The Klaroline Story

di leli sister
(/viewuser.php?uid=156191)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un Giorno Come Un Altro ***
Capitolo 2: *** La Serata Del Ballo ***
Capitolo 3: *** La Morte Di Esther ***
Capitolo 4: *** La Caccia Ha Inizio ***
Capitolo 5: *** Una Giornata Con Mia Madre ***
Capitolo 6: *** Il Ritorno Di Tyler ***
Capitolo 7: *** Siamo Fratelli Nessuno Abbandona L'altro. Resteremo Insieme Fino Alla Fine ***
Capitolo 8: *** C'è Ancora Una Speranza ***
Capitolo 9: *** Di Nuovo Insieme ***
Capitolo 10: *** Una Giornata Tra Amici ***
Capitolo 11: *** Una Serata Speciale ***
Capitolo 12: *** L'Addio ***
Capitolo 13: *** Il Ritorno ***
Capitolo 14: *** I Preparativi ***
Capitolo 15: *** Always And Forever ***
Capitolo 16: *** Logan Joseph Mikaelson ***
Capitolo 17: *** La Nuova Famiglia Mikaelson ***



Capitolo 1
*** Un Giorno Come Un Altro ***


Un Giorno Come Un Altro

Il giorno dopo il morso mi svegliai incredula. La sera prima Klaus, il diavolo in persona, mi aveva salvato la vita. Piano piano mi alzai toccando se la ferita si era rimarginata a dovere. Poi porsi lo sguardo sul tavolino. Vidi che c'era una scatolina lunga e un bigliettino. Appena lo lessi rimasi senza parole: era di Klaus. Titubante aprii la scatolina. Meravigliata dall'oggetto rimasi senza parole: era un splendido bracciale. Presi il cellulare e chiamai Elena.

Elena: Pronto Caroline? Stai bene?

Caroline: Ciao Ele. Si tutto bene, il morso è passato. Volevo chiederti se potevamo vederci per parlare.

Elena: Sono contenta Caroline. Ci vediamo tra mezz'ora al Grill.

Caroline: A dopo.

 

Al Grill...

Elena: Care! – e mi corse incontro ad abbracciarmi.

Caroline: Ciao Ele. – dissi ricambiando l'abbraccio.

Elena: Di cosa volevi parlarmi?

Caroline: Klaus.

Elena: Cosa ha fatto quel mostro di nuovo?

Caroline: Ha costretto Tyler a mordermi, poi con la faccia tosta è venuto a casa mia a salvarmi.

Elena: Ha superato il limite. Adesso può entrare quando vuole il che non è un bene.

Caroline: Lo so Elena. Non so più cosa fare. Adesso basta parlare di me. Parliamo di te. E di Damon.

Elena: Caroline...

Caroline: Avanti Elena. Che succede tra voi due?

Elena: Beh, ci siamo baciati.

Caroline: Cosa? E cosa hai provato?

Elena: Non lo so.

Caroline: Beh allora come ti sei sentita?

Elena: Mi fa male dirlo, ma bene. Mi sono sentita bene. Amata.

Caroline: Perché lui ti ama. E tu?

Elena: Io cosa?

Caroline: Tu lo ami?

Elena: Tengo molto a lui. E forse si. Forse lo amo, non lo so. Sono confusa. Nel periodo che Stefan era partito mi è stato molto vicino. Forse mi è davvero entrato nella pelle. Non so più cosa fare.

Caroline: Semplice. Dirgli cosa provi per lui. Farà star meglio te e anche lui.

Elena: Ci proverò. Caroline è qui.

Caroline: Damon?

Elena: No. Klaus.

Caroline: Devo parlargli.

Elena: Ok. Ma promettimi di non correre percoli. Intesi?

Caroline: Tranquilla.

 

 

Caroline: Che ci fai qui?

Klaus: Ehi Caroline! Vedo che stai bene.

Caroline: Non cambiare discorso. Che ci fai qui?

Klaus: Avevo voglia di bere. Vuoi qualcosa?

Caroline: Preferisco morire di sete, grazie.

Klaus: Non fare la dura Caroline. Sai che con me non attacca.

Caroline: Non fare lo sbruffone con me signorino. Comunque perchè lo hai fatto?

Klaus: Fatto cosa?

Caroline: Prima volevi uccidermi e poi mi hai salvato la vita? Perché? E poi questo. Cosa significherebbe?

Klaus: Stavi per morire. Dovevo salvarti la vita, il tuo lupacchiotto mi ha quasi implorato. E poi non volevo che tu morissi.

Caroline: Facciamo finta che ti credo. Perché mi hai regalato questo? Neanche mi conosci e ti permetti di farmi un regalo? Chi ti credi di essere?

Klaus: Volevo farti un regalo. E volevo scusarmi perché tu eri solo un danno collaterale. Speravo che il suo amore per te fosse più forte del mio asservimento. Ma ovviamente mi sbagliavo. Mi dispiace Caroline, non avrei dovuto farlo. – e così se ne andò.

Rimasi li imbambolata. Klaus Mikaelson mi aveva appena chiesto scusa?

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** La Serata Del Ballo ***


LA SERATA DEL BALLO

 

Erano passati un paio di giorni da quando incontrai Klaus al Grill. Due giorni che pensavo e ripensavo a quello che mi aveva detto. Si era davvero pentito o era una finta scusa? Da camera mia sentii squillare il campanello, così andai ad aprire. Davanti alla porta trovai una scatola di cartone ma non vidi nessuno. Così decisi di portarla in casa. La adagiai sul letto e lentamente l'aprii. Rimasi stupida da quello che conteneva al suo interno: era un bellissimo vestito azzurro-blu. E vi era anche un bigliettino con scritto “Desidererei che fossi la mia damigella al ballo della mia famiglia. Klaus”

Così richiusi subito la scatola con il suo coperchio.

Caroline: Non ti arrenderai mai vero? – dissi con un mezzo sorriso.

 

Alla sera decisi di andare a quel stupido ballo, anche perché così potevo spiare Rebekah e Matt.

Verso le sette mi preparai. Decisi di indossare l'abito e il braccialetto anche perché erano davvero stupendi. Poi arrivò mia madre.

Liz: Sono tornata Care.

Caroline: Ciao mamma. – dissi sporgendomi dalla porta così che potesse vedere l'abito.

Liz: Sei davvero magnifica tesoro. Hai fatto un ottimo acquisto.

Caroline: Grazie del complimento, ma non l'ho comprato. È un regalo da parte di Klaus.

Liz: Sei sicura che sia lui?

Caroline: Si. C'era anche l'invito con la sua firma.

Liz: Oh.

Caroline: Dovrei andare.

Liz: Certo, passa una bella serata.

Caroline: Speriamo. Ci vediamo più tardi.

 

Casa Mikaelson...

Appena arrivai vidi che la casa dove abitavano era immensa. Appena entrai lo vidi che parlava con una donna. Vidi anche Elena divisa tra l'amore dei fratelli Salvatore, Elijah che parlava con Carol, Rebekah che ci provava con Matt. Poi appena mi vide rimase stupito e mi sorrise con il suo solito sorrisino da ebete. Oppure era il sorriso di un uomo tremendamente innamorato. Interrompendo il suo discorso si avvicinò a me.

Klaus: Ehi Caroline. Sei stupenda.

Caroline: Ho bisogno di bere qualcosa. – così mi allontanai da lui.

 

Venti minuti dopo che le danze iniziarono...

Klaus: Ho saputo di tuo padre. Mi dispiace.

Caroline: Non voglio il tuo finto buonismo.

Klaus: Non è finto buonismo, mi dispiace davvero. Mio padre, o se così si può chiamare, non mi ha mai voluto bene. Non ho mai saputo cosa volesse dire essere amati dal proprio padre. A volte mi chiedo se le cose tra noi sarebbero potute andar meglio. Se solo fossimo stati capisci di volerci bene anche per un secondo. A volte il rimorso prende quella piccola parte umana di me che mi è rimasta.

Caroline: Non so come sia passata la tua infanzia, mio padre a cercato di cambiare quello che sono. Ma nessuno può cambiare i vampiri. Beh a parte Elena con Damon. Però, neanche per un istante, ho avuto il rimorso di trasformarlo in vampiro. L'ho semplicemente lasciato andare.

Klaus: Ti manca?

Caroline: Sempre. Però so che non mi abbandonerà mai.

Klaus: Balli molto bene.

Caroline: Sono stata Miss Mystic Falls.

Klaus: Lo so.

Caroline: Sei uno stalker allora. – dissi scherzosamente.

Klaus: Forse. – ed entrambi ridemmo. – Voglio portarti in un posto.

Caroline: Ok.

 

Caroline: Cosa volevi mostrarmi?

Klaus: Volevo stare un po' da solo. Con te. Devo parlarti.

Caroline: Ma fammi il piacere. – dissi facendo per andarmene ma lui mi trattenne.

Klaus: Ti prego, devi ascoltarmi. So di aver sbagliato con te. Ho distrutto la tua vita, quella di Tyler, tutte le vostre vita. Credimi, l'ho capito. Ho distrutto la mia famiglia e anche la mia vita. Ho fatto cose che non ne sono fiero. Ho sbagliato è vero. Ma sbagliando si può imparare qualcosa. Voglio ricominciare. Voglio abbandonare la mia vecchia vita. Non voglio più essere questa persona. Voglio tornare ad essere felice. Cercare di tornare il ragazzo che ero prima di diventare vampiro. Ho speso molto tempo a cercare di distruggere la mia maledizione. Per una volta nella mia vita volevo dimostrare a mio padre che potevo essere forte, più forte di lui. Più di chiunque altro. Ma non mi ha portato a niente. Solo nemici. E basta. Perdonami Caroline. Perdona il male che ho fatto. Dammi un'altra possibilità. Ti prego.

 

In lui vidi un altro Klaus. Un Klaus che non avevo mai visto. Era davvero dispiaciuto. Forse era lui il vero Klaus. Quello che conoscevamo tutti era solo una maschera, una maschera che io, se neppur conoscendolo, avevo distrutto.

Caroline: Ok. Ti do un'altra possibilità. Non farmene pentire.

Klaus: Tranquilla. Non ti deluderò.

Caroline: Dove l'hai rubato questo braccialetto?

Klaus: Era di una ragazza bellissima come te. Me ne ero innamorato follemente. Era unica.

Però ce n'era già un altro che l'amava.

Caroline: Quando la smetteranno di litigare quei due?

Klaus: Sembrano due fidanzati. Scommetto 10£ che Damon la bacia.

Caroline: 20£ che lei lo allontana.

Klaus: Ci sto.

Caroline: Comunque, chi era l'altro innamorato di questa ragazza?

Klaus: Mio fratello Elijah.

Caroline: Wow, rivalità in amore tra fratelli. La storia non mi è nuova.

Klaus: Già è nel sangue delle Petrova.

Caroline: Hai vinto. Si sono baciati.

Klaus: Non ha vinto nessuno. È lei che ha baciato lui.

Caroline: Finalmente. Li hai disegnati tu?

Klaus: Già. Ma alcuni non mi convincono molto. Ad esempio questo. – e mi mostrò il ritratto di sua madre.

Caroline: Scherzi vero? È stupendo. Disegni molto bene. Dove si trova questo? – dissi indicando il quadro dietro di me.

Klaus: E' una parte della mia collezione di paesaggi che si trovano all'Hermitage. Anche se nessuno ci fa caso. Sei già stata li?

Caroline: A dire la verità no. In nessuno di questi luoghi.

Klaus: Ti ci porto io. Roma. Parigi. Tokyo.

Caroline: O cavoli. Magari Tokyo potremmo anche lasciarlo stare. – ed entrambi sorridemmo.

Klaus: Già forse è meglio.

Caroline: Perché ti comporti solo così con me?

Klaus: Ho paura di dimostrare chi sono realmente. Ho vissuto nel dolore fin da quando sono nato. Mio padre non mi ha mai accettato, diceva che ero un codardo e non c'è mai stato per me. Mi ha praticamente cresciuto Elijah come se fosse mio padre. Essere cattivo era l'unica cosa che non mi rendeva debole e fragile.

Caroline: La parte umana non è una debolezza, anzi è una forza che ti permette di superare qualsiasi ostacolo che la vita ti dà. Dovresti mostrare quello che realmente sei. Quello che sei quando sei con me.

 

Restammo un paio di minuti in silenzio. Come era possibile quello che avevo appena detto? Come era possibile che mi ero innamorata di lui in così poco tempo? Con me era un'altra persona. Il vero lui era la persona di cui mi ero innamorata. Con me non era l'ibrido stronzo e bastardo. Con me era solo, semplicemente Klaus.

Caroline: Io... Io dovrei andare.

Klaus: Ti accompagno. – così prese le chiavi della macchina e uscimmo.

 

Così ci avviammo verso la macchina. Da buon cavaliere mi apri lo sportello mi fece salire in auto e mi riaccompagnò a casa. Quando arrivammo mi fece scendere e mi accompagnò alla porta.

Klaus: Sei da sola sta sera?

Caroline: Penso di si. Mia madre è al lavoro.

Klaus: Se vuoi posso restare con te.

Caroline: No, ti ringrazio. Devi stare con la tua famiglia.

Klaus: Loro mi odiano. Tutti quanti mi odiano e non posso biasimarli. Li ho uccisi.

Caroline: Hai sbagliato. Ma puoi farti perdonare e restare con loro per sempre. É il bello dell'eternità.

Klaus: Già. Forse hai ragione. Buona notte Caroline.

Caroline: Buona notte Klaus.

Stavo per entrare quando suonò il telefono di Klaus.

 

Angolo dell'autrice

 

Salve a tutti! Eccoci qua con il secondo capitolo. Innanzitutto volevo ringraziare le 75 persone che ha seguito il primo capitolo quelle che l'hanno messe nelle ricordate, seguite e preferite. Un grazie speciale va a Miss Alex Petrova e Pipia per le loro recensioni. Il capitolo lo posterò una volta a settimana.

Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto e spero che commentiate.

Baci.

…leli...

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** La Morte Di Esther ***


LA MORTE DI ESTHER

 

Klaus: Pronto?

Elijah: Dove sei?

Klaus: Sono con Caroline. Perché?

Elijah: L'ha uccisa.

Klaus: Cosa? Chi?

Elijah: Finn. Ha ucciso nostra madre.

Klaus: Arrivo subito.

 

 

Klaus: Cosa stai facendo? – disse mentre chiudevo la porta di casa.

Caroline: Vengo con te.

Klaus: No. È meglio che stai qui al sicuro.

Caroline: Non se ne parla. Vengo con te.

Klaus: Care...

Caroline: Hai bisogno di me Nick. Voglio venire con te. Andiamo.

Klaus: Ok.

 

Dopo 20 minuti...

Klaus: Elijah. Cos’è successo?

Elijah: Finn l'ha uccisa. Nostra madre è morta per proteggere Elena.

 

Un'ora prima...

Esther: Di cosa hai bisogno figliolo? Ancora un secondo e scendo.

Finn: Devi fare un incantesimo.

Esther: Che genere di incantesimo?

Finn: Che ci unisca tutti e poi che ci uccida. Se non lo farai ucciderò l'ultima doppleganger. – disse tenendola tra le braccia.

Esther: Non ho il potere. E poi non voglio uccidere un innocente e neanche voi. Siete i miei figli. Non potrei mai farvi del male. Parlavo sul serio quando desideravo che fossimo di nuovo una famiglia.

Finn: Beh allora peggio per lei. – poi uccise Elena.

Esther cercò di proteggere Elena con tutte le sue forse ma alla fine morì.

 

Caroline: O mio Dio. È morta davvero? – dissi con gli occhi lucidi, poi sentii una mano calda sfiorare la mia. Mi girai ed era Klaus con gli occhi lucidi, quasi stracolmi di lacrime.

Kol: No. È un vampiro. Nostra madre è riuscita trasformarla prima di morire. Ha voluto uccidere nostra madre di proposito. Sapeva che poteva morire con tutto quel potere in circolo.

Klaus: Come Bonnie quando mi ha tentato di uccidermi quando ero nel corpo di Alaric.

Caroline: Come avete fatto a scoprirlo?

Elijah: Damon. È salito di corsa perché era da un po' che Elena non scendeva giù e le ha viste entrambe per terra prive di senso.

Caroline: A Damon sarà venuto un colpo.

Klaus: Dove sono adesso?

Kol: Sono dentro. Elena e Matt cercano di calmare Rebekah. C'è anche Stefan.

Caroline: Vado dentro a cercare di essere d'aiuto.

Elijah: Grazie Caroline.

Caroline: Di niente.

 

 

Caroline: Ciao.

Elena: Ciao Caroline.

Damon: Barbie.

Caroline: Ciao Damon. Come ti senti Rebekah?

Rebekah: Come dovrei sentirmi? Ho appena perso mia madre. Sto male. Ecco come sto. Non potete capirmi.

Elena: Ti sbagli. Entrambe sappiamo come ti senti.

Rebekah: Non ho più nessuno.

Caroline: Non sei sola. Ci sono i tuoi fratelli. I tuoi amici.

Stefan: Hai me. Posso innamorarmi di nuovo di te. Come nel 1920. – e si baciarono.

Caroline: Potremmo mettere da parte i rancori ed essere amiche.

Elena: Caroline ha ragione. Potremmo essere amiche per sempre. Nel vero senso della parola.Rebekah: Grazie ragazze. – e ci abbracciammo.

Caroline: Ti sei già trasformata?

Elena: Si. – disse con un sorriso. – E con l'incantesimo di Esther so controllarmi.

Caroline: Bonnie come l'ha presa?

Elena: Domani mi farà l'anello. È scossa come Jeremy e Rick. Ma so che mi accetteranno così come sono. E poi non l'ho voluto io.

Rebekah: Nick?

Caroline: E' fuori con Elijah e Kol. Te lo vado a chiamare.

Rebekah: Grazie.

Così uscii.

 

Caroline: Klaus, ti vuole tua sorella.

Klaus: Ok. Grazie per tutto quello che fai per me Caroline. Non so come farei senza di te. – e mi abbracciò. Io rimasi sorpresa ma ricambiai il suo abbraccio.

Caroline: Stai tranquillo. Io ci sarò sempre se ne avrai bisogno.

Così andò da Rebekah. Avevo deciso di smettere di provare odio per lui, sapevo che sarebbe cambiato. Aveva bisogno di un'amica. E io ero li.

Elijah: Dobbiamo trovare Finn e ucciderlo.

Caroline: Domani inizieremo le ricerche.

Kol: Ci darai una mano?

Caroline: Si.

Liz: Noi abbiamo finito qui. Siete sicuri che sia stato vostro fratello?

Elijah: Si.

Caroline: Stanotte mi fermo qui mamma.

Liz: Va bene tesoro. Io devo andare in centrale. Ci vediamo a casa domani.

Cercate di riposare. – ed entrò in macchina.

Elijah: Tua madre sa dei vampiri?

Caroline: Si. L'ha scoperto un anno fa.

Kol: Io direi di entrare, comincia a fare freddo.

Caroline e Elijah: Ok.

 

Casa Mikaelson, salotto...

Caroline: Se volete dormo sul divano?

Klaus: Non ci pensare neanche, dormo io sul divano.

Caroline: Non voglio farti dormire sul divano e farti stare scomodo. E se...

Klaus: Se...

Caroline: Se dormissimo nello stesso letto?

Klaus: Tu...tu...Vorresti dormire con me? – disse al quanto imbarazzato.

Caroline: Nello stesso letto, con i vestiti. Non vedo quale possa essere il problema?

Klaus: Nessun problema. Ok per me va bene.

 

Due ore dopo...

Matt: Io andrei. Rimani tu con lei Stefan?

Stefan: Certo.

Damon: Andiamo anche noi Elena?

Elena: Si andiamo. Ciao a tutti. Ci vediamo domani. Ciao Care, Klaus.

Klaus: Grazie Elena, per tutto.

Elena: Figurati.

Poi se ne andarono tutti e dopo 10 minuti andammo a letto.

La stanza di Klaus era immensa e bellissima. Dopo mi misi nel letto e lo aspettai.

Klaus: Scusa il ritardo.

Caroline: Non devi scusarti. È casa tua. – così si coricò vicino a me

Klaus: Che serata strana. Prima mi odiavi e adesso siamo nello stesso letto. – disse girandosi sul fianco.

Caroline: Come ti senti?

Klaus: Strano.

Caroline: Strano come?

Klaus: Mi sento come se volessi piangere, mi sento così fragile, debole e...

Caroline: Umano?

Klaus: Si. È una sensazione strana. È come se tutte le emozioni volessero uscire.

Caroline: Cosa provi?

Klaus: Rabbia, ira, tristezza, solitudine. Non voglio farle uscire.

Caroline: Fallo. Ti sentirai meglio. Non sei solo.

Klaus: Si invece.

Caroline: No. Ehi. Guardami. Tu non sei solo. Ci sono io qui con te.

Klaus: Starai qui fin quando Tyler non tornerà. E poi tornerai da lui.

Caroline: Starò qui fin a quando me lo chiederai.

Klaus: Anche per sempre?

Caroline: Si. Perchè tu puoi anche averlo asservito ma l'amore, il vero amore può sconfiggere tutto. E lui aveva detto di amarmi.

Klaus: La gente dice che sono menefreghista, un assassino. Un pazzo, stronzo assassino senza possibilità di redenzione. Ma con te mi sento umano. Come è possibile?

Caroline: E' l'amore Nick. L'amore può cambiare. E poi non deve importarti di cosa pensa la gente perchè la gente mente. Io ti ho perdonato

Klaus: Come ci si sente ad amare?

Caroline: Scoprilo tu. – e gli porsi un leggero bacio a fior di labbra. – Come ti senti?

Prima di sentire la sua risposta un brivido mi percorse tutta. Come poteva succedere? Come è potuto accadere che mi fossi innamorata di lui in così poco tempo? Eppure era vero. Mi sono innamorata di Klaus.

Klaus: Bene. Mi sento bene. È come se tutte le cose fossero belle. È un'emozione incredibile.

Caroline: Cerchiamo di dormire adesso.

Klaus: Notte Care.

Caroline: Notte Nick.

Klaus: Ehi Care.

Caroline: Si?

Klaus: Grazie Caroline, per esserti preso cura di me.

Caroline: Non c'è di che.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** La Caccia Ha Inizio ***


LA CACCIA HA INIZIO



Angolo della scrittrice

Salve a tutti! Innanzitutto volevo scusarmi per non aver postato il capitolo subito il giorno dopo ma c'è stato un disguido. Comunque eccolo qua. Grazie che continuate a seguirlo e spero con tutto il cuore che continuate a farlo. Buona lettura e fatemi sapere cosa ne pensate.

 

 

Erano passati quasi tre mesi dalla morte di Esther. In questi mesi gli ero stata molto vicina e pian piano imparai a scoprire chi era veramente Klaus. Passavo quasi tutta la giornata a casa con lui, cercando di stargli il più vicino possibile. Erano andati a cercare Finn da un paio di giorni ma di lui non vi era nessuna traccia. Per un po' non lo cercarono più ma non avevano perso la speranza di trovarlo e ucciderlo.

Una mattina non vedendolo vicino a me cominciai a preoccuparmi. Poi lo vidi arrivare.

Klaus: Scusa.

Caroline: Tranquillo, però ero un po' in pensiero.

Klaus: Ti ho portato la colazione. Cappuccino con doppia panna e croissant al cioccolato. I tuoi preferiti.

Caroline: Wow. Mi fai sentire una principessa.

Klaus: Lo sei.

Caroline: Come facevi a sapere...

Klaus: Un' informatrice segreta. – lo guardai con aria interrogativa. – Elena.

Caroline: Hai già mangiato?

Klaus: Volevo aspettarti.

Caroline: Stefan e Rebekah?

Klaus: Dormono. Ieri hanno fatto festa.

Caroline: Hai capito quei due! Elijah e Kol?

Klaus: Sono con Rick e Damon a cercare Finn. Domenica torna Jeremy.

Caroline: Ok. Dormito bene?

Klaus: Benissimo. Tu?

Caroline: Molto bene. Eri molto comodo. Come sempre.

Klaus: Grazie del complimento. Oggi ti porto a casa da tua madre se no penserà che ti abbia rapito. È quasi una settimana che non torni da lei.

Caroline: Beh direi che sei un ottimo rapinatore.

 

Da un paio di settimane io e Nick uscivamo molto spesso. E ci baciavamo molto spesso. Ormai era diventata un'abitudine. L'ho amavo? Si. L'ho avrei lasciato? Mai. Lui mi amava? Non lo sapevo.

Ma l'avrei capito prima o poi.

 

Klaus: Anche tu non sei male come ostaggio. – e ci baciammo.

Rebekah: Avete finito di fare i romantici voi due? Nick, Stefan ti sta aspettando sotto.

Klaus: Arrivo.

Poi squillò il mio telefono.

 

Caroline: E' mia madre. Dice che si deve fermare in ufficio.

Rebekah: Se ci stai passiamo una giornata tra ragazze.

Caroline: Certo.

Klaus: Allora sei in buone mani. Vado, fate attenzione.

Caroline: Anche voi.

 

Cinque ore dopo...

Mentre le ragazze erano indaffarate a fare shopping i ragazzi cercarono Finn dappertutto ma non lo trovarono.

Klaus: Io direi di andare. Sono ore che lo cerchiamo. Non è qui.

Elijah: Domani ci divideremo in due gruppi e lo cercheremo.

Kol: E' impossibile che non sia qui.

Rick: Non può essere andato lontano. Magari c'è qualcuno che lo nasconde.

Damon: Sage. Nel 1912 era a New York. Di chi era innamorata pazza?

Elijah: Finn. Sei un genio Damon.

Damon: Grazie. Lo so.

Stefan: Troviamo Sage, troviamo Finn.

Damon: Devo fare una chiamata.

 

 

Damon: Katherine?

Katherine: Damon. È bello risentirti.

Damon: Dove sei?

Katherine: New York. Perchè?

Damon: Ho bisogno un favore. Non ti devi sforzare troppo.

Katherine: Dimmi cosa devo fare.

Damon: La conosci Sage? O Finn?

Katherine: Si.

Damon: Bene. Devi dirmi se li vedi e se si chiamami subito.

Katherine: Ok. Ti faccio sapere.

Damon: Grazie.

 

 

Stefan: Chi hai chiamato?

Elijah: Katerina.

Damon: E' a New York. Pensavo potesse darci una mano.

Stefan: Speriamo.

Rick: Cosa c'è tra te e Caroline?

Klaus: Mi piace. Con lei mi sento diverso.

Damon: Che fine ha fatto il Klaus che conoscevamo?

Klaus: Non lo so neanche io. Ma se volete la verità mi piace molto di più questa nuova versione di me.

Damon, Stefan, Rick: Anche a noi.

Kol: Io direi di incamminarci.

Elijah: Ok. Andiamo.

Dopo 25 minuti arrivarono a Casa Mikaelson.

 

Caroline: Sono arrivati. – dissi entusiasta di rivedere Nick.

Klaus: Dove sono le ragazze?

Rebekah: Siamo in cucina.

Damon: Ehi bellezza. – disse avvicinandosi a Elena.

Elena: Ciao principe. – e si baciarono.

Stefan: Beccky.

Rebekah: Stef!

Klaus: Principessa.

Caroline: Nick! – e mi fiondai addosso a lui e lo baciai intensamente. – Mi sei mancato.

Klaus: Anche tu.

Damon: La streghetta?

Elena: E' dovuta andare da Abby.

Rebekah: L'avete trovato?

Elijah: Forse. Damon pensa che sia New York con Sage.

Caroline: Domani partirete di nuovo?

Klaus: Per tua sfortuna no. Io, Damon e Stefan rimaniamo qui. Vanno Rick, Kol ed Elijah.

Puoi suonò il cellulare di Damon.

 

Dopo 5 minuti...

Damon: Era Katherine. Li ha trovati. Passeggiavano mano nella mano per le vie di New York.

Elijah: Dobbiamo sbrigarci. Andiamo. Prendo la tua macchina Nick.

Klaus: Aspetta, aspetta, aspetta. E io come li porto a casa?

Stefan: Io rimango qui.

Elijah: Elena e Damon li porto a casa.

Klaus: Se mi fai un altro graffio giuro che prendo il pugnale e ti rispedisco nella bara.

Caroline: Nick voleva dire di fare attenzione a non graffiare la macchina.

Klaus: Come ha detto lei.

Elijah: Nessun altro graffio. Promesso. Andiamo.

Elena: Ciao a tutti.

 

Verso le 22.10 andammo a dormire.

Klaus: Notte Principessa.

Caroline: Notte Nick. – e mi coricai accanto a lui abbracciandolo e mi misi a dormire con la testa appoggiata sul suo petto.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Una Giornata Con Mia Madre ***


UNA GIORNATA CON MIA MADRE


Angolo dell'autrice

 

Eccomi qui! Sta sera doppio aggiornamento  per scusarmi il mio tremendo errore. Il capitolo 4 è stato ripostato per chi volesse leggerlo. Questo capitolo sarà un capitolo di transito per il prossimo per questo che è cortino.

Grazie a coloro che hanno messo la storia nelle ricordate/seguite/preferite e chi recensisce.

Buona lettura e spero che vi piaccia.

A presto

...leli...

Due mesi dopo...

 

Mi svegliai prima di lui e mi misi ad accarezzarlo. Era dannatamente bello.

Klaus: Ciao splendore.

Caroline: Ciao bellissimo. Scusa non ti volevo svegliare.

Klaus: Non ti preoccupare. Ero già sveglio.

Caroline: L'hanno trovato.

Klaus: Dove è adesso?

Caroline: Alle prigioni, l'hanno trascinato qui e ucciso Sage.

Klaus: Devo andare.

Caroline: Vengo con te?

Klaus: No. Sono più tranquillo se so che sei al sicuro. Non voglio che tu corra i rischi. Ti porto a casa tua.

Caroline: Grazie.

Dopo che facemmo colazione, Nick mi accompagnò a casa.

 

Liz: Ciao piccola! Klaus.

Klaus: Salve Liz.

Liz: L'avete trovato?

Klaus: Si. Ce ne occuperemo noi. Adesso vado.

Caroline: Fai attenzione.

Klaus: Tranquilla piccola. Fate attenzione anche voi.

Entrammo, andammo in camera mia e incominciammo a parlare.

 

Liz: Come stai Care con lui?

Caroline: Benissimo. Mi tratta da principessa. Quando sto con lui mi sento protetta.

Liz: Lo ami?

Caroline: C – cosa? – la domanda di mia madre mi fece rimanere senza parole. Io...io...Si. Si lo amo. Ma è accaduto tutto troppo in fretta. Mi fa sentire bene.

Liz: Sono passata al cimitero. Qualcuno ha messo dei fiori nuovi sulla tomba di tuo padre.

Caroline: Sarà stato Steven. Mi manca.

Liz: Manca anche a me. Quando è morto mi sentivo impotente.

Caroline: Non dirlo a me.

Liz: Sarebbe stato orgoglioso di te piccola. E se solo avesse saputo chi sei realmente forse non avrebbe odiato i vampiri.

Caroline: Mi ha chiamato Carol. Dice che Tyler è diverso, più arrabbiato. Però lei sta bene.

Liz: Almeno lei è felice.

Caroline: Già

 

Dopo un' po' suonò il campanello.

Liz: Vado io.

Caroline: Ok.

 

Liz: Eccomi.

Tyler: Ciao Liz.

Liz: Tyler.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Il Ritorno Di Tyler ***


IL RITORNO DI TYLER.

 

Tyler: Allora. Mi fai entrare?

Caroline: Mamma non farlo. – dissi precipitandomi davanti a lei. – Entra dentro.

Liz: Caroline...

Caroline: Entra mamma.Cosa vuoi Tyler?

Tyler: Vendicarmi. So che adesso stai con Klaus. Pessimo errore Caroline. Pessimo errore. Da te questo non me lo aspettavo.

Caroline: Tu non lo conosci neanche.

Tyler: Pensi davvero che non so come sia lui. È un assassino Caroline. Un mostro. Pensi davvero che sia diventato buono solo perchè sta con te?

Caroline: Non sai come è davvero.

Tyler: E allora come è? Gentile? Premuroso? Umano? Dovrei ucciderlo. E poi uccidere te. Come ho fatto con tuo padre.

Caroline: Tu cosa?

Tyler: Ho ucciso tuo padre. È stato facile soggiogare Meredith per far rubare il coltello ai Gilbert. La colpa sarebbe ricaduta su Alaric. O su Elena. Mi voleva far diventare di nuovo un maledetto. E non lo volevo.

Caroline: Sei un mostro. – e gli volai al collo.

Tyler: Non farlo. Li difendi perchè sono tuoi amici ma io ero il tuo ragazzo.

Caroline: Lo eri fin quando non mi hai morso.

Tyler: Non sono stato io a volerlo. Mi è stato imposto.

Caroline: Non dare la colpa a Nick.

Tyler: Nick? Davvero? A chi dovrei darla?

Caroline: Se l'amore è vero puoi essere libero di far quel che vuoi. Tu potevi combatterlo.

Tyler: Posso ancora.

Caroline: No non puoi. Non ti amo più Tyler. È finita.

Tyler: Ti sei davvero innamorata di quel mostro?

Caroline: Lui non è un mostro. Magari quello lo sarai tu. Lui non avrebbe mai morso la sua ragazza. Non avrebbe ucciso mio padre. Lui mi avrebbe amata più di quanto tu mi abbia mai amato. Lo amo più di quanto ho mai amato te. Adesso vattene.

Tyler: Non puoi costringermi.

Caroline: Bene. Allora me ne vado io. Goditi un'eternità di solitudine Tyler Lockwood.

Feci per andarmene ma lui mi bloccò e mi morse sul collo.

 

Pov Liz

 

Stavo sentendo tutto. Anche se non ero un vampiro sentivo cosa mia figlia provava davanti a Tyler. Poi il buio. Tyler era sparito. Corsi da lei ma la trovai per terra distesa in una pozza di sangue.

Liz: Care! Care! – dissi disperata.

Caroline: Chiama Nick. – disse debolmente.

Liz: Prima ti porto dentro. – così la presi in braccio e l'adagia sul suo letto.

Caroline: Chiamalo. Non so per quanto possa ancora resistere.

Liz: Ce la farai piccola. Ce la farai.

Presi il suo cellulare e chiamai Klaus.

 

Pov Klaus

 

Ero lì, vicino a Rebekah mentre Kol torturava Finn con lo scopo di farlo parlare. Ma niente. Alla fine decidemmo di ucciderlo.

Ad un certo punto sentii vibrare il cellulare nella tasca dei jeans. Sullo schermo comparve il suo nome. Il nome di quella ragazza che da tanto, forse troppo, tempo mi fece riscoprire il vero significato di amare. Caroline.

 

Klaus: Pronto Care?

Liz: Sono io Klaus.

Klaus: Liz? Cosa...cosa è successo? Caroline sta bene?

Liz: E' stata morsa Klaus. Tyler l'ha morsa. È grave.

Klaus: Dove?

Liz: Sul collo.

Klaus: Resta con lei. Arrivo subito. – dissi con gli occhi lucidi.

 

 

Klaus: Io devo...devo... Io devo andare.

Elijah: Starà bene, Niklaus. Ora vai. Ci pensiamo noi qui.

Klaus: Ok.

Elijah: Vai.

 

Corsi più forte che potei per raggiungere la mia amata. Dalle prigioni a casa sua la strada era breve ma in questo momento sembrava un' eternità. Appena arrivai vidi una figura di un uomo. Ero sicurissimo che si trattasse di Tyler.

Mi diressi con passo veloce dentro casa sua ma mi fermò.

Tyler: Dove pensi di andare?

Klaus: Fammi entrare. Se non gli do il mio sangue morirà.

Tyler: So bene cosa succede. Il problema è che tu non lo farai. Non te lo permetterò.

Klaus: Che problemi hai?

Tyler: Che problemi hai tu. Prima mi asservi e poi mi rubi la ragazza.

Klaus: Sei stato tu a perderla. Io non te l'ho rubata. E adesso farmi entrare.

Tyler: Se vuoi entrare dovrai uccidermi.

Klaus: Vorrei già farlo perchè hai morso la persona che amo, non costringermi.

Tyler: Se non mi vuoi uccidere allora io ucciderò te.

All'improvviso mi sbatté contro il muro.

Klaus: Non puoi uccidermi. Nessuno può.

Tyler: Beh, forse con un paletto normale no. Ma con questo si. – e mi pugnalò allo stomaco, lo estrasse e me l'ho piantò nella parte alta del torace e la punta toccò il cuore.

Caddi a terra come un peso morto. Ancora un cm e sarei morto. Vidi passare la mia vita davanti, sentii le urla della mia principessa. Ero spacciato. Togliendo il paletto di quercia bianca un pezzo di esso mi rimase dentro. Intravidi Tyler accasciarsi a terra morto.

Elijah: Stai bene?

Klaus: No. Prendi un bicchiere e portamelo qui. – così entrò e fece come gli avevo detto.

Elijah: Eccomi.

Klaus: Devi portarlo a Caroline. Fai presto. – dissi a fatica e mi morsi il polso.

 

Di mio fratello mi fidavo, sapevo che l'avrebbe salvata. E avrebbe salvato anche me. Sentivo il pezzo del paletto sfiorarmi il cuore. Un minuscolo movimento e sarei morto. Anche respirare più forte mi avrebbe causato la morte. Faceva male.

Vidi mio fratello arrivare. Lo sapevo che l'avrebbe salvata.

Elijah: Cerca di non muoverti, cerco di toglierti il pezzo vicino al cuore.

Klaus: Sta bene?

Caroline: Si. Grazie a te si. – disse dallo stipite della porta per poi avvicinandosi.

 

Vedere Caroline viva era l'unica cosa che mi importava. Si avvicinò a me e mi baciò.

Caroline: Ti amo Nick.

Klaus: Ti amo anch'io Care. Ti amo tanto. Ti ho amato dal primo momento che ti ho vista e ti amerò per sempre piccola mia.

Caroline: Ti prego non lasciarmi. Non lasciarmi.

Klaus: Cercherò di resistere al più lungo possibile. Ma devi promettimi una cosa?

Caroline: Tutto quello che vuoi.

Klaus: Quando arriverà il momento dovrai lasciarmi andare senza rimpianti. Devi...devi promettermelo.

Caroline: Non posso promettertelo. Non posso lasciarti andare.

Klaus: Sarò sempre con te anche se n-non mi vedrai.

Un paio di minuti dopo...

Sentivo che ormai tutte le forze mi stavano abbandonando. Il mio respiro si faceva sempre più debole.

 

Klaus: Ce la fai?

Elijah: Non riesco a toglierlo. È troppo in profondità.

Klaus: Lascia stare allora.

Caroline: Se non te lo toglie morirai.

Klaus: E' meglio così.

Elijah: Non dirlo neanche. Tu non morirai. Riuscirò a tirarti fuori quel dannato pezzo di legno.

Klaus: Ho portato tante sofferenze nelle vostre vite. È giusto che muoia. Tutto il male che ho fatto deve finire.

Caroline: Morendo non cancellerai il male che hai fatto, Nick. Non puoi lasciarmi.

Klaus: E' meglio per tutti, Caroline.

Caroline: Forse è meglio per te. Ma non per me. Se tu morirai io morirò con te.

Klaus: Elijah...

Elijah: Ha ragione Caroline, Niklaus. Tu non morirai.

Klaus: Ti ho ucciso Elijah. Dovresti odiarmi per quello che ho fatto. Ho ucciso la nostra famiglia, nostra madre.

Elijah: L'ho fatto per molto tempo Niklaus. E non mi ha portato a niente. Basta con l'odio.

Klaus: Ma...

Elijah: Dannazione Nick! Non posso perderti. Sei mio fratello e ti voglio bene. Quindi adesso stai zitto e cerco di tirare fuori il pezzo.

Klaus: Posso dire ancora una cosa?

Elijah: Che c'è?

Klaus: Anche io ti voglio bene, Elijah.

Sentivo un male tremendo dentro di me. Ma non lo volli dire. Dovevo cercare di essere forte. Per entrambi.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Siamo Fratelli Nessuno Abbandona L'altro. Resteremo Insieme Fino Alla Fine ***


SIAMO FRATELLI NESSUNO ABBANDONA L'ALTRO. RESTEREMO INSIEME FINO ALLA FINE.

 

Pov Elijah

 

Era da mezz'ora che cercavo di togliere quel dannato pezzo di paletto infilato tra il polmone sinistro e il cuore di mio fratello. Vedevo sul suo viso i segni del dolore e io non potevo far niente per aiutarlo. Ero completamente inutile.

 

Elijah: Ti faccio male?

Klaus: Un po'.

Elijah: C'è troppo sangue. Dannazione!

Klaus: Elijah cosa c'è? – disse a fatica.

Caroline: Cosa c'è?

Elijah: Ha perforato il cuore.

Caroline: O mio Dio! – e scoppiò a piangere.

Mi faceva male vederla così. Troppo male.

Klaus: Vai dentro Care.

Caroline: No. Non ti lascio solo.

Klaus: Ti prego vai dentro. Basto già io a soffrire. Ti prego.

Caroline: Ok. Ti amo. – e lo baciò con le lacrime agli occhi.

Klaus: Ti amo anche io. Ti amo. Ti amo tanto. – disse in lacrime. Entrambi sapevano che sarebbe stato il loro ultimo bacio.

Klaus: Elijah...

Elijah: Non è finta. Ok? Non è finita. – più che convincere lui cercavo di convincere me.

Klaus: Elijah guardami. – tolsi la mano dal suo petto e con l'altra gli strinsi la mano. – Se non dovessi farcela promettimi che ti prenderai cura di loro e della nostra famiglia.

Elijah: Lo faremo insieme. Come abbiamo sempre fatto. – dissi con le lacrime agli occhi.

Klaus: Promettimelo.

Elijah: Te lo prometto Nick. Te le prometto.

Klaus: Resteremo per sempre fratelli, vero?

Elijah: Si Nick. Ora e per sempre. – gli baciai la fronte.

Klaus: Ti voglio bene fratellone. – poi debolmente chiuse gli occhi.

 

Sentivo pian piano il suo respiro abbandonarmi e il suo battito quasi scomparire del tutto.

Finalmente ero riuscito a toglierlo, ma c'era troppo sangue. Poi gli tolsi il paletto infilato nel ventre. Ma ormai era troppo tardi.

 

Elijah: No! Non può essere. Tu non sei morto. Non puoi lasciarmi solo Nick, non puoi! – e mi misi a piangere sopra sul suo corpo privo di vita.

Sentii il pianto disperato di Caroline consolata da Liz.

Kol: Elijah? Cosa...cosa...?

Rebekah: No! – e si fiondò sul suo corpo in lacrime.

Io ero devastato. L'avevo perso. Tutto questo tempo che avevo passato ad odiarlo, non mi resi conto quanto mi mancasse. Gli ho detto che gli volevo bene troppo tardi. Me ne resi conto solo quando il suo ultimo battito risuonò nell'aria. L'avevo perso per sempre.

Elijah: Non possiamo lasciarlo qui. Dobbiamo portarlo dentro o a casa.

Kol: Ci penso io, Elijah. Alzati. – e mi tese la mano e mi aiutò a tirarmi su.

Rebekah: Elijah?

Elijah: Ho bisogno di stare solo un secondo. Arrivo subito.

Da dietro sentii arrivare Elena, Damon e Stefan.

Elena: Elijah... – e mi abbracciò.

Damon: Come è successo?

Elijah: Tyler Lockwood. Lo ha ucciso.

Stefan: Caroline?

Liz: E' distrutta. Appena Kol è entrato si è precipitata addosso a lui. Lo abbiamo portato in camera sua e lei si è messa di fianco a lui e lo baciava.

Elijah: Io...io non ce la faccio. Scusatemi.

 

E me ne andai via. Volevo starmene da solo. Solo con il rimpianto di aver perso un fratello. Solo con il rancore che provavo per me stesso. Perchè non l'avevo potuto salvare. Perchè avevo perso mio fratello. L'odiavo con tutto me stesso per quello che aveva fatto alla nostra famiglia ma adesso non sopportavo l'idea di averlo perso per sempre.

 

Pov Caroline

 

Non ci potevo credere. Non lo volevo credere. Nick era morto. Era morto tra le braccia di suo fratello. Ci aveva abbandonato. Me e nostro figlio. Ero incinta da circa due mesi e mezzo e non lo sapeva. Non glielo avevo voluto dire. Ero ancora avvinghiata a lui. E non avevo nessuna intenzione di lasciarlo.

Liz: Posso entrare piccola?

Caroline: Si mamma. Vieni.

Liz: Stai bene?

Caroline: No mamma. Non posso credere che ci abbia abbandonato.

Liz: Sai che non l'avrebbe mai voluto.

Caroline: Elijah?

Liz: Non abbiamo idea dove sia finito. È sparito. Nessuno sa dove possa essere.

Caroline: Forse lo so io. Devo andare.

Liz: Fai piano.

 

Usai il mio super udito per sentire qualcosa. Ma niente. All'improvviso sentii un pianto e mi diressi con super velocità verso il posto. Era alle rovine.

Elijah: Sei l'unica che mi abbia trovato.

Caroline: Nick mi aveva portato in questo posto.

Elijah: Venivamo qui tutte le sere che mi padre lo picchiava perchè aveva combinato un guaio. Gli dissi che non doveva temere. Che io ci sarai sempre stato. Che l'avrei sempre protetto. Invece non sono neanche riuscito a salvarlo.

Caroline: Lo hai fatto. Lo hai salvato.

Elijah: No. Non è vero.

Caroline: Si invece. Gli hai di nuovo voluto bene. Oppure non hai mai smesso.

Elijah: Gli ho promesso di proteggerti. Ed è quello che voglio fare. Mi prenderò cura di te.

Caroline: Sono incinta Elijah. Da due mesi ormai.

Elijah: Cosa? Lo sapeva?

Caroline: No. Volevo dirglielo domani. Ormai sono sei mesi che siamo insieme e domani era il nostro anniversario. Sarebbe stato il mio regalo. Non glielo ho potuto dire. – e scoppiai a piangere.

Elijah: Vieni qui. – e mi abbracciò come un padre. – Ti prometto che vi proteggerò.

Caroline: Grazie.

Elijah: Andiamo a casa?

Caroline: Va bene.

Elijah: Avrei pensato di portarlo a casa. E magari cambiarli i vestiti.

Caroline: Magari non è morto.

Elijah: Ho sentito il suo respiro abbandonarmi come il battito del suo cuore.

Caroline: Il battito può esserci rallentato ma magari è ancora vivo.

Elijah: Se è come dici tu possiamo ancora trovare un rimedio.

Caroline: Dobbiamo andare da Bonnie. Lei saprà come aiutarci.

 

Così andammo alla Casa delle Streghe.

Caroline: Io rimango fuori qui. Mi ha sempre messo paura questo posto.

Elijah: Cerco di fare veloce.

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** C'è Ancora Una Speranza ***


C'È ANCORA UNA SPERANZA

 

Pov Elijah

 

Lasciai Caroline là fuori da sola ed entrai. Aveva ragione. Questo posto metteva paura.

Elijah: Bonnie? Bonnie?

Bonnie: Eccomi. Mi dispiace per tuo fratello.

Elijah: Non è ancora finita. Potresti cercare di metterti in contatto con mia madre?

Bonnie: Ci posso provare.

 

Dopo circa 5 minuti comparve lo spirito di mia madre. Pian piano il suo corpo cominciò a materializzarsi.

Bonnie: Vi lascio soli.

Esther: Elijah. Figlio mio. – e mi abbracciò.

Elijah: Ciao mamma.

Esther: Come mai hai bisogno di me?

Elijah: Niklaus è morto.

Esther: Come?

Elijah: Un ibrido che aveva creato l'ha ucciso. Con un pugnale di quercia bianca. Ho bisogno di sapere se c'è un incantesimo che lo faccia ritornare in vita.

Esther: Si c'è ne uno. C'è un incantesimo di resurrezione ma c'è la possibilità che ci metta un po' di tempo prima che si svegli.

Elijah: E se non si sveglia?

Esther: Si risveglierà Elijah. Questo incantesimo è molto potente ed efficace.

Elijah: Grazie mamma. – e l'abbracciai. – Andiamo?

Esther: Si.

 

Uscimmo insieme e vidi Caroline seduta su una pietra.

Elijah: Stai bene Caroline?

Caroline: Si si. Ero solo un po' stanca. Salve Esther.

Esther: Salve Caroline. Starà bene.

Caroline: Quanti mesi ci vogliono prima che ci risveglierà?

Esther: Due massimo tre mesi.

Caroline: Kol mi ha chiamato. L'hanno portato a casa. È già in camera sua.

Esther: Allora direi di andare.

Elijah e Caroline: Si.

 

Pov Esther

 

Casa Mikaelson.

 

Ci dirigemmo verso la casa.

Esther: Ciao ragazzi miei. Mi siete mancati.

Kol e Rebekah: Mamma! – mi corsero in contro e mi abbracciarono.

Rebekah: Mi sei mancata mamma.

Esther: Anche tu figlia mia.

Kol: Per quanto resterai?

Esther: Fin quando Niklaus non si risveglierà. Dov'è?

Caroline: Venga Esther. Da questa parte.

Esther: Ti prego dammi del tu.

Caroline: Va bene Esther.

 

Insieme a Caroline ci dirigemmo verso la camera di mio figlio.

Caroline entrò per prima e gli posò un bacio a fior di labbra. Poi mi avvicinai a lui.

Vederlo in quelle condizioni mi faceva star male.

Esther: Ciao piccolo mio. – gli accarezzai la fronte e gli presi la mano destra per pronunciare l'incantesimo.

 

Dopo un paio di minuti...

Esther: L' incantesimo è terminato. Può darsi che quando si risveglierà sarà un po' strano. Ma starà bene.

Caroline: Grazie mille.

Esther: Figurati. È mio figlio. Farei di tutto per loro.

Dopo circa mezz'ora andai a coricarmi.

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Di Nuovo Insieme ***


DI NUOVO INSIEME

Erano ormai passati 3 mesi da quando Nick era morto e non si era ancora svegliato. Questa mattina anche se pian piano stava finalmente riprendendo conoscenza. Eravamo tutti li vicino a lui.

 

Venti minuti dopo...

Klaus: Care?

Caroline: Amore! – e scoppiai a piangere come tutti.

Klaus: Sono qui Care. Non me ne andrò mai più. Te lo prometto. Ciao fratellone.

Elijah: Nick.

Esther: Ciao piccolo mio.

Klaus: Mamma?

Esther: Come ti senti?

Klaus: Stanco.

Rebekah: Riposati allora.

Klaus: Va bene sorellina. Care rimani con me?

Caroline: Certo. Non vado da nessuna parte.

 

Dopo un paio d’ore…


Caroline: Nick, lo so che sei stanco e possiamo parlare in qualsiasi altro momento per dovevo dirti una cosa.

Klaus: E' successo qualcosa? Mi devo preoccupare?

Caroline: No è tutto a posto tranquillo. E che non so da dove cominciare.

Klaus: Così mi fai preoccupare piccola.

Caroline: Sono incinta Nick.

Klaus: Cosa? – disse sorpreso.

Caroline: Calmati Nick. Fammi spiegare.

Klaus: Calmarmi? Come posso calmarmi? Sei andata a letto con un altro mentre io ero morto.

Hai detto di amarmi. Hai giurato che mi saresti rimasta accanto per sempre. Non voglio calmarmi. Vattene da questa casa. Vattene dalla mia vita Caroline.

Caroline: Nick... – dissi esasperata.

Klaus: Nick niente. Esci immediatamente da questa casa.

Caroline: Dannazione Nick. Il bambino è tuo! Sto aspettando tuo figlio.

Klaus: Come?

Caroline: Sono incinta da circa 5 mesi Nick. Con chi credi che sia stata in questi 8 mesi? Non ho mai smesso di starti accanto questi dannati 3 mesi sperando che un giorno all'altro ti svegliassi. Quando Tyler ti ha ucciso ho passato notti d'inferno ed ero al secondo mese. Volevo aspettare il nostro anniversario per dirtelo.

Klaus: O mio Dio. Scusami Care. Quanto è passato da quel giorno?

Caroline: 3 mesi Nick.

Klaus: Vieni qui piccola. Scusami, scusami, scusami. Mi perdoni?

Caroline: Niklaus Mikaelson certo che ti perdono.

Klaus: Scusami anche tu piccolo. – e il piccolo scalciò.

Caroline: Anche lui ti ha perdonato.

Klaus: Come è successo?

Caroline: Bonnie dice che è successo con la luna piena.

Klaus: Quanto durerà questa gravidanza?

Caroline: Come una gravidanza normale.

Klaus: Elijah ha mantenuto la mia promessa?

Caroline: Si. Elijah è sempre stato con me da quando lo ha saputo. Non mi ha mai abbandonato, tutte le notti in cui piangevo lui c'era sempre.

Klaus: Come lo chiameremo?

Caroline: Non ne ho idea. Tu?

Klaus: Io un'idea l'avrei. Se è un maschio Logan.

Caroline: Logan era il secondo nome di mio padre. – dissi con le lacrime agli occhi.

Klaus: Io non lo sapevo. Scusami.

Caroline: Fa niente. Logan mi piace. Se è una femmina va bene Lily?

Klaus: E' perfetto. Logan Mikealson. Lily Mikealson. Sono bellissimi entrambi.

Caroline: Si lo sono.

 

Era passato quasi un anno da quando io e Nick si eravamo messi insieme. Ormai la gravidanza stava per svolgere al termine. Sia io che Nick eravamo molto agitati ed emozionati all'idea di vedere il nostro piccolino. Subito non volevamo sapere il sesso ma quando la ginecologa ci ha chiesto se volevamo sapere cos'era di impulso avevamo subito risposto di si.

Non ero mai sola con me c'erano sempre mia madre, Esther, Nick e le mie tre migliori amiche.

Nick non mi lasciava mai sola. Ero da mia madre per un paio di giorni. Convinsi Nick ad uscire un po' e a distrarsi. Così uscì con Damon e Stefan anche se non voleva staccarsi da me e dal nostro piccolo miracolo.

Klaus: Sei sicura che vuoi che vada?

Caroline: Si Nick. Devi distrarti un po'.

Klaus: Appena ha bisogno chiami e ritorniamo subito.

Caroline: Stai tranquillo. Sono in buone mani.

Liz: Se ci saranno problemi ti faccio chiamare.

Klaus: Ok. Allora vado. Ciao amori miei. – e mi baciò. – Ciao Liz.

Caroline: Ciao amore. – e ricambiai il bacio.

Liz: Ciao Nick.

Così uscì.

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Una Giornata Tra Amici ***


UNA GIORNATA TRA AMICI

 

Pov Klaus

 

Non volevo lasciarla. L'ultima volta che l'ho fatto lei è stata morsa e io sono morto. Avevo paura che potesse succedere di nuovo. E se io ero lontano potevo perderla sul serio. Potevo perderli entrambi. E se sarebbe successo non me l'avrei mai perdonato.

Ero spaventato dall'idea che potesse succedere. Senza rendermene conto una lacrima mi rigò il viso.

Stefan: Ehi Nick. Stai bene?

Klaus: Si. E' tutto a posto. Solo che ho paura che possa succedere di nuovo.

Damon: Non pensarci. È al sicuro. Tyler è morto. Tutti gli altri ibridi li abbiamo dato la caccia e uccisi. Non devi preoccuparti.

Klaus: Lo so. E vi ringrazio. Ma sono lo stesso terrorizzato. E poi non so se sono pronto per chiederle di sposarmi.

Stefan: Se non sei pronto subito con il tempo lo sarai. Avete un eternità davanti.

Damon: E poi sarai padre.

Klaus: Questa è un'altra parte che mi terrorizza. Ho paura di non essere all'altezza. Di essere come mio padre.

Stefan: Non ci pensare neanche. Tu non sei tuo padre. E di certo non sei più l'ibrido stronzo e menefreghista di un tempo. Sei cambiato.

Klaus: Caroline mi ha cambiato. Mi ha reso migliore.

Damon: So bene cosa vuoi dire. Elena mi ha stravolto la vita in meglio.

Klaus: Dove andiamo di bello?

Damon: Per prima cosa andiamo a prendere l'anello di fidanzamento.

Stefan: Tuo fratello è andato a prenderti lo smoking.

Klaus: Quale fratello? No sai perchè ne ho due.

Damon: Il tuo fratellone.

Klaus: A ok.

Stefan: Siamo arrivati.

Scendemmo ed entrammo in un bellissimo negozio.

Damon: Ciao Derek.

Derek: Ciao Damon, Stefan. Come mai siete qui? Avete bisogno altri anelli?

Stefan: No, non sono per noi. I nostri vanno benissimo.

Damon: E' per lui. – e mi indicò

Derek: L'ibrido. Ho sentito molto parlare di te. Il tuo nome è Klaus se non sbaglio.

Klaus: Si sono io. So che non ho una buona reputazione. Ma sono cambiato.

Derek: Beh, allora cosa posso fare per te?

Klaus: Vorrei un anello di fidanzamento. Il più bello che avete.

Così mise sul tavolo alcuni anelli bellissimi. Però l'ultimo che vidi era magnifico: un meraviglioso anello d'oro con incastonato un diamante a forma di cuore.

Klaus: E' lui. È questo l'anello adatto alla mia principessa. Quanto costa?

Derek: 450 £. Se invece vuoi anche l'incisione costa 500£.

Klaus: Si anche l'incisione.

Derek: Cosa vuoi scrivere?

Klaus: Always and forever.

Derek: Perfetto. Tra mezz'ora è pronto.

Così uscimmo e andammo in un bar.

Klaus: Chiamo un attimo Care. Arrivo subito.

Stefan: Ok.

 

 

Caroline: Ehi! Ciao amore!

Klaus: Ciao bellissima! State bene?

Caroline: Si stiamo benone. Ma al piccolo manca tanto il suo papà. E anche a me.

Klaus: Anche a me mancate tanto. Ma appena finiremo questa cosa arriveremo subito.

Caroline: Cosa dovete fare?

Klaus: Sorpresa. Chi c'è li con te?

Caroline: Kol. Mamma è stata chiamata al lavoro.

Klaus: Elijah?

Caroline: Kol ha detto che non era casa.

Klaus: Scusa amore ma devo andare. Ci vediamo prestissimo. Ti amo.

Caroline: Ok amore. Ti amo.

 

Appena finii di parlare con Care telefonai a Elijah.

Klaus: Dove sei?

Elijah: A mettere a posto la casa per la tua serata romantica.

Klaus: Liz?

Elijah: E qui con me a finire di posizionare i fiori. Jeremy sta finendo di preparare il tavolo e Kol tiene occupata Caroline mentre Rebekah è andata a comprarle il vestito. È tutto sotto controllo.

Klaus: La mamma?

Elijah: Sta aiutando Jeremy.

Klaus: Grazie Elijah. Ti voglio bene.

Elijah: Te ne voglio anche io Nick. Vi manca ancora tanto?

Klaus: Aspettiamo che l'anello sia pronto. Devo andare. Mi stanno chiamando.

Elijah: Ok. Ti aspetto. Ciao fratellino.

Klaus: Ciao fratellone. – e attaccai.

Damon: Dobbiamo andare a prenderti l'anello. Derek ha appena chiamato.

Klaus: Andiamo allora.

Damon parcheggiò e io scesi.

Derek: Salve Klaus,

Klaus: Buongiorno Derek.

Derek: Ecco qui. Te l'ho impacchettato.

Klaus: Grazie. Ecco qui 500$.

Derek: Grazie.

Klaus: Arrivederci.

Derek: Arrivederci.

 

Così uscii e mi misi ad aspettarli.

 

Dopo 5 minuti...

Appena vidi la macchina mi alzai e andai vicino alla strada.

Damon: Dobbiamo sbrigarci. Sali.

Così salii.

 

 

Damon: Stefan andiamo a casa?

Stefan: Con molto piacere

Klaus: E Caroline?

Damon: La andiamo a prendere noi.

Stefan: Bekka mi ha chiamato. Ha detto che a Caroline il vestito piace da impazzire.

Klaus: Vorrei chiedervi un favore.

Stefan: Dicci tutto.

Klaus: Vorrei che voi siate i miei testimoni.

Damon: Cosa?

Stefan: Davvero?

Klaus: Si. Siete miei, forse anche gli unici, veri amici. Quindi accettate?

Damon e Stefan: Si.

 

Dopo mezz'ora arrivammo a Mystic Falls. Mi era mancato tanto stare lontano da casa e dai miei due angeli. Poi arrivammo a casa mia.

Damon: Noi andiamo a prenderti Caroline. Tu vestiti.

Klaus: Grazie. – così entrai e andai a cambiarmi.

 

La casa era stupenda. Il tavolo era apparecchiato per bene e le luci soffuse. Era l'ambiente ideale per chiederle di sposarmi. Sembrava quasi un ristorante di lusso.

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Una Serata Speciale ***


UNA SERATA SPECIALE

 

Pov Caroline

 

Ero già pronta da 20 minuti ma Nick non era ancora arrivato. Poi arrivò mia madre.

Liz: Ciao Care. – disse abbracciandomi.

Caroline: Ciao mamma. Tutto a posto al lavoro?

Liz: Si si. Tutto a posto. Il mio nipotino come sta?

Caroline: Sta bene.

Liz: E tu?

Caroline: Mi manca Nick. Ma sto bene.

Liz: Appuntamento romantico?

Caroline: Si.

Poi arrivò una macchina e qualcuno bussò alla porta.

 

Damon: Ciao Caroline. Andiamo?

Caroline: Nick?

Damon: Ti aspetta a casa. Sei pronta?

Caroline: Si. Ciao mamma. Kol ti sta preparato la cena.

Liz: Grazie. Adesso dov'è?

Kol: In cucina.

Liz: Vado ad aiutarlo. Ci vediamo domani.

Caroline: Ciao.

 

Casa Mikaelson.

 

Arrivammo a casa di Nick e lo vidi che mi aspettava davanti alla porta. Damon parcheggiò davanti a casa.

Damon: Eccoci arrivati. Buona serata.

Caroline: Grazie del passaggio.

Così mi diressi verso la casa.

Klaus: Sei bellissima amore.

Caroline: Anche tu sei bellissimo.

Klaus: Lo so che avevi in mente una serata romantica ma...

Caroline: Non importa. Sto bene quando sono vicino a te. Anche se sono in una cascina abbandonata, se sono con te, è tutto perfetto.

Klaus: Che ne dici di entrare?

Caroline: Va bene.

 

Dopo cena....

 

Klaus: Mi fratello è stato bravo oggi con voi?

Caroline: E' stato bravissimo. Ti sei divertito oggi?

Klaus: Abbastanza. Non riesco a divertimi senza te.

Caroline: Dopo la nascita del piccolo ci potremo divertire di più. Abbiamo l'eternità.

Klaus: A proposito dell'eternità. Devo chiederti una cosa.

Caroline: Dimmi.

Klaus: Sposami.

Caroline: Come?

Klaus: Caroline Marie Forbes vorresti rendermi il vampiro più fortunato dell'universo diventando mia moglie? – disse inginocchiandosi verso me e porgendomi l'anello.

Caroline: Si. Si lo voglio. – e mi mise l'anello. – So che centri anche tu.

Elijah: Dovevo fare solo quello che mio fratello mi ha detto. E non sono stato solo io.

Caroline: A no?

Elijah: No.

Caroline: E chi?

Elijah: Mistero.

Caroline: Va bene signor misterioso. Mi accompagneresti all'altare?

Elijah: Davvero?

Caroline: Si.

Elijah: Sarei molto onorato.

Klaus: C'è ancora una sorpresa. Penso che ti piacerà.

Caroline: Che sorpresa c'è ancora più bella di questa?

Klaus: Ti fidi di me?

Caroline: Certo.

Klaus: Allora vieni.

 

Mi portò di sopra. Non sapevo dove volesse portarmi ma mi fidai comunque.

Klaus: Aspettami qui.

Caroline: Ok.

 

Attesi cinque minuti e poi tornò.

 

Klaus: Chiudi gli occhi. – e feci come mi disse prendendogli però la mano.

Caroline: Scusa ma sono incinta e ho paura del buio.

Klaus: Tranquilla piccola. Ci siamo quasi.

 

 

Klaus: Ok amore puoi aprirli.

Così li aprii e rimasi incantata.

Caroline: E' bellissima.

Klaus: E' la stanza per il piccolo. Quando sarà più grande.

 

La cameretta era immensa. Sul fondo c'era l'armadio. A destra era posizionato il lettino con le giostrine a forma di cavallo. A sinistra c'era la finestra con vicino il box per quando sarà grande.

Klaus: Apri l'armadio.

Così l'aprii. Nel cassettino a destra c'erano le lenzuola e le fodere. Vicino a essi si trovavano i bavaglini. In alto alcuni i vestitini color neutri e altri azzurri. In un altro cassetto si trovavano le calzine.

 

Klaus: Ti piace?

Caroline: E' bellissima. Mi chiedo come hai fatto a fare tutto questo da solo. – dissi con gli occhi lucidi.

Klaus: Beh mi hanno aiutato un po' tutti.

Caroline: Quando l'hai fatto?

Klaus: Quando tu eri da tua madre.

Caroline: E' davvero bellissima amore. Ti amo tanto.

Klaus: Ti amo anche io amore mio.

 

Esther: Finalmente ti ha fatto vedere la cameretta.

Caroline: Già è bellissima. Cosa c'è dietro quella porta?

Klaus: Ah già. Non mi sono ricordato di farti vedere quella stanza. Vieni.

Esther: Può venire anche la futura nonna?

Klaus: Certo mamma.

Entrammo e vidi che era il bagno per il piccolo. C'era la vasca, il mobiletto con gli asciugamani, pannolini e le salviette. Subito vicino c'era il fasciatoio.

Caroline: E' bellissimo.

Klaus: Sono contento che ti piaccia.

 

Esther: Domani devo ritornare. Mi accompagni tu?

Klaus: Si. – disse triste.

Esther: Ehi piccolo. Ricordati che ti starò sempre vicino. Ti voglio bene e te ne vorrò sempre.

Klaus: Te ne voglio anche io mamma. – disse cercando di trattenere le lacrime.

Esther: Vieni qui Nick. – andò vicino a lei e si abbracciarono. A quel punto Nick si mise a piangere. – Va tutto bene Nick. Va tutto bene.

Klaus: Non voglio che te ne vada mamma. Non adesso che ho bisogno di te.

Esther: Lo sapevamo Nick. Sapevamo che prima o poi me ne sarei dovuta andare.

Klaus: Lo so. Ma non posso perderti. So già che mi mancherai.

Esther: Mi mancherai anche tu. Mi mancherete tutti voi.

Poi andammo a coricarci.

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** L'Addio ***


L'ADDIO

 

Per tutta la mattinata Nick parlava pochissimo e a pranzo non aveva neanche toccato cibo.

Nel pomeriggio sarebbero usciti tutti perchè volevano accompagnare Esther alla casa delle streghe. Tutti tranne Nick.

Esther: Ciao Caroline. Sono contenta che ti abbia potuto conoscere. Mio figlio è fortunato ad avere una ragazza come te. Proteggilo e amalo come hai sempre fatto. E non lo abbandonare mai.

Caroline: Lo farò. – dissi con le lacrime agli occhi.

Da di sopra sentii Nick piangere.

Elijah: Sei pronta mamma?

Esther: Non proprio. Ma dobbiamo andare.

Poi arrivò Nick.

 

Klaus: Mamma. – e scoppiò a piangere.

Esther: Piccolo.

Klaus: Non te ne andare ti prego.

Esther: Sai che non vorrei. Ma devo.

Klaus: Perchè?

Esther: Perchè sono un fantasma Niklaus. Potevo rimanere fino al tuo risveglio.

Ora però devo andare. Mi mancherai. Ma devo andare.

Klaus: Io non ce la faccio a venire, non ci riesco. Non sono pronto a lasciarti andare.

Esther: Non importa tesoro.

Kol: Mamma dobbiamo.

Esther: Va bene. Ciao piccolo mio.

Klaus: Ciao mamma. – e poi uscirono e Nick andò di sopra.

 

Pov Klaus

 

Corsi velocemente di sopra. Avevo bisogno di stare da solo.

Poi Care bussò alla porta.

Klaus: Vieni piccola. – dissi asciugandomi le lacrime.

Caroline: Amore mio. – e si mise vicino a me.

Klaus: Non lasciarmi. Ti prego non lasciarmi anche tu.

Caroline: Sai che non lo farei mai. Ora e per sempre, ricordi?

Klaus: Si. – e il piccolo scalciò.

Caroline: Il piccolo vuole che tu non sia triste. Vero piccolo?

E scalciò di nuovo

Caroline: Vedi. Lo dice anche lui.

Klaus: Avete ragione entrambi.

Caroline: Vuoi andare?

Klaus: No. So che non ce la farei.

Caroline: Allora cosa vuoi fare? Startene chiuso qui tutto il giorno?

Klaus: No. Più tardi andiamo a mangiare. Mi fai due coccole?

Caroline: Ti faccio tutte le coccole che vuoi.

 

Così passammo quasi tutta la mattinata a baciarci e abbracciarci.

 

Pov Esther

 

Lasciare di nuovo i miei ragazzi dopo questi 3 e mezzo mesi che siamo stati assieme era difficile.

Sapevo che potevo vegliare su di loro, ma non ero li presente.

Non avrei mai preso in braccio, non avrei potuto coccolarlo, viziarlo come avrebbe fatto una nonna con il proprio nipote.

 

Dopo 5 minuti arrivammo a destinazione e mi accompagnarono tutti.

 

Bonnie: Salve Esther. È pronta?

Esther: Non proprio. Ma so che deve succedere.

Bonnie: Potete salutarvi 5 minuti.

Esther: Ok. Ti ringrazio.

Bonnie: Vi lascio soli.

 

Esther: Sono così orgogliosa di voi ragazzi. Prendetevi cura uno dell'altro come avete fatto e proteggetevi a vicenda. Viziate vostro nipote e insieme a Nick e Caroline insegnategli il rispetto e la fiducia.

Kol, Rebekah e Elijah: Si mamma.

Bonnie: Mi dispiace interrompevi ma deve andare Esther.

Esther: Va bene. Ciao ragazzi miei.

Li salutai e mi diressi verso il cerchio che Bonnie aveva creato. Mi voltai verso i miei bambini e vidi che erano tutti con le lacrime agli occhi.

 

L'incantesimo lo conoscevo benissimo. Quando si è nel cerchio dopo un po' si cominciava a perdere le forze fin quando non si svanisce del tutto. Ma c'era qualcosa che non andava.

Erano passati 10 minuti e la situazione non cambiava. Mi sentivo bene.

 

Bonnie: Non vogliono farla tornare indietro.

Esther: In che senso?

Bonnie: Le antenate vogliono che rimanga qui con la tua famiglia. Per questo l'incantesimo non funziona.

Esther: Allora rimango qui. – dissi super felice. – Posso uscire dal cerchio?

Bonnie: Certo.

 

Poi ritornai dai miei ragazzi.

 

Rebekah: Mamma? Ma...

Esther: Mi costringono a stare con voi.

Kol: E non sei contenta?

Esther: Sono super felice.

Elijah: Allora direi di ritornare a casa. Una volta per tutte.

Esther: Hai ragione. Andiamo ragazzi. Grazie per tutto Bonnie.

Bonnie: Sia tranquilla Esther. Si godi l'eternità con la sua famiglia.

Esther: Puoi stare tranquilla.

Salutammo Bonnie e andammo in casa.

 

Pov Nick

 

Eravamo ancora in camera quando mi alzai e andai in cucina.

Caroline: Dove vai?

Klaus: E' mezzogiorno. Avrei un po' fame. Tu no?

Caroline: In effetti ne avrei anche io.

Klaus: Andiamo allora. – mi alzai e la presi in braccio.

Caroline: Cosa fai?

Klaus: Prendo la mia futura moglie in braccio e la porto di sotto a mangiare.

Caroline: Il mio futuro marito è molto dolce.

Klaus: Lo so.

 

Appena scendemmo la porta di casa si aprì.

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Il Ritorno ***


IL RITORNO

 

Elijah: Ciao ragazzi. – disse con il sorriso stampato sulla bocca.

Come come come? Nostra madre era appena stata rispedita nell'altro lato e lui era felice?

Mio fratello a volte era strano, sorridere per la sparizione di mia madre era fin troppo.

Poi entrarono anche Becca e Kol. Se li avrei visti sorridere li avrei rispediti in quelle stupide bare per altri mille anni. Ma decisi di essere calmo e non il solito ibrido impulsivo.

Klaus: Come mai siete così felici? Avete vinto la lotteria?

Kol: No fratellino. Siamo andati al banco di beneficenza e abbiamo vinto il super premio.

Klaus: A si? E quale sarebbe?

Esther: Ti vado bene? – e dalla porta entrò nostra madre.

Klaus: Ma come...come... – dissi sorpreso.

Esther: Come diavolo sono qui?

Klaus: Si!!!!

Esther: Beh le streghe mi hanno obbligato restare qui con i miei figli.

Non aspettai altro e mi piombai verso mia madre.

Klaus: Sono contenta che tu sia qui.

Esther: Anche io tesoro. Anche io.

Caroline: Beccky andiamo?

Rebekah: Certo. Ele e Bonnie sono pronte. Mi hanno appena mandato un messaggio.

Klaus: Dove dovete andare?

Caroline: Sbaglio o domenica dobbiamo sposarci?

Klaus: Domenica? Ma non era il prossimo mese?

Caroline: No caro. Domenica.

Klaus: Ragazzi. Domani andiamo a prendere il vestito?

Caroline: Te ne eri dimenticato vero? – disse avvicinandosi a me.

Klaus: Io...

Caroline: Te lo sei dimenticato.

Klaus: Scusami. Ma con la storia che mia madre doveva ritornare nel mondo dei morti ero abbastanza occupato e lo ho proprio cancellato dalla mia lista di cose da fare.

Caroline: Per questa volta sei perdonato signor Mikaelson. Ora io e tua sorella andiamo. – e mi baciò.

Klaus: Ok. Fate piano. – così uscirono.

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** I Preparativi ***


I PREPARATIVI

 

Pov Caroline

 

Uscimmo e salimmo in macchina.

 

Rebekah: Allora sei pronta per diventare la signora Mikaelson?

Caroline: Certamente. Non vedo l'ora.

Rebekah: Certo devi scusare mio fratello per essersi dimenticato del suo matrimonio.

Caroline: L'ho perdonato subito. A volte può sembrare strano ma anche molto dolce.

Rebekah: E invece il mio nipotino?

Caroline: Sta benissimo. Non vedo l'ora che nasca.

Rebekah: Quando dovrebbe nascere?

Caroline: Tra due settimane.

Rebekah: Che bello!!!! Così potrò coccolarlo un po'.

 

Dopo un paio di minuti arrivammo a destinazione e vidi Elena e Bonnie che insieme a Rebekah saranno le mie damigelle.

Elena: Ciao Care. Ciao Becca.

Rebekah e Caroline: Ciao ragazze.

 

Entrammo dentro il negozio. Era immenso. Pieno di bellissimi abiti da sposa ma non sapevo da dove cominciare. Per fortuna arrivò una commessa a darci una mano.

Dopo quasi due orette uscimmo.

 

Così andammo a prenotare le bomboniere e la torta nuziale.

 

Rebekah: Stai bene? – disse con aria preoccupata.

Caroline: Si. Sono solo stanca.

Bonnie: Allora vai a casa a riposarti. Mancano solo le fedi ed è tutto pronto.

Rebekah: Hanno ragione le ragazze. C'è ancora tempo.

Caroline: Avete ragione. E poi tanto per le fedi dobbiamo andare io e Nick domani o venerdì.

Elena: E poi non ti serve neanche la pettinatrice per l'acconciatura. Te la facciamo noi.

Caroline: Allora andiamo a casa.

 

Così ci salutammo e salimmo in macchina e ci dirigemmo verso casa nostra.

 

Rebekah: Tu ti vai a distendere mentre io nascondo l'abito nella stanza del bambino.

Caroline: Ok. Grazie. – ed entrammo.

 

Trovammo solo un biglietto sul tavolo. Era di Nick.

Io e i miei fratelli siamo andati a comprarmi l'abito. Mia madre è con la tua. Ci fermiamo a casa Salvatore e arriviamo subito. Ti amo, Nick.”

 

Rebekah: Mio fratello quando vuole sa essere molto dolce.

Caroline: Con me l'ho è sempre.

Rebekah: L'ho è con tutte le sue ragazze che ama.

Caroline: Ne ha avute tante?

Rebekah: Una prima di te. Parlo di 1000 anni fa.

Caroline: Tatia suppongo.

Rebekah: Esatto. Ma a essere sinceri tu mi piaci molto ma molto di più.

Caroline: Ma se mi odiavi.

Rebekah: L'odio è solo un mezzo Caroline. Ti odiavo perchè Tatia lo ha fatto soffrire moltissimo. E non volevo che tu lo facessi soffrire. Mio fratello si è subito innamorato di te.

Caroline: Io non l'avrei mai fatto soffrire. Anche se l'odiavo per aver ucciso Jenna e aver trasformato Tyler. Prima che diventasse un mostro. Ma poi quando ho rischiato di perderlo ho messo tutto l'odio che avevo da parte per lasciar spazio all'amore che provo per lui ogni minuto, ogni giorno.

Rebekah: Anche io l’ ho odiato una volta o due: quando ha ucciso nostra madre e poi quando mia ha ucciso nel 1920. Io avevo scelto di stare con Stefan e a lui non è andata giù. Non volevo più scappare. Volevo trovare un posto che potessimo chiamare tutti casa. Invece ha distrutto tutto.

Caroline: Io vado a distendermi.

Rebekah: Ok Care, ci vediamo dopo. Appena arrivano te lo mando su.

Caroline: Grazie. Se vuoi andare da Stefan vai pure.

Rebekah: Aspetto che arrivi a casa Nick. Non voglio lasciare sola mia cognata.

 

Le sorrisi e andai in camera nostra.

Ero davvero sfinita. Avevo le gambe che non mi reggevano in piedi e poi con la mia gravidanza le cose non miglioravano per niente. Chiusi gli occhi e mi addormentai.

 

Pov Klaus

 

Avevo già preso il mio vestito da più di un’ora e decidemmo di andare a casa direttamente, senza passare dal Pensionato.

 

Kol: Allora fratellino. Il vestito è bellissimo. Mi chiedo solo se con te sarà bellissimo o sarà un disastro.

Elijah: Kol!!!

Kol: Cosa c'è?

Klaus: Potevo benissimo chiedere ai miei due testimoni invece che a te.

Elijah: Io fratellino caro non ho detto niente.

Klaus: Infatti mi riferivo a lui che è un cretino.

Kol: Ti voglio bene anche io.

Elijah: Però su una cosa devo dare ragione a Kol. Il vestito è bellissimo.

Klaus: Grazie. Ci possiamo muovere ora?

Elijah: Si capo.

Dopo mezz'ora arrivammo a casa nostra.

 

Rebekah: Siete arrivati finalmente.

Klaus: Dov'è Care?

Rebekah: E' di sopra che dorme. Era stanchissima.

Klaus: Ma sta bene, vero?

Rebekah: Si Nick. Sta bene. Ma anche se è un vampiro è comunque incinta e quindi si stanca facilmente.

Klaus: Vado da lei.

Rebekah: Ok. Io vado a casa.

Così andai di sopra e mi misi nel letto vicino a lei.

 

Klaus: Ciao amore mio. – sussurrai e la baciai sul capo.

Caroline: Ciao amore. – e si cercò di girare non riuscendosi. – Uffa!!!!

Klaus: Cos'hai? – e cercai di non ridere.

Caroline: Non riesco a baciare il mio principe perchè sono una mongolfiera. E lo voglio baciare tanto tanto.

Klaus: Non sei una mongolfiera. Sei bellissima.

Caroline: Non è vero. Sono una mongolfiera.

Klaus: Allora se ti fa piacere sentirlo te lo dico: sei una bellissima mongolfiera. Contenta?

Caroline: Si. Mi baci tu!

Klaus: Si. Gira la testa.

Caroline: Ok. – e fece come gli dissi.

Klaus: Sei bellissima Caroline Forbes. – la baciai con intensità.

Caroline: Mi ami anche se sono un pallone?

Klaus: Certo che ti amo. Ti amo ancora di più di prima. Sei la mia piccola principessa che porta in grembo il nostro piccolo miracolo. Ti amerò per tutta la mia vita. E sai qual è il bello della mia vita? Che è l'eternità.

Caroline: Me lo prometti?

Klaus: Te lo prometto. E lui o lei sarà molto fortunata ad aver due genitori speciali e una madre bellissima. E poi quando saremo “vecchi” vedremo sgattaiolare per casa i nostri nipotini e saremo vicino al camino e ci faremo tante coccole.

Caroline: Mi piace il tuo futuro.

Klaus: Sarà il nostro futuro. Il nostro paradiso. Solo per noi due. Te lo prometto.

Damon: Lo sai che sei molto romantico?

Klaus: Damon, come mai sei qui?

Damon: Hai detto che saresti passato ma non ti abbiamo visto. Così sono venuto a controllare se Barbie stava bene.

Caroline: Si sto bene Damon. Grazie per l'interessamento.

Klaus: Volevo stare da solo con la mia futura moglie.

Damon: Lo immagino. Domani ti devo rapire Nick. Gli anelli siamo andati a prenderli noi.

Klaus: Perchè lo avete fatto?

Damon: Hai detto che andavano bene quelli li e li abbiamo presi e nascosti a casa.

Klaus: Perchè mi devi rapire domani?

Damon: Perchè visto che Barbie è incinta non mi sembra il caso di farla muovere troppo. Così io e l'altro tuo testimone abbiamo pensato che se tu vieni al Pensionato lei rimane qui con le ragazze.

Klaus: Mi sembra giusto. Ma domani è venerdì. Perchè mi devi rapire domani?

Damon: Addio al celibato e poi il giorno dopo non puoi vedere la sposa, quindi.

Klaus: Ok. Basta che non siano cose sconce.

Damon: E va bene. Chi ti accompagna all'altare?

Caroline: Elijah.

Damon: Vi lascio alle vostre smancerie. Ho anche io ho una moglie da coccolare.

Klaus: Ecco bravo vai da tua moglie.

Damon: Ciao Nick. Ciao Barbie.

Klaus e Caroline: Ciao Damon.

 

 

Klaus: Dove eravamo rimasti?

Caroline: Mi facevi tante coccole. E dicevi parole dolci riguardo il nostro futuro.

Klaus: Ahh ora mi ricordo. – e la baciai ma mi staccai subito.

Caroline: Che c'è'?

Klaus: Volevo sentire cosa confabulavano le nostre madri ma non riesco a sentire niente.

Caroline: Aspetta provo io... Niente non riesco a sentire niente.

Klaus: O siamo diventati completamente sordi oppure mia madre ha fatto un incantesimo di intimità. Anche se penso che sia la seconda.

Caroline: Non le sopporto quando fanno le misteriose.

Klaus: Neanche io. Ma sono così. Magari parlano del bambino.

Caroline: Si può rompere un incantesimo del genere?

Klaus: No. Può solo disfarlo la creatrice.

Caroline: Non è giusto.

Klaus: Lo so. Hanno finito.

Caroline: Dici che se faccio gli occhioni dolci mi dice di quello che hanno parlato?

Klaus: Non credo. Ma io ti direi tutto.

Caroline: Sei dolce. Mi accompagni a fare una doccia?

Klaus: Certo mia piccola principessa.

 

Così andammo nel bagno e la feci accomodare dentro la doccia.

Caroline: Tu stai qui vero?

Klaus: Certo.

Caroline: Vieni dentro.

Klaus: No piccola. Fatti la doccia rilassante, se hai bisogno mi chiami.

Dopo che ebbe finito la aiutai ad uscire.

Caroline: Sei bellissimo.

Klaus: Tu sei splendida.

Caroline: Cosa facciamo?

Klaus: Ti riposi.

Caroline: No!

Klaus: Oh si invece. Non vorrai far stancare il piccolo. Lo dice anche lui che ha tanto sonno.

Caroline: Tu stai qui?

Klaus: Dove dovrei andare? Adesso riposati.

 

Appena chiuse gli occhi l'entrai nella mente e la feci sognare.

 

Eravamo in un grandissimo prato verde, coperto di fiori bellissimi.

Ad un certo punto vidi Caroline. Mentre il nostro bambino correva felice nel prato. Sembrava reale.

Caroline: E' bellissimo.

Klaus: Voi siete bellissimi.

Logan: Papà! – disse venendomi incontro e mi abbracciò.

Klaus: Andiamo a casa piccolo?

Logan: Si! – lo presi in braccio e insieme oltrepassammo l'orizzonte.”

 

Caroline si svegliò con le lacrime agli occhi.

Caroline: Perchè sei così cattivo da farmi piangere?

Klaus: Volevo farti un regalo.

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Always And Forever ***


ALWAYS AND FOREVER

 

Pov Caroline

 

Finalmente il gran giorno era arrivato. Ero super agitata. E il piccolo si muoveva in continuazione.

Caroline: Piccolo puoi stare un po' fermo. – e mi ascoltò. – Grazie.

Elena: Stai bene?

Caroline: Sono agitatissima.

Rebekah: E' normale.

Bonnie: Sarai bellissima.

 

Rebekah mi sistemò i capelli, Bonnie pensò al trucco e Elena mi diede una mano a mettere l'abito.

Poi entrò mia madre.

Liz: Sei bellissima.

Caroline: Grazie mamma.

Liz: Ti ho preso una cosa. Questa me la regalò tuo padre quando ci conoscemmo. È giusto che la metta tu oggi. – e mi mise una splendida collana.

Caroline: Chissà come starà Nick.

Elena: Chiamalo.

Non me lo feci ripetere due volte.

 

Klaus: Ciao piccola.

Caroline: Amore come stai?

Klaus: Penso come te. Sono super agitato.

Caroline: Anche io.

Klaus: Tra un po' ci rivedremo e staremo per sempre insieme.

Caroline: Lo so. Ti amo.

Klaus: Ti amo anche io.

Caroline: Ci vediamo dopo. – e agganciai.

Poi arrivò Elijah.

Elijah: Sei bellissima.

Caroline: Grazie. Anche tu stai bene in giacca e cravatta. Siete pronti?

Elena: Devi essere pronta tu.

Caroline: Io lo sono.

Elijah: Allora andiamo. – e mi porse il braccio.

Caroline: Andiamo.

 

Ero davvero agitata. In macchina pensai alla mia vita insieme a Nick. Era stata davvero movimentata. Prima l'odio, poi l'amore, il dolore di averlo perso e poi l'estrema gioia.

Ero arrivata alla chiesa. Ancora un attimo e sarei diventata la signora Mikaelson.

Le miei damigelle partirono e poi io le avrei seguite.

Elijah: Sei pronta?

Caroline: Certo. Siamo entrambi pronti.

Mi stavo per sposare? Se un anno fa mi avessero detto che avrei sposato Klaus Mikaelson mi sarei messa a ridere. Ora ero sicura. Mi stavo per sposare con Klaus Mikaelson. Non ci potevo credere.

Elijah: Tocca a noi.

 

Pov Klaus

 

Ero in preda al panico. Non ero mai stato così agitato in vita mia. Ma la vidi di fronte a me.

Era bellissima. Come sempre. L'abito le stava d'incanto.

Damon: E' davvero bellissima.

Stefan: Già.

Klaus: Lei è solo mia.

Damon: Tranquillo non te la rubiamo.

Stefan: E poi siamo entrambi sposati.

Klaus: Se vedo qualcuno che gli fa il filo vi autorizzo a staccargli la testa.

Damon e Stefan: Con molto piacere.

Poi arrivò all'altare.

 

Klaus: Ciao piccola.

Caroline: Ciao amore. Vorrei tanto baciarti.

Klaus: Non dirlo a me.

 

Celebrante: Siamo qui riuniti per celebrare l'unione di queste due persone nel sacro vincolo del matrimonio. Prego con le promesse.

Klaus: Io Niklaus Mikaelson prendo te Caroline Forbes come mia moglie e prometto di amarti sempre, nella gioia e nel dolore e di amarti e onorati per tutta la vita. – e gli mise l'anello.

Caroline: Io Caroline Forbes prendo te Niklaus Mikaelson come mio marito e prometto di amarti sempre, nella gioia e nel dolore e di amarti e onorati per tutta la vita. – e mi mise l'anello.

Celebrante: Con il potere conferito dalla Chiesa vi dichiaro marito e moglie.

Può baciare la sposa.

 

Dopo aver finito la messa andammo al ricevimento.

 

 

Pov Caroline

 

Non ero mai stata così felice. Però avevo delle strane fitte al ventre. Nick se ne era accorto subito.

Klaus: Amore stai bene?

Caroline: Si sto bene.

Klaus: Sicura?

Caroline: Sicurissima.

Klaus: Ti devo portare a casa?

Caroline: No, sto bene. Dobbiamo festeggiare.

Klaus: Solo se stai bene. Il medico ha detto di non fare sforzi. Quindi appena non ti senti bene andiamo subito a casa.

Caroline: Va bene. Bisogna sempre ascoltare il papà e il proprio marito.

Klaus: Esatto.

Caroline: Tuo padre è troppo premuroso. – disse accarezzandosi il ventre.

Klaus: Per forza. Voglio che i miei due tesori stiano bene.

 

Dopo 25 minuti mi prese un' altra fitta.

Klaus: Ehi amore. Cos'hai?

Caroline: Delle strane fitte.

Klaus: Ti porto a casa.

Caroline: Sto bene.

Klaus: Caroline Marie Forbes Mikaelson adesso tu verrai a casa con tuo marito e ti metterai a dormire.

Caroline: Ma...

Klaus: Niente ma. Sei incinta e hai delle fitte. Quindi?

 

In quel preciso momento mi si ruppero le acque.

 

Caroline: Credo che invece dovrai portarmi all'ospedale Nick.

Klaus: E' ora?

Caroline: Credo di si.

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Logan Joseph Mikaelson ***


LOGAN JOSEPH MIKAELSON

 

Pov Klaus

 

Caroline: Credo che dovrai portarmi all'ospedale Nick.”

A quelle parole rimasi senza fiato. Come è possibile? Manca ancora una settimana. Cosa dovevo fare? Non ero mai stato così terrorizzato. Ok Niklaus resta lucido.

Decisi di prenderla in braccio e portarla in macchina.

 

Klaus: Come stai?

Caroline: Ho male.

Klaus: Fai dei respiri profondi. Andrà tutto bene.

 

Andrà davvero tutto bene?

Io non sono capace di fare il padre. Non potevo esserlo da un giorno all'altro.

Avevo paura di essere come lui. Di diventare come lui.

Non era il momento di andare nel panico. Adesso dovevo portare mia moglie all'ospedale e mio figlio doveva venire al mondo.

 

Parcheggiai la macchina più vicino possibile all'entrata dell'ospedale e entrai portandola in braccio.

Ci dirigemmo verso l'accettazione.

Klaus: Mia moglie è incinta.

Segretaria: Terzo piano. Stanza 450. Li in fondo ci sono le sedie a rotelle. Faccio chiamare la dottoressa.

Klaus: Grazie.

 

La portai nello spazio apposito per le sedie a rotelle e la adagiai.

 

Klaus: Amore?

Caroline: Mi sta massacrando Nick. Fa male.

Klaus: Resisti ancora un po' piccola. Tra poco finirà tutto.

Caroline: Ok.

Meno male che l'ascensore salì veloce perchè non sopportavo che Care stesse male così.

 

Arrivammo nella stanza e la coricai.

 

Klaus: Amore stai bene?

Caroline: No. Sono terrorizzata e mi sta facendo male.

Klaus: Lo sono anche io. Tra un po' staremo insieme tutti e tre.

Caroline: Spero il più presto possibile. Starai con me?

Klaus: Non vado da nessuna parte. Piccolo cerca di non fare tanto male alla mamma.

Caroline: Ti amo.

Klaus: Anche io.

 

Pov Caroline

 

Erano un paio di minuti che le contrazioni ci facevano sentire ogni 2 minuti.

Jane, l'ostetrica, mi disse di aspettare a spingere perchè non ero abbastanza dilatata.

Faceva male. Il bambino voleva nascere ma io non ero pronta.

Klaus: Andrà tutto bene piccola.

Caroline: Non lasciarmi ti prego.

Klaus: Non ti lascerò mai.

 

Dopo due ore...

Jane: Ok Caroline ci siamo. Spingi più forte che puoi. Ancora una spinta ed è fatta. – Spinsi più forte che potei e sentii un vagito. Complimenti. È un bellissimo maschietto. Papà che ne dici di tagliare il cordone?

Nick fece come lei disse e poi lei lo prese in braccio per portarlo a fare gli esami.

Klaus: Amore mio, è bellissimo.

Caroline: Non l'ho neanche visto.

Poi arrivò un infermiera con dei moduli.

Infermiera: E' tutto compilato. Dovete solo mettere il nome.

Jane: Ecco qua. Sano come un pesce. Vai dalla mamma piccolo.

Così me lo mise in braccio.

Era davvero stupendo.

Klaus: Ci penso io.

 

Così firmò il riconoscimento e poi si mise vicino a noi. Dopo un paio d’ore…

 

Klaus: Ciao Logan Joseph.

Caroline: Gli hai messo il secondo nome?

Klaus: Si pensavo che sarebbe stato bello se avesse avuto i nome dei due nonni. Infondo in parte mi ha cresciuto Mikael.

Caroline: E' fantastico amore.

Klaus: Devo portare i fogli all'infermiera e nel frattempo porto una scorta di pannolini.

Caroline: Provo ad allattarlo.

Klaus: Va bene. Ciao amori miei.

Lo misi vicino al seno e si attaccò quasi subito. Dopo che ebbe finito di mangiare si mise a piangere.

Caroline: Papà arriva amore.

Damon: Possiamo entrare Barbie?

Caroline: Si Damon entra.

Elena: E' bellissimo.

Damon: E' davvero bellissimo. Il neo papà?

Klaus: Dietro di te.

Damon: Complimenti. – si abbracciarono.

Elena: Stai bene?

Caroline: Un po' stanca.

Damon: Riposati Care. Ci vediamo domani.

Caroline: Grazie. – così uscirono.

 

Klaus: Riposati amore.

Caroline: Lo tieni tu?

Klaus: Certo.

 

Pov Klaus

 

Care si era addormentata da circa 20 minuti.

Klaus: Ciao piccolino. Sei proprio bellissimo. Come la tua mamma. Sai io e il nonno non andavamo molto d'accordo ma spero che tu mi voglia bene come io ne voglio a te. Sei un piccolo miracolo. Sei nostro piccolo miracolo. Il nostro angelo. – e una lacrima mi rigò il viso.

Caroline: Perchè mio marito piange?

Klaus: Ciao amore. Parlavo con Logan. Stai meglio?

Caroline: Si mi sono riposata. Mentre dormivo pensavo.

Klaus: A cosa?

Caroline: A mio padre. Al tuo. A finire gli studi.

Klaus: Tuo padre sarebbe orgoglioso di te.

Caroline: Anche il tuo.

Klaus: Non penso. Comunque se vuoi finire gli studi puoi farlo. Ti manca solo un anno no?

Caroline: Si.

Klaus: Tu studi e io guardo il piccolo. Farò il papà a tempo pieno.

Caroline: E se decidessi di andare al college?

Klaus: Allora noi ti asseconderemo. Che ramo vuoi prendere?

Caroline: Maestra.

Klaus: Se fossi il tuo allievo sarei molto fortunato.

Liz: Le nonne possono entrare.

Caroline: Mamma! Ciao Esther.

Esther: Ciao Care. Nick. Ma guarda quanto è bello il mio nipotino.

Liz: Come si chiama?

Caroline: Logan Joseph.

Esther: Il secondo nome di Mikael.

Klaus: Pensavo che sarebbe stato bello avere i nomi dei nonni.

Elijah: Infatti lo è. Come sta mia cognata?

Caroline: Sta bene.

Kol: E il mio nipotino?

Klaus: Anche.

Rebekah: Potevate aspettarmi. Ma ciao!!! – disse entrando insieme a Stefan.

Logan fece un sorrisone.

Ad un certo punto arrivò l'infermiera.

Infermiera: Vi comunico che tra due giorni potete entrambi andare a casa. Può rimanere solo uno di voi.

Caroline: Grazie. – poi uscì.

Klaus: Hai sentito Logan? Tra due giorni andremo a casa.

Liz: Nick se vuoi andare a casa?

Klaus: Ma...

Caroline: Mia mamma ha ragione. Dovresti riposarti.

Klaus: Sono un vampiro. Non mi serve dormire.

Caroline: Si ma poi dovrai svegliarti tutte le notti.

Klaus: Non importa.

Caroline: Fai tu.

Liz: Quindi rimani?

Klaus: Si. Non so se mi riesco a staccare da lui.

Caroline: Vai almeno a prendere la culla.

Klaus: Va bene.

Liz: Posso?

Klaus: Certo. Vado e torno.

Elijah: Vengo con te.

 

Pov Caroline

 

Esther: Domani mi fermo io. Che a lui vada bene o no.

Kol: Sai come è Nick.

Caroline: No tua madre a ragione. Deve dormire. I prossimi sei anni saranno duri per lui anche se è un vampiro.

Rebekah: Perchè per i prossimi sei anni?

Caroline: Andrò al college.

Liz: E lui ha detto che andava bene?

Caroline: Si.

Poi arrivò e mia madre e gli altri se ne andarono.

Klaus: Ecco qui. Culla e biberon se avesse fame stanotte.

Caroline: Domani viene tua mamma a fare la notte.

Klaus: Pensavo che avessimo già parlato.

Caroline: Va bene che siamo vampiri. Ma siamo persone e sopratutto genitori e tu domani andrai a casa a riposarti.

Klaus: E va bene. Ma se non ce la faccio a stare lontano dal piccolo?

Caroline: Nei prossimi sei anni avrai tempo di stare con il bambino.

Klaus: Lo so. Ma è così bello. Se fossi una ragazza mi sarei subito innamorata di lui.

Caroline: Assomiglia al padre. Adesso metti Logan nella culla e vieni vicino a me.

Nick lo mise dentro e poi si mise vicino a me.

Caroline: Buona notte amore mio.

Klaus: Buona notte tesoro.

 

Due giorni dopo...

 

Pov Nick

 

La sera prima era mia madre era rimasta con Care e Logan per la notte. Erano quasi le 6 e io ero già sveglio da più di un ora.

Decisi di scendere in cortile e andare in macchina per montare il seggiolino. Alla fine riuscii solo a svegliare Elijah.

Elijah: Cosa stai facendo alle sei di mattina? Pensavo che Caroline la dimettessero alle 9?

Klaus: Infatti. Non riuscivo a dormire e ho deciso di montare il seggiolino.

Elijah: E' al contrario. Lascia faccio io. – e in un attimo lo mise.

Klaus: Come hai fatto? È più di mezz'ora che ci provo.

Elijah: Due motivi: uno ho dormito di più; due non ho le mani che tremano.

Klaus: Dici?

Elijah: Si dico. Riposati un po'.

Klaus: Non ce la faccio. Ogni volta che chiudo gli occhi penso a loro.

Elijah: Di cosa hai paura?

Klaus: Come fai a sapere che ho paura?

Elijah: Sono 975 anni che ti conosco. So quando hai paura di qualcosa.

Klaus: Ho paura di non essere all'altezza come genitore e come marito.

Elijah: Tutto qui? So quello che stai per dire. Tu non sei e non sarai mai e sottolineo mai come lui. Quando te lo vorrai mettere in testa?

Klaus: Lo so ma...

Elijah: Niente ma. Adesso tu fili a letto e alle otto e mezza ti svegli. E non obbiettare.

Klaus: Si capo.

Elijah: E se non vuoi dormire tu ti costringerò a dormire.

Klaus: Va bene.

 

Così mi andai a coricare. Provai a chiudere gli occhi e stranamente dopo la chiacchierata con Elijah ero più tranquillo. Dormii un paio di ore e poi decisi di alzarmi. Passai davanti alla camera di Kol e vidi che mio fratello dormiva beatamente. Scesi e vidi Damon in cucina. Vicino ai fornelli. Cosa ci faceva lui qui?

Damon: Ciao.

Klaus: Ciao. Come mai sei qui? Elijah?

Damon: E' andato a prendere tua moglie.

Klaus: Ma se sono appena adesso le nove?

Damon: No caro. Mancano 10 minuti alle dieci.

Klaus: Ma cosa stai dicendo? – poi per sicurezza guadai l'orologio. Aveva ragione.

Damon: Nottata dura?

Klaus: Non ho dormito. È da un paio di giorni che non dormo.

Damon: Ti preoccupa qualcosa? – chiese son aria preoccupata.

Klaus: Ho paura.

Damon: Di cosa?

Klaus: Tutto. Ho paura di non essere un bravo genitore e un buon marito. Ho semplicemente paura. Non so cosa vuol dire genitore Damon. Non ho mai avuto questi piani, non so come comportarmi. Non so cosa fare, cosa dire.

Damon: Nick non si diventa genitori modello da un giorno all'altro. Con il tempo riuscirai a capire come devi essere. Sei già un buon marito e un ottimo padre. Ce la farai. – e mi abbracciò.

Avevo bisogno del mio migliore amico.

Damon: Non provare a far uscire le lacrime signor Mikealson. Perchè se no le fai uscire anche a me.

Klaus: Ci proverò. Mangiamo?

Damon: Si.

 

Parlammo per un paio di minuti e poi sentimmo arrivare la macchina.

Elijah: Fai piano Care. Mamma ci pensi tu a Logan?

Esther: Si.

Caroline: Sei proprio premuroso. Ciao Nick.

Klaus: Perdonami.

Caroline: Non ti preoccupare. Elijah mi ha spiegato tutto. – e mi baciò.

Klaus: Come faccio a farmi perdonare?

Caroline: Facendomi tante coccole.

Klaus: Solo questo?

Caroline: Si. Sta notte mi prometti che dormi un po'?

Klaus: Si. Adesso che voi siete a casa posso stare tranquillo.

Elijah: Siediti. Ti porto qualcosa?

Damon: Care.

Caroline: Ciao Damon.

Damon: Ecco qua. Croissant appena sfornati e cappuccino al cioccolato con doppia panna.

Caroline: Grazie Damon.

Esther: Scusate ma non riuscivo a sganciare il seggiolino.

Klaus: Potevi chiamare mamma. Ciao piccolino.

Mi avvicinai a mia madre e presi il piccolo in braccio.

Damon: Nick posso rubartelo?

Klaus: Si, tieni. – e glielo diedi.

Caroline: Posso avere mio marito?

Klaus: Si. – e mi misi vicino a lei e la baciai intensamente. – Stai bene amore?

Caroline: Si. Non ne potevo di stare la dentro.

 

Porsi lo sguardo verso Logan che stava dormendo tra le braccia di Damon.

Caroline: Come fa Damon?

Klaus: Non lo so. Spero di essere anche io così.

Caroline: Lo sarai.

 

Dopo un paio d'ore...

 

Damon: Io vado. Mia moglie mi sta aspettando.

Klaus: Certo vai pure. Grazie.

Passammo tutto il pomeriggio insieme e poi verso le nove andammo a dormire. Caroline era stanchissima e si mise a dormire subito.

Logan si svegliò tre volte e poi si mise a dormire beatamente. Per la prima volta, dopo tanto tempo riuscii ad essere felice. Mia moglie mi aveva cambiato la vita e Logan, beh Logan me l'aveva stravolta. In bene.

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** La Nuova Famiglia Mikaelson ***


Angolo dell'autrice

Salve a tutti! Ecco qui l'ultimo capitolo della storia.
Volevo ringraziare tutti quanti per avere seguito la storia e apprezzarla. Forse ci sarà un seguito, ma per adesso voglio finire le altre mie storie incomplete.
Detto questo, vi auguro buona lettura e un buon anno.
A presto
...leli...


LA NUOVA FAMIGLIA MIKAELSON

Pov Caroline

Erano ormai passati 5 anni da quando Logan era nato. Cinque magnifici anni. Io andavo al college. Ero all'ultimo anno e poi sarei diventata maestra. Nick si occupava di Logan alla perfezione.

Tutti eravamo felici. All'improvviso arrivò Logan di corsa.

 

Logan: Mamma!!

Caroline: Logan. Cosa c'è?

Logan: Papà vuole farmi il bagnetto!

Klaus: Eccoti qui birbante.

Caroline: Papà ha ragione. Il bagnetto bisogna farlo.

Logan: Ma l'ho fatto due giorni fa. Me lo fai tu?

Caroline: Mamma deve studiare.

Klaus: Anche di domenica amore? Io volevo portarvi in un posto.

Logan: Davvero papi?

Klaus: Solo se facciamo il bagnetto. Amore preparati. Andiamo Logan.

Caroline: Va bene.

Logan: Ci vediamo dopo mami.

 

 

Dopo un quarto d'ora arrivarono.

 

Logan: Ti piace mamma. La maglietta me l'ha regalata lo zio Damon.

Damon e Logan stavano sempre insieme e lo chiamava zio. E poi per Nick Damon era come un fratello.

Logan: I pantaloncini me li ha regalati lo zio Stefan.

Caroline: Sono bellissimi.

Klaus: Sei pronta amore?

Caroline: Si. – uscimmo e salimmo in macchina.

Logan: Dove andiamo?

Klaus: In un posto bellissimo. Ti piacerà.

 

Venti minuti dopo.

 

Caroline: Wow.

Logan: E' bellissimo papà.

Klaus: Io e lo zio Elijah venivamo molto spesso qua dopo che litigavo con il nonno. Ci sedavamo su questa roccia e parlavamo per ore.

Logan: Posso andare a giocare?

Klaus: Certo. Fai piano.

Logan: Si papà.

 

Caroline: Non sono mai venuta qui.

Klaus: Sicura?

Caroline: E' il posto del sogno?

Klaus: Si.

 

Come nel sogno Logan correva felice nel prato coperto di fiori.

Caroline: E' bellissimo.

Klaus: Voi siete bellissimi.

Caroline: Cinque anni fa avevi paura di essere padre. Adesso vedo che la paura è svanita e sei un padre fantastico.

Klaus: Non ero solo.

Caroline: Non lo sarai mai.

 

Dopo circa tre ore...

 

Klaus: Logan! – e corse subito verso di noi.

Logan: Papà è bellissimo questo posto. Ci torneremo qualche volta?

Caroline: Certo.

Klaus: Andiamo a casa?

Logan: Si!

Logan prese la mia mano e quella di Nick e insieme andammo oltrepassammo l'orizzonte insieme. Come una grande famiglia. La mia bellissima e magnifica famiglia.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1227668