Cheesy Popcorn and Coke

di betterstayhappy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** The First Day Of School ***
Capitolo 2: *** The Day I First Met You ***
Capitolo 3: *** What The Hell? ***
Capitolo 4: *** The French Test ***
Capitolo 5: *** On The Phone ***
Capitolo 6: *** Thanks God It's Sunday ***
Capitolo 7: *** "You're Not Like The Others" "Neither You Are" ***
Capitolo 8: *** Cheesy Popcorn and Coke ***
Capitolo 9: *** You're Gonna Be My Life ***
Capitolo 10: *** Stay. ***
Capitolo 11: *** One Love ***
Capitolo 12: *** i love you. ***



Capitolo 1
*** The First Day Of School ***


Prologo - The First Day Of School

E’ il mio primo giorno di scuola alle superiori, liceo linguistico, non vedo l’ora di arrivare a scuola. Voglio vedere delle facce nuove, voglio che la mia vita cambi, fondamentalmente.
Cerco nuovi amici e… magari, chissà, l’amore, quello che non si ha paura di mostrare a tutti, come quei ragazzi che camminano mangiando un gelato, lasciandolo colare piuttosto che lasciare la mano dell’altro.
14 anni, si, mi sento piccola per queste cose.
Mi vergogno di pensarci già, come mi vergogno di aver già sofferto, per amore.
In 3^ media, quanti pianti per quel ragazzo, quel ragazzo che non si meritava niente. Quanta forza mi è servita per non scoppiare a piangere nei momenti meno opportuni. Ancor più forza mi è servita per voltare pagina.
A volte provo ad immaginare cosa farei se lui tornasse da me, ma non succederebbe niente, anzi, forse, lo manderei volgarmente a quel paese.
Mentre riflettevo chiedendomi se avessi trovato qualcuno in grado di sopportarmi, ho già percorso insieme a mia cugina di 18 anni, tutta la strada dalla stazione ferroviaria alla scuola.
Prima di salire la gradinata, vedo dall’altra parte della strada una delle mie due migliori amiche, provo l’istinto di correrle incontro abbracciandola, come facevamo alle medie, ma mi trattengo. Almeno per il primo giorno, voglio sembrare una persona normale, pur sapendo che entro fine giornata avrò sicuramente combinato qualcosa.
Aspetto sul primo scalino dell’entrata, quando arriva, nulla mi trattiene dall’abbracciarla fortissimo.
Fianco a fianco stavamo entrando in quelli che volevamo fossero 5 anni stupendi.



-----------------------------Spazio Autrice----------------------------
NON FERMATEVI AL PRIMO CAPITOLO IL BELLO E' AVANTI. Questa è solo una piccola introduzione nella vita della nostra protagonista, i prossimi capitoli (pronti per essere pubblicati) saranno MOLTO meglio. Sono molto gradite le recensioni.
A presto

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Capitolo 2
*** The Day I First Met You ***


 Capitolo 2. The Day I First Met You


Entriamo a scuola con una punta di paura.
Ciò che ci troviamo davanti non è un triste primo giorno di scuola che decreta la fine dell’estate, è una festa! Ci sono visi felici, amici che si riunivano dopo 3 mesi di vacanza. La cosa che mi sorprende di più è che c’è gente di ogni nazionalità!
«non sapevo ci fossero tanti studenti di scambio!» dico con stupore. «Nemmeno io» dice Francesca. Cerchiamo di addentrarci nell’atrio, suona la campanella, più che una campanella sembra il suono di una sirena, sobbalzo per lo spavento e inciampo nel piede di qualcuno.
Cado addosso a Francesca, ma lei, prontamente, mi sorregge, anche se a malapena.

Quel qualcuno in cui ho inciampato mi sta tendendo la mano per sollevarmi dalle braccia della mia amica. Senza pensarci afferrai con forza la mano di quello sconosciuto, ha una presa forte, la mano morbida e vellutata. Mi rimetto in equilibrio «scusa» gli dico desolata, alzo la testa, guardandolo negli occhi la mia mente si annebbia, sono così profondi, color miele, sono stupendi. Cerco di ritornare lucida mentre lui mi dice «figurati, avrei dovuto essere più attento…» cerco di capire il suo accento, è straniero, non è inglese, magari è americano, ma non quelli tipo “Yooo, what’s upp niggaaaa” no… nulla del genere.
La conversazione sarebbe dovuta finire, non so perché siamo ancora qui a fissarci negli occhi, sto perdendo la cognizione del tempo.
Da quanto sono qui? Boh. Qualcosa ci interrompe, come un fulmine a ciel sereno. La voce di una ragazza, con un accento spagnolo molto marcato, «che cosa stai facendo?» mi dice con voce profonda.

E’ bellissima, ha i capelli neri occhi scuri e un viso d’angelo, non capisco perché mi ha rivolto la parola con così tanto odio nella voce e nello sguardo.
«beh, sono inciampata e lui mi ha aiutato a rialzarmi» dico, forse con un tono un po’ più arrogante di quello che volevo.
Appena finisco la frase sento la mano del ragazzo lasciare lentamente la mia. Ho sentito l’aria mancarmi per un attimo, non mi spiego il perché. Lo guardo mentre va verso la ragazza, per poi sorpassarla, sembrava imbronciato. La ragazza, seguita da un gruppetto di quelle che sembravano le sue leccapiedi, lo segue, lanciandomi un ultimo sguardo omicida. «fantastico!» dissi seccata girandomi verso Francesca. 

 





-------Spazio Autrice---------
eccoci di nuovo qua, il primo capitolo ha avuto 59 visite in poche ore :3 vi ringrazio tantissimo, ho ancora tanti altri capitoli da pubblicare, fatemi sapere cosa ne pensate con una recensione :)
Su twitter sono @betterstayhappy
Un bacio,
Ginevra

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Capitolo 3
*** What The Hell? ***


Capitolo 3. What The Hell?

 

Dopo 3 ore di presentazioni, professori e nomi che non ricordo, è ricreazione. Portando avanti la tradizione delle medie, io e Francesca stiamo andando a prenderci la cioccolata calda alle macchinette.
La scuola mi piace, perché mi sento così tremendamente a disagio?
Perché tutti mi puntano gli occhi addosso e sento bisbigli alle mie spalle quando passo?
Cerco il ragazzo di stamattina con lo sguardo, ma è difficile per una alta 1.65 m vedere sopra a quei ragazzi alti 1.80.
Mentre rifletto in coda alle macchinette, mia cugina Alice arriva infuriata, mi spinge in un angolo, obbligandomi a lasciare sola alle macchinette la mia “Cesca”.
«che cosa diavolo ti passa per la testa?» mi dice sottovoce, ma comunque incavolata nera.
«perché ti sei messa contro la Gomez?» mi dice seria, tutto questo è assurdo,
«la ragazza spagnola?» chiedo
«si, molti la odiano qui, compresa me, ma certi la considerano un vero e proprio dio. E questi ora ti odiano, dicono che tu le voglia soffiare il ragazzo!» mi spiega.
Tutto questo era RIDICOLO.
«cosa?!» ma in questo momento suona la campanella. “che diavolo?!” penso appena prima di riunirmi alla mia classe.
Come posso avere un ragazzo in testa il PRIMO GIORNO DI SCUOLA?! Una cretina, ecco cosa sono. Magari è proprio lui il fidanzato della Gomez, chissà da dove viene…

Con tutti questi pensieri in testa durante la prima lezione di italiano, mi ritrovo a scrivere a pagina 10 “Ginevra ♥…” ma a questo punto mi rendo conto di una cosa, il suo nome non lo conosco.

 

-------------------------Spazio Autrice----------------------
Ciao a tutti :3 vi ringrazio per le tante visualizzazioni, le recensioni, anche se sono poche, sono state dolcissime c:
Il meglio deve ancora venire, continuate a leggere la storia :D
Un bacio,
-Ginevra
(@betterstayhappy on twitter)

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Capitolo 4
*** The French Test ***


Capitolo 4 The French Test

Per fortuna le acque si stanno già calmando, mi sento più a mio agio, faccio più amicizie, non ho parlato più con quel bellissimo ragazzo, alto, capelli castani, viso maturo ma sembrava comunque un cucciolo.
Una cosa la so: è più grande di me.
Non mi do pena più di tanto… cosa potrebbe volere uno così perfetto da una come me?
Ma amo gli sguardi che ci scambiamo nell’atrio, quando ci incrociamo nei corridoi e lui mi fa dei timidi cenni, sorridendo.
Mi sto arrendendo all’idea idea che saremo sempre e solo sconosciuti. Siamo al quarto giorno di scuola, se fosse stato interessato a me, mi avrebbe rivolto sicuramente la parola, ma non l’aveva fatto.
Ora devo concentrarmi sul test d’ingresso di francese, mi piacerebbe farlo a casaccio ma questi bastardi mettono il voto sul registro, in pratica, è la prima verifica.
Sono circa alla 14^ domanda quando sento bussare alla porta della nostra classe.
La prof non dice “avanti!”, credo che non voglia distrarci, va ad aprire la porta di persona, dal mio posto non si vede chi ha bussato, così mi limito ad abbassare la testa sul foglio mentre sento la voce della prof discutere a bassa voce, dopo circa 20 secondi, sento chiamare il mio cognome, alzo la testa sorpresa «ti andrebbe di andare fuori?» la guardo con aria sconcertata, cosa avevo fatto? Il suo tono sembrava dolce, ma non c’era ironia nella sua voce «oh no, non hai fatto niente di male» mi ha letto nel pensiero? «è solo che qualcuno ha bisogno di te!» conclude. Mi alzo incerta passando mentalmente in rassegna tutti quelli che mi potevano cercare a scuola, non mi viene in mente nessuno a parte Alice, ma lei è troppo timida per bussare alla porta della mia classe. Esco dalla classe e mi chiudo la porta alle spalle, poi guardo in faccia chi mi era venuto a cercare, ho un tuffo al cuore, lui. «ciao» dico incerta «ciao, senti, volevo dirti due cose,
primo: mi dispiace per ciò che è successo con Selena, non è come pensi.
Secondo: questo mi è rimasto impigliato nella camicia, quando, hem, ti ho aiutata» ha detto questo tutto d’un fiato, ed è leggermente rosso in viso, mi porge con gentilezza un braccialetto, il mio.
«Non mi ero accorta di averlo perso, grazie…» dico a metà via tra l’imbarazzo e la gratitudine.
Lo fisso, è molto più bello di quanto ricordassi. Fa un cenno con il capo, come per andarsene «e per la storia della Gomez? Quando mi spiegherai?» gli chiedo, anche se non mi importa niente di lei, se mi odia o no sono affari suoi, ma volevo sentire ancora una volta quella sua voce calda e vellutata.
«presto, molto presto» dice a mezza via tra il ridere e il sorridere mentre si voltava per andarsene, ma io non volevo che mi lasciasse.
«aspetta!» con un impeto di coraggio gli afferro il polso, si rigira verso di me, sorpreso per quel gesto «non ci siamo presentati» esordisco sorridendo mentre lascio con fatica il suo polso «io mi chiamo Ginevra» continuo allungando la mano destra verso di lui, lo guardo negli occhi, aspetto la sua risposta.
«Justin, Justin Bieber» accetta la stretta di mano.
Sono consapevole di avere un pessimo sorriso, ma non posso fare a meno di sorridere in questo momento.
«sarà meglio che tu torni in classe a finire il tuo test» mi dice beffardo «come fai a sapere…» non faccio nemmeno in tempo a finire la frase «lascia perdere, diciamo solo che avevo un’ora libera e, vicino alla tua classe, ho sentito tutto quello che ha detto la tua prof…» la voce e lo sguardo erano puntinati di malizia. «non ci posso credere!» dico ridendo sguaiatamente, non riesco a trattenermi, come mio solito. «beh, è stato un piascere» mi saluta con un fintissimo accento francese.
Torno in classe fingendo che nulla sia successo, ma il mio sorrisetto e il rossore sulle mie guance mi tradiscono spudoratamente. Francesca mi lancia uno sguardo interrogativo mentre mi vado a sedere al mio banco, io mimo un “dopo” con le labbra e facendole segno anche con le dita, lei annuisce, tornando al test.                                               




----------Spazio Autrice-----------------------
finalmente la comparsa di JUSTIN! 
èwè ora la storia si fa bella, per favore recensite e ditemi cosa ne pensate!
Un bacio
@betterstayhappy

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Capitolo 5
*** On The Phone ***


Capitolo 5 On The Phone

 

«è così gentile… e bello… e...»
«stai attenta» mi dice Giulia senza lasciarmi finire la frase, è la mia migliore amica da 12 anni, chiamarci al telefono è una specie di tradizione che va avanti da quando eravamo alle elementari.
«lo sai cos’è successo l’anno scorso… cioè sono contenta per te, non fraintendermi, ma non vorrei che tu ci rimanessi male…» mi dice desolata «però da come me lo hai descritto, sembra Liam Payne, di carattere» dice con voce sognante, io, Giulia e Francesca siamo directioners da più di un anno.
«HAI RAGIOOOONE» esclamo «non ci avevo pensato» dico «devo ancora conoscerlo come si deve» concludo.
«brava, da me sembrano tutti nerd, bleh» di Giulia con tono alterato
«hai scelto di andare allo scientifico!» ridiamo tutte e due, la scelta della scuola, l’anno prima, era stata difficile.
Continuiamo a chiacchierare per un’altra ora buona decidendo che non avrei chiesto a Justin l’amicizia su face book, ma l’avrei cercato e seguito su twitter.
Riattacco dopo aver salutato Giulia più volte, accendo il computer e vado subito sul mio social network preferito, in pratica, dove le persone si interessano a te anche se non ti conoscono, dove le ragazze sono diverse, dove ad una persona si dice che è bellissima per quello che è veramente, non per il suo aspetto fisico, in pratica, entro in twitter.
Racconto dell’accaduto ai miei followers, non sono mai stata popolare ma mi sento a mio agio e tra le ragazze che mi twittano ci sono Elena e anche Francesca, all’uscita da scuola le avevo detto che le avrei spiegato su twittah.
In un’altra finestra apro face book, guardo le notifiche, ma passo le 3 ore seguenti su twitter. Prima di chiudere, mi ricordo di cercare Justin. Dubito di trovarlo con nome e cognome, visto che anche io sono in “incognito”, e invece lo trovo, è proprio lui, lo riconosco da un’immagine che ha messo circa un anno fa, lo seguo e spengo il computer. Vado sul divano a vedere Harry Potter e il principe mezzosangue mentre aspetto che mia madre torni dal lavoro. Ci siamo appena trasferite in questo appartamento in città, è stato una specie di sporco ricatto. Il mio paese mi faceva più che schifo ma non volevo allontanarmi dai miei parenti, così mia madre mi disse «se vuoi continuare danza, dobbiamo fare così» e dovetti accettare, il mio sogno viene prima di tutto.
Mangio popcorn sul divano, pur essendo una potterhead, non riesco a prestare attenzione al film, Justin continua a balenarmi in testa.
     


 

---------Spazio Autrice--------
Hey bella gente, noto che negli ultimi capitoli, rispetto ai primi, non ci sono molte visite :(
Ma non importa, perchè voi siete fantastici :3
ho tantissimi altri capitoli, pronti per essere pubblicati!
PUBBLICO IL PROSSIMO CAPITOLO QUANDO RAGGIUNGIAMO LE DUE RECENSIONI :3
#SPOILER non preoccupatevi per Justin, ricompare nel prossimo capitolo ;)                        
a presto :3
@betterstayhappy

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Capitolo 6
*** Thanks God It's Sunday ***


 

Capitolo 6 Thanks God It’s Sunday

 
Finalmente è domenica, mi alzo alle 10 e decido di andare da sola al centro commerciale, devo comprarmi delle scarpe da ginnastica, qualcosa tipo Vans o giù di lì, non ci sono molti ragazzi in giro a quest’ora. La maggior parte di noi si limita a dormire, visto che noi siamo una delle poche scuole che fa ancora lezione al sabato.
Cammino per le vie del centro, devo prendere una corriera per andare al centro commerciale che sta appena fuori città.
Cammino, cammino, e vedo Justin alla fermata dell’autobus, è solo, niente Selena, niente gruppetto d’amici.
Ringrazio Dio per essermi conciata decentemente e grido un «Heyyyyy» il più disinvolto possibile, lui si volta e mi fa un cenno «già in piedi?» mi chiede, «vado a fare un giro al centro commerciale» rispondo impacciata. «che coincidenza, ci sto andando anch’io!» sorride «ma sei sola?» mi chiede, all’improvviso sembra insicuro. «si, perché?» nel frattempo la corriera si ferma in fianco al marciapiede, sarebbe deserto se non ci fossimo io e lui.
Ora è lui che mi fa qualcosa che non mi aspetto, mi prende per mano.
«è arrivato il momento di spiegarti la storia della Gomez» così dicendo, mi trascina sull’autobus, ridendo divertito.





---------------------Spazio Autrice-------------------------
ed ecco qua il sesto capitolo. Justin ci era mancato èwè
A due recensioni continuo.
so che è corto, ma è solo un'anteprima del capitolo 7. i prossimi capitoli saranno più lunghi, più piccanti e più intriganti :3
Se volete degli SPOILER sul capitolo 7 contattatemi per dm su twitter ( @betterstayhappy )
non vedo l'ora di continuare
A presto

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Capitolo 7
*** "You're Not Like The Others" "Neither You Are" ***


Capitolo 7 "You're Not Like The Others" "Neither You Are"
 

Sono sconvolta -o forse felice?- per le rivelazioni degli ultimi 10 minuti.
Justin mi ha appena spiegato la storia della Gomez «era appena arrivata, non aveva nessuno ma sembrava una ragazza dolcissima, l’ho invitata al cinema, non è successo assolutamente nulla, ma è andata a dire in giro di tutto e di più, ha sfruttato la mia reputazione, è stato orribile. E da allora si comporta come se fosse la mia ragazza. Non volevo essere usato un’altra volta, e quindi, non ho mai smentito questa cosa, anche se lei sa di non essere la mia ragazza» sto ancora cercando di metabolizzare le parole, l’autobus vuoto rende tutto così surreale. Ho paura di svegliarmi da un momento all’altro. «perché hai deciso di raccontarmelo?» le parole soffocate escono dalla mia gola «mi sei sembrata… diversa. Mi sei sembrata fragile ma allo stesso tempo forte e indipendente. Non ti trucchi, non fai la troietta in giro, cioè sembri ancora una bambina, ma in senso buono» mi dice, rido e arrossisco «anche tu se per questo, il modo in cui mi hai aiutata, la tua gentilezza…» il pullman si ferma.
Scendiamo e cambio discorso a causa del troppo imbarazzo, non sono abituata a parlare dei miei sentimenti con un ragazzo «cosa devi fare?» chiedo «comprarmi delle scarpe» dice «anche io» dico con un sorrisetto e un po’ troppo entusiasmo nella voce.
 

Siamo nel negozio di scarpe, io mi provo delle Vans verdi brillante, lui delle Supra viola. «belle!» gli dico indicandogliele «ne ho di tantissimi colori, è come una… collezione!» mi dice orgoglioso.
Paghiamo e usciamo con le nostre borse parlando di tutte le Supra che aveva a casa. Momento. «Aspetta ma… da dov’è che vieni?» chiedo incuriosita «Canada» risponde con una certa fierezza nella voce, fierezza che io non avrei a parlare dell’Italia all’estero. «Wow» mi limito a dire «perché hai scelto di venire qui?» continuo «mi piace la pizza» risponde, dio solo sa se era una battuta, mi limito a ridere con più self-control del solito.
Guardo quel viso così perfetto, vorrei dirgli tutto quello che provo, vorrei abbracciarlo, ma non lo faccio.
Quando usciamo dal centro mi chiede se voglio andare a casa sua, so che non ha cattive intenzioni quindi, più che felicemente, accetto.
Scrivo un sms a mamma “vado a trovare un mio compagno” se dovesse disgraziatamente scoprire che sto andando a casa di un sedicenne, potrebbe ammazzarmi.    



 

-------------------------Spazio Autrice------------------------------                           
Eccoci quiiiiiii, non vedevo l'ora di pubblicare questo capitolo!
Scrivetemi tante recensioncine (?) mi raccomando. A 3 continuo ;)
a presto
@betterstayhappy on twitter

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Capitolo 8
*** Cheesy Popcorn and Coke ***


Capitolo 8 Cheesy Popcorn and Coke

Arriviamo nel suo bilocale, ha un arredamento superbo.
Divani in pelle bianca, televisore a ventordici pollici, letto matrimoniale a baldacchino, parquet scuro.
«sei la prima ragazza che lo vede» mi dice entusiasta, chiude la porta e mi sorpassa stampandomi un bacio affettuoso sulla guancia, sento le mie guance avvampare.
Per fortuna lui accende la tv e spegne la luce prima di poter notare il mio rossore.
«pensavo sarebbe stato carino guardare un film» esordisce lui «cosa vuoi vedere?» mi chiede con un sorriso enorme «quello che vuoi» dico io, ma in realtà penso “COSA DIAVOLO ME NE IMPORTA DEL FILM?” alla fine mettiamo ‘Street Dance’.
Mentre ci sono i trailer di altri film lui va nella cucina ultra-moderna a preparare dei popcorn al formaggio e due bicchieroni di coca cola.
Quante volte mi sono ritrovata a chiedermi se quello che stava succedendo fosse un sogno?
Lui torna con popcorn, coca cola e coperta-plaid gigante.
«tratti così tutte le ragazze che trovi alla fermata dell’autobus?» lo provoco «solamente tu» dice con non-chalance e sincerità.
Gli punto il dito fingendo di essere arrabbiata «smettila di farmi arrossire!» dico quasi urlando «se non ti interessassi non arrossiresti»  nel frattempo si siede vicino vicino a me «se non ti interessassi, non mi faresti pesare che mi interessi!» dico di rimando. Che ragionamento contorto.  Ridiamo di gusto entrambi. Inizia il film, ci mettiamo addosso la coperta. Mi tolgo le scarpe e mi rannicchio su me stessa.
Justin ride. «che c’è?» dico «era di questo che parlavo prima,» mi indica le scarpe sul pavimento «nessun’altro l’avrebbe fatto?» ci rifletto un po’ su, alla fine rido «io credo di essere un po’ troppo immatura per te» dico. Adesso è lui a ridere, mette un braccio attorno alle spalle e mi fa appoggiare la testa contro il suo petto, è la sensazione più dolce del mondo. «perché io?» chiedo dopo un po’ aver assaporato quella sensazione «sono così infantile, sono una matricola, potresti avere qualcuno di molto più popolare, bello, maturo, qualcuno di migliore» so bene di non essere alla sua altezza.
«questo ti rende speciale» dice quasi sottovoce «hai la spontaneità di una bambina ma la maturità di pensiero di una donna» conclude.
Finora sono rimasta immobile con la testa sul suo petto. A sentire quelle parole mi si scioglie il cuore. Ripenso a come deve avere sofferto per Selena, avvolgo le braccia attorno ai suoi fianchi e mi stringo a lui, a quel calore naturale di una sicurezza disarmante.
«come fai ad essere sicuro che non farò come Selena?» mi sento così a mio agio con lui che non ho paura di fare queste domande «perché tu anteponi il mio bene al tuo» fa una pausa «e non staresti qua a quasi supplicarmi di trovare qualcuno “alla mia altezza» aggiunge in tono divertito.
Fa in modo che io mi stacchi dal suo bacino e mi fa coricare con la testa sulle sue gambe. Sento di nuovo il fuoco sulle mie guance.
«te l’ha mai detto nessuno che sei bellissima?» mi dice abbassandosi su di me. Bellissima. Non si addice a me. Sono bionda, occhi verdi, faccio il massimo per restare in forma, ma mi trovo orribile. «te l’ha mai detto nessuno che dovresti andare da un’oculista bravo?» dico ridendo. Come la prima volta che l’ho visto, mi perdo. Mi perdo nel miele dei suoi occhi. «vorrei poterti guardare negli occhi per il resto dei miei giorni» mi lascio sfuggire. Sto ansimando.
«ci lavoreremo su» mi dice sensuale, anche lui a mezza voce. Si morde il labbro inferiore e poi, dolcemente, mi bacia.  



 

------Spazio Autrice-------
SSSSalve :3
come promesso, ecco a voi il capitolo otto èwè
non vedo l'ora di farvi vedere il prossimo capitolo che è un po' piccante dioffdifu
a tre recensioni pubblico il nono capitolo
-love                   

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Capitolo 9
*** You're Gonna Be My Life ***


Capitolo 9  You’re Gonna Be My Life

 
Le sue labbra soffici e calde a contatto con le mie.
Non sarò di certo io a staccarmi per prima.
E’ lui il primo a staccarsi, dopo un momento, e non abbiamo bisogno di parole per capire che quel contatto non ci basta.
Siamo così concentrati l’uno sull’altra che il film ormai serve solo da sottofondo.
Si sdraia prima accanto a me, poi sopra di me.
So che non vuole fare sesso, non mi farebbe mai perdere la verginità a 14 anni.
Non mi piace che si senta così a disagio e vincolato a causa mia.
Un po’ a fatica, mi tolgo la t-shirt, sfoggiando la mia prima di seno, vedo che è sollevato, lo aiuto a levare la sua, scoprendo addominali e pettorali scolpiti.
Si stende su di me, i nostri corpi a contatto. Mi bacia, mi abbraccia… in realtà potrebbe farmi quello che gli pare.
«sai una cosa?» esordisce mentre adesso è immobile su di me «cosa?» rispondo, ora sono io che lo bacio sul collo e mi avvinghio a lui.
«finora solo Beyoncé aveva fatto svegliare Jerry» afferma. Gli lancio uno sguardo interrogativo, lui fa un cenno verso il basso del suo corpo. Capisco e scoppio a ridere.
«un altro punto a tuo favore. Il tuo alito sa di Big Bubble e non di rossetto» dice soddisfatto. Rido di nuovo. Ora parlo io «potrei diventare dipendente dalle tue labbra» dico sottovoce «non aspetto altro» mi risponde, e mi da l’ennesimo bacio, stavolta però è diverso.
La sua lingua si fa strada lentamente nella mia bocca e incontra la mia. E’ la mia prima volta, sono felice sia con lui. Giochiamo un po’ con le nostre lingue quando il mio telefono trilla. E’ un sms di mia mamma, ovviamente, “cosa vuoi da mangiare” rispondo immediatamente “nulla, sto fuori” e mi metto in braccio a Justin.
Lui mi scosta i capelli e mi accarezza la guancia «le amiche di Selena mi odieranno» dico «preferisci stare insieme in segreto?» mi chiede.
«OVVIO. CHE. NO. Mica mi vergogno di te» gli do un bacio su quelle labbra stupende che tanto mi attraggono. «che motivo potrei avere?» gli dico toccandogli gli addominali. «secondo me sei TU che non vuoi far sapere agli altri che stai con me» gli dico scherzando e facendo una faccia buffa. Lui fa finta di arrabbiarsi, mi avvolge con le braccia e mi fa finire stesa sul divano. Mi tiene un braccio sulla pancia, non posso muovermi «LO VUOI CAPIRE CHE IO NON MI VERGOGNO DI TE?» mi dice a due cm dalla mia faccia, «certo, come no!» gli rispondo in tono scherzoso, lo voglio provocare, eh si. «non ti lascerò finchè non sei convinta» mi dice con il sorrisino sulle labbra «non mi dispiace mica» dico in tono menefreghista «ah si?» mi dice in tono di sfida. Oddio no. «HAHAHAHAHA» mi ha iniziato a fare il solletico «SMETTILA ODDIO HAHAHAHAHA» «dillo» «HAHAHAHA OKAY HAHAHAHA SONO CONVINTAAA» lui si ferma, si stende su di me e mi bacia sul collo. «sei un bastardo!» dico dandogli una pacca sulla schiena e ridendo «però ti piace» mi dice con voce sensuale «non è che mi piace che sei bastardo, mi piaci tu» gli dico seria guardandolo negli occhi, lui mi bacia mordendomi il labbro inferiore. Trattengo un gemito.
«Justin» gli dico «ormai l’avrai capito perché sei intelligente…» proseguo «sei sicuro che non sia un problema per te non fare… ehm, beh, hai capito» gli dico facendo delle forme immaginarie col dito sul suo braccio.
Lui appoggia la testa sul mio petto e rimane in silenzio.
Un brivido mi percorre la schiena, dio, sto così bene accanto a lui.
«stavo dicendo…» continuo, Justin alza la testa di colpo e striscia su di me, arrivando a pochi millimetri dalla mia bocca, mi guarda dritto negli occhi «io racconterò ai nostri pimpanti piccoli mini-bieber che la mia prima volta è stata con te, con la mia splendida ragazza, ma non voglio certo raccontare che l’ho obbligata a farlo. Quando saremo pronti, succederà.» mi dice sorridendomi dolcemente, cristo, mi ama.
Ho le lacrime agli occhi, faccio un sorriso enorme mentre il cuore mi batte all’impazzata. Butto le braccia al collo di Justin, lo tiro addosso a me e lo abbraccio fortissimo.
Non mi trattengo più e inizio a piangere sulla sua spalla, lui si tira su «hey, hey, cosa ti prende?» mi chiede asciugandomi le lacrime «stai persino tremando» mi rimette la maglia con dolcezza, si rimette anche la sua e avvolge la coperta attorno a noi come in un bozzolo, piango avvinghiata a lui come un koala, gli inzuppo la maglietta.
«allora mi dici perché piangi?» mi dice quando do segno di essermi calmata «è che la mia vita è un casino, Justin, lo è sempre stata» dico tra un singhiozzo soffocato e un altro «quando le persone mi danno troppo amore le respingo perché penso di non meritare nulla.e ho una paura tremenda di farti soffrire.» dico tutto d’un fiato, come per liberarmi da un peso che mi porto dietro da anni.
«sono più che sicuro che non mi farai soffrire, l’unica cosa che mi fa soffrire è vederti piangere» mi stringe e mi da un bacio sulla fronte.
Alzo la testa, una lacrima gli sta rigando la guancia. «hey, hey» gli asciugo la lacrima «smettiamola. Tutti e due» prendo il suo viso tra le mani e lo bacio a lungo e intensamente.
«ora siamo insieme, nessuno di noi due soffrirà più, te lo prometto» mi dice stringendomi forte. Posso sentire il suo battito accelerato. «mi sembra di conoscerti da una vita, non da 6 giorni.» gli sussurro «i know you’re gonna be my life» mi dice stringendomi.





--------------------------Spazio Autrice--------------------------
Riiiiiiiiiieccoci bella genteeeee :3
mi sono impegnata tanto nello scrivere questo capitolo e... beh... spero sul serio che vi piaccia!
Continuo a 4 recensioni
Un bacio c:

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Capitolo 10
*** Stay. ***


Capitolo 10   Stay.

 

«E' come in LOL, ricordi? Se ti bacia, vuol dire che è una cosa seria, se no boh, magari potrei prenderlo a schiaffi?» mi dice Alice. Si, è mia cugina, ma è soprattutto una mia amica, le racconto sempre tutto. «non penso ce ne sarà bisogno» dico con un sorrisetto malizioso ripensando alla sera prima.
Justin mi aveva riaccompagnata a casa, mi aveva praticamente minacciato, hahaha! Aveva paura che mia mamma mi scoprisse, poi avevamo messaggiato tutta sera.
La mia casa è a 5 minuti dalla stazione per questo riesco sempre a fare il percorso casa-scuola con Alice. Okay, ora sono agitata. «e tu invece, come va?» chiedo per togliermi dalla mente l'immagine di mia cugina che prende a sprangate Justin. L'ho sempre ammirata, Alice, è il tipo di ragazza sicura, ma non troia. Se le piace un ragazzo prima o poi finiscono insieme, capitolo chiuso.
Invece io non sono mai stata così. Justin è un dono di Dio e, sinceramente, non credo di meritarlo.
E' strano, di solito non vengo così coinvolta dalle persone e non mi sento così a mio agio con loro. Che poi io e Justin stiamo o non stiamo insieme? mah.

Arrivo davanti a scuola e trovo Francesca che mi aspetta, ha uno sguardo malizioso e mi fa un cenno... ora ricordo! Ieri sera mi aveva mandato un messaggio spiegandomi che aveva incontrato un ragazzo di nome Austin, le sorrido, entriamo. La cesca vede subito il suo cavaliere, si abbracciano e si baciano, sono carinissimi.
Cerco Justin con lo sguardo, non lo vedo. Davanti ai bagni, le classi, le macchinette. Nulla.                           Sento due braccia muscolose avvolgermi i fianchi. Mi corre un brivido lungo tutta la schiena, so benissimo chi è. Lui mi guida in un angolo e io non oppongo certo resistenza.
Arriviamo nell'angolo, finalmente lascia la presa e gli lancio uno sguardo interrogativo «senti...» comincia «vorrei davvero essere un bravo fidanzato come Austin...» ha un tono serio e mi guarda con quello sguardo sexy che solo lui sa fare «ma tu rabbrividisci ad ogni mio tocco. Sarà impossibile controllarsi» solleva un sopracciglio osservando il mio sguardo divertito che si trasforma in malizioso «perciò...» lascia in sospeso. Si avvicina di più a me e mi prende di nuovo per i fianchi, io gli metto le braccia intorno al collo e lui mi bacia, quando sento quelle labbra allontanarsi da me... «lo chiami un bacio questo, Bieber?» lo provoco. Sembra non stesse aspettando altro perchè subito mi stringe e mi da un bacio lungo e passionale.
Mentre ci baciamo sentiamo una voce dietro Justin «non stancarla troppo, Justin, avete tutto il giorno» sento le labbra di Justin, ancora sulle mie, che si aprono in un sorriso. Mi prende per mano e si gira verso il ragazzo che ha parlato, vedo che ha per mano Francesca, deve essere Austin.
«Quindi tu devi essere la ragazza misteriosa» mi dice Austin «e tu sei il ragazzo misterioso» dico di rimando. Francesca diventa rossa e io pure «come fai a sapere chi sono?» dico a Austin «diciamo che un certo signor Bieber non fa che parlare di te da una settimana» dice. Austin è molto bello, è biondo ossigenato e ha gli occhi azzurri. «e un certo Austin non fa che parlare di TE da una settimana» dice Justin indicando Francesca. Austin sta per ribattere ma suona la campanella. Ci salutiamo e andiamo in classe.

 

Sono le 9.22. Non sopporto più latino e chiedo di poter andare in bagno.
Arrivo alla toilette e mi siedo sul davanzale a guardare fuori dalla finestra.
Dopo un paio di minuti entrano due ragazze, saranno venute a fumare.
Quando le sorpasso per tornare in classe e le vedo meglio in faccia, riconosco che sono 2 delle amiche di Selena. Mentre cammino sento «hey, troia, dove pensi di andare?»
«in classe, sai, è per questo che si viene a scuola» dico facendole sentire stupide.
In meno di due secondi me le trovo addosso, una mi tira per terra mentre l'altra mi mette una mano sulla bocca per impedirmi di urlare. Provo a sferrare calci e pugni, ma contro quelle 2, sono impotente. Vedo che una estrae una lametta dalla sua tasca, delle lacrime mi rigano il viso quando il metallo incide il mio polso sinistro, proprio sulla vena, decidono di fare più lentamente possibile, per farmi soffrire il più possibile tra le mie lacrime e le mie urla soffocate. Quando finiscono la loro "opera" se ne vanno ridendo, con le mani piene di sangue, del mio sangue. Cerco di rialzarmi ma alla vista del polso non reggo, e perdo i sensi mentre la ferita non smette di sanguinare.


Rinvengo sul pavimento del bagno, sento un pianto soffocato provenire dalla mia sinistra mentre qualcosa di fresco viene strofinato sul mio polso. Apro gli occhi e giro la testa
«J-Justin?» dico vedendolo. Lui non mi risponde e fissa la ferita che aveva appena ripulito, vedo tutto sfocato.
Lui sembra avere un riflesso ritardato. Mi guarda e mi abbraccia fortissimo, come per verificare se fossi
davvero viva. Si mette a piangere sulla mia spalla, lo abbraccio fortissimo
«come hai fatto a trovarmi?» chiedo
«Austin» mi dice tra i singhiozzi
«mi ha detto che ha visto uscire 2 ragazze con le mani sporche di sangue, è entrato e ti ha visto, ed è venuto a chiamarmi» conclude
«basta, non piangere» dico calma
«E' STATA COLPA MIA, E' UN AVVERTIMENTO!» e mi mette il polso davanti agli occhi, l'incisione formava una "J" rossa fiammante
«Justin...» cerco la sua vicinanza, la sua famigliarità, gli occhi mi si riempiono di lacrime
«sei la persona più importante della mia vita» iniziai piangendo
«non lasciarmi, ti prego» cerco i suoi occhi color miele, li trovo pieni di coraggio, speranza e conforto quando mi risponde
«mai.»

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Capitolo 11
*** One Love ***


Capitolo 11  One Love

Siamo dal preside, odio questa situazione. Abbiamo mandato una bidella a direa alla mia prof che ero in presidenza.
«Sa dirmi chi l'ha aggredita?» mi chiede il preside. Cerco Justin che percepisce la mia spaesatezza «Lei non le conosce. ma il mio amico Austin potrebbe» dice Justin, non aspetta nemmeno la risposta del preside. «lo vado a chiamare!» e sparisce giù dalle scale.
Il preside sembra davvero comprendere la mia situazione, non so perchè. Quando Justin torna ho già in mano cioccolata calda e una ciambella offerte dalla scuola. Poso tutto, abbraccio Austin e gli sussuro «grazie» si è comportato da amico.
«Le due ragazze erano Maria Sanchez e Eleonora Gonzales» dice Austin ancora prima di salutare il preside. Decide di convocarle. Io sono seduta accanto a Justin, il cuore mi batte fortissimo. Anche lui è nervoso, ogni tanto sento il suo pollice percorrere la "J" sul mio polso. Il preside ci avvisa che incontrerà le ragazze senza di noi, ci scrive delle giustificazioni da dare ai prof e ce ne andiamo. Austin va subito in classe, io e Justin rimaniamo in corridoio.
«Non permetterò che ti accada qualcos'altro» mi dice Justin mentre mi abbraccia «non è colpa tua» ribatto io dolcemente «tu mi hai... aiutata, Justin. chi mi avrebbe ripulito il polso? chi mi avrebbe convinto ad andare dal preside? tu mi hai aiutato ad affrontare tutto questo, sei stato forte anche per me» continuo «e quando guarderò questa» indico la ferita «non penserò a Mariapia o come si chiama, ma penserò a te» concludo guardandolo intensamente. Lui non fa giri di parole, mi bacia. Facendomi provare quelle emozioni che solo lui potrebbe farmi provare. «ci vediamo all'intervallo» mi dice e se ne va con l'atteggiamento di uno che ha molte idee per la testa.
Mi tocca andare in classe, avevano già ricevuto le notizie, appena entro tutti si zittiscono, una ragazza cinese viene subito ad abbracciarmi, e piano piano 24 persone arrivano a consolarmi, la prof non dice nulla e mi sorride.

E’ incredibile il casino che c’è qui durante l’intervallo, si sta tutti pigiati come sardine. Striscio contro il muro per andare nella classe di Justin, aula 37. Lo vedo che mi aspetta davanti all’aula. Gli corro incontro e mi fermo vicinissima a lui sostenendo il contatto visivo. Lui mi avvolge con le braccia e mi bacia avvinghiando la sua lingua alla mia mentre tutti ci guardano ma non me ne può fregar di meno.

Dopo un minuto buono mi prende per mano e mi porta in uno stanzino. Chiude la porta e torna a baciarmi con molta foga, divertendosi a provocarmi brividi e gemiti mentre io gli infilo la mano sotto alla maglietta.
Mi sistema i capelli e mi accarezza il viso portandomi fuori in cortile.
Ci sediamo su una panchina, prima fianco a fianco, poi mi prende in braccio e inizia a coccolarmi «devo dirti una cosa…» mi sussurra serio accarezzandomi i capelli «oggi ho realizzato quanta paura ho realmente di perderti. Cioè insomma…» si passa la mano tra i capelli mentre riprende fiato e riordina i pensieri «io...» sospira «perché è così difficile?» si rimprovera da solo. Io mi godo la scena ridendo «ti amo» mi dice serio guardandomi negli occhi. Io sbatto le palpebre confusa. Lui abbassa lo sguardo, rassegnato. Il ragazzo più splendido del mondo mi ha appena detto che mi ama. Lo abbraccio più forte che posso «ti amo, Justin» dico. E non lo dico solo perché me l’ha detto lui per primo, mica sono una troietta dal “ti amo” facile. E’ la prima volta che lo dico in tutta la mia vita. E per la prima volta sono io a baciarlo, lui ricambia. «d-davvero?» mi chiede, le sue labbra lontane dalle mie quanto basta per fare si che le sue parole siano comprensibili «o lo dici così…» prosegue. Butterei la risposta sul ridere, come faccio di solito anziché parlare dei miei sentimenti, ma so che per lui è importante. Decido di spiccicare qualche parola «Justin… sono sicura di amarti.» gli dico stringendo la sua mano «so di amarti quando ti guardo negli occhi e sento uno zoo di animali in tutù nello stomaco, come la prima volta che ti ho visto. So di amarti quando suona la sveglia e sono contenta di venire a scuola perché, anche se solo per pochi minuti, potrò vederti. So di amarti quando vedo Selena e avrei voglia di darle un pugno in faccia per quello che ti ha fatto. So di amarti quando mi baci e sembra che il tempo si fermi. E so di amarti quando il mio cuore si mette a ballare la macarena solo perché mi sfiori» e tiro un sospiro «tutte queste cose?» mi chiede con un sorrisino «lo so. Lo so sempre» gli dico, una lacrima mi scende lungo il viso. Lo guardo negli occhi e mi spunta un sorriso, come sempre «non è buffo?» dico ridendo «all’inizio ero io a farti queste domande» dico «non dubiti più di me?» mi dice sfiorandomi le labbra «non ho mai dubitato di te. Penso solo che dovresti trovare qualcuno migliore di me» rispondo. Lui mi guarda e poi mi morde il labbro inferiore «jerry approves only you» mi sussurra dopo avermi succhiato il labbro. Mi bacia il collo «and i approve only jerry» gli dico provocandolo e tamburellando con le dita sulle sue labbra «la smetti o vuoi che ti stupri?!» mi dice prendendo la mano che un attimo prima era sulla sua bocca «la seconda, si.» dico sinceramente. Ha appena il tempo di guardarmi in modo stuprabile prima che la campanella suoni. Torniamo dentro per mano, spesso sento ancora il suo pollice percorrere la “J”. Mi bacia e torno in classe, con quelle 2 parole che mi risuonano nella mente.



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Salve genteeeee :3
scusate se vi ho fatto aspettare così tanto!
non ho nulla da dire, spero solo che vi piaccia c:
RECENSITE PER FAVORE E FATEMI SAPERE COSA NE PENSATE!
baci
@betterstayhappy

p.s. vi chiedo un favore... se vi piace la mia ff andate nella mia pagina autore (?) e cliccate il tasto tweet :3

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Capitolo 12
*** i love you. ***


CAPITOLO 12 i love you

Suona la campanella e mi fiondo fuori dalla classe. Nell’atrio mi aspetta Justin. Facendomi largo tra 800 persone gli vado incontro e lui come al solito mi stringe per i fianchi. «mi sei mancata» mi dice accarezzandomi la guancia. Io lo abbraccio «ma arrossisci ancora?!» mi guarda in viso sorpreso «non finisci mai di stupirmi» conclude. Mi prende per mano e usciamo «ti accompagno a casa» lascia la mano e mi mette il braccio attorno alle spalle. Piego il braccio fino a farlo arrivare al suo e anche in quella strana posizione le nostre mani si intrecciano ed ecco che lui torna a tastare il taglio. Dopo 5 minuti siamo davanti a casa mia. Io gli prendo le mani «Justin. Smettila» gli dico più dolcemente che posso «togliti dalla testa questa storia, okay? Ci vediamo dopo, ciao» lo bacio velocemente «aspetta, io ho bisogno di parlare con tua madre» mi dice «COSA?! NONONONONO TU SEI IMPAZZITO.» rispondo di getto, ma lui mi sorpassa e sale al primo piano del condominio mentre io gli corro dietro urlando cose tipo «ti farai ammazzare!» o «è peggio di una missione kamikaze!». Quando siamo all’ultimo piano davanti alla porta di casa mia mi zittisce con un bacio «ti fidi di me?» mi chiede «quella di cui non mi fido è mia madre» gli rispondo. «aspetta qui» gli dico a bassa voce, sto per aprire la porta  «oh no.» dico improvvisamente «io so perché vuoi parlarle» punto il dito contro di lui «tu le vuoi parlare del taglio!» gli dico arrabbiata. Lui mi abbraccia, i nostri corpi a contatto, un brivido mi corre lungo la schiena «io ti amo e farò di tutto per dimostrarlo a tua madre» tiro un sospiro «va bene, aspetta qui» dico. Brutta idea. Brutta idea. Entro in casa «m-mamma?» «sono qui! Tutto bene a scuola?» mi urla dalla cucina «si, senti. C’è una persona che vorrebbe parlarti» rispondo «chi è?» «Justin…» «chi?» mi sono stufata, basta girarci attorno. «il mio ragazzo, mamma…» si sente un coperchio cadere «COSA?!» «hai capito mamma, ci tiene molto a parlarti…» dico speranzosa «fallo entrare» dice gelida, io deglutisco. Mia mamma si siede sul divano mentre io tiro Justin in casa, mi siedo davanti a mia madre. Justin sta in piedi finchè mia mamma non gli dice «siediti» passano alcuni secondi silenziosi «i-io volevo chiederle scusa personalmente» comincia lui. Lo sguardo di mia madre passa da gelido ad interrogativo «per… questo» Justin mi prende il polso con la J e lo solleva mostrando il taglio a mia madre. Lei guarda accigliata prima il polso, poi me, poi il ragazzo. Lui comincia a spiegare dei bagni, di Selena, delle due ragazze «mamma» lo interrompo «Justin è il mio migliore amico, non sarei mai andata dal preside se lui non mi avesse praticamente obbligato» «vai in camera.» mi dice mamma. Ci vado senza protestare perché so che peggiorerei solo la situazione e incollo l’orecchio alla porta.
«quindi vi conoscete da una settimana…»
«so che può sembrare strano, signora, quasi assurdo ma io amo alla follia sua figlia»
«quanti anni hai?»
«sedici»
«sedici eh? Beh se mia figlia è così ingenua da non capire cosa può volere da lei uno di sedici anni, lo capisco io»
«c-cosa? No oddio mi creda. Non sono quel genere di ragazzo»
«e allora che genere di ragazzo sei?»
«beh, ho avuto solo una ragazza ed è stato all’asilo. Quando ho conosciuto sua figlia ho capito che sarebbe stata la donna della mia vita»
«cosa succederà quando arriverà una più bella e facile di lei?»
«le altre non contano nulla per me»
«sei coraggioso…»
«no, non lo sono. Pensare di stare senza sua figlia è la cosa che mi impaurisce di più. Mi ha cambiato la vita.»
«se tu dovessi sposarla… proprio qui. Proprio ora»
Mia madre, la solita megalomane.
«non esiterei neanche un secondo»
Il mio cuore si ferma per un attimo.
Non sento più nulla, solo dei bisbigli. E’ finita. Sarò in punizione e chissà se uscirò più con Justin. Dopo 5 minuti dei passi. Mi butto sul letto con la faccia sul cuscino e inizio a piangere. La porta si apre «mi dispiace» dico singhiozzando. Sento la mano di mia madre sui capelli «tu lo ami, vero?» la guardo, sembra avere il viso rilassato «sincera» dice «con tutto il mio cuore» dico sicura «io vado a lavoro» e se ne va. Rimango con la faccia premuta sul cuscino. Non voglio alzarmi più. Però non ho pranzato e ho fame. Vado in casa e sul divano a gambe accavallate, più splendido che mai, c’è Justin. Gli salto letteralmente addosso. Mi abbraccia fortissimo e io inizio a piangere «perché devo sempre piangere?» ma quando sollevo il viso dalla spalla del ragazzo vedo le lacrime sulle sue guance. Tutti e due scoppiamo a ridere. «ti amo» «ti amo»



--------------------------------spazio autrice-------------------
sono tornata bitches!
se siete su twitter ringraziate @harrehsmuscles perchè senza di lei questo capitolo sarebbe rimasto nel mio manoscritto ewe
spero che vi piaccia e vi prego. vi prego. recensite.

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