Disco club

di freddymustache
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** conti in sospeso ***
Capitolo 2: *** L'inizio di una notte da dimenticare ***
Capitolo 3: *** Emergenza ***



Capitolo 1
*** conti in sospeso ***


BERWALD: SVEZIA
LUKAS:NORVEGIA
MATHIAS:DANIMARCA
TINO:FINLANDIA
EINRIK:ISLANDA


Nei Weekend d’estate erano solito radunarsi sotto lo stesso tetto,tutti e cinque. Erano uniti e compatti come una vera e propria famiglia, si aiutavano a vicenda nel momento del bisogno.

Tino e Luk sedevano entrambi sul divano a guardare la tv, come al solito Luk guardava la tv scocciato, odiava quei stupidi programmi in prima serata, dove la gente si ‘’umiliava ‘’ in pessimi giochi per vincere un premio in denaro.
Tino invece, appoggiato sulla spalliera del divano, leggeva una delle sue riviste preferite, accarezzando il suo adorato cagnolino, oramai addormentatosi sulla pancia del padrone.

Poco dopo si senti un rumore di passi pesanti sulla scalinata di legno. Era Ber, esitava nel scendere le scale, mentre finiva di sistemarsi la cravatta bordeaux.

Arrivo fin in fondo alle scale, fermandosi sulla porta del soggiorno. Guardava le due teste dei ragazzi, che spuntavano da dietro il divano, in particolare quella del suo amato Tino.
- …Sicuri che non volete venire con noi? C’è ancora tempo prima che partiamo.- Esito un po nel pronunciare la frase. Dopo il litigio avvenuto con tino quella mattina, era la prima volta che gli rivolgeva la parola.

Tino continuo a sfogliare la rivista, ignorando completamente le sue parole. Luk poso lo sguardo su tino, notando la sua frustrazione. Era sempre stato Tino il piu compressivo e il piu calmo del gruppo, e quell’espressione sul suo volto era nuova per il norvegese.

- Non mi piacciono le discoteche... Ed Tino non ha voglia di uscire.- Rispose Luk a Ber, visto che il finlandese, non intendeva pronunciare un minimo suono.

Ber sentiva la tensione che si aggirava in quella stanza, tensione che sarebbe esplosa , sicuramente, in un nuovo litigio.

-…OK! Credo che torneremo un tantino tardi,quindi non aspettateci alza…- Venne interrotto da una improvvisa spianta da parte del danese.
- Dai vecchio alce musone! Partiamo prima che la fila si allunghi!- Disse Mat scuotendo le spalle, del suo caro amico. Ber si risistemo gli occhiali, visto che dalla spinta appena ricevuto, finirono sulla punta del suo naso.

- Ti ho detto mille volte che odio essere spintonato! Piuttosto, prendi le chiavi dell’auto, prendiamo la mia sta sera…- Rispose Ber andando verso l’attaccapanni, per prendere la sua giacca blu scura.
-Si arrivo!! Devo fare una cosa prima.- Si precipito verso il suo caro Nor , inginocchiandosi davanti a lui, ed prendendogli la mano, mostrandogli il suo sorriso solare.
-Ti prego Lukas! Cosi potremo fare un ballo insieme!- Disse con un tono da solito cane bastonato.
Norvegia sbuffo, voltando lo sguardo dalla parte opposta. -Te lo gia detto che odio le discoteche, brutto idiota! E poi non mi va di lasciare solo Tino.-

- Ma se c’è Einrik a fargli compagnia!-Ed ecco che un sonoro pugno colpi la guancia del danese, che lo fece azzittire.
-…OK! Ok! Ho capito!- Si allontano da lui,massaggiando la parte colpita, che faceva un male cane.
Se c’era una cosa in cui Luk era bravo , era proprio nel picchiare Den.
-Allora io vado! Buona serata Nor!-Disse Den alzandosi , e dando un veloce bacio sulla guancia di Luk.

- Smettila con le smancerie e sbrigati!- Disse Ber aprendo la porta di casa. - Arrivo! Arrivo!- Corse verso la porta,prendendo, con fretta, le chiavi da un ciotola dove era di solito sistemarle, ed avvicinandosi alla porta, aperta da Ber.

- god natt Tino.- Disse Ber prima di chiudere la porta dietro di se. Nessuna risposta. Aveva proprio deciso di non rispondergli, era come rinchiuso in una bolle di sapone, il quale nessun suono riusciva a penetrare lo scudo di acqua e sapone che il finlandese si era creato attorno a se.

Pochi secondi che Ber chiuse la porta, Tino si alzo di fretta dal divano, facendo sempre a non svegliare il cagnolino.
Si avvicino alla finestra, scostando leggermente le tende, tenendo d’occhio, la macchina mentre si allontanava all’orizzonte. Resto a guardare la scena finche non si allontano dalla finestra, sbuffando leggermente, sedendosi di nuovo sul divano.

- Per quanto tempo ancora gli terrai il muso Tino?- Disse Nor dopo aver assistito alla scena del Finlandese.
Sbuffo una seconda volta, mettendosi le mani fra i capelli. - …Non lo so! Ma questa volta non posso fargliela passare liscia come sempre.-
Infondo era sempre cosi,quando Ber e Tino litigavano,Tino girava la testa dall’altra parte, perdonandolo e subendo il suo volere. Ma questa si era deciso! Ber doveva imparare la lezione!

-Mi è sembrato abbastanza dispiaciuto, per il fatto che lo stai ignorando- Il finlandese alzo leggermente lo sguardo verso Nor. - Per farmi sentire in colpa! Ecco perche fa il cane bastonato!-
Grido leggermente, non gridava quasi mai,solo quando si faceva male,e quello era un grido di rabbia.

Luk si alzo dal divano, stiracchiandosi leggermente la spina dorsale. -Non immaginavo questo lato di Ber… ma se è veramente come lo descrivi tu, non credo che chiederà scusa cosi facilmente.-
Tino abbasso ancora di piu la testa, alle parole del suo amico.
-…Ja…lo so...-
Passo qualche minuto, prima che per la testa del finlandese comparve un idea.
Alzo di scatto la testa, verso il norvegese. Nor vide che il suo sguardo era completamente diverso, cosa avrà mai pensato?

-Vai su in camera tua, ed preparati!- Disse il finlandese con entusiasmo nella voce. Luk ne fu molto sorpreso e confuso, ma non fece trapelare niente dal suo viso.
Tino non era certo tipo che cambiava atteggiamento da un punto all’altro.
-Perche dovrei?-Chiese il norvegese impalato davanti al divano, mentre il finlandese, scatto in piedi dirigendosi verso camera sua e di Ber.

- Andremo anche noi in discoteca, senza loro due!-
Che diavolerie gli venivano in mente? Perche proprio lui doveva accompagnarlo? Lui! Che odiava quelle discoteche! -NO!-Era l’unica cosa che rispose Luk alla stravagante richiesta.
Sentendo il rifiuto, Tino torno nel soggiorno per fare un ‘’discorsetto’’ al norvegese.
- Se andiamo solo io e te, Ber capirà che posso prendere decisioni da solo, senza la sua intrusione! E poi pensaci! Non c’è stata qualche volta in cui tu e Mat avete litigato, e lui la fatta franca?-

Qualche volta? Sempre! Nor conosce meglio di se stesso quel deficiente, ed sa che qualsiasi cosa che a Nor non piace, lui non cambia idea! Quindi preferisce lasciar correre tutto.

Ma a quelle parole, cosi allettanti, una occasione per dargli una piccola lezioncina, che lui non è un bambolotto che con un semplice comando, scatta al suo ordine ed subisce tutto.

-Va bene…..Ma Einrik? Non posso lasciarlo solo.-Disse, mentre con lo sguardo indico la camera del fratellino il quale era dentro a dormire.
-Lo porteremo con noi! Tanto ormai ha l’età per entrare in discoteca!-

Svegliare il fratello, per andare in discoteca? IN DISCOTECA! Non e un cosa da Norge! E poi erano quasi le undici di sera, Ice si sarebbe arrabbiato da morire, Essere svegliati per uno stupido capriccio non e da persone mature.

Esito prima di entrare nella sua stanza, vide il candido letto, il quale dentro riposava, il fratellino.
Si avvicino al suo letto scuotendolo leggermente per svegliarlo. - Ein svegliati!-
Il giovane ragazzo scosto le coperto, stropicciandosi con l’altra mano, un occhio.
-….Che c’è fratellone?- -Alzati e vestiti, dobbiamo uscire- Disse guardando il fratellino, mentre con una mano gli scuote leggermente i capelli.
- E dove? Non avrai di nuovo litigato con Mathias?-

-…Andiamo in discoteca…- disse con un tono smorzatogli in gola Ice salto letteralmente nel suo letto, il fratello.. che lo porta in discoteca?
-Lukas! Hai bevuto?-
-…Ti spiego piu tardi in auto.- Disse prima di uscire dalla stanza del fratellino per andarsi a preparare.

Una decina di minuti dopo, Luk usci dalla stanza sua e di Den, vestito al meglio, con indosso la maglia che Den gli aveva regalo per il suo compleanno. Una maglia di color verdastro leggermente larga sul corpo, con lo scollo che mostrava il suo collo sottile e anche parte del petto.
Gliela aveva regalata appunto per stuzzicare le sue ‘’fantisie’’. Gli impediva addirittura di uscirci, avendo paura di fare stragi di cuori.

Arrivato in salotto, trovo gli altri due seduti sul divano, ad aspettarlo.
- Ah! Eccoti! Prendi le chiavi della macchina e andiamo- Disse Tino alzandosi in piedi ed prendendo il giacchetto che aveva appoggiato sulla spalliera.
Nor si infilo il giacchetto in tutta fretta, ed ando verso la ciotola dove teneva le chiavi dell’auto. -..Cazzo!-disse il norvegese sottovoce. -Che succede?-chiese il Tino.
- Mat si è portato le chiavi della macchina con se! Dovremmo chiamare un Taxi.-
Il finlandese sbuffo, era abbastanza impaziente quella sera.-lo chiamo io-

Prese la cornetta del telefono e chiamo un taxi, che dieci minuti dopo arrivo davanti a casa loro.




//GRAZIE PER ESSERE ARRIVATI FIN QUI! LO SO CHE IL PRIMA CAPITOLO E PIU TRISTE DELLA SERIE IN CUI MI SONO ISPRIRATA. MA DAL PROSSIMO CAPITOLO(CHE SCRIVERO ENTRO LA SETTIMANA PROSSIMA) INIZIERA A DIVENTARE PIU DIVERTENTE :*//

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Capitolo 2
*** L'inizio di una notte da dimenticare ***


Luci stroboscopiche, e musica cosi alta da farti diventare sordo per il resto della tua vita.
Cosi appare nella mente di tutti una discoteca, un luogo ampio dove ogni divertimento e ben accetto, e la ragione e il buon senso sono vietati

-Allora? Come ti sembra?- Chiese Matt all’amico appena entrati. Come gli sembrava? Solo una grossa sala da ballo poco illuminata, dove dei ragazzini appena maggiorenni cercano il sogno di una notte. Il povero svedese non riusciva a non pensare al suo compagno. Forse doveva chiarire tutti i malintesi, invece di uscire a ‘’divertirsi’’.
-Non ti sembra che la musica sia un po’ alta?- chiese Ber anche se forse la sua domanda si mescolò insieme alla musica.

- Si grazie! Mi andrebbe una birra- rispose il danese che aveva frainteso  le sue parole.
Ber guardo il ragazzo leggermente sconvolto.  Neanche lui aveva capito cosa aveva detto.
-..B-E-R-E- il danese, scandì  bene le parole, indicando davanti a se il bancone delle bibite.

Lo svedese annui, e si diresse verso il bancone del bar, dove un giovane bar-man , si ‘’destrava’’ nelle sue abilita da giocoliere con una bottiglia di Vodka.
Naturalmente ci mise piu del previsto ad ordinare, visto che ne lui ne il bar-man riuscivano a capirsi, con quella musica a tutto volume.

Dopo aver preso le due birre, ed averle pagate, Ber si giro accorgendosi che Mat era scomparso. Si aggiro fra la folla, il quale lo spintonavano a destra e sinistra, ed qualcuno gli aveva anche toccato il fondo-schiena.
Cammino fino ad arrivare in un angolino remoto della discoteca, dove c’era un ciuffo di capelli biondo chiaro, che scuotevano da una parte all’altra. Ci poteva essere se non Matthias?

-Dove diavolo sei stato? Ad prendere in Groenlandia le birre?- Disse il ragazzo. Grazie al cielo, in quell’angolo remoto poteva capirsi, anche se non perfettamente.
Lo svedese porse la birra all’amico, mentre con lo sguardo fulminava due individui che a quanto pare, prima della sua interruzione stavano parlando con Mat.
-A Ja! Quasi me ne dimenticavo! Questi sono due miei vecchi amici, Gilbert e Alfred.-
Indico i due ragazzi, il quale il primo si presento, con la sua voce squillante. –Piacere! Mi chiamo Gilbert ! tu invece?...-
  
Ber guardo i due ragazzi con la sua solita area da ghiacciolo, il quale usava sempre con gli estranei.
-…Berwald… molto piacere.- Disse porgendogli la mano.
- Il piacere e tutto tuo! Devi essere estasiato a conoscere uno cosi awesome come me!-
Il tedesco strinse calorosamente la sua mano sghignazzando. Mentre il povero Alfred tremava alla sua presenza, era  spaventosamente ‘’gelido’’.

- Naaaah! Mathias! Il tuo amico e inquietante.- Disse gridando leggermente, non poteva far vedere che il grande ‘’Hero’’ avesse paura di un’altra nazione.
-Ahahaha! Si lo so! All’inizio da quest’effetto, ma poi vedrai che è un simpaticone.-

-Ehi ragazzi, ho prenotato una saletta da poker, che ne dite se andiamo a giocare?- Disse il ragazzo albino.
-Yes! Sembra un ottima idea, e poi sono un vero ‘’asso’’ a poker, Nahahaha!- rispose l’americano, dando una pacca al danese.




Dopo mezz’ora in taxi, i tre arrivarono davanti alla discoteca. Scesero dalla macchina, ed dopo aver pagato il taxista, camminarono fino alla fila, che pareva chilometrica.
Lukas pago una generosissima mancia al buttafuori, ed ecco che anche loro tre riuscirono ad entrare.

Al povero norvegese pareva di essere appena entrato in uno dei gironi dell’inferno. Odiava tantissimo quei tipi di locale. Ebbe una bruttissima esperienza, quando qualche anno prima Mathias lo porto in un posto del genere, risultato? Resto sveglio fino all’alba, ed torno a casa con Mat che rigettava sul divano.

-Io non li vedo…e tu?- Disse Tino, guardandosi attorno. -cosa? Non riesco a sentirti con questa musica!- Rispose il norvegese. Il povero Tino si teneva sulle punte per guardarsi attorno.
Quando vide in un angolo remoto, un ragazzo biondo alto ,dai capelli brizzolati. –Aspettate lo trovato!- Grido il finlandese, iniziando a farsi strada tra la folla, fino ad arrivare in quell’angolino della sala.

-Eccoti qua finalmente!- disse poggiando una mano sulla sua spalla. L’uomo si svolto, il viso del finlandese divento d’un tratto bianco pallino, non era Berwald, un’altra cosa che Tino odiava era fare figuracce, ed ecco che ne aveva fatto una bella grossa.

-Scusami? Ci conosciamo?- Disse il ragazzo sorridendo verso il piccolo uomo. Di certo avevano lo stesso taglio di capelli e la stessa altezza, ma il suo viso aveva tratti più dolci e delicati, e suoi occhi non erano azzurro ghiaccio, erano di un marroncino caldo, che lo ringiovanivano di parecchio.
-S-scusa…ti ho scambiato per un’altra persona…- disse il finlandese facendo un sorriso, nascondendo il suo imbarazzo.
- Fa niente! Ormai dobbiamo presentarci no? Piacere mi chiamo Lawrence.- porse la  mano, rivolgendo al ragazzo un altro sorriso.
-..Tino!- ricambio la stretta di mano.


Il salottino privato era una piccola stanza ben arredata, secondo la moda, con due poltroncine e un tavolo da poker ben attrezzato.
I quattro si sederino ai loro posti, mentre una ragazza molto carina, dal vestito scollato, dava le carte.

-Tanto non avete speranze! Vincerò io tutte le puntate, Kesesese!-  Disse il prusso dopo aver dato un’occhiata alle sue carte.
L’americano lancio per primo la sua quota,  abbastanza bassa rispetto a quelle degli altri. Si vede che non era la sua serata fortunata.

Alla fine del giro il caro Ber aveva la combinazione migliore, e vinse tutte le puntate.
- Niente male per essere la tua prima volta vecchio musone!- disse il danese dandogli una pacca sulla schiena
- Cazzo! Non dovevo scommettere i soldi di Inghilterra! Domani mi ucciderà di sicuro.- Borbotto Alfred mentre con un gesto della mano, chiese alla signorina di contare le carte una seconda volta.

-Sentite ragazzi! Io vado a prendermi un’alta birra, torno subito non iniziate senza di me!- Disse Mathias mentre , con calma, si alzava dal suo posto.
-No aspetta ci vado io!- Replico lo svedese, che ormai era gia in piedi.
- cos’è? La litigata con Tino ti ha fatto diventare gentile?- disse ridacchiando.
Lo svedese prese i soldi e usci dalla stanza lanciando un ultima occhiata gelida al suo amico.


-Ma quando ci mette?- Disse Lukas sbuffando, era rimasto sulla porta d’ingresso insieme al fratellino. – Non staranno litigando di nuovo?- Chiese il giovane mentre cercava con lo sguardo i due amici. -Tino non è tipo da ‘’scenata in pubblico ’’.-

-Luk andiamo a prenderci qualcosa da bere, ho sete!- Disse Einrik , trascinando il fratello davanti al bacone del bar.
Si avvicinarono al bancone del bar, mentre con lo sguardo, Lukas cerva ‘’L’idiota’’.  In fondo era da più di dieci minuti che erano entrati, e ancora non l’aveva visto, il pensiero che gli avesse mentito e che fosse scappato con chi sa chi, gli fece ribollire il sangue.

-Vendete succhi di frutta qui?- Chiese l’islandese al barista, che con una risatina disse di no. –Caffe?- replico contro. –Senti ragazzino, qui vendiamo solo super- alcolici e birra!- Disse il barista, porgendo all’islandese il menu degli alcolici.
-Prendiamo una birra!- Disse il norvegese voltando lo sguardo sul ragazzo dietro al bancone del bar. Il fratello, lo sguardo male. – ma se dici sempre che non ti piace!-
- Lo so! Ma è l’unica cosa meno alcolica che c’è qui.-

-Quindi se qui solo per far ripicca al tuo ragazzo?- Chiese Lawrence al finlandese, che da piu di dieci minuti che parlano, senza che i due se ne accorsero. –Ja! Ed non riesco neanche a trovarlo!- disse il ragazzo portando una ciocca bionda dietro l’orecchio. – secondo me, è stato uno schiocco a lasciare uno come te da solo a casa.- Fin fece una risata da imbarazzo, mentre si porta, un’altra ciocca dietro l’orecchio. –Vuoi qualcosa da bere? Offro io!- Disse il ragazzo, indicando il bancone del bar. –emh… si grazie!-   -Cosa prendi?- chiese il ragazzo al finlandese. – quello che prendi  tu!- -Ok allora due birre in arrivo.- disse mentre si allontanava.

Fin scosse una mano verso di lui, mentre ridacchiava appena. Quando a un certo punto senti il suo braccio tirsi indietro, con tale violenza che il suo corpo si rigiro dalla parte opposta.
-Che ci fai qui?!- Disse Berwald con un tono aggressivo, mentre con una forte stretta teneva il polso di Tino per non farlo sfuggire.
Il finlandese si dimeno un paio di volte. – LASCIAMI! Mi stai facendo male!- gli grido contro, Ber non lo aveva mai trattato in quel modo.
Lo svedese lascio la presa, mentre fulminava il ragazzo con lo sguardo. –Credevo fossi a casa, perche sei venuto qui?!-
-Non sono affari tuoi! – Grido Tino, mentre si massaggiava il polso, il quale Ber aveva lasciato un grosso segno rosso.
-Dovrebbero! Visto che sei il mio fidanzato!- Ber assottiglio ancora di piu lo sguardo, neanche lui , francamente, sapeva se erano ancora fidanzati o no.

Lawrence torno indietro, con due bottiglie di birra in mano, notando il ragazzo con cui Tino stava discutendo.
-..c’è qualche problema?- disse con un tono un po’ ironico.
- Nessuno ! stavo giusto per andarmene!- disse Tino, mentre prese in mano una delle due birre. Ber guardo dall’alto in basso il ragazzo, fulminandolo con lo sguardo. – Chi e questo?-
- Un amico- Disse il finlandese girando i tacchi, ed allontanandosi il piu possibile da lui.


Bevve un sorso di birra, non gli piaceva, la trovava amarognola e senza gusto.
-Secondo te dov’è?- Chiese l’islandese al fratello. –Non lo so.- Rispose il norvegese mentre teneva in mano la gelida bottiglia. Il pensiero che forse era andato con qualcun altro….lo  terrorizzava!
- Forse è meglio se andiamo a cercarlo in un altro posto!- ribatte Einrik, 
-..OK!..- Rispose il norvegese, prese un’altra piccola sorsata di birra, ma per sua sfortuna, uno sconosciuto diede , per sbaglio, una gomitata alla fondo della sua bottiglia rompendogli  un dente.

Il norvegese fece un piccolo grido di dolore, mentre con una mano si teneva la guancia.
Il fratello, preoccupato, si volto verso di lui. –che ti è successo?- Chiese aiutandolo a reggersi in piedi.
-Un dente!   Si è rotto!-  Grido il ragazzo, mentre la bocca gli si riempi di sangue. –O mio dio! Dobbiamo subito trovare un anti-coagulante!-

-CONTINUA-

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Capitolo 3
*** Emergenza ***


Una goccia di sangue cadde dal suo labbro inferiore, percorse il mento fino ad arrivare a scivolare sul suo collo nudo.
Il fratello lo aiutava a dirigersi in bagno, dove avrebbe potuto fermare l’emorragia.  Il dolore lancinante si dilato in tutta la gengiva.
L’unica cosa che Nor riusciva a pensare e alla sgridata che il suo dentista gli avrebbe dato qualche giorno a venire.
- Ecco Luk siamo arrivati! Tu intanto , vedi se c’è qualche analgesico, io vado a chiamare Tino cosi torniamo a casa!- Disse l’islandese cercando di tenere il tono della voce calma.
Infondo voleva bene al suo fratellone, e vederlo in quello stato, lo aveva spaventato a morte.
Il povero norvegese entro nel bagno, dolorante come non mai!


Ancora oggi nessuno sa cosa trovo il ragazzo nel bagno, ma qualche minuto dopo usci completamente diverso dal solito Norge che conosciamo tutti.


-Ma quanto ci mette?...- Farfuglio fra se e se il danese mentre aspettava le birre che Ber doveva prendere.
-Matt se il tuo amico non si sbriga iniziamo senza di lui!- disse l’americano spazientito, infondo era da piu di dieci minuti che era uscito a prendere da bere.
A parlare del diavolo, si senti il rumore della porta , della sala vip aprirsi e chiudersi
-Ah! eccolo qui finalmente!- Grido il danese correndo verso di lui. –Quanto ci hai messo? Stavamo per iniziare senza di t… min gud Berwald! Che ti è successo?- Vide che qualcosa nel suo sguardo era cambiato, Den capisce molto bene le persone, e semplicemente guardando il suo sguardo , ha capito al volo che c’era qualcosa che non andava.

-Sembra che hai appena visto un fantasma!- Lo svedese abbasso ancora di più lo sguardo a terra, non riusciva a proferire parola. Aveva la testa piena zeppa di pensieri e dubbi.
-…Tino…- disse sotto voce il suo nome. E stata l’unica cosa che riuscì a dire in un soffio. – Che gli e successo? Non si sarà fatto di nuovo male con il coltello?- Chiese Matt dandogli qualche pacca sulla schiena.
Ber fece un respiro profondo- No!...Lui è qui…- Disse quasi sotto voce con una voce rauca.
-HVAD?* Ed è venuto da solo?!- Grido il danese portando l’attenzione di tutti i presenti nella stanza, su di se.
Lo svedese abbasso ancora di più lo sguardo, puntandolo su un lato indefinito dello stanzino. –mh…Ho capito…SENTITE RAGAZZI!- il danese punto lo sguardo su gli altri due, che intanto aveva iniziato un’altra partita senza di loro. -….Io e Sve dobbiamo andare a fare una commissione urgente! Torniamo subito.-


Il povero ragazzo dai capelli argentati si fece strada tra la folla, alla ricerca del finlandese. Non riuscì neanche un secondo a pensare al povero fratello.
Finche da lontano riuscì a scorgere il finlandese. –TINO!- urlò il anche se la musica copri parte del suo grido.
Il finlandese volto lo sguardo dietro di se posandolo su Einrik, aveva gli occhi arrossati, tipici di una persona che ha appena pianto.
Einrik noto gli occhi rossastri dell’amico. –Che hai Fin?-
Il finlandese tiro su con il naso,- …niente Ein…è solo la solita allergia!  Più tosto…Dov’è Lukas?-
Lo sguardo del finlandese si illumino,per poco non si dimenticava del motivo per cui era andato a cercarlo.
-Devi venire subito con me!- disse senza pensarci due volte, prendendo per il polso il finlandese.
-Aspett….Dove? che è successo?!- Rispose il finlandese, dando un po’ di resistenza all’islandese. –Non posso lasciare Lawrence da solo così!-
-Chi è Lawrence?- Chiese l’islandese inarcando un sopracciglio.
Vide un ragazzo alto dai capelli biondo cenere sbucare dalla schiena di Tino, il quale rivolse un sorriso verso il ragazzo più giovane.
Einrik fece diede un occhiata verso di lui, salutando a sua volta.
Voltò di nuovo l’attenzione sul finlandese –E’ un emergenza! Nor è ferito!-
Il finlandese sgrano gli occhi. –Cosa? Che gli è successo?-
-Vieni! E nel bagno! Dobbiamo sbrigarci!- disse mentre prese l’intero avambraccio del ragazzo, trascinandolo via con se.


-…Dov’è finito?- chiese il finlandese che mentre usciva dal bagno. –Non lo so! Gli avevo detto di aspettarmi qui!-Sbuffo il ragazzo , portandosi una mano sulla fronte. –Den si arrabbierà da morire…- Borbotto l’islandese.
-ICE!?-  Sentì urlare il suo nome, si voltò dietro di se, e chi poteva essere se non Den? Il povero ragazzo si coprì il viso con entrambe le mani, come poteva dirgli che il Norge era scomparso, andato chi sa dove, e anche ferito!?
-O mio dio! Anche tu sei qui! Ti prego dimmi che almeno Lukas è rimasto a casa!- Grido il danese avvicinandosi ancora di più a Einrik.
L’islandese scoprì il viso, guardando in faccia Danimarca. Scosse lentamente la testa, immaginandosi la sua reazione.

Spalancò gli occhi, incredulo. Sicuramente stava sognando! Uno stupidissimo sogno, che sarebbe finito il prima possibile, e si sarebbe risvegliato nel suo letto morbido.
Sbuffo in paio di volte, poggiando la fronte sulla sua mano, mentre faceva mente locale della situazione.
-Dov’è adesso?- Chiese semplicemente, con una piccola nota di rabbia nella voce. Ice non lo aveva mai visto sotto questa luce, era sempre lui il deficiente della situazione. E quell’espressione così seria sul suo viso era estranea per lui.

-…Non lo sappiamo! È questo il pun….-
- BRUTTO IDIOTA!- venne interrotto da una voce familiare. I due ragazzi si voltarono.
Ed eccolo lì! Nor che si avvicinava a loro, un po’ barcollando , con un espressione sul viso, da solito cretino, che vuole solo divertirsi. – Dio mio Luk che ti è successo?- Lukas si avvicinò ancora di più, finché arrivo difronte al danese. Alzò leggermente le punte, e poggiò le sue labbra su quelle del danese.
Quando mai era stato così impulsivo? Penso il povero Mathias, che dovette interrompere quel bacio , a malincuore.

-Nor! Hai la bocca che sa di medicine scadute!- Grido il ragazzo, tenendo la mano al norvegese, avendo paura che sarebbe scappato di nuovo.
-STAI ZITTO!- Gridò cercando di baciarlo una seconda volta. – Lukas che ti prende?- chiese il fratellino, che guardava incredulo l’intera scena.
- OH! Ein! Vieni ad abbracciarmi!- Disse voltandosi verso il fratellino, lasciando Den e correndo verso di lui con le braccia aperte.
 Il povero islandese, aprì anche lui le braccia, molto lentamente, accogliendo il fratello, che lo strinse a se. –Ti voglio bene Ice!- Il povero Ein, arrossì leggermente, mentre con la coda nell’occhio guardava Den che si tratteneva dal ridere.

-CONTINUA-

//Hvad = Cosa?

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