il problema però era proprio quello, il suo sogno era fisso e assolutamente ben radicato da anni ormai. C'era di buono però che sua sorella sembrava parecchio decisa a spianargli la strada vista e considerata la sua ultima ambizione da modella. A favore di Hye Yoon però c'era una media perfetta che faceva sembrare ancora più claudicante la sua media al limite della sufficienza, causata un po' dalla poca voglia di fare e un po' dal sonno perenne che lo avvolgeva durante le ore di lezione, Chaerin punzecchiante a prescindere. La situazione andava decisamente ragionata e il libro di matematica, sembrava un ottimo alibi per passare ore intere racchiuso nel mutismo mentre pensava e ripensava come dire almeno alla petulante ragazzina di dodici anni cosa voleva fare. Forse se avesse avuto il coraggio di dire almeno a lei cosa voleva fare le cose si sarebbero sbloccate almeno un pochino, tanto lei aveva sempre qualche parola di conforto da dispensare, qualità che in sua madre invece cominciava a scarseggiare, complice la stanchezza di entrambi. Ji-Yong però era un essere umano, parlante, pensante e con una propria opinione e sapeva benissimo che idea malsana gli gironzolava per la testa e, anzi, lo capiva. Infondo lui, nonostante l'anno in meno, era già apparso una o due volte in televisione e passava tutto il suo tempo libero a rappare e fare provini in giro, supportato dalla sua adorabile madre che lo scortava ovunque.

-Miele, mi ascolti? Ti ho detto che sta sera viene a cena la tua amichetta con la sua famiglia perché sua madre vuole parlarci prima di lasciarvi andare a quel festival...- festival era una parola grossa, era solo un bar pieno di ragazzini con due o tre cantanti underground che dimostravano tutto il loro odio per la società con vestiti tutti sgualciti, capelli unticci e sguardi da finto fattone.

Chaerin aveva rotto le scatole in maniera impressionante per andarci e alla fine lui si era ritrovato a doverle fare da accompagnatore. Ora che ci pensava in realtà Rin non aveva neanche bisogno di un accompagnatore, tanto suo fratello li avrebbe portati, sistemati nel locale e poi sarebbe tornato a prenderli al rispettabilissimo orario delle dieci e mezza, concessione ottenuta solo dopo ore intere di strilli di quel mini tornado.

-Nh... io veramente avevo sonno...- -Dormi ora, tanto lo so che anche se tirassi fuori un libro non leggeresti nulla- e lui da bravo scansafatiche qual'era si infilò tra le coperte, dandosi del genio per essersi messo la tuta appena arrivato a casa, e si beo per un attimo dell'amorevole rimboccargli le coperte di sua madre e del suo chiudere le persiane per non far filtrare il sole.

Sua madre si era accorta del sonno perenne che avvolgeva il suo bambino, l'espressione imbronciata, il passo lento e trascinato, come se avesse esaurito le batterie. Si era anche accorta del suo arricciare il naso quando lo chiamava miele o bambino mio e forse era ora di trattarlo un po' più da grande, nonostante ai suoi occhi lui sarebbe rimasto per sempre il suo bambino. Il suo bambino che ora era in lotta con se stesso, in lotta con il suo avere qualche chilo di troppo, in lotta con qualsiasi difetto, eppure lei in quel bambino ormai cresciuto ci vedeva una bellezza straripante, perché quando ascoltava la musica i suoi occhi brillavano luminosi e un leggero sorriso gli increspava le labbra fin troppo spesso arricciate. Con un sospiro accarezzò dolcemente i capelli del figlio ed uscì, lasciandolo dormire in pace, cosa che a quanto pare non riusciva a fare così spesso ultimamente. Se solo fosse stata in grado di leggere nella mente di quel ragazzino fin troppo preoccupato avrebbe fatto di tutto per renderlo felice.

 

-Oppa? Seung Hyun? Tabi? Scemo?- il letto traballante obbligò Seung Hyun ad aprire gli occhi, ritrovandosi una saltellante Chaerin in bermuda e t-shirt che gli strillava contro.

-C...cosa?- -Oh, buongiorno! Sai che sono le sette di sera e tua madre crede che tu abbia la febbre? La tua nuna mi vuole morta, le ho detto che non mi piace il suo nuovo taglio... però lei è scema, stava molto meglio con i capelli lunghi!- erano discorsi troppo complicati per il suo cervello ancora in fase di caricamento.

-Parla piano e una cosa per volta, mi sono appena svegliato...- la risata della ragazzina riempì la stanza mentre riprendeva a saltare sul letto per farlo svegliare.

-Va bene, sono sveglio... scendiamo...- quando il ragazzino riemerse dalle coperte una risata sguaiata si liberò per la seconda volta dalle labbra della ragazzina.

-Hai una tuta rosa?!- -Sì... perché?- quel ragazzino oltre che essere matto era anche scemo.

-Perché è un colore da ragazza...- che discorso sensato e maturo, doveva farle un applauso.

-Ma cosa vuol dire? È un bel colore! Ma cos'ha la gente contro il rosa?!- -Appena sveglio sei proprio suscettibile... scendiamo o vuoi restare ancora a sfoggiare la tua tuta rosa solo con me?- e tutto imbronciato il ragazzino scese in salotto con lei.

 

****** ******* ****** ****** ****** ******

 

-Oppa, guarda!- il ragazzino smise di camminare per le stradine di Hongdae mentre osservava una vetrina in cui annunciavano una rap battle nel locale per quel pomeriggio.

-Ci andiamo? Dai, dai!- -Nhg... non so...- digrignò piano i denti mentre si sentiva un idiota, se fosse andato a quell'evento sarebbe morto di invidia per il coraggio altrui e se per caso avesse preso coraggio si sarebbe poi ritrovato a dover spiegare a Chaerin perché sapeva rappare, cosa che non era nei suoi piani.

-Dai, oppa, sono tre mesi che ci conosciamo e tu non mi lasci mai scegliere dove andare... sei cattivo! Uff... oltretutto posso uscire solo con te perché mia madre si fida solo di te...- non poteva cedere, doveva ignorare quegli occhioni da cucciolo.

-Tabi, sii buono!- -Non attacca!- con un sospiro Chaerin si fermò davanti alla vetrina arricciando il naso.

-Uff! Va bene, allora tu fai come vuoi, io rimango qui da sola!- ed ecco che stava riconfermando la sua pazzia.

-Non mi va di guardare la gente rappare...- -Perché? A te piaceva il rap, no?- -FATTI I FATTI TUOI!- la ragazzina sbuffò lisciandosi la gonna, per niente impressionata dagli strilli del suo amico.

-Non strillare, i passanti non ci tengono a sentire la nostra conversazione... comunque io non ti capisco, davvero!- -Nessuno mi capisce...- -E perché?- -Perché non do mai tutte le carte...- Seung Hyun era un pazzo rabbioso e Chaerin se ne fregava alla grande.

-Emozionante... allora non lamentarti se nessuno ti capisce, no? E poi sono più importanti le cose non dette di quelle dette, tu per esempio quando si parla di musica diventi nervoso, anche se cerchi di fare finta di nulla...- beccato, beccato dalla sua nuna.

-N...non è vero!- -Non mentire...- -Sono cose mie...- la nuna annuì lentamente e sorrise divertita.

-Come vuoi... andiamo a prenderci un gelato, oppa?- il ragazzino annuì lasciandosi trascinare verso la gelateria, passando davanti ad un paio di bancarelle ed evitando per miracolo un paio di bambini esagitati.

-Tabi oppa, perché ieri te ne sei andato subito dopo scuola senza aspettarmi? Ho dovuto fare la strada con Minji che mi strillava contro perché dice che devo cambiare modo di fare e di vestirmi...- -Non mi chiamare Tabi, è inquietante...- -Non è vero, è carino...- il battibecco continuò finché entrambi non ebbero un cono gelato in mano e lui improvvisò un balletto idiota nel bel mezzo della strada per farla felice.

 

****** ****** ****** ****** ******

 

-S...S...Soo Yun... ecco... ti... andrebbe di... uscire... con... me?- Chaerin fece oscillare lentamente i piedi mentre osservava la scena seduta su una panchina della scuola.

Seung Hyun parlava solo di Soo Yun da quasi un mese e ora, tutto rosso e balbettante, stava chiedendo alla sua bella di uscire. E beh, lei era davvero bella, quattordici anni compiuti il 14 febbraio, alta, magra, pareva facesse la modella o qualcosa del genere, capelli color cioccolato mossi, sguardo da cerbiatta e portamento da donna d'alta classe, senza parlare del nasino all'insù, retaggio di qualche parente francese a suo dire. Chaerin si pizzicò la punta del naso leggermente a patata e prese a fissarsi la punta delle scarpe constatando che effettivamente erano tutte impolverate. Infondo cosa poteva aspettarsi a maggio? Lei non era mica come Soo Yun che passava le sue giornate a comprare vestiti, lei girava per i giardinetti con Seung Hyun e il suo amico strano, un certo Ji Yong, sporcandosi le scarpe mentre calciavano i sassolini.

-Ew! No, mi spiace, non esco con i ciccioni brutti come te!- Seung Hyun abbassò le spalle affranto, ignaro del mini tornado che si stava avvicinando a passo di carica alle tre ragazze ridacchianti.

-Soo Yun, certo che sai essere proprio st- la manina di Minji le tappò la bocca prima che potesse iniziare il suo turpiloquio.

-Come prego?- le lunghe ciglia truccate della ragazzina sbatterono un paio di volte mentre osservava l'espressione rabbiosa dell'altra.

-Come puoi dire una cosa simile?! Seung Hyun non è affatto brutto!- -Escici tu allora!- Chaerin si dimenò tra le braccia di Minji mentre tirava calci all'aria.

-Nuna, lascia perdere... andiamo, Ji ci starà aspettando... ciao!- con un ultimo grugnito Chaerin si risistemò la gonna della divisa e seguì il suo oppa verso il parchetto dietro la scuola dove Ji si faceva trovare.

-Oppa, non hai creduto a quello che ha detto Soo Yun, vero?- silenzio.

-Oppa, vero?- -Ha ragione, sono ciccione quindi sono brutto... e poi non ho nemmeno una bella faccia, anche da magro sarei brutto... e poi guarda, ho i brufoli!- stava dando di matto.

-Tu sei completamente scemo... non sei così tanto ciccione e poi secondo me se dimagrissi avresti davvero un bel volto! E poi cosa vuol dire, scommetto che prima o poi verranno pure a Soo Yun un paio di brufoli, manco ne avessi centinaia, sono due in croce! Oppa, tu sei completamente scemo, ecco tutto!- Ji, che aveva sentito solo l'ultimo insulto, scoppiò a ridere battendo le mani.

-Sei sempre affettuosa tu, eh? Come mai se qui? Oggi dovevamo uscire solo io e lui, abbiamo delle commissioni da fare!- ogni volta era così, lei arrivava e Ji la mollava da sola in un angolino a calciare sassolini mentre loro andavano il più lontano possibile da lei a fare le loro faccende.

-Sempre simpatico tu... no ti preoccupare, ci sono tanti sassolini in questo parco... Seung Hyun, ci vediamo domani?- -Se aspetti un paio d'ore ti accompagno...- le sopracciglia aggrottate del ragazzino la obbligarono a dire di sì, come sempre.

Quella volta però voleva sapere cosa succedeva quindi si decise a seguirli di nascosto fino all'altro polo del parco dove li vide cominciare a rappare. Ji parlava di quanto gli stessero facendo la vita difficile a una certa YG e invece Seung Hyun parlava della sua amata Soo Yun che lei personalmente avrebbe preso a calci. Era bravo, molto. La voce roca sembrava fatta per sciorinare tutti i pensieri del ragazzo in maniera quasi aggressiva nel suo essere ritmata. Seung Hyun sembrava maledettamente sicuro mentre rappava, sembrava essere nato per quello.

-OPPA! Perché non mi hai mai detto che sapevi rappare?- il ragazzino arrossì colpito dalla domanda.

-P...perché sì...- -Quindi era questo il gigantesco segreto? Voi due rappate?- Ji ghignò divertito, spettinando la treccia già in precarie condizioni di Chaerin.

-Io veramente sono in una casa discografica... il fatto è che Seung Hyun si vergogna a dire che il suo so- -Solo passatempo è rappare... non ho molti interessi, sai?- il ragazzo più magro gli lanciò un'occhiataccia, piccato per l'improponibile interruzione.

-Seung Hyun, io continuo a non capire perché ti ostini a non dire niente a nessuno... fosse un segreto improponibile...- il ragazzino digrignò i denti osservando i due volti, uno accusatorio e l'altro confuso, dei suoi amici.

-Saranno fatti miei, Ji? Chaerin, andiamo...- e lei da brava scema accondiscendente lo seguì in silenzio e senza fare una piega, ascoltando i suoi versi seccati mentre camminavano nelle assolate vie di Seoul.

-Io lo uccido prima o poi!- -Va bene, oppa... adesso però stai buono...- -No che non sto buono! Quello parla sempre troppo! Io lo strozzo!- che ragazzino seccante.

-E io se non la smetti ti picchio... guarda, c'è Minji...- la ragazzina sfrecciò velocemente verso l'altra, agitando le mani in tutta la sua naturale esaltazione.

-Minji, Minji! Come mai ancora a metà strada?- -Oh, aspettavo te... Soo Yun mi ha detto di dirti che se vuoi ti da una mano per conquistare S.... OMO! Ciao Seung Hyun!- Chaerin arrossì di botto prendendo a gesticolare a caso.

-NO! Non ha capito nulla! Io non... voglio dire... no! Seung Hyun... no!- l'altra annuì lentamente, facendo ondeggiare la frangetta castana.

-Di che parlavate? Devo sentirmi insultato?- -Oppa, perché pensi sempre che la gente ti insulti? Magari Minji mi stava dicendo che sei il compagno più carino e tu ora l'avresti smontata...- l'occhiata scettica che ricevette in tutta risposta era impagabile.

-Rin, tra te e Minji non so chi è più matta... vi lascio alle vostre cose, se mia madre vede Ji passare da solo mi strozza...- e mentre si allontanava con il solito passo ondeggiante, come se non avesse abbastanza energie in corpo, la vocina di Chaerin rimbombò per le strade.

-Oppa, guarda che prima ho capito, non sono scema! Sarai un grande- e un sorriso si dipinse sul volto di Seung Hyun mentre agitava una mano in saluto, senza voltarsi.



Ci ho messo una vita ma alla fine ho aggiornato... chiedo scusa per i tempi epici ç_ç
Comunque questo è quello che passa il convento, mi spiace se non è un capitolo molto lungo ma spero vi piaccia lo stesso... comunque volevo ringraziare Malila2009 per aver recensito, lil_monkey per aver inserito questa storia tra le ricordate e Alvis Raven e Haven per averla inserita tra le seguite, ringrazio tantissimo anche chi ha letto in silenzio questa storia, grazie mille :)
spero che questo capitolo vi sia piaciuto, in qualsiasi caso fatemi sapere, ogni parere e ben accetto :)

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