A FANCULO IL PASSATO, QUESTO È IL MIO NUOVO INIZIO_

di animagus_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Primo liceo. ***
Capitolo 2: *** Lo sbaglio più grande è stato ripensare al passato. ***



Capitolo 1
*** Primo liceo. ***


"Lei è solo una matricola." 
Sentivo questa frase ogni secondo,mentre camminavo per il viale.
Un nuovo anno, nuova scuola, nuove amicizie, nuovi amori,nuovi professori, niente di vecchio. Conoscevo a malapena due persone, Marianna e Marta loro si trovavano in un altra classe, nella mia non conoscevo quasi nessuno solo una ragazza con cui facevo tennis. 
La campenella suonò e i professori ci condussero nelle nostre classi.
La mia classe era l'ultima dell'ala dei primi,1E. 
Mi misi all'ultimo banco, cercando di ambientarmi ma non ci riuscii, si conoscevano tutti e io mi sentivo un pesce for d'acqua, accanto a me si sedette una ragazza di nome Teresa, all'apparenza simpatica, all'apparenza. 
Così i primi giorni passarono in fretta, la ricreazione la passavo quasi sempre con la mia amica Marianna, con la quale avevo stretto molto nel frattempo.
Le mie compagne di classe mi sembravano simpatiche, ma non sembrava volessero socializzire, ovviamente come sempre mi sbagliavo ero io quella chi si scostava così un giorno ne approfittai per cambiar di posto, mettendomi vicino a una ragazza di nome Luigia, e la sua compagna di banco Melinda si spostò vicino a Teresa. Poco tempo dopo invece del secondo banco andammo all'ultimo della fila centrale con davanti Federica e Giorgia. Ora, loro sono le mie amiche strette, a cui tengo di più, in particolare mi sono affezzionata molto a Luigia, il nome è strano tanto quanto lei, però se la conosci come l'ho conosciuta io diventa un amica d'oro. 
Ora che mi ero ambietata e avevo trovato il mio "gruppetto" le cose andavano abbastanza bene, calcolando che mi ero anche scordata di Francesco, la mia cotta estiva, le cose procedevano alla grande. Finchè un giorno sull'auto, non incontrai Marco, fu la prima cotta di quest'anno, durò poco però fu deleteria, fu lì che tornai a sentirmi da schifo come mi ci sentivo alle medie, quando tutte le mie "amiche" erano desiderate e io no. 
Lo dimenticai e a pensarci anche molto in fretta, non era importante, solo un altro stupido idiota del primo che se la sentiva "matta" perché quattro stupide,tra cui io, gli andavano dietro. 
Ammetto che la mia vita fa al quanto schifo, la mia migliore amica si è rivelata una stronza, il mio migliore amico mi ha tradito con un altra..Le amiche che ho ora sono importanti,si,però ho paura ad affezzionarmi di nuovo così tanto, perché alla fine ci ho sempre rimesso io. 
Però alla fine lo pensavo peggio questo primo superiore, pensavo che quelli più grandi ti prendessero in giro e robe varie, un po' come fanno vedere nei film, tutto questo quì non succede,anzi, quelli del quinto sono molto simpatici, ci sono due ragazzi che all'ora di inglese vengono sempre in classe nostra, be' uno di quello è colui per cui sono cotta ora, a me piace ma in tante dicono che è brutto e visto che io dico che Gabriel Garko è brutto,forse non ho buoni gusti. Le mie amiche ci hanno parlato, gli hanno detto che lo volevo conoscere e lui ha accettato, strano  uno più grande che accetta di conoscere una più piccola, strano veramente...


#DITEMI COSA NE PENSATE, E SCUSATEMI PER EVENTUALI ERRORI DI GRAMMATICA :)

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Capitolo 2
*** Lo sbaglio più grande è stato ripensare al passato. ***


18 Ottobre. Ormai erano passate settimane dall'inizio della scuola e non riuscivo ad ambientarmi, mi trovavo seduta all'ultimo banco vicino a Teresa la quale non apriva bocca neanche sotto tortura, così ogni volta ripensavo all'anno scorso, a quanto mi trovavo bene alle medie e quanto qui fosse diverso. Lì, eravamo tutti amici dalle elementari tranne due-tre elementi che si ambientarono subito, non come me, adesso. Lì avevo la mia migliore amica, il mio migliore amico, ogni volta che andavo a scuola era come entrare in una nuova casa, a volte anche meglio della casa originale. Mi piaceva e ora mi mancavano. Non credevo di averlo mai potuto pensare ma fu così. In quel periodo le cose con la mia migliore amica andavano più che bene, forse quello era uno dei pretesti del voler tornare indietro, quello di voler stare con lei un altra volta, rivivere tutte quelle esperienze mi faceva venir voglia di piangere perché sapevo che non sarei potuta tornare indietro nel tempo, così piangevo dalla mattina alla sera, tornavo da scuola, mi recavo in camera e piangevo per ore. Poi la cosa che mi fece più male, fu quando mi contattò lui, il ragazzo per il quale avevo avuto una cotta durata ben tre anni, non mi si era mai filato, solo amici, ero troppo brutta per lui o almeno così mi faceva sentire. Ogni volta che stavo con lui mi sentivo il nulla, orribile, la mia autostima si abbassava e già era bassa di se..Non accettavo il fatto che lui non mi volesse e non capivo il perché. Mi contattava tutti i giorni e parlavamo per ore, a volte ce ne uscivamo con il discorso del sesso, ma solo per scherzare, almeno quello che pensavo io. Quando arrivò il giorno in cui andai a Roma, ero felice, perché finalmente avrei rivisto la mia migliore amica e poi avrei rivisto lui. La mattinata passò in fretta, quando furono le quattro ci dirigemmo all'oratorio, lì c'erano tutti i miei ex compagni di classe, sembrava che ci stessimo divertendo, poi mi venne alle spalle e disse davanti a tutti "Perché non gli fai leggere quello che mi vorresti fare è porchetta, ti pensavi veramente che io mi sarei fatto fare da te, da una balena come te?" e tutti ridevano, io avevo le lacrime agli occhi non respiravo,volevo morire non ce la facevo, la mia migliore amica rideva e nel frattempo mia madre mi aveva chiamato per dirmi che tra venti minuti sarebbe stata lì, così corsi in bagno asciugai le lacrime, e uscii fuori, non salutai nessuno dopo tutto erano troppo impegnati a deridermi per accorgersi che ero corsa via. Quella giornata finì e io discussi con la mia migliore amica, diceva che aveva ragione lui che io non dovevo dirgli ciò che gli avevo detto,quando io non gli avevo detto niente era lui che faceva domande oltre il limite e io rispondevo con un si o con no solamente per scherzare,così pensavo.Così gli dissi che si sbagliava cercai di farla ragionare, ma lei non mi volle sentire e io arrabbiandomi la mandai a quel paese e in quell'istante capii che dovevo andare avanti, come avevano fatto tutti che le medie erano il mio passato, ora le superiori erano il mio presente e dovevo pensare a queste.

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